dalle torri erano percossi con i sassi e da basso con le balestre feriti. ariosto
. garzoni, 1-857: le ballestre da balla, o da verrettone, o da
1-857: le ballestre da balla, o da verrettone, o da braccia, o
da balla, o da verrettone, o da braccia, o da banchi, si
verrettone, o da braccia, o da banchi, si fanno in brescia, in
gli uccise, / tirò d'una balestra da bolzone, / e con due coste
terre ad ogni uomo forte, che da qualsiasi paese venisse a servirlo della spada
portar via, la bella creatura, da tre o quattro ballerini, che, mentre
vele dischiuse nella loro massima ampiezza tanto da flettere gli alberi come balestre. quasimodo
, vedendo che gente non era dentro da poterla difendere, furono intorno alle rocche
e con l'altre armadure. andrea da barberino, 1-181: portamo lance, scudi
balestra e altri arnesi e bandiere e oro da donarvi. s. bernardino da siena
oro da donarvi. s. bernardino da siena, 1011: tu ci vedi per
. ed avendo lippo scaricata la balestra da tre volte in su con grandissima contentezza
quale forse si sarebbe diviso con veneziani da buoni compagni, poiché nelle cose di stato
di balestra: distanza approssimata, coperta da una freccia scoccata dalla balestra. vasari
cattivo augurio. 7. piccolo strumento da caccia, formato a modo di balestra
2-3: la balestra è un'arma da caccia, colla quale si scagliano palle
vita pane piccolo e terreo, come palle da balestra, con mala grazia; o
egli metteva il pane in un luogo da poter esser preso da chi lo domandava,
in un luogo da poter esser preso da chi lo domandava, ed in quel
: chi è che s'adatti a sfamarsi da chi tira il pane colla balestra?
anche: molla a balestra) costituita da un fascio di sbarre piatte d'acciaio
(dette 4 foglie') strette al centro da una staffa: in uso per le
@ax- xiot& <; (deriv. da paxxtcco 'scaglio, lancio ').
, balestrai. = deriv. da balestra-, la voce è registrata dal gar
possa campare dal falso nemico: / fasse da longa a balestrare / ed assegnare al
cose patere me donno gravanza. andrea da barberino, 1-162: disse agolante:
suso / che la riflette e via da lei sequestra. vellutello [purg.,
manera de tanti e sì orribili infortuni, da quanti li tapinelli amanti fuorno balestrati,
e allora balestrare. s. bernardino da siena, 560: [con] uno
, ne vad'accroccando. san bernardino da siena, 320: non èssare sì
confortevoli parole. = deriv. da balestral. balestrata, sf. colpo
quando era in sul fico; e da una finestra gli tirò una balestrata. i
della terra per una balestrata. andrea da barberino, 1-16: e giunse a uno
fiume ch'era presso alla porta di pisa da quello lato a una balestrata. storia
in su la mano destra a chi va da roveré a trento, e da quella
va da roveré a trento, e da quella si parte uno muro assai forte,
di balestrare) ì agg. ferito da un colpo di balestra. g
fusse accompagnato, nondemeno, balestrato spesso da la fortuna, sempre in povero stato
i-164: e subito l'abate preso da servi o manigoldi, trasportato nell'arena
. cagna, iii-186: un'afa da morire, corretta solo di quando in quando
e che abbia perduto gli spiriti, da alcun timore o paura percosso. tommaseo,
in mano. = deriv. da balestrare. balestrerìa, sf. stor
la detta torre. s. bernardino da siena, 854: non ridete, che
854: non ridete, che voi avete da piagnere. egli mi pare vedere ne'
a poter percuotere altrui, e così da essere percossi; dove si fa sempre
d'esso ricinto, stabilite fessure, da le quali, mentre che il nimico
di sopra, possa esser ferito per fianco da quella parte che li resta scoperta.
rivolto a filippo, che lo guardava da una balestriera, gli rimproverò la sua
e giurò che presto si farebbe desiderare da chi non voleva allora ascoltarlo. abba
sulla via, fatto anticamente per dar da ridere ai barbareschi. non v'è
è una guardia, ma quel vecchio cannone da quella balestriera come parea che ammiccasse!
ad ogni balestriera / veglia alla posta da mattina a sera. d'annunzio,
per avventura e non per senno. andrea da barberino, 1-17: aveva rambaldo nella
xiv-xviii): for mato da due regoli disposti a croce latina e scor
come balestro frange, quando scocca / da troppo tesa la sua corda e l'
del balestro quando scocca, e che da troppa tesa rompe l'arco e la
quelli che saettano. s. bernardino da siena, 211: sónno molti che non
andò alle mura. il quale essendo da uno di dentro conosciuto, com'egli era
ed ha bocca di fogna, / da dar ripiego a un tin di mele
, ed accomodare in essa un balestróne da bolzoni a meza elevazione, acciò il tiro
piccola balestra. s. bernardino da siena, 850: avete voi a memoria
/ ma pur li consente. francesco da barberino, 191: ma torno a
quali per avarizia e per l'ambizione scacciarono da sé enrico, il quale voleva ridurgli
studio. pindemonte, 19-601: né da te pur, benché mia balia,
; alcune in tal atto d'amore, da far nascere dubbio nel riguardante, se
in quel luogo dalla paga, o da quella carità spontanea che va in cerca
ce n'erano tanti [bambini] da non potersi contare, che battagliavano intorno
: 10 non l'ho visto mai da poi che io / lo detti a balia
. carducci, ii-10-167: prima di partire da sinigaglia salutai la casa dove pio ix
balia, vedete. non ho altro da offrirvi a cena. panzini, iii-100:
la nutrice degli uomini che s'hanno da felicitare. marino, 6-200: la
in africa. = deriv. da balia1: per la sua abitudine di frequentare
di fatto a terminar le questioni. andrea da barberino, 1-156: avete sopra noi
vincere questo tirannesco modo di vivere, che da vespro per infino alle nove ore di
ha 'l pulcinello, ch'è dentro da l'ovo, / d'uscir 'nanzi che
o men gravi in ispezie gli rende abili da minore o maggior altezza a resistere alla
, che n'ha balia. andrea da barberino, 1-195: o fortuna,
miso in balìa de l'avvenente. iacopo da leona, vi-1-212 4-11: madonna,
/ a la sua segnoria. bartolomeo da s. c., 11-2-7: lo
parole che dir ti prometto, / da parte di colui che mi t'ha scritto
volle / nostro se- gnore in prima da san pietro, / ch'ei ponesse le
balìa la porta, / ch'ai fin da gli occhi altrui pur si dilegua.
gravissimo o una palla d'artiglieria, che da alto venga a basso e sia già
terra], si lasci trasportar né da aria né da altro, ha del tutto
si lasci trasportar né da aria né da altro, ha del tutto dell'inopinabile.
vi-849: soffrite ch'io vi parli da cavalier qual sono, / o in
vero e del verisimile, che, lasciata da banda ogni regola, si dà in
nievo, 53: la pisana mostrava fin da fanciulletta una rara intelligenza; ma questa
le loro terre, ma vivono lontani da esse e le abbandonano in balìa d'
* autorità, signoria', deriv. da baillir 'governare, reggere'(cfr. bali
1312), provenz. bailiatge, da baillir (cfr. balì e balìa)
: ed è disciplinato dalle leggi e da un contratto. magalotti, v-83
letteratura così inquietante, un bel seno da portar in palma di mano, da
da portar in palma di mano, da poter mettere senza sfigurare vicino a un seno
l'uficio del suo baliato, ubbidito da tutti i paesani. avvenne che una
giro ripreso dalle proprietà, tornano a inchiodarle da capo, fondando commende e- baliati.
i cordoncini bianchi, sulla camicia nera da balilla, insignivano l'abbandono fidente della
seguito dai suoi balilla e avanguardisti, e da qualcuno dei suoi amici, uscì,
) si attribuisce l'abbandono di genova da parte degli austriaci (nel 1746).
le case vomitarono / sassi e fiamme da ogni lato. faldella, iii-81:
in balilla ». = deriv. da balilla1: automobile costruita dalla fiat nel
intorno molti anni e averla fatta precedere da un'ampia storia dell'estetica (1858
e con gran soldo e provvisione. francesco da barberino, 14: e s'
d'achille, e fu centauro. andrea da barberino, 1-20: io sonore.
di donne gravide. = deriv. da balia1. bàlio2 (ant.
ottimo, iii-159: e chiamalo baiulo, da baialo baiulas, che sta per portare
giustiziaro due uomini. = deriv. da bailo, da bajulus 1 portatore ',
. = deriv. da bailo, da bajulus 1 portatore ', poi 'reggitore
ci portano via, tirando questa carrozza da principi. panzini, ii-43: questo ma-
sugli altari ». = deriv. da balia 1 forza, vigore '. cfr
educare in qualità di precettore. francesco da barberino, 53: non dica nel suo
non può del balir le fantine. andrea da barberino, 1-178: diceva el dux
/ ornamenti, testuggini e baliste / sieno da batter maschi. 2. macchina per
insegna tutto ciò che riguarda le armi da fuoco, specialmente moderne, e i metodi
: se gli austriaci adoperano l'obice da 105 da montagna, potranno colpire il bel
gli austriaci adoperano l'obice da 105 da montagna, potranno colpire il bel mezzo della
, senza aroma. = deriv. da battacchio (per la forma).
fondo la cassetta (fiscella), da cui con le estremità libere pende sulla macine
molte parole? = deriv. da battere. battolare, intr.
fa battolare. = deriv. da battola: cfr. battolone.
al coro. = deriv. da battere. battologìa, sf. letter
dal gr. patxoxoyéa, comp. da 3 inutile ripetersi. = deriv. da battologia. battologhzzare, intr. stimarsi innocente. = deriv. da battola; cfr. lucchese battolone 'chiac . prostituta. = deriv. da battere, nella locuz. battere il marciapiede del sec. xix; forse deriv. da battitura (in una forma dial. battito, pulsazione, palpito. francesco da barberino, 119: chi stagnerà queste alla quarantesima, quando il marito comparì da una retrostanza improvviso, e guastò sul battuto col dito sui tasti della macchina da scrivere; ciascuna lettera che viene battuta vedete, egli è un cenno che da un solo a tutti in un tempo, senso piccolo e scrupoloso della battuta segnata da una mano che s'alza e s'abbassa , 40-ii-242: è questa una operazione da non prendersi punto a giuoco, anzi dettar norma, essere il primo (da cui gli altri prendono regola). attori erano magnifici; misurati, preparati, da una lunga ed alta scuola di severa
, né così sprovveduto di nomenclatura, da non arrivar a decifrare quelle battute che
altri. comisso, 7-9: verrebbe da credere che ridessero per la stupidità della battuta
. -in genere: ogni ricerca fatta da più persone battendo un tratto di paese
la piana giò giò giò / menatogli da altri il mulo a mano / per la
battutàccia. = deriv. da battuto (part. pass, di battere
] una torre battuta dal vento e da la tempesta con l'iscrizione spagnuola 'non
non posso già che per tant'anni / da barbarici assalti ognor battuta, / parte
ottantamila uomini battuta, dissipata, distrutta da un pugno di soldati. foscolo, xiv-52
morte mi seguitò ond'io, battuto da vari mali feroci e contrari, mi
. carducci, 919: qual da la madre battuto pargolo / od in proterva
darne la prova. serra, ii-118: da un latino autore... par
: il silenzio che seguì fu interrotto da un colpo battuto alla porta d'ingresso.
nel mezo; e intorno, o almeno da una parte avere i portici. cattaneo
armata, per ciò che né attrae da maggior distanza, né meno sostiene più validamente
cancello e cancellata della villa, copiati da certi sfarzosissimi ferri battuti barocchi di chiese
mila lire sterline. 8. colpito da tiri dell'artiglieria. machiavelli, 427
uno uomo prudente intrare sempre per vie battute da uomini grandi, e quelli che sono
che questa sia una strada sempre battuta da essa. bertola, 71:
dirigere, nella stessa via di perfezione da lui battuta, quelle [anime] delle
battuti la segnavano con lunghe striscie biancastre da un capo all'altro e la facevano
tratti... battuta nei due sensi da barrocci, da legni. serra,
. battuta nei due sensi da barrocci, da legni. serra, ii-463: non
curvano nude e brulle, non tormentate da nessun passaggio; e lasciano stillare le
sue reti di strade anch'esse battute da un viavai silenzioso. soldati, 109:
dalla pianura, abitata dagli uomini, solcata da innumerevoli impronte, esausta dalle insistite coltivazioni
, esausta dalle insistite coltivazioni, battuta da innumerevoli cammini. 12. a
: capitò a spron battuto un messo da molfetta, sette miglia lontano, che recava
dalla strillante masnada dei bimbi in berrette da soldati. borgese, 6-107: ridiscesi sul
a furia di tic e toc coi ferri da calza, li aveva fatti pur lei!
per la compagnia del ceppo dipinse il segno da portare a processione, che è molto
. niccolò vescovo e due fanciulli vestiti da battuti, uno de'quali gli tiene il
avvezza a sentirsi urticchiare dalle cose come da un batuffolo di cotone, non sa capacitarsi
le avevano dato nulla, era presa da una grande stanchezza, il capogiro la
la nostra berlina svoltò lentamente: accompagnata da un bracco, che festosamente scodinzolava e
in spagna, e altri simili spauracchi da bambini,... che cosa son'
* visiera '(di etimo oscuro, da non confondere con bacucco * vecchio
deflusso laterale. = deriv. da baule, con riferimento alla convessità del
. baùle, sm. cassa da viaggio (di legno, di
sfregio permanente. moravia, i-51: da un suo bauletto trasse un vestito turchino.
= voce del linguaggio infantile, formata da bau e un secondo elemento che non
bautta con incesso grave e misterioso sì da mettere i brividi. d'annunzio,
= voce venez., forse deriv. da bava, come bavaglio. bauxite
rossa per la baussite che si scava da queste parti e che vengono a caricar
di lorenzo de'medici, ma era torta da uno lato e da quello n'usciva
ma era torta da uno lato e da quello n'usciva un poco di bava,
, / grande fuor di misura, e da le labra / gocciolava una bava sanguinosa
del fisico. marino, 349: da le bocche anelanti [i cavalli] /
sostanza serica prodotta dalle ghiandole del baco da seta. baliucci pegolotti, i-131:
. magalotti, 20-220: mi sentirei ben da scommettere, che ella non sia altro
bave, che hanno intorno i bozzoli da seta, distinte da quel filo andante
hanno intorno i bozzoli da seta, distinte da quel filo andante che forma il bozzolo
mare in calma, e, non tirando da niuna banda bava di vento, facea
sul mar quieto e oleoso, non increspato da una bava di vento, e i
e un'onda lunga e continua pure da questa direzione davano al capitano la certezza della
di nuvoli e di capre / dirompenti da un greppo a brucar bave / di
monti, con picchi chiari, rigati da bave di biacca, che sembrano già
cotta i pezzi della cera, confitti da detti brocchi, e così a pezzo
, mi fece un bavagliolo di vela da bastimento, che mi arrivava fino ai piedi
, v-1-85: s'è levata la brezza da ponente. « è una bavicciuòla che
viso). = deriv. da bavaglio. bavagliare, tr.
mettere il bavaglio. andrea da barberino, 384: costoro la bavagliarono,
la pappa, o che comincia a mangiarla da sé; addoppiato od anche imbottito e
voce di loretta, come finalmente liberatasi da un bavaglio che la trattenesse, ed
2-48: bavaglio, salvietta o tovagliolino da bambini, che si lega al collo
suo fratello. = deriv. da bava. bavagliolo (letter.
, mi fece un bavagliolo di vela da bastimento, che mi arrivava fino ai
i'crederei aver maggior riparo. andrea da barberino, 4-1136: voi sapete, nobile
bavalisco che sia, e lasciòvi la porta da entrare. pulci, 14-82: poi
di bavarei = deriv. da bavarese * della baviera (regione della
= fr. bavardage, deriv. da bavarder 'parlare troppo ', dalla
c. e. gadda, 335: da tanto il lupo le ghiacciava le budella,
il cor! = deriv. da bavero. bavàrico, agg.
= voce romanesca, deriv. da bava. bavèlla, sf.
. filo emesso dalla ghiandola del baco da seta: accoppiato con l'altro della seconda
tutto rotto e sfilato,... da mano mostrava la fodra e nel collarino
la carteggia. = deriv. da bavella. bavellina, sf. (
di cristalli. = deriv. da baveno, sul lago maggiore, dove si
dalla sorella. = deriv. da bavero. baverina (dial.
il battello era pieno di piccoli siciliani da terza classe, affamati e soavi nell'aver
d'un tabarro. = deriv. da bava. bavétta1, sf. bava
. bavette (e bavettine): pasta da minestra, a forma di sottili nastrini
. bavétta2, sf. collettino da donna (che ricade un po'sul
parte centrale del volto). andrea da barberino, ii-282: preselo per la baviera
torride mascelle / il teschio serpentin gli fa da baviera. salvini, 37-iv: baviera
, parato la bocca dai baffi come da una baviera. tombari, 1-123: tutti
(sec. xii), deriv. da bava. bavóne, agg. e
poppante inesperto. = deriv. da bava. bavóso (ant.
sostenere / doveva il cielo, fu da costui spento. ariosto, 17-30: mostra
di freddi occhi, con sopracciglia folte da uomini, froge del naso nere di tabacco
il giovane, 9-77: faccia un da spiritato, / e ch'abbia una malìa
più di quel dolce che si chiama bocca da dama. bazàr1 (disus
di persona. ojetti, i-613: da un mucchio di scatole, ciotole e tagliacarte
in legno di sandalo emana un aroma da bazar orientale. barilli, 2-117:
che stia per una sposina, passare da certe strade sola *) -aveva osservato
in arrivo. = deriv. da bazar1. bazurlóne, sm.
bietta aguzzata a guisa di conio, da ficcare nelle spaccature per fendere e rompere
all'amore, onorando il pranzo preparato da niobe con arte magistrale. cardarelli, 2-33
: rac- cappezzava sempre qualche proposta strampalata da fare a lazzaro: partite di grano
róso dalla tignola,... terre da comprare a prezzi che sarebbero stati
fagiuoli, 3-1-21: ogni folle ambizion da te se n'esca [o libro
vatanna; provenz. ant. bazana, da cui l'ital. bazzana: la
vetro. = etimo incerto: forse da riconnettersi a bazar 4 mercato 'o
il contrario, e far derivare bazzarro da bazar e ritenere il verbo un denominale.
nel 1439 a bologna) 4 castrato da cui si traeva il cuoio bazzarro ',
cui si traeva il cuoio bazzarro ', da bazo (docum. nel 1610 a
valore, quisquilia, inezia; cosetta da nulla: assai spesso in senso ironico
: posto cura alle variate bazzecole da vender per un buon ordinario in su le
ogni bazzecola che t'è scritta da cotesti tuoi anonimi corrispondenti, e
): ma queste son bazzecole da non trattenerne il signore zio: il serio
fino a stuccare; qualche bottata da nobile, fredda e acuta:
ciocca di capelli, il libro da messa. fogazzaro, 7-293: noi dovremmo
bazzecole? = forse deriv. da bazza2 4 guadagno '. bazzèo
, rozzo. = deriv. da bazzeo. bàzzica1, sf.
signor no; avete detto scarto, avete da scartare. -ma se ho la
sola col conte a far la bazzica da dodici tari. cassola, 2-64:
la bazzica. = esclusa la provenienza da bazza * guadagno '(con z
, si pensa a un deverb. da bazzicare-, il termine spagn. bdciga e
il vischio. = deverb. da bazzicare. bazzica3, sf.
cotai bazziche. = deriv. da bazza2. bazzicare, intr. (
ti bazzicasse in casa. s. bernardino da siena, 865: quando tu vedi
,... credemi che egli è da toccare col fuscello, e dico che
figliuola abbi; e ti toleri / che da matina a sera tu gli bazichi /
per cucina, come un vecchio cane da caccia messo fra gli invalidi. verga,
che vuol dire bazzicare dove ci son ragazze da marito! -diceva a 'ntoni la longa
domenico gervasi detto stentone saliva e scendeva da una categoria all'altra secondo gli
, 170: non t'arrischiare da quella parte, che ci bazzicano gli
giannino catalano, che non è uomo da spartire una donna. 2. tr
. palazzeschi, 1-602: vado inoltre da un mio vecchio amico antiquario, ebreo
. = assai probabilmente deriv. da bazzicare. bazzicherìa, sf.
, inezia. = deriv. da bazzicare. bàzzico, sm.
conversazione. s. bernardino da siena, 666: fanciulle, voi non
, o altromenti. = deverb. da bazzicare. bazzicòtto, sm. serie
bazzico tto. = deriv. da bazzical. bazzicottóne, sm.
. = nome introdotto nel 1915 da e. artini in onore dello
voce ital., sembra viceversa derivare da quest'ultima; l'etimo si potrebbe
fosser cotte; / in tegame, da ber, sode, bazzotte? pascoli,
dossi, 48: noi, intanto -colti da un temporale improvviso, a radi goccioloni
: « ecco il dottore! » gridò da un pertugio la voce bazzuta della madre
gr. pséxxa * sanguisuga '(da 38<4xxco 'traggo, tiro via, succhio
gommosa, ricavata dall'albero omonimo e da altri arbusti della famiglia burseracee (specialmente
altri arbusti della famiglia burseracee (specialmente da alcuni tipi di commiphora) e usata
deriv. dal gr. 38éxxtov (da psàxxcù 'traggo, succhio ', al
17-8-6 (che in gran parte deriva da plinio): « bdellium indiae et
= voce scient., comp. da bdella (dal gr. @8éxxa * sanguisuga
gr. 3§éxxa 'sanguisuga 'e da nemertini (v.). bdellòstoma
più primitiva e degenerata, caratterizzati da numerose paia di orifizi branchiali: raggiungono
. famiglia dell'ordine missinoidi, caratterizzata da un gran numero di aperture branchiali (
e paurose. soldanieri, ix-468: come da lupo pecorella presa / spande il be
del padre e guardava immoto la bocca da cui colavano le invenzioni che lo beavano.
di diletto. muscettola, i-355: da caverne alpine / sciogliea fiero aquilon l'
alla vita, e lo avrebbe disferrato da quella sua tardità, e smentita in
di paterno ch'ei soleva darsi beatamente da se medesimo. nievo, 538: rimuginava
simigliante, manifesto è che questa vita è da dio più amata; e se ella
stata larga. = deriv. da beato, con il suffisso degli astratti (
beatificaménte, avv. in modo da rendere beato. bruno, 3-1136
beato. bruno, 3-1136: da qua non séguita imperfezione nel
; ma che la potenza sia compresa da l'oggetto e beatificamente assorbita da quello
compresa da l'oggetto e beatificamente assorbita da quello. = comp. di
ed eccles.) beatificare, comp. da beatus e dal tema di faceva (
, autorizzandone il culto pubblico (regolato da speciali norme e limitazioni): la
dopo secoli, come se fosse spirata da un'ora; ad ogni centenario della
buonarroti il giovane, 9-777: e da cagion remote spesse volte / nascere effetti fa
e portogh. beatilha), deriv. da beata (il titolo che si dava
sopratutto a questo, che gli uomini da quella fossero condotti alla beatitudine: la
è quella cognizione che ci vien riservata da intendersi nello stato di beatitudine, e
si spiega in sorrisi di luce, e da anima ad anima si riflette e moltiplica
le beatitudini, spesso sillabate anche oggi da quelli stessi che ne hanno perduto il
estatico rapimento). bartolomeo da s. c., 1-1-13: bellezza
, perché l'amore desidera ed è mosso da un fine che si chiama « felicità
. = lat. beatitudo -ùdinis (da beatus, beare), che nella
] a noi e in noi non è da credere che per alcuno nostro merito scenda
sono o totalmente nascoste o grandemente oscurate da caliginosa dubbiezza. carducci, i-141:
: ora quest'ultima e arcana visione è da cercare... nella gloriosa discesa
di un'altra vita, quasi condotto da quella melodia degli spiriti beati che abbagliarono
piena felicità, prima di tutto, ha da essere smemorata. marotta, 2-234:
giorno dice il salterò del beato bernardino da feltro. s. caterina de'ricci,
i-66: mi misurò una buona cozzata da cui san giosuè, sant'alessandro e
, dicendo: « beatissimo padre, da poi che fu il sacco in qua,
lo mal che mi stringia. bartolomeo da s. c., 4-2-11: quelli
ch'è tanto posta in croce / pur da color che le dovrìen dar lode,
panni toccar le poteva. s. caterina da siena, iv-61: beato è colui
buono e bello, chiamiamo beatissimo: come da ogni parte perfetto. boiardo, 1-17-21
st., 1-36: beato qual da lei [la fortuna] suoi pensier solve
chi cavalli ha solidunghi, i cani da preda, un ospite lontano. de roberto
letto. essa invece andò nello stanzino da bagno e poco dopo tornò in vestaglia
, ii-224: allora su voi, da bravi, bambini, bei bebé dalle
: nel mal gergo della moda, abito da bébé, indica una veste muliebre,
e antifebbrili. = deriv. da beberu. bebèru (anche bebeèru
beca di dicomano, parodia della nencia da barberino. bécca1 { béca)
messer marsilio ficino che ha una veste da canonico, il secondo con un mantello
due punte). = deriv. da becco1', voce registr. dal tommaseo.
rustica, gallinago, e perciò detta da alcuni gallinaccia) è uno uccello che
rusticula marina. = deriv. da becco1: di formazione popolare (diffusa
(diffusa in provenza: becasa, da cui il fr. becasse), che
minor), detta volgarmente beccanotto, e da altri beccaccino. g. gozzi
1-86: comparve ima grande trota seguita da vere torme di budini di riso, di
beccaccino2, sm. piccolo battello a vela da diporto e da regata. quarantotti
piccolo battello a vela da diporto e da regata. quarantotti gambini, 4-52:
= è voce romanesca, deriv. da beccaccio (da becco * cornuto
voce romanesca, deriv. da beccaccio (da becco * cornuto ').
il beccafico unito, / contrapunteggian poi da l'altro lato / lo strillo e
ti fidi » disse il bandito con viso da dar più coraggio. « e sì
gli fanno afa. = comp. da beccare e fico (per la sua golosità
torcicollo. = comp. da becca (imp. di beccare) e
pesava libbre quattrocento. s. bernardino da siena, 184: talvolta essendo ghiotto il
: alienò, oltre a questo, molto da lui gli animi della plebe, che
beccaio! casti, 19-40: se da inumano / beccaio scannator tratto è al
suo carnefice la mano. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
.. ti supplico che de la commessa da me sceleraggine tu voglia pigliar la condecente
che ne fe'quarti, anche fe'da beccaio. = deriv. da
da beccaio. = deriv. da becco2: cfr. beccheria; nelle citaz
messa in bocca del podestà « agnolo da rieti ». beccalaglio, sm
dà colla mano piacevolmente una sola volta da colui, che bendò gli occhi a quel
stanza o piazza, dove s'ha da fare il giuoco; e colui che lo
comp. dall'imp. di beccare e da libro (v.). beccalite
comp. dall'imp. di beccare e da lite (v.). beccaménto
maggiore. = comp. da beccare e moro * gelso beccamòrto
barbieri e beccamorti, li quali, mossi da crudele avarizia,... per
,... per mezzo delle palle da giuocare, de'fazzoletti lavorati, delle
a bello studio per le strade, raccolti da quelli che non pensavano l'inganno,
, si può dire presi, sollevati da chi scaricava, trovati morti, lasciati
ruvidamente pe'piedi, e buttati là da un canto pel beccamorto. moravia, vii-36
, 77: a vederlo venir da lontano sul suo cavalluccio magro sfinito color
comp. dall'imp. di beccare e da morto (o morti). beccamósche
comp. dall'imp. di beccare e da moschino 'insetto, moscerino '.
comp. dall'imp. di beccare e da pesce (v.). beccapésci
;], non ha saputo allontanarsi da que'miseri luoghi comuni che tutti i nostri
comp. dall'imp. di beccare e da piede (v.). beccaranòcchie
. -anche assoluto. francesco da barberino, 196: quando percuote [il
posson volare. s. bernardino da siena, 139: dèi l'ordine a
e. gadda, 56: sorgendo da nebbie ottobrine sogliono questi ingordi beccarsi via
). mangiare; trovare qualche cibo da mettere in bocca (e indica un
, / diresti: « cibo non è da beccarne / un uom sì rozzo,
io so che'denti tuoi non son da stame ». pirandello, 8-396:
abbia. bibbiena, xxv-1-29: spesso da lei beccherai danari per pagarti il silenzio
avrebbero a fare! spanciate, vedi, da beccarne una indigestione la mattina e una
zio crocifisso, quando fu abbastanza lontano da non temere che l'udisse don silvestro
un decimo di quello che hai rischiato da partigiano... ma questa volta
? per beccarti qualche centinaio di fogli da mille? 5. pungere,
attorno attorno come affamati, e fuggiranno da un altro più che dal morbo e
: a indicare che il danno viene da dove ci si attende il guadagno.
, vi-617: ecco la mia padrona, da lei saprete il vero. credo che
andava d'accordo coi fratelli? -viveva da sé, e si beccavano di frequente
rimasto preso a una tagliola appostata là da alcuni contadini per beccarvi alcune grosse faine che
che aveva una carta di gran premura da farmi ricopiare, e non avendomi beccato
quale per un marchette la volta dava da beccar a chi ne voleva.
sopradette, o pur una quinta aggiunta da voi? se voi ve 1'aggiungete,
esser pur chiaro che non volemo leggi da voi. dolce, xxv2- 228:
beccati indarno il cervello. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
intorno al quale si beccavano il cervello da nove giorni. -chi se lo
... che le sieno / da far uova, acciocché le si guadagnino /
favori). = deriv. da becco1. beccarellista, agg. e
lombardi ipocriti beccarellisti. = deriv. da beccarello, beccherello * capretto *.
una varietà di zircone), proveniente da ceylon, impiegato come gemma.
come gemma. = nome dato da g. grattarola nel 1879 in onore del
anche beccaccino). = deriv. da becco1, in forma di peggiorativo.
1-53 (i-617): cacciarono l'orza da due volte in su con grandissimo piacer
erano insipide. = deriv. da beccare. beccata2, sf. marin
attaccapanni; caviglia di legno che funziona da presa; peduccio. carena,
troppo alto. = deriv. da becco1. beccatèllo2, sm.
, 1-112: che fe sì bel beccatoio da colombi. c. bartoli [alberti
; fa che questi abbino alcune cannelle da lato di fuori, da le quali tu
abbino alcune cannelle da lato di fuori, da le quali tu possi porgervi dentro il
nella sottoposta cassetta. = deriv. da beccare. beccatura, sf. beccata
, allusione pungente. = deriv. da beccare. beccheggiante (part. pres
beccheggiando. barilli, 6-23: cenammo da re, in una sfolgorante gabbia di cristallo
più, di corrimani di ferro, da ambo i lati, per aggrapparvisi nel
caso che la città dovesse oscillare o beccheggiare da un momento all'altro. bartolini,
beccheggia. ne avevo inteso il puzzo da fuori. = deriv. da
da fuori. = deriv. da becco1 (per la somiglianza del movimento
un sacco; l'uscio si chiuse da sé; un lampo m'abbagliò.
bacchelli, 1-iii-254: c'eran tanti guai da prevedere, ma in quel momento sembrò
repentino beccheggio. = deverb. da beccheggiare1. la voce è registrata dal
mi giova molto quando un savio uomo è da una donna semplice menato come si mena
vitella si vendea. 5. bernardino da siena, 241: o signore nostro,
macello. -carne di beccheria: carne da macello. m. villani, 9-86
quitar el virgo. = deriv. da beccato, beccaio-, si noti la voce
corrispondente fr. boucherie, deriv. da bouc 'becco '(di etimo
all'amore, onorando il pranzo preparato da niobe con arte magistrale.
gesticolare. = deriv. da becco1, becchetto1. becchettio, sm
foggia altissima, con un becchetto corto da lato, e largo che vi serebbe entrato
spesso s'avvolge al collo, e da coloro che vogliono essere più destri e più
biuzze, quali con uccelli, quali da vendersi vuote, si allineavano da ambo
quali da vendersi vuote, si allineavano da ambo i lati del viale, frammiste a
di ritrose, di stacciòli, di stampe da lago, di reti coi loro staggi
senza becchime. = deriv. da beccare. becchime2, sm.
quella fraternità con alcuni becchini che tornano da sotterrar morti. segneri, ii-647:
a quegli orribili becchini in tuba e abito da sera che a londra salgono nelle case
dietro veniva una gran croce nera / seguita da una funebre bandiera / e da un
seguita da una funebre bandiera / e da un carro guidato da un becchino /
funebre bandiera / e da un carro guidato da un becchino / con la parrucca bianca
uomini nondimeno all'idea di dovere fare da becchini ne pativano tristezza e raggrinzivano la
era successo. = deriv. da beccare. becchióni, sm. plur
e più o meno appuntiti e ricoperti da un rivestimento corneo, che alla base
, ecc.). francesco da barberino, 223: i lor figliuoli poi
/ per attender di francia un da samminiato [petrarca], ii-23: i
il ferro, con questo fuoco nell'orcio da qui innanzi. buonarroti il giovane,
: quand'ei fu pieno, alfin chiese da del becco si ficca entro le
faccia dell'uomo dicono rostro, da quello degli uccelli. figuratamente: ciarlare a
, ii-26: anche qui nuove amiche avevano da ma è nel loro collo,
e famoso plutarco non s. bernardino da siena, 108: la prima è scrivare
s'incontri in qualche grano di miglio da morderlo e roderlo. ricchi,
un soldo, essere al un uomo da seppellirsi domani. bocchelli, 2-150: ecco
fiero, gli è un tormento, / da non poter inten zione)
, i-16: state allegramente e guardatevi da questo becco di freddo, che mi ha
pur veneranda cosa: e questo si arà da sentire luccio: callo a
tra le gambe il compasso chiuso: da una tasca sformata spuntava il becco dello
di civetta: modanatura archi- tettonica risultante da due o più archi riuniti.
uno o più minutissimi forellini, da cui esce il gas, il quale,
[la sala] fortemente illuminata da più becchi di gas e piena di gio
piena di gio vani riscaldati da rumorosa allegria. pea, 7-399: la
parte anteriore del cane (nelle armi da fuoco), che urta la capsula della
con l'acqua, una di quelle da messa è la più approposito col beccuccio
perfettamente: sì come, se conosce da lungi uno animale, non conosce quello
più duro a mugnere. = probabilmente da un plur. becci, che potrebbe
ad un modo più strano; / da becco egli s'avea messo la vesta
cornuto e pecorone, e fatto becco da un ragazzino che ha quasi i denti di
. brancati, 4-273: non parlo da solo né a vanvera. rispondo a
lo spiedo. = deriv. da becco2. bécco a cucchiàio,
cfr. il gr. yepàviov 'geranio', da yépavoi; * gru '.
boemia: è assai bello, caratterizzato da un ciuffo erigibile (che gli dà
l'inverno. = comp. da becco e frusone (v.).
di dio. = deriv. da beccotto1. beccòtto1, sm.
= voce dell'italia centrale, deriv. da becco1. beccucchiare, tr.
mise in cima una brocca ovvero mezzina da acqua, e nella bocca di quella pose
altezza della bocca, allontanandosi ognora più da essa, e termina assottigliato e ripiegato
accesi. e. cecchi, 6-272: da una credenza tolse una bottiglia verde col
forma di disco con un minuscolo beccuccio da teiera. = dimin. di
cuoia di becco. = deriv. da becco2, con il suffisso -urne, secondo
sf. l'essere becero; comportamento da becero; contegno da persona volgare e
becero; comportamento da becero; contegno da persona volgare e grossolana.
becerata, sf. dial. azione da becero; volgarità, trivialità.
(plur. m. -chi). da becero, che ha la volgarità del
sm. grossolanità, cafoneria; contegno da becero. pratolini, 1-8: tra
, grossolano, triviale: che proviene da infima condizione sociale, e ha modi
ii-384: altre persone sbucarono e arrivarono da tutte le parti: uomini scamiciati,
2. agg. beceresco, da becero; volgare, villano, indisponente
precoce, con una faccia losca da sornione prepotente e d'animo basso
lo stesso che pillola bechica, cioè pallottola da tossa, come noi fiorentinamente le
. (bjxtov (deriv. da ptjxó? 'tosse '): *
'filu gello, baco da seta ', col singol. rifatto sul
cinquecento bechi ed altrettanti pulcinelli, assistiti da una turba innumerabile di beglim- busti.
busti. crudeli, 1-108: m'adorerà da ciapo il fiorentino, / da beco
adorerà da ciapo il fiorentino, / da beco fredduraio, o da pasquella; /
, / da beco fredduraio, o da pasquella; / il nobil venezian da
da pasquella; / il nobil venezian da pantalone. = voce toscana,
macchina per lavorare il legno (costituita da una fresa a catena avvolta su una
usata per questa lavorazione (comp. da bec e ane 'anatra ', inteso
le sponde. = voce emiliana, da béda 'bieta '(cfr. bietolone
fiorentino, 1-20: il bedeguàr, chiamato da dioscoride spina bianca, è..
dell'otto cento sull'abito da sera per recarsi a teatro o
ballo). = deriv. da beduino (perché simile al mantello portato
vittoria, si divertiva a trinciarla da profeta coi beduini e coi mama-
capelli e con questi miei moti liberissimi da beduino, oh come avresti riso di
maschia, sempre intonata, dell'estenzione, da befà sotto le righe al là sopra
turino nel mio ritorno un bel gabbione da pormici dentro, perché se non vorrete ch'
, iv-447: e poi cosa veramente da ridere il vedere un uomo qua e là
là menato pel naso come un buffalo da una giovine e bella moglie, e
bella moglie, e alle volte ancora da una vecchia, grinza e mal composta
et grassa et morvida et soffice et da ridere, quanto questa befanìa strana.
strana. firenzuola, 718: o uomo da bene, di che mese viene la
buonarroti il giovane, 9-91: berta da scarperia, / che qui fu strascinata
. bejaria). = nome adottato da linneo per falsa lettura della forma esatta
sghignazzata, ecc.). bartolomeo da s. c., 25-8-5: cosa
s. c., 25-8-5: cosa da grande beffe è la lussuria nel tempo
col suo mal ploranti. s. caterina da siena, iv-4: l'anima gode
omini se ne stiano muti e le ringrazino da vantaggio? d. bartoli,
parole... risonarono di là da un basso strepito di oltraggi e di beffe
suo. 3. ant. cosa da nulla, inezia, bazzecola. fazio
4. locuz. -per beffa, da beffa: per burla, per scherzo
sul serio; per canzonatura. francesco da barberino, 245: di'tu da beffe
francesco da barberino, 245: di'tu da beffe, o che è quel che
. villani, 8-70: sicché il giuoco da beffe avvenne col vero, e com'
sapere novelle dell'altro mondo. paolo da certaldo, 287: il ben-gli-sta è mala
verso lui e'non sia detto né da beffe né da dovero. sacchetti,
e'non sia detto né da beffe né da dovero. sacchetti, 33-68: non
33-68: non si dee ancora, né da beffa, né da dovero, aspreggiare
dee ancora, né da beffa, né da dovero, aspreggiare uno peccatore, quando
e percosse tuttavia gli mena: / da beffe quella festa non andava. d.
a veder quella loro necessità. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
spuntare, fece un viso e un atto da beffa, e gli gridò incontro:
so, schernendomi per cenni. bartolomeo da s. c., 39-5-3: non
ch'è uccellato ». 5. caterina da siena, iv-79: o quanto è
a roma. de'quali editti, da prima per coloro contro a chi e'venivano
e loro costumi; sicché non è da farsi beffe della loro opinione, che le
: le cose poi che allora avevan sentite da quella bocca, erano bensì odiose a'
a colpa dell'anima non fosse costretta da sozzi beffamenti, per li quali eziandio
della superbia. = deriv. da beffare. beffanite, sf.
beffardo, ei medesimo suole essere schernito da tutte le genti. boccaccio, dee
belle, quando siano precedute e seguite da una vita di disinteresse e di sacrifizio.
gran scalpiccio. = deriv. da beffa con il suffisso -ardo (secondo il
mettere in ridicolo, gabbare. francesco da barberino, 53: all'omo è più
, / ragionamento e stato, / da queste fia spessamente beffato. boccaccio,
1-35: e in tali mortificazioni da molti erano beffati e scherniti, e
molti erano beffati e scherniti, e da alquanti commendati e avuti in riverenza. giov
, 22-50: il cavallier, perché da lei beffato / fu d'una vecchia che
, 595: niuna differenza è da schernire a beffare, se non fosse
chi fa del grande essendo un omicciattolo / da nulla, alfin lo marcano e lo
: s'egli rinascesse, sarebbe peraventura da noi schernito, quasi nuovo dedalo da gli
da noi schernito, quasi nuovo dedalo da gli scultori che poi seguirono, i
della taglia. borgese, 1-335: fin da prima dell'adolescenza mi beffavo di tutte
delle sue anticaglie. = deriv. da beffa. beffata, sf. ant
beffata alla reina. = deriv. da beffare. beffato (part.
è stato burlato, canzonato. bartolomeo da s. c., 30-3-6: egli
e per neente avuto e schernito. francesco da barberino, 216: donne ch'andate
3-2-29: che il sacramento sia instituito da cristo in maniera che conseguisca l'effetto,
icaro! ». = deriv. da beffare. beffeggiaménto, sm. il
de'rattori delle vilissime cose, securi da tutto il furioso tumulto, e con
non è lecito di passare. giovanni da samminiato [petrarca], i-62:
ed ora non piace più al critico da voi beffeggiato. nievo, 482
. che sa di beffa; che è da scherzo; canzonatorio, derisorio.
i danni. = deriv. da beffeggiare. befferia, sf.
aggravano. = • deriv. da beffare. beffìzzare, tr.
questo innamoramento beffiz- zandolo, fare dare da lui alcuno castigo ad uno novo gonello
c'è sempre una bega. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
o il lumen christi / aspetto per uscir da questa bega, / una maschera compro
, sentirai beghe, e che bòtte han da volare! deledda, iii-787: era
non voleva sapere nulla, non aveva tempo da perdere in beghe: aveva l'obbligo
non sarà capita né apprezzata se non da pochi colleghi? = voce di
e dalla stanchezza, seguivano la portantina da presso; e le loro braccia abbandonate
un mucchio di beguinelle, non donne da dovero, e ordinare una regola fondata sopra
volta si faceva derivare il nome da lamberto di siegi (che era
che quella immo bilità provenisse da arte di beghinaggio per avere sentito
arida beghineria. = deriv. da beghina. beghinismo, sm.
sono rimasti. = deriv. da beghina. beghino (ant.
, app., 93: frate michele da cesena, dottore di santa teologia,
e compagni. = deriv. da bega. beglierbèi, v.
né liberali. = deriv. da begolare. begolare, intr.
cristo benedetto. s. bernardino da siena, 938: e vóvi
begole fate. = deverb. da begolare. bègolo, sm.
alla fine del seicento e accolta da linneo nel 1742). begoniacee
, 5-85: il gilardoni era in veste da camera e pantofole, aveva in
sfarzo teatrale, accom pagnati da frotte di servi, fendevano la folla che
due giorni i bambini hanno poi gran da fare a condurre al pascolo, dietro casa
di capre dalle coma ritorte bela lamentosamente da un recinto di fichi d'india.
caro, 9-877: 'l marzio lupo / da le reti rapisce un agnelletto, /
reti rapisce un agnelletto, / che da la madre sia belato invano.
colpa di moltitudine che anela / far da leon col core impecorito; / falsificando
. = lat. belare, da un anteriore baiare, voce onomatopeica.
disse ancora. = deriv. da belare. belato re, agg
, ii-285: fra corpi figurati s'annoverano da molti le pietre specolari, gli
. = voce toscana, comp. da bel e figura (v.).
buccia rossa. = comp. da bello e fiore (v.).
nonostante i non piccoli benefici commerciali che da essa venivano alle provincie belgiche; e
mare abbonda. = deriv. da bellico (belico). belinogramma
-eo? * dardo 'e cpópov (da cpépco * porto '). belionòto
vi-1-171 (34-5): quando eo sto da voi, bella, diviso, /
se l'amor non mi rimena. iacopo da leona, vi-1-209 (2-2):
. / cui? la bella. dante da maiano, i-ii: allor di tanto
puerile, che termina con un regalo fatto da lui a lei d'un anello.
belle. soffici, ii-335: preso da codesto amoretto, l'avvoca tino..
giorno che girellar per lo studio, da una finestra all'altra per non perder
nuit ha anche significato di nottambula (da marciapiede) ». bèlla di
e sbiadita. = comp. da bello e donna (perché veniva usata nella
veter. macchia bianca che si estende da tutto il dorso del naso alle parti
perché lo fa per tuo prode. bartolomeo da s. c., 30-8-7:
e le femmine sono usate di cacciare da sé li uomini matti e men che savi
quali ad ora ad ora vengono sparse da un tale autor bellamente in discredito della
in discredito della sacra meditazione, vengono poi da lui epilogate in un'assioma. baretti
al veglione, era venuta colla zia da lecco per lui, e il cugino
, che aspettate? = comp. da bello e andare ('andare comodamente
ant. combattere, guerreggiare. francesco da barberino, i-57: a securo combatter e
= è un latinismo: bellare (da bellum 'guerra '); cfr.
) ant. combattente, guerriero; da guerra.
-óris (e bellàtrix -icis), da beliate 'combattere bellatrice, sf.
: belletta propriamente si è fango liquefatto da l'acqua, che per non aver
5-8: i diligenti coltivatori lo impiastrano da ciascuna parte, o con la belletta del
montale, 2-60: e l'acacia ferita da sé scrolla / il guscio di cicala
di novembre. = deriv. da melletta (v.).
cose. la materia è calda da sé; non le è bisogno sguardo d'
= dal fr. bellettriste (deriv. da belles lettres). belletterìstica (anche
2-40 (ii-47): se voleva acqua da belletti e conciature... ei
una gran quantità di belletto, che da lontano seduce. d'annunzio, v-1-244:
pezzi, certi detti che paion rubati da questo e da quell'autore, una
detti che paion rubati da questo e da quell'autore, una = deriv.
quell'autore, una = deriv. da bello. bellétto2, sm.
son quelle di madonna mia. bartolomeo da s. c., 1-1-1: corporale
vidi si trasmoda / non pur di là da noi, ma certo io credo /
9-53: non solamente non dobbiamo domandare da dio beni temporali, ma eziandio né sanità
di vedere quelle del cielo. giovanni da samminiato, i-61: in niuna cosa
di dio per quella bellezza finita participata da l'immenso bello: ché l'immagine
danze. castiglione, 522: da dio nasce la bellezza ed è come circulo
che è un tesoro ascoso, acceso da la beltà di quel volto divino,
ma sciocchi miei pensieri, / che da caduca femminil bellezza / cerco giorni tranquilli
senso de'savi, si regge principalmente da una rarità di proporzione. d. bartoli
xxix-1-165: onestà e bellezza, quasi fin da che nacquero, cominciarono a combattersi:
il capo, ci è una temperanza da maestro; è una bellezza di prim'ordine
è una bellezza di prim'ordine, da gran poeta. carducci, i-71: non
valore è sinonimo di ciò che è da preferire. ogni valore si oppone a un
è il suo contrario, a cui è da preferire: il bello al brutto,
momenti in cui trionfava, una bellezza da demonio incantatore. montale, 1-139:
e poi era finita in un paese da capre, maritata a un mezzo contadino
. bellezza spirituale, virtù. bartolomeo da s. c., 11-9-6: la
e calore che derivano dall'esperienza o da un'innata finezza di linee e di
il terreno fosse ridotto a prateria disseminata da cespugli di fiori e alberi di bellezza
piene / son di bellezze assai più da lodare / che e'non è la mia
a bandiera, che noi habiamo fatto da canto col duca di milano, et
,... ne rimasi libero [da un ribollimento di sangue]..
asin, poltrone. -buona moneta / da pagare il salario ai servidori, /
, 7-66: la divina bontà, che da sé speme / ogni livore, ardendo
; ma non sono le mie bellezze da lasciare amare né da tale né da
sono le mie bellezze da lasciare amare né da tale né da quale. leonardo,
bellezze da lasciare amare né da tale né da quale. leonardo, 1-262: non
l'attenzione del pubblico sovra un poema da lungo tempo celebre, ed al quale
, elenca le bellezze e gli orizzonti da guardare, e punta la frusta qua e
e di pubblico interesse (perciò protette da speciali norme legislative). codice
braccio! = deriv. da bello (con il suffisso per gli astratti
in olio. = deriv. da bellico (belico). bellicismo
, legò tutte le sue armi così da offesa come da diffesa, con tutti
tutte le sue armi così da offesa come da diffesa, con tutti gli stromenti bellici
arte ottenne / incremento e splendor, da voi sol l'ebbe; / e s'
ii-242: qualche volta poi avveniva che da quella sampogna uscissero squilli come dai bellici
bellicus * guerresco '(deriv. da bellum * guerra '). bellico
per lo mezzo del bellico. francesco da barberino, 183: ancor ne lasso e
infante / come convien, si servan da quelle / che sono a ciò chiamate;
io dico, il corpo fascia / da lo bellico in giù di frondi c'
bellico sciolto, senza neanco un gancio da tenersi le brache su, ma 'modus
dal picciolo nel frutto che si stacca da sé. palladio volgar., 12-7
di dragone. = deriv. da bellico con un suffisso dimin.
se quel giove iddio non si difese / da questo amor, né 'l bellicoso marte
sottometter la italia, quanta ella è da brindisi sino alle alpi, e difesa
brindisi sino alle alpi, e difesa da una nazione bellicosa e feroce, quale erano
dotta, lat. bellicosus, deriv. da bellicus 'guerresco '(da bellum
. da bellicus 'guerresco '(da bellum 'guerra '); fr.
etimo incerto (improbabile una deriv. da bellus 1 bello '); fr.
gen. neutro bellidiastrum (comp. da bèllide, cioè lat. bellis -ìdis,
la guerra, essere in guerra '(da bellum 'guerra 'e gerare,
'guerra 'e gerare, deriv. da gerire * fare, effettuare ');
parte belligerante). = deriv. da belligerante-, fr, belligerance (docum.
, lat. belliger -èri, comp. da bellum guerra 'e gerère * fare
bellimbustàggine, sf. atteggiamento, comportamento da bellimbusto. baldini, 5-47: se
, 1-290: non era facile raffigurarsi da tenentino bellimbusto il buon colonnello restori, coi
in antico scritto anche bellimbusto, comp. da bello e imbusto (bello-in-busto):
: fece tornare [la bambina] da balia, dove l'aveva tenuta due anni
e scalzi, potendo, a voler fare da un fulmine. han l'ali,
. goldoni, iv-515: che ha da importare a me, che il mio
che il mio padrone si lasci ingannare da una donna finta? ch'ella gli
bellino2, sm. vitigno che dà uva da tavola a frutto nero.
dioscoride], i-330: il bellis scritto da plinio, che noi in toscana
. = voce introdotta nel 1904 da w. f. pettered, in
bèl, davanti a consonante seguita da vocale; plur. bèlli, quando è
bèi, davanti a conson. seguita da vocale; bègli, davanti a vocale
animo sempre intento a malfare. francesco da barberino, 217: bei costumi in donna
donna giovane e bella molto, la quale da una finestra mi riguardava sì pietosamente,
, 5-1 (9): passando egli da una possessione ad un'altra con un
contrarietà. aretino, 8-45: è da credere sendo tu bellissima vecchia, che tu
fiera, ospitale, gentile e bella da non credersi. pea, 5-109:
favellatore era, cominciò a considerarlo e da lato e da capo e per tutto
, cominciò a considerarlo e da lato e da capo e per tutto. paolo da
da capo e per tutto. paolo da certaldo, 186: chi ti serve di
sotto la bella maniera di michelagniolo, e da quella mai mi sono ispiccato. varchi
caro, 15-i-n: è giovane molto da bene e molto amorevole, bello scrittore,
gli animi quieti e tranquilli, absoluti da questa vostra virtuosa dea. galileo,
erano / in mano d'un banchier da dieci o dodici / mila scudi di suo
79: la donna matta aveva smesso da un bel po'. qualche coppia ballava.
ballava. 7. seguito immediatamente da un aggettivo (senza la congiunzione)
. -nella espressione bell'e (seguita da un aggettivo, un avverbio, un
un participio, e più raramente anche da un infinito, o un sostantivo):
arme in cima, ed era stata fatta da tre di quelli che possono, che
talari come mercurio; i cannoni vanno da sé e si piantano al posto bell'e
forza di pedate e pugni ci liberammo da quella che non era più una burla
strada. che puzzo freschiccio di vernice da per tutto! de amicis, i-816:
poi soldare cavalli e fanterie in somma da potersi difendere e di poi aspettare a bell'
entusiasmo, immaginazione, calore ec., da invenzione massimamente di soggetti. cattaneo,
... o d'illustri personaggi da lei conosciuti ai suoi bei tempi nei salotti
che non hai nessuna esperienza, impara da tuo fratello, impara le belle maniere.
ancora a credere che tu, corteggiata da tanta gente del bei-mondo, possa rivolgere
villani, 10-153: e trovarsi i fiorentini da cento in arme a cavalli coverti,
: a quattordici anni si lasciò rapire da quel bel mobile, e quando ebbero ben
575: gli è già un bel da fare, sapete! noi, dottori,
, - borbottò. 11. preceduto da gran: con valore superlativo (e
padre cristo- foro era uomo non solo da consigliare, ma da metter l'opera
era uomo non solo da consigliare, ma da metter l'opera sua, quando si
mezzo perduto. idem, xv-360: da qui a un mesetto io sarò a
cornaro, 73: è per certo da conchiudere, ch'io debba vivere molti anni
vita mia, troppe me ne avanzeria da dire. b. davanzati, i-142:
accaduto un fatto non mai pensato né immaginato da loro, saltano subito fuori a farsi
, iii-10-97: a me non pare da ricacciar tra gli apocrifi l'apologo della
vanne affa rifrusta / d'un luogo da salvarsi da tal mischia. saccenti, 1-2-179
rifrusta / d'un luogo da salvarsi da tal mischia. saccenti, 1-2-179:
ricchi, sempre quella medesima. questo vien da un cieco, il xxv-1-292: questa
medesima cosa, cominciafanello / ed aspettar da canto che non brugi! fagiuoli, rono
. foscolo, xiv-250: ho veduto da lontano cecco che tornava indietro, e
: volevano mettergli le manette -si mormora da qualcuno in accento di viva soddisfazione -
e col ricavato comprava subito altre aree da costruire. -uè sempre quella bella
per farmi un altro tiro, / da quelle bocche che parean di ghiro,
studio, facendogli posto in una poltrona da cui tolse una pila di libri che
continua nell'aw. bene: * benùlus da * duenolos. il termine più popolare
168: poi voi sapete quanto egli è da bene, / com'ha giudicio,
b. croce, i-1-113: alla teoria da noi proposta del bello fisico come semplice
volgar., ii-1-139: fece venir navi da tutte parti,... acciò
neutro: 'cosa bella ') seguite da un infinito o una proposizione dichiarativa.
l'un dietro l'altro, e da principio ci si accompagnava anche la longa
il più bello della cena lei si levò da tavola, dicendo che voleva andare a
del festino vedrassi in sul più bello / da gente puntigliosa produr qualche flagello. giusti
, iii-348: se n'era andato da roma sul più bello della festa. de
. carducci, ii-16-130: credo che ella da un pezzo in qua mi coglioni e
coglioni e io non voglio esser coglionato da nessuno. fu ella che volle far le
. e si mette a dar botte da orbi con un pezzo di legno.
bello! (forma regionale impropria, da sostituire con l'espressione più corretta:
= lat tardo bèlocùlus, comp. da bèli oculus (da bèlus, gr
bèlocùlus, comp. da bèli oculus (da bèlus, gr. bfjxoi; un
, 3-2-168: banchetti hanno ogni dì da carnovali [i gatti]; / e
altro bellore. = deriv. da bello, con la terminazione sul tipo dolore
,... girolamo molino favorito da le muse. goldoni, ii-334: e
uno spazzacamino. = comp. da bello e spirito. cfr. panzini,
a. gellio), agg. da beltia 4 belva '. bèllula
/ spiriti forse stanno scherzatoli, / spiriti da trastullo, / spiriti begliumori. lippi
morti, descritta in una crona- chetta da un bell'umore che andava segnando dì per
beli delle pecore. = deverb. da belare. bèlone, sm. ittiol
e belone. = deriv. da belare: cfr. belo. bèl
scrittore. carducci, ii-10-139: c'è da rapire in ammirazione e in adorazione tutto
formaggio! = deriv. da bel paese. beltà (forme
donna pera / che sua biltà dischiera / da naturai bontà. idem, conv.
canz., 45: non fia da altrui creduta e non fia intesa / la
che è un tesoro ascoso, acceso da la beltà di quel volto divino, non
beltà naturale è data alle donne immediatamente da dio,... non così
. non così la beltà artifiziale, aggiunta da esse con i lisci, con i
tuo quella beltade. monti, 6-192: da glauco [fu nato] il buon
una giovane donna. era un visetto da maria vergine, ma senza beltà.
. * bellitas -atis, deriv. da bellus * bello '{ beltà come bontà
dal russo belucha, beluga, deriv. da belyi * bianco '. bèlva
che (egli dice) vide arguirsi da quel dente, e però s'imagina che
serrate su le guance, gli occhi da belva, a passeggiare in su e
prati, ii-44: altri disegni / da me, ch'uom nacqui in secolo di
belvedére, sm. luogo elevato, da cui si scorge un ampio panorama;
fondo alla città, ad un belvedere da cui lo sguardo poteva abbracciare tutta l'immensa
, / getta nel muso al medico da succiole / l'unguento. 3
appariscenti (ed è coltivata come pianta da giardino). = comp. da
da giardino). = comp. da bel e vedere (v.).
e succhiamento belvino di cibo non accompagnato da qualche cosa di spirituale mi ripugna.
., 34-127: luogo è la giù da belzebù remoto / tanto quanto la tomba
di belzabù, non poteva derivare se non da un greco, ch'è tanto,
. peexcepoox, dall'ebraico bài zebùb (da ba 'al 'signore 'e zebùb
. a * passo ', deriv. da 3oc£tvco 'cammino '. bembè
negli ignoranti. = comp. da ben e be'(forma accorciata di bene
della lingua, accettata per molti secoli da gran parte dei nostri scrittori.
). mus. segno musicale rappresentato da un piccolissimo b per indicare 1'abbassamento
); col doppio bemolle, rappresentato da due b contigui, s'indica l'alterazione
zolfa degli ermini. = comp. da he, il nome antico della lettera b
magnifico m. giovanni, un benaccion da balie al vostro messer francesco petrarca.
viviani, i-591: [i pendoli] da quei che ne ignora l'origine potrebbero
olandese, che nel proemio dell 'orinolo da esso pubblicato nel 1658 fa di queste
beneamato maestro. = comp. da ben{e) e amato. cfr. tommaseo
, non è però che benamato sia da rigettare per gallicismo ». benanche
mancia che si lascia ai camerieri partendo da un albergo (o da una casa
ai camerieri partendo da un albergo (o da una casa in cui si è stati
di ieri. = comp. da bene e andato (part. pass,
sonno, e di chi si risente da sogno benauguroso. dossi, 278: i
fortuna, felice sorte. bartolomeo da s. c., 18-3-8: colui
ventura, felice sorte. bartolomeo da s. c., 37-2-6: in
la vostra benavventurata tornata cara! paolo da certaldo, 373: sempre abbi a mente
16-v-937: se m'è lecito far da indovino, panni di potervi dire che l'
. avventuroso). bartolomeo da s. c., 29-2-4: alli
nvidia. idem, 29-2-8: simonide addomandato da uno come e'potesse fare ch'e'
., 61: io vado tratto da sì ardente voglia, / che 'l sol
guicciardini, 191: le cose fatte da lui, benché in qualche parte si
98: bench'io lungi talora / da te faccia dimora, / fin d'
apprezzar la lode che mi viene data da uomo lodato. tasso, aminta,
, aspettata, / mirabil virgo, da le turpi emerse / uniche nozze. e
(perché si ha l'animo preso da passione, o per semplicità di mente
del pugile (per proteggere il pugno da eventuali lesioni). = deriv.
eventuali lesioni). = deriv. da bendare. bendaiuòlo, sm.
minuto. = deriv. da benda (v., n. 2
di tempo mia suocera fu colpita da un malore agli occhi per cui dovette
giorni. = » deriv. da benda. bendato (part.
bendatura non composta. = deriv. da bendare. benderèlla, sf. piccola
pel braccio / e levarlo di sedia da sedere; /... / e
, aggiate vera spene / che fia, da lei cui desiate, amore: /
noi d'alcune possessioni traiamo, avremmo da poter pagar pur l'acqua che noi
l'acqua che noi logoriamo. paolo da certaldo, 262: dice salamone che
pur questa libertà. flaminio, 21: da questa viva efficacia siamo incitati al bene
piedi di legno durissimo lavorava così bene da tener sempre i suoi nemici a rispettosa
ungheri benissimo in punto. s. caterina da siena, iv-11: voi sapete bene
; / e ben è corridor chi da lui fugge. cornaro, 112: altri
cuore. varchi, v-106: ditemi da vero, se benissimo è ben detto
altr'uomo, uno che abbiamo ancora da conoscere, un'eccezione, un miracolo.
infanzia conviene, che cominci. bartolomeo da s. c., 8-1-13: o
per non esser più. s. caterina da siena, iv-79: noi siamo ben
il cavallo] ben io, / da poi che portar me non ha voluto,
dal cavai per la foresta. / or da l'un canto or da l'altro
/ or da l'un canto or da l'altro si piega: / fuor di
de'furti, che non solamente non sono da esser biasimati; ma ancora da quelli
sono da esser biasimati; ma ancora da quelli stessi, che rubati sono,
ben nota lei, che abitava lì da due anni. saba, 143: ti
, 7-168: dei vecchi alberi piantati da suo padre rimaneva ben poco. montale,
: ben pochi animi sono così arditi da mettersi al cimento. moravia, ii-48:
che furo in un bello prato. francesco da barberino, 115: essendo uno dì
e altri, una saetta che venne da cielo fesse il palagio e tutti vi morirò
di sangue. boccaccio, iii-5-15: da me si dica che sia proceduto /
473: giove, che si teneva da lei bene servito nello acquisto di ganimede
, tu di'tue parole tu. paolo da certaldo, 287: il ben-gli-sta è
che verso lui e'non sia detto né da beffe né da dovere. sacchetti,
non sia detto né da beffe né da dovere. sacchetti, 33-72: ché per
: ma gli sta molto ben, da poi che e * crede / più a
padrone. lippi, 2-72: sebben da un lato / ti stava bene, avendolo
vecchio zio, vennero pure, armati da capo a piedi, con grande accompagnamento
le altre cose sarebbero andate di là da bene. idem, 678: oh,
mi va bene: i'mi vestirò da donna, e non sarò conosciuto. celimi
che tutti, come svegliandosi, guardavano da dove fosse partito. vittorini, 5-49:
l'insensibil ricrescimento delle stelle dependere, come da causa necessarissima, dalla gran lontananza.
non fu, né sarà mai cosa da doversi cercare dentro la borsa, e
bene: non è pericolo che mi abbiano da far paura un'altra volta: torniamocene
: l'epiro fu posseduto a que'tempi da ben altri re più possenti d'ulisse
parte del bene hai bevuto? zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
, che ella ha perduto. paolo da certaldo, 220: il bene per lo
mio ben dal ciel, mio mal da me m'è dato, / dal mio
: l'uno, el quale procede da vedere e cognoscere el summo e optimo dio
basso pensier fuggo, e discaccio / da me la soma dell'antico limo.
pregio spirituale; bontà. bartolomeo da s. c., 2-1-3: chi
ricchi / di sé, che se da pochi è posseduto? cavalca, 9-10:
riguardando hanno i dì delle fatiche distinti da quegli del riposo. sacchetti, 155-21
non ho avuto tanto bene dagli uomini da fidarmene così alle prime: ma quel
e passeggero che... finirebbe da sé davanti alla concordia dei buoni cittadini
pur quello che vuole. a me da lui non verrà mai né ben né
cassola, 2-35: -che significa « operare da comunista »? - operare per il
a indicare dissenso). paolo da certaldo, 169: colui di cui dice
posso dire che un monte di bene da ogni lato. -far bene,
ogni loro avvedimento e sollecitudine. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
, o quasi dando loro consiglio. paolo da certaldo, 296: assai male
se mi fa bene, ho io da offenderla? castiglione, 101: peggio è
barbari non si guardare, ed esservi da far del bene *: gli fu comandato
persona, che rimettiate la offesa avuta da ciacco, poi che ogni cosa fu a
altro, eccetto che come tutto è da buono; cossi tutto è buono, per
, per buono ed a buono; da bene, per bene, a bene.
parendogli far men che bene. paolo da certaldo, 176: la 'nvidia non fa
sono degni. machiavelli, 49: da questo ancora depende la variazione del bene
, ogni mio bene e mal depende da voi. cellini, 1-114 (266)
. machiavelli, 455: e questo da chi vuole bene a cotesta città mi
tutto il suo bene a violante, avendola da fanciulla allevata e nodrida. f.
a quella vista si sentiva stringere da ima gran misericordia; ed ecci
si sarebbe tirato addosso di gran inimicizie da non aver più bene in paese. cicognani
vasari, i-131: ma è bene da avvertire che i detti colori vogliono esser
-beni del corpo: bellezze. bartolomeo da s. c., 2-2-3: l'
ed accrescono li beni di natura. zanobi da strata [s. gregorio magno
i beni della eterna patria. paolo da certaldo, 11: tanto si scosta
castiglione, 104: nascono alcuni accompagnati da tante grazie,
morali, ed io ho molte riflessioni da fare su questo punto. foscolo
o non sentite ne'cuori, vengono trasmesse da una generazione all'altra, nel più
qualità dell'animo dentro, ragionevolmente è da credere che lo somigli. i beni
alla legge, al diritto. bartolomeo da s. c., 26-1-5: chi
9-53: non solamente non dobbiamo domandare da dio beni temporali, ma eziandio né
ogni suo onore rimesso aveva. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
vacche né agnelle, / sempre esenti da procelle. goldoni, ii-623: una
, e s'era dato a viver da signore. leopardi, 22-82: fantasmi,
come era fatto adesso, e rifarlo da capo. anche lui, coffa sua bar
bar bona, che predicava di cominciar da capo, era di quelli che avevano
tale generosa abbondanza propria della gioventù, da lasciar credere che di tanto ben di
truova l'amante degno. s. bernardino da siena, 290: se tu
. ariosto, 451: s'io da voi per adietro, non sapendolo /
di bene in meglio. 16. da bene (riferito a persone): probo
moglie d'un cavaliere assai valoroso e da bene. machiavelli, 713: e1 peggio
altri! e sono in inferno tanti uomini da bene! ha'ti tu a vergognare
dà sopra dinari. -tra gli uomini da bene vai più che oro o gemme
... che mancando gli uomini da bene, firenze rimaneva guasta, rispose
di san martino riempierebbono firenze di uomini da bene. bandello, 2-25 (i-917
diano occasione a le mogli di farsi poco da bene. f. d'ambra
a'panni aveva cera più che d'uomo da bene. cellini, i * 9
,... et era molto da bene e buon giovane. a. f
villania, perdonatemi, il mio uomo da bene. lorenzino, 201: gli
. lorenzino, 201: gli uomini da bene vogliono prima che tutte l'altre
, 438: ci vennono dua donne da bene e di qualità, quale nel
veri religiosi, ed anco naturalmente uomini da bene, amici della civile conversazione e
. sarpi, viii-26: gli uomini da bene, perché credendo esser ben proveduto
ardire e di forze, sono almanco da bene. goldoni, ii-208: so che
so che siete un uomo onesto e da bene, e perciò vi voglio servire.
l'orgoglio di passare da ragazza per bene, le avevano giocato
mai a bene quello che è acquistato da male. albertano volgar., i-70
un bene, che veramente è benaccióne da dargli dell'eccellenza. = *
eccellenza. = * deriv. da bene1. benedétta1, sf.
. relativo o concernente san benedetto da norcia e la sua istituzione monastica.
nella tenebra della chiesa non lo distinsi da prima, ma c'era veramente un frate
simil. panzini, iv-66: pazienza da benedettino: termine di confronto che vale
è vero, questo è un lavoro da benedettino. benedettino2, sm.
aromatiche. = deriv. da benedettino1: cfr. fr. bénédictine (
affrontarono insieme. bruno, 3-870: da sopra l'asino stese le mani alle
che hanno influsso dalle dette sephiroth, da l'asino archetipo, per mezzo de
le asperse d'acqua benedetta; e da quel punto in avanti, né vi fu
o mente illustre, o benedetta ipostasi da far un convito a gli leoni, over
. redi, 16-vii-427: e pregandole da dio benedetto ogni bramata consolazione le bacio
caro amico, di pregare francesco crispi da parte mia che rinnovi alla signora quel
dentro. della porta, 1-20: da quel benedetto giorno -per non dir maledetto
non dir maledetto -che menò la sorella da costantinopoli, menò seco la cagione della
carducci, ii-10-13: non ho dormito da molte notti per questo benedetto lavoro.
, infiammato d'entusiamo, agitato come da un estro poetico repentino, trovava le
della letteratura. = deriv. da benedicente, secondo il tipo di male [
. -lasciamo andar la benedicite. levate da tavola, dove andaste? caro, 15-
li benedisse. bruno, 3-870: da sopra l'asino stese le mani alle
bene ricevuto, per una prova voluta da dio; manifestare la propria gratitudine per
per persone o cose o avvenimenti (da cui è derivato soccorso, assistenza, favore
fu allora amica / che mi offerse gregorio da spoleti, / che ragion vuol ch'
algarotti, 3-24: non ostante i vascelli da guerra l'ammiragliato, il presidio,
dev'essere paziente, e c'è sempre da benedire l'amicizia che abbiamo avuto fra
imbriani, 1-177: vatti a far benedire da chi più t'aggrada! io non
croce) con cui il sacerdote impetra da dio o dal cielo il favore e la
anno..., per essere assoluto da quello, avere la benedizione da quell'
assoluto da quello, avere la benedizione da quell'altro, dire paternostri o la tale
, che quelli del seguito avevano un bel da fare a tenere un po'indietro.
proposto e gli ha domandato: -avete da farmi altro? -vi posso dare la
elargizione di doni spirituali e di protezione da parte di dio. cavalca, 9-67
vero riposo. bruno, 3-871: da sopra l'asino stese le mani alle
che hanno influsso dalle dette sephiroth, da l'asino archetipo, per mezzo de l'
olandese non osava inoltrarsi se non ricinto da armati, il virtuoso raffles viaggiava soletto
panzini, ii-570: anche lui, da bambino, aveva avuto una casa,
un occhio di stelle / ci spia da quello stagno / e filtra la sua benedizione
l'altre più antiche, che dovessero ricevere da lei una piccola benedizione, cioè una
opinione benefattiva. = deriv. da benefatto. benefatto, sm.
exemplo agli altri di ben fare. francesco da barberino, 257: né si conviene
fu ricevuto egli tornando dallo esilio. e da ciascuno voluntariamente fu salutato benefattore del
, iii-1-236: due navi recarono pomposamente da genova quella colonia bene- fattrice. nievo
i benefattori, che non mancano da queste parti. = voce dotta
voce dotta, lat. benefactor -oris (da benefacère). beneficaménte, avv
in tutto, togliendo loro ogni via da nuocerti, o con beneficarli in modo
ordinato con più lontana previdenza, mosso da una mano ricca di mezzi, e
= voce dotta, lat. beneficare (da benefìcus) per benefacère-, per la
. fu già tanto carezzato e beneficato da vostra signoria per amor mio. giordani
: gli uomini, quando hanno bene da chi credevano avere male, si obligano
beneficatóre loro. campanella, i-318: da questi poi ad ogni beneficatóre della sua repubblica
o privata: secondo che sia fatta da enti giuridici e rivolta indistintamente a chi
nelle condizioni richieste per fruirne, o da privati e rivolta a singole persone.
la società filarmonica di villalbana aveva già da parecchi giorni diramato gli inviti per un
, lat. tardo beneficiàlis (registr. da cas- siodoro), attraverso il diritto
simile beneficio rendere a lo signore quando da lui è beneficiato, dee però rendere quello
che la parte, posta l'altr'ieri da tutto il collegio di onorarvi e benefiziarvi
sperar qualche benefiziata. = deriv. da beneficiare. beneficiato (part. pass
suo [del papa], che da lui e da'suoi seguaci, nostri cittadini
consigliere aulico di sua maestà, e da lei altamente beneficiato, la coscienza l'
sono presi nello stesso cerchio magico, beneficiati da un'illusione che non è letteratura,
perch'eo te deio amare. bartolomeo da s. c., 16-3-5: mattezza
. maestro alberto, 32: ed io da tutti i beni discacciato, di dignitadi
conoscente del benefizio ch'io ho ricevuto da lui. boccaccio, dee., 5-6
grazia e alla misericordia. s. caterina da siena, iv-57: ignoranti e miserabili
s'accosta, umoroso diventa. giovanni da samminiato, i-337: aristotele disse che
il signore a te numerazione, / da cui mandato in queste selve fusti. lorenzo
piaceri, se lor non fosse dimostro da la prudenza o da la scienza che
lor non fosse dimostro da la prudenza o da la scienza che sia convenevole il così
o del greco, siamo tutti redenti da quell'uomo di gloria e di dolori,
dolce con tutti come una sorella, e da cui tanti di essi avevan ricevuto conforti
di santo arrigo era posto; e da certi gentili uomini, che v'erano
, che quelli che si conosce procedere da loro: perché rade volte accaggiono cose
cogniosciuto questo luigi il gran benefizio ricevuto da me, più volte con parole e
i piedi, che essendo stati levati da beneficio inopinato di fortuna, ho potuto fare
terra. goldoni, iv-146: ho da fare una spesa in merceria, e col
e col beneficio della maschera voglio andare da me. foscolo, xiv-202: io
f231: un lato di noi intormentito da lunghi dolori non sente più né il
, 2-179: gran benefici ho ricevuto da lui -aggiunse amaramente. -mi ha
non solo secondo il precetto divino esplicato da san paulo corrispondeva contribuendo il vitto necessario
. benefici di legge: vantaggi contemplati da speciali norme di diritto singolare. -concedere
l'ammontare dell'attivo, quale risulta da diligente inventario. da ciò la locuzione:
, quale risulta da diligente inventario. da ciò la locuzione: accettare idee,
(dicesi per fare intendere non essere da sdegnarsi se talora alcuno adirato ti rinfaccia
è cortese in cosa che noccia, è da giudicare pernicioso assentatore, non uomo benefico
, 40-ii-120: un monte, eletto già da quegli che ne professano la scienza,
buio, con un calore che gli usciva da qualche parte a girar tra noi come
= voce dotta, lat. beneficus (da bene e facère). cfr.
abbiano un blasone, o delle benemerenze da far valere col loro ostinato silenzio.
silenzio. palazzeschi, i-605: discendeva da una famiglia di funzionari, amministratori avveduti
altresì, di padre in figlio e da un fratello all'altro, per un fisico
, 10-122: e non vedi che da ogni parte c'è concorso, c'è
. dal lat. benemerèns -entis (da merère * meritare ').
benefici, ed escluso li prencipi che da antico tempo, e li popoli che
40-ii-292: uomo di vita meglio che da infedele; nel portamento e nei costumi grave
e del verisimile, che, lasciata da banda ogni regola, si dà in
occhi la bella edizione delle opere del bonfadio da esso raccolte e pubblicate...