[crusca]: finito è il testo d' ovidio publio nasone solmonese de arte amandi
che dicono, per lo più, macchie d' unto, sempre però sui vestiti.
di vinsanto; il sor cosimo, una d' aleatico e gostino una di vermutte spumante
, come le chiose agli scudi d' oro. buonarroti il giovane, 9-748:
per quanto vale / il peso d' una chiosa. = cfr.
ovidio volgar., 3-14: questo libretto d' ovidio, ch'io t'ho
e per lo più indica una disposizione d' animo poco benevola). [sostituito
fatto a cui si assiste). d' annunzio, v-1-972: « l'italia,
quando ai propri principii non ripugnassero. d' annunzio, v-3-91: tutti gli oriuoli risplendevano
7-135: prendeva il caffè nel chioschetto d' edera, a un lato della villa,
di chiospa, i'azzurreggiante debolezza, pallido d' in- sueto pallore, il viso oblungo
chiostra intorno. carducci, 825: rise d' alma luce il sole / per questa
/ per questa chiostra di bei monti. d' annunzio, ii-589: nell'aerea chiostra
che 'l sente in india ciascun lunicomo. d' annunzio, ii-308: entrar sentimmo una
al nostro ardimento, / un'ansia d' interno titano / sforzare l'angustia nostra,
versato il liquore energico senza risultato. d' annunzio, ii-637: [i cammelli
purg., 7-21: s'io son d' udir le tue parole degno, /
parole degno, / dimmi se vien d' inferno e di qual chiostra. guarini,
granata o il grembiul della massaia. d' annunzio, iv-2-567: il sole accendeva
candide la mostra / dei dieci anni d' ingiajlite audacie. -figur. capellano
tasso, 6-i-16: quale stormo d' augei notturno e fosco, / battendo
gioiendo; e con ambasce / qui d' inopia un, che pasce / pur letizia
par., 21-118: tra'due liti d' italia surgon sassi, /..
tosto che da cena o desinare / o d' altri con- venevol che da chiostri.
passar sopra alla clausura, e centinaia d' uomini e di donne si ripararono e pernottarono
filosofo e anche piacevolmente filosofo senza peccato d' eresia, d'epicureismo o di negromanzia
piacevolmente filosofo senza peccato d'eresia, d' epicureismo o di negromanzia... allora
con pari eleganza si specifica col nome d' individualismo, si dia all'armi contro ogni
si dia all'armi contro ogni genere d' instituzioni monastiche. quasi che i chiostri non
fresco cristo battuto alla colonna con molti giudei d' intorno a pilato. gli ingannati,
, spalancata e tutta occupata da monache. d' annunzio, iv-2-739: imaginate un piccolo
, 24: s'ella sarà figlia d' imperadore o di re coronato, convien per
elevate sopra le sedie, che stan d' intorno al concavo dell'esterior muro. marino
ov'ha la dea soggiorno, / tutto d' un muro adamantino e forte. /
un chiostro rusticano. pindemonte, 8-67: d' alcinoo ritrovar l'albergo. / già
so che si fa nel chiostro / d' amore, e che si teme, e
poscia in freddi chiostri / gli spirti d' aquilon la rischiarare. marino, 10-
chiostri, vide stretto sentiero all'altezza d' un uomo continuarsi per diritto, quanto
lento i chiostri / del verde pian d' insubria / apre l'aratro e frange
, / scendesti in terra, che fuor d' ogni errore / ten vai secura degli
. bruno, 3-33: al cospetto d' ogni senso e raggione, co'la
da alcuno, e poscia pigliare forma d' uomo e lasciare la forma della terra.
loro i grilli ed i capricci. d' annunzio, iv-2-151: stava seduto su
chiovolo). = 3 voce d' area toscana, assimilata a chiovol, ma
mentre per festo (34-26) si tratta d' una cinghia che lega il timone al
mal francioso, annidata ne la cavicchia d' un piede, o ne la chiovola d'
d'un piede, o ne la chiovola d' un ginocchio, o ne la
ginocchio, o ne la commessura d' un braccio. = deriv. da
. verri, i-156: fare la graduazione d' un concorso fra i chirografari e gl'
intagliare de verbo ad verbum a lettere d' oro nel mio epitaffio. monti, i-
un libellulo scritto de nostra mano repleto d' ingeniosi e acuti e morali detti.
, del chiromante e del geomante, e d' altri simili indovinatori. lorenzo de'medici
umano i segni aperti, / onde d' investigar gli altrui destini / prendon notizia
il vitto dal gabbare gli uomini. d' annunzio, v-2-889: la prima volta ch'
chiromanzia, chi- romantico. cecco d' ascoli, 3623: li chiromanti segni,
, che credule sono, ho fama d' essere un nobil negromante. tasso, n-iii-822
oggi si riferisce al gestire dei direttori d' orchestra). 3. ant.
, 1-240: mi pare che questa sorte d' opere... pro- caccerebbono del
venti, / che viveano a giornata d' impostura, / stampando fogli settimanalmente,
diogene venne nuovo professore di chirurgia e d' ostetricia. manzoni, 797: i
abbiamo visto per esperienza che della carne d' un altro s'attacca al loco ove era
e ne confidiamo di far succedere l'orecchio d' un altro ove era l'orecchio
fare, che quelli erano buoni pure d' ammazzare: dicevano che una malata alla chirurgia
un lusso degno di un clinico. d' annunzio, v-2-429: anche allora le
ma ora mi rammentano quell'esercizio chirurgico d' allacciamento che vidi compiere all'ospedale sul
vidi compiere all'ospedale sul cadavere emaciato d' un cavalleggere tisico. potrei separarle e
dell'orecchio, il sommo della cicatrice d' un'operazione chirurgica. e. cecchi,
termine hallo / per cura et arte d' un chirurgo antico. straparola, 7-3:
vecchio chirurgo tagliò tutto intorno, la profondità d' un dito; poi tirò in su
del chirurgo per venire all'aria. d' annunzio, v-1-767: il chirurgo l'aveva
della propria felicità ad alta voce. d' annunzio, ii-535: chi sa, nell'
imbriani, 2-120: chi sa quel nome d' aguglione come sarebbe stato storpiato. svevo
quel vecchio stolido di don giuseppe? d' annunzio, ii- 622: la
silenzi ampi di tomba, / e d' esser sempre immobilmente bianca / sul mondo
, 1-150: scintillava dagli occhi immaginandosi d' averlo ingelosito e d'aver ottenuto chi sa
dagli occhi immaginandosi d'averlo ingelosito e d' aver ottenuto chi sa che. boine,
, la prima volta, nell'ingresso d' un cinema, davanti a una di
-chissà, chi sa chi. d' annunzio, iv-2-49: aveva sempre in bocca
si mise a fischiettare, come accorgendosi d' avere intercettato per sbaglio il saluto d'
d'avere intercettato per sbaglio il saluto d' uno sconosciuto, rivolto a chissachì.
al banco, tra due vasi / d' uva passa e di caffè, / ride
121-4: i'sì non ho più cura d' ermitaggi, / né di star in
come sarebbe biasimevole operazione fare una zappa d' una bella spada o fare un
spada o fare un bel nappo d' una bella chitarra, così è biasimevole
, così è biasimevole muover la cosa d' un luogo dove sia utile e portarla
. carducci, 886: oh non d' amore e d'avventura il canto / fia
886: oh non d'amore e d' avventura il canto / fia che l'accolga
ne la spagna de gli atzechi. d' annunzio, iv-2-289: lucicapelle, tenendo a
qualsiasi strumento, alquanto dilettantesca e priva d' impegno artistico; chitarronata. chitarreggiare
16-iv-288: il medesimo accaderebbe a'medici d' oggigiomo, se volessero medicare a suon
/ il chitarrin cortese, / mugghian d' assenso tutti i serbatoi / del mio
/ del mio dolce paese. d' annunzio, ii-183: un coro d'aulètridi
d'annunzio, ii-183: un coro d' aulètridi ionie / dai lunghi chitóni cadenti
2. locuz. -aver meno cervello d' un chitarrino: = voce dotta, comp
-oso. essere molto sciocco, dimostrare d' avere scarso cervello. salvini
salvini, 6-148: e cervello avea meno d' un grillo, / meno d'un
meno d'un grillo, / meno d' un piccioletto chitarrino. -rompere il
ispirazione, di misura e d' arte, di tono oratorio e spesso
chitóne1, sm. veste di lana o d' altra stoffa leggera degli antichi greci,
, per le donne e i personaggi d' alto rango, o soltanto fino al
saccia madonna da mia parte. cielo d' alcamo, 60: cierca la terra ch'
chiucchiurlaia di ragazzi gli sarà stata fatta d' intorno nel passar per banchi! genovesi
età mia se ne possono ricordare, d' aver veduto un famoso ballerino, che nel
che nel ballo del covièllo, dopo d' essersi bilicato lungamente sul piè sinistro,
, / sarawi tutta la sua covigliata / d' un padre e d'una madre generata
sua covigliata / d'un padre e d' una madre generata. = deriv.
... sentono in sé le forze d' amore, tutti seguono quello così
i propri covili, non si ricordano d' alcuna di quelle altre loro voluptà,
loro voluptà, alle quali sciolti e liberi d' amore solo paiono nati e adiudicati.
verso il covile della fiera che voleva provarsi d' ammansare. -per estens. ant.
scabre pareti / qua di lupo, là d' orso ima zampa; / qua archibusi
alletta. idem, vii-495: carche d' odorate prede, / ronzando in cima
, 966: quell'altro ha caro d' uscir del covile. cellini, 1-121 (
di paglia pesta, trita e mista d' immondo ciarpume. e una tal porcheria
, laceri, scrofolosi, anemici? d' annunzio, v-2-85: ho veduto uomini solitarii
mosaico che aveva una gradinata a gradole d' altezza gradevole. e. cecchi, 6-152
e il veleno nelle società divenute covili d' infelici selvaggi. leopardi, iii-314: chi
, ti sfronda! / ecco, d' estranei militi / fatta covil sei tu.
famelici rupi, e crude fiere, / d' orsi, di serpi e di mill'
un lion, nel covo entrato / d' agil cerva, ne sbrana agevolmente /
.. / piantiamo l'ulivo! d' annunzio, ii-160: pel grembo intatto
fatemi un po'di covo, o fili d' erba. nievo, 205: poi
piedi, com'ella usciva dalla visita d' uno di quei covi! cardarelli, 6-96
nari o a movimenti letterari e artistici d' avan guardia; rifugio,
dormire o ripararsi nei rovesci del tempo. d' annunzio, v1- 30: come debbono
: come debbono essere tristi i giovani soldati d' italia! invece di marciare e di
, tre miglia e forse più in linea d' aria, e ci sarebbe voluto un
è sì com'esser deve / fanciulla nata d' un sì bianco augello; / molle
a covo / dentro la scorza tenera d' un ovo. idem, 7-22: la
, or per l'estreme / cime d' un arboscel vola e rivola.
ma pria saper conviene / il modo d' insegnare antico e nuovo / ch'avete,
: questa è una parte che contiene d' argento ricca o povera secondo che la miniera
1-604: mille dugento povoni di paglia d' orzo. diodati [bibbia], 1-38
ecco, noi legavamo i covoni in mezzo d' un campo: ed ecco, il
ed ecco, i vostri covoni furono d' intorno al mio covone, e gli
un carniccio nero che dormicchiava tra'covoni d' un pagliaio marimesso, destato dal rumore dei
paludi, legate benissimo insieme a foggia d' un covone di paglia, da una
: aristotile..., parlando d' alcune cozioni, disse che niente importava
collane di lucide cozze tra frastagli di rami d' ostriche. piovene, 5-605: nelle
venti, /... / non d' etna o d'ischia il fremito e
... / non d'etna o d' ischia il fremito e 'l fracasso /
affronta: / stiamo a veder. par d' oceàn tempesta / mossa da due cozzanti
per l'ampia oscurità scintille / balenar d' elmi e di cozzanti brandi, / fumar
le pire igneo vapor, corrusche / d' armi ferree vedea larve guerriere / cercar
: si ricorderanno di te, come d' un antichissimo eroe che approda alla terra dei
per la ridondanza delle acque spiegano manto d' argento, ed obliata la scaturigine limacciosa di
maggio, che intorno al bel corpo d' imelda / cozzàr le spade de i fratelli
nel verso / nuovo tarmi tra lampi d' amore? c. e. gadda,
pigghiar ogni bruscolo, né aver paura d' ogni ombra; perché, come subito si
le tetre corna, decima fatica / d' èrcole invitto. cesarotti, i-135: malgrado
popolo cozzava colla tirannide che soffriva. d' annunzio, ii-215: i suoi biondi
. bruni, i-134: con lume d' onor che non s'imbruna, /
il temerario con vergogna / nel toro d' uri indomito a cozzare. 4
, / e li occhi fori -piangano d' amanza / e d'allegranza: / con
occhi fori -piangano d'amanza / e d' allegranza: / con abundanza de lo
diamo una cozzata in tutte le sorte d' uomini, che son tutti variati di
che son tutti variati di gusto e d' opinione. cozzatóre, agg. e
di cimieri, / e, come onde d' oceano, / militi sopra militi /
popoli nemici. monti, x-2-121: d' armi vide e d'armati tuttaquanta /
monti, x-2-121: d'armi vide e d' armati tuttaquanta / ondeggiar la pianura,
armi civili di cesare e pompeo. d' annunzio, iii-2-12: -legni di mercatanti
violenta. baretti, 1-370: tutti d' accordo lasceremo piombare nella noncuranza e nel
e a questo cozzo di tendenze, d' istinti e di reazioni avevo piantato, come
326: e quelli finalmente di ferro o d' altro sono i chiovi, i cozzoli
cavalli, messisi in borsa cinquecento fiorin d' oro, non essendo mai più fuor
certo; / ch'era anche cozzon d' uomini il deserto. caro, 12-i-321
de'cozzoni... insegna la pratica d' assicurare i cavalli, e d'andar
pratica d'assicurare i cavalli, e d' andar soli in cavezzana, senza ch'altri
ricordi da porre in opra al caso d' un cavallo sfrenato e sboccato. settembrini,
crac, lo spezza con la precisione d' un sarto che taglia il panno; l'
mie sole ali, / un filo d' aria polare, / l'occhio del capoguardia
momento all'altro. slataper, 1-40: d' una stangata rompo la cima del pero
cicale: il vostro cra-cra c'impedisce d' ascoltare il rantolo della vecchia signora che
si sbanda. le case tedesche sono prese d' assalto. i mobili, buttati dalle
2. locuz. famil. - mandar d' oggi in crai: differire, dilazionare
. fagiuoli [tommaseo]: mandar d' oggi in crai / e alfin non
xxxv-1-430: di penne di pavone e d' altre assai / vistita, la comiglia a
più sottili e semplici e folte. d' alberti, 268: 'crambe', genere di
e volgarmente chiamasi 4 cavolo marino'. d' annunzio, 11-68: vecchia d'indicibil vecchiezza
marino'. d'annunzio, 11-68: vecchia d' indicibil vecchiezza, / tentò se le
di un movimento). d' annunzio, iv-2-116: i crampi le serravano
, cioè spasmo (contrazione tonica persistente d' un muscolo) della mano, che si
anche lui quel male: una sorta d' inabilità delle membra, che si faceva
s'indurivano in uno spasimo che impediva d' aprirle. = deriv. dal
del cranio umida e tale / che d' ogni arida cosa assorbe i fiati, /
capo in giù piombato da alto fuori d' una scala nel piano,..
baretti, 2-191: debb'essere stato cranio d' un corpo alto sette piedi, secondo
raddrizzavano tantosto più ruvidi che mai. d' annunzio, i-964: morti coprono il
misera vita, bisogna aver la disgrazia d' essere molto insensati per non sentirsi tratto
palpebre chiuse questo / assedio di milioni d' anime / dai crani ingenui, dall'
.. dal muso ra- sciutto come d' una lucertola d'africa, con tre fili
muso ra- sciutto come d'una lucertola d' africa, con tre fili di capello
.]: 4 craniomanzla '. arte d' indovinare le disposizioni morali d'una persona
. arte d'indovinare le disposizioni morali d' una persona dall'ispezione del suo cranio
astinenza; la crapula l'abbrevia nelli sacerdoti d' oggi, e le piume. fontanella
, xxiv-931: le fibbie non erano d' oro né di diamante, poiché per serrare
orazio è un plebeo indegno e meritevole d' un patibolo, se non lo scusa
femine cresciuto nella rozzezza e nelle crapule d' una corte ignorantissima e crudele. giusti
allevando l'unica figlia nella crapula. d' annunzio, iv2- 152: era una
danarosi desinano e crapulano all'osteria. d' annunzio, v-3-145: tutto dì crapulava,
crapulone sobrio, da incontinente casto. d' annunzio, iv-2-661: scomparivano gli angusti
5-255: tinche, pescioni gialli dei laghi d' un visci- dume crasso e melenso.
il sole. -figur. d' annunzio, v-2-78: di quel crasso loto
26: il iudice, ancora che fusse d' ingegno rude e crasso, pur non
frine soltanto ed a batillo, / odio d' ogni altro, in ampia casa al
: tanto basta all'autore per convincere d' una crassissima ignoranza tutti quelli astronomi.
: l'occhio dei presenti cadeva allora d' istinto... sopra un < london
. sopra un < london * con corona d' inghilterra e leoni rampanti, affievolitisi da
; temporeggiare, ritardare. cecco d' ascoli, 2438: lieve salute nel presente
e a roma per preparare la miscela d' acqua e di vino che veniva servita
e lo porta e versa nelle coppe. d' annunzio, v-2-885: mi sia dato
a mezzodì, vulcani dai grandi crateri. d' annunzio, iv-2-564: riguardai il cratere
primitivo era rimasto fisso come la contrattura d' uno spasimo estremo rimane talvolta su le
selve, uno spettacolo misto di compiacimento e d' orrore; cioè grotte e abissi e
muri di fiancate e poste a tenuta d' acqua, situati a diverse altezze lungo
/ il sorriso che si sforza / d' esser cordiale, / ma sotto questo fardo
per 11, come uno di quei repubblicani d' occasione. viani, 14-449: eccolo
come appuntato con una spilla sul pomo d' adamo. fracchia, 43: guarda che
composta di una lega di rame e d' argento. machiavelli, 11-3-335:
crazia di tabacco e quella pipa. d' annunzio, v-3-107: per quante crazie
, 265: mi volea far credere / d' aver contanti in sul banco de'magnoli
in sul banco de'magnoli / diecimila ducati d' oro; cercane, / non v'
le scrisse, e la scrittura / è d' inchiostro di luce a lettre aurate.
figliuolo] procede dal padre in ragion d' immagine, ma d'immagine sostanziale, rappresentante
padre in ragion d'immagine, ma d' immagine sostanziale, rappresentante tutto il bello
spande onestà grande, / e spessamente è d' onestà creante. 4.
rispetto / verso una sì gran bestia d' importanza, / [un assillo],
, i-879: alla maestà della regina d' italia si dice * signora ', come
, quasi sempre son simili a quelli d' onde procedono e spesso migliorano; ma se
villanacci io non volli mai aver l'onore d' essere ascritto, non avendo mai potuto
né acciacco nella salute, né moltiplicità d' anni scemeranno mai in me la minima
il sole / che gira al mondo splendido d' intorno, / quanto creato aver costei
'l divin fabro, che di luce e d' oro / creò le vaghe stelle,
di già. manzoni, 829: se d' adamo il pazzo orgoglio / al signor
stessi, ed odio ai tedeschi. d' annunzio, iv-2-470: la vergine e il
creato e da sensato nome, / d' alma costome -e di cor volontate. boiardo
quella mole / che poi l'audace man d' un uom toscano / osò slanciar nell'
corporea superiore, più simile ad esso. d' annunzio, iv-2-836: soffia nel ferro
agli altri quanto per un bisogno innato d' esprimersi, per puro amore della propria
, e di poi intra i termini d' uno convento vilmente nutrito, come prima
eran per sorte accolti, / che tutti d' una sola etrusca moglie / da
su le mura / fa più vista d' un broccato. ojetti, ii-417: una
creòvi amor pensier mai nella testa / d' aver pietà del mio lungo martire,
lui. carducci, 326: luce d' amore che 'l mio cor saluta /
bartoli, 36-26: quanto alla promessa d' esaltar d. francesco, non andò
iii-304: ma pur, vergini dee, d' amor sorelle / creowi il fato;
chiaro argu- mento, quanto la corte d' urbino fosse degna di laude e come
casa o chi a crearlo / leon d' umil agnel gli diede aiuto. alfieri,
lo diamante, / che ne le parti d' india è trovata; i..
i e criasi di nobili metalli, / d' una generazione di cristalli. viviani,
. si sarà creato un ripieno del letto d' arno in forma di prisma. magalotti
marchetti, 2-247: pria l'effigie d' andar fassi alla mente / incontro,
vostra contanza, perché non è for d' amore amistate. 18. ant
servo,... per virtù anche d' un paio di calzoni color albicocca che
di calzoni color albicocca che nelle scene d' insieme facevano pensare al tema chioccio ed
impressione oscura di crearsi a vicenda, d' impastarsi in quel pianto, e la nuova
eccelsi, inquisitori, predicatori e critici d' una compitezza sobria e severa, l'astuzia
3. atto a creare l'opera d' arte; che si riferisce alla realizzazione
cui non mi fu più possibile mai d' innalzarmi. carducci, iii-7-400: vincenzo
che quel lago alpestre, contemplato nel silenzio d' una bella notte d'estate, sicché
contemplato nel silenzio d'una bella notte d' estate, sicché io stimo che creato apposta
questa pura / scena di case e corsi d' acqua e prati, / tu mi
onnipossente, immenso, / siedi sovran d' ogni creata cosa [ecc.].
, paion create non dipinte, né mai d' accanto a loro ti vorresti partire.
nella realtà creata, essenziale, dell'opera d' arte. 7. nominato,
capo a dieci anni si scopre il bisogno d' un altro termine, presenteremo un memoriale
creati, che ben mostravano in apparenza d' esser quelli che poi conobbi agli effetti
garzoni, 1-658: ecci una professione d' alcuni uomini incivili e mal creati,
creazione è abbracciata in un sol girar d' occhio, con sì stretta e rapida concatenazione
e prudente e creato del duca luigi d' orliens. berni, 32-42 (iii-108
. calmeta, 40: per mezzo d' alcuni ignoranti citaredi, o alcuni lor
5 (83): per esser figliuolo d' un creato del conte duca, è
creato del conte duca, è informato d' ogni cosa. de roberto, 56:
divina maiestà, verasio salvator. rinaldo d' aquino, v-115-53: padre criatóre, /
prosperità avvenire del globo, e indipendenti d' ogni passione, lo vanno considerando,
carducci, 119: su per le vie d' amore / quest'umil creatura / risospingendo
. 2. chi crea opere d' arte: artista; poeta, scrittore;
colui che con le parole -fiat lux -illumina d' un tratto l'oscurità che ne circonda
tratto l'oscurità che ne circonda. d' annunzio, ii-438: ma, nato
, iv-2-530: immune da ogni tossico d' amore, ostile a tutti gli intrusi,
-come agg.: atto a creare opere d' arte, creativo, inventivo.
probabilità, né speranza di uscirne, né d' aver tempo io più, né mezzi
per veder l'idea musicale e inebbriarsene. d' annunzio, iv-2-815: ella vide il
3. artefice, artigiano. d' annunzio, iv-2-425: si appassionò ai segreti
di madonne il qual superava in novità d' ingegni tutti i maestri e compositori di
continuarsi. cesarotti, i-126: creator d' un linguaggio filosofico, egli [dante]
piove fiammelle di foco, / animate d' un spirito gentile / ch'è creatore
un spirito gentile / ch'è creatore d' ogni pensier bono. tommaseo, ii-184:
azione è in un modo misterioso creatrice d' infelicità propria per l'av- venire.
immaginazione, alle funzioni della mente. d' annunzio, v-1-668: la fame è una
un paio nello stomaco non si avea d' uopo né di palla né di pallini
pur le creature che son fore / d' intelligenza quest'arco saetta, / ma
natura / fa più lucente la stella d' amore, / quando la terra copre
a tutti gli uomini, e insieme degno d' amore, cioè la natura umana medesima
donna la più soave delle creature. d' annunzio, ii-825: silenzioso viso esangue /
una foglia più grande o il terriccio d' una talpa o il passo di qualche animale
capellature / di tamerici pallide / più d' ora in ora; stente creature / perdute
fisica, l'intelligenza, la delicatezza d' animo, sia di commiserazione per il suo
leniini, ii-94: rinnovellare mi voglio d' amore, / poi porto insegna di tal
biffate, / voi ch'avi te d' angel la figura. g. cavalcanti,
, amante compiacente senz'esigenze? d' annunzio, ii-621: e le tue chiome
: ma che mò le nostre donne d' oggidì, e non quelle di già usino
una creatura che dorme nel fondo / d' una vita d'agnellino. -per estens
dorme nel fondo / d'una vita d' agnellino. -per estens.: di
ed è pur vero che questa immagine d' angelo de'cieli esista qui, in questo
mondo, fra noi? e sospetto d' essermi innamorato della creatura della mia fantasia
adora è creatura della sua fantasia. d' annunzio, iv-2- 524: egli
? e come dunque non si vergognavano d' inchinarsi ad una marmaglia di crea- turelle
a nostro dispetto l'immaginarci ancora fuori d' iddio il niente. algarotti, 2-21
creazione è abbracciata in un sol girar d' occhio, con sì stretta e rapida
(in partic.: un'opera d' arte). -con uso assoluto: attività
attività estetica, formazione di un'opera d' arte. alfieri, i-263: la
... non altrimenti avrebbe parlato d' idee e immagini e discorsi poetici,
dalle seggiole. 4. opera d' arte (figurativa, musicale, letteraria,
è lecito applicare alla negazione depretisina il titolo d' una creazione shakesperiana. d'annunzio,
il titolo d'una creazione shakesperiana. d' annunzio, iv-2-224: il novissimo senso
è sentenzia de'buoni filosofi la corruzione d' una cosa essere creazione d'un'altra,
la corruzione d'una cosa essere creazione d' un'altra, e il termine e
altra, e il termine e fine d' un male esser grado e principio d'un
fine d'un male esser grado e principio d' un altro. magalotti, 20-291:
. chiaro davanzali, ii-324: ch'amore d' essa m'ha fatto credente / ch'
prove, ma fondata su motivi individuali d' ordine pratico o sentimentale (ed è
cominzi, non è mispregianza? rinaldo d' aquino, v-i 19-53: vorria conplere
: ricorrevano alla credenza e all'aspettativa d' un'altra vita. nievo..
caso, non si muta mai. d' annunzio, iv-2-601: per quella fede lo
credibilità, credito, fiducia. -fuori d' ogni credenza, oltre ogni credenza:
voi stolto e villano. f. d' ambra, xxv-2-433: aprimo l'uscio;
l'uscio; / e, fuor d' ogni credenzia, vi trovarono / alamanno.
giunti, / e giunti, fuor d' ogni credenza, in tempo. manzoni,
- anche al figur. rinaldo d' aquino, ii-154: però la tegno grande
poco tempo appresso ne fallirono. detto d' amore, in: lo dio dov'hai
col denaro alla mano, al dì d' oggi, quando si possono pigliare, si
da me un acconto, con questo poco d' allegria; domani dio mi farà il
stato davanzo. pulci, 19-129: e d' ogni cosa che in tavola viene,
notte, sì fece caricare quatro muli d' oro e d'ariento, e diello a
fece caricare quatro muli d'oro e d' ariento, e diello a un suo
le manda, con espressione del luogo d' onde partano, delle qualità del grano e
ve n'accerti. / ma or d' aver ben fatto non v'approvo, /
62): io cercai, per via d' un discepolo di raffaello da urbino pittore
di candidissimi piatti di creta, piena d' ogni sorte di frutti. galileo,
galileo, 1079: lo splendore dei vasi d' argento e d'oro,
: lo splendore dei vasi d'argento e d' oro,
la scorza / e credenza gli appar d' alto lavoro, / e la sete e
gli ammorza / vasellamento di cristallo e d' oro, / pien di quanto la
né sui tappeti persiani alboreggiavano i lini d' olanda. fiacchi, 137: ivi
alla rinfusa sul pavimento, la credenza d' abete spalancata mostrava come impaurite di quel
c. e. gadda, 327: d' un po'di gorgonzola in credenza era
162: presentò a quel re una credenza d' argento ricchissima, fatta di nuovo con
2-651: quei bicchieri, vasi e bacili d' argento... che si mettono
... si può esser certo d' andare a far bene a colpo sicuro.
servi si fecero avanti con 1 bacili d' argento. 4. nei luoghi
mandate al medesimo nuove credenziali col carattere d' inviato straordinario e ministro plenipotenziario. botta
era o mi parve, un velo d' ironia nella sua voce. « non occorre
alle mani bacini e mescirobe, ogni cosa d' ottone. = deriv. da credenza1
discreto. anonimo, 949 6: d' esser credenziere fermo comanda. g
partecipe credenziera de'suoi segreti. trattato d' amore, 15- 10: or lo
10: or lo sesto [comandamento d' amore] è cortese, al mi'
, al mi'parere, / che d' esser * credenzier fermo 'comanda.
, bella donna, che a'raggi d' amore / ti scaldi, s'i'vo'
. dispero anzi di farti credere. d' annunzio, iv-1-554: credimi, giuliana,
sedia del cielo, [giunone] sofferio d' andare colà: tanto credette a l'
. si prende per ogni persona degna d' essere creduta e obedita. idem, par
mi sforza amore, / che la strada d' onore / mai noi lassa seguir chi
facilmente chi le finge. f. d' ambra, xxv-2-407: potrebbe essere;
megliorando / e 'n guerigion sperando, / d' essa conso- mamento. iacopone, 34-66
di que'viventi che infìno al dì d' oggi da tutte le scuole sono stati creduti
inf., 27-68: io fui uom d' arme, e poi fui cordigliero,
credevo che tutti i giovanni mi fussero d' un cattivo e perverso augurio. guarini
proposito, mi credetti in questa maniera d' aver ammutite tutte le lingue.
: e'miei pensieri, che pur d' amor si fanno, / come a lor
glion vittorioso inanti / e già le mura d' occupar si crede. marino, 303
non credo che ci possa avere difficoltà. d' annunzio, iv-1-259: ma, mentre
: la notte, bevve un bicchiere d' acqua in cui aveva tenuti immersi una
tanto saper parlare, / fuor presi d' ammiranza, credere e battizare, i
la fede, così ha per norma d' ogni sapere la ragione. manzoni,
: -d'icilio degna, / pria che d' icilio sposa, ei ti volea.
concluso col duca di savoia un trattato d' invasione e di divisione del monferrato;
che si sarebbe creduta di una ragazza. d' annunzio, iv1- 269: ella giungeva
vulgare / cavalier di gran guisa e d' alto affare. d'annunzio, iv-i-
di gran guisa e d'alto affare. d' annunzio, iv-i- 747: egli
ché credea che voi uscisse a predicare d' altra matera che dell'usura; ora mi
, che voi non sete per predicare d' altro. 14. tr.
53: nei tempi avversi e difficili d' uno stato, non si dee credere
v-184: 10 non sarò mai pentito d' onoraria e di celebrarla, e di
sommamente creduti da ogni mercatante, e d' ogni gran quantità di danari. idem,
non arebbe trovato chi gli avesse creduto d' uno fiorino. varchi, 23-90: che
che mi fu data col mio credere fu d' accordo, dicendo che, com'io
me l'avesse a tor. f. d' ambra, 4-74: e per questo
suol mai seguire senza dar chiaro indizio d' animo appassionato fuor di ragione. tesauro,
, mia rosa lacera, / o punta d' infinito / che apparisce di là da
: fannosi a credere che da purità d' animo proceda il non sapere tra le donne
da muro gli mandasse. f. d' ambra, 4-112: voi volete una
con belle e melliflue paroline non cerchi d' attaccartela, e con mille giuramenti e simulati
cascar dalle nuvole e appuntandosi l'indice d' una mano sul petto, quasi non
atti di tutta la città. f. d' ambra, xxv-2-318: e credibile /
non mobili secondo il moto e delazione d' un corpo. galileo, 455:
, / così ho credimento / che sia d' aversità 'l propio purgare /
, ripetere o comunque diffondere voci d' allarme. 2. stima, reputazione
orosco, soldato di credito nelle guerre d' italia. c. dati, 264:
stinte bastavano allora per assicurar il credito d' un'opera: ora appena ne
della regina uomini alti di autorità e d' ingegno; ammessi...
iii-7: tante volte dipende il credito d' una bottega dalla buona maniera di quei che
non avete cuore di chiedere sette paoli d' un volume che possa riuscire un po'
ne andò una mattina a uno fondaco d' una buona compagnia in porta rossa;
credito era perduto lo stato. f. d' ambra, xxv2- 316: non odi
bernardo spinola, / che fu figliuol d' un mercante di credito / grande. trinci
, ma dissociato nel tempo; scambio d' un bene attualmente disponibile contro una promessa
puglia, e avendo bisogno per uno carnesciale d' uno paio di capponi, pensando
parte del nostro avere in doppie d' oro e parte in crediti fattici
urgenze di un'azienda privata dalle convenienze d' una fondazione di pubblico credito e di
per finanziare attività economiche produttive. -credito d' esercizio o di funzionamento: concesso a
dato soggetto, in base a un rapporto d' obbli- gazione, una determinata prestazione in
determinata prestazione in particolare, la consegna d' una determinata somma di denaro. -essere
diritto. boine, i-100: con cambiali d' affetto, collegi di consuetudine, mi
terra saturnia madre di biade e madre d' eroi? li possiede il credito ipotecario.
di credito: documento che prova resistenza d' un diritto di credito. -titolo di
creditore dovesse avere e avesse per dono d' anno e interesso imo danaio per lira.
né di poca importanza ascendeva. f. d' ambra, 4-43: contendandosi / questa
goldoni, vii-1153: sono in un mare d' agitazioni e di più mi affliggono i
, perché la casa è dotale. d' annunzio, iv-1-352: assaltata dai creditori
una casa di legno, / cerchiam d' andarvi ben giustificati; / sicché le forche
cordo ogi questo dì xj d' otobre come antonio di marco bartoli
di setebre di f. 230 d' oro per pagarceli per tenpo del ano e
venduti per detto tenpo per f. 23 d' oro pezza. = voce dotta
e in silenzio, quanto porterebbe il dirsi d' un credo, recitò il responsorio dei
dice un credo vado e tomo. d' annunzio, iv-2-108: il prete, tutto
annunzio, iv-2-108: il prete, tutto d' argento, si volse verso la custodia
il mio core, o mi concedi / d' essermi moglie in meno di tre credi
letteratura; regola, metodo. d' azeglio, 1-295: se tale fosse il
tal cosa, che comprende una serie d' atti o d'idee di qualche importanza.
che comprende una serie d'atti o d' idee di qualche importanza. de sanctis,
il maravi- glioso de'romanzi cavallereschi. d' annunzio, iv-2-206: parlava di amori
donne, che credule sono, ho fama d' essere un nobil negromante. bruno,
. cattaneo, iii-4-114: colla promessa d' una guerra vendicatrice dell'italia, aveva
sul fieno / vidi con occhio credulo d' incanti, / ne'prati al plenilunio sereno
occhi de la sua donna che ella tutta d' amore ardeva, si tenne il più
quella materia che doverebbe dar tanto campo d' aprir gli intelletti ad ammirabili speculazioni,
bartoli, 2-1-17: ciò sono il regno d' annan che abbraccia la cocincina e 'l
mal creduto il cataio, e gran numero d' altri. foscolo, xv-481: d'
d'altri. foscolo, xv-481: d' altronde, a che disfare l'incanto dell'
telesio, lodato di grande ingegno, e d' essere
. v.]: 'crema', specie d' intriso fatto colla farina di varii
semi, come la crema di riso, d' orzo, d'avena. montale
di riso, d'orzo, d' avena. montale, 3-260: crema parmentier
fabbricare il burro di siero. d' alberti, 269: 'crema', fior di
fatto con latte, zucchero, tuorli d' uova e altri ingredienti, e cotto a
fatta di panna, mista con tuorli d' uovo, anche con cioccolata o caffè,
crema ', composto di latte, tuorli d' uova, farina e zucchero, dibattuti
'fiore 'della cittadinanza, gravi osservazioni d' italianità, e consiglia a lasciarla ai
. da venanzio fortunato): d' origine celtica (cfr. il gallese crammen
e andava poco più che a passo d' uomo. = dal fr. crémaillère
sono stati trovati distesi come sul letto d' un triclinio. 2. intr
. redi, 16-i-102: dalle parti d' america ci viene una certa altra preziosa mercanzia
, se non pare un cremisi! d' annunzio, iv-2-767: il sole batteva
rispose di raso cremesino, tutto riccamato d' oro e di perle. guarini,
destro, una banda di zendado cremisino fregiato d' oro, larga un palmo e lunga
larga un palmo e lunga tre braccia. d' annunzio, iii- 1-62: dodici barche
di damasco cremisino, con le sirene d' argento su le prue. 2
ossa, e composte / in urna d' oro, le coprir d'un molle /
/ in urna d'oro, le coprir d' un molle / crimisìno. diziotiario del
, 377: ne de dare 1 fiorino d' oro, lo quale pagai per lei
.. uno o cremore o lattata. d' alberti, 269: 'cremore', la
sottile, il fiore, o l'estratto d' alcune materie. 2. ant
purghe rinfrescanti, come, a cagion d' esempio, di manna e di cremor di
cremor di tartaro, e del sai d' inghilterra. tommaseo [s. v.
adopera in medicina ed in gran numero d' arti, il che forma un oggetto di
'della senape; barbaforte. d' alberti, 269: 'cren', spezie di
. crina * crine '. cfr. d' alberti, 269: « crena,
, è solubile sotto forma di sale d' ammonio, e si trova nelle acque minerali
'e xóyoc 'discorso'. cfr. d' alberti, 269: « crenologia, discorso
europei nati nelle colonie spagnole e portoghesi d' america, in opposizione agli immigrati nati
vicina haiti i creoli sono estinti. d' alberti, 269: 'creolo', nome che
nome che si dà ad un europeo d' origine, ch'è nato in america.
e rovesciate, la tedesca dalle spalle d' alabastro. oriani, x-14-112: lascive
erano negri, e sopratutto negre, d' ogni gradazione: dalla grassa e lucida
il negrospagnolo di cuba, il negrofrancese d' america, il creoloinglese della cina,
il creoloinglese della cina, il creolofrancese d' africa e altri). e
di tutte le proprietà del creosoto si è d' arrestare o d'impedire la putrefazione delle
proprietà del creosoto si è d'arrestare o d' impedire la putrefazione delle carni. reichenbach
di pesce, immerse per un quarto d' ora in una soluzione acquosa di creosoto,
, 1-1-284: nel formarsi della corteccia [d' un certo pane d'orzo] si
della corteccia [d'un certo pane d' orzo] si fecero delle crepe assai maggiori
, / su l'ispida siepe. d' annunzio, v-2-82: e l'orrore della
pallido e assorto / presso un rovente muro d' orto, /... /
ch'egli avesse il corpo dentro alla pelle d' un altro, la quale..
avranno preso similitudine quasi come di confezione d' unguento, si metta ne'crepacci e
sù dove vuole, ma faccia conto d' essere un sacco di patate *.
peli e crepacci, è di più pezzi d' ossa composto. 4.
gl'ini- mici si ridono del mal d' essi! forteguerri, 30-99: io
morte con farci crepar di rabbia e d' affanno. foscolo, xiv-385: ho bisogno
giù, / con quest'errante nostalgia d' amore, / antica quanto l'uomo
breve tragitto dei corridoi e delle sale d' aspetto, piene di gente che fa anticamera
quelle freddissime concioni fatte nella presa anco d' ogni vii colombaia, era crepacuore che
arsenale ed una stanza / di cancheri, d' affanni e di dolore, / ove
idem, 8-293: che crepàggine è quella d' una femina occupata nel piacere, che
ed una stanza / di cancheri, d' affanni e di dolore, / ove sempre
aspira, e a crepapelle / satollarsi d' ambrosia, e ber del vino. fagiuoli
in particocol farci crepar di rabbia e d' affanno. monti, i-12: vi
altri, che ne creparono alcuni pezzi. d' ambascia, essere io stato abbandonato dal detto
. trinci, 1-82: pigne [d' uva] raccolte e talmente serrate, che
sodo ora sputava fuori / la zeppola d' acciaio con uno sprillo, / or la
e col troncon fatta crepar la pancia / d' un fiero colpo a stevanel rossino.
[il giovane prete] una manciata d' incenso,... mise la mano
: il fuentes, o per leggerezza d' ingegno o per malignità d'animo,.
per leggerezza d'ingegno o per malignità d' animo,... ad un prencipe
mi piaci!... se andiamo d' accordo come dico io, la nostra
... che libertà vi manca, d' ub- briacarvi come tanti otri? di
anch'io l'aria di uno che crepa d' importanza e di noia; è l'
ecc. cavalca, iii-115: ardeva d' amore [maddalena], e però
cosa che puzzava di criminale, pareva d' esser diventato un uomo come gli altri
talvolta crepare di bile. -crepare d' invidia: rodersi fortemente per l'invidia
al padrone e fra di loro crepar d' invidia, s'uno è guardato con un
prima figuri, e farà crepar qualcheduno d' invidia. moretti, 17-314: guarda
: guarda le mie sorelline. crepano d' invidia! mi detestano! vipere!
-e invidioso? -a crepar del ben d' altrui. -crepare d'ozio:
ben d'altrui. -crepare d' ozio: oziare tanto da esserne annoiato.
che muoiam di mattana, e crepiam d' ozio. -crepare di salute:
doveva essere di razza di castroni o d' altri animali, e non potendo far di
bruno, 3-819: gli ebrei dicono d' un corvo inviato da l'arca per uomo
? ». ma era già passato più d' un anno di comporto, e quella
li piedi sì stretti che le dita d' essi si sopraponevano l'uno all'altro
sa / trovar giammai: e peggio d' un facchino, / crepa sotto la grave
altezza serenissima di savoia sono stato gratificato d' una pensione di mille scudi d'oro
gratificato d'una pensione di mille scudi d' oro... so che gli amici
, 1-iii-34: -vi giuro alla fe / d' amor disperato, /...
il lupo!: risposta alla formula d' augurio * in bocca al lupo *.
.. forse è preso nel senso d' allentare, che vuol dire quando a uno
secondo tinto più che perso, / d' una petrina ruvida ed arsiccia, / crepata
. screpolatura della pelle, piaga. d' annunzio, v-2-425: il sangue generoso gocciolava
, uno spettacolo misto di compiacimento e d' orrore; cioè grotte e abissi e stendimenti
drappi vari e ricamati a fiori e d' oro, delle crepide e coturni,
i crepitanti / virgulti, e l'onda d' ogni parte esulta. nievo, 8
copertoni rotondi che s'arrotavano sulla mola d' asfalto tra un favillìo crepitante. jahier
crepitante. jahier, 92: una sera d' uragano non potevo prender sonno dal pensiero
inaudita velocità d' una mitragliatrice, in quella parlata vertiginosa
crepitando. monti, 16-1086: assidua / d' enormi sassi una tempesta crepita / su
arroventati. carducci, 326: pioggia d' aprile a la campagna, / che bacia
quel singulto / crepita e brilla. d' annunzio, iv-2-645: a un tratto,
, 1-20: o, lunghe notti d' ansia passate ad ascoltare il crepitare dei moschetti
di velluti e le vegetazioni chimeriche: più d' una volta mi sembrò cominciasse a lingueggiare
piazza un crepitìo indiavolato di mortaletti. d' annunzio, ii-620: odi? la
così dolci) della campagna, pigolìo d' uccelli, crepitìo di stoppie, il
2. letter. sciabordio. d' annunzio, iv-2-55: egli era disteso a
luccichio del giorno traspariva dalle persiane. d' annunzio, ii-96: il crèpito
viale (crepito tendineo), nella raccolta d' aria nella pelle che dà al tatto
società secrete, che serpeggiavano fin d' allora cupe e corrosive sotto la vernice crepolante
boccaccio, viii-2-134: turbatosi [ettore] d' essere da lui stato vinto, credendo
tali possano essere alcune, come certi burattini d' osso mal fatti,...
fatti,... ed alcune mascherine d' avorio, ed altre di terra cotta
scende la chiarità seguace / crepuscolare. d' annunzio, iv-2-543: mentre saliva dal
ai viburni / le farfalle crepuscolari. d' annunzio, iv-2-1163: paolo tarsis vide
polemicamente alle forme auliche ed eroiche del d' annunzio e dei dannunziani e anche alla
pur diventare uomini e uomini ragionevoli. d' annunzio, v-2-69: non io conduco
anziché un venticinquennio letterario (la responsabilità d' un quarto di secolo!), il
il fallimento di tutta una vita, d' una vita, dirò, crepuscolare?
pratico che richiami per il suo modo d' essere i toni, il gusto e il
revisione dei valori convenzionali e la ricerca d' una leva morale diviene fin troppo acuta.
penso, amici, all'avvenire. d' annunzio, iv-1-6: le legna conflagravano
nasce ma come di giorno che muore. d' annunzio, iv-2-93: tutta la
. leopardi, i-156: un vigor d' animo... non può stare
re davanti corse / una miranda vision. d' annunzio, iv-2-530: il crepuscolo del
del re è tutto cinereo, cieco d' ogni splendore. brancoli, 4-145: il
prete aveva perduto quel dolce colore, d' uomo stanco al crepuscolo, del quale
questo bivacco / di intimiditi passeggeri, / d' improvviso ogni interna luce, ogni atto
costura del vestito, scoppiasse per le vibrazioni d' un crescendo orchestrale, buttandoci in aria
e ripetè la frase con un crescendo d' entusiasmo. jahier, 69: cominciava il
opra del crescente pane, / non danze d' imenei vedesti, e madri / veglianti
vivente). tasso, 9-27: d' arme gravando... / le membra
pindemonte, 226: partesi un'altra d' albione, e trotta / col sen già
sen già grave del crescente germe. d' annunzio, iv-2-547: una teoria di giovinetti
maggior parte dei paesi (di quelli d' europa segnatamente), la popolazione è crescente
non de gli amor le cure, non d' imeneo le danze. -luna crescente
scema: / altri quando si leva. d' annunzio, iv-1-359: su la piramide
un ciel glauco e profondo come l'acqua d' un golfo in quiete.
267): renzo s'accorgeva anche lui d' un ronzio crescente nella strada. nievo
bel visino profilarsi e incavarsi a vista d' occhio, come cera che coli. oriani
forze gli spaventi religiosi la sopraffacevano. d' annunzio, iv-2-590: entrambi palpitavano tenuti
piedi piuttosto che sul capo a mo'd' aureola? 2. arald.
lisbona. papini, 6-229: credo d' essere, spesso, uno dei più gesui
dei più gesui tici poltroni d' italia...; esco fuori per
glienza, / che riceve crescenza / d' amor ogne fiata. giamboni, 8-i-180
nulla crescenza, se ella non è composta d' altra cosa. a. cocchi
3. ant. il crescere delle acque d' un fiume; piena, straripamento;
acqua era cheta e piana a modo d' uno stagno; sì che...
e venire in età e in istatura d' uomo. pindemonte 160: del
, / tutto '1 regno d' amor turbi e contristi; / poi che
crebbi allevato con amore severo negli esercizii d' affettuosa pietà, ne'pensieri più della
e cresciuto / sovra il bel fiume d' arno, a la gran villa. boccaccio
: poli era cresciuto là dentro, d' estate in estate, con dieci balie
detta città di fiesole multiplicò e crebbe d' abitanti in poco tempo. vasari,
rientravano vecchi e stanchi nella chiesa. d' annunzio, iv-2-596: di tratto in tratto
s'adomava. marino, 10-278: già d' età, già di senno, e
con grandissima sollecitudine a finire quell'opera d' oro a papa clemente, la quale
i-28): come sarai ben certificata d' esser gravida e vederai di modo crescer
medispini, 169: fue sì grande diluvio d' acqua e di piova dal cielo,
.. crebbono, e '1 fiume d' arno uscì fuori di termine sì disordinatamente
detto anno 1269, la notte di calen d' ottobre fu sì gran diluvio di pioggia
pioggia... che tutti i fiumi d' italia crebbono più che crescessono mai.
: in molti lochi si trovano vene d' acqua che 6 ore crescano e 6 calano
quella grandissima inundazione, la quale traboccò d' acqua tutta roma. standomi a vedere
elle / perdon la forma e la sembianza d' onde. marino, 1-120: fuor
del quale va finalmente a perdersi. d' annunzio, iv-2-78: poi d'un tratto
perdersi. d'annunzio, iv-2-78: poi d' un tratto, la notte cominciava a
. cavalca, iv-32: cresciette il populo d' israel nell'egitto, e multiplicò molto
borgo e a san lorenzo crebbono gente d' arme: e come crescea al comune
: e come crescea al comune gente d' arme per soldo o per amistà gli
rispetti umani ci signoreggiano sempre più. d' annunzio, iv-1-152: il mare, mentre
balenava fra i tronchi come negli intercolunnii d' un portico di diaspro; gli acanti corintii
; / ed ei per tutto spia se d' acqua sente / alcuna scaturigine cadente.
mondo e dio servire / e dipartirmi d' ogne vanitate; / però che vegio
lei benché nascenti a pena / dolci cure d' amor, fra i meno intenti /
ciò vita non prendo, / ma pur d' amor servendo / cresce mio bene e
alla piaga mortale, / dove giunse d' amor l'aurato strale. s. giovanni
non è mai spogliato l'amor divino d' ardente desiderio: il quale è d'acquistare
d'ardente desiderio: il quale è d' acquistare quel che manca del conoscimento divino
quella delle miserie e dei peccati. d' annunzio, iv-2-852: quando il furore
la conquista dell'arte somigli all'assedio d' una città turrita e che gli squilli
, la teoria dei circoli storici impedisce d' intendere il perpetuo crescere dello spirito su
'l vento più terribile e diverso / cresce d' ognor e mai non se raffina,
5-135: crescendo il tumulto, in poco d' ora fu piena la città di lumi
vedeva crescere verso la piazza un chiarore d' incendio, dal quale di tratto in
pascoli, 47: qual di gemiti e d' ululi rombando / cresce e dilegua femminil
rombando / cresce e dilegua femminil lamento? d' annunzio, iv-2-194: un gran susurro
il parlare di tutti cresceva come la voce d' un campo primaverile, pieno di squittii
e di crepitii all'arresto del motore d' una macchina. -raro con la
-raro con la prep. in. d' annunzio, iv-2-471: in vista del nemico
, un picchio assiduo / di martelli e d' incudi, un suonar d'arme /
martelli e d'incudi, un suonar d' arme / buone in pace ed in guerra
essere una pura e semplice dichia- razion d' argomenti e di fonti, è stata invece
7-145: andato nel cospetto della città d' ormuz, trovò che la rocca era
a questo, quella città era stata circondata d' un nuovo argine e bastione. tasso
cresce / squammoso il cuoio, e d' uom son fatto un pesce. prati,
, un sogno / lucido e strano. d' annunzio, 11-68: vecchia d'indicibil
. d'annunzio, 11-68: vecchia d' indicibil vecchiezza, / tentò se le mille
corba, e gran paniere / pien d' uve bianche e nere; / chi
e usare tutte quelle diligenze possibili o d' appopparlo o pruarlo, e crescere vele o
teste, e il vincitor crucciava. d' annunzio, 11-866: s'erano congiunte
m'accors'io che 'l mio girar d' intorno / col cielo insieme avea cresciuto l'
, e gli crescesti etate: / lagrime d' umiltate ninive sparse, e si cangiò
4: te con le tenui miche d' orazio / crebbe la pallida musa del
. far sviluppare, alimentare. ubertino d' arezzo, xxxv-1-403: la pianeta maggior
comune potè spendere l'anno trecentosessantamila fiorini d' oro. giov. cavalcanti, in:
al suo tornare trovò uno de'suoi uomini d' arme che non era andato con l'
due pupille, / tra le ancelle d' italia il campo tiene? leopardi,
poteva l'arrivo delli uomini disarmati. d' annunzio, ii-349: o risvegliatore,
considerevole. giamboni, 7-75: quelli d' atena non solamente furono savi da crescere
crescere, e governare la repubblica, ma d' altre molte e diverse arti. g
: era come il crescere e crescere d' un peso già incomodo. e
nella targhetta dell'ascensore, sembrano numeri d' una scala termometrica che registri il crescere
una scala termometrica che registri il crescere d' una febbre fulminea, impossibile e lucidissima.
, né più crescevole, né più degno d' uomo franco. créscia (
2. iron. commozione, turbamento d' animo. dossi, 77: imbruniva
: a te, teseo, alto duca d' attene, / ipolita, reina di
ragione, ma perché non avevano notizia d' altro fiume, che facesse il medesimo effetto
4. letter. escrescenza. d' annunzio, iv-2-130: don paolo nervegna,
crescione. garzoni, 1-186: l'erbe d' acqua dolce sono o di rivi,
detta anche agretto, agrettone, crescione d' orto, con foglie inferiori oblunghe,
(e può raggiungere il mezzo metro d' altezza); si conoscono diverse varietà comuni
uguali degli uomini al lavoro, la crescita d' ogni pianta, d'ogni ramo.
, la crescita d'ogni pianta, d' ogni ramo. -in particolare: aumento
queste cerimonie bisognò una buona ora. d' annunzio, iv-2-93: le chiese erano immerse
crin la pronuba / rosa che il fiato d' ilitia creò. d'annunzio, iv-2-95
che il fiato d'ilitia creò. d' annunzio, iv-2-95: era messaggero uno di
femine cresciuto nella rozzezza e nelle crapule d' una corte ignorantissima e crudele. manzoni
fior, cresciuto / nel suo grembo d' onor, ricchezza e impero, / cigne
noi? carducci, 1008: nata d' amore e di valor cresciuta, /
rompevano l'oscurità cresciuta, e lumeggiavano d' un chiarore istantaneo i lunghissimi tetti e
serdonati, 7-173: onde egli, cresciuto d' animo per queste nuove genti, riformò
monti, x-2-174: sol, del sangue d' europa e del suo pianto / cresciuta
cresèide, sm. numism. antica moneta d' oro della lidia coniata in due tipi
più sano, / che non son d' olio o burro cresentine. panciatichi,
a ricevere in una leccarda la pioggia d' oro delle budella d'una beccaccia, con
leccarda la pioggia d'oro delle budella d' una beccaccia, con tutta la spezieria
e così calde strofinatele con uno spicchio d' aglio. poi conditele con sale,
; materia del sacro crisma è l'olio d' ulivo mescolato col balsamo e benedetto dal
si sono degnati di cresimarmi col titolo d' avvocato, dopo avermi tenuto in chiusa
, si riceve come in radice. d' annunzio, v-3-375: io mi pensava
quartato; / morto di noia / d' ov'era nato. / per controstimolo /
] tolto / è '1 sembiante d' un uom d'antica età de:
è '1 sembiante d'un uom d' antica età de: i vòta di
e questa volta ella si desta. d' annunzio, iv-2-242: sul petto largo la
, 3-351: su tutta quella distesa d' acqua, batteva il sole, tinteggiando d'
d'acqua, batteva il sole, tinteggiando d' oro una faccia delle migliaia e migliaia
casse, la zozzeria, le macchie d' olio che galleggiavano su tutto quell'orizzonte
olio che galleggiavano su tutto quell'orizzonte d' acqua bullicosa. calvino, 1-10:
v.]: le crespoline della gola d' una berretta da donne.
, levare di ciglia, isfrenamento d' occhio. = deriv. da
così molle e feminile come si sforzano d' aver molti, che non solamente si
. marino, 8-32: vergata a liste d' or candida tela / di sottil seta
secolo xv, consistente in una reticella d' oro o d'argento con ricami di
consistente in una reticella d'oro o d' argento con ricami di seta e di
e fitte ondulazioni. cecco d' ascoli, 899: crespi capelli con l'
spiega. bembo, 1-165: crin d' oro crespo e d'ambra tersa e pura
, 1-165: crin d'oro crespo e d' ambra tersa e pura, / ch'
occhi avea neri, e chioma crespa d' oro, / angel parea di quei
e bionde chiome e crespe, / d' un breve e molle e negro crin
l'altra il figura / piramide gentil d' oro con oro; / questa al vento
cespi / de'glauchi garofani crespi. d' annunzio, ii-564: l'acqua sorgiva
questa tribuna è l'altar grande / incortinato d' un trapunto strano, / e di
67): il palazzo brulicava di signori d' ogni età e d'ogni sesso:
palazzo brulicava di signori d'ogni età e d' ogni sesso: era un girare,
girare, un rimescolarsi di gran cappe, d' alte penne, di durlindane pendenti,
uno strascico intralciato di rabescate zimarre. d' annunzio, iv-2-58: dal verde fosco
, senza più voglia di camminare. d' annunzio, ii-700: dormirà [il cervo
ha tonde, / e molli erbe verdeggian d' ogn'in- tomo. tasso, 6-iv-1-73
incontra 'l sol vibrò purpurei, e d' oro, / a cui sospende l'arco
i giganti in fiegra ei vinse / coronato d' alloro? chiabrera, 4-3-137: e
rivi. marino, 1-89: all'arrivo d' amor da cupi fonti / sgorga e
o crespo che sembrava che bollisse. d' annunzio, iv-2- 1001: o maraviglia
s'involava: era un immenso fremito d' ali, un balenio di penne, un
le mani, ricche di grossi anelli d' oro sino alla metà della seconda falange
sino alla metà della seconda falange. d' annunzio, v-1-985: anche la mia,
/ di zanzare dormivo nella stanza / d' angolo, accanto alla cucina, ancora /
, ancora / nottetempo o nel cuore d' una siesta / di cicale.
.. fa certi crespoli, ritirandosi d' ogni intorno. = deriv.
botta, 6-i-268: portavano, invece d' insegna, un crespone nero per significare
le longhe e 'l ben-farem mi van d' atomo / più ch'a le vere
o piana, che ciò lo denota d' animo vile, et le parti di lui
resta come un gallo, a cui è d' improvviso tagliata la cresta e la testa
2-208: ha la cresta e i bargigli d' un rosso che scotta; la cresta
. saba, 98: il rosso / d' una cresta si muove fra un po'
una cresta si muove fra un po'd' erba. -per simil. e al
serpendo orribile e diversa. / inalza d' oro squallido squamose / le creste e
e 'l capo, e gonfia il collo d' ira. pascoli, 955: e
crudeli, e de'lor capi / d' ogn'intomo scuotean l'orribil creste.
acconcia, 1 che infiniti capei sembran d' un pezzo. ojetti, ii-30:
/ falde il tessuto, un elmo irto d' equine / chiome al capo si pose
quei la notte e la morte ebbe d' intorno, / e barcollò, e parea
aste? facevano una lunga ombra. d' annunzio, v-2-288: e non t'
] tutto era in mare, salvo d' una parte si congiungeva con una cresta del
a sfiorire in un punto, per aprir d' un tratto la cateratta del flagello.
, fatto in cima de'muri divisori d' orti o cortili, dal quale si
dei vomeri e delle creste biancastre. d' annunzio, iv-2-707: stormi di gabbiani
aria ed io scorsi allora, sul profilo d' una crestina lontana, in quel mareggiare
una crestina lontana, in quel mareggiare d' erbe e di fiori, agitarsi minuscolo
il fusto sottile, dritto, dell'altezza d' un piede... nasce ne
, alterando a proprio vantaggio i prezzi d' acquisto (con riferimento alle domestiche)
due crestaie, una stiratrice, la moglie d' un arsenalotto e una mammana. carducci
in festa a un mattino di primavera. d' annunzio, i-78: la vedevo passare
le mie finestre spalancate / quel demonietto d' una crestaina / piena di guizzi e
parlato, poi si veste l'elmo d' androgeo crestato. vasari, i-699: la
silio ha in testa una celata cristata d' oro ed una corona di lauro.
43: io m'avvedea difatti già d' un monte, che come un dubbio immane
: la sua lunghezza è poco più d' un piede, / le gambe grosse,
.. / storta e bitorzolata; d' ogni gallo / più gozzuto e crestuto più
crestuto con barbuta, o ver elmo d' acciaio. = deriv. da
1-8: la creta darà vene [d' acqua] sottili, e di non molto
. caro, 12-i-107: sopra di ciascuna d' esse [fonti] sono artificiosamente posti
magalotti, 19-3: né t'impicciar d' arene; e meno ancora / di quell'
suo piede, bianco era di creta. d' annunzio, ii-199: padre di templi
, 9-504: l'orcio era nuovo, d' una fresca creta porosa con riflessi di
plebei / da le spregiate crete / d' umor fracidi e rei / versan fonti indiscrete
ancora quando vi bisognasse fare la forma d' un tutto rilievo, con terra creta
secura, / giaccia la vita mia d' infamia cinta. d'annunzio, v-1-323:
giaccia la vita mia d'infamia cinta. d' annunzio, v-1-323: l'eroe nudato
/ come sospir di battaglier morenti. d' annunzio, v-1-81: scopro dietro di
senese, vedo lo sfondo della val d' orcia mutola e severa, con le sue
marino, come che in altri luoghi d' italia, dove dal mare è stato
, la qual cresce alla grandezza quasi d' un gombito, con frondi al gusto
citolini, 201: parlando de le radici d' erbe troveremo... il danco
di vendemmia eretica, che ben mostrava d' esser sotto la iurisdizione più geniale di
di sprigionarsi da quel ceppo cristallino. d' annunzio, v-2-140: i filistei provenivan forse
. frugoni, xxiv-1062: passò un omaccino d' aria furbesca e di color eretico,
e filmetti tascabili. sarà stata roba d' innocua cretineria. = deriv. da
ed avervi vissuto per comprendere il sentimento d' orgoglio che danno ai parenti i bambini
e frequentemente la latina. questo fondo d' istruzione tanto più rimarchevole in quel paese
mostra poscia all'occhio nei vari rami d' agricoltura di cui quel paese è suscettibile
malattia, ha per lo più valore d' ingiuria). carducci, iii-25-394:
tozzi, i-167: la chiesa è d' un rosso tutto eguale; con
prendessi a noscella. = voce d' area centro-meridionale che ricorre dal
messo. idem, v-435-127: per dolor d' un dento tuto 'l dì criai
, messa all'estremo da'criati e schiavi d' ot- tavia. 3. servo
si libra) / è del dolce d' amor, da cui tu nasci; /
spirti ei cribra, / e tu d' acerbo duol mi cingi e fasci.
. - anche per simil. d' annunzio, v-2-74: l'oro del sole
a venezia dotti forestieri che non cercassero d' essere in essa introdotti e non approvassero e
e non applaudissero la facezia che serviva d' allettamento e d'attrazione, il sapore
la facezia che serviva d'allettamento e d' attrazione, il sapore, la eleganza,
tibro, / e, per purgarsi d' ogni fama ria / portò del fiume al
', come dice il poeta nostro. d' azeglio, 1-341: passa un mezzo
si stritola, evidentemente sotto l'azione d' una dentatura in ottimo stato. gozzano
bartoli, 9-23-107: come quel piccol mondo d' archi- mede era fattura di vetro,
preti, avventurandosi a prendere un po'd' aria prima d'andare a cena.
a prendere un po'd'aria prima d' andare a cena. 7.
che scricchiola; croccante. d' annunzio, ii-305: le turbe assalivano i
e il rosso fuoco arde nel buio. d' annunzio, ii-53: e il grido
di saper ti giova / se fia scevra d' affanno e senza crime / la
fresco, / non di gallina, ma d' un susurrone / che ardito mi sbrobriò
chiappini; / viva le maschere / d' ogni paese, / la carta, i
de luca, 1-15-2-17: quelle cause d' ingiurie, o di danni dati..
: ad aversa non ero arrivato in vena d' allegria, ma per visitare il manicomio
, che qualunque cherico offendesse alcuno laico d' alcuno malefìcio criminale, fosse fuori della
dell'italia, dovrebbero essere lapidati. d' annunzio, v-1-1043: nessuna disciplina può
peggiori accuse, con quella ivi criminalissima, d' essere generazion forestiera. -disgustoso,
con le protezioni, o trovar qualche modo d' attaccarlo noi in criminale, e mettergli
le provincie disertano con tante morti. d' annunzio, iv-2- 1169: dopo ricerche
. si tratta di due sozii, d' una vera coppia criminale. l'uomo
sempre una bella testata: la galleria d' otto o dieci ritratti dei miserabili e
come, per esempio, sono le cause d' alcune ingiurie ed offese, o vero
fenomeni esercitano le professioni, il grado d' istruzione, il clima, l'età,
carattere e la sua vera natura rischiavano o d' incatti virsi fino a traboccare
quel che ora si dice un complesso d' inferiorità, e si potrebbe meglio
11-88: a destra v'era con crinaglia d' oro / leon che in pregio di
crinali e sparger la chioma a'venti. d' annunzio, iii- 1-80: con un
di fra le trecce un lungo crinale d' oro, come imo stile dalla guaina.
. lancia, i-748: per crinale d' oro le spoglie del tigride dal capo
., 129: e per crinale d' oro, e lunga vestimenta pendono dalla
s'alza sopra il paese. - crinale d' un poggio. panzini, iii-359:
. disus. incrinatura, spaccatura. d' alberti [s. v.]:
. una che nasce ne le parti d' asia, ed ha chioma e crini come
collo e dalla coda del cavallo, o d' altro simile animale, come pure a
sopra telmo, ondeggiare lo vide. d' annunzio, iv-2-62: e il poledro ricalcitrava
io credea che 'l crino / fosse d' un oro fino / partito sanza trezze.
dal piè sacro e divino, / d' erbe e di fior la rena si vestisse
in atto paventosa: e i be'crin d' auro / scherzon nel petto per lo
biondo crine / avea disteso, e d' oro un lento nastro / gli facea
dita. tassoni, 291: o ricchezze d' amor povere e sole, / che
mazza, 800: il crine è d' oro e folto: / dritto largheggia l'
cosmo gli piovea sul crine. d' annunzio, ii-406: subitamente deodato schiaffino
gli somiglia, / occhi cilestri, d' oro la barba e il crino, /
ma più membruto, più alto, d' una stirpe / ingigantita nel travaglio marino.
, e avea nel viso / la calma d' una sfinge d'oriente. / le
viso / la calma d'una sfinge d' oriente. / le cadea sino ai fianchi
co la fronte di rose e co'crin d' oro, / amor m'assale.
barbare genti, inutil vanto / cògli d' asia gli allori: e il fero
/ che quel de augusto on d' altro imperatore,, che ornar di verde
al mio crin di nobile / fronda o d' eletti fiori / serto destina il cielo
i crin sotto l'aquario tempra. cecco d' ascoli, 395: si mostra
e bagnava fra tonde i suoi crin d' auro, / e dal nostro emispero aveva
.., figuratevi una determinata grandezza d' una capellatura; nel mezo della quale
quindi i verdi crini / de la madre d' amor recisi e sparsi / pendere a
. fazio, v-5-27: a piè d' un monte era il nostro cammino:
monte, e sovra e'crini / d' oro e di gemme un gran palazo
veddero marciare bel bello per il crine d' una collina alla volta di tlascàla.
... è posta sul crine d' una piccola collina, ma non tanto sul
fieno). pascoli, 270: d' allora in poi son le fanciulle sole /
di pelle lustra con fìbbie e borchie d' ottone, due camelie bianche agli orecchi
legati con fiocchettini di seta rossa. d' annunzio, v-1-728: e gesù restò
collo e la criniera scuoteva le briglie / d' oscuro colore di ferro.
di quel che tuttavia gli rimaneva. d' annunzio, iv-2-949: nuvole passavano come criniere
veggendovisi una coltivazione gentile salire sulla criniera d' un monte, come distesamente sulle colline e
avvolgere a mo'di chioma. d' annunzio, ii-902: notte, e galàssia
/ appoggiar © alla lucida parete. d' annunzio, iv-2-934: respinta dai cavalleggeri
uscite / del torbido acheronte / errar crinite d' angui / per l'italico ciel le
che di raggi crinito vuol i suoi seguaci d' illustri idee. marchetti, 3-72:
ricco di rami, di foglie. d' annunzio, ii-769: s'udìano i capricorni
l'odor dell'aquilino / sangue che d' ogni sangue è più vermiglio.
in creta per boscaglie alto crinito. d' annunzio, ii-714: ah, chi
nei vezzi e nella crinolina moderna? d' annunzio, iv-2-91: una furia di vanità
povertà è lor fortezza e rocca. d' alberti [s. v.]:
. v.]: 'criocero', genere d' insetti dell'ordine de'coleotteri, così
né un appartato gocciolìo di stille. d' annunzio, v-3-281: la cella era
fuori una farfalla simile alla genitrice. d' annunzio, iv-2-65: un volo pigro di
grinte. / una è crisalide / d' un 4 quondam 'frate: / oggi
sperando, mi stimassi una crisalide / d' angelica farfalla! cicognani, 6-34: i
come il chrysanthemum myconis, detto fior d' oro, chrysanthemum vulgare, detto tanaceto
tamente intagliate, i cui fiori sono d' un colore che nel giallo rosseggia
: l'erbe di macerie, che nascono d' intorno le città per piazze e
/ donde gocciano lagrime di pioggia. d' annunzio, iv-1-254: nel mezzo della tavola
a ricche corone, inondati di secchi d' acqua. palazzeschi, 1-140: sono
), dal gr. xpuoàvffepov 4 fiore d' oro '(xpuoóc; 4
le vesti erano ricoperte da lamine d' oro). d'annunzio,
da lamine d'oro). d' annunzio, v-2-737: in talune cose di
con olio. -per simil. d' annunzio, iv-1-191: le nuvole bianche e
annunzio, iv-1-191: le nuvole bianche e d' oro, l'una divisa dall'altra
2. per estens. formato da denti d' avorio e d'oro (una dentatura
. formato da denti d'avorio e d' oro (una dentatura). d'
d'oro (una dentatura). d' annunzio, iv-2-745: lady myrta ruppe nel
, i dì decretorii indici, e d' intercidenti, giudicar per l'orina, per
che in ogni modo avrò stretta necessità d' un lungo e diligentissimo riguardo. svevo,
momento difficile, pieno di turbamenti e d' incertezze. -attraversare una crisi di coscienza
sebbene adesso ella abbia cambiato un po'd' umore; non grida più, va tutte
è osservato da molti che una monetazione d' oro e d'argento al confronto di una
molti che una monetazione d'oro e d' argento al confronto di una monetazione di
/ di guerra contro il figliuol mio. d' annunzio, iii-2-65: -il signore è
intendere il mistero di quella grazia. d' annunzio, v-1-697: ergisto bezzi,
splendore di questi pende in colore d' oro. citolini, 176: sotto la
un poco più pallidi, ma lo splendore d' essi pende nel colore d'oro
splendore d'essi pende nel colore d' oro. d'alberti [s. v
pende nel colore d'oro. d' alberti [s. v.]:
di bronzo, di un bel colore d' oro, contenente un'alta percentuale di
nome di oricalco, perché è di color d' oro. = voce dotta, gr
, pelame foltissimo, molle, iridato d' oro, arti anteriori quasi nascosti nel
plinio], 805: crisocolla nelle parti d' india, dove le formiche cavano l'
menano e distaccano dalle miniere di rame, d' oro, d'argento, di piombo
dalle miniere di rame, d'oro, d' argento, di piombo, e che
, dal gr. xpuaóxoxxa 4 saldatura d' oro ', comp. da xpu°ó?
e fa chioma di coccoline di colore d' oro, e la radice è nera,
533: il crisocome cresce all'altezza d' una spanna: la cui chioma è corimbacea
sonnifero, il crisogono, e altre d' infinito numero veramente. d'alberti [s
e altre d'infinito numero veramente. d' alberti [s. v.]:
perché i loro fiori di un giallo d' oro sembrano formare una specie di chioma
oro sembrano formare una specie di chioma d' oro. = voce dotta,
. o (; * dalle chiome d' oro ': per l'aspetto dei
coperte al disotto da una lanugine color d' oro ferrigno, la quale fa che
in rilievo ricoprendo di un sottilissimo strato d' oro un rame intagliato in incavo.
arte e uso di scrivere con lettere d' oro (negli antichi manoscritti).
tormalina di colore verde smeraldo. -crisolito d' acqua marina: varietà di berillo giallo-verdolina.
: varietà di berillo giallo-verdolina. -crisolito d' acqua: varietà di ozocerite di colore
in tiope; e si è colore d' acqua di mare e d'oro. passavanti
si è colore d'acqua di mare e d' oro. passavanti, 265:
etiopia produce giacinti et crisoliti con colore d' oro trasparente. ariosto, 7-3:
/ le bende e le vesti. d' annunzio, ii-650: il mare è
annunzio, ii-650: il mare è d' opale / con vene di crisòlito, /
di crisòliti. -per simil. d' annunzio, v-2-126: disse orpha, guardando
forame che tra le due ali della tortorella d' oro luceva come crisolito: -rapidamente si
crisolito: -rapidamente si consuma l'olio d' oliva; e non è notte ancóra.
crisolito, / ch'è figliuolo / d' un magliuolo, / che fa viver
a molte piante). d' alberti [s. v.]:
. v.]: 'crisomeline'. famiglia d' insetti dell'ordine de'coleotteri, che
sm. crisoprasio. cecco d' ascoli, 3231: il crisopazio la luce
un vetro mondo: o che pietade! d' annunzio, ii-707: par che di
in oro i metalli vili. d' alberti [s. v.]:
fondamenti del muro della città, ornati d' ogni pietra preziosa. è il fondamento
.. il decimo di crisopraso. d' annunzio, i-394: ermafrodito giacque. /
oó&pd; -rpixoc 4 che ha i capelli d' oro '(xpuoói; 4 oro '
2. padella usata nelle vetrerie. d' alberti [s. v.]:
fatta, per accorgersi del poderoso lavoro d' interioramento e di cristallazione che l'autore ha
iridescenti sulla cristalleria. nel catino pieno d' acqua nuotava il vecchio e solitario pesce
sorpresa piacevole vidi una graziosa stanza, d' improvviso illuminata dalla luce di fuori:
cotone fulminante in alcool metilico e acetato d' amile (usato come succedaneo del collodio
v.]: 'cristallina'. flittena ripiena d' un liquido sieroso, colla circonferenza rossa
dell'ano per lo più in conseguenza d' infezione sifilitica. = deriv.
223: bel nappo cristallino in coppa d' oro, / de'tesori di bacco oggi
di vendemmia eretica, che ben mostrava d' esser sotto la iurisdizione più geniale di libero
, giorno, i-263: quei, d' alto curvando / il cristallino rostro,
ma il colmo dello stupore fu allorché d' improvviso si accesero i lumi a gas
palpiti, se viene / un ronzìo d' ape, un voi di maggiolino.
ape, un voi di maggiolino. d' annunzio, iv-2-74: un vivo baglior bianco
; il fiore cristallino dei ghiaccioli scintillava d' iridi all'altezza della stanza. deledda,
fredda di cucito / è la notte d' inverno, abbandonata / la cristallina luna
ai venti, / altra intrecciando il va d' alghe marine; / e di manti
cullanti, nel loro suono cadenzato. d' annunzio, i-909: e lì accanto
: e lì accanto da l'ombra d' un barcone / tratto in secco le
secco le note cristalline / ondeggiando salian d' una canzone. borgese, 1-262:
lo qual sì è stellato, / d' onne vertute ornato, e sopra al cristallino
, o vero tutto trasparente. cecco d' ascoli, 4701: sopra dottava sfera che
di essere come in viaggio, quando d' improvviso il treno si ferma per un guasto
676: in mezzo a tutta questa farragine d' ob- blighi, è grazia di dio
, la di cui incum- benza è d' invigilare a tutte le operazioni della cristallizzazione.
composto. -per simil. d' annunzio, v-1-270: ho nel mio occhio
, jungi dai tumori e dai languori d' arcadia. panzini, iii-865: ma
un vocabolo solo, di cristallizzazioni ieratiche d' un sentimento). sinisgalli, 6-237:
fusione, poi subito raffreddato con getti d' acqua fredda) per renderlo più duro.
esser tutto non è intervallo. cecco d' a scoli, 3266: nasce nell'alpe
, sotto tramontana, di ghiaccio o d' altra cosa. bisticci, 3-443: quello
egli beveva erano coppe di cristallo, o d' altra pietra fine. landino [plinio
: che adunque si generi il cristallo d' uno umore più puro e più limpido di
limpidissima pietra in che l'ostinato rigore d' uno e più secoli l'ha trasformata.
gli elementi / temprano un ballo. d' annunzio, iv-1-59: un vaso di cristallo
le coione e li ussi sì è d' un tal metal, / mei'è che
ponemmo ambidue a sedere a la margine d' un fresco e limpidissimo fonte, che
non so se fatto / di zaffiro o d' argento o di cristallo. negri,
borgese, 1-178: spesso, precedendolo d' un passo, essa s'arrestava davanti a
cristallo pur con le scorie vai più d' un vetro che noi dilatiamo e formiamo
libroni rossi che stavano dietro i cristalli d' uno scaffale. d'annunzio, iv-2-167
dietro i cristalli d'uno scaffale. d' annunzio, iv-2-167: tre lampade, alimentate
annunzio, iv-2-167: tre lampade, alimentate d' olio d'oliva, ardevano dolcemente nell'
: tre lampade, alimentate d'olio d' oliva, ardevano dolcemente nell'aria umida del
sul viso. -figur. d' annunzio, iv-2-579: a quanti gli stavano
, 149: né qui gran sale d' immortal lavoro / sorgon, dove le faci
cristallo traslucido di quest'anima, velata d' una benda corrottibile, traspare in guisa che
su, mi si rechi vin de'regni d' arno; / ma che sì come
si pongono questi due cristalli nell'estremità d' una canna, composta di più pezzi,
color si spieghi, e come / d' iride fiammeggiante e vaga in vista /
di verme vii giganteggiar le membra. d' annunzio, iv-2-1169: di dietro il cristallo
di dietro il cristallo insensibile degli occhiali d' oro, l'uomo zelante disse [ecc
, la superficie lucente di una distesa d' acqua immobile. petrarca, 219-3:
in bel sembiante umano / a riva d' un ruscel puro e lucente / bagnava
/ dai ceppi di cristallo il piè d' argento. achillini, i-52: or che
di trucioli e tritoli di carta. d' annunzio, iv-2-551: su le nostre teste
-occhio limpido e lucente. d' annunzio, ii-268: io ben so che
giacque ogni malizia morta, / di color d' oro in che raggio traluce / vid'
, / il verno avrebbe un mese d' un sol dì. 11.
... / di tuniche e d' umori in vari modi / hawi contesto un
: cristallino (un suono). d' annunzio, ii-557: ma ne sorse per
prati aggiungevano al senso di immobilità e d' astrazione, come se anche le erbe
carbonio con quelli del ferro in ima lega d' acciaio. -anche: massa di sostanza
taglini, 1-159: una sorta di specchio d' asino più chiaro degli altri,
, si sono anzi ordinati a modo d' un esercito diviso in cinque falangi.
« padre, per esser io professore d' armi, son visso secondo il costume
, 88: scuola è la scena or d' ogni cosa ria, / dove scherza
hanno dello specioso, perché sono intonacati d' oro. 3. rendere conforme
. cavalcanti, 192: o cavaliere pieno d' infamia e di peccato, dove
... si pose in cuore d' andare ancora sopra i saracini e nemici
tutta la cristianità concorse a roma, d' ogni età, d'ogni sesso, di
a roma, d'ogni età, d' ogni sesso, di ogni origine e condizione
quali alla lontana gli davano l'aspetto d' una scacchiera a mezza partita e certo
certi falsi evangeli ed epistole sotto nome d' apostoli. opere di iudei cristianizzati o
apostoli. opere di iudei cristianizzati o d' eretici: che furono riprovate e sbandite
di maggior vigore, ed è rompitrice d' ogni calunnia, mercé de la somma
, io parto fra voi quella foresta / d' abeti e pini ove al confin
uso della ric chezza. d' annunzio, iv-2-284: va per le campagne
, statuì, che dovunque fossono chiese d' eretici, si consecrassono alla religione cattolica
chiuso occhi ed orecchi alla natura. d' annunzio, iv-2-106: gli enormi pilastri di
: la coscienza americana è un fermento d' energie barbare, pàniche; dentro la vecchia
fantaccino il getto / s'avvicini e d' anice insapori. pratolini, 9-25: vedremo
anice insapori. pratolini, 9-25: vedremo d' affittare a gente più cristiana, che
e li altri re, duchi e principi d' intervenirvi. dovila, 272:
dovila, 272: il duca d' alansone era stato palesemente aiutato dal re