e pesti de i destrier feroci / da l'unghie gravi. pascoli, 979:
acqua], o quella / che da monte vicin, cadendo grave, / abbia
. 2. per estens. premuto da un peso, aggravato, appesantito;
a purgarsi col mangiare dell'erba bagnata da la rugiada? caro, 1-1180:
] s'impaluda e stagna, / da neghitoso grembo esala intorno / vapor grave
profondamente, doloroso, angoscioso; duro da sopportare, oppressivo (una situazione,
animo, ecc.). giacomo da lentini, 52: lobo, ch'ebbe
egli hanno loro linguaggio, molto grave da intendere. tommaseo, 3-i-56: mi fanno
molesto (una persona). bartolomeo da s. c., i6-5- * 9
/ fuoco si desse. -caratterizzato da avvenimenti dolorosi, da situazioni difficili (
. -caratterizzato da avvenimenti dolorosi, da situazioni difficili (un periodo di tempo
il duro strale / l'esce pur da l'interna e grave piaga. redi,
: gravi sono queste malattie, difficilissime da essere totalmente vinte e debellate. moravia
l'anno. -che è colpito da malattia dolorosa o pericolosa per la vita
di mettere alla prova la mia fermezzina da bambino. levi, 1-217: la
l'ingratitudine... vien frenata da un rispetto gravissimo. -eccessivo,
musica. bocchelli, 1-i-27: durava da più ore [l'operazione],
. 10. oppresso, tormentato (da un male); ossessionato (da
da un male); ossessionato (da un pensiero, ecc.).
. b. niccolini, ii-17: da te cerco invano... / un
lo scrivo perché l'ho pure ritratto da uomo grave. paleotti, l-n-244: restano
la letteratura italiana si stimassero nel cinquecento da molti anche dotti e gravi uomini non
maestoso (il portamento). francesco da barberino, 21: seriano stati gravi li
una caratteristica fisica); che nasce da preoccupata ponderazione. dante, inf.
262: dai lochi donde si cavano motti da ridere, si posson medesimamente cavare sentenzie
latore. = deriv. da gualcare (cfr. valcatore).
le gualchiere. = deriv. da gualcare. gualchièra, sf.
... / s'imbatte nel tornar da un suo mulino / da far rifare
imbatte nel tornar da un suo mulino / da far rifare alla gualchiera i mazzi.
fin ne'placidi chiostri, accompagnata / da l'uniforme suon de la gualchiera,
con tanto fracasso, che due magli / da gualchiera noi fanno. r. sacchetti
, che a cadervi sotto c'era da uscirne una poltiglia. cicognani, 2-165:
, il mal vissuto = deriv. da gualcare-, cfr. lat. mediev.
di ruina. = deriv. da gualcire. gualcire, tr.
il naso delle persone e poi buttandola da una parte per passare a un altro articolo
carena, 1-306: 4 gualchiera 'da 4 gualcire ', detta anche '
. = deriv. con metaplasmo da gualcare-, ma forse dal longob.
4-2-575: una veste di broccato sta ritta da per sé quando è nuova, che
le bandiere di tutte le nazioni pendere da tutte le finestre, gualcite, stinte dalla
, 3-114: il vecchio / su da un mare gualcito di onde verdi / tira
gli venne un'altra lettera, spedita da parecchi giorni, e passata per molte mani
di ardesia. = deriv. da gualcire. gualda, sf.
-figur. affrontare una competizione, darsi da fare per conseguire uno scopo. petruccelli
dicevasi * gualdana ', allorché veniva eseguita da buona mano di ribaldaglia, che portava
di cavalieri che compiono scorrerie. pace da certaldo, 47: benché gli fiorentini si
47: benché gli fiorentini si fossero da quella banda non poco inoltrati con buono stormo
tempo pedoni e gualdane / e guastatori da sera e da mane, / per le
gualdane / e guastatori da sera e da mane, / per le contrade e
castellane. j. getti, 108: da qualcuno oggi si confonde la 'gualdana
e sindaco. = deriv. da gualdo1 (con assimilazione in guallario e
gualdirosso]. = comp. da gualdo2 e rosso. gualdo1,
di maneggio..., guidati da palafrenieri e coperti con ricche gualdrappe, comparirono
, 2-6-29: né fu 'l suo don da quel molto diverso / con mandar panni
azione senza grazia è una vecchia sella che da ogni cavalcatore è rimendata e rimbottita alla
tetti fiamminghi: / alle fanciulle schiatta da frenesia il cuore: / resta qualcuna con
dimenticato imbarco d'una delle tre casse camuffato da provvidenziale recupero per mezzo d'una speciosa
d'este, 2960: una gualdrapeta da muletto di velluto negro. bresciani, 1-i-445
progrediti un qualche mezzo taglio... da cucirne fuori una gualdrappóna d'una giacca
. xv, anche galdrapa), da una presunta forma * wasdrappa, variante del
per ispazio non guale. = da eguale, per aferesi. gualémbo
'ciondolante; che cede o casca da una parte ': forse dal lat.
lo gesso. = deriv. da gualivo; cfr. milan. gualivà 'spianare
pennelli. = deriv. da guale, col sufi. -ivo: la
nel 1510 nella forma guanaba), da una voce indigena di santo domingo.
ventre; vive in piccoli branchi composti da alcune femmine, con i loro piccoli
, con i loro piccoli, accompagnate da un solo maschio; è animale di alta
in xantina. = deriv. da guan [o], col sufi,
con idrazina. = comp. da guan [ina] e azo [to
canale escretore della ghiandola parotide e ricoperto da una massa adiposa che conferisce alla guancia
ver lui le guance lacrimose. folgore da san gimignano, vi-n-138 (6-13)
la bocca e ne le guance. antonio da ferrara, 131: piango 'l color
una villana / da'fianchi baldanzosi, da le guancie / color di melagrana. saba
dell'aere, quando soffia / borea da quella guancia ond'è più leno. ottimo
termini generici, indicanti due pezzi accoppiati da lato e spinti innanzi: * guance
percosse nella guancia dell'elmo. fausto da longiano [tommaseo]: altre testiere
la videro imboccata [la tromba] da un drago orrendo e squamoso, il
i combattenti. -col volto congestionato da ira, rabbia, furore.
dirigere la sua mano con tanta esattezza da colpire la mia guancia. -con
albertano volgar., 1-67: dit'è da dio: a me la ven- decta
di rubens. adipe leggerissimo, carne da rana, guancioline chiare. -guanciòtta
comodamente seduti. = deriv. da guanciale. guancialata1, sf. ant
toccan terra. = deriv. da guancia. guancialata2, sf.
forbottar di guancialate! = deriv. da guanciale2. guancialato, agg. ant
overo gonfiati. = deriv. da guanciale2. guanciale1, agg.
piume o di gommapiuma, e ricoperto da una fodera (che può essere ricamata
origliere). francesco da barberino, 65: gli sopraletti stellati e
morì in carcere, affogato... da un guanciale, che li fu posto
tua dama; ond'ella, scossa / da subito capriccio, a rannicchiarsi / astretta
notte, ella voleva preparare il letto da sola, senza l'aiuto della cameriera,
simil. e al figur. bartolomeo da s. c., 36-7-10: chi
guanciali di vane speranze e di giustificazioni da paesi lontani aspettate? mamiani, 9-169:
: ogni fede anche imperfetta e guasta da falso dogma conforta il guanciale di chi more
, 3-122: il 'coulisson 'era da poco scomparso, ne avevo sorprese le
v.). = deriv. da guancia. guancialétto, sm. cuscino
13-141: lascio... un guancialetto da altare di quel medesimo drappo. castiglione
mangiarle si senta odore di corrotto, mascherato da raffinatezze, guancialetti di pan bianco
traesi le piumoline del petto pei guancialini da depor l'ova. 2.
. carena, 2-47: 4 guancialino da spilli, torsello', è appunto un
'guancialino'per tagliar l'oro in foglie da dorare. 4. disus.
4. disus. compressa risultante da vari strati di benda o di garza
le mani e le braccia in modo da formare un sostegno, sollevano e portano in
trastullo puerile: due tendono le braccia da fare un quadrato; un terzo vi
braccine guancialute. = deriv. da guanciale. guanciata (ant.
ne lo viso e le guanciate / da li iuderi spesso li so'date. cavalca
pressa, ed era fatto cavaliere. andrea da barberino, 1-176: quando orlando ricevè
gentile guanciatèlla. = deriv. da guancia. guancióne, sm. ant
gagliarda, soda. = deriv. da guancia. guancito, agg.
mio pari. = deriv. da guancia. guanciuto, agg.
le nubi. = deriv. da guancia. guanèro1, sm.
sorta di pelo che si ricava da certe palme, e serve per i cuscini
(sec. xvi), deriv. da guano (cfr. guano).
essere. = deriv. da guano (v.); cfr.
dazione. = deriv. da guanina (dalla quale fu isolata per la
nel sangue. = comp. da guanidina e dal gr. capta 'sangue
isola). = deriv. da guano (cfr. guanero2).
dalla guanidina. = deriv. da guano col sufi. chim. -ile,
del pancreas. = deriv. da guanile, col sufi. chim. -ico
goanin, registrato per la prima volta da cristoforo colombo nell'inviare ai re cattolici
campioni di questo metallo (formato allora da 18 parti di oro, 6 di argento
euano d'america. = deriv. da guano, col sufi. chim. -ina
potassio, e si può ricavare anche da carni o pesci non altrimenti utilizzabili [
di animali che si trovano accumulati da tempo antico nei luoghi in cui
concime che si trae dalle grotte abitate da secoli dai detti animali..
sul primo costo ce lo dividiamo da buoni fratelli! bontempelli, 19-292
riflessi argentati. = comp. da guano e dal tema del lat. ferre
.). = deriv. da guan [ilico] con i suff.
nel guano. = comp. da guan [o], dal lat.
il qual nome si trova usato da plauto in una delle sue comedie: onde
: mandami anche due o tre tazze da caffè,... e la zuccheriera
altre a insalatine. = deriv. da guanto. guantière, sm. (
guantifera d'occagna. — comp. da guanto e dal tema del lat. ferre
mano. = comp. per giustapposizione da guanti, [i] n e mano
si metterebbe i guanti in mano. cenne da la chitarra, vi-n-191 (10-7)
10-7): guanti di lana, borse da braghieri. petrarca, 199-9: candido
. cecchi, 2-1 n: convenientemente protetti da guanti di caucciù, [i ladri
6: passato il mese, è da provare se [il falcone] sente alcuna
avambraccio; era fatto di pelle ricoperta da una fitta maglia di ferro e rinforzata
annunzio, v-2-683: la guerra -quella da me guerreggiata nel mio spazio spirituale ch'
di tunisi un suo guanto. antonio da ferrara, ix-142: per tal modo
usato per decorticare fusti e rami incrostati da licheni o cocciniglie, da uova o
rami incrostati da licheni o cocciniglie, da uova o insetti nocivi. soderini
grossi, comici guanti di caucciù; guanti da gigante sul ring; e un rotolo
: cittadini! prodigioso è il cammino da noi fatto in cinque mesi; ma un
franca donna e quel pagan bramoso. sabba da castiglione, 100: se mi dimandaste
con li capitani del suo essercito. da porto, 1-35: gittò a'piedi
vi seducono gli furono affacciati, non da noi direttamente, che abbiamo cacciato il
il guanto e lo manteniamo, ma da gente spirata da noi, e che
e lo manteniamo, ma da gente spirata da noi, e che dovea servirci d'
6-83: non è... da pretendere che un linciaggio possa effettuarsi in
se non col guanto: essere tormentato da scrupoli ipocriti. -anche: fare il
-rovesciarsi il guanto per qualcuno: passare da una condizione a un'altra (che può
- anche al fìgur. sabba da castiglione, 42: mai non m'accorsi
le mani o le braccia. andrea da barberino, i-108: in questo mezzo ajolfo
in un paio di sudici guantacci da maschio il manico della padella ove
* wanth 4 guanto ', da cui il fr. gant (sec.
di guantoni bianchi che pa- rean manopole da scherma. boriili, 5-43: un meccanico
in tuta, con un paio di occhiali da spaccapietre legati dietro la nuca e i
. ojetti, i-515: in costume da bagno, coi guantoni di crino,
un pallone di cuoio e due guantoni da boxe, nuovi. = acer
la camorra. - anche: atto da guappo. puoti, 197:
, la camorra; ed anche atto da guappo. bernari, 5-119: il re
] la memoria di un d'annunzio diverso da quello che divenne poi, un ragazzo
ojetti, ii-456: l'aria è lacerata da quei due o tremila sibili in cadenza
, prode. = deriv. da guappone, accr. di guappo.
, 9-2: il cavallo dee esser generato da stallone, volgarmente appellato guaragno.
, sm. ornit. ant. uccello da preda delle antille simile al nibbio.
della fa = deriv. da guaranà, col sufi, -ina, che
'graf 'era assistito or da alcuni notevoli della tribù...,
perla verificazione del fatto principalmente, da certi guaranti (or detti « giu
rachimburgi ». = deriv. da guarentire (guarantire). guarantire
bevanda estratta dal succo fermentato della canna da zucchero. = dallo spagn. guarapo
. guarapo (nel 1620), forse da una voce indigena delle antille.
non ce stare a dormire. francesco da barberino, ii-237: quanto la cosa a
questa reggia / t'assegno, onde da te sia custodita. -posizione di
del me segnor en pagania. antonio da ferrara, 16: voi intrar nel pecorile
. cieco, 14-54: conosciuto rinaldo da le guarde, / già per tema di
portava su la guarda / una serena che da ogni mano / stretto tenea per la
guarda di qualcosa: custodirla. francesco da barberino, iii-65: cauta e buona guarda
sorvegliare. boiardo, 2-5-29: sol da un canto vi era la salita, /
a botta di piccone, / e sol da questa è la intrata e la uscita
faccia diventa guardabile. = deriv. da guardare-, cfr. fr. gardable.
comp. dall'imp. di guardare e da bosco (v.); v.
più camere; anticamera. andrea da barberino, 4: ordinò che fussi fatto
e alla distribuzione dei cartocci di polvere da sparo durante il combattimento. 2
o di latta per cartocci di polvere da sparo; cartoccere. falconi, 1-16
grassi, dei tetti \ 4 erba da calli ', 4 semprevivo de'muri '
guardacorpo del re. siri, x-597: da venti guardacorpi di non migliore aspetto di
. -in partic.: cavo teso da un capo all'altro della nave per
delle coste di mare o piu: vascello da guerra destinato allo stesso effetto.
ce lo mandò a bordo il vascello da guerra guardacoste che sta sempre ancorato a
la guardacucina, con riposi tori, pile da lavare, cisterne o pozzo, e
fissandovela con viti. era propria dell'armatura da giostra, e molto simile al 4
4 guardacorpo '; per il passaggio da corpo a cuore cfr. giustacuore.
pare in fede mia, / di far da guardadònna a un primo parto. =
. v.]: 'guardagiòie'. astuccio da gioie. = comp. dall'imp
, l'elmo a becco di passero da cui riusciva appena a veder fuori.
spallacci, o tutti e due erano mobili da fermarsi, però, con chiodi da
da fermarsi, però, con chiodi da voltare, o con viti. =
alla guardaiòla. = deriv. da guardia, che è da guardare.
= deriv. da guardia, che è da guardare. guardalati { guardalai)
questa battaglia è ch'essa viene guardata da quattro lati, cioè dalla fronte dov'è
parte dell'impugnatura della spada, composta da uno o più archetti che congiungono la
manopola per riparare la mano, usato da chi deve maneggiare corde o fili e,
e, in par tic., da calzolai, sellai, ecc. (e
cominciò l'opra della riparazione, ago da vela e guardamano, e tagano alla vita
, 1044: quando io t'ebbi cognosciuto da prima, signore, tu ribattesti la
testa. / o con un guardanappo da cucina / sovra le spalle. =
franco, 6-39: tanta vertù, scorta da tanta lealtà, vi fa parere un
quei visi traditori che chiamano il boia da mille miglia. razzi, 6-96: se
con l'inclusa diceria, ha dato da ridere assai. ruscelli, xxvi-2-105: a
conserva, assicura o garantisce. marsilio da padova volgar., i-xix-3: come dunque
al ginocchio, a guisa di un guardappanni da bottegaio. = comp.
. pezzo di legno, talvolta corredato da un'armatura di ferro, col quale
portone con bandoliera e bastone da maresciallo. verga, 4-367:
nozione di vedere). giacomo da lentini o monaldo d'aquino, 445:
iv-19 (4-14): e'par che da verace piacimento / lo fino amor discenda
i pensieri della misera tisbe guardante davanti da sé il suo amante pieno di sangue
mente vostra e guardate ben, verità da falso dicernendo. dante, inf.,
. - anche al figur. giacomo da lentini, 2-35: eo ardo / quando
né più e né meno delle molecole emesse da un occhio che guardi o di quelle
scrutare. mazzeo di ricco o rosso da messina, 433: guardatemi, così
oste mi ha guardato un pezzo / da capo a piè, mi dice: siete
preparazione più esatta, si sentiva schiacciato da quell'uomo privo di grammatica e di
nel piacere e nella libertà. -seguito da una prop. interrogativa indiretta o da
da una prop. interrogativa indiretta o da una prop. dichiarativa. anonimo,
algarotti, i-78: egli non è da dissimulare che seguendo il metodo di apprendere
secco. -intr. giacomo da lentini, 18: ma se voi sete
donna sente per manco la sua biltà da biasimare, guardi in questo perfettissimo essemplo
, ma forse meno, perch'esse da principio non ebbero occasione né modo di
il fondare uno stato non era impresa da letterati entusiasti. 6. aver
c. dati, 3-7: si credeva da tutti essere in agonìa, talmenteché i
stampansi i versi, e non si sa da cui; / e sebbene alla moda
. fogazzaro, 1-207: l'uno da l'altro in silenzio, / tocchi da
da l'altro in silenzio, / tocchi da dio, ci scostammo; / e
salvare; scampare, preservare, liberare da un qualche pericolo o difetto materiale o
guarda l'amor meo, / poi da me lo dipartisti. latini, i-1936:
1-55: orlando la guardò sovente / da morte, da disnor, da casi rei
la guardò sovente / da morte, da disnor, da casi rei. tasso
sovente / da morte, da disnor, da casi rei. tasso, 19-40:
guardia. -anche sostant. francesco da barberino, 30: convien dunque costei
sola con alcuno uomo, di fuori da padre e fratelli. -rifl.
di biel- tate, / consiglio che da voi, bella, si guarde. giamboni
e del regno li privò. francesco da barberino, i-67: se vuo'guardare /
, i-67: se vuo'guardare / te da li detti vizi attendi bene / che
le legge a lor parere; / da lor ti guarda, e farai tuo dovere
dovere. ariosto, 10-7: guardatevi da questi che sul fiore / de'lor begli
. marino, 6-206: guardati pur da questo rio tiranno, / ch'alfin
addosso brevi o incanti che lo guardassero da esser ferito. g. bentivoglio, 4-886
sera giungessimo a provadia, città abitata da turchi, posta in pianura senza muraglie
pianura senza muraglie: ma è circondata da monti altissimi, che la guardano molto
o al riparo o al sicuro (da agenti atmosferici, da esseri o oggetti
al sicuro (da agenti atmosferici, da esseri o oggetti nocivi).
235-5: né mai saggio nocchier guardò da scoglio / nave di merci preziose carca,
quant'io sempre la debile mia barca / da le percosse del suo duro orgoglio.
del suo duro orgoglio. s. caterina da siena, v-245: alcuna volta giungono
, levar o guardar sé o cosa da 'l sole. crescenzio, 1-535: causa
salute, ecc.). lapo da castiglionchio, 6: ebbe la madre ostetrice
maggiori donne ne'lor parti. vito da cortona volgar., xxi-761: santa umiliana
per veruno modo fùssono toccati a 'gnudo da mortali. g. morelli, 199:
posso assicurare che egli è curato diligentissimamente da due medici, è custodito e guardato
predetto infermo, non guardandosi cautamente, da ivi a pochi dì morì. macinghi
che detto e dato gli avea. guido da pisa, 1-171: perché questa gente
la roba sua è, potendo, guardarla da sé. g. correr, lii-n-42
(il silenzio). bartolomeo da s. c., 9-7-4: li
fiero al come che tu die. paolo da certaldo, 370: quello che non
con quanto senno e quanta mente / da la somma prudenzia m'era infusa,
a'nepoti. -rifl. francesco da barberino, 179: fa bene ognuna di
, 4-225: -il fondovalle era guardato da quei bastardi, -diceva. -mai passare in
e somieri / so ben guardare. francesco da barberino, iii-41: prudenza qui vedete
i pastori nostri e i bifolchi rimirin da lungi il po rigonfio, ma intanto sicuri
solco, e guarderanno l'armento protetto da voi. borsieri, conc.
le fontane pubbliche e le sorgenti erano guardate da due sentinelle ciascuna. verga, ii-497
pan bagnato, come un cagnaccio qualunque da guardar i pagliai. -assol.
divisava la provincia che ciesare guardava, da la provincia di roma.
perché ignun non mi possi furare, / da quel lion mi facevon guardare. g
. verga, 1-237: che cosa vogliono da me? mi guardano a vista;
io veggio vostra figliuola bella e grande da marito, e il non aver ben da
da marito, e il non aver ben da maritarla ve la fa guardare in casa
non giudica che le feste di bacco siano da guardare. bibbia volgar., vi-244
: non può essere questo uomo mandato da dio che non guarda il sabbato. tasso
ii-9: a dio è... da commettere la chiave e la guardia della
marinai, che guardavano quella banda, spaventati da questa paura,... si
era intravenuto. palladio, 2-4: da i fianchi dell'atrio vi si
a dio guarda il sovrano. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
via guardai, e non mi partii da quella. simintendi, 1-106: vide lentamente
il vostro figlio prossimano che mandi via da noi questa fortuna, / e che non
nel cor fedeletate, / fame guardar da le cose vetate, / le cose
che a loro si conviene di guardare da quelle cose che a vergogna li conducano
creda in questo mio battaglio, / da poi che tu non credi in cielo a
così buono lo stomaco che non si guardava da cosa alcuna, non facendo distinzione più
cosa alcuna, non facendo distinzione più da un buon cibo che da un altro
distinzione più da un buon cibo che da un altro nocivo. pirandello, ii-1-1217:
mio, io non avrei mai creduto che da me d'alcuno tuo disidèro ti fossi
iv-26: se voi par villania / da me voi ricepere / lo parlare e 'l
fal- lanza, / che non è da laudare / chi non ha leanza. latini
scender qua giuso in questo centro / da l'ampio loco ove tornar tu ardi.
li ritieni stretti. s. bernardino da siena, 1049: l'asino quando
, più per esser conosciuto che riconosciuto da voi, non guardai di ritrovarmi con
ferro, / se non ti guardi da farmi despitto. monti, i-164: devo
. crescenti volgar., 2-22: è da osservare e guardare che la terra nella
e disappunto (ed è talvolta accompagnata da un avverbio di luogo o da una
accompagnata da un avverbio di luogo o da una proposizione oggettiva). dante,
... / guarda costumi di uomini da bene! ricchi, xxv-1-230: guarda
cegli tristano: « cavaliere, guardati da me, ch'io ti disfido de
, 1-87 (205): niccolò da monte aguto mi venne a trovare,
perché la veniva d'un luogo e da uomo, il quale mi arebbe fatto male
se que'signori delle gride vengono mai da te a bere un bicchierino. tecchi
il buon genio guardi o ne guardi da qualcosa o qualcuno', guardi il cielo!
. pulci, 11-133: guardivi il ciel da tutti i casi avversi. f.
, 434: ah il tuo buon genio da i folli inganni / te de lo
21. sm. sguardo. giacomo da lentini o monaldo d'aquino, 456:
rimaso di voi lo guardare. bartolomeo da s. c., 305: l'
guardare, ritiene la via. francesco da barberino, iii-408: per li gran colpi
ma per un guardare. s. bernardino da siena, v-283: che cosa è
, la seduzione che le hanno cagionato da zitella quelle meschine festic- ciuole chiamati '
malevolenza, astio, ostilità. francesco da barberino, iii-60: guardati...
, iii-60: guardati... / da quel che guarda in lato, /
avvenire, essere prudente. giacomo da lentini, 24: poma sortire a manti
saul non guardava con diritti occhi david da quello dì inanzi. pulci, 11-7:
guardare le cose dall'alto e poi da vicino. -guardare dalla lontana:
v. sottilmente. -guardarsi a diritto da qualcuno: stare in guardia contro qualcuno
si fa sera, / non far da cosa a cosa differenzia, / non guardar
faccia! bada che non avrai un soldo da me! -non guardare qualcuno o
un attaccamento esclusivo accompagnato, anche, da delicatezza, da tenerezza. -anche:
accompagnato, anche, da delicatezza, da tenerezza. -anche: per indicare una
non avendo nella tua possessione tanta uva da poter fare una cappata simile per farne
non partecipare a qualcosa, essere escluso da qualcosa; rimanere passivo. betti,
-stare a guardarsi: non avere niente da fare; oziare. 23.
proverbi toscani, 19: dio ti guardi da quella gatta che davanti ti lecca e
sta in guardia, non ha nulla da temere. proverbi toscani, 257:
agli abiti di gala, ha una veste da camera di questa -guardare e non
-guardare e non toccare è una cosa da imparare: come avvertimento affinché non si
, aver cura ', deriv. da warda 'azione di guardare 'e
persone vorrebbero una saletta; una stanza da letto matrimoniale; due gabinetti; una stanza
letto matrimoniale; due gabinetti; una stanza da guardaroba con letto per la cameriera,
di vecchie streghe, il colpo dei ferri da stirare, il fruscio della tela.
di governo, che vi dia due abiti da campagna del mio guardaroba. a.
lista della sua guardaroba, che si vendè da gli eredi, andò attorno un pezzo
. ingluvies 4 gola, voracità ', da * ingluère, collegato con ingluttire-,
« ingluvie, voce lat. ingluvies, da inglutere, ingoiare, ingollare, quasi
lat. scient. ingluvina, deriv. da ingluvies 4 gola, gozzo '.
gialle come zaffrano. = deriv. da ingluvie. ingluviosaménte, avv. ant
(paolo diacono), deriv. da ingluvies 4 gola '. ingobbare,
e si frantumi. = denom. da gobba (v.) col pref.
originariamente piana. = deriv. da ingobbare. ingobbiare1 e deriv.
colorire '. = denom. da ingobbio. ingobbiatura, sf.
industria della ceramica, rivestimento terroso costituito da un velo di terra di siena liquida
. = fr. engobe, da engober 1 rivestire con uno strato di
1 rivestire con uno strato di terra da gobe, voce dialettale di origine gallica.
sul lavoro. = denom. da gobbo1 (v.) col pref.
sul petto. = denom. da gobba (v.) col pref.
e un po'ingobbito delle sue spalle da facchino. bernari, 6-115: con
si cominciarono a ingolfare, facendo molte mislee da più parti. 2.
certe caverne elastiche,... da insaccare e ingolfar dentro un carico di
la plebe latrante. = denom. da ingoffo. ingolfare2, intr.
di sua superbia. = denom. da goffo1 (v.) col pref.
gattoni? = denom. da goffo2 (v.) col pref.
, non so se illeggiadrita o ingolfata da un costume singolarissimo, formato di sete
e sbrodolamenti succosi. = deriv. da ingoffire. ingoffire, tr. (
1-66: le quali vie vedute un dì da michelangelo nell'entrar che fece in capella
armenini, 1-13: poi che aveva facuità da vivere agiatamente, non voleva ingoffire.
ingoffiscono mai. = denom. da goffo1 (v.) col pref.
e. cecchi, 6-253: ingoffiti da un grembiulone bianco facevano i camerieri alla
g. gozzi, 5-39: o scrittore da ingoffi e scapezzoni, / poeta da
da ingoffi e scapezzoni, / poeta da cantar nel berlingaccio. 2.
vaso un gambo di vaniglia / presa da una tristezza senza causa? cassola, 3-86
lo stato di milano non è un boccone da ingoiarsi così facilmente. verga, i-152
. verga, i-152: il mondo, da pesce vorace ch'egli è, se
52: uno di quelli, mosso non da pietà, ma da ingordigia per ingoiarsi
quelli, mosso non da pietà, ma da ingordigia per ingoiarsi que'ducati,.
somme mandate a riserva possono essere ingoiate da perdite ed il contribuente avrebbe pagato imposta
hanno via via ingoiato i denari messi da parte. -rendere vano, logorare.
amore. marini, ii-197: fu da tanti creduto che prima i voraci gorghi
forteguerri, 20-107: non ti lasciar da disperata rabbia / opprimer sì che l'inferno
: questa penitenza mi riusciva assai dura da ingoiare. pindemonte, 226: chi tanto
, 24-817: altro non seppi / da quel punto che piangere, ululare, /
realizzassero la guerra, avremo gravi dolori da ingoiare e saranno gli ultimi. massaia
in tono insofferente, irascibile, proprio da strega. io, per amor dalla pace
. volg. * ingluviare, denom. da * « - gluvìes * gozzo '
gozzo 'e * ingulàre, denom. da gala col pref. incori valore illativo
sua vita quotidiana era oramai una vita da vecchio nel fiore degli anni, una
vinto, / e che lo schernitor da lo schernito / è poi schernito e
, 1-20: scompare... ingoiata da una botola. -sottratto alla
perseo, tu, signor, ritogli / da un mostro ingoiator, che pur s'
lettore). = nome d'agente da ingoiare. ingoiavènto, sm. invar
tanime di fonti. = denom. da gola (v.) col pref.
cravatta cremisi. = denom. da goletta1 (v.) col pref.
bassa e curva, e col ventre largo da poter ingolfarsi nell'oceano. tasso,
la mestizia l'accidia. -lasciarsi travolgere da un sentimento, da una passione.
. -lasciarsi travolgere da un sentimento, da una passione. serdonati, 14-4
dello scoperto, rimane verisimilmente assai più da scoprire, noi non siamo stati finora
aurelia cominciò a ingolfarsi di macchine provenienti da ladispoli. 7. non accendersi per
ingolfamento del motore. = denom. da golfo (v.) col pref.
, spinto al largo. ca'da mosto, i-118: eravamo molto incoltati a
tempo contrario..., fu da così forte e tempestoso temporale assalito, che
ritruova il sommo bene. -travolto da un sentimento, da una passione.
. -travolto da un sentimento, da una passione. morando, 572:
i parigini di sottrarsi ad ogni modo da quelle miserie, nelle quali si scorgevano
,... non c'era molto da fidarsi. -confuso, perduto (
dai rami. = deverb. da ingollare. ingollare (ant.
33-60: vien del mondo il caffè da odiosa banda, / da'turchi ei
. pel qual il foco piobbe già da cielo / infìno a terra e aprilla ed
. fanfani, lvii-15: dovuti ingollare da que'preti parecchi bocconi amari ed amarissime
deriv. dal lat. * ingullare, da * ingulare, denom. da gàia
ingullare, da * ingulare, denom. da gàia col pref. in-con valore illativo
teorie costituzionali con lunghi ingolli del vino da « sette palle » da un'anfora
ingolli del vino da « sette palle » da un'anfora enorme. =
enorme. = deverb. da ingollare. ingolosire, intr.
quali promesse. = denom. da goloso (v.) col pref.
preso. idem, 247: ingolosite da quel poco lustro che dava l'anello
il grano. = denom. da golpe1 (v.) col pref.
nel quale era ingoluppata, due brevicini da tenere al collo. = denom
al collo. = denom. da goluppo (v.) col pref.
a questi gobbi. = denom. da gòmbo1 (v.) col pref.
gli affogava. = deriv. da ingomb [e] rare. ingombire
in terra affoga. = denom. da gòmbo1 (v.) col pref.
luogo. galileo, 4-2-75: l'aria da per se stessa si fa sponde bastanti
delle tante e maggiori difficoltà incontrate e subite da lui in quella difficile laboriosa costruzione una
19-73: da questi ingombramenti di avanzi ogni tanto scaturiva
2. occupare un luogo in modo da creare confusione e disordine, da costituire
modo da creare confusione e disordine, da costituire impaccio o impedimento, da deturparne
, da costituire impaccio o impedimento, da deturparne l'aspetto con la propria presenza
], ii-134: novogardia è ingombrata da un verno quasi perpetuo e dalla oscurità di
quantità e il valore delle gemme che da tanti secoli vanno a seppellirsi nel serraglio
, 13-19: l'aria fu tosto ingombrata da una caligine sì oscura che non si
al sirio lito / da'marmarici fini e da cirene. -ant. possedere,
-fecondare. 5. bernardino da siena, ii-225: la h significa lo
xxxv-1-458: tanto la donna di sé non da od ama, / che 'l core
, 2-46: l'anima tua è da viltade offesa; / la qual molte fiate
ferve, / armate altro voler, da ch'ei n'engumbra! ariosto, 17-58
ingombra, / che l'onde sue da gli occhi ardenti i'spingo.
-infastidire, molestare, danneggiare. felice da massa marittima, 52: l'eterno dio
guiderdonate,... sieno state da alcuno gentile ed onorato spirito mai sempre
una storia degli stati uniti è ancor da costruire e troppi dilettanti ingombrano la strada.
comp. dall'imp. di ingombrare e da scansia (v.).
mai nulla del suo, è continuo ingombrato da tutti gli interessi d'altri. cattaneo
[paesi] fatti schiavi ed ingombrati da quelle genti che doveano essere e la loro
portamenti. 2. occupato da oggetti o materiali che creano confusione e
aretino, v-1-610: il mare, scosso da i tuoni de l'artigliane..
l'artigliane... e ingombrato da la infinità de le barche, a
sì gran duce, si lascioron contemplar da gli uomini. siri, iv-2-622:
grosso albero torto. saba, 84: da quest'erta ogni chiesa, ogni sua
presso il tavolo ingombro dalle carte / da giuoco. -per simil. e
cuore ben preparato a riceverla, non da spine di malnati affetti ingombrato, non
parte del mondo... meno ingombrata da deserti, che nell'africa e nell'
ingombrata, la maggior parte, da una gran peschiera quadra. palmieri,
palmieri, xviii-5-1131: la terra ingombrata da macchia e da lagune potrebbe rendersi atta al
: la terra ingombrata da macchia e da lagune potrebbe rendersi atta al grano.
un vasto orizzonte ingombrato tutto all'intorno da queirimmensa città. carducci, iii-22-121:
figure distingue, ma tutte le vede ingombrate da raggi stranieri e tutte sotto una stessa
i -ded. \ quelli ch'escono da luoghi oscuri, passandosene alla luce,
gli splendori d'un sole non ingombrato da nubi. vincenzo maria di s.
. vincenzo maria di s. caterina da siena, 101: l'aria era tanto
: due terzi del cielo erano ingombrati da una nuvolaglia nera, grigia e bianca
: questo sole, senza essere ingombrato da alcuni nuvoli di leggierezza o di simulazione o
mi pare d'aver ingombrata la vista da una nebbia e piedi ligati; in fine
lusso. 4. infestato (da predoni, da animali nocivi, ecc
4. infestato (da predoni, da animali nocivi, ecc.).
essendo le campagne di que'paesi ingombre da stuolo innumerabile di scorpioni, i quali
giacomini, 3-55: i poeti, da soprannaturale spirito ingombrati, hanno predetto quello
figur. preso, pervaso, invaso (da un sentimento, da una passione,
, invaso (da un sentimento, da una passione, da una sensazione).
un sentimento, da una passione, da una sensazione). girone il cortese
il cortese volgar., 149: ingombrato da forte concupiscenza, avea ogni cortese pensier
tenea sì fisse / l'altr'alme pie da maraviglia ingombre. papi, 1-3-64:
il magnanimo è virgilio, l'altro ingombrato da viltà, come cavallo ombroso, è
, affannato. bembo, iii-337: da diversissime angoscie ingombrati e orgoglio e umiltà
e negli atti come se ingombrato fosse da grandissimo dolore, con voce assai languida
! g. gozzi, i-22-114: oh da tristezze umana stirpe ingombra! alfieri,
ingombra! alfieri, xv-118: tu sola da altre cure ingombra non sai qual ingiuria
] impediscono eurialo. = deriv. da ingombrare. ingombricelo, sm. letter
. carducci, iii-23-186: sono da riporre fra gli ingom- bricci letterari che
alla spagnola. = deriv. da ingombro, col suff. spreg. -iccio
misere dovizie. = deriv. da ingombrare, col sufi, spreg. -ime
ogni ingombrìo. = deriv. da ingombrare. ingómbro1, v.
. gadda conti, 1-46: preso da uno scaffale un fermacarte di bronzo,
, 6-10: sceverato così lo spirito da ogni ingombro e peso di corpo, e
di un materiale, di una merce da caricare, o anche di un impianto,
, a bordo di una nave, da macchinari, merci, materiali. -dati
: * ingombro '. volume occupato da un macchinario o da materiali da sistemare a
. volume occupato da un macchinario o da materiali da sistemare a bordo o a
occupato da un macchinario o da materiali da sistemare a bordo o a terra o
sistemare a bordo o a terra o da imbarcare come carico... 'dati
. d. battoli, 2-1-137: da non poter fare niuno ingombero al celabro
d'ingombro. = deverb. da ingombrare. ingombróso, agg.
fa voltare. = deriv. da ingombro. ingommare, tr.
una tela con gomma, in modo da poterla rendere in seguito adesiva con l'
quadro di cartoncino con un buco sano da pioppine. baldini, 14- 136
, 14- 136: ritagliava pulitamente da un grande scartafaccio figurato disegni strani.
erano ingommate. = denom. da gomma (v.) col pref.
-anche: trattato con gomma in modo da risultare adesivo dopo esser stato inumidito.
. baldini, 14-136: ritagliava pulitamente da un grande scartafaccio figurato disegni strani.
2). = nome d'agente da ingommare. ingommatura, sf.
il vento soffia. = comp. da in-con valore intensivo e gonfiare (v.
di conchiglie. = denom. da gonnella (v.) col pref.
le penne! = denom. da gora (v.) col pref.
. fare scanalature. = denom. da gorbia1 (v.) col pref.
, ingorbiato dalla ingordigia. = da collegarsi, forse, a gorbia2.
la stessa promessa. = deriv. da ingordo. ingordaménte, avv. (
non gli so. = denom. da ingordo (cfr. ingordire).
vituperoso patto. = deriv. da ingordo. ingordìa, sf. ant
per loro acquistare. = deriv. da ingordo. bianca d'abito.
ingordigia quella di colui il quale, dotato da dio di sì gran doni come sono
, 4-9: due poemetti usciti alla stampa da poco tempo in verso sciolto, l'
ii-228: preparatevi a inorridire quando vedrete più da vicino le larghe piaghe che l'ingordigia
presso la finestra una sua antica veste da rosina. era una delle poche che
senso concreto: azione o comportamento dettato da cupidigia o da brama di potere.
azione o comportamento dettato da cupidigia o da brama di potere. betteioni, iii-283
v-777: uno scrittore siffatto, conosciuto da agostino proprio nel momento dell'ingordigia intellettuale
giatoria. = deriv. da ingordo. ingordina, sf. ant
con ingordigia, divorare, viene o da * scuffina ', raspa o lima
* scuffina ', raspa o lima da legno, che adoprandola leva molto legno per
anche * ingordina = deriv. da ingordo. ingordire, intr.
gran fatto. = denom. da ingordo (cfr. ingordare).
mangiatore o pur bevitore ingordo non vive da uomo e verso la virtù non s'
tiene / la lingua e 'l sugge da le labra immonde. monti, 13-133:
fanno ingordi alla carne, perché siano buoni da ucellare. 2. per estens.
dolorosa pioggia 10 spargo e vergo / da quest'infermi, non occhi, ma
. n. nini, lxv-260: da traverso poi venne / griffagno augello e
. -avido di denaro, mosso da cupidigia. a. pucci, cent
recato nella mente d'acquistare una roba da qualche signore,... giammai non
prefetti e meretrici. -dominato da passione amorosa; mosso da desideri sensuali
-dominato da passione amorosa; mosso da desideri sensuali; lussurioso, libidinoso.
che altro son, che cani, / da noi stessi nutriti, / onde siam
pulite ed immobili. -che deriva da ingordigia o da voracità o da prolungato
. -che deriva da ingordigia o da voracità o da prolungato digiuno o sete
deriva da ingordigia o da voracità o da prolungato digiuno o sete. pucciarello,
chiaman lupi di più ingorde brame / da boschi oltramontani a divorarne. firenzuola,
al sacro iddio, / ne scaccerem da noi l'ingorda fame. salvini,
capo rivolgersi vedrai. -che deriva da avidità, da cupidigia, da ambizione
. -che deriva da avidità, da cupidigia, da ambizione o da brama
-che deriva da avidità, da cupidigia, da ambizione o da brama di potenza.
, da cupidigia, da ambizione o da brama di potenza. campofregoso, iii-7
di desideri ingordi / elle ministre, e da ragion discordi; / ma perché il
e di tutto il resto si facesse da coloro un pubblico ed ingordissimo mercato.
acini tutti vizzi. -che deriva da lussuria, libidine o desiderio sensuale.
ingorda ed insaziabil libidine poter mai essere da tanto ch'io debbia abbandonar un gentiluomo
che fratello, tirato a forza da le tue false lusinghe e puttaneschi modi e
le tue false lusinghe e puttaneschi modi e da la sfrenata tua rabbia a giacersi teco
levata la causa della religione, fu da tutto il popolo con occhi ingordi veduto
guerra, / con occhio ingordo riguardò da terra / l'armi de 'l padre
l'una e l'altro sordo / già da le strida, in qualche bacio ingordo
, / disse: arderà, se da noi gli è permesso, / la terra
ancora, per istrano accidente, erale da ingordo fiume stato rapito. fagiuoli, x-136
sera io gli ricordo / che provvegghi da mangiare, / dice -tu hai dell'ingordo
che si spandea per la città. busone da gubbio, 1-119: alcuna volta suole
ma non così, ma per simiglianza come da uno dolce fiu- miceilo alle grandi onde
e dementi, che lo stringevano in gola da soffocarlo. buzzati, 1-283: un'
/ tanto, che spanda quanto par da lunge? campanella, 6-73: dentro
. -accumularsi in quantità eccessiva così da formare un ostacolo. trattalo delle
della volontà. = denom. da gorgo (v.) col pref.
si può. = denom. da gorga (v.) 'canna della
ma con voce ingorgata; -vorrei aver voce da svegliare... -e voleva dire
nel corpo stendere senza nocimento? [sostituito da] manzoni, pr. sp.
guerrazzi, iii-94: i beveraggi profusi da me mi devono procurare favore e reputazione
un vile riposo. = denom. da gorgia (v.) * gola '
ingiustizia della diseguaglianza un altro disordine proviene da questo ingorgo di ricchezza, da questi
proviene da questo ingorgo di ricchezza, da questi guadagni accumulati in poche mani.
ghislanzoni, 268: quando si ha molto da dire, tra le idee e le
, 4-548: parlava fin troppo lui da solo, quasi che dentro egli avesse
mia figlia sofia trotti,... da tanto tempo non si rimette d'un
24-150: sono stato... tormentato da un ingorgo o cosa simile della glandola
tabe meseraica avanzatissima. = deverb. da ingorgare1. ingottato (part. pass
(un membro). bonvesin da la riva, 27: [il peccatore
il viso ingottito. = denom. da gotta (v.) col pref.
ingovernabile. = comp. da in-con valore negativo e governabile (v.
dalla terra. = comp. da in-con valore intensivo e gorgogliare (v.
non t'impetriresti? = denom. da gorgone (v.) col pref.
di ingottare alcuno. = denom. da gotta (v.) col pref.
strangolata. = denom. da gotto (v.) col pref.
se non avesse visto grazia di dio da due giorni, tanto che gli andarono in
, 3-105: -nemmeno tu vuoi da mangiare né da bere? -si, si
-nemmeno tu vuoi da mangiare né da bere? -si, si! mangiare!
, 16-v- 309: sa astenersi da tutti quanti quei guazzabugli di medicamenti,
159: m'ingozza come un tacchino da ingrassare. c. e. gadda,
questa funzione con moltissime stravaganze, indegne da risapersi, ingozzano quell'acqua nelle fauci
i-340: che vo'siate pittore, e da ritratti di più, i'non l'
fosser pillole del gelli, / parole da tornar giù per la strozza.
sono un cercabrighe, uno strillozzo / da pigliar tutti i bruscoli; ma questa /
a diffidarsene, e lasciarlo / sempre da parte come un cencio. or parvi /
v. pillola. = denom. da gozzo1 (v.) col pref.
, rancore. s. bernardino da siena, 109: io ho la tale
smemorate, insensate, ingozzate, ridotte da un regime di latte e di immobilità
finestrelle, ora aperte, ora ingozzate da bassirilievi. -infilato, pigiato,
= voce di area pisana, deriv. da ingozzare. ingozzatóre, agg.
usato per l'alimentazione forzata degli animali da ingrasso (e, in partic.
oche). = nome d'agente da ingozzare. ingozzatura, sf. raro
. disus. ostruzione dell'esofago causata da cibo o da un qualunque corpo che vi
ostruzione dell'esofago causata da cibo o da un qualunque corpo che vi sia introdotto
: 'ingozzatura', ostruzione dell'esofago prodotta da qualsivoglia corpo straniero. -per estens
chirurgica con cui si libera l'esofago da tale ostruzione. tommaseo [s.
ch'è tozza. = denom. da gracile (v.) col pref.
era loro sospetta. = denom. da grado1 (v.) col pref.
e mezzo. = comp. da in-con valore negativo e graduabile (v.
. aggraffare. = deriv. da aggraffare con cambio di prefisso.
. = nome d'agente da ingraffare. (m'ingramàglio,
le bandiere. = denom. da gramaglia (v.) col pref.
ben radicate. = denom. da gramigna (v.) col pref.
. tardo ingràminàre (mario vittorino), da gràmen -ìnis 'filo d'erba,
che li desiderano. = denom. da grammatica (v.) col pref.
o sghembi); può essere costituito da una coppia oppure da più ruote dentate
può essere costituito da una coppia oppure da più ruote dentate (in quest'ultimo
volte tale organo rotante può funzionare sia da riduttore, sia da moltiplicatore, scambiando
può funzionare sia da riduttore, sia da moltiplicatore, scambiando fra di loro le
s'imboccano e servono a trasmettere il moto da un organo meccanico a un altro.
17-81: chioggia mi à ingranato nuovabonvesin da la riva, 74: la povertà de
perfinire. incomincia l'ingranaggio noioso per distrarmi da lei: no = denom. da
da lei: no = denom. da gramo (v.) col pref.
primo periodo di lavoro, s'accorse da se stessa di ciò che le mancava?
luogo a sopraele- vazioni di temperatura tali da provocare la saldatura di larghe zone delle
accoppiamento, specialmente se questo è accompagnato da sopraelevazione di temperatura); bloccaggio;
materiale ingranatosi. = deriv. da ingranare3. ingranante (part.
-anche al figur. giacomo da lentini, 4: vivo in foco amoruso
grano nel focone (nelle vecchie armi da fuoco). tramater [s.
il grano al focone di una canna da schioppo. = denom. da grano
canna da schioppo. = denom. da grano (v.) col pref.
sommacco in polvere. = denom. da grana1 (v.) col pref.
fra di loro, inseriti in modo da trasmettersi il movimento (le parti di un
naggio per gelatiera, una piccola mola da smerigliare e ruote dentate, rappresenta la linea
primitiva nel ingranandosi con un'altra ruota mossa da una forza può
velo lubrificante; bloccarsi per dilatazione causata da un attrito eccessivo (con riferimento a
grano la tramoggia di un mulino ', da grain 'grano '(lat.
di violato bellissimo. = comp. da in-con valore intensivo e granato3 (v.
brècola in saccoccia. = denom. da grana3 (v.) col pref.
ingranchiato di tutti. = denom. da granchio (v.) col pref.
[s. v.]: freddo da far ingranchire. chi sta lungamente fermo
braccio della stanchezza. -denom. da granchio, n. 7, col pref
, 71: faceva precedere ogni sua supposizione da un se condizionale, che tutta la
padroneggiava, e vi prepoteva di tanto da renderla ingranchita e toglierle il libero andare
m'ingrandi. = denom. da grande (v.) col pref
una nazione vaglia la natura del governo da cui è retta. galanti, 1-ii-177:
alquanti sonetti ed un capitolo, composti da s. v. in cotesta sua patria
con cui ella due mesi fa era partita da napoli. 4. retor.
ch'io mi tenga lungi non pur da ogni speciosa falsità, ma da ogni retorico
pur da ogni speciosa falsità, ma da ogni retorico ingrandimento, e protesti di
dimensioni dell'immagine di un oggetto fornita da uno strumento ottico e le corrispondenti dimensioni
è il far veder l'invisibile, perché da questo effetto non si può inferire quale
(ingrandisco, il più vantaggioso da quella generosa facilità, ch'è il
della partenza del re e dell'esercito da san dionigi, al solito della fama
né vasi di bronzo, né maschere da ingrandire la voce; ma sono per
[del cavallo] si cuoprono. e da quindi innanzi si nascondono le loro etadi
risa di bertuccia, / e dieci testimoni da san gennaio, / han fatto sì
della pupilla adombrata dalle palpebre traspariva da queste in guisa d'un lume dietro un
parole fuor di misura. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
6-258: la sua figura emergeva improvvisamente da uno sfondo esaltato che non aveva mai
, chiariscasi nel suo non aver nulla da i suoi padroni; perché non si
merito di colui che può spessissimo cavarvi da qualche ostacolo. -gloriarsi, vantarsi,
bontà, fanno la simia dell'uomo da bene. fagiuoli, iv-138: per ingrandirsi
voi taceste. = denom. da grande (v.) col pref.
, e... merita d'essere da lei descritto con distinta e ingranditiva maniera
nell'altre lingue. = deriv. da ingrandire. ingrandito (part.
hanno in memoria costoro, che appunto da questa viltà della'nostra origine si coglie
, ingrandito della riputazione per essere uscito da così pericolosa guerra, diliberò d'assaltare
i-33: diversi oggetti trasparenti sono stati da me esaminati con le sue palline,
mai più si pubblicassero i suoi ritratti da vecchia, curva e piccina, gli
di fasto e di boria a porsi da sé i soprannomi e a porli ancor ai
tale apparecchio. = nome d'agente da ingrandire. ingranellato, agg. ridotto
tornerà a pestare. = comp. da in-con valore rafforzativo e granellato (v.
bel grano. = comp. da in-con valore rafforzativo e granire2 (v.
la sementa fecondata. = denom. da grano (v.) col pref.
sole. = nome d'agente da ingranire. ingrappare, tr.
egli uscì. = denom. da grappa1 (v.) col pref.
. grassaggio. = deriv. da ingrassare. ingrassamanzo, sm.
un'alimentazione assai abbondante, in modo da fargli raggiungere il massimo aumento di peso
e al leone che non al bestiame da ingrassamento e da tiro. 3.
che non al bestiame da ingrassamento e da tiro. 3. agric. concimazione
consuma le loro membra, e lungi da esse rapisce le parti pingui ed oleaginose
allevamento e di alimentazione intensiva del bestiame da carne (bovini, ovini, suini
trascuro l'oro bianco delle dune spolverate da svogliati ciuffi di palme e l'ingrassante
), tr. nutrire in modo da rendere grasso o più grasso,
ingrassa li buoi e le pecore. guido da pisa, 1-220: uccidi lo vitolo
-assol. casalberti, i-29: àe da me... porcelli due maschi a
], 49: questa cosa fu cominciata da costantino che aperse la bocca a costoro
che aperse la bocca a costoro e finita da costanzo che gli ingrassò con le midolle
adacquerà, e renderà il paese fertile da nutrire li abitatori. poliziano, 1-678
ed era lunga ed alta per essere ingrassata da corpi morti. panigarola, 2-285:
terreno. vincenzo maria di s. caterina da siena, 93: benché il terreno
puri: l'una se saran presi da luoghi e cose notissime e quanto più si
de'flagelli ingrassa e pascesi. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
la virtù della continenza, e dentro da sé ingrassa solamente del timore di dio
alle faccende publiche, condotto e governato da gente più intesa ad ingrassarsi e aggrandirsi
prenderci gusto (ed è spesso seguito da un complemento di limitazione).
mal ingrassa e ride. s. caterina da siena, 3-183: io voglio che
anima nostra. s. bernardino da siena, 170: molti maladetti detrattori.
..., non potrebbe muoverli da quella ostinata natura di trovar da dire
muoverli da quella ostinata natura di trovar da dire ad ogni sillaba. zeno, xxx-6-115
, per succiarne a gran copia umore da ingrassare e vivere a tutta abbondanza.
fatica degli altri; profittare, vivere da parassita. serafino aquilano, 242:
significare che non devesi, nelle cose da mangiare, guardar troppo minutamente alla qualità
sé abbiano. = denom. da grasso1 (v.) col pref.
si facea recare l'anguille del lago da bolsena, che è una città nel patrimonio
fortificante, esaltante. s. caterina da siena, 153: si chiama questo dolore
pruovano la virtù. = deriv. da ingrassare. ingrassato (part.
dicono: oh è altro iddio? bartolomeo da s. c., 24-2-4
qua. pacichelli, 1-629: fin da bruges faceansi venire i celebri capponi per la
serve a iniettare il grasso sugli organi da lubrificare. = nome d'agente da
da lubrificare. = nome d'agente da ingrassare. ingrassavvocati (ingrassa-avvocati)
attenuazione e incrassazióne. = deriv. da ingrassare. ingrassicchiare, intr. (
, oliatore. = deriv. da ingrassare, col sufi, strumentale -ino (
l'essere ingrassato; ingrassamento. -animale da ingrasso: che è destinato, anzi
[s. v.]: buoi da ingrasso. i destinati a ingrassare per
di ovine, diceva che l'animale da ingrasso deve avere le ossa piccole,
: non mi consola l'idea di servire da ingrasso ai pidocchi. 2
. verga, 3-121: raccolse anche da terra un pezzo di cappello...
. il contadino che semina la fava da seppellire come ingrasso di questa sterile arena
vaccini. = deverb. da ingrassare. ingrassucchiare, intr.
ingratamente è stata trattata la toscana lingua da coloro che ne hanno ricevuto beneficio non picciolo
piena servire. = deriv. da ingrato. ingraticciaménto, sm.
— in partic.: struttura costituita da elementi metallici intrecciati. lubrano,
adombrare il pensiero. = denom. da graticola (v.) col pref.
, vimini, rami) in modo da formare un graticcio. d. bartoli
'l tetto, non furono altro che canne da ingraticciarsi intorno all'ossatura delle travi,
, onde coprirla. = comp. da in-con valore intensivo e graticciare (v.
. ingraticciata, sf. ripiano formato da vari graticci su cui si dispongono le
di graticci; sostegno di piante formato da graticci; recinto fatto di graticci.
ant. ingraticchiato). difeso, rafforzato da maglie di ferro. - anche:
2. sostenuto, riparato da graticci. dossi, iii-165: vèdile
2. disus. struttura formata da elementi intrecciati. magalotti, 14-57:
forma di graticola. = deriv. da ingraticolare. ingraticolare, tr. (
. munito, chiuso, riparato, guarnito da grate, graticole o inferriate.
mezzo vi sia una corsia che vadi da poppa a prua, larga da braccia
che vadi da poppa a prua, larga da braccia uno e mezzo, ingraticolata da
da braccia uno e mezzo, ingraticolata da potere di dìsvaporare il fumo de'pezzi
de'pezzi che sotto si sparassi, e da quelle grate combattere. d. bartoli
ingraticolati a uso di gelosie. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
, e assistendo alle funzioni di chiesa da una finestrina con la grata. [
guardinghi a ogni filo di reti, corran da sé rapiti all'odor delle nasse ingraticolate
incraticolato), sm. struttura composta da elementi metallici o lignei intrecciati o paralleli
murello, rotto qua e là e chiuso da ingraticolati a pilastrini. pirandello, 7-325
incraticolato di nervetti di cervo, sostenuto da vertebre di orca o di balena
ticciata. = deriv. da ingraticolare. ingratigliare (ingratilare),
orlatura di corda. = denom. da gratile (v.) col pref.
generazione piena d'ingratitudine verso cotanti benefizi da me ricevuti. lambruschini, 4-69: né
): atto o comportamento che deriva da mancanza di gratitudine o che manifesta tendenza
tatore. -pagare d'ingratitudine: comportarsi da ingrato, rendere male per bene.
'(seneca), comp. da in-con valore negativo e da un deriv.
, comp. da in-con valore negativo e da un deriv. di gratus 'grato
te mor d'amore. francesco da barberino, i-225: ingrato è chi da
da barberino, i-225: ingrato è chi da noi / ri ceve e
chi mette in oblia. bartolomeo da s. c., 17-2-8: ingrato
dalla morte. s. caterina da siena, i-272: noi ingrati e scono
d'ogne bene e scognoscente. bianco da siena, 177: portasti pena del
io engrato del conoscimento / partito son da te per van disio. macinghi strozzi
gridando. goldoni, v-640: siete attorniata da una cognata indiscreta, da una figlia
siete attorniata da una cognata indiscreta, da una figlia... all'amor vostro
libertà. -sostant. francesco da barberino, i-223: d'ingrati or vien
adunque è giusto, se, abbandonato da qualcheduno, l'abbandona: ed è
è segno di ingratitudine; che nasce da ingratitudine. torini, 247: stolto
. vincenzo maria di s. caterina da siena, 149: in ogni luogo
ogni leggiadro e caro adoperare. niccolò da uzzano, i-297: non lasciate più
ii-249: queste ninfe anche hanno caro / da lor esser ingannate: / non può
col foco. borghesi, lxv-113: lungi da turba niquitosa e 'ngrata / per le
in parte / possa l'antico stato / da le man de l'ingrato empio signore
è dimentico, ingrato del servigio ricevuto da quella di prima. l. giustiniani
liberalità rara e perfetta! / impara da costei, secolo ingrato. 5
: il baltico, per esser battuto da rocche e ingrandito da laghi, stagni
, per esser battuto da rocche e ingrandito da laghi, stagni e da fiumi,
e ingrandito da laghi, stagni e da fiumi, riesce men falso de gli altri
odore, spargono una gradevolissima fragranza. da ponte, 333: potrebbero tutti gli
voglia di sceglier un sito solitario, lungi da roma circa 30 miglia dalla parte di
allor mi mossi, abbandonando tacque, / da l'ingrato suo fren tirato e volto
tanto accetta, che oltre a quello che da molte parti me n'è venuto detto
al mio disio, il quale dentro da voi serrato ritenete? c. i.
silicea. molineri, 1-89: sollevata da tanti piedi, [la polvere] formava
narici ed in bocca, sin quasi da soffocare. moretti, iii-753: gli
corpo, un organo). giovanni da samminiato [petrarca], i-115: ecco
mondo tristo ad ingrate fatiche / vanno da voi lontani. stuparich, 3-177:
12-134: va, gli disse, e da mia parte / quest'in- grata e
* ingrata parte 'o 'uffizio da sostenere ', per essere mal prevenuto o
fa 0 gli altri; per essere da meno di quel ch'esso o altri
gli andò incontro come uno che ha da dire una cosa ingrata, per colui che
pare che possa corrispondere, alle cure da spendervi. montano, 413: l'espertissimo
si riconosce più, per lo meno da chi non sia pratico. -metricamente
sdrucciolo di sei sillabe. -difficile da modellare, da plasmare (un materiale,
sillabe. -difficile da modellare, da plasmare (un materiale, la creta
verso la beneficenza di v. m. da cui mi vengono così potenti stimoli a
dotta, lat. ingràtus, comp. da in-con valore negativo e gràtus 'grato
la ragione... la cavassero da codesta bella notizia di questo ingravidaménto lunatico
ingravidò con l'abbondevole oro. guido da pisa, 1-172: lo toro,
galileo, 3-4-234: che vapori tumidi da qualche parte della terra sormontino sopra la
scritto dal sig. mario né detto da me. de sanctis, 11-362: vi
farse d'uman feto genitrice, / da 'l solar raggio essend'ingra- vidata.
: i quali costumi, seguitati poi da lei sino all'ultima età,..
il pozzo, il fuoco; e da ingravidare, finché poteva. -diventare pregna
speroni, 1-5-20: il vederti essere stata da tanto, che tu abbia saputo ingravidarti
, lat. tardo ingravidare, denom. da gravida 1 gravida 'col pref.
. gravida, incinta. felice da massa marittima, 56: prenderai nel cor
/ ingravidata per divin consiglio. benvenuto da imola volgar., i-18: essendo
, sempre ingravidata, non sa mai da chi. -pregna (la femmina
le canine di razza poerine, ingravidate da un bastardo randagio. -reso fecondo (
d'ingravidatura. = deriv. da ingravidare. ingravidazióne, sf. ant
dopo quella. = deriv. da ingravidare. ingraviménto, sm.
non ascenderebbono. = deriv. da ingravire. ingravire, intr.
, 6-10: la grandezza della tragedia, da piccole favole e da ridicola dicitura,
della tragedia, da piccole favole e da ridicola dicitura, per essersi cambiata nel
medesimo effetto. = denom. da grave1 (v.) col pref.
delle fortune. = deriv. da ingraziare. ingrazianare, rifl. tose
cercar d'ingrazianarsi. = forse da ingraziare accostato per gioco etimologico a graziano
favore. massaia, viii-81: avendosi da fare con soldati, e per giunta
già scritta e suggellata una lettera, da inviare al viceré, discortesissima. f.
doglia me accederla. = denom. da grazia (v.) col pref.
molti... niuno più ingraziato da tutti quelli che mai il vidono.
bologna, quanto tu èi ingra- ziada da dio, anche ché tu z'ài tolto
pucci, ii-258: tutte le grazie procedon da dio, e tutte sono divisate in
: era molto ingraziato, e massimamente da dio, perché era caritevole e dispia-
. -sostant. 5. bernardino da siena, u-499: e frutti suoi erano
nell'anima. = denom. da grazioso (v.) col pref.
, dove ingreco. = denom. da greco (v.) col pref.
fra'tragici italiani. = denom. da greco (v.) col pref.
3-255: i chimici si vantano d'estraere da ingredienti ordinari sughi di straordinaria virtù.
far uso senza quartiere, il piano era da ritenersi poi così atroce? -trovata
entra, che procede, che proviene da un luogo diretto a un altro.
... non riceve lume ingrediente da altra parte che dall'arco suddetto. gravina
pres. di ingrédi, comp. da in- * verso 'e gradi 'avanzare
verso 'e gradi 'avanzare ', da gradus -ùs 'passo ').
scrittura s'intride. = deriv. da ingrediente. ingredire, intr.
ingregate per questa mutazione; e non è da stimare ora questo. =
ora questo. = deriv. da aggregato (v.) con cambio di
, i delinquenti. = deriv. da * ingreggiare non attestato, denom. da
da * ingreggiare non attestato, denom. da gregge (v.) col pref
(non attestato), denom. da gregge (v.) col pref.
ingrembiulato, agg. letter. avvolto da un grembiule; che indossa un grembiule
fino ai piedi. = denom. da grembiule (v.) col pref.
spazi più o meno estesi di terraferma da parte del mare, con conseguente formazione
voce dotta, lat. ingressió -ónis, da ingrèdi * entrare '. ingressivo
qual bevemmo nel primiero ingresso, / fatti da noi medesmi esser diversi. agostini,
, nel suo primo ingresso alla carica, da sì funesto avviso sbigottito, spirò la
addosso a lui era stato tale, da far temere della sua vita. leopardi
sua buona indole e 'l progresso grande da riuscire nella pittura. pascoli, i-642
di locali e di impianti che servono da accesso a edifici di pubblica utilità o
voce dotta, lat. ingressus -ùs (da ingrèdi * entrare '). ingrèsso2
, / ancor mi sia partente / da lei corporalmente, / la morte amara,
la gente. = denom. da gretola (v.) col pref.
a sciamare. = denom. da gretto (v.) col pref.
= voce roman., denom. da grifo (v.) col pref.
frastornati amori. = denom. da griffa (v.) col pref.
ronzar del libeccio. = denom. da grigio (v.) col pref.
dei graduati. = comp. da in-con valore intensivo e grigiolato (v.
, l'invecchiava. = denom. da grigio (v.) col pref.
ingrigito. ingrigliato, agg. protetto da una grata, da una griglia.
, agg. protetto da una grata, da una griglia. vittorini, 6-221
di santa rosalia. = denom. da griglia (v.) col pref.
pungenti spine. = denom. da grillando (v.) col pref.
chiesa, la cui sposa è ingrillandata da varii fiori. 2. per
. = voce interdialettale, denom. da grilletto (v.) col pref
degli avversari. = deriv. da ingrinzire. ingrinzire, intr.
ingrinziva tutto. = denom. da grinza (v.) col pref.
della scucchia. = comp. da in-con valore intensivo e grippare (v.
ingrommava le membra. = denom. da gromma (v.) col pref.
vecchie ingrommature. = deriv. da ingrommare.
di vita. = deriv. da gronchio (v.) col pref.
mani alla bocca. = denom. da gronda, n. 3, col pref
di montagne. = deriv. da ingroppare1. ingroppare1 (ant.
. accogliere, rendere partecipe. bernardo da siena, xxxix-n-164: deh, stendi [
vuol co'possenti, = denom. da groppo (v.) col pref.
tommaseo]: ronzino buono e gagliardo da potere ingroppare un fante a piedi,
: il muro di cinta... da un ragazzo agile si poteva ingroppare e
sul rio. = denom. da groppa (v.) col pref.
perrucca ingroppata, come le mie fattemi da voi fare in venezia. le lunghe non
far un mortaio di salsa fina, / da intinger l'ingroppata vettovaglia. dovila,
quella tragica ingroppatura. = deriv. da ingroppare1. ingrappina, sf.
all'aspa. = deriv. da ingroppare1. ingrossaménte, avv.
e inviscidimento nasce,... da un calore e non da freddezza.
... da un calore e non da freddezza. -figur. ingrossamento di
udiamo ripetere, perché è stato ingrossato da un ricco affluente di errori. bartolini
muratori, 10-ii-209: sarebbe più tosto da desiderare che fosse ogni città disposta a
opera si divide tra gli opranti e da loro si consuma, allora la somma
altre cose sopra quella piazza non sono da ingrossarvisi per costà, perché il pepe lo
d'anella cortilaginosi non finiti, ma interrotti da una membrana loro continua guardante sopra l'
infermitadi, ingrossa lo ingegno. bartolomeo da s. c., 25-6-1: la
destruzione del temperamento e un vivere più da bestia che da uomo. goldoni,
e un vivere più da bestia che da uomo. goldoni, ii-730: -signora rosaura
provincia vi ha ella ingrossato di tanto da farvi dimenticare le leggi delle relazioni sociali
abbraccia con vera cognizione le cose grandi da lontano, come le cose piccole da
da lontano, come le cose piccole da presso. citolini, 40: secondo la
., 4-14: le vigne son da rilevare e le viti da legare innanziché le
vigne son da rilevare e le viti da legare innanziché le gemme troppo ingrossano.
ingrossano. donato degli albanzani, 52: da questo è venuta la delicatezza e lo
nulladimeno le di lui fibre sieno necessitate da qualche fòrza o a raccorciarsi o ad
, se per ovviare alle piene fusse da voltare altrove i fiumi e'laghi onde egli
e, non essendo recusato il combattere da lui, si cominciò tra l'uno e
coltelli. alfieri, 1-178: cinto da stuol, che vie più ingrossa, scorre
vapori ingrosseranno e persevereranno, convien cavare da destra e sinistra, di qua e
per molta freddezza ingrossando, la terra da aqua e neve, brina e rugiada e
419: il calar di quelle pituite nasce da cagione mecanica delle parti necessariamente in quel
ingrossamento e inviscidimento nasce... da un calore e non da freddezza.
.. da un calore e non da freddezza. -ant. ribollire.
rendea olore; lo quale, toccato da quella, ingrossò. 16.
in mano per la vicinità degli eserciti che da ogni parte vi concorrevano, si venne
racconto. algarotti, 1-vi-106: la guerra da quelle parti ingrossò. nievo, 383
di suo dovere. s. caterina da siena, iii-142: la conversazione di quelli
tutto il corpo è sano, / vorrà da tempo uscir che sarà invano. bandello
già male inclinati s'ingrossaron di vantaggio da ambe le parti. 21. raro
. ant. perdere raffilatura (un'arma da taglio). domenichi [plinio]
bella! / in ciel che s'ha da far di mia mogliera? / disse
intorbida. = denom. da grosso (v.) col pref.
(sec. ix), deriv. da grossus 'grosso'; cfr. fr.
enfiamento di tutta la vita, cagionatagli da una lunga oppilazione d'umori. fiacchi
piccolo per natura,... ingrossato da le pioggie, move con più furore
: prendono [le acque] altro colore da quelle cose con le quali elle si
nostre sassose campagne e non poco ancora da qualche straniero tributo, vengono a formar
affievolito (i sensi). francesco da barberino, 205: i'son sì stanco
trattati / che vanno un poco dinanzi da voi, / e ho la mente
1'affilatura, smussato (un'arma da taglio). boccaccio, vi-159:
vettovaglie. = nome d'agente da ingrossare. ingrossatura, sf.
binnguccio, 1-157: attorno al circolo da basso vi si fa un'ingrossatura
, sopra alla quale vi s'ha da posare li conconi che hanno a tenere
e chiari. = deriv. da ingrossare. ingrossazione, sf.
di tale diritto. = deriv. da ingrossare; per il n. 2 cfr
le ingrossiscono. = deriv. da ingrossare per cambio di coniug. ingròsso
a l'ingrosso. s. carlo da sezze, iii-96: tal volta parerà forsi
capaci di stimar nulla e sono gente da prendersi all'in- grosso.
come vien viene. = comp. da in e grosso (v.);
e sceso, e posto il suo destrier da canto, / senz'altro più pensare
e scagliosi son qui e colà fessi da larghe e fonde spaccature, e alcuni
ingrottano cavernosi. = denom. da grotta (v.) col pref.
sotto le paurose e scure ciglia, da fare ranuvolare il tempo e tremare la terra
tutti ingrottescarsi, / senza accorgersi come da lor sparsi / furon tutti gl'onor da
da lor sparsi / furon tutti gl'onor da capo a piei. = comp.
capo a piei. = comp. da in-con valore intensivo e grottescare (v.
fuoco puro. = deriv. da aggrovigliare per cambio di prefisso. ingrovigliato
, 3-153: questi dieci anni spesi da tono, hanno accumulato una rete di interessi
affatto. = agg. verbale da ingrugnare. ingrugnaménto (ingrognaménto)
signora rosina. = deriv. da ingrugnare. ingrugnare (anche ingrognare
quello allungare il muso, che suol farsi da chi vuol mo strare d'
una signora così grave e composta da far ingrugnare democrito. imbriani,
danno, ingrogni. = denom. da grugno (v.) col pref.
mi disse: « addio attilio », da lontano, ingrugnata, il viso mezzo
solitario e ingrugnato che sta a fare da sentinella. baldini, 9-114: si
dei giornali. = deriv. da ingrugnare. ingrugnire, intr. anche
penseremo. giusti, ii-42: dissi tutto da cima a fondo senza lasciare né alterare
.. aria. -denom. da grugno (v.) col pref.
volerle intendere certe cose, v'à da ingnillire. idem [s. v.
nella stagione degli amori ingnillisce a segno da lasciarsi prendere cor. le mani dai cacciatori
, fare ammattire. = denom. da grullo (v.) col pref.
in rovina? = denom. da gruma (v.) col pref.
). raggrumarsi. = denom. da grumo (v.) col pref.
operai ciclisti. = denom. da gruppo (v.) col pref.
impraticabile e dirupato. = comp. da in-con valore negativo e guadabile (v.
tingere di guado. = denom. da guado2 (v.) col pref.
), probabilmente dal got. wadi, da cui deriv. anche gaggio1 (v
così giovane? pasolini, 1-208: da quando s'era inguaiata col figlio della
voce di area merid., denom. da guaio (v.) col pref.
di urlatrici. = nome d'agente da inguaiare. inguainaménto, sm. l'
nel fodero, infoderare (un'arma da taglio); mettere in un astuccio,
(s'io pur non erro) / da inguainare e sguainar pugnali, / che
suoi spiriti, per trovar loro strada da scorrere, non è speco- lazione che
partic.: avvolgere strettamente in modo da aderire al corpo, fasciare (un indumento
. marinetti, iii-575: è inguainata da un mantello nero da cui emerge il
: è inguainata da un mantello nero da cui emerge il viso bianco. savinio,
s'inguainano. = denom. da guaina (v.) col pref.
3. per estens. avvolto da un rivestimento, coperto, protetto;
-in partic.: fasciato strettamente da un abito attillato, da un indumento
fasciato strettamente da un abito attillato, da un indumento aderente. g. g
vestito di un logoro saltamindosso che ridendogli da ogni banda presentava un bizzarro contrasto colla
. iguala, imper. di igualar, da igual per egual 4 uguale '
antipiega). = comp. da in-con valore negativo e gualcibile (v.
trentacinquesimo anno. = comp. da in-con valore negativo e gualcito (v.
del popolo. = denom. da gualdrappa (v.) col pref.
.. con quello lì c'era da scastagnare qualcosa..., gli apparecchiò
luce / ritornato sei, / voglio che da te sia oggi sposata. / inguainato
, infilato nel fodero (un'arma da taglio, una spada).
3-2-153: non basta coprire; egli è da nascondere: il guanto copre la mano
calza. = denom. da guanto (v.) col pref.
uccelli..., si separano facilmente da quella dura guaina, nella quale l'
]: * inguaribile '... da non poter guarire; contrario di *
ma attiva e instancabile, per cui da una fede cieca ed universale si passa
meraviglioso. = comp. da in-con valore negativo e guaribile (v.
col braccio destro alzato verso un crocchio rimanesse da lei inguiderdonata, e donogli la sua ghirdi
merito di ciò. = denom. da guarnacca (v.) col pref.
a lo imperator. o simili; da che la di nella detto 'guiggia'
). = denom. da guiggia, n. 2 (v.
'nguinaia. chiose cagliaritane, 46: da la forcella de la 2.
trovato per la strada: / aveva servito da (il viso). ombrello
). ombrello al facchino / e da grembiale per sciaquare i pasolini, 3-175
delle ghiandole; bub = denom. da guazza (v.) col pref.
. neutro dell'agg. inguinàlis (da inguen -inis 4 inguine '); cfr
gozzo e lo stomaco. è diverso da inzeppare '; perché 4
di cui si ignora = denom. da gobbio (v.) col pref.
= voce dotta, lat. inguinàlis (da inguen -inis 4 iningubbiare2, v.
plinio). = denom. da guidalesco (v.) col pref.
stuparich, 5-123: rimase in camicia da notte, un leggerissimo velo, che le
dell'anca. = comp. da inguine e femorale (v.).
oscheocele, scrotocele. = comp. da inguine e scrotale (v.).
; anguistara, guastada. folgore da san gimignano, xxxv-n-412: di luglio
cioè d'inguastara o di fiasco. andrea da barberino, i-247: disse..
'. = denom. da guluppo (v.) col pref.
attende a scegliere i cibi che ha da mangiare, e poco mastica quei che
, 6-94: non aveva toccato cibo da molto tempo (aveva ingurgitato dei liquidi)
te li cambia in mucchi di biglietti da diecimila corone. — trangugiare di
trattamento... ingurgitare in un calice da 400 grammi la disgustosa miscela.
immergere; riempirsi ', comp. da in-'dentro 'e da gurgitàre,
, comp. da in-'dentro 'e da gurgitàre, da gurges gurgitis 'gorgo
in-'dentro 'e da gurgitàre, da gurges gurgitis 'gorgo '; cfr.
sono. = nome d'agente da ingurgitare. ingurgitazióne, sf.
. dal pref. in-con valore intensivo e da gorgogliare, var. di gorgogliare (
d'uomo. = denom. da guscio (v.) col pref.
di ingusciare), agg. ricoperto da un guscio. - anche al figur.
minestre. = denom. da ingluvie (v.) incrociato con ingoiare
, budelloni. = nome d'agente da inguviare.