tali limitazioni; svincolamento di tale attività da dette limitazioni (libertà dell'arte,
composizione grafica della pagina, in modo da sostituire alla linearità astratta della scrittura e
degli eventi reali e della loro percezione da parte dei sensi. marinetti, 1
esistenziale di chi è immune o esente da gravezze, vincoli od oneri di natura
libertà dal peccato, l'altra libertà da miseria, la terza libertà da necessità
libertà da miseria, la terza libertà da necessità. questa ultima ci à data la
figliuoli ei mette dove / ostaggi stero vinti da pietate. tasso, 2-52: abbian
comporta per l'interessato l'imposizione (da parte del giudice di sorveglianza) di
osservanza di tali obblighi, alla sorveglianza da parte dell'autorità di pubblica sicurezza;
un fatto di liberazione o di affrancamento da una condizione di servitù o di prigionia;
18. condizione di chi è libero da vincoli amorosi o di chi si è
teneva avvinto. -anche: stato libero da vincoli matrimoniali. anonimo, i-510
comportamento o atto di chi è immune da ogni spirito di grettezza, avarizia,
se costoro ebber tanta bontade, / da lor la gente, ch'oggi si divaria
plur.): atti licenziosi derivati da tale condotta. bartolomeo da s.
licenziosi derivati da tale condotta. bartolomeo da s. c., 36-3-6: quanto
spontanei, sinceri (non disgiunti talora da una certa spregiudicatezza), senza ambagi
dalle convenzioni o dalle convenienze sociali o da ragioni di opportunità o di riguardo.
espressione, restò sempre, ma più da giovine, un rigido osservatore dei canoni
propria arte e come se fosse libero da essa). tommaseo [s.
dall'operare di determinate leggi fisiche o da ostacoli materiali; possibilità di muoversi e,
più distante al suo fermamento, manco fia da esso sostenuta. essendo manco sostenuta,
galileo, 8-viii-335: un grave pendente da un filo, che sia fermato in
-in senso concreto: fatto totalmente libero da ogni necessità di leggi fisiche o naturali.
alla libertà della campagna, ne vennero da inopinato impedimento ributtati. e fu che
disporre a proprio beneplacito. andrea da barberino, i-56: avuta elia libertà sopra
uomo potesse avere iv moglie. busone da gubbio, 1-324: questo non è altro
libertà: liberare; emancipare. francesco da barberino, ii-129: quella che vuol esser
frontin prima al tutto sciolto messe / da sé lontano, e libertà gli diede
a vederci trarre la seta. andava da un fornello all'altro facendo a questa
indipendente; avere libera scelta. francesco da barberino, 207: poi, se ti
giovinetti si trovano in libertà, vengono da ognuno gabbati. -gridare libertà: proclamarla
, i-244: gli schiavi, che sentirono da gli ugonotti gridar libertà, non vollono
. -nella condizione di persona libera da prigionia. brusoni, 1-130: vedutami
2-1-3: il tempo è giunto / da por la bella ausonia in libertade.
prencipe di condé. -rendere libero da tirannia domestica o da dominio straniero;
-rendere libero da tirannia domestica o da dominio straniero; dare libere istituzioni.
gadda conti, 1-261: rimesso in libertà da un sorriso di commiato della contessa carla
nell'intimità della casa) indossando indumenti da riposo o pratici e comodi. tommaseo
dominato dalla dittatura per un altro retto da istituzioni democratiche. -per simil.:
democratiche. -per simil.: liberarsi da un vincolo, da una relazione, anche
.: liberarsi da un vincolo, da una relazione, anche da un lavoro
un vincolo, da una relazione, anche da un lavoro (giudicati oppressivi, soffocanti
libertà. niccolini, ii-12: come da vizi antichi / corrotta gente in libertà
lat. libertas -àtis 'libertà '(da liber 'libero ').
2. che nasce, che scaturisce da un'aspirazione fervida (e, talvolta
= dal fr. libertaire, deriv. da liberti 4 libertà \ libertarismo,
e dell'idealismo. = deriv. da libertario. libèrtia, sf.
, si coltivano come piante ornamentali da giardino. tramater [s.
: 'libèrtia': genere di piante esotiche da sprengel consacrato a marianna libert; appartiene
, da'filamenti delle antere liberi e da una capsola quasi globosa. =
: il tramonto dell'era napoleonica, da lui salutato come il castigo dell'orgoglio
ad ogni libertinaggio. = deriv. da liberticida. 5. dir. pen
non documentato. non son tutti da lodarsi; taluno ve n'ha che spira
). proprio di moltissimo a difficoltare da noi nella vita pubblica l'abipersone di
loro in mente o sia loro comunicato da altri intorno all'esistenza di dio e
riuscite assai slegate e riconoscendosi per fatte da uno scioperato... più col fine
ignominiosa d'un eccessivo libertinaggio, meritata da me coll'esponni ad un lungo viaggio
si faceva ognor più comune, rallegrata da quella facile cor- revolezza di moti non
ridotti libertineschi. = deriv. da libertino. libertinismo, sm.
avuta una. = deriv. da libertino-, cfr. fr. libertinisme (
servo, fu libertina femmina. benvenuto da imola volgar., i-207: libertino
liberi, ma ancora i cittadini che da loro erano discesi. b. davanzali,
un governo democratico o liberale, animato da un forte spirito di indipendenza; ribelle
altri, che erano chiamati universalmente libertini da coloro che singular- mente facevano professione di
-per estens. che è ispirato da un grande amore per la libertà (
dall'infima plebe al popolo, e da questo ai maggiorenti si appiccarono.
: si sciolgono essi [i saggi] da alcune false opinioni, ma nello stesso
così dire, libertina e interamente disimpegnata da tutte le suggezioni che rendevano quest'arte altre
senatore, il quale, vivendo troppo da libertino, voleva richiamarsi alla buona vita
con un calore intimo e profondo, da gran conoscitore del 'nudo ',
di tendenza razionalistica e panteistica, integrata da una componente millenari- stica o gioachimita,
; figlio di schiavo emancipato '(da libertus 1 liberto '); per
. mazzini, 62-114: non esce da tutto questo trambusto... di pazze
= voce dotta, lat. libertus, da liber 'civilmente libero '.
impiegata in motivi caratterizzati per lo più da bidimensionalità e asimmetria; floreale.
piccolomini, xxv-2-5: fu liberato e da pavolo menato in firenze e datoli luogo
della persona, non quella della persona da quella del luoco. baldi, ii-113
ii-113: o quanti, o quanti / da più sublimi lochi o più superbi /
si vendano e comperino e man- dinsi da un monte all'altro, secondo gli ordini
m. villani, 9-50: essendo preso da quelli da pavia uno milanese d'assai
villani, 9-50: essendo preso da quelli da pavia uno milanese d'assai orrevole luogo
perla. c. campana, i-81: da basso luogo, essendo stato figliuolo di
eventualità. arrigo testa o giacomo da dentini, 411: mi mettete in
e'non si portava più reverenzia alli vivi da quelli di casa, né non s'
perfezione sta in un luogo al quale da principio né pure si pensava. carducci
per non intendersi e messi in luogo da leticare, i conflitti furono continui.
o caso particolarmente importanti. gallo da pisa, 326: mai mi confort'a
luogo et ordine che conviene. francesco da barberino, ii-54: amici non ti
: bomilcare,... fatti spiare da gente usa a cotali iniquità gli andamenti
quatro luogora: dalla nostra persona, da quella de'nostri adver- sarii, da
da quella de'nostri adver- sarii, da quella delli giudici e dalla causa. chiaro
legge come necessarie per il compimento, da parte della pubblica autorità, di un
altre opere. spallanzani, 4-iv-112: era da indagarsi quale proporzione ci abbia tra il
o di ardente desiderio. giacomo da lentini, 44: [lo dardo]
il corpo in terza parte! dante da maiano, 1-45-40: complangomi sovente, /
ne li discepoli, i quali furono luoghi da ricevere, netti ed acconci a ricevere
tien nella nostra cittade, / non aspettar da me aitar né foco. bisticci,
risentirsi e di non tolerare ingiuria. da ponte, 349: il colto, erudito
circonda un corpo; superficie e volume da esso occupati (ed era la quinta
, i-63: questi si potrebbono dir peccati da castigare... ragionando del circolo
col quale il mobile non può trasferirsi da un luogo a un altro senza consumare
consumare qualche tempo e senza prima passare da i luoghi più vicini. galluppi, 4-iii-219
di moto a luogo, di moto da luogo e di moto per luogo).
il moto in loco, e poi da loco e poi per loco e poi a
queste due equazioni sono due luoghi geometrici da costruirsi. 26. venat
il già duca ranuccio ottenne nell'anno 1600 da papa clemente vili la facoltà di fondare
. rispetto al metodo stabilito per l'esame da farsi... ai giovani che
,... di cui alcuni, da qualche anno, lavoravano agli opifici,
, scoperta a più batterie e dominata da baluardi che le stavano a cavaliere.
sovrastia di traboccar giù del ponte, da amendue le sponde vi si alzano a
e stagione, questo mio scritto esser da tanto che trovi anch'esso luogo e
, over chi farà dire, / da poi ch'avèn ched ha loco e stagione
nimico che la voluttà, chiamata ragionevolmente da i savi l'esca di tutti i mali
mariti e le spalle de li suoi da quesse bande. machiavelli, 1vii- 449
: per più tempo sostenne la guerra aiutato da quelli baroni i quali, per la
ascolto, attenzione, soddisfazione. tommaso da faenza, xvii-108-48: ma 'l suo gran
bene niuna altra cosa credo che sia da intendere altro che la misericordia di dio
i doni consacrati, gli nominasse prima da ciò che appariscono a i sensi, ma
luogo al tempo del comune non è da domandare. ugurgieri, lxxviii-ii-89: a
1-xxxvi-48: credesi che le calunnie apposte da novaziano a cornelio desser luogo a questa
in loxa, cercando uno ocio tranquillo da tante repulse 2 offese, fin che
/ le damigelle amanti / mi lasceran da parte. -dare libero sfogo a
pensando quella essere dignissima vendetta. buonaccorso da montemagno volgar., xxxi-161: assai
vincitore essere soperchiato dal vinto. bartolomeo da s. c., 68: volea
. cellini, 2-62: considerato poi da me la ribalderia e possanza di quel mal
per la via della solitudine. niccolò da correggio, 168: reprobi contumaci,
cessare di vivere, morire. bartolomeo da s. c., 168: il
avessino a essere dichiarate dal papa e da cesare. siri, i-339: le levate
commissioni, non mi lasciano alcun luogo da dubitare dell'estremità nella quale s'è
nella forma precisa ambidoi li ordini dati da sua altezza. brusoni, 9-163:
(88): fra cristoforo, avvertito da queste parole che quel signore cercava di
. -di luogo in luogo, da luogo a luogo: da un sito
in luogo, da luogo a luogo: da un sito all'altro, da una
: da un sito all'altro, da una parte all'altra. lamenti storici
le cose corporali che sono mosse da luogo a luogo e che non hanno
a luogo e che non hanno moto da sé, questo è 'per accidens '
'che siano o non siano mosse da altri. goldoni, viii-371: [i
che in questa parte non riman luogo da dubitare. tasso, 1-29: ciò ch'
tenuto o in alcuna cosa che fosse da orare, o nel senato o appo il
, ma non sono veramente in luogo da ciò. -essere, stare,
paganino bonafè, xxxvii-115: de sotto da li ochi in capo novo, /
si gustasse quanta sia la dolcezza che da una amata e cara compagnia deriva, come
la fama de'nuovi regni trovati e da ingegni mirabili scoperti. cesarotti, 1-v-44
'de'lucardesi di lucardo ', siete da montespertoli. io però lascio la verità
-lasciare un fatto nel suo luogo: lasciarlo da parte, evitare di parlarne.
. bartoli, 2-112: èmmi parso metterle da parte tutte insieme [le proposizioni di
spostarsi, allontanarsi, partire. bianco da siena, 157: come la cera si
se morte mi vuol torre, / da poi che 'l mio disio non può
in loco, sì li abella. onesto da bologna, lxv-5-42: amor me sormontava
, / quant'esser pon lontane sian da gioco, / disio saver, sì
luogo di caldo. s. bernardino da siena, l-m: quando il peccatore
sassetti, 125: le porcellane non sono da lasciarsi, delle quali credo che ci
luogo, che adesso non si troverebbe da comperarne che fussero buone. gemelli careri
, un vizio). giacomo da lentini, 8: così m'arde una
, 9-9: chi dice che il popolo da sé si mosse, e chi dice
molto buona lettera di raccomandazione il far da accademico della crusca. manzoni, pr
. -venire di buon luogo: da buona fonte, da autore valido e
di buon luogo: da buona fonte, da autore valido e approvato. caro
. prov. arrigo testa o giacomo da lentini, 411: madonna mia,
e meschino, e con qualche altra qualità da detrarre al suo pregio. è dunque
per luogo-comodo. = comp. da luogo e comodo1 (cfr. comodo1,
agli avvocati. = deriv. da luogo comune (cfr. comune1, n
popolazione complessiva. = comp. da luogo e natività (v.).
dirsi dignità? = deriv. da luogotenente. luogotenènte (rar.
sovrano, per essere questi personalmente impedito da particolari circostanze (come malattia, lontananza
consultivo allato del luogotenente mandato ad udine da venezia. ferd. martini, 4-1
città di siena,... partiva da firenze per la villa di monsummano,
n. 164, 1: la formula da usarsi nelle vertenze dell'autorità giudiziaria e
principe; capo- famiglia. marsilio da padova volgar., ii-xxvm-19: il vescovo
con tutto che fosse l'uomo sapiente che da tutti si confessa e parlasse di continuo
. sono l'arredo di chi regna da gli altari e di chi è nelle diocesi
.. per adempire la loro missione da gerusalemme s'incamminarono per diverse parti d'
accademia, ordinando che un luogotenente fatto da lui per lui vi si raunasse.
luocotenente, che è in viaggio partito da la corte. cantiì, 504
3-78: teneva in quello tempo braccio da montone, eccellentissimo capitano, perugia.
. suo luogotenente in perugia fu bindaccio da ricasoli, gentilissimo uomo e litteraro.
squadra e poi luogotenente del signor galeazzo da san severino. brusoni, 4-i-277:
: morto il capitan generale, fu da giovanni marcello, suo luogotenente, a cui
.. partito di mantova, accompagnato da duegento cavalli per andar incontro al papa
20-40: ecco che comparisce un cane da pagliaio, che parea il luogotenente delle
luogotenente per qualcuno; fargli, servirgli da luogotenente: farne le veci, esercitarne
g. villani, 10-60: è da guardare d'offendere chi è in luogotenente
impiego di sovversore. = comp. da luogo e tenente (v.);
] destinò. = deriv. da luogotenente; cfr. fr. ant.
(1918). = deriv. da luogotenenza. luòia [tùia),
ant. favilla, scintilla. felice da massa marittima, xliii-201: satanasso l'en-
ne la notte buia. s. bernardino da siena, 499: se tu hai
* lupa 'per osservare la fizione posta da lui nel primo canto de la prima
de'due papi onde procede, se non da questa lupa? carducci, 1043:
: alla città, invece, fu còlto da una vera lupa pei libri.
1-417: l'avvinse in un abbraccio da lupa. -donna avida di denaro
li son lasciati carpire per poterla allontanare da nnn, altrimenti non mi sarei più
, altrimenti non mi sarei più liberato da quella lupa. -donna malvagia.
furibonda spada / ch'era una lama da la lupa antica. buonarroti il giovane,
.. / e lame della lupa / da sfondar qualsi- sian sberghe e loriche.
lato, / ch'era di quelle da la lupa antiche, / col pomo d'
grossi, aperti e puliti nell'intemo da questa lupa o cancrena che quasi sempre
eritematoso o lupus volgare), caratterizzata da piccoli rigonfiamenti di colore rosso o da
da piccoli rigonfiamenti di colore rosso o da fenomeni a carattere erosivo (v.
in igne, dico, ribaldacce, valige da peccati, rovina- trici di uomini,
che lupaglia. = deriv. da lupo, col sufi, collettivo e spreg
-tose. luparia. = deriv. da lupo. lupàia2 (ant. lupara
consistente in una buca stretta e profonda, da cui l'animale non può più uscire
erano i cacciatori di lupi, creati da carlo magno. dovevano, ogni anno,
lupe accorrevano per satollare le brame ingorde. da molino, lx-3-65: « desidero far
. frugoni, vii-243: la femmina da lupanari fa macello dell'uomo più che
voce dotta, lat. lupànar -àris, da lupàna 4 prostituta '; per la
= voce di area siciliana, deriv. da lupo. lupara2, v.
rivela ingordigia, avidità. antonio da ferrara, 16: guardando nui da la
antonio da ferrara, 16: guardando nui da la fame luparda, / de quel
e rea. = deriv. da lupo, col sufi, -ardo, di
muoiono nel diserto. = deriv. da lupo, col sufi, peggior. -astro
falbo e lupato. = deriv. da lupo. lupato2, sm. dial
lupo '. = deriv. da lupo. lupatto, sm. (
tra loro. = deriv. da lupo. lupeggiare, tr. (
passeggiava freneticamente. = denom. da lupo, col suff. frequent.
. = voce dotta, comp. da lup [ino2] e dal suff.
: l'usanza de'lupercali fu trovata da romolo e da remulo, allora ch'elli
de'lupercali fu trovata da romolo e da remulo, allora ch'elli di letizia
in capo e lo scudo rotundo mandato da cielo. landino [plinio], 720
, dichiarando il modo e la forma da pigliar queste bestiacce. 2. costituito
pigliar queste bestiacce. 2. costituito da lupi. cipriani, ii-1-247: messosi
spalle appoggiate al tronco, potè studiare da quell'osservatorio la società lupesca come la
alla tedesca. = deriv. da lupo. lupéssa, sf.
ne macchiamo il lito. = da lupa, sul modello di leonessa, orchessa
quella dei bovini. = deriv. da lupino2. lùpica, sf. ant
sterco umano. = deriv. da upupa, con concrezione dell'articolo e
per tenere in molle il baccalà, sporgeva da due dita d'acqua il lobster
, lupesco. = deriv. da lupo. lupìfero, agg.
= voce dotta, comp. da lupo e dal tema del lat.
* lupificare, non attestato, comp. da lupo e dal tema dei comp.
. = voce dotta, comp. da lupi [nina] e dal tema del
, lupinello. = deriv. da lupino2. lupinaggine, sf.
arenosi incolti. = deriv. da lupino2. lupinàio, sm. (
dolce '. = deriv. da lupino2. lupinaménte, avv. ant
famiglia papilionacee (onibrychissativa), caratterizzata da fusti eretti, ramificati; foglie alterne
è coltivata come foraggera 0 come specie da sovescio nell'italia centrale e meridionale e
selvatica: lupinello. = deriv. da lupino2. lupinellàio, sm.
a lupinella. = deriv. da lupinella. lupinèllo, sm.
soderini, ii-193: il lupinello nasce da per sé in tristissima terra, sin
colline di tufo e di mattaione, da montelupo fino al mare. c
polli; lupino. — deriv. da lupino2. lupinellule, sm. agric
caduta dalla lupinella. = deriv. da lupinella. lupinidina, sf.
= voce dotta, deriv. da lupino2 coi suff. chim. -id [
. = voce dotta, deriv. da lupino2; cfr. fr. lupinine.
istava tra quella crudeltà lupina? francesco da barberino, iii-118: talora tra loro
/ o lor guardi lupigni. felice da massa marittima, xliii-232: quant'è
lotta! come se ognuno, giudicando da sé, credesse sparito nel cuor dell'
, famelico, sanguigno, veniva preso da una fame lupigna che lo sradicava dal sonno
. 3. che è costituito da lupi. masuccio, 88: avvenendo
fusse stato. -frequentato, abitato da lupi (un luogo). caro
di i m e più, caratterizzato da foglie digitate, composte di 5-7 foglioline,
e tondeggianti; è coltivato come specie da sovescio in terreni poco fertili o per
sei per bacello. bergantini, 1-259: da un picciol ceppo vedrai spesso / semi
, 1-4-105: si è cavata la canapa da molte sorte di piante, ma nessuno
duo neri del no. s. bernardino da siena, 158: anco è detrattore
] rimagnamo di poi bene spesso ingannate da loro [dagli uomini], che,
tu non farai nulla: come ti parti da me, la vita tua non vai
= voce dotta, deriv. da lupino2, col sufi. med. -osi
più di 1 m e la coda misura da 30 a 40 cm; il peso
soprattutto d'inverno; la femmina partorisce da 3 a 6 piccoli dopo 13-14 settimane
lupi veder pascere ad agio. francesco da barberino, ii- 269: fa
fieri lupi, igualmente temendo. cenne da la chitarra, xxxv-n-431: la borsa di
misera sventurata zinevra,... da questo crudele e iniquo uomo data ad uccidere
, e gira due occhi sanguigni, da cui traluce insieme l'ardore della preda e
(anche semplicemente lupo); cane da pastore tedesco (e impropriamente cane da
da pastore tedesco (e impropriamente cane da pastore belga), diffusissimo in tutti
alla guida dei ciechi; è alto da 55 a 65 cm al garrese e
chiamali lupi di più ingorde brame / da boschi oltramontani a divorarne. birago,
, a guisa di timidi agnelli circondati da lupi arrabbiati, correre di qua e di
lavorare dì e notte. s. caterina da siena, 1-6: [il corpo
di gesù] dee essere ed è ministrato da quelli che hanno vero lume, con
toro in spagna e altri simili spauracchi da bambini, benché non tutti i paesi
tutti i lati / un negro pelo da lupo mannaro. dossi, ii-247: la
terra del vino e de'vagneriani ululati da lupomannaro nel ciel della musica, sono di
7. tess. macchina costituita da due tamburi posti l'uno dentro l'
che contien tutte quelle stelle che sono da 'l zodiaco infino a 'l polo antartico;
gran moro. lastri, 1-5-66: da poco in qua si è introdotto il gran
necessari alla villa:... falci da mietere o fienaie, zappe, lupi
per tenere in molle il baccalà, sporgeva da due dita d'acqua il lobster,
senza curarsi della tempesta attorniavano il bastimento da tutte le parti e si trastullavano come
. ant. affezione della cute caratterizzata da piccoli rigonfiamenti o ulcerazioni rosse (da
da piccoli rigonfiamenti o ulcerazioni rosse (da identificarsi probabilmente con il lupuseritematoso).
milit. antico strumento bellico, costituito da un grosso gancio di ferro, munito di
che veniva usata per non esser visti da lontano o in segno di lutto.
in segno di lutto. francesco da barberino, iii-137: se vuo'passar nascoso
. gioc. lupo e pecore: gioco da tavolo, simile alla dama o agli
alla dura era il timore de'pericoli che da ogni banda gli soprastavano; tale che
a tralasciare. -avere una fame da lupo o da lupi: v. fame
. -avere una fame da lupo o da lupi: v. fame, n
-avere, usare i denti di o da lupo: essere malvagio, comportarsi in
morto. lui vorrebbe avere i denti da lupo, ma il dentino della vipera
cioè senza considerazione. -dare baci da lupo: baciare in modo appassionato.
, 4-7: io gli voglio dare baci da lupo. -dare le pecore in
il lupo per pecoraio, cioè rattoppa da serva per guardiana di simplicia. crusca
della medesima. -di lupo, da lupi (con valore aggettivale):
, 1-19: s'era messo un freddo da lupo. la pioggia, mutata in
non sospettando ch'io fossi così corrotto da tener l'appuntamento con quella sera da
da tener l'appuntamento con quella sera da lupi. palazzeschi, 3-173: serenate senza
piccolo della casa. serenate con tempi da lupi, col termometro sotto lo zero,
-mi hanno detto che l'inverno è da lupi, qui. -esserci un trotto
, 1-i-584: io non ho ormai più da lagnarmene: con me è umile come
, n. 17. -miglia da lupi, miglia che fa il lupo la
lupo a digiuno: quando la distanza da un luogo ad un altro risulta essere
s. v.]: 4 miglia da lupi ', o 4 di quelle
digiuno ', dicesi quando la distanza da un luogo ad un altro, computata
-il lupo non caca agnelli: da cose o da persone malvagie non può
lupo non caca agnelli: da cose o da persone malvagie non può venire nulla di
/ di tutti gli uomini vinti / da che l'uomo è lupo per l'uomo
l'uomo. gozzano, i-1085: da che mondo è mondo, l'uomo è
tutto l'oro e l'argento di roma da mandare a londra. gioberti, 1-iv-344
bianca come un agnellino, ha denti da lupacchiotto. piovene, 7-131: la
altra smemorata. = comp. da lupo e cerviero. lupòide,
a luppolo. = deriv. da luppolo, sul modello di frutteto, castagneto
ed ascendere. = deriv. da luppolo. luppolina, sf.
e la conserva. = deriv. da luppolo. luppolino, sm.
del luppolo. = deriv. da luppolo. lùppolo (ant.
cocumeri e lupuli non sono cose da persone golose, anzi troppo con
uno di essi aveva il viso mangiato da un 'lupus ', tutto fasciato
fr. colonna, 2-6: da fremendi lupi incursanti misera mente
il vuoto. = deriv. da lurido. lùrido (dial.
: una vecchia contadina coperta appena da pochi cenci, lurida, con
uomo che di bestia. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
decrepitezza di quelle poverette. -caratterizzato da notevole sporcizia e sudiciume, accompagnati da
da notevole sporcizia e sudiciume, accompagnati da disordine e squallore (un luogo,
morte, fu tolta dalla tana entro cui da mesi languiva, e collocata in una
/... / qua a far da sentinelle ai cimiteri, / o
4-47: suppongasi per un momento che da tutto quel diluvio di parole versatomi addosso
emerso colla mia faccia contenta ed imperterrita da galantuomo, ma col lurido aspetto di persona
alle bassezze. -figur. caratterizzato da barbarie, ignoranza, superstizione (un'
robaccia sozza e vituperosa d'altri oggetti da lupanare. massaia, xii- 22
, ii-1-21: quel sacratissimo nome d'italia da voi e dai vostri pari svergognatissimi prostituito
il suo aspetto provocante e pittoresco, da liberto del basso impero. -sostant.
, 4-95: seguono due pagine così luride da screditare la fantasia del poeta baffo.
i-77: scoppia il tuono e si perde da lontano / co 'l cupo brontolar:
un mostro: ché divelto il primo / da le radici, uscir di sangue /
bassa meschinità. = deriv. da lurido, col sufi, collett. e
ubriaco, brillo. = deriv. da lusco. luscinia, sf. ornit
, iv-2-1008: -e mi pare che da un occhio sia guercia. -no questo
non voglian guardare, / che saria cosa da non comportare. m. adriani,
bartolini, 16-24: l'occhio punto da dieri vespe tutt'intorno al giro dell'
e lusca / e non conosce le donne da bene. n. villani, 4-116
: gli eroici, i lirici di peso da quelli presero, e di tante belle
hanno neri. = deriv. da lusco. lusellétto, sm.
usello e 'l luselletto. = da usello (v.) con dimin.
prigion renderla. = comp. da lusi [nga], fraud [e
. e letter. usignolo. giovanni da samminiato [petrarca], i-425: tu
gioco / lusinga di buffone. francesco da barberino, ii-184: per laude corre
di carlo di lussemburgo rispose con un omaggio da antiquario inviandogli certe monete romane..
invito, profferta amorosa. francesco da barberino, iii-108: se trovi l'osta
to'fizo santo. s. bernardino da siena, v-187: non ti lasciare ingannare
né costume alcuno. s. bernardino da siena, iv-136: una savia vedova non
, viii-1-37: vollono che, di lungi da ogni ple- beio o pubblico stilo di
i vezzi e i molli susurri ch'ella da venere aveva presi insieme co 'l cinto
) attrazione o sollecitazione 0 fascino esercitato da qualcosa su qualcuno. -anche: impulso
, le cui lusinghe mai non si staccano da le orecchie dei meschini, si farebbe
disadatto alle lusinghe poetiche che il ricercar da me o canzone o sonetto è un
evento che si considera improbabile o difficile da compiersi; lieta promessa (che si
mesi di languore cadde malato a segno da dar pochissime lusinghe di guarigione. d'annunzio
calmeta, in: con ben servir da lui [da amore] mercè se impetra
: con ben servir da lui [da amore] mercè se impetra / e cum
tanto le sue lusinghe che, fattasi sollevar da terra, cominciò a prender vigore.
a farsi regalare una pelliccia di persiano da una ditta famosa, unicamente con lusinghe
rispose che non volea così tosto allontanarsi da lei. = dal provenz.
a quelli di poscia malore fare. francesco da barberino, i-149: or cessa /
barberino, i-149: or cessa / da... vizi speziali, / ciò
professo che verità e schiettezza, alieno da ogni lusingamento e adulazione. -per
nacquero? = deriv. da lusingare. lusingando, con valore
dilicati vestimenti. = deriv. da lusinga, col sufi, -anza, di
, né tampoco spingere avanti o indietro da chicchessia, a far cosa che il vostro
xxxv-11-724: molto m'è viso che-ssia da blasmare / chi puote e non tener vuol
losengando, / ké li revorria. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
della sua giustizia. s. bernardino da siena, 139: andò ad èva
dei peccati della bolgia dei seduttori e da quella dei lusingatori, dimostra che ha
e lusingalo, fagli vezzi, dagli ben da mangiare. storia di stefano, 5-5
; sappi che la pennina rossa vien da un cappello, ora rimodernato, della
fiume, che si ha da piegare d'uno in altro luogo, debbe
). - anche assol. bartolomeo da s. c., 11-9-7: la
la sua citara. tasso, 13-58: da le notti inquiete il dolce sonno /
è nascoso il veleno infernale. bianco da siena, 57: co'la suo melodia
scacerni aveva ascoltato il racconto con avidità da lusingare visibilmente il narratore. 5
21: principi, il canto è da voi tanto amato, / che non vi
il sonno al sopracilio, / se da quello non v'è pria lusingato.
mille modi, con nuove vivande, da lusingare la non sazievole gola. dominici,
dine, il vaso e l'imagini da le quali è sostenuto, chiamando bello
: l'orecchio lusingar mi sento / da pastorale sì, ma bel concento.
, / né luogo di romor né da giullare; / anzi si vuol più volte
sperare, a confidare (ed è seguito da una prop. dichiarativa).
lusingo... a credere che da queste sì rare proprietà... voi
qualche riscontro alla lettera che vi scrissi da siena, ma non vedo ancora alcun segno
fatti avvertire. = denom. da lusinga-, cfr. provenz. lauzengar.
d'amor nostra ventura. s. bernardino da siena, v-319: coloro che dicono
dio. tasso, 7-13: pur lusingato da speranza ardita / soffrii lunga stagion ciò
. campailla, 16 -intr.: da la sua donna il lusingato adamo / il
, v-172: cleopatra,... da questa medesima [abbondanza] lusingata,
essa, nel quale fu ucciso a tradimento da paride che lo ferì nel calcagno.
maldicente, calunniatore, mormoratore. giacomo da lentini, 35: al mio vivente,
dal provenz. lauzengador, nome d'agente da lauzengar. lusingherìa, sf
delle lusingherie e dell'adulazione. bartolomeo da s. c., 18-3-12: il
più grossolane lusingherie. = deriv. da lusingare. lusinghévole (ant. losinghévole
ant. che si lascia allettare o attrarre da lusinghe; indulgente. seneca volgar
); allettante, invitante. bartolomeo da s. c., 53: sempronia
nel lusinghevole vanto di avermi ascoltato fin da principio con gusto più sollecito che non
ii-403: chi mai potrà difendersi / da le saette aurate, / se fama lusinghevole
suoi coralli. = deriv. da lusinga.
salda contra gli assalti della superbia, essendo da sì gran numero di proprie doti.
1-170: non vi sarebbe stato altro da dire se filippo non avesse fantasticato tutta
una e l'altra cartolina che gli arrivavano da mont- saint-michel, e che appunto perché
pozo stava ascoxa. s. bernardino da siena, iv-28: come lo scarpione con
sarebbono ad eccellentissimi uomini accettevoli. antonio da ferrara, 28: vostre parole udir
fed. della valle, 198: movi da l'auree stelle / chiara, alata
66: di bugie lusinghiere / vile armonia da saggi eroi non s'ode. testi
/ selve e fra l'ombre, che da molli foglie, / lusinghier di riposo
incantevole. d'eredia, 4: da lor sì dolce nasce il mio conforto,
questo dì. par ini, 219: da quel giorno il lusinghier sembiante / regnò
rovescio della mano sul taschino del sottabito da dove rispondevagli un lusinghiero tintinno di zecchini
loro voluntate. = deriv. da lusinga. lusino, sm.
apparizione. s. bernardino da siena, i-75: mostrolli tutti e reami
quelle lusioni del diavolo! = da illusione (v.), per aferesi
lat. lusìo -ònis 'beffa ', da lusus * scherzo '. lusismo
altra lingua. = deriv. da lusitano]. lusitaniano, agg
industria litica del giurassico superiore, caratterizzata da strumenti amigdalari e diffusa soprattutto lungo
ricche contrade. = deriv. da lusitano. lusitano, agg.
ovvero ispani e lusitani, i quali da questa parte ebbero per confine l'oceano
lùsnada, piemont. losnada, da losna 'lampo '. lùsneo
. scolastica] levoe lo capo da orazione, avenga che imprima fusse l'aire
il brasile. = comp. da lus [itan] o e brasiliano (
, al divertimento. — navilio lusorio: da diporto. scarfoglio, 1-11
è agitato e ingannato ogni ora da una sorta d'uggita frenesia, in
= voce dotta, lat. lusorius, da ludère * giocare, scher
più dallo strappo dei legamenti articolari, da contusioni muscolari, da stiramento dei tendini
legamenti articolari, da contusioni muscolari, da stiramento dei tendini e dei vasi (e
dei vasi (e può essere causata da un fatto traumatico: lussazione traumatica',
un fatto traumatico: lussazione traumatica', da malattie delle articolazioni: lussazione patologica;
possa accadere la lussazione del femore promossa da causa intrinseca. a. cocchi,
naturale dei differenti ossi nelle loro articolazioni da violenza esterna, o anco talora da
da violenza esterna, o anco talora da tumore interno che nasca nella cavità o
medico. -lussazione congenita: determinata da un arresto di sviluppo o da una
determinata da un arresto di sviluppo o da una malformazione della superficie articolare (e
tardo luxatìo -ònis, nome d'azione da luxàre 'lussare'; cfr. fr. luxation
del lusso. genovesi, 3-132: da tutte le parti si conviene nel genere di
: sgridiamo il lusso consumatore che, nato da scostumatezza e da imprevidenza, conduce a
consumatore che, nato da scostumatezza e da imprevidenza, conduce a rovina e a delitti
ricreazioni, lussi, conversazioni e altre cose da giovani, poco o niente ci ricordaremo
lo sfoggio di eleganza o di ricchezza da parte di qualcuno. moretti, i-179
: che lussi! la cannuccia di paglia da succhiare con estrema lentezza perché il bicchiere
ciclismo, corridore particolarmente valido che funge da gregario a un campione (e,
23-234: abbiamo un papa ubbriaco da mane a sera di sciampagna, in lega
di ville lussuose. -che deriva da ricchezza, da benessere; che costa
. -che deriva da ricchezza, da benessere; che costa molto denaro.
= dal fr. luxueux, da luxe 1 lusso '. lussureggiaménto
. che, se bene fu cominciato da me in età, si può dir,
lingua, dalla fretta di scrivere, da un lussureggiaménto d'ingegno, o da
da un lussureggiaménto d'ingegno, o da una falsa eloquenza figlia del falso sapere.
biol. eterosi. = deriv. da lussureggiare. lussureggiante (part. pres
lor regali odorosi. imperiali, 4-100: da bromio la nodrita pianta / morbido letto
del sentimento, affermo per conseguenza che da un istinto più forte e veramente irresistibile
in grani di diverse grossezze e figure, da innocente delizia di barbari o di semplici
, abbagliato dal fasto, dalla luce, da tutta la vita lussureggiante che c'è
briellesche. = deriv. da lussureggiante. lussureggiare (ant.
i-2i7: spesso vedrai piante congeneri / surte da un seme stesso, una di cui
di fiori; ed altra, che da fiori è immune / e rende frutte;
invidiacce municipali o provinciali che avean lussureggiato da tanti secoli. gioberti, 1-iv-326: siete
scaramuccia, avvert.: non attender da me fiori di raffinata eloquenza, poiché
frugoni, vii-150: la lor insolenza verrà da voi per vivacità interpretata, la lor
per galanteria. = deriv. da lussureggiare. lussùria (ant.
tal gente ci ha 'lbergata. bartolomeo da s. c., 25-1-2: lussuria
per la rata sua dà le cose da vivere alla donna. leonardo, 2-129:
lussuria e per lascivia or vago, / da pertutto trascorre. imbriani, 3-125:
: atto libidinoso, godimento sessuale determinato da un'irresistibile tendenza alla lascivia; fornicazione
.]. s. bernardino da siena, 482: lussuria non è solamente
. forteguerri, i-224: era cosa da arricciare i capei / il veder fatte
torello a sua lussuria corra. iacopo da cessole volgar., 1-128: plinio
e rinchiudendosi dove niuno infermo fosse e da viver meglio, dilicatissimi cibi e ottimi
, avendo madre inferma, fui allattato da nutrice impudica che mi avelenò di lussuria
, 395: tra vizi delle biade è da enumerare la lussuria, ciò è il
per alcuni mesi, volendo prima rivederlo da me ed a guisa di buon agricoltore risecame
nella fioritura e nella fruttificazione. buonaccorso da montemagno il giovane, 2-37: vedendo
a vizio e lussuria. -ricetta da lussuria: per eccitare l'istinto sessuale
rizar camere e taverne e vendere ricette da lussuria. -scherz. persona brutta o
sarà furia, / sendo tutti ricette da lussuria. = voce dotta,
i lussurianti rami di tutte le piante siano da reprimere e come da legare. lancellotti
le piante siano da reprimere e come da legare. lancellotti, 542: chi sa
può chiudere il vocabolario. -caratterizzato da colori particolarmente intensi, caldi, luminosi
, 2-1-85: tali cose non sono certamente da imitarsi, quantunque forse più il sieno
livio volgar., 3-201: annibaie partitosi da napoli n'andò verso capua, lussuriante
sua lussurianza fantasiosa. = deriv. da lussuriante. lussuriare (ant.
matrimonio in tal modo che iddio cacciano da loro e dalla mente loro e attendono
fare che bombare e lusuriare. benvenuto da imola volgar., ii-411: commodo
modo di lussuriare dicono essere stato ritrovato da loro per sanità. g.
e l'ebbrieza e molto sonno. giovanni da samminiato [petrarca], ii-83:
era pulzella che non fosse stata violata da i predatori, onde per tanto lussuriare
, che però sono schifate e fuggite da loro. -per estens. nutrire
malizia / in operazion porre. giovanni da samminiato [petrarca], i-169: tu
veramente,... purché avessenno da mangiare e da bevere e luxuriare,
... purché avessenno da mangiare e da bevere e luxuriare, poco se curavanno
ciel di lapislazuli. -essere caratterizzato da un grande rigoglio di vegetazione, di
e lussuriato. = sostant. verbale da lussuriare. lussurieggiare, v. lussureggiare
e torti sguardi. = deriv. da lussuria. lussuriévole, agg. ant
usasti. = agg. verb. da lussuriare. lussurievolménte, avv. ant
tutto ciò ch'avea. s. bernardino da siena, i-259: incominciò a vivere
cura eccessiva (accompagnate per lo più da immodestia). -anche: pomposamente,
misera, la quale era miseramente angosciata da un demonio lussurioso e soprastante, che
et angosciolla d'incredibile lussuria. guidotto da bologna, 1-59: quando vedeano la femmina
, 1-37 (i-449): aveva da buon luogo inteso che tutti gli uomini
celesti. d'annunzio, iv-1-873: da una esistenza precaria e imperfetta ella entrerebbe
sua carne. s. bernardino da siena, 126: o lussurioso, tu
. g. forteguerri, 27: da vivere onesto e politico, a guisa di
, che rivela, che è caratterizzato da lussuria; che stimola il desiderio sessuale.
firenzuola, 203: poco poi assalita da una lussuriosa rabbia, mi menò seco a
qual prezzo otteneva quelle soddisfazioni del senso da una donna pur schiva d'ogni sensualità
dietromi, vestito de i colori donatimi da la diva, e ad ogni passo mi
(la vita); che è caratterizzato da ostentazione di sfarzo, da lusso,
è caratterizzato da ostentazione di sfarzo, da lusso, da dispendio, da sperpero
ostentazione di sfarzo, da lusso, da dispendio, da sperpero (un'epoca
, da lusso, da dispendio, da sperpero (un'epoca). v
, iii-27: al margine riguardo anche è da aversi; / ed io bramo da
da aversi; / ed io bramo da voi che stare in riga / comodamente
i miei versi. / del resto poi da me non credo miga / che un
della fiera. rota, 1-1-24: spinta da veltri sì veloce unquanco / non corse
i-421: ben presto un remoto croscio da un'insondabile profondità mi colpì l'orecchio
: so che per migliorarci occorre cominciare da non alimentare lustre illusive che ci farebbero
fittizia, parvenza. s. bernardino da siena, i-123: quando lo immondo
villaggio e nei dintorni come una curiosità da doversi vedere. lucini, 11-310:
lucini, 11-310: lo psicologo banale e da piazza, colla falsa lustra di una
bersezio, 147: questi trionfatori delle feste da ballo... sono pericolosissimi per
era un cavallo avvezzo a cotal lustre da saltimbanco. r. sacchetti, 1-323:
per lustra e come mezzi di corruttela da quel regime. 3-83: far
di bene. = deverb. da lustrare. lustrale, agg.
sannazaro, iv-85: se uscire da amore totalmente vorrai, con acqua lustrale
: posti gli altari, stabilite le preghiere da farsi e i vasi lustrali da adoperarsi
preghiere da farsi e i vasi lustrali da adoperarsi, menano le vittime al sacrifizio.
. che non può essere lavato più da veruna acqua lustrale. zendrini, iii-109
, ma sì bene di cosa che dura da cinque anni. così: * questa
'lustrale 'è voce antica, da un pezzo ita alle ballodole, e valeva
bene coloro che la usano per 'da cinque anni! '. -stor.
purificatore 'e 'quinquennale ', da lustrum 'sacrificio espiatorio 'e '
sercambi, 1-i-36: gittatosi il mantello da dosso e il capuccio di capo,
. 4. figur. caratterizzato da consumata e oziosa perfezione formale; rifinito
quantunque fusibilissima ne sia la base, da cui nasce uno smalto opaco, lustrante
dirittamente di tutte queste cose. niccolò da correggio, 1-446: così lustrata la
le lingue pronte / quei che lustrati son da la sua luce. 7. nobilitare
la può mia fantasia. buonaccorso da montemagno il vecchio, 1-225: spirto
chiara virtù lustri ed adorni. niccolò da correggio, 1-167: non ha solo
tempio [della concordia] fosse fabbricato da camillo, o posteriormente, per lustrar
raggiungea, quand'essa in mare / da eccelsa vetta si gettò. lucini,
giove in ogni banda / e fu da tutti sempre disprezzato. -figur.
sole nela spada vi lustrava. andrea da barberino, ii-262: lionigi s'adirò
splendide e lucenti. ariosto, 2-42: da lungi [il castello di acciaio]
brillanti, come una batteria di rame da cucina. pavese, i-59: tutta
1-i-82: -ingrassano sulla crusca che dan da mangiare a noi, e colla farina bianca
, lat. lustrare 'illustrare '(da lustrum 'sacrificio espiatorio '),
. scarpe comode e scalcagnate, scarpe da contadino lustrate di nero, son proprio
gli eleganti anelli della porta, lustrati da tante mani. -che ha assunto
rischiarato. varano, 1-66: questi da trina insiem luce intralciata / in un
tavolone, che è detto 'tavolo da lustrare'. d'annunzio, v-3-34: il
, imperatori. = nome d'agente da lustrare. lustratura, sf. il
stampate, finendo d'asciugare l'inchiostro da stampa, perché si possa legare il
battaglia facesti. lucini, 201: da una delle vie, giunse un altro
vie, giunse un altro stuolo guidato da carlo auzoni: le finestre si aprivano
lat. lustratio -ónis, nome d'azione da lustrare * purificare 'o 'passare
dilettarsene il gentilissimo loffio. = da illustre (v.), per aferesi
vividi lustreggiamenti. = deriv. da lustreggiare. lustreggiante (part.
fonte chiara e lustreggiante, / ch'avea da l'un de'lati un verde faggio
240: mia madre indossava un vestito da sera di seta gialla tutto vaporoso e
fo- gliuta di equatore lustreggiante e pettinato da un poeta oro catrame come baudelaire.
lui, sì m'era presso. rinaldino da montavano, 883: venne il giorno
questo lito. = denom. da lustro', col sufi, -eggiare con valore
cispa puzzo cannella. = deriv. da lustreggiare. lustrènte, agg. region
, e lustrevole. = deriv. da lustro1. lustrézza, sf.
incerta lustrezza. = deriv. da lustro1. lustricino, agg. ciliegia
inverno, due poveri disgraziati coperti soltanto da una giubbetta di lustrina, dormono flagellati
una giubbetta di lustrina, dormono flagellati da un acquazzone che imbeve i loro miserabili
v.). = deriv. da lustrol. lustrissimo lustrino2
, 1-20-235: ermisini, lustrini e mantini da braccia 1 e un terzo in su
e come intirizzita, il suo passo da marionetta zoppa, l'etemo modesto vestito
con degli occhietti e un naso rosso da ubriacone. '2. ciascuna
o accessori femminili, per lo più da sera, su ricami, su costumi teatrali
di tutta fratta, prendendo a prestito da un corista più magro di lui un
. cecchi, 3-163: un'enorme fondina da pistola, tutta spigata di lustrini d'
la prima volta di farsi lucidare le scarpe da un lustrino pubblico. 4
. 7. zootecn. baco da seta che, nell'ultimo stadio dell'
stadio dell'età larvale, viene colpito da giallume e il cui tegumento epiteliale diventa
lambruschini, 5-249: lustrini si chiamano da noi quei bachi che, al tempo
lo prende). = deriv. da lustro2, col suff. -ino, di
di acqua. = deriv. da lustrare, sul modello di brillio, luccichio
nei ridotti. = da illustrissimo, superi, di illustre (v
anche bagnata, o è ricoperto da uno strato di sostanza rilucente. -anche:
, spiegazzati e chiazzati qua e là da bianche gromme di muffa. moretti,
forfora. alvaro, 17-148: era spiovuto da poco ed il viottolo era lustro di
paragonato il re dei re, agamennone, da omero. faldella, iv-158: essa
5. per estens. contraddistinto da perfezione artistica, da eleganza formale e
estens. contraddistinto da perfezione artistica, da eleganza formale e da piacevole e gradevole
perfezione artistica, da eleganza formale e da piacevole e gradevole contenuto (un'opera
non stia in funzione del problema critico da risolvere, ma per sé, pigramente,
rudyard kipling)... ed ecco da tutte le parti concorrere come per se
lustro. -di lusso. giuseppe da capriglia, 1: per abbreviar poi al
... che se voleva acqua da belletti e conciature, per assottigliare e
, i-129: lasciò lor certa mistura / da far la carne bianca lustra e fina
dietro una palizzata un ragazzo che rideva da due minuti occhi porcini affondati in una
animo). « s. carlo da sezze, iii-496: ecco il corso dell'
: se taluno per disavventura fosse andato da lei non richiesto a dirgliene male, tornava
stentatamente. = deverb. da lustrare. lustro2, sm.
le fresche ombre. s. caterina da siena, v-141: quelli che sono stati
iv-52: videro apparire nimici, da certi colli scendere al piano e scorgendo in
del pelo monta a prezzi altissimi, da non credersi ne'nostri paesi. foscolo,
un tono dolce e vago. -lucido da scarpe. faldella, iii-94: oh
ed ecco un lustro sùbito trascorse / da tutte parti per la gran foresta, /
lontano gli era paruto un lustro, più da vicino gli pareva un fuoco. dante
romore d'una zuffa, si faceva armare da un ragazzo, nel petto della cui
: in un col mondo eterna, / da le stelle rimote e dai cocenti /
roberto, 205: aveva una famiglia da mantenere con lustro. bonsanti, 4-439:
se si vuole, e forse tale da dar lustro. 7. gloria,
onnipotenza, maestà di dio. busone da gubbio, lxxviii-1-359: venne del lustro
come terra il fiume. s. caterina da siena, v-142: quale è quello
ma quel tuo gentil lustro vien da amore, / che sol, che
di spezioso nefl'adornarsi, troppo è diverso da quel sugo interno di spiriti e di
direi forse meglio stanza portatile, sostenuta da quattro muli di poco lustro, anzi
dee alcun credere che cominciasse la corruzione da costantino magno per avere il medesimo posto
, l'ornamento e il lustro erano da sbalordire. -in senso concreto: ciò
parve grazioso il tratto d'eugenia accompagnato da una allegria di volto, mista di soave
e timidità; e quantunque fossero ritocchi da raffaello, spesso han perduto il lustro dell'
del danaro, come molte sono, da sperar d'accecarla col lustro dell'oro.
nieri, 60: tutto a lustro da potersi specchiare uno anco nelle porte.
fugaci lustri. tortoletti, i-166: da che vesti il mortai velo / a
passato. montale, 3-72: seppi da lei che il vecchio maestro, con me
. che è caratte rizzato da lucentezza e leggerezza. boine,
chiarore; sfavillio. giacomo da lentini, 45: lo foco inchiuso poi
e tanto bella quanto alcuna cosa mia da me veduta. guido delle colonne volgar.
spanpanato / che gli occhi abbaglia e da gabbiuole eterne / lucciole fa vederti per lanterne
potè mirare. = deriv. da lustro1. lustróso, agg.
suoi nazionali. = deriv. da lustro1. lustròtto, sm.
lucidatore. = deriv. da lustrare. luta1 (iòta)
non è molto lontano, né abborrisce da questo parere quel prefetico dogma, quando
ginepro e luta le diete pignatte da ogni banda con luto di sapienzia. ricet
. lutare 'spalmare di fango ', da lùtum * fango, melma '.
i due vetrini. = deriv. da lutare. lutazióne, sf.
. disus. rivestimento, stucco costituito da un impasto di argilla o di altri
inferma. = nome d'azione da lutare. luteìna, sf.
; progesterone. = deriv. da luteo1, col suff. chim. -ina
: luteina. = deriv. da luteo1. luteini?? ante,
del corpo luteo. = deriv. da luteo1.
corpo luteo. = deriv. da luteo1. luteinòma, sm.
= voce dotta, deriv. da lutein [a] col sufi, -orna
zafferano. m. fiorio, 42: da una terra bianca ed accesa nasce una
. lutèus * giallo ', deriv. da lùtum * erba guada ', usata
. lutèus 1 fangoso, melmoso ', da lùtum 1 fango, loto '.
= voce dotta, comp. da luteo1 e composto2 (v.).
= voce dotta, lat. luteóla, da lùtum * erba guada '.
= voce dotta, deriv. da luteola, col suff. chim.
= voce dotta, deriv. da luteo'. luteòma, sm.
. = voce dotta, deriv. da luteo', col suff. -orna, che
= voce dotta, comp. per giustapposizione da luteo'e ormone (v.)
= voce dotta, deriv. da luteo', col suff. chim. -osio
. = voce dotta, comp. da luteo'e stimolo (v.),
= voce dotta, comp. da luteo'e da un deriv. del
voce dotta, comp. da luteo'e da un deriv. del gr. tpócp7
medie. prolattina. = deriv. da luteotropo. luteòtropo, agg. medie
. = voce dotta, comp. da luteo'e da un tema del gr
voce dotta, comp. da luteo'e da un tema del gr. tpéico)
costantinopoli per la giornata per impetrar favore da omar contro di hall, dottori in
conviene luteraneggiare. = denom. da luterano. luteranerìa (luteranarìa),
altra stampa, e ci è da farci suso disegno: parlo dei mercatanti,
le luteranarie. = deriv. da luterano. luteranésimo (luteranismo;
relig. insieme delle dottrine protestanti predicate da martin lutero (1483-1545); teologia
al luteranismo. = deriv. da luterano', cfr. fr. luthéranisme.
la qualità sua ad ciò conserva quel paese da la luterania. aretino, 1-70:
la luterania. = deriv. da luterano. luteranità, sf.
] con l'arti sue (usate da tutti li prencipi) qualche intelligenza colà dentro
la luteranità. = deriv. da luterano. luteranizfare, tr.
luteraneggiare. = denom. da luterano', cfr. fr. luthéraniser (
, per salute d'italia già soprapresa da l'infermità luterana, consenta che tale
lor fede. la luterana fu distesa da melantone. carducci, iii-7-135: ma
(ii-278): frate bernardino occhino da siena, che alora in vinegia con mirabilissimo
g. bentivoglio, 4-103: comparivano da ogni banda a schiera i seminatori dell'
erasmizat '. = denom. da luter [ano]. lutèro,
sali incolori, in cui si comporta da trivalente; cassiopeo. = voce
iii-26: è presa malamente nelle giunture da una certa flussione di paesi forestieri, che
la cui molecola si può considerare derivata da quella della piridina per sostituzione di due
quisto spettaculo lutifico? = deriv. da luto1 (v.), sul modello
dotta, lat. lutifigùlus, comp. da lùtum * creta ', e figùlus
è causata, per lo più, da infiammazioni o tumori). =
. = voce dotta, comp. da luto1 e terapia (v.).
sono le terme lutre, le quali da gli abitatori di quel paese son chiamate citro
acqua del bagno ', comp. da xourpóv 'acqua, bagno 'e dal
amaro. = denom. da lutto. luttare2, v.
luttato d'argento. = deriv. da lutto. lutto (ant.
alcuno amico,... e da questo 'lugere 'viene 'lutto '
ad un nodo sì gentil, / e da l'alma pensierosa / fuga il lutto
lamberti, 71: il lutto che da loro [i colchi] s'osserva non
lutto. brusoni, 4-i-6: uscito da quel suo sepolcro e spogliati i panni del
pigliato il lutto. casti, 7-89: da numeroso tren vestito a lutto / poi
mi avrebbero procurate; le quali venendomi da persone indifferenti, sarebbero state insopportabili al
concerto -il tempo del lutto era passato da un pezzo. bocchelli, 1-i-403:
d'un uomo pari suo conveniva vestir da cittadina, mettersi in lutto che le
ancora il lutto. -abito, veste da lutto o di lutto: per lo più
deledda, i-732: indossava il cappottino da lutto dei vedovi. borgese, 1-17:
bandiere a lutto. -carta da lutto', listata di nero ai margini.
provvisione] furono stampate su di carta da lutto colla riga nera all'intorno.
d'immaturo fine / segnata a lutto da funebre cera. baldini, 9-170: ricordo
rigoroso di abiti neri e l'astensione da qualsiasi forma di divertimento, in occasione
lutto, / e gran corona chiede da romano. guido da pisa, lxxviii-i-
gran corona chiede da romano. guido da pisa, lxxviii-i- ni: così [
fattore alzò le ciglia, / ben dee da lui procedere ogne lutto.
-al ballo io? ma vi par? da più d'un mese / sono in
dalla morte di una persona cara; afflitto da dolore, da sventure; vestito rigorosamente
persona cara; afflitto da dolore, da sventure; vestito rigorosamente di nero.
, forse in lutto, si accomiatò da due giovani uomini che discendevano alla città
= voce dotta, lat. luctus, da lugère 1 piangere, essere in lutto
, di sciagure; funesto; contraddistinto da lutti, disgrazie, sventure (un
de'malvagi cittadini... aveva da ogni banda apparecchiato alla patria una crudelissima
, 214: iddio, per insegnarci che da lui solo dipendono gli effetti delle nostre
passaggio, che in quella città fece, da questa all'altra vita. desideri,
, come un mazzo di diaboliche carte da gioco, le più crudeli immagini del dolore
scudi e le antefisse stampati di volti da fantasmi, le luttuose alternazioni del nero
civiltà senza storia. -colpito da un lutto (una persona).
i cancelli... non si aprono da tempo, con le tele luttuose dei
, 2-1-264: nacque lo scisma, e da questo... quella luttuosa confusione
perdita de'compagni, ma che ben da ogni pericolo li fè salvi. cesarotti
, 1-104: anche il paesaggio che da tanti giorni aveva immutabile davanti agli occhi,
= voce dotta, lat. luctuósus, da luctus 'lutto, cordoglio '.
: dall'alto d'un argine segnato da una carraia lutolenta vediamo che le acque
di fiumi ostrutti o mutati, acque da bevere insalubri e lutulente. monti,
tutti gli elementi,... uscirà da essi tuttociò ch'hanno al presente di
persona); che rivela o deriva da una condizione di estrema miseria morale;
peccatore. foscolo, ii-291: nettarea / da me non cerchi ei lode / se
ripreso: confusa, lutulenta, straripante da tutte le parti. arbasino, 3-44:
; immondo, abbietto, spregevole ', da lutum * fango luvétto, sm
e de'buoi nella svizzera, considerata da alcuni come epizootica e da altri come endemica
, considerata da alcuni come epizootica e da altri come endemica. l'animale perde
sua respirazione frequente, anelante, seguita da certo battito de'fianchi; tosse spesso,
= dal ted. hofmeister, comp. da hof 'corte 'e meister '
di raggio uguale a un metro, da un radiatore posto nel centro della sfera
, tonitrui e luxineri. = da connettere con il lat. lux lucis.
= voce dotta, comp. da lux (v.) e dal gr
quantità di illuminamento ricevuta in un secondo da una superficie il cui illuminamento è di
= voce dotta, comp. da lux e secondo (v.).
monoginia, famiglia delle giunchee, stabilito da decandolle con una sezione de'giunchi, e
dei proiettili. = deriv. da lydd, località ingl. nel kent.
il velo palatino si abbassa in modo da consentire all'aria, che vibra per le
si solleva contro il superiore per impedire da questa parte ogni via d'uscita;
; mc = iioo); preceduto da una x o da una c concorre a
); preceduto da una x o da una c concorre a formare i numeri
formare i numeri 990 o 900; sormontato da una lineetta (m), indica
. -nella simbologia massonica, seguito da tre puntini in forma di triangolo,
codice internazionale dei segnali, è rappresentata da una bandiera rettangolare, turchina, con
ciò nonostante, tuttavia. giacomo da dentini, 3: dunque, moriraio eo
di vostre ricche acolte, / che da voi, bella, avea; / so
grifo. gelli, 6-260: comincia da questa parola, o vero coniunzione '
particella avversativa de l'orazione, usata da noi ogni volta che noi vogliamo mutare o
il contrario, o qualche cosa diversa da quello che noi abbiamo detto innanzi.
tenda dei suoi. -seguito da però, bensì, sì, pure,
di transizione, a indicare il passaggio da un concetto o da un argomento a
indicare il passaggio da un concetto o da un argomento a un altro (talvolta
all'inizio del periodo). francesco da barberino, i-297: un documento bello /
di lui si trova / serrato forte da quella saetta / ch'amor lanciò lo giorno
. petrarca, 50-39: poi lontan da la gente, / o casetta, o
foci / la lucerna del mondo: ma da quella / che quattro cerchi giugne con
: gli domandò con una voce soffocata da grande attrice: -ma perché? ma
con male animo, ma scempiamente macchinata da questo bon servitore. pananti, i-114
so vederlo o intenderlo in altro modo da quello che le parole suonano. sarà
la luna; e non ho niente da perdere. pavese, 1-126: salgo
ginocchia macabriche. = deriv. da macabro. macabrità, sf. letter
tra i migliori suoi, per quanto fuligginato da qualche macabrità di importazione.
di importazione. = deriv. da macabro. màcabro (raro macàbro)
: che suscita o che è suscitato da orrore o da paura; orrido,
o che è suscitato da orrore o da paura; orrido, raccapricciante, orripilante
quell'ostinazione « macabra » nel vestire da ufficiale col troncone insaccato come un salame
bruno con varie tonalità; è rappresentato da parecchie specie (fra cui il reso)
cui il reso) nell'asia meridionale e da una sola specie (la bertuccia)
l'ho preso per un maccaco vestito da uomo, e poi vidi che era un
dietro le sbarre. macaca (da una voce africana). macadàm
che, bagnata con acqua, fa da legante (macadam con vacqua). -
con il macadam. = denom. da macadam. macagnato, v. magagnato
spagn. macana (nel 1515), da una voce tupì \ cfr. ingl
(detto anche baccarà alvitaliana) giocato da un * banco 'e da un numero
giocato da un * banco 'e da un numero indeterminato di persone, generalmejite
) distribuisce a ciascun giocatore, cominciando da se stesso, una sola carta (
, eseguiti, a quanto dicevano, da mio figlio con soverchia destrezza. betteioni,
prolungate a forma di coda, orlate da una larga banda nera con macchie azzurre,
ruta; ha le ali caudate, gialle da ambe le parti; egualmente colorite con
': nuovo genere di piante stabilito da humboldt e bonpland nella famiglia delle rubiacee
saper questa novella. = deriv. da marachella, per metatesi; cfr. d
caro, 1-1-279: chiamo celebrazione quello che da greci è detto encomio e deificazione o
macarite, sf. miscela esplosiva composta da tritolo e nitrato di piombo,
alzare le vele pensando di aver trovato da fare el carnevale a macca.
a macca. = deverb. da maccare. maccabèi, sm.
gran maccaglia. = deriv. da macco1. maccàio, sm.
la mucina. = deriv. da macco1. maccaluba (macaluba,
region. getto d'acqua fangosa accompagnato da emanazioni di idrogeno e di petrolio in
molto mal trattati; / perché molto da lor [i cavalli] fur macchi.
catele a grosso modo le sopradette robbe da per sé, e poi mescolatele
poi mescolatele. = denom. da macco1 (v.). maccarèllo
o giustifichi i difetti e le maccatelle, da cui sono accompagnate. settembrini [luciano
settembrini [luciano], iii-2-16: andati da momo, che avevano scelto ad arbitro
che paiono maccatelle. = deriv. da maccato. maccatellerìa, sf.
suo officio. = deriv. da maccatella. maccatìccio, agg.
: macché! come se fosse tornata da fare la spesa! montale, 3-203
: amleto sa che lo zio lo spia da dietro le tende: basterebbe un buon
vecchio polonio. = comp. da ma1 e che1 (v., n
, a maccheronaio. = deriv. da maccherone. maccheronata (maccaronata),
maccaronata. = deriv. da maccherone. maccheróne (ant.
bonifazio mangiare li = deriv. da maccare. maccheroni col pane, ed
borghini, 2-64: i macheroni son cibo da grossi. ghirardi, 117: mi
... e così saranno stati detti da principio 'mac- carune ', poi
principio 'mac- carune ', poi da noi * maccheroni 'quasi * maccone '
, pincione e simil pappolate, proprio da proprio maccherone. bruno, 2-77:
sferre del mondo il più squisito, / da barattarlo a tempo dela fiera, /
e seccati servono per far la colla da doratori.. famil. disus.
da lugano... ci giunse daverio,
... ci giunse daverio, inviato da mazzini con promesse di assisterci di uomini
: avere gusti semplici, essere facile da accontentare. a. f.
corrompere il giudizio di qualche buon uomo da bene, che peccasse più tosto nel
funebre, elemosina '; secondo altri, da riconnettersi a macco1 (v.)
maccheronee / di voi altri, poeti da conocchie, / i quali il forno
, / e mill'altre giornee / da intorbidar parnaso ed elicona. aretino,
maccaronèa, / direi che chieti è uomo da galea / e meglio secolare che sacrato
fu presto un vaneggiare / ed un sognare da febbricitante; / lo scrivere, i
), autore di un'opera omonima, da maccherone, nel senso di 'cibo grossolano'
macaronèa montagna lieta. = deriv. da maccheronea. maccheronésco1 (macaronésco)
seggio ritornarsi. = deriv. da maccheronea. maccheronésco2 (maccaronico)
piccoli angoli. = deriv. da maccherone. macchefònica, sf. scherz
filosofia strapazzata. = deriv. da maccherone. macchefònico2 (maccarònico)
solo a ragionare della poesia maccheronica, inventata da teofilo folengo, detto in finto nome
c'entra il neogotico in questo ottocento da 'cri de paris '? lo stile
« pastiche ». = deriv. da maccherone nel senso di 'cibo grossolano
latino del papa. = denom. da maccheronico] 2. maccheronizzato (part
casa sottoterra. = nome d'azione da maccheronizzare. marchétta, sf.
uno panno serà stimato lib. tre e da indi in su. boiardo, 3-297
e le mani e quasi tutto mutato da me stesso, spero che non mi
città per molti giorni, onde mondarla da tanta macchia. / tutto spesso
chiazze di anemia della pelle, circondate da aloni di peremia con o senza emorragia,
sul corpo di individui precipitati nell'acqua da grande altezza; strie anemiche. -macchie
colore (o, talvolta, provocata da traumi), visibile nella pelle,
acquistato avete guastare. s. caterina da siena, i-222: dio...
richiede l'anima vostra pura e netta da ogni macchia di peccato mortale, e
lei dovendo esser marito, / guardarsi da ogni macchia si dovea; / ché non
: mai si lasciò [chigi] contaminar da minima macchia d'interesse o d'ambizione
comune macchia dei nobili. carducci, iii-mente da noi in una sola bozza del tutto.
dalla macchia 1-72: 'macchia'... da noi schizzo o bozza si dice, con-
zioni a tale sublimità ed importanza, da renderla la più d'esser tenuto per unico
prima ch'io non l'abbia revisto da me e levatane quelle sui banchi in mezzo
dire il dì seguente, purgarsi da ogni macchia o sospezione d'onore. groto
sozza macchia di qualche concetto da virgilio e da ovidio e d'altri poeti
qualche concetto da virgilio e da ovidio e d'altri poeti a lui m'
ri salvini, 41-152: da ogni macchia di pellegrinità il patrio
lontano. parini, 289: escavare da diversi sistemi di filosofia diversi tratti appro
macchia che in un libro si trovi vien da la patria e lasciarono all'imperatore
macchia di questo regno, giannone esule da napoli a ginevra, e di
sì manifesta onta non era a modo veruno da soppor chie di verismo più
dispregiator de vincenzo maria di s. caterina da siena, 51: portano
in alcun modo tacerla. ariosto, non da mano d'artefice, ma da per se
, non da mano d'artefice, ma da per se stessa sia apparita sat.
: andava sempre guadagnando suti vegetali, provocato da astenia e da man possa
guadagnando suti vegetali, provocato da astenia e da man possa vanto? beccuti
spazio di forma indeschiando il tuo, da mille macchie offeso, / col sangue -
, schizzo. terminata e di color diverso da quello del fondo, per nostro candido
oliva, i-1-120: chi si procaccerà sabba da castiglione, 32: mi contenterò coi miei
mi contenterò coi miei vili lo più prodotto da malattie asteniche delle piante, ossia
: di una malattia, quando, da un centro iniziale d'infezione, si allarga
all'intorno (ed è caratteristico di malattie da agente patogeno terricolo, come la fillossera
mormorar de tonde e de'venti, da le nubi e dal cader de'lampi,
le nubi e dal cader de'lampi, da le macchie del sole e de la
, nel chiaro ventre occulta, / vomitata da lui, sorge repente / e giganteggia
col telescopio delle macchie nere e circondate da una buona nebbia che alquanto biancheggia ai
. ma il dir bugie non è roba da tutti. -senza macchia: immune
tutti. -senza macchia: immune da colpe, da vizi, da imperfezioni
-senza macchia: immune da colpe, da vizi, da imperfezioni morali.
immune da colpe, da vizi, da imperfezioni morali. rinieri dei rinaldeschi,
s'intendono i peccatori che sono divisi da dio; per sion, ch'è interpetrato
in sulle tempia. soldati, 2-274: da quando fa caldo, ho un'irritazione
. geogr. boscaglia intricata, costituita da arbusti di varia altezza, accompagnati per
varia altezza, accompagnati per lo più da alberi d'alto fusto; ne è
esser vedute e cacciate. s. bernardino da siena, 351: dice il lione
quello tenaruccio. boiardo, 2-17-19: come da l'aria giù scende il falcone /
longo tratto della mo- scovia, che da smolensko fino a moska si avvanza. leggi
guardare il sole che sorgeva mezzo nascosto da una macchia di cipressi su la collina riscontro
sughero, onde poco si poteva scorgere da giorno, molto meno di notte. carducci
ceduo. -macchia vernina: quella costituita da piante che nascono e inverdiscono d'inverno
inverno. -macchia serena: quella costituita da piante estive. legge generale del sale
con il paretaio o anche con uccelli da richiamo e pania. s. bernardino
richiamo e pania. s. bernardino da siena, 681: quando tu poni la
una macchia di pruni era, ritenuto da quegli per le coma. filippo degli
fossatei con certe macchie in mezzo, / da ogni parte riunita e netta. ariosto
: e per questo el brachieri ha da battere più de una volta la machia
sieno puntoncelli in forma d'argine, da fabbricarsi con sasso mescolato... con
la notte; come se ne veggono parecchie da noi, intorno alle macchie o siepi
leggero. -siepe artificiale, costituita da arbusti, frasche e rami secchi.
. cantù, 2-27: era designato da un pezzo all'attenzione della polizia da'
apocrifo, / fatto anch'egli alla macchia da chi volle / piccar color eh'oscuramente
cor un ghignolin tondo tondo, comperò da me fino ai calzetti, e coi denari
lume e con la campanella fu fermo da lui, e con arte fu condotto da
da lui, e con arte fu condotto da lui nel fondo del burrone.
, o in altri legittimi modi purgarsi da ogni macchia o sospezione d'onore.
alla macchia, in una forma tanto riconoscibile da non avervi a scriver sotto: «
cardinale di disfarsene prima di essere colto da loro alla macchia.
che si cavassero anco gli occhi, perché da la vista non fossero impediti di filosofare
tempo). = deriv. da macchiatolo1. macchiaiolismo, sm.
dopo tiepolo. = deriv. da macchiatolo1. macchiatolo1 (macchiaiuòlo)
pittura italiana dell'ottocento, fu costituita da artisti toscani, da artisti immigrati da
, fu costituita da artisti toscani, da artisti immigrati da altre regioni, e
da artisti toscani, da artisti immigrati da altre regioni, e talvolta anche da artisti
da altre regioni, e talvolta anche da artisti d'oltralpe, ribelli all'accademia
momento che vi parlo, assai lontano da quello in cui si cercava la così detta
e non solo anteriorità ma efficacia esercitata da pittori italiani su pittori francesi. soffici
erano intorno, non solo, ma da ogni altro pittore italiano moderno. papini
e non macchiaiuoli. = deriv. da macchia1, n. 11.
di ghiande. = deriv. da macchia2. macchiaménto, sm.
si consumi. = deriv. da macchiare. macchiante (part.
il tajer grigio e la camicetta ricamata da luciana ne furono bagnati. marisa gridò
fede osservano né giuramenti. percioché, bevuta da loro, assale subito loro gli occhi
che debbano riprendere il volo e sparire da un momento all'altro come stormi d'uccelli
lorda, si dee lavare. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
: era tornato a rotta di collo da parigi il generale lambert, con un
oliva, i-2-306: senofonte, invitato da ermoneo, dopo un lauto convito, a
vittoria rammemorando tutte le scele- ratezze commesse da forsennati, mentre tentarono di saziare la
una causa, ch'essi volevano fosse da tutti riputata e giusta e santa.
furor colui: così macchiata / non è da noi giustizia. -rendere vano
70: per cagione assai brutta e da non l'accennare in questo luogo per non
volse che le sua carte fusser macchiate da 4 ipsust, hoccine, potin, volt
assol. vasari, iii-561: giorgione da castelfranco... cominciò a dare
, un marmo: dipingerli in modo da imitarne le venature e le screziature naturali
tratta e macchiatico. = deriv. da macchia2. macchiato1 (part
macchiato o magagnato che non sia da ricevere, non sia costretto 10 comperatore
panno serà stimato lib. tre e da indi in su. leonardo, 2-115:
di luce di caligine macchiata, / da la gola squarciata, / sian quasi faci
cielo limpido, macchiato qua e là da qualche nuvoletta che va svaporando.
: alti [i montoni] della persona da terra e tutti bianchissimi di lana,
3-27: due guancie non altrimenti infocate da lascivi carboni, ma da una certa
non altrimenti infocate da lascivi carboni, ma da una certa grana, corretta di macchiati
essere la scorza di fuora bellissima, e da poi nel dentro del marmo si trova
], fabbricati e messi all'uso medico da gran tempo, sono macchiati di un
alvaro, 5-108: gli parve che da questo discorso amanda uscisse come macchiata.
6. sminuito, svilito, pregiudicato (da un difetto, da un'imperfezione,
, pregiudicato (da un difetto, da un'imperfezione, ecc.).
vanità, per le quali abbiamo più tosto da domandare a dio perdono che premio.
a pena con mezza la felicità macchiata da la crudeltà de gli uomini e contaminata
la crudeltà de gli uomini e contaminata da la disonestà de le donne. giuglaris,
giuglaris, 1-477: perfezioni sempre macchiate da qualche neo, poste alla luce perdono
al carattere sacro e al grado eccelso da lei così degnamente occupato. b
assai valenti artisti sono apparsi macchiati, da non do- verglisi rifiutare quell'indulgenza che
iii-3-83: versaglia, e allor che da un macchiato letto / ei procedeva a un
citolini, 2-14: oh non è da stimar più senza comparazione ogni picciol omiciuolo
senza comparazione ogni picciol omiciuolo ben dotato da la natura, quantunque ignudo di lettere
. 10. astron. segnato da macchie visibili sulla superficie (il sole
e scemo; il sole soggetto a vertigini da più fumi anne- grito. campailla,
fare damno. = deriv. da macchia2. macchiatóre, sm.
; ornatista. = nome d'agente da macchiare-, voce registr. dal dizionario
macchia d'acquerelli? ella è cavata da una stampa... d'alberto
: una gran laguna d'acqua circondata da due bande da folta macchiarella. pananti
gran laguna d'acqua circondata da due bande da folta macchiarella. pananti, ii-9:
macchiéto, sm. località campestre coperta da macchie isolate di vegetazione. = deriv
isolate di vegetazione. = deriv. da macchia2, col suff. -eto, che
volta il suo poema, per nettarlo da tutte le macchiette che possono offendere il
teatr. rappresentazione comica, generalmente condotta da un solo attore, consistente nella caratterizzazione
gente che non vi mancherà mai carne da mettere al fuoco, senza ricorrere alle
-in senso generico: persona caratterizzata da un temperamento estroso e bizzarro o da
da un temperamento estroso e bizzarro o da modi ameni, spassosi, stravaganti di
di vestire e di agire o anche da una parlata dialettale o da difetti o
o anche da una parlata dialettale o da difetti o da aspetti risibili; tipo
una parlata dialettale o da difetti o da aspetti risibili; tipo buffo, espansivo,
faceva un'assai strana figura, degna da contrapporsi alla macchietta americana del duca maresciallo
che non ha toccato più un ferro da anni e che va in vettura, vestito
anni e che va in vettura, vestito da borghese, da un paese all'altro
in vettura, vestito da borghese, da un paese all'altro, commesso viaggiatore dell'
amaranto; il parroco un macchiet- tone da 'barbiere di siviglia '.
la mattina dal monte, il giorno da una macchietta di cipressi. fogazzaro,
variegare, spruzzare. = deriv. da macchiare, col suff. attenuativo -ettare
o in macchiettata. = deriv. da macchietta *, col suff. -ata,
non molto dura, macchiettata in alcune superficie da ocra rossa. stuparich, 1-87:
è macchiettismo. = deriv. da macchietta1. macchiettista, sm. e
riproduttore di tipi. = deriv. da macchietta1. macchiettìstico, agg.
, macchiettistico. = deriv. da macchiettista. màcchina (ant.
. strumento, apparecchio, congegno costituito da un numero variabile di parti collegate fra
di determinate operazioni; quando è formato da un solo elemento (come la leva,
; macchine composte si dicono quelle formate da più elementi. a. manetti
aiuto al potere immaginare diverse macchine e da portare e da allenare e da tirare,
immaginare diverse macchine e da portare e da allenare e da tirare, secondo le
macchine e da portare e da allenare e da tirare, secondo le opportunità. ariosto
corrente di un fiume fabbricata una macchina da innalzar l'acque. galileo, 8-viii-49:
di machina vien continuamente posta in opera da numero grande d'artefici. torricelli,
conc., ii-370: il benefizio ottenuto da qualsiasi grado di destrezza che possa risultare
che più volte si sfogarono allora, da parte degli operai, contro le macchine.
quali disordini potessero nascere non solo se da mano esperte non fosse questo instrumento introdotto
pompa), o l'energia posseduta da un fluido viene mutata di forma (
-macchina a spirito: piccolo fornello alimentato da alcool combustibile. moretti, vii-149:
calcolatrice. -macchina calcolatola, contabile o da calcolo: calcolatrice. b.
mediante un organo meccanico intermedio. -macchina da caffè', caffettiera (anche a vapore
[s. v.]: macchina da caffè. caffè fatto a macchina.
ebbe l'idea di comprarsi una macchina da caffè. moravia, xi-449: facevamo
del caffè spenta. -macchina da presa: meccanismo ottico per riprese cinematografiche
e le stilografiche sfoderate, le macchine da presa puntate. e. cecchi, 3-25
, 3-25: torna a casa estenuata da una dozzina d'ore di bagno di
di luce, nel crepitio delle macchine da presa. moravia,
attori e i diversi movimenti della macchina da presa. pasolini, 8-189: i
macchina a mano. -macchina da proiezione: proiettore (sia per diapositive
fatto con quattro lenzuola, una macchina da proiezione presa in affitto con le pellicole
, e un odore più freddo che veniva da fuori. -macchina fonditrice: v
dati occorrenti al programma e di ricevere da questo i risultati. -macchina per scrivere