ci perdi. = denom. da orbo (v.) col pref.
sapersi inorbitare. = denom. da orbita (v.) col pref.
di quella. = comp. da in-con valore negativo e ordinanza (v.
gesù cristo, che voi vi cansiate da ogni frate che va inordinatamente. corona
voi vi sdraiate, cioè vi scompagniate da ogni compagnia che vive inordinatamente, e non
, e non secondo la forma data da noi. savonarola, 11-456: perché
possi recare. = deriv. da inordinato. inordinato (ant.
risponde ad alcun ordine; non governato da una legge, da una regola,
; non governato da una legge, da una regola, da un criterio; disordinato
una legge, da una regola, da un criterio; disordinato, confuso,
freni, eccessivo, smodato. francesco da barberino, ii-99: como non iscusa debo-
indegni di perdono. s. carlo da sezze, iii-420: tempo non perser li
dotta, lat. inordinàtus, comp. da in-con valore negativo e ordinàtus 1 ordinato
inordinazione che è in quest'uomo generato da adamo, non è volontaria della volontà di
dalla inordinazione degli affetti, e anco da quella delle occupazioni, risicano di nascere
e si terga. = denom. da ordura (v.) col pref.
quarti alzati. = denom. da orecchio (v.) col pref.
alberi degli orti. = denom. da orecchino (v.) col pref.
9-67: l'epistola era di tal tenore da inorec- chire il governo poliziesco e scaldare
la presenza di selvaggina (un cane da caccia). l. ugolini,
la lepre '. = denom. da orecchio (v.) col pref.
inorecchito, delle poche frasi che correvano da una sedia all'altra. inorevolménte
intende inorganicamente. = comp. da inorganico. inorganicità, sf. l'
stupidità ». = comp. da in-con valore negativo e organicità (v.
sue parti. targioni tozzetti, 7-38: da questi generi di terra semplici poi,
parola; non etimologico, non richiesto da leggi di fonetica storica (con riferimento
raro. funzionale. = comp. da in-con valore negativo e organico (v.
universalmente è animata. = comp. da in-con valore negativo e organismo (v.
pubblica... è talmente grande da rendere sempre possibili i 'booms '
mano elettorali. = comp. da in-con valore negativo e organizzabile (v.
alla materia inorganizzata. = comp. da in-con valore negativo e organizzato (v.
argomenta immortalità. = comp. da in-con valore negativo e organizzazione (v.
spoglia. = denom. da orgoglio (v.) col pref.
m'inorgoglì. = denom. da orgoglio (v.) col pref.
mio solo intento, sto guardandovi immobile da uno scoglio. pirandello, 8-112:
e rapido reso, il fiume scoteva da sé ogni giogo di ponte che se
nazionale italiana. = deriv. da inorientare. inorientare, intr.
carte. = = denom. da oriente (v.) col pref.
e singolare inoriginalità. = comp. da in-con valore negativo e originalità (v.
dal nulla. = comp. da in-con valore intensivo e originato (v.
sé. cieco, 16-18: da l'altro canto amor seco mi inorma,
ogni doglia. = denom. da orma (v.) col pref.
dire accenso. s. bernardino da siena, i-374: pazzia innorma, che
2. terribile, spaventoso. felice da massa marittima, xliii-198: vedi e sta
delle rapine. s. bernardino da siena, ii-150: o iddio, quanta
nell'aspetto, sciatto, trascurato. da porto, 1-198: le donne scapigliate,
per mio uso. -non soffocato da orpelli o elementi superflui; puro e
, son., 85-6: per esser da me descritta, lei / il mio
tersi e dotti i versi mei. da porto, 1-226: dell'esser creduto
dotta, lat. inorndtus, comp. da in-con valore negativo e da ornàtus,
comp. da in-con valore negativo e da ornàtus, part. pass, di ornare
candido ammanta i pensier bigi, / scampa da sorte violenta e fella. goldoni,
anime ree. = denom. da orpello (v.) col pref.
oro poco. s. bernardino da siena, 141: il detrattore..
, l'ha detto egli ch'è da bologna, e altro omo che 'l petrarca
; mistificatore. = nome d'agente da inorpellare-, vpce registr. dal tommaseo
serve d'inorpellatura (per dire così) da ingannare e da sedurre le genti semplici
per dire così) da ingannare e da sedurre le genti semplici e inesperte. f
* inorribilire, non attestato (comp. da in-con valore intensivo e orribilire).
inorridisco, inorridisci). essere pervaso da orrore, da raccapriccio; provare un
). essere pervaso da orrore, da raccapriccio; provare un violento sentimento di
l'arresto dell'assassino famoso, che da molti mesi atterriva e inorridiva il piemonte.
forma della locuzione. = denom. da orrido (v.) col pref.
di inorridire), agg. preso da orrore, pervaso da raccapriccio, da
agg. preso da orrore, pervaso da raccapriccio, da ribrezzo; atterrito
preso da orrore, pervaso da raccapriccio, da ribrezzo; atterrito, sgomento,
rincrescevoli. = denom. da orrore (v.) col pref.
villani che mal vestiti e rozzi escono da londra, si ripuliscono a parigi,
ad inorsire. = denom. da orso (v.) col pref.
di milano. = denom. da ortica (v.) col pref.
parziale (e talora anche involontario) da alcuni princìpi di una religione o da
da alcuni princìpi di una religione o da opinioni, idee, dottrine accettate come
dottrine accettate come ufficiali, tale comunque da non intaccare interamente l'ortodossia (si
eterodossia '. questa è credenza diversa da quella che il parlante ha per vera
intera ortodossia. = comp. da in-con valore negativo e ortodossia (v.
senza intaccarla interamente (si distingue perciò da eterodosso). tommaseo [s
di eterodossa. = comp. da in-con valore negativo e ortodosso (v.
pasce e inorza. = denom. da orzo (v.) col pref.
l'inosabile. = comp. da in-con valore negativo e osabile (v.
natura diversa. = deriv. da inosculare. inosculare, intr.
priano), comp. da in-con valore intensivo e osculare 4
e osculare 4 baciare ', da óscùlum 4 piccola bocca '.
(cipriano), deriv. da osculari 4 baciare 'da óscùlum 4 piccola
deriv. da osculari 4 baciare 'da óscùlum 4 piccola bocca '; cfr
e scorno. = comp. da in-con valore negativo e oscurabile (v.
questa civil famiglia. = denom. da oselo, forma dial. di uccello,
acidi nucleici. = deriv. da inosina. inosite, sf.
= voce dotta, comp. da inositol [o] e fosfaiide (v
= voce dotta, comp. da inosite (v.) e dal suff
= voce dotta, comp. da inosite e dal gr. oupov 4 urina
lui servire. = comp. da in-con valore negativo e ospitabile (v.
per i forastieri. = deriv. da inospitàbile. inospitale, agg.
. = voce ingl., da una voce maori di origine onomatopeica.
. dal ted. kleksographie, comp. da klecks 'macchia 'e dal gr
p] * siringa 'e da [elet] tron [e] (
russia lo avevano avuto giudice severo fin da quando n'aveva fatto correr la voce il
. knuter 'nocchio, nodo '; da cui il significato 'frusta nodosa '
dalla santa russia? = deriv. da knut, sul modello di autocratico (v
= adattamento dell'ingl. koala, da una voce indigena australiana: cfr.
. un modesto possesso, ch'egli amministra da sé. = v. colcosiano
: antica notazione musicale bizantina, caratterizzata da neumi, propria dei canti melismastici,
al xiii. = deriv. da kontakario. kontakàrio (contacàrio)
o contaci. = deriv. da kontakion. kontàkion, sm.
= trascrizione dal gr. xótura, da una voce di origine fenicia.
alcuni popoli dell'africa meridionale, costituito da un insieme di capanne disposte a pianta
'. il nome è slavo. da esso è derivato pure il * kren '
. = ingl. kumquat, da una voce cinese. kunzite,
locale pubblico adibito ad albergo o casa da gioco o sala da ballo, ecc
albergo o casa da gioco o sala da ballo, ecc. panzini,
svago, o 4 casino ', come da noi si dice, annesso ad uno
4 sala di cura ', comp. da kur 4 cura 'e saal 4
dei). = deriv. da kyrie, l'inno iniziale.
osso nel suo fondamento per essere sostentata da esso. p. f. giambullari,
54; lix = 59); preceduto da una x concorreva a formare il numero
o quarantesimo (xl); seguito da una o più x serviva ad indicare
(lxxxx o xc); sormontato da una lineetta (l) indicava cinquantamila.
livio volgar., 1-206: allora furono da prima fatti i tribuni per autorità de'
1823 al 1859 era la lira austriaca da 100 centesimi, e del valore di
di milano, divisa in 20 soldi da 12 denari = l. ital. 0
indica che quel nome è stato dato da linneo. 14. sigla automobilistica del
f. sing. conferisce al sostantivo da cui è seguito un'indicazione perfetta circa
: v. anche a2; dalla, da la: v. da;
, da la: v. da; della, de la: v.
il dolore occupa, così le miserie da soprawegnente letizia sono terminate. poliziano, st
ciana ». 2. seguito da un aggettivo o da un avverbio comparativo
2. seguito da un aggettivo o da un avverbio comparativo (di maggioranza o
a formare il superlativo relativo. giacomo da lentini, 33: dolce cominciamento: /
la mazza. -letter. seguito da un agg. superi, assoluto con
avante, / e colsi un ramicel da un gran pruno; / e * 1
onor. carducci, 510: da i gradi alti del circo ammantellati / di
più lo ricordo. 6. seguito da quale, concorre a formare il pronome
regai, che mai non debbe / da magnanima donna esser negletta, / la
era la città. 7. seguito da un agg. possessivo o da un compì
. seguito da un agg. possessivo o da un compì, di specificazione, sottintende
, / e diss'a tre, da vostra parte, a dio. guicciardini,
. dinanzi a un agg. possessivo seguito da un nome di parentela (ma oggi
, salvo che il nome sia accompagnato da un agg. qualificativo). dante
: ché questi non vene / ammaestrato da la tua sorella, / ma vassi per
determinato periodo di tempo. giacomo da lentini, 34: o stella rilucente,
i novi eredi. carducci, 1027: da le pendenti rupi il fieno / falcian
il consolare. 11. seguito da un aggettivo, talora assume, col
nel sessantaquattro quando murai ne la casa da petriuolo la grande, che li
nel duomo di verona fece nella facciata da piè in una tavola un'as- sunta
quando sia seguito dal cognome, o da un nome che indichi lo stato civile di
, i-35: dichiarandosi e dispensandosi sin da ora la sig. principessa abile e
con le quattro figlie. -seguito da un nome, da un cognome o da
figlie. -seguito da un nome, da un cognome o da una sigla,
da un nome, da un cognome o da una sigla, sottintende i sost.
dice la gente. -è egli ora da messa? / ècci oggi a la nunziata
cavalli, / che fuggon d'alessandria da i mal tentati valli. d'annunzio,
inno, 'in pectore ', da sciogliere alla riva di posillipo, tra la
-premesso a nome di città accompagnato da attributo (negli altri casi si omette,
???!!! ma bravo da vero, ma bene, ma benone,
via, piazza, ecc. seguiti da un nome proprio. c. e
: rapidi sullo schermo timpanico, travolti da spira di bufera, passano in quelle voci
e dentro serratisi, sopra un lettuccio da sedere, che in quella era, s'
dimora. / seco la vide il sol da l'occidente, / seco la vide
le mosse la somigliavano a un burattino da orologio. -con uso pleonastico.
improvviso per la vita, l'alzò da terra. d'annunzio, iv-1-31: prese
essendo già, dumila anni sono, da una persona ingegnosa stata chiamata l'arte
tal tre arti, sopra tutto mi pare da commendarla che abbia trovata questa pianta e
che avessero avuta questa balia del comune da inde a due anni k'elli esciaranno de
né me l'han fatta parer diversa da quella ch'io prima la pubblicai.
salasi. sacchetti, 178-84: levatosi da tavola, la si ritrasse [la
volume, a nome degli editori, ha da essere narrativa delle materie che saran contenute
struttura dell'universo avere altra forma che la da loro disegnata. carducci, ii-8-58:
onore che vi se ne conviene. iacopo da cessole volgar., 113: quegli
. bonsanti, 4-87: questi dubitava da qualche tempo che l'amica se l'
la sia, egli pensò quello che da dieci anni avea dimenticato, cioè che
la fu. 5. bernardino da siena, 548: oh la invidia e
ci parve più quale la ci pareva da lungi. manzoni, pr. sp.
che va proprio bene. -seguito da un'indicazione di data, da un
-seguito da un'indicazione di data, da un agg. o da un compì
data, da un agg. o da un compì, di specificazione, sottintende
sost. lettera (e, oltre che da soggetto, può fungere da compì,
oltre che da soggetto, può fungere da compì, indiretto). documenti della
aveva bisogno d'una intonazione musicale datagli da un altro poeta... una qualunque
un punto dello spazio lontano sia da chi parla sia da chi ascolta;
lontano sia da chi parla sia da chi ascolta; contrario di qua e
: « chi è là », gridò da dentro la voce d'agnese. giusti,
non suda e non s'estolle / da le vie del piacer, là non perviene
molti preti. -seguito o preceduto da un altro avv. di luogo (
su: v. lassù. -seguito da un compì, di luogo, indica per
dante, inf., 28-17: là da tagliacozzo, / dove senz'arme vinse
/ là per l'indico mar, che da natura / tragge a sé il ferro
sera'. 3. ant. seguito da un compì, o da un avv.
ant. seguito da un compì, o da un avv. di tempo determinato (
nel sollione sono di tanto in tanto da periti visitati i ponti de'notatori.
, o che percotendola con impeto, da essa per all'in là si riflettono.
non conosco. -di là: da quel punto, da quella parte (e
-di là: da quel punto, da quella parte (e indica moto da
da quella parte (e indica moto da luogo, allontanamento o distanza);
per luogo). -in partic.: da, in o verso un'altra
oltre i monti, oltre il mare; da oltre i monti, da oltre il
mare; da oltre i monti, da oltre il mare. -anche: agli o
e di là. -di o da là in qua: da allora a ora
-di o da là in qua: da allora a ora, d'allora in
sì infrigidite le gambe, che mai da là in qua non l'avea possute
là, più là: in disparte, da un lato; in o verso un
poi. gherardi, ii-200: se da mezzogiorno in là prendesse la zuffa il
zuffa senza dubio averebbe. s. bernardino da siena, 79: la roca si
tommaseo [s. v.]: da ora in là, da oggi in là
.]: da ora in là, da oggi in là... e,
, prendendo le mosse del passato, da quel giorno, da quel tempo in
mosse del passato, da quel giorno, da quel tempo in là.
per i nervi. -ant. là da: nei pressi di. petrarca,
un altro, vicino e lontano, da una parte e dall'altra; in una
, conv., ii-xv-9: però è da sapere che qui parla l'una delle
dante, purg., 5-78: quel da esti il fé'far, che m'avea
5. locuz. prepositive di là da o di, al di là di
di, al di là di o da: oltre un dato limite, più avanti
porte, onde poi conseguirono le mura da santa candida di là da santo ambrogio
le mura da santa candida di là da santo ambrogio. dante, par.,
par., 19-57: non può da sua natura esser possente / tanto, che
principio non disceme / molto di là da quel che tè parvente. petrarca,
che essendo già tardi, di là da castel guiglielmo, al valicare d'un fiume
forza talor, di là non passa / da la spoglia, ond'io vo caduco
12-5: interminati / spazi di là da quella [siepe]... /
va sempre più lontano, di là da tutti i termini. barilli, 5-93:
de li loro anticessori, dico di là da dardano, anche non è rimasa,
quelle di alcuna lingua; di là da quell'immobile, eterno crai, ogni
corsini, 2-xix: mi chiamerei di là da contento, se pure avessi la fortuna
magalotti, 7-193: sono di là da persuaso che voi me lo donereste.
/ ancor ch'egli stia mal di là da male. 6. locuz.
, n. 2. -di là da venire: che potrà accadere soltanto a
arricchire, / fin le raccolte di là da venire. -essere più di là
dirsi a chi va incontro a un pericolo da lui non pensato. nievo, 309
male malissimo d'una vedova bella e da bene, assai ricca e molto ver-
in asia il nascimento. = da alabandina (v.) per aferesi.
e labardacce e spiedi. = da alabarda (v.) per aferesi.
animale, / di labardate c'è da avere un peso. gigli, 135:
nella pancia! = deriv. da labarda (cfr. anche alabardata).
: quanto volentieri mi troveria a far da labardiere ancor io per godere d'una conversazione
sospirata dalla mia anima. = da alabardiere (v.) per aferesi.
miglior qualità. = deriv. da labarda, per la simiglianza della forma.
consisteva in un drappo quadrato, pendente da un'asta, il quale recava in
,... poi che fu da dio illuminato mediante quel segno ch'ei vidde
un velo attaccato a traverso e pendente da un'asta, che fu proprio delle coorti
il labaro di questo imperatore nella forma da lui descritta. era, dice egli,
cioè appeso ad un pennoncello e retto da un'asta, col simbolo di cristo e
signo vinces! '. abolito poi da giuliano l'apostata. fu dunque simbolo
e sotto egli stesso con i paramenti da festa reggeva il santissimo. dietro venivano
e le donne con la testa avvolta da una veletta nera. = voce
il sacro ferro / e parea ben che da l'accesa labbia / spirasse l'ira
già la sua persona era costretta / da 'nfermità, sicché la bella labbia /
; come anche labia in femm. da cui deriva labbia per * viso '.
è caratterizzato, come dice il nome, da una lunga coda, essendo le timoniere
che te la chiudo con do'labbrate da feste solenni. a. casotti,
! ». -viso, muso da labbrate: faccia da schiaffi. alfieri
-viso, muso da labbrate: faccia da schiaffi. alfieri, 7-143: quel
giorni addietro col suo viso fresco e da labrate. = deriv. da labbro
e da labrate. = deriv. da labbro. labbrato, agg.
della cortina. = deriv. da labbro. labbreggiare, tr. (
suo trogolo. = denom. da labbro. labbrifórme,
di labbro. = deriv. da labbro e da un deriv. da forma
= deriv. da labbro e da un deriv. da forma (v.
. da labbro e da un deriv. da forma (v.).
il labro, e fessa la bocca da ciascuno lato insino alli orecchi. la fisiognomia
in volgare, 45: la prima cosa da vedere nela bocca sono li labri disopra
in tal modo che né la pelle da la carne né la carne dali nervi
nervi si può separare né el panniculo da queste. beccuti, 1-iii: chi
dolci baci ella sovente / liba or da gli occhi e da le labra or sugge
sovente / liba or da gli occhi e da le labra or sugge. tassoni,
labbri tumidi, / molli, vivaci / da lungi chiamano / fervidi baci. leopardi
come ai piccini, che confessino qualcosa da esser sgridati. montale, 5-86:
/ piacemi di baciare. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
mondani. tasso, 13-30: chiamato da goffredo, indugia e scuse / trova
-ant. faccia, volto. francesco da barberino, iii-241: guardati dal fabro /
mammiferi; immobile, molle, sorretta da tessuti connettivali negli gnatostomi primitivi; armata
torcono le labre de la boca del cavallo da uno lato. la cura sua si
labbro di sotto sia coperto e soprapposto da quel di sopra. tasso, 10-2:
tiene / la lingua e 'l sugge da le labra immonde. pignotti, 93:
, nell'apparato genitale femminile, limitano da ogni lato l'apertura vulvare, sia
o 'congenita ', se viene portata da nascita; 'accidentale ', se
de'labbri della fessura [del tronco da innestare] tolta via ogni lanugine, se
piaga già rincamata e con le labbra sì da presso ad essere interamente unite che in
di foglie chinate a terra. iacopo da cessole volgar., 1-118: le
le labbra soprastieno. s. bernardino da siena, 213: le mura della città
, dentro il quale era l'acqua da lavare, d'intorno il quale erano
, intaccati a sega. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
gran pena aprir le labbia. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
, 20 (345): come sopraffatta da un sentimento irresistibile, aprì la bocca
alto cader da'sassi. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
i-356: avrò per insino a domani da leccarmi le labbra della dolcezza, che
, e che siccome egli lo avea comperato da qualche rigattiere, così lo pregava a
l'alme dai nostri cori / parton da la radice, / e su le labia
stretti. tasso, 13-30: chiamato da goffredo, indugia e scuse / trova
lingua amorosa i dolci detti? / esce da vaghe labra aurea catena / che palme
e gl'incliti vezzi di venere / da li occhi cenili ti traluceano: / melodiosi
: -madonna santissima, se ha da succedere, che io non 10 sappia
/ monda. carducci, iii-1-255: costei da i guardi, da le pupille /
iii-1-255: costei da i guardi, da le pupille / già mille e mille -balenò
labro di rame con la sua basa da lavare. = voce dotta,
bacino, vasca, tino ', da idvo * lavo '. cfr. exod
: aveva la togna duo labroni grossi da schiava, e il fiato fieramente le putiva
la patria con un capestro prussiano maneggiato da quel vecchio boia labbrone le cui calcagna di
, tumide. = deriv. da labbro *. labdacismo, sm
grandissima grazia e bellezza ancora suol nascere da quelle lettere che son dette liquide e,
son dette liquide e, più che da l'altre, da la * 1 '
, più che da l'altre, da la * 1 '; anzi quando molte
'; anzi quando molte parole cominciano da questa lettera, se ne fa un dolcissimo
fosse senza labe, dovesse essere lodato da colui che... dovea poi recare
tale in un cerchio magico / puro da immonda labe, / l'uomo crescea fortissimo
setto del naso, sarebbe in tal caso da pensarsi a'mercuriali o sudorifici, o
viscosi, ma bensì sierosi, generati da prima origine nello stomaco, labefattata la
si trova ancora labefattata la mia, da quella sontuosa coperta del libro delle poesie
, rovina ', nome d'azione da labefacère 4 far vacillare '.
dimensioni, forma e colore assai diversi da quelli dei petali laterali ed è spesso
ed è spesso diviso in tre parti da incisioni più o meno profonde. -per
dal ted. lab 4 caglio 'e da fermento (v.).
3-554: la mamma con un gesto accompagnato da un lieve suono labbiale accennò a me
a noi, su l'acqua scorsa da un leggero brivido, le corolle vive si
i rami dell'arteria mascellare esterna, da cui si spiccano in vicinanza della commessura delle
e semi-orbicolari, i quali si estendono da una commessura delle labbra all'altra,
di lave, nubi ardenti e prodotti vulcanici da una spaccatura o da una fitta serie
e prodotti vulcanici da una spaccatura o da una fitta serie di camini vulcanici allineati
dotta, lat. scient. labialis, da labium 4 labbro '; cfr.
particella pronom. = deriv. da labiale; cfr. fr. labialiser (
vocino '. = deriv. da labializzare; cfr. fr. labialisalion (
contengono nel parenchima delle foglie, riferite da linneo alla didinamia gimnospermia del suo sistema
dotta, lat. scient. labiatae, da labium 1 labbro '; cfr.
= voce dotta, comp. da labiate e dal lat. flos flóris
voce dotta, lat. tardo labiàtus, da labium 1 labbro '; cfr.
xa (ì£8tov * pinzetta 'e da àar /) p -èpos 'stella \
luci /... cominciaron canti / da mia memoria labili e caduci. boccaccio
d'arcangelo, in colori / temperati da un'estasi lunare. bocchelli, 13-
che cade facilmente in colpa. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
: propenso. bembo, 1-67: da natura più labile siamo ciascuno a ramaricarci
ché più diffendere / non mi posso da questo mondo labile, / se non m'
(il terreno). zanobi da strato [crusca]: la terra,
scienza delle costruzioni, che è costituito da più parti, rigide fra di
caduco ', agg. verb. da labi 'scivolare \ labilità,
suono labiodentale. = comp. da labi [ale] e dentale (v
suono). = comp. da labi [ale] e dorsale (v
= voce dotta, comp. da labi [ale], dal gr.
gr. yx&aacc 'lingua 'e da faringeo (v.).
= voce dotta, comp. da labi [ale], dal gr.
gr. yxwooa 'lingua 'e da laringeo (v.).
alcun suono. = comp. da labi [ale] e lettura (v
suono). = comp. da labi [ale] e nasale (v
suono). = comp. da labi [ale] e palatale (v
leggermente dolce. = deriv. da labi [ate], con il suff
, e anche la g, seguite da u). = comp.
u). = comp. da labi [ale] e velare (v
= voce dotta, comp. da labirinto ed ectomia (v.).
dotta, lat. labyrinthèus, agg. da labyrinthus * labirinto '; cfr
= voce dotta, comp. da labirintico e da un deriv. da
voce dotta, comp. da labirintico e da un deriv. da forma (v
da labirintico e da un deriv. da forma (v.). labirintico
= voce dotta, lat. labyrinthicus, da labyrinthus 'labirinto '; cfr.
. = voce dotta, comp. da labirinto e da un deriv. da
voce dotta, comp. da labirinto e da un deriv. da forma (v
. da labirinto e da un deriv. da forma (v.).
, primitiva o secondaria; è caratterizzata da indebolimento della capacità uditiva, vertigini,
= voce dotta, deriv. da labirinto, con il suff. med.
celebri labirinti dell'antichità furono quello costruito da dedalo a cnosso, nell'isola di
del minotauro, e quello egizio descritto da erodoto, che presumibilmente si può identificare
iii a hawarah). guido da pisa, 1-172: dedalo fabbricò allora una
o il laberinto o pur quello fatto da dedalo o da porsenna. giuseppe di santa
o pur quello fatto da dedalo o da porsenna. giuseppe di santa maria,
. mauro, xxvi-1-290: dove lontan da gli occhi delle genti / [i
] hanno mille oratori e laberinti, / da far i fatti lor lieti e contenti
4. situazione imbrogliata, delicata, difficile da risolvere o anche soltanto da chiarire e
, difficile da risolvere o anche soltanto da chiarire e da comprendere; impresa,
risolvere o anche soltanto da chiarire e da comprendere; impresa, compito, affare
(e, anche, difficoltà ardua da superarsi o nella quale è quasi impossibile
pinto / di vincer te, che da follia se'spinto / in laberinto. petrarca
; né veggio ond'esca. antonio da ferrara, 84: s'i'fossi morto
fore. savonarola, i-156: guardati da questa superbia, se tu vuoi esser
è una strada così fatta che, da qualunque laberinto da qualunque precipizio, l'
strada così fatta che, da qualunque laberinto da qualunque precipizio, l'uomo capiti ad
, 27-628: l'ambizioso ingegno, istigato da satana, mi distolse dall'orazione pura
un disegno geometrico estremamente intricato e fiancheggiati da siepi o da muriccioli che accrescono la
estremamente intricato e fiancheggiati da siepi o da muriccioli che accrescono la finzione del luogo
giardin del labirinto / che par che da ogni fronte amore spiri: / quivi
che consiste in un disegno, costituito da una serie di linee complicate e intricate
. gioco di origine antichissima, costituito da un disegno che rappresenta un intrico di
di una motrice a vapore, costituito da una serie di diaframmi metallici montati sull'
albero motore, costruiti in modo tale da obbligare il fluido a compiere un lungo
e mesozoica; avevano la pelle protetta da placche ossee e la corda dorsale persistente
dello smalto e dell'avorio, tali da disegnare un labirinto. =
. xa3ùptv&o <; * labirinto 'e da un deriv. da ò8où <;
* labirinto 'e da un deriv. da ò8où <; -óvtos 'dente '
= voce dotta, comp. da labirinto e dal gr. xóyoc;
= voce dotta, comp. da labirinto e dal gr. nd&oc '
apparato acustico. = deriv. da labirinto con il sufi. med. -osi
: le scienze, astraendo chi le coltiva da ogni passione umana e da qualunque attività
le coltiva da ogni passione umana e da qualunque attività sociale,... dividono
i medicinali e le materie o composti da vendere in farmacia. -laboratorio linguistico
che delizia di 'tomin'! mai da che era al mondo gli s'era messo
lat. mediev. laboratorium, deriv. da labordre 'lavorare'; cfr. fr
e farmacologico. = deriv. da laboratorio. labóre (labóro),
, o'patéo tanto labore? francesco da barberino, ii-112: di- lecto in
trovato... fusse sublato e perdito da gli occhi mei. tom
innalzato a forza d'equivoci cadeva da ogni lato nell'amarissima realtà delle viltà e
più forte perché inatteso attendendo ognuno da quell'in- faticabile ricercatore di perfezioni
de'nostri prodotti facilmente arricchiti, e da tenue principio con la fede, con
con tutti quei panierini bene in vista da cui traboccavano lane e sete di tutti
di molta laboriositade. = deriv. da laborioso. laborióso, agg. (
conv., i-vii-4: ciascuna cosa che da perverso ordine procede è laboriosa, e
impossibile qualsiasi sforzo della mente. -difficile da masticare, da assimilare, da digerire
della mente. -difficile da masticare, da assimilare, da digerire (un cibo
-difficile da masticare, da assimilare, da digerire (un cibo, una bevanda
panzini, 1-41: i buoi, da poco staccati dall'aratro, ruminavano il
e la lupinella laboriosa. -difficile da comprendere; oscuro, intricato, stentato
positivo: molto elaborato, che nasce da un profondo e attento impegno, ben
primo volume della lunga e laboriosa opera da esso intrapresa. foscolo, ii-
un periodo di tempo); caratterizzato da fervido spirito di iniziativa, impegnato in
= voce dotta, lat. laboriósus, da idbor -òris 1 fatica, lavoro';
intrusiva, della famiglia anortositi, costituita da labradorite con piccole quantità di pirosseno e
labrador, sm. varietà di cani da riporto della razza retriever, originaria
violaceo. = deriv. da labradorite]. labradorite, sf
bruno o verdastro, usata come pietra da decorazione. bossi, 200:
la labradorite. = deriv. da labradorite. làbridi (labròidi)
genere labrus (cfr. labro) e da forma (v.).
. labrum 'labbro, orlo 'e da spanto (v.).
, la qual voce io faceva venire da xdt$po <;, cioè 'maxime
vaghi colori opalizzanti e violetti, rilevato da ciascun lato di teste color rancio a
fanciulletta labronica tirale un pochetto il naso da parte mia. marradi, 17:
bot. vite selvatica, nata spontaneamente da seme, capace di dare uve non
cioè la vite salvatica, la quale nasce da per sé nei più folti boschi,
. trattato delle virtù, 47: da una medesima vite puote procedere l'uva
agresti et amare la- brusche / viddesi da gli olmi, da le mie quercie pria
brusche / viddesi da gli olmi, da le mie quercie pria. gonzaga,
quercie pria. gonzaga, i-190: da quei bei fior quanto diverso è il
xviii, che dà un'uva caratterizzata da un forte aroma di fragola.
artropodi, specialmente coleotteri; sono formati da poche cellule microscopiche, una delle quali
laburisti; che è formato o attuato da laburisti. b. croce,
o nazionalizzazione od assunzione dei pubblici servizi da parte dello stato, ma sta invece
tutt'altra cosa. = deriv. da laburista.
lat. scient. laburnocytisus, comp. da laburnutn e citysus. lac (
vestiva di tre divise, or or da palafreniere, or da lacaio, or da
divise, or or da palafreniere, or da lacaio, or da servitore.
da palafreniere, or da lacaio, or da servitore. = deriv.
voce dotta, lat. tardo laccus, da un tema mediterraneo lacca incrociato con lagus
'lacca'si chiama una parte della coscia da lato dell'animale. burchiello, 142:
a macca. del casto, 1-129: da lacca... fu composto da
da lacca... fu composto da dante il verbo 'dilaccarsi ', cioè
questo si piega; poplite. dino da firenze [tommaseo]: addiviene che ai
ad acquerello, di inchiostri litografici e da stampa e nello stampaggio dei tessuti.
averai la tintura o vero lacca da tutti i fiori et erbe, bonissima per
latice denso / di colore grigiastro estratto da incisioni praticate nel tronco della rhus vernicifera,
è raccolta su certi alberi, lavoratavi da certe formiche alate, simili alle nostre
fragili: vernici non elastiche, costituite da tipi diversi di colofonia a differente punto
lacca rossa. = deriv. da lacca3. laccamuffa (lacca muffa
acidi od alcalini. = comp. da lacca3 e da muffa (v.)
. = comp. da lacca3 e da muffa (v.), come adattamento
loro visi sanguigni. = denom. da lacca3; cfr. fr. laquer (
enzima la colorazione azzurra o rossa da essi assunta quando vengono tagliati,
= voce dotta, deriv. da lacca3, col sufi, -asì, propria
specchio, le seggiole e i due tavolinetti da scrivere col palchettino da un lato
due tavolinetti da scrivere col palchettino da un lato, per le due più grandicelle
nero, o di una vernice così carica da confondersi col nero. pratolini, 6-161
1-62: il palazzo è silenzioso, laccato da grosse macchie di sole.
catura. = nome d'agente da laccare. laccatura, sf.
delle pellicole fotografiche. = deriv. da laccare. laccétto1 (ant. lacciétto
in entrambi i significati, deriv. da lacc 'latte '; cfr. piemont
povertade famelici, infelici, / portan da me depressi, ritte ancor le cervici.
, 2-242: provai a far salire da lui su una scala a pioli uno dei
anime 16 mille lacchè, tutti giovani da spada, ben vestiti, risoluti,
e fini immaginari e pertanto piccoli servizi da lacchè intellettuali (il tipo più compiuto
di questi lacchè è mario missiroli) e da mercenari della scienza. bonsanti, 4-103
. 3. locuz. -far da lacchè a qualcuno: trattarlo con esagerato
]: c'è de'mariti che fanno da lacchè alle signore mogli.
[s. v.]: chi da altri è fatto correre senza riguardi
segnatori e incisori... da più anni lavorano lontani dai reclamismi
laccheismo profittatore. = deriv. da lacchè. lacchétta1, sf. letter
la simiglianza, mestole o altro instrumento da dare alla palla. baldinucci, 9-xi-186
ii-27: io non voglio usura / da lui, ma così un po'di
, 9-1-68: l'eloquenza del priore è da stimarsi da te un gentilissimo lacchezzino o
l'eloquenza del priore è da stimarsi da te un gentilissimo lacchezzino o manicaretto,
te un gentilissimo lacchezzino o manicaretto, da mangiarsi dopo lo stufato delle mie lettere.
lac- chezzetti. = deriv. da leccare (v.), con metatesi
tinche e le iacee erano cibi volgari e da poveruomini. 2. locuz. a
suol entrare nel tevere. = da aiaccia2 (v.) per aferesi.
lacciaie '. = deriv. da laccio. lacciaiòlo { lacciaiuòlo)
tenditore di lacci. = deriv. da laccio. lacciara, sf. region
delle sardine. = deriv. da laccia. lacciare, tr.
che lacciarvi, amate. = da allacciare (v.) per aferesi.
. lacciarèlla, sf. rete da pesca, usata dai pescatori siciliani
le lacciare. = deriv. da lacciara. lacciata, sf.
pallavicino, 1-190: gli amanti meritarono da principio gli schemi di quelle tre donzelle,
in passaggi obbligati. = deriv. da lacciare. voce registr. dal tramater e
lacciuoli; lusinghiero. = deriv. da laccio. lacciéto, sm. ant
altri vizi. = deriv. da laccio. laccìferi, sm.
lat. scient. laccifer, comp. da lacca3 e dal tema del gr.
aromatico. = deriv. da lacca *. làccio (ant
in passaggi obbligati. leonardo da guallacca, 331: come lo pesce al
laccio del cacciatore; e per liberarsi da quello, sue forze non valeano, perché
biada. e ponsi la detta fune alta da terra quanto l'uccello è alto,
di sua fatica. -arma da lancio, che consiste in un cappio
non sien offese. fiacchi, 152: da una corda scorsa in laccio fiero /
con pena. de amicis, ii-327: da ogni parte la sua fuga [del
, ceppi, catene. giacomino da verona, xxxv-1-647: al col ge zeta
per astana in segno de mercede un lasso da cane, col qual l'anima e
il re è venuto... vestito da cazador, con el corneto da chiamar
vestito da cazador, con el corneto da chiamar li cani et li lassi da tenirli
corneto da chiamar li cani et li lassi da tenirli. giulio dati, 1-46:
alfonso ii d'este, 975: lassi da cane di sede di cavallo, di
la paon- cella, ma vien ritenuto da una ninfa, che, stringendo il
alamanni, / che 'l mio farsetto è da chiamare smerli; / da i lacci
farsetto è da chiamare smerli; / da i lacci e dagli occhielli è fatto a
d'alcune palle di piombo, che da lei pendevano appiccate con lacci di cuoio
un nodo, e si lascia pendere da cotesta verghetta lungo tanto, che quando si
di tela di fustagno di panno, da inverno e da estate; mutande di
di fustagno di panno, da inverno e da estate; mutande di quelle coi lacci
: chi pur cerca aver solazzo, / da l'amor deza fuzire; / che
sì irretito nei lacci del dissordinato diletto che da la pratica de la bella greca pigliava
rimembrando / i cari lacci altrui, mentre da lungi, / ad altra intorno,
/ pochi giovani eroi van rimembrando. da ponte, 30: partita questa rivale,
pubblica. goldoni, xii-827: sciolto da morte il laccio i che a alarico
guittone, xlix-150: s'i'prego voi da lor donne guardare, / prego non
guardare, / prego non men che lor da voi guardiate; / non, per
, / una angio- lella. antonio da ferrara, 24: questa lascività m'ha
ebbe il laccio teso, / che poi da quello è giustamente preso. s.
è giustamente preso. s. bernardino da siena, iv-194: molti lacci à
a. f. doni, 202: da questo cadrà nel pazzo creder de gli
. davanzali, i-16: tutti, da lepido in fuori, ne'lacci di varie
natura: / ond'io ti priego che da lei ti spacci. petrarca,
veggio il mio male e forse il da fuggire, / ma non m'oso partire
, / ma non m'oso partire / da questi lacci, ond'ène 'l mondo
doni, 240: legato il corpo da un laccio di pensiero, fui da
da un laccio di pensiero, fui da un profondo sonno gravemente opresso. nannini,
n'eran molte delle semplici e lontane da ogni intrigo, alle quali il pensiero di
: non scorgevano già la differenza ch'è da un popolo interamente sciolto ed un altro
un popolo interamente sciolto ed un altro da più d'un laccio legato. parabosco
studi; ma io non mi posso sviluppar da molti lacci che mi ritengono in roma
seguito all'interruzione della circolazione venosa causata da un nastro stretto al di sopra del
un laccio, il che è difficile molto da essequire. -in medicina e
con tedio e noia fastidiosissima; e da un laccio, che a tal fine mi
, col laccio alla gola, avesse cuor da dipingere. -condannare, mandare al laccio
laccio: concedere libero sfogo; sciogliere da ogni vincolo. giusti, i-40:
, ardentissimi e improvvidi, erano tali da dar nel laccio. a. boito,
i quali non aveano ieri un quattrino da comprarsi un laccio, che oggi,
divenuti ricchi e splendidi, vanno tirati da bianchi cavali. -porsi al collo un
lacciaòlo '. = deriv. da lacciolo. lacciòlo (lacciuòlo, laciuòllo
fa così male il lacciuolo. bartolomeo da s. c., 13-2-2: non
spesa, un involto in un giornale da cui pendevano laccioli. evidentemente, un
1-579: 'avea lacciuoli', cioè inganni da pigliar quelli dimoni, come si pigliano
cupidità,... libera se medesima da la servitù del fato. giorgio dati
qualche punto sottile qualche bistratto o lacciuolo da far incappar l'avversario, la lite sarebbe
x-59: fia la loro mensa dinanzi da loro come lacciuolo e pregione e scandolo
= voce dotta, comp. da lacca (v.) e dal tema
disse giovevole angiò. = deriv. da acciuga con la concrezione dell'art. (
. = deriv. probabil. da bislacco (v.). voce registr
della famiglia delle idrocantaree, stabilito da leach, e così denominati dall'
f. geol. deposito testicolare formato da rocce intrusive penetrate in terreno sedimentario che
contenuta in determinati tipi di lacca ricavata da varie anacardiacee. = deriv
anacardiacee. = deriv. da lacca. laccóne, sm.
marin. tose. accone, bancone da trasporto. dizionario di marina,
trasporto di materiali. = deriv. da accone (v.), con la
. stor. spartano. guido da pisa, 1-116: fu [mosè]
che si riscontra nelle gambe degli animali da soma. trattato delle mascalcie,
. tardo lacerahilis, agg. verb. da lacerare. lacerabilità, sf
, per grandezza di stato, esenti da questa universale miseria delle scontentezze interne,
. radiotecn. interruzione deirimmagine televisiva causata da insufficienza nei circuiti di sincronizzazione.
nelle relazioni legali distinguono la ferita fatta da strumento lacerante, contundente, perforante.
2-202: il plumbeo temporale / spinto da una ravvolta onda di vento / a cenciate
(per lo più con un'arma da taglio); graffiare in profondità.
di dolore / come s'ei fosse lacero da zanne / leonine. panzini, i-556
, ma spesso ne faceano tanaglia, da strappare le schianze lacerandosi. 2
in un groviglio di fulmini che palpitarono da un capo all'altro dell'orizzonte,
capitandovi una squadra di soldati, fu da quelli, per torre i sua fichi
michelangelo, 1-i-96: io son ito da dodici anni in qua tapinando per tucta
essendo poi lacerato lo imperio di roma da quelli trenta tiranni, che in vari lochi
4-640: la cristianità amava di lacerarsi da se stessa. -rifl. recipr
birone; ma, sendo essi lacerati da lui per fianco e battuti dal mom-
: né per tutto ciò l'essere da cotal vento fieramente scrollato, anzi presso
, 206: essendo lacerato e guasto da tutte le pene insopportabili alla pazienza umana,
. aretino, v-1-363: stanno lontani da la vostra cella gli inganni, l'
il petto e lacerato il core / da gli interni avoltoi, sdegno e dolore.
strazi. -sostant. compagnetto da prato, 229: per lo marito c'
, 21: a che tanto volervi da voi stesso lacerarvi? tutti gli amori,
mi piange il cuore di vederlo lacerare da giornalisti. -rifl. recipr.
: la città venne... funestata da questo terribile flagello di lettere anonime che
le sia data questa piccola somma accompagnata da infinite scuse. settembrini, i-53: si
, qualcuna sanguigna, e i ravaneti colanti da quelle. -lacerare la gola
. a. guarini, lxv-284: da crudo e dispietato ferro / così tosto
feroce, e mi allontanai per sempre da quella casa. scarfoglio, 1-7: permettete
tarchetti, 6-ii-356: spesso era assalita da emicranie sì violente che ne diventava come
liburnio, 2-2: più altamente poi è da dolersi, vedendo questo [idioma
lacerativa. = agg. verb. da lacerare. lacerato (part. pass
(per lo più con un'arma da taglio); profondamente graffiato.
nostra redenzione copiosa. s. caterina da siena, iii-28: oh inestimabile e dolcissima
sei mesi e tutto n'uscì lacerato da li scalabroni. luca pulci, 4-59:
lei giurava di non mai più voler tornar da me... ancora vedevo lei
lacerate e gli occhi tutti come rosi da mal di lebbra. -ferita lacerata
la terra e 'l cielo, / lacerati da lor [i venti] confusi e
mie... se ne vengon da voi, pur testé nuovamente uscite storpiate e
dalli impressori, che appena si riconoscono da quel ch'el- l'erano. settembrini
? m. roncaglia, 3-7: son da digiuni lacerato enfranto, / dalla astinenza
la miriam pure questa medesima infallibil religione da tanti e tanti, che pur la
, 5-215: il senato, minacciato da una setta potente nella sua sede medesima
potente nella sua sede medesima, attorniato da soldati forestieri, lacerato dalla guerra civile
francia, tutta racconcia dalle percosse, da cui nel conflitto precedente era rimasta lacerata
da'seguaci rimorsi, ove salvarti / da loro non troverai. goldoni, ix-863
e amorevole, se bene lacerata il cuore da sventura di famiglia; e mi chiamate
, 5-341: noi siamo in effetti lacerati da molto più tempo tra ragioni storiche contrapposte
ad abbandonare la corte, lacerato da tutte le lingue, trafitto da tutte le
lacerato da tutte le lingue, trafitto da tutte le pene. carducci, iii-10-396
tragedia lacerata fusse composta così a caso da chi la scrisse, come disse il
/ e a parlar non costretta o da crudele / chimica fiamma, o da spiante
o da crudele / chimica fiamma, o da spiante ferro / lacerator, tutto pur
vulgo,... me pare che da dio e da la natura, da'
.. me pare che da dio e da la natura, da'laudivoli costumi e
e laceratore, la vita sembra perseguitata da un venefico dardo. = voce dotta
di un tessuto organico. dino da firenze [tommaseo]: cerusica si chiama
lacerature del vestito. = deriv. da lacerare. lacerazióne, sf. il
. - anche: flagellazione. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
: sole anco accompagnar queste ferite [da armi da fuoco] un'attrizione, una
anco accompagnar queste ferite [da armi da fuoco] un'attrizione, una lacerazione,
d'annunzio, vi-2-515: io era agitato da un fremito non dissimile a quello dell'
fondamentale che il regno di dio annunziato da cristo come imminente, non si era
. vedeva lei che si veniva distaccando da lui. cicognani, 9-56: la voce
potente signore, e quasi traendo un consiglio da quelle interne lacerazioni, infilò il mignolo
rivista « lacerba », fondata nel 1915 da giovanni papini; che partecipa alla formulazione
ultimo sole. = deriv. da lacerare, sul modello di stridio, mormorio
era un vestito più ampio di tutti da portar sopra gli altri come cappa prelatesca.
, che era una sorta di veste da soprapporre simile al pallio,...
poco diverso alla clamide de'greci. fu da principio di stoffa grossolana, poscia renduta
chieda. michiele, 3-ii-269: altri da funi attorte / percosso e flegellato, /
attorte / percosso e flegellato, / altri da ferro lacero e sbranato, / tinto
orsacchiotto, rinfagottata in un lacero giacchettone da uomo che gli toccava terra. d'
d'infinito / che apparisce di là da ciò che sente / il senso:
nelle vesti, con gli occhi accesi da un fuoco sinistro. pascoli, 783:
panni e le membra, fui veduta da una povera vecchia, e da lei,
fui veduta da una povera vecchia, e da lei, cui prese di me pietà
travarli di nuovo, ma ogni palla da trentasei ne portava per aria e stritolava
porzio, 3-114: l'afflitta italia, da tante preterite guerre piagata e lacera,
autorità, non tronche e lacere e malmenate da i citatori, ma nell'intero corpo
, onde i responsi / ululando rendea da le sue grotte / la rapita sibilla
costo, 1-218: fu questo giovane da maligna febre soprapreso, nella quale essendo
un bisogno. 10. trascorso da molto tempo, finito, tramontato.
labbri sfrangiati, prodotta per lo più da uno strappo violento. -ferita lacero-contusa:
, ogni crispa- zione del cuore ha da essere classata e numerata. 6
possano essere riutilizzati. = deverb. da lacerare. lacero-anterióre, agg.
del temporale. = comp. da lacero1 e anteriore (v.).
ferita). = comp. da lacero1 e contuso (v.).
osso occipitale. = comp. da lacero1 e posteriore (v.).
così pog'è dolente e. llacerosa / da ke despera. = deriv.
ke despera. = deriv. da lacerare. lacèrta, sf. ant
, e somigliano a lacerte. michele da cuneo, lix-63: mangiano bisse, lacerte
e -forme (dal lat. -formis da fórma 1 forma '). lacertili
/ penosa che mi parla di sé da qualche suo lacerto. 5.
di aristippia, 9-8: esso fu mandato da sua moglie in beccaria, e lei
in zootecnia, collo degli animali pendente da un lato a causa di un deposito di
= voce dotta, comp. da lacerto e dal lat. fulvus '
branche, infrante! = deriv. da lacerto (v.) sul modello dei
= voce dotta, lat. lacertòsus, da lacertus 1 lacerto \ lacessito,
avendo iusta caxùm et essendo noi provocaci da loro e lacessiti. della porta,
1 provocare ', intrusivo di lacere, da lax -lacis 1 esca, amo '.
di rettili della famiglia dei serpenti, da daudin stabilito colle specie del genere seyale
e stretta di un organo vegetale separata da altre parti uguali da intaccature profonde.
organo vegetale separata da altre parti uguali da intaccature profonde. documenti delle scienze
ambrosino, la descrizione di un agarico, da esso chiamato 'fungus quemus vermiculatus '
laciniato, agg. bot. costituito da parti allungate e strette, separate da
da parti allungate e strette, separate da intaccature profonde (un petalo, una
di cellette cornee o calcaree internamente investite da tenui filamenti carnosi terminanti in una estremità
, lat. lacinidtus (catone), da lacinia 'frangia'; cfr. fr
2. bot. foglia laciniosa: composta da parti allungate e strette, separate da
da parti allungate e strette, separate da intaccature profonde. f. buonarroti,
in rotture grandi. = deriv. da lacinia. lacìstema, sm.
, famiglia delle amentacee, particolarmente caratterizzata da uno stame con filamento bifido, dalla
sotto le squame dell'amento, e da una bacca pedicellante con un seme.
verso me venire / co'crin ristretti da verde corona. 2. laconico
3. sm. forte cane da guardia della laconia. conti, 545
: non è in casa. e se da vantaggio vuol laconeggiare, ne levasse di
= voce dotta, denom. da lacone, dal gr. xdcxcov -covoi;
barri di guadalacara della forma d'orci da olio. = deriv. da
da olio. = deriv. da laconico1. laconicità, sf.
ammetteva confidenza. = deriv. da lanonico1. lacònico1, agg. (
-con riferimento a una razza di cani da guardia originari della laconia. - anche
, sto bene. ma ho molto da fare, e sarò laconico. b.
uffiziali, ed ho risposto laconico, da ragazzo inesperto ma cauto. d'annunzio,
scritta in nessuno dei mucchi di pietre da lui osservati. piovene, 7-530: difficile
palladio, 3-21: aveva questa stanza da una parte il laconico (era questo
che anche sudatoio si chiama, detto così da i lacedemoni perché in luoghi simili si
b. galiani, 1-207: il laconico da tutti, per quanto 10 sappia,
tengo di certo che impropriamente fosse stato da alcuni scrittori nominata * laconicum 'la
laconicum 'la sudazione, o sia stanza da sudare, prendendo cioè la parte per
gnidie, setinee. = deriv. da lacone. laconismo, sm.
varie e difficili... sono regolate da una vera e soda metafisica e spiegate
il volto arcigno. = deriv. da laconismo. laconizzare, intr.
? = voce dial. deriv. da acoro (v.) con la concrezione
pianto, gemito, lamento. giacomo da lentini, 51: albor altera incrina dolce
tuttavia più sale -ed avanza. francesco da barberino, iii-296: non ti vinca pietà
di lagrime, a'lor piedi / da fastidiosi vermi era ricolto. idem, inf
, il corpo suo l'è tolto / da un demonio, che poscia il governa
lagrime d'occhi'. lagrime sono generate da umori, che discendono dal capo per
del craneo. e queste lagrime sono da ristrignere in questa maniera, che prima sia
: quelle mani ossute / e tese da cui scende qualche lacrima tra dito e dito
lagreme, l'anima desperata, / da vui parte cum gaudio, cum zoia
pianto dirotto, irrefrenabile. francesco da barberino, iii-416: lo rivo dele lagrime
. -lacrime amare: pianto provocato da dolore cocente, da disperazione o da
: pianto provocato da dolore cocente, da disperazione o da rimorso. petrarca
da dolore cocente, da disperazione o da rimorso. petrarca, 17-1:
. -lacrime di sangue: pianto provocato da dolore atroce, spesso accompagnato da senso
provocato da dolore atroce, spesso accompagnato da senso di colpa. segneri,
dolcezza, di tenerezza: lacrime generate da intima consolazione, da soavi emozioni.
: lacrime generate da intima consolazione, da soavi emozioni. lorenzo de'medici,
questa differenza hanno le lacrime che procedono da letizia da quelle che vengono da dolore
hanno le lacrime che procedono da letizia da quelle che vengono da dolore, che
procedono da letizia da quelle che vengono da dolore, che le lacrime liete son fredde
-lacrime false: lacrime versate ipocritamente da chi vuol fingere un dolore o una commozione
nuova, 14-9 (62): partitomi da lui, mi ritornai ne la camera
del popol doloroso, / che sol da voi riposo / dopo dio spera.
vaglion un tormento. s. caterina da siena, i-180: rompi questo nodo
molta amaritudine. ariosto, 37-71: avrai da me so- lazzo e gioia, /
lazzo e gioia, / io lagrime da te, martìri e guai? tasso,
del lago ', la qual musica eseguita da voci sorprendenti è una cosa stupenda,
l'uomo il cui aiuto non è lontano da te; nel suo cuore ha ordinato
spuma di fame e lagrime di bava da questa dolente bocca. nievo, 1-388:
è loro in lato di sangue, chiamato da certi liquore, da alcuni lacrima,
sangue, chiamato da certi liquore, da alcuni lacrima, nella corteccia, e più
, quando, nel gemere dalle piante da cui traggono origine, si rassodano a forma
ed è usata per fare collane o corone da rosario). mattioli [dioscoride]
d'erba... si suol coltivare da qualcuno questa pianta perché i suoi duri
di pianta de'paesi caldi, che da noi coltivasi ne'giardini a cagione del suo
11-ii-347: vorrei che così intendeste che da omero sia chiamato il vin dolce come da
da omero sia chiamato il vin dolce come da catullo è chiamato amaro: negro poi
la quale, tutto che sia premuta da quell'uve stesse da le quali è
tutto che sia premuta da quell'uve stesse da le quali è espresso il greco,
e potenti. magalotti, 20-14: da ragazzo io non ho bevuto mai altro
* lagrima del principe roberto '; da roberto di baviera, figlio di federico v
: stilla di lava lanciata nell'atmosfera da un vulcano, che, ricadendo,
gratella. 11. ant. pallino da caccia di grana alquanto grossa.
giunse tanto dolore che, partito me da le genti, in solinga parte andai a
moribondi del misero piramo, all'udir tisbe da lui amata nominar se medesima, che
. adriani, iii-5: lo mosse da prima a riso, appresso a compassione,
utile; che egli è uomo più tosto da poco che altro. -rasciugarsi le lacrime
lacrime: sforzarsi di non piangere, darsi da fare per non manifestare il proprio dolore
manetti, 19: e1 grasso incominciò da capo, et ins no alla fine
le proprie intime sofferenze. bartolomeo da s. c., 311: delle
granello di materia gommosa o resinosa stillante da certe piante. tasso, 8-6-460:
può, due lagri- muccie, accompagnate da due sospiri ladri. firenzuola, 699
6-11: né furono que'baci scompagnati da qualche lagrimuccia, perché in que'tre
lat. are. dacrùma con passaggio da d a / di tipo sabino. per
/ un sospiroso e lagrimabil suono / da l'imo poggio odo. tasso,
. -che è accompagnato da lacrime di pentimento. s. bernardo
lacrimabilissima, nella persona del dotto senatore da filicaia. leopardi, v-459: né
iii-27-182: si ritirò dal teatro italiano e da quel della vita per il lacrimabile successo
compianto (un defunto). buonaccorso da montemagno il giovane, 2-9: vedrete
deh, poni alquanto per mio amor da parte / il regai ostro e i tragici
lat. lacrimubuis, agg. verb. da lacrimare 'spargere lacrime '.
. lagrimabilménte), avv. in modo da suscitare compassione, compianto, deplorazione;
dagli anatomisti propriamente caruncula lacrimale, perché da essa restano espresse le lacrime e tramandate
quali, portati dalla materia lagrimale o da altre cause esterne, coagulano il sangue
in grande sospetto prima ancora di partire da milano. -osso lacrimale: osso
). -sostant. parte dell'occhio da cui escono le lacrime; lacrimatoio.
e gemitante. = deriv. da lacrima; cfr. fr. lachrymal (
; che suscita deplorazione. buonaccorso da montemagno, 1-155: vedrete, non
in paragone d'una beltà lagrimante. da ponte, 87: il padre, entrando
due ragazze, ambedue lagrimanti e vestite da viaggio: - addio -disse,
: - addio -disse, -signor da ponte. rajberti, 2-245: dipingetemi.
tutto solo, di modo che scoperto da un padre di sant'agostino che si scontrò
colore vivo. goldoni, x-184: da questo suo parlar così interroto / dagli
interroto / dagli occhi lacrimanti, / da quel ciglio umiliato, io ben comprendo
3. per estens. dominato abitualmente da una tristezza vaga e indeterminata o da
da una tristezza vaga e indeterminata o da un sentimentalismo morboso; abituato a esprimersi
, quasi democratica, salvo ciò ch'è da salvare: tale in fine sotto i
4-95: i fiumi / non si crear da lagrimanti sassi. camerana, 149:
fiorita di gigli a ghirlande / vegliata da trepidi ceri / lacrimanti nei candelieri.
stette senza alcuna cosa dire, quasi da soperchia tenerezza impedita; poi lagrimando gli
/ a ricordar quel volto, oimé! da cui / non ebbi mai se non
ha. forteguerri, 7-123: s'arma da capo a piede la donzella, /
e cigola. lemene, i-159: ho da mandar a napoli, / dove con
un beneficio senza cura. / e da ogni canto lacriman le mura, /
, che fa poi lagrimare le volte da basso, a ruina de'stucchi, pitture
altri ornamenti. faldella, iii-82: da una macchia vicina al tetto discendeva
per cui pareva che la muraglia lacrimasse da un occhio solo come pofi- femo.
lagrimava nero, coperto, quasi sepolto da un grande ombrello, cinque o
monti, dalla cima de'dirupi, lagrimano da tufi delle spelonche. pascoli, 39
, così è degna d'esser lagrimata da tutti i buoni. di breme,
l'alta / fronte che dio mirò da presso chiusa / entro le palme,
mia bevanda è più lacrimata che versata da quel libero che toglie la libertà dell'arbitrio
quadri sul prezzo delle perle a parigi interrotta da mantacef a costante viso pieno di sfumatura
in allegrezza e 'n gioia. francesco da barberino, ii-230: non si disdice legger
di tormento, / e speranza suspesa da timore. tasso, 4-61: ben quel
indefinite / al flacido baglior ch'estenuato / da fanale a fanale sbadiglia / in una
locuz. lacrimar sangue: sentirsi sopraffatto da un dolore straziante; morire di una
sapessi nella stessa provincia a'dì nostri da grande ecclesiastico essersi data con generosità apostolica
, o qual divo, / 0 da gli amici lagrimato tanto, / ti fa
. -ricordato con mestizia, non disgiunta da dolorosa nostalgia; rimpianto (un fatto
de gli occhi. = deriv. da lacrimatoio. lacrimatóio (letter.
parte inferiore dell'angolo interno dell'occhio da cui escono le lacrime; caruncola lacrimale
nell'angolo interno dell'occhio, perché da esso sono espresse le lagrime. -ant
dalle antiche prefiche per empierle di lagrime da riporsi poi ne'sepolcri de'morti.
gioca con un lacrimatorio escito chi sa da qual sepolcreto. = voce dotta
lat. lacrimatio -5nis, nome d'azione da lacrimare 'piangere '.
, se lieta, o se lagrimevole. da una parte, par ch'ella debbe
inferma italia bramando ch'ella si ricuperasse da quei deliramenti che l'avean gittata nel
furono e da'vescovi del regno e da roma lanciate, intorno alle note contese
sopra la terra, / sovente origin trassero da queste / epoche lacrimevoli e funeste.
che 'l consentire ad una pace proceduta da dimande sì detestabili? gualdo priorato, 3-i-22
di questa. leopardi, iii-1119: da otto giorni [la peste] fa stragi
di virtù sì convenevoli non deriva o da mali abiti contratti co'vizi della gioventù
della gioventù o per catene non disciolte da chi peggio vive che non visse.
. = agg. verb. da lacrimare. lacrimevolménte (letter.
, doloroso, straziante; in modo da manifestare l'intima sofferenza e da suscitare
in modo da manifestare l'intima sofferenza e da suscitare pietà e commiserazione.
.. per la loro disavventura sono da diuturni e spessi tremori lagrimevolmente assalite.
la chiama. = voce coniata da fr. gualterotti con giustapposizione di lacrima
lacrimogene). = deriv. da lacrima col suff. chim. -ite;
o sorella, felice sposa uscendo / da la mia casa che di pianti suona,
rincagnati. = deriv. da lacrimoso. lacrimóso (letter.
. lagrimósó), agg. affetto da lacrimazione; costretto a lacrimare per infiammazione
sangue, caduto. s. caterina da siena, iii-220: invitovi, secondo che
dirotto, sconsolato, struggente. guido da pisa, 1-265: alle quali vane parole
3-106: lagrimosi torrenti, / scioglietevi da i lumi e celebrate / il dì
ciera lacrimosa. sannazaro, iv-117: da quella mesta schiera due ninfe si mossono
una profonda afflizione. -anche: afflitto da una morbosa propensione al pianto.
trasse ove il buon duce estinto / da mesta turba e lagrimosa è cinto. azzolini
te in stato lacrimoso è gionto? benvenuto da imola volgar., ii-177: abbandonato
, cagionato dall'umore malinconico, fomentato da gli studi e dalle sue sventure,
, angoscioso, struggente. guido da pisa, 1-335: li miei compagni,
miei compagni, ch'io menai meco da troia, nel cammino doventarono uccelli e tutta
cantai sì lagrimosi versi / che trasser da crudeli ancor il pianto. ariosto,
al sentimentalismo lagrimoso, si trovò pervasa da una rabbietta fisica che si manifestava con
da lungi, noi ti salutiamo da questo mare
da lungi, noi ti salutiamo da questo mare, da questa valle lagrimosa
, noi ti salutiamo da questo mare, da questa valle lagrimosa sospiriamo, pensando in
ho a sdegno. bellincioni, ii-152: da quella vita lacrimosa e stanca / ti
lagrimoso verno. matraini, 40: ma da me, lassa, un lagrimoso verno
= voce dotta, lat. lacrimósus (da lacrima 'lacrima '). lacrimucciare
giosuè ruggiva. = denom. da lacrimacela, vezzegg. di lacrima'
dotta, lat. mediev. lacualis, da làcus * lago '. lacuna1 (
; è l'ultima lacuna resa indispensabile da vari errori commessi su'princìpi della società
di altre idee che mi avevano dato da principio, e perciò ho conservato le
tanti errori, vagheggiò forse di narrare da sé la propria vita. dessi,
ancora molti progressi e la scienza era interrotta da grandi lagune. rosmini, xxi-271:
libro, come d'inventore d'un orologio da sole, detto plinto o lacunare,
disposte le une vicino alle altre in modo da lasciare fra loro degli spazi vuoti alquanto
lacunare: disintegrazione della sostanza cerebrale prodotta da focolai arteriosclerotici. 4. matem
di weierstrass). = deriv. da lacuna1. lacunàrio, sm.
e lacunata. 2. composto da lacunari; fatto a cassettoni. fr
color che vi s'incube, / da crebri collacrimulanti gumi / le lacunate guancie
strumi. = deriv. da lacuna1. lacunòma, sm.
. emoceloma. = comp. da lacuna [endocellulare] e dal sufi,
= voce dotta, lat. lacunosus (da lacuna 4 cavità '); cfr
schiamazzando. = deriv. da lacustre. lacustre, agg.
. / sì come i liguri avi da le belve / ne le disperse stazion lacustri
come bachi, e una voce lacustre da profeta velato. papini, iv-915:
dotta, lat. scient. lacustris, da làcus 4 lago '; cfr.
famiglia cistacee, con frutice ramosissimo, da cui si ricava il ladano; imbrentina,
tozzetti, ii-475: si raccoglie il làdano da questo cisto e da altre piante,
raccoglie il làdano da questo cisto e da altre piante, specie nel levante, fregando
, umore grasso e viscoso, che trasuda da un frutice detto volgarmente imbrentano o rimbrantano
voglie stanno. 5. bernardino da siena, 349: el lione udì una
perocché 'l marito ricevette un certo diposito da altrui, e poi morì di subito
sarebbesi desto, cessò. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
canti e con stormenti, ladove ciascuno da simili cose si doveria guardare. m
] per mostrare che l'era stata da lui vinta. buonarroti il giovane, i-480
sospetti e molestie; laddove, viaggiando da povero ed alla buona, nessuno si
eliseo, laddove il ramo, iniziato da lui, prese il cognome della moglie,
, sf. marin. ant. barca da carico impiegata sui fiumi della russia.
opere ladicali. = deriv. da iodico, dal lat. mediev. ladicus
, rettor., 193-15: insinuatio è da usare quando la qualitade della causa è
credere all'uditore. = deriv. da ladio. ladinàio, sm
o trifoglio bianco. = deriv. da ladino3.. ladìnico, agg
'alpina. = deriv. da ladino1 (perché sviluppato particolarmente nel trentino
che sono varietà linguistiche arcaiche, legate da stretti rapporti a quelle geograficamente più vicine,
mancante di quella costanza e fierezza che viene da una mente ben composta. tramater [
papilionacee (trifolium repens), caratterizzata da foglie con lungo picciolo con tre foglioline
d'olanda. = deriv. da ladino1, nel signif. di * domestico
la gran bica. s. caterina da siena, 126: non voglio che siano
hai ladore. = deriv. da lad [i] o-, cfr.
e simili. = deriv. da ladro1. ladra2, sf.
16-19 e segg.); da cui il significato di lebbroso e di ladreria
non diventino ladronerie. = deriv. da ladrocchinolo, dimin. di ladro.
specie del rubbare. = deriv. da ladro, col sufi, collettivo e spreg
fatto alla maledetta. = deriv. da ladro. ladraménte, avv.
scritti ladramente, che niun li legge, da qualche buon vecchio in fuori. cantù
intr. (ladréggio). comportarsi da ladro; compiere furti frequenti.
e di ladreggiare. = denom. da ladro, con l'infisso dei verbi iterativi
xix-451: certe ladrerie de'miei fazzoletti da collo fattemi dalla lavandaia. nievo,
di ladrerione. = deriv. da ladro. ladrerìa2, sf.
veter. malattia dei suini, caratterizzata da numerose vescichette che si sviluppano nel tessuto
proprio o tipico dei ladri; compiuto da uno o più ladri (anche con
diversi colpi ladreschi. = deriv. da ladro. làdrico, agg. (
malattia della ladreria. = deriv. da ladreria2]. ladrièllo, sm
ne venissi pensiero di torla. ca'da mosto, i-107: sono povera gente,
machiavelli, i-iii- 893: uomo da esser temuto da qualunque ha stato,
893: uomo da esser temuto da qualunque ha stato,...
un torrente, e riserrato / quinci da i ladri son, quindi dal rio.
. sarpi, viii-297: li ladri da strada... sono eccettuati dal poter
quei sanguinari il cui nome era maledetto da tante spose rimaste vedove, da tanti
era maledetto da tante spose rimaste vedove, da tanti figliuoli rimasti orfani? -aceto
. guadagnoli, 1-ii-68: han forse da... scervellarsi / su bartolo
più grandi ladri che mai corresser paesi da che l'assassino di quinto curzio salutò
dal recipiente una piccola quantità di vino da assaggiare; assaggiatore.
accanto alla fiammella, consumando la candela da una sola parte. arlia,
struggendo più olio, o petrolio, ovvero da una parte la candela. es.
non la maritassino. -buio, notte da ladri: oscurità profonda, impenetrabile.
-cacciare qualcuno come un ladro: allontanarlo da sé in malo modo. -come un
in cagnesco lo spedale. -tempo da ladri: orribile. -vergognarsi come un
mio come un ladro. -vestito da ladro o come un ladro: in modo
ibidem, 330: guardati... da ladri di casa. ibidem, 345:
il maestro,... ero preso da peritanza come il ladracchiolo quando incontra il
non sembra aderire a nulla, dipendere da nulla, è staccata, e potrebbe
, 1-292: temp'è ritrarsi ornai da le meschine / opere ladre, troncando 'l
se si può, due lagrimuccie, accompagnate da due sospiri ladri. dolce, xxv-2-265
quadre d'èrcole adolescente, / e fan da ruba cuori. cardarelli, 916:
, svergognato, fradicio molle, cacciato da casa come un gaglioffo: che ti
cintola. de marchi, i-476: da venti giorni menava una vita ladra,
rivolse di scatto, con uno sguardo da far piangere. -piove, governo ladro
, 520: di partenza non c'era da parlare. per me specialmente che avevo
buon mercato. = deriv. da ladrone-, cfr. tommaseo [s.
ladronata, sf. disus. azione da ladrone; furto, rapina, raggiro
, truffa. = deriv. da ladrone; voce registr. dal tommaseo.
mandato, detti porci. s. bernardino da siena, 11-75: sono le
le tue ladroncellerie? = deriv. da ladroncello. ladroncèllo (ant. ladruncèllo
masuccio, 148: tòlmeti dinanzi, ladroncello da forca, malvagia e pessima génerazion che
assicurò tornare per terra a parigi. mariano da siena, 126: a grandi pericoli
morti di fame e prosapia di ladroncelli da strada, la propria vetustissima, illustrata
strada, la propria vetustissima, illustrata da guerrieri e parentele regie e imperiali.
stato carico, stata messa a fondo da un ladroncello di un corsale. f
al ladroncello del frutto proibito un maiale da latte. -usurpatore. delfico
un ramo senza inciderlo, onde butti da sé senza l'aiuto dell'incisione.
inf., 12-90: tal si partì da cantare alleluia, / che mi commise
rovine di certi monti alte ed aspere che da niun luogo vi si poteva andare.
a eboli,... fui da crudelissimi ladroni assalito. g. p.
maffei, 4-89: ventidue ladroni, soliti da un bosco foltissimo uccidere e spogliare i
. v.]: 'ladrone', differisce da 'assassino '. 'assassino 'propriamente
l'infame lucro dell'assassino non viene da ruberia, ma è condizion del mandato
: te te, brutto ladron, pasto da cani / ben renderà questa bipenne mia
podere o che terra avranno elli, da ch'elli ànno tanto conquiso? deborlli anzi
più nulla: soltanto il suo nome conservato da un apocrifo. la chiesa l'ha
fatta spelonca di ladroni. s. caterina da siena, iv-281: in questa nostra
più grandi, che possono essere sostituite da quattro dame, dette ladroni.
opera di ripezzo. = deriv. da ladroneccio. ladronéccio1 (ant. ladronéggio
dell'alta vai- tellina allora furono invasi da bande... di malviventi d'
non è ladron, il qual debba esser da voi saettato, né io anima fuia
carichi vergognosamente del proprio ladroneccio, seguitati da quei miserabili che l'avevano sofferto.
xii- 245: qualora si prende da autori noti, non si può dubitare
spregiudicato; furtivamente, occultamente. bartolomeo da s. c., 144: uomini
paese. = denom. da ladroneggio, var. ant. di ladroneccio
d. bartoli, 12-3-217: nè da consentirsi agli ebrei la troppo enorme ladroneria
senza scrocchi, senza bricconate da truffatori. bresciani, 6-vi-9: non
di ladroni. = deriv. da ladrone. ladronescaménte, avv.
ladronesca. = deriv. da ladrone. ladronézzo, v.
per cattivarci. = deriv. da ladrone. ladrùncolo (ant.
chi compie furti di poca entità; ladro da strapazzo, giovane ladro, ladroncello.
carducci, ii-13-254: quanto alla borsa da viaggio,... credo che
. = comp. per giustapposizione da là e d [ov] unque (
d'ora in or più læ. matazone da caligano, v-499-48: messer, vendeta
xl... ne la casa da petriuolo la grande, che li spesi laie
feste in onore di artemide ', da adccppioc,, soprannome di alcune divinità (
in cui si introduce l'acqua del mare da sottoporre all'evaporazione. tramater [
unta di butirro e fattaci una veste da dentro di larghe e lunghe fette di
. matterello. = deriv. da lagana. voce registr. dal d.
ciascheduna nocte che lagasse di fuore. strascino da siena, xx-x-407: lagga ancor tu
maniscalco suo... che pigliasse da loro gli patti e lagassegli andare.
. allagare. = deriv. da allagare (con aferesi). voce registr
trentino, che produce un'uva rossa da vino, di colore violaceo e con
senza coda, cioè mancanti di sillaba da principio, di mezzo o nel
= deriv. dallo spagn. lagarto, da un lat. region. lacartus per
di piante dell'america meridionale, stabilito da cavanilles in onore del celebre botanico lagasca
lagata '. = deriv. da lago. laghi, sm.
zuccherino estratto dalla parte apicale della palma da datteri. = voce araba
di vino, avendone tutti mangiato, da ivi a venti dì ne fece trecento.
a eccezione degli illiopsidi), costituita da un'estroflessione del sacculo, che è
dotta, lat. scient. lagoena, da riconnettersi a lagena1. lagenària
molte varietà, e detta comunemente zucca da farina o zucca da vino; 1
detta comunemente zucca da farina o zucca da vino; 1 suoi frutti, grandi
dotta, lat. scient. lagoenaria, da riconnettersi a lagena1. lagènidi
di cetacei della famiglia delfinidi, lunghi da 2 a 3 m, con muso
circa seicento metri di lato, circondato da due reticolati di filo spinato, il più
dei quali è percorso da corrente ad alta tensione. è costituito
corrente ad alta tensione. è costituito da sessanta baracche in legno, che qui si
dal calice campaniforme spartito in sei lacinie, da sei petali che per l'unghia si
per l'unghia si attaccano nel calice, da sei stami esterni più crassi e lunghi
caratterizzato dal calice corollino arcioforme quadrifido, da quattro ghiandole petaliformi attaccate al calice e
quattro ghiandole petaliformi attaccate al calice e da una drupa con un seme. comprende
dotta, lat. scient. lagetta, da lageto, voce spagn.
sopra ciò. = deriv. da aggio (v.), con concrezione
luogo molto in basso o lontano da chi parla; e può essere in funzione
al pantano. batacchi, ii-17: da un'alta torre là si fanno i voli
un foco. carducci, iii-4-44: da l'alpe là giù di verona / guardano
bianche. pascoli, 345: laggiù da una capanna semichiusa / veniva il suono per
-preceduto dalla prep. di indica moto da luogo (e precisamente dal basso)
e si curvano dolcemente, mentre alquanto da lungi le stesse spalliere, brune ne'
sangue. = deriv. da lago. laghigiano, agg.
un lago. = deriv. da lago; voce registr. dal d.
pensare al lago con tutta l'acqua che da tre giorni continui si versa ostinata,
continui si versa ostinata, brutta, fredda da un cielo di fango sopra una terra
laghi scozzesi. = deriv. da lago; cfr. ingl. lakist (
con pietose lagrime fa lagne. felice da massa marittima, 51: le sue parole
invece fra gli ibero-americani c'è tutto da scoprire. 3. per estens.
eo sto partito assai o poco / da voi, lo gioco perdone e la vita
lagna. schiatta pallavillani, xvii-779-16: da che dio lui conciede ore il corso /
chi gli à data lagna. cenne da la chitarra, vi-n-184 (5-1):
per questa lama! ». bianco da siena, 84: e1 qual sì
qual non le dà lagna. felice da massa marittima, 41: ostendi la tua
la noi. = deverb. da lagnare. lagna2, sf.
tuono. = deriv. da lagnate-, cfr. lat. laniamentum,
lagnate-, cfr. lat. laniamentum, da lanidre * dilaniare lagnanza,
ora l'intemperie del cielo, già da gran tempo ai ricolti nociva; ed
; ed anche altri mitigare, come da buon senno, le anzidette lagnanze.
che m'accennate. = deriv. da lagnate. lagnare, intr.
-tu sola mi piaci. piero da siena, 7-4: fratei, di che