: si vedevano per ogni via migliaia d' innocenti tribolati, perseguitati, spogliati, scamozza
le buone cristiane, le pere roggie d' ogni fatta. 7. deriv
cfr. cristiano *. cristiano d' òro, sm. moneta d'oro danese
cristiano d'òro, sm. moneta d' oro danese, coniata dal re cristiano
138-8: fontana di dolore, albergo d' ira, / scola d'errori e tempio
, albergo d'ira, / scola d' errori e tempio d'eresia, / già
ira, / scola d'errori e tempio d' eresia, / già roma, or
. bartoli, 5-45: quanto abbiamo d' eccellenza e di meriti, tutto in
radiante, cristo risorge al cielo. d' annunzio, iii-2-150: voi giocate a dadi
sacramento, / per torgli un tabernacolo d' argento. monti, x-1-119: vede
x-1-119: vede in preda al furor d' ingorde spade / le caste chiese,
1328, a dì 14 del mese d' aprile, lodovico di baviera...
un palmo, fatti di piastre sottilissime d' oro. casti, i-2-16: avevan di
talino era sparito. vinverra diceva « d' un cristo, d'un cristo »
. vinverra diceva « d'un cristo, d' un cristo » e corre addosso ai
a voi nel prezioso sangue suo. d' annunzio, ii-871: fratelli in cristo,
la mia bile deve essere una specie d' acqua della scala o d'acqua di santa
una specie d'acqua della scala o d' acqua di santa maria novella, che
, povero cristo. -un cristo d' uomo: un pezzo d'uomo, di
-un cristo d'uomo: un pezzo d' uomo, di statura e forza eccezionale
si chiamava marione, era un cristo d' uomo, ma un amico.
di bene e di male, manifestazioni d' una certa energia vitale, qualunque essa
possibilità di giudizio, come tra giuocatori d' azzardo col destino. pavese, 8-195:
copiare: e il peggio si è che d' ordinario riescono copie cattive e meschine per
6-286: era... moglie d' un avvocato di san francisco, e
direttivo esamina le domande d' iscrizione. il criterio di severità nell'
lami, 2-45: egli è uomo d' angusta, grossolana e goffa erudizione,
e senza far mai nulla vuol giudicar d' ogni cosa. algarotti, 3-305: commenda
teneva dalla sua origine il solo processo d' analisi, [la scuola classicistica] ebbe
, [la scuola classicistica] ebbe difetto d' una critica vigorosa e ricreatrice; contenta
allora si misero insieme in ogni parte d' italia; ma quel che in esse predomina
chiarire e descrivere i caratteri dell'opera d' arte (letteraria, figurativa, musicale
, sia nel comporre le varie opere d' ingegno, sia nel giudicarle. tommaseo [
. cecchi, 6-117: che i significati d' una vera opera d'arte debbano imporsi
che i significati d'una vera opera d' arte debbano imporsi e, in certo senso
in certo senso, compromettere non meno d' altrettante esperienze di vita: è un fatto
epoche oscuri o incerti, con ragioni d' autorità, di paragone, d'analogia,
ragioni d'autorità, di paragone, d' analogia, di convenienza, di logica
stimo doversi migliorare. è un capo d' opera, il quale non deve lasciare
quelle arti soltanto la critica, dopo d' avere interpretato con induzioni il silenzio delle
tutto il tempo del lavoro, cercando d' indovinare le critiche possibili e contingenti,
tutte le particolarità, tutte le possibilità d' ogni specie, inizialmente bonaria per salire
cosa / da criticar; ma tutti fur d' accordo / che la semplice casetta /
criticare; / quel che ci toma d' ora in poi facciamo. manzoni, pr
2. giudicato negativamente (un'opera d' arte, letteraria o scientifica, un
, c'era da fare una storia d' una certezza e d'una chiarezza tale.
da fare una storia d'una certezza e d' una chiarezza tale. da esserne
da esserne pago ogni intelletto più critico. d' annunzio, iv-1-147: l'artista
di molti mali italiani, fra cui quello d' un pensiero privo di facoltà critica,
. calvino, 1-276: andavamo assai d' accordo, per quanto fossimo tipi differenti
queste mie rozze fatiche alla censura universal d' ogni guardo, e cortese e critico
un lato la vicina e provata oltracotanza d' un feudatario, avvezzo a farsi beffe d'
d'un feudatario, avvezzo a farsi beffe d' ogni legge divina ed umana; dall'
subitanea e feroce, là lo spauracchio d' un castigo segreto, terribile, immanchevole.
dello stesso sapore, dovette essere un critico d' importanza. galileo, 4-1-362: le
, in risposta ad un critico cortese d' una mia tragedia, una dissertazione in francese
caso che la commedia nuova non sia d' un amico, allora il critico è padrone
o gli stivali che ha in piedi. d' annunzio, v-3-326: accanto all'artista
1-40: ma il peggio era coi critici d' arte. se coloro che dissertavano sulla
professori diseredati di genio, di talento e d' ingegno, essi erano dei tenebrosi ignoranti
nuove. sinisgalli, 6-244: i critici d' arte più fini, più agguerriti,
, in tanto quanto sia la punta d' un ago, in modo alcuno riprendere.
crittogame. pratesi, 1-73: quel senso d' antichità e di solitudine che spiravan le
tasso... mi vergogno assai d' aver giudicato così alla sfuggita i discorsi
non ha altra nobiltà, che quella d' utile, che nel crivellar frumenti e biade
lo crivelloe, ed ucciselo crudelemente. d' annunzio, v-3-196: allora gli si
inquieto del corpo della tedesca, la crivellava d' occhiate. = deriv. da crivello1
dove l'ombra sarebbe di rigore. d' annunzio, iv-2-432: da una settimana all'
vecchio crivellino / con la spugna imbevuta d' aceto sotto il naso / vagliava il grano
si voglia avere scelto e rimondo. d' annunzio, v-2-279: giù c'erano le
avventarsi in tre contro un vecchio disarmato? d' annunzio, v-3-467: ci ricaricavamo di
incontrano sulle alpi lastroni, dal passaggio d' una 4 verrucaria 'bucherellati come crivelli
o vero staccio, la granarete. d' annunzio, v-3-105: la mia scatola miniata
la fronte ebuma / spieghi le chiome d' or crocaddobbata, / succinta e coturnata
. cecchi, 6-138: noialtri sentiremo privazione d' un pane che sia vero pane,
croccante sopra due grandi cilindri a guisa d' aspo che la dipanano, e di
9-42: vittoria ti porterà al giardino d' azeglio, ti comprerà la giran
fe'su 'l cardin croccar l'uscio d' argento; / d'argento è l'uscio
cardin croccar l'uscio d'argento; / d' argento è l'uscio e certe conche
- anche al figur. detto d' amore, 365: perch'amor m'aggia
capo o dietro la nuca. d' annunzio, v-2-276: una malinconia scontrosa mi
una specie di coroncina di finti fiori d' arancio e uva di vetro, le scendeva
con le gemme gonfie di seta d' argento. baldini, i-600: tutte le
portarono in tavola una grande insalatiera ricolma d' una fresca e crocchiante insalata dalle larghe
o tentenna, / ivi l'ostier tosto d' andare accenna. collodi, 98:
e crocchia come ossi fra i molari d' un cane. alvaro, 9-50: quando
terminò di menar pur al bierzo / d' una percossa, che l'elmo non
senti, oste, come crocchia *. d' annunzio, v-1-331: respiro la vampe
suoi fianchi erano appesi, come ai pioli d' un attaccapanni, il sacco, il
suo passo, crocchiavano come la bardatura d' un mulo. -non crocchiare il ferro
tegame per sentire se è saldo. d' annunzio, iv-2-1009: oe, ninna nanna
si dipinse, dico, come sentiva d' essere..., galante, in
: erano ancora quelle le siepi polverose d' una volta, i vigneti infestonati a
campagna, quelle le ragazze che lavoravano d' uncinetto, in crocchio, sulle aie
crocchio: trovarsi insieme all'abituale gruppo d' amici o di conoscenti per conversare.
grondaie, crocchiolar di galline, frulli d' ali. = frequentativo di crocchiare
cote e il martello. = voce d' area veneta: cfr. venez. crózola
e non ode che qualche mosca / che d' un tratto ronza ad un vetro
portare la croce al calvario, servile istrumento d' obbrobriosa morte. colletta, i-52:
posto perpendicolarmente allo stipite a tre quarti d' altezza (come quella su cui si
gridando ad alta voce, / giorgin d' arezzo metterebbe in croce. manti, iii-421
se 'l conte ugolino aveva voce / d' aver tradita te delle castella, / non
: convertirsi al cristianesimo. rinaldo d' aquino, v-i 15-25: la erode salva
ben'io son donna, non vi pensate d' aggirarmi il cervello con un pezzo di
avean tenuto i suoi pensieri, dicendo d' aver ben egli desiderato di vivere e di
croce pone la lunga e fastidiosa fattura d' un vocabolario. cesarotti, i-56:
la mia croce! la mia rovina! d' annunzio, iv-1-231: io so che
1-50: ebbono parte di molte vasellamenta d' argento, e di croci e di calici
, e di croci e di calici e d' altri ornamenti delle chiese che avieno spogliate
questa io feci le stampe per li scudi d' oro; nella quale era una croce
dei campanili vacillanti nel cielo caliginoso. d' annunzio, ii-865: quivi con un càmice
tirato da bufoli, tutto nero e dipinto d' ossa di morti e di croci bianche
croce: eppur custodi / stanno colà d' una progenie estinta. nievo, 1-138
croce; e, quasi al passaggio d' oltremare andar dovesse, per far più
g. villani, 4-35: per ammenda d' una guerra ch'egli a torto avea
torto avea presa... sì promise d' andare al soccorso della terra santa,
guerre che si dicevano « crociate ». d' annunzio, ii-903: sii benedetta,
commosso la cristianità per andare al soccorso d' oltre mare della terra santa, venne in
palle rosse, e mi sso il campo d' oro, con molta bellezza acconcie.
di queste è onore, ma ben segno d' onore. caro, 12-ii-155: oltre
che aveva intesa in roma in casa d' illustriss. sig. card. borgia,
croci, giarettiere, chiavi / conobbe. d' azeglio, 1-204: se ho fatto
e lazzaro, o quella della corona d' italia, o l'altra del valore militare
mancare. giusti, 2-217: spero così d' andarmene là, là, / o
di portare all'occhiello la croce della corona d' italia conferitagli di recente. -gran
mastro, che ancor io sono ambizioso d' una croce, e che per ricognizione
coloro che avevano partecipato direttamente a fatti d' arme. -croce di guerra al valor
di corte, dama di palazzo, dama d' onore per liberare il sepolcro di lui.
bandello, 1-7 (i-102): provide d' ima compagnia franchi ». pulci
desidero che vostra altezza serenissima e d' onore ». poliziano, 1-646: benedetto
la zente pareva questa una dama d' onore / della consorte del del
per li nostri peccai lo mondo d' azeglio, 1-251: che cosa invece poteva
, dee., vecchie dame d' onore, con un formicaio di frati,
una giovane e bella nuora, dama d' onore della regina. t'ama
regina. t'ama! / d' amarlo in verità la grazia posci / con
con la sua 2. titolo d' onore e di distinzione che si dava madre
alla nobiltà (o anche, chiama / d' amarlo in verità con tutto 'l core.
: però ti vo'pregar, o dio d' amore: / s'io puoi fare
nel core; / fa ch'ella mora d' altro che di volendolo poi spegnere,
la sorella, / detta dama clemenzia, d' un di quei templi, ed era la
tutte fastidio: io ho ora solamente d' ago e di maglia; e certamente è
favellare / come un eco a piè d' un monte, / messe a monte /
da mazzo di carte, tra gli esemplari d' un gotico tra i più belli che
abbia elaborato, finisce in uno stato d' euforia, quasi di gioia irrazionale.
o sui superiori o sui compagni d' ufficio o su le questioni politiche del
al giocatore che fa dama. d' alberti, 281: 'andare a dama'vale
accademia, che egli decorò ancora del nome d' uni- versità. muratori, 7-i-67:
personaggio avrebbe risparmiato ad omero il rimprovero d' aver decorato il suo eroe di titoli
vecchio strumento decorasse, con resto pietoso d' illusione, la tristizia delle sue funzioni presenti
, dipinto nel 1929. si tratta d' un quadro bene impaginato, un
tendenza a far prevalere in un'opera d' arte la funzione estrinsecamente decorativa sui motivi
praticello fra due monti è il campo d' atterraggio, con la solita fontana rinascimentalmente
, al falso, e per amore d' una vita semplice, nitida.
svevo, 6-237: destato dal suo sogno d' amore dal grido d'allarme gettato dalla
dal suo sogno d'amore dal grido d' allarme gettato dalla cameriera egli senz'altro si
: che cos'è essenziale nell'opera d' arte plastica? il berenson pone la radicale
? il berenson pone la radicale distinzione d' un elemento * decorativo 'e d'un
distinzione d'un elemento * decorativo 'e d' un elemento * illustrativo '. '
, un modo di fare). d' annunzio, v-3-676: quel che già da
quaranta camerieri erano decorati con superbe collane d' oro. bertola, 74: poco
, e del fiume larghissimo, decorato d' isole verdeggianti. foscolo, xv-215: la
, ruscelli, fontane, archi, d' una fantasia cinese cara all'ottocento.
garzoni, 1-168: amano tanto fissamente d' esser chiamati col nome di signori e
progenie antecedente imbrattata di lardo, insporcata d' oglio, infangata di letame, impegolata
sono per altro vari edifici pubblici degni d' osservazione. i più rimarchevoli sono sei
un certo loro particolare e bizzarro genere d' architettura, che non manca di fare
infatti decorato a fresco, con delle stelle d' oro su fondo azzurro, e delle
onorificenza. - anche sostant. d' azeglio, 4-i-441: che m'importa,
gli occhi muti, con stupido sussiego. d' annunzio, v-i- 1021: siamo
decorati più volte al valore, fieri d' aver dedicato alla patria la nostra devozione
per un salvataggio rischioso, di medaglia d' argento al valor civile, dacché stava alle
, 7-i-47: passò poi la corona d' italia in ottone il grande, eletto
anni. si eviterebbe così la confusione d' idee che nasce al vedere tanti somarelli
anima nostra è prigione decorata di formole d' opportunità, di tattiche machiavelliche, di
indistinto e confuso, decorato col nome d' ideale. de roberto, 2-232: al
! bocchelli, ii-401: rosolino era incapace d' amore, e, precocemente vizioso,
più vaste, e per eccitar idea d' aria o d'acqua. dossi, 838
e per eccitar idea d'aria o d' acqua. dossi, 838: certo r
recatosi in india vi accumulò in un paio d' anni una fortuna. de roberto,
delle sue prime occupazioni era stata quella d' ingrandire ed abbellire la vecchia casa del fattore
senz'ordine e senza misura, in spese d' abiti, di gioie,.,
cui erano appesi diversi zirli e fischierelli d' argento. carducci, iii-16-284: il poeta
a mazzi come i carciofi, e d' ombrelloni rossi, verdi e blu sospesi
bordo della tappezzeria, rosso a striscie d' oro, che sembrava di broccato.
soffitto di fogliami, fiori e chiocciole d' oro. e tante volte può immaginarsi che
di siffatte decorazioni, a maggior gloria d' iddio si proponessero di trascrivere in oro
. alvaro, 8-114: in mancanza d' altro, il popolo s'è fatto
gl'impresari a buonissimo prezzo, avvertendo d' averle in appalto per tutte le opere
perché questi ancora si approfittino nel lavoro d' altri due terzi. algarotti, 1-228:
tutta giubilo per la ricevuta decorazione. godo d' aver riparato a questa non lodevole dimenticanza
, conc., i-94: una corona d' alloro, il nastro di una decorazione
. carducci, iii24- 328: barbagli d' oro e d'argento dagli elmi dai galloni
iii24- 328: barbagli d'oro e d' argento dagli elmi dai galloni dalle decorazioni
signore non rièscemi nuovo; mi par d' averlo ammirato ad una mostra di truppe
passavano rauchi portandosi lontano l'immagine vivace d' un principe piumato o di un generale
francese: 4 la décoration de la légion d' honneur '. è il solito frequente
decora. tasso, 20-52: quanto apparìa d' adorno e di decoro / ne'cimieri
, come si costuma in molte città d' italia, di poter d'ogni cosa parlare
molte città d'italia, di poter d' ogni cosa parlare liberamente con ognuno,
e rivestire a brun quel ghiottoncello / d' amore, e tutta quanta la brigata,
tutta quanta la brigata, / e saxìa d' uopo per nostro decoro / spendere nella
da re musico coro; / ma ben d' animi molli e dissoluti, / da
facile riderne), vedi bene che sa d' eroismo. moravia, ii-233: luca
al decoro di quel sacro collegio di spogliarsi d' ogni passione. anguillara, 1-47:
, / non s'agguaglia al decoro / d' un dio; né può esser caro
a'tempi miei / gente vestita tutta quanta d' oro, / con gran staffieri e
non fa nella persona del bembo e d' altri, quando la loda e difende.
è da tesser di peltro al farmi d' oro. delfino, 1-266: debellata in
, 2-437: il decoro e l'onore d' italia consiste principalmente nel fare all'amore
molte punte il petto, a niuna d' esse diede una lagrima, un gemito,
, 13-71: ma usciron presto d' affanno e martoro, / quando essi
, 193: mantengono con decoro la tomba d' argento, o coperta di lamine d'
d'argento, o coperta di lamine d' argento, nella quale riposa il corpo
il granato il suo decoro, / ricco d' innumera- bili rubini, / quasi in
/ quasi in figura di un bel secol d' oro. tasso, 8-iv-951: né
tinto de cupo colore / a te mandar d' ogni piacer m'invelo. g.
/ tu pria con luminoso alto decoro / d' iddio fregiasti la corona e 'l regno
pompa in bel decoro, / pennel d' oro, / pennelleggia d'oro i campi
, / pennel d'oro, / pennelleggia d' oro i campi. menzini, i-300
, i-300: dianzi io piantai un ramuscel d' alloro, / e insieme io porsi
ivi sottentra / altra di fiori e d' arbori famiglia, / d'irti climi decoro
di fiori e d'arbori famiglia, / d' irti climi decoro e dilettanza. manzoni
suoi aspetti domestici, diverrà un ricordo d' un'altra età piena di senso,
mio decoro, / per cui credea d' essere eguale a'numi, / e tutte
inanzi a gli occhi tutti i decori d' un alto e pudico amore. lanzi,
ci piaccia nomare questa virtù, mentre d' essere o gravi o piacevoli cerchiamo nelle
dimostrò di creder socrate per pigliarsi giuoco d' ippia il vecchiarello; ma o quello
io so che si pensa ai modi d' impiegarmi decorosamente e mi converrà patir molto
nomi di falsità, ma ci varremo d' un altro nome usato anch'esso, ma
concludere, che quell'infelice mio titolo d' istoriografo non era che un decoroso ed onorato
questi mentali vantaggi s'aggiunge ancora quello d' esser locato da giovane in un posto
decorrenti ': così in alcuni luoghi d' italia chiamano quei travicelli sottili che si
. noi non sappiamo in qual parte d' italia si dica questo sformatissimo errore.
chirografi dello stato, con sicura decorrenza d' interessi. tommaseo [s. v
scorre, e l'atto dello scorrere d' esso tempo da uno a l'altro termine
per ogni giorno di provento, cioè d' intrata, talento uno d'argento,
, cioè d'intrata, talento uno d' argento, venti mine quando dal fiume nel
bozzente, e le arginature ne'boschi d' origgio sono imperfette, onde le acque decorrono
, n. 52). d' annunzio, i-93: o abitatrice arguta de
50 anni, e finalmente alla revoluzione d' ogni venticinquesimo anno, com'è al
di significazione diversa, tal che è mestieri d' in- doviname il proprio dal decorso del
ma che l'ambascia e il patema d' animo eran probabilmente più dannosi della fatica
, vi-2-112: non fu conceduto alli canonici d' aqui- leia che la scola di s
fresc'acqua è dolce nettare, / né d' umore altro s'abbevera, / che
ben mi guardava dal palesare a veruno d' averlo preso con intenzione di rimanermi a
il secolo della virtù ma della verità. d' annunzio, iii-1-368: non è la
venire qua da man dritta; fa'd' andare secondando il parlare mio dovunque bisognerà
dovuto, a me il darebbe / d' appio il favore. collodi, 126:
è quell'istituto pieno di sapienza e d' amore che, dovuto alla lunga veggente
che, dovuto alla lunga veggente generosità d' un grande scienziato e alla paziente genialità
un grande scienziato e alla paziente genialità d' un grande amministratore, ha consolato e
bartoli, 40-ii-107: faccenda intrigatissima, e d' una prodigiosa memoria, il raccordarsi di
vaso chiuse / con tacque mescolando sughi d' erbe / in dovuta misura, /
5-i-73: deputarono il vescovo di miron d' anquers per fame le dovute querele a sua
marea; riflusso del mare. d' annunzio, iv-2-1336: sentivamo, al di
. mi ha portato una dozzina d' uova. -nel gioco della roulette
volte mandate con le navi una dozzina d' esse, subito sbarcate sono condotte all'appartamento
le sorte. baretti, 1-121: d' ogni dozzina di creature umane, tre almeno
alcuna, ogni cosa vale un occhio d' uomo; e poi gli scolari si dolgono
e che ne è stata impedita per mancanza d' una commoda dozzena. giusti, ii-241
mia m'è più morbido di quello d' una locanda o d'una dozzina.
morbido di quello d'una locanda o d' una dozzina. -camera a dozzina
dozzina in casa un prete, finse d' aver perduto giocando cento doppie. verga,
/ la zuppa, ch'il trarrà d' ogni duol fuore. / ma non bisogna
ma mi fanno sperar cose maggiori. d' azeglio, 1-373: aveva messo sottosopra
si tratta, in termini poveri, d' una sorta di prostituzione sacra; attraverso la
onde non ti curar per ambizione / d' entrar coi gentiluomini in dozzina, /
metterovvi con uno a dozzina, / perché d' un nome siate ambo chiamati. allegri
libro di bellarmino alle opposizioni del re d' inghilterra, scrittura assai donzenale. tesauro,
o dire o rispondere o notar cosa d' annotazione degna: faccia prima questa sua
ebbe difficultà grande di mettere insieme genti d' altre migliori qualità che tumultuarie e dozzinali
che il figlio è di costumi ottimi e d' ingegno non dozzinale: era, quando
mantenuta o per coazione od inerzia. d' annunzio, iv-1-833: così aveva detto
allegri, 73: così voi d' un poeta che s'afretta / a cantar
è ascritto fra gli arcadi, merita d' esserlo per la pochezza del suo ingegno
le buone albergatrici, per la partenza d' un, come dicono colà, dozzinante,
dicono colà, dozzinante, potettero disporre d' un lettino. cagna, 1-72: da
dozzóne, sm. numism. moneta d' argento da quindici soldi coniata da vittorio
cum decentissimo intercalato assidevano sei squamei draconculi d' oro prelucenti. 2. bot
impresario... osò inacerbire il biglietto d' ingresso, portandolo alla cifra draconiana di
truovi, rilucente e nova; / d' essa già molti re si gloriaro, /
seme che se ne cava gran quantità d' olio: sarchiansi e procuransi come loro.
perse; / ma riscaldata a guisa d' una draga, / a martassin d'
d'una draga, / a martassin d' un gran colpo rispose. =
sponil fondo dei porti e dei corsi d' acqua, sia per materie terrose che
due barelle, moltissimi vasi di camelie, d' azalee, di cine draconico
: sia fatto polvere e stemperato con albume d' uovo. crescenzi volgar., 6-78
volgar., 6-78: si faccia lattovaro d' una parte del sugo e quinta di
, matton pesto, dragante e chiara d' uovo. beccaria, ii-575: le stoffe
strelli '), e distendervi le ralinghe d' inferi tura di alcune di quelle vele
ai giardini delle esperidi e al vello d' oro; nei misteri scandinavi era ministro
diverso mugghio, e gittossi allo scudo d' aiolfo, e ruppe tutto lo specchio
punge e rode, / corre al giardin d' esperia, e dà di piglio /
suolo, e tosto si riveste / d' altra figura strana ed ammiranda. /
: da un tal che pare una mummia d' egitto, / ma più fiero dei
... di fuoco come quelli d' un drago. d'annunzio, iv-2-21:
fuoco come quelli d'un drago. d' annunzio, iv-2-21: avea voluto veder
, v-2-222: -dovrebbe vederlo in tempo d' elezioni, pare un drago! -fa il
vedrò se la peccatrice vergine ingraviderà e se d' umile gallina parturirà drago. poliziano,
della consagrata, ch'io non arei paura d' un drago. a. f.
tesauro, 1-42: quella monarchia, posseditrice d' inesausti tesori,... spargendo
ricamato a draghi di seta co 'ntarsi d' oro fino. baldi, i-161: scolpito
, con la bocca ch'è la bocca d' un drago, e con un altro
tracciato e la foce di un corso d' acqua, ecc.). chiabrera
alberi, in forma di drago di pesce d' uccello. bartolini, 17-63: sopra
tetto, nel sereno / splende il drago d' una favola / rosso drago d'una
drago d'una favola / rosso drago d' una nuvola. -elmo (o
dorso, ali di pipistrello; zampe d' aquila o di leone, coda a spirale
il re di scozia con quattro mila uomini d' arme, tutti bene a cavallo e
: l'uccisore di lisandro fu neocoro d' aliarto, che aveva nello scudo un drago
nascere / la vita del figlio. d' annunzio, v-3-170: prima di mettersi al
in prossimità del castello un'ultima allegoria d' un angelo calpestatore di draghi e di
8-27: mia città dragofiorito, prato d' oro che appresti i lauri ai cavalli
due espansioni laterali della pelle a forma d' ala, di un colore aranciato disegnato
di serpente;... appresso d' aristotele, questo animale non è così mara-
liquore condensato, che si ci porta d' africa simile a grumi di sangue, che
e paludoso, pieno di boscaglie e d' alberi in tutto diversi dalli nostri, tra
un colpo in un ramo o nel tronco d' essi, che sono molto teneri con
rosso che pareva apunto sangue quando esce d' una ferita. vallisneri, iii-401: il
color rosso come sangue, tratto per via d' incisione da un albero grande dell'indie
; ma quegli che hanno per fine d' intendere le scienze, l'arti e i
al dragomanno di condurmi alla casa del console d' inghilterra. nievo, 1-519: l'
incominciare. ojetti, ii-634: divise d' una volta..., vermiglie,
, amaranto, con ricami e bottoni d' oro e d'argento e penne, pennacchi
con ricami e bottoni d'oro e d' argento e penne, pennacchi, sciarpe,
coltiva negli orti di tutta italia, d' acuto sapore, per l'insalata e per
cagion della sua sottigliezza eguale a quella d' un crine; ed è proprio della
quelli che abitano attorno a i lidi d' aquileia pesce ragno. = deriv
e idre e dragoni, e pesci d' ogni forma. carducci, iii-14-75: i
gli orti delle esperidi e il vello d' oro? baldini, 3-230: ivi giunti
43-5): più treman di te che d' un dragone, / veggendo la tua
non è polso di uomo, ma è d' un leone o d'un dragone.
, ma è d'un leone o d' un dragone. g. c. croce
che adesso potrei servire la signora marchesa d' una compagnia franca di questa nuova razza
adoperano non è già liquido, ma fummo d' olio, impastato con acqua di gomma
ed adorni di figure di dragoni, d' uccelli e di fiori per mezzo di certe
visconti, la quale carica lo scudo d' uno dragone che divora un fanciullo.
porgono indubitabile certezza, come la conversione d' essa luna fatta nel suo dragone ha per
. -meteor. ant. tromba d' aria, turbine. buonarroti il giovane
e tempeste e saette, / gravidi partorir d' alto spavento. dizionario di marina [
io hoe a te, faraone, re d' egitto, grande dragone, il quale
e non punto nocivo; si pasce d' insetti e dimora massimamente sugli alberi nelle
. il corpo è grigio, macchiato d' azzurro, bruno e nero; è coperto
soderini, ii-127: il migliore è cercar d' avere della più buona sorta dragoni che
di marzo ne'temperati e nei più freddi d' aprile. 0. targioni tozzetti,
volta, ma or parlan così. d' azeglio, ii-4-459: i dragoni che li
, / la tumultuante giovane impazzita / d' amore, / sono tutte creature della
conosciuto un giovane leggiadro di forme, d' indole mite, ma vuoto di testa,
tecn. recipiente che serve a provvedere d' acqua la pila della cartiera. carena
: la dragontea minore produce le fiondi d' edera, ma grandi, tutte pinticchiate
v.]: 'draconzio', sorta d' erba che con altro nome è detta 4
una dramma di metallo per averne cento d' oro. bibbia volgar., viii-632
la ricolta di duo deci milia dramme d' argento, mandolle a ierosolima a offerire il
, 398: cicerone averà una dracma d' oro. caro, i-319: si salvò
quel medesimo peso che 'l danaio d' argento de i romani... si
son di peso pari a quelle monete d' argento che si chiamano grossi. ecco
in terra, la caduta dramma. d' annunzio, ii-61: tumultuavano al lume
è uno peso; cioè ottava parte d' una oncia. palladio volgar., 11-14
, voi vi riderete di me, come d' un logico senza dramma di logica,
, i-166: persuaso che cento libbre d' oro non pagassero ima dramma d'affetto
cento libbre d'oro non pagassero ima dramma d' affetto sincero e naturale. foscolo,
dramma di sangue che non fosse penetrata d' amore, abbagliata. jovine, 2-59
lor fiorino, / un floro piccinino d' asterdamme, / che le storie romane
. marino, 10-159: d' andronico e di nevio i drammi lieti,
essi si può trovare facilmente la ragione d' un dramma il quale, dipartendosi dalle
sé solo ed è lasciato all'attore. d' annunzio, iii- i-1087: qui penetriamo
cosa vogliono? -siamo qua in cerca d' un autore... -lor signori vogliono
e molto, ho esteso il mio lavoro d' italiano da un'arida analisi di cori
di qualche illustre autore? / -son d' un suo servitore / e musica e
paese / feci quindici drammi in men d' un mese. da ponte, xxiii-44:
musica, altro genere di moda. d' annunzio, iv-2-192: raccontava, a voce
w. schlegel pensa che il nome d' istorico non si convenga propriamente parlando,
orchestra, la storia estatica e senza parole d' un dramma in costume settecentesco.
niente: / n'avria pericolo / d' un accidente. / goffo il soggetto,
senza dramma (cioè la minima parte d' un'oncia) di dramma '.
. de sanctis, 7-337: in d' azeglio è la buccia della forma manzoniana
ridicolo atto del gran dramma feudale. d' annunzio, iv-2- 413: ricordo
della limitazione delle nascite. il dubbio d' essere un di più in una creatura
alvaro, 7-58: colmò la misura d' un tempo truccato come il nostro, quel
poesie lagrimose, i suoi sonetti pieni d' anima, come dicono adesso, i suoi
, i suoi straziantissimi drammoni, brani d' un cuore esulcerato, ch'egli,
, fortunatamente per l'arte, il popolo d' atene. perticati, i-166: a
/ e di forma drammatica, / d' autore poco cognito. salvini, 30-2-
è riportato o inserito nel racconto. d' annunzio, v-2-313: non n'avevo
i-537: qualche volta, dalla platea d' un teatro di provincia, scoprite sul
e presentandola al lettore in quattro colonnine d' appendice, si dice mentalmente: «
odissea. quella tutta drammatica e piena d' azione, questa tutta racconti e novelle
materia bastante a formare il concetto drammatico d' un avvenimento storico. mazzini, ii-100
il caso di un allegro episodio, d' una scena animata, colta lì per lì
affanno, pervasa di malinconia sottile e d' intensità drammatica, profonda, ci prendeva.
che annunzia l'avvento di un'umanità d' uomini di tutti i giorni, ma nella
cesarotti, ii-114: il rilevar lo spirito d' un discorso, e farlo suo nel
suo nel riferirlo, non è proprio che d' un ingegno riflessivo ed esercitato. così
nelle vesti orientali, con l'ibis d' oro fermante i capelli bruni sulla fronte
si sbracciarono ad applaudire il linguaggio forsennato d' er- nani non per opporre una drammaturgia
vecchia, ma perché per il fatto stesso d' esser giovani si sentivano pronti a marciare
accozzatori di quelle parole che diconsi libretti d' opera. oriani, x19- 198:
cennini, 101: se volessi drapparli d' oro, anche il può'fare.
-per simil. d' annunzio, v-2-398: in terra toscana,
cortese, mani medianiche, a detta d' una cliente che la sapeva lunga: agilissime
[il vestire di nostra donna] d' oro fine, e poi el va'ritoccando
e ritrovando le pieghe sopra all'oro d' un poco di biffo più scuro: ed
raggiante di fatai valore / surse d' un popol combattente al grido. idem,
perché da un pezzo egli mi menava d' oggi in domani con certi sorrisi
stoffa, una veste). d' annunzio, iv-2-1235: quella inflessione della sua
e veletta all'estate, mantello azzurro d' inverno, drappeggiato con eleganza dannunziana.
in ombra, ed un ciglio di dorso d' una collina già verde vi parleranno d'
d'una collina già verde vi parleranno d' un silenzioso raduno di pii uomini ai
silenzioso raduno di pii uomini ai piedi d' una donna che è morta in una selva
mare pareva, ma una non interrotta scena d' alberi, d'uomini, di vele
una non interrotta scena d'alberi, d' uomini, di vele, d'insegne,
, d'uomini, di vele, d' insegne, di bandiere e di drappelli
e un drappello di lino molle in olio d' oliva. garzoni, 1-489: le
l'olanda, gl'ortichini, la tela d' olmo. = dimin. di drappo
. foscolo, 1-373: sovra i fiori d' april vanno aliando [le api]
buona donna... / mena d' ancille seco un drapelletto / e quando
, i-342: giano antico, / padre d' ausonia, e l'itala anfitrite /
. e sopra la bara un drappo d' oro con drappelloni pendenti coll'arme del popolo
: guarda che sono piene le chiese d' arazzi e drappelloni e tante cerimonie esteriori
cher- mesì, tutto fregiato a liste d' oro, e con gran drappelloni intorno
drappelloni cadeano sul drappo rosino riccamente trapunti d' argento, che accompagnando le molte nappe
. lanzi, i-188: non isdegnava d' indirizzare i dipintori dei drappelloni, degli
il drappellone di velluto nero con frange d' argento, sul quale leggevasi a caratteri
argento, sul quale leggevasi a caratteri d' oro: * per l'anima -di -
con i colori alcune guarnizioni ed ornamenti d' oro che insino allora non si erano
gran parte quelle fregiature che si facevano d' oro a mordente o a bolo,
magalotti, 14-69: hanno bellissime drapperie d' oro filato, e del tirato ne
chi di ricca drapperia orna le mura d' un superbo palagio, se non crede
lealissimo e diritto e di gran traffico d' opera di drapperia. statuto de'mercanti di
con un subbio in ispalla, svaligiata / d' un drappier la bottega. g.
armaronsi mobilemente, e tutti per compagnie d' arti e di mestieri, con soprasberghe nuove
volendo comprare una pezza di raso o d' ermisino, la fa cavar fuori di
marino, 13-221: la vesta ha parte d' or, parte di squarci / divisata
sartor che, non ben pago / d' aver teco diviso i ricchi drappi, /
coltivazione dei gelsi nella nuova provincia. d' annunzio, iii-1-610: tutto quello / che
a denticelli a spina / e velluti d' ogni opra / e d'ogni sorta.
e velluti d'ogni opra / e d' ogni sorta. c. e. gadda
gadda, 317: velluti e drappi d' una squisita fattura, d'antica tradizione
e drappi d'una squisita fattura, d' antica tradizione
. -drappo a oro, drappo d' oro o d'argento: intessuto,
-drappo a oro, drappo d'oro o d' argento: intessuto, trapuntato, ricamato
intessuto, trapuntato, ricamato con fili d' oro o d'argento. guido
, ricamato con fili d'oro o d' argento. guido da pisa, 1-255
tutta fasciata di purpura e di drappi d' oro per mangiare con enea. bibbia
bellissimo di fiorini tremila, tra drappi d' oro e d'argento. d
fiorini tremila, tra drappi d'oro e d' argento. d. bartoli,
trovasi ora nella palatina di firenze. d' annunzio, v-2-222: ricopro le fantine
, seminudo, con manto di drappo d' oro e capelli a guisa d'alga
di drappo d'oro e capelli a guisa d' alga ed è seguito dalla dora fanciulla
a piè delle limpide stelle ignude. d' annunzio, i-454: era l'estate /
, / coperti tutti quanti a drappi d' oro. giordani, vi-44: donna
la cuopre un drappo di porpora. d' annunzio, iii-1-295: amplissimi divani,
: coltre (ordinariamente nera, bordata d' oro o d'argento) che ricopre
ordinariamente nera, bordata d'oro o d' argento) che ricopre la salma o
una bara ch'era fatta di frasche d' arbori fresche, e lui fece vestire
arbori fresche, e lui fece vestire d' uno bellissimo vestimento di purpura ad oro,
re il cadavere è coperto, come d' un drappo mortuario, cogli stendardi dell'esercito
a terra sopra un drappo nero. d' annunzio, iii-2-64: còrdula, stendi il
gonfalone che si porta a processione. d' annunzio, i-736: udivasi il drappo garrire
vernici, dalle carrozze e dai cavalli? d' annunzio, iv-2-576: io gioisco quando
avviluppato; / la vesta lunga e d' or tutta vergata. p. della valle
che è una striscia di taffetà o d' ermisino, larga fino a due braccia
omeri, e il crin coprìa color d' aurora. nievo, 1-255: le altre
e rattiene il respiro, al garbo d' ima increspatura del drappo in una '
fontane àe, nell'isole di mare d' india, che è sì spessa l'acqua
. machiavelli, 717: piglia quello bicchiere d' argento, che è drento allo armario
venne, e / sì l'asciuga d' un bel drappo e netto. bencivenni [
in più dirotto pianto si mise. d' annunzio, v-3-148: escito dal lavacro
/... / orlique degne d' ogni riverenza, / e di quel drappo
la sua mensa? inventario di alfonso ii d' este, 813: drappi di renso
este, 813: drappi di renso d' altare con lavori e franza da i capi
, taffettà. inventario di alfonso ii d' este, 1171: drappetti da comunione
[tommaseo]: il garzone è vestito d' un drappicino corto a mezza gamba.
drappolano, disse così: « il drappo d' oro l'istate è caldo, l'
mitili (ed è comune nei fiumi d' europa, non in italia).
destinati al prosciugamento di un terreno imbevuto d' acqua; bonifica, prosciugamento.
. bocchelli, 1-iii-629: la cura d' evitare il ristagno delle acque è tanta
guida per menargli alla battaglia, e pensò d' assalire le bandiere de'maganzesi ch'erano
di quella pianta palpitava il petto / d' una saltante driade. carducci, 659
driadi bionde sovra il piè leggero. d' annunzio, i-178: foschi ne la
.]: 'drilo '. genere d' insetti della prima sezione deltordine de'coleotteri
o al pennone od all'angolo superiore d' una vela aurica, o facendo paranco
, ma di poppa i bracci. d' annunzio, ii-53: il grido sonò:
i-5 (4): non sentiranno d' esser caduti dal dirizzaménto di quella disciplinata
tornate col regolo e col compasso. d' annunzio, v-2-828: è bello che
diero una pitizione, / e domandaron d' esser dirizzati. g. morelli, 238
basti senno ed amore per togliere altrui d' inganno, scansarlo da errori, drizzarlo
guardassi il cielo,... d' ogni tua malattia saresti purgato. dante,
papa et uno imperatore, che dirisassino d' accordo una croce, la quale mostrassi
da prima, / cader lasciò. d' annunzio, v-1-432: drizzammo sopra il
monarchia, / che filiberto dirizzò. d' annunzio, v-2-453: ad arcis- sur-aube
che dovesse esser accettato dalle parti, o d' aver essi potere il farlo accettare.
accademie e scuole di lettere in cambio d' arsenali e maneggi d'armi; e consideri
lettere in cambio d'arsenali e maneggi d' armi; e consideri ciò che ne
egli alberga, / e 'nbrunir le contrade d' oriente, / drizzasi in piedi,
galee de re per sentimento che ebeno d' una nave che venia carica di spezie
203): a far guerra al duca d' atene si dirizzò. zanobi da strata
mente del giusto si dirizza con fervor d' amore inverso di dio, allora ella si
, vi mandò, benché spargendo nome d' altre cagioni, scopertamente imba- sciatore carlo
si drizzò un fabbricato, come sorgesse d' incanto. d'annunzio, i-922: dense
fabbricato, come sorgesse d'incanto. d' annunzio, i-922: dense di celidonie
quale solo giunse il popolo romano. d' annunzio, i-739: per le prue rilucenti
, con tante coltre di sete e d' oro e con tanti e sì vari e
firenzuola, 365: preso un dirizzatolo d' acciaio e fittolo per mezzo d'ambe le
dirizzatolo d'acciaio e fittolo per mezzo d' ambe le luci di scannadio, lo
dirizzatoio in sul quale erano molti vasi d' ariento con altri pieni di preziosissimo vino e
. vi mettono pure altri del pepe d' india e del ginepro, le quali droghe
il ricco mercante in suoi / bicchieri d' oro beva il vino / ch'egli
drogata con bullette di garofano e mazzettini d' erbe diverse, guarnita tutt'intorno con
pentì dell'ottima camera, del fuoco d' allegre legne nel camino, dell'eccellente vin
drogata e un po'mentecatta che andava d' accordo con il suo modo di vestire
lance adulterate, / gli venne fatto d' esser milionario. verga, i-440:
nella drogheria dov'era l'orbo. d' annunzio, iv-2-387: io stavo nella
, iv-2-387: io stavo nella retrobottega d' una drogheria, curvo su lo scrittoio
vi danno -in polvere i droghieri. d' annunzio, iv-2-388: un garzone, un
[napoleone] era con pensieri sublimi d' animo volgarissimo; bugiardo inutilmente; gazzettiere
. pirandello, 6-131: un droghieruccio d' alcamo, stabilito da molti anni là
restano [i buccheri] in mano d' un rigattiere, o che, con altre
l'andar di nave i dromedari. d' annunzio, i-478: due dromedari,
... quel dromedario in sembianza d' uomo che ci ha fatto sempre la
da lontano. - anche: luogo d' ormeggio delle navi. carena,
corpo morto, per ammarrarvi un bastimento. d' annunzio, iii-2-14: se tu sai
oltre i soldati greci, trovossi un uom d' affrica fatto cristiano. aleardi, 1-162
de le fuste snelle / venezia mattiniera. d' annunzio, iii-2- 28: manda
sm. ornit. dodo. d' alberti [s. v.]:
v.]: 'dronte'. specie d' uccello assai stupido, che ha qualche
e che agevolmente si pigliano per gocciole d' acqua o rugiada. = voce
abbia una druda, / la qual sia d' un altr'uomo 'nna- norata. dante
questa damigella? / tu non saresti d' accettar per drudo. equicola, 340:
è folle drudo che non si sa d' amar distorre, e il suo prò
drudi il dì menato danze, / d' arpe e di cetre a dolci consonanze.
['fedele '], ed è d' evidente origine germanica, riuscirebbe più strano
. pascoli, 1030: ma fior d' uliva siede in terra e intreccia / le
; ch'ella non ha drudo. d' annunzio, iii-1-476: nella camisa lo
l'amore del drudo ad una carità d' unico figliuolo. salvetti, 95: lascia
avrei piantato un pugnale nel cuore. d' annunzio, iii-2-252: o mille volte
il male per cupidigia di piacere o d' onor terreno, che sono i drudi della
ver; ma, spenti i drudi / d' insana libertà, perché in suo danno
cui tremar preti e tiranni / e d' ogni servitù gli eterni drudi / quand'ei
(ci cerone), d' origine celtica (cfr. irl. drùi
gli tormenta: / da le torri papali d' avi- gnone / turbine di furor torbido
gnone / turbine di furor torbido venta. d' annunzio, iv- 2-112: nelle vicinanze
che alcune raccolte di sentenze, miste d' opinioni religiose e di decisioni legali, note
i miseri resti del druidismo che vivevano d' empirismo a roma dessero la medesima denominazione
tempo dell'intiera decadenza di questa milizia. d' annunzio, iii-2-20: l'evirato /
drupi son più marci e putridi. d' annunzio, iv-2-27: si lasciò baciare,
costati, / druscian li asberghi d' ogni forte maglia. = cfr
dal nome di drusiana, personaggio del bovo d' an tona.
che è condiviso da due. d' annunzio, iv-2-912: quel riso ch'essi
il dualismo di forma e contenuto, d' intuizione e sentimento, di contemplazione e
moderna, e di tutta la critica d' arte,... il kant non
tropici, due occhi, due colonne d' èrcole. balbo, i-76: l'imperio
imperio, già unico, rimase fin d' allora diviso in que'due, orientale
lo componevano ingannava l'altro e cercava d' ingannare anche te che gli parlavi. michelstaedter
fossero distanti più che per il viaggio d' un giorno, acciocché potesse il provvisto far
il dualismo di forma e contenuto, d' intuizione e sentimento, di contemplazione e passione
moderna, e di tutta la critica d' arte..., il kant non
nominasse questo barbiere; e il complice d' un tanto delitto, ignorava il nome
.. che quella tua forte squisitezza d' ingegno, non la lasci smussare..
petrarca, 15 7-7: l'atto d' ogni gentil pietate adorno, / e 'l
magalotti, 4-131: leggiadra vesta / d' azzurro e d'or contesta, /
4-131: leggiadra vesta / d'azzurro e d' or contesta, / e leggiera così
ne puoi? securo / dalle minacce d' esti franchi, incontro / l'apostolico sire
rebora, 83: è l'ansietà d' una gioia smarrita / verso un acerbo dubbiar
me, dubbiare; / ché soverchia d' altrui tema e sospetto i in sì
tutte le dubbietà e le tante sottigliezze d' oggi, con somma venerazione erano ricevuti
, sicuramente dimoravano sanza alcuna speranza d' inimi- chevole assalimento.
., 18 (312): più d' un giorno, dovettero la povera donna
ediz. 1827 (312): più d' un giorno dovettero la povera donna e
so qual sembiante gradevole di dubbiezza. d' annunzio, iii-1-1073: io ho diffuso ad
passare, lasciata ogni bagaglia, un fiore d' aiuti che sapevano i guadi. berchet
, né particolari, con troppa tenacità d' animo; ma solo addomanda iesù e
grata novità, auttorità alle nove, d' amore all'oscure luce, alle fastidite
: avendo la maggior parte di noi risoluto d' abbracciar la religione riformata, non è
riformata, non è dubbio che la regina d' inghilterra, molto più che il duca
inghilterra, molto più che il duca d' alansone, principe dichiaratamente cattolico, vorrà
noi siamo in luogo di pericolo e d' esilio e di dubbio cammino e di tempestoso
l'altra molto dubbia e pericolosa. d' azeglio, 2-363: gioberti s'è dimesso
viti amanti, / quasi prezzo dotai d' uve gemmate, / colmar gli olmi
che 'l generoso entro a i divieti / d' abila angusti l'alta mente accheti.
, al sol ride la terra / che d' erbe e fiori ancor s'è ricoperta
corro ad ormondo; e il debil cor d' arrigo, / la dubbia fé,
in questo dubbio mondo / desterà dio. d' annunzio, iii-2-257: la guarda più
le piante e de gli animali. d' annunzio, iv-2-59: le pareva che in
11 fine attende, / né pur d' un sol sospir l'aria percuote.
chiuse, dubbie di morte fa ignoranza / d' esser futuro e del passato oblio.
la dubbia vergine al primo invito / d' amore, e il giovane caldo e ardito
croce, iii-25-342: provava sempre dinanzi al d' annunzio scrittore un che di simile a
concetto di 'due 'implica il senso d' incertezza e d'am biguità
due 'implica il senso d'incertezza e d' am biguità (come ambiguo
. dùbbio2, sm. stato d' incertezza e di per plessità
il giudizio. il dubbio è una sospensione d' animo, senza inclinare più ad una
maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccióni. d' annunzio, iii-1-1004: quella ch'è
, da qual mano fu / sospinta d' improvviso nel silenzio? /...
dubbio, fuori di dubbio, fuori d' ogni dubbio: essere, parere cosa certa
materia, può durare sempre, è fuori d' ogni dubbio il più degno. giordani
se ne discorre si nasconde un vago senso d' orrore e di reverenza.
notte mi rode, ange e consuma. d' annunzio, i-821: il dubbio atroce
utile, anzi necessario, a più d' uno oltre il campanella. cattaneo,
frate silvestro che aveva veduto la croce d' oro, dalla bocca di san francesco alle
per ancora cosa nessuna nel mio negozio d' india, non fo perciò dubbio che
, 182-3: amor che 'ncende il cor d' ardente zelo, / di gelata paura
, purg., 9-64: a guisa d' uom che in dubbio si raccerta,
, onde l'accese / saette uscivan d' invisibil foco, / e ragion temean
e star in dubbio e di sé e d' altrui. b. segni, 179:
eran rimasti in dubbio che l'accusa d' invidiosi fosse rivolta a tutti e a
in dubbio: tenere in uno stato d' animo di incertezza, di sospensione, di
vaga, gentil, leggiadra veste / d' azzurro e d'or contesta, /
gentil, leggiadra veste / d'azzurro e d' or contesta, / e leggiera così
e così dimostrare in loro medesimi persona d' uomini infermi e deboli. botta,
con animo alieno e con poca dimostrazione d' onore il re di navarra. goldoni
serra, iii-145: dubbioso e incerto d' ogni professione di letteratura, se buttarmici dentro
letteratura, se buttarmici dentro a costo d' annegare, se ritrarmi come da « peso
speranze, e generale era l'aspettativa. d' annunzio, v-1-75: nel mio cuore
, dubbioso sempre di vedere l'immagine d' un altro. -guardingo, cauto
suo destrier ch'avea continuo uso / d' andarvi sopra, e far di quel sovente
-vacillante (il passo). d' annunzio, v-3-225: la sua salute era
ora prima, che, nel forte d' una tal ricerca, al cominciar de'momenti
, 8-96: come sorretto da ali d' angeli, io m'aggiravo traboccante e
diodati, 3-4: per questo nome [d' apocrifi], che significa nascosti,
foscolo, xviii-269: non m'affaticherò d' ora innanzi se non se intorno a
, in partic., un fatto d' arme, una battaglia, una guerra)
dubbiosa, / or, cangiato voler, d' onesta posa / vaga, discende ai
: pur veggo alfine un raggio / d' incerta luce infra l'orror di queste
terreno da sé vi produce nebbie piene d' oscurità o di dubbiosa luce. leonardo,
: l'uomo e la femmina è tenuto d' amare iddio di puro cuore, e
prima l'esiglio poi la morte. d' annunzio, v-2-661: onufria oppose: «
se non peggiorare; ma per non parere d' innalzare con troppo amore questa mia antichità
con troppo amore questa mia antichità. d' annunzio, v-2-661: incerto e smarrito
è occasione o causa di dubbio, d' incertezza; questione controversa. dante,
freddezza o dubitanza, non mi permette d' insistere. 4. ant.
e matton pesto e sugo di bucce d' olmo e finissimo aceto, per far
-non esservi dubitanza: escludersi ogni motivo d' incertezza, di timore. giov.
popolo che dimora nella villa. cecco d' ascoli, 3328: io voglio qui che
noi diciamo, 1 erosi *, cioè d' argento e di rame mischiato, pare
grandi cacciatori, dubitai fossero poveri diavoli d' impiegati. -con la particella pronom.
ma non dubitava della fede di franco. d' annunzio, iii-1-660: malatestino / vi
achivi e li duci dircei, / d' arcita dubitarono, e dolente / ciascuna
mi restando più luogo alcuno da dubitare d' un mal affetto ed ostinato volere contro
dubitato. cicognani, 3-240: credevo d' esser più forte; non costo più
. dubito che non avrò la forza d' assistere quando lo vestiranno. -con
sua gioventù, forte si abbia a pentire d' avere invano consumato el tempo.
essere una cosa con quella di cristo. d' annunzio, iii-1-786: la vedete voi
nominar non dubito con questa / bocca piena d' amore e d'agonia / giuro ch'
questa / bocca piena d'amore e d' agonia / giuro ch'ella ha mentito /
.. altro non è che nutrimento d' ambizione. = comp. di
i-16: « andovvi poi lo vas d' elezione ec. ». cioè santo paolo
, in forma interrogativa, uno stato d' incertezza. 3. filos.
dai novatori. bacchetti, 9-183: d' altra parte, per la stessa qualità
e da alcuni dubitativi, perché dubitando d' ogni cosa, non rispondevano a nulla;
l'uomo e la femina è tenuto d' amare idio di puro cuore e di buona
, 3-152: alieno da'modi di molti d' oggi che muovono dubbi e non predicano
questo modo di dubitare dà un poco d' opinione di verità. e percioché questa
ch'abbia a dire, o dire prima d' ogni cosa; o come rispondere agli
per buona e per giusta la cagione d' una così fatta dubitazione e temenza approvereste
di quel ch'e'dovessi fare, o d' intendere solamente a orare, o alcuna
ghiotton, di subito: / pensate d' ogni dubito / del vostro stato e a
ordine, / non vi stringa diletto d' altra pegola. d'annunzio, i-467:
vi stringa diletto d'altra pegola. d' annunzio, i-467: sentendomi da voi
sospetto, dalla diffidenza. rinaldo d' aquino, 99: così son dubitoso /
note forme rivivono gli anni felici. d' annunzio, iv-2-402: il più dubitoso
d' amore; e a coloro che vi sono
di filosofare tanto dubitoso che, in cambio d' insegnare, in capo alla sera fa
-che esprime dubbio, incertezza. d' annunzio, v-2-92: non è vero.
ebbe ancora qualche sussulto, il popolo d' italia, ma breve, ma sfiduciato,
forma, il suo colore). d' annunzio, i-337: tutte le forme alli
. valeri, 3-166: gli occhi d' oro van cercando / qualche ignota strana cosa
fare uno spedale, a la riva d' uno grande fiume molto dubitoso e pericoloso e
i fanciulli stavano protesi su quella visione d' orrore; un'ombra dubitosa avvinse i
; / tutti principi del sangue. d' annunzio, i-241: ne l'alta stanza
balacio, lo quale sotto nestorio prefetto d' alessandria era duca e principe d'egitto,
prefetto d'alessandria era duca e principe d' egitto, come fautore iniquissimo dell'eresia
teseo, allor signor possente / duca d' attene, spesso con rancura / eran posti
? pulci, 26-136: il valoroso duca d' inghilterra / fece quel dì quel che
con la corona sormontata da otto fioroni d' oro (di cui cinque visibili)
, 9-351: giunse in firenze il duca d' atene... per vicario del
titolo sia un nome dato per significazione d' onore... e de'nomi sì
detto duca col suo titolo di duca d' anjou, ma solo col semplice nome di
: filippo iv, ossia il conte d' olivares, comunemente chiamato il conte duca,
lui, come l'uomo suole divisare d' un uomo, che non sappia il nome
, il quale reggerà il popolo mio d' isdrael. boiardo, 3-1-29: poi che
fe'le gambe e 'l ciglio. cecco d' a scoli, 159: negli altri
duga, / livio, che fu autor d' ogni grandezza. gelli, 1511- 325
gridando, corser la terra a furore. d' azeglio, 2-93: fra tre giorni
venir dalla guarnigione di pinerolo una compagnia d' ufifiziali, di signore, e il duchino
ducarei da sei quattrini, / il costume d' un re sì onorato. botta,
gli faccia da clero / un cento d' aguzzini a collo torto. idem,
quinto, per certe millanterie degne veramente d' un ducarellucciàccio di quella tinta.
aria. galileo, 3-4-207: per consiglio d' alcun mio affezionato padrone, lo presentai
mano ad alcuno del suo sangue. d' annunzio, i-331: il sole spandea
seta bianca; e la soprana chermisi foderata d' ermellini: la berretta era parimente di
gozzi, 3-5-499: veggo di ricche e d' onorate spoglie / ornati i legni e
ducali, al solo consiglio maggiore. d' annunzio, iv-2-678: la gondola rasentò il
ducale di bontà e di magnificenza. d' annunzio, i-562: quando a terra
ducale2, sm. numism. moneta d' argento coniata nel 1140 da ruggero ii
a dio / piacque ducarvi, pien d' oro e d'ingegno, / discreto e
piacque ducarvi, pien d'oro e d' ingegno, / discreto e santo e d'
d'ingegno, / discreto e santo e d' ogni laulde degno, / deh muova
ducatèllo, sm. numism. moneta d' argento emessa a venezia nel 1665
prete, che alla legge del ducato. d' annunzio, iii-1-503: et ecco un
ducatini, i regni devono essere nomi d' infame memoria. = voce dotta,
); e indicò dapprima una moneta d' argento coniata in puglia nel 1140 e
poi anche grosso) e la moneta d' oro purissimo emessa dal doge giovanni dandolo
poi zecchino); in seguito ducati d' argento furono coniati anche nelle zecche degli
1-86: vagliendo in vinegia il fiorin d' oro, ovvero ducato d'oro, soldi
il fiorin d'oro, ovvero ducato d' oro, soldi 52. boccaccio, dee
: dugento ducati portai di grossi viniziani d' argento, e cento in oro, e
passeggiare gli venne veduto dinanzi ai pedi d' un povero sarto un ducato vineciano. firenzuola
, 7-ii-346: due perperi valevano un ducato d' oro veneto. berchet, 259:
cadevano cogli altri nell'abisso di venezia. d' annunzio, iii-1-897: tieni! non
che suonano? / son vénti ducati d' argento. landolfi, 2-137: -il coperchio
. -ciondolo composto con una moneta d' oro. barilli, 2-107: la
petto coperto di ducati e di zecchini d' oro, sembrano le feeriche reginotte d'
d'oro, sembrano le feeriche reginotte d' un serraglio. 2. unità
: si costuma di pigliare una quantità d' argento fino di cinerazzo di libre quindici,
penso che il nostro regno solo abbia d' argento (tralascio l'oro per maggior
ducati. uso questa voce di ducato come d' un peso, essendo noto che quindici
ducatóne, sm. numism. moneta d' argento coniata da carlo v a milano
su due piedi, e, datogli d' occhio, tirò fuori un mezzo ducatóne,
fatti di tutto il suo esercito e d' ognuna de le sue parti. caro,
co'suoi primi duci / a l'ombra d' un grand'albero in disparte / degli
l'aquila de l'alpe / vola d' avanti. quasimodo, 4-40: il duce
giacque ogni malizia morta, / di color d' oro in che raggio traluce / vid'
volgar., v-294: tu, uomo d' uno animo, duce mio e amico
una fila; staffetta, battistrada. d' annunzio, iv-2-619: nel giorno della festa
fiaccola ch'era stata accesa all'ara d' un santuario. -cocchiere.
iv-12-88: l'atteggiamento remissivo dei conservatori d' inghilterra verso i duci di germania,
inghilterra verso i duci di germania, d' italia e di spagna. -per
roma. marradi, 396: audace d' ogni età schiera gioconda / che segue il
foglio / de gli elementi istessi e d' essa luce. tasso, 15-45: essi
/ né a danno irrompa qui possa d' inferno, / te duce nostra.
ben vani / di gente in gente e d' uno in altro sangue, / oltre
le luci, / ch'a la strada d' amor mi furon duci. 5.
mi scorgeva, un tempo / era d' ogni mia fe'colonna e duce. giraldi
. ariosto, 6-15: la duchea d' albania, ch'ai re tornava / dopo
hoe ducto in obbrobrio oggi le compagnie d' israel. canigiani, 1-100: quel timon
timon la guarda, ché follia / d' alcun non la ducesse in luogo alcuno /
e chi la duce / non sta d' un modo: e però sotto 'l segno
piccoli fatti, e dopo la presa d' alcune terre, s'accampò sotto il castello
tasso, n-ii-91: la signora duchessa d' urbino e madama leonora di bellezza e d'
d'urbino e madama leonora di bellezza e d' accorgimento e d'altezza d'animo e
leonora di bellezza e d'accorgimento e d' altezza d'animo e d'intelletto sono simi-
bellezza e d'accorgimento e d'altezza d' animo e d'intelletto sono simi- glianti
accorgimento e d'altezza d'animo e d' intelletto sono simi- glianti a la sorella
sacrati, sorridi nel florido arco! d' annunzio, v-2-221: questa duchessa posata su
romei. civinini, 8-49: la duchessa d' arbore, vestita di verde e carica
al cielo, / tra quella turba d' animali spessa, / or mi prendeva un
par., 21-106: tra'due liti d' italia surgon sassi, / e non
mondo: / amore e morte. d' annunzio, i-424: ella reggea con le
, vi-1-199 (58-9): qual d' esti due è più degno d'avere /
: qual d'esti due è più degno d' avere / da la sua donna ciò
savere, / e l'altro, d' arme molta valentia? dante, inf.
n'ho di vita prive / più d' una e più di due. forteguerri,
lentini, 14-120: nui / forno - d' un core dui. dante, inf
3-26: vennero doi al nolano da parte d' un regio scudiero, facendogl'intendere qualmente
che cominciando a ritrarre un tal bastoncello d' osso, che non si prometta di
biforcarsi (una strada, un corso d' acqua). ariosto, 1-22:
, due non saremo in morte. d' annunzio, iii-1-860: non parlammo più,
di là un tralcio con un grappolo d' uva, e lo portarono con una stanga
sul monte, che accende le facce d' intorno, non vi fa meno luce il
di paura or di speranza, / d' abbandonarne fu spesso entra due. cammelli
vii-474: così freme fra sé. ma d' altra parte / stassi intra due non
intra due non ben ancor sicuro. d' azeglio, 4-48: di furto mi
b. davanzali, ii-358: i cherici d' inghilterra ne hanno la metà [de'
i-319: nel duecento poi ebbe la gloria d' un buon rimatore anche la nobile camerino
, i-1393: tante parole di dante e d' altri trecentisti e duecentisti...
, cent., 10-2: calen d' agosto, ovver di luglio al fine /
o di forma o di senso o d' ambedue; sono ritornate in italia come forestiere
che più? baccanti, e cupide / d' abbominando aspetto, / sol dall'uman
dicea con flebil verso, / se d' amata l'onor prezzi un tantino, /
con tanti re barbari e tanti lor condottieri d' eserciti, moabiti, filistei, ammoniti
quai sian le leggi / del duellar d' amore. 3. scherz.
delle cinte daziarie; presidiate da squadre d' arroganti con in capo un berretto filettato
stima di pochi giovinastri suor pari, d' una società di caffè, o per dir
o per dir molto, degli scioperati d' una provincia. d'annunzio, v-i-ioii:
, degli scioperati d'una provincia. d' annunzio, v-i-ioii: non era un di
a'duellatori critici, anch'io ardirò d' entrare in simile agone. perticari,
dalla spagna si sparsero in ogni parte d' europa. = deriv. da duello
i patti, e fu contento il principe d' orange concedere il campo franco parimente agli
il duello antica usanza de'longobardi e d' altre nazioni settentrionali. verga, 1-81
di colpi, ebbe luogo dietro il muro d' un cimitero di campagna, fuori degli
ripicchi, per modo di un duello d' ingegno. foscolo, xvi-429: alla loro
sètte colle polizie assumeva proporzioni europee. d' annunzio iii-1-354: bisognava vederla [
ah, un grande spettacolo, quello d' oggi, un gran duello! e.
di sguardi: sfuggente e ardito -bagliori d' arroganza fra imo sciocco riparare dietro false
negri, 102: per un puntiglio creduto d' onore, per una parola anche mal
, 1-969: osservi che non parla d' altro mezzo, né desiderio, che di
, lo di- battea, lo fea d' intorno / girar, volar, quasi fugato
fanti arcieri / sotto l'altiera insegna d' odoardo, / e duomila cavalli,
e più, leggieri / dietro alla guida d' ariman gagliardo. idem, 20-60:
: il duca di milano già alli io d' aprile si trovava aver messo insieme un
marino, i-276: ho qui doimila scudi d' oro di pensione ben pagati. bar
all'insù tre miglia sopra carignano. d' annunzio, iii- 1-410: gli inviati
1-410: gli inviati sono circa duemila, d' ogni regione, d'ogni sangue,
circa duemila, d'ogni regione, d' ogni sangue, scelti tra i più validi
più amava le canzoni, i duetti d' amore, le parti dove l'amore
passò a vario senso ironico: colloquio d' amore; marito e moglie che riprendono il
cantarti le ariette e i duettini. d' annunzio, iv-2-35: le rondini empivano
, pigolìi, cinguettamenti voluttuosi, duettini d' amore. = dimin. di
si tratta, come a vienna, / d' allottare i popoli. / e per
distende nostalgicamente / sulla città più muta d' una bara / avvinghiata di forte dulcamara
nome di un personaggio de 'l'elisir d' amore 'di donizetti. dulcamarésco
presso calcutta, dove era ima fabbrica d' armi. qui si escogitò una così fatta
a lui, e nemmeno, d' altra parte, le atrocità dei senegalesi,
: in solitaria parte, / d' iside al fonte appresso, / a me
granito di pirene erto al sol. d' annunzio, iii-1-250: il deserto era intorno
vogliam comandare. pavese, 8-101: ragionamento d' in namorato: s'io
l'anno della salutifera incarnazione del figliuolo d' iddio mdxlii eletto per loro prencipe e
me ne chiedevi tu? f. d' ambra, xxi-ii-in: fu dunque gi-
, / e scherne alor che più d' amar fa segno, / puote dunque in
più ch'un vero ardore, / d' un amante fedel fatto è più degno?
la parete del duodeno, all'incontro d' una svolta pericolosissima, che i notomisti
è vano altro che il duolo. d' annunzio, i-522: non i miei
/ vi sia un lupo o un spirito d' averno. -sdegno. ariosto
tutti ne getta nel profondo oblio, / d' ond'altri passa nell'eterno duolo.
le luci, f ch'a la strada d' amor mi furon duci. bembo,
, 11-27: nel detto anno del mese d' ottobre il fanciullo morì, di che
il detto loro tempio consecraro all'onore d' iddio e del beato santo giovanni battista
domo di milano, e forse alcun'altra d' italia trapassa tutte le chiese di francia
duomo non grande, con le navate sgombre d' altari, lascia pure l'occhio soddisfatto
accresce la gravità dell'interno edifizio. d' annunzio, iv-2- 1312: nei duomi
. al grande duomo della città. d' annunzio, v-3-473: giovedì prossimo,
le deserte / piazze de la città. d' annunzio, i-255: le acerbe /
se morte mi fazess'endivino, / d' onni mia offesa me doplaria paga, /
, mediante l'uso di diverse lunghezze d' onda nei due sensi di trasmissione.
nievo, 4-196: dupplica viziosa più d' un ritornello delle due prime righe del
304: la popolazione si duplica nell'intervallo d' anni 26 in prussia.
delle quali [cose] è ben d' altra importanza alla vita umana, che di
cavatori, se si fa una ruota d' asse duplicata e forte, secondo l'ampiezza
, sopra la quale ha fatto muro d' altezza d'una puntata. 3
sopra la quale ha fatto muro d'altezza d' una puntata. 3. disus
napoli, e poi c'è il ritorno d' una doppia famiglia in più volte.
, non che ogni dì mangiano più d' una volta, ma mangiano più per
... s'aspettava ad orleans d' ora in ora. monti, i-18:
ha degnato di rispondermi un ette. d' azeglio, 2-272: ti scrissi ieri,
spedì per via di ferrara un duplicato d' ambidua li brevi al noncio. marino,
costano a chi deve farli tanto sforzo d' immaginazione e affaticamento di fantasia per trovare
alle quali si rinnovi quello stesso tumulto d' impressioni che producono gli oggetti naturali, la
parte principale dissi che era la duplicazione d' esso male. el giovane che passa
duplicazione del numero degli israeliti nell'intervallo d' anni 42 in prussia. nievo, 2-96
un dilettantismo, qualcosa di disinteressato, d' inutile e di frigido, un porsi
, 252: gentilezza è dùpplice: d' animo e di nazione. bibbia volgar.
voi possederete la terra nelle dodici tribù d' israel; però che iosef ebbe lo funicolo
mi balzarono incontro e mi guardar. d' annunzio, iv-2-503: qua e là rifulgevano
timbri diversi (la voce). d' annunzio, iv-2-1338: era con noi una
volte sull'alpi spiasti / l'apparir d' un amico stendardo! / quante volte intendesti
/ ne'deserti del duplice mar! d' annunzio, v-2-118: gli riapparve nello
: religioso, psicologico, drammatico. d' annunzio, iv-2-585: eravi in lui sempre
3-530: uomo integro e buono e d' uno bonissimo giudicio, sanza fraude e
arebbe ricevuto da qualche duplicità deglttaliani. d' azeglio, 1-325: gli arbitri, le
come fosse diventato ingenuo, la duplicità d' ogni suo atteggiamento. 3
e non andare ad essa con duplicità d' animo, e non vacillare nel cuor tuo
fatta del contender del denanzi, / d' umiltà disavanzi / s'alcuno eletto dirietro
dif fusa con le guerre d' abissinia ». duràbile, agg
gli regni i quali dipendono solo dalla virtù d' uno uomo, sono poco durabili,
e facoltà nasce indubitabilmente la durabile servitù d' ogni popolo. leopardi, ii-258: nella
la tomba / posero, dritto, d' un morto. serra, i-390: tutte
assedii. bianconi, xxiii-208: quai fiumi d' oro forestiere non riceverebbe in seno l'
come quelli, e durano tutta la vita d' un uomo. compagnia della lesina,
cecchi, 383: se voi aveste giudizio d' eleggervi / un amico e tenerlo (
modo che l'impressione raggiunse effetti d' efficacia di larghezza di durabilità ancora e lun
crescenzi volgar., 4-4: è d' un'altra spezie [d'uva],
4-4: è d'un'altra spezie [d' uva], la quale è detta
toscana cosimo i fu dato un segreto d' un'acqua, con la quale si temperavano
san marco, dolce valle in un'aria d' autunno, recisa duramente da un lungo
convertendosi, più duramente danna. trattato d' amore, 20-3: messer, l'
dessimo bando affatto dai luochi sacri. d' annunzio, v-3-374: io ero un fanciullo
ventura essere gravato, sì s'infiammava d' ira e di mal talento spesse volte
concepiscono e si sviluppano) nei desideri d' un poeta... non siano migliori
... e quelle senza guida d' uomo andandosene duramente alli ebrei, né
della sua eternità esso trapassa il modo d' ogni creatura. = lat.
medesimi i contadini più disposti, pregando d' esser descritti al ruolo, sapendo che subito
, sapendo che subito ricevono un assegnamento d' una porzione di terra da goder usufruttuarii
tramutatosi presso la corte urbinate. d' annunzio, iv- 1-254: le
speranza in me: io ti farò ricca d' ogni bene; e sempre farà duranza
cui scema virtù, febre rinfresca. d' azeglio, 2-129: il marchese alfieri ha
dure pietre, per difetto e mancamento d' umore appena dura e cresce in lungo
e cresce, ha bisogno di terra, d' acqua e d'aere. leopardi,
ha bisogno di terra, d'acqua e d' aere. leopardi, ii-572: le
oggi, fece una imposta sopra le terre d' egitto, del quinto della rendita,
essere apprezzato, lodato (un'opera d' arte). giordani, i-1-390:
, e destinata a durare per onore d' italia. -al gerundio, in
si comprende / quanto in femmina foco d' amor dura, / se l'occhio
dura. tasso, 16-70: imagin talor d' immensa mole / forman nubi ne l'
tutto, / poi che sì grave fascio d' amor agio. guido delle colonne volgar
terra, dov'eli à una gente piccola d' un palmo e di meno;
260: sentendosi il conte esser dannato / d' ogni male a morir fuor che di
durasse, di cangiar periglio, / d' osare e di picchiar prese consiglio. verga
di casupole nerastre e macchie di fichi d' india, dove il fango durava anche
ben servito dal gran vizio che aveva d' imbriacarsi. carrieri, 4-63: il
. dante, 47-2: io sento sì d' amor la gran possanza, / ch'
di sé essere piene di noia e d' angoscia e di fatica e ad infiniti pericoli
: dura 'l meo core ardore / d' uno foco amoroso, / che per
venezia, le si moltiplicavano maravigliosamente. d' annunzio, iii- 1-605: giorni /
ogni altro simile companatico di durata. d' azeglio, 1-261: con quella stoffa che
scarse... per una vita d' albergo in compagnia di una donna,
di una donna, che si figurava d' essere diventata milionaria d'un tratto,
, che si figurava d'essere diventata milionaria d' un tratto, tutta voglie, come
mai se quelle voglie entravano nella possibilità d' un bilancio di durata. -contratto di
con gli stenti durati nell'altro. d' annunzio, iii-2-157: ora tutta la
folengo, ii-250: o pieni cuor d' ogni sporciccia, / malvagi, e nel
quale gli rifonda sul basto vinticinque strengate d' un buon durengo per ora.
un'idea, un sentimento, un'opera d' arte); stabile, duraturo.
forte e durevole dove non è dignità d' individui e di popolo? d'annunzio
dignità d'individui e di popolo? d' annunzio, v-1-586: io ho divorato in
: problema, prima di tutto, d' architettura. 2. che si
, e non volerla conservare a sola forza d' aloè e d'assenzio. baruffaldi,
volerla conservare a sola forza d'aloè e d' assenzio. baruffaldi, 34: ma
. sbarbaro, 4-94: la guerra d' ieri già si decanta; di essa
rivedo, durevoli sul cielo, le canne d' un organo: la fumata che uno
/ colpito a morte fra l'erbe / d' agro mattino dopo le piogge nuove.
4. econ. bene durevole: bene d' uso che può prestare numerosi servizi utili
393: quella è a guisa d' una vaga dipintura, i cui colori
lungo andare perdono la vivezza: questa d' una stabile scultura, la cui durevolezza concorre
parte a parte trovasi in una infinità d' individui dispersa, ne rimangono ancora.
ii-310: divinità non equivoche, né d' una esperienza temporaria, ma che immedesimate
le rendono durevolmente e veracemente ammirabili. d' azeglio, 1-486: chi può dire che
se venga [la pituita] ad essere d' una molto maggiore consistenza, produce quel
ad accendersi, quando si dia contatto d' aria esterna con quelle oggimai scoperte interne
corta, e le durezze e callosità d' essa erano bene compenetrate nel muscolo così
temendo che l'avvenimento della compagnia e d' altra nuova gente d'arme in romagna
della compagnia e d'altra nuova gente d' arme in romagna non rimbalzasse in loro dannaggio
sangue, la fierezza, la durezza d' un antico sannita. cassola, 1-188:
nella mente sempre mi rampolla. cecco d' ascoli, 1366: costanza è ima
mostra delle durezze in materia del trattato d' asti. botta, 4-536: non
, immutabile rigore; insensibilità, crudeltà d' animo. -anche: sentimento crudele,
mio ideale, che mi fa cattivo. d' annunzio, iii-2-1109: credimi, credimi
, 1-128: vorrei essere piuttosto sorvegliante d' una piantagione di caffè nel brasile.
, cariche di dolore, laboriose, spoglie d' ogni aspirazione di gioia. bacchelli,
esplicar cose gravi, bassa e piena d' intoppi e di durezze. bettinelli, i-14
torto, che pesi sulla stirpe britannica d' ambo gli emisferi, è appunto quell'
. locuz. - durezza di mente, d' ingegno: tardità ad apprendere; stupidità
, 4-534: conosciuto io questa gran durezza d' ingegno, né per questo mai mi
sua durezza di mente. -durezza d' orecchio: sordità. - anche al figur
suo furore trasformarono in molta benignità. d' annunzio, v-3-115: il cittadino costretto
com'una durlindana; e non cre- d' anco / che un garzonotto di venticinque anni
a mezzogiorno, il palazzo brulicava di signori d' ogni età e d'ogni sesso:
brulicava di signori d'ogni età e d' ogni sesso: era un girare, un
, un rimescolarsi di gran cappe, d' alte penne, di durlindane pendenti, un
vede. -figur. gli uomini d' arme, l'esercito. giusti,
di donna / si potesse destar fiamma d' amore. / or me n'avveggio:
van sos- sopra / rovesciati cespugli. d' annunzio, iii-2-291: contra i denti
il ferro e li serrava duri / più d' ogni ferro, ah con che rabbia
di barba dura colla mano pelosa. d' annunzio, iv-2-274: i capelli corti,
e preme intorno, il picciol germe. d' annunzio, v-1-367: la mia bocca
., 1-6: in ogni opera d' innestare, di potare e di ricidere usa
mio zio è un po'duro. d' annunzio, v-1-659: i vecchi inclinavano
di prosciutto di porcospini? -duro d' orecchi: alquanto sordo (anche insensibile,
1-20: il nostro abate è un uomo d' orecchio duro,... che
,... perché un po'duro d' orecchi: era anzi sordo come un
di tutta la scandinavia, è dotato d' un animo altrettanto reso benigno della bontà
carne ci è sottosopra mancamento, ché d' ogni tempo ci si ammazzano vacche molto
, / subito in luce appar. d' azeglio, 1-75: il piemonte è
piedi per non sdrucciolare nella mota. d' annunzio, v-1-171: quando la dura
spezzerebbe martellato / sul masso di sardonice d' orlando. alvaro, 7-51: la città
con valore di superlativo. cielo d' alcamo, 31: molte sono le femmine
questo muro ». petrarca, 23-26: d' intorno al mio cor pen- sier gelati
vesto / -brava. -ma ti rincresce d' aspettarmi? / - no, no,
dei tori non domati, più dura / d' antica quercia. -poco comunicativo, impenetrabile
un sasso all'istruzione e in piazza d' armi. landolfi, i-419: i suoi
2-37: co'robustissimi giovani, forti d' animo, te ne va in italia,
galileo, 1-1-311: mi perdoni questo poco d' indugio, cagionato anco dal poter io
, 1-978: così in me la paura d' esser fiacco, che mi pare il
/ lampo in un sole futuro / d' intima luce e di pianto. g.
: rivedrò le colline bolognesi, i prati d' appennino e, impresso in un cielo
/ che ben parean di miseri e d' offesi. boccaccio, ii-320: com'era
, 310: li vede, e rapito d' ignoto contento, / con l'agile
abbastanza per toglierlo improvvisamente alla lettura. d' annunzio, i-4: va il bruno
guarini, 116: o dolcezze amarissime d' amore, / quanto è più duro
quale tali cose si macchinavano, dimostrava d' aveme molto timore, allegando essere impresa
a mio dispetto / mi vietano espugnar d' ilio le mura. cattaneo, iii-4-310:
la signoria e dispettosa e dura / d' alcun villan, che da basso si lieve
. martinelli, 1-33: dura legge d' amor, che i cor più saldi /
gran fatto / sarà lieta figura / d' altra pugna più dura, / di più
, solitari stanno, / strumenti ciechi d' occhiuta rapina. serao, 1-660:
viandante, per chiedergli il portafogli. d' annunzio, iii-2-101: messo d'elia,
. d'annunzio, iii-2-101: messo d' elia, dal viso duro e dalla
metodici, di sistematici. -durezza d' animo. petrarca, 213-8: grazie
, soave, se due ciati di farina d' orzo, ower del friscello, che
: ben sapea che flaminio amava donna d' alto valore, ma du- retta più
: il celiare ostinato, e il parlar d' altre donne, e l'andar tanto
altre donne, e l'andar tanto d' accordo matilde e giovanni, afflissero maria
con parole durette. nievo, 245: d' altronde la pisana, se era duretta
baldini, i-629: giunti in cima d' una salita piuttosto duretta, l'occhio
un segno di maggior coltura sulle pendici d' una assettata montagnetta. -duròtto.
è il mio non potermene, prima d' invecchiare affatto, venire a passare un
da colle, vi-1-226 (1-6): d' este parole eo so ch'io t'
duro2, sm. numism. moneta spagnola d' argento (del peso di g 25
si fa di liscia fatta di cennere d' una erba detta gala over soda,
otto chili... non oltrepassano d' un millimetro il segno, tagliano come
il signore), due trombe duttili d' argento; con le quali tu possi convocare
carducci, iii-15-7: in quella gioventù d' arte e d'artisti la materia tecnica
iii-15-7: in quella gioventù d'arte e d' artisti la materia tecnica porgevasi docile e
porgevasi docile e duttile a esser plasmata d' ideale nell'opera ardente d'ingegni ardenti e
esser plasmata d'ideale nell'opera ardente d' ingegni ardenti e credenti in sé e
e credenti in sé e nelle cose d' intorno. bocchelli, 9-188: avevano
in bocca di un qualche davo. d' annunzio, v-2-348: la duttilità imitativa
che dalla natura hanno sortito minore versatilità d' immaginativa. 3. figur.
sua mutata fortuna e della agevole duttilità d' ingegno e di modi e di stile.
se ha tutte lunghe, come il verso d' ennio: 'olii respondit rex albai