a maneggiar la torta, / che sembrano d' agnelli e son di cani. guicciardini
chiavarla il primo si conforta, / e d' adosso s'è tolto l'uno appena
brusca di code de gamberi o d' altre richeste di pesce. piglia fino a
cotte e monde e fino a quattro torli d' uova e soffrigeli nel butiro.
/ di carne fredda, di formaggio e d' ova, / di quella che ci
, xxxv-i-456: chi non è tal, d' amor ch'attenda scampo, / cor
ogni bruscola ci si addossa un brocchetto d' acqua calda, più o meno, secondo
; ogni occhio della bruscola, sei sacca d' olive. = voce di area
dolgono e isfogano con qualche parola lamentandosi d' esser male e ingiustamente trattati e torteggiati
torteggiati, anzi se fanno instanza e sollecitano d' escir di quei patimenti, di quella
musso, i-171: quanti sono pieni d' odio, d'invidia e di rancore
i-171: quanti sono pieni d'odio, d' invidia e di rancore che non hanno
mesedate e ben zalle e toi do derate d' enulla e toi xx ova e toi
fare dieci altri piatti di tortelletti magri d' alta sorte. piglia libra una e
da tortellino, col suff. dei nomi d' agente femm. tortellino, sm
codesto tu per tu? e'mi par d' esser qui come la bietola ne'tortelli
66: conciò fosse cosa che li costringnesse d' esser tenuta distrettamente nel detto luogo la
fama del petrarca, del bembo o d' altro d'ugual nome,...
petrarca, del bembo o d'altro d' ugual nome,... spaventandogli
a risalto, gli uni sugli altri. d' annunzio, ii-3879: il tor- ticcio
prima con acqua e poi lo macinano su d' una pietra, come il cacao per
tal pasta, le arrostiscono poi su d' una padella di ferro a fuoco lento.
grandi menbri e gli piccoli si sono d' una vena che tocca al suo bellico,
tortiglioni e le chiocciole di materiale giallo, d' un delizioso barocco un po'storto e
il fusto stesso formato a elicoide. d' annunzio, vi-208: il soffitto barocco,
] si elevino giro sopra giro gli edifici d' una città fecale, dalle guglie tortili
in tortino', che anche dicono 'tortino d' uova', quelle che nel tegame al fuoco
l'arbore, accessi. alfonso ii d' este, 3513: tre tortice de passa
/ e ne la dritta lo septro d' onore, / sedendo en trono nel mego
, / sedendo en trono nel mego d' un core. boccaccio, iii-377: amore
porta due saette: l'una è d' oro e ha punta aguta, e questa
2-114: asse torto come quello quello d' un manico. piccolomini, 7-1: la
che con un chiodo torto in vece d' uno lamo non ne pigliasse a suo
, opera dello artefice, in legatura d' oro con gemme preziose lavorate e figurate e
in memoria secondo il numero delle tribù d' israel. della porta, 1-198: se
dal cingolo torto le riluttanti mammelle. d' annunzio, iv-2-1291: era [la veste
era [la veste] tutta ricamata d' argento, come una veste di cenerentola trapunta
con torta percossa colui che s'apparecchiava d' uscire delle selve. guido da pisa
quando in torta via / per la terra d' aonia ch'egli infonde. boiardo,
i-21-91: per voi cred'io sempre d' erbetta fresca / e di fiori novelli e
erbetta fresca / e di fiori novelli e d' alme piante / questo terren, che
nobiltà saba, i-693: gli aghi d' un pino, / chiudono il torto cammino
se invece avessi le gambe torte? » d' annunzio, iii-1-479: oh te meschino
i-239: sembrava entrar per lo cancri d' un orto, / come per taglio
, 6-83: i partigiani del monarca d' introibo avrebber voluto annoverare fra le cause
introibo avrebber voluto annoverare fra le cause d' esclusiva la claudicazione e lo strabismo;
lo strabismo; i fautori del despota d' exibo la scrignataggine e gli occhi torti
al politico; e con questo scudo cercherò d' assicurare ben bene gli amori e gl'
prevaricazione, sopruso. rugieri d' amici, xvii-19-20: ben farìa gran torto
amato, / ond'io non spero mai d' aver conforto. leandreide, lxxviii-ii-369:
, iii-1-162: il tempo, vendicator d' ogni torto... riduce anche in
'l dritto drizzi il torto, / e d' un scempio pensier sia il volar corto
un libercolo: 'il cantore delle gesta d' oltremare', dove la sua ingenuità non gli
lo confesso, il mio torto / è d' ignorare il greco. palazzeschi,
, e cavarsi anche lui la voglia d' essere un po'fantastico, e di gridare
fagiuoli, 1-3-109: io che credevo d' averne più di loro [della ragione
riconosceva, preso dai brividi dell'umiltà, d' aver avuto torto: torto marcio.
, pur -di così gran torto. cecco d' ascoli, 2551: la tortora per sé
targioni pozzetti, 12-8-111: di primavera e d' estate vi abbondano le tortole, i
/ e gemebonde tortoli sull'olmo. d' annunzio, i-53: da la tua nicchia
di poi sien fomiti e'tavolieri / d' assai vivande, or porgete l'orecchio,
con foglie biancastre e pelose. d' alberti [s. v.]:
con un unico mezzo. f. d' ambra, 56: colla medesima / esca
. rezzonico, 55: qual sulla cima d' un'aurea quercia, 7 solitario
cadente il tortore, cui tolse / d' alto piombando la gentil compagna / lo spar-
tortorei di stil contrario, / che d' esser preso e sol piage et arrabbia.
dotta, lat. tortor -oris, nome d' agente da torquere (v.
benediranno la lor pronuba ne'continui tortoreggiamenti d' amore. = nome d'azione
tortoreggiamenti d'amore. = nome d' azione da tortoreggiare. tortoreggiante (
, xii-398: vedevo dentro il vano d' una gran corona di mirto e di
e di sempre vivi le teste combaciate d' un giovane e d'una ragazza che
vivi le teste combaciate d'un giovane e d' una ragazza che tortoreggiavano sulla panca davanti
. nievo, 10-i-223: quelle corti d' amor di tanto grido / erano le
tortoreggiar di quattro scempi / e il purismo d' un retore slombato / ponno di mente
ponno di mente togliermi gli esempi / che d' ogni vizio turpe e svergognato / ci
, iii-120: come, se a'raggi d' espero amorosi / fuor d'una mirtea
a'raggi d'espero amorosi / fuor d' una mirtea macchia escon secrete / due tortorelle
massaggiarlo e detergerne il sudore. d' alberti [s. v.]:
ch'eo dica / lo tuo fallar d' onni torto tortoso, / non però ch'
, / ma per fame cruccioso / chi d' amor per innanzi si notrica.
, serpeggiante (un canale, un corso d' acqua). firenzuola, 321:
basso, per certi tortugli canaletti, e d' ogni intorno ricoperti, ascostamente se ne
. sm. piccola ansa di un corso d' acqua. d. bartoli, 2-1-235
dovunque altro il menano, un ruscelletto d' acqua, verso la tale e non
gli occhi biechi e la testa bassa? d' annunzio, iii-1-580: francesca cammina qua
univano tortuosamente e incoerentemente a determinare stati d' animo, aspirazioni dilettantesche, propagande febbrili
retta) che fa intuire la tortuosità d' ogni altra. -in un contesto
cammino, è un effetto di nebbia o d' incertezza nelle proprie idee. -in
, 5-295: quel cavalluccio guardava bene d' assicurare le magre zampe per una strada
serrata, giù per la china tortuosa. d' annunzio, v-2-31: ancora biancheggia il
e garofani, distempera coi detti tuorla d' ova, e pesta forte, aggiontovi.
, / albergo di dolor, madre d' erron, 7 son fuggito io per
in tali bassezze! vergogna! 'd' annunzio, iii-1-396: -e io cieco,
: era nudo come bestia e con foglie d' albero avea coperta la vergogna del corpo
a cristo, quanto possono si studiano d' umiliarsi fuggendo ogni onore ed abbracciando le
di trastevere... la storia d' alessandro, quando va a dormire con rosana
- dire vergogna a qualcuno; coprirlo d' insulti gravi e lesivi del suo onore
mi vergogno, / sì, mi vergogno d' essere un poeta! -in espressioni
, che senza muovere difficoltà m'onoraste d' accentrarmi per quarto fra tanto senno.
. alla simplicità e non vi vergognate d' andare più semplicemente vestite che non fate
dicea: « oh, ti mi puri d' olio »; e torcea il viso col
a menelao, benché ne sia / d' onor degno ed amico, io non terrommi
suo poltrir. 4. macchiare d' infamia, recare discredito a se stessi,
aver commesso azioni moralmente deprecabili; coperto d' onta, infamato, umiliato.
.. partissi con uno leggieri battere d' alie vergognato. sanudo, lviii-431:
perché io vergognosamente il faceva per rispetto d' alcune damigelle le quali erano in piedi
poi troppa in ovidio, per essere egli d' altra natura che virgilio non fu.
le luci vergognose e chine / tenendo, d' onestà s'oma e colora. chiari
, e mi fé tingere le guancie d' un vergognoso rossore. 3.
componimento, e alronor dell'autore. d' annunzio, iii-1-417: non importa chi io
cuoprono le parti vergognose con la scorza d' una ostrica marina, le donne con una
. mangiava, talché ella non potè rallegrarsi d' una sì gran vittoria.
si son dette vergognose, ma dei semi d' esse: come dire, non solo
-ne avevi sentito il bisogno, tu, d' una moglie (all'età tua vergognosàccio
, sf. lista sottile di seta o d' oro intessuta o applicata a un drappo
,... con andari di vergola d' oro e seta nera. redi,
. redi, 2-11: in cordoncino d' oro vergola grossa di oro per far le
merletti di seta dopo la prammatica delle trine d' oro e d'argento. il fondo
la prammatica delle trine d'oro e d' argento. il fondo è una rete di
ebano fossile semplice; et una scheggia d' altra sorte di esso molto più solido e
una vergola di fumo a modo che d' incenso ed entrando per lo naso ai frate
vergolamento sanguigno. = nome d' azione da vergolare. vergolare, tr
ornare, guarnire, decorare con vergole d' oro o di seta. baruffaldi,
ornare, guarnire checchessìa con vergola d' oro o altro. = denom
. guicciardini, 3-122: ve nv d' una sorte [di legnami] che si
5-968: il giro è tutto / d' incorruttibil oro, ma di bronzo / le
i rotondi lor mozzi e vergolate / d' argento e a'òr del cocchio anche
a cui sospese consegnar le guide. d' annunzio, iv-2-1091: era parata con
iv-2-1091: era parata con quelle tappezzerie d' olanda in velluto di lino, ove l'
lenitivi farmaci, che al padre, / d' amor pegno, insegnati avea chirone.
: i gomitoli ancora fatti di minute fila d' argento purissimo e le vergoline del medesimo
fornace messe insieme con l'altre vene d' argento s'hanno a cuocere. l.
statuto della gabella di siena, 26: d' ogne due vergoni, o vero piastre
ferro e che sia tondo, di grossezza d' una canna da botte e rovente bene
si sia riunita per opera diabolica. d' annunzio, iv-2-585: non crediate che io
contumelie e di minacce; ed altre d' applausi, di panegirici, e d'incoraggiamento
altre d'applausi, di panegirici, e d' incoraggiamento. batacchi, 2-254: nacque
. batacchi, 2-254: nacque occasion d' esaminare / qual fosse più veridica gazzetta
conti di panico. = nome d' azione da verificare. verificare, tr
tantino le pompe poiché verificammo 15 pollici d' acqua. jahier, 57: prima di
domani con la luce verifico. d' amore che nel proemio abbiamo detto, molto
provare per evidente ragioni che il cuore acceso d' amore un documento per accertarne la validità.
, di far verificare in piemonte d' italia non potrà salvarsi altrimenti che intrinse
quanto grande è stata la somma del valore d' opinione in esse monete fatalissimamente introdotto.
verificate, come si truova a capo d' anno nel giudicio degli astrologò perché le cose
la fede di giesu cristo è principio d' ogni giustizia ». 2.
sulle schede meccanografiche. = nome d' agente da verificare; per il n.
un autore. sì bel viso, d' un parlar sì altiloquo, / a poco
accertabile mediante osservazioni empiriche. = nome d' azione da verificare. verificazionismo, sm
che sculpito in cuor le note aveami / d' un aprir vedeami / al sono
sf. marin. cavo di canapa o d' acciaio munito di un gancio all'estremità
'arma (nel 1360 a isola d' istria). verino, sm
svevo, 8-559: la questione è d' attualità perché la scuola verista spera,
verità, a barn ti e gran dovizia d' ogni cosa. pallavicino, 1-597:
entro una buona dose di gioventù e d' inesperienza. lecchi, 13-61: si valse
giacomo da lentini, 27: ma d' una cosa mi cordoglio, / ch'eo
come per l'altra, e del giudice d' inve- nire la verità e di giudicare
paresse che tu mi domandassi per cagione d' apprendere la veritade. savonarola, iv-29:
è donna, e altrimenti è serva fuori d' ogni libertade. -in espressioni enfatiche
chiaro davanzati, xvii-759-6: ma solo d' una cosa agio pavento, / nom
/ nom sia vertate ciò che proferete / d' amor, senza villano intendimento: /
. mamiani, 8-387: ogni sorta d' intuizione positiva e ben dimostrata, e fra
, come un solo iddio era fattore d' ogni cosa. boterò, i-57: se
, o luterani, o calviniani, o d' altra empietà così fatta; e tanto
rimane. foscolo, xvii-455: so d' avere scritto e riscritto a monsieur fabre ch'
in ogni aversità fermo, e veritiere d' ogni sua promessa. d. bartoli,
seta facian quelli. fazio, i-5-87: d' alpi, di mari e di fiumi s'
avere tanta stoppa quanto cuopre il fondo d' una padella, sottile quanto può essere e
dicono vite, overo in qualche contrada d' italia vermi o chiocciole, e l'
mortificata da tal verme di gelosia, deliberò d' allontanare in breve elisabetta dalla corte.
nacque, e duoimi, e sento / d' amor la pena e dei rimorsi il
inf, 34-108: tu imagini ancora / d' esser di là del centro, ov'
e spiccò il capo, che parve d' un pollo. -gran vermo:
. ant. cordone ombelicale. cecco d' ascoli, 817: dello soverchio che da
dirò di più, che certi vermiccioluzzi sì d' acqua nostre anguille.
degli specchi, sulle capocchie dei chiodi d' argento, sulle braccia e sui piedi
dei numerosi candelabri di vermeil, i tessuti d' oro... in una parola
oggetti metallici, bronzo, un po'd' oro, 'vermeil', soprattutto argento. arbasino
, che viene / sul mite asinelio. d' annunzio, iv2- 1315: le erbe
le quali in breve tempo si caricano d' ulive. bergantini, 333: ed
/ germina. arici, i-35: monda d' altre vermene il ceppo. d'annunzio
monda d'altre vermene il ceppo. d' annunzio, ii-149: chiuse han le froge
partic. riferimento a pensieri, stati d' animo negativi, ecc.).
di firenze grano di sorte alcuna. d' alberti [s. v.]:
usato al plur.). registro d' entrata e uscita del convento della ss.
, iv-63: vermicolare. è dotata d' acrimonia, ond'è antiscorbutica.
colombe, che stanno scherzando sul labbro d' un vaso rotondo ripieno d'acqua.
sul labbro d'un vaso rotondo ripieno d' acqua. 2. per simil
da vermicolare1, col suff. dei nomi d' azione. vermicolo, sm.
, verminoso (un formaggio). d' annunzio, v-2-240: in terra d'abruzzi
d'annunzio, v-2-240: in terra d' abruzzi i beoni anco chierici sono perdutamente
i beoni anco chierici sono perdutamente ghiotti d' un certo cacio vermicoloso, denso di
verme, con i suff. dei nomi d' azione dei comp. del lat.
brolo, / anzi di rose e d' altri fior vermigli. petrarca, 127-71:
candide rose con vermiglie / in vasel d' oro vider gli occhi miei / allor
pompeo portò il campo azzurro e l'aquila d' argento. cesare la portò a'oro
a lavarci lo sguardo: ce n'era d' argento, / di vermigli, di
il libro non è altro, che pelli d' agnello ben rase, legate fra due
imaginetta di nostra don na d' alabastro, i pianeta con istola e manipolo
la canna, / ch'era di fuor d' ogne parte vermiglia. boiardo, per
e della splendida fronte e della gola d' avorio, e le delizie del virginal petto
nel danzar lidia la bella, / d' amor scoverse la ricchezza immensa, / sì
; / bianco e vermiglio com rosa d' aprile, / a'cape'biondi e crespi
, 109-5: comandò alla moglie che d' una sua botte di finissimo vino vermiglio
canto). dannunzio, vi-1186: d' un solo cuore, d'un solo fegato
, vi-1186: d'un solo cuore, d' un solo fegato,... come
che non eran viste; / le membra d' oro avea quant'era uccello, /
. compagnia di calimala, 158: vermiglio d' ipro di sorta. 8.
coperto di scarlato, con sopra tanti vermigli d' oro, ch'era una signoria da
vermiglione, cioè cinabro, e mele d' ape e lino e sapone in pezze.
, i-181: vengono in questa città navi d' altri paesi eccetto del malabare, le
, qual erbe verminaca, potrà l'ardor d' amore estinguere? ricettario fiorentino, l-h-iv
ca, verminacola, e altri luoghi d' italia, berbena. = deriv
carne giovane e vecchia, al di qua d' ogni pudore, gli dette un senso
di animali da cortile. d' alberti [s. v.]:
, lat. verminatìo, -ónis, nome d' azione da verminàre (v. verminare
all'inguine e tutto roso da vermini. d' annunzio, i-818: ma tu,
iii-179: la seta esce defi'interiori d' un vermine. lubrano, 3-44:
toglie; / e nel vegeto sen d' apriche foglie, / hanno i vermini
nuoce al cuore, ed è morte d' anima, perciocché è peccato mortale, in
: formerò concetto di me, come d' una piagaccia impostemita, da cui stillò
loquaceis. huc spectant 'non ti fidar d' acqua cheta'. item: 'acqua cheta /
bloccarsi con le viscere putrefatte e verminose d' un'altra bestiola. -infestato da
storia medica dataci dal sig. penada d' una influenza epidemica di febbri putride verminose,
ma quando anche gli avrete presi, restano d' infiniti altri che sbucano ogni dì fuora
ne abbiamo che... si trovino d' altro pregio fuori di una smaccata e
ciba essenzialto tale liquore. - vermut d' onore, brindisi a base di tale
vermi e forestieri, vermouth d' onore, inaugurazione e scoprimento della
della lapide. panzini, iv-736: 'vermut d' onore': vermut dato per onorare pubblicamente
personaggi. montale, 18-35: vermut d' onore offerto dal comune. stravinskij è giunto
e dire che questa bestia d' un romano poneva nell'ideale della beatitudine
quanto co stituita di legno d' ontano (v. verna 2).
. volg. * hibernacùlus, 'vernino, d' inverno', forma dimin. di hibernus
8-6 (1-iv-706): comperato un fiasco d' una buona vernaccia, se ne tornò
(14-2): se tutta l'otriaca d' oltre mare / e quanto in genov'
scaldare, / ch'e'non prendesse d' india lo cammino. angiolieri, vi-312 (
in latino sì come narra un detto d' agustino. r. martini, 55:
fosca rima. cesarotti, 1-i-23: più d' uno riesce eccellente nel proprio idioma vernacolo
, come tu dici benissimo, è d' avere i vocabolari vernacoli; e per questa
gli altri ch'eran della casa e famiglia d' àbramo, così domestici, come alienigeni
triviale e plebeo e con una bassezza d' esporre stomachevole. foscolo, xv- {
pianta che ne nascerà = nome d' azione da vernalizzare. vernante1 (part
-in partic.: trovare riparo nei quartieri d' inverno per meglio sopportare le avversità di
che veman verso il nilo, fiume d' egitto. tasso, 8-5-971: l'estrane
quanti esso benigno padre face / arder d' amor infin quando piu verna, / con
primavera (gli uccelli). rinaldo d' aquino, 116: quando l'alodola intendo
intendo / e rasi- gnuol vernare / d' amor lo cor m'afina. inghilfredi,
, 6-x-82: ivi ha pur macchie d' altissimi noci e verzieri, abbelliti da ogni
, 100: fassi di questa e d' olio di seme di lino, artificialmente la
si dà a i quadri propriamente. d' annunzio, v-1-390: la vernice è intatta
la vernice è intatta e ricca, d' un bel colore rossobruno cne lascia trasparire l'
con la sua moneta incerta / che d' oro ha solo una sottil vernice / comprar
inaugurazione in partic. di una mostra d' arte (ed è traduzione del fr.
lavoran lieti, e non pigliansi affanno / d' altro che venir presto alla vernice:
egli, da gentiluomo compito, si sforzava d' attenuare, di verniciare alla meglio.
stivaletti verniciati!... pendenti d' oro! 3. figur.
di broccato, di pelli camosciate o d' un verniciato lucidissimo. bersezio, 3-205
; nulla vo'dire delle donne. d' annunzio, v-1-153: la seconda decuria si
a spruzzo-, aerografo. = nome d' agente da verniciare. verniciatura (disus
nel 'con salvo'! = nome d' azione da verniciare. vemièra,
eguali, lo zero del quale serve d' indice dello strumento a cui s'applica.
], sm. invar. cerimonia d' inaugurazione di un'esposizione artistica a cui s'
fa tenire / manera e costumanza / d' aucello c'arditanza -lascia stare: / quando
le gelate membra / un velo oscuro d' importuna nebbia. venditti, 1-16: quand'
turbato verno, / di questa nave d' ogni saver scarca? c. papini,
aggett.): che si indossa d' inverno, adatto per tinvemo; invernale (
sua donna, fatta a dì ventiquattro d' ottobre, che li mandasse uno paio di
, 145: chi invita la formica d' estate, non va per pane in presto
. sm. vino adatto ad essere bevuto d' inverno. magalotti, 20-14: da
con bugia giudiziosa / lo scandal prevenir d' un fatto -vero. manzoni, ii-1-91
giuliani, ii-154: il primo corpo d' armata si dice che nella prima battaglia
., 30-41: luce intellettual, piena d' amore; / amor di vero ben
che per guadagnar talvolta il vero sentimento d' una parola si perdono molti giorni. muratori
toscana, egli e dalli 15 del mese d' ottobre fino alli io di novembre.
: o tesorier, che 'l bel tesor d' ome- ro / tutt'hai ricolto nel
espressione intens. vero e proprio. d' annunzio, v-1-149: la legione sul suolo
); che è frutto di tale stato d' animo (un atteggiamento, l'espressione
riflessi del fuoco, opera al pari d' ogni altra rara, e maravigliosa. angelini
fine, e l'hanno ritratta con potenza d' arte e bei suggerimenti di fantasia,
barilli, ii-344: siamo sull'orlo d' un deserto ininterrotto...,
. alfieri, iii-1-269: alto segno d' amicizia vera dato mi avresti; ed
cavalcanti, xxxv-ii-517: elli mi conta sì d' amor lo vero, / ched ogni
dimostri / nel dire e nel guardar d' avermi caro. boccaccio, viii1- 33
girarlo ancora per riavere l'innocente felicità d' una di quelle sere beate.
e un tristo / che non si paga d' un vero, e farebbe, /
farebbe, / per non si star, d' ogni lanaggio un peso. monosini,
dicat, vulgo iactatun 'non si paga mai d' un vero'. -non parer vero:
la proda mi trovai / de la valle d' abisso dolorosa. lapidario estense, 142
: da certi ungari, che gli erano d' intorno, fu preso e gittato da
. un miracolo di santo francesco, d' un fanciullo che cadde a terra d'un
, d'un fanciullo che cadde a terra d' un verone. pulci, 27-245:
prese in quella furia pazza, / e d' un veron lo gittò in su la
con altri scolari. leopardi, 21-19: d' in su i veroni del paterno ostello
àssarino, 5-93: giunse a segno d' abboccarsi più volta da un piccol ver-
falla mai che non passi a vederti? d' annunzio, 1-333: i suoni si
, veronesissimo, ma titolato anche magnate d' ungheria. 2. che è
verona o del suo territorio. d' annunzio, vii-43: su la parete un
delle altre, e magnificare la storia d' un tirannuccio degno, a dir assai,
sono stipate di ritratti ed autografi; d' armi e ricami stracciati ed intrisi di
ho sofferto tutto,... fuori d' ogni verisimiglianza; impetuosamente, brutalmente,
. guarini, 377: gli appassionati d' un occulto sospiro, i disperati di
, 311: sonvi eziandio molte cose maravigliose d' acque e di monti, ma lontane
porta, saettoe uno verrettone verso il greto d' arno. verosimilitùdine (verisimilitùdine)
cavallo, ond'ei cade sottosopra. d' annunzio, iii-1-474: tacete, che non
ed un leone ed un gran cerbio. d' annunzio, i-933: grufola il pingue
dardi acutissimi e di varie fogge. d' annunzio, ii-1-565: il saettatore carica l'
1-269: 'velina': strumento del maestro d' ascia, o legnaiuolo, con cui
affibbiarvi un complimento annotato di buon capo d' anno, che durasse almeno quanto una verrina
rodono le tavole delle navi e per valermi d' un vocabolo marinaresco, verrinano con grandissimo
rapace / riversa gli occhi a guisa d' inspirtato; / la bava al labro ha
le mura sotterra e messe in puntelli d' ogni parte del palagio, legaron li puntelli
verruca, che la parte più eminente d' un monticello; per il che non senza
ma non macchiato, di granito siriaco d' una durissima pietra simile al macigno o
malagoli, 453: 'verrucano': nome d' una pietra dura con cui si fanno
/ la qual ha il cor d' un altro sì piagato, / che mi
[lancione] con minor ferro, cioè d' oncie cinque con asta di tre piedi
[crusca]: il consolo era ferito d' un verruto nella spalla manca, che
manca, che poco meno avea passato d' oltre in oltre. trissino, 2-2-221
verruto, l'ispano con la tragola. d' annunzio, v-3-137: quei giovani asciutti
carità sapiente. lucini, 4-49: d' annunzio, senza saper scemere dove tributare la
antonini il vasto giardino della fontana, d' un settecento regale e versagliesco, è co
che compone versi di scarso valore. d' annunzio, 1-599: io sono ancora esposto
faciloneria versatola. lucini, 4-49: d' annunzio, senza saper scemere dove tributare la
efficacia gli alcali, si risparmia la mano d' opera pel versamento dell'acqua. d'
d'opera pel versamento dell'acqua. d' annunzio, v-2-559: egli regge con
il giornale ebbe bisogno di versamenti. d' annunzio, iv-2-1225: fu ottenuta in favore
in favore della fidanzata austera una polizza d' assicurazione per un milione e mezzo,
piovene, 6-128: 1 primi versamenti d' angela andarono dispersi in molti rivoli per
esercito della repubblica sale! = nome d' azione da versare1. versante1 (part
punti cardinali, rispetto a un corso d' acqua che lo attraversa o rispetto
'versante':... costa o lato d' un monte, pendio o declivio di
siena, 79: io so'di schiatta d' avaro, il quale vede versare il
, senz'accorgermene, inchiostro verde. d' annunzio, iv-1-608: il parroco attingendo l'
la terra ha nel ventre, / che d' abisso li tira suso in alto.
203: le fumose vampe / d' affrontar non temendo onda so- prionda /
tua man generosa ognor s'affanna / d' asciugar quelle lagrime, che il cielo
videro in petto versar gran sangue. d' annunzio, i-291: non versi l'uomo
purpureo grembo / sopra di rose e d' altri fiori un nembo. foscolo, vi-347
8-34: nessuno espresse mai la mestizia d' un risveglio londinese come mallarmé quando ricorda
dall'ugola incantata / quel fresco fiume d' armonia lidia. montano, 26: una
finestra versa nella tranquillità / rigovernatura ariette d' amore. 6. figur.
del suo pudico core, / il versar d' eloquenza immensi fiumi, /..
era il petto carco / dell'arpa d' ero al tenero concento / versò nei carmi
dalla bocca versa profluvio di parole. d' annunzio, 8-126: e don giovanni,
8-126: e don giovanni, in ginocchio d' innanzi all'amata, versava un fiume
sia stata impastata da esuli e fuorusciti d' ogni nazione, ciò non ostante la
a modo di paniere / e grondo d' ogni parte. 7. infondere
tant'armi nel tuo seno esangue, / d' altri sarà la pugna e tuo fia
l'agua spande, / che versa d' ogne parte, tanto abonda, / così
leonardo, 253: empi due bicchieri d' acqua e fagli distanti l'uno
occhi (le lacrime). rinaldo d' aquino, 118: un oseletto che canta
aquino, 118: un oseletto che canta d' amore / sento la notte far sì
tanti seculi sarebbe consumata e versata perl'uscita d' essa montagna. d. bartoli, 2-3-10
schiatte semitiche apparirono ringiovinite e si versarono d' ogni parte audaci ed irresistibili.
diversità fra il petrarca e gli altri poeti d' amore, specialmente stranieri, per cui
sole / il sangue (oime) d' un suo figlio innocente, / ond'ha
, 65: ludovico non aveva mai prima d' allora versato sangue. tarchetti, 6-i-464
quello facessero i fanti e gli uomini d' arme privati. siri, 1-iv-235: versavano
mio; ch'errai / a lasciar d' arme l'àfrica sfornita, / se da
articolo terzo sopra istruzioni popolari politico-morali. d' annunzio, iv-2-205: la conversazione si versava
prestito ci smunge orribilmente. la guerra d' oriente è il tema del giorno per
il suggetto. tragici per lo più. d' annunzio, iv-1-151: egli vide distintamente
, lxxx-4-309: chi ha avuto l'onore d' avicinarsi alla sua presenza deve confessarsi ancora
secondo richiedeva il soggetto del dramma. d' annunzio, ii-42: veder parvemi il tetto
accorto, pronto, versatile, ricco d' invenzione, prattico delle cose del mondo
. brusoni, 239: era questo prelato d' ingegno versatile molto e capace di condurre
, i-80: ricordiamo pure come egli amasse d' infiorare la propria conversazine di citazioni storiche
che dalla natura hanno sortito minore versatilità d' immaginativa. e. cecchi, 6-93
che un abuso di potere o l'effetto d' impudenza, di versatilità o d'ignoranza
effetto d'impudenza, di versatilità o d' ignoranza ai quei giudici che introdussero questa
: che direste voi, maestro, d' una gran cosa, quando d'una guastadetta
, d'una gran cosa, quando d' una guastadetta d'acqua versata fate sì
una gran cosa, quando d'una guastadetta d' acqua versata fate sì gran remore?
. giacomo soranzo, lii-6-150: è d' intelletto acutissimo e grandemente versato nelle cose
, i-104: io ho sempre sperato d' avere a sodisfare ai versati ne li studi
al simbolo zodiacale dell'acquario. trattato d' astrologia [crusca]: la prima di
ripe naturali del canale. = nome d' agente da versare1. vèrsa vice
: v. malversazione. = nome d' azione da versare1. verseggiàbile,
tutti i nostri poemi. = nome d' azione da verseggiare. verseggiarne (
, lxxxix-ii-370: al capponi nel matrimonio d' una sua nepote mandai certi versi.
, come per la sua lunga consuetudine d' armonizzare la prosa. carducci, iii-16-69:
erano punto poeti. = nome d' agente da verseggiare; voce registr. dal
può apparire austerità. = nome d' azione da verseggiare. versétto (
versetto. svevo, 5-328: in presenza d' altri non voleva dire certi versetti che
dir che pascono, / né già d' incenso lacrime ed amomo. 2
dica / e tutti fate a me cerchio d' intorno. savonarola, 7-ii-176: lui
l'uso di quella nazione veramente curioso d' accompagnar tutto il teatro, e soprattutto
bei rami udiènsi / pietose e vaghe note d' augelletti, / che 'n lor dolci
disus. multicolore, variopinto. d' alberti [s. v.]:
ora striate le fiondi or chiazzate. d' annunzio, iii-2-96: tutto il dorso è
navicelle che affida alla fanghiglia / mobile d' un rigagno. sciascia, 8-9: il
suo reverberare forma el versicolore arco celeste. d' annunzio, i-114: brividi avea novi
: brividi avea novi la terra, e d' un'iride gli archi / versicolori apparvero
ferd. martini, 1-ii-435: giornata d' udienza. noia e confusione. pitò,
aspetta. pananti, i-278: peraltro pria d' aprir volli vedere; / ed eccoti
, vi-429 (109-14): se voi d' amor o d'altro bene stare,
109-14): se voi d'amor o d' altro bene stare, / 'magistra sit
chiunque versifica, ha titol di poeta. d' annunzio, iv-1-174: il piccolo suplizio
dea di sapienza e di memoria e d' intelletto, che lo inlumini a sapere
femmina sono adorni; forma maschile ama d' essere adorna di poco fiore ».
, 2-2-99: palefato, versificatore d' atene, figlio di atteo e bieo.
a federigo montefeltro, a niccolò d' este, al papa martino v. ferd
essere annoiato da noi versificatori, peste d' italia. b. croce, iii-
dotta, lat. versifìcator -òris, nome d' agente da versificare (v. versificare
uno abito scientifico di far versi e d' improvisare versificatoriamente, con quella facilità che
gentilezza spira da tutto il sonetto. d' annunzio, 1-51: la sua versificazione è
dotta, lat. versificano -dnis, nome d' azione da versificare (v. versificare
pancrazi, 1-41: ed era pur d' arezzo il versifico guadagnoli più sfatto e
il versifico guadagnoli più sfatto e melioso d' un fico asinaccio a fin di stagione.
vii-198: questo nuovo saggio di versione d' omero, sì prossimo agli altri due recentissimi
in italia una versione corrispondendente alla fama d' omero'. tommaseo, 15-243: or si
mano. -rielaborazione di un'opera d' arte o di un manufatto artigianale con
errore. g. bassani, 5-118: d' altra parte: non era abbastanza strano
offrire uno 'specimen'delle mie prose d' allora? tanto più che il carducci
roba di quel britanico valentuomo? e d' imbrattargli la fama col far credere..
tommaseo]: allora moyse e li figliuoli d' isdrael cantarono questo verso al signore iddio
magalotti, 9-1-259: vs. mi favorisca d' un verso di risposta. d'azeglio
favorisca d'un verso di risposta. d' azeglio, 2-47: ieri e oggi non
mi degio alegrare / e far versi d' amore. dante, 25- (oo)
partic. un uccello). rinaldo d' aquino, xlviii-48: un oseletto che canta
aquino, xlviii-48: un oseletto che canta d' amore / sento la notte far sì
vicino al tetto si sente un battere d' ali e un verso rauco: è il
fosse il diavolo a ridere, ai piedi d' un morto. 4. suono
e versi. gemelli careri, 1-ii-146: d' ogni verso il circondano [il mar
tonnelli, avendo essi una particolare attenzione d' andare a'versi del legno. giuliani,
qualche verso; / sol l'alme vanno d' uno in altro mondo, / secondo
« cotal bestia è tanto la mia quanto d' altri, poi ch'io mi son
occhiacci da spiritati e a dar segni d' ira e di sdegno e di dispetto,
lettere; / che potrebbesi promettere / d' esser nobil per tal verso. pascoli,
verso o per l'altro tutte le teste d' europa. bernari, 6-235: guardavo
ancora appiccicati, senza trovare il verso d' infilarsi i calzoni. montano,
a creta, / e con certi versoni d' importanza / cantando ogn'un di lor
i-175: per quattro versucciacci il babbuino / d' esser qualche gran che si è figurato
. imbriani, 4-1: un birrichino d' un pretazzuolo schiericato, mi fece una
in espressioni ellittiche, posposto al numero d' ordine della carta (per lo più
con lo stesso carattere e la stessa tinta d' inchiostro che la i.
poter aver lui nelle mani ed ucciderlo. d' annunzio, iv-1-338: ella si mosse
novembre / non giugne quel che tu d' ottobre fili. leonardo, 2-92: invidia
). petrarca, 129-54: ove d' altra montagna ombra non tocchi / verso
è, ci sembra, il compito d' azione d'un'epoca. pascoli, i-173
ci sembra, il compito d'azione d' un'epoca. pascoli, i-173: col
sassetti, 272: il colore è d' oro, un po'verso il rame.
le ore ventitré, fra le acclamazioni d' infinito numero di persone. foscolo,
nacque in firenze verso il 1380. d' annunzio, iv-1-690: ti ricordi? fu
e li versi, che sono magiori d' uno arcabuso. = spagn.
superiore collocano pelle di rangiferi in figura d' un globo. documento delle scienze fisiche
di nowogardia in moscovia, che vi sono d' intervallo 600 'verst', cioè cento 'e
= lat. versura, nome d' azione da vertere (v. vertere)
voglian dire nella coda, i qualir sentimento d' avicenna son molto più velenosi degli altri.
, 7-332: vedo cavalli bianchi, d' origine saracena, e che non sono come
; fasciame di una barca. d' annunzio, iii-1-343: una grande sala nuda
chiamano vertebrati quegli animali che sono provveduti d' un ossoso scheletro interno articolato, e invertebrati
efficiente (un corpo militare). d' annunzio, v-1-149: la legione è un
non contaminato da alcuna grassezza, franco d' ogni ingombro inutile, immune da ogni peso
dominio fiorentino, che fossero nel regno d' inghilterra. -che è oggetto di
sorgente da una base rettangolare di gesso. d' annunzio, v-i- 229: noto le
passa pei veri punti a'est e d' ovest guglielmotti, 1973: 'primo verticale':
elementi architettonici, nel linguaggio della critica d' arte). r. longhi
del pallone in profondità. = nome d' azione da verticalizzare. verticalménte,
una forza, che equivale al peso d' una sfera, o di sé medesima.
/ diritto pino col ramoso vertice. d' annunzio, i-443: da 'l vertice di
hugo e dal heine o dal platen. d' annunzio, ii-485: la somma dell'
. 7. geom. punto d' incontro dei lati di un angolo (anche
cioè un punto. -ognuno dei punti d' incontro di una conica con un suo
(jynx torquilla). d' alberti [s. v.]:
/ vivido della luce su velario / d' ombra fiorito come un verticillo. de
virtù (dal gilberto chiamata verticità) d' indirizzarsi a quella medesima plaga ove hai
siccome parimente di rivolgersi a dietro e d' esser ributtati dalla contraria ed opposta.
solo entrando in mare, un poco d' onda mi cominciò a svegliar le vertigini
: e in oggi alta la mano d' opera; e spero che non ribassi per
, di angioli e di demoni. d' annunzio, i-41: e volo: e
con movimento molto rapido. d' annunzio, iv-2-1031: c'è una specie
di crescere vertiginosamente colla guerra, rinvilendo d' altronde la moneta, ecco i canoni
altronde la moneta, ecco i canoni d' affitto diventati irrisori. = comp.
nelle evoluzioni vertiginose di un valzer. d' annunzio, v-3-42: le macchine di
andata al prefetto del pretorio l'appellazione d' una causa che vertiva per gli granai d'
d'una causa che vertiva per gli granai d' aquileia. 2. avere per argomento
dante] che pur trasse da ogni dialetto d' italia, e anche da idiomi stranieri
'curiale'propria di veruna particolare regione d' italia. -in relazione con un avv
runo per la via? f. d' ambra, xxv-2-374: partiti di qui;
l'uomo quantunque colpevole, la cui ficenzia d' uccidere nulla legge concede; per certo eziandio
brio, vivacità, vitalità, spirito d' iniziativa. -anche; spirito critico mordace e
facevano più smorfie e piroette che esperienze d' arte, e se si amava fare gli
, di invenzioni presenti in un'opera d' arte. r. longhi, 1-i-1-222
verze cappuzzate, e cavali le foglie grandi d' intorno, nettale, bene. mattioli
per lavorarlo, e'mi schizzò una verza d' acciaio sottilissima nell'occhio dritto.
morétti, ii-694: le spiace d' essere presa per una forestiera e che
riuscirono in uno spiazzo sgombero e verzicante d' un'erba folta e d'un color
sgombero e verzicante d'un'erba folta e d' un color chiuso. carducci, iii-4-113
0 primavera, vieni! ». d' annunzio, iii-1-627: andrem passando a
per evaporazione si privano di caldo e d' umido. salvini, 41-299: non si
tutto ancor verzicasse lo spirito riottoso de'ricci d' un tempo. -aumentare o
-aumentare o giungere al massimo grado d' intensità (un sentimento).
/ zeffir, tornando il bel tempo d' aprile, / di rose, di viole
la terra zappata e rizappata nell'orto è d' un colore scuro di vinaccia: le
verde del mondo creato. = nome d' azione da vemcare. / perché
2. locuz. -far tutta la verzicola d' arie nelle minchiate-. aspirare, anelare
, per 'far tutta la verzicola d' arie nelle minchiate', pigliando il cielo
in tutte le verzicole e dandosi aria d' essere uno dei sette savi della grecia
agielli / cantano a li verzier versi d' amore. bonvesin da la riva, xxxv-i-673
al verziere, rondini al verone! d' annunzio, iii-1-766: la finestra è aperta
la guerra verzisse ne'cuori de'tiranni d' essa. = deriv. da
verzume, ficcherai nelle sue radici un palo d' uliva- stro. = deriv.
3-69: due braccia o più d' una buona misura / dall'altra parte sanguinosa
frut tifere colline, ombrate d' ogni tempo di varie e diverse verzure.
34 (586): la cama d' intorno, parte incolta, e tutta arida
4-i-97: sempre si sta in agonia d' animo con desiderio di potere; et incazzito
germogli / alla fisica umana appartenenti. d' annunzio, i-264: sotto una dolce
: sotto una dolce filial verzura / d' arbusti qualche tronco centenario / di salcio
verzura / a me serve di pastura. d' annunzio, iv-2-848: il francescano benigno
certa finestra tutta ridente di verzura. d' annunzio, vi-141: la verzura na
è andari a cercar di vesce e d' uovuoli. carena, 2-285: 'licoperdo':
fare, / mercatanti di zievole e d' anguille, / che non vivon se non
si vedrà, se dopo ti riesce / d' an- are a riportar tutte le vesce
per fare impacchi. -anche: camera d' aria. iacopone, 55-67: loco
i-14-225: per formare dunque il nuovo letto d' aria, prendi vesciche di porco o
vesciche contenenti in tutto circa libbre 9 d' acqua. d'annunzio, 4-i-149: la
in tutto circa libbre 9 d'acqua. d' annunzio, 4-i-149: la vescica di
un attrito prolungato, a una puntura d' insetto, ecc. giamboni, 4-41
cangrena; vi furono applicate pezze bagnate d' acqua. carducci, iii-23-204: in campagna
provocate dalla passione amorosa o uno stato d' animo di livore, di odio.
4. piccola cavità sferoidale piena d' aria che si produce in una sostanza
padella che sia sopra il fuoco piena d' olio che bolla, se facci rumore e
e mandi fuori certe vesciche o gocciole d' olio bollendo, vi sarà dell'acqua dentro
, e fessure. -bollicina d' aria che si può produrre durante la
vegetale. redi, 16-iii-132: foglie d' altri alberi, su le quali nascono o
pascoli, 1029: « va', fior d' uliva, va'con la cognata /
e fiori di pilatro, / vesiche d' olmo e fiori di sambuco.
ad una gran parte dei pesci tanto d' acqua dolce, che di acqua salata
vescica, che hanno in corpo ripiena d' aria, la qual vescica, quando i
. 9. ant. chicco d' uva. galileo, 4-4-335: l'
: gli uovi sono vescichine rotonde piene d' umore o biancastro, o limpido, che
mignatte vessicanti, tutto, tutto. d' annunzio, 3-150: al bruciore caustico
, incarnando, spartendo, racconciando. d' annunzio, v-3- 246: 1
. della pomata vescicatoria vegetale. d' annunzio, iv-1-870: una foglia vescicatoria
o cellule polmonari, e del riempirsi d' aria le loro cavità idem, 8-302:
, 2-286: vescicóne romagnolo bastardo pieno d' aria! volponi, 2-124: vacca,
dire vescicoso, con vesciche minute piene d' aria. gargiollo, 140: 'cordone svescicato
questi ultimi tre versi il prof. d' ancona... cita quelli del guidi
che è proprio un vescion tanto pien d' aria, / ma per quel che si
, ebriachi, manicatori, furiosi, d' ogni scelleratezza viziosi e cattivi uomini. fioretti
cetto che v'è rimasto d' antichità la chiesa catedrale e il vesco
o al principio dell'altro, cioè d' agosto. = dal lat. tardo
[del papa] sono di patriarca d' occidente, e di vescovo di roma,
dissero pace i vescovi di cristo. d' annunzio, iii-2-147: « tacete! /
tocca il vescovo! » ammonisce / ignazio d' antiochia. pavese, 5-134: era
-vescovo castrense-, ordinario militare. -vescovo d' anello-, vicario. ulloa [guevara
[guevara], iv-159: chiamiamo vescovo d' annello il suffraganeo per dignità
roma e ciò per decreto dello stesso imperatore d' oriente. 2. con meton
andata in egitto, egli si procacciò d' essere vescovo, cioè sire dello tempio.
cedo in amarla e riverirla a niuno d' essi. = dal lat tardo episcdpus
: da vespi, da mosconi e d' altri vermi / sempre trafitti son per dimostranza
ond a ragion l'alma compunge / d' amare pentimento acuta vespa. 5
guerra mondiale (anche nell'espressione vespa d' acciaio). migliorini, 7-101:
tedeschi) sono precedute dalle vespe o vespe d' acciaio, cioè motocarrozzette munite di armi
diè melissa in vero, / che d' attizzar le vespe ti propose; / e
s. v. m'avisi che sorte d' arme pone in ordine per assaltarmi,
che va cercando cera / intorno all'orlo d' un gran calamaio. caporali, 3-70
là e sul dietro di quella dimora d' apparenza così civile: e cioè più capanne
.. erette senza piano in una sorta d' immensa aia. 2. figur
tu mi trafiggi, ed io non son d' acciaio: / e s'a dir
dall'altro canto, l'aspre ponture d' amore eurialo. balbo, 6-in:
gran vespaio; / ch'eran più d' un migliaio. a. cattaneo, iii-45
. capace, / ma morì finalmente d' un vespaio. vèspero1, v.
. caro, i-4: minacciano d' esser tanti a venirvi sopra in un
, e non s'avesse il torto / d' attizzare il vespaio, anch'io l'
svegliato; e se n'avvedrà presto. d' annunzio, xciii-238: le ultime tre
. moretti, i-130: e lei, d' un tratto, in una di quelle
anime, nella / calante vesperal malinconia. d' annunzio, i-269: oh pe
: simulacro di tale animale. cecco d' ascoli, 3540: l'immagin dello stagno
che anelava posare / sul capitello grommato d' una cripta. 2. agg
molti lustri, che non mi occorse d' informar corpo, intorno cui meritino gli accidenti
ai convegni vespertini intorno alla fontana. d' annunzio, iii-i- 202: appare leonardo
latte, o quelli delle vespertine mercantesse d' ostriche! s. ferrari, 500:
. liquore tipico del comasco ma francese d' origine, di media gradazione, di colore
gruccione (merops apiaster). d' annunzio, iv-2-925: era preso nel vortice
le siepi, con in mano lo schizzetto d' una pompa di solfato, in momenti
papini, ii-1102: 1 vigili d' umor vespino non transigono sulle contravvenzioni.
vespro, portante in becco uno ramo d' olivo. cennini, 106: se vuoi
fatto è lassù tutto un giardino. d' annunzio, v-3-774: il vespro odora di
vespro del mio dì fugace e breve. d' annunzio, i-583: io son vedovo
al suonar dei vespri, in segno d' onore alla madonna. -scherz.
: insurrezione contro il dominio di carlo d' angiò scoppiata a palermo la sera del 31
anche col sostegno armato di pietro iii d' aragona. malecarni, lxxxviii-ii-29:
147: questa carneficina di tutti gli uomini d' una favella, questi esecrabili atti di
atteggiato a pudica ma compiacente virginea cagione d' un nuovo incruento vespro siciliano contro me
verso volterra la calata: / e se d' amor abbi misericordia di me, perché la
, e si buttano fuori di strada. d' annun biasimarlo o rimproverarlo aspramente
con vari disgusti l'aveva indotlami [d' alberti]: metodo vessatore delle repubbliche,
dotta, lat. vexator -dris, nome d' agente da vexàre (v. nella
e l'altra l'elsa della spada intarsiata d' avonon era meno feroce, ma era
, sempre con quel risolino doloroso d' uomo sottoposto a vessazioni, disse:
, disse: « ci metteremo d' accordo ». -sofferenza fisica,
navilii le robe e mercatanzie di fiandra e d' inghilterra, sanza alcuno pagamento o vessazione
: la dif- coltà maggiore alla riscossione d' imposta siffatta sta nell'ac- certare,
dotta, lat. vexatlo -ónis, nome d' azione da vexàre (v.
coorti e con parte de'cavalli alla volta d' italia, gli fu compagno ario varo
o corpi militari moderni). d' annunzio, 1-515: cristi vestiti di rosso
sono passato per repubblicano ostinato, capo d' opposizione, inglese travestito da italiano,
no / d' i nostri successor parte sedesse, / parte
calpesta armi e vessilli, / e d' itali guerrier corpi incompianti! carducci, iii-3-
l'aquila gli animi ed i vessilli / d' italia s'inchinarono e cesare passò.
, si sopportò di più la libertà d' insegnamento; il marchese ruoti potè tenere
/ un vexillecto ispesso si moviva. d' annunzio, iii-1-819: ornella trarrà verso di
bionda cantava al sole in bianca vesta. d' annunzio, 8-83: la marchesa si
in veste da camera, cioè coperto d' una toga ormai consunta. carducci, ii-13-52
la mia gran vesta da camera foderata d' azzurro. bernari, 1-37: teodoro la
vermiglio ricamato a draghi di seta co 'ntarsi d' oro fino. -ant ultima
664: la cera sarà ritiratasi la grossezza d' un pelo di cavallo il manco;
pura, e un gran pane d' oro con le scaglie assai lunghe, cioè
la semola, o scorza dell'istesso grano d' orzo, ma con la sua veste
8. aspetto del carattere, dell'indole d' una persona. -anche: atteggiamento,
de pietanza vesta / e stato so'd' umiltà guemito / inver lo grande argoglio ch'
luce, portò seco una grandissima veste d' una sottil membrana. campailla, 15-41:
in veste signorile. faccia il piacere d' incaricare il prof. zamboni delle ultime
rattoppata con più cenci, l'un d' un colore l'un d'un altro.
, l'un d'un colore l'un d' un altro. -vesticciuòla. capitoli
nelle case romane spazio antistante la porta d' ingresso delimitato da un basso muretto.
-nei palazzi medievali e rinascimentali, salone d' ingresso monumentale, atrio porticato; in
-nei templi greci e romani atrio d' ingresso antistante la cella della divinità (
è molto bene immaginata. il vestibulo d' essa chiesa è soverchio piccolo per un tanto
come uno vestibolo (a dirlo così) d' esso inferno. 3.
inferno. 3. piccolo vano d' ingresso alle carrozze dei treni. lingua
cosa di vantaggio sopra quest'intimo grado d' operazioni sensitive, verbi grafia una stroppiatola
: cosa maravigliosa una orma cioè vestigio d' ercule che egli impresse ad una pietra marmorina
fiume tìreo; questa è come una pedata d' un'altro omo, ma di longhezza
sguardo, e vede / uom che d' età gravissima ai sembianti / co t ritorto
scostato dalle vestigiad'omero in narrare la venuta d' enea in italia. malvezzi, 92:
dotta, lat. vestigator -dris, nome d' agente da vestigàre vestigio di naufragio. pirandello
ch'ama, e segue gli vestiggi d' una vera prudenza, nell'osservanza del
, collatino, sono impressi i vestigi d' un altro uomo che di te. monelli
una figura in ogni parte, sì che d' alcuno sentiero vestigio non si vede.
calvino, 22-23: solo vestigio d' acqua, un rivolo strisciava in disparte
: rimasero ancora in fez certi vestigi d' alcune sorti di feste lasciatevi da cristiani
le vestigia negli statuti di alcune citta d' italia. algarotti, 1-iv-170: pùbblico leggi
vestigi che non si creda comunemente. d' annunzio, v-2-447: anelava le vacanze sol
l'immagini, quale alcuni si ricordavan d' averlo visto e onorato in vita. de
, appena accennata, di uno stato d' animo, di un sentimento. guicciardini
, che si conoscesse vestigio in lui d' animo commosso disse, che non poteva ricevere
anche l'ultimo vestigio di compassione o d' indulgenza che poteva rimanergli per lei.
avea con pensieri avversari / e turbator d' ogni dolce vestigio, / sì come per
trovata in una piccola vestigie un poco d' acqua, e quella bee, che dopo
16. geom. ant. linea d' intersezione di figure geometriche. guarino guarini
usati più di morbide vesti- menta che d' usberghi né d'elmi d'aciaio. dante
morbide vesti- menta che d'usberghi né d' elmi d'aciaio. dante, vita nuova
menta che d'usberghi né d'elmi d' aciaio. dante, vita nuova,
, 5-183: non so quanti secoli d' ipocrisia si fossero accumulati sull'uso dei
confinato alle giogaie dello stel- vio. d' annunzio, iv-2-576: la dogaressa, per
, el quale tornò vestito del vestimento d' acchille, e il quale lanciò i
: la creatura nasce vestita... d' una brutta e vile pellicella, tutta
amore, timore, ubidienza e perseveranza. d' annunzio, iii-1-46: ecco il mio
{ { vestimento d' una figlia mia, / quel caro ad
voce dotta, lat. vestimentum, nome d' azione da vestire (v. vestire
bianco, a profili di panno rosso. d' annunzo, v-2-209: si mise a
): eh! non toccate la carne d' un galantuomo, che...
un fascio di paglia il posero. d' annunzio, iv-2-74: ora si salvava l'
propria, ne più nobilmente, che d' una tela di ragno. b. croce
aspetto o in un atteggiamento, disposizióne d' animo. cino, cxxxviii-59-12: morto
mi- sraimo, la celeste fronte / d' un severo contegno alto vestendo: /
fa un rimprovero a coloro che ornano d' auree cortine l'altare, e poi non
; / colla lingua ognun ferite / d' ogni fama ingiuriosa. segneri, ii-117:
mi veste; mi par che mi caschi d' addos- so. la giubba mi veste
gran naso appuntito e molle piantato nel mezzo d' una faccia melensa; vestiva un abito
carducci, iii-12-51: la imperatrice, prima d' accomiatare la figliuola, le avea vestito
. dice soltanto ch'eran tutti smaniosi d' aver nell'unghie l'uccisore, o vivo
m'appoggiai sulla lancia; uscii sonante / d' arme il petto e le terga.
dal celeste altare e toccò le labbra d' isaia. -indossare un abbigliamento o
56: si veste l'auttore la persona d' uno, che nella sua prima età
dal nemico, s'abbasserà o si vestirà d' un argine di terraglio. galileo,
], e di quivi si traspianta d' autunno nel domestico a fare spalliereterragnole, o
, anima vile, / degne pur d' altra mitra, e d'altro alloro,
degne pur d'altra mitra, e d' altro alloro, / che non veston le
tempie di coloro. / ch'oman d' apollo, e di giesù l'ovile.
brutto dorso / che squamoso vestìa color d' inferno. tanara, 125: verzellino.
gli augustani fra tutti gli altri vestirono d' umiltà il rifiuto. foscolo, ix-215:
amalgama di virtù e di vizio, d' onde esce una sordida superfetazione che conserva
poeti è un'altra faccenda, essi vestono d' avventura ogni loro più minuto atto.
gli uomini... vestivansi con pelli d' animali e tutti camminavano scalzi. baldi
che egli vestiva in costume borghese. d' annunzio, iv-1-58: vestiva di nero,
figura / incominciarsi il mondo a vestir d' erba, / parmi vedere in quella etate
1-27: morì questa eccellentissima donna del mese d' aprile, nel quale tempo la terra
/ che tutt'e tre si veston d' un colore. tarchetti, 6-i-350: vide
dell'oro, la luna si veste d' argento. jovine, 5-88: calato il
superficie... si è vestito d' un tenuissimo velo di vetro semitrasparente e di
o spirituale; investirsi di uno stato d' animo, assumere un abito mentale, una
una dimensione spirituale; interiorizzare uno stato d' animo comunicato da altri; immedesimarsi in
piò che sole, / m'hano d' amore punto: / ch'eo n'era
con animo nobilissimo gustato, e gustano d' inalzare, chi di alte prerogative si veste
23. prov. frottole d' incerta attribuzione, xlvii-268: chi a posta
avere begli e cari libri, e d' avere preziosi vestiri, belle immagini, e
/ e'delicati cibi e'be'vestiri / d' oro e d'argento, d'infiniti
cibi e'be'vestiri / d'oro e d' argento, d'infiniti prezzi? ariosto
vestiri / d'oro e d'argento, d' infiniti prezzi? ariosto, 1-60:
venire, / il cui sembiante è d' uom gagliardo e fiero: / candido come
, furon ributtati, e premiati solo d' un pasto della cucina. = femm
condo ti pare d' avere necessario. ulloa [guevara],
a lui piacque, in modo mirabile d' umanità vestito a nostri sensi si dimostrò.
somma di moneta di piombo, vestita d' oro. boterò, 8-68: le mura
. è vestita di tredici meze lune, d' una buona contrascarpa, e con fossi
, i boschi e la montagna, / d' erbe e di fior vestito ogni sentieri
grandissimo,... tutto vestito d' alberi altissimi e verdissimi, e tutti diritti
.. si specchia, / vestita d' edera, la catapecchia. -coperto
giugno. -rivestito da un velo d' acqua. leonardo, 2-292: l'
va, sentendosi laudare, / benignamente d' onestà vestuta; / e par che sia
uomini vestiti di gran semplicità e nudi d' intelligenza. fiacchi, 102: convien che
. -commisto ad altri sentimenti, stati d' animo. cellini, 1-45 (121
e con la sua solita presunzione vestita d' ignoranzia disse: « a questi orafi,
noi, vanno vestiti nel maggior numero d' abito neutrale: 'le coma, le pratora'
gure. terra, circundatrice e vestitrice d' esso centro, non sono d'equal
e vestitrice d'esso centro, non sono d' equal peso, con equal distanzia da
, le quali, quando erano di più d' una stanza, vestite si chiamavano,
, e non vestite, quando erano d' una sola. 14. locuz
sotto la neve hanno ancora il vestito d' autunno. 4. figur.
da casa e pareva cresciuta, e triste d' essere più grande. -vezzegg.
chi riveste i fiaschi. = nome d' agente da vestire1. vestitura (dial
di una tela tessuta di seta e d' oro. candido, 50: dispose abbellirsi
: tra i personaggi comici, i provettissimi d' età, nonni dicevansi: e vi
tutta impastata e infarinata, / come quella d' un piccolo pagliaccio / inconscio della sua
dotta, lat. tardo vestitura, nome d' azione dal class. vestire (v
anche per una particolare circostanza. d' annunzio, iv-1-114: 1 due avversari
dosso a mia parvenza. = nome d' azione da vestire1-, cfr. lat tardo
sanudo, xxxiv-184: essendo venuta con vestura d' oro, il do- xe, vista
ai mortori, 2-440: per vestura d' alcuno morto possa ricevere soldi cinque.
e di romantico, di realtà e d' idealità, di nebbie nordiche e di lapilli
, consistente nel sottoporle a un getto d' aria e di lubrificante che raggiunge punti
non si vergognavano di fuggire, pensando d' uccidersi prima, che venisse alle mani
: combattendo da una parte un esercito d' europa ferocissimo, veterano, bene armato,
, 2-129: nuove reclute, soldati d' un giorno che combattevano come veterani. pascoli
società dei veterani delle patrie battaglie. d' annunzio, v-1-358: 1 veterani della
parole di fraternità rudi che confortano più d' ogni balsamo falso. -chi frequenta
1171: allievi il suo lungo lavoro / d' oggi con la sua gloria veterana.
, 1-v-70: il progetto a voi suggerito d' una lettera autorevole per tagliare il nodo
sfugge le reti della giustizia non e d' una invenzione così pellegrina che in tanti
. veterator -òris, 'furbacchione inveterato'nome d' agente da veteràre, a sua volta denom
pruova e cetera; / poi cominciai d' amor commedia vetera. scroffa, 12:
! un par vostro, / già d' età provetta e vetere, ì ben segnati
cose come queste sarebbe fare del veteromarxismo d' accatto. = comp. da vetero
dalle radici di tale pianta. d' annunzio, 8-17: tutte quelle signore e
. foscolo, xii-632: il 'veto'd' un solo bastava a sospendere l'esecuzione d'
d'un solo bastava a sospendere l'esecuzione d' ogni sentenza di tribunali. mamiani,
3-101: la più importante disposizione della bolla d' oro sta nel diritto di resistenza,
. zaguri, cxlviii-ii-134: il principe nostro d' artois partequesta notte per torino, ebbe corriere
7. facoltà legata alla patria potestà d' impedire talune attività socialmente e giuridicamente significative
quegli che fa vasellami di vetro. d' annunzio, iv-2-1335: ardeva e splendeva
indigene dell'africa e dell'america. d' alberti [s. v.]:
di vetro sparsi su un pavimento. d' annunzio, v-1-437: anche la basilica [
tarchetti, 6-ii-100: una lenta pioggia d' autunno batte nelle vetrate della mia finestra.
. carducci, iii-4-202: al sorriso d' april che da la tarda / vetrata
/ il marmo funeral de la contessa. d' annunzio, 4-i-183: in una vetrata
o vetriera quella specie di cassa o d' armadio a vetri, in cui i librai
un edificio, un locale). d' annunzio, iii-2-1013: - dov'è lo
voce viene usata da lampridio nella vita d' alessandro. = dal lat vitriarìus o
ramusio, i-42: la seconda è d' alcuni altri, i quali mettendo dell'acqua
/ mostra all'uom che soferenza / è d' orgoglio medicina. simintendi, 2-10:
gli ontani / vedi un fiume luccicare. d' annunzio, i-824: i tronchi de'
privato della corteccia e adoperato per lavori d' intreccio; vimine. p. cattaneo
pruno, vetrice e ginestra, / e d' un cappon mangiò tossa e le polpe
siepe e vetricioni, per un viottolo d' un canneto... pervenne, scampando
lida era sgomento / i rabeschi mirar d' una vetriera nievo, 1-vi-273: le croci
a turbinio contro le vetriere semigotiche. d' annunzio, v-3-228: aveva nel volto la
o vetriera quella specie di cassa o d' armadio a vetri, in cui i librai
). neggiate, le vetrine d' idee e di gesti. barilli, 7-86
ottonerie invecchiate e corrose. = nome d' azione da vetrificare. vetrigno, agg
vetrine dei librai di roma. d' annunzio, iv-2-1189: questa...
passa per una bocca avida e scontenta come d' un bimbo ghiotto che con un soldo
, un giorno, / nel gel d' un aer piomo, / d'esser messa
gel d'un aer piomo, / d' esser messa in vetrina / da una gente
e il risultato ottenuto. = nome d' azione da vetrinare. vetrinista, sm
più a letto, con la luce vetrina d' aprile che gli pungeva le palpebre chiuse
ch'io riconobbi la mattina seguente il cielo d' un azzurro vetrino scorto da una finestra
lontano per trovare il sentimento della bellezza d' oggi; alle immagini delle tombe dei faraoni
3-297: le violette? erano a pie'd' un muro: / facevano una chiazza
sanguigna ci serviamo dell'opio, de'sughi d' erbe astringenti, di cose vitriolate,
vendetta deturpante, usata talvolta nelle battaglie d' amore). = frequent di
contro una 'vetrioleggiatrice'. = nome d' agente da vetrioleggiare. vetriòlico [
, inzuppati di due o tre parti d' acquavite, ed una d'acido solforico,
tre parti d'acquavite, ed una d' acido solforico, ossia 'olio di vetriolo'.
, cocaina, vetriolo, veleno da tossico d' arsenico per ac- chiappà li sorci.
che ripetono argomenti inglesi di ortodossia e d' intolleranza, ma che trasformano ogni inglese
cristallo pur con le scorie vai più d' un vetro che noi dilatiamo e formiamo soffiando
a che predicarci sodezza, se siamo d' ogni vetro più fragili. a che
a che gravità se ci troviamo più d' ogni piuma leggieri? parini, 305
: composto da due lastre con intercapedine d' aria, come isolante dai rumori o per
da due strati con interposta una foglia d' oro. -vetro ghiacciato, di ghiaccio
in briciole: vetri infrangibili e lamiere d' acciaio e rivestimenti di materiale coibente,
sottili filamenti, precedentemente sottoposti al getto d' aria o di vapore, e usato
voi, snelle danzatrici, / vincitrici d' ogni seno, / voto il vetro secondo
e non m'aretro, / ma pur d' aten- der mi corno e sagro.
e sagro. / e tutor mi ramiro d' amor vetro, / e, chi
meno per le stufe, le quali senza d' essi sariano oscure e fredde. pascoli
occhiali / o le frittate di più ragio d' uova. galileo, 3-4-202: la
hanno creduto a'avervi trovato tracce decisive d' ignizione per alcuni vetri e pietre dichiarate di
ruscelli; superficie lucente di una distesa d' acqua immobile, ecc. -anche:
è duro e erto, / e pien d' acute spine, e d'aspri sassi.
/ e pien d'acute spine, e d' aspri sassi. a. cattaneo,
dir che dante / fu piombo e vetro d' ogni coscienza. -essere tutti d'
d'ogni coscienza. -essere tutti d' un medesimo vetro: essere tutti della
d. battoli, 16-3-5: tutti siamo d' un medesimo vetro. -tenere, vivere
! ci si scuoprono / falsi e d' archimia! / sì che nulla vagliono;
. tecn. materiale di vetro impregnato d' asfalto, usato come isolante termico e acustico
loro in modo da creare una camera d' aria, che garantisce isolamento termico e
non già lì allo stremo / della scala d' addio / per un saluto, ma
irregolarità apparenti, che facevano tutte parte d' una struttura regolare molto più vasta,
cristallino (uno specchio o un corso d' acqua). piovene, 7-353:
celebre sorgente si espande in uno specchio d' acqua, quasi un piccolo lago, verde
baruffaldi, i-153: ben pria d' alzar le ciglia / alla gran ve-
vetta del monte a lato a l'uscio d' una spelonca. ariosto, 7-8:
l'erta, e in un batter d' occhio è in vetta di quel monte.
, l'arcangelo era stato ferito al malleolo d' achille, sulle vette d'aspromonte.
al malleolo d'achille, sulle vette d' aspromonte. bacchelli, 5-192: non s'
l'occhio del mattino, / e baciar d' oro verdi prati, accendere / pallidi
verdi prati, accendere / pallidi rivi d' alchimie divine. -di vetta: sul
mi tritino taccette. leopardi, 11-1: d' in su la vetta della torre antica
vai finché non more il giorno. d' annunzio, iv-2-24: egli si alzò e
. valeri, 3-288: l'oro d' autunno sale giorno a giorno, / per
portato con zelo gli uffici dà l'idea d' un impiegato; oltre che il marchese
altro. 9. marin. tirante d' un paranco. crescenzio, 2-1-36:
bionde trece sotto le reticulate vette di fili d' oro te- sute. -punta
pizzo tre grossi pali di leccio o d' altro; poi attorno gli s'avvolge la
gli s'avvolge la legna a mo'd' una grillanda; e si ricopre con piote
cecchi, 8-55: il celebre stelo d' acanto, con in vetta le tre danzatrici
ricomposto alla meglio nel museo, testimonia d' una produzione fantasiosa, brillante, che
si dieno tenere vettic- ciuole di franai d' arbore. manzoni, pr. sp.
: una vet- ticciola, una fronda d' albero di quelli che ci aveva lasciati,
tu per tu e cimentavasi con pezzi d' uomini che se ci si fossero messi
bene, 1-272: quando poi d' età e di forza s'è rassodata la
nelle baliste ordinarie, fu giocoforza d' accrescere a dismisura la lunghezza delle vette,
: or io, che non mi persuado d' esser un di quei poetoni modemalocci
un gran pezzo da più persone con più d' un vette. -per estens. asta
avevano i romani par ottener du specie d' olio, dalla polpa, e dai noccioli
serena, pietà pura, naturai grandezza d' animo, amor grande e del perfetto,
, compongono dei bei trofei buffi come d' un'antica epopea rivoluzionaria. =
nome di federico vetterli, direttore della fabbrica d' armi svizzera di sciaffusa; voce registr
, 1-532: è grande il tuo beneficio d' aver liberato l'asia dallo iniquo e
partirono della sicilia e della sardegna e patirono d' essere fatti vettigali e stipendiali. bibbia
vi-495: assur cadrà il coltello non d' uomo; il coltello non d'uomo lo
non d'uomo; il coltello non d' uomo lo divorerà, e fuggirà non
dove richiama dotti di alemagna e cantori d' italia e che papa leone iii battezza
e i nicchi di sopra di ciascuna d' esse sono artificiosamente posti alcuni vasi di
radar, il vettorare. = nome d' azione da vettorare. vettorare,
dotta, lat. vector -óris, nome d' agente da vehère 'portare, trasportare'(
. ariosto, 2-25: perché dal re d' africa battaglia / et assedio..
per il vettovagliamento. = nome d' azione da vettovagliare. vettovagliare (
.. tre volte secondo l'asserzione d' esso prelato è stato dalla povera città
città fosse grande e potente, cinta d' ognintomo dall'acque e da fortissime mura
sm. disus. vivandiere. d' alberti [s. v.]:
ispese che tolsseda. llui e per vettura d' u'suo cavallo. testi pratesi, 178
che. lli diede a tedesco per vettura d' un rondino o vero asina che portò
le vetture e tutte le navi onerarie d' asia, e quali in una parte e
in una vetturaccia, arrestandosi un paio d' ore, pel riposo dei ronzini,
= voce dotta, lai vectura, nome d' azione da vehére 'condurre, trasportare'(
viaggio con facchini e con vetturali. d' annunzio, iv-i-891: i vetturali portavano penne
, 4-96: si udì il rotolare d' una carrozza nella via limitrofa, qualche isolato
eccoti un messaggier venir trottando / sopra d' un vetturin spallato e zoppo.
nella novità del corpo spirituale, vestito d' incorruzione e d'immortalità. 4.
corpo spirituale, vestito d'incorruzione e d' immortalità. 4. lungo periodo di
, che si muta / in volontà d' un impeto increato, / quell'infanzia risorge
pregio e sostegno, / da qual lunga d' eroi stirpe discese! goldoni, xiii-832
: il vetusto / tempio fu già d' ammone. varano, 1-135: ricche di
. varano, 1-135: ricche di globi d' or le cime anguste / e tempi
, e maggiormente de'più vetusti. d' annunzio, i-657: pendon ritratti oscuri
, i-657: pendon ritratti oscuri / d' amiche morte da la / parete d'onde
/ d'amiche morte da la / parete d' onde esala / quell'odore dei muri
pers, 98: o'gran germe d' eroi, ch'a i giorni nostri /
un rustico altarino / infisso al tronco d' un vetusto noce. ferd. mattini,
, sf. dial. ant. conduttura d' acqua rinforzata in legno.
voce dotta, lat vectio -ònis, nome d' azione da vehère 'trasportare'(v.
del lago, par donzella, che d' un rivolo presso al margo aspetti il
il vocabolo italiano 'figliuolo', a forza d' esser adoperato vezzeggiativamente invece di 'figlio', ha
-scaldato e illuminato dal sole. d' annunzio, i-851: acquaiole gioconde da 'l
i nostri passi mortali. = nome d' agente da vezzeggiare. vézzo (végo
trattare più vezzatamente i lor fanciulli fingono d' esser balbe. 3. ant
, che fuori di corte, come che d' altro non sien degni, averebber'il
adulazioni e vezzeggiamenti; ma poiché, d' altra parte, uno non può vezzeggiarsi
vita, sarebbe necessaria. = nome d' azione da vezzeggiare. vezzeggiarne (part
vezzeggiale / le picciole tue mani a lei d' avante / sporgi, e vuoi che
o di can morto f o di nidio d' avvoltoio, / sol col puzzo ingrassa
cortegianesco, né per cattivarselo affettar i trasporti d' una passione patriotica. g. ferrari
.. i potenti come il conte d' egmont, al quale conveniva accordare una ambasciata
soderini, ii-27: ed abbisi a mente d' usare ogni diligenza possibile, perché sono
, stecchiti, soddisfatti, senza peritarsi d' un punto, andiamo sotto i portici a
/ per bontà d' adoardo, ch'è or vivo, /
vorrei credere, che fossero anzi vezzi d' una gioventù mal'usa nella libertà di tutte
singolare della nostra lingua, e non d' altre) che in queste sole lettere suol
e lo stampatore onestissimo, a pericolo d' aver briga con uomini potenti. bar
nettezza e purità di lingua, abbondano d' infiniti vezzi, e si hanno l'eleganze
xiii-86: aveva fatto là una gran retata d' idiotismi e di vezzi di lingua mercantina
. tasso, 2-20: s'egli era d' alma e se costei di visto /
prende, e sono i vezzi esca d' amore. loredano, 2-i-165: né i
nocrate. salvini, 13-354: madre d' amori, grazia, in letto lieta,
, 265: avemo parlato col cardenale d' avignone... il quale è come
provvedesse. fagiuoli, ii-148: saran d' esser distinte i segni certi, / che
/ e'delicati cibi e'be'vestiri / d' oro e d'argento, d'infiniti
e'be'vestiri / d'oro e d' argento, d'infiniti prezzi? aretino,
/ d'oro e d'argento, d' infiniti prezzi? aretino, 20-45: stando
vezzi di una delle pili felici case d' italia. g. gozzi, i-19-146:
1 vezzo, cioè 6 perle più refi d' ogni colore. buonaparte, 1-4-13:
ducati. siri, x-599: vestita ella d' una roba di broccato celeste..
, i pendenti, e le maniglie d' oro, le gonnelle dello scarlatto; e
aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d' oro a filigrana. fogazzaro, 13-211
: io vo pur dietro a sbirciare d' intorno, / per vederti una volta,
, 2-674: voi sapete che cotesti titoli d' illustrissimo non ci vanno a vezzo,
, 13-74: per le nove radici d' esto legno / vi giuro che già mai
fede / al mio segnor, che fu d' onor sì degno. boccaccio, dee
canta, sollazza e vagheggia, / d' amor chieggendo i doni / a chi lieto
dolce nome di madre udirai, / né d' intorno ti vedrai vezzosamente / scherzar i
ii-307: pinse come sui cieli rifioria / d' amaranto immortale un vago serto / per
che in crisalide nel 'poema paradisiaco'di d' annunzio, troppo spesso ironizzavano il loro
: / per quegli occhi vezzosi ardo d' amore. parini, 219: mista al
di amorosi pensieri, ed essendo fuori d' ogni aspettazione di potere in tal luogo
notte, al canto della via. d' annunzio, i-92: il sole da'cieli
assedio. -via armentaria-, pista d' alta montagna percorsa da greggi e mandrie
, i-833: i due eserciti, composti d' una ventina di cazza- bubboli, partirono
verso l'altro per vie designate. d' annunzio, iv-2-18: restò pensieroso per tutta
temporeggiare, e non venire a fatto d' armi co 'l re, e per la
-corso di un fiume. d' annunzio, i-475: come il fiume in
via reca virgulti, / pur recava d' amor nuove parole. 5.
via del sole e il suo coreo è d' andare ciascuno dì da oriente in occidente
modo di viaggiare e quello per via d' aria. gobetti, 1-i-156: il
. piccolomini, 10-193: cadiamo noi d' animo nella via della virtù e verso la
essendomi avvenuto una tal cosa / fuor d' ogni stima, e fuor d'ogni credenza
/ fuor d'ogni stima, e fuor d' ogni credenza. bernari, 3-21:
: io, che ho l'anima d' acciaio, con una forte crollata di testa
mezzo. -condizione psicologica, stato d' animo. guido delle colonne 0 anonimo
so via / ch'io possa tener d' abento. guicciardini, 2-1-152: il fare
, l'asino, il pazzo / d' arricchire oggidì trovan la via. g.
bernari, 3-413: tentavano ancora una via d' intesa su qualche losco affare di guerra
, 2-30: andowi poi lo vas d' elezione, / per recarne conforto a
. rinaldeschi, 1-26: la via d' avere questa beatitudine ed essere beati sì è
avere questa beatitudine ed essere beati sì è d' essere immacolati. scambrilla, lxxxviii-ii-468:
: questa certo non è la vera via d' amliar il regno, anzi più tosto
scampo1, n. 1. -via d' uscita: v. uscita, n.
, esercitava le proprie forze, prima d' intraprendere dirittamente la via del rinnovamento.
zodiaco. marchetti, 5-281: ma d' uopo è che in materie di tal sorta
negoziata. 25. idraul. via d' acqua: idrovia. 26. marin
catena quando viene in forza. -via d' acqua: falla in uno scafo.
marina (saverien), 464: 'via d' acqua': è un'apertura nella bordatura
. cicognani, 13-159: enormi vasi d' azalee in verde rigoglio e di cardenie
anni ritornò a taranto, e per via d' una buona somma di danari, ancora
spogliato. bonghi, 1-76: la sintassi d' una lingua, fuori de'primi rudimenti
sapeva diffidare né di se stesso né d' alcuno. -dare, fare,
certe novelle intese / che s'è d' egitto il re già posto in via /
moribondo spirasse per via; ma, d' altra parte, lì in quell'antro,
anima fatta la virtute attiva / qual d' una pianta, in tanto differente, /
le reine spaziando per le contrade e giardini d' ispruc, egli di brigata con gli
come per via di diporto, coll'aiuto d' uno carissimo amico mio dall'idioma persiano
via col viso altero, / figliuoli d' èva, e non chinate il volto /
buon conto qualcheduno ci doveva essere. d' annunzio, iv-2-32: toto pareva felice:
ché, quanto al rimanente, protestavano d' esser cristiani. 4. prep
patto! / la tua faccia è faccia d' uomo, / l'opre tue di
potente e sostenuto, degnissimo di quel fusto d' uomini re, chi sa! se
della viabilità hanno negli discussione. stati d' europa usurpato all'agricoltura tanta superficie di ter
] era fissato per sempre nei trattati d' ingegneria, là dove quei quindici -andare
idea, pur facendomi rabbia, mi piacque d' un'altra vita i missionanti; / ed
mesi, fu dal zio l'ultima stazione d' una spaventosa via crucis. pertarito scacciato
via il contadino in un determinato tempo d' ogni anno. per la particolare
brasiliana o genericamente suvarchi, v-51: d' uno infermo, il quale, come dice
viaggiarono / più tempo assai di me. d' annunzio, 8-177: viaggiavano verso un'
viaggiando la stanza con i passi / d' un viandante, riguardava muto.
al pensiero di relegarmi in una stanza d' ufficio senza più lui. -rappresentante
s'appara pur vizi. = nome d' agente da viaggiare. viaggiatòrio,
/ volti a sinistra; ed al trar d' un balestro / trovammo l'altro assai
ci attira, come se fosse la meta d' un lungo viaggio. jahier, ni
un viaggio / le impronte sulla sabbia d' un deserto. -con riferimento ah'
prima quello a intendere l'ira d' achille, nel testo greco, attraverso
1 puerili, infiniti i ridicoli spropositi d' eustace in quasi ogni pagina del suo
. caterina da siena, iii-190: d' una cosa vi prego per l'amore di
, n. 2. -viaggio d' istruzione, organizzato con finalità didattiche ed
; e non pare che questi viaggi d' istruzione gli abbiano giovato. -con meton
vide, / « se vuoi campar d' esto loco selvaggio ». felice da massa
, xliii-288: non sete voi figliuol d' idio eletto, / di cui i santi
-migrazione annuale di animali. d' annunzio, iii-1-328: guarda, guardà quante
petrarca, xlvii-180: saetta che di man d' arcier discende, / fa suo viaggio
: il viaggio naturale del reno non è d' entrar nel po in quel sito dove
arici, ii-186: fremono ruscelli / d' ambo i lati, no- drendo in
morte è uno diritto e corto viaggio d' andare in suo paese. d'annunzio,
viaggio d'andare in suo paese. d' annunzio, v-i-178: la prima volta
vuol far buon viaggio'era un proverbio d' un paese dai molti fiumi e canali,
magalotti, 23-68: mi rallegro del viaggétto d' inghilterra presto e felicemente terminato. metastasio
finestra vedeva il largo viale alpestre fiancheggiato d' ulivi. palazzeschi, 1-313: il
da aiuole o banchine spartitraffico. d' alberti [s. v.]:
viale, per andarsene alla sua stazione. d' annunzio, i-69: soli eravamo lungo
mare, e una giuliva / torma d' augelli ne la trionfale / maestà de
lettere e documenti di artefici e di cose d' arte, ii-412: dipinsi l'androne
... conduce alla detta fortezza d' assam. 5. agg.
nell'anno passato, non mi occupai d' altro che di deplorare l'abolizione nelle tabelle
somma in numero di ciascheduna generazione dissero d' empiere scuri, ratre, falci, alveoli
tanto danaro non è per lo viatico d' un viaggio così breve. pacichelli,
e cruna bottiglia di barolo stravecchio. d' annunzio, iii-1-648: giovanni / parte
, presto si seccheranno queste tue fila d' oro, e questi ricci, il volto
dio vi guardi e mantenga! » d' annunzio, iv-2-73: il viatico uscì dalla
di raccogliere in poche ore un viatico d' amore che ha da bastarmi forse per un
presente nel viatlcum di s. tommaso d' aquino) deriva dall'interpretazione cristiana della
repente il viator s'arretra, / se d' improvviso fra le spine un angue /
prema, ed ei premuto e punto / d' ira gonfio e di tosco gli s'
numerosa schiera di cortigiani e con ricche some d' arredi. leopardi, 7-45: te
voce dotta, lat viator -òris, nome d' agente da viare 'andare per via,
un luogo. giusti, 4-i-130: d' intorno a casa continovamente / ti fai ronzar
a casa continovamente / ti fai ronzar d' amanti un viavai. -trasferimento continuo
dunque vedere come, in uno stato d' esuberanza, si sono svolte le cose?