di svago. -che è abitato da genti prive di senso dell'ospitalità,
dotta, lat. inhospitàlis, comp. da in-con valore negativo e hospitàlis 1 ospitale
, lat. inhospitàlitas -àtis, comp. da incori valore negativo e hospitàlitas -àtis '
e non mi sei / fidata scorta da quest'enne arene, / da questo mondo
fidata scorta da quest'enne arene, / da questo mondo inospite e selvaggio / alla
rammingo, / abborrito da'suoi, da rii pensieri / ognor seguito, ei mena
orme ferine. imperiali, 4-375: da l'ampie e vaporose fronti / de
, sul morir del giorno, / da una bruna punta inospita / qualche errante
gioghi delle alpi. -abitato da persone o popoli inospitali, feroci o
... abitar nelle città edificate da lui. 3. raro.
pitt. disus. preparare la tavola da disegno con ossa macinate e ridotte in
premature. = denom. da osso (v.) col pref.
ed invisibili: io coll'eccellente telescopio da me ritrovato e fabbricato le ho scoperte
dotta, lat. inobservàbìlis, comp. da in-con valore negativo e observàbilis 'osservabile
ella fa, delle inosservanze, licenziando da sé gl'inosservanti. g. m.
cinque, e tratti due di fune da darseli in pubblico col cartello al petto
lat. tardo inobservàns -àntis, comp. da in-con valore negativo e observàns -àntis,
beni mobili et immobili, presenti e da venire, e refeczione e restituzione d'ogni
mercanti avrà avuto il padrone a tornarsene da quel luogo senza la loro roba, non
inohservàntla 'inosservanza ', comp. da in-con valore negativo e observàntìa * osservanza '
poteva aspirare al trono innanzi di salirvi da sé; ma scendendone, si costituì
risalirvi. questa verità, tuttoché inosservata da voi, aiuterà gli alleati a sgominare
mai tolte, / ma inosservate, or da gran tempo. 4.
tanto più verisimile che tal sito inosservato da costoro non rimanesse. alfieri, i-18
dotta, lat. inobservdtus, comp. da in-con valore negativo e observàtus, part
acciaio inossidabile. = comp. da in-con valore negativo e ossidabile (v.
che è inossidabile. = deriv. da inossidabile-, cfr. fr. inoxydabilité.
in molte parti. = denom. da osso (v.) col pref.
, contundente. = comp. da in-con valore negativo e ostacolato (v.
/ tu, a regger te, sol da te stesso impari. -per simil
, colorire di vermiglio. erasmo da valvasone, 4-76: di queste [penne
chi l'inostra. = denom. da ostro (v.) col pref.
= voce dotta, comp. da inos [ite] e dal gr.
delle cellule muscolari (ed è caratterizzata da una disposizione parallela da mettersi forse in
ed è caratterizzata da una disposizione parallela da mettersi forse in rapporto con l'anisotropia
attività inotropa. = deriv. da inotropo. inòtropo, agg.
). -effetto inotropo: quello prodotto da determinati farmaci sulla validità sistolica, esaltandola
specificamente inottemperativo. = comp. da in-con valore negativo e ottemperalivo (v.
sensoriali. magalotti, 20-84: da questo continovato stuzzicamento del sensibile, tanto
ottuso, instupidire. = denom. da ottuso (v.) col pref.
colla sua impulsività! = comp. da in-con valore intensivo e ovattare (v.
t'inovra. = denom. da ovra (v.) col pref.
di maternità. = comp. da in-con valore negativo e ovviabile (v.
dagli infedeli, perciò non avevano sudditi da governare (e tale apposizione fu soppressa
e tale apposizione fu soppressa nel 1882 da leone xiii, che la sostituì con
, candidature, ecc. questa frase deriva da una formula canonica, relativa alla elezione
all'altro. = denom. da quaderno (v.) col pref.
lor quantità numerosa. = deriv. da inquadernare (v.).
inquadramento balistico del terreno su cui ha da operare un'unità bellica). =
unità bellica). = deriv. da inquadrare. inquadrare, tr.
sua parte) con un contorno costituito da un filetto, da un fregio,
un contorno costituito da un filetto, da un fregio, da una serpentina,
un filetto, da un fregio, da una serpentina, ecc. 2
. " gramsci, 7-185: è da leggere la 'vita di gobineau 'scritta da
da leggere la 'vita di gobineau 'scritta da lorenzo gigli, per vedere se il
secondo una determinata angolatura, in modo da conferire alfimmagine una struttura ben determinata.
. pasolini, 4-28: la macchina da presa era ferma, inquadrava quelle immagini in
binocolo militare di mio padre in modo da inquadrare lo sperone della punta di pesaro
panzini, iv-339: soldati slavi vennero inquadrati da ufficiali ungheresi. b. croce,
quella cui son destinato, compagnia raccogliticcia da inquadrare. gadda conti, 1-144:
sistema di gradi e di qualifiche (da cui dipendono le mansioni, il
cornice (anche ideale) in modo da spiccare con piena evidenza, con particolare
b. croce, iii-27-319: fin da principio, i problemi attinenti al lavoro
giardin s'inquadra. = denom. da quadro (v.) col pref.
, ecc.) con un contorno costituito da filetti, fregi, serpentine; filettato
cornice (anche ideale) in modo da spiccare con piena evidenza, con particolare
quattro pezzi. = nome d'agente da inquadrare. inquadratura, sf.
- tipogr. motivo ornamentale, costituito da un filetto, da un fregio, da
ornamentale, costituito da un filetto, da un fregio, da una serpentina,
da un filetto, da un fregio, da una serpentina, che incornicia una pagina
tornasi di lampedusa, 263: la sala da ballo era tutta oro: liscio sui
porte. moravia, 14-303: la carta da parati è verde oliva, lo zoccolo
la quale viene ripresa una determinata immagine da un apparecchio fotografico o da una cinepresa
determinata immagine da un apparecchio fotografico o da una cinepresa. -per estens.:
e luttuoso. = deverb. da inquadrare. inqualificàbile, agg.
v.]: 'inqualificabile'... da non si poter qualificare, determinarne,
: i due tradimenti abbominevoli furono perpetrati da questo inqualificabile governo -nel breve periodo che
inqualificabile governo -nel breve periodo che corse da ottobre a novembre 1867. carducci,
impossibilità della cosa. = comp. da in-con valore negativo e qualificato (v.
. matem. che non è rappresentabile da una quantità numerica; che non si
a quantità. = comp. da in-con valore negativo e dall'agg. verb
anche a rispondere implicitamente alla nuova divisione da me proposta. r. sacchetti, iii-156
già morti. = comp. da in1 (v.), quanto (
.. di non mangiar più se non da magro per questi giorni che ci
per questi giorni che ci restano da grasso. = denom. da
da grasso. = denom. da quaresima (v.) col pref.
lega in modo che essa sia composta da 1 / 4 di oro e 3
ant. farsi in quattro, darsi da fare, affannarsi premurosamente. f
di pancia. = denom. da quarto (v.) col pref.
consiste nell'eseguire una stoccata spostandosi fulmineamente da un lato, in modo da sottrarsi
fulmineamente da un lato, in modo da sottrarsi alla botta dritta dell'avversario (
inquartata. = deriv. da in quarta, una delle quattro guardie
di vari trofei d'arme e d'istromenti da guerra, con l'in- segne
lateo veneziano non fu mai così ingiusto da vietare l'in gresso delle
di marmo grigio su teschi e sormontate da sfere d'oro: l'insieme del padiglione
padiglione mortuario è di eleganza così stremata da parer corrotta. 2. diviso o
, al fine di trasformarla in modo da contenere 1 / 4 di oro e
una lega di una parte di oro da saggiare e tre di argento, indi si
prima della semina. = deriv. da inquartare; cfr. fr. inquartation.
alle sue. = denom. da quartiere (v.) col pref.
detta a cimento. = deverb. da inquartare. inquattare, rifl. letter
nel suo solco. = denom. da quatto (v.) col pref.
. con diligente investigazione. marsilio da padova volgar., i-iv-4: di tutte
un cane, inquideva con summo studio da che possesse esser sanato.
di qua e di là, con scatti da gallina, per registrare i nuovi arrivi
tristano? »: domanda inquietante a cui da tempo non sapevo più come rispondere.
sole. serra, i-33: come, da questo punto di vista, [la
] è compiuta perfetta, così guardata da ogni parte, ella si dimostra disuguale,
la sua carnalità, di cui sento da una settimana la presenza continua e inquietante,
a lei secreto / e, s'udita da lei talor si lagna, / reca
dolersi, protestare, recriminare. francesco da barberino, i-283: non ti lagnar per
un servigio umilmente el pregone. giovanni da samminiato [petrarca] i-413: ogni
con l'animo più lieto. sabba da castiglione, 124: il cattivo senza pazienzia
trovasi il sultano, senza essere impedito da persona che viva. c. i.
con una prop. subordinata. francesco da barberino, ii-117: molti si lagnan se
dei suoi affari, lagnandosi di aver troppo da fare. pavese, 53: la
sia in assenza). francesco da barberino, i-263: molto mi lagno /
vuol egro e morto. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
scarsi. muratori, 6-289: egli ha da lagnarsi solamente di se stesso, se
-non potersi lagnare, non avere da lagnarsi: aver ragioni di essere soddisfatto
: dei miei affari non mi ho da lagnare. parise, 5-243: una posizione
nietzschiani consigli? = deriv. da lagna per anal. con lamentela.
e lagnevole. = deriv. da lagnare. lagnìa, sf.
a frullo. = deriv. da lagnare. lagno1 (ant.
sonno, uguale e piano, / sommosso da improvvisi lagni. d'annunzio, iv-1-767
e il pessimo assetto dei tributi prorompono da ogni lato e ad ogni ora. fogazzaro
trami fuori di questo lagno. cenne da la chitarra, vi-ii-193 (12-8):
3-12: lo stillicidio del pianoforte percosso da dita esili e incerte, il lagno
leggi delle nazioni. = deverb. da lagnare. lagno2, sm.
voce dotta, lat. medievale lagnum, da lanlum (affine agli idronimi clanius e
in un lampo, che la transazione era da concordare col soprintendente, e sicuro perciò
, ninfomania. = deriv. da lagnia, col sufi, medie, -osi
insistente; querulo, piagnucoloso. antonio da ferrara, 44: se fortuna ria 'l
tenerezza manierata. « non ho da darti un bel niente, lo sai!
! ». = deriv. da lagno. lago (ant.
). massa d'acqua, formata da acque di scorrimento superficiale o da acque
formata da acque di scorrimento superficiale o da acque circolanti in profondità, raccolta in
sprofondamento: quello formatosi in conche prodotte da movimenti tettonici. -lago vallivo: quello
scavata, in tutto o in parte da un ghiacciaio. guittone, xix-85:
fossa d'acqua cir condata da sponde più o meno alte. foscolo,
della luna, che vi si specchiava da mezzo il cielo. carducci, 865:
lombardia] sono i laghi, diversi da tutti gli altri laghi del mondo;
. boiardo, 1-30: di sopra da babilonia discosto alquanto al fiume fece uno lago
d'acqua fatta o dalle pioggie o da alcuno fiume, che di verno si
, e poi, dopo costoro, quelli da dozzina, la voce * lago '
golfo e un mare aperto in modo da farne due laghi? oriani, x-13-88:
. la rotta di roncisvalle, 6-6: da l'una parte e d'altra pochi
, e n'aveva fatto un lago, da cui l'avevan tirata su in uno
algarotti, 1-iv-80: che si ha egli da dire di quel lago di parole in
giardini. cinque grandi finestre, tre da una parte e due dall'altra; quelle
alvaro, 13-53: ognuna delle donne badava da sé, ripercorreva il paesaggio del suo
9. per estens. fossa occupata da animali feroci. cavalca, ii-188
arteria, con tutte le innumerabili ramificazioni da lui dependenti dovrà portare il detto liquido dal
rivolta contadina prende questa forma, sorge da una volontà elementare di giustizia,
baretti, 6-37: attraversando quel laguccio da noi chiamato mare adriatico, il mal
-acer. lagóne. cenne da la chitarra, vi-ii-183 (4-2):
. amenta, 2: vedesti mai cader da canaloni, / quando più piove in
di aprile. = deriv. da lat. làcus -ùs * lago ',
region. genere di pesci attinotterigi rappresentato da alcune specie anche nel mediterraneo e comprendente
caratterizzati, singolarmente quelli della seconda, da un capo somigliante a quello della lepre
, agg. medie. che è affetto da labbro leporino. tramater [
; (galeno), comp. da xayót; * lepre 'e xsìxos '
gr. xocycócp$axp, ov, comp. da xocytkg * lepre 'e òcp
avvengono emanazioni di vapori boraciferi, accompagnati da biossido di carbonio, ammoniaca e vapore
toscana, nella zona dei soffioni boraciferi; da essi si ricava l'acido borico.
si veggono pure le ranocchie vivere sicure da quel caldo. targioni tozzetti, 12-3-401:
a certi venti si fa sentire anche da lontano. stoppani, 1-321: son detti
). = deriv. da agone2 (v.) con la concrezione
sf. miner. minerale amorfo formato da una miscela di sassolite e limonite, che
colore giallastro. = deriv. da lagonel, col sufi, miner-ite.
dal gr. xayótcou?, comp. da xayox; 'lepre 'e
, con mantello rossiccio ornato sul dorso da strisce trasversali brune; vive nell'australia
come el sangue. = deriv. da lago. lagósta { lagusta)
inciso e vive in tane intercomunicanti, da cui esce al crepuscolo in cerca di
, genere di animali quadrumani, stabilito da geoffroy saint hilaire, nelle divisioni delle
. villani, 11-90: sollecitato era molto da messer manno che passasse il ponte allo
un gran fiume. sacchetti, vi-32: da questo monte gira un vago fiume /
, iii-408: noi levamo ieri campo da montuolo e con grande e bello ordine pas-
. martini, i-225: se correria da fare fusse e alcuno lagume o stagno o
di certi lagumi d'acquacce stagnanti già da gran tempo e corrottesi ne'bassi fondi de
i lati scorra a spazi uguali, / da quella parte dove si dischiude / la
fin dell'argine. = deriv. da lago, col sufi, collettivo e spreg
, una lacuna vi si faccia. andrea da barberino, iii-410: posesi co'suoi
il titolo che diceva: « luogo da sanare i pazzi'. daniello, lxi-44:
giunti a una gran laguna d'acqua circondata da due bande da folta macchiarella,.
laguna d'acqua circondata da due bande da folta macchiarella,... si slancia
2. bacino costiero separato dal mare da un cordone litoraneo costituito dai depositi formati
dal moto ondoso; per lo più interrotto da bocche di accesso, in cui emergono
al centro di un atollo. ca'da mosto, 300: questa isola è disabitata
città e le lacune, ma mira ancora da levante e da mezzo giorno molte miglia
, ma mira ancora da levante e da mezzo giorno molte miglia in mare. guglielmini
litorale, è difesa dal frangere dei flutti da dune di sabbia rafforzate con opere artificiali
., 33-22: or questi, che da l'infima lacuna / de l'universo
ladrone di strascinare il popolo eletto svergognato da una laguna di sangue nel viso, senza
. lacuna [aqua], deriv. da lócus 'lago 'con sonorizzazione di
fr. lagune (nel 1609) da cui il ted. lagune (nel 1784
che tengono mignatte. = deriv. da laguna. lagunare, agg.
: fu scritto 'acque lagunari', altro da 'lacustri '; ma si può '
disus. pieno di lagune, caratterizzato da lagune (un territorio, un luogo
, 1-4: tuttavolta che l'acqua è da libera terra, è migliore ancora che
perciocché le pioggie erano grandi state, da lacunoso e sdruccioloso suolo. mattioli [
alpestre piano e lagunoso in sessanta miglia da tramontana a mezzodì. = deriv
a mezzodì. = deriv. da laguna. laguro, sm.
, il canto del laguto, / ché da grisoni non facendo schermo, / qui
. roccia eruttiva lievemente metamorfosata, costituita da una trachite sodica con egirina.
= voce dotta, comp. da lahn, fiume dell'assia (germania)
3): ogni componimento è costituito da strofe di numero variabile (in linea di
e libri con solfati lai. andrea da barberino, iii-389: cantò [drusiana
altri animali) pervasi per lo più da dolce malinconia. dante, inf.
: ver le aeree cime / più da casali e ville / salgono lai di
il tuon. = deriv. da lai1. laicale, agg.
in abito laicale, udii dire, da grandi uomini savi e antichi, che
lasci fare al padre magalotti, tutta da sé la deliberazione di appigliarsi allo stato
istituzione di natura religiosa, ma governata da laici e non da ecclesiastici.
, ma governata da laici e non da ecclesiastici. baldinucci, 9-xviii-191: in
sequela delle... provvidenze date da sua altezza reale... per i
stati ecclesiastici, erano molto più ambite da questi le grandezze dell'ordine laicale che quelle
clero regolare e secolare era affatto immune da ogni giurisdizione laicale; non solo le persone
persone, ma i luoghi ancora abitati da esso. gramsci, 12-301: accanito
è la ristorazione e la volgarizzazione operata da dante della scienza laicale.
voce dotta, lat. tardo laicalis, da laicus 1 laico '. laicalità
nella seconda. = deriv. da laicale. laicalménte (laicaleménte)
laicaménte, avv. ant. da semplice laico, in veste di semplice
2. disus. alla laica; da profano, da persona semplice, incolta
disus. alla laica; da profano, da persona semplice, incolta. crusca
spirito liberale, le quali dovrebbero lasciar da parte poesia, filosofia e storia.
preti ministri. = denom. da laico. laicato, sm.
e, in genere, di ogni ingerenza da parte della religione e delle sue istituzioni
sue istituzioni (in partic., da parte della chiesa cattolica) nella vita
ordinamento aconfessionale, di istituzioni separate da quelle ecclesiastiche e di un potere politico
dei valori religiosi. = deriv. da laico-, cfr. fr. laicisme (
, che il vescovo prevedeva, promossa da sinistri, laicisti e conservatori. pomilio
la storia se non come un continuo regresso da dio. 2. che è
se si vuole. = deriv. da laicismo. laicità, sf
per dire l'idea, non espressa da 'secolarità '. 2.
e dalla comune coscienza umana, prescindendo da qualsiasi specifica concezione religioso-confessionale (senza
romagnoli atei. = deriv. da laico; cfr. fr. laicité (
più difeso. = deriv. da laicizzare. laicizzante (part. pres
e laicizzata. = denom. da laico; cfr. fr. laiciser.
boncompagni, tozzo, faccia ieratica laicizzata da due grosse fedine, che ispide e
allo stato laicale. = deriv. da laicizzare; cfr. fr. laicisation (
ben fa il cherico e 'l laico se da ogni dilettazione carnale s'astiene. rinaldeschi
loro interno una particolare categoria, distinta da quella formata dai membri che hanno ricevuto
lxii-2-ii-197: colla partenza d'un laico da quelle missioni manderà a roma l'unicorno di
manderà a roma l'unicorno di rinoceronte da presentarsi a s. santità. manzoni,
quali è un carme elegiaco ove il da ben frate si duole che per merito del
conventi è il frate converso che fa da servo e non ha gli ordini sacri.
buon senso e dall'esperienza. guidotto da bologna, 1-11: per li due modi
sapere, perché è data per lettera da loro. giamboni, 7-184: i
che a coloro che navicano sono spezialmente da temere, non solamente la ragione del
quali giuramenti... sieno ricevuti da uno laico e uno notaio per ciascuna
almeno nei segni principali, sono ormai da considerarsi acquisiti a chiunque frequenti, sia pure
a quel tempo in rigoglio. essi fanno da sfondo ideale a vaichiusa; chi cercava
in contrapposto a quelle conservatrici e cattoliche da un lato, e socialiste dall'altro
= voce dotta, comp. da laico e dal gr. xecpaxr] '
. = voce dotta, comp. da laico e dal tema del gr. xpaxéco
= voce dotta, comp. da laico e dal gr. xóyoq 1
s'adora. = denom. da laido1. laidézza, sf.
la laidezza de'suoi piedi. bartolomeo da s. c., 14-3-6:
: il cuore trasparisce dal viso, anche da quelli la cui bellezza vorrebbe nascondere un
, impudicizia, oscenità. guidotto da bologna, 1-19: quattro sono le maniere
candore [l'anima]. bartolomeo da s. c., 212: tanta
laidezza e macula aveva compresi. francesco da barberino, ii-245: tu che ti lavi
morale, meschinità. attribuito a cino da pistoia, iii-7-82: i'che tanta
. tommaseo, 10-ii-53: peggio che da cronache sono le laidezze nelle quali si
, il disprezzatore di chi descrive scene da taverna e di qualche monasteruzzo. carducci
tutti i premi. = deriv. da laido1. laidire, tr. (
sia moralmente). rainerio da perugia volgar., v-65-72: per questu
/ onore tutto e piacer disorrato. bartolomeo da s. c. „ 30-1-1
poi che 'l grande amore fu laidito da enea, e quello che possa fare il
morta. = denom. da laido1. laidita, sf.
orrende bestemmie. = deriv. da laido1. laidito (part.
orrate a ontoso omo ontose. bartolomeo da s. c., 14-2-5: laida
, v-588-90: quando l'anima si parte da lo corpo, lo corpo diventa la
dimandò la patena, in cui avea da far l'offertorio, e stillandovi sopra
, 34 (602): strappato da dosso a un cadavere un laido cencio,
(un clima). giacomo da lentini o rinaldo d'aquino, 402:
, i-476: ciascun'altra stagione, da questa infuori, difettosa e laida ci appare
domanda- vangli elemosina. s. caterina da siena, 367: gittarai allora a
vituperare l'uomo perché sia del corpo da sua nativitade laido, però che non
lomazzi, 2-146: un todesco ha da essere scorto all'andare col passo di
quantunque fosse così laida e brutta / da fare spiritar fino astarotte, / ad ogni
denti. proverbia pseudoiacoponici, 103: da laidi vermi receve la preziosa seta, /
laido e mal assettato nel vivere. sabba da castiglione, 54: una donna subito
giovani che insieme meco viver ti facevano da gran madonna, ti sei data al
ancora, la sofferenza del pudore lacerato da quelle laide mani. -sostant.
vaibona fu il laido e messere rinieri da calvoli fu l'altro.
e disonesta in alcuna guisa. guidotto da bologna, 1-50: il terzo è quando
, altri, se stesso. bartolomeo da s. c., 25-8-tit.:
intrepidità, ma bestialità, trasfusa in loro da quello spirito reo che gli possedea già
quello spirito reo che gli possedea già da lungo tempo, ne può far fede
i-456: questi furti laidi e veramente da lazzaroni sarebbe tempo che finissero. serao
-sostant. guittone, i-25-320: guardate da laido, ché picciulissimo laido tolle gran
pudore è uno ritrai- mento d'animo da laide cose, con paura di cadere in
proprio trasformarsi in capro o 'n toro. da molino, lx-3-64: di questo danaro
travestimenti e somiglianti buffonerie, 'lazzi'da loro nominati, ghislanzoni, ii-1-264: a
proposito, un sentimento). francesco da barberino, ii-51: mo vedi, se
lo nimico vincere e vergognandosi d'essere da lui sconfitto,... molesta-
laido lor volere. s. caterina da siena, iii-59: possono bene venire
in lui non nascesser laidi pensieri si può da questo anco cognoscere, ch'egli non
, uno scritto). bartolomeo da s. c., 3-7-2: bella
cosa laida suoni nel tuo dire. francesco da barberino, i-276: a tavola conviensi
, commedia laidissima del cardinale bernardo dovizi da bibbiena. molineri, 1-199: quella
le mura di quelle cosacce laide, piuttosto da lasciarle andare in dimenticanza che da metterle
piuttosto da lasciarle andare in dimenticanza che da metterle a vista delle persone. cesari
de laida responsion fare. s. bernardino da siena, i-329: [iscandalizzerai alcuno
, i-411: questa parola 4 uomo da bene 'appresso i filosofi vuol dire
maga ». = deriv. da laido, col sufi, collettivo e spreg
ch'una cosa che vaglia! bartolomeo da s. c., 24-3-3: sempre
diconsi villanie. = deriv. da laido-, cfr. fr. laideur (
laldabile compagnia. s. bernardino da siena, ii-191: tanto è laldabile
gesù quanto è laldabile iddio. buonaccorso da montemagno volgar., xxxi-157: alquanto
] sempre fermo lauldando iddio. andrea da barberino, 3-1032: fecesi in questo
, 2-96: le buone lettere so'nate da un bono naturale; e perché si
michelangiol vivaldi. = denom. da lalde. laidato (part. pass
periscano. = nome d'agente da laldare. laldazióne, sf.
egli à vedute. = deriv. da laldare. laldè, sf. invar
. ant. lode. vito da cortona volgar., xxi-757: benedetto sia
all'altissimo e grazioso dio. bianco da siena, 75: gloria, onore
/ cantando a cristo reverenti lalde. buonaccorso da montemagno volgar., xxxi-i: se
il rito). s. bernardino da siena, i-186: menalo [il figlio
'cantare la ninna nanna '(da lallus e lallum 'ninna nanna ')
consonantici o vocalici o di sillabe ripetute da parte dei bambini a partire dai sei
lat. lallatìo -ónis (quintiliano), da lallàre 'cantare la ninna nanna '
gr. xaxéco * parlo 'e da un deriv. da < pó3o <;
parlo 'e da un deriv. da < pó3o <; * timore '.
per mezzo della parola, che dipende da alterazioni nei centri e nelle vie di trasmissione
gr. xaxéco 'parlo 'e da un deriv. da 7rdt&o <; '
parlo 'e da un deriv. da 7rdt&o <; 'malattia '.
gr. xocxéco * parlo 'e da un deriv. da tcxyjy ^) '
parlo 'e da un deriv. da tcxyjy ^) 'colpo '.
, diritta o leggermente curva, con da una parte l'orlo del taglio e
ho comperata una spada di lama vecchia da un pover compagno, la me- gliore
furibonda spada / ch'era una lama da la lupa antica; / ma tronca,
1-iv-364: regalo a lui un fucile da caccia, una pistola al fratello,
sia una lama di prim'ordine: da quello lì c'è da aspettarsi di tutto
prim'ordine: da quello lì c'è da aspettarsi di tutto. -in partic
si faccia... [la mazza da innestare] della figura che è una
lui, se l'è fatta sempre da sé,... col rasoio a
.. che vendevano stoffe, lame da barba, anfore di terra, oggetti
barba, anfore di terra, oggetti da cucina. -paletn. oggetto litico
5-287: luce fredda e vetrina, solcata da lame d'azzurro sempre più intense prima
ii d'este: 1219: maniche da donna... fodrate di lama d'
. -lamina affilata e scanalata dei pattini da ghiaccio. 11. tess. piattina
giustezze. -coltello del calamaio della macchina da stampa. -nella fondita dei caratteri tipografici
di affrontare a mezza lama messer nicolò da ferrara. fagiuoli, xi-109: procurerò
traslato dalla scherma, quando si giuoca da vicino e sotto la misura della guardia
che prendono trovano ancora oro. giuseppe da ascoli, lxiik 2-i-18: fu necessario
arbusti e varie prede esposti, / da 'mprigionare augelli e ferir fere. monelli,
f. degli atti, 163: da li 27 del mese de ottobre tucto
'franarsi, dilaniarsi ', sono termini da fuggirsi. p. viani, 501
. 6. terreno prativo fiancheggiato da fossi (nelle campagne piemontesi).
forma rettangolare messo a prato, fiancheggiato da fossi. 7. cresta che
careri, 1-iv-129: molto più empia e da ridere è l'adorazione che i medesimi
del felice e prospero governo. cassiano da macerata, lxii-2-iv-126: al carriaggio seguiva
lama domestico, e il lama vicugna da cui probabilmente è derivato l'alpaca domestico
commestibile, e si adopera altresì qual bestia da soma. 2. per estens
lama, dallo spagn. llama, da una voce peruviana degli incas; cfr.
gole delle montagne. = deriv. da lamas; cfr. fr. lamaique.
della chiesa tibetana. = deriv. da lama5; cfr. fr. lamaisme.
dei giardini papali, un francescano toglieva da un baule e innastava piccoli stendardi che servono
. lamanage 'pilotaggio, rimorchio ', da lamaneur 'pilota '. cfr.
che fuori, allettati... da mutua affezione. = deriv.
carsica con fondo impermeabile di argilla invaso da acque stagnanti. = deriv.
acque stagnanti. = deriv. da lama2. lamàrckia (lamàrkia)
più grande d'un arancio, formata da una crosta che a primo aspetto sembra
composto di cotesta crosta si trova formato da una serie innumerabile d'otricelli membranosi,
loro si scopre terminato all'estremità esteriore da due sottilissimi filamenti tubulosi, i quali
= voce settentr., denom. da lama1. lamare2, intr.
franarsi'...: sono termini da fuggirsi. = deriv. da
da fuggirsi. = deriv. da lama2. lamartiniano, agg.
, è invece percorsa per ogni dove da una fitta rete di fossi, torrenti,
= dal fr. lamaserie, deriv. da lama (cfr. lama5).
pascevano i cammelli. = deriv. da lama2. lamato1 (part. pass
di pavimenti. = deriv. da lamatura-, voce registr. dal dizionario
tecn. alesatura. = deriv. da lama1. lamatura2, sf.
della terra. = deriv. da lama2-, cfr. allamare e slamare.
. imbardare. = denom. da lambardata. lambardata, sf.
. marin. imbardata. = da alambardata (v.), per aferesi
, tipo particolare d'iperione. = da lambda1, per la forma.
38a- xio (aó <; (da xdqxpsa 'lambda '); cfr.
e lambdale. = deriv. da lambda2. lambdoidale (lamdoidale),
[p,] 38oei8ita, comp. da xap. 38a (per la forma
, i-183: viene coperta la loro bocca da una lamina di materia cornea lucida e
lucida e nera, non dissomigliante molto da quella di figura lambdoidea, che copre
lambèllo, sm. arald. pezza formata da una trangla scorciata e munita di pezzetti
d'argento, per non essere scambiato da odetto, suo fratello, detto di
al verde smalto della pianura, / fan da cimiero alle tremule pioppe intenerite.
superfetazione pseudofilosofica. = deriv. da lambiccare. lambiccante (part. pres
: hanno un fornello, come saria da lambiccare acque, e sopra quello uno sfoglio
l'ideale della donna come fu concepito da dante e dal petrarca, lambiccato e affinato
publici usurai. = denom. da lambicco. lambiccataménte, avv.
ciascuno. gemelli careri, 1-iii-94: da questa sura lambiccata si cava il vino
che tuttavia accennava di spegnersi, lambiccato da me, non gliene lasciava discerner a
stalle, dispense. = deriv. da lambiccare. lambiccatóre, sm.
aristotelica. = nome d'agente da lambiccare. lambiccatura, sf.
minuzie... non sarebbe per caso da mettersi fra le lambiccature de'letterati?
della schiettezza. = deriv. da lambiccare. lambicco (dial.
lambicco, monda il vizio degli occhi da ogne bruttura e mitiga il dolore.
la quinta essenza del- l'erbe, da minerali, e metalli, e si stilla
osservare scemamento sensibile nell'altezza del fluido da essa in tal maniera premuto. c
, x-1-742: tutto quel che usciva da quel lambicco di sozzume ch'era l'uomo'
del sentirmi consumare di dì in dì da i suoi lambicchi. n. franco,
] de'servi, e alla cintola da prato, se non il mostrarla così per
bel vasetto / che dà l'acqua da rogna per lambicco. carducci, iii-26-
la successione della prole. = da alambicco (v.), con aferesi
lingua suole lambire il cane, metteràgli da una parte... pe'trecento uomini
mai / dure ripulse austere / può da lei baci avere, / può baci a
gara della diva il piede. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
sanza augurio d'ottimo avvenimento, è munta da sette fiamme, così quella lambenti dintorno
quella lambenti dintorno, come olmo avvinghiato da ellera. a. cocchi, 8-35:
a. cocchi, 8-35: si veggono da lontano... alcuni deboli fuochi
caro, 3-904: esce talvolta / da questo monte a l'aura un'atra
con moto retto, se, lasciate da una altissima torre, le cui parete sono
che appena lambivo, e stringere, da soffocarla. -assol. alfieri,
un mondo difficile, lontano / oggi da noi, che lo lambisce appena, /
palazzeschi, 3-11: i poderi avevano da poco incominciato a essere lambiti, manomessi
, sm. disus. medicamento liquido da sorbirsi in piccole quantità e a sorsi,
a cucchiai. = deriv. da lambire. lambito (part.
per tortuosi vialetti... lambiti da freschi ruscelli. massaia, ii-115: la
giunse ai piedi della montagna, lambiti da un grosso torrente. tronconi, 3-235:
i-308: a putreolenti / laghi, lambiti da cerulee vampe, / la teda alluma
.. lambito dal vezzo amoroso, allattato da poppe deli- zianti, s'andrà sempre
la nuda fila d'amadriadi eterne / da possedere in eterno. cardarelli, 157
saltò in groppa, e facendosi portar da esso, divenne ad un tratto più vigoroso
gioventù mal educata. = deriv. da lambire. làmblia, sf.
. giardiasi. = deriv. da lamblia. lambò, sm.
se forasse li piedi. = da riconnettersi forse al lat. ambrices 'travicelli
secolo. -arald.: ornato costituito da una calotta di stoffa, frastagliata e
lambrequine '. voce francese plurale, talvolta da noi usata per vizio ad indicare le
una lambretta. = deriv. da lambretta, tipo di moto leggera costruita
, o può anche esser costituito semplicemente da uno zoccolo (e tale decorazione era
abrostine. -anche: l'uva prodotta da tale vitigno. bibbia volgar
labrusca ancora produce lo enante, detta da greci ampelosagria: ciò è vite salvatica
la vite salvatica, la quale nasce da per sé nei più folti boschi,
lambrusca. 3. vitigno piemontese da uva rossa, diffuso in partic.
occhi: levarsi dagli impicci, cavarsela da solo. a. cattaneo, i-311
tale, perché sa cavarsi le lambrusche da gli occhi; lasciate star per il
fatto suo quel l'altro, perché dipende da una gran casa. -mandare la vite
tralci e sparpagliati, resterebbe scollata da tanto peso. = voce dotta
amari e pontici. = denom. da lambrusca. lambnisco, sm.
. f. frugoni, 5-102: oh da quanti lambisci verranno infestate le tue vendemmie
per estens.: tipo di vino rosso da pasto, prodotto da tali vitigni,
di vino rosso da pasto, prodotto da tali vitigni, di sapore dolcigno e
cappelletti come l'intendo io, seguiti da un bel porcello allo spiedo, un lattonzolo
sf. rametto proprio di piante arboree da frutto (in partic. del melo e
rosso. alvaro, n-221: altri abiti da società si stringono intorno alla sposa:
fr. lamé 'stoffa laminata '(da lame 'lamina ').
pioppi '(con aferesi), da diamo * pioppo '. lameggiare
vita turbata. = denom. da lama1 (v.).
propriamente di quella terra o gesso che qui da noi si chiama volgarmente scagliola. caldesi
. -lamella mediana: strato sottile costituito da sostanze pectiche, che separa e contemporaneamente
dell'occhio. -lamelle corneali: formate da fasci di fibrille connettivali unite fra loro
fasci di fibrille connettivali unite fra loro da una sostanza cementante, costituiscono la cornea
, agg. geol. miner. costituito da elementi che si presentano in forma di
in un piano (quindi è formato da lamine parallele: una macromolecola).
in lamine parallele. = deriv. da lamella-, cfr. fr. lamellaire.
cui conchiglia, coperta presso che interamente da un mantello e priva di opercolo,
dal nome del gen. lamellaria, da lamella 'piccola lamina '.
: che presenta lamelle, che è formato da lamelle (l'organo di un animale
l'acqua opaca... è visitata da onde di luna: il limo è
d'argento. = deriv. da lamella-, cfr. fr. lamellé.
col corpo racchiuso in una conchiglia formata da due valve per lo più simmetriche e
rombo del torrente. = comp. da lamella e dal sufi. -forme (lat
sufi. -forme (lat. formis, da fórma 'forma ').
lat. scient. lamellirostra, comp. da lamella 'lamina 'e rostrum '
un filo. = deriv. da lamella (v.).
col solfo. = deriv. da lamella-, cfr. fr. lamelleux (
delle barbe stesse in modo non solo da formarne delle specie di lamine regolari, ma
lamine regolari, ma ancora tanto resistenti da agire con sufficiente validità sull'aria.
fonda su un cristianesimo rivoluzionario e, da un punto di vista più strettamente filosofico
lamente contro hume. = deverb. da lamentare. lamentàbile, agg.
dolorosa visione che egli ebbe. guido da pisa, 1-264: li greci..
sforzo / di tutti gli uomini vinti / da che l'uomo è lupo per l'
tormento, dolore, angoscia. bartolomeo da s. c., 1-658: udita
modo lamente vole, tale da suscitare pietà, dolorosamente. teologia
generazioni che in piè rimangono consegnando quello da che noi, lamentabilmente travolti e trasportati,
e trasportati, fuggiamo. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
lamentabundo in mare. = deriv. da lamentare, sul modello di gemebondo, tremebondo
pianti. = deriv. da lamentare. lamentante (part.
lamentanza, perché fosse stata. bartolomeo da s. c.: 1-657: chi
lasciar l'altro, lo migliore è da seguire, con alcuna onesta lamentanza,
tempo, non di lamentanza. vito da cortona volgar., xxi-727: fue
lamentanze son queste e femminili, e da poca considerazion procedenti. giov. cavalcanti
flebile alle lamentanze di molti. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
la lamentanza, e questi fumo offesi e da questo cominciò la guerra. lettere e
non merita rimprovero, incensurabile; esente da colpe, incontaminato, innocente.
amante. colletta, i-178: sebbene da quel giorno fosse cessato il vergognoso tributo
di napoli. = deriv. da lamentare. lamentare (ant.
in quel poco di spazio sempre era agitato da insogni spaventosi e talvolta si lamentava e
. senza la particella pronom. giacomo da lentini, 32: s'io doglio no
e svinciglianno con mio lamentare. francesco da barberino, i-188: de l'offeso
eclissi del sole, i cani lamentavano da ogni casolare della campagna. -in
molto e piangendo sua moglie, che da se stessa s'era ad un fico
meo cor non po'ubriare. compagnetto da prato, 230: perch'io mi
360-135: ch'è in grazia, da poi / che ne conobbe, a dio
il superbo si lamenta e pente. antonio da ferrara, 17: né de
par che si vergogne, / tolto da quella noia al mio diletto, i
lamentando la malizia sua grande. bartolomeo da s. c., 191: vorrei
... codino fino al punto da lamentare la caduta dei borboni. alvaro,
: dove nessuno agisca, mi ritrarrò da un lavoro che non conchiude, lamentando che
. e. cecchi, 5-325: da molti, fra coloro che hanno per professione
a lamentarsi. = deriv. da lamentare. lamentato (part. pass
vocabolario della lingua italiana '. c'è da guadagnar di molto, ma di molto
re davitte. = deriv. da lamentare. lamentazióne (lamentagióne)
erizzo, 2-3: la elegia fu da principio ritrovata per la funebre lamentazione,
'clamorum vivorum laudes 'erano cantate da aedi, che catone dice esser chiamati *
anch'esse di morti, erano cantate da donne che si pagavano,..
che si pagavano,... da prefiche. d'annunzio, iv-2-630: la
particolare la distruzione di gerusalemme, compiuta da nabucodonosor nel 586 a. c.
vi potrebe nocere. c. da montaguto, 4-i-83: bisogna iscrivere lamentazione
voce dotta, lat. lamentatìo -ònis. da lamentàri 'lamentarsi cfr. fr.
lamentele eterne. = deriv. da lamento-, voce di area settentrionale e
agg. che è espresso o accompagnato da lamenti; che manifesta dolore, sofferenza
si usava ne'funerali. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
necropoli. d'annunzio, iv-2-161: da tutte quelle fantasie incolte mille immagini terribili
che un mugolìo di cani che veniva da qualche cascina isolata, vagando per l'
me sarai, e niun diletto sarà da te preso, che io col lamentevole disio
renduto alla lamintivieli vita, la quale da poi 'de scripsi, mai li lacrimusi
re giovane, e di altissima speranza e da loro poco meno che adorato umiliare.
intanto scendea, pel non conteso / fiume da venti o flutti al corso avversi,
cupido e tenace e lamentevole. bartolomeo da s. c., 25-1-3: amore
stesso popolo tanto lamentevole, tanto povero da temere una tentazione disperata, vedetelo alla domenica
, lusinghieri. = deriv. da lamentare. lamentevolménte, agg.
mani del diavolo a essere lamentevolmente divorato da lui. carducci, iii-21-288: i
del tempo. = comp. da lamentevole. lamentino, v.
augurio del lupo. = deriv. da lamentare. laménto, sm.
pianto de sospiri e de lamento. francesco da barberino, ii-112: dilecto in peso
piange, i suoi lamenti / rotti da un chiaro suon ch'a lei ne viene
rimprovero; lamentela, lagnanza. bartolomeo da s. c., 3-4-12: molte
, e me pien di lamenti. zanobi da strata [s. gregorio magno
giù canterellando / il lamento di cecco da varlungo. foscolo, sep., 262
(e viene per lo più compiuto da donne delegate particolarmente a tale ufficio,
, xxxv-1-40: così lo 'nfanti stava da canto: / facia lamento e grandi pianto
fare rimostranze, lagnarsi. bartolomeo da s. c., 112: io
far lamento, ricevuti malissimo, trattati da novatori, da spiriti forti, da
ricevuti malissimo, trattati da novatori, da spiriti forti, da ribelli.
da novatori, da spiriti forti, da ribelli. -esprimere il proprio dolore
mise- rabil lamento. già erano passate da cinque in sei ore e si dava
lamento; che è espresso o accompagnato da lamenti; che ha un tono triste
, quasi lamentoso. pascarella, 1-151: da una valle lontana veniva nell'aria fredda
voce dotta, lat. tardo lamentòsus (da lamentum 'lamento ').
, massiccio, ben lavorato. cassiano da macerata, lxii-2-iv- 126: al carriaggio
ch'esso tutto imbrattato, era la lametta da barba con la quale s'era tagliato
ha piedi di cavallo; con tutto da indi in suso sì è a modo
: lammia è una bestia crudele, che da poi ch'ell'ha allattato i suoi
delle donne gravide,... da la crudeltà de la quale dappoi sono state
è una del numero delle lamie, chiamate da alcuni larve, da alcuni lemure e
lamie, chiamate da alcuni larve, da alcuni lemure e da altri streghe. queste
alcuni larve, da alcuni lemure e da altri streghe. queste son molto inchinate
fiome / pieno di lammie, servite da schiave / bell'e adorn'e di
ai denti del pesce lamia, che da alcuni sono spesse volte scambiate. salvini
e della famiglia dei lungicorni, formato da fabricio, separandolo dal genere cerambico,
era dapprima confuso. sono essi distinti da antenne inserite fra gli occhi, corpo
foderata di lamiera, e tutta inchiavardata da chiodi enormi. montale, 1-114: rotola
acciaio si metterà in capo il giudicio certissimo da non potere errare. documenti della milizia
trovai solo. — deriv. da lama1. lamierino, sm. lamiera
', lamiera più ordinaria per tubi da stuffe e simili lavori. tommaseo [s
via alla prossima calle. era coperta da un tetto fatto di sottile lamerino guadagnato da
da un tetto fatto di sottile lamerino guadagnato da involti di certa merce che arrivava nel
. lamierino magnetico: lamiera sottile costituita da materiale ferromagnetico e atta a essere attraversata
materiale ferromagnetico e atta a essere attraversata da un flusso magnetico variabile nel tempo;
lamiera sottile. = deriv. da lamiera. voce registr. dal dizionario delle
questi doi mei piccioli lamieri, / lor da catena sciolti, 10 da ogni cura
/ lor da catena sciolti, 10 da ogni cura, / esplorando le selve e
di tale tessuto. = deriv. da lam [ina \. làmina
. castelvetro, 4-363: lo scudo fabricato da vulcano ad achille non potea essere forato
.. borchie, fibie, annella da sarti, maglie, orpello, lamine da
da sarti, maglie, orpello, lamine da puntali di stringhe. quarantotti gambini,
lamina, il taglio, la costa, da due tagli, da mezza costa.
, la costa, da due tagli, da mezza costa. -figur. letter
tossa della calvaria di figura rotonde, da i lati alquanto depresse, che cuoprono e
.]: foglia semplice, formata da una sola lamina intera, o, in
picciuolo. foglia composta, che resulta da più lamine, chiamate fogliolini, articolate
lamina liquida o saponata: strato costituito da un velo estremamente sottile di liquido,
sottilissimo di materiale trasparente che, attraversato da un fascio di raggi luminosi, può
lamina quarto d'onda: lamine formate da cristalli birifrangenti, lo spessore delle quali
, lo spessore delle quali è tale da sfasare rispettivamente di mezzo o di un
viene fuso in masselli e lingotti, da spedire alle officine dove saranno tagliati e
io pensavo a cotesti canali, percorsi da venti implacabili, che laminano il ghiaccio nericcio
. -rendere liscia e lucida la carta da stampa; calandrare. 5. tess
. nella filatura del cotone, accoppiare da sei a otto nastri della corda, riducendoli
delle fibre. = denom. da lamina; cfr. fr. laminer (
regolari e ben definite e tali quindi da permettere di individuare degli strati che scorrono
uno sull'altro. = deriv. da lamina. laminària, sf.
dotta, lat. scient. laminaria, da lamina 'la mina '
delle laminarie. = deriv. da laminaria. laminato1 (part.
dei pescatori, che erano col rastrello laminato da una lastra d'acciaio, lungo la
era come laminata d'argento, perché da ogni ondina il sole risfavillava con forza
laminatóio, sm. tecn. macchina formata da cilindri con assi paralleli, rotanti in
.]: * laminatoio ', strumento da tirar le verghe, lo stesso che
3. laminatoio dentato: quello costituito da due cilindri dentati ruotanti nello stesso senso
cilindri usato per sminuzzare i prodotti agricoli da impiegarsi come mangimi zootecnici. =
mangimi zootecnici. = deriv. da laminare1. laminatóre, agg.
frammenti di riso mediante divisori circolari costituiti da tamburi cilindrici ruotanti. -operaio addetto a
3. agg. che è costituito da un laminatoio; che fa parte di
un laminatoio. = nome d'agente da laminare. laminatura, sf.
del filo grosso. = deriv. da laminare1. laminazióne, sf.
= voce dotta, comp. da lamina [vertebrale] ed ectomia (
chiamati 'ndembo ', coperti di pelle da una parte sola e cerchiati con laminette
di determinati tipi di seta e cotone da ricamo. carducci, iii-21-217: e
striscioline di simili laminette attortigliate in modo da far supporre che fossero avvoltolate sopra fili
. in sé tiene diverse cavernette prodotte da varie laminette ossee e cartilaginose, le
ossee e cartilaginose, le quali vengono coperte da porzione della membrana pituitaria. a.
parallele. = deriv. da lamina. laminóso, agg.
di spade. = deriv. da lamina. laminotomìa, sf.
= voce dotta, comp. da lamina [vertebrale] e dal gr
. si potrebbe molto più ragionevolmente, da quella macchia lattea, chiamare galiopsi.
= voce dotta, comp. da lamia2 e dal gr. 68où <;
si risente! = deverb. da lammiare. lammiare, intr.
nieri, 3-108: « per me è da laniare rimasto neutro invece di laniare
se...; per il tnj da nj cfr. il gua
sottordine selaci, ordine euselaci, caratterizzati da due pinne dorsali senza spine, bocca
lamo, sm. dial. amo da pesca. -anche al figur.
è il lamo che piglia. bianco da siena, 35: acceso m'hai d'
com'io che forse / preso non son da men tenace lamo. giovanni da verazzano
son da men tenace lamo. giovanni da verazzano, lix-179: quello ne volevano dare
incontro non pigliando se non coltelli lami da pescare e metallo tagliente. viani,
'). = deriv. da amo per concrezione dell'articolo. cfr.
o splendore non mai. s. carlo da sezze, ii-436: quando mi scottavi
al figur. sanguinacci, xxxix-i-270: da l'altra parte poi com- prehendo e
a sagrificio e vittoria di moltitudini suscitate da un'aspirazione comune solca più potentemente la
celesta lampa / la qual ne trasse da infemal vampa / col precioso suo sancto
vertù e una mistura di bontade mantenuta da uno spirto pellegrino, avrà tuttavia la
io, e tal era sentito / e da beatrice e dalla santa lampa, /
buti, 3-494: dalla 'santa lampa'cioè da quello beato spirito, che risplendeva come
tutto el cor m'avampa: / da voi spero acquistar l'alta vittoria, /
estens.: la luce stessa irradiata da un astro e dal sole.
liete, sicure e fiammeggianti stelle / da ciglio alto e sereno, / che mi
vie men che non lampa. niccolò da correggio, 1-109: di pari van corno
balenio (dello sguardo). erasmo da valvasone, 1-11-150: l'ira da le
erasmo da valvasone, 1-11-150: l'ira da le visiere essala et esce / de'
lampa. lalli, 1-2-29: versa da gli occhi quasi acesa lampa / di foco
. lampe (sec. xii), da riconnettersi probabilmente al lat. lampas *
particolare delle lampade pendenti in alcune chiese da lunghissime corde, innavertentemente state mosse da
da lunghissime corde, innavertentemente state mosse da alcuno. desideri, lxii-2-vi-214: offerirà
città in quel tempo non era illuminata da lampadi. cattaneo, iii-2-200: una
carbone e di sostanze metalliche, separati da breve intervallo. i cilindretti e il
-lampada a sospensione: lampada elettrica costituita da un semplice lume sospeso al filo di
sottile poggiato sopra una base. -lampada da tavolo: di piccolo o medio formato
4-106: avevano già acceso la lampada da tavola, di là. -lampada
arrivano versano sul banco dei rivenditori coltelli da caccia, rivoltella, macchine fotografiche, lampade
quella che sfrutta l'energia luminosa prodotta da una scarica elettrica attraverso gas o vapori
quella che sfrutta l'energia luminosa emessa da una sostanza fosforescente, quando su di
essa incidano onde elettromagnetiche ultraviolette, prodotte da una scarica fra due elettrodi.
-lampada allo iodio: sorgente luminosa costituita da un'ampolla il cui filamento metallico è
causa della pressione esercilampada tata da una colonna di mercurio o di soluzione
spirato costrutta in modo che la fiamma esca da uno stoppino anulare, e possa spingersi
a combustione di idrogeno, caratterizzata da una fiamma molto calorifica prodotta dall'accensione
del gas idrogeno uscente con pressione da un tubo affilato. tommaseo [s
e si accende. -lampada da miniera: apparecchio portatile usato per l'
o di davy: particolare tipo di lampada da miniera, in cui la fiamma è
, in cui la fiamma è protetta da un involucro di fitta rete di ottone
a olio la cui fiamma è circondata da una o più reti metalliche, affinché
tempio, nel centro di esso e non da una banda. a. rocco,
semplicemente lampada): fornello, alimentato da alcool etilico, che produce una fiamma
all'orologetto, che posava sul tavolino da notte. d'annunzio, iii-1-691: toglie
il quale divida il cielo della scena da quello del teatro,... e
iv-378: viene sfigurata [la chiesa] da una spezie di balcone balaustrato, che
della chiesa. = deriv. da lampada. lampadàio, sm.
il palazzo. = deriv. da lampada. lampadàrio (dial.
luminose) ed è costruito in modo da soddisfare le esigenze ornamentali dell'ambiente.
di illuminazione costituito dal sostegno o da una o più sorgenti luminose. -lampadario
ancora lampadi, lampadari, vasi e candeglieri da altare. balbo, 1-332: furono
io, tanto più che sentii dire da tutti come il lampadaro una volta che fosse
d'acqua. = deriv. da lampada; cfr. lat. tardo lampadarius
) 8po{ea o àafjurasospopia, comp. da xa ^ rcdc? -à8oc, 'fiaccola
-à8oc, 'fiaccola, torcia 'e da un deriv. da spòrto? 4
torcia 'e da un deriv. da spòrto? 4 corsa '.
. xajxrcasyjcpopca o xajjma8o
il colonnello arrivò al galoppo, scortato da una dozzina di 4 astifìlakes 'con
il colonnello spartì i suoi lampadofori metà da una parte e metà dall'altra per
) cpópo <;, comp. da xrxiinccq -&8oq 'fiaccola, torcia '
scamparne mai. = deriv. da lampada. lampadina, sf.
con attacco inferiore al normale, costituita da un bulbo di vetro trasparente che racchiude
piccolo apparecchio portatile per illuminazione, costituito da una lampada a incandescenza alimentata da una
costituito da una lampada a incandescenza alimentata da una pila. d'annunzio, v-1-311
rotta è curvo su la carta fermata da pesi di piombo foderati di tela,
la luce falsa della lampadina elettrica coperta da un paralume a fiori gl'impediva di precisare
6-234: alla luce turchina delle lampadine da notte, m'accorsi, che ormai
per lampadine. = deriv. da lampadina. lampàdion (lampàdio)
in uso nell'antica grecia, caratterizzata da una grande ciocca di capelli raccolti sulla
sulla fronte e sulla nuca in modo da ricordare la fiamma di una torcia.
. xa [a7ra8iar /) c, da xap. tca8l£cù * prendo parte alla
di fuoco. = deriv. da lampare. làmpana, sf.
di lampane, e tenea inverso levante da la cella di san benedetto infino al
divina con quel superbissimo tempio, ufficiato da mille religiosi, professori della regola, con
un modello morale e intellettuale. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
e prima temperato l'uscio di fuora da potervi il maestro entrare a sua posta,
siena, 1-128: un lampanaio d'ottone da tenere una lampana, che la tiene
d'argento. = deriv. da lampana. lampanare (lampaniare),
ant. lampeggiare. tommaso da silvestro, 43-34: item la domenica fu
continuamente lampaniava. = denom. da lampana. lampaneggiare, impers. (
- lampaneggia. = denom. da lampanéggio. lampanéggio,
al lampanéggio, ripetevano una litania di storie da streghe. 3. lampo,
luce di forgore. = deriv. da lampana. lampanino, sm.
che ora poi si dice 'lucemino da notte '. de roberto, 1-22:
lampeggiante; pieno di lampi, attraversato da lampi (il cielo, l'atmosfera
(un colore). lito da carrara, xxxix-n-33: o lampante viole,
strappi, che con un berretto, da guardia civica, del padre, cerca impietosire
che si vedano... hanno da essere malattie visibili, lampanti, infermità,
schiuma de'furfanti, / col portarci da un oste ribaldone, / gozzovigliar senza
* lampeggiante ', poi tampant, da cui il fr. lampant (nel 1777
, brillano le lampàre delle piccole barche da pesca. montale, 5-49: fra poco
tipo di rete di circuizione, costituita da una specie di sacco dalla bocca larghissima,
, bizzarramente rischiarati dalle torce, o da qualche 'lampara 'appesa alla trave
voce di origine merid., deriv. da lampa [da]. lampare
merid., deriv. da lampa [da]. lampare, impers.
fulmina in un ponto, / così da te sia morte il cuor mio gionto.
: ripresi il cammino giù per le scorciatoie da cui, a tratti, lampavano i
(in francese 'lam- passé', da 'lampo', quasi lampeggiante, splendente:
= deriv. dal fr. lampassi, da lampas 'gola '; cfr.
noto fin dal medioevo; è caratterizzato da grandiosi disegni ornamentali e floreali costituiti da
da grandiosi disegni ornamentali e floreali costituiti da effetti di lanciato spiccanti sul fondo raso
effetto di ordito, e talora arricchito da trame d'oro e d'argento.
parti?. = deriv. da lampare. lampàzio, sm.
, sf. marin. rinforzo costituito da un'asta di legno forte o di ferro
in caso di lesioni, per preservarli da urti e sfregamenti o per facilitarne lo
lampazze ', pezzi di legno tondo da una parte e concavi dall'altra,
: si fiaccavano tra la gente, da per tutto, tra le scale sul passavanti
sull'albero di trinchetto che, provato da qualche tempesta, ha una lapazza di
provvisorio. le lapazze sono generalmente costituite da lunghi pezzi di legno sagomati o da lamiere
da lunghi pezzi di legno sagomati o da lamiere di ferro inchiodati o impernati,
paterazzi, ecc., per preservarli da urti o sfregamenti. = etimo
= etimo incerto, prob. da alapazza 'listello di legno fuori
riparo o rinforzo. = denom. da lampazza. lampeggiaménto, sm.
viaggiando a notte oscura, vi venne mirato da lungi un'improvviso lampeggiamento in qualche fenile
onufrio, 106: si ricordava delle feste da ballo, nei grandi saloni ardenti,
del nome glorioso. = deriv. da lampeggiare. lampeggiante (part. pres
, agg. che lampeggia; solcato da lampi (il cielo, l'atmosfera
tornare a noi [la nostra forza] da tutti gli orizzonti come una legione di
fiamma. -accompagnato, seguito da scintille. linati, 16-215: ho
il nemico brulicante al piano / e lampeggiante da le valli in faccia / qui puntò
canore corde, e lampeggianti / fin da quel giorno di serena gioia / girò
novero delle verità così terse e lampeggianti da venire senza contrasto dall'universale degli uomini
non fusse, certo già mai sarebbe da alcuna tenebra d'ignoranza offuscato. refrigerio
686: la poesia ha un linguaggio diverso da quello della prosa, che esprime più
, e vien sostenuto dalle immagini e da certi tratti più vivaci e lampeggianti. serra
abbracciati, morti si ritrovarono. fausto da longiano, 21: talora, perché più
lampeggiare spesso. mazzini, 9-419: piove da due giorni dirottamente: lampeggia e tuona
aere lampeggiasse, e che il mare da ogni banda fosse pieno di rumori spaventevoli.
, in meno che alla bombarda si da fuoco, lampeggia e spara, te
1-360: già la morte vola / da la fulminea gola / di mille bronzi.
, 3-276: per opera del fuoco, da tutti que'composti fa volar il mercurio
riflesso del sole, lampeggiavano in modo da far male agli occhi. bettini, 154
, 127: certi tipi olivastri di zingari da cui ti aspettavi che facessero lampeggiare i
primo lampeggiare dell'acqua fui travolto improvvisamente da una fuga ruinosa. -emettere con
onor al tuo fiorito chiostro, / suffusa da natura di tal ostro / che nel
begli occhi sereni, / non scordato da noi dopo mill'anni, / m'
lampeggiando nella faccia di tutti gli uomini da bene il contento di questo ritorno,
volti. aleardi, 1-7: ore combattute da indistinte / fantasie di dolori; ore
di nubi, / aspri soli lampeggia da orizzonti / di verdi ghiacci.
/ di visioni d'estasi, rapita / da un occhio ardente che lampeggia amore.
, 2-iii-9: un asfissiante polverone lampeggiato da micidiali fracassi dei crolli pietre e calcinacci
e perfezionati, mediante una lampada alimentata da un generatore elettronico di potenza. =
di potenza. = nome d'agente da lampeggiare. lampéggio, sm.
dei ruscelli. = deverb. da lampeggiare. lampeggìo, sm.
i-77: scoppia il tuono e si perde da lontano / co 'l cupo brontolar:
la foschia. = deriv. da lampeggiare. lampètra, sf.
: brillare, scintillare. antonio da ferrara, 3: ave, diana stella
eterno padre, che viene accompagnato da gran numero di angeli, e capricciosa
, 3-1: il lampionaio è passato da poco: ha smontato in tre pezzi l'
giardini froebeliani, c'è degli artisti da illudere e de'lampionai dell'opinione pubblica da
da illudere e de'lampionai dell'opinione pubblica da soccorrere? ed ecco una congiura.
parla mai. = deriv. da lampione1. lampióne1, sm.
a gas ed elettrica, sono sostenuti da una colonnina infissa sul piano stradale.
i lampioni. stuparich, 5-476: da ogni antico lampione, lavorato artisticamente in
. 2. raro. fanale da carrozze. carena, 2-209: *
d'intorno una luce funerea e tanto fioca da non vedercisi neppure per taroccare.
dimin. lat. * lampidio -ónis, da lampas -adis, documentato come nome di
leggeri archi di trionfo che, illuminati da lampioncini di carta, portano scritto su
alle miniere. = deriv. da lampione1. lampìride, sm.
); fr. * lampiste ', da 'lampe '= lampada. volendo
, ci converrà dire 'lampadista', da 'lampada': ma converrà trovare chi usi
, con lunghe pertiche illuminate in cima da una fiammella palpitante come una farfalla,
parecchio o altra macchina o ingegno da far lume, dicesi 'lumaio'
= dal fr. lampiste, da lampe 'lampada '. lampisterìa
= dal fr. lampisterie, da lampiste * lampista '. lampo
una guazzosa e grossissima pioggia. fausto da longiano [tommaseo]: quando la
in aria sono due angeli nudi che vengono da un lampo di cielo, il quale
squarciavano il cielo, seguiti quasi immediatamente da formidabili tuoni. jahier, 92: rivoltandomi
li spiriti visivi, sì che priva / da l'atto l'occhio di più forti
/ di una tonante festa, / che da l'alpi rimbomba / a svegliar de
(anche semplicemente lampo): prodotto da un fulmine che scocca al di sotto
fiate lo scuotimento del terreno fu accompagnato da fuochi scappati di sotterra, o
fuochi scappati di sotterra, o da lampi lucidi, che furono da molti.
o da lampi lucidi, che furono da molti... osservati. 2
dibattevasi uno fulgore. boiardo, 3-4-53: da un colpo a l'altro mai non
, mandava lampi taciturni, vagamente scosso da un vanto che non esisteva. palazzeschi
. fiammata, vampa (soprattutto di armi da fuoco). - anche: scintilla
. pavese, 9-30: un lampo da quella finestra e una gran detonazione..
de l'odorate chiome, / coronata da i lampi del desio, / colei che
... che un lampo partito da quegli occhi lo cercasse. de amicis,
nella mente fu quello appunto che come da un'alto sonno lo risvegliò, e
, e ha tanta prontezza d'ingegno da supplire col lampo dell'intuizione a quel che
intuizione a quel che può mancargli, da tenere a scuola dimoiti in italia e fuori
della fantasia che, trovando più tardi da sé una via tutta sua, doveva dare
un bisogno enorme di farmi voler bene da una donna. nievo, 665
, ii-35: il nipote arrossiva turbato da un lampo di mutande sotto alla veste sventolata
lampo di mutande sotto alla veste sventolata da una donna nell'atto di accavallare le gambe
intensa e di breve durata, prodotta da determinati apparecchi per segnalazioni luminose (lampeggiatori
. emissione luminosa di brevissima durata prodotta da speciali dispositivi per ottenere fotografie istantanee in
ciampino, mi voltai e mi feci da parte istintivamente, per non coprire la
verde e viola, stretto alla vita da una cintura elastica e chiuso fino al
cintura elastica e chiuso fino al collo da un meccanismo lampo. pratolini, 10-94
la sera del 19 col treno lampo da milano a bologna. idem, ii-17-157:
. s. = deverb. da lampare-, cfr. provenz. lamp,
altri vagelli. = deriv. da ampolla, con la concrezione dell'articolo.
, riuniti in grappoli e frutti costituiti da drupe rosee o rosse, alquanto profumate
le quali il lampone americano, caratterizzato da frutti neri (rubus strigosus) e
2. frutto di tale pianta, caratterizzato da chicchi rotondi, simili a quelli delle
lo beva a secchio. = da lamporecchio, comune in provincia di pistoia.
messer vieri de'cerchi, fu veduto da ciacco. velluti, 207: io non
simili. = deriv. da lampreda. lampredòtto, sm.
-idi e -forme (lat. fòrmis da forma 'forma ').
passeriformi della famiglia sturnidi, caratterizzati da bellissime piume scure dai riflessi metallici;
sf. miner. minerale rombico costituito da silicato di sodio, titanio e stronzio
riferisce al lamprofiro; che è costituito da lamprofiri. lamprofiro, sm.
di magmi in senso basico e caratterizzata da prevalenza di minerali colorati (biotite
. xapttrpóc; * splendente 'e da [por] firo (v.)
vó <; 'di lampsaco ', da adt|ju]; axo <; '
[tà] aapjr /) pta, da xapinx ^ p - ^ poi;
30 cm, con corpo ovale coperto da piccole squame cicloidi, con pinne dorsali
, spagn. lampuga), forse da riconnettersi al lat. * lampaduchius,
feltro. -lana madre: tosata da pecore adulte (e si contrappone alla
consistenza robusta e pelo lungo, ottenuta da capi già tosati altre volte o da pecore
da capi già tosati altre volte o da pecore che abbiano già partorito. -lana
già partorito. -lana morticina: prelevata da un animale morto di morte naturale.
-lana morta o di concia: tosata da un animale morto di malattia. -lana
dell'animale. -lana saltata: prelevata da capi lavati in un corso d'acqua
e grandi granelli, alti della persona da terra, e tutti bianchissimi di lana
portarmi almeno un po'di lana, da lavorare qualche giubbetto per la piccina.
panni de lana e de lino. bartolomeo da s. c., 28-4-3:
aflitto, io lo tengo apparecchiato qui da più giorni, unitamente al mio debito
. moravia, ix-130: avevo comperato da paride una certa quantità di lane e
e tessitura) della lana. guido da pisa, 1-165: minerva trovò molte arti
bembo, 5-73: raccolgono lane, che da boschi e da monti da se stesse
: raccolgono lane, che da boschi e da monti da se stesse nascono. domenichi
, che da boschi e da monti da se stesse nascono. domenichi [plinio]
frachetta, 3-156: essendo portate le nubi da venti sopra il mare, traggono umore
venti sopra il mare, traggono umore da esso nella guisa che noi veggiamo far
buona lana, cattiva lana, lana da pettinare coi sassi, lana da pettinare
lana da pettinare coi sassi, lana da pettinare col fuoco, lana di cane,
aretino, vi-399: o che lana da pettinar col fuoco che è quel branca
a casa a cercare ipocrito, lana da pettinare co i sassi, acciò che tra
: ben si vede che foste allevata da quella buona lana dell'el- vira,
leopardi, 1080: tutti quelli che da giovani avevano seguito la virtù ec. entrati
lanoso e serico, che si ottiene da materiali diversi e ha usi affini a
cardato; la lana vegetale: ricavata da fibre che si trovano nei frutti o
di determinate piante, usata come materiale da imbottiture per materassi e cuscini).
. -lana d'acciaio: batuffolo costituito da sottili filamenti metallici, usato soprattutto per
, raschiare oggetti di alluminio e utensili da cucina. -lana di legno: materiale
. -lana di legno: materiale costituito da trucioli sottilissimi di legni dolci e leggeri
alla lana di vetro, ma ottenuta da rocce basaltiche di origine vulcanica. -lana
violento di vapore e di aria tale da trasformarle in filamenti. 9.
filosofica: fiocchi bianchi leggeri, costituiti da ossido di zinco, che si formano
a ciò che il marito ritornando avesse da fare de le berrette. -battere
emiliani-giudici, 1-211: tutti gli uomini discendono da adamo; e però son tutti d'
1-ii-26: oggidì un tuo pari non è da fiato, se non sa fare d'
rumore che lana: darsi un gran da fare senza concludere nulla, far molto
... non erano tanto rapaci da far a metà coi loro ministri della
difficile, trovarsi in una situazione complicata da risolvere. berni, 7-5 (i-180
pover uom di carlo sempre aveva / da pettinar qualche lana sardesca: / ognun addosso
a pettinare e'si toglie una lana / da far che sudi e scoppi di magrana
, termine del commercio mediev., da laine 'lana '. lanàio
lanaiolo '. = deriv. da lana. lanaiòlo (letter. lanaiuòlo'
baroni, l'arte vostra è morta, da poiché il re de're non porta
della lana né all'ufficiale, perché erano da lui assassinati e dai maestri lanaiuoli bistrattati
testa. = deriv. da lana-, cfr. lat. tardo lanarìus
. = voce dotta, comp. da lana e dal gr. p. éxpov
de'succhi, detto diachilon, lodato da molti, il medicamento de sementi detto
acqua, onde i cacciatori le chiamano imbuvinelli da quaglie. = voce dotta
di 4 vile, spregevole ', da cui \ faucon] lanier 4 [falco
2. marin. grosso pennello, costituito da un bastone avvolto a un capo per
bastone avvolto a un capo per lo più da una pelle di capra, usata per
la pece. = deriv. da lana, per l'impiego di tale materiale
poi sete lanatiche. = deriv. da lana. lanato, agg.
morbido, bianco come lana ', da lana 4 lana '. lanca,
rosa rossa. = deriv. da lancaster-, cfr. fr. lancastrien.
sorte / con giusta legge, or da l'usanze prime / per troppa ingorda
petrarca, 359-42: quanto era meglio alzar da terra l'ali / e le cose
mie..., potrai già da te stesso comprendere la sentenza. tasso
, brocca, vaso. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
cirurgico, flebotomo e lanceola si chiama; da molti sagitella e da'veneziani lancetta si
= voce dotta, deriv. da [santalum] lanceol [atum],
foglie fatte a lancetta, cioè che da ambedue le parti vanno a terminare in
lancetta '(lanceolatum), se da ambe le estremità va restringendosi insensibilmente a
simili strumenti. viani, 13-7: da val di castello a bolgheri i cimiteretti sono
dotta, lat. scient. lanceolàtus, da lanceóla 'piccola lancia '; cfr
che tutti si bagnavano di sangue. andrea da barberino, ii-101: fue dato a
1-245: la linda non era farina da far ostie, e dopo che sua
2. chirurg. strumento formato da una sottile lama d'acciaio acuminata e
mia un ferro medicinale, cioè una lancetta da trarre sangue. trattato delle mascalcie,
loro negri, facendoli venire le lancette da portogallo. c. i. frugoni,
che pei vasi profondissimi. 'lancetta da ascessi ', grossa lancetta, qualche volta
pieno di sangue, rivedeva la mano legata da un nastro nero. 3.
21-20: o voglionsi pigliare i tempi da suono a suono, e gli orecchi possono
altro capo dove calzano in un fusto, da cui ricevono il movimento. le lancette
, col loro moto angolare, prodotto da corrispondenti ruote parallele al piano della mostra
ch'elle son tocche e a volte da uno stile che esce dalla banda di sopra
v.]: 'lancetta', utensile tagliente da ambo i lati e molto aguzzo,
lati; somiglia molto ad un raschiatoio da scrittoio. 9. piccolo coltello
la foglia],... se da ambe le estremità va stringendosi insensibilmente a
leggiero. linati, 25-45: fattosi approntare da un vecchio barcaiolo di sua conoscenza una
dame in carrozza ostentose e mentre, da eluviano profondamente inchinate, risalutavano, egli
analoghi pizzicotti. = denom. da lancetta1. lancettàrio, agg.
piccolo assalto. = deriv. da lancetta1. lancettata (region. lanciettata
per iscusarsi. = deriv. da lancetta1. lancettina, sf.
lancettina, sf. disus. negli orologi da tasca o da polso, piccola
. negli orologi da tasca o da polso, piccola lancetta del registro che,
piccola lancetta del registro che, spostata da una parte o dall'altra, serve a
il movimento dell'orologio. questa posizione da darsi alla lancettina innanzi o indietro è
]: 4 lancettóne ', strumento da taglio, corredato d'una guida detta 4
antichissimo e universale, costituita in origine da un bastone appuntito (lancia semplice)
(lancia semplice), e in seguito da un'asta di legno o di metallo
medioevo tipica della cavalleria, come arma da combattimento (detta anche picca) oppure
combattimento (detta anche picca) oppure da giostra, da carosello o da torneo,
anche picca) oppure da giostra, da carosello o da torneo, lunga anche
oppure da giostra, da carosello o da torneo, lunga anche fino a 5
.. che nullo portasse altra arme da offéndare che lancia. cantari cavallereschi, 105
l'aria scura: / ma fu colto da lui d'un colpo crudo, /
aver di lume, tutto fosse infuso / da quel valor che l'uno e l'
e acqua. s. caterina da siena, iv-112: la corona delle spine
sana com'peleùs sua lanza. tommaso da faenza, xvii-108: a pelleus la posso
occhi, lancie d'achille, / da voi ferito io fui, / da voi
/ da voi ferito io fui, / da voi salute a la ferita attendo.
mancò, / e lo animoso ardir da lui partì. ariosto, 8-17:
ai primo tratto / quanti ne tocca da la sella caccia, / de l'argalia
dio; imbraccerò lo scudo della costanza da un canto e dall'altro la lancia
che si mettono al davanzale come parati da processione al villaggio, bandierine paesane,
pietre, ond'è caricata la fornace da calce, a fine di darvi aria per
acido carbonico. questa spranga è appuntata da un capo, e piegata ad un anello
lucifera del4 lampedée '. -lancia da pozzo: fune. d'alberti [
: popolarmente la fune dicesi 4 lancia da pozzo '; onde 4 esser morto con
; onde 4 esser morto con una lancia da pozzo ', vale essere impiccato o
e colle lance delle lagrime. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
cuor colpi di lance. s. bernardino da siena, v-109: sono morbide le
. -lancia francese: unità formata ordinariamente da sei guerrieri, cioè il cavaliere in
cavallo. -lancia borgognona: unità formata da nove combattenti, di cui sei a cavallo
cioè il grosso, ed un altro da cavalcare armato e due balestrieri,..
né pure ritardato, non che interotto da alcuna lancia nemica. pisacane, ii-124
seguito. - anche: il cavallo da lui montato. rinaldo degli albizzi,
cavallo che egli montava. -uomo da lancia: lanciere. ramusio, i-218
cervil mette in campo xv mila uomini da lancia, con le lor targhe ed archi
lanciaspezzata): cavaliere (spesso accompagnato da uno scudiero) o, più generalmente
per sicurezza e per altro, ammessi da v. a. s. a qualche
, 9-45: quilli stendeno le lancze da piscare, ma la astuzia del monstro [
grida, ma sarebbe inutile lo esigere da lui che cessasse dal gesticolare.
consiste in un gambo di ferro terminato da una punta di picca tagliente sopra i
forma di striscia luminosa. ca'da mosto, 257: nelli giorni che noi
nel piede sinistro anteriore. -cavallo da lancia: molto robusto, agile e
prova, / mettetemi sur un cavai da lancia; / purché tema lo sprone e
e la virtù de're che portano seco da la natività. manni, i-156:
... facendo una lancia morsa da una serpe, le diè l'anima col
, fino all'ultimo sangue. giacomo da lentini, 14: in battaglia om si
gelli, iii-17: mi scuopro da me da me, sì che io ho
gelli, iii-17: mi scuopro da me da me, sì che io ho la
, sì che io ho la lancia da monterappoli in mano. f. d'ambra
. v.]: 4 la lancia da monterappoli che pugneva per tutti i versi
/ già, che non hai voluto da vicino / far a colpi di spada o
, accorciare, trattare qualcosa in modo da ridurla a poco o niente. allegri
, in modo grave. francesco da barberino, i-313: ti convien torre /
barberino, i-313: ti convien torre / da questi gli altri e pensar che non
fare confusione. s. bernardino da siena, 865: io vi dico che
, che primi a venir in giuoco sieno da chiamare, così perché 'l giuoco cominci
punto, ché a le cinque ore ha da rompere doe lanze. bandello, 1-40
... perché si conoscono le lance da gli stocchi. g. c. croce
di loquacità e millanteria sfrontata, accompagnate da incapacità e ignavia. pulci, 22-10
delle grosse navi ad uso specialmente di comunicarsi da nave a nave o per andare da
da nave a nave o per andare da esse a terra. garibaldi, 2-19
: i viveri mancavano; non avevamo lancia da poter sbarcare. cipriani, ii-1-145:
... le lancie di un bastimento da guerra non son mai meno di quattro
son mai meno di quattro e portano da otto a sedici remi...
leva '. = deriv. da lancia1, per la simiglianza della forma.
comp. dall'imp. di lanciare e da bas (dalle iniziali di b [
romani. = agg. verb. da lanciare. lanciabilità, sf.
, sm. invar. milit. arma da fuoco leggera, portatile, in dotazione
, iv-363: 4 lanciabómbe ': cannone-mortaio da trincea, che lancia una bomba-mina.
2. marin. dispositivo impiegato sulle navi da guerra per il lancio delle bombe contro
lanciabombe specie di mortaio per lanciar bombe da bordo contro i sommergibili. della portata
congegno adattato ai vari tipi di aerei da bombardamento per il trasporto e lo sganciamento
di lasciar la bomba senza fissarla. da marinai smemorati, non avevamo a bordo
bulloni a uncino cavo, in modo da immettere, attraverso un tubo, aria
: di che levatesi le risa, fu da allora in poi il gentiluomo tenuto per
usato nel combattimento ravvicinato, costituito generalmente da un serbatoio, che è portato sul
lancio del fuoco. michele da cuneo, lix-48: se io vi dicessi
di nemici. = comp. da lancia1 e [a] fuoco (v
: bernardo lan- ciaio, servito da che uscimmo fuori fino a questo dì a
, francesco di piero lanciaio, da castello. bronzino, 1-39: fra mill'
ed ai paratori. = deriv. da lancial. lanciaiuòlo (lanzariuòlo, lanzaruòlo
in testa. = deriv. da lancia1. lanciaménto, sm. ant
; lancio commerciale. = deriv. da lanciare. lanciamine, sm.
posto a poppa delle navi posamine, costituito da un piano inclinato dal quale si lasciano
lanciamìssili, sm. invar. navi da guerra di vario tipo (incrociatore,
) il cui principale armamento è costituito da missili. - anche con valore attributivo
congiunture. nardi, 21: cominciarono da ogni parte a saettarlo e a lanciare
non sapendo più che farsi, lanciata via da sé la berretta fatata in un fiume
nel cortile, fui colpito nella fronte da un sasso ch'egli aveva lanciato in aria
barilli, 5-7: non molto lontano da qui abbiamo lanciato a mare una gran
è affondato il rimorchiatore. — armi da lanciare: armi da getto. serdonati