come viene ad orecchia / dolce armonia da organo, mi viene / a vista
empie la mente. s. caterina da siena, iv-169: l'orecchia è ingannata
se non la mia. s. caterina da siena, iii-232: l'orecchia fugga
esempio della lingua latina), anche da orecchie non romane e barbare, mentre
): è costituita per lo più da un anello o da un elemento di forma
per lo più da un anello o da un elemento di forma circolare, utilizzato
sporge dalla legatura di un sacco o da una strozzatura. albertazzi, 1065:
la lettura, o può essere causata da un uso negligente, disattento, privo
modioli ha... un canale da ambo i lati dov'entrano le orecchie del
li rivolgimenti della vite non vadi né da una parte né dall'altra. g.
: nel qual ordigno [la gramola da fornaio] il mottore p...
punte poste alla base di uno spiedo da guerra. archivio gonzaga [in j
. gelli, 310]: un spedo da due orecchie inastà con fransa rossa e
del cuore, ed intenderà subito se è da dio. a. f. doni,
di una finestra (e può essere sostenuto da un elemento plastico, come nell'architettura
di topo ha più fusti tutti procedenti da una radice, alquanto rossetti e concavi
spezie, di cui n'è una chiamata da alcuni orecchia di orso, che produce
e una a sinistra, in modo da evitare che la poppiera tolga vento alla
tese di detti animali a chi riguarda da lontano. io. locuz.
ascolta e parlando sottovoce, in modo da non essere uditi da altri, in confidenza
, in modo da non essere uditi da altri, in confidenza. cavalca,
in dimostrazione,... poi, da quel gesto dalla donna fatto, si
alla conoscenza di qualcuno. guido da pisa, 1-246: lo re iarba,
vin... è ben dotato da la natura, né vi potrei mai dire
i ritmi; senza leggere la musica da uno spartito. g. b.
non so'alamanno. s. bernardino da siena, 669: a queste tali cose
opera; ma la mi fu disturbata da certe bestie che avevano continuo l'orecchie di
, n. 13. -entrare da, per un'orecchia e uscire da,
-entrare da, per un'orecchia e uscire da, per l'altra: non restare
della vostra famiglia, mi sarebbero entrate da un'orecchia e uscite dall'altra.
lembo di un vestito, in modo da fargli assumere la forma del padiglione auricolare
-fare, porgere orecchia, orecchie da o di mercante: v. mercante
orecchie attente e pieno di sospetto ascoltava da che parte nascesse qualche romore.
alle mie orecchie. -non sentirci da quell'orecchia: rifiutarsi di affrontare o
non volerne sentire parlare. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
659): don abbondio era sordo da quell'orecchio. [ediz. 1827 (
(661): non ci sentiva da quell'orecchia]. -offendere,
l'avrebbe trovata mai, una serva da tenersi cara come la rosa al naso
mazzo. pavese, n-i-591: attendo da te una recensione spassionata dove magari si
, in segreto, senza farsi udire da altri, anche con intenti maliziosi.
in voga. cosette orecchia- bili, da nulla. caproni, 2-32: rime che
dei bersaglieri. = deriv. da orecchia, col suff. degli agg.
arbasino, 3-91: diventava importante da affrontare il problema dell'orecchiabilità, qui
, gli orecchiagnoli. = deriv. da orecchia. orecchiale1 (ant. oricchiale
bisnipo- tino con « le orecchie coperte da due orecchiali di gusto americano ».
di occhiali. = deriv. da orecchia, sul modello di occhiale (v
originariamente unica. = deriv. da orecchia, per la forma della conchiglia.
. reminiscenza vaga e indefinita che deriva da una conoscenza superficiale; risonanza (in
autografo carducciano. = deriv. da orecchiare. orecchiante (part. pres
j j 4. locuz. da orecchiante (con valore aggettivale):
smantellava argutamente e fisime di quel platonismo da orecchiante. bacchetti, 9-380: ignoro
, mussoliniano, coperto di tanti orpelli da orecchiante delle più varie false colture.
sintassi. = denom. da orecchia. orecchiata1, sf.
la merita. = deriv. da orecchia, sul modello di manata, ecc
musica eccellente. = deriv. da orecchia. orecchiata3, sf. bot
di ver amore. = deriv. da orecchia, per la forma. orecchiato1
di parole più pennute, magari orecchiate da un loggione. 2. figur
giacomo). = deriv. da orecchia, sul modello del fr. oreillè
leopardiani]. = deriv. da orecchiare. orecchièlla, sf.
né cervelliera. = deriv. da orecchia. orecchièllo2, sm.
costanti. = deriv. da orecchia. orecchiétta, sf.
tifi, rotonda e con le orecchiette, da posar sul treppiede a cuocervi la piada
[del riccio]..., da una parte ha un angolo o prominenza
trovossi il pericardio pieno di sangue uscito da una fenditura dell'aorta vicino all'orecchietta
in orecchina. = deriv. da orecchia, con suff. dimin.
loro fresco. = denom. da orecchino. orecchino, sm.
notò ch'ella non portava orecchini. da tre o quattro giorni non portava i soliti
strisce o delle liste che pendono lateralmente da un berretto, da una cuffia,
che pendono lateralmente da un berretto, da una cuffia, da un copricapo,
un berretto, da una cuffia, da un copricapo, e servono a coprire e
altro paranco. = deriv. da orecchio, col suff. strumentale.
dell'equilibrio statico e cinetico, costituito da tre parti: vorecchio esterno, formato
quale la catena degli ossicini è sostituita da un'unica formazione ossea, detta columellla
, disposizione. guicciardini, i-121: da carlo erano con più benigni orecchi uditi
un recipiente tondeggiante o cilindrico, costituita da un anello o da un elemento di
cilindrico, costituita da un anello o da un elemento di forma circolare utilizzato per
manichi, simile ad una conca o vaso da lavarsi, differente dal calice per non
-ciascuno degli angoli superiori di una carta da gioco (per lo più nelle espressioni pigliare
. citolini, 413: i martelli da orecchi e le tenaglie. -ripiegatura
la lettura, o può essere causata da un uso negligente, privo di cura)
: la tecnica aveva collocato a riparo da brezze e piovaschi e viticci i congegni,
organo uditivo umano ed era caratterizzata da una fortissima risonanza (e, secondo la
bartoli, 8-15: dilicatezza non punto da orecchi duri, che non se ne
che non se ne risentirebbono, ma da purgati e sottili, come l'hanno
una finestra (e può essere sostenuto da un ornamento plastico, come nell'architettura
.. la grossezza di questi orecchi da capo fu quanto il festone de le
quanto il festone de le frondi e da piede più sottile il quarto. la
chi vuol star bene non bisogna partirsi da casa sua. -arte dà parte
. -arte dà parte, chi da lei non si parte: l'acquisizione
226: 'arte dà parte, chi da lei non si parte '. tutta
un'arte è ricapitato e può campare da per tutto. -da'buoni partiti
morire: allude al dolore provocato daltallontanamento da cose e persone. = da partire1
daltallontanamento da cose e persone. = da partire1, attraverso la forma intr. pronom
. partirsi] 'dividersi, separarsi da un luogo '. partire3, intr
civili questioni. = denom. da parte. partisana e jpartisciana,
.. le partite più grosse provenivano da proprietari di modena e di scandiano.
.: somma di denaro periodicamente acquisita da un pubblico potere o a esso versata a
e voi mi farete il piacere d'aver da lui la nota delle partite e di
le spese per partita in questo quaderno da lato. libro dell'eredità di lacopi,
, 1-90: e partite scritte da un mercante ne'suoi libri o a credito
gravi ed inveterati abusi avrete su tal proposito da censurare e abolire; dappoiché sembra,
le partite che diconsi coperte, solite usarsi da alcuni uffizi, ad effetto che le
debito né credito vero, solita usarsi da alcuni per pareggiare le scritture; oggi
frequentato anche un paio di classi dell'istituto da cui si esce diplomati per tenere i
denominate perché non sono oggetto di controllo da parte della dogana). -in senso
tra una partita e l'altra tanto spazio da potervi di mano in mano scriver quelli
riconoscenza o di rincrescimento o di risentimento da parte di qualcuno. aretino, iv-3-260
e delle azioni virtuose e meritorie compiute da una persona. nannini [epistole
tassa suppletiva che in firenze veniva corrisposta da coloro che si fregiavano di un titolo
legislazione canonica e civile promossa e promulgata da alfonso x il saggio, re di
materiali sia astratte). francesco da barberino, i-137: mal fa la man
, / ché l'è partita anco da contentarsene. lippi, 6-56: alla ra-
ritrosa quantità infinita, / che son poi da biagin pelati e cotti, / sgozzando
non molto frequente, lo trasfigurava così da togliergli di colpo una buona partita d'
-in partic.: gruppo di persone legate da vincoli di amicizia, da interessi e
persone legate da vincoli di amicizia, da interessi e ideali comuni o di aspetto
p. verri, 2-ii-11: siamo infestati da grosse partite di ladri ed abbiamo quattordicimila
dal non potere essere assaliti di notte tempo da qualche partita di ladri.
serve di svago, di ricreazione, svolto da un gruppo più o meno numeroso di
(ed è per lo più seguito da un compì, che specifica il tipo
avrò ammazzato il maiale, si ha da fare un po'di raccetto; v'invito
cicchi, 6-266: in un inglese da tedesco ci disse che stava seguendo alla
gente,... fra un vociare da dopo partita. -nel tennis e
ottenuto; secondo un regolamento internazionale istituito da alcuni anni, sul punteggio di sei
, mentre l'intero incontro viene vinto da chi si aggiudica due frazioni su tre o
(e l'intero incontro viene vinto da quella che si aggiudica per prima tre
. siglano il goal partita. -gioco da tavolo, in partic. di carte,
oriani, x-15-3: essi avevano finito da un'ora la solita partita a scopa e
di conflitto o particolarmente complessa e caratterizzata da uno scontro di interessi e di opinioni
biliardo baravo io, in questa partita giuoco da gentiluomo. e la posta è la
e violenze mi narrava il giustiniani; da padova a venezia tutti i ponti tagliati
dai membri di una comunità. marsilio da padova volgar., i-vll-i: a parlare
articola un'organizzazione statale. marsilio da padova volgar., i-xvn-ii: la città
bene materiale o spirituale). gmdotto da bologna, 1-5: non potemo in tutto
cortesemente donolli l'altra partita. francesco da barberino, i-164: voglioti dir partita
del suo distribuendo ogni partita. marsilio da padova volgar., i-xii-7: al
, compenso. arrigo testa o giacomo da lentini, 412: se voi mi sete
condannare per lo più gl'inimici, superati da loro, in alcuna partita di terreni
ragione, amore e vigore. marsilio da padova volgar., i-v-5: il coltivare
127: la letteratura ebrea brevemente parlava da adamo infino ad anticristo; l'altra
catuno monde e menbro. s. bernardino da siena, iv-267: ài veduto:
saran larghe piedi 5 ciascuna. quelle da basso saranno piedi 13 in altezza:
in croce, e mettono i loro scuri da serrare ed anche le vedriate che si
partita di scarlatto e verde bruno. folgore da san gimignano, xxxv-n-412: ivi trar
i quali fili, partendo sotto angoli diversi da altrettanti stornelli della tira, convengono tutti
e ripresa, con rinnovata struttura, da compositori novecenteschi specie italiani, che,
piantare le partite. salvini, v-3-4-5: da una
partita accesa, cioè in latino 'accensa da 'accenseo venne a dirsi: '
dirsi: 'accendere una partita quasi fosse da 'accendo rezasco, 535:
quando non v'era danaro? [sostituito da] manzoni, pr. sp.
corrispondenti e gli avventori buoni tienli da conto anche con qualche sacrifizio, e
ho voluto averne distinto e particolar conto da chi l'ha maneggiata per molti anni,
con me distintissimamente, partita per partita, da persone provettissime della corte, e che
partite: mettersi al sicuro, scampare da una situazione difficile. galileo, 5-133
di veder correr via questo re appunto da corriero senza replicarvi pur parola a rapir
-essere in una condizione di vantaggio tale da potersi considerare vittorioso ancora prima della conclusione
pista, e non c'è più niente da fare: dopo trecento metri hanno partita
. -dare partita vinta: ritirarsi da una competizione o non affrontarla, lasciando
vinta. -da una partita: da un lato, per un certo riguardo.
. -di partita di qualcuno: da parte di qualcuno, per sua opera
, una partita'. trasportarne la registrazione da un conto a un altro in seguito
dai primi dello scorso mese feci scrivere da mia moglie... a giuseppino,
amore... è quello che ha da pareggiar le partite, di modo che
. -passare una partita: trascriverla da un registro all'altro. tommaseo
: 'passare una partita ': trascriverla da un libro in un altro; registrarla che
-particolare per particolare. guidotto da bologna, 1-35: dice il fatto summaria-
come: cioè, come essersi potuta ordinare da se medesima con tutta la mano ausiliare
saldar con voi, acciocché non vi resti da vaneggiare, questa partita.
. bartoli, 2-2-325: egli era più da presso a scontar tutte insieme le partite
sua vita quando se ne rendea più da lungi. -scoprire la partita di qualcuno
-torre la miglior partita', trarre il maggiorvantaggio da una situazione o condizione. francesco da
da una situazione o condizione. francesco da barberino, ii-160: colui è saggio che
condizione di famiglio: e fu un colpo da maestro per vincere due partite a un
ragionevole: accettare accordi equi, recedendo da un atteggiamento intransigente. caro, 9-2-93
v. j. = deriv. da partire1; cfr. fr. partie (
cui una o più persone si allontanano da un luogo per recarsi altrove; partenza
o quattro anni appresso la partita fatta da messer guasparrino..., pervenne in
rallegromi con voi della partita che ha da voi fatto quella terzana che a'giorni passati
. per estens. separazione di una persona da un'altra (per lo più con
fin de la mia vita! / da te parto e non moro? tosso,
presente trattare alquanto de la sua partita da noi. bambagiuoli, 33: però
che gaudii avremo poi alla partita / da questo corpo, essendo tra gli eletti
, prendere partita: partire, allontanarsi da un luogo. a. pucci,
partita. -separarsi, dividersi da qualcuno (anche spiritualmente).
giorno in vita, / s'avanti che da me tacciar partita / non recherò a
poco il loro assai. bianco da siena, 2-46: amor gesù, ad
dolce mio sire. / non mi lasciar da te mai far partita. a.
dogliosa mi baciasse in bocca, volendo da me far partita. giulio dati, 1-119
signor, che la partita / far voglio da sto ingrato e cieco mondo. firenzuola
/... farai partita / da questa immonda ingannatrice spoglia. g.
. pucci, cent., 37-88: da tal matera ornai faccio partita.
matera ornai faccio partita. -affrancarsi da un sentimento sentito come penoso e opprimente
imprigiona, / el servo non può far da lui partita; / e, se
xlix-72: fano partita li deliciosi / da la gravezza che già m'ha percossa.
altre donne al meo parire; / e da cui nullo flore fa partita.
su la partita. = deriv. da partire2. partitaménte, avv.
che specialmente si chiama analitica perché procede da divisioni e suddivisioni di parti, malgrado
ricerca di ciascuno intagliatore, aveva imparato da alberto durerò e dal parmigianino, da
da alberto durerò e dal parmigianino, da marc'antonio e dall'hol- bein.
compagni setaiuoli e quali sono a riscuotere da più debitori, come vedrete partitamente.
ora occupazione migliore che quella di sentirsi da me raccontare partitamente le mie vicende. alfieri
: torello, aperti gli occhi e da torno guardatosi, conobbe manifestamente sé essere
levatosi e partita- mente guardando ciò che da torno avea, quantunque prima avesse la
e io appresso fra brieve spazio partitamente da loro vi giunsi. -con
mese di gennaio, fare venire dinanzi da sé tutti li tessitori partitamente. sansovino
uomini... erano partitamente eletti da ciascheduna tribù. lampredi, 4-135:
male impiegati dal ministero, non ha da far altro che diminuirne lo assegno in bilancio
. c. dati, xxvii-2-96: da tutto questo si comprenda per quanti modi luigi
: dopo che li bassà delle province lontane da costantinopoli hanno cominciato a farne battere [
sino a 120 aspri per una pezza da otto. baruffaldi, iii-202: il
parti- tanza. = deriv. da partitax; il signif. n. 5
sarebbono intoppati ne'lacci, se avvisati da gli amici non si sottraevano dal pericolo.
a dire che questi scontenti erano seminati da emissari dell'austria. bisogna dunque credere
, 198: guerra di partitanti o azioni da assassini? 3. per
le istituzioni. = deriv. da partitei1, col suff. del part.
voce di origine sett., deriv. da partita1', v. partitante1.
eleggere o deliberare mediante votazione o, da parte di una persona che ricopra una
delle strade. = denom. da partito *, n. 13.
dei partitari. = deriv. da partita1, n. 3.
partito. = deriv. da partito2. \ partitato (part
della chiesa anglicana. = deriv. da partito1, col suff. degli agg.
dei partiti. = deriv. da partitico. partitico, agg.
, giornalistici. = deriv. da partito *. partitismo, sm
cultura borghese. = deriv. da partito1. partitivo, agg.
anche, s'io non mi 'nganno, da mettere i partitivi: ciascuno, ciascheduno
. partitivus, agg. verb. da partire (v. partire1).
parem quasi partì per quarto. benuccio da orvieto, lxxxviii-n-764: un bel panier
nero, / non mai lunge un da l'altro il piè traea, / e
. non partito: indiviso. giovanni da fècamp volgar., xxi-611: somma trinitade
maffei, 9-233: se un mercante stretto da bisogno piglia danaro assicurandolo e conviene di
riva e sotto quei monticelli, partiti da quei cespugli col loro piano, pieno
7-362: le balaustrate superiori erano partite da pilastrini che reggevano urne. d'annunzio
di assai breve giro è partita piuttosto da viottole che da contrade. -spaccato,
giro è partita piuttosto da viottole che da contrade. -spaccato, tagliato; fatto
usato di mangiarla partita. s. caterina da siena, 142: dolce ed
pieghe di grande dignità, pareva sollevata da un vasto respiro. -per estens
è primieramente partito in due parti, da l'una de le quali è quel mondo
intelligibile, mentale e superiore; e da l'altra è questo visibile, corporeo,
: ella disse: -questa che tu vedi da la parte d'oriente sono le virtudi
fa dimostramento / ne le cose partite da valere. dante, conv., ii-xi-4
.. sì come sono le sustanze partite da materia. busone da gubbio, 1-167
le sustanze partite da materia. busone da gubbio, 1-167: tutto mi piace pure
questa miseria sia pur mia e sia partita da ogni pericolo del re. delminio,
3. diviso in fazioni; dilaniato da lotte intestine. -anche: disunito,
intestine. -anche: disunito, dominato da diverse potenze. dante, inf
romani. 4. lontano da qualcuno o da un luogo. -anche
4. lontano da qualcuno o da un luogo. -anche: allontanato,
. -anche: allontanato, andato via da un luogo o verso una determinata destinazione
sta loco, / partito è tratto da la calamita, / s'ad essa non
eo sto partito assai o poco / da voi, lo gioco perdone e la vita
m'ardo, / trovandomi partuto / da que'begli occhi ov'io t'ho già
, / quand'ecco rimirai, benché da lunge, / uscir monsiù che mi credea
): partito, o quasi scappato da lucia,... il signore s'
a quel punto misera e partita / da dio anima fui, del tutto avara.
sapienzia, sia tutta scevera e partita da le faccende del mondo, da ogne sollicitudine
partita da le faccende del mondo, da ogne sollicitudine. boccaccio, vii-18:
quella isgranatura di quella spada. benvenuto da imola volgar., ii-195: l'altro
-che si trova a una determinata distanza da un punto di riferimento o ne è
pier della vigna o stefano protonotaro o giacomo da lentini, 418: non vorria essere
che voi 'l consoliate / che son da lui le sue vertù partite. dante,
sappi ch'avarizia fu partita / troppo da me. boccaccio, 9-29: passato
9-29: passato questo primo empito, da rivocare è la smarrita virtù, e
nomi de'quali ancora chiaro gli abiamo e da nostra memoria partiti non sono.
-che si diparte, che proviene da un determinato punto (una luce,
stimasse conveniente, con risposte che, partite da un uomo diverso, da uno meno
, partite da un uomo diverso, da uno meno naufragato e magari solo da
, da uno meno naufragato e magari solo da un segaligno, non sarebbero state perdonate
a la to corte, / partito da servir quella d'amore.
dolore (il cuore). tommaso da faenza, xvii-108-28: lo meo cor è
arald. diviso in parti perfettamente uguali da una linea verticale (uno scudo).
cesari, 6-228: è... da osservare che i filosofi del tempo nostro
difficoltà, nella scelta di un comportamento da tenere o per esprimere un'opinione,
intenzione, piano, progetto; problema da risolvere (anche nell'espressione levarsi da
da risolvere (anche nell'espressione levarsi da partito). latini, rettor
il migliore o 'l finissimo partito. guidotto da bolo gna, 1-131:
: per prevenir le beffe che s'aspettava da tutti, prese ferocemente il partito d'
partiti che non sappi ritrovare qualche cosa da dire a tuo padre? m. zane
e si mostra cortese; è uomo da partiti; dà ragione alla buona ragione,
: non mi dica che questo nasca da partito preso, dallo storto concetto che s'
i dogliosi, / quei c'àn da lor partito / ogna fino partito / e
concordia per industria e sagacità di quel da prato: trattando col detto messer francesco
lanzi, ii-381: vedeva il quadro da principio qual do- vea essere, né
de're coi regnami loro. antonio da ferrara, 144: la tua resposta
nom potè; / ned alcuno essere da sua amanza gradito / se son, ver'
co'tiranni libero, con gli insolenti cervello da partito. -pericolo, rischio.
sì del tutto esser divisato, che esser da lei riconosciuto a niun partito credeva.
di francia in premio dell'unione che da noi contro l'imperio spagnolo chiedeva.
le arti e gli stratagemmi per trarre da un tal marito il maggior partito possibile?
sono industriosi gli uomini nel tirar partito da tutto! -sollievo, beneficio,
secondo le ore, un margine d'ombra da cui si può trarre partito.
per possere intendere per mia via se era da deverse ponere avante e pratticarlo. ariosto
sposalizio! / -ognun sì lo lodava da principio / per un partito de'miglior
è nato, e se è un partito da farsi. -disus. donna,
donna, femmina, fanciulla, cortigiana da o di partito: donna di facili costumi
perdono ne l'amore d'una cortegiana da partito, che manifestamente saperanno che per
, come le taverne e le femmine da partito. cellini, 1-30 (80)
. bartoli, 1-5-147: le femmine da partito, in numero più che le
più o meno pretestuosamente proclamata) perseguita da un tale gruppo; l'attività svolta.
brusoni, 323: sarebbe forse stata maggiore da questo lato l'uccisione, se,
la caduta in venezia della mia protetta. da ponte, 330: il rossini ha
dir egli, or che partito ha da esser il mio. -situazione economica,
, 1-70: la città era a partito da non poter durare. boccaccio, ii-6-20
. il mancamento di quelle aveva ridotte da bel principio le cose della guerra ad estrema
sia fornito di una buona rada, da cui le navi passino al porto,
così carlo. antonio da ferrara, 108: se fra lor sono
alcun commerzio con gli spagnuoli, che da questi non gli era stato fatto alcun partito
servirti colla maggior attenzione. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
, maestro pace: / qual stato è da laudar per più verace / tra bene
-ipotesi, supposizione, congettura. domenico da prato, lxxxiii-1-574: pasconmi di partiti
sua?... è un partito da non doversi neanche discutere.
tante e con sì vergognose retirate che da voi stessi conoscerete una povertà de partiti
, principio, giudizio sostenuto o professato da una singola persona o da un gruppo
o professato da una singola persona o da un gruppo di persone. porcacchi,
. non sapendo egli vedere altra via da render ragione del perché un ragazzo,
come dici. ma non lo credo da tanto d'avere un partito. palazzeschi
culturale sia istituzionale) e delle soluzioni da proporre per i problemi politici generali,
vantasi alleato giuseppe garibaldi al socialista che da lui si credè iniziato o abilitato, intorno
su tali organi e su quelli che da essi dipendono, come il governo e
in modo esclusivo e permanente e partecipa da sola a forme di vita politica pubblica
per lo più pubbliche, mediante votazione da parte di tutti i membri di una
di una comunità o istituzione interessata o da parte dei membri di un organo collegiale
storia lucchese raccolti da carlo minutoli [rezasco], 174:
cosmo in mano un bossolo d'argento da ricorre i partiti. ordine della compagnia
.. senza essere detti partiti veduti da sé o da altri metterli di mano in
essere detti partiti veduti da sé o da altri metterli di mano in mano ne'
testa di un dalfino grande quant'una fava da partito grossetta. misura, provvedimento
misura, provvedimento, deliberazione presa da un'autorità (in partic. da un
presa da un'autorità (in partic. da un organo collegiale) in conformità con
fissava alcune condizioni per ulteriori misure da prendere in seguito. -partito libero: deliberazione
-partito libero: deliberazione che veniva presa da un organo collegiale mediante una votazione e
. pitti, 2-139: ser giuliano da ripa... aveva rogato i partiti
bandi... che si faranno da sua illustrissima signoria e suoi magnifici consiglieri
85: si faccia il preambulo partito da vincersi per i due terzi, che
pareri nel gabinetto di petroburgo sul partito da prendersi. botta, 5-81: si commise
ma la mattina sull'alba trovossi appostata da dodici galee d'algeri, che col vantaggio
e, fermandosi sotto il petto, ritenuto da un nodo, cade quindi fino in
del ginocchio. il nudo si sviluppa da un partito di pieghe. -elemento strutturale
re. g. bentivoglio, 4-235: da vari mercanti genovesi si era fatto un
invito, / se non, pigliar da cena a ogni partito. della casa,
fatto che è uno grande maestro, è da tenerlo con più sicurtà si può
tenerlo con più sicurtà si può, né da muoverseli contro se non a partiti
cadere in un errore madornale. sabba da castiglione, 34: se alcun altro dirà
in partito qualcuno: costringere a darsi da fare. gigli, 3-92: quell'
cattaneo, iv-3-254: quando c'è da svenare e sventrare, sei sempre pronto
. proverbi toscani, 78: 'da 'buon (o da gran) partiti
78: 'da 'buon (o da gran) partiti pàrtiti '(la
4-340: rimarebbe al più al più venerato da un partitèllo, da un manipolo,
al più venerato da un partitèllo, da un manipolo, da una chiesuola.
un partitèllo, da un manipolo, da una chiesuola. -partitino.
orma ad ogni partituzo del senato, da tre anni in qua non vi capita
partiti politici, anziché limitarsi a fungere da centri di raccolta del consenso popolare e
delle concezioni e dei programmi politici e da tramite per consentire al corpo elettorale di
. = voce dotta, comp. da partite• * e dal tema del gr.
: una pèsca spicca, divisa in due da sé. comisso, 5-36: ella
». 2. che è da spartire in base a un contratto.
pecore ce. nn'à in soccita xvi da bavaglino da peringniano e sono partitoie di
nn'à in soccita xvi da bavaglino da peringniano e sono partitoie di magio prossimo
in partic. senese), deriv. da partire1. partitóio2,
item di due chiuse del partitoio dell'acqua da sancta lucia soldi xlij.
soldi xlij. = deriv. da partirei. partitomanìa, sf.
che deve adoprarlo. = comp. da partito1 e manìa (v.).
molto bene (dalla squadra o anche da un singolo giocatore). fagiuoli,
a concetti astratti). giacomo da lentini, 19: amore non fu e
leggi opportune,... vi venne da roma un nobilissimo giovane per ischiatta de'
per ischiatta de'fran- giapani e nominato da tutti eliseo. berni, 50-24 (iv-
pubblico. casalberti, i-40: ebbi da francesco zaccio, partitore della dieta prestansa
bellini, 5-2-323: le chiama acque da partire o acque da partitori, che è
le chiama acque da partire o acque da partitori, che è l'istesso che
lat. partìtor -òris, nome d'agente da partire, partiri (v. partire1
consulti. = nome d'azione da partiren. partizióne (ant.
di una campagna militare condotta in comune da più alleati. [sostituito da]
comune da più alleati. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
può ripartire in diverse maniere e però da diversi scrittori furono adoperate diverse partizioni.
dei metri e delle specie liriche fatta da dante nel secondo libro del vulgare eloquio
storiche ', delimitate cronologicamente e contrassegnate da un concetto o da una rappresentazione generale
cronologicamente e contrassegnate da un concetto o da una rappresentazione generale o dalla figura di
o dalla figura di un personaggio o da altro simbolo, sono partizioni di uso
gione di questi soprascripti pessi di terra da alcuno delli loro anguli. g.
diviso lo scudo: possono essere segnate da una sola linea, da più linee o
essere segnate da una sola linea, da più linee o da linee che ripiegano
una sola linea, da più linee o da linee che ripiegano in direzioni diverse.
elaborazione dei dati fra diversi utenti collegati da terminali. 11. matem. partizione
partenza nell'accordatura per ottave degli acuti da una parte e dei bassi dall'altra.
organo od altro simile strumento; e da quella, come base, partire accordando
base, partire accordando poi per ottave, da una parte gli acuti e dall'altra
argomento in discussione in varie questioni, da risolversi una per una. -anche:
, aperta, breve, non sostentata da niuna sorte d'aviluppamenti o da parole
non sostentata da niuna sorte d'aviluppamenti o da parole che vi siano di soverchio.
e che in un quadro ci abbia da essere il suo esordio con la sua narrazione
lat. partitio -ònis, nome d'azione da partire, partiri (v.
te mi ritorno, non essendo più da dare ad altro sposo ». idem,
idem, par., 16-35: da quel dì che fu detto 'ave '
-con riferimento alla nascita di gesù da maria vergine. iacopone, 2-42
letto per alcuno tempo pallida come afflitta da dolori e che vada ristorandosi con cibi
gravida, o fuggente / giù da lanuvio fulva lupa e volpe / fresca
. lamenti storici, i-118: quilli da bormii, mogliere e fantini, /
ti fece. 3. creatura partorita da poco tempo, neonato. - anche
membro a membro dispartire le membra! felice da massa marittima, 60: il divino
tuo parto si potrà vedere. fausto da longiano, 4: conciosia che la luna
parto beato. lemene, ii-156: da la madre in terra nasce / quel ch'
si segnano. cammelli, 291: da ramo in ramo canta ogni uccelletto,
parto e embrione la creatura ovvero bambino da che si genera nella matrice in fino a
come vivo per molto che sia, e da medicamenti e dalle mano dell'ostetrice o
-chi ottiene protezione, difesa e assistenza da una persona, da una famiglia o da
difesa e assistenza da una persona, da una famiglia o da un organismo autorevole
da una persona, da una famiglia o da un organismo autorevole e potente.
farà l'alma. aretino, v-1-443: da che voi, re inclito, per
, esito. bembo, iii-328: da soverchia lascivia e da pigro ozio degli
bembo, iii-328: da soverchia lascivia e da pigro ozio degli uomini,..
procreato, nasce [a- more] da prima quasi parto di malizia e di vizio
bisognerebbe incamminarsi per una strada assai diversa da quella che farebbe di mestieri pigliare,
'. -ciò che si ricava da un'operazione economica, da una speculazione
si ricava da un'operazione economica, da una speculazione. gherardi, 2-i-266:
, quivi più alto la vite è da fare, perciocché nel parto e nella nutritura
ma sole. soderini, ii-144: da principio [il fungo] è come una
. questa... sarà tale da non potersi affatto scindere da esso.
. sarà tale da non potersi affatto scindere da esso. sarà forma nata in un
lui; sarà anzi talmente lui, da impedire che si possa fare distinzione fra
= lat. partus -ùs, deriv. da parere (v. parire1 e parente1
data con tutto il suo territorio a'portoghesi da sultan badur, germano di sultan macmut
confidenza partoriale. = deriv. da partorire. partoriènte (part.
è facto uno tempio di oblazione pure da le done donzellete, nel quale se
de marchi, ii- 396: ottenne da lei oggi un sussidio per una povera
beatissima partoriente', la madonna. costantino da orvieto volgar., xxi-773: la.
funzione maieutica. = nome d'azione da partorire. partorire (ant. e
giustizia il sol. s. bernardino da siena, 36: non temere, maria
-assol. - anche sostant. pietro da bascapè, v-189-187: multiplicarò li toi
costei abbi partorito di panfilo? fausto da longiano, iv-127: non sai eh'
o paradossali o con riferimento alla nascita da zeus di atena e dioniso).
fere, e rami altissimi / spuntar talvolta da vivente corpo, /...
. galileo, 3-4-234: che vapori fumidi da qualche parte della terra sormontino sopra la
scritto dal sig. mario né detto da me. loredano, 3-143: con ragione
ricche che partorisca il canopo. luca da caltanissetta, 381: sopra modo è
la terra ne'suoi giusti ozi, da poi / che all'uom copia di frutti
e di gelo, / portate a forza da feroci venti, / scoppiando partoriscono dal
oro incenerisce. bacchetti, 2-v-113: da certe aureole spettroscopiche in cima ad antenne
paludosi e pieni di boschi, e non da quei favolosi monti rifei ed perborei,
ma che li mantiene sani e liberi da quei mali che suol partorire a noi
terzane, ma non muoiono genti. paolo da varazze, 462: il clima.
liburnio, 3-2: tutti gli mortali da invidia rimoti istimono che 'l cercuito dell'
le cose, battezzandola intelligenzia vera e da vero, la quale ne partorisce una
. lasciare intendere, manifestare. lapo da castiglionchio, 74: federigo, pacificato con
, 373: la fede... da noi medesimi la parturiamo e producemo.
1-142: se salamone non fusse stato da picciolo allevato ne'carnali desideri, non
5-109: tenebre più che splendori nascono da quelle arguzie che si partoriscono nel giorno,
: la fama buona principalmente è generata da la buona operazione ne la mente de l'
la mente de l'amico, e da quella è prima partorita; ché la mente
. -approntare, celebrare. felice da massa marittima, 59: l'angel tornando
, / però si debba festa partorire / da l'anime viventi, prima morte.
. -anche con metonimia. guido da pisa, 1-327: brighiamo di sotterrare li
-suscitare, estrinsecare. 5. caterina da siena, 17: tucte le virtù si
alcuni spirti che, per avere origine da lui, ardano continuamente nel desiderio d'
/ che non se spanna la mente da quello c'ha sentuto. bartolomeo da
da quello c'ha sentuto. bartolomeo da s. c., 5-1-16: conversazione
parto riscono brighe e tenzoni. benvenuto da imola volgar., i-257: le
particella del tuo corpo veduta ignuda è da sé sola una face con che amore è
o per altro interesse, si separasse da quella unione. giannone, i-311: la
travestito, per amore del secolo, da luciano. 12. ant.
. scarlatti, lxxxviii-n-619: o pazzi da catene, / chi ha spasso di
dolore / costui sì si nutrisce! / da questo partorisce / ogni cattivo vizio.
nota favola di esopo, ripresa anche da orazio: v. anche montagna, n
dotta, lat. parturire, deriv. da parére (v. parire1) attraverso
... /... come da mostri, / da quercie, over
.. come da mostri, / da quercie, over da grotte partorite, /
mostri, / da quercie, over da grotte partorite, / eravam poco qui
grotte partorite, / eravam poco qui da lor gradite. parabosco, 2-46: la
armadio la boccia polverosa col mostricciatolo partorito da lei. -seguito da un compì
mostricciatolo partorito da lei. -seguito da un compì, di vantaggio che designa
v-78: questo verme... nasce da un ovetto partorito da una farfalla.
.. nasce da un ovetto partorito da una farfalla. -con riferimento ai
giuglaris, 299: i giorni che, da giri e raggiri del sole tutti partoriti
ad un modo, hanno un stesso capitale da spendere di 24 e non più ore
vostro fratello, partorito alla cattolica fede da quest'uomo di dio. -ant
uomini di tal valore, partoriti non da altro che dalla obbedienza ed esercizio.
vera questa ragione e sentenza partorita da ferme forze. bembo, 10-ix-494:
alle vostre travagliose lettere, partorite da quell'angoscia che vi tormenta l'a
dal timore / e partu- rita poi da la paura. f. f. frugoni
agli svevi e al principato con essi da quella lor dominazione avara e rigida.
accorse che lo stillicidio ricominciava, e da ideale ridiventava realissimo, partorito da un
e da ideale ridiventava realissimo, partorito da un muro. -materializzato.
2-496: delli discorsi umani stoltissimo è da essere reputato quello il qual s'astende alla
foresta. = nome d'agente da partorire; cfr. lat. tardo partrix
partoritura. = nome d'azione da partorire. partorizióne (parturizióne),
lamo) nome d'azione da parturire (v. partorire).
: quello tra i calastrelli del sottaffusto da piazza e costa, nel quale entra
7rapoo- xt; -t8o£, comp. da 7rocpà 'presso, vicino 'e oùxov
gr. 7tapoua (a, deriv. da 7tàpei (xi 'sono, sto presso
, ven. e friul.), da riconnettersi col lat. parra (v
mostra. arrigo testa o giacomo da lentini, 412: se voi mi sete
per bene aver damagio. bartolomeo da s. c., 30-1-12: de'
in umile paruta; / e di retro da tutti un vecchio solo / venir
datoli la sua forma. andrea da barberino, i-67: disse el saraino:
/ però ch'io non sia veduta / da così sozza paruta. 3
erano sentadi questi tali tre zove- netti da una banda, gli altri, cioè suo
par., 10-42: quant'esser convenìa da sé lucente / quel ch'era dentro
; indiscutibile, incontestabile. paganino da serezano, 123: omo sente / gioi
. /... / non pò da sua natura esser possente / tanto che
principio non discerna / molto di là da quel che l'è parvente. castelvetro,
perspicace (una persona). anseimo da ferrara, lvt-i: chi può aggiunger un
dà d'altro fatto parvente. dante da maiano, 1-45-19: lo pensamento ch'aggio
pier della vigna o stefano protonotaro o giacomo da lentini, 417: stato sì ricco
parvente: apertamente. mocati o monaco da siena, 443: perch'acertata sia /
... una intima rozzezza, da parvenù. -agg. alvaro
sendo. -identità. dante da maiano, 1-52 a-3: qual sete voi
me. inghilfredi, 388: partomi da sollazo e d'ogne gioco / e
parvenza. -vista. onesto da bologna, i-29: se co lo vostro
sentì che que'suoi non eran giorni da rifare la lirica politica delle strofi meliche,
suggerire e fallacemente rappresentare una realtà diversa da quella di cui dovrebbe essere l'immagine
i-637: la morte ha liberato pierre louys da una triste parvenza di vita. disfatto
mia parvensa, / c'ogni dogliensa -parto da me fore. guittone, xxiv-34:
ed aggia sua vii segnoria. dante da maiano, 1-44-29: non è d'
core non è disiata. mocati o monaco da siena, 442: pensando tanta
parvenza', dimostrare pubblicamente. dante da maiano, 1-1-2: convemmi dimostrar lo meo
parvenza, / lo giorno ch'eo da voi mi dipartivi. boccaccio, dee.
parvenza. = deriv. da parvente; cfr. provenz. parvensa.
giovanni di bonandrea, xxxvii-59: scender da monte mirabel alte99a / in chi
^ a. = deriv. da parvo. parvicellulare, agg. caratterizzato
. parvus (v. parvo) e da cellulare (v.).
. parvus (v. parvo) e da decenza (v.).
: il medesimo concilio, poc'anzi da lui magnificato per fine di deprimerlo quando
di deprimerlo quando operava poco, è da lui pacificato a fine di deprimerlo doppiamente
idealità pelasgica. = denom. da parvifico. parvificativo, agg.
. = agg. verb. da parvificare. pacificato (part.
pacificazioni. = nome d'azione da parvificare. parvificènza, sf.
parvificènza. = deriv. da parvifico, sul modello di magnificenza
: aio un canestraio appiso, / che da surci non sia offiso; / cinqui
, lat. parvitas -àtis, deriv. da parvus (v. parvo)
sociale basso o inferiore. francesco da barberino, i-91: la fama tua /
parvoleg- gia. = denom. da parvolo, col suff. dei verbi frequent
mio amore. = deriv. da parvolo. parvolina, sf.
cielo. guerrazzi, 7-297: allontana da sé i discepoli perché i parvoli gli si
il primato nel regno e la via da seguire per conseguirlo. fra giordano,
proprio del linguaggio omiletico). zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
le esponesse loro. s. caterina da siena, iv-240: col latte della dolcezza
per vera purità. s. bernardino da siena, 75: le parole preallegate,
dell'uomo rispetto a dio. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
alle parole di gesù cristo, riportate da matteo (11, 25) e da
da matteo (11, 25) e da luca (io, 21),
. -di animali. bartolomeo da s. c., 17-4-8: le
. poco perspicuo, limitato. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
dio, attemperato alla mia parvola intelligenza da due... immagini. -dimesso
tra loro uccidere cristo nato. felice da massa marittima, 48: or vedi questa
sempre il nome del signore! niccolò da correggio, 182: sul fiume un altro
di maestà. = deriv. da parvolo. pàrvulo, v.
cremonesi, 58: livre vii de giodi da dinaro dadi per manfiol per ingiodar le
/ veggio andar peregrino, / e da suo'parziali esser diserto. boccaccio,
a lui. s. bernardino da siena, 491: tiene per fermo e
, 329: quello... ha da fare l'eccellenza vostra è tessere neutrale
di parte in una lite. pace da certaldo, 54: presono per loro parziale
il quale li è parzialissimo. fausto da longiano, iv-249: sii aiutatore d'orfani
sua parzialissima lucrezia principessa estense, moglie da tre anni al principe ereditario d'urbino
che fu conosciuto e riverito come lor parziale da tutt'i poeti più famosi. goldoni
a. cattaneo, iii-79: cominciando da sisto quarto, quasi tutti i pontefici in
, unico nel suo genere; distinto da ogni altra cosa; esclusivo. -in
in modo peculiare o inclinato ovvero nutrito da qualcuno nei confronti di qualcuno o di
a gradire quest'uffizio, che deriva da un animo singolarmente parziale delle sue contentezze
vostre, ma siccome non ne ho da nessuna parte, così suppongo sia un
un ritardo non parziale, ma dipendente da qualche incidente svizzero. -abitualmente
, 39-v-66: chi è prodigo è infestato da un vizio che benissimo può stare colla
né consigliare. s. bernardino da siena, 53: non è gente niuna
manifesta parziale verso veruna. -dilaniato da lotte, da fazioni. vita detta
veruna. -dilaniato da lotte, da fazioni. vita detta beata chiara da
da fazioni. vita detta beata chiara da rimini [rezasco], 5: como
., messer chiarello... fu da la dolce patria discacciato.
dolce patria discacciato. determinato da spirito di parte, da faziosità,
determinato da spirito di parte, da faziosità, nell'interesse o a favore
della retina. -che sostiene la possibilità da parte del pensiero di conoscere soltanto una
avessero buone e diligenti edizioni parziali dovrebbero da lei essere ristampate sopra queste tali edizioni
ri- generazione, così... da questa parziale mortificazione si esce..
r. carli, 2-xiii-219: resterebbe ora da discorrere sulle monete parziali di ogni città
un astro appare oscurato solo in parte da un altro astro (v. anche
un solo frutto, quando abbiano origine da un peduncolo comune. -velo parziale',
sostiene una sola fruttificazione, qualora nasca da un peduncolo comune. 9. dir
, lat. tardo partiàlis, deriv. da pars partis (v. parte)
disunita l'autorità. = denom. da parziale, col suff. dei verbi frequent
vita di francesco petrarca, 7: da parzialità contaminato, con molti altri di
firenze fu espulso. s. bernardino da siena, 218: carità è unire e
le parzialità che aveva preso, fu da un altro canto... incostante
i vocaboli fiorentini e toscani di esso da quelli che sono di altre regioni d'italia
che sono di altre regioni d'italia e da quelli che sono a quasi tutta italia
, ma sulo considerando io esser cristiano, da necessità me trovo costretto con la voluntà
consiglio che quando ha trovato uno libero da queste passioni e di buona intenzione,
. era in un medesimo tempo travagliata da guerra, fame, parzialità e pestilenza.
e pestilenza. giannone, 1-iv-345: da quelle [regalie] ne nascono le
e il dolore? -specificato da un agg. di signif. negativo:
che potrebbe esser accusata ne'corpi celesti da alcune men favorite regioni della terra,
che notar si possa nel sommo dio da chi che sia degli uomini, di
preso il principato. = deriv. da parziale; cfr. lat. mediev.
lizzato. = agg. verb. da parzializzare. parzializzare (ant. parziali
. 2). = denom. da parziale, col suff. dei verbi frequent
: dalla striglia entra al comando e da una mangiatoia si reduce alle reggi e consolari
una condotta. = nome d'agente da parzializzare, n. 4. parzializzazióne
di servizio. = nome d'azione da parzializzare, n. 4. parzialménte
l'attenersi così parzialmente alla teologia insegnata da san tommaso. 3. in
dotta, lat. partiarius, deriv. da pars partis (v. parte)
nel sec. xiii), deriv. da pargon (v. parzioniere) attraverso
della detta nave. = deriv. da un lat. * partìo -ònis, incr
. partigianeria. s. bernardino da siena, ii-319: guarda che non ti
morte a metterviti. = deriv. da parzionale, n. 1. parzionària
, concedendo a un coltivatore terreni da ridurre a coltura, si impegnava a riconoscergliene
lat. mediev. partionaria, deriv. da * partìo -onis (v. parzionale
, a bologna), deriv. da * partio -ónis (v. parzionale)
è parzoniere del demonio. s. bernardino da siena, 234: così fanno propriamente
e provenz. òarsonier, deriv. da pardon (provenz. parso) 'divisione
dotta, lat. scient. pasania, da un termine malese. pasare e
difesa. = comp. da pascaliano. pascaliano, agg. che
: oh s'io credea che il far da truffaldino / o pascariel che la
1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre e pascer questo
i loro cadaveri] in positura e da certe separazioni divisi fra loro, esposti
pasciuti dai corvi, dagli avvoltoi e da altri uccelli di rapina.
cavalcanti, 128: fuori del padule, da uno de'lati, vi è un
che dagli uomini e'sia usato, ma da niuna bestia domestica fu mai pasciuto.
con partic. riferimento all'assunzione, da parte dell'uomo, di cibi propri
i'passo / quel'erba acerba, che da vita passo. boccaccio, dee.
la sera davanti cenato non avea, da fame constretta, a pascer l'erbe
... e fu contenta di darle da pascere alla gallina, appena si accorse
soa verdura pasce tucte le cose create da dyu. cavalca, 11-92: tu pasci
, cotte in olio fetido. paolo da certaldo, 155: il fanciullo maschio
, sull'e- sempio di quanto fatto da dio nel deserto per gli ebrei e
dio nel deserto per gli ebrei e da gesù cristo con la moltiplicazione dei pani
pani e dei pesci). bonvesin da la riva, xxxv-1-703: quand tu pasci
la vena arteriale a ciò siano pasciuti da essa. -infettare. dalla
cui sete aspra martora / pur respinge da sé tonde temute; / e di livide
539: non si spreme e cava più da gli ulivi quell'atro sì e oscuro
sole imita / lo stil, se da la luna ella discorda; / che nell'
ed accorta, / con ricchi arnesi e da bel cavalcare, / pascendo augelli e
. quello che tante volte fu pasciuto da te con una manata di grani di
popolo. -sovvenzionare. benvenuto da imola volgar., ii-396: oltre a
. non debbono aver mai interesse diverso da quello del tiranno che li pasce.
. ex. zia, el che è da evitare con omne industria. guicciardini,
, dopo la partita di lau- trech da piacenza, mandò fuora di milano i fanti
esser può ch'ogni minima cosa / da te pasciuta ed adempiuta sia. panigarola
mia insino al presente dì. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
grazia o la beatitudine eterna. bonvesin da la riva, xxxv-1-703: quand tu pasci
giovanni al vigesimo primo, dove da cristo è detto a san pietro: «
scheroni, 8-147: tu puoi mondar da tanta / feccia il tuo caro
livio volgar., 5-225: coloro che da più anni erano pasciuti de'pubblici denari
bartoli, 16-1-65: dove fosse sì lontano da sé, quali oggetti gli dessero di
intelletto alcun diletto cibo non più gustato da altri, affermando egli la verità più
per pascere esilio e tormento) / da te già s'accende e rifiata,
d'estinguere la sua setta; et era da lui pasciuto di buona speranza. aretino
si vedono [i fiorentini] abbandonati da ognuno... e apertamente mi
è servo / a quela eh'a paso da eia se '1 parte. petrarca,
proposito vane quelle pitture che si scostano da tale ufficio, né mirano cosa relevante,
un impulso, un'inclinazione. francesco da barberino, ii-105: non so veder perché
si tornavano satolli. 5. bernardino da siena, 115: fa'come fa il
, d'ellera e di vilucchi in modo da ogni banda avvinchiata e tessuta che d'
-rodere le foglie di gelso (il baco da seta). pascoli, 355:
profenda, / al lor [dei bachi da seta] presepe, nell'ugual tepore
a l'ombra e al sole. felice da massa marittima, xliii-201: o sommo
sono nulla vicino a quelle che pascono da una diversa sintonia spirituale.
filargiria si tramutò in civetta, uccello da lei a tutti gli altri preferito,
: sì sì entrate pur dentro a pascervi da capo a piedi. -farsi
ricchi] senza affaticarsi. -guadagnarsi da vivere. pascoli, ii-191: non
aretino, v-1-13: mi pasco di udir da le gran persone: -egli è morto
annichilarsi in lui. s. caterina da siena, i-55: il lupo infernale ne
-essere assiso al convito celeste. zanobi da strafa [s. gregorio magno volgar.
d'animo; esserne preda. giacomo da lentini, 17: però mi pasco di
gioie mi notrico e pasco. francesco da barberino, iii-367: altri son che ciascuna
che si pascono del giuocare. fausto da longiano, iv-280: essendo la carne
, e ve pasciete in essi. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar
. l. strozzi, 1-54: -e da che nasce? / - che d'
si pasce e si riposa, l'invidia da quella che imaginò è pasciuta et agitata
per sua munizione: / non son costor da pascer di frittelle. -pascere
chi si contenta di poco, / truova da pascere in ogni loco. proverbi toscani
che a quelle a cui si è legati da vincoli di parentela o di affetto.
paschivo. = deriv. da pasco, sul modello di boschivo.
di buon consiglio, e viene eziandio da alcuni incolpato della morte sua con veleno.
di j. soranzo, lii-13-238: è da toccar qualche cosa dei quattro pascià visiri
erizzo, lxxx-4-777: la sorpresa dimostrata da quel passà all'approssimarsi de'cesarei. balbo
il viso nascosto sotto un cappello di paglia da mietitore. « non è vero signor
gli urali ed il caucaso, porta da per tutto la luce e la libertà
la libertà. ma attendi bene; da per tutto, anche su 'l campidoglio;
l'altro titolo turco bàsha, deriv. da bash agha 'capo supremo '
2. per estens. territorio retto da un governo assolutistico e tirannico.
latichi addirittura. = deriv. da pascialato. pascialato, sm. stor
di pascialato. = deriv. da pascià; cfr. anche pascialicato.
. pa§alik), deriv. da pashà (v. pascià).
aggiunto di terreno, che può servire da pascolo. = agg.
= agg. verb. da pascere. pascigréppi, sm.
genov., di etimo incerto: forse da connettere con pasciùn (v. passone
nostre. = nome d'azione da pascere. pasciménto2, sm.
dei pezzi. = deriv. da pascima. pascìna, v.
alla pastura del bestiame. buonaccorso da montemagno il giovane, 2-37: la virtù
/ non è dato tanto strame / da scacciare almen la fame: / solo
: la grascia non è a un prezzo da gridar fame e non deriva da altro
prezzo da gridar fame e non deriva da altro che dalla pasciona degli anni scorsi
tenera: riuscire a ottenere facilmente qualcosa da qualcuno. g. m. cecchi
così visiterò le mie pecorelle e libererolle da ogni luogo nel quale erano disperse nel dì
, pastura ', nome d'azione da. pascere (v. pascere).
i legnami. = denom. da pascima], che rende il venez.
pascitóre. = nome d'agente da pascere. pasciuti » v.
paese... veniva pascolato allora da circa cento pastori che, pasciuti di
; sazio, satollo. uguccione da lodi, xxxv-1-613: mo si è un
hanno sempre in comune per uno anno da potere dare loro da lavorare in quelli
per uno anno da potere dare loro da lavorare in quelli esercizi che sieno el
: mandar cessan [le greggi] da le poppe i fiumi, / di carici
: siete ben sì uomini, ma sublimati da ordini, ma aggregati agli apostoli,
, cioè non ingrassato, si vendesse da indi innanzi soldi sedici. buonafede, 2-i-327
tanta esattezza, il servizio è latto non da stracchi e mal pasciuti ronzini, ma
stracchi e mal pasciuti ronzini, ma da robusti cavalli intieri. -che procura
., il terreno fiorito e pasciuto da vacche nere, quasi vellutate. cerreta,
vellutate. cerreta, xxii-494: or da arbor lasciva il crin diffuso / toglie,
bella nera pellegrina, / che gì da me pasciuta e non tornò, / col
, 5-63: ha una pasciuta figura da beccaio. gadda conti, 1-128:
argento alle scarpe e panciotti chiari, tesi da ben pasciute corpulenze.
. 8. permeato, pervaso da un sentimento, da uno stato d'
. permeato, pervaso da un sentimento, da uno stato d'animo. roselli
pasciuto di vanagloria toglie il posto ambito da un vecchio insegnante pieno di fatiche di
in una particolare condizione. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
il profitto suo trar non sapesse / da quella che di lui fiducia s'ebbe?
dell'ignoranza e dell'ingiustizia, abbandonato da tutti. -fomentato, rinfocolato (
per questo modo, tutti considerando e da tutti esemplo e studio d'alcuna virtù
, 247: egli [il pupillo] da sé non sa le cose che si
molte lettere intercette che voi, pasciuti da speranze vane, eri in speranza grande
mese di maggio condusse al papa: da cui fu egli grandemente carezzato e dal
effetto. -formato o profondamente influenzato da una scuola letteraria o da un autore
profondamente influenzato da una scuola letteraria o da un autore. fr. serafini,
pasco al lupo gire. r. da sanseverino, 29: se acostorono ad uno
costume. b. corsini, 19-107: da i paschi loro / sgombran, con
foraggio per il bestiame. niccolò da correggio, 1-344: ogni prato raccoglie le
e tinsieme dei princìpi di fede accettati da una comunità di fedeli. -anche: la
all'inizio del sec. xv, formata da quattro ufficiali ai quali era deputata l'
= lat. pascùum, deriv. da pascere (v. pascere).
vi rinasce. = deriv. da pascolo, col suff. collettivo -ame.
dure che sembrano irte di aculei rivolti da tutte le parti, come le punte
ed amore. pascoli, 701: da fanciullo pascolai la greggia, / reggendo
la crescita di una pianta, servirle da concime. giuliani, ii-215: il
nutrirsene. pellico, 3-282: io da quel dì mi pascolo / di forza e
donna. palazzeschi, i-136: anche da giovane era stata impiegata presso un avvocato
: s'udivan i cavalli pascolare / da presso e impazienti ad ora ad ora
pascolandovi beato. = denom. da pascolo. pascolàtico, sm.
i buoi stessi e i loro possessori da qualunque angaria ed aggravio particolare, sotto
dazio carri. = deriv. da pascolo, sul modello di boatico, focatico
pascoli. = agg. verb. da pascolare. pascolato (part. pass
). = nome d'agente da pascolare. pascoleggiare1, tr.
'poemetti '. = deriv. da pascoliano. pascoliano, agg. letter
tormentati pioppi del ronco, non dissimili da quelli del pascoliano rio salto.
. serra, i-172: è poi da notare che in questa stagione fra 1'
uno che non sia mai stato attaccato da vero pascolismo è anche probabile che possa tornare
e facili a rendersi pascolivi. maironi da ponte, 1-i-11: una ben vasta
parte pascolivi. = deriv. da pascolo, sul modello di boschivo.
avvantaggio e grandissima quantità di animali minuti da pascoli. -foraggierò. verga
fatto piantare dove non nasce neppure erba da pascolo! -di pascolo (con
imperatore si mettevano le legioni romane, da quella parte però che fusse più commoda
: c'ero anch'io. c'erano da un venti (e potevano essere quaranta
viziose, immorali, infami. niccolò da correggio, 179: pascul de vizi,
quelle dolcezze, quelle amarezze che sono da tanto tempo il pascolo della mia anima.
resurrezione di tremalaterra... sarebbe bastata da sola a offrire per qualche anno largo
voce di area merid., deriv. da pasco; cfr. napol. òascónè
) nel senso originario di 'terreno da pascolo '. pascóre, sm
agg. ant. che produce foraggio, da pascolo (un terreno).
ant. osso sfenoide. guglielmo da saliceto volgar. [altieri biagi],
. = agg. verb. da pasimare. pàsimo, sm. ant
nel sec. xi), deriv. da pasme (v. pasmo)
febre e toscosa e certo singulto e da puoi entrò nel pasmo. 2
lo dispetto di natura umana. folgore da san gimignano, xxxv-n-413: la vostra borsa
festività pane azzimo e di indossare abiti da viandante per ricordare la partenza dall'egitto
in partic. quello di indossare vesti da viaggio). -anche: il periodo
apparecchiorono la pasqua. s. bernardino da siena, v-349: andate nella casa ov'
del calendario), ed è preceduta da un periodo di preparazione di carattere penitenziale
carattere penitenziale, detto quaresima, e da una veglia che si svolge durante le
ordine di penitenza, 109: da la domenica de quinquagesima fine a pasca
, 99: la fantasia insomma, da pasqua d'uovo fino a quella di
due dì seguenti, la quale è da resurresso a 1 die. sercambi,
so rabito una bella giacca da metterla soltanto per le asque.
consolata madre totalmente. 5. caterina da siena, ii-137: oh inestimabile dolcissima
-tempo, periodo opportuno. domenico da prato, lxxxiii-i-573: s'ingegnàr costoro,
il documento attestante l'avvenuta osservanza, da parte del fedele, del precetto pasquale
vigilia fatta. idem, 198: da ognissanti a natale / ognun studia per
/ ognun studia per uguale: / da carnevale a pasqua, / chi studia e
chi vuol quaresima corta, faccia debiti da pagare a pasqua. ìbidem, 183
, il cassandro, il calvi, venuti da napoli, e poi lo sforza e
del sabato, è pur sempre rappresentata da questo supremo e comprensivo tradimento dell'apostata,
babbeo. sergardi, 1-300: così da te n'andrà lungi imeneo / e
. tardo eccles. paschàlis, deriv. da pascha (v. pasqua),
. torta pasqualina: torta salata costituita da un impasto di bietole (o,
(bientina). = deriv. da pasquale; per il n. 1,
zool. ant. piccolo animale selvatico da pelliccia, simile al vaio. -anche:
. villani, 7-148: il conte guido da montefeltro signore in pisa, sentendo che
,... nel palazzo propio attorneato da molti cavalieri e donzelli e da molti
attorneato da molti cavalieri e donzelli e da molti onorevoli cittadini che pasquavano con lui
gerusalemme vuo'pascare. s. caterina da siena, iii- 206: lungo
sta a pasquare. s. bernardino da siena, ii-367: può passare l'
pasquare. -sostant. bianco da siena, 54: vedrem [all'altare
sommo pasquare. = denom. da pasqua; cfr. lat. mediev.
miamo pasque e che allora da alcuno fu detto pasquate. =
detto pasquate. = deriv. da pasqua. pasqueggiare, intr. (
= dal nome proprio pasquèlla, deriv. da pasqua. pasquèlla2, sf. region
pascolare con loro bestiame nel nostro circondario da tre giorni in su, quel forestiero
. vi mando solamente questi versi ricolti da poeti antiqui, che mi paion belli
a volontà. = denom. da pasquino1. pasquinata, sf.
sono mi son state carissime, per venir da voi. b. cavalcanti, 310
costui aveva fatte non mica delle composizioni da burla ma delle pasquinate sfacciatissime e mandatele
. frugoni, iv-535: indi [da mastro pasquino sarto] ebbe l'origine
dell'isola. = deriv. da pasquinol. pasquinatòrio, agg. letter
manico esca / e dica a gran pataffi da speziale / qualche prefazio in lingua pasquinesca
lingua pasquinesca. = deriv. da pasquino1. pasquino1, sm.
braschi (e pare che il nome derivi da quello di un sarto che aveva la
, in base ad altre tradizioni, da quello di un oste, di
verso quella corona. siri, iii-558: da questa mostruosa rappatumanza si presagivano bisbigli e
peloso '. = deriv. da pasqua. passa, avv.
a tanto buon mercato che è cosa da non credere che per quindici soldi ne
lombardi, maschi e femmine, condotti da un frate manfredi domenicano. c. arrighi
acustica, che si lascia attraversare solo da correnti di frequenza superiori a un valore
eziandio qualche documento e qualche lume non da farlo divenir bravo e valente, che
lezioni di tennis tutti i santi giorni da un nusslein o da un martin plaa,
i santi giorni da un nusslein o da un martin plaa, non sarebbe mai
. = agg. verb. da passare; per calco sul fr. passable
, xv-141: ha un impiego che darà da vivere passabilmente alla sua famiglia. manzoni
non come prima, almeno in modo da poterci stare passabilmente. -in discrete condizioni
: talun per domandar modestamente, / da te, dice, goldon, vorre'un
è costituita, come la ciaccona, da una serie di variazioni sopra un basso
coppie eh'erano intorno s'andavano ritraendo da noi. savinio, 12-126: nomi in
, sm. marin. imbarcazione seicentesca da carico a vela e a remi, munita
.): che ha lunghezza tale da raggiungere e trapassare un cuore umano (
giuoco semplice, e che sempre portava dadi da sé per non essere ingannato.
copie del film distribuito, in modo da accertarne il grado di usura.
industria tessile, piccolo attrezzo, costituito da un'asticella metallica con punta a uncino
il filo esterno del muro, in modo da formare sostegno per il cornicione sovrastante.
per le strade ', comp. da posar 'passare 'e calle 'strada
sincopate o legate. = denom. da passaggio, n. 37.
percorrerlo; transito, trasferimento, spostamento da un luogo a un altro o movimento
1-2-197: per la necessità del commercio da un luogo all'altro abitato, anzi dentro
il territorio del medesimo luogo per andar da una contrada all'altra, vi sono
fece ala al suo passaggio, seguito da cento sguardi, giunse alla presenza del
veduta degli appennini assai meno orridi veduti da questa che dall'altra parte d'onde
episodio biblico dell'attraversamento del mar rosso da parte degli ebrei in fuga dall'egitto
punto per punto che il telegramma urgente da bucarest le era stato recapitato il giorno
, 10vi- 30: alcuni son venuti da costà a pesaro in quattro di questi
marsiglia. giacomo soranzo, lii-3-54: da dover a calais, dove si fa
del passaggio di serse, si comprova da un'altra ecclissi. casti, 440
. casti, 440: si partì da zara il 3 marzo, e il secondo
. ungaretti, xi-14: non parto da napoli. ho il passaggio da siracusa.
parto da napoli. ho il passaggio da siracusa. -con metonimia: l'imbarcazione
l'uomo nobile o perfetto ha da essere. -con metonimia: la
la cima d'un colle, mi sentii da fierissime punte assalire, in modo che
di bel nuovo riscalducciato, e già da tanto da intraprendere, se fosse occorso,
nuovo riscalducciato, e già da tanto da intraprendere, se fosse occorso, il
scorreria, scorribanda. s. bernardino da siena, iii-38: stando i franciosi a
mettersi a pericolo non sarebbe andato vestito da mercatante per lo ponente per vedere l'apparecchio
in proprietà, a un soggetto diverso da quello che compie il transito stesso. -
. cacherano di bricherasio, xviii-7-608: da molti secoli addietro incominciò il passaggio de'
. percorso, tragitto, cammino compiuto da una persona; la direzione che segue.
la direzione che segue. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
1-42: temistocle soleva viaggiando col basso marini da milano a stradella in legno di posta
dal retino, venivano disposti in modo da obbligare un passaggio. moravia, ix-245
servaggio. a. pucci, 3-3-17: da scampar non ci è altro viaggio /
all'attraversamento pedonale e in genere contrassegnata da zebratura bianco-nera. bianciardi, 4-185
tracciato nel boschetto di magnolie è frequentato da militari di bassa forza.
uno dei due lunghi passaggi che vanno da poppa a prua. e. cecchi,
: credesi, fra l'altro, che da questa camera, per un tortuoso passaggio
-in partic.: solco tracciato da una punta nella lastra metallica usata per
evidente uno danaio di passaggio. francesco da barberino, 4-254: con- vien pagar
e sia franca e libera ed esente da ogni gabella, passaggio o dazio.
ancora veduto che le strade sono infestate da vari vettigali, sotto nome di pedagi,
proprietario, il cui fondo è circondato da fondi altrui, e che non ha uscita
13. attraversamento di un corpo (da parte della luce). c
lo suo mezzo que'finissimi ribollimenti che da esso verso il voto s'innalzano.
ancora. muratori, 7-iv-50: sarebbe anche da vedere se fosse possibile che, entrando
... che il calore come da torrente di fuoco venga communicato a tutto il
14. dir. trasferimento di un soggetto da una sede all'altra e, per
all'altra e, per estens., da un ufficio o da una carica a
per estens., da un ufficio o da una carica a un'altra; progressione
o religione si davano questi passaggi formali da un monastero all'altro. giannone,
all'altro. giannone, 1-ii-404: da questo posto regolarmente si faceva passaggio al
un diritto o di altra posizione giuridica da un soggetto a un altro in forma
come la copia delle monete, minorandosi da un canto nel passaggio de'cambisti e
in barba, onde è uno strano passaggio da quei grandi longobardi de'norlandi a questi
, 1-ii-146: far passaggio spesso / da timore in timor, da brama in
spesso / da timore in timor, da brama in brama. chiari, 2-ii-143:
se stessa ad un'immagine di divinità da autoimitare. davanti a cotesti cibori si
-spostamento reale o apparente di un corpo da una posizione nello spazio a un'altra.
e un passaggio che fanno i corpi da un luogo ad un altro. ungaretti,
; ma il passaggio delle parole, impedito da singulti, diede luogo alla risposta di
181: la rivoluzione è il passaggio da un ordine sociale vizioso a un ordine consentaneo
, per lo più, anche necessaria da uno stato a un altro; trasformazione
consiste nel passaggio che fa l'ente da uno stato all'altro. cattaneo,
volte il suo silenzio m'era servito da ammonimento a non lasciarmi andare in congetture
. bontempelli, 7-144: adria scorreva da un argomento all'altro senza passaggio.
impresa disperata. 21. transizione da un argomento a un altro in un'
trattazione filosofica e scientifica, o anche da un modo espressivo, da un genere
o anche da un modo espressivo, da un genere, da un uso linguistico a
modo espressivo, da un genere, da un uso linguistico a un altro.
.. si hanno in certa guisa da riporre ancor quelli che s'usano in prosa
pistole, quando essi passano col ragionamento da un oggetto lontano e da una proposizion
col ragionamento da un oggetto lontano e da una proposizion ben lontana in un'altra,
apre il poema, e il passaggio da quella al soggetto, prepara felicissimamente lo
metro dal popolo per averlo vitale e da resistere ai secoli... con una
che dà insieme lo slancio per il passaggio da una stanza all'altra e il riposo
dirgliene una su questo passaggio dell'accento da melodico a ritmico, da modulazione a percussione
dell'accento da melodico a ritmico, da modulazione a percussione, ascolti che prova
da cicerone in un passaggio, dopo aver favellato
e commentando vari passaggi d'ippocrate. da ponte, 360: ho scelto questo
, concettuale. -sviluppo fonetico subito da una parola nel suo passare da una
subito da una parola nel suo passare da una lingua a un'altra. biancardi
ragione all'adelung, perché se partiamo da un alto tedesco breite, il passaggio a
di un vocabolo o di un'espressione da un'altra lingua. c. dati
di molte voci e maniere particolarmente poetiche da quella lingua nella nostra. 24
vantaggi si ottengono: primo, di togliere da due tribù molto naturali degli uccelli che
solare; passaggio atteso con somma ansietà da tutti i dotti di quel tempo.
flamminio col suo liuto e con un bassetto da camera e quelli con due soprani facevano
s'arresta. agazzari, 6: è da avvertire di fuggire, per quanto si
in ogni specie musicale facevano i greci da intervallo ad intervallo di genere differente, non
, le quali riempiono il vuoto lasciato da due note armoniche. ne'seguenti esempi
. malerba, 1-24: per passare da una nota all'altra, invece di passare
gambe sono già poste oltre l'asticella da superare. -in una gara sportiva (
un mezzo di trasporto). fausto da lontano, iv-137: ritornando in italia con
, 538: due ore di vociferazione concitata da parte di un insegnante di passaggio non
, i-proem.: vinto... da questa disperazione di fare istoria certa e
redi, 16-vii-124: vi ho fatto da ieri in qua alcune osservazioncelle per passaggio.
: il tasso ha pochi giorni che tornò da napoli... è smagrato e
: lo scacerni... lo vedevano da qualche tempo soltanto di passaggio e di
città molto graziosa e bella circondata strettamente da colline armoniosissime. -fare passaggio: tralasciare
passaggio sopra gl'infedeli oltramare. andrea da barberino, iii-125: mandò el soldano molti
. lancettotti, 1-294: un ossequio da nulla darà talvolta nell'umore ad un
passage (nel 1080), deriv. da passer 'passare '; il n.
e della tribù de'lucanidi, stabilito da fabricio, e così denominati dalla loro abitudine
, ecc. = deriv. da passamano *; voce registr. dal d
passamanerie non ebbero gale di nessun prezzo da potergli vendere, né alamari di caballero
. ornamento o insieme di ornamenti caratterizzati da pacchianeria e cattivo gusto; fronzolo,
passamaneria. = deriv. da passamano *; v. anche passamanteria.
sono. vasari, iii-34: il collare da capo era lavorato di passamani nel
ornati di passamani d'oro e d'argento da capo a'piedi. guerrazzi,
= dal fr. passement, deriv. da passer 'passare ', con
maestranze, quel metodo di menare checchessia da un luogo all'altro per mezzo di
= dal fr. passementerie, deriv. da passement (v. pas
la funzione di distogliere una persona da una passione amorosa, di mitigare o
. castelvetro, 8-2-317: laonde è da considerare se quelle parole suo ^ ifev
significare ancora schiacciamento senza passamente, è da dire che la lancia schiacciò e piegò due
del mondo è lo passamente che si fa da la colpa a la penitenzia. giov
: increscendole altrettanto de'martori che vedeva da lui soffrirsi nell'affietuoso amore ch'alia
del tempo, della vita. zanobi da strafa [s. gregorio magno volgar.
della instanzia. 10. liberazione da un sentimento o da uno stato d'
10. liberazione da un sentimento o da uno stato d'animo molesto.
passamento, vide un poco di commedia da certi aquilani fatta, li quali a
, e tutte le cose terrene sono da essere risguardate siccome per passamento.
passamento. = nome d'azione da passare. passamczzo (passamèzo,
il collo, con un'apertura riparata da una breve visiera che lascia scoperti solo
bocca; è usato dagli alpinisti e da chi deve sopportare temperature particolarmente rigide.
e di pantere passanti. -percorso da un gran numero di persone. calzabigi
incollate. -disposto in modo da attraversare o da toccare un determinato punto
-disposto in modo da attraversare o da toccare un determinato punto. boccaccio
-dotato di bassa gradazione alcolica, da pasto (un vino). -anche
passante. 5. che passa da una condizione storica a un'altra.
che sieno maggiori cento cotanti. marsilio da padova volgar., ii-vm-3: de'fatti
che deve essere attraversato per poter passare da un locale a un altro (un ambiente
: quello con l'armatura esterna costituita da un cilindro metallico filettato, bloccato mediante
fargli trovare la misura del passante palleggiando da fondo campo. 11. sm.
: come '1 cieco che clamava, da passanti era sprobrato, / maior voce
a vostra altezza. = deriv. da passione, col suff. dei termini astr
di comunicare a voce un ordine verbale da persona a persona fino a informarne tutti
sapere prestamente e senza strepito un ordine da un capo all'altro d'una fila
accezione del n. 4 è registr. da s. stratico (nel 1813).
carichi pendenti. = deriv. da passaporto. passapòrto, sm.
, è stato nei paesi occidentali sostituito da un documento denominato carta d'identità) o
fu poi colto nell'andare o tornar da brescello con lettere in cifra e fu
negano il passaporto; quello già mandatomi da mia madre è per milano. leopardi
iii-208: io non so se per ottenere da co- testa delegazione un passaporto per il
-in espressioni ellittiche, come richiesta rivolta da un funzionario a chi sta attraversando un
col quale poi, come ben conosciuto da custodi e portieri, sulla mezza notte
primi compilatori de'codici tanto che giovassero da passaporto al poema [di dante]
per una fragilità che merita particolar compassione da dio, e con questo passaporto s'
michiel, lii-4-310: dappoi la partita mia da parigi, che fu senza punto di
overo un canape che trapassa i passaggieri da una ripa all'altra, come si
campo visivo, ecc. giacomo da lentini, 9: similimente eo ardo /
udendo colpe de la gola / seguite già da miseri guadagni. a. f.
chiari, 1-i-80: coperto il pavimento da un finissimo tappeto di persia, era tardo
di un'arma, per lo più da lancio. tavola ritonda, 1-37:
dodici denari, se denunziato sarà. guido da pisa, 1-22: moise..
: canzon, così volgarmente formata / da povero savere, / credo che tra vulgar
5-128: questa è la strada che conduce da venezia a trento per la più diritta
verona. -essere tracciato in modo da toccare uno o più punti geometrici (
pare di passar come per caso / da questo mondo. savinio, 12-122: dal
accondiscendere, piegarsi a una condizione imposta da un'altra persona. sassetti, 160
che il maneggio artificioso del fuoco va da esso estraendo in sempre maggior copia l'
di chi molto ciancia, è venuta da questo uccello, il quale non sta
questo uccello, il quale non sta da noi, ma passa l'autunno e la
stato (una merce). giovanni da uzzano, iv-67: d'alcuna mercatanzia,
del paralitico viene... da umore freddo e umido che descende massime
agarico, lo rasparò e lo setaccierò da per sé; di quello che passa ne
manfredi, 5-51: sarebbe oltre ciò da dettrarre dall'acqua delle piogge quella che
apertura (una luce). giacomo da lentini, 44: il sol, che
lo vetro e no lo parte. tommaso da faenza, xvii-108-21: ah, che
interno di un corpo opaco. bartolomeo da s. c., 1-1-8: se
io anche di qua sarò libero affatto da ogni disegno loro [nemici], fin
in un'area geografica diversa o lontana da quella abituale. g. brancati [
-essere disposto o praticato in modo da collegare due o più oggetti o i
dentro i quali passasse una stanghetta intiera da levare e mettere. f. lana,
colpì, appeso alla catena che passava da un taschino all'altro. -giungere
versava tutti e'fossi passando co'suoi archi da argine a argine per insino al pozzo
primarie genti dell'asia, dalle quali come da maestre e signore passaron le medesime dottrine
arras. nel passar furono incontrati e salutati da tutto l'esercito. -recarsi
vuol passare al 30 piano. -allontanarsi da un luogo, andarsene. buonarroti il
un tronco d'albero acceso, agitato da una donna del paese, il quale,
, 6-ii-347: - non accetto danaro da alcuno, ma ho tuttora alcuni crediti
straniero ». -sostant. guido da pisa, 1-104: gli amorrei si poseno
celestiale, s'essere può, passi da me questo calice della passione.
truovomi in una osteria poche miglia discosto da napoli, ché per essere un crudelissimo
9-9 (1-iv-834): il mulo ora da questa parte della via e ora da