, i-89: si armano gli uomini d' armi diverse a diversi usi ed a vari
boccaccio, vii-145: ei m'ha d' uom fatto un otre divenire, /
: fattosi didone un vaso porgere / d' oro grave e di gemme,.
riempiean di belati i lor serragli. d' annunzio, iii-1-1095: non s'accorge
non s'accorge [il maiale] d' avere addentato una delle sue quattro zampe
., 3-116: in quel tempo d' armenti e de lanosi / greggi io non
, 1-15: nella notte s'apparecchia d' uccidere me grave di sonno.
. seneca volgar., 3-357: d' una botte si fugge il miglior vino
/ giù nella sparsa valle, a cui d' intorno / poi s'awolgea di gravi
vento, una tempesta, un corso d' acqua), abbondante, incessante (
: spesse volte contra i combattitori guemiti d' elmi e di panziere e di corazze,
. cicognani, 9-20: gli sembrò d' essere grave più del solito: i primi
pindemonte, ii-344: partesi un'altra d' albione, e trotta / col sen già
ascese un'alma vergine, / la gloria d' israello, / grave di tal portato
situazione, una condizione, uno stato d' animo, ecc.). giacomo
: o voi che per la via d' amor passate, / attendete e guardate /
. paruta, lii10- 447: più d' ogni altra cosa mi sono state gravi le
ardito a rivolgerle questa mia, scritta d' altra mano per renderlene la lettura
e grazioso sovr'onni semente e opera d' omini tutti. dante, par.,
quante sia grave / l'ira talor d' uno sprezzato iddio. alfieri, 1-284:
infelice famiglia all'infelice / italia accrescerai. d' annunzio, 111-1-219: siamo in un'
guarire, si cominciò a lamentare forte d' iddio. 5. giovanni crisostomo volgar.
: il luogo era grave per malvagità d' aria e per la stagione de l'anno
.. è sempre grave deliberazione. d' azeglio, 1-97: si presentò poi un'
e spesse / tutte hanno le città d' africa oppresse. di giacomo, ii-528:
operazione], non senza gravi perdite d' uomini. -con uso avverb.
e la notte seguente / rodomonte col cor d' affanni grave. g. b.
grave età. dovila, 691: grave d' età e più aggravato dalle fatiche,
oscurità. imbriani, 2-263: muor d' anni grave, di vita sazio. piovene
fu più grave di sfarzo, che d' effetto. d'annunzio, v-1-24: è
di sfarzo, che d'effetto. d' annunzio, v-1-24: è grave di un
grazia a chi si more / talor d' un guardo angelico e soave. -autorevole
, l-n-244: restano infiniti altri luoghi d' autori gravissimi. vico, 253: i
abito onesto, / un umil volger d' occhi, un andar grave. nardi,
g. m. cecchi, 134: d' oreste i travagliati errori / e di
la grave semplicità e la pienezza elegante d' alcuni versi di questa canzone. alvaro,
o si muove maestosamente (un corso d' acqua, un veicolo, ecc.)
successo il doppio, un'allegria. d' annunzio, iv-2-204:
grave e stabile... servire meglio d' al- cun'altra al poema eroico.
/ no le par grave né sape d' oltragio. m. villani, 5-7:
eome amaro torna / quel dolce che d' amor si sente in prima. tasso,
: procurare fastidio, disagio. d' annunzio, iii-1-908: oggi è un tempo
fra giordano, 2-246: bisogna al cavaliere d' essere lieve del cibo, avere poco
furono alcuni (che faceano il grave) d' es- sersi casa e ville, quasi
v-120: aveva da quarantott'anni - d' aspetto posato, e che teneva del grave
e fuori di burla, mi negò ingenuamente d' aver mai usate così empie parole.
antipatia. giacomo da lentini o rinaldo d' aquino, 401: omo è c'
di velocità. algarotti, 3-372: d' in sulla collina del famoso campani!
i gravemente armati, che hanno cappello d' acciaio e catafratta, cioè corazza, e
-in modo opprimente. d' annunzio, iv-1-215: il silenzio è caduto
: s'io... fossi sospetto d' alcuna ingiuria così gravemente a monsignore,
veder un giovane, una bilicata trave sopra d' uno o due legni missa, la guittone
sono sempre così / nel confuso stupore d' ogni giorno / spiegatamente uscito un altro e
di più miglia, e di prede e d' arsioni danni inestimabili furono fatti. ottimo
/ e non menerà più gualdana! d' annunzio, iii-1-506: gli usciti ghibellini di
rubare a nemici, che al dì d' oggi si domanda andare a guadagno.
dispregiar procelle, / armate sue gualdane avea d' un pezzo. amari, 55:
ravenna e delle marche; in quelle d' agubbio, campaio e sindaco.
di questa vita nella città di napoli d' infermità presa a uccellare nel gualdo.
molti milioni di zecchini di valore. d' azeglio, 4-39: due cavalletti grossi di
o le gualdrappe della sua sella. d' annunzio, iv-1-869: un bue candido,
un bue candido,... coperto d' una gualdrappa vermiglia,...
ma tal dolor che giova?) / d' aver indosso una gualdrappa nuova, /
163: aveva scarponi con fibbia d' argento, calze di seta, calzoncini
di valenti oratori e con la cetra d' apollo. d'annunzio, v-1-632:
oratori e con la cetra d'apollo. d' annunzio, v-1-632: l'azione senza
gadda, 7-84: un dimenticato imbarco d' una delle tre casse camuffato da provvidenziale
casse camuffato da provvidenziale recupero per mezzo d' una speciosa gualdrappa di ragioni escogitate là
. gualdrappétta. inventario di alfonso ii d' este, 2960: una gualdrapeta da
.. da cucirne fuori una gualdrappóna d' una giacca. = deriv. dallo
274: elefanti iniziali gualdrappati di rosso e d' oro, dipinti di tutti i colori
rovina... infoltita di rovi e d' ortica, gualdrappata di verdura, stanza
la valle oscura gualemba ritorta / difettuosa è d' ogni piacer vano. =
tessuto di cotone. = voce d' area pisana, docum. nel sec.
un mazzo di penne di gallina o d' oca, va'spazzando e gualivando questa polvere
... e dentro è pieno d' una pasta come mangiar bianco. roseo,
.., uno ch'ha la figura d' un cuore, chiamato guanavana, al
legno fornito dall'euterolobium cyclocarputn, albero d' alto fusto dell'america centrale, di
. de'guanachi e de'pachi. d' alberti [s. v.]:
. della valle, iii-311: o guancie d' ostro e neve, e fresche e
, * gota 'più familiare. d' annunzio, i-23: passava una villana /
che la mia, languida e priva / d' ornamento e splendor, rimanga viva.
fa ritorno. monti, 1-191: d' esperti / rematori fornita or si sospinga
, tanto acremente notata dal cesarotti, d' omero, che canta le navi dalle
di lagrime di sdegno, / ma d' amor no. -battersi la guancia
del folle ardir la guancia, / d' aver condotto, l'un, d'africa
/ d'aver condotto, l'un, d' africa quante / genti erano atte a
e lancia; / l'altro, d' aver spinto la spagna inante / a destruzion
altra guancia ho pronta, / né d' elmo per coprirla ho di mestiero.
casa mia m'è più morbido di quello d' una locanda o d'una dozzina
di quello d'una locanda o d' una dozzina. d'annunzio, iii-1-807:
locanda o d'una dozzina. d' annunzio, iii-1-807: madre, voi me
chi a coloro che mal fanno studia d' adulare, quasi pone 'l guanciale sotto 'l
è scarsa di cor mio, / d' anima mia, di vezzi, di moine
carducci, iii-24-105: voi avete bisogno d' un guanciale ove riposare l'animuccia
: teneva sopra le ginocchia un guanciale d' ermisino, sopra el quale trattiene le braccia
di dommasco paonazzo dove posa una mazza d' argento dorato. cattermole mancini, vi-1130:
pieni o di piuma o di bambagia o d' altra cosa simile che acconsentisse e fusse
una fratta (o forse è un biancor d' ale?) / un corredino ride
, fatti a gigli, e nella faccia d' avanti l'abaco, e sopra il
. 10. gioc. guanciale d' oro: guancialino d'oro (v
. gioc. guanciale d'oro: guancialino d' oro (v. guancialino, n
, / talora a mona luna e guancial d' oro. 11. ant.
cuoio messo a galleggiare in sull'argento d' una catinella, s'incomincia ad empiere il
pendevano dalle tempia come i due guancialetti d' una celata. 6. tecn
-bozza a guancialetto: bugna tondeggiante. d' alberti [s. v.]:
gargherozzo. 9. cuscinetto imbevuto d' inchiostro grasso per timbri; tampone.
è una specie di piccolo guancialino inzuppato d' inchiostro, sul quale si preme il bollo
questa mappa si fece poi a guisa d' un guancialino lunghetto e pieno di polvere per
affrettare la cicatrizzazione; tampone. d' alberti [s. v.]:
lo portano. — guancialino d' oro: gioco nel quale un giocatore
cinque o sei / fare a guancialin d' oro, giuoco ameno, / più bel
al malmantile, 2-45: 4 guancial d' oro 'detto comunemente 4 guancialin d'oro
d'oro 'detto comunemente 4 guancialin d' oro '. d'alberti
detto comunemente 4 guancialin d'oro '. d' alberti [s. v
]: 4 guancialino 'o 4 guanciale d' oro ', dicesi un giuoco fanciullesco
.. /... a guancialin d' oro, / dov'è un brutto lavoro
mano / più di sei volte e d' otto. 7. locuz. -andare
/ mi s'è rifatto frate. d' annunzio, v-1-916: un nostro miserabile
, / furiando corse all'atto / d' applicargli una guanciata. -ricevere una
, ch'i'balzai di qui colà. d' alberti [s. v.]:
ramusio, iii-17: avevano al collo catenelle d' oro le quali loro chiamano guanine
appiccate certe figurette del medesimo oro d' aquile, leoni e simili animali,
lega '(con cui gl'indiani d' america fabbricavano i loro monili):
alcaloido particolare che fu estratto dal euano d' america. = deriv. da guano
od a marsiglia per fresco genuino d' america, e il guadagno sul primo
idrolisi dell'acido guanilico con vapore d' acqua surriscaldato; è contenuta in
chiamati sempre da'latini col nome d' 'alutarii ', il qual nome si
arte de'guantari ottenga qualche vestigio d' antichità. compagnia della lesina, i-69:
può loro far dare un poco d' acqua nanfa, come si dice, per
esposte mozze e di cera nelle vetrine d' un parrucchiere e d'un guantaio.
cera nelle vetrine d'un parrucchiere e d' un guantaio. guantato, agg
si riadattava il gibus sulla testa. d' annunzio, iv-2-1209: tra il rombo
mentre a fuggir la spesa, / d' un paio di stame, o 'l più
nuove piastre, sopra una bella guantiera d' argento. menzini, 5-140: ella
lei risplende in sulla mensa / la posata d' argento e la guantiera. marcello,
.. presto avranno sonetti sopra guantiere d' argento. algarotti, 3-166: una
porta una guantiera con sopra un bicchiere d' acqua e una chicchera di cioccolata. manzoni
6-ii-22: gettò sulla guantiera uno scudo d' argento, e respinse al cameriere il residuo
cambi de'avere a dì v d' ottobre per xxj paio di guanti
i natali, / nella città guantifera d' occagna. — comp. da guanto
purpurina; / e guemito le man d' arabi guanti, / vien ninfeggiando, amoreggiando
venezia o di bottoncini di smalto. d' annunzio, i-930: ella dritta, ne
: ella dritta, ne l'abito d' estate / in casimiro bianco a gale ondanti
, acciò non ci trangugi il satan d' aleppe. -guanto falconiere: bracciale
panno tutto rotto, e mandato a uno d' una terra vicina suo amico, che
2. guanto di maglia o d' armi, guanto di ferro o ferrato
/ le dita, e le copria d' un forte guanto, / che avea l'
schiacciare una testa più soda che quella d' una ragazzina bionda. 3.
di cartello, cioè di disfida. d' annunzio, v-2-683: la guerra -quella
lo buttò verso il popolo quasi in segno d' investitura. carena, 1-151: il
, sendo di tanta importanza, fa d' avere un buon paio di guanti e
16-ii-194: il pugno, nudo o armato d' un semplice guanto, non avrebbe forza
un'unghia / o il guanto smesso d' una serpicina. 9.
mano: aderire perfettamente; andare pienamente d' accordo in tutto. nievo, 32
da noi, e che dovea servirci d' esploratrice. pisacane, ii-101: s'
a gettare un guanto a una forma d' arte che fino ad oggi il mondo
agli abiti eleganti, vestire dimessamente. d' azeglio, 1-370: qui mi veniva condotta
fan sera e mattina / la sentinella appiè d' una finestra, / che si mangiano
le mani, senza guanti, belle. d' annunzio, i-16: almen lasciate /
suo poter m'avea / nel laccio d' oro ond'io mi glorio e vanto.
, manopola. inventario di alfonso ii d' este, 1364: guantoni di pano
'guapperia'e 4 guapponeria ', azione d' uomo bravo, valoroso, prode. panzini
nella casa] la memoria di un d' annunzio diverso da quello che divenne poi
assunto un'aria guappa, con una punta d' ingenua crudeltà, che è un gusto
o 'guapponeria ', azione d' uomo bravo, valoroso, prode.
inven tario di alfonso ii d' este, 3534: poledri, platoni,
barbasso. barabasco. guaraguasco. labbri d' asino, pelliccione. erba maestra..
spagna, 2-17: l'arme sua era d' argento una stella, / e per
sempronio, 8-58: quei con guarda d' argento ed elsi d'oro / la
: quei con guarda d'argento ed elsi d' oro / la spada altrui su 'l
parte sporgente del morso del cavallo. d' annunzio, iii-2-292: auriga, un aspro
custodia dei boschi. d' alberti [s. v.]:
boschi, i braccianti delle possessioni d' un sacco di grano turco.
i guardaboschi, i braccianti delle possessioni d' un sacco di grano turco e d'
d'un sacco di grano turco e d' un mezzo bigoncio di vino.
caro, i-334: non ti vergogni d' essere innamorato d'un figliuol di lamone
i-334: non ti vergogni d'essere innamorato d' un figliuol di lamone e di voler
forti dolori di testa. = voce d' area pisana, ligure e piemontese, comp
, guardacenere ', lamina di ferro o d' ottone, talora ornata, che si
corde che sostenevano i pesi. d' alberti [s. v.]:
di guardacori. inventario di alfonso ii d' este, 1221: guardacuòre di più sorte
e 4 guarda cuore ', pezza d' arme di rinforzo di piastra d'acciaio
pezza d'arme di rinforzo di piastra d' acciaio, che si sovrappone al petto dalla
: tennelo a battesimo monna sandra donna d' iacopo arnolfi, e la guardadònna della catelana
aretino, 20-31: il mulattiere era d' un venti anni o circa, sbarbato
la mamma, lasciato il suo calamaio d' argento sul cassettone, avea lì il calamaio
sul cassettone, avea lì il calamaio d' osso ch'egli usava nel suo studiolo;
evitare che le fiamme superino la linea d' acqua. carena, 2-347:
che si dispongono all'altezza della linea d' acqua del bastimento, dalla parte cui
di feltro, ecc.). d' alberti [s. v.]:
70-15: un matto guardaménto d' occhi. bibbia volgar., x-362:
. tovagliolo. inventario di alfonso ii d' este, 162: guardanappoli n
/ fèro spedir negozio sì importante. d' alberti [s. v.]:
trovata bona, e la guardancanna più d' un'ora m'ha tenuto, che eran
, balordo. varchi, v-742: d' uno che badi o si meravigli d'ogni
: d'uno che badi o si meravigli d' ogni cosa e fuori di proposito,
sm. ornit. region. cavaliere d' italia. = comp. dall'
.. guernita internamente di lungo pelo d' orso, o altro, a uso di
dello spedale dei pellegrini... crede d' essere il guardapòrta di palazzo reale.
chiatguardandosi con occhi stanchi e distratti. d' annunzio, sue guatature: qua
. giacomo da lentini o monaldo d' aquino, 445: guardando basilisco venenoso
3-39: guardace a letto morvedo, d' esta penna spiumato! g. cavalcanti,
guardarono i miei con acuta luce. d' annunzio, iii-2-49: -non conosce
dolore mortale. -assol. rinaldo d' aquino, 98: l'amor che mi
et atte, / ebbe, fuor d' ogni dubbio, conosciuto / che questo era
, gli messe una mano sul cuore. d' annunzio, iii-i- 995: [
cavalca, 6-1-279: io ti ringrazio d' ogni male, lo quale, /
incenso o vittim'arda: / è d' uopo. foscolo, sep., 248
1-384: comanda essere imposta una penitenza d' un anno a un prete il quale,
il corso, / m'ha fatto abitador d' ombroso bosco. michelangelo, i-30:
se ben guardo, / felice vivo d' infelice sorte. sassetti, 12:
la battaglia e 'l gran flagello / d' un re pagan. ariosto, 27-35:
: o voi che per la via d' amor passate, / attendete e guardate
avea lo 'mperadore / che non guardassi d' aver costui preso, / e non gli
che non erano li tesauri di coloro d' egitto; imperò che egli guardava il
perce- penza / corno fiorenza, -che d' orgoglio senti, / guardate a pisa
corteggiare (una donna). rinaldo d' aquino, in: amorosa donna fina,
questa damigella? / tu non saresti d' accettar per drudo. tasso, aminta
diporto, / e del gravoso mal d' amore ho 'l manto, / e s'
signor mio, guardano tutti gli occhi d' israel. cicerone volgar., 1-113:
sottrarre a disagi o danni. rinaldo d' aquino, io7: 'santus, santus
chi dal neofito furor mi guarda? d' annunzio, iii-1-566: non c'indurre
guardia le bisogna; diciam dei modi d' esto suo guardare. e questo è
.. una di queste mattine non ardiva d' uscire di casa. -per estens
, cioè che il porto sia guardato d' ogni traversia o restia. magalotti, 1-435
- anche sostant. mostacci o iacopo d' aquino, 420: però è più laudato
. morelli, 279: ingegnati d' avere de'contanti e sappigli tenere e
grandissima preda e una figliuola del sacerdote d' apolline, la qual donò ad agamenone
l'avvenire. documenti su margherita luisa d' orleans, 165: l'hanno detto alla
dovea non altrimente / ch'una fortezza d' ogn'intomo chiusa: / così, con
li verdi prati, con forse dieci cani d' intorno, che li guardavano. ariosto
catena alcuni [uomini] ad uso / d' arar la terra, o di guardar
, i-140: avvisato abimelech della bellezza d' una forastiera di fresco ivi giunta,
si sono addossata questa scomunicata divozione. d' annunzio, iii-1-808: figlio aligi / lascia
verso fraistat si è incominciata l'incamiciatura d' un buonissimo muro con suo zoccolo di
ci raccostammo dietro ad un coperchio / d' un grande avello, ov'io vidi una
guardasse intorno / alla persona le vergogne d' uomo. -fermare, trattenere (
gli altri frutti / metter dentro e d' intorno ghiara o vasi / che guarde il
costo o in sconcio di vettura o d' altro; ch'io ho poco a calere
che con ogni diligenzia si sforzassi no d' adoperare l'uomo guarisse e non
è infido, sì, ha fama d' infido; ma con me, no;
non avrei mai creduto che da me d' alcuno tuo disidèro ti fossi guardato.
ancor ti sforzi la voglia, / d' amore e la gelosia. bibbia volgar.
rettor., 40-3: ma ben guardi d' intendere ciò che dice questo trattato e
/ guardi di dir follia. cielo d' alcamo, 35: femmina d'omo nom
cielo d'alcamo, 35: femmina d' omo nom si può tenere: /
... son certo che si guarderebbe d' usar quelle parole antiche toscane. cellini
la pittura di colori diversi, ma d' uno più o meno scuro. muratori,
ha già negli occhi la malizia! d' annunzio, iii-1-29: guardate: una coccinella
so che di cui pareva a me d' essere affatto sprovvisto. -guarda che
andassi con dio, perché la veniva d' un luogo e da uomo, il quale
un cortile ben regolato e civile e d' un gentilissimo disegno, come è quello
, aggiunge il saluto -dio guardi. d' annunzio, iii-1-677: o mio fratello
tutti i casi avversi. f. d' ambra, xxv-2-423: -l'uscio? die
oggi anche passato tra gli occhielli del giustacuore d' un giovane cavaliere, è galanteria:
sguardo. giacomo da lentini o monaldo d' aquino, 456: in zo à
: nel detto anno, a dì 31 d' ottobre, sì fece per lo popolo
amica e la guardò nelle pupille. d' annunzio, iii-1-54: mi sembra di non
. 21. -guardare in un filar d' embrici: v. embrice, n
la deve tenere di conto! è d' una terraglia che si scheggia a guardarla.
nostra carità a chi la merita. d' appartenere a una nazione che nel suo guardaroba
, 182: 'falda'o 'guardarèni', pezza d' arme in continuazione della 'schiena '
a sua disposizione due guardarmi in qualità d' impiegati all'ufficio del comando di piazza
di stiratura, ecc. detto d' amore, 317: farà gran dispensa /
fu trovato... una testa d' appio cieco ed una del figliuolo di marmo
cose tristi di questa valle di lagrime. d' annunzio, v-2-487: ecco un odore
sono pochi mesi, che morì il duca d' arescot in fiandra; la lista della
pietre di carnei; diciotto milla medaglie d' oro... e dugento vasi d'
d'oro... e dugento vasi d' agata,... di lavoro mirabile
esser queste / soglion de'guardarobi / o d' antiquari, o creduli o mendaci.
incaricato di sorvegliare gli atrii e le sale d' aspetto delle stazioni. pirandello,
sono: che il guardasigilli è levato d' offizio e sostituito in suo luogo col segretario
con mal garbo il guardaspalle al capitan d' arme, e l'aveva dato al
non hanno speculato tutte le passate migliaia d' anni. 4. dimin.
del solito, e cessano un po'd' intromettersi, come fanno sempre, in
, iii-22-76: la destra, guardata fin d' allora con riverenza dalla parte eletta dei
, si nomina pavido rispetto e languore d' indifferenza. 4. difeso,
/ sublime, marmorea, coi troni / d' argento. viani, j4 * 383
guardati. davila, 219: il duca d' alansone ed il re di navarra,
uno suo famiglio si partì. -stretto d' assedio. d. bartoli, 21-83
però non guardato da'nemici, e d' indi se n'andò nella rocca di
i passi del boglia erano gualatissimi. d' annunzio, v-1-977: l'ospedale era vigilato
/ per che fue ed è spegnitor d' ogne rio. boccaccio, 1-i-251:
. bacciarone da pisa, xxxv-1-325: d' esser faccitore / contra 'l signore -no
hano spavento / (parlo 'n comuno d' esto marrimento, / no ched eo sento
, che di quello, / ch'avien d' entrata fosser guardatori. 3.
la più bella guardatrice e govema- trice d' infermi quanto vedessi mai. s. bernardino
ho eletto te per fidissimo guar- datore d' un mio segreto, sperando primieramente che
viniziani adescare, che egli quasi d' ogni testamento che vi si faceva era fedecommessano
guardatori di buoi parea, ma d' alcun nobile signore. sannazaro, 4-80:
[il ponte] si trovò coperto d' una lunata trincierà con buone guardie; nondimeno
, vi-268: da ogni irriverente guardatura d' occhi ti guarderai. a. pucci,
gli metteva le pulci nel sangue. d' annunzio, 4-ii-177: aveva la guardatura
con lunghe guardature di traverso, più forti d' ogni divieto della decenza, di quelle
donne dedicano alle donne, scie lunghe d' una eterna invidia. 2. ant
va per alto giorno, / mirando d' ogni parte; / ché non ci ha
dalle mosche; moscaiuola. d' alberti [s. v.]:
chelli, 6-27: si vantava d' esser stato sul « guardavói! *
/ da'pescatori abbandonata e carca / d' ogni arredo marin, picciola barca.
, 1-52 (133): per guardia d' una casa questo [cane] era
. dovila, 500: era d' avviso che..., sforzando due
, nel mio cuore, le lunghe notti d' inverno, quando le facevo compagnia,
entro i corporei chiostri / non sdegni d' abitar terreno albergo, / sin che
che si fonda in su la guardia d' uno muro e d'uno riparo solo,
su la guardia d'uno muro e d' uno riparo solo, s'inganna. ariosto
di zuffe e offensioni e di giuoco e d' arme, e furono chiamati bargelli.
il patron di essa nave con ducento fiorini d' oro, che lui eleggere dovesse nel
questa gentil reina / mille buon cavalier pien d' ardimento, / e mille turchi,
a napoli, / e vedere o d' entrare in qualche guardia, / o imbarcare
gualdo priorato, 7-96: il re diceva d' aver solamente presa la guardia per la
all'equipaggiamento, nella consegna della parola d' ordine, ecc.). -guardia
, i-109: si colse il giorno d' una rivista delle truppe a cui il marito
due di guardia reale: un po'd' artiglieri alle fortezze. bocchelli, 1-i-7:
pisacane, ii-109: un'altra fonte d' onde si trassero i mercenari furono le
mantenevano dapertutto in italia. -guardia d' onore: picchetto o reparto militare destinato
attinenti a religione, mandava una guardia d' onore a san gennaro. colletta, ii-50
bombardieri... servivano quali guardie d' onore nelle pubbliche solennità. -gran
parte della famiglia pontificia; prestava servizio d' onore nei pontificali e nelle cappelle pontificie
ammirabile nella sua robusta vecchiezza, il d' ancona; il copparetti e altri della
non hanno il peso e la forza d' irradiazione di quelli della vecchia guardia.
sue guardie ha disvantaggio il grande / e d' uomo è ben che anch'egli il
guardia eretto, / volta la spada d' agricardo al petto. tarchetti, 6-ii-425
e soprattutto della guardia, sotto, d' un acciaio di qualità diversa: bianco
gli rimase apena / de l'else d' oro in man la guardia intera. manzoni
, con una guardia traforata a lamine d' ottone, congegnate come in cifra, forbite
nelle mentovate diffìnizioni i padri ebber guardia d' astenersi affatto dagli articoli superflui.
guardia del santuario nel mezzo del popolo d' israel. m. villani, 8-2:
rustico, vi-137 (12-2): d' una diversa cosa, ch'è apparita,
lasciato fuggire... messer tarlato d' arezzo, il quale aveva in sua guardia
davano i custodi, scorto dall'industria d' alcuni suoi fedeli, indi a non
guardia, che porti la 'padella'. d' azeglio, 1-237: un
servitore... cena su un angolo d' un trespolo. è di guardia in
a guardia duemila guasconi con gran numero d' artiglieria. a. f. doni
: con... furia di colpi d' artiglierie e di archibugiate assaltarono le genti
si trovavano a guardia dell'argine. d' annunzio, i-44: passo e il vigile
. bartoli, 40-ii-204: gli ordinò d' inchiudersi nella fortezza di tienzìn, e
: santo ioanni batista così fece guardia d' ogni peccato veniale come noi dovremmo fare,
a far buona guardia... d' ogni... cosa che t'avessi
, mettendosi in guardia contro ogni moto d' immaginazione e di sentimento. -montare la
463): s'avviene al savio uomo d' esser cauto e guardigno,..
. villani, 3-87: votarono la città d' ogni sospetto, mandando a'confini de'
: di sua dama prendea più guardia d' allora innanzi, che non facea per
la sua donna prendevano, che fatto avrebbon d' un lor figliuolo. -prendere
lusinga... è una maschera d' amicizia, che la contraffà sì bene,
: i suoi superiori gli scrivevano sempre d' aprir gli occhi, di star sulle guardie
lari, ii-25: fur tutti d' accordo, / di stare a buona guardia
ch'ei, tutto sanguinoso e pien d' affanno, / era quasi oramai vicino
... [era] un pezzo d' uomo dalle gambe un po'roncolite per
di guardia-marina, rammentando quell'istante. d' annunzio, iv-2-1344: aveva l'aria
annunzio, iv-2-1344: aveva l'aria d' un giovinetto, d'un guardiamarina ancóra timido
aveva l'aria d'un giovinetto, d' un guardiamarina ancóra timido.] ovine
guardiana pietosa, ad ogni lieve / rumor d' aura mettendo alle socchiuse / valve l'
/ desta gl'italiani addormentati, / d' amore inebriati / delle triste guardiane ch'
priapo dio contro l'ingordo / stuol d' aerei stornelli. alvaro, 14-60:
/ fido guardiano de'cavalli alati. d' annunzio, iv-2-159: da caldara cominciavano
e 'l luogo del guardiano sia coperto d' alcuna cosa e poi di sabbione.
e difendi- tore del regno roberto conte d' artois, cugino del detto re.
allegavasi, essere il re solo guardiano d' italia. 3. chi assiste
vi priego che per tinnanzi vi piaccia d' essere... tenero guardiano dell'onor
sino alla feccia, guardiani laidi e dignitosi d' un passato incantevole,...
e la potenza è tanta che schifino d' abitare co'suoi lavoratori in una medesima
sabbioni, quanto s'inoltra la forza d' un fiume. boscovich, 217:
idem, 12-8: [il duca d' atene] fece comprendere tutto il circuito del
egli intanto montato in una guardiola, d' onde si potea il tutto vedere nella rocca
più con vetrata, ricavato nell'atrio d' ingresso di edifici pubblici o privati per
guardinfante era un cerchio, a foggia d' una stretta tesa di cappello, che,
fare all'abito delle donne la figura d' una campana. rosa, 120:
e feudali), come guardinfanti, pettinature d' uomini e donne ec. ec.
agli ultimissimi anni del secolo passato. d' annunzio, v-2-221: questa duchessa posata
agon guardingo io vegno / quasi guerrier pien d' odio e di sospetto. f.
guardinghi e vigilanti, / e ragioniam d' amore un'altra volta, / quando
che venne guardingo come la volpe. d' annunzio, v-2-190: mi studiavo invano
proporle un atto di giustizia, a pregarla d' una carità ». nievo, 168
sono sommamente guardinghi, per niun contatto d' essa s'imbratti. a. cattaneo
e decretò espiazione al fratricidio una servitù d' oltre a trecento anni per tutti.
virgilio... attribuivano al guardo invidioso d' un nemico le malattie delle loro greggie
e quel prenda in suo duce / ma d' aquila abbia il guardo. lcmenc,
la bella, / che in un tronco d' allor scrive col dardo. foscolo,
407: poscia amore / tanto il piagò d' un infocato dardo / che di sacra
/ come l'aquila o il serpe d' epidauro? -considerazione, stima.
ridusse. monti, x3- 312: d' accanto ti passo frettoloso, / né mi
sotto l'ale, ché poi sicuranza d' essi / ria serà se li credessi.
, che noi per altro non degneremmo d' un guardo, pure se ci son
/ tutto quel chiasso ei non degnò d' un guardo / e a brucar serio e
in quel tempo di dover dare a guarentigia d' una somma assai lieve l'unico mio
un ritiro forzato di un mese. d' annunzio, v-1-162: dell'impiego socialmente
fosse stata comandata la guarentigia, com'è d' usanza. 5. legge delle
guarentisti, / l'anima mia salva d' ogni periglio. -rifl. proteggersi,
intr. scampare. galliziani o rugieri d' amici o giacomo da lentini, 441
conservazione sia di un dato stato, sia d' una data potenza, sia finalmente l'
a ciò che si dice). d' azeglio » 1-405: si raccontavano molti aneddoti
309: ciascuna parte era sì guarentita d' arme che poco di danno seguì a nessuno
il possesso guarentito da prescrizioni perentorie. d' annunzio, 111-1-958: a me restituire
mangiare insieme come fra gli eroi d' omero, e fra i popoli di caledonia
fra i popoli di caledonia ai giorni d' ossian e del gran fingai, è fra
maleducata. varchi, v-742: d' uno che sia goffo e malcreato, non
di quantità). cielo d' alcamo, 40: le tue parabole a
del verso solo, / ma già d' altro mistero / sai che non vai
passi andati fummo, che al capo d' un fiume chiamato erimanto pervenimmo. bembo
]. marino, 3-162: il palagio d' amor ricco e pomposo / da quel
non poteva essere, se non per via d' acquisti insensibili in lungo progresso di tempo
lo sperammo guaribile, ma pensammo che d' uopo gli fosse di riposar qualche giorno
benedette. svevo, 2-457: risolse d' imprendere la guarigione d'amalia. d'
, 2-457: risolse d'imprendere la guarigione d' amalia. d'annunzio, v-3-231:
d'imprendere la guarigione d'amalia. d' annunzio, v-3-231: tutte le guarigioni erano
; / sono in vostra potestate / d' aver morte e guerigióne. p. verri
guarire. leggenda di s. guglielmo d' oringa, xxi-1192: ciascheduno ebbe a
, 27-95: costantin chiese silvestro / d' entro siratti a guerir de la lebbre.
volgar., 2-49: anco tre cime d' erba,... guarisce la
tale / che l'ha tutto guarito d' ogni male. burchiello, 17: se
.. guariscono tutti i mali. d' annunzio, v-1-632: io stendo al sole
manigoldi, un remo / vi guarrà d' ogni male. 2. estinguere
.. flagello de'tristi, hai d' avere la cura di guarir la pazzia di
221: la virtuti ch'ill'avi / d' alcirim'e guariri / a lingua dir
punto della mia passione per le armi. d' annunzio, 1-68: bruna madonna piena
due mesi per modo che dell'acqua d' arno a neuno buono servigio si poteva
si fa a colui che è ripieno d' omori? a volere guarire gli bisogna el
, 5-ii-22: non è in poter d' un uomo ferito da una freccia il tosto
voglio atare; / e così smorto, d' onne valor voto, / vegno a
giovane, 10-875: cecco, 'l morbo d' amor tanto m'appuzza, / che
ojetti, i-58: il mio difetto era d' accompagnare con la destra le cadenze delle
del melodramma, delle congiure da teatro d' opera. 9. ant.
-guarire qualcuno del restìo, delle gotte, d' ogni male: uccidere, ammazzare (
poca fatica vi entromo, e gli guarimo d' ogni male. -guarire del male
: acqua, dieta e serviziale guarisce d' ogni male. -essere ammalato e
dato per certo male, e guaritivo d' esso, ne ha suscitato de'peggiori
ormai vecchio, e forse guarito dalle violenze d' amore per le quali aveva versato il
la virtù del guaritore si dimostrasse. d' annunzio, v-1-536: questi miei due custodi
drappo nero per farsene un'altra. d' annunzio, iii-x-481: questa guarnacca di
, iii-x-481: questa guarnacca di saia d' irlanda / no; di sciamito vermiglio di
2. toga, veste curiale e d' autorità; abito da rappresentanza, da
ch'io cominciai a portare guarnacca a modo d' uomo. valerio massimo volgar.
tela del trappo col capo velato. d' annunzio, v-3-136: il notaro comparve in
. zanotti, iii-185: né per ciò d' adular punto ho pensiero, / e
... anche se abbia la guarnacchina d' oro. -guarnacchino (v.
, che non gli cuopra el culo. d' annunzio, iii-1-481: guarda, guarda
in guamacconi e mantelli di scarlatto. d' annunzio, iii-1-620: o maestro almodoro,
. guarnèllo, sm. stoffa d' accia, bambagia o cotone, rasa
medici, ii-169: sentistu mai dir d' una cappellina, / che s'avea
/ spargete rose, / cinte intorno d' un guarnèllo / di bucato bianco e bello
b. corsini, 16-21: mostrav'egli d' andar sopr'a pensiero / di non
ciò. guicciardini, v-225: la gente d' arme franzese si era ridotta in guarnigione
a cavallo e a piede nelle castella d' intorno. boiardo, 2-14-11: era
spendere, standovi le guemigioni delle gente d' arme, manca di quella spesa. gualdo
borgo... aveva perciò l'onore d' alloggiare un comandante, e il vantaggio
un nuovo ambulatorio, poi l'apertura d' una mostra agricola, e una rivista della
guerra è distribuita dentro alle guarnigioni. d' azeglio, 1-163: il mio reggimento intanto
munigioni con infinite carrette e le guemigioni d' ogni bellico strumento. varchi, 18-1-350
leggeri della regina, l'altra di carabini d' arnaut poste in guemigione lunghessa riviera della
. s'erano afforzati con molta gente d' arme. abate isaac volgar., 1-79
tutto quanto il piano, / ed afforzollo d' ogni guemimento. storie pistoiesi, 1-213
, 124: con tutto suo sforzo fa d' apparecchiarsi di tutti i guemimenti che a
che prima non aveva, e fecene venir d' alamagna. 3. complesso di
fu presa con tutto il guarniménto. d' annunzio, v-3-142: considerato il pericolo
destrier e tutto guarniménto, / sien d' un paraggio addobbati ciascuno. la spagna
il destrier più che l'argento. d' annunzio, v-2-303: non ebber guemimento,
spada e un pugnale con ricchi guamimenti d' oro. carena, 1-145:
molto guemimento e vittuaglia e molte vasellamenta d' argento. l. frescobaldi, 2-63:
, ix-875: nel prato avevano mense d' ariento / piene di cibi e d'ogni
mense d'ariento / piene di cibi e d' ogni guarniménto. cieco, 37-24:
maglia il molto guarniménto / tutto fu d' oro, quantunque n'avea. sercambi,
ovvero scifo di legno con guar- nimento d' argento. ariosto, 23-74: perché m'
dosso que'suoi guemimenti di penitenza e d' inutile divozione, il fardello, le tazze
oggi s'ha per pochi quattrini. d' annunzio, v-3-117: torre mastra murata di
/ e vestiuse veramente / em figura d' un pezente. g. villani, 12-108
quando subbitamente delle selve, nuova forma d' uomo isconosciuto, laidito di somma magrezza
forniture e guemimenti di prezzo che ciascun d' essi pare un re. 9
una splendida povertà rima- neano in carestia d' uno sgabello, non che di guarniménto
. castiglione, 201: porrà cura d' aver cavallo con vaghi guamimenti. tassoni,
/ badate forse al ricco guarniménto? d' azeglio, 4-235: i cavalli avean
le carrozze e forbire i guarnimenti. d' annunzio, iv-1-301: le pesanti vetture
lungo tempo su rancore, né treno d' artiglieria. 12. nell'industria
saracino e 'l paese poi corre. d' annunzio, iii-1-493: fa gran guarnimento
7-55: guernitosi contra le future tentazioni d' armi meno gravose e più fine,
22-187: di tanti e così preziosi vasi d' oro e d'argento e gran candelieri
e così preziosi vasi d'oro e d' argento e gran candelieri si guernì tutto lo
lo spazio e sopra e dentro e d' attorno il sepolcro, che il più porvene
difenderlo. giamboni, 4-151: quelli d' atena,... guemito il passo
la cittade sua, e indusse in mezzo d' essa l'acqua. boccaccio, iii-1-37
travi ferrate in cima alle punte. d' azeglio, 1-526: presso mare è
caro, 8-679: qui meco a guarnir d' arme attendete / un gran campione.
ben publico, si diede a guernir d' armi la pietà che, disarmata,
: attendiamo di dire a che generazioni d' arme si provavano e si guemiano gli antichi
di parte nera... si guemirono d' arme e di gente. testi fiorentini
: quivi giunti con gran provvidenza / d' arme e di sopravveste si guarnirò.
. hammi guemito di buone leggi e d' ottimi costumi e d'onestissimi insegnamenti.
buone leggi e d'ottimi costumi e d' onestissimi insegnamenti. testi fiorentini, 170
l'avea conselliato in secreto, e guemito d' al- cuna cosa del fatto de la
maestà. pulci, 17-110: cinquecento d' arme fe'guernire / di ciò che
per lo meglio la pelle o il cuoio d' un animale, e guernitola come conviene
, lo volse in prima guarnire riccamente d' oro. vasari, i-187: molto si
de'pugnali, de'coltelli, e d' ogni ferro che si voglia riccamente ornare e
, 4-172: una leggiadra / conocchia d' ór le porse, ed il paniere /
. dossi, 793: eppure un granino d' ingegno lo ha e lo mostra nel
come in trionfo. -assol. essere d' ornamento. 7. ant. vestire
episodi, a guarnire e addobbare il d' intorno con un mobiglio quasi di romanzo storico
legnetto sottile da corseggiare, e quello d' ogni cosa opportuna a tal servigio armò
mercatanzia, e guernire di bandiere e d' armi quanto fe'mestiero. crescenzio, 1-37
la corte, et armato e guernito d' ogni parte di silenzio. pallavicino, 7-208
i cantoni di mia casa saranno guemiti d' or innanzi di bocconi d'arsenico!
casa saranno guemiti d'or innanzi di bocconi d' arsenico! dossi, 451: tutte
di metona, guernita di molto guemimento d' antonio, vinse. compagni, 2-17:
quali erano bene guerniti di masnadieri e d' amici, assalirono i detti maestri e fedironli
ba- loardi] sono grandissimi, guemiti d' una bellissima fal- sabraca, d'un
guemiti d'una bellissima fal- sabraca, d' un fosso pieno d'acqua, d'una
fal- sabraca, d'un fosso pieno d' acqua, d'una maravigliosa contrascarpa.
, d'un fosso pieno d'acqua, d' una maravigliosa contrascarpa. muratori, 7-ii-103
, torri, porte e posterie. d' annunzio, iii-2-67: sotto l'argine irsuto
fuia, per tutto il suo giro guarnita d' un riparo composto d'alte pietre infisse
suo giro guarnita d'un riparo composto d' alte pietre infisse, a guisa di vallo
tanto pessimi, che nullo è ardito d' andarci, se non in due mesi dell'
, 6-25: senza mai posar, d' arme guernito, / tremila miglia ognor
guernito del suo, di vettovaglie, d' ordini militari, di fuochi lavorati, d'
d'ordini militari, di fuochi lavorati, d' artiglierie minute ai luoghi loro. marino
han guernita la man di scudi o d' archi. muratori, 7-ii-375: d'armi
o d'archi. muratori, 7-ii-375: d' armi eguali magnificamente guerniti,..
alleato se voleva, ma non padrone. d' annunzio, v-3-193: si vesti di
aveva... un pugnaletto guarnito d' avorio. tasso, 7-6- 36
guernito, / allontanò le belve. d' azeglio, 4-104: un rastrello che girava
al muro era guarnito di picche, d' archibugi a forcina, di petti di
forcina, di petti di ferro e d' altre armature. pascoli, 1388: si
contro le lancie guarnite di bronzo. d' annunzio, iv-2-1194: otto tentoni guerniti
cielo ingombra. bandello, ii-962: d' esso fregoso ti ponesti a l'ombra,
/ che dolcemente in quelle menti regna. d' eredia, 17: fiammeggia in sul
/ di stragi il tutto ingombrano e d' ardori. arici, i-157: prima e
tasso, 15-28: v'è chi d' abominevoli vivande / le mense ingombra scelerate
molte fiate tomo ingombra / sì che d' onrata impresa lo rivolve, / come falso
la sfrenata passione m'ingombra l'intelletto d' una folta nebbia di malinconia che non
particella pronom. bandello, ii-1172: d' un certo non so che lo cor s'
alla presenza della persona amata s'ingombrano d' un certo timore, quantunque forti e saggi
, 10-12: s'ingombrò repente / d' un tartareo furor l'alma gelosa. l
il pastorello incauto. graf, 4-124: d' una tristezza greve / l'anima mia
dolori amari, / simili a quei d' una leggiadra donna / che si ritruovi
ix-843: queste massime indegne m'ingombrano d' orrore. -confondere, turbare,
/ non chiedo voi che quest'aria d' attorno / neghittosi ingombrate. -ingombrare
ingombra. perché non vive a spese d' altri, non è impacciosa. =
nella libraria delfica solo ricevendosi scritti d' invenzione e di lucubrate fatiche, gl'innumera-
e carco, / non movea fuor d' oscura stanza il piede. b.
purgar alle volte le ingombrate narici. d' annunzio, iii-1-143: la mia vita
è continuo ingombrato da tutti gli interessi d' altri. cattaneo, iv-4-459: ho differito
capriata, 521: né gli altri prìncipi d' italia, dalla grande autorità spagnuola per
titolo di eminenza largito ai cardinali. d' annunzio, iv-1-511: l'argine era
di malnati affetti ingombrato, non impietrito d' ostinazione, ma tenero e profondo, felicemente
le spalle / a questa ingombra / d' amare lagrime, / piena d'insidie
/ d'amare lagrime, / piena d' insidie / terrena valle. delfico, i-m
la trovavano aspra, e più ingombrata d' alte montagne, ne'ruscei delle quali si
non era allora l'italia ancor fatta deserta d' abitanti e ingombra di selve e paludi
di gran pelo. pananti, i-67: d' ampio velo e di gramaglia ingombra,
/ un'altra vita sento, ingombro d' una / forma che mi fu tolta.
non possono senza abbagliarsi sostenere gli splendori d' un sole non ingombrato da nubi. vincenzo
alcuni nuvoli di leggierezza o di simulazione o d' ambizione, ma tutto puro e sereno
v. giusti, 5-1-64: mi pare d' aver ingombrata la vista da una nebbia
cosa abbella, / ingombro pria vedrai d' eterno velo. pascoli, 1218:
. cesarotti, 1-xxxiv-4: ingombro / d' idol sì grande, mentre cupo e muto
, il quale sempre tiene gran quantità d' aria ingombrata del suo odore.
. sta pure di continovo tutto ingombrato d' amorosa passione, ed in un mare
amorosa passione, ed in un mare d' allegrezza piange e sospira. fiamma, 108
al fin sparve e lasciò l'alma d' ardore, / di stupor e di gioia
cesserà un giorno questa trepida paura / d' essere soli e ancor più d'esser.
paura / d'essere soli e ancor più d' esser... / instabili indifesi
pratica si lamentano che ce n'è d' avanzo, e pregano si levi di
: s'egli è male, o d' ingombrio all'animo, perché mi vuo'
giesù cristo... 'l guardava d' ogni ingombrìo. = deriv.
l'esercito, acciocché, ridotte ciascuna d' esse a minore ingombro, potessero tanto più
che è un ingombro al pensiero. d' annunzio, iii-1-373: l'odio e
. 8. zootecn. coefficiente d' ingombro di una razione: rapporto tra
o fare ingombro; essere, servire d' ingombro: ingombrare, intralciare. la
ricerche storiche, altrettanto serve... d' ingombro al luogo, senza utile alcuno
cosa di troppo, di inutile, d' ingombro. = deverb. da
in piegatura, facendovi sul rovescio aspersione d' un'acqua, in cui s'è disciolta
buono soltanto di montare a cavallo e d' ingommarsi i mostacchi, per far cadere in
la testa piccola e lustra come quella d' un manichino. 4. figur
n. 2). = nome d' agente da ingommare. ingommatura,
, che s'è imbevuto una volta d' olio, non riceve un'ingom- matura
/ et a'margini scelta / e d' ogni atto che 'ngonfi, / come a
. del tufo, 66: così d' april, di maggio, al tempo aprico
, al tempo aprico, / parlandovi d' amico, / il mangiar pane, cacio
piedi, ma dormono ingonnellati tremando? d' annunzio, iii-1-363: quella sinistra figura
di madre... sembra un capo d' eunuchi ingonnellato
quella ingordézza, che mostrò nel principio d' ottenerla, gli passò di tratto, e
fortini, iii-62: se le s'inamorano d' un servitore, d'un pedante,
se le s'inamorano d'un servitore, d' un pedante, d'un frate o
un servitore, d'un pedante, d' un frate o simili omini, a queste
, per ingordìa mondana e per cupidigia d' avarizia, la quale è madre di tutti
deriv. da ingordo. bianca d' abito..., porge un'ingordigia
per questo piena quella vasta / ingordigia d' aver? firenzuola, 155: attendevano
di trenta luigi il mese anticipati. d' annunzio, iii-3-376: il nome tuo
venale servilità dei discendenti di roma. d' annunzio, iv-1-676: « quel monti ha
parola con un indefinibile accento, misto d' invidia e d'ingordigia, odioso. linati
indefinibile accento, misto d'invidia e d' ingordigia, odioso. linati, 25-72:
: rasentare un canale di fangosa acqua d' officina e scorgere a 100 metri due incauti
/ mensa talor famelico s'asside. d' annunzio, iv-1-804: la maschera cadaverica
, si fosse dal creatore sostituita rosa. d' annunzio, ii-703: ingordo / [
. ariosto, 26-17: se mai d' aver veduto vi raccorda, /..
un tre voragini conteste, / né d' or, d'onore e di lussuria in
conteste, / né d'or, d' onore e di lussuria in queste /
: l'aria è di perla e d' argento, nello strizzo e nel frizzo del
frizzo del freddo già pieno di sapore d' inverno e ancor vivo e pur dolce:
danari non errò. campanella, i-53: d' argento e ingordo a brun vestirsi suole
re-sacerdoti or con mentite chiavi, / d' oro ingordi e di sangue, altri
di rischio ingorda, / fa pompa d' equilibrio / sovra una tesa corda,
2-538: è sorda / questa plebe d' ingordi a'detti tuoi. / l'italia
: di questi cotali fu questo popolo d' ancona, uomo piacevole e ingordo,
ingordo, che, avendosi recato nella mente d' acquistare una roba da qualche signore,
e quelli segnatamente che giurino e scongiurino d' abborrirmi. bartolini, 20-284: accresciuti
ella [la donna] è più d' ogni altro animale ingorda ne gli appetiti venerei
ch'ha tolto a vita il pinco d' un pedante, / ma perché un sol
il fianco posai sotto rugoso / olmo d' opache insiem foglie intrecciate / ove il
: l'ingordo nostro desiderio è tanto avido d' avere ciò che egli desidera e vede
bartolini, 16-201: l'ingordo desiderio d' esplorare e correre verso altri campi,
esto fiume, /... / d' esta vostr'acqua a la mia engorda fame
ingorda voglia: / tua vita è d' altri morte. ariosto, 43-1: o
esecrabile avarizia, o ingorda / fame d' avere, io non mi maraviglio /
maraviglio / ch'ad alma vile e d' altre macchie lorda / sì facilmente dar
/ ma perché il tuo valore, armato d' esse, / più fero assalga gli
dovea aver rifiutata, erano due grappoli d' uva con gli acini tutti vizzi.
p. fortini, i-409: pensava d' aveme in tu le mani la fanciulla,
il popolo con occhi ingordi veduto guasto d' una puzzolente marcia. ciro di pers,
nero dio la calda bocca involta / d' ispido pelo a ingordo bacio spinse, /
in disperata angoscia / tra la furia d' ingorde onde ti chiami / stella del mare
agli ingordi patti per il desiderio grandissimo d' ultimare una volta questa guerra di pisa
bella, / uomini e donne danzando d' ingordo, / que'd'osmo, a
donne danzando d'ingordo, / que'd' osmo, a cui non piacea la
e l'acqua addosso: caricheremo tanto d' ingordo noi e i cavalli che,
cavalli che, non che potessimo far fatti d' arme, ma noi e i cavalli
non potremo stare ritti. -montare d' ingordo: diventare avido. a.
, / poveri antichi, son poscia d' ingordo / montati per fortuna graziosa!
ingorgarsi; ristagno (di una corrente d' acqua); ostruzione (di un
); ostruzione (di un corso d' acqua, di un canale).
numerario] ne vien trasportata senz'oggetto d' industria o di acquisto fuori del suo
. bar etti, 1-10: certi gianetti d' andalusia è fama debbano tesser loro allo
è fama debbano tesser loro allo ingorgarsi d' un po'di vento favonio nella matrice
. maffei, 70: chi s'affanna d' uscir, preme e s'ingorga,
s'inanella, i fiotti della storia d' israele. manzini, 10-179: un lungo
, dentro un paesaggio di querce e d' olivi che si scioglieva nella soavità dell'ora
fiume per dissetarmi la pelle, inzupparmi d' acqua la gola, le narici, gli
che fosse rotto o turbato dallo stridio d' agonia di non so quale animale, che
sillaba s'ingorgò profondissima, come un suono d' organo, coprendo lo stridore degli ultimi
, ch'i non t'ingorgo / d' altre vivande sozze, né di vento.
fastidio di tutto, contenta / a'tozzi d' un vile riposo. = denom.
); ostruzione (di un corso d' acqua). onofri, 17
e. cecchi, 3-81: file d' automobili, ingorghi di circolazione. e
tratto si apre il varco a un'ondata d' invasori dal passo pesante. c.
. da tanto tempo non si rimette d' un ingorgo alla pleura. mazzini,
... erano altrettanti caratteri tipici d' una tabe meseraica avanzatissima. = deverb
iii-1-247: le parrocchie (319) sono d' ingovernabile vastità, ragguagliandosi per termine medio
chiesa, naturalmente non amati dagli uomini d' armi, odiati poi da'feudatarii.
ferd. martini, 1-ii-399: que'd' oronno sono gente irrequieta, ingovernabile.
eran rimase [le palline] nel ventriglio d' un cappone, dopo averle quindici giorni
-deglutire, inghiottire saliva (in segno d' imbarazzo). ariosto, 18-81:
ingozzare il contenuto alla bambina riluttante. d' annunzio, iii-1-1113: quando era sfinito
: la povera donna, tutta pesta e d' altro che di zibetto impastata, non
ingozzata altro non faceva che sputare. d' annunzio, iv-1-1085: le ripe incenerite
, avevano ingozzata la metà de'beni d' inghilterra. 8. figur. accettare
ragion pura ingozzano / con uno spruzzolin d' holbach o elvezio. dossi, 1-i-346:
impresa in mia vita quella... d' ingozzare voglia o non voglia tanta nausea
stato. nievo, 4-69: fu d' uopo ingozzare tutti i complimenti di quei
amo, ed empiendole il capo di urne d' oro ripiene,... tanto
e destinata a finire fra chiassi e prepotenze d' ub- briachi, dopo quattro bocconi ingozzati
,... ogni rivo e flusso d' acqua restando ingozzato... dalla
. brancoli, 3-57: gli toccherebbe d' illuminare una folla di vestiti tetri come
orecchi... non si ricordava d' aver avuto altro nome. 7
o di oche). = nome d' agente da ingozzare. ingozzatura, sf
s. v.]: in opera d' arte. converrebbe ingracilire un po'cotesta
dello sguardo di dio vestì perfetta / d' angelo forma e lampeggiò sublime.
; aggraffatore. = nome d' agente da ingraffare. (m'
fazio, iv-7-57: la pianta d' ogni vin, ch'è buon, vi
), da gràmen -ìnis 'filo d' erba, gambo '. diventare
', combinazione di parti rilevate e d' incavi che s'imboccano e servono a
colate e turbine a poveruomo venuto d' anni appena, sia cavallo sfrenato,
felice precisione degli ingranaggi, la concorrenza d' energie convergenti in una sola traiettoria. jahier
vapore, par che il più bel gusto d' un al mondo per starci qualche decina
, o per meglio dire un movimento d' orologeria. b. croce, iii-10-140:
comportamento di un individuo o di gruppi d' individui. serao, i-474: ah
quell'ingranaggio e che un impieguccio era d' impedimento alla sua immancabile fortuna. savarese,
assai meno di una lunga dittatura e d' una guerra civile per ricacciare l'uomo
8-11: a me interessa la sorte d' un certo tipo d'uomo, d'
me interessa la sorte d'un certo tipo d' uomo, d'un certo tipo di
d'un certo tipo d'uomo, d' un certo tipo di cristiano, nell'ingranaggio
del mondo, e non saprei scrivere d' altro. cassola, 2-448: l'anarchico
, perché le troncature intersechino la retta d' azione in punti interni a quelli di
abbattuto non vennero rinvenuti che il tre rote d' ottone dentate. la più grande è incassata
una coppia di ruote dentate. -linea d' ingra naggio. c.
ritardo delle funzioni normali. / è d' obbligo che qualche ingranaggio non ingrani.
la donna di nessuno ». « e d' ora in poi? ». «
: s'era data febbrilmente a lavorar d' unghie nell'arma che s'era ingranata.
cremagliera e andava poco più che a passo d' uomo. dizionario di marina, 363
scuola appartenessero, pareva che ciascuno cercasse d' ingranare e inchiavardare con rigore logico un
inchiavardare con rigore logico un certo numero d' idee -vecchie il più delle volte e
ingrandimento'..., l'ingrandire. d' edi- fizio. d'un arsenale.
l'ingrandire. d'edi- fizio. d' un arsenale. 2. per
altri; se no, chiunque sarà ambizioso d' ingrandimento o disperato del suo stato o
volte messo sossopra il mondo per ingrandimento d' un solo. siri, x-354: l'
a chi questi paressero più tosto ingrandimenti d' arte che semplici verità,...
di virgilio, ove descrivendo la battaglia d' augusto contr'antonio, scrisse: '
ch'ei [uno scrittore] proccura d' ingrandire, quando la pura verità del
1-2-213: l'offertorio è tutto d' ingrandimento del divin verbo fatt'uomo:
sistema ottico. -in partic. rapporto d' ingrandimento: rapporto fra la distanza di
e proporzionati specchietti. -lente d' ingrandimento: v. lente. 7
stato con diabolica astuzia, per avere occasione d' arricchirsi e d'ingrandire le loro autorità
, per avere occasione d'arricchirsi e d' ingrandire le loro autorità, acciò sieno adorati
p. verri, 2-75: l'immaginazione d' ogni uomo è sempre disposta ad ingrandire
. croce, ii-8-157: talvolta avviene d' ingrandire una poesia portandovi dentro lo splendore
alte cose arminio / già non intende d' ingrandir se stesso. -conferire dignità
, si lasciano sfuggire molte buone occasioni d' ingrandire sé medesimi. -elevare, ingentilire
telescopio con una ammirabil condizione e facoltà d' illuminar gli oggetti che per esso rimiriamo
molti bruscoli sottilissimi visibili massime coll'aiuto d' una lente che ingrandisce gli oggetti.
oggetto là dove è il ridicolo. d' annunzio, iv-1-87: un silenzio profondo
romore dell'urbe giungeva come il murmure d' un flutto assai lontano. ojetti,
una dolcezza ironica, come la luce d' un riflettore che colora a suo modo
baldi, ii-14: a dorotea che d' ingrandir procaccia / e contro la natura
dalle palpebre traspariva da queste in guisa d' un lume dietro un cristallo colorato.
— per estens. diventare adulto, crescere d' età. -anche sostant. pallavicino
alla vista; divenire nitido. d' annunzio, v-1-242: i battaglioni ubriachi di
il cavallo trottava... credette d' indovinare il primo dei duellanti.
che appena si era avvertito]. d' annunzio, iv-1-67: « ella è dunque
. fiocchi, 30: con rea d' ingrandirsi audace speme / aman le guerre
genere umano è travagliato / dal pensier d' ingrandirsi e far quattrini. g.
proprietario, aveva lasciato il mestiere paterno d' appaltatore. pavese, 7-142: il lavoro
avessi avuto un capitale era il momento d' ingrandirci. -insuperbire, esaltarsi.
... per ingrandirsi sotto coperta d' una finta bontà, fanno la simia dell'
gli ossi, e... merita d' essere da lei descritto con distinta e
non conosce che un piemonte ingrandito. d' annunzio, iii-1-247: appare su la soglia
la zanzara, ad essere soggetto del colpo d' una scure. — aggravato (
uscito da così pericolosa guerra, diliberò d' assaltare sicilia con buona armata a tempo che
sentissi nel discoprirla correre tutto il mondo d' ogni parte, e questo bastò per
serve talvolta per ischerzo di una sorta d' occhiali, che aggrandisce gli oggetti, così
opera con tale apparecchio. = nome d' agente da ingrandire. ingranellato, agg
frumentario: e stanche le mani alla mietitura d' in- graniti miracoli, raccolsero con improvisa
metterla al sole. = nome d' agente da ingranire. ingrappare,
(bucol. egl. 3), d' onde il nome di * ingrassabue '
[settembre] si seminano, per cagione d' ingrassamento, i lupini. imperato,
è detto essere l'ingrossamento e indurimento d' alcune parti della sostanza polmonare che,
asciutti e magri sono eziandio caldissimi, non d' altronde procedendo la loro magrezza che dalla
e constrignimento di cute, e ingrassamento d' umori, e collegamento di parti, che
ingrassante zuppa verde di smeraldi liquirizia sterchi d' oro stampati su lucente trifoglio sento il
naturale che non è quella de'porci o d' altro animale che studiosamente s'ingrassi.
le cotornici. documenti su margherita luisa d' orlèans, 177: era arrivato nel
: i padroni non si curavano più d' ingrassare le loro bestie, ma secche com'
poeti, ch'han per uso / d' ingrassar con le favole gli arnioni. carducci
: non fa bisogno, fratelli miei, d' ingrassare la carne ai vermini. seneca
: i magri ingrassa, [l'acqua d' arno] e le grasse persone /
cibo, giacché, oltre alla proprietà d' incrassare, ha anche quella di rinfrescare
: essendo le prede maggiori, disegnavano d' ingrassare di quelle in modo il publico che
30): di cotali due vivande d' ordinamenti c'ingrassò il santo moises dimostrandoci,
di can morto / o di nidio d' avvoltoio, / sol col puzzo ingrassa
. zanon, 2-xviii-36: l'uso d' ingrassare i campi coll'arena del mare
si contano colà miracoli di questo metodo d' ingrasciare le terre. guerrazzi, 1-73:
quanta se n'andò senza bandiera / d' aragon, di castiglia e di navarca,
come zebe, / per l'utile d' un solo, in campo esangue / l'
deve fare in modo che ogni pagina d' un suo libro equivalga a un carro
copioso, più abbondante (un corso d' acqua). michelangelo, i-49:
, 176: sono mirabile le noci d' india a fare ingrassare i magri. soderini
. cavalca, 21-76: la pazienza d' ogni cosa avanza a modo dell'orso
: questa geniaccia di nani panciuti ingrassa d' egoismo, d'abbiet- tazione, di
geniaccia di nani panciuti ingrassa d'egoismo, d' abbiet- tazione, di calunnie e della
fornai anch'essi nulla più cercano che d' ingrassarsi nel loro mestiere. manzoni,
o, sai, quando hanno a dire d' uno prete o d'una monaca.
hanno a dire d'uno prete o d' una monaca. e come ne ingrassano!
bonarelli, xxx-5-94: or in un batter d' occhio, /
, / quivi si diede a pascersi d' un'erba, / che mai non vidi
nieri, 71: mi par d' ingrassarci a dare due vociate. michelstaedter,
abbondante (un fiume, un corso d' acqua). segneri, ii-112:
, perché si vogliono ingrossare o ingrassare d' acque non sue, sempre son però meno
sue, sempre son però meno durevoli d' ogni fiumicello innocente che del suo viva.
diserto et i colli già si cingono d' allegrezza. 15. locuz. -andare
serafino aquilano, 242: questi patron che d' altrui sangue ingrassano / caschino tutti in
qualche gran voragine, / che quanto d' alto più, più se fracassano. v
ed una di capra, / e d' un maiale ingrassato la spalla fiorente di lardo
favore di santa chiesa e di carlo d' angiò contro il re manfredi. siri
paraffina, per lubrificare le canne. d' annunzio, iv-2- 1289: « datemi
sugli organi da lubrificare. = nome d' agente da ingrassare. ingrassavvocati (
dal campo, merita il nome generale d' ingrasso. verga, 2-225: osservavano
fave, punteggiata in nero dai mucchietti d' ingrasso. d'annunzio, ii-836:
in nero dai mucchietti d'ingrasso. d' annunzio, ii-836: in fila vanno
tasso, ii-65: chi non si compiace d' esser vestito de l'altrui penne,
ma quella senza fallo più miserabile a persona d' ingra- tezza piena servire.
v.]: terreno ingraticciato di barbe d' alberi. ingraticciatura, sf. l'
, 14-57: sono [le seggiole] d' una foggia assai comoda, ma l'
posto in un canto uno intrecciato / d' asse ingraticolate in fra di loro, /
di sottilissimi drappi di seta o chiuse d' un ingraticolato ad opera- di scarpello,
tavolati apransi finestre più grandi e si muniscano d' ingraticolati, acciocché penetrar non vi possano
di quella stanza, corre a un pie'd' altezza uno incraticolato di nervetti di cervo
proprietari, con sopra pendente ad altezza d' uomo l'ingraticolato di legno per affumicare
salute, guastamente della virtù, votamento d' ogni nostro merito. dante, conv.
sono in età che non abbino più bisogno d' essere cjbati, cominciano a combattere col
beneficio per maleficio. ariosto, 32-41: d' ogn'altro peccato assai più quello /
: i grandi benefici non si pagano d' ordinario che con una grandissima ingratitudine.
seppellire ad un tratto una generazione piena d' ingratitudine verso cotanti benefizi da me ricevuti
di ingratitudine v'ha un cotal pensiero d' altezza morale, il pensiero cioè che
lo riceve; per questo, la razza d' ingrati di cui parliamo suol menare un
vanto orgoglioso della sua stessa ingratitudine. d' annunzio, iv-1-520: i figli l'hanno
ricambiare i benefici è una sorta d' ingratitudine, un disconoscimento cioè del valore
treviso, non vuol usare questa ingratitudine d' abbandonare s [ua] sig [noria
ingratitudine. 4. locuz. -figliuolo d' ingratitudine: persona ingrata, misconoscente.
ma egli [federigo ii], figliuolo d' ingratitudine, non conoscendo s. chiesa
contrario e persegui tatore. -pagare d' ingratitudine: comportarsi da ingrato, rendere
ammirato [tommaseo]: per non pagarvi d' ingratitudine, conviene a me studiarmi che
volendo mancar di parola, né pagare d' ingratitudine quelli... i quali
figliuoli sconoscentissimi, i quali pagano solo d' ingratitudine il debito contratto nel nascere con
non esser desperata, ca per te mor d' amore. francesco da barberino,
17-2-8: ingrato è chi 'l beneficio niega d' avere ricevuto, ingrato è chi
arrigo... seguì torme del padre d' essere in grato a santa
fa 'l lione, / ingrato d' ogne bene e scognoscente. bianco da siena
vivo vedere « li parea uno re d' etade quasi fornita. c. i.
. francesco da barberino, i-223: d' ingrati or vien sermone, / che
forte ispenna / ciascun di fama e d' onor e di laude. frottole d'
d'onor e di laude. frottole d' incerta attribuzione, xlvii-264: colui riman
; e questo per scoprir gl'inganni d' una ingrata, la qual, cogli occhi
ingrata, la qual, cogli occhi d' angelo e cor di serpente, mai non
e ciò mi assolve abbastanza dalla taccia d' ingrato. cesari, 1-2-330: dio adunque
credere ch'io fossi fantasma? pien d' errore? marini, i- 180
a pietà, e la vostra pietà infiammava d' ira il mio cuore altiero. goldoni
goldoni, xiii-486: alme ingrate che d' amore / abusate il sacro nome, /
carità rinnegano la dolce loro madre! d' annunzio, iv-1-29: -ingrato! ingrato!
, per noi non se ne facesse d' alcuna menzione. ariosto, 11-7: la
non produca o non possa produrre delle specie d' erbe utili per alimentare i bestiami.
ingrato bronco alligna, / ritorno a te d' arcadia 10 pastorello. 4.
, brutale. anonimo, ix-1066: d' onne bien seraie privato / perché al
derrate / questi ingrati meccanici nimici / d' ogni leggiadro e caro adoperare. niccolò
? gambara, 1-449: per vestirsi d' oro e gire ornati / delle più care
niquitosa e 'ngrata / per le vestigie tue d' onore al tempio, / ah!
espettazione. guidi, xxx-5-312: quando d' un'alma amor preso ha l'impero,
/ la bella adorata / del vanto d' ingrata, / d'infida goder! goldoni
/ del vanto d'ingrata, / d' infida goder! goldoni, xii-742:
, dopo molti pensieri e doni ricevuti d' alcuna femmina, poi che un'altra ne
trionfan gli altri, e ne moro io d' inopia. bracciolini, lvii-105: con
quelle ulcere, che sono dentro overo d' intorno le narici ed hanno croste overo
/ e putisce questo e quello / d' ingratissimo odor di ravanello. tagiini,
o poco o quasi del tutto privi d' odore, spargono una gradevolissima fragranza.
ella [castagna] è bianca che par d' avorio laborato a rabeschi gentilmente diretta,
, 4-1-82: il secondo piatto sia d' erbe... bollite in un involto
una voce fastidiosa ingrata, / che d' intorno la terra fa tremare. g.
e ingrato / rendeno il suono. d' annunzio, iv-2-195: le teste degli
disgusto, perché ode una voce ingratissima d' una parente. -con litote.
me n'è venuto detto et scritto, d' un grandissimo numero, che allora se
lento umore, / finché già stanchi e d' ogni premio cassi, / dall'ingrato
dimostravano più o meno nelle altre parti d' italia. pirandello, 5-105: a lei
tra quell'ingrata e disperata miseria, piena d' angeli dai sederini neri, e la
batteva ingrato sul volto, eran come d' un altro malato, mucidi, storti
scoperta. -privo di pregio, d' interesse (un'opera d'arte,
di pregio, d'interesse (un'opera d' arte, uno scritto, ecc.
magalotti, 19-3: né t'impacciar d' arene; e meno ancora / di
questo futuro; o è minaccia d' insulto all'altrui probità. -restare ingrato
. -vivere ingrato: dar prova d' ingratitudine. c. dati, 17
ch'i'ti porto, col darti d' ingrataccio e di sconoscente. pasqualigo, 2-28
ugurgieri, 367: queste cose ingrava drances d' ira pieno, e dice lui solo
volgar. [tommaseo]: per poco d' ora li venti più ingravarono, in
s'era naturalmente preparata / per farse d' uman feto genitrice, / da 'l solar
affrettate il camino a'naviganti / ingravidando d' aure i tesi lini. pisani, 264
al figur. boccaccio, ii-304: d' africo mensola s'ingravidava / d'un
: d'africo mensola s'ingravidava / d' un fantin maschio, di gran valimento /
gozzi, 4-89: ti piaceràn le donzelle d' onore / di quelle principesse della corte
ii1-6: curva il seno / da'soffi d' euro ingravidato lino. idem, x-287
il primo muro / con la bottiglia d' acqua / lo sfìlatino ingravidato di cicoria /
, 1-32: laudo in sommo la croce d' amore ingravidata, e l'amore in
casti, i-1-49: s'avvide esser d' un gener differente / quella straordinaria gonfiatura
, cui volgarmente / il nome diam d' ingravidatura. = deriv. da
favore. magalotti, 9-1-36: procurando d' ingrazianarsi col proporre di già riforme sopra
spiegarsi, / e non subitamente cercar d' ingrazianarsi. = forse da ingraziare accostato
un calcio a schopenhauer, hai l'arte d' ingra- ziarmelo un'altra volta.
firma, solo perché non voglio parere d' ingraziarmi baccelli o barrili. soffici, v-
qualunque cosa con chi egli si creda d' ingraziarsi. guerrazzi, 2-604: m'ingrazierò
nella città di roma uno uomo potentissimo d' avere e di persona, ingraziato molto
serrato / dalle tue man con le chiavi d' amore. a. pucci, ii-258
, 2-9: l'erede, invece d' ingrazionirselo, lo fece cacciar via.
composto poetico... tutto mescolato d' ingredienti fra se stessi discordi, nimici e
delle femine tanto più, benché ingraziositi d' ordinario col diminutivo. ingrecare, intr
29: dal capato, o sia fico d' inferno, spremendone il frutto, cavasi
di vino, e di rosmarino e d' altri ingredienti. -ant. anche con
lì pronto per conforto e per fornente / d' alcun languido infermo, / no 'l
testi, 3-255: i chimici si vantano d' estraere da ingredienti ordinari sughi di straordinaria
e collegi e gli otto, sieno tutti d' accordo, e uno ne manchi,
istinto,... coloro che cercano d' insorgere contro l'ingreggiamento progressivo, i
quanti sono / che '1 mancamento sol d' aver l'ingresso / dentro la porta,
: ancorché non fossimo stati ne'quartieri d' inverno, non era possibile impedir l'
australe con dei buoni ravioli genovesi. d' annunzio, iv-1-413: io riandai tutta la
genova. -immissione (di un corso d' acqua). guglielmini, 221:
dovila, 266: dolevasi similmente il duca d' omala che... gli fosse
. foscolo, xvi-498: ardisco pregarvi d' intercedere per me presso s. e.
. e. se mi fosse possibile d' ottenere due biglietti d'ingresso al teatro filo-
mi fosse possibile d'ottenere due biglietti d' ingresso al teatro filo- drammatico per questa
ritirata. jahier, 2-87: biglietto d' ingresso pagato. -somma che si
: giugne... dante al transito d' acheronte, che è lo ingresso della
di dedicarvi la mia servitù, / d' aver a esser così male ammesso. fr
che in ragione io sia obbligato. d' azeglio, 1-201: all'ingresso della malattia
angusta fenestra. casti, 10-19: d' orgoglio il monumento abbatter fece, /
potevo aspettare, perché uscivano dalla porta d' ingresso. -il locale o i locali
locale o i locali che in una casa d' abitazione o in un negozio formano l'
per più di un'ora nella sala d' ingresso. bernari, 6-130: penetrò nella
come sarebbe la grande impresa delle dogane d' ingresso, del consumo del sale e
ingresso, del consumo del sale e d' altre tai cose. 8.
tua santissima sposa. = nome d' agente dal lat. ingressus, part.
attento a quel signore che ti rigiri d' intorno, perché gli è fatto a
balaustra, e così aveva le zinne d' irene quasi sotto il naso. ingriffato
1-147: tutto s'ingrigia in un languore d' affanno e la gente cammina senza meta
. montale, 1-59: sale un'ora d' attesa in cielo, vacua, /
quasimodo, 126: il pioppo ingrigia d' intorno ed il leccio; / le
/ e ognuna ha 1 suoi cerchi d' un unico centro / sfrangiati dal cupo
un bell'uomo con la faccia adorna d' una folta barba leggermente ingrigiolata...
grotta altissima, con le pareti rivestite d' un ammattonato annerito dal tempo e ingrigito
quelle poltroncine stinte facendo il solito atto d' accomodarsi i capelli, ingrigiti proprio durante
san niccolò... quasi ingrillandato d' uomini impiccati. meliini, 8:
. che ha il grilletto alzato. d' azeglio, 6-74: s'era presentato sull'
, 3-135: fronte ingrinzita come quella d' un vecchio. -di animali.
stavo smontando, avevo le mani nere d' unto. 2. figur.
acqua gemendo vi sia naturalmente ingrommata. d' annunzio, iii-1-990: non dà [la
pareti orride, ingrommate di muffa. d' annunzio, v-2-517: il passo era
commozione. liburnio, 2-6: gli d' oro crini or sparsi al vento, or
di stringersi sempre più con li duchi d' órleans, beaufort, la fronda e
con ingroppare nel trattato anco l'aggiustamento d' una così implicata controversia. salvini,
ch'ella intese ne l'entrare / d' una foresta, se le ingroppò il cuore
il modo di sapere cosa fosse successo d' antero. più ci pensava e più le
nievo, 710: oh qual tumultuoso vortice d' affetti s'ingroppa e si sprofonda fra
e si sprofonda fra le piccole pareti d' un cuore! -confondersi, imbrogliarsi
. brusoni, 8-12: voluto dir d' avvantaggio, se le ingroppò la voce
pronom. accavallarsi; arcuarsi. d' annunzio, v-2-747: nel mezzogiorno della tunisia
, 1-320: chiome ingroppate a mille nodi d' oro. g. barbaro,
., andava sollecitando le truppe modenese d' incaminarsi tutte al finale. -incremento
ingrossamento degl'abitanti, vennero all'elezione d' un re dominatore di tutte le prenarrate
... parlare molto e ingrossamento d' intendimento. ingrossante (part. pres
fece simone... un coro d' angeli, che cantano e suonano tanto
fatelo, e s'anche mandandone più d' una alla volta, ingrossate la lettera
digrossarlo e di tentar poi la liberazione d' odenardo. algarotti, 1-v-185: a null'
[la gola] sendo tutta composta d' anella cortilaginosi non finiti, ma interrotti da
molta o poca aria spremuta nel coverchio d' essa arteria. d. bartoli, 10-216
. 8. figur. accrescere d' intensità (un desiderio, un sentimento
sottigliezza della intenzione per magni vocaboli e d' alto suono, quando udiamo nominare popoli
questa negletta / è finito il sospiro d' amor: / altri sono i pensier che
, e invaia / i chicchi già. d' annunzio, iv-1-549: la gravidanza si
ingrossava, si diffor- mava come quella d' una idropica. slataper, 2-455: viene
le mani. 13. gonfiarsi d' acque, aumentare di livello, andare
burrascoso (il mare); crescere d' intensità (la pioggia). dante
ingrossa: un gran borgo al giorno d' oggi, e che s'incammina a diventar
; farsi più vasto (un movimento d' opinione). mazzini, 51-262:
qualità che quella città non potette mai ingrossare d' abitatori. ariosto, 3-22: eccovi
, ingrossò. 16. aumentare d' entità (una somma di denaro,
lo ammonì che la chiesa aveva bisogno d' una profonda riforma. -estendersi,
, ma il capitano che era dilicato d' orecchio e udiva ingrossar di fuori un nuovo
2-56: disse egli all'ora (accorgendosi d' esser truffato): veramente il capo
passeroni, iii-265: mi sembra proprio d' aver preso l'oppio; / l'
era mal turato, ancora che un poco d' aria entrasse, nondimeno egli sentiva ingrossarsi
vita, cagionatagli da una lunga oppilazione d' umori. fiacchi, 69: al fóro
di sangue e tope nei sepolcri. d' annunzio, iv-2-866: mirava nella opera
. accresciuto dall'apporto di altri corsi d' acqua; gonfio, in piena (un
quel propio modo che fa ancor parte d' essa aria ingrossata ne'tempi piovosi.
misteriosa fissazione nella quale la sua tenerezza d' innamorato, ingrossata dalla riconoscenza dello sposo
mia buona madre bologna, mi trovai d' un subito così ingrossate e molte- plicate
e molte- plicate nel pensiero le difficoltà d' un assunto, il quale tuttavia io
pitture similmente buone state sotterrate nelle rovine d' italia, si stettono in sino al
delle strade, dei ponti, dei corsi d' acqua, ecc.). statuti
alle vettovaglie. = nome d' agente da ingrossare. ingrossatura,
tutti?... -il fidar più d' uno scudo al servitore è pazzia.
la mia lealtade. -son quasi tutti d' una buccia. - ho potuto farlo più
publico vi giudica all'ingrosso un gregge d' ignoranti. nievo, 254: a
-tutto in una volta, tutto d' un fiato. a. cattaneo,
, soave, affabile con un altro. d' azeglio, 5-321: io voglio aspettare
io ti sgaveggio con l'occhio d' amore? a. f. doni,
da chi vuol mo strare d' aver rabbia con uno, detto anche '
tutta ingrogna, / e poco ne fallì d' a terra andare. 3.
sacchetti, 71: lo 'ngrugnato becco, d' amor pien. pataffio, 7:
... non guadabile. d' acqua che non ha guado per cui passare
5-59: ma tu che necessità ci hai d' inguaiarti così giovane? pasolini, 1-208
più un momento di pace in casa d' alduccio. = voce di area merid
o inguaiatori di urlatrici. = nome d' agente da inguaiare. inguainaménto, sm
e sguainar pugnali, / che fien d' altra materia che di ferro. d.
lo spirito del vino ha per proprietà d' addolcire gli acidi, involvendo o inguainando le
, se l'umore, che pecca, d' acido pecchi. 2. inserire e
vipera, imo scorpione portan la morte d' un uomo su la punta, quella d'
d'un uomo su la punta, quella d' un acutissimo dente, questo d'un
quella d'un acutissimo dente, questo d' un sottilissimo ago che tiene inguainato nella
sole ed oro: / frutti d' oro ed opimi sulle grappe. soffici,
che fosse esaù, toccava il collo d' un figliuolo e le mani inguantate: e
birro inguantato gli pareva molto strano. d' annunzio, iv-1-75: le mani inguantate
fece nessun gesto; la sua destra inguantata d' una ferrea e ben connessa manopola si
contadi- notte in barba alla letteratura inguantata d' adesso che le sberta tutte come sucide
insanabile. che non può guarire. d' annunzio, iii-2-1061: io quest'angoscia
soffici, v-1-280: accanto alla visione d' incubo, al meccanizzamento burattinesco della realtà,
, 7-350: il mostro si convince d' essere così mostruoso ed inguaribilmente portato a
: ritorneranno dolori bagnarsi di guazza. d' annunzio, v-3-159: lo colpì nell'inguinaia
allo scender e al salire. ugolini, d' annunzio..., solleticando all'inguinaia
, e non trettanti caratteri tipici d' una tabe meseraica avanza tirano
contro aiace l'acuta asta diresse / d' infra le turbe allor di priamo il figlio
ma colse / nell'inguine il fedel d' ulisse amico, / leuco. d'annunzio
fedel d'ulisse amico, / leuco. d' annunzio, vi-473: ha le braccia
posata sull'inguine, col gesto antico d' ambiguo pudore e di gentilezza. stuparich,
in modo di carda- fisia, cioè d' inguastara o di fiasco. andrea da barberino
: avanti di ciascheduno fu posto un bacii d' argento, nel quale era una inghistara
una inghistara di vino e uno ramin d' acqua. s. degli arienti, 143-144
vece di bicchieri e caraffa in nome d' inguistarda so dire. libro di esperimenti
un uovo a entrare per il collo d' un'inguistada. redi, 16-i-5: tra
/ il marchese gentil dell'oliveto. d' annunzio, ii-748: infra l'ombrina e
che ne cavano due e tre inguistade d' acqua. citolini, 344: quelle
un affamato, che, per avidità d' ingurgitamento, poco attende a scegliere i
dei raffinati non erano soltanto l'ingurgitamento d' intingolo e di vini ma anche soddisfacimento
, io ingurgitassi il primo bicchiere tepido d' un fiato. cassieri, 1-177: avresti
vane speranze sono. = nome d' agente da ingurgitare. ingurgitazióne,
: voi vi ingusciate nella vostra dignità d' uomo. = denom. da guscio
dei troioni, budelloni. = nome d' agente da inguviare.