fiore. comisso, 12-94: si andava da un fioraio che aveva una bellissima vigna
vestito di fiorami rossi e il capo protetto da un gran cappello di paglia a pan
2. ogni genere di fiori da giardino. targioni tozzetti, 12-2-121:
in fiorame. = deriv. da fiore1, col sufi, collettivo -ante.
parvenza di fiori. = comp. da fiore1 e animali. fiorante, agg
professori bolognesi. = deriv. da fiore1. fiorare, intr. (
e la cappa fiora come un albero da frutto in marzo. = deriv
in marzo. = deriv. da fiore1. fiorata, sf.
riposo nella caldaia. = deriv. da fiore1. fiorato, agg. decorato
di fiordalisi. = deriv. da fiore1. fioravante, sm.
si sarchia. = comp. da fiore1 e avanti (v.).
ramosi, gracili, eretti, alti da una trentina di centimetri a circa un metro
; i capolini, con involucro costituito da squame a margine scarioso, hanno fiori
: ecco 'l bell'erro, c'ha da me a lei: / ch'i'
di sopra un rastrello rosso. andrea da barberino, 1-213: macone, tu
in pace. = deriv. da fior di spino. fiòrdo,
(dalla forma indoeuropea * prtu, da cui lat. portus * approdo ')
(stami e pistilli) che sono circondati da foglie trasformate (sepali, che formano
si già / cantando e scegliendo fior da fiore / ond'era pinta tutta la sua
a sua corte v'apella. giacomo da lentini, 51: amor l'encalza e
che è fior caduco, più mi paiono da commendare e da aver care. s
, più mi paiono da commendare e da aver care. s. caterina da
da aver care. s. caterina da siena, iii-202: che nel giardino
si sbucciano adunque [i fichi] principiando da levare dalla parte del fiore per piano
scapo molto corto, sotterraneo, coperto da guaine, foglie piane o leggermente scanalate
, chiamato pe 'l suo vivo colore da plinio ciano, da altri battisecola, da
suo vivo colore da plinio ciano, da altri battisecola, da molti bat- tisuocere
da plinio ciano, da altri battisecola, da molti bat- tisuocere, e da noi
, da molti bat- tisuocere, e da noi in toscana fiore aliso e fiore
campestre di color azzurro. detto così da certi cornetti ch'egli ha, in
fiori di colore azzurro; detto così da certo cornetto ch'egli ha in foggia di
. forma. è questa pianta tenuta da molti, ma falsamente per il panace chironio
, con fiori candidi, che fiorisce da ottobre ad aprile, originaria del mediterraneo
dioscoride], 481: il bellis scritto da plinio, che noi in toscana chiamiamo
stampati (una stoffa, una carta da parati, ecc.). tasso
fiori, con maniche separate e allacciate da bei nastri. verga, 2-215: camilla
. il fiorino di firenze. francesco da barberino, 164: diede a costoro,
fiorino dell'oro, nel quale è da l'uno lato formato lo giglio e dall'
a voi stesso se abbiate mai avuto da me altro che fiori e venti di
significato di maggiore eccellenza. giacomo da lentini, 31: più bella mi parete
il fior di quante belle donne / da l'indo sono all'atlantee colonne. sarpi
lingua oggidì parlata e scritta in roma da quell'arcadica marmaglia, che comprende pur
d'aquino o rugieri d'amici o giacomo da lentini, 408: in un gravoso
d'un nuovo sol nuovo giacinto, / da fero disco orribilmente estinto, / sarà
maria, la quale li fu dimostrata da beatrice di sopra, quando disse: '
'l mio richiamo. s. caterina da siena, vi-13: che io vi possa
più bel fior ne colse. benvenuto da imola volgar., ii-64: ragunarono
questo par che 'l suo fiore insino da que'primi tempi qui sia rimaso. tansillo
d'annunzio, i-425: perfetto come se da 'l fior de 'l pario / marmo
migliore, in auge. bartolomeo da s. c., 18-3-11: a
de'libri non è miga il più da sezzo, sì perché la stampa vi
altre donne al meo parire, / e da cui nullo flore fa partita. rota
volgar., i-21: steano di lunga da noi li giovani che come femmina sono
mortuarii. 15. compilazione desunta da fonti diverse relativa a un determinato argomento
fiore di tutta la teologia. guidotto da bologna, 1-3: io frate gui-
, 1-3: io frate gui- dotto da bologna... èmmi mosso talento di
. carducci, ii-7-73: ci sarebbe da fare un fiore di poesie liriche dal
si fecero poche lettere volgari, come generi da conformarvi innumerabili voci articolate diverse, per
fiore della terra. garzoni, 1-908: da queste si cavano fìlacci, siligo,
, xxi-n-239: fabio è un uomo da bene e flamminia è nel fior di maritarsi
1002: mira: l'augel discende da l'umido cielo su 'l pesco /
, e circolava, fatto più acuto da una lontana fragranza di giardini in fiore,
ammirato, 1-456: non è dunque da dire che per questo l'artiglierie non
fioracci un vaso, / vestito mal da femmina; e credea / d'esser a
e credea / d'esser a far da primavera il caso. d'annunzio, iv-2-33
, affatto, nulla. giacomo da lentini, 37: tristano a isolda -non
raggelati nella fonditura. = deriv. da fondere.
tutte prontamente. = deriv. da fondere. fóndo1, agg. che
una massa d'acqua). busone da gubbio, 56: alquanti credono l'abbondanza
altra. parini, 437: tremò natura da i più fondi chiostri, / e
. - anche al figur. domenico da montecchiello, 45: acciò che sieno [
recate bicchieri arrovesciati, / né pari da svogliati, / ma sì fondi ch'un
ultima nocciola. 4. costituito da alberi, arbusti o erbe folte e
essere oscura. -composto da elementi fitti e serrati (una piantagione
3-25: se 'l vuogli settivo, cioè da segare, seminali [i porri]
, bello e fondo. -costituito da soldati in ordine serrato (una schiera
: quegli sorride con una compiacenza, da quant'è fonda, che m'intenerisce.
i-475: un'altra più lontana parente veniva da noi... più gentile fanciulla
la porta è aperta. non ha che da entrare », rispondeva la maestra guardando
. varano, 155: ed ecco vacillar da strano cólti / tremore i colli,
ingoiar vivi sepolti. baretti, 3-388: da quel pertugio, che ogni vaso s'
per riscaldarsi bruciarono in varie notti i fondi da letto. verga, 2-18: una
, modestamente: quella era una cosa da nulla, due pietruzze insignificanti, due
[faccia] luccicavano gli oc- chialacci da miope, grossi come due fondi di bottiglia
e si sentiva; ma tanto fondo da non potervi arrivare né mano, né
del mare e de'fiumi. francesco da barberino, iii-104: quando a passar
.; ma se occupa tutto il fiume da una ripa all'altra si nomina dosso
: anche codesta aspirazione saliva a galla da un fondo torbo: lo stesso fondo da
da un fondo torbo: lo stesso fondo da cui esalava la smania delle libertà solitarie
torri, nelle quali si rinchiudono persone da custodirsi con ogni cautela: e perché
, i-7: in prima i fondi da cavare tanto sotto sono che solido e non
. diodati, 4-61: indarno, da fondo a tetto, / l'architetto /
esser chiaro e lucente, ponendo l'altro da per sé in altro vaso, chiamato
bologna in certi sacchi di libri provenienti da vecchi fondi di magazzini per quelle parti
mie colpe oscure ed adre. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
cuor vostri battuti dal pensier / guizzan come da i vostri cimiteri / putride fiamme innanzi
crescenzi volgar., 3-2: è da guardare che lo smalto dove si pone
e in essa quadratura due carrucole è da fermare. e tutto el fondo d'essa
di diametro e intorno a due alta da terra. -piano stradale.
signor ancor di tutto 'l mondo, / da ch'io debbo morir con tanto duolo
, e che sia simile a se stesso da imo a sommo. trinci, 1-84
sia o no arrotondata). bartolomeo da s. c., 179: li
fondo del tavolino, che mi fa da nascondiglio, dove credo che non frughi nessuno
, ed accompagnato tra questi e quello da colore mezzano fra il chiaro e lo scuro
1-122: quanto sono belli i caratteri da lui dipinti, come spiccano vigorosamente dal
giovinotto di moda, lo trovai vestito da capo alle piante di certa tela indiana
tinta unita chiara o grigia che funge da sfondo a un'illustrazione o a un testo
un ganghero, el quale si attaccava da poi al detto piviale nel petto del
: che ha doti di resistenza tali da renderlo capace di eccellere nelle gare su
). -ipp. -cavallo di o da fondo: quello dotato di grande resistenza
. giacosa, io: intavolava discorsi, da tirarsi per le lunghe, lasciando indovinare
fidati di lui, che gli è persona da cavarti d'ogni fondo. soldani,
palese, a tutt'altri coverto. bianco da siena, 93: nel fondo più
! baldinucci, 2-6-508: si conosceva da più segni che il fondo di sì
alvaro, 14-145: una figlia allevata da una madre ricca in un ambiente mondano
egli sentì nascere all'improvviso, proprio da quel fondo di timidezza e di docilità
gli spedienti necessari, ed il non risolversi da se medesima di veder il fondo degli
storia letteraria e critica non sono argomenti da trattarli ognuno e giudicarne d'alto in
gli si radicavano a fondo nel cervello, da dover darsi al diavolo per non crederle
guerrazzi, i-21: il governo ha da essere colonna che ha fusto, capitello,
, e con maggior copia d'occhi da farne in abbondanza. trinci, 1-256:
volto e navi andar al fondo. andrea da barberino, ii-95: presso alle spiagge
città nostra mancava: e pur è da coloro che, de'governi civili trattando,
che 'l vulgo indotto / tien lontan da un ingegno alto e fecondo? verga
fatica mi metterebbono in fondo. bianco da siena, 27: la cecità seguite:
finire in misero stato. guido da pisa, 1-340: se per una volta
fondo in quei puttini che avevo proffilati da ritto. vasari, i-77: la
per onesto modo stravizzando, si toglierà da noi quell'abuso di dar fondo a un
, 7-184: non era nemmeno un fare da lucchese, quel dar fondo ai quattrini
inf., 32-8: non è impresa da pigliare a gabbo / descriver fondo a
fondo a tutto l'universo, / né da lingua che chiami mamma o babbo.
quanto è il mondo non n'è impresa da beffe. giusti, 4-i-223: della
-dalla parte estrema (con valore di moto da luogo anche figurato). carducci
iii-28-253: venivano, maestri e maestre, da tutte le romagne e dal ferrarese,
piuttosto di pratica. piovene, 7-ix: da queste osservazioni giungevo un po'per volta
pucci, cent., 46-43: fu da papa chimento... / finito
quadro della sua miseria passata, non è da savio. -fino al fondo, fino
della tristizia sopra tutte le cose è da divellere insino nel fondo. f
aretino, 8-300: ognun che spende da contentarsene, dee montar suso, sia
far cadere, atterrare. folgore da san gimignano, vi-n-151 (xvii-8):
. -mettere in fondo: mettere da parte, in ombra. - anche
abbia fatto risolvere a mettersi in fondo da lui a lui. de sanctis, ii-15-32
sanza fondo. bianco da siena, 128: nello 'nfer- nale
empiere uno sacco sanza fondo. sabba da castiglione, 2: ancora che alcuni aca-
in superlativi. leopardi, 958: da certi giorni in qua lo scandaglio, come
: mangiare con appetito. francesco da barberino, i-128: ed ancor [folle
urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno
fuori cent'altri imbrogli. -uscire da un fondo senza zucca: cavarsi d'
chiesa pretende diretto, ella li ha ricevuti da principi 0 da privati. segneri,
ella li ha ricevuti da principi 0 da privati. segneri, ii-441: tutta la
.. fu voler essi procedere, non da fit- taiuoli del fondo, quali erano
del fondo, quali erano puramente, ma da padroni. f. galiani,
altro idoneo mezzo di stabile recinzione, sì da impedirvi l'accesso di persone e animali
possessione con questa voce; ritenuta ancora da noi come di sicurissima e saldissima ragione
-fondo intercluso: quello completamente circondato da fondi altrui, sì da non avere accesso
completamente circondato da fondi altrui, sì da non avere accesso diretto alla pubblica via
: fate conto di non volere aspettare da i benefici che compartite a qualsisia de'parenti
. riferimento al patrimonio di denaro posseduto da una persona o da un ente pubblico
di denaro posseduto da una persona o da un ente pubblico o privato); somma
ricavate, specie mediante imposizioni tributarie, da parte del sovrano o dello stato; in
gli avanzava ad ogni modo tanto capitale da formarne un fondo incredibile di tesoro.
nuovi libri. algarotti, 3-110: da carlo xii in qua grossissime somme di
-disus. cespite d'entrate, fonte economica da cui si ricavano redditi (specie redditi
per lo più al plur. somma raccolta da un soggetto (singolo individuo, o
sue quattro lire. -somma destinata da un soggetto (in par tic.,
par tic., dallo stato o da altro ente pubblico) per il conseguimento
scopo. -stanziare fondi: destinare (da parte dello stato o di altri enti
, 7-11: fu proposto quattr'anni sono da alcuni mercanti di fare un fondo per
preso, come si dice, una cotta da perder la testa. barilli, 1-172
= » comp., per giustapposizione, da fondo1 e lago (v.),
qualche stovigliaio. = deriv. da fondo1. fondòmetro, sm.
dotta, comp., per giustapposizione, da fondo1 e dal gr. uétpov
= comp., per giustapposizione, da fondo2 e tinta (v.).
4-225: -il fondovalle era guardato da quei bastardi... sparavano.
= comp., per giustapposizione, da fondo1 e valle (v.).
= comp., per giustapposizione, da fondo1 e ventre (v.).
più mesi, e forse anni, da mille immondizie, con quel fondume di
, che indecenza! = deriv. da fondo1, col sufi, collett. e
un lago che il fiume mincio, calandosi da goito in una gran fondura, forma
si divide, separate una dall'altra da due ponti. gioberti, i-169: le
[del monviso],... da lungi, somiglia a una crepa,
molte acque! = deriv. da fondo1. fonduta1, sf.
la quantità di metallo fonduta, e da fondersi in una volta. -figur
universo viene essudando. = deriv. da fondere. fonduta2 { fondita),
pieno di quegli ingegnosi artifìzii che da kirckero furono descritti nella sua 4
xap. 7mxó <;, deriv. da yailnx (ù 4 piego, curvo '
a tutti gli altri suoni distinguendo parola da parola ed esercitando così una funzione semantica
. a * voce, suono ', da cpcovéco * articolo un suono '
della fonematica. = deriv. da fonema; cfr. fr. phonématique.
strumento per tauscultazione clinica, formato da una mem brana che si
brana che si pone sul punto da esaminare e da due tubi che
che si pone sul punto da esaminare e da due tubi che trasmettono alle orecchie
tutti gli alfabeti mistilinei e fonetici vengono da un tipo semitico. landolfi, 3-206
'che si riferisce ai suoni', da cpcovrj 'voce, suono'; cfr. fr
una lingua. = deriv. da fonetica', cfr. ingl. phonetism (
di fonetica. = deriv. da fonetica; cfr. ingl. phonetist (
che alle sante guagnele è un fonfone da darvi dentro per non diviso et alla spensierata
conda guerra mondiale con riferimento alle stazioni da campo radiotelefoniche: « l'apparato
film). = deriv. da fonico. fonicaménte, avv.
relativo ai suoni ', deriv. da cpcovfj 'suono, voce'; cfr. ingl
. chi parla (o trasmette) da una autovettura munita di apparecchiature radiofoniche.
v.]: fonista. chi parla da un autocarro radiofonico. = deriv
. v.]: fonobàr. mobile da salotto conte nente un bar
grammofono. = voce comp. da [grammofono e bar. fonocàntica
). che ri sulta da una combinazione di effetti sonori e
film sonoro. = deriv. da fonogenia. fonògeno, sm.
che vale letteralmente 'pigliar su ', da una punta che afferra e trasmette il
apparecchio acustico utilizzato per determinare la direzione da cui proviene un suono.
fruste platonate. = deriv. da fonografo. fonogràfico, agg.
formale di leopardi. = deriv. da fonografo. fonografista, sm. (
di terza. = deriv. da fonografo. fonògrafo, sm.
su dischi di resina sintetica, costituito da una parte elettromeccanica, che comprende un
disco può ruotare a tre velocità, da un fonorivelatore, che trasforma le vibrazioni
elettrica variabile con la stessa legge, e da un altoparlante, che trasforma la corrente
e. cecchi, 5-480: si lascino da parte gli antichi fonografi dalla tromba a
è gran sacrificio per me dover operare da fonografo di me stesso. -ripetizione,
il disco dell'inno di garibaldi e da solo applaudiva. = voce dotta,
o messaggio scritto, trasmesso o da trasmettersi per telefono. rigatini-cappuccini,
con chiarezza fonogrammatica, precisamente le parole da tacersi, le più pericolose.
gruppo delle trachiti, costituita essenzialmente da ortosio della varietà sanidino, con pirosseno,
, gli effetti e la proprietà del suono da principii geometrici. gramsci, 104:
determinare l'intensità dei suoni, costituito da un microfono che converte i suoni in
fis. quanto di energia sonora generato da vibrazioni reticolari in un cristallo. =
dei solchi dei dischi; è costituito da una punta che, percorrendo il solco
punta che, percorrendo il solco tracciato da un fonoincisore, come il solco
, come principio, non è dissimile da un microfono, dal quale si ottiene
con la telefonia in cui i dispacci da trasmettere vengono dettati a distanza per mezzo
televisione (v.), coniata da f. t. marinetti nel 1939.
apposita valigia. = comp. da fonografo] e valigia (v.)
di fonte; che deriva, che proviene da una fonte. abate isaac
lo spirito visivo, che si continua da essa a la parte del cerebro dinanzi dov'
e rassomiglianza con le divine perfezioni. da onde poi si deriva la suggezione fontale
, lat. tardo fontàlis, deriv. da fóns fóntis 4 fonte '.
riprende, / quant'ella versa da due parti aperta. petrarca, 135-47:
forati, vivai, cisterne; tutte cose da reggere ad ogni lungo assedio. serra
dico, di libri o di pagine da collocare in uno scaffale della biblioteca,
volta; ma egli non è buono da mangiare, ma sì da ardere. gherardi
è buono da mangiare, ma sì da ardere. gherardi, ii-24: è
di acqua, che può provenire direttamente da una sorgente naturale o esservi condotta artificialmente
nel qual caso è costituito in genere da una vasca, per lo più decorata
quattro quarti intorno onde 'l cortile / da la croce diviso si comparte, / avvi
croce diviso si comparte, / avvi intagliate da scarpel fabrile, / quattro illustri fontane
come causa, principio, origine (da cui copiosamente fluiscono attività, sentimenti,
grazia en lei giunge mondana. bartolomeo da s. c., 10-1-10: tullio
bevuto. petrarca, 331-1: solea da la fontana di mia vita / allontanarne,
che è immagine. s. caterina da siena, i-62: questa dilezione d'amare
perfetto dio... è la fontana da la quale ogni essere e ben loro
di dio. -luogo di origine, da cui incessantemente fluiscono virtù, valore,
e nella marca, ci occorre gentile da mogliano. marino, vii-257: è [
e fuma. /... / da qual fontana originai derivi / scaturigin sì
fontana: acqua che si attinge direttamente da una sorgente; acqua fresca.
dotto, amorevole, discreto e uomo da bene, gli paragonava all'acque di
diversi paesi con la fontana. -mascherone da fontana: faccia grottesca o mostruosa che
fino al mento, come un mascherone da fontana. -non vedere mai la
che si lavò le mane; / e da quel giorno in poi / non avea
dirottamente. verga, 3-44: piangevano da due giorni come fontane. de roberto
12. dimin. fontanétta. folgore da san gimignano, vi-n-138 (7-5):
femm. di fontànus, deriv. da fòns fòntis 'fonte '. fontanàccio
onore ai fontanai. = deriv. da fontana. fontanalménte, avv.
del- l'amor suo; imperciocché da quel primo buono viene fontanalmente in
= voce di origine veneta, deriv. da fontana. fontanèlla, sf. ant
, / bernardo amico mio, solo da quella / che ti rispuose a le
in una fontanella se mirava. mariano da siena, 104: scendendo di questo luogo
viene collocata in strade e piazze e da cui sgorga con flusso continuo (o
del piede. baldinucci, 4-11: da questa [dalla patella del ginocchio]
di fichi. = deriv. da fontana. fontanévole, agg.
di fiere. = deriv. da fontana. fontanière, sm.
salvini, 16-583: uomo fontanier, da fonte / d'acqua bruna, conduce il
piante il fontanier deduce / da limpida sorgente un ruscelletto. arici,
figure d'un mazzo di carte ancora da smazzare. bernari, 6-29: aveva
. bernari, 6-29: aveva lavorato da muratore, da elettricista, o da fontaniere
6-29: aveva lavorato da muratore, da elettricista, o da fontaniere?
lavorato da muratore, da elettricista, o da fontaniere? = deriv.
fontaniere? = deriv. da fontana. fontanière), agg.
limpid'onda. = deriv. da fontana. fontanile1, agg.
fontanile1, agg. ant. che proviene da una fonte, da una sorgente.
. che proviene da una fonte, da una sorgente. bandello, 3-1
prese acque fontanili de l'apennino e da torrenti accresciute discarca nel re dei fiumi
dei fiumi. = deriv. da fontana (cfr. l'ant. fr
fontanile2, sm. acqua che, assorbita da terreni ghiaiosi, affiora più a valle
terreni ghiaiosi, affiora più a valle da terreni fini e impermeabili formando pozze di
filtrando attraverso le ghiaie sotterranee, va da se stessa a scaturire nei fontanili,
,... sia che sorgano da fontanili o si sperdano in botri, obbediscono
acquifere. romagnosi, 4-1102: pietro da dodici anni fa, cioè, sotto
ninfe fontanine. = deriv. da fontana. fontano, agg.
sgorga, che sca turisce da una fonte. boccaccio, iii-7-72
, dal lat. fontànus, deriv. da fòns fdntis 'fonte '.
del carso caratterizzata dal fenomeno deltintermittenza oppure da variazioni notevoli nella portata. =
orti fontanosi. = deriv. da fontana. fónte, sf.
vena d'acqua continua che sgorga spontaneamente da un'apertura del terreno; sorgente.
48: rare volte s'incontra, che da una sola fonte nasca un fiume considerabile
che di sopra è nominata. bianco da siena, 61: o vero dio di
con un fonte di lagrime che gli sgorgavan da gli ochi inondò il volto della languente
villani, i-3-54: ritrattone poi, fa'da ciascuna [ferita] / un fonte
. parini, xviii-201: vedrò vedrò da le mal nate fonti / che di
oscura / scendon l'italia ad infettar da i monti. 2. per
aigua che tale fonte risurge. francesco da barberino, 46: noi, passando qua
: il sacramento del battesmo sia amministrato da sacerdoti periti e idonei nelle chiese matrici
con i colombi di pietra / che, da secoli, immergono il becco di travertino
come origine, principio, causa e da cui fluiscono copiosamente virtù, valore,
negative). guittone, i-29-20: da fonte di pietate e liberalitate, alquanti
. dante, par., 2-96: da questa istanza può deliberarti / esperienza,
onor vano io fei / ch'era da impura fonte in me caduto. monti,
de sanctis, ii-15-9: fuggirebbero volentieri da una rivoluzione fonte di libertà in un
male- fizio. rebora, 24: da fonti aperte nasce il sentimento / che
, a detta degli anziani, venivano loro da fonti lontane. bilenchi, 14:
6. modo, condizione, attività da cui si ricava un prodotto, un
messo nella fonte dell'oro. bruscaccio da rovezzano, ix-249: or pensa la
le ferite. mamiani, 1-7: quelli da ultimo la profanano [la religione]
egli [il manzoni] la fonte da cui scaturivano la politica e la storia
(ed è per lo più seguito da un compì, di specificazione) in quanto
/ e di giustizia il sol. bianco da siena, 38: per tuo
te fonte di vita, / e più da te non mi dipartirò. ugo di
amore, tanto più lo intelletto è illuminato da lui per cognoscimento. cantari cavallereschi,
affermar che 'l mal derivi / generato da lui, ch'è largo fonte / ond'
. cuoco, 2-ii- 209: da greca fonte discendono anche que'tanti popoli
, 59: si può credere che da fonti salivali e dalle glandole sparse per
ad aumentare sempre più: sembrava provenisse da una fonte più lontana che quella delle
ant. radice, ceppo. andrea da barberino, i-62: se tu di'ch'
libro, documento, testimonianza, tradizione da cui si traggono notizie dirette e di
detto, arà senza dubbio gran principio da trovare abbondevolmente le proposizioni. sarpi,
monti, x-2-434: i fonti classici, da cui fu tolta quella appellazione e quella
diletto; argomento, soggetto, tema da cui si trae ispirazione. giovanni dalle
. -in partic.: ciascuno dei testi da cui uno scrittore o un artista ha
tullio: la cui dottrina pur derivò da quel fonte. baldi, i-65: e
marino, vii-112: è verisimile che da questi fonti la medesima dottrina ne'libri di
si riversasse. algarotti, 1-226: immaginarono da principio i poeti che il miglior fonte
il fondamento storico, l'ambiente sociale da cui trae origine un determinato uso,
dottrina o istituzione o scienza. benvenuto da imola volgar., i-115: queste leggi
statuaria, pur l'una e l'altra da un medesimo fonte; che è il
in giù. muratori, 7-iii-117: da quésto fonte gli stessi latini ricavavano i
aver la loro ragione nello stesso fonte, da cui la trae il linguaggio più ordinario
] è un'anarchia d'idee provenute da diverse fonti, dalla tradizione,
, dalle osservazioni fami- gliari, espressi da mia madre. sinisgalli, 6-99: la
giornalistico). capriata, 1-8: da questo fonte e per questo introito n'
anche al giorno d'oggi, basta da sé ad attestar tante cose. settembrini
gli fu scritta, e lo so da buona fonte, perché gliela scrissi io proprio
: fammi il benedetto favore di dirmi da quali fonti sei così bene informata su
la mia padrona di casa aveva saputo da fonte riservata che a roma la popolazione
l'arte medica o un suo ramo, da cui si ricavano le regole pratiche applicabili
. redi, 16-ix-226: i medici da tre fonti cavano i loro rimedi cioè
sì maligna efflorescenza alla cute, accompagnata da altri fastidiosissimi sintomi, che tutti i
farmaceutico; cioè a dire quegli che ànnosi da pigliare per bocca. 13
raccolte di consuetudini, ecc.) da cui risultano e attraverso cui possono essere
. -fonte delle obbligazioni: titolo da cui ha origine l'obbligo del debitore
partic.: ogni ricchezza o attività da cui si può trarre un reddito monetario (
il reddito o il patrimonio stesso) da cui si trae il denaro per pagare
. 15. marin. nelle imbarcazioni da diporto, la parte estrema della poppa
', il più ampio tra i boccaporti da carico di una nave mercantile. termine
termine non molto usato. -nelle barche da diporto con ponte di coperta, la parte
del pensiero e del sentimento leopardiano, da fonte, condotta con metodo esatto e fedele
leggenda aurea vólgar., 870: ricevè da eusebio papa il battesimo e il nome
umori. fontina, sf. formaggio da tavola, grasso, con pasta morbida
dotta, lat. fontlnàlis, deriv. da fóns fóntis 'fonte '.
= voce dotta, lat. fontinalia, da fontlnàlis, deriv. da fóns fóntis
. fontinalia, da fontlnàlis, deriv. da fóns fóntis * fonte '.
. bazzero, iv-101: o da una bruna siepe d'ortaglia verso
dotta, lat. forabilis, deriv. da forare * forare '. forabòsco
comp. dall'imp. di forare e da bosco (v.), per l'
comp. dall'imp. di forare e da fratta (v.).
truppa a cavallo) oppure sulle uniformi da parata di bande musicali. e
zootecnica. = deriv. da foraggio. foraggiata, sm.
la stalla. = deriv. da foraggio. foraggiaménto, sm.
foraggio e vettovagliamenti per cavalli e bestie da soma (con partic. riferimento agli
si reca in nuovo campo, vedreste come da ogni reggimento si stacchi un drappello di
fece scoprire una gran quantità di palme da datteri. immaginatevi, noi..
(sec. xiv), deriv. da fourrage (sec. xii),
prima guerra mondiale. = deriv. da foraggiare. foraggiato (part.
. - al figur.: mantenuto da altri con denaro, finanziato, sovvenzionato.
, incontrando la ballerina rivestita e foraggiata da lui, a braccetto per la strada
raggiato. = deriv. da foraggiare. foraggière, sm.
'l ponte e la città era occupato da due linee avanzate e fiancheggiate da due ricetti
occupato da due linee avanzate e fiancheggiate da due ricetti per levare il terreno alle
esser sorpresi. = deriv. da foraggio; cfr. fr. fourrageur *
, furono sconfitti al ponte a lensa da quelli di parma. davila, 578:
annunzio, v- i-20: già da tutte le fenditure, già da tutti i
: già da tutte le fenditure, già da tutti i forami biancheggia e rosseggia l'
tana o il nido stesso. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
piaga; stimmata. s. caterina da siena, iv-7: la...
gemitivo, o trasudamento di sieri mordaci da tutta quanta la cute della coscia, e
; ma la bocca pur riceve. benvenuto da imola volgar., ii-277: l'
fatto esser doveva troppo angusto overo ostruito da materia crassa e tartarea. spallanzani,
forame ovale nell'arteria venosa, e da essa arteria venosa passa nel sinistro ventricolo
il forame, nel forame: cavarsela da solo; non ottenere da altri ciò che
: cavarsela da solo; non ottenere da altri ciò che si sperava. burchiello
/ perch'io non ho qui roba da gabella. note al malmantile, 2-464:
= lat. foramen -inis, deriv. da forare 1 bucare '. foramèllo,
femm. -a). ant. persona da poco, presuntuosa e saccente.
femm. -a). figur. persona da poco, presuntuosa e saccente.
dotati di uno scheletro di calcite attraversato da numerosi fori da cui escono pseudopodi lunghi
di calcite attraversato da numerosi fori da cui escono pseudopodi lunghi e sottili; lo
lat. scient. foraminifira, comp. da fo-dei suoi occhi chiari, che possono essere
e lineette nere; vive presso le da sotterranei fuochi fatta bollire, non manderà da
da sotterranei fuochi fatta bollire, non manderà da sé... acque,
tardo foràminósus (tertulliano), deriv. da fo ràmen -inis 4 foro
: imparino l'arte del fare l'amore da savi, 1-255: non vivono
paduli, altri ne'cespugli di giunchi da cui son circondati chioncello. / ah
tr. { fòro). attraversare da parte a solari della provincia superiore.
in que'sì scon busone da gubbio, 152: assaliscie l'uno l'
arritarlo così bastava poco: un zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
. marin. che è stato costruito fuori da un 5-465: il porticciolo di acitrezza
5-465: il porticciolo di acitrezza è chiuso da alcuni porto o da un'insenatura
è chiuso da alcuni porto o da un'insenatura o in mare aperto (una
. di rumorosi e robusti foranei, da noi detti « ariosi ».
e circumforànèus), deriv. da foris o foràs 4 fuori '.
. ferire di punta, colpire con armi da fuoco; = comp. dall'imp
i nemici per lo = deriv. da foraneo. pericolo della nuova morte, la
che di vivere al mondo infastidite / da loro stesse si forar la pancia. monti
rodere, rosicchiare, tarlare. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
crescenzi volgar., 3-2: è da guardare, che lo smalto dove si
5. ant. attraversare, percorrere da una parte all'altra (un luogo
le saette arriverebbero a forare il cielo da parte a parte, e questo bianco
un nasino ritto che fiuta e frugola da per tutto. pavese, 6-235: gli
: e volevo prendere tanto vantaggio, da poter cambiare il palmer, e vincere
, ancora, d'un forasiepe, da un cespo fino alla grondaia rugginosa. al
sferzate dal vento e certi occhi forastici da orsacchiotti polari. morante, 2-134:
, tardo lat. foràsticus, deriv. da foràs 1 fuori 'per incrocio con
vista della terra. = deriv. da forare. foratèrra, sm.
in terra fori dovunque la vite è da piantare, gli quali con un palo s'
è uno strumento di ferro trovato primamente da me, col quale la terra quant'
facilmente catturati. = deriv. da foralo2. foratini, sm. plur
piccole dimensioni attraversato per tutta la lunghezza da alcuni
di forare), agg. attraversato da parte a parte con uno o più fori
., i-10: è più utile da far calcina per intonicare coperture di camera
legno cinte di mura che son forate da molte feritoie. pascoli, ii-623:
ii-623: tutte hanno il ciglio forato da un fil di ferro, sicché non
di tanto in tanto un cappello forato da una palla di fucile veniva misteriosamente deposto
che è attraversato per tutta la lunghezza da fori, allo scopo di conferirgli caratteristiche
trovandosi [la nave] forata anch'essa da molte bande per la gran tempesta dei
compagne. -per simil. segnato da punti luminosi o da macchie di colore
-per simil. segnato da punti luminosi o da macchie di colore. faldella,
occhietti diventati scialbi, forati in mezzo da due punti neri, acuti di spasimo.
rada e polverosa oscurità forata come un setaccio da mille fili di luce empiva la stanza
2. ferito di punta; trapassato da un colpo d'arma da fuoco;
; trapassato da un colpo d'arma da fuoco; trafitto, piagato. dante
. giambullari, 391: combattendo da disperato, dopo lo avere uccisi e
feriti molti avversari, aperto e forato da mille punte, finalmente perse la vita
la persona. 3. perforato da grotte e caverne, scavato; corroso
portanti vino ottimissimo, ancora non forato da cesare, eran saliti. ariosto,
, vivai, cisterne; tutte cose da reggere ad ogni lungo assedio. baldinucci,
centurione »,... intento da dieci ore a reggere con le due pugna
tardo foràtùm 1 foro ', deriv. da forare 'forare '; cfr.
una corda. = deriv. da forare. foratóne, sm.
notevoli dimen sioni attraversato longitudinalmente da alcuni fori che, oltre a diminuire
foràtor -6ris (lattanzio), deriv. da forare * forare '. foratura
io che ho solo dieci anni so da me che il mio biglietto è giusto
(s. agostino), deriv. da forare 'forare '. foravia,
senza forbèllo. = deriv. da forbire. forbesite, sf.
region. al sing.). strumento da taglio formato da due lame, generalmente
.). strumento da taglio formato da due lame, generalmente appuntite, incrociate
vite o un perno che funge da cerniera cilindrica (e ciascuna lama agisce
per manovrare lo strumento. francesco da barberino, 34: per poi meglio sanare
tocchi né rasoio né forbici. iacopo da cessole volgar., 1-75: nella
uno taglio grande. s. caterina da. siena, vi-157: mettendo mani
: forossi il ventre con le forbici da se stesso. carducci, 764: al
storpiati, né contorti, né recisi da forbici, ma crescono rigogliosi. pascoli
si sente che lo scatto ritmico delle forbici da potare. -grossa pinza, tenaglia
forbicia, o tanaglia, era cavata da la lettera x, che con i rampi
nelle ferriere una grossa e lunga tanaglia da afferrare i pezzi infuocati di ferraccio o
o di ferro. -pinzetta formata da due ferri incrociati, l'uno appuntito
di spatola, e uniti al centro da un perno, usata per spegnere le
taglio. -pinza di legno costituita da due bastoncelli incrociati che vengono inseriti nei
che vengono inseriti nei guanti e manovrati da apposite impugnature per dilatare le dita dei
. strumento per raschiare via il metallo da lingotti d'oro o d'argento o dal
argomenti e la materia per un articolo da altri scritti. -lavoro di forbici:
giornale: scritto con brio, scritto da cima a fondo, senza aiuto di forbici
plur. marin. attrezzo fisso formato da due pezzi di legno resistente incastrati in
distendono formando un angolo rientrante in modo da poter affrontare il nemico quando questo avanza
ricevere quello conio e circundarlo e combatterlo da ogni parte. garzoni, 1-636:
8. archit. baluardo difensivo costituito da due muri che si uniscono formando un
uniscono formando un angolo acuto in modo da dividere lo schieramento dei nemici, disperderne
. -nel pugilato, rapida azione composta da un sinistro portato al fegato dell'avversario
al fegato dell'avversario, subito seguito da un destro al mento. -nel salto
poiché lo scalatore può sempre essere sostenuto da una corda, mantenendola in tensione,
un film, ecc.; eliminare da un componimento letterario, da un'opera
; eliminare da un componimento letterario, da un'opera cinematografica, ecc. le
e le fanti... pendano piuttosto da madonna che da messere, ricercando con
.. pendano piuttosto da madonna che da messere, ricercando con diversi modi e vie
in qualche cognizione; non potè mai cavarne da loro se non forbice. -colpo
e se lo fai, tu le accendi da capo lo fuoco al cuore di mal
le forbici: storcere continuamente la bocca da una parte e dall'altra (con riferimento
le forbici addosso a un instituto, da cui escono libri di questa risma. carducci
. firenzuola, 162: quelli amici da buon tempo... lo avevano condotto
acqua verde. = deriv. da forbice. forbiciata, sf. colpo
delle gambe, sollevandosi con un salto da terra e portando il busto molto all'
due forbiciate. = deriv. da forbiciare. forbiciato (part.
fogazzaro, 1-481: temo sempre di uscire da quelle mani, peggio che forbiciato,
di olmi. = deriv. da forbiciare. forbicina, sf.
provisto d'un scatolino dove trovi un ditale da cucire, con quattro o sei agucchie
figur.: chi sceglie i passi da includere in un'antologia. papini
= voce dotta, comp. da forbice e dal tema del gr.
avea così ridutta / co'forbicion da tosar gli agnelli. buonarroti il giovane,
9-263: son, verbigrazia, ancudini da fabbri, / capaci ed ampie da
da fabbri, / capaci ed ampie da battervi il ferro, /...
ferro, /... / forbicion da levare il pel per aria. menzini
apparteneva più, armato di certi forbicioni da maestro di lana. levi, 1-118:
). forbiciaio. = deriv. da forbice. forbiculàrio, sm. ant
piume di uccellimosca e si forbisce con biglietti da mille. soldati, 2-27: restituì
i-414: forbì la lingua come strumento da persuadere il popolo con eloquenza ben conveniente
ed orazio le hanno forbite e rimonde da quel superfluo, da quella troppa scorza
forbite e rimonde da quel superfluo, da quella troppa scorza,... che
in atto / che vergogna con man da gli occhi forba, / cotale era egli
abbiamo sozzure, mentre che siamo forbiti da così lunghi avvenimenti. leggende di santi
, potersi l'uomo forbire in terra da tutte le passioni. monti, x-2-65:
favorire, aiutare. 5. caterina da siena, 356: essendo cacciato dagli
ricco danpnato, non forbito né governato da loro, io provedevo che l'animale,
far nulla. s. bernardino da siena, iv-213: crede che i gentili
, lustrare. = deriv. da forbito. forbitaménte, avv.
fregio di vaso greco. e presa da questa forbitezza tagliente del segno e della
esprimeva con la forbitezza di un conversatore da salotto. 4. chiarezza,
più nitidi. = deriv. da forbito. forbito (part.
elegante (un vestito). bartolomeo da s. c., 14-2-5: di
, che pettoruti, rigogliosi e riscaldati da forbitissima sapienza, possono ogni giorno correre
: della sua bocca usciva uno coltello da ogni parte aguto; era sembiante che
per lettura -2° per calze - 30 da forbitoio. = deriv. da
da forbitoio. = deriv. da forbire. forbitóre, sm.
uffizio tuo? = deriv. da forbire. forbitura, sf.
cosa forbita. = deriv. da forbire. fòrbo, sm.
tolta la spada, / e 'l forbotta da ritto e da rovescio. nomi,
, / e 'l forbotta da ritto e da rovescio. nomi, 11-83: lor
malmena, / come se fosser schiavi da catena. forteguerri, 17-58: orbaccio
. carletti, 246: incominciomo, una da una banda l'altra dall'altra,
ant. fr. forsbouter, comp. da fors * fuori 'e bouter *
il pomo. = deverb. da forbottare. fórca (ant.
strana armata. -strumento di guerra costituito da una lunga pertica terminante a forcella impiegato
-scalmo biforcuto, forcola. ca'da mosto, i-119: vogano più remi in
inferior sovra le rive. / ma da la forca in su quel che si vede
patibolo usato per le impiccagioni, formato da due pali di legno piantati nel terreno e
nel terreno e congiunti in alto orizzontalmente da un terzo a cui è appeso il
terminare in una forca alta cinquanta gomiti da terra. botta, 4-403: il
l'altro dalla lancia. s. caterina da siena, i-95: il ladro.
d'ogni ladrone; / quel clima par da fiera stella avezzo / a morire o
mi appicchino. -con uso modale. da forca: perfido, malvagio, iniquo
severissime. firenzuola, 393: ladroncello da mille forche, schiavo poltrone, che
/ ch'hai detto di colei, ghiotto da forche. lorenzino, 161: allievo
ella piena di doglianze contra un soggetto da forca. -iron. piacere da
da forca. -iron. piacere da mille forche: poco grato, non
aretino, 8-22: si pigliava un piacere da mille forche nel cavare e mettere ridendo
mi distorche, / finché io non segna da l'uovo al pomo, / quantunque
pomo, / quantunque sia un piacer da mille forche. 5. per
può guardare: / che sta nel lago da la forca in giuso, / e
campo corbolino. buti, 1-27: è da notare che il termine di questa valle
: 'forca', i due cosciali della sella da donna. 8. tipogr
. in riguardo al maneggio degli strumenti da fiato con buchi, indica la posizione
per evitare la trasparenza delle scene illuminate da tergo. 11. zool. processo
vuol dire: ha presa la vacanza da per sé, senz'ordine del maestro;
forche » o vacanze abusive, cagionate da una cosa o da un'altra, di
abusive, cagionate da una cosa o da un'altra, di cui ho parlato altrove
, che non ha il ladro d'aver da ultimo ad andar sulle forche. nievo
forche / per sé. -chi ha da morir di forca, può ballar sul
proverbi toscani, 138: chi ha da morir di forca, può ballar sul
è forcabile? = deriv. da forca. forcàccio, sm.
a poppavia. = deriv. da forca. forcaìno, sm.
lo sono. = deriv. da forcaiolo. forcaiòlo (forcaiuòlo)
studente che si assenta spesso e ingiustificatamente da scuola. = deriv. da forca
ingiustificatamente da scuola. = deriv. da forca; il termine fu coniato alla fine
milano del 1898, e venne diffuso da l. bertelli (vamba) e l
ferrari, 75: il vestito era traforato da un arme che pareva essere stato un
dal tronco. = deriv. da forca. forcarne, sm.
, ii-155: poi che fummo dilungati da rustene da circa dugento miglia trovammo certe
: poi che fummo dilungati da rustene da circa dugento miglia trovammo certe reliquie di
1-871: in una nave si ricercano aste da prora,... forcami del
scalmotti inforcati. = deriv. da forca, col sufi, collettivo -ame.
di gran forcarie. = deriv. da forca. forcata, sf. la
non cape niun sogno ridente e sano da esportare; si pregia ed ha voga
ceppo del loro cavalletto. cà da mosto, i-108: così fanno uno grande
così fanno uno grande essercito d'uomini da piè, che lo conducono un gran cammino
bocca e fuggirsi: ma furono seguitate da due diavolacci e raggiunte; e l'uno
guisa di forca. = deriv. da forca. forcato2, sm. ant
ed i forcati. = deriv. da forca. forcatura, sf. ant
la forcatura. = deriv. da forca. fòrce, sf.
ferri, li quali... da capo hanno alquanto d'una forcella. d
direttrice; perfino il biciclo abbandonato guadagnò da questa algebra una postuma vittoria, siccome
: appresso a questi son gli arcobusi da mura, da forcella e da braccia,
questi son gli arcobusi da mura, da forcella e da braccia, ch'oggi dì
arcobusi da mura, da forcella e da braccia, ch'oggi dì si fan di
i-451: salì sopra un ramo e da questo sopra una forcella, nel fitto
forcella, nel fitto del fogliame, da cui si poteva vedere senza essere visti.
rescia nera,... increspata da capo, dove s'affibbia alla forcella
olina, 1-43: il spazio che corre da dove finisce il collo fin per tutta
, che menava alla piarda del nano da una parte, e dall'altra ai vegri
delle forcelle come un'imbottitura di crine da un cuscino mal cucito. bocchelli,
grandi e piccoli [del tornitore] da scorniciare, i quali, per essere incavati
. 10. mus. segno costituito da due semirette convergenti ad angolo acuto,
due colpi, partiti dalla stessa bocca da fuoco, che comprendono il bersaglio.
le varie traiettorie che partivano dalla bocca da fuoco, e le forcelle di tiro,
sei o sette, in parte coperte da una patina di alghe. 15
porti in mare. = deriv. da forcella. forcellata, sf. forchettata
posto l'aceto. = deriv. da forcellare. forcellato, agg. che
di parole. = deriv. da forcella. forchebène, sm. ant
la fronte. = deriv. da forca. forchétta, sf.
collocato l'archibugio (o altre armi da fuoco) per il puntamento e 10
la nuca, e trafitto quel ciuffo da una forchetta di celluloide verde.
il naso e la forma, attraversata da un foro che corrisponde a quello del
corrisponde a quello del naso in modo da stabilire una diretta comunicazione; questo pezzo
, 5-207: questo è un pastore da recitare in arcadia in qualche tragicomedia pastorale
in qualche tragicomedia pastorale, e non da parlare in una epica poesia, così
8). = deriv. da forchetta. forchettata, sf. la
masticarla. = * deriv. da forchetta. forchettato, agg. ant
rami. = » deriv. da forchetta. forchettièra, sf.
che tu mi serva della tua coltelliera da tavola, e della forchettiera. =
e della forchettiera. = deriv. da forchetta. forchétto, sm. piccola
circa tre palmi, legati e pendenti da ambi i lati della finestra, biforcuti
con molti rami. = deriv. da forchetta. forchino, sm. forca
, furono fuorchiuse dalle nozze. marsilio da padova volgar., ii-4-13: né
forcina sotto come si fa ai moschetti da posta. i. neri, 7-17:
colpo. 4. arma formata da una lunga asta terminante con due punte
i capelli nelle acconciature femminili, formata da un pezzetto sottile di ferro, di
le forcine pe'capelli, i ferruzzi da arricciare, e mill'altre bazzicature da acconciar
ferruzzi da arricciare, e mill'altre bazzicature da acconciar visi e capelli. carducci,
lignaiuolo sono... le piale da cornici, cioè gli incastri, i bastoni
, tu volterai la punta della forcina da basso sopra il piatto e ponendo sopra
e ponendo sopra quello il coltello calcando da basso e tirando la forcina in su
soffietto di cuoio o di tela sostenuto da un ramo biforcuto che, special- mente
vicino alla groppa del cavallo, appoggiandosi da lato alla così detta forcina, che
facilitare un parto diffìcile: è formato da due valve a forma di cucchiaio che
più che normali belli, allevati tutti da sé, nati senza il forcipe.
barbaro, 445: i pesi si attaccano da alcuni uncini, che noi ganzi chiamiamo
pesca, tenaglia per prendere i pesci da scoglio. 4. zool. apparato
renderlo prensile. = deriv. da forcipe. forcipressura, sf.
e di altre imbarcazioni venete. cà da mosto, 286: vogano più remi in
grossi, 51: v'eran due remi da poppa e due da prora: michele
v'eran due remi da poppa e due da prora: michele, come il più
coste della banda dinanzi, è detto da latini 'thorax ', e il suo
fine più alto e eminente è detto da barbari medici le forcole. dalla croce
vibrare il colpo. = deriv. da forca. forconata, sf. colpo
di stangate e di forconate gli rincorse da per tutto che pareva dessero la caccia
, che pagono co draguni. cenne da la chitarra, vi-11-186 (6-12):
, 360: con i forconi da tre denti, le ficcano [le anime
la pala, e ch'il forcon da foco. spolverini, xxx-1-154: or via
due uno contro l'altro, s'inforca da luogo a luogo la corda tesa,
lunga. 2. arma formata da un'asta munita all'estremità di due
dii petto. = deriv. da forca. forcutaménte, avv.
ch'egli avesse avuta l'anguinaia / tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto
, lingue forcute! = deriv. da forca. fordiano, agg.
lat. fordicidia o hordicidia, comp. da forda [6os] 4 [vacca
sm. teoria e politica industriale elaborata da h. ford che si fonda soprattutto
di filosofia, tutte abborrenti e partite da questo uso forense e pubblico. leopardi
le leggi imperiali, trattone alcune corrette da particolari statuti, sono molto in osservanza
4 avvocato '), deriv. da forum 4 foro '. forènse2
dominante nelle campagne; l'altro governato da italiani secondo le antiche norme.
esterno, straniero ', deriv. da foris 4 fuori, di fuori '(
dicendo: 4 ho non so che da dire *; e nominò come gente amica
la calandra in suo linguaggio. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
e quazi in terra vossa? folgore da s. gimignano, vi11- 164 (
(femm. -a). bernardo da bologna, lxv-1-1: a quella amorosetta
, cerca di trarre alcun diletto / da qualche foresozza ben tarchiata, / ch'
4 esterno, straniero ', deriv. da foris 4 fuori, di fuori '
una vasta superficie di terreno in modo da costituire un consorzio vegetale, di
/ per la foresta, né da l'atre tane / sporgean le belve
cui si perde facilmente l'orientamento, da cui è difficile uscire. bencivenni,
; la foresta della vita lo circondava da tutte le parti, intricata, cieca;
corte 'del re per giudicare (da forum 4 foro, tribunale ');
. forèt (ant. foresi) da cui sembra derivare la voce italiana. cfr
l'autoambulanza. = deriv. da foresta. foresteria (ant.
de gli altri esserciti, restò disobblicato da questa forestaria. 2. ant
sono guarito. = deriv. da forestiero. forestieràio (foresteràio,
con un'asse piena di scodelle e tortacce da manigoldi. bresciani, 1-ii-408: -la
padre foresteràrio. = deriv. da foresterìa. forestieraménte, avv.
degli ultimi? = deriv. da forestiero. forestierismo, sm.
. ». = deriv. da forestiero. forestièro { forestière,
che è nato in un luogo diverso da quello in cui vive; che vive
città, in una regione diversa o lontana da quella in cui è nato; che
164): napoli non era terra da andarvi per entro di notte, e massimamente
per forestieri che la fame aveva cacciati da luoghi più miserabili. praga, 4-18
-figur. 5. caterina da siena, ii-242: noi siamo forestieri e
che è originario di un paese diverso da quello in cui è stato portato (un
nostrale o nostrano). giovanni da samminiato [petrarca], ii-23: vada
o civile. -che è esercitato da stranieri (il potere). malispini
associazione, un capitale). paolo da certaldo, 151: fa sempre, se
anno, tornato alla patria fu punito agramente da gli efori... perché s'
i caffè; e ove questi avevano titolo da una deità pagana, o da una
titolo da una deità pagana, o da una città forastiera, o da altra simile
, o da una città forastiera, o da altra simile cosa, s'intitolarono dal
come delle forestiere, che vi vengono da amburgo, per cui la germania guarda
. a. serra, 1-i-44: da napoli non si possono estrarre monete né
stampato all'estero, che è pubblicato da un autore straniero (un giornale, un
io l'ho divorato con un prò da rimettermi lo stomaco, ributtato oramai delle
le lingue asiatiche antiche, o dialetti derivati da quelle, o composti di quelle e
appartiene o deriva o è stato accolto da un'altra lingua (una parola, una
italiana le usiamo, da altre lingue nondimeno le caviamo. stigliarli
, giornalai e tavoleggianti smettono di guardarci da faccie forestiere. -che è praticato,
-che è praticato, esercitato, professato da un popolo straniero (una legge,
poetica cameretta ov'ero rimasto avvolto come da una tenera luce giallina e da un'aria
come da una tenera luce giallina e da un'aria impregnata di odore di rose
dentro pur della stampa medesima, / da rimanerci un uom che ci sia pratico
diverso. castelvetro, 10-xi-124: è da vedere che cosa sia sesso gramaticale e
o l'accidente significato dal nome sia da reputar maschile o femminile. piccolomini,
forestiera e tutta di fuori, cioè da l'artifice depende solo. redi, 16-ix-218
son ripreso in trincea: come mi svegliassi da un incubo forastiero e ritrovassi i miei
forestiera. 11. costituito da depositi di origine fossile, formato da
da depositi di origine fossile, formato da colmate (un terreno). targioni
mazzi son ruzzolate fuori dagli alberghi. da tutte le strade delle due sponde si
imbastardita dal forestierume. = deriv. da forestiero, col sufi, collettivo e spreg
, che vernano dietro, videro lucere da una parte piastre d'oro fine.
più salvatico e foresto luogo. felice da massa marittima, xliii- 274:
salvatiche e foreste si generano, ciaschedune da per loro apportano il lor frutto e
ma che dentro vi siano arbori piantati da verdura,... scope e
strano, inusitato, bizzarro. francesco da barberino, ii-300: qui ti voglio far
originario di un paese lontano, diverso da quello in cui si trova (una
lat. mediev. forestis, deriv. da foris 4 fuori, di fuori *
. e sm. ant. che viene da fuori, forestiero, straniero; che
= dal lat. foritànus, comp. da foris 4 fuori 'e dal sufi,
d'ogni forfalsitade. = comp. da for (dal lat. foris 4 fuori
lat. foris 4 fuori ') e da falsità (v.).
delle stinche, cioè fattosi la parte da sé. 2. intr.
(sec. xi), comp. da fors 4 fuori 'e faire 4 fare
, misfatto; peccato. francesco da barberino, ii-401: ancora dèi / pensar
fue appeso per grande forfatto. marsilio da padova volgar., i-11-7: conmet-
. -dichiarare o dare forfè: ritirarsi da una competizione-tra le forfici della città e dell'
importo globale. = deriv. da forfè. forfétta, sf.
. ant. forbici. francesco da barberino, 34: per vedere meglio come
palladio volgar., 1-41: anche argomenti da bestie, cioè cauteri, castratoi
, castratoi di ferro e palette e forfici da fondere e ogni ferro da medicare bestie
e forfici da fondere e ogni ferro da medicare bestie. straparola, 2-3: la
costoro son l'ancudini, i solli, da soffiare, le morse, le
. baluardo difensivo di una fortezza costituito da due muri che si uniscono formando un
fatto, accordo fatto ', comp. da / or- alterazione di fur, lat
nascono in quegli, parte sono partoriti da quello che è chiamato ceraste, overo
piselli, / pur che gli sguardi da forfecchie ascose: / son d'una pasta
: fu un atto grottesco e insieme da averne ribrezzo, come l'assalto d'
cui le truppe si distendono in modo da formare un angolo rientrante. giamboni
vele latine distese ad angolo in modo da prendere meglio il vento quando viene da
da prendere meglio il vento quando viene da poppa; navigare rapidamente. giovio
l'inchiostro,... le forficine da carta, la riga. -forficétta (
quel gigantone. = deriv. da forfice. forficola, sf.
minuta pol vere bianca costituita da squamette formate da sebo disseccato e
vere bianca costituita da squamette formate da sebo disseccato e da epiteli cutanei
squamette formate da sebo disseccato e da epiteli cutanei, che si forma,
capelluto; è ac compagnata da prurito e spesso da caduta dei
compagnata da prurito e spesso da caduta dei peli.
dei peli. guglielmo da piacenza volgar. [crusca]: il
la testa calda e mundi- fìcarla meglio da quelle fortori, che non sono altro che
va espurgando. cestoni, 66: da queste [uova] nascono bacherelli bianchi lattati
che agli arbori impediscono la generazione sono da essere levate: la rogna, la
iii-53: la psora [trae origine] da umor men crasso, e perciò in
furfuràceo), agg. biol. coperto da piccole squame (una pianta,
dotta, lat. tardo furfuràceus, deriv da fùrfur -uris * crusca, forfora
forforàggine. = deriv. da fórfora. forforóso, agg.
panni ma capelluto, forforoso e acceso da un entusiasmo che gli brillava negli occhi
= dal lat. furfurósus, deriv. da furfur -ùris * crusca '.
carbone, mantenuta viva dall'aria emessa da un mantice manovrato a mano o da
da un mantice manovrato a mano o da un ventilatore; fucina. balducci
anche: moda. 5. bernardino da siena, 445: ti conviene..
roglifici. = deriv. da frogia, per metatesi. forgiàbile
operazioni. = deriv. da forgiare. forgiabilità, sf.
essere forgiato. = deriv. da forgiabile. forgiare, tr.
smare; fabbricare. marsilio da padova volgar., ii-10-8: orafi falsamente
perfetto funzionamento. levi, 1-127: da un lato c'era un esercito, con
dai balconi guardare la campagna deserta abitata da alberi sparsi, anima della solitudine forgiata
afferrava con la destra il suo martello da forgiatore, il più piccolo, e con
conosciuto. = deriv. da forgiare. forgiatrice, sf.
natura. = deriv. da forgiare. forgióso, agg. ant
, essendone oltre a modo contento, da la banda sua fece di confezioni cose
s'apparteneva. = deriv. da forgia2. forgiùdica, sf.
forgiùdica. = deverb. da forgiudicare. forgiu dicare, tr
lat. mediev. foriudiedre, comp. da foris * fuori 'e indicare
mediev. foriudicàtio -ónis, deriv. da foriùdicàre 4 forgiudicare '. fórgolo,
indietro per paura. l'ho saputo da un foriere. balbo, ii-8: fu
corte papale; questa carica fu fondata da sisto v e chi ne è insignito ha
delle memorie della mia vita, da me scritti sin dal l'
solito tiro a quattro, e preceduti da due forieri in superba livrea, passarono
quando nell'imminenza dell'azione mi accomiatavo da un compagno che andasse al pericolo per
anonimo fiorentino, ili-no: gallia si ribellò da roma, sì che gli romani elessono
4 di fuori ', comp. da foris 4 fuori 'e secus 4 appresso
ch'eravamo stati davanti al curato soltanto da tre mesi, io e chiccoli; la
amante semplice altra cosa non crede che sia da dimandare nell'amante se non forma bella
con adornamento di corpo. s. bernardino da siena, 897: l'amore de
, alle quali un'astinenza, già da gran pezzo abituale, aveva assai più aggiunto
l'onda alterna del petto: / da le forme virginee / ineffabil diletto / spirava
lo publicasse e facesse chiaro e noto. da ponte, xxiii-39: mostravan al cupido
e. cecchi, 7-30: da una casuccia sbucarono due forme, ammantate
degli arienti, 59: di tal forma da dio dotato, che chi in fazzia
osservazioni sulle loro forme; e non è da cosa pigliare a gabbo. guerrazzi,
cassa di quei pezzi che escono da quelle fornaci, ma facendo una
imitando il disegno di tutta la terra da noi conosciuto notando in piano, overo
a wicker, villaggio situato a sei miglia da magonza, balza agli occhi una più
nientedimeno non pare in un gran diamitro da essere esercitata. citolini, 46:
cui la piazza fu fatta. -lascia da parte la forma ellittica, ed è subito
può contenere la tua persona distesa egualmente da ogni lato. brancoli, ii-i 77:
aeroplano, stecche di ventagli, carte da giuoco, sfere, trapezi e tutta
, allucinazione; illusione. bartolomeo da s. c., 1-647: le
e fantasie di femmine disoneste. domenico da prato, 1-ii-340: la forma di mia
più desta, / quanto men traviata / da le fallaci forme / del senso,
camioncini, presso alle tende, facevano da baluardo e salmeria; e sopravi, qualche
colonne e i capitelli d'oro, / da che i gemmati palchi eran suffulti,
i peregrini marmi che vi foro / da dotta mano in varie forme sculti, /
cena di questa forma, perché v'ebbe da cena quanto fue bastevole a coloro che
si svolge un fatto. andrea da barberino, 1-249: mentre che costoro in
che trascorrer sovente e anco vi fanno / da meriggi lietissimi d'altezze / a orribili
può che in un medesmo istante / nascan da voi sì nove forme e tante?
, entro cui bene o male vive da parassita, giacché voi sapete benissimo che
borghesi ove frequentava, le forme esterne da signorina, le quali in quella casa stonavano
che si cominciò nel 1292. benvenuto da imola volgar., 1-8: et
di cacciare di roma i re, è da giudicare che avesseno ancora pensato se volevano
umana civiltà, indovinate e rese [da raffaello] in tutta la splendida idealità del
dobiamo estimare che ciò che fu creato da dio avere una forma d'una universale republica
e altre poco o così stranamente riempite da dar luogo a discorrere di un «
davila, 71: avere gli ugonotti da se stessi violato l'editto fatto a
e pura dottrina, la qual udisti da me in fede e amore in iesù
suo spirito, un complesso di dottrine da credere e non da esaminare, e
complesso di dottrine da credere e non da esaminare, e un complesso di forme
esaminare, e un complesso di forme da osservare. b. spaventa, 1-246
natura deo la maestate, / e da la forma par che 'l nome penda,
la loro disposizione. s. caterina da siena, iii-137: sapete che egli
, iii-11-4: ciascuna forma sustanziale procede da la sua prima cagione, la quale è
esser composto non me sia negato / da ogni giudicio dotto e naturale. savonarola,
mai si stanca suscitando tutte sorte di forme da la materia. loredano, 1-217:
che in costei si veggiano, quanto è da la parte del corpo, maravigliose cose
ogni forma sustanzial, che setta / è da matera ed è con lei unita,
d'essere sé uguale a dio. giovanni da fécamp volgar., xxi-634: tu
facci tutte quante, nondimeno hanno dissimilitudine da te. benci, 1-3: tu hai
il discorso e con la cognizione, da il più basso e più imperfetto ente
nel linguaggio tomistico). bartolomeo da s. c., 2-1-7: non
, e tanto meno quanto più dilungato da la prima intelligenza è. testi fiorentini,
connessione delle proposizioni sia logica, e da questa dipende la retta deduzione; se
con queste in atto pongonsi perfetto / da lor spiritual forme adequate. de sanctis
ve ne sono peraventura alcune altre egualmente da lei ricercate, fra le quali è
de'medici, 1-6: fu il primo da cui la bella forma del nostro idioma
conta invece... la ricerca, da tempo concepita, di nuove cose da
da tempo concepita, di nuove cose da dire e quindi nuove forme da foggiare.
nuove cose da dire e quindi nuove forme da foggiare. -contenuto, tenore (
. machiavelli, 1-iii-585: vedranno di trarre da lui quella lettera nella forma dissi ieri
con autorità di stipularlo in caso che da lui fusse accettato. cattaneo, iii-4-76:
lettera, che tanto meglio può concepir da sé sola. tuttavia per ubbidirla,
attraverso la creazione artistica (e mentre da taluni è considerata come unico elemento determinante
arte, indipendentemente dal contenuto, questo da altri ne è considerato come il presupposto
altro, manifestazione di ima generalità distinta da lei, quantunque unita a lei, ma
iii-23-364: se la poesia è e ha da essere arte, ciò che dicesi forma
ciò che dicesi forma è e ha da essere della poesia almeno tre quarti.
lingua nuova, in tanto che sia quella da questa distinta, come una specie dall'
alfabeto, scrittura. s. bernardino da siena, i-164: uno che scrive di
. diciamo che vi portarono le geroglifiche ricevute da altri, che non poteron essere ch'
articoli della fede. massaia, v-151: da tanti inoltre ignoravasi persino dove consistesse la
la cagion di lui chiedesti. busone da gubbio, 1-110: mandò noi, come
ricievere la forma della vostra benedizione. andrea da barberino, i-241: giurò il re
legali. -il complesso delle modalità da seguirsi e delle regole da osservarsi nel
delle modalità da seguirsi e delle regole da osservarsi nel compiere un atto giuridico o
libertà ecclesiastica, cosa non tanto facile da decidere. g. bentivoglio, 4-36
forme. compagnoni, i-30: lascio da parte le barbare forme de'processi, le
, ottenuto per proiezione, rispettivamente, da un punto o da una retta. -forma
, rispettivamente, da un punto o da una retta. -forma di 2 *
anche: modello, formato con terra da fonderia o con metallo, il quale
fatta tale opera, abbi una fascia da putti, e circunda intorno intorno questa
a ricevere dentro ai giomelli che servivan da forme lo zolfo bruciato che vi colava lento
, ch'e'non eran guaste le forme da farne degli altri. garzoni, 3-37
fatto tale opera, abbi una fascia da putti, e circonda intorno intorno questa
buona munizione, con le sue forme da fare le palle. magalotti, 20-148:
può pretendersi né anche tra le palle da balestra che si fanno nella forma.
delle tavole, e fino delle carte da gioco. -conio, punzone.
figure su carta o tessuti. tommaso da faenza, xxxv-1-455: foll'è ciascun che
in forma: e pesa questa forma da una mezza libra. cennini, 124:
la tua forma su, rimettivi colore da capo e per grande ordine rimetti al
portava via le carte e dadi: da poi ch'ella è cessata, si sono
come nelle forme fanno, mettendo le tavole da ogni lato e nel mezzo calcando la
le forme di legno che reggevano cappellini da donna. -coppia di pezzi piramidali
piramidali usata per la fabbricazione di collari da cavallo. carena, 1-350: '
: la regina poi sarebbe donna / da farci, per la stizza e pel rovello
farsetto, n. 4. -forma da scarpe (anche solo forma): modello
è composta, per lo più, da due pezzi che consentono, all'occorrenza,
sedere al suo banchetto, e lavorando da calzolaro con una scarpa in forma. capuana
scarpe. 33. strumento costituito da due pezzi metallici chiusi a modo di
: la cialda par che si adorni da certi segni o caratteri che in essa
nell'industria cartaria: apparecchio, costituito da un fondo, da una tela metallica e
apparecchio, costituito da un fondo, da una tela metallica e dal cascio,
come, per es., ai cavalli da corsa). -per estens.:
... e l'occipite occupato da certe escrescenze dure e scure in forma di
non in forma d'un temperamento proposto da me o da lui, ma in
d'un temperamento proposto da me o da lui, ma in forma di dilucidazione
11-27: in forma d'orrido gigante / da la cintola in su sorge il soldano
iv-142: quando dio è quegli che opera da sé solo, la maraviglia non può
braccia, e quattro di grossezza. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
dolcezza. marino, 7-112: ma da la forca in su quel che si
. un cappuccino che, anche così da lontano e così di fuga, aveva tutto
a gli occhi miei / la luce che da lunge gli abbarbaglia, / che,
7-532: chi scrive sogna. e da sé s'intende chi è dotato del
un nuovo modo di essere. guido da pisa, 2-20: tu piglia le fattezze
a me non sarà, di certo, da dio, concesso. -condurre in forma
norma, sistemare, regolare. francesco da barberino, 155: perché ancora / dicre-
. foscolo, viii-123: benché, da cento e più anni innanzi, fosse
più anni innanzi, fosse stato preceduto da molti rimatori, [guittone] fu il
fuggevoli. viani, 14-181: leonardo da vinci, per accendere delle vive immagini nel
forma nell'arte. -fare forme da sarti: compiere una strage. berni
di quei meschini, / e fa forme da sarti e moncherini. -gettare
tecnica accurata. vasari, i-153: da questi [schizzi] dunque vengono poi
3-4-129: i vostri argomenti in forma son da farsi ai vostri condiscepoli, e non
sia cotto in buona forma, e lieva da fuoco. sarpi, i-1-30: piglieranno
modo che, così che, in modo da (e introduce prop. consecutive o
in propia forma racconterei, se giusta cagione da dirlo non mi togliesse. s.
varie forme / qual fia stupor, se da per tutto il vizio / a vaneggiar
, 3-265: e sì come il legno da sé non ha nessuna forma artificiale,
la materia, di cui parliamo, da per sé e in sua natura non ha
xi-15: tolse dal portafogli un biglietto da cinquecento e me lo diede. protestai,
mi par che dèa splendore. bartolomeo da s. c., 40-4-5: non
lirica prendesse la forma... da la piacevolezza, da la grazia e
forma... da la piacevolezza, da la grazia e da la beltà de'
la piacevolezza, da la grazia e da la beltà de'concetti. gramsci, 9-14
, i-498: sale dubbio vapor su da li stagni, / che in alto a
dio seguen la forma loro. francesco da barberino, iii-292: la mia parola ancor
: egli ha pure osservate quelle formette da stampare, ch'ei nomina nel suo discorso
si può formare, mediante derivazione, da altri vocaboli. salvini, x-214:
, [s. v.]: da certi aggettivi non è formabile avverbio,
aggettivi non è formabile avverbio, formabilissimo da certi altri. = voce dotta,
, lat. tardo formàbllis, deriv. da formare * formare '.
come nelle forme fanno, mettendo le tavole da ogni lato, e nel mezzo calcando
. formdcèus (plinio), deriv. da forma 'forma, formazione '.
nelle legatorie, si chiudono i libri da rilegare per formare loro il dorso e gli
cattaneo, iv-1-404: una strada ferrata da bergamo a lecco... animerà
dai candidi laghi di latte, fresco tanto da essere ancora caldo, e dalle pietre
dalle pietre mugnaie di cacio, pezzi da cento lire lievitati in commestibile forma.
degli alberi delle navi e delle aste da bandiera; galletta. dizionario di marina
piatto in cima agli alberi e sulle aste da bandiera. = * dimin. femm
della luna che fui costretto a venir qui da una formag- giaia la quale esercita anche
vassoio con cui si servono i formaggi da tavola. bocchelli, 6-140: venne
alle novelle religioni. = deriv. da formaggio. formaggina, sf. region
: « dimmi, aresti tue / da darci del formaggio o delle frutte?
formaggio-di-olanda, con due occhiucci nerissimi, da faìna. pirandello, 7-261: il faccione
... e questi buonissimi. sabba da castiglione, 114: ma alle vittuaglie
mettesse altro prezzo, se non quello che da se si mette. della porta,
un soldo di formaggio, e vestito da milite collegiale, discorreva seriamente di politica
monastero alcuni beduini con capre e formaggetti da vendere. -formaggèllo. deledda
, artiere che fa in legno forme da scarpe e gambali da stivali. =
in legno forme da scarpe e gambali da stivali. = deriv. da forma
gambali da stivali. = deriv. da forma. formaldèide, sf. chim
= voce dotta, comp. da form [ica] e da aldeide (
comp. da form [ica] e da aldeide (v.).
sue pretese alla purezza filosofica; empirica, da coloro che si provarono a ricacciarla al
e la formale, la giustizia donata da dio, ricevuta secondo il beneplacito dello
sono quelli che, potendo aver lumi sufficienti da riconoscer la vera religione, o non
'errore', vale: che viene propriamente da libera volontà, e che perciò è
e formale, perché ultimi a scomparire da un'epoca sono gli atteggiamenti.
e di san miniato fossero state fatte da longobardi, la loro struttura è differenziatissima
longobardi, la loro struttura è differenziatissima da quelle delle torri fiorentine, o si
comuni, aveano ben sembianza di sacrifici da render grazie: ma quando tali sacrifici
una femmina formale e non figurale ha da essere la virtù. zucchelli, 281:
8. dir. che è regolato da determinate forme; che, per essere
legge materiale, cioè atto normativo emanato da un organo diverso da quello legislativo,
atto normativo emanato da un organo diverso da quello legislativo, specie dal governo mediante
v. istruzione. -disus. regolato da norme precise, severe e rigorose;
? è la libertà come fine messa da parte, -sul trono è la libertà,
formali del liberalismo inglese vengono temperati così da preoccupazioni di governo patriarcale che tendono non
uso delle regole del calcolo, indipendentemente da ogni considerazione concreta. -proprietà formali
= voce dotta, lat. fórmdlis (da fórma * forma '), « che
noto è il metilale formale, ottenuto da formaldeide e alcol metilico.
alcol metilico. = deriv. da form [ile] col sufi. chim
pirandello, 8-388: un medico arrivò da roma per praticare al cadavere alcune iniezioni
un cervello ammalato non differisce in nulla da uno sano, per lo meno nell'ambito
mi svogliai. = deriv. da formale1; cfr. ingl. formalin.
centinaia di uomini a custodire un valico da cui nessuno sarebbe passato.
oggetto. -sistema morale, propugnato da kant, fondato esclusivamente sulla forma generale
luogo formalismi giuridici e diplomatici né accomodamenti da escogitare, perché si ha dinanzi uno
intuizione e all'esperienza sensibile, prescinde da qualsiasi significato concreto dei simboli e delle
formule; assiomatica. = deriv. da formale1', cfr. fr. formalisme (
formalista, esattor rigoroso di tutte queste da lui credute leggi inviolabili, farà querela
formalista, dove sono e fui fin da ragazzo, odiato, invidiato, perseguitato.
al formalista. = deriv. da formale *; cfr. fr. formaliste
moderno tedesco! = deriv. da formalistico. formalìstico, agg.
: forse egli era stato spinto a chiedere da sé, per sfida, la soppressione
. complesso di forme, di procedure da osservare affinché gli atti giuridici (negozi
de sanctis, ii-15-486: un dispaccio da parigi assicura al contrario che la cessione
, ma è una vera cessione consacrata da un trattato. levi, 1-91: non
che voleva giungere colà modestamente, e da povero ministro del vangelo. moravia,
per goder di quella libertà ch'esentandomi da ogni suggezione mi sembra esser così propria
, senza la formalità di sedere, da una mensa ben fornita di deliziosi cibi freddi
ebreo, 242: il perfetto padre produsse da sé la sola sustanzia, imperfetta madre
per estrazione de le sustanzie occulte illuminate da la formalità ideale, e nel secondo
quante formalità fece. = deriv. da formale1. formalizzante (part. pres
, / e faceste 11 consorte morir da disperato. monti, i-278: né vi
sorpresa non piacevole di cosa detta o fatta da altri... stupire, offendersi
sé e ad altri. (da usarsi con parsimonia, e più per celia
: fuori dall'esagerare i disordini non da formalizzarsi alli ripieghi. = deriv
) * offendersi, scandalizzarsi '(da formel 'formale '). cfr.
a me pare uno di quei vocaboli da lasciarsi a chi li vuole; e
sistema meramente sintattico di simboli, retto da alcuni assiomi (e anche, eventualmente
assiomi (e anche, eventualmente, da regole operative di formazione e derivazione delle
al rito formale. = deriv. da formale1', cfr. fr. formalisation e
e for malmente è aversione da dio. a. f. doni,
cioè nel divi dere essenza da essenza, non è che un ramo dell'
svevo, 1-317: non veniva più da lucia. s'era congedato formalmente con
in dubbio s'io debba venire formalmente da te e dal marito. -solennemente
introdurvisi, se non è formalmente pregato da lui. cesarotti, ii-354: ma questa
ii-354: ma questa volta esigo formalmente da voi che ciò sia senza vostro dispendio
, volgimento sanza errore. iacopo da cessole volgar., 1-66: la terra
tutte le cose, però che da lei tutti pigliamo il principio del
zione ', deriv. da formare 'formare '. formammide
= voce dotta, comp. da form [ico] e ammide (v
, atteggiare (ed è sovente seguito da un compì, di modo o da
da un compì, di modo o da un compì, attributivo).
atteso che ogni differenza e diversità procede da la forma. macedonio, iii-303:
di piazze o di stalli, divisi da spranghe di ferro che ne formano altrettante
apparire dal nulla; creare. giacomo da lentini, 56: credo ben, se
: no dio; uno spirito / da lui costretto, che un corpo aereo
ghianda ben matura / in copia tal da l'arbor che la forma / che chi
frutto torma. bruno, 3-233: da dentro il stipe caccia i rami;
dentro il stipe caccia i rami; da dentro i rami le formate brance; da
da dentro i rami le formate brance; da dentro queste ispiega le gemme; da
da dentro queste ispiega le gemme; da dentro forma, figura, intesse, come
destino). arrigo testa o giacomo da lentini, 410: lo fin piacimento,
410: lo fin piacimento, / da. cui l'amor discende, / solo
/... la sua sorte / da sé si forma. 4.