negri, 1-57: o grasso mondo d' oche e di serpenti, / mondo
e per giunte di guai quei poltroni d' impiegati alla posta distribuiscono sempre dopo le altre
. cecchi, 6-291: io cercavo d' abbottonarmi un colletto che mi faceva dannare
(294): non un bicchier d' acqua volermi dare, che a'micidiali dannati
la valle inferna? / son le leggi d' abisso così rotte? / o è
varano, 55: ed ei rispose: d' ogni speme vote / son le dannate
.. a dimostrare con quante indegnità d' un regno cristianissimo, con quanto peccato
monti, i-401: non sono dimentico d' anacreonte, ma compatite un uomo dannato
manzoni, 19: se alcun da furia d' irritato nervo, / o da grave
s'andrebbe a giudicar se vera / d' aristippo o di plato è la sentenza
l'aria è posatura, e feccia d' aria, cioè tutto nebbia e caligine.
: mi umiliava; egli solo può dirlo d' averlo saputo fare. e c'è
sogliono mettere nei loro atti, invece d' improbabile. -per dannata ipotesi,
dei dannati che per vedere uno scudo d' argento si caricavano un bastardo dell'ospedale
6-130: così [i miei amici d' allora] correvano, ignudi; e nel
; chi conduce alla perdizione. d' annunzio, iii-2-77: dannatrice! / sei
tra i bronchi e la neve. d' annunzio, iv-2-107: dall'istante in
partire che mercoledì, i° settembre. d' annunzio, iv-2- 376: urlava ella
così, che non l'antica dannazione d' incappare nella bestia o nell'albero, e
: essere dannato per teternità. d' annunzio, iii-1-832: e di te morì
. orteschi, xl-120: questa mediocrità d' alcuni è stata la principal cosa, fuor
è stata la principal cosa, fuor d' ogni dubbio, che...,
e'possa; / la ragione è percossa d' ogni parte, / per che virtù
, che la sua lettera possa danneggiarmi d' alcuni minuti di tempo; ma chi tra
pula e minuta paglia fanno prode alle radici d' ogni postume e nascenza, così danneggia
donna folleggia, la fante danneggia. d' annunzio, v-1-391: durante una funzione solenne
. gadda, 2-40: le piogge d' autunno, sopravvenute al fuoco, avevano
, ma men se ne danneggia, che d' altra semente. = deriv
quegli, che avvenutisi in un sacerdote d' altrettanto sapere che coscienza, il quale lor
, tanto si danno attorno in cerca d' un qual che sia che la senta a
un'accusa di maestà danneggiata, e d' imperio agognato. gioberti, 1-ii-46: sarebbero
mille volte e più meco mi son doluta d' essere stata costretta ad usare così dannevole
che alle cose viziose sogliono darsi, e d' esser tenuta in quell'odio che la
l'avarizia ed il fare quel d' altri per modi illeciti suo,
periodici popolari, i-537: la terra d' esiglio, per lo meno,
meno l'ingegno, e per quello d' altrui receve inganno, se sòie adattare
colle fave, come si fa al dì d' oggi. bandello, 1-15 (i-156
/ paghi due giuli, in termine d' un anno. muratori, 7-v-351:
bestie che sono in que'deserti. d' alberti, 281: * dannìo ',
: riuscire dannoso. rinaldo d' aquino, ii-144: in un gravoso affanno
torna a danno. latini, i-471: d' esto peccato tale / divenne l'om
mai lungiamente, / perché non voi d' un danno / far due. chiaro davanzali
e di dì e di notte e d' amici e di nemici vanno di male brigate
canz., 79: tristo chi d' alma feminil se fida, / a ciò
/ misere cecità. metastasio, i-33: d' una regina amante / tenta pure a
pure a mio danno, / cerca pur d' irritar
giamboni, 4-498: più che trenta migliaia d' alamanni con piccolo danno de'romani,
repentinamente cresciuti, hanno con grande danno d' uomini, d'edifici e di bestiame passato
hanno con grande danno d'uomini, d' edifici e di bestiame passato i termini loro
t'ho troppo sofferto, / ché d' impiccarti più tosto pietosa / sarebbe opera suta
nepoleoni ci de dare, die vili d' agosto anno lxxxvi, lb. xxmi piccioli
. verri, i-22: ogni vantaggio d' una nazione nel commercio porta un danno
con l'introduzione di un nuovo genere d' imposta,... portava un danno
occultata la perdita del nostro primo anno d' esercizio. pirandello, 7-102: si trattenevano
a pagare a cotesto prete un occhio d' uomo. baretti, 3-35: gli anconitani
nomi adunque / di merope, e d' arena, / in cui si sente
ch'in voi si desti ormai dramma d' amore. 7. la dannazione eterna
esclamerà, suo danno; / dalle voci d' un solo il resto impari. goldoni
porta / vergogna, e ci riprende d' imprudenzia. grazzini, 2-135: ma i
ne sarà inconsolabile fin che viva: d' aver differito sì a lungo e sì dannosamente
[causa] nella quale si considera d' alcuna cosa s'ella è utile o s'
siena, i-34: oh, perversità d' amore, quanto sei dannosa a signori
sia dampnosa senza premio di fama o d' amistà, ma biasimo troppo ogni scarsità
paese povero di denari e non ricchissimo d' industria. alfieri, 1-836: odiosa a
2. ant. cecco d' ascoli, 774: l'alma: quando
ii-34: e questo è certo segno d' anima disperata e dannosa.
avv. alla maniera di gabriele d' annunzio (nel modo di scrivere, di
questo versetto, poco dannunziano, di d' annunzio, quel richiamo della fida sponda,
di scrivere, ai temi di gabriele d' annunzio. soffici, v-3-455:
. ispirarsi allo stile di gabriele d' annunzio; imitarne le forme,
terario, dalla poetica di gabriele d' annunzio (e, in senso
, che è proprio di gabriele d' annunzio; ispirato allo stile,
allo stile, alla poetica del d' annunzio (un'opera let
un'opera let teraria o d' arte, uno stile architettonico o de
sm. epigono, imitatore del d' annunzio; seguace del d'annunzio (nell'
del d'annunzio; seguace del d' annunzio (nell'im presa
della maniera di scrivere di g. d' annunzio, in cui, cioè, è
, iii- 952: mantello azzurro d' inverno, drappeggiato con eleganza dannunziana.
, in massima, dal mio linguaggio d' allora. esso aveva abbandonato -se pur
l'esempio di quel delirante nella città d' argo... il quale, avendo
i fianchi, alla posizione affaticante. d' annunzio, iii-2-377: o delirante,
: o delirante, o invasa / d' astarte, non ippolito / è il cacciatore
onofri, 87: il pallore che sbianca d' afa immota / la faccia della terra
suoi deliranti discorsi consisteva tutto in affetti d' amor di dio. muratori, 5-iii-27
diventa febbrile, delirante, confuso, pieno d' ombre e fantasime, con un sentimento
mani e rimpicciolendosi davanti a lui. d' annunzio, iv-2-713: consunto da una passione
de'defunti schizzano certe figure di membri d' un mostruoso priapismo e iscrizioni d'oscenità
membri d'un mostruoso priapismo e iscrizioni d' oscenità delirante. tozzi, iv-212: allora
, san gennaro, san gennaro! d' annunzio, v-1-946: era uno scoppio
annunzio, v-1-946: era uno scoppio d' allegrezza delirante. fracchia, 973: allora
in mezzo a una fornace di febbre. d' annunzio, iii-2-71: -deliri, /
che sia più di questa età, che d' alcun'altra) vedendosi nello specchio la
vasi, ad utensili e a mobili d' ogni fatta. la voglia di ornare ha
fan delirare! -figur. d' annunzio, iv-2-597: fra un'ora venezia
celato in un felze lo spettacolo dionisiaco d' una città che s'incendia delirando. landolfi
concupiscenza. metastasio, ii-20: ei d' amore quasi delira, / e il suo
lungo di doppieri ordin rischiara, / d' allegra gioventù fervon le danze / e
gioventù fervon le danze / e più d' un'alma a delirar impara. guerrazzi,
ai vezzi per cui aveva delirato. d' annunzio, iii-2-159: tu deliri / di
più qual città greca, alla rappresentazione d' un dramma di euripide, invasi di
gozzano, 330: come ogni fanciulla d' allora, deliravo per garibaldi. comisso,
: goffredo mameli, guerriero e poeta d' italia, negli ultimi istanti della vita
carducci, iii-16-305: certe immagini d' antropofagia deli rate dal genio
antropofagia deli rate dal genio d' un monachismo disumano per mettere in
: ecco ch'io non vi porto deliri d' amor proprio, ma evidenze di fondata
che sapeva ben a mente le categorie d' aristotele, che sapeva disputare sull'universale '
cecchi, 2-185: si aveva l'idea d' un lento delirio della materia, impazzita
di malinconia, in tutte l'università d' europa, se qualcuno... s'
: ed è ciò, che miraste / d' inna morato cuor delirio vano
di vermi nella cenere del camino. d' annunzio, iv-2-625: la notte fioriva il
, a far che l'uomo abbondi d' immagini e di deliri. d'annunzio,
uomo abbondi d'immagini e di deliri. d' annunzio, v-3-130: la prima epistola
che abbia orecchio, cuore e senso d' arte, a passare da una rappresentazione dell'
meistersinger, senza ribellarsi contro questo delirio d' un uomo di genio, qual è certamente
, qual è certamente riccardo wagner. d' annunzio, iii-1-1075: nel delirio orgiastico della
fracasso sarebbesi fatto se si fosse trattato d' impiccare un cardinale. d'azeglio,
fosse trattato d'impiccare un cardinale. d' azeglio, 1-139: chi non ha veduto
giorno non sa che cosa sia l'allegrezza d' un popolo portata al delirio. cattaneo
gridava freneticamente, in mezzo a un delirio d' entusiasmo dinanzi al quale le stesse dimostrazioni
pirandello, 7-242: era un delirio d' applausi! tutto il pubblico, levato in
colpa? montale, 1-141: pochi stocchi d' erbaspada / penduti da un ciglione /
la spada contro il popolo in difesa d' un officiale. nievo, 211
par., 1-102: ella, appresso d' un pio sospiro / li occhi drizzò
il corpo ancor, gelido e bello. d' annunzio, i-1103: tu grandeggi.
stolto è il voto e indegno / d' uom che sui fini estremi erra del
avviene nella metastasi). d' alberti [s. v.]:
veduto venire la punizione; e dicevane d' infiniti. ariosto, 14-89: cominciò
l'avvenire l'accuse e le querele d' eresia si devolvessero ai vescovi e ai
un delitto capitale. -delitto d' onore: commesso per vendicare l'onorabilità
in una situazione primitiva, da delitto d' onore, rifiuta di vibrare la coltellata.
di vendette e controvendette, di delitti d' onore e di giustizia. -delitto
il signor sul suo capo versò. d' annunzio, iii-1-417: sono una voce libera
, due poesie che sono / ultime voci d' uno sulla terra, / legate a
: le nostre prigioni erano pressoché vuote d' accusat politici:... due o
come se li avesse colti in flagranti d' un qualche grave delitto. di giacomo
. di giacomo, 11-529: bernardina d' amalfi, che cercava di portare a
ti appone / delitto come credo, d' alto affare. beccaria, i-43:
delittuose. alvaro, 14-39: un cameriere d' un caffè di lusso, abituato ad
, 4-251: egli non aveva bisogno d' imparare da nessuno cosa pensare della delittuosa
eri di ciascun delizia, / arca d' onni divizia. cavalca, 19-399:
ch'eri de delicie arca / e d' onni gran deletto dolze corte. boccaccio,
marino, 2-102: ma la madre d' amor, nel cui bel viso /
che più. bettinelli, i-23: tutti d' accordo dicevano non aver mai sì vivamente
e nel malmantile, che pur da più d' imo si tengono per le delizie della
reseda, di fragole, di pensieri, d' erbe aromatiche,... facevano
non ha diritto a qualche fresco cespuglietto d' erba,... a tutte le
la vita e tal si volve. d' azeglio, 2-472: ma sfido a trovar
che v'era abitato di ville, d' orti e di delizie, conveniva a chi
di delizie celebrato in tutta europa. d' annunzio, iv-2-461: troppo ampio e troppo
, rinselvatichirono e affogarono i giardini coltissimi d' alcune fra le più famose « delizie »
da s. c., 24-2-7: d' ogni parte recano alla gola, che
]. caro, 2-1239: qui d' ogni parte le troiane spoglie / fin da
cavarne a loro talento sì gran varietà d' erbe, di fiori, di legni,
/ le vergini a'balli; / d' estranie delizie / odora la vesta /
è la delizia de'terrestri numi. d' azeglio, 1-309: talvolta colla chitarra
per delizie, per mollezza e bassezza d' animo il peggio del peggior secolo che nelle
: il mio pagliericcio mi pareva splendido d' ogni riposo, d'ogni delizia: così
mi pareva splendido d'ogni riposo, d' ogni delizia: così non furono i
vecchio, / si trasser fama e sete d' acqua e ghiande / vi sieno esemplo
mazzini, ii-119: il sorriso del cielo d' italia ci spande un'arcana delizia nel
fiori l'avrebbe forse pagata delle mancate delizie d' un colloquio tanto sospirato coll'amante.
1-273: e là, una sera d' estate, in vista dell'altro versante,
] si riducono a consumarsi di livore e d' indignazione vedendosi posposti ai più mediocri,
pigli caffè tre volte il giorno. d' annunzio, i-225: o antico sogno
benedetto e san germano / 'l destinoe d' esser sovrano / de tutto regno cristiano
. bcddinucci, 2-6-208: un rivoletto d' acqua cristallina, la quale cadendo da
suoi abiti, i suoi mobili. d' annunzio, iv-2-193: le melodie del
che seppe deliziarmi coi gentili suoi versi? d' annunzio, iii-1-61: i fanciulli su
rinnovato che dà questa * troupe 'd' eccezione, e come mai essa riesca
che fosse al mondo una cotal razza d' insetti,... i quali vivessero
sparvieri] son di petto lungo, d' occhi varii e lucidi, di piedi
e lucidi, di piedi grossi, d' unghie lunghe, di faccia allegra, mangiano
mese ed anche degli anni in compagnia d' uno di loro, non sento più
diguazza deliziosamente, come fosse il bagno d' armida, l'italia libera e una
, non permettendo che si pigli più d' una moglie, e questa tengono deliziosamente
il mondo dell'ariosto è un flutto d' immagini così vive e limpide, così
vestir delizioso e molle / tutto era d' ozio e di lascivia pieno. castiglione,
io che dubitavo del tuo amore! d' annunzio, i-696: se sono taciturno,
un delizioso languore, una accorata voglia d' abbandonarsi in cordiali abbracci fraterni. linati
litigar frivolarmente... se l'anima d' ari- stotile si scrive 'endelechia '
è da tre lati, a foggia d' una delta. 2. geogr
diviso in vari rami divergenti a zampa d' oca). domenichi, 1-121:
i marosi, assodavano i delti. d' annunzio, iii-2-311: e che faremmo /
il delta? grasso, immenso; d' ogni specie / frutti; pecore, bovi
da nugoli di uccelli, e formicolante d' isolotti che gli fan da museruola. e
po /... grosso dell'uva d' asti e di monselice, / dai
0. rucellai, 2-103: particolare offizio d' alcuni di questi muscoli è di muovere
accarezzò la linea delle sue belle braccia d' arcangelo campestre, l'omero di avorio,
superiore della faccia esterna dell'omero ove serve d' inserzione al tendine del muscolo deltoide.
ippolita e paola altri delubri, / schifando d' imeneo la chiara face. marino,
una foresta, e fianchi / orridi d' alpe, e masse ferree, immani
e si spande / sul taber- nacol d' oro. carducci, 818: ne i
di jesse / tutta avvolta di faville d' oro. d'annunzio, i-782: agrigento
tutta avvolta di faville d'oro. d' annunzio, i-782: agrigento famosa / per
. dèlùbrum * tempio, santuario '(d' uso più raro rispetto a templum)
pontefice, né voluto consentire una sospensione d' armi per pochi dì, tanto si
proprietati in me nascose / vi scovrirò d' infinita dolcezza, / che prosa o
fino ad undici può scandire endecasillabi. d' annunzio, iii-1-1141: anch'io sono
io sono una povera creatura, piena d' errore, destinata a deludere la buona
, 1-77: l'idea che ci facciamo d' ogni cosa / è cagione che tutto
deluse, e misero preludio / fu d' adamo il sudor, d'abelle il sangue
/ fu d'adamo il sudor, d' abelle il sangue. segneri, iv-197
guardata giovenca, i preghi accetta / d' un amante infelice. alfieri, 1-813
sua prudenza fosse così delusa dah'industria d' un giovane, stimato e tenuto da
che il padre lasciatosi per troppo zelo d' onore vincer troppo dall'ira, non avesse
deluda / il forsennato e forse / d' aristodemo interessato zelo? muratori, 7-v-58:
molt'arte è forza / deluder. d' azeglio, 2-63: i medici..
si passò all'acquisto delle stoffe e d' altri generi in quantità rilevanti, atteso
separava dal quartiere occupato dai negozianti. d' annunzio, v-1-794: pietro zeno caricò
v-1-794: pietro zeno caricò a schiena d' uomini il frumento. ingannò le vigilanze
boccaccio, vii-86: allor che 'l regno d' etiopia sente / il rodopeo cristallo esser
cinese coll'altro è uno scambievole giucar d' ingegno a deludersi, e far trasvedere
marnioni, i-xxxiv: consolato, nondimeno, d' ogni delusione e d'ogni amarezza dalla
, nondimeno, d'ogni delusione e d' ogni amarezza dalla religione severa e ortodossa,
camminavo nel mezzo e cercavo un po'd' erba. 2. ant. e
crudo, / fè a un liberto d' ottavio mandar giuso / le calze e poi
chiuse ciglia / tra veglia e sonno d' abbracciarla io credo / e deluso mi
, ma non disperata di vincermi. d' annunzio, i-623: e dille, dille
sorti, / por fine ai dolori d' un volgo stranier? papini, 20-98:
facce sane, ma deluse, e piene d' una lentezza quasi vegetale. govoni,
finti, e con altre mille guise d' inganni deluditori? a. verri, ii-128
propria dittatura). d' azeglio, 4-iii-356: l'opinion pubblica vide
operai e polacchi e altri rivoluzionari venuti d' ogni parte, e passò, democraticamente
i ministri, ministeriale i dissoluti. d' azeglio, 1-190: l'età proclive,
. tendenza morbosa alla demagogia. d' azeglio, 1-252: la mia demagogite non
non uom di stato o di corte. d' annunzio, iv-2- 422: il
ed aver distinto luogo; / né osando d' affettare il regio posto, / capo-popol
di là le nuove più strampalate. d' annunzio, v-1-703: bisogna liberare il popolo
pastori cantano ed accennano talvolta ad ercole d' este cui era stato demandato da borso
non ostante la proi bizione d' alienare i beni demaniali, fu sempre in
miniere di rame, di ferro, d' allume. calvino, 2-85: volevo andare
andare verso certi terreni del demanio pieni d' alberi alti, dove all'ingrosso pensavo
ingegneri che demarcano sul terreno la percorrenza d' una condotta, nei tratti a strapiombo
sembrava incastonata nel volto, come se fosse d' una materia differente: onice su basalto
un copiosissimo sudore chella chetò alquanto. d' annunzio, v-2-331: infuriate dal dolore
, conv., iii-n-18: né mai d' animale bruto predicata fue [questa mente
. boccaccio, viii-1-242: quella maniera d' uomini, li quali noi chiamiamo « mentecatti
cuore spento, che cosa alcuna non ardiscono d' adoperare degna di laude. cieco,
energìa di volontà e di immaginazione. d' annunzio, iii-2-39: -è demente. /
fatto colli padri loro, e dispregiò d' udire la voce mia. boccaccio, ìii-7-33
dolcissimo; ed eloquente fin anche sul labbro d' una fanciulla impazzata. d'azeglio,
sul labbro d'una fanciulla impazzata. d' azeglio, 1-398: scaturiscono poi tutte
politico, i dementi entusiasmi di uomini d' altronde stimabili per i celebri sicari, e
/ certo avea, con demente urlo d' angoscia. e. cecchi, 9-261:
, 8-66: una nota dominante / d' esotico schiavismo / è il rosso pappagallo
clima ossessionante / di demente erotismo / d' un mazzo d'orchidee nell'alcova.
/ di demente erotismo / d'un mazzo d' orchidee nell'alcova. ungaretti, iv-30
del vecchio, se elli à paura d' essere infamato dagli infami. boccaccio,
504: qualor di regno trattasi e d' onore / ragionevol partito è l'insolenza
seppellisce i guastatori sotto le rovine. d' annunzio, i-640: e tu rinnova in
dovevano segretamente concedere ben poco rispetto. d' annunzio, iii2- 1017: che demenza
, a far gazzarra sulla gran piazza d' armi del giudizio. d'annunzio,
gran piazza d'armi del giudizio. d' annunzio, v-2-262: chiudevo le palpebre sopra
-entusiasmo cieco, fanatico. d' annunzio, v-1-784: forse...
mi sarà dato inebriarne i miei fratelli d' italia che dalla bassezza cotidiana salgano a
e cuciono ai banchi da sartore. d' una soltanto, grassona, con rossi nastri
: nell'insieme delle cicale... d' un tratto, una e poi due
l'avea liberato delle mani di quelli d' egitto, e aveali, dimersi nel profondo
, 18-34: quelli che vogliono e desiderano d' essere ricchi, è bisogno che caggiano
della povertà del monasterio, procurano d' arricchire, e cadeno..
, quando il merito o demerito d' essi dipenda dalla buona grazia di chi lo
per il merito della lingua dai dottissimi uomini d' una città, viene esecrato dagli uomini
città, viene esecrato dagli uomini dottissimi d' un'altra città, appunto peri demeriti
lirica, a parte ogni merito o demerito d' arte, rappresenta seriamente e positivamente un
di dèmergère. termine già registrato dal d' alberti. demórso (part. pass
stagno, non più demerso d' un piede. demielinizzazióne, sf
') introdotto dal gesuita s. d' elia per tradurre l'espressione cinese sen
, alcuni cominciamenti della drammatica poesia fin d' allora essere stati già noti. gioberti,
. démocrate (già nel 1550, ma d' uso soltanto durante la rivoluzione: modellato
, avaro, intemperante, imprudente? d' azeglio, 4-i-35: la sua autorità è
anco può ella sussistere sotto l'aspetto d' una aristocrazia clemente; fors'anco può
; fors'anco può ritrovarsi in figura d' una moderata monarchia; ma se il
poteva allora sostituirlo con un nuovo regno d' italia. alvaro, 7-119: la
soprattutto che ogni volta si davano casi d' idioti portati a votare, o vecchie moribonde
ve n'ha sicuramente alcuna condizione. d' azeglio, 1-68: l'abuso dei
* eh... abito democratico! d' una casa male spazzata e piena di
la imagine del savonarola con i raggi d' intorno la testa. fogazzaro, 2-160
al buio del democratismo radicale l'iride d' un liberalismo eclettico. b. croce,
de'lacedemoni come composta di regno, d' oligarchia e di democrazia, conciossiacosaché il regno
tutti gli ordini senza distinzione o esclusione d' alcuna classe, partecipi, o possa
prende cominciamento dal bestemmiare la democrazia. d' azeglio, 1-68: gran quantità di
tutta la nazione entra in una fase d' agitazione e d'evoluzione, che avrà bisogno
entra in una fase d'agitazione e d' evoluzione, che avrà bisogno, e
, e niente affatto di poesia. d' annunzio, iv-2-421: su l'uguaglianza economica
dall'aspirazione agli oggetti di comodo e d' uso, o addirittura superflui. gobetti
scopriva in ognuno, diverso nel grado d' intensità, di temperatura individuale che mettevano
filosofia democritica, che si fa beffe d' ogni cosa. democritismo { democriticismo)
gli atomi che bisognano a comporre il corpo d' un uomo? democriz? ato,
ecco: cadono le torri, i cornicioni d' oro. cavalle in corsa frenetica,
tendenza della nazione è verso il benessere d' una vita altamente qualificata, ciò che
gusto e maniere popolari. d' annunzio, 1-585: il teatro è una
senza volere mi sentivo tratto a cercar d' esaurire o demolire quella ragazza, che
michelstaedtcr, 540: tre settimane d' immobilità per un incomprensibile e incompreso ancora
distese sulle pile del ponte demolito. d' annunzio, iii-1-1128: riconobbi l'interno
l'incanto triste ch'aveva dato un momento d' esitazione, un rimorso ai demolitori.
e dissolventi, che accettando il patrocinio d' atti non belli e d'uomini iniqui,
il patrocinio d'atti non belli e d' uomini iniqui, i quali tendevano a
con furia demolitrice, in una serie d' articoli su un giornale fiorentino, contro
: da quel corpo si sprigionavano onde d' amarezza o di allegria demolitrice. =
di demolizione che trasfigura le città storiche d' italia. serao, i-639: l'
nella storia c'è demolizione e ricostruzione d' idee e di forme, l'uomo
par che supponga i dèmoni un composto d' uomo e dio, bensì un genere
la mano / del lor destino. d' annunzio, v-1-624: avevo la smania
uomini satirici, i quali hanno uso continovo d' offerire all'invidia del popolo, come
cuore ogni acre fermento di contesa. d' annunzio, v-3-204: il dèmone del
donna lampeggiò un sorriso da demone. d' annunzio, iii-1-80: schiavona, schiavona
meriggio, / la fusa scintilla / d' un dèmone bigio / atterga affronta assilla
, gl'infondeva una forza demoniaca. d' annunzio, v-1-176: a un tratto.
lacerato che cristoforo ne ebbe sgomento come d' un'in- visibile presenza demoniaca. e
, ma addirittura esecrandola. come se d' un tratto ella si fosse tolta una
: hanno [i corvi] un che d' assiderante e di demoniaco, e il
scorda le sterili foie / dei demoniali meriggi d' agosto. = deriv. da
: cerbero... è per dante d' una sola natura, per dir così
ragione gli angeli debbono essere totalmente privi d' amore, però che non è giusto che
-sm. genio ispiratore, dèmone. d' annunzio, iv-2-446: il demonico mi ripetè
e neri, che sempre affliggono le anime d' ogni ingenerazione di tormento; e sonvi
. poi lui doman- daro, qual d' esse più li fosse graziosa. rispuose:
tratti e sacri carmi, / tutto d' acciaio avean cinto il bel loco. folengo
volte il demonio, apparitegli in forma d' orribil cane. alfieri, 1- 633
istanti / lascia a saulle almen; ma d' abner l'arte / no 'l lascia
, mentre i demoni l'attanagliavano. d' annunzio, iii-1-863: o cosma, questo
gabellino si dovè mantener grasso le centinaia d' anni. levi, 1-65: dal
? gemelli careri, 2-i-162: è d' uopo... ridurci per la memoria
non mai conosciuto e punto invidiabile. d' annunzio, iii-2-1129: la creatura inconsapevole,
. -con uso aggettivale. d' annunzio, v-2-183: si vedeva ancóra qualche
. cavalca, 19-116: trovandovi anco d' intorno le selve e li boschi consecrati
grande zelo di dio, ruppe l'idolo d' apollo, e disfece lo tempio,
però che puro / già mai rimanga d' essi testimonio. panziera, 1-27: se
conio / dell'alcova di un demonio. d' annunzio, iii-i- 497: e
lontani. comisso, 15-10: ricordava d' avere inteso in un'osteria di campagna un
uccise. pirandello, 7-112: prendevano d' assalto, come nove demonii scatenati, la
, e tira giù per chiaroscuro squarci d' erudizione da sbalordire. soffici,
, ch'è uno animale a modo d' uno satiro, o come un gatto mammone
ch'ogni ben si possa far cadere. d' annunzio, iii-2-74: -basiliola! -sei
disnoda; / fulmina il brando e pezzi d' armi schioda. goldoni, viii-524:
la presenza del maestro come la faccia d' un serpe. -il demonio se
piedi. baretti, 1-90: gioventù d' italia, mandate al dimonio tutti questi
. demoniètto. forteguerri, 17-54: d' un qualche demonietto teme. foscolo,
demonietto che gli balzava a lato. d' annunzio, i-78: la vedevo passare
le mie finestre spalancate / quel demonietto d' una crestaina / piena di guizzi e
scrittore di demonografia. d' alberti [s. v.]:
di corpo, chiamati demoni. d' alberti, 288: 'demonologia', trattato dei
stato isterico e delirante). d' alberti, 288: 'demonomania', specie di
movimento, sentimento, e son cose d' arte e non semplici documenti di demopsicologia.
. - anche assol. d' azeglio, 2-262: cominciare una campagna,
nelle scuole laiche sono libri che invece d' istruire demoralizzano i giovani e li disgustano dello
. 4. rifl. perdersi d' animo, scoraggiarsi. mazzini, i-142
dèna, sf. numism. moneta d' argento del valore di dieci lire toscane
maria luisa di borbone, regina reggente d' etruria (e presenta sulle due facce i
[firenze] la prima potenza denaresca d' europa; le sue banche fiorivano ad
a parigi a londra, negli scali d' oriente: il pontefice chiama vaia fonte dell'
dano ammirava i suoi fiorini, i re d' europa ricorrevano a'suoi banchieri o li
parte del soldo. -denaro grosso o d' argento: coniato in argento; denaro
. malispini, 1-351: batteano moneta d' argento di dodici danari l'una. angiolieri
.. / cotant'è maggio la pena d' amore / ched io non averei mai
, 121-66: era una trista candeluzza d' uno denàio. valerio massimo volgar.,
occulto fai cotesto, noi / trenta danar d' argento t'assi gnamo,
nello scritturare i loro libri si servivano d' un'altra minore moneta immaginaria, o
allora 1182 correa in firenze una moneta d' argento che si chiamavano fiorini di danari
uno danaio tre. registro di giovenco d' antonio e giovenco di giuliano de'medici,
e fel ciascun nel su'misteri, / d' amici e di fratei grand'aversari,
quella guadagnano denari o dignitate. cecco d' ascoli, 1540: più di valore
cosa, e che al vivere d' oggi è stimato più uno ricco che uno
che il cieco volgo prosternato adora. d' annunzio, iv-2-471: era l'assedio
di vettovaglie e di denaro, armata d' armi fiacche o inutili, travagliata dal tifo
mondo ». per madama non si trattava d' amore ma « del troppo danaro in
, / e denari a fulgenti carri d' orse. silone, 5-141: vale il
). -anche: piccoli pezzetti quadrati d' ottone che servivano per il peso della
balducci pegolotti, i-201: libbre una d' argento al peso di firenze, fanno
denari otto... libbre una d' argento al peso di firenze, fanno in
morso del cane rabbioso, dandogliene a bere d' un peso d'un piccolo danaio.
, dandogliene a bere d'un peso d' un piccolo danaio. statuti dell'arte della
si possa... dare un poco d' acqua, per ripulimento d'essi
poco d'acqua, per ripulimento d' essi, con ricrescimento al più di denari
, pigliandone trenta denari in una emina d' acqua. redi, 16-iv-n: grandi,
barro, e un denaro e mezzo d' ambra. boccardo, 2-309: misure antiche
ricco. baldi, i-21: avea d' altrui danar sì fatta copia / per
che batter denari e tutti siano ducati d' oro. a. f. doni,
. -coi denari, per i denari d' alcuno: a sue spese.
: quando napoleone venne al primo conquisto d' italia, e occupò le terre de'veneziani
1-i-17: costui badava a far denaro d' ogni arredo casalingo. piovene, 5-222
, / raxon farò con tuo padre d' ogni dinaro. -guadagnar denari a
e non ho uno danaio. f. d' ambra, xxv-2-311: ma,
trattenersi, ed io ho avuto a proccurar d' appoggiarlo in qualche modo che possa vivere
non domandiamo questo in comune; la moneta d' altri concediamola, la quale tocca a
in denaro non valgono il prezzo d' un grano di morfina. -uccellare
, il quale con tali ferite si cava d' addosso al prossimo.
. brancoli, 3-313: siamo rimasti d' accordo col parroco che l'avremmo trovata
cammello, e pietro che si nutrì d' un danarin di lupini. g
compone di pochi interi periodi, non d' infiniti denaruzzi d'incisi. g.
interi periodi, non d'infiniti denaruzzi d' incisi. g. gozzi, 1-58:
, quasi che quella sua patria fosse più d' ogni altra danaiosa e tesoriera di tutta
in altra scrittura che di cambi e d' ordini al cassiere. foscolo, xv-411:
è sempre in pericolo della vita. d' annunzio, v-3- 239: dinanzi ai
meridiane colossali, piramidi, una saetta d' ombra che i secoli non denaturano.
desso de'creare ad essa el piede d' odio partendo d'esso, ché mattessa matta
ad essa el piede d'odio partendo d' esso, ché mattessa matta desnaturata è
di colombe, or di coma, or d' alberi, or di colore di sangue
colore di sangue et ora di corallo. d' alberti, 288: 'den- dragata
e disegnate dalla natura prendono la denominazione d' agate arborizzate, sardoniche arborizzate, ecc
deriv. da dendrite1: voce registrata dal d' alberti e dal tramater. dendrltide
nelle serre e sono assai pregiate. d' alberti, 288: 'dendrobio', genere di
hanno colore biancastro e vivono nei corsi d' acqua, attaccati ai sassi. =
faringeo, lunghi tentacoli retrattili a forma d' albero. = voce dotta,
ciascuno di coloro che, portando rami d' albero sacri, prendevano parte alle dendroforie
cerere leggiamo sacerdoti dendrofori o arboriferi. d' annunzio, v-1-338: veggo i suoi
* dendrofora 'chiamasi una terra ferace d' alberi. = voce dotta, lat
xviii). termine già registrato dal d' alberti. dendròide1, agg.
, che è fornito di rami. d' alberti, 288: 'dendroide', nome che
sec. xviii). termine registrato dal d' alberti. dendrològico, agg.
. xviii). termine registrato dal d' alberti. dendròmini, sm.
la forma di un albero. d' alberti [s. v.]:
: 'dendromorfo'. che ha la figura d' una pianta. * pirite dendromorfa; lamine
. * pirite dendromorfa; lamine, foglie d' argento nativo dendromorfe '.
albergo gli dineghi nel tuo petto. d' aquino, iii-341: ah, conosco tue
, 266: dolevasi similmente il duca d' omala, che eletto in concorrenza col principe
poste in questo stipo per te. d' annunzio, iii-1-796: vedi, non io
michele per dinegargli apertamente l'intervenirvi. d' annunzio, v-2-667: « no,
diniegare colle mani e col capo. d' annunzio, i-406: è vano il diniegare
, sì come non con minore speranza d' onore, così con più savio consiglio
onore, così con più savio consiglio d' animo addomanderanno li officii. p. fortini
. casaregi, 1-343: il presentatore d' una lettera di cambio, o sia timmediato
de luca, 1-14-2-56: in vigore d' una tal legge cagionasse la denegazione totale
rivelare prette falsità a danno suo o d' altrui. de amicis, i-716:
suoi pantaloni. ne trasse una scatola d' oro da sigarette; premette un bottoncino
. cecchi, 5-65: è un paesaggio d' esemplare rudezza italica: un paesaggio non
, né buon cristiano, né uomo d' onore. botta, 5-496: per la
a visiera privata nei congressi dei giacobini. d' azeglio, i-326: mentre nei nostri
bocchelli, 1-ii-417: denigrava, anche prima d' averli esercitati, i diritti del voto
. castiglione, 109: la fama d' un gentiluomo che porti tarme, se
altrui. 'con coteste denigrazioni si credono d' illustrare la fama propria'. d'annunzio
credono d'illustrare la fama propria'. d' annunzio, v-1-54: fra le tante
tanto delle denigrazioni che del progetto d' escursione. bocchelli, ii-341: se
in presenza o in assenza di una corrente d' aria, di vapore surriscaldato, ecc
la punizione. ser giovanni, ii-10: d' italo nacquero molti grandi e valenti signori
le dinominò dai nomi d' alcuna di quelle. galileo, 3-4-509:
noi abbiamo intorno i grandi vecchi alberi d' italia dai quali era pur denominata la
33 (579) -era una marmaglia d' ortiche, di felci, di logli
logli, di gramigne, di farinelli, d' avene salvatiche, d'amaranti verdi,
, di farinelli, d'avene salvatiche, d' amaranti verdi, di radichielle, d'
d'amaranti verdi, di radichielle, d' acetoselle, di panicastrelle, e d'
d'acetoselle, di panicastrelle, e d' altrettali piante; di quelle, voglio dire
voglio dire, di cui il contadino d' ogni paese ha fatto una gran classe a
altezza] denominata sempre dalla stessa misura d' un braccio e un quarto.
loro diligenza si riseppe di gran numero d' idoli sepelliti sotterra da'bràmani e principalmente
il monte di brianza, e la gera d' adda. proverbi toscani, 393:
ti religioso cappuccino, natio di monopoli d' onde prese la dinominazione, fu meritamente
ingiuriassero l'un l'altro con denominazione d' eretico e di papista. manzoni, pr
franchi e risoluti; come i cavalieri d' un'epoca del medio evo, ferrati fin
a zonzo donde quella loro gloriosa denominazione d' erranti. idem, 202: se la
meglio conviene per una parte la denominazione d' anacreontico. soffici, v-1-19: molti di
giudicar male e tesser ingannato denota debolezza d' intendimento e povertà di lume interno. a
falsa calunnia che vien via, / d' ardenti faci armata, / a denotar che
dinotati co'due soli nomi di veneti e d' insubri. alfieri, v-2-558: questi
sospensione di senso, ovvero un punto d' esclamazione, dicevano tante cose, che
). boccaccio, vii-209: principio d' ogni mal sempre se'tu [amore
dice uscita la creatura non è nome d' ingrediente concorso alla di lei produzione,
2. osservato, notato. d' annunzio, v-2-554: ecco che il medesimo
le idee, bensì alcune delle inflessioni d' esse parole (come quelle de'verbi)
niuno mi negherà senza anche l'autorità d' aristotile, che le cose per esser gravi
niuno mi negherà senza anche l'autorità d' aristotile, che le cose per esser gravi
suono, non punto minore di quello d' un tuono, generato nella densità delle nubi
che non sia provveduto di questa sorte d' armi, per cagion de gli assalti
sentire de lì alcuna fiata sibilante ruina d' arbori e uno fragore de rami e
è una densità umana, una capacità d' estro e d'impulso, che oltrepassano
densità umana, una capacità d'estro e d' impulso, che oltrepassano di gran lunga
oltrepassano di gran lunga la poesia facile d' altre città più celebri per bellezze convenzionali
rapporto fra il peso di un volume d' aria nelle condizioni considerate e il peso dello
considerate e il peso dello stesso volume d' aria a pressione di 750 mm,
. degli arienti, 360: già più d' uno mese in cielo stelle non s'
acqua che se ne trae è un terzo d' essa. magalotti, 21-11: siccome
trasse da parte, sulla ghiaia. d' annunzio, iv-2-200: una specie di ebrietà
/ gittatemi intorno densissimo un veli / d' orribile sogno mi preme l'incarco:
, ecc.); spesso, carico d' acqua, pregno di pioggia (le
miglior anni; / né lascierò che d' importuni affanni / nubi pallide e dense
di duol che denso imbruna / tutto d' olanda il ciel; taccio il lamento
nubi di un vermiglio rovente, verdi, d' un viola denso. luzi, n
in gola come il fumo della carta d' armenia. bocchelli, 5-192: e
: e l'odore denso dei mughetti d' aprile quante volte ci ha persuasi ad
approfittare delle ultime giornate nebbiose per figurarci d' essere ai primi di dicembre. savinio,
solitudine del pantocràtor pesava nel denso odore d' incenso raffreddato. alvaro, 15-254: sentiva
iv-201: inoltre come lino [la noce d' india] produce dentro di sé un
e fieno le tenebre sopra la terra d' egitto sì grandi e dense acciò che palpare
, il buio li fasciò, gremito / d' ombre più dense; vaghe ombre,
vaghe ombre, che pare / che d' ogni angolo al labbro alzino il dito
. delfino, 1-104: fosche nubi d' errori / circondan sempre l'uomo e
nella sommità di rua, notissimo monte d' euganea, chiusa fra densi alberi, un
più ardua sfida / levansi enormi. d' annunzio, iv-1-443: alla messa celebrata
che nell'aggirarci che per lo mezzo d' essi facciamo, appena è mai che
l. adimari, 3-7: il secol d' or giamai non vide aurora / d'
d'or giamai non vide aurora / d' ugual chiarezza e di splendore sì denso.
silenziosamente il cielo di stelle densissimo. d' annunzio, v-2-544: il sentimento ch'
umanità fu sempre denso di luci e d' ombre patetiche. panzini, i-426: mazzini
doni, 2-81: è necessario anco d' intendere quali siano le corde stabili e le
e 'l giogo, / e più d' un vomer poi, più stive e buri
a doppio dorso adattansi / i dentali. d' annunzio, v-1-535: dove sei,
o miei ceppi e dentali e nervi d' aratro sementino, fratelli miei d'abruzzo
nervi d'aratro sementino, fratelli miei d' abruzzo potati e fruttiferi? = voce
marzo sì vi do una peschiera / d' anguille, trote, lamprede e salmoni
di dèntali, dalfini e storioni, / d' ogni altro pesce in tutta la rivera
, passando dinnanzi a cente vetrine-saggio d' abilità dentaria, miss cloe m'appare tutta
, miss cloe m'appare tutta d' improvviso: quella donna era la sua dentiera
far spuntare le lagrimone a qualche puttino d' intorno i cinqu'anni, stuzzicàndolo per trovare
vecchio domatore col braccio segnato dalle dentate d' un leone guarda una nuova belva che
la bocca infemal gli antri dentati. d' annunzio, i-1106: il teschio cavo che
8-98: giravano in nauplia bocche dentate d' oro: emigranti di ritorno daltamerica per
-per simil. e al figur. d' annunzio, iv-2-1351: le alpi dentate della
, un tridente, ecc.) o d' altra materia (un pettine).
de tacque altero. / ch'a suon d' austri soffianti e d'aquiloni, /
ch'a suon d'austri soffianti e d' aquiloni, / col fulmine dentato, emulo
con terso eburneo vomere dentato / campi d' oro animato. redi, 16-iii-68: sotto
de'combattitori / farai che resti più d' un uom robusto, / le mani
nente ai dentati culmini bruni delle case. d' annunzio, iv-2-589: il ferro dentato
con una oscillazione lenta che aveva la parvenza d' un moto animale. negri, 2-822
-rimane in fondo al cielo uno sbriciolìo d' oro: lunghe nubi sottili, dentate,
nereggianti, e dentate per intorno. d' alberti, 289: 'dentata', diconsi dai
, dentate, frangiate, bianche venate d' azzurro e di rosso, rosse venate di
ci aveva rimesso tutta la dentatura. d' annunzio, v-1-78: un solo sorriso
: 'dentatura', lamina di metallo, d' avorio o simile che porta denti artificiali destinati
, sono le punte di esso. d' annunzio, iii-1-1025: recato avevo per la
denti sul margine delle foglie. d' annunzio, v-3-72: la foglia con le
moglie! piccola, con un par d' occhioni di que'neri neri; pallida,
/ che furo all'osso, come d' un can, forti. libro di sydrac
schiera / ben composta e sincera / d' eguali bianchi e pargoletti denti. petrarca
che rendeva attraente il suo sorriso. d' annunzio, iv-2- 161: la
era terribile nei baffi dritti come aculei d' istrice, nel soffio che si sentiva
consumar de'panni. / e quando fuor d' affanni / averà messo il dente del
della chirurgia riparatrice, che lo munirono d' un'eccellente gamba di legno, d'
d'un'eccellente gamba di legno, d' un braccio di gutta-percha, d'un'arricciata
legno, d'un braccio di gutta-percha, d' un'arricciata chioma leonina, d'un
, d'un'arricciata chioma leonina, d' un occhio soave e ceruleo di cristallo
ceruleo di cristallo e di trentadue denti d' avorio; in guisa che guardandosi nello
lattea e ossigenata che ostentava un dente d' oro e l'erre francese.
e l'erre francese. -denti d' elefante: le zanne dell'elefante che
avorio; l'avorio greggio. -denti d' india: l'avorio già lavorato e ridotto
cetera ornata di gemme e di denti d' india. marco polo volgar., 167
destra, al lato manco / pende d' aurea catena indico dente. baruffaldi,
la cannella, le perle e i denti d' elefante sono da tempo immemorabile gli oggetti
oggetti di esportazione di questa colonia. d' annunzio, v-1-388: la politezza d'un
d'annunzio, v-1-388: la politezza d' un dente d'elefante.
v-1-388: la politezza d'un dente d' elefante. 2. figur.
venturanza è si ammodata che i maligni denti d' invidia possa schifare. dante, par
felici avvenimenti, avessimo lasciata sotto scurità d' ignorante oblivione. boccaccio, dee.,
non fussi ch'ancor le dolci corde / d' una mia cetra che suave suona,
, / o non mai sazia avidità d' imperi, / forse a deboli acquisti,
quelle di noi, tanto più giovani d' anni, già in bacino per avaria e
e senza sensi / e, ignara d' ogni legge, come sempre, / già
e ne sprigiona / il seme, che d' uscir cerca la via. b.
: 'dente della serratura ', pezzetto d' acciaio in forma di mezzo cono,
superiore; codesto dente, per mezzo d' interna molla, e quasi a foggia di
un limbel di cuoio, / prima d' avvicinarsi agli altrui menti, / quel
giù, sotto il sinistro fianco, / d' un velo sottilissimo contesta / d'azzurro
/ d'un velo sottilissimo contesta / d' azzurro e d'oro; e, fra
velo sottilissimo contesta / d'azzurro e d' oro; e, fra purpureo e
e si dilata, / morde con dente d' or fibbia gemmata. -placca
rassomigliare ad una tigre. -strumento d' osso (o anche di metallo)
, alzata e abbassata, da'lati d' alcuni pratichi, le squadre de'nemici
ma se occorresse dover fortificare una china d' un colle, la quale per la disugualità
non fosse capace di baloardi, o d' altri corpi di difesa reali e grandi
a denti secchi, / a pascerci d' odor. i. nelli, iii-246:
evidente sforzo, a malincuore. d' annunzio, v-1-1092: la conferenza si chiama
pieno di sdegno e di superbia e d' ira. g. m. cecchi,
viva che parea la bella gota rubabaci d' una ragazzotta e al solo vederla facéati
l'acquolina in bocca e metter voglia d' attaccar il dente e succiare che dovea aver
, in proprio potere. f. d' ambra, xxi-n-19: o traditori micidiali!
la forza, anzi la rabbia. d' annunzio, v-1-1090: riconoscere un qualunque
che a costui gli duole / qui d' intorno qualche dente. f. galiani,
: perché la gente / è tanto ingorda d' affollarsi al piatto? / perché non
fu affare in tutto di quattr'ore d' orologio. il tiro sulle fortificazioni gabbionate
1-iii-703: volere fare condotte di gente d' arme, e ogni altra cosa per potere
], né saprei dire l'inventore d' impresa tale, seguita da tanti.
tanti. prontissimi furono subrio flavio tribuno d' una coorte di guardia, e sulpizio
due cibi, distanti e moventi / d' un modo, prima si morrìa di fame
denti: mettendoli in mostra. d' annunzio, iii-1-451: dicevo per gioco,
tal modo el core de sdegno e d' ira che subito, stringendo i denti,
lippi, 4-39: sperando tutti e tre d' ungere il dente, i e dire
uno staffier mio pari grappa mille scudi d' entrata, ma mi vien l'anima
ziano, 1-717: i suoi capelli d' oro, / i denticelli mondi /
, e fanno la testa del chiodo. d' annunzio, iii-1-610: drappi di seta
a denticelli a spina / e velluti d' ogni opera / e d'ogni sorta
/ e velluti d'ogni opera / e d' ogni sorta. pirandello, 7-1009:
nel terzo grado, ed è seme d' un'erba, che si chiama cassilagine,
dentellano il cielo, come la corona d' un re. 2. intr
a punte; seghettato, frastagliato. d' annunzio, iv-2-132: anna prediligeva nell'animale
della gobba dentellata, in principio sull'orlo d' una cava di tufo, e poi
si chiama dentellato perché quando s'adomano d' intagli questi membri questo si fa tutto
dello stanzone, a guisa dell'impalcato d' una fabbrica o di catafalco, o di
papini, 26-290: raccolse una foglia d' albero e mi fece osservare la finezza
rivolta e torta, / la mensola d' or fin gli uovoli avanza, / che
le facce dell'architrave sono uguali. d' annunzio, v-2-649: la cornice della
si divide in otto parti e meza: d' una si fa rintavolato, dell'altra
del peso. 4. strumento d' osso o di metallo, a forma di
e dentelli o merletti di fiandra d' ogni qualità. govoni, 791: raggiati
ad una gran parte dei pesci tanto d' acqua dolce, che di acqua salata.
arcata, ripristinandone le funzioni. d' alberti [s. v.]:
una vedova bolognese, con la dentiera tutta d' oro e i capelli tutti d'oro
tutta d'oro e i capelli tutti d' oro, che ci strizzava l'occhio,
rettilinee sorridevano. i libri mascellari filettati d' oro, gli incisivi cariati e grumati di
enorme. savinio, 1-35: l'acqua d' un fiume passa fra la dentiera d'
d'un fiume passa fra la dentiera d' una diga. 3. per
che ogni dentiera arrabbiata di fame o d' invidia possa impunemente esercitarsi sulla riputazione di
si dispone a guisa di dente. d' alberti, 289: dicesi 'argento nativo dentifórme'
dicesi 'argento nativo dentifórme', quella miniera d' argento che è formata a guisa di denti
i denti e lieva ogni loro sozzura. d' alberti, 289: 'dentifricio '
). dentina2, sf. sorta d' uva nera dolce. crescenzi volgar
., 4-4: sono altre molte maniere d' uve nere,... e
. cfr. cavadenti. d' alberti, 289: * dentista nome che
servendosi di grosse tenaglie, invece d' un dente ne sradi cano
3-i-35: al piemonte s'è dato fuor d' italia qualche peso,..
pagava gli annunzi come farebbe un dentista. d' an nunzio, v-1-870:
anche il bimbo a balia in conseguenza d' una cattiva dentizione. e. cecchi,
/ porto la tua figura. cielo d' alcamo, io7: se tu no levi
fori, / sovra candido vel cinta d' uliva / donna m'apparve, sotto verde
, che era impotente a tutto. d' annunzio, v-2-734: tutte le ossa erano
l'aspre vesti come gheriglio nel mallo d' una noce. boine, li-io:
-dentro di (e il di è d' uso quando regge un pronome).
, trapassa. sacchetti, vi-145: d' un alabastro lucido e perfetto / si veggon
a la quale io discemea una figura d' uno segnore di pauroso aspetto a chi
i cori agghiaccia / a i difensor d' insolito spavento. g. bentivoglio, 4-914
che se 'l vedessen vesibelemente. rinaldo d' aquino, 115: ormai quando flore /
saputa, che pervenne dentro dalla terra d' india. boiardo, canz., 60
il cor dentro mi detta, / io d' amor non canti e scriva / qualche
. mazzini, i-74: questo nome d' italia mi freme pure dentro in un modo
. 4. da dentro, d' entro, introduce un complemento di moto
del primo amor ch'i'sento, / d' entro le leggi trassi il troppo e
ne duravano le scosse talvolta un'ottavo d' ora, con ispaventosi muggiti, che d'
d'ora, con ispaventosi muggiti, che d' entro alle caverne de'monti per tutto
voi / mi dessi anco dugento scudi d' oro, / io non metterei piè drento
4-127: avrebbono voluto amendue che sin d' allora si procurasse di concitare i popoli all'
dentro le ventiquattr'ore un intero corpo d' armata era saltato sull'altra sponda. bartolini
viviani, 1-31: non è da pentirsi d' averla fatta [la spesa],
disporrebbe dei suoi soldati conforme al capitolo d' asti, e ciò dentro tutto il
tutto lana e lichene, / dove d' un solo tratto sei becchi / s'aprono
dentro. pascoli, 410: e tutti d' oro sono i chicchi, e hanno
lento lento / su per lo suol che d' ogni parte oliva. boccaccio, dee
9-21: il primo sangue in gran coppa d' argento / raccolto fu dal conte,
; ed io lo sapevo bene prima d' andar dentro, per quanto si può saper
tuffatisi, non guardarla come un'opera d' arte. 13. daltintemo (
collo una boccetta con dentro un po'd' argento vivo, persuasi che avesse la virtù
argento vivo, persuasi che avesse la virtù d' assorbire e di ritenere ogni esalazione pestilenziale
percossa dal fiato, non trova la via d' uscita. buzzati, 3-123: in
egli era di sottilissimi fili tessuto e d' ogn'intomo d'oro e di seta fregiato
sottilissimi fili tessuto e d'ogn'intomo d' oro e di seta fregiato e per
studio in sé di maestra mano e d' occhio discemevole dimostrava. rosa, 1-95:
inventari, 1-221: uno usciale di panno d' arazzo, dentrovi uno san giovanni colla
barberino, 1-254: recava una tazza d' oro sopra mano con le braccia levate,
soldi dieci. machiavelli, 826: trasse d' uno armario una cassetta, / dentrovi
dipinta un'invenzione. arici, i-266: d' alme isolette spargesi l'immenso / mar
, v-190: chi apre una bottega d' un'arte, che e'non vi sia
sua spera / e fande mostramento. cielo d' alcamo, 95: se vento è
il re non potè dentro per forza d' animo ritenere le lagrime. vangeli volgar
di lola avesse tutto quell'oro. d' annunzio, i-406: è vano il diniegare
parti della diceria o della pistola, cioè d' una lettera dittata. bibbia volgar.
. sacchetti, vi-23: ed era circumpreso d' alte mura, / sì che quel
, se non si coltivano le stremità d' intorno. iacopo da cessole volgar.
filosofare sopra 'l buon governo de'sudditi d' entro. pavese, 4-251: - non
i-629: si confortavano pensando che centinaia d' uomini erano « dentro » sotto la stessa
diguazzavo come un ragazzo in una pozza d' acqua. -essere dentro e fuori:
quella causa esser giustissima, e degna d' esservi messo dentro il papato e la vita
che per dentrogenerato desi- derio s'allegrava d' abitare in solitudine sempre. = comp
: tra l'erba c'erano gusci rotti d' uovo, carte bisunte, barattoli dal
pulire. pavese, 4-69: rigagnoli d' acqua denudavano i ciottoli, la umidità
amore, il quale dinuda l'anima d' ogni virtù; e nelle vergogne e strazii
sua sentii presente alta possanza / che d' ogni umano affetto ci denuda. gioia,
attacchi contemporanei alle due ali, denudando d' ogni difesa il centro. 7
se non che giovandosi de'lumi comparativi d' una estesa poliglottia, de'lumi profondamente
antiche...; e denudandole d' ogni inflessione, composizione, derivazione grammaticale,
tentar di scambiarle le carte in mano e d' ingan- narla. carducci, 111-7 *
terra, l'albero, il filo d' erba. bocchelli, 6-85: gli accarezzava
bella fassione è coverta di laidessa e d' onta, li cui figliuoli non regi ora
vanno, in brobbio e in deriso d' altra giente! e. cecchi, 9-392
: conveniva loro soldar fanti e gente d' arme, per non rimanere così denudati.
perduto el vestimento della innocenzia e dinudato d' ogni virtù, periva di fame e
xxi-486: ed essendo pregioni e denudati d' ogni sustanzia, non avevano pecunia colla
, e rimanere al tutto denudato e privo d' ogni bene, e fusse costretto per
di quarantasei anni eccole, con la ingenuità d' una passione romana e con l'enfasi
una passione romana e con l'enfasi d' una prima donna, denudate dalla marianna
corpo spogliata de'suoi naturali inviluppi. d' annunzio, iii-1-1084: nel primo episodio la
sciame di sicofanti emuli di quei d' atene, che tanno traffico della calunnia.
: denunzie di tresche della velia, d' appuntamenti in locali equivoci. baldini, 5-112
da quasi più di settant'anni divezzati d' ogni studio e linguaggio che non fosse
testimonianza presumere di santificare la denunzia. d' annunzio, v-2- 229: e
di lissa; che parvero la denuncia d' un che di più dannoso della sconfitta militare
stato commesso un fatto costituente reato perseguibile d' ufficio. -nel linguaggio comune, in
unione di pochi individui, non lascia d' essere forte in mezzo al corpo sociale.
, i-ii- 125: il concilio d' elvira del 305 nei canoni 73 e 74
palmizi a denunziare che quella è terra d' approdo, tanto sarà bassa la sponda
banti, 8-210: una gran macchia d' umido nel muro denunciava una falla nel condotto
potevano essere gli unici indizii denunziatori? d' annunzio, v-2-320: l'afa dei
peccato, percioché avrà udita la voce d' una dinunziazione con giuramento d'alcuna cosa
la voce d'una dinunziazione con giuramento d' alcuna cosa, onde egli sia testimonio:
, v-464-89: « l'al- turio d' i germi è retornato / e àno preso
o no: nel primo caso è licito d' usare ogn'arte, perocché per la
e. cecchi, 6-51: nulla, d' ordinario, riesce più misero, monotono
più misero, monotono e più denutrito d' una conversazione americana, specialmente una conversazione
solventi selettivi, gas inerte, vapore d' acqua o mediante aerazione).
; e può esprimere anche lo stato d' animo di chi si vede alfine sollevato da
pretto latinismo, che in certi luoghi d' italia, e segnatamente nelle campagne, usa
nella fine de'libri per ringraziare dio d' aveme compita la faticosa copiatura. idem
landolfi, i-466: che cacciata del duca d' atene, che deopercolazione di praga è
. da deortare-, voce registr. dal d' alberti e dal tramater. deortazióne
deortazione dal vizio debba essere spaventevole. d' alberti, 289: * deortazione ',
sono sparsi per le loro tuniche. d' alberti, 289: 'deostruente', che
come se d' un feroce toro o del cinghiai d'erimanto
se d'un feroce toro o del cinghiai d' erimanto, avesse avuto a parlare.
l'altrui libertà, temerà giustamente il pericolo d' essere sì debole da dovere poscia ubbidire
.. oltre tutto anche a prestiti d' urgenza pei comuni delle calabrie, depauperati
la guerra cartaginese, furono da'censori notati d' infamia e depennati da'libri pubblici quelli
milizia, ii-145: se la testa d' un vecchio conserva carattere nobile,
luoghi un tempo famosi, e ombre d' uomini un tempo fatti per tutto quello
lui... si fosse preso d' una tenerissima pietà per tutte le cose
. leopardi, v- 578: mancanza d' ogn'industria e deperimento e languore dell'
guastato l'arco all'angolo sud. d' annunzio, v-3-40: le torpediniere disarmate o
si ritrova nella letteratura italiana, da d' annunzio in poi, un sentimento delle cose
forte fatica, che sono il risultato d' una lotta secolare contro gli elementi.
di dolore non ricevendo mai nessuna lettera d' al- fonso, egli la reputa infedele
s'era mangiati tutti i trao. d' annunzio, iii-1-1052: ho conosciuto / il
e, insomma, deperiva a vista d' occhio. -figur. b.
sf. letter. deperimento. d' annunzio, 186: ora ella attendeva;
lunga attesa, di quella lenta deperizióne d' una creatura umana. = deriv
, e piagneranno per te con amaritudine d' animo, con amaro cordoglio. moravia,
, a meglio dire, più depilatorie d' europa; io non ricavavo dal suggerimento
in cui erano state versate due dita d' aceto schietto di venere. c
vedendo il papa, ed i principi d' europa lo stato deplorabile, nel quale
, nel quale erano ridotti i cristiani d' oriente, s'accinsero alcuni di essi
tanto deplorabili, che fino al giorno d' oggi l'italia e l'europa tutta
fasti sono pieni gli annali della letteratura d' ogni nazione. leopardi, v-744:
avrà reso all'arte questo grande servizio che d' ora in poi non sarà più possibile
angosce? foscolo, xvii-470: è convalescenza d' una febbre che torna a riardere con
abbandonati lidi, / ove mai voce d' uom l'aria non fiede; / spirto
cristianità, deplorò la morte del re d' ungaria e attribuì ogni infortunio all'ira divina
. segneri, i-400: deplora l'infelicità d' uno stato tale, se pure arrivi
fuggitivi accorrenti, si levò il pianto d' uomini e di femmine, ogni famiglia deplorando
concistorio, poiché ebbe con grandissima commozione d' animo e con lacrime deplorata gravemente la
la divozion di gesù, che è d' obbligo e che sopra ogni altra dee
erano sì poco filosoficamente affannati dalle faccende d' italia, dal pericolo di persone,
a compiangere, a lamentarsi. d' annunzio, v-2-307: il concistoro s'allontanava
, i-465: quest'altro è una coppa d' oro; ma piena d'oppio.
una coppa d'oro; ma piena d' oppio... tutto ciò che v'
dei giuramenti politici, e i giurì d' onore contrappesano le deplorazioni parlamentari! soffici
di là per verificare la rottura dei bocchini d' un cerniere, mi mise al fatto
un cerniere, mi mise al fatto d' una storia deplorevole. dossi,
scempio / un ben deplorevole esempio / d' infedeltà maritale. piovene, 3-18: giudicò
cittadi erranti / per l'aria ancor d' abitator ripiene, / vere città depopular
l'ufficio de'figliuoli di levi sarà d' innalzare il tabernacolo santo; e come
nievo, 1-197: in quel posto d' onore s'assise dunque l'antico mugnaio,
argentea vela / nube il suo raggio. d' annunzio, iv2- 107: dopo quella
a depor le penne altrui, / resterebbe d' esopo la cornacchia. s. maffei
mosa errante! oh tepidi / lavacri d' aquisgrano! / ove, deposta l'orrida
addormentarsi deponga i suoi pensieri e immagini d' allora, come deponiamo i vestimenti, in
notte di non sanabili martiri, / che d' ogni duol la insopportabil vesta / possa
se così vedi l'ostinata scorza / d' alcuna verga [di canapa] quel color
dalla croce da nicodemo e da giosef d' arimatia. meditazione sopra l'albero della croce
subito a riva e vennero deposti pesanti d' acqua e di tutto il loro corpo
il suo tempo: tra un quarto d' ora al massimo, l'autobus l'avrebbe
aggiunto una sepoltura di pietra, e d' ogn'intomo chiusa di cancelli di legno
lasciaten la cura / a chi ha d' aveme cura. lanzi, iv-13: dipinse
bastardo e simoniaco esoso all'universale. d' annunzio, v-1-216: il cadavere è ormai
, / tra i fiori. d' annunzio, i-167: io su l'altare
non accetterà in modo alcuno il trattato d' asti, se prima non si restituisse
sua mano paralitica un solduccio tosato. d' annunzio, iv-2-156: quando fu prossimo
sollevata. jovine, 2-135: i ducati d' argento vennero fuori ad imo ad uno
fenomeno proprio dei liquidi, dei corsi d' acqua, ecc.). - anche
'l sol nella stagione estiva / arderà d' ogn'intomo il mare e il cielo
depongono un lieve annuo tributo di pagliette d' oro. bocchelli, ii-42: quando
si converrebbe a molti prelati del tempo d' oggi, che fossono depositi ed umiliati
cominciò ne'teneri anni), / d' ogni tuo viver lieto t'ha deposto.
, ii-206: non voleva che alcuno d' essi si dimesticasse seco, che poteva mutar
davila, 352: non sapevano discorrere d' altro... che di deponere
, iii-4-164: si accusava l'urbino d' aver tentato deporre il governo provisorio.
, deponendo il nefario giovanni duodecimo. d' annunzio, iii-2-141: anàtema su sergio!
lecito, come si costuma in molte città d' italia, di poter d'ogni cosa
molte città d'italia, di poter d' ogni cosa parlare liberamente con ognuno,
non poss'io la mia deporre / d' uom tutta dignitade; e andar confuso /
compiere il saccheggio da corso, chiamarono d' accordo con lui a podestà del popolo
lui a podestà del popolo cante gabrieli d' agobbio. giocosa, 170:
si stanchi da quel pungente pensiere [d' amore], e a poco a poco
orizzonte si mostrino maggiori per una ghirlanda d' aria illuminata che s'aggiunga al lor
/ terrestre incarco deponea sovente, / d' amor cantando all'ombra dolcemente, / tutto
all'ombra dolcemente, / tutto acceso d' onesto alto disio. baldi, i-35:
, 7-272: deponendo questa spinosa cura d' onor terreno per soave cura di piacer a
le dormiveglie, tutte sognacci e incubi, d' un anno e più, gusta il
io: poi che tempo mi par d' aspettare, / diporrò giù lo mio soave
/ ch'i'ho tenuto nel trattar d' amore; / e dirò del valore,
del re di francia, occupomo la rocca d' ostia. bandello, 2-22 (i-882
. marino, 11-121: romito abitator d' ermi ricetti, / deporrà 'l fascio de'
solo che l'italia deponga quel resto d' albagia proveniente dalla rimembranza di essere stata
, nel significato migliore della parola, d' un'arte nuova, il tremore l'
saper niente, benché qualcuno ammettesse pure d' aver sentito dire d'un gran contrabbando
qualcuno ammettesse pure d'aver sentito dire d' un gran contrabbando di grani. levi
ardisca, / l'alma sua alleggia d' aspra e dura salma. giannone,
/ de le sorrise parolette brevi. d' annunzio, iii-2-48: vieni / a deporre
mane, come più degne delle mia d' una tanta gloria. boine, i-160
2-102: alfin deposti i bei ragionamenti / d' amor, cassandre ne l'oca s'
11 gonfaloniere diposto, non pensa poscia d' abbandonare, ma maggiormente ama le insegne
volgar., 1-90: prendi cc fiorini d' oro, che tu di'che diponesti
, se gettiamo sale in un vaso d' acqua, si disfà e s'incorpora con
-sboccare, sfociare (un corso d' acqua). tommaseo [s.
depose inavvertito nell'animo un lieve germe d' amore, che fruttificò di dì in dì
forse una pubblica cloaca, che ogni razza d' uomi- nacci s'abbia il diritto di
il pelo che ha ripreso il lustro d' una volta? serao, i-126: depose
a muro... rendeva immagine d' un cervello di legno, nei cui reparti
.. da dipo- sitarsi in mano d' alcuna persona particolare. magalotti, 1-373
mani di v. p. l'abbozzò d' un progetto, altre volte ideato,
fino a depositarli in mano al mandarin d' amacao, il quale o li fermi
.. si faceva attraverso al centro d' europa, e si depositava a francoforte
dove la rete deposita il suo carico d' argento vivo. cassola, 1-160:
chiaramonte vi pervenne il vigesimo quarto dì d' agosto, ed ivi depositato il corpo
un paese lontano dalla madrepatria, dopo d' averlo privato dei diritti civili e politici
, come avvenne a molti miei compagni d' armi. -per simil.
: l'ostia dovrebbe servire da cartella d' assicurazione su i negozi, e il
di bomeo. barilli, 6-20: invece d' una gita di piacere sembrava trattarsi d'
d'una gita di piacere sembrava trattarsi d' una deportazione in massa. =
. deportation (nel 1500; ma d' uso comune solo con la rivoluzione).
depositanti e dei clienti, non consentiva d' esser sacrificato e neanche arrischiato per favorire
16: sono per fior. 25 d' oro che dipositarono per le mani di ser
faccenda, se non che, qual d' essi errava nel tempo o nel modo d'
d'essi errava nel tempo o nel modo d' imitare il mestiero commessogli, dipositava un
città, la cittadella ed il territorio d' ancona sino alla pace si depositassero in
: il fare oltra di questo menzione d' una cosa e di firn irla e depositarla
di un liquido, di un corso d' acqua, ecc.) le materie
al bicchiere. tomo sereno; sento d' essere sempre d'accordo, con questi
tomo sereno; sento d'essere sempre d' accordo, con questi verdi violetti in
, diceti che voi avevi dodeci ducati d' oro, li quali alcune donne de
4-193: il duca [dell'isola d' elba] non ne era fatto signore,
. cardarelli, 3-95: era ormai [d' annunzio], più che un poeta
li viniziani adescare, che egli quasi d' ogni testamento che vi si faceva era
volle iddio, arrigo lui fece conte d' essexia: dipositario generale: il figliuolo barone
ed incostanza di cose erano i podestà d' un sol anno per ogni città, che
. eran depositati nel salluzzo genevese l'espediente d' estituire in napoli una da cui
botta, 5-116: il denaro effettivo, d' arricchire, / fin le raccolte di là
dieci mila ducati depositati... fossero d' oro in oro. facciamo ricerca
si conoscono depositari di studi o d' esperienze. a. boito, 25:
o si possono intendere: e chi d' esser paragonato con salomone suo padre, che
o scusa con nome di cambio, chi d' interesso, sitario della sapienza celeste.
di libertà, sacrificate al rono abate certe d' argento..., al
nella sede della società domestiche. d' annunzio, iv-2-534: considerava in lui il
jacopi ». si tratta di una abbandonò d' improvviso i suoi montanini parrocchiani,
in depositerìa / colla croce all'occhiello. d' aver ricevuti i depositi con tal patto che
più si potesse 'fruttiferi '. d' annunzio, iv-2-368: io avevo ritirato un
. morelli, 231: lascia che niuno d' essi... ne possino avere
1 2000 franchi e detto che trattandosi d' un esule il quale, generalmente parlando
allegro sciampagna non aveva lasciato nessun deposito d' allegria in lui. 6.
vi ha formato i depositi sociali composti d' una vera e propria razza, che regge
particolarmente cari. filicaia, 2-1-215: d' armate prore al pelago toscano / gran
, xxx-1-97: troppo è 'l periglio d' improvvisa piena, / che, qual ladrone
era stato scavato un deposito di oggetti d' ogni specie. pea, 7-191: si
e bortolo a smuovere delle balle. d' annunzio, iv-2-1263: ruderi di conventi
sono portate subito al sepolcro. d' annunzio, iv-2-1343: andiamo verso un uscio
chino al parapetto, guatai l'acqua d' arno, color di fango verdiccio,
, color di fango verdiccio, color d' annegato, quasi stagnante; la fisai con
marmo in cotal guisa / ha già d' adon le ceneri coverte, / la
ai depositi tranviari, in pieno mercato d' erbaggi, nel regno degli spedizionieri e
era pervenuta. 17. serbatoio d' acqua (sia naturale sia artificiale).
8-171: ogni giorno scendevano per rifornirsi d' acqua filtrata, da un deposito ch'era
: era stato toccato un deposito d' acqua esteso e ricco più di quanto facessero
mia proprietà. io ne dispongo come d' un infinito deposito di amore nei giorni
fatta è la venerazione che molti letterati d' ogni paese e alcuni tra i nostri contemporanei
in loro solamente la virtù e la proprietà d' alluminare, sicché il santo e fedele
suo deposito. e il vescovo intendendo d' alcuna quantità di pecunia e di ciò
. il fare oltra di questo menzione d' una cosa e diffinirla e depositarla appresso
passeggiata, portando al collo il laccetto d' oro che ella ha dovuto impegnare. bacchetti
munito del nostro sigillo, e vi preghiamo d' inol- trarcene la ricevuta. alvaro,
. alvaro, 10-174: una cinquantina d' anni fa, il banchiere rossi non rilasciava
diede aneli a di paglia che parieno d' oro e dentrovi pietre che pariano carissime
pietre che pariano carissime e molte fila d' erba che parieno tessuti, e disse
il popolo avea acquistato mal nome e fama d' aver trasportati i danari pubblici della grecia
b. cavalcanti, 2-192: gli atti d' ingiustizia, come il negare il deposito
è un bel viver col provento / d' ospitali governanti, / un bel viver
piccole di basso e mezzo rilievo, d' una deposizione di croce. baldinucci, 2-3-145
ardenti, la deposizione nel piccolo cimitero. d' annunzio, v-1-214: la spoglia si
sulle rive dal mare e dai corsi d' acqua. galileo, 4-2-84: la
sarebbe il po ridotto a tanta magrezza d' acqua, se il fondo di esso
di turingia, ma corrado per forza d' arme lo tenne. guicciardini, iii-224:
scomunicato da gregorio ix e come leggi d' uno scomunicato non avrebbero dovuto avere vigore
le deposizioni conformi de'testimoni riesaminati più d' una volta sarebbono testimonianze false; perché,
loro deposizioni, se anche non intesero d' ingannare? filangieri, xviii-5-715: un avvocato
fummo rinchiusi, e restammo forse più d' un'ora. dessi, 3-201:
l'italia non rimanga digiuna delle lingue d' oriente, in cui son deposte le
, ii-1-423: i paludi sono coperti d' un cedevole strato fangoso, deposto già
; e vi lasciarono deposti i germi d' una nuova leggenda poetica. 8
niuna potestà è indipendente dai canoni. d' annunzio, v-3-154: aveva dal pontefice
ma in quel tempo era innocente. d' azeglio, 1-319: a forza di depravarsi
in grembo l'impeto e l'osanna / d' immensità, che tu depravi in donna
xix4- 708: qual è il gusto d' italia in belle lettere? qual saranne
bibbia volgar., vi-417: iddio disperderà d' israel il capo e la coda,
la lingua, lo stile, un'opera d' arte, ecc.). pallavicino
a guisa di pignatta, / ha bisogno d' un fuoco temperato / ed oltre a
fuoco temperato / ed oltre a ciò d' una persona adatta, / la quale
maggiori. pallavicino, 1-208: dimenticandoti d' infinite cose avvenute, e fingendone con
man lavoro industre, / felice invenzion d' uom nobil degna. lanzi, ii-138:
depravazione i più depravati delle altre nazioni d' europa. leopardi, i-478: la depravazione
veemente sapore della malvagia, più godono d' insipid'acqua spruzzata lievemente di dolce.
. monti, v-85: il bisogno d' aveme imo buono [giornale], in
viii-196: l'esempio degli stati uniti d' america, popolo nuovo, suscitò il
il segnale alle altre letterature più famose d' europa di sorgere e comparire nel mondo
cui soggiace una funzione od il prodotto d' una secrezione. 'depravazione 'differisce da
. / febbre, m'ascolta. d' annunzio, i-287: davano le fuggenti /
consacrata denominazione e personalità del cristo. d' annunzio, iii-2-206: la faledra squassa
convivi dell'agape celebrandola in tre bàttiti d' ala, per deprecare l'aurora.
aria deprecativa. morante, i-373: mormorò d' aver già saputo la notizia [del
sviamento dei cervelli, ora fatti oggetti d' insipidi motti e di lazzi triviali.
di invocazioni, di venerazione. d' annunzio, i-782: agrigento famosa / per
, anzi l'incombere di una sventura e d' una minaccia. levi, 1-169:
n-iii-807: mille altre passioni a guisa d' onde maritime sono sollevate: l'imaginazione
gieri. casti, iii-73: approfittano d' ogni malattia, d'ogni accidente per
, iii-73: approfittano d'ogni malattia, d' ogni accidente per depredare e grandi e
gli era fuggito, dopo averlo depredato d' abiti, gioie, documenti e denari
conosce chi ha depredato questo povero cuore d' ogni suo bene. 3.
i regni, / l'alzar sul suol d' ossa innocenti i monti, / e
, per attaccargli in campo aperto. d' annunzio, iii-2-334: ma il rubatore immune
in ispagna. menzini, i-176: d' onde lo scita stende il freddo corno,
scita stende il freddo corno, / d' onde barbaro suona / l'arabo avvezzo a
. marino, i-230: scogli nascosti d' insidie che con inganni e frodi cercano
e frodi cercano di romperci il legno e d' interrom- perci il corso, corsari iniqui
ch'a depredar son pronti / le fatiche d' altrui. caro, 4-617: le
odorata / su mattutini albori / suole d' api volar schiera dorata. menzini,
, / facea sì l'aria tremolar d' intorno, / che non potea noiar calor
i preziosi arredi / e 'l tutto empion d' orror qual furie ultrici. baruffaldi,
baruffaldi, xxx-1-66: quando 'l flagellar d' impetuosa / grandine non l'abbatta, o
mai / quell'inquieto naturai talento / d' ir sempre intorno a depredar la terra.
ariosto, 40-33: di pianti e d' urli e di battuti petti / suonano
divenire, cioè depredatrice e rubatrice. d' annunzio, v-2-856: non sapevo che
godeva gli ozi suoi sanguigni in riva d' arno dopo le grandi stragi romagnole.
come bande di depredatori delle retrovie, d' ogni nazionalità, ci visitavano spesso,
finte promesse di matrimonio, rubato a più d' ima giovane tutto il tesoro dell'onestà
del sec. xv, ma d' uso comune solo nel sec. xviii)
e con accidenti miserabili le parti [d' italia] ancora intere. g. bentivoglio
: siavi un cannello di cinquanta dita d' altezza, e se n'empiano le quarantotto
altezza, e se n'empiano le quarantotto d' argentovivo e le due d'aria.
le quarantotto d'argentovivo e le due d' aria. indi, turatagli col dito la
infamia e depressione de li malvagi uomini d' italia che commendano lo volgare altrui e
la depressione dell'animo, sono cause d' infermità e decadimento. g.
godono della depressione altrui, troppo memori d' essere stati tanto ferocemente depressi. 5
di trovarmi a bakù, una ventina d' anni fa, all'infuori della città del
di sotto del livello del mare, scorticata d' ogni terreno fertile, tutta la regione
conseguenza o l'effetto che dir si voglia d' un unico motivo, d'una causa
si voglia d'un unico motivo, d' una causa al singolare: ma sono come
misura in altezza di colonna di millimetri d' acqua [piccole depressioni) o di
corso un tacito accordo, una specie d' accordo di buona creanza, di non adoperare
lo più cagione di cecità e di deformità d' occhio più assai che non l'operazione
tremende. da stati depressivi a momenti d' esaltazione. bacchetti, 1-iii-748: il
'l piano o fondo naturale del letto d' arno, ma fuor di questa misura andasse
da'lati. gozzano, 197: d' europeo non hanno più nulla, con quelle
affaticato e depresso in quistioni o tumulti d' alquanti secolari... ridussimi ad
roberto, 105: lì, il partito d' azione, vinto egualmente, era tuttavia
, xxx-6-205: dal braccio guerriero / d' eroe sì pregiato, / l'orgoglio
fra le ruine tue siedi dogliosa. d' azeglio, 1-345: chi di loro si
è causa o effetto. cecco d' ascoli, 1300: chi s'esalta fa
sempre più depressa del giovine, -corpo d' una pipa! vi dò un anticipo
, ch'è una delle zone depresse d' italia. 12. medie.
, / sollevossi l'umil, e d' anno in anno / più s'accrebbe cagion
fregi, / può la fama agguagliar d' invitti regi / col tonni a lei,
da pisa, 1-17: stando lo populo d' isdrael in questa maniera, quanto più
fortuna,... non contenta d' essere tutta d'alcuno, 0 in
... non contenta d'essere tutta d' alcuno, 0 in uno caso l'
, viii-1-4: non senza grandissima afflizione d' animo possiamo vedere, li malvagi e
ad un minimo cenno deprimeva e spogliava d' ogni grandezza e dignità 1 maggiori personaggi
spalle quello increscioso giogo dei medici. d' annunzio, v-3-12: una regola da lungo
accorgi di aver commesso qualche vii atto d' invidia rammaricandoti delle altrui lodi, divertendole
l'abbia scritta con un grande calore d' anima. alcuno poi me la porta
volgere in basso lo sguardo. cecco d' ascoli, 2120: chi con lo sguardo
ant. schiacciare, stritolare. cecco d' ascoli, 2109: dov'è il suo
ondeggia in moto di venire, e d' andarsene, di gonfiare, e deprimersi,
tempestoso e sollevato il mar nelle riviere d' affrica. magalotti, 21-30: preso
sommer- solo in un gran vaso pieno d' acqua,... si vedde deprimere
la soma che pesa su le spalle d' ogni uomo dal dì del vagito sino
altra cosa, che delle semplici chiare d' uovo. baruffaldi, 1-66: mosto pretto
grandi, i-2-10: quella sola porzione d' acqua racchiusa nel circondario delle colmate.
per bastare a guarirlo, la ricetta d' un depurativo o d'un ricostituente.
guarirlo, la ricetta d'un depurativo o d' un ricostituente. moravia, iii-61:
, o se di fonte, trasportata d' altronde. algarotti, 2-103: bene accecata
depurata da ogni lega di finzione o d' abbellimenti. s. maffei, 6-376:
tempo nel quale anch'io sognava il regno d' astrea, la ragione depurata, la
gesù ha insegnato infinitamente più e meglio d' ima sofistica depurata o d'una morale
e meglio d'ima sofistica depurata o d' una morale civica fondata sulla giustizia.
, 6-273: era preso egli stesso d' ammirazione... per quel cristianesimo
] sopra gli archi che in numero d' intorno a mille la portano alla città,
rifiuto, onde evitare tinquinamento dei corsi d' acqua in cui esse vengono smaltite).
colori scuri si levano col depuro d' indaco. = deverb. da
sembrava, e veramente si era coperta d' ignominia: per ultimo deputava messi al
., viii-569: portavano trecento dramme d' ariento alli sacrifica di ercole, le quali
e infermi non sieno oppressi da'maggiori d' altre schiatte. fioretti, 2-16 (47
per la futura sessione il ventesimo primo d' aprile. 8. disus. destinare
lo sopportava, perché era per colpa d' altri e non sua propria. s.
230: tu sei invecchiato nella terra d' altri, tu sei macchiato e imbrattato co'
e deliberate, in seno a una rappresentanza d' uomini giudicati capaci dai cittadini e da
certi castelli in valdamo di sopra. d' annunzio, v-1-145: l'ufficio di amministrazione
col re, uomo di ingegno e d' animo grande. sarpi, i-272:
speranza riuscì molto vana, perché pietro d' aragona, primogenito di re federico e
né si sarebbe forse egli mosso quan- d' era d'uopo, se al giovanile animo
sarebbe forse egli mosso quan- d'era d' uopo, se al giovanile animo di lui
. autorizzato. libro segreto di arnoldo d' arnoldo dei peruzzi, 12: ricordanza
tenebre e col buio è madre solamente d' orrori, e col lume deputato della
pari e deputati che intervenissero nel capo-luogo d' un dipartimento a un'elezione di consiglieri
a un'elezione di consiglieri dipartimentali. d' azeglio, 2-277: oggi sulla gazzetta
gli ritrovò un gavocciolo assai più grosso d' un ovo ne l'anguinaia. b.
per venir qui stamattina, ho tralasciato d' andare a caccia. -ed io ho mandato
strade più spaziose, affinché i deputati d' ogni quartiere, muniti a questo d'
d'ogni quartiere, muniti a questo d' ogni facoltà più arbitraria, potessero farci