la fonte in una lene altura / coronata d' opachi elei e di mirti.
suo genio avrebbe sfolgorato e vinto ogni opacità d' ostacoli. montale, 1-16: nuvole
, chiari / reami di lassù! d' alti eldoradi / malchiuse porte!
el dorado (cioè, 4 il paese d' oro '), che orellana,
bacchetti, 9-420: scoprendo, sul colle d' uno spopolato vallone sul mare, il
detti eleatri, l'ufficio de'quali era d' attendere alla cucina, e versar fra
31-52: s'ella [la natura] d' elefanti e di balene / non si
, 255: fece fare la battaglia d' elefanti incastellati, e su cavalieri vinti e
/ li presentò sì ricco donamento, / d' una ricca corona d'or verace,
donamento, / d'una ricca corona d' or verace, / ed elifanti li mandò
così, dopo l'uomo, avanza d' ingegno ogn'altro animale. tasso, 19-
l'aurora ed è gigante, / uom d' ogni umanità così diverso / che frena
piano, / come trotto di mandre d' elefanti. gozzano, 359: gli
11-189: ben può quel nitido uscio d' elefanto / mandarmi in sogno il volto e
porfido fiammante / hanno di cedro e d' ebano lucente / fregi contesti, e d'
d'ebano lucente / fregi contesti, e d' indico elefante. marino, vii-491:
posa le piante / tutto di drappi d' or rigido splende; / di varie gemme
quello avorio intorno / avea gran fregi d' ametisti e d'oro. 4
intorno / avea gran fregi d'ametisti e d' oro. 4. locuz.
darsi manco brighe, e non fare sempre d' una mosca uno elefante. giusti,
il mio bene / su le ratte d' amor fervide penne / innanzi vola, indi
2-287: la costa è un'australia rossa d' eucalipti, elefantesca di ficus, piante
sato o che ha natura d' elefantiasi. a. cocchi,
racconti mentovati dal medesimo areteo... d' alcuni elefantiaci. d'annunzio, iv-1-928
... d'alcuni elefantiaci. d' annunzio, iv-1-928: un elefantiaco seduto
un'amministrazione, ecc.). d' annunzio, v-2-291: mi pareva gli si
baldelli, 5-145: si fa una bevanda d' orzo, il cui nome è zito
da capo a piedi di lebbra, d' elefantiasi, ci teneva il cuor sollevato
differente di gran lunga dalla lebbra. d' annunzio, iv- 2-275: su la
. cavalca, 16-2-32: era d' aspetto angelico come giacob, di corpo
investe fasciandole i panni alla persona elegante. d' annunzio, iv-2-366: alcune finezze fisiche
, è misurato in esse dalla necessità d' un'andatura ritmica, uguale, larga.
, palpebre azzurre, e grandi occhi d' un color d'oro-rosso, cerchiati di nero
, e grandi occhi d'un color d' oro-rosso, cerchiati di nero.
augusta che leggeva accanto ad una finestra. d' annunzio, i-514: ne la coppa
goldoni, viii-955: quanto spiccherebbe mai d' avvantaggio il vostro volto gentile con una
essersi vestiti e lisciati stupidissimamente, prima d' uscir fuori, con pochi movimenti incomposti
arme, e si danno l'ultima vernice d' un certo disordine ricercato. verga,
, ormai un giovanotto, in compagnia d' altri eleganti. alvaro, 7-184: roma
di luci, di colori (un'opera d' arte). bibbia volgar.,
una bellissima porta tanto stupenda, e d' incredibile artificio e di qualunque linia- mento
smisurata grandezza, e nello stesso tempo d' elegantissima proporzione; massi enormi di finissimo
grande invitò castello antico, / che d' erbe, d'acqua, d'ombre
castello antico, / che d'erbe, d' acqua, d'ombre e di eleganti
/ che d'erbe, d'acqua, d' ombre e di eleganti / prospetti avea
, / et ebbi voglia anch'io d' essere gigante. comisso, 7-129: avendo
un'elegante edizione in 180 dell'asino d' oro d'apuleio, ornata di rami rappresentanti
edizione in 180 dell'asino d'oro d' apuleio, ornata di rami rappresentanti le
: [il conoscerla], come donna d' elegantissimo ingegno, mi sarebbe cosa assai
, dicono elegantemente i pensatori moderni. d' annunzio, v-1-948: il capitano gordesco elegantissimamente
dell'italia], par che compiacciasi d' abbellirne e renderne degni gli abitatori colla
proposito, tradiva una certa eleganza nativa. d' annunzio, iv-2-600: era nel puro
davanzali dei balconi innumerevoli, in pose d' eleganza e d'abbandono musicale. cardarelli,
innumerevoli, in pose d'eleganza e d' abbandono musicale. cardarelli, 1-109: i
qualche buon libro, è un segno d' intesa, la parola d'ordine con
è un segno d'intesa, la parola d' ordine con la quale ci riconosciamo.
lontane sorgenti affrontava col suo squisito lusso d' arti e di eleganze la grossa e villanesca
ricca casa, cinta da ogni maniera d' agiatezze e d'eleganze. soffici,
cinta da ogni maniera d'agiatezze e d' eleganze. soffici, v-2-263: aveva
gran lettrice di versi e di romanzi d' amore, frequentatrice assidua di esposizioni e
ho visto all'opéra, in serata d' abbonamento, il fiore dell'eleganza portare
dante alighieri son, minerva oscura / d' intelligenza e d'arte, nel cui ingegno
, minerva oscura / d'intelligenza e d' arte, nel cui ingegno / l'eleganza
v-2-405: l'indole predominante nelle opere d' ingegno nate nel principato, dovrà adunque necessariamente
raffinatezza di decorazione (in un'opera d' arte, o anche, più generalmente,
il bronzo, / quasi foglia pieghevole d' acanto, / ghirlandò le colonne. svevo
. svevo, 1-100: case mancanti d' eleganza all'esterno, grigie, di
con a pianterreno dei magazzini spaziosi. d' annunzio, iv-2-1199: il vigore, l'
. bocchelli, 3-138: non sapeva d' altronde sdegnarsi poi tanto se quell'uomo
naturale da parergli che rifiutare l'occasione d' un guadagno fosse peccato. ella aveva
e senza illusioni, pieno di finezza, d' intelligenza e di eleganza coraggiosa.
. 7. ant. acutezza d' ingegno. della porta, 1-377:
contiene tutto il muoversi e tutto il sentire d' ogni animale, che o per una
io ho eletto te per fidissimo guardatore d' un mio segreto, sperando primieramente che
angioli, ché idio lo'de'libertà d' arbitrio di potere elègiare bene e male
: fisato l'occhio sopra il disegno d' una cicala, disse ad alta voce:
« da qui in poi m'eleggo d' essere cicala, per vivere della rugiada del
/ esecutor dei suoi consigli il cielo. d' annunzio, v-1-491: l'uomo non
, parlando propriamente. intendeva con ciò d' eleggersi ad appurarlo. -sostant.
e'quali consoli e consiglieri sieno tenuti d' eleggere dodici buoni uomini della detta arte a
la detta elezione di consoli, cioè tre d' ogni quartiere sì che in somma sieno
atti a quelli offici nei quali intendeva d' adoperargli. b. corsini, 9-12:
edili, tribuni ed altri uffiziali minori. d' annunzio, v-1-119: gli ottimi durano
dott. belli il decimottavo. d' annunzio, v-1-133: senza distinzione
avere; certo la grazia e l'eleggimento d' alquanti pur è trovata. albertano volgar
dal verso di sette non sono senza ombra d' elegia. b. corsini,
, / sincere lodi, flebili lamenti / d' eroe perduto, di beltade estinta.
elegia. pananti, i-303: m'innamoro d' un'altra, e cento e cento
la forza, che abbondò a dante, d' idealizzarsi nell'universo; e, rimanendo
sarà ancora l'invito / di voci d' oro, di lusinghe audaci, / anima
l'onda gemea dell'adige in misura / d' esequie. carducci, iii-25-361:
/ dell'agonia; / gravi echi d' arpa e strofe d'elegia / paion dal
/ gravi echi d'arpa e strofe d' elegia / paion dal lago e dalla
dal lago e dalla selva uscir. d' annunzio, i-85: mamma, guardando
salvini, 26-9: qui l'iliade / d' azio non è d'elleboro briaca;
qui l'iliade / d'azio non è d' elleboro briaca; / non, se
fitto e tenace feltro di gramigna e d' altre erbe minute. 7.
secreto la frotta dei tornanti: tutta d' ombra. -tra feltro e feltro:
di trevigi, e monte feltro in quella d' ancona. 9. acer.
. pirandello, 8-375: vi prego d' argomentare similmente quella sua divina, indescrivibile
con tanto di feluca in testa. d' annunzio, v-1-207: mi dice che
alla volta di antibo, pareva a me d' andare alltndie. = dal fr.
si vedevano bene spesso a saltare fuori d' acqua pesci d'ogni qualità, tra i
spesso a saltare fuori d'acqua pesci d' ogni qualità, tra i quali anche un
detta barca, tutto coperto a guisa d' un felce di gondola. il lessico dell'
il lessico dell'inventario di alfonso ii d' esie, 1191: felci negri da barca
di remare, di non tradirsi. d' annunzio, iv-2-597: fra un'ora venezia
celato in un felze lo spettacolo dionisiaco d' una città che s'incendia delirando.
-con valore generico: stuoia. d' annunzio, iv-2-729: entrò nella casa della
la porta, lo turbò come 1'incontro d' un feretro. = voce venez
soltanto nel periodo quando vanno maggiormente caldi d' amore, in gruppi di due, maschio
chi è? è la sua socia d' industria. ve la immaginate una socia femmina
femmina, e 'l maschio a modo d' uomo, la qual cosa è falsa:
come ella sia commossa e spinta / d' interno amor, quasi le braccia estende
quelle specificamente maschili). cielo d' alcamo, 31: molte sono le femmine
ave in sua podestà. / femmina d' omo nom si può tenere: /
si comprende / quanto in femmina foco d' amor dura, / se l'occhio o
sieno ragionate insieme e senza la provedenza d' alcuno uomo si sappiano regolare. capellano
è usanza delle femmine tra loro. d' annunzio, iv-2-431: non t'indugiare
razzi, 6-31: potrebbe la fortuna d' amara fartisi dolce, di dispettosa benigna
abbbattuta [la corte] dalla troppa mollezza d' un re femina. -da femmina
e va perdendo 'l giorno / in femine d' intorno. giamboni, 67: dice
dal vino e dalle femmine si punì d' una intemperanza della prima gioventù;..
/., ii-29: parla ai figliuoli d' israele, e di'loro: la
pulci, 10-124: per tutta la francia d' altro non si dice / che femmina
/ che femmina tua figlia è diventata / d' ulivier, anzi più che meretrice.
... una giovane bella e d' onesta famiglia, maritata ad un suo cortigiano
altre femine e donne era usata sovente d' andare. tasso, n-ii-22: la ignobile
avesse voluto, non avrebbe potuto parlar d' altre che delle femmine basse e plebee
è buona femina, savia molto, amica d' onore e di virtù.
a casa di niuna femina mondana né d' altra simile di notte, per ch'ella
femmina che ha portato il gesso? d' annunzio, iii-2-131: mercenaria / di
: diamante è una pietra che viene d' india, e sono i maschi di buono
buono colore violetto. quelli che vengono d' arabie sono femmine, e sono più
età che non abbia peranco avuto il tempo d' apprendere ad essere cattiva, ti fia
in sé men che buone; come d' esser feminàcciolo, vendicatore, negligente al governo
me, sì come fronda è parte d' albero, nella quale io mi compiacqui.
, 8-1138: essi [gli alti fusti d' acacia del mio giardino] godono femmineamente
guerra, come suol, femmineggiando; / d' ogni parte, a ghermirmi, la
, i-3-27: l'altro è 'l figliuol d' amilcare; e no 'l piega /
... videro un uomo coperto d' una cappa nera, con un cappellaccio su
ciarlone, pettegolo, saccente. d' annunzio, 111-1-495: [i giullari sono
.. / or se non sai d' amor prender diletto, / il tuo sesso
strada sotterranea tutta piena di polvere d' artiglieria, alla quale si dà fuoco
quale si dà fuoco per via d' una lunga feminella pur di polvere o d'
d'una lunga feminella pur di polvere o d' altra materia combustibile.
desta / nel petto chiuso il fremito d' un suono / che ondeggiando rammèmora le gesta
che ondeggiando rammèmora le gesta / cosmiche d' una vita / viva in noi, ma
. - figur. d' annunzio, v-2-10: dall'altro lato si
quasi feminea, ornata del suo fiume d' oro come d'un monile fornito ne'
ornata del suo fiume d'oro come d' un monile fornito ne'secoli da tutti
e l'uso / femineo disprezzò, d' etate acerba. parini, xx-18: m'
rara sollecitudine, delicata e femminea. d' annunzio iv-2-214: aveva un volto femineo
volto femineo, a pena a pena ombrato d' una lanugine bionda. pirandello, 7-547
colla mascolina ci recammo alla rocca. d' annunzio, i-13: tu, mia lilia
nobil donna / e vincitrice fu d' empio contrasto, / e diede altrui sì
età, / scese poi per ragion d' eredità / in tutta quanta la femmineria.
sua femminesca vanagloria e si credeva la dama d' un torneo. 2.
ricchissimo,... non si vergognò d' indebolire la sua forza con adornamento feminesco
nella cina un imperadore di vita e d' animo feminesco. f. f
ed ora avvampo, e agghiaccio / d' una vii femminetta occulto amante. foscolo
avrebbe potuto eleggersi altro marito -è dotata d' animo altero e di signorili pensieri.
femminiero uomo del mondo, subito datole d' occhio, le disegnò sopra, e
, canz., 79: tristo chi d' alma feminil se fida, / a
, /... / si levò d' agamennone il fantasma. manzoni, 301
pigliano il sopravvento su 'l padrone. d' annunzio, i-453: quel sorriso tristamente
: alzai gli occhi e vidi ragazze d' un educandato femminile affacciate a un'alta
che per piacere a lei, vestitosi d' abito feminile e lasciati gli esercizi caval
è tipico della psicologia, del modo d' essere, della sensibilità o delle funzioni
m'ardisce toccar ferro onorato? / forse d' uom feminil la destra imbelle? mazzini
ciò che importa è... d' insegnar loro [agli italiani] a smettere
così molle e femminile come si sforzano d' aver molti. bandello, 1-10 (i-134
che rivela debolezza, incertezza (un modo d' agire). cesarotti, i-119:
volgare eloquenza, esaminando tutti i dialetti d' italia, attribuisce per carattere a quello
e le soggioga e le rapisce. d' annunzio, i-947: ma più bello e
di desiderio, se giungeva l'eco / d' una voce, d'un passo femminino
giungeva l'eco / d'una voce, d' un passo femminino. bacchetti, 10-101
tempo che bisognerà che padri e parenti d' esse fanciulle paghin di gran prezzi chi
madre, e tutto femminino e fantasioso d' umore. 5. che oppone
. discendente per linea mascolina dalla casa d' este, per la femminina traeva il sangue
qualche settimana e mi aprì le porte d' un curioso mondo, filantropico, femministico,
a lui con trecento donzelle per cagione d' avere figliuoli di lui. libro di
a lui ubbidir fuoro; / altalistri regina d' amazzoni, / quel che s'appella
ora. landolfi, 2-15: fingeva ora d' essersi straniato dal discorso quasi volesse intendere
e cinseli dintorno di molte campa- nuzze d' oro in cerchio. = voce
tuo. equicola, 128: nel simulacro d' apolline bellissimo vi è il nome di
una forma così sbalestrante e quasi fuor d' architettura ch'ella par mostruosa a vederla
dal fenazóne, quando uno degli atomi d' azoto è pentavalente; fra i suoi derivati
. rezzonico, xxiii-260: il commercio d' inghilterra si fa in gran parte per
trasporto a io pollici, onde invece d' aprire gran solchi appianano, quasi cilindri
il taglio della lama (un colpo d' arma da taglio). citolini,
ufficio di questi maestri di scrimia è d' insegnar... il rovescio tondo
a bradiamonte s'avventò / a modo d' un serpente o d'un dragone, /
/ a modo d'un serpente o d' un dragone, / e un fendente menò
in terra. alamanni, 6-6-57: d' un fendente sopra l'elmo il colse
7-312: riprese a misurare lo studio d' architettura quant'era lungo, prendendo e
una specie di cuneo, di fendente d' un fiume. pavese, i-101: continuarono
, ferire, squarciare con un colpo d' arma da taglio; stracciare (le
so il male che farai ai figliuoli d' israel; le loro città fornite tu le
, intorte: / in van temi d' aman la croce e l'ire. forteguerri
di spazzatura su le scarpe di lui. d' annunzio, iv-2-546: i moti del
sì che dal braccio indi rimane scevra. d' annunzio, iii-1-580: non hai tu
e fendilo: ed entrino i figliuoli d' israel dentr'al mare per l'asciutto.
molto affetto, / con sembianze piatose e d' amor piene; / con sospir caldi
, su ancora, su sempre. d' annunzio, iv-2-872: gli stridi delle rondini
: il tuo nettare ignoto, / fiore d' acanto. -produrre crepe, fenditure
.. non guatano, se non d' ararti e fendere questa terra dura: cioè
ararti e fendere questa terra dura: cioè d' aprirti il cuore ed amare il cielo
calende si rifendono i campi che si fesser d' aprile. tasso, 8-7-191: ne'
il cavalliero / l'aria fendendo vien d' orribil rombo. / gradasso a pena
e tonde eran capelli, / navicella d' avorio un dì fendea; / una
dì fendea; / una man pur d' avorio la rcggea / per questi errori preziosi
gonfio in vela; e qual vassel d' alto bordo, lascia, dovunque fenda il
come bianche navi / fendeano l'acqua d' un ceruleo fiume. moravia, ix-321
più aguzzo e delle orecchie più ciondoloni d' un segugio. -lasciare una traccia,
/ né, sol calando, nuvole d' agosto, / che color non tomasser suso
/ innumerabil popolo di rane / sparger d' alto frastuono i prati e i laghi
qualche secondo, l'eco malinconica. d' annunzio, i-463: acuto fende il
rapido stride il diamante / in man d' artiere su cristalli schietti. palazzeschi,
un'automobile. savinio, 15: d' un tratto, e straziante come il grido
che fendè con una fuga più mirabile d' ogni vittoria. 8. passare
il lucente ticin, l'adda feconda. d' azeglio, 4-99: giovane che poteva
drappi di fiori tremanti nel vento fresco d' autunno. ojetti, i-387: la lunga
sulla tempia sinistra come il fiocco di seta d' una papalina. e. cecchi,
fende perpendicolarmente la piramide sembra il nasale d' un elmo greco. 9.
mano che gli pendeva inerte sul braccio. d' annunzio, iv-2-1311: file di soldati
i crocchi il funerale di un mercante d' agrumi, la bara tutta circondata per decorazione
circondata per decorazione da coperchi di scatole d' arancio a colori violenti. 10
, triunfale, / ch'ai collo d' un grifon tirato venne. / esso tendeva
, 108: dipoi schierati in forma d' un conio, fenderon pel mezzo della
fendono per diritto e per traverso. d' annunzio, v-1-83: nel siciliano di milazzo
e non pur come a sol, che d' alto fenda, / si feo la
movere tutta la terra che v'è d' intorno. g. villani, 12-124:
in cerca di un'altra ombra. d' annunzio, v-2-760: nel suo sobbalzare
, / visto chiuso ogni passo e d' ogni canto / cingerla il salso ed il
, e con pietoso i urlo misto d' umano e di selvaggio / fine o aita
/ ogni pensiero: fremere / sentomi d' intima vita gli spiriti: / il gelo
: / il gelo inerte fendesi. d' annunzio, iii-1-978: me la vedi [
cuore e l'anima tua per caldo d' amore. s. caterina de'ricci,
segni di compassione e di confidenza. d' annunzio, iii-1-558: tanto / è crudele
pochino lasciando vedere una riga di carne d' oro, le più belle albicocche, quelle
le più belle albicocche, quelle picchierellate d' una fitta lentiggine bruna, che sanno di
portava le mettevano intorno un placido tedio d' opere famigliari, dentro al quale s'immaginava
dentro al quale s'immaginava un fermentare d' umori sani, e quasi il fendersi e
e quasi il fendersi e colare lento d' un frutto. -figur. spolmonarsi
. garzoni, 1-577: al gridar d' uno essercito grande avviene che si fende
ratterranno, pure io il vidi. d' annunzio, v-1-735: la mano di mia
, xxiii-253: la rupe è tutta vestita d' ellera, di musco e di pianticelle
musco e di pianticelle acquatiche, e gromma d' acque in ogni parte e variamente è
per altre fenditure affluivano altre acque. d' annunzio, i-705: tu [erba]
fenditura. ojetti, i-590: mi sembrava d' essere uno di quei poveri scugnizzi che
vestito; spacco, spacchetto. d' annunzio, iii-2-137: nei moti delle reni
valliceìla a guisa di sottil fenditura. d' annunzio, v-2-329: « anche tu
un meccanismo, ecc.). d' annunzio, iii-1-356: la realtà è diversa
turbamento, paura, agitazione. d' annunzio, ¥-1-429: luigi bologna, che
2-77: tutte le volte che nella civiltà d' occidente l'edifizio delle convinzioni morali e
lungo in croce in quattro pezzi. d' annunzio, v-1-244: c'è la
partic.: ferito, lacerato. d' annunzio, v-2-92: il figliuol d'uomo
d'annunzio, v-2-92: il figliuol d' uomo non parla più. guarda,
gli occhi fenduti sino alle tempie, d' un verde fosforescente; e i denti
un verde fosforescente; e i denti d' un nitore quale io non vidi, sinora
solcato, aperto momentaneamente (una massa d' aria, d'acqua). viani
momentaneamente (una massa d'aria, d' acqua). viani, 4-98:
; fesso, incrinato, difettoso. d' annunzio, iv-2-758: un canto di voci
sgangherato, sfatto, malconcio. d' annunzio, iii-1-937: tutto è vetusto,
ma proibisce affatto a'laici ogni sorta d' usure. rajberti, 2-241: uno dei
associazione rivoluzionaria fondata a chicago dagli irlandesi d' america (poi estesasi anche in canada
cui si designava una delle antiche popolazioni d' irlanda. fenicàcee, sf.
aceto e acqua di colonia. d' annunzio, iv-1-131: il dottor calvo,
, venne a lui con la spugna imbevuta d' acqua fenicata e disinfettò di nuovo la
li ho veduti disinfettare dentro un recipiente d' acqua fenicata che, coll'andar del
rivene, / eo m'arsera per tornar d' altro scoglio. chiaro davanzali, xxiii-19
vita non pasce, / ma sol d' incenso lacrime e d'amomo, / e
/ ma sol d'incenso lacrime e d' amomo, / e nardo e mirra
sappi ben che mai non è più d' una; / castità guarda ne le belle
ella vola: / ché le piume / d' aureo lume / e di porpora è
e di porpora è vestita; / ché d' intorno / spande giorno / con la
, i-22: arde l'uccel fenice / d' ardere. -sm. baldonasco
putrefatto meo vii corpo ardendo. cecco d' ascoli, 2075: [la vita
rinnovar come fenice, / e questo d' ogni doglia è medicina. antonio da
morir non cura, / e trafitta d' amor sospira e langue / senza duol,
balena ed altri simboli, a fin d' esprimere la ferma lor credenza dell'immortalità
rinacqui alfin, come fenice in rogo. d' annunzio, v-2-43: la vita che
0 stupenda fenice del genere umano! d' annunzio, v1- 330: sono la
, signore di grandissimo merito e ornato d' ogni virtù cristiana. 5.
. 5. numism. oncia d' oro e oncia d'argento fatte coniare
. numism. oncia d'oro e oncia d' argento fatte coniare dalla zecca di palermo
fenice ', dicesi dai marinai al vento d' ostro verso scirocco, cioè il vento
], 527: la fenice ha frondi d' orzo, ma più corte e
fusti lunghi sei dita, che escono d' intorno la radice, con sei
ottimo, i-418: fenice è uccello d' arabia, detta così, perocché
glauco, che avea scritto delle favole d' eschilo, non dubitò d'asserire che
delle favole d'eschilo, non dubitò d' asserire che i persiani d'eschilo erano stati
non dubitò d'asserire che i persiani d' eschilo erano stati rifatti dalle fenisse,
solo, e quel male fenicio spacciatore d' inganni nel vicolo ronzante, voi soli,
nausea le passò per la gola. d' annunzio, v-2-843: un maggiore medico del
guardi che capitano giovine! ha l'aria d' un ragazzo '. pirandello, 7-971
nere (ed è diffuso in varie regioni d' europa, africa, asia e america
3-365: sanza desiderare di mangiare lingue d' uccelli d'affrica, chiamati fenicotteri, e
sanza desiderare di mangiare lingue d'uccelli d' affrica, chiamati fenicotteri, e uccellagione
, e uccellagione recata di lontana contrada d' asia. landino [plinio],
lingua apizio... mostrò essere d' optimo sapore. giovio, i-162: sipontino
ah, gli stagni! parevano i frantumi d' uno specchio buttati qua e là dall'
in azossibenzolo; si presenta in forma d' aghi. = voce dotta,
. carducci, iii-28-10: della poesia d' amore ammetto soltanto quella che la impressione
la vita, ch'è « l'ombra d' un sogno fuggente », secondo il
osservazione di fenomeni, fenomenalista per lusso d' estetica, presume, nell'acque del mare
iii-26-372: il maggior pregio dell'opera d' arte è di rendere aperta la verità interna
3. letter. mostruoso. d' annunzio, v-1-928: ben turate nel boccale
un fenomeno qualunque che bisogna studiare. d' annunzio, iv-2-344: tutto è stato provato
compone di mille, di centomila frammenti d' anime che hanno vissuta tutta la vita
a dieci ben fondate ragioni diverse, d' origine diversa e di conghietture tutte diverse,
diversamente questo fenomeno con somma limpidezza. d' azeglio, 1-92: i suoi nervi,
che a quest'aria certi fenomeni nervosi o d' altra guisa che mi conturbavano vadano disparendo
rappresentazione, sì, ma io non so d' altre rappresentazioni fuor delle mie. quelle
. / fenomeni di luce, ombre d' essenze; / grandi accidenti in minime
e tempo, e in date circostanze. d' azeglio, 1-51: non poteva esistere
che un mestiere qualificato è nel mondo d' oggi un migliore partito. -in
che da quella fur produtti / discendenza d' uomini chiari. cesarotti, ii-349: mando
bellezza, di grazia e di spirito. d' azeglio, 2-137: mi rallegro con
inonda, / terra di biade e d' animai ferace. magalotti, 1-431: l'
quaranta per grappolo, ciascheduno della grandezza d' una bella mela. p. verri,
, e sono così uguali e feraci d' ottimo fieno, che non le sembrano
delle feraci formiche del vecchio eaco. d' annunzio, v-3-95: or avvenne che
di qualità intellettuali, di fantasia, d' inventiva; vivace (una persona,
. lanzi, ii-379: pittor feracissimo d' idee. b. croce, ii-9-128:
tanti cercavano ambiziosamente fortuna, egli non d' altro fe'capitale che di dottrina e
che di dottrina e di onore. d' annunzio, v-3-226: aveva già dato
di roma, li-7-227: il ducato d' urbino è feracissimo d'uomini atti alle armi
: il ducato d'urbino è feracissimo d' uomini atti alle armi. giannone,
e puliva avevano ciascuno le proprie squadre d' azione, reclutate prevalentemente nella feracissima corporazione
riflettere ed aver riguardo alla differente feracità d' un prodotto, paragonato con l'altro
nel produrre, e chi lodasse voi d' un genio, d'ima delicatezza,
e chi lodasse voi d'un genio, d' ima delicatezza, che ha pochi esempi
a fresco, certo con molta feracità d' idee, e con pari spirito di
brucia quel cupo ciel sinistramente, / splende d' una feral luce di sangue. c
, / e la gente perla. d' annunzio, iii-2-255: non l'amore,
mortai si vede condizione / per desiderio d' un ardor ferale, / disceso de essa
loro avrian suoi figli / l'esecrando d' atreo feral convito / espiato, col sangue
bruno viale. / ell'era velata d' affanno, / come avesse una notte ferale
dico, è più ferale / che d' animale alcuno, perché natura / segue.
ii lessico dell'inventario di alfonso ii d' este, 3470: due ferrali.
diversi ferali accesi, pendenti dal cielo d' essa, e così compartiti che da
rosso, 1-1-84: permise... d' avere nella curia... una
nella curia... una sedia d' oro, o davanti al tribunale, e
il giorno otto dicembre, tutta parata d' ori e di gemme, col manto azzurro
, col manto azzurro di seta stellato d' argento, dopo le solenni funzioni in chiesa
il paziente] si contenti di un sugo d' orzo, o di riso,
, 7-115: il terzo ordine si dispone d' armadure tostane, cioè di giovani
'). era voce arcaica e d' uso raro, di trasmissione incerta.
lungi ferente, il chiaro ettorre. d' annunzio, v-1-27: là dove fu posto
ferentina 'a lei intitolata. d' annunzio, v-3-153: l'esercito raccogliticcio.
sé davanti, e tosto fello / d' un drappo ad or bellissimo fornire.
coperta di velluto, fornita tutta e trapuntata d' oro,... copriva la
feretro sopra la barella e lo coprirono d' un panno nero orlato di giallo.
et a lei [medusa] giunto, d' un rovescio dalle; / che l'
. menzini, i-297: chiara stella d' amor, tu che 'l tuo sole /
, 11-101: avean di quercia, / d' àrbuto e di tali altri agresti rami
si portavano i defunti alla sepoltura. d' annunzio, v-1-722: 11 feretro è
. g. graziani, 312: così d' orror di strage, di feretro /
sarà, che paghe e sazie / d' odio vi vegga, e pria del mio
. minerale costituito da niobato-tantalato delle terre d' ittrio, contenente anche calcio e uranio
tutti allegri, vedendoci prima nelle ferie d' agusto, poi nelle discordie impaniati.
latine finiva colle corse delle bighe. d' annunzio, v-3-395: non, come nelle
instanti ferie altrove è gito, / ma d' avantaggio andò sei giorni pria. bruno
ferie, non passi inutile affatto. d' annunzio, v-3-432: quella vernaccia
delizie offerte agli ospiti vegnenti nella feria d' agosto. soldati, 2-21: urlava.
perpetua più giovane la zuppiera col ramaiolo d' argento. non il lavàggio di terra
: uno semplice letto con uno panno d' arazzo; il lettuccio sanza che vi
, 29: non costa già d' oro una montagna / un meschino /
questo delizioso soggiorno, dopo due estati d' africa, e un inverno di russia
odio filiale, che sfolgorò sulla ferialità d' un lungo, anelante amore.
. si feria adunque il primo giorno d' agosto, e si mangia e si bee
pur le calende, ma l'idi ancora d' agosto. 2. sospendere il corso
col loro esempio mossero l'altre città d' italia e grandi e piccole a fare perciò
tenne ognun beatificato / dal santo padre d' un tanto pastore. b. davanzati,
, 1-3-38: il guardatore del tempio d' èrcole, stando ozioso e feriato, giucò
giovane, 9-139: bene abbiam noi cagion d' irci spaziando, / d'andar lieti
noi cagion d'irci spaziando, / d' andar lieti a sollazzo in questi giorni,
sollazzo in questi giorni, / sciolti d' ogni affar pubblico e feriati. carducci,
, / qual di leoni, e qual d' orsi e di lupi. d'annunzio
qual d'orsi e di lupi. d' annunzio, i-678: protendono silenti / i
ver noi maligno, / o più d' altro ancor mai duro e ferigno / secol
mai duro e ferigno / secol, che d' ogni ben te stesso prive, /
: non sono da biasimare le guerre d' alessandro, parte delle quali fe'.
alberti, i-276: megastomo, quell'altro d' ogni forza e fermezza armatissimo cane,
fàuci di un antro, a guardarli. d' annunzio, iv-2-59: d'improvviso mila
guardarli. d'annunzio, iv-2-59: d' improvviso mila si chinò sul fanciullo in un
anche: istinto animalesco. d' annunzio, v-3-205: sotto il più alto
/ e 'n fronte umana han chiome d' angui attorte. marino, vii-263: ma
incerti / videsi intorno i figli. d' annunzio, v-2-551: i tendini vibrano ancóra
così nomati dall'abito di ferine pelli. d' annunzio, iii2- 277: distesa è
le caratteristiche di una fiera. d' annunzio, i-183: oh bella che freni
come i contadini, l'impossibile. d' annunzio, iii-2-330: tu sei come quel
cancelliere si mise a leggere l'atto d' accusa; ma a un certo punto dovette
al bosco tra le belve, / d' una saetta fu ferito e morto / e
un ronzio / terribile mandò l'arco d' argento, / prima i giumenti e i
ferivano e uccidevano vecchi e fanciulli. d' annunzio,
atterrar marte od ettore, / o d' afrodite il mignolo ferire. buzzati,
., i-361: se lo bue d' altrui un altro bue ferisse, ed egli
schiere, / e per altri ferir d' acuti strali, / de la battaglia al
e dallo squarcio si vedeva qualche striscia d' azzurro. 2. uccidere,
., iii-195: corrucciossi iddio contro oza d' indignazione, e ferillo per la sua
altare un tener tazze / in vece d' armi in mano, un ferir d'ambe
vece d'armi in mano, un ferir d' ambe / le parti un porco,
una verga, i e fa che d' essa quella pietra ferga! giov.
scaturire i rugiadosi umori dell'acque. d' annunzio, v-3-149: il ciurmadore, tratta
al quale raccolti i nemici tutti quanti d' ogni parte fer- gollo e percuotolo fortemente
mia trema di quel che ha fatto. d' annunzio, iii-1-508: la mia spada
, come elli non fosse toccato. d' annunzio, i-902: ricordi? il sol
, i quali col coltello della parola d' iddio si volevano tagliare, colla saetta
. machiavelli, 10-42: intendiamo bartolomeo d' alviano essere venuto a ravenna con 600
acclamando la repubblica una e indivisibile. d' annunzio, v-1-381: porta un gran
. m. adriani, iii-259: neoptolemo d' altra parte, vogando impetuosamente, comandò
... / mirabil cosa che d' artù la destra / oprò ne i campi
: se la vite del pergoleto ower d' arbusto, ch'è d'intero tronco,
pergoleto ower d'arbusto, ch'è d' intero tronco, nella terra robusta strettamente
terra robusta strettamente si poti, e scalzata d' intorno si letamini, e tra 'l
ma se tu poni tal bicchieri pieno d' acqua sul piano della finestra, in
sereni, / quasi di foco e d' oro / tremolanti baleni, / ferian del
commuovere i sensi, l'umido argento. d' annunzio, v-1-368: pensavo a quelle
ch'ella li mova, / escono spirti d' amore, infiammati, / che feron
di tua luze, / vezendo ch'altri d' essa prende luze / più che non
già; / quanto al- l'entrar d' un bosco un lungo grido, / un
8-66: la ferì negli occhi il volo d' un luminoso colore, il quale sùbito
mattioli, 1-58: né odore alcuno d' origano vi si sente, né che
creonte. fortis, xxiii-465: usano d' ungersi i capelli col burro, che
più disgradevole puzzo che possa ferire il naso d' un galantuomo. leopardi, 31-48:
/ torna quel paradiso in un momento. d' annunzio, iv-2-117: sentiva a poco
mutava in piccole piante del deserto d' arabia che avevano bevuta la rugiada della
bontempelli, 8-18: da un punto d' oro, che era già sole, un
ancora più attenta ed egli la ferì d' una di quelle occhiate che, ogni
valli / precipite l'alpina onda feria / d' inudito fragor. panzini, i-748:
come reazione, il desiderio, ora, d' una soneria che squil lasse
vi percuote e ferisce col flagello or d' una or d'altra tri- bulazione.
e ferisce col flagello or d'una or d' altra tri- bulazione. -colpire
, 2-148: il suo funesto spirito d' analisi ebbe campo di fargli fare delle lunghe
, ma anche il suo amor proprio. d' annunzio, iv-2-546: questa mia
: l'ultima opposizione ferisce la regola d' aristotile, non secondo ch'egli l'insegna
? beicari, 5-9: questo parlar d' isac era un coltello, / che
m'à feruto, / und'eo d' amore sentomi infiammato; i ed è
giacomo da lentini, 43: perché d' amare ogni amadore passo, / in tanta
morso di capra, / ov'amor fier d' artiglio e dà di becco. dante
deh, violetta, che in ombra d' amore / negli occhi miei sì subito apparisti
de'suoi casi, essendo già ferita d' amore di lui, diedegli comiato che
: amore » io non mi pento / d' esser ferito de la tua saetta,
ne veniva / dove issabella, che d' amor ferito / zerbino avea, fu
per ferir l'anima, e ferirla d' amore. parini, 343: ove son
occhi adorni / mi ferissero il cor d' aspra saettà? rajberti, 2-179:
o lesione. boccaccio, ii-277: d' una freccia, nel petto, al cinghiale
storie pistoiesi, 1-397: gli arcieri d' inghilterra, che erano sotto le carrette per
avea [cupido] gli strali / d' oro e di piombo, e di doppia
a qual fie 1'primo un arco d' oro. 12. menare,
con tutta licenza e con tutta franchezza d' animo è da ferire nel petto alle
scoppietto. baretti, 2-34: fa d' uopo assolutamente che leggiate ogni commedia prima
a ferire, e in quale schiera d' uccelli vuole essercitar l'ugna e adoperare
crine, / quand'ei, fra tonde d' or ferendo il vento, / ondeggia
. carducci, 709: un fremito d' orgoglio empieva i petti, / ergea
volta: / questi, senza temer d' opposizioni, / tra cortine di rose,
dritto / ne le porte a ferir d' altri stradoni. -con valore iperbolico
l'occhio della prudenza e del valor d' alessandro, e fatti inetti a servirsi
qual segno vanno a ferire le parole d' aristotele, mentre l'usitate dall'inusitate istorie
assedio ad uno castello, fu ferito d' una saetta a morte. boccaccio, iii-
artifilo itoneo, 11 qual ferio / d' una bipenne il buon cremiso a morte.
... / ferito a morte d' ima pugnalata / nel petto. marino,
/ entra per fabricar tempra divina / d' un aureo strale, imperioso amore; /
il grido, non pur solamente non ardirò d' attestarsi, ma fuggirò senza colpo ferire
che se gli arrese senza ferir colpo. d' annunzio, v-1-598: guardava egli fiso
altri de'suoi disgraziatamente aveano combattuto. d' alberti [s. v. }:
e insensibilmente si forma una crosta. d' intorno alla piaga c'è tumore,
del pollice e finiva sul polso. d' annunzio, v-2-11: penso, per analogia
stoccate e ferite / quei veramente diavoli d' inferno. tasso, n-iil-623: l'ago
, si tormentano senza consolazione alcuna. d' annunzio, iii-1-556: sol vidi una rosa
offerse più viva che il labbro / d' una fresca ferita. pirandello, iii-89
ovine, 5-124: la frana che, d' inverno, smottava verso la valle,
verso la valle, pareva l'enorme cicatrice d' una ferita che avesse fatto grumo sui
paese! tasso, 8-18: molti d' essi piagati e molti spenti / son da
ungan con cenere di sermenti e con schiuma d' argento. pallavicino, 6-i-m: gli
è famoso per chirurgia, ma più merita d' esser famoso per aver data con una
, 1-29: con la bocca di più d' una ferita / ti risponde un cadavere
ii-152: melibeo convocò una gran moltitudine d' uomini, intra i quali furono medici di
abito. pecchi, 11-128: un boschetto d' alberi di mele granate: ancora acerbe
io rinsaldi l'oggi all'ieri labbra d' abisso, ferita divaricata dell'infinito?
, splendore, abbagliamento. cecco d' ascoli, 39: poi gira il corpo
la nostra vita, / agente universal d' ogni soggette; / e virtù pinge sì
, come faceva il ferro della lancia d' achille, ma lascia senza margine le
più facilmente toma a rinverdirsi che quella d' amore. ariosto, 7-18: la
per incanto alcina gli lo lava / d' ogni antica amorosa sua ferita; / e
! loredano, 1-93: le ferite d' amore... sono insanabili. forteguerri
al sistema delle monete e decreti d' impoverimento. manzoni, n:
un prigioniero mi porse un poco d' acqua per lavarmi le ferite, e mi
lace rata era viva, d' un rosso fulgido. mi accontentai di do
amore / volse morir di più d' una ferita, / per le man
crudeltà, efferatezza, disumanità, durezza d' animo, insensibilità di fronte al dolore
chi avria mai potuto, o guastatrice d' ogni virtù, credere che pascendoti ampiamente
tratto di mia queta stanza / fui d' armato drappello in su la sera / con
bel paese. / già tinto il giglio d' or di sangue umano, /
populi in una bellicosa ferità di rapine, d' omi- cidii e tai cose. guicciardini
* fianchi; /... / d' intorno innumerabili mortali, / parte presi
. gli percuote quella gamba già ferita d' archibuso. dovila, 65: il ministro
, 323: sorpresi nella fuga, d' ogni parte / cinti, pugnar fino all'
cadrai fra li feriti e uccisi d' israel. andrea da barberino, ii-73:
una donna colle mani nei capelli. d' annunzio, v-1-248: ripenso a quel
co'pianti suoi quelle grand'ossa onori. d' annunzio, v-3-283: le stelle s'
vita priva sono; / m'è d' uopo aver la lingua mia feruta / nel
suo morir non cura, / e trafitta d' amor sospira e langue / senza duol
; siccome l'altro, ferito dagli strali d' amore. manzoni, 425: la
ferito. mi offese il suo giudizio. d' annunzio, i- 724: premere sento
40-iv-590: ebbevi... un ferito d' un colpo d'apoplesia, con un
... un ferito d'un colpo d' apoplesia, con un torcimento e disformazione
l'officio delle quali non è se non d' offendere il nemico, quando fosse entrato
elefante con la torre indosso; pieno d' armati, che dalle feritoie incessantemente saettano
anzi aveva messo su proprio la facciata d' un fortino, con solo una stretta feritoia
per ogni poco che l'intelletto vi armeggi d' attomo, vengono moschettate di libbra.
dal pavimento e strette come feritoie. d' annunzio, v-2-32: tutto è silenzio,
laterali che lasciavano entrare tutti i venti d' inverno. moravia, iii-209: quanto
traforate da feritoie, o da fori d' altra figura. pea, 3-247: la
che vi si raccoglieva gorgogliava alla bocca d' una feritoia. -spiraglio. civinini
leggiermente e con gran destrezza in un volger d' occhi in loco enfiato. salvini,
volte rischievoli andatori di notte, portatori d' arme, salitori di mura, feritori d'
d'arme, salitori di mura, feritori d' uomini diveniamo. ariosto, 19-69:
mezo in un colpo un castrato coperto d' un grosso cuscino di lana della sella d'
d'un grosso cuscino di lana della sella d' un cavallo. salvini, 17-608:
salvini, 17-608: diana io canto d' aurea conocchia, / rumorosa, fanciulla
li uccelli feridori; « ma sol d' incenso lagrime et amomo ».
schiere de'feritori. pulci, 5-22: d' ogni parte sonando assai trombetti, /
133: la rete fu di queste fila d' oro / in che 'l mio pensier
255: ogni colore o di natura o d' arte / vincean le belle guance /
inclinato ed a gli amori, / legator d' alme e feritor di cori. brignole
coll'arma semplice della verità dalle ferite d' una calunniosa menzogna, non è feritore
: drudana drudana, e col trastulo d' una capra fa restare peccore e caproni
avendo la ferma la notte de'dodici d' aprile..., si mosse da
la norma con brevi parole a prencipi d' un benigno governo. m. morosini,
bergamo a'danni de'fiorentini, il duca d' ur- bino aveva finita la ferma col
che s'era già maritata, stanca d' aspettarlo. de amicis, i-14: vivevano
lavoro dei buoi. = voce d' area centro-meridionale, comp. dall'imp.
ma poi mutò idea, e pensò invece d' andar a piedi: ripose le due
merletti; un'elegantissima borsa da passeggio d' ultimo modello; tre pettini e un
occhi erranti / or qua or là d' intorno a tutto, avvenne / che esso
esso vide nel petto un fermaglio / d' oro, lì posto forse per fib-
: da lui, ave- ranno corona d' auro in capo, adornata di vertuose gemme
adornata di vertuose gemme molto preziose; d' intorno al petto, per fermaglio avranno
al petto, per fermaglio avranno fìbbie d' auro purissimo. berni, 62-34 (v-145
'in cima a l'elmo, d' oro era un lione / ch'un breve
era un lione / ch'un breve avea d' argento in una zampa: / di
zampa: / di sotto a lui pur d' oro era il torchione, / con
il torchione, / con ventisei fermagli d' una stampa. caro, 12-i-312: nel
piumato cappel sotto all'ascella / e d' alati fermagli il piede ornato / rompe la
questo è il fermaglio suo; sculta d' alcide / ewi l'impresa. carena,
un osso di gesù: / una forinola d' usura / con un passo di scrittura
varie foggie, e una con parole d' oro e con fermaglio d'acciaio,
con parole d'oro e con fermaglio d' acciaio, che momolo aveva regalata a sua
! l'anniversario del loro matrimonio. d' annunzio, iii-2-309: guarda / questa
del mio compagno, luccicava il fermaglio d' oro di un lapis. buzzati, 1-135
, fermagli e cinture di perle e d' altre pietre preziose di gran valuta, ciascuna
qualche fermaglio nel cappello, o qualche catena d' oro al collo: i broccati e
/ carco di perle e un cinto d' or tirato / a l'usanza di
nella guerra di siena, una catena d' oro di molto peso, dalla quale
viola di mezzo lutto e il fermaglio d' argento al collo. manzini, 12-113:
che impreziosisce la forma di un'opera d' arte. bocchi, l-m-188: molto
né superflui fermagli in questa statua. d' annunzio, i-245: impetuosamente io su i
gubbio, 62: poco sarebbe conoscere d' aver peccato, se quel cotale non
. -nitidamente, nettamente. d' annunzio, v-3-320: fra tanto contrasto di
giamboni, 138: fede si è confessione d' amore, sodo fermamento di tutta la
di somma caritade e per fermamento speciale d' unitade, di fratemitade e di compagnia
che egli è fermamento di corpo e d' anima razionale. 4. arresto
: / no ie vai strolomia ni art d' encantamento; / palaslo ni torre né
vanuccio dee dare a dì viiij d' agosto 1379 fior, nove d'oro camera
viiij d'agosto 1379 fior, nove d' oro camera i quali d. si
di ij mesi di fior, cc d' oro atenuti de'suoi de'quali io
[di fiori], come talvolta d' occhi la coda del pavone avea veduta
, 7-83: in quanto alla piccola vite d' acciaio, che serve a fermare il
prima legatura al fusto della bronca. d' azeglio, 1-291: lo spillone d'argento
. d'azeglio, 1-291: lo spillone d' argento col quale fermano al capo le
acque; e puoselo sopra uno poco d' altezza. l. dolce, l-1-148:
l scettro nella destra e con arme d' intorno, fermato il dosso della mano
sguardo e vede / uom, che d' età gravissima ai sembianti, / col ritorto
fiore, 4-1: con una chiave d' or mi fermò il core / l'amor
le appressaron le ancelle un bel fregiato / d' auree borchie sedile, e sotto i
articolati, curando la perfezione di ciascuna d' esse. g. raimondi, 3-1
disciplina. bocchelli, 13-764: francesco d' assisi creò e ordinò e fermò non solo
ferma per li consigli a dì 24 d' aprile 1358. statuto dell'arte dei vinattieri
del piacimento / che nel bel viso d' ogni bel s'accoglie. cavalca,
scorta, / fermandol ne la fé d' amor più forte, / quando risguardan
m. farinata quella constanza e grandezza d' animo, che lo ferma e fa constante
dell'infinito,... e d' altronde non rinunziando mai alla speranza,
, 7-12: sicché l'intelletto, anche d' uomini materiali e ignoranti, affisi le
leggi certe ed universali che non hanno d' uopo né di regole, né d'
d'uopo né di regole, né d' esempi, né d'eccezioni, e che
regole, né d'esempi, né d' eccezioni, e che valgono a fermare
il primo si ruppe; e se d' ognuno / schiva non fossi, solamente
dissi subito: tol dov'è una copia d' un bellissimo quadro di tiziano 1 e
: male soffrì nel suo cuore geloso d' essere cieco là dove il maestro vedeva
van pensier risulta vanitate. f. d' ambra, xxv-2-349: quivi, poi ch'
15. disporre; stabilire; imporre d' autorità ad altri, ordinare.
, deliberaro il tempo e il luogo d' essere insieme e fermaro la guerra con
: m'era già noto il contratto d' affitto che avete fermato co'vostri fratelli
fermato che questo sempre mai stea spogliato d' amore, e in tutte corti di cavalieri
l'autorità fusse sua, ancora quella d' averardo addimandò. al tutto la restituzione
più mi piaccia, né che meriti più d' esser premiato di questo; però bisognia
[l'impresario moderno], per broglio d' amici, ingegneri di scene, mastri
certo egli ha da ringraziar iddio / d' essersi riscontrato in un buon uomo, /
l'avviso, tanto che, sapendo d' un legno di ritorno e d'una vettura
sapendo d'un legno di ritorno e d' una vettura a buon prezzo, volesse
va come punta da una tarantola. d' annunzio, iii-1-607: i cani, presa
della tragedia di cui era ancora fresco d' inchiostro, chiudeva il quaderno e apriva
li nostri passi / sulla trista riviera d' acheronte. petrarca, 15-7: poi
: discendiamo dal cielo, e prima d' arrivare alla terra, fermiamo il passo e
; ma le scritture sono a guisa d' ancora che possa fermarla. g. bentivoglio
: la distruzione del più illustre bosco d' italia, dovuta al tempo, agli
ho preso securtà di ricercare monsignor protonotario d' operarsi ancora a farmi ricuperare la copia
la rima, / che stai scrivendo d' una / che fu viva e fu vera
che di paste te ne mangi più d' una per fermarti lo stomaco, -e
giardinieri il tagliare o spezzare la sommità d' uno stelo o d'un ramo in
o spezzare la sommità d'uno stelo o d' un ramo in istato presente di vegetazione
30. invitare, convincere, costringere d' autorità qualcuno a fermarsi in un luogo
e riviste messicani m'avessero fermato scritti d' un tono e d'una sostanza singolari
m'avessero fermato scritti d'un tono e d' una sostanza singolari. pioverle, 5-379
/ mille pure fiammelle, / mille scorgo d' amor più vaghe stelle. pallavicino,
/ l'uom della villa, ignaro / d' ogni virtù che da saper deriva,
. / tanto alla morte inclina / d' amor la disciplina. pirandello, 7-75:
si fermò del tutto, equilibrato nel mare d' aria. moravia, ix-28: il
al corpo la sanità tomi. f. d' ambra, 4-11: olà, i'
sai., 7-36: se, come d' onor mi truovo sazia / la mente
umil parte, / a che fu d' uopo la divina voce? v. franco
sempre più lento era del core. d' annunzio, iii-1-870: sento la morte
si era fermato ad ascoltare il canto d' un usignuolo sotto la trincea nemica;
trincea nemica; alcuni spari erano echeggiati d' improvviso. piovene, 5-62: si
: limitarsi, restringere il proprio campo d' azione, restare circoscritto (un'arte,
una amorosa tirannide. muratori, 5-ii-190: d' ingegno amatorio son provveduti coloro che si
l'ardore dei sentimenti. f. d' ambra, xxv-2-328: né mutan modo mai
2-61: a quella finestra si fa d' improvviso una fanciulla in veste sommaria si
la sera a meditare per un quarto d' ora nella piazza della signoria. verga
sopra a una cosa istessa, e d' intorno al medesimo concetto volgere e rivolgere in
dichiararle, e come si dice, restar d' accordo di quel che trattar dovevano,
particolare. giusti, ii-384: cercherò d' andare per le corte, senza fermarmi
a voi figliuol la cura in tutto / d' ogni facultà nostra. tasso, iv-27
doppo tanti pericolosi anni di prigionia, d' infermità, di nemicizia, e quasi esilio
di materia più dura e... d' un ghiaccio più cristallino ed asciutto.
noi il suo nome lodato. trattato d' amore, 6-2: chi vuol aver gioiosa
/ allor si ferma il cor meo più d' amare. compagni, 3-24: fermossi
3-24: fermossi l'animo dello imperadore d' osservare sua promessa, come signore che
l'allegrezza era grande; e fermaronsi d' andare insieme al torneamento tutti e quattro
intr. interrompere il movimento, cessare d' avanzare. - in partic.: sostare
fermate; / a che tal batter d' ali? / io veggio il lido.
così difendi, / araspe traditor, d' enea la vita? parini, 227:
di nantevil, perché... deliberò d' intagliarlo della stessa grandezza.
., 1-10: si fa lo smalto d' una creta, la quale, quando
appresso, o fermandomi con la casa d' este, o con quella de'medici.
gli disse con una sicurezza di frase e d' intonazione che parve pesare come una mano
leghe una gran piegatura, e quivi d' ordinario le navi sogliono far qualche mutazione o
ferrata per mutare passeggeri o merci. d' azeglio, 1-186: la prima fermata
sì lui faccia intendente che si duole / d' una sua gotta, che d'averl'
/ d'una sua gotta, che d' averl'è usata. boccaccio, i-36:
ordine di secchie ferme in su'canapi d' erba. trattato delle resistenze, 5
che portava legato sotto il mento. d' annunzio, v-1-311: l'ufficiale di rotta
... era in su la poppa d' ima nave fermata con ancore.
legge di non ammettere i giovani alla lettura d' alcuni de'libri sacri, comecché non
si contraggono per cagione di mercatanzia o d' altra faccenda civile, ovvero per
i-24: patto fra noi tre fermato d' ir pel mondo sconosciuti in traccia di avventure
trattati di commercio fermati con carlo. d' annunzio, v-1-163: perché il patto
capo del governo e il comandante gabriele d' annunzio, non sia in alcun modo
si posson quelle vermene nate e fermate d' un anno innestare felicemente.
era di quelli che si dan solo d' inverno grande, e di notte, senza
: la campagna napoletana è il segno d' una disposizione dell'animo fermata in una stagione
in francia fermata sulla manica, quella d' africa a e1 alamein; e quella
su stalingrado. -figur. diminuito d' intensità (uno stato d'animo)
. diminuito d'intensità (uno stato d' animo). carducci, ii-3-78:
, 2-268: là presso, un mucchio d' alghe, macerate dal salino primaverile,
cui lena dan le diradate parti / d' aria e d'acqua in que'chiusi
dan le diradate parti / d'aria e d' acqua in que'chiusi antri compresse.
portava le mettevano intorno un placido tedio d' opere famigliari, dentro al quale s'
dentro al quale s'immaginava un fermentare d' umori sani, e quasi il fendersi
, e quasi il fendersi e colare lento d' un frutto. bocchelli, 9-66:
tempo, sul finire della seconda settimana d' ottobre, ch'è finita la vendemmia,
: intanto che uno sta leggendo una lettera d' un amico lontano, il cervello.
odio fermenta coi fuochi del sole. d' azeglio, 4-iii-547: donde procede questo
muffe tutta la vegetazion del rinascimento. d' annunzio, iii-2-111: il fango /
affondi nella vita reggiana. -fervere d' attività, d'opere, d'iniziative.
vita reggiana. -fervere d'attività, d' opere, d'iniziative. comisso,
-fervere d'attività, d'opere, d' iniziative. comisso, 1-125: la
1-125: la città è un aspro guscio d' ostrica dove tra riflessi di madreperla la
e un grande lavorare di sbirri e d' inquisitori, ed ecco, nel venti,
torrenti, / e di fumo e d' ardor che l'aria ingombra? vallisneri,
tutto è strame letame e putridame / d' intollerando puzzo, e lo fermenta / tutto
bocchelli, 6-511: dimise dunque la feccia d' astio che aveva fermentato nella sua passione
, come nell'esser suo di figlio d' una antica stirpe carnale e perseguitata.
altri farinacei, e bollito con qualche foglia d' erbaggio. cattaneo, iii-3-191: presso
svaniti i fumi dei liquori di banana e d' orzo fermentato, si capacitarono che a
vallisneri, iii-167: osservo nel ventricolo d' una lepre ceci ingoiati interi, i
dar sfogo ai gas in fermentazione. d' annunzio, iv-2-24: in quel fondo di
spiaggia dalla fermentazione di tutto quel pacciame d' alghe secche misto alla rena bagnata.
una fermentazione o secrezione del sangue né d' altri umori, come viene generalmente supposto
stato di energia, di tendenza, d' incubazione); spirito di rivolta,
cosa l'immaginarsi che in tanta fermentazione d' industria ed in tanta moltitudine di abitanti
nobile emulazione, e quella grande fermentazione d' idee che fa avanzare l'arte.
senza fermento, la quale bagnata sia d' olio. frezzi, ii-5-85: come il
, e ridotte in tronco infino alla misura d' un gombito e d'un palmo,
infino alla misura d'un gombito e d' un palmo, nel fermento della terra cavata
anima giunsegli l'alto consiglio di miller d' eleggersi una degna destinazione della sua vita e
delle sue fatiche consagrandosi alla grand'opera d' una storia della confederazione elvetica. tenca
lascia forse traviare un istante dagli artifizi d' una critica fallace, ma si ricrede tostamente
nel cuore, il languido fermento / d' un sogno che notturno arse e che
alba, nell'ignara anima, spento. d' annunzio, iii-2-245: il fermento dell'
, si sentiva dentro come un fermento d' acri desiderii. cicognani, 9-161: era
sul nuovo sistema progetti di ambizione e d' interesse, non pensai che a vivere oscuro
idee su questo ormai funesto argomento. d' azeglio, 1-196: cominciava...
s'aspettavano le notizie di palermo. d' annunzio, iv-1-552: poi sopravvenivano le
birra in fermento da una vecchia botte. d' annunzio, iv-2-1191: par di fiutare
, e di tutte l'intemperanze proprie d' una sensibilità esagitata e in travaglio.
. milizia, iii-260: la gran moda d' un giletto corto e stretto, un
e di eccellente fermezza di corpo e d' animo. lancellotti, 516: ad un
mascellare et ultimo della gengiva di sotto d' oro dell'istessa grandezza, forma e fermezza
corpo, ma eziandio dell'animo. d' annunzio, v-3-157: per segno di
nasce [l'agarico] in galazia d' asia et in cicilia ne i cedri,
magno], 192: alle travi d' abeto si dà il primo vanto, perché
niuna ventura la possa mutare. cecco d' ascoli, 4308: non è fermezza
la speranza in lui, / che d' ogni pace e di fermezza è privo?
per ben piacere al vostro signoragio / d' aver fermo coragio, / a ciò
giamboni, 209: fermezza è una virtù d' animo, per la quale l'uomo
e porta igualmente tutte le cose. cecco d' ascoli, 1369: o quant'è
o quant'è bella cosa la fermezza / d' amore, qualità di dolce fede!
,... chiamò il nibbio. d' azeglio, 1-82: vittorio alfieri.
i-21-157: ché fer- messa e valore d' animo grande se mostra a quello me-
intendevano con lettere alla segreta col re d' ungheria. petrarca, iv-2-112: nel
, 62: la quale fermezza, cioè d' animo e non di corpo, dà
non è altro che la gran fermezza d' un bell'animo, il quale fa così
abbi quella fermezza, forza e union d' animi, che ricerca la conservazione della
critici, e questa stessa serve ben d' ordinario a fargli trovare lo scampo. moravia
indiscrezione veristica, e al di fuori d' ogni atteggiamento di tensione e di sforzo
osio polacco vescovo di varmia, uomo d' eterna memoria, e per quello ch'
lui piacesse: e per dote la duchea d' anghie- mem facendosi suo uomo. guido
sfida alla battaglia] secondo la condizione d' ettore, ed appressandosi a lui,
: fu in uso il niello nei mobili d' argento e sacri, come sono i
che ha in sé ragione, s'ama d' amore proprio sensitivo, subito teme:
apprezza [i confetti] / e d' intelletto poveri e meschini / quelli che
: deh è egli proprio della sapienza d' affidarsi alla costanzia fanciullesca, ovvero alla
natura femminile, nella quale nullo corso d' anni puote prendere fermezza, conciossiacosaché sempre
/ ché i prieghi e 'l variar d' ogni ente fue / da te antevisto
12. dimin. fermezzina. d' azeglio, 1-97: si presentò poi un'
di più miglia, e di prede e d' arsioni danni inestimabili furono fatti. savonarola
quantunque ella giri e voli rapidissimamente. d' annunzio, iv-2-9: le paranze apparivano
abitazione e affezione che e'portò alla città d' arezzo, si può dire che se
e malvage. deledda, ii-902: d' estate e d'inverno un'aria ferma,
deledda, ii-902: d'estate e d' inverno un'aria ferma, afosa, un
di perla, / tra leggiere architetture d' argento / e specchi di verde
, offrivano biglietti di banca e monete d' argento. pecchi, 3-24: prima
s'affrette, / e quasi in terra d' erbe ignuda et erma, / né
sommo potere cordialmente e con indissolubil lega d' amore infra di loro si abbraccino e
- anche: indelebile. rinaldo d' aquino, 1-59: cortese portamento / mi
, xxviii-138: eloquenzia congiunta con ragione d' animo, cioè con sapienza, piue agevolmente
fondato ne l'elezione e nel proponimento d' amar continuamente. galileo, 1-1-109:
libertà, ben doveva trarre a sé prima d' ogni altro l'attenzion vostra, prestantissimi
corte opprimerlo di rovina, ma non d' infamia. d'azeglio, 1-75: i
rovina, ma non d'infamia. d' azeglio, 1-75: i piemontesi hanno carattere
, che diede loro una im- polletta d' acqua addoppiata da fare dormire sei ore ferme
quasi a ogni sorso nella gola color d' ambra; il seno ancora giovane e fermo
varia / di voli fermi, come d' api a sciame! bocchelli, 1-i-249:
amor, pur darmi affanno / or d' esti mali ch'io soffero tanti,
/ ver di quelli che son fermi d' amare. cino, iii-52-10: maladico la
della persona, che suole della sottilità d' ingegno esser compagna. carducci, ii-9-9
mio soglio sì, che nulla curo / d' altrui favor; e di chi freme
fermi, e decisi a tutto. d' annunzio, iii-2-165: è fermo / il
, / che pur con cibi di liquor d' ulivi / lievemente passava caldi e geli
tori non domati, più dura / d' antica quercia, più volubile delle onde,
! bembo, 1-44: quanti già finsero d' esser presi e, nel laccio per
di pur'oro a peso per dodici d' argento di coppella giuste e ferme. s
del volto; un volto chiaro, d' una chiarità ferma e sana. linati
dietro l'ostinata sua rocca il cielo è d' un indaco fermissimo e le nuvolette degli
: il combattimento... durò d' intorno a quel villaggio fino a notte ferma
. che il cada- vero si pigli d' una buona abitudine intiera della carne e
una buona abitudine intiera della carne e d' una età ferma e soda, d'una
e d'una età ferma e soda, d' una statura mediocre et acconcia, incorrotto
la lettera, mandi a riscuoterla. d' azeglio, 2-124: la tua del 20
a fermo teneri e soavi, / battere d' ali e battere di cuori! nieri
al fermo. serdonati, 9-327: seguitò d' andare a ventura da betel a dio
, credendo di fermo che alla vista d' una tanta armata fosse per nascer nella città
. presumano e per fermo tengano la corte d' urbino esser stata molto più eccellente ed
esser stata molto più eccellente ed ornata d' omini singulari, che noi non potemo
[le donne], non sia capace d' amarne debitamente una sola. leopardi,
che non è in movimento. d' annunzio, v-1-369: quando per gioco,
li disponeva in fila, per ordine d' altezza, e così facevano l'organo.
fermo. la timidezza: la stessa d' un tempo. pea, 11-68: il
fermi su la difesa, il duca d' angiò radunato l'esercito con tutte le forze
quale stando ferma la pace, fuor d' ogni oppenione nacque un'altra guerra,
ii-388: chi mi dicessi: il ben d' amore sa'lo? / posso dir
fermo, senza sospecione, / or sembra d' altro volere. guittone, x-46:
fermo che la quinta essenza / sian torte d' uova, e quel bel color giallo
rivarcar i monti, per ritornarsene là d' onde era venuto. guerrazzi, 6-157
di casale, e con essa la libertà d' italia, poneva in fermo.
. i quali in caso di fermo d' interessi hanno il ritorno personale sopra di
americano, mi sono recato alla banca d' italia dal colonnello nelson, che alle
appunto il suo, hanno quel diavolo d' un fermo! che quando c'è
della caesalpina echinata, usato per lavori d' intaglio e per l'estrazione di sostanze
mio debil sostegno / da l'ubere d' amaltea voto e sperso; / aprimi dunque
20: la lombardia è piccola parte d' un imperio più vasto della francia.
, lo andavano frugando pel tutto. d' annunzio, iii-1-607: i cani, presa
crudelmente insensibile, indifferente alle altrui proposte d' amore. - anche al figur.
/ sovra questo alto rio, / acceso d' ostinato e van desio / per donna
. parini, giorno, i-552: d' ogni lato astanti e sacerdoti / pallidi all'
49: l'inquieta cariddi infuria sulla riva d' occidente, / scilla sull'opposta riva
. ojetti, ii-384: descrive una caccia d' animali feroci tra palmizi e liane.
in brieve tempo si furon fomiti / d' armi lucenti e forti ad ogni pruova,
ferocia, spietatezza, insensibilità, durezza d' animo; molto severo; privo di
dolci lacciuoi con sì bell'arte / poni d' intorno a quei che son più fieri
feroce, il dolore disperato e convulso d' uno che ha perduto la fede di
; va a sbalzi come il polso d' un febbricitante e finisce per bottate rotte
... non permisero a'principi d' esaminare l'utilità de'fedecommessi. cicognani
una regione balcanica ancora primitiva, tra genti d' una selvatichezza feroce. alvaro, 17-69
pur dilungarsi; semplice per quanto uso d' arte il comporti; tetra e feroce
. burchiello, 12: la feroce testa d' olo- feme, / con tre pezze
; spaventoso (un luogo). d' annunzio, v-2-226: nel mezzo, apparì
pestilenza. manzoni, 23: come d' infermo, cui feroce e lungo /
la calma, era l'aspetto. d' annunzio, i-355: triste e pensoso,
ponte passò, e quelli di sicambro e d' ubia dell'assedio liberò: e quelli
questi che erano sprovveduti ed assaliti fuori d' ogni credenza. g. bentivoglio,
solimanno... da prima tentò d' indurre i cittadini a rendersi volontariamente;
e feroce, / e tu, madre d' amor, col tuo giocondo / e
vantaggio del resto, incesso di regina piena d' unà grazia feroce. 10
feroce. 10. pazzo d' ira, accecato di furore, di dolore
: io secondai, fingendo, / d' eurinome il furor. vedesti come /
, / lagrime piange di dolore e d' ira, / l'alto pelide, in
, agitando le braccia scarne, strillando d' ira in falsetto, colle carni tenere
l'impeto o l'eccesso di uno stato d' animo, di un fenomeno, ecc
propri danni, colla propria morte. d' azeglio, 1-185: primo precetto non far
abbandonato / là sotto il sol feroce / d' africa. sbarbaro, 1-169: la
dal suolo, asciutta e quasi lignea, d' un verde chiaro e neutrale che non
, forbita dalla tramontana come uno specchio d' argento. -che offende l'udito
feroci, / ma di pietate e d' umiltà sol voci. pascoli, 380:
/ di garzoni, di serve e d' operai perduti / su bianche impalcature, tra
, con aria quasi provocatrice, armati d' un bastone, o d'un
armati d'un bastone, o d' un niervo temibilissimo, e d'una coltella
o d'un niervo temibilissimo, e d' una coltella che portavano al fianco sinistro
spietatamente (con l'implicita connotazione d' irrazionalità e d'inciviltà).
con l'implicita connotazione d'irrazionalità e d' inciviltà). g. villani
vien sì ferocemente / campateli, reina d' onor degna. varchi, 18-2-112:
ogni voce che sonasse di libertà e d' italia, era stata per molti anni ferocemente
si frappose, / di bruno e d' or ferocemente adorno. baldini, 6-23
s'era ferocemente incupita, e fiammeggiava d' odio. 6. con bramosia
baretti, 1-15: mugghiando e nitrendo d' amorosa rabbia, [le salvatiche giovenche
de'cervi e con la possa / d' aquila infaticabile, che piomba / sulla
estrema sua punta di molte foglie e d' un grappolino, che promette di farsi
da tutti, prese ferocemente il partito d' andar sbandendo la sua vergogna. pratolini
alfieri, 1-972: appio non era degno d' esser decemviro solo, di tenersi roma
attaccarono insieme e ferocissimamente con gran danno d' amendue le parti vicino a ore tre
che tutti amano perché è bello. d' annunzio, iv-2-372: pensate, signore,
se furono accompagnate e superate da febbri d' affetto. 4. insensibilità,
dieci quelli partivano per volontà dei comandi d' armata e di corpo d'armata.
dei comandi d'armata e di corpo d' armata. 6. atrocità,
, e non considerate le urbane verità d' un vostro confratello, a torto vituperato
a portarci libertà ed indipendenza politica. d' azeglio, 4-ii-82: tutte le ferocie del
commovimenti di mare e di terra e d' aria: nella sicilia egli [dante]
[dante] vedeva anche altro. d' annunzio, iii-1-1053: lo sfacelo fu /
mazzini, ii-486: lasciamo le accuse d' irreligione e di protestantismo...,
di ferocia, di saccheggio e d' espilazione a capi che tennero più mesi il
pieni di ferocia nelle faccie mute. d' annunzio, iii-2-108: che t'accadde?
suoi che già travagliavano con grandissimo pericolo d' essere discacciati. muratori, iii-30:
si osserva nella communicazione de'vaiuoli e d' altri malanni epidermici, simili nel corso,
... la quinta si è ferocità d' animo. livio volgar., 1-86
cagione; contenzione, con vari movimenti d' uccisioni, fughe, paure, ferocità
., xxi-486: essendo pregioni e denudati d' ogni sustanzia, non avevano pecunia colla
loro ferocitade. boccaccio, i-338: d' ogni superbia spoglia il cuore e d'ogni
d'ogni superbia spoglia il cuore e d' ogni ferocità, facendolo umile in ciascun
interesse... della consorte giovanna d' albret, donna più che virile, e
in paura, / né più contra d' orlando il fiato spinse, / anzi
volgar., 1-56: a ciascuna parte d' etade suo tempo è dato, acciocché
più ferocità, né più valore / d' allor. pananti, ii-141: sono tollerantissimi
fine, acciò quella alterigia e ferocità d' animo, che avevano concepita e imbeverata
più disposti dalla natura alla ferocità, ma d' intelletto meno sottile e speculativo.
, che s. ignazio fosse o d' ingegno rintuzzato ed ottuso, o di
e morta. ben sei credettero più d' una volta i medici, che a freddo
di passioni, che in lui era effetto d' un lungo e costante esercizio di domare
lungo e costante esercizio di domare la ferocità d' una focosissima collera. 8.
per ceppi o guarnizioni di freni e d' innesti a frizione nelle automobili);
: flessibile (con inserzione di fili d' ottone) e rigido (senza inserzioni
di ferro, tirata quasi a foggia d' uno scatolino senza coperchio. serve a'
ferraccia..., il ghiozzo d' acqua dolce ed altri. tramater
largo, piatto e bianco a palpitarti d' avanti i piedi. = deriv.
ferraccio ', che in alcuni luoghi d' italia chiamano ghisa, è la parte metallica
meglio ancora, le pellicole « palpitanti d' interesse »... sono
carichi di catene o di ferraglie. d' azeglio, 1-535: il legno..
che discendeva nelle spirali del buio. d' annunzio, v-2-388: il carma già
straziato, sconvolto, disseminato di scheggioni d' alberi schiantati e di ferraglia rugginosa.
vive, legname, ferraglia, mano d' opera e macine; che quanto all'opera
festa popolare; anticamente cadeva al i° d' agosto; oggi cade al 15,
pur ti dirò, perché tu a favole d' abbaiatori non porti fede. sappi adunque
come gli antichi le davano a capo d' anno. saccenti, 1-2-34: se
condotta, con mance per capo d' anno, per pasqua e pel ferragosto.
abbiamo tre oche stupende che hanno bisogno d' essere ammazzate. bocchelli, 10-149
e muratori e tutta quella schiera / d' uomini, che non possono oprar soli,
me la cavai con discreto onore. d' annunzio, v-3-95: un delicatissimo cancellino
magli, trafile, chioderie, fabbriche d' armi e d'altre ferramenta; massa generale
, chioderie, fabbriche d'armi e d' altre ferramenta; massa generale e valore
infiorate, / code infioccate / legate d' un vivace nastro dal mastro ferraio.
maniera che narrato è, dal mese d' agosto a quel di ferraio era corso il
è lontan dalla marina, / ha d' acque cristalline ampio ruscello, / esser
cinquantasei bandiere di fanteria, quattro d' uomini d'arme, due d'argoletti,
di fanteria, quattro d'uomini d' arme, due d'argoletti, e quat
, quattro d'uomini d'arme, due d' argoletti, e quat trocento
e sulla coscia manca, / tutto d' argento ara. - bescati e d'
d'argento ara. - bescati e d' oro, / ridono gli elsi della bella
in mantelletta), e la croce d' oro pendente al collo. tassoni, viii-3-137
spada alzato il ferraiuolo, / e pargli d' aver l'india conquistata. dotti,
un piede, che alle volte si carica d' ornamenti relativi alla sua destinazione.
vita, e la copra e soffoghi. d' annunzio, v-2-291: rosso nella faccia
'; modi volgari per esprimere un colpo d' apoplessia istantaneo e immediatamente mortale.
ferraiolo, s'intende... d' un giovane che non ha provvisione, ma
banco o in uno uffizio gratis, bastandogli d' essere impiegato e d'abilitarsi, per
gratis, bastandogli d'essere impiegato e d' abilitarsi, per poter godere col tempo la
2-719: posare il ferraiolo a casa d' altri, e quivi mangiare.
1 ferrami, le vele, ecc. d' annunzio, v-1-747: un grande fato
ferrame e chiodame contorti, dai bacini d' acqua verdazzurra palpitanti. barilli, 2-156:
radice del molo si allargava un prato d' erbe alte e selvagge, con cumuli sparsi
sparsi di fer rame e d' altri rottami d'ogni genere, e si
rame e d'altri rottami d' ogni genere, e si udivano i grilli
vita, e tolsono loro ogni ferramento d' arme. boterò, 11-301: che
; qual steccato / di martelli e d' infausti ferramenti? tassoni, 3-77: l'
s. v.]: * ferramenti d' una nave ', nome complessivo di
di tutti i ferri che entrano nella costruzione d' una nave, come chiodi, perni
, ferrature del timone, ecc. d' annunzio, iii-2-177: le spranghe, le
cattaneo, ii-1-12: si provò subitaneo difetto d' armi e provvigioni guerresche e più ancora
non era agevole fornirsene a lontani porti d' altre nazioni. -sf. ammasso
* ferrago '), cioè una meschiglia d' orzuola, vena, orzo,.
orzo,... seminata fitta d' agosto, per segarsi poi in erba
]: * ferrana ', mescuglio d' alcune biade seminate per mietersi in erba
certo vorrà misurare da un piccol numero d' intelletti ostinati e incurabili il senno di una
cruda. inventario di alfonso ii d' este, 2062: un saglio di ferandina
ferrandino, sm. numism. ducato d' oro fatto coniare a napoli nel
a napoli nel 1465 da ferdinando i d' aragona; carlino d'argento dello stesso re
da ferdinando i d'aragona; carlino d' argento dello stesso re coniato a sulmona
forma contratta del nome di ferdinando i d' aragona, re di napoli (1431-1494)
, o bianco, o fallago, o d' altra maniera che tu potrai trovare
. balbi, lxii4- 98: ma d' avanti sono assai alte come sono i burchi
delle nasse. 2. munire d' inferriate (finestre, aperture, ecc.
. vasari, i-337: si servì anco d' andrea nelle cose di architettura gualtieri duca
andrea nelle cose di architettura gualtieri duca d' atene e tiranno de'fiorentini, facendogli
avresti visto / ruberto guiscardo, che d' argento / ferrò i cavai per fare il
mulo, e ritenersi le sferre. d' annunzio, iii-1-520: poi [udii]
suo cavallo. saba, 253: fuori d' un pianoterra, / nude le
, / nude le braccia, ferra / d' un cavallo la zampa / giovane maniscalco
armi a giove, e stima / d' essere il più liet'uom, che calchi
... / fin le brache avea d' acciar. 5. conficcare,
: dio '1 voglia... che d' uno errore ch'i'feci iersera,
varchi, 18-2-329: il dì primo d' agosto, il quale per la carestia
. si feria adunque il primo giorno d' agosto, e si mangia, e si
o bella el- pina: / beverem d' un nobil mosto / grande onor di mia
. calepio, 32: è pratica universale d' italia il far gozzoviglie il primo giorno
italia il far gozzoviglie il primo giorno d' agosto, e ciò chiamasi ferrar agosto
da'maniscalchi una fucina. / carica d' arme altrui tolte in battaglia,
tolte in battaglia, / e d' altre spoglie a dritta ed a mancina:
, e un'anticaglia / di spade e d' elmi de la cappellina, /
come qui si contassero ben cento fabbriche d' armi, oltre i lavorieri subalterni
ponte che per traverso era serrato / d' una ferrata a guisa di rastrello,
rastrello, / ed arrivava al fiume d' ogni lato. nannini [olao magno]
memoria di quei primi eroi, / cinge d' intorno la superba fonte / di piazza
ferrata e l'adito delle mura. d' azeglio, 2-52: perdonami, se t'
mano costringe i sergenti di ritrovare e d' ardere i giovani. pulci, 17-40:
e gravi, / e con punta d' acciar ferrate travi. f. negri,
a ogni cassetta, hanno un aspetto d' efficienza straordinaria. -rivestito di ferro
con gli occhiali, i denti ferrati d' oro, e col palamidone d'alto funzionario
ferrati d'oro, e col palamidone d' alto funzionario di stato. -carro
tanto furore, riuscirono nel cortile. d' annunzio, iii-1-471: una grande porta
natura, / or voi contemplo. d' annunzio, v-1-646: chi l'arresta?
mauro, / ch'avea ferrato il piè d' argento fino, / e sella e
e sella e fren di perle ornati e d' auro. parini, giorno, i-930
contagio franchi e risoluti; come i cavalieri d' un'epoca del medio evo, ferrati
spada e con la bianca croce. d' annunzio, iii-2-50: il presbitero sergio
e bovi il cenno della squilla. d' annunzio, v-1-709: tinte in sanguigno,
dispetti, e gli cbstrinse / gemer d' abisso alle ferrate porte. 7
di armi metalliche e simili. d' annunzio, v-2-609: il tuono della guerra
a meglio dire, più depilatorie d' europa; io non ricavavo dal suggerimento
necessità gpinfermi / schiavi di morte. d' annunzio, iii-1-1101: ecco che l'aquila
quello che egli scansa il piede e rifugge d' esser picchiatovi col martello, quivi,
muli, che la lettiga sostenevano, d' argento avevano non che i morsi e i
., 182: corrusche / d' armi ferree vedea larve guerriere / cercar
ai petti onorati di aquile ferree. d' annunzio, i-95: fischiò su 'l
: nelle levature vanno smarrite molte particelle d' oro, che aderiscono a grani d'ossido
particelle d'oro, che aderiscono a grani d' ossido ferreo e ad altre sostanze leggiere
-con riferimento ai regni d' oltretomba. varano, 46: nel
questi accenti un largo udissi / suon d' alti pianti e disperati lai, / cui
... i piace, se lampi d' acciaio solcano, / se ferrei nembi
una foresta, e fianchi / orridi d' alpe, e masse ferree, immani
quell'uomo fornito di sì ferreo timpano d' orecchi, che non sei senta rompere da
del peso di un quintale e più. d' annunzio, iii-2-267: ti prenderà /
, tenace (la memoria). d' azeglio, 1-122: nostro padre, uomo
padre, uomo di ferrea memoria e d' immense letture. bocchelli, 10-41: dotato
sarà per l'ultima volta ». d' annunzio, iii-2-343: ella è in piedi
consigli di guerra perorando ora per la libertà d' un disertore, ora per la vita
effetto il richiamo a qualcosa di comune, d' universale e insieme di sacro.
catena; / in altri è larga e d' oro, / in altri è ferrea e
nell'amore. baretti, 3-85: dopo d' averli ben bene squadrati [gli avvocati
/ ogni beffate o di natura o d' arte, / fatta inanime e
mondo / cred'io che ricovrasse il secol d' oro / quando fuggia le scelerate genti
e il veleno nelle società divenute covili d' infelici selvaggi. gioberti, i-ii-no:
non ci vuol altro che veder la ferreria d' uno scultore, e nulla più.
balardi ferettiere dee dare a dì xm d' aprile 1373 per x pesi di fillo
giorno canonizzato per dio, che in capo d' un anno diventaresti patriarca di questo cielo
di limatura di rame e onc. una d' orpimento, e mescola insieme a fondere
di spagna denari tre, cioè il peso d' un ducato, che è l'ottava
/ le nemiche in cui, cauto, d' imbattersi, / meco andando, il