. scient. inia, deriv. probabilmente da ima voce indigena. inìaco
lodandosi vanamente. = * comp. da in-con valore intensivo e iattanza (v.
mercanzia di siena [tommaseo]: da chi si possa inibire, e quando accettar
inibito il procedere nella causa dell'omicidio da lui commesso. statuti de'cavalieri di
de'pubblici giuochi, ne'quali avessero da spendere più di cento venti soldi di
dentro, impedire ', comp. da in-con valore negativo e da habère 4
, comp. da in-con valore negativo e da habère 4 avere 'con cambiamento di
proibizione o comandamento del giudice d'astenersi da uno o più atti. =
più atti. = deriv. da inibire. inibitivo, agg.
di ufficio. = deriv. da inibire; cfr. fr. inibitif.
vitali a causa di meccanismi inconsci determinati da situazioni sociali o da conflitti mentali;
meccanismi inconsci determinati da situazioni sociali o da conflitti mentali; affetto da inibizioni.
sociali o da conflitti mentali; affetto da inibizioni. -in senso attenuato: che
5). = nome d'agente da inibire. inibitòria, sf.
: inibitorie, quali se devino accettare da gl'offi- ziali. sannazaro, iv-351
valente uomo, tutto in esso sia da niente. boccaccio, dee.,
vada a scusare dell'inquisizioni. benvenuto da imola volgar., ii-158: lo senato
sopra il tavolo dei cataloghi una carta da visita: ferdinando martini, e sotto scritto
svolta dal vescovo, dal pontefice o da un suo legato, si distinguono v
nei vari paesi, che derivava il potere da delega pontificia ed esercitava le funzioni in
istituto dava luogo -per i metodi giudiziari da esso applicati -che non consentivano all'inquisito
abolizione del sant'ufficio dell'inquisizione, da soppressioni di conventi, ripartizioni di demani
voce dotta, lat. inquisitlo -dnis, da inquisitus 1 inquisito in quòvis
si riferiscono. = comp. da in 'in 'quo 1 quell'[
'vis 'vuoi '(da velie 'volere ').
nell'amor maschile. = denom. da rabbia (v.) col pref.
chitichisce l'intellettiva. = denom. da rachitico (v.) col pref.
come m'inradamanto. = denom. da radamanto (mitico figlio di zeus e di
inradicamento dell'errore. = deriv. da inradicare. inradicare, intr.
caldo sole. = comp. da in-con valore intensivo e radicare (v.
superficie conduttrice. = denom. da rame (v.) col pref.
le tasche. = denom. da ramo (v.) col pref.
si intorbida. = denom. da ramarro (v.) col pref.
crescenzio, 1-5io: cannone petriero da tirar palle di pietra,..
si faccia inrarefatto. = comp. da in-con valore negativo e rarefatto (v.
= voce dotta, comp. da in-con valore negativo e dal lat.
inrepubblicanire, non attestato; denom. da repubblicano (v.) col pref.
a condensarsi. = comp. da in-con valore rafforzativo e resistente (v.
con vele. = denom. da rete (v.) col pref.
scherz. che ha il capo avvolto da una reticella. alfieri, i-18
di dietro. = denom. da reticella (v.) col pref.
quelle pene. = comp. da in-con valore intensivo e retro (v.
lingua serpentina. = comp. da in- con valore negativo e rettamente (v
irrettitudine del consiglio. = comp. da in-con valore negativo e rettitudine (v.
e inretti. = comp. da in-con valore negativo e retto (v.
donando e inricchendo i cavalieri. marsilio da padova volgar., i-xvi-15: quello che
mei danni. = denom. da ricco (v.) col pref.
, ma fecundata ed inricchita, stabilita da vera scienza e da moltissime discipline.
ed inricchita, stabilita da vera scienza e da moltissime discipline. inricomperàbile, agg
macula di peccato. = comp. da in-con valore negativo e ricomperarle (v
, vedendomi inriservato. = comp. da in-con valore negativo e riservato (v.
lo in- roccarsi non era cosa da lui. = cfr. arroccare2
fauci asciutte inrochita. = denom. da roco (v.) col pref.
filosofucci, che qui s'inrolano, da tutte le arti che liberali non sono,
enróler * iscrivere a ruolo ', da róle 'ruolo '. inrolato
ghiotti del quattrino. = deriv. da inrolare. inromanescato, agg.
addomesticare co'romani. = denom. da romanesco (v.) col pref.
ant. farsi eremita, condurre vita da eremita. bembo, 9-2-31:
delle donne. = denom. da romito (v.) col pref.
con cinabro. = denom. da rosa (v.) col pref.
inrossa e inbruna. = denom. da rosso (v.) col pref.
di santo paulo. = denom. da un derivato di rosso (v.)
più presto. = denom. da rosso (v.) col pref.
s'inrotavano. = denom. da ruota (v.) col pref.
pini et avezzi. = denom. da rotta (v.) col pref.
s'imperla. = denom. da rubino (v.) col pref.
= adattam. del fr. ensabaté (da savate 'ciabatta '), che
che è meno comune di ensàboté (da sabot 'zoccolo ').
rapido attecchimento. = deriv. da insabbiare; cfr. fr. ensàblement (
s'insabbiò. = denom. da sabbia (v.) col pref.
sabbiatore. = nome d'agente da insabbiare. insabbiatila, sf.
cagionano fastidio. = denom. da sabbione (v.) col pref.
si attua anche per i fiori di piante da frutto sottoposti a fecondazione artificiale).
a dormire, e cominciato a spazzare da turno la macina, mescolare la farina,
. d'annunzio, iv-2-1195: rideva da due minuti occhi porcini affondati in una
mio, chi guarda bene, e da insaccarlo a punto in commedia. gramsci,
x-259: insaccò un gran pastrano turchino da ebreo polacco, si mise un berrettone d'
danari colla pala, non avea tempo da curare quel lontano poderetto. pirandello,
8. ant. imbussolare nomi o numeri da estrarre a sorte (per il conferimento
del detto consiglio generale e speciale, da quinci innanzi ogn'anno del mese di
nella mente. s. bernardino da siena, 116: fa come quando tu
nievo, 309: sei tu un asino da guardar a terra e da insaccar legnate
tu un asino da guardar a terra e da insaccar legnate o un uomo da tener
e da insaccar legnate o un uomo da tener diritta la fronte e da sfidare
uomo da tener diritta la fronte e da sfidare il giudizio altrui? -convincere
il commendatorino agnesa si sia lasciato insaccare da merli quali sono l'harrington e il
: è di una tale cavillatoria finezza da insaccare una tribù di curiali.
, / che quella grotta, insaccavi da pratico. i. nelli, 1-68:
: la massa trafelata, e schiumante piega da una parte, piega dall'altra,
: e mentre lo stan mirando, da se stessi incautamente s'insaccano nella rete
le ghiaie] verso la sinistra, se da quella parte trova un vano che la
che piove. = denom. da sacco (v.) col pref.
assestarne il contenuto o pigiarlo in modo da creare altro spazio. - al figur
. 2. figur. contraccolpo causato da una caduta. -in partic.:
. -in partic.: scossa subita da un saltatore che tocchi terra maldestramente.
vacca e ciuchi. stuparich, 1-27: da per tutto sentivo odor di maiale,
di persone). [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
): ma andate a casa. da bravi! che diamine volete far qui,
suo cantuccio, insaccato in un giacchettone da padre nobile, che gioca beatamente alle
6. figur. pervaso (da un sentimento). guerrazzi, ii-222
letter. che ha il viso coperto da una maschera o, per estens.
maschera o, per estens., da un velo, da una benda; mascherato
estens., da un velo, da una benda; mascherato. -anche
e dal suo vago riso. niccolò da correggio, 1-424: mi ricordo ancor
malattia). -epilessia larvata: caratterizzata da attacchi molto lievi e di brevissima durata
e credonsi produttori di effetti morbosi diversi da quelli, che per solito vi si attribuiscono
ascrivesi una natura ed una sede differente da quelli che si osservano. 4 febbri larvate
nome del genere larvaevora, comp. da larva e dal tema di voràre 4
= voce dotta, comp. da larva e dal tema del lat. caedére
= voce dotta, comp. da larva e dal tema del colere 4
= voce dotta, comp. da larva e -forme (dal lat. -formis
-forme (dal lat. -formis, da fórma 4 forma, aspetto).
appartenente alle sieniti alcaline, costituita essenzialmente da anortoclasio, con piccole quantità di altri
grigio scuro. = deriv. da larwik, cittadina della norvegia meridionale.
= voce dotta, comp. da larva e dal tema del lat. voràre
in mia magione. s. bernardino da siena, 184: poi se ne va
un sottil fil di ferro tutta quanta da alto a basso. milizia, iii-169:
, i-157: egli ha lettere di là da le montagne / presso al brueto a
= dal lat. * lasanìa, da lasdnum * pentola '; dal gr.
; dal gr. xdaavov 'treppiede da cucina '. cfr. panzini, iv-365
messisbugo, lxvi-1-273: mescole forate e da mene- strare, grandi e picciole.
strare, grandi e picciole. tavola da pasta e lasagnadori b. scappi
sotto l'ultimo ordine delle tavole ha da essere una marva overo spartura tramezata, con
scoperto, / bocca mie 'lasagnera e da tocchetti. lasagnino, agg
, lasagnino. = deriv. da lasagna. lasagnòlo, sm.
le lasagne. = deriv. da lasagna. lasagnóne, sm. (
non son questi, signor, scherzi da frasche, / ma falli da punir
, scherzi da frasche, / ma falli da punir con gravi angosce / i santi
la briglia lenta. = denom. da lasco2: cfr. veneto lascàr 'mollare';
l'arrogante inopia. = deriv. da lasca. laschità, sf.
alquanto lento. = deriv. da lasco2. cfr. dizionario di marina,
messo a fare? = deriv. da lascia fare a dio.
lasciare; abbandono. bartolomeo da s. c., 18-4-7: cotali
2. interruzione, cessazione. bartolomeo da s. c., 20-1-5: lo
[ozio] a'solli- citi è da desiderare, acciocché, per temporale lasciaménto
. = dal lat. laxamentum, da laxàre 'allargare '. lasciamistare
ismenia entrare in platea colla sua andatura da aristocratica, di lasciamistare,..
lassami stare. de marchi, ii-137: da qualche tempo, oltre al mangiare di
lasciapassare): documento rilasciato per spedire da una dogana a un'altra una partita
di merce senza che essa venga gravata da un nuovo dazio. pananti,
di non avere tra poco a dipendere da taluno né a sperarne o a temerne
luogo in cui si trova; separarsi da lui (e può riferirsi anche alla
o vero domenico, poi / volesti da noi -alungiare, / lassastine, padre,
: matteo è stato nel letto già da quindici dì: è pura terzana; ma
voler così lasciarmi. guarini, 56: da la miseria tua, lucrina, mira
seguisti e qual lasciasti, / mirai da questo colpo. testi, i-290: crudel
meni i miracoli. s. caterina da siena, 1-86: non saresti tu ben
. renieri, xxxvi-80: voi così libere da la barbara mano viviate, / né
che tossa illustri asconde, / e chi da carchi rami i frutti colse / nel
dirizossi verso milano, e lasciò pavia da man ritta. dante, inf.,
. dante, inf., 26-110: da la man destra mi lasciai sibilia,
man destra mi lasciai sibilia, / da l'altra già m'avea lasciata setta.
ah'inseguimento della preda (un animale da caccia). novellino, 90 (
lo sparviere], e portisi al luogo da uccellare, e non si lasci prima
quello [lo gigante] e levatolo da la terra, tanto lo tenne sanza lasciarlo
dee., 2-5 (170): da subita paura presi, senza altro dire
pesci che se le mangiano, lasciato da se quello liquore nero che hanno nel corpo
teco dovunque fie listo. 5. bernardino da siena, 69: 0 vecchio avaro
fondarsi su questi arcigogoli del papa è cosa da perdere il credito e da lasciarci il
è cosa da perdere il credito e da lasciarci il pelo. tarchetti, 6-ii-75:
dove lasciò li mal protesi nervi. felice da massa marittima, xliii-282: la madre
7. omettere, trascurare, porre da parte; disinteressarsi di qualcosa.
cino, iii-13-11: qualche via buona è da tènere, / amare iddio e seguitar
, 2-30: lasciando tutte le cirimonie da parte, io son qui se bisognerà
elle utili ad ogni cosa, non sono da lasciarsi. tortora, i-315: considerata
conto; né doveva per loro lasciar da parte il rispetto che meritava la grandezza
, un comportamento). giacomo da lentini, 27: per un frutto -piace
non arcomplimi -lassone lo cantare. matazone da caligano, xxxv-1-792: zò sedeva una
cominciato in li alti serafini. guido da pisa, 1-22: era tanto bello e
! perduto è l'amore che è sol da una parte. borgese, 6-112:
chiesa. gelsi, 119: per lassar da banda le parole, / vorrei che
parole, / vorrei che voi venisse da me presto. pallavicino, 10-i-17 /
, 7-i-37: lasciato... da parte [nella dissertazione] l'esarcato
e lasciò la vita eremitica. guido da pisa, 1-8: hanno lasciato lo esercizio
. soffocare (un sentimento); mettere da parte (un sospetto); deporre
opinione, un proposito. compagnetto da prato, 230: giurolti per mia leanza
/ lasciasse la tu'amistanza. filippo da messina, 235: sì son preso e
messina, 235: sì son preso e da vostr'amor punto, / ch'amor
, iii-72: federico von hugel lascia da banda ogni modernismo. -emendare (
,... tu non ti leveresti da quegli peccati. savonarola, 14:
votiva o vero pecuniale. s. caterina da siena, iii-196: non doviamo.
porci due mesi con le troie, da indi innanzi, quando già possono pascere
. -anche al figur. giacomo da lentini, 32: lo meo core eo
mia, s'i'sono assente / da te, sempre in tue man lassato ho
-rifl. abbandonarsi passivamente. filippo da messina, 235: per omo morto a
di punti lievi e gravi. guido da pisa, 1-325: l'arme di che
2-6-15: io scrissi alle signorie vostre da vignone a'dì 23 del presente, e
: una penna? oh! s'è da scrivere / io nel tempo del mio
lasciata, o pure paura di futura infamia da ciò non m'avesse ritratta. bisticci
fioretto di croniche degli imperadori, 1-21: da poi la sua morte lasciò quattro figliuoli
di laude. caro, 12-i-247: da me non si resterà d'operar tutte
tua vittoria; ma quello, ritenuto da te e conservato per te, lascieranno
e stabile, lasciò. buonaccorso da montemagno volgar., xxxi-153: perché
i vasi e le altre cose necessarie da dir la messa. gemelli careri, 2-ii-149
dal suo testamento, alle redità delle facoltà da lui lasciate, il mio genitore.
nostra, aveva de'propri risparmi messo da parte quattro o cinquecento scudi. li
noi lasciamo, non devendo più ricever nulla da persona. s. caterina de'ricci
di quella dolce libertà e franchigia che da gli antichi genitori vostri sì onoratamente vi
: lo stesso umorismo era così pepato da lasciare il segno. d'annunzio, i-325
. ungaretti, ii-65: scalza varcando da sabbie lunari, / aurora, amore festoso
; lanciare, scagliare (un'arma da getto); assestare (un colpo)
! 30. impartire ordini (da eseguirsi per lo più in successione di
s'alcun ordine lasciar volesse al figliuolo da lui lontano. -in relazione con
ch'io pardo, amorosa, / da la vostra fina amanza, / lasciaivi
incresce e duole che messer artilao sia da voi partito e lasciata pregna. f
si verifichi una data situazione. ruggerone da palermo o federico ii, 426: lo
attiva che assume significato passivo. compagnetto da prato, 230: non ti lasciar dismagare
e lasciansi ferire per amore. bartolomeo da s. c., 2-6-6:
di causa efficiente introdotto dalla prep. da. fra cherubino, 3-150
giudico che inghilterra sia per lasciarsi governare da spagna. bandello, 1-19 (i-221)
bandello, 1-19 (i-221): tanto da l'ingordo appetito trasportar si lasciò che
1-519: è male il lasciarsi ingannar da altrui; ma peggio l'ingannar se medesimo
, 6 (98): lasciati guidar da chi ne sa più di te.
si lascia vincere a disio. felice da massa marittima, 52: non vi lassate
nella mano di un uomo il quale agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i
di fare qualcosa (ed è seguito da una prop. subordinata, accompagnata talora
subordinata, accompagnata talora, anticamente, da un avv. di negazione pleonastico).
trovarsi in una data situazione, desistere da un'iniziativa. giacomo da lentini o
, desistere da un'iniziativa. giacomo da lentini o guido delle colonne, 404:
roberti, i-105: il verso non ha da lasciar di esser naturale. 37
marinaresco, comando che invita a desistere da una manovra, a mollare, ad
detto al tipografo che, se vi son da rivedere alcuni fogli d'una raccolta poetica
in abbandono (come arianna, lasciata da teseo nell'isola di nasso).
satiretti e a chi vorrà / poco da terra sollevarsi in su. -lasciarsi
. laxdre 4 allargare, allentare '(da laxus 4 allentato, libero ')
vicino al torone se ile mangiamo sceppate anche da le petre, e crescerno un'altra
aretino, 13-122: fu ucciso un giovane da la punta d'un coltello fittogli nel
. boccaccio, iv-126: adriana, da teseo lasciata, si guadagnò bacco per
ne fu reo: e fatto incatenare da g. cesare; lasciato poi per li
manfredi, 3-107: un'altra osservazione lasciataci da tolomeo specifica... meglio il
poco bastasse, il gran precetto lasciatoci da gesù cristo di amarci scambievolmente in quella
tommaseo, 11-18: tra i lasciati da mio zio ritrovai un librettaccio stracciato,
sanza quella terza lettera c, può discendere da due prin- cipii: l'uno si
uno si è d'uno verbo molto lasciato da l'uso in gramatica, che significa
tralasciato, trascurato; interrotto. bartolomeo da s. c., 18-4-7: è
s. c., 18-4-7: è da guardare che solamente paiano amistà lasciate,
non vanno lasciate quelle che furono fatte da corsino corsini, mio fratello.
fianco innanzi, per l'apertura lasciata da quella cariatide. 15. ridotto
una situazione particolare (ed è seguito da un compì, predicativo o da un compì
seguito da un compì, predicativo o da un compì, di modo o di
iii-296: paolo i ereditava un impero lasciato da sua madre nel massimo disordine. tommaseo
242: licenziato e lasciato liberamente andare da cesare, se ne andò a marsilia.
delimitando le sfere di quel che è da lasciar fare e di quel che non è
lasciar fare e di quel che non è da lasciar fare, perché anche questa posizione
ricise e ragnate. = deriv. da lasciare. lascìbile, agg.
incanutito nell'innocenza. = deriv. da lascivo, con cambio di suffisso.
comp. dall'imp. di lasciare, da fare, dalla prep. a e
non si poteano per lunghi tempi spacciare da loro. libri di commercio dei peruzzi,
nostra madre. 5. bernardino da siena, i-216: sacrilegio è..
e credulo popolo con sempre nuove invenzioni da spremerne lasci e limosine, abbandonavano l'
quali fedeli erano stati del conte guido da raggiuolo, e per suo lascio succe-
con la liscia'= deverb. da lasciare. làscio2, sm.
più conto di un cane che sia da presa, che di cento che sian da
da presa, che di cento che sian da lascio. redi, 16-viii-361: ci
'. -stare al lascio: inseguire da vicino, stare alle costole.
giorgio, iurisdizione di lor retagio, da maritar fanciulle. p. del rosso,
], sì per la correzione, avendovi da intervenir, io stesso, sì perché
caggiono in peggio. s. caterina da siena, ii-212: la vita sua mena
sua mena lascivamente con tanta immondizia che da lui al porco non ha nulla. bandello
quelle ch'erano femine, o discendono da quelle ch'erano femine in ogni parte
e sfarzo, accompagnati per lo più da immodestia, da procacità, dall'intenzione
accompagnati per lo più da immodestia, da procacità, dall'intenzione di far colpo
lollio, xxvii-3-3: i gentiluomini vestissero da gentiluomo; modestamente però, con giudìcio,
che, per venir questo nome venustà da venere,... ch'egli non
subito è raccolto e dirizzato in piè da uno de'giovanetti discepoli, il quale le
n. franco, 7-215: non è da credere che voi, con donne parlando
bianca di cipria, un po'reclinata da parte. 4. in modo
albanzani, i-135: essendo già temuto da molti de'suoi e odioso a tutti,
quali ho scripto lascivamente et in modo da ridersi: in dette botteghe vendono solamente
la lascivanza della suggestione immonda. felice da massa marittima, xliii-251: nell'oro fede
e lascivanza. = deriv. da lascivare. lascivare (lasivare),
nel dormire. = deriv. da lasciviare, con caduta della i.
nella dilettevole dolcezza del studio ha mestieri da gioveneto... con certa sobbrietà da
da gioveneto... con certa sobbrietà da corporee lascivezze casto preservarsi. idem,
furiosi appetiti. = deriv. da lascivo. lascìvia (ant.
dolci soavi, / fatto signor e dio da gente vana. boccaccio, i-231:
lascivia. -come personificazione. niccolò da correggio, 182: ove è carità viva
cavalca, 21-187: gli occhi sono da reprimere e raffrenare della lascivia della sua
ultime stanze del vigesimo, tutto che da l'inquisitore fosse vista e tolerata
dì si astenessero de le vanitadi e da le lascivie del mondo. pietro de'
, d'iddio mortai nemica. guido da pisa, 1-140: si diede tutto
sue lascivie usate con una giovane amata da lui. giov. cavalcanti, 25:
fanciulle, onde salvarsi. / amor, da te. s. ferrari,
, che tutti che era lì ave da mormorar assai. m. palmieri, 1-3
burli di altro gobbo, non men da ridere è il vedere che lo stigliano,
. ammirato, 1-i-272: non è da dubitar punto dall'imperatore claudio, come
dubitar punto dall'imperatore claudio, come da censore, esser ripresa la lascivia degli spettatori
fine accettarla nel numero de le tolte da le lascivie del mondo e consegnate a
suo timore co 'l chiamarsi internamente soprafatto da tanta impensata lascivia. boschini, 661:
2-iii-25: languido arpeggio sull'anca prolungato da mano anonima nella insubordinata lascivia dei lustrini
più tosto nasciuta di lei che generata da me. 9. incuranza,
poetino stampò certi sonettucci lodati a cielo da un prosatore cruscante, ne'quali regala
lodi. carducci, iii-15-171: anche da vecchio verseggiò il cerretti le classiche lascivie
di poche lasciviuzze toscane, si collocano da sé medesimi sulle cime del parnaso.
lascivia 'licenziosità, dissolutezza * (da lascìvus 'sfrenato, dissoluto ').
della tua sorte ha un povero granchio da insegnare, a rischio di portar vasi a
li piedi tirando scherzando dalla lasciviente turba da diverse parti era assalito.
gli occhi putti lusingando gli amici che da un pezzo si accarezza in seno.
sono costretti di stringersi overo congiugnersi insieme da buona volontà, e'non possono lascivire
[l'appetito] non lascivisce più da indi innanzi, ma si lascia guidare dalla
lasciviscono fulminei sulle gronde; si perseguitano da un tetto all'altro. d'annunzio
sbizzarrirsi; abbandonarsi alla lascivia '(da lascivus 'giocoso, provocante ')
gran lascività, lo mie intelletto. antonio da ferrara, 24: questa lascività
delle donne lascive: / legate fummo da carnai catena / e per fragilità siam qui
campofregoso, 6-34: squadre di fanciulle da ogni lato, / ogniuna più gallante
/ ne'letarghi del senso, hai da finire. / tu ch'eterno ti credi
forte / negli studi o neltarmi, hai da morire. -di animali.
disfatte, che pareva un essere generato da un uomo nano e da una scrofa,
un essere generato da un uomo nano e da una scrofa, imboccava con la sua
l'altra, giovane, era assalita da fantasmi lascivi. govoni, 6-77: passarono
empio e rubello / colse, istigato da lascivo amore, / di lor virginitade
. praga, 3-187: siete risorta da una tomba argiva / per rinnegar coi
: non ti lasciar vincere... da qualche lascivo 0 poco onesto pensiero,
dati, ii-m: la voce 'drudo'fu da principio onestissima e poscia acquistò sentimento lascivo
. lanzi, ii-100: i suoi quadri da stanza son rari e talora lascivi.
. vinciguerra di collalto, 225: da te, famoso mar, vento e procelle
larga e piana e bianca, che suole da gli apprez- zatori delle lascive bellezze bella
/ dell'ospital convito arbitro e re. da ponte, xxiii-39: un giubbetto ben
ridondante. cerretti, xxii-493: or da arbor lasciva il crin diffuso / toglie
dell'antica lingua romana. -che deriva da lusso; eccessivamente ricercato e raffinato.
bocca disdegnosa e schiva / torcete voi da tacque empie omicide, / né le vivande
. alvaro, 9-130: la musica da ballo incalzava coi suoi ottoni lascivi, le
i denti bianchi, e non è cosa da tacere il suo passeggiare con maestà,
: arrendevole; fiducioso. francesco da barberino, 11: la natura umana,
cuor lascivo? così ti lasci intenerire da que'molli pensieri, onde tu ti
pace meco lascivetta; / i'mi partii da lei con bello inchino. firenzuola,
resta il segno. -che deriva da debolezza fisica. g. zeno,
, la vita). buonaccorso da montemagno il giovane, i-3-6: fatto
deriv. dal lat. * lascus, da laxus (per metatesi); cfr
-chi). region. terreno depositato da piccoli corsi d'acqua nelle parti inferiori
fremito cosmico. = deriv. da lasco1. lasèna (lasina)
voce dotta, lat. laser, dedotto da laserpicium \ cfr. fr. laser
, 57: forse egli non è da giudicar favoloso quel racconto di teofrasto, che
in cirene... il laserpizio da sé nato fosse, il cui ricco ed
il cui ricco ed odorifero sugo oggi da alcuni vien giudicato essere il belgioino.
landino [plinio], 422: da cirene furono portate a roma in publico
. laserpicium e laserpitium (comp. da lac 4 latte 'e sirpicìum, agg
dell'ordine degli imenotteri, stabilito da frabricio a scapito delle formiche e
genere di insetti coleotteri anobidi, caratterizzato da una fitta pubescenza; attacca ogni sorta
ambiguus ', ed è così denominato da peli lanosi de'quali è circondato il colletto
lat. scient. lasiopogon, comp. da xdcotoi; 4 villoso 'e ttcùycov
epica medievale francese e spagnola, composta da un numero variabile di dodecasillabi e decasillabi
variabile di dodecasillabi e decasillabi, legati da assonanze o anche monorimi. carducci
. dal fr. laisse, deverb. da laiss \ i] er 'lasciare'.
comperare una dozzina di quelle belle lassa da levriere, che si soleano fare in
3. venat. sguinzagliamento dei cani da caccia all'inizio della battuta.
lassa: tenuto al guinzaglio in modo da poter essere liberato rapidamente (un cane
fr. martini, i-108; anco è da ordenare alcuni riposti luoghi dove cani a
dal lat. lassare 'stancare '(da lassus 'stanco '); cfr
, lat. laxatìvus * emolliente ', da laxàre 1 lassare '.
male e lassazióne nel sonno. domenico da montecchiello, 19: allora dio delle virtudi
gli uni or gli altri, abbandonati da gli spiriti e dalle forze, chi
stanchezza, la quale non è cagionata da alcun moto, esercizio o fatica precedente
ad acque nevate. = deriv. da lasso1. lassézza2, sf.
, 7-28: i suoi nervi erano sopraffatti da una lassezza deliziosa. 5
meglio confacenti. = deriv. da lasso2. làssia, sf.
se l'inesistenza di essa è suffragata da motivi probabili, ancorché motivi più probabili
quella azione »; e riprovandosi oggimai da tutti quel principio, che fu pur fonte
contrappello ». = deriv. da lasso2-, cfr. fr. laxisme.
traballar qui su. = deriv. da lasso1. lassità2, sf. ant
porta alla lassità. = deriv. da lasso2. lassitùdine1, sf.
lat. lassitùdo -inis 1 stanchezza '(da lassare: cfr. lasso1).
riavvicinamenti tra i san bonifazio e i da romano. l. gualdo, 465:
lat. laxitùdo -inis * rilassamento * (da laxàre: cfr. lasso2).
di nutrimento). francesco da barberino, ii-355: ti veggio spesso lasso
uom lasso, / « conviensi dipartir da tanto male ». bibbia volgar.,
casti, ii-5-11: a sì ridicol lazzo da commedia / di sghignazzar gli venne un
te mi ritorno, non essendo più da dare ad altro sposo. idem, inf
fra la gente altieri. s. bernardino da siena, v-287: tu non puoi
le fiamme del desiderio che le porte da loro istesse aperte mi concedono la veduta
(ed è per lo più seguito da un compì, o da una prop.
lo più seguito da un compì, o da una prop. dichiarativa).
a iacob la vivanda da mangiare; al quale quando venne esaù,
che partiste, dolce rosa aulente, / da un, che stato
e '37). variante (ovviamente da * lapsus '), certo di mera
cui volga il mio lamento lasso. buonaccorso da montemagno il giovane, i-23-2: mentre
ahi, ahimè). giacomo da lentini, 22: dunqua, son io
(371): niuna sconsolata / da dolersi ha quant'io, / che 'nvan
vacilla il core! -seguito da un sost. - anche invar.
sost. - anche invar. giacomo da lentini, 3: po lasso lo meo
n tanta pena miso, / che vide da nde more / per bene amare e
partir convienmi, lasso doloroso, / da quella gioia che 'n vita mi mantene,
noiosa partita? -seguito o preceduto da un pron. personale. neri de'
e più dura il suono che nasce da loro. pascoli, 573: sentendo
ormeggio a spiaggia pendevano in acqua lasse da prora e da poppa.
pendevano in acqua lasse da prora e da poppa. -mollemente abbandonato; sdraiato
né meno direi 'dottrina lassa ', da lasciarsi, come dice il cesari,
. rosmini, xxvi- 250: da tutte le quali cagioni proviene che ora la
-ant. ambiguo, equivoco. marsilio da padova volgar., i-i-8: dichiarerò le
. tessuto lasso: tessuto connettivo costituito da una scarsa quantità di fibre collagene e
impinguire costoro, a dare loro lautamente da mangiare e da bere, a mantenerli
a dare loro lautamente da mangiare e da bere, a mantenerli in lasso e
precipitare siccome rifiorire. collodi, 432: da un mago a una fata non c'
grande stacco. essi si conoscevano già da circa seicent'anni, e in questo lasso
nomi e di scene vuote sono cose da balordi. = voce dotta,
* lascito, legato, donazione '(da lassàr * lasciare ').
nelle regioni settentrionali. francesco da barberino, i-19: como vedete dormon
baciar le mani / al petrarca lassù da parte vostra. batacchi, ii-17:
parte vostra. batacchi, ii-17: da un'alta torre là si fanno i voli
, 8-938: o sì. viene da roma, è vero? beato lei,
tuo sarà più terribile se alzato / da quest'ali di polline e di seta /
lassù a dio e non lo spiccare da lui. ariosto, 34-74: molta fama
infiniti prieghi e voti stanno, / che da noi peccatori a dio si fanno.
che,... levato l'animo da queste cose limacciose e cadevoli, alzarsi
sostituzione di un compì, di moto da luogo). -anche: dal cielo,
: dal cielo, dal paradiso, da dio. dante, par.,
chi di là sù discende. felice da massa marittima, 46: penso,
dibile! -noci e perfino del filo da cucire. montale, 5-35: un
. ant. ambiguità. marsilio da padova volgar., i-1-8: dichiarerò le
viluppamenti. = deriv. da lasso2. lassuso { là suso,
ver testo, che sono un uomo da biene. - eccovelo lassuso!
-anche: dal cielo, dal paradiso, da dio. marsilio da padova volgar.
dal paradiso, da dio. marsilio da padova volgar., ii-v-4: tu nonn-avresti
. = comp. per giustapposizione da là e suso (v.).
= dallo spagn. làstima (deverb. da lastimar 4 lamentarsi, commiserare ',
villani e simil genti / si guardavan da me come dal fuoco / o passavan sommessi
altre appartenenze di quelle strade, che da dodici anni in qua sono state rilastricate o
... / si fe'portar da l'africano lito. castiglione, 605
lunghezza e in larghezza, in modo da poter dare, col percotimento, suoni
legno, i cui capi sono sorretti da due regoletti incollati internamente nella cassetta medesima
o anche con due bacchette, terminate da una pallottola di sovero. 2
, 12-21: per la ghiottornia della ruberia da casa i bardi, che infino alle
tetto, non furono altro che canne da ingraticciarsi intorno all'ossatura delle travi,
: nella cucina... uno desco da cucina regolato... una madia
,... una lastra di ferro da forno. bandello, 1- 32 (
este, 943: lastre di ferro da fare armadure. fr. serafini, 24
sensibilissima immersa in un liquido continuamente percorso da correnti per ogni verso. marinetti,
invetriata, / vide ei la pianta da se stessa, in guisa / di propaggine
e fornite di illustrazioni, di lastre da proiettare. -lastra nucleare: lastra
per decalcarvi i testi e le figure da stamparsi in litografia o in rotocalco;
tessuto. -in senso generico: ferro da stiro. carena, 1-309: '
nome che si dà a un ordigno da prendere uccelli; e consiste in una piccola
in una piccola lastra tenuta in bilico da alcuni fuscelli, sotto ai quali si
una lastra di pietra tenuta in bilico da un sistema di stecchi, sui quali
fiorio, 321: questo pavimento fu da siila fatto di minutissime lastrette in modo
un monte. = deriv. da lastra1. lastràio, sm.
; calderaio. = deriv. da lastra1. voce registr. dal dizionario delle
, nella stanza dove sono le macchine da lustrar la carta, mette via via le
tra le quali si pongono i fogli da lustrarsi; e colui che mette i
fogliamolo '. = deriv. da lastra *. lastrare1, tr
80: * lastrare ', voce usata da quelli orafi che lavorano lo smalto,
in fuoco. = denom. da lastrax. lastrare2, tr.
dallo spagn. lastrar 4 inzavorrare '(da lastre4 zavorra '); cfr. lastra2
calderaio. = nome d'agente da lastrarel. voce registr. dal dizionario
nella nave. = nome d'agente da lastrare2. lastricaménto, sm.
sembrano elevati, pieno di buone intenzioni da lastricarne non uno ma più inferni.
legno di verghe di ferro, e massimo da quella parte dove hanno da passare le
e massimo da quella parte dove hanno da passare le carrette e i carri. grazzini
della cittadinanza. = denom. da lastrico; cfr. ant. trevis.
zilioli, i-214: si lanciò disperatamente da una finestra nel giardino, di modo
lastricata colle lastre degli apostoli e appianata da forme di tutti i santi. domenichi,
dupricato lastricato del pavimento della stufa è da fare. giovio, ii-146: questo
, che fa poi lagrimare le volte da basso, a ruina de'stucchi, pitture
due lunghe strade / che arrivano stanche da chi sa dove / tra un barcollare
'l lastricato ', che significa trovarsi sopraffatto da piccolo impaccio; perché sul lastrico o
adunare memma, cioè melma o fango da ammemmarvi dentro. gherardini [s.
ordinatamente lastricare con buone lastre, e da lastricatori ed esperti maestri, in stabil
sul lavoro. = nome d'agente da lastricare. lastricatura, sf.
la lastricatura. = deriv. da lastricare. lastricazióne, sf.
[strade]. = deriv. da lastricare. làstrico, sm. (
. anche -chi). pavimento formato da lastre o masselli di pietra o di
, chiamò il bargello e lo pregò che da sua parte dicesse ai sigg. ufiziali
il quale coprimento fue tutto di nuovo da quarantacinque bracia di lungo e lastrico
fue per tutto il terreno e disfecievisene da trenta bracia di cativo tetto che v'era
che letteraria, economica ed industriale, da travolgere interessi enormi, e cacciar sul
= voce dotta, comp. da lastra1e -forme (dal lat. -formis,
-forme (dal lat. -formis, da fórma 'forma ').
a gran prezzo una miniatura ch'io feci da ragazzo su una lastrina vecchia d'avorio
trasparente su cui si collocano gli oggetti da esaminare col microscopio; vetrino.
per lastro. = deriv. da lastrico, per contrazione. lastro2
si avvicinava. = deriv. da lastrone, sul modello di balconata.
in sul secondo, è retto / da due cardini ascosi, e sotto è
bocca d'irrigazione, altro non si ha da fare nella sponda del fiume o del
colla muratora un lastrone nel quale ha da essere scolpita la bocca. ungaretti,
un lastrone di pietra viva, scrittovi da buon intaglio, a gran caratteri, leu
dentati... son queste late da collo sessanta in circa, secondo la grandezza
. commedia di aristippia, 28: da aristippia troppo latamente è stato interpretato:
, di gran lunga. buonaccorso da montemagno il giovane, 2-4: le quali
] non tesse inganno / il tempo da sua vita irradiato. / ei sta su
sistemarvele a dovere. = denom. da lata-, cfr. fr. latter (
trovare. = deriv. da lato2. làtèbra (rar
lor leggi, onde il paese poi / da le latebre sue lazio nomossi. tasso
/ ma quando risplendenti et infiammati / sorgon da i liti eoi, le latebre /
1-159: solo, non udita / da alcuno, pigolava una vita / di gemiti
, lat. làtèbra 'nascondiglio '(da latère * essere nascosto ')
. ant. e letter. caratterizzato da frequenza di nascondigli e di recessi segreti
= voce dotta, lat. latebrbsus (da làtèbra * nascondiglio ').
luce debole. = comp. da latente] e [intensificazione (v.
tutto il conobbi in lei. -difficile da indagare; riposto, recondito. campailla
una durezza che vi erano state latenti da quando stava in casa mia. 3
esatta: « la bomba atomica vestita da uomo ». -di persona.
e l'inizio della pubertà, caratterizzato da un'interruzione dello sviluppo della sessualità.
di una memoria. = deriv. da latente; per il n. 5 cfr
che la laterale distinta, la quale da lume più alto che largo causata fia.
medesima altezza. i laterali sono chiusi da gran lastre di marmo. manzoni, pr
nave, che non solamente le commozioni da prua a poppa, ma nè manco le
punto sentite. carena, 2-152: 'taglio da lato 'o 'laterale ',
dentro alle cellule della sostanza cellulosa che da per tutto circonda le medesime arterie e
: cominciò ad essere molestata... da piccole pustule furfuracee nel mento e sue
valore di sm.): chi gioca da mediano destro o sinistro. -giocare laterale
o sinistro. -giocare laterale: giocare da mediano. -linea laterale: ciascuna delle
laterale: rilancio eseguito con le mani da un giocatore della squadra avversaria dal punto
= voce dotta, lat. lateràlis (da làtus -iris * lato, fianco').
mosso e sospinto... da molte altre onde d'aere lateralmente mosse
due testine giova- nette le sbocciano lateralmente da quattro petali che formano calice. cassola
ebbe con altri due suoi fratelli da federico terzo imperatore nel suo passag
, lat. laterarius (vitruvio), da làtus -èris 'lato, fianco,
pubblica ', ecc. 'il podere da tre parti è laterato da quello dei
il podere da tre parti è laterato da quello dei signori golii '. lasciando
'. lasciando questa vociaccia, formata da 'lato ', a'notari ecc.
part. pass, di lateràre, da làtus -èris 1 lato '. latèrcolo1
che fanno i primi latercoli della curva da a verso h. tommaseo [s.
2. gioco linguistico geometrico composto da parole bifronti collocate in modo che si
ant. stare nascosto. francesco da barberino, ii-121: come non late il
ricca di concrezioni e ooliti, costituita da idrargillite, caolino e altri minerali,
, sm. plur. edil. materiali da costruzione ottenuti mediante impasti di terra argillosa
... furon primieramente fatte in atene da au- rialo e da iperbio fratelli.
fatte in atene da au- rialo e da iperbio fratelli. baldinucci, 26: questi
imperioso. -sm. superficie formata da piastrelle di terracotta, mattoni.
. carducci, ii-5-125: par tuttavia da considerare circa le iscrizioni, che,
, 5-117: le orine... da quel tempo in poi principiarono ad avere
= voce dotta, lat. latericlus, da làter -èris * mattone '.
lat. làtus -èris * lato 'e da addominale (v.).
lat. làtus -èris 'lato 'e da dorsale (v.).
lat. làtus -èris 1 lato 'e da flessione (v.).
comp. dal lat. làtus -èris e da laterale. lateroposizióne, sf.
comp. dal lat. làtus -èris e da posizione (v.).
lat. làtus -èris 1 lato 'e da pulsione (v.).
comp. dal lat. làtus -èris e da terminale (v.).
comp. dal lat. làtus -èris e da ventrale (v.).
comp. dal lat. làtus -èris e da versione (v.).
puoi menata. = comp. da allato, con aferesi, e dal sufi
deriv. dal lat. tardo latitia, da làtus * largo '. latìbolo
la cristiana religione fia magnificata. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
e dimorerà nella sua spelonca. buonaccorso da montemagno il giovane, 2-35: ne'
.. al quale io aveva giurato da romana di nascondere questo spillonenel cuore.
, ricercasi finalmente ch'ella prowenga da un cuore pieno di spirito d'
= voce dotta, lat. latibùlum, da latère 'essere nascosto '.
boscarecci, del genere sylvia, caratterizzati da una coda molto sviluppata.
lat. scient. laticaudae, comp. da làtus 1 largo 'e cauda '
, / il latice, i viticci, da che l'uomo / li difende li
era e il solo erbido e fioreo e da surgenti e umbrati fonti, di vitreo
di senatore. = deriv. da laticlavio. voce registr. dal tramater.
laticlavi). stor. tunica ornata da una larga striscia di porpora, che presso
impetròe una veste, chiamata latoclavo, da marco imperatore. livio volgar.,
quadro rappresentante la partenza d'attilio regolo da roma. l'eroe campeggia nel mezzo,
di porpora, chiamata * clava ', da 'clavus 'chiodo, imperocché i
lo vedrebbe volentieri in senato. ma da questo orecchio pare che de nava non
dotta, lat. scient. laticus, da lat ère * stare nascosto '.
), agg. bot. caratterizzato da foglie estese secondo il diametro orizzontale e
. latifolius (plinio), comp. da làtus 'largo 'e folium '
gelosi de'latifondiari. = deriv. da latifondo. latifondismo, sm.
ardite e costose, s'incontrano intraprese da latifondisti della nobiltà meridionale. g. bassani
tanto il territorio di diecimila ettari posseduto da un solo proprietario, quanto quello della
, quanto quello della medesima estensione posseduto da diecimila proprietari. latifóndo [
'. tuttavia questi latifondi sono oggimai da comportarsi, e noi vorremmo bene esserne
famiglia celacantidi, che si riteneva scomparsa da milioni di anni; è di colore
addominali; le prime pari sono circondate da una frangia di raggi. =
che per accrescitiva diligenza io avessi desunto da quel suo medesimo seneca un tema ben
la lingua latina. = deriv. da latino col sufi, spreg. e collettivo
ben lunga, scritta latinamente d'ubaldoli da sua maestà il secondo giorno d'agosto
che hanno avuto principio dal latino, hanno da esso ricevuta o la forma o la
nella celebratissima traduzione del peripatetico temistio, da lui latinissimamente fatta. g. capponi,
la prima parte sopra divisa, è da sapere chi e quanti sono costoro che
al latino. = deriv. da laminare. latinante (part.
,... abbordato in latino da un forestiero, in sul prato della sua
scolaretto dalle orecchie spenzolate, e il latinante da quattro sgrammaticature al periodo. carducci,
. frugoni, vii-544: guardatevi sopra tutto da una latineggiante che pronunzia testi e sentenze
puramente letterario e meccanico, non animato da alcuna vita interiore di poeta o di secolo
del vasari? = deriv. da latino. latinésco, agg.
il latinésimo? = deriv. da latino. latinétto, sm.
di parecchie lingue. andrea da barberino, 1-8: lo re agolante il
nato dai latini ', comp. da latinus 'latino 'e dal tema del
ritirato dal volgo, elegantemente si adoprano da tutti i buoni scrittori, secondo che
trivio di dosso agli eunuchi neri mascherati da sultani nei berlingaggi della letteratura italiana.
chiesa di roma, manifestati in passato da ambienti culturali e religiosi della russia ortodossa
anni, era stato accolto e cresciuto da quello zio, appassionato latinista.
. bembo, 10-vi-68: le prose sono da buono ecclesiastico e religioso. tuttavia hanno
dagli scrittori della chiesa cristiana, e da tutti nel linguaggio cristiano. carducci,
* ludi magistro ', ma che da questi versi si cavi la vittoria di pipino
, è una raccolta di periodi rubati da buoni autori, concatenata con uno stile e
le sue lettere famigliari, a guardarle da latinismi. g. capponi, 1-i-198:
romanze. castiglione, 136: da quella corruzione son nate altre lingue;
. gravina, 95: né sono da escludere tutti i poeti de'seguenti secoli della
leggiadria, composizione e dignità, è da sapere che la leggiadria ha due parti:
e fittizi. = deriv. da latinizzare. latinizzante (part.
colle formule lor latinizzanti / delle genti da cattedra e togate: / e quelle de'
: paolo lazise latinizò tutte le storie da giovanni tzetza composte in versi comuni.
carducci, iii-i 1-307: bernardo lapini da montalcino in toscana... latinizzò
, ii-14-302: il foscolo era tale da latinizzare anche scrivendo a una donna.
latini. castelvetro, 172: da altra commedia, cioè dal 'lusinghiere
. v.]: le isole eolie da veneti in parte italianate, non latinizzate
quella parola. = nome d'agente da latinizzare. latinizzazióne, sf.
e dal lessing. = deriv. da latinizzare. latino, agg.
latini coloniari, abitanti di colonie fondate da roma deducendovi popolazioni non romane del lazio
troiano era mischiato, cioè roma. guido da pisa, 1-187: dopo fauno,
veg- siamo questa scrittura essere stata approbata da uomini dottissimi greci e latini e laudata
uomini dottissimi greci e latini e laudata da loici e buoni filosofi. varchi
latino, / ben aveste l'altrier da federico / un privilegio in foglio pecorino,
a. rocco, 271: avendo da essere letto dalla maggior parte degli uomini
bassa nella quale poi si mutò, e da questa nella nostra che ora ci serve
. muratori, 5-iii-140: è ben da osservarsi che la lingua gramaticale, o
, si può beh credere che queste vengano da corruzione latina, e non siano italicismo
: v. onciale. guido da pisa, 1-190: [carmenta] trovò
popoli la cui lingua e civiltà derivano da quelle dell'antica roma (una persona
: latin sangue gentile, / sgombra da te queste dannose some; / non far
4-174: lo slataper,... da latino e da anima ingenua, pur
,... da latino e da anima ingenua, pur temprandosi in hebbel,
di tende, simile a un teatro da fiera, è esposta al freddo, al
chi è dottor di rima. bonodico da lucca, xi-1-534: latino, come sento
, come sento, responderò. dante da maiano, 1-29-14: procede sol da fino
dante da maiano, 1-29-14: procede sol da fino e fermo amore, / che
comodo, agevole, semplice. betto da pisa, 339: madonna, penso forte
. chiaro davanzali, 114-5: molto è da laudare tua dotrina, / tal argomento
più facile. in fiorentino diciamo latino da lato, i [d est] largo
noi facea, ma mettere ali: / da ogni man lo volgeva latino.
si muove, o è mossa da altri come un * catenaccio ladino '.
continente che dopo la scoperta furono colonizzate da popoli latini (e precisamente dagli spagnoli
quelli in cui il cristianesimo fu introdotto da paesi di lingua latina) caratterizzata da
da paesi di lingua latina) caratterizzata da un'organizzazione e da un ordinamento canonico
latina) caratterizzata da un'organizzazione e da un ordinamento canonico derivato dal diritto romano
, a seguito della 4a crociata, da una dinastia cattolicaoccidentale (fondata da baldovino
, da una dinastia cattolicaoccidentale (fondata da baldovino, conte di fiandra),
gagliardo, si può moderare nei vascelli da remo ed arbori latini, mettendo minor
'l mare la fresca mattina: / da cipri avanzando veleggia / la nave crociata
, i-115: è nominato questo ordine da alcuni composto, da altri latino, e
nominato questo ordine da alcuni composto, da altri latino, e per alcuni altri
e commendavano la grammatica greca. guido da pisa, 1-4: sono molti,
più innanzi andare. s. bernardino da siena, 1090: né tu che impari
/ enea giunon, che 'l bel regno da lei / gli dovesse d'esperia esser
c. croce, 2-15: così stei da cinque anni in quei confini, /
miei latini. carducci, iii-1-310: intanto da 'l parnaso / scendete insieme,
io sono lo iddio sabaot, cioè da dire in latino: lo iddio dell'oste
eo tuttora 'nchino -sua valenza. guidotto da bologna, 1-14: tutte le parole
lxiii-28: in quel giardin sì avea da l'un canto / un rosignol, che
augelli / ciascuno in suo latino / da sera e da matino / su li verdi
in suo latino / da sera e da matino / su li verdi arbuscelli. intelligenza
, / che ti conduca sì di là da porta, / per lo dritto cammino
; imprudenza, sproposito. bartolomeo da s. c., 10-2-13: se
, credette il suo latino. felice da massa marittima, xliii- 242: lassando
e non trovo né sesto né camino / da metter in assetto sto latino, /
un discorso o i suggerimenti che derivano da un fatto anche nei sottintesi più reconditi
, deh, meglio guata! [sostituito da] manzoni, pr. sp.
a fare il loro latino. girolamo da empoli, i-21: insino dalla età
-insegnare il latino a qualcuno: fargli da maestro, impartirgli una lezione.
, se ne trastullavano. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
di un autore, che vuole spacciarla da dottore in teologia e correggere il latino
volta navigasse con vele triangolari, e da essa l'imparassero gl'altri. 24
2-181: è un poema che fingo scritto da un trobadore in quel latinaccio del secolo
. = comp. per giustapposizione da latino e americano (v.).
, ovvero 4 extrabibitio ', cioè da uno strabere, da una bevuta o
extrabibitio ', cioè da uno strabere, da una bevuta o bevizione straordinaria..
ha similmente 4 assertare 'ec. da 4 assertus 'ec. = comp
ec. = comp. per giustapposizione da latino e barbaro (v.).
. = comp. per giustapposizione da latino e italiano (v.).
che il diavolo è diventato tanto vigliacco da non portar via più nessuno. al limbo
religionume, ecc. = deriv. da latino, col sufi, collettivo e spreg
, lat. latìpes -èdis, comp. da làtus 4 largo 'e pes pèdis
del po. = comp. da lato e quadr [at] o (
nel quale sono le granella divise tra loro da alcune tramezaglie, tonde, maggiori de
... dannosi per purgare la flemma da sette sino a
di cicerchia. = deriv. da latito. latirismo, sm.
. medie. intossicazione che viene causata da un principio tossico contenuto in diverse specie
del grano. = deriv. da latiro. làtiro, sm.
preposizione 'da'? = comp. da lato e stante (v.).
fratello luca, l'appaltatore, latitante da quindici giorni. codice di procedura penale,
è rifugiato in una casa e che da un momento all'altro può essere sorpreso
della fucilazione. = deriv. da latitante. latitare, intr.
lat. latitatio -ònis (quintiliano), da ledere 'stare nascosto'; cfr. fr
riferisce alla latitudine. = deriv. da latitudine. latitudinarianismo, sm.
= deriv. dall'ingl. latitudinarianism (da latitudinarian 'latitudinario ').
a rigorista). = deriv. da latitudine; cfr. ingl. latitudinarian e
e latitudinarismo. = deriv. da latitudinario. latitudinarista, agg. e
i malvagi. = deriv. da latitudinarismo. latitùdine, sf.
al belico taglia per traverso over latitudine da la parte dextra alla sinistra sino al dorsi
, purché non sieno di tanta mole da occupare in tutta la sua latitudine,
latitudine: uno dei pozzi fatti scavare da isacco fra gherar e bersabea (gen.
espressa in gradi e in loro frazioni da o° a 90° partendo dall'equatore,
anche soltanto latitudine): quella definita da un sistema di coordinate che assume come
essere per ragione: la longitudine pongono da oriente a occidente, e l'altitudine pongono
pari della linea del moncenisio, correndo da ponente a levante, senza approssimarsi al
campailla, 7-6: ell'ha, da l'equator verso ogni polo, / gradi
un immenso tratto di terra fu scoperto da un « baleniere » nell'oceano antartico
. -latitudine galattica: quella definita da un sistema di coordinate che assume come
che comprende tale latitudine di senso umano da bastare sola a far capire con quanta ragione
ant. grandezza, eccellenza. busone da gubbio, 46: siamo tanto ragunati disidero-
voce dotta, lat. latitùdo -inis, da làtus 1 largo '; cfr.
: spiò... / come divelga da l'aereo giro / trivia furtivamente il
, gr. xdxfjuoc 'latmio ', da aàxjxot; 'latmo '.
morando, 522: passò con saetta da un lato all'altro l'uno de'mori
animaletto marino] era tutto circondato come da tanti pennellini di setole. -in
trafitto dalla lancia). uguccione da lodi, v-151-168: poi lo ferì dal
precioso e ilare. s. bernardino da siena, iii-247: disse [gesù]
se alcibiade... non fosse stato da socrate castissimamente amato; dal cui lato
batavi. malispini, 18: misse fuoco da sette latora della città. dante purg
un balzo poco in sùe / che da quel lato il poggio tutto gira. idem
o mangiare a galline. s. bernardino da siena, 740: si può dire
cioppa de la donna abbi due mantelli da le latora, da ogni lato uno mantello
abbi due mantelli da le latora, da ogni lato uno mantello. leonardo,
, i- 278: or si volge da questo or da quel lato, / né
278: or si volge da questo or da quel lato, / né vedendo persona
dubbio e teme. tasso, 19-46: da due lati opposti in un sol punto
, 3-8: v'è l'erba che da paride si appella, / e de
lato, / e alquanto di lunge da la sponda / la gittò giuso in quell'
sied'il lago d'averno intorniato / da calde fonti, e dal sinistro lato /
dante, inf., 18-31: da l'un lato [del ponte] tutti
e vanno a santo pietro, / da l'altra sponda vanno verso 'l monte
una via ombrosa e piena, chiusa da i lati di siepi di lauri e pomi
che i naviganti per mezzo d'esso da niuno de'lati veggiono la terra. tasso
desideri impotenti si riflettono, si corrispondono da un lato all'altro dell'oceano.
ciò trovar possa riposo, / se da voi, bella, nom son aiutato.
e santi lati: / o perfidi pagani da esser arsi, / o ver da
da esser arsi, / o ver da dio essere straziati! lorenzo de'medici,
: la balia vuole che voi comperiate da fare della gelatina; che vi van drento
lato preso '... è da sapere che in firenze si facevano ogni
le pene, / ma non c'è da far bene: / ho già fatto
, a indicare che quel luogo è occupato da qualche mercante; ma per estensione,
batterono monete d'argento, le quali da un de'lati avevano il giglio e dall'
'porta, su quei colori, scritte da un lato le parole: 4 libertà
questo vero è scritto in molti lati / da li scrittor de lo spirito santo,
altro lato. delminio, i-16: da due lati si possono veder le bellezze
contrari. guazzo, 1-154: pigliatela pure da qual lato vi pare. gioia,
]: 4 guardare, osservare la cosa da un lato, in un lato,
più italiana e più elegante che il francese da tanti italiani abusato 'da'o 4 in
avean per buone, è una fatica da disgradarne quelle di ercole. d'annunzio,
o aggregato di linee rette, che partono da ciascun punto della circonferenza del circolo,
o sia la distanza del suo vertice da qualunque punto della circonferenza della base.
sarpi, vii-6: il corpo è terminato da superficie, questa da linee, queste
corpo è terminato da superficie, questa da linee, queste da punti e il punto
superficie, questa da linee, queste da punti e il punto da lati.
linee, queste da punti e il punto da lati. -negli strumenti astronomici (
al principio e alla fine del vocabolo da indovinare. 18. nella pesca,
parte del telaio che, nella macchina da stampa, è più vicina al cilindro
, copertato / a zigli d'or da le cóme al tallone; / oliviero il
... de quali avemmo da loro sedici panora del loro luogo a latoci
terra di sciabbia... comperai da lui in via canpi- giana a latomi
infame di carta, dipintevi sopra figuracce da scherno, e a latogli un manigoldo,
ama in posa / lo mondo à da lo suo lato. gallo da pisa,
mondo à da lo suo lato. gallo da pisa, 324: tal forsa à
a tali risultati (ed é seguito da una prop. consecutiva).
veduta. latini, i-2874: però da buon lato / consiglio che ti guardi
anche con valore attributivo). bartolomeo da s. c., 166: li
c., 166: li nemici erano da lato; voi, amici, eravate
; voi, amici, eravate molto da lungi. -da lato a
/ generai io costei che m'è da lato / e che s'asciuga con la
asciuga con la treccia bionda. iacopo da cessole volgar., 1-42: io ti
2-30-30: se rimembri e guardi / cognoscerei da lato ad me zenone.
-da o dal lato di qualcuno: da parte sua; per quanto lo riguarda
per quanto spetta a lui o dipende da lui. dante, vita nova,
in pacifico stato. s. bernardino da siena, 187: fa'dal tuo
parte d'iddio; e questo è quanto da tre virtudi che sono in dio,
cioè potenzia, sapienza e bontà. da tutti questi lati hae iddio provata questa sua
l'ha provata per li miracoli; da parte della sua sapienza l'ha provata
ha provata per le scritture divine; da parte de la sua bontade l'ha
omero. -d'altro lato, da un altro lato: da un'altra
altro lato, da un altro lato: da un'altra parte, da un'altra
lato: da un'altra parte, da un'altra direzione; di fronte, di
altri riguardi. latini, i-14: da l'altro lato / poten tanto vedere /
xxix-79: po'me venn'un penser da l'altro lato, / e fortemente me
morto gambettava. tasso, 7-83: da l'altro lato in ordine ridutte / alcune
. -d'ambo i lati: da una parte e dall'altra, di
d'ambo i lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren.
lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren. -da ogni
terren. -da ogni lato, da o per tutti i lati: da ogni
, da o per tutti i lati: da ogni parte, tutto all'intorno.
questa setta de'nazareni... da ogni lato e da ogni gente è impugnata
nazareni... da ogni lato e da ogni gente è impugnata e perseguitata.
siamo assaliti, e un cerchio folto / da tutti i lati ne circonda e stringe
è tutto spossato, con le membra cadenti da ogni lato. mazzini, 66-306:
mazzini, 66-306: l'opinione pubblica preme da ogni lato il potere.
franco, 3-45: ecco nessun corpo bello da tutti i lati: eccolo in una
ma per maggior dilucidazione gioverà la cosa da tutti i lati. -da tutti,
il disonore / ch'a roma si farà da tutti i lati; / prigion vedrassi
dargli la possibilità di nuocere. bartolomeo da s. c., 36-8-7: alli
qualcosa: astenersene, rinunciarvi. busone da gubbio, 1-241: non potendo l'animo
alla conversazione della madre, si partì da lei, e diè lato a suoi
largo tenendosi in disparte. francesco da barberino, ii-397: poi perdi stato /
-allontanarsene, lasciarlo solo. francesco da barberino, 4-200: la terza fanciulla.
; offrire occasione o pretesto. bartolomeo da s. c., 172: volesse
dentro. -da traverso e da lato, contro e da lato: da
-da traverso e da lato, contro e da lato: da ogni dove, in
da lato, contro e da lato: da ogni dove, in ogni direzione.
/ la gente ci corressoro -da traverso e da lato. francesco da barberino, i-89
-da traverso e da lato. francesco da barberino, i-89: se contra e da
da barberino, i-89: se contra e da lato / alcun rispondi a scusa et
vincendo. -da un lato, da uno dei lati: da un fianco,
un lato, da uno dei lati: da un fianco, da una parte (
uno dei lati: da un fianco, da una parte (ed è spesso in
tempo che se n'è andato, / da l'un de'lati mi combatte il
de la sua luminositade, che ora luce da uno lato e ora luce da un
luce da uno lato e ora luce da un altro, secondo che lo sole la
la vede. petrarca, 264-122: da l'un lato punge / vergogna e duol
verrete sostenendo. marini, i-324: da un lato verso terra osservò lungo e
. gioberti, 40: l'accennare da un lato per menar dall'altro è una
primi anni di gioventù, quando avendo da un lato la tirannide illimitata, dall'
lungo la guida di tappeto rosso, ma da un lato, lungo la parete,
irreprensibile compostezza. ungaretti, xi-142: da un lato ha un bimbo che esce da
da un lato ha un bimbo che esce da un uovo, e un altro che
uovo, e un altro che esce da una rosa; dall'altro lato, due
riguardi. fra giordano, 1-203: da un altro lato mostrò a san pietro
a la natura de l'oggetto, da l'un lato è semplice divino ed eterno
un lato è semplice divino ed eterno, da l'altro mortale e corruttibile, variabile
: la morale e la politica sono da un lato una specie di meccanica e dall'
specie di coltura. panzini, ii-43: da questo lato non ho rimorsi nel mio
mordicchiava l'orlo. -essere padre da lato: essere padre naturale. g
remigio / era tuo padre, ma da lato. -essere, stare, trovarsi
con una spada che in man tenea / da ogni parte si facea far lato.
parte si facea far lato. andrea da barberino, i-78: si facea fare lato
loro in lato di sangue, chiamato da certi liquore, da alcuni lacrima.
di sangue, chiamato da certi liquore, da alcuni lacrima. idem, iii-164:
lati: in tutti i luoghi, da ogni parte, dappertutto. anonimo,
ch'e'agia doglie e pene / da voi, madonna, stando scompagnato.
fatt'aggio te 'n esto misteri. paolo da certaldo, 188: se tu me
-in nessun lato: in nessun luogo, da nessuna parte. tebaldi, 1-1
di posto, farlo scostare. bianco da siena, 169: dal qual ti fu
quel lato, gli faccio credere che doman da sera vado per la risposta.
; stare distante, separato. giacomo da lentini, 37: dal vostro lato /
, sul fianco. - anche: da parte, in disparte. francesco
parte, in disparte. francesco da barberino, 188: se giacerà [il
col vento prospero gl'inimici per lato e da poppa. sarpi, vii-19: quantunque
-porre, mettere, lasciar stare da lato o da uno dei lati:
, mettere, lasciar stare da lato o da uno dei lati: porre da parte
o da uno dei lati: porre da parte; abbandonare, trascurare, dimenticare
proprio; però bisogna mettere questo pensiero da un de'lati. cesari, ii-2
lato. -per, di, da lato di qualcuno (o paterno o materno
mascolino / discesi dagli antichi. andrea da barberino, i-7: donde t'avviso del
suo, non avendo parenti stretti né da lato di padre, né da lato di
stretti né da lato di padre, né da lato di madre. tasso, n-iv-65
n-iv-65: romulo non traeva la sua origine da enea se non dal lato materno.
pisius il vescovo di ries, nipote da lato di sorella. c. i.
frugoni, i-1-47: quanta e quale da lui non indi sorse / sincera di
è inteso. -stare, rimanere da lato, da uno dei lati:
-stare, rimanere da lato, da uno dei lati: stare in disparte
non vi vegghino. -trarre da lato: togliersi di dosso, levarsi di
. cavalca, 16-2-306: si trasse da lato cinquecento soldi, e diègli all'
ridolfo la parte si dirà apresso per trarlo da lato a'nimici nostri.
/ ma fa'che 'l tragghe prima da un lato; / e dì: «
, a tali conseguenze (ed è seguito da una prop. consecutiva).
casa debba essere lata assai ed abitare da basso. g. visconti, 1-86:
e lati, / che non hai remi da poterne uscire. ariosto, 43-17:
, cioè benivolenti e malivolenti. riccardo da cortona, 1-19: dolcissimo mio signore
signore,... aitami a campare da ongni temptazione diabolica, soccorrendomi co la
(un'esposizione). francesco da barberino, i-61: sette vizi nel parlare
più dell'altre belle e saporose / son da tutte le genti giudicate / cordiali e
, dalgr. xaxojxiai (comp. da xaa? * pietra 'e dal tema
= voce dotta, lat. latonius (da latona, gr. atjtó).
, 3-214: averia caro essere advisato da vostra [magnificenzia] per il presente
de'libri] gli ebbe a rimandare da bologna, essendosi scordato, nel passar di
affari che potesse avere avviati nel paese da cui deve partire, e che non
usi pure sicuramente. nel cinquecento, da cui cominciano la maniera solita era '
giudice costituito dell'in- fernali. marsilio da padova volgar., i-xvi-19: ellezzione
quello della città di roma, e da quali latori di leggi e come ordinato
et est messere rinieri dell'oche, che da l'uno latoro est martino de'monti
uno latoro est martino de'monti e da l'atoro lato est via.
= forma ant. deriv. da làtus -iris * lato, fianco ',
di ferro. = comp. da lat [erite] e suolo (v
abbaiante '(agg. verb. da latràre). lavabilità, sf
dell'uomo. = deriv. da latrabile. latraménto, sm.
disusati latramenti. = deriv. da latrare. latrante (part. pres
si vede innanzi una buonissima vivanda guardata da un cane mordace: la fame lo
delle chiare aure diurne / crollaro involti da fulminee nubi / sovra le basi eburne /
, 12-180: va pur seco e mai da lui non parte / il falso duce
, il lusinghier latrante, / quel che da prima in solitaria parte / dietro a
affretta e in un voler feroce / arde da l'alpi a la latrante scilla,
. dossi, 1-ii-821: si recò da lui, contento di aver provvisto per
ascoltando / de'vecchi pini, a cui da lunge un cane / rispondeva latrando.
rispondeva latrando. montale, 2-24: balzò da una rimessa / un bassotto festoso che
nuvola rosea e lilla... veniva da dietro gli oli- veti fra un intenso
cappella seconda, e latrava con enfasi da cantabanco. pirandello, 7-1298: ora
dante, conv., iv-m-8: dietro da costui vanno tutti coloro che fanno altrui
quel che fé la insegna dell'aquila menata da ottaviano contra di loro. cesari,
maestro alberto, 35: queste cose da poi che col dolor continuato ebbi latrate
e di percosse strane / sentimmo i colpi da diversi lati, / e le piagge
de'cani spaventando le fiere, le spingono da molte miglia lontano al luoco destinato alla
dirupi e valicai torrenti, / e da corno lucan spirai spaventi / ai libici leoni
, non gli stimano, il perché da alcuni sono chiamati latratori. chiabrera, 1-iii-335
lat. latrator -óris (nome d'agente da latrare 'abbaiare ').
chiama 'latria '. 5. bernardino da siena, 330: or vediamo in
coleotteri clavicorni piccoli o piccolissimi, caratterizzati da livree rosso-brune, striate o punteggiate,
, lo stillicidiio ossessivo delle latrine irrorate da un eterno gocciolar d'acque.
, forma contratta di * / avatrina da lavare * lavare '; cfr. fr
latrinario farti? = deriv. da latrina. làtrio, agg.
làtria come fece il cieco nato, avendo da lui ricevuta la luce degli occhi.
dotta, gr. aàxptos, agg. da aaxpeia; cfr. latria.
rumori naturali. = deriv. da latrare. latro1, sm.
; furfante. s. bernardino da siena, v-47: dice cristo: «
voce dotta, lat. tardo latrocinàlis, da latro -onis 'soldato mercenario; brigante'
i vostri latrocini, ma voi siete bene da essere costretti ad accomunare quel tesoro.
costretti ad accomunare quel tesoro. benvenuto da imola volgar., ii-64: si dilettavano
taia di certo omicidio e latrocinio seguita da axola. machiavelli, 1-i-37: quella
, 594: per scusarsi gli spagnuoli da crudeltà tanto inaudite, latrocini tanto vituperosi
colle sue mani insanguinate ed è rispettato da tutti. -come personificazione. g
un milione d'assassini irreggimentati, scorrendo da un campo all'altro d'europa,
, lat. latrocinìum, nome d'azione da latrocinàri. latrocinio2 [latrocino,
fin a tanto che la veggiano ben bene da i belli e ladrocini occhi loro lacerata
= voce dotta, deriv. da lat. scient. lathrodectes, genere
in questa cità et in lo contà da mo'inanzo no se làsono trovare. storia
de tale peccato gran punicione. fausto da longiano, lxx- 379: uscendo
, quasi che niente vi mancò che da latroni non fosse morto. tasso,
fe'la maggiore limosina che mai fusse fatta da persona... grande fu la
in cura. tasso, n-ii-318: da tutti gli ordini [enea] li aveva
latino che i suoi paesi non sarebbono infestati da latronecci. galanti, 1-21: i
e latronerie. = » deriv. da latrone. latrùnculo (latrónculo),
dovuti alla cristallizzazione dello stagno e tali da conferire al materiale particolare brillantezza.
. dati, 68: [le carte da giocare] si dipingono con diversi colori
ferd. martini, 1-i-198: la latta da petrolio è uno dei pochissimi trovati della
-lamina di tale materiale. simone da cascia, 5-21: alcuni sono morti di
= 3 voce dotta, comp. da latt [e], acid [ó
[ó] (v.) e da un deriv. dal gr. alp
= voce dotta, comp. da latta1 e dal tema del gr.
voce di area tose., deriv. da latte. lattàia2, sf.
per eccellenza sono state formate per discendenza da animali, nei quali codesto pregio era sviluppatissimo
voce dotta, lat. tardo lactarius, da lac lactis 'latte '.
capito che voleva parlarle. = da lattaiox; cfr. fr. laitier e
di latta. = deriv. da latta1. lattaiòlo1 (lattaiuòlo,
. ant. erba lattaiola: erba da insalata; condrilla, lattugaccio.
concrilla],... non guari da questa dissimile, come che ella non
fiori d'altra maniera, la quale, da molto latte che si ritrova nelle radici
toscana lattaiuola. = deriv. da latte (v., n. 11
se non i primi lattaiuoli. dino da firenze [tommaseo]: dice alcun autore
duri come grosse pine. s. caterina da siena, v-98: or gittiamo i
i lattaioli. = deriv. da latte. lattalbumina, v.
chim. ammide interna ciclica che deriva da alcuni amminoacidi; trova impiego nell'industria
= voce dotta, comp. da latt [ico] e am [mid
confratelli arcadi. = deriv. da lattemiele. lattàmico, agg.
= voce dotta, comp. da lait [ico] e ammide (v
sovvenire a quelli fanciulli, dell'acqua liberati da dio, per quella lattante fiera,
bestie lattanti. panigarola, 2-19: da una banda anche gli infanti e i lattanti
40: tornando dalla foresta col dorso gravato da una catasta, e sopra la catasta
non traboccava, non le mancava la ripa da sotto il piede. d'annunzio,
i petti alle madri, e le madri da poi, e non risparmiando le incinte
: altri si facciano a ripetere più da lunge e dalla sua lattanza e natività preferisci
sua madre blesilla. = deriv. da lattante-, cfr. fr. laitance (
; lattume. = deriv. da latte (cfr. lattume).
, / la smesu- ransa sia esser da te lattata? idem, 24-30: la
un figlioletto e tante / lasciai ricchezze da quetar qual uomo / che più indigente
villani, 1-25: furono lattati e nudriti da una lupa. simintendi, 1-85:
esse latta i piccioli figliolini. [sostituito da] manzoni, pr. sp'.
: certum est che ella fu lattata da le dieci muse. musso, ii-258:
o chiesa romana, quando fusti lattata da questi tuoi nutrizi,... diventasti
, cui la madre terra / latta da sé, come una buona madre!
non esser alieni da onesti partiti, quantunque riponessero la somma
. - anche al figur. busone da gubbio, 1-36: la cagna al fanciullo
ant. assimilare. s. bernardino da siena, 451: con tutto che sia
e pecore uccise. s. bernardino da siena, i-108: nella bocca de l'
dov'io uso, io apparai / da quelle muse che già li guardaro / e
, [i porcelli] si voglion guardare da erbe verdi e novelle, perocché noccion
dare il latte ', denom. da lac lactis * latte '.
è chiamato da'nostri erba lattaria e da alcuni lattuga caprina. = voce dotta
dotta, lat. scient. lactarius, da lac lactis 'latte ', con
* = voce dotta, comp. da lattosio] e dal sufi. chim.
una lattatina. = deriv. da latte, per il colore.
il piccoletto non la piantava, preso da un attacco di rabbia, gli ammollò altre
. = voce roman., da latta2 lattato1 (part. pass,
, veggendoti sì malamente infermato? zanobi da strata [s. gregorio magno
ristretto in fasce di ghiaccio, lattato da sciolte nevi, tremante e imbelle vacilla
189: carissimi, non sieno nutriti da noi i vizi, acciocché lattati e nutriti
a tutte le cose sono condimento, da niuna condimento ricevono; onde pigliatele..
/ e fanciullette candide e lattate / da conservarle a'tempi per le feste. bronzino
= voce dotta, comp. da lattico], col sufi. chim.
tua bontà. = nome d'agente da lattare. lattavòrio, sm. letter
man di lattavorio. = comp. da latte e avorio (v.).
quantità di latte prodotto in un anno da una mucca. = voce dotta,
tardo lactatio -ònis, nome d'azione da lactàre 'allattare'; cfr. fr. lactation
5-16: cominciava a mancarle il latte da dare al bambino. -bambino o figlio
. -bambino o figlio di latte o da latte: lattante. cavalca,
: portovvi un suo figliuolo piccolino quasi da latte. baldelli, 4-141: né meno
né meno a'bambini di latte fu da costoro perdonato. segneri, iv-49: essendo
n. 12. -febbre del o da latte: v. febbre, n.
-vitello, maialino, capretto di o da latte: il giovane animale non ancora
m. villani, 3-56: la vitella da latte montò denari trentadue in quaranta la
al ladroncello del frutto proibito un maiale da latte. verga, i-162: il poveretto
ampia e una carnagione forse eccessivamente rosea da porcellino di latte. -scherz. latte
vecchi. capuana, 14-151: trasse da una tasca della bisaccia...
il latte, se si svegli molto tardo da l'usanza sua, / come fec'
'primo latte'quello che la balia, da poco partorito, dà a un bambino,
latte: corrispondeva a un mezzo salario da darsi a una balia. 3.
sue pecore remote / e vagabunde più da esso vanno, / più tornano a l'
, tu mi faccia come dilattato figliuolo da sua madre: cioè non mi privi
[torquato tasso] a gli animi ingombrati da gli affetti terreni il latte delle vaghe
sacchi] il primo latte dell'arte da benedetto suo padre, e quindi s'allevò
, ii-112: voi vi troverete cinti da una muraglia di cittadini; ma non gli
nutrimento. carducci, iii19- 16: da giuseppe mazzini succhiamo il primo latte della
: dio, per levare i suoi figliuoli da questo latte delle lode, permette molte
infilzati; / del latte v'è da versarsi pel seno. boiardo, 1-121
povera verga al chiuso ovile; / e da l'irsute mamme il latte preme /
quello dell'asina, e per questo non da butirro. il popolo minuto mussulmano può
intorno agli ovili, ogni tanto interrotto da vagiti e belati; e nell'aria
v. macchiato. -vitella, mucca da latte: destinata alla produzione di questo
e dai miei tori, che n'ho da lavoro, da carne e da latte
, che n'ho da lavoro, da carne e da latte. 6
ho da lavoro, da carne e da latte. 6. figur.
civetteria, aveva scelto quella 'toilette 'da collegiale appositamente per produrre effetto, non
.. * latte brulé 'chiamano da noi, nel gergo di cucina, un
. -latte di gallina: zabaione composto da latte, zucchero, uova, cui
questo bagno di ferro fuso, qual bagno da maestri di tal arte è chiamato latte
-latte di piccione: secrezione costituita da cibo digerito rigurgitato con la quale i
liquido o umore lattiginoso stillato o spremuto da alcune erbe e, in partic.,
trarne profitto. questo latte prezioso, tolto da un albero, la di cui presenza
. era la fine d'agosto, da tanto tempo non pioveva. non c'era