frodatore delle cose del comune. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
che quella chiusa grande quanto un fazzoletto da naso. de roberto, 412
tanto in tanto, perché aveva molto da fare: dissodava la chiusa, strappava
casualmente in un luogo solo, lasciando da banda gli altri, io, prima,
ha per entro qualche voce e qualche verso da non contentarsene affatto...,
di un corso d'acqua, composto da un insieme di opere stabili con saracinesche
libero corso dell'acqua, in modo da elevarne il livello oppure da renderlo navigabile
in modo da elevarne il livello oppure da renderlo navigabile o da permettere l'invaso
il livello oppure da renderlo navigabile o da permettere l'invaso del canale derivatore o
permettere l'invaso del canale derivatore o da realizzare una caduta d'acqua. leonardo
ombrose, sul fianco di canali interrotti da chiuse. 8. cateratta posta nei
ancora d'impedire il passo, che da siena non possa qui venire soccorso di gente
scopo di predisporli al canto in modo da poterli usare come richiami, nella caccia
/ ultimo, / in chiusa lì da lui. -fa', sta, / che
: piccola superficie di terreno cinto intorno da un muro. ricordati, 1-502:
avesse anche fatto un chiusin, come da avello, o da fogna, nell'alta
chiusin, come da avello, o da fogna, nell'alta sommità del
che arebbe servito per fare un chiusino da colombi malvolentieri. serdonati, 7-317: di
mi risveglia. carducci, 1015: da i cerchi di pietre in vetta al monte
i foschi dèi de le patrie, / da i chiusi ostelli le donne risero.
, nata sul ponte d'una nave da guerra... s'era cementata
tre parti. marino, 8-42: da più ninfe è circondato e chiuso. monti
. ariosto, 27-63: e, tratto da la colera, avventosse / col pugno
1 nomi di quelle avventurose che celebrati furono da casto poeta, sono tuttavia cari alle
e i begli occhi loro, benché chiusi da gran tempo, si rimangono ancora pieni
coperte addosso, con la gola chiusa da un singulto, rabbrividendo se le giun
dolor molle. s. caterina da siena, i-15: mi pare che la
, st., 1-27: ogni varco da lacci e can chiuso era. ariosto
innanzi i guastatori avea mandati, / da cui si debbia agevolar la via,
, e spianar gli erti, / e da cui siano i chiusi passi aperti.
quasimodo, 4-35: potessi dirottare ora da olimpia, / dall'intreccio di pini
, e, in somma, contenuta da una altra. garzoni, 1-325: essa
si stende una zona di mare / chiusa da due esili punte di terra. calvino
esterno. 15. circondato, stretto da monti o colline, che giace tra
del sasso / illuminato a tagli / da cieli ed acque misti. 18
220: esca, siringo, ornai da chiuso ovile / la greggia ai paschi
pure massone, si atteggiava a perseguitato da una fazione chiusa e illiberale di militare
tiene in disparte, che sta lontano da tutti, evitando di apparire in pubblico.
memoria. quasimodo, 1-55: già da più notti s'ode ancora il mare,
essi fuggissono chiusi per non essere conosciuti da lui; ed in questo si manifesta
che l'erbe inaridisse il verno, / da chiuso morbo combattuta e vinta, /
amore, perc'ogn'altro dicima. bartolomeo da s. c., 119- 7
: senti in queste forme faticose, venute da un soverchio profondare e assottigliarsi di un
iv-2-128: la. donna si mosse da ortona a piedi, per sciogliere un
. 32. abbottonato, stretto da lacci, stretto intorno al corpo (
rucellai, xx-n-81: avea chiuse le maniche da mano, / e l'estremo collare
, 139: chiuso era il sol da un tenebroso velo. tasso, 1-15:
, 1-15: sorgeva il nuovo sol da i lidi eoi, / parte già fuor
pesante, il cielo velato per tutto da una nuvola o da un nebbione uguale,
velato per tutto da una nuvola o da un nebbione uguale, inerte, che
vi conduce, col mazzo delle chiavi da una mano e dall'altra una lanterna
una mano e dall'altra una lanterna da scuderia che avevo comprata come mobile indispensabile
come tuon rispondea che chiuso romba / da ravenna il toscan verso di dante.
i-24: ho ritrovato stamane un foglietto donatomi da leonida bissolati. sul foglietto sono scritti
sono scritti i treni e le coincidenze da padova a genova: un carattere largo
aggruppamenti atomici collegati tra loro in modo da dare origine a un anello..
: in cui la vocale è seguita da consonante che appartiene alla medesima sillaba.
, ritorna alla fine nel luogo stesso da cui era partito. -superficie chiusa: che
. -aria o canzone chiusa: derivante da un pensiero musicale che non si conclude
quel di pietramala, / e giungi da quell'ala / da la qual sai che
/ e giungi da quell'ala / da la qual sai che 'l nostro segnor usa
roma a chiusi occhi, doveresti sbrigarti da i dubbi che tu hai de la
la pippa. guarini, 210: o da me più d'ogn'altra amata,
impedisca in questa lite, / ma da noi soli due, ad uscio chiuso,
ariosto, no: dico, da che 'l suo seme / mandò nel
chiuso. pavese, 7-35: andai da amelio... per dirgli tutto quanto
al riparo il bestiame; terreno cinto da una siepe, da un muro,
; terreno cinto da una siepe, da un muro, da una rete, da
una siepe, da un muro, da una rete, da un fosso, ecc
da un muro, da una rete, da un fosso, ecc., per
di foglie di palma, e circondata ognuna da un chiuso a maniera di steccato.
chiuso, dove il cielo è vaporato / da un rosseggiar di peschi e d'albicocchi
pioveva troppo, non c'era niente da fare. che disperazione fu riportar verso
-la padrona va a spasso -è da stupide stare là dentro. pratolini,
, che s'abita, è abitato da più nazioni. 7. locuz
con le sorgenti di tensione, in modo da attuare in esso il passaggio di corrente
pastori chiudono le porte dei pagliai. da secoli che si vestono, non hanno
di pelli, ecc., costituito da una successione di due serie di piccoli
gelso nelle loro chiusure. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
un nuovo, tutto di capanne, cinto da un semplice assito. [ediz.
. clausura di un convento. francesco da barberino, 147: le minor, se
quel che si è giunto a sapere da pochi anni in qua della natura, del
, per loro sciagura, / presi da lui palemone e arcita / mostra, mettendo
tardo clusura, per clausura, deriv. da cludère per claudére 4 chiudere '.
; lì, in quel luogo; da questo posto, da quel luogo; per
quel luogo; da questo posto, da quel luogo; per questo, per
e ciò che ci si fa vien da buon zelo? g. villani, 12-114
, e vedrò di far servire vostra madre da qualche amico, perché facilmente a me
acque ci correva la gente in folla da ogni parte; e il numero dei forestieri
. de sanctis, i-154: né meno da pregiare sono le sue osservazioni particolari.
, in ciò, su ciò, da ciò. -anche riferito a persona: con
solamente per capriccio matematico, non nasce da non aver contezza di quant'altri ci abbia
ma, quando altro non fusse, da quelle ragioni che la pietà, la
testi fiorentini, 12: guidalotto rustichelli da somaia no die dare libre xm e
i ci dava per uquiccione godini. francesco da barberino, 46: volse suoi occhi
petrarca, 22-32: con lei foss'io da che si parte il sole, /
a ciò le persone. s. caterina da siena, i-5: egli ci
: le parole ci stancano, / risalgono da un'acqua lapidata; / forse il
città. = per apocope, da ciabattino. ciaba2, sm.
il saccente. = deverb. da ciabare. ciaba3, sf.
, ciarla. = deverb. da ciabare. ciabare, intr.
: o sia sua pelle cuoio da ciabatte. pananti, i-104: qualche ciabatta
5. locuz. -a ciabatta: da poco, di nessun valore.
ii-473: una delle pesti che ci rode da cento lati, è quella di non
e con le vesti che le cascavano da tutte le parti. -essere ridotti
sì da capo come da piè e da lato; e ancora parve tanto bella
la cicatrizzazione; sutura. guglielmo da piacenza volgar., 1-66: quando la
era preso un gran colpo a bandoliera, da la spalla sinistra giù giù fino al
[il volgarizzamento di livio] eziandio da mettere appresso al villani, perocché si
di un mondo nuovo scoperto e appercetto da lui, e stimolare la sua facoltà
l'asino sia stato introdotto poi e da altri, si vede chiaramente dal fatto che
, ai mariti ingannati e agli orologi da muro. govoni, 155: o cuculo
. locuz. -fare cucù: fare capolino da un nascondiglio (i ragazzi, nel
nutrendosi dei resti delle derrate già attaccate da altri insetti. = voce dotta,
lat. scient. cucujidae, deriv. da cucuyo (v.).
, 3-635: il cuculo s'oda cantare da la starza, e non faccia udire
egli si mostra sì bambinescamente credulo, da darsi ad intendere che l'isola natante
e buona del dimonio, e formata da sua tartarea signoria a bella posta per cuculiare
rondinaia. * » deriv. da cuculiare. cuculiévole, agg. letter
cuculo 'e dal sufi, -formis (da forma 'forma ').
europa, fiorirno in questo loco; e da quc'suoi princìpi de la metafisica,
. cuculldtus (isidoro), deriv. da cucullus * cuculio, cappuccio '.
veniva portato come difesa contro le intemperie da contadini, cacciatori, pescatori, viaggiatori
sannazaro, 11-182: chi per difendersi da le pioggie del guazzoso verno desidera un
2. figur. ant. baco da seta. garzoni, 1-907: questa
1-907: questa [seta] si genera da quegli animaletti che son detti vermicelli o
o cuculli. -bozzolo (del baco da seta). campanella, i-224:
, con le parti inferiori bianche attraversate da strisce grigie trasversali, le femmine sono
di altre specie di uccelli, sorvegliandone da lontano l'incubazione e proteggendo il piccolo
sue uova non vuole covare. bartolomeo da s. c., 28-2-8: l'
il cùcùlo. pascoli, 94: da qual profonda cavità m'ha scosso / il
campi alberati, i cui confini determina da se stesso e non varca mai.
276: 'cucurbita', sorta di vaso da stillare, per lo più di vetro.
. cesarotti, ii-415: attenderò anche da voi con ansietà 1 semi floreali,
e 'l cocomero. = deriv. da cucurbita. cucurbitale, agg. ant
alla cucurbita. = deriv. da cucurbita. cucurbitali, sm.
autori chiamati cucurbitari. = deriv. da cucurbita. cucurbitino, agg. e
della zucca. = deriv. da cucurbita 'zucca * (per la forma
, originario del messico, caratterizzato da fiori tubolosi, di color rosso
lembo nero dai margini bianchi e da foglie ovato-lanceolate, lucenti; si coltiva
donne sia dagli uomini (e da quest'ultimi anche sotto il ber
) e oggi è soprattutto usato da operaie o da infermiere per tenere composti
è soprattutto usato da operaie o da infermiere per tenere composti i capelli
di tela o d'altro materiale) da chi nuota o da chi pratica
d'altro materiale) da chi nuota o da chi pratica la pesca subacquea o
chi pratica la pesca subacquea o da chi è co stretto a
nere, in cuffia bianca, ci guardavano da lontano. 5. berretto da
da lontano. 5. berretto da notte. della casa, 2-3-366:
delle mantiglie, de'mantiglioni, delle cuffie da giorno, delle cuffie da notte,
delle cuffie da giorno, delle cuffie da notte, una quantità di forniture di pizzi
che presero a cascarle in tanta copia da trovarne quotidianamente sparso il guanciale e piena
uscio [la zia] ancora in cuffia da notte e col viso molle delle donne
2-423: il turco ha per armi da difesa giachi di maglia, giubbe imbottite,
ad aprirsi nella primavera, ed escono da una cuffia membranosa, dentro la quale
ha forma globosa, è alquanto allungato da sinistra a destra ed è situato in corrispondenza
due ricevitori telefonici a capsula, collegati da una cerniera elastica che permette di adattare
a pianta quadrata o poligonale, costituito da una volta conica avente il vertice nell'
vertice nell'angolo del poligono base oppure da più archi diagonali succedentisi e degradanti verso
con grave rischio una difficoltà, scampare da un pericolo alla meno peggio.
a fare le cuffie ed i cuffini da notte e da giorno, per la casa
cuffie ed i cuffini da notte e da giorno, per la casa e per fuori
capo e, in particolare, cuffia da uomo priva di lacci che la fermino
quarantaquattro anni, e il capo calvo / da un tempo in qua sotto il cuffiotto
nel sec. vi, registrato da venanzio fortunato). si congettura
sf. geom. la superficie ottenuta da una corona circolare, nella quale si identifichino
. = locuz. comp. da cuffia e croce, usata come sf.
gli parea di abbàttersi se non in testiere da parruccaio o cuffiara. panzini,
direbbe modista. = deriv. da cuffia. cuffiare1 (scuffiare)
. = etimo incerto: forse da cuffiare1. cùfico, agg.
e in latino. = deriv. da gufa, metropoli della mesopotamia, sede
soggetto reciprocamente legato a un altro soggetto da un vincolo di parentela dipendente dal
curiosità degli oziosi ebbe un nuovo campo da mietere. verga, 4-41: il marchese
mio babbo; gente benestante, ma oppressa da una numerosa figliolanza femminile. soffici,
il soggetto legato a un altro soggetto da un lontano vincolo di parentela collaterale,
: il soggetto legato con un altro da un vincolo di parentela dipendente dal fatto
il soggetto legato con un altro soggetto da un vincolo di parentela dipendente dal fatto
). -anche: il soggetto legato da un vincolo di parentela con un altro
? tanto m'ò assediata / quilli da cui eo deio essere predecata. guinizelli
ch'amo for misura / una donna da cui non sono amato. g
amarvi sia dato, / non sia da voi blasmato: / ché solo
l'umana spezie eccede ogni contento / da quel ciel c'ha minor li cerchi sui
... / che liberare il popol da martore / per questa fera, a
, 25 (440): quello da cui abbiam la dottrina e l'esempio,
la faccia più impassibile / è traversata da una cruda smorfia: / s'è svelata
, i-61: le promessioni non sono da osservare, le quali non sono utili a
al tempio, è cosa certo / da non veder se non con occhi molli.
le terre conquistate in guerra e'danari da spendersi ne'giuochi e di distribuirgli il
come per esempio l'esclusione delle giovinette da molte borse di studio, ecc.
il severo militar costume, i cui da troppi anni io servo, or non infransi
si riferisce e preceduto dall'articolo o da un aggettivo indefinito di quest'ultimo.
ogni cui ramo era una diversa pianta da sé? vico, 101: in questi
) o in costruzioni ellittiche. giacomo da lentini, ii-105: in zò ha natura
, che dio li dia. bartolomeo da s. c., 15-2-5: lo
più non fa pressa; / e così da la calca si difende. cavalca,
il senno e l'accorgimento. folgore da san gimignano, vi-11-169 (32-4)
): cortesia cortesia cortesia chiamo / e da nessuna parte mi risponde; / e
beffare chi crede loro, come essi da cui egli credono son beffati.
caro, 5-278: vinca cui ciò da te, nettuno, è dato. tassoni
quivi intra gli altri un guglielmino da medicina, che con guidotto era stato
il pronome interrogativo chi. iacopo da leona, vi-1-209 (2-2): -amor
poco indrieto, e poni cura / da cui tu fuggi, o franco cavalliero!
assecondare? cesari, 3-1-109: e da questa verrete a conoscere, per cui
, non vi potè aver accordo, da cui che si rimanesse. boccaccio,
ochi ben lo vede / corno fa da te a me. d. bartoli,
mia cuitanza. = deriv. da cuitare. cuitare, tr.
iacopone, 23-3: omo, pensa da che simo ed en che fommo e
tale condannasene. = deriv. da cuitare. cùito, sm.
longa operazione. = deverb. da cuitare. cuitoróso [cuintoróso)
. ant. pensieroso. bonvesin da la riva, v-452-23: la cortesia cinquena
ni apodiao. = deriv. da cuitare. cuiusso, sm. disus
cuiussi '. 'cuiussi ', da 'cujus, a, um ';
con un remo simile ad una mestola da stiuma. portà- vanoci delle loro coselline
superfluo di cera che il ceraiolo asporta da una candela o da un altro oggetto
il ceraiolo asporta da una candela o da un altro oggetto a cui sta lavorando
contrario, e minor di quella che faceste da piei; e questa v'ha da
da piei; e questa v'ha da essere la incastratura e guida dell'anima,
gialla,... e parecchi nastretti da capo,... e una
. = voce toscana, deriv. da culo. culàio, agg.
. = voce toscana, deriv. da culo. culare, agg.
dotta, dal lat. * cùldris (da cùlus 'culo '). culata
mi toccò in sorte nel ballare una culata da una inglese. = deriv
una inglese. = deriv. da culo. culatèllo, sm.
suini. = deriv. da culo. culatta (ant.
redi, 16-iv-264: con la ruota da arruotare i ferri ho infinite volte consumate
2. milit. parte posteriore della bocca da fuoco, con spessore delle pareti maggiore
fare il vacuo di dentro, dove ha da star la polvere: così le culate
posteriore dei cavalli o di altri animali da tiro. c. e. gadda
e cavalli tozzi, sudati, incitati da corta frusta, quando la viene impugnata
prima e l'ultima fetta, piana da una parte, tondeggiante dall'altra,
5. l'impugnatura della stecca da biliardo. carena, 2-124: 'culatta'
nel crogiuolo. = deriv. da culo, col sufi, dimin. -atto
e i pernicioni. = deriv. da culatta. culattàrio (culattaro),
secondo la voce lat. collectàrius (da collectus, part. pass, di
di mala sorte. = deriv. da culatta. culbianco, sm.
è proverbiale. = comp. da culo e bianco (v.).
avanti o all'indietro '(da culbuter 'far capriole ').
si sta. = deriv. da culo. cùlice, sm.
cella, sentissi pugnere il piede da un cotale animale picciolino che si chiama
le zanzare, caratte rizzati da un addome lungo e stretto, da zampe
rizzati da un addome lungo e stretto, da zampe molto lunghe e sottili,
zampe molto lunghe e sottili, da un apparato boccale formante un lungo
bene sviluppati più o meno lunghi, e da antenne lunghe, piumate nei maschi
versale cuccagna. = deriv. da culinario. culinàrio, agg.
= voce dotta, lat. culindrius (da colina * cucina '),
= voce tose., comp. da culo, in e cenere (v.
di forma concava e costruito in modo da poter essere fatto oscillare lateralmente, spesso
usato dai popoli primitivi. iacopo da leona, v-357: non giova che la
padre; / fia con gli anni da dio campione eletto / a sante imprese,
di culla aspetto. carducci, 923: da lor culle di neve i fior si
latte et a la culla / a declinar da le tue dolce tempre: / et
del carattere nazionale e collogato il giogo, da loro imposto ai contemporanei, anche sulla
costituente l'organo di sostegno della bocca da fuoco sul quale que- st'ultima scorre
petrarca, 72-52: e credo, da le fasce e da la culla / al
: e credo, da le fasce e da la culla / al mio imperfetto,
, il qual fanciulla / la nudrì da le fasce e da la culla. fagiuoli
/ la nudrì da le fasce e da la culla. fagiuoli, 3-2-227: la
nel significato n. 6, deverb. da cullare. cullaménto, sm.
attendere ad altre cose, essa ritornava da sé alle idee predilette. d'annunzio,
ella si lasciava cullare nei suoi pensieri da quella strana musica di cui non percepiva
inosservati. = deriv. da culla. culassóne, v. colascione
d'annunzio, iv-2-31: toto, cullato da quella voce carezzevole, chiudeva gli occhi
2-695: e mi riaddormento, cullata da nenie che a grado a grado si fanno
: era rimasto immobile, cullato quasi da quelle voci che non capiva ma udiva
, agg. bot. ant. caratterizzato da un fusto di particolare struttura detto
'e dal sufi, -fer (da ferre * portare '). culmigno
arlia, 132: 'culminare'. da 'culmine', voce latina, usata in
, lat. tardo culminare, deriv. da culmen -inis 'culmine culminazióne
sull'orizzonte. = deriv. da culminare. cùlmine, sm. cima
sempre adorandola. moniglia, 1-2-491: da gli alti culmini / non vibrate, /
assicura. carducci, 497: rintoccava, da i culmini ondeggiando, / a morto
inserite le foglie, sicché risulta costituito da una specie di tubo attraversato da diaframmi
costituito da una specie di tubo attraversato da diaframmi; può essere erbaceo o legnoso,
cacciò a correre a casa maestro francesco da norcia, e tanto pichiò che egli
de'nardi disse che io avevo parlato da un giovane da bene, come io
disse che io avevo parlato da un giovane da bene, come io ero. nicolò
bisogna star sempre col cuore agghiadi to da un anno all'altro. -essere
aretino, ii-56: io ti consiglio da fratello, ed averotti a rifare:
vo'danaio. -non essere tempo da dire al culo * vienne ',
o scampo, / e non è tempo da dire al cui: « vienne »
. = voce senese, comp. da culo e rosso (v.).
culòtte, sf. plur. mutandine corte da donna. 2. dimin
. dallo spagn. culteranismo, deriv. da culte rano 4 persona che
fa sfoggio di cultura, raffinato ', da culto 4 colto '.
mantenuto la forma lat. deriv. da cultus, part. di colère 4 coltivare
dopo me. = deriv. da cultivare. culto1, agg.
suo seno, e non credo che " da questo lato alcun altro chiericato gli vada
voce dotta, lat. cultus -ùs, da colère 4 coltivare '. culto3
santi in nome della chiesa dalle persone da essa legittimamente designate; culto privato:
sia cosa giusta per sé, e indipendentemente da qualunque altro riguardo, il riferire ogni
la rigida parente che aveva tante cose da fare, prima di andare al culto?
tesoro [i buccheri] ri- sguardato da essa [dall'italia] con disprezzo,
culto. algarotti, 2-398: egli è da gran tempo, o nume..
è dovuto, pur nondimeno egli è da temere non all'avidità de'più sieno rapiti
l'allusione che il forte spagnuolo trae da quel fatto antico è degna di un
nel culto della verità, e tale da rendere disperata la causa dei persecutori suoi.
de'figliuoli corrono dietro al poeta laureato da un capo all'altro della penisola.
croce, iii-23-136: è, dunque, da restringere di non poco, guardando al
voce dotta, lat. cultus -us, da coltre 'venerare '. cultóre
7-60: le ricerche furono guidate tutte da indovini e cultori di radiestesia.
dottrina di non cercar la divinità rimossa da noi, se l'abbiamo appresso, anzi
, lat. cultor -óris, deriv. da cultus, part. pass, di
dotta, lat. cultràrius, deriv. da cutter * coltello \ cultro
al culto. = deriv. da culto: cfr. fr. cultuel.
a fondo negli autori classici, allettati da questa facilità, si contenteranno di vederle
sfuggano alcuni difetti, purché sieno ricompensati da molte bellezze... lasciate ai meccanici
. algarotti, 1-163: sortì il rubens da natura un ingegno sommamente vivace, e
entusiasmo e l'abnegazione sacerdotale si perpetuavano da zio in nipote, da piovano in cappellano
si perpetuavano da zio in nipote, da piovano in cappellano; nei secondi la
per lo commerzio umano; fi quale da prima fu baratto semplice di cose a cose
con che disordinata coltura della gioventù, oggi da taluni nel metodo di studiare si usano
, e non con un metodo pedantesco e da scuola. idem, 3-5-421: allor
nutricargli nella coltura d'iddio. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
il sole e la luna] deputati da dio al servigio de gli uomini,
più perfetto possibile e in condizioni tali da sostenere un determinato sforzo fisico senza risentirne
, dal lat. cultura, deriv. da cultus, part. pass, di
, 187: 'culturale', neologismo foggiato da 4 cultura ', come naturale da natura
da 4 cultura ', come naturale da natura '; ii 4u4 4
culturale dal cinquecento a questa parte, da quando cioè l'uomo di cultura ebbe paura
, un mondo culturale già noto e accetto da più secoli, l'arcadia.
l'arcadia. = deriv. da cultura. culturalismo, sm.
che nulla di culturalmente valido esce mai da una conferenza, che tutto quel che
e vigore. = deriv. da cultura [fisica]. culturista
chi è stato liberato insieme '(da uno stato di schiavitù '),
di schiavitù '), comp. da com * con 'e libertus 'liberto
altri medicamenti. = deriv. da cumar [una], col sufi.
delle resine cumaroniche. = deriv. da cuntar [ina], col sufi.
miner. roccia eruttiva intrusiva composta prevalentemente da magnetite titanifera e olivina e, in
e, in quantità molto minori, da plagioclasio, serpentino, spinello e apatite
apatite. = deriv. da cumberlancl, cittadina del rhode island,
vernici e come additivo per benzine da aviazione; è un liquido incolore
in acqua. = deriv. da cum [ino], col sufi,
profumeria). = deriv. da cumino; voce già registrata dal tom
composta di due semi accollati, convessi da un lato, striati, talvolta velluti
= voce dotta intemaz., deriv. da cumino. cumò, sm.
terzi del mio spoglio della biancheria sì da letto che da tavola, dei mobili,
spoglio della biancheria sì da letto che da tavola, dei mobili, suppellettili,
cumulare tesoro, perché nella sua casa da alcuni arienti in fuori, non molti
, nelle quali tutte le virtù s'hanno da cumulare. marino, i-278: ho
dotta, lat. scient. cumulata, da cumulàtus, part. pass, di
voce lunga un miglio a scrivere, da far trarre un respiro a pronunziarla e infine
ha per oggetto una pluralità di prestazioni da parte del debitore, che deve adempierle
e interamente. = deriv. da cumulare.
, 3-42: nella qual cosa è da notare quante cose sono cumulate a tormento al
. bembo, i-231: non posso da voi ricevere a questo tempo maggior dono
ammalato, il cumulo delle lettere arrivatemi da diverse bande si è fatto così grande
non hai tu forse occhi in fronte da rimirare... tanti cumuli di cadaveri
paglia mi sono sempre riapparsi, tanto da sentirne fra le dita lo scricchiolio delle
, iii-276: 10 mi veggio onorato da un cumulo di lodi. fagiuoli,
asseverare che la 'frusta 'è stata da tutti in italia giudicata una cosa pessima
v'intagliava un altro giorno di lagrime da aggiungervi al cumulo. manzoni, 43:
cumulo delle cose tristi gli parve lontano da sé e che gli fosse possibile distruggerlo
algarotti, 3-262: ella ha cominciato da firenze; e tal onore era ben
altre, credo. essa si diparte solitaria da una cuna per frapporsi poi e divagare
fortuna, / cominciando dal latte e da la cuna. alamanni, 5-1-900: né
sue sorgive / livida già la vita: da le prime / cune l'inerzia noi
per farla addormentare. = deriv. da cutta. cunctabóndo (ant.
dotta, lat. cunctàbundus, deriv. da cunctor * indugio \ cuneale
, dal lat. cuneàre, deriv. da cuneus 4 cuneo \ cuneato (
andare. -scrittura cuneiforme: costituita da caratteri che hanno forma di cuneo o
cuneo o di chiodo, tracciati (da sinistra a destra) su mattoni di argilla
dura o di metallo (e fu usata da babilonesi, assiri, medi, persiani
'e dal suff. -formis (da forma 4 forma '). cunèlla
che l'uomo deve farsi un'anima da uccello, sentirsi, come gli uccelli,
2. meccan. macchina semplice costituita da due piani inclinati uniti per la base
arco o di una volta, costituito da un blocco di pietra 0 di altro
curvatura dell'arco stesso, in modo da formare la superficie di combaciamento e di
giamboni, 7-34: la terza volta è da comandare che quadrata schiera subitamente facciano.
volo delle specialità caccia e bombardamento (da 3 a 9 apparecchi con capopattuglia in
. avvallamento del fondo stradale seguito immediatamente da un dosso. - = dimin
tre in pericolo, stava in quel cunicolo da aprire. piovene, 5-491: ho
un mulo addestrato a tirare il carrello da solo. 4. tana sotterranea
anzi erbosa e florida, / abitata da lepri e da cuniculi? / non
e florida, / abitata da lepri e da cuniculi? / non ti veggi'or
. = voce dotta, per aplologia da cunicolocoltore, dal lat. cunicùlus '
. = voce dotta, per aplologia da cunicólocoltura, dal lat. cunicùlus *
cunila, produce le fiondi non dissimili da quelle dell'issopo. domenichi [plinio
dal lat. cunilago -inis, deriv. da cunila * origano '.
nilingui. = deriv. da cunnilinguo. cunnilìnguo, sm. chi
dotta, lat. cunnilingus, comp. da cunnus * conno 'e
voce dotta, lat. cunctàtor -oris, da cunctàri * temporeggiare '. cùnzia
entrate per le camere non più illuminate da spiragli di quel che basta per non dar
l'odorato. = deriv. da cunzia. cuòcere (popol.
sottoponendoli all'azione del fuoco, in modo da renderli mangiabili e digeribili. -anche dell'
, / che lo buglione sere'bon da bere. m. villani, 2-20:
davanti al re. s. bernardino da siena, 109: e però, o
ben forte / che non v'è da mangiar; ma intanto cuoci / quello che
, nelle case han cotto la focaccia da portarsi lassù: impastata d'olio,
. -assol. cucinare, far da mangiare. novellino, ii-115: fu
ragioni vini. s. bernardino da siena, 109: se tu non facessi
il mio cuoco è forte amalato di febre da dua dì in qua. -assol.
, 1-148: ma le migliori [pietre da calcina] sono quelle che facilmente si
. b. galiani, 1-61: da ciò nasce, che le stesse pietre,
, ossia barbe di scopa, per carbon da fabbri. verga, 4-46: mastro
disse che tutti i metalli erano generati da l'acqua e da un certo umore
i metalli erano generati da l'acqua e da un certo umore tenace e viscoso come
un certo umore tenace e viscoso come da la madre, ma esser cotti e
cuocere una matassa d'accia. niccolao da costantinopoli, 1-180: se vuoli che
candela e scottandole, l'andavano trapassando da una mano all'altra per non cuocersi
il che non fanno mai se non forzate da non poterla più sopportare. -intr
cotogne. -figur. paolo da certaldo, 130: le buone parole non
1-37: l'era quel giorno una caldura da cuocere il cervello, e il poveruomo
nuovamente e sparpagliarle ancora, in modo da ottenere quella giusta alternativa di sole e
la vedrete [questa donna] assalita da un amante armato di voglia che scalda,
-un soffrire angusto, un patire vile da non potersi dire. 7.
: col tempo,... forse da queste contraddizioni, incubi e stupori potrà
ogni tanto un'occhiata ombrosa alla riva da cui s'allontanavano, e poi una
18. prov. -non essere buono né da cuocere, né da serbare: di
essere buono né da cuocere, né da serbare: di persona o cosa da cui
né da serbare: di persona o cosa da cui non si può trarre alcun giovamento
, dice il suo cuoco, / né da cuocere buon né da serbare.
, / né da cuocere buon né da serbare. -non poter cuocere un
gli uncin, perché non galli. folgore da san gimignano, xxxv-n-418: e di
. bruno, 3-829: presto tolgasi da là quel pesce, e non vi rimanga
, zuccheri, vivande, / spese da nozze. redi, 16- vii-100:
. baretti, 3-348: essendosi massime da notare che le loro donne sono tutte cuoche
dotti cuochi, di carrozze, cavalli da sella. nievo, 45: quando la
servizio della stalla e della scuderia, faceva da cuoco e da staffiere. pirandello,
della scuderia, faceva da cuoco e da staffiere. pirandello, 7-72: il servizio
staffiere. pirandello, 7-72: il servizio da tavola era stato fornito per l'avvenimento
tavola era stato fornito per l'avvenimento da un trattore della città, che aveva
per il lat. class, cóquus: da cóquère 'cuocere '. cuòcolo
serva pettegola. = deriv. da cuoio. cuoiàio (ant.
il colore del tuo abito sarebbe piuttosto da essere fornaio, o carbonaio, o
inchiostro, ovvero coiaio. s. caterina da siena, iii- 26: a
26: a giovanni perotti cuoiaio da lucca, e a mona lippa sua
pele di vitello per fare una coverta da libro grande per la botega, s.
. cellini, 4-3-20: ho comperato da cristofano buontalenti, cuoiaio, dua possessione
; l'altro con una barba rossa da orecchie, e con un colletto di coiame
coiame leggi di toscana, 6-177: da certo tempo in qua si conduce e
tutto il dominio fiorentino, coiame forestiero da far suola, concio... senza
giambullari, i-19: quel fregio che, da peduccio a peduccio delle volte disteso,
/ ed in battaglia paiono arrabbiati. andrea da barberino, iii-341: pulicane, per
peroché il signore ne fa tutto fornimento da arme e da osti. guido delle colonne
ne fa tutto fornimento da arme e da osti. guido delle colonne volgar.,
dal bellico in su era uomo, e da indi in giù era cavallo; e
dall'estrinseco e mandando fuori qualche cosa da l'intrinseco: onde s'allungano l'
neppure il cuoio è stato buono da vendersi. 3. spreg.
io muoia o perda le persone. paolo da certaldo, 332: gambise re
il corredo dei cavalli o dei cani da caccia (collare, guinzaglio, museruola,
l'informe sostanza / esce trasfigurata / come da industria sagace / d'innumerevoli dita.
quel di fuore, / per ischermirsi da lanciato ardore. 9. per
., 2-16: le mandorle son mature da cogliere quando elle per loro medesime si
. distinti tra di loro, non però da spato, cuoiuccio, o altra simile
così dolce e triste che pareva nascere da un rimpianto di terra lontana.
busti e cuori / vi s'attuffavan da ciascuna parte. boccaccio, dee.
agitando il sangue a sé propinquo, da quello spande gli spiriti in tutto il
fino al quadruplo del normale. -cuore da gozzo: disturbi funzionali del cuore coincidenti
-cuore polmonare cronico: condizione morbosa caratterizzata da insufficienza cardiaca cronica susseguente a malattie a
avanzata con l'eventuale sclerosi o ipertrofia da ipertensione. - cuore tigrato: steatosi
tutte l'estremità della pianta, e altre da esse il riportino al cuore. d'
cor gli ornar la fronte, / da bei legami d'or sospeso e stretto.
, 9-129: una ragazza, travestita da garzone dell'ascensore, col suo giacchetto
i rapporti umani e tutto ciò che da essi nasce (secondo varie correnti di
giacomo da lentini, ii-72: ohi tu, meo
, 2-21: l'alto messo onorato da ciel te fo mandato; / lo
paventato de la sua annunziata. bartolomeo da s. c., 23-2-13: niuna
che ti voglio or dire, / né da viltade vien né da cor fello.
dire, / né da viltade vien né da cor fello. belo, xxv-1-143:
ne rammenta, e posso / promettermi da lui d'un grato core / anche prove
fe'plauso, e vinta poi / da gli altri pregi tuoi / male al
gli dà retta, ha sempre qualche cosa da dire su quello che sarà. ma
e mirando, interminati / spazi di là da quella, e sovrumani / silenzi,
tiene a vile / raro è squassato da trasalimenti. quasimodo, 1-46: le
: le parole ci stancano, / risalgono da un'acqua lapidata; / forse il
altiero. chiabrera, 226: e da l'asciutto cor l'arsa cicada / sotto
di determinate qualità dell'animo (specificate da un aggettivo qualificativo). -cuor
11. figur. s. caterina da siena, i-230: questo servire non è
castiglione, 431: però chi ha da caminar per questa strada cautamente, bisogna
titoli che non aveva mai udito applicargli da altri. de sanctis, lett.
qualcuno: farlo innamorare. giacomo da lentini, ii-64: non so se savete
a voi. guittone, ii-257: ho da la donna mia in comandamento, /
che l'anima sente, / si parte da lo core uno sospiro, / che
benefizi? forteguerri, 29-55: e tutto da quel dì gli diedi il cuore.
1-28: una voce armoniosa e robusta canta da poppa una canzone, che udiranno i
/ del mio cuore che brucia / da quando ti mirai e m'hai guardata
amare il peccatore, fosse un'impresa da riuscire ad ognuno. questa è un'impresa
: animo, spirito. giacomo da lettfini, ii-96: io m'aggio posto
anime ingannate e fatture empie, / che da sì fatto ben torcete i cuori,
avea vestita / la roba frate alberto da gir soro. passavanti, 57: nel
cuore dobbiamo avere contrito? s. bernardino da siena, 80: poi vai predicando
, 117: o cor mio, da gesù impara: / la tua croce ancor
generalmente esser soglion quelle che innamorate son da dovero, ancora che sconsigliata..
nel padre, tacitamente riconosciuta e scusata da tutta la famiglia, perché deve scontarla
: pasotti posò risoluta- mente il foulard da banda. appoggiate le braccia e giunte
gioco, la cui soluzione è data da una serie di parole collocate obliquamente,
una di fianco all'altra, in modo da creare una figura che ha la forma
al cuor di leone, tornando domani da sera a riguardarla, la vedremo essersi
-a cuore, di cuore, da cuore: con vero affetto, con
3-321: guarda se par che la dica da cuore. ariosto, 19-1: e
): benché non credo che dica da core, / sapendo ben, né
potendo negallo, / ch'io lo tratto da schiavo e da vassallo. s.
/ ch'io lo tratto da schiavo e da vassallo. s. caterina de'ricci
adiuterà: però fatelo allegramente, e da cuore. marino, i-278: vi amo
quei buenos retiros il lurchi era conosciuto da tutti e conosceva tutti: la padrona,
l'uno molto desideroso d'impetrar grazia da lei, l'altro dubbio di non esser
, 2-55: è tranquillo con una riera da canonico e ghigna come un cor-contento di
, i-342: guarda che bella faccia da cuor contento con quel suo cravattone sino
stuparich, 5-337: vennero i conquistatori da terre lontane a mostrar loro cosa ri
: ettore, or chiaro / saprai da solo a sol quai prodi ancora /
-cuore gonfio, cuore grosso: oppresso da tristezza, da sconforto. deledda
cuore grosso: oppresso da tristezza, da sconforto. deledda, iii-180: la
con tutto l'animo. dante da maiano, xii-1-261: non mi lassa dir
(60): vide lodovico spuntar da lontano un signor tale, arrogante e soverchiatore
arrabbiata contro di me. voleva andar da suo padre, voleva la sua dote
piacere, di soddisfazione; sentirsi liberato da un assillo, da una preoccupazione.
; sentirsi liberato da un assillo, da una preoccupazione. goldoni, vii-1050
eh? è una bell'ora questa da incomodarvi? -oh! incomodarmi? quando
voi mi togliete crudi e dispietati / da quel piacer che più m'andava a core
ne profitteranno per fargli sentire che sono da più di lui? lambruschini, 1-89
faccenda, dacché l'era così nuova e da ridere, ch'io non ebbi cuore
il saladino..., o galasso da montefeltro, quando delle loro messioni si
mena, ché in cuore vi ci ho da un pezzo. -avere nel cuore una
-ottenere tutto ciò che si vuole (da una persona). gelli,
. machiavelli, 6-7-30: messer antonio da venafro, che è il cuore suo
io ci sto poco su, perché da ogni parte mi assalta tanto desio d'
sé tanta virtù, tanto valore, / da morte a vita riaver si sente,
parole, che mi disse vostra signoria da parte di sua eccellenza illustrissima.
. -levare, distaccare il cuore da qualche cosa: rimuovere da essa il
il cuore da qualche cosa: rimuovere da essa il pensiero, l'affetto.
figliuoli, acciocché levi il cuor suo da essi;... perché l'uomo
: staccare il cuore... da tutto quello, per cui da dio si
.. da tutto quello, per cui da dio si distolse. -mancare il
il proponimento di farla. francesco da barberino, 375: dalla mattina infino alla
al re, gliene seguisse meglio, da che per lo ben dire glien'era colto
addosso! -simil gente sono / can da pagliaio. -prendere grosso cuore: adirarsi
17 (296): prima di ricever da lui il titolo di madre, n'
avrebbe messo sempre delle cose allegre, da far ridere il cuore agli altri. svevo
, 17-47: oimè per sempre / parto da te. mi si divide il core
amore mio, / morto a me da infiniti anni oramai. -stringersi,
-togliere un peso dal cuore: liberare da preoccupazioni, da fastidi. -togliersi un
dal cuore: liberare da preoccupazioni, da fastidi. -togliersi un peso dal cuore
frattanto il reo l'universal minaccia / da un canto udiva, e gli tremava il
(come si dice: di lunge da occhio, di lunge da core).
di lunge da occhio, di lunge da core). magalotti, 7-118:
-linguetta al basso del petto delle camicie da uomo del tipo a sparato, con un'
= voce dotta, comp. da cuore e dal sufi, -forme, dal
-forme, dal lat. -formis (da fórma * forma '). cuoróso
paludi prosciugate. = deriv. da cuora. cupàggine, sf. letter
e gentili. = deriv. da cupo. cupaménte, avv.
, le sussurrava ai fianchi due parolacce da ciacco. borgese, 1-21: ora
, 1-21: ora, dopo quella contemplazione da un belvedere di stelle, sentiva cupamente
ritirata. ¦ = deriv. da cupo. cuparèlla, sf. dial
di fette di polenda, coperte da un tovagliolo bianco. = voce
di carrozza riserbata a chi vuole viaggiare da sé. ojetti, ii-37: il cupè
'vettura a un solo fondo ', da couper 'tagliare'. cfr. d'
la cupezza dell'acqua. s. bernardino da siena, 733: e questo in
, x-21-174: tratto tratto la luna da una cantonata gettava una larga pezza biancastra
egli abitava. = deriv. da cupo. cupidaménte, avv.
in sé raccolto / 10 spirto da le belle membra sciolto. boccaccio, 14-243
qualche bevanda o di qualche altro modo da inebbriarsi, e non lo soglia usare cupidamente
quattrino. = comp. da cupido e denaro (v.).
altra della regina, femminile e annebbiata da bollenti passioni; la terza dell'acton,
; la terza dell'acton, corrotta da cupidigie private, dovranno guidare il regno per
pari sterminate,... andavano già da qualche tempo operando lentamente quel tristo effetto
per il class, cupidltàs -atis, da cupìdus * bramoso \ cupldine1, sf
, dico che la loro mossa viene da cinque abominevoli cagioni. la prima è cechi-
dei e ordine servare / po'che da lor procede signoria: / invoca idio
. s. ca terina da siena, i-55: li pastori dormono nell'
non si sentono. s. bernardino da siena, 301: avevi aperta la via
, 2-67: la cupidità di ciascheduno, da poi che quello che si voleva si
fiumi, dove vegeta intatto e puro da ordinarie cupiditadi. d. battoli,
minacciare, ella non però si rimane da sodisfarsi, e o non l'ode
cupidità s'accendevano in amore di persona da loro generazione diversa, pensò che non era
e consiglio, credo l'abbia stòlto da quelle cupidità amatorie. marsilio ficino,
lat. cupìditàs -àtis * cupidità ', da cupìdus * bramoso *.
fosser quelli i quali cercano di guadagnar da tutte le cose, e da quelle
guadagnar da tutte le cose, e da quelle ancora che sono degne di niuna stima
il talamo invermiglia, / allor che da le pendule / nubi la maritale / pioggia
= voce dotta, lat. cupìdus, da capire * bramare \
ruggine de dardi, che faceva brunire da non so che suo patrigno fabbro.
voce dotta, lat. cupidó -ìnis, da cupido -lnis, 'desiderio '(
non è cupitosa. = deriv. da cupido. cupilo (cupile)
, 1-89: a l'arrivo d'amor da cupi fonti / sgorga e crespo di
bellezza e la rarità de'monumenti scavati da que'cupi fondi. parini, giorno
giorno, iv-643: la vasta quiete osa da un lato / romper con voci successive
: verso sera / la collina è percorsa da brani di nebbia, / la finestra
, e gran parte sotterra, difese da venti meridionali, la porticella aperta in
cupo e abbassato, traspariva, come da un fitto velo, la spera del sole
cupi spazii / sospiri e strepiti: da l'arche candide / parea che l'
gran fìnestrone sempre chiuso e sempre coperto da una tenda di grossissima tela di colore
. né l'azzurro / (che da ori evade e mini, / si posa
750: cupi a notte canti suonano / da cosenza su 'l busento, / cupo
insaziabile (la fame); ossessionato da angosce, malinconie, rimorsi (un'età
, con intimo tormento; che nasce da un chiuso rovello, pieno di oscuri
! tasso, 16-31: qual uom, da cupo e grave sonno oppresso / dopo
occhi, si, fingevano ed erano coperti da! velo del male; non tanto
velo del male; non tanto però da non accorgersi che in quelli del vecchio
sempre più fitta. -che nasce da un animo introverso, pieno di profonda
/ il mio rimorso, sangue; e da me il chiede / del padre mio
, sm. strumento rudimentale, formato da una pentola e da una scatola di latta
rudimentale, formato da una pentola e da una scatola di latta, con una
suoni dei cupi-cupi. = deriv. da cupo. cùpola, sf. archit
come nella volta a padiglione, costituita da fusi corrispondenti ai lati del poligono di
la cupola già stata cominciata e non finita da giuliano da maiano, dubitavano coloro che
stata cominciata e non finita da giuliano da maiano, dubitavano coloro che di ciò avevano
maggior curva la vòlta; / e da quattro grand'archi e quattro travi / la
... sia grossa nella mossa da pié braccia 3, 2 / 4
.. il vano, che rimarrà da l'una cupola all'altra sia da pié
da l'una cupola all'altra sia da pié braccia 2. frugoni, 686
in lontananza il termine della piazza, e da tutte parti un'infinità di cupole e
su la laguna. le acque erano agitate da un tremito gagliardo, e pareva che
di una nuvola, sono state viste da donghi dentro un riverbero che evoca il
degli oleandri, così fitti di corolle da sembrar mazzi giganti composti da un mago
di corolle da sembrar mazzi giganti composti da un mago giardiniere. e. cecchi,
ormai misero e consumato il cappotto che da tanti anni gli foderava le spalle, e
pezzo di ambra bene strofinata si presenti da qualche distanza sopra una conca piena di
a'cinque la cupola persi, / e da cercar de'campami si venne.
, dunque, erano le villeggiature e da tutte, più o meno, si
torreggia, e cupoleggia, più spicco fa da lungi. cupolino, sm. piccolissima
. cedola, tagliando che si stacca da una cartella di rendita o da un altro
stacca da una cartella di rendita o da un altro titolo di credito per riscuotere
, perchè se 'cupone 'viene da * couper 'che significa tagliare,
= adattamento italiano del fr. coupon, da couper * tagliare '. cfr
. " voce dotta, deriv. da [china] cuprea. cuprène,
= voce dotta, lat. cupreus, da cuprum * rame '. cupressàcee
lat. scient. cupressaceae, deriv. da cupressus * cipresso '. cùprico
cuprismo, sm. medie. intossicazione da rame, rara come malattia del lavoro
= voce dotta, comp. da cupro (lat. cuprum 'rame '
ecc.) 1 frutti sono circondati da una cupula (v).
lat. scient. cupuliferae, comp. da cupula 'cupola 'e dal suff
cupola 'e dal suff. -fer, da fero * porto '. cura,
più: come se'ora / tanto da te diverso? / -altri tempi, altre
e sì indifferenti all'ordine dell'europa, da non meritare le cure de'loro scrittori
figlio, aspra ferita / rimosso avea da la patema cura. alfieri, viii-27
in campagna, dei figli come suoi da accompagnare a scuola, dei figli ben spaziati
, dai due ai quindici anni, tali da promettere lunghe cure e assistenze, e
di chi non voglia trovar più nulla da desiderare fuori della propria casa. e
9-86: et egli, tratto poi da un'altra cura, / de le fortezze
: così l'eroe tu miri / da te partirsi; e di te stessa in
lo stato sino all'arrivo dei promessi da cesare soccorsi d'armi, furono i disegni
parlare, degli uomini tutti / cura ha da essere, e in prima di me
l'edizione di un testo è stata curata da un determinato studioso. carducci,
capolavoro in un luogo inaccessibile e di goderne da solo, perché il godimento altrui non
(di un esercito). bartolomeo da s. c., 142: essendo
mi pare che a questi tempi sieno da desiderare. dante, conv.,
11 pensiero della casa de'catecumeni ancora fin da quando il p. s. ignazio
s. ignazio la fondò: ma ora da potersi dir nuova: di tanto tacerebbero
strana che forse, per la sua differenza da quello che si usa in europa,
, il quale si domandava maestro iacomo da carpi. questo valente uomo, infra
con tai pasti / che la piaga da sezzo si ricucia. maestro alberto,
della propria chiesa o confessione. francesco da barberino, 3-287: e s'hai d'
, / ch'il sangue lor richiede / da te colui che vede. passavanti,
curati; fu severissimo, e alieno da ogni pompa e fasto. sarpi, i-345
tanto m'appare di membra trasparente e da femmina scisso e in d'ogni sorta
solingo, e più là, recinto da muri, il piccolo cimitero. sbarbaro,
cimitero. sbarbaro, 1-120: stimandol da ciò raro uomo e degno d'invidia,
, starsi colla mente in quella sollecitudine da la quale forse et io non saprei
tratti, / se destra move aura da pindo. 15. letter.
ché so ch'alfin n'arai da molte bande. ariosto, 20-48: dei
leopardi, 1014: colui che si uccide da se stesso non ha cura né
/ scesa dal cielo; mandata da hera la braccia-di-luce, / poiché
suo corpo, crede che dipenda soltanto da lui non deformarsi. -aver cura
a mente di sperar meglio. francesco da barberino, 3-17: sia la
nulla cura abbiamo di guarire. andrea da barberino, i-284: egli non si
non si facessi sì grande che lui avessi da temerne. c. e.
dalle sue passeggiate suburbane con delle scarpe da masnadiero, che facevano 1067 —
e facciate coraggio. -aversi cura da qualcuno o da qualche cosa: stare
. -aversi cura da qualcuno o da qualche cosa: stare in guardia,
, fare attenzione; guardarsi. andrea da barberino, ii-242: sappi che uno cavaliere
un poco indrieto, e poni cura / da cui tu fuggi, o franco cavalliero
giubbon contanti; / e per guardargli da gli furti altrui, / gli togliea
dare ascolto, farci caso. giacomo da lentini, ii-102: sì corno parpaglion,
algarotti, 1-213: non sono certamente da tanto le accademie che possano far sorgere
ad piè in nessun modo né per ritirarvi da alcuno vostro disegno; e così el
che l'infermità di que'due, sanati da cesare, fu per consenso de'medici
comp. dall'imp. di curare e da denti (v.): cfr.
, e l'istesso fanno di quei vasi da immondizie, che i latini chiamano *
comp. dall'imp. di curare e da destro (v.).
cuore, sincero. giacomo da lentini, ii-73: di personi -né ragioni
, curandai e cu- randaie, né da qualunque altro mestiero. carena, 1-372:
a una cosa. s. bernardino da siena, 365: vediamo prima il
o qualcosa (e gli importa cosi da essere impegnato a fondo nella difesa,
pazzo un uomo qualunque che adoperando diversamente da lei si mostri più curante dell'onore
questa è infermità non sanabile e non da guarire. targioni tozzetti, 8-109: per
ha curanza. salvini, 41-336: da questo fonte viene la poca curanza che
(non so s'io l'abbia da credere discretezza, o poca curanza).
curanza). = deriv. da curare. curare, tr.
a quando a quando / udrei, come da vivo, il tuo lamento, /
curo. leopardi, 30-109: ma da natura / altro negli atti suoi /
, occuparsene attivamente. s. caterina da siena, i-i7: vi confortate nella santa
quelle che si dicon « materie » da insegnarsi dentro il cinquennio dell'erudizione legale
scrivere per suo consumo, e poi da leggere non avesse che le gazzette e
. b. croce, ii-8-71: lasciamo da parte i tipografi e gli editori,
manoscritti e delle stampe, in modo da riprodurre nel modo più fedele possibile il
runa... del tutto sia da non curare) due gravissime ragioni pare
minacciare, ella non però si rimane da sodisfarsi, e o non l'ode o
curo, io non so come; anzi da loro / quasi fuggo lontano. d'
qualche loro disgusto erano stati chiamati corrivi da quelli che non si erano mossi così
a lor piacimento e riveduto più volte da gli occhi loro. f. de lemene
non mi curo di vincere le difficoltà da cui non me ne ridonda niun bene
fare in modo, procurare. bartolomeo da s. c., 3-5-9: avvegnaché
bontà sie avere cominciato, pertanto molto è da curare di perseverare insino alla fine.
volgar., 1-88: molto è da curare che noi non ne mettiamo a'pericoli
. sottoporsi alle cure necessarie per guarire da una malattia; avere riguardo della propria
ereditarie del padre lo affliggevano, ma da gravissimi dolori di stomaco fu assalito,
anche lui la peste, si curò da sé, cioè non fece nulla; ne
di liberare dai mali dell'anima, da difetti, vizi, colpe morali, mettere
mezzi necessari per eliminare gli aspetti negativi da una persona, da una società, per
gli aspetti negativi da una persona, da una società, per vincere e cancellare
ammirato. canzonette anonime, xxxv-1-170: da paura / non si cura / giaunque
per natura incontinenti malagevolmente possono esser medicati da la filosofìa, curatrice de gli animi
iii-142: se queste ferite mi fossero venute da mano straniera, né stretta mai dalla
rugiada e del sole, aiutata talora da un po'di calce. 12.
ugolini, 114: * curatela è voce da fuggirsi anche dai legali. i buoni
del linguaggio giuridico, curatela, tratta da curator sul modello di tutela deriv. da
da curator sul modello di tutela deriv. da tutor. curativo, agg. che
204: tancredi... si astenne da fare il cronista e parlò di bellini
pulito; accuratamente sistemato. bartolomeo da s. c., 14-3-8: aspro
gomitoli o in matasse. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
scale, mezzo strascicato e mezzo portato da altri suoi servitori, bianco come un panno
scale, mezzo tirato e mezzo portato da altri suoi, bianco come un panno
curati; fu severissimo, e alieno da ogni pompa e fasto. guicciardini, 44
eccles. mediev. cùràtus, deriv. da cura 'cura d'anime '.
262: altre perfezioni di dio erano assegnate da loro [dagli epicurei] a quella
riferimento ai mali dell'anima. iacopo da cessole volgar., 1-93: piuttosto sarà
per natura incontinenti malagevolmente possono esser medicati da la filosofìa, curatrice de gli animi
castigo è facile: gli si eleggerà da prima un curatore;
nulla; il curatore ci ricavò tanto da permettergli di viver comodo il resto della
, lat. cùràtor -óris, deriv. da curare 4 aver cura '.
giudicati sardi. = deriv. da curatóre. curattière, sm.
altre cose che si comperano ovvero vendono da uno mercatante ad un altro, e similmente
cura tura. = deriv. da curare 4 imbiancare i filati \
, lat. tardo cùràtùra, deriv. da curare nel significato di * amministrare
un curato. = deriv. da curato sul modello di abbazia.
albertano volgar., 1-88: è da servar l'usanza de'medici, che
che per aver solamente... viaggiato da roma a viterbo contrae una febbre d'
, lat. cùrdtió -ónis, deriv. da curare 4 curare \ curba {
della curba. = deriv. da curvo. curbasciata, sf. colpo
volte superiore a quella del ricino; da essi si estrae, per pressione a freddo
, lat. scient. iatropha curcas, da una parola di origine indiana.
l'apparato boccale masticatore; sono protetti da un der- mascheletro chitinoso e hanno zampe
d'india, simile al gengevo, da ciascuno di buon giudicio non si può
= voce dotta intemaz., deriv. da curcuma: cfr. fr.
gr. kup7jxe <; (probabilmente da xóprjtsf; m. plur. * giovani
permette di liberare dai detriti il foro da mina prima di caricarlo. 2
anonimo, ix-1062: noi sem venti da brutta lussuria, / la qual ne
arcivescovo. egli si era subito recato da un cardinale di curia, inglese,
acume, se l'hai, d'indovinarli da una pausa, da una reticenza,
, d'indovinarli da una pausa, da una reticenza, da un sorriso del faccione
una pausa, da una reticenza, da un sorriso del faccione rotondo.
): hanno a avere un bel da fare laggiù in curia, a dar dispense
municipio e la curia, teresa serviva da intermediaria, otteneva spesso da consalvo quanto
teresa serviva da intermediaria, otteneva spesso da consalvo quanto gli chiedeva. piovene,
si truova nell'art. 3, steso da esso per confu tazion del fatto riportato
questi gli ebbe date le ultime notizie da bologna, vittorio emanuele che le aveva
gran fava / che se avesse un cappel da cardinale. collctta, i-58: crearono
; e l'accorto curiale era uomo da pigliar le cose di volo.
= voce dotta, lat. cùridlis, da cùria 'curia '. nel tardo
quasi curialesca. = deriv. da curiale. curialista, agg.
seggio. = ¦ deriv. da curiale. curialistico, agg.
. mediev. cùriàlìtas -àtis, deriv. da cùridlis * curiale '.
= voce dotta, lat. cùridtus, da cùria 'curia '. curiccióso,
, offeso, risentito. francesco da barberino, 372: e quando fosse d'
voce dotta, lat. cùrio -onis, da cùria * curia '. curiosàggine,
essere, finché è egli stesso ridotto, da una giovanetta candida, in signoria di
tasche del tedesco scappava fuori una custodia da sigarette, su cui curiosamente figurava un militare
a visitarla. = deriv. da curioso. curiosità, sf.
soglia conviene purgar del tutto la mente da quella vana curiosità, dove ha radice
nuovo, né vi è tempo e modo da paragonare le voci ai fatti, i
; che io me ne starò qui da parte, e vi ascolterò volentieri,
curiosità degli oziosi ebbe un nuovo campo da mietere. verga, 4-217: nella piazzetta
, piuttosto, un intento ben diverso da quello che dovevano mostrare. borgese,
fosse morta nella sua mente, ma da lui conferita e discorsa con altri, per
si acuisce morbosamente brancolando nelle tenebre attraversate da scintille. pavese, 4-222: sorgeva il
cercatori di rinaldo. redi, 16-iv-9: da que'paesi avendo portate molte curiosità ebbero
altre simili curiosità forse ancora assai utili e da non esser interamente disprezzate. a.
soggetto, sì per questa materia stata trattata da pochi, ed assai leggiermente, spero
italia presente? non già agli stranieri da che, paragonando le storie delle loro nazioni
sì indifferenti all'ordine dell'europa, da non meritare le cure de'loro scrittori.
voce dotta, lat. curiositàs -dtis, da curiosus 1 che si dà cura di
poca cautela delle sue parole, non istimolate da me, che viene l'ordine della
/ con le braccia frondose / escludendo da l'antro il chiaro lume / de la
ascoltante / bardo. carducci, 923: da lor culle di neve i fior si
/ chi 'l vantaggiò, schernisce. / da ciascun gesto il tendere / de'curiosi
3-526: -per ora, espediscansi gli dubii da voi proposti. -io non sono molto
d'intendere quella dottrina di prin- cipii da quali questi ed altri dubii iuxta la filosofia
entrava appena nella sua giovinezza; sorgea da lungo ozio, curiosa, credula, acuta
opere d'un idioma nell'altro ha da farsi con accuratezza curiosa, non con
e calda a quel fumo che sorge da una candela allora spenta, questo piega
. svevo, 3-637: fui accostato da un signore che mi conosceva e che io
stata l'idea di affittafe uno studio da pittore, farci portare una poltrona,
637: vi sono di quelle che, da un giorno all'altro, si danno
hai curioso, / e sollazze voi da passar mattana, / per uno scolar stracco
. cùriósus 4 che ha cura ', da cura 4 sollecitudine, premura '.
(oltre che * carro '): da currère 4 correre '. curmi
voce lat., curmi, registr. da ulpiano; nelle glosse anche curmen (
si chiamano le galline per dar loro da mangiare. pataffio, 1:
, dal lat. * corruptiàre (da corruptus, part. pass, di corrumpere
saremmo partiti, cosi come se da qualche anno fossimo avvezzi a viaggiar
, e sopra curri sospinte, o da sé mobili in su le ruote, eran
vita ti par fronda di porro, / da mettersi di perderla in sul curro?
perché ne'giochi essequiali celebrati in sicilia da enea al sepolcro del padre anchise corsero
a quel tempo né vapori né telegrafi da far il giro del mondo in un batter
lat. cursor -óris * corridore ', da cursus, part. pass, di
delle corti del periodo feudale, caratterizzata da un ciclo economico chiuso, che presentava
direzione di un unico capo, aiutato da una schiera di funzionari dipendenti; la
= voce dotta, lat. curtensis, da curtis * corte '. curto
in tavole di figura di una pala da grano; gerle rovesciate sono le seggiole
si radunano; e sopra tre macine da mulino è fondata la sedia curule dell'arci-
pascoli, i-674: * elogium'verrebbe da 'eligere 'e significherebbe primamente le
a'più degni magistrati: et è tratto da la consuetudine de'romani, appresso
di magistraius 1 magistratura '), da currus * cocchio ', perché in
. linea non retta e non risultante da una successione di segmenti rettilinei. galileo
curva, essendosi già escluse le curve da simil uso. v. riccati,
si servì... di una curva da lui stesso inventata e che i greci
pericolosa: curva particolarmente stretta, difficile da affrontare con un veicolo; sulle strade
è segnalata, a opportuna distanza, da appositi cartelli indicatori. -prendere una curva
. 4. traiettoria curvilinea percorsa da uccelli in volo o da proiettili.
curvilinea percorsa da uccelli in volo o da proiettili. monti, x-2-9: primo
con una curva elegantissima, guardò più da vicino; e se ne andò con
sinisgalli, 6-33: vediamo di seguire da vicino i suoi [di leonardo] sottili
determinata grandezza in funzione di un'altra da cui dipende; diagramma (curva di
altezza sul livello del mare. = da curvo. curva2, v.
corinfestatrice povertate. = comp. da curvo e accigliato (v.).
comp. dall'imp. di curvare e da dorso (v.).
un bastimento. = deriv. da curvo.
che... si estende curvamente da tramontana verso grecolevante. = comp.
caffè... era un formichino da nulla, cincischiato e gialliccio: curvò
nascosta sotto le falde d'un cappellaccio da contrabbandiere o da mago. -sì,
falde d'un cappellaccio da contrabbandiere o da mago. -sì, sei un ragazzo;
atlante e vacillaron l'orse, / e da l'alta immortai bocca di dio /
voce dotta, lat. curvare 4 inarcare da curvus 4 piegato ad arco '.
nella fucinatura meccanica. = deriv. da curvare. curvatrice, sf. macchina
rettilinea. « = deriv. da curvare. curvatura, sf. il
2-48: le curvature delle rote intorno / da salda fascia d'or cerchiate foro.
foro. -nella coltivazione degli alberi da frutta, piegamento ad arco dei rami
. bartoli, 10-87: gli angoli da terra fino all'altezza di quattro braccia,
direzione de'filoni, si getta or più da una parte or più dall'altra,
curvatura 4 curvatura, piegatura ', da curvare 4 piegare ad arco '.
nitida e salda come marmo, è chiusa da due strisce erbose, e queste solcate
erbose, e queste solcate rasente le sponde da due sentieruoli, va via curveggiando tra
di costume. = deriv. da curvo. curvilineo (ant.
. for mato o delimitato da linee curve (figura, piano,
essa sempre incontrandosi, veniva contrabbilanciata da qualche altra segreta forza analoga alla gravità,
4. sm. solido geometrico delimitato da una superficie curva. viviani,
. = voce dotta, comp. da curvo e linea, sul modello di
curva; dal numero dei giri contato da un contagiri si ricava la lunghezza delle
. = voce dotta, comp. da curvo e nervo: cfr. fr.
tutti uccise il ratto divo achille; / da i curvipedi buoi e bianche pecore.
lat. tardo curvipès -edis, comp. da curvus 4 curvo 'e pès
scapito. 3. figur. deviazione da ciò che è giusto e retto,
per la letizia isvegliatasi, tutta si trovò da ogni curvità e deformità liberata. carena
dotta, lat. tardo curvitas -àtis, da curvus * curvo '.
1226: le stelle contemplano. nera / da un lato del curvo orizzonte / di
persuadere alla pazienza una coppia di bestie da preda impazientissime di partire. boine,
alla magnanimità di francesco i in astenersi da quel preziosissimo rompimento di fede che molte
lanoso petto / con un riso villan da terra il prende, / tra le ruvide
: la vecchia madre, come sferzata da quella risposta alla domanda superflua, corse
gamba, ad accendergli in camera il lumino da notte e a preparargli il letto.
4-53: la ragazza portava un libro da messa in mano e camminava un po'
nave e fattali star curva e pendente da un lato sopra il mare, tanta copia
non mai avere speranze. francesco da barberino, 84: tutti i baroni e
voce semidotta, dal lat. causare, da causa 4 causa, cagione,
delle ferrovie, = ¦ deriv. da cuscino.
letti non più rifatti chi sa da quanto tempo, con le coperte
... sino dentro al cuscinetto da cavalcare. caro, 12-i-323: i cuscinetti
: le teste dei legislatori spesso hanno servito da cuscinetto alle nostre scarpine. ojetti,
cuscinetto alvarpione: decidere di non muoversi da un dato luogo. marino, i-47
2. tipo di antipasto, costituito da un involto di pasta sfoglia, contenente
a sfera o cuscinetto volvente: costituito da corpi (sfere, rulli) che
è affine al guanciale ed è ricoperto da una federa), per sedervici,
ritorno del signore potrete rilevar l'animo da le sue noie co'vostri medesimi ragionamenti
che colpisce la corazza, in modo da ridurre gli effetti dell'urto.
e mediev. coxinus, deriv. da coxa 'coscia, gamba '(dapprima
e un cono di penetrazione, formato da tessuti conduttori che si innestano negli elementi
in terra fondamento di barba alcuna, sollevata da quella vive sopra l'altre piante,
cuslir, ecc. cfr. francesco da barberino, i-134: « cum coslerio comedebat
. * cocilarium e * cocilerium (da * cocila per cochlea * chiocciola ')
angostura. = deriv. da cusparina. cusparina, sf.
di angostura. = deriv. da cusparia. voce registrata già dal tommaseo.
: il ramo di curva che esce da una cuspide. cuspidato, agg.
balocchi, ho affittato camera e salottino da una famiglia oriunda svedese.
dotta, lat. cuspidatus, deriv. da cuspis -ìdis * punta della lancia
quando i due rami della curva stanno da bande opposte rispetto alla tangente; una
. sinisgalli, 6-33: vediamo di seguire da vicino i suoi sottili pensieri [di
densa ed opaca, la quale, tocca da tali raggi, si vedrà splendere ed
). = deriv. da cusso. cusso, sm.
amaro, astringente. = da una voce indigena dell'abissinia; cfr.
per la sardegna, che trae titolo da una concessione dell'autorità ed è soggetto
* porzione di pascolo ', deriv. da currere * correre ', perché le
tesor trova custode. metastasio, ii-183: da questa reggia / fuggi col tuo famaspe
ne rammenta, e posso / promettermi da lui d'un grato core / anche
in quanto al mio onore, ha da sapere che il custode ne son io
ereditato tutti i privilegi del cenacolo, da quando il cenacolo ci fu rubato dai
non vedesse ima sola quella io datagli da giunone in custodia, così come il
tiamo a tal lontananza dai giovani, da non poterli dirigere con altre redini che
fiorini, alla custodia de'monaci affidato da papa giovanni. nievo, 49: allora
delle ore, credeva fermamente che la via da lui battuta fosse proprio quella che conduce
, poiché dio t'ha ispirato a venir da me. sono tutti questi ragazzi sotto
: le domestiche [selve], dimesso da loro il governo e continua custodia buona
case. -cani di custodia: da guardia. serao, i-783: mariangela
appresso a valenza, rocca usata anticamente da i re di aragona per custodia degli uomini
viceré,... ottenne per lettere da cesare che insino a nuova deliberazione fusse
e della loro eloquenza. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
colla custodia 38. siccome è una spesa da farsi una volta tanto, io ti
è il pinocchio pastoso saporito e coperto da un sottilissimo velo trasparente che par di
ancora, per tale forse raffigurata anche da omero quando considerò il cielo adattatole intorno
. d'annunzio, iv-2-659: liberato da ogni desiderio impuro, egli considerava la spoglia
sotto i governi divini, perché si avevano da porre i termini a'campi, che
-ant. distretto di una provincia governata da un vicario (nell'ordine francescano).
di ufficiale o magistrato che veniva chiamato da altre città a firenze con poteri straordinari
vostro impero ed a rincontro, / quando da voi sia dentro al vostro cerchio /
: ma tu ricevi, / deh ricevi da me questo bel nappo; / custodiscilo
m'accompagna. carducci, 78: da le patrizie magioni al popolo, / premio
strumenti di legno o di terra, da pastori o da selvaggi,...
legno o di terra, da pastori o da selvaggi,... e li custodiva
conforma a l'essempio quello che procede da la virtù, e dapoi che l'
parole, / figlio d'atreo, da custodir fra'denti. / lenti in
lenti in battaglia noi? come! da quando / lenti siam noi? leopardi
scelti chi sa con quanta cura amorosa da entrambi gli sposi ni, e festivamente
abbandonato con troppa precipitosa ritirata anche arezzo da chi dovea custodirlo. botta, 5-49:
centinaia di uomini a custodire un valico da cui nessuno sarebbe passato. 5
ii-1356: le tue risa... da lunge le oda / la tua dama
, 1-50: come si deono allevare da piccoli gli ulivi, e poi, già
. 6. preservare, difendere da rischi, pericoli, danni; dominare
tasso, 3-32: clorinda nel fuggir da tergo oppone / alto 10 scudo,
: bisogna custodirlo bene. -sappiatevi custodire da voi. - come si custodisce!
dotta, lat. custodire, deriv. da custos -odis * custode '.
era custodito lo scartafaccio ove ogni sera da trentotto sere già (ma fino a
. deputati, sono tocchi ancor essi da una innocente, candida, pura,
impulsi). s. bernardino da siena, 213: la settima et ultima
continua fatta nella cute de'nostri corpi da questi soprammentovati bacolini. caldesi, 1-4
continuo del corpo dei vertebrati (costituito da uno strato esterno o epidermide e da
da uno strato esterno o epidermide e da uno strato profondo o derma),
di vir- tute, / e, da la soda cute, / constanza bella che
continua fatta nella cute de'nostri corpi da questi soprammentovati bacolini. vallisneri, i-
i capelli ispidi, a tirarvi una riga da un lato; ma poi quei capelli
di questo microcosmo marino animato vien foderata da gentili, tenere espansioni membranose, che
. sacchetti, 153: e 'l maestro da giaffa / gli dà la schiaffa
astolfo intanto per la cuticagna / va da la nuca fin sopra le ciglia / cercando
spianamento della cuticagna. = deriv. da cotica. cutìcola, sf.
composta, non continua, ma principalmente da due sorte di minime ed innumerabili aperture
facce esteriori di queste cartilagini sono foderate da una specie di cuticola ossea sottile. g
: tutta la cavità era perfettamente occupata da questa sostanza, la quale rassomigliava ad
, la cuticola del tumore fu sollevata da un siero sanguigno e si lacerò.
strato protettivo esterno (in genere formato da chitina), più o meno spesso,
all'acqua e ai gas, così da proteggere efficacemente i tessuti sottostanti).
fichi] vernini, o cotognuoli, da noi detti cutignuoli. = cfr.
secreta verso l'esterno, in modo da formare uno strato sulla faccia esterna della
delle piante. = deriv. da cutina. cutipositivo, agg.
= voce dotta, comp. da cuti [reazione] e positivo (v
= voce dotta, comp. da cute e reattività (v.).
= voce dotta, comp. da cute e da reazione (v.)
voce dotta, comp. da cute e da reazione (v.).
la parola 'cutrettole, jungas ', da noi chiamate ballerine, da i latini
', da noi chiamate ballerine, da i latini * motacillas '; de'quali
, propriamente 'tagliatore ', da to cut * tagliare '.
barbarie russa e persino dell'autocrata in modo da far... strabiliare il cariasela
suo apparire. = deriv. da czar. czaristico, agg. (
automatismo czaristico. -¦ deriv. da czarismo.
i multipli sono rappresentati dal simbolo preceduto da da). -nelle trasmissioni telegrafiche,
multipli sono rappresentati dal simbolo preceduto da da). -nelle trasmissioni telegrafiche, è
l'indicazione d. c. significa: da capo', m. d.
al daleth dell'alfabeto fenicio. da (unita agli articoli forma le preposizioni
, la rafforza raddoppiandola, come in da capo = daccapo, da canto =
come in da capo = daccapo, da canto = daccanto, da vero =
daccapo, da canto = daccanto, da vero = davvero, e simili; nella
sempre la consonante iniziale, come in da tanto = dattanto, o da te =
come in da tanto = dattanto, o da te = datté), prep.
partenza (introducendo il complemento di moto da luogo); esprime inoltre rapporti più
, cioè * di, a, e da 'molti noman segni di casi.
sei: 'di, a, da, in, per, con'. salvini
chi punto punto osserva la forza della parola da, che segna il termine a quo
2. introduce il complemento di moto da luogo. -anche al figur.
elegia giudeo-italiana, v-34-10: e li signori da onni canto / gianu ad offeriri a
, v-223-10: non credo nato fusti da pistoia, / ma da pistoia fu
credo nato fusti da pistoia, / ma da pistoia fu la tua venuta; sì
lancia, iii-625: una istella discorsa da cielo, per le tenebre menando una fiaccola
del misero stato ove noi semo / condotte da la vita altra serena / un sol
aquilone. bembo, 1-194: fuggo da tonde ingrate e prendo il porto. grazzini
, 973: e che giova fuggir da lui, c'ha tali? d.
concorrere de'fedeli alle cose dell'anima era da sì lontano e in tanta moltitudine che
loro classe. giusti, 2-149: indarno da riva si parte / chi cerca per
annunzio, i-468: noi, chinati da l'alta loggia, soli, /.
languidi racconti. idem, i-722: su da l'anima in dolore / la preghiera
succhiandone la polpa umida ed agra come da un cucchiaio. -disus. indica
e per ciò serrerai ben l'uscio da via e quello da mezza scala e quello
ben l'uscio da via e quello da mezza scala e quello della camera.
camera. sacchetti, ixo-ix: porta da via. g. m. lecchi,
io entrar d'altronde, che dall'uscio da via? [sostituito da] manzoni
dall'uscio da via? [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
il baroccio è giunto dinanzi all'uscio da via]. 3. indica
però vi prego, dolce mia enemica / da voi si mova merzede e pietanza.
: in questa parte vuole tulio dimostrare da cui e come cominciò eloquenzia et in
iacopone, 23-2: omo, pensa da che simo e de che fommo e a
gimo. chiaro davanzali, ii-333: da san giovanni avesti sua figura, / e
questa tera tenemo tre anni a fito da guidingo. fra giordano, 1-86:
che iddio ciò dimostri, perocché verrebbe da mancanza di fede e da dubbio,
perocché verrebbe da mancanza di fede e da dubbio, e sarebbe male. bartolomeo
dubbio, e sarebbe male. bartolomeo da s. c., 29: queste
, quand'era venuto meno l'avere da casa, a darsi ad ogni male.
: prima che la mattia di casalodi / da pinamonte inganno ricevesse. idem, par
foci / la lucerna del mondo; ma da quella i che quattro cerchi giugne con
, par., 15-91: quel da cui si dice / tua cognazione. cavalca
cavalca, 18-98: questa speranza procede da superbia. petrarca,
63-8: da lor conosco tesser ov'io sono. boccaccio
vantaggio avesse un figliuolo d'un re da un semplice cacciatore. cassiano volgar.
i principi dei nostri pensieri, cioè da dio e dal diavolo e da noi.
, cioè da dio e dal diavolo e da noi. pulci, 17-81: in
desti, / molto soave che parca da cieli savonarola, 5-82: le creature,