incappate in un nuovo inverno, ripararono da me quest'anno le rondinelle; gremiscono il
: titolo di una popolare canzone composta da t. grossi (1700-1853).
su certi fogliolini sopravi scritto: « da cantarsi sull'aria 'rondinella pellegrina'».
e le staffiere. = deriv. da rondine. rondinésco, agg. (
. -chi). letter. emesso da una rondine. roberti, iii-333:
). s. bernardino da siena, 373: o fanciulli, fanciulli
: v'aggiungiamo per esempio quello che da alcuni si dipinge nel sacro bambino che
si dipinge nel sacro bambino che giuoca da fanciullo con s. giovanni battista overo scherza
con s. giovanni battista overo scherza da sé con un rondenino in mano, cose
volte, rondinini, forse perché beccati da beccafichi convertiti in rondinini. 3
rondino1, sm. soldato che da solo attende alla ronda dietro mandato del
= dallo sp. rondin, deriv. da ronda (v. ronda1).
, i-437: quel foglio timbrato, percorso da una di quelle perfette calligrafie d'amanuensi
che a sua volta era stato preparato da trent'anni di nazionalismo, di dannunzianesimo
, al margine. = deriv. da ronda1, n. 8.
, 11-99: ognuno dei tre rondisti, da precedente e privata esperienza, conosceva palmo
difficile terreno. = deriv. da ronda1. rondista2, sm.
.: chi aderisce al programma letterario da essa formulato. gramsci, 6-176
distinguersi nella gioventù letteraria odierna; ma da qualche anno non se ne sente più
, poi viene violentemente e sprezzantemente diffidato da longanesi, 'rondista'. sciascia, 11-6:
si sia concluso. = deriv. da ronda1, n. 8.
il rondo. = deriv. da ronda1-, v. anche rondello1.
modificazioni o lievemente variato), inframezzato da un nuovo pensiero musicale, formata cioè da
da un nuovo pensiero musicale, formata cioè da tre sezioni: il ritornello, l'
un mattin di primavera, / imbarcate da watteau / fra le ariette e fra i
cattedra e senza campanella, / diretta da una povera zitella / ch'è quasi vecchia
, qualche rondò, / qualche sermone da mandare a mente. 3.
'piazzaletto'a capo di un viale e da lasciarsi ai francesi. terésah, 2-45:
questa quella delle rondole marine. michele da cuneo, lix-62: etiam vedessimo molte volte
il cervel rondola. = deriv. da ronda1. rondòmolo, v
, 9-94: si guardano [tapi] da vipistrelli e da lucertole e da rondoni
guardano [tapi] da vipistrelli e da lucertole e da rondoni e da altri uccelli
] da vipistrelli e da lucertole e da rondoni e da altri uccelli nocivi che
e da lucertole e da rondoni e da altri uccelli nocivi che queste appostano.
, tutte collegate ester namente da una sostanza lustra e agglutinante che i rondoni
o rotta si racconcia e si raddrizza da sé pel vigore elastico della sua stessa vita
la giovane colle sue mani. = da un lat. * hirundo -dónis per il
. ant. servizio di ronda effettuato da una squadra di soldati lungo i cammini
si chiama quella ronda che si fa fare da più soldati su per le mura
scalate sospette. = deriv. da ronda1. rónfa1 (ant.
cecchi, 17-71: 'iscartare uno': porlo da parte e non lo volere. similitudine
e non lo volere. similitudine tolta da chi giuoca a'trionfini o a ronfa
parole con ronfa1). sabba da castiglione, 63: quel povero zappatore,
capo chino. = deverb. da ronfare. ronfante (part.
6-i-379: accoccolato su certe materassa che da luogo a luogo sulle pulci e sulle cimici
altri all'incontro / ronfian, gravati da singhiozzi spessi. -sostant.
dandole non so che opio che portò da roma nel vino, nel più bello del
o un rombo sordo e cupo rotto da brevi pause.
brace della fomacetta, scoverchiando la pentola da cui saliva una nuvola roteante, il vapore
il canto delle rane. = da una base onomat. ronf, ampiamente diffusa
, il ronfatorio. = deriv. da ronfare. ronfèa, sf.
. arma inastata fornita di lama tagliente da entrambi i lati lunga quanto l'impugnatura
. garzoni, 1-635: l'arme da tirar con mano, come sassi,
e negli eserciti. = deriv. da ronfea. rónfo { ronfio)
, socchiudeva di tanto in tanto nel faccione da padre abate satollo e pago gli occhi
2. rombo continuo e insistente, cadenzato da brevi interruzioni. guglielmotti [s
e sordo che fa il mare tempestoso da lontano. savinio, 273: ii.
prova dell'acceleratore. brancati, 3-286: da una parte la notte nera, vellosa
la notte nera, vellosa, traversata da un ronfo infinito e leggero, come
della collina. = deverb. da ronfare. rongire, v.
ronrònano sulla piazza. = denom. da ron ron. rontgen (roentgen
che l'attraversa. = comp. da rontgen e analisi (v.).
sola dose massiva. = comp. da rontgen e dal femm. sostant. di
radiol. radiochimografia. = comp. da rontgen e chimografia (v.).
radiol. radiochimografo. = comp. da rontgen e chimografo (v.).
radiol. radiocmematograna. = comp. da rontgen e cinematografìa (v.).
la ròntgencinematografia. = comp. da rontgen e cinematografo (v.).
ròntgenanalisi dei cristalli. = comp. da rontgen e cristallografia (v.).
. raaiodermite. = comp. da rontgen e dermatite (v.).
radiol. radiodiagnostica. = comp. da rontgen e diagnostica (v.).
ai raggi x. = deriv. da rontgen. ròntgenizz azióne { roentgenizzazióne)
ai raggi x. = deriv. da rontgen. rontgenluminescènza { roentgenluminescènza),
fis. radioluminescenza. = comp. da rontgen e luminescenza (v.).
sf. radiografia. = comp. da rontgen e grafìa (v.).
. = voce dotta, comp. da rontgen e dal tema del gr. ypà-
. = voce dotta, comp. da rontgen e dal gr. ypóf'disegno'.
. = voce dotta, comp. da rontgen e dal gr. xóyo 1;
dei raggi x. = comp. da rontgen e lucente (v.).
. = voce dotta, comp. da rontgen e dal gr. [xéipov 'misura'
= voce dotta, comp. da rontgen e dal gr. (xéxpov 'misura'
dai raggi x. = comp. da rontgen e opaco (v.).
. = voce dotta, comp. da rontgen e dal tema del gr.
, = voce dotta, comp. da rontgen e dal tema del gr. oxo-
'osservo'. 4. uniforme, monotono tanto da ingenerare ròntgenstratigrafìa (roentgenstratigrafìa), sf
se prendi in considera = comp. da rontgen e stratigrafia (v.).
e ronzante. = comp. da rontgen e tecnica (v.).
anche essere teletrasmesse. = comp. da rontgen e televisione (v.).
», xxxvii, 6. pervaso da un'atmosfera di calma irreale o di
ci davamo una = comp. da rontgen e terapia (v.).
: ivi rumoreggiava con bisbistrategicamente si slanciarono da sette parti per agguanglioso ronzaménto uno sciame
misera vecchia appo = nome d'azione da ronzare. il forame / ch'esce a
fior, di fredo: e da i vermigli / labbri de le fanciulle a
. malaparte, 9-79: i grossi proiettili da 155 scop 3. che
sebbene deserta e silenziosa, era però animata da un certo vago e indistinto brulicar di
per intender se motto si pronunzia / da farsene sollecita denunzia. foscolo, xiv-302
. fonte di reddito, mezzo o attività da cui si ricava un guadagno o un'
, lat. scaturigo -ìnis, deriv. da scaturire (v. scaturire)
dotta, lat. scaturigindsus, deriv. da scaturigo -ìnis (v. scaturigine)
tutto fuoco. = nome d'azione da scaturire. scaturiménto, sm.
piombara. = nome d'azione da scaturire. scaturire (ant.
. fuoriuscire con forza dal terreno, da una sorgente, da una fontana (
dal terreno, da una sorgente, da una fontana (l'acqua o un altro
abbondanti lagrime da'suoi occhi, come da fontane, cominciarono a scaturire, e il
. -uscire in abbondanza, sgorgare da una ferita o dalla lesione di un
rose. campatila, 17-50: ha da contraria ancor doppia cagione / la diabete il
l'orao e dal frassino. -fuoriuscire da un tessuto organico infetto o in decomposizione
vermi, che dalla canina lingua e da tutta la bocca gli scaturivano, finalmente
, di patir ciò per lo scempio da lor commesso ne'cristiani. -tr
854: nel seppellire il venerato corpo tagliò da esso il sagrestano un osso piccolo per
il sagrestano un osso piccolo per adorarlo. da questo scaturì odore sì potente, sì
, 5-32: il ronzio della macchina da proiezione, il lungo, azzurro fascio di
non era uno sguardo feroce, ma scaturiva da occhi così azzurri, piombava da tanta
scaturiva da occhi così azzurri, piombava da tanta altitudine. -comparire (il
vermiglie. 2. uscire fuori da un luogo. martello, 6-i-204:
luogo. martello, 6-i-204: scaturir da sua reggia veggio fra bei laureti /
alte un segno. bechi, 2-194: da un magazzino di mode gli scaturì dinanzi
slanciata. 4. sporgere fuori da un abito. guerrazzi, 2-280:
cappa intorno al collo.... da cui scaturendo, le braccia potevano esplicare
più eccellente bebbe, / che scaturiscon da quei santi colli, / chi non dice
; essere determinato, ispirato o suggerito da una dottrina, da un principio logico,
ispirato o suggerito da una dottrina, da un principio logico, morale, mentale
lui parole [dell'eremita] scaturire da fidelissimo e intiero amore, gli prestò
prestò inviolabil fede. duodo, lii-15-119: da questi due assiomi, come da due
: da questi due assiomi, come da due gran fonti; scaturiscono poi come
vezzo, nel lezzo dell'impudenza impaniante, da cui, come da fonte originario,
impudenza impaniante, da cui, come da fonte originario, scaturiva l'impudicizia abituale,
3-ii-15: 1 vizi saranno loro perdonati da coloro che conoscono le sorgenti da cui
perdonati da coloro che conoscono le sorgenti da cui scaturiscono. rosmini, 1-216: come
stabilito, non un pensiero direttivo scaturì da sì lunga controversia. d annunzio,
annunzio, iv-1-27: d'improvviso su da quella specie di tranquillità obliosa scaturiva un
del soprannaturale. moravia, xii-8: da questa assurdità scaturirà la noia la quale
, non certo bene impresso, ma da cui scaturiscono scintille per quelli che vennero
meritate? -essere ispirato o derivare da un determinato modello artistico o letterario (
poesia del medio evo; né altro fu da prima che una rilavorazione in prosa delle
far scaturire certi dipinti di dau- mier da una sorgente rembrandtiana e goyesca. -essere
segni dell'applauso universale. -provenire da una determinata attività (un guadagno)
ma per passione; e poco male se da quella passione poteva anche scaturire qualche spicciolo
qualche spicciolo. 8. nascere da un determinato ceppo familiare. duodo,
il genere umano scaturì... da più centri, i quali furono creati 'ab
le vene di quelle, scaturirle fuori da questo e da quell'altro luogo.
quelle, scaturirle fuori da questo e da quell'altro luogo. sederini, iii-40
dotta, lat. scaturire, deriv. da scatere 'zampillare', di origine indeuropea.
. sgorgato, fuoriuscito dal terreno o da una sorgente (una vena d'acaua
chiamò con una voce imprevedibile, scaturita da una sorgente più occulta, « perché non
più occulta, « perché non vieni da noi? ». 4.
? ». 4. uscito da una tana (un insetto).
ininterrotto di quegli insetti, scaturiti certo da migliaia di formicai sotterranei e nutriti dalla
. nato, formato, originato o determinato da una causa precisa (un pensiero,
dell'italia rasquale giannattasio li faceva scaturiti da un fonte, come dal solo peccato
osavo assaporare. 6. derivato da un'altra lingua (una lingua).
= voce roman., forse da avvicinare a scaglia2. scautismo {
le spedizioni scoutistiche. = deriv. da scautismo. scavabuche, sm. invar
e a impedire l'erosione e composto da una barra su cui sono montate coppette
scavafango, sm. invar. macchina costituita da una pompa aspirante-premente, usata per lo
. agric. macchina agricola, costituita da un complesso di vomeri su cui
ex-, con valore intens., e da un denom. da cavagtione1 (v
., e da un denom. da cavagtione1 (v.). scavalcaménto
484: altro tentativo di scavalcamento impedito da tristano che afferrò solidamente il suicida per
di trattativa. = nome d'azione da scavalcare1. scavalcare1 (ant. scalvacare
. sbalzare di sella, buttare giù da cavallo qualcuno nel corso di una battaglia,
di nemici, e particolarmente condé fu da lavardino scavalcato. muscettola, 115:
scavalcato nessuno. -far scendere da cavallo più o meno a forza;
toma di qua, poi di là, da per tutto insomma fuorché verso l'asino
fuori della legalità. -far cadere da cavallo (un ostacolo). delvongaro
-ant. aiutare qualcuno a scendere da cavallo. tavola ritonda, 1-299:
smontare dalraffusto un cannone per renderlo inutilizzabile da parte dei nemici che stanno per impadronirsene
2-143: sbarcati due altri cannoni pure da 50, principiarono due altre batterie, una
50, principiarono due altre batterie, una da sirocco, l'altra da levante,
, una da sirocco, l'altra da levante, che con più felice successo levarono
saputa. guerrazzi, 2-411: guidati da lui, si avviarono dietro la casa
la casa dove giaceva il giardino circondato da un muro a secco, che fu
annunzio, v1- 310: per andare da poppa a prua, bisogna strisciare, curvarsi
spazio (un oggetto, lanciato o porto da qualcuno). carducci, m-1-31:
latta, recipienti d'ogni sorta, issati da cento mani, scavalcano quel mare di
cinzia, lamentantesi di essere stata scavalcata da una sua rivale, non già per suavità
: con 1'infilarsi un par di stivali da cavalliere appiedato alle gambucce mence e stortine
. di vittorio alfieri era stata scavalcata da una più profonda e cristiana intuizione della
per lo più imposto dalla convenienza o da una convenzione. savinio, 1-129
della moglie, bene l'avrei ottenuto da tei m'awedo tosto che ho scavalcato
corsero subito a me; sembravano giunti da una faticosa meraviglia, che a stento era
avventure, non subisce mai le suggestioni. da molto tempo sostiene gli urti di questo
venuti sospetti di donna... e da allora... avvertiva richiami nuovi
anche con la particella pronom. smontare da cavallo. - anche sostanti giamboni,
., i-186: dyomede desmontao prestamente da lo suo cavallo et aiutao breseida a
suo cavallo et aiutao breseida a scalvacare da lo cavallo chi calvac cava
porta che mi aprissero. -scendere da cassetta, dalla serpa. foscolo,
tasca. -per estens. scendere da una motocicletta. arpino, 19-168:
scavalcò all'albergo del gallo, accompagnata da molti cittadini. storie pistoiesi, 1-26
presso alla città, subito tutta la gente da piè e da cavallo, grandi e
subito tutta la gente da piè e da cavallo, grandi e popolari, gli andarono
: essendo egli e messer paolo canale, da roma ritornando e per ferrara passando,
passando, scavalcati alle mie case e da me per alcun dì a ristorare la fatica
: ivi non è osterie né ridotti da albergare a saldo i viaggiatori; e
stagione morta, / negli orti che da maiano scavalcano a questi renai.
valore di allontanamento o privativo, e da cavalcare (v.).
ex-, con valore intens., e da cavalcare (v.).
sf. ant. e letter. discesa da cavallo. baluda, xcii-i-77:
altrettanti sgabelli. = deriv. da scavalcare \ scavalcato1 (parti pass
scavalcarel), agg. buttato giù da cavallo, disarcionato in una battaglia o
tutti 1 competitori o scavalcati o superati da lui. baldini, 12-13: orlando,
al verde. 2. sceso da cavallo (o, anche, dalla groppa
e non altrimente che uno giolivo scudiere da cavallo smontò. machiavelli, 14-i-354: subito
lunghe, egli corse tosto per la via da lui solo conosciuta alla porta abominevole che
, 1-i-1531: si sentì scavalcato d'impeto da uno di quei tedescotti con la pistola
di gran licenze, che, scavalcate da concorrenti interessi o piaceri, sono come levate
questi patti a poco a poco scavalcati da molli concessioni, eran sempre cominciati gli
questa sordità del destino. -superato da una concezione politica o ideologica più radicale
sindacati e i partiti si trovano scavalcati da inattese iniziative di lotta operaia. scavalcato2
: 'scavalcato': sorta di stretto che risulta da più maglie scavalcate. = sostant
, agg. e sm. che scende da cavallo e alberga in un luogo.
nelle corti. = nome d'agente da scavalcare1. scavalco, sm. (
n'è bisogno. = deverb. da scavalcare1. scavallaménto, sm. letter
delle prime. = nome d'azione da scavallare1. scavallare1, tr. ant
sicché alla terra morto lo scavalla. da porto, 1-174: vennero a dar tra
- far cadere, buttare giù da un carro. = comp. dal pref
ex-, con valore intens., e da un salvini, 16-i-256: presso l'
presso l'orecchio percosse antifo e denom. da cavallo (v.). scavallollo
, con valore privativo-detrat- tivo, e da [accavallare (v.).
non già provocando con = deriv. da scavallare2, attraverso la forma del pari,
non essere dalla 2. figur. soppiantato da altri nella stima, nel forestiera scavallata
: b. davanzati, ii-332: vedendosi da anna sua minor sotognino...
sotognino... è stato scavallato da un nuovo ligurino assai rella scavallata e da
da un nuovo ligurino assai rella scavallata e da lei e dal re disprezzata, n'andò
foglio e bisognoso ad con viti e alberi da frutta, mediante un tastatore e ogni
lei assetata dimandandole spiegazioni = nome d'agente da scavallare1. e luce,..
lat. ex-con valore di allontanamento e da un denom. da cavallo (v.
di allontanamento e da un denom. da cavallo (v.).
se ricci, 3-200: quando da scuola /... ritornava, /
bruciaransi le sue eccelse porte. scavallai da inverigo a civenna e da barzanò a taverne-al
. scavallai da inverigo a civenna e da barzanò a taverne-al plur. zona di scavi
i. nelli, ii-381: io ho da le minime parole per salvarsi la
miei passi, e la vostra nuora ha da scavallare a suo capriccio e a che
pratolini, = nome d'azione da scavare. 9-1290: ma niente scavallare
uno scrittore legato a -passare disinvoltamente da una posizione un uso arcaico della lingua.
invar. marin. rete radente tirata da terra. f. corazzini,
si scava una pietra bionda e compatta da sfidare i secoli. -espiantare un albero
scavate le radici ed arse. gioacchino da s. anatolia, lxii2- iii-233:
scavò dal limo. -asportare da un muro un oggetto che vi è
risoluto d'accarezzarlo sperando di scavar da lui quali erano gli andamenti della corte
che aver dovrebbe ogni principe di scavare da altrui un buon consiglio senza lasciar penetrare
che ti scavo, forano il mondo da parte a parte e sbucano agli antipodi.
veggiamo che il durissimo marmo si scava da una gocciola a acqua, come disse lucrezio
camera, è sua fidatissima, e da lei scavare un poco l'inclinazione di mia
furie se non avesse avuto un secreto da scavare. dossi, 1-i-405: il discorso
scavare, quando non c'è più da trovar nulla. g. b. casaregi
più segrete nell'animo dei giovani i quali da poco, 0 da qualche anno,
giovani i quali da poco, 0 da qualche anno, hanno superato la pubertà.
: ricavare un oggetto di forma concava da un pezzo di marmo, di legno.
volesse scavare in una muraglia una nicchia da incastrarvi un quadro. ojetti, ii-55
un quadro. ojetti, ii-55: da roma, dove si fa intagliare i cammei
fuori con una spranga di ferro conficcata da ambi i lati nel vivo del sasso
il pan tondo tra le ginocchia portato da casa scavato delle midolla, e nello scavo
grave odor di fango / o dove da le rupi alte e scavate / il suon
. galanti, 106: non lungi da questa città è il promontorio di noli
spugnose 0 guaste ornai / o scavate da tarli. -scanalato. f
all'usanza antica di raso, scavato da piè, e dalla parte di quegli
d'oro. -per simil. solcato da imbarcazioni (il mare). montale
entro vi cresca. -libero da detriti (un canale). guglielmini
, 1 tagli smussati come i ferri da pialla e il manico quadro, il
io mi trovo avere un micrometro venuto da londra, consistente in un numero grande di
si è prodotto o è stato determinato da qualcosa o da qualcuno (un profondo divario
o è stato determinato da qualcosa o da qualcuno (un profondo divario di opinioni
bestie e tutto quasi dilaniato e roso da loro e dagli avvoltoi.
de'nostri rettori pare ci venga additato da un marmo, poco lontano da verona
venga additato da un marmo, poco lontano da verona scavato non ha gran tempo,
negli occhi duri e mobilissimi, quasi da pazzo adirato. jahier, 2-45:
. onofri, 11-48: un delirio, da vendere di baci, / è la
scavata, trenta lunghi anni erano passati da quell'epoca penosa e ridicola. bernari
innamorati (se l'amor loro ha da esser immortale), nella decrepità convenir
il naso scavato. -solcato da rughe. frateili, 5-195: magrissimo
cui s'entra sotterra in uno scavato da cacciarvisi dentro e nascondersi in qualche improviso
zolfo restano alcune volte soffogati gli scavatori da velenose esalazioni sotterranee. marinetti, 3-56
ojetti, ii-700: il silenzio è rotto da fischi di locomotive, da brevi ansiti
è rotto da fischi di locomotive, da brevi ansiti di macchine scavatrici. bacchetti,
talpa. = nome d'agente da scavare. scavatura, sf. scavo
sepoltura dove sperano il regno; si spiccano da monti altissimi, si dirupano per le
facce. = nome d'azione da scavare. scavazare, scavaziare e
assicurarsi della sodezza del terreno. maironi da ponte, 1-iii-22: nella parte di giogaia
veggiamo. = nome d'azione da scavare. scaveciare, v.
cordeliere..., non è da dire che l'oro e l'argento perciò
2. per estens. espellere da una bocca da fuoco. a.
. per estens. espellere da una bocca da fuoco. a. paoletti, 90
il ciel minaccia; / scavema il petto da prigion profonda, / sbuffando sì che
[rovillio], lxx-492: trasse da profonde e lunghe tenebre in aperta e viva
luce, le buone lettere latine, da mille anni sepolte, procurando a publico
ex-, con valore intens., e da un denom. da caverna (v
., e da un denom. da caverna (v.). scavemato
ex-, con valore intens., e da cavernosità (v.).
golaoni, ii-431: -mi son una puta da ben. -e mi cossa songio?
: io avrei preferito si fosse comportato da scavezzacollo piuttosto che vedermelo con quegli occhi
fondo, questo sarà il vero sito da far volare gli uccelli nella ragna. guerrazzi
. calandra, 6-890: una palla da cannone scavezzò un gran pioppo, che
nave (una tempesta). bonvesin da la riva, xxxv-i-690: un dì ke
, ii-1-145: le percosse non siano da burla: sferze armate di punte di ferro
burgo. dossi, 2-i-30: ruzzolato giù da una scala... e scavezzatosi
reni; contèntati dunque ch'io allacci da me le mie scarpe. -decapitare
. bechi, 2-324: c'è da scavezzarsi il collo dieci volte.
sua inclinazione, perché non la rimovevi da cotali pensieri overo avisarmene me ancora,
più lieta, / bisogna usar da poeta, / approfittare da artista.
/ bisogna usar da poeta, / approfittare da artista. volgere in proprio vantaggio /
. c. campana, i-2-19-151: fu da una lancia percosso nella visiera e la
fracassarsi (una nave). bonvesin da la riva, xxxv-i-691: tuta la veritae
. n. franco, 4-77: da che la vostra signoria mi va ordendo
va ordendo nuovi lacci innanzi per disviarmi da la via buona e per iscavezzarmi totalmente
, con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da cavezza (v.
tivo, e da un denom. da cavezza (v.). scavezzato1
paganino bonafè, xxxvii-155: molto ben da lei ligare / e bem per ordine
ancor di veneziane mischie / ratto salian da le profonde sabbie / tavole sciolte o
la macerazione per separare le fibre tessili da quelle legnose (un fusto). -anche
1-iii-616: se non ha coraggio di uscire da solo, quando lo andrò a chiamar
. = nome d'agente femm. da scavezzare1. scavezzatura, sf.
forte, ed è alla marina, circondata da montagne altissime, sopra cadauna delle quali
, scavezzature. = nome d'azione da scavezzare ^. scavézzo1 { scavézó
: gran numero de arbori sono estirpati da la radice, alcuni lì butadi in terra
di questi animali non diversamente si risanano da quelle degli uomini. -per estens.
: una semplice curva irregolare nel passar da concava a convessa sfuma nella nostra mente miriadi
visioni: la schiena scavezza di un cavallone da tiro (la curva è pressa al
: dotato di una cassa pieghevole costituita da due pezzi incernierati in modo da poter
costituita da due pezzi incernierati in modo da poter sovrapporre il calcio al fusto ed
. region. parte del cavo delle reti da pesca. dizionario di marina [
, con valore di separazione, e da un denom. da cavicchio (v.
separazione, e da un denom. da cavicchio (v.).
1-71: s'accomodò sul naso gli occhiali da sole, e camminando scavicchiato pel marciapiede
serratura. 2. sciogliere da una caviglia quanto vi è attorto.
, con valore di separazione, e da un denom. da caviglia (v.
separazione, e da un denom. da caviglia (v.). scavigliato
navali per tracciare sui legnami la linea da seguire nel corso della lavorazione.
= etimo incerto: forse deriv. da scavare. scavino1, sm.
. scavino1, sm. utensile da cucina usato per togliere la polpa a
la polpa a frutti o a ortaggi da farcire. = deriv. da
da farcire. = deriv. da scavare. scavino3, v.
nel senese. = deverb. da scavitolare. scavizare e soavizzare, v
in una carbonaia; e lui passeggia da una trave all'altro scavizzolando le più riposte
carducci, ii-16-199: veda se c'è da scavizzolare qualche notizia. io non so
intr. con la particella pronom. darsi da fare per trovare notizie; impegnarsi quanto
fonda- menta di quell'edifizio, partì da roma nel mese di giugno del 1819
italiani ». bacchelli, 1-ii-3: sapevano da un pezzo che lazzaro aveva cotesta ubbia
che lazzaro aveva cotesta ubbia di aborrire da quelle fosse nelle quali, per poco
trascurato di porre un lume sopra i materiali da essi ammassati sulla strada o sugli scavi
essi ammassati sulla strada o sugli scavi da essi fatti nelle strade e piazze.
all'usanza antica di raso, scavato da piè, e dalle punte di quegli
10-195: come nettamente io sia passato da un lirismo tra di sfogo e di
un certo punto. = deverb. da scavare. scavonésco, v. schiavonesco
. avea già pronte / mille inchieste da farsi a'grandi elleni / sul trocheo,
tici? = deriv. da scazonte. scazzabaglióre, sm.
comp. dall'imp. di scazzare1 e da barello per borello (v.)
ex-, con valore intens., e da [in \ cazzare (v.
. gerg. baia, ciancia. -poeta da scazzate: che scrive futilità, che
aretino, xxvi-3-13: o fra porro poeta da scazzate, / che in milano t'
tetti, / quant'oggi son poeti da scazzate. 2. azzardo vincente
ex-, con valore intens., e da un deriv. da cazzo (v
., e da un deriv. da cazzo (v.).
/ per confortarsi d'esser mal pagati / da pren- cipi e signor da cui balzati
pagati / da pren- cipi e signor da cui balzati / son giorno e notte,
ex-, con valore intens., e da un deriv. da cazzo (v
., e da un deriv. da cazzo (v.). scazzecare
lat. ex-con valore intens., e da un denom. da cazzo (v
., e da un denom. da cazzo (v.). scazzellare
un poch'il signor ritrovare: / da poi ch'io non ho altri pensieri,
poco a scazzellare. = deriv. da scazzata. scazzètta, sf.
ecclesiastici. -per estens.: berretto da uomo che copre la nuca.
capria, 1-170: a quest'ora, da moccia, sole le vecchie golose che
le civette! = deriv. da cazzo (v.).
, minacce. = deverb. da scazzare2. scazzóne, sm. region
dice volgarmente palombo, overo canosa, da alcuni cane galeo; la seconda si
l'ipotesi tradizionale di un deriv. da un lat. * catteo -dnis (v
a mezzo. = nome d'azione da scazzottare1. scazzottante (part.
: per poco non lo scazzotto. roba da calargli le rache e suonarlo col battipanni
ex-, con valore intens., e da un denom. da cazzotto (v
., e da un denom. da cazzotto (v.). scazzottare2
, con valore privativo-detrat- tivo, e da [injcazzottare, n. 2 (v
bernari, 6-230: scegliemmo un western. da tempo vittorio mi aveva confessato la sua
individuali. = nome d'azione da scazzottare1. scèa1, agg. porta
[toìxgu], deriv. da < xxacó; 'occidentale'o 'sinistro'.
recava leggende in caratteri runici (sostituiti da caratteri latini verso la fine del sec.
parente vesconte..., imbasciadore mandato da la po- destade di pisa, in
, in de la indictione sub scripta, da domino guillelmo da comassano podestate de pisa
indictione sub scripta, da domino guillelmo da comassano podestate de pisa, e da li
guillelmo da comassano podestate de pisa, e da li sceca e da lo comuno di
pisa, e da li sceca e da lo comuno di pisa. =
: 'sceccare': seccare e prosciugare. da noi dicesi anche 'seccare'; ma 'sceccare'è
senso transitivo vuol dire levar l'acqua da un luogo per lavorarvi o per pescarvi
]: 'scecche': bono a vista staccato da un registro a matrice e rilasciato sopra
registro a matrice e rilasciato sopra un banchiere da chi vi abbia conto aperto. viani
. check, cheque, che deriva da to check 'controllare', di origine indeuropea
33: 'scecco'è il deviar dell'acqua da un punto del fiume per lasciare i
/ vanno spiacenti, / contenti che da lunga sian mirati; / non sono
, né fare fare alcuna chiave a sceda da altra chiave, né a sceda,
: 'sceda': modello di carta ed altro da sarti. 6. figur
. figur. esempio. -pigliare la sceda da qualcuno; togliere la sceda a qualcosa-
di ferrara e di milano pigliano la sceda da la ruffiana. firenzuola, 2-151:
la ruffiana. firenzuola, 2-151: da lei [dalla madre disonesta],
è ripreso. = deriv. da sceda1, sul modello di beffardo.
lui scedato sia. = denom. da sceda1. scedarìa, sf.
i fiorini. sermini, 395: bindaccino da fiesole essendo al bagno, usando del
ventricelli di castrone. 5. bernardino da siena, 2-i-580: figliuola mia,
in cotali vanità. = deriv. da sceda1. scedàrio, sm.
dell'alfabeto, per ricopiarle quando hanno da marcare la biancheria. anche una raccolta di
'scedàrio': campionario. = deriv. da sceda1. scedato (pari. pass
voce di area lucch., deriv. da sceda'con epentesi di r o dal
scederina tutta ricamata. = deriv. da scedera. scedóne, sm. ant
scultura più o meno grottesca che serve da mensola o cariatide. buti,
ma sarà casta. = denom. da sceda1, con epentesi di r.
. / non so veder quando abbia da espedirti, / ché non basta una notte
sceme solamente cinque o sei che paiono da riprendersi, lasciando tutte le altre indietro
. / scegli 'l brun cioccolatte. da ponte, 228: come la mia carrozza
dipinti, come vuole la tradizione, da s. luca, che andavano, come
come vuole il popolo, a scegliersi da sé dove volevano vedersi venerati.
quelli più riputati, i quali erano più da temere, mostrando di fargli accetti nel
pece e pietre focaie, e qualcosa da mangiare, ma li scelga capaci e allenati
minuetto, / non sarebbe una cosa da vedere. fagiuoli, xii-130: poetico
andare a veglia: / un mestiero miglior da me si sceglia, / che a
volontà. mazzini, 26-30: se avessi da scegliere, mi sceglierei la parte di
certo momento della loro vita sulla strada da scegliere. gozzano, ii-198 non ricco,
mio voto. -assol. da ponte, 126: volli allora, senza
di preferenza. bembo, iii-137: da scegliere... sono le voci,
si già / e cantando e scegliendo fior da fiore / ond'era pinta tutta la
lembo de'miei vestimenti raccoltili, fiore da fiore sceglieva, e degli scelti leggiadra ghir-
, a capo chino. -raccattare da terra. grossi, 11-369: a
[s. v.]: 'paglia da scegliere', per i cappelli; '
, per i cappelli; 'lana da scegliere'. -esserci da scegliere:
'lana da scegliere'. -esserci da scegliere: esserci ampia possibilità di scelta
s. v.]: 'c'è da scegliere', tra cose e materiali e
: bisogna accettare di forza. = da un lat. volg. * exeligére,
hanno dato. = nome d'azione da scegliere-, il n. 2 traduce il
verdure del naturalismo. = deriv. da scegliere. sceglitóre, agg.
consiglio. -disus. che accoglie spunti da diverse teorie e li fonde in un
scegliere oggetti o prodotti e a separarli da quelli di seconda scelta o di scarto
materiale estratto separando quello destinato alla fusione da quello pietroso. biringuccio, 2-47:
lo spezzarla vanno scegliendo le parti buone da le cattive. giuliani, i-382: il
in disparte. = nome d'agente da scegliere. sceglivétro, sm. operaio
c'è il 'hamsin', e lo conosco da bimbo. è il vento che chiamano
piccolo sceiccato. = deriv. da sceicco. sceicco (ant.
piovano. ulloa, iv: egli è da sapere che questa isola già era divisa
forti schiere di ko- tamii, capitanate da loro sceikhi. gessi, 89: si
, nella quale s'era fatto accompagnare da tutti i capi della religione musulmana, ulemi
piovene, 8-105: quando si vedono da presso questi ammassi di cupole, si distingue
ne venga, acciò che abiate altro da fare, / che de star qui scelati
. = voce roman., da ricondurre a scelonire 'intontire'e all'ant
, azione scellerata. iacopo da cessole volgar., 1-51: il maestro
2. azione contraria alla morale, dettata da sfrenatezza sessuale. guido da pisa
dettata da sfrenatezza sessuale. guido da pisa, 1-147: qui faremo fine alle
l'adorarono per summo iddio. zanobi da strafa [s. gregorio magno volgar
animi nostri, possono facilmente restar prevertib da esso tutti gli altri affetti e convertiti alla
lat. tardo sceleritas -àtis, deriv. da scelus -èris (v. scelere)
lo puzzo del sceleroso e iniquo sermone da coloro avuto. bruno, 3-760: non
dotta, lat. scelerdsus, deriv. da scelus scelèris (v. scelere
li evidenti pericoli aùti di la morte da li scelestissimi corsari da mercore santo 9
aùti di la morte da li scelestissimi corsari da mercore santo 9 aprii fin sabato 3
più di me scelesto, / benché da prima, quando veni in terra, /
e l'ambizione e gli altri vizi nascono da la prosperità, e per questo di
e publici e occulti adoperati. niccolò da correggio, 1-352: la sua
dotta, lat. scelestus, denv. da seclus scelèris (v. scelere
valore di separazione e allontanamento, e da un denom. da celo per cielo (
allontanamento, e da un denom. da celo per cielo (v.).
, quindi 'debole, malaticcio', da scèllià 'svolazzare pesantemente'e, per estens
infinite sceleraggini, pretendendo anco di liberarsi da ogni dazio e contribuzione. alfieri, 1-32
iv-419: la rivoluzione francese è riguardata da moltissimi come divisa in due tempi affatto
imprudenza e non per scelleragine sarà caduta da quell'altezza a misero stato e infelice
, 2-85: de'vari mezzi adoperati da quello scaltro uomo per salire in grido
d'ogni scelleraggine. = deriv. da scellerare. scelleraménto (sceleraménto),
fusse levato. = nome d'azione da scellerare. scellerando (scelerando),
l'error c'ho fatto non nasce da sceleranza o da tradimento, ma solo da
ho fatto non nasce da sceleranza o da tradimento, ma solo da troppo ardire
da sceleranza o da tradimento, ma solo da troppo ardire nato da troppo amore.
, ma solo da troppo ardire nato da troppo amore. saraceni, i-44: secondo
. sessualmente). s. bernardino da siena, 2-i-161: chiama e grida e
iddio e desideratoli della superna patria, da questa scelleranza [di uccidersi] si
di religione, stabile fondamento degl'imperi, da mille sceleranze sconvolta, rimarrebbe abbattuta.
il lievito maligno. = deriv. da scellerare. scellerare { scelerare)
di azioni delittuose o viziose. guido da pisa, 1-234: guàrdate, o enea
dotta, lat. sceleràre, denom. da scelus -èris (v. scelere
disposizione abituale. = deriv. da scellerato. scellerataménte { scelerataménté),
, peccaminoso, perverso. lapo da castiglionchio, 105: scelleratamente a furore e
tagliata la testa dallo busto. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
appetiscono la sustanza altrui. s. caterina da siena, v-200: (guardiamoci dalle
che la miseria e il dolore abbiano da finire. -in modo ideologicamente trasgressivo
carducci, iii-5-193: lasciando della prosodia da lui violata e de'versi di orazio
e de'versi di orazio e di virgilio da lui scelleratamente sbagliati, dico 'certa et
sceleratézza), sf. azione dettata da grande malvagità, da animo scellerato;
. azione dettata da grande malvagità, da animo scellerato; impresa criminosa, delitto
di una sua cognata assalita e sforzata da un ufficiale. il giovane all'aspetto
: questo solo con ventà afermemo da questi doi monasteri spargersi ne la
in resenzia di dio, chiamato da essi in testimonio di ciò.
papini, 27-779: vuoi tu saper da me, da una delle sue vittime,
: vuoi tu saper da me, da una delle sue vittime, un esempio solo
con la nuora, e ella scampa da vituperosa morte. giannone, i-249: a'
di medea, la qual fu costretta da sceleratezza di amore a seguir giasone ed a
sia verificabile. = deriv. da scellerato. scellerato (ant.
sia privato, ciascuno fedele puote ricevere da lui onne cosa sacra senza colpa. boiardo
ordinato nella città nostra, italia liberata da tutti e'barbari e liberato il mondo dalla
più vivevano, sanati divenire peggiori. da ponte, 63: uno scellerato, che
iperbolico o scherz.). -lavoro da scellerato: eseguito pessimamente. bertola
cento- mila lire, fa il lavoro da scellerato, e la coronella non starà
compatta a prova di bomba, tenuta insieme da patti scellerati, da pratiche turpi e
, tenuta insieme da patti scellerati, da pratiche turpi e da un'arroganza comune a
patti scellerati, da pratiche turpi e da un'arroganza comune a tutti i suoi
e furibonda che la morte stessa, da me sempre odiata, per la sua gelida
mi apparve liberazione. -che nasce da malvagità o da empietà (e la
. -che nasce da malvagità o da empietà (e la esprime);
scellerate parole del mondo, non credendo da lui essere intese. s. maffei,
un luogo). 5. caterina da siena, iii-311: lo indiscreto..
divisa di tela come quella, che da quattro mesi eterni ella vedeva col pensiero
battaglia scellerato. -reso tristemente famoso da un delitto esecrabile. -via scellerata:
male, / rinfreschi scellerati e un conto da speziale. dossi, iv-238: per
: dell'acqua dei paduli non si ha da dire se non queste poche parole,
empio; scelleratezza. girolamo da siena, i-12: poi che [davide
tre grandissime sceli comise. s. bernardino da siena, 2-i-444: per la porta
immaginare. = nome d'azione da scellerare. scellerità, v.
= dal lat. seelerdsus, deriv. da scelus -iris (v. scelo).
lavorante di bottoni [a birmingham] guadagna da 40 a 50 scellini per settimana.
risalgono al germ. * skilling (da skild-ling 'specie di scudo'; cfr. ted
lamenti storici, iv-175: poi del sangue da carrara / cum inganno padua tinsi;
: sapia, inclito mio genitore, che da me non fu mai perpetrato tanto scelo
: o scelo grave e rio, / da commover il cielo e terra a sdegno
ballo di s. vito o da alcune forme di paralisi. landino [
dipendentemente dalla 'chorea s. viti'o da paralisi o da debolezza scorbutica. ibidem [
s. viti'o da paralisi o da debolezza scorbutica. ibidem [s. v
tup (ìy], comp. da iy. zkoc, 'gamba'e t-jpjh]
per dir meglio, la scelta de'sonetti da stamparsi. crudeli, 2-181: lucrezia
tu vuoi l'uve, questa scelta. da ponte, 17: mi trovai appena
impiegati sia per la lavorazione; esente da difetti (un prodotto, una merce
e qualunque sia la tua scelta avrai da noi la stessa stima. vittorini,
imbarazzo della scelta, ma si finisce da lipp, a due passi.
chi non si contenti a'pochi saggetti pòrti da qualche scelta e antologia? flaiano,
determinata dal lancio di una moneta per aria da parte dell'arbitro. il capitano cui
come sono. = deriv. da scegliere. sceltaménte, aw. in
sforza di parlare sceltamente e dice spropositi da can barboni. = comp. di
assai più generosi. = deriv. da scelto. scélto (part. pass
sempre menava ordenata ed asectatamente. benvenuto da imola volgar., ii-61: li
dì di ottobre, accompagnato... da uno scelto numero dei principali baroni del
) approvato l'avesse. -eletto da dio. - anche sostant. scala
possa longamente in bella vita mantenersi, da chi mai potrem noi altro che sconciature
noi, conciossie- cosaché ella sie netta da ogni sozzura e puzza. machiavelli,
vengono apportate, / non pur chieste da lui mercanzie scelte. spallanzani, iii-
: è necessario che il bollito provenga da un taglio sceltissimo di carne. -particolarmente
parte scritti in penna, li quali da francesco suo padre erano stati messi insieme
un'opera letteraria o musicale. -costituito da elementi (in partic. libri o opere
scelta e ottima qualità di vino, tratto da un terreno ch'è nominato 'le figare'
è sceltissima quella de l'arbore descritto da virgilio co 'l ramo d'oro e
giovanotto con bella e misurata voce e da suono convenevole accompagnato cantasse una storia bene
): si sa che anche lui vive da poveruomo e si leva il pane di
religione romana, secondo una classificazione tramandata da varrone. s. agostino volgar.
e lo sceltume dell'insalata, buttato da un grembiale femminile nell'aia, sono
pratici insegnamenti. = deriv. da scelto. scemacervèlli, sm.
lo scemamente grandissimo della popolazione. maironi da ponte, 1-ii-157: le sgraziate vicende,
3. eliminazione di lettere o di sillabe da una parola per errore di grafia o
, e motti sciocchi e modi di dire da persone rozze, ma ancora certe ree
in alcuno modo potesse intervenire. benvenuto da imola volgar., i-37: triegua fu
ingenerato la disorbitanza della critica, e da questa discese la scredenza che oggidì guasta
ed ecco quel secolo in cui s'apre da ogni parte ogni campo di scienze,
attualmente, non si deve perciò lasciarla correre da se stessa al ristabilimento quantunque infallibile,
disciplina. = nome d'azione da scemare. scemante (pari.
loro virtù cogitativa. = deriv. da scemare, sul modello dei nomi astr.
possa comprare o fare comprare neuna lana da neuna persona, de la quale facesse tara
v-21: se io òro, e dio da quello che ha giudicato si muove e
maestro, ch'egli ritrova la figura intesa da lui. -far apparire un oggetto
f. galiani, 3-210: è da credersi ottimo quel mezzo che per una
periodici popolari, i-449: allora riformando da capo a fondo la legislazione civile,
>arola che non cominci per y seguito da una di queste tre iquide t,
. 3. togliere una parte da una quantità, un elemento da un
parte da una quantità, un elemento da un insieme. - in partic.:
in partic.: eliminare. francesco da barberino, 349: s'ella n'avesse
pure eguali. -sottrarre una cifra da una maggiore. nardi, i-257:
: della qual somma... era da scemare al presente quanto quella aveva scemato
suo. -eliminare una lettera da una parola per ragioni metriche.
quantità delle sillabe. -allontanare da una città una parte della popolazione.
: -io vi dirò la cosa da principio. / -dilla, ma non ci
, per l'eccesso del sentimento, da una persona la sua mente. dante
del dolce riso / la mente mia da me medesmo scema. 5.
fosse sol una vana rimembranza / pur da noi non dovrebbe essere scemo / per
pene di purgatorio. s. carlo da sezze, i-465: nel decimo giorno
, bench'egli sia avaro, fa banchetti da cardinale, forse per scemar roppinione che
di pudore mi restava: peccavo travestito da enotrio romano, per non scemarmi co'
dianzi non fui di vita scemo / da l'empia fera col feroce artiglio!
fatto uccidere a tradimento. -sollevare da una fatica. bembo, iii-73:
. dante, infi, 12-128: da questa parte vedi / lo bulicame che
cresce la pena. s. bernardino da siena, 2-i-119: guarda quello che per
mai che cavi e sceme / acqua chiara da torbida fontana? galileo, 3-1-177:
, 1-198: la nostra checca è stata da diciotto dì ammalata di febbre continova;
mi prende un freddo sapore come quando da bambino mi avvolgevano in un lenzuolo bagnato
, 305: i pomi cotogni si han da cogliere dall'albero quando son ben maturi
anno e gran cosa nel mondo. da questo infino alla bruma scemano i giorni
624: il gruzzolo che avevo portato da parigi andava scemando a vista d'occhio
partita in due compagnie, perché i quattro da una parte e virgilio con dante se
. guerrazzi, 3-231: gorello versava sangue da molte parti del corpo, onde,
favore, la considerazione). fausto da longiano, iv-126: di sessanta figliuole di
tolgano al tutto. s. caterina da siena, ii-166: io voglio e vi
: ormai la signora è costretta a farle da madre badessa, ma se un giorno
g. chiarini, 160: da molti anni scemati / eran ivi i delitti
benefici, monsignore, ch'io ricevo da voi avanzano le mie speranze, voglio di
, deperire. fucini, 243: da qualche tempo, quel bambino, che
). verainois, 25: già da due settimane, per una inesplicabile e
annunzio, iv-1-867: il loro canto da presso aveva la veemenza d'un grido ad
nei nostri paesi dell'indie vennero, da principio, credo io per la novità
atti audaci, l'uomo li deve compiere da solo. altrimenti scemano di valore.
della vista, della salute. fausto da longiano, iv-287: la gotta tutta via
che fuori di stagione in ogni luogo, da ogni tempo, con ogni persona vi
, e dal tardo sèmus 'mezzo', da semis 'metà', di origine in- deur
. v.]: 'scemata': azione da scemo. thovez, 1-259: sembra
ne sia intaccato. = deriv. da scemo. scemativo, agg.
intorno. = agg. verb. da scemare. scemato (pari. pass
abitanti (un luogo). benvenuto da imola volgar., ii-307: per riempiere
al cieco mondo. oliva, 1-3-287: da questo tanto implacabile abbonimento, che tutti
serpendo. = nome d'agente da scemare. scéme, v.
bile. = deriv. da scement [ito \. scementito
e simili. = deriv. da scemo. scemènza, sf. l'
che scemenze. = deriv. da scemo. scemenzàio, sm. insieme
ci rincoglionisce. = deriv. da scemenza. scemerèllo (scemarèllo),
suoi affari. = deriv. da scemo. scemézza, sf.
buon'opere? = deriv. da scemo. scemità, sf.
di scemità volontaria il ripetere che si fa da certi positivi o positivisti o esperimentalisti
la scemità. = deriv. da scemo. scémma, sm. mantello
composito [l'odore] e proviene da salami appesi alla travata, da latte sceme
proviene da salami appesi alla travata, da latte sceme di acciughe sott'olio.
suo insieme o di alcuni degli elementi da cui è costituito. -in partic.
, trinco e tri- femo, / da la natura l'un, l'altro dell
ne la faccia e tanto scema / che da tossa la pelle s'mformava. luigini
celeste. giuglaris, 113: giove da più zone fasciato come i bambini;
scemo; il sole soggetto a vertigini da più fumi annegrito. -che manca
popolo); ridotto di numero o composto da un numero esiguo di persone.
per una bora- sca patita nel partir da lisbona, mandò subito ad avisare il
le persone di cui si avvaleva o da cui era guidato o accompagnato.
vile. - anche sostant. francesco da barberino, iii-330: per contraro aveduto ti
non li temo: / amo il morir da forte, no il vivere da scemo
morir da forte, no il vivere da scemo. -svuotato di energie;
pianto. -scevro dal peccato o da uno stato d'animo disdicevole.
giovane... è continuamente travagliato da quello scemo di suo padre. carducci,
? comisso, v-76: tutto era determinato da quel sof- tto basso con le
tto basso con le sue volte sostenute da pilastri, identico a quello della stanza
e molto vino / parlar te fa da parte de apollino. castiglione, 3-i-1-762:
scemo: che 'l diceva certe cose da far ridere e non potea poi caminar dua
: semplice è ben rachele; ma da scemo intelletto / suo candor non deriva,
/ che neghi un sistema / proposto da te. 8. privo di
scemo che lo destinava a seguire, cera da giurarlo, le orme del padre,
di sostanza scemi, / paion soli da lungi e son da presso / di moribonda
, / paion soli da lungi e son da presso / di moribonda luce aliti estremi
scemo e imperfetto, il quale viene da servile timore, per lo quale l'
ogni di maggiori furono le fatiche, tra da lui prese per debito e addossategli per
sale. -sconto su una cifra da pagare o da restituire. velluti,
-sconto su una cifra da pagare o da restituire. velluti, 66: n'
sanza saputa e coscienza degli altri, da diciotto centinaia di fiorini e poi a
al letto suo per ricorcarsi. fausto da longiano, 38: ne l'opposizioni e
-sezione di un cerchio, delimitata da un arco e da una corda.
cerchio, delimitata da un arco e da una corda. paolo dell'abbaco,
dello scemo, infatuato della poesia così da reputarsi maestro, non che ad altri,
ardito garzon che di sua etade / fosse da un polo a altro e da l'
fosse da un polo a altro e da l'estremo / lito degl'indi a quello
quello ove il sol cade. sabba da castiglione, 6: se il folle oloferne
attribuire alla sciempiàggine et imbecillità di mustafà da pochi ubbidito. f. f.
: tante e tante villesche scempiaggini scritte da quei tanti pastorali poetastri prodotti dalla nostra
, v-2-49: il cattivo letterato voleva farla da pensatore e da poeta e raccontava le
cattivo letterato voleva farla da pensatore e da poeta e raccontava le sue scempiaggini con un
era una scempiaggine; quei grassoni camuffati da antichi egiziani facevano ridere. =
egiziani facevano ridere. = deriv. da scempio2. scempiaménte (ant.
proclitiche, quando le uso brevi, da quando le uso lunghe, con l'apostrofo
principali caratteristiche dei dialetti piemontesi (lasciando da parte quelle comuni a tutti o a parte
'j \ = nome d'azione da scempiare2. scempiare1 (ant.
4-3-38: il fiero ismael'scoccò saetta / da la corda tirata oltra la tempia.
divora e scempia. = denom. da scempio1. scempiare2, tr.
generale. = denom. da scempio2 scempiarla, v. scempieria
io vi parli di una qualche scempiata da saltimbanchi; vi parlo sul serio del
baldinucci, 9-ix-201: fu questi quel giovannino da ca- pugnano, di cui si raccontano
le scempiataggini. = deriv. da scempiati. scempiataménte, aw.
» / sento oppormi, « son proprio da colpire, / se si perdono a
stoltezza. tarchetti, 6-i-529: da un capo all'altro della terra..
uno scimunito. = deriv. da scempiatep. scempiato1 (part.
delle sue quotidiane azioni, direbbe cosa da uomo scempiato. manzoni, pr.
gervaso, che non sapeva far nulla da sé e senza u quale non si poteva
fu senza dubbio il signor giovanni lami da santacroce. giusti, 4-160: quegli
avresti. 2. che nasce da sciocchezza, da mancanza di intelligenza,
2. che nasce da sciocchezza, da mancanza di intelligenza, da scarsa prontezza
sciocchezza, da mancanza di intelligenza, da scarsa prontezza di mente; insulso,
scempiato, con una pronunzia così sguaiata da far fremere. 3. colmo
una montagna di stoltissimi melo- mi secondati da una musica la più dinervata e inducente
allora esistenti di quei poeti erano cose da spegnere il fuoco poetico, non già
spegnere il fuoco poetico, non già da comunicarlo. carducci, ili-5-451: salvo
dolciato, d'un floscio tanto miserabile da vergognarsene un popolo d'eunuchi. lanzi,
v.). = deriv. da scempio2. scempicare, tr. {
ferito in nella mano; e scempicato da tali si partìo. scémpico, sm
: mat teo di domenico da colle hanno dichiarato esente dalla gravezza
dello scempico. = deverb. da scempicare. scempierìa (region.
ed altre leggiadrie. = deriv. da scempio2-, le var. sono di area
aggira vanamente a guisa d'un cavallaccio da pistrino intorno a mille scempietà, non meno
voltaire ». = deriv. da scempio2. scempiézza (ant.
la persuasa iscem- piezza del quale, da maligno operando, non sapeva quel che
loro sciempiezze ne'tempi loro. è cosa da ridersene. vico, 5-188: non
brevità. = deriv. da scempio2. scémpio1 { sémpio)
1-208: il re carlo medesimo, atterrito da tanto scempio che si faceva del suo
tolse. -diffusa morìa di persone provocata da un'epidemia. oliva, 720:
miei contra ragione, / ti dirò da principio ogni cagione. b. corsini,
alle fucilate contro ai volontari, fu accerchiato da una massa di furenti, che strepitavano
soccorso. v giusti, 47: da poi ch'esso non mi dà la morte
. fagiuoli, iv-116: scampato alfin da così crudo scempio / solo a furia
mar, sola son io / che patisco da te [amore] sì duro scempio
scempio? tansillo, 19: io da la prigion, dove mi strinse / amor
speranza di fuggir giammai, / fuorché da un crudo in più forte scempio.
fra lo strazio perverso patito in guerra da rimini, e in tanto scempio di
si ostinava a rotolare verso la camera da pranzo, dove puntualmente faceva scempio di
-scherz. scorpacciata di un cibo (anche da parte di animali). passeroni
col melo, / lo fece ritrovar da un negromante, / al tempo de'
, ahi scempio raro, / ahi da le stelle mia dispersa dote! vico,
alzino il riso. / ahi, da che lungo scempio / vedi afflitta costei!
e uno scempio? oliva, i-3-287: da questo tanto implacabile abbonimento che tutti abbiamo
di 'punizione esemplare, strage che serva da esempio'. scémpio2 { sciémpio,
punto sempio. 3. costituito da un solo strato di tessuto; privo
d'ogni ben la terra scempia. erasmo da valvasone, 2-3-8: l'infelice re
pur sei le lettere che 'ncise / quel da le chiavi a me sovra le tempie
e di pregi artistici. giovanni antonio da poppi, lxxxvtii-ii-739: non li versi
. brusoni, 1-259: mi trattavono da scempio quando celebrava i miracoli della vostra
gocciolone che si lasciava menar pel naso da tutti. baretti, 3-366: non sono
baretti, 3-366: non sono sì scempio da non conoscere il mondo presente quanto chicchessia
un beneficio quando non costa, è da malvagi, ma quando non costa e
quando non costa e rende, è da scempi. comisso, vi-44: sono ragazzine
a bordo delle navi per prendere biancheria da lavare o da rammendare. -come epiteto
navi per prendere biancheria da lavare o da rammendare. -come epiteto ingiurioso.
: o tu scempio infedele / quant'hai da render conto al giorno estremo / di
: le rosse scarlattine, che ancora esse da dommasco s'addomandano, che hanno i
. baldini, 9-240: sono poi da notare nelle successive edizioni [dell'inno 'a
(e chiusa). -costituito da un'unica particella grammaticale (un affisso
complementi (una proposizione); costituito da un'unica proposizione, privo di subordinate
: in tutti i risvolti possibili; da ogni punto di vista. giusti,
si falsa le armi ma si taglia da sé e si può tagliare a scempio e
che scempióne è questo? vò chiamarlo da me stesso. vico, 4-i-930: 'socors'
questi scempioni. = deriv. da scempio2. scempità, v.
battisacco trovai be'llavato, / e da capo mi pose la scena.
struttura fissa o mobile (talora costituita da un semplice fondale dipinto) o,
una 'scena'che si mutò due volte e da aristotile da san gallo. vasari,
si mutò due volte e da aristotile da san gallo. vasari, ii-257: ma
sola dipinta a logge, sostenute da ordini di colonne, e tale insomma che
, interpretato e messo in scena da louis jouvet. errore è stato
si recita? -ant. pittore da scena: v. pittore, n.
parlato. -per simil. barriera formata da elementi naturali (in partic. da
da elementi naturali (in partic. da una fitta vegetazione) che chiude un
giace in pianura, se non che da una parte s'alza alquanto e fa scena
tante della scena uscivano i mimi trasformati da quelli che prima avevano parlato e fatto
: poi veniva in iscena una cassa da morto e due becchini. sbarbaro, 1-102
massime della scala. verdinois, 12: da un pezzo era cominciato il tramonto di
ma con successo, l'esperimento usato da altri tante volte inutilmente, scrivendo per
] entro i limiti aa verità, da natura, dai maestri dell'arte tracciati,
medesimo in cui l'ultimo attore travestito da donna è stato sostituito dall'attrice.
rodolfo, il padre, tu sostenuta da ambrosini; quella di enrico, l'amante
sp., 1 (8): da qui la vista spazia per prospetti più
lieta, / prospera splende: ond'è da fame festa / e sperare ognor più
mutazioni di scena, che diedero molto da parlare all'italia. caraccio, 25-33
al signor conte di kaunitz e ottenere da lui una lettera per far la campagna
de'sommi, 6: giudiciosamente certo da molti savi et antichi e moderni fu
del mondo per lui tutta nuova, e da quel suo piccino ha il senso vivo
parlamento, questo grosso esercito è accompagnato da un'avanguardia brillante di liberali, filosofi,
, filosofi, storici, eruditi; da una brillante avanguardia, che è destinata
dèe fare, e la riesce o da ridere o da piangere secondo l'argomento;
e la riesce o da ridere o da piangere secondo l'argomento; e intanto
in un'opera letteraria di genere diverso da quello drammatico. foscolo, ix-1-344
suo arrivo era sempre la stessa, da anni non cambiava. -evento storico
a tenore de'suggerimenti suoi, io facessi da scherzo, si compiacque ella per gran
e contraria che essi non dovessero aspettarla da quel tempo che cominciaro a non udire nulla
punto del loro eroismo, non fu renduto da questi professori una scena incomparabile di codardia
, apparenza. -effetto prodotto da un evento; impressione provocata dall'aspetto
di toscana chiamano 'paravento'arnese movibile, da porsi ritto qua e là sul pavimento
. talvolta una 'gran scena'viene intersecata da un coro, da una cavatina,
scena'viene intersecata da un coro, da una cavatina, preghiera, ecc. stampa
stampa periodica milanese, i-142: già da più sere [il baritono] è obbligato
riflessione di sinesio che i soli re da burla, quali sono quelli che compaiono in
g. bragaccia, 1-666: potendosi da una sola deliberazione d'un prencipe originar
nel- toscurità delle contingenze. -atto da scena: finzione, montatura. b
giunto, gli ordì subitamente un atto da scena: mentre sponeva, gli lasciò cadere
[s. v.]: re da scena, dittatori, presidenti da scena
: re da scena, dittatori, presidenti da scena. stampa periodica milanese, i-277
nessuna potenza prese a sostenere questo re da scena, che poi morì povero in
, credesi che sia indettato o mosso da altri, diciamo: 'qualcuno ci
. stampa periodica milanese, i-96: da due sere è in scena la 'muta
uno spettacolo (un attore o il personaggio da lui interpretato). -anche, per
in scena, io non credo che, da un popolo ancora scostumato, ne'nostri
potesse soffrire la descrizione fatta in teatro da macareo del modo con cui peccò.
zanotti, 1-6-83: sono... da mettersi su la scena, sempre che
tutta la scena. -partirsi da scena: andarsene, fuggire, rendersi
senza pur dire una parola, partendosi da scena come fanno i banditi.
più altere corti, / benché odiate da lui, quel grande d * asti,
; e, in loro luogo, uomini da parata, istecchiti nelle forme delle vecchie
solitaria. bontempelli, 7-104: « da che cosa, ritirarti? » « dalla
-sparire dalla scena: ritirarsi completamente da un'attività; abbandonare un'impresa.
massaia, v-110: il padre cesare, da poco tempo miracolosamente convertito e che con
un luogo, estromettersi completamente e definitivamente da una situazione, da un'impresa,
completamente e definitivamente da una situazione, da un'impresa, da una posizione d'
una situazione, da un'impresa, da una posizione d'influenza, di supremazia,
-mostrarsi in un luogo già frequentato da altri. -anche: intervenire in una
in iscena altro demonio calcabrina, che da quella buffa prende cagione di appiccar giostra
fondata a milano nel 1932 e diretta da s. d'amico e n. de
si trascinava attraverso i prati meravigliosi recinti da giganteschi scenari di alberi. piovene, 14-182
essa agisce, e continuamente impreveduto; da quel ritrovarsela sempre sotto agli occhi quasi
calvino, 13-m: quest'atteggiamento differisce da quello tradizionale dell'estremismo rivoluzionario, legato
e catastrofe generale. -ambiente caratterizzato da una determinata atmosfera, condizione psicologica o
la dittatura italiana aveva vivamente operato: da ogni parte scenari che cadevano, trionfo
dell'arte, traccia, canovaccio costituito da uno schema e da indicazioni e appunti
, canovaccio costituito da uno schema e da indicazioni e appunti utili ah'improwisazione degli
scene, affinché ciascuno recitante lo possa da se stesso vedere, e questo è tenuto
, e questo è tenuto in mano da colui il quale invigila che l'opera sia
del class, scaenarius, deriv. da scaena (v. scèna1).
opere originali. = deriv. da scenario; cfr. anche l'ingl.
e violento ed eccessivamente plateale, tale da richiamare l'attenzione della gente.
282: nacque un putiferio, una scenata da non si dire, con strilli e
freddo, poi strani tepori un po'da matto. -peggior. scenatàccia.
: per venir qui, col nonno morto da tempo, c'è voluta una scenataccia
cor'adesso. = deriv. da scena. scenatante, agg. letter
delle sue parole. = deriv. da scenata. scenato, agg.
scenato, agg. allestito per fungere da scena teatrale. p.
apre e strafora. = deriv. da scena. scéndare, v.
e forse venerdì santo) tutta coperta da una pioggia di fiori, scendenti da
coperta da una pioggia di fiori, scendenti da certi bei rami. galileo, 3-1-30
... aborrendo le brache come cosa da barbari... ma non mancavano
5. che si immette in un lago da un fiume (un'imbarcazione).
il tranvai, come un barcone scendente da un fiume in un lago, entrò dentro
7. figur. che consegue da una causa (un effetto).
si tratta di quasi medesimo effetto scendente da quasi medesima causa: difetto di prudenza per
-che deriva, che è stabilito da un'autorità indiscussa, da un potere
è stabilito da un'autorità indiscussa, da un potere assoluto (nell'espressione scendente
o trepide, si vedeva farsi all'aperto da ministri e parlamentari. 8.
unito a un compì, di moto da luogo). -in partic.: calare
luogo). -in partic.: calare da un'altura, da un monte;
.: calare da un'altura, da un monte; smontare da un gradino,
altura, da un monte; smontare da un gradino, da una struttura sopraelevata
un monte; smontare da un gradino, da una struttura sopraelevata. {
pensare in che modo io dovevo iscendere da quella grande altezza di quel mastio.
quando tu sali sui ponti o scendi da quelli, awertisci a quello che fai
scendeva a corsa una turba vociferante con torce da mortorio accese contro gli ultimi fumi della
a quell'esile scuro / albero là ritto da solo. del giudice, 2-52:
allora che sarebbe di me? -smontare da un seggio, da un trono, da
me? -smontare da un seggio, da un trono, da un pulpito,
da un seggio, da un trono, da un pulpito, ecc. -scendere dal
finito la sua orazione, scendono tutti da quel pergamo e costituiscono il doge nell'
mazzini, 83-63: scendete... da un trono sul quale voi non siete
più papa, ma tiranno volgare, mantenuto da baionette straniere. -calare verso
in giardino, affacciarsi alla porta muovendo da locali situati ai piani superiori. -scendere
albergo per consumare la colazione in sala da pranzo. novellino, xxviii-879: ella
d'un passo. 2. smontare da cavallo. g. villani, 12-47
, 1-34: per lo freddo scendemo da cavallo e avendo cione messosi innanzi il
-nell'espressione giusto volevo scendere, pronunciata da chi vuole nascondere il proprio disappunto per
nascondere il proprio disappunto per essere caduto da cavallo e, al figur., per
non bella riuscita. -smontare da un mezzo di trasporto su ruote.
per distinguere le valige che dovevano scendere da quelle che dovevano proseguire; e l'
sole vetture vuote. -sbarcare da una nave. -per estens.: approdare
dante, purg., 1-53: da me non venni: / donna scese del
cieli). iacopone, 13-18: da lo patre el lume è sciso, /
rive belle / scenderiano gli dei fin da le stelle. vico, 4-i-907:
straniero, un'orda barbarica che proviene da nord o che cala dalle montagne verso
dante, par., 6-70: da indi scese [cesare] folgorando a
: il simile fece filippo strozzi, che da venezia venuto in bologna col conte girolamo
al cimento. mamiani, 3-442: da verun altro ricevè carlo vili impulsi più frequenti
conquista di napoli,... quanto da esso giulio, allor cardinale. mazzini
senza badare alla preghiera, strappata al re da cavour, di non scendere sulle terre
sole diffusa raggiano / la bianca letizia da immenso / circolo, e cenila tra l'
circostante o, in senso generico, da una zona periferica, dal contado.
la data dello sposalizio e il giorno da scendere ad alba per comperare a ginotta
fiume giordano e volle esser batte- zato da giovanni, suo precursore o foriero, per
! baldi, 6-4: jli è da credere che quei primi inventori di questi artefici
hanno i corpi gravi di scendere al centro da se stessi, cioè senza bisogno di
. galileo, 4-3-322: un grave pendente da un filo, che sia fermato in
la neve, la rugiada) o da un albero (le foglie, i fiori
foco di spessa nube, quando piove / da quel confine che iù va remoto,
iv-2-60: le lunghe ombre cineree scendevano da montecomo sulla pescara. gozzano, ii-168
sovra isola beata, in cui da monti / scendendo i fiumi al mar l'
nominato dominava sardi, reggia di creso. da esso scende il pattolo che anticamente menava
sudore); fluire dagli occhi o da una ferita (le lacrime, il sangue
sorgeano col mattino e con la sera / da questi occhi scendean lagrime amare. palazzeschi
costa surge e l'alta scende. niccolò da poggibonsi, cxxxi-67: questo luogo si
i viniziani, per sostenere l'impeto che da quella [fortezza] potesse venire nella
di dati scritti o messi in evidenza da un video). del giudice,
/ di gallico sartor lavoro industre. da ponte, 65: una collana di
nitida. d'annunzio, 8-124: da questo 'entre-deux'si partono due gale,
. -con riferimento all'impressione suscitata da una musica, da una voce.
all'impressione suscitata da una musica, da una voce. niccolini, i-15:
semplicità: erano ricami melodici, trapunti da una mano di fata: erano cadenze
affetto, / gli sperati trionfi sgombrino da quel petto / e che avvezzi alle
era andata a trovare il sonno, che da molto tempo non iscendeva invocato su
materia di reprensione. buonafede, 2-v-172: da questi generali racconti scendendo alla particolare istoria
dentro. 20. decadere da una posizione di eccellenza o di potere
e più confidare in uno cittadino che da uno grado grande scenda a governare uno minore
uno minore, che in quello che da uno minore salga a governare uno maggiore.
era in tal montare, come già da gran tempo nello scendere roma.
di modestia). beroardi o giacomo da lentini o pier della vigna, 447:
tanta arsura -languir mi facesse. compagnetto da prato, 232: madonna, a vostre
patti di buona guerra. -scendere da una data somma di denaro: essere
- anche sostant. s. bernardino da siena, 138: io cominciai a parlare
27. essere originato, procedere, provenire da qualcosa o da qualcuno. -in partic
, procedere, provenire da qualcosa o da qualcuno. -in partic.: derivare,
dadi cum sue false volte, / ché da lor scendeno inzurie molte, / furti
il peccato, e solo perché nasce da queste cose che sono fuori di noi
perciò che non gli pareva che scendesse da bel giudizio le forze e le bellezze d'
, / ogni sper'ha splendore / da ilei, quanta splende; / ogni vertù
ha di segnoria. -essere ispirato da un modello; procedere da una tradizione
-essere ispirato da un modello; procedere da una tradizione. gobetti, i-34
un grande ingegno. dottori, 1-113: da quel gran mario egli scendea / capo
gli effetti / prima osserva in talun che da te scende. 29.
in 'oro', quasi lo stesso è da dire che degli uscenti in 'aro'pur
coperta. 31. mus. passare da una nota o da un tono più
. mus. passare da una nota o da un tono più alto a uno più
gli uomini, ragionando, ossieno tranquilli o da qualche passione animati, sagliono e scendono
36. vibrare un colpo con un'arma da taglio. poerio, 3-47: i
sceso un grande iscaglione della dota, da quello dicevano di principio.
, diede in così fatta impazienza e da così penosa agonia d'animo fu soprapreso,
, 15- i-1986], 5: da ieri pomeriggio il vicesegretario socialista è sceso
42. prov. s. bernardino da siena, 2-i-401: questo mondo è fatto
agevolezze tommaseo]. = deriv. da discendere (v.), con aferesi
di tessuto spugnoso posto vicino alla vasca da bagno. = comp. dall'imp
. = agg. verb. da scendere. scéndico, v.
abbracciati sullo scendiletto. 2. vestaglia da camera di uso femminile. fanzini,
sia a cose). giacomo da lentini, 51: ch'albor altera incrina
-tramonto di un astro. antonio da ferrara, 176: la luna e 'l
meno altrove / o che cos'è da sopra al sommo giove / e ch'è
2. figur. passaggio da una condizione elevata a una più bassa
condizione elevata a una più bassa o da pensieri nobilissimi ad altri materiali e terreni
questa ampiezza di essere è pur limitata da certi claustri, si di cose,
in grado. = nome d'azione da scendere. scendisale, sm.
. ant. discesa. onesto da bologna, lxv-28-6: chi monta faza tali
caditura. = nome d'azione da scendere. scendorino, sm.
: piano inclinato, scesina specialmente giù da un ciglio un po'alto dalla quale i
a chi le manda più lontane; oppure da cui si lasciano andare essi stessi accoccolati
voce di area lucch., deriv. da scendere, attraverso una forma * scendolino
i'collo, codesta la è commedia da gavazzarci e da farmi adirare: dove ci
codesta la è commedia da gavazzarci e da farmi adirare: dove ci gioca,
perdita del beneamato. = comp. da scèna1 e calcante (v.).
la gloria di purgare il nostro teatro da informi sceneggiamenti o da pedantesche, fredde
il nostro teatro da informi sceneggiamenti o da pedantesche, fredde e noiose imitazioni.
pensiero storico. = nome d'azione da sceneggiare. sceneggiare, tr. (
propri del teatro o del cinema in modo da poterlo rappresentare sulla scena o in un
per rientrare. = denom. da scèna1, col suff. dei verbi frequent
non necessariamente scritta per la rappresentazione. da non confondere con la 'sceneggiata'che è
dice che bisogna sbaraccare tutto quell'armamentario da sceneggiata militare, che dobbiamo puntare tutto
spulsione di elliot, propiziata da una sceneggiata di bagni. è
dotto 0 adattato in modo da poter essere rappre sentato sulla
puntate di un soggetto narrativo spesso tratto da un'opera letteraria. cassieri,
fa spicco. = nome d'agente da sceneggiare. sceneggiatòrio, agg. letter
, pier paolo pasolini che non vedo da mesi. = deriv. da sceneggiare
vedo da mesi. = deriv. da sceneggiare. sceneggiatura, sf. testo
un'opera di letteratura, e quindi da leggere e giudicare in quanto tale.
non è,... conformato da natura a lavorare per lo schermo.
e voi sapete che la sceneggiatura, da sola, può distanziarsi dal soggetto sideralmente
degli attori e i diversi movimenti della macchina da presa. pasolini, 4-32: il
enfatico. = nome d'azione da sceneggiare. scenétta, sf.
alla situazione in cui si svolge. da ponte, 67: la scenetta allora divenne
rivendeva all'angolo della strada, fu redarguita da un agente. pavese, i-212:
badavano punto; diventavano sfrontati a segno da recitare in sua presenza qualche scenetta di
volgare, rifatto, che scenicamente recita da matrona e da dogaressa. gobetti,
, che scenicamente recita da matrona e da dogaressa. gobetti, ii-103: storia
non deve mai atteggiarsi scenicamente, né da gladiatore, bensì nel modo solenne del
libertà. 3. in modo da rappresentare letterariamente episodi di vita reale con
gli altri effetti della tragedia non han da depender dalla scenica rappresentazione, ma dalla
g. b. martini, 2-3-96: da questi a poco a poco passarono ad
scenici. -musica scenica: musica da eseguire in teatro. g. b
1-3: tra molti e vari componimenti scenici da me fatti e appresentati per lo più
vetusti quasi parti abortivi, furono poi da vari artisti fatti. bettinelli, 1-ii-166
si riferisce a un'opera letteraria caratterizzata da una struttura dialogica o, anche,
della tribù e dell'ordine suo. fausto da longiano, iv-34: modificò gli spettacoli
jxr, vtxó;), deriv. da scaena (v. scèna1).
parte che guarda a ponente è abitata da altri etiopi, chiamati sceniti. d alberti
vive sotto la tenda', deriv. da (jxyjvtq (v. scèna *)
dei beluchi. = deriv. da scenita. scenòbate, sm.
^ a'zr ^, comp. da trfolvoz 'giunco, fune'e dal tema di
- spazio. = comp. da scèna1 e dinamica (v.).
fabbrica ricoveri, ripari', comp. da o-xyjvt, (v. scena1) e
e ortografia. = deriv. da scenografia. scenografìa, sf.
.. si chiamano communemente prospettive, da quel prospetto che ci si rappresenta alla
rappresenta alla vista, il quale essendo imitato da questa arte, diede occasione ai greci
interpretazione scenografica... dell'opera da rendere in spettacolo. g. bassani
mio. -contesto storico che fa da sfondo a una narrazione letteraria.
jx ^ v&ypa ^ ia, comp. da < rxy] vr] (v.
, in tre piazze, scenograficamente concluse da tre monumentali scalee. = comp.
che richiama una scenografia, in modo da suggerirne gli effetti visivi di grandiosità,
, gr. trxyjvoypaqhxot;, deriv. da < rxy) voypatpi'a (
capelli neri, cigli neri, iridi nere da réclame ambulante del brill, un mare
. = voce dotta, comp. da scèna1 e dal gr. (iopcpr;
. r ^ ozrry'ia, comp. da (v. scèna1) e dal
v.]: 'scenopini': nome dato da fallen ad una / famiglia di ditteri
- volume. = comp. da scèna1 e plastica1 (v.).
-superficie. = comp. da scèna1 e sintesi (v.).
chiama scenotecnica. = comp. da scèna1 e tecnica (v.).
. viani, 19-282: c era da rimediare tante serque d'ova da caricare
c era da rimediare tante serque d'ova da caricare un bastimento, perché scentava più
più basse. = deverb. da scentare. scentralizzaménto, sm. decentramento
tivo, e dal nome d'azione da centralizzare (v.). scentralizzazióne
, con valore privativo-detrat- tivo, e da centralizzazione (v.). scentraménto
». = nome d'azione da scentrare. scentrare, tr.
, con valore privativo-detrat- tivo, e da centrare (v.). scentrato
inerzia. = nome d'azione da scentrare. scèntre e scèntro,
= adattamento del gr. deriv. da < ntt7no [mi 'osservo, medito
. lxyj ^ io?, deriv. da 2) «) 4 , con valore privativo-detrat- tivo, e da un deriv. da cera (v. tivo, e da un deriv. da cera (v.), sul modello dello scerbamento. = nome d'azione da scerbare. scerbare, tr. star lì anche quando non c'era da scerbare o zappare il grano, per far . ex-, con valore privativo-detrattivo, e da un de- nom. da herba ( , e da un de- nom. da herba (v. erba). . = nome d'agente da scerbare. scerbatura, sf. a mano. = nome d'azione da scerbare. scerbétto, sm. , con valore privativo- detrattivo, e da cerebrare (v.). decerebrazione. = nome d'azione da scerebrare. sceriffale1, agg. dello sceriffo. = deriv. da sceriffo1. sceriffale2, agg. riferisce allo sceriffo. = deriv. da sceriffo2. sceriffiano (sceriffano), : nella prima intervista ch'egli ottenne da sua maestà sce- riffiana, non seppe oscuro di tutto. = deriv. da sceriffo2. sceriffo1 (disus. scerifo