accettazione, c'erano appunto state messe da quelle. idem, 932: la cognizione
. atto mediante il quale vengono riconosciuti da un governo un diplomatico, un ambasciatore
accettazione deve giungere al proponente nel termine da lui stabilito. -prove di
arrivo di questa. = deriv. da accettare. accettévole, agg.
, bene accetto. bartolomeo da s. c., 3-7-7: vergogna
con molti altri figliuoli generarono. paolo da certaldo, 3: quanto più l'ami
dì della salute. = deriv. da accettare. accettevoléz2a, sf. l'
una preghiera. = deriv. da accettevole. accettevolménte, avv.
(223): awegnadio che noi da quinci innanzi fossimo poco solleciti della nostra promessa
dotta, lat. tardo acceptilatió -ónis, da acceptum ferre * accusare ricevuta '.
idem, 459: eravi dentro poca roba da vivere, accetto che vino v'era
machiavelli, 6-7-471: il conte guido intenderà da questi prigioni qualche disegno loro,.
.. e massime lo potrà intendere da quello scalengo, perché dicono esser uomo
altre nazioni è accettissimo. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
utili locuzioni toscane, divulgate... da qualche celebre e accetto scrittore. moravia
e tutto quel bell'accetto fattovi prima da quel suo accorto servitore, e poi
quel suo accorto servitore, e poi da lui. = lat. acceptus,
voce dotta, lat. acceptió -ónis (da accipère). accezióne2, sf
169: senza niuna accezione egli è da prosumere gran fermezza, gran sollecitudine e gran
1'acquietarsi. = deriv. da acchetare. acchetante (part. pres
acchetò gli animi de'cittadini. lapo da castiglionchio, 125: i detti due frati
/ se obbedirmi vorrai ». [sostituito da] manzoni, pr. sp.
però ch'io ricevetti tal ferita / da un ch'io vidi dentro a li occhi
acchetano, tutti l'ascoltano. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
casa, 2-4-143: laonde a quello è da acchetarsi, che una fiata piacque.
per la caccia delle farfalle, composto da un'asta, a un'estremità della
tutta la stradicciuola, che si vide comparire da lontano lo zio masi, l'acchiappaporci
ciuf- fetto, e si sollevava cosi da sé quattro braccia da terra. manzoni
e si sollevava cosi da sé quattro braccia da terra. manzoni, pr. sp
sentiva acchiappare, palpare, strimbellare, da quei diavoli che se la disputavano dall'
topo. pancrazi, 2-102: un cucciolo da caccia aveva acchiappata una lepre e ora
molti nel mondo, sono stati acchiappati da un tristo che non ha però avuto
ultimo. chi è stato già colto da qualche inganno o frode o danno altra
beffa). = deriv. da acchiappare. acchiappato (part.
. acchiapparello. = deriv. da acchiappare. acchiavacciare, tr.
chiudere ermeticamente. = deriv. da chiavaccio (v.).
con le spalle al muro. mino da colle, vi-1-226 (1-5): d'
a fare qualcosa. s. bernardino da siena, 224: la gente s'acchina
covare le uova. = deriv. da chioccia (v.). acchiocciato
se stesso. = deriv. da acchiocciolare. acchiocciolare, tr.
sugli orecchi. = deriv. da chiocciola (v.). acchiocciolato
nicchi] di figura acchiocciolati, differenti da quelli della cima. 2. rannicchiato
buonissimo effetto. = deriv. da acchiocciolare. acchioccolare, rifl. [
= dal fr. acquitter, deriv. da quitte * libero '(latino quietus
] riconoscere di primo acchito un imbecille da una persona seria. boriili, 2-177:
3-173: ma tutt'a un botto, da un angolo di una via, ecco
= fr. acquit, deverb. da acquitter (v. acchitare).
difficultà di respirare. = deriv. da acchiudere. acchiuso (part. pass
); gugliata, matassa. francesco da barberino, 201: se tu se'tessitrice
bel bello / con fil d'accia da femmina saputa. negri, 2-979:
= lat. acia * gugliata ', da acus 'ago '. àccia2,
, sf. ant. scure, ascia da combattimento. lucano volgar. [crusca
ferie torquato sopra le spalle. andrea da barberino [crusca \: erano tutti
tribunale divino andare esente... da gastigo proporzionato a quel fallo, che
far che sia alla grossa; abborracciare. da ciabatta, scarpaccia vecchia: e dicesi
i ritornelli. = deriv. da ciabatta (v.). acciabattato
acciabattio, sm. rumore confuso prodotto da chi cammina trascinando le ciabatte. =
trascinando le ciabatte. = deriv. da acciabattare. acciabattóne, agg.
, arruffone. = deriv. da acciabattare. acciaccaménto, sm.
, indebolire. = voce onomatopeica (da ciach!, il rumore di ciò che
, / or di sopra, ora da lato / dentro e fuor sempre acciaccato /
vertiginosamente. = deriv. da acciaccare. acciaccinare, intr.
sfaccendare. = voce tose, da doccino (cfr. ci acci are)
senza febbre totalmente, e solo accompagnata da que'soliti acciacchi, i quali sogliono
tutte le opere agresti vi sono tali da anticipare al colono una vecchiaia spesso acciaccosa
papini, 8-229: leggo un giornale da cima a fondo come un pensionato acciaccoso
pensionato acciaccoso. = deriv. da acciacco. acciaiate, tr.
suoi cibi. = deriv. da acciaio, con influsso del fr. aciérer
8-219: tra lui e l'albero da potare, o la zappa da raffilare,
albero da potare, o la zappa da raffilare, o il fieno da falciare
la zappa da raffilare, o il fieno da falciare non s'era mai messo nulla
2-43: i demoni industri, / da suffumigi tratti e sacri carmi, /
, chi dure anella commesse, chi da capo a piedi in arme, con mo-
d'acciaio. pascoli, 784: da me, da solo, solo con l'
. pascoli, 784: da me, da solo, solo con l'anima,
deledda, ii-99: un paesaggio chiuso da colline e dal mare luminoso, talvolta
d'acciaio, solcato qua e là da bianche strisce luminose. d'annunzio, iv-2-24
un ridimensionamento. = deriv. da acciaio, forse sul fr. aciérie (
il filo. = deriv. da acciaio. acciàio (ant.
, brando: in genere qualsiasi arma da taglio (cesoie, coltelli, ecc.
sopponga all'acciaro; e dolcemente / da vincigli mollissimi costrette / nelle gambe e
tipo di pavimentazione stradale in calcestruzzo sostenuto da una trama metallica continua. 9
= lat. tardo aciarium, da acies 1 punta, lama tagliente'.
acciaio per scrivere. = deriv. da acciaio. acciaiolino, sm.
d'acciaio. = deriv. da acciaio. acciaiòlo (letter.
sotto tacciamolo. s. bernardino da siena, 220: quando tu vuoi accèndare
la fiamma. = deriv. da acciaio. acciambellare, tr. (
e cade. = deriv. da ciambella (v.).
gode di autonomia, che si governa da sé (con libertà assoluta o limitata
sé (con libertà assoluta o limitata da un potere centrale). s
espressione di autonomia; emanato, istituito da un organismo che gode di autonomia.
che io ti ho indirizzate non movono da consigli o suggerimenti di cotesti signori:
4. dir. lavoro autonomo: prestato da una persona senza vincoli di subordinazione nei
. tariffa doganale autonoma: non vincolata da trattati internazionali. 6. anat.
7. bot. movimento autonomo: provocato da cause interne; autotropismo. =
, gr. aòxóvoploi; (comp. da aòxó? * da sé 'e
; (comp. da aòxó? * da sé 'e dal tema di vèlico
umiltà di autopanegirista. = comp. da auto- (gr. aùxót; * da
da auto- (gr. aùxót; * da sé ') e panegirista (v.
parcheggio per autoveicoli. = comp. da auto1 e parcheggio (v.).
un reparto. = comp. da auto1 e parco (v.).
, non sempre complicati, che non vanno da luogo a luogo, come *
della località. = comp. da auto- (gr. aùxói; * da
da auto- (gr. aùxói; * da sé ') e pianoforte] (v
pilota automatico. = comp. da auto- (gr. aùxó <; *
auto- (gr. aùxó <; * da sé ') e pilota (v.
autopista, sf. pista naturale percorsa da autoveicoli (nelle regioni desertiche)
desertiche). = comp. da auto1 e pista (v.).
già solidificate. = comp. da auto- (gr. aòxó? * da
da auto- (gr. aòxó? * da sé ') e pneumatolisi (v
polarizzazione automatica. = comp. da auto- (gr. aùxós 'da sé
. da auto- (gr. aùxós 'da sé ') e polarizzazione (v
, sf. biol. fenomeno presentato da alcuni organismi, che consiste in un aumento
ecc.). = comp. da auto- (gr. aùxó? 'da
da auto- (gr. aùxó? 'da sé ') e poliploìdia (v
chi tocca tocca. = comp. da auto1 e pompa (v.).
distinguerle dalle someggiate. = comp. da auto1 e portato (v.).
arrivano in orario. = comp. da auto1 e postale (v.).
e non giustificati. = comp. da auto- (gr. ocùtó? 4
auto- (gr. ocùtó? 4 da sé ') e opposizione (v.
regola un'autopresentazione. = comp. da auto- (gr. aùró ^ 4 da
da auto- (gr. aùró ^ 4 da sé ') e presentazione (v.
. autopromuòvere, rifl. promuoversi da sé. c. e.
, indefessissimo tutore. = comp. da auto- (gr. aùxót; 4da sé
per l'ossigeno, ed è usata da chi deve lavorare in ambienti in cui l'
ambienti in cui l'aria è inquinata da sostanze tossiche o asfissianti). =
o asfissianti). = comp. da auto- (gr. aùxói; 4 da
da auto- (gr. aùxói; 4 da sé ') e protettore (v.
sf. esame di un cadavere compiuto da medici specializzati (periti settori) per accertare
,... devono essere eseguite da medici abilitati all'esercizio professionale.
comp. dal gr. aùtó? 4 da sé 'e 4 vista ').
cercare un'autopubblica. = comp. da auto1 e pubblico (v.).
della carrozzeria). = comp. da auto1 e pubblicitario (v.).
. gadda, 158: un auto-pullman giornaliero da piazza colonna: cinquanta lire andata e
andata e ritorno. = comp. da auto1 e pullman (v.).
). = neol. comp. da auto- (gr. aùtó <; 4
auto- (gr. aùtó <; 4 da sé ') e punizione (v
radioricevente e trasmittente. = comp. da auto1 e radio (v.).
localizzazione). = comp. da auto- (gr. ocùrót; 4 da
da auto- (gr. ocùrót; 4 da sé ') e radio
raduno automobilistico. = comp. da auto1 e raduno (v.).
mio autore; / tu se'solo colui da cu'10 tolsi / lo bello stile
seggio aristotile, qual altro autore si ha da seguitare nelle scuole? idem, 878
la ragione che comunemente se n'adduce da gli autori che sin qui hanno scritto dottamente
cose a fondo negli autori classici, allettati da questa facilità, si contenteranno di vederle
io la suppongo uomo di tanto coraggio da palesarsi tale. cesarotti, i-113:
lo studio degli autori classici così lontani da noi, risponderei: « nell'equilibrio:
si fa è quella personale degli autori, da quelli che ci furon cari appena preso
maestri. -d'autore: eseguito da un artista noto e apprezzato.
osservinsi le leggi; inasprito anche egli da certe poesie senz'autore, che svertavano
voce dotta, lat. auctor -òris (da auctum, supino di augère *
non sapete voi che autore viene da auctum supino del verbo augeo, che vuol
terza lettera c, può discendere da due principii: l'uno si è d'
è d'uno verbo molto lasciato da l'uso in gramatica, che significa tanto
* autore 'viene e discende da questo verbo, si prende solo per li
= voce scient. comp. da auto- (gr. aòró? 'da
da auto- (gr. aòró? 'da sé ') e reattore (v
cui è applicato. = comp. da auto- (gr. ccùzòc, 'da sé'
generale del mondo. = comp. da auto- (gr. ocùtó <; '
auto- (gr. ocùtó <; 'da sé ') e regolazione (v
. = voce scient. comp. da auto- (gr. ocùtóq * da
da auto- (gr. ocùtóq * da sé ') e respiratore (v
nella pallanuoto). = comp. da auto- (gr. aùtóg * da sé
. da auto- (gr. aùtóg * da sé ') e rete (v.
stirpe nemica e vincitrice. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
, 2-56: sbagliar tutto potevano, da cima a fondo, i grandi, i
gli ingegneri... ed erano da tutti onorati e chiamati maestri, con pelliccia
= lat. tardo auctorabllis (da auctoràre 'dare autorità ').
premuroso dei giorni innanzi, nobilitato da una autore volezza intelligente,
più graziosa. = deriv. da a [i] utorio (v.
la giornata. = comp. da auto1e rimessa (v.); registr
rimessa (v.); registr. da panzini, iv-47: « autorimessa
a sé. = comp. da auto- (gr. ocùtó <; 'da
secco) a causa di ossidazioni provocate da microrganismi o fermentazioni (può essere seguita
dall'autocombustione). = comp. da auto- (gr. ocùtóc * da sé
. da auto- (gr. ocùtóc * da sé ') e riscaldamento (v
la sua poetria. = deriv. da autore. autorità, sf. capacità
: valore, efficacia. bartolomeo da s. c., 10-3-9: l'
cecchi, 1-153: non ho autorità da stabilire l'esatto contributo creativo che quella
di contentar le sue voglie, ma da far resistenza ancora quando il marito la
quel pregio, di quel valore proveniente da scienza, da senno, o da prudenza
di quel valore proveniente da scienza, da senno, o da prudenza, che
proveniente da scienza, da senno, o da prudenza, che rende i detti d'
è il principio d'ogni governo esercitato da una volontà che rappresenta e fa valere la
: arrivò in un paese che era abitato da uomini, donne, ragazzi cattivi,
, ragazzi cattivi, e perciò dava molto da fare alle autorità. deledda, ii-362
testimonianza autorevole. -anche: testimonianza proveniente da fonte ritenuta infallibile (perciò ammessa senza
, conv., iv-vi-3: è dunque da sapere che 'au- toritade 'non
se nella decisione di una causa è da uno canto qualche viva ragione, dall'
quali credo che sono più tosto storciute da voi che da gli altri. galileo,
che sono più tosto storciute da voi che da gli altri. galileo, 1015:
dottrina per autorità, che l'abbiate da ammettere, ma per mostrare la conformità
: ma che servono le autorità? ragioniamo da noi, e decidiamoci secondo che ci
esempio autorevole. -anche: normatività derivante da uso antico e celebrato (soprattutto in
l'autorità, perché non mi truovo capo da cercarle. muratori, 5-i-10: siccome
a sostegno di un'argomentazione. francesco da barberino, 4-339: e con queste "
benissimo tutte le parole e autorità dette da lui, e quelle ho sempre mandate
di classe, con fermata da una netta vittoria. = voce
= voce dotta, lat. auctorìtas (da auctor); cfr. autore.
* autorità '; voce registr. da panzini, iv-47. autoritarismo, sm
. = fr. autoritarisme (da autoritaire: cfr. autoritario).
e perfettibile. = deriv. da autorità. autoritratto, sm.
dell'autore. = comp. da auto- (gr. < xòtó <;
delle voci dev'essere autorizzata, anzi estorta da qualche novità di cosa. compagnoni,
metastasio, 1-8-178: dal tuo favor, da tante / tue regie offerte autorizzato assai
mi credo, / signor, grazie da te. manzoni, pr. sp.
salvini, 39-iii-215: una opinione ricevuta da più nazioni, e da i savi
opinione ricevuta da più nazioni, e da i savi di quelle autorizzata, perde molto
', secondo che è il concetto da manifestare. 'ho chiesto l'
, consenso espresso o tacito dato da persona capace ad un'altra, che non
a cui è intestato è concesso (da parte dell'autorità competente) l'esercizio
, il divieto generale di portare armi da fuoco). einaudi, 1-163:
autorisation (docum. nel 1419), da autoriser (sec. xii);
sec. xii); voce registr. da tommaseo [s. v.]:
aerodinamiche particolari. = comp. da auto- (gr. aùxóc; 4 da
da auto- (gr. aùxóc; 4 da sé ') e rotazione (v.
. motoscafo. = comp. da auto1 e scafo (v.).
fuoco). = comp. da auto1 e scala (v.).
a circuito aperto. = comp. da auto- (gr. aùxó <; 4
auto- (gr. aùxó <; 4 da sé ') e scarica (v.
l'autoscatto. = comp. da auto- (gr. aùxót; 4 da
da auto- (gr. aùxót; 4 da sé ') e scatto (v.
comp. dal gr. aòxó? 4 da sé 'e dal tema di axoruéco
guida per automobilisti. = comp. da auto1 e scuola (v.).
dall'autorità pubblica. = comp. da auto1 e servizio (v.).
viene inoculato. = comp. da auto- (gr. aùxó? 4 da
da auto- (gr. aùxó? 4 da sé ') e sieroterapia (v.
igienici. = comp. da auto- (gr. ocùxóg 4 da sé
. da auto- (gr. ocùxóg 4 da sé ') e sifonaggio (da
da sé ') e sifonaggio (da sifone). autosìntesi, sf.
spirito. = neol. introdotto da g. gentile, comp. da auto-
introdotto da g. gentile, comp. da auto- (gr. aùxó? 4
auto- (gr. aùxó? 4 da sé ') e sintesi (v.
, gr. aùxóaixoc; 'che si procura da sé il cibo ', comp.
sé il cibo ', comp. da ocùxó <; 4 da sé 'e
, comp. da ocùxó <; 4 da sé 'e otxot; 4 cibo '
a motore. = comp. da auto1 e slitta (v.).
soluzione propria. = comp. da auto- (gr. aùxó? 4 da
da auto- (gr. aùxó? 4 da sé ') e soluzione (v.
altro sesso). = comp. da auto- (gr. aùxóc; 4 medesimo
di posa. = comp. da auto1 e sonoro (v.).
lontano). = comp. da auto- (gr. aùxói; 4 stesso
delle pavimentazioni. = comp. da auto1 e spanditrice (v.).
spazzare le strade. = comp. da auto1 e spazzatrice (v.).
delle due diverse forme di atti volitivi, da noi chiamate economica ed etica.
= neol. dotto, comp. da auto- (gr. aùxói; 4 da
da auto- (gr. aùxói; 4 da sé ') e osservazione (v
ossida direttamente. = comp. da auto- (gr. aùxó <; 'stesso'
sostanza operata, anziché dall'aria, da un composto chimico ricco di ossigeno.
ricco di ossigeno. = comp. da auto- (gr. ctùròt; 'da sé'
. = neol., comp. da auto [bus] e stazione (v
automobile club. = comp. da auto1 e ostello (v.).
restitutore. = comp. da auto- (gr. aùxó <; 4
auto- (gr. aùxó <; 4 da sé ') e stereoscopico (v.
diversa). = comp. da auto- (gr. aùxói; 4 da
da auto- (gr. aùxói; 4 da sé ') e sterile (v.
le merci si dispongono automaticamente in modo da riempirla al completo, senza bisogno di
di manodopera. = comp. da auto- (gr. ocùxó <; 4
auto- (gr. ocùxó <; 4 da sé') e stivante (part.
un passaggio rivolta con cenni di arresto da un pedone fermo sulla strada a un
= voce internazionale, comp. da auto1 e ingl. [to']
grandi centri, destinata a essere percorsa da autoveicoli con pneumatici, perciò costruita per
lento e non motorizzato, sono protette da speciali limitazioni laterali, come siepi, scarpate
, ecc., non sono interrotte da passaggi a livello o incroci, e
degli autoveicoli. = comp. da auto1e strada (v.); voce
(v.); voce registr. da panzini, iv-47: « autostrada,
se stesso. = comp. da auto- (gr. aùxó? 'da sé'
di solitudine. = comp. da auto- (gr. aùxó? 4 da
da auto- (gr. aùxó? 4 da sé ') e sufficienza (v.
all'autosuggestione. = voce registr. da fanzini, iv-47: « autosuggestione:
questo senso il verbo montarsi o montarsi da sé ». autosuggestionare, rifl.
se stesso. = deriv. da autosuggestione. autosuggestióne, sf.
confermarla). = comp. da auto- (gr. aùxó <; 4
auto- (gr. aùxó <; 4 da sé ') e suggestione (v.
.);. voce registr. da fanzini, iv-47 (v. autosuggestionabile)
comandi). = comp. da auto1 e telaio (v.).
aria). = comp. da auto- (gr. aùxóg 4 da sé
. da auto- (gr. aùxóg 4 da sé ') e tempra (v.
all'aria. = comp. da auto- (gr. aùxó? 4 da
da auto- (gr. aùxó? 4 da sé ') e temprante (part
a 'xóxonoi; 'che si imprime da sé '). autotomìa,
. dal gr. ocùtói; 'da sé 'e dal tema del gr
non si sfiducia. = comp. da auto- (gr. aùxói; 'da
da auto- (gr. aùxói; 'da sé ') e tormentatore (v.
. e chi veda ogni traduzione derivare da questo originario autotradursi, non può più
ad un'altra. = comp. da auto- (gr. aùxó? 'da
da auto- (gr. aùxó? 'da sé ') e tradurre (v.
autoveicoli. = comp. da auto1 e traino (v.).
gli stessi. = comp. da auto- (gr. auxó? * da
da auto- (gr. auxó? * da sé ') e trasformatore (v.
emorragica). = comp. da auto- (gr. aùxó <; 'da
., come prova di disinteresse da parte dello stato verso la precaria situazione dell'
degli autotrasporti. = comp. da auto1 e trasporto (v.).
un autotreno. = deriv. da autotreno (come * macchinista 'da *
. da autotreno (come * macchinista 'da * macchina'). cfr. fanzini
il trasporto veloce di passeggeri, costituito da un'automotrice e da un numero variabile
passeggeri, costituito da un'automotrice e da un numero variabile di rimorchi (o
automotrici). = comp. da auto1 e treno (v.).
le piante con clorofilla) di produrre da sé le sostanze organiche di cui
senza ricorrere a sostanze organiche elaborate da altri esseri). = voce
comp. dal gr. aùxó? 'da sé 'e xpocpyj 'nutrimento
gr. aùxóxpocpo? * che si nutre da sé '(cfr. autotrofia
ecc.). = comp. da auto- (gr. aùxót; 'da
da auto- (gr. aùxót; 'da sé ') e tropismo (v.
. tutela dei propri diritti fatta personalmente da un privato (consentita dalla legge solo
ottenere giustizia). = comp. da auto- (gr. aùxóg 'da sé
. da auto- (gr. aùxóg 'da sé ') e tutela (v.
interno. = comp. da auto- (gr. aùxó? * da
da auto- (gr. aùxó? * da sé ') e vaccino (v.
è la realtà assoluta, non distinguibile da quella a cui si torna nella vita
vita pratica. = comp. da auto- (gr. aùxó? 'da
da auto- (gr. aùxó? 'da sé ') e valutare (v.
registro automobilistico. = comp. da auto1 e veicolo (v.).
cilindrata). = comp. da auto1 e vettura (v.).
autocamionale). = comp. da auto1 e via (v.).
. autre, spagn. otro (da un anteriore * autro), e le
= voce dotta, lat. autumnalis (da autumnus * au tunno '
declinare. quasimodo, 91: da me divisa s'autunna / ai moti
e dichina. = deriv. da autunno (sul modello del lat. autumnare
ignuda ch'àe molti tempi e che da lei si parta gioventute e venga aprossi-
ricollegavano al verbo augère (auctum), da cui anche la grafia auctumnus. cfr
accrescimento in lunghezza della pianta (formato da una lancetta mobile che, collegata con
, più grandi di quelle della cellula da cui ha origine, riproducono le dimensioni
. = voce dotta, comp. da auxo- (dal gr. ardevo) *
oste loro. = deriv. da avaccio. avaccézza, sf.
alla penitenza. = deriv. da avaccio. avacciaménte, avv.
che hai voluto. = deriv. da avaccio. avaccianza, sf.
sì, che mai non riede. francesco da barberino, iii-122: se vuo'
mutamento di consiglio ne le cose da uno essere ad uno altro, avaccianza
di ritornamento. = deriv. da avaccio. avacciare, tr.
, e a darvi esecuzione. bartolomeo da s. c., 16-2-11: molto
e molto tolse lo 'ndugiare. francesco da barberino, iii-403: e per gli
avaccio, voce nostra, non sia tratta da avacciare, che è affrettare, molto
opere sue, che lui. francesco da barberino, iii-126: il veghiare / è
occhio sereno. = deriv. da avaccio. avacciataménte, avv. ant
-più avàccio: piuttosto. guidotto da bologna, v-196-163: è da riprendere
guidotto da bologna, v-196-163: è da riprendere colui che, quando navica,
se levò tosto in viaco / miser righetto da baexe nato / e sì parlò corno
desio, / lo quale è 'n me da poi / ch'i'vidi quel che
o mio. = deriv. da avale, dal lat. aequàlis * eguale
(avallo) il debito contratto da altri (impegnan dosi al
attribuire fede. = deriv. da avallo. avallato (part.
d'un vaglia firmato mantovani orsetti e avvallato da me. panzini, iv-48:
propria firma per un debito contratto da altri (con l'impegno di
di pagamento in caso d'inadempienza da parte del debitore). boccardo
poco profondo compiuto con i comuni mezzi da scavo (perciò detto anche pozzo a
superficiali. = comp. da avari- (da avanti) e pozzo (
= comp. da avari- (da avanti) e pozzo (v.)
senza cravatta. = deriv. da la habana, capitale dell'isola di cuba
locuz. arma ad avancarica: arma da fuoco che si carica dalla volata.
lunghissima. = comp. da avan- (cfr. avamposto) e caricare
un'esca trasse. = deriv. da avanno, forma dial.: * quest'
; cfr. l'ant. uguanno (da cui anche la forma uguannotto).
di avanscoperta, oggi è l'aereo da ricognizione. soldati, in: egli sospettò
guitti di varietà e avanspettacolo, donnette da marciapiede coi loro amici.
; innanzi, dinnanzi. giacomo da dentini, 2-24: avendo gran disio,
accettammo l'invito d'un cartello bianco che da un uscio vetrato diceva: 'avanti
chiusi come conigli. se c'è da cambiar vita, avanti, metteteci fuori
6-179: chi poteva immaginare che avessero da dirsi tante cose, due che poche
fiore è fiorito, ma il frutto ha da maturare, avanti di marcire. e
666): don abbondio, pregato da lui di fissare il prezzo, si fece
-figur. mettersi in vista, darsi da fare per riuscire in un'impresa,
-disus. non essere più avanti da niurìaltra cosa: non essere buono ad
lui ancora con tutte le sue ricchezze da niuna altra cosa essere più avanti che
niuna altra cosa essere più avanti che da saper divisare un mescolato o fare ordire una
, 1-3 (90): io ho da più persone inteso che tu se'savissimo
. -da ora in avanti, da qui avanti: da ora in poi
ora in avanti, da qui avanti: da ora in poi, d'ora innanzi
è. corsini, 14-8: va'da qui avanti / a guerreggiar co'i
, 40-ii-275: niun professore di lettere da ora in avanti parli... degl'
, 9-188: prima di ogni ballo, da una certa sera in avanti, fu
di nuocerti, ma il modo trovato da lui, col quale egli si ricuopre,
pianelle. = comp. da avanti e camera (v.).
onne cosa mostrata. = comp. da avanti e detto (part. pass,
, identica. = comp. da avanti e ieri (v.);
locomotive. = comp. da avanti e giorno (v.).
senza avantiguardia. = comp. da avanti e guardia (v.);
del cannone, per trasportarlo con velocità da un luogo all'altro. barilli, 2-113
di vita, di condizione. bartolomeo da s. c., 29-2-4: alli
famiglie de i professori si perpetuassero, e da i padri ammaestrati i figli le esercitassero
elevati, e che sono in fortuna da potersi alzare a grandezza, sempre si
del corso avanza molto; / entra da un lato, e fuor per l'altro
che s'avanzava; e andava squadrandolo da lontano, con uno sguardo sospettoso. zanella
andò, in niente potendosi avanzare. paolo da certaldo, 296: fa che tu
migliorare la propria condizione. giacomo da lentini, 3-13: spesse volte vidi,
di gran cose per avanzarsi. busone da gubbio, 148: assenpro vi diamo
ha ne'fatti della guerra il tempo da avanzare, e per riposo lo indugia,
per avanzarsi in istato, non è da credere che omettano di cercare di quello che
primo colpo aspro e mortale / fossi da sé, per avanzar sua impresa, /
primo colpo aspro e mortale / fosse da sé, per avanzar sua impresa /
che furono le trincere, pian- taronsi da quella parte alcuni cannoni con altri pezzi
bene che i giovani siano tenuti lontani da questi spettacoli? oso avanzare i miei
dovere avere avuto marito, non sappiendola da sé partire, non la maritava.
, è in molte cose avanzato da loro. girone il cortese volgar.,
destrezza tutte le altre avanzava. paolo da certaldo, 306: t'ingegna e sforza
i-17: non credo che siano molto da ascoltare quelli che credono che certi passi sublimi
li altri angioli. s. bernardino da siena, 404: l'anello avanza il
persone,... non sei visto da quelle, perché [i tramezzi]
mezzo al carosello, roger si dava da fare per proteggere una chitarra, mentre,
... per non essere prevenuto da quelli che si dilettano di profittare delle
abante 1 avanti '(comp. da ab e ante * prima, davanti '
avanza di vita riconoscerlo dal magnifico giuliano e da pagolo vostro. ariosto, 14-2:
in modo, che non mi avanzava tempo da chiacchierare. mazzini, ii-228: il
giusti, iv-62: ha una bontà da assomigliarsi a quei pani del vangelo,
. 5. tr. mettere da parte, risparmiare; avere in più
grandissima quantità di denari avanzarono. paolo da certaldo, 142: e anche, perché
avanzarsi la fattura, / s'hanno unto da sua posta lo stivale. idem,
voglio. se io avessi uno che avanzasse da me, gli tirerei una fucilata dalla
va rifrustando e piluccando le cose malmenate da tutti, un boccon di questo e di
2. che è uscito illeso da un grave pericolo; scampato, superstite
furor della spartana / emula spada ha da versarsi tutto. baldinucci, 1-17: questo
giusti, i-536: un eroe comodissimo da celebrarsi a tempo avanzato e a un
facciamo tesoro e traiamo profitto sì e no da un po'd'amore, che loro
arme avanzator de la sua ensegna. busone da gubbio, 34: la seconda
della repubblica. = deriv. da avanzarex. avanzatóre2, agg.
utilità propria. = deriv. da avanzare2. avanzerano, sm.
in una competizione). busone da gubbio, 139: il grido andò per
di giuochi e prodezze, erano incitati da molti, e a loro erano proferte
e prodezze. = deriv. da avanzare1. avanzévole, agg.
fatte. = » deriv. da avanzare1. avanzo1 (anche avvanzo
molti awanzi. = deverb. da avanzare1. avanzo2, sm. tutto
.]. s. bernardino da siena, 350: mangiavo quelle che io
gettava con un atto rapido qualche avanzo da un canestro. idem, iv-2-237: il
tozzi, ii-467: ad un tratto, da qualche finestra, buttavano una cartata di
esso [monte] si scuopre anche da lontano un gran casalone,...
avanzo cadente, decrepito, abbandonato da tutti i suoi cari. leopardi,
che non credo mi possa fruttar tanto da fare qualche avanzo per comprarti una quarantina
; / perché il destrier, se da la spada resta / alcun mal vivo avanzo
percorso nel senso della rotta iniziale compiuto da una nave in accostata. ioc locuz
di canne. rosa, 148: ceffi da galea, schiuma d'ergasti, /
: rigattiere... a noi viene da rigaglie, che intendiamo robe diverse di
(avaréggio). ant. comportarsi da avaro. soldanieri, xiv-88:
sanza borsa. = deriv. da avaro. avarézza, sf. ant
ellino dovrebbero. = deriv. da avaro. avarìa, sf.
un'incrinatura appena visibile, sia tale da rendere momentaneamente inutilizzabile il pezzo.
per compensare il danno sofferto nel viaggio da essa o dalle merci. boccardo
risarcimento di certi determinati danni, o da fortuna di mare o da fatale accidente
, o da fortuna di mare o da fatale accidente. = dall'ar.
'awàriya 'merce avariata ', deriv. da 'awdr 'danno, deterioramento ';
ed è uno dei vizi capitali, da cui cioè discendono altri innumerevoli peccati)
, verme che non posa. bartolomeo da s. c., 26-1-8: l'
similmente nel mangiare e nel bere. paolo da certaldo, 342: giuda scaleotto per
in esso. s. bernardino da siena, 868: sai che cerchi,
avarìzia!: esclamazione scherzosa, usata da chi si decide a fare una piccola
dotta, lat. avaritia (deriv. da avarus 1 avaro ').
avarizzare, intr. ant. comportarsi da avaro. ottimo, ii-333:
, ch'erano avarissimi e superbi. bartolomeo da s. c., 26-2-1:
più ha, più disidera. francesco da barberino, ii-256: face l'avaro
condizione dell'avaro: che quando è punto da alcuno in simil forma, s'avvisa
prendendo superchia solficitudine d'acquistare; ma da poi che avrà acquistato, sarà fatto
i poveri. s. bernardino da siena, 868: che se tu consideri
, ma qualunque pareva loro, mossi da qualsivoglia avara o ambiziosa cagione. idem,
terra, a la tua séte / son da l'avara luna almen concesse / sue
uomo che non fu né tanto avara da trincierarsi in se stessa contro le miserie
le miserie comuni, né tanto stoica da opporsi deliberatamente ad esse. alvaro,
chiabrera, 4-1-417: or che lungi da noi carreggia il sole, / avaro
poco amica nelle sue imprese cavalleresche -ma da ch'ei s'arrolò mio scudiere, ed
ventiquattr'ore, gli fu avarissima di occasioni da poter segnalare il suo zelo. idem
a quel punto misera e partita / da dio anima fui, del tutto avara:
dio, o almeno come un essere originato da stirpe celestiale. panzini, iv-48:
, 167: tu che nascesti dio da un piccolo ave, / dalla sorrisa paroletta
e ve n'erano di tanto lontane da aversi comodamente il tempo di recitare tre
cielo imbiancava nell'alba una campana, da una pieve, suonò l'ave del giotno
.. / intento a farti archi da saettare / col legno della flèssile avellana.
= lat. [nux] abèlldna, da abèlla (città della campania),
abèlla (città della campania), da cui proveniva un'ottima qualità di nocciuole,
e i nespoli, potranno star partiti da dodici infino in venti piedi. spolverini,
dall'avellano. = deriv. da avellana. avèllere, tr.
avello una tavola apparecchiata con molte cose da mangiare, e due uomini, come
e due uomini, come lui vestiti da morto, sotterrati vivi. sempronio,
; e credo che venga questo vocabolo da evello, evellìs, poiché la terra s'
arcangelo, lo quale quando mandato fue da dio a la beata vergine maria,
deila scimmia: « guardati dai segnati da cristo! ». 2.
di malinconia. panzini, i-55: da pochi istanti era suonata l'avemaria e
nelle avene aristate, che si distinguono da quelle mancanti, le avene mutiche)
alamanni, 4-1-129: or son pei campi da 'nfelice avena / e steril loglio vinti
l'avena o vena, addiman- data da noi semplicemente anco biada, relativamente al-
.. non ancor falciata, ove da per tutto tremolavano i fiori scempii e
padroni del cielo. ma a un tratto da un ultimo campo d'avena s'alza
ella piange, i suoi lamenti / rotti da un chiaro suon ch'a lei ne
avene. carducci, 91: e spirò da l'antica urna commossa / di cetere
vino en sacramento stante, / che da lo preite sirà consecrato ». francesco da
da lo preite sirà consecrato ». francesco da barberino, 73: le donzelle avenanti
docum. nel sec. xi), da avenir * venir bene '(
sf. ant. avvenenza. giacomo da lentini, 10-44: e tutto quanto vio
di belleze. = deriv. da avenante. aveniménto, sm.
parole. = deriv. da avenante. avenina, sf. alcaloide
/ non abi l'umilitate, però da deo fui reprobata. dante, vita
tu, che tu non l'abbi da dio? e se tu l'hai avuto
dio? e se tu l'hai avuto da lui, perché te ne glorii,
glorii, come se tu l'avessi da te? machiavelli, 153: ai romani
bove; anco un roteilo, / da tanto tempo, ch'ha riperso il
piue ha, più vuole. bartolomeo da s. c., 17-4-12: iniquissima
è. -con l'oggetto determinato da un complemento predicativo. dante,
travaglio, che nullo avere. bartolomeo da s. c., 5-2-5: suolsi
sanza malagevolezza si poteo avere. francesco da barberino, 3-354: ed averete tanto
i camarlinghi] ad intrata in uno libro da una parte tutti 11 danari..
del misero stato ove noi semo / condotte da la vita altra serena / un sol
e che essi capitani niuno salario abbiano da le dette leghe, o vero
le dette leghe, o vero da alcune di esse. machiavelli, 136:
questi tali cercatori [di cose antiche] da quei tali villani avevano alcuna volta per
: il console terenzio... vinto da annibaie, per suo errore, pur
de l'erculeo segno, / riportàr prede da l'isole vostre, / che faranno
/ che. m'ebbe poco men fin da le fasce. 8. per
in una località). bartolomeo da s. c., 2-15: la
/ altra donna che sia. compagnetto da prato, v-128-24: per ira del male
avesti e non per amore; / ma da che m'hai, sì m'è
): donna, io ho avuto da lui, ch'egli non ci può essere
ad alcuno. 17. seguito da avverbio di luogo, indica rapporti di
, sarebbe avuta preziosa. bartolomeo da s. c., 25-2-4: i
. villani, 9-283: pietro landolfo da roma, montò in tanta audacia e
azione per mezzo della preposizione a o da: dover fare. iacopone,
, tanto so annichilato; / faite da me stromento, servo recomparato; / donna
e che la vidde che fu presa da questi becchini che la avevano a sotterare
15-i-51: facendo le viste ch'avessimo da scrivere per roma. anguillara, 13-56:
13-56: se l'arme s'han da dare al proprio erede, /..
che v. s. illustrissima abbia da rimaner consolata. goldoni, iii-283: se
. goldoni, iii-283: se avessi da scrivere in versi, mi sarebbe più facile
.. questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai.
quei poveri bambini... avevano da fare col più crudele di tutti gli orchi
avere a venire, dimani domenica, da lei a pranzo, le mando questo
c'è niente di male perché s'ha da morire tutti, se uno non morisse
4-60: il terreno dove s'avrebbe da edificare la nuova cittadella di esculapio era
la nuova cittadella di esculapio era già da tempo tenuto d'occhio. pavese,
i-31: mi dolevo di non guadagnar tanto da pagarle [a cilia] ogni mio
mirar ebbe. 22. seguito da un sostantivo acquista il significato determinato dal
, o analogo a quello del verbo da cui questo è derivato. novellino,
.. gli cacciarono di spuleto. busone da gubbio, 23: avendo considerazione
ammirazione. alamanni, 6-11-90: né da principio volontade avia / d'esser seco
23. unito con un verbo dalla preposizione da o dalla particella che: essere in
grado, avere la possibilità. -avere da fare: essere molto occupato. guittone
che fin tanta fretta? -io ho da far. cellini, 1-25 (69)
. cellini, 1-25 (69): da tutti avevo da fare, in modo
(69): da tutti avevo da fare, in modo che io guadagnavo molto
idem, purg., 5-77: quel da esti il fe'far, che m'avea
hanno in odio il sole, / tempo da travagliare è quanto è 'l giorno.
o nell'estremo / caduta, o da sì lunga ira contrita, / non è
xxvii, preso, come crediamo, da que'buon testi che egli ebbero;
questa / remota sala. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
. -avere avere, avere ad avere o da avere: essere creditore. stefani
chiesto certi denari, ch'egli aveva aver da lui. -averla (o avercela
di montagna. panzini, i-259: ma da qualche tempo l'aveva su anche con
un'altra domanda su quello che avesse da rimproverarmi. tacque guardando il tavolo e non
capitale, non così agevolmente ci partirebbe da sé. -avere o averci a
o non averci) fare, o da fare con qualcuno, con qualche cosa,
relazioni, interessi comuni, o anche da contendere. fra giordano, 3-105:
10 mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più convenevole di te. novella
pensieri, quando quello con chi hai da fare è uno sciocco. berni,
: benvenuto mio, se tu avessi da fare con marte, io son certo che
non so che terra, che tanto ha da fare con questa che si litiga,
sarà più lui, l'avrai sempre da far con noialtri. -avere rapporti
pronta, poterne immediatamente disporre. bartolomeo da s. c., 9-5-6: suole
mira uno scopo, quale che fosse, da raggiungersi? -avere di qualche cosa
della casa, 2-3-117: io intendo da diversi miei amici, che v
tener pronto all'uso. bartolomeo da s. c., 9-5-6: suole
a eccetera. 28. serve da ausiliare nella formazione dei tempi composti dei
mio tributo. redi, 16-ix-256: da che ella è maritata in qua non
ad alcuno, ma sì avere. paolo da certaldo, 84: ama d'avere
le maggiori ricchezze e principali averi è da riporla del favellar natio. 2
viii-1-123: in questo discorda [virgilio] da lui [omero], scrivendo nel
berai la bruna / onda d'avemo, da cui volta è in fuga / tutta
2. figur. luogo abitato o frequentato da persone malvagie, maligne. menzini
compagni forti / ch'ai ciel lunge da i laghi averni e stigi / n'
. filos. corpo di dottrine insegnate da averroè (sec. xii) e considerate
contrari). = deriv. da averroè, filosofo arabo vissuto nel xii secolo
di questi averroisti, perché dice aver da questo essempio imparato a fare i nesti
altra nera ella era; / e uscivano da lor cose sì strane, / da
da lor cose sì strane, / da far paura in fino all'aversiera.
voce dotta, lat. aversió -ónis (da àversus, part. pass,
sarei smarrito / se gli occhi miei da lui fossero aversi. avèrtere, tr
, lat. aviàrium 'uccelliera '(da avis 'uccello ').
= dal fr. aviateur, voce introdotta da gabriel de la landelle, nel 1863
= fr. aviation, voce introdotta da gabriel de la landelle, nel 1863
, 12-17: quando aveva qualche quadro da farmi vedere lo scrutavo avidamente sedendomi per
e 'l profano. = deriv. da avido. avidità, sf. brama
, lat. aviditas -àtis, deriv. da avidus * avido '.
adulteri, le nozze e gli altri gusti da grandi, onde egli era avido,
l'avide fauci, e nel digiuno / da nativo odio stimolato e d'ira.
, ch'è pien di vento, / da cui si tragge sol polve e sudore
2. figur. che nasce da avidità e cupidigia (e lo dimostra
dotta, lat. avidus, deriv. da avere * desiderare con cupidigia'. cfr
/ ignudo che il titano buonarroto / cavò da quel che or splende àvio e rimoto
dotta, lat. avlus (comp. da abs e via). aviòfono,
negli aerei). = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e fono (gr.
aviogètto, sm. aeron. aereo propulso da motore a reazione; reattore.
sud della pista. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e getto (calco dell'
passeggeri. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e imbarco (v.)
aeron. il getto di rifornimenti compiuto da aerei in volo a reparti di truppe
a terra; il gettarsi col paracadute da un aereo in volo. =
in volo. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e lancio (v.)
aerea. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e linea (v.)
impieghi aviatori. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e missile (v.)
propagandistici). = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e raduno (v.)
impieghi aviatori. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e razzo (v.)
tre mesi. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e rimessa (v.)
aviosbarco, sm. milit. azione condotta da aviotruppe, seguite o meno da truppe
condotta da aviotruppe, seguite o meno da truppe aerotrasportate, per costituire una testa
di sabotaggio. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e sbarco (v.)
; aerotrasportare. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e trasportare (v.)
aerea; aerotrasporto. = deverb. da aviotrasportare. aviotruppe, sf.
d'aviosbarco. = comp. da avio- (deriv. da aviazione) e
= comp. da avio- (deriv. da aviazione) e truppa (v.)
: quando pompeio si vide così avironato da tutte le parti, misesi a pensare di
= voce dotta, comp. da a-privat. e vitamina, col sufi
la maggiore, di darle potenza e subietto da farsi immortale, e superare di lunga
vittoria d'enea considera vasi... da essi come un successo e una gloria
al gusto. = deriv. da una voce nahuatl auacatl, adattato in
eccelsa mano, / che m'avocaste da quel graffio atroce. salvini, v-511:
2. dir. trasferire una causa da un tribunale a un altro.
. devolvere a se stesso un bene (da parte dello stato). =
all'estero. = deriv. da avocare. avocazióne, sf. l'
letizia colla tristizia. = deriv. da avocolo 'cieco \ avòcolo, agg
di trevigi per soperchi ricevuti si rubellò da messer mastino. = cfr. avogadore
pesci si scelgono, non sono scelti da pesci viventi, ma da quei che già
sono scelti da pesci viventi, ma da quei che già furono, perché in
per proprio istinto que'certi siti chiamati da pescatori freghe, qual della sarda,
braccia riposasse. = deriv. da avolo. àvolo, sm.
peggiore che quello del padre. francesco da barberino, 40: non mi ricorda
allevato, divenne bellissimo giovane. paolo da certaldo, 91: quando pigli moglie
mondo lungamente si contentò d'essere corretto da cotali reggitori. idem, dee.
, richiamare le anime degli antichi avoli da li deserti sepolcri. tasso, 20-135:
al loro tipo che ti sembra conoscerli da sempre, e che avoli e bisavoli passando
avolterio, sempre sarà avoltèro. paolo da certaldo, 3: non fare micidio,
mobili preziosi; si tornisce in palle da biliardo, manichi di coltello o d'
rose vermiglie infra la neve / mover da l'óra, e discovrir l'avorio.
del riso umile e piano / veggia da presso... / fia tuo
color d'avorio vestite di nero da capo a fondo. 4.
, di colore bruno scuro, adoperato da tornitori, ebanisti, intagliatori.
unione di un pezzo di terreno staccatosi da un altro fondo per violenza delle acque
, lat. avulsió -snis, deriv. da avelière 1 strappar via '.
che ricorrono nelle lingue africane, e da noi servono a incitare cavalli e altri
maria a trebbio. = deriv. da avuto, part. pass, di avere
... inserire la propria orazione avuta da lui innanzi a cesare.
più del prevalersi-, non è però da abusarne. rigutini- cappuccini, 22:
i-101: un largo avvallamento, che da una parte scendeva piano e scoperto,
mezzo diroccata. = deriv. da avvallare. avvallante (part. pres
gli occhi avvalla riscosso il germano / da le torri vegliate, e tremò. idem
. fazio, vi-6-21: d'intorno da le mura e dalle fossa / la
. leopardi, 7-4: onde [da zefiro] fugata e sparta / delle nubi
annunzio, iv- 2-1087: di là da un turbine di vapori che s'avvallava
figur. umiliarsi, avvilirsi. francesco da barberino, i-317: ancor cadi et avalli
vengo meno. = deriv. da valle (v.).
giaceva questa fontana come un catino avvallata da ogni banda, e d'intorno era ogni
e sconnesso, era in parte celato da donne vestite di nero, che pregavano e
in basso; abbassato. francesco da barberino, 364: a'mercanti non si
stoltamente e miseramente non perisca chiunque, da semplice follia d'amore avallato, trabocca alla
immense. = deriv. da avvallare. avvaloraménto, sm. disus
vico, 384: noi 1'awaloriamo da ciò ch'esso omero narra dello stesso
stati dettati dal re salomone ed anche da santa caterina. palazzeschi, 4-105: somigliava
animo franco. = deriv. da valore (v.). avvalorato
essa faccia con la ragion naturale, avvalorata da esse [verità divine], non
macrobio,... avvalorata massimamente da crisippo. cesarotti, i-95: la
. tommaseo, iii-557: scolpiti da labbra affettuose, avvalorati dalla virtù d'occhi
favella. manzini, 10-67: avvalorata da un certo distacco, che privilegio poteva
colla nostra propria esistenza. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
e, per così dire solenne, circondata da omaggi e da un silenzio rispettoso
così dire solenne, circondata da omaggi e da un silenzio rispettoso, avvalorata da
da un silenzio rispettoso, avvalorata da tanta fama e impressa dei segni della
sf. avvaloramento. = deriv. da avvalorare. avvampaménto, sm. l'
segneri, iiì-2-32: mettete una fornace smisurata da una banda, e dall'altra un
empiendo i campi. marino, 330: da l'un lato / con sfavillanti ardori
voragine cupa avvampa e fuma, / da l'altro in larghe falde / di condensati
, ardono i campi. / perché da tanto ardor s'involi e scampi,
indignazione? parini, i-61: e da noi lunge avvampi / il fremito guerrier,
, cessando scontrosa il suo lavoro. da certe nuvole rosse di là dagli alberi veniva
restasse tuttavia cancellata. = deriv. da vampa (v.).
convenne che 'l cielo spendesse un fulmine, da cui avvampato ed appena non abbruciato
: nell'acque un avvampo / di tende da scali e pensioni.
e pensioni. = deverb. da avvampare. avvantaggiaménto, sm.
taggiamento solo. = deriv. da avvantaggiare. avvantaggiare (ant.
; e sa iddio se vorrei essere da tanto che le cose pubbliche potessero avvantaggiarsi
principi della puerizia. fracchia, 295: da un mese non fa che crescere e
un anno. = deriv. da avvantaggio. avvantaggiato (part.
colui; / parendogli che fusse atto da saggio / pigliare il tratto innanzi,
a un medesimo / desco ha sempre da me. = dal fr.
accorti insieme. = deriv. da avvantaggio. avvantare [avantare)
ant. vantare. giacomo da lentini, 4-4: amor non vole ch'
lascerò ch'i'non prenda conforto. bartolomeo da s. c., 3-9-7:
che grande prò t'arà fatto. francesco da barberino, n: e quella è
desio, / lo quale è 'n me da poi / ch'i'vidi quel che pen-
marato esser caduto in mare. paolo da certaldo, 87: se quando se'
2. ant. considerare. bartolomeo da s. c., 22-1-5: io
[le frittelle], / le son da gelatina; or per te tienle.
boccaccio, iv-117: ma ora che da amare, per ch'io voglia,
l'avvedimento delle cose profonde più tosto da amore essere incapestrati, avvenne a questo rinieri
questo rinieri. = deriv. da avvedere. avvedutaménte, avv. (
modo avveduto, con accortezza. bartolomeo da s. c., 8-3-8: commettiti
lelio orsino si sognò che un paggio da lui amato cascava da cavallo, si rigava
che un paggio da lui amato cascava da cavallo, si rigava la faccia
ho detto avvedutamente essere tutti questi mancati da questo mondo: perché nell'altro essi
che voglia sopportare placidamente un torto fattogli da alcuno de'suoi vassalli con una piena
paura si mordeva le labbra per esser caduto da sciocco in una trappola, e con
di pigolanti batùffoli. = deriv. da avveduto. avveduto (part.
la salutazione avenante e convenevole. bartolomeo da s. c., 12-1-2: prudente
, pure era savia e avveduta. paolo da certaldo, 108: fa sempre di
. della casa, 633: il siniscalco da sé non dee invitare i forestieri,
andare a certi calori a freddo, da dare appicco a certe calunnie più ambite
dare appicco a certe calunnie più ambite da essa che verisimili. nievo, 53:
'l primo comenzamento, / vènce da for lo vento / e vali spalianno
; ma solo uno per volta. bartolomeo da s. c., 3-4-1:
... di mirare ed eleggere da molti, non per tanto le opere e
non debbono essere a molte cose. francesco da barberino, 4: e dio
ciò sia cosa che tutte le cose create da dio, avegna ch'elli tutte le
i-31: avvegna iddio che tu sia da lodare di molta bontà, nondimeno io
i boscarecci diletti, che per simili luoghi da festevole e lieta compagnia prender si puoteno
gli capitavo innanzi, sua signoria mi dava da fare qualche opera d'importanza, per
, o da'grandi, o da uno, forma di repubblica quindi tratta si
era disteso, diaccio marmato e bianco da far paura: gli si eran persino awelati
gli occhi. = deriv. da velo (v.).
. g. villani, 2-19: fu da uno medico giudeo avvelenato, e morì
ebbe partorita. boiardo, 2-1-29: evi da poi sua morte dolorosa, / come
: confessò che per ordine d'antonio da leva aveva avvelenato il delfino; con
fetida capra,... e così da se stesso s'avvelenò. redi,
detto esser venuto il padilea, condotto da don pietro di saragozza, a fargli la
e ogni gente. s. caterina da siena, v-221: non fate come quelli
né leggere. s. bernardino da siena, 149: oh! maledetta léngua
): s'era il misero amante da una breve vista di begli occhi de la
da sacrestia, buona solamente ad avvelenare la gioia
nel sarcasmo. = deriv. da veleno (v.).
quali uno dei tre fratelli sanseverino avvelenati da uno zio, che è bello e pietosissimo
, iii-2-374: portavano piccoli archi e da dieci a venti freccie avvelenate. aleardi,
in un'isola in fondo all'oriente / da quaranta vulcani illuminata / fra le magiche
indicazione di una nuova stampa mal nota da collazionare o la nuova lettura di un
corrotto, guastato; tutto intimamente preso da un sentimento basso, cattivo (odio
497: ivi infermato, e gravemente da febbri assalito, più tempo istesti avvelenato
all'usato naturai modo,... da questa aria venne un'influenza, che
, lupi affamati. = deriv. da avvelenare. avvelenire, tr. (
volta sono impedite [le viti] da corrosion d'animali, i quali molto l'
e avveleniscono. = deriv. da veleno (v.). avvelenito
. disus. velenoso. guidotto da bologna [tommaseo]: questi spesse volte
awelenoso. = deriv. da avvelenare. avvenàbile, agg. ant
. viani, 19-548: per evitarsi da sicuro naufragio, fu costretto al cappeggio
di destino. = deriv. da avvenare. avvenante1, v.
mazzeo di ricco, ii-192: da poi ch'amor vi diede ogni beleze
è gioia. = deriv. da avvenante1. avvenare, intr.
si avvena. = deriv. da vena (v.).
bellezze avanza ogni uom nato. bartolomeo da s. c., 11-10-10: ogni
le delizie della scuola, sì come da tutti amato per le avvenenti sue maniere
che avvenente, aveva in sé tanto da sperare un affetto, non tanto da eccitarlo
tanto da sperare un affetto, non tanto da eccitarlo profondo. settembrini, 1-37:
persona era amata dal popolo, rispettata da tutti. nievo, 39: e là
avvenentezza de'modi. = deriv. da avvenente. avvenènza, sf. leggiadria
, ella era stata scelta in isposa da un importante personaggio militare. palazzeschi,
della sua gioventù e avvenenza, rilevata da tutti, si erano mostrate gelose. baldini
la freschezza. = deriv. da avvenente. avvenévole, agg. ant
le budella, che e'non mi vien da mano a dir buccata d'ufficio.
d'ufficio. = deriv. da avvenente (come piacevole da piacente).
= deriv. da avvenente (come piacevole da piacente). avvenevolézza, sf.
avvenevolezza del corpo. = deriv. da avvenevole. avvenevolménte, avv.
bisogna convenire che fu proprio un avvenimento da giovedì. emanuelli, 1-138: in
emanuelli, 1-138: in verità, da un pezzo sapevo che più nessun avvenimento
-ant. caso, circostanza. francesco da barberino, 103: poniàn che per aveni-
altra cosa. varchi, 18-1-392: furono da molti, che giudicano le cose dagli
. -anche al figur. bartolomeo da s. c., 12-3-6: lo
primi avvenimenti de'loro amanti. zanobi da strata [s. gregorio magno
congiungimento; amplesso amoroso. francesco da barberino, 223: da questa [consuetudine
. francesco da barberino, 223: da questa [consuetudine] le savie donne
voce soave. = deriv. da avvenire-, cfr. fr. ant.
rade volte suole de'tedeschi avvenire. paolo da certaldo, 303: sempre sta in
è intervenuto agli strani e non conosciuti da noi. tasso, aminta, 270:
2. impers. giacomo da lentini, 1-33: madonna, sì m'
2-83: questo non è; però è da vedere / dell'altro; e s'
che vuoi tu che io le dica da tua parte, se egli avvien che
volte questa maladetta pazienza, e procede da amore proprio e terreno. petrarca,
esempio. idem, 128-32: se da le proprie mani / questo n'avene,
, te n'aviene / ch'in eterno da te non fia divisa. 5
. tommaso di sasso, 2-41: da poi che cristallo aven la neve,
che era messaggiera di palamides, mandata da lui. boccaccio, dee., 1
insidie di rie genti. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
ant. convenirsi, addirsi. compagnetto da prato, v-127-7: sire dio! che
che pago en capo nate. francesco da barberino, 220: ogni virtù ti s'
amichevoli finezze che ho ricevute costì da voi. -ant. avvenir bene
« va là, che io serrerò da me ». -ant. avvenire
non voglio che per le raccontate cose da loro... nel tempo avvenire alcuna
, 17-87: e come tratto ho fuor da 'l fosco seno / de l'età
: l'artiere... può trovarsi da un giorno all'altro ridotto all'indigenza
di tutti i passati, e non saranno da nessuna vinti nell'avvenire. olina,
ma in avvenire mi guarderò molto bene da dir parole che possano lusingare. cesari
= neol. dotto, deriv. da avvenire3. avvenirista, agg.
= neol. dotto, deriv. da avvenirismo. avvenirìstico, agg. (
(plur. m. -ci). da avvenirista, proprio dell'avvenirismo.
ant. l'avventare. busone da gubbio, 40: ora con avventamenti di
avventa i suoi folgori dante / su da l'inferno e giù dal paradiso, /
24-98: ed ecco a un ch'era da nostra proda, / s'avventò un
dalla collera adusta, benché non sieno da alcuni ingiuriati, agramente si adirano:
awentò già mille strali. s. bernardino da siena, 229: stavano in sul
. idem, 18-88: avventato fu da l'alta mole / un gran sasso,
5-57: prende l'arco pian pian, da l'erba sorge, / e 'l
cerchio gira. idem, 20-127: da tergo ei se le avventa, e 'l
lanciare al vento, si fa derivare da vento (v.). la probabile
volg. di un * adventare (da ventus, da non confondersi con adventare
di un * adventare (da ventus, da non confondersi con adventare, frequentativo di
, avventando la calura, come se da un momento all'altro dovesse apparire qualcuno
una ciotola. = deriv. da vento (v.).
di avestafford. = deriv. da avventato. avventataménte, avv. con
con avventatezza » sconsideratamente. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
non possiamo in verun'altra guisa rimuover da noi la certa e soprastante rovina,
la legge. = deriv. da avventato. avventato (part.
8-6: quel [cavallo] par da l'arco uno avventato strale, /
casti, e giovani, e quali da natura erano riposati, remissi et vergognosi
non è del luogo, che proviene da fuori; forestiero, straniero. -anche
, o cittadini, soggiogata? bartolomeo da s. c., 64: non
chiaro un essere avventiccio, cioè imprestato da un altro agente maggiore, che soprintende
. -fusto avventizio: che si sviluppa da una radice, da un callo d'
che si sviluppa da una radice, da un callo d'innesto, dalla corteccia di
. adventitius (adventicius), deriv. da advenire 'arrivare '. avvènto
, lat. adventus 1 arrivo '(da advenire 'arrivare ').
avventore e pratiche, ch'erano vestite da lei con ogni qualità d'abiti. baretti
di nero, col viso raso tinto da quell'inesorabile riflesso che il buon bicchiere
questi avventori si conoscevano tutti e chiacchieravano da un tavolo all'altro. 2
= lat. adventor -óris (deriv. da advenire 'arrivare'). avventrinare, intr
mangiare smoderatamente. = deriv. da ventrina (v.).
che ci erano in natura due modi da formar voci e canti soavi, volle allontanarsi
formar voci e canti soavi, volle allontanarsi da casa, stimando di potere incontrar qualche
tuttor vi mettete in avventura! busone da gubbio, 1-40: ma come la
seguire. testi fiorentini, 205: da ora inanzi m'aban- dono e metto
fuoco d'avventura. / tornati gli attimi da angoscia a brama, / d'itaca
vi paiono gettati a caso, e guardati da un tal punto determinato o con un
molti uomini menati a pericolo. francesco da barberino, 373: se per avventura avenisse
le quali cose se fussono state conosciute bene da principio, e fattovi i debiti rimedi
per avventura se gli darà qualche interpretazione da lei forse non pensata. della casa,
speculativa, piuttostoché socrate, il quale da platone ci vien costantemente rappresentato dedito e
fortuna, per miracolo. francesco da barberino, 3-302: una bella avventura /
grande avventura scampò il conte. busone da gubbio, 30: ma gli marinai affaticandosi
buona avventuranza. = deriv. da avventura2. avventurare1, tr.
, 1-66: cesare, non gli parendo da capitano avventurare la fanteria senza ponti e
di tanto poco, che l'abbiamo da avventurare sopra di un forse. salvini,
iv-1-73: la casa non era abitata che da stranieri. ella avrebbe dunque potuto avventurarsi
dura necessità. = deriv. da avventura1. avventurare2, tr. disus
la primiera. = deriv. da ventura (v.).
turatissimamente in opera soleva mettere. busone da gubbio, 123: riceuto fu graziosamente
maggior miseria. cantari, io: se da mangiare avessimo e da bere, /
io: se da mangiare avessimo e da bere, / avventurati sarem sette tanti /
bene avventurato è quei che può gittare da sé ogni impedimento di cose che distraggano
ma so benissimo... che da un esame andato male o bene
[la vita che menò la pisana da bambina] è presso a poco la scuola
pieno di avventuriere, e il passare da una mano all'altra è la ragione stessa
alcuni obblighi di quella obe- dienza che da gli altri si deve al capitano. segneri
verdastre e soprattutto rosso-brune), punteggiato da pagliuzze giallo-oro che danno un brillio palpitante
metalliche cristallizzate). = deriv. da a ventura (perché per fabbricare l'avventurina
avventurosa. = deriv. da avventuroso1. avventuróso1, agg.
di far sperimentare avventure. busone da gubbio, 116: quando in aventurose cose
gli ufficiali portavano le gambe imprigionate da calzoni a maglia. soffici, v-1-84:
. -anche al figur. busone da gubbio, 17: questo libro si chiama
silenzio rotto /... / da un cavalliero avventuroso errante. a leardi,
un sol giorno. = deriv. da avventura1. avventuróso2 (ant. aventuróso
/ fue la mia disianza! bartolomeo da s. c., 11-1-16: grande
avventurose. idem, 11-59: [piero da farnese] valente uomo fu in arme
. idem, ii-131: starò aspettando da lei risposta o di parole o d'effetti
lettore, fosse nel tempo medesimo cordialmente da lui pianta. cardasti, 122: che
saettata. = deriv. da avventura2. avvenuta, sf. ant
delle cose o ad essi avenute, o da altri apparate, o per se medesimi
sua molle, vengono a ricever quello da questo la pienezza delli suoi pori.
fu detto l'altro giorno, si cominciasse da voi per far ridere una mano di
autenticare; rendere verosimile. bartolomeo da s. c., 39-1-13: fugli
fatti dal tuono e dalla folgore e da altri prodigi celesti. idem, 4-3-7:
tuo torbido. = deriv. da vero (v.).
potrà smovere nella mia mente opinioni avveratemi da molti anni di prove. panzini, i-
, per derivarsi dagli avverbi, come da presto, prestezza, da lungi, lunghezza
avverbi, come da presto, prestezza, da lungi, lunghezza. buommattei, 108
parte consistono in nomi o awerbii retti da preposizioni articolate o no; e spesso
in questa medesima prima strofe vi è da considerare la rima del primo verso in
. baretti, ii-254: armacollo è da noi adoperato avverbialmente, e non mai come
di essere), può restare determinato da un avverbio, specialmente dagli awerbii che
verde, verdeggiare. = deriv. da verde (v.). avvergognare
dotta, lat. adversari (deriv. da adversus); cfr. avverso1.
conosceano uomini deboli e pacifici. francesco da barberino, 249: passasti sanza aversario
, iv-vii-io: ma però che dinanzi da l'awersario se ragiona, lo retto-
villani, 11-52: [i rossi da parma] grandi awersari e nemici nostri.
potendo gli vuol riempier di timore. paolo da certaldo, 336: que'che
gli avversari infesti / mi dillungano assai da quel ch'intesi. d. bartoli,
e vi riguardo come un amico illuso da prevenzioni. manzoni, pr. sp.
il dito perché 'n là guardasse. / da quella parte onde non ha riparo /
con l'antico avversaro, / ma libera da lui che sì la sprona. idem
duro adversario se ne scorni. zanobi da strala [s. gregorio magno volgar
potrebbe far bene. s. bernardino da siena, 466: con fede che dio
passo entra affatto il maligno avversario se da principio non gli sia fatta forza.
dotta, lat. adversarius (deriv. da adversus); cfr. avverso1.
[s. v.]: avversato da tutti, l'approvazione d'un solo
del paradiso, 303: ma colui che da questa vanagloria non è preso, non
superbia sanza capo. monti, x-2-154: da due tante d'onore avversatrici / posseduto
, non al piacere o dispiacere che da tal giudizio e opinione ci deriva, e
campare dal falso nemico: / fasse da longa a balestrare / ed assegnare al cor
era nemmeno l'avversione che si può avere da giovani verso i genitori. soffici,
peccato si prende dall'aversione, cioè da rivolgimento, ovvero dipartimento che fa la volontà
, ovvero dipartimento che fa la volontà da dio; la quale aversióne prima e principalmente
spirituali, quantunque abbiano meno di avversione da dio. 3. ant.
deriv. dal lat. aversió -snis (da avertère 'distogliere, allontanare ')
54: aversióne è 'alienazione della volontà da checché sia '; avversione dovrebbe indicare
anche: condizione di chi è afflitto da una disgrazia, da un'infelicità.
chi è afflitto da una disgrazia, da un'infelicità. latini, rettor
non aia en sua badìa. bartolomeo da s. c., 18-3-12: gli
contra pugnando, ma sofferendo. francesco da barberino, 249: l'aversitadi
figliuoli e in buono stato. paolo da certaldo, 45: quelli non è
onori, e non hai nelle avversità da temerne. imitazione di cristo, i-23-4
, astuta amnesia, afono sonno, / da echi remoti inviperiva pace / solo accordando
la torbidezza malinconica dei suoi occhi nasce da una sorda avversità che ella prova per il
, lat. adversìtas -atis (deriv. da adversus); cfr. avverso1.
, 6-118: nessun conforto poteva venirle da virginia che sentiva tuttora sospettosa ed avversa
che per lo sole avverso / nube dipigne da sera e da mane, / vid'
avverso / nube dipigne da sera e da mane, / vid'io allora tutto il
piena avversa. -situato in modo da opporre la superficie posteriore. galileo
i-268: drieto, quanto io potei, da questo loco / li tenni gli occhi
: avverso, poco usata [preposizione] da gli scrittori, si accompagna diversamente,
: ma fu questa avvertenza inavvertita / da malagigi, per pensarvi poco. caro,
pensarvi poco. caro, 3-597: io da te chieggio / avvertenze e ricordi,
davanti alla donna. = deriv. da avvertire. avvertibile, agg. che
alle tempie. = deriv. da avvertire. avvertiménto, sm. ammonimento
.). bembo, 2-46: da questi diffetti adunque, e da simili,
2-46: da questi diffetti adunque, e da simili, chi più si guarderà,
, 23: avendo tante opere proprie da farsi immortale, non lascia di promuovere
e serva d'avvertimento ai poeti d'astenersi da qualunque invenzione pericolosa alla moralità. manzoni
, come d'un avvertimento che venisse da persona non vista, con una voce
] obedienza et timore grandissimo, accompagnato da una intelligenza e avertimento incredibile.
d'avvertimento. = deriv. da avvertire. avvertire, tr.
molto che ne fosse avvertito e ripreso da più suoi amici, mai non fu ordine
d'andare a tavola c'erano altre collezioni da visitare. palazzeschi, 1-391: suonarono
far considerare. tocci, 2-37: da che m'è caduto in acconcio il far
, stimo opportuno avvertire uno sbaglio presovi da chi v'ha lavorato. giusti,
caro, 15-ii-281: e non solo da dante questa voce è stata usata con
stata usata con questo significato, ma da più altri scrittori, ed io mi
voce trionfare, che porta, come da altri è stato avvertito, godere e star
è tirato in qua e in là da forze estranee. beltramelli, iii-27: prese
: questo illustrissimo signore potrà farsi applicare da altre persone questa ai giorni d'oggi
apparenza di quell'ombra orientale avvertita comunemente da tutti voi. cattaneo, i-1-254:
i-62): sì che guardatevi da lui e andate avvertito mettendo mente ai
cellini, 1-56 (140): ditegli da mia parte... che stia
presidente, per dubitanza che non inchini più da una parte che dall'altra. s
avvetrato. aggettivo in forma di participio da avvetrare e avvetrarsi, che non è d'
come vetro. = deriv. da vetro (v.).
toscana. = deriv. da vetta (v.). avvezzaménto
: vedete che cosa è l'awezzamento da piccolo, che non solamente l'uomo,
opera mortale: / lasso!, così da prima gli avezzai! idem, 116-5
altra v parte con lui. paolo da certaldo, 321: non vi t'awezzare
temo il danno e 'l pen- tersi da sezzo; / della vergogna, io mi
è muto, / ma immansueto, e da l'usanza aborre / di nostra vita
in tutte le cose l'awezzar- visi da piccolo, niuno è, che noi sappia
* advitidre, rafforz. di vitidre (da vitium * vizio ');
224: [la ragazza] buona da nulla, altro che a dimenare le mascelle
il distarle. = deriv. da avvezzare. avvézzo1, agg.
negli occhi altrui. s. bernardino da siena, 184: tu hai il fanciullo
questi sassi, e questa bartolomeo da s. c., 21-1-2: pestare
ogni giorno in tanta quantità che è cosa da stupire come non li ammazzi. tesauro
berni, 163: oh che luogo da monachi è quel pino, /
quel pino, / id est da genti agiate e mal avezze. idem,
si prezza. = deverb. da avvezzare (e si veda l'uso antico
povera vedova postumio chiamato, il quale da loro fu più avezzosamente che non se li
abbondanza delle ricchezze, e nello avviamento da crescerle. berni, 17-48 (11-88
medaglie], gli darò forse avviamento da farne ritratto con altri. manzoni,
quella limosina a una sua figlia grande da marito, la quale non aveva avviamento
dei caratteri di una composizione in modo da avere nella stampa una pressione uniforme.
di una nave. = deriv. da avviare. avviare, tr. (
rifl. velluti, 51: maltrattato da lui, se n'andò in cicilia
: e per avviare il discorso: da qual ragione credete voi, ch'io voglia
ma non ordinata, né assoluta al punto da meritare il nome di scienza. foscolo
le dissi che quello era un giorno da andare al mare. pratolini, 6-224:
/ si non te brige de partire / da onne mortale peccato... '
, 2-113: il sole doveva essersi levato da poco; i suoi raggi pallidi filtravano
intendente e pratico di quel mestiere, è da prosumere che dovesse il meno avere anni
; sei favorito dalla fortuna in modo, da non aver bisogno dei frutti dell'ingegno
senza incontrare intoppi. = deriv. da avviare. avviatóre, agg. e
il lavoro. = deriv. da avviare. avvicendaménto, sm. l'
tremendo avvicendarsi di prodigi che si percuote da ogni parte, potrò dirne anch'io una
freddi e dai caldi brucianti che si avvicendano da noi. = deriv. da vicenda
avvicendano da noi. = deriv. da vicenda (v.).
imperò ch'elli promisse a lei di difenderla da coloro che la volevano corrompere, cioè
vita eterna. = deriv. da avvicendare. avvicendevolménte, avv. disus
per la grande voluttà ch'egli hanno da fare avicendeve- lemente placeveli servisi. simintendi
avvicinanza delli tisici. = deriv. da avvicinare. avvicinare, tr. spostare
avvicinare, tr. spostare qualcosa in modo da ridurne la distanza rispetto ad altro
. silone, 5-141: tutti offrirono da bere al prete. egli ringraziò,
). diminuire la distanza che separa da un luogo o da un termine determinato
distanza che separa da un luogo o da un termine determinato di tempo; farsi
le tre coppie si mettevano in istrada da diverse parti, s'avvicinavano a quelli
minaccevoli. giusti, i-312: fino da questo momento e poi per tutto il tempo
, 1-357: ella è stata richiesta da un buono e bravo e colto giovane
avvicinavano veloci. manzini, 10-19: già da diversi giorni mi sentivo minacciata: come
ai sessanta. = deriv. da un preromanzo * advicinàre (da vicinus)
deriv. da un preromanzo * advicinàre (da vicinus); cfr. vicino.
tutte le membra. = deriv. da avvicinare. avvignare1, tr. agric
possa inducere. = deriv. da vigna (v.).
uomini con marre, dee essere distanza da un tramite all'altro tre piedi o quattro
avignatoi d'ariento. = deriv. da avvignare2 * avvinghiare '(come dire:
poi meglio. = deriv. da vigore (v.). avvilènte
fastidio e l'avvilimeato che mi venivano da quelle condanne domestiche era maggiore.
mancato consumo. = deriv. da avvilire. avvilire (ant.
redutta: / l'onoranza tua destrutta: da onne gente si avvilato. m.
magalotti, 21-70: un granchio tenero da principio si mosse, poi s'avvilì,
rifl. abbassarsi, degradarsi. paganino da serezano, v-100-48: mercé, donna gentile