da imola volgar., 1 * 233:
aveva ad un tratto gremito guido da pisa, 2-59: vi pongo in grembo
figliuoli de'grandi come alessandro magno, da bambini cinti. ojetti, ii-696
. abbondare. s. caterina da siena, iii-162: io vi dico,
essi gremiscono. in terra, da parte di cristo in cielo, che facendo
, per lingua, uno uomo da metterli il capo in grembo. de
capo in grembo. de francesco da barberino, iii-410: io sì gli ho
, a intendimento del forte gremire, da metterle il capo in grembo. che fa
il dolore, ecc.). = da ghermire per metatesi. testi fiorentini,
di seno e mettere in dalle vicinanze e da roma, per vedere o far corte al
sul fèrcolo e su la folla, da canestri, da ceste, fette di
e su la folla, da canestri, da ceste, fette di pan nero,
bianco eran potuti venire quei capelli crespi gremiti da negro. baldini, i-21: basta
belle sopra tutte le altre per darle da sé ai vitelli. manzini, 8-40:
onde ne stiano strettissimi, e come da tenace mano abbrancati e agguantati. gremito2
bruna ben legata e resa saporita da scorza di limone
ii-181: ma tempo è ornai d'uscir da queste greppe. = cfr.
grosse greppaie. = deriv. da greppa. greppata, sf.
un albero. = deriv. da greppo. gréppia, sf. rastrelliera
greppia, / sudati no, ma da gittare in seppia. savonarola, 8-i-267:
: potrà ancora adottarsi un costume praticato da qualche nazione con le bestie solite tenersi
di pelle che gli copriva le ossa mangiando da bambino in poi alla scarsa greppia della
guadagni; essere pagati dal governo o da particolari gruppi di potere per sostenerli.
(cfr. ted. krippe), da cui il fr. eriche (sec
piaioli. = deriv. da greppia, n. 2. grèppina
: quando qualche dissoluta capra danneggiava o da qualche pericoloso greppo pendeva, cloe la
cloe la garriva. lalli, 5-109: da un greppo talor concavo alpino, /
in greppo. pascoli, 66: da questo greppo solitario io miro / passare
di nuvoli e di capre / dirompenti da un greppo a brucar bave / di
. bocchelli, 2-52: il campo da un pezzo stava tornando greppo e sassaia
autor finge che le bolge avesson greppo da l'una parte e dell'altra: greppo
al barone del tuo stranissimo mutamento, da ch'ei ci viene per casa,
che s'attacca alle botti, chiamata da chi greppola e da chi tartaro,
alle botti, chiamata da chi greppola e da chi tartaro, ha in sé virtù
e greupola (sec. xiii-xiv), da una voce longobarda (cfr. ant
le lenzuola scabbrose. = deriv. da greppo. grès, sm.
pasta compatta, assai dura, formata da particelle di grana più o meno fine
grès: viola rossi pavonazzi gialli separati da una malta nera, come d'asfalto
cacciano il musetto aguzzo tra vinto da molti animali bruti, com'è fra'li
dolcezza liano, boezio), da gressus 4 passo '(cfr. fr
misura lineare. non abbia gretola / da potere sbucare. buonarroti il garzoni
di uccelli, gnava di trovar qualche gretola da poter entrare per caratterizzati dal becco
dotta, lat. scient. gressores, da gressus 4 passo, persiane,
uno sdru- su 'l greto d'arno da santa croce con un falcone e con colo
per lo più, disonesta, per cavarsi da qualche a que'ridossi che sono affatto
, iii-24-16: il greto del gretola / da poter ritirarsi e da conchiudere. buonarroti
greto del gretola / da poter ritirarsi e da conchiudere. buonarroti fiume, luccicante,
in passar più mi pareva inseparabile da quella del lavorante. rapide per
per il sottile) i mezzi per liberarsi da o greto, / prima ben
, 1-51: il un guaio, da un fastidio, da un problema com
un guaio, da un fastidio, da un problema com vecchio alza
tro = di etimo incerto: forse da * graveto (v. grava),
se trovò la gretola / da salvarsi. b. davanzali, ii-40:
). - anche al figur. travestito da semplice spahì con la corazza bianca in
. non conteneva altro che il procacciarsi da questo potente affannone modo e gretola d'entrare
cominciando a svolazzare [i clienti] da questo a quel tribunale, per le tante
gr. xxel&poc o xxfj&pa (voce introdotta da catone). gretóne,
non passan piei vinti. = da cretone, con lenizione dell'iniziale.
tuberosa. = deriv. da greto. grettaménte, avv. con
, i-1-378: mostrano d'ispirarsi ad idoli da gran tempo abbattuti, a tradizioni scolastiche
grettamente e servilmente, ma per emularli da liberi. soffici, v-1-210: la
, per finire grettamente, caricaturalmente, da sovrana sfolgorante a trecca triviale.
m. adriani, iii-351: poi conobbero da presso la lorda avarizia e grettezza che
all'eloquenza questo parlare a'giudici quasi da motteggio in queste nostre vesticciuole misere fasciati
più foglio. = deriv. da gretto (sul modello di gratitudine, ecc
sarà un giorno l'affamata umanità governata da una gretta oligarchia di banchieri? bigiaretti
sii più gretto. -esoso, da strozzino (un prezzo). c
angusto. gioberti, 9-ii-315: questi da gretti borghesi abbassano la nazione alla misura
gretta tirchieria. serra, ii-430: da quanto tempo le proteste in nome dello
all'eroicità e al sacrificio politico: sono da un lato i delusi dell'aspirazione al
altissime e larghe finestre, divise e sostenute da grette colonne gotiche, empiono l'animo
, cavoli gretti e bianchi. sabba da castiglione, 53: le guance lasse e
pea, 7-14: strigliati così quei capegli da un pettine sdentato si vedevano duri a
i-419: è sorretta [la volta] da molte colonne corinzie, oggi mostranti il
oggi mostranti il gretto legno. = da cretto (con lenizione iniziale) * magro
affliggere. c. ghiberti o amorozzo da fiorenza, 444: luntan vi son
che non vi grevi lunga dimoranza. dante da maiano, 1-32-10: umil priego voi
di voi fedele ed amoroso. busone da gubbio, 100: niuno è che non
nevole cosa che la natura sia ubbidita da lui, che essa natura ubbidisca
: / questo non mi par tempo da impaniare. salvini, vii-540: 'questo
: 'questo non mi par tempo da impaniare ',... non son
. ochino, 145: chi vuole da sé giustificarsi... è simile.
mediante lo essere allettati... da l'esca. panigarola, 41: un
n. 12. = denom. da pania (v.) col pref.
un uccello). s. bernardino da siena, 681: quando tu poni la
maestà del suo naso si trovava impaniata da certi piastrelli per un certo male del
, / ch'eran già cotti dentro da la crosta. -acciuffato, afferrato
rinchiusi e come impaniati e incarcerati animali da acqua e da terra o erbe e
impaniati e incarcerati animali da acqua e da terra o erbe e piante. passeroni,
/ che, s'io non ò da te consiglio o regola, / sono inpaniato
così grande cortesia, non si partì quindi da terza infino a nona. sabba da
da terza infino a nona. sabba da castiglione, 52: gli sciocchi e sciagurati
di rendita, e non a chi ha da vivacchiare di dì in dì; e
pona, lx-1-213: quanto era vissuta libera da gli amori, tanto si trovava ora
metaforicamente intender dobbiamo la forza di tirar da lontano e ritenere ciò che se le
complicare, confondere. = denom. da panicela (v.) col pref.
o stranieri. = deverb. da impaniare. impanito, agg. dial
simile alla nostra communione, ma creduta da loro 'sostanza di cristo impani zzata,
atto '. = denom. da pane1 (v.) col pref
impanna- razzata. = deriv. da panno (v.) e arazzo (
per impannare la finestra dove lavora lionardo da vinci. mercati, 13:
13: gli ha confitte le finestre e da alto impannate. pazzi, xxvi-3-311:
fa cento carezze. = denom. da panno (v.) col pref.
rimpiatta. passeroni, iii-26: par carta da impannate, se la è grossa.
di cristalli e di vetri, bensì da impannate. verga, i-341: pensava
un telaio d'impannata, un telaio da stendersi una pittura. 3.
all'impannata. = deriv. da impannare1. impannatino, sm.
impannata. leonardo, 7-i-67: il lume da ritrarre di naturale vuol essere a tramontana
tose. imprenditore che fa tessere panni da terzi per conto proprio. migliorini,
senz'avere fabbrica propria, facendoli lavorare da questo e da quello. = nome
propria, facendoli lavorare da questo e da quello. = nome d'agente da
da quello. = nome d'agente da impannare1. impalmatura, l'impannare.
in forno. = denom. da un dimin. di panno (v.
s'impannocchi. = denom. da pannocchia (v.) col pref.
gadda, 15-114: te tu la vedevi da mane già in ghingheri verso la nunziata
nelli... egli era già da qualche anno « impapato ». =
« impapato ». = deriv. da papa (v.) col pref.
impaperai la risposta. = denom. da papera (v.) col pref.
= voce d'area meridionale, deriv. da papocchia 'poltiglia, pappa ',
dalle bufere. = denom. da pappafico (v.) col pref.
milioni di scudi! = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
una mollezza di puntina che pare quella pastina da minestrina che si chiama semina, e
di discorsi. = denom. da pappina (v.) col pref.
bizoni, 56: i carri tirati da buoi restavano impantanati per la continuazione de'
minerale minuto di zolfo per formarne pani da caricare nel forno di fusione.
di fusione. = deriv. da pane (v.) col pref.
e filosofini impantalonati. = denom. da pantalone (v.) col pref.
li impantana. = denom. da pantano (v.) col pref.
il verbo impantinare. = denom. da pontino (v.) col pref.
, impantofolato. = denom. da pantofola (v.) col pref.
mandate in malora. = denom. da panzana (v.) col pref.
vecchiaccia un'impanzata. = denom. da ponza (pancia) col pref. in-
sei impanzito. = denom. da ponza (pancia) col pref. in-
annacquati e impaolottati. = deriv. da paolotto (v.) col pref.
ingannare con menzogne. = denom. da pappola, dimin. di pappa (v
che coloro hanno ad imparare. paolo da certaldo, 2: lettore che leggi
essere parato. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
regga al confronto. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
in im-) con valore negativo e da un derivato di pari (v.)
f. frugoni, 1-269: imparadisata lerino da imparare male, affrettatamente, superficialmente
grammatica, e'quali gli ha imparacchiati da poco in qua, ha scartabellato e s'
pindemonte, iii-539: sul tuo sen, da vero amor conquisa, / quel mistico
cristo benedetto / onde sgorga la fonte da maria / che quanti appaga infin li imparadisa
. battista, ii-220: così dante da cielo disse incielare, da paradiso imparadisare
così dante da cielo disse incielare, da paradiso imparadisare. riccoboni, 34: donna
: viene ora altro nobilissimo luogo, da imparadisare. pellico, 3-274: quella
vedesti ancor la terra illustre / che da i confin del volgo è più divisa /
riveder case. = denom. da paradiso (v.) col pref.
sensi sia dello spirito); pervaso da una gioia ineffabile; estasiato.
essere conservato. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
più remoti. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
dicono co'paragrafi. = denom. da paragrafo (v.) col pref.
ne'quali è stato messo in uso da gli scrittori. varchi, ii-1-53: tratti
chiavi de la sapienzia. s. bernardino da siena, 523: c'era scritto
pò. tasso, 2-72: tu da un sol tradimento ogni altro impara, /
sol tradimento ogni altro impara, / anzi da mille, perché mille ha tese /
i-iv-3-237: non mi sarei lasciato sopraggiugnere da lettere di v. s. senza
: in un grado inferiore s'hanno da collocar quelle arti le quali insegnano il
parola bella che balbetti: / essa da te solo quel 'die, die'solo!
attitudini. -assol. antonio da ferrara, 182: è anton beccar,
, 182: è anton beccar, un da ferrara, / che poco sa,
che fosse la donna, come impariamo da questi due sonetti. saba, 1-29
meglio. -intr. (seguito da una prop. interrogativa indiretta).
mia... / convien che da sé mostri e d'altri empari / come
per potere avere chi insegni la verità è da fargli a comune ogni cosa temporale.
'mparò ne la mia scola, / e da colei che fu nel mondo sola.
che e'miei... imparassino grammatica da prisciano e da servio. bisticci,
... imparassino grammatica da prisciano e da servio. bisticci, 3-97: desiderando
, 1-6-301: né anche si aspetta da componimenti lirici quel diletto che nasce dall'impa-
sensitiva. -assol. andrea da barberino, i-28: stavasi alla scuola ad
,... abbia egli imparato da sé o da altri in questa scuola o
. abbia egli imparato da sé o da altri in questa scuola o in quella,
un testo o un discorso in modo da saperlo ripetere esattamente. a.
della sua cella, la quale avendo da alcuni, che la dimostravano, imparata
credo / che e'ci sieno stati da sei in su / che hanno imparato
elevati, affermano che la musica è da imparare. m. adriani, i-376
, xxxv-1-276: però chi voi valer, da voi impari / gli apari che del
va gentilezza in vista umana, / e da lei impara il dolce andar soave.
santi. tasso, 9-19: ferir da questa mia ciascuna spada, / e farti
arabi imparare l'uso delle rime. da ponte, 179: gli ottanta fiorini non
ippolito rigetta fedra. vittorini, 5-37: da clair abbiamo più che altro da imparare
: da clair abbiamo più che altro da imparare il coraggio d'imparare.
. -assol. prendere esempio da qualcuno; ispirarsi a qualcuno come a
giogo mio sopra voi, e imparate da me che sono umile e mansueto di cuore
salvum me fecit '. s. caterina da siena, iv-230: perché egli [
, figliuoli miei: imparate, imparate da lui. bellincioni, i-74: se qualche
parlano, hanno il gastigo del deriso da chi le ascolta. cesari, ii-152:
ricerca di ciascuno intagliatore, aveva imparato da alberto durerò e dal parmigianino, da
da alberto durerò e dal parmigianino, da marc'antonio e dall'holbein. jahier,
con le dita d'ambrosia, essa da gli occhi / tergea de la mortai
grazia e per amore. s. carlo da sezze, i-413: aveva questo bono
arrivati ieri sera due straordinari a le-brune da parigi. foscolo, xviii-199: oggi
foscolo, xviii-199: oggi solo, e da voi solo ho imparata che l'ortis
officioso... carducci, iii-25-254: da una corrispondenza padovana del 'resto del
g. morelli, 146: si puose da se medesimo a bottega per imparare a
, iii-143: non disse cristo: imparate da me a fare miracoli, né a
le cose che debbono venire, ma imparate da me a essere umili e mansueti.
la mente tua. tasso, 5-37: da i più sublimi / ad ubidire imparino
profano i bassi affetti / a calpestar da queste voci impara. cesarotti, 1-xxxiv-198
a spese altrui: ricavare utili insegnamenti da successi o insuccessi degli altri. ariosto
chi insegna ha sempre qualcosa di nuovo da scoprire. crusca [s. v
. -impara l'arte e mettila da parte: v. arte, n
presuppone un lungo esercizio, accompagnato spesso da errori e insuccessi. berni,
deriv. dal lat. * imfiaràre (da paràre 'procacciare ').
idee imparaticce. = deriv. da imparato1 (con sufi, spreg. -iccio
ordinate, non possono venir coperte che da imparaticci. 4. ant.
lasciata alle genti che verranno qualche cosa da te imparata. 2. studiato
una gran vivacità di colori, imparata da lui mediante un lungo esercizio ed un
dotta, lat. imparàtus, comp. da in- (assimilato in im-) con
e già perfetto. s. bernardino da siena, 481: la vedova imparabolata
ciarlate tanto. = denom. da paravolo (per parola) col pref.
: lo raccolgono entro un recinto chiuso da una rete allacciata a piuoli che si chiama
'(sec. xiii), da pare * recinto '. imparchettatura
= deriv. dal fr. emparquier, da parquet 'intelaiatura '. imparcire
rimbarcare '. = denom. da pardo (v.) col pref.
fui assiso! = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
quelle impareggiabili bellezze, in altro non diferiva da una statua che col senso del mirarla
del ritrovarsi la notte prodigiosa d'antonio da correggio, una tanta tavola però riesce se
di questo impareggiabile uomo, non sono da tralasciarsi le opere che di suo ingegno
ponti sulla marca o sia morava. da ponte, 57: aveva occasione di conversare
conosco quel cuore, quell'anima impareggiabile da pochissimi al mondo conosciuta bene, da
da pochissimi al mondo conosciuta bene, da molti disconosciuta lievemente e crudelmente, da
da molti disconosciuta lievemente e crudelmente, da qualcuno anche trafitta nefandamente. landolfi,
, cuoca impareggiabile. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
le cose impareggi abilmente grandi bene spesso da piccoli principi traggano loro cominciamento.
di perfezione. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
causa di tutto: gli aveva, da più di dieci anni, tolto l'unico
cane e imparentarsi con lui. guido da pisa, 1-25: moise si fuggì
interesse ci si metta, / ognun faccia da sé, col può si stia
rango, la sua condizione, non è da imparentarsi con me. foscolo, xv-478
imparentare coi rametta. = denom. da parente (v.) col pref.
matri monio); legato da vincoli di consanguineità o di affinità.
, che ha o si fa parenti da giovarsene. -molto imparentato: che ha
la forma abbia una sua esistenza distinta da tutte le altre conviene che sia imparentata
2-iii-23: è entrato in casa il telefono da intruso ma subito imparentato partecipa ai pranzi
.. imparetato. = comp. da in- (assimilato in im-) 'dentro
così amistà. = deriv. da impari. impargolito, agg.
suo nume. = denom. da pargolo (v.) col pref.
chiaro davanzali, liv-23: io son disparte da la più amorosa, / in
e quasi schiavo loro. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
: questo discorso... so da me quanto sia ìmpari a garibaldi.
guasto in quello sciaurato, che pur da natura sortì ingegno largo e quieto all'osservazione
di dita. = comp. da impari * dispari 'e digitato (v
tanti insetti. = denom. da parigino (v.) col pref.
parigi. ojetti, ii-591: da meridionale fedele che non era mai riuscita
lo vedo. = denom. da parigino (v.) col pref.
al solido. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
stelle il sol disparile / quanto da cao il prior fulgor diurno, / tanto
. nella robinia. = comp. da impari * dispari 'e pennato (v
. imparipennato. = comp. da imparipennato e composto (v.).
né men chiara. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
di sillabe. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
applausi di parigi. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
e artisti. = denom. da parnaso * monte della grecia sacro a
crudele alessi! = denom. da parnasso (parnaso) 'monte della grecia
parabolani). = denom. da parola (v.) con il pref
di pedanti, hanno un bel imparruccarsi da sapienti,... non v'
s. v.]: s'alza da letto e subito s'imparrucca per non
non infreddare. = denom. da parrucca (v.) col pref.
(region. imperruccato). coperto da una parrucca, che porta la parrucca
ii-558: una deliziosa donnetta, corteggiata da molti imparruccati signorotti. bocchelli, 14-294
condizione degl'individui. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
della realtà circostante. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
. croce, ii-13-86: il primo atto da compiere è convertire questo bisogno di conoscere
lotte pel vero. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
, lat. tardo impartibilis, comp. da in (assimilato in im-) con
con valore negativo e partibilis * divisibile da pars partis 'parte '.
nostro signor minucci. = comp. da in- (assimilata in im-) con valore
particolare. s. carlo da sezze, i-260: frequentava gli sacramenti
imparticolarménte le feste. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
il ciel m'imparte, / che da gli anni mi scevri e da l'oblio
/ che da gli anni mi scevri e da l'oblio? agostini, 37:
= voce dotta, lat. tardo impartire da impertire, comp. di in- (
gioberti, 1-iv-491: la buona educazione da voi impartita, conduce all'empietà.
difetto riducendola in quelle condizioni che sono da lei. di obiettività e di equità di
non partorito, non zione d'animo libera da pregiudizi e spassionata; creato.
solito commercio, = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
col fatto. = deriv. da un imparziabile (per imparziale) non
giustizia e di equanimità, mantenendosi alieno da spirito o passione di parte e non lasciandosi
passione di parte e non lasciandosi sviare da interessi estranei, da passioni, ecc
non lasciandosi sviare da interessi estranei, da passioni, ecc.; neutrale,
. per estens. che dimostra o deriva da equità e obiettività di giudizio (un
, 1-xxix-341: egli è anche degno da osservarsi quanto voi, o giudici, soprastiate
di essere condotta a parlare di lei da un sentimento non del tutto imparziale,
poggiava la testa. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
. sente il peso, ma non propende da veruna parte. l'imparzialità logica assomiglia
pesi uguali. = deriv. da imparziale-, cfr. fr. impartialité (
non mai deviarsi. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
a se stesse. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
) con valore negativo e passeggiabile, da passeggiare (v.). impassìbile1
scala del paradiso, 365: quelli mondi da vizii ed impassibili molto benignamente m'insegnaro
che non si lascia commuovere o vincere da alcuna emozione; che non lascia trasparire
come sillogismi di sasso. -pervaso da una calma e da un'immobilità assolute
sasso. -pervaso da una calma e da un'immobilità assolute. beltramelli,
, lat. tardo impassìbilis, comp. da incori valore negativo e passibìlis, da
da incori valore negativo e passibìlis, da passus, part. pass, di
lauro italiano. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
in im-) con valore negativo e da un deriv. di passo 'appassito '
il segnacolo della castità. s. bernardino da siena, v-409: tutti risusciteremo come
quello stato, in cui il signore da prima collocò l'uomo, quando il creò
, intorno alla faccia del sole agitata da un assiduo ribollimento, o alla frigida
: stato di calma dello spirito libero da ogni sentimento o desiderio (ed è
ii-146: nelle nicchie che dai finestroni che da giù sembrano di muro pieno, fuor
, anonimo, non caratterizzato o distinto da segni particolari. gobetti, 1-i-884:
internazionale. = deriv. da impassibile. impassibilménte, avv.
sapienti uomini sono amici d'iddio e da lui molto amati, però...
forza della greca), cioè un diveglimento da radice di tutte le passioni e di
animo umano. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
nondimeno più ci tormenta e impassiona che da gli nemici nostri ci viene a torto
maledice ogni cosa. = denom. da passione (v.) col pref.
impassionevolézza tante amarezze. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
valore negativo e passionevolezza, deriv. da passionale (v.). impassire
la vista. = denom. da passo * appassito, vizzo 'con il
senza esso. = deriv. da impastare. impastaménto, sm.
che quel fuoco, per essere uscito da quell'impastamento di carbone, di nitro
le dita con ritmo alternato in modo da attivare la circolazione del sangue ed eccitare
l'attività muscolare. = deriv. da impastare. impastapasta, sm.
con poca quantità di liquido in modo da formare una pasta omogenea. -in partic
pane e la pasta. andrea da barberino, iii-193: piglio erbe e pestole
e far presa per adoperarlo come materiale da costruzione. -in partic.: preparare
: con le mani impastono loro la terra da murare, e la pasta del pane
filo d'acqua perenne, che esca da una fontana,... se la
: io ho un mio compare, che da che prese moglie, pare che sia
bene in meglio si avanzasse il lavoro da lui ritrovato. beccaria, i-571:
settembrini [luciano], iii-1-242: da quel congiungimento dovrà nascere un grande e
a roma, d'un rude italiano da vecchio libro, di reminiscenze latine,
impasti le mani. = denom. da pasta (v.) col pref.
a mano o a macchina in modo da formare una pasta omogenea; mescolato in
gioino e con altre rage odorose. costantino da loro, lxii-2-ii-59: li parenti del
, nelle case han cotto la focaccia da portarsi lassù: impastata d'olio, insaporita
. bernari, 6-170: passava disordinatamente da una stanza all'altra,..
con la coda impastata di sterco, seguite da nuvoli di mosche. palazzeschi, 8-79
. -intonacato. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
ecc.). 5. caterina da siena, v-142: quale è quello bacino
e di avidità prepotenti. -pervaso (da un sentimento); dominato (da
(da un sentimento); dominato (da un impulso). a.
rifiutò una corona che gli era presentata da un'assemblea popolare e che perciò gli
: la tua levigata saggezza toscana, da uomo impastato di civiltà, non è fatta
: cavar fuori le ragioni e le verità da qualunque cosa in guisa tale che poi
, vii-546: oh quanti malori derivano da un maritaggio mal impastato! c. e
8. miner. disus. costituito da una matrice omogenea nella quale sono comprese
industria alimentare e in quella dei materiali da costruzione per ottenere impasti omogenei (e
elemento principale). = deriv. da impastare. impastatura, sf. l'
la vita. = denom. da pasticca (v.) col pref.
a orlando] impasticciata una scusa da ragazzo, rinaldo sbotta. -raccontare
. pananti, i-375: perché faccia da giudice pilato, / perché il fracassa mesti
ed impasticci. = denom. da pasticcio (v.) col pref.
di parecchie impasticciatine. = deriv. da impasticciare. impasticciato (part. pass
era altro se non scene staccate del tasso da noi impasticciate e declamate, e l'
sono costoro. = deriv. da impasticciare sul modello di pasticcione (v.
deve comprendere la terza parte della farina da fare il pane, e nell'inverno
umidità ha ridotto i quaderni imputriditi già da secoli, come si è detto, a
. lanzi, i-95: le carte da gioco sono di grandezza superiore d'assai alle
impasto, - pensò, - terra buona da gelsi. -archeol. vasi d'
, 1-i-272: non si ha da badare ad alcune voci o frasi isolate,
della lingua e della nazione italiana. da ponte, 249: io non avrei avuta
in quel tratto di tempo che va da masaccio alla morte del vinci. serra
. soffici, v-5-97: ebbe origine da questo baratto indebito l'uso, divenuto
dopo pranzo. = deverb. da impastare. impasto2, agg.
del fiero leon ruggito vasto / fa da l'alta spelunca orror mortali, / onde
dotta, lat. impàstus, comp. da in-con valore negativo e pàstus, part
speranze, di mezzi posti in opera da lei, di ostacoli, di aiuti,
non si decide. = denom. da pastocchia (v.) col pref.
legare con pastoie i piedi degli animali da tiro perché non si allontanino (e
-mettere i geti ai falchi e alle civette da zimbello, per controllarne e dirigerne i
o geti, a falchi e civette da zimbello. -per estens. passare una
: / e'dà nel foco giù da la padella. / le corna gli 'mpastoia
peso intollerabile di molti debiti e seguitato da uno stuolo di braccaci, i quali lo
. giusti, i-295: quella restrizione: da potersi stampare, m'ha finito d'
impastoiarmi delle cose forensi, sento fuggirsi da me quella scarsa facoltà poetica, ch'
in me. = denom. da pastoia (v.) con il pref
). legato con pastoie; trattenuto da pastoie (un animale).
-ma qual disegno? ei va / da tindaro di sparta. -al rapimento.
. ferd. martini, i-457: da un anno preso e impastoiato nel comitato
dietro a molte questioni. -preso da imbarazzo, messo in soggezione. fucini
: persino le imprese mercantili, dirette da costose amministrazioni e guidate...
anche becchime. = denom. da pastone (v.) con il pref
più rifl. = denom. da pastrano (v.) col pref.
impastranato... passeggia su e giù da vanti al caffè con passo
tre le facciate, furono impa- stricciate da qualche indotto architetto. 3.
le pastoie. = deriv. da pastura, variante ant. di pastoia (
o impasturabile. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
im-) con valore negativo e pasturabile da pasturare (v.).
saranno riscaldati. = denom. da pastura, variante ant. di pastoia (
11 vuole. = denom. da patacca (v.) col pref.
dotta, lat. impatibilis, comp. da in-con valore negativo e patibilis, da
da in-con valore negativo e patibilis, da pati 'soffrire, patire '.
velatura d'antico. = denom. da patina (v.) col pref.
simili rimescolamenti. = denom. da patria (v.) col pref.
giuri il falso. = denom. da patrizio (v.) col pref.
gli organi. foscolo, xiv-13: traggasi da marziale lo stuolo de'cattivi epigrammi,
a dare il benefizio, ovvero che cacciasse da loro lo prima di arrivare a impattarsi
rivelarsi di egual forza; non essere da meno, valere altrettanto.
impatterebbe con quello della crusca. gioacchino da s. anatolia, lxii-2-1-161: impattarla
vero; ma, quanto a cuore, da impattarla con que'personaggi del teatro alfìeriani
, in preda a fantasie mezzo folli da goditore di oppio ». -non potere
quelli co'quali non c'è mai né da vincerla né da impattarla. guerrazzi,
non c'è mai né da vincerla né da impattarla. guerrazzi, 1-246: con
non s'impatta. = denom. da patta (v.) col pref.
lustri, 1-2-132: per aver molto da impattare sotto le bestie, ed ottener
di felci. = denom. da patto 'pattume '(v.)
: una impattata, una sola vinta da me. impatto1, agg.
impingère * spingere contro '(comp. da in-'contro 'e pan gire 1
il respiro. = deverb. da impattare2 (v.). impaturniato
pieno di disprezzo. = denom. da paturnia (v.) col pref.
-ant. temere, paventare. zenone da pistoia, 1-3: ora ti volgi dove
: molto s'impauroe ulisse. andrea da barberino, ii-51: con furia si mosse
uomini son tanti. = denom. da paura (v.) col pref.
. impaurati affrettavamo la fuga. andrea da barberino, i-322: mirabello impaurato e
minacciando il pericolo sopravvenente. s. caterina da siena, iv-134: se s'avviluppa
arcivescovo, con gran fanteria, e da molti masnadieri seguito, non come prete
impaurisci facendomi la cosa più difficile che da me non era pensata. foscolo,
impaurischino li poveri preti pari miei. da ponte, 123: impaurì quelle teste
si guardi dall'asprezza de gli occhi, da i contorcimenti della persona, dall'intensa
tristezza del volto,... e da quelle cose con le quali pare o
combattere. boiardo, ii-24-38: ma gionto da ranaldo all'improviso / non se diffese
utopie: la loro rivoluzione non ha da essere copia servile d'alcun'altra. settembrini
-essere preso da invidia. bellori, i-83: tiziano
3. locuz. impaurire qualcuno da qualcosa: spaventarlo tanto da indurlo a
impaurire qualcuno da qualcosa: spaventarlo tanto da indurlo a desistere dal fare qualcosa.
acciò che, secondo sua usanza, da luogo sicuro impaurisse quegli e quello da
da luogo sicuro impaurisse quegli e quello da sì fatto proposito. = denom
fatto proposito. = denom. da paura (v.) col pref.
), agg. colto o preso da paura; spaventato. cavalca,
l'impaurite / sue genti vede. da canale, lx-2-123: la donna impaurita
de'dalfini e de'gran tonni fuggire da l'impia tua furia. batacchi,
suoi discorsi, non si curò torsi da pericolosa guerra con ignominiosa pace. tasso
. g. bassani, 5-167: da ultimo si era scoperta, aveva gettato sul
. impausàbilis (fulgenzio), comp. da in-con valore negativo e pausàbilis 'intermittente
valore negativo e pausàbilis 'intermittente ', da pausare 'cessare, fermare ';
pavese; imbandierare. = denom. da pavese (v.) col pref.
marinai (e nelle antiche navi da guerra esso era posto di rinforzo al
, 83: tra i quali [armamenti da difesa] tengono le impavesate uno
atteggiamento di chi non si lascia cogliere da paura o timore, è sicuro
un giudizio universale. = deriv. da impavido. impàvido, agg. che
. per estens. che esprime e muove da coraggio, decisione, fermezza.
dotta, lat. impavìdus, comp. da in-con valore negativo e pavidus 'pavido
coraggio d'impavonirsi? = denom. da pavone (v.) col pref.
il dizionario; e quando non riesce da sé, allora correggo io le sue lettere
l'impressione. = deriv. da impaziente1. impazientato (part. pass
(ed è per lo più seguito da un complemento di specificazione oggettiva).
estens. inconciliabile, incompatibile. benvenuto da imola volgar., i-22: ogni potenza
pravi; / ogni vii opra àlfin da noi procede. bandello, 1-15 (173
giorno in giorno sopravenivano di savoia e da momigliano. parini. giorno, i-518:
maggior parte del suo affinamento. sforzino da carcano, i-2-45: perché sono questi
sì impaziente che non v'era modo da poterlo ferrare. aleardi, 1-161:
i-385: s'udivan i cavalli pascolare / da presso e impazienti ad ora ad ora
annunzio, 2-23: chieggo; e da 'l sangue mi rigermogliano / impazienti le strofe
-per estens. che rivela o muove da impazienza, irritazione (un gesto,
(48): « in verità, da povero figliuolo », rispose renzo,
3. che è mosso, sollecitato da un vivo desiderio di agire, di
spasmi / così penosi e feri, / da impazienti voglie, / da torbidi fantasmi
, / da impazienti voglie, / da torbidi fantasmi / da terreni pensieri, /
voglie, / da torbidi fantasmi / da terreni pensieri, / ed a scacciar
terreni pensieri, / ed a scacciar da quel sacrato tetto / ogni men bello affetto
stomaco impaziente, a vedervi strassicar dietro da un balordo per quelle catapecchie, senza
, lat. impatièns -èntis, comp. da in-con valore negativo e patièns -èntis 4
in forma di un sesto petalo, terminato da uno sperone, cinque stami ipogini a
scarlattina '. = deriv. da impaziente1, con riferimento alla proprietà dei
, 1-155: come nell'erba ravviata da impercettibili venti meridiani, come nei tavoli
stuoia o filare di stuoie abbiate lasciato da una testata un vuoto conveniente, farete
pazzo, uscire di senno, essere colpito da follia. giamboni, 4-483: questa
lo troppo studiare. s. bernardino da siena, 432: tali so'che per
quasi n'era per impazzare. filippo da siena, 64: rispondendo la cameriera
scuola dove non c'era più nulla da apprendere lo impazientiva. bocchelli, 5-186
l'impazientiva. = denom. da impaziente. impazientito (part.
sì -interruppe luigi impazientito -io veniva giusto da passeggiare, ho urtato all'angolo della via
qualcuno o qualcosa (e, seguito da una determinazione, è di uso più
gli altrui difetti contra di sé. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar
peccato della impazienza. s. caterina da siena, iii-107: [l'jamor proprio
55: io giurarci che costui ha da fare andare a casa del demonio questo
si vuole stare in francia, e non da isolati, bisogna bandire le improvvisazioni,
dotta, lat. impatientia, comp. da in-con valore negativo e patientia * pazienza
sì grande. brusoni, 701: da cose da nulla prende la materia e
grande. brusoni, 701: da cose da nulla prende la materia e 'l fomento
, iv-473: rimirava intentamente, costretta da dolorosa impazienza di accertarsi s'ei pur
pur veniva. berchet, 108: lontano da un pezzo com'io sono dall'italia
fagiuoli, iii-147: certo era problema da proporre: / se io avessi fatto
impazza. guerrazzi, 16-342: vi è da impazzare sapendo che gli austro-clericali mi oppongono
erode] impazzava pel dolore. domenico da prato, 1-ii-331: se la libera anima
fiandra. 2. essere travolto (da una passione); infatuarsi, smaniare
ammaliata e impazzava d'amore. giovanni da samminiato [petrarca], ii-112:
impazza d'amore lascivo, quasi hai da goderne; perché avrai cagione di dividerti da
da goderne; perché avrai cagione di dividerti da lei. lorenzo de'medici, ii-29x
, 162: sapeva meglio l'arte da fare impazzare un uomo, che qual
... non sarebbe una novità da affiggersi alle cantonate, che uno fosse
saietta 'l cor, lanza dolceza; / da ch'ha ferito, 'l fa empazare
, 'l fa empazare. s. caterina da siena, 49: tu, abisso
che non hai bisogno di noi. bianco da siena, 2-63: la somma sapienzia
l'intendo e credo che sien ghiribizzi da far impazzare altrui. pasqualigo, 2-10:
: anche la lancetta del tachimetro spesso da quel numero in su impazza. pratolini,
8. con valore di inter. da impazzare!: oltre ogni limite,
, 970: se ci siam divertite? da impazzare! / una cosa, mio
. 9. locuz. -cosa da impazzare o da fare impazzare: che
9. locuz. -cosa da impazzare o da fare impazzare: che reca fastidio o
: vedi s'egli avea dato in cosa da impazzare. fucini, 47: andò
alle nove con un dolor di capo da impazzare. -estremamente grave, incredibile,
signori accademici mie'cari elle son cose da fare impazzare e non fo celia.
voleva rinfrescargli le piaghe, che ben da dovero fu per impazzare. monti, v-335
impazzare coi pazzi: stare alla larga da chi agisce sconsideratamente o si mostra irragionevole
c'impazza. -chi non impazza da giovane, scappa da vecchio: chi
-chi non impazza da giovane, scappa da vecchio: chi non si dà alla
giovane, lo farà, a sproposito, da vecchio. domenichi, 6-13: chi
domenichi, 6-13: chi non impazza da giovane, scappa da vecchio.
chi non impazza da giovane, scappa da vecchio. = denom. da pazzo
da vecchio. = denom. da pazzo (v.) col pref.
invece di rivol gersi da carlo alberto a mazzini, fa l'impazzata
d'una dama impazzata. s. bernardino da siena, 685: se ella
indemoniato. - anche sostant. antonio da ferrara, 8: il bon san ziminian
b. davanzali, ii-166: levansi da mangiare, e, secondo ch'eron
di qua e di là, e stridendo da assordire. -in fretta e furia
o non si debba tagliare all'impazzata da ultimo. bernari, 6-207: le visite
171: fosti chiamata / nemesi e dea da quella gente sciocca, / che faceva
all'impazzata. magalotti, 1-25: da qualche tempo in qua non trovo più
fuori percorso, con certi scossoni da farlo ribaltare. -turbinosamente.
. perdere la ragione, essere colpito da follia, ammattire; dare in ismanie
-di animali: imbizzarrirsi. dino da firenze [tommaseo]: quando il cavallo
pochi ce ne sia savii. costantino da loro, lxii-2-ii-24: sul principio di
dei s'impazzirono per la maledizione aùta da un altro dio. goldoni, xi-153
, 31: io, che avevo inteso da mio padre il segreto di questa medaglia
con la particella pronom. essere travolto da una passione; innamorarsi follemente, invaghirsi
flamminio col suo liuto e con un bassetto da camera e quelli con due soprani facevano
ritornò celermente a bordo con notizie tali da fare impazzire uomini assai meno esaltati di
, ancora una, e il resto da rendere a ciascun pagatore. -con la
sul vento migliaia di scintille rosse, venute da fiammate vicine. alvaro, 9-95:
fare inferocire, fare imbizzarrire. dino da firenze [tommaseo]: imperrocché la fumosità
finestra. io. locuz. - da impazzire: oltre ogni limite sopportabile.
e amarti tanto, proprio tanto, da impazzirne, è proprio un inferno.
. verga, 4-76: una sete da impazzire. -essere vicino a impazzire
son vicini ad impazzire. -esserci da impazzire: per indicare una situazione estremamente
turbamento, affanno. = denom. da pazzo (v.) col pref.
frastorna. s. bernardino da siena, iii-225: quattro sono i modi
ismemorato. = agg. verb. da impazzire. impazzito (part.
, diventò lo sguardo della minetta, da quando la rivide: uno sguardo come
le probatiche della penitenza evangelica si allaghino da ricreamenti profani, simili alle peschiere inondate
in terra si ballan riddoni sì impazziti, da far girare e perder il cervello ai
: vedo... certi pioppi piegarsi da una parte rovesciando tutte le foglie.
di achille. = deriv. da impazzire. impeccàbile (ant.
, agg. letter. immune da peccato, da errore; che non può
letter. immune da peccato, da errore; che non può peccare;
si è perché non li piacque. domenico da prato, i-n-331: tu ài legata
2. per estens. esente da difetti, da errori; perfetto (
. per estens. esente da difetti, da errori; perfetto (un oggetto,
tanto di fiore simbolico all'occhiello, da vero poeta. pratolini,
gesuitismo accorto, impeccabile degli attori fu tale da meritarsi l'invidia della monarchia. d'
, lat. tardo impeccabllis, comp. da incori valore negativo e peccàbilis (gellio
e peccàbilis (gellio), deriv. da peccare 'mettere un piede in fallo
credessero maggiori cose di sé. felice da montecchio, lxii- 2-iii-40: del loro
paruto greco? hanno preso uno sbaglio da uomini... che gli eruditi fiorentini
l'impeccabilità della sua vita era temperata da un sorriso indulgente. -per estens
e melodiosi. = deriv. da impeccabile. impeccabilménte, avv.
cerotti o pecetta. = denom. da pecetta (v.) col pref.
di talento, ma impecettati di letteratura da capo a piedi. impeciaménto,
nella scrittura. = » deriv. da impeciare. impeciare (ant.
; ungere, invischiare. guido da pisa [crusca]: ma non potendolo
'rimpalmare 'poi è cosa diversa da spalmare; perché significa impeciare i navili
, 2-233: aveva il corpo trapassato da più ferite, le quali, perché non
, mio bel putto; ho altro da fare che impeciarmi le sottane con te
greco, istituirono le case di tolleranza da campo. gatto, 1-21: il mare
impeciare la bocca. = denom. da pece (v.) col pref.
crescenzi volgar., 5-16: le nespole da serbare... molto negli arbori
eccessiva allegrezza a vederla; trassesi questa da una cassa impeciata e ben legata.
non sentire. s. bernardino da siena, iv-34: anno impeciati gli
, sforziato, superato e vincto / da chi vince ogni cosa col suo strale /
, non volendo crederlo, patì moltissimo da molti di tal tintura impeciati.
il legno. = nome d'agente da impeciare. impeciatura, sf. operazione
di zolfo. = deriv. da impeciare. impecorire, intr.
si esaltava il genere bucolico che fiorì da teocrito a gessner. 2. tr
provincie italiane, e insieme le consegnarono da impecorire all'occhiuta burocrazia austriaca. carducci
averne delazioni. = denom. da pecora (v.) col pref.
: colpa di moltitudine che anela / far da leon col core impecorito; / falsificando
eterna sua impecuniosità. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
valore negativo e pecuniosità, deriv. da pecunia (v.). impedalare
impedalarsi e rinverzire. = denom. da pedale (v.) col pref.
senza impedantirlo. = denom. da pedante (v.) col pref.
rapporto fra la pressione del suono esercitato da un mezzo sonoro su una data superficie e
lo più un ponte di misura alimentato da corrente alternata). = voce
= voce dotta, comp. da impedenza (v.) e dal gr
mare. = deriv. da impedicare. dichi). ant
) 4 impastoiare ', deriv. da in-4 dentro * e pèdìca 1 pastoia '
* e pèdìca 1 pastoia ', da pis pidis 4 piede '(cfr.
: incastrata sul fondo in maniera tale da non poter essere facilmente sollevata.
potéro senza impèdico. = deverb. da impedicare (v.). impediènte
con roma. = deriv. da impedimento. impedimentare (dial
suo avolterone. = denom. da impedimento. impedimentire, tr.
nuocere; guastare, rovinare. iacopo da cessole volgar., 1-127: avegna dio
l'arme gli tagliava. s. bernardino da siena, iii-308: tutte le cose
finir male, cadere vittima. andrea da barberino, iii-472: signor mio, el
traditori patricida. = denom. da impedimento. impedimentito (part.
, impacciato, ostacolato. iacopo da cessole volgar., 1-117: spesse volte
era impedimentita. 2. afflitto da infermità, minorato. tommaso di silvestro
, 14-m: avrei già dovuto rispondere da alcuni giorni, ma ho avuto che fare
fuori un impedimento gravissimo e lo manderò da lei. stuparich, 1-105: non le
c'era una resistenza, un impedimento da parte di filippo. -ritegno.
, ii-214: rovinò l'argine fattovi da druso germanico, e levò al reno
, io la vidi benissimo com'è fatta da lontano. manzoni, pr. sp
e per li prieghi tuoi salvarla da ogne impedimento? cavalca, 6-1-279:
e sposo, che l'anima si vuol da lui partire, ed egli le fa
mi manda ciento stroppi e ciento impedimenti da tutte le parti e da tutte le
ciento impedimenti da tutte le parti e da tutte le genti. lamenti storici, 1-8
virtù della castità, si era mutilato da se stesso. non ostante questo impedimento,
... ma dicesi impediente per distinguerlo da dirimente; in altre parole:
avvertire maggiorino, che forse lo avvertirà da sé, come 1 distici 3 e
, conv., i-1-3: dentro da l'uomo possone essere due difetti o
due difetti o impedimenti: l'uno da la parte del corpo, l'altro da
da la parte del corpo, l'altro da la parte de l'anima. da
da la parte de l'anima. da la parte del corpo è quando le
bicchierai, 211: impedimento di moto da lussazione. d'annunzio, iv-1-126: s'
mandati dinanzi a sé gl'impedimenti, da rignone e dal borgo delle campane si
borgo delle campane si partia, gente da piè e da cavallo de'pisani vi
campane si partia, gente da piè e da cavallo de'pisani vi sopraggiunse. seneca
, anticamente fu chiamato impedimento. benvenuto da imola volgar., i-281: da sinistra
benvenuto da imola volgar., i-281: da sinistra pose li pedoni, e da
da sinistra pose li pedoni, e da destra li cavalieri, e per mezzo
gl'impedimenti e le munizioni si ritraessero da villanova a montebello. d'azeglio,
diavolone mi balza incontro, levando sgambetti da scimmiotto... e si impadronisce
7. chim. impedimento sierico: impossibilità da parte di un atomo o di un
impedito geometricamente o, rispettivamente, coperto da altri gruppi o atomi presenti nella molecola
ci fece impedimento. s. bernardino da siena, v-226: bene ci sono delle
quali m'era impedimento la prigionia. da ponte, 71: la semplicità del mio
palatino, 29: quando un vento vien da una parte e l'altro da l'
vien da una parte e l'altro da l'altra contraria, la forza de uno
dotta, lat. impedimèntum, deriv. da impedire * impedire '.
, impedonatura. = deriv. da pedina (v.) col pref.
. giulio de'medici, 13-iii-43: borso da coreggio nostro servitore ha il beneficio di
siano impediti, guasti e portati via da l'agenti del signore jo. francesco
liberossi volentieri / dal fiorentino con fargli da boia, / perché molto impediva i
cln vuole evitare incidenti per impedire intromissioni da parte del governo militare alleato.
a molti è impedita la perfezione non da altro che dal parere loro di essere
la mia voglia. castiglione, 140: da ognuno sarà inteso,...
l'ordine per innanzi posto e volgerlo da quello che si era ordinato prima.
. gualdo priorato, 3-i-11: egli, da ogni parte insidiato, non poteva avvanzarsi
fati impediscono, e la trista palude da non potere navigare li lega. statuto dello
amonito dal rectore,... da questo peccato e fallo non se rimanesse,
introdurre in disputa calvino. -seguito da una proposizione consecutiva, anche negativa,
il che) o implicita (costituita da un infinito retto dalla preposizione di,
, talora, in forma ellittica, da un infinito semplice). fra giordano
. gemelli careri 2-ii-242: si vedeano da per tutto molti argini, fatti per
giordani, ii-121: tu non hai da temere che invidia t'impedisca nell'onorata via
, serenissima, ma io n'era impedita da un giovine. -per simil.
impedito nella sua diffusione. -seguito da una prop. consecutiva esplicita (costruita
il congiuntivo) o implicita (costituita da un infinito retto dalle preposizioni a,
retto dalle preposizioni a, di, da o, talora, dall'infinito).
sonno dalla memoria delle pellegrine sottigliezze udite da que'signori. gemelli careri, 1-v-305:
, disunivanli prima, e quindi e da tergo e da'fianchi gl'inviluppavano. carducci
cavalca, 21-6: e... da torre l'ira del cuore, perocché
: non gridò perché 'l cuore oppresso da una violente passione impedì la voce che non
un complemento retto dalle preposizioni a, da, di). cavalca, 9-125
impediscono dalli mali delle colpe. busone da gubbio, 1-181: abitavano [i filo-
: impediva... i sacerdoti da la esecuzione dello ufizio loro. segneri
ancor si spogliò, perché né pure da tenuissimo ingombro impedito venisse alle scienze umane
venisse alle scienze umane. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
soldato; e non avendo monluc forze da impedirlo, era padrone della campagna.
: s'io non mi trovassi travagliato da guerre e non m'impedissero la vecchiezza
fortuna... loro trovò via da cacciare la temorosa paura che gl'impediva.
piccolomini, xxv-2-3: di grazia, scendete da basso e non ci impedite. goldoni
ma tutta la provincia guasta. benvenuto da imola volgar., i-i8o: 'uno
produce ne la sua materia quando impedita da essa non è. idem, purg.
che anche gli altri non abbiano una pelle da salvare? 6. rendere meno abile
gli occhi], non essendo impedita da alcuna sorte d'anguli, può guardare
si profondino, e non siano impedite da qualche asprezza. btsaccioni, 3-49: la
del sol dentro receve / che quella che da rugin è 'mpedita. leonardo, 2-270
: forse levato mi avrebbono / tanto da terra, che già non dovriano /
che già non dovriano / il guardar da lontano impedir gli arbori. gambara,
gli arbori. gambara, 1-445: da un aer turbato, oscuro e greve /
: il transito della luce viene impedito da corpi opachi. carducci, iii-30-20: erano
difetto di sole, che ci era impedito da un monte dietro la casa. sbarbaro
invero n'eran d'incrinature sì fitti da impedire l'occhio in luogo di soccorrerlo
nostro intelletto, se bene è chiaro da sé, è di tal sorte impedito negli
sorte impedito negli atti onesti e sapienti da la compagnia del rozzo corpo, e così
che gli è di bisogno essere illuminato da la luce divina. aretino, v-1-858
la gloria sempiterna, non può essere da nulla invidia impedito. celli, 17-11:
il corso ad un rovinoso torrente accresciuto da sopravegnenti pioggie. boterò, 266:
proseguire il suo viaggio, essendo impedito da una legatura. bicchierai, 50: volendo
del fiume fuori dell'isola, per molestar da due parti la terra e per impedir
, 5-392: gl'inglesi, governati da keit, impedivano le provvisioni di corsica e
, dae... le corna da essere impedite con nuove grillande. idem
. idem, 3-72: quello saltò da lungi, e crudele trasse le sue
ché in questo spazio ch'egli ha da vostra eccellenza, potrà nascondere e impedir
o una funzione fisiologica. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
tu ch'ei faccia? / che da fanciullo la sua mala sorte / lo impedì
viati è stato a questi giorni visitato da una apoplessia, che gli torse la
torse la bocca e l'impedì quasi tutto da un lato. dalla croce, ii-73
nove anni, e per farla troppo da giovine s'è impedita una gamba;
: di là dal filo, / da manila o da altra / parola dell'atlante
dal filo, / da manila o da altra / parola dell'atlante una balbuzie
dotta, lat. impedire, comp. da in- * fra 'e da un
comp. da in- * fra 'e da un derivato di pis pèdis * piede
177: -le leggi potrannosi elle chiamar da natura? -potrannosi, perché dipendono dalle virtù
suicidio. = agg. verb. da impedire. impedito (part.
: l'anima umana, avvegna che da una parte sia da materia libera, da
, avvegna che da una parte sia da materia libera, da un'altra è impedita
da una parte sia da materia libera, da un'altra è impedita. cavalca,
fanno spose di dio perché, impedite da infermità o povertà o da qualche altra ragione
, impedite da infermità o povertà o da qualche altra ragione o scandolo, non
può compiere opere d'amore, può da punture d'amore esser toccato, se
): in questo parlare il re da gravi singhiozzi subito impedito e da caldissime
re da gravi singhiozzi subito impedito e da caldissime lagrime sovrapreso, non possendo più
che spese / in seguir lei, da qualche strano intoppo / resta impedito.
cui vive una fanciulla immobilizzata a letto da non so che male; e anche a
or porta fumo; / ché impedite da quel non più daranti [le api
pochi rimangono quelli che a l'alito da tutti desiderato possano pervenire, e innumerabili
li quali non siano abili a farlo da se stessi..., come sono
oltre seguitare il loro moto, impediti da una maggior resistenza. alfieri, iii-i-ioi
umana felicità, con lo intelletto non impedito da affetti, conoscerlo [dio] come
, restavano impediti i lavori che tuttavia da monsignore di genlis, generale dell'artiglieria,
laghi era più frequente e più libera. da ponte, 179: era difficilissimo
di bottega mia, e lasciommi impedito da molte faccende. davila, 274
venne, ma egli per lo malifìcio da lui commesso, nel pensiero impedito,
ariosto, 29-48: il pagan, che da l'arme era impedito, / tornò
fiume travolti arbori e sassi, / da loco malagevole impediti / gli arcadi cavalieri
di scipione. tassoni, 12-57: da le brache sue l'altro impedito / e
le brache sue l'altro impedito / e da l'armi, restò ne la profonda
stette senza alcuna cosa dire, quasi da soperchia tenerezza impedita. masuccio,
li piedi del re se buttò, e da suverchia e impensata allegrezza impedito, la
; ma le parole non le vennero, da troppa tenerezza e dalla repentina letizia impedita
libero (un luogo); chiuso da ostacoli, malagevole, inaccessibile (una
piani ed aperti, e non impediti da paduli o da selve. benvenuto da
aperti, e non impediti da paduli o da selve. benvenuto da imola volgar.
da paduli o da selve. benvenuto da imola volgar., ii-221: assalì li
la campagna, e l'altra impedita da spine e da burroni poco lunge dalla marina
e l'altra impedita da spine e da burroni poco lunge dalla marina. colletta
dell'anima. 7. affetto da una malattia, da un'infermità;
7. affetto da una malattia, da un'infermità; colpito da una menomazione
malattia, da un'infermità; colpito da una menomazione cronica o temporanea (come
la sua persona. s. carlo da sezze, ii-443: mi fu portato una
, ferite (e anche dall'emozione, da un sentimento intenso); menomato,
balbuziente (la lingua). guido da pisa, 1-22: ne prese uno [
, i-m: le fatiche di queste da nessuno erano sollevate, ed erano sì noiate
impedita, / vede il tuo cor da vanità compreso. vasari, ii-228: i
firenzuola, 237: con voce stridente ma da molti so- sospiri impedita gridava: «
di due voci che contrastavano come serrandosi da presso, quella impedita d'una donna,
quella perspirazione o traspirazione insensibile, che da tutta la vita nostra continuamente pe'meati
, 9-704: io lo credetti / perturbato da demone, disposto / a 'nsanguinarsi,
-oris (agostino), deriv. da impeditus * impedito '. impedizióne
, lat. impeditio -onis, deriv. da impedire 'impedire '. impedonare
avversario). = denom. da pedone 1 uno dei pezzi nel gioco degli
di pedoni o di altri pezzi avversari da essi effettuate in precedenza (e costituisce
subisce). = deriv. da impedonare. impèdulo, sm. ant
fiandra..., pensò di levar da quel governo la regente.
la regente. = comp. da in (assimilato in im-) con valore
tivogliesche genti, gli fu necessario, e da inopia e povertà condotto, fare così
in alemagna. = deriv. da impegnare. impegnante (part.
, quanti rari ricordi io aveva avuto da mia madre e da altri; poi gli
io aveva avuto da mia madre e da altri; poi gli oggetti minori.
ad impegnare. -assol. francesco da barberino, i-272: [forte mi spiace
fretta senza argento in mano. antonio da ferrara, 161: tal presta e tal
tal impegna. s. bernardino da siena, 765: la tua prosperità ti
impegnare. aretino, 10-18: vendendo da trascurato, impegnando da giovane e consumando
, 10-18: vendendo da trascurato, impegnando da giovane e consumando da prodigo, se
trascurato, impegnando da giovane e consumando da prodigo, se dio non gli dava
fumi. goldoni, x-916: io da vender non ho, né da impegnare;
io da vender non ho, né da impegnare; / non so dove trovare
1-22: a noi pare sia partito da impegnare tamanto e la nùtria, sì
schiera poetica. guerrazzi, 2-302: da una parte e dall'altra si vogliono virtù
in mano all'usuraio: virtù insomma da cavarne costrutto. giusti, 4-i-62:
4-i-62: voi, ridotto a trar sangue da una rapa, / dal giorno che
trentacinquemila fiorini d'oro, ch'ebbe da loro contanti. boccaccio, dee.
le piacesse, impegnandole quanta fede aveva che da lui non riceverebbe ingiuria né forza alcuna
, primacché impegnato fosse in altri lavori da altri. 9. prenotare, farsi
più scelto della nobile gioventù, apparando da lui la legale dottrina. quando egli
- anche al figur. felice da montecchio, lxii-2-i-33: le occasioni rare
fan che non par duro. cacherano da bricherasio, i-i-xxxi: furono costretti ad
prefiggersi seriamente (ed è talora accompagnato da una connotazione ironica, per indicare la
, preoccuparsi. s. caterina da siena, ii-207: voglia il dimonio,
di un paese vicino, per certa festa da celebrarsi fra un paio di mesi,
non ti ho scritto perché mi era da più giorni impegnato di pranzare in campagna
un ragazzo intelligente che, appena uscito da quella porta, potrebbe subito rifarti il
sforzo per riuscire; sforzarsi, darsi da fare. — anche in senso attenuato:
di riuscita non così certa. felice da montecchio, lxii-2-i-31: doppo sì penuriosi
diventata la passione di londra, tanto da essersi impegnata in una soscrizione per render liberi
s'impegnan spesso in tanti gineprai / da non se ne veder la fine mai.
sono già disceso per le cagioni accennate da v. s. ma per necessità.
olanda..., si tenne lontana da i cimenti deu'armi. misasi,
; zelante, sollecito. felice da montecchio, lxii-2-i-31: ciò non perché
» in posizione verticale o talmente accentuata da provocare un progressivo aumento di velocità fino
, 336: il mondo è sempre mezzo da vendere e mezzo da impegnare.
è sempre mezzo da vendere e mezzo da impegnare. = denom. da pegno
mezzo da impegnare. = denom. da pegno (v.) col pref.
documentato a venezia nel 1164), da cui il provenz. empenhar, il
dopo il concerto si sarebbe fatto vedere da chi avesse ottenuto... applausi
impegnativo il colloquio. = deriv. da impegnare. impegnato (part.
trentamila ducati d'oro avuti in prestito da più persone. agostini, 1-12 7
molti anni innanzi a luigi suo padre da giovanni re d'aragona. g. b
. carducci, iii-23-62: pochi anni da poi carlo iv di boemia dovea lasciar
senso d'ambizione, e per ricever lodi da un soggetto di tanto merito, e
artigiano, ecc.). da ponte, 209: la prima donna era
impegnati dalla nascita, dall'interesse e da altri umani riguardi a seguir tuttavia questi
un muro impeistorie, di non esser da meno nella sua terza era di gnato
allora sentiva della serietà, r. da sanscverino, 254: erano stati tanto tempo
trarii. dovila, 87: abbandonato da loro, e trovandosi im- puntiglio,
, necessità, esigenza. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
che non ce lo consente. ci viene da tutti gli uomini, palazzeschi,
sono impegnato a 11. usato da una persona che ne impedisce voler mostrare
non fosse = nome d'agente da impegnare. stato divertito da altri impegni
d'agente da impegnare. stato divertito da altri impegni con li collegati in fiandra
.. pose tutte le premesse della sua da quel peccato, da quell'impegno, da
le premesse della sua da quel peccato, da quell'impegno, da quell'interesse, ma
da quel peccato, da quell'impegno, da quell'interesse, ma futura politica intemazionale
indietro, per torla [la galeotta] da quell'impegno e pericolo. brusoni,
soldati che ebbero fortuna di tornare salvi da così grande impegno venivano per tutte le
per uscir fuori, e star lontan da esso. casti, 22-29: di là
impiego era gravoso; e non è da domandare se il povero lodovico avesse nemici
e cotesta somma deve compiermi il contante da pagare. dessi, 10-131: disse che
intenzione di fare: e lo argumenti da quella sincerità, con la quale le
tale occasione gli dissi di avere udito da più parti che questi potea facilmente porre
mettavamo d'impegno e non avevamo mai da riparare a ottobre in nessuna materia.
che non sia stata detta e valorosamente da i nostri rifiutata. forteguerri, 5-93
dispiacere, / s'ora vi tolgo da sì gran tenzone. / io non temo
scomodo o cimento. = deverb. da impegnare; cfr. spagn. empeno e
volavate farmi impegnorare? = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
fosse restituirlo. = deriv. da impegno; cfr. spagn. empeooso,
impegno; cfr. spagn. empeooso, da empeoo 'impegno '. impegolare
-in partic.: calafatare. guido da pisa, 1-20: prese ima nassa.
ancora in rade. -denom. da pegola (v.) col pref.
in partic.: calafatato. francesco da barberino, iii-145: una cassa serrata /
/ fortuna m'è currucciata, / da poi che 'n questi tormenti mi misi.
di tenerezza. = denom. da pelago (v.) col pref.
.. ad un tratto si senta rimutato da capo a piedi? -letter
e per le vermiglie gote, che da quel toccamento se gl'impela il volto
o gela. = denom. da pelo (v.) col pref.
sulla soniera. = deriv. da pelle-, voce registr. dal dizionario delle
giorni di quaresima. = denom. da pellegrino (v.) col pref.
; ma, come corpo che mosso da una forza impellente non esaurita,..
dell'onesto. pirandello, 5-412: costretto da una impellente necessità di denaro, aveva
più svariate origini = deriv. da impellente1. impèllere, tr.
: né è ancora [la nuvola] da alcuna radice fermata e per questo leggiermente
alcuna radice fermata e per questo leggiermente da qualunque vento è in qua e in
, eccitati, anzi impulsi con veemenza da quest'aiuto che noi dimandiamo grazia di
. impellire * spingere ', comp. da in-con valore rafforzativo e pillere 'spingere
agric. piotare. = denom. da pelliccia (v.) col pref.
, agg. coperto, ben protetto da una pelliccia; vestito o abbigliato con
adesso, se non una bella donna da portare... la sera al cinematografo
lacciatore. = deriv. da impellicciare2. impellicciatura1, sf.
lo difende. = deriv. da impellicciare *. impellicciatura2, sf
. impiallacciatura. = deriv. da impellicciare2. impendènte (part.
-raro. che sovrasta, che incombe da una posizione elevata. pavese,
sopra una strada. -pendente da un lato, ciondolante (una persona)
). castelvetro, 4-91: è da por mente all'ordine delle parole che
rettor., 44-9: il ladro èe da 'mpendere, perché commette furto. giamboni
? -rifl. impiccarsi. antonio da ferrara, 145: io voglio, prima
e più s'accende, / spinto da la natura del paese, / ch'a
dotta, lat. impendére, comp. da in- * sopra 'e pendére *
vituperio del figliuolo. = deriv. da impendere1. impenduto (part. pass
. galileo, 3-1-78: se da aristotile noi caviamo che il cielo sia
lustri, come ancora per renderli impenetrabili da i liquori. manfredi, 5-55: [
securo il fero argante / s'appiatteria da le vostr'alte posse. segneri,
, iii-1-42: il coccodrillo... da quella parte ch'è verso il cielo
erano] impenetrabili l'inverno. giuseppe da rovaio, lxii-2-ii- 212: le montagne
impenetrabile. -che è impossibile o difficile da raggiungere, che non è di facile
di settecento anni e rimaner poi circondato da impenetrabile oscurità agli occhi dei posteri.
impenetrabili, che o si debbono irrompere da fuori con le guerre, o
fuori con le guerre, o da dentro spontaneamente aprire agli stranieri per l'
della materia, per cui lo spazio occupato da un corpo non può essere occupato contemporaneamente
un corpo non può essere occupato contemporaneamente da un altro. — in senso generico:
ii-6-204r: quel sentimento di tristezza sorge da quel pensiero di reciproca solitudine, di reciproca
leopardi, 897: a quegli stessi che da natura sono disposti e pronti a ricevere
. e una crudeltà, una impenetrabilità da spione. 3. difficoltà o impossibilità
del linguaggio. = deriv. da impenetrabile, cfr. fr. impenetrabilité.
per estens. che non è stato violato da piede umano, inaccessibile, impervio (
fondo rimastole impenetrato? = comp. da in- (assimilato in im-), con
addensate e impenetrevoli. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
del cuore umano. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
minuzia di particolari i castighi sofferti da peccatori impenitenti o eresiarchi. -con
differenziate due maniere di peccati, altri da rimettersi, altri da ritenersi; ma solo
peccati, altri da rimettersi, altri da ritenersi; ma solo due sorti d'
lamo), comp. da in- (assimilato in im-) con valore
giusto giudicio di dio. s. bernardino da siena, iv-278: [la soddomia
nostra. panigarola, 2-158: pure da questa impenitenza finale... né
lat. eccles. impaenitèntia, comp. da in- (assimilato in im-) con
dì del giudizio. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
paenitùdo -dlnis 'pentimento ', deriv. da paenitére 'pentirsi '. impennacchiaménto
gl'impennacchiamenti. = deriv. da impennacchiare. impennacchiare, tr.
: impennacchiavano l'articolo d'una citazione da virgilio, persio, marziale. 2
levò grinta. -figur. essere avvolto da fumo, da vapore (una casa
-figur. essere avvolto da fumo, da vapore (una casa, una macchina
viltà s'impennacchia. = denom. da pennacchio (v.) col pref.
. / di cento giovanastri impennacchiati / da ruteno del tao scelti e guidati. bergantini
carrozza di corte tutta oro, tirata da sei cavalli impennacchiati. verga, 2-329
potrebbe tirar su... una funicolare da portar gente sulle cime e vederle così
pescata nel vocabolario te ne accorgi subito da come si presenta di traverso, lisciata
o scendere. = deriv. da impennare2. impennaménto1, sm. ant
pennamento dell'ali. = deriv. da impennare1. impennaménto2, sm. impennata
namento di anime. = deriv. da impennare2. impennare1, tr. (
impenne, / non fu mossa già mai da maggior cura / di quella che sospinse
a sanguinoso affanno; / e pur da gire al ciel gli erse le scale,
loro volo. = denom. da penna (v.) col pref.
, 2-1-27: si fanno addestrare al freno da due palafrenieri... per timore
una brusca cabrata. = denom. da penna col pref. in- (assimilato in
suo scrivere. = deriv. da penna (v.).
, furiosamente, l'aveva levato alto da terra. pratolini, 8-206: lui dondolava
cosa di buono ogni tanto c'era da prendere. bonsanti, 4-249: una creatura
sommergibile per appoppamento improvviso. -deriv. da impennare2. impennata3, sf. raro
impennatura (una freccia). uguccione da lodi, xxxv-1-613: balesti e..
delle frecce. = deriv. da impennarel. impennatura1, sf.
impennatura. = deriv. da impennare1. impennatura2, sf. letter
la spingesse avanti. = deriv. da impennare1. impénne, agg. che
solo i pinguini. = comp. da in-con valore negativo e dal lat. pènna
e conduttura. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
= voce dotta, lat. impénsa (da impènsus, part. pass, di
dio, poneva platone quella mente chiamata da lui intelletto, ovvero mondo intelligibile.
bellezza. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
e della naturalità. = deriv. da impensabile. impensabilménte, avv. incredibilmente
130: questa forteza l'avea impensa da fare a similitudine de costantinopoli. cantari,
. darsi pensiero, preoccuparsi. bonvesin da la riva, xxxv-1-708: de gran bontae
la toa mensa. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
i quali non erano mai stati vinti da male alcuno, furono vinti dal molto bene
[crusca]: sono poi afflitti da impensati disastri. masuccio, 429: a
piedi del re se buttò e, da suverchia e impensata allegrezza impedito, la
e l'altra, trovorno un altro osso da rodere. -in modo imprevisto,
. le donne. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
le anime impentite. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
, preoccupato. s. bernardino da siena, iv-347: santo bernardo..
presso che cadere, acciò si levasse da quello pensiero. della porta, 6-87
, disse. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
, turbarsi, inquietarsi; lasciarsi sorprendere da molesti pensieri. l. pascoli,
, i suoi! = denom. da pensiero (v.) col pref
inquieto; ansioso, trepidante; dominato da apprensione e turbamento. buti
dattilografa d'ufficio ch'era sua amica da tre mesi. -di animali.
insegna a impentolarme. = denom. da pentola (v.) col pref.
se la leggeranno. = denom. da pepe (v.) col pref.
esagerato. viani, 13-443: ganci da cui pendevano i prosciutti sapientemente drogati e
entrano in quella sorte di pane che da noi si chiama pane impepato.
signor caviggioni. = denom. da peperone (v.) col pref.
il naso impeperonito. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
muratori, 7-iv-235: ora abbiamo imparato da questi versi, quella essere stata la prima
e carducci imperanti, avevamo troppo piegato da un lato. -sm. e f
: la limosina,... come da cagion mediata, provien dalla carità,
mediata, provien dalla carità, e come da cagione imperante provien dalla religione. alfieri
palazzeschi, 1-81: una folla giunta da lontano rumoreggiava intorno e la fiamma rimase
pio buglione, / egli farà ciò che da lui s'impera. -in relazione
che in sua reina / lei prenda da quel punto e da quell'ora. muratori
/ lei prenda da quel punto e da quell'ora. muratori, 10-i-296:
suo rispetti, e mi ricorda / da qual segreto il viver mio dipende. prati
la cui virtù sdegnò di essere imperata da gli uomini? 3. intr
. papini, 27-1025: nacqui a roma da gente patrizia, avvezza a possedere e
o più largamente nella italia superiore, da mezzo l'imperare del barbarossa a tutto
servire, / persegue chi par degno da imperare. cesarotti, 1-xiv-147: così egli
più forte delle debolezze e, difesa da prima, presto impera, in fine è
una nazionalità vecchia e già storicamente spezzata da tempo non può riconstituirsi con e per un
scuola! gridava l'ombra feroce del da ben ferdinando porretti incarnata in un *
= voce dotta, lat. imperare, da parare * preparare 'con in-illativo.
. imparare. s. caterina da siena, iii-308: voi, come padre
vi potrei. = deriv. da imperare1. imperativale, agg.
dell'imperativo presente di un verbo e da un sostantivo o aggettivo connesso con essa
.). = deriv. da imperativo. imperativaménte, avv.
o comandi. = deriv. da imperativo. imperativìstico, agg. (
* imperativistico '. = deriv. da imperativo. imperatività, sf. condizione
: chi vuol farsi ubbidire più tostamente da voi, genterella, è bene che
coll'* interdetto 'si comandava di astenersi da una data altra. -dir
contenenti prescrizioni che non possono essere derogate da un accordo fra le parti (in
ricevere, ordinazioni o mandati imperativi da nessuno. -stor. ferie imperative:
desideri inerenti alla natura, ma eziando da un altro principio che la fa agire.
di kant). le regole prescritte da lei sono come le assolute ed universali.
voce dotta, lat. tardo imperàtivus (da imperare 1 comandare '); cfr
dal ted. imperativ, termine introdotto da kant nel 1785. imperato1 (
. filos. atto imperato: atto compiuto da una facoltà dei sensi o dello spirito
cui viene esercitato). guido da pisa, 1-382: compiuto lo suo imperato
dei supremi poteri statali (il quale da principe si andava trasformando in sovrano assoluto
alcuni dal suo posto rimossi, turbato alfine da tanta moltitudine, scrisse a traiano allora
2. stor. titolo che, da carlo magno fino al 1806, indicò
si riteneva continuatore). -titolo assunto da diversi sovrani dei secoli xix e xx
dio è dea, e sarà onorata da tutti gli ministri di dio, cioè
sulle genti non regnate, ma govemantisi da sé. carducci, 712: tu
imperatrice madre... passò da questa vita. -considerato di genere
riferimento alla madre di dio. bianco da siena, 68: altissima del cielo emperatrice
cristo, vergine beata. s. bernardino da siena, 34: maria, chiamata
, come a dire la corona, da imperadore che egli è. -per
sia più felice. s. bernardino da siena, iii-300: la buona vo-
io lascio imperadrice la patria. buonaccorso da montemagno volgar., xxxi-144: la natura
l'animo] in tutti i mortali da natività. zoccolo, intr.: le
10. locuz. -avere il naso da imperatore: averlo molto sviluppato.
: secondo il naso, lo debbe avere da imperadore? -far conto che
voce dotta, lat. imperàtor -óris (da imperare 'comandare ').
kaiser. = deriv. da imperatore *, per la qualità straordinaria.
e arcuata. = deriv. da imperatorex. imperatóre4, sm.
. scricciolo. = deriv. da imperatore1 (in quanto considerato re degli
prenditoria '. = deriv. da imperatore. imperatòria, sf.
le coliche. = deriv. da imperatorio (per i poteri attribuitele
ii-1-159: come ha egli tanto in mano da venir a contaminare anco i campi finora
-medaglie o monete imperatorie: fatte coniare da un imperatore. caro, 2-3-49:
alma fronda imperatoria, / che si da vii piacer non sono of- fense /
nel suo stile, l'aveva egli da natura impresso nel volto e in ogni
voce, ecc.). benvenuto da imola volgar., ii-413: pertinace fu
imperatoria tua treccia, ed ogni male da te si fugga per sempre. fogazzaro
faldella, iv-166: il suo fusto da cavallerizza ungherese è diventato imperatorio. d'
dotta, lat. imperàtórius, deriv. da imperare * comandare '.
regione della possibilità. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
, impercepita. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore
[l'organo] tutte le intonazioni da orecchio umano percettibili e le impercettibili ancora
quale fosse stata l'ultima parola pronunciata da lui. montale, 3-185: dal fondo
fuoco poco a noi calda pare e niente da lungi. cicognani, vi-181: tenue
già sono, eurialo, gl'interessi, da te stimati impercettibili, scoperti, l'
... rimarrebbe impercettibilmente alterata. da ponte, 38: la bambina- mi
tardo imperceptum (gellio) comp. da in-con valore negativo e perceptus, part.
isaac volgar., 1-28: è da vedere s'elle sono da dire così ordinatamente
1-28: è da vedere s'elle sono da dire così ordinatamente come lo apostolo le
,... o s'egli è da credere che lo apostolo le ponesse in
c. i. frugoni, i-14-95: da i poeti miei diletti / riderebbesi in
senza onore. = comp. da in- (assimilato in im-) con valore