hanno in odio il sole, / tempo da travagliare è quanto è 'l giorno;
sole. tasso, 6-i-59: qual da cristallo lampeggiar si vede / raggio ch'
il lume ardente / ch'a me da voi risplende, a voi sen riede
. stuparich, 2-534: era presa da un fervore che le accendeva di febbre i
se vero è che ogni amore acceso da virtù, com'è il mio verso di
il giuoco accende a lussuria. bartolomeo da s. c., 10-3-18: all'
o m'ingegno con asprezza di ritrarlo da questa cosa, che io non ve l'
, 1-81: argomenti d'infinito entusiasmo e da accendere la fantasia e 'l cuore di
intende. imperato, i-20: resta da considerare come il fuoco in detta materia si
. beltramelli, ii-190: avevo tante cose da dirti che mi si accendevano nella mente
cade a disporre queste parole. bartolomeo da s. c., 5-2 3:
s'era di lei, così saviamente era da spegnere per onor di lui il male
le commesse insegne, / è punito da dio, che più s'accende / contra
dalla forma candeo 1 infiammo ', da cui candido e candore). per il
registro del censo '(comp. da ad e censeo), il cui part
) coincideva col part. di accendere: da qui l'estensione a quest'ultimo verbo
. cfr. salvini, v-454: « da una partita accesa, cioè in lat
accesa, cioè in lat. accensa, da accenseo, venne a dirsi accendere una
dirsi accendere una partita, quasi fosse da accendo ». accendévole, agg.
comp. dall'imp. di accendere e da fuoco. accendigàs, sm.
comp. dall'imp. di accendere e da gas. accendiménto, sm
stimolo; animazione, calore. bartolomeo da s. c., 3-9-4: chi
quale [l'uomo adirato], vinto da questo accendimento d'ira, diviene crudele
tabacco forte. = deriv. da accendere, col suffisso strumentale -ino.
comp. dall'imp. di accendere e da sigaro. accenditóio, sm.
conveniente distanza. = deriv. da accendere. accenditóre, agg.
di semplice accennamento, non si conseguirebbe da noi quel fine che da noi si
si conseguirebbe da noi quel fine che da noi si desiderava. segneri, iii-1-105:
quella stessa efficacia, che si conteneva da quelli [sacrifizi], si conteneva
e avendone alcuno segreto accennamento di fuori da lui, due degli ambasciadori...
co'panni accenna e con la man da lunge. salvini, 16-25: che non
in bell'ordine nelle vetrine. un vestito da donna accennava a braccia distese sulla gruccia
ornai s'affronte, / né chi pur da lunge d'assalirlo accenne. targioni tozzetti
dante, conv., iii-iv-12: è da sapere che più ampi sono li termini
o si cautamente s'accenni, e da lungi, che non s'insegni il
permette, v'accennerò soltanto alcuni difettuzzi da me notati nella vostra lingua e nello
con molte forze le due strade che da genova accennano al milanese. baldini,
a sinistra. = deriv. da cenno (v.).
secondando certa opinione antica, accennata similmente da altrui, che il fuoco sia forma
, 1-87: considera finalmente ciò che hai da fare, se ti truovi a sorte
veruno fuggir dal secolo. ch'hai da fare? non ti si può dare
chi oserà negare? = deriv. da accennare. accennatura, sf.
a loro fatta. = deriv. da accennare. accénno, sm. cenno
palazzeschi, 3-176: le signore in toilette da sera, con lo strascico e accenni
. beltramelli, i-345: giungevano, da una stanza vicina, accenni musicali destati
stanza vicina, accenni musicali destati come da una mano che, tutta lieve,
un pianoforte. = deverb. da accennare. accènsa, sf.
generi medesimi. = deverb. da accensare. accensare, tr.
delle gabelle accensate. = deriv. da censo: è voce del linguaggio amministra-
quei diritti. = deriv. da accensare. accensìbile, agg.
sullo strale, e lo strale vibrò da una casa di contro nella notte.
= lat. tardo accensibilis, deriv. da accendere. accensióne, sf.
onde le dicono barbate; alle volte da altri lati, onde le dicono caudate.
in modo da determinare ravviamento delle reazioni, che compongono
(ii sec.), deriv. da accendere. per il n. 6
si va segnando comunemente con accento; da cui si rendono eccettuati, a motivo
il dà verbo, a differenza del da segno dell'ultimo caso, i quali non
il tono conveniente. = deriv. da accento. accentato (part. pass
della scrittura accentata. = deriv. da accentare. accentazióne, sf.
accentuazione). = deriv. da accentare. accentivo, agg.
a commuovere genti. = deriv. da accento (cfr. incentivo).
. il grave è un accento che va da sinistra a destra (');
destra ('); l'acuto va da destra a sinistra (').
, o un lombardo, stabilito qua da anni) e la sua stretta di mano
ma anche con un accento di fermezza da non lasciare dubbi. moravia, ii-126:
e mormorar con moderati argenti / chiusi da giusta arena il mare e i fiumi.
ella piange, i suoi lamenti / rotti da un chiaro suon ch'a lei ne
. accentus (comp. di cantus: da accinère, comp. di canère '
nsieme con altri * (deriv. da canére 1 cantare ').
la popolazione è costituita in gran parte da un accentramento di contadini e pastori.
, accentratosi per la stagione, adopera da sé quanto fa mestiero, senza altro
di decentrare). = deriv. da centro (v.). accentrato
che accentuava l'arco delle sue gambe da cavallerizzo. pratolini, 2-41: le
dotta, lat. mediev. accentuare, da accentus (cfr. fr. accentuer
in dimandando, non sarebbe veramente molto lungi da quel men'servasse. g.
dalla tensione cui il volto era obbligato da un colletto di una tale altezza
o chiusa. = deriv. da accentuare. acceppare, tr.
sul ceppo. = deriv. da ceppo (v.).
di carattere offensivo, tendente ad avviluppare da ogni lato il nemico, tagliandogli ogni
accerchia, che circonda; che incalza da ogni lato. comisso, 21-216
, circondare; cingere intorno. francesco da barberino, 5-10: chi mise in quegli
iv-1-119: appena smontò, fu accerchiato da amiche e da amici che si congratulavano
smontò, fu accerchiato da amiche e da amici che si congratulavano. negri, 2-768
nella lontananza. -figur. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
nostro tabernacolo questi spiriti maligni, quando da ogni parte così accerchiano la nostra mente
io l'accerchiai di lontano e sbucai fuori da un cespuglio davanti a lei.
a lei. = deriv. da cerchiare (v.). accerchiato
. a forma di cerchio; cinto da un cerchio, cerchiato; attorniato.
c. bartoli, 1-383: alle citeme da bere, oltre alle dette cose,
altra su di un canapè, accerchiate da uno stuolo di cortigiani. idem,
turchini, un poco incavati, accerchiati da un solco color di perla. de roberto
. 2. milit. stretto intorno da ogni parte, avviluppato dal nemico.
ore, accerchiati d'ogni parte frattanto da numerosissime soldatesche. abba, 2-60:
di cerchiello. = deriv. da cerchiello (v.).
sacco capace. = deriv. da cercine (v.).
. = voce toscana, deriv. da cera, secondo il significato toscano di
la pelle butterata (dal vaiuolo, da bruciatura). tommaseo [s.
= voce toscana, deriv. da cerro * frangia '.
3-1-42: facendo assistere alla bilancia di giove da una parte tethis, e dall'altra
rimasto solo al mondo, dover farsi da mangiare da sé, non aver nessuno ad
al mondo, dover farsi da mangiare da sé, non aver nessuno ad assisterlo in
converrebbe che l'occhio medico fosse assistito da migliore diotrica e che i suoi microscopi guarniti
cinquecento bechi ed altrettanti pulcinelli, assistiti da una turba innumerevole di beglimbusti. salvini,
assistite, pei lavori più grossolani, da una vecchia serva sorda come una pietra
spiacevole, ammorbare. = deriv. da sito * odore '. assitato (
che uno assito non v'avea in mezzo da quella di ser tinaccio. gelli,
a canto a lui, tramezzata solamente da un semplice assito. monti, 12-582
stanza vicina, non divisa dallo studietto che da un semplice assito aperto in alto,
gadda, 2-30: dentro la sala da ballo, su lo stropicciato assito, la
dall'assito. = deriv. da asse1. assituare, tr. (
sm. figura dei dadi e delle carte da gioco, contrassegnata da un solo segno
e delle carte da gioco, contrassegnata da un solo segno (e corrisponde a
i tre dadi, la cui composizione risulta da 3 numeri eguali, non si può
eguali, non si può produrre se non da una sola scoperta, ovvero tiro di
loro felicità. = deriv. da assocciare. assocciare, tr.
e le capre. = deriv. da soccio (v.).
dell'accademia; pure non parmi voce da condannarsi. leopardi, ii-1114: non può
andò allo studio dove non era ritornato da parecchi giorni, da quando si era
non era ritornato da parecchi giorni, da quando si era associato col suo collega.
vero: pochi giorni innanzi essere egli stato da gabinio e da cepario ad essi associato
innanzi essere egli stato da gabinio e da cepario ad essi associato. beltramelli, i-442
leopardi, iii-459: l'imbroglio è venuto da lui, che avendo incaricato me di
unirsi, partecipare', sono i verbi da adoperare; ma governo e parlamento,
= voce dotta, lat. associare, da socius 'compagno '. associatività
i-73: vi mando un manifesto, da cui vedrete che io faccio qui stampare un
: sono voci ormai comunissime, né da chiamarsi errori. asso dazióne, sf
rispetto all'indipendenza dell'individuo, segregati da ogni moto collettivo d'associazione o di
dall'autorità giudiziaria, dallo stato maggiore e da tutte le associazioni religiose,..
), e ogni sorta di prepotenze da parte di chi è potente. levi,
b. croce, i-2-31: è da rifiutare ogni sorta di teoria meccanica o
meccanica o associazionistica della logica, come sono da rifiutare le stesse dottrine nell'estetica,
. borghini, 1-2-304: non si può da lui cavar fede per assodare questa comune
dee avere tanta paura; ha da vedere tutto, sicuro di non guastarsi,
s'assoda. = deriv. da sodo (v.).
non basta cotali grandezze sien credute da chi le dice, se non sono talmente
allo spirito e nella superiorità acquistata da quella, ossia nel l'
e intellettiva. = deriv. da assoggettare. assoggettare, tr.
. baretti, i-108: io pretenderò da voi due, che v'assoggettiate a
d'oro. = deriv. da soggetto (v.).
pianta). = deriv. da solaio (v.).
intere provincie. = deriv. da assolarex. assolare1, tr.
dato segno. = deriv. da solo (v.).
soleggiato. = deriv. da sole (v.).
disporre a strati. = deriv. da suolo (v.). assolatìo
i solchi. = deriv. da assolcare. assolcatura, sf.
delle acque. = deriv. da assolcare. assoldaménto, sm.
vendetta; consegnagli gente parta; mandagli da assoldare stranieri. tasso, 9-6: ma
5-1-138: que'soldati... egli da sé accomiatò; e gli accomiatati ad
n'andarono. = deriv. da soldo (v.).
. ant. consolidare. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
sm. mus. brano musicale eseguito da un solista (vocale o strumentale).
rimanda assolta. 2. prosciolto da un'accusa giudiziaria, liberato da una
prosciolto da un'accusa giudiziaria, liberato da una pena, da una condanna.
giudiziaria, liberato da una pena, da una condanna. ariosto, sat.
ad avvenire, il cui avvenimento è da ogni necessitade assoluto. ariosto, 34-23
208: non c'è al presente da mandargli altro, che il mio trattato
lume esterno del sole, se ora potesse da lontanissimo luogo esser veduta, non si
: la vera felicità non ha ella da esser ferma e stabile...?
addormentato dovevo essere stanchissimo, così stanco da non poter nulla distinguere dormendo, e
, sf. l'essere assoluto, libero da ogni limite, incondizionato.
anche nell'azione) di libertà illimitata da ogni limite, da ogni restrizione o
di libertà illimitata da ogni limite, da ogni restrizione o condizione. =
(superi, assolutissimo). libero da ogni limite, non determinato da rapporti,
libero da ogni limite, non determinato da rapporti, da relazioni; incondizionato (
ogni limite, non determinato da rapporti, da relazioni; incondizionato (opposto a relativo
così dire inalterabile, assoluta, indipendente da qualunque accidentalità d'illuminazione e condizione d'
: simile comodità non posso io sperare da altri, che da un principe assoluto.
non posso io sperare da altri, che da un principe assoluto. carletti, 172
, i-148: il passaggio della monarchia da feudale ad assoluta vede- vasi come età
indipendente e più onorifico che possa coprirsi da un galantuomo sotto un regime assoluto.
italiano). = deriv. da assolutorio. -superlativo assoluto: grado
eccellenza indipendentemente assoluzione. da qualsiasi rapporto. fra giordano [
benedizione assolutoria. sarpi, i-2-138: da cui di regola è seguito.
= voce dotta, lat. absolùtòrius (da absolvère * staccare, 8.
secondo il nostro avviso, non è da consentire. targioni tozzetti, 5-79: nel
immortale;... diviene indipendente da ogni legame e da ogni dominio;
. diviene indipendente da ogni legame e da ogni dominio; non appartiene più all'artefice
. -dare vassoluzióne: nella confessione, da parte del sacerdote. f
voce dotta, lat. absolùtiò -ónis, da absolvère. assolvènte (part. pass
un uomo luto). dispensare da un obbligo morale (contratto con una
promessa, con un voto); liberare da un impegno. cavalca,
(430): madonna, ornai da ogni promessa fattami io v'assolvo e
lagrime agli occhi; mi si assolveva da ogni obbligo di riparazione. 2
le ricchezze] tutti i piaceri ed assolvono da tutti gl'incommodi, per quanto permette
natura... m'assolve ancora da questo pericolo. s. maffei, 3-4
3-4: or ti chiameresti tu meglio da noi servito... se invece di
delle numerose regole, noi t'assolvessimo da tanta fatica e da tanta noia?
noi t'assolvessimo da tanta fatica e da tanta noia? 3. dir
che tu ti se'molte volte confessato da me, e io t'ho interamente
, il quale volentieri vorrebbe essere assoluto da queste cose, e libero da ogni
assoluto da queste cose, e libero da ogni peccato. guicciardini, ii-335: il
panzini, ii-235: io ho un debito da assolvere con lui. sbarbaro, 4-60
la sua quistione si era solennemente assoluta da santo silvestro. landino, 339:
può dir felice. = deriv. da soma (v.). assomigliaménto
per questa operazione dell'intelletto. bartolomeo da s. c., 2-2-1: egli
, ovvero la mula a lui. paolo da certaldo, 323: dei pensare la
. negri, i-567: cane marino da alcuni, da altri vitello, bue,
i-567: cane marino da alcuni, da altri vitello, bue, lupo, vecchio
simiglianza d'alcun altro. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
che ora si presenta a chi entri da porta tosa. [ediz. 1827 (
tenera età, educata dai genitori o da chi ne fa le veci, alla pianticella
balìa assomiglianti a'nostri priori. zanobi da strala [s. gregorio magno
si confessano di fuori, ma dentro da loro non sentono la virtù di contrizione.
a sé assomiglia il figliuolo, ch'è da lui generato, ma non creato,
. gliere dalla scomunica, o da altre pene stabilite negri, 2-737: son
] materia o ella forma. bartolomeo da s. c., 2-4-7: però
sensi, 1-12: quello re è da lodare, il quale s'assimiglia all'
assimigliò alla plebe di roma. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
che muove il cielo, è mossa da dio prima come cosa amata e desiderata
far le cose bene, sempre ha da metter ogni diligenzia per assimigliarsi al maestro,
assomigliarsi a lui ciò ch'è prodotto da lui, essendo impossibile che tra la cagione
milàre per simulare (deriv. da similis 1 simile '. assomigliato
la somma / sì è, che da principio cominciarono / a ire attorno lettere,
= lat. tardo assummàre (deriv. da summa 'somma '). assommare2
pesce mostruoso. = deriv. da sommo (v.).
gran peccato. = deriv. da sommo (v.). assommato
questa spinta e in questo travagliato cammino da torino a roma. 2.
consiste nella rispondenza delle vocali a partire da quella accentata, senza tener conto delle
950: infiammato d'entusiasmo, agitato come da un estro poetico repentino, trovava le
pregna di distanze. = deriv. da assonare; cfr. fr. assonarne (
sanguinoso / trono. = deriv. da sonno (v.). assonnato
74: in me un albero oscilla / da assonnata riva, / alata aria /
produce assonniménto. = deriv. da assonnire. assonnire, intr.
ero assonnito. = deriv. da sonno (v.). assonnito
tenebre. assonnolentito, agg. preso da grave sonnolenza. tommaseo [
ripotrebbe assopenti farfalle / stormire agli ulivi da un attimo all'altro / destare.
con la particella pronom. essere preso da sopore; addormentarsi di un sonno leggero.
21 (363): i sensi affaticati da tante guerre s'assopirono a poco a
, 1-132: il vento che vien da lontano ti porta un buon sogno se tu
di assopire), agg. preso da sopore, addormentato di un sonno leggero.
sangue, sono abili a lasciarsi penetrare da questo fluido. assorbiménto, sm
un fluido (gas, liquido) da parte di un solido (in cui il
diffonde). -anche cattura di un gas da parte di un liquido. l
in quale misura un gas è assorbito da un liquido. = voce dotta
poco di declività che incontrino, e da sé, a guisa di pendoli, si
mondo regge a sua voglia, abbia da assorbir tutte quelle genti e ridurle al vero
cuoco, 1-28: ci vedemmo inondati da una folla di stranieri, i quali
giovani contadini non erano stati ancora assorbiti da alcuna propaganda dei nuovi partiti. emanuelli
, ricevuto dentro di sé (in modo da essere imbevuto completamente). - anche
. figur. impegnato, occupato interamente (da un'occupazione, da un pensiero,
occupato interamente (da un'occupazione, da un pensiero, da un sentimento)
un'occupazione, da un pensiero, da un sentimento); assorto (nella
ingorde belve. = deriv. da assorbire. assorcotato, agg.
2. acust. mascheramento di un suono da parte di un altro (di intensità
son di versi satolla, / tanti da mane a sera / ne compongon gli augelli
la civetta] ad assordarla a sbeccottarla da tutte le parti. -figur.
: o tancredi, tancredi, o da te stesso / troppo diverso e da i
o da te stesso / troppo diverso e da i principii tuoi, / chi sì
- anche al figur. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
f. d'ambra, 4-54: da quando in qua è assordato?
è assordato? = deriv. da sordo (v.).
, divenuto sordo; intronato, stordito (da un rumore intenso e prolungato).
per alcuni minuti rimasero là prigionieri, chiusi da ogni parte,... assordati
giostra, assordata dal pianino e maggiormente da quei silenzi tragici, improvvisi, di
2. fonet. passaggio di una consonante da sonora a sorda. assordire,
partita, urli, contrasto, invettive da assordire. fracchia, 470:
digioso. = deriv. da sordo (v.); cfr.
sordo, divenuto sordo; stordito (da un rumore prolungato e intenso).
assordito (lasciatemi dir così) assordito da tanti schiamazzi, e da tante strida,
) assordito da tanti schiamazzi, e da tante strida, come potrà donare a
passeraio, un tal baccano indiavolato, da doversi mettere il cotone negli orecchi per non
che se non gliene dava uno proprio da amico non gli avrebbe parlato più.
che fuori. = deriv. da sorella (v.), sul modello
il vasto flegetonte, / a cui da tutto il volto / piovono incendi, e
tutto il volto / piovono incendi, e da la barba scorre / di cocenti ruscelli
terra cadette nel centro; e nacquene da quegli altri [atomi] che sopra le
ecc.). = deriv. da assortire1. assortire1, tr.
gusto colori, forme. andrea da barberino, ii-7: trovarono che non v'
ii-7: trovarono che non v'era da vivere per due mesi, e feciono assortire
sorte. magalotti, 20-153: cavar da un poco d'umido, e quasi da
da un poco d'umido, e quasi da metallo fuso trascerre, assortire, e
merci di ogni genere (in modo da offrire larga scelta al compratore).
al compratore). = deriv. da sorte * specie '; cfr. ant
asortisce le case. = deriv. da sorte (v.).
o modellisti. = deriv. da assortire1. assortitóre2, sm.
i tali. = deriv. da assortire1. assortitura, sf.
. assortimento. = deriv. da assortire1. assòrto (absòrto)
assorto! verga, i-116: stava da lunga pezza assorta, sulla sua alta
ricerca, di indagine). bartolomeo da s. c., 9-6-8: quello
gli umori): purificarlo, liberarlo da sostanze nocive. crescenzi volgar.,
troppo terribili violenta la natura, sebbene da un canto egli assottiglia l'ingegno,
de'tempi che ragioniamo non era assottigliata da verun'arte di scrivere. saccenti,
cure di affanni, dianzi così laborioso da sostenere, come si fosse assottigliato.
la morte e lo scompiglia. francesco da barberino, iii-394: vi dico e prego
scrittura sovra voi non fosse, / da dubitar sarebbe a maraviglia. cavalca,
bisogno che pensi diversi modi e vie da campare; e lo intelletto s'assottiglia
della casa, 2-3-29: s'egli è da riprendere che altrui s'assottigli più di
umano è del tutto incognito, ma ben da profonda e densa caligine adombrato, la
ridicolo, a momenti assottigliato e abbellito da questa sua ripresa di vita, di amore
villani, 5-46: [messer malatesta da rimini], trovandosi assottigliato del danaro
tutta italia. = deriv. da sozzo (v.).
legatura allentata. = deriv. da succa, forma ligure di zucca.
boscaglia è dato scorgere e distinguere cosa da cosa. viani, 19-388: voglio
ogni giorno in tanta quantità che è cosa da stupire come non li ammazzi. 0
della navata. piovene, 2-83: da buona figliola, si era assuefatta a questa
: si è talmente assuefatta al dolore da non avvertirlo più: le resta, costante
tema adsuèdi adsuètus 'avvezzo 'e da facere 1 fare assuefatto (part
c. dati, i-392: da tale esercizio assuefatti gl'ingegni a questa
è altro ch'una assuefazione scompagnata da ragione. guiducci, i-272: la calamita
detta varietà] li faceva passare rapidamente da una cosa all'altra senza aver tempo
il nostro aspetto che troviamo così bello da attribuirlo anche a dio.
solo nei terreni dove è stata coltivata da lungo tempo). = deriv
tempo). = deriv. da sulla (v.). assumènte
ecclesiastici da molte centenara d'anni in qua non hanno
pio secondo, suo zio, e da cui era stato promosso alla dignità del cardinalato
unica figlia, e prima di ricever da lui il titolo di madre, n'aveva
2-95: le vigne lontane avevano assunto da un'ora all'altra quell'aspetto spoglio
un ragionamento; dedurre, ricavare (da un ragionamento, da una prova)
, ricavare (da un ragionamento, da una prova). gaudiosi, iii-457
dante, par., 9-120: da questo cielo, in cui l'ombra
che questo iesù, il quale ora da voi così partito è assunto in cielo,
nubi e con grande maestà). bianco da siena, 73: assunta è maria
, cossi perseverando eterno, come quando da la terra siamo stati assunti al cielo
dotta, lat. eccles. assùmpta, da assumptùs, part. pass, di
quale in sé non ha fermezza per difendersi da quello peccato ch'è a lui apposto
ma d'un altro fatto di fuori da quello prende argomento da difendersi. cicerone volgar
fatto di fuori da quello prende argomento da difendersi. cicerone volgar., 1-314
dotta, lat. assùmptivus (deriv. da assùmptus, part. pass, di
dante, purg., 25-66: perché da lui non vide organo assunto. idem
, gli aveva continuamente dimostrato, era da dubitare di qualche fraude. arici,
altra taccia che d'essersi lasciato ingannare da uno stratagemma. idem, pr. sp
e s. ambrogio), deriv. da assùmptus, part. pass, di
in assuntoria. = deriv. da assuntore. assunzióne (ant. assumpzióne
(53): gli era stato revelato da dio che quello caso gli doveva addivenire
fa il delfino, gionto al capricorno da la parte settentrionale, impadronito di quindeci
dà inizio al rapporto di lavoro subordinato da parte del prestatore d'opera, che
. agostino. = deriv. da assunzione (cfr. panzini, iv-41:
dità se dio non facesse differenza da uno che vive natu ralmente
o che essa è cosa malefica da meritare il bando delle ben gover
, tanto più cercare d'avere seco da spendere. giannotti, 2-1-m: era
ragione. galileo, i-816: notisi da voi, accademici, quali altre sorte
quali altre sorte d'assurdi sien trapassate da quelli i quali troppo ansiosamente vorrebbono che
, in origine 'stonato * (da ab-e surdus). assùrgere,
intorno all'asta della meta così stretto da radere con l'ala inflessa la punta
giorno. 2. arma composta da un lungo bastone che termina in una
con grosse aste in mano. francesco da barberino, i-339: a guardarti dall'
come balestro frange, quando scocca / da troppo tesa la sua corda e l'arco
questi, essendo morto con un'asta da uno che era a cavallo, ch'
siamo assaliti; e un cerchio folto / da tutti i lati ne circonda e stringe
la man che ne spiccava / aste da guerra. carducci, 709: e voi
. -arma in asta: portata da un'asta. cellini, 2-17 (
della filovia. -asta del fucile da caccia: in legno e ferro,
sue inquiline, simboleggiando le mezze lire da incassare. 6. dir.
scabroso coi signori, che c'era da disputarsi all'asta le terre del comune
asta le terre del comune, o da giurare il vero dinanzi al pretore. d'
di perforazione: asta metallica (lunga da tre a nove metri), adoperata nelle
, e di dardi e d'asticciuole da lanciare piene le mani. d'annunzio,
del cavallo, che è lunga braccia trentotto da muro a murò, di più travi
: vi ringrazio... del dono da voi mandatomi di due cani da rete
dono da voi mandatomi di due cani da rete,... ed oltre la
rete, dell'astetta dorata e bella da portare a caccia. = lat.
. astacus * gambero 'e da coltura (v.). astaci
s'astallano. = deriv. da stallo (v.); cfr.
lugubre silenzio di chi niente ha più da domandare e aspetta soltanto che il medico
una donna dai grandi occhi li aiutava da sopra il camion... guardando in
-colera? = deriv. da astante (cfr. astante, n.
di equilibrio astatico. = comp. da a-privat. e statica (v.)
stesso risulti nulla. = comp. da a-privat. e statico (v.)
= voce dotta, comp. da a-privat. e dal gr. oxéap
scrittura). = deriv. da asta (cfr. asta, n.
dotta, lat. abstèmius, comp. da abs * senza 'e da un
comp. da abs * senza 'e da un tema tèmo che è in tèmètum
astieni, astien la vergine / man da la scure e da i lavacri orrendi,
la vergine / man da la scure e da i lavacri orrendi, / e intemerata
tesoro volgar., 7-14: astenetevi da laide parole, ché elle nutriscono follia.
, ché elle nutriscono follia. bartolomeo da s. c., 21-2-2: ci
c., 21-2-2: ci dovemo astenere da ogni cosa che ha apparenza di male
dalla lite e menimerai le peccata. francesco da barberino, 65: ma pur del
l'uomo e la donna doversi astenere da così fatti congiungimenti. sacchetti, ii-153:
fa il cherico e 'l laico se da ogni dilettazione carnale s'astiene e li prossimi
neano dal cibo. s. bernardino da siena, 191: questi detrattori,
, chi molto vale rare volte si astien da laudar se stesso. idem, 394
lo astenere dal male, lo astenersi da offendere. della casa, 552: dee
sbadigliare... che pare che venga da un cotal rincrescimento, e da tedio
venga da un cotal rincrescimento, e da tedio. b. segni, 193:
de'ricci, 362: con astenervi da tutte quelle cose e compagnie che vi possono
che eccesso di occupazion di mente: da che io desidererei che procurasse d'astenersi
sostenere che ella [abbia] posto da banda cotal rispetto, nel parlare anco incidentemente
invidi, e detrattori s'astenghino pur da tal lettura, non sendo scritte per
sarà bene avvertire di astenersi nel vitto da ogni cibo che abbia qualità lubrificativa
faceva capire che aveva un gran segreto da confidarmi e che se ne asteneva per
,... si era astenuta da manifestazioni troppo tenere. silone, 5-111
dal lat. abstinère (deriv. da tenére). astenìa, sf.
dotta, gr. dco&éveioc, comp. da de-privat. e a&évos 1 forza '
sua lati. = deriv. da astendere. astensióne1, sf. l'
egli stesso o la moglie è legato da parentela con le parti o con i
lat. tardo abstentiò -dnis, deriv. da abstinère 'astenersi '.
e retta astensione, perché l'aria da lui penetrata non se li condensa a
spazio. = deriv. da astendere. astensionismo, sm.
). = voce registr. da panzini (iv-41). astensionista,
landino [plinio], 27-5: aster da alcuni è detto bubonio, perché è
= voce dotta, lat. àbstergere (da tergere). astèria, sf
: nel cerchio delle navi sepolte irradiato da asterie, da zoofiti, da aurelie
cerchio delle navi sepolte irradiato da asterie, da zoofiti, da aurelie.
irradiato da asterie, da zoofiti, da aurelie. 2. miner.
, e mandala fuori obliquamente, ora da un luogo, or da un altro
obliquamente, ora da un luogo, or da un altro, come se si movesse
2. breve nota giornalistica, contrassegnata da un asterisco. 3. eccles
, gr. àaxepiofxói;, deriv. da dori) p 4 stella \ asterite
= voce dotta, comp. da a-privat. e sterno (v.)
con un numero vario di braccia (da 5 a 55); la cute è
fondo ventrale dove si trova la bocca (da cui può estroflettersi l'ampio stomaco a
simile a stella ', comp. da dori) p 4 stella 'e -£
dotta, lat. tardo abstersió -ónis, da àbstergere. astersivo, agg.
è perduto. = deriv. da astettare. astettare, tr.
astiandosi l'un l'altro, fu da lei convertito in una ranocchia. de amicis
2. guardare con gelosia. paolo da certaldo, 374: l'avere del povero
né guatato. = deriv. da astio. àstice (àstaco)
, presagio. 5. bernardino da siena, 879: oh, va'in
più o meno allungata (nell'occhio dipende da irregolare curvatura della cornea; si cura
. = voce dotta, comp. da astigm [atism] o e dal gr
il quale è d'oro, e da cui amor procede. 4.
astile2, agg. croce astile: sorretta da un'asta (detta anche croce processionale
in rimembranza di nostro signore. bartolomeo da s. c., 6-2-2: chi
, che non diventi astinente? busone da gubbio, 144: dee essere il cavaliere
non fu uomo astinente né dal vino né da venere. 2. ant. che
era] liberalissimo del suo e astinentissimo da quel d'altri. p. del rosso
. essere astinènte: astenersi. francesco da barberino, i-168: e serai astinente /
1-277: astinente tua bocca / sia da mangiar prima tavola stante. =
, 6-9: l'uomo che s'astiene da volontà carnale, e di quella astinenza
, 'n enfermarìa s'è dato. bartolomeo da s. c., i-3-11:
carne mangiava né bevea vino. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar
pigra, e cozie, e faccia astinènzia da tutte generazioni di pesci e di carne
è quella virtù, la quale ben che da sé non sia grande, molte virtù
sé non sia grande, molte virtù da quella discendono. capellano volgar.,
volto, alle quali un'astinenza, già da gran pezzo abituale, aveva assai più
la metà di quella prudenza, astinenza da ogni piacer giovanile. giusti, ii-280:
dì, ne'quali, non che da altra femina, ma da toccare la propria
, non che da altra femina, ma da toccare la propria tua moglie ti conviene
manzoni, 184: l'astinenza poi da certi cibi in certi giorni, è anch'
= voce dotta, lat. abstinentia (da abstinère 'astenersi ').
dotta, gr. àoxovóuoi (comp. da < £oxu * città 'e da
da < £oxu * città 'e da véjxco * reggo, governo ')
sm. malanimo, rancore che muove da invidia o dispetto; gelosia, livore
miei pareri intorno agl'inglesi derivano tutti da sentimenti istantanei, spassionati d'astio o
per invidia. palazzeschi, 4-237: da ogni parola, attraverso l'astio e l'
ci muore. s. bernardino da siena, 92: la sorella aveva astio
in far vasi ed un disegno / da far astio a polidoro. -dimin
astiosamente, mi convincevo d'essere ignorata da te. = comp. di
mi ricorda / buona, ch'io da te abbia appresa o udita, / omiciattolo
= ant. fr. hastivement, da hastif (fr. mod. hdtif)
) * veloce, frettoloso '(da baste 'fretta '). asto1
o scardaccione). = deriv. da asta. astóre, sm.
e àstrakàn). pelliccia pregiata, fornita da agnelli di razza speciale, neri,
con in testa un tocco d'astrakan, da cui si svolgevano a onde i capelli
astrachan (sulle rive del caspio), da dove si cominciò a importare questo tessuto
la convessità verso l'alto (in modo da sopportare meglio il peso del corpo che
gli mandò degli astragali e una pallottola da trastullarsi, come se fusse un bambino
. idem, iii-2-343: mi resta da votare un'altra / coppa, a contesa
suoi polpastrelli erano lividi e rugosi fin da quando giocavano con gli astragali, ven-
su la linea che caschi a piombo da detto listello. idem, 1-15: l'
sporge in fuori al vivo della colonna da basso. baldinucci, 94: il
: il che mostra assai chiaro come da bel principio fossero piantate in terra, a
; e vi fossero aggiunti di poi da capo e da piede quei pezzuoli di tavola
fossero aggiunti di poi da capo e da piede quei pezzuoli di tavola che abbiam
lo astragalo è una pianta poco alta da terra, le cui frondi e ramuscelli
la 'pianta leguminosa '(deriv. da astragalo *), astragalòide, sm
all'astragalo ', comp. da àoxpdyaxos e dal sufi. -oeisfji;,
àoxpdyaxos e dal sufi. -oeisfji;, da ezsoi; * aspetto ')
, sm. chim. disaccaride estratto da una specie velenosa di astragalo (astragalus
= voce dotta, comp. da astragalo] e dal sufi, chimico
oltreumano, di astrale, un ritmo da cogliere, fuori della casualità disordinata delle
: replica del corpo fisico, costituita da materia più sottile. -mondo astrale:
voce dotta, lat. tardo astralis (da astrum * astro ').
= neologismo dotto, deriv. da astrale. astralizzato, agg. letter
di quella scena. = deriv. da astrale (v.), come part
), con fiori in ombrelle, circondati da brattee bianche o rosate, a raggiera
intellettuale vertude sia bene astratta e assoluta da ogni ombra corporea, la divina bontade
l'anima] a dio renduta e astrattasi da le mondane cose e cogitazioni, vedere
pensiero che astragga l'animo così potentemente da tutte le cose circostanti, come l'
: l'intelletto nostro, astraendo le cose da la materia, e considerando l'essenzia
dividere colla mente e separare una cosa da un'altra. foscolo, ii-2-10:
grammaticali. michelstaedter, 161: da queste singole giuste affermazioni l'idea della
, 1-134: il profumo dell'incenso da cui era invasa la chiesetta mi faceva
cognominato filosofo. = deriv. da astratto. astrattaménte, avv. in
3. ant. con applicazione tanto intensa da escludere ogni altro interesse. caro
sopra quelle grottesche, che studia fin da ora così astrattamente. = comp
logica, che prescinde dal reale e da ogni riferimento concreto. - anche:
= neol. dotto deriv. da astratto. astrattista, sm.
corpo umano. = deriv. da astrattismo. astrattivo, agg.
non era... fatta astrattiva da tanti vocaboli astratti di quanti ora abbondan
paradiso, se non quanto vi vien da cognizione intuitiva, come si accennò da principio
da cognizione intuitiva, come si accennò da principio, e qui da astrattiva.
si accennò da principio, e qui da astrattiva. astratto (part. pass
e dentro nella imaginazione la formi astratta da ogni materia. bruno, 3-690:
la gloria di miei meriti, che da questa medesima prendo argumento della grandezza ed
ed eccellenza di quelli: atteso che da quella verrò a convencere ch'io sono meno
a convencere ch'io sono meno astratta da gli atti della considerazione, e non posso
, 13- 59 (i-349): da meraviglia e da dolcezza astratta / stava
59 (i-349): da meraviglia e da dolcezza astratta / stava la donna innanzi
ant. strano, bizzarro. andrea da barberino, ii-118: ma e'conviensi piegare
astratta: non figurativa, che prescinde da rapporti di rappresentazione della realtà sensibile.
la verità, ma l'anima stomacata da sì fatti discorsi, che niente conchiudevano
« non lo so » uso sinceramente da socrate. leopardi, i-910: le circostanze
con una gran probabilità d'essere abbandonati da chi, in astratto e, per così
esistenza nell'universo del mondo, fuor da quella che gli conferisce la definizione nell'
[i milanesi] di lasciarsi muovere da certe astrazioni de'governi geometrici. e.
ancora di quelli che hanno del tempo da buttar via in queste astrazioni? tommaseo,
, 2-29: ma que'sette milioni da chi eran posseduti? dal banco di napoli
tutti i sensi, una sostanza buona da fiutare, da palpare, da mangiare.
sensi, una sostanza buona da fiutare, da palpare, da mangiare. panzini,
sostanza buona da fiutare, da palpare, da mangiare. panzini, iii-337: quello
follie. silone, 5-287: il male da combattere non è quella triste astrazione che
ii-147: evvi una santa cecilia, che da un coro in cielo d'angeli abbagliata
pochi uomini che pretendono di fare astrazione da ogni interesse, da ogni autorità e
pretendono di fare astrazione da ogni interesse, da ogni autorità e da ogni abitudine,
ogni interesse, da ogni autorità e da ogni abitudine, per trovare il vero.
base a deduzioni successive, sempre però da controllarsi sperimentalmente). serristori, conc
voce dotta, lat. abstractiò -ónis (da abstractus 'astratto ').
astrettiva acredine. = deriv. da astretto. astrétto (part.
sito e di natura muni- tissimo, da nessuna forza né assedio astretto, a'nimici
entro a quel muro, / che da l'armi latine è intorno astretto,
l'alte mura, / astretto è qui da novo incanto e strano, / non
. 2. figur. legato (da vincoli morali); tenuto (all'
o disciplinare); obbligato. bartolomeo da s. c., 2-5-3: non
giudicato che in virtù della legge, da giudici istituiti anch'essi dalla legge, e
. 3. costretto, forzato (da circostanze esteriori 0 anche da un impulso
forzato (da circostanze esteriori 0 anche da un impulso interno irresistibile). ariosto
, 2-15: quel se ne va, da la scrittura astretto, / dove i
, 4-59: laonde eravate astrettissimo / da gran bisogno, per poter rispondere /
iii- 199: filli a cader da picciol sasso astretta, / che duro
: quando io mi pensava di aver da vivere comodamente, mi trovai a sedere
/ anch'ei le porte a spalancar da quelli / che non voglion morir. cattaneo
alla grande opera delle gemme astrifere altrove da me rammentata, il dottissimo e gentilissimo
* astro 'e dal suff. -fer da fero 'io porto ').
graduata; il colore delle piume varia da una specie all'altra. vivono nelle
suo volere occulto, e che le scuse da lui porte, non da pietà che
le scuse da lui porte, non da pietà che di suo padre avesse, ma
, 3-22: ma per i medicamenti da applicarsi per di fuori,, a rossa
letter. costringere. francesco da barberino, i-141: onde neente o poco
di pazzia, cagionati in gran parte da mala informazione del clementissimo signor duca di
ferrara, per la quale fui quasi astretto da la necessità a commetterli, fui imprigionato
certamente, come se ci fossero astretti da una legge. -costringere con mezzi
astringimento delle leggi. = deriv. da astringere. àstrio (àstrios),
imaginato il composto di questa terra circondato da tante sfere, de quali altre contegnano
le chiamerò astri medicei? nella speranza che da questo nome verrà a questi astri tanto
la terra cadette nel centro; e nacquene da quegli altri [atomi] che sopra
ottenere dal commercio con gli astri, da lor vantato, quella credulità. p.
, / lontano il tuo pensiero è da se stesso. nievo, 121: certo
: la voce del volere veniva soverchiata da quella degli istinti; la conscienza, come
= voce scient., comp. da astro e chimica (v.).
= voce scient., comp. da astro e -cita (dal gr. xoxo
, sm. medie. glioma costituito da astrociti. = voce scient.,
= voce scient., comp. da astrocit [a] e dal sufi,
« = voce dotta, comp. da astro e dinamica (v.).
che non presentavano il consueto schema costituito da strofe e antistrofe. =
= voce dotta, comp. da a privat. e strofico (v.
= voce dotta, comp. da astro e dal gr. cptxog 1 amico
= voce scient., comp. da astro e fisica (v.).
= voce scient., comp. da astro e fotografia (v.).
= voce dotta, comp. da astro e fotometria (v.).
= voce scient., comp. da astro e fotometro (v.).
= voce scient., comp. da astro e dal gr. ypa degli astri. = deriv. da astrografìa. astrògrafo, sm. = voce scient., comp. da astro e dal tema del gr. o di sugo di limone, si muovono da se stesse. = voce dotta, ), dal gr. àoxpotxtjc, da àcrr / jp 'astra fossile '; comune [astrolabio piano) era costituito da un disco metallico (del diametro di : un astrolabio che forse era caduto da una fra le innumerevoli terrazze speculative. àcrxpo- x<£3ov e àaxpox<43iov: comp. da ócoxpov 'stella'e dal tema di àafipdcveiv dei corpi e fenomeni celesti (praticato da assiri e babilonesi, egizi, indiani = voce dotta, comp. da astro e dal gr. xffloi; * ). esercitare l'astrologia. zenone da pistoia, 1-42: eudosso e posidonio, astrolagando. = deriv. da astrologo. astrologaste, sm. . astrologaste, sm. astrologo da poco. allegri, 74: futuri avvenimenti delle cose, essendo differente da quella specie d'astrologia superstiziosa da'matematici necessitare, è della chiesa, e da tutti concessa. segneri, iv-86: pittagora m'avesse potuto mostrare astrologia, arte da solennissimi ingegni, e non da menti occupate arte da solennissimi ingegni, e non da menti occupate dal suo furore? leone mediante questo effetto non meno astrologicaménte che da poeta, come il sole si trovava questa sentenza, viene assai più condannata da quei che meglio intendeno. b. croce
= voce dotta, lat. astrologicus (da astrologia). astròlogo1 (ant.
scienza. sacchetti, ii-175: è da sapere che secondo gli astrologhi la luna
astrologo ordinò che in un punto dato da lui il popolo gli assaltasse; in modo
poco che il mio pensare non era da cattivo astrologo. giusti, iii-272: io
. = voce scient. comp. da astro e -metria (dal gr. péxpov
. = voce scient. comp. da astro e metro (gr. péxpov
= neol. scient. comp. da astro e dal lat. nauta * navigante
= neol. scient., comp. da astro e nautica (v.).
= voce dotta, comp. da astro e nautico (v.).
= neol. scient., comp. da astro e nave (v.).
., non testimoniato altrove, comp. da astronomico') e metrico (v.
gr. àoxpo- vouioi (comp. da tfoxpov * astro 'e dal tema di
nelle statistiche governative: cifre astronomiche, da incutere una specie di terrore mentale.
per far questa investigazione bisogna pigliare da i più periti astronomi le grandezze de i
pianeti si rivolgono. idem, 406: da astronomi eccellenti sono state osservate molte comete
secoli bisognarono a quella nebulosa per crescere da atomo a stella? ve lo dicano gli
nome del genere astropecten (comp. da astro e dal lat. pecten '
= voce scient., comp. da astro e sfera (v.).
= voce scient. comp. da astro e spettrografia (v.).
= voce scient., comp. da astro e spettrografo (v.).
= voce scient., comp. da astro e spettroscopia (v.).
= voce scient., comp. da astro e spettroscopio (v.).
e goffa. = deriv. da astruso. astrusaménte, avv.
gente di città. = deriv. da astruso. astrusità, sf. l'
. (superi, astrusissimo). arduo da comprendere, complicato, oscuro, incomprensibile
. redi, 16-ix-308: non aspetti da me, che io voglia farle..
al volgo astrusi, / ed intesi da noi soli ambidue. guglielmini, i-615:
12-10-189: niuna di queste gratuite ipotesi da per sé è bastante a sciogliere adeguatamente
critica è una cosa data a noi da minerva perché ci faccia lume, di
di abstrudere * riporre, mettere da parte '), forse attraverso l'ant
strumenti di precisione e musicali, arnesi da toeletta, sigarette). è generalmente
un bambino. beltramelli, i-353: trasse da un astuccio dorato una sigaretta l'accese
la statuina di piombo di sant'antonio da padova. palazzeschi, 3-258: aperta
= provenz. estug', deverb. da estujar (da un lat. volgar.
. estug', deverb. da estujar (da un lat. volgar. studiare *
preneolitica di cacciatori e pescatori, attestata da materiali rinvenuti in grotte delle asturie.
quello medesimo disidèro che aveva egli. zanobi da sfrata [s. gregorio magno
quale forma di governo non diffidavano potere da per loro conservare uniti, con i
o che l'aigua seccassi. = da un lat. volgar. * extutàre *
'), comp. di tutàre (da tutus * sicuro ').
loro astutezza. = deriv. da astuto. astuto, agg.
raggiungimento di uno scopo (non rifuggendo da quelli immorali e illeciti quando essi appaiano
raguarda la più debile parte. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
. nievo, 87: adoperò sempre da astuto nei mezzi; ma da forte nella
sempre da astuto nei mezzi; ma da forte nella perseveranza. d'annunzio,
astuta amnesia, afono sonno, / da echi remoti inviperiva pace / solo accordando
con lo stesso significato di urbane (da urbs 'città '): * garbatamente
commendarmi la mia benivolenzia acquistare. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
la rete, ci fa le fila da tirarla; si nasconde in secreto dove
piano. pavese, i-201: non è da ieri che mi sono accorto come a
de l'alme oprar bisogna, / da lo dio de l'astuzie e de le
, iii-133: la politica regia era da troppi secoli abituata a vincere colla sola
= lat. astutia (deriv. da astutus: cfr. astuto). cfr
i-37: « astutia e urbanitas sono derivate da due nomi diversi del medesimo senso,
= neol. scient., comp. da a-privat. e tabag [ismo];
santolina marittima (athanasia mariti-ma): da cui gli antichi traevano un preparato medicinale.
fu l'ideale di vari filosofi greci, da democrito agli stoici e agli epicurei)
derapala 4 imperturbabilità '(comp. da à-privat. e rapdaacù 4 turbo, perturbo
passioni, è un mito che nasce da una fantastica rappresentazione del filosofo messo al
loro cause. guittone, ii-254: da me parte la vita a gran dolore,
a gran dolore, / se per tempo da voi non sono atato. idem,
mi desti, a'tar mi dèi da lei. m. villani, 3-22:
così nascoso come facea, non essendo da alcuna speranza atato. paolo da certaldo
essendo da alcuna speranza atato. paolo da certaldo, 249: s'ài malati in
per sempre oramai preso; / amor, da te io non mi posso atare.
non posso atarmi. = deriv. da aitare (v.).
àra!; [a (comp. da de-privat. 4 senza 'e ¦
concerne l'atassia; che è affetto da atassia. -andatura atàssica: di chi
. atadd, dall'arabo at-tabùt 4 cassa da morto '. atàvico, agg
. m. -ci). che discende da remoti antenati, di lontanissima eredità;
che ha remotissima ascendenza; che proviene da atavismo. d'annunzio, iv-1-51p
lo poteva soffrire. doveva essere cagionato da una causa atavica, come il rosso
genitori o avi diretti, ma discendono da condizioni remote nel tempo (proprie,
gozzano, 232: fedeltà ribadita ormai da un atavismo due volte secolare.
secolare. = deriv. da atavico. atavìstico, agg. (
ateaménte, avv. letter. da ateo. imbriani, 2-56:
tedeschi]... invocano è formato da loro stessi, dalla loro volontà,
superficiale e candido. = deriv. da ateo. ateista, sm. e
, tutto il vivere e l'operare da ateisti, sol ne ricusano il titolo
caos finale e assoluto che venne immaginato da certi filosofi ateisti. b. croce
= voce scient., comp. da a-privat. e teleologia (v.)
dotta, gr. dcxéxeia, deriv. da dcxex-fo * esente da imposte '(
, deriv. da dcxex-fo * esente da imposte '(comp. da de- privat
esente da imposte '(comp. da de- privat. e xéxo? 'imposta
hanno finalità apparente. = deriv. da atelia1. atellana, sf.
romani adottarono dalla cultura osca: caratterizzata da una comicità grossolana e sboccata e dalla
, lat. (fabula) atellana, da atelia (città osca della campania,
= voce dotta, comp. da a-privat. e tematico (v.)
barilli, 2-270: ci son degli atenei da queste parti che hanno quattro secoli di
: scuola di poesie e retorica istituita da adriano, dal gr. * a&f)
1-15: quando uscì di collegio si vestì da prete, e studiò teologia, ma
dal gr. &&eoc (comp. da de-privat. 'senza', e 0eó <;
ella intese ateologico, aconfessionale, astenentesi da ogni partecipazione all'attività delle chiese.
= voce dotta, comp. da a-privat. e teologico (v.)
macinata sottilmente, et è una vivanda da sorbire, come un sugolo, commoda
cultura preistorica, che prende il nome da bir- el-ater, località presso costantina,
. insetti dell'ordine ditteri, caratterizzati da antenne di tre articoli con arista dorsale
dal gr. à&rjpcona -axos, deriv. da dc0-7) pa * poltiglia '.
delle arterie. = deriv. da ateroma. ateromàsico, agg. (
= voce scient., comp. da atero [ma] e sclerosi (v
gr. dc&éxy) ot <; (da &frsxo <; * fuori posto ')
perché ritenuto spurio. = deriv. da atetesi. a te rizzato (part
. malattia del sistema extrapiramidale, caratterizzata da movimenti involontari degli arti, della faccia
dotta, gr. àxipia (comp. da < £- privat. e xt (ri
* viltà, inerzia '(comp. da de- privat. e &op. ó
= voce scient., comp. da a-privat. e tipo (v.)
= voce dotta, comp. da a-privat. e tipico (v.)
inventare itinerari strani, mi pareva quando da ragazzi si fanno gran viaggi sulle carte
funzione di sostegno architettonico (a distinguerla da « cariàtide », che è figura
a designare la raccolta di carte geografiche da gerardo mercatore (gherard kràmer),
teti ad achille che gli dei eran iti da olimpo a banchettare in atlante. sicché
: la maggiore raccolta autografa di leonardo da vinci. atlàntico2, agg. (
. atlanticus, gr. * axxavxtxó£ (da " axxa? -avxoc * atlante '
della ginnastica, che sa trar partito da ognuno de'suoi membri, e si
di atleta. comisso, 12-223: aveva da poco passati i vent'anni, una
dc&xt'lxvjt; * lottatore '(da dc&xéco 'lotto, gareggio ');
che ha corporatura e forza e aspetto da atleta; relativo all'atletica.
il globo terrestre; aria (condizionata da speciali fattori). d
bassa terra. muratori, 3-56: da quasi tutti i corpi anche duri, e
duri, e molto più animali, da i vegetali, da i minerali, ecc
più animali, da i vegetali, da i minerali, ecc., escono continui
sforzo ch'egli faceva come per uscire da un'atmosfera che l'involgesse e per
che l'involgesse e per comunicar più da vicino con me. bontempelli, 8-58
. soffici, ii-195: quell'atmosfera da commedia già un po'tragica in cui più
c'intrattenemmo alquanto a chiacchierare di cose da nulla; in realtà per crear l'
aria che avvolge le persone e gli oggetti da ritrarre e ne modifica aspetti e valori
quando le anguille si sposano, e da quante atmosfere devono essere negli abissi schiacciate
sovrapporsi col tempo dei gusci calcarei abbandonati da colonie di polipi madreporici), a
vedonsi alla spera del sole, quando entra da una finestra, e che si congiugnevano
: l'arida, a fatto disciolta da l'acqua, non è altro che vaghi
un peso di milioni di libbre sostenuto da canapi grossissimi, cedere, e finalmente lasciarsi
, giorno, 1-777: sparsa / pria da provvida man la bianca polve / in
della materia, l'atomo è formato da un nucleo pesante, costituito di un
chimici. ojctti, 115: solo da vecchi si sente l'unità della vita,
dal gr. écrop-ot; (comp. da à- privat. e ré uveo *
dodecafonica. = neol. dotto: da a-privat. e tonale (v.)
). = neol. dotto: da a-privat. e tonalità (v.)
, la fiacchezza delle provincie pontificie riconquistate da un pugno di sgherri fra l'indifferenza di
= voce dotta, comp. da a-privat. e tono (v.)
-ci). medie. affetto da atonia. àtono, agg.
. 2. medie. affetto da atonia, da rilassatezza. 3.
2. medie. affetto da atonia, da rilassatezza. 3. privo d'espressione
il gr. &xovos (comp. da à- privat. e xetvw 'tendo,
asma bronchiale e di orticaria) trasmissibile da un individuo all'altro mediante inoculazione di
le sue bisogne. = deriv. da atorio. atòrio (atòro),
= voce dotta, comp. da a-privat. e tossico (v.)
colore nero (alterata nel suo colore naturale da cause morbose, a cui si accompagna
me- lancolico è chiamato atrabile, e da questa atrabile nell'ultimo grado riscaldata ne
= voce dotta, comp. da atro e bile, dal lat. atra
agg. proprio di chi è affetto da atrabile. -del carattere: malinconico,
intenzione ed ostile, e pigliano occasione da tutto di entrare in lizza con chicchessia.
italiana / una e indivisibile, / da sentirmene sciupare / per un tuffo atrabiliare /
tintura atramentaria. = deriv. da atramento. atraménto, sm.
= voce dotta, lat. atramentum (da ater * scuro ').
può innaffiare... puossi seminare da sé in sue porche, e insieme con
con altre erbe, e sempre è da tagliare con ferro, imperocché pullular non
è salvatico e domestico. è biasimato da pitagora, come se facesse altrui diventar
. condizione morbosa pro dotta da denutrizione. panzini, ii-618:
dotta, lat. atriensis, deriv. da atrium 'atrio '. àtrio
la parte dell'edificio (costituita spesso da un porticato) che è compresa fra
e su le fresche pelli / degli uccisi da lor pingui giovenchi / sedeano..
30-127: attraversiamo un piccolo cortile, da cui un uomo e una donna, che
due archetti disuguali di luce, sorretti da pilastri di pietra, potevano dare l'idea
dell'atrio di una reggia per giuochi da ragazzi. slataper, 1-18: la
inferiore) che portano sangue venoso ricevuto da tutto il corpo. 3. archeol
della casa greca e romana, caratterizzato da un'apertura nel tetto (compilivium)
e co'capegli / stracciati ed irti, da la mischia uscio. alfieri, 59
. parini, xviii-280: l'ozio da i campi e l'atra inopia caccia.
crudele, spietato; straziante. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
atroce sforzo d'esprimere frutti così ricchi da membra così magre. panzini, ii-447:
, 4-intr. (376): adunque da cotanti e da così fatti soffiamenti,
376): adunque da cotanti e da così fatti soffiamenti, da così atroci denti
cotanti e da così fatti soffiamenti, da così atroci denti, da così aguti
fatti soffiamenti, da così atroci denti, da così aguti,... sono
voce dotta, lat. atróx -ócis (da ater 'nero': 'd'aspetto nero '
fosse tempo al fine di lasciar da parte certe civetterie che...
mere l'atrocità delle colpe da lui punite. d'azeglio, 1-410:
papini, 30-68: non pioveva da tre o quattro settimane e il
dal gr. àxpocpfa, comp. da < £- privat. e dal tema di
. -ci). medie. affetto da atrofìa. a. cocchi,
. -al rifl.: venir colpito da atrofìa. 2. figur.
sorprenderle lontane dal lavoro, fuori da quella stanza che le aveva atrofizzate
sono tanto compiaciuto in solitudine, da atrofizzare ogni mio senso di umana rela
tenerezza.. = deriv. da atrofia. atrofizzato (part.
, agg. medie. colpito da atrofia. palazzeschi, 4-94:
. atrofia della pelle (caratterizzata da tante chiazze). = voce
= voce scient., comp. da atrofia e dal gr. séppia -aro?
= voce scient., deriv. da atropo, una delle tre parche:
della belladonna (v. atropa) e da altri vegetali; esercita un'azione paralizzante
che rosseggia. = deriv. da atropa. atro pini co,
ad atropina. = deriv. da atropina. àtropo1 (ant.
può tornare indietro '(comp. da a- privat. e rpénco volgo ')
edifica alti cumuli con foglie triturate, da cui si genera un fungo che alimenta
attabile e compiacevole. = deriv. da aitare. attaccàbile, agg. che
. dall'imp. di attaccare e da bottone (v.). attaccabrighe
comp. dall'imp. di attaccare e da briga (v.).
verità, erano tanto fini, da passar dalla cruna di un ago
= voce dial. toscana, deriv. da attaccare. attaccalite { attaccaliti)
comp. dall'imp. di attaccare e da lite (v.).
comp. dall'imp. di attaccare e da manica (v.).
base fondamentale di tutte le piante, poiché da queste dipende l'anticipato e valido attaccamento
conc., ii-119: con armi sì da fuoco che da punta misero freno agli
ii-119: con armi sì da fuoco che da punta misero freno agli attaccanti.
legno, e porvi innanzi il ferraiolo da inverno ». -l'« uomo di legno
con appesi dei pantaloni, dei berretti da ciclista, alcune vestaglie. = comp
imp. di attaccare * appendere 'e da panni (v.).
la fune, con che egli era ammagliato da un canto, l'attaccai a
perché un ingegno produca e fabbrichi da se medesimo, vuoici la memoria
la forbì colla lingua, che campò da morte. magalotti, 20-62: è
. magalotti, 20-62: è stato da taluno considerato essere i denti della vipera
vuoi far per la gola attaccare / da questo carlo figliuol di pipino. pulci 27-
: quando il marchese fu dapprima attaccato da que'tanti mali che final
, iii- 281: sono allettato da quindici giorni per un fiero catarro,
5. assicurare al veicolo le bestie da tiro. - anche assol.:
la piena. collodi, 60: -su da bravo,... -disse la
, se l'inghilterra ha tanti paesi da difendere, oltre ai tanti che ha da
da difendere, oltre ai tanti che ha da attaccare. botta, 4-554: questo
mente e con violenza, ma usa da prima una piacevole esortazioncella. magalotti
lunghi, nei quali talvolta c'era da imparare: egli strillava, io ridevo
cerca sempre d'attaccar discorso, magari da una stanza all'altra. tozzi, ii-322
insieme. / altrimenti, uno parla da solo. è per questo che a volte
funi che per questo s'erano attraversate da poppa a prora. baretti, ii-226:
di tenersi alle difese. s. bernardino da siena, 63: a quello
non aveva a che attaccarsi per ispiegarlo da sé. 13. rifl.
: la castagna è coperta, anzi armata da sopravesta di pelle spinosa, vestita di
. ariosto, 36-51: poi che da bradamante si distacca, / corre alla spada
idem, 63-14 (v-162): da l'altra parte aquilante ed orrilo, /
qui è che molti ulivi, cavati da questa sorta di vivai, si perdono affatto
lite, litigare. trattenuta da un fiato di vento tremante e leggero come
, i-323: ed era un uom da sciarre e da fazione, / e sempre
ed era un uom da sciarre e da fazione, / e sempre seco avea dieci
preso moglie e, come si dice da noi, ha attaccato il cappello al chiodo
: rinunciare a un progetto, desistere da un proposito. giusti, i-108:
attacca. = deriv. da staccare (v.), con cambio
0. rucellai, 2-2-4-293: costoro benché da principio paia ch'e'si peritino,
] ogni studio in mortificare se stessi da qualunque desiderio di terra; e pertanto
la parete, e potevamo essere uditi da chi avesse origliato a la porta. verga
attaccato a un busto mingherlino, sorretto da due lunghi trampoli. di giacomo,
il suo ritornello, chiaro e vivace, da una gabbia che rimane, anche la
carro, alla carrozza (un animale da tiro). salvini, 30-2-249:
, 7-619: un carretto, comunemente da portarsi a mano, ma questa volta ti
ma questa volta ti rato da un cavallo, attaccato con finimenti alla meglio
al quale era attaccato un cavallino giovane da corsa. sbarbaro, 4-20: attaccata
. 3. figur. legato da affetto, affezionato, unito da un
legato da affetto, affezionato, unito da un sentimento intenso, vivo. segneri
collodi, 204: mi trovai attaccato da una tal convulsione di riso, che
questi passaggi adunque, che si fanno da muscolo a muscolo, e da membra
fanno da muscolo a muscolo, e da membra a membra, son quelli che i
sciolto. magalotti, 9-1-210: fu da boudet tagliata la coscia a un cane
dell'attacchino. = formato da attaccare, sul modello di becchino, spazzino
se stesse. 2. servizio da tiro formato da carrozza e cavalli.
2. servizio da tiro formato da carrozza e cavalli. -attacco a quattro
quel leggiadro attacco guidato con tanta libertà da una ragazzina di dieci anni. viani,
perché questa infezione si diradichi in tutto da voi, e non le si lasci attacco
, e non le si lasci attacco niuno da poter germogliare, ve ne voglio levare
403: adunque non ci resta attacco da poter dire che alcuno de i corpi
su roma contro l'eventualità di un attacco da parte di un esercito governativo. soffici
le arti, le armi... da assalire i tali altri, a questi
tali altri, a questi le armi da difendersi, tistinto di preveder l'attacco.
stimolanti... vor- rannosi porre da un lato tosto che altri ne avrà ritratto
1-116: è stato preso due volte da attacchi che parevano di apoplessia; sonnolenza
non erano infrequenti ed ella usciva prostrata da simili prove di resistenza. comisso, 12-106
5-227: mentre si svestiva, fu preso da un attacco di tosse stizzosa. improvvisamente
d'un attacco isterico, altri dominata da qualche droga. cassola, 2-272:
strumenti con cui si legano i bovini da lavoro all'aratro o ad altre macchine
costituenti di una lega, in modo da poterli osservare al microscopio. 11.
telefonico sulla linea. = deverb. da attaccare. attacconare, tr. (
vocuzzi. = deriv. da taccone (v.).
anni in questo. s. bernardino da siena, 827: e la vigna del
abituale goffaggine. = deriv. da taglio (v.). attalché
lèntano. = deriv. da talento (v.).
la quale l'anima nostra prese da l'autore del tutto, e in sé
abili a soddisfare la divina giustizia da se medesimi, se non adeguatamente,
carni co'rasoi d'addosso. simone da cascia, 1-30: la letizia delle cose
, sono strazi e morti... da ordinarle e da eseguirle solo uomini in
morti... da ordinarle e da eseguirle solo uomini in nulla dissimili dalle
demoni l'attanagliavano. = deriv. da tanaglie, tenaglie (v.).
deledda, ii-694: si sentì offesa da questo silenzio, attanagliata da un morso
sentì offesa da questo silenzio, attanagliata da un morso di gelosia. pavese, i-13
fra giordano [crusca]: voleano levarlo da quel suo grande attapinaménto.
grande attapinaménto. = deriv. da attapinare. attapinare, rifl.
non vivere. 2. darsi da fare, affannarsi, arrabattarsi. tommaseo
la famiglia. = deriv. da tapino (v.).
disus. morso dalla tarantola, colpito da epilessia. castiglione, 92: si
affatica a ballare. = deriv. da taranta 'tarantola '(nei dialetti meridionali
saltare. = deriv. da tarantola (v.).
fra gli ultimi pini superstiti; ma da quella sera che vedemmo per l'argine passare
e il francese, ecc. da che cosa deriva? da aptus. e
. da che cosa deriva? da aptus. e questo che cosa crediamo
in mano. = deriv. da tasente, forma dialettale per tacente.
rider né giucare non mi lassa. paganino da serezano, v-100-42: elio penando atassa
di là dalle guance certi capelli che da parecchi giorni innanzi non erano stati attastati
parecchi giorni innanzi non erano stati attastati da pettine, incominciò a gridare. idem,
né gioco. = deriv. da tapino (con la viariante taupino).
a parlare. = deriv. da tavola (v.). attèa
àxxéa 'sambuco * (deriv. da dxxù 'spiaggia ': * pianta delle
piazza le acacie che c'erano state piantate da poco, si accestivano, mettevano le
tosto liberate che elle le piante sieno da sì importuni nemici, arditamente vanno all'
perturbare, né attediare. s. caterina da siena, 2-4-197: così è di
di suo parlare. s. caterina da siena, iii-185: ella [la pazienza
tardo attaediàre (paolo diacono), da taedium * tedio '. attediato (
di attediare), agg. preso da tedio, pieno di tedio, di noia
una tristezza non più illusa forse neppur da un'ultima speranza nell'evento impreveduto?
latini insino agli atteggiamenti e gesti non da uomo. d. battoli, 17-1-81:
e mi sembrò quasi di vederlo sospeso da terra in un atteggiamento mirabile d'ispirazione
mobili, che hanno atteggiamenti e movimenti da gigante. panzini, ii-312: un
. caro, 8-437: i vecchi da l'un coro / le prodezze cantavano
lode / del grande alcide; i giovani da l'altro / n'atteggiavano i fatti
e chiamansi figure. = deriv. da aito (v.).
660: e guardo i rami / atteggiati da scheletro / nel grigio umido e denso
era a suo posto atteggiato e vestito da re. -figur. gobetti,
corsi regge. = deriv. da atteggiare. attelare, tr. (
attelavano, sprolungandosi col fianco d'orza da ponente a greco, venticinque navi tra vascelli
distendere per il lungo * (deriv. da prótèlum), con scambio di pref
tempo: / così foss'ei, da che pur esser dèe! / ché più
conforto alcun lasciata hai quella, / da cui pur lunge ornai troppo m'attempo
prima opportunità. = deriv. da tempo (v.).
. - anche sost. francesco da barberino, 372: se va a confessione
datasi allo spirito, il detto conticino [da ghiag- giuolo] pubblicamente si tenea in
molto attempata. s. bernardino da siena, 1090: così vo'dire a
struzzo, e la faccia rossa rossa da avvinazzato. baldini, 4-40: tale
. temperanza, moderazione. bartolomeo da s. c., 7-2-7: segno
e vivere. = deriv. da attemperare. attemperante (part. pres
ella discuopre finzione e ipocrisia. bartolomeo da s. c., *] -3-1
. ci amministra e dà diletti brievi e da penter- sene, e tornano a tormento
fra giordano [crusca]: vedendo da lontano lo attendamento di quello esercito.
poco era militare quell'attendamento, non da notturne sentinelle guardato. pascoli, 387
cielo. montale, 2-15: carte / da giuoco alzate a due per volta come
. ant. attesa. ruggerone da palermo, v-109-10: chi vole compiere
mi pare che sia valimento, / da c'omo vene tosto a compimento.
a compimento. = deriv. da attendere. attendare, intr.
i gineprai. = deriv. da tenda (v.). attendato
, e stettonvi tre dì attendati. busone da gubbio, 117: il maliscalco e
/ dell'attendate schiere, / che da lungi rimiri, è tiridate. barilli,
, 7-1-201: amano esser poco sollecitati da quelli che attendono l'aura della lor grazia
, non sono li spiriti loro turbati da passioni interne. salvini, 16-327:
tanto v'ama, / poi sol da voi lo suo soccorso attende. idem,
(93): senza riprensione attender da voi, intendo di raccontar brievemente. idem
, fra tante doglie / deggio attender mercè da chi mi strugge, / se
idem, 382: tempo è già da girne ove m'attende / il vago stuol
, ch'è pien di vento, / da cui si tragge sol polve e sudore
attendo il sole amato, / solo da le tue nubi il mio sereno. zito
continuando la conversazione. carducci, 450: da i monti al mar la bianca turba
: elenuccia, senti: va via da questo brutto mondo; va via nella tua
non cortese, ch'e'l'ha da natura. compagni, 2-27: il castello
, prendere in considerazione. bartolomeo da s. c., 3-3-1: è
essempri. idem, 22-5-9: è anche da attendere che di ciascuno minimo peccato ci
ci dee essere dimandata ragione. francesco da barberino, i-235: attendi quel ch'
la maggiore parte di quelle donne che da lei si partiano, io mi sarei
trionfai porta del ritrarre de naturale. giovanni da samminiato, ii-347: appara tu l'
[senatori] non mi pare che sia da attendere la divisione de'quartieri. caro
con cura, tenere diligentemente. andrea da barberino, i-95: e poiché ella fu
soderini, ii-297: per questa cagione sono da esser seminate rade [le radici]
e a gran cose sempre attendea. bartolomeo da s. c., 1-1-5:
attendono se non alla corporale dilettazione. francesco da barberino, 254: le femmine.
, 2-8 (231): i fanciulli da lui non si volean partire, quantunque
alcuna consolazione, alcuna quiete. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar
si attesero a dar bere. giovanni da samminiato, ii-344: la memoria mi viene
attende ad amar la virtù, che per da senno possederla è in vita felice.
, senza cercare, né voler guadagno da quella. baretti, i-59: siccome il
molte cose in poche parole. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
attendibile, agg. che è da attendersi, da aspettarsi; prevedibile;
, agg. che è da attendersi, da aspettarsi; prevedibile; probabile.
perfetto effetto. = deriv. da attendere. attendista, agg.
= fr. attentiste (1941), da attendre * attendere '. attenditóre,
; annessi, accessori. bartolomeo da s. c., 7-2-7: sozza
[il tempio di s. giovanni] da ogni parte con tutte le sue attenenze
amicizia. segneri, iii-1-206: sono da voi tenuti nel ruolo degl'inimici,
adriano. = deriv. da attenere. attenére, tr.
non me ne attenete neente. bartolomeo da s. c., 15-1-2:
hai promesso, ed io gliele atterrò da vantaggio. della casa, 609:
; salvo se tu non fossi costretto da alcuna necessità, per salvezza del tuo
, ii-222: che cosa poteva mai aspettarsi da me la cara fanciulla, ed io
testa; mi pareva di sentirmi agitato da una lunga onda, sempre la stessa
davanzati, i-229: tiberio si conosceva da tutti odiato, decrepito, e più con
. ant. tenersi vicino, non discostarsi da un luogo; essere contiguo, adiacente
mi fa far miracola e vertute. francesco da barberino, 52: degli ornamenti
di chi a loro attenea. busone da gubbio, 165: essendo cierto il disavventurato
salabaetto alla sua semplice promessione. paolo da certaldo, 152: meglio è la
finalmente le promise che di quanto fosse da farsi prenderebbe suo consiglio. cesarotti, i-112
rattenersi, astenersi, attendere. paolo da certaldo, 254: dar l'indugio è
stiano, spezialmente la fede nostra n'ee da commendare, che lo imperiato non
si disfece. = deriv. da attentare. attentante (part.
attentato di ridurre tutte le loro repubbliche da popolari in aristocratiche, tutti furono spenti.
dir nulla. buti, 3-225: dentro da lui nacque uno dubio, lo quale
zia, ora poveretta che la è morta da un buon mezzo secolo; poiché per
perché si diceva che menasse certi ceffoni da lasciar l'impronta delle dita sul viso.
= voce dotta, lat. attentare, da adtemptàre (cfr. tentare).
. ant. innovazione di fatto, tentata da una delle parti, pendente la lite
un attentato. = deriv. da attentare. attènti, inter.
adesso si faceva mettere su gli attenti da un bimbo di tredici anni?
e parlàvale. = deriv. da attento1. attentivo, agg.
aperta ed anelante. = deriv. da attento1. attènto1, agg. (
quello che fa). francesco da barberino, i-274: sien li tuoi piedi
bel concerto. / pan vi guardi da nota roca o agra. -stare
gli uomini e in guardia ad astenersi da simile reità. = lat. attentus
un fenomeno). zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
758: ci saria molte et infinite cose da dire sopra tale grande arte della scultura
dotta, lat. attenuare, deriv. da tenuis 'tenue '. attenuativo,
per vostra mano? attenuata e franta / da voi nostra natura? d'annunzio,
, aperta, odiosa, non attenuata da nessuna contingenza. gobetti, 1-35: il
spirito, spoglia la funzione dello stato da ogni significato moderno e la intende come
dei suoni). = deriv. da attenuare. attenuazióne, sf.
nel loro modo di operare certe attenzioncelle da guerra più che popolare. =
, lat. attentiò -ónis (deriv. da attendere); per il significato del
di tiresia. = deriv. da tergo (v.). attergato
e dial. eterno. francesco da barberino, 236: chi è la donna
. # 7ttepo <;, comp. da de-privat. e rcxepóv * ala '
= fr. atterrisage, deriv. da atterrir * toccare terra '; per
. - anche al figur. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
piazza fattagli intorno [al monumento] da recenti e vastissimi atterramenti. carducci,
l'aeromobile. = deriv. da atterrare. atterrare, tr.
- anche al figur. bartolomeo da s. c., 22-5-3: come
: alla fine [il ronzino] da loro atterrato e strozzato fu. girone il
bosco inusitati oltraggi. / caggion recise da i taglienti ferri / le sacre palme,
ch'è pien di vento, / da cui si tragge sol polve e sudore.
tregua benigna e dolce, tutta illuminata da un sorriso inestinguibile, come il gigante
poca pioggia grande vento atterra. bartolomeo da s. c., 34: egli
, / e 'l tedesco furore. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
volgar.], 7-28: è vinto da quel vizio, il qual egli più
faticosamente a disputare. s. bernardino da siena, 1092: quando piacque poi
-figur. ant. acquetarsi. giacomo da lentini, 1-62: tanto frange a terra
calla. /... / da pier le tegno; e dissemi ch'i'
si vede a terra / nave da tonda combattuta e vinta, / quando
sci). = deriv. da terra (v.).
grandi aquile? = deriv. da atterrare. atterrato (part.
giovane, 9-263: scure taglienti, da querci e da pini / atterrar con
9-263: scure taglienti, da querci e da pini / atterrar con prestezza, ed
la bravura, tutto preso, come da savio estimatore si dee, a proporzione de'