verso il tor- racchione di vetro e d' alluminio, di vedere una strada privata
una muraglia a edificar si diero / d' alti torrazzi ghirlandata, a schermo /
3-iii- 132: sono le mura ornate d' alcune torri che fiancheggiano il borgo e
alcune torri che fiancheggiano il borgo e d' ogni intorno munite di moderni ripari. f
castrovillarese torre. leopardi, 11-1: d' in su la vetta della torre antica,
vai finché non more il giorno. d' annunzio, i-238: scendea da la torre
, 1-47: e ancora la notte d' inverno, / e la torre del borgo
come un castello di carte. -torre d' avorio: v. avorio, n.
a modo di casa di travi e d' assi fatto... l'altezza sua
... è intorno intorno fornito d' una muraglia di pietra di montagna,
picciola ed oscena stanza rotonda, appiè d' una torricciuola, dove si vede una pietra
sale o del nitro o della morchia d' olio d'uliva torrefatta. g. vialardi
del nitro o della morchia d'olio d' uliva torrefatta. g. vialardi, 1-576
di fresco, versatevi sopra 8 tazze d' acqua bollente, lasciatelo filtrare. serao,
dei consumi. = nome d' agente da torrefare; voce registr. dal
principali componenti. = nome d' azione da torrefare-, cfr. anche fr
: ecco re, reine, uomini d' arma, cavalleggieri, torreggianti elefanti e fanti
piccol cerchio / torreggiar lucca a guisa d' un boschetto. murtola, 1-115-22:
murtola, 1-115-22: lucca a guisa d' un boschetto / torreggia vaga. assarino,
. g. graziani, 349: egli d' animo eccelso e di statura, /
già il nemico duce disporre le sue squadre d' infinito numero, e di non mai
schiere ecco s'innoltra, / tutto coperto d' adamante e d'oro, / sull'
innoltra, / tutto coperto d'adamante e d' oro, / sull'orlo della pugna
3-92: fatte le muraglie torreggiate a modo d' una città, pingerassi foresta, e
, e fiumi per dentro, e abbondanza d' acque, e varietà di fiere,
ant. torènte), sm. corso d' acqua, in partic. montano,
de'nemici e privo / al fin d' ogni compagno, io fuggitivo? tassoni,
/ versati e sparsi e lucidi torrenti / d' orme e brodi fetidi e fetenti,
e l'altro regno sgorgarono impetuosi torrenti d' armati. giuglaris, 302: deh che
passione. son due anni, signora. d' annunzio, iv-2- 581: io
modo rapido e impetuoso (un corso d' acqua). landino [plinio]
il topazio]. caro, 10-557: d' altra parte ove rapido e torrente /
non simulata,... soprabbondante d' un foco elettrico che si riversa a
trovano un'ombra, ovvero uno torrentello d' acquicella, come ne giova loro e fa
o terrentaccio, secondo la stagione. d' annunzio, vi-450: un pergolato pende sul
con un'evoluzione semantica che da 'corso d' acqua che si dissecca'passa a '
che si dissecca'passa a 'corso d' acqua'e successivamente a 'corso d'acqua impetuoso'
'corso d'acqua'e successivamente a 'corso d' acqua impetuoso'. torrentismo, sm.
: quattro itinerari di torrentismo in val d' ossola. panorama [26tv-1987], 171
di brahms il programma annunciava la 'morte d' isotta', il 'don giovanni'di strauss e
verbo del comiziante redimito di gloria / e d' alti incarchi mi regalò la sorte.
gorgogli di polla acqua che sapeva anche d' arno e di senna e faceva gorghi di
dell'arrembaggio, questo popolaccio torren- toso d' italia risponderà levandosi tutto. = deriv
-caratterizzato da un'abbondante e violenta precipitazione d' acqua (un temporale). bacchelli
e tutta interiore, forzava la possibilità d' intendere e di vedere la realtà
di un commerciante pisano, 197: benucio d' ardu- vino da sanminiato di fuor di
: beneto se reposà in lu solar d' una torreta de lo monester. sanudo,
fumo, che span- desi nelparia. d' annunzio, i-105: batte su'tetti bruni
dall'onda il periscopio e la torretta d' un sommergibile? r. de benedetti
9. ant. tipo di gioco d' azzardo. cantini, 1-20-387: fanno
: benedetto si ripose in un solaio d' una torricèlla del monistero e servando stette di
erbe le figure gigantesche nel canto sono d' un pittor mantovano: ma dirimpetto alla
palazzo, e di là sulla cima d' una torricella, che chiamano la specula.
. piccola struttura turrita sopraelevabile alla torre d' assedio in cui trovavano posto i soldati che
debba esser qui, però vedete voi d' intenderìo e datemene avviso.
uno castello molto bello e molto bene murato d' intorno di pietre preziose tutte chiare come
vi si entra per una sola porta d' un torricèllo, ch'è nel principio della
e polveroso, in quel torrido pomeriggio d' agosto era quasi deserto. borgese,
per estens. impetuoso (un corso d' acqua). malatesta malatesti,
forestiere aveva stretto bisogno di parlare alla superiora d' annunzio, v-1-626: c'è un
e gran torrigiano, fino alla stoltezza. d' annunzio, iii- 1-537: si vede
, innalzarsi quattro bertesche ai lecci e d' allori. piovene, 14-82: il pelmo
il giovane, 9-238: quei torrioni d' uomini soprapposti / poi tombolare e rotear
la città, ma il castello stesso è d' una palanca o palaficata de'travi inviminati
soma torrisina, ragionando il taccolino intorno d' uno aspro, e gli 6 aspri
torrità, cioè a dire, incendio d' amore. = voce dotta, deriv
. fue il campo rosso e una aquila d' oro sopra uno torsello bianco. statuto
statuto della gabella di siena, 6: d' ongne torsello di panni d'oltre monti
6: d'ongne torsello di panni d' oltre monti, vii soldi kabella. muratori
per portare pesi; cercine. d' annunzio, iv-2-1107: la massa della sua
vasetti microscopici di marmellate, una treccia d' aglio e una di piccoli salami.
base di miele, zucchero e albume d' uovo (e talora anche cioccolato);
azienda averna (amaro) sono contenitori d' occupazione piuttosto modesti. = voce dotta
, 607: la pila è in forma d' una ancudinetta,... l'altra
effetto di firenze. inventario di alfonso ii d' este, 3363: cassetta con pille
cassetta con pille e torseli vecchi. d' annunzio, v-2-222: voglio celebrare questa
propaga parallelamente al contorno circolare della guida d' onda. 3. medie. strabismo
-per simil. mulinello, vortice d' acqua. ann. romei, 3-492
fa ancora un picciol remolino o torzione d' acqua nel navigarsi il fiume a seconda,
torsioni, che sfiancheggiature, che scivolamenti d' ala! bacchetti, i-i- 138:
torsione di un'ansa intestinale come causa d' ostruzione. l. benso [« la
di stomaco... togli polvere d' origamo e dàlia a bere col vino tiepido
(anche tortìo -dnis), nome d' azione da torquere (v. torcere)
non è boccon se non d' un cardinale. nannini [petrarca],
una festa / m'hai scorto ai piedi d' un fanal, seduto; / a
torso / qui de le donne fuor d' ogni misura. dolce, l-1-195: si
/ largo e scoteva il gran capo. d' annunzio, v-1-171: ho gli occhi
testa della volta; perciocché contro affi siti d' essa volta e per forza di lumi
volta e per forza di lumi e d' ombre, il torso che scorcia in dentro
rinvenuto nel 1513, di lavoro finissimo. d' annunzio, vii-98: presso le acque
quali spezzate al mezzo cadevano penzoloni e d' altre non rimaneva che un torso.
lui ridente, là, con un cappello d' ortolano sul provolone, là, là
tommaseo [s. v.]: d' un uomo buono a nulla: è un
da siena, 94: in tale che d' amor vi passi 'l core, /
certo l'ave- rai, / né d' altra cosa non temere un torso.
che 'n ispangna! -valere meno d' un torso: non valere nulla, essere
: pognan, che 'n fine valse men d' un torso. 11. prov
di cavolo nero, / e scorze d' agli e raspi d'uva passa. calzabigi
, / e scorze d'agli e raspi d' uva passa. calzabigi, 181: fu
sassi, mattoni, torsoli, bucce d' ogni sorte, la munizione solita in somma
forse percosse la rotella co uno tersone d' aste ch'egli avea in mano.
ma spessi, di fattura grossolana e d' un azzurro torbido, richiamano meglio quelli di
quella pianta che fa un fiore a modo d' una nappa rossa e che ha aspetto
boccaccio, i-537: biancofiore, vestita d' un verde velluto adorno di risplendente oro
14-173: è una gatta nera tutta, d' un bel nero di velluto, anche
nel giardino del chiostro cresce un albero d' un verde di velluto come in un vecchio
vicino la voce di velluto... d' innocenzo cappa, che mi vuol troppo
. 2. bot. velluto d' acqua-, borraccina. p f.
. vestiti di capelvenere, di velluto d' acqua e di aliga, e cinti di
. betteioni, iii-386: quella tresca d' amore in veste da camera, e
le extremità et appresso le velme. d' annunzio, vi-205: la velma,
/ vedea che le donne la covrian d' un velo. idem, purg.,
, 30-31: sovra candido vel cinta d' uliva / donna m'apparve, sotto verde
da oleandri, sedeva una giovinetta vestita d' un abito di velo celeste, con un
il velo e le ciocche de'fiori d' arancio. -banda di tela che
si distende... un velo d' olio di noce insensibilmente sottile su la
, o nicea, mira ch'avvolto / d' intorno è 'l suol d'un bianco
ch'avvolto / d'intorno è 'l suol d' un bianco e freddo velo.
, spicchi, bucce e veli / d' una cipolla trovereste il tutto.
superficie, strato superficiale di uno specchio d' acqua. buonarroti il giovane, i-69
. cassola, 2-161: dal velo d' acqua emergeva appena un pino che il taglio
guarini, 138: non è furto d' amor tanto sicuro / né di tanta finezza
quel che s'asconde / sotto il vel d' onestate. giannone, 1-iii-235: manfredi
: ma tu [dio], foco d' amor, lume del cielo / questa
il sacro velo / del tempio e d' ogni intorno / s'imbrunì il chiaro giorno
nella pallacanestro e nella pallanuoto, azione d' attacco di un giocatore senza palla che consiste
il germinato cielo, / e la stella d' amor ci sta remota / per lo
che le si fa velo. cecco d' ascoli, 125: potresti dubitar del primo
cielo non s'awera. -essere d' impedimento alla comprensione o alla conoscenza.
, perché fa velo al giudizio. d' annunzio, iii-1-1165: tu t'inganni;
dante, purg., 16-4: buio d' inferno e di notte privata / d'ogne
buio d'inferno e di notte privata / d' ogne pianeto, sotto pover cielo,
iii-131: or toma su e poni / d' arbore e di temoni / vele grandi
/ pernici seguirai con lungo corso. d' annunzio, iii-2-247: -quali doni gli manda
marinetti, 2-i-452: in poche regioni d' italia l'immediato dopoguerra richiedeva energie pronte
riparo. galileo, 4-2-45: la tavoletta d' ebano e la palla, poste che
. leonardo, 2-55: a similitudine d' un ritrosito vento, che scorra in
sfuggente (lo sguardo). cecco d' ascoli, 915: occhi eminenti e di
è velocissimo in permutarsi, e salta tosto d' una cosa in un'altra. goldoni
, / che il tempo velocissimo cammina. d' annunzio, i-119: fuggonci tore veloci
(una nave). salvini [d' alberti]: il respinghiate dalle navi velocicamminanti
panlessico, 1802: 'velocifero': specie d' uccelli del genere 'gan- ga \
. castelvetro, 8-2-186: si crede d' achille che corresse tanto velocemente quanto non
il clero che gli faceva codazzo. d' annunzio, iii-1-612: -assai / velocemente
: 'velocipede': nel ciclismo: bicicletta d' un tempo con la ruota anteriore molto grande
hanno rifatto [gli organizzatori del giro d' italia] tale e quale, a scopo
, né di maggior impedimento alle velocità d' arno, che l'averlo ne'tempi andati
, che è immediato a quello, d' essere congiunta con ciascuna parte di quello divinissimo
quali le sezioni tutte scaricano egual copia d' acqua in un dato tempo, le velocità
, nel silenzio e nel buio. d' annunzio, iv-1-461: gli stormi s'inseguivano
di questa anna si allontana da me, d' ora in ora, con velocità planetaria
senza velocità di polso, senza accendimento d' orme, senza sete, et senza
pista. 21. tecn. contatore d' acqua a velocità: contatore costituito da
piccola turbina a pale azionata dal flusso d' acqua che attraversa il contatore e collegata
: possibili modalità velocità d' invio di merci da effettuare attraverso il sistema
sistema ferroviario e caratterizzate da differenti tempi d' inoltro e d'arrivo e dalle diverse
caratterizzate da differenti tempi d'inoltro e d' arrivo e dalle diverse tariffe applicate.
sempre in quarta velocità, ma sicuri d' occhio e di polso nel radere le curve
della velocità di acque correnti. d' alberti [s. v.]:
quella del fondo. = nome d' azione da velocitare. velocizzare,
silenzio contemplativo e riposo. = nome d' agente da velocizzare. velocizzazióne, sf
e di pienezza totale. = nome d' azione da velocizzare. velocròss,
stimano teste buone, vi dicono con aria d' importanza che i libri non servono a
, ma, signori velsci, sapete d' essere governati da null'altro che libri?
: colui che atleta o cacciatore o d' altro / esercizio simil vago, trabocca /
rapido / redir dei veltri ansanti. d' annunzio, 8-51: lunghi cervi biondi fug-
. piovene, 208: gioivo d' avere i nervi, le vene.
, / a cavar lui e noi d' ogni pena. -con meton.
. caro, 4-2: la regina d' amoroso strale / già punta il core,
, e ne le vene accesa / d' occulto foco, intanto arde e si sface
sotterraneo, di acqua sorgiva; falda d' acqua, sorgente (anche nella lo-
, ecc. per indicare la portata d' acqua). rinaldo d'aquino,
la portata d'acqua). rinaldo d' aquino, 118: un oseletto che canta
aquino, 118: un oseletto che canta d' amore / sento la notte far sì
verdi e freschi che vi fusser vene d' acqua viva correnti sottoterra. metastasio,
: precipitano da altezze vertiginose innumerevoli vene d' acqua. dessi, 3-15: quando
larghissima. -tubo, conduttura d' acqua. a. cattaneo, iii-8
largo rivo insorge, / quando lieta stagion d' intorno scorge / l'alma, c'
isole] sono state trovate vene abbondantissime d' oro, cominciorno molti di loro come in
di voragini e di caverne, con vene d' altri minerali, e di zolfo,
di zolfo, che in molte parti ardono d' ogni tempo. targioni pozzetti, 12-3-151
quello dove affiorano vene di piombo, d' argento e calamina. -figur. tradizione
all'antico, e ne furono ritrovate altre d' altri colori belli, e rari,
di varie vene mirabilmente dalla natura. d' annunzio, iv-2-1228: tal bellezza m'appariva
-sottile striscia di colore. d' annunzio, 8-58: alcuni [fiori]
oro e scintille,... fulvi d' una insinuata vena di rame.
secca, c'avrebbe bisogno de l'ozio d' un anno e d'una lieta peregrinazione
de l'ozio d'un anno e d' una lieta peregrinazione per riempirsi. alfieri,
: recar si fece una caldaia piena / d' acqua, e d'un linteo si
caldaia piena / d'acqua, e d' un linteo si fu precento / e ginocchion
come la filantropia mi metta in vena d' indulgenza. 10. bot.
allora cresce la pianta quasi per alcune tunice d' erba e di legno. manzini,
vino] di lesbo ha una tal vena d' amabile, che il rende tanto altrui
vene-, v. sanvano le vene d' oro. gue, n. 31
o la veste co'suoi colori. d' annunzio, xciii-299: ho scritto di vena
sciolta, fluente, armoniosa; ricco d' ispirazione (un'opera, uno stile)
, rotto e non di vena, né d' un solo. algarotti, 1-iii-17:
acceso / si diletta il mio cor, d' arder contento, / soccorri al gran
andò che una venella minore del giro d' un quattrino. -venétta.
'n mille parti faccia e ramicelli / d' acqua di solfo e cotai gorgoncelli /
piene di metallo, non si vergognano d' entrare e metter mano in quelle che non
in quelle che non son loro, ma d' altrui. cassola, 4-214: scoprì
cavallo] tosto / in calda stalla d' osto. / di troppo gran prebende /
pascoli, 725: tu devi, d' un mucchio alto di semi, / far
mucchi, e sceverare i grani / d' orzo, i chicchi di miglio, le
e il venàbolo convengono al suo stato d' allora. carducci, iii-3-393: in un
iudicio, credo fossero più persone vivevano d' erbe e radiche che di pane legitimo;
[le vacche] a mangiare venacci d' uva, e massimamente di quei granelli
, laghi e luoghi pieni di venagione d' ogni sorte. lud. guicciardini,
3-291: carne, pesce, venagioni d' ogni sorte vi sono eccellenti e in
146: l'essercizio de'sacramenti era pieno d' irreverenza, infetto di mille errori.
. batacchi, i-140: il polmone d' un sordido usuraro / v'intruse,
sordido usuraro / v'intruse, e d' un ruffiano e d'un sensale / le
intruse, e d'un ruffiano e d' un sensale / le labbra, ed il
/ le labbra, ed il ventrieoi d' un fomaro, / e le orecchie d'
d'un fomaro, / e le orecchie d' un giudice venale. foscolo, ix-
coureil implora per elemosina la mercede anticipata d' un poema venale. = voce
dubbio gli poteva soprastare un gran rischio d' essere o con attuale prigionia ridotto in gravi
e venalità consegnato in mano del duca d' alba. foscolo, xvi- 440:
ciarlatani moderni che vendono le amabili muse d' italia. marinetti, 2-i-201: fu
spesseggiasse con tali osservazioni ci riuscì mai d' osservar in essa un minimo venamento di
in certi marmi. = nome d' azione da venare1. venanzite, sf
rilegature dei libri venavano di lievi fremiti d' oro. betocchi, 5-62: riprendi /
imparato a venare piacevolmente di voci e d' accenti toscani la sua pronuncia veneta.
de pietre, fato per le man d' amore: /... / granata
greco venato, che reggono un'architrave. d' annunzio, iv-2- 1091: era parata
1091: era parata con quelle tappezzerie d' olanda in velluto di lino, ove
palmi da quelle sue speciali gambe venate d' azzurro. -che presenta una o
una foglia, un fiore). d' annunzio, 8-55: dì e notte,
di quercia, dalle foglie purpuree venate d' oro, sporgevano da anfore di porcellana di
volponi, 2-216: gli interessavano risposte d' impeto, anche se venate di psicologismo,
epiteto della dea diana). cecco d' ascoli, 2381: molte nature trovo nel
dotta, lat. venator -òris, nome d' agente da venàri (v.
del luogo in cui andranno nel giorno d' apertura della caccia, per trovarsi primi e
alcune [pietre] hanno delle venature d' argento e altre degli spruzzoli d'oro.
venature d'argento e altre degli spruzzoli d' oro. targioni tozzetti, 12-3-
carne, voluttuose come le più voluttuose forme d' un corpo di donna, con qualche
meraviglie: lastre di zinco e d' argento con venature azzurre morbidissime e carnali
c'era il mare, con placide venature d' argento. 6. crepa del
connotazione ulteriore di un'espressione, sfumatura d' intonazione, di significato; aspetto, caratteristica
lorenzo vecchio m'avean lasciato qualche venatura d' amaro, come certe odi di orazio
socialistiche di uno dei più noti uomini d' affari d'italia, guaiino. savinio
di uno dei più noti uomini d'affari d' italia, guaiino. savinio, 12-333
tortura mitridate. = nome d' azione da venare1. venàzio, sm
di una foglia. = nome d' azione da venare1. venazióne2,
; inoltre di venazione, pesci e d' uccelli, quali pigliano con archi e con
modestia, che non toccava se non d' una vivanda, attaccandosi a venazioni e cose
dotta, lat. venatìo -ònis, nome d' azione da venàri (v.
. rovani, 4-i-99: s'arresta d' improvviso, getta carte, cede la
[venti] che servono per ritornare d' india, chiamano vendavali, che sono dal
vendaval, che è dal fr. vent d' aval 'vento di valle'.
balbo, i-112: i longobardi furono antichissimamente d' una gente scandinava detta vinnuli o vendeli
, salde fisse nere. / uva d' alberi, e pare uva di vigna.
e tennegli favella insino a vendemmia. libro d' amministrazione delle terre dei marchesi di civitella
e le convalli / popolate di case e d' oliveti / mille di fiori al ciel
d' annunzio, ih-i-888: mila di codra,
e a'suoi compagni xx mila fiorini d' oro. -imitazione, plagio di opere
per man delle muse al suon della lira d' apollo, spremute e convertite in suavissimo
vendemmia. ibidem, 339: un canestro d' uva non fa vendemmia.
canzone vendemmiale che par sì gioconda. d' annunzio, i-376: l'ebro clamor
foglie di vite, tralci, grappoli d' uva) che si richiamano alla vendemmia
. govoni, 766: un re d' oro dormì più di mill'anni / nel
ha nelle mascella, / e sai che d' ogni sorte e'ne vendemmia.
vendemmia. ibidem, 176: l'avvocato d' ogni stagione miete e d'ogni tempo
l'avvocato d'ogni stagione miete e d' ogni tempo vendemmia. = dal lai
figur. goduto nel rapporto amoroso. d' annunzio, v-3-751: tristezza del rivestirsi,
cantare al domator de'liti eoi. d' annunzio, iv-2-286: viene talvolta dai campi
settembre del 1801, portava, in vece d' uno, 'la sera', due poemetti
da una trattrice, che raccoglie i grappoli d' uva aspirandoli attraverso un tubo flessibile oppure
gli uni restano vittoriosi degli altri. d' annunzio, iii-2-1166: l'armatore e i
ai padroni degli uliveti la loro giornata d' esistenza. 4. per estens
, derisi, venduti, e non piangere d' ira? devastatori de'popoli, si
o farsi o lasciarsi pagare in germania. d' annunzio, 8-96: per servire alla
, che vender l'arte / a cui d' ignobil fama aure dispensa.
, 4-162: perverso e furbo [d' annunzio]... seppe far valere
e vendere i propri vizii estetici per opere d' arte. 7. ant.
donna, le finte offerte di un padrone d' industria, lo trovano pronto a vendersi
n. 17. [non mancavano] d' insegnare, che qualunque convenzione giurata a'
, 2-224: in provincia sembra un mestiere d' oro quello di vender chiacchiere.
manco allamia padrona. documenti su margherita luisa d' orleans, 175: mi dissero a
si fida in la fede e constanza d' omini cupidi, servili e venderecci. d
era luogo a preghiere di parenti o d' amici; né la giustizia era vendereccia.
caporali, 2-82: ho più caro d' accocarla a lui, che tu vedi di
forse il più dolce e sensibile del piacere d' una vendetta. leopardi, i-103:
così grato, che spesso si desidera d' essere ingiuriato per potersi vendicare. piave
significato attenuato: contraccambio di una pena d' amore. petrarca, 256-1: far
, lxxxviii-ii- 449: o giustizia d' iddio, fanne vendetta; / a chi
. giuliani, i-325: una striscia d' oro lampante si vede ancora, terra
si può trovare comunemente in commercio. d' annunzio, v-2-390: la mia pezzuola,
anima immortale si prostituì per qualche pezzo d' oro. = voce dotta,
detti deiferi vendicamenti. = nome d' azione da vendicare. vendicante (
intenzione del vendicante intenda principalmente nel male d' alcuno del quale si vendica, e qui
6-163: ahi giorni tuoi, giorni d' angoscie e d'ire, / giorni di
giorni tuoi, giorni d'angoscie e d' ire, / giorni di solitudini e
di vendicanza e di guaire, / giorni d' atrocità -dì detta vendicanza: nel
raffreddato e indurito, diventando un punto d' onore. 3. riscattare una
l'italia] di servitù e di tirannia d' altri. c. campana, 2-103
. solinas donghi, 2-92: tenevo d' occhio vendicativamente il signor carletto che scucchiaiava
. mansuetudine, se ci alleviamo più d' ogni fiera vendicativi? foscolo, vii-240:
parti gli animosi ed i forti. d' annunzio, iii-1-312: sembra che si svegli
di più ingenito questi scrittori, che d' istillare negli animi sentimenti vendicativi. foscolo,
: mi piace la immagine di colombo ritornante d' america seguito da feroci morbi vendicatori dell'
(eccles.) vindicator -òris, nome d' agente da vindicàre (v. vendicare
, iii-10-391: così il petrarca dal proposito d' ignorare la commedia è passato all'intenzione
= dal lat vindicatio -ònis, nome d' azione da vindicàre (v. vendicare
altri labirinti. varano, 1-292: o d' artemene la bramata morte / non è
impresa? e se tu mori / pria d' ese- guirla, non discendi a stige
nella morte degli altri da tomo tutte d' uno animo cospirarono. floro volgar.,
1-19: s'io non son degno d' averti per mogliere, né vendica ancor sei
di lombardia, è più forte in me d' ogni affetto umano. =
aveva intinto da pesaro certo dei pianelli d' ótranto, un vendilegge, come tanti ne
le presure de'vivi fece la frode d' uno feroce re. = nome d'
d'uno feroce re. = nome d' azione da vendere. vendiparòle, agg
di lombardia è più forte in me d' ogni altro affetto umano. =
stipulato dal migliore offerente). d' annunzio, iv-1-19: si ricordava di avere
favore degli studenti poveri avveniva nella retrobottega d' una libreria del centro.
ricavato è devoluto in beneficenza. d' annunzio, 8-37: a una vendita di
di tera posti ne la villa d' aliana, ke ne fue venditore provin- -contratto
cui il prezzo di un imnobile città d' asia, il padre di lui in publica
a minuto, e la madre fu venditrice d' erbe nella ma nel suo complesso.
io mi sarei valuto della legge. d' annunzio, iv-1-361: il venditore, un
et a le sue redi in perpetuo d' una pega di terra arata.
una vendita: affigliai parecchi toscani ed altri d' altre provincie. carducci, iii-20-106:
provvedimento. ch'ella avea e d' ogni suo bene a montecatino. caro,
= dal lat. vendttor -òris, nome d' agente da vendlre (v.
voce dotta, lat venditìo -ònis, nome d' azione da vendlre (v.
ricchi e mendici e vietano a'sacerdoti d' acquistare tesoro per privilegi venduti e mendaci
venduta lode, / non premio sordido d' util perfidia: / vinca io con semplice
monti, ii-114: marescalchi sarebbe stato più d' ogni altro accettato, ma le-brune ha
, impudicizia o lussuria, o servitù d' idoli; li venefici, l'incanta-
possanza versare, non sono più sollecite d' altro, che d'apparare tutti quei venefici
non sono più sollecite d'altro, che d' apparare tutti quei venefici et acque mortifere
. tommaseo, 3-i-374: certi odii d' adesso mettono... suono tristamente
il gas silvestre del loro mosto. d' annunzio, 3-372: bufali eccitati con ortiche
-che trasmette il contagio, che è agente d' infezione (una piaga, una sostanza
vecchio, e ricevuto allora nella scienza comune d' europa, delle polveri venefiche e malefiche
venefica che vi si andava respirando. d' annunzio, iv-1-1020: ella parve ricrearsi come
, venefiche, forse, della passione. d' annunio, iv-1-704: mi par d'
d'annunio, iv-1-704: mi par d' avere in fondo a me non so quali
. -travagliare, tormentare. d' annunzio, ii-278: e la melancolìa /
, i-46: pieno è oramai il mondo d' incantatori, auguri, arioli, aruspici
molte cose a'suoi amici, che d' intorno gli erano, parlò dell'eternità dell'
volgar., i-255: acecato di tenebre d' invidia, venne in tanta malizia che
vari casi della fortuna, pieni tutti d' angoscia, e d'amaritudine venenati, sia
, pieni tutti d'angoscia, e d' amaritudine venenati, sia stato agitato.
venenato strale al fianco / si doleva d' amor miseramente. venenìfero, agg
agnocasto... piste a modo d' empiastro, le metterete sopra la morsura.
riferimento alla passione amorosa, alle pene d' amore). iacopone, 6-8:
lorenzo de'medici, ii-213: io ho d' amor dolcezza il mio cor pieno,
pieno, / come amor vuole, e d' un dolce veneno. d. bartoli
che non s'introduca nella compagnia speranza d' impunità, peste e veneno delle religioni.
gli altri diserti, non lavorati, aridi d' acqua e molesti di serpenti; la
bollire in acqua con doi o tre capi d' aglio e con mollica di fiane.
fantastica. giacomo da lentini o monaldo d' aquino, 455: guardando basilisco venenoso
spirituale (un sentimento, uno stato d' animo, un vizio). frottole
animo, un vizio). frottole d' incerta attribuzione, xlvii-276: oh venenoso male
più fiori o gentil frutti il fine / d' amor, ma acute e venenose spine
nel linguaggio eccles., come titolo d' onore attribuito a congregazioni e luoghi religiosi
, più volte, sanza ogne studio d' uomo e ministerio, sono state divinamente accese
luochi venerabili in pena dell'ultimo suplicio. d' annunzio, iv-2-1250: le oche del
che sia stato in assisi, uomo, d' altronde, venerabile. -composto da
viii-2-29: fugli conceduto [a orazio] d' essere dell'ordine equestre, il quale
aspetto venerabile, di gradi temperamento. d' annunzio, iv-1-682: il signore era vecchio
, se non talora dagli emoli. d' annunzio, v-1-487: quando io medito gli
venga ad essere che un mostruoso aggregato d' intarsiature diverse, ella tuttavia non mi
emilia nella sua piena schetto di tigli. d' annunzio, iv-2-122: l'arcivescovo era un
un testo letterario, di un oggetto d' antiquariato, ecc. carducci, iii-10-361
veneramenti di idoli. = nome d' azione da venerare1. venerando,
il vitello / presso a fumante aitar d' arabo incenso. 2. per
animose, ornato di parentando e venerando d' aspetto. tasso, 7-1-31: uom riscontrò
. tasso, 7-1-31: uom riscontrò d' aspetto venerando / di crespe rughe il volto
, x-4-138: un vecchio / trovai d' aspetto venerando; ed era / già vicino
arrigo] appresso non secondo l'usanza d' oggi, che ancor non era, ma
b. davanzati, ii-278: questa parte d' eloquenza, come ogn'al- tra,
quasi confermassero la presenza delle terribili divinità d' abisso che a delfo, insieme al
, costei che veneri, / ma d' oro l'agita brama insaziabile.
fazio, iii-3-41: quivi son donne d' ogni vaga foggia; / quivi sta
quali la veneratissima del sangue prezioso. d' annunzio, v-1-231: il superstite parla basso
la tradizione, è quella del sacrificio d' àbramo, il patriarca venerato anche dai
.., è uno di quei tratti d' umanità e di gentilezza che distinguono ramatile
immagin vezzosa, / vieni, o d' ulisse venerata sposa. -che è
s'ebbe... né l'indipendenza d' indole né la vita agiata e sicura
dotta, lat. venerator -òris, nome d' agente da veneràri (v.
diversa dalla religiosa, che figurar gente ebbra d' una insana letizia, scomposta, fanatica
uguali, né hanno maggior venerazione tossa d' un re di quelle d'uno semplice privato
venerazione tossa d'un re di quelle d' uno semplice privato. tarchetti, 6-ii-233
ammirazione, talvolta accompagnato da consapevolezza d' inferiorità, che si nutre per qualcuno (
allora in gran venerazione presso ogni classe d' uomini. leopardi, iii- 803:
colle idee; non si ricreano con calcoli d' opportunità, ma colla moralità politica,
caratterizzato da straordinaria maestosità e bellezza. d' annunzio, iv-2-136: ella si fece il
sentiva ora nell'animo un'immensa venerazione d' amore per tutte le cose, per gli
dotta, lat. veneratto -ònis, nome d' azione da veneràri (v.
ha due peccati originali / oltre quel d' èva: dentro non ha cuore, /
fuor non ha i fregi genitali / d' impotente libidine d'amore / arrabbia quindi;
i fregi genitali / d'impotente libidine d' amore / arrabbia quindi; e la venerea
dato al gran pittore rafaello san- cio d' ùrbino; de'solari a leonardo vinci fiorentino
(o gioviale, o venerea, o d' altro tale nome), dal regnante
veneree, intagliati da marcantonio raimondi. d' annunzio, iv-2-304: un naturai fàscino venereo
, bislacco, un po'pazzo. d' annunzio, iv-2-15: lo chiamavano cincinnato;
, v-195: alcuni il chiamano il laberinto d' amore, altri la valle incantata,
nudo e nudo in roma, / d' un velo candidissimo adorando, / rendea nel
intorno alle culte etaire, traf- ficatrici d' intertenimenti ai savii ai poeti agli uomini di
dei piani di un libro con gli angoli d' una tavola, nelle rette di un
nelle rette di un fiammifero, nel telaio d' una finestra, v'è più verità
accusa tutti quanti i settatori di novità d' essere propensi alla venere bestiale.
, qualche donnuccia strapazzata striscia nel filo d' ombra lungo il muro: la venere
membri, e quella venere che più d' ogni altro estimarono gli antichi saggi. patrizi
, 4-ii-627: pieni di ogni grazia, d' ogni giocondità e d'ogni venere,
ogni grazia, d'ogni giocondità e d' ogni venere, quali sono i dattigli,
sa quanti rettorici tulipani e di quante veneri d' annunziane. landolfi, 16-28: le
e schiatta biforme, ricordamento e memoria d' uso venereo da non nominare. landino
quando egli avviene che, nella natività d' alcuno, marte si trovi esser nella casa
suoi lumi e colori le venerevoli fattezze d' una religione e d'un culto quale il
le venerevoli fattezze d'una religione e d' un culto quale il secolo li desidera
r. capello venero, polipodio seme d' aneto, finocchio, e anisi; di
e sieno fatte bollire in una libbra d' acqua. marsilio ficino, 4-40:
veneti spiano il sopraggiunger dalle pianure lombarde d' una bella e terribile e tutta italiana milizia
cupola ed è cosparso superiormente di tuorlo d' uovo, mandorle e granella di zucchero
di veronese o di tintoretto non li toccò d' altra parte mai intimamente e il venezianismo
smarrisce gran parte della sua venezianità. d' annunzio, vii-189: quella venezianità che
turchi sultan amurat del 1546 a'27 d' agosto, figlio di sultan selim e di
sariano rilasciate. inventario di alfonso ii d' este, 457: cassa di paviera veneziana
alla viniziana. inventario di alfonso ii d' este, 391: scarane da donna alla
di mala grazia, quando si sforza d' andare così stirato in su la sella e
sogliam dire, alla veneziana, a comparazion d' un altro, che paia che non
il tutto ben battuto e lisciato. d' azeglio, 7-i-54: il genitore m'ha
, venezievoli in città pei tre mesi d' inverno, che tornati fra i loro merli
questo accento melodico di cui si parla come d' un mistero preistorico. = deriv
. vengement (nel 1160), nome d' azione da vengier (v.
vengiò con li orsi / vide 'l carro d' elia al dipartire, / quando i
di mia onta, o ventore / d' onne meo percussore. boccaccio, iii-7-79:
come atteòn potè sentire. = nome d' agente da vengiare-, cfr. fr.
volgar., 1-1-116: non cessiamo d' orare, e di piagnere verso dio
fugli concesso quella venia... d' accoglierlo solo in cella. 3
contare su uno stuolo alacre e infaticabile d' esecutrici. -che si è macchiato
, ii12- 118: pur non reo d' altro peccato che formale, forse veniale
madre al vegnente guardò con terror. d' annunzio, iv-2-73: nella casa dell'inferma
, iv-7: non altramente il tenero piè d' euridice trafisse il nascosto animale, che
italia, ci ha costretti a spicciarci d' arrivare per trovar luogo. -che
rivoluzione non è per noi il trionfo d' una educazione nuova che deve far diversa la
deve far diversa la vegnente generazione? d' annunzio, 1-393: le generazioni vegnenti non
arago, i mayer, per forme d' energia oggi sconosciute, come io diceva
battista, iv-271: le sante leggi d' un'amicizia tra noi invecchiata mi sollecitano
li prosperi venimenti. = nome d' azione da venire. ventino,
: venite all'ombra de'gran gigli d' oro, / care muse, devote a'
lettera ero in procinto di venire. d' annunzio, v-1-191: è l'ora della
altra parte del mondo si vegga pevere d' alcuna sorte, perché tutto viene da
i baccalà di terranuova, / il vin d' oporto, e l'olio di balena
marino, xii-233: di grazia non mancate d' usarvi subito diligenza e di scrivermi il
ben con una gamba a gruccia. d' annunzio, 8-78: mistress leechwood le veniva
nel ritornar all'in su vennero in meno d' una settimana. cesarotti, 1-xvii-112:
venni ad ilio dopo molti travagli. d' annunzio, v-1-306: è venuto guido
; spandete / la deità materna! d' annunzio, i-595: vennero a lei le
. la signora dice: « manchiamo d' uomini ». le pare poco? li
aveduto / che 'n voi non trovo cor d' umiltade. giacomo da lentini, 53
da gubbio, 1-228: giuseppe al servaggio d' ero- de venne in grazia, che
, o di qual altra parte? d' annunzio, v-1-219: viene da valona,
v-1-219: viene da valona, dal comando d' una squadriglia di torpediniere. moravia,
-fluire, scorrere (un corso d' acqua); essere portato in una
volgar., 11-29: buona posta d' orto, è alla quale lievemente è inchinato
collocazione spaziale, o anche logica, d' importanza, rispetto ad altri elementi congeneri.
nipote loro, figliuolo del duca scacciato e d' una loro sorella. giuliani, i-222
della guerra troiana, riempie il poema d' episodi, cioè di quelle cose che
f f ciuccio, 20: d' uno fermo penserò, / che lo piacer
, i-391: venne pensiero a subrio d' assalirlo quando cantava in su la scena,
, pure di guatarla, non che d' entrarvi, gli verrà schifo. crescenzi volgar
accresce la sperma, e fa venir voglia d' usar con la femmina. savonarola,
el dì crudele e pieno di sdegno e d' ira e di furore a porre
ha detto della poesia che è la coscienza d' un mondo da venire. carducci,
, al pensiero di relegarmi in una stanza d' ufficio senza più lui.
iv-220: io dico che di questa e d' altre colpe / vedrassi di là su
isola che dicono deserta, e proprietà d' un tale che ci va per la caccia
essere eglino figliuoli di gregorio e fratelli d' alberigo amendue conti di tuscolo, benedetto vii
a un banco in piazza un bottiglino d' acqua d'odore, che mi venne
un banco in piazza un bottiglino d'acqua d' odore, che mi venne venticinque soldi
osservò egli di più, che gl'infermi d' altri mali, se si lasciavano aprir
butta tra le gambe come chi viene d' aveme fatta una grossa. venire
, una selvaggia canzone che non diceva d' amore. -venire incontro: v
-indebolirsi gravemente, deperire a vista d' occhio. chiabrera, 3-218: io
il morir, che 'l viver senza. d' annunzio, iii-1-46: un languore subitaneo
o il sole l'offusca al passaggio d' una nube foriera di tempesta.
battista, ii-289: la prima maniera d' agnizione adiviene per segni. i segni
. cecchi, 8-62: da cinque milioni d' abitanti, di colpo la grecia se
del sogno venizeliano di rifare l'impero d' alessandro. venizelista, agg. (
un rio / tosco pel sangue e d' ogni febbre in core / accenderla la
agate venose, agate chiazzate a color d' oro. mattioli [dioscoriae], 107
, altri venosi, come il fladro d' alemagna venosissimo. r. longhi,
gl'im- pedia veder la faccia. d' annunzio, iii-i-584: una cervelliera senza
di prezziosissime penne di levante col manico d' argento dorato e tempestato di rubinetti, dia-
porrai il ventaglio alle labbra. addio. d' annunzio, iv-2-192: mariannina cortese faceva
in fondo non era più che una poesia d' albo e di ventaglio, fatta tutta
a semicerchio, ecc.; zampillo d' acqua che si allarga a semicerchio o
i muri di lembi del suo ventaglio d' acqua. -con riferimento alla coda
ombrato che mi sorrideva, uno strizzar d' occhi, e due labbra scarlatte che mi
-sventagliata semicircolare di mitragliatrice; il raggio d' azione che copre. d'annunzio,
raggio d'azione che copre. d' annunzio, v-1-1033: mitraglieri con la vostra
castri, iii-153: nella contea d' auxerre le viti sono piantate a spalliera
2-1-74: se pigliarà ancora la maggior altezza d' essa vela, quale se piglia nel
libero, opposto a quello della guaina d' inferitura. = deriv. da vento
spira, che si muove (una tromba d' aria). bacchetti, 19-218
cunicoli e dalle viscere ronchiose un fiato d' aria vivida e gelida. c. e
: senti 'mi presso quasi un muover d' ala / e ventarmi nel viso e din
direzione. leopardi, 676: mio giacere d' estate allo scuro a persiane chiuse colla
, 28-199: spergiurano tutti i pioli d' italia ch'io sono una girandola, un
quanto larghe. 6. corrente d' aria. milizia, vii-253: la
gigli, 3-76: avete visto le ventaroline d' orpello delle nozze? = deriv.
dello scirocco. -soffio o spostamento d' aria. sbarbaro, 6-18: una
, 6-18: una ventata, un luccichio d' ottoni / e mi sfreccia davanti il
sentii quel tonfo, la ventata come d' uno spegnitoio, che mi fece chiudere
, di un impulso, di uno stato d' anid'annunzio, v-3-629: il primo
il primo ardore e clangore del vento d' africa su'vostri bei volti latini non può
era chiaro per lui che il partito d' azione era il migliore dei partiti e che
migliori si sarebbero strette intorno al partito d' azione. -polit. ventata del nord
del vento, a una forte corrente d' aria (un luogo).
vincelo un gioi'tutto, / se d' amoroso bene aggio un sol mico, /
da vento, col suff. dei nomi d' azione. ventàvolo1 (ventàcolo, ventàgolo
uomo, lo qual ode mal volentieri villania d' altrui, non lascia mormorare, s'
ventèllo, sm. ant. tuorlo d' uovo. anonimo toscano, lxvi-1-23
moscada, garofani, cardamone, ventello d' ovo, e distempera con lo zaffarano.
non si ridestarono che nello scorso anno. d' annunzio, ii-43: rammaricavasi acerba /
ultimo ventennio folgora nella sua aureola serena d' ingenuità. c. carrà, 501
, 308: alloggiarono il ventesimo dì d' ottobre a befort, luogo non molto lontano
153: l'aspetto della signora, d' una bellezza sbattuta, sfiorita alquanto, e
a vienna del gran-signore, e la rovina d' ungheria, se non lo sbattere delle
tempesta di vento accompagnata da violenti rovesci d' acqua. nieri, 3-247: 'ventibùglia'
nieri, 3-247: 'ventibùglia': grande sconquassìo d' aria con forti sbuffi di vento accompagnato
forti sbuffi di vento accompagnato da gran rovescio d' acqua. viani, 19-653: mergano
: mergano; uccello marino che si ciba d' ossa di cristiani;...
termine di giustizia, ai massimi scrittori d' ogni tempo e paese, dopo circa
e paese, dopo circa un venticinquennio d' abbandono. r. bonghi, 82:
sotterraneo in muratura che imprigiona le correnti d' aria e ne permette la circolazione all'
, quando la terra fia ventigiata dal vento d' ostro? = denom. da vento
lontane le paglie. = nome d' azione da ventilare. ventilante (
controvento o facendoli investire da una corrente d' aria per separare i chicchi o i
del talco o dello zolfo a una corrente d' aria al fine di isolare le particelle
, infine, di tra un baglior d' oro / l'aquila uscì: le ignare
4. colpire con un soffio d' aria per lo più lieve e piacevolmente
, st., 1-123: sovra e d' intorno i piccioletti amori / scherzavon nudi
molte parti / aperto; e lo guemì d' otricoletti / e fistulette, acciocché vago
a un istituto che prevede la ricerca d' ufficio degli eredi di una persona da parte
all'improvviso / all'aura ventilar le chiome d' oro. pascoli, 5-175: ventilano
strozzi, 3-43: ad ogni ventillar d' erba e di fronde, / corsegli o
; esposto a costanti e temperate correnti d' aria; arieggiato. a. cocchi
da una circolazione costante (una massa d' aria). vico, 399:
sedi sulle alture dei monti, in luoghi d' aria ventilata e perciò sana.
, leggero (un danzatore). d' annunzio, \ -1-297: e la danzatrice
danza / ventilata e tenue come la paglia d' avena che svola senza / polvere brillando
, i-51: correrano le intense vie d' oriente / ventilate fanciulle e dai mercati
cui movimento crea e mantiene una corrente d' aria destinata ad aerare ambienti di piccole
maggiori disposto in modo tale da gonfiarsi d' aria, che poi restituisce.
periodica milanese, i-429: seguier all'uopo d' avvivare la combustione, preferisce il ventilatore
combustione. è formato da corso e caduta d' acqua tra casse e tubi comunicanti,
, e mine, dove si voglia sfogo d' aria, senza passaggio di altre sostanze
ventilatori o siano ca nali d' aria fresca sono di sì gran vantaggio in
fresca sono di sì gran vantaggio in tempo d' estate per rinfrescare le camere che fa
3. agric. macchina agricola a corrente d' aria, usata per la pulitura e
sistema meidinger-pisetzky... riscaldano a circolazione d' aria, senza occorrenza di riparazione e
voce dotta, lai ventilator -dris, nome d' agente da ventilare (v.
al soffio delle messi e la ventilazione d' erbe, a punta di forche, sui
spazio aperto favorita dalla presenza di masse d' aria in movimento o di venti costanti
de'venti di levante e di ponente. d' annunzio, 4-i-172: tra il mare
distendendo le braccia verso quei naturali confini d' acqua amara e d'acqua dolce.
quei naturali confini d'acqua amara e d' acqua dolce. soldati, 6-448: l'
per mezzo della respirazione quantificabile nel volume d' aria che, nell'intervallo di un
artificiale: respirazione artificiale. = nome d' azione da ventilare. ventilconvettóre, sm
bene... in confronto di quelli d' una ventina di anni fa. pavese,
di pasquale paoli; di bassa lega d' argento, valeva venti soldi e recava
antonio di guido, lxxxviii-i-14: lapin d' andrea, barbier che sta agli spini,
libri partita, nella quale tratta gli errori d' ulisse. m. giustinian, lii-1-187
iacopo da siena, la quale è d' etade di venzette anni. 2
, 2-2-406: il dì dunque vensette d' agosto dell'anno 1605 entrarono a possederla,
dimostrare la proposizione ventitré del sesto libro d' euclide come la dimostra egli stesso.
, a pescarenico, s'abbattè, prima d' arrivare a casa, in un amico
vènto, sm. movimento di masse d' aria con direzione prevalentemente orizzontale che si
soffia per lo più continuamente; corrente d' aria. giacomo da lentini, 51
: che cosa è vento. turnazione d' aria, mobilità dell'acqua, siccità
sassosi il monte, e in ognun d' essi / chiuso senz'alcun dubbio è vento
. gli occhietti grigi come due tari d' argento, sotto le sopracciglia aggrottate dal continuo
più percuote; / e ciò non fa d' onor poco argomento. boccaccio, 1-ii-224
qual piuma al vento, / muta d' accento / e di pensiero. bartolini,
padovana e gli studenti aperto un ruolo d' iscrizione per la crociata, in piazza dell'
di fortuna: tempesta, fortunale. d' annunzio, v-1-311: il timoniere sta alla
pura stirpe tirrena, un vero compagno d' ulisse, con un viso che par
folgore da san gimignano, xxxv-ii-413: d' agosto sì vi do trenta castella /
do trenta castella / in una valle d' alpe montanina, / che non vi
-vento di terra: flusso d' aria che spira dalla terra verso il
di alta quota, caratterizzato da scorrimento d' aria per filetti paralleli. -vento periodico
ma a intermittenza. -vento superiore o d' alta quota: che soffia oltre i milnano
1-607: l'ti ringrazio, amor, d' ogni tormento, che io soffersi e
le navi, prima che s'avveggano d' essere assalite. -con valore aggetti velocissimo
escano per la bocca o per disotto. d' annunzio, iv-2-420: le 3
or là, quasi a modo d' arbori. gioia, 1-ii-158: in mezzo
prossimi, come presumi di pigliare cura d' altrui, e non hai cura di te
, oh, mille volte, signore, d' essere uno di quei servi ignoti di
, piena di sé. intrichi d' amore [tasso], 124: -a
con le sue viscere, col suo cuore d' uomo che vive nel tumulto della vita
betteioni, iii-159: trascinato dal furioso vento d' intolleranza religiosa, che al giorno d'
d'intolleranza religiosa, che al giorno d' oggi imperversa. bernari, 3-275: il
eretici, vi lasciate trasportare dal vento d' una infelice prosperità a disegni ed a speranze
a persuaderli che un tale non meriti d' essere squartato, non ha bisogno di spender
più parole per convincerli che sia degno d' esser portato in trionfo: attori,
di una situazione, di uno stato d' animo. chiose cagliaritane, 112:
, pronta. giamboni, 8-ii-272: d' un uomo pigro io dirò, questo è
, questo è una testuggine. e d' un isnello io dirò, questo è un
la cui atmosfera è in uno stato d' espansione idrodinamica. 17. balist.
. 20. elettr. flusso d' aria sottoposta a ionizzazione diffusa da conduttori
. -fare vento-, produrre un movimento d' aria; aerare, ventilare, in
di poi subito tralo fuora, e fa'd' avere preparato un tuo garzone con un
-fare o farsi vento: produrre un movimento d' aria, in partic. con un
, / condotto m'ha la mostra d' un gran lume, / credendo ivi gioir
risultato o alcun vantaggio. f. d' ambra, xxi-ii-24: trovandosi le mani piene
: chi discioglie la vela a piè d' un vento, / arriva spesso a porto
, 4 (56): un venticello d' autunno, staccando da'rami le foglie
mormorio piacevole / delle fresche acque che d' un sasso piombano, / né quando soffia
: noi siamo sospinti da ogni ventuccio d' ingiuria. -spreg. ventàccio.
candela affinché non dia negli occhi. d' annunzio, 4-ii-28: un domestico portava
è anche un arnese di legno o d' altra materia, a foggia di quadretto,
un timpano; muro a vela. d' alberti [s. v.].
2-167: aprì la valvola della ventola d' aspirazione, mise questa in moto, chiuse
, alla quale non pervegnano de'fuggitivi d' elam. -tose. liberare le castagne
respirare in questi emici monti un po'd' aria pelasgica, che ventolava i polmoni di
e la sua terra. = nome d' agente da ventolare. ventolatura, sf
alla bella diana. = nome d' azione da ventolare, n. 1.
il gran caldo. = nome d' azione da ventolare. ventoleggiare,
superfici lisce o per creare un flusso d' aria attraverso un tubo per disostruirlo (
se le potrebbero applicar le ventose. d' annunzio, iv-1-1039: egli sentì sul
ovale, usata come riparo dalle correnti d' aria. biscioni [s.
. boccone, 63: l'esperienza d' un cacciatore,... che,
da ventosa1, col suff. dei nomi d' azione. ventosità (ventositade,
la luna. -ant. corrente d' aria; soffio di vento. restoro
di un dato organo caratterizzata della presenza d' aria (in partic. in quanto
né fan perpetua la ventosa prole / d' euro i nepoti, o pur di noto
nepoti, o pur di noto e d' austro. 2. battuto dal
trevi la città, che con iscena / d' aerei tetti la ventosa cima / tien
ove dà pena / la ventosa onda mossa d' altro lito. canteo, 85:
e ventoso. -percorso da correnti d' aria (il cielo). alamanni
che la disturbò terribilmente per un paio d' ore. 7. che provoca
/ fu di carezze sì pieno e d' onore, / che ne scoppiò quasi il
sanesi, i quali sovente per levità d' animo hanno tentata la loro sovversione e degli
11 è dal fr. ventose (fabre d' eglantine, 1793). ventràccio
fu riempita la grande ventraia, / d' uomini carne mangiando e bevendoci su latte
e interiora di ruminanti macellati. d' annunzio, 4-i-177: tutti i macelli per
l'asticella con il to fu d' opinione, che i ragnateli non si cavino
nel ventre penetrò lo stocco, / d' un fiero colpo di carlon cartari,
quella tintura macilente / dànno a creder d' avere i ventri voti, / e gli
voti, / e gli empion con quel d' altri allegramente. -ant.
euphorbio... è pianta piena d' acutissimo succo, dal cui grandissimo fervore
sua condizione era già irrevocabilmente stabilita. d' annunzio, i-292: doni / recate
terra ha nel ventre, / che d' abisso li tira suso in alto. leonardo
, così chiamasi quella maggior grossezza che dassi d' ordinario alle colonne, nel terzo inferiore
81: si sentiva dentro una forza d' eloquenza simile ad un impeto di acqua
: e'ventricoli e gli intestini d' un sottile e grasso omento, ciò e
ventre della città, come il ventre d' un grosso animale, d'un cetaceo.
il ventre d'un grosso animale, d' un cetaceo. -ventre molle,
ebriachi e più al ventre serventi a guisa d' animali bruti, appresso alla lussuria,
vivo: e vi prometto, mentre / d' olio e di tela il capo io
-avidità, cupidigia di beni materiali. d' annunzio, v-1-972: fisa al ventre cinico
fondo del camaro le ricorda la promessa d' amore e d'onore, un patto d'
le ricorda la promessa d'amore e d' onore, un patto d'amore e d'
d'amore e d'onore, un patto d' amore e d'onore un pegno giurato
d'onore, un patto d'amore e d' onore un pegno giurato e inviolabile.
e l'altro coda, che vanno d' ordinario amendue a mettere nelle ossa e
di un fiume o di un corso d' acqua in cui essa ha la maggiore intensità
sul ventre: provocarne la morte. d' annunzio, iii-1-474: tacete, che non
passare, come spettri, illuminati da bagliori d' inferno, lancieri a cavallo, ventre
grande, prominente; che è capace d' ingerire grande quantità di cibo;
v-75: io sono stato in casa d' un ventróne, / che pappava egli solo
sotto el ventróne, / ed ive porto d' acciaio sette piastre. loredano, 5-79
). lorenzi, 1-67: piena d' acqua talor zucca ventrosa / pendè da
da un laccio, e a lui d' umor sovvenne / raro pianto stillando.
, 1-47: avvertendo al cacio di val d' elsa e val di pesa che si
, 3-74: biancheggiavano anche ventrute carogne d' animali, di gatti per lo piu.
s. v.]: il ventrino d' un bambino. ha male al ventrino.
, 6-47: si rallegra al giunger d' un cibreo, / fatto d'interiora di
giunger d'un cibreo, / fatto d' interiora di magnano, / e di ventrigli
, / e di ventrigli e strigoli d' ebreo. emiliani-giudici, 1-240: 1
della sorella, però che lui pensa d' aver qualche cosa di vantagio.
diventasse una specie di maligno ventriloquio, d' informe borborigmo, di sanguigna pulsazione:
viverne / serà fòr di speransa / d' aver giamai solasso né ventura. testi
venga qua inanzi alcuno di quella specie d' astrologhi, o, a dirlo più conforme
ventura. -per estens. gioco d' azzardo consistente in una forma antica del
, idio incarnato / per salvar noi, d' una vergine pura, / povero,
. domenichi, 5-403: 1 soldati d' antonio da leva udendo il tumulto della
siam cinque ch'andiam alla ventura. d' annunzio, iv-2-799: uscivo per i campi
anonimo, 1-619: vivo a ventura d' om che guarda punto / a lo
incerti al bacio spinse, / d' onde di noi ciascun tornò beato.
poi sempre in discapito dello spatriato venturiere. d' annunzio, v-2-10: imagino il lampo
del venturiero, quando, allo svolto d' una via, al varco d'un monte
allo svolto d'una via, al varco d' un monte, appariva la faccia della
spostamenti, di mescolanze etniche e tentativi d' ingrandimenti in ogni direzione: gli eterni venturieri
dialogo sosteneva la persona di socrate. d' annunzio, iv-2-895: un fregio di grifi
i fondi dei riquadri brillavano di pagliuzze d' oro come incrostati di venturina. =
capitoli tratta dell'apparizione di beatrice e d' alcune figure, le quali hanno a significare
braccio tuo, l'altissime / opre d' un giusto amor. 3.
, mille brighe forensi gli assorbiscono il po'd' ora che rimane alla sera.
popolo,., perciocché nullo avea potere d' appellare fuori di roma, più lunge
appellare fuori di roma, più lunge d' uno miglio. p. fortini, i-121
. - anche sostant. rugieri d' amici, xvii-19-37: canzonetta mia gioiosa /
iii-7-174: già le donne del poema sono d' un altro mondo: lavinia, la
antica, se non forse di sofocle. d' annunzio, iii-2-1135: o [luna
, anzi venturoso chiamerei l'error mio d' aver così a caso ritardata la pugna fra
godimento amoroso (anche nell'espressione venus d' amore). anonimo, i-620:
). anonimo, i-620: venus d' amore avere al meo talento / no
scala, lxxxviii-ii-568: dol- gomi sol d' amor che m'ha ingannato, / scarlatto
più ch'altri mi truovo legato / d' un sì bel viso che 'n ciel par
/ maggior acquistano / la venustà. d' annunzio, i-578: le gambe in lor
sì dèe che il bandiera non fa, d' annunzio, 4-ii-160: alcune pagine hanno
: la sola fiandra potrebbe essere maestra d' industria a tutto il mondo; arriva questa
natura perfino nella produzione di fiori, riuscendole d' aveme di tal venustà ed in tanta
vi ha alcun clima che ne produca d' uguali. 5. piacevolezza climatica
, la venustà estiva, la ubertà d' autunno, e la quiete del verno.
. de roberto, 10-105: più d' uno [uomo] pensando che il viso
alamanni venusto autore di poemi mitologici, d' ecloghe, d'elegie, d'odi pindariche
autore di poemi mitologici, d'ecloghe, d' elegie, d'odi pindariche.
mitologici, d'ecloghe, d'elegie, d' odi pindariche. 4.
allegramente intorno a un fusto / a suon d' un tamburin ogni villano / con le
un manufatto artigianale). d' annunzio, v-3-675: possedevi i più ricchissimi
è quello del porto di tanta tela d' olanda da farmi una dozzina di collari.
a vostra eccellenza per aggiunta alla copia d' una lettera della venuta delle due fregate
dall'armata de turchi, la quale era d' ogni ualità di legni lunghi ben fornita
. carducci, iii-10-76: alla favella d' 'oil', diffusa anch'essa tra noi
nel mondo -i segni ch'io dava d' essere posseduto da uno spirito -e il pericolo
, 17 (297): disperando ormai d' attaccar sonno, e facendosegli il freddo
la venuta. 6. venuta d' acqua: nella costruzione di gallerie stradali
sacca. 7. disus. via d' accesso a una postazione militare, a
a tutti gli deputati che assistono alle venute d' invigilare con ogni maggior premura..
la qual venuta comparvero infinite, e d' ogni forte preziosissime vivande, e delicato
venuto a compimento il desiderio di fiorina d' aver saziato più volte la parte di sotto
lui fatto condurre in mezo alla piazza d' agrigento. g. gozzi, 1-171:
brutto vepraio, quando giunti al confine d' una siepe, sento lì dall'altra parte
vepri della barba gli davano il volto d' un ladrone del gòlgota, ma collocato a
senza più usciremo di questi vepri. d' annunzio, i-828: m'arrestano i rovi
. borgnis, 62: il corpo d' ogni stantuffo è composto d'una viera fusa
il corpo d'ogni stantuffo è composto d' una viera fusa con una specie di
mandato il denaro, con la veretta d' oro, datomi dall'angiolo; ma se
. la natura secondo il veracissimo sentimento d' ippocrate è la medicatrice de'ma
sì saggia e sottile, / che d' ogni cosa tragge lo verace.
170: li veraci amici né per forza d' armi né per ricchezza d'oro non
per forza d'armi né per ricchezza d' oro non si possono avere, ma per
ci vollero molte chiacchiere, per cader d' accordo; si convenne di non tener conto
scritta nei verbali degli interrogatori e nei mandati d' arresto. -verbale di cassa
marinetti, 2-i-303: sotto i quadri d' antenati senza autontà e senza prestigio che spandono
chiaramente i tratti tipici del proprio luogo d' origine o della propria nazionalità (ed è
i'loco, / e servo son d' amor veraciemente. s. bernardo volgar.
non ciò ch'egli ammira veracemente. d' annunzio, iii-2-354: veracemente ella ha
veracemente ella ha nella carne un misto d' orrore e di voluttà straziante, come
che l'attesta nel em figura d' un pezente. bondie dietaiuti, 295:
grappolo; alcune specie, come d' io cascai, che tu v'eri presente
/ sì veramente che tu mi prometta / d' aiutarlo, possendo, e, -processo verbale-
letteratura parigina. = nome d' agente da verbalizzare. verbalizzazióne,
verbalizzazióne o sintattici. = nome d' azione da verbalizzare. verbalménte,
averani, iii-102: altri annaffiavano il cenacolo d' acqua di verbena, e di capei
/ salice ai vigorosi olmi mariti. d' annunzio, i-39: viene per paure da
fiondi degli alberi felici, cioè a dire d' oliva, di mirto e d'alloro
dire d'oliva, di mirto e d' alloro. pascoli, i-671: quando si
lami, 1-2-614: il marchese obizo d' este, e il popolo ferrarese,
e dante. = nome d' azione da verberare. verberare, tr
, lxxxviii-ii-542: ira commette ancor più d' uno errore, / ché 'nduce il vir
, se n'era fuggito in casa d' un mio amico. bracciolini, 1-2-51:
e i rovi mi stracciarono le mani. d' annunzio, i-i-498: fremere udimmo tutto
/ che mai disia chi v'è d' esser altrove. di giacomo, ii-862:
che più che spada de ettor e d' achille / tagliaron mai, chi resonare odille
gliene darò tante. = nome d' azione da verberare. verberazióne, sf
cosa che genera suono hae bisogno verberazióne d' aere: in cielo non è aere,
aere, ergo etc. = nome d' azione da verberare. verbesina,
specie diffuse nelle regioni tropicali e temperate d' america, con capolini a corimbo o
altre cose che si nominano in più d' un modo: certe macchine verbigrazia che
, 28-236: chi guerreggia ha il dovere d' ubbidire e di vincere: ad altro
.. ch'un verbo solo / tu d' amor non udresti... /
. -anche: ordine, disposizione. d' annunzio, iv-1-654: perocché l'uomo sia
, e regolari, nell'uso greco universale d' ogni buon secolo. -verbo
difetti si possano attribuire ad una voce d' un verbo, come, per cagione a'
, 9-47: ebbi il prurito / d' usar questo verbùccio in un sonetto, /
, / che nello studio si busco d' atene, / donde condusse già le
donde condusse già le ceste piene / d' ogni verbàccio fracido e 'ntignato.
me la simpatia per i libri agitatori d' idee. = deriv. da verbolatrìa
e favole di garrinello, più tosto che d' uomo eloquente. saraceni, ii-530:
che tra un vortice di sottigliezze, d' una diarea abbondantissima di verbosità, risplende
abbondantissima di verbosità, risplende l'arte d' una ingegnosa e talora anche graziosa maldicenza.
verboso e parabolano, che per modo d' ipocresia pare quello che non è, e
eccessiva verbosità ed enfasi (uno stato d' animo, una passione). molineri
... e quando egli è vercio d' ambedue, allora è migliore per lo
di chiari e scuri; come con terra d' ombra, alla quale si fa la
, che presenta sfumature verdi. d' annunzio, v-2-252: indicibile era il cielo
chi verdastro è sempre in faccia. d' annunzio, iii-1-862: appariranno alla bocca
verdastro... nel chiaro giorno d' estate, fu, e domina nel ricordo
nel suo orticello e più altre piante d' erbe odorose, delle quali vendendole..
. sm. il colore stesso. d' annunzio, v-1-260: le bestie aggiogate campeggiano
ciò è... l'azzuro d' alamagna, il cinabbro sofistico, il buolo
trovoe uno poltrone in sembianti a piè d' una fontana. dante, infi, 4-118
del cinematografo mostrò i suoi veri occhi d' un colore verde e oro, subitamente straordinario
non vestì donna unquanco / né d' or capelli in bionda treccia attorse,
bella, come questa che mi spoglia / d' arbitrio. de amicis, i-800:
copertoro sopra di zuccaro bianco, tocco d' oro. romoli, 124: torta verde
dante, infi., 13-40: come d' un stizzo verde ch'arso sia / da
5. figur. che è giovane d' età. -anche: che è dotato
sperar mio / il qual mi tien d' ogni letizia verde, / ché a buon
. franco, 232: se ben séte d' età fresca e verde, / nulla
; e per sussidio / i popoli d' italia e le cittadi / son con noi
sempre delle idee verdi che mi passano d' innanzi agli occhi. volponi, 2-100:
o simpatizzante di un movimento politico o d' opinione costituitosi in seguito come partito,
non m'è discemere interdetto. frottole d' incerta attribuzione, xlvii-264: la fiamma c'
pennacchi... faceva il sergente. d' annunzio, iii-1-802: tutta di verde
[colore più caldo che la terra d' ombra] e farai l'ombra più iscura
di un sentimento, di uno stato d' animo, di una virtù, ecc.
medici, i-239: era già il verde d' ogni mia speranza, / sì come
verde con sfumature biancastre. d' annunzio, iii-2-1043: nella parete destra è
ha colore verde con riflessi dorati. d' annunzio, iv-2-1030: tutta l'estate,
dei pianterreni un travolto / con- citamento d' accordi 7 ed ogni foglia che oscilla /
e piccoli, e fa molte uve. d' alberti [s. v.]:
: di questi [frutti] alcuni sono d' un color verdechiaro, altri gialle
colore verde molto tenue, pallido. d' annunzio, iv-2-42: fuori il cielo era
annunzio, iv-2-42: fuori il cielo era d' un bel verdechiaro di berillo; bruciavano
domi verdicupi e globi a sghembo / d' araucaria. 2. sm.
deggiamento del lembo; o perché madre d' eroi d'intendimento celeste emulasse i saffiri
del lembo; o perché madre d'eroi d' intendimento celeste emulasse i saffiri del cielo
sterminato / verdeggiamento. = nome d' azione da verdeggiare. verdeggiante (
: giunse a la fine a piè d' un picciol colle, ch'il verdeggiante capo
e declivo in una pura / chiarità d' alba il belveder t'appare. moravia,
rosseggianti a salirvi sopra gli invita. d' annunzio, iv-2-181: se
cielo già verdeggiante, dove fiottavano nuvole d' oro. 2. per estens
/ col fido veltro a'piè. d' annunzio, i-263: ora verdeggia ampia d'
d'annunzio, i-263: ora verdeggia ampia d' in torno / villa borghese. moravia
, amor, che sì verdeza / d' adorni gigli per toa gran virtute, /
gigli per toa gran virtute, / d' ogni altro razzo i ochi mi ombreza.
, 1-1-124: ancor gli arbori verdeggiano d' ogni tempo: e mentre maturan le frutte
è circondato di molte spine in forma d' un riccio. tanara, 59: è
uccello [l'ortolano] della grandezza d' una passera, il becco, le gambe
sera gatto, 4-51: il riso / d' un prete che svolazza con la mano
tra le dodici verghe delle dodici tribù d' israel, cadè la sorte sopra la verga
viva e lunga verdezza privilegiata dalla mano d' ogni stagione verdeggieremo noi riuscendo degni scrittori.
massimo grado di intensità (uno stato d' animo, un desiderio, ecc.)
tal diletto, / che verdegiar lo fa d' ogni stagione / che l'astro suo
gli altri pensieri, e solo quel pensiero d' amore vi stette come una torre,
ché sembra una non ancor trovata composizione d' aromati. redi, 16-iv-53: in
colore verdegiallo simile alla bile porracea. d' annunzio, vii-10: golfo di egina
-stupendo - le rive scoscese, piene d' un bosco di pini verdegialli e di mirti
coll'acqua alla cintola, il viso verdegiallo d' itterizia, sognavo di gonfiare il tagliamento
con sfumature e gradazioni grigiastre. d' annunzio, iv-1-421: gli oliveti avevano un'
, la fila delle divise verdegrige, chiazzate d' oro dalla luce che passa a
botto, 1-1371: l'erbetta pinta d' un verdello blando / m'era tappeto.
e tondi, / che paion fette fatte d' ap- pamondo. -alquanto compatto
[borace] è quella che viene d' armenia, e che si trova nelle miniere
archi- mia, cioè di rame e d' acieto. lomazzi, 4-ii-169: quelli [
i fiorentini non sanno che il vecchio d' ora fu nuovo una volta.
esce una spighetta, come quella del grano d' india, la quale acerba è verderognola
352: è vestita [la pavoncella] d' un manto verde scuro misticato con berettino
. marino, 1-10-256: quel ch'ha d' un verdescuro a fiocco a fiocco /
noce di verdeterra e per la metà d' essa un co'd'ocria.
e per la metà d'essa un co'd' ocria. = comp. da
popolo francese si crede e si professa d' indole anarchica! » ho gridato a
contestura ragnata prossima a dissiparsi, corrosa d' aria d'ombra e da qualche ignoto corrosivo
prossima a dissiparsi, corrosa d'aria d' ombra e da qualche ignoto corrosivo volatile.
. nn'ebbe dal fondaco cinque fiorini d' oro per sedici braccia di verdetto d'arazzo
fiorini d'oro per sedici braccia di verdetto d' arazzo per li panni suoi di verno
domandandomi perdono del peccato, e grazia d' esser cristiano. boccaccio, viii-i-44:
il profumo di quella fresca verdezza. d' annunzio, i-915: il novissimo sol di
, / versa un barbaglio di pagliuzze d' oro / su le verdezze gelide e profonde
sur un prato, quando tu guardi d' inverno, tutte l'erbe son seche e
un paesaggio, il cielo). d' annunzio, iii-2-1039: laggiù, lavato,
espressione vino verdicchio). d' alberti [s. v.]:
fico piccolo e tardivo; verdino. d' alberti [s. v.]:
quella cosa fue partorita per la bocca d' apollo, per la quale la vero-
dello indovinamento pitico discorse a la morte d' appio. = comp. da
., 4-4: sono ancora altre maniere d' uve assai buone, siccome le linodella
vernaccia da comiglia, vide nuove ragione d' uve al suo intendimento e dove bianche
segno che ha mancamento di giallo. d' annunzio, v-1-333: sono di colore aranciato
verdiscono con fiori e molte fronde. d' annunzio, i-867: pur dolce penso,
/ venendone verdocci e tene- roni. d' annunzio, v-2-855: al parafango bistorto è
grigiastre. faldella, ii-2-173: vestito d' una cotta pretesca, il cui colore
al verdognolo di un bigliardo stravecchio. d' annunzio, iii-2-1043: quel riflesso violetto mescendosi
: certe mattine, durante il turno d' apertura, si fermava a prenderla, aveva
sera, andassono a portare certe sue pergole d' uve angiole e verdoline e sancolombane e
dei tralci, / e già nell'ore d' ozio il villano / sopra una pietra
né bottoni di smalto, e panciotto d' un sol colore verdone e cenerognolo non
sbarbaro, 1-90: paraggi, golfo d' ombra, baia di pietra verdone. cassieri
un gran numero ne resta qua anche d' estate a covare. d'annunzio, v-2-923
qua anche d'estate a covare. d' annunzio, v-2-923: mi ricordo che nella
al dolor, / la mia erba d' inverno - no perde lo so verdor.
fronte di berengario il suo verdore. d' annunzio, iv-2-782: ella camminava lungo il
è circundao -de molto gran verdor, / d' albori e de gigi -e d'altre
/ d'albori e de gigi -e d' altre belle fior. intelligenza, 1:
. -figur. prontezza, freschezza d' ingegno, mentale. libro di sydrac
è una pietra che viene dalla terra d' india; e lo suo colore è verdùccio
suo carrozzino alla moda trapassando a casa d' alberta. bresciani, 6-xv-39: in
capo alla carabina incastrano un verduco. d' annunzio, iii-i- 780: egli
nomi, 4-28: questi per non mostrar d' aver sospetto / si cinse al fianco
di pengole, che si chiamano verdugali. d' annunzio, iv-2-1197: ecco una polla
, massimamente perocché meglio di brocchi e d' erba che nascon tra esse, si saziano
inondazione di cavallette, che il disertavano d' ogni verdume. 2. verdura,
che bastino, e meschiavi un poco d' aceto peverato, ed infondi d'olio
poco d'aceto peverato, ed infondi d' olio. 3. vegetazione putrida
, con il suff. dei nomi d' azione dei verbi frequent. verdura
; materia pittorica verde. rinaldo d' aquino, 115: ormai quando flore /
per misura / il cel tutto avea d' oro a gran compassi, / con smalti
degli alberi istessi ci offre una specie d' apparato conveniente al duolo. pratesi,
del prato umida e ventilata al mattino. d' annunzio, iv-1-338: i vecchissimi elei
, iv-1-338: i vecchissimi elei, d' una verdura così cupa che quasi pareva
e col mattone, come le aperture d' una muraglia. 2. vegetazione
scicomo fae l'arbore in lo mese d' aprile, che monstra lo bello maio e
, 1-ii-374: egli era bello, e d' alberi novelli / tutto fronzuto e di
verdura; / e era lieto di canti d' uccelli, / di chiare fonti fresche
1-476: ogni foglia, ogni filo d' erba, ogni fiore, tutto insomma quanto
, dove brillano i più vaghi colori. d' annunzio, i-255: le acerbe /
portate del pollame, un gran vassoio d' insalata, uno di spinaci, e verdure
pavimenti i mobili i vetri, avanti d' uscire, lei preparava la pentola del minestrone
. 4. figur. prontezza d' ingegno, freschezza mentale; prestanza o
la sovraismisuransa / di que'c'an ditto d' aver sentimento / de l'amorozo dolce
verecóndia (verecùndia), sf. disposizione d' animo di chi rifugge da ciò che
perché non si dà mai troppa castigatezza d' idee e verecondia di critica.
: che piu bello è a veder d' un giovin casto / e verecondo, e
melodia pittrice / della vostra beltà. d' annunzio, v-3-377: enrico nencioni non
: v'ha di molti... d' uno spirito flemmatico 0 vile e troppo
garisendi, xxxviii-334: ma il bel studio d' onor, l'alma e veranda /
stesso, al duro si legano. d' annunzio, iv-2-62: una nebbia fresca
, voi che le verghe de'reggimenti d' italia presa avete. boccaccio, 9-12:
e la deforme spalla / da la verga d' ulisse illividite / su 'l tumulo d'
d'ulisse illividite / su 'l tumulo d' aiace erge tersite. -come simbolo
/ formavan cerchi con verghe incantate. d' annunzio, iii-1-407: chi saprà mai sottrarsi
-caduceo (in partic. nell'espressione verga d' oro). ruscelli, 1-201:
fine vicino del secondo libro, parlando d' aglauro, la quale percossa con la verga
e teneva in mano splendente, la verga d' oro con la quale incanta, se
di store doppie, sopravi grosse tavole d' olmi, fortificate per lungo da verghe di
da un arco formato da una verga d' ottone lucidissima, alla quale sono attaccati e
sospesicatenelle, medaglie e immagini di santi. d' annunzio, iv-2- 1210: potevo distinguere
distinguere un ragnatelo stellato tra le verghe d' un cancello. -in un'espressione comparai
. lingotto di metallo, in partic. d' oro, pronto per essere fuso e
i-56: zucchero e polvere di zucchero d' ogni ragione... e stagno in
sermini, 363: tante coniate monete d' oro e d'argento, e tanto oro
: tante coniate monete d'oro e d' argento, e tanto oro e argento in
re possedè gran ricchezza in piastre e verghe d' oro. gemelli careri, 1-vi-2:
e come aiuto al viaggio alcune verghe d' oro. -oref. anello decorato
non volevi dritto infilato in una verga d' oro, il marito! 8
e circoncidi un'altra volta i figliuoli d' israel (nel capo della pelle della verga
di colori quelle che tra un color intiero d' una sorte hanno qualche verga solamente d'
d'una sorte hanno qualche verga solamente d' altro colore, come la veientana.
riccati, 31: se sopra la verga d' acqua, che ascende in una fontana
sconfiggitrice de'mali. -verga d' obbedienza: nel linguaggio delle laude medievali,
dei servi della vergine, xxxv-ii-9: verga d' ubidien- cia, - polcella d'astinencia
verga d'ubidien- cia, - polcella d' astinencia, - vu si'amaistrata.
11. bot. verga aurea o d' oro: erba giudaica o pagana (
... 'solidago altissima'. verga d' oro d'america. -verga del pastore-
. 'solidago altissima'. verga d'oro d' america. -verga del pastore-, v
sole. 12. entom. verga d' oro: farfalla del genere licena {
, 984: 'verga': nome generico d' ogni abete minore attrezzato sugli alberi maggiori,
bandiera col suo maschio e selvaggio grido d' isolano. d'annunzio, iii-2-1164: è
maschio e selvaggio grido d'isolano. d' annunzio, iii-2-1164: è l'equinozio
annunzio, iii-2-1164: è l'equinozio d' autunno. un immenso stormo di rondini,
punto di apertura del passo. d' alberti [s. v.]:
e'panni mal tessuti di verghe e d' ogne altro mal lavorio. bufi, 2-625
.. non ponere similmente il nome d' un'altra ninfa per italia, accioché
carta filigranata, piano costituito da vergelle d' ottone parallele e ravvicinate. -per estens
quello che mi dite. = nome d' agente da vergare, n. 4.
vergature di sotto. = nome d' azione da vergare. vergèlla (
andrea da barberino, ii-224: molte percosse d' una vergella gli diè di sue mani
a una vergella, simile alla trissagine. d' annunzio, ii-776: l'armatura /
poffa, e se ne cavano i pezzi d' agro che si fanno rappigliare sul piano
: ogni sera trascorro le prime ore d' oscurità vergando queste pagine che non so se
ha inviluppato, / la veste lunga e d' or tutta vergata; / e di
gran maniera vergato. cinelli, 2-228: d' intorno al suo capo [di tommaso
/ la mustra fé l'amore vestuto d' un vergato. novellino, vi-98: dacch'
di guanto e braccia 3 di covertura d' ipro. a. casotti, 1-8-59:
tre dita: superiormente coperto di fili d' ottone sottili, paralleli, vicinissimi,
nel pensiero di cicerone. = nome d' azione da vergheggiare. vergheggiare, tr
venuto di là a roma, dicendo d' averlo così marchiato, perché non era
più essere sottoposti. = nome d' agente da vergheggiare. vergheggino (
e ricciutelli, / e gli occhi pien'd' amor, cera rosata; / con
, 203: a me basta questa verghetta d' argento, qual è l'anello matrimoniale
starebbe bene sementato di verghette di gocciole d' oro. = dimin. di
castità verginale, che non ebbe anche uso d' uomo; e altra è castità vedovale
è castità vedovale, che già uso d' uomo hae avuto, ma ora se ne
altra è castità matrimoniale, che hae uso d' uomo, ma legittimamente. cavalca,
, che non fu mai vasello né d' oro né d'argento, o d'altra
fu mai vasello né d'oro né d' argento, o d'altra qualunque cosa
né d'oro né d'argento, o d' altra qualunque cosa reziosa così cara a
con molte pene, / vergine sacra e d' aspetto leggiadro, / e viddi i
rivela innocenza interiore, pudicizia, sincerità d' animo, o anche ingenuità, sprovvedutezza.
luce, l'amenità del paesaggio. d' annunzio, 4-i-31: era una di quelle
partic. nei monasteri femminili. d' annunzio, iv-2-890: alle pareti erano gli
quell'uomo non trovando altro scampo. d' annunzio, iv-1-239: un paliotto, raffigurante
anton., la madonna. rinaldo d' aquino, 107: santus, santus,
alta più che creatura, / termine fisso d' et- temo consiglio. petrarca, 366-1
o anche impazienza o ira. d' azeglio, 4-109: che volete che vi
dì sono faticate, avendo patito mancamento d' umido. fasciculo di medicina volgare, 11
. verga, 5-291: i primi slanci d' entusiasmo, di gloria, di patriottismo
ricchi di illusioni e di fede. d' annunzio, 8-86: benché vedova, io
-che denota o rivela purezza o virtuosità d' animo, intenzioni oneste, innocenza e
, bollito in vino a bagnomaria. d' annunzio, 8-15: amava i toni falsi
dell'acqua vergine. filicaia, 2-2-94: d' acque ricco il giordan vergini e chiare
il corso le bellissime onde / sposa d' un lago. milizia, iv-201: niccolò
il delizioso avventuroso disordine proprio dell'officina d' arte, gli stromenti quasi misteriosi,.
peggiavano non visti da occhio d' uomo. moravia, ii-210: quel
.. si degnò di venire nel ventre d' una verginella da la quale prese carne
ornit. tose. airone bianco. d' alberti [s. v.]:
disdegno / se nel femmineo core / d' uomini ardea, non di fanciulle,
chi aveva salvato da pericolo certo la verginità d' una fanciulla di nobile lignaggio fosse immediatamente
idealità dei pensieri; candore, innocenza d' animo. s. caterina da siena
immacolata e splendente di un fiore. d' annunzio, i-471: langue, da presso
e puro / quale un vaso liturgico d' argento. 4. integrità,
avere in regalo un'altra copia ordinaria d' esso foscolo: quella che mi desti l'