., iv-vi-4: uno verbo molto lasciato da l'uso in gramatica, che significa
d'ogni parole. ché, cominciando da va, ne yu quindi si rivolve,
indicare qualsiasi entità che si voglia distinguere da altri (b, c, d,
al genitivo, a al dativo, e da all'ablativo. cinonio, i-i:
morranno ne le peccata mortali. giacomo da lentini, 2-62: lo vostro amor,
al notaro, / ch'è nato da lentino. guittone, 3-1: e
a tanto onor degnata allora: / da lei ti vèn l'amoroso penserò.
vita, ci addoloriamo di cose che da tempo non ci fanno più soffrire,
di moto e la persona: oggi da. andrea da barberino, 1-140:
persona: oggi da. andrea da barberino, 1-140: io ti priego che
come 'l dì fu spento, / da pratomagno al gran giogo coperse / di
, 216-9: lasso, che pur da l'un a l'altro sole / e
l'un a l'altro sole / e da l'una ombra a l'altra ho
(151): credesi che la marina da reggio a gaeta sia quasi la più
, 246: il terzo infilzandosi da se stesso... in quel coltello
coltello, si passò per lo petto da banda a banda. manzoni, 37:
un vecchio zio, vennero pure, armati da capo a piedi, con grande accompagnamento
iv1- 846: piccoli ragni che salivano da un fiore a un alto ramo su
di comico tutta questa storia di fughe da un campo all'altro in cui è
in cui è diviso il mondo, da oriente a occidente e viceversa. luzi,
laggiù rodono pane / in quella solitudine / da un capo all'altro della strada.
delle morti e delle nascite, / da celesti città, sabbia, da imperio /
/ da celesti città, sabbia, da imperio / a servitù, da inedia
sabbia, da imperio / a servitù, da inedia ad opulenza, / da grazia
, da inedia ad opulenza, / da grazia a venustà, da asprezza a
opulenza, / da grazia a venustà, da asprezza a calma. 5.
parlavano tutti. -figur. giacomo da lentini, ii-65: a cor m'arde
lontananza e separazione (oggi più comunemente da). guittone, 3-35: non
, 4 (16): donami cavallo da cavalcare, e somiere e robe e
una relazione di tempo determinato. giacomo da lentini, ii-64: maravigliosamente / un
giornata. giannotti, 2-1-339: è da credere che li principati italiani faranno quello che
/ cotal paese non odii nomare. andrea da barberino, 1-26: per mia fe'
siccome m'incresce copiarlo, perciò andate da don remigio, ché egli vel leggerà.
vel leggerà. -nella correlazione: da... a. petrarca,
. a. petrarca, 128-71: da la matina a terza / di voi pensate
loro che elle facesser sì che ogn'anno da oggi a domani a otto io fussi
caporale...: ricordo che brontolava da mattina a sera. luzi, 65
luzi, 65: la vita com'è da un giorno all'altro dell'anno.
egli lavorava a sue mani. paolo da certaldo, 138: sempre mai l'uscio
si serri la notte a chiave. andrea da barberino, 1-214: e prese a
è pure posta la baracchina che fa da stazione, dipinta a calce, a
fenestrella, che trasse all'odore. francesco da barberino, 1: novellamente..
? pavese, 5-24: mi scappò da ridere, all'idea se avesse saputo quel
con) e di materia. giacomo da lentini, ii-64: non so se savete
per talento. guittone, ii-254: da me parte la vita a gran dolore
colui che m'uccide a torto. francesco da barberino, 7: e vieni
le tue retene in pietanza. guido da pisa, 1-70: moisè, udendo
un valentuomo e mio maestro, / da cui 'mparai far gli orioli a sole.
., 3 (43): agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i
., spencer all'ussera, allacciato da una parte; grossi guanti di pelle
(ii-217): combattuto adunque antioco da pietà, da amore, da speranza
): combattuto adunque antioco da pietà, da amore, da speranza, da disio
antioco da pietà, da amore, da speranza, da disio, da paterna riverenza
, da amore, da speranza, da disio, da paterna riverenza e da mille
, da speranza, da disio, da paterna riverenza e da mille altre cose
, da disio, da paterna riverenza e da mille altre cose, come nave in
altre cose, come nave in alto mare da contrarii venti conquassata, a poco a
, 12-77: temerò me medesmo e da me stesso / sempre fuggendo, avrò
13): fu assalito a un tratto da mille pensieri. [ediz. 1827
una gratitudine, con un affetto, da far capire a chi l'avesse osservata,
., 19-113: e che altro è da voi all'idolatre, / se non
così l'autore, credendo vedere diversificazione da lui [s. giovanni] alli altri
di guidardone... e, da ivi a pochi giorni, venne un borghese
: a qual prezzo mi darete voi da mangiare? bacchelli, 1-iii-77: gli antichi
, pari e disgiunti / l'una schiera da l'altra. vasari, i-768:
.. essa vittima offerta, ridotta da loro primieramente in più pezzi, con tagliarla
. bacchelli, 1-iii-88: l'ho visto da lontano il tempo, come s'è
: lasso! che mal accorto fui da prima / nel giorno ch'a ferir mi
di quel paese ne furono assai allegri da poi che l'ebbono a signore. boccaccio
che voi lo prendeste in dispiacere, da che altri non si reca a vergogna
l'incarico loro era tenuto a vile anche da quelli che potevano averne tenore.
. ant. agente, con valore di da. giamboni, 242: molto hai
3-2: in conoscere ben, dunque, da male conviene essere luce di sapienzia vera
sapienzia vera, come a conoscere nero da bianco vuole luce di fuoco o di pianeta
, 9-1 (343): il senno da una valorosa donna usato a tórsi da
da una valorosa donna usato a tórsi da dosso due, che contro il suo
piedi... a contemplare anche da lontano quell'ottava maraviglia, di cui aveva
di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino. idem, pr. sp.
, principalmente quando s'ha a darla da bere a gente dell'età del barone.
usare co'savi! s. caterina da siena, iii-66: che faremo, disavventurati
a voi, ed è questo viver da cavaliero? manzoni, pr. sp.
preposizioni a indicare il termine delle relazioni da esse espresse { fino a, rimpetto a
li mari erano alti a cielo, e da ogni parte percotevano la resistente nave,
portato come in trionfo, e accompagnato da una folla di popolo, fino a
anni già celato il vero. andrea da barberino, 1-17: adimandò licenza d'andare
. marin. orientare le vele in modo da prendere il vento sulla loro faccia prodiera
all'albero. = deriv. da collo (v.).
= deriv. dal provenz. acolada (da cui il fr. accolade):
tutti gli appalti. cicognani, 3-5: da renaiolo e da manovale i fratelli
, 3-5: da renaiolo e da manovale i fratelli eran riusciti a diventar accollatari
diventar accollatari. = deriv. da accollare. accollàtico, sm.
il giogo. = deriv. da accollare. accollato (part. pass
collo dei buoi. = deriv. da accollare. accòllo, sm. parte
carico che grava sul collo degli animali da tiro. - anche al figur.
su mensole. = deverb. da accollare. accolmato, agg.
vaso è acolmato: / non hai dannaio da non far clamore.
. incolpare. = deriv. da colpa (v.).
ecc.]. = departecip. da accogliere. accoltellante (part. pres
colpire, ferire colcoltello (e con armi da taglio in genere); pugnalare.
del soffitto. = deriv. da coltello (v.). accoltellato1
, par., 11-12: quando, da tutte queste cose sciolto, / con
disparte. marino, 333: or da costui cortesemente accolta / la dea del
donna giovane e bella molto, la quale da una finestra mi riguardava sì pietosamente,
, / sottilissime fila egle traea / da ricchi vermi, ove bollendo ardea / breve
. ant. accoglienza. francesco da barberino, iii-117: e paion pronti molto
faccende. = deverb. da accomandare (v. accomenda).
accoman- dagione. = deriv. da accomandare. accomandaménto, sm.
. ant. comando. bacciarone da pisa [tommaseo]: mi fa sbandir
l'accomandante supplire egli a detto registro da farsi servata forma. leggi
guerra? dov'è tutta quella carne da lacerare e da pestare, che stamani
dov'è tutta quella carne da lacerare e da pestare, che stamani era accomandata dal
... ringraziatala dell'onor ricevuto da lei, accomandandolo ella a dio,
saettie [l'ammiraglio] accomandò a uno da ca morosini. idem, 9-28:
, e la greca spada s'accomanda da lato. m. villani, 2-42:
santo, grande cosa è. francesco da barberino, 5-1: or va con dio
cantari, 24: poi si partìo / da la donzella e accoman- dossi a dio
, o compagni, prendessero in accomando da qualsivoglia persona mercantia la quale per defetto
è ritornata. = deriv. da accomandare, formato su mandatarius. accomandato
1376]. = deriv. da accomandare. accomandigia, sf.
del castello di montebuoni] per scampargli da questo disastro l'accomandigia che ne avevano
capitale sociale è costituito di somme accomandate da una categoria di soci (accomandanti) a
, come si vede per una scritta fatta da giovanbatista camerini e ancora al libro delle
statuto della mercanta, debbonsi tutte registrare da chi le riceverà nel solito libro delle
, o compagni, prendessero in accomando da qualsivoglia persona mercantia [ecc.].
.]. = deverb. da accomandare (v. accomanda).
detto comandolo. = deriv. da comandolo (v.).
= lat. mediev. accomènda (da accomendare, forma secondaria di accomandare,
comp. di commendare, deriv. da mandare 'affidare, raccomandare'; v. commenda
trarre presso al palagio, e accomiatogli da mala parte. dante, 64-12: quando
: quando lisetta accommiatar si vede / da quella parte dove amore alberga, /
avrebbe voluto l'abate che... da se stesso si fosse partito, per
[ira] sì aspramente il padre da sé l'accomiata,... per
. rifl. prendere commiato, partirsi (da una persona, da un luogo)
, partirsi (da una persona, da un luogo), allontanarsi. cavalca
uscì, e gli altri baroni appresso tutti da lui s'accommiatarono. cantari, 41
s'accommiatarono. cantari, 41: da tutti quanti mi vo'accombia- tare;
masuccio, 35: con tal conclusione da lei accombiatatosi, a la sua stanza
ne tornòe. pulci, 2-58: e da costui alfin s'accomiatava / sanz'altro
ultima volta, come se si accomiatasse da quella corona di giovinezze e dalla sua
guardia dello stato suo tener solea, egli da sé li accomiatò. =
accomiatò. = deriv. da commiato (v.).
donde con loro partiti s'erano, da esse accomiatatisi, a loro altri piaceri attesero
del cavallo. = deriv. da accomiatare. accomignolare, tr. (
di comignolo. = deriv. da comignolo (v.).
minciare. zanobi da strata [tommaseo]: spesse fiate addiviene
commettere, affidare. giacomo da lentini [tommaseo]: lo ben tuo
ben tuo m'accom- metti. francesco da barberino [tommaseo]: nell'ufficio,
quella stella. = deriv. da mezzo1 (v.).
5-108: vedeva oramai quella storia tanto da lontano che ogni accomodamento gli pareva possibile
o di uno strumento ottico in modo da ottenere una visione nitida degli oggetti (
procedesi così. = deriv. da accomodare. accomodante (part.
, v-101: rivedevo la mia camera da letto, come l'avevo accomodata, con
due altri, che s'era imposti da sé: accomodar differenze, e proteggere oppressi
due altri uffici ch'egli si era imposti da sé: comporre dissidii...
[egli] si era dovuto muovere da casa, era stato bell'e accomodato.
bugia, quando non le conosceva tali da indurre negli altri l'opinione altissima che
. s. voglia servirsene per far acqua da bere, e che sappia la pratica
, lo accomodò con maestro luca signorelli da cortona. tasso, i-169: volea
, e specialmente di tre figliuole femmine da accomodare. 9. rifl.
persone, quando tu vuoi alcuna cosa da loro. castiglione, 118: onde s'
asseverantemente sostenere che ella [abbia] posto da banda cotal rispetto, nel parlare anco
alla meglio. = deriv. da accomodare. accomodativo, agg.
s'accomodarono. alvaro, 9-421: veniva da me come si va dal medico,
atteggiamento per tutto il tempo che restò da me, seduta su una poltrona in
nievo, 14: mettete un po'da banda i vostri capricci, giacché iddio vi
la vita potesse divenire un esercizio diverso da quello consueto delle facoltà accomodative nel variar
la cera a conoscer le diversità dependenti da angoli più o meno acuti, che l'
, iii-206: lo scrittore cava tutto da sé, non lo deriva da lontano,
cava tutto da sé, non lo deriva da lontano, sicché riesce spontaneo ed accomodato
, 832: un piccolo dovere scelto da lei e accomodato ai suoi istinti. ojetti
, 23: la verità è che da trenta o quarant'anni l'hanno raccontata
quell'accomodatura di capelli, la quale da lì in poi si chiamava accomodatura alla
= lat. accomodatiti -ónis (deriv. da accomodare). accomodévole, agg.
bella ed accomodevole. = deriv. da accomodare. accomodevolménte, avv.
dopo molti accomodi. = deverb. da accomodare. accompagnàbile, agg.
64): vennero... armati da capo a piedi, con grande accompagnamento
di bravi. pellico, ii-175: oh da quanti anni non m'era più avvenuto
.. una cantilena imparata chi sa da chi, chi sa dove...
: dal nome... è forse da distinguere una certa parte del favellare,
a me, che possa dirsi quel che da altri è detto accompagnanome: considerato ch'
comp. daìl'imp. di accompagnare e da nome. accompagnante (part. pres
, i corpi de'quali fosser più che da un diece 0 dodici de'suoi vicini
grazioso giovane, perché... dilungandoti da noi, mostri di rifiutarci, che
mostri di rifiutarci, che ora inanzi eravamo da te si benignamente accompagnate? pulci,
benignamente, / dicendo: « assai da me fia accompagnata; / io mastro,
]: o dio, voi partirvi da me, e che io non v'accompagni
accompagni, / sofronia, e pianta da ciascun non piagni. marino, 5-120
saranno più giovevoli, se saranno accompagnati da un'ottima regola di vivere. s.
dei versi. = deriv. da compagno (cfr. fr. accompagner,
bona accompagnata. = deriv. da accompagnare. accompagnato (part. pass
ornato, / verso il fiume venia, da una donzella / e da un solo
venia, da una donzella / e da un solo scudiero accompagnato. idem, 41-45
pagolo, e mandato a fiorenza accompagnato da luca d'antonio degli albizzi, e fu
esce a la fine accompagnata intorno / da regio stuolo, e non con regio
cavalcai quel giorno pensoso molto e accompagnato da molti sospiri. boccaccio, dee.
8-7 (291): e cominciò accompagnato da amarissimi pensieri ad aspettare. idem,
in un giardino con infiniti sospiri accompagnati da molte lagrime, sopravvenne un mio singulare
, che li causa continua pioggia accompagnata da un ardentissimo sole. magalotti, 9-2-160
letteratura, la quale, non accompagnata da certe notizie galanti, guasta più spiriti
i-5-134: caddero piogge rovinose, accompagnate da tuoni e da grandini. 3
piogge rovinose, accompagnate da tuoni e da grandini. 3. unito, congiunto
: ogni colpo di remi era accompagnato da uno scintillio fulgido dell'acqua smossa.
- rifl.: sposarsi. francesco da barberino, 131: allor loda ciascuno che
: « il don ch'io bramo da l'altezza vostra, / è che non
o con la spada in mano ho da provarme. / il primo che mi vinca
: l'una [figura] vuol esser da tutte l'altre, quasi dimestiche ancelle
, e accom- pagnerannosi teco, e da te non si partiranno giammai. tesoro
era stato battezzato, dove aveva pregato da ragazzo, dove dal piccolo organo aveva
entro quel giorno non risonasse, accompagnati da dolcissimi e diversi canti. g.
: il terzetto, che viene cantato da tre sole voci, accompagnate dall'organo
: per aiutare a offendere quelli, da chi mai simili fautori ed accompagnatori sono stati
le insegne. la bara era portata da quattro uomini incappati, su le spalle.
dichiarativo '. = deriv. da accompagnare. accompagnatòrio, agg.
accompagnatòrio, agg. che fa da accompagnamento. c. e
regione del sogno. = deriv. da accompagnare. accompagnatura, sf.
firenze... una commedia composta da torquato tasso, coll'accompagnatura delle macchine
ant. l'accompagnare le merci, da parte del doganiere. stratto delle porte
tutte le accompagnature che li stradieri facessero da porta a porta di bestiame o altro
i denti. = deriv. da accompagnare. accompagnavèrbo, sm.
luogo,... per iscoprirle differenti da si affisso, accompagnavèrbo o ripieno,
si affisso, accompagnavèrbo o ripieno, da la prenome mozzo o articolo. buommattei
comp. dall'imp. di accompagnare e da verbo. accompagnévole, agg.
vivente in moltitudine. = deriv. da accompagnare. accompagno, sm. neol
perdeva nella notte. = deverb. da accompagnare. gente con cui doveva
ed accompire. = comp. da compiere e compire. accomunàbile,
raccomunarono il palagio. = deriv. da accomunare. accomunaménto, sm.
queirinfame prete. = deriv. da accomunare. accomunare, tr. mettere
, e non gli accomunavano. bartolomeo da s. c., 18-2-10: l'
alfieri, i-58: quanto ai molti cavalli da sella, io me li facea perdonare
sella, io me li facea perdonare da loro, accomunandoli con essi. leopardi,
acqua, eravamo congiunti l'uno all'altra da un fascino non dissimile a quello che
alla terra. = deriv. da comune (v.).
vino, un poco intorpiditi, accomunati da una stessa preoccupazione oscena. alvaro,
ci si rasenta la notte, accomunati da questo buio, con molto minor sospetto,
eleganza, proprietà, decoro. bartolomeo da s. c., 2-221: si
va via. = deriv. da acconciare. acconciàbile, agg.
porto / en tempestoso mar. bartolomeo da s. c., 2-3-5: dessi
e la mia avarizia e quel che da me disideri. idem, dee.,
vituperato. idem, 2-43: è da vedere con quali voci si possa più acconciamente
su l'acconciamento de'fatti. bartolomeo da s. c., 11-3-6: niuna
,... e l'acconciamento ha da essere, in quanto a me,
comp. dall'imper. di acconciare e da padella. acconciare, tr.
studio in su la via che traversa da casa i donati a casa i visdomini.
figur. disporre, volgere. guidotto da bologna, 1-29: nel cominciamento della
casa sai, metti in ordine quello che da far ci è. idem, i-78
: io per me ho acconcio onorevolmente da disinare. pulci, 18-199: margutte ritagliò
in letto, fisicamente e moralmente degradata da una febbre putrida, che l'ha acconciata
putrida, che l'ha acconciata in modo da volerci un atto di fede per credere
e a verona fu portato. francesco da barberino, 1-20: e non si
gli hai? idem, vi-229: era da ridere che l'averla veduta, quando
per acconciarsi con abiti reali. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
gesti. - anche rifl. guidotto da bologna, 1-45: ha saputo bene acconciare
faceva certi suoi lavorietti acconciare. paolo da certaldo, 95: sempre abbi in costume
puoi trarre beni sanza misura. bartolomeo da s. c., 2-5-8: tanti
: io ci ho pensato di molte volte da me a me,...
, iii-45: ella è un signore da sopportarmi, e da acconciarsi anche ad istruirmi
è un signore da sopportarmi, e da acconciarsi anche ad istruirmi. giocosa,
della fama. beltramelli, i-426: da solo, si acconciava a discutere e ad
, 29-66: abram, nome acconciato da dio, vale padre di molti popoli
donato in detta casa una pelle turchesca da fare un paro di stivaletti,..
, 9-2-61: piglia... da paolo quelle belle acconciature di testa, da
da paolo quelle belle acconciature di testa, da
barba, è un certo cotale da lasciarne il pensiero a lei, anzi
lasciarne il pensiero a lei, anzi da starsi come e'fusse acconcio.
all'avarizia che alla prodigalitade. bartolomeo da s. c., 2-1-3:
, e l'arte poderoso. francesco da barberino, 5: io sono acconcio al
, di acconciare (come 'adorno 'da 'adornare ', ecc.)
acconcio del passaggio d'oltremare. bartolomeo da s. c., 2-180: per
. borghini [tommaseo]: cacciate da un capo libero tutta questa servitù d'
acconciatura, finché non incominciava a svolgersi da sé, rotolando alcune ciocche per il collo
di motti [tommaseo]: fu veduta da una bertuccia, la quale se ne
30-28: era l'ultima vestale del virino da vespa... sulle nostre strade
trecento balisti e circa a quaranta ordigni da gettar pietre, mediante li quali e'facevano
acconciarsi; abbigliamento. 5. bernardino da siena, 856: se tu vedi che
mill'altri acconcimi. = deriv. da acconcio2. 2-2: tra tutte
acconcio all'universalità. idem, i-1308: da questa impronta originaria ricevette la lingua [
per recarli a divina conoscenza. francesco da barberino, i-281: in camera ti
quanto ella in ciò saperà divisare. folgore da s. gimignano, vi-1-145 (12-12
che volentier per servidore d'un signore da bene, se alcun ne potesse trovare,
parole sue alla sua materia. bartolomeo da s. c., 1-43: non
fate d'esser sempre acconce. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
discorso: adorno, ricercato. bartolomeo da s. c., 11-3-4: delle
; ed il borgognone, ricevuta moneta da pagare i suoi uomini e portarne anche partita
il nostro novellatore in questa, osservato viene da benedetto fioretti. botta, 4-601:
4-601: in genova tentossi di andare da uno stato di repubblica ad un altro,
acconcio reale. = deverb. da acconciare. acconcióni, avv.
un ventaglio. = deriv. da acconcio, sul modello di forme come
l'ascoltavo. = deriv. da accondiscendere. accondiscéndere, intr.
dei grandi. = deriv. da condiscendere (v.).
, sm. marin. ant. chiatta da carico a fondo piatto, senza alberi
non ne sporgano. = deriv. da coniglia, l'ultimo banco della voga.
= voce toscana, deriv. da coniglioro (coniglio). acconóscere
conoscere. s. bernardino da siena, 824: a che s'acognosce
che s'acognosce 1 'uno da l'altro? non quasi a altro che
animi, tutto quello acconsentimento trascorrente via da me si parte. s.
disse ch'ebbe [il papa] da paglialoco, acconsentì e diede aiuto e favore
di pianto un ampio lago / lunge da lei, che lunge anco innamora, /
gozzi, iii-321: appena egli fu tocco da questo pensiero che il cuore acconsentì e
iii-140: ma come tu se'caduto da questa inclinazione e inspirazione e hai acconsentito
di non si tirare una guerra addosso da non la potere spegnere a sua posta.
, cadente il luglio del 1632 s'avviò da manila al giappone. alfieri, 4-48
al giappone. alfieri, 4-48: cicerone da sanga informa tone, ordina
: tra gli altri uomini valorosi e da molto che io accontai mai, egli è
noto, fidato, familiare. iacopo da leona, vi-1-210 (3-4): contessa
. appagamento. = deriv. da accontentare. accontentare, tr.
mai che uno di questi lamenti sbucasse da quella sua bocca silenziosa e prudente;
carducci, ii-9-4: ora vorrei sapere da lui se dentro gennaio può darmi,
per queste ingiurie. = desiv da conventare2. accoppare, tr
l'accoppa. = deriv. da coppa * collottola '. accoppiàbile
, 288: se tu non gli hai da rendermeli [gli scudi], fratello
sforzo di trazione superiore a quello consentito da una sola coppia di ruote motrici.
nel primo luogo agli scrittori, e da essi apprender le regole del variare,
poi li accoppia: = deriv. da accoppiare. salvini, 39-i-95:
= lat. volgar. adcópulàre (da copula). flizione (profonda, viva
in matrimonio. stanco, distratto da odori che provano l'esistere acco
serve a tenere in coppia i cani da caccia. note al malmantile, 193
propriamente accoppiatoio. = deriv. da accoppiare. accoppiatóre » agg.
fatto, che, essendo lui cacciato da una signoria, poi ne venne su
. dispositivo usato per trasmettere l'energia da un circuito all'altro per mezzo di
. binatrice). = deriv. da accoppiare. accoppiatura, sf. accoppiamento
provano tutti i dannati in vedersi derelitti da dio. manzoni, pr. sp.
(38): una gioia temperata da un turbamento leggiero, quel placido accoramento
suo paese che non aveva più veduta da tanto tempo. leopardi, i-413:
rilassato ei nelle membra / deboli, da spavento e da fatica / accorante son sciolte
membra / deboli, da spavento e da fatica / accorante son sciolte. d'
di garibaldi, continuamente, ricominciando sempre da capo, con una persistenza accorante.
a un tratto, un assiolo, da presso, emise un chiù languido, accorante
, se lascia / la donna, ha da lasciar la vita ancora: / o
lungo un palmo, con un occhio da una parte, che serve da impugnatura
un occhio da una parte, che serve da impugnatura ai norcini, quando accorano il
. tommaseo, 1-388: mi libero da visitatori importuni e falsi, che mi
di luce innamorata che sì dolcemente accora da render sommessa ogni voce. soffici,
o per ironia. = deriv. da accorato. accorataménte » avv.
. accoramento. = deriv. da accorare. accorato (part
), agg. afflitto, oppresso da un'intima pena, da un profondo
, oppresso da un'intima pena, da un profondo dolore; malinconico, triste
di dolore la regina caterina, accorata da successi così funesti. segneri, i-48:
afflitti, accorati, esuli in eterno da dio. manzoni, 310: lasciar
pendente, perché mi vedea una faccia da accorato, mi disse [ecc.
i suini. = deriv. da accorare. accoratóre, sm.
ratoio. = deriv. da accorare. accorazióne, sf. accoramento
accorazione. = deriv. da accorare. accorcare, intr.
s'alza. = rafforz. da corcare (v.).
leonardo, 2-61: forza è fatta da sgonfiamento e accorciamento di muscoli, i
bontempelli, 6-305: allora il costume da bagno aveva ancora un gonnellino, che
lat. volgar. adcurtiàre, deriv. da curtius, comparat. neutro di curtus
abbreviatamente. salvini, 39-iv-27: da mansueto, accorciatamente si fece manso.
una scarpata. = deriv. da accorciare. accorciatóio, agg.
di questa accorciatura di febbre non è da potersene fidare. = deriv. da
da potersene fidare. = deriv. da accorciare. accordàbile, agg. (
]: richiesta accordabile: [senso] da usare con parsimonia. accordabilménte
[s. v.]: è da interpretare una sentenza ambigua, che potrebbe
fraintesa, trarre conseguenze pericolose; è da interpretarla accordabilmente con le altre sentenze e
o tavola, saranno talmente disposte, che da tutte insieme resti una concordanza e unione
gioia niente. = deriv. da accordare.
capo, ed obliassi / di prender legge da colui che giunse / pur ier di
segneri, iii-3-25: non ci fu detto da voi che quanto avessimo chiesto a nostra
no i porge che paidire. bartolomeo da s. c., 1-1-3: spesse
., 1-1-3: spesse volte sono da schifare i consigli de'medici, che insieme
, 12: [le città] sendo da uno canto usi ad obedire, dall'
corrispondere, essere conforme. bartolomeo da s. c., 36-1-10: ogni
braccianti e suonatori ambulanti, si accordano da loro stessi sulle chitarre. saba,
s'accordassero, che le donne lasciate da loro non volessero perder tempo. idem,
., 10-8 (474): costrignendolo da una parte l'esilio che aveva della
accordaro / con un vecchio patron ch'era da luna. carletti, 48: e
= lat. * adcordàre per concordare (da cor cordis 1 cuore ');
fu riferita al lat. acchordàre, da chorda 1 corda musicale ', probabilmente
dimin. accordatimi. = deriv. da accordare. accordataménte, avv. disus
concordato, pattuito. francesco da barberino, 361: allora, così accordati
adoperato il rame dall'antichità, e da tutte le genti fu assunto a sì
male. d'annunzio, iv-1-753: da una cantina [venivano] i suoni d'
cicognani, 12-66: il vecchio pianoforte da anni non accordato più. saba, 39
celia o ironia. = deriv. da accordare. accordatura) sf.
capo di nulla. = deriv. da accordare. accordellaménto) sm.
macchine sfioccatrici. = deriv. da accordellare. accordellare) tr.
alle pecore. = deriv. da cordella (v.).
2. ant. legato, allacciato da cordelle. g. cavalcanti, iv-70
. = voce dial. lucchese: da cordcllino, dimin. di cordella (
ad ancie libere, molto in uso da parecchi anni, munito di tastiera e
pur noioso! = deriv. da accordare. accòrdo, sm.
cittadini erano bene in accordo. bartolomeo da s. c., 22-5-8: si
operazioni che quello de'suoni. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
machiavelli, 381: vedendosi lo imperadore assalire da tante parti, per avere meno nimici
il resto di quel dì, che da l'accordo / e dal trar de le
, iv-1-152: in musica la modulazione da un tono all'altro è preparata dall'
quando son clientoli che non ve n'è da cavar nulla mai, allora si dice
si dice loro: aggiustatevi, vi parlo da galantuomo; è meglio un magherò accordo
grassa sentenza. = deverb. da accordare. accordonare, tr.
fregiare. = deriv. da cordone (v.).
: portato quello [baldac- chino] da quaranta nobili giovani di una divisa stessa
coscienza, apprendere. bartolomeo da s. c., 22-5-8: nel
una accorgevole reticenza. = deriv. da accorgere1. accorgiménto, sm.
,... sotto una cesta da polli che v'era il fece ricoverare.
parti. salvini, 22-362: vedendolo da lungi, / le lagrime asciugò,
perché egli non dovea ignorare che l'azione da lui commessa si riguardava dalla religione come
psicologici, letterari. = deriv. da accorgerel. accòrre, v.
dirigersi (verso un luogo, chiamato da qualche grave, impellente ragione).
angosciato, / la gente ci corressero da traversso et dal lato, / tutt'a
ve n'accorrevano molte altre maggiori. paolo da certaldo, 90: tieni uno canape
uno canape... per poterti collare da ogni finestra di casa tua in terra
, astuzia, abilità. bartolomeo da s. c., 2-129: avea
alla riva, pregando d'aiuto / da quei che stando gridando accorr'uomo / già
comp. dall'imp. di accorrere e da uomo. accorsate, tr.
al poggio faticoso et alto / ritraimi accortamente da lo strazio. boccaccio, dee.
consigli e da'prieghi accortissimamente fatti loro da bernardo bibbiena. ariosto, 25-21:
quando scorgi la felicità de'malvagi, hai da pensare accortamente all'eccidio che lor sovrasta
pensare accortamente all'eccidio che lor sovrasta da dio sdegnato. manzoni, pr.
le fece intendere accortamente che aveva qualcosa da comunicarle, e le disse la sua parolina
si potrebbe fare un'eccellente specialità farmaceutica da consigliare ai coniugi desiderosi di prole.
di strada. = deriv. da accortare. accortare, tr.
non insospettirlo. = deriv. da accorto. accortigianare, rifl.
tigianarmi. = deriv. da cortigiano (v.).
di paramenti. = deriv. da cortina * tenda \ accortinare2,
con cortine. = deriv. da cortina 1 tipo di fortificazione '.
accortinare *), agg. circondato da cortine. urbano, 42: nello
di null'altra che sia. francesco da barberino, ii-124: non è avaro ognun
pedoni. idem, 11-59: [piero da farnese] valente uomo fu in arme
nel passare i fiumi, sono stati rotti da uno loro nimico accorto. idem,
così dolci e così accorti, / da me perdono avrete. idem, 794:
ingegno / a nessun crede e vuol da tutti il pegno. fontanella, iii-365:
. leopardi, 876: non sono da condannare gli antichi, molto più solleciti,
rapido, sollecito, spedito. francesco da barberino, iii-126: passar non osa /
in mille guise tribolandola, sicché, da prima, sgomenta, ella si accoscia,
si avventa. = deriv. da coscia (v.).
di dalila. = deriv. da accostare. accostante (part. pres
disus. conforme, adatto. francesco da barberino, 28: come di sovra al
investigatrice del buono vino cotto, della vernaccia da comiglio, del greco o di qualunque
d'esserlo. frocchia, 169: venivo da casa mia dove tutte erano cose amiche
comp. dall'imp. di accostare e da palla (v.). accostare
assembrare, essere simile. paolo da certaldo, 257: ricchezza mal composta a
. 4. rifl. farsi da presso (accosto, accanto),
. - anche al figur. bartolomeo da s. c., 21-3-8: accosterattisi
mentre tu co'superbi converserai. francesco da barberino, 65: tutte s'acostano
in altra parte voltato, si scostava da loro; le quali quanto più fiorio
loro; le quali quanto più fiorio da loro si scostava, tanto più a lui
poi che i tristi fati m'ebbero da te allontanato, come gl'iddìi sanno,
il pagan tenere a bada / lungi da sé, né di accostarsi ha caro:
che, per esempio, si vedono da rovezzano fin sopra alla badia a settimo
in castità, in purità. bartolomeo da s. c., 3-10-4: coloro
pensò di fare male; e non avendo da sé la forza, s'accostò col
valoroso e possente molto. zanobi da strafa [s. gregorio magno volgar.
ordine. beicari, 3-1-208: pregava che da questa pessima e pemiziosa eresia si partisse
. lambruschini, 1-318: il direttore ha da accostarsi man mano a ciaschedun alunno e
alla povertà quanto natura richiede. sicuro da ogni insidia vive chi con quella pazientemente
al contrario affermare m'accosterei. paolo da certaldo, 35: se non t'accosterai
: se non t'accosterai a le virtudi da giovane, non ti saprai partire da'
più allo 'ntelletto degli scolari. bartolomeo da s. c., 11-6-15: le
penso, dille. -cfr. enrico da settimello, ii-131: « ergo si qua
centoquarantasei ». = deriv. da costa (v.).
anticamente nella trebbiatura del grano compiuta da animali (buoi, cavalli) li accostava
la quale chiamasi sterta, che venga da questi tribbiata o battuta, e che
ogni sterta. = deriv. da accostare. accostata, sf.
d'argento. = deriv. da accostare. accostato (part.
udendo colpe della gola / seguite già da miseri guadagni. maestro alberto, 68:
e pastura. = deriv. da accostare. accostatura, sf. l'
cubetti bianchi. = deriv. da accostare. accòsto2, prep. di
appoggio, protezione. = deverb. da accostare. accostolare, tr. (
lavorare a costole. = deriv. da costola (v.). accostolato
durante la tessitura. = deriv. da accostolare. accostumàbile, agg
tali esercizi. = deriv. da accostumare. accostumanza, sf.
: e così le cose che vengono da natura, furono provate per accostumanza.
accostumanze d'italia? = deriv. da accostumare. accostumare, tr. assuefare
, 2-31 (i-988): gli fu da molti detto che devesse mutar parlare ed
- anche rifl. 5. bernardino da siena, 670: tu debbi udire la
certami. = * deriv. da costume (v.).
ne'giovani. = deriv. da accostumare. accostumato (part.
, trovò un fare ben diverso da quello a cui era accostumato. leopardi
onori del paese, con modi non da persone accostumate a vivere così solitarie.
, 409: amata ed adorata molt'anni da un bello, nobile ed accostumato giovane
nelle cose piacenti. = deriv. da accostumare. accostumevolézza, sf.
colpa loro. = deriv. da accostumevole. accotonare, tr.
poco usato almeno. = deriv. da cotone (v.). accotonato
di alcuni tessuti. = deriv. da accotonare. accottimante (part. pres
a cottimo. = deriv. da cottimo (v.).
, 21-52: come quando si toma da caccia, / che i cani sono sì
gaia soffitta. = deriv. da covacelo (v.).
un angolo rimasi ad osservare come penetrato da un incantesimo. fracchia, 735:
. = voce toscana, deriv. da covacciolo, diminutivo di covacelo (v
una stia? = deriv. da covo (v.).
di levarsi. = deriv. da covo (v.).
mietitura). = deriv. da covone (v.).
accozzaglia di altri oggetti che una vecchia rovesciò da un sacchetto. 2.
d'imposture. = deriv. da accozzare, con suffisso peggior. (come
carità a braccetto. = deriv. da accozzare. accozzaménto » sm.
unione, composizione, accordo. zanobi da strafa [crusca]: e diventano uniti
è una certa proporzione conveniente che ridonda da uno accozzamento delle membra diverse. caro
: di questo ci maravigliamo, perché da questo popolo siete amato e non vi bisogna
dubitare ». = deriv. da accozzare. accozzare » tr.
. galileo, 468: il pittore da i semplici colori diversi, separatamente posti
dio, non sa accozzar due righe da cristiano. manzoni, pr. sp.
e furono circa a due mila uomini da cavallo. bisticci, 357: con
effetti che ne provengono. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
): dopo un po'di cerimonie da una parte e dall'altra, si venne
cosa sciocca, o biasimevole, e da non dovergli per dappocaggine e tardità o
rinfusa. = deriv. da accozzare. accozzato (part.
non significano niente. = deverb. da accozzare. accrédere, tr. (
disegni] dagl'invidiosi pittori, e da quei particolarmente che ambivano d'accreditare con
missione. = deriv. da credito (v.).
aperto un credito. = deriv. da accreditare. accreditativo » sm.
accreditativo » sm. commerc. ordine dato da una banca di mettere a disposizione di
di credito. = deriv. da accreditare. accreditato (part. pass
g. gozzi, ii-136: la virtù da principio è poco creduta, ma coll'
pericolose. = » deriv. da accreditare. accreditevolménte, avv.
accreditevolménte, avv. disus. in modo da mantenere il credito, la fiducia.
giova a significare * in modo da rendersi accreditato '. accreditevolmente condurre negozi
. accreditamento. = deverb. da accreditare. accrescènte (part.
credo sovrastare. = deriv. da accrescere. accréscere » tr.
lo fanciullo accrescere e allevare. bartolomeo da s. c., 2-2-3: l'
alla sua compagnia. s. bernardino da siena, 869: per avere più spazio
allegrezza nova che s'accrebbe. paolo da certaldo, 326: disse santo bernardo
accresce anco egli, e n'ha da viver lieto. tasso, 6-ii-16:
misero in giro per la città, seguiti da una turba che ad ogni passo accrescevasi
accrescimento per usanza di tempo. bartolomeo da s. c., 32-5-4: gli
ma innumerabili gocciole della piova. francesco da barberino, ii-135: non face donna belleza
uno stesso oggetto. = deriv. da accrescere. accrescitivaménte, aw. disus
. colletta, 1-68: donato d'ingegno da natura e dagli studi accresciuto.
lanaiuoli: difetto del panno proveniente da incuria del tessitore. = deriv.
incuria del tessitore. = deriv. da accrespare. accrezióne, sf. ant
dotta, dal lat. accrètio -ónis (da accréscere). qualcosa).
, per accudire al = deriv. da crocco (v.) 'rampone,
cominciarono ad accrocchiarsi. = deriv. da crocchio (v.). accrocchiato
tagliava niente. = deriv. da crostello (v.).
. accubìtus -ùs (cfr. occupare, da cubare). era presa
a cantare. = > deriv. da cuccia (v.).
sotto coperta. = deriv. da cùcciolo (v.): su accucciare
[mia madre] pensare a far da mangiare, e accudire a tutte le altre
11-666: lei quando = deriv. da culo (v.). le
letterarie della città. = deriv. da acculare. a c cui a t
malmantile, 192: acculattare è passatempo da ragazzi; ma è specie di pena e
/... / tempo non ha da decretare i nappi / dell'infame cicuta
cicuta. = deriv. da culatta (v.).
. segneri, iii-1-245: crescendo da una parte con gli anni le indisposizioni
: viene un bel punto che accumula / da un lato il tutto, e lascia
6-53: la sua costituzione era tale da non permettergli di accumulare troppo alimento.
: l'ombra... sorgeva da ogni cavità, occupava i luoghi profondi,
. beltra — deriv. da acculattare. melli, ii-396: si accumulavano
voce dotta, dal lat. accumulare (da cumùlus). accumulataménte, aw
un'accumulazione d'imposte fondiarie non pagate da parecchi mesi. 2. risparmio
composto chimico. = deverb. da accumulare. accumunare, v. accomunare
). ant. occupare. paolo da certaldo, 311: il nimico di dio
in un tratto. = deriv. da cupo (v.). accurare
: tutta quanta la carta manoscritta accumulata da tanti secoli negli archivii. pirandello,
in altri termini, l'accumulatore non è da confondersi coll'avaro. pato
sentirei di esser incol di da beccaio. c. 156:
dell'esattezza. = deriv. da accurato. accurato, agg. che
que'bachi delle mosche non son partoriti da esse mosche. baretti, ii-49:
m'offriva al = deverb. da accusare. guardo umano. carducci
diritto accusabilità. = deriv. da accusabile. accusaménto » sm.
non ho ricevuto cambio veruno. bartolomeo da s. c., 22-3-4: e
di torto. = deriv. da accusare. si neghi, /
il male. = deriv. da accusare. accusare » tr.
corno a torto è accusato. bartolomeo da s. c., 3-6-5: più
, lo secondo amara indegnazione. francesco da barberino, ii-123: essemplo reo non ti
fare l'avea voluta, che egli da lei accusato fosse, lodando prima la
): abbiendo santo francesco questa risposta da dio, immantanente con gran fretta ritornò
inverso di lui. s. bernardino da siena, 305: o peccator ricaduto,
« = lat. accùsàre, da causare * dare per causa ', *
carte). = deriv. da accusare. accusativo, sm.
volgar., i-144: dicesi lo consiglio da questo verbo consulo consulis; lo qual
, cioè: una di dimandar consiglio da altrui, e allora ha costruzione ad
per difendere lui [il volgare] da molti suoi accusatori, li quali dispregiano
. maestro alberto, 27: ma da quali accusatori percossi siamo, intendi. g
chiesa, di suo imperio. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
5). = deverb. da accusare. acèdia, sf.
classica). = » deriv. da acefalo. acéfalo, agg. mancante
comelius è addirittura acefalo: non ha quindi da invidiare la durezza di olfatto all'imperatore
àxécpaxo? * senza capo ', composto da à-privativo e xecpaxf) 'capo'. per
= lat. scient. aceraceae, da acer * acero '(il nome
acereto). = deriv. da acero. acerbaménte, avv.
: niuna cosa possibile è così acerbamente da negare, o da affermare il contrario
è così acerbamente da negare, o da affermare il contrario a quella, come
= dal lat. acerbare, deriv. da acerbus. acerbézza, sf. immaturità
che io in questi anni non abbia da loro sofferta? g. gozzi, ii-53
: procurate... di scacciare da quell'inasprito animo la mal conceputa acerbezza
conceputa acerbezza. = deriv. da acerbo. acerbire, tr. (
n'ebbe assoluzione. = deriv. da acerbo. acerbità, sf.
timo né con l'altro modo levarmi da tanta amaritudine ed acerbità, non vi
gravezza], e per farla odiare da molti, operorono che gli esattori con ogni
gozzi, iii-142: non potea rimovere da me l'acerbità del dolore. cesarotti
— lat. acerbltas -àtis, deriv. da acerbus. acèrbo, agg. (
-anche al figur. francesco da barberino, ii-276: gente grossa e nova
ombra fresca e lieta, / che da le foglie acerbe / cade co'dolci sonni
l'erbe. marino, 7-103: da la madre ritorta e pampinosa / pende
figli amati tanto / vedi acerbi ingoiar da morte fera. arici, 58: per
idem, 1080: non c'è da maravigliarsi che l'orrore e lo sdegno
ancora vecchio, sente la giovinezza passata da poco come un dolore acerbo e ha
crudeltà alcuna era seguita, non era nata da lui, ma dalla acerba natura del
). = deriv. da acero. àcero, sm.
nappi e scodelle e taglieri e vivuole da sonare e tutti dilicati lavori, imperocché
= dal lat. acerosus, da acus aceris 'pula del grano '.
, dal lat. acervàlis, deriv. da acervus * cumulo, ammasso '
sidro, ecc.), compiuto da batteri acetici che trasformano l'alcool in
acido acetico. = deriv. da acescente. acetàbolo (anche acetàbulo
voce dotta, dal lat. acètàbulum (da acètum). acetabulària, sf
dotta, lat. scient. acetabularia, da acètabulum 1 calice '. acetacètico
sangue e nelturina). = comp. da aceto e dal tema del latino facère '
= voce dotta, comp. da aceto e acetico. acetàio e acetaro
dei vini. = deriv. da aceto: voce formata da dobereiner (1833
= deriv. da aceto: voce formata da dobereiner (1833). acetammide
= voce dotta, comp. da aceto e amide. acetanilide,
= voce dotta, comp. da aceto e anilide, introdotta da gerhardt
comp. da aceto e anilide, introdotta da gerhardt (1853). acetare
dotta, dal lat. tardo acètàre, da acètum, usato dallo pseudo-apuleio in poi
. acetato1 (part. pass, da acetare), agg. reso acido
= voce tose., deriv. da aceto. aceterèllo, sm.
con acqua. s. bernardino da siena, 928: non puoi dare del
dà deltaceterello innaquato. = deriv. da aceto. acètico, agg. (
birra, sidro, ecc.) da numerose specie di bacteri raggruppate nel germe
di spirito. = deriv. da aceto. acetièra, sf. dial
dialetti meridionali, dallo spagn. aceitera (da aceite * olio '), accostato
chim. apparecchio per produrre rapidamente aceto da liquidi alcoolici (li ossida con aria
con aria). = deriv. da acetificazione. acetificazióne, sf. chim
di acetilazione. = deriv. da acetile. acetilazione, sf.
e di piridina. = deriv. da acetile. acetilcellulósa, sf.
(schiizzenberger, 1865), comp. da acetile e cellulosa. acetilcolina
= voce dotta, comp. da acetile e colina. acetile,
piscio, di acetilene e di fritto che da bambina avevo sentito la sera sotto casa
beccheggia. ne avevo inteso il puzzo da fuori. pratolini, 2-440: sui
.). = deriv. da acetilene. acetilsalicilico, agg.
antireumatico). = comp. da acetile (da aceto), e da
= comp. da acetile (da aceto), e da salicilico (acido
da acetile (da aceto), e da salicilico (acido salicilico).
= voce dotta, comp. da aceto e -metria (dal greco
un liquido. = comp. da acido e dal gr. pixpov * misura
= voce dotta, deriv. da aceto (geitei, 1897).
si metta. = deriv. da aceto. acéto, sm.
del gruppo mycoderma aceti. bartolomeo da s. c., 30-1-3: l'
che considera che detto calore possa procedere da vapori, che esalano dalla terra, li
farmaco, d'uso popolare, composto da aceto, essenza d'aglio, ruta
che era un boia, ma 00! da farci proprio l'aceto dei sette ladri
acetin frall'altre un grato / odor da far resuscitare un morto. = dal
lat. scient. acetobacter, comp. da acetum * aceto 'e bacter,
acetum * aceto 'e bacter, da bactèrium (per (ìaxxrjpiov * bastoncino '
ipnone). = comp. da aceto e fenone. acetolato, sm
= voce dotta, deriv. da acetolo. acetolièra, sf.
dell'aceto. = comp. da aceto e oliera. acetòlo,
organiche). = deriv. da aceto. acetòmetro, sm.
= voce dotta, comp. da aceto e metro (gr. piéxpov
ragazzetta si tinge e lustra l'unghie da sé e se le sa ogni volta ripulire
= voce dotta, comp. da acetone e dal gr. al (xa
= voce dotta, comp. da acetone e dal gr. oopov
acetosa, oxalida detta, nasce da per sé nei campi lavorati domestichi la prima
, cioè di pugnenti. guglielmo da piacenza volgar., 1-17: togli el
dell'orina. = deriv. da acetoso. acetóso, agg.
= lat. tardo acètosus (da acètum). acetume, sm
l'aceto. = deriv. da aceto. achelìa, sf.
occhi, una specie d'acheronte, da pensarci due volte prima d'attraversarlo, ma
l'etimologia medievale interpretò come deriv. da &xoq * dolore, afflizione '
', ed anche come comp. da < 4-privativo e xodpco 'gioisco'. cfr.
, graziani, 6-42: la gelosia da l'altro canto / l'agitò con
la sferza acherontea. augustini, iii-197: da foci acherontee perfido mostro / sotto umane
'non fatturato ', comp. da xetp 'mano 'e rtoiéco * faccio
o grave riduzione nella produzione di chilo da parte del ventricolo. =
non convertibile in chilo ', usato da galeno). achille, sm
, magnanimi e generosi, qual è da omero descritto achille, il massimo di
quale per quella briseide ad essolui tolta da agamennone fa tanti romori che si empie
ed achille doveva morire colpito al tallone da una freccia di paride guidata da apollo
tallone da una freccia di paride guidata da apollo). panzini, iv-681:
chi sdegnosamente si ritira o si apparta da un'impresa o da una competizione,
o si apparta da un'impresa o da una competizione, con danno o imbarazzo
o vachilie): argomentazione dialettica introdotta da zenone, non tanto per dimostrare l'
., 37 (654): riman da vedere se [la peste] possa
ci dicono questi signori dottori che si comunica da un corpo all'altro; ché questo
discepolo di chirone, trovò l'erba da lui denominata achillea, con la quale
amava i miei versi ora solo manoscritti da leggere sotto un'achillea gigantesca. de
: perché l'eroe ne aveva appreso da chirone le proprietà mediche (per guarire le
= voce dotta, deriv. da achillea. achillèo1, agg. anat
= voce dotta, comp. da achille (tendine di achille) e
di achille. = comp. da achille (v.), e dal
povertà se ne lavorava uno suo campo da sé... né crediate che gli
xeipo? 'senza mano'(comp. da < 4- privativo e xetp xetpó? '
catena aperta. = comp. da a-privat. e ciclico (v.)
entom. sottilmente rigato (come inciso da un finissimo ago): detto di
aghetti). = deriv. da acicùla * piccola spina ', dimin.
proprio di acidalia; originario, proveniente da acidalia. -al figur.: d'amore
i dormigliosi spirti / risveglia alfine, e da dolente chioma / getta sdegnosa gli addali
del nitrato acido di mercurio sulle pelli da conciare. = deriv. da
da conciare. = deriv. da acido. acidézza, sf.
ha trasmessa. = deriv. da acido (la voce è già registrata dal
, con il secondo elemento deriv. da facère 1 fare, manipolare '(
dell'ossigene. = deriv. da acidificare. acidimetrìa, sf.
= voce dotta, comp. da acido e -metria (gr. (xérpov
cui si possa riconoscere una sostanza acida da un'altra che non è tale. borgese
certo acido che mi ha rovinato perché da allora soffro di un eccesso di acidità.
, 5-11: « dopo il pasto, da qualche tempo, ho nuovamente lo stomaco
pea, 3-207: la pietra che farà da scodella per raccogliere il mosto acidiccio della
che considera che detto calore possa procedere da vapori, che esalano dalla terra,
: la stanza satura di acido carbonico emanato da un braciere. idem, 6-77:
di sostanza il cui colore è alterato da coloranti acidi (come la zona acidòfila
in terreno acido. = comp. da acido e dal sufi, -filo (dal
è acidosalso. = comp. da acido e salino. acidòsi,
.). = deriv. da acido, col suffisso -osi, attraverso il
il punch. = deriv. da acidulo. acidulato (part. pass
una sostanza. = deriv. da acidulare. acidulo, agg.
vibrazione della luce e dell'aria rivelasse da lontano un delicato acidulo odore di latte
altri acidumi. = deriv. da acido. àcie, sf.
13: acinace... è voce da non usarsi, se non parlando delle
del normale. = deriv. da acinello, dimin. di acino.
, come bambini alla poppa: e da vero succian tanto, che con esser sempre
sono mai sazi, se non quando da se stessi ne cadono, come già
con acini neri e grossi, vellutati da una bianca nebbiolina tra altri ancora rossi
, illegittimo ', e aoyta, da aóyo <; 4 discorso ').
aclide, sm. stor. arma da lancio, simile al giavellotto (usata
. = voce dotta, comp. da a-privat. e [in] cline 4
nei succhi gastrici. = composto da a-privat. e cloridria (da cloridrico
= composto da a-privat. e cloridria (da cloridrico [acido]).
= voce dotta, deriv. da acme. acmóne, sm.
particolare acne volgare o giovanile, causata da seborrea, disfunzione delle ghiandole endocrine,
àx|i. 7) 4 punta ', da cui 4 efflorescenza, eruzione (della
4 mancante di bile '(composta da de- privat. e xoav) 4 bile
alcuna confessione religiosa. = composto da a-privat. e confessionale. aconitina,
dell'aconito). -deriv. da aconito. acònito (aconito),
fìano per conto loro; le malve fanno da zie, le pelose borrane da suocere
fanno da zie, le pelose borrane da suocere. papini, 21-153: il luglio
voce dotta, dal gr. àxovxiarfc (da àxóvxiov 'dardo'). acònzia
. acontias, dal gr. àxovxfac, da àxóvxiov * dardo '.
la stanchezza (s'egli è però da credere) a chi se ne ugne.
che scaccia la fatica * (comp. da à- privativo e xórcog * fatica,
jussieu nella prima delle tre grandi classi da esso stabilite nel regno vegetale, che è
= voce scient., comp. da a-privat. e cotiledone. acqua
idem, iv-22 (5-39): se da vertute non ha gentil core, /
labile, navicabile e potabile. paolo da certaldo, 165: quando vedi il
st., 1-81: l'acqua da viva pomice zampilla, / che con
, cilindrica, rettangolare, può far da parete, da pavimento e da soffitto.
rettangolare, può far da parete, da pavimento e da soffitto. -figur.
far da parete, da pavimento e da soffitto. -figur. caporali,
s'era offerto d'attingere in gran copia da quel mare inesausto tacque delle scienze più
, fare acqua: rifornirsi di acqua da bere. giamboni, 7-156:
, 1-4: l'acqua che è da libera terra, è migliore ancora che
sole e a'venti scoperta, perocché da queste cose accatta nobiltà: né
imperocché il loto la mondifica e la disvizia da ogni estraneo mischiamento, e la cola
fresco o al fresco): acqua da bere (che proviene da una fonte
): acqua da bere (che proviene da una fonte, acqua sorgiva; oppure
c. dal pretore quinto marco re da cui quest'acqua prese il nome,
, riesce nella via tiburtina, e da nove miglia viene a roma per condotto
, fresca, viva, leggiera ed ottima da bersi. de marchi, 864:
. -acqua viva: che scaturisce da fonte perenne. bonagiunta, ii-306:
cavare braccia due in profondo, che da catuna parte l'acqua surge abbondante e
acqua è simbolo della grazia. bartolomeo da s. c., 10-2-6: l'
ingiallito: « chi ha sete venga da me, e chi vuole beva l'
mare ultimamente pervengono. s. bernardino da siena, 84: una medesima acqua si
veduto quelli fiumi grossi? tutti hanno principio da acque piccoline. ariosto, 44-18:
/ agevoli e costanti acque labendo / da riposti ghiacciai, da valle a valle /
acque labendo / da riposti ghiacciai, da valle a valle / calando a salti,
mettere acqua): lasciare entrare acqua da una falla, imbarcare acqua.
sole. tombari, 2-257: fu da prima come una moltitudine aleggiante a fior
io andava cercando trovare, perciò che da indi in là si va per acqua
. de roberto, 181: tenendosi da parte, navigando sott'acqua, era
roberto, 103: si destreggiò in modo da navigar tra due acque. -stare
, 16-583: come quando uomo fontanier da fonte / d'acqua bruna conduce il fil
emanano e si sollevano... da ristagni di acque morte o troppo pigre.
bastimento, vale occupare il solco lasciato da quello. passare le acque d'un
.. risciacquati per due miglia continue da un rovescio d'acqua tale, che siamo
. ojetti, ii-721: l'acqua filtrava da tutte le cuciture della tenda, entrava
della tenda, entrava coi vortici del vento da tutti i lati. soffici, 2-115
adesso la casa del nespolo fa acqua davvero da tutte le parti, come una scarpa
mule!: modo volgare per chiedere da bere. lippi, 6-67: e
in bocca. il fuoco ha preso da sé. -acqua, ma non tempesta
nulla -acqua passata -purché non si ricominciasse da capo. -acqua perduta: fatica
l'acqua nel mortaio lusingandoti d'ottener nulla da un certo lato. de marchi,
= al fuoco!). francesco da barberino, 72: per mala guardia lo
acqua fosse passata. -fare acqua da occhi: non venire a capo di
ne fa gran burbanza e salamoia: / da occhi abbiam fatt'acqua. magalotti,
. vedo benissimo che mi vuol dar da fare, essendo il luogo stretto arrabbiato
aggiungere una strofa, faremo dell'acqua da occhi. fagiuoli, 1-6-275: m'
senza il suo, si farebbe dell'acqua da occhi. -fuggire l'acqua sotto
nullo d'amare alcuna si disperi. paolo da certaldo, 362: per continua sollecitudine
9-488: non vedete, / per farmi da un tal cominciamento, / colui che
che via piglia quest'acqua, e da quel principio si dovrà conietturare più la
-vivere sull'acqua: saper trarre profitto da tutto. machiavelli, 669:
i-539: quivi pervenuti, ognuno dismontò da cavallo, ed entrò nel santo tempio,
. sannazaro, 10-158: se uscire da amore totalmente vorrai, con acqua lustrale
sono contentato, per esser un furto da scancellarsi con l'acqua di nocera, non
-medie. acqua acciaiata: acqua che da ferro o acciaio lasciatovi immerso per un
preparare bibite. redi, 16-i-25: da mia masnada / lungi sen vada /
rende di colore biancastro (si dà da bere al bestiame). lastri,
sarebbe egli gentil rimedio... dar da bere di belle giare di acqua semplicemente
di che vetro si fanno i caraffoni / da tenere i siroppi e l'acqua cotta
, d'impiastri, untion e argomenti da far stentare la morte non che una donna
cagionano loro i gozzi. -acqua da partire (o da partitori): acquafòrte
. -acqua da partire (o da partitori): acquafòrte. cellini,
. cellini, 650: l'acqua da partire si fa in questo modo,
, perché era prodotta e diffusa specialmente da giovanni maria farina, un italiano stabilitosi
un poco di polvere di pastiglie bianche da fuoco,... e otto o
: specie d'acqua di colonia (da felsina, il nome estrusco di bologna)
un profumo... si distingue da ogni altro: è delicato e fresco:
così, anzi era una acqua lavorata da far dormire. idem, dee.,
: acqua la cui molecola è composta da un atomo di ossigeno e due di
, 11-79: il contadino sospinge il bove da una parte, ma quello s'impunta
che considera che detto calore possa procedere da vapori, che esalano dalla terra,
potè a meno di accordarsi colla stanza da letto, col comodino, colle ampolle
: è un luogo di acque sorto da poco tempo sulle vestigia di antiche terme
sapore acidulo, che scaturisce a roma da una fonte alle falde dei paridi.
simili acque. -figur. cosa da poco. fagiuóli, 3-6-203: ma
l'acqua mine rale artificiale da tavola, preparata con polveri che la
a sospirare perché non aveva la cuffia da notte; chi brontolava perché non aveva
acuto d'acque sulfuree; e poi da per tutto, intorno, olivi olivi.
fare acqua: orinare. giacomo da lentini, 14-24: la rimembranza -di voi
-d'un'aigua d'amuri. francesco da barberino, 184: farai che lassi libera
il fa sol perché spento / non sia da loro il foco in ch'è conversa
, ii-35: chi mi darà acqua da piangere a sufficienza sì gran follìa, chi
parole, chi fremiti, chi muggiti da detestarla? redi, 16-ix-44: circa
allora compariscano frequenti gli starnuti, risvegliati da una certa acqua mor- dacetta e pungente
acqua de'maccheroni, ne dirò una da maccherone, e non l'ho cavata
giuoco dei bimbi che cercano oggetti nascosti da altri bimbi: acqua, quando sono
, / quella rosa dommaschina. = da accostare ad acquattare (v.).
: grullo: intendiamo melanconico, sbattuto da cattivi effetti, e non affatto sano
: i nostri acquacedratai di firenze, da alcuni anni in qua, hanno principiato a
spire azzurrine. = composto da acqua e corrente. acquacòtta, sf
molto appetito. = comp. da acqua e dall'agg. cotto.
rilegatorie). = deriv. da quaderno (v.).
in quaderni i fogli dei libri da rilegare. = deriv. da
da rilegare. = deriv. da acquadernare. acquafòrte (ant.
il vulgo chiama acqua forte comune, da partir l'oro dall'argento, si
che considera che detto calore possa procedere da vapori, che esalano dalla terra,
oro. baldinucci, 2: acquafòrte da partire: l'acqua che adoperano i partitori
forte. idem, 2: acqua forte da intagliare in rame: un'acqua di
chiamano gl'intagliatori in rame la stampa da loro impressa, dopo data l'acqua
incisa. 3. stampa ottenuta da una lastra incisa all'acquafòrte.
sua atonia. = comp. da acqua e forte. acquafortista,
linee bellissima. = deriv. da acquafòrte. acquafrescàio, sm.
, sm. venditore ambulante di acqua da bere (tenuta al fresco in recipienti
faceva il giro delle panche; monetine da due centesimi cadevano con leggero tintinnio nei
porta nolana? = comp. da acqua e fresca. acquagióne,
, 2: acquaio, luogo nelle case da smaltir l'acqua; fassi per ordinario
vi è distribuita intorno tutta la batteria da cucina, la madia da pane,
tutta la batteria da cucina, la madia da pane, vi è l'acquaio all'
col ravaglione. = deriv. da acqua. acquaiòlo2 (acquaiuòló,
amicis, ii-278: bevono una limonata da un acquaiolo. serao, 1-709:
carichi di brocche d'acqua, tirati da stanchi asinelli, a cui gli acquaioli
mio cuore; / si muove da un punto e poi muore: / così
sorella acquamorta. = comp. da acqua e morto. acquananfa, v
l'acquapendenza. = deriv. da acquapendere. acquapèndere, intr.
un fossatello. = comp. da acqua e pendere. acquaplanista,
, sm. attrezzo sportivo, formato da un tavolo di legno, o da due
da un tavolo di legno, o da due sci: trainato a grande velocità
due sci: trainato a grande velocità da un motoscafo, acquista stabilità scivolando a
= calco dell'ingl. water piane (da water * acqua '), formato
capricorno, aquario e pescie, cioè da mezo dicienbre insino a mezo marzo.
corre il sole in questo anno 1481 da dì x di gennaio insino al dì
le favole che acquario è ganimede rapito da giove; è detto acquario perché induce piove
si truova in essi, che è da mezzo dicembre fino a mezzo febraro, il
: un occhio di stelle / ci spia da quello stagno / e filtra la sua
baldini, 4-41: una giovane in abito da sera entra da una porta in fondo
una giovane in abito da sera entra da una porta in fondo... tutta
e buoni. = deriv. da acqua. acquaròsa, v.
, e anche le masserizie e gli arnesi da quartiere. è tanto più necessaria questa
voce, parlata, quanto più è da evitarsi la infrancesata 'casermamento 'e
in campagna. = deriv. da acquartierare. acquartierare, tr.
: intanto mia madre, poveretta, espulsa da venezia per istanza della famiglia, erasi
sue radici. = deriv. da quartiere (v.). acquartierato
acquartierate al campo di marte si allontanino da parigi. di giacomo, ii-689: il
appeso al muro, sopra il tavolo da notte, dove la gente religiosa tiene
piccolo inchino. = deriv. da acquasanta. acquasantino, sm.
acquasantino. = deriv. da acquasanta. acquastrino, agg. acquitrinoso
il nome di una località, oppure da epiphania * befana '. acquaticcio
e senza acquaticcio. = da acquato, con l'aggiunta del suffisso dispregiativo
stecche d'ombrello. = deriv. da acqua (cfr. acquarella e acquastrino)
, 16-iv-201: la voce cubile, usata da marziale, non solo si può intendere
tiene caldo. = deriv. da quatto (v.).
il giorno. = deriv. da acquare. acquavérde, sf. (
guarderai se c'è ancora tanto sole da farti distinguere l'albero di una nave nello
nello sfondo. = comp. da acqua e verde. acquavitàio (
carrettino. = deriv. da acquavite. acquavite (ant.
lustri, 1-4-99: si sa che da tutte le frutta si può ricavare del vino
cacciati sotto il tendone di questo caffeuccio da sensali. pea, 1-51: tra poco
richiudevano al passaggio di acquazzoni così veloci da sonare ilari come quelli delle opere comiche
ovvero acquazzoso. = da acquazzo, ital. merid. per acquazzone
acquedotto composto di tronchi scavati e sorretto da altri tronchi morti, attraversava la cavità
, ii-1025: sotto, il terreno da vendersi spiegava un panorama in piccolo,
. ojetti, ii-67: dov'è ancóra da
o del miglioramento rimborsabile non possa propagarsi da popolo a popolo, come quella delle
come quella delle cambiali e della polvere da cannone. la nostra servitù d'acquedotto fu
a cui saranno stati stimati i siti da occuparsi. leggi agrarie, 6-1034: chi
d'acquerella, è d'un uomo da bene, che non si cura d'esser
viani, 19-398: nel cielo, da giorni gravato di foschia pesante che si
immenso calamaio marino. = deriv. da acquerello. acquerellato (part. pass
via margutta. = deriv. da acquerello. acquerèllo1 (acquarèllo)
a bitume. deledda, ii156: da lontano il quadretto aveva le tinte delicate d'
disegnandoli sopra carte, con certi acquerelletti da sé inventati gli coloriva, e con versi
, migliore o peggiore s'ama. ma da sapere è, che quanto meglio l'
peggiore fia l'acquerello. s. bernardino da siena, 928: non puoi dare
estremi rimedi dell'udito, io non avrei da proporre altra cosa che l'applicare esternamente
v.]: il vinello sarebbe da dire sempre acquerello, la pittura acquarello
, facendo passare due dita di acquerello da una bottiglia bianca ad un bicchiere,
. acquaiolo; venditore di acqua da bere. cellini, i-iio
san piero. = deriv. da acqua. acquerosità, sf.
l'acquerosità. = deriv. da aqueroso. acqueróso, agg.
borse acquerose! = deriv. da acqua. acquerùgiola, sf.
; ma, a un certo tempo, da diluvio era diventata pioggia, e
incessante, rabbiosa, che s'infiltrava da per tutto, che arrivava alle midolle
, fa notte. = deriv. da acqua, attraverso l'aggettivo aquàrius
perugia, o manna di s. nicolò da bari. veleno a base di arsenico
veleno a base di arsenico, inventato da una megera di nome tòfana; usato
palladio volgar., 2-3: è da guardare che non si ari il campo
vive nell'acqua. = comp. da acqua e dal suff. -colo (dal
/ ovine acquide. = deriv. da acqua. acquidóccio, sm.
soderini, i-379: con fare nei luoghi da smaltirle buoni acquidocci, con i suoi
= lat. volgar. aquiducium, derivato da acquiductus. acquidóso (acquedóso)
poltiglia acquidosa. = deriv. da acquido. acquiescènte (part. pres
impugnata. = deriv. da acquiescere (cfr. lat. quièscentia)
dotta, lat. acquièscere (deriv. da quies -ètis 4 riposo, quiete '
più acre. = deriv. da acquietare. acquietaménto (acquetaménto)
nell'autorità. = deriv. da acquietare. acquietare (acquetare)
il tiranno] accolto maggiore aiuto, da capo tornò alla piazza per modo
: ben sono in parte altr'uom da quel ch'io fui, / ch'or
quel ch'io fui, / ch'or da lui [il primo vero] pendo
829: acquetansi per le sen- tenzie da loro a me. idem, 829:
. = comp. di quietare: da quiètus (latino volgar. quetus),
manifestata dalla ragione. = deriv. da acquiètare. acquifero, agg.
con pozzi artesiani. = comp. da acqua e dal sufi, -fero (cfr
modo di acquificarsi. = comp. da acqua e dal lat. facere (per
acquirère 1 acquistare ', comp. da ad e quaerère). acquirènza
dell'anima. = deriv. da acquirente. acquisire, tr.
labbruzzi siano incitati a sugger non soltanto da un sano e romanamente acquisitivo appetito,
e romanamente acquisitivo appetito, ma anche da una tal quale alessandrina voluttà.
. = voce dotta, deriv. da acquisito. acquisitlzio, agg.
e letter. non proprio, ricevuto da altri. targioni bozzetti, 12-4-9:
alla terra, ma acquisitizio per lo più da mescolanza di croco marziale.
croco marziale. = deriv. da acquisito. acquisito, agg.
trare ad essere ordenato. guido da pisa, 1-1: senza scienza, o
, negli uomini e nei popoli raffazzonati da lunga e molteplice civiltà, discernere il
ecc.]. = deriv. da acquisito. acquisizióne, sf.
acquistaménto d'ogni bene perfetto. bartolomeo da s. c., 26-1-4: l'
della notizia. = deriv. da acquistare. acquistare, tr.
, fare spese). bartolomeo da s. c., 9-7-7: mantenere
, avevano acquistata una minestra, tanto da non morire in quel giorno. paolieri,
compagni, 3-11: molti dissono, che da qualunque altra porta fussono venuti, acquistavano
fama, onore e grandezza. bartolomeo da s. c., 1-59: talora
per doglia, / non vo'che da tal nodo amor mi scioglia. idem,
beffe e strazio di te acquistavi. paolo da certaldo, 83: puoi acquistare in
l'utilissima impresa essere secondata, e da quelli che possiedono la lingua a proposito
possiedono la lingua a proposito, e da quelli a cui deve premere d'acquistarla.
, potendosi acquistare poco e perdere assai, da tentare la fortuna. tasso, 783
, / e terra acquisti, almen da fiera gente / sia combattuto.
accennò poi diversi vantaggi che sarebbero derivati da un tal passo: acquistar tempo,
acquistar tempo, per ponderare la condotta da tenersi con la nobiltà. -acquistare
. guadagnare, prosperare economicamente. francesco da barberino, ii-148: poveri son color ch'
= lat. volgar. acquisitore, derivante da acquisitus, part. pass, di
, contengono le reminiscenze delle idee acquistate da ciascuno nella sua fanciullezza. d'annunzio
innumerevoli sono le città e i luoghi da lui acquistati e aggiunti al cattolico impero
intorno a quella raucedine o fiocaggine, da esso signor rospigliosi acquistata. acquistato2
alto, / che 'l fatto tuo largì da canto / de renner lo mal acquistato
paga, molto è l'acquistato. francesco da barberino, ii-171: megli'è per
un inimico. = deriv. da acquistare. acquistévole, agg.
, or che avem guadagnato! francesco da barberino, ii-189: colui che con altrui
alla medicina del corpo, non è da credere ch'ella giovi meno alla medicina
malvagie. anche quando l'acquisto viene da guerra, non è tanto rapido né
. 10. sport. ingaggio, da parte di una società calcistica, di
alla società. = deriv. da acquistare. acqui trina, sf
nel vivo. = deriv. da acqua. acquitrino, sm.
origine le grotte di volterra... da molti gemitivi ed acquitrini sparsi per gli
gli strati della creta, e principalmente da un fonte assai copioso. lastri,
= lat. volgar. aquàtrinum (da aquàtor). acquitrinóso, agg
felicemente praticato un metodo per trar profitto da un sito sterile, perché acquitrinoso.
quella luce. = deriv. da acquitrino. acquivènto, sm.
dal turbine. = comp. da acqua e vento: di formazione latina (
di nuvole. = deriv. da acqua. acquosità, sf. l'
l'acquavite fosse finissima, e separata da ogni minima particella d'acquosità.
: e ancora questi sono i segnali da trovar tacque..., cioè il
vedono. due rigonfi acquosi, sottolineati da occhiaie fonde, li segnano. soffici,
negri, 1-125: il riso slancia da l'acquoso piano / gli steli verdi
: soluzione in cui l'acqua agisce da solvente. = lat. aqugsus.
sudiciume. paolieri, 2-229: esalava [da suolo umidiccio] un alito acre,
, 2-159: molte accuse acri sussurrate da bocca a orecchio nei caffè. popini
schiva, e tu lenta languisti / da l'acre ver consunta e non ferita.
idem, 303: quel faticoso anelito / da l'osseo petto cui la tosse scuote
. ojetti, i-33: quella fu da allora l'acre speranza di tutte le sue
filiale venne a poco a poco sopraffatta da una irritazione crescente che aumentava d'acredine
dotta, lat. tardo derido -inis (da acer). acrèdula, sf
lat. scient. acrèditla (deriv. da una voce che compare in cicerone e
e salsedine. = deriv. da acre. acribia, sf.
addetto. = deriv. da acre. acrilato, sm.
acqua). = deriv. da acrilico, col suffisso -ato dei sali.
1 improprietà di parlare '(comp. da dtxupo? 'improprio 'e xóyoc
l'errore appunto perché lo sentivo ormai staccato da te. calvino, 1-287: a
voce dotta, lat. tardo acrimonia (da acer). acrimònico, agg
acido. = deriv. da acrimonia. acrimonióso, agg.
uomo più fresco. = deriv. da acrimonia. acrinla, sf. medie
voce dotta, lat. àcritàs -àtis (da àcer). acrìtico, agg
; dogmatico. = comp. da a-privat. e critico. acro1
nei diversi paesi che l'usano ancora (da 40 a 80 are).
un centinaio d'acri ed era chiusa da ogni parte da reticolati spinosi =
d'acri ed era chiusa da ogni parte da reticolati spinosi = ingl. acre
gr. dxpóapia, deriv. da àxpodojiai 'ascoltare '. acroamàtico
. àxpoa [aaxtxó <; (da àxpodojxai 'ascoltare '). acroartrite
sull'acqua. fracchia, 978: da bordo si cala la biscaglina, e
la biscaglina, e come un acrobata da trapezio il pilota... si arrampica
di acutezza, scritti in prima persona da qualcuno che faceva i suoi giochi di
dotta, gr. dcxpopàr / js, da àxpopaxéo 'cammino sulla punta dei piedi
in politica. = deriv. da acrobata. acrobazìa, sf. serie
per eseguire esercizi di equilibrio e acrobazie da circo equestre. idem, 1-563: h
modo sospeso, pensile, astratto, da acrobazia sul filo, con cui a
2. aeron. evoluzione compiuta da un aeromobile al di fuori dalle normali
, dal gr. dcxpóxaptroc, comp. da óbcpov * estremità 'e xaptró
« terra alta ») ed usato da alcuni geografi per indicare vasti altipiani. men
, sf. medie. malattia caratterizzata da eritemi alle estremità (in particolare agli
sf. medie. timore di affacciarsi da un luogo elevato; vertigine. =
regole dell'acrofonia. = deriv. da acrofonia. acrogamla, sf. bot
ott. privo di colorazione, esente da aberrazioni cromatiche (cioè, non mostra