tanti ch'è indegno della grazia. bartolomeo da s. c., 3-1-12:
, par., 33-41: li occhi da dio diletti e venerati, / fissi
oratrix -icis), nome d'agente da orare 'parlare; pregare '. oratòria
salvini, 39-iii-87: non senza ragione fu da platone l'oratoria come parte della scienza
[arte] dell'oratore ', da oratorius (v. oratorio1).
di argomento religioso. = deriv. da oratorio1. oratoriaménte, avv. secondo
39-vi-78: i paradossi..., da tullio oratoriamente maneggiati, non son eglino
che io mi sia offeso perché egli dissenta da me. carducci, iii-18-150: peccato
anche, all'analoga istituzione francese fondata da pierre de bérulle. 3.
toriani. = deriv. da oratorio! 1. oratòrico,
e l'ordine del parlare sieno differenti da quei del volgo, acciocché più maestoso,
somma diligenza e grandissimo desiderio, infino da puerizia, a dar opera all'arte
in cognizione di uno sbaglio sommo preso da alcuni antichi, ed è il darsi a
speroni, 1-2-301: io temo non da sì fatto proemio si vegna a un
, senza molto distinguere gli inni poetici da gli oratori né i poetici fra se
italiano] che la poesia sia caratterizzata da certi tratti esteriori, fra cui predomina
blasco ibànez... giudicato anche da me troppo robusto, pletorico, sanguigno,
dotta, lat. oratorins, deriv. da orator òris (v. oratore
accostato ad altre costruzioni, oppure ricavato da un locale di un convento, di
è regola comune che non sia sovrastato da locali di normale abitazione); quasi sempre
abitazione); quasi sempre è costituito da un unico vano ricoperto a soffitto,
[la religione ebraica] essenzialmente culto da praticare in pochi, in oratori semiclandestini.
uno oratorio d'allori tondo con panche da torno e in mezzo uno piedistallo con
3. ritrovo, per lo più gestito da ecclesiastici o da una parrocchia, in
per lo più gestito da ecclesiastici o da una parrocchia, in cui sono accolti i
fa nei giorni festivi in un luogo tenuto da religiosi, principalmente con lo scopo di
dell'istesso oratorio. il che conosciuto da quelli che erano al governo, acciò
eccles. congregazione di sacerdoti secolari fondata da s. filippo neri a roma nel 1565
trascorso il quale possono ritornare a vivere da sacerdoti secolari; si dedicano alla predicazione
che si dà a una congregazione religiosa fondata da san filippo neri. -oratorio
filippina, fondata a parigi nel 1611 da pierre de bérulle con lo scopo della perfezione
, acciò non sia solamente un oratorio da recitare sedendo, ma possa con qualche
spirituale con arricchimento di elementi narrativi, da quello in latino, che rappresenta l'
suo servitore ho ricevuto l'oratorio fatto da v. " s...,
andossen, senza far lo'motto, / da un canto du'fé suo oratoro.
-predica. serdini, 1-79: da poi che frate schiù china le ciglia /
lat. eccles. oratorium, deriv. da orare * pregare '.
dall'ingl. to oratorize, denom. da orator 'oratore '. oratòro,
una longa figura / tetragonia che ispande da due parte / duoi tragondi suo'co'foratura
gabella di siena [tommaseo]: oratura da dipentori del cientenajo a peso soldi diecie
, lat. auratura, nome d'azione da auràre (v. orare2)
molto addietro. = deriv. da oraziano. oraziano, agg.
partic.: usato, scritto, composto da orazio. fioretti, 2-3-261:
temi caratteristici, come la misura lontana da ogni intemperanza, il controllo della passione
dotta, lat. horatisnus, deriv. da horatius 'orazio \ orazio
la riconoscenza, la lode, e da cui derivano una più intima unione con
, / grande orazione foe data. francesco da barberino, iii-80: li preti in
ciel m'aggiri / di fuor da essa [porta], quanto fece in
per pietoso e umile affetto. marsilio da padova volgar., ii-11-5: le
mezzo più forte dell'orazione per impetrar da dio tutte le grazie, non abbiamo
1-340: nell'orazione... ha da chiedersi lume a dio sopra ciò che
nel compimento di determinate cerimonie. uguccione da lodi, xxxv-1-611: lo criator del cielo
orazione usate di dir camminando? felice da massa marittima, 37: se pensare
: dite, se vi pare, così da voi il pater noster. z xiloli
od altra favorita orazione. [sostituito da] manzoni, pr. sp„ 7 (
dei giardini papali, un francescano toglieva da un baule e innastava piccoli stendardi che
orazione si può dir bene che vegna da la fabrica del rettorico. g. villani
proposito mutòe. bandello, ii-1219: da molti gentiluomeni fui pregato che, in
a fabio massimo che sconfortava i romani da quella impresa. d'annunzio, v-1-968
: non poteva [michelangelo buonarroti] da più eloquente e dotto uomo esser lodato;
5-488: peccato non aver potuto assistere da vicino alla sfuriata che hai fatto davanti
chiese: onde 'tempio 'è da spiegarsi per curia, e 'orazione '
: quand'io fui scelto alla cattedra da te occupata, io intendeva di professare
. gravina, 367: solo scaligero, da niun altro seguitato, stima che cratete
orazione sciolta. sacchi, 3-12-77: da questi [accenti] variamente collocati ed
pare che l'armonia propria non abbia da sé tal forza, tuttavia l'acquista col
volgar., 202: fu ritenuto nondimeno da quelli di macedonia modo di salutarlo [
stando dì e notte in orazione. bartolomeo da s. c., 8-2-7:
lat. oratio -ònis, nome d'azione da orare 'parlare; pregare '.
e tessuta su telai molto stretti (da 55 a 65 cm); la pezza
fu finalmente da alcune galee di genovesi e di catalani
, 5-210: scrivevano gli antichi etruschi da destra a sinistra, come ancora oggi scrivono
queste lingue] hanno l'origine loro da un tronco medesimo. galanti, 1-56
. forteguerri, 106: avendo voi inteso da che occasione nacque quel proverbio che chi
fa l'aspetti. piccolomini, 10-324: da un fabro di legname si può verisimilmente
giraldi che abbia avuto origine dalla tazza da bere con due manichi, mentre chi
baci. c. dati, 4-193: da loro [egizi] ebbero origine le
[in mazzini, 4-323]: abbiano da dio origine le vostre teorie, i
per madre: per padre ebbe origine da tiberio nerone, per madre da appio
ebbe origine da tiberio nerone, per madre da appio pulcro, i quali amendui furono
2-44: è abitata questa nobilissima città da turchi, i quali... ebbero
loro c scizia. -essere creato da dio. rinaldeschi, 1-165: l'
ottomana] si tiene ch'abbia avuto origine da alcuni popoli che abitavano su'confini della
, ebbe, come casale, origine da un convento di monaci. -cavare
erano i giuli, che menano l'origine da esso enea. ariosto, 26-99:
speranza i cor mortali invita, / quando da chiaro sangue origin piglia. mascheroni,
dissero alcuni che traeva la sua origine da costantinopoli. gemelli careri, 1-v-176:
: quei maomettani, che traggono origine da borneo, portarono quindi anche l'uso della
fondo del stomaco. -essere provocato da una determinata causa; risultare, dipendere
per quel che ogni notizia prende origine da lui. o. rucellai, 8-7:
voci dell'ottativo e del coniuntivo, da 'abbo 'traggono origine, siccome
pascoli, ii-529: l'avarizia è da sé un po'ingiusta e dà origine
-d'origine (con valore aggettivale): da cui si proviene, natio (un
che ebbe, ma che, infiammato poi da quel rimo sonetto, si diede
, lat. origo -inis, deriv. da oriri 'nascere, provenire, cominciare
una porta o una finestra, da una serratura, ecc.) per udire
: stare in ascolto. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
che si nutriva di verità, entrando da per tutto, come tien poco posto,
, come tien poco posto, e da per tutto occhieggiando e origliando, ebbe molto
il diaccio ha messo crosta sul boristene da reggere il passo dei suoi carri e
= dal fr. oreillier, denom. da oreille (lat. auricùla) '
/ avean gemmati e splendidi origlieri. da porto, 1-357: voltatasi al giacente
primo cenno / balzar giù volentieri / da i morbidi origlieri, / dove godea posar
spavento, non sapeva levar la testa da qual caro origliere). metastasio,
il proprio tempo nell'ozio. zanobi da sfrata [crusca]: guai a quegli
(provenz. aurelhèr), deriv. da oreille 'orecchia '.
ogni dolce riposo: / ha ella origo da celeste sposo? tasso, 8-4-95:
gente nata a caso, / ma da più alta origo. = lat
ricche orilucenti gonne! = comp. da oro e lucente (v.).
lat. scient. auriluvium, comp. da aurum 'oro 'e diluvium *
giamboni, 27: gli altri albori da sé producono foglie e fiori e frutto
fiori e frutto; ma l'uomo da sé lendini e pidocchi e lombrichi.
e pidocchi e lombrichi. quelli hanno da sé vino ed olio e balsimo; e
olio e balsimo; e questo ha da sé sputo e feccia ed orina. boccaccio
quando la orina si ritiene, si ha da unger le parti del pettenecchio con olio
lingue e le orine d'alquanti villani visitati da lui la mattina. tornasi di lampedusa
: incomenzò ad lampaniare, overo diluviare da longa verso orina. = dimin.
diede un'orinalata. = deriv. da orinale2. orinale1, agg. ant
orinale, qual è superfluità del sangue, da esso sangue. = dal
dal lat. tardo urinàlis, deriv. da urina (v. orina1).
, nel quale si orina; vaso da notte. cino, xxxv-11-675:
.. che lingua è questa? lingua da stracci, lingua da cessi, lingua
questa? lingua da stracci, lingua da cessi, lingua da orinali.
stracci, lingua da cessi, lingua da orinali. 2. per simil
a similitudine di quelli... da li distillatori orinali sono chiamate. ventura
pulci, i-6-31: sì che chi era da questi ferito, / non bisognava alzar
volta ne feci la prova in orinalétto da stillare ben serrato col suo antenitorio,
primi passi. = deriv. da orina1', il n. 3 è di
ferma base. = deriv. da orinale2. orinare, intr. emettere
capua,... quando orinava, da un paggio si facea snodar la brachetta
ritrova in età ed in maniera travagliato da una gravissima indisposizione di difficoltà di orinare
co'guanti. bicchierai, 198: era da molti anni molestato da difficoltà dolorosa nell'
198: era da molti anni molestato da difficoltà dolorosa nell'orinare. -figur.
i capezzoli, orinò in mare, prima da un seno poi dall'altro, due
di latte. = denom. da orina1. orinàrio, agg.
separare l'orina, di trasportarla separata da un luogo all'altro, di trattenerla
umori crassi. = deriv. da orina1; cfr. anche fr. urinaire
de sanctis, 9-45: pare che da questa caricatura della forza fisica abbia rabelais
il campo nemico. = deriv. da orinare. orinativo, agg.
. = agg. verb. da orinare. orinato (part.
vie della città e contro le case, da pisciarvi. suol essere una specie di
fatta, gli iconici, gli esteti da orinatoio e gli aracnidi facevano categorie.
aracnidi facevano categorie. = deriv. da orinare. orinatòrio, agg.
vasi orinatori. = deriv. da orinare. orinazióne, sf.
. = nome d'azione da orinare. orinci (oringa,
a viltà. -da orinci'. da lungi, da molto lontano. salvini
-da orinci'. da lungi, da molto lontano. salvini, 22-182:
= etimo incerto: forse comp. da ora2 e quinci. orinda,
] di farina di riso ', da èplvsa, forma secondaria di &pu£a (v
siero orinoso. = deriv. da orina1. oriolàio (1origolàio,
2-320: maestro muccio oriolaio primieramente imparò da lei [la luna] il giuoco delle
d'oriolaio. = deriv. da oriuolo', la var. origolaio (attestata
attestata nel 1608) è registr. da 'lingua nostra', xxviii (1967),
che di bellezza a pochi cede, da noi chiamasi regabio o vero argabio, da'
un quadrilatero i cui vertici sono segnati da grandi stelle, mentre tre stelle allineate
luglio, e in egitto il procione da mattina pieno di vampa. caro, 1-874
di lepidotteri (monta orion) rappresentata da piccole farfalle con ali di colore verde
letter. orlato d'oro, impreziosito da un fregio dorato. fr. gualterotti
saltileggero spruzzoli. = comp. da oro e orlato. oripavina,
papavero orientale. = comp. da orientale] e \ pà] parf_er]
di la quale luce è orta. bianco da siena, 83: in miseria giaceva
. 2. nascere, discendere da un capostipite. sacchetti, 233:
): orliccio. = deriv. da un lat. orum (r. e
del gr. xpuaé&povtx; (comp. da xpuctót; 'oro 'e frpóvo
dal lat. ora 'orlo 'e da sfera (v.). orismologìa
a ore. = deriv. da óra1. orite (oritèsse,
: orite è di forma tonda; da alcuni è chiamata siderite e non sente
uomo dai casi pericolosi e lo conserva da morditure di serpi. lomazzi, 4-i-230:
donna gravida, la disconcia, ed essendo da lei portata adosso quando con l'uomo
frangibile. = deriv. probabilmente da orite. oritròdano, sm. bot
scarabeidei e della divisione de'silofili; stabilito da latreille. sono comunemente chiamati scarafaggi,
* scavatore, minatore '(da òpóaato 'scavo '). orittero
mammiferi dell'ordine de'rosicanti, descritto da buffon sotto il nome di grande e
òpox-r / jp -7jpo£ 'minatore '(da òpuaato 'scavo '); le var.
alle zampe, denti d'avorio costituiti da tubuli saldati insieme; scava tane profonde
cannelati, traversati per la loro lunghezza da tanti piccoli canali; il loro stomaco è
- ìjpo <; 'minatore '(da òpóaato 'scavo ') e 7ró8o£
. òpuxtót; (agg. verb. da òpuaerur 'scavo ') e yeveói
òpuxtói; (agg. verb. da òpóaaw 'scavo ') e yvwctu;
. òpuxxó ^ (agg. verb. da ópóaato 'scavo ') e yp
specie oryctolagus cuniculus o coniglio selvatico, da cui, con l'addomesticamento e con
òpuxtó ^ (agg. verb. da òpuaaw 'scavo ') e xóyoc;
ci dà ragguaglio di conchiglie microscopi- che da lui osservate nelle terre del sarteanese. olivi
(orióndo), agg. che proviene da una regione, da una citta,
. che proviene da una regione, da una citta, da un determinato luogo
una regione, da una citta, da un determinato luogo per esservi nato o
e manieroso, chiamato vulpio, oriondo da siena. ramazzini, 16: quanto a
oriundo italiano. -che discende da una determinata famiglia, stirpe, popolo
l'impresa contra i battriani, popoli oriundi da gli sciti, comandati e signoreggiati dal
ammannati di pistoia, più figliuoli. paolo da varazze, 470: que', eh'
o parocchi oriondi 'ab antiquo 'da ebrei, detti cristiani nuovi,
persona di cristo, i quintinisti, oriundi da un sarto di piccardia, e '
. persona che è nata all'estero da genitori italiani emigrati; cittadino straniero che
di minuteria. = deriv. da orinolo. oriuòlo (origuòlo,
un garrulo oriolo / con l'uccellino da le penne gialle. -in espressioni comparative
pendolo, a dondolo: pendolo. -oriuolo da corda, a ruote: che funziona
quel tanto famoso e nominato oriolo, fatto da lorenzo della volpaia fiorentino. e.
1-69: osservisi con qualche eccellente oriolo da ruote l'ora della notte. tasso
pare di averci un di questi orioli da corda. galileo, 3-1-486: negli oriuoli
corda. galileo, 3-1-486: negli oriuoli da ruote, e in particolare nei grandi
col cuculo che gli era stato appiccicato da un imbroglione qualunque come un oggetto d'
. stuparich, 5-224: nella stanza da pranzo c'era un oriolo col cuculo che
tempo passava. -oriuolo a, da, di polvere, d'arena, da
da, di polvere, d'arena, da sabbia: clessidra funzionante con sabbia.
prora / si tiene inanzi l'oriuol da polve. giannotti, 2-2-134: mentre
. f. frugoni, 2-356: oriuolo da sabbia, d'oro smaltato e guernito
una ronca. -oriuolo a sole, da sole, solare: meridiana. castiglione
come si usa di fare negli oriuoli da sole che tutto dì veggiamo. domenichi
a sole, in roma, fu fatto da lucio papirio, cursore al tempio di
primo inventore. baldinucci, 166: da queste tre diverse maniere di principiare a
ora determinata, in partic. dipendente da stimoli biologici. anonimo, xliii-466:
uomini che architettano vasti disegni di moti da compirsi coll'oriuolo alla mano.
(con valore aggettivale): segnato da tale strumento, effettivamente trascorso (un
cavo, vi posi sopra uno orioletto da sole bene incastrato. segneri, iv-34:
325; secondo altri, da un lat. * horariòlum (r.
tardo horarium 'orologio ', deriv. da bora (v. óra1).
oripes, cioè verme, che nasce da sé nell'aceto. così credettero i buoni
so che que'dell'aceto, per osservazioni da me fatte, nascono da uova deposte
per osservazioni da me fatte, nascono da uova deposte in quello da una spezie
fatte, nascono da uova deposte in quello da una spezie di piccolissimo moscherino.
dal lat. oryza 1 riso 'e da amina < v-l.
ant. tornasole, laccamuffa. ca da mosto, 1-19: item, se traze
lat. scient. horizocardia, comp. da horizon (v. orizzonte) e
[corporei] oryzoidea, comp. da oryza 'riso 'e dal gr. -oei'
dal gr. -oei'simile a '(da ef8o <; * forma '
lat. scient. oryzoryctes, comp. da oryza 'riso 'e dal gr
de gli orologi nelle superficie piane, che da questi siti hanno preso nome d'orizontali
sue facce riceva i raggi ch'escono da quello: ma dove il primo è orizzontale
il secondo sia in piedi e refranga da un lato. foscolo, xv-385: la
. -nelle parole incrociate, disposto da sinistra a destra nello schema (e
stesso tipo di lavorazione e di produzione da parte di più aziende, o anche
linee fondamentali, formando varie partizioni sia da sola, sia doppia, sia in
condotta sul pelo dell'acqua alla foce, da noi ritrovata lontana dal mare più di
dell'ottocento. = deriv. da orizzonte; il n. 13 è traduz
stelle pubblicitarie. = deriv. da orizzontale. orizzontalità, sf. posizione
senza meta. = deriv. da orizzontale. orizzontalménte (orizontalménte)
ogni sfera..., circondata da dodici sfere, sarà spinta perpendicolarmente,
orizzontamento. = nome d'azione da orizzontare. orizzontare, tr.
una situazione e stabilire con prontezza il da farsi, raccapezzarsi. -anche: cercare
sulla squadra-guida. = denom. da orizzonte. orizzontato (part.
, 408: un [vento] vien da angol primo a l'orizzonte / che
colle, / e questa siepe, che da tanta parte / dell'ultimo orizzonte il
: il mare adesso era sconfinato e scintillava da ogni squama. intorno, l'orizzonte
gli orizzonti e gli sfondi senesi son frequentati da fulgide visioni. -con riferimento
, un po'ispida, stavano così vicini da parere insolenti e insieme innocenti come fanciulli
cioè terminante e quasi dividente. ca'da mosto, 313: l'isola di
col gran giro suo divide e parte / da l'occulto emisfero il nostro, e
, tanto più si scosta l'orizonte da detti poli. galileo, 3-3-22:
piana che non inchina verso il centro da nis- suna parte. magalotti, 21-63
passante per il centro di una bocca da fuoco (nell'espressione orizzonte del pezzo
-orizzonte artificiale: tavola regolabile in modo da riuscire perfettamente orizzontale o superfìcie liquida usata
invece mi avviluppava in un turbinio densissimo da togliermi il respiro. ojetti, i-564
l'orizzonte davanti a noi è chiuso da una collina rotonda e boscosa, chiamata
rotonda e boscosa, chiamata vuotanidi perché da tutta la valle gli uccelli, dicono,
punto è un segno detto e usato da noi pittori per origionte o termine,
: l'uomo solo è stato fatto libero da dio e posto in su l'orizzonte
orizzonti politici che gli erano stati schiusi da fausto, e anna perché non aveva
nazionali, ma europei e mondiali; da questi orizzonti, ormai, l'attività inventrice
sol, su questo colle amato, / da te prend'oggi e dal mio re
parti di uno strumento, costituito anche da una linda e da un filo a
, costituito anche da una linda e da un filo a piombo, ideato da l
e da un filo a piombo, ideato da l. b. alberti (1404-1472
o una minaccia futura. maironi da ponte, 1-i-131: finalmente comparve sul
bellincioni, ii-122: chi cercassi oggi ben da l'orizzonte / a dove il mondo
. pres. di 'delimito '(da opo <; 'confine ',
, sf. letter. gesto o impresa da eroe, atto di valore, prodezza
l'animo. = deriv. da orlando. orlandésco, agg.
burchiello, 31: mandami un nastrp da orlar bicchieri. finiguerri, 74:
a bottega nel centro e orlava cappelli da uomo. de roberto, 3-253:
particella pronom. essere, apparire circondato da un orlo, da una fascia, da
, apparire circondato da un orlo, da una fascia, da un alone luminoso
da un orlo, da una fascia, da un alone luminoso. oriani,
. popol. * orulàre, denom. da * orula, dimin. del
; aggiuntatrice. = deriv. da orlatura; voce registr. dal dizionario
loro, che sì come erano divisati da tutta l'altra gente del mondo nella
cappello orlato d'oro, andò alla bottega da caffè sotto l'oriuolo. leoni,
l'oriuolo. leoni, 405: fu da un gendarme arrestato e condotto nelle stalle
. orlata con galloni d'oro trasmessi da madre a figlia. alvaro, 20-146:
di metallo. -ben ripiegato in modo da presentare orli netti e rifilati.
2. per estens. circondato da un anello livido o dalle palpebre arrossate
: era una vecchia contadina coperta appena da pochi cenci, lurida, con gli occhi
di rosso e lacrimosi. -caratterizzato da un margine di colore diverso. cesarotti
incandescente, orlato per tutta la lunghezza da una fluorescenza verde-azzurrastra. -che
lastre di roccia, orlate in alto da cespi selvatici di erica e di ginepro.
: voltarono in un vicolo deserto, chiuso da muretti orlati di cocci e di vetri
riscontro un giardinetto, orlato e difeso da bussoli. 4. circonfuso,
, che claxonano, infatti, orlate da un fumettone di polvere. 5
una macchina per l'orlatura delle cartucce da caccia. 2. figur. chi
per cucire, ripiega il lembo della stoffa da orlare. = nome d'agente da
da orlare. = nome d'agente da orlare. orlatrice, sf. industr
3. macchina per l'orlatura delle cartucce da caccia. = femm.
rimanente. serao, i-657: gabbani da neri diventati verdi, da verdi diventati
: gabbani da neri diventati verdi, da verdi diventati gialli, senza bottoni, senza
di materia plastica) contenenti la polvere da sparo e i pallini da caccia, che
la polvere da sparo e i pallini da caccia, che consiste nel ripiegare la
. per simil. linea longitudinale determinata da elementi naturali; striscia, striatura di
la rima. = nome d'azione da orlare. orleanése, agg. che
riguarda la 'monarchia di luglio 'da lui instaurata. carducci, iii-19-353:
d'aosta. = deriv. da orleanista. orleanista, agg.
del 1855. sono i cento giorni narrati da un legittimista di fresca data, che
70. cardarelli, 982: halévy discende da una delle più nobili famiglie del vecchio
a. serra, 1-i-59: ancora da fuori vengono tutte le tele sottili,
margine mediante pressione. = denom. da orletto, dimin. di orlo.
ho imparate [di parole], non da chi non sa la differenzia che è
devozione, reliquia. pellegrino da castiglion fiorentino, lxxxviii-11-254: tu se'
e ponevansi in su l'altare. pellegrino da castiglion fiorentino, lxxxviii-11-255: se tutto
quattro male orlique. = deriv. da reliquia, per alter, popol. e
vogliamo una tonica che non abbi orlo da piè e le maniche un poco larghette.
, 9-32: anna era nella stanza da lavoro a cucire un orlo per conto
.. timpani. questi sono circondati da liste e regole e orli. segneri,
stretto del centro e la testa dalle larghezze da capo e dagli orli delle sponde.
sedette. posò sull'orlo della tavola da tè il guanto destro e il por-
utilità, per rispetto della bellezza è da riguardare quel semicirculo, ovvero orlo rosseggiante
del vastissimo catino che formano le montagne da quest'aspetto. borgese, 1-84:
le altre. -chiusura delle cartucce da caccia dopo il riempimento, ottenuta ripiegandone
o simili, a guisa d'orlo da poppa e da prua. 5
a guisa d'orlo da poppa e da prua. 5. ciglio che
non avria [il ghiaccio] pur da l'orlo fatto cricchi. la spagna,
orizzonte, seduti a quell'ombre, corteggiati da aure lusinghiere, credemmo di essere sopra
e dodici piat- telletti e qualche piattello da 'nsalata, che sieno con l'orlo
amari ingannato intanto ei beve, / e da l'inganno suo vita riceve. galileo
modesti / seguitan liberando la contrada / da gl'insetti molesti. gnoli, 1-29:
: plinto: zoccolo, detto anche, da alcuni moderni, orlo o dado.
-richiamare dall'orlo della tomba', salvare da una morte certa. chiari,
, con uno orletto di velluto verde da mano. targionitozzetti, 9-252: non
'estremità, margine '(che è da os oris 'bocca ').
l'orlustro. = comp. da oro e lustro1 (v.).
. barilli, 5-91: bagnate di recente da una pioggia torrenziale che la regione sabbiosa
partic. macchia di sangue, lasciata da una persona ferita o da un animale
sangue, lasciata da una persona ferita o da un animale, che permette di ricostruirne
le loro orme. -segno impresso da un morso. stefani, 576:
essere che può essere proposto come modello da seguire o da evitare. dante,
essere proposto come modello da seguire o da evitare. dante, par.,
ov'io tendeva. parini, xvi-114 costui da i chiari apprese / atavi, donde
indirettamente sulle orme del pater, chi da noi si applicò alla prosa poetica con
-indirizzo d'azione, linea di comportamento da seguire. guicciardini, 2-2-60: da
da seguire. guicciardini, 2-2-60: da imbasciadori, commessari e simili carichi in
maestro. v. giusti, 43: da poi / ch'io son tenuto altrui
vien ch'io non mi parta / da forme onde altri m'ha segnato il
pareti / rose dal tempo e più guaste da noi / orma invano cercar d'antico
questa fine di secolo il vedere stampare da una donna, matilde serao, un'orma
-segno o espressione lasciati sul volto da un sentimento, in partic. dal
vestigio, segno visibile o percepibile lasciato da un avvenimento storico, da una civiltà
percepibile lasciato da un avvenimento storico, da una civiltà, da un fenomeno fìsico
avvenimento storico, da una civiltà, da un fenomeno fìsico o naturale.
le tenebre movendo tali. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
]. d'annunzio, i-184: acri da l'erbe selvagge / rompono di sotto
riconosco il tonfo dei ranocchi nell'acqua da quello d'un sasso e le orme dei
v-1-548: io, signore, mi vituperarci da me stesso circa il non correre a
. la gioia di propagare di là da ogsi confine lo splendore della patria,
nella materia orma tanto luminosa e profonda da convertirla quasi nel genere testé nominato dei beni
(anche con riferimento a itinerari seguiti da personaggi storici o mitici).
purg., 5-2: io era già da quell'ombre partito, / e seguitava
della femminesca preda: elle erano accompagnate da questo scellerato uomo in- sino a'pisciatoi
a chi seguita le tue orme? niccolò da uzzano, lxxxviii-11-662: vo'siate savi
virgilio, se latini, che non è da esser ripreso. redi, 16-v-303:
di camminar per quelle stessissime orme che da lui con tanto suo onore furono da
da lui con tanto suo onore furono da prima impresse. lemene, ii-
carlo di lussemburgo rispose con un omaggio da antiquario inviandogli certe monete romane (il
, ai precetti, ai comportamenti prescritti da una determinata dottrina o, anche,
mia esistenza. -pigliare l'orma da qualcuno: prenderlo a modello.
: né io potrei gran fatto dissentire da chi esaltasse la version del caro per la
: dove noi non distinguiamo una casa da un masso, essi [gli alpini]
notte, i buoi, disciolti / da le arate campagne, a l'umil
a questo rinieri ': nell'ottimo, da altra mano e moderna, era stato
tipotesi che orma sia un deverb. da ormare (cfr. r.
fiuto ', di origine indeuropea, da cui deriva il verbo èojxàco (v.
quello che abbiamo detto, io voglio che da qui innanzi noi entriamo alle moralità.
2. d'ora innanzi, a partire da questo momento o, anche, da
da questo momento o, anche, da questo punto, nel prossimo futuro.
tempi così colti come il nostro s'è da i più oramai conosciuto che tal forma
: si riviveva, a tratti, da bambino / fino a quel nulla ch'era
'ormai '. = comp. da óra2e mai (v.); cfr
leggiermente saltellando, e come scegliendo sentiero da non vi lasciar pedata donde potesse dal
ormare. -assol. andrea da barberino, iii-454: lamberto andava ormando
ferrari, 495: io era sempre ormato da un brigadiere di carabinieri. bersezio,
i gesuiti, invasati... da un incredibile orgoglio,... mal
. incalzare il nemico, inseguirlo minacciosamente da vicino, stargli alle calcagne. montecuccoli
riordinarsi. algarotti, 1-v-144: ormate da per tutto l'inimico, gl'im-
piè dell'adultero. = denom. da orma, probabilmente indotto dalla var.
), agg. inseguito, incalzato da vicino. ariosto, 760: da
da vicino. ariosto, 760: da parte mia non è quieta ancora la
paura, trovandomi ancora in caccia, ormato da levrieri, da'quali domine ne scampi
e leggero. = nome d'agente da ormare. ormeggiare1, tr. (
i cavi e le catene in modo da mantenerla nella posizione prestabilita, impedendo che
codice marucelliano [tommaseo]: fatti forte da maestro... ché vi cade
gr. òp ^ to, deriv. da 8pno < * rada,
a operare sì che il giudizio assai da vicino gli ormeggi. 2.
nutrica e bea. = denom. da orma, col suff. dei verbi frequent
a una boa, qualche grosso piroscafo da carico. 2. figur.
bracciuoli. = nome d'agente da ormeggiare1. ormeggiatura, sf.
sue modalità. = nome d'azione da ormeggiarel. ormeggiazióne, sf. marin
meggiare. = nome d'azione da ormeggiare1. orméggio, sm. marin
nave assicurata con un fianco alla banchina da un'ancora di prora e da cavi
alla banchina da un'ancora di prora e da cavi di prora e di poppa;
con le cime già assicurate ai moli, da esser presentati al bastimento che arriva per
battelli tutti incatramati e incatenati e trattenuti da ormeggi. e. cecchi, 6-295:
sua spinta orizzontale. = deverb. da ormeggiare. ormesino (ormigino,
che risi e vi sono molti telari da far ormesini e gingani di lana e di
o distemperato su 'l raso. cassiano da macerata, lxii-2- iv-98: aveano una
di molte cose che non mi sono date da la corte, e la state mi
staio. = deriv. forse da orminiaco. orminìaco1, sm.
di piante della famiglia labiate, rappresentato da una sola specie (horminum pyrenaicum)
diffusa anche sulle alpi e caratterizzata da fiori tubulari penduli con calice violetto e
ormino ': genere ai piante stabilito da persoon nella famiglia delle labiate, e nella
ormino domestico sia quella odorata pianta chiamata da chi sclarea, da chi scarleggia,
odorata pianta chiamata da chi sclarea, da chi scarleggia, da chi matrisalvia e da
chi sclarea, da chi scarleggia, da chi matrisalvia e da chi erba di s
da chi scarleggia, da chi matrisalvia e da chi erba di s. giovanni,
salvatico di alcuni è chiamato corruda, da alcuno libico e da gli ateniesi orminio
chiamato corruda, da alcuno libico e da gli ateniesi orminio. domenichi [plinio
* salvia '(deriv. da òppaw 'eccito ', perché pianta eccitante
, gr. ispnot;, deriv. da e'épco 'cingo '.
2. medie. acromia parassitaria prodotta da tale genere di funghi. =
. = voce dotta, comp. da ormane] e dal gr. yótrfykiov
^ àto 'eccito 'e da yóvcx; 'generazione ormonale,
= dall'ingl. hormonal, deriv. da hot mone 'ormone ormóne, sm
di 6p (xàto 'eccito '(da &pjx>j 'impulso ').
= dall'ingl. hormonic, deriv. da hormone 'ormone ormonizzato, agg.
trattamento parziale. = deriv. da ormone, col suff. del part.
. = voce dotta, comp. da ormone e dal gr. xóytx; '
dotta, ingl. hormoprotein, comp. da hormd [né] 'ormone '
= voce dotta, comp. da ormone e resistenza (v.).
= voce dotta, comp. da ormone e terapia (v.).
decandria monogi- nia di linneo, stabilito da giacomo jacksen, che ha per tipo
dell 'ormosia dasycarpa. = deriv. da ormosia', voce registr. dal d.
mosina). = deriv. da ormosina', voce registr. dal d.
che si conosca un po'largamente proviene da ercolano e pompei. paesaggi vi compaiono
d'ornato. = deriv. da ornamento', cfr. fr. ornemental (
di pietro lorenzetti. = deriv. da ornamentale. ornamentare, tr. [
ornementer (nel 1850), denom. da ornement 'ornamento '; è registr
medesima ra gione che, da un poco intendentesi di ori, fa preferire
cecchi, 7-21: un'agenzia che lavorava da un secolo almeno: si capiva
capiva dai mobili solenni,... da certe barocche casseforti, curiosamente ornamentate
va lore di una ornamentazione da piatti. paolieri, 2-121: il
ornementation (nel 1838), deriv. da ornement 'ornamento '. ornamentista
o sul guardolo. = deriv. da ornamento. ornaménto, sm.
raccolte quali ebbe la figura di elena dipinta da zeussi ad instanzia de'crotoniati, li
metalli si posson fare... vasi da oprar ne la tavola o da por
. vasi da oprar ne la tavola o da por ne la credenza per ornamento.
, iii-27: l'architetto lusini veniva da settignano a vedere i lavori dell'esedra
del mio, ma sono stati misurati da me con somma considerazione da diversi fragmenti
stati misurati da me con somma considerazione da diversi fragmenti ritrovati ne'luoghi ove erano
, 8-i-83: inventò un ingegnoso architetto da alcune erbe esposte sopra un sepolcro l'ornamento
l'essere possessore d'una bella casa da se stesso edificata, perciocché questa ancora
ornata di virtudi. s. caterina da siena, iii-247: non studia [la
-l'insieme delle stoviglie, del vasellame da tavola. f. f.
alta e quadrata, terminata agli angoli da due ornamenti di legno che s'alzavano
e le perle e gli ornamenti, / da tuoi begli occhi, più che 'l
doni, tra i quali fu un ornamento da collo pieno di gemme e un cappel
. bardatura, finimenti particolarmente preziosi, da parata. livio volgar., 2-386
noi avemo trovato et ordinato. guidotto da bologna, 1-53: pongono i savi
caratteri nuovi, da stampatore fidatissimo, due migliaia o più
conoscere che le sue parole non vengono né da smania d'ornamenti rettorici né da ambizione
né da smania d'ornamenti rettorici né da ambizione di setta né da animosità di
ornamenti rettorici né da ambizione di setta né da animosità di partito. pascoli, i-621
. pascoli, i-621: l'aggettivo è da preferirsi lontano dal suo sostantivo, specialmente
arbitraria, chiosa apposta a un testo da un curatore. castelvetro, 3-149:
alla proposta presente disputa e non sono da lui, che le ha scritte,
l'altezza e l'ornamento del parlare procede da quell'altra sorte di parole,.
a un ceto sociale particolarmente elevato, da un determinato modo di vita, da
da un determinato modo di vita, da un comportamento, ecc. - anche
della nobiltà, a suo tempo fu da mettere innanzi alle altre romane. libro
che per amor suo non si curò por da parte l'ornamento della sua bellezza insieme
abito femminile, e vestirsi ed acconciarsi da uomo. astolfi, 1-89: costei
. -grazia, bellezza. giacomo da lentini, 33: guardo e miro /
guicciardini, 2-1-150: io mi feci beffe da giovane del sapere sonare, ballare,
l'usura dei piaceri ch'io ricevo da voi, che sete l'onore e l'
; doppo il quale il conte baldassarre da castiglione, nobile ornamento d'italia,
, nobile ornamento d'italia, così da gli altri pregato sciolse le sue parole
. contile, i-17: le donne furono da dio create per ornamento del mondo e
natura comanda che sia mirata e lodata da tutti quelli che non hanno stupidi gli occhi
, prerogativa. muratori, 7-ii-294: da corrado ii re di germania ed italia
, 4-ii-123: i vecchi longobardi, usciti da i deserti della scizia, [erano
. muratori, 5-i-96: si ha da supporre che acconciamente possono dividersi tutti gli
patriottica... fu nondimeno approvata da un numero sufficiente onde il senato decretasse
di abbellimento, ecc.) distinte da quelle inerenti alla funzione del basso.
dotta, lat. ornamentum, deriv. da ornare (v. ornare)
-bistrare, imbellettare, truccare. fausto da longiano, iv-274: ornare gli occhi,
castiglione, 104: nascono alcuni accompagnati da tante grazie che par che non siano
sì ben si seppe ornare, che traendolo da la vulgar strada del populazzo, l'
: la fama buona principalmente è generata da la buona operazione ne la mente de l'
la mente de l'amico, e da quella è prima partorita... quella
dio onnipotente che i beni temporali fossero così da noi ornati come sono da costoro,
fossero così da noi ornati come sono da costoro, perché il nome cristiano sarebbe
5-2: fu [federigo savorgnano] da. llei [dalla repubblica] ornato
banchetto, la mensa). bartolomeo da s. c., 28: ragguarda
tutto ciò ch'è rozo e malfatto. da ponte, 304: per tutte queste
vergine che l'ingegno vostro, mosso da la sua volontade, lavora a mio
facciate delle case povere erano state ornate da de'vicini benestanti o a pubbliche spese
ssi conviene alla materia trovata. guidotto da bologna, 1-53: la quarta cosa
frequenti e proporzionati pigliati dagli uccelli che da altro. buonafede, 2-iii-56: a sollevarci
adulazioni di teocrito, che furono imitate da virgilio, piacciono a luciano. de
. visdomini, lvi-248: né da men dotta man scritta dovea / in
di- gnamente cristo che viene. francesco da barberino, ii- 125: orni
questi giorni si andrà preparando con mondarsi da ogni macula e passione, ornandosi di
esso senato, cui egli sempre ornò, da tanta vergogna. chiabrera, 3-311:
a noi discesa or ora. maironi da ponte, 1-i-142: ornarono questo secolo
, 16-71: qual fu mai, da che si vide il sole, / di
dotta, lat. ornare, deriv. da ordinare (v. ordinare) nel
e ornatamente vestito. 5. bernardino da siena, 980: ella è vestita
, piene le dita d'anella. buonaccorso da montemagno il giovane, 2-19: muzio
sapemo ornatamente dire e dittare. guidotto da bologna, 1-15: coloro che vogliono sapere
loro intendimento per tre vie. bartolomeo da s. c., 114: bene
con eloquenza, è la più disiderabile da tutti. sansovino, 179: le
parlare ornatissimamente in lingua persiana, che da solimano è benissimo intesa,...
finezza e ornatezza. = deriv. da ornato1. ornatismo, sm. pitt
nel san giuseppe? = deriv. da ornato2. ornatista, agg.
linati, 19-200: non per nulla veniva da scaria quella genia di scultori e ornatisti
di mobili. = deriv. da ornato2. ornatìstica, sf.
e ornativi del pintoricchio. -che serve da elemento ornamentale. d'annunzio, vii-65
all'ornato. guasti, iv-492: da un secolo a questa parte l'ornativa
vasi. = agg. verb. da ornare', cfr. anche lat. tardo
fornito, dotato). giacomino da verona, xxxv-1-629: de margarite e
. libro di sentenze, 1-53: longi da noi gli uomini ornati come femmine.
9-35: entra la dogaressa, accompagnata anco da tutta la nobiltà delle donne ornatissime di
che il vestire fosse ornato e diverso da quello che si porta il giorno. g
in toscana, 14-1-320]: come da un solo esempio si può apprendere tutta
apprendere tutta l'architettura militare, così da una specie di fabbrica (non ho
stili architettonici inglesi dell'età medievale proposta da t. rickman (1776-1841), l'
nei messali d'attavante e di liberale da verona. montale, 3-260: il signore
belle, amene, ospitali. bonvesin da la riva, v-460-40: la camera a
sanudo, lviii-408: la regina anna venne da granuzi a la torre, per acqua
, con quella poca penisola, bagnata da quel lago, vagheggiata da quell'isolette,
, bagnata da quel lago, vagheggiata da quell'isolette, ornata da quei giardini
, vagheggiata da quell'isolette, ornata da quei giardini e cinta da quell'ombre,
, ornata da quei giardini e cinta da quell'ombre, quanta tempe e quanti
di un aspetto di essa. giacomo da lentini, 56: angelica figura e compro-
, 10-9: oimè misero, essendo da la natura così ornato e dalla ventura così
prìncipi del sangue abbiam sentito dire fin da ragazzini. -in relazione con
un complemento di fine (anche espresso da una proposizione implicita). casalicchio,
(il viso). francesco da barberino, ii-125: orni la mente ogni
potere a quel venire, essere stata da lui lungamente usata. alberti, i-17
.. veduti figliuoli di valentissimi cittadini da piccioli porgere di sé ottima indole, avere
dio sì raro dono) / qualità da costei di ch'io ragiono? ruoti,
e gli altri beni della fortuna sien da pregiare l'onestà e gli ornati costumi.
anche negli stoici dogmi dell'uomo elegante, da lui osservati con fanatismo. -accurato
buono, 193-6: graze v'acomando / da dio del dire ornato / ch'è
* / dal nostro mar diviso e da la fede, / già di gloria ti
de le lode tue. -complicato da melismi ornamentali (la linea melodica)
delle figure e artifici retorici; caratterizzato da tono elevato (o, anche, dall'
mando / e graze v'acomando / da dio del dire ornato / eh'è 'n
sentenzia e di fermi argomenti. guidotto da bologna, 1-13: la perfetta
che indica in che cosa consiste o da che cosa deriva il pregio retorico del
messo ancora il nome ornato: è da avvertire ch'e'diffinisce tutti gli altri
lasci perché il nome ornato non consista da per sé, ma che risulti da tutti
da per sé, ma che risulti da tutti i nomi usati retta- mente.
avea tutte l'altre ingannate. guido da pisa, 1-247: con lo suo
altrove, / canzon, ti partirai da la sorella, / ché troppo poverella /
lo crudele imperatore, ca se teneano da morte essere venuti a vita. fra
del vero, ma passa quelli. buonaccorso da montemagno il giovane, i-20-10: spero
plasticamente più o meno rilevato, costituito da forme geometriche o naturalistiche rese astratte che
fogliami sinuosi, dai mostri simbolici, da tutte le particolarità dell'opera, andavasi
. codesta specie di riga è adoperata da alcuni disegnatori d'ornato. -scuola
vantagioso. muratori, 10-i-129: egli è da dire essere azione sommamente pia e grata
tutte le parti di rettorica. giovanni da samminiato [petrarca], i-78:
che... partì il medesimo dì da vienna. piccolomini, 10-263: al
urgente e bella occasione pigliar in presto da quella qualche ornato, qualche cosetta che
l'aspetto che ne deriva. francesco da barberino, no: temperi ancora l'ornato
un abito, un pettine e qualche ornato da testa, e la cassetta è già
senza necessità funzionale. francesco da barberino, ii-387: gran rensa / talora
iscrizioni l'uso di que'segni che da alcuni furono una volta creduti cuori, ma
: lì v'erano ogni sorta di piante da fiore, da frutto, da ombra
ogni sorta di piante da fiore, da frutto, da ombra e da ornato.
piante da fiore, da frutto, da ombra e da ornato. -decoro
fiore, da frutto, da ombra e da ornato. -decoro, eleganza.
iii-8: è paese [la lorena] da monti circondato, abbondante di vitto e
... la realtà sanguinosa del fatto da cui nacque 1''egloga '.
10. bellezza naturale. girolamo da siena, i-47: questo mondo sensibile con
, lat. ornatus -us, deriv. da ornare (v. ornare)
di farmi tale che io fossi disiderata da colui il quale io più amo.
tardo ornator -òris, nome d'agente da ornare (v. ornare).
anche: abbigliamento, acconciatura. francesco da barberino, 105: conosce [la moglie
iv-14: le mie mani, non so da che maestra nuovamente ammaestrate, ciascuno giorno
217: due pendagli, incomparabilmente belli, da sospendere forse ad un 'torque', come
armato, / ferrato d'oro, e da gli arcioni a terra / d'ornatura
3. teoria retorica. guidotto da bologna, 1-4: ho compilato questo fiore
lat. tardo ornatura, nome d'azione da ornare (v. ornare).
= dal ted. hornwerk, comp. da horn 'corno 'e werk '
che si presenta in cristalli prismatici caratterizzati da lucentezza vitrea e colore variabile dal verde
; per il colore, che varia da bruno a nero in massa ed è
= dal ted. hornblende, comp. da horn 'corno 'e blende 'blenda
intrusiva delle anfiboliti, formata principalmente da orneblenda bruna, con quantità accessorie di
pirosseni e olivina. = deriv. da orneblenda. ornèllo { ornièllo),
utilizza il legno, per fare pali da vite o legna da ardere o carbone
per fare pali da vite o legna da ardere o carbone e, dai rami
dal io°-i2° anno del manneto; frassino da manna, orno. p.
se non per opera de tagli fatti da professori. -il legno di tale
(caratterizzato, in partic., da grande flessibilità). c. bartoli
ragazzo con una frasca d'ornello allontanava da lui le mosche e i tafani.
scaglie che coprono le ali, bordate da una frangia di peli che imitano le
e della tribù de'pteroforiti; stabilito da latreille, distinti da ali coperte di
pteroforiti; stabilito da latreille, distinti da ali coperte di scaglioline e coi bordi guerniti
dal suff. -oziàrfe 'simile '(da elscx; 'forma).
lionardo di ser antonio di ser piero da vinci ne mostra che l'ischernire altrui
] 'vento che porta gli uccelli da passo ', deriv. da ìspvu;
uccelli da passo ', deriv. da ìspvu; -to-oi; 'uccello 'e
fcpvu; -io-o ^ 'uccello 'e da coproplo (v.).
bot. particolare tipo d'impollinazione operata da uccelli minutissimi (come il colibrì)
colibrì). = deriv. da ornitofilo. ornitòfìlo, agg.
per lo più lineari, talora carnose, da poche a molte per ogni bulbo;
bianco (con folie lineari, percorse da una linea bianca, e con
dal gr. ópvifróyaxov, comp. da ftpvu; -i « >o£ 'uccello '
gr. fcpvu; 'uccello 'e da gamia (v.).
: 'ornitoliti... sostanze fossili da taluni credute avanzi d'uccelli pietrificati.
, l'avifauna; che è costituito da esemplari di essa. biffi,
suoi tempi si avevano tutto quel più da lui stesso osservato, lasciò un monumento glorioso
dal nido. = deriv. da ornitologia; cfr. gr. òpviftoxóyot;
gr. òpvifto ^ avteta, comp. da fcpvu; 'uccello'e ptavxega
della tribù de'coriacei di latreille, da questo stabilito co- gl'ippoboschi degli altri
ove si conservano i tordi, è descritta da varrone, da columella, da palladio
i tordi, è descritta da varrone, da columella, da palladio e da didimo
descritta da varrone, da columella, da palladio e da didimo. vogliono che sia
, da columella, da palladio e da didimo. vogliono che sia ampia e
), dal gr. òpvifteiov (da &pvi < -i&o <; 'uccello ')
famiglia papilionacee, gruppo leguminose, costituito da erbe annue villose, diffuse nel brasile
placche cornee masticatrici che, a partire da un anno di età, sostituiscono i
lunga e depressa, ed è ricoperto da un pelame soffice e bruno, ha
genere di mammiferi dell'ordine degli edentati da blumenbach veduto recentemente in un lago presso
del pinguino. gramsci, 7-214: è da ricordare l'ornitorinco nella cui struttura non
= voce dotta, gr. òpvii>oaxo7rg
da òpvi « >oaxo7této, comp. da &pvi < -i9-o <; 'uccello '
mammiferi e per l'uomo, provocata da un gruppo di germi morbigeni (miyaganwanelle
. aerodina sostenuta e mossa nell'atmosfera da forze aero- dinamiche generate dal moto alterno
= voce dotta, comp. da ornif [ina] e dal gr.
, 19-6: quanto può si tien da lor difeso, / or dietro quercia,
di corpo) stilla in maggior copia da quella parte dei rami dove si attaccano
). = lat. ornus (da un precedente * osinos), di origine
'l re poro, / traggendol sottilmente da la rena. tavola ritonda, 1-130
un composto minerale che da'filosofi e da ogni intelligente di grandissima perfezione in far
-oro in conchiglie: ottenuto da ritagli e cascami di lamine finemente polverizzati
se quando l'albero di esse espedisce da sé il suo fiore, se vede il
cambio corrente, a vista ed in pezze da otto reali oro. panzini, iii-236
, l'opera di zandonai ['francesca da rimini 'j porta pur sempre l'impronta dell'
trapunte di tale metallo. guido da pisa, 1-301: ancora mi donò un
raffinato al massimo grado. giacomo da lentini, 36: pur cherendo -ond'io
determinare se toro è fine o quanto manca da sua finezza, annovera i gradi o
dilunge dal suo sommo quanto si diparte da quello vigesimo quarto grado o vero carato.
per consiglio de i primari mercanti che da indi in poi nella nostra zecca si
-oro in buglione: rottami di tale metallo da fondere. balducci pegolotti, i-91
, 400: dipoi è il far lettere da stampa;... ci è
più al fasto e al lusso, da farsene moneta. tommaseo, 5-160:
ei m'avvertiva ch'ella aveva accettato da lui procura per la collezione d'ori
: quegli ori villerecci che sono ingagliarditi da un po'di rame.
oro, di seta e scarlatto. fausto da longiano, iv-255: i piccioli ladri
massiccio e un po'ingobbito delle sue spalle da facchino. bernari, 3-143: la
conv., iv-v-13: curio, da li sanniti tentato di corrompere, grandissima quan
del vostro argento. s. bernardino da siena, 86: se tu vedi che
una risposta, co'cinquanta scudi assegnatigli da lucia. al veder tant'oro,
d'argento; / e che altro è da voi a l'idolatre, / se
il valore reale della somma di denaro da pagarsi in futuro (e in forza di
dubbio i progressi della mente umana, da che ha saputo crearsi una ricchezza superiore
oro e possanza / non si cerca da me: sottrar vorrei / la dolce
centrali e dei governi, ma assorbito da domande di carattere speculativo. -neol
gli ebrei, sentendosi delusi e abbandonati da dio, costruirono dopo la partenza dall'
chim. oro colloidale: quello che deriva da soluzioni diluite di sali, unite con
umano, chiamata oro potabile, composta da marc'antonio bianchi di marsilia filosofo.
debito una certa spezie di rugiada, da loro nominata 'ros solis ', la
. -spuma d'oro: scoria costituita da mercurio dalla cui raffinazione si ricava.
, il ramo prodigioso necessario per accedere da vivi al regno degli inferi (e
ancora i regni d'oro. fausto da longiano, iv-3: quell'antico secolo
d'oro) fu certamente molto stimato da quei che lo videro, molto lodato
quei che lo videro, molto lodato da quei che ne scrissero e molto desiderato
quei che ne scrissero e molto desiderato da quei che non lo goderono. et è
quei che non lo goderono. et è da sapere che non fu d'oro per
non perché i frutti loro / dier da l'aratro intatte / le terre, e
! -pomo d'oro \ frutto simbolico da assegnare alla più bella delle dee che
di bellezza (e si fa derivare da tale avvenimento la guerra fra greci e
vello prezioso del montone frisso, conquistato da giasone e dagli argonauti nella loro celebre
-avere l'oro in mano: avere doti da valorizzare. pavese, 7-121: lo
d'oro, per distinguere la parola malata da quella sana. -esemplare per
castiglione. leopardi, iii-60: ricevetti da lei veramente graditissime le sue prose tutte
i-i-iii: me ne facci dare overo pagare da bonifazio fazi quatro cento cinquanta d'oro
scarsa importanza o valore. francesco da barberino, ii-29: egli è quel sir
libertà ogna altra richezza soprasta. fausto da longiano, iv-105: dico che quel
anni or sono e non hanno avuto danari da riattarla e l'hanno abbandonata e ora
aperti e non sorbire le frottole come da quello sciocco di villetard: e sopratutto
. muratori, 1-23: si pianta da un accreditato legista qualche conclusione, forse
le case, e si può andare da un luogo ad un altro, con l'
parente] ridotto a oro e giudicare da voi medesimi s'ei sarebbe capace di
e'vai tant'oro, a parlar da senno e'non vale una man di noccioli
tiuzza. = lat. aurum (da un arcaico ausom), di origine indeuropea
: credono che l'erba orobanche, da noi toscani chiamata succiamele, fiamma,
dal gr. ópopà-yx1') » comp. da 8popo <; 'legume '(v
orobanche rapum. = deriv. da orobanche; voce registr. dal d.
569: ipociste, orobàzion... da alcuni detto. domenichi [plinio]
, overo pseudodittamo, e tipocisti, chiamato da alcuni orobàzio, simile alla melagrana acerba
= voce dotta, lat. orobinus, da oróbus (v. orobo).
di tivoli. = deriv. da orobo, per la forma.
. ipo ^ ì-ru?, deriv. da &pofìo < (v. orobo)
impiego come medicamento. dino da firenze [tommaseo]: anche togli farina
formula ci5hi0o6. = deriv. da orobpbidè]. orobòni, sm
. = voce dotta, deriv. da orobo, col suff. dei glicosidi.
gr. &poc; 'monte 'e da cinetica (v.).
documenti, ecc. = comp. da óra1 e datario ^ (v.)
cavità della bocca. = deriv. da orofaringe. orofaringe, sm. (
lat. scient. oropharynx, comp. da os oris 'bocca 'e pharynx
napoli, dagli orifìlati che erano portati da firenze... e da altre
erano portati da firenze... e da altre delizie appartenenti al vestire e al
aldi, i-137: ne trae, come da erario * / cento vesti arciricchissime,
chiome orofilate. = comp. da oro e filato (v.).
, situata fra zolle rigide e caratterizzata da plasticità e mobilità che generano corrugamenti
gr. fcpo < 'monte 'e da genesi1 (v.).
un orògene. = deriv. da orogene. orogenismo, sm. geol
di kant ». = deriv. da orogenesi. orogeni zzato, agg.
sottoposte a orogenesi. = deriv. da oroger ^ esi], col suff.
dal gr. &po<£ * monte 'e da idrografia (v. j.
legato in oro, incastonato o circondato da una montatura d'oro. c
: una minuscola pace orolegata e tenuta da una staffa d'oro, sì da poter
tenuta da una staffa d'oro, sì da poter altalenare e anzi revolversi affatto sotto
due pernetti invisibili. = comp. da oro e legato1 (v.).
lat. os -oris * bocca 'e da linguale (v. j. ^
gr. ispcx; * monte 'e da lisi (v.). orolistato
le donne procedono a scossette come sospinte da un congegno di orologeria.
sdentate della farsa. = deriv. da orologio. orologgiàio e orologgiaro, v
di acciaio. = deriv. da orologio. orologiale, agg. ant
detta orologiale. = deriv. da orologio. orologiare, intr. (
di febbraio. = denom. da orologio. orologiaro, v.
di codesto seno. = deriv. da orologio. orologièro1, agg. che
horloger (nel 1874), deriv. da horloge 'orologio '. orologièro2
horloger (nel 1360), deriv. da horloge 'orologio '. la var
, attestata nel 1580, è registr. da « lingua nostra », xxviii (
di una sostanza (acqua o sabbia) da un contenitore a un altro o anche
: questo è uno orilogio... da essere usato da li avari spenditori del
orilogio... da essere usato da li avari spenditori del tempo, e fa
': descrizion di tempo, detta da 'cono ', forma d'orelogio,
cono ', forma d'orelogio, detto da la sempianza della pigna, la cui
, alcune grandi, tutte le quali da un sol rivolger di certa chiave sogliono
, 112]: ortaggio. giuseppe da capriglia, 2: tre rote per la
parte del suono, per gli orologi da camera o da tavola. manzoni, pr
, per gli orologi da camera o da tavola. manzoni, pr. sp.
fratelli conco... fanno orologi da muro tutti in legno. oriani,
la misurazione del tempo siderale, caratterizzato da compensazioni, che limitano gli scarti a
, campanelle e romore quasi d'orologi da corda. carena, 1-124: 'orologio
dicesi quello la cui forza motrice è rappresentata da un peso... pendente da
da un peso... pendente da una corda avvolta a un rocchetto.
a molino, a ruota: quello formato da un meccanismo che agisce mediante ruote
sempre ch'elle son tocche e volte da uno stile che esce dalla banda di
un'orologio o molino egualmente è mosso da un pendolo di piombo o sasso.
-orologio a molla: meccanismo azionato da una forza motrice che è generata da
da una forza motrice che è generata da una molla metallica. carena,
in cui la forza motrice e prodotta da una molla d'acciaio, la quale
, acciò riescano isocrone le oscillazioni regolari da essi fatte. guerrazzi, 18-31:
, che di quei orologgi si avevano da spendere tanti fino al mezo dì, e
che come fossero spesi senza altra dimora aveva da farsi quel che diceva. ciro di
ciro di pers, 3-96: 'orologio da polvere '. poca polve inquieta a
si potrebbe che il veronese fosse orologio da polve o da acqua, da cui
che il veronese fosse orologio da polve o da acqua, da cui l'ore della
orologio da polve o da acqua, da cui l'ore della notte si mostrassero o
n. 3. -orologio a, da, di, del sole, solare:
del sole, solare: strumento costituito da un'asta metallica, detta stilo,
ha fatto un istromento per far orologi da sole con una facilità estrema. a.
la misura del tempo; è costituito da dispositivi e circuiti elettronici. -orologio a
. -orologio a quarzo: quello composto da un generatore piezoelettrico a quarzo che produce
produce una frequenza stabile e precisa; da dispositivi per la conversione sincronica di frequenza
di frequenza mediante demoltiplicazione o sintesi; da amplificatori elettronici e da organi indicatori che
o sintesi; da amplificatori elettronici e da organi indicatori che costituiscono il quadrante.
. - orologio atomico: quello costituito da un oscillatore piezoelettrico correlato a un oscillatore
: meccanismo il cui funzionamento e determinato da un cristallo piezoelettrico a forma di sbarra
portato all'incontro di venezia al pontefice da attilio parisio un orologio di nuova invenzione e
le lontananze più remote appena si sbaglia da 20 leghe. 3. figur.
meccanicamente nozioni, frasi, idee recepite da altri. de sanctis, i-314:
di flora: elenco di piante elaborato da linneo, le quali sono disposte secondo
al funzionamento complessivo (ed è costituito da un generatore di impulsi alla cadenza,
di forza di un campo elettromagnetico creato da una corrente elettrica. -paradosso degli orologi
allestito, bello e stirato un vestito da uomo. -fare, servire da
da uomo. -fare, servire da orologio: essere così preciso e puntuale
orologio: essere così preciso e puntuale da poter essere utilizzato come misura del tempo
sotto il ponte? ebbene ci fa da orologio nel quartiere. transita sempre dieci minuti
gente servizievole: potrai dirigere la casa da te o affidarne, se più ti
contato. carducci, ii-8-102: venir da te avanti il 17, non mi
. biringuccio, 2-37: gli orologetti da sole. speroni, 1-5-196: costui mi
tre settimane, non mi hanno sfilato da qui » mostrò la tasca posteriore dei pantaloni
una delle ragazze, consultando l'orologino da polso. -vezzeg. orologiuzzo
dal gr. wpoxóytov, comp. da capa 'ora 'e dal tema di
; che è parlato o scritto da tale popolazione (una lingua, l'
dal lat. os -oris 'bocca 'e da nasale (v. j.
dei rilievi. = deriv. da oronimo. orònimo, sm. in
rate; nomi corrispondenti o derivati da sostantivi che talora possono assumere un carattere
in suoi rai scorgendo venere / arti da fuoco dà e da bianco ferro.
venere / arti da fuoco dà e da bianco ferro. = voce dotta,
, gr. wpovópto ^, comp. da capa 'ora 'e dal tema
boloide stesso, curva tagliata da un cilindro in rivoluzione che ha una
, veduti semplici e non doppi, da chi fissa con ambedue gli occhi un
naturale che scaturisce con un'acqua minerale da una sorgente, espressa come prodotto dell'
gas medesimo. = comp. da óra1 e radioattività (v.).
elo se darà l'isola e fo discoverta da la nivola. ibidem, 226:
di simolacri modellanti. = denom. da oroscopo1. oroscopata, sf. letter
con un transeat. = deriv. da oroscopare. oroscopeggiare, intr.
spalle portano. = denom. da oroscopo1, con il suff. dei verbi
dotta, gr. óipooxotda, deriv. da < 5>poaxó7ro <; (v.
tbpooxo- 7rtkó <;, deriv. da ò>po mantica antimosaica. = deriv. da oroscopo1. oròscopo1, sm. / essendo febo non molto divaro / da partenice bella e 'l lunar segno / l' 5-7: la mia scelta sportiva è fissata da un pezzo. da quando, come sportiva è fissata da un pezzo. da quando, come il gigino del collodi, le superstizioni della gentilità, l'oroscopo da quel pianeta. conti, 380:
dello zolfo. thovez, 1-140: da molte parti e da parte di molti
thovez, 1-140: da molte parti e da parte di molti valentuomini si cerca di
. gipoaxó7ro <;, comp. da cópa 'ora 'e dal tema di
in acqua. = deriv. da orossilo. oròssilo, sm.
e in indonesia; ha tronco caratterizzato da corteccia amara, foglie paripennate che si
orossilo: nuovo genere di piante stabilito da ventenat nella famiglia delle bignoniacee, della
si rincrespa. = comp. da oro e tessuto (v.).
. dal lat. os -oris bocca e da tra all'intubazione nella trachea
d'amore. = comp. da oro e vario (v.).
lat. os -oris 'bocca 'e da velare (v.).
, agg. letter. che è costituito da strisce dorate. baruffaldi,
parte avversa. = comp. da oro e vergato (v.).
scatolino. = comp. da oro e zecchino (v.).
un burattinaio. = deriv. da orpello. orpellaménto, sm.
-periodo di tempo vissuto sulla terra da gesù. lacopone, 1-73-45:
comparai caro! = deriv. da peregrino-, v. anche pellegrinaggio.
-in partic.: che si allontana da una località per raggiungerne un'altra.
questa sola mira di cantare enea peregrinante da troia in italia per fondare nel lazio un
più lungo e travagliato, spostandosi da una località a un'altra o
avea, vari paesi, / peregrinando da i più freddi cerchi / del nostro
a peregrinare sola per l'italia: da un treno all'altro, o nella
834: per due anni peregrinammo da una città all'altra. -sostant.
-sostant. morando, 372: stanchi da lungo peregrinar mendicando, deliberarono di fermarsi
sua pubblicazione recente. ne aspetto copia da un amico di genova. -essere
nominato alfonso... venendo in disiderio da casa sua dipartire, con intenzione di
. d'annunzio, ii-71: peregrinammo da patre / alla città santa d'olimpia,
mano. visconti venosta, 440: da quel giorno il 'crociato'peregrinò lungamente a
, fanno cerchio intorno alle bretelle pendule da una sedia, tentano coi becchi le
signor valoroso accorto e saggio. buonaccorso da montemagno il giovane, i-26-13: isparto
quello delle cose. -propagarsi successivamente da punti diversi (un suono).
con l'altre a schiera: / prega da dio la cara pace e il pane
gli orti. 8. passare da un significato a un altro. cesarotti
cesarotti, 1-i-65: i termini, peregrinando da un senso all'altro, giungono talora
saranno lietissimi di volar quasi per incanto da milano a venezia. carducci, iii-13-157
dotta, lat. peregrinàri, denom. da peregrìnus (v. peregrino)
casa nel peregrinàrio è una storia dipinta da lorenzo di colori. = deriv.
lorenzo di colori. = deriv. da peregrino; cfr. anche pellegrinaio1.
iv-317: ricontrai nell'asia, peregrinata da me, alcuni sovrani che scendean dalla regia
peregrinàtor -òris, nome d'agente da peregrinàri (v. peregrinare).
compie verso un determinato luogo, spostandosi da una località all'altra o,
ella... si lasciò guidare da lui in varie peregrinazioni a traverso la
: parrà forse a molti che, avendo da principio dimostrato el poeta che in tutta
ad un naturalista, scegliendo il paese da essi [morlacchi] abitato per oggetto
esterne, le verande, la sala da musica, quella da pranzo.
verande, la sala da musica, quella da pranzo... passo un
. a scopo di penitenza. mariano da siena, 24: a dì xxviii,
2-vi-257: questa etica... era da principio fermata nella confessione d'un sommo
defunto. guerrazzi, 2-413: erano da evitarsi le peregrinazioni e le fiorate alla
questa vita è una peregrinazione. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
bibbia volgar., i-244: domandato da lui: quanti sono gli di degli
una peregrinazione dal signore e un assentamento da cristo. s. caterina da siena
assentamento da cristo. s. caterina da siena, 217: chi so'io,
io non sia ingannata né dal dimonio né da me medesima? rinaldeschi, 1-124:
cristo, i-21-1: è cosa molto da maravigliarsi che l'uomo, il quale considera
. peregrinano -ònis, nome d'azione da peregrinàri (v. peregrinare); cfr
serano menati al detto ospidale, se seranno da essere messi a'lecti, secondo che
necessità di loro. = deriv. da peregrino-, cfr. anche pellegriniere,
ortografia, ne risulterà un altro talora usato da greci o da latini di buoni secoli
un altro talora usato da greci o da latini di buoni secoli. gioberti, 1-i-45
di fantasia. sol che volesse guardarsi da certe esagerazioni di maniera, certe peregrinità
, lat. peregrinitas -àtis, deriv. da peregrió nus (v. peregrino)
. che è solito viaggiare o spostarsi da una località a un'altra. -in
/ de l'asia in bando, da l'europa escluso / e 'n fin dal
tanto / dal mio povero albergo e da la mia / più povera e smarrita famigliuola
peculiare di chi è solito viaggiare; da viandante. sacchetti, 212-62: spogliatisi
che spesso con tue levi scorte / scioi da me l'alma peregrina e snella.
la mente nostra, peregrina / più da la carne e men da'pensier presa /
e celo, / straniero e peregrin da l'altra gente. 6.
6. nato in una località diversa da quella di chi parla o scrive;
chi parla o scrive; che proviene da un luogo diverso da quello in cui
; che proviene da un luogo diverso da quello in cui attualmente si trova; che
un velo / grande e sottil, che da bizan- zio addusse / un nocchier peregrin
azzurra seta e verde. -formato da soldati stranieri (un esercito].
le peregrine navi. -suscitato da uno straniero (un amore); nutrito
straniero (un amore); nutrito da uno straniero (un sentimento).
cosa che novella a noi / venuta sia da peregrina parte. chiabrera, 1-ii-370:
lettica... ad andrinopoli, da suoi bascià accompagnato: et ivi giunto
detta casa, 659: vago augelletto da le verdi piume, / che peregrino
mostri che si trovavano nei paesi vinti da loro. groto, 1-42: non
a tal cimiero. -che soffia da una zona geografica lontana da chi parla
-che soffia da una zona geografica lontana da chi parla o scrive (il vento)
o, anche, che è importato da una località straniera (una merce,
ecco là ulisse e diomede, travestiti da mercatanti forestieri, introdotti avanti le regie
faticosi, quando / con lungo solco da cotanti porti / coronate di speme uscian
era veramente un buon ragazzo / e da tutte le donne era cercato, / travagliando
marchi, i-49: il marchese ercole portò da parigi la peregrina notizia. 8
della facondia tosca sia quasi una raunanza da varie e diverse lingue scelta, essi
si riferisce a un contesto culturale diverso da quello nazionale. gherardi, ii-io:
tutto liberi. -che proviene da altri. morone, 91: libero
come vedete, e un traslato preso da camminanti, e nondimeno la forma è
questa. faldella, i-5- 270: da principio si giudicava inutile o bizzarra quell'idea
indicare allusioni peregrine e trapassi di concetti da lasciare il lettore quasi senza fiato.
, ecco che viene corrotta quasi come da una peregrina e disusata letizia, e
dei giovani... è nata da un incontro fortunato e peregrino della nostra più
insolito, singolare, straordinario, tanto da provocare meraviglia e stupore. - con
antiqui gesti per vetustà de tempi semo fatti da longi, eccellente e strenuo signore mio
/ e i dipinti navili, che da lunge / facean novella e peregrina mostra.
della storia, che si credono prodotti da cagioni peregrine grandissime, hanno il più sovente
, 22-22: isterismi neppur così peregrini da stimolare la nostra pigra curiosità, ma
ii- 19-73: se altro tu avessi da comunicarmi di peregrino su quel corso d'
ferd. martini, 4-52: uscito da una scuola privata dove tranne il latino
amico e rimuneratore de'peregrini ingegni che da ogni parte li favoriva ed inalzava con
sancte, peregrine e nove, / da le qual stilla e piove / fama
ubbriaco. 17. che nasce da straordinarie doti di in- ventività, che
bella e tanto peregrina, quanto mai da alcuno più non fu pensata non che
maraviglioso poetico. loredano, 5-124: da applauso universale accompagnati / fu- ron questi
vivacitadi peregrine per il passato, mai da niun altro pratticate, venne con suo gran
nuove del dir forme, a sciolti / da volgar fren concetti. monti, iv-8
/ volgo li passi frequentati e stanchi / da quei do re altieri e peregrini.
, prodi e famosi. -costituito da personaggi illustri, famosi. campailla,
dentro quello steccato peregrino, / e da l'un canto fu legato l'oro.
anche in quella miniera ci sono materiali da cavare per il bello suo edifizio.
il soggetto con successo tanto felice che da una favola comune ed usitata il signor carlo
tanta fatica di imagini e denominazioni prese da lontano e di frasi peregrine! è un
acca. de roberto, 8-275: da noi, per nostra disgrazia, l'esercizio
). marino, x-152: quivi da le superbe alte cornici, / per
emiliani-giudici, i-42: quella lettura, fatta da uomini 'lettori o raccontatori 'per
, xlvii-198: veggendomi fatto peregrino / da lo stil che cantava alti desiri, /
ci mancano uccelli rapaci d'ogni genere da ferire, la maggior parte de quali
femm. -a). chi va errando da un luogo a un altro, senza
in località, regioni o territori diversi da quelli in cui è nato o è solito
ragioni; viaggiatore, viandante. bonvesin da la riva, xxxv-1-684: quella [la
3-163: egli e uno compagno partirsi da cotogna con abiti da peregrini ibernici.
uno compagno partirsi da cotogna con abiti da peregrini ibernici. cammelli, 171: consumando
122: come selvaggia fera, / cacciata da la fame, / esce dal bosco
-libro del peregrino: romanzo scritto da j. caviceo (1443-1511) e
le innumerevoli avventure d'amore fra peregrino da modena e una bellissima donna ferrarese di
27. chi si reca in pellegrinaggio, da solo o con altre persone, in
giubileo in roma e del continuo passando da ogni parte li peregrini il governatore fa
xiii-272: uopo or non sia che da confin lontano / tragga vagante il peregrino
visitare i santi luoghi, sono ben trattati da questi padri greci. goldoni, xiii-513
santa seconda il pio costume. -seguito da un complemento di specificazione che indica la
migratore. imperiali, 4-236: sentiasi da lontano ancora / un non so che
signore, imperciò che in quello dì cessò da ogni sua operazione. e guarda che
per conseguenza dif fondono sempre da sé e sempre in sé accoglieno, man
'fuori della città ', comp. da per 'per, al di là '
regrinosi. = deriv. da peregrino. pèregro (anche perègro
sì doler s'io me segrego / da te, cercando peregri paesi, / che
/ che 'l mio penser mai non da te disgrego / e sia l'andata mia
. = voce dotta, comp. da pereion e dal gr. rrou; 7to8ó
o] òereiro, nome della pianta da cui si estrae; cfr. anche ir
gr. tì> 7tapéxxov, deriv. da roxpéxxto 'protraggo, prolungo ',
'protraggo, prolungo ', comp. da roxpà 'oltre 'e fcxxto '
quali s'infilzano le ciocche de'fiori secchi da porsi tra 'candelieri sui gradi dell'
dell'altare. = deriv. da péra. peremezino, sm.
dotta, lat. perennare, denom. da perennis (v. perenne)
perennatrice. = nome d'agente da perennare. perènne, agg.
è causa finale in quanto è governata da una perenne mentalità che le coordina o
due golfi inquieti sempre per li venti da terra, e specialmente lo strimonio per quei
, / do- v'erano conche perenni da cui l'acqua limpida / sgorgava copiosa
comandò che perenne ella scorresse / e da feronia si nomasse. -figur
che il profluvio della sua penna deriva da una fonte perenne e che mai non vien
alle ricchezze, e l'amore ritrarre da lei un perenne alimento. d'annunzio,
filos. filosofia perenne: termine introdotto da a. steuco nell'opera de perenni philosophia
dotta, lat. perennis, comp. da per 'per, durante 'e
una cosa... che sia da più di me..., che
anche sostant. = comp. da perenne e branchia (v.).
, perennis (v. perenne) e da chorda 'corda [dorsale] '.
. sempreverde. = comp. da perenne e foglia (v.).
poi fuori a dirmi che io per recar da torno il mio 'me 'son
son sempre a ordine, che troppo dura da un pezzo questa perennità di mie processioni
, lat. perennitas -àtis, deriv. da perennis (v. perenne)
panni] al più perentemmo che potete, da la san butolfo o prima.
'abolire, togliere via, comp. da per (che indica deviazione) ed
per giudice, e che per liberarlo da questo spavento non vi era altro mezzo
perentoriamente è scritto che, o via da casa quella tartaruga, o via lei.
effetto desiderato. = denom. da perentorio. perentòrie, avv.
nel ceffo. = deriv. da perentorio. perentòrio (parentòrio,
imperativa, ultimativa, che è assistito da una sanzione (pena o conseguenza giuridica
portòlo tinacio messo di corte. folgore da san gimignano, vi-n-164 (29-8):
e porto queste cose a ser bonaccorri da ginestreto, ché m'aiuti di non
tornasse idolatro a termine perentorio. luca da caltanissetta, 418: alli 4 di giugno
. martini, 1-iii-77: è venuto da roma l'ordine perentorio di mandarci all'asinara
. muratori, 7-v-96: resta ora da considerare un punto che sembra perentorio nella
violento. -che denota o nasce da una personalità o da un carattere autoritario
-che denota o nasce da una personalità o da un carattere autoritario, imperioso.
con due schiaffi secchi, perentori, da vero squadrista. 5. che
non avea. = comp. da per ed entro (v.).
tromba. 2. rumore prodotto da una scoreggia. c. e.
= voce dotta, comp. da per, con valore rafforz., e
, lat. tardo peraequàre, comp. da per, con valore intens.,
intens., ed aequàre, denom. da aequus * uguale '. perequataménte
. = agg. verb. da perequare. perequato (part.
di scudi cento d'oro... da applicarsi... per un quarto
tardo peraequàtor -òris, nome d'agente da peraequàre (v. perequare).
sostanziale, in modo assoluto o corretto da criteri di proporzionalità, di progressività,
. peraequatio -ònis, nome d'azione da peraequàre (v. perequare).
oltrepassa la giusta misura. busone da gubbio, 93: istimando in suo cuore
pass, di pererràre, comp. da per * attraverso 'ed errare * errare
pereto e meleto. = deriv. da péro, sul modello di meleto, vigneto
di forma tondeggiante o allungata che pende da un sostegno (il cristallo di un
ovati, perette e simili; forati o da una parte sola da legargli in oro
; forati o da una parte sola da legargli in oro a uso di gocciole per
uso di gocciole per adattargli a pendenti da orecchi, o da tutt'e due,
adattargli a pendenti da orecchi, o da tutt'e due, per infilargli in
in golette, in maniglie, in fili da avvolgergli ai capelli, o soli o
4. apparecchio igienico-sanitario costituito da un recipiente di gomma a forma di pera
acciocché sia più veloce al corso sentendosi da quelle punte stimolare. cagliaritano, 113
. perettina. papini, i-138: da tutte e due le parti gli ori e
di forma tondeggiante o allungata che pende da un sostegno. messisburgo,
perire 'perdersi ', comp. da per 'oltre, al di là '
= voce dotta, comp. da per, con valore intens., e
voce di area lig., denom. da una forma * perézo, per parégio