cesarotti, i-210: [petrarca] fornito d' organi squisitissimi, di spirito colto,
organi squisitissimi, di spirito colto, d' anima delicata e pendente ad una nobile
ringentilì la sua favella togliendole quanto avea d' informe e di scabro. alfieri, i-138
, i-138: questa mia terza ebrezza d' amore fu veramente sconcia. manzoni, 313
suoi peccati e promettere una nuova vita d' elevazione: e un senso d'ebbrezza le
vita d'elevazione: e un senso d' ebbrezza le veniva da quel bacio più
de'figliuoli cantavano la propria infamia. d' annunzio, iv-1-664: anche nella più
, 93: ho sognato pur io d' averti uccisa, / per l'ebbrezza di
. iacopone, 73-12: o ebrìeza d' amore, corno volesti venire? /
allo sposo diletto al suo cor. d' annunzio, v-1-13: or, di lungi
osso dell'ala non sembra il taglio d' una tavola d'altare, sollevata dall'ebrezza
non sembra il taglio d'una tavola d' altare, sollevata dall'ebrezza dei martiri
comunione divina m'àn dato una specie d' ebbrezza. -atto straordinario, che
volontà in molte tribulazioni, è ebbra d' assenzio; perocché amare sono quelle cose che
512: ma bello è quest'impeto d' ala, / ma grata è l'ebbrezza
grata è l'ebbrezza del giorno. d' annunzio, iii-1-10: qualche cosa di recente
il vento metteva del celeste in quell'ebbrezza d' oro. pavese, i-61: bastava
limpida, aerea gioia... d' istinto giocavo a lasciare animarsi le vie
trovando nelle cave poderoso vino, ebbro d' esso e di furore, [il nemico
patisce: e colui ch'è inebriato d' assenzio, quello che piglia è amaro
ebbri, né maledici, cioè quegli che d' altrui maledicono, né rapaci possederanno lo
già accese e il sorriso ebbro. d' annunzio, i-376: d'innanzi, il
sorriso ebbro. d'annunzio, i-376: d' innanzi, il la- tamon, fiume
sera egli poco cenò, essendo ebro d' inusitata gioia ed anco pensando che gli
quando ancor cara, im- provida / d' un avvenir mal fido, / ebbra spirò
al crocefisso supplicarono, empi, / d' essere abietti. d'annunzio, i-654:
empi, / d'essere abietti. d' annunzio, i-654: ella non è
altesterno l'intensità di un sentimento (d' amore, di dolore, ecc.)
s'ha da risalire al foscolo per trovare d' un poeta nostro lettere d'amore tanto
per trovare d'un poeta nostro lettere d' amore tanto ebre e inebrianti.
sentimento, un gesto, uno stato d' animo). d'annunzio, v-2-62
, uno stato d'animo). d' annunzio, v-2-62: la passione e l'
che andava crescendo grottescamente nei secoli. d' annunzio, iii-2-65: i quattro fratelli
/ volge le luci ebre di sangue e d' ira. o. rinuccini, xxx4-
scritto lungamente; ma era il monologo d' un pazzo, ebro del tuo languore
gitto giù questo saluto in fretta. d' annunzio, iv-2-769: egli pareva ebro
/ di gesù dilettoso, / per cui d' amore abondo. s.
, i-108: allora diventeremo veramente ebri d' esso sangue, arsi e consumati nella divina
, tutte ardenti, e tutte razzanti d' amore. menzini, 5-199: elia,
fama al fin tacendo, / pien d' ardire, / di desire / mi delibero
ardire, / di desire / mi delibero d' andar; / e già fatta una
cui spaccatura superiore vi si introducevano scritti d' ogni specie, da leggersi poi dal presidente
soffici, v-1-585: processioni a gruppi d' uomini tristi... umiliati in
, l'eredità ebefrenica, il senso d' invidia e d'inferiorità nel confronto dei
eredità ebefrenica, il senso d'invidia e d' inferiorità nel confronto dei nati legittimi,
di chi ridice, nell'eco- lalia d' un ebefrenico, vane glomerazioni di parole.
, mentecataggini, ebetazioni, insensatezze. d' alberti, 336: * ebetazióne ',
', ottusità, grossezza e debolezza d' intelletto. = voce dotta,
la nova cagione onde fùr tocche. d' annunzio, iii-1-350: incettatrice di grano fracido
e dagli esami, e da tre notti d' insonnio intiero, assoluto. verga,
di scrivere italiano rimangono campioni dell'inoculazione d' ebetudine che praticavasi nel degenerato sangue latino.
praticavasi nel degenerato sangue latino. d' annunzio, v-2-474: era un modenese,
aveva sofferto da giovane, divenne prova d' ebetudine. -come personificazione.
. stordimento, smarrimento dei sensi. d' annunzio, iv-2-208: ad ogni ricordo,
tentato anche lui, in una sorta d' allucinata angoscia del fisico, di dirigersi
né anco per ebullizióne, o per umidità d' acqua. g. del papa
sembri come a traforo, con fughe d' archi e di colonne nella base, con
237: essendo stokholm a sessanta gradi d' elevazione, o pochi minuti meno, quindici
perché essi, usandolo nelle loro elevazioni, d' ogni tempo il dividono in dodici parti
de'metodi elezionari de'deputati ad una dieta d' italia. = deriv. da
re alfonso elezionato, / mi par venuto d' india un babbuino. i. pitti
conciosia che gli fanciugli e gli animali bruti d' esso volontario partecipino, e non già
, ii-125: perché conosco qual conseguenza d' obligo mio porti seco un'elezzione spontanea,
chiaro sulla elezione dello stato]. d' annunzio, iv-2-405: se la mia
delle voci. -vaso, vasello d' elezione: persona eletta da dio (
., 2-28: andowi poi lo vas d' elezione, / per recarne conforto a
, i-16: 'andowi poi lo vas d' elezione ec. '. cioè santo paolo
101: o santa chiara, vaso d' elezione, / specchio di divozione / della
sé non ha voluto; / un vaso d' elezione giù piovuto, / pieno di
elezione fatta da dio di noi. d' annunzio, v-2-301: agata di catania dalle
naturale dei suoi diritti, il segno d' elezione, come il più semplice dovutogli.
il più semplice dovutogli. -popolo d' elezione: il popolo ebreo. gioberti
. -cittadinanza, domicilio, patria d' elezione: assunti, scelti per un
affetto della sua madre, benché madre d' elezione. viani, 14-231: romanelli,
scultore insigne e marinaro ardimentoso e viareggino d' elezione. stuparich, 3-160: com'
paesaggio e come lo sentiva suo, suo d' elezione, anche se non vi era
che taluni di essi prendono la cittadinanza d' elezione, al punto che in quel
elezione, perché contra fanno le foglie d' acanto, detta branca orsina, con
a parigi (in un certo ambiente d' elezione, s'intende) una diecina
elezione, s'intende) una diecina d' anni fa. alvaro, 11-10: la
un poetastro da star appetto a qualunque d' essi, doveva molto prima d'ora
qualunque d'essi, doveva molto prima d' ora essere stato o per elezione o per
-ant. diritto di nominare, d' eleggere, di designare chi deve ricoprire
. -ant. nomina. -atto d' elezione: atto, decreto di nomina
[il popolo romano] in tante centinaia d' anni, in tante elezioni di consoli
essi che, se bene le monarchie d' elezione venivano a gusto e a diletto
elettori vengano insinuati da locali riguardi. d' azeglio, 2-277: io dovevo partir
gravi sacrifizi che costa la deputazione. d' annunzio, v-1-119: tutti gli elettori
cavalli e vesti, e fra l'altre d' una tazza d'argento con alcune centinaia
, e fra l'altre d'una tazza d' argento con alcune centinaia di ducati,
con padrone il quale non aveva bisogno d' oro né d'argento. se pure gli
quale non aveva bisogno d'oro né d' argento. se pure gli voleva far
mainera, / e di sé dritta d' om fa elezione, / unde li surge
/ morbide che risalgono una valle / d' elfi e di funghi fino al cono diafano
che la sua apparizione ed occultazione. d' annunzio, ii-974: gli antichi non
corolle / di croco, di viola e d' elianto. pascoli, 194: è
giudice del più numeroso ed importante tribunale d' atene, istituito da callistrato, e
callistrato, e nel quale trattavasi principalmente d' interpretare le leggi oscure, o di mantener
piccolomini, ii-8: la qual cosa [d' un solo movimento] nella linea elica
sbattere liquidi, o per suscitare correnti d' aria (nel ventilatore). -
e non ti basta ancora? ». d' annunzio, iv-2-870: imaginò di ritrovarsi
dietro il ventaglio tremendo dei cilindri irti d' alette, di là dai quali girava
malato fa mettere, specie se siamo d' estate, un ventilatore sul proprio tavolo,
al cane] le zampe come l'eliche d' un molinetto. -per simil.
un'unghia / o il guanto smesso d' una serpicina; / piglia a volo
; / piglia a volo l'elica d' un semino alato. 4.
capo alla corda si trovi una sorta d' elichetta, non so se d'acciaio o
una sorta d'elichetta, non so se d' acciaio o d'alluminio. = voce
elichetta, non so se d'acciaio o d' alluminio. = voce dotta, lat
l'elice, o sia spirale d' archimede. -anche: ciascuna delle
batello a vapore l'elice ossia la vite d' archimede... i bastimenti ad
essere rapidamente convertiti in questi ultimi. d' annunzio, v-3-42: le macchine di queste
plaga, / che ciascun giorno d' elice si copra, / rotante col suo
il duolo elice: / prendi pietate d' un leggiadro velo. marino, 3-66
» bene escano mediati per operazione d' altre potenzie. segneri, iv-288: resta
elico, ovvero reverti ginoso d' ogni liquido, è tanto più veloce quanto
mirabile s'addita / chi vói far d' elicona nascer fiume. tasso, 1-2:
in elicona. monti, x-3-179: io d' elicona abitator tranquillo. foscolo, 1-169
, inextimabil margarita, / sei degna d' insuèto e raro duono. chiabrera, 228
gabbia vetrata. « come dentro la palla d' un elicottero » ella disse.
da altri detto crisantemo, cioè fiore d' oro, ha rami bianchi, le foglie
, con corimbi overo coccole di colore d' oro alla reflessione del sole: e'quali
ingombra, / e folto indora d' elicrisi nembo / l'edera bianca. mattioli
isola dei morti, / tutta fiorita d' aridi elicrisi. = voce dotta
fr. colonna, 1-1368: qual opra d' ambo e'marmorarii d'ida / in
: qual opra d'ambo e'marmorarii d' ida / in cleo, sicione, ambracia
l'una coll'altra e impedendosi vicendevolmente d' agire, atte non sono a produr
bene adoperate, possono elidere il sinistro effetto d' altre cause fisiche, che perturbano il
che perturbano il buon uso della facoltà d' assentire, e possono aiutarne il retto esercizio
. 'hxioda 4 la piazza eliea 'd' atene (dove si riuniva il tribunale degli
2-36: a lione, siccome certi compagni d' idee più temperate gli parvero eliminabili,
guasti, come la vindice / spada d' un prode, che i malvagi elimina.
emigrato e anarchico; eliminato dalla civiltà d' america. -sostant. bocchelli
non osservare che questo processo... d' eliminazione, essendo fondato su de'fatti
allora a sparger la notizia di campi d' eliminazione e d'altre « galanterie della
la notizia di campi d'eliminazione e d' altre « galanterie della più grande storia
tabella numerica nella quale, in corrispondenza d' ogni numero intero di una determinata serie
bisogna fare, adunque? oportet riputarsi d' essere elingui et sine oculis; cioè,
hanno gli stessi nomi di quelli. d' alberti, 342: eliocentrica latitudine d'un
. d'alberti, 342: eliocentrica latitudine d' un pianeta, dicesi l'inclinazione della
il centro del sole ed il centro d' un pianeta. bocchelli, 1-ii-538:
meteor. raro. il periodo diurno d' illuminazione solare. = voce dotta,
possono tollerare luce molto intensa. d' alberti, 342: 'eliofobia', specie di
certo momento, simile ad una segnalazione d' eliografo, scintillò sopra la villa un
come pietra preziosa o semipreziosa). d' a iberti, 342: 'eliolite *
solare o stellare). d' alberti, 342: 'eliometro', strumento da
sempre la direzione prefissata. d' alberti, 342: 'eliòstate', strumento proprio
eliotipìa, sf. tipogr. processo d' incisione fotomeccanica su pietre litografiche o su
or tua beltà sen vole, / sarò d' amor novo elitropio anch'io, /
ond'elitropio s'accompagna al sole. d' annunzio, iv-1-8: egli aspirava con
del nome è che messa in vaso d' acqua con reflessione sanguigna muta lo splendore
a quella viene, e massime quello d' etiopia. la medesima gemma fuori de
al periodo del regno di elisabetta i d' inghilterra: un gusto, un costume
., 15-27: sì pia l'ombra d' anchise si porse, /.
v'è qualche illustre spirito, / che d' ado- rarti è degno. foscolo,
, ii-646: sentirò / come forse d' eliso era venuto / ad innestar il cespo
musicali accordi, / ch'alto mistero d' ignorati elisi / paion sovente rivelar.
stessi gusti che avevano in terra. d' annunzio, i-52: tu con tal
, i-52: tu con tal atto d' amore il cerulo / sguardo girasti ver'me
roséo volto / ti ridesse una luce d' eliso. ojetti, i-483: quest'oblio
/ e i vaghi elisi suoi tempre han d' inferno. nievo, 1-562: gli
mi renderebbe subito tutti gli elisi. d' annunzio, i-109: le coscie ritonde /
, 4 quel 'volto, il gesto d' una / vita che non è un'
questo ti pone nell'eliso / folto d' anime e voci in cui tu vivi.
al basso, a dolorar la vita. d' annunzio, i-14: tal pe '1
grazie lievi scorreano: / un profumo d' elisie / rose molcea quel- l'aure
vien decantato l'elissire pestilenziale, composto d' essi fiori di solfo dal crollio, e
di odor le caccia, / chi stille d' elisirre entro il palato. tommaseo,
e li portarono al criminale, accusati d' infanticidio. d'annunzio, iii-1-261: ah
al criminale, accusati d'infanticidio. d' annunzio, iii-1-261: ah, ti sei
, iii-189: dammi almeno un bicchierino d' elisir di china, se ce l'hai
mirra, tintura di zafferano e tintura d' aloe. redi, 16-iv-359: bisogna
mio inchiostro epitomico, lambiccato al fervore d' un intelletto acceso. segneri, iv-649
se non si vagliano di questa chiave d' oro a cavare dalla fonderia della divina misericordia
superiore all'artista ed al pubblico. d' annunzio, iv-1-93: ne'baci d'elena
d'annunzio, iv-1-93: ne'baci d' elena era, in verità, per
ne cavano elisiri di teorie che hanno carattere d' incantagioni e di narcotici contro i quali
rammonticellatele [le ossa] le bagna / d' elisirvite e poi vi soffia drento.
basta ancora a risvegliarla tutto l'elisirvite d' esculapio. redi, 16-1v-199: bacano
/... / una presa gentil d' elisirvite, / ovvero un buon bicchiero
elisirvite, / ovvero un buon bicchiero d' acquavite. montano, 348: [
nei sistemi, sogno più matto assai d' ogni moto perpetuo, elisirvitae e pietra filosofale
menzini, 5-4: ma l'entrata d' un pero o d'una vite
: ma l'entrata d'un pero o d' una vite / non dareste,
posteriore e l'addome. d' alberti, 342: 4 elitra', ala
la tunica vaginale del testicolo. d' alberti, 342: 4 elitròide ',
: se io non avessi l'anello d' angelica, o l'elitropia, die fa
detto principe, uno studiolo con partimenti d' ebano e colonne d'elitropie e diaspri
studiolo con partimenti d'ebano e colonne d' elitropie e diaspri orientali e di lapislazzari.
2-240: v'era il procida e d' armi immensa copia; / il precida che
va, sentendosi laudare, / benignamente d' umiltà vestuta. idem, purg.,
pia, / corregge conforta consiglia. d' annunzio, i-374: ella, composta in
; / e la fante con anfore d' argento / pianamente d'ambrate acque l'
fante con anfore d'argento / pianamente d' ambrate acque l'asperge. tozzi,
[la vite] solea già maturare d' anno in anno il vino più generoso del
, / m'ha comandato i'sia servente d' ella. francesco da barberino, iii-94
, 3-27: parole di dolore, accenti d' ira, / voci alte e fioche
giorno un'amorosa stella / suol venir d' oriente inanzi al sole / che s'accompagna
ariosto, 1-75: baiardo ancora avea memoria d' ella, / / ch'in albracca
del monferrato, non riguardando che elle fossero d' un nipote della regina loro e di
sognò di tenersi gli austriaci a modo d' una guardia di svizzeri. fogazzaro, 2-18
mio signore e maestro, vorrà degnarsi d' una risposta, tanto che io non
di questa, gliene sarò tenuto come d' un onore. [sostituito da] manzoni
signor maurizio, ella è un uomo d' onore, un ufficiale, un galantuomo.
l'impudente menzogna, i turpi sogni / d' un vii di cui non degneria privato
tutta o la maggior parte del mese d' ottobre, in terra grassa e profonda
29: se noi dovessimo scriver il suono d' ogni lettera, le vocali si scriverebbono
da elleboro: la voce è registrata dal d' al- berti e dal tramater; cfr
bianco, seme di ruta, gusci d' avillane, spicanardi, seme di nasturcio.
3-132: il nolano andava a far provisione d' elleboro, per risaldar il cervello a
, purché non si ecceda il peso d' una dramma. idem, 156: elleboro
moggio intier non basteria di sale, / d' elleboro più degna che d'alloro.
, / d'elleboro più degna che d' alloro. alfieri, 6-229: eh,
, vi-515: a piene mani / d' elleboro spargiamo e d'infingardi / papaveri
a piene mani / d'elleboro spargiamo e d' infingardi / papaveri la via. d'
d'infingardi / papaveri la via. d' annunzio, iii-1-854: su, svegliati,
su lévati, / e vammi in cerca d' ellèboro nero, / che il senno
lo spirito dolce: è-): pianta d' an- tichira, nella focide, impiegata
della grecia moderna). d' alberti, 342: corpo ellenico fu detto
in quella regione dove nacque il nome d' italia, simboleggiativo della stirpe giapetica.
con tanto amore che quasi non sentirono d' aver cangiato paese. carducci, iii-28-278
latini, e rimasi nelle altre lingue d' italia, si son venuti a luogo
akerblad, ellenista colà dimorante, incaricandolo d' impadronirsi del passo d'arpocrazione, e
dimorante, incaricandolo d'impadronirsi del passo d' arpocrazione, e di verificare gli errori
, n. 2). d' alberti, 342: 'ellenista', nome che
antichi indicava ad un tempo gli ebrei d' alessandria, gli ebrei che parlavano la
; e intorno disseminati marmi e bronzi d' amori, muse e lottatori: il
. il greco parlato dagli antichi ebrei d' alessandria (cfr. ellenista).
cultura precedente che urtasse con la nuova d' ac catto.
anch'elleno con la tolleranza politica? d' annunzio, iv-2-606: tutte le cose
più breve ora apparisce agli ellèni. d' annunzio, iii-1-463: la sibilla sorregge
sì bon amore, / com'alboro che d' ellera è sorpriso. dante, inf
., i-iii: vien sopra un carro d' ellera e di pampino / coverto bacco
eccellere. ariosto, 29-15: ho notizia d' un'erba, / che bollita con
vedere. marino, 7-118: or d' ellera s'adomino e di pampino /
vive. praga, vi-886: eran templi d' erba e d'ellera, i gallerie
, vi-886: eran templi d'erba e d' ellera, i gallerie di clematiti,
attorceva l'ellera e il vilucchio. d' annunzio, i-44: portano un pendulo corimbo
annunzio, i-44: portano un pendulo corimbo d' ellera / misto di candide rose di
/ scorta per avventura tra le pietraie d' un greto, / esiguo specchio in cui
suoi corimbi. -per simil. d' annunzio, i-831: voi m'avvinghiate,
soderini, iii-297: alcuni per l'occasione d' una bella pianta di quercia, leccio
: direi quasi che prendono la figura d' elissi, cosicché venga a situarsi la
curve elissoidali, ovaloidi, come quelle d' una ingessatura. = cfr. fr
quali si rinvennero nelle tombe contenenti oggetti d' oro, in una fino al numero d'
d'oro, in una fino al numero d' otto. = voce dotta,
veggono, nella parte inferiore sono ornate d' un mezzo cerchio nero a guisa d'
d'un mezzo cerchio nero a guisa d' un'elliptica. baldini, 3-77: la
sogno vede. / nel sol le par d' amarlo, e di vedello, /
del suo divino aspetto, / ma d' abbracciarlo, e poi girsen con elio,
/ tanto, che poco n'è rimaso d' elio? 3. con uso
con un lione di perle e uno ulivo d' ariento nell'una branca e tutto fornito
soda corazza, e porsi il peso / d' impen- nacchiato elmetto in sulla fronte,
, / ed ama il rapido baglior d' elmetti / ne l'aér livida che da'
che da'moschetti / divisa stride. d' annunzio, v-1-540: v'è più valore
divisioni dell'isonzo / in lunghe file d' elmetti, / su colonne infinite.
campo che vi lasciassino e'centocinquanta uomini d' arme, e aggiugnemovi giovanchirico con venticinque
le genti che avevano, il duca d' urbino con circa 300 elmetti, o vero
sinistra del piave, le acque sono d' un liquido colore di smeraldo, e
dai parassiti è l'intestino. d' alberti, 343: 'elmintiasi', stato morboso
arme loro, e uno elmo fornito d' ariento, cosa meravigliosa. ariosto,
; si vedono luccicare i primi elmi. d' annunzio, v-1-771: il fremito di
guisa de'principi del mondo alla testa d' eserciti armati coprirsi d'elmo in vece di
mondo alla testa d'eserciti armati coprirsi d' elmo in vece di tiara. pisacane
scesa la sera regolano il traffico servendosi d' una lanterna. -parte superiore dello
però che alcune elocuzioni veggiamo così proprie d' una lingua che 'n altra favella dicevolmente
e confondano in codesta loro comune bontà d' intenzione. beltramelli, ii-739: il coraggio
funerale tessuto dal cardinal bentivoglio al principe d' oranges. rosa, 56: a
di quella edizione, de'poetici componimenti d' elogio all'eroina poetessa, di alcuni
tanto la compagnia, con una specie d' elogio funebre del conte attilio, portato via
dante. ma suscitò sempre mediocri opere d' arte, mediocri tragedie, e solo qualche
-figur. montale, 1-17: gremite d' invisibile luce selve e colline / mi
. nell'andarsene ciascuno aveva una parola d' elogio sul modo in cui erano andate
modo in cui erano andate le cose. d' annunzio, i-952: tra li elogi
fu in pietra rilucente come fiamma / più d' un elogio e più d'un epigramma
/ più d'un elogio e più d' un epigramma. milizia, iii-167: alcune
pubblicazioni che illustrano i pregi di opere d' arte, di scienza, di letteratura
questo è il metodo tenuto dagli elegiografi d' alta sfera. = voce dotta
, fautore. nuovo giornale letterario d' italia, xl-635: monsignor non si
alla stessa guisa, se non temessi d' infastidire il lettore. eloìsta (
persona tre specchi, gli due di lungi d' una elongazione e lo terzo di più
fiorite tutte e sette l'arti liberali d' uomini eccellentissimi, e non solo nella lingua
, i-944: tal dì ti aspetta d' eloquenti fogli / serie a vergar, che
; ed eloquente fin anche sul labbro d' una fanciulla impazzata. carducci, iii-6-158
che non mancheranno parole a l'eloquente d' acquetar tutti gli sdegni e tutte le
pietre sono tanto eloquenti e così piene d' inni, e il vino è generoso,
degli avvocati senza cause, dei perdigiorno d' ogni sorta, che spesseggiavano, non senza
p. casaburi, iii-447: negli emblemi d' april suon del metro. vico, 167
: l'accolse mente giudiziaria, ma anche d' ogni altro genere, consiste con la
ritade, / di buoni esempi ornato e d' eloquenzia, / alla giovan dolente persuade
. testi, i-128: qual fiume d' eloquenza in petto ascondo! / allor
: il romanzo dovrebb'es- sere pieno d' eloquenza, rivolta tutta a muovere gl'italiani
i fiori della sua eloquenza burocratica. d' annunzio, iv-2-87: l'eloquenza sonora
riprodurre l'eloquenza di quel sorriso. d' annunzio, iv-2-606: tutte le cose
. 4. locuz. -fiume d' eloquenza, lume dell'eloquenza, padre
ho sei figli: il contino è pien d' ingegno, / e di eloquenza naturale
/ e di eloquenza naturale un fiume. d' azeglio, 1-217: che abbondanza,
che abbondanza, che verità, che brio d' immagini, di descrizioni, che ispirazione
, che ispirazione dello stile, che fiume d' eloquenza! nievo, 457: fin
quel fiume di eloquenza. -fiumi d' eloquenza: abbondanza di parole eloquenti.
me sì dolcemente folgorando, / e parte d' un cor saggio, sospirando /
un cor saggio, sospirando / d' alta eloquenza sì soavi fiumi; /
dico, il quale spande / dell'arte d' eloquenzia sì gran fiume. tasso,
bocca uscièno / più che mèl dolci d' eloquenza i fiumi. parini, giorno
voce: e tra 'l fragore / d' un peregrino d'eloquenza fiume, /
e tra 'l fragore / d'un peregrino d' eloquenza fiume, / di bella novità
bocca usciéno / più che mel dolci d' eloquenza i rivi. marnioni, 1-51:
a lei dal labbro / stillavan dolci d' eloquenza i fiumi. = voce
, i-360: né vedrem più del secol d' oro il lampo; / ed in
una forte memoria, una straordinaria facilità d' eloquio, una gran dose di astuzia,
ambizioni. serra, iii-338: in d' annunzio è una gran felicità di eloquio,
: per onore della casa vostra e d' ogni vostra voluntà sarò in eloquio con voi
: faremo conclusione sopra di queste e d' altre cose. prati, i-215:
riva, / e tra quest'etere / d' aranci pieno, / le vinte vergini
cinse una spada col pomo e l'elsa d' oro, e poscia gli disse:
con una gran guardia traforata a lamine d' ottone, congegnate come in cifra, forbite
una grande elsa traforata a lamine d' ottone congegnate in cifra, forbite e lucenti
else e 'l pomo le fe'gemmato e d' oro, / con magistero tal che
: sulla coscia manca, / tutto d' argento arabescati e d'oro, / ridono
, / tutto d'argento arabescati e d' oro, / ridono gli elsi della
che consideriamo questo volume come il preludio d' opera più vasta e sempre più faticosamente
botta, 4-146: tornarono con quiete d' animo alle loro solite elucubrazioni. balbo
, iii-23-158: tale era il titolo d' una elucubrazione tra il serio e il faceto
stampato una dichiarazione contro li suoi soggetti d' austria, che mi fa credere non esserci
faceva suggerire dal nipote avvocato il modo d' eludere la legge e d'obbligare la gente
il modo d'eludere la legge e d' obbligare la gente a pagare in argento
gente a pagare in argento sonante. d' annunzio, v-1-172: quasi sùbito mi
di eludere il rigore della cura e d' ingannare il medico severo senza trasgredire i suoi
smania delirante, nelle quali, più d' una volta, eludendo la vigilanza, aveva
s'invola / sorvolando su'fiori. d' annunzio, i-1097: tu m'intendi /
i 'contes 'di la fontaine d' una edizione moderna all'elzeviriana. soffici,
. -per estens.: ogni esemplare d' opera stampata in caratteri e in stile
sappia, le loro disillusioni in elzevir. d' annunzio, v-2-231: mi mandò in
prove i miei gusti, con la ingenuità d' uno che non saprà mai distinguere una
si sono emaciati e spossati di forze. d' annunzio, i-1090: virilità,.
: la cera gli si allungava a vista d' occhio, la deperiva di minuto in
laceratici interne pietre, e sughi / d' ogni giuntura limator crudeli: / e qual
riprendi della carne, amor mio. d' annunzio, iv-2-437: volti emaciati e spiritali
giorno va pigliando piede, con timore d' atrofia. del papa, 6-i-133: ho
di colombe, or di corna, or d' alberi, or di colore di sangue
cocchi, 6-9: il contatto continuo d' un corpo, a principio dilettevole, o
umida tra canne e pioppi la riva d' un fiume che vien di lontano emanando dall'
ma sente cacciarglisi i brividi addosso. d' annunzio, iv-1-385: una bontà infinita
ragione dell'instituito ragionamento che della satira d' ennio in questo luogo dichiamo, e dell'
sia dunque, il destin vostro emana / d' alto consiglio eterno. arrivabene, conc
aumento o decremento, dilatazione o rimutazione d' alcuna forma. idem, 6-12:
e feroci, i quali senza esaminare d' onde emani il diritto di punire i
emanante dalla volontà generale; cosicché fa d' uopo o che non esista corpo politico
parlavano con un accento che era insieme d' avversione fanatica e di devota reverenza,
/ vagolando pe'campi io le sentivo. d' annunzio, iv-1-1028: si raffigurò la
lampredi, 2-19: dal sistema adunque d' orfeo, che fu poi proprio e
numero dei moscoviti, polacchi ed altri d' ogni nazione. manzoni, 1093: l'
avesse voluto assaporarne con una voluttuosa economia d' analisi tutte le emanazioni inebbrianti. ella
gaz e di smoccolature di candele. d' annunzio, iv-2-162: le emanazioni affoncanti del
sette deputati che debbono comporre la commissione d' inchiesta al presidente della camera. carducci
sempre un'emanazione dello spirito collettivo. d' annunzio, iv-2-346: un'espressione bassa,
podestà di maria, basti dir per gloria d' essa che le ubbidì, come se
hanno emancipato per così dire gli abitatori d' europa: quindi i nostri padroni e
e crea un grande tranquillo onesto popolo d' uguali; lo crea senza scosse,
un mondo in me stesso: e intendo d' emanci- parmi perché mi manca la felicità
, gli cadde in contumacia del criminale d' ozaca, accusatovi di rea amministrazione.
degli spiriti liberi; qualche insolente spacconata d' un collegiale discolo; le pantalo- nesche
straniero inesperto crede sempre imminente l'eruzione d' una guerra civile,... fra
, abbiamo assunto le parti di cristo, d' emancipatori. soffici, v-i-10: l'
pittura moderna da tutte le ridicole tirannie d' un passato professorale. emancipazióne (
italiani poterono acquistare persona civile per via d' emancipazione fatta dai loro padroni. leopardi
[i surrealisti] ricorsero a rossi d' uova e vernici per accrescere l'aggressività del
che è proprio del sangue. d' alberti, 343: 'ematico', aggiunto di
di alcali o di enzimi. d' a iberti, 343: * ematina '
del campeggio od ematossilo, ch'è d' un colore rosso di sangue. tramater [
'ematina ', sostanza scagliosa, d' un bianco roseo, d'un'apparenza metallica
sostanza scagliosa, d'un bianco roseo, d' un'apparenza metallica, a cui gli
cavità peritoneale (nella donna). d' alberti, 343: * ematocele ',
serve del sistema circolatorio (la via d' insorgenza di una malattia).
illustrate tutte e quattro [le vie d' insorgenza della tubercolosi miliare] mentre si
organi che lo producono. d' a iberti, 343: * ematologia '
.]: * ematopo *, genere d' uccelli trampolieri, che si nudriscono specialmente
avviene nei capillari polmonari. d' alberti, 343: 'ematosi funzione naturale
all'ematuria sopravvenutane successero rapidamente i segni d' infiammazione. = voce dotta,
grido... una buona spolveratura d' embasisceti e di cortigianelle. * =
del petto e sulla veste / avea d' onor novello insigne marca, / serica
diventò un fantastico garzoncello, freddo emblema d' un sentimento. tarchetti, iv-42:
fianchi imprimono nelle onde due solchi paralleli d' argento che si riempiono e si rinnovano
traccia di sé, -emblema della vita. d' annunzio, v-1-566: [il vinci
a milano, non rimase che in istato d' emblema là dove sedeva l'autorità,
voce è già registr. dal d' alberti (343). emblemàtico
casti, i-2-371: magnificenza e gusto d' arte / e pittura emblematica s'ammira
, compariscono sopra tutte le scattole. d' annunzio, iii-1-434: una stanza di meditazione
, di ideale di vita. d' annunzio, v-2-169: l'ammonimento emblematico di
neoplasmi, grasso, microrganismi, bolle d' aria, ecc.), pervenuto
chiamano embolismico quello che trascende ed avanza d' un mese intero tanno commune. manfredi,
fassi l'embolismo, cioè l'intercalare d' un mese. manfredi, 3-71:
embolite, sf. miner. clorobromuro d' argento, appartenente al sistema monometrico,
intermezzo 'perché intermedio fra la clorite d' argento e la bromite d'argento.
la clorite d'argento e la bromite d' argento. èmbolo1, sm.
manfredi, 3-9: questa forma d' anni [luni-solari] a poco a
epistomi, ed emboli, e palloni. d' alberti, 343: 4 embolo
un embolo e mi bloccava il pensiero. d' arzo, 393: il dottore
393: il dottore, chiamato d' urgenza nel cuor della notte, metteva
= dal lat. imbricàre 4 ricoprire d' embrici '. embricato (part.
govoni, 2-38: sotto la capitozza d' una quercia / trovai un grosso fungo embricato
vide quale controindicazione potesse ostare all'introito d' una replica dello sfilatino-scarpa delle sette:
stretto, chiuso di mura, coperto d' embrici, abbiente quattro torte finestre.
un certo grimia di cipro, figliuolo d' un contadino, fu il primo che trovò
di tegoli, e di embrici. d' annunzio, iii-1-940: caduti sono i travicelli
c'è piovuto: un croscio / d' acqua, un rovescio di gragnuola: ed
al di sotto lo scafo; trinca d' invasatura. d'annunzio, iii-2-177:
lo scafo; trinca d'invasatura. d' annunzio, iii-2-177: l'attrezzatura latina.
4. locuz. -apporsi a un filar d' embrici: sbagliare di poco.
, 1-1-163: ti apponesti a un filar d' embrici! -guardare in un filar
embrici! -guardare in un filar d' embrici: badare a ogni sottigliezza,
e non la guarderebbe così in un filar d' embrici, no; anzi, posti
solida armatura, che ha qualche cosa d' un'antica macchina di guerra, tien sospesa
embriciato che le portasse all'esterno. d' annunzio, iv-2-1280: da una parte e
. così gli chiamano anche embriciati. d' alberti, 344: embriciate diconsi da'
tommaseo, 1-414: penso un'ipotesi d' embriogenià che spieghi la generazione del maschio
a costituirsi l'individuo adulto. d' alberti, 344: 4 embriologia trattato sopra
da farne un poema. il concetto d' un po'di nettezza non c'era
un corpo; e si può dire d' altri corpi minerali che non sono per ancora
l'alba, bramoso... d' estendere in carta un piccolo trattarello de'
crescere, e col perfezionarsi diventassero. d' alberti, 344: si dice comunemente
'embrione'. chiamano i botanici il frutto d' una pianta non ancora sviluppata, e imperfetto
guglie cristalline, è composto per lo più d' embrioni di esse guglie. moravia,
di fantasmi un embrione, e dopo / d' aver pensato, e ripensato un pezzo
conc., i-19: il primo embrione d' una macchina elettrica, corso pel capo
una macchina elettrica, corso pel capo d' un borgomastro di magde- burgo, non
lo stato è la pianta, ricca d' ombra e di frutti, escita da quello
0 l'estrazione dai genitali materni. d' alberti, 344: 'embriotomia', disserzione di
, 1 cussinelli e le infussioni. d' alberti, 344: 'embrocca', spezie
a consumazione della terza parte, e d' essa metti sullo capo, ed embrocca
ugnere il capo, ed embroccarlo. d' alberti, 344: 'embroccare ',
la esistenza a'tempi repubblicani e imperiali d' una via tra bologna e l'etruria
, e risolverebbe la questione tanto agitata d' una duplice via flaminia con la emenda d'
d'una duplice via flaminia con la emenda d' un passo di livio e con la
passo di livio e con la dotta difesa d' un altro di strabone. 3
. cattaneo, ii-1-44: l'abolizione d' ogni vincolo protettivo... per via
per via straordinaria, cioè per mezzo d' una emenda della costituzione. 4
(65): eran tutti smaniosi d' aver nell'unghie l'uccisore, o vivo
iniquità è compiuta e disperata la correzione. d' annunzio, v-3-663: la tristezza è
non arridevano; ma non dovevo parlar d' emendamento: perché ad altri potrebbero benissimo
due odi che mi son parute degne d' esser porte ai letterati; e non avendo
fisico). abati, 130: d' adulatori inganni / lidia tracciando torme /
; ritoccare, restaurare (un'opera d' arte); suggerire modifiche, ritocchi
martini, ii-1-1142: propose la nomina d' una giunta che esaminasse ed emendasse le
. metastasio, i-96: i difetti d' entrambi il tempo e l'uso / a
del cieco / dispensator de'casi. d' annunzio, iii-1-641: ma che egli sia
, i quali senza esemplo ho curato d' emendare, perché uno solo, il quale
né a spesa né a fatica in far d' avere bonissimi testi antichi, e quegli
eletto di lasciarle difettose o manchevoli, che d' emen- darle o di riempierle senza i
riscontri delle copie migliori, o d' alcuna delle migliori. de sanctis, lett
184: a coloro che hanno promesso d' emendar e mutar vita,...
a scrivere quello che frate ambrogio traduceva d' uno onoratissimo istile, e non v'era
onoratissimo istile, e non v'era modo d' emendargli altrimenti. equicola, 131:
scritto nel vangelo / che maggior festa fa d' un solo, iddio, / che
suoi non si sarebbe mai decretata. d' annunzio, v-1-117: essi statuti sieno
i-359: la terra puoi tu emendare, d' acquosa renderla asciutta, se tè magra
e fecene cercare in italia e fuori d' italia; e molti che ne si trovavano
bartoli, 31-129: il casa, autore d' emendatissima lingua, scrisse eziandio nella prosa
lingua. giannone, 210: fu d' uopo che io... lo facessi
, e non più, de l'opinione d' ippo- crate o di galeno intorno a
s. illustriss. riesce a me oggetto d' assai maggior maraviglia; parendomi strano che
di speranza di emendazione è la disposizione d' udire gli ammonimenti, consentire al vero
volere impetrar da vostra beatitudine la emendazion d' uno error mio commesso nel disiderio di
nel disiderio di messer pietro landò: d' intorno alla grazia testamentaria, che ella
sintomo di gravi lesioni retiniche). d' alberti, 344: 'emeralopia', vizio della
del mare (o di un corso d' acqua). galileo, 4-2-73
canta / carmi, o clitumno. d' annunzio, iv-2-845: il sole ora senza
a contemplare con occhi gravi e densi d' angoscia la calvizie paonazza del signor notaio
. baldini, i-196: fumaioli e impalcature d' officine e armature rugginose, cascinali e
cristiani dalla prima domenica della incarnazione. d' alberti [s. v.]
e la penitenza / s'inizia fin d' ora nel cupo / singulto di valli e
venire a galla; sporgere a fior d' acqua, affiorare (ed è contrario di
un viso etereo di donna emerse. d' annunzio, i-306: unica emerge l'isola
le coste dalmate. isolotti / a fior d' onda emergevano, ove raro / un
sostava intento a prede, / coperti d' alghe, scivolosi, al sole / belli
: que'suoi baroni emergono / segnai d' un dì vetusto: / è ferreo il
dall'abito sfarzoso di broccato giallo. d' annunzio, iv-2-26: l'immagine di zolfina
bella e gentile fuor da quel mare d' onde sonore nei mezzogiorni fiammanti. ojetti
di opaca terra / emergevano appena alberi d' ombra / come imploranti braccia. pavese
xxii-498: ché se tra 11 crocidar d' immondi augei / qualche emerge talor voce
cui siamo emersi, ad ascoltar le lezioni d' uno scolastico intorno a quelle inezie delle
/ ricca e discorde di possanza e d' arte. carducci, 505: da tossa
imperatori e pontefici, 1-8: al tempo d' ottaviano era in trasteveri una taverna famosa
. foscolo, xviii-277: egli fu d' indi in qua, ed è tuttavia,
... si esibisce ad istitutore d' un giovine patrizio, e promette di far
riuscì eletto a voti unanimi collega nostro d' onore. 3. egregio,
se ne ciba il grosso bestiame. d' alberti [s. v.]:
]: * emerobio '. genere d' insetti dell'ordine de'neurotteri, famiglia
salvatico, nasce quasi per ogni luogo d' italia, tra le biade, per
pur languire in sì brevi ore. d' annunzio, i-357: incurvasi il lido /
quale i greci chiamano emerodromo, il quale d' un altissimo luogo avendo veduto l'esercito
, il venire a galla. d' alberti [s. v.]:
cade e dilegua. insomma si tratta d' una emersione del telaio umano.
di un lago, di un corso d' acqua. -anche in senso concreto: la
venuto in cognizion perfetta delle longitudini. d' alberti [s. v.]:
nascosti o dall'ombra o dall'opposizion d' un altro pianeta. leopardi, v-938:
opposta riva, / feroci cac- ciator d' in sulle rupi, / col piombo inesorabile
/ velar le sacre fonti della vita. d' annunzio, i-266: su 'l ventre
i-266: su 'l ventre brillò -suggel d' intatte / ricchezze - l'ombelico e
: i continenti e le isole. d' annunzio, v-3-478: da prima io penso
, / cesse il ferro conteso. d' annunzio, v-3-243: mi guardò con
i figli; / ma vien col serto d' occidente al crine. barilli, 1-80
, fiori, frutti). d' annunzio, v-1-474: io vi dico,
, specialmente per esprimere un determinato stato d' animo. monti, 3-292: alfin
dolcezza ora ti beve, / in luce d' uomo, / il voler nostro,
, l'ipecacuana). pieno zeppo d' ossa. dizionario di sanità, i-189:
capitata in quel punto mi fece l'effetto d' un soavissimo emetico. mi sconvolse lo
cause e i rimedi del vomito. d' alberti, 344: 'emetologiaparte della medicina
sufficiente a procacciargli la somma desiderata. d' annunzio, v-1-112: una banca nazionale
non emise altro decreto che il seguente. d' azeglio, 4-i-141: sarebbe strano lagnarsi
strano lagnarsi che la censura dalle mani d' un solo fosse passata in mano di molti
, parto di molti intelletti e non d' un solo. de sanctis, ii-15-360:
cui fu dato / prima di me d' emettere un parere, / non hanno a
ornata di nicchie, colla volta d' annunzio, iv-1-561: il trattato era rimasto
mi trovavo nel centro di un emiciclo d' immense rocce. baldini, 7-174:
e xapscoc 4 cuore '. una sorte d' orologio detto emiciclio, di cui fa menzione
gli potrien la molle cute, / o d' atroce emicrania a lui le tempia /
. carducci, 11-8-53: tutta malata d' emicrania tu ti preparavi a irtene a
<; -ù8o <; 4 testuggine d' acqua dolce '(aristotele), di
ossia intervallo della terza maggiore diminuita d' un semitono, o ditono,
o ditono, meno della metà d' un tono. = voce dotta,
. v.]: 'emidrammo'. peso d' una mezza dramma, la quale è
e inferocian accalcandosi / nell'aspra ebbrezza d' imminente lotta. pancrazi, 1-155:
nuovo, una casa tirata su a regola d' arte, è il sudato denaro degli
e rifugio di pescatori, di contrabbandieri d' alcool e di carne d'emigrante clandestino
di contrabbandieri d'alcool e di carne d' emigrante clandestino.
temporaneamente o stabilmente, dal paese d' origine in un paese straniero (per lo
: dunqu'è più graziosa / la fine d' ogne cosa / che tutto l'altro
gente sia più da pregiare, in fatti d' arme. francesco da barberino,
non si dee nullo disperare, né d' alcuna impresa fare gloria, né avere
il fine attende, / né pur d' un sol sospir l'aria percuote. tasso
il fine. battista, vi-4-128: fuggi d' amor l'insidiosa dea, / se
la creatura spirituale, che la presenzia d' alquanti che a malo fine doveano venire
da altra noia che di sospiri e d' una brieve paura con vergogna mescolata,
s'io men lo amassi, / più d' un consiglio avria; da sé lasciarlo
a fine lieto e morale, sulle avventure d' una dattilografa insidiata dal capufficio.
, perfezionamento formale (di un'opera d' arte). a. manetti,
dare gli ultimi tocchi (un'opera d' arte). sacchetti, 63-21:
di tutta la quantità di centomila fiorini d' oro ch'aveano promesso, come addietro
abbondanza di sangue, con tanto fuoco d' amore, che ogni durezza di cuore si
il mondo, / fan con prontezza d' animo e di core / più d'un
d'animo e di core / più d' un pozzo capace alto e profondo.
prendere il posto della poesia, il critico d' arte si deve dar pensiero unicamente al
carico dell'esercito fosse dato al duca d' angiò, per esser sicura che gli
carducci, ii-2-130: voglio credere che d' uomini beneficanti volentieri altrui senza fini secondi,
andare: fine a sé, contentezza d' esser vivo, puro spreco. alvaro,
che questo fenomeno accade proprio nella regione d' italia in cui la cultura era professata
camminar agli alti fini / di love ovver d' apollo ovver di marte, / convien
giusti fini. tu ci fai spremere d' angoscia per i tuoi giusti fini.
16. lo scopo intrinseco, la ragione d' essere, l'effetto ultimo, l'
tutta vecchia e nova scrittura santa e d' onni sciensia naturale e morale, no
. idem, inf., 11-23: d' ogni malizia ch'odio in cielo acquista
la poesia diventò versificazione, un'esercitazione d' ingegno; ed ebbe per fine il plauso
i-1-129: il giudizio estetico sull'opera d' arte non ha che vedere con quello sulla
che alla fine avevate un superiore? d' annunzio, i-417: taciti, in
lavorando alla diritta / e pensando arditamente / d' arrivare alla soffitta, / si condusse
a fin di salmo / a procedere d' un palmo. baldini, 3-291: c'
fanno tanto rumore a sbattere un albume d' uovo e innalzare un castello. carducci,
e divenir la favola e il dettato / d' ogni persona. manzoni, 425:
mi desse a un tratto tutt'uno monte d' oro; perocché quanto quello sia piccolo
l'esemplo / e l'esemplare non vanno d' un modo. libro di sydrac,
piè levossi. manzoni, 310: d' un volgo straniero por fine al dolor?
m'avvedrò bene se tu hai desiderio d' uscire di casa, e venire qua;
tanta che non abbia bisogno di cercarla d' altrui. cecco d'ascoli, 657:
abbia bisogno di cercarla d'altrui. cecco d' ascoli, 657: cosa perfetta non
: pare che per tue parole tu cerchi d' essere amato da me, e io
amato da me, e io fuggio d' amare, e spezialmente uomo in terzo
, 114: suo padre, superbo d' imparentarsi coi viceré, le faceva lodi
.). varchi, v-57: d' uno che favella favella, e favellando
, fu querelato e imputato... d' aver esercitato molti atti magici ed empi
di tela di bambagia, e alcune d' erba, tanto fini e sottili,
si fan n'un certo unguento / d' acqua e di sapon tenero sì fini,
122: riconoscerete all'incontro l'unione d' una ben avveduta sapienza, che collegandosi co'
la chiamarono barberina come la madre. d' annunzio, iv- 2-388: me lo
iv- 2-388: me lo vidi comparire d' innanzi -in quel luogo basso, tra
, quasi diafano, con l'apparenza d' uno spirito! deledda, i-302: sa
di biscottini di savoia, sei rossi d' uova fresche, zucchero fino a sufficienza,
e quasi prive di spessore (gocce d' acqua, di vapore, granelli di polvere
, 3-1-90: quel divenire [un vaso d' argento] oscuro non procede da altro
palato medesimo. carducci, iii-21-216: d' oro sono altre fibule, sottilissime e
fina montanara che è, marcolfa possiede d' istinto le convenienze che si richiedono da
: non chiede onori per fine vanagloria d' esser potente. marini, iii-11: furono
-per estens. che dimostra finezza d' ingegno, che muove da perspicacia;
di napoli don parafan di rivera, duca d' alcalà. manni, 1-5: non
è niun di noi, cui non sovvenga d' essersi più, e più fiate trovato
su santa teresa. 6. privo d' impurità (un metallo prezioso).
a la più bella, / fiore d' ogni amorosa, / bionda più c'auro
10 vidi lo luogo, ne le coste d' un monte che si chiama falterona,
tutta la contrada, zappando, più d' uno staio di santalene d'argento finissimo
zappando, più d'uno staio di santalene d' argento finissimo vi trovò, che forse
a dir il ver non fu degno d' averla, / cosa nova a vederla,
(97): un grandissimo vaso d' oro fine, che tiene come una gran
accesa, / e lo scheggiale ha tutto d' oro fino. ariosto, 23-28:
servi, / ch'a l'ombra d' un bel faggio e d'un alloro /
l'ombra d'un bel faggio e d' un alloro / portaro in lieta mensa
e lepri e cervi / in bei vasi d' argento e di fino oro.
e valea cento tauri ogni gherone. d' annunzio, iii-1-578: andiamo, andiamo
, donna! io farò / usbergo d' oro fino, e tu verrai / cavalcando
era ormai dubbio che le borchie fossero d' oro fino, o che le pietre dell'
io credea che 'l crino / fosse d' un oro fino / partito sanza trezze.
. petrarca, 12-5: i cape'd' oro fin farsi d'argento. epicuro,
: i cape'd'oro fin farsi d' argento. epicuro, 12: non ebbe
latte in nero inchiostro; / macchiar d' ebeno vòle / il suo fin oro
per oro fino, almeno il popolo. d' annunzio, i-448: venìan l'acque
, 12-97: montato l'argento della lega d' once undici e mezza di fine per
... lo batterono [il popolino d' argento] pure di fino, e
azuro una mano che salava uno capo d' aglio in uno saliero e, disopra
: / questo puro splendore estenuato / d' ottobre, al primo brivido di freddo.
pò la doglia il core. detto d' amore, 460: mi'detto ancor non
detto ancor non fino, / ché d' un amico fino / chieder, convien ti
-che muove da sincerità, da purezza d' animo; gentile, elevato, immacolato
: / pur'amore fino. cielo d' alcamo, 138: sazzo che m'ami
avete d' ogne canto, / che voi corona e
ispera, / prime- ramente s'apprenda d' amare, / ch'amor fa manti in
nostro signore gesù cristo, che il guardava d' ogni ingombrio. lorenzo de'medici,
lorenzo de'medici, ii-307: una donna d' amor fino / s'innamorò, ch'
e fra la nimicizia, è la tempera d' una fina prudenza unita ad una fina
carattere fino ne'dettagli e ne'profili d' un'opera di architettura, ne'contorni
i più gentili dei suoi amici. d' annunzio, i-432: v'è ginevra la
grande ripentimento, piangendo di gioia e d' allegrezza, rendendo grazie a la reina
sotto un pino / un gran vaso d' argento pien di biada, / ond'
nel petto al saraino / gli misse d' asta. pulci, 6-44: rinaldo
/ perché e'sapeva ch'egli è d' acciaio fino, / che fu d'almone
è d'acciaio fino, / che fu d' almone nobil saracino. boiardo, 1-21-30
1-28: ma se desir pur hai d' un elmo fino, / trovane un altro
aperto il segreto alle donzelle, / d' andar con essi si mostraro pronte;
botta, 4-479: fecero notabile preparamento d' armi,... armature finissime ed
, ancor che fina / fosse e d' acciaio no, ma di diamante, /
fina / sieno i cor nostri. d' annunzio, iii-1-638: io ve l'offersi
era in lavori fini e ristretti. d' azeglio, 4-38: vi splendeano appese
al muro le... armature messe d' oro molto ric camente,
ii-6-31: i versi italiani, traduzione d' un latino d'età barbaresca, son pur
versi italiani, traduzione d'un latino d' età barbaresca, son pur finissimi e di
. alvaro, 13-32: si trattava d' una ricca e pia signora, la quale
pistoia, iii-113-4: un anel corredato d' un rubino, i... i
paese il carreggio e tutti i fornimenti d' oste, armaronsi mobilemente, e tutti
armaronsi mobilemente, e tutti per compagnie d' arti e di mestieri, con soprasberghe
due finissimi velluti chermesi, con un nastro d' oro largo quattro dita cou'arme del
, ii-65: l'angel maggior ch'aveva d' oro il crine, / d'avorio
aveva d'oro il crine, / d' avorio il viso e gli atti generosi,
atti generosi, / l'ale conteste d' oro e perle fine, / levasi ritto
vai venti. vasari, i-71: lavorare d' incavo o di rilievo nelle pietre fini
lunari, e se fossero di tela d' argento, assai meglio. groto, ix-198
fra le mani mangiate di calcina. d' annunzio, iv-2-91: erano lunghi busti con
merletti bianchi, veli intrecciati di fili d' argento, collari di tela fina ricamati
trentaquattro anni, ancor biondo, anzi d' un biondo acceso, ma già quasi calvo
sei, coi fiori e il bordo d' oro. -per simil. e al
che sia, al mio parimento, / d' agri infino in messina; / cioè
; / cioè la più avenente. cielo d' alcamo, 121: se tu
407: ben mi deggio allegrare / d' amor che, 'mprima- mente, /
mente, / ristrinse la mia mente / d' amar voi, donna fina. guittone
donna, fra noi, che trambi sen d' un tempo. panziera, 3:
determinato, né per giudicare se la simmetria d' un tutto sia fina, se giudiziosa
, ch'avea fatta una fine crostata d' anguille, ed avevaia messa nella madia.
(1-8): ed ecco piatti grandissimi d' oro / coperti d'una finissima vivanda
ecco piatti grandissimi d'oro / coperti d' una finissima vivanda. caporali, i-53:
rio guadalquivir / qual non venne mai d' ofir / manda ai nasi oro fiutatile.
farsetti, / ed è buon maestro d' acconciar e tetti. 16. distinto
, / nata e concetta in un mar d' umida brina. forteguerri, 1-64:
egli è piccolo, magro, valetudinario, d' una fisonomia buona, finissima, brillante
abba, 1-69: la sua faccia, d' un pallido scuro, è fina di
di lineamenti e illuminata da un par d' occhi fulminei e mesti. praga, vi-879
benefizi che egli fece ai transpadani. d' annunzio, iv-1-308: come diceva finamente
del collo e del petto come un mazzetto d' aghi avvelenati. giocosa, 78:
par molto bello e finissimamente lavorato. d' annunzio, iii-1-592: un organo portatile,
potesse accadere lo stesso per la morte d' un principe che avea tanto e sì
cuore, con assoluta dedizione. rinaldo d' aquino, 96: l'amo tanto finemente
al mio parvente / io non porria d' affanno esser gravato / poi di bon
serveria. j. mostacci o rugieri d' amici, 421: ben vive morendo /
chiamar sue damigelle presto, / ché d' ogni gentile atto era maestra. ariosto
pensoso m'era appoggiato, un giovane d' età matura, d'aspetto signorile,
appoggiato, un giovane d'età matura, d' aspetto signorile, di maniera laudevole e
la notte nell'interno della stanza. d' annunzio, i-712: le suore,
cieca: che è stata murata. d' annunzio, iv-2-1339: le finestre cieche del
le quali in moltitudine grandissima sono degne d' ammirazione non che di lode, così per
. -finestra ferrata o ferriata: munita d' inferriata. sacchetti, 52-53: sandro
-finestra imbertescata: munita di bertesca. d' annunzio, iii-1-572: eccomi. sono qui
petrarca, 366-31: vergine pura, d' ogni parte intera, /...
, se mi sei / più a cor d' ogni cagion ed accidente, / schiude
, illuminati da un sorriso o aspersi d' una lagrima che brillano negli occhi de'
dagli orizzonti aperti / quando una mischia d' acque e cielo schiude / finestre ai
vitruvio, il nobile architetto, / d' alta e grave prudenza il vecchio greco,
, di una passione); via d' uscita, scappatoia. dante, inf
che molta gente attrista / trovò la via d' entrare in sì bel corpo! soderini
stare alla finestra col tappeto, e d' esser semplice spet tatore di
mezo tetto, con un beccaio apresso. d' annunzio, v-2-277: sùbito scorsi al
ad eliggere altrettanti vescovi; posandosi su d' una pietra, che quivi si conserva altresì
. milizia, iii-61: hanno edifici d' ogni genere. saloni con volta rappresentante
volta rappresentante il cielo di notte traforata d' una infinità di finestrine di vetro colorato
130: io andava immaginando meco stesso d' una cara donnetta, la quale mi fosse
moglie amorosa, e venisse a trar d' ago alla mia finestruòla. verga, ii-84
milizia, ii-158: questo esteriore è d' un aspetto maestoso, malgrado i suddetti
gran diletto / per la ferriata entrò d' una cantina, / perché dal finestrone
. finestràccia. negri, 2-561: d' estate, là dentro, la penombra ronzava
il vergine sole era già coperto dall'onde d' esperia e il vegghiante gallo avea le
, onde il suo cuor trabocca / d' allegrezza e di gioia. [sostituito da
8 (129): aprì l'impannata d' una sua finestrina. [ediz.
1827 (125): aperse l'impannata d' una sua finestrella], d'annunzio
impannata d'una sua finestrella], d' annunzio, iv-2-35: sui muri ledere vittoriose
vero che questi insetti abbiano un'infinità d' occhi (come n'induce la figura e
per dare o chiudere il passaggio all'acqua d' entrata e sortita dal bacino. pea
e. gadda, 2-43: le finestrelle d' aereazione, in sommo dell'intradosso,
pascoli, 87: cantava al buio d' aia in aia il gallo. /
govoni, 2-6: un lungo treno d' acqua / che lentamente si snoda /
che lentamente si snoda / tra città d' alberi e boschi di pietra / e pali
, e fa comunicare tutte le parti. d' azeglio, 1- 203: il
203: il quartiere si componeva d' una anticamera con finestroni da studio.
all'ingiro, / ove su fondi d' oro e di zaffiro / un giorno sfavillar
un giorno sfavillar madonne e santi. d' annunzio, iii-1-643: nella parete di
: un velo formato di minutissime gocciole d' umore, e non punto dissimile (
vene azzurre, un po'ingrossate. d' annunzio, iv-1-307: una sottile striscia di
popini, 26-289: raccolse una foglia d' albero e mi fece osservare la finezza della
più ardimento; / che di finezza d' arme e di possanza / il re di
): levò dalla sporta una scatola d' un legno ordinario, ma tornita e
tratto fisico di perfette proporzioni. d' annunzio, iv-2-366: alcune finezze fisiche,
sente con finezza il passaggio quasi indiscernibile d' un suono. cesarotti, i-76:
squisita del mondo, una finezza singolare d' intendimento. leopardi, ii-904: colla civilizzazione
salvava per un fondo lieto ed arguto d' ironia senza offesa. -arguzia,
guarini, 138: non è furto d' amor tanto sicuro / né di tanta
che s'asconde / sotto il vel d' onestate. tesauro, 1-27: per la
opera solamente per dio, ha finezze d' amore troppo più espressive che non le
per finezza la sala e il numero d' angela carbone. pirandello, ii-1-1110:
gendo con parole che 'l reame d' egitto era a obbedienza di pompeio
: su nell'elmo un corpo d' amor privo / portando, arrei mostrato che
marino, 3-20: or se tanta han d' amor forza e possanza / soli gli
.. e fatene scrivere in qua d' altronde molte contrafatte, tutte piene di
ii-1-98: queste cose trov'io scritte d' alessandro, né me le sogno né fingo
or lieta or mesta / l'alma coppia d' amarsi anco si finge, / così
se bionde trecce, chioma crespa e d' oro, / occhi ridenti, splendidi e
vero immaginazione opera in assenza e lontananza d' essi [i suoi oggetti], come
mortai ti sdegna e schiva, / ché d' esser tal per suo valor si vanta
duci, ed essi uscirne / lieti d' alte speranze e di mercedi. pallavicino,
non avrei saputo fingerlo tanto bello. d' annunzio, iv-2-498: « ecco, ci
due sostanze, cioè di corpo e d' altra forma sustanziale o sia animale realmente
marmoree spalle ed il petto alabastrino, d' onesto vermiglio colore con natia e non
campo di grano, che sia tutto d' avene e di logli e d'erbe
sia tutto d'avene e di logli e d' erbe sterili e dannose mescolato. tasso
9-2-115: alcuni, proponendosi l'esempio d' eccellente poeta, fingono a quella similitudine
fronde / de le due viti, d' onde / il leggiadro vestir tutto era ombroso
a vedere!) / in sembianze d' enea; d'enea lo scudo, /
!) / in sembianze d'enea; d' enea lo scudo, / la corazza
il primo alloro / e restar febo pien d' angoscia e scorno. vasari, iii-578
imposte cose: / la sua forma invisibil d' aria cinse / ed al senso mortai
bere in cento mila foggie diverse, e d' assottigliarlo in capegli, e fame piume
d' una selva all'ombre d'alcuni alberoni,
d'una selva all'ombre d' alcuni alberoni, et il tutto di
guisa di quadro colla maestrevole simmetria. d' annunzio, i-592: tu, signor del
di bei color dipinto / ma pover d' ugne, sull'aperta fronda / stavi lieto
. / e vi desti di petto. d' annunzio, iii-1-772: è tristano /
mal troppo mi piacque, / fa d' aspra signoria l'anima ancella.
colorarlo e di fingere con esso gemme d' ogni sorte. 7. figur
spettacolo non più veduto fu il castello d' amore, costrutto all'uopo, fuori di
di poesia anco nelle menti dei mercanti. d' annunzio, i-259: gli incanti lunari
adunanze di strani i palagi, fughe d' alti portici risplendenti: / una città di
l'anima dello spettatore erra nel solco d' amore e di voluttà che il gesto
, 19-80: il nitrito è la voce d' un'età incerta; non sai se
, altrui patria, pomposa, curiosa d' ostentazioni, vinse el re tisa- feme
vinse el re tisa- feme de dazione d' animo e di magnificenza. -mascherarsi
onore della patria, che i fingimenti d' un popolo troppo da noi lontano
non fa che la parola non sia d' ordinario più nobile e più efficace strumento
. carducci, iii-17-239: ciò che d' un fatto umano, anche fuggente,
attenti, rimasero poi ancor al tacer d' esso sospesi, dimostrando quasi che ammirazione
-morte. giacomo da lentini o monaldo d' aquino o anonimo, 455: lo
il misterioso nome datogli da plotino, d' orizzonte, cioè finimento, e tutto
ma anche a prezzo più moderato. d' annunzio, v-1-348: o sei tornato
noi vi aviamo dimo- stron la perfezione d' una bellissima donna, io voglio che
parti che si convengono alla integra perfezione d' una consumata bellezza. -abbellimento,
circondato da una sponda di balaustri bruniti d' oro e coperto di drappo d'inestimabil
bruniti d'oro e coperto di drappo d' inestimabil valore, per fregi d'oro pieni
di drappo d'inestimabil valore, per fregi d' oro pieni di gioie, che gli
alle gronde, al capannuccio, finimenti d' oro, e fiori, e fregi di
, ii-230: quegli ornamenti si collocano d' ordinario dagli architetti nei finimenti, frontespizi
collettivo di un assortimento di vari ornamenti d' oro o di gemme, co'quali la
che fecero di finimenti di case e d' altro. tommaseo-rigutini, 935: 'finimento',
abbellir checché, sia come * finimento d' ottone, d'acciaio, da pistole,
sia come * finimento d'ottone, d' acciaio, da pistole, archibusi '.
/ preme, e le staffe ha d' oro e il finimento. casti, xxiii-515
coperti da pesanti ornamenti di metallo. d' annunzio, v-1-377: c'era un
, 7-146: quell'uomo va in alessandria d' egitto che, senza vapori e senza
giorni passò al solito, per grandeza d' animo o per sapere tanti finimondi non
nuovo stato, nuove condizioni; alterazione d' ogni negozio; svanimento d'ogni disegno.
; alterazione d'ogni negozio; svanimento d' ogni disegno. baruffaci, ii-100:
sparizione delle mosche sia il primo segnale d' una bufera, cataclisma o finimondo? pavese
temporale, il finimondo, di quelli d' estate, e gli guastava la festa.
] s'empì da tutti i lati / d' orror, di finamondi e d'ululati
/ d'orror, di finamondi e d' ululati. c. ferrari, 380:
una caligine rossastra, come a riverbero d' un inestinguibile incendio, è in fondo
delle arti figurative). cecco d' ascoli, 183: di tutte qualità la
per quanto apparisce egli è spezie d' amore, poi ch'e'non si
lorenzino, 225: io confesserei facilmente d' avere errato non avendo preso uno di
. caro, 12-ii-270: mi par d' esser colui che fabbricava la casa in
volte elle non vi stanno come parte d' allegoria, ma come emblema, cioè
69): donne ch'avete intelletto d' amore, / i'vo'con voi de
arbitrio, e al quale avea data isperanza d' amore, quando per promessione legato l'
un po'selvatiche, / coll'idea d' essere orfeo / vuol mestare in un cibreo
finì i dì suoi, essendogli gittato d' uno grande palagio in testa uno grande
verso; / sol l'alme vanno d' uno in altro mondo, / secondo i
marcello. campanella, i-235: oggi d' artemisia lascio il nome, / finito il
re mio padre era caduto oppresso / d' infermità, che lunga si credea, /
la finiva o la conciava male. d' annunzio, iii-2-342: squassami. sbattimi
la beccaccia, ferita appena alla punta d' un'ala, lo guardava da terra
.. finissero il loro imperio nelle fini d' europa: e quello ancora diceva essere
vedesse, il mondo esser gravido e pieno d' innumerabili mondi, perocché mondi esser quegli
e immensità, cui non v'ha veduta d' occhio che la raggiunga, perché non
così congelate tolgono la speranza a gl'inimici d' aver a finir la vittoria lungamente bramata
lungamente bramata. 11. dichiarare d' aver ricevuto una somma, d'aver
dichiarare d'aver ricevuto una somma, d' aver riscosso un credito; rilasciare la quietanza
4: feci loro finire fiorini 100 d' oro ch'avea monna tessa sopra fran-
di parigini, di soldi dieci il fiorino d' oro, e poi la maggior parte
, 4-viii-1440: sieno liberi e finiti d' ogni ficto di grano, di danaro.
di prigione, per fattura e procaccio d' aduardo nobile re d'inghilterra suo cugino
fattura e procaccio d'aduardo nobile re d' inghilterra suo cugino, promettendo a don
don afuso figliuolo del re d' aragona di fare che carlo figliuolo di filippo
di filippo di francia finirebe il reame d' aragona, per consentimento del papa.
tua storia finisce dove finisce la storia d' italia: ché ultimo tu tenevi alta
, / che le nostre contese / d' ida e del mondo ancor non son finite
si lassi, / ch'ai re d' ibernia v'andarete a unire, /
mazzini, i-112: la sua missione d' incivilimento [della francia] è finita.
la doglia, e l'unguentario farà d' esse unguenti di soavitade, e comporranne unzioni
il bilancio è presto fatto. finito d' annunzio, si sono tentati i surrogati.
/ ogni altro cibo, e vive sol d' amore. / v'amerò, se
soave, che fu in così grande potenzia d' impera- dori e di re. marco
volgar., 31 (38): d' allora in qua non vi fu più
boccaccio, vi-260: la volontà, che d' amor le fe- rute / mi porsero
la quale pena séguita dopo la colpa. d' azeglio, 2-471: la lettera a
altra volta sull'erta di via belvedere. d' annunzio,
sin... e anderà per circuito d' asemona insino al torrente d'egitto e
per circuito d'asemona insino al torrente d' egitto e alla ripa del mare grande
le lettere son lunghe quanto un dito d' uomo e larghe a proporzione. rajberti
in un paio di guanti verdognoli. d' annunzio, v-1-393: ho visto una viola
sono simiglianti alla chimera che ha viso d' uomo e le membra di bestia, sicché
dossi, 856: gattoni finì galeotto. d' annunzio, v-1-370: nell'ora della
simintendi, 3-218: chiamasi morire il finire d' essere quello che era prima. d
di cristiani, e maschi e femmine d' ogni età, fu liberato di durissima servitù
ore quel deplorabilissimo fuoco finì di colmare d' estrema irremediabile miseria l'angosciato rimanente popolo
panigarola, 2-273: prima che finiamo d' andar tutti in ruina, preocupata,
troppo miseri. panciatichi, 30: è d' opinione che ella si finisse di far
da libero intieramente ch'egli era. d' azeglio, 1-443: sia il cielo
verrà la tua volta e ti diranno d' uscire ché per te lo spettacolo è finito
interminabile (e reca sempre una sfumatura d' ironia e d'iperbole). collodi
reca sempre una sfumatura d'ironia e d' iperbole). collodi, 12:
nel tegame colle su'ulive, due filze d' uccelli che non finivan mai: eran
. tozzi, i-169: la campagna era d' un'ampiezza, che non finiva mai
il re di spagna, essendoci d' ogni sorte di mantenimenti naturali e forestieri
gli studi di vemet, di delaroche, d' ingres, ecc. gli ingegneri preferiscono
ecc. gli ingegneri preferiscono i gabinetti d' architettura. gli antiquarii spasimano di gioia
taglisi ogni legname di verno dalla luna d' ottobre e quella di gennaio: cioè
polve e mai non toma più. d' annunzio, i-541: sente de 'l suo
/ ch'eo fui, sono e sempre d' essere spero / vostro servente tanto che
136: donale bere [all'anima] d' un sì fatto vino, / che
par che vengan nomati nel numero del più d' uno. 5. tose. finimento
8-11): con panni grossi lunghi d' eremita: / e sia sì forte e
finita / a tutti alla partita. trattato d' amore, 30-14: ma quegli è
: privamelo. anonimo, i-614: d' ogni bene -fammi aver finita, /
tale appropriazione la remozione perfetta da esse d' ogni contingenza, finità e subordinazione;
, può cadere per qualità in genere d' ente finito. b. croce, ii-6-267
: 'finitamente', della finitezza in lavori d' arte. finitamente lavorato, condotto. michelstaedter
fa delle foglie di un carciofo. d' annunzio, iv-2-157: la fama del
fastidisce l'altro da'finitimi letti. d' annunzio, i-934: s'unisce [
bosco, / dove schiamazza un coro d' ammostati sileni. linati, 30-
elle paiono non murate, ma tutte d' un pezzo. anguillara, 1-109: già
braccia, e colli, / e d' uomini imperfetti una gran torma, /
, / ch'era di rame invece d' esser d'oro. / ch'emblema!
/ ch'era di rame invece d'esser d' oro. / ch'emblema! dice,
e secco, e il finito ha d' aver il suo calore e il suo brio
il compimento e simili, nella lavorazione d' una manifattura o merce. -diligente
salvini, vii-548: 'di strafine fatto', d' una maniera perfettissima, finitissima e solenne
, ii-873: in mezzo a tante altre d' una fattura ricercata, * finita '
capochino? tozzi, i-381: mi ricordai d' un amico finito tisico a diciotto anni
è dovuto un laudemio maggiore nel caso d' investitura 'ex integro 'per linea finita
venti di novembre mdlv, sendo io d' età d'anni xlii finiti. cellini,
novembre mdlv, sendo io d'età d' anni xlii finiti. cellini, 1-1 (
di tempo). f. d' ambra, xxi-11-40: -quant'è che voi
deposto (un incarico). d' annunzio, v-3-16: si può quasi dire
esser loco ove pagar possa omo. cecco d' ascoli, 324: la prima stella
lottini, 245: fu dato per comandamento d' euripilo a patrodo, finito, una
iniqui di sfogarsi almeno sopra l'opera d' altri. p. de'bardi, 1-2-4
tutto. boine, ii-147: « so d' ogni cosa... speravo almeno
: v'era stato un solo caso d' un paese finito politicamente ma intellettualmente dominante
ultima vecchiezza e quasi discaduto. sopra d' una lancia armato stette dinanzi a le porti
altre, che tutte hanno parte dell'opere d' uno scrit tore, ma
possedesse se stesso, esso avrebbe finito d' esistere. il peso è a se stesso
cogliesi l'origano mentre ha i fiori finiti d' aprire. salvetti, 115: voi
di farsi. collodi, 13: birba d' un figliolo, non sei ancora finito
la veste gialla impugnò la lucerna finita allora d' accendere e fece strada per un àndito
per un àndito che alle pareti gocciolava d' umido. 13. ant.
giorgi per f. 21, 5 d' oro pezza. 14. matem.
di peso sia una libbra sola dall'altezza d' un braccio; io dico, la
la luce, ma con quella proporzione d' eccellenza qual è tra 'l finito e l'
-purché tu mi dia la tua parola d' onore che tutto è finito fra te e
sarebbe tempo di farla finita. d' azeglio, 1-190: quei nappi e
. / -oimè, falla finita. d' alberti [s. v.]:
alvaro, 7-130: per tutte le forme d' arte, il significato definitivo lo
ii-150: scipione, liberatore di roma e d' italia, glorioso e maraviglioso finitore della
glorioso e maraviglioso finitore della seconda guerra d' africa. equicola, 347: l'
terminazione... è primo fondamento d' ogni cosa terminata e figurata.
'l'ultima finitura ', non solo d' opera d'arte bella, ma anche
finitura ', non solo d'opera d' arte bella, ma anche di manuale lavoro
... il luccicare delle sbarre d' ottone forbito, delle finiture nichelate e
cavallo alto impennacchiato spavaldamente nelle fini- ture d' ottone, scaricò un baulino, due casse
buona finizione di feste '(modo d' augurio). * la finizione d'un
d'augurio). * la finizione d' un lavoro '(quel che manca
cammina, anzi una dèa: / arde d' amor il nubilo / ciel da'suoi
, famiglia di lingue del settentrione d' europa, che com prende
popolo finnico o uralico. unni, d' origine finnica. 2. sm.
sofferse / fino a la fine col figlio d' anchise, / se stessa a
capo tra le due mani. d' annunzio, iii-1-137: fin nel più tardo
amorosa / i modi appresi di sue corde d' oro. al fieri,
che non potevano né scendere né risalire. d' annunzio,
guarini, 168: da la faretra d' oro / tratto un rapido strale,
mortai fin su la luna, / saltò d' un usignuol su la prigione / e
del raro cantor fece un boccone. d' azeglio, 2-42: ho supposto che gli
l'acqua vi penetra fino alle ossa. d' annunzio, i-681: giungea piano /
tra l'estremo limite fuori del porto d' alessandria e il principio del deserto che
: vedendosi da ogni parte intorno assizo d' assedio potente, e istretto e asaglito
assedio potente, e istretto e asaglito d' assalto grande sovente, fine a quello
il servigio di dio e la salute d' innumerabili anime, non s'inducesse a distorre
ricorse all'iambo; all'iambo memore d' altri festini. d'annunzio, iii-1-138:
all'iambo memore d'altri festini. d' annunzio, iii-1-138: ah, colui
bandello, 1-5-251: tien conto fin d' un minimo foglio di carta. b
/ l'uom della villa, ignaro / d' ogni virtù che da saper deriva,
come le onde nel mare rabbonacciato. d' annunzio, iii-2-1123: la sua donna è
. pavese, 94: ci sono d' estate / pomeriggi che fino le piazze son
[3. v.]: sorta d' erba detta oggi anche finocchiana, che
non serato, po'toi un rosso d' ovo duro bene e toi rosmarino e
alcuna, e le lancie ritte degli uomini d' arme, e i gambi de'finocchi
salvatico. tasso, 8-6-450: la serpe d' inferma e scura vista, / di
,... e via discorrendo. d' annunzio, v-2-306: nel gran fieno
fi- nocchi, baffosetti, nunzi rotondissimi d' ariete. montale, 3-203: uno
ovvero finocchio romano, ed è seme d' un'erba che per simile nome è
anemone. baldini, i-799: ecco, d' un colore appena giallognolo, l'essenza
finocchio dolce dal grato e delicato odore d' ànice. -finocchio forte o selvatico
siam vaghi di due cose, / d' aceto dolce e di finocchio forte.
marino; come che in altri luoghi d' italia, dove dal mare è stato trasportato
naturale, / se le ciprigne amiche d' interesse / non son tenute a
/ o per ch'a branca diè tal d' una mazza / che ben vi sta
lettere, per non causare simili errori d' amfibologia appresso de'goffi, i quali presumono
appresso de'goffi, i quali presumono d' avere la lor parte di sapere, come
finocchi, / e 'l drudo mio d' ogni lancia fa rocchi. fagiuoli
a partire da questo momento, fin d' ora. dante, inf.,
che così diconsi rappresentando il color d' oro puro. = deriv.
o carciofi, finocchietti bianchi o altra sorte d' ortaglia. anche per produrre liquori e
a chiessi di puglia) al coperto però d' una stanza fatta a posta. lippi
ma vuol che si sparga; / d' uno stesso voler la maggior parte, /
metafora, di mosse strategiche preparatorie, d' assaggi e finte esplorative, di avvolgimenti,
erano come affascinati da quel terribile giuoco d' armi e lo stesso barconi non potè che
avrebbero saputo eseguire con più eleganza. d' annunzio, v-2-826: in un duello
ch'egli nel morire potesse pronunziare parola d' alcuna sorte. loredano, 1-109: appena
.., cominciò a rondare la casa d' aleria con finta di tendere reti a
fuori con finta di ragionamento, o d' esser de'loro. -far finta
alcuni altri francesi con certe botti ripiene d' armi. g. mocenigo, li-7-99:
in sulla scena a gridare e fingere d' ammazzarsi, ed il primo che si vide
bentivoglio, 4-1418: fattane la piazza d' arme appresso il forte di schinche,
bartoli, 9-30-44: questi [uomini] d' infra gli altri son gli ottimi e
metastasio, ii-38: non parliam più d' oltraggi. io di tua fede / tutto
: sol vaga della tua rovina / mostra d' amarti con finti pretesti. botta,
simulazione e di renzo si risolveva d' andar di nascosto, travestito, e con
marie / vedea prodigi di valore e d' arte, / per cui pisa in italia
cattaneo, iii- 1-43: il nome d' artificio strategico non si potrebbe tut- talpiù
aretino, ii-187: vorrei bermi il sangue d' una persona non men taccagna che finta
essermi arreso / a tuo pregare. d' azeglio, 1-220: chi fa all'amore
finti, i raggiratori e i cristiani d' apparenza. carducci, iii-25-259: quei
i finti, per andare avanti, sanno d' aver a battere ad altre porte che
/ dove una dama finta spasimata / d' un mercante vedeasi, molto amena.
. de roberto, 26: una folla d' operai, di servi, di donnicciuole
: questa chiesa era illuminata dal chiarore d' una piramide di finti ceri a luce
. martelli, 1-56: le sue treccie d' oro / senza finto lavoro / sparte
volto imitar. tu sola fonte / d' ogni altra leggiadria, / sola véra beltà
. pirandello, 7-363: calvo, ma d' una calvizie che pareva finta, come
ha messi i suoi ritrovati, e d' introdurre anzi persone finte e ideali. alfieri
.. è lor concesso... d' ammettere anco di quelle [voci]
ogni nome ovvero è propio, o d' altra lingua, o traslato, o ornato
un vago errore / dolce sui labbri d' eloquenza incanto / arbitro delle menti,
che fosse statua finta, / o d' alabastro, o d'altri marmi illustri
finta, / o d'alabastro, o d' altri marmi illustri. marino, 258
appese / nove immagini, tetri simulacri / d' occhi incavati, e di compunti visi
dall'architettura reale: questo è chiaro. d' annunzio, v- 2-9: sul muro
contro. bocchelli, 3-18: stanco d' aspettare innestò una spina elettrica dissimulata nel
naturale, / ch'una giumenta generò d' un grifo. fintóne, sm.
giordano, 3-1: hanno la bocca piena d' ingannevoli finzioni. bibbia volgar.,
fa pigliare in mano la penna a più d' uno, e più di cento
quei soliti auspicii ridicolosi, pieni d' affettazione e di finzioni odiose. fiacchi,
poco; sono volpe vecchia, io. d' annunzio, iii- 2-1035: è una
michelstaedter, 137: la grande aspettazione d' un valore è via via adulata con la
valore è via via adulata con la finzione d' un valore nella persona sociale, che
: intesosi occultamente il simple col signor d' altapenna, sotto altra colorita finzione l'
scibile infine avviluppando, [dante] vantossi d' aver descritto fondo all'universo, ed
nel secolo decimoterzo rappresentarono la finzione cavalleresca d' una parte della società italiana, imitarono,
regolare. stuparich, 5-296: m'illudevo d' aver messo a posto tutto. e
tutto era difatti a posto nella finzione d' equilibrio in cui s'adagiava la società umana
-ant. creatura magica, che è opera d' incanto. ariosto, 4-19: non
. ariosto, 4-19: non finzion d' incanto, come il resto, /
patria esser lo studio e la cultura d' una illustre accademia, ricevete nell'animo
spazio questa poco piacevole finzione, cioè d' essere privi della presente. d. bartoli
or questa, ch'è pura finzione d' un beato [la visione di dio]
era una finzione paurosa espressa nell'atto d' un guerriero che, sollevato a mezzo
che, sollevato a mezzo il coperchio d' una cassa funebre, ne sbucava fuori
1 se è tutta una finzione! d' annunzio, iv-2-578: ciò che più faceva
1-445: risposi ch'egli ha già detto d' an- darvi, e non può a
ricorrono i cittadini, specie gli uomini d' affari, e talora anche gli organi