a vuoto, fallire ', detto d' impresa, progetto, tentativo, congiura o
. generato per aborto, nato prima d' esser compiutamente formato; prematuro.
sinestro lato del quale pendea una bella tasca d' un picciolo cuoio di abortivo vitello.
sepoltura, io dico che la condizione d' un abortivo è migliore che la sua
degli apostoli, e non son pur degno d' esser chiamato apostolo, perciocché io ho
l'aborto, ora faciliti il parto. d' annunzio, iv-1-539: le aderenze che
scheletro nacque, / fatto parto immortai d' aborto esangue. vallisnieri, 1-3-367:
aborto è un feto nato intempestivamente. d' annunzio, ii-303: ma dato non
negri, 1-101: l'atroce / ghigno d' un demon mi creava; io sono
demon mi creava; io sono / d' una furia l'aborto. papini, 21-224
co'suoi romanzi dì costumi possa dire d' aver assunto un carattere letterario abbastanza distinto
« tale locuzione è antichissima: nec gemino d' annunzio, iii-2-99: sul petto ha l'
, 1-52: si possono piantare vitami d' uva mammola, tonda e asciutta, mammolone
, e il fiore è di color d' oro: nasce da se medesimo, e
... dicono che tenendosi un ramo d' esso sotto il piumaccio, s'infiamma
intelligenza, 54: ed abiscito v'è d' altra mainera, / ed ha vene
/ uscìa l'incenso in fiocchi cilestrini. d' annunzio, iv-2-480: rivedevo nella piena
: nella città morta, la navata d' ima chiesa è rimasta in piedi; e
chiostro edificheremo un'abside che nel campo d' oro porti la figura bianca del cristo risuscitatore
gli strombi delle finestrelle, ad altezza d' uomo, sono d'uno spessore enorme,
finestrelle, ad altezza d'uomo, sono d' uno spessore enorme, e s'allargano
chiamasi quella suprema parte apside, che d' ordinario viene a dire arco o volta.
abside vera e propria. d' annunzio, iv-2-1263: ecco le due absidiole
esserno venuti una volta in uso e proposito d' un scrittore antico, ora de nuovo
abissini al vescovo di tutta la chiesa d' etiopia, scelto dal patriarca copto d'
d'etiopia, scelto dal patriarca copto d' egitto; è anche attribuito a monaci
e i pruni cresciuti sonla di verghe d' aburto e di vime di quercia. =
.. nell'arte del vestire. d' annunzio, iv-1-666: nei primi tempi del
buommattei, i-33: il caricarsi troppo d' un cibo, è abusarlo, perché
. 2. gramm. uso d' una parola in senso improprio, per
luogo quando si adopera un vocabolo invece d' un altro più proprio. =
un piede solo e reggendosi alla spalla d' un compagno. = lat.
abuso dell'acconciatura e degli ornamenti. d' annunzio, iv-1-104: quella certa molle
. cecchi, 6-94: uso ed abuso d' ogni qualità di scandalistici pretesti.
, secondo dioscoride, è un arbuscello d' egitto, spinoso, di rami folto.
e nelle grandi ciocche dell'acacia. d' annunzio, iv-2-59: dalle grandi acacie fiorite
dolce. è il languor dei grappoli d' acacia. linati, 8-135: l'acacia
2. sm. neol. chi usufruisce d' un vantaggio illeun'acacia folta, compatta
netrabile come una sfera, densa d' un'ombra fresca e nera che allo
il fazzoletto, ne aspirò il profumo d' acacia. carrieri, 3-63: sull'acacia
quaglia / e sogna come io sogno d' esser foglia. idem, 3-106:
dal gr. dcxaxta (voce probab. d' origine egiziana); cfr. cascia
carta da lettere, ecco un astuccio d' acagiù che si può chiudere e prendere pel
lobate (lunghe 40-50 cm) e d' aspetto molto decorativo, con fiori a
steli robusti che raggiungono spesso l'altezza d' un metro { acanthus mollis, detta anche
soglion flessuosi acanti / o ricche corna d' arcade montone. arici, 130:
di flessibile acanto e di ginestra. d' annunzio, v-1-766: il grande acanto vigoreggia
del capitello) a imitazione della foglia d' acanto. simintendi, 3-127: la
toscani... contra fanno le foglie d' acanto, detta branca orsina,
acanto con ampio fregio / trapunto era d' intorno. fo scolo,
bronzo, / quasi foglia pieghevole d' acanto, / ghirlandò le colonne. d'
d'acanto, / ghirlandò le colonne. d' annunzio, iv-1-148: gli acanti
fra i tronchi come negli intercolumnii d' un portico di diaspro; gli
quelle colonne scanalate e quei capitelli d' acanto dànno in pietra la più
dell'arte sua con quel tanto d' angoscia nostalgica che vena e scalda
sparo) senza fumo-, ma solo d' una qualità per la caccia. i militari
nella cera, acaro chiamato, e d' ogni altro il più piccolo da aristotile creduto
usata dagli antichi greci. d' annunzio, iii-2-22: vedo / l'acàzia
, era l'apprensione della vergogna. d' annunzio, iv-2-380: ella mi fissava
in apprensione; entrare in uno stato d' animo d'apprensione. tommaseo [
; entrare in uno stato d'animo d' apprensione. tommaseo [s.
2. che vive in uno stato d' apprensione; facile all'inquietudine, all'
ma questo fegato mi vuol rovinare. d' annunzio, iv-1-487: sapendoti così apprensivo,
già, per lattarlo, in vago atto d' amore / su lui tutta si china
le tempeste, / ch'una parte d' un monte o d'una valle /
/ ch'una parte d'un monte o d' una valle / offende, e l'
: madonna, i'ho paura / d' apresentarmi a sì gran donne. / -avanti
occasion che s'appresenta / di parlar d' esso e di lodarlo assai. tasso,
la radice al suol s'apprende. d' annunzio, iv-2-674: gli apparve in
congiunta alla terra madre, come la figura d' un bassorilievo appresa al piano in cui
-figur. d' annunzio, iv-2-991: la voce era bassa
tuo vicino, sì dèi fornire la tua d' acqua. tasso, 13-48: meraviglioso
accorra a spegnere il fuoco appreso. d' annunzio, ii-312: la felicità del
dimostranza di buono, sento me appreso d' amore, e poi diletto, disiando
., 2-32: così sono io appresa d' amore, come fu ella. caro
appressamento di due gusci, ma continuazione d' un solo. -figur.
sentii ne 'l cor novo desire / d' appressare a la sua questa mia bocca
e lontano appressar le genti avverse / d' alto il miraro, e corse lor per
archetto si toccherà gagliardamente una corda grossa d' una viola, appressandogli un bicchiere di
purg., 10-9: si moveva d' una e d'altra parte / sì come
, 10-9: si moveva d'una e d' altra parte / sì come tonda che
il core. bracciolini, iii-261: pur d' un giorno / non fia dimora al
nostri capi parvero ridestarsi a un'ombra d' attività. d'annunzio, iv-2-1050:
parvero ridestarsi a un'ombra d'attività. d' annunzio, iv-2-1050: s'appressò,
città. tasso, 16-71: passa d' alcide i termini, né 'l suolo /
quando s'appressa l'angelo, empiesi d' allegrezza e di gaudio l'umile anima
per che la voglia mia sarìa contenta / d' intender qual fortuna mi s'appressa.
canto, che i suo'paggi in caraffe d' oro gli portano ogni ora appresso.
ne stavan in gran malinconia. f. d' ambra, 4-22: andò in corte
i-139: faccia scelta delle persone religiose d' eccellente dottrina e virtù, e mettale
credito di virtuoso, e 'l letterato d' uomo comune. 5. presso,
l'onore che sarebbe al padrone d' avervi appresso. v. borghini, i-iv
velli, 772: è detto ancora lingua d' wi e d'oc, che significano,
: è detto ancora lingua d'wi e d' oc, che significano, appresso di
... a sentire quello che è d' arrighetto mio padre. andrea da barberino
[del segno] scernere che diminuzioni d' acque, perocché quattro mesi interi stette
ricevuto, e donato dalla comune vasellamento d' argento appresso di mille marchi. andrea da
inf., 3-113: come d' autunno si levan le foglie / l'una
ricontarle, / ove impedisce il re d' algier la via; / e ch'era
, i sovrani se anche erano più tiranni d' oggidì... non sono stati
., appresso a poco della grandezza d' una mezza nocciuola monda. leopardi, i-14
chiaro fonte acconcia / di rose e d' altri fior purpurea cuccia, / e
veli appresta: / ecco la sposa. d' annunzio, ii- 747: sette
il passo altero / entro un circolo d' oro oggi m'arresti? segneri, iii-3-99
io t'assomiglio a questa, / che d' una madre verde è figlia bruna.
chi leggier s'appresta / a pianger d' ogni cosa ch'è contraria.
appresto grande di vino, di farina, d' uccellami. di porchette, di torte
. di porchette, di torte e d' ogni sorta vivande, fece sacrificio a
la quale, sempre amica degli uomini d' alto valore, nel ricercare le apprezzabili opere
ed intermittente oltre le sue frontiere. d' annunzio, iv-2-595: per le uditrici
. sono detti onori, perché sono indizi d' onore e d'apprezzamento. segneri,
, perché sono indizi d'onore e d' apprezzamento. segneri, i-517: fa che
boine, ii-173: la città fuor d' ogni apprezzamento morale e logico lo penetrò.
la mia vita uno stato che la traesse d' inopia. gelli, ii-126: o
questa città e apprezzava la mia idea d' esserci venuto ad abitare. 3
antica eredità ci hanno lasciate, che d' esser chiamato né cavaliero né conte.
ieremia: eglino presono i trenta danari d' argento, prezzo dell'apprezzato.
si fa l'apprezzazione o la valutazione d' un quadro o d'una statua o
o la valutazione d'un quadro o d' una statua o d'un libro, il
un quadro o d'una statua o d' un libro, il cui valore dipende da
... o per manifestare la gloria d' iddio, o per approbazione della fede
] sfuggì... il cambiamento d' umore del suo ospite, ma per quanti
quanti approcci tentasse, non le riuscì d' indoviname la vera causa. =
che de'nocchieri il core ne conforti. d' annunzio, iv-2-573: quella forma novella
affatto, non ottenere nulla. d' annunzio, iv-1-746: questo colloquio a che
far vidimare il suo giornale di bordo. d' annunzio, iii-2-31: a legno di
è possibile e agevole approdare. d' annunzio, ii-674: e noi gridammo,
lungo le stoe quando la nave / piena d' eternità giunse all'approdo. idem,
preveduto fino ai plastici colorati dei luoghi d' approdo. saba, 231: la gomena
/ nave. ungaretti, iv-37: lungi d' approdi errava una canoa.
. 3. figur. d' annunzio, ii-675: e l'anima invelata
tempi verso i gloriosi approdi / pieni d' eternità. beltramelli, iii-946: [hai
approfitta del luogo, del tempo, d' ima circostanza anche minima, per ottenere
scappata grossa che costò cinquanta lire. d' annunzio, iv-1-398: approfitta di questa
, iv-1-398: approfitta di questa disposizione d' animo, senza fare per ora alcuna
f. corsini, 2-124: procurava egli d' approfittarsi d'ogni occasione di rincorare i
corsini, 2-124: procurava egli d'approfittarsi d' ogni occasione di rincorare i suoi.
salvini, 39-i-129: nello studio celeberrimo d' alessandria filosofi e scrittori sacri faceano lega
iii-629: se fossi stato un uomo d' altro carattere, mi sarei approfittato dell'
i papi pensarono ad approfittarsi dell'angustie d' un popolo infelice. leopardi, iii-556:
saputo fare - la madre disse: d' un ragazzo tutti si vogliono approfittare.
stato molto tristo ad approfittarvi del segreto d' una povera fanciulla. morante, 2-26:
gli approcci, dai guastatori vien fatto. d' annunzio, iv-2-564: un gran sentimento
anima,... la fa errare d' un piacere in un altro, senza
paziente, che si addentra nella sostanza d' una cosa. gobetti, i-49
scavato; svilupparsi in profondità. d' annunzio, iv-1-584: la contrattura dolorosa alterò
. delcdda, ii-648: aveva paura d' approfondire il suo male col solo parlarne
, ch'egli ha proposto di trattare, d' esaminare. neologismo francese. arila,
ed approntati avea tutti i suoi vasellamenti d' oro, e d'argento per farsi
tutti i suoi vasellamenti d'oro, e d' argento per farsi onore. leggi di
e così facendo esso truova manco somma d' aria che resista al suo discenso. ariosto
apparecchiato il vaso / in che il senno d' orlando era rinchiuso; / e quello
(65): quando questa battaglia d' amore mi pugnava così, io mi movea
che s'appropinqui, e quale presumesse d' appressarsi..., o morte o
. redi, 16-vi-343: concorriamo tutti d' accordo, che sia necessario lavar lo
, ma per l'altre conditure e d' allume e di sale, che male approposito
altre retoriche passo per passo a quella d' aristotele. 2. agg.
a stirpe; perché l'una è imagine d' acqua l'altra di legno.
, dirò piuttosto naturaleggia, nella descrizione d' un fanciullo con appropriaménto di circustanze naturalissime
1-465: veneziani s'appropriano il fare d' altre genti, e rimangono veneziani. nievo
. nievo, 209: si parlava d' indurre maria teresa ad appropriarsi il friuli
, rimirando ciascun di quegli acini [d' uva] pur col medesimo occhio, e
dipignere, o intagliare la sua statua, d' appro- piarlo bene. salvini, 39-iii-153
,... è una maschera d' amicizia, che la contraffà sì bene,
la cosa, che riceve sua perfezion d' altronde,... ma sempre si
. castiglione, 201: porrà cura d' aver cavallo con vaghi guarnimenti, abiti
con qualche giulebbo cordiale, come di fior d' aranci o di altro appropriato al male
targioni tozzetti, 1-184: le giornate d' inverno, nelle quali il termometro sta sotto
, un giardino chiuso, una torre d' avorio. gramsci, 176: certo tu
allegrezza è appropriata al gallo, che d' ogni piccola cosa si rallegra e canta.
e (ciò che più conta) d' uno sforzo produttivo compito da altri, non
altre due, ma proprio di una d' esse in modo particolare. segneri
appressa al fonte di lume per virtù d' amore, e per questo approssimamento di
se in alcuni astri di quelli accade varietà d' approssimanza, non si può conoscere,
., 1-131: io sono iddio d' appresso e non da lungi, cioè che
i-105: se dunque la costituzione interna d' uno scrittore lo approssima talora ad un'
vedeva arrivare la fortuna con la corazza d' argento e la spada tinta di sangue;
, s'ammaestri in cotal maniera. d' annunzio, iv-2-1242: indovinai l'approssimarsi
o si dichiara o si valorizza per via d' approssimazione. fil. ugolini, 36
. iacopone, 1-606: novo tempo d' ardore, / che tanto è
vorrà avere una lunghezza eguale alla circonferenza d' un cerchio,... potrallo avere
,... potrallo avere impiegando sezioni d' archi. = voce dotta, lat
di ragione e per approvaménto di consuetudine d' un'arte, il fornirsi di
274: questa usanza di tenere le genti d' arme, io non la appruovo.
lingue moderne, e nell'italiana sopra d' ogn'altra. pavese, 4-171: non
villani, 9-227: non gli era licito d' usare l'uficio dello imperio infinoché non
certo quanto tengono per malaccorto chiunche cerca d' approvarle per vane. vico, 260:
con lunga esperienza, ardisco di dire, d' aver forse dato... lume
: parendogli una estrema pazzia a dubitare d' una sì degna cosa [della religione cristiana
: sul castagno gli uccelli hanno scuola d' approvati canti. 2. riconosciuto
varchi, v-107: non mi ricordo d' aver [lo] mai letto in
di republica,... un approvator d' autori, un approvato autentico, con
che gli vien data di portar esempi d' autori non approvati. -giudicato idoneo,
republica,... un approvator d' autori, un approvato autentico. vico
fanno valeva l'anno fiorini dugentocin- quanta d' oro. = lat. adprobàtor -6ris
: tutti la testa / scossero allor d' approvazione in atto. pellico, ii-80:
, ma anche senza il minimo cenno d' approvazione né d'invito a proseguire. cattaneo
senza il minimo cenno d'approvazione né d' invito a proseguire. cattaneo, iii-4-162
. cattaneo, iii-4-162: quel modo d' opposizione, sì molle e inefficace a
2-34: vedere ciò che è degno d' approvazione non vuol dir altro, chi ben
secondi da approvazioni isolate, non scoppiava d' un colpo come da noi.
: per approvecciarsi di quella gran copia d' oro, deùa quale ei l'aveva
elefanti] gli avrebbero cavati i corni d' avorio, tanto prezioso in quei tempi,
egli era sofferitore di fatiche, sottile d' ingegno, assai approvveduto, e di battaglia
giov. cavalcanti, 84: sperto e d' ogni cosa approvveduto. = comp.
cose provvedute o da provvedersi pel consumo d' un popolo, d'una città, d'
provvedersi pel consumo d'un popolo, d' una città, d'un esercito,
d'un popolo, d'una città, d' un esercito, d'una nave o
una città, d'un esercito, d' una nave o d'una famiglia. pea
un esercito, d'una nave o d' una famiglia. pea, 7-115: io
commestibili e delle derrate con l'instituzione d' ima cooperativa di approvvigionamento. calvino,
3-72: il cavaliere ispezionava i lavori d' ascia dei carpentieri, gli arnesi, le
e spiegava a rambaldo quali erano le incombenze d' un paladino nell'approvvigionamento del legname.
ordine di marcia e di posizione e d' approvigionamento. = deriv. da
luogo vicino perché sperava di farne stanza d' appuntamento. tozzi, ii-383: la
di un amante che va all'appuntamento d' una sirena. 3. accordo
-restare, rimanere in appuntamento: restar d' accordo. fra giordano [crusca]
: erano restati in appuntamento alcuni accademici d' andare a casa delltmperfetto per passar le
delle pubbliche segreterie sotto il francese regno d' italia. boccardo, i-172: appuntamento,
persone impiegate dallo stato, da un capo d' impresa o da una casa di commercio
(154): il discepolo, mostrandosi d' accon- ciarlo da piede, sì li
alla gonnella. salvini, 12-4-397: d' oro / fibbia n'appunta la purpurea
le ripiegature non vengano allargate e disfatte. d' annunzio, iv-1-409: ella teneva le
e le sue dita bianche cercavano invano d' appuntarlo. b. croce, ii-6-369:
. tombari, 2-168: la natura d' intorno somiglia alla trama d'un ricamo a
la natura d'intorno somiglia alla trama d' un ricamo a cui la primavera appunterà
e per gallone / la ficcò più d' un palmo ne l'arcione. buonarroti
m'appunta: / lo spillo è d' oro ed è la sua bellezza. d
se non che iddio appuntò un colpo d' artiglieria dalla fusta di giovanni soarez, che
desiderio appunta la spada al petto d' uno di essi, e lo ferma.
si stesse facendo nel suo interno. d' annunzio, iv-1-397: -a che pensi,
guglia di campanile al ciel s'appunta. d' annunzio, iv-1-130: l'uno guardava
in governo alcuna, eziandio se piccola parte d' una provincia, ne ha disteso in
continuamente in su l'appuntare i difetti d' altri, come sono i dileggiatori e
, tirato dal desiderio che gli ha d' apontarci, avesse una gran voglia di
la maldicenza non mancano di trovarvi difetti d' appuntare. d. bartoli, 14-1-41:
di comune accordo; pattuire, mettere d' accordo. caro, 3-1-48: e
i-36: innumerabile quantità di saette e d' appuntati dardi era sopra i romani giovani
poi fecero una schiera appuntata a guisa d' uno conio, e foraro per mezzo della
ne guarda il passo con un terribile filare d' artiglierie d'ottimo bronzo cinese, appuntate
passo con un terribile filare d'artiglierie d' ottimo bronzo cinese, appuntate a fior d'
d'ottimo bronzo cinese, appuntate a fior d' acqua. manzoni, pr. sp
pioppi appuntati al cielo di zaffiro. d' annunzio, iv-2-1084: la fuga delle nuvole
estrema attenzione a un oggetto. d' annunzio, iv-2-1178: sentì le sue pupille
i raccolti capelli da ogni parte. d' annunzio, iv-2-1089: il gran mazzo di
in capo, appuntata con uno spillo d' oro che pareva conficcato come un chiodo
come appuntato con una spilla sul pomo d' adamo. palazzeschi, 4-29: il corpo
pena... di un mezzo scudo d' oro per ciascuno per ogni volta ch'
italia tengon noi toscani per una mano d' appuntatori di vocaboli. = deriv
una certa appuntatura / di dieci lire d' or, gastigo imposto / a chi di
lunghe casse, tutte ripiene di polvere d' archibugio. manzoni, pr. sp.
dei mietitori / che appuntellavano il lettone d' oro / con i lunghi tridenti.
appuntito. 2. figur. acuto d' intelligenza. marino, v-41: come
causa della nave, quanto il peso proprio d' essa nave appunto. savonarola, 7-i-72
giunto da lontano, conservando appunto, d' una ignota lontananza l'incanto. soldati
i-399: ci sono razze di uccelli e d' altri animali che forse così per appunto
quando per l'appunto, ma sicuramente più d' un anno dopo. leopardi, 1018
ha egli forse ciò vinto con forza d' armi?... appunto. si
è valuto a sì grand'acquisto non d' altro che della lingua di dodici pescatori
fare o dire; anche come schema d' un disegno, di un quadro).
notazioni naturali e di colore locale, d' appunti di viaggio. gramsci, 159
che aveva la fuggevolezza e l'eleganza d' un appunto. moravia, xi-6:
sulla carta. calvino, 1-473: costellava d' appunti i fogli davanti a sé.
forma il saldo o il bilancio d' un conto; dicesi, per esempio,
può dire quel che ingegnosamente plinio novello d' uno scrittore molto appunto e scrupoloso,
voi sappiate quanto ci voglia ad assicurarsi d' aver appurato un fatto succeduto in un'armata
mezzo il mercato... guardandosi d' intorno se vedesse nessuno, cui potesse col
. b. tedaldi, 1-21: rischiano d' esser pasciuti dalle bestie, e massime
giovane, 10-875: cecco, 'l morbo d' amor tanto m'apuzza, / che
175: cerca limpido rio, cerca d' apriche / rive bei fonti. idem,
campi aprici, lungo un bel correr d' acque, / nasce il sospir de'cuori
quarto (o il terzo) giorno d' aprile durerà per i quaranta giorni successivi
, 2: ne li bei mesi d' aprile e di maio / la gente fa
su l'ora prima, il dì sesto d' aprile, / nel laberinto intrai.
tal nel viso divenne qual fresca rosa d' aprile. b. davanzali, ii-508:
di far questi nesti, fatta la luna d' aprile insino
, 16-15: così trapassa al trapassar d' un giorno / de la vita mortale il
i respiri, / figliava il dì d' aprile in mezzo ai fiori. magalotti,
e quiete,... sì d' aprile che di maggio, seguono brinate che
soma / di neve alla chiama cordiale d' aprile. borgese, 6-93: un diafano
dei passeri là fuori / della pioggia d' aprile. onofri, 9: aprile,
, / l'aprile del pensier. d' annunzio, ii-596: o fiorenza, /
grazia alcuna / che vinca tua grazia d' aprile / quando la valle è una
3. prov. aprile dolce dormire; d' aprile ogni goccia un barile; d'
d'aprile ogni goccia un barile; d' aprile non ti scoprire. pea,
un territorio può ricevere dal- l'aprimento d' un canale, si valuta fino al 50
parravvi alquanto inusitata e strana, / non d' altronde provien se non da quella /
(i-139): nel scudo d' osso il gran colpo risuona, / e
, si soppressero barriere e pedaggi. d' annunzio, iii-2-76: apriremo un cammino
così l'indomita guerriera / le squadre d' occidente apre e flagella. manzoni,
, 1-58: il cacciatore che cerca d' aprirsi un cammino attraverso un bosco di carpini
vicina e contigua a questa, e riempila d' un altro conio simile. g.
s'aprono cave viole e miniere / d' azzurro sotto l'alta procellaria. calvino
in alma accesa / aprire, è sol d' alta ragione impresa. leopardi,
degna / di quel misero arrigo. d' annunzio, ii-765: il vento parea
di un appartamento. f. d' ambra, 4-40: parlatemi / quel che
dà lume un picciolo pertugio, / che d' alto s'apre. tasso, 10-29
valle s'apriva striata da folti campi d' avena, e siepi di corbezzolo e ligustro
un mio concittadino / d' aprir bottega là mi persuase. jovine
l'anno passato... con libri d' amena lettura. non mi riuscì d'
d'amena lettura. non mi riuscì d' aprime neanche uno. silone, 5-157
sceglievo uno allo scaffale, ma prima d' aprirlo dovevo strofinarlo con un cencio tutt'
che mi portasse via un gran monte d' umori che fino allora m'avea tenuto oppresso
bei talari aperse, / caro dono d' apollo, onde volando / le preste superava
, su ponti variamente sonori, corsi d' acqua d'ampiezza, di fondo e di
ponti variamente sonori, corsi d'acqua d' ampiezza, di fondo e di colore
la rogiada matutina / la rosa aprir d' un color sì infiamato, / che ogni
rammenti delirante muta / sopra tre palmi d' un rotondo ciottolo / in un perfetto
donna fosse, infermando, non curava d' avere a'suoi servigi uomo,..
, forza il puledro sui campi / umidi d' orme di cavalle, apri / il
inf., 10-44: io ch'era d' ubidir disideroso, / non lil celai
come e in che tempo gli occhi d' uno albero nelle tenere cortecce dell'altro
è passato, me ne curerò meno d' aprirvi il vero d'ogni cosa.
me ne curerò meno d'aprirvi il vero d' ogni cosa. ariosto, 30-42:
, non avendo altro rimedio, si dispose d' aprirmi, e non senza sua vergogna
, 8-1021: tra'portici dorati iva d' argento / tali sbattendo e schiamazzando un'
cosa gl'impasticciassi, fra il desiderio d' aprirmi e il timore di parergli un sac-
.. darsi ad alcuno il carico d' aprire, come si dice, l'accademia
anni fa, non apriva un'epoca d' arte, ma soltanto compendiava un'epoca
una folla di popolo annunciava il ritorno d' èrcole che entrava in cocchio tirato da
trincee. in banca: iniziare rapporti d' affari annotando la -aprire la foce: sfociare
anno / son tutte di dolcezza e d' amor piene. leopardi, 18-17:
4-422: tutti tre unitamente determinati, o d' aprirsi col ferro il passo, o
dottori, 165: il caso / d' accidenti tra noi padre fecondo / aprirà nuove
via per quelle spene / che mosse d' entro da colui che more. boccaccio,
ambizioni dei privati s'aprì il campo d' una proprietà senza restrizioni né confini.
sacri di giuno, ed alla dea d' amore / coronate di fior s'apron le
in vista eguale. -aprire tanto d' occhi: provare una meraviglia, uno
un saggio che vi farà aprire tanto d' occhi probabilmente. -aprire occhi e orecchie
ma non le dette il cuore / d' aprir la bocca. palazzeschi, 4-117
co'nuovi porporati, di chiudergli e d' aprirgli la bocca. -aprire la
..., preso delle mani d' uno dei suoi compagni un dardo, correndo
veggio che 'l gran desio / pur d' onorato fin ti farà degno. fazio,
il nemico aveva aperto un fuoco d' inferno. tutti erano nei rifugi. buzzati
notte, apritor di giardini e salitor d' alberi! guerra dei topi e dei
generai delle pagnotte, / il famoso apritor d' ogni uscio chiuso. tasso, ii-411
perché la nave... fu percossa d' un grave colpo d'artiglieria, e
.. fu percossa d'un grave colpo d' artiglieria, e le fu fatto una
il freddo... né ha mestieri d' apritura per cui essere intromesso
per lo cocchiume quattro o sei menate d' uve spicciolate,... mettendo
le nevi apuane all'azzurra marina. d' annunzio, ii-833: potess'io sostenerti nella
. dell'antica apulia, pugliese. d' annunzio, ii-37: io così sciolsi la
italia, che più rassembri al paliuro d' africa che l'agrifoglio: non dico aquifoglio
un metro di lunghezza e due metri d' apertura d'ali: ha piurtiaggio bruno
di lunghezza e due metri d'apertura d' ali: ha piurtiaggio bruno scuro con riflessi
nidifica tra i mille e i duemila metri d' altitudine, nelle fenditure delle pareti a
[il vultur volans] significhi molte generazioni d' avvoltoi, e specialemente quelli ch'ànno
sì non li s'affisse unquanco. cecco d' ascoli, 2095: l'aquila per
ed a'piedi; e l'aquila d' altro lato, pizzicandola, le toglie l'
pascere, è necessario che sieno corteggiatori d' essa aquila, perché in tal modo
colombe] così si bagnavano, fuori d' ogni temenza sicure, una rapace aquila
, delle galline, delle tortorelle e d' altri simili innocenti animali. casti,
ondoleggiando cadono giù piume / sanguinolente. d' annunzio, ii- 769: l'aquila
testa macignosa, dal nasone a rostro d' aquila, ricorda i profili umani che il
urlava come un'aquila spennata. -occhio d' aquila: dalla vista acutissima, che
carducci, 825: affisa ne'tuoi d' aquila occhi. viani, 14-79:
14-79: la bocca recisa, gli occhi d' aquila reale. -a volo
aquila reale. -a volo d' aquila, con un'occhiata da aquila:
rapidamente, per sommi capi, a volo d' uccello. -anche al figur.
romane (un'aquila di rame o d' argento in cima a un'asta);
uc- cel di dio / nello stremo d' europa si ritenne /... /
ferire suo gonfaloniere che portava l'aquila d' oro, per ciò ch'elli li vidde
aquila gli animi ed i vessilli / d' italia s'inchinarono e cesare passò. idem
, le antiche aquile in testa. d' annunzio, iv-2-224: il barone militava
baretti, ii-149: il tuo cervello d' aquila aggiungagli a tutto questo? pigli
bassa tanto igienica alle anime- bove. d' annunzio, ii-432: la gloria fu.
, / una corona con le ali d' aquila. / e ora nell'aquila dei
: eccellere sugli altri, essere dotato d' intelletto superiore. -non essere un'aquila
. idem, 160: e d' altronde i due pazienti non erano tanto aquile
russia; nel 1806 da francesco i d' austria). boccaccio, i-126:
l'argentee piume / splendeano al sol d' inusitato lume. svevo, 3-24: intorno
munite del marchio dell'aquila bicipite. d' annunzio, ii-915: la schifiltà dell'
del cigno e della lira; visibile d' estate nell'orizzonte orientale, e d'
d'estate nell'orizzonte orientale, e d' autunno nell'orizzonte occidentale. -anche al
, cioè aquilaria, perché è gravida d' un'altra pietra, si è creduto esser
e l'aquilana sinensis forniscono il legno d' aloe aromatico, che viene bruciato per
. omit. falco pescatore. d' annunzio, iv-2-8: bisognava vederlo buttarsi giù
, 42: avevo un paio d' ali / d'aquilastro italiano; / chi
42: avevo un paio d'ali / d' aquilastro italiano; / chi mi tarpò
aquilato, agg. a forma d' aquila; che ha il segno
e la potenza dell'aquila. d' annunzio, ii-73: una moltitudine immensa /
annunzio, ii-73: una moltitudine immensa / d' uomini, di cavalli, / di
/ vittorie che armavano il cielo / d' un fremito aquìleo, nube / di penne
è mal nessuno, conciossiaché mi pare d' avere spesso veduto anco i legnaiuoli coll'
pertinente all'aquila; di natura o d' aspetto simile all'aquila. firenzuola,
amore, il sole divino contempla con occhio d' aquilina vista. bruno, 3-681:
speri animai, se non ha tali. d' azeglio, 1-109: napoleone diede un
il vero cavaliere del medio evo. d' annunzio, ii-769: e l'odore dell'
l'odor dell'aquilino / sangue che d' ogni sangue è più vermiglio. idem,
un viso nero, arso e aquilino d' arabo. barilli, 2-64: imbuti rigidi
: che ha il profilo del rostro d' aquila; adunco. cecco d'a
d'aquila; adunco. cecco d' a scoli, 917: l'empia forma
a scoli, 917: l'empia forma d' aquilino naso / viver desia dello bene
i capelli avvolti, il naso aquilino e d' aspetto sensitivo. salvini, 19-iv-2-304:
volto non bello ma stravagante, e d' un'aria libera, di crini non
un profilo puro dal naso aquilino. d' annunzio, iv-2-1100: e certo io sarò
naso aquilino che gli dava un'aria d' uccello da preda. paotieri, 2-224
aquilino3, sm. stor. antica moneta d' oro con l'impronta dell'aquila.
... / con cinquicento some d' aquilini, / non mi parri'aver tre
aquilonare, agg. proprio del vento d' aquilone. tasso, i-31
furor s'acqueti e cessi quella / d' orgoglio insano aquilonar procella. testi,
abbattuto /... sogna ancora d' essere fronzuto. / rampolla e sogna -
in mano / che son sicuri d' aquilone e d'austro. buti [purg
che son sicuri d'aquilone e d' austro. buti [purg., 32-99
e austro induce turbolenzia. cecco d' ascoli, 3694: perché d'estate son
d'ascoli, 3694: perché d' estate son maggior le vampe, /
aquilone tien le penne strette / d' estate, perché regna il suo ne
secco aquilone nelle pri gioni d' eulo, e tutti i venti che cacciano
cristo, iii-27-1: di'al vento d' aquilone che non soffi, e sarà grande
aver forza di sollevar mai tanta quantità d' esalazioni. zito, i-346: vadano altrove
in alto spiega, / e agli urti d' aquilon si curva e piega. alfieri
valente architettore / congegna insieme a sostener d' eccelso / edificio il comigno, agli urti
muggìa nelle forre e fra le grotte? d' annunzio, ii-483: foreste sui monti
/ delle salse correnti e le rivolge / d' onde trassero. morante, 2-112:
uno grandissimo fuoco, grande in quantità d' una grande galea, correndo dalla parte
una grande galea, correndo dalla parte d' aquilone verso il meriggio con grande chiarore.
una fortuna contraria stridendo da la parte d' aquilone gli percuote le vele, e lieva
via della porta di sopra ch'è inverso d' aquilone: e ciascuno avea le vasa
, e dagli abitanti nelle agghiacciate nevi d' aquilone fu saputa. palladio volgar.,
leonardo, 1-166: quivi i venti d' aquilone, resonando, fan vari e paurosi
, i-17: e se dalla parte d' aquilone sia solamente [il balenare],
. tasso, 6-1: ed han munito d' arme e d'instrumenti / di guerra-
: ed han munito d'arme e d' instrumenti / di guerra- verso l'aquilon le
, s'appressa / a'freddi regni d' aquilon nevoso. galileo, 1042
58-47: poniste la tua sedia da parte d' aquilone, / de con tra deo
superbia insieme mescolato, / caduto è d' aquilon nella giudecca / con tutti i
di maestro e di greco, o d' aquilo dalla celere ala ».
g. gozzi, 1-356: abbiamo pensato d' inviarvi, per mezzo di un certo
non vedesti cader che gli aquiloni! d' annunzio, iv-2-280: passò in corsa ima
schiera di monelli, dietro il volo d' un aquilone che prendeva vento beccheggiando.
vi innalzerei il fresco giocattolo / sforbiciato d' un aquilone / nel sobborgo di poveri dei
primavera, e gli strilli della camerata d' urbino e l'aquilone palpitante che ruba
a lunghi anelli multicolori. anelli, d' altra velina, pendono ai quattro angoli del
: stelle ai vetri / velati come carte d' aquiloni. gadda conti, 1-563:
: quel ginepraio... aveva figura d' un gran nido di aquilotti. deledda
ma non abbastanza perché una voce potente d' oltre mare non strappi i tuoi figli
batteva presso gli occhi come il palpito d' una vena. gli occhi li aveva
vena. gli occhi li aveva coperti d' una membrana bianca come se fosse una
2. giovane aviatore. d' annunzio, v-1-957: come càmpano nei ritrovi
nuovo e di bidente / gregge e d' armenti, quali a l'ara pia
belve esser pietose / di se stesse e d' altrui. idem, sep., 98
le mani, pallide, discinte. d' annunzio, ii-820: su l'ara dei
e di deporre sopra un'ara cinta d' alloro daghe ed elmetti. 2
parini, giorno, ii-42: alfin velata d' un leggier zendado / è l'ara
è l'ara tutelar di sua beltate. d' annunzio, iv-2-1334: ardeva e splendeva
il sistema metrico, equivalente alla superficie d' un quadrato fatto sul lato di io
becco adunco, in un furore grottesco d' aquila fallita. = lat.
balducci pegolotti, 237: la fiera d' ipro [ypres] comincia lo primo
mostra più drapperia, e dal giorno d' ara gridata a 15 [dì] appresso
disegnare con arabeschi; ornare, abbellire d' arabeschi. - per estens.:
: il fogliame dei castagni arabescava d' ombre la viottola rossa, quei
de'rossi, 2-9: un'urna finta d' alabastro orientale sopra essa, coi manichi
alabastro orientale sopra essa, coi manichi d' oro brunito e certe ricascate di panni
oro brunito e certe ricascate di panni d' oro altresì arabescati di smalti. chiabrera,
lavoro / tutta di smalti arabescata e d' oro. aleardi, 1-87: erano superbe
arabescati dalle sellovanie e dalle edere granite d' acini viola. idem, 19-392:
giraldo giraldi, 1-81: una coppa d' oro tutta di arabesche pitture fregiata.
si parte ed apre uno stipetto, / d' intagli e d'arabeschi ornato e ricco
apre uno stipetto, / d'intagli e d' arabeschi ornato e ricco. segneri,
nowna. cattaneo, i-1-136: la beltà d' una patera etnisca o d'un
beltà d'una patera etnisca o d' un pavimento romano non sarà mai ragione per
riflettersi sulla parete dipingendovi un fluido scompiglio d' arabeschi di luce continuamente fuggevoli.
borgese, 3-270: poi vidi, prima d' addormen- tarmi, uno di quegli arabeschi
arabeschi come di lunghi razzi di fuochi d' artifizio. montano, 39: uno dopo
volerla tuttavia abbellire con nuovi ornamenti, d' immaginare nuovi arabeschi musicali, nuovi arzigogoli
; proprio degli arabi; proveniente d' arabia. ugurgieri, 18:
ugurgieri, 18: cento altari si scaldano d' incenso ara bico, ed
bica, della persiana, dell'armena. d' annunzio, iv-2-112: le nuvole
tagna, come carovane con buone salmerìe d' acqua, per quel cielo arabico
goma adragante e goma arabica e albume d' uovo, e mescolare le predette cose
le predette cose tutte insieme a maniera d' unguento. leonardo, 1-262: non
da dioscoride, sia quell'albero spinoso d' arabia, da cui si ricava l'acacia
groppi di verghe estolle in alto. / d' etiopia il balan qui si nutrica,
, agg. e sm. che viene d' arabia, che è proprio dell'arabia
caldee. tasso, 8-3-984: sparso d' arabo odor la chioma e 'l volto.
'l volto. chiabrera, i-187: d' arabe gemme e di tesor fregiarsi, /
, 308: di purpurei fior, d' arabe fronde / agli sposi felici amor
stessi / ambiziose gare, / quasi d' arabi incensi / le fean de'propri
/ dromedario le armate orde seguir. d' annunzio, iv-1-61: un giovane maestro venuto
per più di un miglio due file d' arabi picchiano su tamburelli larghi un palmo.
5-664: il principale carattere della sicilia d' oggi è l'ideale d'essere « meno
della sicilia d'oggi è l'ideale d' essere « meno araba e più normanna »
: proprio degli arabi di spagna. d' annunzio, iv-1-240: il sole entrava a
esemplare (che muore in un braciere d' aromi e rinasce dalle proprie ceneri).
tal signi fa da fore, che pagono d' omo stolto: / dentro tutta
parte ornate di drappi simili a quelli d' aragne, tutte ridevano. tasso, 2-39
età più acerba; / ai lavori d' aracne, a l'ago, a i
superbo orgoglio, / simile a tela d' infelice aracne, / che ne la sua
en tene iace lo suttigliamento. / d' aracquistare l'omo è en piacire / a
lo sterco indigesto e liquido a modo d' acqua. = lat. mediev
, / come si squarcia una tela d' aragna. caro, i-163: già secca
181: non spreggiar, mosca, d' aragne le tele. idem, 557:
e fracassa l'armadura, / come tele d' aragno dall'arabo arab 1 nomade '
caro, i-137: una di quelle tele d' aragni
fili sottilissimi e spessi in guisa di tele d' aragni e tremoli per il vento,
loredano, 1-97: il maggior pregio d' amore è di prendere e d'iretire
maggior pregio d'amore è di prendere e d' iretire gli uomini e le fiere.
della sua forza, che co 'l vestirsi d' una sottilissima rete d'aragno.
co 'l vestirsi d'una sottilissima rete d' aragno. 2. ant.
una robusta corazza irta di tubercoli a spina d' un bel colore mogano chiaro, orlato
muscoloso, gambe e braccia nude color d' aragosta. barilli, 2-219: salii sull'
ojetti, ii-176: della famiglia d' ogni uccello chiuso nelle sue gabbie
la storia e l'araldica e il nome d' ogni penna e d'ogni verso
il nome d'ogni penna e d' ogni verso. = deriv.
.. / traspariva un bulicame / d' illustrissimi e di dame. nievo, 134
il motto araldico della sua indole. d' annunzio, iv-1-139: talvolta appariva [il
[il mare] tutto azzurro, d' un azzurro intenso, quasi direi araldico.
araldica: uno stemma smaltato sul fondo d' erba smeraldina, e inquartato di sole.
sentito i tamburi e il bando degli araldi d'. arme. carducci, 712:
, di vigne, di oliveti, d' aranceti, e di pascoli dove biancheggiano
e di pascoli dove biancheggiano armenti. d' annunzio, iv-1-852: attraversarono un aranceto
da una parte è spalancata sopra pianure d' aranceti, come terrazza.
aria, stamani! / è un sapore d' erba e d'arancia, / come
! / è un sapore d'erba e d' arancia, / come i giardini di
prato / un fanciullo di luce e d' aria tenue. fracchia, 587: un
aiuole, cespugli, fontanelle, piante d' arance d'oro. malaparte, 12170:
cespugli, fontanelle, piante d'arance d' oro. malaparte, 12170: la
calabria, la sicilia, i giardini luccicanti d' arance d'oro sotto un sole giallo
sicilia, i giardini luccicanti d'arance d' oro sotto un sole giallo e rugoso come
: nell'aria grigia impregnata di vaghi odori d' incenso e di rinchiuso, il colore
arancia. aranciàio, sm. venditore d' aranci. borgese, 2-34: anche
aranciata, sf. bibita di succo d' arancia (per lo più diluito con
a'pan pepati, cioè i tasselli d' aranciata. palazzeschi, 4-139: servirono prima
disegnava nera sotto il limpido cielo aranciato. d' annunzio, iv-1-186: le bacche rosse
: e sostengon vaselli in sulla fronte / d' arancin della china. lant.
mescolati con le vaghe piante di limoni e d' aranzi. soderini, iii-325: gli
aranci sono stati trasportati di media, d' assiria e di persia, e da tutte
, i-330: acqua... stilla d' ogni intorno, e vi forma poco
: per te serba l'arancio i pomi d' oro. magalotti, 4-224: scegli
/... / il fior d' arancio d'ogni fiore è re. foscolo
.. / il fior d'arancio d' ogni fiore è re. foscolo, gr
, i-166: ne'viali / ombreggiati d' aranci e di cipressi. d'annunzio,
/ ombreggiati d'aranci e di cipressi. d' annunzio, iv-1-800: gli aranci versavano
un sapore dolce e possente come quel d' un vino prelibato. ojetti, ii-294:
sfere di giallo, di rosso, d' oro. alvaro, 2-92: il sole
, 2-234: le piante di limone e d' arancio, già tratte al coperto,
vialetto. moravia, viii-154: boschetti d' aranci carichi di fogliame lustro e scuro
l'oro dei frutti. -fiori d' arancio: come simbolo della purezza verginale
fermato da una corona di fiori finti d' arancio. le mani erano inguantate di
nei capelli dei mazzet- tini di fiori d' arancio; e fiori d'arancio portavano alla
tini di fiori d'arancio; e fiori d' arancio portavano alla vita, sul petto
io e 'l moro, con una zana d' aranci, che la porterà il moro
più tondi e più carichi di colore d' oro, hanno la scorza più carnosa
9-234: o belle zane / d' aranci, di cedrati e di lumìe!
salassare, e poi facendomi tracannare sugo d' aranci con acqua, senza permettermi né
non significa altro che pomi di colore d' oro ». aràncio2, agg
: rosseggianti nel mezzo, dai lati gai d' un arancio delicato. d'annunzio,
lati gai d'un arancio delicato. d' annunzio, iv-1-480: una zona di
arancio la prendeva tutta con una violenza d' incendio, le viveva tra i capelli,
la maretta nervosa, fissò l'arancio d' una vela fuggiasca. piovene, 2-214
.]: sofà, cuscino arancione. d' un arancione acceso. negri, 2-973
, colorata, con l'occidente tutto d' un luminoso arancione. civinini, 1-270:
arancioni. sbarbaro, 1-52: striscioni d' arancione, di rosso cupo, d'ardesia
striscioni d'arancione, di rosso cupo, d' ardesia che sono i monti lontani.
. ant. ragno. cecco d' ascoli, 2769: l'aranea che ha
il bue disidera freno e sella d' oro e adorne coverte, e il
nebbia mattinai fumare, / arano. d' annunzio, iv-1-798: le sue membra erano
e sottili e serpentelli / con solchi d' or le vive nevi arate. fontanella
bionda il campo adorno / col rastrello d' avorio ara e coltiva. d'annunzio,
col rastrello d'avorio ara e coltiva. d' annunzio, iv-1-155: ara con pianti
dolorosa, / per mietere con canti d' allegrezza. / dopo un lungo dolor,
. villani, 1-47: la detta città d' amelia fu anche distrutta per lo detto
terreno, solcare il suolo. d' annunzio, iv-2-912: per mezzo alle ampie
, 14-114: quando il mare è d' acciaio freddissimo, s'immergono [i
di spessi solchi arido labbro e smorto. d' annunzio, iv-2-1319: v'è una
g. villani, 1-47: d' allora innanzi fu chiamata arezzo, cioè
oggi è nato. ancor eran, d' ottobre, / un viola gli arati,
volgar., 1-21: sì li costrinse d' arare, non dispregiando il comandamento dell'
/ spargea sudore, e lietamente arava. d' annunzio, iv-1-869: giù per le
carro, / ma di fattezze nobili e d' aspetto / superbo e non feroce.
ii-2-175: lo strato coltivabile della gera d' adda è ancora più tenue, e l'
alghe e conchiglie / cangiate in sasso d' appennin sul dorso / il mandrian raccoglie
dorso / il mandrian raccoglie; e d' elefanti / cavi teschi in vai- damo
lento i chiostri / del verde pian d' insubria / apre l'aratro e frange.
aratro al giogo / lega dei bovi. d' annunzio, iv-2-1258: udivo la voce
il vomero brillava con un tenue splendore d' argento nuovo. beltramelli, iii-67:
avvampi. baldini, 4-182: un paio d' irsuti bufali al giogo d'un leggero
un paio d'irsuti bufali al giogo d' un leggero aratro che gratta appena la terra
e della falce, qui ogni amore d' arratro venne. boccaccio, dee.,
aratura, sf. lavoro agricolo (eseguito d' autunno, in vista della semina)
, i-512: a guardar l'aratura d' ottobre mi annoiavo, perché come tutti i
]: le araucarie sono grandi alberi d' un aspetto molto elegante, specialmente l'araucaria
la rammenti delirante muta / sopra tre palmi d' un rotondo ciottolo / in un perfetto
domi verdicupi e globi a sghembo / d' araucaria. = lat. scient.
fiondi, ed avevano le coperte loro d' arazzerie e di variati tappeti. arazzière
, agli arazzieri e ai ricamatori. d' annunzio, iv-1-240: aveva una camera
una camera ornata delle tappezzerie napoli- tane d' alto liccio, del secolo xviii, che
bada / in sulle storie dei panni d' arazza, / sogna poi di mangiar pesce
bisticci, 190: non v'erano panni d' arazzo, né nulla in tutta la
le mura delle case loro tutte coperte d' arazzo e di tappeti, e insino alle
: e abbi una buona lucerna piena d' olio, che faccia lume chiaro, e
, e nascondila dietro ad un panno d' arazzo. berni, 58: e tengonlo
[l'orinale] / drieto a'panni d' arazzo ed a'tappeti. cellini,
da canto, appoggiato a un panno d' arazzo, e or si scontorceva insun
ornate di tabernacoli con istatue, con vasi d' argento prestati alla breve pompa; le
prestati alla breve pompa; le mura d' arazzi, le finestre di tappeti,
pieghe immobili / riposano gli arazzi. d' annunzio, iv-1-65: quattro arazzi fiamminghi
piccolo arazzo fiammingo, finissimo, intessuto d' oro di cipro, raffigurante un'annunciazione
/ il grande prodigio intessuto / ne'panni d' arazzo ». arbàggio, sm
serie di calcoli aritmetici detti « calcoli d' arbitraggio », della via più conveniente
quale si dà giustamente il nome d' arbitraggio, perché il banchiere che
determina, attraverso i cosiddetti calcoli d' arbitraggio quale è la piazza più conveniente
proprio arbitrio; che compie un calcolo d' arbitraggio; arbitraggista. b.
due diverse origini può avere una operazione d' arbitraggio: può, cioè, nascere
allo scalco di potere arbitrare sull'etichetta d' un'età dell'oro declinante a qualche
. michelstaedter, 143: l'infinito d' ogni attualità è dato per finito, ogni
la rivoluzione, a rattenere, col mezzo d' attentati sanguinosi e impuniti sulle persone,
1 (17): col fine d' aver sotto la mano ogni uomo, per
ogni mossa del privato al volere arbitrario d' esecutori d'ogni genere. lambruschini,
del privato al volere arbitrario d'esecutori d' ogni genere. lambruschini, 1-119:
dall'individuo o da una data classe d' individui, e non dalla natura delle cose
giustizia, il particolare ha nome e carattere d' arbitrario. serra, i-39: la
, ii-126: tu non eri libero d' un atto arbitrario perché la tua vita,
vita, sì, non era né d' oggi, né tua. silone, 5-90
civili e politiche, e l'atto d' esercitarle, e il giudizio pronunziato.
villani, 8-1: faccendosi in firenze ordine d' arbitrato in correggere gli statuti e le
giordani, iii-85: diveniva tra'principi d' europa ar- bitratore. j
persi / non vestì donna unquanco / né d' òr capelli in bionda treccia attorse /
, come questa che mi spoglia / d' arbitrio, e dal camin de libertade /
o quanto è dubbiosa cosa nella palestra d' amore entrare, nella quale il sottomesso arbitrio
, 1-30: essi [gli amanti] d' ogni loro arbitrio si spogliano, d'
d'ogni loro arbitrio si spogliano, d' ogni ragione rimangono ignudi. tasso,
. marcheselli, iii-189: fatale arbitrio d' atropo inclemente / se può di stige anticipar
/ in van ti gonfi, in van d' orgoglio carca / oblii l'avello,
, e qual è il maggior segno d' ingiustizia che amare più l'amato che
quali ella avea avuto pieno arbitrio infino d' ammazzargli. p. della valle
., affarismo ed arbitrio dappertutto. d' annunzio, iv-2-299: la ribellione cominciò allora
: però nel cerchio de la sua [d' amore] palestra / liber arbitrio già
fare male... è difetto d' arbitrio, però che, se 'l fare
come insieme si salvi la prescienza d' iddio e 'l libero arbitrio de l'uomo
faceano alcuni giochi ingeniosi ad arbitrio or d' uno or d'un altro. l
ingeniosi ad arbitrio or d'uno or d' un altro. l. salviati, i-1-205
vuol che s'attacchi, / perché d' arbitrio e senza consigliarsi / facea venir
-conci. (400): la discrezion d' emilia, nostra reina stata questo giorno
reo. dal cominciamento è in suo arbitrio d' essere buono o reo, ma da
iv-100: alla prima età niuna sollecitudine d' oro fu, né niuna sacrata pietra fu
; chi può disporre a suo talento d' una cosa: padrone assoluto, signore.
sua figliuola, che furono quasi arbitri d' italia. l. salviati, ii-1-175:
: la divina idea, / in cui d' ogn'uom l'opra futura è impressa
re, né il cielo, / arbitri d' ogni cosa, arbitri sono. foscolo
hanno magnificenza di cuore, ed eleganza d' ingegno, da ben profittare delle ricchezze
piaccia e sii arbitra delle eleganze. d' annunzio, iv-1-46: ella era, in
, se le parti non si mettono d' accordo, certi personaggi chiamati arbitri possono
e per decretarne il risultato. d' annunzio, iv-2-1147: sopra un palco recinto
col proporre al primo candidato una domanda d' architettura. 5. stor.
di garbi, / che ci son d' animai di questa sorta, / la lor
a te da gli arborati colli! d' annunzio, ii-502: tu vedi lunge gli
una siepe arborata che dava un po'd' ombra. civinini, 1-267: tutta fiorita
e querce, ma anche pioppi e d' altre famiglie, quelli, sì, «
, 91-226: te posso dir giardino d' onne fiore adomato, / dove se sta
se, sappiendo prima che li fiori d' un'arbore in certa parte perdere si dovessero
, che non discindi / col becco d' esto legno dolce al gusto, / poscia
torce il ventre quindi ». / così d' intorno all'arbore robusto / gridaron gli
: arbor vittoriosa triunfale, / onor d' imperadori e di poeti. boccaccio, i-342
altra gente veggiamo visitato, rideva tutto d' arbori e d'erbe, essendo con ordine
visitato, rideva tutto d'arbori e d' erbe, essendo con ordine tutto il suo
con un altro arbore e con frutti d' ogni sapore si convenia ricomperare il peccato
molto grande, la cui radice era d' oro, i frutti suoi erano uomini,
, rimanda fuori. idem, 8-51: d' arbori e di macchie ombroso e folto
, e se ci poni un vaso d' acqua sotto la pendente zucca, essa
parte si vede / frondeggiar, verdeggiar d' arbori eccelse, / un'altra arida ed
arbore snella / per l'appia via. d' annunzio, ii-683: ahi lassa,
rendè la nave all'isola funesta. d' annunzio, iii-2-13: issa! issa
mandato l'arbor de la casa [d' este] e l'istoria del pigna.
. arbòreo, agg. letter. d' albero, che è tipico dell'albero
dell'albero; che ha aspetto o natura d' albero. soderini, ii-202: si
. soderini, ii-202: si legge d' un'altra malva arborea che fa in
che fa in mauritania... d' altezza di venti piedi. imperato,
in qualche cespuglio, armandolo di foglie d' alberi, pagliuche, vitalba e musco
la mischia avvenne tra le arboree felci. d' annunzio, ii-62x: e immersi /
siam nello spirto / silvestre, / d' arborea vita viventi. idem, iv-1-6:
. negri, 2-747: questa selva d' elei, d'olmi, d'ulivi,
2-747: questa selva d'elei, d' olmi, d'ulivi, querce..
selva d'elei, d'olmi, d' ulivi, querce... dove la
, 678: l'alto cervo / d' arboree corna era disceso a bere.
baldini, 3-180: dafne sfuggiva dalle mani d' apollo levando al cielo le lunghe braccia
e, in quel colore, / più d' ogni vita un arco, il sonno
agg. ant. e letter. pieno d' alberi. salvini, 34-94: uomo
che taglia legne all'arboroso / monte d' ida, giungendo, intorno gira / l'
vennero nel mostrato prato, bellissimo molto d' erbe e di fiori, e pieno di
st., 1-71: corona un muro d' or l'estreme sponde / con valle
pareva quel giardino un paradiso / pien d' arbuscei fioriti e di verdura. tasso,
a laura voi [ninfe] le trecce d' oro / de l'arboscello onde s'
agli amori albergo ed agio / par voglia d' arboscel farsi palagio. carletti, 96
carducci, 312: come arboscei che d' una rupe orrenda / avido si protenda
stai com'uno di questi arboscelli schietti d' aprile / che a l'aura dolce
i nati semi affonda, / qual d' oste irata al furioso arrivo. salvini,
e carchi altri inchinar teneri arbusti / d' altre frutta ammirabili le fronde. carducci,
piantati in vecchie botti di petrolio. d' annunzio, iv-2-1297: alti oleandri, non
su pel monte lo scricciolo solitario che d' arbusto in arbusto mi mena fin sulle cime
arbuto albero insieme col suo frutto sono d' acerba qualità; e il frutto per sé
la bara intenti avean di quercia, / d' àrbuto e di tali altri agresti rami
4-10 (454): la moglie d' un medico per morto mette un suo
egli scampa dalle forche e i prestatori d' avere l'arca furata son condannati in
suoi chiama in disparte, / e d' oro una bell'arca in man lor
, aminta, 588: e quelle arche d' argento / che stimeresti piene di tesoro
/ ansioso travaglia / perché s'empiano d' oro ingorde parche. baruffaldi, 88:
so che felice stimasi / il possessor d' un'arca / che pluto abbia propizio /
, 13-15: le vesti e poro d' artificio miro, / e ogni altro don
, 30: come un'arca d' aromi oltremarini, / il santuario, a
ancora l'inno e la preghiera. d' annunzio, iii-1-838: figlie, prendetemi nell'
mete gioiose, / de l'erario d' amore arche gemmanti, / o soavi prigion
arche gemmanti, / o soavi prigion d' anime amanti, / o fonti del piacer
gli eresiarche / co'lor seguaci, d' ogni setta, e molto / più che
anima e tossa: / era quella arca d' una pietra dura, / lucida e
oscuro albergo e 'l doloroso ostello / d' un putrido sepolcro, arca e miniera
l'eterno porfido dell'arca. d' annunzio, ii-754: un sar
è scolpita / in tre facce una pugna d' ales sandro; / pieno
, iii-2-52: e gran numero d' arche caricammo / su le navi, arche
asciutte, in questa patria intrisa d' acque. idem, v-1-437: nella sua
di tutti gli animali, di carne d' ogni generazione, ne metti due nell'arca
31: la tempesta / primaverile scuote d' un latrato / di fedeltà la mia
notte / di zagare, di nascite, d' amori / appena cominciati, che l'
questa arca / con il suo andirivieni d' operai, / le sue case crepate,
del testamento): cassa portatile di legno d' acacia (lunga m 1, 25
tavole della legge (oltre alla verga d' aronne e al vaso della manna).
in arca / di care pietre, d' ariento e d'oro. savonarola, ii-245
di care pietre, d'ariento e d' oro. savonarola, ii-245: un'altra
[david] per l'arca e vestissi d' una veste di lino bianca sacerdotale,
di legni incorruttibili, la quale adomò d' oro mondissimo, acciocché ponesse in quella le
leviti il popolo fedele / alternava armonia d' inni giulivi. idem, 2-161: il
con i veri bisogni di questa parte d' italia, essa sarà l'arca santa
salvazione, che colla sua luce snebbia d' improvviso tutte le storte confuse immaginazioni degli
quanto poi ai dottori, si credono d' aver da custodire un'arca santa che se
eri di ciascun delizia, / arca d' onni divizia. andrea da barberino, 1-5
poca virtù, e'quali sono arca d' invidia l'uno de l'altro.
geometri... non è un diploma d' arche di scienza, e i più
caria e di creta, / e quei d' epiro e d'argo. /
/ e quei d'epiro e d' argo. / con gli arcadi veloci /
soglion flessuosi acanti / o ricche corna d' arcade montone. mascheroni, 841: come
murmure. civinini, 1-236: gli arcadi d' evandro sulla più gloriosa, sulla collina
mano, / si riposava all'ombra d' uno speco / arcade, sotto un bel
e mi parve smarrirmi per le solitudini d' un paese pastorale, una terra d'aurora
solitudini d'un paese pastorale, una terra d' aurora, un'incantata arcadia tutta divinità
se non vi fosse dentro un sentor d' arcadia. carducci, iii-18-147: è
, avv. secondo il costume d' arcadia, dei poeti arcadi; in modo
pur sono arcadicamente azzimati come i contadinelli d' un altro frate da bene. ojetti
paese siasi aggiunta questa scimiotteria gallica. d' annunzio, iv-1-35: a questa classe,
sì da scoprirne in più punti toro d' una tal quale arcaicità. arcaicizzante
ciclo artistico, letterario). d' annunzio, iv-2-1207: quelle palpebre che pur
gli orecchini arcaici, / oblunghi, d' oro lavorato a màlia. fr occhia
di epoche assai antiche o primitive. d' annunzio, iv-1-96: le figure degli animali
dell'arcaismo, che si diletta d' arcaizzare. leopardi, ii-1043:
arcaiche; che rivela una ricerca d' arcaismo. gentile, 3-107:
il palazzo ungherese del governo dove abitò d' annunzio, la finestra con l'arcale frantumato
m. villani, 9-61: fu ferito d' una lancia nell'arcale del petto.
lustre; a lui non valse / zelo d' arcani ufici. idem, giorno,
o piedi o capi di d' un vitale occulto; / di cui l'
3-454: avea arcane danze / d' immortal piede i ruinosi gioghi / scossero
il suoi brevi per le reine d' inghilterra e di scozia. carducci,
angeli. -che le dicevano arcane cose. d' annunzio, iv-2-56: in quelle
un grado supe qualche cosa d' ignoto l'attraeva e le fuggiva senza aprirsi
gerarchia... ragionevole il fremito arcano d' un ramo fiorito sul quale egli poteva
si girano; / l'ultimo è tutto d' angelici ludi. soffredi del dolcezza arcana /
moti. sarpi, cangelo michele. d' annunzio, iv-1-317: e vedeva le mani
maequelle mani gracili e forti, mani d' arcangelo, fremere come stà non fosse stata
consigliata a divulgar un tanto le corde d' uno strumento. panzini, iii-163: guardò
e la pioggia, / è figlia d' un cavaliere di scozia. parini, giorno
bellezza, / materia arcana, pregnante d' amor. carducci, 891: gli arcani
ermetico. e l'armi. d' annunzio, iii-2-340: non parlano gli iddiiarcano
sguardo grave di imperscrutabile arcano, e d' una limpidità insostenibile. 3.
, / arrampicarmi alle pietrose volte. d' annunzio, iii-2-44: accosciatevi ai quattro canti
accosciatevi ai quattro canti, stirpe / d' aquileia romana, arcate il dosso, /
qualche stella cadente simile a uno scandaglio d' oro s'arca nel cielo, essi si
. 4. intr. tirar d' arco. cavalca, 16-2-296: ecco
v.]: davasi pure il nome d' arcario a quello che aveva in custodia
qualche piccol pezzo di muro antico e d' arcata rotta. carducci, 685:
carducci, 685: sotto la volta d' una bruna arcata, / in tra
cortili e la chiesuola / sembrano tombe. d' annunzio, iii-2-989: una larga apertura
un vestibolo a tre arcate in vista d' un giardino simmetrico. idem, iv-1-883
come un immane scheletro sopra un fiume d' averno. civinini, 1-174: [
una vasta arcata buia come l'ingresso d' un traforo. viani, 14-288:
sotto / le arcate sostavano coppie / d' amanti. tombari, ii-22: una
ant. spazio, distanza di un tiro d' arco. m. villani, 10-101
in là volarono i tronconi, / tanto d' ognuno fu il colpo possente: /
che fu dilungato il saracino / più d' una arcata, volse il suo cavallo.
gli altri i due campioni / più d' un'arcata. 3. ant
ant. parabola ad arco di un tiro d' artiglieria, traiettoria di un proiettile.
col suo fosco berrettone cui tre ordini d' arcatelle fan come una frangia. morante,
; incurvato, inarcato. cecco d' a scoli, 817: sta genuflesso [
, / gentil leopardo, lanciasi. d' annunzio, ii-728: di due piè bal-
per le sue logge arcate / mille d' aureo lavor tappeti industri. baldinucci,
discosto diedon molte ferite e franche. d' annunzio, iii2- 157: entra fulmineo
dell'agape. seco ha il suo stuolo d' ar- catori che rimane discosto. è
catori che rimane discosto. è armato d' arme leggera, senza clàmide.
l'arcavolo mio nacque / della fava d' orlando furioso. b. davanzali, i-318
) essere stato in tal magistrato collega d' agusto arcavolo di nerone. tombari,
condé, per cui andò famoso quell'arcavolo d' oli- viero che si addormentò sul cavallo
giove / le sue dodici tavole. d' annunzio, ii-796: la pania di marmi
. letter. cassone nuziale. d' annunzio, iii-2-64: cerca nel fondo dell'
.. datemi il mio pettine / d' oro e la zona di bisanti, /
4. intr. ant. tirare d' arco. fazio, 2-5-2-47: l'
2. che presenta più ordini d' archi (con funzione per lo più
per ascoltare quelli archeggi e quei trilli d' un altro mondo, d'un mondo
quei trilli d'un altro mondo, d' un mondo in pace. =
monumenti figurati, edifici o oggetti d' uso civile. lanzi, 3-5
di lode nelle prove di lettere italiane, d' archeo logia e di storia
e si ficcano carponi nelle grotte, pur d' uscirne con un bronzetto piccolo quanto un'
romano, pieno fin sopra gli occhiali d' epigrafi e citazioni latine. = voce
, di bronzo, di piombo, e d' ogni altro metallo, e così anco
di creazione di miti e di opere d' arte, del comportamento stesso).
l'archetto parato, / ed aspettava d' esser domandato. caro, i-268: un
): [un galantuomo] cercò d' un crocifisso, lo trovò, l'attaccò
5-125: quindi dal numero delle vibrazioni d' una lampada sospesa dalla volta d'una chiesa
vibrazioni d'una lampada sospesa dalla volta d' una chiesa, per piccoli archetti simili
archetto si toccherà gagliardatamente una corda grossa d' una viola, appressandogli un bicchiere di vetro
, 7-60: l'arco proprio adoprò d' archetto in vece, / e de la
archetti stridevano, un contrabbasso borbottava. d' annunzio, iv-1-788: dopo quel lungo
7. tecn. sostegno a forma d' arco che serve a portare una lama
ad arco, collocato su un ramo d' albero o su un arbusto, e
finir questa billera / all'ingordo animai più d' un archetto. fogazzaro, 2-64:
9. locuz. ant. a mo'd' archetti: forma di risposta evasiva,
ogni modo. -come? -in mo'd' archetti; / per forza, per
poco come farai? -oh! in mo'd' archetti, non è tempo ora.
condannato ad esser ucciso con più colpi d' archibuso tratti insieme. manzoni, 1100:
archibugiata (archibusata), sf. colpo d' archibugio; fucilata. cellini,
: io fui quello che ferì il principe d' orangio d'una archibusata nella tenda,
quello che ferì il principe d'orangio d' una archibusata nella tenda, qui sotto le
ii-413: senza altri scandoli, che d' avere... tratto al predicatore
sotto pena della vita, dovesse parlar d' accordo, né di arrendimento...
di far altra risposta a'nemici, che d' archibusciate e cannonate. tassoni, 309
. tassoni, 309: a suon d' arcobugiate e di cannone, / di
urli di fuori e un lontano strepito d' archibugiate aggiungeva terrore a quegli angosciosi momenti
2. ferita prodotta da un colpo d' archibugio. grazzini, 4-206: farfanicchio
ed ambo alfin per giudizio divino / d' archibusata tiraro il calzino. magalotti, 7-55
4-219: fece avanzar più oltre sancio d' avila con cinquanta cavalli e cinquecento archibugieri
di certi soldati di fanteria, armati d' archibuso. archibùgio { archibuso)
perché mi portava ogni sorta di uccelli e d' altri animali che ammazzato io avessi con
le croci, posti sopra l'alto d' un monte lontano dalla città un tiro d'
d'un monte lontano dalla città un tiro d' archibugio. olina, i-267: [
... è largo un tiro d' archibuso, ma lungo assai, e circondato
quali per virtù o di parole o d' erbe o di pietre aveano la lor propria
temperata a botta di pistola e d' archibuso. magalotti, 21-163: noi
spianati per riceverli come si meritavano. d' azeglio, 1-376: padron titta, al
a caccia mise per distrazione una palla d' archibugio fra la prima e la seconda
all'inno soave, ineffabile di paradiso. d' annunzio, ii-181: vedendo bagnare un
, / e di fuggenti colonnati e d' aule /... avvolti / fossero
ii-157: dalla tavola degli esaminatori coperta d' un tappeto scarlatto un pallido archimandrita fissava
onorio dall'ettemo spiro / la santa voglia d' esto archimandrita. baldini, i-362:
cuocere le minestre. monti, x-2-9: d' italo nome troverai qui tali, /
anch'ei presume / con una musa sudicia d' untume / di far l'archimandrita del
i-99: l'idea della cena e d' un buon letto... eclissò in
i-160: così quest'altri [strumenti] d' archi- tettamenti, /...
stancate tutte quelle che ingombrano lo studio d' un ingegnere. 2. per estens
fra le due case ogni ruggine. d' annunzio, iv-2-253: pensava alla discolpa,
corrotti. palazzeschi, 3-181: struggendosi d' impazienza e di gelosia architettava propositi di
di giove statore, architettato da ermodoro. d' annunzio, iv-2-1298: è ricomposto con
, giorno, ii-599: già scote un d' essi / le architettate del bel crine
realizza edifici, giardini, lavori urbanistici, d' arredamento, professionista che esercita l'architettura
commette a'capimastri e manuali la fabbrica d' un teatro di tutti gli ordini in
: dovevi conoscere l'altro architettone d' allora, l'architetto emilio allemagna, anche
l'arte loro si identificano alla realtà d' un luogo, e nello stesso tempo
/ darà figli al quieto letto / d' ordine composito. pea, 1-48: piantate
consentirebbe locare sì fatti e sinceri accorgimenti d' ingegno dentro il vassello d'un corpo
sinceri accorgimenti d'ingegno dentro il vassello d' un corpo iniquo. tasso, 8-1-286:
: architettonica disciplina, secondo l'uso d' aristotile e d'altri, s'intenderebbe la
, secondo l'uso d'aristotile e d' altri, s'intenderebbe la scienza principale
l'anima umana, benché sapientissima più d' ogni animale e pianta, non sa
, ma il pronto e architettore / d' ogni arcana scienza uman
, malizioso, sottile, l'architettore d' ogni nequizia. 5. spreg
. -dimin. architettorèllo. d' annunzio, iv-2-1193: le ville parevano leggiadramente
doni, 3-39: il malino, maestro d' architettura del comune, riprendeva un disegno
architettura del comune, riprendeva un disegno d' una pianta che aveva fatto un maestro
1-756: il primo che scrisse mai d' architettura... si tien communemente
per se stesse, che non hanno bisogno d' esservi... dimostrate. 5
è scipione in atto di considerare una pianta d' una fabbrica... di magnifica
è internamente diviso l'edi- fizio. d' azeglio, 1-236: palazzo, architettura del
, in via n. n. d' annunzio, iv-1-896: la casa erà massiccia
con il piccolo santuario del miracolo, d' architettura cinquecentesca tarda. 3. opera
palazzeschi, 3-54: sedute sullo scalino d' una chiesa o fisse sulle armonie inaspettate
, alla polvere. una piccolissima vena d' acqua può rimuoverne la compattezza, una lama
consentirebbe locare sì fatti e sinceri accorgimenti d' ingegno dentro il vassello d'un corpo iniquo
sinceri accorgimenti d'ingegno dentro il vassello d' un corpo iniquo. galileo, 3-1-20
, in cui natura / l'arte imitò d' un uom di carta pesta, /
i piedi a sesta / per forza d' ingegnosa architettura, / di filippo di nami
non avevamo... sufficiente ragione d' asseverare, che per qualche particolare architettura
asseverare, che per qualche particolare architettura d' organi, anche in questa sorte di movimento
altre architetture / di stranissime figure. d' annunzio, iv-1-151: egli elesse il sonetto
/ / rifai dei monti; tu d' argenti e vetri, / copri, stupendo
più cose, verbigrazia di figure, d' animali, di paesi, d'architetture.
figure, d'animali, di paesi, d' architetture. idem, 2-6-278: per
posano anche su gli archi, e quelli d' un portico architravato che sostengono veramente quanto
più pezzi è più potente che quel d' un sol pezzo, essendo essi pezzi colle
finestra... caddero dei calcinacci. d' annunzio, iv-2-895: un fregio di
pende un drappo violetto con su una croce d' argento. soffici, ii-70: un
architrave e degli stipiti dell'eccelsa porta d' ingresso. tombari, 1-66: saltò dall'
e grave / masso, che d' erbe il dorso avea vestito, / e
. gesù disse: empiete li vaselli d' acqua ed elli lo fecero; e quando
avendo per suo comandamento pieni sei vasi d' acqua, n'attinsero e portarono altarchitriclino,
che ella cuno si abbia a valere d' instrumento archiviabile, la cui ha
cronaca. done l'autenticità sull'originale d' archivio. 3. per simil. ripostiglio
, 9-75: che bella cosa, degna d' archivista, / viani, 19-374:
toscana, 8-134: li transunti e copie d' istru- guido delle colonne volgar.
in sicuro armario colla mute. d' annunzio, iv-1-883: da quei fregi vanissimi
fragore possente. sbarbaro, più d' una volta nello scritto antecedente. idem,
. servati i titoli feudali. d' azeglio, 1-157: mi toccava
fosse stato uno di quegli spillatori d' archivi che deride in arci.
poeta che prima della guerra era fanatico di d' annunzio. -arcieloquentissimo: più che
la donna ch'io ho mai desiderato d' avere per legittima donna, ma, dappoiché
infernale. allegri, 43: mercé d' un empia furia arcinfernale. -arcinfiammato:
. b. corsini, 12-13: d' ira arcinfiammato / s'inarca. -arcinfinitissimo
m'importa se un tal calice / sia d' avorio, o sia di salice /
o sia di salice / o sia d' oro arciricchissimo. -arcisavione: sapientone
arcistoltissime... / fra le ninfe d' arcadia, / pensin d'aprirsi l'
le ninfe d'arcadia, / pensin d' aprirsi l'adito. -arcistorico:
si tiene, / ch'un brachier d' oro avesse per impresa / l'accademia
per impresa / l'accademia sì celebre d' atene. baruffaldi, 63: vero insomma
alla fin del conto la ti saprà poi d' aglio. -arcivolentierissimo: più che
, / che non ceda alle forze d' un bastone. -arcibisavolo: avo
-arcibisavolo: avo, antenato. d' azeglio, 1-175: volto lo sguardo alla
bisognerebbe... non essersi accorti d' aver invece a che fare con un arciletterato
destra, /... / e d' ogni riverenza arcimaestra. -arcimanigoldo
amori, / mormorarno di corte e d' orinali. -arcicontentare: contentare completamente.
in francia, ch'è sanza cura d' anime. idem, 3-30: per esser
principale di quel collegio, ed ha d' ogni cosa la cura, e tiene
3. stor. capo dei diaconi d' una chiesa che nei primi secoli del
imperatore, i suoi successori arciduchi d' austria. boccalini, iii-59: allora si
egli ebbe vaghezza di conoscerlo. d' azeglio, 1-225: sempre era un arciduca
azeglio, 1-225: sempre era un arciduca d' austria, che col mezzo del
col mezzo del nome di casa d' este, cercava farsi accet
che opprimeva il mio paese. d' annunzio, iv-2-767: la figura
apparsa la figura dell'assassinato arciduca d' austria. papini, 28-233: da un
sere nissima arciduchessa maria maddalena d' austria gran- duchessa di toscana.
, 1-57: si vedeva il detto ridolfo d' austria sedere nella sedia imperiale,
: primo l'arricchì del grande arciducato d' austria. arcièra (ant.
- (femm. -a). tiratore d' arco. guittone, 3-8: temo
avegna che non fosse il più valentre d' arme; ma maravigliosamente era presto e
boccaccio, i-464: prima alla cetara d' orfeo, e poi ad essere arciere mi
ci dà, quali potrebbono esser quelle d' un buono arciere che ci saettasse. tasso
dall'omero a giù sotto l'ascella, d' onde uscivano
quelle braccia d' arciera. montale, 1-19: l'intento
francesi] sono in concetto di intendersi d' amore, e di professarne l'arte meglio
, e di professarne l'arte meglio d' ogni altro popolo sotto il cielo: ma
sua. 2. soldato armato d' arco. g. villani, 12-47
[adoardo terzo] mandò il conte d' orbi... in guascogna con dugento
con dugento navi cariche di cavalieri e d' arcieri. idem, 12-67: il re
arcieri. idem, 12-67: il re d' inghilterra non avea che quattromila cavalieri,
cavalieri. idem, 9-32: il re d' ungheria con più de'suoi baroni passarono
baroni passarono la rascia con grande quantità d' arcieri a cavallo. boccaccio, dee.
a pugnar tra'ca- valier framette. d' annunzio, iii-2-68: un piccolo stuolo
annunzio, iii-2-68: un piccolo stuolo d' arcieri che portano casco di ferro unto,
uno cavallo buono, e stare provvisto d' armadure a ogni requisizione del re.
denominazione di amore (come dio armato d' arco e di saette). boccaccio
ant. fr. archier * soldato armato d' arco ', dal lat. tardo
2-61: fa pompa... d' un'arroganza e indipendenza sì fatta nel
... fu subissato di domande e d' interviste. cardarelli, 6-19: ha
arcigna non ha a primavera il biancore d' un melo. moravia, v-13: li
telmo, dove era sopra un'aquila d' argento per cimiera, la detta aquila gli
che le sue spallacce somigliano dua arcioni d' un basto d'un asino. tasso
spallacce somigliano dua arcioni d'un basto d' un asino. tasso, 17-27:
parlò brevi parole e spronò via. d' annunzio, iv-2-214: staccò da una
staccò da una panoplia due lunghe pistole d' arcione e le esaminò attentamente. idem
lido m'appare tagliato come una sella d' alto arcione; e la città è posta
di soccorso in serpa o nella borsa d' arcione. 2. per estens
forte barigazzo fiero /... / d' armi addobbato, e sopr'un gran
ma lo scòte in arcion con più d' un crollo. forteguerri, 21-50: ma
, 296: il suo destriero / diceva d' essere una greca dell'arcipelago, di aver
, 159: tu montato in arcion d' un somaretto, / ti preparavi a le
/ ed il re balzò in arcioni. d' annunzio, iv-2-465: io vidi uomini
aspetto simile e omogeneo). d' annunzio, iv-i-m: signore e signori passeggiavano
infilzare... quanto lo sbalzare d' arcioni l'avversario. -vuotare l'
) contemplati dagli antichi. d' annunzio, iv-2-836: il prodigio si compie
geografi dan questo nome ad una riunione d' isole, o a quel tratto di mare
/ popolarsi di vele ei rimirava. d' annunzio, ii-675: passammo gli ellesponti,
apparenza di un arcipelago che galleggiasse copioso d' alberi e di fromento. manzini,
le loro terre sono per grande parte d' origine vulcanica. 2. stor
là dalla grecia, passate l'isole d' arcipelago. d. bartoli,
mai in mosca e in pietroburgo. d' annunzio, iv-2-190: ella chiazze sperdute
: la valle... era spessa d' arbori che fanno la pece, e
. erano tutti coperti di mortine e d' alloro e d'abete e d'arcipressi.
coperti di mortine e d'alloro e d' abete e d'arcipressi. leonardo, 2-54
e d'alloro e d'abete e d' arcipressi. leonardo, 2-54: e sappi
e sappi che le carabe è liquore d' arciplesso. idem, 2-55: intacca
farai dell'arcipresso, e arai vernice d' ambra bella e buona per eccellenzia. savonarola
pancia entro alle belle celle tutte fornite d' arcipresso. c. bartoli [alberti]
pubblici si descri- vessino in tavolette sacre d' arcipresso, perché e'pensava che elleno
tene una secchia appesa ai rami. d' annunzio, ii-569: l'odo fuggir tra
due lati di arcipresso in arcipresso, e d' olivo in olivo, picchetti di soldati
e romagna: rinnovata dal pascoli e d' annunzio ». arciprète, sm
altrove, che c'è un arciprete. d' azeglio, 1-144: dopo alcuni giorni
toccato dall'umiltà del luogo, immaginavo d' essere io l'arciprete. montano,
nero nel paesaggio / distacca / un grappolo d' uva. alvaro, 10-107: le
12-3-368: la chiesa matrice col titolo d' arcipretura è fabbricata. arciscranna,
, 6-203: non mi è riuscito mai d' immaginare il segreto di quel quaderno,
sé medesima venire alla morte, contrita d' ogni suo peccato, divo tamen te
cui vita gli esecutori dell'empio desiderio d' arrigo secondo re d'inghilterra fecero un
dell'empio desiderio d'arrigo secondo re d' inghilterra fecero un sì crudele strazio. manzoni
in visita, quel sant'uomo). d' azeglio, 1-143: dall'indomani non
qualche decimo in più negli scrutini di fine d' anno, e contendersi la palma che
che non avìa fallo, / come d' arco tricordo tre saette. maestro alberto,
alberto, 180: i parti armati d' arco e di faretra. g. villani
ella, negletta esser credendo, e d' ira arsa e compunta, / scocca l'
e le saette al suolo / l'autor d' ogni mio danno arco mal teso,
, presenta loro avanti il fortissimo arco d' ulisse, offerendo in premio per isposa se
archi un suon lungo sull'aure. d' annunzio, ii-572: intendo a farti archi
se la freccia non ha la punta d' acciaio. jahier, 84: in fondo
nocciolo sale nel cielo dritta dritta a perdita d' occhio e poi ricasca giù a fittone
mandare io voglio il vampeggiante cor. d' annunzio, iv-2-640: egli divinò in lei
voce, scoccata come una freccia / d' oro dall'arco dei denti, / riducesse
quando la sua vita declinava al fine. d' annunzio, iv-2-825: le considerava entrambe