, 1-86: le baracche rosse che da bordo ci parevano nuove e parecchie,
, 1-283: alle pareti pendono lanterne da morti con piccoli vetri violetti; pende tutto
un'alcova, dove quella di uno stanzino da attrice, dove baraccóne, sm. baracca
, dei circhi equestri una baracchétta da fiera. svevo, 5-271: egli s'
postale. e. cecchi, 6-297: da un lato, a un'ombra
mondezza, una quando c'era da un lato quel rozzo baraccone di legno
pastori 'e 4 tenda di campagna forse da un etimo pre incerato,
viani, 19-457: un soldato era uscito da un baraccamento folla di festoni, di tende
pagamento si poteva visitare = deriv. da baraccare. lo zoo del circo. pavese
baracello. era baraccato e corteggiato da tutte le mamme che ave
imposte su la proprietà vano figliuole da maritare. stabile e la quota
terreni, che dipenbaracchino). dono da associazione cooperativa di proprietari, per scappi
più sorti. badifendersi dai danni derivanti da reati, specie l'abigeato racchina che
specie di s. bernardino da siena, 1067: ma questo debbi sapere
appar gismo; è costituito da due premesse universali tiene alla famiglia
cale a: ba-ra) e da una conclusione particolare con quel naso lungo
= voce delle fiandre, comp. da barre * stanga 'e man *
ciascuno dicendo la sua; una baraonda da sbalordire. cantoni, 700:
, e vorrebbe che eugenio non fosse da essi barato... ma non
nome rispettabilissimo. = deriv. da baro. bararia (barrarla,
ant. attività del baro; azione da ladro, da furfante. castiglione
del baro; azione da ladro, da furfante. castiglione, 321:
. aretino, 1-64: barattiere vien da baro, e baro da bararia,
: barattiere vien da baro, e baro da bararia, alla quale è debito tutto
guidarlo, ma che veramente è guidato da dante in questa invenzione, una vasta
ma abisso più comune, e sta da sé; baratro, con idea di più
roseo viola quasi pulvurulenza di meteora emanata da baratro di luce. savarese, 150:
disonore. giusti, ii-235: e allora da un lato, assalirmi le memorie più
a poco a poco il mondo scadde da quella grandezza, e precipitato nel baratro
decisi di rimanere, come per trattenerlo da un baratro. 3. tecn.
= voce dotta, comp. da baratro e -metro (gr. (jiéxpov
buona barata. = deverb. da barattare (v.).
ciascuna cosa, ma era quasi uno partimento da uno luogo a un altro, ed
uno barattamento. = deriv. da barattare. barattante (part.
parte e l'altra nulla nulla; da quel poco di dolciore di bocca in fuori
i suoi cinquanta, e lei, da parte sua, con una di quindici non
vendere a contanti, ed è mestiere da imbroglioni. 2. scambiare;
bene e trattava tanto con quegli austriaci, da cominciare a poter barattare parole in tedesco
una cosa nella quale mi trovo diversa da quel che sono i miei coetanei: cioè
, par., 16-57: quel da signa, / che già per barattare ha
misser baldo d'agu- glione, e da signa, che fu misser bonifacio da signa
e da signa, che fu misser bonifacio da signa, e'quali faceano molte baratterie
., 16-57]: e quel da signa, [inteso] per messer bonifazio
serra, ii-393: chiacchiere meccanicamente barattate da due fantesche per la via. sinisgalli
e della b. = deriv. da barattare. baratterìa, sf.
., 22-53]: in prima è da notare che baratteria è vendimento e comperamento
, emancipando il suo figliuolo. paolo da certaldo, 342: per l'avarizia
senza mettere indugio al fatto, partitosi da biondello, con un saccente barattiere si
malvivente, malandrino, brigante. francesco da barberino, 145: lo terzo [marito
nino, venutogli nelle mani, fu. da lui impiccato. g. villani
villani, 12-8: eravi uno messer simone da norcia giudice sopra di rivedere le ragioni
arà a porgere orecchie et guardarsi insieme da mille turme di ribaldi, barattieri,
messero in mano dell'esecutore, e da lui fu condannato alla soddi-, sfazione
. ariosto, 332: e tu fai da tristo e barattieri a dire che tu
un barattiere domanderà se l'italia è da vendere e la venderanno. -figur
, v-1057: ho tutti i mei vestiti da inverno che ora non si portano.
tomo per volta per via di baratto da un altro compagno, che lo scambiasse
progresso. graf, vi-1163: nulla da fare... / che meriti d'
avea fatta guernire di gente d'arme da cavallo e da piè la città di recanati
di gente d'arme da cavallo e da piè la città di recanati. ottimo
uccidendo, sbandendo, confinando, scampando da morte, ribandendo, e tornando dalli esilii
si facevano nei loro odiosi baratti rappresentar da un ebreo, astretto talora a prestare
tram). = deverb. da barattare. baratto2 (ant.
sto sì hanno il mondo / sotto da lor sì forte avviluppato, / ched e'
questo medesimo. = deriv. da barattare. baravantano, agg. dial
orando che dovea far giovannuzzo. bartolomeo da s. c., 14-3-8: aspro
boiardo, 2-15-44: lui sembianza non ha da spada o scudo, / ne gli
? machiavelli, 439: né era da essere meno odiosa la sua presenza che
(29): non sono molti anni da oggi che un giovane chiamato luca celimi
e cossi, con bel disordine, gustandosi da tutti la bevanda, nessuno è tanto
gli dia autorità presso quelli che vanno da lui per imparare. idem [luciano]
. ei non messe barba, era amato da tutti, ma poi che di garzone
la ragione acquistò pieno discernimento, era da tutti odiato. abba, 1-131:
curvetto, piccino, tarchiato, passo da marinaio, capelli bianchi e lunghi, barba
longa si era riconciliata colla provvidenza, da quando era tornata senza suo marito, e
piccolo sottile pizzo nero, barba reproba da liberale. « taglieremo, taglieremo » diss'
. pancrazi, 2-224: le capre ottennero da giove di avere anche loro la barba
barba lunga, folta e rabbuffata: e da questo il dire a uno barba d'
vivere d'un'altra sorte, differente da quella che finora vivuto sono, ché oggimai
/ -che trappole? son'io omo da essere / barato? / -o maggior
vecchie barbe tradiziona- liste) si differenzia da un altro italiano della stessa classe?
, 707: a lei non mancherà da desinare: potrassi provedere di compagnia come le
sì bene. fagiuoli, 1-5-330: da ultimo la verità vuol avere il suo luogo
suoi princìpi democratici e repubblicani si regala da se stesso il titolo di * re
: le file aperte del battaglione erano percorse da carrette che andavano in su e in
che andavano in su e in giù, da autocarri, e su ognuno di essi
tradiva i sentimenti scomposti, i termini erano da lettera di traffico, la voce era
questa caldezza della cruciata fu raffrenata alquanto da una nuova che venne. v. borghini
dell'estate. = deriv. da caldo1, sul modello di arsiccio, ecc
terra grassa. = deriv. da caldo1. caldìo, sm. ant
il pisello grandemente il freddo, è da seminarlo nei luoghi a caldìo. idem,
i carpini. = deriv. da caldo1. caldo1 (ant.
la rovere difendeva la vite la state da i soli caldissimi, et la vite
, ed anco soli e non accompagnati da i diretti raggi solari, siano potenti a
lunghezza del cammino, innanzi che partisse da firenze, parve che dubitassi di non
che è come tiepida, non mi pare da maravigliarsene, perché l'ambiente caldissimo la
del digiuno, e il sudore promossomi da quella bevanda calda, io arrivai a compormi
per tutto. / fumavano le calde erbe da presso, / nel tondo ch'ella
-di pugnale o spada appena estratta da una ferita, ancora coperta di sangue
sangue. ariosto, 26-50: luigi da gazolo il ferro caldo / fitto nel
vita rendesse speranza. s. bernardino da siena, 89: primo caldo dico
se ne entrò nel letto. paolo da certaldo, 103: se pur ti conviene
e rare; al che nelle persone da bene fa assai la bontà della natura e
una sentenza, che voi gli farete da lì a poco riprovare per falsa fino a
per teneramente amarsi: così come, da fanciullo, dell'amore sognavo anch'io.
7. figur. che nasce da un animo acceso di passione, dettato
un animo acceso di passione, dettato da un sentimento intenso, da un sincero
passione, dettato da un sentimento intenso, da un sincero affetto; ispirato a entusiasmo
entrata seco in ragionamento, si fece da capo e tutto l'amore de la
: la musica vocale era quale ha da essere secondo la vera instituzione sua; una
t'apersi, / che non saria da gli occhi tuoi veduto, / chiusi per
di una aurora, la falce era alta da terra stasera, alta e luminosa.
4-25: il cielo si vedeva altissimo da questa finestra al primo piano; le
voce aveva stranissimi rivolgimenti di tono. da calda e profonda a un tratto diventava argentina
: in fondo, a destra, da una porticina aperta, usciva un caldo
stuparich, 5-366: giunsi all'edificio da cui proveniva un caldo odore di letame e
mostrò un lungo corridoio coperto, formato da grossi tronchi d'abete, scuriti dal tempo
ogni cosa pensare, e che ciascuno da lui ogni cosa ricognoscesse. -pieno di
morbo grande alla città: ma nascono più da chi è caldo di danari che da
da chi è caldo di danari che da chi ha possessioni. -ceneri calde
-ceneri calde: di persona morta da poco tempo. leopardi, 3-61
de le sue virtù, di là da caligutte un mondo di miglia, e
ah. -tu ridi? son elle cose da rider queste? -e chi non riderebbe
, i-92: io mi produrrò sulle scene da qui un paio di mesi in una
veder farowi, temeraria gente. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
è proprio questo il momento di fare sogni da collegiale! » borbottò con acredine.
mandò a dire a gertrude che venisse da lui, e aspettandola, si dispose a
1 134: la camilla, interrogata da suo padre del come si sarebbe comportata essendo
si sarebbe comportata essendo chiesta in isposa da leonardo, con universale meraviglia aveva risposto
13. dimin. caldétto. francesco da barberino, 186: e dove awien che
la medicina. redi, 16-ix-12: userei da principio fomenti di pura acqua comune calduccia
scrivo, / e gli atti che da dir tanto mi danno. machiavelli,
di piacere, diletto pigliare. antonio da ferrara, ix-126: quel primo punto ch'
dal freddo e umido, non gravato da peso di materia, si chiamerebbe infinito
diverse, / dal freddo al caldo e da sira a l'aurora, / dimmi
ho sì infesto, / che più che da la peste me gli involo. idem
spagne. monti, iii-187: distratto da un moto perpetuo per queste grandiose e
due passi. gramsci, 78: da un anno in qua i fenomeni cosmici
mi appare come una cosa corpulenta, da quando lo spazio non esiste più per me
altri giovani intorno aspettavano altre ragazze; da una chiesa uscivano donne vestite di scuro
abbia 'l suo fuoco. s. bernardino da siena, 88: vediamo ora quatro
alvaro, 9-136: aveva una voce grave da mattinata d'inverno. « hai troppo
cecchi, 6-12: faceva un caldo da insolazione; e nell'alba lividiccia si
terrazze larve di dormenti sgrovigliarsi e sorgere da giacigli improvvisati. alvaro, 9-207: l'
» dissi. « non ho niente da perdere ». -tenere caldo:
al bisogno, le di- vengon cartapecore da far vento per trastullo. verga,
, 6-13: « non cambi mai sala da ballo? » disse a ginia.
palato la lingua, onde tutto adusto da questo eccessivo caldo, si sentiva mancar
andare non voleva. s. caterina da siena, i-102: son certa che
che conoscerà non essere questa una cosa da prendere con tanto caldo. g. gozzi
g. villani, n-122: i guazalotti da prato, col caldo e favore di
12. lampi di caldo: non accompagnati da nuvole temporalesche, dovuti allo scaricarsi
d'intorno al fuoco raccoltisi, preso prima da ciascun di loro un buon caldo,
orrore. ariosto, 35-73: quei da le mura, che stimar non sanno
freddo. -non aver tanto caldo da cuocere un uovo: non contare nulla
alla sera. = deriv. da caldo1. caldura, sf.
il naso de'suoi compagni. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
della stagione: piogge ostinate, seguite da una siccità ancor più ostinata, e
azzoppasse tutte. = deriv. da caldo1. calefaciènte, agg. ant
la virtù calefattiva, la qual procede e da l'una e da l'altra,
la qual procede e da l'una e da l'altra, produttrice e vivificatrice di
lat. tardo calèfactid -ónis, deriv. da calefacère * riscaldare '. caleffare1
dice giannino: « io non ho da caleffare, ché mi pare mill'anni
mi pare mill'anni che io sappia da qualche medico, se 'l colpo è cassale
in prova fare, o che da sé lo facesse, venne un fanciullo,
, 211-28: voi mi parete uomeni da dirvi il vero, e non parete caleffatori
non parete caleffatori. = deriv. da caleffare2. calèffo, sm.
suo decoro. = deverb. da caleffare2. caléggiolo, sm. dial
sradicarle. = voce toscana, probabilmente da canna, col suffisso dimunitivo.
kaleidoscòpio), sm. apparecchio costituito da un tubo cilindrico nel quale sono collocati
colorati in fondo ad un caleidoscopio scosso da una mano furiosa. -per simil
agilità della portatrice vennero in luce, tanto da fare delle evoluzioni così rapide che accennavano
davanti alle facce attonite, e circondata da una quarantina di giovani che saltando dalle macchine
di un sogno sono procreate ed intrise da una dominante esperienza della veglia, che
legno che separa il vano delle scale da quello riservato al trasporto del materiale.
2. tavola o libretto composto da vari foglietti uniti insieme, in cui
ruggine v'intagliava un altro giorno di lagrime da aggiungervi al cumulo. pellico, ii-147
per lo più tai libri erano novelle da calendari, od altri romanzi di poco valore
, 7-17: ho sentito dire, da queste parti, che poche cose quanto
mani dell'impiegato nervose toccano il calendario da tavolo, i cestini portalettere, le
-avere del calendario: non avere nulla da fare. g. m. cecchi
: essendo a lui il calendario caduto da cintola, ed ogni festa o feria uscita
ad insegnare a costei un calendaro buono da fanciulli che stanno a leggere.
occorre, per far presto, far tutto da sé: tanto più che se si
tassoni, 4-35: la testa a furio da la coccia fende, / e nel
e le sue sante mani, / bestemmiata da cani, / che van truffando sabbati
'calende torbo, mese chiaro'. è da notare che il contadino ricorda tuttora le calende
che il contadino ricorda tuttora le calende, da lungo tempo dismesse. ma delle sentenze
, accrescitore de'mali, si fece da una brigata di giovani che cavalcavano insieme
estetica del suono. -locuz. da calendimaggio: da burla. pulci,
. -locuz. da calendimaggio: da burla. pulci, vi-103: noi
se tu t'aponi. due messeri da calendimaggio, de'quali noi ne facemo
. = voce dotta, comp. da calend [ario \ e dal gr.
lat. scient. calendula, deriv. da calendae, perché nella bella stagione fiorisce
e prodenti uomini e donne, rescaldati da sua calente fiamma, a darse con
minor aria. = deriv. da calente (da calére 'esser caldo,
= deriv. da calente (da calére 'esser caldo, ardente ')
volgar. * calendiola, deriv. da calendae (cfr. calendola).
dei pispoloni. = deriv. da calenzuola, calendola per il colore gialloverdastro
è loro permesso niuno ardire, anzi hanno da temere del continuo di non mettere piede
respiro fino a san michele. a partire da san michele, cento lire ogni due
1'aggiunta di altre lingue d'europa (da lui, poi da altri, fino
lingue d'europa (da lui, poi da altri, fino al 1772).
persona del pres. indie, preceduta da negazione; raro il pass. rem
cuore, importare. uguccione da lodi, v-152-215: se 'l corpo à
vi-n-46 (17-10): almen piglia da me questi danari, / così come ti
/ e pur t'adoro? e non da me ti scaccio? g. gozzi,
davanti, siccome agli ottimi scrittori nostri da me conosciuti non calse gran fatto degli
/ sol ebbe in cale. -essere da calere: importare. bencivenni,
bencivenni, 4-58: non è da calere se l'uomo è giovane di
volgar., 3-37: e'non è da calere come da grande cagione ella nasca
3-37: e'non è da calere come da grande cagione ella nasca [la pazzia
, avere messe a non calere. busone da gubbio, 1-231: tu..
cale. marino, i-74: se bene da molte parti mi fu dato aviso di
destrezza. garzoni, 1-745: da un canto della piazza tu vedi il
che può essere per corso da calessi; carrozzabile. targioni pozzetti
più a due ruote e tirata da un solo cavallo, con un seggiolino
cavallo, con un seggiolino sostenuto da cinghie e molle al di sopra delle
calesse ponendo il sedere, / mi parve da un coltello esser trafitto. goldoni
che ande- rete in una carrozza da quattro posti -io ho ordinato un
andava di un quarto di trotticello da far morire; ed anche in carrozza chiusa
due stanghe, e che è tirata da un sol cavallo. foscolo, v-74
lo condusse a un altro filatoio, discosto da quello forse quindici miglia. giusti,
quindici miglia. giusti, i-440: verremo da scolari, sopra un calessino volante e
baldini, i-87: finivano d'arrivare da tutte le strade, in un punto,
di calenzano è per la strada da un pezzo, col suo calessino.
nel 1604), a sua volta da una lingua slava (cfr. ceco kolesa
kolesa 'tipo di vettura ', da kolo * ruota ').
. disus. proprio del vetturino, da vetturino. baretti, 2-233:
nelle sue lettere? = deriv. da calessero. calessière (calessèro),
pezzi di legname. = deverb. da calettare. calétta2, v.
longitudinale dell'aeromobile. = deriv. da calettare. calettare, tr.
capo stato calettato tra i guanciali, da tutte le finestre sul corteo i bolognesi lo
estremità libera. codesto dente s'incastra da alto in basso in una simile tacca
particelle dell'oro, che si spiccano da esso nel lavorarlo, detta così quasi
l'oro. 2. cosa da niente, che non ha nessun valore;
s'accorge ch'e'non v'è da far calia. redi, 16-vii-34:
/ e che perciò non v'è da far calia. = di etimo incerto
(sec. ii), deriv. da cadére * cadere '(cfr. lat
calibaneschi hanno veramente alcunché della caotica preistoria da cui provengono e in cui sembrano ancora
la collottola deltinforme calibano che le serviva da cavalcatura. = dal nome di
jj -u3o <;, deriv. da xdcàoip -u3o? * calibi '(popolo
si sciolga. = deriv. da calibeo, agg. di calibe * acciaio
.]. = deverb. da calibrare. calibrare, tr.
stabilito; misurare il calibro di una bocca da fuoco; controllare con tapposito strumento la
calibri amorosamente le cose una per una da ritrovar servizievoli lassù nei deserti di pietra
strumento per misurare il diametro delle bocche da fuoco. — anche: alesatoio.
1-131: * calibratoio ', strumento da misurare [nell'orologio] la grandezza delle
delle ruote dei rispettivi luoghi ove hanno da essere collocate. tommaseo [s.
bronzo, lungo cinque diametri della palla da cannone che dee calibrare. si pone
si rifiuta. = deriv. da calibrare. calibratóre, sm. tecn
strumento per misurare il calibro delle bocche da fuoco. 2. apparecchio usato
metallici. = deriv. da calibrare. calibratura, sf.
sferica). = deriv. da calibrare. càlibro (disus.
diametro interno della bocca delle armi da fuoco (e serve a distinguere e
ma cattive come l'agonia, che da ripari ben disposti e da caverne sfolgoravano
, che da ripari ben disposti e da caverne sfolgoravano d'infilata trincee e strade e
» d'ogni maniera, e macchine da tavola e da cucina: pinze speciali per
maniera, e macchine da tavola e da cucina: pinze speciali per gli asparagi,
la medulla dall'osso-buco, casseruole lunghe da bollirvi la trota, pere di gomma
forma per modellare il metallo ', da cui il turco qalyb 1 modello, forma
lat. scient. calycanthaceae, deriv. da calycanthus (cfr. calicanto).
calicantacee (calycanthus floridus), alto da 90 a 120 cm
422: rimanevan lì, nello studio, da sottili vasi, altri rami di calicanto
e compieo la messa. s. caterina da siena, i-222: voi
son lance e rotelle, / e pur da cristo pa- zienzia cade. cellini
, se possibile è, che passi da me questo calice; nondimeno non sia
ma come vogli tu. s. bernardino da siena, 337: se sarà chi
, affatto nessuna. avvezzo a bevere da molto tempo questo calice d'amarezza, ho
creatura, non ritirerà il suo sguardo neppure da me. sa ch'io non posso
. involucro esterno del fiore, costituito da sepali, verdi o colorati in sostituzione
detto « combinazione giglio », adottato da quando la contessa si era stabilita a
= voce dotta, comp. da calice e ectasia (v.).
. = voce dotta, comp. da calice1 e -forma, dal lat.
-forma, dal lat. -formis (da forma 'forma '), sul tipo
del fiore. = deriv. da calice2: voce registr. dal tommaseo.
certi calicioncini. = deriv. da calice1. calicisti, sm.
. calistini. = deriv. da calicex. calicità, sf.
. = formazione leopardiana, deriv. da calicel. calicò, sm. tess
mare profondo, in colonie: lunghi da 2 a 30 cm, privi di pneumatoforo
dotta, lat. calìdarium, deriv. da calidus 'caldo '. calidézza
alla digestione. = deriv. da caldo. calidità, sf.
giunta. marsilio ficino, 2-34: da frigidità nasce timidità: da calidità nasce audacia
2-34: da frigidità nasce timidità: da calidità nasce audacia, però gli innamorati
: vi erano alcuni pazzi e uomini da niente, i quali per la gran calidità
de gli odori, i quali vengono da l'arabia e da l'altre parti orientali
i quali vengono da l'arabia e da l'altre parti orientali, che sono
: essendo il maschio calido, naturalmente da quella qualità piglia la leggerezza, il moto
. -cinghiale calidonio: animale mitologico inviato da artemide a devastare il territorio di calidone
territorio di calidone (e fu ucciso da meleagro). bruno, 78
calydonius, dal gr. xocàusómog, da kotxustàv -óvot; * calidone '.
delle navi. = deriv. da cala1. califfato, sm.
, con zampa ferrea e con saltelloni da califfo, le rincorre e le disciplina
calzatura militare dei romani (formata da una suola ferrata a cui erano cucite
xxv-1-106: adunque, io te devo dare da resar- < ciré el ventre e farte
, 1-840: nel resto i caligari sono da più di loro, et è
. tardo caligarius * calzolaio deriv. da caliga-, cfr. venez. caleghir,
il sole. = deriv. da caligare. caligante (part.
sereni del ciel deserti empiea, / e da le caliganti / isole al mar che
essere caliginoso *, deriv. da caligò -inis * caligine '.
biondo crin di bruno velo, / non da le stigie grotte, / ma dal
/ ma dal balcon celeste, / non da l'abisso vien, ma vien dal
: questa, la qual tu ora da nubilosa caligine oppresso pare che non riconosci,
è del tutto incognito, ma ben da profonda e densa caligine adombrato, la
conclusioni fermamente dimostrate e tanto speditamente possedute da noi, che tra esse possiamo velocemente
caligine che non senza cagione fu assegnata da esiodo la notte per madre de l'
in suo cor ti beffi / qualor partendo da sì begli studii / del tuo paese
il viso, che erano in parte da la caligine tinti, e cacciato via
, disseminato fra rupi enormi, minato da caverne che lo lasciavano come sospeso in aria
sono o totalmente nascoste o grandemente oscurate da caliginosa dubbiezza. barilli, 1-40: noi
tutto il combustibile rimasto pur d'illuminare da vicino un mondo caliginoso, ridotto e
dotta, lat. càliginòsus, deriv. da caligò -inis, * caligine '
marine. = voce viareggina: forse da calare * diminuire di livello '.
velo per il capo ', deriv. da xaxù7xx , spaziosa e grande, e intorno circondata da altissime montagne. sassetti, 155: infiorescenza a spadice giallo eretto, contornato da un'ampia spata bianca, molto vistosa altrove aver discorso, donde si passa da un luogo a un altro, come sarebbe un luogo a un altro, come sarebbe da una via in un campo. sassetti in un campo. sassetti, 132: da vederne uno [ulivo] a vedere / sempre sotto alle mura. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
. apertura in un corso d'acqua regolata da una cataratta; pescaia. soderini
aver servito per qualche callaia o steccaia da mulino. viani, 14-118: la
: lasciate spesso una callaia aperta / da potervi ritrarre a salvamento. -aspettare
n-10): deh, morte, se da me vuoi perdonanza, / uccidi
; e coloro dietro. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
,... donde si passa da un luogo a un altro, come sarebbe
un luogo a un altro, come sarebbe da una via in un campo: onde
viette dette caliamole. = deriv. da calla1. callaiòla (callaiuòla)
cacciatori, miseramente inciampando nella callaiuòla tesagli da quelli. = dimin. di callaia
.]. = deriv. da callare. calle, sm.
'n un muletto baio / che venia da bologna. dante, inf., 1-18
per dimostrare quella via non essere usitata da gente, la chiama 'calle ',
l'arbitro de la notte, / ammonito da giove, il camin piglia. d
, xxiv-955: iva coperto il tergo da otto in diece ben attillati seguaci;
dà il nome. sbarbaro, 1-112: da ruta, colma qual cesto di rose
, dorato e guazzoso nell'alba; e da sezzo, per isdrucdolevol calle, a
/ terra cercando e mar lungi e da presso. tasso, 6-iii-176: alma gentil
aspra / ci s'è mostra fortuna da quel tempo, / con aprirci alcun
lor volumi famosi a te verranno / da le fiamme fuggendo a gran giornate /
e spinto / per calli angusti, o da l'accesa chioma / tratto del sol
, 8-471: seco a pari i da l'un de lati enea, da l'
i da l'un de lati enea, da l'altro il figlio / avea, cui
e le costellazioni della luna / frigida da lui illuminato; / e certificata avea
man feroce, / la libica faretra ha da le spalle. michiele, i-315:
casipole di qua e di là, abitate da certe donnicciuole, le quali tutto il
7-290: affrettato il passo per uscire da quella cerchia soffocante di tristezza, volevo
= voce livornese e pisana: deriv. da callo1. callicti, sm.
dal gr. xàxxix&ut; (comp. da xdxxoc * bellezza 'e ix&òq *
* callo 'e -fugus (da fugère 'fuggire'). cfr. panzini,
casa salini. = deriv. da un infinito calligrafare non attestato.
mano ', quando il discorso fa intendere da sé che si parla di scritto.
il bello scrivere'(comp. da xdcxxos 'bellezza'e ypdccpco 'scrivo').
dell'arte della calligrafia; che deriva da elegante e ordinata scrittura.
, ii-27: altre testimonianze artistiche rappresentate da disegni del nonno emilio...
). = neol. deriv. da calligrafia. calligrafo, sm. chi
un calligrafo che scrivesse la lettera inventata da me, imitando il carattere dell'autografo
v-3-105: mi sarebbe stato dolce vivere da calligrafo copista, tagliando col temperino affilato
provare la penna, com'era sua abitudine da molti anni scrisse sopra un lembo di
scrisse sopra un lembo di carta in scrittura da calligrafo il motto augurale: « jesus
xax- xid>vup. oc, comp. da xdxxoc 4 bellezza * e fivop-a * nome
musa dalla bella voce * (comp. da xaxó <; 'bello 'e
dalle belle natiche * (comp. da xdcxxos 'bellezza 'e tcuyfi 'natica
xotxxip [p] 6rj, comp. da xàxxot; 1 bellezza 'e (
. -da un pediatra! -come da un pediatra? -ho un durone al
. mitol. ninfa dell'arcadia tramutata da artemide in orsa e da zeus posta
arcadia tramutata da artemide in orsa e da zeus posta tra le costellazioni.
, 3-17: l'antiquo sangue che venne da troia, i... i
-quarto satellite di giove (scoperto da galileo). = voce
domestico sia quella molto odorata pianta, chiamata da chi sclarea, da chi.
, chiamata da chi sclarea, da chi... erba di san giovanni
* dalle belle chiome *, comp. da xotxxi- (tema di xàxxo?
gomita, e erano sì stretti che da quelli pativano gran supplicio e molti ne
larghe con i ceffi con i cornetti da canti vennono tanto appuntate, che mal
quali avea per lo molto orare. cenne da la chitarra, vi-n-192 (11-8)
. segneri, iv-535: l'ammonizione ha da essere più calcata, come appunto su
osso fratturato e che col progressivo trasformarsi da cartilagineo in osseo ne permette la saldatura
al tessuto muscolare del cuore, distrutto da infarti, miocarditi, ecc. 5
tanto abituato al vizio, alla colpa da non sentirne più il rimorso.
numero alla leva, un numero basso da povero diavolo, e se ne andò
malvagità degli uomini erano cose che conosceva da lunga data: molte volte in vita sua
calli: non tollerare ingiustizie e soprusi da parte di nessuno. -pestare i
primavera. « = deriv. da callo * (v.).
negli uomini sia negli animali) causato da compressioni e irritazioni continuate (e si
, coperto di calli. francesco da barberino, 234: il correr per li
l'altro, veggendo che non era più da perdere tempo in lui, cercò di
la terza sperienza, ch'è ancor più da stimarsi: ma non ne può ben
il suo viso screpolato piuttosto che solcato da rughe, pare un pezzo di pane
rughe, pare un pezzo di pane da cani. bocchelli, i-183: bonario e
mani pesanti e callose, a scapaccioni da smemorare. c. e. gadda,
annunzio, v-1-1151: c'è chi da lontano pensa e dice che siamo intenti a
di villan dispetto. = deriv. da callo1. calma1! sf. stato
212: fummo fino a quivi accompagnati da venti grechi, che escono dall'isola
negato. manzoni, 12: allor che da lunge il ciel s'imbruna / siede
.. una lunga calma è più da temersi per sentimento di molti, che
famosa per le sue canne, assai lontani da ogni rotta ordinaria. e che caldo
colli in vetta, / ivi quella da lui sinora in vano / cercata calma ei
sole, e le belle passeggiate in costume da bagno sull'orlo del mare, la
incomodarvi di un paolo, senza dipendere da nessuno. nievo, 152: non ci
la calma, non aveva fatto annunziare da uno de'suoi segretarii che la processione
, sf. agric. ant. marza da innesto. lauro [tommaseo]:
innesto. lauro [tommaseo]: da uno ramo più che due calme non
un movimento. = deriv. da calmare. calmante (part.
e stesa sul letto, mi veniva da urlare. ho preso un calmante.
collera. de roberto, 318: ho da calmarmi, anche? mentre il mio
del mcccc. = deriv. da calma1. calmato (part.
i regolamenti. = deriv. da calmiere. calmieratóre, agg. e
femm. -trice). che funge da calmiere. piovene, 5-217: la
anche calmieratrice. = deriv. da calmierare. calmière, sm.
avanzare, attendendo che noi le giungessimo da presso, e pareva ch'ella offrisse al
. 4. sollevato, libero da un male o da un dolore acuto
. sollevato, libero da un male o da un dolore acuto, da uno stato
male o da un dolore acuto, da uno stato di agitazione o di eccitazione.
, 71: calmo: ho veduto usato da molti questo vocabolo per calmato 'placido
calmo2, sm. agric. rametto da innestare, marza. - anche
la calmuccatura. = deriv. da calmucco, n. 4.
ferro caldo. = deriv. da calmuccare. calmucco, agg.
lungo pelo. = russo kalmyki, da una voce mongola. calo, sm
maestri, che lo calo d'arno da firenze infino laggiù era centocinquanta braccia.
che si procurerà con alzar la terra da un lato perché la scoli [l'
. milizia, ii-192: 'calo'dicesi da alcuni lo scemare o ristringersi che fa
(per es., 1 ceri da usarsi nelle feste religiose, un fiasco
diminuito di forze e di sanità: da alcun tempo in qua egli ha fatto
preso il calo. = deverb. da calare. calòcchia, sf. (
colpevole a torto con esso meco e da false calogne molestata e afflitta?
niegato agli uomini. = deriv. da calogna1. calognatóre, agg. e
piede de'calognatori. = deriv. da calognare. calognosaménte, avv.
veritade sostiene. = comp. da calognoso. calognóso, agg.
; offensivo. = deriv. da calogna; registr. dal tommaseo.
bontenppo predetto. testamento di beatrice da capraia, v-403-21: item a la calònica
sole. = deriv. da calonico (v. canonica).
lo ammaestrava. = deriv. da calonico: v. canonicato. calònico
cristiano battezzato ». = deriv. da canonico (v.), con la
francia incoronato. = deriv. da canonizzare (v.), con la
calopòdio, sm. ant. forma da calzolaio. bruno, 3-24z:
animale tali sorgenti calorifiche. uguccione da lodi, v-z48-23: e giù de su
, ed anco soli e non accompagnati da i diretti raggi solari, siano potenti a
ente si vede; il cielo dunque da lui moversi, altrove si è provato bene
del treno scaldato dal sole era superato da quel calore vivente, e le grida,
di rimirar fé'più ardenti. bianco da siena, 65: per lo calore ardente
avvegna che diversamente questo pongano: quali da li motori,... e
motori,... e quali da vertude celestiale che è nel calore naturale
cuore e il calor naturale, che depende da esso in tutto il corpo, conserva
del vino e del cibo, preso da quella sua naturale avidità di narrazioni mirabili,
papale dagli altri era inalzata, tanto più da lui era abbassata, contenendosi però martino
annunzio, iv-2-579: a quanti gli stavano da
sua natura, non solo esso (diversamente da altre forme di brutto, che talvolta
ed acquista aumento di mole, perciò da esso si sollevano molti effluvii, i
delle principali funzioni della vita, accompagnata da accresciuta celerità di polsi, da calore
accompagnata da accresciuta celerità di polsi, da calore a cui precede talora il freddo,
guicciardino, quivi allora presente narra, che da bologna stavasi in punto d'andare a
le cagioni de'suoi travagli non vengano da altro, che da qualche piccola ostruzion-
travagli non vengano da altro, che da qualche piccola ostruzion- cella delle vene,
cella delle vene,... e da qualche calorùccio introdotto nelle viscere medesime.
= lat. calor -óris (da calére 'essere caldo ').
molle tasteggia. = deriv. da calore. calorìa1, sf.
kg di acqua distillata (e precisamente da 14, 5 °c a 15, 5
grammo di acqua distillata (e precisamente da 14, 5 °c a 15, 5
= voce dotta, deriv. da calore. calorìa2 (calurìa),
., i-18 (13): commossa da ogni parte da fiumi di tentazioni,
13): commossa da ogni parte da fiumi di tentazioni, [la mente]
, corte., i-469: egli parte da un principio, che quantunque non dimostrato
2-309: fors'anco puote / esser che da traverso un'aria scorra / dall'alterne
: un topolino nero... usciva da una fessura del calorifero spento.
calore 'e dal suffisso -fer (da fero * porto '). calorifico
= voce dotta, comp. da calore e dal sufi, -geno (dal
= voce scient., comp. da calore e dal gr. piérpov '
; cordialità festosa. = deriv. da calore.
porose nebbie, sendo sospinte in alto da le refression calorose, quella prima parte
che cagiona questa molestia d'ardore provata da sua eccellenza. l. bellini, 5-2-203
« bistecche, carne arrosto, ci sarebbe da averne? * saltò su il signor
scalda-vivande anco. = deriv. da calore. calòscia, sf. soprascarpa
senza visiera, non si ricorda la forma da me desiderata, ed io rimango privo
, sanguigno, con un viso colorito da parer dipinto... la callotta bruna
coperchio che copre il quadrante nell'orologio da tasca. carena, 1-124: calotta
etimo incerto: in fr. sembra derivare da cale 1 berretto', a sua volta
cale 1 berretto', a sua volta da écale (nel sec. xii):
del papa, era stato urtato e calpesto da un suo muletto. tasso,
volontariamente a terra, veniva risparmiato da tutti, e inchinato da molti
risparmiato da tutti, e inchinato da molti. tommaseo, i-83: foglia,
: ad uomo, nelle lettere insin da fanciullo assai profittevolmente essercitato,..
pompe, calpestano gli vestimenti, hanno bandita da sé ogni cura del corpo, de
del mondo, per desiderio d'essere calpestato da ognuno: avendo intanto egli il mondo
goni, xxiv-906: -ite -diceva, gettandole da sé [le sete] con un
a quegli insetti che sono sbadatamente schiacciati da chi passeggia. manzoni, 169: altro
, 1020: se questi miei sentimenti nascano da malattia, non so: so che
che questa provincia è stata facilmente calpesta da tutti gli oltramontani. alfieri, vii-19
il camino. = deriv. da calpestare. calpestato (part.
di diecimilia. tasso, 15-n: da cameli onusti e da elefanti / l'arenoso
, 15-n: da cameli onusti e da elefanti / l'arenoso sentier calpesto e
segneri, iii-1-275: non trova più da accasarsi, costretta però, come una
senz'olmo, a giacere per terra calpestata da tutti. monti, 5-776: anelante
/ d'ambo i lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren.
lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren. carducci, 1058:
io mi vedo qui disprezzato e calpestato da chicchessia; tutte le speranze della mia
tassoni, 4-18: tragittò di là da tonda / subito il campo a la sinistra
per l'età già cieco, / senta da lungi il calpestio gradito / de'piedi
il fragor delle rote e de'cavalli / da lungi osserva o il calpestio de'
di tanto in tanto un nome gridato da lontano. pascoli, 754: rabbrividendo
si allontanava. = deriv. da calpestare, incontratosi con pesticciare. calpistrare
se sarà matto, non sarà se non da gittare fuori, e sia calpitato dagli
e co'piedi il faceano movere. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
... l'altra specie sua da alcuni è chiamata ancusa. =
calla per calsa, con una lezione accolta da landino [plinio], 27-8:
di pecora. = deriv. da calterire. calùgine (calùggine),
5. ant. fuliggine. giacomino da verona, v-434-97: e po prendo aqua
scorrere un cavo o una catena da bordo in mare, per ormeggiare o
per ormeggiare o dare rimorchio, o da un boccaporto in un locale inferiore,
. volgar. * chalaumàre, deriv. da * calauma, per il gr
il gr. xd&aopa 41'allentare ', da xo ^ co 4 allento '.
un buon rimedio nelle dissenterie cagionate da debolezza. = dal portogh.
= dal portogh. calumba, deriv. da columbo, comune nel distretto di loando
filata in mare. = deverb. da calumare. calùnnia (ant. e
provarle, in modo che ciascuno e da ciascuno può essere calunniato; ma non
, perché la donna non ha tante vie da diffen- dersi dalle false calunnie, come
medesima pena. marino, 9-71: da le calunnie il litigante afflitto / somiglia in
che l'avean trasformata in tutt'altra apparenza da quale era in fatti. f.
i talenti per procurarlo. se lo separate da queste idee sensibili, allora formate del
campo alla calunnia ed impedisce all'uomo da bene, che non è fazioso, di
acuto e lungo che il freddo che patì da ragazzo? viani, 10-43: o
, non persone che non avessino avuto da temere di darli calunnie false; ma
de'nostri tempi, senza esser calunniati da questi vecchi, i quali spesso, volendosi
, 1-16: la posterità, esente da passioni, non è sempre libera da
esente da passioni, non è sempre libera da pregiudizi in favor di colui che rimane
virtuosa, sono anche i peggio calunniati da coloro che la trinciano a liberali ».
tanto basti aver detto contra questa avarizia da asini e formiche, perché un'altra ce
guittone [crusca]: per me liberare da questa grande calunniazione. d'annunzio,
; falso, menzognero. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
12-11-306: le ricordo bene che s'ha da far con persone calunniose, e che
seppi d'una ciarla calunniosa: direi da chi se non fosse viltà, se fosse
tricità l'atmosfera. uguccione da lodi, v-149-69: e l'anima dolente
calure, né chi le ci levi da dosso altri che 'l signore colla sua
= lat. volgar. * calura (da calére * esser caldo ').
= voce dotta, deriv. da calvo1 cfr. lat. calvdrus.
dotta, lat. calvària, deriv. da calva 'cranio denudato'. cfr.
del chierichino! egli è tanto buon diavolo da crocifiggerci, in un momento di lieto
! ma invece dall'altra sponda, da quell'altra parte, una volta lì,
. pirandello, 7-136: vorrei costruito da te un tabernacolo... non
non tanto piccolo, perché ci ha da entrare una statua, grande al vera
cui appartenenti sono dette anche brignoline, da e. brignole, che si prodigò
, lat. calvàrium e locus calvàriae (da calvaria * teschio '), calco
la canizie suppresse. = deriv. da calvo1. calveggiante, agg. ant
stagnante sugli omeri. = deriv. da calvo1. calvèllo, agg.
cioè calvo. = deriv. da calvo2. calvézza, sf. rar
caligola] non era né in capegli da giovane, né in calvezza da vecchio.
in capegli da giovane, né in calvezza da vecchio. = lat. tardo calvitia
= deriv. dal fr. calville, da calleville città del dipartimento francese del calvados
sm. teol. dottrina religiosa formulata da giovanni calvino: caratterizzata da un estremo
formulata da giovanni calvino: caratterizzata da un estremo rigorismo morale, da una visione
caratterizzata da un estremo rigorismo morale, da una visione pessimistica dell'uomo, che
della doppia predestinazione), e da una concezione politica in cui la collaborazione
avendo letto le lodi della calvizie scritte da sinesio, o non essendosene persuaso,
il calvizio: radersi tanto i capelli da sembrar calvo. baldelli, 5-229:
anni, e il capo calvo / da un tempo in qua sotto il cufi&otto appiatto
gli crini di berenice, e sia portata da quel tessalo a vendere in terra a
, 1-61: un cranio calvo, assiepato da una corona di capelli fini. moratia
che sarebbero venuti dopo di lui, da quel punto dello stradone, avrebbero veduto
4. sm. chi è affetto da calvizie. -disus. parte calva della
la entrata, / ma il risalir da poi non è legiero / a cui non
diradati intorno alle tempie, poteva avere da settantanni. ojetti, i-325. è
dai capelli rossi, con una fronte da calvo. 5. locuz. -non
testa: privo di capelli; affetto da calvizie. p. del rosso,
il vestigio nella parola * calzolaio 'da * calceolaria '; in 'calzare il
; in 'calzare il piè 'da * calceare '. noi da'piedi abbiam
fini. quantunque, vista in costume da bagno, amelia era sporgente di fianchi
ricavato dallo sfilare una calza. -ferri da calza: v. ferro. 2
di tre o quattro colori. andrea da barberino, 2-168: io ti lascerò
, per detta ragione, non parrebbemi da imitarsi. -calze a brache:
che ricordavano per la foggia la rete da pesca detta vangaiuola. firenzuola, 126
calzoni e che avevano il piede rinforzato da una suola. s. bernardino
una suola. s. bernardino da siena, 692: le scarpe sono i
polli vaganti, per contrassegnarli e distinguerli da altri. 4. specie di
, 2-330: 'lucignolo a calza, calza da lume', dicesi quel lucignolo che è
quale si versa nella tramoggia il grano da macinare. carena, 1-332: '
e lascia cadere in essa il grano versatovi da un palco superiore, quando questo versamento
chi per primo avesse comunicato una notizia da tutti attesa). -nuova da
da tutti attesa). -nuova da calze: buona notizia. machiavelli,
questa povera fanciulla, che non fia da calze! g. m. cecchi,
nuova, che la terrà più che da calze. 15. ant.
e c'è chi avrebbe il filo da rimetterla a nuovo, ma ho paura che
, quasi del tutto spogliato. folgore da san gimignano, vi-n-162 (27-9):
, ma io conoscendomi incapace di schermirmi da chi sa tirarmi su le calze,
mai, e quando tirò le calze da vero, che aveva su da ottant'anni
calze da vero, che aveva su da ottant'anni, il prete ci sudò
brutta cosa che si chiama inchiostro, e da suddita obbediente e morigerata imparate a far
. = lat. tardo calcea, da calceus * scarpa, calzare, stivaletto
color girasole. = comp. da calza e braca (v.).
simile. = lat. calciarius, da calceus 'calzare, scarpa, stivaletto
molto aderenti. = comp. da calza e maglia (v.).
di calzaménto e d'armadura. bartolomeo da s. c., 14-2-5: si
, e bene fornito d'ogni cosa da vivere, e d'arme e di vestimento
in tal proposito e aspetto di sapere da lui, che possa rispondersi a tali
la mattina [i bravazzi] si levano da letto, e subito si calzano le
in testa, le manopole o i guanti da presa in mano, la spada e
in mano, la spada e il pugnale da canto, l'arco- bugietto nella sacca
lui, calzava un paio di scarpe da soldato, d'inverno si copriva con una
inverno si copriva con una mantellina ugualmente da soldato. -assol. iacopone,
e calzava la seggiola con un biglietto da visita sotto una delle quattro gambe.
) intorno a un oggetto, in modo da proteggerlo e da assicurarlo al suo posto
oggetto, in modo da proteggerlo e da assicurarlo al suo posto. biringuccio [
bocce] alli luochi loro al fomel da distillare, calzandovi le ceneri attorno.
si trovano al mondo, canaglie maledette da dio. allegri, 210: or vedi
bisogno di lui, ché io sono guasto da uno lato, ma io non ho
salario e ho lire sessanta l'anno da lui con le quali ho da vivere e
l'anno da lui con le quali ho da vivere e a calzarmi e a vestirmi
vestirmi. bisticci, 3-78: messer giuliano da casa non aveva tanti danari che si
erbe, stoppa, ecc.) tanto da non poter più muoversi con facilità:
più muoversi con facilità: gli animali da cortile. crescenza volgar., 9-90
lat. calceàre 1 mettere scarpe ', da calceus * scarpa, calzare '.
(17-11): -almen piglia da me questi danari, / così come ti
, abborrendo le brache, come cosa da barbari. parini, giorno, ii-1345
suo bianco piccolo piede nudo, sorretto da un sottile calzare. negri, 1-515:
dei cavalli, dei muli, delle bestie da soma, impedisce loro di scivolare.
di mestieri ch'io facessi mettere i calzari da ghiaccio alla mia cotale [la mula
algarotti, 2-211: se adunque sia da procedere con cautele grandissime, e con li
i-56: con ghirlanda di palustri cannucce da molte spighe intraversata portava calza- retti di
, sono stivaletti aperti sul davanti, o da lato, e affibiansi con nastro o
(una persona); coperto, rivestito da scarpe o calze (il piede,
dal cappello (il capo), da un abito (il corpo).
maniera / ch'elle paion due viti da strettoio. foscolo, xv-20: preme
a una zampa (colombi, animali da cortile). burchiello, 38:
in questo cortile l'anno scorso regnava da solo un gallo montanino, piccino, calzato
stabilmente ferma, onde ad ogni legger colpo da ogni parte si muove; come,
un rospaccio calzato e vestito, oppresso da una cisti enorme su la nuca,
obbligava a tener sempre giù e piegato da un lato il testone raso.
giocosa, 116: la lena sospira da un pezzo la croce d'oro da
da un pezzo la croce d'oro da portare al collo come l'altre ragazze;
calzatóia, sf. ant. corno da scarpe. caro, 6-80:
misero a calzatoia. = deriv. da calzare1. calzatóio, sm. corno
attilato, et con la suola scempia da scempi se ne stavano gai, con
, e così s'usa, e non da vecchio all'agiata. bracciolini, 1-5-8
zeppa. frocchia, 549: scorse da lontano i suoi uomini presso un binario
e il quartiere. = deriv. da calzare1. calzatóre (calzatóro, calzadóre
. ant. e dial. corno da scarpe; calzatoio. 2.
carica all'interno del cannone: composto da un'asta di legno terminante in un
la cola. = deriv. da calzare1. calzatura, sf.
potrà scendere alle gambe, impedita o da medicamenti esterni,... o da
da medicamenti esterni,... o da strette calzature, o da qual si
. o da strette calzature, o da qual si voglia altro artifizio, si vedrà
, lustrini e argenti / per taccuini da ballo. c. e. gadda,
, 301: i meccanici hanno scarpini da ciclista, leggeri e svelti come babbucce,
e svelti come babbucce, ma tenute da certe stringhe di cuoio. altri sono privi
della messa pontificale. = deriv. da calzare1. calzaturificio, sm. (
. = neol., comp. da calzatura e dal suff. lat. -ficium
dal suff. lat. -ficium (da facère 'fare '), sul modello
suonatore di tamburo, e di sarto da calzerotti, ottime in sé, non
le gambe. = deriv. da calzare2. calzétta, sf.
, finemente lavorata ed elegante; calze da bambini, calzino; calza di lana
, di poco pregio. antonio da ferrara, ix-135: tal è che porta
botte vini, / non s'hano da mutar lor panilini / e co'mantegli
lunga / con fibbia d'oro al cintolin da banda. muratori, 7-ii-82: e
: il capo della conversazione si presentava da sé, quel capo, che, al
pagare: tutto quello che c'era da pagare. 2. ant.
grandissimo servigio fusse contenta di lasciarsi scalzare da lui; e cavatogli la calzetta destra
: uscendo indossa un cappotto attillato, da giovinetta, colla martingala, sotto il quale
casipole di qua e di là, abitate da certe donnic- ciuole, le quali tutto
8. dimin. calzettina: calza da bambini. fogazzaro, 5-410: «
con quella voce che pareva venire da un mondo lontano. « addio *.
o altri simili lavori, col telaio da maglia. = deriv. da calzetta
telaio da maglia. = deriv. da calzetta. calzettière, sm.
: la signorina oretta, coi grossi ferri da calza, stava... lavorando
. = neol., comp. da calza e dal sufi. lat. -ficium
e dal sufi. lat. -ficium (da facire 'fare '), sul
, sf.). calza corta da uomo e da bambino (di filo,
). calza corta da uomo e da bambino (di filo, cotone, nailon
lire una e soldi sedici. calzini da donna, la dozzina, soldi diciotto
di poco. questi calzini si portano da alcuni nell'inverno sotto le calze,
così bernoccoluti e la valigia così contusa da doversi considerare provvidenziale l'occasione di rifornirsi
. calzolina: calza finissima, quasi da donna. goldoni, vii-1025: ora
tozzi, iii-19: ma egli già dormiva da vero quando anna se ne andò,
, bietta. = > deverb. da calzare1. calzolàio (ant. e
del mondo; e asdente, lo calzolaio da parma, sarebbe più nobile che alcuno
niente anzi li crucciava più della dipendenza da udine che durava a testificare l'antica
= deriv. dal lat. calceol&rius, da calceolus, dimin. di calceus *
, le lesine. = deriv. da calzolaio. calzòlo [calzuòlo),
dalla polvere. = deriv. da calza. calzonàia, sf. operaia
. operaia specializzata nella confezione dei pantaloni da uomo, pantalonaia. = deriv.
uomo, pantalonaia. = deriv. da calzone.
.: calzoncini). calzoni corti da bambino o di uso pratico e sportivo
, brucianti calzoncini. 2. costume da bagno maschile. vittorini, 1-79:
nera; l'altro con una barba rossa da orecchie, e con un colletto di
8-145: la prima cosa mi hai da provedere di un paio di calzette,
camino quasi cadente, eppur tanto pulito da mettere in affanno, sedeva sopra una
cappello... pareva riscattato appena da una salva d'archibugiate, ed i calzoni
: ottimo cavalcatore, vestiva per vezzo da domatore di puledri, cioè in gamurrino
in gamurrino a vita, calzoni attillati da cavallerizzo, stivaloni lustri. pavese,
dello stradone. -calzoni corti: da bambino e ragazzo (o anche da
da bambino e ragazzo (o anche da uomo e da donna) che giungono sopra
ragazzo (o anche da uomo e da donna) che giungono sopra o al
cui gli ufficiali portavano le gambe imprigionate da calzoni a maglia. -calzoni a
-portare, mettersi i calzoni: farla da padrone, comandare, pretendere ogni autorità
agio in una determinata attività; darsi da fare con capacità ed energia.
-ambasciata, notizia, nuova, da calzoni: molto buona; graditissima.
questa povera fanciulla, che non fia da calze - la fia da calzoni.
che non fia da calze - la fia da calzoni. 6. dimin.
europa illuminata a doppieri come un salone da ballo, passò il balletto persiano dai
/ un par di calzonucci corti corti / da farsene i più belli spauracchi. beltramelli
a camaglio bello e forte. andrea da barberino, iii-375: buovo lo prese per
2. per simil. letter. casco da aviatore. d'annunzio, iv-2-1177:
porta di casa. = » da camaldoli, nome del quartiere di s.
plantarum, dello scheletro camaleonteo. da case ch'erano da'camaldolesi possedute là intorno
sotto l'istessa regola, ebbe principio da s. romaldo, l'anno di nostro
fondata al principio del sec. xi da s. romualdo a camaldoli, presso arezzo
sul tramonto, v'arruffianeranno in maniera da indurvi a considerare le cose intorno sotto
s. v.]: tcose da camaldoli: bassamente plebee ». camaleónte1
altezza non va se non a chi da cieli è dato, cioè dove vola il
fermo, che ancora voi [carte da giuoco] diventiate tali, quali vi fanno
la candidezza de'costumi non è imitata da gli adulatori. buonarroti il giovane, 9-661
caparbiaggine e della mia ricciutezza. chi sa da qual nascondiglio della mia carbonaia pescarese piena
la carità dell'inerzia, va avanti da sé, non per una borghesia che non
i-206: distingui l'eloquenza degli effetti da quella della ragione, impara a contemperarle
alle prime luci dell'alba venni svegliato da mani che tentavano di togliermi le scarpe,
gr. xap-ou- àécov (comp. da xajrat * a terra 'e àéiov '
. = neol., deriv. da camaleonte. carnalità, sf. carestia
, bietole, lappolini, e ogni erba da camangiare, la mattina si trovarono tutte
e di bietole. = forse da un più antico co [m] angiare
co [m] angiare, cioè 4 da mangiare con (il pane) '
e capo di ciascun si chiama: / da ciò ven quanta pena amore porta.
e camauri in vaticano. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
sole. 2. figur. casco da aviatore. d'annunzio, v-1-208:
8-201: ogni grosso foglio teorico ha da esser cambiabile nella nostra moneta spicciola di
comp. dall'imp. di cambiare e da cassetta (v.).
comp. dall'imp. di cambiare e da disco (v.).
, senza essere obbligati a trasportare effettivamente da un luogo ad un altro la moneta effettiva
abbiamo che dei debiti e le case gravate da ipoteche? *. « giusto per
e sconvolta per quella parola terribile che da quarant'anni non era stata pronunziata sotto
tra l'altro, la furberia di ricomprare da una bancarella locale le cambiali inesigibili,
la scadenza), ma tale però da poter essere completata dal portatore senza intervento
. villani, 2-34: forse fu più da biasimare il comin- ciamento della folle impresa
parecchi signori di primo conto, che da quei due padri furono indotti a prenderli,
si avvertivano già nell'aria mite percorsa da un venticello leggero i primi segni del
altra lingua. = deriv. da cambiare. cambiamonéte, sm. invar
'va'e baratta dal cambiatore questo foglio da cento lire '. rigutini-cappuccini,
cambiamonete ': certo la parola usata fino da antico era 'cambiatore ': ma
comp. dall'imp. di cambiare e da moneta (v.).
comp. dall'imp. di cambiare e da navetta (v.). cambiante
far sì che una cosa diventi altro da ciò che è. giamboni,
'l verisimile, essendo veri- simile che da un animo riscaldato escan metafore che ad
alcuna della quale più facilmente si possa da chi che sia recar censura, che questa
il suo. metastasiio, ii-268: da un desire estinto / germoglia un altro
mie inclinazioni; ma egli trovandosi stretto da ogni parte, mi sfugge di sotto,
tirandosi sul mento le cocche del fazzoletto da testa, e facendo la madonnina.
aggiunse con serietà « possono essere successe da ieri ad oggi *. pavese,
, s'avanzava la cassa, portata da quattro canonici, parati in gran pompa
-così domani venite col grano e battete da noi? 3. locuz.
, d'essere, appena mi stacco da casa e cambio l'aria, un ingordo
, di far apparire le cose diverse da come sono. galileo, 368:
. 4. assol. passare da un treno a un altro (a
bra scendiamo per cambiare e c'era da aspettare quasi un'ora. 5
bisogna sollecitare... -m'ho da cambiar di tutto, m'ho da
da cambiar di tutto, m'ho da vestire da viaggio. -sì, sì,
di tutto, m'ho da vestire da viaggio. -sì, sì, è vero
una camiciaia che poteva entrare in bottega da un uscio interno dell'alloggio, e
/ infin che l'uno e l'altro da quel cinto, / cambiando l'emisperio
qualità, che anche tale è stimata da quel sopramortale orefice, il qual,
tasso, 20-142: ciò che ti vien da l'indiche maremme, / abbiti pure
valle di san donato. bartolomeo da s. c., 236: menavano
disfare delle edificate, cambiare gli abitatori da un luogo a un altro.
/ qual mi fec'io che pur da mia natura / trasmutabile son per tutte
montava [sul pero]. andrea da barberino, ii-354: ella si cambiò
: so che chi la sposerà avrà da tribolare, in questo mondo, sebbene adesso
cose cambiano. potresti lavorare alla macchina da battere, e aiutarci. 14
un umore viscoso e fetente, preceduto da un tale dolor di capo, che le
le lettere pagabili nelle città dell'intemo, da quelle pagabili su piazze forestiere. le
comp. dall'imp. di cambiare e da spola (v.).
di cambiare), agg. diverso da prima. manzoni, pr.
cavalcai quel giorno pensoso molto e accompagnato da molti sospiri. boccaccio, dee.
volto (o impallidito). andrea da barberino, ii-308: buovo uscì di sotto
3-124: di nuovo cambiati in altri da que'di prima,... palesemente
comp. dall'imp. di cambiare e da valuta (v.).
casa vostra. = deriv. da cambiare. càmbio, sm.
): la fanciulla era guardata da ogn'uomo, e ciascun diceva che
qualche mica. alvaro, 7-82: da questo punto ha origine la tirannia amorosa
, che io avevo portato tanti dinari da potermene tornare a roma in quel modo che
mi aveva detto di lui maestro antonio da san gallo. caro, i-198: un
ringrazio con tutto l'animo; lontano però da tutte le cerimonie, stimando io che
le divise estere trattate, il prezzo da esse raggiunto. balducci pegolotti, 247
.. di cambiora manesche a contanti da ciascuna delle parti, un quarto di
de * cambii, che si fanno da un luogo all'altro. alfieri,
settimana. monti, iii-260: il cambio da parigi a napoli, e poi da
da parigi a napoli, e poi da napoli a milano mi divora non piccola
ma a peseta, ed il pagamento da effettuarsi al cambio del giorno. -agente
si chiama * manuale ', per distinguerlo da 'cambio traiettizio ', che si
-cambio libero o fuori mercato: derivante da contrattazioni private, libere o clandestine.
pier bernardo, fratello di m. vittorio da canale, 200 ducati per 200 fanti
un marco d'oro per la valuta qui da messer giulio del caccia: questa si
d'oro et parte in crediti fattici da mercanti di lisbona, per li quali
cambio, posteriormente con lodevolissima accortezza inventate da i fiorentini. leopardi, 32-59:
, che s'ha egli a far da desinare stamani. -a proposito: ecco la
e te le cambia in mucchi di biglietti da diecimila corone. 4
4. stor. il commercio del denaro da un luogo a un altro, da
da un luogo a un altro, da una nazione a un'altra, mediante
fintantoché fosse pareggiata questa somma, che da qualcuno di voi due avrei aspettato o
: non avendo adunque né parole né viso da farvi ridere,... fu
. -sostituzione di biancheria (personale o da letto) sudicia con altra pulita,
foscolo, xiv-125: le porte furono occupate da quattro soli di que'tristi che un
miei sono lunghi ed infelici; dispensami da contarteli; non misi cambio perché una
, indovinello la cui soluzione è costituita da una parola, la quale, mutando
velocità': serie di ingranaggi, comandati da una leva che permette le diverse velocità
fu tolto il suo luogo del palazzo da iacopo salviati, subito che lui fu
avea aperto un armario. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
facci fabbricare dagli uomini un altro pianeta da girartisi intorno, che sia composto e abitato
croce, iii-23-136: è, dunque, da restringere di non poco, guardando al
dei mezzi puramente meccanici dei veri scenari da teatro, con intervalli, cambi di
lo spettacolo spiegazioni dettagliatissime. data da foraminiferi, spugne, corallari, brachio-
molti marchi addosso, fu presto notato da quelli che in simile esercizio in mercato si
avea tolta. = deverb. da cambiare. cambista, sm.
importanza speciale. = deriv. da cambio-, cfr. ingl. cambist (
in quelle opere, furono alcuni aghi sottilissimi da cambraia, con certi manichetti fatti di
olanda e di cambray, che cambraie da noi comunemente s'appellano perciocché queste sono
come il cambrì, tutto, va trattato da cosa viva ». = dall'
lungo periodo dell'èra paleozoica (caratterizzato da rocce sedimentarie: quarziti, arenarie,
, arenarie, calcari, scisti; da quiete orogenetica e vulcanica; da climi
; da quiete orogenetica e vulcanica; da climi uniformi, non caldi; la fauna
cambrian (nel 1636), deriv. da cambria (variante di cumbria),
= deriv. dal fr. cambrillon (da cambrer 'arcuare ').
mercantili. bocchelli, ii-284: da un pezzo,... nessun dei
* ciliegio terragno ', comp. da chamae (gr. x < * [
nano, terragno '(comp. da xa ^ at 4 a terra, in
camecisso l'ellera che non si alza da terra. = voce dotta, lat
edera bassa, terragna '(comp. da xap-ai * a terra 'e xiooói
, dal gr. xaixaisàcpvrj (comp. da xap. a£ * a terra,
dal gr. xap-óspuov, comp. da xct [ioù * a terra, in
terragno, nano '(comp. da xah-od 'a terra, in basso '
landino [plinio] 490: la cameleóne da alcuni è chia mato ixion
pioppo basso, terragno '(comp. da xap. a£ * a terra,
'e xeùxyj * pioppo bianco ', da xeuxó? * bianco '
lat. scient. camellia, nome dato da linneo in onore del gesuita moravo,
dell'ordine artiodattili, che forma da sola il sottordine tilopodi; comprende
dotta, lat. scient. camelidae, da camèlus 4 cammello \
eretto, molto ramificato, alto da 50 cm a 1 metro e più;
= voce dotta, lat. chamaemèlinus, da chamaemèlon, deriv. dal gr
, terragna * (comp. da xa|ia£ 4 a terra, in basso '
per le sconciature che produce, e da alcuni incenso di terra. tommaseo
pino basso, terragno '(comp. da xapwd 4 a terra, in basso
particolarmente quello ove si dorme (camera da letto); stanza. -camera matrimoniale
mi / d'essere amato a punto da lei, per cui son punto / da
da lei, per cui son punto / da lungi più che quando le son presso
trarai mina de morte angustiate! francesco da barberino, 350: molto si converebe
riposasse, diligentemente il collocò. folgore da san gimignano, vi-11-133 (ii-3):
ristrette da'voleri, da'piaceri, da comandamenti de'padri, delle madri, de'
/ facendosi onorare e ben servire. andrea da barberino, ii-292: brandoria era d'
giovane e gagliardo, una sera tentato da libidine andò al fondaco maggiore, e allo
ordinò che venendo galeotto a vicitarla fusse da certi suoi confidenti i quali a quello effetto
di catedrante, con una gamba distesa da qua ed un'altra distesa da là
distesa da qua ed un'altra distesa da là, guardando gli travi della intempiatura della
ultimo raggio di sole, restando fasciata da tutte le altre. rolli, 508:
appartamento di jacopo, fu scosso come da un lungo gemito: tese l'orecchio per
s'intende altro che la 4 stanza da letto'. verga, 4-124: « come
silenziose erano le larghe camere matrimoniali sostenute da travoni squadrati. de pisis, 220
par mi / d'essere amato a punto da lei, per cui son punto /
lei, per cui son punto / da lungi più che da quando le son presso
son punto / da lungi più che da quando le son presso. carducci,
intendiamo gli alberghi ovvero osterie che danno da dormire a'forestieri. de sanctis,
2. marin. nelle navi, da guerra o mercantili, qualsiasi locale che
i trasmettitori di ordini; nelle navi da guerra, negli impianti delle artiglierie,
, centrale d'ordini: nelle navi da guerra, locale protetto, comunicante con
l'ultima nelle tonnare, tutta chiusa da reti. il nome dice la cosa,
. sacchetti, 39-6: uno foscherello da matelica, che era gran caporale in
i-253: [firenze] era stata edificata da i romani, ed era camera loro
del capitaniato dei contrabandi senza ricever salario da la camera. cellini, 1-38 (
venuto qui un parmigiano, quale ha preso da la camera licenza di cavare in quelli
tra più volte balestra e altri guemimenti da oste. g. villani, 6-86
volte assai bellissime balestre e altri guemimenti da oste. a. pucci,
conte guido] e mandogli al suo castel da poppi. -ant. cancelleria, archivio
senato degli altri paesi, ma costituita da membri che in maggioranza acquistano la carica
i-802: so che uomini venerandi, e da me venerati, tengono altra opinione,
convocando la camera pel cinque dicembre, da rendere impossibile l'esame e la votazione
fatta amministrare dalla camera de'conti e da un tribunale chiamato « misto ».
della bourse du travail presso i francesi, da noi detta camera per analogia con altre
l'osservazione di fenomeni atomici, costituito da un robusto recipiente cilindrico, entro cui
biciclette o per automobili e di palloni da gioco. -archit. intercapedine lasciata nel
resoluta sopra al fare altanime de'cannoni da piè una parte, che fa nella
cannoni, la parte posteriore della bocca da fuoco che contiene la carica e il
e nella quale vengono collocate le materie da scaldare e da calcinare. mattioli
vengono collocate le materie da scaldare e da calcinare. mattioli, 2-1398: la
-camera di equilibrio: apparecchio, formato da un recipiente metallico cilindrico, con due
a concentrare intorno all'arco la sovrapressione da esso prodotta, cosi da facilitarne l'
la sovrapressione da esso prodotta, cosi da facilitarne l'estinzione. -camera blindata
. -camera di piombo: impianto costituito da grandi recipienti di lamiera di piombo,
credito. -camera elastica: recipiente costituito da due cavità a pareti rigide, collegate
due cavità a pareti rigide, collegate da un tubo, e piene di gas
e piene di gas; gli spostamenti, da una cavità all'altra, di questo
osservare come sovrapposti un foglio di carta da disegno e un oggetto o un'immagine
l'immagine reale e capovolta dell'oggetto da fotografare. -camera oscura del laboratorio fotografico
per macchina fotografica, o per macchina da ripresa di scene cinematografiche. -camera ottica
: prototipo della macchina fotografica, formato da una cassetta fornita di una lente obiettiva
: macchina per la ripresa di scene da trasmettersi per televisione. -camera ardente,
e due donzelle, e una donna da camera, / e staffieri, e ragazzi
disegni, e voleva che ogni cosa dipendesse da lui. buonarroti il giovane, 9-853
a corte, o no. -giacca da camera: giacca alquanto ampia, un
di quelle normali, affine alla veste da camera. moravia, iv-277: indossava
moravia, iv-277: indossava un'elegante giacca da camera, doveva essersi alzato proprio allora
di pelle; affilava. -ginnastica da camera: movimenti ginnastici alquanto semplici,
tutti i giorni in esercizi di ginnastica da camera perché diceva che in carcere il
locande scriveva provata. -musica da camera: in origine, i concerti
rigore critico: complessi orchestrali e di musica da camera, pianisti, violinisti, cellisti
susseguono nei suoi concerti. -veste da camera: vestaglia lunga sino ai piedi
lunga sino ai piedi, indossata sia da uomini sia da donne, prima di
piedi, indossata sia da uomini sia da donne, prima di vestirsi, o
della virtuosa] al teatro con veste da camera e sciarpa... e con
44): il dottore era in veste da camera, cioè coperto d'una toga
, 3-14: amo gli eroi in veste da camera e le regine in disabbigliè.
un pigiama di seta celeste sotto una veste da camera di seta bigia filettata di celeste
bigia filettata di celeste. -voce da camera: da cantante, alta, acuta
celeste. -voce da camera: da cantante, alta, acuta. bibbiena
rotto ser giuliano con quella suo'voce da camera, che gli venga il canchero!
dicea vero. s. bernardino da siena, 255: oh, se tu
camera d'ogni enormeza, troppo amato da cesare, ambi odiatissimi, ogni disorbitante
(che sarebbe la madre) che ha da una parte una camerina piccola piccola (
per le piazze e per le cameracce, da coloro che poco satisfatti del gonfaloniere pigliavano
del pubblico denaro. iacopo da cessole volgar., 1-111: i tesorieri
lealtade. = deriv. da camera. camerale, agg.
[lombardo, o francese], da cinque e più anni ch'io sto
non a gola spiegata). francesco da barberino, 13: e questo canto basso
presedesse a quella camera; e che da lì innanzi fosse istituito l'ufizio di
. bellini, v-226: venite a star da me, che, perché siete voi
: alla stazione di firenze fui avvicinato da tre camerati romani, coi quali ero
.. con lettere... da presentarsi a cortes, quando ei fosse
qual difficoltà ci troviamo. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
= sp. camarada, deriv. da cdmara * stanza '. camerata2
approssimativamente della medesima età, sono vigilati da uno stesso prefetto. 'la camerata
: per le quali cose il fuentes fu da sua maestà dechiarato degno della stanza di
(plur. m. -chi). da camerata; cordiale, amichevole, solidale
trincee e posizioni. = deriv. da cameratal. camerato, agg.
le galee. = deriv. da 'camera (del cannone) *;
le camere, le quali erano divise da un ordine di semplici mattoni, e così
, presenti e pizzicotti, / le tovaglie da tavola levate, / s'accendon nuovi
di eremo dove starsi a suo diletto da solo a solo con dio. nievo,
un giorno, secondo l'ordine malvagio da lui preso, insieme con un segretissimo
/ una cucciola facien messaggera. andrea da barberino, 2-167: chiamò una sua
n-ii-368: quando lo spenditore avrà compro da mangiare e '1 cameriero avrà fatto il
ho l'onor di servire il padrone da fattore e da mastro di casa. algarotti
di servire il padrone da fattore e da mastro di casa. algarotti, 2-413
espugnare una così fatta virtù, lasciato da una banda ogni altro argomento, si
madonna, dicea egli, e sa da qual lato si vuol prendere. alfieri
, ed egli sul suo ronzino faceva da cervo. pananti, i-84: in quegli
, i-341: le trattorie che vanno da mergellina a posil- lipo,..
di trent'anni, deve esser cameriera da vent'anni, e nel suo rimpianto
alifante, del quale fu pedagogo giambattista da aquila già orefice, e poi camarier del
gentiluomo bolognese, che io dovessi andar da lui, e portare quello che io aveva
una gran camerierona! = deriv. da camera. camerierismo, sm. raro
camerierismo, sm. raro. comportamento da cameriere; servilismo, piaggeria.
la pidocchieria, il camerierismo, trapelavano da tutte le parti. lemmonio boreo 10
franco, 1-83: dormo in un camerin da doglie vecchie. bembo, 7-2-175:
di tutto quello che gli bisognava era da la donzella servito, e la madonna
, 8-36: battono il fuoco e guardan da per tutto, / e veggono più
dame, quando rientrano nel loro camerino da letto dopo essersi stancate in conquiste in
essersi stancate in conquiste in una festa da ballo. svevo, 3-777:
legno, che negli stabilimenti balneari serve da spogliatoio. serao, i-340: tutti
attori e i cantanti indossano i costumi da scena, si truccano o ricevono gli
dei sottufficiali più anziani (nelle navi da guerra). = dimin. di
annunzio, iv-2-513: vi farei servire da cameriste o da silenziarie, calzate di
iv-2-513: vi farei servire da cameriste o da silenziarie, calzate di feltro e vestite
d'assassina. = deriv. da camera: cfr. spagn. camarista;
provvede alle spese. francesco da barberino, 159: la camarlinga o quella
qualunqu'omo à iurato... da questo calenda ianuarii innanzi che non possa ricevare
vasari, i-933: di là da questo chiostro a dirittura della porta principale
nella prima vista a quelli ch'entrano da la porta, che vien dal cameron
arbusto del genere delle palme: palma da scope. landino [plinio],
cinque piedi. chiamasi volgarmente 'palma da scope '; è spontanea in sicilia.
destro senza riverenza, / un camerotto da cesso ordinario. carletti, 241: [
dovesse dar luogo vicino alla poppa, da poter fare un camerotto o stanzino, che
coltellaccio. pirandello, 7-136: vorrei costruito da te un tabernacolo... non
. non tanto piccolo, perché ci ha da entrare una statua, grande al vero
, di indonesiani e melanesiani) definito da un particolare rapporto fra l'altezza e
— voce scient., deriv. da camerrino. camerrino, agg. naso
e la pianeta e tutto l'altro fornimento da parete. boccaccio, dee.,
? straparola, 1-2: egli presa da un suo amico in prestanza uno camice
gli schiavi del cielo, che dormivano da zappatori. segneri, iv-588: questo
1 " alba ', vestimento sacro, da noi appellato oggidì 'camice *,
noi appellato oggidì 'camice *, da s. gregorio magno... fu
medici in ospedale e in studio, da infermieri, farmacisti e chimici durante le
in laboratorio. -anche: la casacca da lavoro, di pittori e scultori e,
, che s'era fatto prestare per modello da un suo amico dottore. bocchelli,
bocchelli, 2-102: drizzava il cavalletto da pittore in qualche posizione dominante, e in
dei condensatori, ed era un temporale da teatro nel buio di quella camera in
un camice, appena stretto alla vita da una cintura di stoffa. 5
camicie attinenti. = deriv. da camicia (v.); cfr.
le gambe in mancanza di altro costume da bagno, scendeva timida la spiaggia fermandosi
. 2. rar. camiciotto da ragazzo. comisso, 7-285: vi
alle gambe (ma la camicia da notte può arrivare fino ai piedi
piedi); il modello tradizionale di camicia da giorno maschile abbottonato davanti ha maniche
tu co ile't'imbrache. matazone da caligano, v-499-105: d'un canevazo
e tu una camicia ne porta. antonio da ferrara, ix-135: chi le mirasse
, e quello che si pensasse drento da lui, egli la gitterebbe in sul fuoco
collo fa l'effetto che farebbe una camicia da uomo con il suo collare, ma
lucentezza e le lattughe bianche della camicia da notte. moravia, iv-121: infilò una
miserabile, in estrema povertà. cenne da la chitarra, vi-n-179 (1-5):
che quelle genti, che erano venute da gaeta in lombardia, quasi tutte in
in seno di madonna giunone; e da quel chino avenne (perché questo dio va
momo e tutti gli altri dei ch'erano da quella parte. boccalini, iii-58:
di camicia, i riccioli che scappavano da tutte le parti, la padrona ci
bastianazzo ». -non essere tempo da battere in camicia: far freddo.
sé disse: qui non è tempo da battere in camicia; facciam che il
dare noia a'cittadini usciti o vero cacciati da firenze, che a lui sarebbe un
dir ciò gongolava: e partito colui da me, gli corro aprire, onde ne
fu ferito a morte con freccia avvelenata da ercole il quale, avendo poi indossato
chi si vede! -disse filippo, scosso da una voce nota. aveva visto garlandi
. brancoli, 4-119: è un pazzo da manicomio, figlio mio! fategli mettere
: sopra vi si compone di terra da forme il principio della camicia, qual