tasso, 1-2-75: spiegò tale purpuree e d' or lucente / la fama di quel
. leonardo, 1-166: torme [d' uccelli] declinavano in basso per moto
b. tasso, 17-45: d' una collina / scender veggiono il nano
dal re inacus il nome dichina / d' inaco fiume, che pare uno strale.
da questa caterina, / nemica elena d' ogn'altra superba, / da cui
. scorrere in giù (un corso d' acqua, una sorgente); sfociare
novella. ariosto, 14-64: indi d' uno in un altro luogo errando, /
vegna in fallenza, / ch'io d' amar non dichino. libro di sydrac
moderna società trovasi in quel punto fatale d' onde le antiche hanno rapidamente declinato.
). cavalca, 16-1-106: guatava d' intorno se vedesse alcun monasterio, al
: il quale di sé manco, e d' altrui più del dovere estimando, ha
del disegno. boterò, i-230: d' allora in poi le sue imprese e la
declina. -declina? è finita. d' annunzio, iv-2-531: voi vedete che
il sudore, sia posto in bagno d' acqua tiepida in una camera calda.
o figli morti, ai vivi! d' annunzio, iii-2-1158: con noi rimani,
che la subitanea concitazione orgiastica del tramonto d' agosto declinasse? e. cecchi
vaghezza. menzini, iii-24: fanno d' invidia molta ir piena l'etade, che
/ scemano, inaridiscono, si sparge / d' oblio la fama dei lor fatti antichi
la spada da lato tutto il cerchio d' uno bracciale gli ruppe, e profondò
il pancirone. ariosto, 2-74: ecco d' un olmo alla cima frondosa / volgendo
, 13-788: al cono dell'elmetto irto d' equine / chiome sotto il cimier pisandro
e passa, / e fa sembiante d' uom cui d'altro cale. spolverini,
/ e fa sembiante d'uom cui d' altro cale. spolverini, xxx- 1-77
e, avuta dai colleghi l'assicurazione d' aver fatto quant'era possibile per l'
, 9-166: l'indomani, l'ufficiale d' ordinanza le recava dei fiori e un
loro attenzione principalmente sulla loro combinazione. d' annunzio, v-2-152: mi ritorna nella
, dicendo qualcosa di pungente o d' inquietante... naturalmente, sforzando la
o loto, e declinarti sotto i piè d' ogni persona. cellini, 2-59 (
ingegno di giotto, di masaccio e d' altri. g. gozzi, 1-93:
'l declinare della vita e nella terra d' esiglio, non sentono, come le
lo vidi partire, e al dichinare d' uno poggio io lo perde'di veduta.
tenuti di riconoscere né comportare il dominio d' un principe dechinato dalla fede cristiana e
dechinato dalla fede cristiana e cattolica. d' annunzio, iii-2-103: sazio dei giorni
, un tempo e di consiglio e d' opre / possente, ed or sì declinato
.. e serviva per trovare le levazioni d' ogni stella, per isquadro, compasso
, ancorché fosse declinatoria, dilatoria o d' altra sorte, se prima non avrà
giacomelli, 1-151: se io sapessi d' essere in qualche cosa colpevole, io potrei
declinatoria è la domanda che uno fa d' essere rimandato innanzi a'suoi giudici naturali,
, che vi scorran le palle. d' annunzio, iv-1-43: [le scapule]
offendere per la declinazione del sole. d' annunzio, v-1-485: aveva dinanzi a
linea. galileo, 3-4-152: i movimenti d' esse stelle ci si mostreranno fatti per
segna la linea senza declinazione magnetica. d' annunzio, iv-2-494: forse anche nello stilo
. garzoni, 1-624: per intendersi d' orologi bisogna sapere gli angoli orarii,
, che s'adagia sopra il declino d' uno scoglio nel mare, bianca,
un rapido declino, tanto col prevalere d' indirizzi freddamente intellettualistici e accademici, quanto
essenziali di razza, e l'aspetto d' una regina in esilio. deledda, iv-328
: ora l'accompagnava nel lento declino d' una vita che era esclusiva- mente di
dichino, e diede speranza a quelli d' atena di ricoverare potenzia. cecco d'
d'atena di ricoverare potenzia. cecco d' ascoli, 2522: così dovria ciascun cittadino
]. ser giovanni, ii-61: d' allora in qua parve che sempre andasse
, e cessò ormai fuor di tempo d' esercitare ufizi pubblici, si vide chiaro
lorenzago aprica tra i campi declivi che d' alto / la valle in mezzo domina.
verdeggiante e declive in una pura / chiarità d' alba il belveder t'appare. d'
d'alba il belveder t'appare. d' annunzio, i-448: venìan tacque de
strada che si dice (per cagione d' un'antichissima chiesa parrocchiale, che v'
declive del tetto altrettanto, in forma d' una piramide, con una apertura in
declive, bassa, verde e sparsa d' alberi e di casicciuole bianche. d'annunzio
sparsa d'alberi e di casicciuole bianche. d' annunzio, i-675: lentamente la curva
di finta pietra, tagliando un declivo d' erba, sul quale serpeggiava il tubo
che distesi / allo sguardo sul fianco d' un declivo / si parano di gale
anche di fortezza al porto, essendo ricinta d' un muro sul declivio del greppo.
un muro sul declivio del greppo. d' azeglio, 1-288: una linea di
declivii de'prati, / e molli d' auree ginestre si paravano i colli,
in sul diafano / orizzonte lontano. d' annunzio, v-3-71: egli è là di
il cielo cittadino / tra le frane d' odore delle piazze / a cui vanno a
le correnti / delle tortuose strade piene d' echi. ungaretti, i-51: bosco
dolce lume / agognanti di rinnovellare. d' annunzio, v-3-206: chi sale contro
temeva di precipitare; sentiva il bisogno d' aggrapparsi a qualche cosa. -per
nel declivio dolce e potente della vita. d' annunzio, v-1-729: il fluente della
ultimo prato in declivio stavano a guardia d' alcuni giovenchi due brutte vecchie rugose e rinsecchite
mondo di rose, scendevano a perdita d' occhio uliveti e vigneti, in dolcezza
che s'apriva in declivio, spoglia d' alberi e dovunque segnata da scavi si riempiva
alberi e dovunque segnata da scavi si riempiva d' ombra. brancoli, 3-49: le
veloci, quanto maggiore sarà il corso d' acqua che porteranno. man redi,
, uccidea ima bestia, e gittavala d' intorno a quelle idole; e pòi l'
133): troppo sostegno mazòr martire / d' omo, che fusse decollato mai;
. davanzati, ii-373: fu condannata d' adulterio e d'incesto, e dicollata alli
ii-373: fu condannata d'adulterio e d' incesto, e dicollata alli 9 di
2-854: uno in ispecie, un pezzo d' uomo avvinazzato, bonario della bonarietà pletorica
bocca sgangherata. -ciapa su, fieul d' un can. -ma non arriva a
resse, benché fussi buona; / quella d' astolfo non si dicollava / e tutto
fu cotal mercato, / mille trecentoquindici d' agosto, / il dì di san
giovanni dicollato, ch'è all'uscita d' agosto, in quella mattina si trassono
partenze, di grandi decolli: il senso d' un decollo d'anime.
decolli: il senso d'un decollo d' anime. = deriv. da
decolorati da un veleno durante il corso d' una sola notte?) ma vivi e
e giovani, pieni di movimento e d' aria, costretti sulla nuca in un
2. bot. di ramo d' albero che si piega verso il basso
la fortuna al fratello, che minor d' età, nello stato privato, era avanzato
una capra che pascolava a un mucchio d' erba fresca, e glielo presentava alle poppe
de pisis, 50: nella mite sera d' urbino / vecchine scure con fasci di
pare che rimanga. iddio li tenga d' accordo, e che ci governino bene.
... ne'versi cagiona stupore, d' improvviso ci rapisce e diletta, e
, i-42: procurate dolcemente di porre d' accordo tra loro la veracità colla discrezione,
. baldinucci, 69: si servono d' un punteruoletto d'osso o d'avorio
, 69: si servono d'un punteruoletto d' osso o d'avorio dolcemente incurvato per
servono d'un punteruoletto d'osso o d' avorio dolcemente incurvato per impedire che non
che non vi si trattengano alcune bolle d' aria. paoletti, 1-2-122: si
che non vi si trattengano alcune bolle d' aria. 9. con poca ripidità
/ anche i gran cigni di savona e d' arno. = voce dotta, comp
tiepida / l'argine sugli arazzi d' oro dei vigneti. = deriv
leonardo, 2-108: [ii] grappolo d' uve... per la sua dolcezza
/ sopra l'ara de'numi e d' ogn'intorno / ribocca la fragrante alma dolcezza
/ ribocca la fragrante alma dolcezza. d' annunzio, 3-575: pendono i frutti,
. 2. figur. qualità d' essere gradevole; attitudine a dare piacere
la dolcezza / del dì fatai tempererà d' affanno. giusti, 2-224: sentìa nell'
li ripete i giorni del dolore. d' annunzio, iv-2-122: smarrì la vista per
le irrigò i capelli con la dolcezza d' un bagno tiepido e odoroso. pavese,
: chi non sarebbe [amoroso] d' una tal coppia di gentildonne! sono
con finezza, le teste delle vergini d' una dolcezza amabile. brancoli, 3-249:
del salterio sono sanza dolcezza di musica e d' armonia; ché essi furono trasmutati d'
d'armonia; ché essi furono trasmutati d' ebreo in greco e di greco in
tempo e luogo, come nella poesia. d' annunzio, i-672: il liquido stei
aura e che la pioggia in voi. d' annunzio, i-649: o profumi di
alla primavera ne spira una certa dolcezza d' aria, e bene spesso doppo molti
da noi ma ancora nelle latitudini più settentrionali d' europa, formerà un'epoca notabile negli
mite dolcezza del chiaro della luna. d' annunzio, v-1-246: il prato deserto aveva
, 1-36: una volta mi parlò d' un convento ch'era stato ammesso a
guittone, i-23-19: non pò già desiderio d' amore loco abitare ove piacer non trova
guarini, 116: o dolcezze amarissime d' amore, / quanto è più duro
è più grata, se liberi / d' affanni, e stanchi, da paesi stranieri
buscò fra l'altre dolcezze una flussione d' occhi che durò alquanto più del
nel fine / un non so che d' amaro. s. maffei, xxx-6-70:
dolcezza mi giunge / da tanta dolcezza d' allora! d'annunzio, i-628:
giunge / da tanta dolcezza d'allora! d' annunzio, i-628: voi non mi
del sonno colla morte, si morì. d' annunzio, v-1-410: il viso era
se va in dolcezza / il cuor d' argea, che sé chiama felice, /
è donna piena di dolcezza, ornata d' onestade, mirabile di savere, gloriosa di
belli occhi vidi, / tutti pien d' onestate e di dolcezza, / che presso
di dolcezza, / che presso a que'd' amor leggiadri nidi / il mio cor
forza, la fierezza, la baldanza. d' annunzio, i-453: ne la bocca
quasimodo, 2-12: questa sera carica d' inverno / è ancora nostra, e
dolcezze e di furori, / un lamento d' amore senza amore. pavese, 8-168
dolceza. milizia, iii-95: la bellezza d' apollo sarà quella d'un uomo esercitato
: la bellezza d'apollo sarà quella d' un uomo esercitato con dolcezza. pratolini,
100 di rame, di ferro, o d' argento, o d'oro, gli
di ferro, o d'argento, o d' oro, gli move del suo colore
i poeti nostri gli chiamano dolci amari. d' annunzio, iv-2-484: un odore dolciamaro
pasticcere ed il signore finirono col mettersi d' accordo..., oltre alla parte
e metalli hanno un sapore dolciastro. d' annunzio, iv-2-1128: sentì il noto sapore
dolciastro nella sua bocca, e non d' una sola stilla. ojetti, 1
con un'ombra di falsità). d' annunzio, v-3-732: stamani ricompare il delegato
, dolciastro, solenne, aveva l'aria d' un prete spretato che continui a confessare
licenza. -di stile od opera d' arte: lezioso, frivolo; affettato
e dolciastre che stuccano e risolvono. d' annunzio, v-2-46: v'è un lago
qui presso, v'è un corso d' acqua, poggi vi sono e boschi.
jesu, sposo dolciato, / fuoco d' amor fa ch'i'abbia provato /
provato / sì che mi faccia consumar d' amore. burchiello, 2-24: sbaviglia
si dice che sia virtù dell'acqua d' aprile. 4. figur.
ha perduto il suo gusto dolcigno. d' annunzio, v-2-284: approdavo col carico
e amariccio; e scorgevo tra i cortaldi d' ormeggio, sotto il bastione, il
mellifluo (una persona). d' annunzio, iv-2-130: persona dolcigna, di
gli orecchi forati da due minuscoli cerchi d' oro. -che esprime moderata tranquillità
tranquillità e benignità di animo. d' annunzio, v-2-827: io già conoscevo e
un piacere non pieno, incerto. d' annunzioi. iv-1-700: ella ripeteva mentalmente la
in far miracoli / vi giuro, d' uom da bene e non infingolo,
del mio fratello / non aveva bisogno d' altro. redi, 16-iv-340: la distendono
non ha altro in questo mondo. d' annunzio, v-2-709: come dunque il corpo
di vino, odor di essenza, dolciore d' elisire? fracchia, 501: in
): per man mi prese, d' amorosa voglia, / e disse che donato
foglia / là dov'i'vidi fior d' ogni colore; / e tanto vi sentìo
sentìo gioia e dolzore / che dio d' amore -parvemi vedere. laude di cortona,
: / luce intel- lettual, piena d' amore; / amor di vero ben,
: che s'alcun vive / sol d' odore, e tal fama fede acquista,
e tal fama fede acquista, / alcun d' acqua o di foco, e
'l gusto e 'l tatto / acquetan cose d' ogni dolzor prive, / i'per
, / io spesso albergo in cor d' illustre amante: / ella fel tutta,
, i-312: non sono [le opere d' amore] né baci né abbracciamenti,
con devossione! -grazia, bellezza d' arte. leggenda aurea volgar.,
dolcitudine di canto, e una maravigliosa soavitade d' odore si spande molto a la lunga
gioberti, 1-iii-368: ma i portoghesi d' allora... non conoscevano queste
donne,... non vi sdimentichiate d' esser venuti qua per vedere recitare una
, mentre i parenti toglievano commiato. d' annunzio, v3- 210: una vetrina
e di dolciume letterario in diverse contrade d' italia. faldella, iii-61: un giorno
cent., 86-98: a'dì otto d' april, nel tempo dolco, /
termometro stette sopr'al grado 6. d' annunzio, iv-2-1274: era una domenica di
gocciola e diguazza e fa fango. d' annunzio, iv-2-1214: la landa era
che si attacca alla spina dorsale. d' annunzio, iii-1-101: una volta,
, e me n'era grato come d' una medicina deliziosa. -punto dolente
, or che giova tanti movimenti / d' odio destare, e con la propria mano
nada si svegliò col pensiero in capo d' una cosa dolente e spiacente.
. franco, 2-12: queste tue frasche d' alloro, o apollo, e niuna
tacenti -e non far dimostranza! rinaldo d' aquino, ii-152: la croce salva la
paurosa gente / che da le man d' orlando era fuggita, / chi del figliuol
a placarvi; a liberar la patria / d' un mostro: e in questo alla
. marcheselli, iii-189: fatale arbitrio d' atropo inclemente / se può di stige
in van ti gonfi, in van d' orgoglio carca / oblìi l'avello, o
lo splendore. pitidemonte, iii-531: ma d' ogni pianto era il bel volto asciutto
penetrava più a fondo: l'impressione d' una voluttà dolente. stuparich, 5-248
egra e dolente / col volto ombrato d' ampio oscuro velo, / piena d'immenso
ombrato d'ampio oscuro velo, / piena d' immenso inusitato gelo / stava latona al
colori, avea un non so che d' abbandono. baldini, 7-45: l'inverno
forte fatica, che sono il risultato d' una lotta secolare contro gli elementi.
a un dolente / e falso barlaim, d' iniquo frodo / ch'è tenuto un
? / facciolo, ch'ognuno che qui d' intorno sente, / pianga di mia
grandi pianto / ca « foi figlio d' uno orna santo, / mo so adunato
dolenti non avrebbero trovato un vendicatore? d' annunzio, i-616: nessun dolente al
alzando dolentemente le strida, pregavano. d' annunzio, i-648: o danze,
mi faceva dolere con maggiore irritazione. d' annunzio, iii-1-842: con l'acqua
patire pena, tormento. cielo d' alcamo, 96: macara se dolesseti,
pastor pagani, / che si doleano d' una lor sciagura. machiavelli, 464:
: molle il flauto si duole / d' innamorati giovani e di ninfe / sulle
non ti dolere della tua fortuna. d' annunzio, iii-1-60: come i frutti
/ colpito a morte fra l'erbe / d' agro mattino dopo le piogge nuove.
così bene apparecchiato, convenne si procacciasse d' altra cena e d'altro albergo. g
convenne si procacciasse d'altra cena e d' altro albergo. g. morelli, 254
di voi non mi doglio, / quanto d' amor che questo vi comporte; /
voci flebili? gatto, 1-200: d' intorno, all'aperto / colore degli anni
che tutta italia dovrebbe dolersi della morte d' uno uomo che non c'era il simile
si risguar- dano piuttosto come strumenti fisici d' un bisogno che come compagne d'uguale
fisici d'un bisogno che come compagne d' uguale diritto. 7. ant
a cuore, importare. f. d' ambra, xxv-2-437: e'danar troppo dolgono
croia / gente e fellon paiese. fino d' arezzo, vi-11-81 (1-4):
varchi, v-54: dare in quel d' alcuno, o vero dove gli duole,
avevo né testa, né modo veruno d' ascoltare i consigli. -a far per
il lessico dell'inventario di alfonso ii d' este, 549: ci- folino d'
d'este, 549: ci- folino d' argento fatto a dolfino. sassetti, 205
ingrandire le dolie dei tuoi squisiti patemi d' animo. = deriv. da
con sull'occipite un resto di boccoli d' un giallo terroso. = voce
.]: * dolicopodi ', tribù d' insetti a lunghe zampe. =
o da piccoli laghi). d' annunzio, v-2-851: la dolina ha la
richiedessero gli stati a fornire per via d' imposizione all'erario otto milioni di dollari
: si vedevano le carte della banca d' italia, del banco di napoli, di
accordano: probabilmente, tombe. d' annunzio, iv-2-1266: il nemico già occupava
, 8-132: se altrove rimangono d' una vita remota i dolmen e i nuraghi
piena di frode e di doli e d' inganni. leone ebreo, 113: il
il dolo e la fraude sono mezzi d' acquistare le cose desiderate. ariosto,
prima saggiar del dolo il frutto. d' annunzio, iii-2-334: le figlie /
ed egli protestava, nei suoi soliloqui, d' essere innocente. = voce dotta
cattaneo, iii-1-332: formarono, a guisa d' alto antemurale, la catena delle prealpi
nievo, 1-328: cominciò a dolorare d' una puntura fra le coste del cuore;
; e tirava innanzi a fatica. d' annunzio, iii-1-860: poi venni allo
sensazione di dolore fisico. d' annunzio, iv-1-1021: non era la prima
scende, / ma indiviso è il dolor d' ogni ferita; / e spesso è
paurosa; e vide un sozzo bubbone d' un livido paonazzo. verga, 3-93:
il dolore impietrito dentro di me. d' annunzio, i-654: fu di voluttà ebra
non davan lacrime, ma portavan segno d' aveme sparse tante; c'era in quel
, ed il suo sguardo era così pieno d' affetto, di dolore e di disperazione
me risparmia il reo dolor che pensa. d' annunzio, v-1-710: la volontà si
il dolore è tal cosa che più d' ogni altra porta l'uomo a vertiginose
sorti, / por fine ai dolori d' un volgo stranier? b. croce,
/ le gran cose del mondo. d' annunzio, iii-1-147: ma il dolore
solinga parte andai a bagnare la terra d' amarissime lagrime. boccaccio, dee.,
chi conoscimento ha, che è d' avere il tempo perduto. s. degli
che la mìa mente era un gran magazzino d' idee altrui; ora l'ingombro della
di sonno. alfieri, 1-313: d' uomo è il fallir; ma dal malvaggio
: ritornando alla meditazione interrotta, scopriva d' improvviso quanto falso fosse stato il suo
io porto tanto amore / a una crocetta d' oro / che s'apre, sul
in questa via / pietosa oggi mi sia d' una parola, / d'una lacrima
mi sia d'una parola, / d' una lacrima sola e d'un sospiro,
parola, / d'una lacrima sola e d' un sospiro, / udendo il mio
3-1-82: della qual cosa l'uomo d' iddio giovanni portava non piccol dolore. ariosto
. simintendi, 1-216: il danno d' avere perduti gli fiori mosse lo dolore della
! che bisogno hanno i suoi genitori d' inquietarsi? = deriv. da
testi fiorentini, 128: per forza d' aspre carcere in puglia il fece dolorosamente
quattr'altri più dolorosi del primo. d' annunzio, v-1-368: la mia bocca
, vii- 251; muoiono dolorosamente disingannati d' un raggiante fantasma che quanto più s'
perdita. jovine, 2-135: i ducati d' argento vennero fuori ad uno ad uno
puntura dolorosa, e come pesante. d' annunzio, v-1-204: il capo mi
. folco di calabria, 239: d' amor distretto vivo doloroso. giamboni,
. sacchetti, 13: quel dio d' amor, che mi donò favilla / accesa
quantunque pio, quantunque afflitto / e d' amore infiammato e di desire / di
in veglia, / premea le piume. d' annunzio, iii-i- 497: io
i burattini e si sveglia con un'anima d' uomo navigato, esperto, disilluso,
un pugnale dall'impugnatura simile a quella d' una sciabola le trapassava il seno.
dubbio! pure di qui a un quarto d' ora ci ricongiungeremo con esso in cielo
vita non dura se non un quarto d' ora, tanto passa via veloce. manzoni
3-68: non discorreva mai del paese d' origine, quasi il nome della patria gli
nel terzo, che fu un rosaio finto d' oro,... fece vedere
polvere, fumo e foco, / suon d' armi, scoppi e dolorosi gridi,
, dove erano due pieghe dolorose. d' annunzio, i-453: un fiore /
e dolorosa fede / il cenere ne fa d' atene e roma. de sanctis,
giovanni randaccio... è stata d' una grandiosità dolorosa e consolante come l'
oscuro albergo e 'l doloroso ostello / d' un putrido sepolcro, arca e miniera.
perugia ancor dolorosa delle fresche percosse. d' annunzio, v-1-932: facciamo un'erma
innanzi che prolungasse tanta dolorosa vita diterminò d' ucciderlo, e diegli a bere veleno,
crido della gente dolorosa, / che d' una e da altra parte hanno a morire
/ più tarda li seguia la dolorosa. d' azeglio, 2-292: le triviali ambizioni
azeglio, 2-292: le triviali ambizioni d' uomini mediocri, che si credon genii
a confortarti. abba, 1-15: temei d' assistere ad una scena dolorosa, perché
così di lungi da casa tua, preda d' uccelli e di cani! e non
xxi-1049: sia semplice e senza dolosità d' inganno e senza molte preoccupazioni, a ciò
: le violenze alla libertà non sono d' ordinario suscettibili della distinzione in 4 doloso
morto per li falsi e dolosi ordinamenti d' ulisse. bibbia volgar., viii-304:
viii-304: coloro che rimarranno del popolo d' israel non faranno iniquità, né non parleranno
ha pervertito e corrotte anime generose. d' annunzio, v-2-811: il troppo lungo
era una sostituzione dolosa, una frode d' identità! -preparato con l'inganno
1 marinari,... pieni d' allegrezza, cominciarono sopra tromboni, cornetti
248: giovanni elemosinario, patriarca d' alessandria, una volta stando in orazione
sé e portava in capo una grillanda d' ulivo. = variante di donzella
un istante, di fronte alla conclusione d' un'opera d'arte smuove entro di noi
di fronte alla conclusione d'un'opera d' arte smuove entro di noi domande e problemi
scolaresca che risponde al coro delle domande d' un maestro. viene dal di dietro della
identico: una dichiarazione, la domanda d' un appuntamento, l'indicazione d'un
domanda d'un appuntamento, l'indicazione d' un segnale. 3. petizione
, i domandanti, o gli abbisognosi d' altro, che di schietta e sublime
e noto varii gusti e diverse fantasie d' uomini. ariosto, 2-36: questo
affacciarsi, come ondina emergente dal silenzio d' un lago domandando alla natura il perchè della
troverò, che me ne darà. d' annunzio, iii-1-875: tu mi dimandasti
« amore », con viso vestito d' umilitade. idem, conv., iv-
, padre mio buono, che così puntualmente d' ogni cosa mi domandiate come se mai
servi non debbono mai domandare e'padroni d' alcuna cosa, né cercare alcuno loro
, / c'a voi, donna, d' amare / domandassen pietanza. iacopone,
volare, istranaraente piacendogli, forte disiderava d' averlo, ma pure non s'attentava di
, 125: vidi in casa un piloto d' india un manto per a collo per
decima parte di quello che viene domandato. d' azeglio, 2-141: del mio quadro
avete bisogno de orazione o de elemosine o d' altra cosa, dimandate, ché noi
dimanda; / non di parenti né d' altro più brutto. speroni, 1-3-187:
compagnia: e ventisette in numero, d' età più oltre che giovani e senza neppure
anni. marino, vii-106: fornito d' edificare la machina maravigliosa che mondo si
greto o piaggione o renaio si dimanda. d' azeglio, 4-46: cavalcava un giannetto
, 367: queste cose ingrava drances d' ira pieno, e dice lui solo
e collo inchinato timone domandava il mare d' esperia. ugurgieri, i-577: noi
ed è ordinariamente costruito col compì, d' argomento). dante, inf.
si sarebbe ricordato sempre... d' una famiglia, d'un nome, d'
sempre... d'una famiglia, d' un nome, d'un paese,
d'una famiglia, d'un nome, d' un paese, di cui avrebbe poi
sorpresa, meraviglia. f. d' ambra, xxv-2-309: -i'vogl'intendere /
appunto da santa trinità, gli fuggì d' occhio, e vennene là senza essa
dima- nisera, ch'è dire innanzi d' arrivare alla sera del terzo dì,
fra tutt'e due s'eran messi d' accordo con un bel numero di persone
rispose / che 'l giorno avanti uscir d' alta foresta / vide molti guerrieri, ond'
quale faceva, come s'usa dire, d' ogni lana un peso. 5
una particella, ch'è quasi domandatrice d' aiuto a la precedente parte e a la
, i-299: quando alcuna è richiesta d' amore dee studiare con tutte le forze
finge uno indovino che risponda alla domanda d' un solo uomo cose alienissime da esse e
lontana, e di tirarla a proposito d' esso domandatore con qualche ingegnosa interpretazione.
tali dimandite s'occultava. f. d' ambra, 4-63: e'si va a
, aver non aspetti / allegro fine d' alcun suo dimando. 3. la
eterni fra la terra e il cielo. d' annunzio, iii-1-187: perdonatemi, anna
, di volontà non dubbia dell'esercito d' otone (e vólti a pentirsi i più
diman per tempo / in sul monte d' olempo / di sopra in sula cima.
dimane i sopra una sala, che d' oro e d'argento / era coperta
sopra una sala, che d'oro e d' argento / era coperta de figure strane
chli e abissi cercando, e popolato / d' anime in mezzo a tutte tacque un
la speranza mi lusinga e mena / d' oggi in domane, e così passa tanno
adunque girolamo a parigi fieramente innamorato, d' oggi in domane ne verrai, vi fu
, e gli mandano per la lunga d' oggi in dimane,... si
promesso, i non vo mandarla più d' oggi in domani; / che chi promette
/... sempre più vedea d' oggi in domani / esso e la roba
] può durarti, e che a continuare d' un tal passo dovrai per forza,
e di buon cuore, senza dimani. d' annunzio, i-656: senza domani
ha effettivamente domato ogni sorta di bestie, d' uccelli e i serpenti medesimi. questo
, sellò: lo domerà stradando. d' annunzio, iv-2-748: mentre mi sforzavo
. pratolini, 2-129: è fiacco d' animo e di corpo. è un cavallo
e in ogni caso della vita. d' annunzio, iii-2-98: alcuna cosa è in
, 8-778: a nessun italo / domar d' italia una tal gente è lecito
, raccoglie e sé dintorno / schiera d' eroi, che nobil estro infiamma / d'
d'eroi, che nobil estro infiamma / d' apprender l'arte onde l'altrui fortuna
sempre più agevoli e più sicuri. d' annunzio, v-2-581: la materia sfugge
utensili giganteschi. jovine, 194: d' estate il ruscello era domato dal sole
i ramarri verdastri in cerca di una stilla d' acqua. -spegnere, estinguere (
che mi trovo in letto, martire d' una fiera flussione di capo, che
con sanguigne, né con vessicanti. d' annunzio, v-1-559: è l'alba,
atti, moti del corpo). d' annunzio, v-3-475: se avessi tenuto su
, iii-6-139: il medici con prontezza d' ingegno e di favella meravigliosa corre dall'una
forma], sempre ricco di modi, d' imagini, di melodie diversissime; ora
, ora piegandolo a rilevare la tenuità d' un pensiero delicatissimo. d'annunzio, i-295
la tenuità d'un pensiero delicatissimo. d' annunzio, i-295: un'angoscia mi
. caro, 6-57: or è d' offrir mestiero / sette non domi ancor giovenchi
tori non domati, più dura / d' antica quercia, più volubile delle onde
che la carne domata, lo spirito tentato d' orgoglio. 3. debellato, vinto
si manifesta alle domate terre. trattato d' amore, 50-4: al re giuba
lombarde, allor che su 'l furore / d' ezzelin domo / rin- guainando placido la
: sono [i giovani] d' animo e di spirito grande, perché non
un'altra parola della cannella, ma d' una cannella doma. pindemonte, iii-481:
, / ma il gran tesoro i d' un casto nome / nel gran momento /
, 4-151: sfatte / nell'acqua che d' arancio il fior distilla, / dolci
trasposta, domata dal prepotente contenuto. d' annunzio, i-5: a me la
a tergo alta gli sorge / folta d' ombre la serra e di lontano /
vado dove mi spinge ardente zelo / d' alzar la gloria al cielo / del prencipe
di tiranni / domatori e di mostri. d' annunzio, iii-1-1082: il suo cadavere
tassoni, 265: da i termini d' alcide avea già sciolte / le vele
, 30-169: il colombo, quel domatore d' un fino allora incognito e sì sterminato
antiche / già domatrici del gran mar d' atlante. monti, x-3-274: l'igneo
scudo del suo invictissimo diamante, domatore d' ogni altra gemma, ogni mal parlare
quel primo addio fu al tutto privo d' un ombra di melanconia. pascoli, 494
stellato fisso: domattina piove ». d' annunzio, iii-2-1104: buona sera, mortella
culto di dio e in cui è d' obbligo l'astensione dal lavoro).
loro venivamo a essere in questa differenza d' un giorno; e quando essi dicevano
, cent., 25-59: dì duo d' april, domenica d'ulivo, /
25-59: dì duo d'april, domenica d' ulivo, / corse quel fiume per
dove cristo salì sull'asina la domenica d' ulivo, quando andò in gerusalem,
deliberate di osservare il riposo domenicale. d' annunzio, v-2-196: profittai della vacanza
... che i panni / d' ogni giorno, pur tanto utili e belli
domenicale / tardi piovuto con la gioia d' una / stella filante, l'autobus
l'autobus dell'una / lo riportò d' un tratto al suo guanciale. cassola
ammirata sta a godersi / un poco d' ottimismo americano. e. cecchi, 9-141
segneri, iv-528: siete in debito d' insegnar loro di più l'orazione domenicale.
santa rosa)... si sentì d' improvviso cambiare il cuore. panciatichi,
si rappresenti... un vescovo d' arezzo, con santa agnese di monte pulciano
chiesa cattedrale con il suo arcivescovo e d' altri religiosi: vi sono li gesuiti,
superiore a tutte le verità umane. d' annunzio, iv-2-519: pare che questa domenicana
vivande / la domenicata popolare / gusci d' ovo, carte gorgon- zoloidi spande,
10 dobioso peito. = voce d' area settentr., dal lat. dum
galles. bocchelli, 4-139: gran degnazione d' un fantasma dell'antichità d'accoglierci così
gran degnazione d'un fantasma dell'antichità d' accoglierci così domesticamente. -scherz.
monti essere insieme ridotte molte varie spezie d' animali, spaventati e ridotti al fu
. ant. pacificamente, senza contrasti, d' accordo. velluti, 109: non
umano, come privi di ragione e d' intelletto e diseguali alla compagnia umana. baldovini
tutto quanto il piano, / ed afforzollo d' ogni guernimento; / e quel paese
, né predicare sé né pigliare boria d' alcuna cosa, né mai lodarsene con
più ragioni, sì come da mettere d' oro, sì come lavorare di piatto
. dominici, 1-173: quando sono d' anni sei infino a quattordici o più
: tu sai che a questi bagni va d' ogni qualità gente, e potrebbe venirvi
, va in pubblico liberamente senza sospetto d' esser chiamata per nome.
: gli uccelli rapaci son quasi tutti d' una natura. gli uccelli si prendono
... che quasi non temono d' essere da noi toccati. leopardi, 960
amenità e della vaghezza dei luoghi. d' annunzio, iv-2-930: modulò la voce
il demonio, incomen- ciarono a parlare d' amore. foscolo, x-530: pochi [
). leggenda di s. guglielmo d' oringa volgar., xxi-1205: innanzi
e tenebrosa, e ancora al dì d' oggi non è troppo dimesticata. boiardo,
, a una comunità sociale. d' annunzio, iii-1-1090: costui vive fuori d'
d'annunzio, iii-1-1090: costui vive fuori d' ogni epoca e fuori d'ogni ordine
vive fuori d'ogni epoca e fuori d' ogni ordine sociale. non è all'estremo
, disiderando, come ciascun fa, d' aver poi il di delle feste alcuna consolazione
sono veramente le sole cose che meritino d' esser considerate dall'uomo, quando ha
per l'uso domestico; allorché ne'mesi d' inverno specialmente si potesse riunire l'illuminamento
e comodini, materassi e ogni sorta d' arredi domestici, il tutto scaricato alla
factotum e suo braccio destro nei mille affari d' una grossa azienda domestica. bocchelli,
bocchelli, 11-8: è un lavoretto d' arte dimessa e dimestica, non pur minore
difettosa e maldestra, di modesta bottega d' umile marmorino. -lingua domestica:
non afatica la reina di consiglio o ragionar d' altro che di farla dimestica, la
umanità dolce ed amabile e bona maniera d' accarezzare e i sudditi e i stranieri
il ben venuto, e fatte sue doglianze d' esser colto alla sprovveduta, e a
di ricche gemme e di gran summa d' oro / avendo i lor dimestici spogliati.
mi disse come innamorato egli era / d' una donzella vaga e lusinghiera. d'
d'una donzella vaga e lusinghiera. d' azeglio, 1-143: la sera stessa,
più mal appaiati non avevamo mai visto. d' annunzio, v-2-533: il domestico entra
domestici. carducci, iii-1-50: i trivii d' urli e domestico / marte e
, colla chiesa, le guerre d' ogni sorta, esterne e domestiche.
; la nostra avrà molti caratteri di letteratura d' occasione e domestica, intraducibile.
, 5-59: di così fatte generazioni d' opere è la terra attica sommamente ornata
, 1-640: a soldati s'appartien d' essere allevati... a guisa dei
quantunque questa affezione con persona spirituale mostri d' avere puro principio, nientedimeno la spessa
. baldini, 4-52: quel fatto poi d' esser così moretta... mi
tepida, che difficilmente hanno le case d' affitto. c. e. gadda,
ch'egli [borea] è usato d' avere, e molto dimestica al vento,
publica un odio domestico e necessario. d' annunzio, v-2-716: la stanza di
voglio... versare il balsamo d' una potente distrazione nella tua ferita;
« società delle nazioni? » ripetè d' impeto la signora poma, con l'improntitudine
dimestiche. garzoni, 1-850: narra d' un occa domestica tanto che...
: nell'aria c'era odore pesante d' avanzi di lavatura di piatti e d'insetti
d'avanzi di lavatura di piatti e d' insetti domestici. -ant. addomesticato
cerri sal- vatichi o domestichi, e d' assi forti d'abete la nave liburna
vatichi o domestichi, e d'assi forti d' abete la nave liburna si tesse.
e molto copiosi di pozzi o fonti d' acqua viva. guicciardini, ix-115: e
rama, lv-160: non parlo dei conventi d' uomini e donne; perché li suppongo
tener fondachi, come della magna e d' italia tutta, e poscia dal guadagno state
: era la sua casa uno domicilio d' uomini degni. beltramelli, i-728: se
di un sacerdote, e la consolazione d' una bibbia. -permanenza, soggiorno
imeneo, io ho per paura molte d' esse non vengano... ad apparire
: i soccorsi a domicilio sono sorgente d' infiniti abusi e di diffamazione agli amministratori.
casa, n. 12). d' alberti, [s. v.]
, 71: forse vizio nuovo, insolito d' oggidì, e non più tosto inserito
e disperare, fuor che arrestarsi sulla china d' un precipizio, del quale forse non
aveva discusso, proposto ed approvato. d' annunzio, iv-2-677: il ponte di
incetta di barilotti e li issò pieni d' acqua in cima alle piante più alte e
e conclude che queste terre son magre d' acque correnti. -che ha gran
la mira, ed efficacemente li ritiene. d' annunzio, iii-2-51: l'alta statura
in ima gran rosa mistica, fa segni d' addio e di benedizione.
un componimento letterario, di un'opera d' arte figurativa, di un sistema filosofico
frequente s'aggira la melopea. d' alberti [s. v.]:
'dominante'. dicesi della corda che è d' una quinta più alta dell'altre corde fondamentali
di sé senza esiger patti o condizioni d' alcuna sorta,... questo non
] dominare e quasi pigliarsi a gioco d' alzar spesso fin al cielo chi par a
, e sepellir nell'abisso i più degni d' esser esaltati. campanella, i-21:
583: queste ed altre accidentali superiorità d' una lingua fanno ch'essa domini sopra
, e coi subitanei, violenti scoppi d' ira plebea. -esercitare un profondo
ammirazione e di imitazione (un modo d' arte, un artista).
all'intorno tutto lo spazio dove piede d' uomo potesse posarsi. d'annunzio, v-1-1094
dove piede d'uomo potesse posarsi. d' annunzio, v-1-1094: rinun- ziata postumia
sapiente, ma è anche un segno d' esserlo, quando quello lo sia che domina
, i-43: fossi rinato in una selva d' età geologica, quando la terra era
, 58: che giova a me tesser d' infinitissimo / gregge signore e ch'altri
bellini, i-84: questo indiano è d' un rigiro grande; / perché in somma
, / e se ne serve peggio d' un paggetto. a. verri, ii-231
. foscolo, 1-317: quando i principi d' un arte sono stati confusi dalle scuole
presente tu mi nomini / qual virtù d' uomo è al mondo tanto franca / che
l'usanza dependono, come la maniera d' armeggiare, i modi dell'avventure,
il discorso. la sventurata rispose. d' azeglio, 1-331: posto sul ciglio
azeglio, 1-331: posto sul ciglio d' un poggio, [genzano] domina da
ed entriamo nel giuoco dei suoi canali d' aria, delle sue pareti scoscese, dei
qualche capanna e cinta in mediocre distanza d' amene colline onde scendono copiosi e limpidi rivi
, iv-628: in vano il guardo / d' esperto cavalier, che già su lei
e dove il sole le domini. d' annunzio, iii-2-206: il grido del navarco
ogni altro grido. comisso, 15-37: d' improvviso intese provenire dall'interno voci che
libretto. onofri, 63: quel cigolio d' antico albero parla / il resistere in
il nostro cor, non speri / d' incontrar, finché vive, altro che pianto
un'attrattiva che dominasse le volontà. d' annunzio, iii-1-168: nulla valeva a dominare
bocca. comisso, 14-14: l'impulso d' una risata fu dominato, attenuandosi in
pugna a calci a morsi / farla d' accordo, e a fiera lotta esporsi
che la domina e la tormenta. d' annunzio, iii-1-13: comprese ella?
ma è uso di sinistre memorie e d' augurii sinistri. bocchelli, 9-188: dominatori
che ci sieno dei mortali di talento e d' onore, ma dominati dalla voluttà.
represso (un sentimento, uno stato d' animo, un istinto, ecc.)
effetti più vasti e più rapidi. d' annunzio, iii-2-1033: è padrone di sé
. è tra le piazze più stupende d' italia. -tenuto sotto controllo,
poi lente ed uguali con fresco sentore d' inverno. 6. padroneggiato con
: punti di decisa inferiorità [del d' ancona], in confronto ai maestri di
, forse la tenda in cui la bambina d' un tempo s'avvolgeva, sipario tutto
s'avvolgeva, sipario tutto per lei d' una scena dominata a meraviglia.
pianto, / abbi pietà, sciamando. d' annunzio, v-3-114: dalla fornace scoperchiata
austriaci] ben credere gli incontrastabili dominatori d' italia, senza rendersi conto di non
pio settimo; e tutti i dominatori d' europa intenti nella faccia del venerando vecchio
inquieto ed acceso della di lui consorte. d' azeglio, 1-546: un certo suo
, con il suo fiuto di dominatore d' uomini, indovinate le qualità eccezionali
d' energia del giovinetto allievo, gli affidò quella
l'italia] pe 'l commercio dominatrice d' europa cuopre di legni il mediterraneo,
legni il mediterraneo, dispensiera delle ricchezze d' oriente spinge le sue peregrinazioni fino alla
che innanzi a me sì spesso torni. d' annunzio, iii-1-167: il pensiero persiste
su tutte più snellamente aerea e splendida d' oro la guglia che sostiene la vergine;
il vento, la tempesta). d' annunzio, iv-2-716: formidabile era la voce
ogni altra classe onorevole di cittadini. d' annunzio, v-3-189: il suo sogno
paria non poteva comparire nel campo visivo d' un bramino o costui aveva facoltà di
reprimere il male, il dolore. d' annunzio, iv-2-556: se bene il volto
senso convulso che aveva di frequente dominazioni d' incubo e passava ne'suoi carri vertiginosi agitando
amara all'orgoglio, che l'accorgersi d' essere stato, per troppa semplicità,
per troppa semplicità, un cieco istrumento d' un'astuta domina zione,
un'astuta domina zione, d' avere ubbidito a de'voleri ambiziosi, credendo
paradiso, si furono formate tre gerarchie d' angioli, e in ciascheduna gerarchia si ha
ordini, e così sono nove ordini d' angeli in tre gerarchie. nella maggiore
io sia ita alla strada. f. d' ambra, 4-23: perché domine /
domine di pensiero è il vostro? levatemivi d' intorno. — che pur
e attese a fornir d' empiere una sua sportellina; della qual
novelle della vita e del buono stato d' arrighetto capece. savonarola, iv-233:
voluto seguitare fino a andare a ire. d' annunzio, iii-1-733: quanta preda /
arroga ogni potere, padreterno. d' annunzio, v-1-1056: cagoia dominedio rotondo,
come di cherubini e di serafini destituiti d' ogni verginità: cagoia foggiato di ghiotterìa
fortuna. fagiuoli, 3-1-115: queste d' allor coccole amare e nere / son
principe, / egli ha fatto pensier d' esser de'nostri. settata, iv-57:
suo moto ei toglie, / è d' ogni morbo e d'ogni mal signora,
toglie, / è d'ogni morbo e d' ogni mal signora, / in lei dominio
iii-22-223: la sciagurata per pia fraude d' un faentino armigero dell'ordelaffi potè esser trafugata
e il dominio di se stessa. d' annunzio, iii-2-1033: udendo da quella
cominciano le radici del dominio mediceo. d' annunzio, v-3-154: aveva dal ponte-
cesare] magistrati, funzionari e dignitari d' ogni grado, e notabili delle più diverse
grado, e notabili delle più diverse qualità d' ogni provincia e paese del dominio di
cesarotti, i-303: la vita dunque d' una lingua corrisponde alla vita di una
della vita nei dominii del fantastico. d' annunzio, i-972: è la luna a
né volevano dimostrare altro che una congiunzion d' animo e una egual communion di dominio in
che a notte diventavano case di nottole. d' an nunzio, v-3-28:
sue arti che non sono più quelle d' un tempo; quelle d'un tempo
sono più quelle d'un tempo; quelle d' un tempo sono rimaste dominio di un
sono rimaste dominio di un ristretto numero d' individui. le arti d'oggi sono le
ristretto numero d'individui. le arti d' oggi sono le arti meccaniche.
alle voglie sue tutto disporre / più d' un oca in pastura l'assassino.
diretto con l'utile, o d' estinzione di linea, o per qual si
, in maniera che il dominio diretto sia d' un altre [ecc.].
'. dossi, 382: ogni sorta d' oltraggi alla libertà...,
mercé della quale si può acquistare una specie d' eminente dominio su tutte le sostanze dei
portate gran tempo ascose nel cuore. d' alberti, 330: * dominò ',
cappuccio che scende sulle gote e si raggiunge d' ogni parte alla maschera che copre il
degnamente rappresentano una cappa da becchino. d' annunzio, iv-2-199: ella era vestita diabolicamente
, mascherati da fitti * domino 'd' edera. pascoli, 1261: i ranocchi
si fa generalmente con ventotto rettan- goletti d' avorio (chiamati tessere), la faccia
giuoco che si fa con piccoli quadrelli d' osso o d'avorio, a uso di
fa con piccoli quadrelli d'osso o d' avorio, a uso di dadi, accoppiati
, fin che non aveva più il becco d' un quattrino. e. cecchi
. domino2). voce registrata da d' alberti, tramater, tommaseo.
presepi, e pur guardando / braman d' uscire al tepido sereno. arici,
sereno. arici, ii-320: sorgon d' ambe le rive alte castella / torrite,
è già oscura e fonda / l'ora d' estate che disanima. = voce
qual compose / el domitor ne'parti d' indi estreme, / n'altra che
di destrieri domitrice e i nobili achei! d' annunzio, i-478: in tomo,
diffidamento; / l'angelo non tenea d' aiutar l'omo / e non potea con
nobil pomo: / popoli e lingue d' ogni nazione / servono a lui come famigli
ant. dòm), sm. titolo d' onore di ecclesiastici e di laici;
più davanti a nome proprio) è d' uso comune nell'italia meridionale dove equivale
che gli fu dato, si deliberò d' andare in avignone. guicciardini, i-221:
federico, con cui era don cesare d' aragona. cellini, 1-93 (219)
forbici, tempereni, nastri e refe d' ogni colore. panzini, iv-204: nell'
alla mano delle sue figlie aspira più d' un « signore », e anche lui
spagna... e i nobili d' ungheria fanno una povera compagnia.
. -famil. prete. d' arzo, 1-76: magari lei spiava dai
avea ripieni di donamenti, nel regno d' aderbale avere pose tutto il suo animo.
presentò sì ricco dona- mento, / d' ima ricca corona d'or verace, /
mento, / d'ima ricca corona d' or verace, / ed elifanti li
figliuola... ad alfonso primogenito d' èrcole da esti con dota di centomila ducati
; offrire in omaggio. cielo d' alcamo, 28: se tanto aver donassemi
: donogli il valore di diecimila fiorini d' oro, tra in danari e gioielli e
gli donone / in una coppa mille fiorin d' oro. boccaccio, dee.,
che in gioie e che in vasellamenti d' oro e d'ariento e che in denari
e che in vasellamenti d'oro e d' ariento e che in denari, quello
in denari, quello che valse meglio d' altre diecemilia dobbre. bisticci, 3-418:
fiore, / un mandare un sospir messo d' amore, / uno stringer di mano
di lanz, essendo stato regalato dal re d' una bellissima collana di diamanti e d'
d'una bellissima collana di diamanti e d' una pistola che sua maestà gli ha
: fu la sola « missiva » d' amore che ella ricevesse, e la custodì
fiori secchi ch'ei le aveva donati. d' annunzio, iii-1-656: ecco, mia
di parole / pagare in parte e d' opera d'inchiostro; / né che poco
/ pagare in parte e d'opera d' inchiostro; / né che poco io vi
gli donano e quando li essaltano. d' annunzio, iii-1-490: noi lo diremo a
è un tira e molla a schiena d' asino, questa altalena dell'amore:
in quella di guglielmo rucellai alcuni rocchetti d' oro, parte filato e parte tirato,
; / contener nell'immenso / cuore grani d' in censo / pe''l
di luglio novanta otto, fior, d' oro xxxi e s. xvi d.
4 di dicienbre anno * 319, fiorini d' oro 23, de'quali ne doveano
de'quali ne doveano dare fior, d' oro 21 prestati loro siccome appare di
appare di sopra: e i due fiorini d' oro ci donarono di loro volontà,
/ ch'è nato da lentino. cielo d' alcamo, 14: quando ci passo
comforto donimi tuttore. guittone, i-25-23: d' essa donerò voi alcuna gioia piacente e
lingua nostra in piemonte, minacciata più d' appresso d'un'intera ecclissi dalla troppa prossimità
in piemonte, minacciata più d'appresso d' un'intera ecclissi dalla troppa prossimità e
a un determinato scopo). rinaldo d' aquino, 408: ma, ch'eo
al fuoco. delfino, 1-386: d' atro color agnelle e bovi / sacrificò,
acconciature, ecc.). d' azeglio, 1-291: parlano [le donne
una donna viene a prostituirsi alle voglie d' un'uomo, egli cede e si
/ al tutto sia di lui e d' altrui do. bembo, i-io7: io
te donossi / per tua dama. d' annunzio, iv-2-401: mi divora un
; anzi dal vedere che in due donari d' uno stesso offerente è scritta una lettera
i baroni dell'irlanda eran donatarii e incaricati d' un re straniero, alla cui potenza
: da se stessi, nel tempo d' anni quattro, volle ire a bottega,
]: 'donadèllo '. nome d' un picciolo libretto, prima introduzione della
chiamasse il parlamento generale per il mese d' aprile se- quente, per trattare d'
d'aprile se- quente, per trattare d' imponere donativo. sarpi, ii-307:
cioè la possessione di quelle 12 oncie d' acqua donatemi dal cristianissimo re. ariosto
in italia contribuì non poco l'autorità d' un uomo [bossuet] donato di
anche così per carità donato, il bene d' amore rimane tale per chi lo riceve
, e quivi inteso / l'altro fuor d' ogni modo. -pagato (un
iv-n-10: parve a me che fosse d' aspettare tempo, lo quale seco porta
, lo quale seco porta lo fine d' ogni desiderio, e appresenta, quasi come
donatore, a coloro a cui non incresce d' aspettare. boccaccio, dee.,
farò volentieri... perché apprendiate d' esser voi medesime, dove si conviene,
di nuove e fiere cose, involatrici d' ogni nostra quiete e donatrici d'infinite
involatrici d'ogni nostra quiete e donatrici d' infinite sollecitudini e di diversi tormenti apportatrici.
pria / guerra agognava il cor. d' annunzio, i-200: io voglio cingerti /
per lei,... la donatrice d' amore dei porti, la cariatide dei
donatore, donatore celeste, donatore d' ogni bene: dio.
, sia collocato / en quello smesurato d' onne ben donatore. busone da gubbio
ciò ne ho pregato assai el donatore d' ogni grazia. tasso, n-iii-698: così
beni. dottori, 40: ché vanità d' ambiziosa pompa / non è quella,
fe'donagione. landò, 57: più d' una fiata gli fece per fidati messi
vii-244: [cristo] per prezzo d' una sola paroletta gli fa [al
., i-138: l'altra sentenzia fu d' appio claudio, riprendendo questa nuova donagione
..., che gli fa donazione d' una parte de'suoi beni, e
l'affare è concluso per parte sua. d' azeglio, 1-374: aveva dato a
sua possessione, facendogliene donazione a patto d' essere tenuta e mantenuta in casa vita
le due fughe e i due giuramenti d' astolfo e la donazione di pipino,
de'vichi di roma fu dato un cogno d' olio. = voce dotta,
l'interruzione di una donchisciottesca barbieria o d' una drogheria sudicia rinforzata dalla giunta d'
d'una drogheria sudicia rinforzata dalla giunta d' un romantico bar. c. e.
forma di donde (per la forma d' onde, cfr. onde).
in qual luogo si riponevano i vasi d' argento che si levavano dalla mensa del patrone
dansi a la coppia bella i seggi d' oro, / donde quanto si fa tutto
di tanto adoprar, di tanti moti / d' ogni celeste, ogni terrena cosa,
vita, meno badiamo a quell'angolo d' anima donde esso risuona. sbarbaro, 1-240
frodare il solito minuto all'orario, d' ingobbirsi sotto la finestra di pianterreno, donde
vede ne l'aria oscure torme / d' uomini con pugnali erti passando, /
molti cittadini, gli mandò uno nappo d' ariento pieno di confetti. ariosto, 12-34
, donde tu se'piena? trattato d' amore, 20-1: messer, l'umilità
. boccaccio, 8-69: di sei maniere d' erbette verdi, o d'altrettante
maniere d'erbette verdi, o d' altrettante di fiori, donde ch'ella se
se l'avesse, o da sé o d' altrui, egli si colicò da piedi
boiardo, 2-17-47: benché a ciascun d' essi un'altra volta / sembri aver
unirci teco fuor della tua carne / d' oro, che pur nasconde / il tuo
bucato... dondolano gli incensieri d' ottone all'altare della messa cantata.
, facendolo dondolare violentemente come il battaglio d' una campana che suona a festa.
suo padrone, il quale eragli maestro d' ogni buona massima. verga, 4-34:
vanvera. varchi, v-57: d' uno che favella favella e favellando favellando
mezz'ora, a dondolarsela / prima d' andare al sizio, / un'altra mezza
dondolìo lento / implori, o voce d' oro, / nel cielo sonnolento. negri
. le listre, e'vostri dondoli d' ariento, le cioppe. pulci, iv-22
a tuo senno, / senza oppugnar d' un cenno, / che tu se'tutto
tutto minchia, fava e zugo / d' appiccicarti per dondolo di un ciugo.
furono occupati in drapperie, nastri, dondoli d' ogni qualità. giusti, 2-116:
/ che a muoverla bastava una bava d' aria. ungaretti, i-32: dondolo di
per farvelo poi la notte. f. d' ambra, xxv-2-390: -igno- rant'asino
potrai giudicare essere cotal cane arrabbiato. d' annunzio, v3- 184: nulla era
.. ricercava curiosamente se alcuno sapesse d' una giovine, dondunque ella fosse.
/ non sia dal cor, se desia d' onor fama. anonimo, ix-812:
cicognani, 1-73: una malizia d' animale domestico insinuava lucentezze nell'umidiccio delle
quelle specificamente maschili). cielo d' alcamo, 2: rosa fresca aulentissima c'
non si può bene manifestare la bellezza d' una donna, quando li adornamenti de
un fiume profonde le acque agli assetati. d' annunzio, iii-1-991: le sorgenti fredde
ammantò della roba reale con altri ornamenti d' oro donatili, e da donne. e
egra. manzoni, 40: aperto d' europa era il convito, / e questa
degna non la tenean dell'alto invito. d' annunzio, v-1-639: qui sanguina l'
né conosciuto altro amore fuor di quello d' iddio. 2. con intenzione
40: o fanciulla reale, / d' età fanciulla e di saver già donna,
donna fu poi, / ché per scamparlo d' amorosa morte / gliel diedi, e
lui e i suoi costumi considerando, d' occulto amore ferventemente di lui s'accese
agio alla salute della dolce sua donna. d' annunzio, iii- 1-663: se il
fiamme chi ha donna che non è degna d' esser amata da tutti, o chi
ed ho la mia nel cuore. d' annunzio, i-373: levasi da 'l gran
vittorini, 1-9: ma quanto desiderio d' avere cose! non soltanto mare o soltanto
mai sia: / ch'io son fedel d' amor tanto vivuto / a la speranza
69): donne ch'avete intelletto d' amore, / i'vo'con voi de
/ e dice: « donna, d' ogni virtù piena / come farò che sento
con che coscienza / potete voi tenervi quel d' altrui? l. martelli,
musicali accordi, / ch'alto mistero d' ignorati elisi / paion sovente rivelar.
buona donna, poco bene ». d' annunzio, iii-1-578: andiamo, andiamo
, donna! 10 farò / usbergo d' oro fino, e tu verrai / cavalcando
donna e madonna e usu- fruttuaria / d' ogni sua cosa mobile e immobile / a
: con donne di nettezza / e d' onestà con belle novellette / che non sien
altre femine e donne era usata sovente d' andare. sannazaro, 227: oh
magalotti, 1-16: ambiscono ancora al dì d' oggi di potersi ornare tutte le donne
di potersi ornare tutte le donne reali d' europa. a. lamberti, 22
giovani delle due parti che stavano spettatori d' un ballo di gentili donne in piazza santa
a rintanarsi quatta quatta in cucina. d' annunzio, iii-1-7: ma è vero -dite
mani. -per estens. titolo d' onore a entità astratte. francesco da
se dir lice e convensi, / vergine d' alti sensi, / tu vedi il
, e i sette salmi penitenziali. d' annunzio, iii-1-740: tonderle voglio et
sentisti come fue guemito quel castello d' armati. -immagine che rappresenta la
chiari, 1-i-93: non mi cangiai d' abito e non presi alcuna delle cose mie
tutti i lavorìi, e comune emporio d' asia e d'europa. dante, conv
, e comune emporio d'asia e d' europa. dante, conv., ii-
a le mie lagrime rimedio, ma vocabuli d' autori e di scienze e di libri
imprudenza o per delazione, nel letto d' una donna di malaffare nella strada delle
, donna galante, ebbe a confessarmi d' essersi incontrata con lui, di propria
di donna- uomo, che s'intendeva d' affari, appassionata agli affari, che
, dove pure ci sono sante e patrone d' ogni categoria. -essere donna
, 56: con una assicella di larghezza d' una palma di mano va'fregando su
una donnona in capelli, con una catena d' oro tra il doppio mento e il
. donnàccia, sf. donna d' animo maligno, di cattivi costumi,
4-219: ti rammenti, che figliuol d' oro?... docile, amoroso
sf. donna volgare, pettegola, d' animo meschino. bersezio, 119:
toscano da vero e di razza. d' annunzio, i-792: tema il vile il
; piccando fufio consolo, stato tutto d' augusta; grazioso alle donne, mala lingua
ambizione di medico e di donnaiolo. d' annunzio, iv-2-1223: affettava quel sorriso
donne; fare la corte. iacopo d' aquino, 1-22: s'io sogno la
micrio, / mai non disio / d' aver null'altro bene. dante, 39-52
/ e, con mia donna parlando d' amore, / sotto pietate si covrìa
in piccol cerchio / torreggiar lucca a guisa d' un boschetto / e donnearsi con prato
mi sono ingegnato in altre mie opere d' addolcire ed illuminare l'aspro e l'orrido
passi scarsi / fra gli albuscelli, d' umiltà vestuta, / donnescamente giva
favola desse cominciamento. carducci, 326: d' un molle riso gli assentì la dama
, 3-559: poiché venute / fur d' alessandro alle splendenti soglie / corser di qua
relazioni altrui fatte a suo carico. d' annunzio, iii-1-821: aligi sarà in piedi
1-211: al nostro 'prete'nessuna dote d' amore si può attribuire. è tutta malefica
vorrei altresì suggerire al signor matani, è d' astenersi
che salio / vie più che l'altre d' ogni valor degna, / incominciando la
di lei sarebbero i primi a tacciarvi d' indiscreto, irragionevole, avaro e pazzo.
: per esser notte, alloggiò in casa d' una donetta peccatorella, che aveva covati
all'ora di nuovo covava alcuni uovi d' altri. goldoni, vii-104: già si
, 375: passando dunque dalla casa d' un povero lavoratore, con le sue
la quale vendeva verdura e fichidindia. d' annunzio, v-3-713: è là, nella
e dannosi idealismi, dinanzi al no d' un uomo, nato forte e cresciuto
due larghi occhi lucenti di fosforo e d' energia. pea, 7-442: già
alvaro, 9-156: le diceva che sperava d' incontrarla qualche volta, e
in sardegna, e stette col donno d' alborea ed innamorovvi d'una sarda,
e stette col donno d'alborea ed innamorovvi d' una sarda, ch'era molto bella
, / quel di gallura, vasel d' ogni proda, / ch'ebbe i nemici
/ più de l'inferno stige e d' acheronte, / torbido fece e livido
su 'l mondo, e tutti a sé d' intorno / i secoli evocò. giudice
gli occhi non ponno, / né d' altro che di duol l'alma si
, aminta, 710: ma tu, d' amore e di natura donno, /
donno dell'arte. 2. titolo d' onore (premesso al nome di battesimo
roma e tutta campagna e 'l paese d' attomo. dante, inf., 22-88
(i-242): essendo dal regno d' ongaria tornato, ove per commessione del duca
uno scheruolo, e la pecora poco minore d' una donnola,... la
de'figli e de'padri in breve d' ora / fece il dente sanguigno aspra ruina
/ fece il dente sanguigno aspra ruina. d' annunzio, iv-2-1270: avevano veduto [
un donnone coi baffi come un uomo d' arme, la quale aveva il colorito
: a'piedi te li butti! d' annunzio, iii-1-828: ci sono gli sposi
che furto sia quel che fu don d' amore. augustini, iii-196: de la
-con riferimento al rapporto amoroso. d' annunzio, iv-2-592: mentre sentiva che il
. a me non è mai riuscito d' improvvisare due parole a garbo. moravia
e il trionfo delle mie atroci usurpazioni. d' annunzio, v-3-30: per ottenere le
caffè, dal capo-squadra del tal gruppo d' operai con doni di candele. 5
l'arte deponendo e il van desio. d' annunzio, i-44: le semplici figlie
annunzio, i-44: le semplici figlie d' eleusi, / cinte di spicei serti,
come appresso si dirà. f. d' ambra, 4-123: sia mio genero,
cassa ho trovato questo paro di gocciole d' oro, che mio zio baccio aggiunse alle
: firenze fece [carlo magno] libera d' osti e di cavalcate, di dazi
le sopraddette vittorie avute, il re d' inghilterra... non l'ebbe in
donata, che venga regalata. cecco d' a scoli, 1279: più tosto dare
tre grassi giovenchi, e tre gran- d' urne / di prezioso vino. preti,
/ portava due bambole in dono. d' annunzio, iii-1-234: conservo il suo primo
boccaccio, iv-177: calisto fu una giovinetta d' ar- cadia figliuola di licaone e fu
che intorno intorno il nobil orto / d' insuperabil muro è tutto chiuso. manzoni
sì, sì, la conosciamo. d' annunzio, i-381: su la cima
su la cima de 'l bel colle d' orlando / sorgevano i palagi, aperti a
/ ampia, coperta di fanti e d' arcieri, / di messi, di valletti
, / che per par ciascuna che d' amor s'appaghi. folengo, ii-44
ornate, / che pareano al sembiante arder d' amore. fontanella, iii-364: vengon
; far da sé. f. d' ambra, 60: perché gli è necessario
a'mortori, o alle ragù- nate d' un mogliazzo, o a starci tutto dì
1-18: non ti scordare allo spuntar d' ogni sole di pregar il genio della misericordia
messer filippo alberigli i, in opera d' arme e in cortesia pregiato sopra ogn'
: non passeranno otto giorni, che d' un bel donzello della casa di lodrone
castelli per ricoverarsi nei chiostri solitari. d' annunzio, v-3-81: un giorno ci
sui ginocchi lustrati delle rozze! -donzello d' armi: scudiero. caro, 11-50
costui già del parrasio evandro / donzello d' armi. -figur. leggenda
ancorché molti donzellacci vi facciano la grazia d' invidiarvi come tale. -acer.
segnato dunque il cavaliere doppo molte prove d' arme, gli dee essere la dottrina mostrata
quali io gli vidi a l'ombra d' un bel velo. boiardo, canz.
/ che la beata gioventù vien meno. d' annunzio, iv-2-179: dopo d'allora
. d'annunzio, iv-2-179: dopo d' allora, poiché tra le due famiglie
io mi spargo, / come grappol d' agresto in un'ampolla, / che
ragazzo... dopo aver ripreso d' assalto la montagna si era messo a sedere
fatto il giro del mondo, ritornando d' onde erano partiti, vedrassi che quello che
, non farà lo conto menzione se non d' uno. valerio massimo volgar.,
t] 'dòpo '. lo spostamento d' accento, in proclisia, da dopò
la perdono. oh che bei pezzi d' oro! mentre egli facea le doppie,
dóppia2, sf. numism. moneta d' oro coniata a milano da carlo v
portammo parte del nostro avere in doppie d' oro et in parte in crediti fattici da
con l'istessa impronta. le doppie d' italia di peso valgono 8 soldi meno di
rimaste di più forse un trecento doppie d' oro di spagna,... difficilmente
doppie di savoia, una gran coppa d' oro fatta cesellare e smaltare dai migliori
cosa doppiamente se'da riprendere: principalmente d' avere avuta così poca costanza in te,
mentre moveva l'uncinetto, la venuta d' un'altra lucia. 3.
quali alessandro in quelle parti calde / d' india vide sopra 'l suo stuolo / fiamme
erba, e si veda qualche madre incapace d' allevar sola il suo parto. tommaseo
? l. martelli, 1-31: antro d' alti sospir, letto di fonti /
fa minimi / in sua balìa, privi d' ogni limite, /... vedere
vicino, mai avremmo potuto doppiarlo. d' annunzio, iii-2-301: mi giova forse il
quaranta anni, con cui si lamenta d' essergli attaccata perché sperava di doppiare presto
o più bastimenti da destra a sinistra d' una armata nemica, d'uno scoglio
a sinistra d'una armata nemica, d' uno scoglio, d'un'isola o d'
armata nemica, d'uno scoglio, d' un'isola o d'un capo, facendo
d'uno scoglio, d'un'isola o d' un capo, facendo un mezzo giro
, indicando il largo. -siamo fuori d' ogni rotta -disse giannino -anche chi passa
due; doppio. cecco d' ascoli, 1186: o madre bella,
braccio, e un foglio in mano doppiato d' un secondo foglio. -in senso generico
superficie da una sottile lamina di oro o d' argento, applicatavi sopra ed in perfetta
doppio guinzaglio. inventario di alfonso ii d' este, 979: doppiatura da cane
doppiatura da cane dorata con il cordone d' oro e seta turchina. 3
gozzi, 3-2-168: le sue predizioni [d' una strologa]... erano
rischiarandogli il cammino fino alle scale. d' annunzio, iii-1-694: andate, andate /
di corno. 3. candelabro d' argento, di bronzo, di legno
caricorno di doppieri, di madonne e d' altre predelle e tavolelle di boti;
debil lume / vacillante facella in doppier d' oro. l. rucellai, 1-18
. carducci, iii-7-382: il sole d' autunno placido ma solenne testimone splendea nella
.. di cani e di doppiette. d' annunzio, iv-2-1093: a mezza macchia
poneva innanzi veruno mostramento di doppiezza o d' infingimento in parole e in opera.
alvaro, 14-159: vi sono tipi d' italiani che a sessant'anni l'esercizio della
. v.]: 'doppino'. parte d' una fune piegata sopra se stessa o
piegata sopra se stessa o doppiata. d' annunzio, iv-2-680: si volse per
attaccò a mezza- poppa. era fatta d' alcuni cavigliotti consunti e d'una sola
. era fatta d'alcuni cavigliotti consunti e d' una sola corda a doppino logora.
. varchi, v-148: il tempo d' un movimento al tempo d'un altro
il tempo d'un movimento al tempo d' un altro movimento ha necessariamente alcuna proporzione
abito regio. / di doppie fila d' or son quelle spoglie / tramate tutte
quelle spoglie / tramate tutte, e d' oro han doppio fregio. parini, giorno
, nei cristalli doppi alle finestre. d' annunzio, iv-2-914: erano costoro i pratici
regalato dei colletti, un fascio di colletti d' uno ch'era militare; ma il
doppio tesoro / quinci e quindi scopria d' avorio e d'oro. moniglia,
/ quinci e quindi scopria d'avorio e d' oro. moniglia, i-1-394: -languir
.. /... -esser d' un solo / ben so che devo,
ed esplicarsi nella sua doppia natura. d' annunzio, iii-2-357: taluni s'appoggiano
ulivi i quali son venuti su doppi d' in su la terra e sono in modo
, / come dirassi al tempo, d' una coppia. 4. ripetuto
doppia chiave / ti chiuderò nel sen d' ora in appresso. deledda, ii-533
., iii-478: manda loro un talento d' ariento e doppie vestimenta da mutare.
li piatti del servizio reale sono tutti d' oro, e tutti doppi, perché
avarizia; et ecci duppio il peccato d' ingiustizia e d'avarizia. frezzi, i-1-44
ecci duppio il peccato d'ingiustizia e d' avarizia. frezzi, i-1-44: nella faretra
faretra al fianco avea gli strali / d' oro e di piombo e di doppia
regni, come di qualche pericolosa infezione d' eresia che potesse penetrar fra quei popoli
.. non altro che la tirannide d' un ridicolo pregiudizio può togliere agli scrittori
loro antecessori di dispor dei vocaboli antichi e d' in- trodume di nuovi; purché l'
è doppia ignoranza e duplicata sciocchezza. d' azeglio, 2-63: melania ha passato una
e torna a casa coll'idea positiva d' appiccarsi. d'annunzio, v-1-194: alberto
casa coll'idea positiva d'appiccarsi. d' annunzio, v-1-194: alberto prende l'
si possa accusar mai di condotta doppia o d' inganno anche a dosi infinitesime. moravia
buona intenzione per campar sé o altrui d' alcun pericolo o peccato. b. davanzali
caro, 2-1-151: con un altro ordine d' architettura posò tutta l'opera di bronzo
: io sono stato questi dì malato d' una febbre terzana doppia assai noiosa. redi
, tanto leale, che doppia. d' annunzio, iii-1-815: vieni, splendore,
, e verzica / come un pratello d' erba vetturina / dove tu sei la pecchia
sul quale essa poggia è che fa d' uopo addebitare il conto della persona o
come contumaci, e se noi degnare d' udire, in due doppi contumaci,.
la nostra dolcezza rinforzare. f. d' ambra, 4-94: s'io non mi
questa / offesa, ma or trattienti e d' ubbidire / non ricusa. leopardi,
persone vestite di nero: i frati d' un convento... venivano a due
suonano a doppio; suonano l'entrata. d' annunzio, iv-2-1022: le campane sonavano
un miglio si sentì lontan lo scoppio. d' azeglio, 1- 365: traversando
prima dello sdrucciolo, vedo fin d' ora il tempo e il momento in cui
in capelli, con una catena d' oro tra il doppio mento e il mar
: i doppii esemplari della medesima stampa d' un libro, in una biblioteca, si
, del passato il ricordo, dell'opera d' arte la valutazione, di se stesso
. doppióne2, sm. moneta d' oro del valore di due doppie (
, diede al prete un doppio ducato d' oro, di quelli che al buon
me impose che io facessi un modello d' un doppione largo d'oro, in
io facessi un modello d'un doppione largo d' oro, in el quale voleva che
papa et uno imperatore, che dirizassino d' accordo una erode, la quale mostrassi di
agg. raro. di tessuto trapunto d' oro o d'argento (velluto, seta
. di tessuto trapunto d'oro o d' argento (velluto, seta, damasco)
in un'altra vermiglie, in un'altra d' amaranto. = deriv. da doppio1
petto », tancredi con i bottoni d' argento dei lancieri. carlo con quelli
l'alto colletto di velluto nero bordato d' arancione il primo, cremisi l'altro
a doppio senso, oscure e a forma d' indovinelli, che dopo avute se ne
, sm. il dorare, il rivestire d' oro. plutarco volgar., 93
. stendere e far aderire uno strato d' oro sopra una superficie di metallo,
..., tre milia talenti d' oro di ofir e sette milia talenti d'
d'oro di ofir e sette milia talenti d' ariento probatissimo, per dorare le mura
lui compose di dovergli dare cinquecento fiorin d' oro, ed egli una notte con
; per che, fatti dorare popolini d' ariento, che allora si spendevano, giaciuto
il bolo macinato e temperato con chiara d' uovo; il quale doppo ch'è
natura untuoso e viscoso, senza interposizione d' altra materia, riceve e tiene stabilmente
materia, riceve e tiene stabilmente la foglia d' oro. idem, 55: 'dorare
ii-13: quel certo splendore che dopo d' avergli quasi dorati i capelli [a vittorio
nel suo giusto elemento vitale, ebbra d' una felicità elementare che la dorava e la
e piene di pagliuche, ma bionde d' un biondo che pareva dorasse anche il viso
verde che sfuma e si dora. d' annunzio, iii-1-197: pareva che la
sua voce si dorasse come la cima d' un cipresso al tramonto. ungaretti,
è imposta; come l'ar- chimia d' alcuno maestro che oro vuole somigliare, ma
schienali, animelle, granelle, testicciuole d' agnello, testa di vitella di latte
, agg. rivestito di una patina d' oro; che è stato sottoposto alla
alla doratura; indorato. ubertino d' arezzo, xxxv-1-403: vile metallo talfiada
perle di sopra, che se cibava d' uno core de robini. caro, 8-1019
, 8-1019: tra'portici dorati iva d' argento / l'ali sbattendo e schiamazzando
tue cupole e le bianche / torri d' incontro al sol raggian tal lume. verga
dorati in fondo all'altare in lutto. d' annunzio, iii-2-117: sette candelabri di
alla mensa con in sommo le lucerne ardenti d' olio aromatico. moretti, 22:
che non mostrava altro che la punta dorata d' una scarpetta m'è parso di ringiovanire
il taglio rivestito di un sottilissimo strato d' oro (un libro). -carta dorata
margini dorati. -tessuto con fili d' oro; trapunto d'oro. marco
-tessuto con fili d'oro; trapunto d' oro. marco polo volgar.,
da bagno di boccaccino, con fregi d' oro filato, e bottoni dalle maniche e
e bottoni dalle maniche e dal collare d' ariento dorato...; una celata
gioiellata. -ant. circondato di monili d' oro (il dito, il braccio
piene di giacinti. il ventre suo d' avorio, distinto di zaffiri.
distinto di zaffiri. 2. d' oro, aureo. fatti di cesare
azzurro una dorata sbarra / il conte d' ottonlei ne lo stendardo. caro,
. parini, giorno, i-554: d' ogni lato astanti e sacerdoti / pallidi all'
sacra / umiliava le dorate corna. d' annunzio, iii-1-680: un piatto dorato
un piatto dorato, pieno di grappoli d' uva novella. 3. per
di un color giallo, con riflessi d' oro. boccaccio, v-67: co'
possono vedere [le piante] cariche d' uve dorate e purpuree di diverse forme.
. marino, 16- 114: d' un farsetto leggier, qual si costuma /
la lastra della fotografia, un bel grappolo d' uva biondodorata, e non ha resistito
colorito, la carnagione). d' azeglio, 1-290: la moglie, riparata
quella fine carnagione dorata di bionda. d' annunzio, v-2-34: quel volto dorato
già un poco appassito come un grappolo d' uva di corinto su la stuoia esposta al
ragazza atticciata alquanto e pallida, ma d' un pallore dorato, con vasti occhi un
sporgenti. -leggermente abbronzato. d' annunzio, iii-1-254: nell'isola di elefantina
, e tonde eran capelli, / navicella d' avorio un dì fendea. manzoni,
si abbandonava sul guan- giale un fiume d' oro partiva dalla sua testa. bocchelli,
'n oriente / aprìa con chiave d' or l'uscio lucente. manzoni,
/ sfuma dorata intorno ogni sarmento. d' annunzio, iv-2-372: era di settembre:
giapeto volle / l'uman seme formar d' inganni dolci, / d'illusioni amabili,
uman seme formar d'inganni dolci, / d' illusioni amabili, di sogni / dorati
palagi, belle fanciulle, belli abiti. d' annunzio, 1-8: la pineta mia
debito ancor caro ed onesto / che d' alessandro e d'ottavio ragioni / con risonante
ed onesto / che d'alessandro e d' ottavio ragioni / con risonante voce /
: il secondo rimedio contra questa fame d' onore è il discemere che tu appetisci una
sofia, ma la faconda / arte conobbe d' ogni cor regina, / possente a
e a lei dal labbro / stillavan dolci d' eloquenza i fiumi. papini, 26-206
il pan dorato in testimonianza dell'età d' oro. salvini, v-510: 'rosolato',
dorato rimanga coperto, con un terzo d' orina di maschio, sai comune,
e resta finito il lavoro che rimane d' un color d'oro bellissimo ed acceso.
il lavoro che rimane d'un color d' oro bellissimo ed acceso. -colore
del giallognolo e del dorato in trasparenza d' ambra e di perle, quando è
falbo dorato, / che la briglia d' argento e 'l ricco arnese / avea d'
d'argento e 'l ricco arnese / avea d' oro trapunto e ricamato. lalli,
, 21-147-la rimanente chiusa con una foglia d' oro da doratori, la virtù dell'ambra
cornici, che venivano al lavoro (era d' estate) fin dentro il cortile di
di santo stefano: posavano la foglia d' oro sul legno in un odore acuto di
di un oggetto con uno strato sottilissimo d' oro; il materiale adoperato, il
, mediante vernici resinose, sottilissime foglie d' oro. -per gli oggetti metallici attualmente
, a caldo, una sottile lamina d' oro sulla superficie da rivestire; la
stendendo sull'oggetto uno strato di amalgama d' oro dal quale col calore si fa
oggetti in una soluzione di cianuro doppio d' oro e sodio; la doratura galvanica
vasari] dato carico... d' uno stendardo di drappo per il castello
del quale andarono cinquanta migliaia di pezzi d' oro. galileo, 4-3-56: la
. ma quanto alle dorature degli ornamenti d' architettura, esse non piacciono se non
2. in senso concreto: oggetto rivestito d' oro; fregio, ornamento fatto con
dorature della grata del coro straluccicavano. d' annunzio, iv-1-21: il cuoio aveva
di tartaruga fina da cui trasparisca una foglia d' oro. fracchia, 1013: la
il gesso bianco. -capsula dentaria d' oro; involucro, ponte d'oro
dentaria d'oro; involucro, ponte d' oro. soffici, iii-132: bruttina
stendeva una scialba doratura su tutto. d' annunzio, iv-2- 245: una
dell'adriani restò inedito e ignorato nell'armadio d' una biblioteca, e non fu pubblicato
la nobile doratura dell'amyot, è d' uno stile « puro e vezzoso »,
-accento, cadenza, inflessione. d' annunzio, v-1-918: luigi rizzo disse,
. -traccia, sfumatura. d' annunzio, v-1-275: indovino il pomeriggio.
colore giallo caldo; che ha riflessi d' oro. b. davanzati,
dorerìa, sf. quantità di oggetti d' oro, monili, gioielli;
adorne [le donne] di drappi d' oro, ed acconciature di perle e
quella doreria immensa vagheggiò attento una coppa d' oro. faldella, 6-154: sorgevano dentro
. figur. sfarzo, magnificenza. d' annunzio, v-2-836: i salci i pioppi
medesimo doricismo è impiegato da omero, d' impiegare altresì quel lombar- desimo.
e di popolare e acconcio a questa spezie d' urbanità. dorìcnio, sm. bot
guari lungi dal mare, con rami minori d' un gombito e frondi di colore di
voce / simile ad un gorgheggio alto d' uccelli / tra l'infinito murmure del
sono appena passati 30 anni dalla morte d' alessandro, teocrito, poeta della corte di
. avvegnaché fosse da smirna, città d' ionia, non però alla lingua ionica
pensiero le amenissime descrizioni di tempe, d' arcadia, l'egloghe di virgilio e
vaghe e artificiose sonate..., d' ogni tuono e d'ogni modo le
.., d'ogni tuono e d' ogni modo le proprie, e dorico grave
allo squillar del loto / chiarosonante. d' annunzio, iii-2-1131: è il vespero
'ordine dorico'. uno de'cinque ordini d' architettura, il più massiccio e più forte
... con un solo volger d' occhi si dominava il mare aperto.
piena di forza, di carattere, d' energia: così richiedevan i secoli eroici
, vi si sono usati quattr'ordini d' architettura... il primo piano,
trabeato dorico annicchiate / l'arche pesanti. d' annunzio, ii-90: giaceva sul dorico
non uccidessono il re delli ateniesi '. d' annunzio, ii-444: quivi improvvisa dopo
alle grazie, / il dedalo d' arezzo. doriése, agg. e
i'son greco, siracusano, e doriese d' origine. settembrini [luciano],
, giovinetto sire, / che mostri d' un pensoso arabo gli occhi, / cui
il mento e domò l'ire. d' annunzio, ii-170: io vidi / thànatos
. v.]: 'dorifora'. genere d' insetti dell'ordine de'coleotteri,.
2-68: 4 doriferi ', guardia armata d' asta, alla custodia degli imperatori.
e dubie su quelle forme stese d' uomini, né si commovevano.
. v.]: 'dorilo'. genere d' insetti dell'ordine degl'imenotteri, famiglia
. dorino, sm. piccolo gioiello d' oro o dorato. carena, 1-117
il frigio e il lidio, in ciascuno d' essi fece un coro con le sue
sdegnando s'arrossisse ancora / per chi d' endimion dormente scrisse. galileo, 3-1-160: