ed ha le gambe alte, i piedi d' oca, e 'l becco lungo,
7-206: lo stagno era pieno di uccelli d' ogni genere... fra questi
detto volgato, che flamine non esca d' italia; né il suo flaminato diverso
da un ornamento composto da un ramoscello d' olivo, con intorno un fiocco di lana
l'acqua che lava i delitti / d' origine e coll'atto tolle via; /
facilitare operazioni industriali (come l'applicazione d' inchiostri). = voce dotta
, cioè teologica veritade, in forma d' una donna vestita di colore flammineo,
velo, e sopr'esso una grillanda d' ulivo. = voce dotta,
, rifatto sul gallese gwlanen (nome d' una stoffa di lana), da
(nel 1808) 'bighellonare '(d' origine dialettale, docum. nel normanno
spesso nel male, / che nome tien d' ippo- condriaco flato; / che tal
tra noi mortale, / primo figlio d' apollo il gran torquato. f. f
3. che emette fiato maleodorante. d' annunzio, ii-310: una inattesa bellezza /
flatulenze e diarree, ora per flussion d' occhi, io non sia stato obbligato a
una febbre occasionale, originata dalla cavata d' un dente, e poi fomentata dalle flatuosità
, 189: dopo ostinate vessazioni d' animo e molestie incominciò ad esser afflitto
avvocato cazzuola tornò ad aspirare un po'd' aria, gravemente: rigonfiò le due gote
sotto il flautin saltan ciascuno / carico d' uve, e queste erano negre. idem
, e donne pazze e fanatiche. d' annunzio, iii-2-136: i flautisti vestiti
(dolci o a becco o d' inghilterra), anche muniti di bocchini,
l'acqua rispose con un suo gorgoglio. d' annunzio, iii-1-178: 11 principe erme
, una scala di toni. d' annunzio, iii-2-1130: « or chi canta
un corpo di tamburi, di flauti e d' altri cotali strumenti. de marchi,
ii-1081: l'orchestra, composta di solito d' un pianoforte e di due violini,
un flauto e da un contrabbasso. d' annunzio, iii-2-134: che i musici
. alfieri, 18: io canterò d' amor soavemente; / molle udirete il
di grosso navilio da carico nei mari d' olanda, atto a portare molto carico,
un bagno di idrosolfito e in presenza d' idrossido, tinge il cotone di azzurro
oro, ecc.). d' annunzio, i-107: il canto stanco allungavasi
croco di marte aperitivo co'sali. d' annunzio, ii-588: vento asolando,
chiarezza, ei la chiama similmente fulva. d' annunzio, ii-709: per entro i
del flavo apollo / rutilare i crin d' oro intorno al collo. ariosto,
e lucenti come giubbe di leone. d' annunzio, i-464: la donzella ebe
, /... scendeste inviolati, d' auree sabbie flavi o sanguinei / d'
d'auree sabbie flavi o sanguinei / d' argille. soffici, iii-461: recava
, i-ii- 395: il sole d' autunno... splendeva sull'immensa corrente
parlarono subito, flebile, della partenza d' elena. -che ispira tristezza,
preghiera e mi parea lamento, / d' un suono grave, flebile, solenne
alle note lontane di una flebile musica. d' annunzio, i-55: su l'ali
flebili del sistro isìaco / e i cantici d' amore / de le vergini farie.
la dolente psiche caminando / a'piè d' un alto monte al fin giungea,
, / vanne, canzone mia. d' annunzio, v-2-900: antho dice non senza
, 277: il mio concetto / vestir d' umani accenti unqua non seppi / e
febbre altissima e delirio, mi ammalai d' una flebite. gramsci, 55: sulla
flebotomo, e non occorre altro. d' annunzio, iv-1-769: l'acqua che s'
, / donde fabula sia poi d' ogni deo. = voce dotta
di pozzuoli che conservavano le tracce d' un antico in cendio vulcanico
... e purgano la superfluità d' ambo le collere e del flemma. passavanti
cade in acqua, e simili cose d' umidore e di frigidità. savonarola,
animali, ne'quali è una adequazione d' omori, cioè una concordanzia
c. mei, no: per mezzo d' un'ana- lisi chimica trovò il valentuomo
, viii-69: un poco di flemma o d' acqua è necessaria per la consistenza dei
per la consistenza dei corpi; il troppo d' acqua cagiona fermentazione; il niente fa
di quel re di turbar la quiete d' italia..., ma..
.., ma... mostrar d' essere solo sostegno della sede apostolica,
, dopo che ha sciolto qualche pezzetto d' oro, può liquefar l'argento.
presero il greco nome di flemmagogi e d' idragogi. beltramelli, il-n: tanto più
e umida, ed è di natura d' acqua e di verno, conviene elli che
, la natura, una costituzion tale d' umori che sia bilioso e collerico o
di un prete... uomo d' un temperamento un po'meno flemmatico.
da gran tempo, sentiva le conseguenze d' universale atonìa nell'edema agli arti inferiori
; sereno, tranquillo (uno stato d' animo, una disposizione interiore).
senza esaminare il costume e le azioni d' un uomo, può cagionarne. leopardi,
s'era presentato alle sette in giro d' ispezione, aveva raccolto alcuni pezzi di
indicavano, a mio giudizio, un lavorìo d' infiammazione non indifferente, che avrebbe potuto
.]: 4 floitribo ', genere d' insetti del terzo ordine de'coleotteri,
di due corpi flexibili, la creazion d' un terzo che non è né l'un
più assai che prima non era ciascun d' essi. firenzuola, 555: ritornando
composta di materia solida, e la inferiore d' una quasi cartilagine, e così molle
lei, tu osservi le graziose ondulazioni d' un serpe. pirandello, 7-178:
non possa farsi col flessibile italiano. d' annunzio, i-899: io tento le tue
sparì eziandio il flessibile ordine manipolare. d' annunzio, v-3-649: non dovevamo levare
quale flessibilità meravigliosa nel suo stelo! d' annunzio, 4-ii-32: bellissima, nella veste
loro infanzia... una flessibilità d' organi che rende facile ogni imitazione.
-per estens. capacità di adattarsi. d' annunzio, v-2-306: di sùbito mi sentii
] consista in una tenerezza e flessibilità d' animo, che non possa star saldo
non avrebbe ricevuto dal dio uomo promesse d' immortalità, se non possedesse in se stesso
nella mente che di riflettere, per cagion d' esempio, alla flessibilità e perfettibilità della
voce della cantante, cioè dalle qualità d' essa voce che piacciono naturalmente agli orecchi
avvertire al livello delle articolazioni un'impressione d' impasto come se si modellasse cera)
e servidorame in plancina e suo e d' aiuti di que'cilici, racimolato il novero
aiuti di que'cilici, racimolato il novero d' una legione, dicea loro: «
, amor, ben fora convenenza / d' aver temenza, -corno l'altra genti /
la credenza -de lo benvoglienti. rinaldo d' aquino, io7: la croce salva la
gente / e me face disviare. cielo d' alcamo, 69: menami a lo
man sinistra m'apparì una gente / d' anime, che movìeno i piè ver noi
passava gente a piedi e a cavallo d' ogni paese. cicognani, 6-
, inf., 16-85: se campi d' esti luoghi bui / e tomi a
fatto loro. salvini, 23-167: è d' uopo da una rupe / rigida,
a procedere per via giudiciaria, dopo d' averlo ritenuto prigione. gemelli careri,
genti » o di « città ». d' annunzio, i-im: philippino / della
elegia giudeo-italiana, xxxv-1-41: « foi figlio d' uno omo santo. / mo so'
, 136: né pure attendan ad d' ella trasse lo suo nascimento, / e
fanciulla sia nata non di vii gente. d' azeglio, 1-46: la gente nostra
cristiana, come se egli fosse della gente d' africa. alamanni, x-1018: la
e mantenghi... / gente d' italia di virtù fontana / e tutti que'
regione balcanica ancora primitiva, tra genti d' una selvatichezza feroce. -seguito da
patrizi i senatori più vecchi, o discesi d' uomini chiari: restandovi pochi di quelle
da gran tempo non iscoprirsi alcuno. d' annunzio, v-1-653: c'era come nella
di chiesa, gente di lavoro, gente d' ozio, gente piccola e grande.
alvaro, 13-27: ricordo certe mattine d' estate, nella penombra della sua stanza,
fare si conviene, e darottene esemplo d' una legione, acciocché, se fa bisogno
invigoriti dal cibo. -gente d' arme (o dell'arma, o dell'
proferendo a loro aiuto di sua gente d' arme. bibbia volgar., vii-369:
moltitudine, e come suono di gente d' arme. g. morelli, 443:
. morelli, 443: a dì 24 d' agosto 1405 mandò il comune la gente
papa, del dominio ecclesiastico le genti d' arme che i viniziani e il duca di
2-22: risolvè giovanni de grisalva.. d' entrar per uno di quei rami a
significato per i villani il passaggio di gente d' armi. -gente da piede e da
gente da cavallo. ritratti del regno d' inghilterra, lii-3-387: la gente da
quel regno, usa archi. -gente d' aiuto: truppe ausiliarie. b.
e scompigliò, e rompeva le genti d' aiuto, ma le legioni sostennero la carica
fe'volgere. -gente tumultuaria: truppe d' assalto. dovila, 33: attaccò
. gente di capo: capociurma. d' annunzio, iii-2-193: prendici per tua /
di remo: galeotti, ciurma. d' annunzio, iii-2-193: prendici per tua /
cittadini, ma eziandio qualunque altra gente d' uomini, ch'a battaglia potesse valere.
: questi otto vizi commovono ogni gente d' uomini. a. serra, 1-i-58:
vada fuori tra la gente, guardatevi d' andare soli. manzoni, fermo e
notificò al figliuolo, che scrivesse gente d' arme e facesse apparato di soccorso.
quelle gentozze senza frodo / non vivean d' altro, allor so che la vita /
vita / era fatta gioconda in più d' un modo. -genticciuòla.
. pananti, i-238: a capo d' ogni via / tutta quella gentaccia sfaccendata /
voi, / chiù gente! rinaldo d' aquino, 106: vassene lo più gente
: vassene lo più gente / in terra d' oltramare, / ed io, lassa
gente, / è ismarita. iacopo d' aquino, 142: non m'è
non m'è neente -sed io son d' altr'amato, / o disiato; /
-di genti costumi, / for ch'ella d' amar nega, / chè 'n lei
opportuno, onorifico. galliziani o rugieri d' amici o giacomo da lentini, 440:
abadessa; ed ella venne gentemente. detto d' amore: se'forte e visto
do- vessin berta accompagnare. f. d' ambra, 4-20: io pensava che
: voi, per farla da cavaliere, d' una gentildonna dovresti dime bene ancorché fusse
, 3-179: un altro, parlando d' una gentil donna garbata e alla mano,
in traccia di men fiere gentildonne. d' annunzio, i-943: inclite gentildonne tiberine
davila, 332: amando il duca d' epemone stavai gentil donna della
, prencipi e baroni, 1 gentil d' altre regioni. dante, conv.,
filosafo e fue gentilissimo de sangue e ricchissimo d' avere. boccaccio, 1-i-281: forse
, 1-1705: ben ei son persone / d' altra condizione, / che si chiaman
-ant. nativo, originario. cecco d' ascoli, 107: ma l'alma bella
pensier che mi notrica il core / d' una giovane donna che disia, / per
dio fatta gentile, / ché già d' altrui non pò venir tal grazia,
ti levò di sella / l'alto valor d' una gentil donzella. simeoni, ix-349
gentile un dì mia sposa, or d' altri, / porger io voglia acerba morte
/ come un maniaco / s'innamorò. d' annunzio, iv-2-514: raggiava da tutta
coi belli occhi ogn'alma / or fai d' un giaccio, or gai d'un
fai d'un giaccio, or gai d' un foco ardente. caro, 12-i-324:
è il migliore... che speri d' avere fra queste nevose campagne del friuli
leva all'eterno un candido / pensier d' offerta, e muori. leopardi, 32-182
note / in queste selve a ricordar d' amore? garzoni, 4- prol.
leggi / interprete gentile, / or che d' europa ai popoli soggetti / fin dall'
abitato da persone civili, da gente d' indole mite e di onesti costumi (un
, / dove 'l bel fior si vede d' ogni mese. ariosto, 189:
ogni dritto, contra ogni costume / d' umanità, di fé, contra ogni legge
'l bel giovenil petto, / torre d' alto intelletto, / mi celan questi luoghi
. tasso, 1-5-24: nacque / d' una sirena ch'in gentil figura / il
gonna e di color celeste, / d' oro il coturno e il piè vago
8. che rivela delicatezza d' animo, cortesia di modi, finezza
chiamar sue damigelle presto, / ché d' ogni gentile atto era maestra. della
ma bene amante / che vuol goder d' alcuna donna bella. serdoncuti, 9-140:
più gentile alle reine / si ragiona d' amor. niccolini, 7-1-7: or tu
ben cole, / l'aria sgombrar d' ogni mortai oltraggio, / cangiare a le
appassionato dell'affetto, l'espansione elegiaca d' un'anima intenta a ripiegarsi in se medesima
negli occhi suoi risplende / una vertù d' amor tanto gentile, / ch'ogni
con tale amorose / levando il parte d' ogni pensier vile. s. degli arienti
mai da sé dicitori, ma sempre d' altrui interpretatori sotto l'altrui ombra nascosi
perciò la veste di dobletto lionato tessuto d' oro, le maniche di velluto pavo-
le maniche di velluto pavo- nazzo ricamate d' argento e la cuffia di seta verde dorata
di diversi colori, e tali miniati d' oro di gentilissimi compassi. f. negri
braccio / ti fu gentile impaccio. d' azeglio, 4-82: vi s'entra [
; / ma il viso glielo feci d' uomo più che d'angelo. -eseguito
viso glielo feci d'uomo più che d' angelo. -eseguito con diligente cura (
altra dal megio in giuso di brocato d' oro, si è de le opere nobile
). capitoli della compagnia della madonna d' orsanmichele, 3-30: la imagine de
: non è niuna che non cerchi d' avere i più gentigli panni che si
dimora, / o luna, e d' un gentil raggio ricrea / la cameretta ov'
e di gentile, / opra è d' amore. marino, 4-292: né da
lo spettacolo tanto anticipato, ahimè! d' un'umanità buona, felice, tutta al
ma le ricoprirono con un gentilissimo velo d' allegoria. marino, vii-98: provossi
ci pone avanti gli occhi un idillio d' amore. d'annunzio, iii-1-937: una
gli occhi un idillio d'amore. d' annunzio, iii-1-937: una fontana di gentile
1-i-132: il dialetto toscano era fino d' allora gentile, non tronco, non
esultando ne vai nel primo volo. d' annunzio, i-4: gazelle gentili si pascono
oramai, di vederle [le piante d' ulivo] nel campo tutte vaghe e gentili
, / il croco, emul gentil d' iride bella. sassetti, 132: gli
: perch'io faccia / poi vendemmia d' amor, meco t'intreccia, / come
gentili, porcine, sementine, e d' altri nomi assai. lastri, 1-5-192
, moscadella bastarda,... gentile d' estate. mese di luglio: bianchetta
e gentile, e fannone pezzetti di lunghezza d' un palmo. f. negri,
, senza magagna, sottili, e d' una sola marza capaci. trinci, 1-56
l'insalata è cibo noto che si fa d' erbe gentili con sale, olio e
dà sino ai bambini, ha virtù d' espurgare quei mucori. a. cocchi,
9-431: con la sua gentile voce d' un tempo, [l'orologio] esprime
[l'orologio] esprime bene la solitudine d' una donna in un appartamentino moderno.
san gemignano, vi-n-136 (5-1): d' april vi dono la gentil campagna /
a la pura sorgendo aria azzurrina / d' alto vagheggi regnatrice umile / il pian
ad una chiesa, vivono all'ombra d' un palazzo o d'un campanile.
vivono all'ombra d'un palazzo o d' un campanile. -sostant.
aprile / mille fiori ed odor sparger d' intorno. magalotti, 24-312: benché
vita e l'aura era gentile. d' annunzio, i-7: mentre a 'l bel
una lima gentile a limare il niello. d' alberti [s. v.
soave / che piglia poi la segnoria d' amore. vasari, iii-593: datosi oltremodo
favella in core / un gentiletto spiritei d' amore. d'annunzio, iii-1-1018:
core / un gentiletto spiritei d'amore. d' annunzio, iii-1-1018: oi te,
cavalcanti, i-333: s'ella fosse vestuta d' un'uzza / con cappellin'e di
/ ed apparisse di die accompagnata / d' alcuna bella donna gentiluzza, / tu non
straniero, era nemico di quella nazione. d' annunzio, iii-2-91: certo tu servi
luogo ove il barone era nato. d' annunzio, 4-ii-73: sostiene [un riparo
un riparo di pietra] i cancelli d' un giardino gentilesco. idem, v-1-76:
cecchi, 1-127: le gambe altissime e d' una pelle bionda mostravano la razza equestre
. 2. che deriva da nobiltà d' animo, elevatézza di sentimenti, generosità
e gentilesca... egli amava d' amore. bresciani, 1-i-320: veggono
, 9-92: di lei avea cinque figliuoli d' assai vezzoso e gentilesco aspetto. boccaccio
altro si possa riferire che al rito gentilesco d' incoronare gli sposi novelli. bettinelli,
dispersa per la ragione in fra molte d' aver presi ogni accademico nomi gentileschi in
qualche sacerdozio era sorto come corredo necessario d' una religione in faccia alle religioni sacerdotali
chi dell'erudite antichità si compiace, d' altre non suol andare in cerca,
, / veggonsi pien di cavretti e d' agnelli / e di castron nostrali e gentileschi
società che non è mai stato! d' annunzio, v-2-62: perché tanto riarde
/... / di senno e d' adomeze -sete ornata, / e nata -d'
i-1707: ben ei son persone / d' altra condizione, / che si chiaman gentili
di podere, ricchezza di terra, o d' auro,... stimerem malvagia
, 252: gentilezza è dupplice: d' animo e di nazione. la prima si
è podere e largheza e vecchia possessione d' avolo e di bisavolo. tedaldi, 8-2
non la passiamo senza speciale considerazione. d' annunzio, v-2-142: le costole sono rilevate
ma di affetto e di ragione. d' annunzio, iv-2-514: raggiava da tutta
gioberti, ii-153: la nuova gentilezza d' italia, essendo cristiana sostanzialmente, non
/ io son colui il qual cavai d' errore / gente pagana, turca ed
andavo, parendo forse alla sua gentilezza d' essersi espresso poco del suo gradimento,
la gente, si traterà delle questioni d' amore e di cortesia e gentilezza. boccaccio
, iii-133: l'esser gentiluomo non d' altro ha la denominazione che dal professare
donna ama con tutto il suo cuore. d' annunzio, iv-2-484: disse..
: corso in bottega feci un ferrolino d' acciaio finissimo e torto; e radeva.
vi dirò che io sono su la traccia d' uno universale di comedia il quale io
boiardo, canz., 88: fiamelle d' oro fuor quel viso piove / di
siciliani poi portassero a roma il modo d' acconciarsi con gentilezza il capo e 'l
formatella antica, benissimo conservati e miniati d' oro, con gran lustro e gentilezza
rozze trovi bei movimenti di affetto e d' immaginazione, con una gentilezza e leggiadria
sue labbra, acquistava la gentilezza perduta d' una lingua nativa alla sua infanzia, all'
. non gli piantar mai se non d' ottobre,... e così gli
viali quando le ragazze passeggiano e folate d' odore di fieno investono la città.
è venuto una gentilezza al mondo, d' india. boterò, i-145: per gentilezze
, 45: chi l'ha regalata d' un paio di maniche di tela vergata
un paio di maniche di tela vergata d' oro falso, chi d'un taffetà co'
tela vergata d'oro falso, chi d' un taffetà co'dinderli d'orpello, chi
falso, chi d'un taffetà co'dinderli d' orpello, chi d'una gentilezza simile
taffetà co'dinderli d'orpello, chi d' una gentilezza simile e chi d'un'altra
chi d'una gentilezza simile e chi d' un'altra. buonarroti il giovane,
si spende più a mangiarne a capo d' anno, che non si farebbe a
pane, alle giuncate, all'acqua. d' azeglio, 4-87: zoraide sopraggiunta con
frutta, di focacce, di mele e d' altre gentilezze. 15. locuz
beveva erano coppe di cristallo, o d' altra pietra fine. a vederlo in
nel colore, ma che sia trapuntato d' un certo rossellino a rete e alberini che
aver pavento; / fra le marmotte d' intorno t'agira, / e con le
ci usa ogni maniera di gentilezze. d' arzo, 1-63: mi fece un monte
direbbe nobile. 2. nobiltà d' animo. tavola ritonda, 1-191:
in istato che non dee temer ragionevolmente d' ammorbarsi per alcuna gentilità o idolatria.
dividere in nobiltà gentilizia e nobiltà personale. d' azeglio, 2-416: quella facoltà di
m'aiuta a darmi l'aria / d' uno sbuffo gentilizio, / colpa d'anima
/ d'uno sbuffo gentilizio, / colpa d' anima ordinaria. nievo, 89:
nell'animo suo prima di averlo sbrattato d' ogni superbia gentilizia. bocchelli, 13-
.. e più tosto dal proprio nome d' arrigo che dal gentilizio di borbone.
9-355: una tradizione di mestiere e d' arte, la quale, coi « maestri
gentilizi in editti longobardici, fa trasalire d' ammirazione. -formato da nobili (
e non riposa in terreno benedetto. d' annunzio, v-2-664: il cadavere del vegliardo
supino, dalla consunzione ridotto alla levità d' un fastello di rami d'ulivo benedetti nella
alla levità d'un fastello di rami d' ulivo benedetti nella sua chiesa gentilizia di
o, nuda spoglia, ai piedi d' un albero, o in fondo al mare
le costruzioni gentilizie del medio evo. d' annunzio, iv-2-536: dai cieli accesi
le ville gentilizie vanno in rovina. d' arzo, 5: due carrozze, gentilizia
comanini, l-m-323: quella mistura di ritratti d' uomini profani con quelli di santi e
uomini profani con quelli di santi e d' istorie ecclesiastiche con gentilizie, che più
istorie ecclesiastiche con gentilizie, che più d' una volta ho veduta in molti palazzi
l'influenza del rinascimento, nelle forme d' una poesia complessa tra popolare e gentilizia
! fuss'egli stato / dai pedanti d' atene o pur di flora / gentilmente educato
maggiore, le quali erano gentilmente fomite d' ogni cosa. -valorosamente.
per l'entità sua, ma per memoria d' un uomo che al re ed a
se voi sarete accorte persone e usate d' udire parlare così gentilmente, porrave forse
cennini, 89: dove vuoi mettere d' oro, va'fregando gentilmente con questa
della marca, quando dell'umbria, quando d' altra parte d'italia, [dante
dell'umbria, quando d'altra parte d' italia, [dante] va gentilmente tra
io mi disconfortai, pensa lettore. / d' alto periglio, ch'incontra mi stette
che più gentilmente si direbbe: « d' alto periglio che mi stette incontra »
nulla, come a gentiluomo ch'ella dice d' essere; ma al pagar le terzerie
spreg.); signorotto. cecco d' a scoli, 2460: sono al mondo
, 4-47: i figliuoli de'gentili uomeni d' atena davano a minotauro crudelemente a mangiare
porto al braccio / un bel maniglio d' oro, e tutto il giorno /
, / è obbligato per cavalleria / d' esser nimico d'ogni disleale / e
è obbligato per cavalleria / d'esser nimico d' ogni disleale / e far vendetta d'
d'ogni disleale / e far vendetta d' ogni villania. -scherz. gentiluomo
gentiluomini feudatari, come essi chiamano, d' alta giustizia, con ammissione d'ognuno,
, d'alta giustizia, con ammissione d' ognuno, ma in casa di gentiluomini
puerizia infino a questo tempo ne'servigi d' amore sono stato, ritrovandomi nella sua
di quelli e al comando loro. d' azeglio, 1-415: un giorno mi propose
de la sua tavola. -gentiluomo d' arme: uomo d'arme, soldato,
. -gentiluomo d'arme: uomo d' arme, soldato, ufficiale.
. sacchetti, 204-39: uno gentiluomo d' arme caporale... era andato
quei giovani venturieri che, per vaghezza d' imprese e per apprendere l'arte della
ne difendevano la persona. -gentiluomo d' artiglieria: tenente. guglielmotti, 787
. guglielmotti, 787: 1 gentiluomini d' artiglieria *, si chiamavano...
fanno un numero che arriva... d' intorno a tre milia. garzoni,
il contrario, benché più spesso amino d' esser chiamati nobili che gentiluomini; sì
, in francia, i nobili amano d' esser detti più presto gentiluomini che nobili.
, iii-133: l'esser gentiluomo non d' altro ha la denominazione che dal professare la
buone lettere, infinitamente superiore di modi d' ingegno e di dottrina a quei poveri paglietta
vocativo (talora con una leggera sfumatura d' ironia). boccaccio, dee.
vi regalo delle centinaie di gentil- uomiciattoli d' adesso per un quattrino al paio ma non
la rinascimentale scienza dell'arte, soffocatrice d' ogni religiosità, intesa come genuinità d'
d'ogni religiosità, intesa come genuinità d' ispirazione. michelstaedter, 840: la freschezza
atto servile, gesto umiliante; segno d' omaggio, di deferenza. de sanctis
contende all'italia la sua capitale. d' annunzio, iv-2-587: quando la
- anche: prosternato. cecco d' ascoli, 817: sta genuflesso con l'
tremante dinanzi il cadavere di leopardo. d' annunzio, iv-2-38: -ma perché?
del santo. -sostant. d' annunzio, 4-ii-50: l'ombra era accresciuta
accademia di letterati, venuti a pregarlo d' esser loro maestro, e offrentisi alle consuete
perdonato; ma egli ormai s'è perso d' animo, il colpo fu troppo forte
innanzi all'altare avea un genuflessorio coperto d' uno straticello di drappo vermiglio. nievo
genova od a marsiglia per fresco genuino d' america, e il guadagno sul primo costo
recato, in dono, una scatola d' amaretti abruzzesi, di quelli di farina
corrono invece delle monete genuine e sonanti d' una volta. 4. figur
pratica s'impara a distinguere le opere d' ispirazione genuina dalle varianti e dai falsi
, 6-54: la genziana è radice d' un'erba ch'è simigliante- mente così
le genziane trovansi nei boschi montuosi. d' annunzio, v-2-344: gli occhi azzurri del
usa come amaro in liquoreria. d' annunzio, iii-1-867: pei monti coglierai le
hanno gli stessi nomi di quelli. d' alberti [s. v.]:
pianeta veduto dalla terra * latitudine geocentrica d' un pianeta'. panzini, iv-218:
164: 'geodi'. gusci lapidei, d' ordinario silicei, di forma globosa, oppure
quarzose, ora calcaree. trovansi negli strati d' argilla, o di creta, o
vedremo più spendersi in pavia la mente d' un bordoni a spiegar geodesia elementare agli
troppi soggetti, generalmente non parla che d' alta geodesia o di tensione delle superfici
che descrizione della terra, s'appartiene d' aver solamente in considerazione questo globo terrestre.
sedia del re di tutta questa terra d' india,... nelle carte di
e 'l bellico chiocciolino, / ch'è d' amor lo scodellino, /...
gramsci, 6-m: nel romanzo geografico d' avventure, i francesi non si scontrano coi
trasferita a roma nel 1872). d' annunzio, iii-1-1110: si esercita su per
nelle loro carte la postura d' una regione segnano intorno con tocchi lesti
. genesi strutturale (di un'opera d' arte, dell'arte stessa).
; / posto un sacro silenzio / d' ogni e qualunque scuola; / del resto
arte che si chiama geomanzia. cecco d' ascoli, 3518: li geomanti con li
e caratteri in vari modi di geomanzia e d' astro- logia. baldelli, 5-i-64:
salvini, v-419: 'tirar le sorti sopra d' un libro', sortilegi, geomanzie.
e nobile edilìzio / trascende il punto d' ogni geomètra, / né cader può nel
inteso, se non da pochissimi. d' annunzio, v-3-339: quanto alle così dette
(calcolo del baricentro, dei momenti d' inerzia, ecc.). -marin
, 2-15: quando gli antichi uomini d' egitto primieramente distinsono il campo con misure
e dell'ordine e da quella geometria d' abitudini e d'azioni che se alterare si
e da quella geometria d'abitudini e d' azioni che se alterare si vogliono
o sconvolgere, ciò deve essere a peso d' oro. gioberti, 1-ii-607: si
atto..., la certezza d' essere riuscito [a rompere] come
di pura geometria pittorica: nella croce d' oro su fondo d'argento, inserzione
pittorica: nella croce d'oro su fondo d' argento, inserzione di una forma e
milizia, ii- 256: dopo d' avere) dosto idealmente il foco d'onde
dopo d'avere) dosto idealmente il foco d' onde emana il lume e dopo avere
calcoli, e colle norme geometriche. d' annunzio, iv-2-1115: la stanza era chiara
derisione il dir che si contemplino i confini d' un dover morale sotto l'imagine d'
d'un dover morale sotto l'imagine d' una curva geometrica. e come
. gioia 1-i-175: nel caso dunque d' uomo dotato di più talenti, il
universo sia finito o infinito] testimoniano d' una mentalità incorreggibilmente e arcaicamente geometrica,
... quella prosa tutta sparsa d' espressioni metafore frasi locuzioni modi tecnici.
una lingua per essere universale ha bisogno d' essere arida e geometrica. c. bini
gli antichi] che l'uomo fosse d' altezza di sei piedi, e quest'è
lettere alfabetiche che per la loro disposizione d' insieme ricordano la forma di figure geometriche
: perché lo regno sia bene fornito d' ogne ingegno e sutilità, come so desegnatori
: filippo di ser brunellesco, maestro d' architettura e di scoltura, perfetto geometrico
medi proprietari terrieri. geometrizzarsi un modo d' esistere pedantesco. = voce dotta
eliche hanno un che del pennacchio: d' un pennacchio geometrizzato in un astratto esile,
studia, pesantito, del palazzo d' inverno. sotto l'aspetto geologico
poemi pragmatici, che contengono le gesta d' alcuni;... i georgici,
-che si riferisce ai riti agresti. d' annunzio, iv-1-948: passando egli lungo i
intravedeva certe belle usanze che sembravano riti d' una liturgia georgica. -letter.
e serene tra piagge e boschetti popolati d' uccelli; e mi compiacqui a rievocare
nei ciliegi, fendono il cielo colle frecce d' argento de'garriti; le colombe volano
: nudi precetti, fiancheggiati dall'autorità d' antichi e moderni georgici e dall'osservazioni ed
georgofìlìa, sf. letter. disposizione d' animo e atteggiamento di predilezione per la
. v.]: 'geotrupo', genere d' insetti della prima sezione dell'ordine dei
. v.]: 'geotrupiani', famiglia d' insetti, così denominati dal genere geotrupo
o vero con gera galieni a quantitade d' una oncia per volta. pulci, 18-151
sambiase con la veste rialzata sulla sottana d' un rosso geranio. alvaro, 13-245:
l'uscita del laberinto di creta. d' annunzio, ii-213: venia sul soffio
nugoli stillata, / e una strana insegna d' un merciaio4 / e gerapigra, e
/ e gerapigra, e un treppiè d' acciaio, / e lo strider d'un'
treppiè d'acciaio, / e lo strider d' un'ani- tra inchiodata. salvini,
carena, 1-51: 'gerapigra', specie d' elettuario prima descritto da galeno, composto
elettuario prima descritto da galeno, composto d' aloè, di cinnamomo, d'asarabacca,
composto d'aloè, di cinnamomo, d' asarabacca, di spinacardi, di zafferano
varie forme del lat. mediev. d' italia (sec. xv), comp
cui è dotata la chiesa (potestà d' ordine, per l'amministrazione dei sacramenti
dei fedeli) si hanno la gerarchia d' ordine, costituita dagli ordini sacri,
, e 'l suo fine è l'imitazione d' iddio. b. davanzati,
pallavicino, 9-97: essendo piaciuto a dio d' innalzare la mia bassezza al supremo senato
: landulfo... dovè trovarsi d' un tratto capo d'un'ierarchia ecclesiastica,
. dovè trovarsi d'un tratto capo d' un'ierarchia ecclesiastica, probabilmente eletta dai
.. si furono formate tre gerarchie d' angioli, e in ciascheduna gerarchia si
tre ordini, e così sono nove ordini d' angeli in tre gerarchie. nella maggiore
i nove ordini delle tre gerarchie. d' annunzio, v-1-984: quale è la
gioberti, 1-iv-36: essa è una società d' uomini eccellentissimi,... composta
capo a un vertice supremo. d' azeglio, 1-51: tutti...
sue gerarchie, chi disponeva di un pezzetto d' orticello, e chi no,
delle converse e del forno della comunità. d' an nunzio, iv-2-417:
pesa sui vari com ponenti d' un gruppo o d'un ufficio, in
ponenti d'un gruppo o d' un ufficio, in cui il superiore
cattaneo, iv-3- 171: l'unità d' italia deve consistere nel bene e non nel
parte antiquate e difettose e intere gerarchie d' uomini incogniti e inesperti delle persone e
nessun paese del mondo come nell'italia d' allora una espressione, « i superiori »
leggi religiose, non aventi forza materiale d' esecuzione, dovessero dar più gelosia del regime
per cui essi ammettono una gerarchia spirituale d' intelligenze pure, e superiori all'uomo
pure, e superiori all'uomo. d' annunzio, v-2-714: ecco i fochi mute-
firmamento aeroliti opachi, le aureole caduche d' una gerarchia di pensieri. b. croce
michelstaedter, 138: la grande aspettazione d' un valore è via via adulata con la
è via via adulata con la finzione d' un valore nella persona sociale...
: imbroglio, intrigo. f. d' ambra, xxi-n-897: per ciò che entrare
alla medesima specie, e ogni sorta d' individui a gerarchia si governa.
: « non potrei concepire l'azione d' un ministro disgiunta dall'azione d'un
l'azione d'un ministro disgiunta dall'azione d' un governo ». de sanctis,
la via a una candidatura o proposta d' uno che nell'ordine gerarchico fosse da
agg. letter. ieratico. d' annunzio, v-1-727: tentavo io di riconoscere
sopra delle cannelle sdraiate sull'acqua. d' annunzio, iii-2-1145: appare la valletta
. gèrba2, sf. getto d' acqua composto da vari zampilli che escono
fasce, gerbide da anni: una scalèa d' oro. pavese, 8-260: piacciono
sterpo; luogo incolto. = voce d' area settentr. e provenzale (gèrp)
, che ha la taglia all'incirca d' un montone, si slancia ad una
libercoli. giusti, i-83: gli echi d' italia (direbbe un francese) dalle
, uomo prudente e quasi letterato, gerente d' un giornale politico, che propugnava una
gierfalchi e falconi, e altre generazioni d' avvoltori. giamboni, 8-i-219: lo quinto
il lupo credevano essere il monarca. d' azeglio, 202: dar delle corbellature
qui si diceva spagnolescamente nel gergo segretariesco d' allora, si giuntarono. carducci, iii-25-119
gergo studentesco americano ha una vasta scala d' appellativi per le ragazze. banti,
lingua povera; non è che il gergo d' un popolo mezzo selvaggio. foscolo,
a'frati spetta una parte del merito d' avere fino d'allora ampliati gli strettissimi
una parte del merito d'avere fino d' allora ampliati gli strettissimi confini della lingua
gli strettissimi confini della lingua comune, d' averla applicata a soggetti non volgari,
soggetti non volgari, ed avvezzata la plebe d' ogni città italiana ad intenderla, ed
versi francesi mai, od inglesi, o d' altro simil gergo prepotente. carducci,
diffusa e di moda). d' azeglio, 1-160: s'affliggeva del nessun
quella società, e per usare il gergo d' ora, della sua poca 'rispettabilità'.
giusti, 2-93: viva le maschere / d' ogni paese, / viva il gergo
ogni paese, / viva il gergo d' allora e chi l'intese. nievo,
stravagante, / e dalla bocca uscir d' un che delira, / l'intenderai quando
carducci, ii-12-76: quel verbo d' italia, quell'emanuele, quell'4 ave
, e soprattutto di un'eloquenza e d' una dicitura sempre eguale in tutte le
materie che trattano, lorda di gergoni, d' ampollosità, di goffaggini. roberti,
c. gozzi, 4-311: all'uom d' ingegno e pensator bastava / scriver con
nella parte più larga) con un fondo d' asse (nella parte più stretta)
, 288: drudo... è d' evidente origine germanica. il carbone nelle
, e circa mille tonnellate di carico. d' annunzio, attribuito ai principi di diritto ed
ottenuta con antichi incroci / e d' ogni spesa in onta e d'ogni affanno
/ e d'ogni spesa in onta e d' ogni affanno / pompei, ch'ad
cose ricevute, incominciarono a tenere parole d' una città chiamata sole, la quale è
sì come essi erano nati d' argo, e per questa germanità era fraterna
degli uomini e degli dei principe. d' annunzio, v-2-641: soffermato sul pianerottolo
ad ogni modo ricuseranno che alcuno presuma d' insegnar loro la schietta e germana indole
far l'ultimo a te funebre dono. d' annunzio, iii-1-576: ei torna /
uscir di canicosa / per la vai d' araviana, / dove apposta don rodrigo /
, germani e farciglioni, / altri uccèi d' acqua, io non saprei dir tanti
casa che non fusse il suo fante carico d' oche salvatiche, colombacci, germani e
panciatichi, 192: con l'aggradimento d' un germano, che io l'invio per
di schiera e cammin fame o stanchezza. d' annunzio, iv-2-1214: la landa era
di ieri col suo terrore della rivoluzione d' oggi, parla tremando della vittoria del
.. il luogo sia volto a scorrimento d' omore e d'acqua, sicché l'
luogo sia volto a scorrimento d'omore e d' acqua, sicché l'omor covandovi non
] al sole e al verno fuor d' usanza / d'ogni altro germe, ancor
e al verno fuor d'usanza / d' ogni altro germe, ancor che forza il
i lor germi, perché hanno più d' umore e calore. tasso, 8-3-849:
erano necessarie perché la terra s'impregnasse d' umido...
rajberti, 2-67: che emulsione! fu d' una tale efficacia, distrusse così radicalmente
pindemonte, 226: partesi un'altra d' albione, e trotta / col sen
discendente. ariosto, 18-147: avea d' intorno uomini uccisi a morte. /
, 1-ii-405: o chiaro / astro d' italia, e per le sue speranze
alfieri, 1-471: oh vero / germe d' alcide! agli alti sensi, agli
in lui certo splendea parte di cielo! d' azeglio, 1-231: tutti hanno idea
però niun ricusi il primo germo / d' amor, se non ha voglia esser
alte e ferme, / di virtuti e d' onore il nuovo germe. bettinelli,
me, per mancanza di pascolo, d' incoraggiamento, e d'ogni altra cosa
mancanza di pascolo, d'incoraggiamento, e d' ogni altra cosa. monti, v-36
, nel quale già esiste un germe d' amore verso di lei, si fa avanti
aprile) sedicimila austriaci presso arlon. d' annunzio, i-867: batte la luna su
che la cittadina pimentel recitò nella sala d' istruzione pubblica « un sonetto fatto
germinò, cresceo in vigna più larga d' umile statura, reguardanti li suoi rami
volgar., ii-140: ho ordinate piscine d' acqua, acciocché bagnassero le selve delle
vivo / che per te germina / ramo d' ulivo, /... / armi-
i tronchi dei platani e i fili d' erba in un terreno che pare un macigno
continuo molti vizi, ne sia bisogno d' attendere con gran diligenza a coltivare il
che germina in malizia o ingiustizia. d' annunzio, i-222: dentro il mio
io di qua avesse de l'altre degne d' essere scritte, ve ne renderei il
pruina tangere, / o per morsura d' affamato vermine? mattioli [dioscoride],
dei rovi], facendone decozzione. d' annunzio, iv-2-56: ora fioriva così
311: lo orbanche è uno germine d' un piè e mezzo e qualche volta maggiore
: se la vite del pergoleto ovver d' arbusto, ch'è d'intero tronco,
pergoleto ovver d'arbusto, ch'è d' intero tronco, nella terra robusta strettamente
robusta strettamente si poti, e scalzata d' intorno si letamini,... molto
/ la germogliante selva a primavera. d' annunzio, iii-2-309: pur belli i carri
gente passoe. lucini, 134: crepuscolo d' aprile triste e pallido scendeva sulla pianura
piglian piè... per le lodi d' un buon fatto, e poi vanno
a soffrire e a godere più vivamente d' impressioni non bene afferrate la prima volta,
varchi, 18-2-60: hanno innumerabili palagi d' incredibile amenità per l'abbondanza dell'acque
: si vede odio nascere in loco d' amore, ma ben di rado ove è
7-37: quel grano aveva germogliato spighe d' una bellezza e d'un peso mai
grano aveva germogliato spighe d'una bellezza e d' un peso mai visti.
cor tanti rampolli, / ch'aita selva d' allori ivi verdeggia.
fanciulla, quel dì che fuggiva. d' annunzio, v-3-240: vidi un giorno
maraviglia per una proda il tronco tagliato d' un vecchio alloro rimettere un gran numero di
del grand'ibero onore, / germoglio altier d' imperadori e regi, / chi non
stirpe. g. rossetti, vi-36: d' enrico e di carlo il pio germoglio
e quella religione è germoglio della religione d' àbramo. -in germoglio: in
, al vischio, a certi germoglietti d' albore. -germoglino (anche femm
mi parve una prostituta, e ricusai d' adorarla. quindi contro di me le scomuniche
, 20-204: gesù non ha niente d' esoterico. non ha una dottrina segreta
un orror piacevole nelle sue tre teste d' alce, di gufo e d'avoltoio.
tre teste d'alce, di gufo e d' avoltoio. = deriv. da geroglificare
brocchiere, / la sua mente è d' astra bilancia e spada, / di plato
bilancia e spada, / di plato e d' aristotile il bracciere, / di pappo
però leggo tutto insieme, insegne perpetue d' èrcole di anube e di macedo.
, 318: ho visto i geroglifici d' egitto, / e la sfinge, e
fotografìa è mirabile per copiare gli ieroglifìci d' egitto. oriani, x-8-120: dobbiamo.
1 con proprio gieroglifico e verace, / d' inutil alma e d'impigrito
e verace, / d'inutil alma e d' impigrito
soprannaturale dell'amore che scrisse mille sentimenti d' estasi e d'ebbrezza in venti o trenta
che scrisse mille sentimenti d'estasi e d' ebbrezza in venti o trenta geroglifici gettati
dunque uscite! da brevi margini / d' un libriccino, / da'fogli sparsi,
di prendervi spasso colla lettura di geroglifici d' arcadia, vi servirò io.
, inaudite, barbare di nome e d' effetto, descritte per via di cifere
ti peschi, / che razza fai d' imbrogli e di pasticci? / questi son
comparirebbe al pensiero simile a un geroglifico d' ignota significazione. cattaneo, v-1-133: [
comprendere i pensieri e le intenzioni. d' azeglio, 2-347: chi non capisco davvero
re del mexico, che sono certe figure d' animali, fiori e uomini fatti in
che per esser ben capiti hanno bisogno d' un mezzo volume di prosa, o
un mezzo volume di prosa, o d' una indiavolata contenzion di spirito. dossi,
, raul di caen scrisse i fatti d' un eroe di romanzo epico, di
nel suo tanto gridar fatta compagna, / d' un uccel, mi si strappa e
; / però li è conceduto che d' egitto / vegna in jerusalemme, per vedere
innalzi al cielo, e mille migliaia d' angeli, come sposa, ti cingono
, o elle sono dolci, o d' altra maniera; siccome sono acque che
granne multitudine de cavalieri e gioii incontra d' esso ad la vattalia. miracole de
che... gran parte polvere d' uno monte che v'era, come diciamo
questa [la pietra luminaria] una specie d' allume mista di gesso, di solfo
mista di gesso, di solfo, d' arsenico e d'altri minerali più potenti.
gesso, di solfo, d'arsenico e d' altri minerali più potenti. carena,
: il gesso... si fa d' una pietra bianca, mor- tigna et
evaporino certa solfareità che contiene et alquanto d' umidità per poterla poi impastare. n.
di gesso sottilissimo e delicato, fatto d' alabastro cotto; e chiamasi anche gesso
baruffaldi, 142: dicesi questa vernice d' acquarzente fatta a mordente, perché non
[dalle giunture distilla] una pestilenza d' umor vischioso, una morchia di così
; copia o calco di un'opera d' arte eseguito con questo materiale; modello
disegni e gessi antichi e fiori. d' annunzio, v-3-229: come volse gli
: v'aveano i nomi lor dentro e d' intorno, / più che in altro
gesso, ed anche per dipignere. d' azeglio, 1-335: con un pezzo
palle scheggiate fanno sul panno rattoppato rumore d' artiglieria sul ponte di legno, le bilie
macina sottilmente quanto più puoi un poca d' ocria, gesso da sartori. baldinucci,
gesso o di martellina a quella pittura d' andrea del sarto, che si vede
. sbarbaro, 1-250: un anticipo d' africa assaporo in questo lucore di gesso e
, lungo la marcia per la conquista d' italia, i soldati di carlo vili)
di gesso, / il pensi chi d' amore è nella schiera. 11
. mei, 157: saranno di pari d' aiuto grande in questo caso le acque
terre che diconsi dai naturalisti gessose. d' annunzio, iv-2-1044: dietro una calva
sommità del monte come su l'orlo d' un girone dantesco, all'improvviso era
sul pendio i mori vestiti di clamidi d' un candore gessoso. popini, 26-20
g. villani, 8-36: maestri d' istorie, li quali così le piccole
: ammirando in questa guisa il valore d' èrcole, altro non sognava la notte
per quanto stette in lui, industrioso d' avere valenti storici, da cui le
partiva alla vòlta di catalogna, desideroso d' imprendere geste maggiori. pascoli, 696
s. pietro e paolo. d' annunzio, iv-1-239: strisce in guisa
maria vergine e gesta di martiri, d' apostoli, di profeti. -in senso
di frate antonio, signore del colle d' armenia. pallavicino, 1-3: constituì il
, 3-55: dai quartieri più popolosi d' oltrarno, campo delle loro gesta, il
, / e la gran roma prega. d' annunzio, v-2-697: or è dieci
253: antonio mio, non è d' umana gesta / chi con bonaccia segue
secondo toante, ch'erano della gesta d' achille. pulci, 27-106: or
sedia gestatoria, portato da'palafrenieri. d' azeglio, 1-459: in marzo fu esaltato
e nuociono alla futura gestazione dei feti. d' azeglio, 1-74: le terribili agitazioni
in cui seppe condensare un prodigioso tesoro d' erudizione, il quale,...
presentò le sue tre figlie, per ordine d' età e d'altezza, e me
figlie, per ordine d'età e d' altezza, e me le garentì per tre
lazzi, ad ironie fini ed insolenti. d' annunzio, iv-2-73: il respiro deh'
mani afferrarono i bordi e in un batter d' occhio la barca si trovò riempita di
mezzo secondo la mossa del canto. d' annunzio, v-2-472: ciascuno combatteva pel
manicomio. bonsanti, 2-118: un d' essi, il più autorevole, chirurgo di
. baretti, 6-178: questa sorte d' acute corbellerie incanta gli uditori portoghesi quando
i napoletani sono gesticolatori a cannaroni. d' annunzio, v-3-181: eccolo, il gesticola-
... opere di lussuria, d' adulterio, di gesticulazioni e di lasci-
comprendono a gesticolazioni e ad abbreviazioni. d' annunzio, iv-2-255: la gente..
corpo (un sentimento, uno stato d' animo). pagano, 1-309:
; atteggiandosi e gestendo insieme, cercava d' intender qualche cosa, per accomodar le
todesco nel caminare, fiorentino nel gorgheggiare. d' azeglio, 4-6: gl'italiani loquaci
avesse voglia di scapricciarsi, un secchio d' acqua disfà tutti gl'incantesimi de'belletti
, e allo scuro non fanno punto d' effetto le belle grazie,...
che nel portamento e nel gesto. d' annunzio, iii-1-962: tutto / di te
e poco meno che gli stessi movimenti. d' annunzio, iv-2- 536: le
, alla vita mi radico. solo gesto d' amore impossibile: condurre a spasso la
famoso, un soldato furibondo in gesto d' andare a combattere. f. buonarroti,
quand'e'non voglia intendere del gesto d' ammazzare polissena. pecchi, 3-24: apriva
un libro, e il solo gesto d' aprirlo, di mettersi a sedere con la
anima lercia, / con vasti gesti d' unione / umanità circonda. bacchetti, 6-7
ginestra / certe lor brache di fiondi d' erbella, / talché priapo, quando andava
strosa, tutti le dicono bella, sa d' esser bella, di già. soffici
fonda sul gesto inteso come fattore creativo d' arte, come mezzo eminentemente espressivo.
atto di preghiera, di ringraziamento, d' affetto, e simili. -far gesù
ed al genio del pio institutore. d' annunzio, v-3-87: bianco dell'an-
sì avvezza / a degradata vita / d' abitual dolor / che il mondo in
/ e che il concilio già d' eugenio papa / in te gesuitò la fede
xix dal gesuita francese s. varins d' ainville con scopi in parte analoghi a
.. richiamò tutti i volontarii. d' annunzio, v-2-239: io m'ero quasi
sapere poco, storto e gesuitico, d' indole fiera. imbriani, 1-226: né
clientela numerosissima, e composta non pur d' individui spicciolati, ma di congreghe secolari
costituita in gerarchia prepotente e alleata aperta d' ogni tirannide, per odio necessario e
grado a grado non che la poca vita d' italia ma e la cattolica. b
! soffici, v-1-555: tu l'accusi d' aver voluto farsi gabellare per un riformatore
, 1-88: la brava signora spalancò tanto d' occhi, alzò tanto di braccia,
alzò tanto di braccia, si circondò d' una folla di gesum- marie e si
, né voce a dire gesummaria. d' annunzio, iv-2-12: incontrò il finanziere proprio
addosso come ima tigre e lo sgozzò d' un colpo senza fargli dir né pure gesummaria
gesù mio! che strane lotte / d' argomenti, d'esami. giusti, 4-i-351
che strane lotte / d'argomenti, d' esami. giusti, 4-i-351: un morto
! perché tanto può getico vento? d' annunzio, i-355: triste e pensoso,
al momento del lancio. detto d' amore, 96: or taglia geti,
longhe e 'l 'ben-farem 'mi van d' atomo / più ch'a lé- vere
suo dolce discreto, / non temo d' uom ch'a amar vada col geto.
ritenuto per li geti della fede e d' amore, vola pericolosamente, sicch'elli si
errore con una distinzione e col gettamento d' una lettera si possa ammendare.
fra l'erba ima voce o il gittare d' un sasso, al suon del quale
podere, uccidea una bestia e gittavala d' intorno a quelle idole, e poi
via. l. martelli, 1-68: d' intorno a silvia le selvaggie iddee /
si truovano nell'isola del mare d' india; e sì si nodriscie nel ventre
; e sì si nodriscie nel ventre d' uno pescie, e dimora d'uno pesce
ventre d'uno pescie, e dimora d' uno pesce ad altro trecento anni o
-sfociare (un fiume, un corso d' acqua); precipitare (una cascata
.. e benché la corda più d' una volta le pervenisse alle mani,
a nascondersi tra i salci, ma desiderar d' essere veduta prima d'ascondersi, è
, ma desiderar d'essere veduta prima d' ascondersi, è un'immagine vera, semplice
, / o pia, mercé! d' annunzio, v-2-34: a un tratto coglie
getto un saluto dal palazzo davanzati. d' annunzio, iv-2-4: svelse una manata di
quando mi crearo, / e trasfòrmomi d' ogni creatura. / però il lor non
passavanti, 248: l'altra maniera d' indovinamento sanza espressa invocazione del demonio è
getta al monte, sta sempre basso. d' annunzio, iii-2-278: la quarta e
): pareva ch'e'gittasse fiamme d' amore. garzoni, 2-101: una minaccia
potrebbe fare,... sarebbe d' appendere un'amaca in terrazza, o gittare
, o gittare uno strapunto sul palmo d' erba che intisichisce dietro casa. 7
il braccio sano al collo e favorirmi d' un altro bacio. pindemonte, ii-275:
le folaghe e gli smerghi ombrosi. d' annunzio, iii-2-134: ella si china
giamboni, 7-163: la falarica a modo d' asta in uno forte ferro si ficca
3: avere tre o quattro some d' uve in uno tinello, e come
: le nuvole incomincioro a gittare gocciole d' acqua. marco polo volgar.,
.. aveva due cannelle, una d' oro e d'argento e di pietre preziose
due cannelle, una d'oro e d' argento e di pietre preziose, la quale
e vin vecchio gittàr molte fontane. d' annunzio, 1-362: non vede la
. e. gadda, 189: d' attomo al cetaceo che gitta acqua fuor
attomo al cetaceo che gitta acqua fuor d' ogni buco, si fanno i canotti da
segala, costà saggina, qui grano d' india. romagnosi, 18- 314
giorno, abortisce e getta una coppia d' uova, 'hoc est 'due
. fu presa e gittata secondo la legge d' uno alto monte. giov. cavalcanti
; precipitare, lasciarsi cadere. cielo d' alcamo, 121: se tu nel mare
roma deliberato di gittarsi nel tevere. d' annunzio, iv-2-12: mentre la gente
morto sotto il cavallo, e, trafitto d' undici punte, da un ponte che
petrarca], i-46: a modo d' una palla, agevolmente ci lasciamo gittare
si salvarono quasi tutti nella fossa. d' annunzio, v-3-81: mi veniva una volontà
. non si gitterebbono a dormire consapevoli d' essere in disgrazia e in ira a dio
: da certi ungari, che gli erano d' intorno, fu preso il corpo e
anzi sarà gittato a'fossi a guisa d' un cane. p. f. giambullari
e gittava i gusci nell'acqua. d' annunzio, iii-1-995: erano [le medicine
e monaci che non giungono all'età d' anni cinquanta, getteranno il colaro e
il pelo, la pelle). d' annunzio, iii-2-1053: era lei, ai
tentennava quel suo capo novo come quel d' una serpe che avesse allora allora gettata la
in medicine è gittare, io confesso d' avere mandato a male qualche scudo.
almeno ch'egli non getti il denaro d' un mese ne'capricci d'una settimana.
getti il denaro d'un mese ne'capricci d' una settimana. serao, i-596:
travi, poscia su quel primo suolo d' assi altro se ne ripone ben confitto
penitenzia, se volete fare uno edificio d' ettema salute. collenuccio, 17
apostoli... gettano i fondamenti d' una civilizzazione che diventerà europea, che
. villani, 2-44: singulari diluvi d' acque... feciono in molte parti
vino. sassetti, 267: quella terra d' etiopia getta una calma, un'aria
v'è chi gli ha creduti incrostati d' oro. de sanctis, 7-33: quella
, iii-301: dal selvaggio balcon d' un verde poggio / gittando in sen
un verde poggio / gittando in sen d' un prato / lo sguardo a l'improviso
di proprietà di cui è composto. d' azeglio, 1-63: lo sguardo che que'
, ii-118: già non v'è bisogno d' altra prova che di gittar l'occhio
in paragone di tutti gli altri. d' azeglio, 1-35: giova ormai gettare
che soffondasse. chiaro davanzali, 66-13: d' ogni bella aprendo asempro e miro,
al mio parere: / però non credo d' altra mai prendesse; / e perciò
capricci e prese aria di conquistatore e d' invasore, gittarono le alte grida.
dentro il meridiano ozio dell'aie. d' annunzio, i-22: l'organo gittava
a l'invisibile, / come un inno d' amore! deledda, i-768: un
168: non vi ristate di gittarmi oncenso d' odorifere orazioni per salute de l'anime
faldella, 4-21: per scrivere cose d' arte, bisogna che la penna getti
pagolo terzo, udite queste cose nuove d' arrigo, il primo di gennaio 1538
lutto, ecc.). rinaldo d' aquino o rugieri d'amici o giacomo da
). rinaldo d'aquino o rugieri d' amici o giacomo da lentini, 408
aveva gittati dall'agiatezza sul lastrico. d' annunzio, v-3-816: la sua lettera.
40-ii-253: tanto s'innanimò ed empiè d' una al pari generosa che umile confidenza,
si gittano al contrario per non mostrare d' aver bisogno dell'altrui sapere. svevo,
bene. giacomo da lentini o rinaldo d' aquino, 401: di speranza non
/ ch'io medesmo mi 'imprometto / d' aver bene. -prendere un
dissomigliante al comune degli scrittori non originali d' italia? manzoni, 319: uscir di
del nemico; e questo peso / d' ira, di dubbio e di pietà,
vita: la sua lieve fiorita / d' ali. sbarbaro, 2-75: la volontà
ben naturale che costoro, in vece d' arrischiare, anzi di gettar la vita in
se volessi improntare figurette di piombo o d' altri metalli, ugni le tue figure,
che io avevo fatto per il giove d' argento. vasari, i-71: la scultura
cera o di stucco, di legno, d' avorio, il gettare de'metalli.
ammassò tanto da far gittare una statua d' argento di naturale grandezza. foscolo,
, purificato e schiumato al fuoco vivo d' un'intelletto agente. algarotti, 1-400
, 607: la pila è in forma d' ima ancudinetta in su la quale s'
di cera in picciolo, e dice d' essere mandato dalla regina per ritraimi a quel
sua maestà farli gettar tutti in medaglie d' oro. 29. dare o
varchi, 18-1-300: porre per via d' accatto una imposizione la quale gettasse almeno
62: si tassorono tutti i traffichi d' accordo, e gittorono i danari e mercatanzie
potrò andar tessendo il mio ragionamento. d' annunzio, iii-2-277: seduta al telaio
radunato insieme, in men del gettar d' un dado, in men d'un soffio
del gettar d'un dado, in men d' un soffio di vento, porti pericolo
g. cavalcanti, i-171: questa vertù d' amor che m'à disfatto / da'
comanda- menti di dio non debbe presumere d' ammaestrare altrui. f. villani
., i-631: per troppo commovimento d' animo e distemperato impeto di voce schiantatolisi
): pirro, io ho gran desiderio d' aver di quelle pere, e però
le prime strofe dell'ode alla regina d' italia. baldini, i-274: uscito
. bartoli, 9-24-2-1 io: per disawezzarsi d' un cotale spesso gittare ch'egli faceva
diplomatica / mensa non siamo / d' un giuda in carica / che getti
suo fratello è morto, lontano lontano. d' annunzio, iii-1-606: io getterò /
erano col rastrello laminato da una lastra d' acciaio, lungo la battima, gettano
ch'el- l'era una stufa d' ignudi. magalotti, 7-2: vedete là
martelli, 32: bisogna che sia persona d' altret tanta fede appresso del
piccolo. tanaglia, 3-287: comincia d' aprile / a osservar con esercizio saldo:
gittò via il signore tutto il seme d' israel, e afflissegli, e diedeli in
voleva, ma egli si gittavano via, d' ogni ispecie che si possono pensare.
signora, che era stata per morire d' un accidente; ma poi di fronte all'
a una fornace e farsi fare in foggia d' una in- ghistara. -gettarsi
solo che talvolta si sentano come avvampare d' una dolce fiamma di zelo. manzoni
(309): fu per risolversi d' andare a milano,... e
dramma; / più prest'e ratta fuor d' indi si gitta / che del balen
sono io tenuto a lavorare? ». d' annunzio, iii-i- 764: ella
, un prigioniero mi porse un poco d' acqua per lavarmi le ferite.
aveano solamente a combattere con la ferocità d' agrippina, d'ogni voglia tirannesca ardente
combattere con la ferocità d'agrippina, d' ogni voglia tirannesca ardente, aiutata da pallante
sol, se vostra altezza accetta / d' onorarmi d'udir questa mia storia, /
se vostra altezza accetta / d'onorarmi d' udir questa mia storia, / scritta
presa al giacchio. -gettata d' occhio: occhiata rapida e furtiva;
del racconto, abbraccia ad una gittata d' occhio tutto l'orizzonte, e può senza
, fatta l'orazione, l'arrecò piena d' acqua. boccaccio, dee.,
non abbraccia l'estensione del campo. d' annunzio, v-2-363: allontànati quanto una gittata
. bocchelli, 9-258: le barche d' alto bordo che recano pietra d'istria
barche d'alto bordo che recano pietra d' istria per la gettata della diga, parevano
in difesa di un porto o specchio d' acqua. ojetti, ii-275: sulla
solitamente sulla spiaggia, presso i capannoni d' idrovolanti. 7.
pungenti e vasi rotti gittati dalle finestre. d' annunzio, iii-1-125: uno dei cadaveri
di maestà tutti gli altri, cinto d' una larga corona d'oro, con la
gli altri, cinto d'una larga corona d' oro, con la corazza,.
la corazza,... cosparso d' innumerevoli dischi d'oro gittati a piene
,... cosparso d'innumerevoli dischi d' oro gittati a piene mani sul suo
suo corpo come corolle, più venerabile d' un semidio. montale, 1-34: prima
parini, giorno, ii-1153: quindici nere d' ebano girelle / e d'avorio bianchissime
quindici nere d'ebano girelle / e d' avorio bianchissime altrettante / stan divise in
la pelliccia semplicemente gittata sulle spalle. d' annunzio, 1-262: portava una giacca
, e l'afa e la sozzura. d' azeglio, 1-136: poveri feriti gettati
di corpi o morti o feriti, e d' armi o perdute o gettate. dossi
iii-440: non mancava, è vero, d' economia, e metteva spesso in disparte
ora s'innalza sopra una base prima d' ora gettata, e veggasi se esso
-proiettato (l'ombra). d' annunzio, v-2-9: il colore dà l'
svevo, 6-237: destato dal suo sogno d' amore dal grido d'allarme gettato dalla
dal suo sogno d'amore dal grido d' allarme gettato dalla cameriera egli senz'altro si
, rivolto verso la parte posteriore. d' azeglio, 1-83: capelli tendenti al rosso
brutta parola che aggrava l'immeritata sciagura d' innocenti bambini. più gentilmente in toscana
caggia, / spesso era in prova. d' annunzio, v-1-902: quel gran gittatóre
iii-6-53: antonio pucci... era d' una famiglia di gettatori di campane;
oggi nome una strada ivi prossima. d' annunzio, v-2-51: in certi bronzi antichi
nella riproduzione delle più adusate sonorità musicali d' una lingua o di ecolalia...
che facessero così lietamente e leggermente gettito d' ogni senso gentile. = deriv
la fonte, fatto perenne il getto d' acqua per catena d'uomini, fu spento
perenne il getto d'acqua per catena d' uomini, fu spento 11 foco.
è la schiera, / la schiera d' artù, / d'artù che cavalca sui
, / la schiera d'artù, / d' artù che cavalca sui monti! d'
d'artù che cavalca sui monti! d' annunzio, iii-1-546: -e come lo scagliate
dadi, e non dipende da noi. d' annunzio, iv-2-1247: noi eravamo per
getti di fiamme alti cinquecento metri. d' annunzio, iv-2-1179: il getto dei
, fanno salire dal ventre della terra vagoni d' antracite, getti di nafta, corbe
scannelli, 1-1: forma fonti e geti d' aque copiosi e vaghi. vallisneri,
che si mette a vite al tubo d' una fontana per determinare i getti d'
d'una fontana per determinare i getti d' acqua. verga, ii-378: il vocìo
lo squillare delle cornette dei pompieri. d' annunzio, iv-2-460: ella era rimasta
, e aveva già i capelli sparsi d' un pulviscolo lucente. bontempelli, 20-122:
un pulviscolo lucente. bontempelli, 20-122: d' un tratto con duro ansimar di motore
sulla piazza un'autopompa; un getto d' acqua salì altissimo a brillare al sole
ricusassi di dover sparger per lei un getto d' inchiostro. moravia, xii-75: esterrefatto
. sprizzo (di sangue). d' annunzio, v-3-81: un dei catalani gli
grano], ne spuntò il getto d' un gambo sottile e diritto co'suoi
, e trassero con li pesci una tavola d' oro di dio apollo. lorenzo de'
seminaufragio ', a seconda che trattasi d' un pericolo imminente o presunto. -in
, 26-19: del getto e degli avanzi d' una casa, che rompe e naufraga
rimborserò del danaro perduto in quel gitto d' unguento. borsa, xix-4-717: quel
2-220: schizzar su lei un getto d' oro non era beneficiarla: altra gente si
cesari, 3-4-403: se ti piace d' esser perfetto, va', vendi ogni
io ti ristorerò questo getto con un tesoro d' inestimabil ricchezza nel cielo.
fruttivendola, e ne schizzò fuori un getto d' improperi. fogazzaro, 5-114: non
il riso le morì sulle labbra. d' annunzio, iv-2-628: la pienezza e la
i verseggianti di mestiere li degnano appena d' un guardo di pietà. de sanctis,
, per unità di getto, per grandezza d' immagini e per forza di stile,
più grande monumento della nostra lirica. d' annunzio, iv-2-414: un getto di poesia
); abbozzo (di un'opera d' arte). l. salviati,
che il primo getto di qualunque opera d' arte sia più potente rivelatore dell'artista
: via tutto quello che può ricordare d' annunzio, da cui tu sei così
i-494: adviene che alcune volte lo maestro d' ar- chimia per ignoranza pecca in sublimazione
consumano o si possan col gitto far d' ottone, con bellissima prattica. cellini
nel getto, senza veruna imperfezione. d' annunzio, iv-2-1143: l'opera,
palo di ferro, che sia a uso d' uno largo scarpello, e con quello
si richiede la maestria dello scultore. d' annunzio, v-2-813: scopro i falli della
che quel bel getto informa, / e d' altro è ornata che di perle e
altro è ornata che di perle e d' ostro. mazzini, ii-543: tentiamo dunque
giovani] girano ancora getti di cera d' un modello dell'attila fatto da lui
ha un getto di spiaggia in forma d' isola. -giaciglio, letto
come quelle più adatte ad un combattere d' imboscate e di fughe. bocchelli, 13-113
forma. biringuccio, i-115: fassi d' esso [stagno] comunemente di gitto
un zio, / che son la fede d' intaglio e di gitto. cellini,
,... hanno bellissimi treni d' artiglieria e altri arnesi militari di getto.
ride. mazzini, i-789: riconquistate così d' un getto le frontiere d'italia e
riconquistate così d'un getto le frontiere d' italia e rendete lo stesso servizio alle nazionalità
. alfieri, 1-965: avrei potuto d' un getto scriverne in quel giorno stesso
. può, turbato il mar, far d' ogni merce / getto. a.
in europa ornai nessun palazzo / che d' alcun favorito fatto getto / non abbia.
magalotti, 21-69: per le parti d' abbasso e per la boccca avea [
pirandello, 7-204: eran i denari d' un pazzo schifoso, che ne faceva getto
che ha bisogno di essere realizzato. d' alberti [s. v.]:
quali pullulano come i funghi alle prime acque d' autunno. panzini, iv-293: *
convenzionale e che si adopera nel gioco d' azzardo in sostituzione della moneta (o
: « 'quarteruoli '. pezzetti d' ottone con impronta, simili a monete
ottone con impronta, simili a monete d' oro; oggi francescamente * gettoni '»
le carte da giuoco e i gettoni d' avorio, si fece nella sala quel silenzio
'gettone', quel pezzetto di rame o d' avorio dal valore convenzionale, usato nel giuoco
mauritania, della numidia e della provincia d' africa; che fa parte di quel
getulia / leonessa i suoi pasti? d' annunzio, i-151: ma io quale orrida
* gaba * fossato, corso d' acqua '. ghèbro, agg.
d' annunzio, v-1-959: l'oriente! l'
.. la fetida / stantia carogna d' un topaccio. paolieri, 233: vedevo
cui si dona / tra cingaleghe uce'd' ogni manera. machiavelli, 836
zecca di napoli al tempo di carlo ii d' angiò. balducci pegolotti, i-185:
quali sono di lega di denari 18 d' ariento fine per libbra, ed entrane soldi
la parte interna di un frutto. d' annunzio, v-2-262: avevo finalmente trovata nel
v-2-262: avevo finalmente trovata nel berretto d' un canchero di montelupo la ciriegia più polputa
guormenèlla), sf. tose. gioco d' abilità, compiuto per lo più da
mostra di perdere per poter vincere e d' avere perduto, per potere riacquistare.
luogo, come disperato, a vinegia d' ogni bruttura ricevitrice si trasmutò. bandello
anni quando le gherminelle e le soperchierie d' un procuratore furfante l'obbligarono a vendere
l'ebbe ghermito, / e 'n poco d' ora 10 fece morire. fed.
della valle, 213: ma scherzo fie d' aspro leon, che tiene / fra
ghermirla bramoso. -assol. d' annunzio, iii-1-1129: scopro in tutto il
diritta, il tappeto del tavolino. d' annunzio, iii-1-761: perdutamente egli ghermisce la
becco / aguzzo, gli occhi avvolti come d' una / rossastra fotosfera, al dosso
male, un dolore). giovanni d' amerigo, 1-369: io son ghermito,
marchetti, 4-141: dal rapace artiglio / d' amor ghermito, è lacerato e roso
è lacerato e roso / dal crudo rostro d' ansiosa angoscia. a. m
veste grigia e delle braccia uli- vastre d' uno dei ghermitori me ne servo per armonizzare
la fusciacca celeste e le spalle rosate d' una delle ghermite. 2.
chiabrera, 1-ii-405: o chiaro / astro d' italia, e per le sue speranze
gli artigli / contro l'acceggia? d' annunzio, i-338: snella fuggìa la nube
dando / al ghermitor selvaggio labili veli d' oro. gozzano, io7: dafne
della veste grigia e delle braccia ulivastre d' uno dei ghermitori me ne servo per
la fusciacca celeste e le spalle rosate d' una delle ghermite. gherofanata,
... vestimento nel quale sieno più d' otto gheroni. boccaccio, dee.
grembo, bene avendogli alla correggia attaccati d' ogni parte non dopo molto gli empiè
pieghe e gheroni, sbalzati in lamina d' argento. 3. frammento, pezzo
9-586: quell'altro si fa parte / d' un palazzo: al comignolo s'appiglia
palazzo: al comignolo s'appiglia / d' una cupola un altro, un altro
. vestimento, nel quale siano più d' otto gheroni o gheroncini. carena,
per l'estrazione dell'argento dal piombo d' opera; li- targirio.
: a cantara vi si vendono allume d' ogni ragione,... stagno,
il dar loro una coperta di sopra d' una materia fatta con istagno, terra
voce esotica... ora è divenuta d' uso comunissimo e popolarissimo, e se
parte inferiore della gamba, e queste soglionsi d' ordinario mettere sotto a'pantaloni.
e spronati, risaltavano nere sulla porpora d' un manto amplissimo. =
ha commercio sopra tutto con gli ebrei d' ogni sorte, tanto del paese quanto
sanno l'origine, ch'io pur credo d' aver trovata così: 'ghet '
fetida della città, che chiamossi ghetto; d' onde non potevano uscire se non in
il convento lor prima un ristretto / d' ogni bontà, ma da che gli hai
di rivolta. guarda per esempio i negri d' america che bruciano i loro ghetti.
ed un ghetto / nel luogo sacro e d' orazione albergo, / che la chiesa
: « ghetto, era il nome d' un'isoletta di venezia, dove furono
33: uomini neri come ghezzi d' etiopia. luca pulci, 3- 113
giambullari, 641: la quarta schiera fu d' un bascà ghezzo, / che venne
/ cornuto il capo e 'l viso fe'd' un ghezzo. pulci, 25-90:
v-559: 'un ghezzo', sarà sorta d' uccello nero, poiché 'ghezzo'vale
belli / come questa vallea bruna d' abeti / le coste e cinta d'eterni
d'abeti / le coste e cinta d' eterni ghiacceti. = deriv.
nardi, 166: gran parte d' esse [bestie] rimanevano ritenute dalla
prima, nelle notti / di soprassalti e d' ansie quando mugola / il cane,
qua e là pullulante di ghiaccioli, è d' un azzurro così freddo e insensibile che
. nel linguaggio ascetico); povertà d' immaginazione. cavalca, 12-3-82: lo
piccolo bacino scavato nel terreno, riempito d' acqua da far ghiacciare e da riporre poi
', chiamano i contadini i serbatoi d' acqua, donde si tolgono i pezzi di
piano stradale, chiamati ghiacciaie, perché d' inverno vi si lasciava andare l'acqua
freatiche o dalla trasformazione della neve caduta d' inverno e accumulata in cavità sotterranee.
che soltanto i solleoni di luglio e d' agosto possono sciogliere. negri, 1-22:
. ghiacciaruòla. inventario di alfonso ii d' este, 2197: una ghiacciamola in
e dei ghiacciai / figli rubesti. d' annunzio, v-1-709: il soldi maggio brilla
fosso, i due cittadini fuorusciti, seguiti d' alcuni altri, passaro il ponte sopra
massime di gennaio e febbraio, è segno d' avere a essere più frutti e vino
ghiaccio (la superficie di un corso d' acqua, di un lago). -anche
se osassero metter fuori le penne. d' annunzio, i-261: ancora le reni,
alito delle pure e sublimi aspirazioni. d' annunzio, v-3-194: la vergogna gli
squallida, desolata, funerea. d' annunzio, iv-2-1348: qui non è l'
gelato in superficie (un corso d' acqua). giamboni, 4-261
. trovò molto ghiacciato il fosso della città d' imola. p. f. giambullari
dell'olio ghiacciato a struggerlo cresce più d' un fiasco. -sostant. plur
de marchi, i-48: porse una tazza d' acqua ghiacciata a quelle labbra sitibonde.
: si sentiva malato..., d' un male che non è febbre,
: l'aeronauta per cogliere una corrente d' aria più elevata, s'addentrava sempre
indifferente, impassibile (soprattutto alle lusinghe d' amore: una persona, il suo
ghiacciata dalla comparizione della nemesi storica. d' annunzio, i-34: sotto il gelo d'
d'annunzio, i-34: sotto il gelo d' un'altera occhiata / la mia febbre
un'altera occhiata / la mia febbre d' amore si spegnea / e l'ala de
o ghiacciata da un malore al proprio banco d' officina, con l'ultima vite da
vuote, i piatti rotti, qualche mela d' un verde ghiacciato. 8.
. redi, 16-iv-23: si vantava d' esser fatato ed impenetrabile, o (
(come volgarmente lo dicono) si gloriava d' esser indurito e ghiacciato, e che
figur. burchiello, 115: beo d' un vino a pasto, che par colla
il mare, quel mare non era d' acqua o di giaccio, ma di cristallo
: tremando gittava fuore alcune gocciole d' un sudore freddo com'un ghiaccio.
si veggono sorgere al cielo le cime d' alcune montagne cariche di neve e di
rotolando per le / selve croscianti. d' annunzio, iv-2-1274: su i
polare. pascoli, 879: fratelli d' italia! / là, sola, sui
ed il vespero miete, / fratelli d' italia, /... / va
italia! -grandine. cecco d' ascoli, 496: ghiaccio piove la stagione
al ghiaccio, / al torbido spirar d' orridi venti, / e del fervido cane
, / intenti il mondo a ricoprir d' orrore. davila, 574: cessate le
'n foco, / e di pianto, d' angoscia e di sospiri / pasci 'l
epicuro, 5: o stato pien d' amaro e di sospetto! / in un
insensibilità (in partic. al sentimento d' amore); durezza d'animo, incapacità
al sentimento d'amore); durezza d' animo, incapacità di comunicare; ostilità
di comunicare; ostilità. rinaldo d' aquino, 113: uno foco che non
: / quell'è lo foco d' amore / c'arde lo fino amadore.
duro smalto / tenea per non sentir d' amor il fuoco, / lasso!
cuore. -senso di solitudine. d' annunzio, v-3-225: lo stesso silenzio repentino
? carducci, iii-9-194: cercai di rimuovere d' intorno da essi [versi] la
a regalare una bella e ricca cantinetta d' argento con guastadine di vari scelti vini
, / arse improvviso ai lusinghieri sguardi / d' ob- bietto vii che vergognando io faccio
sia fredda qual ghiaccio, / tende d' amor l'insidiosa rete, / e col
il ghiaccio nelle midolle, fosse suscettibile d' un tale incendio? bartolini, 1-263:
belli occhi ogn'alma / or fai d' un ghiaccio, or gai d'un foco
or fai d'un ghiaccio, or gai d' un foco ardente. boiardo, canz
e freddissimo ghiaccio l'uomo alle fiamme d' amore, sì che a riamar altrui non
indifferente. giacomo da lentini o rinaldo d' aquino, 403: la figura piacente
borghini, 6-i-351: cosa ch'io farei d' assai mala voglia, se non mi
velette, se mai venisse l'occasione d' entrar nel discorso essenziale: finalmente non
tinozza ghiaccia nella calda, col pericolo d' un accidente. baldini, 6-224: mi
-sostant. sensazione di gelo. d' azeglio, 1-201: nessuno può avere idea
2-22: un vecchio v'è ch'ognun d' orrore eccede / e fa tremar ciascun
lei, che pregò di posarlesi accanto. d' annunzio, iii-i- 1012: non hai
e da questo temperamento nascono due sorti d' unghie cattive; l'una troppo dura
. ramusio, iii-54: certe foglie d' un'erba che è come gigli gialli,
ghiacciolo: varietà di giglio candido. d' annunzio, v-2-305: una sua figliuola monaca
testa [atlante] fatta a modo d' uno pino coperto di oscure nuvole,.
molti ghiacciuoli che, traboccando in forma d' acqua giù dalla bollente caldaia, se
tutto dentro il corpo del vaso s'ingombra d' una... scompigliata matassa di
corpo dispogliato, / tra 1 ghiacciuoli d' un lago innominato. de marchi, ii-1035
per tutto i ghiaccioli molesti alla gente. d' annunzio, iv-2-74: h fiore cristallino
iv-2-74: h fiore cristallino dei ghiaccioli scintillava d' iridi. brancati, ii-19: ricordo
, i polsi ed il collare listati d' ermellino, e molti ghiaccioli per sonagli in
di vedere feriti, spenti a ghiado. d' annunzio, iii-1-673: fatto è per
che il sonno in me passi furtivo? d' annunzio, iii-1-627: marzo è giunto
, [il laghetto] mostrava esser d' una minutissima ghiaia. zanobi da strata
bar iona su le liscie ghiare. d' annunzio, i-180: sembrano le onde
una ghiaia fina e preziosa come polvere d' oro perché fatta venire da una spiaggia
dumi / feltrata salga alle montagne. d' annunzio, iv-2-1071: cavalcarono di nuovo tra
deve essere il mincio o una ghiara d' esso con poca o punta acqua. d'
d'esso con poca o punta acqua. d' annunzio, iv-2-104: letti aridi di
, ghiare calcinate... splendevano d' una bianchezza acuta. baldini, 14-98:
: le quali [rive], coperte d' una ghia- retta bianca, che brilla
, par che invitino nelle tepide sere d' estate a refrigerarsi ne'puri bagni dai calori
/ s'ampie le tasche di ghiaiotti d' arno. targioni pozzetti, 12-3-153: di
che le ghiaiottole dei giardini mi parevano d' argento e gli alberi e i fiori di
, 14-252: « digiuno » ha reso d' oro anche quel gran ghiaione di fiume
acque per larghissimo ghiaroso letto si guardano. d' annunzio, v-1-259: il tronto ghiaroso
ghiande più volentieri che con baroni vidande d' onni savore? boccaccio, v-72:
e le ghiande / sono cibo e bevanda d' animali. tassoni, viii-1-29: la
trasse fuor due ghiande. -vasetto d' avorio o di metallo prezioso, di
ghianda di zucca cadde casualmente al piè d' un olivo, e, trovato buon terreno
tempo:... e ghiandicine d' essenza, e fialette d'acque odorose.
. e ghiandicine d'essenza, e fialette d' acque odorose. -ghiandùccia (v
. è nelle sue fattezze di grossezza d' una colombella o poco meno, però
e poco non ti paia, / d' un padre, e così son fratelli al
tutta l'italia peninsulare; si nutre d' insetti. -ghiandaia di rodi: uccello
di sciocco? / e poi dal fiume d' arno a malmantile / v'è
medicina, nasce per il più nel mese d' aprile. = adattamento dotto del lat
overo nella gola, che sogliono riempirsi d' umor crasso, e perciò s'indurano
: i muscoli dell'addome erano tempestati d' innumerabili glandulette o tubercoletti, simili di
, 1-15: sono ancor esse ammassamenti d' infinite altre minime glandulette, ciascuna delle quali
altre parti glandulose. roberti, x-157: d' atro sangue impregna / lo grinzo glanduloso
, cisposi e glandolosi, col viso d' un giallo escrementizio. = deriv.
. villani, 12-84: era una maniera d' infermità, che non giaceva l'uomo
la ghiandussa, sogliono far certe unzioni d' intorno con terra ar- menica. berni
, 3-38: gli uomini e gli animali d' ogni sorte / avean le ghiandusse e
se ne danno trentasei per un pelo d' asino. idem, v-144:
romani... avrebbono dato per meno d' un ghiabaldano tutte così fatte comparazioni.
né una fava, / questo varrà men d' una ghiabaldana, / delle quali si
ne dava / trenta per un pel d' asino in toscana. = di
che s'inerpicava, là il bianchiccio d' un ghiaieto. baldini, i-143:
: per la provenienza di questo tipo d' armatura; cfr. spagn. jazarino
; quando, finita la guerra d' indipendenza,... divennero potenza italiana
parte dello 'mperadore federigo, che fue d' uno luogo della magna chiamato ghibellingo.
conservare, lo combattevano perché straniero. d' annunzio, iii-1-542: io l'ho in
, / di quella trista età d' ire feconda / cui diè nome la rabbia
sopra le baltresche / tubano le colombe. d' annunzio, iii-1-537: spuntano soli in
il proverbio vuol dire: esser uno d' un partito e uno d'un altro
: esser uno d'un partito e uno d' un altro. -com'a dire?
alberi del gelo che mi giravano d' intorno come se invece di essere bocconi abbracciato
fiera. viani, 19-210: -mi sognavo d' essere in ghidona (in giostra
bellebuoni, 1-28: uno corallo con ghiera d' ariento... una crocietta di
. una crocietta di cristallo con ghiera d' ariento. cennini,