luogora pratose e aspre, e dè erba lunga uno palmo; ed hae le
]: nicolò di bernardo calzetiere dè dare a dì xx di marzo per n
mettere fiorini tre milia cinquecento, e dè tra'ne per vili carati; goro
bon amico leiale, / cortesemente il dè saper tenire; / e noi dè trar
il dè saper tenire; / e noi dè trar sì cort'o deleiale, /
sopran / e sta a comandamento, com'dè fà cristian. compagni, 2-9:
rainerio da perugia, v-64-10: e la dè a dectu comparatore et a le sue
intronato. cantari cavallereschi, 102: malgisi dè di sproni al corridore, / il
= voce comp. dal lat. dè e ab ante (forma del lat.
comp. da de- (dal lat. dè che indica allontanamento e movimento dall'alto
delegare 'delegare ', comp. da dè * da 'e legare
buti, 2-610: la grazia si dè dare senza rispetto alcuno, e dè
dè dare senza rispetto alcuno, e dè tornare duplicata. e la prima s'interpreta
domenicho di manini... tesitore dè dare fiorino uno soldi ventiquatro denari vili
. tardo dèrìsiò -ònis, deriv. da dè risus, part. pass
. guittone, i-3-369: ma non dè già da deiettare e bel dire ciò
v-135-11: com un amig a l'autro dè andar dretamente. abate isaac volgar.
dèvi, débbi, dèggi, dèi, dè; dève, dèbbe, dègge,
di papa niccolò iii, 19: dè avere libre otto di ravignani, questo
e esiti di papa niccolò, 4: dè avere libre otto di ravignani dì xii
, i-515: [il frate] le dè mille lode fratesche,...
andò in cucina, e quivi si dè a cuocere di molte uova, arostire de
di vannozzo, 51: liuto mio, dè, quanto pianger degio / l'acerba
. nuovi testi fiorentini, 410: dè avere s. vij per un altro
voi guidar le balle, / non dè cercar la valle, / s'el trova
vannuzzo in forma rispose che imbizzarrito le dè una forte gotata. contile, 3-2-26
oibò, / che quaggiù schivar si dè. carducci, ii-1-164: ricordagli anche var-
consumato. gherardi, ii-10: dè, or ben pensiamo e esaminiamo i
: dui giorni questo in infusion star dè. ricettario fiorentino, 78: nelle infusioni
. p. fortini, i-101: le dè l'anello, come è costume di
da dio d'intendere quello che si dè cantare a la loda di dio e
la loda di dio e come si dè cantare. landino, 300: 4 veniva
, i-8-21: perché non ho materia dè tucta ioia? quanto per parte sua in
andare a la penitenzia, ella si dè iustifìcare. 2. motivato da
laco. m. frescobaldi, 1-79: dè, confortate gli occhi miei dolenti /
/ corno gli desti ispene, / dè, dagli gioì'; se non serai selvagia
ardire / che 'n sì gran loco dè mio intendimento. moscoli, vii-580 (35-3
. buti, 2-255: 'ben si dè lor aiutar levar le nuote '; cioè
francesco di vannozzo, 1-244: « dè vien qua, osto, che sia benedetto
pur giugne a mala sorte, / poco dè temer la morte. galeota,
(mal dèstro; ant. anche male dè stro), agg.
, sicché sappia comandare quello che si dè fare. sercambi, 1-ii-572: venne
xlv-173: parve alli primi nostri parenti dè dimandare la copula di uomo e di
cristiani. d'annunzio, v-1-329: il dè mone ha riacceso in fondo
di messer filippo de'peruzzi, ci dè dare... lbr 152 s.
commercio dei peruzzi, 61: dè dare piero di zucchero, dì 14 di
onor de l'alta pianta esse poi dè. pirandello, 5-40: il frutto
dì commercio dei peruzzi, 67: e dè dare luca guicciardini dì 21 di gennaio
di commercio dei peruzzi, 223: dè avere arrigo, dì kalen luglio anno
trastullarsi. sennini, 199: sismondo dè l'ordine che angiolella, sotto colore
. anonimo genovese, xxxv-1-726: dè, corno perde bon taxer / e
francesco di vannozzo, 244: « dè, vien qua, osto, che
del nero albertini nostro fattore ci dè dare, dì kalen maggio anno
fieri. flore de parlare, xxviii-23: dè... dire quelo ch'elo
frutto, / en cor piantato, me dè pascemento, / che fé'tal mutamento
da perugia volgar., v-64-11: la dè a dectu comparatore et a le sue
dell'orso nequitosamente / uno colpo che gli dè sopra la testa, / che l'
libri di commercio dei peruzzi, 149: dè dare tano di banco raugi sopradetto,
de fare quelle cose, che no dè, o per parentà o per amistà o
vole e mia fortuna, / chi mi dè ristorar d'un tanto danno? loredano
1-41: in primamente l'operatore sì dè provare della pietra s'ell'è nella viscica
oderigo di credi, 73: dè dare per cavatura e palatura e legatura
: cammo, nostro lavoratore, ne dè dare soldi xvm e denari 1 per saldamente
mio panicale. ibidem, 390: dè dare soldi xxvii per nostro panicale.
.. /... sempre si dè star parato / e riposar con dio
de fare quelle cose, che no dè, o per parentà o per amistà o
non trovi loco -che l'asconda, / dè parer, come l'onda per fortura
da san qeno ii staia ordei ke lo dè con esso i paro- fiano de mense
prieghi. albertano volgar., 1-6: dè pregare dio che paraule di buscia faccia
., i-301: domandare potresti che dè fare la femmina se l'amante d'andare
bencivenni, 4-80: chi vuole castità guardare dè fuggire le compagnie sospeccionose e le cagioni
figliolo che fue di bernardo ubaldini ci dè dare, dì kalen luglio anno 1335
, 10-i-71: la sua parte ognuno dè farla, e ognun può farla secondo
chi vuol ben giudicare, / le parti dè ascoltare. proverbi toscani, 64:
di tutto quelo che la detta conpagnia dè ricievere e dè dare altrui in firenze
quelo che la detta conpagnia dè ricievere e dè dare altrui in firenze e fuori di
la terza cosa che 'l discreto confessore dè osservare si è che, domandando de'
essere tale che... se ne dè rimovere non pure ogni notabil macchia,
impronta aver lor danno, / fermezza dè tra loro esser più forte; / ciò
forte; / ciò che l'un vuole dè l'altro piacere, / e partano
aa la dia, / et alla terra dè badia / e potestà e segnoria.
: messer filippo di messer kaval- cante dè avere dal comune de la casa, salda
: io vi dico / che interrogar si dè partitamente / squittinandolo. g. capponi
in guadagnar così fatte anime a dio dè egli sentire i dolori del parto, non
amor sente — veramente / ben si dè allegrare / e confortare — lo core e
chiaro davanzati, xxvii-5: il ben dè star come 'l male in parvenza.
: questa maraviglia significa che la città dè pasciere molto popolo. -sovvenzionare.
misura, cioè dare quello che non si dè, per non tenere quello che non
per non tenere quello che non si dè. 9. il trascorrere del
uccello. romoli, 223: si dè guardare di non mangiar passeri, che
, 83: l'orecchia et il giudizio dè esser guida e lima a chi scrive
commercio dei peruzzi, 253: dè dare donato figluolo che fue di giotto de'
franceschi, quasi con sollazzi, / dè lor mandar contra quegli avvisati, / che
. anonimo, i-591: prender ve ne dè peccato, / ché saracin non sono
repricazioni dimostrare le autturità di più dottori dè fine. = comp. da pé
f. cavalcanti, 18: anche dè avere fior, d'oro xx: ebe
. nuovi testi fiorentini, 386: dè dare 1 fiorino d'oro per lo
convenevolmente a cui si conviene; e dè pendere in largo più in
: per che 'l meo cor sovente dè penare, / poi mala provedenza / vole
umilemente, sanza suo dolere, / dè om metter pensere / nel ben che vene
bella che fue con noi per fanciella dè avere da. nnoi lb. v
pratica e'convene considrare che modo se dè tignire praticando l'arte impresa. zanobi
« per tempesta l'ùtimo consilglio / si dè serbare, e 'l senno im ben
/ so bel stato mantenere, / dè tutt'or ben provedere / sì che a
begli occhi e de la vita aver dè, / lascia altrui córre, il pregio
fra giordano, 5-270: che pena dè essere quella de'peccatori, che vedranno
lxvii fiorini d'oro: ponemo che dè dare innan$9i quatro cartte. àcci erdonato
. girolamo da siena, ii-in: non dè troppo frequentare alle feste e a'perdoni
v-72: in simil caso non si dè l'uomo smarrire molto né similmente tener la
ché de male ca- nosciuto departire non dè esser mistero ammonigione. petrarca, i-2-156
colui che vuol comperare greggia da'mercatanti dè principalmente osservare che le vacche da far
parmi che la tua caccia non seguer dè. idem, inf., 8-99:
anonimo, i-618: nel tempo averso om dè prender conforto / e con francheza inardir
e ne le grande febre, se dè sandalizare. redi, ii-64: quando sua
stabile, ma cerchiamo pur quella che dè venire. imitazione di cristo, m-35-3
voi livramentre lavar / qi en cel dè permagnir e regnar, / q'en
de'romani appare, l'uomo dè allora catuno che à d'essere prenze prendere
: narra [beatrice] la perseguizióne che dè avere questa chiesa di dio.
di far male, che la gliela dè di perseverare. giorgio dati, 1-164:
testi fiorentini, 398: guccio bellondani ne dè dare ii fiorini d'oro, che
detto che 'l nome del maggiore si dè mettere dinanzi e del pare altressì,
om è nado; / 90 q'elo dè aver, no li serà tardado; /
/ ché tutti incarchi sostenere a dosso / dè l'uomo infin al peso ch'è
dolorosa, / che a 'n'omo dè parere nogliosa. cassiano volgar.. xxi-5
e di cose d'arte, ii-411: dè dare, a dì 25 d'agosto
, ma con buone possesioni comprate si dè piacere. novella del grasso legnaiuolo, 4
un pranzo! alfieri, 12-57: non dè in città nutrirsi il leoncino: /
il che se voremo, come piamente si dè credersi, attribuire al divino volere,
: tieri dati da ripole fomacciaio mi dè dare... moggia trenta di calcina
per istudio e per opera, e dè continoamente legere co umiltade e con pianeza,
percioché si truova iscripto che 'l buono legitore dè essere umile e riposo da tucte rie
essere bene posta ed avere buono sito, dè avere quattro cose: mare, montagna
di commercio dei peruzzi, 58: dè dare lapo, dì 7 di luglio
disonesto frate, e... li dè una pichiata in tu la disonesta faccenda
mazzeo di ricco, 209: più dè tomo avere alegramente / di molta cosa
di conti castellano del dugento, 19: dè dare mikele xxx soldi per lo pede
latini volgar., i-70: iustisia dè esser indei signore sì stabilitamele dentro dal
esempi dei latini], ciò parcamente il dè fare, toccandole più tosto con la
debbiano expressamente dire che quel facto si dè fare ad petrelle bianche e nere.
20: messer filippo di messer kavalcante dè avere dal comune de la casa, salda
diletta mollie di ser donato medico ci dè dare soldi xviii... d'uno
cui e'si convene / l'oro dè esser dato, / e 'l piombo,
persona. cino, iii-153-13: cessar dè la tempesta tetra / che sovra 'l genita
ser meo dal colle da la castellina mi dè dare libbre v e soldi xi di
e soldi xi di pisani li quali mi dè dare per lana legatia che io li
che un leon finto sia vero, più dè piacerti la imitazion poetica per la maraviglia
volgar., ii-xxdc-12: se 'l prete dè piuvicamente essere ripreso del suo sovrano.
garzo, xxxv-ii-303: iudice che iudica / dè guardar che piuvica. testi fiorentini,
]: 'epigramma'... non dè eccedere più di versi 14; vuol esser
marsilio da padova volgar., ii-ix-8: dè uomo posare prenzi come preti primieramente che
, 2-210: la confessione de la bocca dè avere integrità, solidità, chiarezza,
nuovi testi fiorentini, 423: dè dare soldi un, che. ssi
, 119: colui che non dotta onta dè avere... il viso ritondo
nuovi testi fiorentini, 435: dè avere soldi xxxvii per potatura..
, 162: giovanni cangnuoli... dè dare, per denari dati a.
: pimontino figlio martini da pimonte ci dè dare, ce. lli prestai malevadore angiorino
, 295: madonna ghisola di dinaccio dè dare, dies x di giennaio, libbre
commercio dei peruzzi, 2: ponemmo che dè avere nel cxxxviii libre 498 soldi 2
, i-595: per ciò null'omo si dè rallegrare / né fare gioia de l'
detto lavorio. anonimo, xcii-i-318: si dè anche sogliere la mano superiore, cum
. nuovi testi fiorentini, 224: dè dare soldi mi per porine. statuto
a la porta di guassalungo, mi dè dare xoldi xvn. boccaccio, dee.
). guinizelli, xxxv-ii-462: non dè dar om fé / che gentilezza sia
[a dante] de l'iudicio che dè venire a fiorensa per la disonesta portatura
! / vita fa dubitosa, -che non dè fare; / ella distrugge pace;
faba, v-59-4: dua fiada u trea dè l'omo rechedere lo soe amigo;
e metel'al dente; / posa ne dè al compa- gnion / ke adam l'
troverà, non ham volsuo aveir a dè e a mundo questo càrrego, che seando
guittone, xviii-52: perfetto om valoroso / dè fuggir agio e poso. idem,
cossa che... criste li dè podestae de devenì'figli de dee,
con buone possesioni comprate [landone] si dè piacere. crescenzi volgar., 1
mazzeo di ricco, 209: più dè l'omo avere alegramente / di molta
il silogissimo così: ogni posibile se dè concedere; possibile è che tu sie
v-72: in simil caso non si dè l'uomo smarrire molto né similmente tener la
scienza / di ciò che l'om dè far. giuliano de'medici, 7:
. nuovi testi fiorentini, 435: dè avere soldi xxxvu per potatura..
ène grande cosa in quello che l'omo dè fare essere avi ^ udo a <
dante], i-59-13: di ciò non dè gir nessun parlando, / se 'n
, ii-34 (7): criste li dè podestae de devenì figli de dee,
da la dia, / et alla terra dè badia / e potestà e segnoria.
i-212: apparecchisi dinnanzi alla fame che dè avvenire di sette anni, la quale dee
, e'convene considrare che modo se dè tignire praticando l'arte impresa. scamozzi
: un verde praterello senza piante / dè l'immagine bella del mio amante. tozzi
preda secondo lo arbitrio suo corno si dè da fare, ogni omo cerca la
non debia essere exaitato, / ma dè stare in penitenzia sempremai umiliato. campailla
prigione alquanto rea, / che lo dè far però ch'el promettesti / quando
pregiato loco, / que'ch'è laudato dè aver dottanza, / veg- gendo di
de'begli occhi e de la vita aver dè, / lascia altrui córre, il
limosine è 'ngrassato / in paradiso non dè atender pregio, / anzi vi dè atender
non dè atender pregio, / anzi vi dè atender gran dispregio, / almen s'
propria tua quiete e consolazione, non dè fare pregiudicio all'ubbidienzia et ai comandamenti
carità se coniente dai soe, no dè dare lo prelato ai parente per ricchire,
da mille lacci stretto, / non dè [madonna] però voler ch'io sie
lentini, 47: ogn'omo c'ama dè amar lo so onore / e de
e chi poi prese ramo / ancor si dè adonare, / da poi che consentio
. bonavia, 160: item mi dè dare per pescio che noi comperammo per
nuovi testi fiorentini, 404: dè dare libbre xxxm e soldi vii a fiorini
coniavi. testi fiorentini, 187: dè [la nutrice] 'l prendere per
fare quelle cose che no dè, o per parentà o per amistà o
preterire niuna cosa buona che l'uomo dè fare. felice da massa marittima, xliii-271
, tes- sando / come se dè le parte, / el fil de le
. guarini, 1-255: né si dè credere che quel prencipe tanto giusto e
mafeo de go- lante da monte casteli dè dare v stala de grano per prego
, imprima tocca terra, l'altro si dè indicare vincitore e questo vinto. bolognetti
1-105: pensa, lettor, quant'esser dè dolente / chi col capo al primàccio
: le primicie e le deseme se dè dar via alò, / e 'l debito
antonio da ferrara, 168: cussi dè far chi voi segnorezzare / e eguagliare
flore de parlare, xxviii-22: no dè [l'oratore] usare lo gogo
usare lo gogo né lo bordelo né dè esere bevetore, goè invriago, ma
esere bevetore, goè invriago, ma dè usare la glesia et in le plage principae
la glesia et in le plage principae e dè andare per via onesta. miracole de
de la cità de capoa sì se dè de parole vilanamente cum uno altro gentile
in buona fé / ciò che femmina far dè. alfieri, 1-599: dal dritto
è 'ngrassato, / in paradiso non dè atender pregio, / anzi vi dè atender
non dè atender pregio, / anzi vi dè atender gran dispregio, / almen s'
degli albizzi, iii-11: né si dè credere in alcun modo che il detto
[della retorica]... dè essere adorna di probabile parlare. crescenzi
anonimo pistoiese, xalx-40: ben si dè procacciare / tal ben, non procacciare
dei figli di stefano soderini, 86: dè dare per un fiorino d'oro che
l. ghiberti, 34: si dè concedere [a giotto] somma lode,
veneziani, 71: la qual galia sì dè esser tuta calcada et inpegolada da novo
tuta calcada et inpegolada da novo e dè aver... 1 prodese belo e
sia fiera, / per ragion giusta dè terminar male. 18. avanzato
chiaro davanzati, 36-0: l'altrui non dè l'omo proferere, / me de
nero colore. per triarlo come si dè, togli una prieta proferetica rossa,
me (dice la primavera) si dè questa gloria, accioche il profetato fiore
ienite] spirito di sapere profetizare ciò ke dè essere com'have merlino. g.
tengo per contento, / profettare zo che dè. = denom. da profetto1.
di questo anguanno / di quel che dè venir sopra la terra: / aranno
è da rispondere così: che questo si dè intendere ne'proficienti e imperfetti, imperciò
la significala, bello frate, / dè, ne lo core tuo, far sentire
k'à profunditade / de intendimento non se dè orri- re. boccaccio, i-299:
107: bondìe bastaio da monte topari mi dè dare soldi x li quali mi promise
donna, / al promiscuo la luna dè la gonna. = voce dotta,
suo [dell'anima devota] studio dè convertire a dio per atto d'orazione e
vita ch'e ora e di quella che dè venire. bibbia volgar., x-315
in filosafo, la pronunziazione del quale dè essere ordinata come la vita.
. lombardelli, ni: anco si dè porre [il comma] ove la
], allora / di ch'esser dè si provi con la spada. /.
frammo di messer fone da picchena mi dè dare fiorini d'oro sesanta, i quali
/ e co la santa povertate sì li dè scacco iocato. 2.
mesi predicti a predicti altre tre mesi mi dè dare lo secondo quarto de la
mesi redicti a uno anno che dè venire proximamente mi dè are l'
a uno anno che dè venire proximamente mi dè are l'altra metade di tutta
testi fiorentini, 295: bertino cufangni dè dare... lb. lxxxxiii.
de fino a uno mese prosimo che dè vignili, per altro modo non si'
vuoi dir, pel tuo comandamento / se dè el prossimo amar come se stesso,
: avvenne che alligrino, protendendosi, dè una volta: ella per temenzia che non
offuscò il cielo, ai rai del sol dè scorno / il grandinar de le saette
cercassi tu (qual buon scrittore il dè), / combattendo ogni errore or quello
ove la lite nuova / de la donzella dè venir in pruova. muzio, i-13
n'ando in cucina, e quivi si dè a cuocere di molte uova, arostire
'nteso: / chi tutto vuole, nulla dè avire. dante, conv.
[fan]: però dimostra che si dè pigliare da provetto ingegno e con diligenzia
per intensione d'aver merito, non dè omo sì bene provedere alcuno omo che deservito
i-60: lo comune di pisa mi dè dare per una prestanza...
fiorini 20 d'oro... e dè dare di provvedimento l'anno 12 per
per che 'l meo cor sovente dè penare, / poi mala provedenza / vole
: il bollatore del publicano altro non dè vedere che carte... il publicano
me un odio così pertinace che non dè credersi smarrito fra le pubbliche paci.
o elfi è un dolce puchiozzo o elfi dè essere ebro com'un torcifeccio.
parte pudibunde, sopra el quale lui se dè menare a terra. savonarola, 8-ii-130
e con- tra ', né dè fare salto né repente mutazione, anzi dè
dè fare salto né repente mutazione, anzi dè andare secondo via di ragione per
l'ulivo in quel luogo, ove dè pullolare. crescenzi volger., 5-56
te dolire, ca 'l mal se dè punire: / commise lo peccato, ben
ne lo scudo della vostra difesa ci dè parer in tutto sincera. siri, vi-309
apertamente insegnare per rettorica ciò c'altre dè dire a ciascun ponto di tutte le
e. llibertà voluntaria del giudicie, anzi dè essere diterminata per la leggie e pronuziata
.. / e ne la fine li dè gran dolore. cavalca, 21-40:
, 3-50: nota che neuno collirio si dè mettere ne l'occhio, se non
nuovi testi fiorentini, 302: cienni ispegiale dè dare iv moggia di grano puro e
al suo cingulo: la qual cosa ti dè far venire... pussa e
uomo / che un po'infamia puzzi dè introdursi. -lasciar intendere o sospettare
xxxvii-191: guarda come la toa gente / dè ubedire questo vilam pugolente, / ch'
capitoli della compagnia dei boni, 472: dè avere iakopo quadannio ke faranno lire cl
da ripole fomacciaio... mi dè dare del mese aaprile, posto a castellovecchio
per li que loghi e suo argumento dè destità de compere de sam zorzo.
3-135: bagna sopra il bolo tanto quanto dè tenere il detto pezzo d'oro che
, imprima tocca terra, l'altro si dè iudicare vincitore e questo vinto. cristoforo
salmo. ariosto, 4-66: perché si dè punir donna o biasmare, / che
meo da la castellino da enpuli mi dè dare libbre xim per legati xiiii
quamali 2 de passa 40 l'uno: dè pesar el passo lib. 2v2.
. nuovi testi fiorentini, 353: dè avere cipriano medesimo, dies vili di
nuovi testi fiorentini, 753: giovanni giuserani dè dare, dì xxm di lulglio anno
prete / a predicar che non si dè rubare? / se il quartese de'furti
vita, / se lassuso è quanto esser dè gradita, / terrà del ciel la
come la sòie; / ma la dè pur saper che 'l ciel non vole /
raccattare. siri, v-1-286: non dè passarsi sotto silenzio l'audacia di venti
dei figli di stefano soderini, 81: dè dare, ché rimase a dare di
fé, de ciò blasmata esser non dè, ché 'l melior a marito che trovar
garzo, xxxv-ii-310: servo al signore / dè render ragione. giamboni, 8-ii-418:
restoro, 6-7: la terra ragionevolmente dè stare di sotto dell'acqua, imperciò
. flore de parlare, xxviii-21: dè... quelo chi vole essere
chi disia in tale loco, / ben dè suo core in gioia ralegrare / e
... veramente / ben si dè allegrare / e confortare lo core e
parafrasi del decalogo, v-422-121: non dè furare, / usura ni rampina non dè
dè furare, / usura ni rampina non dè farre. s. giovanni crisostomo volgar
nuovi testi fiorentini, 386: dè dare soldi xx per nostra parte di
, 38: udire non si dè rapportatore, / del qual nasce danno e
singolare ma populare, così ella si dè rattemperare al genio dell'erudita moltitudine,
quale dèe essere il confessore. in prima dè essere di matura etade, non troppo
di grano. passavanti, 99: non dè [il confessore] essere inlegittimo,
. nuovi testi fiorentini, 225: dè dare lb. iiiper una gonella che
la torà. ibidem, 413: bene dè dare anche per sua tratta lb.
recare, / le saramenta lor non dè pregiare', / chéd e'non è nessun
nondimeno, per rispetto del frutto che dè seguire buono e perfetto, recati la
che fue di tano micchi baronceui ci dè dare... per orini 360
gustai con la pece, / che mi dè il canovaio, anzi caronte, /
che son mii propi, e chi mi dè dare, livre qua- trocento octanta.
de l'arti liberali / il metodo le dè, come si suole, / tante
215: ser martinello di balla ci dè dare libbre vi, che. lli prestammo
, 1-2-117: li poveri per amor de dè / ala, rezi e mantè.
m avarizia, / che, dove dè, non spende, / e già l'
fitto. bonavia, 188: item dè dare per sei some di vino fiorini
fece profeta. canigiani, 1-62: non dè l'uomo fi suo tesor secreto,
., 3-14: che-1 nostro segnor dè requer da nu e voi lo cor e
non solo lo bene da noi si dè udire cogli orecchi, ma eziandio dobbiamo rispondere
c. croce, 296: l'asinelio dè essere sempre lì dove li pasce e
. nuovi testi fiorentini, 406: dè dare libre xv e soldi xvim dies
figli di stefano soderini, 87: dè dare, i quali ci restò a dare
maggiori, a'quali dè essere suggetto. monti, ii-447:
bonaria, 354: pepo da matraia dè dare per una vanga et una marella
carità se coniente dai soe; no dè dare lo prelato ai parente per ricchire,
tra il leonardo, 2-147: come si dè levare i ricci del bronzo. cielo
di tutto quelo che la detta conpagnia dè ricievere e dè dare altrui in firenze e
che la detta conpagnia dè ricievere e dè dare altrui in firenze e fuori di
fredi de'conti da gangalandi, ci dè dare, in fiorini,...
. testi inediti, 68: ancamo dè dare a uno ser sivera da canecolo
ma inanti la vostra morte / festi a dè pregera forte / pre cascaun chi ve
faba 61: dua fiada u tree dè l'omo rechedere lo soe amigo,
440: vanni di bono gottifredi ne dè dare ii fiorini d'oro in kalende giennaio
dal leccio del populo da sa. martino dè dare iii moggia di grano in tre
girolamo da siena, li-m: non dè curare di feste e letizie mondane né
. bonavia, 120: giuntoro parducci soprascritto dè dare per presto, li quali
423: currado benevieni da petriuolo ne dè dare libre iiii e soldi v di
. bonavia, 228: elli non dè pagare spesa nessuna che infine a qui
di tutto quelo che la detta compagnia dè ricievere e dè dare altrui in firenze
che la detta compagnia dè ricievere e dè dare altrui in firenze e fuori di
de la tua mano, la qual dè ucider hectore? gitta via le fusa riculate
di lana, ché con questa mano si dè spezare tasta di pelias.
. buti, 2-524: a che si dè rispondere che 'l ridere è atto che
pare tuttavia lieto nel viso, sì dè essere lussurioso ed ontoso. g
carissimi segnori miei, commo sapete se dè refare el vostro owesscovo. giannone,
giornale lodevole, rimanente serà, questo dè ngittare e. nmun maniera guardare.
non vidde da rigovernare e stato assai dè a la donna il prezo che d'acordo
di'essere ben cu- stumato, e dè avere in sìe acri boni et aprobati.
inediti, 68: ancamo questa madona iacumina dè dare a. nna soa fiiastra,
di commercio dei peruzzi, 70: dè dare guido donati, di kalen giungno
. nuovi testi fiorentini, 380: dè dare libre vili e soldi x,
avelli dato libre v, li quali mi dè dare per rimanente di diecie libre.
soderini, 79: corsello nostro lavoratore ci dè dare per rimanente del fitto da calende
di stefano soderini, 80: balicia dè dare per rimanenza del cangiacolore de la
. nuovi testi fiorentini, 225: dè dare ib. iij per una go-
ogni cosa daito,... dè ancora qò ch'elo poea remedì'de l'
sta piaga mortale; / or chi me dè guarire, se in vui non truovo
, 117: chi ha gli occhi grandi dè essere buono rimembrante e di buona memoria
: sire deu, qi t'onfende dè aver grand paor, / s'el li
che, per vicinità, lo suono dè agumentare e per remozione dè appicciolare.
lo suono dè agumentare e per remozione dè appicciolare. carducci, ii-6-233: quanto
figli di stefano soderini, 87: dè dare, paganmo nel camino che faciemo ne
, 190: la natura del latare dè esere insino ne'due anni e apresso
. bernardo volgar., 15-68: si dè studiare di tenere la mente sua esercitata
l. strozzi, 1-251: -esser vi dè rincresciuto 'l cammino. / -le cose
piagenza. giamboni, 88: ciascheduno dè volere che sia salvo il prossimo suo
la. s- schifa da petriuolo ne dè dare j fiorini d'oro, lo quale
panni si mutò e simile a lui dè una bianca camicia che si mutasse; e
sono rinonsate, perché poga fede si dè dare a quelli che molto parlano.
verrà tamanto / che. llo core te dè passare; / non te porrai reprare
.. dopoché uno di noi si dè sacrificare al postutto e questo non può
bencivenni, 4-50: appresso la ripentenza dè venire la confessione. storia dei santi barlaam
, 98: senza ripentimento / ben mi dè meritare / l'amor che mi disdisse
c. croce, 296: l'asinelio dè esser sempre lì dove li pasce,
grosa, no pergò de meno se dè dire e scrivere quelo chi reporta utilitae
messa tutta sua intenzone, / non dè soffrir, che moia, di neiente,
lo lungo amore; rada ripulsa se dè mesculare a'giuochi allegri. boiardo,
che fu di barone da piombino, dè dare a me mihadusso baldac- cione,
a. pucci, 3-7-13: non si dè fare il peggio che l'uom puote
, 28: i. risedio del bardellone dè essere l'uno tergo mio e l'
grado de la beltà, maraviglia non dè parerci, poi che la natura le risospinge
è caldo, però che la cosa dè rispondare alla materia. lomazzi, 4-ii-197:
casalberti, i-55: lo comune di pisa dè dare a ser colo gatto e a
mentre ommo è vivo, non si dè sperare, / ch'un buono giorno mille
paolo dell'abbaco, 2-94: uno dè avere da un altro 850 a dì
apparare il che e come l'uomo dè fare. -condizionato da limiti espressivi
assol. guinizelli, xxxv-ii-462: non dè dar om fé / che gen
freno, cioè lo ritenimento, che dè avere l'uno omo colraltro, di non
, 2-199: a uno panno non si dè dare confusione di molte pieghe, anzi
anime del purgatorio possono sapere quel che dè venire, in quanto è loro livellato.
temere di mancare l'onore che si dè avere al maggiore. latini volgar.,
di commercio dei peruzzi, 253: e dè dare donato figliuolo che fue di giotto
testi pratesi, 120: anche ci dè dare, dielli a un maestro per
il quale conta e ricorda quello che dè esser bene e util del comune di lucca
uccello, cui, rondando e poggiando, dè sormontare e, piombatogli addosso, combatterlo
siano nel freno, e lo scudiere senpre dè essere sopra lo cavallo, avendo la
ella avea mantenuto / che non si dè badar nulla al servente, / l'ha
giovanni crisostomo volgar., 3-49: dè no voi che tomo viva de robaria
scienda sopra il carro e per questa puttana dè intendere la chiesa, cioè i suo
seguaci, / veggendo che spezzar si dè lor cabbia; / tutti rugien li spiriti
dove la lussuria che gli accompagna e dè venir meno avrà ordinato tra 'pericoli
sia ruvida, grosa e dura / corno dè esser de natura. ramusio [oviedo
, pensò: « per certo questo monaco dè ruzare con mia sorella, che questo
: omo saccente e da maestro saggio / dè interogar per apparar savere. laudario della
sa per sé, [l'amante] dè consigliare / con om che sia di
lo saggio è quello che dimostra cliente dè essere la cosa. -superstite (
me non volea partire, / sì gi dè la percosa saltando. cantari cavallereschi,
387: guccio bellondani da petriuolo ci dè dare soldi xij...,
: per salario de la faiga li dè maniar. mamiani, 9-330: salario si
17: messer filippo di messer kavalcante dè avere, in calendi giugno anno novantadue,
conti castellano del dugento, 25: anco dè dare io- vanugo xv soldi per saldaménto
cammo aldobrandini nostro lavoratore da petriuolo ne dè dare libbre iiij e soldi xiiij e denari
lo bel vasello: / lo vasello dè star caldo, che lo corpo venga
f. cavalcanti, 18: messer filippo dè avere dal comune de la casa,
mainetto di berto barone da pogibonisi mi dè dare salda ragione da mei a. llui
sì preziosa ed alma / scoprir si dè quasi vital tesoro. sergardi, 1-311:
testi fiorentini, 189: i latte dè esere bianco, né troppo chiaro né
des comandameli alegramente, / i quai dè de pader omnipotent / a moises per salvar
per la quale né al padre proprio si dè aver rispetto. d. bartoli
e ne le grande febre, se dè sandalizare, metendo per i onza di
poliziano, st., 1-56: che dè far iulio? ahimè, che pur
figli di stefano soderini, 81: dè dare per rimanenza del sanguigno di monna lapa
topati fantte che fue di ventura mi dè dare libbre vi meno soldi in salde
en ciò certanza. giamboni, 10-53: dè sapere che que'pecca di questo
bon amico leiale, / cortesemente il dè saper tenire. tommaso da faenza,
diligentemente guardare, percioe che i latte dè esere bianco, né troppo chiaro né
raxim. idem, 1-2-126: guari ben dè contrastar / ali inimbd saraxim / chi
bonavia, 35a: pepo da matraia dè dare per una vanga et una marella
i-63-13: se vedessi sasso / là velia dè passar, netta 'l cammino. g
andar composta e savia, co se dè convenire / a sposa che dè gire
co se dè convenire / a sposa che dè gire en gran corte ad estare.
la madre... per vergiene la dè al marito. speroni, 1-4-53:
per tempesta l'ultimo consiglio / si dè serbare, e 'l senno in ben si
nuovi testi fiorentini, 322: qarino dè dare,... ib. ii
« isbngati di fare tosto quello che tu dè fare ». s. girolamo volgar
e co la santa povertate / sì li dè scacco iocato. anonimo genovese, 1-1-236
del cccx, sì conto che. nne dè dare libre x. = cfr
, 53: ser bal- doino dolfini dè avere libre lxviii, onge vini di scamonia
, 384: cammo nostro lavoratore ne dè dare soldi liij che. sscanparo a dare
compagnia mercantile lucchese, io7: item dè avere ditto die per orsoio di colori
no vissi mè, / perché la me dè / un gran sponsòn. gari
bello dono che mi fece: e'mi dè tre paia di scarpettacce che ve n'
targa, 59: a parimente il capitano dè deputare gl'inservienti alla prora in numero
per che me par che omo non dè / laxa perir zo che de fé,
, 34: scavezzò un sorbo e dè al primo un fendente / che col monton
tripudia e ballonzola e saltella: / non dè saper che 'l bue qui si macella
più. cosmico, xxxix-ii-270: se dè semper tacer, se dè amutarse /
xxxix-ii-270: se dè semper tacer, se dè amutarse / chi non potè schermirse dagringanni
leonardo, 2-147: 'come si dè levare i ricci del bronzo'. farai
5. bernardino da siena, 2-i-274: dè uno tomo alle sue parole, voltandole
leonardo, 2-135: l'una casa dè volgere le schiene all'altra, lasciando
spesso oibò / che quaggiù schivar si dè. chiari, 2-u-226: se non vi
annoiarsi. cino, iii-181-17: ben dè la trista [terra] accrescer lo suo
: non... tutto l'apparecchiarvisi dè finire in solamente non aver l'anima
quasi la schiuma, l'uomo non dè poi dare l'animo a menare duolo.
parti [della retorica]... dè essere adorna di probabile parlare e.
gambe. anonimo, xcii-i-318: si dè anche sogliere la mano superiore, cum
g. stampa, 153: a voi dè morte, che tutt'apre e scioglie,
porti. leonardo, 2-135: ciascuna strada dè essere largabraccia 20 e avere 1 / 2
, lxxx-3- 452: non si dè mai scompagnare il timore dalla speranza se
: misser ni colò li dè de la sua lancia e ferillo molto sconciamente
di que'medesimi a'quali necessariamente si dè fidare. d. bartoli, 1-1-29:
[dante], i-162-4: ciascuna dè aver fermo intendimento / di scorticargli,
che la fascia! / e creder dè ciascun che già, per arra / di
papi, 2-2-119: una grande nazione dè rigenerarsi senzaalcuno scotimento. pellico, 3-230:
5: omo che voi parlare emprima dè pensare / si quillo chevoi dire è utele
senza discrezione, / e a la cieca dè digran rebbiate, / in viso non guardando
e per pur esser tributai, / se dè salvatiom aver, / voi l'averei
colori di mezzo aritrovare le scurità, dove dè essere il rilievo della figura, mantenendo
: doman intendo che lo mio fiol me dè parlare; / vorrò intendere come
, xxxiv-518: pel tuo comandamento / si dè el prossimo amar come se stesso.
pensiero se non solo a quello che dè dire, però che ogni piccola cosa,
, 128: secondo la misura della colpa dè esser lamisura del dolore, ché tante lagrime
seguitar lui secondaste, / non te ne dè blasmar, cui tanto amaste. boccaccio
. nuovi testi fiorentini, 314: dè dare simone per tre staiadi segale soldi xxx
industre nocchier quel legno formi / ch'e'dè guidar per non segnate vie. manno
f. lana, 105: si dè usare diligenza che, quando il vetro
146-11: sì ti rispondo: / chi dè da noi ricever onor degno / per
xxxvii-no: quel ch'è disopra che dè far frutto / tri ochi lassa a quello
seguaci, / veggendo che spezzar si dè lor cabbia. cronaca di isidoro minore
che la tua caccia non seguer dè. campofregoso, i-7: pur seguiv'ella
, 24-78: la dimanda onesta / si dè gloria. fatti di alessandro magno volgar.
torn'a dannaggio; / e ben dè dir l'orno lo su'volere, /
fa valore, / nullo pensier vi dè esser salvaggio. -praticato in modo
non solamente la persona che si confessa dè essere umile nel cuore e mostrare l'umiltà
nostri s'acquista benevolenza. storia dè l'uomo intendere e credere ch'elli [
: ischiata figlia che fue saraccione ci dè dare, che. lli prestarne per
prima ella avea mantenuto / che non si dè badar nulla al servente, / l'
costei, / sap- piendo ch'esser dè progenitrice / d'uomini invitti, anzi di
di colui che dàe opera a la veritade dè essere senpi- ce e incomposta, e
sercambi, 2-ii-280: per certo questo monaco dè ruzare conmia sorella... e per
/ però zò ch'orno pensa non dè dire. s. bernardino volgar.,
da bologna, i-87: ragione e vedimento dè avere / qualunqu'è posto per sentenzia
xxi-21: chi sta nel foco già non dè volere / ch'altri dica: «
: 'epigramma'...: non dè eccedere più di versi 14; vuol esser
: pa- glaio... ci dè dare ce. lli prestai...
ca per tempesta l'ultimo consiglio / si dè serbare, e 'l senno in ben
anonimo genovese, 1-1-200: ze, chi dè donca falir / ni trar li cazi
sua comunitade, / la qual si dè servare / sopra ogni speciale utilitade.
questo tale parlare [virtuoso] si dè spesso fare con ogni persona spirituale,
la servente, ché lo tuo amore non dè aver cominciamento da la servente. bandello
quali servano li tempi là ove si dè soppellire il mio corpo, mille libre d'
invitati a servire, che ella vi dè essere ». g. gozzi, i-15-77
: ogn'om che ama altamente / si dè aver bon core / di cortese e
[della retorica]... dè essere adorna di probabile parlare, e.
, iv-11-29: qual vivo scampa a dio dè render grazia, / ché va per
e1 setimodecimo capitolo: dei libri che dè avere la fraternità. = comp.
volgar., 136: questo sevramento no dè fi corporalmente, ni porai fir ke
, 4-63: una donzella... dè morire / perpesci pescati. ché lasciò
valimento, / su'sfogliamento ornai dè renverdire. = nome d'azione
lentini, 47: ogn'omo c'ama dè amar lo so onore / e de
non è soferitore, / ché la natura dè l'omo isforzare, / e non
l'omo isforzare, / e non dè dire ciò ch'egli ave in core.
ch'altrui ponghi le lime; / non dè canuto sghignar bionde cime. =
volgar., 66: quando uno re dè sua torma, più assai che
sere consigliare; lo re li dè ammunire e stare e confortare di
d'onni guai: / nel primo me dè foco, che carnai / no mi
, 200: nicolao di puccinello bandini dè avere fiorini xxn d'una fodera nuova
donna], allora / di ch'esser dè si provi con bontempi, 3-1-184: l'
in muratori, cxiv-6-321]: lo stesso dè 3. che riguarda la sicilia,
, v-427-135: katerina cun alegranga ge dè conforta- mento: / « va cun
de la significala, bello frate, / dè, ne lo essere nelle cose
à profunditade / de intendimento non se dè orrire. liburmo, 2-41: tu dirai
rettor., 79-6: così in letizia dè t parlatore tenerela testa levata, il viso
. antonio da ferrara, 168: cussi dè far chi voi segnorezzare / e oguagliare
il silogìssimo così: ogni possibile si dè concedere; possibile è che tu sie in
tuono simile a lei, quanto più si dè credere che l'anima umana, la
vero: /... / che dè far di ruggier la bella amica /
in verità ch'uom no me 'n dè riprendre, / però che 'l fatto mio
padova volgar., ii-xv-5: elli non dè essere punto a. nnoi cosa cielata
, essendo certo che dizonestità non si dè fare, ordinò uno camarlingo leale,
, 320: buono... ci dè dare... libbre xxviiii, soldi
del popolo di san firenze e gherardino i dè sodare di buoni mallevadori. statuto dell'
nuovi testi fiorentini, 398: bene bencivenni dè dare per sua tratta...
compia in un punto / ciò che dè sodisfar chi qui s'astalla. passavanti,
, 189: bartolomeo di ciardo e compagni dè dare per pepe sodo libre 250 per
qual om'ha più badia, / più dè aver sofferensa / per piacere a la
dire: / per complir so talento dè l'om molto sofrire. niccolò del
accomodare..., sempre si dè fare elezzione di quelle cose che tornano meglio
regione. bonaria, 365: elli mi dè chiusoluzione colloidale di un metallo. dere
. bencivenni [crusca]: si dè usare, appresso che l'ha bevuto,
bene gli suoi soldonieri, così il dè l'uomo lodare. sercambi, i-38:
genovese, 1-1-191: ni compimento aver no dè / en queste cosse che ver lo
, i-87: ragione e ve- dimento dè avere / qualunqu'è posto per sentenzia dare
, 800: messer l'arcivescovo d'arli dè ave altre bestie..
43: monte olim milglorelli da brozzi ci dè darezarlino, 1-3-314: un tastarne quasi simile
somaria ciò che. l soprascritto princivalli dè avere in iii faccie iscritte areto.
/ trai delle somme e ve'che dè restare. manzoni, pr. sp.
sommettere. malpigli, xxxviii-59: non dè chi reger voi usare altr'arte, /
., 102: ogne persona pò e dè batezare: e dè aver de l'
ogne persona pò e dè batezare: e dè aver de l'aqua calda o freda
signor duca di firenze e di siena dè dare per conto del perseo scudi 3500.
libri di commercio dei peruzzi, 32: dè dare filippo sopradetto, dì 25 di
, 305: mateo suddetto chiamato taulera mi dè rendere d'affitto ogni anno vino vermiglio
fumo che ha a generare il pello dè esser terrestre e mixto cum umidità viscosa
grave miso / e non so che natura dè compire. boccaccio, iv-12: soppresa
meo da la castellino da enpuli mi dè dare libbre xiiii per legati xiiii di lana
ve n'abbia obligo ognora, / chi dè di voi combatter, sortirete. sansovino
4-80: chi vuole castità guardare, dè fuggire le compagnie sospeccionose e le cagioni
/ e 'l viver mio (ornai esser dè poco) / fin a la morte
cor sospira, / che rallegrar si dè del suo migliore? lorenzo de'medici,
lire? fa'così. peroché si dè multipricare per la sustanza de'numeri, resa
flore de parlare, xxviii-22: no dè [l'oratore] portare visti- mente
volgar., v-64-21: spese k'el dè sostinere per questa cosa. compagni,
370: currado benevieni da petriuolo ne dè dare v istaia di grano, lo quale
anonimo, xcii-i-322: lo inimico si dè denudare di ogni su- stentaculo, unde
disia / quel di che mai non dè udir novelle, / ma sostentat'è pur
: martino orsucci da matraia... dè dare di ferri sottigliati tra più volte
levato la sottomuratura e il fondamento, dè levare alcuni muretti, che si chiamano
91: so, signore mio, che dè aiuto a'combattenti,...
, sottoponi le spalle a'cadenti, dè la mano agli atterrati.
assé in tutte le maniere che la donzella dè sapere sottragere cavalieri. bestiario moralizzato
. flore de parlare, xxviii-22: dè essere [l'arengatore] in? i-
gloriosa e soprumana prole / ch'esser dè al mondo più chiara che 'l sole?
nello stato de la penitenzia, prima si dè recare in libertà e spacciarsi da ogni
, / per zò che naturalmente il dè fare. dante, vita nuova, 33-8
. sacchetti, 275: così chi dè apparar mai non impara, / e chi
prov. sacchetti, 257: tempo dè venir torbo / se la gatta col piè
è vertù speciale, / che ciascun dè gradire, / tanto è naturale. ariosto
di sua comunitade, / la qual si dè servare / sopra ogni speciale utilitade.
: valore filius manetti da lo spidale ci dè are. colombini, 45:
[il manzo]: / non dè saper che 'l bue qui si macella:
tommaso da faenza, 1-iv-39: non dè blasmar, sengnori, chi. 'llui
kavalleria, chi la prende, / non dè stizza a coloro che le vogliono bene
ellono si spenechiono e isvolazono, che dè piovere. -per simil. sconvolgersi
d'aquino, 118: sempre di lor dè omo avere spera, / che folleggiando
loro, qui determina david in cui si dè porre la speranza, e dice:
/ e retto in lui sperare / aver dè 'n quello che cotidio cria / remedi
à già bailia 'n cherere, / ma dè servir ed estar speradóre / che
, mesegnor, rendere, / con'on dè far sperguraor / e ban- degao a
bene t'ho inteso; ma tu non dè ire / ispermen- tando sì la tua
manfredi, 106: el sperma generativo dè essere umido, tenace e viscoso, anzoché
item soldi xl de grossi conplidi ch'eo dè alo toscan in doi fiade per spesarie
testi fiorentini, 189: 1 latte dè esere bianco, né troppo chiaro né troppo
, 186: bartolomeo di ciardo spesiale dè dare per pepe comprato libre quatrocento cinquanta
xcii-i-327: quando lo oste de qui se dè spianare, non si dè far per
qui se dè spianare, non si dè far per altro che per rotazione o traspede
'l sa entendre, sì se'l dè far spianar, lacopone, 75-58: frate
guardare da lavorare de mane, quanto se dè intendere che tu te guardi da vigi
, i-6-82: la nave il buon nocchier dè ispiare, / la usanza de'paesi
vizio d'ira / i'priego ciaschedun che dè guardarsi, / perché chi 'l segue
di nicolò iii, v-408-31: donno papa dè avere libre xxviiii e soldi x di
volgar., 3-189: se 'l malato dè morire, lo tramortito dice: «
preterire niuna cosa buona che l'uomo dè fare. leggenda aurea volgar.,
chiaro davanzati, lxi-88: non dè l'om far troppo dimoro / in
elle sum fage e no veraze, no dè esse na); emettere vapore (
e di cose d'arte, ii-424: dè avere, per dipigniere lo squadrante sopra
: io vi dico / che interrogar si dè paratamente / squittinandolo, e trarlo con
, lviii-396: a sier bertuzi diedo capitanio dè do coche a sradicar corsari. grillo
del grazia, i-162: la dritta parola dè essere inanzi a tutte le tue opere
. dante, lxxviii-7: ciascun om dè savere / che mal pittura sta senza
ordinata e stabolita secondo ragione è e dè essere conposta di men- bri di diversi
oro e lasciò europa et asia e dè stagi. m. villani, iii-9-105:
117: stascione e temperanza ogni cosa dè avere. refrigerio, xxxviii-119: virtù stagion
i-60: iacopo de. rricio fabro dè avere... per due alli di
testi fiorentini, 194: di state si dè l'uomo vestire di robe sì come
in pisa a la porta di guassalungo mi dè dare xoldi xvii. boccaccio, dee
dev'omo tener troppo altero / ma dè guardar so stato e sua natura. dante
deo ha staduido a zascauno quanto el dè vivere in questo mondo. boccaccio, i-449
poliziano, st., 1-56: che dè far iulio? ahimè, ch'è
, purg., 11-36: ben si dè loro atar lavar le note / che
datto libre iij e denari xxi ke dè avere 1 ssterlino e altro kambio. g
nostro lavoratore da san donato scopeto ci dè dare... piccioli, dì
zia mia tutta stimulata da la morte che dè recevere questa donna. 4
già veggio il foco / che stinguer dè sua luce. -mutilare.
facesse stornare che la cavalcata che vi dè esser facta non vada innanzi, e
grao / per noer a soi veim, dè per raxom in la perfim / strabucar
. patecchio, xxxv-i-575: l'om dè servir l'amigo, no i dè venir
om dè servir l'amigo, no i dè venir a men, / m'el
a men, / m'el no dè sì stracorer q'el ge perda 'l so
d'avanzo, - perzò no'n dè 'l far stràgio. -peccaminoso spreco
il pianto, ma con giambevoli parole dè che fare a trenta di loro li più
pè, ma cage per terra e dè lo gran stramaggo. berni, 6-17 (
. fatti di spagna, 876: dè uno colpo a pinabello de curtana suso
volgar., i-io (50): dè li garguni strepai e diseli: «
e cause civili, e strappoco ne dè l'uomo commettere a'giudici. =
). passavanti, 94: gli dè dare in caso di morte la strema unzione
pianti né stride, / che chi dè aver merzé per piatà m'odi. cicerchia
: ti tratterò come la detta gomma si dè dislin- guare e struggerla. trattato dell'
, 4-156: chiunque ciò fa non si dè stupir come mostro, ma adorare come
nimico ogn'atto vile: / chi dunque dè cessar starli subbietto? boiardo, 1-28-41
al suo cingulo: la qual cosa ti dè far venire... pussa e
lo recevesse [il cavallo] ne dè a lo cavaler suficiente precio. 4
., 3-279: l'uomo non si dè curare di vivere lungamente, ma di
, 47: di quisti xn stara, dè esser stara i di gran,.
davanti alle genti. canigiani, 1-63: dè ciascun uom volere esser contento / a
faba, 61: dua fiada u tree dè l'orno rechedere lo soe ami- go
1-1-293: e. llo primer ch'eia dè far / si è so soxero onorai
nuovi testi fiorentini, 394: neri calzolaio dè avere... per soia- tura
sta sovina. idem, xxxv-i-739: como dè vosse a la per firn / far
bergamasca, 68: lo spirto so al dè partir / un venderdì per no'guarir
segno; cioè dilunga il fine al quale dè con deliberatendere, e svalorisce e non
e svalorisce e non intende a quel che dè. mp. dal pref. lat
confronto di que'due giorni certi, si dè provar lo svario degli intercalari incerti.
elleno si spenecchiono e isvolazono, che dè piovere. a. bonciani, lxxxviii-i-311:
il desplaga, / no il la dè dir plui e là n'el è sì
xvii-198-49: chi nonn. intenda detto, dè ta- ciere. re enzo o guittone
xxxv-i-525: per com- plir so talento dè l'om molto sofrire. =
testi veneziani, 28: item li dè per lo tanburladór grossi xn. =
in cenere. carducci, iii-1-183: tu dè saper ch'r son dante allighieri,
percuotere. leopardi, 340: non dè saper che il bue qui si macella:
om è nado; / 90 q'elo dè aver, - no li serà tardado;
e podere, / che molte volte omo dè avere: / ché la vertute no
che 'l diletto di venus non si dè affrettare, ma pogo a pogo procedervi con
: giovanni di niccolò martelli... dè dare per 3 / 5 del tareggiare
f cavalcanti, 28: irisedio del bardellore dè essere l'uno terco mio e l'
: mikele de iohanni de monte castelli dè dare iii libbre e soldi per le tre
antichi nostri dicono che a traditore non se dè tenere leanza. s. bernardino da
[tommaseo]: il prete non dè andare a questo sacramento fittamente, né dè
dè andare a questo sacramento fittamente, né dè andare tentativamente. = comp
, molle- mente operare quello che si dè fare. s. bernardino da siena,
dèo ha staduido a zascauno quanto el dè vivere in questo mondo, oltra lo
ch'è dolce e bruno / naturalmente dè eser buono. petrarca, 64-9:
, 1186]: lenso lapi della carretta dè avere suprascripto dì per 8 carrate di
la qual ga- lia... dè aver tuta sartia... et i
de la republica: per la quale si dè fare uno loco tutissimo e forte,
in milano. documenti visconti-sforza, iii-349: dè avere a dì 15 aprile 1472 numerati
gli ha tarpata l'ala: / sì dè tener tuttor raiuol su'teso, /
d'una compagnia mercantile lucchese, 106: dè avere ditto die per canoni dugento otto
gire altrove; / o se cessar dè la tempesta tetra / che sovra 'l gemtal
: de'partiti [tratterò] che si dè pigliare notando nelle fortune marine, e
a molti dà terrore, / di molti dè aver timore. proverbi toscani, 252
bernardino da siena, 2-i-274: il diffamatore dè uno tomo alle sue parole, voltandole
tonina che venne di cicilia, e dè dare stefano d'albizzo sopradetto. mattioli
xcii-i-335: ne la cintura la torace si dè coniun- gere cum una certa pelle a
elo tenia sote li pè e sì li dè su la testa e lo viso in tar
che l'alma di virtute addoma / non dè mancar di semb. pulci, lxxxviii-li-289
è relativo ciar li peli / dè la paura e stava in dietro intento,
368: michele mungnaio da petriuolo ne dè dare soldi xx di piccioli, che.
: martino orsucci da matraia... dè dare di ferri sottigliati tra più volte
è rico, / c'apres iuda dè fir - entro l'inferno messo. giamboni
., i-287: non amadore ma traditore dè essere chiamato quello che vuole pur far
del comando, bisognevole a chi non dè aver da sé niun muoversi a suo
sermini, 177: e'mi dè tre paia di scarpettacce che ve n'era
testi pratesi, 222: lapo belinchi ci dè dare per pigione de la casa.
qual i'mi so, può'che così dè andare. / -perché dici così,
nuovi testi fiorentini, 388: dè dare per sua tratta libbre vii e
faba, 61: dua fiada u tree dè tomo rechedere lo soe ami- go.
seconda. ariosto, 14-112: or che dè far la nebbia di calcine? /
/ tegnando in furor ardente, / ognomo dè so cor forzar / e refrenarsse per
giovannuzzo in forma rispose, che imbizzarrito le dè una forte gotata; ed ella sdegnata
cosa, in quello, che tomo dè fare, essere avigudo, agoè che le
de la republica: per la quale si dè fare uno loco tutissimo e forte,
chiaro davanzati, i-25: non dè l'om molto dir là ov'è la
., 3-129: questo temur che dè regnare, tiene tutta quella maniera che
rinaldeschi, 1-31: in prima si dè vedere quelle cose che sono buone,.
come suole incontrar nelle febbri acute, si dè il suo seme masticare e porre sopra
, 5-5: chi è in peccato e dè entrare per mala via, unquemài non
387: guccio bellondani da petriuolo ci dè dare soldi xii... li quali
, / t'insegnerò il remedio che dè usarsi. dolce, 7-27: lo stratagemma
gomene da una nave grosa zenoese, li dè un usto novo per ducati 101 e
19: mikele de iohanni de monte castelli dè dare ni libbre e x soldi per
: 'valigiaio', denominazione che si dè all'artiere che fa le valigie,
gran bene / ché ogna monte a valle dè venire. cavalca, 20-358:
. bonavia, 300: ser piero ciciarelli dè dare per resto contanti grassetti 4,
tanfin k'el beverave, / no dè levar lo so napo, on k'el
tèsti veneziani, 28: item li dè per i gonella vera de scarlato soldi
fiorentini, 373: cammo nostro lavoratore ne dè dare soldi xvii e denari per saldamento
la forma è sì desfatta, la veduta dè un orrore. dante, inf,
son diffuse / saturnine influenzie, e dè tal crollo / cerbar, c'ha fatto
nuovi testi fiorentini, 295: bertino cufangni dè dare,... libre lxxxxiiii
che pera: / c'ogn'altro dè perire / e 'l suo sempre verdire.
ruvida, grosa e dura / corno dè esser de natura; / cioè per vermi
a ciò ch'io sento. nonn dè parer diverso. zanobi da sfrata [s
ii-340]: si cerchi da chi dè avere da lui sia pagato; potendo
nuovi testi fiorentini, 221: e dè dare soldi x, che. lli diedi
de lo pegor q'ig pò -s'el dè esser comprado, / molto viagamentre -a
, / e del suo stato ognun dè contentarsi. buonarroti il giovane,
/ ben sai c'om no se dè -vengar de vilania, / mai castigar tal
321: simone donati nostro lavoratore ci dè dare,... libbre xxn soldi
umana e voce di petto, come dè essere, e gagliarda, imitarlo. sacchi
[dante], i-190-4: ancor non dè aver fe- mina credenza / che nessun
tal ben si convene / che zascun dè volere / quello ch'aver si potè,
, fu stabilito, perché l'antecedente si dè rendere al più presso subietto. bontempi