sbarbaro, 1-36: una volta mi parlò d' un convento ch'era stato ammesso a
preziosa galanteria, e ha l'aria d' una gran dama: ma, toccata nel
giocava alle dame in visita, sbigottisce d' essere oggi una dama davvero.
elegante carrozza discoperta. dentro a fianco d' un signore piuttosto avanzato in età stava
pirandello, 7-613: e le pareva d' essere già un'altra. una damina
di quei materassi da spiaggia, gonfi d' aria, di gai colori. e dopo
, in ima canzone di guitton d' arezzo, si legge più rozza
). la voce è registr. dal d' alberti, 281. damascare, tr
damascata ne velò la lucida superficie. d' annunzio, i-484: sta donna clara (
ripete i disegni del damasco. d' alberti, 281: * damascatura *,
6-183: aveva [il letto] tegumento d' una « coperta da letto » verde
che proviene da damasco. d' annunzio, v-2-749: mangio il presciutto di
i datteri di candia, i lucumi d' istambul. -sm. abitante di
: e 'focchar'chiamano ancora al dì d' oggi i damasceni alcuni vasi d'una loro
dì d'oggi i damasceni alcuni vasi d' una loro creta particolare.
rosa canina o rosa damascena, fosse d' oro o di ferro o di
tipo di drappo ricamato con fiori d' oro e d'argento che si fabbricava a
ricamato con fiori d'oro e d' argento che si fabbricava a venezia
, sorta di drappo a fiori d' oro e d'argento, che si fabbrica
drappo a fiori d'oro e d' argento, che si fabbrica a venezia (
qualche volta a certe stoffe a fiori d' oro e d'argento di cui
a certe stoffe a fiori d'oro e d' argento di cui i veneziani facevano
e quattro sedie, impero, mal ricoperte d' un damaschétto grigiazzurro.
. sottoporre alla damaschi- natura gli oggetti d' acciaio (lame di armi, corazze,
.]: 'damaschinare', incastrare filuzzi d' oro o d'argento nell'acciaio o nel
'damaschinare', incastrare filuzzi d'oro o d' argento nell'acciaio o nel ferro tagliato
da aliatte al tempio di delfo. d' annunzio, v-3-434: io m'ebbi in
di cignale, un lungo fucile damaschinato d' argento e un caratello. govoni, 517
arabeschi prodotti per via di intarsio leggerissimo d' argento, d'oro o di altri metalli
via di intarsio leggerissimo d'argento, d' oro o di altri metalli preziosi (
milizia, iii-237: 'niello'. specie d' incisione in metallo; da alcuni dicesi
, xi-366: le figurine con damaschinature d' argento. = deriv. da
, che si fa incastrando filetti e sfoglie d' oro e d'argento dentro gl'intagli
incastrando filetti e sfoglie d'oro e d' argento dentro gl'intagli di cesello.
stoffa); ageminato con intarsi finissimi d' oro e d'argento alla maniera di damasco
ageminato con intarsi finissimi d'oro e d' argento alla maniera di damasco (una
avete data la vostra agli oppressori. d' annunzio, iii-1-51: in basso, dinanzi
: la quale arcimusa, vestendosi toscanamente d' erbette e di fiori e pascendosi di liquidi
fiori e pascendosi di liquidi cristalli e d' aure soavi, non spira altro mai ch'
mula sbiadata, damaschina, / vestita d' alto e basso ricamato. 2
ebbe 1 cotta di domaschino bianco broccato d' oro fiorito con 1 paio di maniche di
. piccolomini, 75: la moglie d' uno che è adesso de'signori..
, 2-414: pileno si fece a parlar d' amore a lesbia un giorno ch'ella
buonarroti, i-xix: nel collo [d' una patera] ha alcuni rosoni di metallo
rosso tramezzati di certi rabeschi in croce d' argento o di metallo bianco, di
nel detto orto v'è un oratorio d' allori... fasciato di rosai damaschini
confesso bene, che di quattro sorti d' acque, che adesso mi trovo in
adesso mi trovo in camera, fior d' aranci, mortella, triboli e rose
sulle superficie metalliche delle armi con fili d' oro e d'argento). bandello
metalliche delle armi con fili d'oro e d' argento). bandello, 1-2 (
in mano un bellissimo coltello col manico d' argento indorato, col ferro lavorato fino
ripieni di sottilissimi fili e di laminette d' oro alla guisa de'lavori che si
colle figure formate di una incrostatura leggierissima d' argento, inserita negli incavi corrispondenti come
fornimento, e drappi di damasco lavorati d' oro, e capoletti e pancali e
era la bella e gentilissima fenicia vestita d' una veste di finissimo damasco bianco come
ritratti, in giro alle pareti. d' annunzio, iv-1-85: ebbe, da prima
ebbe, da prima, l'impressione d' un'aria assai calda, quasi soffocante;
damasco rosso, un po'consunto con bacchette d' oro, e poltrone dalla spalliera dorata
che si dà alle lame di sciabola o d' altre armi a punta e taglio,
, ecc., che sono fabbricate d' acciaio fino ed assai ben temprato.
, che si ottengono avvolgendo un filo d' acciaio semplice o a più capi intorno
turchia asiatica: sonovi manifatture di stoffe d' oro e di seta, trasmesse a'
il damasonio si pone alle strume. d' alberti, 281: 'damasonio', sorta di
lo sai far. carducci, 716: d' asciano in van pensate: / quando
e lasciano agli effeminati damerini l'onore d' un bel tupé e la vivezza delle guance
ben dovuto sopportar in pace questo intruso d' oltremare. faldella, 3-72: questo
, pallido, fatale, dagli occhi d' aquila e dalla barbicina nera e puntata e
e puntata e risplendente, come semi d' amaranto. d'annunzio, i-28: qua
risplendente, come semi d'amaranto. d' annunzio, i-28: qua e là
crudele, / che avendo un damerino sì d' assai, / non diventasse dolce come
, e poi è cittadino, / d' aveme un tratto la mala ventura. rovani
io possa arrisicarmi a metterci un poco d' ambra senza correr risico di commettere un
un'arpa, e cantava una canzone d' amore della reina elena, come ella
: riuscendo nell'opere di cavalleria più d' ogn'altro eccellente, tirava a sé gli
1499: mise un singhiozzo il cavalier d' un tratto. / ella il pallido alzò
ortolane o pescivendole passavano per la piazza d' ombrosa, e le damigelle in carrozza,
da un gentiluomo onorato di questa città d' intercedere appresso l'eccellenza vostra che si
corte scoverse l'iniqua trama. -damigella d' onore: nobile fanciulla che a corte
eletta da anna bo- lena per damigella d' onore. rajberti, 2-120: le damigelle
. rajberti, 2-120: le damigelle d' onore di giunone che erano quattordici, si
..., governanti, damigelle d' onore,... guardie, svizzeri
. giotto, i-348: e d' onor donna e damigella spoglia. guido delle
scrisse, nondimeno a cesare della cosa d' acme damigella, e del trattato contra
tutta notte indarno; / nulla pietà d' imo assetato? o lente / lente
, mi si rechi vin de'regni d' arno. girolamo leopardi, 1-99: non
e della seta, se avesse lasciato d' addimandame, là dove addimandandone stavano a
inverno nell'africa nord-equatoriale. d' alberti, 281: 'damigella di numidia',
di numidia', chiamasi da alcuni scrittori d' ornitologia una specie di cicogna. savi
per la mano, cantando dolce canzone d' amore, tutte franciose. giov.
sua attenzione. -al figur. d' annunzio, i-399: aprile, il damigello
a vederlo; e recava una tazza d' oro sopra mano con le braccia levate,
arrostire. carducci, 704: il gridar d' un damigello / risonò fuor de la
franco, 323: ecco, che fuor d' un antro, or ch'io parlo
le damme e i cavriuoli a pascolare. d' annunzio, i-474: come a 'l
a esaminare minutamente que'che sono dammeno d' essi. nievo, 1-200: dapprima
. albertazzi, 51: all'ombra d' un castagno d'india sedettero stanche alcune
51: all'ombra d'un castagno d' india sedettero stanche alcune ragazze venute di
di panno, di gallone o d' altro, fermate una per parte dietro
dati alla follia della potenza, credendo d' essere degli dèi in terra e
femmine s'impazziranno d' amore per voi; e canterete come
rompi la calma del sonno con grida d' angoscia. = voce onomatopeica.
40-78: seppe come / era dudon fìgliuol d' uggier danese. gioia, 1-ii-3:
né da vituperare quello ambizioso che ha appetito d' avere gloria co'mezzi onesti e onorevoli
/ no le par grave né sape d' oltragio, / tant'è di vano
sé chere, / non creda prò d' altrui dannaggio trare. novellino, 99 (
i-74: ridusse alle stanze i soldati lieti d' aver con questa prospera fazione ristorato i
e vede come ad ischivar dannaggio / d' uopo è d'esporsi a periglioso risco.
ad ischivar dannaggio / d'uopo è d' esporsi a periglioso risco. alfieri,
di saturno? all'uomo / povero d' alma e di consigli è dato / il
33-36: non è ad onn'omo lecito d' occidere latrone: / la potestate ha
a morte. settembrini, 1-34: deliberarono d' uccidersi l'un l'altro con le
loro, fosse, uno, immortale! d' annunzio, iv-2-501: fuwi già alcuno
estinguersi in lui; poiché l'apparire d' uno di questi cotali danna le più
; e egli non avesse la speranza d' avere la vita perdurabile, sapiate che sarebbe
: poiché l'ebbe imbolato fu degno d' essere percosso di maladizione e d'essere
degno d'essere percosso di maladizione e d' essere dannato di morte eternale. tasso,
di eretici andrebbe allora meritamente dannato. d' annunzio, iii-1-735: me / dio danna
nessuno per l'amor di dio! d' annunzio, iii-1-832: e di te morì
menzogne, e vanitadi, e villanìa d' altrui, onde non dice altro che male
a morte o a tributo condanna / qual d' obbedir macometto si escluda -. /
che poco apprezzan le lettere. f. d' ambra, xxv2- 329: io son
, e quanto saggiamente operino i studiosi d' amendue, ricchi di senno e di prudenza
lunghi discorsi chi prende il termine citatissimo d' infinito per grandissimo. d. bartoli,
a una fatica eccessiva. cecco d' a scoli, 1179: non può morire
. firenzuola, 204: alla moglie d' un suo guasto, perciò ch'ella
à messa a tale, / convenemi inchiedere d' amore. cecco d'ascoli, 2490
/ convenemi inchiedere d'amore. cecco d' ascoli, 2490: ovunque trovi [il
, 3-12: tutte l'altre membra ha d' uomo: fue dannato in una parte
che 'l nome degli scipioni nella provincia d' africa era glorioso e non mai vinto,
pepe e canna / di amomo e d' altri aròmati, che tutti / come nocivi
, con riverenza, cinquanta anni? d' annunzio, iii-1-70: quando ella canta
da tutte le impressioni dell'aria. d' azeglio, 2-181: combattendo in piedi
romito del subasio, montagna fertile e bella d' erbe e piante salubri e di gran
i verseggiane di mestiere li degnano appena d' un guardo di pietà, e se
del fico hanno in loro tanta virtù d' assottigliare, che quando con essi la
bere con dicozione di savina a quantità d' una dragma la mattina e la sera
cotto, e la bevanda una decozione d' erbe silvestri, in luogo del cià.
correspettivo e generale delle monete, tanto d' oro che d'argento, non si deve
delle monete, tanto d'oro che d' argento, non si deve attribuire a
aumento o decremento, dilatazione o rimutazione d' alcuna forma. leopardi, ii-567:
ii-344: se di molto maggiore numero d' anni eccedessero, non potrebbono i padri
(un cristallo anidro). d' alberti, 285: 'decrepitare', calcinare un
, di cui siasi fatta conoscenza quan- d' era nello splendore ascendente della giovanile beltà.
senza denti, i menti rialzati. d' annunzio, v-3-665: il dì undici
: erano visi smemorati su aspri ceppi d' uomini ritorti come tronchi vetusti, volti
che agonizzasse nella mancanza del sole. d' annunzio, iv2- 125: quando l'
, 9-439: sul pianoro di capo d' otranto affiora, pelata e sconsolata,
? foscolo, iv-418: il genere umano d' oggi ha le frenesie e la debolezza
con ragione il pensiero ad altre cose. d' azeglio, 4-iii-342: i partiti estremi
o per essere niente altro che stroppi d' ortografia, andrebbero tolti via dal corpo
le sorprese che dà l'italia, d' una vecchiaia che non è decrepitezza,
una vecchiaia che non è decrepitezza, d' un'esperienza che non è decadenza o cinismo
6-16: baldanza presa per la morte d' un decrepito vecchio. seneca volgar.
muricciolaio essere stati tutti que'libri appartenenza d' un certo prete, morto decrepito e
in ogni dove un intricato orrore / d' ombre perenni. d'annunzio, iv-2-
intricato orrore / d'ombre perenni. d' annunzio, iv-2- 315: dentro
chieti due volte al giorno la gran carcassa d' una diligenza piena di mercanti e di
che la felicità consisteva per lui, vecchio d' animo, decrepito di pensiero, guasto
e di rosso come l'erba pappagallo. d' annunzio, v-1-258: mi vedo bambino
; i campi ridono, / ma d' un sorriso di melanconia. bocchelli, 9-14
apposta, che quest'abuso non sia novizio d' og- gidì, ma vecchio e decrepito
. cattaneo, ii-2-412: quella promessa d' un dazio debole e precario, ora crescente
, oscure come quelle dell'inferno. d' annunzio, v-1-418: quel giallo ha
v-1-418: quel giallo ha la potenza d' un tema inatteso che a un tratto
, via via attenuati, come un fuoco d' arti- fizio dove le scintille più deboli
decrescente, la quale sia a cagion d' esempio in ragion suddupla, cioè t
ii-399: l'immaginazione, la facoltà d' inventare o inventiva, la vena e
ciascuno son quattro: di luogo, d' alterazione, d'agumento e decrescimento,
quattro: di luogo, d'alterazione, d' agumento e decrescimento, di generazione e
ii-55: le arti hanno i loro periodi d' infanzia di maturità, di decrescimento.
. segneri, ii-83: ora intendo d' onde procedano quell'eclissi, que'decrescimenti
fede romana in varie dispute e differenze d' opinioni, diedero essi vari rescritti e sentenze
, compilatasi la scelerata raccolta di decretali d' isidoro peccatore, questo falsano con le
, 67: sono i fior. 20 d' oro che gl'ebbe contanti d'uno
20 d'oro che gl'ebbe contanti d' uno decretale della compagnia. = voce
i-597: una comitiva di teologi eccellentissimi d' ogni nazione... oltre a
io sono prima di tutto un uomo d' affari » asseriva lui. « se vedessi
143: i ricchi sono potenti al giorno d' oggi / fanno le leggi e decretan
pantofole, i polsi ed il collare listati d' ermellino, e molti ghiaccioli per sonagli
gli affari e la donna fa l'uomo d' affari, l'uomo governa come il
pirandello, 7-242: era un delirio d' applausi! tutto il pubblico, levato in
dello svenimento. palazzeschi, i-i77: d' altra parte, con un'aridità sprezzante
s'intende nelle leggi la decretata incapacità d' ogni onorevole ufficio e la esclusione dal corpo
esclusione dal corpo civile, talché né d' esser testimonio, né di far testamento facoltà
quella di carlo bini, che onorerebbero d' opere generose e di nobili scritti l'
me, ignote a tutti, nel tormento d' un'impotenza decretata dai tempi, dall'
sopra meriti decretati loro dalla fama. d' annunzio, v-3-815: qual miserabile cosa
de luca, 1-15-1-258: una formale decretazione d' alimenti e di spesa della lite.
per decreto il valore di un augustano d' oro che allora valeva un fiorino e un
tutti concordano che uno non può provare d' avere giurisdizione sopra un altro, mostrando
. rosa, 161: per voler d' un nume o cieco o sciocco / conferir
decreti / con man grifagne e con cervel d' allocco / e deridendo scrupoli e divieti
sua patria si è stimata in debito d' onorario, e l'operetta che gli
/ difender ora innanzi a voi? d' azeglio, 4-iii-377: è...
ingresso delle armate francesi in italia. d' annunzio, v-3-166: annullò i suoi
bronzo. tutta la città ne ondeggia. d' annunzio, iii-1-409: il fervore della
leggi di massima, o per que'decreti d' occasione e d'applicazione emanati dalle leggi
o per que'decreti d'occasione e d' applicazione emanati dalle leggi. pellico, corte
, 135: il decreto è pronunciato d' ufficio o su istanza anche verbale della parte
1-ii: eglino si posero in cuore d' andare a studiare a bologna; e
di questo n'allegava uno testo del decreto d' uno vescovo che domandava licenza al papa
. pallavicino, 1-45: rivolgonsi principalmente d' intorno a ciò che si coglie dall'
con sincera / vista conobbe il fin d' ogni semenza / razionale e bruta che 'n
alzarsi in tanto, / tanto avanzar d' orgoglio e di potenza, / ch'ancor
per imperscrutabile decreto in questa condizione alcunché d' eroico. 7. norma, regola
bianco vestite, avendo in un bacino d' argento li cinquanta decreti di lire 100
e 'l campo bianco, / che d' un rastrel vermiglio era repleto, / e
, che mi percotie 'l fianco. d' annunzio, v-3-477-troverai infine una specie di
i dì decretori, indici, e d' intercidenti, giudicar per l'orina,
pertinaci, e tormentosi quanto altri mai. d' azeglio, 2-21: le nuove della
, dall'inerzia, da'patimenti. d' annunzio, iv-2-79: i tessuti irrigati dall'
certi tipi che si credono magari investiti d' una missione, non comprendo se celeste o
sogliono sull'estremo assalirci con maggior impeto. d' annunzio, v-1-12: è ingente e
come quell'onda che sorge con più d' impeto dopo le nove dalle quali fu preceduta
diventate... perfettissime anguille. d' alberti, 285: * decumano ',
nepitella auri uno, decuoci in libbre cinque d' acqua per fine ad libbre una
'decuplicare', moltiplicare in dieci, far d' uno dieci. decuplicare la rendita. baldini
e se anche le distanze in linea d' aria erano minime la difficoltà di metterle
vino, / molte decurie bramerian coppiere. d' annunzio, v-1-151: il drappello si
. a dante ispirerà la classica decuria d' ecloghe. d'annunzio, v-3-396:
dante ispirerà la classica decuria d'ecloghe. d' annunzio, v-3-396: v'è in
rifare lo campidoglio, per troppo commovimento d' animo e distemperato impeto di voce schiantatolisi il
nobili ed al popolo, che sotto nome d' ordini, di eletti o decurioni ovvero
della cassa comunale, 6000 ducati. d' annunzio, iii-2-11: per far la
coperchio di sepolcro / scarpello il nome d' un decurione. 5. per
, per virtuoso che sia il direttore d' un pubblico istituto, ove il numero
ove il numero degli alunni superi quello d' una discreta famiglia, egli non è
; nel linguaggio economico, del potere d' acquisto di una moneta svalutata, ecc
'è la 'diminuzione del valore d' una cambiale mercé pagamento rateale '.
spiegar dell'intelletto l'ali / per arricchir d' invenzioni il mondo, / già la
dal laberinto aveva ella mestiero del filo d' arianna, sapendosi formar l'ali con
in creta e nell'altra grecia. d' annunzio, i-135: quei che ardisce emular
, e riluce tutto, nello splendore d' una terminologia ellenizzante che il vertiginoso senso
chiabrera, 273: sull'alta fronte d' artemin selvosa, / a boscherecce ninfe
lunghe vie, fuggenti / all'ombra d' olmi e di tremuli pioppi. d'annunzio
ombra d'olmi e di tremuli pioppi. d' annunzio, iv-2-869: imaginò di ritrovarsi
letter. abile nel creare opere d' arte; dotato di un notevole gusto artistico
ingegnoso. ariosto, 34-53: tutto d' una gemma è 'l muro schietto,
nome è maggiore di qualunque elogio. d' alberti, 286: quando la *
inferiori, ed è più un segno d' affetto che di riverenza, dirla 'intitolazione
ne'primi versi del poema della caccia d' invocazione e di dedica alltmperatore antonino.
possa, dando una giratina nella sala d' aspetto, ammirare i ritratti e i volumi
dedica a caratteri aristocratici in un ritratto d' un vecchio con gli occhi bolsi e
veramente fama alla persona invocata, ma d' aggirarla fra le ruote del secolo, e
: dedicarono una colonna scritta a lettere d' oro sopra abrocome e anzia; e
merito, per l'attinenza che prova d' una gloriosa sposa di cristo, con
i nostri dedicanti leccapiedi sogliono tutti d' accordo toccare nelle loro dedicatorie.
, pria di accettare la dedica d' un libro che si umilia con le solite
: così il re e tutti i figliuoli d' israel dedicarono la casa del signore
di san pietro dedicante la basilica. d' annunzio, iii 2-263:
statua equestre in costantinopoli e fecelo re d' italia e fu cognominato magno. caro
due statuette vi dedicò, l'una d' argento, e di bronzo l'altra.
: arrivammo là sani e salvi alli dieci d' agosto, il qual dì, perché
che è una meravigliosa scuola e istoria d' architettura per novecento anni: impresa degna
: queste colonne onorarie dedicavano al nome d' un sovrano il promontorio, la baia
come a le reliquie d' una colonna antica, raccolte nel fango,
n-ii-249: tanto vostra altezza è ricca d' ogni ornamento, quanto io povero d'ogni
ricca d'ogni ornamento, quanto io povero d' ogni protezione: onde nel dedicarle questo
, conc., iii-15: m'accorsi d' essere riamato, e presi animo a
voce che dante volesse dedicare a federico d' aragona la terza cantica del suo poema
sto dedicando a un'altra persona. d' annunzio, v-1-1021: siamo, in
decorati più volte al valore, fieri d' aver dedicato alla patria la nostra devozione
al colto di cristo un suo figliuolo d' undici anni, di grande aspettazione. nievo
iii-3-56: campato per prodigio ai capestri d' un nemico sempre stolido e vendicativo,
la quale aveva fissato per tre quarti d' ora prima. 7. rifl
risoluzione di dedicarsi al ministero ecclesiastico. d' azeglio, 1-58: egli si sarebbe
. soffici, li-m: come egli era d' una prestanza e d'una forza fisica
come egli era d'una prestanza e d' una forza fisica fuor dell'ordinario, s'
il teatro già detto fa il medesimo d' altri tempii dedicati poi da lui a libero
alla beata vergine fra le torri. d' annunzio, iii-2-213: rami d'ulivo involuti
torri. d'annunzio, iii-2-213: rami d' ulivo involuti in liste di candida lana
, 167: avevano il giorno decimo d' agosto, dedicato alla festività di san lorenzo
alla festa del santo martire lorenzo. d' annunzio, v-3-473: giovedì prossimo, dedicato
vienna. pirandello, iii-473: proibita d' estate come nociva la carne suina,.
compiuto monumento ci ha chiamati un messaggio d' amore. 4. atto con
che si è arreso per forza d' armi o per timore; che si
rapina. cornaro, 69: tutti figliuoli d' un padre e madre, tutti sanissimi
non hanno altro per scopo se non d' acquistare la monarchia spirituale e temporale di
, determinai di abbandonar affatto il servigio d' apollo, per cui non aveva né
che tutti i nostri dedicanti leccapiedi sogliono tutti d' accordo toccare nelle loro dedicatorie. a
scrivermi. io non mi credeva degno d' una dedicatoria e molto meno d'una
credeva degno d'una dedicatoria e molto meno d' una dedicatoria del conte giovio. rajberti
: mandandovi questi miei ghiribizzi voleva accompagnarli d' una bella lettera dedicatoria nella quale lodando
, per li peccati di tutti quelli d' israel, dodici; secondo il numero delle
alcune strofe dell'inno per la dedicazione d' una chiesa. -festività in cui si
è stata dottamente illustrata dal mazochi. d' annunzio, v
2-3: fu uomo guerrigevole, dispregiatore d' iddio, bestemmiatore de santi, omicida
sole mia moglie e mia figlia. d' annunzio, iv-2-260: erano costoro gente di
consigli, dediti alla crapula, vaghi d' ogni sollazzo. cardarelli, 6-75: fui
cosa posso servirla, disponga di me come d' un suo deditissimo servitore. guicciardini,
del re di francia. f. d' ambra, 4-53: e'non si può
del paese, fabbricò già sono più d' ottocento anni circa tre mila e ottocento
di colui a sé benivolo, e trarlo d' ogni tristezza, renderlo lieto, quanto
in piedi, ed in assetto / d' ogni lor cosa e dediti a partire,
destriere, / ed una serqua almen d' ova da bere. = voce dotta
mezzo miglio, si arrendè per opera d' alcuni cittadini. sagredo, 1-498:
abbiam noi che, non per forza d' armi, ma per volontaria dedizione, all'
cagionata dalla fame e dalle malattie. d' alberti, 286: 'dedizione'è voce della
anco nelle guerre moderne la 4 resa 'd' una fortezza o d'un esercito,
4 resa 'd'una fortezza o d' un esercito, quand'è fatta senz'aspettare
vellejo patercolo, e altri storici. d' annunzio, v-3-167: cola, rimasto solo
a dedizioni totali e a voti. d' annunzio, iv-2-852: non vale se non
7-137: non gli riusciva però sempre fatto d' aver pronte alla mano risposte, con
6. deviato (un corso d' acqua). crescenzi volgar.,
rupi e le valli, onda perenne / d' ogni parte abbondava al popol folto /
basso; far deviare (un corso d' acqua); far scorrere; trasferire
sette scale, / e sia spogliato d' onne mala scoria, / c'a terra
disquarciata la terra e fuor dedotte / d' asfalto le correnti, in picciol tempo /
-trar fuori, far uscire. d' annunzio, ii-751: v'insegnerò davanti alle
.. 'morte comune ', d' ogni uomo, cioè vizio deducente a morte
stesso intento, da poi che ne'versi d' amore far meglio del petrarca e di
dedursi e derivarsi da una qualche voce d' alcuna lingua. cesarotti, 1-86: sempre
men agile moto. da numero grande d' esperienze io deduco la verità d'una
grande d'esperienze io deduco la verità d' una legge del mondo [corporeo. b
la scienza deve dunque abbandonare la pretesa d' una deduzione categorica, deve accontentarsi d'
d'una deduzione categorica, deve accontentarsi d' indurre e di dedurre descrittivamente.
testo di confusio che confessa l'esistenza d' un supremo e sovrano bene, si deduce
216: parlò a lungo delle monarchie d' europa, fatte potenti a scapito delle poche
. bontempelli, 20-10: qualcuno, d' intelletto notevolmente preciso, ne dedusse che
spostamento; deviazione (di un corso d' acqua). — deduzione di una colonia
: h primo de'quali era la deduzione d' una colonia, significata con un toro
farsi contro tutti i rischi e pericoli d' una immane impresa, scavi e fondazioni
impresa, scavi e fondazioni, deduzioni d' acque per bacini montani, fabbriche,
la scienza deve dunque abbandonare la pretesa d' una deduzione categorica, deve accontentarsi d'
d'una deduzione categorica, deve accontentarsi d' indurre e di dedurre descrittivamente. savinio
delle cause, non hanno il pregio d' interessarmi. 3. proposizione,
, i-432: v'è bensì molto d' accuratezza nelle discussioni grammaticali e filologiche,
, 2-178: il suo fatale spirito d' analisi lo spingeva a tristi deduzioni.
importo andava in deduzione della dote. d' alberti, 286: 'deduzione ',
doni, 2-24: proferita la prima nota d' un'uscita col tuono o tensione conveniente
naturali lettere della gamma, senza aggiunta d' altri segni accidentali. tramater [s
ardeva di lungo tempo in su uno altare d' una deessa che aveva nome vesta,
, 9-2-7: defatto, non contento d' aver poco dopo rassomigliate le facce di
= voce dotta, già registrata dal d' alberti. defalcare1 (difalcare,
/ paghi, di quanto in quel d' anghiari giace / il borgo, ma per
una grossa tara dalle dicerie sulla quantità d' armi automatiche e munizioni...,
/ i mercati di pesce e d' erbe, e il piede / via sospinge
e le proponga di dare il nome suo d' editore a un libretto di suoi versi
stata la defenestrazione di grandi un atto d' ordinaria amministrazione. bocchelli, 6-92:
, trattato di truffaldino e di cavalier d' industria in piena assemblea. = comp
di tre testimoni. cielo d' alcamo, 24: se i tuoi parenti
lo quale è chiamato deferente. cecco d' ascoli, 320: due cerchi sono che
gli stava dinanzi in atto deferente. d' annunzio, v-3-45: in ciascun ufficiale,
, 6-18: si trovò seduto alla mensa d' una pacifica famiglia di pasticceri, fatto
proprie opinioni: ed erano quasi sempre d' importanza; cadevano dunque come verità o
crusca,... la scarsezza d' idee, la prolissità, la vuota sonorità
sette deputati che debbono comporre la commissione d' inchiesta al presidente della camera. borgese
20 è suppletorio quello che è deferito d' ufficio dal giudice a una delle parti
6-228: al pestalozzi venne deferita copia d' un elenco, dattiloscritto, di turchesi e
de'cittadini, conviene astenersi da ogni sorte d' ingiurie, cercare ogni occasione di beneficio
alla pratica e più alla natura. d' alberti, 286: * deferire ',
di conformare la sua opinione a quella d' altri o di preferire gli altrui a'
con quelle di tibullo e di properzio. d' annunzio, ii-778: discinta era,
. sbarbaro, 4-83: in previsione d' una rivista alle armi, verificava la
, privo '(di mente, d' alcune facoltà mentali), a quello degl'
: qui vi è un'assoluta deficienza d' ogni cosa, neppure un briciolo di
briciolo di fuoco in questa stagione. d' annunzio, v-3-13: dimentica egli o
quelli della neutralità precipitarono la sua decisione d' arruolarsi volontario rinunciando all'esenzione che aveva
dei mendici di bordò dopo cinque anni d' esistenza si dovè soccorrere con 10. 000
stessa instabilità e incongruenza traevano la dimostrazione d' una debolezza di mente, d'una
dimostrazione d'una debolezza di mente, d' una deficienza psichica di cui i disonesti
faceta, che tradiva un sentimento di rivalità d' alto in basso. b. croce
si potrebbe cercare, senza intenzione riposta d' arguzia, la più grave deficienza del
è stata trattata come le altre città d' italia, con in più alcuni contributi poco
frigerio femmine e maschi, con pattuglie d' avanguardia dei trabattoni. piovene, 6-31
1-469: di là, defilato nel vano d' una porta, come volesse tenersi nascosto
, di lingua, di vestiario, d' interessi, e in parte di leggi,
potemo che divina grasia n'àe allevati d' uno spirito, lo quale, tucto privati
, 3-4-139: l'aria umida più d' ogni altra cosa diventa secca, e più
sia cosa che in quelle cose che sono d' una spezie, sì come sono tutti
una guerra illustre contro il tempo. d' azeglio, 1-147: in italia, in
verri, i-167: sono questi articoli d' un tal genere, che è più
la pomice » l'aveva definita il professore d' italiano -una definizione non molto nuova
non vi può più oltre rimanere. d' azeglio, 1-328: la gran questione
difficile a definirsi, che però non mancava d' analogia colla decisa ripugnanza. rovani,
diffinì il detto accordo per sessantacinquemila fiorini d' oro. bibbia volgar., ix-436:
piano / fu scelto a quell'agon d' alto spavento / per diffinir di questo
età, cioè dopo il diluvio alla chiamata d' àbramo. p. verri, i-247
? i fatti, i soli maestri d' una scienza conghietturale, quale è la medicina
nome e il carattere di tutti e d' ognuno, fra cotesti errori ereticali, determinandone
ferro troncare, e con un fatto d' arme definire. botta, 4-325: la
ariosto, 165: per l'ultimo d' april l'arme espedisca, / che 'l
de roberto, 328: tra persone d' una certa nascita le quistioni non vanno definite
aveva definitamente data a pompeo la potestà d' accordare il diritto della cittadinanza. balbo
il collegamento e parentela che ha alcuna parte d' alcuna diffinizione alla cosa diffinita, e
cavalca, ii-107: grande è questa presunzione d' usurpare l'ufficio di dio in condannare
difficile far la geologia di un lavoro d' arte, trovare nel definitivo le tracce del
come una non mai definita e finita tavola d' articoli di fede, e sentitelo,
quale è, come una grande corrente d' amore. boine, ii-186: numererò
: l'idea che lo possedette, d' un progresso troppo definito nel passato e
si spacciano per tali da una classe d' uomini che intende di proscrivere con questo
voleva non era uno e definito. d' annunzio, iv-1-733: io sono perpetuamente ansioso
nell'atto assunsero maschie e definite fattezze d' età adulta, giovani giganti. pavese,
. pavese, 8-29: le regole d' arte, proponendo un ideale definito da
m'era stato possibile rivedere certi volti d' uomini d'un rosso bruno, quasi
stato possibile rivedere certi volti d'uomini d' un rosso bruno, quasi sostanziati di
stato l'incanto indicibile e senza limiti d' un immagine poetica intrattenuta e sospesa nell'
religioso che ricopre le funzioni di consigliere d' ufficio del superiore di un ordine regolare
, non aggiungereste né tampoco al mento d' anassimandro! 3. stor.
7-149: a volte avere la scienza d' alcuno genere perfettamente non basta la sua
e creatura sta come nella definizione incancellabile d' una pagina scritta. 3. decisione
lite non pare lontana, e io sono d' avviso che in nessuna parte d'italia
sono d'avviso che in nessuna parte d' italia il cielo si mostrerà sì sereno
nomenclatura e della terminologia, alle definizioncelle d' un dizionario tecnico. = voce dotta
9-359: come se coteste pine, d' un tratto, si rivelassero tante bombe a
. - anche per simil. d' alberti, 286: 'deflagrazione ',
in circolazione con conseguente aumento del potere d' acquisto della moneta e ribasso dei prezzi
o flemma * umore acqueo '. il d' alberti registra la forma deflemmare.
= deriv. da deflegmare. il d' alberti registrala forma deflemmazione.
déflcctère * piegare '. termine registrato dal d' alberti, 286: « deflessione
smorta luce non faceva ombra, volti d' argedto opaco e bruciato. giunte in alto
anche perderemo, deflettendo dalla nostra linea d' azione. moravia, viii-69: ella
con lo scopo di guidare la corrente d' aria, quando la porta è aperta,
che vengono inserite nei gomiti dei condotti d' aria delle gallerie aerodinamiche e degli impianti
lo scopo di guidare meglio le correnti d' aria nel brusco cambiamento di direzione.
deflogisticata: l'ossigeno. d' alberti, 286: « deflogisticato *,
: e dove il giovane volta, d' accordo col fido gattoni, sparava il suo
govoni, 782: dorme la bollicina d' aria nuda; / perfetta irraggiungibile incannata
: gli amori casti e legittimi non sopportano d' esser deflorati dalle parole che, per
delle pietrerie false in confronto al brillar d' una gocciola sospesa nell'aria, d'una
brillar d'una gocciola sospesa nell'aria, d' una favilla che sale, d'un
, d'una favilla che sale, d' un aroma che si spande invisibile.
, hanno stabilita una tariffa sulla deflorazione d' una vergine morlacca poco maggiore della paga
il basso (le acque, un corso d' acqua: secondo la linea di massima
formare un laghetto davanti alla casa. d' annunzio, i-287: de gli agguati /
che pende verso il basso. d' annunzio, i-831: tranquille verdissime linfe,
flutto, / e il secondo varcò d' un salto, e con tra / il
(e di altri liquidi). d' alberti, 286: 'deflusso', scorrimento di
scorrimento di umore, o simile, d' alto all'ingiù. cattaneo, ii-2-296:
cattaneo, ii-2-296: l'inesausta copia d' aque, fornita dalle alpi e regolata nel
2. in idrografia, il volume d' acqua che attraversa la sezione di una
defogliare: voce già registrata presso il d' alberti. deformàbile, agg.
un albero, o ne sbozza il fucinato d' un pignone. = deriv.
tutti i sensi, reg gendo d' ogni suo nervo l'invisibile prolungamento, farlo
. maffei, 5-5-34: segue la ristaurazion d' ela- gabalo... dopo il
; ché più tesser sciocca, / d' ogni altra ria deformità, deforma. sarpi
.. perché... rischia continuamente d' esser contrariata, deviata, deformata.
dei nostri miti: di pasifae, d' europa e del toro, abbiamo bisogno
figur. trasformarsi, mutarsi; cambiare d' aspetto. pea, 3-181: specialmente
lì per lì non sono capace che d' ammirare. jovine, 5-21: la
giorni, mi sorprendo in una intersezione d' angoli, di rettangoli e di zone
, di rettangoli e di zone, d' ombra, di luce, di colori profondi
abbigliamenti deformatori della per- sona che intendono d' abbellire. 2. figur.
novità », deplorando l'ambiziosa solitudine d' ogni immagine deformatrice. pavese, 8-93
deformazione del corpo, al sintomo disgustoso d' una vegetazione indecente. savinio, 10-160:
e dagli abusi della corte romana. d' annunzio, v-1-1115: si continua a parlare
immagino scritti, magari incisi sul marmo d' una lapide, questi miei trascorsi;
o d' un mestiere incide nell'uomo; sono esse
abito onesto, / un umil volger d' occhi, un andar grave, / un
di ciascuno sesso e età, molti diventati d' aspetto deformissimi restorono inutili e sottoposti a
, animo vile. abati, 130: d' adulatori inganni / lidia tracciando forme /
/ uom, che di bronzo e d' oro era possente, / figlio d'eumede
e d'oro era possente, / figlio d' eumede banditor famoso, / deforme il
per eroismo, ma di tutta voglia. d' annunzio, i-216: la ghirlanda
, / su uno strame di citiso e d' isapo. pirandello, 7- 1051
sfatta. -sm. d' annunzio, i-281: teneva uno stupore inerte
deforme ambone per la messa nera. d' annunzio, v-1-778: le grosse scarpe
più. prati, ii-40: e d' amilcare il teschio deforme / sulle punte dei
con l'anima, non lascia mucchi d' ossa biancheggiare sulla squallida campagna; ma
; ma lascia dentro nelle anime monumenti d' orrore, e avanzi deformi che nulla conservano
deformi che nulla conservano dell'umano. d' annunzio, iii-2-227: o nutrice,
correggerla, o pur con fare gli oggetti d' essa più deformi, più ridicoli,
: chi gettasse lo sguardo nella mente d' un uomo comune vi troverebbe una ben
se stesso. alvaro, 5-25: tutti d' accordo, alla svolta del corridoio,
primavera, dopo il desinare, al margine d' un laghetto cinto di qua d'arboscellini
margine d'un laghetto cinto di qua d' arboscellini verdeggianti, di là di gran
vi-568: un grido di preghiera / d' un popolo che spera / veder cessato
uno dall'altro sempre più deformi? d' annunzio, iv-2-1114: senza comprendere,
, con un misto di ribrezzo e d' ambascia. quasimodo,
dame ed ir sudando in cerca / d' industri frasi, onde schivar cariddi /
a un'ora / di adulatore e d' inurban la taccia? leopardi, i-851:
; e restano travolti in una farragine d' opere deformi, polverose e maledette.
talor anche difettoso, ci colpisce più d' un altro, la di cui forza è
grandissima bava, ritornato a vedere a capo d' una mezz'ora si trovò morto.
e avea una foggetta in capo foderata d' indisia, che pare'l'erba luccia,
: deesi ancor fuggir in questa imitazione d' esser troppo mordace nel riprendere; mas
più cagione di cecità e di deformità d' occhio più assai che non l'operazione
: l'avvenenza o la deformità eminente d' un oggetto asperge l'altre parti della sua
all'altra un piccolo chiodo dorato, o d' oro; ornamento che a noi altri
effetti dell'avarizia che entra nel core d' un ministro del santuario,..
lodigiano, è divenuto un interessante ornamento d' un parco delizioso. -parola
e. cecchi, 5-61: nelle vetrine d' un piccolo museo, con le testimonianze
sì caro pegno, / se del regno d' italia io lo defraudo, / che
zelo, frappose esso ancora difficoltà a petizione d' alcuni teologi, quali l'awertirono che
-è un contraffacente pubblico e abituato. d' alberti, 286: 'defraudare'e 'frodare'valgono
sudate mercedi; si 'froda'il socio d' una quantità di denari o di merci
mostrando di rendere e non rendendo. d' azeglio, 1-161: potei avere l'ineffabil
il principe... si lagnava d' esser stato defraudato, d'esser rimasto con
si lagnava d'esser stato defraudato, d' esser rimasto con un pugno di mosche
al piano che mi sono proposto, e d' impedire che il lettore rimanga defraudato nella
defraudare '. termine già registrato dal d' alberti. defraudazióne, sf.
pur, sendo vivo, / ma tossa d' un defunto s'awivàro, / toccando
vi compaiono adorni / di fiori e d' illusioni, / per diventare presto /
defunti, / siamo noi la fiumana d' ombre, / sono esse il grano che
8-248: avendo già dimostrato qual sorte d' imitazione il dialogo contenga...,
ultimo giunto, / le ceneri preme / d' un mondo defunto. carducci, iii-7-39
fantasmi di defunte primavere / nella penombra d' un cinereo sfondo. d'annunzio,
/ nella penombra d'un cinereo sfondo. d' annunzio, 1-668: ella piange da
e s'accende / quasi il fantasma d' un aprii defunto. borgese, 6-145:
lungo con lui, che era pieno d' idee ridicole, di teorie ormai defunte,
che sono defunti e privati della grazia d' iddio. 5. ucciso.
. decània. cattaneo, iv-4-428: d' età in età le centine, le degagne
pievi e cure. = voce d' area settentr., di etimo incerto.
, fratello del marchese di mantova, giovane d' altissimo coraggio e non punto degenerante da'
io privo di ogni mia eredità e d' ogni mia successione il medesimo marzio, dichiarato
iii-18-13: la produzione letteraria de'chierici d' ogni sorta fu per tutto il secolo decimottavo
di governo imperiale di cui l'avventura d' antonio in oriente fu poi una sorta
lunghi, più sottili e più fibrosi d' ogn'altra sorta di lino; ma va
impresa avendo fatta come hai, cioè d' essere liberale a tutti. masuccio, 414
aver degenerato dalla loro antica bontà, d' essere inospitali e d'irritarsi contro ogni sorta
antica bontà, d'essere inospitali e d' irritarsi contro ogni sorta di merito che
è stata mai sempre un raro esempio d' ogni virtù, degenerando in ciò felicemente
poco avvezzati a veder gli eroi accesi d' altro amore, che di quel della
vada così degenerando in un ozioso esercizio d' armonia. carducci, iii-7-157: questo [
origine, che doveva degenerare in una società d' interessi. brancoli, ii-275: il
. verri, i-180: moltissima delicatezza d' ingegno e vivacità d'immaginazione richiedesi in
: moltissima delicatezza d'ingegno e vivacità d' immaginazione richiedesi in chiunque ricerchi di ben
conforme alla propria natura. d' alberti, 286: fra 'degenerato'e 'degenere'
in collegio a torino, infermò gravemente d' un mal di petto, che degenerato in
de'vasi lagrimali degenerati in fistola. d' annunzio, iv-2-287: ha i bulbi visivi
sgorganti fuor delle orbite, degenerati molli, d' un colore azzurrognolo, simili al sacco
colore azzurrognolo, simili al sacco ovale d' un polpo che sia prossimo a putrefarsi
poesia arcadica fu il solo legittimo frutto d' arte che il cattolicismo romano nella degenerazione
341: è condannato alla triste via d' una degenerazione peggiore di quella del corpo.
degeneri pochette') non sono più grossi d' un mastino. govoni, 2-205: uccelli
desta poca meraviglia nell'autore delle rivoluzioni d' italia. leopardi, i-1479: ma la
lei,... i frutti d' alberi marci, destinati alla piaga purulenta,
mondo. bartolini, 16-166: si trattava d' una donna pazza per ereditarietà e degenere
, 4-361: non s'avevano ancora indizi d' ulcerazione; l'adesione stessa del tumore
[l'infermiera] nella degente la protagonista d' un film: ella non ne perdeva
squallida degenza in ospedale, al momento d' andarsene, scopriva una presenza amica.
uscisse, penosamente inarcato, come quel d' un pollo, ma con un grosso nottolino
targioni tozzetti, 2-157: sarebbe pericoloso tentar d' intro durre medicamenti per la
quale tu degnamente possi adomandare l'amore d' alcuna savia donna. collenuccio, 61
36 (623): era la maniera d' un uomo che chiamava privilegio quello di
che chiedeva perdono, perché era persuaso d' aveme bisogno. nievo, 1-202: cominciò
loro ospitale cortesia, pregò la moglie d' eseguire secolui qualche duetto. 2
. guittone, i-10-88: e'se d' esse alcuna badasse ne lo schiavo suo
e ne'giovani uomini accorgimento e prestezza d' operazioni; cosie ne'più giovani vergogna
il moto locale è stato stimato principio d' ogni altra mutazione e forma. dottori
avrebbe il mio cenere e tossa / d' alcun onor di lagrime e di fossa.
, 25-342: * degnare uno d' alcuna grazia * o * degnarsi di fargliela
, che noi per altro non degneremmo d' un guardo, pure se ci son
passan, né 'l padre / degnan d' un guardo. foscolo, xiv- 15
xiv- 15: saranno i caratteri miei d' una risposta degnati? s'anche per
/ tutto quel chiasso ei non degnò d' un guardo / e a brucar serio e
venuto coi parenti ella non aveva degnato d' uno sguardo la sera prima. —
mio vicino, /... veste d' oro, e più non degna il
ne so grado,... d' esser stato degnato da voi per amico,
concedere. guittone, i-25-25: e d' essa donerò voi alcuna gioia piaciente e
gnono sospiri, / che mi degnano d' amare. g. m. cecchi,
riporterò di te a lei, / se d' esser mentovato là giù degni.
con significato ironico). cielo d' alcamo, 99: macara se dolesseti,
/ e degnati, callinome gentile, / d' ascoltar un che te più che se
, iii- 283: non credo d' incontrare odi o nimicizie, perché questi
. essere o avere). cielo d' alcamo, 68: poi tanto trabagliastiti,
a vostre belleze / non era ardito d' intendre: / non credea che vostre
come contumaci, e se noi degnaro d' udire, in due doppi contumaci, all'
. tasso, 2-39: a i lavori d' aracne, all'ago, ai fusi
le loro scellerag- gini mostrassero il vigore d' animo, non dirò di siila e di
abbastanza in fretta, e se degnano d' accogliere il saluto e l'ossequio, lo
fontanella, iii-363: ei gonfio il cor d' ambiziose voglie, / calcar povero suol
di noi, ci farà sommo piacere d' avere vostro tratenimento. guarini, 366
già queste dee; e mi degnerei d' una donna terrestre, ignorante, sciocca
del suo padrone, il quale eragli maestro d' ogni buona massima, fra le altre
ben son beatrice. / come degnasti d' accedere al monte? / non sapei
: o maravigliosa degnazione della tua pietade d' intorno a noi! ugo di balma
la dolce madre cui però emilio, lieto d' essere stato accolto così bene, porse
condiscendenza; bontà, misericordia, gentilezza d' animo, compiacenza. cavalca, 16-1-52
di degnazione, e di benevolenza e d' amore. leopardi, v-716: è verisimile
signora, con tanta degnazione mi ha onorata d' una visita, quando toccava a me
? pirandello, 7-376: molti professori d' università... ebbero la degnazione
l'atto, sebbene prendasi anco nel senso d' abito. ma sempre nella '
ch'altri vi chiami, / o d' ogni reverenza e d'onor degna. boccaccio
chiami, / o d'ogni reverenza e d' onor degna. boccaccio, dee.
non solamente di riprension grave, ma d' aspro gastigamento. leonardo, 2-92: l'
. chiabrera, 63: non è d' amor più degno / d'una fiorita guancia
non è d'amor più degno / d' una fiorita guancia un cor fedele?
degno, il lion rispose, è d' alta lode / colui che un regno a
e derelitto, il fido / degno è d' onor, più che il fellon
. chiaro davanzali, ii-328: sono degna d' aver pena, / più che donna
degno, ché certo tu eri degno d' aver me. andrea da barberino,
cantare, dicendo lui non essere degno d' udire sì gentili canti dalla natura umana
, 1-55: re senza dubbio dignissimo d' essere agguagliato ad ogni altro antico degno di
: degna di ricordarsi è una risposta d' iseo, eccellentissimo orator greco. monti
, / degna che uno per te muoia d' amore. 2. che è
petrarca, 267-7: alma reai, dignissima d' impero, / se non fossi fra
unire le loro volontà per l'elezione d' un pontefice degno, e dotato di
v-184: aveva per moglie il re d' inghilterra caterina figliuola già di ferdinando e
indole, il genio? -è degno / d' un guerriero e d'un re.
-è degno / d'un guerriero e d' un re. p. verri, i-214
sarà dunque una virtuosa occupazione e degna d' un buon cittadino, quella di concorrere
, ii- 198: è degno d' uomini d'alto cuore l'affrontar l'esilio
198: è degno d'uomini d' alto cuore l'affrontar l'esilio,
loro doveri, ed alla lor lealtà. d' azeglio, 2-471: per ora,
debbo a maria, pongo questo, d' avermi fatto conoscere voi. carducci, 316
petto / il caro pargoletto, / e d' altrui baci impara / / disconoscenza amara
-ant. nobile; autorevole. cecco d' a scoli, 165: la degna intelligenzia
6. eccellente (un'opera d' arte); elegante, forbito (
, ecco un guerriero /... d' alta sembianza e degna. baruffaldi,
65: veramente le ricchezze a'posseditori d' esse spesse volte hanno nociuto; con ciò
colui solamente riputa dignissimo, il qual d' oro o ver di gemme abbondi; e
vendetta. testi, i-37: carco d' argento e d'or, degna mercede
testi, i-37: carco d'argento e d' or, degna mercede / de le
e cesare prontamente rispose: fu effetto d' entrambe se vuoi conciliare con equità le
conciliare con equità le nostre opinioni, e d' entrambe raccogliemmo di poi non degno frutto
/ quella, che qui fu essempio d' ogni lode: / et che sta lieto
e si dice specialmente di un documento d' indiscussa autenticità e di un testimonio del
scrittore degno di fede, parlando particolarmente d' obizo, dice ch'egli morì in ferrara
copie ne vengono mandate nelle principali città d' italia, con ordine che sieno distribuite
la fortuna tanto destra, / che d' ascoltarla fatti degni siate! s
costumi e le tue bellezze, più d' ogni altro uomo che mai vivesse, t'
del regno vi sono cent'altri non degni d' allac- ciarvi le scarpe. verga,
portarvi le scarpe, non è degna. d' annunzio, iii-1-983: va via di
iii-18-13: la produzione letteraria de'chierici d' ogni sorta fu per tutto il secolo
: immenso piano verde di querci e d' ulivi e di castagni, degradante dalle falde
vietò [car- lomanno] agli ecclesiastici d' andare alla guerra: ordinò a'curati
in penitenza alcuni ecclesiastici convinti di delitti d' impurità. p. verri, i-425:
tansillo, 179: a voi ne vengo d' onorarvi vaga, / com'umil serva
vi biasimo quando tentate di degradar quelli d' alemagna e di londra. 3.
; rendersi abietto, vile. d' annunzio, v-3-440: * la musica è
iii-447: le statue intarsiate di lamine d' oro e d'avorio eran soggette a
le statue intarsiate di lamine d'oro e d' avorio eran soggette a degradarsi per umidità
si rappresentava, di mille erbe e d' arbori d'ogni maniera verdeggianti, il
, di mille erbe e d'arbori d' ogni maniera verdeggianti, il quale per
1-v-419: si lagnavano i ministri degradati d' essere stati condannati senza processo e senza
soggetto di studio ». -scemato d' importanza, di prestigio (una regione
essendovi in maggior numero che nelle case d' industria, la corruzione fermenta più gravemente
propria persona a chi non amava più. d' annunzio, iv 2-378:
iii-183: il rosso è un color proprio d' un oggetto rosso. ma questo rosso
. ma questo rosso degradato dall'interposizione d' una quantità più o meno grande d'aria
d'una quantità più o meno grande d' aria, è il colore locale.
, i-714: fu sentito un colpo secco d' archibugio squarciare l'aria, ripercosso in
degradazione e del supplicio non minore moltitudine d' uomini che il dì destinato a fare
in pieno giudicio la bocca (uso d' alcune parti di germania) e chiederne in
pananti, iii-219: i governi tutti d' europa non si collegaron mai fortemente per
sua destinazione e alla sua felicità. d' azeglio, 4-i-250: la deplorabile necessità
: sapeva che quello era il principio d' ima degradazione che sarebbe andata diventando sempre
si forma se non se dall'infusione d' un nuovo sentimento. lanzi, ii-87:
... senza che ne'passaggi d' una voce all'alba vi sia distacco alcuno
plastica, come vi si sacrifica la vibratilità d' un raggio di sole, la
la degradazione delle tinte attraverso le pelli d' aria interposte tra gli oggetti e i nostri
e la graduale successione, come tempi d' epilogo d'un dramma culminato, si
graduale successione, come tempi d'epilogo d' un dramma culminato, si riproduce inversamente
volta che in lui c'era la stoffa d' un bell'uomo apprezzabile e degustàbile.
queso ro- gantis ', è particella d' interrogazione con umiltà pregando, e sempre
maraviglia e di priego. per segno d' irrisione. per segno di lusinghe.
salvi, ella che salva i suoi. d' annunzio, iii-1-627: deh creatura allegra
del sangue mio quest'alma terra. d' annunzio, i-429: o donna ch'anzi
/ cui laura è suora ne le rime d' oro, / deh foss'io,
così grande spesa, come a te sarà d' andare di qui a roma? luca
di voi la maggior gloria quella / d' aver tradita una vii femminella. grazzini,
altrui, l'amore eterno / ruppe d' abisso le ferrate porte, / perché
ventura mai, qual proprio merto / d' infelice mortai tan- t'alto giunse?
povero, se non che si goderebbe d' essa invi fazione? guarini, 77
: deh, quanti, o misero, d' ispirazioni / litri raccogliere puoi ne'polmoni
passo ardito, / quanti ravvolgerti chili d' affetto / giù ne lo stomaco puoi tu
tra le persone, / senza pericolo d' indigestione? 10. pleonastico (
deh, bella donna, che a'raggi d' amore / ti scaldi, s'i'
, 28-115: dunque recatosi in atto d' amichevole compas sione: deh
tanto suo costo, aveva fortissimi stimoli d' odio come verso offenditori e ribelli della
: forse che la nostra orazione ebbe potenzia d' entrare nel cospetto di dio? o
generiche, e quel vocabolario comune, d' infussi, d'aspetti, di congiunzioni;
quel vocabolario comune, d'infussi, d' aspetti, di congiunzioni; ma sapeva
ma sapeva parlare a proposito... d' esaltazione e di deiezione, di transiti
carità era quella di cercare della salute d' altrui in mezzo dei suoi propri danni,
vostra signoria delli 14 una gran digezióne d' animo; né me ne maraveglio, poiché
conviene che altresì loro attribuisca le perfezioni d' iddio. = deriv. da
. al pari de'santi circondandole ancora d' intorno di angeli alati che le sostentano
le sostentano. tasso, i-245: contentatevi d' avermi coronato, senza voler deificarmi.
, 7-48: che il bene sia d' origine divina, è propriamente umano pensarlo
sudditi ogni ribellione contro di esso. d' annunzio, iv-2-1273: per noi ciascun
iv-437: sorgon frat tanto d' ora in ora alcuni più arditi mortali;
quando sono vivi e deificarli morti. d' annunzio, v-3-408: il poeta, che
il poeta, che oggi il popolo d' italia deifica, mirò tramontare sul mediterraneo
lupino amore, e privi della sincera luce d' amor divino, che ci può deificare
di cibarci de'frutti; o d' arricchirci de'doni; o di deificarci con
non deificati. testi, ii-189 ma d' anfion, d'orfeo, / e di
testi, ii-189 ma d'anfion, d' orfeo, / e di teseo, e
orfeo, / e di teseo, e d' achille, e d'altri cento /
di teseo, e d'achille, e d' altri cento / per la virtù deificati
iii-185: secondo la teoria dei deificatori d' uomini... se romolo, cesare
miracoli, non amano le potenze straordinarie d' uomini. codeste potenze non servono alla
autorità, quell'accanimento contro il partito d' azione divenuto rabbia personale, quello spirito di
). divino; che ha virtù d' innalzare fino a dio; che ha efficacia
, iii- 592: giove, innamorato d' europa,... in tiria lasciata
pietà ti roda, amor ti sviscere. d' alberti, 287: 'deiscere ',
(chiamiamolo così). esso va già d' accordo che iddio ci è. baretti
da quelle numerose artiglierie di deismo e d' ateismo, che ti battono tuttora in breccia
frase sul cittadino cristo e le rime d' argomento religioso, esercizi academici per occasione
: sdegnando essi il nome troppo odioso d' atei, fanno gala di assumere quello più
/ la deità de l'alto deo d' amore. iacopone, 69-140: chi lì
mentre che prima le giurasse per la deità d' iside di narrarle, avanti che la
come nome proprio è sussistente persona. d' annunzio, iv-2-83: erano prima vissute in
continua, perché in loro ogni diversità d' indole e ogni insorgimento si agguagliava e
di dio non lo può intèndare intelletto d' uomo, salvo che iesu e lei,
orlando. bembo, 1-54: tu d' amaritudine ci pasci,... tu
/ il semicapro dio lieto riluce; / d' astri squamosi in ocean di luce /
foscolo, iii-1-220: troverà uniti gruppi d' eroi, simulacri di deità. aleardi,
argos e che trovò la lira. d' annunzio, i-384: ed alfin parean
privilegio di pochissimi, deità ignota. d' annunzio, iv-2-62: seduta su la sponda
folle amor mi prese, / or son d' amor cortese / più ch'io non
infin delasolre; / v'è il nautilo d' argento vera nave / viva, e
viva, e di carne, e non d' asse, e di trave. delato
, delle quali il terzo al delatore. d' annunzio, iv-2-1121: l'ora del
. bartolini, 16-166: si trattava d' una donna pazza per ereditarietà e degenere in
ereditarietà e degenere in ogni senso. d' una che aveva fatto anche la delatrice,
stesso. tommaseo, i-440: prima d' accettare, rammentò egli al ministro guizot
: chi contravviene alla legge sul porto d' armi. crusca [s. v
quelli che fanno lo strascino... d' andare armati di grossi coltelli;.
lunga era la dispu- tazione delli legati d' antioco, alli diece legati, de'quali
data dell'accettazione dalla data della lettera d' avviso e dovrà indicare il trattario la
cercava di far vendere le acque ad uso d' irrigazione; ma il delegato sartirana,
ii-1-606: un nuvolo di delegati e d' applicati di pubblica sicurezza che si davano
mustacchi sottili, di lineamenti non brutti. d' annunzio, iv-2-1156: l'ispettore cortese
mette in ferrara delegato un prete invece d' un laico, giusto adesso. de sanctis
delegato pontificio si faceva bello per ferrara d' un elegantissimo tilbury. 7.
elegantissimo tilbury. 7. delegato d' impresa: dipendente di una piccola impresa
affari ecclesiastici straordinari. d' alberti [s. v.]:
sopra l'invalidità di questa delegazione. d' azeglio, 1-298: era nella coscienza
, 1-298: era nella coscienza pubblica d' allora l'idea che a roma era
roma era dato dal cielo il privilegio d' opprimere, e che il titolo di
commissione, deputazione, rappresentanza. d' annunzio, v-1-871: le delegazioni di trenta
, un certo ammontare di determinati cespiti d' entrata all'ente che ha fornito il
partito non li potrà mancare. ma perdendosi d' animo li ne seguiria disonore, danno
strutto. inventario di alfonso ii d' este, 2747: deleguado pesi quattro
attivi deleteri di sale e di zolfo. d' alberti, 287: 4 deleterio '
velenosa. cattaneo, ii-1-68: ai danni d' una impreveduta concorrenza successero quelli dell'interdizione
razza italiana tanto disprezzata, eppur capace d' uscir sana e vigorosa da un ambiente
sopravvivenza di materia, / o, d' una morte assai più deleteria, / spegni
: una strana pace, più deleteria d' ogni guerra, s'accampò fra le
stati primamente 'scritti in certe foglie d' arbori, come in quelle dell'alloro
legno vile, che evàngelo da una tutta d' oro, tutta di gemme.
mena licoride, / mena glicera. d' annunzio, iii-2-222: voi dunque / sol
le cifre delfiche del mio futuro. d' annunzio, iii-1-126: ella [cassandra]
il quale per lo passato con mirabil stupor d' ognuno ogni giorno arricchiva la biblioteca delfica
, x-3-511: poveri versi in mano / d' un asino censor, / che non
. grazzini, 56: tal che d' oro coniato / carco vi veggio a firenze
e nel pacifico settentrionale). d' alberti, 287: 'delfinatteri': genere di
hanno a un di presso la figura d' un delfino. = voce dotta
superficie del mare, balzando spesso fuor d' acqua; divora molti pesci e riesce
marzo sì vi do una peschiera / d' anguille, trote, lamprede e salmoni
di dèntali, dalfini e storioni, / d' ogni altro pesce in tutta la rivera
calma scherzando insieme, dimostran vento da d' onde e'vengono, et intorbidando l'
riscintillante placido alla lima, / cinto d' armoniosi antri a'delfini. leopardi, 595
sugli alti monti, / né pel duolo d' alcion pianse ceìce. nievo, 1-483
giosuè contro la faccia del sole. d' annunzio, v-1-365: a un tratto
. montale, 13: per un formicolìo d' albe, per pochi / fili su
. dove se n'era andata l'impressione d' antipatia, il tono quasi d'inimicizia
impressione d'antipatia, il tono quasi d' inimicizia per quella donna? 2
origine soprannome, poi titolo dei conti d' albon, signori del debbiato.
gennaio nasce il delfino; ai trenta d' aprile insieme col nascere del sole nascono le
e tacque / prega benigne, e d' un fedele amico / gli operosi e ridenti
2. di apollo. d' annunzio, iii-2-265: e la sua /
• piluccare quel luogo come un grappolo d' uva, a gara con la farfalla
da ciascun luogo il sol delibi / d' umor quanto vuoi poco; in sì gran
polla, incurva / sovra disposto calice d' eletti / vividi fior, da vergini man
han vaghezza i tuoi più cari / d' onorar te dea primiera, / delibando a
litro ve, / rapto per man d' amor, né so ben dove, /
spinosi a me segnate, / voi, d' elicona, a delibarne i fiumi,
a delibarne i fiumi, / e d' eleganze voi, sciolte o legate,
scena / allor colpita toperosa mente / d' esultanza mirabile, deliba / la beltà delle
delibazione): procedimento in cui la corte d' appello accerta che una sentenza civile straniera
. fra giordano, 5-266: opere d' uomo sono tutte quelle, le
delle cause, non possono essere diritte parti d' alcuno genere di causa, perciò
una medesima cosa puote bene essere genere d' una, e parte d'un'altra,
bene essere genere d'una, e parte d' un'altra, ma non puote essere
ma non puote essere parte e genere d' una medesima. e certo diliberamento e
, di deliberare all'ultimo momento. d' annunzio, iv-2-754: fece uno sforzo
/ amor che cosa sia, / e d' onde e come prende movimento, /
non delibera / così in fretta amor d' un alma; / sa ben'egli a
ed una memoria di noi dalle cittadi d' asia, imposta e deliberata la pecunia,
72: quando s'avea a deliberare sopra d' una cosa di grande importanza, non
proposta. imbriani, 1-54: chiacchieravano d' ineziucole; commentavano burlescamente alcuni discorsi,
fiate, che io deliberai e vidi che d' amor parlando, più bello né più
esser con meco dilibero. f. d' ambra, 4-34: ora io delibero /
che costui, che mi aspetta, dica d' essere / negromante, ed a lor
. boccaccio, ii-4-15: e pien d' angoscia e di fiera paura, / quel
volgar., viii-393: molti del popolo d' israel deliberarono intra loro di non mangiare
deliberato / di pigliar carne pura / d' esta gentil figura, / la qual'
l'aiuto di dio ho deliberato come meriti d' ammazzarti e far di te quello strazio
413: soggiunge un altro: e d' uopo è ch'io delibri / di non
già nel mettermi a scrivere ho deliberato d' esser breve, sapendo quante occupazioni la
fama e la persona e l'altre cose d' uno nato di soavia che avea nome
m'era saldamente deliberato a questo partito d' allontanarmi. leopardi, iii- 277
dal principe domandato commiato, con speranza d' acquisto di nuova gente a gloria della imperiai
del regno, diliberò all'im- provviso d' assalire quegli istessi che l'avevano cacciato.
dialetti è frequente, massime per modo d' iperbole. 2. rimettere in
ed alla donna... / promette d' ire a dilibrare in fretta / il
: dopo molto torneare, il conte d' angioe e 'l conte d'universa fecero diliberare
il conte d'angioe e 'l conte d' universa fecero diliberare l'aringo. simintendi
l. martelli, 1-62: vergine d' alta possa, / che facesti cader nevosa
i-224: qui claude / sette maniere d' ingrati esto livro / de li quai mi
. villani, 1-24: lavinia la moglie d' enea rimase grossa di lui d'uno
moglie d'enea rimase grossa di lui d' uno figliuolo; la quale per paura d'
d'uno figliuolo; la quale per paura d' ascanio suo figliastro non uccidesse lei e
l'andare a vóto i disegni ambiziosi d' uomini, che deliberatamente, imperturbabilmente,
antichi, assemblee rappresentative o deliberative. d' annunzio, v-1-136: al solo comandante
iv-247: l'impazienza del mio stato d' animo deliberativo dipende soltanto da me.
da noi. egli interverrà nel consiglio d' istruzione pubblica tutte le volte che si
pubblica tutte le volte che si tratterà d' interessi amministrativi, ma non avrà voto
nel giudiciale, dove si ha per fine d' impadronirsi dell'animo altrui e rivolgerlo dove
se medesimo, ed elesse papa uno cardinale d' anangna ch'avea nome messer benedetto gatani
quanto a voi piaccia, / deliberato d' ire in persia sono. pulci, 24-81
, 1-67: subito confessò e ratificò d' avermi tirato con animo deliberato d'ammazzarmi
ratificò d'avermi tirato con animo deliberato d' ammazzarmi, affermando che, quando avesse
verità ogni politico riguardo e ogni ragion d' interesse,... cospirarono insieme
io vada seco, / ed io d' andarvi son deliberato. bar etti, 2-167
era tornata più impaniata di prima! d' annunzio, v-1-1109: così parlavano,
la geniale creatura che aveva effuso tanta luce d' incanto e di sogno nella sua vita
... e benché la corda più d' una volta le pervenisse alle mani,
189): un uomo troppo premuroso d' aver notizie d'una di loro. [
un uomo troppo premuroso d'aver notizie d' una di loro. [ediz.
un uomo troppo deliberato di aver notizie d' una ai loro]. 8
possibilità di queste elezioni popolari ma la forza d' imporre ai principi i deliberati dell'assemblea
stimandol da ciò raro uomo e degno d' invidia, deliberato trassi alla cura.
partito: e perciò non deve fidarsi d' amicizia. davila, 438: gli uomini
, ii-219: 'l voto sempre debbe essere d' alcun ben migliore, e debbesi fare
/ al tuo signore dio / confessandoti d' ogni tuo peccato, / sarà verso te
nobiltà di sangue, dignità e bellezza d' aspetto, modo da spender largamente e
commessi contra varie virtù, e la deliberazion d' emen- darsene per innanzi, corrobora ed
ad ogni deliberazione mi vi raccomando o d' una copia, o d'un
o d'una copia, o d' un avviso. leopardi, 691: data
deliberazioni più spesso interviene che 'l parer d' un solo sia falso, che quel
per aventura ne le deliberazioni alcuni erano d' un parere, altri d'un altro;
alcuni erano d'un parere, altri d' un altro; laonde elessero un prudentissimo
legato, ha fatto risolvere la republica d' armarsi per quiete comune. panciatichi,
, 1-241: eccovi tutti, figliuoli d' israel: mettete qui il fatto in diliberazione
frenare la soverchia licenza de'sollevati. d' azeglio, 1-64: sotto robespierre era venuto
poi pensò, se dopo mille migliaia d' anni fosse possibile la loro diliberagione: e
delle trombe, in memoria della deliberazione d' isaac dall'imolazione. 2. parto
abate isaac volgar., 1-104: mondizia d' anima è essere dilibero dalle passioni occulte
volgar., 4-43: i rami [d' alloro] divisi e insieme legati per
questo modo non si guasta il vin d' altro mal sapore. 6.
costo e spese, diliveri e spacciati d' inghilterra e chia- richi in nave,
. della porta, 1-377: delibùto d' un insueto e subitaneo gaudio dell'insperato
son quasi prolapso in una epi- lepsia d' allegrezza. = voce dotta,
[serbò] fin a la morte d' animo constanza. frezzi, iv-5-98: ora
posta per non fare strappi alla vite. d' annunzio, v-i- 390: prego uno
-tenuamente, con pallide sfumature. d' annunzio, iv-2-580: guardarono allora passare nel
. adriani, v-297: e la casa d' un cittadino magnesio donò al cuoco (
ii-137: lo chiama delicatamente fra tei d' aganadeca, per destar in lui sentimenti
lui sentimenti teneri ed amichevoli coll'immagine d' una sorella amata non meno da lui
discretamente e delicatamente che bisogna indovinarlo. d' annunzio, iv-2-571: ella così blandiva
, e più in ozio che in fatica d' arme. marco polo volgar.,
; potrebbesi / o morir o impazzare o d' altra simile / disgrazia darsi cagion.
, di qualche paniere di riso, d' alcun pezzo di legno odorifero,
quelle, che loro lavorano delicatissimamente, d' erbe, di radici odorose, di legna
, di radici odorose, di legna e d' altro. lanzi, iv-215: ed
vergine, ove dovea dir dal luino. d' annunzio, v-1-415: e così pura
e il rossore? delicatezza di pelle. d' annunzio, iv-2-675: 1 fiori erano
iv-2-675: 1 fiori erano violetti, d' una estrema delicatezza, quasi impalpabili.
la rozza argilla veniva assumendo sensuali delicatezze d' epidermide, vellutamenti di mucosa. sbarbaro
il cielo si sbava di viola con presentimenti d' oro. armonie nascono che l'occhio
virtù di difendermi, o per debolezza d' animo o per troppa delicatezza di fibra
buona conversazione. leopardi, 575: teocrito d' ordinario è più negletto, più povero
ordinario è più negletto, più povero d' ornamenti, più semplice, e talvolta
delicatezza originale. 4. gentilezza d' animo; viva sensibilità spirituale; cortesia
p. verri, i-180: moltissima delicatezza d' ingegno e vivacità d'immaginazione richiedesi in
: moltissima delicatezza d'ingegno e vivacità d' immaginazione richiedesi in chiunque ricerchi di ben
giovane fornito di delicatezza di sentimento e d' ingegno. leopardi, ii- 274
. sebastiano in cui l'innata delicatezza d' animo finiva sempre per prevalere, avrebbe
e di significati] avviene in molte d' esser tanto sottili, che gran maestria
lingua vi bisogna a scolpirle e dilicatezza d' orecchio a discernerle. -cortesia sociale,
ora se si trattasse del solo punto d' interesse, io mi piglierei quest'arbitrio di
illustriss. così espressamente mi ordina, d' insinuare con somma delicatezza, lontanissimo da
delicatezza, ho perduto la mia vita. d' arzo, 1-21: finalmente trovai anche
1-21: finalmente trovai anche il coraggio d' infilarmi di nuovo le scarpe. l'
cristiani, se non che voi desiderate d' aver sicura la vostra lascivia e dilicatezza
eran note quelle delicatezze di camminare, d' adomarsi gli uomini fuori d'ordine e
camminare, d'adomarsi gli uomini fuori d' ordine e di misura in ogni cosa.
conto alcuno, non avendo, né curandosi d' avere simili delicatezze, sì che nel
per dar nuovi gusti al palato. d' azeglio, 1-127: tavola, cibi
, ma delicatezze no, perdio. d' annunzio, iv-2-1131: credettero di essere in
); fine, gentile, leggiadro d' aspetto (persona, viso, mani
fresche, dilicate e belle, / d' erbe e di fiondi verdi coronate.
sparita la rosea freschezza dell'infanzia. d' annunzio, iii-1-23: non vi ho mai
scolpito da desiderio: quel piccolo busto d' un marmo così delicato e dorato che sembra
o volere di fuori di morte o d' infermi alcuna novella sentire, con suoni e
invitato da lui bevvi un'altra volta d' un claretto molto dilicato. pallavicino, 1-128
delizioso, essendo irrigato da diversi rami d' acque purissime e dolci, gli agrumi vi
testimonio dante, le anguille più delicate d' italia. -blando, leggero, non
non v'è bisogno medicamento per cagione d' acqua. burchiello, 151: e ho
. bartoli, 26-386: poi, d' ogni età, da bambini fino a decrepiti
da bambini fino a decrepiti, e d' ogni sesso, e nel donnesco più debole
b. segni, 9-67: segni d' uomo effeminato è il non poter sopportare
che giudicare che queste proposizioni abbiano sapore d' eresia sia d'un palato pur troppo dilicato
queste proposizioni abbiano sapore d'eresia sia d' un palato pur troppo dilicato. arici,
buona cuciniera quale occorreva al palato delicato d' emilio. -in senso iron.
poco più delicata del corpo umano. d' annunzio, v-3-26: uomini vi sono
sono, che pur ieri vestivano la divisa d' operaio d'arsenale... e
che pur ieri vestivano la divisa d'operaio d' arsenale... e che oggi
assai meno di una lunga dittatura e d' una guerra civile per ricacciare l'uomo
i-172: ma la più delicata armonia d' ogni poetico lamento forse potrà sollevare le
camera] arrotondata quasi come la cupola d' un tempio, dipinta a colori delicatissimi
degli splendori delicati in quella luce. d' annunzio, i-694: mentre che fra
le tempie, insieme a certi accenni d' oro e d'azzurro, delicatissimi, che
insieme a certi accenni d'oro e d' azzurro, delicatissimi, che, in ogni
. figur. fine, gentile, raffinato d' animo e di modi; nobile,
delicato: che rivela gentilezza, nobiltà d' animo. baretti, 1-332: bisognerà
1-332: bisognerà che mi mostriate sempre d' avere per me un certo domestico rispetto,
domestico rispetto, che piace alle donne d' animo dilicato forse più dell'amore impetuoso
., io -e questo senz'ombra d' ironia -me ne rallegro perché ho sempre
aver suono né aria catulliana que'versi. d' annunzio, v-1-304: veggo visi attentissimi
scrittore, un artista, un'opera d' arte: che appaiono caratterizzati da toni
più dilicato stormento, facciamo qui memoria d' alquanti fiori di parlare. s. bonaventura
rilievo, vi si trovano intatte. d' annunzio, iv-2-474: tutta quanta dorata [
dal suo velo secolare: amabile opera d' una fantasia leggiadra e d'una mano
amabile opera d'una fantasia leggiadra e d' una mano sapiente. e. cecchi
elastico, s'aiuta con le convenzioni d' uno splendido manierismo. buzzati, 4-121:
il violino. -armonioso, pieno d' eleganza (una lingua). tolomei
caterina da siena, v-196: non curarsi d' adomare il corpo suo con curiosi e
giovine e amato, tra le lusinghe d' una società delicata e corrotta, non
cui eravamo ormai sazi, stanchi come d' un malato che si è svegliato per tante
gozzi, uomo di mente penetrantissima, d' un sentimento d'onore assai delicato,
uomo di mente penetrantissima, d'un sentimento d' onore assai delicato, d'un temperamento
un sentimento d'onore assai delicato, d' un temperamento suscettibile, risoluto, e
un'isoletta dilicata e molle / più d' altra che 'l sol scalde o che 'l
una cosa delicata, attraverso la polvere d' oro che il sole leva dalle strade.
non conditi è solo di stomachi vigorosi e d' uomini dovesse rovinare. benestanti; abbisogna
uomini dovesse rovinare. benestanti; abbisogna d' un cuoco che con la dilicatura
que'tempi. carducci, iii-9-364: d' aquile e di sparvieri non v'è
su quel tondo di terra! lavori d' orafi, delicature agricole. 2
garzoni che ci mescevano vino in tazze d' oro. abba, 224: applaudivano don
vii-165: ha contesto cristo una tela d' altro che di seta e d'oro,
una tela d'altro che di seta e d' oro, dove tutta la grandezza di
xiv-94: e quanta diligenza e delicatura d' arte non si dimanda, perché da
principiante, erasi provato ne'sonetti anacreontici d' ottonari e ne'catulliani a quinari doppi.
doppi. con tali delicature credeva forse d' arrivare a correggere ciò che sentiva d'
d'arrivare a correggere ciò che sentiva d' asprigno e ruvido nel suo fare.
, lo incaricava, per quella delicatura d' amanti a cui nulla è mai abbastanza
ritonde, gli occhi scintillanti, gli archi d' ebano, le labra di corallo,
le labra di corallo, i denti d' avorio, e simili altre stolte e
boterò, 1-26: blois ha il contado d' incredibile delicatura. 6.
: allora gli atomi del fuoco scostano d' insieme con una certa delicatura quelle parti
certa delicatura quelle parti assiderate e divenute d' un pezzo. = deriv. da
ca de coio scorfizo te pensai d' ammantare ». idem, 3-38: «
non ti fa delìco nel cuore il sospetto d' un rivale. non hai i
» al quale tendono istintivamente i milioni d' uomini aggruppati fra i confini naturali che
squisito che delimita tutt'intomo il piede d' un soffitto a volta. viani,
stesa come un colossale tramaglio ai margini d' una redola. buzzati, 1-158: la
: dentro quel superlativo la sua figura d' uomo e di scrittore sta circo- scritta
la delimitazione geografica sufficientemente precisa del paese d' italia. gramsci, iv-113: il
uomini il loro carattere ideale, quella parte d' infinito che sfugge alle materiali delimitazioni della
avvenimenti, certe idee concettuali della rigenerazione d' italia. = voce dotta,
, 4-436: gli scrisse ai sette d' aprile del 1618 una lettera, in cui
milizia, iii-417: 'schizzo', delineamento rapido d' un pensiero sopra un oggetto, per
si apre per lo lungo il corpo d' una crisalide o d'una aurelia aggrinzata di
lungo il corpo d'una crisalide o d' una aurelia aggrinzata di fresco, le
e trascurato, vi delineò la forma d' una città: e poscia condotto là
può credere che delineasse egli la prima carta d' italia. d'annunzio, i-921:
egli la prima carta d'italia. d' annunzio, i-921: io non la corsa
aveva data a lavorare iddio, trapunta d' ardito e gentile disegno: io la
là dov'era intatta, la colorii d' imagini invereconde; e, quasi a mia
bastando le prime pennellate, né contento d' averla una e due volte ritocca,
le guerre dell'asia, tutte le grandezze d' egitto. possiam delinear con diligenza i
un'altra poesia delinea la soave figura d' una donna americana. de sanctis,
). - anche al figur. d' annunzio, v-3-384: sembra delinearsi quasi visibile
deledda, iv-304: i progetti torbidi d' odio, che le serravano il cuore egoista
invaghito, che mi muoio di desiderio d' aveme un essempio ben corretto e delineato
dipingono sopra con vario disegno diversi lavori d' animali,... li quali restano
me parrebbe sproposito il paragonare le fabbriche d' una città ben dipinte alle fattezze gentilmente
città ben dipinte alle fattezze gentilmente delineate d' una bellissima femmina. baretti, 2-168:
mannaie e lacci, ivi eculei e torture d' ogni sorte, ivi stan delineati naufragi
stan delineati naufragi e guerre civili, ivi d' ogn'intomo vedonsi espresse in varie forme
una di queste belle spose dalla carnagione d' un color bruno pallidissimo, quasi trasparente
occhi grigioscuri, ora languidi e poi d' un subito stralucenti nel sorriso, dalle
recare uno scrittorietto, imbrattò il candore d' un foglio con le impurità de suoi
ne resti allegro e sodisfatto e goda d' esser gabbato per l'utile che indi
quali tutte si veggono nell'antico testamento d' awantaggio delineate. gravina, 15:
chiamati froypàcpoi, cioè delineatori e disegnatori d' animali. bettinelli, 1-i-312: frate
cinque ben corredati vascelli, acciò tentasse d' aprirvisi il passo per la via d'
d'aprirvisi il passo per la via d' occidente. algarotti, 3-233: esattissimo nella
. capitoli della compagnia della madonna d' orsammichele, 4-37: e'governatori debbano
. 3. per estens. persona d' animo abietto, malvagio, infame,
. pavese, i-83: ma boia d' un vagabondo, lo sai che [quelli
, la pronunziò di due sillabe. d' azeglio, 1-96: era d'inverno e
sillabe. d'azeglio, 1-96: era d' inverno e nevicava. le due delinquenti
in sicilia (eravi per viceré il duca d' ossuna) un prete delinquente s'era
condannar se stessi per delinquenti e rei d' eterno supplicio. 6. dimin
dell'egitto / ha processato il padron d' una troia / a delinquere avvezza, e
sicuro di andare a far qualche settimana d' esercizio ai monaci della polveriera, che è
gran delio profeta animo e mente / d' aprir l'occulte e le future cose
, né con tra lei tentate schermo. d' annunzio, i- 1095: verso i
liquido in seguito a soluzione nel vapore d' acqua assorbito dall'atmosfera.
boccalini, i-299: con tanta commozion d' animo e compunzion di spirito raccontò il petrarca
segnalati, che sopraffatto da un deliquio d' animo grandissimo, tramortito cadde nel pulpito,
rose e le perle, e i crin d' oro, e un pensier che dicea
visione, un sogno, un deliquio d' amore, e le frasi e le immagini
, e le frasi e le immagini d' un colore medesimo anch'esse, e sonetti
bel caso di strepitosa simpatia reciproca. d' annunzio, iv-2-94: scriveva epistole piene
tiberio si disputava, se fusse tempo d' opprimere i sediziosi, già intimoriti per
, xxiv-939: il giovinotto non ispiri d' odor sabeo... né professi una
chiamar fanatici essi e i loro simili d' ogni specie e maniera. 2
massimo di 17, come un altro d' ennio: 'labitur uncta carina: volat
e navi, e fra essi fusse ductore d' ima,... tu per
sue lettere al signor marco velsero duumviro d' augusta. baldinucci, 2-4-223: si
si pregia questa nobile città di ricanati d' aver per gran tempo conservato suo reggimento
mesi del duumvirato; e, minacciato d' essere ricreato 'duumviro', non ne volle
de roberto, 2-115: la formazione d' un partito nazionale, che non avesse