nel naso per trarne fuora il sangue. d' alberti, 282: i moderni botanici
che hanno le spighe disposte come le dita d' una mano. = voce
scrive con la macchina dattilografica. d' annunzio, v-1-308: il comandante della squadriglia
corpo nervoso, di pelle delicata, d' occhi spaventati. = deriv.
6-228: al pestalozzi venne deferita copia d' un elenco, dattiloscritto, di turchesi
e dall'altra parte, e apparecchiasi d' uno arrotato coltello, e fende la liquida
: vide poco lontano, a un terrazzino d' una ca- succia isolata, una povera
una giovinetta assai bella, forse figliuola d' alcuno de'lavoratori della contrada. livio
concepire gemiti senza persone che gemono. d' annunzio, iii-i- 1169: su le
, [la moglie] s'innamorò d' un giovane chiamato ruberto, il quale
donna, cura l'arco suo tirato d' una daurata e nova sua sagitta,
. davanti (ant. davante, d' avanti), avv. di luogo
, 3-859: ite al castello ch'avete d' avanti. d. bartoli, 9-30-185
: quest'isola... si presentò d' avanti a'primi suoi scopritori, che
, distesa fino al tallone e sparata d' avanti. g. gozzi, 3-3-525:
petrarca, 119-74: ché questa e me d' un seme, / lei davanti e
accomoda lo modo delle ricchezze. trattato d' amore, 2-11: sì ch'ubbidir talora
per terra tutte quante, / fuor d' una ch'a seder si levò, ratto
in voto al b. stanislao d' offerire ad ardere due candele davanti alla
, solo, a la lugubre / schiera d' avanti, ravvolto e tacito / cavalca
a la più bella, / fiore d' ogni amorosa, / bionda più c'auro
laonde si può credere ch'egli prima d' ogn'altro insegnasse
giudicio. magalotti, 9-1-4: voglio mettergli d' avanti agli occhi i suoi obblighi,
terra, lunge da fonte vital? d' annunzio, i-22: o tesori de
de l'arte, o grandi immagini / d' una gloria fuggita, / davanti a
., 9-103: fe'sembiante / d' uomo cui altra cura stringa e morda /
infinito. botta, 4-124: tentava d' assicurarsi con levarsi davanti tutti gl'impedimenti
in italia ignorano che la lingua francese d' avanti il secolo decimosesto è una lingua
148: il nostro signore re d' ungaria, ispirato dallo onnipotente iddio,
che la virtù lodar si possa, / d' alquante donne che 'l gran giove
e vostro. 9. con funzione d' aggettivo (invar.). posto
calzoni lavorati e intarsiati come il davanti d' un altare. imbriani 3-56: que'
, al davanzale, i semi / coglieva d' una spiga d'amorino, / e
i semi / coglieva d'una spiga d' amorino, / e mondava dal secco i
e mondava dal secco i crisantemi. d' annunzio, i-712: ed ecco, al
c'era sul davanzale una scodella / piena d' acqua. era là dimenticata. pratolini
bocchelli, ii-12: in un pomeriggio d' estate stavano a meriggiare in scranna;
. -dial. paramento. d' alberti, 283: 'davanzale': i senesi
ai gorgheggi degli uccelli più gai. d' annunzio, v-2-142: le costole sono
, corallina, non mi fate arrossir d' awantaggio. passeroni, i- ii-122:
lucia, 157: so che parlo d' un religioso, ma il padre cristoforo amico
: renzo però si sentiva ima smania d' andare; e non si curava di
difendere; allora finalmente determinò e studiò d' arrendersi davvero. dante, conv.
non sarebbe qua giù generazione né vita d' animale o di piante: notte non
ii-277: sembrava davvero una principessa. d' annunzio, iv-2-11: e una sera
: ebbe l'illusione... d' essere arrivato a possederla da vero. saba
colui, che, svincolandosi dagli amplessi d' una bella femmina, che, pago
4-74: li conforta i due bambini d' allora il ricordo di quel pianto infantile
derelitto, il fido / degno è d' onor, più che il fellon tra gli
: intendo sempre delle lingue davvero. d' azeglio, 1-170: considerate sempre un duello
che dico davvero, e senza adulazione. d' azeglio, 1-221: in effetto solevo
, 2-151: ben credetti che voi fingeste d' essere adirati per darmi maggior martello di
sono oggetto principalissimo della pubblica amministrazione. d' azeglio, 4-iii-551: l'unione di
l'unione di questa provincia colle altre, d' indole differentissime, in un unico sistema
. cattaneo, ii-1-15: taluno divisò d' avvalersi della tariffa daziaria per dare sussidio
daziaria per dare sussidio a certi generi d' industria o più diffusi o più necessari
tempi delle cinte daziarie; presidiate da squadre d' arroganti con in capo un berretto filettato
dazieri, / e da procuratori, e d' avvocati. m. adriani,
nel territorio dell'ente stesso (dazio d' entrata o d'importazione) o anche
ente stesso (dazio d'entrata o d' importazione) o anche su quelle che ne
su quelle che ne escono { dazio d' esportazione). -dazio esterno o doganale
basse, onde non scoraggiare il commercio d' importazione che alimenta tali introiti fiscali)
e salvi, e franchi e liberi d' ogni dazio, e gabella e dirittura
tutte le merci loro e a fornirli d' ogni loro occorrenza, corti sarebbero tutti i
stassimo fuori della porta chiamata la porta d' andrinopoli due giorni e due notti, sempre
, i-i- 353: ne'dazi d' importazione e ne''dazi consumo ',
governo provvisorio... si studiasse d' aggravare ancora più le pubbliche difficoltà, coll'
, gl'impedimenti doganali, 1 dazi d' entrata, gli ostacoli alla libera circolazione delle
d' ogni mese. bacchelli, 6-102: potevan
sotto alle tendine, m'afferra il collo d' un piede e tira: « ohe
, fantasticare, ma han l'aria d' un mito: non fossero i granitici tempietti
fatta per altre sue imprese e guerre d' alamagna. né questa dazione di brivilegiare
fusse per innanzi passata una grandissima quantità d' effetti, e mercanzie del racca.
vedute la dia adomata di bellezza e d' armi, mosse lo ingegno e 'l
essi per l'oscurità del cielo. d' annunzio, iii-2-358: coi sette eroi,
o donna potentissima e bizzarra s'innamorasse d' abdolonimo o d'altro povero personaggio.
e bizzarra s'innamorasse d'abdolonimo o d' altro povero personaggio. pindemonte, 148
a più frequente palpito di umani odii e d' amori / meglio il petto m'accesero
ultime dee superstiti giustizia e libertà. d' annunzio, i-i7: unica dea,
è dea / de bel tate e d' onore. boccaccio, dee., 5-1
: quelle braccia così bianche non eran d' alpigiana ma di dea. d'annunzio,
non eran d'alpigiana ma di dea. d' annunzio, i-430: toma a questi
di megara, / e di sangue e d' amor, siccome intesi, / a la
al meriggio inganni illustri, / giardiniera d' un vel, la dea ch'adoro
/ sovra un serico aprile un maggio d' oro. goldoni, vii-547: niente,
se dir lice e convensi, / vergine d' alti sensi, / tu vedi il
mio / allor fu fatto in nome d' una dia, / la qual si disse
, / la qual si disse madre d' ogni dio. boccaccio, vii-223: tesor
vergine data al mondo per essempio / d' alta umiltade, e di bontà suprema
pressi, parenti, superstiti, in sembianze d' ombra e di zolfo: facce postume
coniugi sognavano già di deambulare nelle corsie d' un gran negozio di giocattoli...
giocattoli... per l'acquisto d' una trombetta, dello schioppo, del cappello
quello che va de prescia, a ora d' agio, un piede appresso l'altro
camminare lentamente; passeggiata. d' alberti, 283: 'deambulazione', passeggio degli
: in questa caverna di macerazione e d' afflizione la colomba deargentata facendo il nido
setino... e deaurera'la d' oro purissimo; e farai uno regolo intorno
; e farai uno regolo intorno intorno d' oro, e a quello regolo una corona
oro, e a quello regolo una corona d' oro, lavorata a figure, alta
dita; sopra quella un'altra corona d' oro. = voce dotta,
agg. ant. indorato, coperto d' oro. cavalca, 1-86: vedete
compiacere all'antichità, perché così era allora d' usanza agli uomini famosi di dimostrare il
scuse, / e m'insegne la via d' in carte ornarlo. tasso, n-iii-1034
.. il quale, a similitudine d' una pittura, dimostra prima l'intero delle
: si legge essersi fermata una multitudine d' api sopra la bocca di quello,
vii-350: vederete in babilonia li iddìi d' oro e d'argento e di pietra e
in babilonia li iddìi d'oro e d' argento e di pietra e di legno nelli
è occupato, ma si dimostra in aspetto d' una piazzetta biancheggiante, la qual deriva
occhi de'venditori la qualità dell'animo d' entro. dante, purg.,
da un complemento predicativo). cecco d' ascoli, 1488: la ricchezza a gentilezza
, sono iperbolici oltra misura e copiosissimi d' affetti pastorali e di similitudini buccolice.
lì refratto più a retro. cecco d' ascoli, 194: la minor stella che
simulare, n'era alieno. f. d' ambra, xxv-2-313: dunque, m'
caro, 15-ii-465: a ciascuno d' essi ho mostro l'animo mio,
verità senza la fede, ed alcune d' esse debbono anche precedere la fede.
michelstaedter, 279: sembra voler parlar d' una potenza che fattasi manifesta in un
pantaloni per farvi risonare le mone e d' oro e d'argento,...
risonare le mone e d'oro e d' argento,... ne tirava poi
un fatto; che rivela uno stato d' animo; convincente; espressivo.
ha forza dimostrativa per se stesso. d' annunzio, v-3-788: nulla è più dimostrativo
la quale si dice bene o male d' alcuna persona, ed è detta dimostrativa
si reca in laude o in vituperio d' alcuna certa persona. diliberativo è quello il
v-94: 1 latini, perché mancano d' articolo, si servono in quella vece
s'è già fatto o di poco o d' assai, overo ciò che si
l'azioni o passioni, o nostre o d' altrui. d. bartoli, 25-47:
eloquente (l'aspetto esteriore). d' azeglio, 1-408: mio zio..
sala adiacente, era il gruppo dimostrativo d' uno scheletro d'uomo che regge alla
era il gruppo dimostrativo d'uno scheletro d' uomo che regge alla briglia lo scheletro d'
d'uomo che regge alla briglia lo scheletro d' un cavallo impennato. montano, 136
. manifestato con segni sensibili (stati d' animo, sentimenti); confermato col
continua- mente a cadere nella monarchia. d' annunzio, v-1-695: è ormai dimostrato
ancor dimostri, / qual chi seco d' onor contenda e giostri, / ten vai
manifesta esternamente i propri pensieri e stati d' animo (una persona); che
vecchia, ravvedendomi, indarno mi dorrò d' avere la mia giovinezza perduta, alla
vivo, verità certissima, specchio lucidissimo d' ogni buona operazione, dottore di dottrina
e fiume di scienza; / componitore d' ogni prosa e metro; /.
, che acre combattitore del falso. d' annunzio, iii-1-409: vi ricordate voi di
foco è da essere messo per consumatore d' ogni sofistico e scopritore e dimostratore
è luce, scacciatore delle tenebre occultatrici d' ogni essenzia. salvini, 30-2-36:
nelle cose di fìsica, di botanica, d' anatomia, insegna mostrando gli oggetti a
è dimostratrice la statua bollata e cinta d' una veste ditta * pretesta ', che
o segni sensibili, di particolari stati d' animo, di sentimenti, desideri,
partito e con poca dimostrazione di fatica o d' affanno. leopardi, 963: molto
più in palese conoscere, ha in costume d' usare il nome di magnifico come titolo
come la dimostrazione della facilità per lui d' ingannare meglio, di profittare di più.
se non proprio una dimostrazione di gentilezza d' animo. -nel linguaggio biblico e
modo che tutti quelli, che furono arditi d' ubbidirli, per la virtù di dio
finito... in una dimostrazione d' importanza, di stima, d'amore generale
dimostrazione d'importanza, di stima, d' amore generale. carducci, ii-7-20:
capellano volgar., i-97: né d' alcuno sollazzo posso godere, se non
, ii-503: questa indifferenza o dimostrazione d' indifferenza, lungi da essere effetto o segno
sia contenuta in un'altra coll'aiuto d' ima terza, che può essere anche suddivisa
oggi ed il tempo e la freddezza d' ingegno a svolgere in dimostrazioni didattiche il
. esempio pratico; insegnamento per via d' esempi. milizia, iii-404: il
ecc. soffici, v-3-11: una figura d' esperimento e di dimostrazione.
la disposizione sua alla quiete e sicurtà d' italia, dando ora una speranza ora
presenzia dello illustre signore messer niccolò marchese d' esti ec.; e lui come singularissimo
gli uomini con le loro dimostrazioni, d' una bellezza diversa da quella ch'essi apprezzavano
di troppe simili dimostrazioni fatte poi. d' azeglio, 2-321: v'è oggi una
di quei tempi non andava più là d' uno sproloquio o d'un epigramma, e
andava più là d'uno sproloquio o d' un epigramma, e gli scritti,
un atto del governo, alla persona d' un governante, o simili; od
brutto ceffo, che avea tutta l'aria d' un gran camorrista. carducci, iii-24-152
l'italia! viva roma! echeggiavano d' ogni intorno, la dimostrazione s'ingrossava
la città come un liquido furioso fuoco d' allegrezza! bocchelli, 1-i-409: dimostrazioni
campo fece tutte le dimostrazioni che potè d' offenderla, e nientedimeno attendeva colla sua
giorno non solo non fece alcuna dimostrazione d' arrendersi, ma con molti tiri d'artiglieria
d'arrendersi, ma con molti tiri d' artiglieria procurò d'infestare la terra.
, ma con molti tiri d'artiglieria procurò d' infestare la terra. botta, 5-292
bisogno, mettono nella scodellina già piena d' acqua una foglietta d'acciaio sottilissima.
scodellina già piena d'acqua una foglietta d' acciaio sottilissima. -ant. rilievo,
o madonna, e da te desiderano d' essere cognosciuti per cura- zione, e
a dimostrare come è divoratrice senza rimedio d' ogni buono stato la cittadinesca discordia e
che niuno de'grandi, in vece d' aspettar da me benefizi e favori, vorrà
grato animo mio per l'onore fattomi d' intitolarmi il vostro vocabolario. leopardi,
-fare dimostrazione: manifestare esteriormente lo stato d' animo, i sentimenti, le intenzioni,
e quelle isquisite dimostrazioni di riverenza e d' affetto. -esprimere il proprio pensiero
duca chiesero perdonanza a madonna, scusandosi d' aver fatto quelle dimostrazioni, dubitando delle
.. -le ha dimostrato che, d' ora in poi, arrivando questa sera la
amato ma che quella donna faccia dimostrazion d' amarlo per trame utilità. sarpi,
, iv-40: la supplico ch'essendosi degnata d' usar meco alcuna amorevol dimostrazione de la
se ne penta; né le incresca d' avermi compiaciuto: ma cerchi di giovarmi con
più s'usa figuratamente in significato d' impoverire un paese di danari,
città di firenze, messer carlo fu dimutato d' animo e di volontà.
prodotto da un cannocchiale. d' alberti, 304: 'dinametro', nome che
, o l'accompagnano al fianco. d' alberti, 304: * dinamica ',
s. v.]: l'operare d' un corpo dinamicamente, non chimicamente.
il centro vitale espressivo [dell'opera d' arte], il nucleo magico essenziale.
, ma anche nei loro rapporti dinamici d' influenza reciproca e con l'ambiente.
5. figur. nel linguaggio della critica d' arte e letteraria (specialmente in riferimento
quei ringosi esseri assenti, / acuminando d' angoli e di coni / tempia sfericità
da un anarchico dinamitardo, divenuto uomo d' ordine e morto vecchissimo. 2
imprimere fervida operosità animata da spirito d' iniziativa e di rinnovamento in ogni attività
.., tutto ha l'apparenza d' inesorabile, d'infrangibile, d'indifferente:
tutto ha l'apparenza d'inesorabile, d' infrangibile, d'indifferente: la nostra
l'apparenza d'inesorabile, d'infrangibile, d' indifferente: la nostra civiltà, madre
di * dinamòdi ossia di metri cubi d' acqua che in un minuto cadono da un
in un minuto cadono da un metro d' altezza, equivale col suo peso alla forza
per la misurazione delle forze. d' alberti, 304: 'dinamometro', strumento che
. dinanzi (dinnanzi, rar. d' innanzi, ant. dinn \ anti,
: avere sotto gli occhi; tener d' occhio (e, anche, considerare,
/ sprazzi gli grondan dalla bocca. d' annunzio, iii-2-134: che i musici
etade, a sua perfezione, necessario d' essere amorosa; però che ad essa
mainera, / e di sé dritta d' om fa elezione, / unde li surge
è detto pur dinanzi) questa passione d' amore è tanto comune che alla giovane
le biade del tempo della grande dovizia d' innanzi raunò. albertano volgar., 59
. in futuro. -da ora dinanzi: d' ora innanzi, d'ora in poi
ora dinanzi: d'ora innanzi, d' ora in poi. bibbia volgar.
più durar tanti turmenti, / d' ora dananti aiutarne tu, dio.
giamboni, 7-57: coloro che dinanzi e d' intorno dalle insegne, e colla primaia
. questo significava non più un filo d' acqua in tutti i torrenti per cento chilometri
fuga è volta, / e de'lacci d' amor leggiera e sciolta, / vola
ombra a l'apparir del sole. d' annunzio, iv-2-615: il monaco che
. dante, inf., 2-119: d' innanzi a quella fiera ti levai,
fanciullo... è sì innamorato d' una figliuola d'un sarto nostro vicino.
. è sì innamorato d'una figliuola d' un sarto nostro vicino... che
con venia, l'occhio sorpriso / d' alcuna nebbia, andar dinanzi al primo /
lagrime dinanzi da dio per la salute d' ogni creatura. pulci, 2-61: dinanzi
sarà dinanzi a'discreti giudici, niuna sorte d' onore
ad un'occhiata un po'bieca. d' annunzio, iv-2-84: fu prima su
., i-635: ancora l'avarizia d' inanzi a tutti li altri possedè le interiora
e dannosi idealismi, dinanzi al no d' un uomo, nato forte e cresciuto
le canne inarsicciate per frustare, altri mazze d' argento. tasso, 6-93: alla
., 9-71: non altrimenti fatto che d' un vento / impetuoso per gli avversi
di seta. botta, 4-124: tentava d' assicurarsi con levarsi davanti tutti gl'impedimenti
schiera de'franceschi e de'fiorentini e d' altri intorno di centocinquanta a cavallo, ch'
girare tutto uniforme, con pilastrini riquadrati d' otto in otto piedi. percoto, 9
hai fatta del contender del denanzi / d' umiltà disavanzi / s'alcuno eletto dirietro
basi. l'unità è il toman d' oro diviso in 200 schahi o in 10
dinasate, alcune senza gambe, e d' alcune resta sol la metà.
personalmente responsabili, come l'ultimo erede d' una dinastia, pur mite e innocente,
ampia e nobile monarchia sotto la dominazione d' un solo. targioni tozzetti, 12-9-16
. adatto a nuotarvi (uno specchio d' acqua). s. bernardino
, 45: chi l'ha regalata d' un paio di maniche di tela vergata
un paio di maniche di tela vergata d' oro falso, chi d'un taffetà co'
tela vergata d'oro falso, chi d' un taffetà co'dinderli d'orpello.
falso, chi d'un taffetà co'dinderli d' orpello. redi, 16-vii-160: [
ch'anno le giugge rosse, e son d' ontano, / e un cappel col
per l'uso della forma dindo: d' alberti, 304: « dindo, voce
, i-392: veggiamo, senza partirsi d' italia, anzi di casa, seguire nel
nel nudo e tubercoluto collo del gallo d' india (detto qui in padova dindio
. dinde, abbreviazione dell'espressione coq d' inde (lat. scient. gallina indica
, co'dindoli, piene le dita d' anella. = voce tose.,
altro il (enervarla poi a compiacimento d' uomini guasti: con l'uno impedirsi,
/ la qual, poi che d' amar lei non disnervo, / m'è
, si avventa addosso ad eponina. d' annunzio, iii-1-324: scuote il capo in
2. ritrosia, riluttanza. d' annunzio, v-3-758: finalmente, dopo tanto
p. accolti, i-1-6-115: con diniego d' ozio indurando i corpi al travaglio,
niuna giuntura dinoccata, ma sì doleasi d' una svoltura del piede che per la
dinoccolato: fare il finto tonto. d' alberti, 304: 'fare il dinoccolato',
sempre a un modo, potrebbero pretendere d' essere buoni alla narrazione poetica, pressappoco
sono importanti componenti del plancton marino o d' acqua dolce; la massima parte di
dello struzzo,... a memoria d' uomini scomparvero dalla nuova zelanda e dal
1-202: essendo una sua figliuola innamorata d' un giovane, il quale dovea per
tutte le cose, co'fili d' oro [ecc.].
campagna era tutto circondato da gran quantità d' alberi, che, dintornati graziosamente,
giovane, i-568: dintornato ciascun cammeo d' alcuni fregi, di alcuni intagli lavorati a
macchie di color rosso focato tutte dintornate d' un sottilissimo profilo bianco lattato. martello
ragionevole, con certi modi ornati parte d' onestà e parte dintornati di lascivia.
parte dintornati di lascivia. dintórno (d' intórno), avv. intorno, tutto
: lo detto luogo era dintorno chiuso d' alberi pieni di fiori e di pomi molto
facean brolo, / anzi di rose e d' altri fior vermigli. petrarca, 23-24
fior vermigli. petrarca, 23-24: d' intorno al mio cor pensier gelati / fatto
/ del caro obbietto sempre gli è d' intorno, / anzi porta in cor viva
e 'l rimaggio- e tutti i fossati d' intorno. boiardo, 1-22-3: senza soccorso
erano di marmo pure statue grandissime d' uomini e di cavalli. d. bartoli
, in suoni, in canti. d' annunzio, v-3-432: qui pe'dintorni non
nella pittura e nella scultura grande perfezione d' arte aver i dintorni vaghi e leggiadri
si fan n'un certo unguento / d' acqua e di sapon tenero sì fini
silenziose. dio è come un granello d' oro, dentro la mia mano chiusa.
pavese, 8-29: viene un accesso d' asma e l'uomo comincia a bestemmiare con
, il quale come tale ha ragione d' ultimo fine, sufficientissimo a rendere soddisfatta
, 1-655: o sommo / dio d' israello, or la tua faccia hai tolta
ci fosse, ora, in certi momenti d' abbattimento senza motivo, di terrore senza
ma egli si sentiva già il sacrificato fattore d' un disegno sovrumano. pavese, 8-80
/ che pur con cibi di liquor d' ulivi, / lievemente passava caldi e
entravagli nel cuore per vie inattese. d' annunzio, iii-1-394: v'è là chi
signore giesù cristo, ch'è signore d' ogni cosa, ed è pari a dio
sa tutte le cause a pieno i d' ogni opra, d'ogni effetto di natura
a pieno i d'ogni opra, d' ogni effetto di natura, / e poggia
sono ipostaticamente unite). rinaldo d' aquino, ii-152: santus, santus,
ha di voi incarnato / lo dio d' amore; che mi porta e mena.
foglia / là dov'i'vidi fior d' ogni colore; / e tanto vi sentìo
sentìo gioia e dolzore / che dio d' amore -parvemi vedere. dante, vita
omero: « ella non parea figliuola d' uomo mortale, ma di deo ».
più rendeano al corso / mille fiamme d' amor leggiero e sciolto, / lei seguia
divino, cioè l'eterna loro serenità. d' annunzio, iii2- 91: certo tu
, di mostri, di giganti, d' ogni sorta di potenze minacciose, di cui
/ il nome dei latini, il regno d' alba, / e le mura e
: se gl'iddii ancora vi concedano d' esser lieti ornamenti de'loro altari
dei immortali! io non mi rallegrerò d' aver udito ed imparato alcuna cosa?
, 19-112: fatto v'avete dio d' oro e d'argento; / e che
fatto v'avete dio d'oro e d' argento; / e che altro è da
al nome di dio. a dì 24 d' agosto 1447- carissimo figliuolo, a'dì
, se dio vuole: finalmente. d' azeglio, 2-69: stamattina, come dio
'n vazo fievilissimo avete esso, e d' onni parte avete ladroni furtando. dante
teco esser discreto. f. d' ambra, 4-118: eccolo / per dio
-dio vene renda merito: formula d' augurio, di ringraziamento.
... anco i non poveri, d' altro che d'elemosina, dicono tuttavia
i non poveri, d'altro che d' elemosina, dicono tuttavia a chi è degno
elemosina, dicono tuttavia a chi è degno d' intenderli: * dio ve ne renda
or a gli propri casi appertinenti. d' annunzio, iii-2-93: egli guata alquanto
fe'la molta / tua cortesia mutar d' opinione. imitazione di cristo, i-19-2:
/ la virtù ch'ebbe la man d' anania. boccaccio, viii-3-253: quindi darit
allora cinta dalla dia / vigile terra. d' annunzio, i-593: ne 'l convito
poco o di nessun valore. d' alberti, 305: i latini dicevano meretrici
bella vita: che, piena come fu d' attività, di governo, di funzioni
, di governo, di funzioni, d' insegnamento, d'udienze, di visite
governo, di funzioni, d'insegnamento, d' udienze, di visite diocesane, di
pure e'c'è qualche prete che cerchi d' avere un beneficio, bisogna prima fare
e mellifluo che fosse nella diocesi. d' annunzio, v-2-257: sembrava che i fuochi
5-618: il lazio è la regione d' italia dove più numerose rimangono le diocesi.
che può gonfiarsi a pallone per ingestione d' aria) coperto di spine (donde il
-óvroc; 4 dente '. cfr. d' alberti, 305: « diodone
d. c.). cfr. d' alberti, 305: « si
nell'istmo di corinto. d' annunzio, ii-676: salutammo le bianche cittadelle
, che comprende l'albatro. d' alberti, 305: 'diomedea ',
. v.]: 'diomedea', genere d' uccelli palmipedi. il loro becco è
i più grandi di tutti gli uccelli d' acqua. la specie più comune è
tropici e si pasce di triglie volanti. d' annunzio, i-896: volare [vorrei
all'ignoto. -figur. d' annunzio, v-1-953: qual meraviglia ci prepara
medie. tumore, tumefazione. d' alberti, 305: * dioncosi ',
frutto è una capsula ovoidale. d' alberti, 305: 'dionea', genere di
bartolini, 209: al semplice rumore d' uomo, le vergini, quali dionee,
e valorosa, / con bella gente, d' alcatoe venne. mascheroni, 8-333:
17-167: dentro una camera troverete, d' inverno, un povero uomo imbacuccato.
cfr. dionisio). d' alberti, 305: 'dionisiache', feste greche
quasi dominate da un furore dionisiaco. d' annunzio, iv-2-597: fra un'ora
neroniano celato in un felze lo spettacolo dionisiaco d' una città che s'incendia delirando.
affermarla e di ripeterla). d' annunzio, iv-1-879: il superstite comprendeva ora
o di età meno felice, e d' uomo degno di rimanersi oscuro. dionisio
nelle fratture di rocce serpentinose. d' alberti, 305: 'diòpside ',
per estens. e al figur. veduta d' insieme, veduta panoramica, quadro complessivo
; ha tessitura granitoide, tinta d' insieme da grigio-verde a verde-oscuro; per
, in val toce, in val d' isarco, ecc.).
dioriti sono rocce composte di feldspato e d' amfibòlo, sviluppatissime e ricche di belle varietà
belle varietà alla base del sobretta. d' annunzio, iv-2-920: udimmo il tintinno
iv-2-920: udimmo il tintinno dei cerchi d' argento alle caviglie, quando si mosse
fornace, onde rovesciossi nel fiume quantità d' embrici e diote. c. e
altri eran tutti piccoli e dioti. d' alberti [s. v.]:
lingua onde spesse volte la prima vocale d' una parola resta ingoiata ed incorporata nell'
e nell'africa sud-occidentale. d' alberti, 305: 4 dioptasio', minerale
come ognun vede senza aver di bisogno d' una lezione di diottrica, qui ci sia
croccante sopra due grandi cilindri a guisa d' aspo che la dipanano. verga,
/ giri s'hanno a voltar, più d' un migliaio. l. bellini,
dilazione per dipanare tutta quella matassa arruffata d' affari; mettere in chiaro le spese,
sopra una ruota si riporta a fior d' acqua. viani, 4-92: parigi
stava / dormendo agnese, e fuor d' ogni timore / della ria dipartenza,
quel santo patriarca iacob, e standogli d' intorno i devoti figliuoli addolorati e lacrimosi della
direbbe 1'anima al suo corpo prima d' andarsene con quella irrevocabile dipartenza? percoto
: mi preparai alla crudelissima dipartenza. d' azeglio, 4-46: il giorno ch'
. pulci, vi-63: il pesce d' uovo non s'è mai spiccato dalla
la giurisdizione dell'ordinatore della marina. d' annunzio, v-3-28: vani son riusciti
e degli arsenali per frenar quella bramosìa d' indipendenza e di padronanza. 3.
(soprattutto in francia e negli stati uniti d' america), dicastero o suddivisione interna
dipartimento di stato: negli stati uniti d' america, l'ufficio federale corrispondente al
. cecchi, 6-260: il dipartimento d' arte sorgeva su una collina, a
dicendo i suoi mali dopo il dipartimento d' eneas, acquistò la benivolenza per la
dona ad ascanio vestimenti dipinti sotto covertura d' oro, e uno mantello frigio fatto
i dipartimenti tra i frati ch'erano d' uno animo. 4. dimezzamento
ch'amo diparte, / nel lungo raggirar d' anni e di lustri, / salirò
persona; disgiungere, disunire. rinaldo d' aquino, 107: santus, santus,
. / però me departuto / ho d' essa e qua venuto. bartolomeo da s
il proprio lor primo desio, / d' intorno il cielo, e nel suo centro
non meritai: / ché mi 'nalzao coralmente d' amanza, / da la cui rimembranza
e fa il mio sguardo schivo, / d' ogni bel poggio e d'ogni ameno
, / d'ogni bel poggio e d' ogni ameno loco, / in solitaria parte
e sempiterno oblio: / o speranze d' onore al vento sparte! -separare
: fuggendo incontanente i ministri e soldati d' antonio, i cittadini si dipartirono il grano
(6-9): dunque chi mi diparte d' amar lei? / dio il potrebbe
. bartoli, 4-1-238: da piè d' un lago... si lieva da
; partire, andar via. rinaldo d' aquino, ii-148: ché fa del suo
da circe, che sottrasse / me più d' un anno là presso a gaeta.
o vi torneremo sì, ma diversi d' età di affetti e di compagnia? dossi
e giovani, tutti si dipartirono. d' annunzio, iv-2-505: vi fu qualche
e tigri / veder mi parve uscir d' una fontana, / e, quasi amici
lo mondo e dio servire / e dipartirmi d' ogne va- nitate. chiaro davanzali,
ii-373: quelli ch'ama e serve d' amore, / da lo propinquo ch'ama
quale ne la descrizione de la casa d' amore versò quasi tutti i fiori e tutte
, poscia inzuppatisi, empiutisi, grondanti d' oro e d'ogni bene fin che
inzuppatisi, empiutisi, grondanti d'oro e d' ogni bene fin che vi stettero,
luogo (una strada, un corso d' acqua, ecc.). pea
dipartivano varie bocche di cunicoli di scavo d' una cava di pozzolana abbandonata. montano
; alcuni tratti specchianti segnavano le rivolte d' un gran fiume, dal quale si
sublime compiacimento di averlo avuto coetaneo. d' annunzio, v-1-711: or quella toma,
misero parini il fianco venni / grave d' anni traendo e più di duolo. prati
tu, che assistevi ultimo all'ore / d' ogni mio dipartir da quelle nostre /
conviti il chiama, e 'l prega / d' udir folle, di nuovo le fatiche
odite, e dalla bocca intenta / d' enea parlante un'altra volta prende.
dio, padre celesto, / che d' esto mondo te diparta ornai. l.
98: ah, se novello ardore / d' alcun ben finto amore / lusinga i
le sa rea / la dipartita. d' annunzio, v-2-535: tanti anni già,
dopo l'acerba dipartita, / onde fin d' ora il cor paventa e trema?
la tua dipartita e... d' angoscia / porto gravido il cor. svevo
tinge il muro del ritiro mio / d' un roseo raggio, che par dirmi:
ori e nei carmini, dietro scheltri d' alberi, come in una pozzanghera di liquefatto
estrema dipartita: solo, qualche frustolo d' oro, o una goccia, di
di un mese dell'anno. d' annunzio, iii-2-1165: il cantico d'oltremare
d'annunzio, iii-2-1165: il cantico d' oltremare, quello che già risonò nella
: ci ritiravamo in tre dentro il vano d' una finestra a favoleggiare dell'eroe,
, ed èlli ontoso, secular apparer d' alcuna guisa, e non relegion retto seguire
de'peccati, lo terzo si è d' essere innocente dipartito da tutte malizie,
depen dente da l'ira d' achille, ed in somma come episodi che
in somma come episodi che la gloria d' achille e la grandezza della favola accrescano.
quattro da far fortuna fuori della bottega d' un barbiere, né saranno lette che
essere dipendente da uno stesso padrone. d' annunzio, v-3-13: non sa che
, e per quegli ancora che qualunque d' essi nominasse. tassoni, ix-377:
da una parte la tirannia dei dipendenti d' alessandro, dall'altra quella de'romani.
ed ogni dipendente guarda con occhio gonfio d' invidia e di malignità il potente,
da bacco ha dipendenza, / donatrice d' allegri... / d'allegri.
/ donatrice d'allegri... / d' allegri... grì...
(lo starnuto mel rapia) / donatrice d' allegria, / che dà lume e
, ricerca bene quella dependenza e conformità d' effetti, che voi dite. tasso
... non presume suggezione dai principi d' italia, ma dipendenza ed amicizia,
del nero, uomo di gravità e d' autorità grande e stato lungamente amico paterno
e legnaie, fanno pensare alle dipendenze d' una vecchia masseria che s'accresca e
a cadenza didascalica): « la parola d' ordine dura ventiquattro ore da un cambio
guardia al successivo; ima sola parola d' ordine vige nella fortezza e sue dipendenze
è ben vero che, nello occorrerci d' alcun sinistro, la ignoranza, da
la sorte è cieca, e la felicità d' una nazione non dee dipendere da un
esse hanno molta convenienzia e tengono assai d' una strenuità virile. guicciardini, ix-166
la perfezione della chiesa? f. d' ambra, 9: mi rallegrerò per certo
. verga, i-112: don garzia d' arvelo s'era trovato inaspettatamente, a cinquantanni
casti, ii-3-82: dai rapaci esattor d' imposte e dazi / invano fede e probitade
invano fede e probitade attendi; / d' angariar non mai contenti e sazi, /
denari, diceti che voi avevi dodeci ducati d' oro, li quali alcune donne de
risolvette a dargli ogni comodità ed agio d' imparare a dipignere. tasso, 8-6-1223
mio cavalletto all'ombra di un tronco d' ulivo o dietro il muro del cimitero
, cono., ii-50: i romantici d' italia in somma pensano come già pensarono
della natura, concepita come un'opera d' arte. dante, purg.,
elemento, e la trasforma in materia d' arte. fa che il sole veramente dipinga
.. / sovra tela di seta e d' or contesta, / dipingendo con l'
di sua mano / del bel tauro e d' europa il caso strano. -dare il
-rifl. fra giordano, 1-228: d' ogni cosa puoi guadagnare, ma non
entra per una lente adattata nel foro d' una camera ottica, sulla parete opposta
. /... al margine d' un lago / di taciturne piante incoronato.
riflettersi sulla parete dipingendovi un fluido scompiglio d' arabeschi di luce continuamente fuggevoli.
in- tomo, li fissava alla parte d' un monte, dove la luce del
se ne dipignea, come talvolta d' occhi la coda del pavone avea veduta
giorno per ria di diporto in compagnia d' altri giovani n'andò a uccellare.
l'aria ridente / di vermiglie fiammelle e d' aurei lampi. leopardi, 8-64:
donna che voi avete e al mondo più d' una volta dipinta con l'onorato inchiostro
spero, andarmi dipingendo anche meglio. d' azeglio, 1-84: grazie alla vita
decisi, voleva star lontano dal sembrar d' immischiarsi negli affari del milanese. b
dipinge voltaire come un pessimo carattere. d' alembert al contrario ne ha una grande
. pascoli, 102: ecco la falce d' oro all'orizzonte: / due nere
nobilitade è ne li pargoli e imperfetti d' etade, quando dopo lo fallo nel
altra estremità di quelli di larghissimi fregi d' oro, non sanza molte pietre, vede
il chiamò, no; ma era d' etade forse di quaranta anni. dante,
perché a te dipingi / rie temenze d' affanni? baxducci, iii-306: talor
la gonna e di color celeste, / d' oro il coturno; e il piè
prima di avere acquistata una gran copia d' immagini e di averle in mille guise combinate
presso all'amata ninfa / è l'ufficio d' amore? / in sonno a lei
quasi quasi mi hai fatto venir voglia d' entrare in questa impresa. redi,
chi mi dipinga il volto / or d' un incendio, or d'un color di
/ or d'un incendio, or d' un color di morte, / né lunghe
aveva con liberalissimo pennello dipinto il volto d' ilarità, tutta la gioia dell'anima mia
in carne, massimamente colorire un viso d' uomo o di femmina. -dipingere
danari assai, fabbrica; chi riha d' avanzo, dipinge: chi ha abbastanza
assai, fabbrica; chi n'ha d' avanzo, dipinge. -il diavolo
: perdonisi al caravaggio questo suo modo d' usare il pennello; mentre egli volle
dentro vide nelle volte e nelle mura d' intorno depinto la guerra de'troiani.
che sete / finiti ne lo stato d' innocenza. passavanti, 55: entrò
e gran miraeoi fia, / a far d' un'uom dipinto un daddovero. nieri
giov. cavalcanti, 78: fu vestito d' un panno lino grosso, tutto dipinto
più agiatamente. tasso, 12-23: d' una pietosa istoria e di devote / figure
saetta. lippi, 4-74: a piè d' un tempio, ch'è dipinto a
ed altissima, con un terrazzo che d' inverno metteva i brividi solo a specchiarvisi
col soffitto di travi alla cappuccina dipinte d' arabeschi gialli e turchini. verga,
, e dentro sono pieni di puzza e d' ossa di morti. g.
madonna che potrebbe parere anche robbiana. d' annunzio, iii-1-133: lungo le pareti,
iii-1-133: lungo le pareti, dipinte d' un color rosso cupo, sorgono grandi scaffali
lance né in numero di cavalli; ma d' avere i capelli bagnati di mirra
luci e le tremanti / guance, depinta d' assai macchie oscure, / e pallida
io andar cinto / di cuoio e d' osso, e venir dallo specchio /
, quando mai entrai in nulla casa d' alcuna pomposa donna? quando mi potè aver
mai nulla nobile matrona, di seta o d' oro vestita, o dipenta la faccia
di biacca e di verzin dipinte. d' annunzio, iii-2-147: taluni sono imberbi
ma pur di rose e fior dipinta e d' erba: / lo inanellato crin dell'
/ con sì diversi fior di luce e d' auro? pindemonte, xxii-970: quel
e talora nelle onde lucide ripetuto. d' annunzio, v-1-438: le ripe erano dipinte
: parendomi per esempio, che la fuga d' angelica fusse più vaga e più riccamente
più vaga e più riccamente dipinta che quella d' erminia. c. gozzi,
la sua morte, quelli si credevano d' aver certissima la vittoria, che portavano
/ poi che dipinta per le man d' amore / se'in mezzo del mio
quasi altrui dipinto, / mesto presagio d' infelice giorno. boccalini, i-194: tutti
morte / con la sua falce, e d' un color dipinta / che si dipinge
ciglia. tornielli, 484: maria dipinta d' amore / baciò la mano del buon
. marino, 1-119: borea, d' aspra tenzon tromba guerriera / sfida il
caro, i-263: vidi attaccata alla parete d' incontro una tavola dipinta: la sua
: la sua dipintura rappresentava una istoria d' amore. a. verri, i-157:
5-108: non pretende, l'artista, d' entrare nel merito di queste questioni teologiche
: il dipintore ha di bisogno sempre d' intendere la scultura, cioè il naturale,
sì ben falla, / che invece d' arrossir gliel'incoralla. filicaia, 2-2-59
gl'impresari a buonissimo prezzo, avvertendo d' averle in appalto per tutte le opere,
perché questi ancora si approfittino nel lavoro d' altri due terzi. nievo, 1-7
come farebbe delle tornite assicelle un dipintore d' imposte. bontempelli, 8-100: io
garcia martinez di san lucar, dipintore d' insegne, peccatore mal pentito, delinquente
e non è, siccome l'oro falso d' alchimia. guido da pisa, 2-14
, i-263: vidi attaccata alla parete d' incontro una tavola dipinta: la sua dipintura
: la sua dipintura rappresentava una istoria d' amore. marino, i-39: essendo la
creder che sieno fumo, e stare sempre d' un'opi- nione che questo vivere sia
interpretare anche così: bella e graziosa d' aspetto. 7. descrizione,
gruppo del- l'adamello e dell'isola d' elba. d'alberti, 306
e dell'isola d'elba. d' alberti, 306: 'dipiro ',
2. anat. diploe. d' alberti, 306: 'diploide', sostanza spugnosa
un diploma di console, e console d' una potenza in quest'epoca assai rispettata
6-441: quando mai ottennero il diploma imperiale d' investitura? invece ebbe la città privilegio
venditori di armi che mostrano i diplomi d' onore avuto nella esposizione di calcutta.
ì d' alberti, 306: dicesi anche 'diploma'una
a ciò gioverebbe lo stabilire che gli allievi d' esse scuole... ottenessero alla
quanto poi ai dottori, si credono d' aver da custodire un'arca santa che
un donnone occhiuto e gioviale, fiera d' un diploma rilasciatole da una scuola alberghiera d'
d'un diploma rilasciatole da una scuola alberghiera d' el- vezia incorniciato dietro la torreggiante persona
sordi. carducci, iii-9-322: il diploma d' origine cavalle resca occitanica volutogli
. 2. diplomazia. d' alberti, 306: 'diplomatica', dicesi quella
idea di delcassé, restrinse i vincoli d' italia con francia ed inghilterra; l'
riserbo. foscolo, xvi-403: eleggo d' essere obbligato per tutto il tempo della
italia gli usi diplomatici, e quanto d' alto discenda quel modo di strumenti,
imitato poi ed abbracciato dall'altre nazioni d' europa. targioni tozzetti, 12-10- 183
, voi abbiate a ricorrere per mezzo d' agenti diplomatici a'governi del continente.
agenti diplomatici a'governi del continente. d' azeglio, 2-185: poi ho scritto
il penultimo proprietario aveva sempre vissuto fuori d' italia, scorrendo l'europa per missioni
il duca continuava a sviscerare la questione d' oriente ed a proporre combinazioni diplomatiche,
, tutti si volsero verso l'uscio d' entrata. b. croce, i-2-197:
le nuove che corrono, e sarò d' or innanzi il tuo privato gazzettiere diplomatico
, 197: m'empirono il capo d' istruzioni e di raccomandazioni,..
accreditati presso un governo straniero. d' alberti, 306: corpo diplomatico, nell'
a diplomatica / mensa non siamo / d' un giuda in carica / che getti l'
dei principi al nostro, e l'uscire d' impaccio con sì fatti rimproveri, sente
al conte, ch'oltre al far più d' un viaggio, / sendo per diplomatico
che non tutti noi con due anni d' agitazione, di concitamento generoso nel fine
libertà individuale, ch'è la sorgente d' ogni umana felicità. mazzini, i-568
impiego in diplomazia, e ricchi stipendii. d' azeglio, 1-148: mi trovavo in
delle immagini di ciascun occhio. d' alberti, 306: * diplopia ',
che vivono sulle branchie di molti pesci d' acqua dolce; gli individui adulti si
: tralascio di citare qui molti passi d' ateneo nel terzo delle cene de'dipnosofisti,
: « 'dipnosofisti ', titolo d' un'opera di ateneo nella quale.
: era costei una giovinetta fiorente e gaia d' una famiglia vicina, la quale,
pingue, stretta per altro nella ritenutezza d' un robusto fasciame cosparso di vetruzzi.
. bembo, 5-161: trenta libre d' oro ogni anno diede e assegnò il senato
sì fiorito campo, quale è quello d' amore, potrete, a guisa di
una galleria, ch'era il margine d' un bel giardino dello stesso serraglio,
, amico, / faccendo dono altrui d' erbe e di fiori, / diportando
il chierichino], leggero e libero d' ogni peso, può diportare a suo bell'
figliuola di duca o di marchese o d' alcuno altro simile barone, porrà considerare
quelli c'hanno maggior mistiere di diporto e d' essere diportati e sopportati, ciò sono
ontosa, altresì come se 'l figliuolo d' un buono e valente uomo, che
), gioia. cielo d' alcamo, 12: se li cavelli artonniti
corpo nettamente, e più si guarda d' udire villanie, e più si mantiene godente
mio buon, da te sol non d' altronde / nascer po guida al mio
i bei diporti e i bei sogni d' amore / disperderà de'giovinetti amanti:
/ fra le insalate e i cavoli / d' ampio piacevol orto. e.
giorno per via di diporto in compagnia d' altri giovani n'andò a uccellare. beccuti
4-5 (426): avuta la licenzia d' andare alquanto fuor della terra a diporto
fuor della terra a diporto, in compagnia d' una che altra volta con loro era
, disiderando, come ciascun fa, d' aver poi il dì delle feste alcuna
gio'prendesse / come a lui piacesse d' ogni suo diporto. trissino, i-7:
per quattro grate, / che cancelli han d' or fin, s'esce ne gli
principale e più seria faccenda di lebino. d' annunzio, v-1-145: il provveditore ai
. baruffcddi, ii-201: i legni d' ogni grado or cominciamo / a veder
; / pescatori troviam da reti e d' amo, / e gondole e peote da
c'hanno maggior mistiere di diporto e d' essere diportati e sopportati, ciò
di periodi cicero niani, d' epiteti altisonanti, di lodi senz'ombra.
modo i due ragazzi avevano potuto intendersi d' amore, e saputolo così a un
parte oscura e strema / aspidi sono d' una e d'altra spezia, / dispari
strema / aspidi sono d'una e d' altra spezia, / dispari in opra
. affetto da dipsomania. d' annunzio, iv-1-540: avevamo, come i
era diptero, cioè con portico doppio d' ogn'intomo, e ottostilo, cioè
sepolcro del p. matteo ricci più d' una mezza lega lontano. manzoni, fermo
, chi dirada una selva che serve d' inciampo a'suoi passi, chi s'adopera
rami / o soverchi o morenti. d' annunzio, v-1-741: riguardava le sue
. piovene, 5-470: il giardino d' aranci siciliano è fittissimo. oggi bisogna diradarne
avvolgerle e rassettarle meglio nel pettine. d' annunzio, iv-2-826: ogni giorno ornai
bocchelli, i-93: vite e vite d' uomini passarono e si trasmisero a sterrare
in tutta quell'estensione di sonno e d' oblio, diradava la pesantezza dell'oscurità.
un'elegante malinconia mormorando i patetici versi d' ossian e di geremia. dossi,
: -vorrei -alberto interruppe con un zinzino d' aceto -diradare le nebbie che avvòlgono prudentemente
. valsero a scuoterlo da quella specie d' annientamento in cui era caduto, quasi
cielo scende a goccia a goccia. d' annunzio, iv-2-957: le nuvole si
aprirsi sul mare un primo frigido pallore d' alba. viani, 19-186: sono due
? un giovane, / ben nato, d' otti- m'indole, avvenente, /
chalet diradavano. io. diminuire d' intensità, di forza, di quantità,
luogo alla serenità del dovere compiuto. d' annunzio, iv-2-598: dalla riva di san
alberi a me così cari a tempo d' una volta, mi diede una sensazione di
una sensazione di aurora o come d' un diradare di nero, o come d'
d'un diradare di nero, o come d' un rientrare nel tempo mio antico.
prato, filtrano un sottile / lume d' ultime rose. comisso, 7-245: gli
brandi; diradate e sciolte / cedon d' erina le ristrette file, / come
cui lena dan le diradate parti / d' aria e d'acqua in que'chiusi
dan le diradate parti / d'aria e d' acqua in que'chiusi antri compresse.
, ii-176: pianura angusta, ricoperta d' erba, / e di ramosi antichi alber
, i-18-114: di vetri [le donne d' oggi] non han penuria, /
se, avendo lei osservato tanto rigore d' astinenza per sì lungo tempo, cadessi
. baldelli, 5-8-407: da questo veleno d' eresie infetti, alcuni una ed alcuni
e inselvatichire la fanciullezza, col pretesto d' insegnarle il latino, che non impara,
per la suo grazia, / però d' amarlo non mi veggo sazia. boccalini,
diradichi dalle sue rocce native. d' annunzio, v-1-579: non mai potrò
per semi ovvero per piante diradicate e d' altronde divelte, ovvero de'rami,
451: per lettere di spagna s'ebbe d' un terremoto terribilissimo accaduto in africa e
rimasero sprofondate e alcuni monti diradicati. d' annunzio, iii-2-229: simile era fatto
minori (un fiume, un corso d' acqua, ecc.). - anche
netti figurati essere o prati od ortaglie. d' annunzio, iii-1-1107: quando io freno
l'edera inascoltata / del suo canto d' amore l'usignuolo. montale, 3-59:
, purché fosse potuto disobbligarsi senza nota d' abbandonare il confederato. -rendere meno
preparando per diramarlo in tutta la cisalpina. d' azeglio, 1-348: furono diramati gl'
altra voce così precisa in sostituzione, detto d' ordini, inviti e simili: mandarli
lalli, 3-2: su 'l monte d' ida poi, batti e ribatti, /
dividersi, staccandosi da un punto comune d' origine e dilungandosi, distendendosi in due
e. cecchi, 6-163: passando d' uno ad un altro, diramando e discendendo
cui pochi si trovassero di averne più d' una nelle mani, si vede che quei
roma e a milano. pare si tratti d' una grossa industria che si dirama anche
, della forza e della opinione, d' onde sorge l'albero maestoso fecondo e forte
* cantare alla diramata ', segnatamente d' uccello, alla distesa, spiegato;
, in bracci minori (un corso d' acqua, una strada, un filare
grappoli maturi, e in mezzo a'boschetti d' allori una piramide attorniata da testi fioriti
mestieri. fortis, xxiii-467: il desiderio d' imparentarsi con famiglie assai diramate e celebri
vita fuggente, sono i grandi concentratori d' una energia diramata agli estremi dell'orizzonte.
bocchelli, 1-ii-470: un tronco muffoso d' albero morto da tempo e diramato e
bracci o terminazioni minori (un corso d' acqua, anche un'arteria, una
a fior di pelle un'intricata diramazione d' esilissime venicciuole violette. -il punto
diramazioni vanno a formare l'intero corpo d' una dottrina, procacciano all'opera il nome
, racchiude nelle sue diramazioni una infinità d' uomini, a'quali batte, sotto la
agric. separare dai raspi gli acini d' uva destinati alla vinificazione. = comp
battitore a palette elicoidali; i grappoli d' uva, introdotti a una delle due
gli achivi e li duci dircei, / d' arcita dubitarono, e dolente / ciascuna
nembi avvolgerti / su pel dirceo cammin. d' annunzio, i-136: potente aura solleva
di un trattino). cielo d' alcamo, 98: macara se dolesseti,
quel primo addio fu al tutto privo d' un'ombra di melanconia. d'annunzio,
tutto privo d'un'ombra di melanconia. d' annunzio, iii-1-187: perdonatemi, anna
, l'avere soggiogata e vinta una provincia d' ingegno feroce e ribellatrice. giusti,
quel fiore, / ch'io tanto disiava d' odorare. -contrapposto a scrivere (
rovani, i-413: il lettore si ricorderà d' aver veduto qualche volta addensarsi un terribile
sopra di un tratto di territorio, e d' aver detto in cuor suo: non
: tranne pochi, ognuno / brama d' uscime, e dirsi vinto: adelchi
senza un petalo di fiore o un filo d' erba che galleggi tenero e dica la
», quel fetente crepa in men d' un'ora. e se voi dite invece
, informare, ragguagliare. rinaldo d' aquino, ii-152: vassene l'amato in
» disse don rodrigo, facendo atto d' andarsene, « io non so quel che
), terrore e scempio / de'regni d' aquilone, ov'egli in alto /
si dipinse, dico, come sentiva d' essere, cioè animoso come un granatiere francese
insensati che facevano festa degli austriaci credendo d' uscire di pena. pascoli, i-102:
. bonagiunta, ii-324: mia canzon d' ubidienza / e di grave gechimento,
? leopardi, 15-61: dimmi: d' amore / favilla alcuna, o di
vivesti? nievo, 1-350: così leggieri d' anni e di cure movere per venezia
rovi con le more? ». d' annunzio, iii-1-7: ma è vero -dite
rettor., 59-16: alcuno à furato d' una chiesa uno cavallo o altra cosa
è l'olivares de'vini ». d' annunzio, v-3-208: dico che l'elemento
i-606: alla fine della sua carriera d' una cosa più che di tutto si diceva
che di tutto si diceva soddisfatto: d' aver per la sua parte contribuito a dimostrare
com'è gentile e vaga / chiunque d' amor s'impiaga. tasso, 3-22:
, diceva la loro antica potenza. d' annunzio, i-522: non i miei
volto diceva la sicurezza e la validità d' un amore quotidiano, legittimo. montale
più stretta / fia la mia vita d' ogni altra terrena. dante, conv.
te gli disse, e poi narrò d' alquanti, / sin ch'a rinaldo giunse
bene che, di tutte le lingue d' italia, possiamo accogliere parole. segneri
sono og- gimai sconsolati di bellezza e d' idealità: direbbesi che manchi nelle generazioni
dovunque sia lo schema di una avventura d' uomo in lotta con le forze occulte
-intr. (100): vedi bestia d' uom che ardisce, dove io sia
, degli anni passati in collegio. d' annunzio, iii-1-261: ah, ti sei
e inumidisce gli occhi, la sublime lode d' italia, della terra di giustizia,
italia, della terra di giustizia, d' uguaglianza, di pace: 'saturnia tellus'.
da tivoli traea / inchinandomi i fulgidi d' orazio / carmi dicea. verga, ii-21
non vedesti cader che gli aquiloni! d' annunzio, v-1-205: il suo sorriso
mandarino quando gli dicevo un'imagine concisa d' un poeta dell'estremo oriente. deledda,
alfieri, 1-1099: le cose degne d' essere ben dette, si faranno per
: / e se chi dice sarà d' amor punto, / dirà più efficace il
preda. ariosto, 1-2: dirò d' orlando in un medesmo tratto / cosa non
che cerca il suo perduto amor! d' annunzio, i-461: adorata sorella, oh
latino quanto 'degno di fede e d' obbedienza'. idem, inf., 11-8
, in dietro ad un coperchio / d' un grande avello, ov'io vidi una
artifizio non possiamo dirlo se non mediocremente. d' annunzio, i-397: aprile, il
a miglior notti, / ch'ascoltate d' amore o dite in rime, / pregate
. dati, 3-41: si dilettava d' improvvisare; ed essendo in firenze, s'
diri / om che no ha sentore / d' amoroso calore. fra giordano, 1-46
rispetti. pulci, 8-15: si ricordò d' un gran re saracino, / lo
genitrice / dell'onor di cicilia e d' aragona, / e dichi il ver a
egli, dicesi, grande accoramento. d' annunzio, i-631: dicono che nel
428): non già che prima d' allora non si parlasse de'fatti suoi.
(431): non già che prima d' allora non si dicesse de'fatti suoi
. soderini, i-241: i lavori d' opera rustica convengono agli edilìzi grandi et
v'è, a dir brieve, segno d' affogato e morto, ch'e'non
, a vero dire, i cerchi d' oro che portava alle orecchie.
, / a dirla, mi par d' esser mezza morta. rosa, 1-85:
dapprima ebber che dire insieme / atride d' uomin rege, e 'l divo achille
, 1-5-106: -oh l'enno nuove cattive d' avere a pagare o andare in prigione
. come, diremo, lo zendado d' una danzatrice orientale, o piuttosto il velluto
danzatrice orientale, o piuttosto il velluto d' una occidentale. -dico: con
poderetto fece dire in zanobi, perché d' una questione glielo difendesse. grazzini,
pampolonia, disse tanto bene al re adriano d' ajolfo, che una figliuola del re
il popolo diceva ogn'un la sua. d' azeglio, 4-10: l'oste,
b. davanzali, i-311: tutta d' agrippina un tempo, poi non si
suoi molto più dire. f. d' ambra, 30: le vostre pazzie
pur avanzando qualche riserva). d' annunzio, iv-2-250: i panni li lava
papa favellando, ed ora dell'indipendenza d' italia, non sapevano ciò che si
spunti socialistici ed ai messaggi delle religioni d' oriente. -per dirla schietta, a
a dire che quando ei combatteva col re d' albania e chiedeva a'romani aiuto,
quanto niente; / ch'egli era armato d' ugna di grifone. v.
, e vennero per conseguenza agli orecchi d' agnese. la povera donna faceva di
dicono ', che anche al giorno d' oggi, basta da sé ad attestar tante
volgar., i-93: secondo un dire d' un savio, cosa con consiglio fatta
, 26-130: falli per me un dir d' un paternostro. boccaccio, dee.
non mi par vana o presuntuosa. d' annunzio, v-1-236: simile a una improvvisa
primo arnaldo daniello, / gran maestro d' amor, ch'a la sua terra /
mitologia romana). -anche nell'uso d' aggettivo (col significato specifico).
, 3-438: e prieghi, invece d' armi, e voti oprando, / mercé
lorenzo, avolo di costui, nato d' un'altra moglie, il quale, non
dubitando di prenderlo per marito per paura d' uno figliuolo di catilina, il quale
tutti i suoi beni e fatto seguace d' un amico non più prencipe, ma fuggitivo
direnò. galileo, 4-3-6: mentre ricercavamo d' intendere per qual ragione facevano tanto maggior
cortigianeria). prati, ii-128: d' ogni potente albergo / tu penetri le
: la provincia, che ha mezzo milione d' abitanti, alimenta dodicimila ditte commerciali condotte
: due furono sempre i princìpi direttivi d' ogni maniera del suo governo. lanzi,
varia espettazione che il conciliatore può sin d' ora destare in se stesso, troviamo
destare in se stesso, troviamo necessario d' indicare in qualche guisa i princìpi direttivi
nel '67 feci anche parte del comitato direttivo d' un'asso- ciazione democratica di bologna.
non può cagion di mal diletto. d' azeglio, 1-213: l'amore vero
scimunite lepidezze del suo signor consorte. d' azeglio, 1-87: gli venne anco fatto
s. maffei, 6-118: meritano ancora d' esser trascritte le sue parole, agli
sue acque dipendé [ecc.]. d' azeglio, 2-346: ora che le
. tommaseo, i-419: si tratta d' una ragazza. « lineamenti composti quasi
famiglie, passano per mancamento di successione d' una nell'altra) sono obligati per via
lingue, non essendo che un riboccamento d' un zelo mal diretto, che vorrebbe
, i-7: questa [memoria] produttrice d' utile emulazione si mantiene più viva mediante
si può imaginare verisimilmente che l'invito d' augusto fosse determinato dal fatto che egli
matrimonio, o diciamo pure incapacità, d' uno dei suoi discendenti diretti.
oggetti visibili che non hanno veruna specie d' analogia colla voce? alfieri, i-145:
durante le elezioni politiche, per mano d' un sicario rimasto ignoto. levi,
altro accessorio di favore o disfavore, d' approvazione o di biasimo; questo secondo senso
senso di terrore, la prima impressione vertiginosa d' una civiltà quasi violenta e distruggitrice.
: disse che il direttore della fabbrica d' armi di charleville gli aveva promessi per
, per virtuoso che sia il direttore d' un pubblico istituto, ove il numero
ove il numero degli alunni superi quello d' una discreta famiglia, egli non è
senza legge alcuna, / il fece direttor d' ogni fortuna. beccaria, i-41:
che il vino. -direttore d' orchestra: chi dirige l'orchestra nell'
posti distinti monta su la testa del direttore d' orchestra, e di lì schizza sul
rappresentazione teatrale o cinematografica di un'opera d' arte (e, ai tempi del
: funzionario amministrativo preposto a ciascuna circoscrizione d' aeroporto, cioè a ciascuna suddivisione dei
diviso il territorio dello stato. -direttore d' artiglieria: colonnello che è a capo
co 'l mal volere e l'inettitudine d' altri, e con la propria inesperienza,
-direttore generale, direttore tecnico, direttore d' azienda: impiegato di una società commerciale
con le soddisfazioni che aveva lassù un direttore d' azienda, e calcò bene la voce
buon direttore; veramente non voglio peccar d' ipocrisia col dirle ch'io abbia de'lunghi
radstad. cuoco, 1-176: i rovesci d' italia mostravano già lo stato di languore
bisaccioni, 435: il duca d' arcos con il solo stromento direttorio della
esercito del reno a congiunger con quello d' italia. -moda direttorio: quella
operare de'suoi, esprimendo in esempio d' ogni virtù lo spirito proprio delle costituzioni.
a padiglione o a crociera cilindriche serve d' appoggio alla retta generatrice la quale muovendosi
aveva pagato una lira di multa. d' annunzio, v-2-629: la direttrice, alta
viso di prete protestante, dagli occhiali d' oro. deledda, iii-429: tentai
ii-272: gli si scoprì tanta ruggine d' avarizia e frode, che la direzione del
non avrebbe più toccato un mattone. d' annunzio, v-3- 29: lo stato
giornale che passava per il più grande d' italia faceva semplicemente ridere. rispecchiava l'
infantile quasi; - come la folla d' un piroscafo. -insegnamento, ammaestramento
sala dove venti giovani facevano un baccano d' inferno, battendo o facendo ginnastica sotto
da v. a. i. professore d' eloquenza a pavia, supplica v.
porto. 7. milit. direzione d' artiglieria: l'organo che ha il
ha il compito di distribuire i materiali d' armamento nell'ambito della sua giurisdizione,
persona, un corpo, un corso d' acqua, una forza, un movimento;
sorgono da sé, ed hanno il pregio d' aver tanta autorità per quanto glie ne
senza che perciò si formasse uno stato d' animo diviso e morboso. -scherz
. 3. dir. dirigente d' azienda, dirigente d'impresa: nel
. dir. dirigente d'azienda, dirigente d' impresa: nel diritto del lavoro,
nascere, com'è da aspettarsi, d' etemamente memorabili. d'azeglio, 1-158
è da aspettarsi, d'etemamente memorabili. d' azeglio, 1-158: ecco il padre
diretto, e franco di porto, procurerà d' averlo. monti, iv-108: incerto
: io giubilava nel mio cuore vedendo d' aver io stesso guidata questa rivoluzione,
per diriger il criterio e il sentimento d' un uomo di mondo, ma non
chi si destina scrittore, egli è d' imparare a conoscere in se stesso questo sublime
fine vi proponete nel rappresentare commedie? d' agitare soavemente, argutamente, ed utilmente
dell'acqua del fiume], né quello d' energia, contro gli argini, essendo
gli sguardi si diressero su consalvo. d' annunzio, v-1-469: indistruttibile è in
ingegni più sagaci per tutte le scuole d' europa. jahier, 195: da
, che si può indirizzare. d' alberti, 307: 'dirigibile', che può
, 5-174: a qualche centinaio di metri d' altezza e contro vento camminava un dirigibile
dirigistico dell'autopullman, che sosta un paio d' ore, quasi sempre tra un pasto
.. / quella, onde sempre d' armonie regina / sarà la terra che appennin
e controversie che nascessono fra le potenzie d' italia. redi, 16-viii-342: il mio
gli abitatori del luogo additano a mezza costa d' un monte, dirimpetto al lago
fr. colonna, 2-5: dirrimpecto d' una folta silva ridrizai el mio ignorato
i-315: poscia che furono a dirimpetto d' un promontorio, entrando in un golfo
martiri,... che ti par d' essere alla loro presenza? de sanctis
da una lettera avesse a dipendere il giudizio d' intera una vita); ma perché
più vento ch'una palla: / pien d' inchini e di sergeri / stanno in
passomo e poi più là un collo / d' un altro monte, ch'era al
cominciava a fare dì), uscirono, d' una casa dirimpetto, loro addosso molto
di colle gonzoli, deripati dal fiume d' arno. 2. scosceso,
le rive consumate con deripazione e ruine d' esse. = cfr. diripato
porto, 1-309: ora cominciatesi a dare d' urto queste genti, ebbero gli
genti, ebbero gli spagnuoli in pochissimo d' ora mestieri di aiuto: di
pindemonte, 3-15: la nave intanto, d' uguai fianchi armata, / se ne
ordinata al fine de la cavalleria franchezza d' animo e fortezza di corpo. boccaccio
due, quando bada l'uomo e intende d' una parte a dio e d'altra
intende d'una parte a dio e d' altra parte al mondo. muratori, 5-i-99
dipinge dirittamente col fin di dipingere, d' imitare, e di recar con questa imitazione
che sarebbe il medici senza controversia superiore d' ogni emulo. 9. ant
siena, 127: fu mai che d' un buono uomo ne fusse detto la
bontà che è il fondo del carattere d' ognuno. -andare dirittamente: agire onestamente
per se luce; il dubbio tien significazione d' ingiuria. proverbi volgar., 14
. tasso, n-iii-1046: il falcone è d' acutissima vista e grandissima velocità nel volo
e della età cosmogonica alla succedente. d' annunzio, i-742: naviglio d'acciaio,
succedente. d'annunzio, i-742: naviglio d' acciaio, diritto veloce guizzante / bello
sguardo / lungo la canna tua ricolma d' acqua. -tenere la bilancia diritta
della persona molto destro, grande, d' assai avvenante forma, schietto, e
.. terribile nei baffi dritti come aculei d' istrice. -che ha profilo rettilineo.
quasi colonna sulle diritte spalle risiede. d' annunzio, iii-1-126: aveva una gran fronte
: aveva una gran fronte, ornata d' una foglia rotonda d'oro; il naso
fronte, ornata d'una foglia rotonda d' oro; il naso lungo e diritto;
ov'io l'affiso e giro. d' annunzio, iv-2-988: egli non s'illudeva
/ ch'un fresco pedagogo / privo d' ogni altro giogo? d. bartoli,
, zampilla pura e diritta al cielo. d' annunzio, i-459: vedea composti in
fosse il mio cammino: / e d' ogni parte m'era il bosco e 'l
. doni, 19: un bel pezzo d' uomo d'un trenta anni, bianco
, 19: un bel pezzo d'uomo d' un trenta anni, bianco e dritto
/ non parea di selva abitatrice. d' annunzio, i-383: ella, dritta in
, sempre si poneva per dritto aspetto d' ambedue appresso all'altare. allegri, 211
i sguardi abbarbagliati e punti. d' annunzio, v-1-229: l'aria
serpeggiante, ricompariva nell'interrotto fogliame. d' annunzio, iii-1-663: io zoppico, ma
si sente stranieri senza rimedio e tenuti d' occhio. -figur. guinizelli
più il dardo suo dritto fischiava. d' annunzio, v-3-196: balzò fuora dalla
. dante, conv., iv-xii-18: d' una cittade a un'altra di neccssitade
più dritta via / ch'ai lucente castel d' acciai'conduce. dovila, 85:
paese. la più corta sarebbe stata d' attraversarlo: che s'andava diritto alla
i-io: fuori di modo sdegnatomi rispose d' aver avute lettere diritte a me ed averle
, partitosi da genova il penultimo giorno d' agosto, se n'andò per la diritta
per la lunga; e per uscire d' impaccio con la maggiore celerità possibile mi
: ma poi ch'i'fui al piè d' un colle giunto, / là dove
ciel terr'ed inferno, / fa presente d' absenti effigie vere, / repiglia forze
scrisse il cor diritto. f. d' ambra, 4-9: s'a quei vorrete
il cielo il volto / in guisa d' uom che pur là suso aspire. graf
bibbia volgar., iii-345: candellieri d' oro, cinque alla parte diritta e
e fulminando / dritti e roversi fuor d' ogni misura. ariosto, 17-95: su
su la tempia subito l'attasta / d' un dritto tal che par che dal
disertasse i princìpi della dritta e mostrasse d' inclinare troppo a sinistra, quel giorno sarebbe
punto. garzoni, 1-901: la medaglia d' au- gusto... nel suo
.. nel suo dritto tiene il capo d' esso augusto e nel rovescio un capricorno
magalotti, 1-19: posso bene addurne d' altri vocaboli, che da rovescio ritengono
, 7-ii-178: ho veduto una picciola moneta d' argento... nel cui diritto
nel verso della lunghezza della calza. d' annunzio, v-2-222: nel diritto [della
fòrcide, e nel rovescio un alveare d' ibla. sinisgalli, 8-33: il diritto
tommaseo [s. v.]: d' uomo strano, che non si sa
.. non già perché sentisse scrupolo d' infrangere la tradizione, di creare nell'
mettea lampi e terrore / quell'animo d' asceta; in fronte scritto / avea l'
amare con quella le cose spirituali. d' annunzio, v-2-816: non posso allontanarmi da
: badare ai fatti propri senza curarsi d' altro; tendere a uno scopo con
per amor di vir- tude / o d' ovre tali che riceve salute. dante,
stesse nel mezzo; chi è uomo d' andare cotanto diritto, che non metta
dei legni: la cavata diritta e languida d' un solitario violino.
lealissimo e diritto e di gran traffico d' opera di drapperia. la coscienza, xxi-
, 1-8: gli avvolgimenti infami / d' empia corte non sai; né dritto cuore
ma povero di ricchezze, ed incauto d' ingegno quale sei tu, sarà sempre
bibbia volgar., v-367: mostronno d' amarlo con loro bocca, e colla
, per mio parer, segni evidenti / d' aver tosto a passar grave periglio.
. chiaro davanzati, xvii-600-12: se d' altri o da sé è consigliato,
., 9-122: « quandunque l'una d' este chiavi falla, / che non
). giacomo da lentini o rinaldo d' aquino, 402: omo è c'
prove veracie tante e diritte. trattato d' amore, 6-3: chi vuol aver
i soli e legittimi arbitri della favella. d' annunzio, v-1-704: tutti gli uomini
. verità. jacopone, 23-5: d' uman seme si concetto, putulente sta
: / io me ne vo in terra d' egitto ». 20. figur
glienza, / che riceve crescenza / d' amor ogne fiata. fra giordano,
senso. bocchelli, 13-394: noi d' altronde di questo giovine e del suo
di mano del lupo, egli è divoratore d' esse pecorelle. calandra, iii-215:
* ovver 'elleno di loro, altri d' altrui '. l. saiviali,
diritta in cinque braccia di fondo. d' annunzio, iv-2- 1352: partenza nella
niuna cosa veste più tosto l'animo d' onestà, e più tosto fa tornare a
vi sopravvanzi, o perché al numero d' essi non corrisponda a diritto quello de'
per dritto, intorno a un melone d' inverno. -in linea retta,
per avere poco dal petto alle stiene. d' aragona, 9-43: ha riciso l'
de'nemici, ne dà ferma speranza d' avere dio in nostro adiuto. dante
, 8-281: sono pochi i paesi d' italia che abbiano conosciuto meglio della calabria
la realtà delle cose. rinaldo d' aquino, 100: già lungiamente è stato
: ecco chi ieri il fato / librò d' europa e dritto / novo le diè
diritto. leopardi, 235: crescer più d' una cattedra o lettura / anco gli
m. villani, 9-98: lo re d' inghilterra e suo primogenito debbono rinunziare al
fia grato colui che dritto vanta / d' impor novo cognome a la tua dama;
diritti di stampa, di associazione, d' ammessione agli uffici, d'elettorato e d'
associazione, d'ammessione agli uffici, d' elettorato e d'eleggibilità, dei quali
d'ammessione agli uffici, d'elettorato e d' eleggibilità, dei quali il popolo ineducato
collisione dei diritti in caso di necessità. d' annunzio, v-1-113: i cittadini della
s. v.]: 4 diritto d' autore', al prezzo o altra mercede
6-1-184: i prelati inferiori aveano diritto d' interrogare la sede apostolica sopra le questioni di
quindi un dominio dispotico sopra gli acquisti d' essi figliuoli. botta, 4-216: che
-diritto di credito, diritto reale, diritto d' autore, diritto di proprietà, ecc
/ lo suo gran valor fin, d' ogn'altro sovra. bencivenni, 4-10:
troppo! a troppo gran cimento / d' ezio la fedeltà cesare espone. / qual
facoltà, nasce indubitabilmente la durabile servitù d' ogni popolo. monti, x-3-362:
, 1-138: non pareva affatto scontento d' invecchiare, se la vecchiaia gli assicurava il
... /... aman d' imene / con superstizion serbare 1 dritti
ha da guadagnare a ciascuno il diritto d' entrar nella nostra confederazione, intendiamo quegli
coniati, che rappresentano un'idea mancante d' altro segno,... hanno un
e che le scienze essendosi rivendicato il diritto d' illuminare la mente, alle arti letterarie
illusion, follìa, chimera. d' azeglio, 2-435: mi sembra conforme al
; e io rispetto troppo il diritto d' autore, per non osservare la detta legge
una facoltà a lui spettante (diritti d' autore, diritti di traduzione).
castella e luoghi, dee il re d' inghilterra e sue rede e successori liberamente
ostel- liere dé avere f. in d' oro per diritto di più cose c'à
la francia si obbligava di ricevere le manifatture d' inghilterra mediante un tenue diritto di dogana
avere un soldo di spesa per diritti d' autore e traduttore. pea, 8-112:
doveri: educazione civica (come materia d' insegnamento scolastico). pascoli, i-960
bagna dela sua onda / tutta terra d' egitto, / e l'amolla a diritto
a torto. speroni, 1-1-10: d' altra parte, quantunque volte ode lodar la
diritto di rigettar tale origine senza nota d' intollerabile temerità. foscolo, xiv-28: si
, ma non meno valida). d' azeglio, 2-185: mi son consultato con
352: procacciati sempre di guadagnare e d' acquistare di buono in diritto. fagiuoli,
tuo parere, di risparmiare alcuni zecchini d' affitto mentre si può avere la casa a
giusta dirittura l'aratro pel campo. d' annunzio, v-1-78: vedo la dirittura della
amore che ci congiunge in santa legge d' amicizia, che non ho mai lasciato
a buon diritto, giustamente. rinaldo d' aquino, 100: secondo dirittura, /
incominciò forte ad increscere che l'anima d' un così valente e savio e buono
. de sanctis, ii-1-179: schivo d' intrighi e di raccomandazioni, feci la
1-8: la prima età fue formata d' oro la quale sanza alcuno signore, e
a non far quasi più conto alcuno d' altri libri, che di quelli i quali
e salvi, e franchi e liberi d' ogni dazio, e gabella e dirittura.
, che non so in qual città d' italia ne sia una simile. b.
tirare a filo le contrade in grazia d' una euritmia melensa che mette nella linea
quel passaporto mi tenesse sicuro, rispose d' avere inteso sul primo d'un passaggio
sicuro, rispose d'avere inteso sul primo d' un passaggio da corfù a malta a
adoperar la fantasia, / e giocar d' invenzione, e indovinare, / e se
invito meneghino v'era egli un zinzino d' intenzione, se non a dirittura satirica
'dirizzone', operazione senza consiglio (peggiorativo d' indirizzo, che vale avviamento a qual
giusti, 2-230: all'ergo / d' incamminarmi per porta romana, / mi
cercai questa ragione nell'indebolimento del principio d' autorità. -dare un nuovo dirizzone
del tramater, che pensa al peggiorativo d' indirizzo. dirizzura, sf.
: tu, dira fortuna, cessa oggimai d' incrudelire contra d'una innocente verginella.
fortuna, cessa oggimai d'incrudelire contra d' una innocente verginella. caro, 3-399:
dico a'miei, di guerra è d' uopo / contra a sì dira gente;
spaventose mie suore odiose, infeste, / d' acheronte figliuole e della notte, /
avesti il secol nostro in ira? d' annunzio, i-36: talor fastosa ne la
destar lo sdegno e l'ira / suol d' alto vento e volge il mar sossopra
. petrarca, 138-5: o fucina d' inganni, o pregion dira, /
da'rai del sol, s'accendon d' ira, / destan col fiato lor fiamma
manzoni, 9: un drappel venia d' ombre onorate / sacre a la patria,
auguri miei! cadde il torello / d' inaspettata morte, ed alla manca / mano
, onde i riposi / magnanimi allegràr d' atene e roma. carducci, 96:
tutta l'opera, vale a dire d' un qualche diroccamento d'una qualche parte del
vale a dire d'un qualche diroccamento d' una qualche parte del molo.
arte. manzoni, 387: nella parte d' italia invasa e occupata in quell'interregno
aveva diroccata la metà del torrione. d' annunzio, iii-1-938: dalle fondamenta /
e appiana / in un momento. d' annunzio, iii-2-208: la prima possa
baretti, 2-287: tutti i castelli d' oro sognati da sua ladra signoria diroccarono
diroccò, perché posto sovra malvagio fondamento d' imprevidenza, d'arroganza e di soperchieria
posto sovra malvagio fondamento d'imprevidenza, d' arroganza e di soperchieria. de marchi
nella quale stanno pittorescamente sparsi diversi rottami d' antica architettura, colonne, archi,
chiostri, fra i diroccati palagi. d' annunzio, iii-2-90: eccomi, manda me
11-184: rammemorammo l'arce diroccata / d' una vetusta età sacerdotale.
benché diroccata dal vaiuolo, non lasciava d' essere teatrale in qualche lontananza. nievo
padre mi parlava ancora col suono carezzevole d' una cascatella fra i muscosi diroc- ciamenti
una cascatella fra i muscosi diroc- ciamenti d' un giardino. = deriv.
-rimbombare dall'alto (una cascata d' acqua). pascoli, 540:
verso recessi madidi di muffe, / d' ombre coperti e di silenzi. /
millenaria. / rara diroccia qualche bava d' aria / sino a quell'orlo di mondo
dirompere il bianco orzo e la spelta. d' annunzio, iii2- 8: gli assediatori
e smuovi / le dure schiene d' asino, che a caso / sotto l'
intanto egli si moriva di fame. d' annunzio, v-3-168: la paura dirompeva
l'imienza di un sentimento). d' annunzio, iii-1-1104: qualcosa di violento e
frangersi (un'onda, una corrente d' acqua). b. croce,
essere turbato e mosso (una superficie d' acqua). magalotti, 21-24:
sopra vi caggia dirompersi, e ritirandosi d' ogn'intorno fargli ala, per così
gran quantità, rovinosamente (una massa d' acqua). bocchelli, 12-80:
. bocchelli, 12-80: ogni sorta d' acque... dirompendo ai monti
soderini, iv-129: alcuni si contentano d' una volta sola, pur che si
disgregarsi (una bomba, un pezzo d' artiglieria). guerrazzi, 6-324:
, moltitudine oltre numero grande di feriti e d' uccisi; parte dirottisi al fuggire.
ma con gli animi pregni e pieni d' odio e di stizza, e vollonsi dirompere
d. bartoli, 9-30-278: a guisa d' una barchetta, che a due piccoli
diruppe in un pianto feroce, pieno d' uria e di strida e rametti strappati.
già sentiva svanire, come ogni perfetta notte d' amore, al dirompere crudele dei giorni
seguendo sua dirotta, le si tolse d' appresso, e in brieve spazio ne fu
... quante volte si ricordava d' aver negato cristo, che spezialmente intervenia
parean fatti due gronde / che fosson d' acqua molto doviziose, / tanto forte
baretti, 1-221: io anderò poi d' accordo col signor denina quand'egli mi
manzini, 8-24: un ripetuto luccicare d' occhi, un'onda di capelli bruni
la bocca dirottamente colpita come dal segno d' un indice furioso che imponga silenzio.
deviazione dalla rotta stabilita. d' alberti, 308: 'dirottamento', cambiamento di
trasporto, ecc.). d' alberti, 308: 'dirottare', allontanarsi dal
un po'smarrito le nozioni sacrosante, che d' altronde mi hanno sempre intrigato, scusate
triegue durò, pensaro di riposarsi e d' agiare li cavalli e di guerire li
, già dirotta dalla vanga, era d' un marrone cupo e caldo. bacchelli,
s'impingua appena il frutto / / d' ostico sugo, infuria il cieco vulgo /
di trombette e non suono dirotto. d' annunzio, iii-2-1070: ha parlato basso
imbastevole, un giusto / volerci presenza / d' angelica essenza! -annacquato (
come fai quella ch'è da mettere d' oro, che sia ben dirotta; e
, alle volte è come una chiara d' uova, e alle volte è più dirotta
colossali, fenduti, squadrati, grondanti d' ombre pavonazze a cui fa seguito un ammontonìo
, 1-88: la notte della prima domenica d' ottobre, cadde una pioggia tanto dirotta
le più piccole fosse doventarono torrenti. d' annunzio, v-3-156: li travagliava la
. -che ha grande impeto, forza d' urto; scatenato, violento, rovinoso
rovinoso (una tempesta, una massa d' acqua). d. bartoli,
il fiume col suo corso in su torlo d' un altissimo dirupo, di dove precipitandosi
, 764: mi si gonfiò il petto d' un'angoscia improv visa e
, torrenti di motori, / laghi d' angoli bui tra palpitanti grotte / e inanimati
manzini, 8-158: con la stessa soavità d' allora e del pari intempestiva, oppose
[del treno], una calma d' altro mondo. 6. scosceso
gelide notti, / membrando i fidati colloqui d' amor. zanella, vi-719: per
cane] le zampe come l'eliche d' un molinetto. -con pettinatura sciolta
giov. cavalcanti, 66: morti d' uomini e dirovinamenti dì cavalli.
civili nazioni esse sieno antichissime, e d' origine immemorabile. periodici popolari, i-15:
], 8-32: desidera l'anima d' essere dirozzata, cioè di diventare savia
da scoprirne in più punti l'oro d' una tal quale arcaicità. -correggere
nobile e più dotta, e più ricca d' egregi scrittori, è