rappresentare. giusti, 3-56: prima d' andare più oltre mi sia lecito di
usura, e peccati di carne, e d' iniquitadi; allora distruggi tu il difìcio
è presso. preghiamoti per l'amor d' iddio, che tu cene dia alcuno
quanto poco vi può privare se non d' altro de'loro frutti? idem, ii-112
, i-xi-ii: molti sono che amano più d' essere tenuti maestri che d'essere,
amano più d'essere tenuti maestri che d' essere, e per fuggir lo contrario,
disperazione maggiore di prima. daranno titolo d' oppressione al castigo, di tirannide alla
pura e santa delle relazioni possibili. d' annunzio, i-453: quel sorriso tristamente
. cicognani, 9-38: gli occhi d' un celeste chiaro davano ima maturità giovanile.
mi fu ospite amorevolissimo, e mi nutrì d' altro che di versi, benché mi
vero, dopo che si è sparecchiato? d' annunzio, iii-1-557: e il sorso
, 1-24: que'cavalieri della ripa d' arno diedono la battaglia a'fiesolani. francesco
i salti; e con molto spargimento d' acqua imbagnano i corpi. guido da pisa
di s. domenico, 105: promise d' andare a piedi ignudi a visitare personalmente
e fondo al piano con l'aiuto d' un senso solo. a. f.
ed essendomisi raccostato colla bocca mi favorì d' un fumigio tale che n'ebbi a
(271): con l'opera d' una sua fante, di cui ella si
si davano i custodi, scorto dall'industria d' al- cuni suoi fedeli, indi a
tanto pensiero de'fatti di renzo. d' azeglio, 2-36: mentre mi davo una
, al solito, neppur la pena d' interrompere un momento la lettura della memoria
di penna a quella carta degli 80 fiorini d' oro. tesoro versificato, v-565-149:
parlare. pulci, 18-103: e d' una punta gli dette nel fianco, /
ar- chitravo della porta. f. d' ambra, 74: ah, ah,
altra volta, e quegli mi / dà d' un ginocchio nel seder, dicendo:
ei non vuoisi arrendere... -fia d' uopo / pria cb'ei corona v'
le dà negli occhi co'suoi raggi d' oro. milizia, ii-325: il decoratore
si dierono tra'greci e per forza d' arme la tolsero loro. boiardo,
5-63: i ragazzi, una tavolata d' una quindicina, dànno allegramente nella pastasciutta
boccaccio, v-10: i boschi più pieni d' animali si sono dati che non soleano
ad accendersi, quando si dia contatto d' aria esterna con quelle oggimai scoperte interne
non s'era mai dato il caso d' un annullamento di matrimonio per costrizione di
a gridar fra le genti e fuor d' ogni uso / a tempestar per la città
mezza notte, / che vien, d' un'ora o due pensi d'uscire;
vien, d'un'ora o due pensi d' uscire; / allor che per le
e con mezzi gagliardissimi / a procacciar d' averla. sarpi, ii-230: quei
dalla bile: -viva san pasquale! d' annunzio, iv-2-318: gittò un grido
/ dico che giù ne la città d' un salto / dal muro entrò, che
. 59. acconsentire alle profferte d' amore, alle richieste di matrimonio,
viene; / tanto si dà quanto trova d' ardore. ottimo, ii-163: questo
volta si vide innanzi come una capiglia d' uomini che si dessono delle coltella.
, i-533: è proprio una mano d' iddio che oramai io non sia più in
del maestro ornai commendevole per una quantità d' intagli. lanzi, iv-49: certe
io non voglio dare contro all'ordine. d' azeglio, 2-251: comparve una lettera
626): si diede della bestia d' aver pensato solamente agl'impicci che quell'insegna
ritornato, / ed a le schiere d' india danno drento, / de'colpi ricevuti
bel piacer molesto / mi si fa d' ora in ora; onde 'l camino /
venne a zerbino, e pensò dargli d' urto, / ma gli prese egli il
da quello [vento] portati, dessero d' urto in uno scoglio. buonarroti il
osservatori / di chiunque passa o dà d' intoppo in essi. redi, 16-iv-120:
f. doni, 4-39: poi ciascuno d' un canto prese il legno, e
la testa di brana. -dare d' occhio: guardare, sbirciare; contemplare
aretino, 8 13: ogni poco d' occhio che si dava a i fessi,
, il cardinale di napoli, datogli d' occhio, prese a favorirlo. brusoni,
(84): don rodrigo gli diè d' occhio, per fargli intendere che,
una donna che si lasciasse andare a più d' uno erano pedinati, presi e tenuti
tornata a dar fuori l'immensa albagia d' un tempo. cicognani, 1-174: veggo
finestra, luoghi, edifici). d' azeglio, 4-83: le monache, finito
finestre bipartite che davano nel tempio. d' annunzio, v-1-376: una porta della stalla
faccia a un bel quadro in casa d' amici, mi dà nel genio, lo
amato che sia. f. d' ambra, 89: mi dare'certe robe
serdonati, 9-311: si preparava anche d' uccider se stesso, ma fu impedito
suoi, e non senza gran dolore d' animo dato in potere da catabruno. baldi
a loro, o che hanno più d' un significato, di mutarla. carletti,
-inclinare, propendere verso uno stato d' animo o un difetto, una manchevolezza,
e i gran monti in faccia eran d' oro. in mezzo a questa gioia il
: 'bisogna vedere's'egli è vero. d' azeglio, 1-515: m'avveggo che
bisogna darsi da fare et aiutarsi. d' azeglio, 4-180: tutta sollecita si dava
capolino, / com'io fo mostra d' una coral voglia. -dare fine
a denaro o tenpo che l'uttile d' essi si possa dare al ditto nicolò.
mondo allor le terga / darai fuggendo. d' annunzio, v-1-234: ecco che sono
sue opere biece / sotto la mazza d' ercule, che forse / li ne diè
altro ne promette '. diciamo così d' uno insolente fastidioso, e che tutto il
metterne in dubbio l'efficacia. d' azeglio, 1-190: m'innebriavo di tutti
ed il rispetto che sento per la memoria d' alfieri, in verità non so capire
la sua sorte, e che implorasse d' esser tenuto. -sostant.
il nostro cor, non speri / d' incontrar, finché vive, altro che pianto
sicché rimane in poter del cacciatore. d' annunzio, v-2-281: le rondini disperate svolazzano
alghe marine che si dibattono a fior d' acqua. 16. battere,
, essere in burrasca (una superficie d' acqua). d. battoli,
spoglie, che egli dicea, se d' illustre e gloriosa fortuna indizio le porgessero
sublime e doloroso spettacolo quella grandezza inaudita d' ingegno costretto a dibattersi impotente nell'angustia
: le piace dibattersi in quei tranelli d' equivoca ammirazione, vittima e padrona a
partito del fatto della donna. f. d' ambra, 47: certissimo / son
nel mentre stava dibattendosi in tanto contrasto d' idee, tornò il domestico a dirle
fumo già del tutto smaltito, quando d' una buca... si sentirono alcuni
che dibattimento di cuore, che isfinimento d' anima è quello di colui e di
procedimento si deve svolgere tutto nella sala d' udienza, e deve essere continuo)
i miei lettori non abbiano a considerarmi d' un genio piatitore. dibàttito,
posta [l'arte] al sommo d' ogni dibattito e d'ogni pensiero. ungaretti
] al sommo d'ogni dibattito e d' ogni pensiero. ungaretti, xi-101: fu
non c'è modo di schivarle. d' annunzio, iii-1-1069: ci piacque d'ima-
. d'annunzio, iii-1-1069: ci piacque d' ima- ginar rinnovato... il
dibattitoio, noto strumento egizio, solito d' adoperarsi nelle sacre cerimonie della dea iside.
di strumento antico da suono, fatto d' una lamina di rame convessa, cui erano
i-136: stemprisi la calcina con chiare d' uova ben dibattute. giordani, x-10
naso del nannucci mescolata a una gocciola d' inchiostro caduto dalla penna del gherardini e
giù nella gola c'era un gorgoglìo d' acqua come in un tubo intasato.
dappertutto interminabili e innumerevoli come i tentacoli d' un enorme polipo, gambe che s'
, 45: infiniti altri hanno dibisogno d' essere aiutati. = dalla locuz
xvii-234-48: e nom siate salvagio / d' aver comforto dibonairamente. bencivenni, 4-73
. ant. affabilità, gentilezza d' animo e di modi. guittone
opera di perfetto uomo, ma somigliante d' operazione divina. storia dei santi barlaam
gemma zàffiro s'appella, / ed è d' uno colore celestrino; l..
nella falterona... quantità grande d' alberi,... veniva il
cittadini bisognosi per distruggere la povertà maestra d' ingiustizia, e rivolgere all'agricoltura il popolo
. cavalca, 18-130: lo podere d' uno era per negligenzia insalvatichito e ripieno
crete, o le cime disboscate, coio d' elefante, o pelle di pecora rasa
muovere tutta la terra che v'è d' intorno. = deriv. da
. dividersi in rami (un corso d' acqua). - anche sostant.
fieramente / fino in su'fossi e d' intorno rubando, / castella e ville
loro che gli ulivi abbiano molto bisogno d' essere potati, ovvero che i contadini
: molti sono, e degli uomini d' ingegno, / che vanno dibucciando di
che furon di castruccio, / e d' esser cittadin, co'lor famigli;
dire ch'un'altra fiata dal vescovo d' arezzo messer cosimo de'pazzi gli fu ributtata
con lodare li prelati congregati in trento d' aver fatto un nobilissimo decreto e degno
aver fatto un nobilissimo decreto e degno d' un concilio generale, e chi confortandoli
lo stromento della dicacità, che dopo d' avere per sette giorni continovi sputato vermi
'n su la riva del bel fiume d' arno / fu dagli antiqui miei di-
riconoscenza (un libro, una opera d' arte); dedicare. fr.
dignità contro il salario, che pagava d' inchini e di bassezze i favori del
. giannone, 2-ii-247: fu d' uopo ergere nella medesima due supremi *
quote dell'onorario quanti erano i giorni d' assenza. tramater [s. v.
consisteva in tre zecchini per ogni libbra d' oro; ma qualunque fosse la somma su
note al malmantile, 2-860: 'terrei d' aveme di beato'. lo riputerei mia
n'avrei di catti. mi terrei d' esser beato. tommaseo [s. v
ponevi in mostra nelle tue bacheche broccati d' oro, velluti finissimi o per 10
dickite), sf. miner. silicato d' alluminio idrato, monoclino, in piccole
frenan dicchi ed argini e chiusure / d' incorruttibil cerro. guerrazzi, 2-439: e
sempre la fortunatissima cacciata di un paio d' ore, dalla quale tornammo carichi di
/ e la lor vita vai men d' una paglia, / tanto son diceduti e
è affetto da dicefalìa. d' alberti, 297: 'dicefalo *, mostro
mese di dicembre; dicembrino. d' annunzio, i-807: o voi che dentro
dicembre e il gennaio di sei maniere d' erbette verdi... apparecchiare. sacchetti
dan frutti di cenere e tosco. d' annunzio, iii-1-664: non ti stupisti
/ che guarda calma tramontare l'anno. d' arzo, 1-85: a dicembre da
falce innarca / sui più robusti fior d' april ridente. carducci, ii-10-87: piglio
una mestizia come di bella sera e non d' un giorno di dicembre.
forza di piè di porci e calci d' asini: perché a quest'ora a gli
mare in tutte le stagioni, ma d' inverno, nei giorni del gramo solstizio
di molluschi bivalvi eterodonti. d' alberti, 297: 'dicerati', famiglia di
): la gente di roma e d' altronde ne tennero grande diceria. buti
non sumministrando d' ordinario la natura all'improvviso dicerie longhe
e poi discorse delle acque della sesia. d' annunzio, v-3- 175: il
. cavalcanti, 212: il conte d' urbino fece sua diceria a confortare a battaglia
, sol un'eco tenue e confusa d' alcune poche sillabe di quella divina eloquenza.
fra poco andrà a « improvvisare ». d' annunzio, v-3-135: da allora,
medesima recitata con tale accompagnamento e proprietà d' azione, che l'orecchio non ode in
dottrina, ch'egli sì ha creduto d' insegnare ad aristotele, ha presupposto quello
far non si dee che chi carico d' oro / fu già veduto, vada all'
di dame, né di pastori, né d' altra gente che ci impaurivano. segneri
fragole e il nero delle more! d' annunzio, iii-1-964: tu sai la vecchia
diceria che corre / tra la gente d' anversa. pirandello, 6-473: dato
, 6-473: dato un tale stato d' animo, è facile immaginare che questa
; e perché è fatta ad imitazione d' omero e virgilio, e perché è
cicognani, 2-81: intravidi dallo spiraglio d' un uscio a terreno una donna giovane
capo alla parete, che si dicervellò. d' alberti [s. v.]:
avuto a dicervellare, perché mi pare d' aver perduta mezza la vita. s
sanità di questi poveri dicervellati e consonti d' ingegno. lami, 2-63: che maniera
che maniera di giudicare da dicervellati. d' alberti [s. v.]
di buon gusto, di decoro, d' interesse). fava, xxviii-n
qualità più libera io soprammodo fui vago d' alcuni autori, la cui frequente lezione
bardi, 3-64: li abietti e bassi d' animo presero a imitare azioni basse e
in biasimo altrui, come li altri d' animo grande li altrui fatti con lode celebravano
in questo e in quel giovane, mostrarà d' avere sale in zucca e di essere
della vostra condizione sentirsi al tutto fuori d' una dicevole e giovevole cornice.
corpo, il quale non era certo destituito d' eleganza, per poderoso che fosse.
essere pel dialogo più dicevole di quello d' alfieri. 8. permesso,
sì come fu indegna / la morte d' alessandra, / così dicevol era /
12-380: alcune elocuzioni veggiamo cosi proprie d' una lingua che 'n altra favella dicevolmente non
governo, è stato abboccato dagli altri popoli d' italia. è di brutto suono,
non sa poi se non per ombra d' alcuni incerti e enimmatici dichiaramenti ritrovati dalla
col bacio e col revolver, col duetto d' amore e col 'dichiaraménto'-entra in scena
da intendere che anticamente non erano dicitori d' amore in lingua volgare. idem,
, le lascerò indietro. f. d' ambra, 4-8: la terza ed ultima
, il che fa plauto / più d' una volta, della lor commedia /
i-2-81: io sto con gran desiderio d' intendere come sarà stata decisa la lite
arici, ii-196: il senso arguto / d' epigrafiche note or de'migliori / dichiara
. p. verri, i-89: dichiariamo d' aver buono il giudizio volgare nella musica
l'illustrissimo signor don rodrigo vincono le cene d' elio- gabalo. de sanctis, lett
avevan dichiarato ciascuno meno di duemila lire d' introito professionale. 8. stabilire
con una sentenza, o comunque con atto d' autorità). g. villani,
talché l'assumerle solea esprimersi col termine d' intimarle o di denunziarle. cesarotti,
ambedue hanno dichiarata la guerra ai dogmatici d' ogni specie. lampredi. 4-10:
nuova città, guernita di forze e d' armi, volle di nuovo ricomporre di
per capitare dove era arrivato enrico vili d' inghilterra, di dechiararsi capo della chiesa
2-1-143: 11 vestir suo sempre è d' un invariabil colore, cioè giallo,
ha qui fatto il nostro signor baretti. d' azeglio, 2-346: a genova l'
puro genio di gentilezza e di grandezza d' animo mi dichiaro di gradire le vostre reverenti
tosto dichiaratosi dalla sua, diede carica d' una legione. sarpi, vi-4-122:
un individuo rinunci a un'antica corrente d' opinioni che gli era favorevole, e
una questione di due casi o dubbi d' amore, invitando lo sfidato a dichiararsi
le parole finte e il far professione d' esser mosaico o cristiano, senza opere
testimoni della tranquillità filosofica e della superiorità d' animo ch'egli riprese quando la malattia dichiarossi
avendo la maggior parte di noi risoluto d' abbracciar la religione riformata, non è dubbio
, non è dubbio che la regina d' inghilterra, molto più che il duca d'
d'inghilterra, molto più che il duca d' alan- sone, principe dichiaratamente cattolico,
di che lui ha a trattare e d' accomodare i'lui li atti appartenenti a
: diffidenza del pensiero considerato pericoloso, d' ogni proposta innovatrice dichiarata « utopia »,
a questo modo maggior era l'autorità d' un buon dottore che d'un gran
era l'autorità d'un buon dottore che d' un gran prelato. pallavicino, iii-523
i-25z. * in generale i censori dichiarati d' omero misurano e calcolano troppo, e
di quel che sentono, e mostrano d' intender meno. russo, i-403: badate
. alvaro, 7-252: i movimenti politici d' oggi non riescono insomma a sostenere i
e dichiarato soltanto nel profilo, al modo d' un galletto. landolfi, 3-223:
denina, vii-185: il conte duca d' olivarez, primo ministro e favorito dichiaratissimo
del re filippo iv, non era d' animo... cattivo. pananti,
può resistere, senza privare il mondo d' un uomo raro, che ne farà
, ciascuno anno, fiorini tremilia cento d' oro, insino alla 'ntegra satisfazione delle
di sorte che li sua 1600 ducati d' oro in oro diventorno duemila, dichiarati
, spiega, chiarisce. descrizione d' apparati di nozze [d'alberti]:
. descrizione d'apparati di nozze [d' alberti]: né ci volle fare
. giusti, iii-197: la prego d' inserire questa mia dichiarazione nel suo giornale
. croce, iii-25-158: il giardino d' armida... era, per dichiarazione
con cui -dichiarazione amorosa, dichiarazione d' amore (anche, semplicemente, dichiarazione
ii-117: il carattere di morna è quello d' una donna accorta insieme e risoluta.
di voi in modo che non possano d' un sol passo tornare addietro, voi,
sol passo tornare addietro, voi, dicendo d' amarle siete perduto. dossi, 417
deledda, i-1035: era una dichiarazione d' amore, scritta con bella calligrafìa e
. e dosolina, che non s'aspettava d' essere richiesta con quella dichiarazione d'amore
aspettava d'essere richiesta con quella dichiarazione d' amore, non aveva saputo indovinare da
locale,... imbiancato il voltone d' ingresso dove un tempo si leggevano le
dove un tempo si leggevano le dichiarazioni d' amore dei paesani, i cuori trafitti
v.]: chi entra o esce d' un paese fa la dichiarazione delle cose
avvenuto era, se n'era fuggito d' egitto, diedero bando perpetuo, con dichiarazione
, t'abbiamo condannato in fiorini mille d' oro a pagare alla camera del nostro
più dichiarazione, che quando il prencipe mancasse d' es- sequir tutte le già dette cose
cose, fosse obbligato fra il termine d' un anno di tornar in carcere. l
piacere ad ognuno, avvenga che i lineamenti d' esso non siano molto delicati; ma
, /... / e sia d' amare dio disideroso / e star dichitamente
fassi l'embolismo, cioè l'intercalare d' un mese: e ciò si proseguisce fino
1-38: iosef, essendo giovane, d' età di diciasette anni pasturava le gregge
di sorprendente bellezza, piangeva disperatamente. d' annunzio, iii-1-989: il male dell'
comitiva di tutti i suoi ufficiali baraguey d' hilliers. carrieri, 4-53: alle
età. landolfi, 2-92: più d' una ragazza di fuori doveva arrossire e
io, cioè meno di un iciassettesimo d' oncia. = deriv. da diciassette
che possa in coscienza lasciar balìa d' un curioso fanciullo o d'una ragazza innocente
balìa d'un curioso fanciullo o d' una ragazza innocente t libro, dal
scriver la splendida lingua del sole. d' annunzio, iii- i. 59:
[tramater]: capitolo primo d' un dicimento universale, per lo quale si
la terra, l'albero, il filo d' erba e per capire la vita del
deceottesimo anno passato poi che il conte d' anguersa, fuggendo, di parigi s'
fare a lavorare e a far lavorare. d' annunzio, v-1-1050: un ufficiale esemplare
correzione, pogniamo che eziandio che lamentandosi d' alcuna ingiuria ricevuta ne dica male, non
pallottole segrete si dierono: vinsesi d' andare per casentino. bartolomeo da s.
, quando tre o quattro volte avesse bevuto d' un buon vino, prima che disponesse
mai da sé dicitori, ma sempre d' altrui interpretatori sotto l'altrui ombra nascosi
89): anticamente non erano dicitori d' amore in lingua volgare, anzi erano
in lingua volgare, anzi erano dicitori d' amore certi poete in lingua latina. idem
che ora si parlano in tanta parte d' europa; e i nostri idioti romani
una evidenza tale che non c'era bisogno d' altra dicitura. 2.
sgombra dagl'imbarazzi di frasi varie, d' aggiunti vaghi ed inutili, il numero sia
non quando può esser tale, senza cessar d' esser tragedia. manzoni, pr.
competentemente poetica ed elegante, non manca d' immagini, ha anche qualche immaginetta graziosa
carducci, ii-6-205: quanto a storie d' italia, che l'esattezza e la
per l'amore di dio, l'elemosina d' un dodici soldi. -restringere
diversi da quelli interni (come il fico d' ìndia), oppure che ha gli
di due spezie, una semplice d' un solo grano, e l'altra,
quali tornava grande frutto e utilità d' amare gli amici loro, e disceveravansi
solo odio ed affrettavansi di tribolarli e d' ucciderli. = deriv. da
coreo). voce già registrata dal d' alberti. dicoriale, agg.
o un embrione vegetale). d' alberti, 298: si chiamano dicotiledoni que'
, e comprendevano anche le gimnosperme. d' alberti, 298: 'dicotiledoni', nome di
dicotomico; biforcato per dicotomia. d' alberti, 298: 'dicotomo', nella botanica
1-242: stava legato con una catenella d' argento, che, dicrollandola, faceva
presenta il fenomeno del dicrotismo. d' alberti, 298: 'dicroto', dicesi del
passeracei, della famiglia dicrùridi. d' alberti', 298: 'dicruro', genere d'
d'alberti', 298: 'dicruro', genere d' uccelli che hanno la coda biforcata.
creta). cfr. ditteo. d' annunzio, iii-2-278: sospeso alla colonna sul
lapis, grafia irregolare, baldanzosa, d' un ch'è poco pratico a didascaleggiare
che devono accompagnarla, ecc. d' alberti, 298: * didascàlia', significa
rappresentante non ricordo che fughe o rovesciamenti d' espressi e di direttissimi, era munito
redatte nei termini medesimi che i telegrammi d' ufficio dell'esercito ferroviario. 4.
scritta, una didascalìa che indicasse il modo d' un'entrata. 5. stor
più liturgica, che in francia. d' azeglio, 1-42: s'è formato in
malinconico, che a me fa l'effetto d' essere noioso assai e che quindi intendo
i filosofici, o teologici, o d' altre materie. bettola, xix-4-799: già
i soli ingegni che tanto sono poveri d' invenzione e d'affetto quanto costruttori pazienti ed
che tanto sono poveri d'invenzione e d' affetto quanto costruttori pazienti ed artificiosi di
modo, altre ve ne sono bellissime d' ispirazione lirica e semplicemente poetiche.
e volgente alla vecchiezza, l'insaziabilità d' imparare. didàscalo, sm. grec
italiano... e faceva professione d' intendersi de'minerali, di cose chimiche
: ruggero bonghi ministro nominò, pur d' un colpo, giuseppe guerzoni alla
per oggi ed il tempo e la freddezza d' ingegno a svolgere in dimostrazioni didattiche
la quale al lettore richiegga un minimo d' attenzione, che non la faciloneria.
affratellare la poesia lirica alla didattica, e d' idoleggiare le tradizioni storiche e mitologiche,
, in guisa che il poema riesca d' utilità al cuore dei lettori ed all'
storia letteraria mordendo questo e quello. d' annunzio, v-3-344: scrisse [petrarca]
di amicizia. d' accordissirao insieme, circa le ragioni della
ha conseguito l'abilitazione e il diploma d' ingegnere. = voce dotta,
, sono propri del continente americano. d' alberti, 298: 4 didelfide', genere
alberti, 298: 4 didelfide', genere d' animali quadrupedi, le cui femmine hanno
... s'afaticava per forza d' entrare, ma perché bene era serrato di
la maggiore, conduce una gran polla d' acqua per di dentro, in fino in
e sé, dentro di sé. d' azeglio, 1-164: i nostri inferiori,
canali, lunghesso i quali scorrono fluidi d' infinite diverse spezie. gentile, 3-182
il suo di dentro, el suo d' intorno, / che s'abbia roma,
dipinse in duomo gli sportelli dell'organo d' una maniera molto plausibile, sì nel
= deriv. da didiacciare. cfr. d' alberti, 298: 'di- diacciamento
di quella di già diacciata. d' alberti, 298: 'didiacciare', dicesi
i cavalli per lo peso degli uomini d' arme... o nella neve alta
dietro è di tre grossezze di colonne. d' azeglio, 1- 333: le
. la costellazione dei gemelli. d' alberti, 298: 'didimi', nell'astronomia
si chiamano i vasi dello sperma. d' alberti, 298: 'didimi', gli antichi
per breve tratto; bigloboso. d' alberti, 298: 'didimo', nella botanica
298: 'didimo', nella botanica si dice d' un pericarpio a due lobi sferici,
due coppie di diversa lunghezza. d' alberti, 298: fiori didinami, cioè
me oggi ben vada! f. d' ambra, xxv-2-315: -son favole / coteste
a dieci ben fondate ragioni diverse, d' origine diversa e di conghietture tutte diverse
, 2-91: tenni per àncora / d' ogni burrasca, / da dieci o dodici
temberga. botta, 4-345: ai dieci d' aprile del 1585 gregorio xiii passava da
decimo. - anche sostant. cecco d' ascoli, 853: uno nel nono,
lungo si consente. ariosto, 30-28: d' un sol di lor via più bisogno
: la mala fama ch'abbi data d' una donna a mille, e'mille a
diversissime condizioni a cui potevamo ridurci. d' annunzio, i-381: su la cima de
su la cima de 'l bel colle d' orlando / sorgevano i palagi, aperti a
mangeria a suo senno sei decine. d' azeglio, 4-12: quaranta capi di
: apriva il libro. se alle pagine d' apertura le decine erano dispari, sì
i-1-28: lo spagnolo già tante decine d' anni è re * ato in italia
di saia: quelli delle feste una diecina d' anni fa. barilli, 5-235:
alvaro, 7-113: uno dei fenomeni d' oggi, in molti paesi, è
era michelino, un ragazzo di una decina d' anni, avido, astuto e melanconico
di diecioni e soldi, di oggetti d' ogni sorta,... traversavano
intorno alla sua retta-origine. d' alberti, 298: 'diedro', dicesi così
alberti, 298: 'diedro', dicesi così d' un angolo formato da due piani che
(come invocazione marinaresca). d' annunzio, ii-854: « dienai', dienai'
specialmente in poesia). d' alberti [s. v.]:
dante: * vidi io scritto al sommo d' una porta '. ove io è
alla sede dei vari processi morbosi. d' alberti [s. v.]:
d' alberti, 298: 'dieretico', dicesi degli
è tra ragazzi, un alleluia. d' alberti [s. v.]:
: la religion calviniana, per grazia d' esempio, sarebbe una bimmolle, la luterana
, 1-15: dieta convenevole è farinata d' orzo, farro e midolla di pane trita
cosa. negri, 2-7: venticinque anni d' opificio e dieta a pane,
fu costantemente il regime degli indigenti. d' annunzio, iv-2-179: egli era debole
villani, ii-112: al re [d' inghilterra] falliva la moneta, ché i
: acqua, dieta e serviziale guarisce d' ogni male. 6. superi
addimandata; perciocché partiti dalla dieta pubblicarono d' aver provata la loro credenza, di
morte. gioberti, i-120: ciascun sovrano d' italia conserverebbe appieno gli antichi diritti intorno
alla dieta dei vari principi si riserverebbe. d' annunzio, iv-2-906: il concorso era
impetrare, fece fare dieta a'medici d' arezzo per curarsi. 4. figur
o due, o per ispazio d' una dieta, condusse [il diavolo]
questo, / potrem far quel po'd' olio e qualche nesto. =
, nel dietarlo, nel medicarlo. d' alberti [s. v.]:
chiasso, a roma, la visita d' un famoso igienista dietetico tedescoamericano, autore
un famoso igienista dietetico tedescoamericano, autore d' un libro sull'alimentazione dell'uomo moderno
nitro- cellulose, come plastificante per vernice d' automobile, ecc. =
, 50: coloro, che sono poveri d' avere,... sono spregiati
, i-46: ahi! povera milizia / d' italia, oggi sì vii, sì
, / cani da gregge e uccelli d' aria cupa / e cavalli, misteriosi animali
da'compagni allontanato; / né pur d' un passo ancor la preda avanza, /
15-i-8: mandovi questa dietro, per fretta d' intendere come l'abbiate fatta per viaggio
91: dietro l'orme / d' un veltro, oimè!, t'affanni
16-vi-350: il di lei autore [d' una canzone] corre tant'alto, e
era già stato ripetuto dietro la ripetizione d' altri ripetitori, perché costa meno fatica
giudicare d' ogni cosa col proprio giudizio. cesarotti,
l. salviati, ii-11-3: solamente d' alcuni avvertimenti dietro a questa favella abbiamo
l'altra facevano un mulinello nel cervello d' adelmo: egli durava fatica ad afferrarne
e lieto, / e di carne e d' anni pieno. castiglione, 181: si
, / così screpolare lì dietro. d' annunzio, i-498: ella cavalca lungo il
in atto non che di stringere, ma d' ingoiare il garzone, il quale,
per lui fosse un gioco, tagliò d' un sol colpo le viminate di quella
mondo e la creatura dell'uomo fosse stata d' ogne tempo, e che a quello
sarae quella di dietro, che io giammai d' amore m'impacceroe. -con
negli stemmi, la posizione dei contrassegni d' onore accollati in palo o passati in
vasari, ii-227: dolse la morte d' andrea per l'onore alla patria e
. sarpi, ix-86: sette barche d' uscochi uscirono di segna, caminando dietro
: pensate voi che io procuri e'fatti d' altri e e'vostri si gittin dret'
. marino, 4-136: videi più d' un pastor non senza rischio, / quando
uno amico suo quel che gli paresse d' uno, che avqva contraffatto di marmo
i-46: questo è il 4 diritto d' indipendenza ', per cui l'uomo non
. foscolo, xiv-19: pieno prima d' ardire, or non credo a me
per i labirinti della metafìsica, e d' aver cercato di conoscere i princìpi di quelle
, io mi posi a distenderlo. d' azeglio, 1-474: ma morto il padre
nel- l'indie orientali, attori, d' una parte; e francesco carletti mercante
e morii senza che ti rivedessi! d' annunzio, iii-1-192: non so che paura
li riscaldamenti carnali, li quali ardono d' uno cotal fuoco naturale, se la grazia
mille ogni giorno nel sopportar le miserie d' una intollerabile servitù? segneri, iv-601
difendono, accresce in esse l'ardore. d' annunzio, iii-1-88: egli difendeva con
delle belle cose del mondo, fornita benissimo d' ogni cosa da difendere. p.
far ampie, commode e con arbori d' amendue le parti, da quali i
quella gran macchina del tabernacolo era coperta d' un grosso e rozzo panno, tessuto di
chiederà un'udienza al ministro: tu fa'd' agevolargliela... avendo occasione di
moneti, 128: chi poi dotato d' intelletto acuto / alte dottrine in cattedra
cadranno, siccome per tutto il resto d' italia già caddero. de sanctis,
. difendesse le ragioni della borghesia. d' annunzio, iii-2- 152: difendiamo
vietare; impedire; interdire. rinaldo d' aquino, ii-142: e lo suo insegnamento
. maffei, 181: le lettere / d' oggi mi hanno marcato un fatto strano
. pascoli, 657: fatti col cuoio d' un di loro, ucciso, /
di loro, ucciso, / un paio d' uose, che difendea il freddo,
, che ciò non ha bisogno alcuno d' esser dimostrato. metastasio, i-178:
e l'industria di tutti gl'individui d' un popolo è quella che mantiene i paesi
da quelle numerose artiglierie di deismo e d' ateismo, che ti battono tuttora in breccia
e ciò per difendersi dal vento. d' azeglio, 1-334: stava [il cavallo
2-64: se un figliuolo si difendesse d' avere ucciso uno, il quale a
, o qualche capitano generale si difendesse d' avere preso un gran partito di sua
disposti a mal fare, e ordinò d' uccidere gli consoli e parte de'sanatori,
li razi che manda per l'àre / d' innamorare -alcun non si difende. d
più sconvenevolemente... che per cagione d' aiu- torio e di difendimento l'amistadi
o di genere o di nome o d' azione. chiaro davanzali, ii-361:
e se quel greco ne'versi recati dice d' amare della sua patria le mura,
della sua patria le mura, intende d' amarle non come difendi- trici de'suoi
come campo dove esercitare i doveri. d' annunzio, iii-2-232: saliva senza crollo
difenica mediante l'eliminazione di una molecola d' acqua. = voce dotta,
che si ottiene per azione del bromuro d' arsenico sulla trifenilarsina e ha l'aspetto
(in sede giudiziaria). cielo d' alcamo, 22: se i tuoi parenti
subito se gittò dal letto, e d' un trotto lupino verso la massaria de'
e ancora castrargli; e questo fuor d' italia si costuma assai, sì per
, 78-10: descrezion de granne altura / d' on- guento ha presa l'armadura,
, 3-94: per ciascuno altro genere d' arme difensibili, soldi venti piccioli.
fortissime castella... guernìo grandemente d' assai gente, e di molta vivanda,
gente, e di molta vivanda, e d' ogni altro fornimento, che fa bisogno
difensióne del buon diritto e alla tutela d' ogni innocente. 3. figur.
ben vani / di gente in gente e d' uno in altro sangue, /
i nimici non curano, ma bene d' ogni assalto si difendono, e a ogni
africa, e prese la maggiore parte d' africa, ché non v'era veruna difensione
grande e gentile uomo deiotaro, re d' armenia minore. storia di fra michele,
voi, non entrando altramente a dir male d' altri, per questa volta mi contenterò
altri, per questa volta mi contenterò d' una semplice difenzione. piccolomini, 31
fuoco quel libro come contenente cose ereticali. d' annunzio, iii-1-925: e per arte
fuor tutto son sanza cagione. cecco d' a scoli, 2470: per questa pietra
, 48: battista piglia la difensione d' amore con argomento che in una medesima terra
[annibaie], sempre invano, d' impadronirsi d'altro punto d'appoggio onde
], sempre invano, d'impadronirsi d' altro punto d'appoggio onde serrare roma
sempre invano, d'impadronirsi d'altro punto d' appoggio onde serrare roma più da vicino
era la questione non di giorni, ma d' ore: se per due volte di
loro milizie] consistono in fanteria disarmata d' ogni arme diffensiva, e affatto ignuda
brutti per l'esclusione data dal re d' inghilterra alla proposta fattagli da'loro ambascia-
che rimangono ancora in fiandra alla casa d' austria. colletta, iv-203: il
sarpi, vi-4-102: in questo stesso mese d' agosto dette principio un'altra sorte di
sua, ancora che vi corresse spazio d' un'ora, e non considerando che
terrei più volentieri una febbre che l'obbligo d' un componimento qualunque siasi. per carità
del mio sangue, contro me! d' azeglio, 4-103: egli s'era condotto
i difensori della unità scudo della autorità d' aristotele, della maestà degli antichi greci
, 9-1: -già savio e pieno fu d' ogni rispetto, / e de la
sempre più tepida, più per punto d' impegno, oramai, che per convinzione
voglio restare di portar qui la somma d' una instruzione che dà san gregorio a gioanni
tale doveva infatti essere colui che, dopo d' essersi dichiarato l'avversario di lutero e
2-483: nessun nemico vede il defensore d' esse mura. machiavelli, 152:
; e non avevano mancato i difensori d' aggiungere ancora qualche fortificazione verso il sito
e de'difensori della chiesa, e d' altri familiari che non gli lasciavano entrare
toscano, proteggendo i popoli indi- pendenti d' italia, ebbe alleati e difensori nei paesi
liberamente nominato dall'imputato. -difensore d' ufficio: quello nominato dal giudice, quando
, iii-603: ecco qua: cicatrice d' una pietrata che mi tirò un avvocato
. bocchelli, 6-565: tentato delitto passibile d' ergastolo, senza attenuanti: poteva andar
diedi a gambe fuori dell'uscio. d' annunzio, iii-1-287: perché mi crede
alla difesa della libertà e mostrava franchezza d' animo, come si vedde nell'assedio
qual fia dunque che vegli a difesa / d' un vangelo fidato agl'imbelli? c
ogni sforzo del lor regno, e appresso d' amici e di parenti, che
e che le loro difese avessino bisogno d' aiuto. ariosto, 33-32: ma
pendio della montagna, come un pugno d' armati alla difesa. pirandello, 7-171:
. baldini, i-103: l'organizzazione d' una batteria di bombarde, per le
delle postazioni, e per la figura d' arma più volte centenaria che hanno i
adunque, che il pigliar le difese d' alcuna cortina o faccia di qualche corpo
. boine, ii-61: c'era d' innanzi, lo sghembo tumulto dei tetti
lo sghembo tumulto dei tetti rossi o d' ardesia con su, torreggiante la gran massa
, alcuni scapezzano la pianta all'altezza d' un uomo e più, altri rasente terra
: ma qual difesa avrai, se d' ogni banda / erompon molte le formiche,
quei latini che seguitarono dopo al secol d' augusto, a difesa della loro arguta
per vostra difesa, o se per munirvi d' armi offensive eguali alle nostre),
dotato di un rapidissimo presentimento, e d' uno sguardo che penetra nelle tenebre del
che si sentivano gonfiare in testa. d' annunzio, iv-2-391: m'era impossibile
tanto calore, con tante trovate improvvise d' argomenti che egli stesso si meravigliò della
sarebbe andato a finire. -difesa d' ufficio: l'ufficio, la funzione di
l'ufficio, la funzione di difensore d' ufficio. - anche al figur.
si scopre, io voglio assumerne / d' ufficio la difesa: / farò, che
o il collegio dei difensori. d' annunzio, iii-1-1069: l'occhichiara, alzata
, 10-184: nel gabbione della corte d' assise c'erano tutti i capi banda,
, il tavolone della difesa era zeppo d' avvocati, le famiglie degli imputati gremivano
percioché alcuna volta si disputa dell'agitazione d' una causa, e mancando la difesa
un reato). f. d' ambra, 4-20: fuggì [claudio]
luca, 1-15-2-79: confessi il reo d' aver fatto quell'omicidio, ma per
un atto oggettivamente illecito nell'erronea convinzione d' agire in stato di legittima difesa.
afriche difesa; /... / d' una gran turba fece nuova eletta,
io piglierò per amor tuo l'impresa / d' entrar col conte a singular certame.
, che del fiore / del piacer d' esto mondo sete appresa, / com po
fiorenza fan dimora / e quella tengon d' ogni vizio scossa, / ferendo or qua
1-32: un dì nel gran deserto d' oropesa / più assassin li vennero assalire;
, signor, maraviglioso / sentir contar d' orlando innamorato: / ch'amor per sua
far difesa / che battuta non sia d' amore e presa. -fare difesa a
dall'amor de'sudditi inermi, spirò d' una morte istantanea ed ignominiosa pel concorso
eccessi diversi, ma ugualmente singolari, d' imbecillità e di perfidia. alfieri, 1-1132
quanta visibile gioia, era tranquilla come d' un dovere compiuto. dal bimbo si
). tasso, 3-55: ma d' altissime mura è più difesa / la parte
paese mantenuto difeso con argini da'trabocchi d' arno. casti, xxiii-497: la
e da'suoi lumi da diverse ombre d' alberi vestiti di nuove frondi. crescenzi
di freschissima e minutissima erba pieno e d' alquante maniere di vaghi fiori dipinto perentro e
, che non fu, un gregge confuso d' anfibie catapecchie, mal piantate, male
schifiltosa per la sua condizione, curava d' aversi sempre raccolti e difesi [i capelli
inf., 4-108: venimmo al piè d' un nobile castello, / sette volte
nobile castello, / sette volte cerchiato d' alte mura, / difeso intorno d'
d'alte mura, / difeso intorno d' un bel fiumicello. a. verri,
vologese partisse, e tigrane appresso uscisse d' armenia: « altramente, perché levar
. fogazzaro, 4-15: non difettava d' ingegno né di cultura. de amicis,
dei marchesi centurione vedo che non difettano d' epigrafe, nella frescura e nella penombra
stato maggiore, anima della guerra. d' annunzio, v-3-25: i macchinisti, specialmente
per uomo da bene, ma dargli nome d' al- cuna pecca o mancamento. b
difettarne nessuna, celebro quel vago motto d' aristofane nelle rane: * le
, conv., iii-n-18: né mai d' animale bruto predicata fue [questa mente
che nasce da amor geloso, non d' amor diffettivo. b. croce, ii-13-27
per dilettarlo o per muoverlo, parte d' illusione e di prestigio, e promettere
non rimasono colombi e polli per difetto d' esca. boccaccio, i-36: avevano la
gemelli careri, 2-i-154: per difetto d' olio e di pesce, ne'giorni vietati
: deserto inaccessibile agli eserciti per difetto d' acqua. parini, giorno, i-4
, ii-1-12: si provò subitaneo difetto d' armi e provvigioni guerresche e più ancora
non era agevole fornirsene a lontani porti d' altre nazioni. carducci, iii-20-45:
né co 'l difetto è lor concesso d' uscire. muratori, 9-40: la religione
che non have altro difetto / che d' aver lei, al suo segnor la chiede
, 281: ma nell'atto d' amore / ci ha pure un grande
sarebbono impedimento di felicità. / cecco d' ascoli, 4091: meglio è conoscenza
, contado e distretto di firenze, d' ogni sesso e di catuna età de'
e per difetto di ragione e per difetto d' ammaestramento. cicerone volgar., 1-53
politici e morali e filologici, nella letteratura d' arte e in quella che si chiama
grandonio patì maggior difetto / ché il fio d' amon gli aperse tutto il scudo /
gli aperse tutto il scudo / tal che d' ogni valor spogliato e nudo / e
della caduta è quale si può credere d' una rovina d'acqua veramente immensa:
quale si può credere d'una rovina d' acqua veramente immensa: ma che poi
maestro alberto, 135: i'ho penne d' uccel leggieri e snelle, / che
corpo avvenente o deforme, un ragionamento d' un eroe, d'un mercatante, d'
, un ragionamento d'un eroe, d' un mercatante, d'un servo,
d'un eroe, d'un mercatante, d' un servo, d'un pastore;
un mercatante, d'un servo, d' un pastore; cerca, ritruova ed esprime
mi spiace; / ma i difetti d' entrambi il tempo e l'uso / a
viste ancor tanto superbe. cecco d' a scoli, 802: difetto corporal fa
corpo giaceva, quello a guisa d' un corpo santo nella chiesa maggiore ne por
alle lor donne, o per troppa somma d' anni, o per difetto della natura
non impediva una certa baldanza e irruenza d' espressione. -per estens.: anche
questo malatesta, come colui che dice d' intendersene. buonarroti il giovane, i-250:
e supplire con la buona volontà al difetto d' una gamba. comisso, 5-153:
nel cervello un gran diffetto, / perché d' ognior che scemava
tale, / or se non sai d' amor prender diletto, / il tuo sesso
ho, mescolare), ma parte d' una, acciò che il suo difetto stesso
, volendo comprare una pezza di raso o d' ermisino, la fa cavar fuori di
sublime e doloroso spettacolo quella grandezza inaudita d' ingegno costretto a dibattersi impotente nell'angustia
: se 'n ciò fallassi, / colpa d' amor, non già defetto d'arte
colpa d'amor, non già defetto d' arte. sannazaro, 3-71: diffidandosi di
difetti della sceneggiatura risultanti da questa maniera d' inventare e di condurre la favola, già
e il fuoco dell'autore ha saputo coprirli d' una luce abbagliante che può fare illusione
periglio non fosse / di questo re o d' esto regno suo; / ch'io
a ragionare i lor difetti / e che d' udire e di veder s'infinga.
le imperfezioni, le permette anzi a fine d' umiliarci; soffre i difetti, e
di reggere il sacco alla gente disonesta. d' annunzio, iv-2-410: m'insegnò a
. iacopone, 38-19: so preso d' iracundia contra lo mio defetto; /
sentirai / di nuovo esser corretto / d' un gran vizio o difetto. dante,
viso, tutto smore, / e d' ogni suo difetto allor sospira: / fugge
tuo non è stato; / però d' ogni trestizia ti disgrava. regola dei servi
folengo, ii-109: se ben tosto d' un sì rio difetto / non ti sciorrai
con riflessioni ed arguzie lorde, indegne d' esser udite da civili persone. goldoni
capitano; perché verginio, sotto spezie d' amicizia richiamato e non rimandato, anzi essere
deficio '. per essa, il difetto d' un qualsiasi vocabolo o più vuoisi supplire
o dei giudici speciali è rilevato, anche d' ufficio, in qualunque stato e grado
giovinetto nostro parente, nuovamente eletto abate d' una delle maggiori badie d'inghilterra; e
eletto abate d'una delle maggiori badie d' inghilterra; e per ciò che egli
vedere la faccia del giudice, prima d' intendere il loro destino. giocosa, 44
queste cagioni è da riferirsi il difetto d' un libro e la lacuna notata dal gin-
tendenza al furto, cleptomania. d' annunzio, iv-2-250: -ve lo diciamo noi
, riscaldato il fegato, e il mal d' occhi, e sono zoppo,
solingo, e cieco, e fuor d' ambedue noi? / come sol col pensar
si compiscano. carducci, 95: o d' antica virtù gentile ostello / petto latin
volgar., vi-151: erano degni d' avere difetto di luce e di patire
, lo coglieva quasi sempre in difetto d' ignoranza. baldini, 5-42: l'assoluta
. baldini, 5-42: l'assoluta perfezione d' ilaria mi dà la chiave della manchevole
, anzi la mia nova indulgenza si colora d' un più giocoso, ilare compiacimento;
non potendo questi per avventura a cagione d' infermità, o d'altro impedimento
a cagione d'infermità, o d' altro impedimento spedir le faccende necessarie della
firenze grande difetto, e nulla moneta d' argento se non la moneta de'quattrini,
de'quattrini, che tutte le monete d' argento si fondeano e portavansi oltremare,
nello tratto bosforano, che ciascuno vaso d' olio valea sei mila denari, e permutavasi
di numi. a te sarà difetto / d' integrità (quasi un'occulta scabbia)
6-31: onde si ferma; e d' ira e di dispetto / avampa dentro,
loro trono,... in difetto d' armi e di leggi, sono obbligati
più, che daresti / in difetto d' arena / merope al sacerdote. magalotti,
a sindicato uno messer niccola della serra d' agobbio stato podestà di firenze, e
amanti / ma pochi son ne la grazia d' amore / non per defetto di lui
ragionevole di menare questo capraro in ricompensa d' esse, per cui difetto si son
vaglia il vero, non è forse cecità d' amore 11 pronunziare che quanto si toccò
nobile, prezioso e senza difetto? d' annunzio, iii-2-1159: ed ecco,
cheggio, per maggior diletto, / d' essere in braccio 'n braccio con colei,
/ andando per un piano a piè d' un monte / allegramente, fuor d'ogni
piè d'un monte / allegramente, fuor d' ogni sospetto. -senza commettere colpa.
propenso a pensare male del prossimo. d' alberti [s. v.]:
mente; che di fronte alla necessità d' altri atti, il difetto della sua
'l disciplinarsi a sangue in pena d' eziandio leggerissimi difettuzzi. muratori, 5-iv-15
: chi ha fatta la prima abbozzatura d' una statua di marmo storpia e difettuosa,
negli affari pubblici, difettoso ne'casi d' importanza? settata, iv-56: per
altri, per assicurarsi se era difetto d' infermità o di pascoli. lustri, 1-2-200
cesarotti, 1-243: essendovi due sorta d' imperfezione, l'una che consiste nella
sbagliati, piacciono talvolta per la freschezza d' impressioni che comunicano e che può servire
impressioni che comunicano e che può servire d' incremento alla conoscenza dei fatti e a
un prodotto dell'ingegno, un'opera d' arte); non conforme, nella concezione
. bocchelli, 11-8: è un lavoretto d' arte dimessa e dimestica, non pur
anzi difettosa e maldestra, di modesta bottega d' umile marmorino, ma, come mi
] sia difettoso quanto questi rigidi discepoli d' aristarco vorrebbero farci credere, la sua
veramente difettuoso e vizioso, e non d' un vizio minuto, ma d'un vizio
e non d'un vizio minuto, ma d' un vizio gigante. vico, 152
troppo risentite inveiva contro 0 gli errori d' ingegno o di dottrina o 'l mal costume
quel che similmente avviene... d' ingannare alcuni la lor medesima coscienza,
rità che in effetto dimostrano, prima d' arrivare al sillo gismo difettuoso
omo alcuna defacoltà, la quale d' esso li tolle pagamento? =
e ingannata da'nemici, per difalta d' acqua, maiore pericolo per la sete sostenessero
grande affanno e con più diffalte più d' uno mese. bencivenni, 4-114: là
pane e biade per i lor cavalli. d' annunzio, iii-2-9: allora belisario /
lo re per la difalta de'giudei d' alvemia, che li ne ra- batterà
cardinali diede sentenza contro al detto piero d' aragona. fra giordano, 5-57:
come io dissi e'fu signore antico / d' un regno, e poi per difalta
testo, come anche di quel libro d' annotazioni e discorsi, che sopra esso
], / più presto che non esce d' arco frizza, / come smerlo di
suo decor diffama / chi col pretesto rancido d' onore / biasma l'amor tra cavaliero
39-iii-83: seguendo per avventura l'esempio d' isocrate, che compose encomio a busiride
onesti, senza ordinanze, senza segno d' impero e di obbedienza, mescolati,
... né alcuno il quale d' alcuno peccato diffamato fosse. g. bentivoglio
e quell'edimburghese di tait, radicale. d' annunzio, v-2-826: in un duello
. c. gozzi, i-16: sperai d' esser padrone di poter dare al pubblico
imbriani, 3-35: la ristampa d' un sonetto può costituire 'atten
chelli, 1-ii-442: il timore d' una querela per diffama zione
28: e boscaglie, e arbori d' incredibile e impensata grandezza e d'innumerabile
arbori d'incredibile e impensata grandezza e d' innumerabile sorte, in tutto differenti dalli nostri
anima fatta la virtute attiva / qual d' una pianta, in tanto differente, /
possedere una scusa in quella gran differenza d' età e di aspetto. b
loro venivamo a essere in questa differenza d' un giorno; e quando essi dicevano
. — nel gioco delle carte o d' azzardo, il divario fra l'ammontare
di poche ore facevano differenze di centinaia d' onze. 3. disparità (
senza differenza o di condizione o d' età, si chiamavan fratelli e sorelle.
lite o differenza; / ma d' accordo volevansi un ben matto. metastasio
verso il fine del quadrante, ho cercato d' ovviare alla difficoltà che porta tale picciolezza
favorendo alcune e avversando altre. d' azeglio, 4-ii-207: poiché l'ordine del
: la regola sarà che il differenziale d' una frazione sarà un'altra frazione il di
16-vii-454: sarai condannato nel solo tempo d' un giorno, a scegliere, ed
in tutto quel mescuglio di grano, d' orzo, di segale, di miglio.
latino, principalmente di medicina, e d' astronomia o astrologia, poco allora differenziate
, che voi, illustratori della legge d' evoluzione, riconoscete. forse 'differenziazione'?
che non ho cosa da opporre. d' annunzio, v-2-811: e il troppo lungo
, le quali erano ancora in abito d' agresto. goldoni, vii-1034: non vi
ospedale diagnosticò l'appendicite e volle operarla d' urgenza. il marito con un pretesto
da valeri con deliberazione di differire e d' aspettare maggior certezza del fatto. alfieri
il prezzo sciagurato della sua condiscendenza. d' annunzio, v-1-60: è necessario che
da qualche legamento di rima, o d' altro artificio, non differiscono molto dalla
portentosamente. 6. non essere d' accordo, dissentire. giordani, ix-34
compire i disegni del traditore la morte d' artaserse, la quale, da lui preparata
non ho soddisfatto al mio obbligo. d' annunzio, iii-2-1141: in cabiria, già
maniera che, in qual parte d' orazione fosse intrato per ragionarne, po
- anche al figur. cecco d' ascoli, 921: [l'uomo dal
al magnanimo ancora s'appartiene per fortezza d' amore sostenere fortemente cose terribili e grandi
quanto sieno difficili ad investigare le forze d' amore. piovano arlotto, 271:
/ che i fortunati eventi / son più d' ogni sventura / difficili a soffrir.
ciglia / sul diffidi lavoro, e d' oggi in poi / ti fia ceduto il
tira sempre per le lunghe. d' annunzio, iii-2-1040: comandare e ubbidire
ancora che la prima opera per mancanza d' industria rimanga nell'oscurità per qualche tempo
con lei ebbe tanto di bene e d' allegrezza che saria difficile a contare. bibbia
difficile far la geologia di un lavoro d' arte, trovare nel definitivo le tracce
laberinto, / il qual di grosse e d' alte mura intorno / in pochi dì
79: che di vertigin nova ebbri e d' antica / false credon le vie che
. davila, 78: la regina d' inghilterra proponeva più dure e più difficili condizioni
proprio guadagno, non già per desiderio d' istruirgli. magalotti, 9-1-141: si diletta
grandemente di lettura di ss. padri e d' interpretazioni di luoghi difficili della scrittura.
il suo verdi lo gustava ancora. d' annunzio, iii-2-1018: bambina! tu che
molti capi difficili, e che hanno bisogno d' assai tempo a studiarli. muratori,
del sonetto difficiliimo, e per questo degno d' essere in prezzo quanto alcuno degli altri
rimota, o da più rimota allegoria. d' annunzio, iii-2-292: auriga, un
un fabbro di metàna / ammirabile, sòstrato d' euforbo. manzini, 12-166: ci
difficile. foscolo, xvi-403: eleggo d' essere obbligato per tutto il tempo della
equilibrio sulle gambe, come sul ponte d' una nave nella tempesta. co- misso
li meglio de lo mundo. f. d' ambra, xxi-n-32: gismondo ed io
xxi-n-32: gismondo ed io siamo aggravati d' una medesima infermità; e benché la
in fondo una difesa contro i pericoli d' una umanità che s'immagina difficile e
iii-462: alle più anguste cose / questa d' un popol re nobil favella / darà
virgilio] tanta grandezza, / che d' età sì difficile e sì dotta / contenti
persuaderle al peccato colla sua gratuita presenza d' uomo aitante. -figur. d'
d'uomo aitante. -figur. d' annunzio, v-2-41: così la ruota del
alla città di lieo in su una ripa d' un monte altissimo, al quale difficilmente
di marocco. foscolo, xv-150: panni d' avere osservato che i muscoli del mio
per acquistar dunque la giustezza del colpo d' occhio, conviene imitarli, cioè disegnar
diavolo il cuore e la testa! d' annunzio, iv-2-509: da alcuni giorni si
che mi passano per la testa. d' arzo, 1-14: vicino al saccone
essere stata maggiore, che per difficultà d' opera. lorenzo de'medici, i-22:
fare il mio ritratto. la difficoltà d' andare avanti mi fece riflettere che io
due sonetti [di a. caro] d' un gusto particolare, sono robustissimi,
, intervenne imo caso assai strano, d' uno medico poco prudente. -ant
/ più li par grata e più degna d' onore. machiavelli, 5: negli
. delfino, 1-339: è la difficoltà d' intoppo al vile, / ma gli
inanità e l'imbecillità di noi razza d' adamo. verga, 2-87: dopo
signorina manfredini avea inciampato in gravi difficoltà d' interesse. b. croce, ii8-
: chi mi vieta che coll'aiuto d' una volontaria morte io non eschì fuori di
... a tanta chiarità e lume d' intelligenzia, che eziandio i grandi cherici
malagevoli passi della scrittura; ed egli d' ogni difficultà gli dichiarava. trissino,
insegna a scegliere da tutte le lingue d' italia una lingua illustre e cortigiana,
produzione delle specie, ma negl'individui d' una specie medesima non ha difficoltà di
: quando lei gli rivolgeva due parole d' obbligo piene di indulgenza e d'una commiserante
parole d'obbligo piene di indulgenza e d' una commiserante sopportazione, avevano proprio difficoltà
interpone dilazione a sottoscrivere i capitoli che d' ordine del re e del consiglio gli furono
io per me non difficultò a confessare d' aver tenuta questa regola molte volte.
volesse serbare, io non diffi- culterei d' aggiungervi, oltre al vino di spagna,
a ridosso dell'argine del po, d' acque difficoltose. idem, 9-164: vendemmiavano
. bocchelli, 6-120: riconosceva volentieri d' avere qualche cosa da imparare, lui uomo
ventitré anni, nera di capelli e d' umore, spenta, fuligginosa, e con
agostino volgar., 1-6-197: il riso d' abraam è allegrezza del congratulante, e
tal diffidanza..., messe d' ogni sorte colore sopra la tavolella. agostini
10 mi volsi da lato con paura / d' essere abbandonato, quand'io vidi /
? guicciardini, iii-123: del re d' aragona e del re di inghilterra [
e vile e la più dannosa debolezza. d' annunzio, iii-1-880: non diffidare,
iii-1-880: non diffidare, sorella / d' aligi, che non hai d'onde
/ d'aligi, che non hai d' onde. alvaro, 7-30: più che
45-78: era già presso ai termini d' alcide / per attuffar nel mar febo la
lampi, in folgori / si squarciò d' ogni parte. il giorno notte / féssi
/ stupisce, e tace, e d' ubbidir diffida, / che 1'assegnato
a tutti e'baroni ch'ognuno s'apparecchiasse d' essere a corte con tutto suo sforzo
frequentare le sale, come un punto d' onore, ella si era iscritta al fascio
xviii-374: quanto alla casa, io sono d' opinione, malgrado quello che giulio può
malgrado quello che giulio può dirmi, sono d' opinione che voi proseguiate a tenerla per
stato accolsono consiglio, e coll'autorità d' esso dierono al papa il governo della
diffidato di potere appieno esprimere quell'eccesso d' angoscia, con un artificioso velo la ricoverse
chi ha donna che non è degna d' esser amata da tutti, o chi è
altri; e, perciò, si vantava d' essere sempre diffidente. alvaro, 14-173
, i-416: tra i seguaci più sinceri d' una setta, d'una religion,
seguaci più sinceri d'una setta, d' una religion, d'un governo, v'
una setta, d'una religion, d' un governo, v'è sempre il pusillanime
diffidente rispetto come per imo che è d' altra razza che noi: che opina e
pezzo a pezzo colle loro mani. d' annunzio, v-3-714: ella lo guarda con
auditor capponi trovo ch'è in diffidenza d' ambe le parti; e questo me lo
diffidènzia di conseguir l'effetto e perpetuità d' amore si ritrovano, si aggiunge loro
disperazione, donde nasce mestizia e viltà d' animo, pallidezza, macilenzia, inquietudine,
che vedesti fu perché non scuse / d' aprir lo core all'acque della pace /
sicure e chete, / che giungan d' aganippe su le sponde; / mischiando quelle
] che tacque fur diffuse e sparte / d' intorno e dentro per ogni paese.
diffondi, / tu che cinta lassù d' arco celeste / sopra trono di nubi
arabo fu portato in qua un fiaschetto d' un liquore che egli, in suo linguaggio
tanta luce diffondono, e per elevazione d' ingegno contemplare si possono, sono eterni,
, maggio la spargeva di rose. d' annunzio, i-709: verso i grandi cieli
angel reo tentator, mille diffuse / d' amor, di speme in me raggi,
tutta [la bocca] la fabricò con d' osso che si può rompere, né
diffonde altintomo. mamiani, 1-172: d' udir gli avvenne un sovrumano, ignoto /
l'etereo convesso; o fosser voci / d' alate essenze d'un in altro cielo
o fosser voci / d'alate essenze d' un in altro cielo / volanti. carducci
scialba / si diffondea nel caucaso limare. d' annunzio, i-195: lenta diffondesi /
: io già vi veggio, / d' orror compresi e di pietade, attoniti,
me e su la mia vita. d' annunzio, 1 * 643: autunno,
se non è prontamente oppresso, minaccia d' esser fatale. tommaseo, i-276: genova
viene dal proprio lavoro e dall'ingegno. d' annunzio, iv 2-595:
. torti, xix-4-861: i lumi d' ogni specie si sono propagati e diffusi;
, complicarsi e diffondersi di forze, d' indoli e d'idiomi, occupando più
e diffondersi di forze, d'indoli e d' idiomi, occupando più moltitudine d'uomini
e d'idiomi, occupando più moltitudine d' uomini,... moltiplicò non
che parola si diffuse / tra i sopiti d' israele! / il signor le porte
carducci, 602: ne l'aer d' alte vision sereno / suona il verbo di
i regni di morte e di fortuna. d' annunzio, iii-2- 157: l'annunzio
, diffonde il contagio dei medici ammalati d' ozio e di bisogno.
agevolmente, a guisa di peste o d' altro male contagioso, alle parti sincere
confusi coi vinti / avvicendano il bacio d' amor! -dissolvere. del
già non son persi li cavai leggeri / d' animo del vi tei, ma le
l'aspetto / ir con baldanza, e d' ogni nebbia mostri / l'aer del
degli affetti. non basta che la collera d' achille scoppi soltanto negli occhi; quello
tarchetti, iv-60: e può il volto d' una defunta essere ancora così bello?
mezzodì molto si caccia / la terra d' etiopia, alcuno ha detto / ch'a
principio ne 'l capo, lascia. d' annunzio, i-454: questa nobil donna
che se vuol la sua ninfa / tentar d' amor talora, / in sì fatte
diffondesi in un temporale d' ampolle esuberantemente 1 'aver aiutato gli avanzamenti e
che si può diffondere, dal nazionale. d' annunzio, v-1-250: il male che ha
bolico ov'io giacqui / difforme assai d' ogni virtute umana! diffondiménto,
e si difforma per picciola infermità. d' annunzio, iv 61:
un'altra coscienza, ignota, difforme. d' an rale, vizio.
, servire forme o pure difforme. d' annunzio, iv-2-451: ogni suo moto rivela
menato petrarca, 187-12: ché d' omero dignissima, e d'orfeo,
187-12: ché d'omero dignissima, e d' orfeo, che non crea.
, come uomini a i quali non cale d' altro strana, / ascrea, tandolo nel
monna dal malan che dio ti dia. d' annunzio, e brutto, di molte bastonate
ne l'orma: / e i segni d' un bel il corpo rimaneva difformato
mezzo la reai sala com d' annunzio, iii-1-978: pareva / che già
.. [ed è proprio] d' uomo vizioso e quasi fieri, i-17:
l'istoria, che stampa. d' annunzio, v-3-342: vocaboli incerti, inesatti
potrà considerare, aver spesso d' origine impura, trascoloriti, difformati dall'uso
, i-9: un mulattiere cantava moto. d' annunzio, v-1-743: sento lo sforzo tragico
e quanto vi aveva di migliore. d' annunzio, iv-1-47: -fior diabolico -disse.
il lume di lima rendeva grottesche. d' annunzio, v-1-427: questo comentario delle tènebre
. caro, 16-69: giacea voto d' amor, colmo d'oblio / d'
16-69: giacea voto d'amor, colmo d' oblio / d'ogni virtute, immondo
d'amor, colmo d'oblio / d' ogni virtute, immondo, egro e difforme
con difforme figura il principato nella potenza d' un dannosissimo uomo privato. bracciolini,
disnaturar fatti siam pronti, / come turbo d' usanza awien che spiri. alvaro,
, sì, merope nostra. io d' aspra fune / le stringerò le molli braccia
suoi labbri sino al fondo sembra essere d' un sesto di miglio. le pareti si
1-i-184: la lingua [dante] arricchì d' ogni genere di bellezze, di sublimità
due podestà nelle nostre repubbliche italiane. d' annunzio, v-1-742: riassumo lo stile originario
concorrere più difformità e, a modo d' esempio, riportare che egli dice dell'
suria ma sì anche a quello d' ingiustizia. = voce dotta, lat
che limitano l'estensione delle successive superficie d' onda e le cui dimensioni lineari siano
dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d' onda); nel caso della luce
dell'ente: / atto e diffusion d' esser, che farsi / fuor della prima
: nell'inghilterra, e negli stati uniti d' america la diffusione di questi fogli ha
diffusione nel lazio degli errori e avventure d' ulisse. alvaro, 7-229: nella
ambedue hanno dichiarata la guerra ai dogmatici d' ogni specie, ambedue sono impareggiabili nel
diffusa, tutto spariva quasi rapidamente. d' annunzio, i-594: con che mitezza accenna
della notte, quel filo diffuso sapeva d' estate trascorsa. -filos. presente
si sentiva correre, quasi un fremito d' entusiasmo, l'eccitamento delle note d'
d'entusiasmo, l'eccitamento delle note d' aida ancora vibranti nell'aria e dei seni
come una carezza del pubblico intero. d' annunzio, i-646: tendevi, ne
ii-538: alcuna volta il fiorimento istantaneo d' una favella, fu veduto emergere da un
, vii-87: allor che 'l regno d' etiopia sente / il rodopeo cristallo esser deluso
ariosto, 34-68: di questo e d' altre cose fu diffuso / il parlar de
subitamente combattendosi per tutto, e molti d' una parte e d'altra uccidendosene,
tutto, e molti d'una parte e d' altra uccidendosene, galli dierono le spalle
abitar questo career di terra / un batter d' occhio e un voltar di viso.
« spontaneo », su tutta la massa d' intellettuali d'ogni grado esistenti nella penisola
», su tutta la massa d'intellettuali d' ogni grado esistenti nella penisola allo stato
precisi, che si estende a perdita d' occhio; infinito. livio volgar.
mondo un mondo intero, / non isdegnar d' oscura / e pellegrina cetra il suon
diffuse acque profonde, / favoleggiava altrui d' un'altra terra / a lui sol certa
il manto infinito dei cieli, crederebbe d' essere dio. 9. asperso
suo sangue diffusa. tasso, 15-9: d' un dolce seren diffuso ride / il
in voi splendon faville, / quando d' almo brio diffuse / mezzo aperte e
malato. era cosparso di chiazze circolari d' un rosso più vivido, simili a un
un diffuso esantema che talvolta s'orlava d' una trina di sale, bianca come
. per diffuso: nei particolari. d' annunzio, iv-2-130: la gran contesa,
sonoro: apparecchio che converte l'energia d' una corrente elettrica a frequenza acustica in
s. c., 39: trattavano d' uccidere non solamente i consoli, ma
forte monte il quale soggioga il fiume d' arno. tavola ritonda, 1-124:
/ che per crollar di vento / o d' altra cosa così ben si regga /
faccia usura e peccati di carne e d' iniquitadi; allora distruggi tu il difìcio
e'maestri di legname feciono uno difìcio d' uno uomo armato, grande di comune
a quella volta, dove fu in meno d' un ottavo d'ora. d.
dove fu in meno d'un ottavo d' ora. d. bartoli, 9-32-34:
: gridavanlo parente di vitellio, traditor d' otone, ladro del donativo. 4
maria novella, splendida di armi e d' insegne, si difilò gonfalone per gonfalone,
: rizzandoti poscia con l'impulso / d' incurva catapulta, e l'infrangibile / lancia
ne andassero difilato all'altro mondo prima d' aver purgato i loro falli.
è illustre: discende difilato dall'anche d' anchise. -in poche parole,
o due organi omologhi). d' alberti, 300: 'difillo', dicesi di
difin che dicerò di lei amare, / d' essermi pure mortai enemica.
di fuori, dal largo. d' annunzio, ii-746: or sì or no
genti colui che doppiamente favella, e d' ogni suo intendimento sarà difrodato, e
essendo certa, o anima diletta, d' essere locata in tal sicuro cielo, dove
'l trentino, et in più luoghi d' alamagna, dapoi che aveva ricolto il
si cava della fornace. fassene ancora d' un'altra sorte cuocendo la marcassita del rame
poi si cava e riponsi. facevasene ancora d' una terra di cipri un'altra sorte
sf. opera costruita attraverso un corso d' acqua con lo scopo di regolarne la portata
sulle dighe, / gli alberi si gonfiano d' acqua, bruciano di neve. pavese
e sopraffà e terra e lidi, e d' ogni scampo e d'ogni riparo ne
lidi, e d'ogni scampo e d' ogni riparo ne priva. pecchio, conc
/ del vandalico mar dighe possenti / d' assiduo zelo. de sanctis, ii-15-247
europa, anzi per gli stati uniti d' europa la migliore diga di sicurezza contro
setere, deltoide [ecc.]. d' alberti, 300: 'digastrico', ag
e digeribile. poiché la zia clotilde era d' origine francese, lei! e se
firenze; a firenze capitale designata da massimo d' aze- glio e da napoleone iii.
la bevanda, / che innamorar la feo d' ima fanciulla, / vedendo tal guerriero
un sentimento violento, soprattutto un moto d' ira, di rabbia: dominandolo a poco
i quali [sonetti], avrei lasciato d' andare a una festa reale a s
festa reale a s. germano, nonché d' andare a digerir le patume lungo le
, ii-41: non potendo digerir l'ignominia d' essere stato paragonato con queu'atto a
qualche grama egloguzza; né l'autorità d' un ariosto e d'un sannazaro ci possono
né l'autorità d'un ariosto e d' un sannazaro ci possono più far digerire
botta, 4-497: convennero il dì sei d' aprile del 1631, essendo già
. belo, xxv-1-132: costui se cogita d' essere un vafro uomo et è un
. bellini, i-65: c'è bisogno d' uno, che digerisca in pratica tutti
la mia mente era un gran magazzino d' idee altrui; ora l'ingombro della
. verri, i-115: anzi che d' animali ragionevoli, meritano talvolta 11 titolo
ali e con altre crostacee indigeste parti d' insetti, parendo che i loro fermenti
, xv-150: tutte le facoltà della vita d' ogni animale bipede e implume si concentrano
per un formicolio di pelle in pelle credette d' aver tutte le malattie. d'annunzio
credette d'aver tutte le malattie. d' annunzio, iv-2-189: girava in tomo al
. figur. farsi passare (un moto d' ira, un impulso violento).
veste, / con pomi tutti quanti d' oro fino / sovr'un velluto di color
l'acque termali] sono anco digestive. d' azeglio, 1-383: egli era un
de'rami ne'frutti, servisse come d' un mestruo digestivo alla crudità dei loro
ant. unguento (composto da tuorlo d' uovo, trementina e olio d'ipperico)
tuorlo d'uovo, trementina e olio d' ipperico), che veniva usato per
adoprava il digestivo di trementina e rossi d' ovo. targioni tozzetti, 10-31: se
mal dal dente cavallin digeste. d' annunzio, v-3-145: ricevette l'oro,
signore, se questo mio stomaco ripieno d' iniquitade sempre ritorna al vomito, né
ebreo, 286: venere dà abundanzia d' umidità naturale digesta e disposta a libidine
ragione scritta è arte di bene e d' equitade. bisticci, 3-418: ricordossi di
anguillara, xxvi-2-298: m'hanno sì pien d' affanno / queste tante letture, chiose
intanto il cavilloso e fiero / tribunale d' astrea, che scartabella / leggi e
avvocato] al primo sentire una nota d' organo getta il digesto, precipita dal palagio
mediante il processo di digestione. d' alberti, 300: 'digestore', vaso proprio
quel mare gelato, al dighiacciarsi. d' alberti [s. v.]:
della tigre, le liste verdi e d' oro del serpente in faccia al sole;
tempo acuti accessi di palpitazione, e più d' una volta egli aveva dovuto ricorrere alla
latte ma anche qualche goccia di digitale. d' annunzio, iii-1-967: per un ducato
nelle crepature accresceva il vivabile digitèllo. d' alberti [s. v.]:
, l'uno è chiamato nella scienza d' arismetrica digito, il quale è da uno
diametro lunare, che diconsi digiti. d' alberti, 300: * digito '
, e colla sobria e stretta refezione d' un digiunante cristiano. g.
letto o a desinare / a posta d' altri, invero, è mala cosa,
un inverno. verga, ii-94: d' allora aveva girato il mondo...
falsa gioia, che è più dolorosa d' ogni dolore, di mangiare tra chi digiuna
castiglione, 316: fece voto solenne d' andar ignudo a nostra signora di loreto
che non è astinente, si riempie d' immonde fantasie. aretino, 8-381: quante
imbriacare, sodomitare e puttaneg- giare? d' annunzio, v-2-80: sfrontato io sono come
core è giunta, / poi che d' error cotal mi fate giunta; /
hanno imparato gli ip- pocriti e simulatori d' immascherarsi anch'essi, estenuando le lor
come me sino a quest'ora! d' annunzio, iii-1-911: ora vien meno.
chiamo, ecco risponde / il pigolio d' un passero digiuno. alvaro, 8-243
del triunfal veiculo una volpe / che d' ogni pasto buon parea digiuna. grazzini
, di chi digiuna (uno stato d' animo); trascorso nel digiuno,
, ella acquistò un'aria digiuna, d' uno spirituale digiuno, che rinnovava in
digiuno / propose a osmida il cavalier d' irlanda; / onde con latte e burro
ii-214: incurvansi feconde / le spiche d' or, né pel diserto solco /
., 15-58: « io son d' esser contento più digiuno » / diss'io
, 251: l'amore, digiuno d' ogni fede, è da sfuggire, perocché
b. tasso, ix-87: d' un vago cristallo oltre misura / lucido
e de l'umor digiuna. f. d' ambra, 4-57: messere, e'giovani
con istile talvolta tutto secco, e digiuno d' ogni leggiadria. alfieri, 8-49:
ne'dì solenni / venere diva, d' odorati unguenti / lei non lasciar digiuna,
e anch'essa da lungo tempo digiuna d' amore. morante, 2-52: oltre che
i-78: ma io, digiuno sempre d' ogni bell'arte, turpemente vegetava, e
ogni storia, hanno pur dato giudizi d' arte assai più veri e profondi che
donna; e salverà ciascuno / che d' ogni fellonia viva digiuno. anguillara, 10-270
la sua la mia virtù traligna, / d' ogni atto disonesto io son digiuno.
testi, i-193: e l'alma / d' ambizion digiuna, / poco spera e
e poi si mosse a corsa, / d' ogni sperar lasciandomi digiuno. cieco,
innocente è madonna, se non d' una / colpa forse, che l'avida
trentacinque anni, con l'aura intatta d' ima verginità digiuna che non l'aveva abbandonata
cavo sen di folta, / dono d' un dio, comoda nebbia, in cui
non accheta la guerriera ardita / l'alma d' onor famelica e digiuna, / e
senza sugo alcuno, / che punto d' eloquenzia non riceve; / e che sia
soavità di stile, con tanta lautezza d' ornamenti e di figure fummi oggetto di
, che subito si fè sentire la necessità d' impinguarlo e ampliarlo co'materiali degli scrittori
e ti sbatte la disperata necessità d' aver fatto, d'esser pervenuto.
sbatte la disperata necessità d'aver fatto, d' esser pervenuto. -dimesso.
del digiuno poco più che un'ossatura d' uomo coperta di ciliccio, e le
e cerere veniva; / tal che re d' incredibile tesoro, / in fier digiun
che fanno / ch'esperto io rimuoia. d' annunzio, iv-2-909: avevano sopportato quattro
, destrier e tutto guarnimento, / sien d' un paraggio addobbati ciascuno; / da
'l digiuno de l'avvento è parte d' allegrezza e parte di pianto; per cagione
la rivoluzione, a rifarsi dei digiuni d' una volta e delle continenze eroiche della lotta
fr. della valle, iii-309: come d' amor lungo digiun mi tira, /
ricordarsene, e star a digiuno. d' annunzio, iii-1-811: figlio, che hai
da innumerevoli mani. -subito, d' improvviso, prima d'aver fatto alcunché
-subito, d'improvviso, prima d' aver fatto alcunché. berni,
turco hai non lontane; / cacciai d' europa, o almen di grecia snida;
non guasta i digiuni, né il giuocare d' altrettanti soldarelli non rompe i voti.
digiun, poi di lucenti some / d' arme esca carco alle battaglie nuove. magno
.., senza dirvi che più d' imo della brigata rompette il digiuno con de'
digiunto / è nostro core in mar d' ogne tempesta, / ove pur fugge porto
. xviii). voce registr. dal d' alberti. diglutire, v.
uccisi innanzi migliaia di volsci, consolarassi d' essere caduto guidando in lazio gli troiani.
. e io non ti dignificarei d' altro onore nella morte tua,
misericordia in verso di me misero, d' ogni grazia indegno, dignifican- domi di
. / una caosa me dicate / d' essa bostra dignitate. guittone, i-3-259:
siena, 1-6: questi tali non degni d' esser chiamati uomini, perché si hanno
naturale, elevatezza di pensieri, punto d' onore, mirandoli con occhio filosofico.
non poss'io la mia deporre / d' uom tutta dignitade; e andar confuso /
dalla puerizia a quelle parole denegazione e d' umiltà, a quelle massime intorno alla vanità
la dignità non gli avrebbe impedito allora d' accoglierla a braccia aperte. pirandello,
un poco di dignità e di virtù d' uomo. alvaro, 14-16: la mancanza
sognò di tenersi gli austriaci a modo d' una guardia di svizzeri. de sanctis,
dignità e la santità del lavoro. d' annunzio, v-3-125: cola di rienzo imparò
'l discacce / da l'alta dignità d' essa parola, / che non sia vera
donde l'alma può destarsi / fuor d' ignoranzia. aretino, iv-1-66: per dimostrare
antica dignità all'orazione con l'uso d' antichi vocaboli di cui non si trovano equivalenti
cantare, dicendo lui non essere degno d' udire sì gentili canti dalla natura umana
compagni miei, io sono dunque maestro d' elementi, cioè veramente maestro, di
carta suggellata, l'uno d' oro e l'altro d'ariento i suggelli
, l'uno d'oro e l'altro d' ariento i suggelli, secondo la degnità
. baldini, 3-259: per colmo d' imprevidenza, il poeta era arrivato a roma
pregio, altera, / né dignità d' imperial corona: / ché quant'uom maggio
giovinetto nostro parente, nuovamente eletto abate d' una delle maggior badie d'inghilterra;
eletto abate d'una delle maggior badie d' inghilterra; e per ciò che egli è
il cui nome era messer benedetto gaietani d' alagna..., il quale
compravano e tutti vendevano a maggior peso d' oro le dignità e le rendite della
al suo valore, temendo che la lode d' un misero potesse asperger di qualche ombra
limiti e le relazioni dei maggiori stati d' italia. 9. importanza, valore
dignità, e non ispira se non quella d' ima rispettosa emulazione. mamiani, 1-345
avrebbe perduta la dignità e l'autorità d' ecumenico. einaudi, 1-13: in questi
che una donna sia ornata di perle d' ostro, vestita di drappi mollissimi,
potea sputare se non in luogo coperto d' oro o d'altra maggiore degnità.
non in luogo coperto d'oro o d' altra maggiore degnità. 13.
nostro, terribile e buono, o padre d' ogni dignità, d'ogni gioia.
, o padre d'ogni dignità, d' ogni gioia.
staranno come le dignità delle medesime contralleve d' un grado più alte. torricelli, ii-4-17
delle parti di un numero, overo d' una linea segata, sarà il massimo che
che dicevano alto dignitario dell'ordine. d' annunzio, iii-1-383: dignitarii, familiari,
iii-1-383: dignitarii, familiari, compagni d' arme sono convenuti nella stanza che è
affollato più ore del giorno di gente d' ogni ceto e qualità, dalla donnetta.
gonfiando le gote, appoggiandosi alla canna d' india col pomo d'oro, senza voltar
appoggiandosi alla canna d'india col pomo d' oro, senza voltar nemmeno il capo.
novello da polenta, ix-5: più d' altro amante mi deggio allegrare / e
giorno, i-699: ti giovi ancora d' accusar sovente / il dipintor che non atteggi
manzoni, 998: quel desiderio universale d' una libertà dignitosa e tranquilla, d'
d'una libertà dignitosa e tranquilla, d' una pace fondata sulla giustizia. tommaseo,
le esagerazioni, ipocrite nei più, d' entusiasmo... gli hanno fatto legge
di umiltà frenato subito dal suo pudore d' anima, dalla coscienza dignitosa del suo ministero
vi gettano suso infino a tre secchie d' acqua chiara, e poi lo lasciano stare
ant. e letter. sgozzato. d' annunzio, iii-1-787: parvemi ogni otta /
al piè, più mollemente / vestonsi d' erbe. mamiani, 1-181: a
1-181: a destra / erano clivi d' alte fratte adorni, / eran pometi
digradanti il nero / volo solenne. d' annunzio, v-1-320: i pioppi d'oro
d'annunzio, v-1-320: i pioppi d' oro digradanti mi rapiscono musicalmente come uno
3-194: vedevamo gli ulivi / annuvolare d' un velo d'argento / l'oro
vedevamo gli ulivi / annuvolare d'un velo d' argento / l'oro disteso ai digradanti
è di altezza diversa, decrescente. d' annunzio, iv-2-736: gli alberi stavano immobili
o tre dita un conio di ferro ovvero d' osso, che digradi infino al taglio
/ quasi fuggenti a sovrapposta schiena / d' alpe selvosa, e qua fra l'
apennino / bianchi di marmi e bruni d' oliveti, / una casa a la valle
benché due miglia più oltre digrada. d' annunzio, i-528: ne l'eguale ombra
sentimenti, di passioni, di stati d' animo che vanno a poco a poco diminuendo
1-26 (i-320): una figliuola d' enrico di ragona e sorella del cardinal aragonese
: ma quel misto di scetticismo e d' orgoglio, d'analisi cadaverica e d'ignoranza
misto di scetticismo e d'orgoglio, d' analisi cadaverica e d'ignoranza nella vita
e d'orgoglio, d'analisi cadaverica e d' ignoranza nella vita... andò
infocato] a raccogliersi a onde a modo d' ima serpe; e il capo grosso
suo valor digrado, / colpa è d' amor, non sua. galileo, 3-4-123