molti uomini di cultura, e d' una cultura presa da una ribellione estetizzante
e patologica) per le opere di gabriele d' annunzio; mania di imitare il d'
d'annunzio; mania di imitare il d' annunzio (sia nello stile sia nel
pisani. = deriv. da d' annunzio col suff. -ite che deriva
fraude, corrotto da'doni della città d' augusta e dalle promesse del dano.
larghe, quali sono fatte di cuoro d' uno animai, che si chiama danta
frate, ebbe ordine nell'istesso tempo d' introdurlo, benché egli non fosse ancora interamente
vestito con un giustacuore di dante ornato d' un gallonano d'oro. parini,
giustacuore di dante ornato d'un gallonano d' oro. parini, 35: quei che
duro dante / strigne le membra. d' azeglio, 1-237: accanto, su una
ai tacchi dell'uffiziale; scarpe colle fibbie d' argento del prete, scarpette della signora
preposizione, come nell'espressione stilizzata adarga d' ante ('scudo di cuoio'). è
di lei gonfio e fastoso / più d' un arlotto a danteggiar s'impegna. algarotti
ojetti, i-19: la bellezza d' una sala siffatta e d'invenzioni
: la bellezza d'una sala siffatta e d' invenzioni siffatte doveva essere tutta morale
punite col vano desiderio del contrario. d' annunzio, iv-2-417: mi tornavano alla
come non sono, in un posto d' onore nella letteratura dantesca italiana, invece di
di nome, di denaro e d' aspettazione. d'annunzio, v-3-312:
nome, di denaro e d'aspettazione. d' annunzio, v-3-312: a qual fine
, iii-10-429: perché - in tanta afa d' ipocrisie politiche e letterarie rinfresca dire il
orditura della favola è ricalcata sulle tante d' ovidio consimili; dal quale anche tiene
tocchi danteschi, di vigorosa ruvidità e d' imagini taglienti. d'annunzio, iv-2-520
di vigorosa ruvidità e d'imagini taglienti. d' annunzio, iv-2-520: ella doveva avere
perché tutta la sua scrittura è brulicante d' imagini vive, fierissima di colorito e
particolare; egli declama contro i dantisti d' imitazione, ed egli s'inganna.
della 'tribuna ', appunto vecchio d' un anno, con un lungo articolo dove
non possa esser che wilson. d' arte. = voce dotta,
migliaia di saggi e studii e libri d' esegesi e libri di commenti e di
l'azione figurata vuole interpretare in forme d' arte emozioni, sentimenti, situazioni,
la nostra danza / chi è fedel d' amore servente / et àgli cor e speranza
sicura / cantando in danza be'versi d' amore, / e sospirar sovente, /
nella vista come 'l core / era d' amor servente. boccaccio, vii-72: a
lor gesti atteggiati di grazia e gli occhi d' allegria, e tutte insieme facevano componimento
, de pifferi o del lauto e d' altri instromenti, per fare (come
, si urtavano fischiando e cantando. d' annunzio, iv-2-715: da tempo le
in questa danza, / trova amore d' esmesuranza: / cento dì de perdonanza
/ per fuggir la ghiot- tomia / d' ogni parte ov'ella sia; / ch'
borsa / e la gola lascia scorsa. d' annunzio, i-7: le vigili strofe
il fior del loto e qua la foglia d' acanto, e altrove una danza di
una teoria di estatiche vergini bizantine. d' annunzio, v-2- 288: ma
gente zotica a cui non io manco d' additar per cànone di bellezza ogni mattina
il trionfo dell'inverno, il ritratto d' erasmo, ed è oltremodo celebre
intelligenza, 2: donzelh e cavalier d' alto paraio / cantan d'amor novelle
e cavalier d'alto paraio / cantan d' amor novelle canzonette; / cominciano a gioire
ballò seco un ballo a la gagliarda. d' annunzio, i-648: o danze,
: / mani di donna avida ancor d' amare, / non più giovine, non
venticelli e fresche aurette / dispiegando ali d' argento / sull'azzurro pavimento / tesson
tenere in mano / la navicella lucida d' oliva. cicognani, 1-29: il
i-37: ben qui di giorni e d' ore / noi distinguiam la danza;
re, e seco lui le fortune d' italia, si avventeranno innanzi tra il
danza di miriadi di faville, uno scintillio d' argento nel turchino dove io nuotando m'
volere obedire gli edicti nostri e comandamenti d' andare a pisa, parlano pazamente,
detto di monsignor sanseverino trarrà le cose d' italia a maggior conseguenza che non si crede
ed entrato in ballo fece in poco d' ora tre danze. firenzuola, 122
danza più al suono di sospiri che d' altro strumento e con più stregnimenti di
parte a ctuctesore, / dì che d' erore verrà a ferma pace, / ma
venir destro / come se lettere avesse d' importanza / d'anunzio o gaudio più che
come se lettere avesse d'importanza / d' anunzio o gaudio più che di sinestro.
/ cadut'è la carne e la danza d' entomo: / noi me pensava quann'
donne uscirono fuori di tutte le città d' israel, cantando e menando danze incontr'
lampi de'bianchi omeri sotto le chiome d' òr. imbriani, 2-250: la musica
uso meno popolare). rinaldo d' aquino, ii-158: in quell'ora ch'
a la provenzalesca / con istrumenti novi d' alemagna. m. frescobaldi, ix-35
suono della cornamusa di tindaro e quando d' altri suoni carolando. boiardo, canz
l'ordine, si riducono in forma d' una figura esagona, ch'essi chiamano:
ch'ebbe compagni dell'età più bella. d' annunzio, iii1- 64: pantéa danzava
danza tutta sola fra i foschi cipressi d' un parco notturno al lume delle stelle
bianco da siena, 125: d' amor tutto infocato, / signor mio,
signor mio, fammi stare; 1 d' amore 'nnamorato, / amor, fammi danzare
trovo sordo! / sostene lo flagello d' esto nodoso cordo, / emprende esto
le garzerie; / ne li bei mesi d' aprile e di maio / la gente
trema uno stelo sotto una farfalla. d' annunzio, v-1-85: la navicella danza
stretti waltz che si sieno mai danzati. d' annunzio, iii-2-61: e danzerò la
per te, davanti a questi / mastri d' ascia e cordai; la danza sacra
appariva come danzante ima sua fiera allegrezza d' onde e di vortici d'acqua e d'
sua fiera allegrezza d'onde e di vortici d' acqua e d'aria. 6
d'onde e di vortici d'acqua e d' aria. 6. locuz.
lanzano vi avesse o riccanata? / anzi d' un laido stormo e dissoluto / di
stormo e dissoluto / di putte, d' ubriachi far danzata? danzato (
il passo danzato e un po'vanitoso d' un passerotto sano. montale, 3-254:
. casti, 197: a te d' intorno in circolo / staransi ammiratrici / le
pindemonte, 8-345: danzatori allora / d' alta eccellenza e in sul fiorir degli anni
altre età, se l'idioma / d' italia correrà puro a'nepoti, / (
che potevano fame spiccare la grazia infinita. d' annunzio, iv-2-659: la danzatrice silenziosa
cecchi, 8-55: il celebre stelo d' acanto, con in vetta le tre danzatrici
ricomposto alla meglio nel museo, testimonia d' una produzione fantasiosa, brillante, che
l. giustinian, 129: alcuni cerca d' amare fantine, / brusche, lizadre
, che abbonda di vivande. d' annunzio, v-2-243: vi conduco a vittoria
: ma scorta ancella da bel vaso d' oro / purissim'onda nel bacii d'argento
vaso d'oro / purissim'onda nel bacii d' argento / versava, e stendea loro
e noce, / inver quel che d' amor dapo m'è viso.
di portare il cibo ai cardinali. d' azeglio, 1-408: siccome l'ufficio consiste
però ch'altri si creda / ch'ei d' animale ognor vestisse a foggia, /
chiamato erimanto... da piè d' un monte per una rottura di pietra viva
, dogma e culto si purifichino innalzandosi d' un passo verso dio. proverbi toscani
dire, se non mandarvi la copia d' una lettera ch'io scrivo al signor
; perché una fata è da più d' un uomo. alvaro, 14-23: questo
artisti. lo è difatti, e pretende d' essere servito e adulato. -sostant.
. è ben vero che, nello occorrerci d' alcun sinistro, la ignoranza, da
ad una così mal consegliata carriera. d' azeglio, 2-364: il * mi
baretti, 3-105: cotesti nostri innamorati d' oggi sono... gente scipita,
voi vati dappoco / sia sempre la fortuna d' oro avara. alfieri, 8-366:
si era, facendo quella gran violenza d' ogni cosa un viluppo. 3.
delle virtù, delle lettere, e d' ogni altra arte che arrechi utilità e onore
e al fine che si propongono, cioè d' istruirla; perché composti di precetti o
fecero, mostrano anche ciò che capitani d' altra scuola potrebbero fare. carducci, iii-13-179
non si volse [la donna] mostrare d' essare il contrario di quello era,
somma quanti vivono virtuosi, e disinganninsi d' esser i primi malmenati e negletti dalla
10-165: nel detto anno e mese d' ottobre, osteggiando i fiorentini la città
. galileo, 3-4-315: dappoi soggiunge che d' un ferro che si lima gran parte
disus. rappresentante, ambasciatore, incaricato d' affari. m. adriani, i-77
i deputati della congregazione sorvegliavano con tanto d' occhi perché nulla le fosse detratto di
e questi si trovarono non pur dimentichi d' aver votato contro la faustina che piaceva
messaggi e interpellanze (perlo più su affari d' interesse collettivo, generale, pubblico)
in nota, fanno una deputazione particolare d' uno, o di più di loro per
la deputazione di persone di zelo e d' intelligenza. guerrazzi, iv-272: deliberarono mandare
. muratori, 9-147: il costume è d' introdurre anche in sì fatte deputazioni qualche
questo punto ricevo da parma la medaglia d' oro, che dalla reale deputazione solevasi dare
per lo stato più esteso e potente d' italia. jovine, 214: avvicinandosi le
, dall'ingl. rail 'sbarra d' appoggio, rotaia ', a sua volta
.. / ch'amor per te fatto d' amore amante / lasciato ha pafo e
di quel grande, voi che mi accusate d' irriverenza verso la sua memoria perché v'
parecchi a quel di pistoia; e so d' averli notati in un mio volumetto di
derelitto, con gli altri miei compagni d' amore e consolatori, a milano.
chiamata, or derelitta / accusar me d' ingratitudin vuole. l. salviati, 11-65
derelitti si fecero a raccontare la mancanza d' ogni necessario nella quale per tanti anni
che s'aveva di loro in paese. d' annunzio, v-1-600: beati sono gli
calvino, 3-145: come avete cuore d' infierire su questi derelitti?
in un recinto di legno qualche squadra d' eruli. cantoni, 368: nessuno vorrà
polvere e bicchieri sporchi sui tavolini derelitti d' un bar di sobborgo, bambini e
fece a bella prima tutto suo. d' annunzio, v-1-246: il prato deserto aveva
, 9-98: deve avere il detto re d' inghilterra la villa e castello di calese
parti di fiera, e le diretane d' uomo. giordani, xiv-76: l'inglese
eo fosse a mia guisa segnore / d' ogne terren riccore, / giovane sempre e
/ duo mostri il tranno; han d' uomo e di delfino / questi le membra
di delfino / questi le membra, e d' ambo un misto fassi. / umana
già incalza e sale, / onde sopra d' un nuvolo vicino / depose giuno il
alla fine di: la fine hae più d' onore, e meglio è la fine
desinenza in -ànus. la forma deredano è d' area settentrionale. deretare
or che bisogna sostener tal fondo / d' esser per noi flagellato e deriso? savonarola
: io vie più deriso / son d' esser brutto. straparola, 1-2: più
a questa / turba che mi deride. d' azeglio, 1-75: nelle altri parti
azeglio, 1-75: nelle altri parti d' italia ho più volte udito deridere noi
suol ridere, / e deridere / d' amor l'arco e la saetta. pallavicino
molti scientifici precettori de'rampolli de'grandi d' oggidì, che, deridendo e sprezzando
fattezze e il colorito originario delle opere d' arte. boine, ii-116: il decoro
riderne), vedi bene che sa d' eroismo. moravia, i-40: non derideva
suo amore filiale, bensì invece gli rimproverava d' essere senza cuore, disumano, d'
d'essere senza cuore, disumano, d' aver trattato male sua madre. calvino
ci ha da deridere e da fare beffe d' altrui. donato degli albanzani, 1-117
, che io non derida della matterìa d' altrui. dominici, 1-30: deriditi
del presente non vedesse alcuna cosa. d' annunzio, iii-1-438: dovevo sorridere e
curta da chi a le natiche, / d' una gonella sola senza maniche / tutta
chiovi et altri strumenti rinovelloe la passione d' esso nostro signore. = deriv
. deliberò, come quello che era d' altri optimo schernitore, de giuntarlo. d
40-iv-403: in tutta quella gran moltitudine d' idolatri non s'udì un zitto
, cioè di quelli che fanno beffe d' altrui. a cognoscimento del qual peccato ne
, e di lingua in fare beffe d' alcuno atto, o costume altrui. bencivenni
! fogazzaro, 7-275: è lo spirito d' immobilità che volendo conservare cose impossibili a
teschio e le mani sue grondanti. d' azeglio, 1-53: ma il dubbio,
finivano di deriderli, di sparlarne, d' attizzare contro di loro i chiacchiericci e
. bacchclli, 4-175: contumelie scientifiche d' ogni sorta, derisioni e maledizioni gli piovvero
una civiltà propria e il suo secolo d' oro, anzi quasi due secoli d'
d'oro, anzi quasi due secoli d' oro:... una quarta lingua
i-55: stolto quel cavaliere che cerca d' armarsi di tali armi che portare non le
proverbia super natura feminarum, v-179-122: d' an tipatol filosofo audisti una
potrebbe alcuno aggiugnere per ultimo [fonte d' acutezza] il derisivo o puntura:
indegnazione commuovere, toccato con alcuna destrezza d' ingegno forma generalmente oggetto vezzoso. cesarotti
, solitari stanno, / strumenti ciechi d' occhiuta rapina, / che lor non tocca
vecchio deriso, in un giovane impazzato d' amore, in una puttana lusinghiera, in
quei del petrarca e simili cose, mostrò d' accettare senza esame il giudizio generale e
deriso di non aver fatto l'effetto e d' aver perduto il tempo, si mosse
che vanno, in brobbio e in deriso d' altra giente! menzini, iii-70:
metteva assai argutamente in deriso questa sottigliezza d' imaginazioni metafisiche. = voce dotta
scandalizzati e ai derisori, un segno d' elezione. 2. chi biasima
, i-61: e qui il forte d' alceo carme e del mesto / simonide ritenta
di risa, / scherza con beffe d' aria derisoria, / né sa nulla d'
d'aria derisoria, / né sa nulla d' istorici e di storia. manzoni,
una massa liquida in movimento. d' alberti, 290: 'deriva', angolo che
breve parecchi accorsero, riconobbero un tronco d' albero di nave. borgese, 1-335:
i grovigli dell'alighe / e tronchi d' alberi alla deriva. vittorini, 1-32
, 1-32: in mezzo al deserto d' erica, càpita scorgere una nuvoletta di
e sentir passare nell'aria l'odore d' un arrosto primitivo. -deriva aerea
derivanti non dalla forma ossia dalle opere d' arte in quanto tali, ma dal contenuto
tali, ma dal contenuto delle opere d' arte. pea, 7-235: un figliolo
ducale da cui si contempla il lago d' acque stagnanti derivante dal mincio.
dell'altra, ma tutti siamo rampolli d' un ceppo, tutti rivoli d'una
rampolli d'un ceppo, tutti rivoli d' una fonte: né stato si ritrova in
, scaturire, provenire (un corso d' acqua); nascere. dante,
si diriva, quelli che al dì d' oggi navicano, il chiamano lo stretto
1-41: presso a la porta fuor d' un sasso usciva / un'acqua che girava
nel piano verso mezzo giorno, / d' ebani e di cipressi cinto intorno.
di via; / e in lui d' alto deriva, e lento e piano /
piantato dentro nel mezzo de la basa d' un monte, e che dal gambo suo
e che da tutt'altra origine che d' allegrezza, cioè da confusione e rimordimento
/ l'uom della villa, ignaro / d' ogni virtù che da saper deriva,
il primo danno che noi ricevemmo, d' essere piccoli rimasi sanza padre. e da
leonardo, 2-148: dico la cagione d' essa congelazione diri vare spesse volte da
le sponde, / con tributo d' argento al ren deriva; / qui
9. tr. far deviare un corso d' acqua dalla sua direzione naturale (soprattutto
continuo giornalmente gli annaffia, derivando solchi d' acqua pieni dal vicin fiume. sarpi
, vi-2-106: nell'enfiteusi di centinaia d' anni in quali si paga dieci soldi per
tempo erano inutili alli usi umani coperti d' acqua,... per gran spesa
, dalla vicina fontana derivava un canaletto d' acqua e si divertiva a irrigarli.
1-12-76: quinci ella derivò di luci d' onde / il fonte, e 'l rio
onda sì poca / io derivai nelle correnti d' arno, / non m'accusar di
derivò ennio da omero formule poetiche. d' annunzio, i-591: io derivava in gloria
, i-591: io derivava in gloria d' isaotta / i larghi modi de 'l poliziano
castello, in sul quale era una selva d' uno terrazzano ch'avea nome bonizzo e
dedursi e derivarsi da una qualche voce d' alcuna lingua. carletti, 174:
allontanamento e rivus * ruscello, corso d' acqua '. derivare2, intr
dalla sua direzione naturale (un corso d' acqua); indirizzato altrove; sviato.
sotto di sé molte e varie significazioni d' oggetti derivati per diverse strade dal primo
tasso, n-ii-176: sete forse desideroso d' intendere alcuna cosa de'signori derivati da
latino quanto 'degno di fede e d' obedienza '. e cosi 'autore '
, si prende per ogni persona degna d' essere creduta e obedita. g. villani
tristissimo « fatto », un derivato d' una condizione di cose che la rende indispensabile
che serve a ricavare da un corso d' acqua naturale o da un lago una
, il dirigere altrove (un corso d' acqua); deviazione; diramazione.
che, con una altezza e vastità d' argomenti dalla quale sono troppo lontani questi
in occasione di festa con i ramuscelli d' abete. compagnoni, i-52: è il
quello, si rivestì nuovamente in italia d' elementi antichi e produsse il bramantesco. b
moralistica è il fine prefisso nell'arte d' indirizzare al bene, d'ispirare l'aborrimento
prefisso nell'arte d'indirizzare al bene, d' ispirare l'aborrimento dal male, di
latino quanto 4 degno di fede e d' obedienza '. tolomei, 2-105: infiniti
si suol fare per trovare la significazione d' un vocabulo, la etimologia o la derivazione
vocabulo, la etimologia o la derivazione d' esso. magalotti, 7-63: per verità
diritto di rigettar tale origine senza nota d' intollerabile temerità. lanzi, 1-1-268:
. 8. idraul. derivazione d' acqua: complesso delle opere che permettono
che permettono di ricavare da un corso d' acqua naturale e da un lago una portata
concessione) di sottrarre da un corso d' acqua pubblica una determinata quantità di acqua
del proprio fondo, da un corso d' acqua privata appartenente a un terzo.
precedente. 13. medie. processo d' irritazione provocata con derivativi. tramater
andar di dieci passi che non ci riesca d' un miglio. = abbrev.
per estens.: pelle. d' alberti, 291: 4 derma ',
'pellagra '. termine registrato dal d' alberti, che rinvia al fr. dermatagre
dato da de geer ad una classe d' insetti, perché hanno ali cuopritrici,
zampe gracili e retrattili. d' alberti, 291: 4 dermeste ',
. la voce è già registr. dal d' alberti. dermite, sf.
scientifico della pelle; dermatologia. d' alberti, 291: 4 dermologia ',
sua parte centrale, alzata in testa d' albero con il battente sventolante; è segnale
con il battente sventolante; è segnale d' uso internazionale per domandare soccorso.
uso internazionale per domandare soccorso. d' alberti, 291: 4 issar la bandiera
le amiche, quasi fosse una parola d' ordine, chiedevano di dagobert con insistenza
233: mi piace quello scoccare segreto d' una misura di tempo che non ammette
non solo più convenienza ma addirittura necessità d' esercitarsi in deroga e spregio delle leggi
. da derogare; voce registr. dal d' alberti e dal tramater, che rinviano
dispensazione '. il dispensare dall'osservanza d' una legge; concessione derogante a una
questo a qualunque privilegio di naturalizzazione o d' immunità. foscolo, xiv-201: non si
derogherebbe assai meno che con la destinazione d' ufficiale di corrispondenza, titolo non più
legge anteriore, doveva dare al ministero d' agricoltura e commercio. -figur. violare
di sottomettersi ad un altro sovrano. d' azeglio, 1-404: in quest'occasione
: chi non deroga volentieri a'meriti d' altri? chi non fa dell'argo
governo e i cittadini degli stati uniti d' america non hanno mai creduto di derogare alla
., ii-339: fece pertanto proponimento d' acquistare, senza punto derogare all'in-
suo carattere, questa agiatezza indispensabile e d' acquistarla non solamente per lui, ma anche
dei vinattieri, 1-135: di concordia d' uno animo cassarono e nonne aprovarono ogni
anonimo fiorentino, ii-389: niuno si cura d' essere nomato, poi che ciascuno sa
si misero a parlare di derrate, d' olio, di vino, a voce alta
di vino, a voce alta. d' annunzio, v-3-191: pose [cola]
è tutta venduta ai piemontesi, nessuno d' essi facendo uso di panni serici;
e cioccolata, barattoli di conserva e scatole d' amido banfi, frutta fresca e pasta
bassani, 1-97: non mancava mai d' interrogarla, sapendola di famiglia di
modo, come tu se'usato. d' azeglio, 1-36: non mi basta studiare
feudo imperiale e una derrata tedesca. d' annunzio, v- 1-912: non bastava
uguccione da lodi, v-150-97: mai d' una cosa fai l'omo grande derrade
ch'e'fiorentini teneano con messer mastino d' avere la città di lucca, ed eglino
, vanterebbesi ricco né pur con mille d' esse [pietre false]? o non
terra... ed évi dovizia d' ogni cosa... e di ciò
buon compagni cortesi e gentili, / e d' ogni cosa fan buona derrata. g
i. alighieri, 281: nell'acto d' amore / ci ha pure un grande
cavalcanti, 281: giuliano, figliuolo d' averardo, confinarono a roma; e,
due malandrini che lo avevano derubato. d' annunzio, v-3-165: così, mentre
, e già mi trovo in paura d' essere derubato. jovine, 47: era
catalogare e descrivere pitture, sculture, meraviglie d' ogni sorta. eppure visitavano delfo già
uno dervis, sacerdote turchesco, trasse d' una scimitarra a baisit, padre del presente
significa, nel senso proprio, suolo d' una porta, nel senso figurato,
porta, nel senso figurato, spirito d' umiltà. allorché per * dervisc 's'
permesso di maritarsi, e che nissuno d' essi professa il celibato. foscolo, v-385
v-385: i dervisci e i monaci d' ogni setta i quali non hanno libro se
dell'arrivo in africa d' un tanto personaggio, veniva a disputare
altro luogo bellissimo verso il monte, pieno d' olmi e di platani giganteschi, in
in mezzo ai quali sgorga una fonte d' acque limpidissime, gelida di estate e tepida
acque limpidissime, gelida di estate e tepida d' inverno. bocchelli, ii-242: sull'
, perché qualche manipolo di dervisci minacciava d' investirla. = dal pere,
al comune l'anno se non fiorini 300 d' oro, cioè la descheria dei beccai
forato un palco, e i piedi d' un deschetto, per il quale passando una
per stendere la tovaglia sul deschetto. d' annunzio, iii-1-592: su un deschetto
: su un deschetto è uno specchio d' argento a mano. govoni,
deschetto, / con lo staccio pieno d' arnesi. sbarbaro, 6-118: che il
per la quale dovea passare un deschetto d' argento. 4. dimin.
, / e starti meco a un dischettin d' accordo / e 'n santa pace manicare
fetta cadde in sul desco un tomese d' oro. forese, vi-1-253 (4-13)
alla quiete, al santo / desco fiorito d' occhi di bambini. soffici, i-81
vi sia stata distesa la tovaglia. d' annunzio, v-3-428: vi sedete a desco
stava in orazione, / ma fe'd' un sasso letto panca e desco. sacchetti
84-31: te- neagli, com'è d' usanza de'dipintori, in su una tavola
io lascio in dono a te. d' azeglio, 4-15: un letto ricoperto di
; dicevano delle barzellette alle ragazze. d' annunzio, iv-2-263: ma ne la
, / veggonsi pien di cavretti e d' agnelli / e di castron nostrali e gentileschi
i-182: i beccai, di pioppo, d' olmo e di noce preparano i deschi
processioni. capitoli della compagnia della madonna d' orsanmichele, 1-7: sia tenuto [il
al tribuno del popolo non era licito d' entrare nella corte per fare officio: ma
. del rosso, 84: certe statue d' argento, che gli erano state poste
, fece certe tavole, e deschi d' oro, e le pose nel tempio
la caligine importuna / tutto il desco lunar d' orrori ingombra. 8.
pure, che per essi non v'è d' appoggiare, come bassamente si dice,
, 1-87: so che noi possiam dire d' essere stati al martello di tutti gli
, in fatti descrittivamente e imitativamente vale d' artifizio ella sola per tutto luciano.
la scienza deve dunque abbandonare la pretesa d' una deduzione categorica, deve accontentarsi d'
d'una deduzione categorica, deve accontentarsi d' indurre e di dedurre descri t ti
nelle esteriorità, a danno della visione d' insieme e della costruzione complessiva);
, spettacoli naturali, avvenimenti, stati d' animo, ecc. boccaccio, viii-1-113
ho dimostrato, / che « documenti d' amore » è chiamato. cammelli, 281
. tratti dalla novella di psiche e d' amore, descritta molto piacevolmente da apuleio
piacevolmente da apuleio nel suo « asin d' oro ». galileo, 3-4-280: qui
pulci, 28-114: la terza [tavola d' ariento] fatta con maggior lavoro,
/ descritto in campo azurro a lettre d' oro. poliziano, st., i-79
, 6-iv-1-14: [quivi] quanto d' ogni estranio clima / poscia raccolse,
686: la 've dunque d' ombre fosco / sorge ai furti amico
, / e ne'tronchi ancor descritti / d' amor porta i bei delitti, /
descritti in un'altra famiglia, s'ornano d' alcuni hocchi bianchi che pendono loro dal
,... ci è mestieri d' immaginare su di esso segnati e descritti
poesie, cittadino ottimo in tutte. d' annunzio, v-3-73: consente al giudizio di
, cioè concupiscenza di carne, concupiscenza d' occhi, ed avarizia e superbia di
che volevan dire anime del purgatorio. d' azeglio, 1-36: intendo non tanto narrare
nozze, nella nascita dei figliuoli. d' annunzio, v-3-76: la condizione più
una curva per l'aria volando. d' annunzio, iv-2-1002: l'àrdea si
francesco da barberino, 79: qui d' altre regole non vi -figur.
reina dell'amazzone, e la cagione d' essa e la vittoria seguitata discrivo. ben5
meglio dimostrare tito livio, quando discrive d' alessa-sospirar sempre ritrove, / ratto per man
alessa-sospirar sempre ritrove, / ratto per man d' amor, né so meno etolo,
vi maravigliate voi, se questi / d' oscura stirpe nati in tolomitta; / de'
, l'affiggeva alle mura del tempio d' esculapio. lemene, xxx-5-259: in cifre
descritti e apparecchiati quaranta mila fanti tutti d' un volere per la impresa, da
medesimi i contadini più disposti, pregando d' esser descritti al ruolo. botta, 4-316
quale ne la descrizione de la casa d' amore versò quasi tutti i fiori e
di soldati, per rifornir le legioni d' illiria in luogo de'vecchi e infermi
del- ltmperio, fosse riputata provincia fuori d' italia. 4. delineazione,
rendere poco sensibile alla luce il bromuro d' argento di un negativo già esposto, senza
spalancati ma ciechi, in uno stato d' inerzia sonnambolica, che i compagni attribuirono
dal terremoto e profondate grotte, / d' orror, di fredda tema e d'
d'orror, di fredda tema e d' atra notte / piene, e caverne inospiti
però che sono molti figliuoli della deserta. d' annunzio, iii-2-226: né il vento
essendo giusta sorte dei re assoluti vedersi affollati d' importuni partigiani nelle prosperità, deserti nelle
mia non potesse arrivare, perché tratta d' affari piccini, ma importanti per me
non l'assaglia / una deserta volontà d' amare! / forse ei ripensa la sua
a specchio de l'adriaco mare. d' annunzio, iii-2-369: e resterò deserto
deserto per non essere un cielo serpeggiato d' invisibili demoni. bacchetti, i-122:
sull'uscio deserto da sei mesi. d' annunzio, 1-641: simile a un nero
cui la strada ha polvere e fango d' una vera strada e accanto, senza
gienti, e quelli tanti che scanparo d' inopia fame morivano. dante, purg.
mondo è ben così tutto diserto / d' ogne virtute, come tu mi suone,
grandi paesi e reami furono quasi deserti d' abitanti. carletti, 28: dissero
per l'eccessivo caldo abruciata e deserta d' ogni bene e perciò inabitabile. d
del paradiso; e con ciò diserto d' uomini il cielo, e popolato e pieno
aveva trovato per qualche mese una madre d' adozione, e sul più bello si
/ di me, deserta per te d' ogni bene. moravia, ix-361: giunse
: te solo un dì, te d' ogni eroe deserto, / affronterà l'assalitor
il pensiero ai giovanili suoi giorni. d' annunzio, iv-2-548: l'absida e qualche
ora stanno / giacendo miserabili mine / d' abbattuti edifìzii, onde l'orrore /
9-89: seco ne'deserti / seguir d' arabia i suo'errori infelici, / nelle
ove mi trovo? / nella reggia d' assiria o fra i deserti / dell'
e conscie fur le sibilanti selve. d' annunzio, i-3: va il bruno cammelliere
va il bruno cammelliere pe'vasti deserti d' arabia: / stendonsi l'arene fulve ondulate
pulci, 1-19: e, cavalcando d' uno in altro errore, / in un
i s'amplia, nel suono d' un'etema estate, / un pianoro
nere capanne del villaggio e i boschi d' abeti e di betulle, pendevano a credersi
121-2: i'sì non ho più cura d' ermi- taggi, / né di star
e savorevili frutti gustati avete già in d' el giardino di pacie, e che
nessuno in cima al sentiero. par d' essere in un deserto. fogazzaro, 1-58
inquietezze dal canto suo, un po'più d' attenzione a'di lei doveri, l'
stessa campana. foscolo, xvi-150: se d' altra parte i filosofi e i predicatori
son deserte / a una vita d' infamia e di disprezzo. che
/ che gran sembiante ha 'n sé d' om traditore. 2. che
atassa, -è sofferente / del mal d' amor gravoso, / pieno di disianza
compunge, / e sforza malamente / d' aver presentemente / la cosa disiata. g
. barujfaldi, xxx-1-30: anch'io d' esser feconda ho disianza. monti,
se turbi a volte oscura disianza / d' amor le vene all'aspra giovinezza / che
da'compagni allontanato; / né pur d' un passo ancor la preda avanza,
sé conceduta nobiltà, beltà, disianza d' ogni uomo, gioia de'felici »
uomo, gioia de'felici ». d' annunzio, v-3-289: sospira ei dietro a
in desiamo \ far desiderare. rinaldo d' aquino, ii-157: in amoroso pensare /
non fare / mia diletanza. rinaldo d' aquino, ii-158: in quell'ora
core a me medesmo sperde. cielo d' alcamo, 2: rosa fresca aulentissima,
disiano - pulzelle maritate; / traimi d' este focora, se feste a bo-
veggio ben ch'è follia, / ma d' amare è la via / omo di
incognito affetto / che li fea desiare / d' esser sempre presente / a la mia
che disiando aspetta, / induce d' un benigno suo sorriso. pascoli
arti] compagne di gloria / talor d' olimpo invia. 4. intr
non possan comperare / del vino e d' altro, come lor disia, i
e letter. desiderato. iacopo d' aquino, 1-14: non m'è neente
m'è neente -sed io son d' altr'amato, / o disiato; /
e sforza mala mente / d' aver presentemente / la cosa disiata. dante
l'alba nasca. cecco d' ascoli, 4428: desiata cosa mai non
, 19-50: diede speme lor d' aria serena / la disiata luce di santo
desiato e combattuto pomo / senza temer d' alcun successo tristo / rifiutar non saprei giudice
capellano volgar., i-103: nella corte d' amore leggieri è a entrare, ma
, e, per li disiderabili atti d' amore, uscire di quella è durissimo
, come da chi stima la vita d' uno uomo libero esser diversa da quella di
non potevano essere se non maschi. d' annunzio, iii-2-244: e quale,
parlare, la mia vita è colpita d' immobilità. del più desiderabile bene, se
i domandanti, o gli abbi- sognosi d' altro che di schietta e sublime gloria?
: come la sete dell'avaro per acquisto d' oro non si può saziare, così
a dimesticare con federigo e a dilettarsi d' uccelli e di cani; e avendo
volare, istranamente piacendogli, forte disiderava d' averlo, ma pure non s'attentava
l'amore, gli serva di stimolo e d' alimento. manzoni, pr. sp
noi, e s'abbia a pentire d' avermi chiusa la porta in faccia.
avermi chiusa la porta in faccia. d' annunzio, iv-2-701: ora quella pena gli
; ma direbbe che la terra si gloria d' esser tocca da'suoi piedi; che
; che l'erbe e i fiori desiderano d' esser calcate da lei. a.
di stecchi e pare non desiderino che d' essere ridotti in forme più ordinate per coprirsi
parole grande ornamento, né grande sottigliezza d' ingegno, ma fatica diligente e fedele
solitudine e rimozione di sollecitudine e tranquillità d' animo desiderare. crescenzi volgar.,
tommaseo [s. v.] i d' un frammento di grande scrittore si desidera
quella successione di nepoti che sieno degni d' esser suoi discendenti. tasso, v-89
desiderati in questo conflitto... d' intorno a dumila uomini. i feriti
modo che non lascia desiderar la mano d' un altro artefice. de sanctis, iii-159
e pienezza di suoni, e calor d' andamento. resta a desiderare assai per
servio sulpicio vivo, che a cercare d' onorario morto. = lat. desiderare
, la quale elli con desiderativa virtude d' amore ardentemente amava, con molto dolore si
, mancando il cielo di strumenti e d' organi. e così né ancora si dee
, insomma le passioni e gli affetti d' ogni sorta. 3. che
con veneno ammazzato il misero giovanetto, d' una mia sorella desideratissimo figliuolo. caro
concentrarsi e ridursi in un punto, cioè d' annichilarsi? redi, 16-v-352: tanto
furiere, col tavolino dalla coperta macchiata d' inchiostro e le carte. quasimodo,
cosa è più grata, se liberi / d' affanni, e stanchi, da paesi
simintendi, 1-15: nella notte s'apparecchia d' uccidere me grave di sonno con morte
un'azione, o dopo certi lunghi periodi d' inerzia in linea. 5. ant
: sono puniti... come rei d' invidia, cioè finti e coperti desideratori
me finii. petrarca, 129-55: ove d' altra montagna ombra non tócchi / verso
cosa amata, e il desiderio è d' averla o acquistarla; né pare possino stare
: vivomi più che io posso fuori d' ambizione e di disidèrio delle cose che io
ariosto, 42-72: perché di vedere e d' udire ebbe / sempre aventure un desiderio
tutti i desideri di lui. d' annunzio, v-1-290: ho un desiderio
., 1-4 (96): d' una parola in altra procedendo, ad aprirle
di poco onesti desidèri suol partorir mostri d' infamia e di disgrazie. tasso,
, i-23-17: non pò già desiderio d' amore loco abitare ove piacer non trova.
ecclesia col padre e colla madre, istudiava d' orare e ringraziare iddio con gran desiderio
derivata di coloro che onorando la virtù d' alcuni in vita, non poteano soffrirne
1-29: lo studio è imo pensamento d' animo sopra alcuna cosa con grande disidero.
molto essersi doluto, gli venne in disidéro d' uccidersi. donato degli albanzani, 109
desiderio d' anzia. g. gozzi, 3-5-265:
tardami il suo venire; ch'è parola d' uomo, che disiderosamente aspetta. d
siete in piccioletta barca, / desiderosi d' ascoltar, seguiti / dietro al mio legno
, ed alle disiderose e velogi volontà d' essi: che sanza niuna accezione egli è
m. adriani, ii-412: ed essendo d' onore e gloria desiderosissimo, voleva far
3-309: è forza che il poeta desideroso d' ottenere quell'effetto s'abbia riguardo alla
sicilia, sempre desiderosa di re e d' independenza, e vi mandò luogotenente suo fratello
, 40: desidia è una miseria d' animo, per la quale il bene che
fare non comincia. pigrizia è una cattività d' animo, per la quale il bene
è la incontinenza sì di concupiscibile e sì d' irascibile; è la concupiscenza col suo
sorta, che senza dubbio non lascerà d' esservi, o d'esservi in qualità di
dubbio non lascerà d'esservi, o d' esservi in qualità di membro, se
suo immenso generata o come individuo d' una delle infinite spezie della sua infinita
dipo'egitto, è prima nella parte d' africa. 2. figura retorica
la tradizione designavano il terzogenito, raimondo. d' annunzio, iii-2-53: -parla! parla
, che non sia sentimento o stato d' animo, non si presti all'elaborazione
volgar., vii-379: tu, figliuolo d' uomo, piglia uno mattone, e
1-ii-297: erano molte camere, incrustate d' un marmo assai più fino del descritto
maravigliosa maniera lavorato, che saria stato d' uopo trattenermi molti giorni per considerarne distintamente
febbricoso dei sughereti delle vecchie maremme. d' annunzio, iv-2-121: le coste della
alla successione prima del legittimo ercole. d' annunzio, iii-2- 144: chi
il terrore, giacché ciascuna sapeva fin d' ora chi era il designato. 2
subito ho l'occhio e il ghigno d' una creatura d'inferno, e gòngolo
l'occhio e il ghigno d'una creatura d' inferno, e gòngolo tutto di pravità
venne sì gran mutamento di tempo, d' acqua, tuoni e baleni, che
che nessuno di quelli goti che vi stavano d' intorno, non vi rimase, ma
vescovo fulgenzio, non piové una gocciola d' acqua. = voce dotta, lat
si cena, o si desina è usato d' assalire. angiolieri, 137-3: dante
ad albergo, la fecion ballare al suono d' uno mezzo cannone. tavola ritonda,
perché la mattina s'era desinato più d' un'ora più tardi che il solito nostro
: come la mia signora sta bene d' appetito. / fra un'ora o un'
tommaseo, i-275: desino nella casa d' un vecchio venerando, che l'esperienza della
un'ampia stanza... in compagnia d' una vecchia donna di casa, più
casa, più sorda di lui, e d' un grosso cane nero, fedele e
pose a tavola, mettendoli innansi una frittatella d' un uovo sottile quanto un foglio,
balli di donne e di cavalieri e d' altri popolani, andando per la terra con
uno desinare, che nella principale città d' italia non si sarebbe potuto fare:
si raccomandava, pregava, la rimandava d' oggi in domani, ma i soldi
il banchetto o la desinata nella nascita d' un figliuolo. perticari, ii-371:
a comprovare l'origine di questi popoli d' italia da'transalpini. cattaneo, i-2-257
cortigiani, o di vane donne, o d' altri temerari ignoranti, che per sapere
ini, così venne chiudendo le strofe d' una sua canzone. * cadono in malsanini
., 3-126: tutti convegnon qui d' ogni paese: / e pronti sono a
è volta, / e de'lacci d' amor leggiera e sciolta / vola dinanzi al
al circoscritto mio desio: / sì d' ogni cura libero e disciolto, / posti
giovanile, sì da suscitarmi un desìo d' alzarla verso il sole come una graziosa
[bibbia], 1-734: figliuol d' uomo, ecco, io ti tolgo il
umano spirto, / direbbe: -ardo d' amore, ardo d'amore. - /
direbbe: -ardo d'amore, ardo d' amore. - / ma ben arde nel
addonque, siccome dissi, la fine d' onne dizio è pagamento. dante,
amore fa di voi quel che suol fare d' ogni gentil persona, desidero di sapere
, / e, con mia donna parlando d' amore, / sotto pie- tate si
rossezza, non da vergogna, ma d' amoroso desio cospersa? tomitano, 56
ebbe di viver spazio il disio conceputo d' intorno alle bellezze corporali della sua donna
: / e stordito sorgendo, arme d' intorno / cercossi, armi gridò, d'
d'intorno / cercossi, armi gridò, d' ira s'accese, / d'empio
, d'ira s'accese, / d' empio disio, di scelerata insania. anguillara
procelle dell'irascibile. metastasio, ii-34: d' un desio di vendetta / voglio esser
vendetta / voglio esser reo, non d' un rifiuto. parini, 381
primo giovami tumulto / di contenti, d' angosce e di desio, i morte
per l'immenso desio che mi martora. d' annunzio, iv2- 59: d'improvviso
. d'annunzio, iv2- 59: d' improvviso mila si chinò sul fanciullo in un
sì tosto che veggia il buon guardiano / d' amoroso desio le vacche punte.
/ quasi fosser crescenti onde affollate / d' un grido simultaneo / mi ripetean:
e poi a gru, e due d' essi a colombe, in cui il disio
lorenzino, 236: quanto più solco d' adria le sals'onde, / e
358: né l'ardente / desio d' antichità fia che inquieti / 10 tuo
di morte / come piangevi per desìo d' amore. d'annunzio, i-591: oh
come piangevi per desìo d'amore. d' annunzio, i-591: oh pomeriggi chiari
/ e del bere il desio, d' almo lieo / coronando il cratere, a
intenzione. caro, i-263: giuochi d' innamorati, correrie di predatori, assalti
da questi / m'era in disio d' udir lor condizioni, / sì come alli
un disio, non mi trovando un canchero d' un quattrino. abba, 52:
come gli uccelli: li sente? cantano d' amore e d'accordo che è un
li sente? cantano d'amore e d' accordo che è un desìo. nieri,
/ la triste italia e per mancar d' obietto / pargoleggiante il gran vigor natio
/ alma italia novella, / una d' armi di leggi e di favella.
assai agevolmente, / s'al canto d' arion venne il delfino, /..
degno / del don ch'avìa più d' altro caro e tegno. / a me
il segno che aspettava, per via d' un giardino che era dietro la casa
ottimati ai loro antichi amori colla casa d' austria. = comp. di
a pinabel dié fede; / e d' aiutar la donna, disiosa, / si
/ la bella giovinetta, / desiosa d' ordire / ghirlande e serti a le
disvia, / ch'è sì pien tutto d' amor e di fede / per voi,
i divulgatisi filosofici principi, l'esempio d' una grande nazione ed il lusinghevole nome
poerio, vi-333: per questa terra d' ubertà felice, / che facile risponde
, vi-740: ma sull'entrata pien d' orgoglio e d'ira / piantasi il gallo
ma sull'entrata pien d'orgoglio e d' ira / piantasi il gallo, e lui
: amor li suoi amanti rapprende / d' uno disioso foco. caro, 8-624:
figlia, i segni / narrate voi d' ardente intenso amore. / tremare,
i-87: ella esultò negl'impeti / d' un inconcesso amore: / e me
inquieto, insoddisfatto, instabile. trattato d' amore, 26-8: tanto sembl'a me
7. che si apre al sentimento d' amore; incline al sentimentalismo.
sarebbe volto a me il primo sguardo d' amore, non chiesto, non noto;
, col cuor disioso / al dilettoso d' ogni ben datore. tasso, 6-24:
dite ancora / là dove visse e d' ogni suo costume ». / benignamente mi
'l devria voler ni desirar. rinaldo d' aquino, ii-145: tanto m'este a
tanto m'este a pla- gere / d' aver sua signoria / ch'eo non disiro
: non este omo vero / se d' omo non è nato, / né l'
disiri, ti farò contento. detto d' amore, 21: ed egli è
: oh quanto è fol chi 'l mal d' altrui disira / senza cagion, sol
donqua, sia collocato / en quello smesurato d' onne ben donatore. compagni, ii-220
pregio aver ispera / primeramente s'apprenda d' amare, / c'amor fa manti
/ già sempre... / d' esser beati sospirare indarno, / di medicina
sentì e tal disire, / che d' allegrezza si sente morire. poliziano, st
e l'aure tue serene / sospiravan d' amore; e i duri petti / si
/ se 'l tuo desir, quando d' amor languìa, / ottenne unqua da me
monti, 14-262: v'era / d' amor la voluttà, v'era il desire
notte, di desiri / di speranze e d' amor pieni. negri, 1-30:
intelletto, e 'l gran desire / d' acquistare alta fama in me languia.
questi lincei, questi argi c'ho d' intorno, / a chiuder li occhi
, / o ch'almen per virtù d' erbe e di sassi / gli faccia il
popol nessuno: carità li strinse / d' un pensier d'un desire e d'un
carità li strinse / d'un pensier d' un desire e d'un consiglio.
/ d'un pensier d'un desire e d' un consiglio. 5. la
. anguillara, 1-62: si fè d' un uom un lupo empio e rapace
romano, vi-11-99 (2-9): ma d' ogni legge so'ben desiroso / alcuna
, chiuso in me stesso, in attesa d' un ritorno / desista, oh anna
, traduttore felice, potrete parlarmene meglio d' ogni altro, e consigliarmi di continuare o
-assol. comisso, 14-73: più d' una volta fu sul punto di alzarsi,
. caratterizzato da frutti articolati come gli anelli d' una catena o una corona; appartengono
sf. medie. desmoflogosi. d' alberti, 292: 'demoflogia', gonfiezza
. studio scientifico dei tendini. d' alberti, 292: 'desmologia', quella parte
giorni a visitare la sua modesta dimora d' artista. de marchi, 439: una
ungaretti, xi-272: dalle strade solitarie d' ostenda alle marine, a quei suoi desolanti
, ii-63: scipione, desolata la città d' iuiturgo, come dice tito livio
, fossero giunti a un grado d' incivilimento superiore a quello d'ogni
grado d'incivilimento superiore a quello d' ogni altro popolo di quel continente, pure
di calce, ser vono d' alloggio alle guardie di finanza.
/ diana offesa a desolar fu spinto / d' oeneo i campi, al suon de
poscia stato lo imperadore adriano, che d' altronde vi fece venire abitanti, vuota
vale di esercito, e un cencio d' ariete per desolare ogni fortissima città.
, aveva desolata pure una buona parte d' italia, e in ispecie il milanese
. roseo, 3-99: due colonnel d' ispani ebbe ordinato, / che mai
vista più superba gente, / simile un d' ispagnoli ha congregato / il quale ha
renderono più vigorose l'autorità degl'imperadori d' occidente, i quali da tributari renderongli
nel mercato di napoli corradino ed il duca d' austria, sospese alle forche i baroni
m. mariano casassi maestro dello spedale d' altopascio, guastava e disolava quello beneficio,
e perdessi e desolossi per questa cagione d' ogni potenza la nostra repubblica. milizia,
, così le possessioni, come le minere d' argento, che apparivano così, furono
... niente operavano a pure isminuir d' un poco, non che torre affatto
: più che di paura, di nostalgia d' incertezza e di solitudine si sentì desolare
in stagni profondi, con fossatelli magri d' acqua nocente, desolava la marina.
signore farà disolata la lingua del mare d' egitto'. sacchetti, 264: canzon,
disolato. pulci, 27-286: siragozza d' ogni banda / era per terra tutta
/ disperse, desolate, incenerite / d' inimiche città lascian le mura. botta
e desolata non regnasse perpetuo il furore. d' annunzio, v-2-114: il mendico rispose
. villani, 10-39: la piccola città d' imola quasi rimase distrutta di buona gente
tutto, ecetto che v'è rimasto d' antichità la chiesa catedrale e il vescovado.
dalle soverchierie degli armati, lasciarono crollar d' ogni parte le vuote città. pascoli,
grama contadi- nella, ma prima aurora d' amore. d'annunzio, iii-2-56:
nella, ma prima aurora d'amore. d' annunzio, iii-2-56: o genti della
metastasio, i-238: son per te d' ogni speranza priva, / orfana,
parente, si era mai arrischiato. d' annunzio, iii-1-874: dalla casa mia
e desolati tuguri de'lor villani. d' azeglio, 1-443: capri, scoglio che
uno ad uno nella stradicciuola tortuosa. d' annunzio, iv-2-790: andavano per una
sono degno della tua consolazione, né d' alcuna visitazione spirituale; e però giustamente tu
ii-396: un virtuoso che avesse la disgrazia d' esser ateo sarebbe l'uomo il più
., 18 (312): più d' un giorno, dovettero la povera donna
la gioventù sulla macchina da cucire. d' annunzio, iii-1-948: o gigliola,
mesce... il sentimento desolato d' una doglia universale e della infelicità come
la gioventù del mondo, la facoltà d' illudersi con la fantasia. verga, 4-105
era questo il suo martirio quotidiano. d' annunzio, v-1-250: non viene se
raimondi, 2-165: un'aria desolatissima d' invasione è alle porte. donne dal
quasimodo, 1-43: ti leggo dolci versi d' un antico, / e le parole
desolato. gatto, 1-96: ai vetri d' aria / la riva tocca armoniose stanze
i-63: qui si sente l'incommodo d' una siccità di sei mesi, la quale
deledda, i-34: ed ecco, d' un tratto, il sublime paesaggio profanato
3-ii-403: son eglino forse malefizii da rimeritare d' imprecazioni, quelle istituzioni di sanità per
il viso della razza romana più forte d' ogni sangue e d'ogni morte.
razza romana più forte d'ogni sangue e d' ogni morte. 2.
desolazione e il pianto della decima piaga d' egitto. 3. solitudine e
la desolazione della via era opprimente. d' annunzio, iv-2-879: e ancora lampadarii
sbarbaro, 1-40: così il gonfio fumator d' oppio elude la desolazione della sua stanza
desolazione / tututte si vedevan lagrimose / e d' alti guai oscure e tenebrose. cassiano
, così espressa, così solenne. d' azeglio, 1-415: mi cadde il cuore
lui trovate in un tal mezzo inferno d' inconsolabile disolazione e abbandonamelo di cuore,
aiuto rimetterle... in paradiso. d' annunzio, iv-2-1266: da ogni peccato
nel dì della correzione; nelle tribù d' israel sì mostrerò la fede. boccaccio
teatro di stragi, di morti e d' incendi, scacciandosi a vicenda i re da'
con benzolo in presenza di cloruro d' alluminio: cristalli laminari incolori,
gli antichi popoli orientali); titolo d' onore degli imperatorid'oriente (a cominciare dal
titolo di alcuni principi vassalli dell'impero d' oriente e anche dei dogi di venezia.
tra gli altri che a la guardia d' essa terra furono da lui deputati vi fu
/ il mare, e trova il despoto d' epiro. d'annunzio, iii2- 157
, e trova il despoto d'epiro. d' annunzio, iii2- 157: dèspoto,
, pur troppo! che il fondatore d' una repubblica deve essere un despota;
il dittatore e 'l despota della lingua e d' ogni sua parte. foscolo, 1-5
; e né pure 10 credo. d' annunzio, iii-1-1080: la sua attitudine e
i-371: sono poi tenuto a lei d' avermi proposto, e alla sua da me
e alla sua da me riverita società d' avermi accettato per despota della privata nobile direzione
-ispiratore, guida spirituale. d' annunzio, 11-555: despota, andammo e
ornare tutti i gabinetti e i desserti d' inghilterra. = adattamento del fr.
allor puose la mano alla mascella / d' un suo compagno e la bocca li aperse
è venuto stasera forse cento volte voglia d' abbracciarvi e di baciarvi. pulci,
varchi, 24-9: e'mi pare d' aver sentito serrare il suo uscio: egli
si conosce un non so che più d' efficacia in dimostrar la cosa che esse
un altro, che chi ha cura d' essere raffigurato per desso. d. bartoli
che alfonso era innamorato di annetta. d' annunzio, v-1-403: era [giuda
sogliono andare a battaglia. questo tempo d' ora è desso. maestro alberto, 123
dir ciancie, / che in men d' un'ora ruppe quattro lande. roberti,
ha resi difficili a concedere il titolo d' umano e di giusto;...
: dessi viali vanno tenuti a schiena d' asino, affinché l'acqua scoli, e
pron. personale; e si considera d' uso poco corretto). colombini
pallida e mesta, come l'eroina d' una ballata o l'ofelia di shakespeare.
: e desso de'creare adessa el piede d' odio partendo d'esso, ché mattessa
creare adessa el piede d'odio partendo d' esso, ché mattessa matta desnaturata è troppo
se sì, qual è dessa? d' annunzio, iii-1-1021: modula un modo solo
un modo solo / sul flauto suo d' osso di cervo; ma / niuno sa
e dessa è l'arte. / e d' altro non gli cale / più della
che conquise bonifazio: / benigno aspetto d' un desso, ch'io sazio / sì
pigliaste moglie, / e non mostrate più d' esser quel desso. b. davanzati
abbastanza frequente nel passato, è oggi d' uso raro (e conferisce all'espressione
mattutina / più, de'fringuelli? d' annunzio, iv-2-183: egli frenava il respiro
l'ho seguito, ululava come nell'aria d' un lago. -per estens.:
, / desta gl'italiani addormentati, / d' amore inebriati / delle triste guardiane ch'
core / di dolce voglia, e d' un piacer divino. machiavelli, 381:
parte] i soavi moti / propagherà d' amore, / e desterà il languore /
cor desta / e diventa sdegnoso e pregno d' ira. parini, v-56:
orribil siede / tacito seme: e d' improvviso il desta / una furia funesta /
propositi, progetti, impressioni, stati d' animo, sentimenti, passioni. neri
, or che giova tanti movimenti / d' odio destare, e con la propria mano
poliziano, st., 1-11: e d' antica virtù mille fiammelle / con gli
[venere] nel cuore / fecondi semi d' amoroso ardore. muratori, 5-i-121:
3-68: non discorreva mai del paese d' origine, quasi il nome della patria gli
civili, ma più tosto l'unione d' essi convenuti prima in uno stesso volere a
f. doni, 3-146: quante centinaia d' anni si dura egli a fare qualche
: un vaso dorato, un vaso d' argento et un altro vaso pur d'argento
d'argento et un altro vaso pur d' argento, diverso dall'altro per un
grigio, destava fra i ricci pagliuzze d' oro. 6. figur.
perché non poss'io la mia deporre / d' uom tutta digni- tade; e andar
pulci, 26-17: e risonava più d' una trombetta / per runcisvalle con certo clangore
flautavano le ocarine; e sulle onde d' argento e le arene d'oro andavano i
sulle onde d'argento e le arene d' oro andavano i loro canti.
così un tronco di querce resistendo alla forza d' un paio di buoi, che col
paio di buoi, che col mezzo d' una fune doveano tirarlo innanzi, un
, guardando in alto, a nulla. d' annunzio, iii-2-91: sembra che si
udì dintorno / e ferir l'aure d' angosciosi accenti / del trafitto d'amor
aure d'angosciosi accenti / del trafitto d' amor gli alti lamenti. settembrini, 1-183
frutto. petrarca, 28-71: perché d' orfeo leggendo e d'anfione / se non
28-71: perché d'orfeo leggendo e d' anfione / se non ti meravigli, /
/ che par che gli occhi tua d' un vel ricuopra, / onde veder la
: or m'accorgo, dissi, d' esser desto o almeno vicino al destarmi,
o almeno vicino al destarmi, e d' aver dormito tutto quel tempo che, leggendo
(120): tra il primo pensiero d' una impresa terribile, e l'esecuzione
detto un barbaro che non era privo d' ingegno), l'intervallo è un sogno
tutto trasformato. mameli, viii-325: fratelli d' italia, / l'italia s'è
mal garbo con cui lo avevano trattato. d' annunzio, iv-2-69: in quell'istante
, 1-79: un tempo, era d' estate, / era a quel fuoco,
io qui infermo mi desto, / d' altra terra amaro / e della pietà mutevole
del canto / che amore mi germina / d' uomini e di morte. 18
: sopra tutto tieni a mente / d' andar sempre a ogni festa / bene
arrischiarsi. tasso, 4-65: ma d' altra parte in lui pietoso affetto / si
desta / nel petto chiuso 11 fremito d' un suono / che ondeggiando rammèmora le
che ondeggiando rammèmora le gesta / cosmiche d' una vita / viva in noi, ma
le sue pene ascose / disfoga con sospir d' aure amorose, / e che l'
ver gli alberghi di borea o d' euro o d'ostro / subiti accende.
di borea o d'euro o d' ostro / subiti accende. leopardi, 39-38
facevano alla primavera restia dolce invito. d' annunzio, i-169: la glauca marina
pirandello, 7-194: ma neppure alle trombate d' acqua si volevano destare dal sogno in
sogno in cui parevano assorti -sogno d' una tristezza infinita -quei poveri alberi sorgenti
, fiorite di bucce, di gusci d' uovo, di pezzetti di carta.
., i-109: era il luogo pieno d' erba e d'alberi molti circundato in
era il luogo pieno d'erba e d' alberi molti circundato in una valle, nella
repubbliche e di rivoluzioni, e quindi d' ingegni destati dalla libertà e dale grandi
(a sentimenti, passioni, stati d' animo); che cagiona, suscita
: amore per diletto... è d' onore pri- vatore, adducitore d'affanni
è d'onore pri- vatore, adducitore d' affanni, destatore di vizii, copioso
voci e puerili dimandite erano desta- trici d' infinito ed amaro pianto. m. adriani
e per nobiltà di sangue e per grandezza d' animo e per desterità d'ingegno.
per grandezza d'animo e per desterità d' ingegno. sannazaro, iv-356: supplico
: talora uno scrittore riabilita l'onor d' un termine, usandolo con desterità e collocandolo
incominciò di rara / desterità nel trar d' arco o di fionda, / o nel
). - anche assol. cielo d' alcamo, 45: femina d'esto secolo
cielo d'alcamo, 45: femina d' esto secolo tanto n'n'amai ancore
esser pietose / di se stesse e d' altrui, toglieano i vivi / all'etere
stato destinato a ricamare, cucire, occuparsi d' inezie. 2. per estens.
, 23-91: tutto è di furore e d' ira pieno. / pensa, e
sudditi. lippi, 2-40: on- d' essi, come pria fu destinato, /
addolcisce un poco, abbiamo una mano d' amici destinato un viaggio pel lazio;
benedetto e san germano / 'l destinoe d' esser sovrano / de tutto regno cristiano
di colui che prima appena capivano i termini d' italia. d. battoli,
dottrina: / ma quel che correr fa d' ogni paese / ogn'un ch'a
si destina, / a questo studio d' un uom, ch'è raro e solo
chi si destina scrittore, egli è d' imparare a conoscere in se stesso questo
che l'ebbi, a compiere l'ufficio d' un premi-carte. bontempelli, 7-117:
di lungo tempo in su uno altare d' una deessa che aveva nome vesta,
appareve e disse / minerva, accesa d' amichevol zelo: / « i denti al
egli se la batté in campagna. d' annunzio, iii-2-191: -è giusto, è
fermano alle case per chiedere un sorso d' acqua da bere, e domandano se
se volete comperare telline. hanno già visi d' uomini, pronti a tutto, sono
il suo nome fra i destinati al servizio d' infermiere negli ospedali, non poteva dissimulare
terra. caro, 3-291: una parte d' europa... /..
or, com'è fama, / preso d' italo il nome, italia è detta
di pelo di capra, classico abbigliamento d' una volta destinato a proteggere dai rovi
. tasso, 13-i-618: la colonna d' alcide, a sua memoria / destinata
davila, 197: il giorno vigesimoquarto d' agosto, dì di domenica e destinato
lorenzo de'medici, i-294: partesi d' etiopia caldo e tinto / austro,
a'destinati luoghi giugne, / gravido d' acqua e di nugoli cinto / e stanco
. fato, destino. cielo d' alcamo, 56: boi me, tapina
lamentomi di mia disa- ventura / e d' un contrarioso distinato, / di me medesmo
un piede, che alle volte si carica d' ornamenti relativi alla sua destinazione. borsa
destinazione, la riempì liberalmente di grilli. d' annunzio, v-3-223: un'aria singolare
. e. gadda, 6-101: d' altre chiavi ritrovate a caso, ignorava del
5. meta di un viaggio; punto d' arrivo. rajberti, 2-89: diffatti
e destinazione, di nostra gente. d' annunzio, iv-2-1085: -addio, volterra -sospirò
ostinazione. leggenda di s. guglielmo d' oringa volgar., xxi-1172: non
veder nel mio destino / ch'ognuna d' umiltà vèr me si spoglia, / alza
, per destino, ai liti / d' italia e di lavinio errando venne; /
rimanga ucciso; / altri, in cure d' amor lascive immerso / idol si faccia
, / mi dimentico il mio destino d' essere / uomo tra gli altri.
ad ognor da buon destini, / d' un tanto eroe camminerian le imprese. parini
i nostri destini sono decisi, re d' italia napoleone finché la russia occuperà le
, mi sento bagnato il corpo; destino d' ogni galantuomo che non sa soffrire i
guardando dalla sua finestra certe nuvolette color d' oro che passano attraverso la guglia del duomo
gli occhiali e, col suo aspetto d' impiegato pedantesco, aggiunse ancora delle spiegazioni
per rirresistibile fàscino, a sognare destini d' alta mondanità. ungaretti, i-112:
ungaretti, i-112: so di passato e d' avvenire quanto un uomo può saperne.
per effetto di straordinaria sapienza l'animo d' insigni uomini non alterato nel morire; tanto
è destino che io debba morire accorato d' un desiderio sempre deluso. manzoni, 316
dal pericolo, rimarrà al suo posto. d' azeglio, 2-350: pare che ramorino
destituiranno e così rovineranno una famiglia. d' annunzio, iv-2-378: ebbi due o
recente (n. 3) è d' impiego burocratico e risale all'uso del fr
giacque attratta e paralitica, e desti tuta d' ogni offizio delle sue membra. instituti
quell'altra devota e santa femmina destituta d' ogni aiuto di parenti. bibbia volgar
: la pudicissima fanciulla, vedendosi destituita d' ogni aiuto, ricorreva all'onnipotente iddio
chi arebbe però mai creduto / che d' una lebbra tanti ben nascessi? machiavelli,
di ragione, così è ella parimente d' ogni considerabile autorità. p. verri,
mi crederebbero trascurata dagli uomini, destituita d' ogni attrattiva per invaghirli. e non
per invaghirli. e non voglio io! d' annunzio, iii-2-1019: quelle prime parole
: quelle prime parole scambiate sono vuote d' ogni vita, destituite d'ogni peso
sono vuote d'ogni vita, destituite d' ogni peso, incerte; ma ora la
destituito a tal segno di criterio e d' estimativa, in fondo, la signorina
nel diserto », cioè nel luogo d' ogni virtù, d'ogni buona operazione vacuo
cioè nel luogo d'ogni virtù, d' ogni buona operazione vacuo. flaminio,
da cinque mesi consigliere del consiglio supremo d' economia. fogazzaro, 5-230: allargò
pao- lucci, ed una narrazione d' un mio amico sulla destitu
col proporre la destituzione dello stato. d' annunzio, iii-1-407: sembra ch'egli
di cui tu parli, ha ancora bisogno d' esser manipolata perché certi nuclei rimasti duri
che suol tenermi desto. f. d' ambra, 75: pensando alla perdita
: men che bambino, allo sparir d' un lume / che lento m'arde
un pronto sfogo, lo teneva desto. d' annunzio, iii-1-ó90: déste eravate?
cammina / e va sognando e stima d' esser desto. -per estens.
a proposito, e tuttavia dormia. d' annunzio, iv-2-858: io so che
ancora / ne'ben vergati fogli / d' a tene e roma impallidì le gote
rallegrando si vanno alle gran feste, / d' amor sì punte e deste, /
e deste, / che par ciascuna che d' amare appaghi. bembo, 1-191:
e par che desti i secoli / parlin d' intorno a me. carducci, iii-7-23
veggia stanco mai, / di volontà compresa d' ubbidire, / non garrìtor né pianga
ragionar di gloria / ville e cittadi. d' annunzio, iv-2-673: l'uomo e
intelligente, accorto, perspicace; dotato d' ingegno non mediocre, istruito; abile,
smarrito / era, il cen- turion d' ogni error desto / dicie: -ver figliuol
dragon per valor mago / stava co'frutti d' or nell'orto moro: / così
col tuo s'unisce aureo tesoro / d' aspra inquiete un sempre desto drago. gravina
); espressivo, efficace (un'opera d' arte, uno stile). -
? eppure quello laggiù è pinocchio. d' annunzio, iii-1-625: dieci per uno
alfieri, 1-25: la destra / d' un parricida acciaro armarsi egli osa.
sulla guancia di un lenone o d' altro ribaldo. alvaro, 2-33: poi
usato dono delle due destre, antico segnale d' amicizia. idem, ii-56: sisenna
i... i mirabil cosa che d' artù la destra / oprò ne i
ii- 105: prendi la destra d' amistade in pegno, / generoso fingallo
disse con una sicurezza di frase e d' intonazione che parve pesare come ima mano
autore. leggenda di s. guglielmo d' oringa volgar., xxi-1183: questa
nell'ardor dell'ira, tutto '1 corno d' israel: egli ha ritratta indietro la
egli ha ritratta indietro la sua destra d' innanzi al nimico. g.
la destra? avria ben tosto / morte d' intorno ricoperto il tutto alfieri,
largo e profondo. tasso, 4-6: d' essi [demoni] parte a sinistra
, 1-68: quella casa restata affa sinistra d' arno... era prima affa
/ a sinistra risponde uno squillo: / d' ambo i lati calpesto rimbomba / da
lume oriente dall'alto, e diffondentesi d' ogni lato con abbondante uguaglianza, con pace
là sotto non v'era che quella. d' annunzio, v-2-759: nel camminare fatalmente
quelli della neutralità precipitarono la sua decisione d' arruolarsi volontario rinunciando all'esenzione che aveva
a destra e a manca prima assai d' eseguirla. gramsci, 100: ci vorrebbe
palcoscenico guarda verso il pubblico. d' annunzio, iii-2-67: a destra, una
di chi guarda. 5. posto d' onore, di distinzione. -dare, cedere
: dare, assegnare, occupare il posto d' onore. -alla destra del padre:
il regno di sardegna, poi il regno d' italia fino all'avvento della sinistra nel
a sinistra lasciando a destra balbo e d' azeglio. ed inizia una politica ardita
della prima operazione? che per lo vasello d' oro riservato fra i doni del signore
armille, se fosse vera l'opinione d' alcuni che armille propriamente si denominassero quelle
saltavan destramente sopra i fuochi / fatti d' aride paglie e di granate. f
dei volontarii francesi, polacchi e svizzeri. d' annunzio, v-1-248: mi curvai nell'
sospetto di quell'ubertosa e ricca vena d' acque, forse la più fresca d'
d'acque, forse la più fresca d' italia. 2. rettamente,
in un secolo tanto rotto e sregolato. d' azeglio, 4-i-246: in italia,
che messer pietro monte nostro abbia cura d' insegnar, quando gli parerà tempo più
dal vogatore tanta forza e destrezza. d' annunzio, iv-2-909: d'avventura in
e destrezza. d'annunzio, iv-2-909: d' avventura in avventura, di lotta in
in ognuna l'individuo trovava il vantaggio d' impiegar per sé, a proporzione della
: è tanto comodo parar gli appunti d' ignoranza o di mala destrezza, dicendo
attimo della sua vita corporea un obbiettivo d' occasione aveva avuto la destrezza di coglierlo
benignità in scipione e tanta naturale destrezza d' ingegno ad ogni cosa, che non
messer giorgio in queste pratiche, ebbe lettere d' ungheria, ch'egli andassi a napoli
parentato della figliuola del re col re d' ungheria. fuwi molto onorato. istato
pratica, colla sua prudenza e destrezza d' ingegno condusse quello parentado. machiavelli,
e la fortuna ubbidì al valore, che d' ordinario l'ha in briglia. alfieri
, che tu non cesseresti di lodare, d' esclamare, d'applaudire. 5
cesseresti di lodare, d'esclamare, d' applaudire. 5. figur. ant
, maniera e gesti eleganti, destrezza d' accorte e dolci parole, amore,
che il cavallo è notricato a latte d' asina. -lo re mandò in ispagna,
ed il puledro fu notricato a latte d' asina. folgore da san gimignano,
traesi inanzi l'amiraglio, e comanda d' essere seguito. viene in su l'
tante trabacche e padiglioni, / destrier coperti d' arme rilucenti, / e sentia trombe
avea di neve il manto, il crin d' argento; / movea veloci i passi
lituo retico / dove maron nascea. d' annunzio, i-35: gradita a i militi
, rigoglioso e spumante, rompere il freno d' ogni moderazione, e poi scusarsi colla
al suo partir venere resta / priva d' una colomba sua destriera, / e trarre
son divezzo, e non costumo / d' imbalsamar furfanti, e di parnaso, /
/ di vampe, ora i destrier d' argenteo pelo, / dal morso d'ór
d'argenteo pelo, / dal morso d' ór foco spiranti e spume. monti
eritrea / tirata innalza un bel sedil d' elettro. / quivi anch'ella al passar
, / e 'l felice scrittor, che d' agramante, i immortalò l'alta ruma
poi lo ferì dal destro lato / d' una lanza per lo costato, / sì
destra, e dare a giuda uno coltello d' oro, dicendo: togli il coltello
quale scaccierai li inimici del popolo mio d' israel. intelligenza, 71: nel
mezzo de la volta è '1 deo d' amore, / che tiene ne la
propria mano destra: concedere il posto d' onore, dimostrando stima, rispetto,
al suocero; e, dopo molti segni d' amore e di benevolenza...
destra, lato destro: il posto d' onore che nella gloria celeste è riservato
la colpa pure è nostra, che invaghiti d' un apparente e falso diletto ci lasciamo
'l mar tirreno / sied'il lago d' avemo intorniato / da calde fonti,
tutte l'altre cose desiderabili per sowenimento d' una città. 5. figur
la fortuna tanto destra, / che d' ascoltarla fatti degni siate! giustino volgar.
il soprastare nella prigione terrestra è cagione d' infiniti guai. boiardo, canz.,
; e le odorose / piagge vedi d' euganea / più belle rinverdir. carducci,
più libero cielo aderga l'ale, / d' amor, di sdegno e di pietà
della persona molto destro, grande, d' assai avvenante forma, schietto, e
come forte / e come destro e più d' ogn'altro ardito, / si messe
caporali, i-24: già mi par d' aver l'ali agili e destre, /
tasso, 1-22-71: perch'il fellon d' ambe le mani è destro, /
, varcai felicemente all'altra sponda, e d' un colpo di mano rimandai loro lo
cento sue volubil rote, / gravida d' arme e gravida di gente, / senza
col sole in faccia che ne illustra d' argento i pilastri, con quel tenero azzurro
lazion v'è poi, ch'è pien d' affanni, / giovane destra e di
... avrebbero potuto, in mano d' un generale audace e destro, servire
la piaga di tutt'i parlamenti. d' annunzio, iii-1-711: mai alloro /
giocondo / innalzò l'inno ad afrodite d' oro. palazzeschi, 5-32: erasi
fai cotesto, noi / trenta danar d' argento t'assignamo, / ch'avrai tantosto
destri a motteggiare, et a sostenere d' esser motteggiati, perché l'uno e l'
assai destra / quanto creder si può d' una via alpestra. aretino, iv-1-178
pasolini, 3-170: chi glielo faceva fare d' essere destro, sinistro, questo e
gierusalem. marino, i-46: posso dire d' esser entrato con destro piede in ravenna
per l'ombra e sì per lo destro d' una fontana d'acqua freddissima che v'
sì per lo destro d'una fontana d' acqua freddissima che v'era, s'erano
quando tu vai, o siedi in presenza d' altrui, e niente di meno il
lor viziosi desiderii, appetiscono e desiderano d' avere oppor- tunitade e 'l destro ad
egli era già venuto in buono istato d' avere, e sì per le redità de'
: innanzi che fossono fomiti di gente d' arme, essendone egli a destro, fece
/ ponga la mano a questa chioma d' oro, / ch'io porto in fronte
poi ch'un capestro / t'avrà d' andare a lui concesso il destro! d'
d'andare a lui concesso il destro! d' azeglio, 1-377: a misura che
di fare, insieme, un po'd' altalena alla fine di ogni suonata col
è 'l pentolin del bacchierò. f. d' ambra, 32: mi è bisognato
5-198: aveva luce da una finestruccia d' un sol vetro, come quelle dei destri
, 1-371: lo smarrimento... d' un orecchino, d'un anello
.. d'un orecchino, d' un anello, d'un destrocherio, o
orecchino, d'un anello, d' un destrocherio, o d'alcuno di quei
un anello, d'un destrocherio, o d' alcuno di quei tanti arnesi del
centro di molti, e questi successivamente d' altri in infinito, ne segue che
esso, e procedono desultoriamente e traversalmente d' idea in idea, in guisa che non
alla prima se non se per un labirinto d' obliquità. = comp. di
da cinquecento anni in qua tante città d' italia vanno gloriose, e che, eccetuatine
tre capi si può desumere la gravezza d' ogni peccato. g. r. carli
, sia nel comporre le varie opere d' ingegno, sia nel giudicarle. inibriani
dagli stati della fantasia, chi da'gradi d' indipendenza dell'opera. pirandello, 7-287
ufficiale è fallita e dà l'impressione d' un continuo oltraggio a dio. pioverle,
ne vien dato avviso al consolato generale d' italia. emanuelli, 1-62: con
per la qualità de i presenti detentori [d' un priorato]. cantini, 1-29-255
degli austriaci, che mandava i detentori d' armi e di polveri al giudizio statario,
10-228: marcello si confermò nell'impressione d' esser ormai solo con quel « segreto
l'onore, cittadino aiutante comandante, d' inviarvi il quadro amministrativo promessovi con la
con farmachi soavi. leopardi, 529: d' intorno araldi e presti servi o l'
a tutto senza stringere le ciglia. d' annunzio, ii-782: non i torrenti
, non gliene importava più niente e, d' un tratto, il fresco vigore dei
168: giuseppe lanzoni... scrive d' aver guariti due disenterici coll'uso di
-rifl. lavarsi; pulirsi. d' annunzio, ii-572: ti cercherò per gli
282: luce di poesia, / luce d' amor che la mente saluti, /
delle loro squamine, col nero peso d' una pigna. giù dilaga il cobalto,
quadri pare da recarsi piuttosto a vizio d' imprimiture che dell'artefice. carducci,
idem, vi-5-131: il papa decise d' agire, avendo in considerazione che quanto
lingua dipenderanno sempre dal più o meno d' ingegno o di studio, e soprattutto di
privati delle commende, degli uffizi e d' ogni altra amministrazione. 2.
lavoro ha deteriorato e reso infelice la sorte d' una gran parte della popolazione, parte
1-i-410: in tanta turbazione essendo le cose d' italia, e con vari accidenti sempre
un rapido declino, tanto col prevalere d' indirizzi freddamente intellettualistici e accademici, quanto
. negri, 2-985: nella stanza d' ingresso, sulla nuda parete in faccia
privati delle commende, degli uffizi e d' ogni altra amministrazione. b. fioretti
peso che il titolo e l'impronta d' essa promettono. pecchio, conc.,
distinguere diminuzione di consumo, da deteriorazione d' industria. = voce dotta,
. croce, iii-9-14: il principio d' ordine degli atti estetici è la coscienza estetica
coscienza estetica stessa, come il principio d' ordine della vita morale è la coscienza
dal fondo dell'anima sua stessa. d' annunzio, iv-2-661: non doveva essa
il misterioso hanno grande parte nella vita d' oggi... la stessa educazione,
si cercano determinanti quasi fatali alla vita d' ogni giorno. cioè, la vita sembra
determinata la città di qua dal fiume d' arno. getti, i-157: non essendo
, e forse del greco, e d' ogni altro. galileo, 3-4-128: qual
gli scrittori finora ci presentano di lato. d' annunzio, ìv-2-148: allora, per
rispondendo chi dell'astinenza, e chi d' una virtù, e chi d'un'
chi d'una virtù, e chi d' un'altra, egli come più da dio
, era per via di disputazione e d' esercizio di trovare il vero. bibbia volgar
l'animo ostinato e fermo avesse determinato d' andare seco insieme, non le volse
dio fornì l'uomo di questa specie d' istinto comune, si è ch'egli determinasse
ponderazione. leggenda di s. guglielmo d' oringa volgar., xxi-1184: el
per il pulpito del duomo, cercano d' intendere chi sia il suggetto, che dee
ne le mani / e ne la servitù d' alcun romano. s. caterina
milizia, ii-8: il pittore prima d' incominciar la sua opera, deve nella sua
comincia dal determinare: mi occorre fin d' ora saperlo. pea, 7-145: se
sono in ogni città dei giovani pieni d' ingegno, dei letterati tranquilli e liberi
consacrarsi ad alcuno, solo per mancanza d' oggetto che li determini alla preferenza.
un'azione pessima, con la persuasione d' operar bene. fu. ugolini, 125
125: 'determinare'usano alcuni in luogo d' 4indurre': es., 4 ho determinato
stilla per determinare in una massa liquida d' assoluta trasparenza le più spettacolose reazioni.
. montale, 1-81: seguito il solco d' un sentiero m'ebbi / l'opposto
in un vecchio, per esempio, d' ottanta anni, quel sapere determinatamente che dentro
leggi spirituali della coscenza anco nella minutezza d' esecuzione. carducci, iii-7-153: intimamente italiano
etica è così non solo clas- sificativa d' entelechie, ma costitutiva (determinativa).
88: l'interesse, ossia la speranza d' arricchire e di procacciarsi maggiori piaceri è
il titolo del regno e la successione d' enea, combatterono. botta, 5-154:
: l'abbozzo è il primo lavoro d' un opera già determinata, che deve
finto questo individuo, la idea medesima d' individuo è troppo determinata e ristretta,
giro. -di animo mediocre, d' intelligenza limitata. pavese, 8-49:
7-83: in quanto alla piccola vite d' acciaio, che serve a fermare il
che non deve servire che a trattare d' alcune materie determinate. giocosa, 42
determinate né particolari, con troppa tenacità d' animo; ma solo addomanda iesù e
oggetto determinato, o aveva continuamente mutato d' oggetto, poiché egli faceva la corte a
trova il legame di tutte le opere d' arte o di tutte le intuizioni.
un « soldo », significava una moneta d' oro di peso determinato dalle leggi.
. collenuccio, 52: fecesi il fatto d' arme crudele e sanguinoso tutto il dì
ad essermi conceduto, concedamisi quella che d' ogni male è ultimo fine, prima che
4-422: tutti tre unitamente determinati o d' aprirsi col ferro il passo o di
nel gioco del lotto, la giocata d' ambo in cui viene fissato l'ordine
ii-353: questi giorni non sono tutti d' egual durata, e la determinazione della lunghezza
pallavicino, i-770: se un tralcio d' uva nera è innestato ad una vite
uva nera è innestato ad una vite d' uva bianca, l'uva che poi ne
, xviii-3-308: ho detto subito a d' alembert... che la determinazione delle
per l'equazione empirica porta l'assurdo d' una massa negativa del primo o terzo
di sé tutto un mondo di forme e d' immagini: forme dapprima fluttuanti, senza
paradiso o in purgatorio, sono certi d' esser salvi; se ne l'inferno,
. filangieri, xviii-5-683: le determinazioni d' un tribunale possono esser esaminate e contradette
corkam, il fanatismo e il pensiero d' un'assoluta fatalità danno una fierissima determinazione
ancora malgrado le sciagure e la disperazione d' ogni gioia individuale che ho fitta da
ho fitta da più anni nell'anima, d' un coraggio e d'una determinazione titanica
nell'anima, d'un coraggio e d' una determinazione titanica, mi sento sconfortatissimo
adempiuto quello che egli doveva per virtù d' un testamento, allegasse qualche impedimento e
e ad una possidenza diffidente determinazioni prive d' ogni sanzione obbligatoria, e tanto al
una nebbia di determinazioni con infinito numero d' incognite. 8. termine
dio o al fato viene attribuita la ragione d' essere e di divenire del cosmo)
sentirsi foglia sbattuta. viene il bisogno d' isolarsi, di sfuggire al determinismo di
teoriche, fu poi razionalista nelle opere d' arte; credente come cristiano nella libertà
benessere; e si muove col tratto d' una gran dama. c. e.
la pioggia ecco deterso / in purità d' azzurro il ciel risplende. d'annunzio,
in purità d'azzurro il ciel risplende. d' annunzio, i-266: il corpo ella
sia in chi è come non deterso. d' annunzio, v-3-115: i vincitori,
è mormorare e lamentarsi di dio o d' alcun uomo, massimamente d'alcun suo
di dio o d'alcun uomo, massimamente d' alcun suo vicario e prelato ingiustamente.
: l'avarizia, vizio detestabile ed indegno d' animo nobile. leonardo del riccio,
questa fu la cagione perché il re d' ungheria il fece morire. 2
con perfide cospirazioni e con detestabile ostinazione d' animi la vittoria tanto gloriosa e quasi divina