norme che ne regolamentano fattività; retto da determinate abitudini, usanze, convenienze.
: se... nella natura scorgesi da ogni parte una virtù organatrice, ella
parte una virtù organatrice, ella proviene da altro principio alla natura superiore. gioberti
e degno della parola. il programma da attuare era semplice: un progetto edilizio
capitale. = nome d'agente da organare. organatura, sf.
diventata abitudine. = nome d'azione da organare. organazióne, sf. ordinamento
fermo e preciso di organazion dottrinale consentita da tutti. idem, iii-54: il
prendendo piede. = nome d'azione da organare. organcino, v.
l'organeggiante cetra. = deriv. da organo, col suff. del part.
venire in luce. = deriv. da organo, col suff. del part.
voce di area ven., aeriv. da organo. organése, agg
le ven'organesi. = deriv. da organo. organétto, sm.
e li obbligano a mendicare e far da buffoni e saltare e recitare la parte
teobaldo oggigiorno è tale suonatore di organetto da poter competere cogli orbi più famosi. fucini
5-461: hai tu la notte mai da lunge inteso / singhiozzar nella strada un
. -con metonimia: il suono prodotto da tali strumenti. antonio da ferrara
prodotto da tali strumenti. antonio da ferrara, 93: spesse volte un organetto
questo liquore... sia anch'esso da così gentili organetti formato.
comunità. gramsci, 12-40: è da porre l'esposizione di ciò che occorre
e l'ironia nasce per lo più da un sovrapposto gioco di parole invece che
un sovrapposto gioco di parole invece che da un'intima concezione e rappresentazione di un dissidio
dell'organicazione. = denom. da organico. organicato, agg. nel
fine unitario. = deriv. da organico, col suff. del part.
di miracolo. = nome d'azione da organicare; voce registr. dal
studi che considera le malattie mentali prodotte da lesioni anatomiche biochimiche del cervello o da
da lesioni anatomiche biochimiche del cervello o da una somatosi. = voce dotta
. = voce dotta (registr. da marchi nel 1828, nel signif.
n. 1), deriv. da organico-, cfr. fr. organicisme (
a un'opera di coltura non dissimile da quella pensata per il trentino dal battisti.
dal battisti. = deriv. da organico. orgànico, agg.
dotato, provvisto di organi; costituito da organi. -corpo organico ". quello
di animali e piante in quanto composto da organi. leonardo, 2-497:
il quale uffizio fatto esser non può da essa natura, perché i'lei non è
organi. -acido organico: quello caratterizzato da uno o più gruppi carbossilici. -chimica organica
. -composto organico: quello costituito essenzialmente da carbonio e da idrogeno, presenti per
quello costituito essenzialmente da carbonio e da idrogeno, presenti per lo più negli animali
debbono esser alcune che sono essenzialmente diverse da quelle che regolano la materia puramente '
ristorativo di quella generazione assorbita ed abissata da tonde del gran cataclismo. a.
nostro intelletto per difetto de la vertù da la quale trae quello ch'el vede,
. sì come sono le sustanze partite da materia. varchi, 7-154: queste
sarà... che egli possa liberarsi da questo male, imperocché...
imperocché... ha avuto origine da causa violenta esterna concussiva ed abile ad
le predette idropisie di petto vengono prodotte da qualche vizio organico esistente per entro al
, ebbe cresciuti i mali organici e da quella e dal crudo inverno del '50
, originaria; che non è causato da fattori estrinseci. -anche: frutto di
e corruzione parlamentare. 6. costituito da parti distinte, ma fra loro corrispondenti
che, spezzate e rotte non sappiam da qual forza, ci mostrano la loro organica
pittori moderni sembrano mancar tanto di fantasia da dover far solo ritratti,...
'critiche ', verso le quali è da fare la... riserva che
di tutto il sistema legislativo, incominciando da quella parte che ne costituisce la forma
proprio, attinente a un ufficio ricoperto da un soggetto o al complesso di uffici di
organiche, ha sbagliato nell'ordine fin da principio e i suoi errori son quelli
qualche utile modificazione negli articoli organici annestati da napoleone al concordato di francia. b
tali istanze furono sostenute fin dal settecento da carlo lodoli, convinto assertore della rispondenza
pretendeva [il lodoli] che si avesse da osservar la ragione, e non il
denominata da lui anche 'organica 'con una parola
risanarsi. citolini, 492: istrumenti da fiato e da mano o volete dire
citolini, 492: istrumenti da fiato e da mano o volete dire organici e ritmici
, come dicono i sonatori: quelli da fiato hanno sotto un generale gli strumenti organici
gr. òpyavtxó ^, deriv. da ispyavov (v. organo).
le tradizioni e dar luogo a un nazionalismo da intellettuali, può essere spiegato, ma
reazione organico-popolare. = cornai, da organico e popolare (v.).
. = voce dotta, comp. da organico] e dal gr. yp
un carretto con due ruote, costituito da una cassa di varie dimensioni in cui
contenuti le canne, un mantice azionato da una manovella e un cilindro munito di
suono; fu inventato verso il 1700 da giovanni barberi di modena ed è proprio
-con metonimia: il suono prodotto da tale strumento. pananti, i-406
carducci, iii-24-133: lo sciagurato ha da essere necessariamente un... come
poco... un lièvito sciocco da essere rimpastato ad arbitrio del primo furfante
metterci dentro del sale, un organino da caricare in certe occasioni per sonare a
quali l'internazionalismo proletario è un organino da suonare secondo le decisioni del vertice,
vivente in ciò che lo distingue specificamente da quello non vivente; secondo il pensiero di
cui la struttura finalistica dipende non già da una forza esterna, quale l'anima
finalità di un automa o di una macchina da quella dell'organismo in quanto le sue
pallido che si sarebbe potuto credere uscisse da una malattia, perché tradiva la sofferenza,
il cava- lier mochi -praticarla un po'da vicino per scoprire tutte le basse avidità
, talvolta dice anche che il movimento deriva da un principio spirituale, per lui l'
loro collegati e interdipendenti, in modo da costituire un'unità, un tutto coerente
la parola 'organismo 'viene talora da noi, ad imitazione di altri filosofi
, di valori armonicamente fusi, tali da costituire una norma di comportamento, un
: l'idea d'organismo [politico] da me intesa comprende in se stessa gli
iii-19-50: la chiesa di pietro, da leone vili al sorgere d'ildebrando, divenne
, divenne un'organismo mosso e regolato da cesare. faldella, i-5- 264
vita nazionale, ma come una nuova manica da infilare. capuana, 1-iii-52: penso
labriola, iii-286: l'autore comincia da un breve saggio di fisiologia della società
umano. -insieme di nazioni accomunate da interessi culturali, sociali e politici.
organismo narrativo. -dimensione culturale determinata da una complessa sintesi di apporti vari e
organisme (nel 1729), deriv. da organe 'organo '; cfr.
musi cale); eseguito da un organo (un concerto).
organite (nel 1868), deriv. da organe 'or gano '
organizzamento per virtù d'individui che valsero da soli una società. michelstaedter, 639
umano. = nome d'azione da organizzare. organizzante (part. pres
l'anima, dopo mesi creata in esso da dio. giuglaris, 330: providenza
. 3. albero che funge da sostegno a una vite. marino,
. volg. * patrignus, deriv. da pater patris (v. padre),
nuove meni. = comp. da patrigno e dal pron. possessivo to,
(v. padre) e da lineare1 (v.).
via paterna. = deriv. da patrilineare. patrilineo, agg.
patris (v. padre) e da linea (v., n. 26
alla consuetudine della patrilocalità o dipendente da esso. = tratto da patrilocalità.
o dipendente da esso. = tratto da patrilocalità. patrilocalità, sf. etnol
patris (v. padre) e da località (v.). pàtrimo
. patrimi et matrimi), deriv. da pater patris (v. padre
(privato o pubblico) o deriva da esso; che costituisce il patrimonio di
, possessioni, pascoli, boschi, molini da vento. boterò, i-226: del
d'inghilterra e di francia. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
ora le cause del suicidio. sono forse da ricercarsi nelle condizioni patrimoniali, sembra,
andar scalzi e digiuni, / scampando da le forche a lo spedale. de luca
per cui il documento viene redatto) da un lato gli elementi attivi e dall'
con mano armata soggiogandosi l'oriente. fausto da longiano, iv-197: o se sapessono
codice teo- dosiano), deriv. da patrimonìum (v. patrimonio); cfr
usurpazione). = deriv. da patrimoniale, col suff. dei nomi d'
..., ella serviva quasi da fattore, cioè gli amministrava il patrimonietto,
persona possiede, sia che gli derivi da successione ereditaria, sia che sia frutto
appartenenti al buon governo ammaestrarti com'io da mio padre fui ammaestrato, il quale
una imposta straordinaria progressiva sul patrimonio posseduto da ogni contribuente al i° gennaio 1920.
sono specificamente vincolati dallo stesso interessato o da un terzo benefattore a tale scopo (
] si ordinò sacerdote, sendogli somministrato da un di que'piissimi senatori (che chiamano
ed altri rettori delle chiese il dilapidar da lì innanzi e l'alienare il sacro
origine economi- co-privatistica o demaniale o derivi da imposizioni tributarie (e indica, in
nel sec. vili con le donazioni da parte dei re longobardi dei territori di
il territorio donato per testamento alla chiesa da matilde di canossa nel 1115 e compreso
, con gente assai, e con quelli da ceccano, e con uno cavaliere che
d'attorno non volea vicini. antonio da ferrara, 113: roma te chiama col
e 'patrimonio 'semplice- mente: da prima la provincia di viterbo, chiamata
viterbo, chiamata patrimonio di san pietro da pasquale ii tanno noi, contenente viterbo
forma pratica a tutta l'azione che da più anni artisti e studiosi esercitavano a
nel villaggio della renella, due miglia da napoli, nasceva, a'22 luglio del
il patrimonio folcloristico un tempo era condiviso da tutti. -insieme delle memorie
d'uno speciale patrimonio genetico che fin da principio pareva messo lì apposta per fare
ciascuna aveva in patrimonio la sua ulcera da coltivare perché rendesse. -avere patrimonio
marchese è un patrimo- nione e pulito da ogni debito. giorgini-broglio [s. v
dotta, lat. patrimonium, deriv. da pater patris (v. padre
di patrinità. = deriv. da patrinol. pattino1, agg.
., /... / ma da nemici altrui / per altra gente. carducci
2-161: il favellare sia del patrio idioma da voci più elette formato. marchetti,
. ma linguaggio patrio differisce in ciò da natio, che il primo è più
ogni soffio. -che riceve venerazione da parte di una comunità, dove è
periodici popolari, 1-661: non dominati da alcuno interesse particolare, ma spinti dal
tramme a un'altra mia di codeste borghigianine da bene ch'hanno più...
dotta, lat. patrius, deriv. da patria [terra] (v.
core [di abramo] / dio da l'alto signoreggia. poerio, 3-97
antenati, dai remoti ascendenti, che da essi è stato compiuto, attuato;
dotta, lat. patrius, deriv. da pater patris (v. padre)
. -i). chi è animato da rispetto, devozione, lealtà verso la patria
mia lingua è grandissimo e è cosa da buon patriotto, quale ognuno si dee
al suo accrescimento si vengono a giudicare da noi come nostri cittadini e patriotti. i
£ 'compatriota ', deriv. da rascxpic *; (v. patrio1)
sebastiano '. = deriv. da patriottardo. patriottardo [patriotardo)
]. beltramelli, i-145: -patriottardi da strapazzo! -canaglia in mala fede!
agg. che ostenta o che è animato da un sentimento patriottico retorico, fanatico,
. -che è ispirato o deriva da tali sentimenti patriottici non autentici.
guasconata patriottarda. gobetti, 1-i-792: da una parte la maggioranza della pentarchia,
patriotard (nel 1904), deriv. da patriote (v. patriota),
patriottéssa, sf. letter. donna animata da patriottismo intransigente (e ha valore scherz
musica, e pittura, e di diventare da un giorno all'altro, per effetto
poeticamente, patriotticamente ricordando un grande quadro da leggenda pel cuore del popolo,.
. patriotticheggiante, agg. che nasce da patriottismo superficialmente o retoricamente sentito.
opera sua. = deriv. da patriottico, col suff. del part.
la di lui penna a dimostrare anche da lontano il più vero spirito patriottico,
sua casa. 2. animato da sentimenti di amore, di lealtà,
nobiltà feudale e cortigiana, volgo schiacciato da viceré, gesuitismo. bacchelli, 2-xxiii-569
monti, 121: domani dunque ha da esser san carlo alberto, e papà andrà
rcatpuotixó ^ * compatriota ', deriv. da tox- tpuottx (v. patriota)
roba laica. = deriv. da patriottico. patriottismo (patriotismo)
; e questo, credo, richiede da noi il patriotismo. bettinelli, xxii-132
. patriotisme d'ariti-chambre, resa famosa da stendhal che l'attribuisce al turgot).
patriotisme (nel 1750), deriv. da patriote (v. patriota)
patripassiani (tertulliano), comp. da pater patris (v. padre) e
ii-viii, così come con la lotta da esso condotta contro le eresie. -anche:
. eccles. [theologia] patristica, da patristica (v. patristico1);
lat. eccles. patristicus, deriv. da pater patris (gr. rcarrjp -tpó
voce di area ven., denom. da patria, col suff. dei verbi
nella chiara sera. = deriv. da patrizio *; cfr. anche fr.
. carducci, iii-28-257: ringraziare da parte di noi tutti la liberalità femminilmente
.. apparteneva, insieme a caterina da siena e a caterina sforza, alla
carolingia per il complesso di territori concessi da pipino il breve e carlo magno ai
patriciàtus -us (svetonio), deriv. da patricius (v. patrizio1).
1-3-2-151: nell antica roma li descendenti da quei cento padri che elesse romolo e
cento padri che elesse romolo e successivamente da altri che in loro luogo erano surrogati
si vennero a distinguere 'patrizio 'da 'senatore f e da 'cavaliere '
patrizio 'da 'senatore f e da 'cavaliere ', e 'plebeo '
'cavaliere ', e 'plebeo 'da * ignobile e 'plebeo '
, [i goti] si partirò da roma e ridussonsi con tutta loro forza
imperador romano! -funzionario posto da carlo magno a rappresentare l'autorità imperiale
fu sostituita, su decisione papale, da quella meno insidiosa per l'autorità centrale
vincie. e ancora dopo dotata la chiesa da pipino e carlomagno, gl'imperatori,
de minos, ove umanamente fussemo receputi da un patrizio de l'isola e veneto
(ii-318): erano molti uomini da bene ne l'amenissimo giardino di messer
, ma non ha propriamente patrizi: da che i patrizi difendono con una mano
diverse terre de ve- scoado suol esser da certo tempo in qua creati e fatti
iii-1-426: né basta sempre tesser nato da gente nata in paese, ma bisogna appartenere
dell'antica roma; che è esercitato da esso. aretino, vi-571: ringrazio
3-57: il romano guerrier, che da fortuna / titol s'aggiunge d'umiltà superba
lorenzo sabbatini]... fu adoperato da molte case patrizie nella sua patria.
.. ma solo i meriti acquistati da l'azzioni... vengono ad illustrare
: la rancida / muffa patricia, / da illustri costole / senza camicia, /
in regime di monarchia la democrazia ha da essere tutta così vergine e villanotta che
così vergine e villanotta che s'abbia da condannare come un lusso patrizio l'onorato
dotta, lat. patricius, deriv. da pater patris nel senso di 'senatore '
sapore che la patrizie. = da patrizio1, inteso come deriv. da patria
= da patrizio1, inteso come deriv. da patria.
a'padri, s'ingegnano fare portamenti da non parere bastardi. varchi, 5-125:
dal gr. mtxpi&ija denom. da toxttjp -tpó<£ (v. padre)
quello attuale la figura del procuratore legale da quella dell'avvocato), professionista legale
spese e danni fosse assistita nella lite da qualche patrocinante,... dovrà in
mercanzia ne venga rimborsata e reintegrata distributivamente da quelle cause che detto procuratore averà patrocinato
civile o criminale, non poteva fare da testimone nell'istessa causa. perticari,
animo di tornare in patria e patrocinare da sé quella causa. bernari, 3-174
le più volte m'ingegno di patrocinarmi da me. -garantire, assicurare.
.. avevano appunto un forte interesse da far valere e da patrocinare. piovene,
un forte interesse da far valere e da patrocinare. piovene, 7-527: il
nobili si degnano di patrocinare i libri da pubblicarsi. g. ferrari, 582:
dotta, lat. patrocinàri, denom. da patrocinium (v. patrocinio)
s. v.]: le cause da lui patrocinate. 2. per
crocifisso al viaggio ver l'aquitania, patrocinata da un principe così pio. -difeso
un principe così pio. -difeso da un ostacolo naturale. foscolo, vi-491
gli altri dalla lunga ed essere ignorato da loro che diventare l'amico e il
ingegno non volgare, che alla macchina da lui patrocinata è debitore dell'immortalità del
. marinetti, 2-iii-214: esce complimentato da renée e da me e poi si
2-iii-214: esce complimentato da renée e da me e poi si russa a due la
, o, anche, di difesa da accuse e da calunnie nei confronti di
anche, di difesa da accuse e da calunnie nei confronti di qualcuno; patrono
pretura). = nome d'agente da patrocinare. patrocìnio (disus.
di cui il patrizio era capo, da essi riconosciuto come loro 'patrono '
nella sua fede e nella sua constanza da abbandonare. collenuccio, 235: operò
né con forza né con prece / da nessun vide il patrocinio preso, / in
comunità. foscolo, ix-1-267: resta da considerare se dante avrebbe potuto rivelare senza
-società di patrocinio: associazione costituita da persone (per lo più benestanti) interessate
e migliorare. albertazzi, 231: da un pezzo navaschermi considerava un grave problema
, d'una gaiezza, d'una profusione da non potersi né credere né ideare,
il vedere la causa delle verità sostenuta da un patrocinio palesemente invalido ingerisce comunemente una
una pubblicazione, ecc., spesso da parte di un ente e di un'autorità
aveva bisogno di patrocinio il libro dedicatomi da v. sig. venendo protetto dal
parte privata e suo difensore che deriva da tale rappresentanza e assistenza. -anche:
quistione con voi, e vi faceva sostener da solo le spese del giudizio! pascoli
medioevo, protezione accordata dall'imperatore o da un sovrano a istituzioni religiose anche esenti
un sovrano a istituzioni religiose anche esenti da obblighi feudali. muratori, 7-v-417:
relig. protezione invocata dalla madonna, da un santo o dagli angeli, a cui
patrocinio di maria santissima: festa istituita da alessandro vii nel 1656 dapprima per la
seguito estesa a tutti i domini spagnoli da innocenzo xi (nel 1679) e
, infine, a tutta la chiesa da benedetto xiii (nel 1725); benché
san giuseppe: festa istituita nel 1850 da pio ix per lo stato pontificio ed
dopo pasqua, venne in seguito anticipata da pio x al mercoledì precedente. =
dotta, lat. patrocinìum, deriv. da patrònus (v. patrono),
(v. padre) e da genesi1 (v.). patroliare
loro. gramsci, 1-102: sarebbe da studiare tutto il materiale dello stesso tipo
eccles. patrologia (coniato nel 1637 da i. gerhard), comp. dal
gozzano, i-1097: patrona delle armi da fuoco e della polvere, la martire
, 1-93: chiamo essa egloga nemesi, da quella potestà, la quale essendo come
193: il 'barunèn 'che da ragazzo si diverte a sabotare i comizi elettorali
, lat. tardo patromlis, deriv. da patrò nus (v.
voce di area ven., deriv, da patròn (v. padrone).
casa della quale lui era portinaio dipendeva da un pa lazzo patrizio e
l'im- renditore crea ed amministra da solo gli istituti bene- ci per
regolamentazione e finanziamento dallo stato e da ultimo sono state quasi tutte abolite con
13-86: tra le riforme che i papi da tempo perseguivano, una era intesa a
miei patronati volevano la messa andassero la da lui oppure pagassero un tanto l'anno
per famiglia. = deriv. da patrono, col suff. del part.
. modello, progetto. marsilio da padova volgar., i-x-3: questo motto
l'una. = denom. da patrono, col suff. dei verbi frequent
. protezione, aiuto. marsilio da padova volgar., ii-xvn-19: colui cha
neciessità servigio. = deriv. da patrono. patronìa2, sf
del popolo. = deriv. da patronei. patrònico, agg. ant
ant. patrio, patronimico. marsilio da padova volgar., i-1-2: il loro
per cui i figli derivano il nome da auello del padre. = tratto da
da auello del padre. = tratto da patronim [icd], secondo il rapporto
gira l'azzione o l'azzioni, è da sapere che i titoli o si formano
nomi personali patronimicati. = deriv. da patronimico, col suff. dei part.
arabo il nome del padre è preceduto da lbn, molti cognomi inglesi, irlandesi
inglesi, irlandesi e scozzesi sono preceduti da mac o ó', molti scozzesi in
. -anche: cognome. benvenuto da imola volgar., ii-321: benché avesse
gaio, per cagione che fu adottato da cesare e volle essere suo erede e portare
i nomi detti patronimici, cioè nomi fatti da quello del padre o d'altri ascendenti
come evidentemente raccogliesi daltesempio, è parola da scherzo, parola inventata sul fatto e
iii-5-214: de'patronimici, anonimo mio da bene, nelle mie rime non ve ne
ferrarese. -che deriva da una caratteristica fisica o dall'attività svolta
gr. toxtpcdvufnxó ^, comp. da tcoctyjp -xpó ^ (v. padre)
. raro. nome patronimico. = da patronim [ic] o. patronizzare1
greco fato turco. = denom. da patrone1, col suff. dei verbi frequent
roma commesso, pur che venisse patronizzato da uno de'due rappresentanti, non soggiacesse
santa sede. = denom. da patrono, col suff. dei verbi frequent
. (patronizato). ant. comandato da un padrone (un'imbarcazione).
rodi una nave patronizata per uno zaneto da cataro, la qual veniva da baruti carga
zaneto da cataro, la qual veniva da baruti carga di cenere. patròno (
l'ex proprietario di uno schiavo, da lui emancipato e divenuto così suo libertino
importava la lor voce patrono, che da noi oggi altrimente si piglia), nelle
de le fortune,... tradito da gli amici, offeso da ^ parenti
. tradito da gli amici, offeso da ^ parenti, schernito da'servidori, abbandonato
1-339: molti dei ricoverati sono sussidiati da lui, egli vive con essi per elezione
ne è il patrono, e vengono da lui ricoperti di doni e gentilezze, di
della validità di una teoria. marsilio da padova volgar., i-xix-13: primieramente
perplesso la diffidenza verso un patrono marchiato da una sorte così infausta. -patrono
non capire, perché sono venuto qui da voi. serao, i-294: il patrono
ausa overo presuma ponere overo appresumare o da per sé intrare pecore, porci,
dotta, lat. patrónus, deriv. da pater patris (v. padre
nel 227 a. c. da cleomene iii per sostituire gli efori; il
(j. o ^, comp. da toxtyjp -xpó ^ (v.
dotta, lat. patruèlis, deriv. da patruus (v. pa
dotta, lat. patruus, deriv. da pater patris (v. padre
avendo ricevuto un'ingiuria o una burla da un tale gliene fa o rende un'altra
, ii-191: né credito né debito da una parte e dall'altra: faranno patta
ai leoni gialli che aveva visto tristi da ragazzo dietro i ferri fitti delle gabbie,
maneggiare oggetti domestici (tegami, ferri da stiro, ecc.) eccessivamente caldi
(talrif) 'pelliccia (da pastore) ', di origine trace.
rivelarsi di eguale forza; non essere da meno, valere altrettanto. -pattare qualcosa
altro o il patta. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
pattare. = = denom. da patta *, con allusione al pareggio dell'
lunare; secondo alcuni, denom. da patta1. pattarla, sf.
]: adì 29 detto. bedegon da mantova condusse per detto passo a ferrara
usada. = deriv. da pattò1. pattarino, v.
= voce di area versiliese, deriv. da pattuglia. patteggiàbile, agg.
. = agg. verb. da patteggiare. patteggiaménto, sm.
i vostri chi sostenne i diritti di questo da sé amato dominio nel trattare con genti
, e compose con cuore e lingua da cittadino patteggiamenti ed accordi. pasolini,
i giorni. = nome d'azione da patteggiare. patteggiarne (part. pres
patteggiò lo aiutasse a cacciare gli scaligeri da parma. ferd. martini, 5-167:
futurismo, 4: noi futuristi invochiamo da tutti i giovani ingegni d'italia una lotta
riputarmi così egoista e villano e brutale da patteggiare d'amore su l'amore?
metonimia. petrarca, 264-126: da un lato punge / vergogna e duol
son magici e... si è da qualcuno patteggiato col diavolo. tommaseo [
mezzo quegli che teneano campidoglio essendo costretti da estrema fame e non avendo speranza di
magalotti, 26-40: chiariti... da questo e da altri avvenimenti, s'
chiariti... da questo e da altri avvenimenti, s'applicarono seriamente a
indiscrete. vico, 471: è molto da avvertirsi che si patteggia la legge della
: ho scritto a borsieri di passare da giegler... per patteggiare al minimo
, e il lato di messer ugolino da senno il patteggiare co'fiorentini per mano
. boiardo, 1-275: non potendolo da costui impetrare, si redussero a temistocle
. 16. = denom. da patto1, col suff. dei verbi frequent
in persiceto, nonantola e crevalcore patteggiata da giacomo e giovanni con l'arcivescovo di
[medea e giasone] si levarono da. ttavola. giov. cavalcanti,
ch'erano sopravanzati al conflitto, patteggiati da narsette. 3. assoldato,
, 1-75: il vetturino era patteggiato da me sino a bologna per la via di
in concordia. = nome d'agente da patteggiare. pattéggio, sm.
coll'invasore. = deverb. da patteggiare. pattèro, v. pattiere
guasta. = deriv. da pattò1. pattière (pattèro, pattièri
milano, sono, orefici, filatori da seta,... tornitori, patteri
nel 1255 a parma), deriv. da pata 'cencio '(v.
signor di bologna si patificò con astore da faenza. = voce dotta,
= voce dotta, comp. da patto1 e dal tema dei comp.
, con gare su diverse distanze, da 500 a 10. 000 m
dal fr. patinage, nome d'azione da patiner (v. pattinare).
dal fr. patinage, nome d'azione da patiner (v. pa
ragazze che pat tinavano protetti da un'alta rete. 2.
= dal fr. patiner, denom. da patiti (v. pàttino).
= voce versiliese, comp. da patto1 e nato1 (v.).
a gara. = deriv. da pattinare. pattinatóre, sm.
coi pattinatori. = nome d'agente da pattinare. pattinétta, sf. monopattino
sui pattini. 4. pattino da neve: scarpa adatta per camminare sulla
di idrovolanti. -pattino centrale: formato da due elementi allungati, simili a sci,
= dal fr. patin, deriv. da patte 'zampa '(di origine
patino), sm. piccola imbarcazione da diporto a remi o, anche, a
, anche, a pedali, costituita da due scafi paralleli a tenuta stagna uniti dai
anni àn di già vomitato gente in costume da bagno che rulica, variopingendo la
sempre stati. = deriv. da pàttino, per la simiglianza dei due galleggianti
di questo vocabolo [padrini] abbiamo da dire alcuna cosa, avviso io che siano
boce per mutazione di lettere sia venuta da latini, i quali chiamavano padroni
patti insieme. = deriv. da patto1. pattire, v.
il consenso, 1'incontro delle volontà da cui nasce l'accordo; il contenuto
i lavoratori marittimi e gli armatori redatto da gabriele d'annunzio [che fu anche
melano gli fece grandi doni. andrea da barberino, ii-285: fue di patto che
sarpi, vili-104: si afferma constantemente da tutti li canonisti e casisti che ogni
salari. cassola, 3-41: c'è da organizzare la lotta dei mezzadri, e
, xii-656: patti di matrimonio registrati da notari. padula, 251: l'onore
tutti li commemoriali, patti e scritture da lui viste. 2. in
/ che pecunia assai s'accatti / da chi 'n braccio aver le vuole.
società stabilita fra uomo e donna, santificata da dio e fortificata da vari taciti patti
donna, santificata da dio e fortificata da vari taciti patti, a'quali s'obbliga
: perpetua disse di aver con sé qualcosa da rompere il digiuno. dopo un po'
il digiuno. dopo un po'di cerimonie da una parte e dall'altra, si
autorità dell'odissea seguita così al vivo da virgilio, io all'incontro per l'ordine
furono di messer giorgio de- gl'abiati da melano deono avere, dì kalen luglio 1335
s'eccettuasse i detti patti. fausto da longiano, iv-262: ben sai tu,
di procurare di aver uomini di mare da marsilia, da napoli, da sicilia,
aver uomini di mare da marsilia, da napoli, da sicilia, da levante.
mare da marsilia, da napoli, da sicilia, da levante... e
marsilia, da napoli, da sicilia, da levante... e li soleva
volesse trattar d'accordo, si esigesse da lui, imponeva il direttorio, per
abbiamo mi sono state a parecchie riprese cercate da gervasio, il ricco mandriano; le
g. stampa, 117: già da dio non si diparte / chi d'amor
non guardare le vergini. testamento di beatrice da capraia, v-404-48: do piena e
a sopradetti debitori e a ogne altra persona da e quali ricevessero alcuna quantità di denari
al giusti, credo si vada addomesticando. da sé, è venuto a propormi d'
vendita... mi aspetto però da lui, oltre i patti di sconto ecc
5. relig. alleanza stabilita da dio con un patriarca o con il
quella con il popolo in egitto, accennata da ezechiele, e quella, spesso considerata
coll'acque del diluvio e non sarà da qui innanzi più diluvio dissipante la terra.
di darvi la terra di promissione. fausto da longiano, 44: dio in segno
del patto: santuario mobile (costituito da un telaio di legno che sosteneva una
e di pelli) che fu fatto costruire da mosè come unico luogo di culto ufficiale
. c.). -alleanza stabilita da dio con l'umanità, con la
la mediazione di gesù cristo: espressa da gesù con le parole dell'istituzione dell'
le maestre ordinate dal governo e mantenute da esso, maestre però consumate ed abili
dio, con buona pace del diavolo, da ripagare poi in opere buone e in
, la società ha il diritto di trattarli da nemici, di costringerli colla forza,
argenti loro, non potevano mettere insieme tanto da saldare ai veneziani il patto del passaggio
e a che patti. -a, da buon patto (con valore aggett.)
ci siamo sistemati in un alberghetto da buon patto, in due camere separate
buono o mal patto). niccolò da correggio, 186: quando mangio duo giotti
è tratto, / che non si parte da la calamita. / però chero consiglio
16-11: vorrei consiglio a questo fatto / da te, pacin amico, co'sapiente
patto: in ogni modo. luporo da lucca, vi-690 (1-9): il
dottissimo, non ne vuol patto, da che il regno d'amore si dice esser
chiari: avere indicazioni precise in modo da evitare sorprese. rajberti, 2-82:
generale, guarda tevi bene da tutte quelle cose e quelle case che non
a patto di non esser mai amata da persona ch'io mi burlassi di voi.
= lat. pactum, deriv. da pacisci 'fare un accordo ',
ne compensa un altro, in modo da raggiungere la parità. varchi, v-139
, neutralità. = comp. da patto1 e manìa (v.).
. v.]: una minestra disfatta da troppa cottura: è venuta una pattona
informe della pattona e dall'essere cibo da gente rozza. pattóne, sm.
il nostro avversario ha battuto un pattone da portarne i lividi per un pezzo. paolieri
di', batte 'n pattone / da stiaffalla 'n d'un fondo di spedale.
pattovita. -scegliere. guido da pisa, 1-357: questa cura che tu
di tributi. -convenzionale. da porto, 1-161: giudicato per lo duca
inulta dimenticare. 3. legato da un patto di alleanza. v.
overo serva. = deriv. da patto1. pattùglia (dial.
servizio o ciascun turno di servizio svolto da una tale formazione (spesso nelle lo-
faceva continuamente la ronda per la città da due truppe di soldati; e questa con
un succedersi di emozioni e di imprese da lasciare col fiato sospeso. -alave
lasciare col fiato sospeso. -alave da pattuglia: nave di tonnellaggio alquanto limitato
più alquanto esiguo, di persone legate da ideali, da principi o da interessi
, di persone legate da ideali, da principi o da interessi comuni o associate
legate da ideali, da principi o da interessi comuni o associate per svolgere una
e. cecchi, 6-299: battuti da venti indefessi, gli alberi lungomare si
patrouule (nel 1538), deverb. da patrouiller'sguazzare nel fango; svolgere un
del più ant. paiouiller, deriv. da patte 'zampa '.
o servizio o turno di servizio svolto da una pattuglia, anche aerea o navale
o navale. = nome d'azione da pattugliare. pattugliare, intr.
, 342: una partita di ribelli mascherati da realisti pattugliando si sono incontrati con una
arrestavano. = denom. da pattuglia. pattugliato (part. pass
), agg. sorvegliato, perlustrato da una pattuglia. pattugliatore, agg.
compagnia. = nome d'agente da pattugliare. pattuglióne, sm.
pattuglióne, sm. pattuglia composta da un numero di militari o di
ojetti, 1-70: la città restò sorvegliata da pattuglioni di quattro uomini e un
era stata fermata alcune sere innanzi da un pattuglióne del commissariato san giovanni. jo
, vi-211: benché e'faventini sostenessino da principio ostinatamente lo impeto suo [del
ciascun di loro abbia il suo determinato giorno da giacersi seco. g. moro,
scala. pagherò quel che sarà pattuito da lui sulla base che vedo onestissima.
di andare la seguente mattina ambiduo vestiti da monaco ad un monasterio fuor della città
, 38: fu constrecto [omero] da povertà andar cantando e suoi versi per
: gli americani levatisi a romore inondavano da ogni parte il paese:..
: le dispiacque l'udirsi intimare che da embacca non sarebbe uscita se prima non
tempo di accattar elo quenza da situazioni supposte; da sentimenti pattuiti;
quenza da situazioni supposte; da sentimenti pattuiti; da oggetti simulati.
situazioni supposte; da sentimenti pattuiti; da oggetti simulati. 4. chiaro
patto). = nome d'azione da pattuire; voce registr. dal d.
alta speranza. = deriv. da pattume. pattumare, tr.
col pattume. = denom. da pattume, n. 8.
cioè molto pattume. s. bernardino da siena, iv-282: una piena che manda
davanzali, i-387: per li vasselli che da ostia portavano il grano a roma per
di tamerici sul pattume salmastro, interrotte da cumuli di mattoni e di cocci.
pattume. -sostanza conciante costituita soprattutto da felci e da foglie di castagno macerate
-sostanza conciante costituita soprattutto da felci e da foglie di castagno macerate e usata in
targioni pozzetti, 12-4-352: vi restano da considerare i paduli, de'quali ne
: levate i piedi al più presto da cotesto pattume. guerrazzi, 1-191: maggiormente
lo specchio dell'animo suo, snebbiato da ogni malvagio pattume, poteva limpidamente riflèttere
del colèra, ch'è una buona scopa da spazzarci fuor de'piedi il pattume di
quel pattume,... che è da certi grovigli di popolo senza mangiare.
voce di origine tose., deriv. da patto3; cfr. lat. mediev.
che ci sono, ma è roba da poco ». ed era in questa pattumiera
parlari vernacoli della toscana'e fu inteso da tutti! a. prati, 1-327:
patois (nel 1265), deriv. da patte 'zampa '(per indicare
giorni incominciano ad allungarsi. guido da pisa, 1-14: fecenoli [a giano
dotta, lat. patulcius, deriv. da patere (v. patere1).
, se lo spingono innanzi magari sollevandolo da terra come un fantoccio, lo consegnano
affetti. = nome d'agente da patullare. patullo, sm.
'. = deverb. da patullare. pàtulo, agg. letter
dotta, lat. patùlus, deriv. da patère (v. patere1).
di rabbia, provocato per lo più da un'alterazione improvvisa e immotivata dell'umore
dalle sue paturnie dopo l'affare del gatto da lui creduto arrabbiato. faldella, 3-245
amore. 2. caratterizzato da ipocondria, ansia, nevrastenia (uno
. che contiene pochi bacilli; provocato da pochi bacilli. = voce dotta,
. paucus (v. pauco) e da bacillare (v., n
. paucus (v. pauco) e da sintomatico (v.).
dio e verso i santi. felice da montecchio, lxii-2-1-32: si lamentano meco su
, lat. paucitas -àtis, deriv. da paucus (v. pauco)
dagli incisivi interni superiori molto sviluppati, da molari con 405 sporgenze acuminate, dall'
anche numerica o temporale); costituito da una quantità molto esigua, da un
costituito da una quantità molto esigua, da un esiguo numero di parti o di
, nel 1565), deriv. da una voce kicina e tupl (cfr.
adattamento del fr. paulette, deriv. da ch. paulet, nome del primo
secondo cui s. paolo, morso da una vipera a malta, avrebbe concesso agli
'. questi dicono trar l'origine da s. paolo apostolo... e
grazia dicono che ottenesse s. paolo da dio per se e suoi successori nell'isola
o vero malta, quando fu morsicato da una vipera... mentre ch'
aver sentito dire con le proprie orecchie da un saltaimbanco gran ciurmatore, che san
specialmente in armenia, ove venne confusa da principio con il più vasto e generale
samosata, dopo un periodo di tolleranza da parte degli imperatori favorevoli all'iconoclastia,
. xtv. = deriv. da pauliciano. pauliciano (paoliciano),
mandano odor di vaniglia. fu introdotto da noi verso il 1840. dossi, 3-97
dotta, lat. pauperies, deriv. da pauper -peris (v. paupero
una popolazione, che può essere determinata da varie cause, spesso eccezionali, come
suddetta gratuita, lo stato sarebbe sollevato da quei grandiosi sacrifici a cui deve soggiacere
dall'ingl. to pauperize, denom. da pauper, che è dal lat.
, lat. pauper -peris, comp. da pau- (v. pauco) e
, lat. paupèrtas -àtis, deriv. da pauper (v. paupero)
, pericolose o tali, comunque, da compromettere
caiote i denti senza trattura. pietro da bascapè, v-189-153: e'odi, meser
: il frate..., da pagura e dolore vinto, de pigliar le
/ e fuggirà corno garzon la fera / da l'ombra lunga e nera. ariosto
: questa notte, ni eri, ni da poi che andarno coloro ad tore le
. bacchetti, 1-i-272: lì c'era da prender paura. pavese, 9-99:
speranza. lorenzo de medici, ii-5: da poppa assai più furiosa viene / con
tiene. firenzuola, 431: minerva, da dui giovani accompagnata, il terrore e
paura ", quello che è suscitato da situazioni di estremo pericolo e disperate.
istintiva e invincibile nei confronti di persone da cui ci si sente minacciati anche fisicamente.
si produce istintivamente in un animale minacciato da un pericolo. chiaro davanzati, lii-51
esca, / perch'assaliti son da maggior cura. pulci, 12-53: l'
altanimo; inquietudine, turbamento. giacomo da lentini, 24: le mie paure /
età o condizione si sia. iacopo da cessole volgar., 1-109: non è
. -in senso concreto: azione dettata da codardia, da viltà. francesco
concreto: azione dettata da codardia, da viltà. francesco da barberino, i-57
codardia, da viltà. francesco da barberino, i-57: convien ch'avegna /
impresa, ché altri giudicarebbono che nascesse da incostanzia o da paura. c.
altri giudicarebbono che nascesse da incostanzia o da paura. c. i. frugoni
l'alpino. -non essere uomo da aver paura: aver sempre dimostrato coraggio
amatori dell'ordine. -rispetto non disgiunto da timore nei confronti di chi esercita o
. 4. aspettativa, accompagnata da un senso d'inquietudine e di preoccupazione
bene. muratori, iii-317: è da credere che il religioso, non atterrito
v.]: per paura non andassi da loro io povero, son venuti da
da loro io povero, son venuti da me. 5. ipotesi più
in futuro in modo diverso o peggiore da quanto ci si aspetta. donato degli
, imbarazzo, vergogna. giacomo da lentini, 13: poi ch'io non
di dio glorioso. 5. bernardino da siena, 191: quanti cascarebero in
che 'nver'voi facesse fallire. andrea da barberino, i-308: la paura non solamente
duole assai che un proclama nostro mandato da me a genova non può stamparsi, perché
paura: avrà trovato qualche altro maurizio da consolare, non c'è dubbio.
vestita con gran magnificenza, ma brutta da far paura. carducci, iii-27-
so... di essere tanto brutto da far paura. p. petrocchi [
: beve, bestemmia, trinca, mangia da far paura. giorgini-broglio [s.
]: dopo quella malattia è decaduto da mettere, da far paura. -da
quella malattia è decaduto da mettere, da far paura. -da fare paura (
rammentarlo, avrebbe subito una di quelle sconfitte da far paura. giorgini-broglio [s.
. v.]: 'è una malattia da far paura ': gravissima.
[s. v.]: * da far paura ', iperbolicamente di persone
persone o cose mostruose. * un donnone da far paura '. -da fare paura
per nulla minaccioso o preoccupante, tale da non costituire una seria minaccia.
contro di me, pieno di cose da far paura ai ragazzi. -di
: terrificante, spaventoso. ricciardo da cortona, 35: molti altri gravi pericoli
. non si voleva rimenare a casa da una gran cascata che avea fatto. per
convincerlo a non farla, tenerlo lontano da essa, descrivendogliela, anche con esagerazione
determinato comportamento con le minacce. francesco da barberino, 193: mettili paura [al
2-155: voi non m'avete chiamato, da parte del signor capitano, con dirmi
che mi avete fatto montar la pagura da le calcagne? -non aver paura
tale emozione o per il condizionamento determinato da essa. laude, v-525-36: li
la pagura fu- gero via. francesco da barberino, ii-20: questo ti con-
per la pagura s'è fugito / da lo castello. firenzuola, 2-140:
dice che pisciano la paura; e da questo diciamo 'pisciar la paura 'quand'
anonimo fiorentino, i-309: messer rinieri da corneto di maremma fu grandissimo rubatore,
, i-2: l'uomo ch'è temuto da molti forza è che di molti abbia
, sf. region. tipo di rete da posta fissa, lunga circa 300 m
]: 'paurara'(cataneseì: rete da posta fissa adoperata per la pesca di razze
, catanese), deriv. da pàuru (v. pàuro).
povera compagnia. = denom. da paura, sul modello di impaurare (v
accatarra. = agg. verb. da paurire. paurézza, sf.
. timore, paura. busone da gubbio, 1-201: voi sapete bene,
sua dimora. = deriv. da paura. paurire, tr. (
e volgono altrove. = denom. da paura, sul modello di impaurire (v
è luogo a dodici o quattordici miglia da firenze. come 'paura', l'oggetto che
figura '. = deriv. da paura, sul modello di figuro (da
da paura, sul modello di figuro (da figura). paurometaoolia, sf
gr. tocùpcx; 'poco 'e da metabolo (v.).
mm, tegumenti delicati, tronco costituito da dodici segmenti e nove paia di
quasi la paurosità! = deriv. da pauroso, n. 4.
che prova paura; che è preso da paura; che è in preda alla paura
in camo / che fugge ogni uom da me, più pauroso / che non dal
lxxviii-n-503: qui sono puniti e ladri da serpenti, / ché com'el serpe
[guevara], 1-88: stanco da i grandi e noiosi caldi che faceano e
vostro bellore, / che non so da qual degia incominzare. g.
/ l'anima, in guisa che da lui si svia / e vanne a lei
, 2-1-93: dopo la morte di niccolò da uz- zano, quelli grandi che nel
sommossa, atterrita dalle notizie che giungevano da roma e in devota trepidazione per le
ssia adirosa, paurosa né scioca. francesco da barberino, ii-184: minaccie il pauroso
pauroso, che, a ogni azione da compiere, si trova la mente popolata
ci forzava il siroppo di papavero amministratoci da un governo debole perche pauroso e pauroso
. che esprime, manifesta o è suscitato da paura, terrore, sgomento oppure da
da paura, terrore, sgomento oppure da angoscia, ansia, preoccupazione o soggezione
sentiér prima questo gran valore. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
porte aperte, lasciati i coperti lacci da canto, impugnate le spade, con manifeste
fondamento farebbe vacante. s. bernardino da siena, 694: colui...
quel mare, fu percossa e incalciata da una foga di vento. pecchi,
par, ma lietamente ombroso. giovanni da empoli, 68: erano caffri tutti
volgar., 1-46: cinta e circundata da uno paguroso e orribile dracone. giov
'pro mettere e mantenere è da gente paurosa ': si dice ironi
la parola. = deriv. da paura. pauròtto, sm.
voce di area merid., deriv. da pàuro, con suff. dimin.
non farebbe sì longhe pause a tornar da te. g. f. loredano,
cagnolo volpino abbaiava in cima a un carretto da vino. cassola, 3-123: le
la pausa di raccoglimento, così attesa da quelli che rimangono. cassola, 2-204
in un testo scritto è espressa graficamente da una virgola, un punto, una
? vincenzo maria di s. caterina da siena, 92: li uomini, ritornati
, i-97: un ticchettare di macchina da scrivere è umoristico nelle pause della mitragliatrice
passo letterario di tono medio che funge da stacco fra due momenti di alta espressività
un solo la sua parte, interrotta da pause talvolta di dieci e più battute,
selezione (e deve avere lunghezza tale da permettere che il treno d'impulsi precedente
, ii-17: la mutanza della dama ha da esser tale: ella ha da fare
ha da esser tale: ella ha da fare due seguiti spezzati fiancheggiati e tre
;, nome d'azione da tooko 'mi fermo, cesso '
la voce lat. sarebbe forma denom. da un lat. par lato
'intermittente ', agg. verb. da pausare (v. pausare).
di pausare tal una volta otto giorni da ogni colloquio e visita con essi loro
, lat. tardo pausare, denom. da pausa (v. pausa)
ritmo più serrato », adeguandosi da un momento all'al tro
dotta, lat. pausarius, deriv. da pausa (v. pausa)
dimora fin tanto che vi sono frutti da mangiare, quali poi consumati, con tutto
intera giornata. = deriv. da pausato. pausativo, agg. letter
riflesso. = agg. verb. da pausare. pausato, agg. (
nel gelo della notte friulana, rigata da razzi, pausata in lontananza dal '
in basso la scena pausata ai lati da due figure. bacchelli, 11-74:
toni di rosso pausati e quasi meditati da virgole d'argento, ci fece compassione.
tardo pausatio -ónis, nome d'azione da pausare (v. pausare).
diffusa in età romana, caratterizzata da drupe di polpa abbondante e di sapore
conserva (e secondo taluni sarebbe da identificarsi con l'oliva moraiola).
/ olive orcade, radi e pausie da le / coccole amare. soderini,
e con lentezza. = deriv. da pausa. pàussidi, sm. plur
. re- gion. ant. tenda da campo, talora cospicua per dimensioni e
portici del pavaglióne. = deriv. da pavaglióne, n. 2. pavame
sera si era fermato a mangiare ancora da ottorino, le sta sempre intorno con
1536, erroneamente interpretato come deriv. da pavo 'pavone ') e di
senza avvanzare. = deriv. probabilmente da pavone, attraverso il fr. se
] paonner 'pavoneggiarsi ', denom. da paon 'pavone '.
caroso, ii-37: questa pavaniglia ha da farsi in sedici tempi e sempre insieme
dio e de tuti i nostri santi da pava e de pava e del pavan,
. ven. pavàn, deriv. da pava, per padova. pavarata,
più dormono. = deriv. da una var. sett. (cfr.
conforme il bisogno. = denom. da pavaro1, var. di pavero, col
fazzoletto. = etimo incerto: forse da connettere con pavoneggiare. pavefatto
. pavefactus (ovidio), comp. da pavère (v. pavere) e
angoscia del pervenire a salvar la sostanza da ogni paventabile comminuzione o sgretolamento laterale era
'. = agg. verb. da paventare. paventaménto, sm. ant
lasciare. = nome d'azione da paventare. paventante, agg.
non paventi, / che trag- gon da la man purpuree stille? p. mocenigo
lacopone, 2-21: l'alto messo onorato da ciel te fo mandato; / lo
: ecco alla terra, / che ferir da improvviso ardor si sente, / troppo
. terribile, spaventoso. busone da gubbio, no: per lo paventevole grido
lampeggiare delle armi loro. -turbato da incubi. bembo, 1-52: il
bussa? = agg. verb. da paventare. pavènto, sm. ant
ch'assai mi dàn paventi. bartolomeo da s. c., 40-7-7:
sopra 'l capo ad uno. francesco da barberino, i-282: non ti lagnar per
'magino sì che già li sento. domenico da prato, lxxxviii-1-518: gli occhi,
mettieno in volta. s. bernardino da siena, iii-156: vai vai di notte
ogni cosa ti dà pavento. fausto da longiano, iv-160: mai la mia sensualità
avea pavento / darvi maninconia. dante da maiano, 24: prendo pavento de 'l
pier de farnese. = deverb. da paventare. paventosamente, avv. ant
ardisco. 2. in modo da incutere paura; spaventevol- mente.
che d'officina loro sia derivata da quel dio che fabricò le saette a giove
i baffoni tirandosi e trainando la sciabola da dirieto, con tutte nappe e fiocchi,
, con tutte nappe e fiocchi, da ultimo dopo tuoni paventosi venuta finalmente la
benivieni, xxx-7-9: lasso, che amor da l'indurato collo, / crudel,
, che un essercito di leoni governati da un cervo. giov. soranzo, 21
ex ilio. = deriv. da pavento. pavènza, sf. ant
di sua poesia. = deriv. da pavere (attraverso la forma del part.
per le anatre, galleggiante, costituito da una serie di fuscelli di piante lacustri
con cui viene dipinto, i palmipedi da cacciare). = voce di area
[herba] papyria, deriv. da papyrus (v. papiro); la
lo studio si pone in piantar nidi da colombi,... in piantar le
, femm. di pavarazzo, deriv. da pàvero (v. papero).
iom che pensa e pavé, / campato da la morte. del tufo, 275
di cui pavé, / pur perché ancor da ben guarir non have / di cosi
, 1-4-263: de la celebre coo da i lidi uscita / nuove vele spiegar
il conte novello e m. filippo da sangineto, li quali erano maliscalchi del
, perché assicurati da'pavesi, come da un parapetto, scagliassero a man salva le
la pavesata. = deriv. da pavese2; voce attestata nel lat. mediev
una nave. = nome d'azione da pavesare-, voce registr. dal guglielmotti
occhi di stella. = denom. da pavese2. pavesata (ant. palvesata'
pavesada), sf. riparo formato da pavesi o, per estens., da
da pavesi o, per estens., da scudi di forma e ampiezza analoga.
partic.: sorta di testuggine costituita da ampi scudi strettamente connessi fra loro.
strettamente connessi fra loro. andrea da barberino, ii-157: fece tirare sul muro
in occasione di un combattimento e costituito da una serie di scudi (pavesi)
colorire le galee sottili e le grosse da poppa, da prua e per fianco con
sottili e le grosse da poppa, da prua e per fianco con le palvesate
: fare ala. s. bernardino da siena, 859: sai, quando in
lo mezzo. = deriv. da pavese1. pavesato1 (palvesato),
palvesato popolo. = deriv. da pavese2. pavesato2, sm. milit
scilla ', la nave-traghetto che viene da messina, bianca come la nostra, coi
stendardi versicolori. montale, 5-93: da poco sul corso è passato a volo un
fucini, 281: pavesato a festa da centinaia di braccia che si agitavano e
d'un'altra e festevole costituzione, da saint jan les pins alla marina di versilia
giallo-verdi e scarlatte. = deriv. da pavesato3. pavése1 (pavése,
, sf.): minestra costituita da brodo di carne in cui si immergono fette
nominati pavesi che gli cuoprono il corpo da capo a piedi, e quando vogliono
(come sorta di riparo compatto costituito da un elevato numero di tali scudi posti
frarnesi, xxv1-2-194: la bocca è quasi da sonar la piva / e di merli
palvese della città eterna è spettacolo tale da strappar le lacrime a un occhio di porcellana
. - anche: impavesata. michele da cuneo, lix-51: li camballi cun li
che in occasione di battaglie si mettono da i lati delle galee per difesa della
, in origine, solo delle navi da guerra). guglielmotti, 633:
, / va'va', nave scortata da un dio d'infinita potenza: / sotto
. 'pavese di parata; pavese da palischermo '. ibidem, 601:
: illuminazione di gala straordinaria sulle navi da guerra che consisteva in lampadine elettriche disposte
e la ruota di poppa, in maniera da formare il profilo della nave.
: entrambe [le finestre] rallegrate da verdi pavesi di tralci. gatto, 5-216
non si ritenne. = probabilmente da riconnettersi a pavese1, nel senso di
del sec. xii), deriv. da paver, dal lat. popol.
lat. scient. pavia, deriv. da pavius, nome latinizzato del botanico olandese
il leone, lo quale niente di manco da pavidezze s'impallidisse, imaginando quanto e
mano sul vecchio. = deriv. da pavido. pavidità, sf. timidezza
situazioni alla radice. = deriv. da pavido. pàvido, agg. (
a dio, e però non saranno da lui difesi. dondi, 272: pavido
: quale coloro che ne'sogni, o da caduta o da bestia crudele o da
ne'sogni, o da caduta o da bestia crudele o da altro spaventati, subitamente
da caduta o da bestia crudele o da altro spaventati, subitamente pavidi si riscuotono
, un gesto); che nasce da paura o sgomento, che lascia intravvedere
dotta, lat. pavidus, deriv. da pavère (v. pavere).
), sm. stor. tenda da campo, di vaste dimensioni e per lo
padiglione. -per estens.: tenda da campo genericamente destinata ai soldati; tenda
nao forte feruto allo pavilione. guido da pisa, 1-93: stavano armati apparecchiati
, insì fora del pavione. ca'da mosto, 1-218: ancóra, apresso cavo
federici, lxii-4-64: comprassemo anche un pavion da campo che vi stessemo molto comodi.
dotta, lat. pavimentare, denom. da pavimentum (v. ^ pavimento)
. e. cecchi, 7-41: da cima a fondo il paese di san tomé
cecchi, 5-226: un'istintiva simpatia emanava da quei due esseri giovani e soli in
anche parte di feb- braro si passa da una spiaggia all'altra con gran sicurezza
). = nome d'agente da pavimentare; voce registr. dal dizionario
le piastrelle. = nome d'azione da pavimentare. pavimentista, sm. e
). pavimentatore. = deriv. da pavimento; voce registr. dal dizionario
che smalto perciò si chiama, e da noi veneziani terrazzo. manzoni, pr
. pacichelli, 1-38: vien fortificata da tre castelli, abbellita dalla forma e
torre avvicinossi in guisa / che poco più da le superbe cime / che lo spazio
opra, ogni atto. / pria (da lor fatto l'alveo mondo) fansi
meglio che potrò, perché i pavimenti da edificare sono in buon termine e sopra il
in verde piaggia pavimento eletto, / da ogni parte si dilata e stende / verso
impiume. marino, 1-4-82: qui da novo stupor confusa e vinta [la donzella
dove sola io mi stava, fuggitiva da tanti casi, a suono d'austri soffianti
dotta, lat. pavimentum, deriv. da pavìre 'spianare, battere, calcare
, in sezione, contorni poligonali tali da simulare un pavimento in miniatura (la
. 2. istol. costituito da cellule poliedriche appiattite disposte su uno (
una cellula). = deriv. da pavimento, per la forma. pavióne
pavioni del re. = deriv. da pavione, var. di paviglione (v
= voce turca, comp. da sipàlù 'cavaliere '(da sip&li
comp. da sipàlù 'cavaliere '(da sip&li 'esercito ') e
: nella provincia belgica segono con sega da legname e più facilmente che il legno una
dotta, lat. pavonacèus, deriv. da pavo -ónis (v. pavone
in questo. = deriv. da pavone. pavonato, agg.
.). = deriv. da pavone. pavonazzo e deriv.
in aria la paoncèlla, ma vien ritenuto da una ninfa. redi, 16-iii-398:
centrale, nitticora. = deriv. da pavone, per la brillantezza e l'iridescenza
cellini, 2-9 (318): da quei pagoncelli che io vi mangiai..
2. razza di colombi caratterizzati da numerose timoniere a ventaglio, che aprono
schifi e cari figli... da un pezzo attendiamo quella che sola ci hai
di migliaia. = deriv. da pavone, con sufi, dimin. e
della resurrezione dei corpi. giacomo da lentini o monaldo d'aquino o anonimo:
9-82: di tutti altri volatili è da dire: e prima de'pagoni, imperocché
sole perché così risplende più. ca'da mosto, 1-17: atrovasi in quella
pavoneggiandosi continuamente nel loro andare e volare da luogo e luogo, con meraviglia e
bel pagone, / che ne veniva da quel bel paese. carducci, iii-3-272:
di maestosità, di nobiltà. uguccione da lodi, xxxv-1-623: le vestimente sarà
plui resplandente de pena de paon. francesco da barberino, iii-64: guàrdati..
sì leggiero / che non par uom da vero, / ma passo ha di paone
come un pavone, il buon ronzino / da specchio a specchio in gravità correa
signora la quale sa a tempo liberarsi da una compagnia che è anche guardia.
movimenti così forte ch'ella sembrava emanare da sé quella stellante ricchezza d'azzurro e
263: questo re non se lascia vedere da alcuno, e quando lui vuole vedere
fatto maestralmente, cosa ricchissima, accompagnato da sei donne de le sue più principali,
la carne di tale uccello. folgore da san gimignano, vi-n-152 (18-2):
ama- dore l'avea rifiutato. andrea da barberino, 1-254: recava una tazza
voluto farlo, ancora che quegli uomini da bene non abbiano voluto vestirsi delle penne
del pavone. tarchetti, 6-i-531: cacciamo da noi questi corvi vestiti colle spoglie di
impossibile a chi è nato cornacchia farla da pavone. 16. dimin.
indosserebbe la solenne uniforme già confezionatagli (da lanvin) vent'anni fa per una qualche
argo, il guardiano di 10 ucciso da ermes). foscolo, ii-366
imparino l'arte del fare l'amore da voi, imparinla, dico, quei foramuzzi
4-28: felice nel vestito nuovo, da uomo, si pavoneggiava coi compagni. moravia
domenica si pavoneggiava in piazza coll'uniforme da bersagliere e il berretto rosso. dossi
visone di sua conoscenza e la sera, da martini, con al collo una riviera
molto bene li pareva aver detto gloriandosi da se stesso si lodava, pavonegiandosi la
lagrime carca. = denom. da pavone, con valore iter. pavoneggiata
una pavoneggiata. = deriv. da pavoneggiare. pavoneggiatóre (paoneggiatóre)
medesimi. = nome d'agente da pavoneggiare. pavonèlla, sf.
penna e colore. = deriv. da pavone. pavonèra, sf. sfuriata
a posto. = deriv. da pavone, con allusione agli atteggiamenti tronfi
al figur.: che esprime o deriva da boria, vanagloria, vanità (anche
mai questi vetri. = deriv. da pavone-, cfr. paonazzo. pavonièra
.]. = deriv. da pavone. pavonino (paonino)
dotta, lat. pavonìnus, deriv. da pavo -ónis (v. pavone
che ha sudato. = deriv. da pavone, con probabile allusione al colore
quel terrore de l'aspetto desformato. girolamo da siena, i-103: l'angelo venne
cariteo, 303: era il camin da l'intelletto al senso / frequente di chimere
strettamente associata con la guerra (incarnata da marte). reina, ii-87:
ii-87: il pallore e il pavore introdotti da tulio re, la febbre da'romani
, lat. pavor -óris, deriv. da pavère (v. pavere)
molle petto. = deriv. da pavore-, cfr. pauroso.
.. lavora e aspetta e pazienta da tanto tempo, e si vede sacrificata a
: il signor marchi mi piglia in giro da sei mesi raccomandandomi di non dir niente
sappia pazientare. = denom. da paziente. pazientato (part. pass
., iii-24: non fu tanto specolato da ricordarsi allora che l'uomo di cui
in ogni cosa e paziente. fausto da longiano, iv-68: l'uomo paziente non
pazienti... percossi o provocati da altrui ridono o proferiscono l'altra guancia,
auditori, queste poche cose, stimate da me convenevoli a simil luogo in questa
resistente, tetragono, temprato. guidotto da bologna, 1-141: e detto l'uomo
ritrovi che primeramente / fosse lo anglese da mi molestato, / chiamomi il torto,
oreste salomone è coricato in un tettuccio da campo... il suo fato è
l'asino] a più non posso da un ragazzaccio per solo divertimento? eppure
xii-4 (148): chi fosse preso da incomportabile amore d'una bella donna,
con pazienza, con rassegnazione. zanobi da strata [s. gregorio magno volgari 10-19
giammai non debbe l'uomo aspettare di ricogliere da dio allegrezza di guiderdone, se prima
fascie si disvincolano lente; / e da un tugurio triste come tomba. /
pedante. lomazzi, 3-693: protogene da caono di rodi studioso e paziente pittore
ché non vuole la paziente. fausto da longiano, 4: alcuni filosofi hanno
sm. e f. chi è affetto da una malattia. - anche: chi
studiandone bene l'applicazione, sia cosa da riescire utile assai e toglier molto dolore
dei pazienti salivano al cielo, che da un nuvoletto più bianco e più splendido che
dar la morte al paziente. gioacchino da s. anatolia, lxii-2111- 238:
pratesi, 5-10: viso tondo e sbarbato da paziente ermolao. -santo re
uso appositivo. sanudo, iii-591: da poi disnar, fo conseio di x et
contrappunto, la parte che, urtata da un'altra, risulta dissonante. g
la percussione... viene prodotta da quello de'due suoni che muovesi in dissonanza
ka me recrexe, e no serave da suffrire se no che l'amistade è
. cavalca, vii-40: pazientemente sono da udire l'opinioni altrui. boccaccio,
lii-14-364: la milizia turchesca, vivendo da principio poveramente, sempre avvezza a patire
gran parte del secondo delle storie, da lui con sommo studio tradotti e con
. cecchi, 5-73: tollerante, alieno da decisioni brutali, se qualche cosa non
). anonimo, i-609: da che li piace di darmi tormento /
xviii-13 (232): pazienza e detto da patire e da sostenere, e però
): pazienza e detto da patire e da sostenere, e però manifesta cosa è
, 1-301: voi passate quivi frequentemente da casa; fategli motto [a mia
con una sopportazione divenuta proverbiale. guido da pisa, 1-119: vivendo iob in questa
riferimento al periodo di quaranta giorni trascorso da gesù nel deserto, nella penitenza,
pazienza di cristo nel deserto) che aspettiamo da roma una parola. -con
la pazienzia è pa sto da poltrone. di costanzo, 1-193: comandò
de le tribulazioni del mondo. bartolomeo da s. c., 19-1-5: la
delle altre virtù è la pazienzia. francesco da barberino, ii-381: la pazienza /
. giuglaris, 1-541: la sapienza da niuna madre meglio che dalla pazienza si
1-2 (i-23): lasciatosi vincer da lo sdegno, perse il freno de la
caso e de la persecuzione insopportabile che da quest'uomo e dagli suoi m'è
di grazia, non più, ché da dovero mi faresti uscire di pacienza, se
verga, 8-389: ci voleva una pazienza da santi. pratesi, 5-367: il
, 1-i-382: io? ho pazienza da vendere, io! silone, 59:
che non puòpiù cambiare. -pazienza da certosino, pazienza certosina: v.
vasari, ii-242: sono alcuni ritratti da medaglie di terra, acconci sopra con panno
che mando i miei biglietti in modo da non far volume; tu poi, abbi
di mali, rifecero la guerra. benvenuto da imola volgar., ii-163: nella
elemento abbastanza nazionale per non lasciarsi dominare da chicchessia: un po'di tempo e
dell'abito di alcuni ordini religiosi costituito da una sorta di tunica priva di maniche,
,... ed in sostanza immascherarvi da strano animale ed intanarvi 'n una caverna
respingere e sostenere i mali che incontrano da patire in questa vita.
tasso, i-213: noi qui assediati da la peste non abbiam più lettere da venezia
assediati da la peste non abbiam più lettere da venezia, né sappiam nulla. di
, 16 (281): « vengo da liscate, » rispose lesto il giovine
volesse dire: faresti meglio a venir da milano, ma pazienza. leopardi,
caporetto: « pazienza. s'ha da firmare la pace ». -benedetta
anche come imprecazione. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
si vince. la pazienza è pasta da poltroni... la pazienza è
dotta, lat. patientìa, deriv. da patièns -entis (v. paziente}
= voce dotta, deriv. da pozione. pazióne, sf. ant
patto, accordo, trattato. benvenuto da imola volgar., ii-336: per tutte
lat. pactio -ònis, nome d'azione da pacìsci (v. patto1).
, di un invasato; in modo da sembrare pazzo. livio volgar.
se in quel settenario facesse qualche cosa da savio, che conveniva che ne ricominciasse
la montagna... ma anche da parte mia è un amore tradito, forse
il successo de la impresa, guidata da sì savi uomini tanto pazzamente che la scusa
pazzamente che la scusa non ha lingua da difenderla. ulloa [guevara], iv-55
i-602: a credere che dio è quello da cui procede la religion cristiana, hai
intensa, suprema, essere pazzamente amato da una donna altera e bellissima con tutto
con una mazza in mano e accompagnato da una banda di sonatori, si aggira
adattamento del napol. pazziarièllo, deriv. da pazzia (v. pazziare).
tutto lieto. = deriv. da pazzo, con doppio suff.
lor frascheggiare. = deriv. da pazzo, con doppio suff.
altri pazzeggiamenti. = nome d'azione da pazzeggiare. pazzeggiante (part. pres
divertirsi sfrenatamente. 5. bernardino da siena, iii-304: la virtù vi ti
si combattea, parendogli esser la potta da modona, per vedersi sberrettare dagli sfaccendati
contrade. botta, 4-588: masaniello da quell'istante in poi incominciò a pazzeggiare
come sempre fummo. = denom. da pazzo, con suff. di valore iter
), agg. ant. colto da improvvisa follia, impazzito. girone il
nuovo a pazzerellare. = denom. da pazzerello. pazzerèllo { pazzarèlio; ant
anche sostant. 5. bernardino da siena, 979: o pazaregli e anco
, 13-ii-75: del bocciante ho inteso da altri e sarà più bestiuolo e più
pazzarella, la faccia tua non è da stare ascosa, la quale, più che
vorrai dunque pur, silvia, / da i piaceri di venere lontana / menarne tu
ci siamo visti abbandonati scherniti, trattati da ignoranti da pazzarelli da scellerati, e da
visti abbandonati scherniti, trattati da ignoranti da pazzarelli da scellerati, e da nostro
scherniti, trattati da ignoranti da pazzarelli da scellerati, e da nostro padre derisi
da ignoranti da pazzarelli da scellerati, e da nostro padre derisi tranquillamente come fanciulli.
! verga, 1-326: èva venne da me, leggiadra, pazzerella, sorridente
-ingenuo. s. bernardino da siena, 475: ella [la ruffiana
-anche sostant. 5. bernardino da siena, iii-96: è trattato [il
frugoni, iii-126: eravi un certo pazzarello da spedale che si potea metaforicamente dire passerotto
spedale che si potea metaforicamente dire passerotto da gabbia. lemene, i-27: ben
amante. milizia, vii-329: distinti da questi [ospedali] vogliono esser quelli
soltanto queste qualità ch'egli ebbe son da considerare nel filopanti, ma pure essere
, altri noi gode? -queste son cose da pazzarelle; e non è altro ch'
e lui se la passeggia col soprabitino da mezza stagione color cacca di gallina.
trucchismo tecnico. = deriv. da pazzerellóne. pazzerésco, agg. (
distinguer son forzato e separare / pazzo da pazzo, e por termine e segno
senza consiglio. = deriv. da pazzo, con doppio suff.
di bicetre? = deriv. da pazzo. pazzericcio (pazzeréccio)
nuova guerra. = deriv. da pazzo, con doppio suff. pazzeróne
senesi pazzaroni son dolci matti, ancorché da parecchi anni in qua sono incattiviti.
grazzini, 4-64: poiché tu sei da siena, io non me ne fo troppa
-come vocativo enfatico. 5. bernardino da siena, 62: o pazaroni, a
in cielo. = deriv. da pazzo, con doppio suff.
sciolti pazzerulli. = deriv. da pazzo, con doppio suff. pazzescamente
: un bacio di costei non era cosa da rifiutarsi pazzescamente in quella astinenza.
non che io sia così pazzescamente presuntuoso da attribuir valore e efficacia alle mie parole.
proprio o tipico di un pazzo, da pazzo (un'azione, un atteggiamento
sconsiderato, dissennato. 5. bernardino da siena, 898: egli è iracundo,
alla pazesca. = deriv. da pazzo. pazzétto, sm. ornit
= voce di area romagn., da pazzètt (ma cfr. anche bolognese
mentali; condizione di chi è affetto da grave malattia mentale; alienazione mentale,
cadere in noi: l'uno causato da qualche infermità, l'altro dalla grazia di
.. quella una pazzia temporanea proveniente da una fiera ipocondria o da malinconia adusta.
temporanea proveniente da una fiera ipocondria o da malinconia adusta. muratori, 4-181:
pazzia, perché in sostanza / facea da tale, avendo uno staffile, / e
saldi, pazzie, etc. imperciocché da tali impensate cose il popolo resta oltremodo commosso
andato distrutto il nostro patrimonio pittorico, da cimabue al caravaggio. ungaretti, xi-86
psichica dei co- cainisti cronici, caratterizzata da delirio di persecuzione fisica di tipo schizofrenico
introdotto in psichiatria, nel 1835, da j. c. prichard, per indicare
ch'esser non può, e tu da pazzia vènto / credi ch'io abbi pietra
certa. betussi, 3-156: toccata da invidia e cacciata da pazzia femminile, ebbe
3-156: toccata da invidia e cacciata da pazzia femminile, ebbe ardire di scrivere
e maravigliosi effetti che riuscire si veggono da quella pazzia d'amore che furore si
. vincenzo maria di s. caterina da siena, 60: durò questa pazzia
ascose lungo tempo. s. bernardino da siena, 83: doh, che pazzia
come le sciocchezze semplici, talor accompagnate da un poco de pazia pronta e mordace
gesto abnorme, irragionevole, che nasce da alterazione della mente o, più spesso,
alterazione della mente o, più spesso, da estrema sconsideratezza, stoltezza o ignoranza,
sconsideratezza, stoltezza o ignoranza, oppure da moti dell'animo eccessivi ed esasperati (
aterà; questa è grande pazzìa. guido da pisa, 1-260: laocoone comincio a
non amor ma pazzia era stata tenuta da tutti l'ardita pre- sunzion degli amanti
sunzion degli amanti. s. bernardino da siena, 147: volere cognosciare e'
? chiaves, 133: se io fossi da vero quel matto / che il mondo
vicine. -atto di violenza dettato da disperazione, da esasperazione (e ha
-atto di violenza dettato da disperazione, da esasperazione (e ha per lo più
e lette di molte sgarbatissime pazzie fatte da uomini maritati e non maritati per gelosia
morti, perché a casa vostra rechino roba da godere, dando loro a intendere mille
essenzialmente il grande avvenimento della pazzia da cui fu preso l'assoluto, la dissociazione
ciatelle di solimato, ponendoselo a pazzie, da far rider chi le vede.
una cena per uno, e cominciaremo da me: con patti che non si
, ne è preda, indecorosamente, da vecchio. bandello, 2-58 (ii-234
205: non mi ragionare di coteste pazziule da schioc- che. caro, 11-116:
altro che pazziuzze. = deriv. da pazzo. pazziare (dial. pazzia
, napol.), denom. da pazzo. pazzianèllo, v. pazzariello
, balzano, bestiale, bizzarro, da legare, delirante, eteroclito, fino
irrecuperabile, violenta e pericolosa. -pazzo da catena: v. catena,
costoro del pazzo animo di costui. fausto da longiano, iv-154: i più disposti
: ben si vede / che sei pazzo da legar. crusca, iv impress.
vostri fratelli!... pazzi da legare! b. croce, ii-8-201
morti in tutte le operazioni che derivano da loro. idem, 7-303: i quali
bizarria è una specie di materia che procede da gli umori fantastici che hanno in capo
con ragione pazzi furiosi, bestiali, da ligare e da catena. de luca,
furiosi, bestiali, da ligare e da catena. de luca, 1-1-97:
pazzi a bandiera e i tanti pazzi da catena attratti dall'antica sua sag
visione alterata e travisata della realtà tanto da concepire pensieri assurdi, idee dissennate;
. / lungamente seguita e vagheggiata / da sì leggiadro amante, e, quel
3-84: pazzo adamo, che mendicava sicurezza da un arbore che era stato l'istrumento
foscolo, v-18: chi era sì pazzo da rapire al piacere le brevi ore furtive
tutti i princìpi e tutte le dinastie da un momento all'altro, come vorreste
montare / coven per forfa che para da pa ^ o. bibbiena, 2-65:
pur dirò così) di questo cavallaccio da pistrino. fagiuoli, xiv-26: or voi
, 160: per quattro pazzi aver da morire con questo bel sugo, -
, 4-143: volle salvare le amiche da tanto scempio, riversando tutta la colpa
garzoni, 7-266: quei grossolani ignoranti da tutti communemente chiamati boacci...
piazza d'assisi. la gente s'affolla da tutte le parti gridando: « il
un bambino). s. bernardino da siena, ii-451: uno fanciullo che non
. 3. che è dominato ossessivamente da uno stato d'animo, da un
ossessivamente da uno stato d'animo, da un sentimento o da una passione particolarmente
stato d'animo, da un sentimento o da una passione particolarmente intensa; stravolto,
eccitato, invasato (per lo più seguito da compì, di causa). -
fu ricevuto con ogni sorta di plausi da un popolo che pareva pazzo per la
pazzo di manìa religiosa. -pervaso da entusiasmo poetico. f. f.
. f. frugoni, 2-218: azzione da principe incatenar con auree collane i poeti
, 3-19: furono... scritti da apollonio i testi- menti, ne'quali
tre, quattro [cicale], da altrettanti alberi; poi dieci, venti,
figur. che denota o che ha origine da un grave turbamento deltanimo o delle facoltà
o delle facoltà mentali; che nasce da stoltezza, irragionevolezza, sconsideratezza, o
stoltezza, irragionevolezza, sconsideratezza, o da violenta passionalità, da cieca temerarietà,
sconsideratezza, o da violenta passionalità, da cieca temerarietà, oppure da leggerezza o
passionalità, da cieca temerarietà, oppure da leggerezza o imprudenza (o ne è
; privo di ragionevole motivazione; dettato da follia (un sentimento, un pensiero
certi cavallucci d'affitto, cose pazze da fiaccarcisi il collo migliaia di volte non
1-318: ero già deciso a uscire solo da quella camera: deciso, intendo,
. i. andreini, 1-79: tu da te stesso ti vai figurando molte pazze
ad ogni minuto il lavoro m'è interrotto da un pazzo pensiero, quel solito.
mie passioni lungamente schiacciate e as- sonnolite da una lunga fatica loro estranea...
tè, panini imbottiti e torte portate da boston.
l. priuli, lii-4-427: guidato parte da un pazzo amore, parte da avarizia
parte da un pazzo amore, parte da avarizia, si risolse, vivendo ancora
di alcuni altri. -dettato da terrore incoercibile. calandra, 3-195:
sbucare pazzo diquei poveracci. -caratterizzato da agitazione febbrile, frenetica. govoni,
allegria, il riso); animato da grande spensieratezza (una festa!.
frugoni, 1-36: lungi... da me pazze voglie. oggetti sconci vi
2-xxiii-807: mio padre... vedeva da quei laghi imbrigliate, corrette, regolate
fratello lo confortò che si dovesse rimanere da così pazze spese. verga, i-41
minestra o l'intingolo ché chiamasi comunemente da tutti acqua pazza il di lei brodo
, un pazzo, / e compagni da taola e da giuoco / che tutto il
, / e compagni da taola e da giuoco / che tutto il dì la tengano
a capo pazzo, ma quando viene da amore. -acquistare il gonfalone dei
mi dài concetti / e in- venzion da far non più sonetti, / ma sonotti
di nobiltà che presumeva trarre le origini da costantino magno, i pico, conti della
come una pazza. -da pazzi, da pazzo (con valore di agg.)
stimano el pigliare le femine essere cosa da uomini ingiuriosi, ma el farne vendetta da
da uomini ingiuriosi, ma el farne vendetta da pazi e da prudenti lo estimarle poco
ma el farne vendetta da pazi e da prudenti lo estimarle poco. marchetti, 5-110
e di sé fuori / parla cose da pazzi. ar basino, 53: ha
di terraglie, che ha fatto cose da pazzi per farsi sposare. -proprio
fatti attorno a lui che faceva dei gesti da pazzo e stralunava gli occhi e si
due piante: ché ciò sarebbe parlar da pazzo. fagiuoli, xiii-64: né mi
né mi farà il demonio / correr da pazzo incontro all'infortunio. -da