movendo orgoglio- sette e chiare, / da sé respinge.;. / ciò che
io ». = deriv. da orgoglio; cfr. fr. orgueilleux (
gliscono. = denom. da orgoglio. orgogliume, sm.
d'orgogliumi. = deriv. da orgoglio, col suff. spreg. -urne
'orgone e pregiudizio'. come farsi da soli una camera orgonica? lo spiega un
.. l'accumulatore orgonico, costituito da una strana parete esterna di materiale organico
scienza ufficiale. = deriv. da orgone. òria, sf. ant
dotta, gr. òpeipacria, comp. da &po ^ * monte 'e dal
di oricalco fosse già fabricata in milano da peritissimo artefice, conforme il capriccio di un
: l'altro è l'eroe che da la guancia enfiata / e dal torto
^ xt *;, comp. da 6po <; -eoe; 'monte '
oricanni / d'argento nuovi / abbiam da empire / d'acqua di fior d'aranci
, orciolo. 5. bernardino da siena, v-194: tu avaro, costei
= voce di area senese, deriv. da oricelló1. òrice2, v.
ori- cello. = deriv. da oricello *; voce registr. dal d
l'oricello a'panni. voce notata da monsignor borghini. studii, q.
. 9. = denom. da oricèllo1. oricellàrio, agg.
. bot. famiglia di licheni composta da diversi generi di terra e di mare;
; l'oricello di terra è fornito da specie di lecanora e di variolaria,
settentrionale; quello di mare è dato da varie specie di roccella (roccella tinctoria
africa e dell'europa occidentale, e da altre specie asiatiche e dell'america meridionale;
laminari lunghi parecchi centimetri. ca'da mosto, 176: si tragge da queste
ca'da mosto, 176: si tragge da queste isole gran somma d'una erba
. tint. sostanza colorante vegetale ottenuta da tali licheni mediante macerazione con ammoniaca diluita
incerto: secondo alcuni, deriv. forse da rocella, con accostamento a oro;
e letter. gomma o latice prodotto da alcune piante rosacee, come il pesco
orichico. = comp. probabilmente da oro e chicco (v.),
. -à$o <, deriv. da &pxi 'testicolo'; cfr. anche
= voce dotta, comp. da oro e chiomato (v.),
= voce dotta, comp. da oro e conocchia (v.),
gr. xpucnrjxàxatc *;, comp. da xpuct ^ * oro 'e f)
/... à... da me grato e memore / su l'ara
al legno infermo, / sull'antenna da prua muoversi in giro / l'oricrinite
= voce dotta, comp. da oro e crinito (v.),
e gr. xpuooxófjorj ^, comp. da xpuct ^? 'oro 'e
, forma secondaria di auricularxus, deriv. da auricula 'orecchia '. òrido
bilaterale. = agg. verb. da orientare; cfr. fr. orientable.
figliuoli delle concubine diede guiderdone e partilli da isaac suo figliuolo, insino a tanto
il lento moto, / monte che da l'olive il nome prende, / monte
: « di grazia, quel signore, da che parte si va per andare a
. « per andare a bergamo? da porta orientale ». « grazie tante;
il muro orientale. -che spira da oriente (un vento). boccaccio
vento che ci pinge alla disiderata parte da costoro. apri la via agli orientali
un treno, detto orientale, che va da parigi a costantinopoli ogni sette giorni.
d delli 5 di aprile segnata occidentale da giove, non è la stella d delli
-che comincia a brillare e a diffondersi da oriente, al mattino (la luce
casa benigna, e che sian mirati da giove di buono aspetto e da saturno
mirati da giove di buono aspetto e da saturno e marte. 4.
dalle regioni dell'asia, in partic. da quelle dell'asia minore).
, hanno confessato che l'autorità ricevuta da cristo è passata per pietro ne'romani pontefici
seguaci anch'esse di cristo, ma staccate da gran tempo dell'unità della chiesa romana
una occidentale. -sostant. guido da pisa, 1-118: era [iob]
donne, gli settentrionali liberissimi et alieni da ogni gelosia. relazione dell'impero ottomano,
loro è l'abito antico di grecia e da tutti gli orientali indifferentemente portato. bontempi
iran e in afghanistan, caratterizzata da accentuata pigmentazione, dolicocefalia, naso
anche un uso metaforico). giacomo da lentini, 11: ogni gioia eh'è
del ginocchio ed è stretta ai fianchi da una semplice cintura. d'annunzio,
, al genio infame / gestisce di costui da scimia un cane. -tabacco
non è vero... che attingesse da fonte orientale l'idea di un messia
nulla più dell'animo orientale è facile da voltare. -tipico o proprio degli
all'orientale, che, tenendo lontane da se le menti meglio illuminate, le avventa
trae origine dal collegio dei cinesi fondato da matteo ripa e riconosciuto nel 1732 dall'
orientali col catalogo pubblicato sotto i suoi auspici da monsignore evodio assemanni. 8.
, lat. tardo orientàlis, deriv. da oriens -èntis (v. oriente)
fierezza schipetara. = denom. da orientale, col suff. dei verbi frequent
de'semplici. = deriv. da orientale. orientàlide, agg.
. 4). = deriv. da orientale. orientalismo, sm. atteggiamento
non abbia. = deriv. da orientale-, cfr. anche il fr.
orientaliste (nel 1799), deriv. da orientai 'orientale '.
montagne. = deriv. da [alpi] orientali, sul modello di
e simili. = deriv. da orientalista1. orientalità, sf.
elocuzione italiana. = deriv. da orientale. orientalizzante (part.
meno largamente. = denom. da orientale, col suff. dei verbi frequent
orientali. = nome d'azione da orientalizzare. orientalménte, avv.
panzini, i-340: non sono riuscito da tanti giorni a distruggere l'orientamento di
[di formiche] che si sposta da quel greppo e tende contro questo muro
in partic. per determinare la direzione da seguire per giungere a una meta (e
sconosciuta, la nebbia lo avvolse così da lasciarlo senza nemmeno una trasparenza cui affidarsi
scelta consapevole degli studi o della professione da seguire, a seconda delle facoltà, delle
barriere] erano le ombre vane, da cui il pensiero non poteva liberarsi finché
dei pennoni e dei cannoni in modo da formare un angolo prestabilito con il piano
della nave. -anche: angolo formato da tali elementi della velatura. dizionario di
; orientazione. = nome d'azione da orientare.
nord. -balist. disporre una bocca da fuoco lungo la direzione adatta per colpire
dritto, si orientano obblique alla chiglia da sinistra; col vento obbliquo di sinistra
luogo, il cammino, l'itinerario da percorrere. pascarella, 1-164: i
orribili. prima mi parve di essere inseguito da un orso bianco il quale mi divorava
omi il grandissimo dispiacere di non saper più da qual parte orientarmi. viani, 14-291
meno elaborate. = denom. da oriente2. orientativo, agg.
un indirizzo, un'indicazione sulla via da intraprendere, sul metodo da seguire,
sulla via da intraprendere, sul metodo da seguire, sulle scelte da fare.
sul metodo da seguire, sulle scelte da fare. = agg. verb
. = agg. verb. da orientare. orientato (part.
, 2-52: la villa era orientata da mezzogiorno a settentrione. -che volge
-marin. disposto con le vele in modo da ricevere il minor danno dal vento contrario
condizionato nella formazione e nell'aspetto definitivo da un substrato di roccia diversa (un
magnetico: accessorio del tacheometro, costituito da un tubo cilindrico di piccole dimensioni contenente
il meridiano. = nome d'agente da orientare. orientatura, sf. marin
tare. = nome d'azione da orientare. orientazióne, sf.
che non si può negare che vi sia da parecchio tempo in italia. lucini,
una bellezza infinitamente sottile complessa che emanava da una concordanza nuova delle forze inte
delle forze inte riori, da una misteriosa orientazione della volontà riscossa.
che l'orientazione geografica sia così completa da dar nozione esatta dello stato di tutte
aguzzo e bitagliente. -finimento del cavallo da sella, di cuoio o di stoffa
, che orna la bardatura. fausto da longiano, 1-i-33: le groppiere abbiano cinque
1-i-33: le groppiere abbiano cinque pendoni da ogni lato coperti tutti di catenella.
d'aria racchiusa, e, svergognando da micidiali i cieli, strascinano più funerali
= dal portogli, pendor, deriv. da pender 'pendere '. pendragóne
= voce dotta, deriv. da pendute?, col suff. lat.
col suff. lat. -fórmis (da fórma 'forma, figura ').
tempo quando l'ape parca / descaccia da sue cell'i figli adulti / e se
esser men frequenti che quelle dei pendenti da fili più corti. battista, iv-127
se il fune pendolo che scende / da verga sottilissima è toccato, / del suo
il pendulo / bronzo sonoro. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
cavò in fine dalla sacca, pendula da un ramo, tre tozzi di pan
bracciolo. landolfi, 8-221: io sto da solo in questa casa crollata più che
» canto la bella signora allungandogli, da baciare, la mano che usciva dallo
crini penduli sopra li candidissimi omeri, da sottiletto cerchiello d'oro o da ghirlandetta
omeri, da sottiletto cerchiello d'oro o da ghirlandetta di fronda novella sono sopra la
: pochi stocchi d'erbaspada / penduli da un ciglione / sul delirio del mare
. pascoli, 401: usciva allor da un velo / rado la luna pendula,
come fibre innumeri / di lira tocche da la brezza tiepida. linati, 8-53:
. 10. medie. affetto da ptosi (un organo). =
dotta, lat. pendùlus, deriv. da pendere (v. pendere).
tr. appendere, sospendere. luca da caltanissetta, 286: sotto della 'tanga'seu
= dal portogli. pendurar, deriv. da pender 'pendere pendurato (part
. appeso, pendente. luca da caltanissetta, 392: uscirò con la stola
ricoperta, in condizione di flaccidità, da una piega cutanea, detta prepuzio;
cutanea, detta prepuzio; è costituito da tre formazioni vascolari erettili, due superolaterali
, lat. penèis -èidis, deriv. da penèus (v. peneio)
quercia l'ebbe agamenon aguale. domenico da prato, lxxxviii-1-540: questa ghirlanda ci
della 'fronda peneia 'conferitagli generosamente da qualche amico. 2. che
dotta, lat. peneius, deriv. da penèus (gr. il7)
cristata 'di linneo. è distinta da un ciuffetto di piume sul capo; e
snello, piccolo, ricoperto alla base da un'ampia cera, uno spazio nudo intorno
in una casetta sul mare, circondato da reti e da marmocchi.
casetta sul mare, circondato da reti e da marmocchi. = deriv.
marmocchi. = deriv. da penelope *; nel signif. n.
all'inganno ordito nei confronti dei pretendenti da penelope, che faceva e disfaceva continuamente
comp. di * penelopico, deriv. da penelope1. penemèdia, sf. mus
undici corde mostrate, da'nominati o da altri musici ridotti al numero di dieci
in luogo della paramese, detta poi da latini penemedia, la tritesynemmenon.
'peneo ': questo nome venne applicato da fabricio ad un genere di crustacei dell'ordine
un rilievo). = deriv. da penepiano. penepiano, sm.
= dall'ingl. peneplain, comp. da pene (dal lat. paene '
= dall'ingl. peneplanation, deriv. da peneplain (v. penepiano)
region. congegno per uccellare, costituito da quattro lacci di setole di cavallo infilati
cordino pure di setole, mantenuto teso da due piccole mazze (e il termine
di setole, che è mantenuto teso da due piccole mazze dette 'staggette '
ai tordi con crini acconciati a laccio da una parte e legati stretti a un
e suvvi un pome, / fa da re con lo scettro. cantini, 28-31-17
dai licci. = deriv. da penero. penerato, agg.
ricievare, ne faccia ricievare per altrui da alcuno texi- tore alcuna pezza di panno
penero bianco appunto uguale alle portiere che da noi in toscana sogliono mettere alle baracche
camere col letto matrimoniale immenso, alto da terra, gonfio, con la coperta grave
grondanti verso l'orizzonte. = da un lat. volg. pedinus (di
romena), forse deriv. da pes pedis 'piede incrociato secondo al
. -anche sostant. benvenuto da imola volgar., i-215: pirro,
molto valore e costanza incredibile difeso casilino da annibaie,... si contentarono
pur è cosa sensibile che si parte da tal sustanza? baldi, 168:
, 9-99-'farai che 'l vaso sia penetrabile da un lato, per il qual l'
mano d'ignoranti signori che le disperdono o da troppo avari eredi sono cacciate in oscuri
/ e partigiane assai, / e da menarla a tondo spadon lunghi / e
che tutte non vi so dire, causate da la sua fumosità suttile e penetrabile.
, che tutti ne sentono e dicono da sé quanto e meglio che non ne potremmo
lat. penetrabilis, agg. verb. da penetrare (v. penetrare)
dotta, lat. penetrabundus, deriv. da penetrare (v. penetrare)
proprio agio. = deriv. da penetrare. penetrale, sm.
soa corte premiare et essaltare, ma da quale se voglia parte de italia, donde
in musica ne'penetrali della reggia imperiale da cinque arciduchesse. monti, 4-1-107:
. viani, 10-78: certe basse arcate da casa matta, certe travi inchiavardate a
chiudean tra le labra, / uscian da * penetrali / de l'alme innamorate
nasconde. gualdo priorato, 10-v-4: da sifatte gelosie... e controversie si
intimo penetrale della coscienza dei fedeli, da toglier loro l'onore, il decoro,
, segreti, celati o molto difficili da capire, ardui da intendere o del tutto
o molto difficili da capire, ardui da intendere o del tutto incomprensibili a chi
, di una scienza in quanto posseduti da poche persone. galileo, 3-1-478:
al plur. penetralia), deriv. da penetrare (v. penetrare)
l'anime. = nome d'azione da penetrare. penetràmetro, sm. fis
. = voce dotta, comp. da penetrare] e dal gr. 7réxpov
il fuoco / di quel che nasce da terrestri faci. muratori, 7-iii-273: lavina
che la meretrice sia un'ape, da cui chiunque sugga una dolcezza amara s'arrischia
diverso dal vino è quel liquore che pur da esso si forma, ma per una
non sarà di poco momento tenerci discosto da lungi così il soverchio umore con l'acuto
che scruta, che fissa in modo da non lasciarsi sfuggire nessun particolare e da
da non lasciarsi sfuggire nessun particolare e da dare l'impressione di aver compreso perfettamente
essere regalate anch'esse di tanto in tanto da traversie, da impazienze e da spine
di tanto in tanto da traversie, da impazienze e da spine più penetranti ancora e
tanto da traversie, da impazienze e da spine più penetranti ancora e pungenti che
nelle sue sedi, che si pativa universalmente da tutti, meschini e potenti, ricchi
era così amoroso che elena fu invasa da una infinita dolcezza. baldini, 9-76
continente, / i frutti son che da la gran bontade / vengon donati.
sembrarono penetranti i colpi del cavaliere, da filo non men possente apparirono ribattuti.
concetto di dominanza così concepito è attenuato da quello di 'penetranza '(vogt
'camptodattila '. = deriv. da penetrare. penetrare (ant. penitrare
622: fu come se di là / da un diluviale fiume / e da una
/ da un diluviale fiume / e da una vergine foresta / fossimo penetrati in
combattevano con grandissimo disavantaggio e, penetrando da casa in casa, erano i nemici
la pioggia penetrava dappertutto con una umidità da non dire. -estendersi verso l'interno
niculo si genera dagli nervi e legamenti nati da la dura madre li quali penetrano per
arma bianca, un proiettile d'arma da fuoco). ariosto, 24-65:
più che la pelle gli danna. da porto, 1-243: ebb'io, mentre
in istret- tissima calca di gente, da un uomo d'arme tedesco una stoccata
, si tuffa sotto acqua e da sotto ventre, dove quegli non ha alcuna
, me lo strinse al polso, così da farmi penetrar l'un- ghie nella
maggior splendore, perché tutti i lumi da ogni banda penetran run nell'altro.
. tasso, iii- 184: da loro [la lettera] penetrò agli orecchi
per la salute). antonio da ferrara, lvi-4: or che ti manca
in così fatte sorti di virtù. fausto da longiano, iv-21: lo intelletto.
alle dense tenebre della geometria, se prima da alcuno non ci vien fatto lume,
2-190: accertate del fatto, partimmo da parigi, e qui nessuno penetrò dell'
i-1-136: credi tu d'essere penetrato da te medesimo e senza la scorta nostra a
-avere la capacità di intuire, anche da segni esteriori, i pensieri e i
vostro sia più fervente del mio. da mula, lii-3-395: chi vuol ben
mi par che ognun faccia come prima / da quello ch'io così scorgo al difuore
creature che molti doni ebbero in sorte da lui, segnatamente quello di penetrare con
in modo per lo più irresistibile, tanto da suscitare sensazioni, emozioni, sentimenti,
con parole. sacchetti, 30: amor da gli occhi al cor suo valor spira
ch'a tal donna gli tira, / da lei fugendo ed essa disiando. cariteo
che non aveva bisogno d'esser servito da lui, il che, o da dovero
da lui, il che, o da dovero o fintamente che fosse detto,
di uno studio o di un'attività raggiunto da altri. a. f. doni
strada al marchese di torrecusa di assalir da quel lato le trincee nemiche, mentre il
mentre il marchese di mortara le penetrava da un'altra parte con tanta felicità che
in alcun tempo stati tagliati né penetrati da nessuno. lancellotti, 1-458: penetrò
specialmente de parti causate dall'umido che da ogni banda penetra la materia della pietra
aere che le sta sotto non fosse da angolo o da sommità alcuna rilevata della terra
sta sotto non fosse da angolo o da sommità alcuna rilevata della terra diviso e
corpi, li quali non possono essere penetrati da una determinata porzione diaria.
la tempera e vivifica. fausto da longiano, 24: il vino è raro
. poiché l'ha rotto e penetrato da tutte le parti, talmente che da
penetrato da tutte le parti, talmente che da se stesso non potria più sostentarsi,
napoletane del quattrocento, lxiv-71: ochi da penetrare lo diamante. savonarola, 13-16:
sagitte acute gira il bianco nervo / da penetrar un solido diamante. xjlloa [
. della valle, 406: volante strale da fort'arco uscito / non sì facil
le voci che cascano dall'aere ripercosso da quelle:... son nudi,
il suono li possa penetrare. fausto da longiano, iv-102: il caldo lento
, ii-13: corse anche opinione portata da molti per vera ch'egli [il cardinale
commuovere, impressionare favorevolmente. antonio da ferrara, 96: oh, citerea,
a penetrarmi l'intimo tanti strali vibrati da mani ostili. goldoni, ix-99: oh
mio core; / assur l'ha penetrato da gran tempo / d'un cupo orror
non persuade meno: ma quello che viene da gli entimemi commove e penetra più.
vece di lasciarsi penetrare il cuore da esse, le ributtano e le ripercuotono
atto del suo penetrar colla vista, rafforzata da quel lume, l'essenza ai dio
riferimento all'onniscienza di dio. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
approfondita; capire, intendere. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
causa di questo predominio dispotico è speculata da molti, penetrata da pochi. broggia,
dispotico è speculata da molti, penetrata da pochi. broggia, 195: si crede
è difficoltosa, complicata: la studiamo da una settimana, senza arrivare a penetrarla.
distruggere la sorda ostilità che la separa da noi. silone, 8-202: c'
suo cospetto; penetra intimamente che tu da te niente sei, niente sai,
, se m'è nemico chi m'ha da proveder acutezza per penetrare, capacità per
di dio si sono levati e procedono da superbia di voler sapere e credere di
umano di quello che sia creduto oggi da chi più che tanto non penetra l'artigliaria
: penetrate le qualità di gio. luigi da coloro che invigilavano a cavare utile dalle
aveva concertato con mia madre la penitenza da ingiungermi. cattaneo, y -2-49: è
nel ciel penetra? -essere esaudito da dio. f. scarlatti, lxxxviii-n-609
'addentro, nell'interno '(da penus: v. penati), sul
modello di intrdre 'entrare ', da intus 1 profondamente '. penetrativa,
... e l'umido è buono da misturare, essendo penetrativo delle parti e
un fra luteriano che avea una voce da far guardie e sì penetrativa e tonante
penetrativa e tonante che si sarìa udita da campidoglio e testaccio. soderini, iv-269
.. ogni dì le dà lettere amorose da parte vostra; ed ella gongolando rompe
è deia di molta considerazione. fausto da longiano, iv-90: gni intelletto umano
, sì come perspicace e penetrativo e da iddio criato, forza è che discorra,
acuto. vadi, xcii-ii-153: nasce da dito ingiegno e da altre e penetrative
, xcii-ii-153: nasce da dito ingiegno e da altre e penetrative cogitazione una arte de
mediev. penetrativi
: l'albero del moro genera i bachi da seta, impregnato dalla semenza di qualsivoglia
l'ombra disutile di quelle disonorate mura espugnate da alarico, penetrate da genserico, abbattute
disonorate mura espugnate da alarico, penetrate da genserico, abbattute da totila e odiate
alarico, penetrate da genserico, abbattute da totila e odiate dallo universo.
', cioè mai 'penetrata 'da presenza umana). 6.
tutto fecero prestamente sapere, come cosa da non esser disprezzata, a sp. papirio
per un qualche entusiasmo saputo loro inspirare da alcuna mente illuminata, astuta e focosa.
moltitudine, alle dimostrazioni non penetrate se non da intelletti sottili. domenico da fano,
se non da intelletti sottili. domenico da fano, lxii-2-111-5: il scaltro e
tocco, dirò così, e penetrato da essa e quindi nell'esser da essa indipendente
e penetrato da essa e quindi nell'esser da essa indipendente. papini, 5-19:
usato a prò di suoi vasti disegni da chi cerca di avanzarsi con- tra il
che, apertamente sparsa dal chrichì, iva da per
sondaggi. 10. preso interamente da un sentimento o dalla situazione che lo
determina; colpito nel fondo dell'animo da un atteggiamento o da uno stato d'
fondo dell'animo da un atteggiamento o da uno stato d'animo d'altri;
stato d'animo d'altri; pervaso da un desiderio. -in partic.:
, iv-r-12: egli era tutto penetrato da quell'amore. frateili, 1-492: penetrata
per disonorar la natura. -dominato da un pensiero assorbente. fogazzaro, 1-292
nazioni. 11. che nasce da un sentimento o da un pensiero assorbente
11. che nasce da un sentimento o da un pensiero assorbente e intenso; che
, che si vede, si piglia da gli occhi. g. b. casaregi
tardo penetrator -òris, nome d'agente da penetrare (v. penetrare).
più finito e più spedito, collegato da pochi fili e da pochi montanti,
più spedito, collegato da pochi fili e da pochi montanti, con la cellula più
acutissime punture quello ferivano, anzi trapanavano da ogni lato. landolfi, 2-48:
sai che lo amore non è terminato da luogo o tempo, 'maxime 'quello
capacità di intendere rapidamente, di capire da pochi indizi; intelligenza viva e pronta,
filosofico. non ha né tale larghezza da comprendere la verità in tutto il suo
tutto il suo significato, né tale penetrazione da coglierne le parti sostanziali. serra,
alla penetrazion del vero, restano persuasi da discorsi tanto vani. a. cocchi,
che la tua amicizia varrà a trarmi da una delle più penose contingenze della mia
fase in cui la fanteria, coadiuvata da altre armi, avanza all'interno delle
tardo penetratio -ònis, nome d'azione da penetràre (v. penetrare).
avuto che la vita. onde, da grave e penetrevole dolore assalita, si
7. che può essere facilmente impressionato da stimoli esterni. betussi, xlrv-36:
penetrevoli. = agg. verb. da penetrare. penetrevolézza, sf. letter
bellini, 5-3-8: n'andaste fin da principio nel vostro intendere sicure, e
parte di lui. = deriv. da penetrevole. penetrevolménte, avv. in
= voce dotta, comp. da penetrare] e dal gr. ^ térpov
sacre scritture. = deriv. da penetrare. penéxo, sm.
sacro rezzo e grato, ove sospinti / da la tempesta capi taro i
voce dotta, lat. poeni -òrum, da accostare al gr. ootvi ^
penicillame per dispetto. = deriv. da penicillina], col suff. collettivo e
proprietà diverse. = comp. da peniceli [ina] e ammina (v
penicilline. = deriv. da penicillina]. penicillària, sf.
inibendone le proprietà battericide; è prodotto da vari batteri gram-negativi e resistenti a tale
tale antibiotico. = deriv. da penicillina]. penicillato, agg
2. bot. costituito o terminato da un ciuffetto di fibre o di peli
lat. scient. penicillatus, deriv. da penicillus (v. penicillo),
della penicillina. = deriv. da penicillina]. penicìllico, agg
chim. acido penicillico: acido prodotto da vari funghi dei generi penicillium e asòergillus
in terapia. = deriv. da penicillio. penicillina, sf.
, spirochete, ecc.), elaborata da muffe della specie penicillium notatum, la
nei confronti degli agenti di molte malattie da infezione; si usa per via parenterale
; attualmente il principio attivo è ricavato da colture biologiche di penicillium
. penicillasi. = deriv. da penicillina. penicillinoresistènte, agg.
sistente. = comp. da penicillina e resistente (v.).
secernere penicillasi. = comp. da penicillina e resistenza (v.).
). = comp. da penicillina e sensibile (v.).
antibiotica della penicillina. = comp. da penicillina e sensibilità (v.).
forma co- nidica) ed è caratterizzato da conidiofori con ramificazioni terminali a forma di
ramificazioni terminali a forma di pennello, da conidi lisci, rugosi o spinulosi con
ovale o globosa e riuniti in catene, da abbondante micelio vegetativo e, in talune
vegetativo e, in talune specie, da riproduzione sessuale, con ascocarpi tondeggianti e
. patol. ciascuna delle affezioni provocate da microrganismi del genere penicillium, in partic
dei polmoni. = deriv. da penicillio. penicillo, sm. fungo
terminali che si distaccano a brevi intervalli da un'arteriola. 3. biol.
penicilline. = deriv. da penicill [ico]. penicilloresistènte,
crobi penicilloresistenti. = comp. da penicillo e resistente (v.).
dell'acido penicillenico. = deriv. da per{ic \ illico. pernióne, sm
l'elenco dei prigionieri rimpatriati, elenco da mandarsi a zeila per mezzo di un
e mormorando. = deriv. da penare. penischisi, sf.
= voce dotta, comp. da pene e dal gr. axlcu; '
e circondata su tre lati dal mare o da una distesa di acque (e l'
siciliano e dal mar detto adriano da la parte di levante. 5. cat
palazzotto, con quella poca penisola, bagnata da quel lago, vagheggiata da quell'isolette
, bagnata da quel lago, vagheggiata da quell'isolette, ornata da quei giardini
lago, vagheggiata da quell'isolette, ornata da quei giardini e cinta da quell'ombre
, ornata da quei giardini e cinta da quell'ombre, quanta tempe e quanti
un platano. nievo, 538: da lontano si protendeva nelle acque la vaga
questo separando tutto il resto della penisola da la olsazia, cominciatasi da sle- vico
resto della penisola da la olsazia, cominciatasi da sle- vico, fece tirare una fossa
proscritte: e in molte cose è da fare gran differenza da lingua toscana a
in molte cose è da fare gran differenza da lingua toscana a lingua italiana. foscolo
: codesta penisoletta è pur quella che da prima conquistava con l'armi quasi tutto il
paeninsùla (e peninsùla), comp. da paene 'quasi 'e insùla '
di una balanopostite. = deriv. da pene. penitènte fant. penetènte
, ix- 1-462: un adultero accolto da cunizza per la porticciuola
darsi a credere d'aver molto da farsi perdonare. -sostant.
per la maggior parte son femmine. derivò da questo, come che un rivo che
penitenti. sono la risorsa delle donne da partito, che invecchiano. 3
penitenza. -in partic.: occupato da pratiche ascetiche, condotto in rigorosa astinenza
. ant. punito. iacomo da lentini, 17: non degio planzer penetenza
la confessione. sbarbaro, 1-85: da novizio, cercavo sul viso del penitente quel
viso del penitente quel che avrei udito da lui. mi stancai presto. 6
spentosi il tavernaio della rogola, tornavasene da anagni per la via casilina a quella
mi fate la maddalena penitente, guardatevi da un contegno che lasci sospettar qualche cosa
riparazione della colpa. uguccione da lodi, xxxv-1-603: mai molt se'n
vera penetencia no vorà custedir / e da li soi peccadi no s'avrà departir.
, 1-xxxiv-240: si volse a imlorar da dio misericordia e soccorso, ordinando so-
, se non collo spirito. felice da massa marittima, xliii-299: vedete duomo
lunga penitenzia star conquiso. s. caterina da siena, iii-233: se io fo
a perseverare inviolato il tenero corpo suo da ogni corrozzione di colpa. giuglaris,
forma e la dottrina e regola data da dio al beato francesco, colla quale
clausura secondo la regola agostiniana, istituite da leone x nel 1520 a roma presso
, pentimento, contrizione. francesco da barberino, iii-147: di'com'ella è
carità. goldoni, xiii-882: mossa sol da virtù, da sentimento / d'umiltà
xiii-882: mossa sol da virtù, da sentimento / d'umiltà, d'onestà,
giorni in un convento, / merita aver da voi la preferenza. cesari, ii-70
per li quali siamo mondati e purgati da ogni infermitade di peccato. passavanti, 11
ma fin'a roma, per impetrare da un tribunale sovrano di penitenza il proscioglimento
non sono le quattro chiacchiere che avete da portarci voi al tribunale della penitenza!
. passavanti, 71: non sappiendo da se medesimo che penitenza gli si dovesse
errore, a uno sbaglio. giacomo da lentini, 17: non degio planzer penetenza
atende, sì com'ài contato, / da tutti i suoi pecati penitenza / averà
molto accomodante per farne eseguire la penitenza da genti straniere. cesari, ii-476: la
fuggir non debbe se non ha licenza / da quel pretor che ad questo la damnato
stegnon penitenza, / tu vedrai ben perché da questi felli / sien dipartiti, e
... che queste due cose tanto da ciascuno bramate sono grazia di signore e
, quando l'uomo è molto affaticato da uno o da qualche cosa...
l'uomo è molto affaticato da uno o da qualche cosa...: tu
inesperto era il giornalismo politico, esercitato da professori e scienziati e sempre sospettato e
e ridicolo o prova di abilità imposta da chi dirige il gioco a colui che risulta
e quindi nasce che si suol dire da molti, quando hanno da imporre la penitenza
suol dire da molti, quando hanno da imporre la penitenza: volete ch'io
!... non avrebbe saputo da che parte rifarsi! tarchetti, 6-ii-562
, ed è, d'allora soltanto, da lui ricevuto in penitenza.
-dare penitenza: punire. giacomo da lentini, 47: or vi mostrate irata
penitenza. lippomano, lii-15-50: hanno da forse dodici galee di condannati nel porto
prese un lancione / con un ferro da dar gran penitenzia / a chi gli
acciocché, riconciliato a dio e assoluto da ogni colpa, si partisse di questa
primo dì di quaresima, ed oramai da per tutto si odeno le campane che n'
con accusarsi, far penitenza e implorare da dio il perdono anche per questo grave
/ portando penitenzia del peccato, / da poi che regnò in lei tanta tristizia /
con simil moglie io feci penitenza / da poter espiar qualunque fallo. soldati, x-74
faccio ogni giorno e ogni notte! da anni e anni, caro mio!
anni e anni, caro mio! da quando mi sono sposato. -scontare
pier della vigna 0 stefano protonotaro o giacomo da lentini, 418: assai vai meglio
col fiato puzzolente e mille altri mancamenti da dar vomito ai cani e da far
mancamenti da dar vomito ai cani e da far fare penitenza senza peccato?
volte un certo danaro, ogni anno, da tutta la polonia per penitenza d'aver
vostra libertà sta legato. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
andare al prete per la penitenza 'da chi vuol gastigare uno di qualche mancamento
gastigare uno di qualche mancamento commesso o da chi si vuol vendicare di un torto
allora confessare i peccati suoi. busone da gubbio, 24: messer gianni
carducci, iii-2-396: di che, da buon cristiano, mi confesso e mi rendo
penitenziuole di cui scrivete a lungo e da cui, come voi dite pure, rimaneva
(e poenitentia), deriv. da paenitère (e poenitère): v
, isolata nella folla, come circondata da un'aura dell'antica severità penitenziale,
ix secolo. papini, 27-380: da ogni provincia dell'impero accorrevano a roma
versetto penitenziale. cesari, 6-56: da un padre suo intimo si facea leggere alla
sacramento della penitenza. 5. bernardino da siena, i-200: il quarto padre si
ha la funzione di corrispettivo del recesso da un determinato contratto. codice civile
(e poenitentiàlis), deriv. da paenitentia (v. penitenza).
poi durissima penitenza. 5. carlo da sezze, i-370: prese il maestro in
la ventura. = denom. da penitenza. penitenziàrio, agg.
detto 'penitenziario 'prendendone il nome da alcune case di pena introdotte negli stati
uno sciancato, calzolaio in origine, evaso da un penitenziario delle puglie.
punito con pratiche di mortificazione; colpito da una sanzione dell'autorità ecclesiastica. -
suoi piedi gli uomini penitenziati. paolo da varazze, 466: nella città di
torto, penitenziato senza colpa, trattato da ipocrita, villaneggiato dai poveri non mai
si riunirono in un apposito collegio, da cui derivò la sacra penitenzieria apostolica,
colpa e pena. 5. bernardino da siena, 473: deliberaro d'andare
detto che, passando di costà, ottenne da v. s. illustrissima un loco
zenta, arciprete, cominciò a predicare da una parte, e monsignor settala,
, e monsignor settala, penitenziere, da un'altra. tommaseo [s
v.]: penitenzieri in san pietro da confessare i pellegrini ciascuno nella lingua propria
pellegrini ciascuno nella lingua propria, mandati da varie nazioni e abitanti insieme presso la
insieme presso la basilica: dopo soppressi da clemente xiv i gesuiti, furono e sono
gran penetenzieri. = deriv. da penitenza. penitenzieria (ant.
istanza di qualsiasi fedele, può assolvere da ogni peccato o censura anche nei casi riservati
solo nell'ambito del foro interno, da voti, giuramenti, irregolarità, impedimenti
l'uso delle indulgenze (ed è composto da un cardinale, detto penitenziere maggiore,
un cardinale, detto penitenziere maggiore, da un reggente, da un canonista,
penitenziere maggiore, da un reggente, da un canonista, da un teologo e da
un reggente, da un canonista, da un teologo e da alcuni consiglieri)
da un canonista, da un teologo e da alcuni consiglieri). masuccio
costò vinticinque scudi la bolla che ebbi da la penetenziaria. della casa, 1-9:
di santità? silone, 8-75: da due anni vi sono di conseguenza molte
un lungo corridoio rivestito sulle due pareti da massicci armadi, fino a un gran
degli uomini. = deriv. da penitenziere. penitére, intr.
dotta, lat. penitus, deriv. da penus (v. penati).
, lat. paenitùdo -inis, deriv. da paenitère (v. penitere e
un asse centrale (la rachide) da cui si dipartono numerose fini appendici (
tarsi e dita) dove sono sostituite da scaglie cornee, e hanno importanza determinante
/ pensò mutar gonnella, / e da molti altri uccei accattò penne. cecco
come i peli e non sono abili da volare. marchetti, 5-65: dell'aureo
/ di ridente lepor cosperse intorno, / da novelli colori oppresse e vinte / giacerebbero
la mia testa, il bosco fu investito da una folata di vita: frulli d'
maria maddalena de'pazzi, iii-290: levò da sé un leggio grande che era nel
pareva fussi una penna, e lo pose da una banda di esso coro. d'
ch'altri non fece con le fragili da gli animali imprestate. g. b.
calice si facesse uso di un cucchiaino da caffè, e non metter- vene più
del pepe. -cane di, da penna', adatto alla caccia degli uccelli
pelo. pratesi, 1-154: i cani da penna e da lepre sospiravano, e
1-154: i cani da penna e da lepre sospiravano, e allungavano il muso
[tommaseo]: penna di piuma da letto de centonaio a peso soldi trenta.
alla bruna figliuola che fu di cingo da monte magno... 1 coltricetta di
e scuote la penna. s. bernardino da siena, 452: non dormono in
facendo fine, farò un trapasso da la penna a le penne o a le
3. ciascuno degli elementi, costituiti da una porzione di remigante opportunamente sagomata,
traiettoria (e può essere anche sostituito da una sottile lamina di metallo o di
penne d'uno istrice. s. bernardino da siena, 151: io dico di
s'indova; / ma non eran da ciò le proprie penne. petrarca, 81-13
, / ch'i'mi riposi e levimi da terra? boccaccio, vii-119: essa
d'una penna. 5. bernardino da siena, 702: uno omicidio che tu
d. c., costituito originariamente da una penna d'oca (di solito
, a partire dal xix secolo, da una cannuccia di materiale vario in cui
potendolo trattare a nostro modo. luporo da lucca, vi-689 (1-6):
singolare, che in questa libreria, eretta da un privato, quasi tutta a sue
chiunque li chiedesse, e datogli anche da sedere, e carta, penne e calamaio
d'acciaio. carducci, ii-9-67: sento da lontano una voce di donna che canta
il pennino immergendolo in un bicchiere di pallini da caccia (invenzione del cerbero-economo) e
] è chiarissimo lo sbaglio di penna da me preso. carducci, iii-8-183: la
veniva un uffiziale di primo rango accompagnato da molti ministri di penna. -scritto
esemplari a penna ed a stampa sono da vedersi nelle pubbliche librerie, l'editore
: il nome d'italiana ostinatamente negato da quella accademia [della crusca] alla lingua
moretti, ii-619: leggeva un libro da * incompetente 'affermando ogni volta il
di milano, si scrivevano ormai da penne più esperte. einaudi, 562
registratore con scrittura a inchiostro, costituito da un piccolo tubo appuntito che scorre sulla
elettrica o orografica: apparecchio, inventato da t. edison (1847-1931), mediante
[penna] ': apparecchio inventato da edison per moltiplicare la scrittura o i
tirarvelo su imbracato, affinché meglio scoprisse da lontano ciò che si desiderava vedere sull'
pianure rilevate di fruttiferi colli e corse da rivi pescosi, che sottostanno alle penne
scarpa o cresta di qua e di là da scolar l'acqua. monti, 23-1042
. mus. plettro. -strumento a, da penna: strumento a corda che si
corde. zarlino, 1-1-15: istrumenti da corde... i quali dalle dita
quali dalle dita e dalle penne e da altre cose simili sono percossi, over si
. fioravanti, i-46: gl'instromenti da penna sono quelli che hanno le corde
. tipo di pasta alimentare corta, da cucinare asciutta o in brodo, di
e lunghissima, la quale, fermata da un capo con chiodi o viti
dell'argentate penne, / io trovai pur da metterla 'n un canto. nuovo
come gli ebrei, ma per lo lungo da capo insino a'piedi menano la penna
questa lettera, come scritta e mandata da donna... -in buona fé
signori d'adoprar la penna. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
ardua cosa, amico mio, gettare da parte mazzuolo e scalpello e prendere a
educativa, del sacerdozio della stampa ci è da restare a bocca aperta. io
? ariosto, 12-86: la notte fuor da un sasso fesso / lontan vide un
penne. caporali, ii- 123: da le scole di quei... ne
f e penne, mantice da fucina! nomi, 12-73: noi gli
ii-163: oh, che pollastrotto tenero da pelarsi facilmente! non son carniccia,
-eliminare, far sparire. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
fare le cose a rovescio. giacomo da lentini, 47: è raro / senza
, vane, sciocche. mino da colle, vii-777 (6-2): oi
-indurire le penne: invecchiare. antonio da ferrara, 18: prima che 'ndurasse le
distrazione o sbadataggine). francesco da barberino, i-223: d'ingrati or vien
su la carta, / che da me pene e da lei dolor parta.
/ che da me pene e da lei dolor parta. fagiuoli, 1-5-260:
cerca, troverà anche un podere più da cristiani, e ci ho qualche cosa
sento sulla punta della penna sono tali da annoiarlo. -stare in penna muda
venuto sotto la penna. -venir fuori da qualcosa con tutte le penne: uscirne
piena di brio e di coraggio. da quegli uccellini gracili, che han forte il
: valersi delle proprie capacità, cavarsela da solo. settembrini, vii-265: si
, e il giornale che mi fa da cartella. -pennolina. fogazzaro
.) e pènna (arcaico pesna, da * pet -sna), nomi strumentali
pen- nacchiano. = denom. da pennacchio *; cfr. fi. se
di bianco. = deriv. da pennacchio *; cfr. fi. panachè
.. / si avian là dove e da ferirsi il toro. caporali, i-127:
molto grande. = deriv. da pennacchio1. pennacchière, sm. ant
pittori e pellattieri. = deriv. da pennacchio1. pennacchiétto (dial.
. moretti, ii- 323: da per tutto cipressi svettanti in un cielo da
da per tutto cipressi svettanti in un cielo da primitivi o col pennacchietto da sembrar tolti
un cielo da primitivi o col pennacchietto da sembrar tolti a una tavola del quattrocento
di sue piume pennacchini ai re. da ponte, 1-426: non più avrai questi
anche, sulla testiera del cavallo, costituito da un mazzo di penne o da un
costituito da un mazzo di penne o da un altro oggetto di forma simile.
ungaro vene a la signoria, accompagnato da sier cabriel moro, cavalier, sier piero
nel cappello un grandissimo pennacchio nero pendente da un groppo di cordoncini d'oro.
bocchelli, 2-xxiv-315: era stato armato da capo a piedi, con un'armatura
o dell'acconciatura femminile), costituito da un mazzo di penne o da un
costituito da un mazzo di penne o da un altro oggetto che ne richiami la
cinque o sei canoe d'indiani che passavano da una parte all'altra e portavano molti
berretta. d'azeglio, 4-120: da un bellissimo zaffiro che serviva di fermaglio
pepnacchi si susseguono. -ornamento costituito da un fusto metallico ricoperto da un moletto
-ornamento costituito da un fusto metallico ricoperto da un moletto di lana, che si pone
. vincenzo maria di s. caterina da siena, 358: dal mezo di
appena in cima, come una spazzola da lumi. campana, 215:
sprizza iridi. bacchetti, 2-i-593: fiancheggiata da due correnti pennacchi d'acqua robusti,
il racconto in poesia? forse: da chi... al fondo drammatico
] impennacchiavano l'articolo d'una citazione da virgilio, persio, marziale.
sono incastrati dei tondi di porfido ricciati da una ghirlanda di gran rilievo. milizia
i massicci de'pennacchi nel mezzo. maironi da ponte, 1-i-95: i freschi nello
vi-504: un soffitto con pennacchi occupati da conchiglie. e. cecchi, 3-158
». guarino guarini, 1-192: da mezzo alle volute [del capitello] esce
determinare la direzione del vento, costituito da una piccola bandiera appesa a uno spago
uno spago e lasciata oscillare, oppure da una girandola che regge sugheri nei quali
una scarica disruptiva (e, caratterizzata da una luminescenza e da un brusio particolari,
e, caratterizzata da una luminescenza e da un brusio particolari, dà luogo a
. locuz. a pennacchio: in modo da ricordare la forma di un mazzo di
chione, / l'era gita a incontrar da un altro canto, / salutandola quasi
crescenzio, 2-2-199: prenderemo la bussola da noi fa- bricata e per i pennacidi
verso ponente. = deriv. da penna1, forse attraverso una forma dimin.
, sapeva fare. = comp. da penna1, di1 e oro (v.
pennage (nel 1525), deriv. da penne (v. penna1).
all'acqua. = deriv. da pennàggio. pennàio, sm. (
di ornamento. = deriv. da penna1. pennaiòlo (penaiùolo,
, boccetta o altro tipo di contenitore da scrivania in cui venivano tenute le penne
, e che veniva portata alla cintola da giudici, notai, ecc.
guarnacca e assai altre cose tutte strane da ordinato e costumato uomo, tra queste
e impero / veggio fare; / cosa da dolorare / ché quelli, a cui
/ né legger sanno appena. iacopo da cessole volgar., 1-75: lato alla
pennaiuolo, all'orecchia ritta la penna da scrivere. g. rucellai il vecchio,
dentro al quale hanno sempre varie penne da scrivere. -cannuccia appuntita, per
il pennaiuolo. = deriv. da penna1, n. 12. pennamatta
pennamatta. = comp. da penna1 e matto1 (v.).
? ». = comp. da penna1 e nero (v.).
o meno spesso, costituito da una cannuccia, per lo più di
di plastica, la cui punta è formata da uno stoppino di feltro o di altro
di altro materiale che assorbe l'inchiostro da una cartuccia posta internamente. soldati,
. soldati, 6-371: sono bottiglioni da due litri, con un'etichetta rustica
con un'etichetta rustica, di carta da pacchi marrone e su scritto montgomery col
. (marchio registrato), deriv. da penna1, con doppio suff. dimin
a guastarsi. = deriv. da penna1. pennaròlo2, v.
gadda, 15-207: il mastio idolatrato da la femmina è quello ch'è addobbato dalle
, 12-iii-19: fu consigliato di farle emendare da non so chi, che vi dette
finestre della torre, nel passaggio che fa da loro il cilindro, segnino con palline
prudenti, roma dovrà proibire a domineddio da oggi in poi di rivelarsi con miracoli,
e milioni dei miracoli passati, cominciando da quelli del vangelo! = deriv
del vangelo! = deriv. da penna1. pennata2, sf.
, la pennata o altri grandi strumenti da taglio. tommaseo [s..
i boscaiuoli specialmente per tagliare le legna da fascine. cinelli, 1-55: da
da fascine. cinelli, 1-55: da quel giorno aveva sospetto a andar fuori
una pennatata. = deriv. da pennato! 1. pennatìfìdo (
lat. scient. pennatifidus, comp. da pennatus (v. pennato1, n
foglie pennate. = comp. da pennato1, n. 5, e foglia
, borea et austro. -formato da uccelli. giov. cavalcanti, 202
elette? 5. bot. composto da foglioline disposte sui due lati della rachide
della lunga veccia. -formato da foglie di tale tipo. o.
lat. pennàtus e pinnàtus, deriv. da penna e pinna (v. penna1
strumento agricolo simile alla roncola, costituito da una sottile lama di acciaio ricurva,
fargli un fascio di legna. jacopo da cessole volgar., 1-65: alla cintola
apparecchiare... coltellacci e pennati da tagliare i rami secchi di tra verdi in
tra verdi in su gli arbori e da scapezzare. alamanni, 7-ii-272: più là
la roncola lunga un braccio, tagliente da una parte e curva in cima.
, agg. bot. che è composto da elementi disposti parallelamente sui due lati
di una penna. = comp. da pennato1, n. 5, e fesso1
foglia pennata). = comp. da pennato1, n. 5, e lobato
foglia pennata). = comp. da pennatol, n. 5, e da
da pennatol, n. 5, e da partitox; cfr. anche lat.
= voce dotta, comp. da pennatoi, n. 5, e setto
per la loro somiglianza colle penne da scrivere. si trovano in tutti
un pennazo in mano e con una seghetta da far nesti, che ripulivo certi nesti
, et a filo a filo tira giù da la rocca tutto lo pennecchio e la
, / perché fan della sciliva / da 'mmolar bene e'pennecchi. vasari,
. che cosa può aspettarsi la patria da donne condannate perpetuamente al fuso ed al
dover penneggiato. = denom. da penna1, col suff. dei verbi frequent
galante amanuense un paio di cuori passati da una medesima freccia. pennèido,
strumento di setola a uso di pennello da imbiancare, con cui s'impastano i
che lo trasporta. = deriv. da pennello1. pennellare (penellare,
opposta verso causio. = denom. da pennello1. pennellata (ant.
nere, su una superficie da dipingere. vasari, ii-132:
cielo appariva d'un azzurro umido solcato come da grandi pennellate di biacca. moretti,
parte la voce, che son tutte pennellate da pittori di sgabelli. o. rucellai
memoria solo, ma alla riflessione. da ponte, 296: quello ch'ora m'
antea, dice che era tale « da fare spalancar sei paradisi ». periodici popolari
pennellatóre. = nome d'agente da pennellare. pennellatura, sf.
gli occhi grandi, resi più profondi da qualche breve pennellatura. -applicazione
pennellature. = nome d'azione da pennellare. pennellazióne, sf.
medicamentose. = nome d'azione da pennellare. pennelleggiante (part.
gli attributi, espressi nel suo demo da xeuxide pennelleggiante, convengono a pella nel
ha un pennelleggiare così risoluto e leggiadro da non dover istu- pire se ei venne
, i-1-87: in tela / industre dipintor da umano volto / vivo gode tirar spirante
colori, metterà mano a grandiose istorie da farsi riguardare con diletto e maraviglia.
bruti, dei fabi e dei deci, da virgilio pennelleggiate? gioberti, 3-66:
que'falsi e smaglianti colori che innamorano da lungi gli occhi pazzi del volgo.
dignità di questa divina sembianza, pennelleggiata da quell'eterno mastro? -rivelato.
'. = nome d'agente da pennelleggiare. pennelléssa, sf.
: pennellifìcio piemontese. = deriv. da pennello1, sul modello di cotonificio, lanificio
secol presente. = deriv. da pennello *. pennèllo1 (ant
pìnnèllu), sm. strumento costituito da un insieme di crini vegetali o di
dipingere. -in partic. pennello da, per la barba (anche solo
: tenevano il cartoccio (insieme ai pennelli da barba) nel cassetto dello specchio.
d. bartoli, 1-4-36: paramenti da celebrare di finissimo drappo d'oro broccato
paia che la mano, senza esser guidata da studio o arte alcuna, vada per
. tasso, 8-32: vegg'io che da la bella face, / anzi dal
. a. cattaneo, ii-325: da quel palazzo fuori, da quel gabinetto
, ii-325: da quel palazzo fuori, da quel gabinetto messo a stucchi dorati,
quel gabinetto messo a stucchi dorati, da quella galleria ornata di scrigni e quadri
in portogallo senza neppur soffrire una burrasca da poter esercitare il mio pennello poetico in
che poteva uscire e sembra realmente uscito da un sol pennello? 8.
, uscente attraverso una piccola apertura da una sorgente puntiforme (e, per estens
di gabbioni, infatti, formavano la punta da cui era protetto il mulino.
migliore presa (anche nell'espressione ancora da pennello). -ancora a o in pennello'
, 2-368: chiamano i marinari * àncora da pennello 'una piccola ancora che si
, ii-414: qui dante maneggia il pennello da suo pari. -non toccare
ogni ragazzetta si tinge e lustra l'unghie da sé. de pisis, 3-100:
. acciò l'imbiancatore non s'avesse da accostare col suo pennellone alla parte dipinta.
imbiancarle. govoni, 9-393: pennellaci ecclesiastici da barba. = lat.
no portano bandiere né penello. matazone da caligano, xxxv-1-797: vestito era de
. 2. marin. piccola bandiera da segnalazione a forma di triangolo isoscele allungato
per conoscer dal moto di essa da qual parte venga il vento.
di torre o segno di campanile mosso da ogni vento. baldi, 565:
palla con la sua croce e pennelli da conoscere i venti. 4. figur
dedicargli il proprio affetto. antonio da ferrara, 75: tu m'hai sì
per la ciurma. francesco da barberino, iii-124: nocchier buono et
giornale potrebbe scuotere comare ci- bele da quel sonnetto di mezz'ora che romanamente si
(in partic. roman.), da una forma * pendichella, deriv
serie di ricoprimenti tettonici, costituiti principalmente da rocce metamorfiche del paleozoico e del
delle alpi. = deriv. da [alpi] pennine. pennìdico
angoli del letto. = deriv. da penna1. pennière, sm. marin
guardi i venti. = deriv. da penna1, n. 17. pennìfero
-èri 'alato ', comp. da penna (v. penna1) e dal
= voce dotta, comp. da penna1 e dal lat. -formis, deriv
dal lat. -formis, deriv. da fórma 'forma '. pennìgero,
(e pinniger) -eri, comp. da penna (v. penna1) e
più robusta, dalla quale si diramano da ambo i lati, pressoché parallelamente, nervature
penna e la cui estremità è costituita da una punta attraversata longitudinalmente da una sottile
costituita da una punta attraversata longitudinalmente da una sottile fenditura: può essere mobile
mobile (e attingere l'inchiostro direttamente da un calamaio) o fisso, come
stilo- grafiche (e ricevere l'inchiostro da un piccolo
serbatoio o da una cartuccia posta interna mente
immergendolo in un bicchiere di pallini da caccia. cassola, 2-357: una vaschetta
un pennino, come le galere vengano da milano. marinella, 347: che diremo
rendeva compiuta l'acconciatura romantica e proprio da cantante di questo nuovo personaggio.
e declive. = deriv. da pendere, con assimilazione; cfr. anche
dardi gnossi. = comp. da penna1 e potente (v.).
dal persiano pànìolh, ar. fsniol, da fànidau 'raffinare lo zucchero '; cfr
notizie vere e di commenti creduti veri da chi li scrive può aver fortuna. papini
! pennivendoli! = comp. da penna1 e dal tema di vendere (v
: 'pennìvoro'e 'stilopennìvoro ': usati da mussolini come aggettivi e come sostantivi, nel
. = voce dotta (coniata da b. mussolini nel 1934),
mussolini nel 1934), comp. da penna1 e dal tema del lat. voràre
posta in secca. = deriv. da penna1. pennolóne (pennolóni),
, andavo in giro con una bianchi da turismo al cui manubrio avevo applicato '
, 6: un pa'di scarpe da farne ogni prova / con la bella berretta
cavallo o, anche, del calesse da esso trainato. monaldi, 427:
per bianco e bigio o per opinioni da quegli nate che per la gloria o
generico: bandiera. bartolomeo da s. c„ 263: se mario non
fuggir senza '1 pennone. lapo da castiglionchio, 102: col loro pennone con
: si sentono le trombe; appaiono da lontano i pennoni; le aste lampeggiano
. -anche: il complesso costituito da tale antenna e dalla vela a essa
sospesa. crescenzio, 2-1-71: da questo albero maestro si cavano poi tutti
venizelos penzolerà dal pennone di una nave da guerra. montale, 14-57: un
oriuoli, ciò è... da ruote con le parti sue, ciò è
del pennonierato. = deriv. da pennoniere. pennonière, sm.
cavalieri, pronuncioe essere per ragione battuto da plozio pennoniere de'militi, però che era
, specialmente assegnatogli. = deriv. da pennone-, cfr. anche fr. ant
pennóso1, agg. ant. formato da penne; ricoperto di penne.
cuscino (con allusione all'imbottitura costituita da piume). nuovo modo de intendere
: cussino. = deriv. da penna1. pennóso2, v.
o tre aspetta; / ma dinanzi da li occhi d'i pennuti / rete si
., 9-86: i polli piccoli da por sono al sole o in sul letame
e impaziente si raggruppi. -costituito da penne (la livrea di un uccello)
temperatura. -per estens. composto da uccelli. lorenzo de'medici, i-293
anche, degli angeli). guido da pisa, 1-158: li piedi [mercurio
la qual cosa li casti petti, poi da lui pennuto e per lo mondo volante
loro parvenza e della nostra. -composto da esseri mitologici tradizionalmente raffigurati come alati.
che fusse mobile, l'aria abbandonata da tutti i pennuti. battista, vi-2-39
abbonda infinitamente. = deriv. da penna1. péno, sm.
centro del sole e appena si distingue da un vivace splendore. d'alberti [
quella parte dell'ombra che è illuminata da una parte del corpo luminoso. tommaseo
parte dell'ombra, che è illuminata da una porzione del corpo luminoso e che forma
una apoteosi, uno si sente attirato da un cantuccio in penombra, da un
sente attirato da un cantuccio in penombra, da un angolo quieto. landolfi, 2-124
]... assomiglia a quella inaugurata da pa- cot in piemonte, con le
è appunto la rivoluzione, parve cosa da schivarsi. parve bastasse qualche penombra,
e sfumante. = deriv. da penombra, n. 5.
dei filosofi. = deriv. da penombra, n. 5.
dello suo penore. = deriv. da pena (con suff. richiesto dalla rima
croce, 1-15: leva il fanciullo da dormire pianamente di quel dolce presepe,
presso il cardinale stanza quieta e provvigione da sopperirgli alle strettezze di famiglia nelle quali
». 2. in modo da causare sofferenze ad altri o da suscitare
modo da causare sofferenze ad altri o da suscitare compassione o, anche, disgusto.
è una materia bruta, fabbricata penosamente da operai deficienti d'ogni preparazione. c
mio parire. iacopone, 3-32: da lo 'nferno riscatela questa veste penosa; /
lo diavolo de pili de spinosa. francesco da barberino, ii-391: voglio tor dire
che arda di penoso dolore. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
si è portato a roma per distrarsi da questa amara memoria. -per anton
fra pene e travagli, così infelice da costituire un peso, un tormento (la
. vincenzo maria di s. caterina da siena, 28: i primi quattro giorni
avvidi che le due miglia e mezzo da farsi erano sopra ogni credere penosissime.
dall'interno del brasile, era sfinito da un viaggio lunghissimo e penoso, voleva
possevole cosa, passi questo calice penoso da me. idem, 1-277: troppo caro
settimana e settimana penosa dagli antichi, da noi comunemente santa s'appella. -che
con partic. riferimento a quella subita da cristo). -anche: atteso con
premio d'ogni sua faiga. zanobi da strafa [s. gregorio magno volgar.
i veri fedeli, anche nelle vie lastricate da smeraldi e ampie quanto le piazze di
prigion penosa e dura, / ove star da voi lunge a me con- vien,
capirsi (un libro); che deriva da un ispirazione concettualmente complessa. tommaseo
umiliante, avvilente; imbarazzante, spiacevole da trattare (un argomento di discussione).
7. ant. e letter. tormentato da pene, da dolori; dolente,
. e letter. tormentato da pene, da dolori; dolente, tribolato, afflitto
, cotanto penosa! s. caterina da siena, i-247: sarà rimasta la
ben- tivogli il nostro semideo / che da passione i spirti avea penosi. bembo
averno penosissime ombre. s. carlo da sezze, iii-364: alle volte resta l'
continua insofferenza della deturpante e disonorante gravezza da cui il suo corpo era afflitto.
loro intendimenti penosi. = deriv. da pena; per l'espressione settimana penosa,
non era pensabile, ormai, diverso da come era, non immaginabile una sua
, non immaginabile una sua vita diversa da quella che conduceva. moravia, 16-16
il pensabile in universale, come pensato da dio: in ordine al secondo, esso
umano e riflesso del pensabile in universale pensato da dio. b. spaventa,
n-101; il marchese, tanto diabolico da esser detto divino,... ha
. = agg. verb. da pensare1. pensabilità, sf.
è il possibile eterno, come pensato da dio; e questo possibile, che
pensacchiatori. = nome d'agente da pensacchiare. pensagióne, sf.
nasce d'alcuna cosa fatta, ma da sola pensagióne nell'animo presa di cosa
tardo pensatio -ònis, nome d'azione da pensare (v. pensare1).
pensamento / nato di mal talento -e da vii core. dante, vita nuova
forte, lo quale poco si partia da me, anzi continuamente mi riprendea. cassiano
lenta,... passando colla mente da uno all'altro de'suoi cari,
anton.: buon senso. giacomo da lentini, 25: s'eo in voi
forse d'altri scrittori viventi hann'eglino da 'cinquecentisti imparato a scrivere con pensamento
agirvi; tempo per pensare. giacomo da leniini o guido delle colonne, 405:
fiato ch'accende lo foco. bartolomeo da s. c., 13-1-6: sentenza
per la fantasia. -queste son cose da pensarle prima molto bene. -che tanti pensamenti
essere compresa, senza profondo pensamento, da qualunque comunal cittadino esperto delle cose del
, n-13: qui si parte il conto da quella prima parte del prologo nella quale
innocente piacere, la graziosa similitudine, da cui gli nascevano per solito altri sottili
supera la facultà vostra, ma guidati da lo appetito che vi tira senza pensamento
-con uso aggett.: non regolato da norme precise. castelvetro, 8-1-95
castelvetro, 8-1-95: dice aristotele che da prima s'usasse il versificare senza pensamento
e 'l mese e l'anno / venne da quello inganno. guittone, 1-i-287:
: (gentil madona, pietat'è da audire / le pene e li martir che
, cupo e senile, è lacerato da due passioni, le quali non può
: tutte mie angosce conte / son da quest'una. tommaseo, 2-i-124: o
perciò. = nome d'azione da pensare1: cfr. provenz. pensamen
costo di uccidermi, come qualcosa diverso da te, vicino a te, mentre
nulla a che fare, appena bicchiere da riempirsi? 2. che esercita
un'andatura... meno disforme da quello che si potrebbe dire il tipo
generazioni pensanti, in guisa che l'intervallo da una mutazione all'altra sia isocrono e
scandalo. il pubblico, preso di petto da qualche stravaganza o bizzarria di concetto o
peggio. -mal pensante: animato da propositi ostili, malintenzionato. buti
conv., iii-iv-ii: è da sapere che più ampi sono li termini de
: suol distinguersi la facoltà di pensare da quella di ben pensare. pochi,
riempirlo nei primi anni di altre idee diverse da quelle che hanno. romagnosi, 18-125
li fece altra guardare / pensatel voi, da che non mutò 'l core. idem
pensiti ciò che facciamo a i felicitati da noi. marino, 4-51: pensa tu
a questo martirio: non poter disgiungere da un'imagine ignominiosa un'imagine innocente.
. -anche con la precisazione, costituita da un avv. o da un compì.
, costituita da un avv. o da un compì., dell'indirizzo del
2-2-16: il fatto ovvio e semplicissimo da cui parto è che l'uomo pensa l'
per logica conseguenza; dedurre. francesco da barberino, i-120: la terza costumanza /
servare / porai così pigliare, / da questi pochi gli altri tu pensando.
iv-152: la sua felicità, sentendosi amata da giove, con meco penso. gherardi
con profondo interesse, spesso non disgiunto da implicazioni emotive (desiderio, preoccupazione,
uno di quegli che lo giudicherei partito da pensarlo, e forse approverei che fusse da
da pensarlo, e forse approverei che fusse da preporre una quieta povertà a uno pericoloso
vico, 4-i-790: si va meditando da quali prime necessità o utilità comuni
ebrei, senza distinguere un popolo assistito da dio sopra le altre nazioni tutte perdute
di quel pontefice fosse preceduto e accelerato da tormentose vigilie. pascoli, 251:
uomo. -intr. giacomo da lentini, 20: madonna, in voi
poterai esser dolente, / quando, da sezzo, lo ti penserai. dante,
triste / in te non sono ancor da l'acqua offense. s. gregorio magno
stesso. -intr. giacomo da lentini, 37: vostro valuri -adorna ed
/ ch'uscir dovea di lui. zanohi da strafa [s. gregorio magno volgar
lascia. -intr. bartolomeo da s. c., 12-1-5: quando
tempo medesimo avesse egli ad essere impedito da sì pericolosa infermità. duodo, lii-15-82
9-59: pensa un po'alla bandiera. da una parte la divisa nostra: '
. roseo, v-167: subitamente assalirgli da tutti i canti con tanto impeto che
con tanto impeto che non abbin tempo da pensare a qual santo si abbin da
da pensare a qual santo si abbin da votare. ammirato, 89: avea più
all'attuazione di qualcosa). fausto da longiano, iv-29: dopo la morte d'
, ho trovato l'ordine degli argomenti da esporre. carducci, iii-12-133: prima
giusto del mondo, come fue morto da caino suo fratello. pensa de'profeti
riverire, / né v'amonisco che da voi partiate / lo vostro amor, ma
e casi che tu non penseresti. fausto da longiano, iv-230: quello che con
offici, ché questi saranno fatti voi da chi meno vi pensate. -come
; escogitare, concepire. compagnetto da prato, 229: di tal uom m'
amanza no avea intra nui, / ma da che 'l mi ricordasti / l'amor
palle delle artiglierie, fu già pensata da alberto durerò. g. bargagli
dio l'ami, quando di tabulazioni da lui è visitato e tormentato. bartolomeo da
da lui è visitato e tormentato. bartolomeo da s. c., 33-3-3:
pensa a modo suo; e, pure da morti, abbiamo la debolezza di volerci
non me- zanamente pare che. ssia da riprendere, ma in breve, perciò
89: già se pensava che da qui se passasse al mare de sur
fu, si pensa, la cagione perché da i romani antichi fu proibito il bere
particolarmente. chiabrera, 1-ii-403: è da pensarsi / ch'ei fosse muto,
sia cc chi mal pensa il che da tutti i cavalieri si osserva inviolabilmente.
dante, ini., 12-41: da tutte parti l'alta valle feda /
oro vider gli occhi miei / allor allor da vergine man colte, / veder pensaro
avanza tutte l'altre meraviglie. bianco da siena, 95: se io potessi
1-29 (79): fui assaltato da molti uomini, li quali, travestitisi,
desiderate ed evitare quelle indesiderate; darsi da fare, sforzarsi per conseguire un preciso
precauzioni. cione, 1-57-13: pur da te amata -volglio esser sanza 'ntenza
dessero pena e non altri. francesco da barberino, i-227: se vo- gliendo
, 24-7 (108): vidi venir da lungi amore / allegro sì che appena
allogar le figliuole, le quali erano da marito. lippi, 6-63: com'ei
campoformio, la tirannide usata in cisalpina da trouvé e da rivaud mi fecero accorto
tirannide usata in cisalpina da trouvé e da rivaud mi fecero accorto che si pensava
arà fatto piede in italia, non è da maravigliarsi che il re di francia vi
pensi iddio. -non esserci da pensarci più', non esser cosa da
esserci da pensarci più', non esser cosa da pensarci più: esser cosa infattibile;
non essere più il caso di darsi da fare per ottenerla, per compierla.
1-359: il restare a capua non era da pensarci, perché, benché la terra
territorio, era mal fornita di cose da vivere. tommaseo [s. v.
più speranza: « non c'è da pensarci più ». -non pensi
peritanze: 'non pensi se io ho da fare o no, se mi scomoda
la particella pronom. pleonastica. giacomo da lentini, 25: vo pensando / che
, / in altra parte gire. guidotto da bologna, 1-11: accioche per questa
dì d'avere mogliera per avere figliuole da maritare per menare i generi allo inferno;
di casa; figuratevi se ci dava ben da mangiare! tommaseo [s. v
io '. o anco di spese da fare, di faccenduole da sbrigare:
anco di spese da fare, di faccenduole da sbrigare: 'penso io '.
: d'animali: 'il cane pensa da sé a mandarli via '.
interessi mondani, materiali). uguccione da lodi, xxxv-1-608: lo piu de la
esemplo, vita e dottrina. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar
. 12. locuz. -dare da pensare, di che pensare: causare
rotto la guerra a'viniziani e dato loro da pensare, in luogo gli aveva ridotti
, fece fare diversi giudici e diede da pensare a molti, benché alla fine
(322): mi date più da pensare voi altri due che...
proprio in quegli anni che il bavaro dava da pensare a'guelfi e il cardinale del
campana, 1-102: il gran valore mostrato da geus- sei nel ributtar gli spagnuoli dall'
gli spagnuoli dall'assalto di haerlemme diede da pensar assai più di quello che si era
, 5-127: sentenze che dovrebbero dar da pensare a quelli che interpretano il 'tristano
v.]: cotesto mi dà poco da pensare: me ne spaccerò facilmente.
i suoi figliuoli gli dànno poco oramai da pensare '(sanno prendere cura di sé
, ii-7-364: si ode di frequente esclamare da naturalisti, da matematici, da coloro
ode di frequente esclamare da naturalisti, da matematici, da coloro in genere che coltivano
esclamare da naturalisti, da matematici, da coloro in genere che coltivano un antistorico
escano dall'inganno in cui sono stati tratti da coloro, i quali, pensando con
. - anche: meditazione. giacomo da lentini, 41: agio nulla veduta /
già / e cantando e scegliendo fior da fiore. s. bonaventura volgar.,
, e di quel pensare che nasce da un sentimento naturale e profondo. manzoni,
i cappuccini... s'esponevan più da vicino alla venerazione e al vilipendio che
fallo e rimanea in tormento. andrea da barberino, i-172: maccario non fece
una pensata molto ridicola. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
, dopo matura riflessione, in modo da preordinare razionalmente un comportamento o un atto
razionalmente un comportamento o un atto o da sortire un effetto voluto. -anche:
discorrere il bene e il male che da tale operazione potrà pervenire. firenzuola,
l'occhio, si troverà pur troppo da riformare? foscolo, vi-281:
combattere che si fa pensatamente e non da scherzo. -con la ponderazione richiesta
grande piova. -indiscriminatamente. benvenuto da imola volgar., ii-197: miserabile cosa
, ma con via provocata e assai giusta da uno giovane irritato nella gratulazione di sì
dal fare una cosa pensatamente al farla mosso da ira. panigarola, 2-76: a
non premeditato. s. bernardino da siena, iii-174: uscendoti non pensatamente
tutto il giorno di quello che aveva da fare, gli parve di vedere in sogno
nome jesù gli fu posto ab eterno da l'angelo e dal padre pensativo, cioè
. = agg. verb. da pensare1. pensato (part.
a essa). francesco da barberino, iii-409: io non descrivo in
che speziai nascimento e speziai processo, da dio pensato e ordinato, fosse quello
tutte necessarie e ben pensate, / da farne per le scuole alte dispùte. petrarca
iii-47: innanti che tu movissi li piedi da casa, tutte queste cose sono già
nell'ambito tuo e 'l vago tempo da te penzato et essami- nato. 5traparola
quel stato che era prima. fausto da longiano, iv-270: io errai come
. -architettato, ordito. fausto da longiano, iv-36: un certo vano.
impossibile. de sanctis, ii-158: hai da sapere che per schopenhauer i concetti hanno
ponderatamente. campailla, 12-64: se da dio può machina formarsi / che sembri
385: era andato don luigi accompagnato da un solo paggio, il che fu
meno, i legislatori sono stati sedotti da uno spirito mal pensato di ordine e simmetria
dia] sorgeva un monte... da quel monte alto e ruinoso si precipitavano
... che altri si obbligassero da sé per denaro in ogni anno a
per denaro in ogni anno a gettarsi da quelle cime per dilettare le genti..
tre maniere ricogliere: ché o vegnono da pura fortuna, sì come quando sanza
invenzione alcuna non pensata; o vegnono da fortuna che è da ragione aiutata;
; o vegnono da fortuna che è da ragione aiutata;... o vegnono
ragione aiutata;... o vegnono da fortuna aiu- tatrice di ragione. maestro
re in questo tempo era stato costretto da non pensato accidente di trasferirsi a turs.
: fece una sicurtà di duecento doppie da pagarsi al muratori nel caso che i manoscritti
89: gli eroi che tornavano da mète / lontane, dopo immortali viaggi
nel vocabolario nel senso di cosa che dà da pensare o della mente occupata in pensare
'd'aristofane. = deriv. da pensare1. pensatóre, agg.
pier detta vigna o stefano protonotaro o giacomo da lentini, 419: lingua non potè
a fatto o a spe- rienze tali da renderne contento un pensatore. beccaria,
la centesima parte delle meraviglie qui adunate da quei due creatori sublimi di poesia che sono
.). = nome d'agente da pensare1. pensatoróne, sm. chi
pensatura. = nome d'azione da pensare1. pensèa (pensèia),
ant. idea, pensiero. marsilio da padova volgar., i-xm-3: tutti o
-facoltà di pensare, mente. marsilio da padova volgar., ii-vin-3: rimanenti sono
2. proposito, progetto. marsilio da padova volgar., i-xi-6: due preti
penseréccio, agg. iron. che dà da pensare, che richiede attento esame
caso pensereccio. = deriv. da pensare1. pensèro, v.
potenti mena a disertamento, tirando cagione da materia vana e non pensevole. marsilio da
da materia vana e non pensevole. marsilio da padova volgar., ii-xxiv-15: uno
. = agg. verb. da pensare1. pensiculare, tr. latin
di me medesimo. = deriv. da pensiero *. pensierato, agg.
vive senz'essi. = deriv. da pensiero1. pensière1, v.
i-316: può avere l'origine bene spesso da una scintilla, da una lezione curiosa
origine bene spesso da una scintilla, da una lezione curiosa, da una parolina,
scintilla, da una lezione curiosa, da una parolina, da un ensieretto.
una lezione curiosa, da una parolina, da un ensieretto. nievo, 1-275:
scolaro giovanetto: 'ha trovato un pensierino da finire con garbo il componimentino di compito
. come tra gentiluomini quello delle carte da visita... mi sentii subito un
graziosi pensierini mi germinarono in capo come da spumante scoppiettano bollicine. 5
e per parte di sofia pensierini affettuosi da madre. pecchi, 12-92: egli aveva
/ non n'ò soveni- mento / da quella c'have in guida / mio core
a posar nel mio penserò. francesco da barberino, ii-157: prego ch'attenda
venne, ma egli, per lo maleficio da lui commesso nel pensiero impedito, poco
come sai l'adorni, / tutti da l'opre lor togli e distorni /
pensiero e là l'essere e voglio passare da quello a questo, non posso,
di fiesole, / alta e sottile, da l'occhio d'aquila / raggiante splendor
tutta la tua anima. s. bernardino da siena, 48: ogni loro
ella purga e quando ancor preserva / da tristi umori la natura umana. caro
de'numi eterni è sì remota / da tutti i nostri sensi che la sola
carducci, iii-24-190: la letteratura che da due secoli ha dato e dà le forme
e quelle primitive: ambedue sono costituite da lin- segni, e sono quindi a
pen- sier rampolla / sovra pensier, da sé dilunga il segno, / perché
quando si vogliono raccozzare insieme, scappano da tutte le parti, e non resta niente
su un particolare argomento; considerazione suscitata da un dato di fatto, da un
considerazione suscitata da un dato di fatto, da un evento esterno; reazione intellettuale a
quello che sorge improvviso, non preceduto da alcuna avvertibile concatenazione d'idee.
, all'espressione verbale o scritta, da esse distinto, a esse rapportato;
): si conobbe alora quanta differenza sia da chi sa e non ha messo in
non ha messo in opera ciò che sa da quello che oltra il sapere ha più
mirando, interminati / spazi di là da quella, e sovrumani / silenzi, e
spirituale; tendenza, propensione. giacomo da lentini, 644: d'onne parte amoroso
, il cui pensiero era molto lontano da quel della donna, senza alcuno indugio
certi pensieri di mali umori, nutriti da una certa passione velenosa che nulla non rilieva
emmalsanire: guarda! 5. caterina da siena, iii-59: possono bene venire i
è il grido dei santi del pensiero da dante a'dì nostri; è il grido
è il grido dei martiri del pensiero da crescenzio e arnaldo ai fratelli bandiera.
140: forse svvess'io l'ale / da volar su le nubi, / e noverar
una redenzione. montano, 233: da ultimo non si potè trattenere, malgrado
parlare di marcel boute- ron, ottenere da lui almeno una paginetta, un pensiero,
che si part'e alunga fa savere / da loco ove possa essere affannato / e
che più vi si'a grato. compagnetto da prato, 229: per lo marito
di tempo, / ma donna li mi da c'ha picciol tempo. boccaccio,
lui era spedita e franca, se da esso mennone non era impedito. de
in lui, anima mia, ché da lui avrò quanto aspetto e bramo.
..., lasciata star quella da cacavincigli, se 'l pensier non c'
splendor di tue virtù, libera farti / da strani insulti e da soccorsi infidi,
, libera farti / da strani insulti e da soccorsi infidi, / donna di te
che al fine, non avendo altro da ispedire, più per caso che per consiglio
sua pi- gneta, sei fece disegnare da pietro da cortona, suo creato,
gneta, sei fece disegnare da pietro da cortona, suo creato, che fece
non cale i nostri affanni. fausto da longiano, iv-230: quello che con
ho greve penserò, / ma la speranza da me gli dimèrgola. lapidario estense,
, dà però timore che, favorita da qualche occasione, non faccia effetto considerabile.
l'impiego era gravoso; e non è da domandare se il povero lodovico avesse nemici
pensiero dell'avvenire. la fine sarebbe venuta da sé. cassola, 6-126: -ha
, reo pensiero: sospetto. ruggerone da palermo o federico ii, 426: è
per scritto, ad attestare il ricordo da parte di chi è lontano. bonsanti
nella solita cartolina illustrata con i pensieri da venezia. 12. titolo di
. titolo di numerose opere letterarie costituite da riflessioni e meditazioni; ciascuna delle considerazioni
mia, / s'io t'amo da buon senno e da dovero; /
s'io t'amo da buon senno e da dovero; / e pur con
pensarci. de dominici, iii-71: da ciò prese egli l'occasione di dire
. -avere dei pensieri: essere stretto da difficoltà, angustie, preoccupazioni.
, / d'altro avendo pensieri, / da voi si dipartio / la belleze e
paese, da me fin'ora veduto, che mostri aver
, 6: se accismare derivasse da scisma dovrebbe dirsi ascismare, senza cambiarsi
-cavare, togliere, trarre fuori qualcuno da un pensiero, di pensieri, di