intensamente urbanizzata, per lo più costituita da centri appartenenti a diverse unità amministrative.
città '(e il termine fu adottato da j. gottmann per indicare l'estesa
america, che copre circa 1000 km da washington a boston, abbracciando le grandi metropoli
. = = > deriv. da megalopoli, antica importante città dell'arcadia;
: 'megalosplancnia ': tumore formato da uno de'visceri dell'addome. =
medie. antrop. che è caratterizzato da sviluppo in altezza scarso in confronto con
anche sostant. = deriv. da megalosplancnia. megalosplenìa, sf. medie
indica la volpe di lalande, nomata da iliger 'canis megalotes ', animale
. [xeyaxo- 'grande 'e da uretere (v.).
. [xéya? 'grande 'e da nucleo (v.).
termine elettrotecnico: indica la resistenza offerta da un conduttore alla corrente elettrica, quando
. [xéya? 'grande 'e da ohm (v.).
adopera per misurare elevate resistenze, costituito da un ohmmetro nel quale l'elevata portata
= voce dotta, comp. da megaohm e dal gr. fxéxpov '
. [xéya? * grande 'e da parsec (v.).
megarchespòrio, sm. bot. archesporio da cui hanno origine megaspore delle piante fanerogame
. [xéya? 'grande 'e da archesporio (v.).
g. f. achillini, 12: da megara eran questi megarensi, / città
= voce dotta, lat. megarensis, da megdra 'megara '(gr.
. [xéya? 'grande 'e da [¦ intestino] retto (v
scuola mega- fica: scuola filosofica fondata da euclide di megara, fiorita nel secolo
iv a. c. e formata da pensatori che diedero un'interpretazione ontologica della
v-3-321: la [scuola] megarica (da megara presso atene) abusò tanto del
: * megarica ': setta filosofica istituita da euclide di megara. = voce
scuola megarica. = deriv. da megar [ico], mègaron
di troia e di tirinto, contraddistinto da grande sontuosità ed eleganza e usato per
e per i ricevimenti; era costituito da una sala rettangolare, preceduta da un
costituito da una sala rettangolare, preceduta da un vestibolo aperto. -per estens.:
. farmac. glicoside che si estrae da alcune cucurbitacee, dotato di proprietà lassative
dei corpi opachi. il megascopio fu inventato da charles nel 1780. p. petrocchi
'megascopio': sorta di camera oscura inventata da charles (1780) per riprodurre immagini
. [xéya? * grande 'e da sigma (v.).
maggiore violenza. = deriv. da megasismo. megasismo, sm. geofis
. [xéya? 'grande 'e da sismo (v.).
. [xéya? 'grande 'e da spora (v.).
. [xéya? 'grande 'e da sporangio (v.).
'. il primo è così denominato da cuvier dalla forma mamellonata della parte superiore
°c. -clima megatermo: caratterizzato da una temperatura media elevata. =
equivalenti a quelli di una bomba chimica da un milione di tonnellate di tritolo)
. éya <; 'grande 'e da ton (v.).
di blu. = deriv. da megaton. mègatron, sm. elettron
. piva *; 'grande 'e da volt (v.); voce
p. éyai; * grande 'e da watt (v.).
che ben potea egualmente parer megera mascherata da venere, siccome la stessa venere abbigliata
venere, siccome la stessa venere abbigliata da megera. gavazzi, 149: non
una gran maliarda... guardici dio da colei, che, niente amabile,
essere amata. le megere studiano vestire da diane. giuglaris, 2-233: fiere donne
, che si adoprano per tener netto da ribaldi il paese, uno arrivasse a
il supplizio di una quarta megera vestita da balia. quello sarebbe stato un bel piacere
, tenenti g. e r. da rimpatriare... questa megera ha rovinato
misericordia, c'erano anche loro! da un gruppo più folto di gente,
, iv-2-1263: canove di vino tenute da vecchie megere, in zoccoli che sembrano
« il parmigiano méggia 'muggine 'viene da migula invece di mugila ».
moderatamente; sufficientemente. andrea da pisa, xxxix-1-187: chi è colui che
vizi nido. = deriv. da mèggio1. mòggio, sm. (
con riferimento all'atteggiamento moderato, lontano da ogni eccesso, da tenere in una
moderato, lontano da ogni eccesso, da tenere in una determinata situazione).
per lo megio transire non è don da iettare. 2. mezzo,
quel percosse dritto nella fronte. michele da cuneo, lix-63: dicti serpenti,
, quella de la comunità de milano da l'altro e quella dello imperatore in
. degli arienti, 68: domane retornerai da me e in questo megio andarò dal
li giorni santi in questo megio / che da ogni canto la guerra suspese.
, 2-380: medjidié d'argento o ghiumuh da 20 piastre: lire 4, 44
, 2-380: oro... pezze da 250 piastre, da 100 piastre (
... pezze da 250 piastre, da 100 piastre (medjidié d'oro o
(medjidié d'oro o juslik), da 50 e da 25 piastre in proporzione
oro o juslik), da 50 e da 25 piastre in proporzione.
ant. mezzodì, meridione. michele da cuneo, lix-66: per questo al signor
. « = * comp. da mèg [g] iol e dì (
meglenitico. = comp. da meglen [itico] e romeno (v
veggio che v'è languire. francesco da barberino, ii-208: tra donne la belleza
grassa, un aneddoto scandaloso, una gesta da casanova. nessuno nella descrizione d'una
manifestamente, con maggiore evidenza. giacomo da lentini, 12: senza merzede potete /
stesso, / che conosceva ognun meglio da presso. cesari, ii-500: compie
siano adirati? né conosci, se non da altro, almeno da questo, che
, se non da altro, almeno da questo, che colui ne va meglio,
iasciando qualcosa alle cinque brutte, tanto da poter campare... meglio.
/ con gran fatica, al fin, da sassi acuti / punto e da molte
, da sassi acuti / punto e da molte spine, al sommo ascendo.
, maggiormente (seguito per lo più da un compì, di paragone, espresso o
, 1-i-347: se questi nomi armonici da olimpo durarono fino a'tempi di terpandro
. de meis, ii-19-329: virginia è da meglio che tre settimane, che non
dove rimase meglio che otto anni dimenticato da tutti. -più che; più
dante, purg., 16-125: guido da castel, che mei si noma /
nanza. guittone, i-1-324: ben da mal cernete, e dda bon meglio
peggio m'appiglio. s. bernardino da siena, 723: vi ricordo che voi
una nostra donna di mezzo rilievo fatta da donato con tanto amore e diligenza che non
scere il mondo; il mondo, da pesce vorace ch'egli è, se
delle pietre al sole, e marciava da pari a pari coi meglio del paese.
, uno de'suoi meglio, paganino da besozzo. -gioc. meglio al muro
degli albizzi, i-9: l'impresa è da un granduca di toscana, e l'
comparativo di maggioranza). guidotto da bologna, v-193-63: sono gli uomini per
. pirandello, 8-17: che hanno da insegnare a me, che li fascio
, 1-6-19: aggiustatevi, vi parlo da galantuomo; è meglio un magherò accordo
tu non vendevi le sigarette accese prima da te, e molto inumidite, per
-con uso neutro. francesco da barberino, i-98: e s'a così
molto più meglio fermarmi in qualche luogo da parte. c. e. gadda,
voi mi farete il piacere d'aver da lui la nota delle partite, e
alla stess'ora e non trovando posto da sedere accanto, l'uno cenava a
28: nel libro ix, dove ha da dire 'tutti i nobili delle case di
, ove stanno queste due parole ciascuna da sé; come se, pienamente parlando,
a'nostri tempi i romanzi del dumas da mestieranti. slataper, 2-441: finché
duri ancora. settembrini, i-267: da che io fui libero, la mia
successione rapidissima di contenuti ideativi, accompagnata da uno stato di inquietudine e dall'impressione
mentali. « = deriv. da mentel, col sufi. -ìsmo.
è distruggiti va d'una cosa detta da altri. tasso, i-215: io intrai
in questa tresca non volontariamente, né mosso da ira o da impeto inconsiderato;
, né mosso da ira o da impeto inconsiderato; ma sforzato dal mio onore
ma sforzato dal mio onore e provocato da una mentita insolentissimamente ed impertinentissimamente replicatami.
tu pensi ima gran mentita, pazzo da catena insensato. panigarola, 58:
praticato, spesso si dà delle mentite da se stesso. fed. della valle
, / ch'aita mercede ebbi io da la mia vita, / come giusta mentita
mentite co'i fatti è foggia singolare da convincere di bugia chi ti vuole a
si lascia a i colpi altrui trar da le vene / che soffrir vergognoso una
menzognero. = deriv. da mentire *, sul modello di salita,
la famosa ammenda e gastigo insieme, dato da sant'antonino, arcivescovo di firenze,
per quello che non è o molto diverso da quello che è; alterato artificiosamente,
35: pende incauto narciso / da mentita bellezza / e, sprezzator d'
). marmitta, 160: traviato da mentite scorte, / non trovo pace
, / non trovo pace: or da gli inganni suoi / piacciavi dirmi ove
durarono / quelle mentite risse; / alfin da senno il perfido [gatto] /
giamai, né tu m'avesti. giuseppe da ascoli, lxii-2-i-7: allettati da queste
giuseppe da ascoli, lxii-2-i-7: allettati da queste belle ma mentite parole,.
luce, in una gloria mentita, da ima catinella di escrementi. -frutto
a mostrar dedalo intento, / or da mentita arena / parte dorata barca / e
e sarebbe istato tenuto mentitore. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
, mentitori da'padroni / e stimati da nulla. marino, vii-83: tu sei
schiaffi e pizzichi crudeli / otterrete sol da dori, / che conosce gl'infedeli,
sono io degno di essere sempre creduto da te un mentitore ed uno spergiuro?
gittò in terra innanzi a messer andrea da cerreto giudice, pregandolo... s'
3. figur. che appare diverso da quel che è o che dovrebbe essere
simula un aspetto o una condizione diversa da quella reale; che trae in inganno
. boccaccio, iv-146: io sono da essere scusata, però che 10 pregai
). milizia, vii-471: e'da un pezzo che si declama contro le
al mentitore. = nome d'agente da mentire1. ménto1, sm. anat
salvo che egli ha il mento molto velloso da la parte di sotto. soderini,
] v'ha delle altre punte, cinque da una parte e cinque dall'altra.
, bollente e sbiancata dal sole -faccia da pessimista -col doppio mento, e le ciglia
-col doppio mento, e le ciglia fitte da albino. -onore o ornamento del
o vino, / o altro da insegnar ballare al mento. note al malmantile
. ant. menta. giacomino da verona, xxxv-1-631: cascaun per si
al bregma. = comp. da mento1 e bregma (v.),
voce di area lucch., deriv. da mento1, col suff. -occo;
= voce dotta, comp. da mento [lo'] e fenolo (v
dei capelli. = comp. da mento1 e frontale1 (v.).
]: 'mentolabbiale ': nome dato da dumas al muscolo quadrato del mento e
dumas al muscolo quadrato del mento e da chaussier ai muscoli quadrato e triangolare del
, riuniti. = comp. da mento1 e labiale (v.).
mentolo. = deriv. da mentol [o], col suff.
panzini, iv-415: 'mentòlo': da 'menta'e il suffisso 'olo '
: le nazionali e il mentolo della gomma da masticare s'impastavano con l'inchiostro della
di borgo allegri. = deriv. da menta, col suff. chim. -olo
l'arco mandibolare. = comp. da mento1 e mandibolare (v.).
= voce dotta, comp. da mentolo] e mentene (v.)
= voce dotta, deriv. da menta, col suff. chim. -one
2. disus. sottogola costituito da una lista di stoffa per lo più
; forse per questa ragione la barbina da alcuni è chiamata anche mentoniera.
= deriv. dal fr. mentonnier, da menton 'mento'. mèntore, sm.
mentore (dalla radice 'men ', da cui in lat. 'mèmini '
. 4. locuz. -fare da mentore a qualcuno: ammaestrarlo, educarlo
s. v.]: può far da mentore anche uomo non vecchio. gadda
: in argomenti militari mi faceva volentieri da mentore. -non avere bisogno di
-non avere bisogno di mentori: saper fare da sé. romano sotto papa simmaco.
sien sue. = comp. da men [o] e tosto (v
io andiamo al cielo nel sentirci mentovare da voi. c. malespini, i-29-84
, rispose: che lio io mai da fare delle debite di mio marito? b
il luogo di mentovare, andavano già da qualche tempo operando lentamente quel tristo effetto
dal suo, e questa è una materia da mentovar la cosa per lo suo nome
, 325: frate egidio, spesse volte da noi mentovato, soleva paragonare la castità
et ariosi; il corbezzolo, mentovato da lucrezio, che reca in una i mazzetti
mentovata moglie. -preceduto o seguito da un avv. { di sopra,
erano similmente composte le tre altre città da noi poco innanzi mentovate. d. bartoli
maffei, 5-2-573: molto più che da nazioni nasce talvolta la diversità e la
osservare i precetti d'aristotele, mentovato da pochi, letto da pochissimi, muto
d'aristotele, mentovato da pochi, letto da pochissimi, muto nel teatro del mondo
quest'ossa,... messe da me in opera, non mi hanno mai
.]. = nome d'azione da mentovare. mentrasto, sm.
mezza dramma. = deriv. da mentastro, per metatesi (cfr. rohlfs
rami. petrarca, 80-6: però sarrebbe da ritrarsi in porto / mentre al governo
espressidalla prop. subordinata). giacomo da lentini, 5: lo cor mi fa
posso trar lo so sentore. ruggerone da palermo, 166: pria s'adastia al
della reai signoria e maggioranza. buonaccorso da montemagno il giovane, 2-26: mai
marino, 4-55: gli estremi da lei baci cogliendo, / la torna ad
. la cagione non può esser denotata da « mentre », perché essa è il
piacesse estremamente il detto greco, c'è da servirla, ed io gne ne manderò
per questa ragione mal odore ne'luoghi da esse abitati; ed io, nelle scatole
come mai non ricevo oggi una sola linea da te, mentre ieri è stato operato
xliii-441: vado, e già ma'da te non partirommi: / non pensar
/ si messe. pascoli, 66: da questo greppo solitario 10 miro / passare
i cinesi) ha orrore della macchina da presa. geloso di sé fino alla manìa
e in queste locuz., dipendendo da prep. sia semplici sia articolate,
la sua mente è obligata a sgombrar da sé ogni nebbia di occupazione, onde
in tal mentre che il re veniva da essi scozzesi e da altri ancora persuaso ad
il re veniva da essi scozzesi e da altri ancora persuaso ad accettare il convenant
ridevano ', è modo brutto e da fuggirsi, perché l'avverbio non va retto
fuggirsi, perché l'avverbio non va retto da preposizione e il 'che 'c'
in quella donna mia. -sin da mentre: sin da quando. iacopone
. -sin da mentre: sin da quando. iacopone, 1-296: è
incentre / in suo core, sin da mentre / stava in quel beato ventre /
tutto intero. = deriv. da domentre (v.), per aferesi
dalla prop. subordinata). giacomo da lentini, 28: se amasse, madonna
leonardo del guallacca, 332: chi voi da lor campare / tagli la lor paruma
non potea ravere alcuna signoria mentre che da lui non discacciasse la fede che cristo li
,... che si debbon fare da tutti gli uomini mentre che il mondo
ancora. marchetti, 4-24: se da noi non si concede / il minimo
molecole d'un corpo fusibile si allontanan da sé per l'interposizione dell'igneo fluido
si debbono. = comp. da mentre e che4 (v.).
è quel, non mente, / che da noi, membra, a sé tutte
mentulare della scucchia. = deriv. da mento1. menù, sm.
soldati, i-271: ordinai un menù da convalescente: sedano crudo, brodo,
'divieto'e 'consorte'menzionando? andrea da barbe rino, 1-70:
dell'uomo è menzio nato da tutti quelli che hanno scritto di poesia,
ragione vera di tale diletto non è spiegata da veruno a me noto. foscolo
scordia fra essi. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
una prop. subordinata. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
: il nome del boiardo non fu da niuna delle parti menzionato. 3
4). = denom. da menzione. menzionato (part.
imbriani, 2-151: quel selvaggio menzionato da cook,... veggendo apparire
vanto o soltanto menzione di opera fatta da lei, maggiore di quelle che tutte
, iii-io-147: la menzione di boezio [da parte di dante nel convivio] ci
studio di un allievo, le particolaribenemerenze acquisite da una persona nell'ambito di attivici per
fa problemi d'aritmetica e di calcolo da farmi rimanere minchione: sa poco di
. calvino, 3-93: per aver salvato da violenza carnale una nobildonna non più vergine
liani e virgilio nell'eneide. lapo da castiglionchio, 73: così ebbe
, di avere 1'« istruzione sottoscritta da sua beatitudine. segneri, 5-36: non
carducci, iii-10-294: più di duecento anni da poi vincenzio acciaiuoli giungeva a dire che
in gran parte monstrasse sua prova. da porto, 1-28: madama margherita fa nel
e delle lagrime con cui mi licenziai da mio fratello, per l'incertezza d'
cristo dirà a'riprovati: « partitevi da me tutti operari de la iniquità! »
carte. ramusio, i-130: è da notare che in questo volume non si fa
non si fa menzione delle navigazioni fatte da amerigo vespucci fiorentin all'indie occidentali.
dell'inghilterra e della svezia occupate anticamente da vergini sacre. cattaneo, v-3-184: li
b. croce, ii-10-124: né sarà da lasciare senza menzione un terzo concetto che
cattaneo, iv-4-366: vorrei pregarla affinché da lei o da persona di suo piacimento
: vorrei pregarla affinché da lei o da persona di suo piacimento, venisse tenuta menzione
fanno ne l'altrui fama per udita, da la quale ne la presenza si discorda
, que'ch'ogne mal sampogna. guido da pisa, 1-65: l'ottavo comandamento
fiata 'n voi biasmare. s. caterina da siena, i-82: [ii]
'verità '. mazzini, 35-14: da questa guerra finale, decisiva, escirà
astuti maggi /... per trar da que're ricchi vantaggi, / mi
anno della costituzione del direttorio, vedrebbe da que'documenti di fatti quotidiani, fra le
creduto essere stato fatto spargere con arte da coloro che non volevano governator regio, per-
desio / non cada l'ufficio commesso da dio, / non siate profana menzogna
e pesante, decorata meschinamente e ripiena da per tutto di men- sogne e di
le quali, se non fussono francheggiate da sì potente antidoto, non sarebbono assaporate
sì potente antidoto, non sarebbono assaporate da niuno. gioberti, 4-2-20: la menzogna
menzogne: mentire spudoratamente. giacomo da lentini, 644: gran noia mi fanno
un muletto baio, / che venia da bologna / e, sanza dir menzogna,
prima età fu dato a l'arte / da vender parolette, anzi menzogne. s
parolette, anzi menzogne. s. caterina da siena, iv-139: molti usano una
dal lat. tardo mentionia, deriv. da mentio -ónis 'menzione', per
che non è. = denom. da menzogna. menzognatóre, agg. e
menzognatori. = nome d'agente da menzognare. menzogneraménte, avv.
vane. -sostant. giacomo da lentini, 644: gran noia mi fanno
alquanti dì questa novella e data giù da se stessa, ne tornò in piedi una
passano ignorati fra le lacrime e velati da un sorriso menzognero i giorni della mia
italia se non da'medici e da pochi di quegli. due sono le
. per trarre in inganno. questo semplice da alcuno è interpretato finocchio sal- loredano
signif. attenuato: che ricorre largalebrata da molto tempo come incisiva, aperitiva ed an-
un gran meo. bravo meo! fa da meo. che volentieri raccordo per ammaestramento
non è in noi. s. caterina da siena, v-19: voi cognosce- pagalli.
d'acqua e = deriv. da menzogna-, cfr. provenz. mensonhier *
, « * menzognere 'differisce da 'mentitore, mendace, bu
favi dircei / papi graie nodrir da le felici / meonie rive. idem,
calco del gr. maióvio?, da maiovta 'meonia '. meontologla,
negativa gr. \ ii] e da ontologia (v.). meòsi
(ùai <; 'diminuzione '(da [xeióco 'diminuisco ')
= voce fior., comp. da meo1 e sire (v.).
. = voce dotta, comp. da me [tile], pro [pile
sf. tose. scornabecco, ginestra da granate o dei carbonai (saro-
luoghi di toscana si dà alla ginestra da granate. = deriv., per
deriv., per aferesi e dissimilazione, da amaracciola (v.).
) pó <; * coscia 'e da algia (v.).
, in modo che ella dipendesse meramente da se stessa. birago, 359:
, sm. invar. legno molto pregiatofornito da alcune specie di shorea robusta dell'arcipelago
. = voce dotta, deriv. da me [la] rancia, col suff
gr. ptepdcpxr)?, comp. da pipo? * parte, divisione *
è inspiegabile o misterioso. francesco da barberino, 126: s'i'son caduto
chetto... fu ad un'ora da tanta maraviglia e da tanta allegrezza soprappreso
fu ad un'ora da tanta maraviglia e da tanta allegrezza soprappreso, che appena sapeva
e la maraviglia alle volte sogliono nascere da pazzia e da ignoranza. genovesi,
alle volte sogliono nascere da pazzia e da ignoranza. genovesi, 2-15: la
è un forte tocco del cerebro nascente da novità o veduta o udita. è una
di stupore. bocchelli, 2-199: da presso, quel goffo, sguaiato e
vider gli occhi miei / allor allor da vergine man colte, / veder pensaro il
magnifico, stupendo, o anche tale da turbare profondamente l'animo); impresa
,... tutte queste meraviglie da altro non dependerono che dalla tua libera
di tante cose che non potevano provenire da altri che da dio. 7
che non potevano provenire da altri che da dio. 7. discorso o
li savi uomini, le quali non sono da credere. dante, purg.,
e maraviglie. -godimento estetico suscitato da composizioni letterarie concepite con estrosa immaginazione
del diletto e della maraviglia, che da essa proviene negli animi degli auditori.
sola azione; ma difficilissima è poi da poema tale far nascere il diletto, l'
fine la meraviglia, la quale nasce solo da le cose sublimi e magnifiche. marino
è prodotta dalla imitazione del bello come da quella di qualunque altra cosa reale
, fattogli dopo la morte d'esso da artemisia sua moglie. baldinucci, 125
i suoi guai, a contemplare anche da lontano quell'ottava meraviglia, di cui aveva
di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino. -in partic.:
, i-2-154: intorno alle meraviglie vedute da vostra signoria in inghilterra, l'instrumento
assedio di siracusa e le macchine inventate da archimede per difenderla, non fanno né
semplicemente meraviglia): varietà di uva da tavola, caratterizzata da grappolo lungo anche
varietà di uva da tavola, caratterizzata da grappolo lungo anche 50 cm, molto ramificato
mo'di esclamazione, e anche seguito da compimento verbale che ne determina la cagione
, inf., 15-24: così adocchiato da cotal famiglia, / fui conosciuto da
da cotal famiglia, / fui conosciuto da un che mi prese / per lo lembo
accorte, / il dabben cavalier suscita da morte. d'annunzio, i-955:
la scrittura sovra noi non fosse, / da dubitar sarebbe a maraviglia. m.
stupire, trasecolare, strabiliare. giacomo da lentini, 45: or come potè sì
grand'istanza, la quale mi veniva da voi fatta, che scriver 10 vi
tal superiore, non è certa- ìnente da farsene maraviglia. -avere, tenere
una prop. soggettiva). giacomo da lentini, 19: donna, gran maraviglia
perciò apportar maraviglia che io abbia prese da esse più tosto a scrivere un'istoria,
tosto a scrivere un'istoria, che da quelle che sono occorse in italia, ov'
civitanova mi fanno intendere che sono vessati da la communi tà per conto de l'
. sia, se cristo non sarà da noi molto amato, perocché se per
bisogna confessare che è meraviglia che sia sortita da tale madre. -essere una
... cosa ci si trova / da far le maraviglie? fogazzaro, 5-126
leve mente in questo mundo. giacomo da lentini, 32: s'io doglio
prosontuosamente operi. lettere inedite, ii-65: da donna sì maravigliosa non è maraviglia che
maravigliaboli. = agg. verb. da meravigliare. meravigliaménto [maravigliaménto),
ammirazione e uno maravigliaménto smisurato. bartolomeo da s. c., 5-1-16
approvazione, gli elogi. bartolomeo da s. c., 11-7-8: avvolgere
se medesimo fa fare; questo è proprio da uomini non dotti. = deriv
non dotti. = deriv. da meraviglia. meravigliante (part.
». -sostant. bartolomeo da s. c., 29-2-6: come
, / quando rimembro, con guido da prata, / ugolin d'azzo che vivette
pensiero di una donna abbia tanta forza, da rinnovarmi, per così dire, l'
non tenuto se'leale amante. onesto da bologna, lxv-3- 65: maravigliate
cui zà post'azo laude? francesco da barberino, i-30: non prendesse alcun
: maravigliava che si potesse venir sì da lontano per tracannare quella nequizia. carducci
. i. frugoni, i-2-310: da la tua bocca pendere / me vedrai,
ii-21-114: io meravigliando contemplo l'opera da me trepidamente iniziata. 3.
capuana, 14-252: quando non aveva da fare,... leggeva il giornale
, celebrare, esaltare. busone da gubbio, 1-136: non maravigliate le prerogative
che fatti e opere li apostoli sono da maravigliare. s. agostino volgar.,
[di uccidersi], sono forse da maravigliare di grandezza d'animo, ma non
maravigliare di grandezza d'animo, ma non da lodare di sanità di sapienza. machiavelli
ragione con la quale è retto, da essere maravigliato. caro, 6-468: enea
7. locuz. -essere o esserci da meravigliare: costituire motivo di sorpresa e
dante, conv., iv-v-i: da maravigliare è forte, quando la essecuzione
si fu ch'io non sapea spiccarmi da quella via dove sono le cuffie,
: il nostro pensiero è subito sorpreso da un accoppiamento tra acuto e stolto di parole
prima e appagar dopo. -non essere da meravigliare o da meravigliarsi: non costituire
dopo. -non essere da meravigliare o da meravigliarsi: non costituire motivo di stupore
io son pensuso, / non è da maravigliare. dante, conv., iv-xix-6
cielo si stendono, che certo non è da maravigliare se molti e diversi frutti fanno
e non dottore, né di ciò è da maravigliarsi, perché in quel regno usano
. cecchi, 5-72: non è da meravigliarsene, quando nei naturalisti si legge che
di niente. = denom. da meraviglia; cfr. fr. ant.
di meraviglia e di sorpresa; dominato da stupore o sbigottimento; attonito, stupefatto
alcuna impressione di sdegno, d'orgoglio da quel suo passaggio in mezzo alla folla
, 1-24: stavàno tutti maravigliati che da te non ci veniva lettere...
approdo della dogana, quando fummo sopraggiunti da un veloce caiccio che ci gridava di
sospesa, che pareva meravigliata di trovarsi da quelle parti e di non esser già
povera madre meravigliata, intenerita, affascinata da quello spettacolo stupendo. p. petrocchi
aspetto, ratteggiamento); che nasce da meraviglia (un sentimento). manzoni
, straordinario, eccezionale. bonvesin da la riva, 14: tanto è desmexurato
. = agg. verb. da meravigliare. meravigliosaménte (letter.
superi, meravigliosissimaménte). in modo da suscitare meraviglia, stupore, ammirazione,
misterioso, arcano. giacomo da lentini, 7: maravigliosamente / un amor
efficacia; insuperabilmente, incomparabilmente. giacomo da lentini, 26: maravigliosamente / mi sforzo
son fatte, è maravigliosamente lucido. da ponte, 135: la sua voce
quasi puerili, meravigliosamente puerili: santi da fondi oro, da iniziali miniate.
puerili: santi da fondi oro, da iniziali miniate. 3. con
a qui maravigliosamente imitati tutti gli altri da lei rappresentati. ricci, 2-8: sono
. locuz. -farla meravigliosamente', comportarsi da prode, compiere azioni da valoroso.
, comportarsi da prode, compiere azioni da valoroso. guido delle colonne volgar.
vita agiata e felice. buonaccorso da montemagno il giovane, i-22-12: sì
frenologhi 'meravigliosità = deriv. da meraviglioso. meraviglióso (letter.
in costei si veggiano, quanto è da la parte del corpo, maravigliose soe,
non è cosa alcuna che gli ricomperi da ogni estrema miseria, infamia e vituperio
de'costumi degli uomini) e massime da gli occhi. f. m. zanotti
(preso in grande) si allontana da quella puerizia in cui tutto è singolare
de gli altri obelischi che sono stati drizzati da sisto quinto, il primo, ch'
, eccelso, eccezionale. giacomo da lentini, 14: bella, senza dubitanza
tolone, anzi promettendo a se medesimi da quell'impresa frutti meravigliosi, non avevano
l'arte del poeta e le osservazioni da voi fatteci sopra. foscolo, vii-37:
.. le vittorie maravigliose e quasi da non credere e li altri tuoi grandi onori
penetrare né in qual maniera, né da cui avessero le notizie particolari.
una persona); eccellente. giacomo da lentini, 14: tanto siete maravigliusa,
guisa de pesce -in gran mare. bonvesin da la riva, xxxv-1-692: quella [
de alexandria, fo reputado meravelgioso. benvenuto da imola volgar., ii-54: non
il castigliano regno fu divulgata. ca'da mosto, 206: maravigliosa cosa mi
idee e deve perciò parervi tanto maraviglioso da sospettarlo chimerico o pregiudicato. bonghi,
avevamo mai guardata [la casa] da questa parte, è una vera città »
meravigliosa, brutta, costruita per tormentarmi da qualche complicato calcolo che mi sfugge.
che dipende, realmente o apparentemente, da facoltà e da operazioni magiche; fatato,
realmente o apparentemente, da facoltà e da operazioni magiche; fatato, incantato,
curato. 7. che dipende da un intervento straordinario della divinità; che
1-1 (66): intendo da una delle sue maravigliose cose [di dio
, acciò che... sempre sia da noi il suo nome lodato. s
che chi dovea quella abruciare, / da dio spirati, la lasciorno andare. imitazione
, ecc.). guidotto da bologna, 1-1: giulio cesare..
oltre ogni modo facile, e sottrarla da ogni legge, e sostituire meglio che possono
9. ant. e letter. preso da intenso stupore, pieno di meraviglia e
2-11: salvestro, avendo chiesto e da lei avuto l'orinale, se ne andò
salvi quelli che si confidano in te da quelli che si levano contr'a loro.
, in maniera meravigliosa: in modo da colmare di ammirazione e di stupore;
restare, rimanere meraviglioso: sentirsi pervadere da un improvviso e intenso stupore; trasecolare
meravigliose. = deriv. da meraviglia-, cfr. fr. merveilleux (
la lor merca. = deverb. da mercarez, da ricollegare col germanico merken
. = deverb. da mercarez, da ricollegare col germanico merken (cfr.
(ovidio), agg. verb. da mercàri 'commerciare, contrattare '.
raggirano per arbitrio et oggetto di guadagno da farsi nel raggirare, stimando tra di
, pretendendo in questa maniera d'ottenere da noi a viva forza la licenza di mercantare
navi che avevano in diversi luoghi lungi da casa mandati a mercantare, le armarono
che, mostrandosi difficili d'al- lontanarlo da lubbecca, volessero mercantarvi sopra per ottenere
o mercantare nella detta città di firenze da altre persone che dalli padroni..
-contrattare il passaggio di un territorio da uno stato a un altro.
consolò, dicendo... esser da dolersi che il papa mercantasse la sua
regno ereditario, che prima s'affettava da magnato di mercantarlo a caro prezzo con
gli propri sentimenti. = denom. da mercante-, cfr. fr. marchander (
tassoni, xii-1-162: mi rallegro ben io da dovero con esso lui del nuovo marchesato
le atre cosse che marcanti / ge mennan da turi canti? cavalca, 19-386:
] mercanti a roma con molte cose da vendere e d'ogni luogo gente lì
. f. doni, 2-143: da poi che il mio padrone, ricco mercante
mercante,... mi tolse da piccolo, sempre mi ha tenuto in viaggi
croce, 284: va'al mio mercante da panno e fatti dare quattro pezze di
convenienza,... non fanno differenza da una mercante merciaia a quelle che vendono
2. per estens. persona dominata da grande avidità, la quale, mirando
un paese dove gli agricoltori poco hanno da risparmiare e poco hanno da temere?
agricoltori poco hanno da risparmiare e poco hanno da temere? massaia, iv-125: tutta
colloca su altrettante carte coperte, tolte da uno dei due mazzi; distribuisce poi le
capo dei consoli dei mercanti. da erba [rezasco], 410: celebrò
7. locuz. -fare, porgere orecchie da o di o del mercante: fare
, che so fare anch'io orecchie da mercante. bracciolini, 1-11-2: ben rispondono
il signor figlio del principe faceva orecchie da mercante. -fare ufficio di mercante
8-1171: mi sai dire perché sei da più di me tu? perché vendi a
8-209: era una prima botta, questa da mercantuccio rifatto, la quale dava a
. = agg. verb. da mercanteggiare. mercanteggiaménto, sm.
marito della sorella d'odoardo, che dimora da due settimane in firenze,..
di cavalli in esame d'una bestia da mercanteggiare non ebbe mai una qualità di
si sdegnarono di essere considerati come schiavi da scambiare e mercanteggiare. -cedere o annettersi
ci giuocano e ci mercanteggiano come animali da pelare e da scorticare. nievo,
ci mercanteggiano come animali da pelare e da scorticare. nievo, 484: coi
: mi hai un poco mercanteggiata, da innamorata dell'amore quale fosti e sei
, il capo di legione francese megèan che da più giorni mercanteggiava la resa del castello
cristianamente mercanteggia. = denom. da mercante, con la desinenza dei verbi
sete di amore; io, accolta da tutti col disprezzo, da tutti tradita,
, accolta da tutti col disprezzo, da tutti tradita, mercanteggiata, io che
delle vendette. = deverb. da mercanteggiare. mercantésco, agg.
che per aventura allora gli erano sopragiunte da diverse parti. b. segni, 196
mare per genova. = deriv. da mercante. mercantéssa, si.
credeva pregiudizio? = deriv. da mercante, col suff. -essa; cfr
cittadini. = agg. verb. da mercantare-, cfr. tramater [s.
ciò che appartiene a mercante e deriva da 'mercantare ': 'contratto mercantile
mercantiere! = deriv. da mercante. mercantile, agg.
. g. benlivoglio, 4-53: da tutti i lati, sotto nome e
. più sediziosi. -che è formato da persone dedite al commercio (un gruppo
offerse a fornire le spese ordinarie e da ultimo rimborsò al governo l'intera somma
, nella società americana divenuta principalmente mercantile da principalmente agricola che era, è una
solo durante poche ore del giorno, da gente suburbana. alvaro, 11-198:
l'italia settentrionale e centrale conoscevano ormai da cinque secoli, dal tempo della loro civiltà
g. bentivoglio, i-27: da tutte le parti del mondo e con tutte
ma fertile, forte, mercantile e da uomini bellicosi popolato, che averne quattro
esso adacquerà e renderà il paese fertile da nutrire li abitatori e farà canale navica-
. monti, iii-56: v'era da contentar tutti, perché due- centocinquanta sono
animo mercantile, ma con filosofico, aspetta da l'im- peradore la sentenza, ch'
la razza anglosassone, sia che irradii da londra, sia che si espanda da nuova
irradii da londra, sia che si espanda da nuova york, esercita una missione eminentemente
... ma condotti sopra tutto da un ingenuo amor del prossimo e della novità
meno spregiudicato, verso valori concreti, da fruire in modo pratico e immediato.
qualità bastarde di tutti, fu indicata da noi sotto i nomi talora d'itineraria e
hanno in parte rimediato, accettando, da un lato, il maggior numero delle
e che è caratteriz zato da una particolare speditezza ed efficacia pratica
esercitato nei giudici mercantili e nelle cose da quei dipendenti. guicciardini, 120: e
liguria, vessata in tutti i modi da uno de'governi più abbietti del mondo,
sesto anniversario di una impresa navale condotta da quel grandissimo marinaro che è oggi commissario
o principale destinazione è di ricettare bastimenti da guerra o di commercio. -società
per la marina mercantile una bandiera diversa da quella in uso nella marina militare.
tutte queste università mercantili soppresse, e da sopprimersi, esercitavano una particolare giudicatura sulle
quistioni pertinenti alla loro arte, reggevano da sé i propri affari economici, si
alla mercantile. = deriv. da mercante. mercantilismo, sm.
classe politica e burocratica; opinioni note da secoli sotto il nome di mercantilismo.
ingegno novatore. = deriv. da mercantile, col sufi, -ismo, che
nel senso che egli abbia pensato consapevolmente da mercantilista, nel senso almeno che il
espressione nei fisiocrati. = deriv. da mercantilismo. mercantilìstico, agg. (
servizio reso. = deriv. da mercantilismo. mercantilizzazióne, sf.
come tale, positiva. = da mercantile, col sufi, dei nomi d'
disus. sotto il riguardo mercantile, da un punto di vista commerciale, in
casalberti, i-25: commisse in ser benivieni da scorno e lorenzo roselmini,..
poco abile e poco fortunato, mercante da strapazzo. p. petrocchi [
1 mercantucoli. = deriv. da mercante, con doppio suffisso. mercanzìa
sopra comperare. s. bernardino da siena, 887: o tu che vai
, spedì quattro navi, con gente da guerra e mercanzie, verso quel stato
sempre tra loro. caproni, 1-57: da giovane amavo arraffare / anch'io,
in su certe leg gende da non poter impararvi su cosa nessuna. cantini
un vertuoso che le presentò ima censura da lui fatta sopra un poema italiano, cioè
-cibo, alimento. 5. bernardino da siena, 171: lo scarafaggio non usa
di mercanzia è questa e se è roba da cervelli plebei. passeroni, iv-54:
ricordo che la mercanzia mia non è da tenerla così in pregio, né che
parve... sì gran tesoro / da preferir nell'indie al merito dell'oro
nulla fiata perde. s. caterina da siena, ii-242: in questo tempo la
fummi e dimostrazioni di onori sono mercanzie da esserne tenuto qui conto. liburnio,
di poeti o d'oratori, non da fortuna ma da fatica e diligenza dipende.
d'oratori, non da fortuna ma da fatica e diligenza dipende. guicciardini,
che in questa mercanzia io ci resto da sotto per la metà. goldoni,
grida e dice: io ho mercanzia da vendere, e quasi l'uomo domandasse:
sono credibili le putride mercanzie, che da ministri della camera si pratticano in tutte
mercantile. sacchetti, v-n: è da sapere che sono tre navi. la
: soglino essere fra navi di mercanzia e da guerra per loro scorta, ripartite in
tribunale retto da'consoli de'mercanti o da altri ufficiali, giudice delle cose de'
altri, dal giudice della mercanzia e da sei suoi consiglieri cittadini fiorentini erano diligentemente
fino ad una certa somma poteva giudicare da sé, etì in lucca era capo
repubblica di siena, tribunale commerciale presieduto da rappresentanti dei cambiatori e dei setaioli.
cinque e poi sei, che erano proposti da tutte le arti ed eletti da'consoli
sacchetti, 71-38: noi fiorentini siam da fare l'arte della lana e nostre mercanzie
il commercio. ca'da mosto, 188: hanno anco detti arabi
. ma solamente perché gli bastava intenderlo da parte di v. m. sotto
con riferimento a truppe o a milizie da arruolare). g. correr,
sa vendere'. zena, 2-185: da quando in qua per vender la vostra
pietra, calcina e sabbione, mercanzia da babbione... mercanzia non vuole
smarrirle. = deriv. da mercatanzia, per sincope. mercanziare,
alcun obstaculo. = denom. da mercanzia. mercao, v.
= voce dotta, deriv. da mercapt [ano], col sufi.
v.]: 'mercaptano': nome formato da 'mercurium 'e 'captans '
= voce dotta, deriv. da mercapt [anó], col sufi.
. -ide, che indica la derivazione da un altro composto; voce registr.
organiche aromatiche. = deriv. da mercapturo. mercaptani, con metallo
= voce dotta, deriv. da mercapt [ano], col sufi.
/ cambia le genti e merca / e da i traditi popoli / oro ed infamia
metèci / e gli stranieri approdati / da un'ora, accesi di foia, /
le lodi non gli hanno fruttato abbastanza da riposare la vecchiezza in quegli agi ch'
campofregoso, i-7: come 'l figliastro, da la rea noverca / cacciato via con
prezzo nove ingiurie e nova / onta mercarci da costor ne giova? b. croce
? b. croce, iii-10-9: james da qualche tempo in qua va lietamente spendendo
qua va lietamente spendendo la bella reputazione da lui posseduta di psicologo per mercare in
o disonorevole. tingoli, iii-188: da dura prigion scuotersi mai / uom che
, 20-142: ciò che ti vien da l'indiche maremme / abbiti pure, e
generalmente testificata da'savi che giornalmente sperimentata da tutti, che l'amor non si possa
merc&ri 'commerciare ', denom. da merx mercis 1 merce '.
(nel 1190), denom. da mere 'marchio '(nel 1119)
. = agg. verb. da mercatare. mercatale, sm.
chiamare dalla donna. = deriv. da mercato1, col suff. -ale, che
un'attività commerciale, trafficare. bartolomeo da s. c., 241: quivi
, dando a questi o a quelli terreno da coltivare per fitti ragionevoli, alcuni mandando
-sostant. s. bernardino da siena, i-102: d'ogni tempo non
come sono e dì delle feste comandate da santa chiesa da guardare; è massimamente doppio
dì delle feste comandate da santa chiesa da guardare; è massimamente doppio peccato mortale
nella pinacoteca di firenze, non è da disprezzare. 3. tr.
animo sì gentile che cerchiate mercatantare mercatanzia da mercatanti nobili e liberali, come che
si perdono ne l'amore d'una cortegiana da partito, che manifestamente saperanno che per
tante scienze. = denom. da mercatante. mercatante (marcadante,
chi i s'è tutto dato, / da puoi che è spalato, / perde la
pensò quegli commettere a più persone. andrea da barberino, iii-227: andando questo mercatante
vero nel contado di siena. andrea da barberino, i-300: vengo della magna
muratori, 7-i-265: colà ancora concorsero da altre parti d'italia a rodere chi abbisognava
abilità affaristica, sa trarre profitti disonesti da circostanze e situazioni particolari e si serve
matricolato. monti, x-5-193: gente da gogna, ma superbi e fieri, /
9. locuz. -fare orecchie da o di mercatante: fare finta di
, 77: teseo l'orecchie fa da mercadante. lalli, 7-137: ei stava
facea di mercatante. -fare vita da mercatante: vivere in mezzo a duri
cappello, lii-9-6: il cardinal monreale è da tre anni contumace col papa e non
non gli parla; faria volentieri vita da mercadante. io. dimin. mercatantuòlo
tantaria. = deriv. da mercatante. mercat antescamé nte (
(un luogo). lapo da castiglionchio, 79: troverai coloro che sono
e di gran nobiltade. r. da sanseverino, 27: ben che sia
delle robe non mercatantesche, di non esser da messer torello conosciuti. 3
di comportarsi). s. bernardino da siena, 871: vedremo come la mercanzia
em- polesi i quali alla mercatantesca tornavano da pisa. -ritenere del mercatantesco: distinguersi
, del che i fiorentini venivano proverbiati da quanti in italia più avessero accolto i
i nuovi costumi. = deriv. da mercatante. mercatantéssa (mercadantéssa)
di tesori indovina. = deriv. da mercatante, col sufi. femm. -essa
mercatantile. machiavelli, 1-vii-574: lasciate da parte le mercatantili industrie, alle possessioni
, mercatantile. = deriv. da mercatante. mere at a ntil ménte
false mercatanture. * = deriv. da mercatantare. mercatantùzzolo, sm. ant
mercatantùzzolo, sm. ant. mercante da strapazzo. barbaro
, scambio, mercato. bartolomeo da s. c., 179: perché
iv-xi-7: vegnono [le ricchezze] da fortuna aiutatrice di ragione, sì come
avvegnaché arricchisca, è mestier dispregiato e da vile. giannone, 1-iii-377: impiegati
bon'esere ni aver cortesia. bartolomeo da s. c., 79: umbreno
di genovesi... e furo presi da 1. 500 uomini di quelli di
e tolto loro tanta mercatanzia che valse da 20. 000 di libbre di pisani.
altre. sanudo, i-851: e da saper che la signoria fece la spesa,
una mercatanzia che stagni ne'magazzini. da ponte, 281: non potendo né vender
sunbury. botta, 6-i-37: non è da far maraviglia se i coloni, subito
della morte, il quale, ritraendoli da quello celestiale sguardo, li mena
d'oro ovvero d'ariento. benvenuto da imola volgar., ii-264: è l'
giovane e gagliardo, una sera, tentato da libidine, andò al fondaco maggiore e
1-ii-392: femmina non è mercatanzia / da spendervi cotanto. -prostituzione.
studi literari, gli quali non sono da noi comperati in piazza con oro né con
, ed è venduto per noi ricomperare da morte eterna, ed è venduto per
non dimandato, percioché il domandato è da una parte non virtù, ma mercatanzia.
della mercatanzia. velluti, 182: stetti da xlv dì a salaro del comune e
oltre a ciò, io ebbi provvisione da la mercatanzia e da'gabellieri del sale.
-dazio, imposta di mercatanzia: tributo da pagarsi per l'importazione o l'esportazione
625]: l'anderà parte, che da mo in l'advenir li savi nostri
queirinnocenti... eran povera gente e da far mercatanzia delle lor vite, senza
ammogliati, acciocché si guardassero molto bene da tal disordine. -farne oggetto di contrattazione
gran mercatanzia fa plutone con le femmine da mercato. salvini, 39-i-94: altri dell'
corpo mio. = deriv. da mercatante. mercatare (mercadare)
e fanno frode e inganno. francesco da barberino, iii-228: se a mercatar t'
uno coll'altro. s. bernardino da siena, 863: il mercatare è lecito
di buccio in buccio. s. bernardino da siena, 1-211: contro a quelli
quanto potesse circundare una pelle di bue mercatò da quegli della contrada. cicerone volgar.
prelati, quanti ne sono chiamati e mandati da dio; anzi, vedrai che stanno
mercata per mezzo de l'onestade, sbarattata da le nostre miserie. g. b
mercatare la stoppa: non avere tempo da badare alle inezie, doversi agire con
. = agg. verb. da mercatare. mercatino1, sm.
comprare un metro e mezzo di frangia da cucire alla tenda, in sala da pranzo
frangia da cucire alla tenda, in sala da pranzo. -mercatino delle pulci: piccolo
a mettersi allo sbarraglio. 'trattare uno da mercatino ': dimostrare disprezzo dell'altrui
in altro. = deriv. da mercatox, col sufi, -ino, che
che studia i metodi e le tecniche da applicare alle ricerche di mercato e i
analisi di mercato. = deriv. da mercato1. mercatizzare, intr. ant
essere artefici. = denom. da mercatol, col suff. dei verbi frequent
(piazza, strada o spazio coperto da tettoia, edificio, ecc.)
hanno immediata esecuzione), generalmente preceduti da trattative più o meno lunghe e vivaci
capon- sacco nel mercato / disceso giù da fiesole, e già era / buon
che non ti dia tropp'osso. ca'da mosto, i-113: in questi mercati
e della proposta di un mercato coperto da costruirsi nel palazzo del comune. saba,
la nera foga / della vita scoprire puoi da un prato, / e il mare
di mercato colla borsa stivata di provviste da indolenzirle il braccio, dopo aver speso
testi fiorentini, 7: orlandino galigaio da santa trinità no die dare libre xxvi
libero, aperto o franco: esente da imposizioni tributarie e da particolari restrizioni corporative
franco: esente da imposizioni tributarie e da particolari restrizioni corporative. stefani,
alla moglie di giggi di un banco da abbacchiare nel mercato rionale di piazza melozzo
abbacchiare nel mercato rionale di piazza melozzo da forlì. -mercato delle pulci:
luoghi si facessero, mossi i mercatanti da il volere avere ricetti commodi a ridurvi
vi entra grano, più presto si avvilisce da se medesimo. carducci, iii-26-178:
in piazza, un canarino si sgola da soverchiare il vocìo del mercato. -giorno
, belle e spaziose, con banchi da far conti ornate. boiardo, 1-1:
, date buone speranze, ma, da contadini abituati a tener lunghi i mercati,
. -ant. nave o galea da o di mercato (con valofe attributivo
attributivo): nave mercantile, imbarcazione da carico. sanudo, xxviii-391: si
facessero partire di portopisano quattro galee grosse da mercato,... per inghilterra e
fiandra. rezasco, 447: 'galea da mercato'e 'galea grossa ': così
di stato. 5. caterina da siena, ii-242: è vero che in
... dovrebbe essere stato già cacciato da un anno, perché fa mercato della
soffici, v-1-376: presieduta e ordinata da individui spesso diseredati di generosità intellettuale e
dei creditori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni...
a 70 scudi, ch'è di là da ogni memoria d'uomo. -ma
non poteva evitare gli sconci che risultavano da tali imperiose circostanze e dalle condizioni dt'
era stato influito e dominato e governato da un principio solo di condotta.
di tutto, per tutti, fatto da tutti. pavese, 4-155: mi
miracolo in prospettiva, c'era molto da tradurre in materia aziendale, specialmente testi
e 'l combattere è caro. gualpertino da coderta, vii-340 (2-9):
io malandrino: / sì ch'ei da me se partì corrucciato. m. villani
non si poteva fare mercato, e partissi da lei. boccaccio, dee.,
ciascuna parte fé consiglio / se fosse da rifar cotal mercato. tavola ritonda, 1-450
un misto e continuo ronzìo che veniva da una stanza di sopra. s'immaginò
dell'intelletto, e sì come chi da tutti riceve, di tutti diventa più ricco
3-12: eppure, ben sai che da qualcuna di queste mende dev'essere fatalmente
e fu ricevuto dal conte di virtù e da misser bernabò, e per tutte le
non gli diè niente. misser guido da polenta, signore di rimini, diegli
ci à envistito. idem, 1-36-85: da orme ben sì tt'à spogliato e
475): chi aveva qualche quattrino da parte, rinvestiva in pane e in farine
m. villani, 1-28: stretto da grave bisogno, vendè al...
che per una crazia s'avevano quaranta palle da balestra, ed alcune coccole di ancipresso
l. pascoli, i-321: sentitasi da gio. antonio l'offerta,
possano venderci le stesse opere, che da noi si fanno, a miglior mercato.
fare un buon affare. paolo da certaldo, 102: de la cattiva terra
riabbia i tuoi danari. s. bernardino da siena, 299: o donna,
deh! guarda come e'brontola / da sé a sé per sì picciola favola /
starne per tre carlini? -cavarsi da un pericolo o da un impiccio con
? -cavarsi da un pericolo o da un impiccio con poco danno; avere
s'apparecchiarono ad assalirla. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
bastonate avute per mercato. -avere roba da vendere per i mercati: averne una
, nato fra i perfidi, avete fede da vendere per i mercati. -battere
l. carbone, 25: un poeta da buon mercato gli presentò né so che
corda, ch'io sia persona così da buon mercato: non che le tue parole
i venti e trenta scudi, accompagnati da un million di preghi, offerti. f
poca spesa, mercé di quelle gioie da buon mercato, tenute da loro in
quelle gioie da buon mercato, tenute da loro in tanta stima. passeroni, iii-41
grande abbondanza in commercio. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
] era più stagionato, e andò da 28 a 32 soldi; ma ci era
, non vogliate essere come i cani da pagliaio. -fare buono o gran
si fa troppo buon mercato un po'da per tutto. -fare buon mercato
= dal lat. mercàtus -iìs, da mercùri 'commerciare'(da merx mercis '
mercàtus -iìs, da mercùri 'commerciare'(da merx mercis 'merce '), presente
. = voce dotta, comp. da mercato1 e dal gr. àóyo <;
con lode al cielo inalza. giuseppe da ascoli, i. xii-2-i-27: quantunque
lat. mercator -6ris, nome d'agente da mercàri * commerciare '. mercatòrio
chierici] proibita ogni mercatura, poiché da essi era ricercata una vita più esemplare ed
fare veruna compera de'negri se prima da noi missionari non siano stati ben esaminati
ben esaminati li loro passaporti e n'abbino da noi medesimi ottenuta la facoltà di poter
non pocchi capi di mercatura. giuseppe da ascoli, lxii-2-i-9: quantunque conoscesse non
t. casini, i-156: oggi da taluno si segue cristo per pescare tesori
, lat. mercatura, nome d'azione da mercàri 1 commerciare, trafficare '.
235-6: né mai saggio nocchier guardò da scoglio / nave di merci preziose carca
io sempre la debile mia barca / da le percosse del suo duro orgoglio. sacchetti
può sempre la republica o prencipe aver danari da sudditi ne'suoi bisogni, che senza
le pratiche di concessione di crediti garantiti da merci o titoli rappresentativi delle medesime.
-merce generale: carico di merce costituito da colli di dimensioni normali o di tipo disparato
il fumacchio di un treno merci usciva da un profondo oblò scavato tra le rocce
vittorini, 3-149: solo uno rosso, da una parte, si accende e spegne
o rotocalchi io mi sento chiamare, designato da una massa d'ambizioni indifferenziate, ma
possa temere allor che, scorto / da stella amica, al fine in salvo arriva
madre la merce infetta, la cosa da guadagno, l'ordigno di froda e di
è un po'stantìa / la faccia da sensale. 4. facoltà dello
il valore militare era già fatto merce da traffico, ei [il ferrucci] lo
son vecchia, / né trovo più da vender le mie merci. / chi ha
/ però ch'eo ardo e 'nciendo da fori. latini, rettor., 115-
loro che ilo scampassero per avere, da che mercé non valea. compagni,
. tasso, 4-77: se mercé da goffredo or non impetra, / ben fu
stando questi molto pentuto, prese conforto da dio e intrò in gravissima penitenza per
amorosa, armonia di sentimenti. giacomo da lentini, 12: le merzé siano strette
malvagia sorte, / gli occhi suoi da mercé, sì che di morte / là
l'una e per l'altra mercé fattami da la vostra magnificenza,...
fu tra noi fermato / che, da quel dì volgendo il sesto mese, /
ad altrui si è portare a colui da cui tu hai ricevuto e a lui rendere
1-98: non vuol che laude sua, da me composta, / per opra degna
vostre contrade, la quale è fraudata da voi, grida; e il grido loro
signor che mi diè forza. guercio da montesanto, 333-vii (1-9):
universa italia è sparti, / che fan da lor medesmi tagli e quarti. ariosto
d'amor, poner mi lascio / da quella speme a cui soverchio ho creso.
penisola umil, che sporgi il corno / da la terra e da tacque a gran
sporgi il corno / da la terra e da tacque a gran fatica, / sì
come sto a danaro! aspetto danaro da casa; non posso né vestirmi,
mercé il diavolo. -preceduto o seguito da un agg. possessivo. petrarca,
fiume, non più di due leghe lunghe da fogaras, con viaggio difficile e pien
mercé soltanto il mondo non era dominato da una perpetua notte profonda.
, i-6-97: la buona dio mercé, da que'spumanti / gorghi venimmo a riva
; / sono a la tua presenzia, da voi non mi difenno. / s'
-di che merzé mi cheri? dante da maiano, 4: perciò merzé, di
/ perder lo stato, ch'or da me si spoglia, / per servar
, perché la nostra città si regge da ghibellini. boccaccio, dee., 7-8
arrenderono alla mercé dello imperatore. andrea da barberino, 1-148: male pensiero ài
dell'imperadore. algarotti, 1-v-211: furono da varie bande di tartari inseguiti ancora i
dolor bagnati e molli / ti chier mercé da tutti sette i colli. boccaccio,
, 4-3 (415): folco, da dolor vinto e in furor montato,
, / che vien per impetrar merzé da morte. bembo, 1-174: è questo
galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini, 440: ca, s'
subito l'arciduca e don giovanni passarono da gli italiani. bùgnole sale, 2-209
: trovarsi in sua balìa, dipendere da lui, conformarsi in tutto alla sua volontà
, / per ch'i'non m'ho da poter sostentare / e son forzato altrui
essere accetto a dio. 5. bernardino da siena, iv-151: in alcuni casi
che, dura mercé, / fuggo da chi si strugge / e seguo chi mi
chi fa per forza quello che ha da fare, / guarda attorno se è visto
alla donna / che, inginocchiata e da quei due mastini / tenuta forte, gli
, chi sarà di così forte volere da ripromettersi di rimaner fermo in tal proponimento
con mill'arti e mille / scossa da brenno invano, al fin cadeo, /
/ per la mercede istessa, / da l'or più che da l'armi efeso
istessa, / da l'or più che da l'armi efeso oppressa. -rendere
nemici mortali. = deriv. da mercede (v.), per apocope
il greco puro. bresciani, 6-x-15: da questo romitaggio s'avea la più bella
veduta di val d'adige, mercecché da quell'altura scorgeasi il corso di quel
scuole, nulla non si deduce razionalmente da dio, salvo la possibilità di tutti
. panigarola, 2-178: mercé che da te solo io riconoscerò e tesser liberato
te solo io riconoscerò e tesser liberato da ogni affanno e l'aver co'miei occhi
sentir parlare. = comp. da mercé e che * (v.)
doglia creda? = denom. da mercede. mercedàrio, sm.
regola di s. agostino nel 1218 da s. pietro nolasco (1182-1256)
nelle stanze di sotto non ànno avuto da francesco di ser iacopo la lor merciede.
la mercede, qualunque siasi, offertagli da chi l'impiega. serao, i-1071
-sovvenzione, aiuto finanziario. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
della mercede di quello che io ho da loro apparato; vi prego dunque che
che miri ed odi e tocchi, / da te già tanto sospirato invano, /
. morando, 414: altra mercede da te non bramo, solo che,
, 21-2: quest'opera per voi da capo a piede / ella è formata:
10 l'addimando per aver più vita / da li occhi che nel lor bello splendore
. ariosto, 28-88: non sa da chi sperar possa mercede, / se gli
pietade, usar mercede uguale / è da prodiga man, non liberale. brignole
tenera corrispondenza di sentimenti amorosi (specie da partedi una donna che sia oggetto di ammirazione
sia oggetto di ammirazione e di omaggio da parte di un uomo innamorato);
dell'amante; condiscendenza arrendevole, ispirata da sincera comprensione e compassione. galliziani
galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini, 440: forse c'arebbe
è dura credenza / che tanto senno da lei si dividi. stefano protonotaro, 138
sia de voi trovar mercee. monaldo da sofena, xvii-194-1: gientile amore, ala
, / e io ne spero ancor da lei merzede. petrarca, 130-1: poi
? -come personificazione. onesto da bologna, i-54: sì m'è fatta
frachetta, 596: essercito che ha da caminare per paese, ove sono fiumi
il 24 settembre). antonio da ferrara, 15: tu se'di'peccator
, overo della mercede, fu istituito da giacopo, re d'aragona. portano
di nostra signora della misericordia. fu poi da gregorio ix approvato ed assoggettato alla regola
maria ss. della mercede, istituito da s. pier nolasco per liberare gli schiavi
risoluto in profondo sonno, ma leggermente da esso legato, in modo ch'il
sentimentale della persona amata. giacomo da lentini, 18: se merzé e pietanza
perdut'aprovo -lo chiamar merzidi. guidotto da bologna, 1-73: tu non ti movesti
t'addolora / e, nel chieder da lui, tu spenda l'ora; /
vendetta più ti piacie pilglio. buonaccorso da montemagno il vecchio, i-3-3: erano e
potere, in sua balìa; dipendere da lui. lancia, 3-73: se
questi riconacci, che non son buoni da nulla. -essere, stare in propria
maestà ha fato mercede al signor antonio da leva dii ducato di canossa. gualdo
di voi che fede / tenete, da me nate ombre e sussurri.
avrò questa vendetta ancora, / benché fatta da me più nobil fòra, / a
dotta, dal lat. merces -èdis, da merx mercis * merce '.
alla paga ', deriv. da merces -èdis 1 mercede '.
zentil lignagio. = deriv. da mercenariol. mercenariaménte, avv.
mercenariaménte, avv. disus. da merce nario; a scopo
egli maneggiò con molta reputazione, da giovine però mercenariamente esercitò. magalotti, 14-
le case mercenariamente, altri sono trattenuti da signori particolari. s. maffei,
sì è servo. s. caterina da siena, i-230: servo, senza fede
testo, più termini ad una lite da finirsi in un giorno. giannone, 1-i-135
; abietto. 5. caterina da siena, v-100: bene è dunque mercen-
iniziativa, una mansione). marsilio da padova volgar., i-v-13: né [
... erano stati prima ripresi da platone coloro ch'avevano diminuita la nobiltà
. ispirato, esclusivamente o prevalentemente, da bassi motivi utilitaristici (unsentimento, un atteggiamento
non è mercenario. s. caterina da siena, i-108: amate dio per dio
del proprio corpo. s. caterina da siena, iii-257: per altro non è
= voce dotta, lat. mercenarius, da merces -èdis 1 mercede'; cfr.
saggio e 'n più valore. benvenuto da imola volgar., i-273: giovane non
fini immaginari, e pertanto piccoli servizi da lacchè intellettuali... e da mercenari
da lacchè intellettuali... e da mercenari della scienza. 3.
adriani, iv-417: essendo predata la marina da mi- cione con molti macedoni ed altri
quei mercenari, e i loro commilitoni da essi rianimati, sfogarono la rabbia massacrando
: -mercenaria / di mercenari! -femmina da campo! / -è la donna di
. 5. locuz. fare da mercenario: comportarsi in modo ignobilmente egoistico
medesimo rischio che essi, parendogli far da mercennaio, non da buon pastore,
essi, parendogli far da mercennaio, non da buon pastore, se abbandonasse la greggia
paga meglio. = deriv. da mercenario2. mercennaio, mercennàrio e mercennaro
e falli fare ogni mercenume, che da altro non è. vita del beato
in lingua greca. = deriv. da mercenario] 1, col sufi, collettivo
. = voce dotta, comp. da merce e dal gr. xóyo? '
sofisticazioni ». = deriv. da merceologia. merceòlogo, sm.
merceologia. = deriv. da merceologia-, voce registr. dal d.
distese omne dì del mercato? andrea da barberino, iii-303: sono figliuolo di duca
. giorgio interiano, ii-142: sono visitati da parenti, amici e subditi da i
visitati da parenti, amici e subditi da i quali sono appresentati variamente, corno
asini,... catinuzzi e conche da bucato, vecchioni, castagne secche,
vendevano paste, salumi, mercerie, ferri da lavoro, polvere da caccia e un
mercerie, ferri da lavoro, polvere da caccia e un po'di tutto.
. 2. commercio di articoli da cucito e di forniture per sartoria.
piccoli negozi di chincaglierie e di oggetti da regalo (e a venezia il termine designa
pure che esibiscano i « pyjamas » da signora più bizzarri. 4.
con troppi frastagli. = deriv. da merce. mercerizzare, tr. tess
panzini, iii-46: troverete roba da capriccio: 'satin', cotone mercerizzato.
cotone. = nome d'agente da mercerizzare. mercerizzazióne, sf.
chimici. = nome d'azione da mercerizzare. merchedònio, v. mercedonio
di prigionieri. = deriv. da merce, col sufi, -adro; cfr
si affittiva, e qualche volta c'era da guadagnare, oltre alla moneta, anche
suo negozio. = deriv. da merce. merci aiòlo (merciaiuòlo
di tanto credito con carlo vii che da se stesso regeva tutta la francia.
fibbie, / ed a dieci altre cose da appuntare, / strignere ed annodare.
, tutto intignato e mencio. = da mereiaio. merciante, sm. ant
uccise in una quercia, / il qual da ceres mai ebbe perdono / che per
e merda. = denom. da merce. mercide, v.
inghilfredi, 378: cavalier non cognosco da merciejri, / né gentildonna da altra
cognosco da merciejri, / né gentildonna da altra burgese, / -peno sovente — /
-peno sovente — / né bon donzello da altro lainieri. novelletta anonima, lvii-177
di neofilisteismo. = deriv. da merce, col sufi, dei comp.
, mercificatori. = nome d'agente da mercificare. mercificazióne, sf. neol
timoteo? = nome d'azione da mercificare. mercimoniale, agg.
mercimoniale ». = deriv. da mercimonio. mercimonialista, sm. e
pagata. = deriv. da mercimoniale. mercimoniante, sm.
: con la medesima esattezza devesi procedere da questo uffizio per l'esame delle tasse
, ii-849: la pace era femmina da conio / che per ruffian s'avea qualche
l'alfieri deplorava la propria borsa divoratagli da stampatori e librai, era forse pieno di
era forse pieno di spirito profetico, da che le opere sue, poiché egli è
deputato del mercimonio e un altro eletto da tutti coloro che pagassero il testatico.
de'quali si fa un'esecrando mercimonio da i mercatanti europei. galdi, ii-230:
= voce dotta, comp. da merce e mutilale * mutuo,
': lividura. segno lasciato nelle cicce da un colpo, da un urto,
lasciato nelle cicce da un colpo, da un urto, da un morso. certi
un colpo, da un urto, da un morso. certi lividori che vengono
e di memorie, / che, da costor conposte, paion vive, / ornate
perché le giunture son sì cotte / da quel bogliente e 'nsaziabil merchio, / che
condanna, biasimo, riprovazione. antonio da ferrara, 69: la lussuria, ch'
di tal merco. = da marco2 incrociato con mercare2. mèrco2
so se fu venerdì o il mercore da le quattro tempora, che uno altro sozio
: spesso vedrai piante congeneri / surte da un seme stesso... /.
ch'i fiorentini sono mercuriali, perché da lui hanno apparato il parlare ornato e
ingegni vivaci e spiritosi, i quali da fiacco furono appellati mercuriali, onde mercurio era
. -condotto, guidato, accompagnato da mercurio. f. f. frugoni
, 3-31: erano altre stanze, dove da istrioni e mimi cose marziali, apollinari
chiese che si spappolano, / dissacrate da sempre, mercuriali, / dove i pesci
-datemi la dritta... -conosco da queste linee, saturnina e mercuriale,
voce dotta, lat. tardo mercuriàlis, da mercurius 'mercurio'; cfr. fr
bicchierai, 209: deponeva di soffrire da molto tempo dolorose stirature nella gamba destra
e più sicuri. = deriv. da mercurio2; cfr. fr. mercuriel (
. mercuriale (sec. xvi), da mercure 4 mercurio '« en tant
. econ. elenco o listino compilato da un organo pubblico (borsa dei valori
prezzi del mercato, stabilita di solito da speciali uffici. bocchelli, 1-ii-129: io
deve essere eseguita la consegna, o da quelli della piazza più vicina.
548: linozoste overo partenio fu trovato da mercurio. e per questo molti greci lo
altri si chiama mercuriale, fu ritrovata da mercurio. 0. targioni tozzetti
nella mercorella. = deriv. da mercuriale *, col sufi. chim.
medie. idrargirismo. = deriv. da mercuriale2, col sufi. med. -ismo
suoi ipotetici abitanti. = deriv. da mercurio1. mercuriato, agg. ant
l'acqua mercuriata. = deriv. da mercurio2. mercuriazióne, sf.
radicale acido. = deriv. da mercurio2.
mercurica '. = deriv. da mercurio2; cfr. fr. mercurique.
che mercurieggia. = denom. da mercurio1, col sufi, dei verbi frequent
, registr. dal tommaseo, comp. da mercurio2 e dal tema del lat.
= voce dotta, comp. da mercurio2 e dal gr. [xérpov
= voce dotta, deriv. da mercurio2, col sufi. chim. -ina
. monti, 20-50: con tra il da tor de'lucri e serva tore /
xxiv-837: un buon padre non ha da essere né il tiranno né il mercurio
autore [voltaire] non aveva troppo da travagliarsi su i libri, contentandosi per lo
ordine alle cose udite nelle conversazioni o raccolte da piccioli libricciuoli o da'mercuri.
è il più vicino al sole, da cui dista 58 milioni di km e
mercurio metallico per l'i %, da conseryarsi a temperatura costante al buio.
un medicamento di nobilissima operazione, dimandato da loro mercurio precipitato. galileo, 8-viii-85
16-iii-312: in un orinaletto di vetro da stillare riposi una buona quantità di mercurio
discioglienti e il fuoco, non si fa da essi penetrare o mutare. foscolo,
mia infermità, sto alquanto meglio, da che è cessato il freddo che nella notte
rossa, impastata dall'umidore, che, da lui osservata proprio in un fondo di
di ferro e nichel che colavano giù da ogni crepa verso il centro del globo
, dopo cure lunghe e dolorose, da una malattia luetica. g.
la sua mente e non lasciarla scotere da alcuna passione. zuccolo, 12:
felice, la quale abbia trovato il mercurio da fermare e stabilire sì bene la costituzion
. = voce dotta, comp. da mercurio2 e ammoniaca]. mercuriovènere,
curiovenere '. = comp. da mercurio1 e venere (v.).
= voce dotta, comp. da mercur [i] o2 e dal tema
= voce dotta, deriv. da mercurio2], col suff. chim.
. • oso, proprio dei derivati da un elemento nella valenza inferiore.
po'di merda. palazzeschi, 1-324: da una finestra che si apre cautamente a
ricoveri, per cercar qualche cosa: da per tutto si pesta nella merda, che
pare ch'el tempo si perda / da noi, se nostre rime fusser merda.
. lippi, 9-23: ei, che da colei punger si sente, /.
. arbasino, 220: lei (da te per niente incoraggiata), con
quella vi menate per bocca, ché da altro non se'vui. f. d'
presentare come propria meravigliosa scoperta ciò che da tempo è noto a tutto il mondo
è indicato con la sola iniziale seguita da puntini; cfr. gherardini [s
chiama merdacchio. = deriv. da merda. merdaccinaro, sm.
? ». = deriv. da merdoccino. merdaccino, sm.
umani. = deriv. da merda, con doppio suff.
attenuto al peggio. = deriv. da merda, sul modello di letamaio, pollaio
il pasce. = deriv. da merda. merdame, sm. ant
liquido per forza. = deriv. da merda, col suff. spreg. -ame
. cappellaccia. = deriv. da merda. merdata, sf.
, né merdate. = deriv. da merda. merdèlla, sf. dial
, arrogantaccio. = deriv. da merda, con doppio suff. merdino
dagli giù. = deriv. da merda. merdòcco (merdòco)
unguento usatoper la depilazione. francesco da canni, lxxxviii-n-574: mistiando di merdocco
e acqua e ranno e la lancetta da cavar sangue... e l'unguento
cavar sangue... e l'unguento da far cadere il pelo, che noi
di diciott'anni rompevano i patti fatti da uomini di sessanta. 2. dimin
). - anche sostant. lapo da castiglionchio, 103: cominciarono a aettare
6-48: questa merdosa di mogliama, da che l'è del casato del mal anno
10-50: spesso, sia alla fortezza da basso sia ai giardini: o merdoso
quà intorno. = deriv. da merda', cfr. fr. merdeux.
giornata. = deriv. da merda, col suff. collett. e
bot. parenchima caratte rizzato da ampi spazi intercellulari, dovuti alla forma
. [xépot; 'parte 'e da [parenchima (v.);
370): oltre a questo n'avevan da lui di buone merende e d'altri
142: la merenda, nominata antichissimamente da noio e festo, ch'era il cibo
iii-277: quello, che si ha da fare, a far si prenda /
. la fece con suo commandamento partir da parigi. faldella, iii-113: per
, 5-6-327: si pare adunque che noi da costoro abbiamo il modo e la forma
pomeridiano. -in senso generico: dargli da mangiare. sacchetti, 80: ciascun
l'erba, in una radura circolare limitata da fusti di pioppi giganteschi. cassola,
verenda 'pudende ', deriv. da ver èri 'vergognarsi '(cfr.
non conosceva. = deriv. da merenda1. merendante (part.
elefanta, è in gran parte occupato da famiglie merendanti. merendare, intr
desinano un'altra volta e beono. mariano da siena, 3: in sul vesparo
: la vedova illuminata clessidra era già da più anni la signora orrenda, la squarquoia
mosso ad amare madonna gentile, amata da molti giovani, è questa: ch'
'fare merenda ', denom. da merenda. merendino, sm.
ritrovato, / in somma una spesetta da poeta. arlia, 1-219: quando
region. il seme granito che sta, da solo, all'estremità della spiga del
piano per piano c'è tre caselline da una parte e tre da quell'altra e
è tre caselline da una parte e tre da quell'altra e per lo più,
topo e piccoli fiori scarlatti. dino da firenze [tommaseo]: ancora è ottima
quoco, / giotto, vile e da poco, / merendone. moniglia, 1-iii-325
donaccia, che se'grande e giovane / da regger ogni verso. fagiuoli, 1-4-367
: merendonàccio! = deriv. da merenda1, col suff. degli accr.
provveggono i nostri fanciulli... e da queste vien poi loro l'occasione di
li loro bambocci. e queste son da loro chiamate 'merenducce '.
ricevon cosa veruna per questo atto meretricale da quei del luogo, perciò che hanno
viver loro. = deriv. da meretrice. meretricare (meritricare)
esercitare il meretricio ', denom. da meretrix * meretrice '. meretrice (
diciamo che al postutto le meretrici sono da schifare. imperniò che mischiarsi con loro
prima prezzo non riceve. s. bernardino da siena, iv-257: la mano che
fuoco l'abbrucerà, ché 'l consumerà da ogni grazia di dio. m. savonarola
dice: / èvvi, ben mio, da far colazione? nannini [ammiano]
questi tali, accompagnati ciascuno per sé da cinquanta compagni, subito che gli entrano nelle
elena ed onfale, / dalila meretrice da le risa, / terribili, erodiade regale
la filosofia abbia cacciate le muse poetiche da boezio, sì come femmine meretrici e
leggi di toscana, 2-145: sia da loro diligentemente provvisto che le cortigiane meretrici
aver marito, menano nondimeno scopertamente vita da meretrici. -finanz. ant. gabella
... in modo alcuno liberare da qualsivoglia tassa meretrice alcuna di qualsivoglia sorte
volontieri di vedere che quello che cava da loro il prencipe lo doni a buffoni o
di vergini avean come licenza di vivere da meretrici. forteguerri, 6-95: un legge
posto. carducci, ii-1-305: polemica da me sostenuta con quella turpe meretrice che
a la magnificenzia, respose che essa averia da consumare in una ena cento sexterci.
o merto. carducci, ii-5-188: da un pezzo litigo con tutti, e tratto
amore e amante. carducci, ii-1-5: da la mia culla povera fuggì la meretrice
., 13-64: la meretrice che mai da l'ospizio / di cesare non torse
modo di meretrice. s. caterina da siena, iii-249: il corpo, che
in disonesto esercizio l'adoperano. zanobi da strata, 33: da te e per
adoperano. zanobi da strata, 33: da te e per te non sono fatte
: sul punto delle giostre ci sarebbe da fare qualche amena divagazione; si potrebbe
lat. merètrix -trxcis, nome verb. da merère * farsi pagare, guadagnare '
, sessuale. s. bernardino da siena, iv-296: [è peccato]
la donna. = deriv. da meretrice. meretriciaménte, avv.
il modo di comportarsi delle meretrici; da prostituta. salvini, 39-v-223
meretriciamente abbigliata. = comp. da meretricio1. meretricio1 (ant.
casti, i-2-177: se ne andò da monna cornificia, / sua confidente, assai
(unluogo). s. bernardino da siena, 473: una donna santa era
... fu solennissimo sta- lone da femine, esendo quello che ordinò in casa
disprezza il genere umano a tal segno da provocarlo con sfacciataggine meretricia,..
rettori romani, non erano ancora fatturate da isocrate e da que'parolai, né
, non erano ancora fatturate da isocrate e da que'parolai, né celebrate in atene
schivate nell'arte, ma anche quelle mosse da sollecitudine di bene, del pari,
. meretricio 'di meretrice 'o 'da meretrice \ meretricio2, sm.
case di meretricio erano già disserrate. imbottite da letto, coperte sudice sporgevano ai davanzali
armi di qualunque specie o con strumenti da punta o da taglio atti ad offendere,
specie o con strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, ovvero in
carnali scritture. = deriv. da meretricio1. meretrìzio, v.
di ventibuglia. = deriv. da mergo1. mèrgere1, tr.
mergere l'anime purgate nel fiume. erasmo da valvasone, 1 * 5-109: mal
quella sorta di componimento. = da emergere (v.), per aferesi
ed è levato in alto non commosso da alcuna onda, ed è stazzone molto
, e conosce ove sono le anguille da quel buco dal quale sfiatano...
1-133: quando l'aspra dea gli merge da mergère 'sprofondare, ficcare dentroal basso,
mesto amante, nuovo mergo, / chiuso da l'ombre, a lor si ritogliea
a lor si ritogliea, / e sbrigato da l'ombra, orrida e negra,
. mergus 'smergo, marangone ', da mergère 'immergersi mèrgo2, sm.