certificati azionari delle più quotate società distributrici d' energia elettrica, d'un delizioso color
quotate società distributrici d'energia elettrica, d' un delizioso color albicocca o giallo canarino
cose di queste... e certitùdine d' ottenerle da vostra signoria.
ed essere fermo nella fede. trattato d' amore, 24-3: i'son congiunto sì
con tutta l'armatura mia / dentro d' un fiume tu debbi gettare, / perché
lei parlava tutto il giorno, certissimo d' essere compreso. pavese, 6-278: «
quell'era una donzella. f. d' ambra, 11: la qual [amicizia
17-522: né ch'ei possa atterrar d' ilio le mura / senza sé né
è l'uomo certo di sé né d' altrui, ch'egli abbia tanta e tale
): avrebbe anche voluto condur via renzo d' amore e d'accordo; giacché,
voluto condur via renzo d'amore e d' accordo; giacché, se si fosse venuti
fu fatto di nulla o delle rovine d' altri mondi o del caos; ma par
mal sereno 1 l'aer che giù d' alto spiraglio cala. montale, 2-11:
cantando attorno e sollazzando e il soddisfare d' ogni cosa allo appetito che si potesse
fare passare il conte francesco in lombardia. d' annunzio, tw-2-621: il piacere è
tuono, / che quando al capei d' oro, e a chiocca a chiocca straccia
loro maestra; la seguivano cecco d' a scoli, 3983: le stelle viziose
sonoro. ama crogiolarsi al caldo. d' annunzio, ii-139: sùbito bàttito chioccante /
vedrem le gotte / vela, balzi d' un cuore / che un flutto di sangue
8-33: vecchio chioccia. vecchio malandato. d' uno, voce e quella risata chioccante
si guasta, be cecco d' a scoli, 1644: spero di venire
, e poi la luna, ne avrei d' avanzo. = deriv. da
dimostrare dalle aie le galline. d' annunzio, v-1-266: odo chiocciare.
molto accorto. varchi, v-49: d' uno che conosca fi pel nell'uovo,
guardi la stenderla dei campi verdi lineati d' argento. = deriv. da
sùbito timore, perché una sùbita constemazione d' animo diminuisce la voce o perdela tutta
propria imagine che ne si affacci è d' un cane abbaiante solitario alla luna. verga
far cascare fi pan di bocca. d' annunzio, v-1-281: ascolto...
cugino carnale di madonna felice, venne d' arezzo chioccio; e come fu stato in
fuori di essa, camminare co'piè d' avanti strascinandosela dietro, come fa la
cresca, come e'fa nella piegatura d' un corno, d'una chiocciola marina,
fa nella piegatura d'un corno, d' una chiocciola marina, o d'una
corno, d'una chiocciola marina, o d' una tromba torta. sassetti, 143
sua figura col guscio della chiocciola. d' annunzio, v-2-604: penso che tutti
quei fili che tirano siano gli atomi d' epicuro, o te qualità de i
sacchetti, 200-90: ella è così d' avere diletto, a vedere te nuove
, 2-409: siegue un lungo ragguaglio d' un pericolosissimo vortice che si trova a mezzodì
agitarsi per te piume, con cotanto d' impazienza che ella fu per ire a
scendere per tutti i luoghi nominati. d' annunzio, iv-2-779: una delle vie sboccò
oltre la veranda / in un gelo policromo d' ogive. buzzati, 1-70: scese
. 12. idraul. chiocciola [d' archimede): macchina idraulica (detta
discendere; e non mica dentro la chiocciola d' archimede. 13. matem.
caro, 115: si veggono poi d' intorno a te fontane per tacque, pescetti
capilvenere, scolo- pendie, musco e d' altre sorti d'erbe acquaiuole. g.
pendie, musco e d'altre sorti d' erbe acquaiuole. g. gozzi,
. redi, 16-iv-85: nel ventriglio d' un'altra [gru] vidi alcune
aprimi tu, trifoglio, la tua chiesa d' erba, /...
luminosi chiocciolini, / con gli stendardi d' incenso in testa / dei nuovi biancospini
di materia di pianta, e son canali d' aria. -di chi si rannicchia,
e 'l bellico chiocciolino, / ch'è d' amor lo scodellino. chiocciolio, sm
stampando, / scendean, bramosi d' arrivar pe'folti / roveti alla pianura:
nicchia foderata di mosaici e chioccolante d' acque. tecchi, 3-127: giorni fa
il merlo, fischia il beccaccino. d' annunzio, v-1-361: il merlo chioccola
. per sfinii. gorgogliare sommessamente. d' annunzio, v-2-377: pensavo: « ho
sete. forse chioccola tuttavia una cannella d' acqua fredda, laggiù, alla fonte
popolo, seminudi, giocavano a spruzzarsi d' acqua presso gli orli della vasca.
della fonte o al frastuono della foce. d' annunzio, iv-1-45 8: udivo i
più numerosi e il chioccolìo dei getti d' acqua nella peschiera. linati, 30-35
di silenzio e di bruno, a perdita d' occhio, senza udire un canto,
un canto, quasi neanche il chioccolio d' un'acqua cadente. pea, 1-17:
tendere le paniuzze agli alberi che sono d' intorno ad un casotto di frasche, nel
/ al bosco, lungo il chioccolo d' un rivo, / nell'ombra mossa
un rivo, / nell'ombra mossa d' un tremolìo d'oro. =
/ nell'ombra mossa d'un tremolìo d' oro. = deverb. da
carena, ii-302: 'chiodaia', arnese d' acciaio, a uso di fabbricar
in capocchia. 2. strumento d' acciaio per ribadire i rocchetti delle ruote
, il tagliuolo, le mollette. d' annunzio, iv-2-420: vorrebbero mettere su
chiodami, di materia ferrigna assai dura. d' annunzio, v-1-747: un grande fato
ferrame e chiodame contorti, dai bacini d' acqua verdazzurra palpitanti. chiodare (ant
li pei / da quili pessimi giudei. d' annunzio, ii-892: la chiatta a
la chiatta a fondo stagno il mastro d' assia / chioda, coi sacchi d'
d'assia / chioda, coi sacchi d' aria e con le botti / l'aiuta
b. giambullari, 1-1-604: coperta tutta d' ossi di testuggine / chiovati, qual
, come la corsa). d' annunzio, v-1-430: nelle petraie affilate,
2. inchiodato (un pezzo d' artiglieria). falconi, 1-18:
. jahier, 221: magnifico stradone d' alemagna / sempre così ordinato e uguale
3. ant. guasto di pezzi d' artiglieria per mezzo di chiodi introdotti nel
uso. lorini, 150: chioderia d' ogni grossezza, assai numero di barili
marino, 20-259: la lorica è d' argento, adorna e ricca / de le
pietre di levante. / con fibbie d' or si serra, e si conficca /
e si conficca / con chiodetti pur d' oro e di diamante. 2.
. di chiodo1. un pezzo d' artiglieria, per renderlo inutilizzabile. falconi
. asticella metallica (per lo più d' acciaio), acuminata a un'estremità
indi la spada / di bei chiovi d' argento aspra e lucente / dall'òmero sospese
, faceva una scrollatina di capo. d' annunzio, ii-43: il talamo vasto
talamo vasto, / tutto di legno d' olivo / lavorato di man dello sposo
dello sposo, / confitto con chiovi d' argento / saldamente al ceppo natio.
gli operai di campagna, con chiodi d' acciaio a rosellina, nel tacco e
della testa / con maggior chiovi che d' altrui sermone. petrarca, 45-9: ma
cupido, conduttrice del strai del dio d' amore, nodo che lega, vischio
in un canto, e vi costringeranno d' andare a giocare a'tre setti per passare
il cor loro trafigge, e che d' altro non si rammaricano. 8
che voi siete nato sotto un ascendente d' avere a dir sempre roba da chiodi.
9-665: altra interrogazion non mi fia d' uopo; / troppo ho già inteso
chiodo, che nessuno mai più averà ardire d' opporsi a così gran verità. monti
privare alcuno della libertà di movimento e d' azione. pratolini, 9-1153: dove
ha questa malizia rimedio, / come d' asse si trae chiodo con chiodo.
per più tosto levarsela dal core, / d' andar cercando d'uno in altro regno
dal core, / d'andar cercando d' uno in altro regno / donna per cui
; / come si dice che si suol d' un legno / talor chiodo con chiodo
(i-871): a questa malizia d' amore altro rimedio non è che da
e a l'altro nodo legarsi, come d' asse si trae chiodo con chiodo.
a f. v di nolo il sacco d' inghilterra di chiovi 60 d'inghilterra per
il sacco d'inghilterra di chiovi 60 d' inghilterra per sacco, come sempre si
se bionde trecce, chioma crespa e d' oro, / occhi ridenti, splendidi e
e biondo oro, che al dolce soffiar d' una pic- ciola aura lascivamente si girassero
/ che mai spiegasse al vento chioma d' oro. idem, 3-21: rotti
rotti i lacci a l'elmo suo, d' un salto / (mirabil colpo!)
e bionde / quasi un fiume vid'io d' oro ondeggiante. marino, 217:
ricca, bianca chioma ricciuta. d' annunzio, ii-621: e le tue chiome
/ che coda e chiome avea tinte d' albena. garzoni, 1-631: i buoni
in tanto un cavalier tutto pomposo / d' azzurro e d'oro una gran lancia
cavalier tutto pomposo / d'azzurro e d' oro una gran lancia eresse; /
sfinii, che su la cima / d' una montagna da lontan veduta / reciso
10-31: qual tra le chiome / d' antica selva zefiro scorrendo, / un
a le roveri / i torbid'impeti d' euro affaticano. pascoli, 43: slanciato
l'alloro] dava la chioma. d' annunzio, ii-483: foreste sui monti,
; scenari che s'innalzavano dal fondo d' innumerevoli colline. emergenti chiome d'olivi
fondo d'innumerevoli colline. emergenti chiome d' olivi e di querce. 4
colle veste della seta e co'tuoi ornamenti d' oro e gemme ponessi la chioma del
liquida e serena / vien la stella d' amore avanti al giorno,...
. e la chioma rutilante e corrusca d' oro e di rame, bionda venata di
anni di cristo 1264, del mese d' agosto, apparve in cielo una stella cornata
. persona biondissima: 'dalla chioma d' oro'. d'annunzio, iv-2-614:
'dalla chioma d'oro'. d' annunzio, iv-2-614: il chiomadoro che con
colli: / un nitrito lontanamente echeggia. d' annunzio, v-2-456: palafreno da comparsa
, mensa / ricca dell'api. d' annunzio, ii-47: e la tomba m'
la pupilla sua grifagna, / muove d' un cenno della calva testa? d'annunzio
d'un cenno della calva testa? d' annunzio, v-1-406: 10 le dico
s'avventa ai ben chiomati / corridori d' enea. 4. frondoso,
. leopardi, 7-7o: e te d' umani eventi / disse la fama esperto
tra il sibilare de'chiomati rami. d' annunzio, iv-2-1019: la fonte pullulava
in istretto abbraccio rupi ferrigne, chiomate d' ogni foggia d'arbori. 5
rupi ferrigne, chiomate d'ogni foggia d' arbori. 5. impennacchiato.
. stella chiomata: cometa. cecco d' a scoli, 339: chiomate stelle con
restar la lancia / nettuno chiomazzurro. d' annunzio, iv-2-836: ornitio chiomazzurro parla greco
diurro empi foco / il bel cor d' anfitrite. pindemonte, 9-676: le palme
poet. che ha i capelli d' un bel biondo dorato. chiabrera
pretto e più sputato, i chiomispiovuto d' or tutto il capello. = comp
rileva [ad amore] cosa alcuna. d' annunzio, v-2-799: si arrossa
che la chiosa a ciò risponda. cecco d' ascoli, 4059: io so che
guancie / non si vedeano ancor fiorir d' un pelo, / mio padre mi cacciò
immensa è la biblioteca degli scrittori commentatori d' omero dal secolo di pisistrato al nostro
pulci, 9-1: o felice alma d' ogni grazia piena, / fida colonna
giudice alcun non bada / di far d' un no un sì 'n sue chiose,
stavano alla cintola attillati come le foglie d' adamo. jahier, 32: è ancora
curta da chi a le natiche, / d' una gonella sola senza maniche / tutta
... portò infamia... d' avere sostenuta la gente del comune a
affinché non offendano, chi va loro d' attomo. 7. respiro corto:
polmone non si dilata del tutto. d' annunzio, iv-2-230: aveva il volto tutto
che ciò non fa, degno è d' avere / suo stato in valle, di
4-1 io: don luca a corto d' argomenti rimase un istante quasi sbalordito. nieri
possibilissimo ch'ella, essendo a corto d' argomenti, accettasse il suggerimento. pavese,
canz., 56: di vermiglio e d' oro ha [il sole] un
lo sguardo accostò debile e corto / d' un suo limpido occhiai l'asta d'
d'un suo limpido occhiai l'asta d' argento. d. battoli, 9-29-1-174:
mille miglia / con la veduta corta d' una spanna? lorenzo de'medici, 247
: a paragon loro siamo più corti d' ingegno. magalotti, i-52: io so
spedire tutte le merci loro e a fornirli d' ogni loro occorrenza, corti sarebbero tutti
mangiar i corti avanzi / delle mense d' agiati barbassori. monti, x-3-375:
'n essa stava / disse: « d' attene, e là crediam tornare /
: li ricevè cordiale al solito, afflitta d' un suo bambino perduto di corto.
ariosto, 30-44: per non udir più d' atti e di parole / dilazion,
farla corta vi dico che un'infinità d' insetti... hanno di molte bocche
ho già preso le mosse: cercherò d' andare per le corte, senza fermarmi
2-4-12: quand'alcun'occasione si scopriva d' operare, fare guadagno, non mai la
, si tien corto, / colia rendita d' un orto / sbarca il suo lunario
, par., 11-53: però chi d' esso loco fa parole, / non
: / or sappi che de'far d' ogni altro mese...; /
alcuni peluzzi nel mezzo parimente di color d' oro.. nasce in luoghi ombrosi,
in luoghi cretosi e bianco terreno. d' alberti, 264: * cortusa ',
di pianta, altrimenti detta * orecchio d' orso 'per la simiglianza che hanno
lungo e con le mani in tasca. d' annunzio, ii-297: o quanto era
]: * corvattino ', nome volgare d' una specie di piccione, di capo
]: * corvattino ', nome volgare d' un piccione... dall'avere
che portava da 18 a 30 pezzi d' artiglieria e un equipaggio da 140 a
a maggiore dell'esercito. d' alberti, 264: corvetta è una spezie
corvétta2, sf. nell'equitazione d' alta scuola, movimento che fa il
: a corvette ne vien [il cavallo d' al- fenore] soave e tardo,
, 26: rusignoli, corvette, passagalli d' oimè, sospiri in quilio, cospettoni
. ariosto, 35-13: lungo e d' intorno quel fiume volando / givano corvi
pasto cadea di torvi / lupi e d' ingordi corvi. carducci, 827:
crocitano branchi / neri di corvi. d' annunzio, iv-1-325: si udiva distinto
poeta, letterato mediocre, critico (d' arte o di letteratura) maligno o stolto
, / che l'udrebbe il mar d' india, e quel di calpe. /
7. milit. ant. macchina militare d' assedio adoperata dagli antichi e composta da
entrando sotto la muraglia, si sforzavano d' appoggiarvi le scale e di mettere alle
tutto questo, che vi siano persone capaci d' ispirare, d'apprezzare e di sapersi
che vi siano persone capaci d'ispirare, d' apprezzare e di sapersi conservare un vero
: pure tuttavia è rimaso nelle menti d' infiniti uomini una tacita e comune doglianza
cose piacevoli si studia per mera pompa d' ingegno di mostrarsi arguta e faceta.
vico, 333: quello è degno d' osservazione: che 'n tutte le lingue
le lingue la maggior parte dell'espressioni d' intorno a cose inanimate sono fatte con
tutte le cose di questo mondo. d' annunzio, iv-2-751: in ogni aspetto delle
1-99: ore perplesse, brividi / d' una vita che fugge / come acqua tra
., 34-137: e sanza cura aver d' alcun riposo / salimmo su, el
/ a i baci porge e quei d' ambrosia irrora. -cose divine:
bembo, 1-156: se la voce d' una lingua, la quale poco avanti
corporee, e che ne la diffinizione d' ogni essenzia, qual si facci per genero
l'essenzia e sustanzia sua è constituita d' ambidue, materia e forma. cellini,
abnobie rupi / il sol cadendo raccogliea d' intorno / dalle cose i colori,
/ oscura cosa nella notte oscura. d' annunzio, iv-2-153: ella sentiva ora
sentiva ora nell'animo un'immensa venerazione d' amore per tutte le cose, per
avuto già da lungo tempo, in fatto d' arte, una popolare confutazione con l'
, la vista allettevole del continuo passaggio d' uomini e di cose, trascina l'
articolati, curando la perfezione di ciascuna d' esse. alvaro, 7-101: perché
l'uomo, alla fine, si contentò d' una conquista materiale, di oggetti,
castiglione, 82: nell'aspero sito d' urbino edificò un palazzo, secondo la opinione
che in tutta italia si ritrovi; e d' ogni opor- tuna cosa sì ben lo
fatto in furia, cominciò a lamentarsi d' aver dimenticata la tal cosa, d'
d'aver dimenticata la tal cosa, d' aver mal riposta la tal altra. pascoli
28: loreto impagliato e il busto d' alfieri, di napoleone cosa
, col- larucci e simili / cose d' oro. alfieri, i-18: era venuta
anelli, orecchini, collane, ogni cosa d' oro. pratolini, 5-156: indossava
però convenne che per mare vi venisse d' altre parti, e montasse ogni
, e se non puoi di grano, d' altra biada da manicare. guido delle
giorni molto scommodamente e con estrema necessità d' ogni cosa necessaria al vivere, spezialmente
guido novello da polenta, ix-6: d' amor non fo zamai veduta cosa /
cosa è più naturale che l'appetito d' unirsi colla cosa bella, e questo appetito
quanto lei, osservata appena nella confusione d' una inaugurazione d'esposizione di pittura,
osservata appena nella confusione d'una inaugurazione d' esposizione di pittura, fra signore tutte,
molto stretta: / e poi che d' ira si son sì consunti, / al
perché voi abbiate questo contento di sapere d' avere un amico. marino, 13-109:
, 8-25: pare a lui / d' avere accomodate le sue cose / con dio
i sensi, io non ho niente d' aggiungere a quel che ho detto. pananti
strascinarono ancora malamente sino al famoso dieci d' agosto, in cui la cosa scoppiò
si trova con dispiacere che le cose d' italia vanno male. -cosa pubblica
, tal rara volta, più associazioni d' uomini liberi che hanno opinioni o interessi diversi
iv-24: egli è per ogni cosa degno d' essere da qualunque dea amato; te
38 (670): col tempo, d' una cosa nell'altra, si sarebbe
quasi / abbian fatto gran cosa, aman d' imene / con superstizion serbare i dritti
libri e studi, che spesso mi maraviglio d' aver tanto amato, disegni di cose
grandi, e speranze di gloria e d' immortalità, sono cose delle quali è anche
ducali; le traduzioni buone delle cose d' aristotile uscite dal nobilissimo segni; nelle cose
è a lui sempre l'udire le cose d' altri; vedendo sbigottire e divenire smorte
si rammentava poi anche, in confuso, d' aver... continuato a cicalare
beritate. / una caosa me dicate / d' essa bostra dignitate. latini, rettor
festive, circondare il corpo quasi esanime d' una meschina conta- dinella in vari atteggiamenti
una meschina conta- dinella in vari atteggiamenti d' angoscia, di terrore, di
, 9-2-88: amicizia è il nome d' una bellissima cosa. bocchelli, i-466:
: il dolore è tal cosa che più d' ogni altra porta l'uomo a vertiginose
sovvienimi, / ch'ei ti tacciò d' insidiar fors'anco, / oltre i suoi
1-2-10: abbiamo a dire, che dopo d' aver fatto tutte le nostre cose di
tribunale. moretti, 17-350: l'arciprete d' allora, don fedele bolognesi, si
della sera colava giù nella corte inzuppandola d' umidità, e lacrime delle cose si
teco nel cielo, ed ha la piuma d' oro / mirabil sì, che in
amore mondano non pianga la morte corporale d' alcuna persona, né anche la perdita
: quanto è storicamente superato. d' annunzio, ii-439: posi me suggello /
volgar., i-47: tutte le cose d' ardire, che 'l mio animo pensato
è onestissima e al tutto aliena dalle cose d' amore. guicciardini, 5: attesi
come un rito di penitenza e un mezzo d' innalzar la mente al concetto delle cose
truffa?... di cose d' amore? - no... -
solamente per usanza, ma per insegnamento d' arte altressì. giamboni, 7-43: chi
: la qualcosa guardando molti si sforzano d' essere messi nell'ordine della cavalleria, che
soprawegnenti guadagni, cupido di gloria e d' onore, si dette a commentare gli
4-275: fa'una cosa; promettimi d' aspettar qui tanto, che io vada
il metodo proposto da tanto tempo, d' osservare, ascoltare, paragonare, pensare,
a la più bella, / fiore d' ogni amorosa, / bionda più ch'auro
di queste tre cose ogni buon cittadino d' ogni italiana patria s'accerta oggi di
che cosa gli aveva suo padre lasciato d' eredità, egli rispondeva: due cose
, e tutta tremante di freddo, saltò d' improvviso sul mio letto. -tu?
militari di servizio, occorre sapere la parola d' or dine ».
di vi tal lume, / non ha d' oprar costume / cosa che 'l mio
ferruccio; in questo terrazzo fu finito d' ammazzare, e quando eran lì per
da mercato: in senso spregiativo. d' annunzio, ii-263: taci tu, cosa
, corro, vedo si tratta come d' uno sciame, d'un grande ronzare,
si tratta come d'uno sciame, d' un grande ronzare, intorno ad un
la ostinata montanara opponeva a ogni tentativo d' inchiesta. quasi un animale che si
diavolo: azioni riprovevoli. f. d' ambra, xxv-2-386: sogliono / gl'innamorati
se fossi a veglia chiacchierando alla buona e d' un po'di tutto. svevo,
queste ragazze! quel giorno che hanno d' andar in campagna, non sanno quel che
la gentil cosa di fichi, e d' uve, che e'fe'[il podere
aiutantele questo sugo, una cosa bella d' uve. fagiuoli, 1-1-51: che bella
fagiuoli, 1-1-51: che bella cosa d' abeti! uh son pur lunghi!
cosa è più naturale che l'appetito d' unirsi colla cosa bella, e questo appetito
, stimando così essere riputati valenti e d' assai, stiracchiano le leggi.
, stiracchiano le leggi. -prima d' ogni cosa, innanzi a ogni cosa:
vincula. targioni pozzetti, 12-10-183: prima d' ogni cosa, ho creduto necessario il
bolo coll'olio rosato 'n alcuna cosa d' aceto e simile. palladio volgar.,
puote mettere alcuna cosa di vino nero. d' annunzio, iv-2-455: ella mi porse
facesse degli sforzi immani per liberarsene. d' annunzio, iv-1-85: andrea entrò. ebbe
ebbe, da prima, l'impressione d' un'aria assai calda, quasi soffocante;
voi viviate allegro sopra ogni cosa, procurando d' aiu- tarvi adesso che vi pare d'
d'aiu- tarvi adesso che vi pare d' essere in buon grado senza l'aiuto
, tali erano i fondamenti della tranquillità d' italia. cuoco, 1-243:
-martino ti porterà dalla spezieria una boccettina d' acqua, buona come la conserva, e
essere, una persona). trattato d' amore, 52-8: vuol covrire / lo
esempio da vergognarsene, che la figliuola d' un signorotto, di villa sì, ma
pieni di sé, e come credono d' essere una gran cosa, 4 aliquem
arte. -essere l'ogni cosa d' un luogo o d'una determinata cerchia
-essere l'ogni cosa d'un luogo o d' una determinata cerchia di persone: rappresentare
conti vecchi, e ragionasi qualche cosa d' un cappello per il protonotario.
dopo cena, tira fuori una cosina d' argento, un astuccio, pieno di
ser giovanni, 146: e chi d' amor vuole imparar dottrina, / abbia il
ad esser sofferente, / e non sgomenti d' ogni cosellina, / ma sempre sia
ogni fattura / diverso han senso pur d' ogni cosella. g. gozzi,
negri, 2-762: con tante coserelle d' oro e tanti portamonete in custodia, chi
custodia, chi si fida della gente d' oggidì? beltramelli, iii-846: voglio
immediatamente... e'non meritava d' esseme dante ripigliato, sendo tutta la colpa
. baretti, 1-73: mi vergogno d' aver buttato tante parole per una cosaccia,
franco, 1-128: per non trattar così d' ogni cosuzza, / lasserò meo e'
da'tiranni; il tiranno è sospettoso d' ogni cosuzza e non si fida di
, 3-104: non mi par vero d' essere in porto, coll'aiuto di dio
che pemsosa / la tiene in gioia d' amore ove si fida. / e quest'
è sturbatore / a nullo amante che d' amare si cosa. = v.
che non fuor mai viste. cecco d' ascoli, 818: sta genuflesso con l'
cosce che di doppia falda / d' adipe ricoprirò, accumulando / so- vr'
dire: -siamo proprio fritti! d' annunzio, ii-817: sul fianco del
: sul fianco del bel trono / d' afrodi te, l'aulètride dagli occhi /
risalì sul ventre e le grosse cosce d' una bianchezza adombrata di muscoli apparvero.
si partirono alquanto le mura dalla riva d' arno,... poi faceano tanto
borso fece una giostra con gli uomini d' arme da vero; i quali avevano i
delle manopole di ferro o i cosciali d' un'armadura. marino, 16-92: del
, co'guanti, tutto di ferro. d' annunzio, v-2-814: se vi fu
panziere e braccioli e cosciali e fiancali d' acciaio. 2. parte dell'
ojetti, i-706: appoggiato allo stipite d' un negozietto vicino, sta un buttero
prete e dica, che non ha coscienza d' avere alcuno peccato
morte onorata del soldato o nella coscienza d' aver bene adempito al proprio dovere. d'
d'aver bene adempito al proprio dovere. d' annunzio, iv-2-534: il più alto
dentro la materia, il primo svegliarsi d' una coscienza dentro il torpore della
pace della coscienza suol essere un'iride d' eterna tranquillità fra le tempeste di tutte
con l'animo mal preparato ». d' annunzio, iv-2-105: l'idea del
. ne nasce la più spudorata forma d' ipocrisia. pavese, 8-130: la
: quanti passi ho dovuto fare prima d' arrivare a qualcosa! eppure inciampo tuttavia
sospensione, qual'esponemmo, dell'editto d' augusta. algarotti, 1-432: si
. algarotti, 1-432: si vede d' altra parte come la libertà di coscienza,
la libertà di coscienza non concede il diritto d' insultare alle altrui coscienze, come intendono
è il principio onde emanano il diritto d' esame, la libertà dei culti, la
doni, 3-204: stolto sarebbe il creder d' uno scrittore, imaginandosi di regolar con
nella sua continuazione romana, la capitale d' europa. b. croce, ii-8-1:
6-188: è un'arte assolutamente priva d' intenti intellettuali e coscienza stilistica: un'
passato, come l'esplorazione del cadavere d' una vittima di cui si indaga il
senza guardare, con la coscienza crepuscolare d' un ipnotizzato: s'alza, cammina
in buona coscienza di avere anima differente d' assai di quella d'omero. de
avere anima differente d'assai di quella d' omero. de sanctis, lett. it
, da perugia debbi tornare alle parti d' arezzo a fare quelle cose, che sieno
cosdenza rendendosi, loro il donò. d' azeglio, 1-229: la vera colpa è
morti bene tanti provatamente giusti, e d' interissima coscienza, chi assorbito dal mare
dignità mia che me lo fa dire. d' annunzio, iv-2-1166: una casa di
... diretta da un uomo d' alto ingegno e di profonda coscienza e di
dovila, 409: dopo che glie d' era stata fatta coscienza, mosso da interno
con più savi deputati per lo comune d' arezzo a ciò ci abboccammo. bisticci,
fanciulle, io mi fo coscienza / d' ogni mio fallo, e vo'far penitenza
se questi guidoni non si fanno coscienza d' una maniera di furto si può dir continuo
, pensate se si faranno un punto d' onore in non abusar della buona fede
dov'io onestamente viva né mi rimorda d' alcuna cosa la coscienza, parli chi vuole
sua essordia, / per miei peccati d' infinita schiera, / mi morde conscienza
è pulita da questa distanza la guerra d' artiglieria! se n'ha un senso esclusivamente
ha un senso esclusivamente di coscienziosa, d' affettuosa precisione. 3. disus
un fondo di assicelle. d' annunzio, iii-1-881: per te apprestai questa
. deledda, iii-519: il coscio d' agnello del quale ella taglia senza pietà il
ginocchio, per collocarlo meglio nella teglia d' arrosto, le ricorda... la
: * cosciotto ', è una coscia d' agnello, o di castrato, separata
animale per esser cotta arrosto, tutta d' un pezzo, e perciò diverso da presciutto
c'era nel piatto un bel cosciotto d' agnello con alcune interiora nere e rosee
all'officio del corpo delle reali guardie d' onore, corpo indipendente dal ministero della
ferrarmi, come coscritto refrattario della guardia d' onore, passerà nella linea. papi,
e se alcuni di voi fussono aconci d' essere coscritti intra i nostri, siano coscritti
a lasciarsi tirare nelle battaglie, e d' allora in poi non potè più schivare
non voli, / non ti cal d' allegria, schivi gli spassi; / canti
mutamento? cardarelli, 1-83: un ciuffo d' erba che ingiallisce e muore / su
avrebbe usato giammai. così plutarco, d' aristide. 2. indica quantità
giacomo da lentini, ii-92: perché d' amare ogni ama- dore passo, /
quando meonia 0 caria donna / tinge d' ostro un avorio,... /
mia vita, la pace dell'animo. d' annunzio, iv-2-576: a venezia,
anche si buccinava sotto l'atrio nei giorni d' udienza che chi aveva buoni pugni e
soltanto nel periodo quando vanno maggiormente caldi d' amore, in gruppi di due,
nemmeno. io son così; mi basta d' aver la roba ma non mi curo
senza navigarci entro coll'eguale costanza. d' annunzio, iv-1-108: io so che,
opportuni. così la lingua si riempie d' espressioni calzanti, felici, originali,
/ del cuculo ozioso i piccolini. d' annunzio, ii-93: la flava ricchezza adunata
., 1-46: son le leggi d' abisso così rotte? / o è mutato
a ferire il saracin gagliardo, / che d' altra parte la gran lancia arresta.
accaduto qualche cosa di straordinario davvero. d' annunzio, ii-772: e tolsi la bipenne
.. / così 'l veggia cader d' un olmo e frangasi. bembo, 1-144
o minuta, più pura o meno, d' un'impronta o d'altra, d'
o meno, d'un'impronta o d' altra, d'un nome o d'un
d'un'impronta o d'altra, d' un nome o d'un altro. manzoni
d'altra, d'un nome o d' un altro. manzoni, pr. sp
vorrei che tu rispettassi le mie credenze. d' annunzio, iv-2-500: la loro grazia
il loro orgoglio traggono dalle virtù occulte d' infiniti elementi il fascino in che ti
canto. sassetti, 183: vengono d' india tappeti persiani, che sono di
è come un semplice naturai passaggio. d' annunzio, iv2- 112: così fu
pur tanto danaro /... / d' entrata da campar così così, /
, in questo modo. f. d' ambra, 120: se dianzi quel giovane
più asseverante; e anche a modo d' esclamazione: 'così è! gli uomini sudano
: mi fece conoscere ad alcuni signori d' alto affare, i quali mi avrebbero
lettera fra il pollice e l'indice d' una mano, e il pollice e l'
ciascuna delle due mani rimase in possesso d' una mezza lettera. nievo, 48
che pare ad altri gravissimo malefizio. d' annunzio, iv-1-30: egli la strinse forte
città era tutta piena di carogna, d' interiora, di membri tagliati.
; è coltivata per ornamento. d' alberti, 265: 'cosmo', genere di
cosmètica, sf. cosmesi. d' alberti [s. v.]:
', adoprato come medicamento cosmetico. d' annunzio, iv-2-198: i capelli, lucidi
scena / di cascinali e prati e corsi d' acque, / riconosco la tua cosmica
ho aspettato con grande ansia il solstizio d' estate...; il ciclo delle
pescivendolo che fa pensare al fragore imbottigliato d' una conchiglia marina. 4
i greci chiamarono 'cosmo 'con nome d' ornamento, noi ancora per la sua
, e svincoli da fruste / rosse d' aurighi, e lampi dalle freccie / de'
dell'idea increata dalla parola creatrice? d' annunzio, iv-2-730: eschilo aveva composto
far ciò compiutamente saranno necessarie le morali d' aristotile con l'aggiunta de l'istorie
il suo capo la cosmografia, / pien d' isolette d'azzurro e di bianco,
capo la cosmografia, / pien d'isolette d' azzurro e di bianco, / commesse
veri. papini, 8-28: più d' una sera ficcai i miei poveri occhi già
ghirlanda, / e cantatrici e più d' un suonatore; / ch'era per lui
cosmopolite (nel 1560). cfr. d' alberti, 265: « cosmopolita,
carducci, i-1274: nella qualità sua d' improwisatore, genere ricercato allora come privilegio
quel coso in capo io gli aveva viso d' una gatta, arruffata. fogazzaro,
innanzi un coso spaurito, / vestito d' una lunga palandrana. tommaseo, i-335
di una tenuta, ecc. d' alberti, 265: 'coso ',
egli entri in sospetto, o in timore d' alcuno danno o vergogna, e per
mi poss'io dir pago ornai / d' ogni tuo oltraggio, amor, e s'
dappertutto / mi cosparse di triboli e d' ortica. tommaseo, i-58: stuol d'
d'ortica. tommaseo, i-58: stuol d' italici guerrieri / cospargea di sangue ieri
cospargea di sangue ieri / rinfiammato suol d' algeri: / oggi francia, che
a casa mia m'è stato cosparso d' assenzio e di lacrime, estrattemi più dal
il cielo buio cospargendo la terra di trucioli d' oro, vai proprio meno delle anfananti
ipotesi dei metafisici? nel razzarne crepitante d' una girandola scagliata contro le tenebre non
le tenebre non c'è l'impeto d' una invocazione disperata e convulsa verso l'
chi mai queste / spinose cure mie d' onor pungente / d'oblio conspargerà soavemente,
spinose cure mie d'onor pungente / d' oblio conspargerà soavemente, / ch'a
/ tener suo maggior seggio, e d' una parte / volar speme, piacer,
di pula di grano, brillava come d' oro. e. cecchi, 6-348:
1-273: e là, una sera d' estate, in vista dell'altro versante,
stazionava un cordone di soldati dello stato d' assedio. portavano elmetto e fucile: sorvegliavano
piccoli scogli tra i quali dondolavano matasse d' alghe al moto appena sensibile del mare
cui fianco un manto azzurro / di stelle d' or tutto cosparso ondeggia? palazzeschi,
/ ella tutto il cosperse / traboccando d' amor pianto infinito. marino, 17-
finestra / di finissimo nèttare consperge. d' annunzio, iv-2-138: albarosa prese un
lo divise nel mezzo, lo consperse d' olio e di sale, e l'offeii
occupare. chiabrera, 1-1-5: già d' acerbi guerrier tutte cosperse / avea l'
la bella figlia / cosperse il ciel d' orientali rose, / lungo il lido io
intorno a cui / larga e cospersa d' or fascia s'awolge. imbriani, 3-63
una barella che va raccogliendo feriti. d' annunzio, iv-2-216: i portatori di
rossezza, non da vergogna, ma d' amoroso desio cospersa? 5.
, ove consperse / olezzan l'aere d' aliti soavi / ai solleciti cori amor aperse
ix-10: i bei raggi che pieni d' ardore / saetta il viso suo cun tal
di valor maraviglia e del cospetto / d' un sì famoso satisfar la vista. leopardi
mai né bene né male nel cospetto d' altri, perché chi si loda è vano
, / ma mosso han tua pietà d' agnesa i meriti. / l'odor suave
fronte, io solo / io fratei d' ermengarda! e al tuo cospetto, /
del banchetto, / quando il ferro d' ildebrando / su la donna si calò /
lachon il vecchio con le sue cicute. d' annunzio, iv-2-133: poiché zacchiele amava
al tuo cospetto il sim- polo / d' una saggezza mistica e solenne; / quello
assistendo, guardando con partecipazione. d' annunzio, iv-2-550: stando noi chini verso
la timidezza marmorea di venezia in cospetto d' un vero mare con veri cavalloni e l'
, 3-99: uomo prò', e ardito d' arme, e di grande animo,
cose, le quali piacciono nel cospetto d' iddio, e così per contrario rifiuta ed
pastorali bende / circonderan quel capo. d' annunzio, iv- 1-104: l'avventura
iv- 1-104: l'avventura aveva, d' un tratto, inalzato andrea sperelli,
,... non che avesse sfogo d' importanza in cospetto, che anzi non
/ erano i fuochi troiani che ardevano d' ilio in cospetto. -scherz.
gettati nell'indu- stria con qualche decennio d' anticipo sulle altre regioni italiane imparentandosi con
lor chiese, dottori ed eziandio maestri d' università, cavalieri d'ogni professione da
dottori ed eziandio maestri d'università, cavalieri d' ogni professione da nobile. f.
: al- banio, un gran generale d' eserciti, così cospicuo per la nascita
distante da una delle più cospicue metropoli d' italia nostra. giordani, i-13: ne
: uomini senza studi e senza pratica d' armi... uscirono fra il
/ giovinetta captiva, ai padiglioni / d' antimaco inviò l'inclito atride, / cospicuo
padre. beltramelli, i-345: pallido d' insueto pallore, il viso oblungo,
della comune sicurezza, paragonando il poco d' inutile libertà da lui sacrificata, alla
e cospirante a un fine nelle operazioni d' ogni sia parte. salvini, 41-236:
nazione, in fatto e di lingua e d' ogni cosa, provvedere a se stessa
, ma aspiranti a edificare, società d' uomini puri d'ambizione e da smania di
a edificare, società d'uomini puri d' ambizione e da smania di lucro,
: certi ribaldi conspiromo contro il pontefice d' ammazzarlo. machiavelli, 210: è ben
betlem gabor contro di lui, con disegno d' assassinarlo alla caccia. metastasio, 1-6-302
: né la francia potrebbe rallegrarsi ora d' alcuna cosa più, che di veder cospirar
, ora un discorso, or più d' uno, a compungerle non foss'altro di
di un tanto grado e lo splendore d' un sì gran sangue. pallavicino,
i-460: i giovani di cuore e d' ingegno prima o poi scappavan fuori cospiratori
roberto, 428: il professore diceva d' essere garibaldino, narrava il fatto d'
d'essere garibaldino, narrava il fatto d' aspromonte, non parlava d'altro che di
il fatto d'aspromonte, non parlava d' altro che di cospirazioni. baldini,
si ordiscono, totalmente comincio a perdermi d' animo. botta, 5-286: gl'intimava
. v.]: 'cosso', genere d' insetti dell'ordine de'lepidotteri, alcune
olio per infunderlo negli orecchi in caso d' otalgia, detta comunemente male del cosso
e sanza femmina; il secondo fu d' uomo sanza femmina, siccome èva fatta
femmina, siccome èva fatta della costa d' adamo; e 'l terzo fu di maschio
abello, caino, e gli altri figliuoli d' adamo. pulci, 5-58: colui
corde, quante sono li uffizi dell'azion d' esso collo; e questo primo,
me stesso. / questo che affiso d' ogni carne spoglio / arido scheltro,
qua e di là gli ondeggiava. d' annunzio, iv-2-315: i tre vecchi cavalli
due volte al giorno la gran carcassa d' una diligenza piena di mercanti e di
asinino, / chi il guida, d' olio o pur di pomi carica.
, ed era in atto / già d' afferrarlo. pascoli, 1238: in
della selva rompieno ogni rosta. trattato d' amore, 40-4: assalito son da
è posta. / la gran reggia d' amor, vedila è quella / ch'io
diametro noteremo con due punti nella costa d' un'asta dello strumento. -armi
, con la punta a fogli d' olivo, a foglia di lauro.
tanto ti dico che gran viltà è d' un cavaliere armato volere uccidere una femina
certo la difenderò quant'io potrò. d' annunzio, ii-925: muti ridean nel cuor
, / con alla mano i raffii d' arrembaggio, / con alle coste il dèmone
17-375: era di costa / schedio, d' ifito generoso figlio, / fortissimo focense
verde metallico, con gli olivi sopra e d' intorno. -di taglio.
quali non aveva forse mai visto più d' uno per volta, e anche di rado
): li noverò, penò alquanto d' ora a rimetterli insieme e a farli star
aveva ancora una ventina di quegli scudi d' oro che il conte del sagrato le
, 1. -48: in poco d' ora furono giunti al campo, ove trovarono
vidi lo luogo, ne le coste d' un monte che si chiama falterona,
invèr levante, / dalla sinistra costa d' apennino. idem, par.,
eletto dal beato ubaldo, / fertile costa d' alto monte pende, / onde perugia
le coste de'poggi e le valli d' ogni parte, abbandonarono il passo. marco
con un bel giro di mandorli e d' olivi a mezza costa della collina.
toscani mettevano una soave disperazione nel cuore d' un timido apprendista non toscano che sognava
o di un lago o di un corso d' acqua. mino da colle, vi-1-227
la quale gli abitanti chiamano la costa d' amalfi, piena di picciole città, di
tei raffermiamo, con quelle medecosta signoreggia d' ogni intorno la campagna ed il mare.
sina lungo / la ferrugigna costa. d' annunzio, iv-2-1179: e di tutta la
, 14: da essi dalla terra ferma d' affrica, 1-2: bisogna che voi di
francesco dalle fiumare che per quelle coste d' affrica vi sono nabartoli potrà o vorrà
contrattano con diverse sorte di mercanzie. d' annunzio, avvisto ancor non ve ne siate
iv-2-119: fece molti viaggi in commercio d' agrumi al costaggiù. parini, 662:
del signor sismondi sulle come le mosche d' estate, le buie gallerie che tempestano repubbliche
collodi, 93: con un rumor d' uragano l'agitata costa ligure. passò su
, bambino, che cosa fai costaggiù? d' annunzio, paese, nella regione in
, 6-17: ben che ruggier sia d' animo constante, / né cangiato abbia il
costantissime nell'amare, che per miniere d' oro la loro invitta fede non venderebbono.
/ di nemica tu compi ed io d' amante? colletta, i-274: il govqpio
intelletto / appar felice, invade / d' alta pietade ai più costanti il petto
in parte giustamente avvenutigli [i casi d' elena] gli estimavano, con più
tempo (un sentimento, uno stato d' animo); continuo, ininterrotto; che
. redi, 16-ii-258: fui allora d' opinione costantissima, che l'invenzione degli occhiali
in facilità in usanza in natura. d' annunzio, iv-2-1176: l'astro mordace
come fosse interrotto da qualche intoppo. d' annunzio, iv-2-220: il fuoco, sotto
siberiano, al quale segue un caldo d' inferno. 6. che ricorre di
ne avrebbe il 'fatto costante 'd' una tendenza di ciascuno ad avvicinarsi all'
, / oggetto agli occhi miei sempre d' orrore: / la mano avrai, ma
un gruppo sociale, in un'opera d' arte o di pensiero, in un momento
, è certo esser questo il più naturale d' ogni altro, poiché di questo
gli oggetti nuovi, e le nuove combinazioni d' idee.
qualche cosa, si teneva (se così d' una pianta si può dire) con
, fermezza, coerenza. cecco d' a scoli, 1365: costanza è una
la costanzia. 2. forza d' animo, capacità di sopportazione; attitudine
ma quella costanza e quella apparente noncuranza d' un vero male che sento, e che
n'ebbi mai, / mi è d' uopo, in molli lagrime di amore /
, specie di tela ordinaria ad uso d' intellucciare o fortificare le vesti nell'
elevato, richiedere forti spese. frammento d' un libro toscano di ricordi, v-73-4:
portoa a la molie sasetti uno isciacale d' ariento, che costoa in livre e
, da fiorini 5 e un quarto d' oro. marco polo volgar., 134
fagiuoli, 3-3-242: e quel che d' ogni gusto è il condimento, /
1-28: gli associati che saranno fuori d' italia non potranno essere serviti per la
la posta con detta franchigia come que'd' italia, perché il mandar loro i numeri
di carta. pascoli, 50: parlan d' uno ch'è un altro scrivo scrivo
l'atmosfera dello spettacolo nei grandi teatri d' opera, quando i biglietti costano carissimi
chiese sono uguali. fiutai odore d' incenso e di fiori guasti. pensai che
quanto io sia loro obbligato. d' annunzio, ii-710: su la sabbia di
poi lo ferì dal destro lato / d' una lancia per lo costato, / sì
amor con la sua propria benda. d' annunzio, v-1-325: giovanni è ferito
: un gentiluomo trapanise, chiamato nicolao d' arguito, ne'dì suoi famosissimo corsali,
scogliere fra s. mamette e cressogno. d' annunzio, iv-2-833: costeggiavano murano.
passato da un pezzo, il principio d' un breve promontorio ove frutici rigogliosi s'
in pochi minuti arriverete a ima cantonata d' una fabbrica lunga e bassa: è
sa... come nelle pensées d' aoùt specialmente si piacesse, [il sainte-beuve
: [passava] vicino a un filare d' alberi che costeggiava la sua strada.
fusio esce dalla parte inferiore del lago d' iseo e costeggia rollio. nievo, 1-117
orlo di essa guardando entro l'acqua. d' annunzio, iv-1-219: la strada maestra
; costiere, costiero. d' alberti, 265: 'costeggiatore ',
un piloto il quale abbia la condotta d' un bastimento soltanto in vicinanza delle costiere
spargere, ornare di stelle. d' annunzio, iv-2-78: poi d'un tratto
d'annunzio, iv-2-78: poi d' un tratto, la notte cominciava a
che constella l'alta fronte del cittadino d' italia [garibaldi]. panzini, i-814
si viene via via costellando co'secoli d' astri novelli. beltramelli, iii-837: già
le piaghe e le ferite dei disgraziati. d' annunzio, iv-1-58: fuor de'busti
nude. vivanti, 7-80: sui tappeti d' erba nuova già costellati di primule e
bambina in raso bianco costellato di pagliuzze d' oro. ungaretti, viii-32: a bufera
corsa / dirette a firmamenti nuovi! d' annunzio, ii-163: aquile senza nido
diverse e varie generazioni di calamità, d' affanni e cordoglio amarissimi! garzoni, 1-382
da tutte le costellazioni, e più d' una cometa annunziava ruine stragi e vendette
il campo del cielo, gli armatori d' allora non temevano per le holcadi vaganti
lugubre che in un cielo nero brilla. d' annunzio, iv2- 543: andava ella
. è un cielo rispecchiato nel buio d' una vasca, un firmamento capovolto. bocchelli
monti, 8-182: e sùbita n'uscia d' ardente zolfo / una terribil vampa.
dell'invettive che crede di non meritare. d' annunzio, ii-915: ma uno più
annunzio, ii-915: ma uno più d' ogni altro si costerna. / egli è
di san secondo, 1-48: ho finto d' esser preoccupato d'altro: invece mi
1-48: ho finto d'esser preoccupato d' altro: invece mi costernavo per voi.
costernata, nel leggere le grandi scritte d' oro dei nastri delle corone. moravia,
in un pericolo vicino, a fronte d' un nemico, soleva raddoppiar gli spiriti di
i lavapiatti regnava una vera costernazione. d' annunzio, iv-2-163: dai petti delle femmine
forza di piè di porci e calci d' asini. marini, xxiv-798: sfattene tu
senso di spregio o di noncuranza, d' impazienza o di sdegno. che fate costì
della costiera dove è il predetto porto d' acapulco. d. bartoli, 35-188:
risaluta col primo sorriso, / e d' un guardo rischiara improvviso / la capanna
'costiera ', benché questa più d' ordinario si applichi a luoghi di maggiore estensione
affiorano, a nutrirli, molte polle d' acqua gaia. 2. fianco del
monte. boiardo, 2-4-24: a piè d' un monticello alla costerà / vide un
barili di vino, ceste di frutta e d' aranci dei magnifici aranceti costieri. piovene
nel fiasco, tanta più forza avrebbe d' andare in alto. magalotti, 21-79:
vaso..., le gocciole d' acqua... non s'alterano.
quantunque messi nell'acqua [i denti d' elefanti dissotterrati], riempiendo questa tutti
. g. del papa, 3-115: d' ogni intorno gli s'oppongono [agl'
fondo. negri, 2-567: pannocchie d' agosto ben costipate ne'cartocci ruvidi.
umana serrata, costipata al di qua d' una stecconata e che sta per cedere alla
. chiabrera, 2-1-21: e constipato d' ombra orrida e negra / pur un
sottilissime, che fanno l'effetto d' altrettanti rasoi, per un povero diavolo costipato
258: tien questo [il latte d' asina] soltanto dilungata la costipazione del
prussia, più spesso! egli spira d' intorno un'aria di costipazione che incanta
infermità colla gotta, cogli occhiali cerchiati d' oro, colla costipazione di testa.
ceccardo roccatagliata ceccardi, letterato e critico d' arte. segretario generale della costituenda provincia
eziandio un potere opponente o vogliam dire d' intercezione. giusti, iv-96: mi
di natura, sì come constituire l'uomo d' etade sofficiente a ministrare, e di
bastando el cuore poterle riformare voluntariamente e d' acordo, si ingegnassi con la forza
2-33: si mise a formare una banda d' avanzi di galera per costituire, mediante
diritto: senza pigliarsi però la briga d' altro, che di costituire un diligente
la figura dell'usanza degli uomini, d' avanzare i fedeli servidori alla soprantendenza di
: se una giurisdizione gentilizia, per ragioni d' estinzione di sentenza o di fellonia,
un condannarla a rimanere in uno stato d' imperfezione, ma un costituirla nell'errore.
da cercare; ma che tu costituiscili, d' udire desidero. soldani, 1-56:
, o vogliono essi medesimi regnare o d' accostarsi a chi regna si sforzano.
s'incontravano uomini di diverse condizioni e d' interessi disparati, ignoti fra loro *
egli dichiarò di trovarmi sanamente costituito. d' annunzio, iv-2-424: non aveva io
stampare le sue difese, e corredarle d' un estratto del processo, che, come
armonico. cesarotti, i-119: le provincie d' italia hanno dunque comuni tutte le parti
l'effetto, / pensan con più d' un falso costituto / di fabbricargli contra
abbominevole. -costituto possessorio: forma d' acquisto a titolo derivativo del possesso,
insignorirsi di lilla... e d' innoltrarsi poi alla volta di parigi per
giudizi di legittimità costituzionale e le garanzie d' indipendenza dei giudici della corte.
è di mezzo il galantuomo, pecca d' intolleranza il costituzionale che chiama ladro il
: liberali costituzionalisti, repubblicani, settari d' ogni specie... sobillavano e cospiravano
nel quale gli contrarii concorreno alla constituzion d' uno, ed appartengono ad uno ordine,
grande stato italiano, che sia baluardo d' italia contro lo straniero. orioni,
luoghi e aspetti del « trionfo » d' amore; per la figurazione delle potenze
amore; per la figurazione delle potenze d' amore... e più per la
gentili falso fosse, ecco la testimonianza d' ovidio nel primo del suo me- tamorfoseos
allora idealmente essere esclusi dalla constituzione d' italia. boine, i-158: contrapporre due
... ma la costituzione è piena d' arte e di magistero, come si
e sì diverse costitu zioni d' arie. g. del papa, 4-146
un popolo. leopardi, 222: se d' inghilterra più s'assomigliasse / allo statuto
[i patrizi lombardi] mostrandosi vaghi d' una libera costituzione, giusta la moda
la moda che per ogni cosa veniva allora d' inghilterra. settembrini, 1-141: il
del regno, e ne'suoi principii ragionò d' ammen- dare la disonestà della corte,
14: vogliamo che sieno esecutori ed aempitori d' ogni nostra costituzione. savonarola, iii-433
san paolo primo eremita sotto le costituzioni d' elia profeta. galileo, 1-1-294:
che altro un calcolo della paura, d' uno che aveva disperato dello scampo,
d. bartoli, 5-94: opera d' inestimabil costo, ma di maggiore ardimento;
inefficaci e tarde scuse, la supplico d' accettarle per l'amor di dio. nievo
della vita propria e dell'altrui. d' annunzio, iv-1-282: voi non sapete a
risia aposto / ancora che 'l costo / d' amore mi tene a freno. tommaso
gente folle / che non pon sofferir d' amor lo costo. dante, purg.
corso un tacito accordo, una specie d' accordo di buona creanza, di
non è, né dev'essere, d' estirpare gli abusi a qualunque costo, ma
io sia poeta, che in lingua d' oca vuol dire mendico, non è che
non è che non abbi avuto più d' una, e coppa e tazza d'oro
più d'una, e coppa e tazza d' oro e d'argento: ma non
, e coppa e tazza d'oro e d' argento: ma non mi viene voglia
costo eccellente è quello che si ci porta d' arabia, bianco, leggiero e di
il secondo luogo di bontà ha quello d' india, ch'è leggero, pieno e
migliore. marino, 19-399: stillan succhi d' arabia 1 rami accesi, / che
costo. vallisneri, ii-275: de'semi d' anici, del costo, della canella
costo, della canella e simili. d' alberti, 266: 'costo ',
di radice medicinale bianca, leggerissima, d' odore molto soave. tommasco [s
, parallela alla forma 4 còspo '(d' area umbra): 4 cesto
fosse il ritratto del suo luca. d' annunzio, iv-2-237: donna laura vedeva il
, drizzano le costole, come carcasse d' un dromedario. 2. parte della
che cosa, simile a la costala d' un coltello, e me lo fasciai ne
avanzi della polpa del dito quanto la costola d' un picciol coltello. galileo, 4-2-74
sulla cui costola era scritto un nome d' autore ch'io leggevo per la prima volta
. palazzeschi, 1-364: le lenti d' oro sopra un nasino così fine sulla
delle loro foglie e regge il tenero d' esse. ojetti, ii-232: [le
di monte; spigolo di roccia. d' annunzio, iv-2-553: la cima del corace
metà di essa, si arriva alla costola d' uno sperone del monte, e ci
s. v.]: 'costola d' un banco, d'un tavolino l'
]: 'costola d'un banco, d' un tavolino l'orlo, lo spigolo
con ogni sorta di blandizie al fine d' indurmi a favorirlo di quella mia capacità
, 10-939: tolga una della costola d' adamo /... / che stia
delle più giovani: ma è della costola d' adamo; e i suoi del tempo
, tornando al palazzo, potessimo raccontare d' avergli spianate le costole in fretta in
finte foglie di vite fatte di teletta d' oro verde, trapuntate e costolate d'
d'oro verde, trapuntate e costolate d' oro. 2. sm.
per banda, che pare il corpo d' una galea; e questa detta costolatura
colpi a certe costolette di maiale. d' annunzio, iv-2-193: con la faccia bianca
, 35: martino è figliolo d' un magnano di campagna; sa di
4-237: ogni festa, ogni capo d' anno, come la piccola isabella riceveva altri
altri regali più costosi, un crocifisso d' argento, ecc.... nascevano
già molto costosa per la scarsa borsa d' emilio. e. cecchi, 1-87:
di belluno e di elusone, torquate d' ambra o di filigrana, d'argento o
torquate d'ambra o di filigrana, d' argento o d'oro. calvino, 1-381
ambra o di filigrana, d'argento o d' oro. calvino, 1-381: il
pollonia, la condusse in lungo corso d' anni in tanto pericolo, che si
di toccar gli anni della discrezione, d' essere in quella società, come un
sublime e doloroso spettacolo quella grandezza inaudita d' ingegno costretto a dibattersi impotente nell'angustia
nell'angustia dal difetto dei tempi. d' annunzio, ii-929: penso la mano
pompa della sua nobiltà, prese compagnia d' alquanti servi e ancelle. petrarca, 182-2
182-2: amor che 'ncende il cor d' ardente zelo, / di gelata paura
, morta propriamente l'averebbe iudicata. d' annunzio, iv-1-62: quasi constretta dal soverchiante
, 1-412: pria gli schinieri, d' eleganti argentee / fibbie costretti, circondò
costretta negligentemente da un cordoncino dorè. d' annunzio, iv-2-665: una vivida forza di
che pareva in esilio constretto nella sua cintura d' acqua. negri, 1-872: costretta
gli argini; e rispondo. d' annunzio, iv-2-528: come l'impetuosa agitazione
lo più disagiato). d' annunzio, iv-2-65: egli si distendeva in
i'fossi costretto di pigliare / tra d' essere 'n inferno o 'nnamo- rato.
degli angeli neri, / che vegnan d' esto fondo a dipartirci. idem, par
serrare, unire insieme; stringere (d' assedio); legare strettamente, avvincere.
bei schinieri, / che il moroso costringea d' argentea fibbia, / cinse le tibie
seta dove ho costretta la gamba. d' annunzio, ii-458: i muscoli ingenti /
buoi ne fossero bagnate, che, siccome d' uno appiccatolo ragunamento le bocche loro si
non facciano tanto di male. cecco d' a scoli, 4656: po ver tate
. chiaro davanzali, v-298-34: ancora d' un altra cosa amore riprendo. /
cotesto costringimento, da cotesto continuato abito d' infingimento, è la lontana origine di quel
è la lontana origine di quel po'd' innaturale e discorde e sforzato che si sente
l'uso di essa è minimo. d' annunzio, v-1-1042: la disciplina vera non
-macchina costrittiva: tortura. d' annunzio, iii-1-406: tutti sembrano stupiti della
tranquilli gli altri maschi della città. d' annunzio, iv-1-36: potè compiere la
navi abbian costrutto, / e circondato d' un'immensa fossa. papi, 1-5-164:
come la nostra... è d' obbligo sottostare alla tradizione di costruire per
pisis, 215: grigio colombo nell'alba d' oro / lento rivoli, con la
fabbrica conforme ai precetti dell'architettura. d' annunzio, iv-2-417: avendo penetrata l'
come e'sia costruito al di dentro. d' annunzio, iv-2-464: la roccia dalla
, ma in mezzo a quattro fossaccie d' acqua verdastra e fangosa. carducci,
, castello pe'felici giorni / nido d' amore costruito in vano! svevo, 3-813
pergameno bianco, / di minio e d' or delineato tutto. spolverini, xxx-1-19:
sostò della sala costrutta con arte. d' annunzio, ii-55: e tutta la
, discemendo il valore di ciascheduna. d' annunzio, v-2-193: ho una destrezza di
un falcon peregrino, il qual s'inamorò d' una colomba, ma perché l'era
colomba, ma perché l'era sorella d' una pernice; e per esser la
alla pernice. menzini, 5-160: d' intorno hai cento furbi e farinelli,
farinelli, / che a un girar d' occhio ti squadernan tutto; /..
la conoscenza [ecc.]. d' annunzio, ii-853: [preparate] le
ornatura richieggono, più di pregio e d' eccellenza si ritrovi che nell'arte. campana
quelle di francia, di spagna e d' italia, i corpi de'vocaboli, e
la parola antiquata e la costruzione fuori d' uso. -figur. e scherz
, fauno, malenconico, embreaco ed infetto d' atra bile, in contar sogni e
la seguente. la somma delle quantità d' acqua, che portano ambidue i fiumi,
... non conduceva alla costruzione d' un'altra curva, ma di quella
17-36: così passa costei, maravigliosa / d' abito, di maniere e di sembiante
, soffiandosi il naso adagio adagio. d' annunzio, iv-2-260: sopraggiunsero matteo puriello
consiglio, dediti alla crapula, vaghi d' ogni sollazzo. soffici, ii-240:
, / merci a vicenda e, più d' assai che merci, / costumanze e
morbio si gastighi, / non dica d' amor fallo e no lo spema; /
, sì ti rileva tosto. trattato d' amore, 3-10: perfetto onore, quanto
fin dal primo giorno prendere le costumanze d' una buona e diligente massaia. panzini
fan di lei bandiera, / imperadrice d' ogni costumanza, / perch'è di tutte
preso la manera e il costumare / d' amare, -dottare / ciascuna cosa,
eserciti] con la fronte a uso d' imo conio. firenzuola, 448:
101: si costuma in molte città d' italia, di poter d'ogni cosa
in molte città d'italia, di poter d' ogni cosa parlare liberamente con ognuno.
con due o tre nave che portano d' acapulco. segneri, ii-30: non dico
vi si aggiunse anco un'altra festa bellissima d' un altro genere, la luminaria di
, 4-2-223: chieggovi... d' aver singoiar cura della fanciullezza del vostro
7-37: si cominciò una grande corruzione d' aria in quelle marine, e massimamente
di coltello, la punta... d' una spada sospesa d'alto. leopardi
punta... d'una spada sospesa d' alto. leopardi, 1010: gli
su / con molossi e con arme d' intorno / per far caccia de'lupi
paolo da certaldo, 145: sempre usa d' essere costumato ne la camera tua dove
cavaliero. tocci, 1-21: uomo d' età vecchio, di gran prudenza,
spezialmente si perbene all'animo ben costumato d' allegrarsi dell'allegrezze, e dolersi delle
e [la fortezza] a guisa d' un ben ordinato presidio all'anima costumata
fagiuoli, 1-5-109: questi in vece d' apprender colle scienze il lodevole costumato buon
g. gozzi, 1-24: è piena d' industria da capo a fondo [la
di tale temperanza, certo ci ricorderebbe d' un esempro di bontà e di vertù non
sue costumate orazione,... tutta d' un tale accidente sbigottì. sarpi,
: secondo l'usanza, per forza d' abitudine. -per costume: per abitudine,
noi di vital lume, / non ha d' oprar costume / cosa che 'l mio
sole per l'aria, rimarrebbono spesso preda d' avoltoi ra paci. però
, come stanco, ai cieli. d' annunzio, iv-2-235: tutt'e tre fumavano
creato e da sensato nome, / d' alma costome -e di cor volontate. dante
movimenti, cagioni, e costumi e natura d' amore, che serve alla cupidine,
in voi scoglio ornai che per costume / d' arder co la mia fiamma non impari
fiume, / con ricca sella fuor d' ogni costume. g. stampa, ix-158
., 3-73: vidi genti alla riva d' un gran fiume; / per ch'
non siam numi, almeno / procuriam d' imitarli; e il suo costume /
, /... e vivo / d' esempi lume / vedeano i figli ne la
cosa dei costumi moderni, fa tanto d' occhi. bocchelli, 2-50: io riformerò
nome dell'autore dall'albo della legion d' onore. è, co- desto,
, lussuria, malignità e invidia. d' annunzio, iv-2-132: anna prediligeva nell'
152: ahi genovesi, uomini diversi / d' ogne costume e pien d'ogni magagna
diversi / d'ogne costume e pien d' ogni magagna. s. agostino volgar.
fratello. pulci, 8-90: era d' ogni eccellenzia e di costume / berlinghier sopra
di bel volto / dotata, e d' accortezza, e di prudenza. castiglione,
lodi, appruovò al vico una singoiar grandezza d' animo di quello verso di lui.
terra tutta, e poi le tavole d' ogni provinzia con li riti e costumi
vita e costumi in genere descrivere. d' annunzio, iv-2-640: egli la vedeva
dai piccoli legami del costume, vivente d' una vita propria e circoscritta. b.
abbondantissime. alvaro, 9-504: erano vestite d' un costume napoletano di quelli che non
con un linguaggio misto di francese, d' italiano e di dialetto. alvaro, 7-59
. tasso, ii-335: il costume d' argante non è cattivo assolutamente; ma il
manto di velluto verde ricamato a quadrifogli d' argento e a spighe e a foglie d'
d'argento e a spighe e a foglie d' oro fa, al primo sguardo,
ultima volta le sussurrò, dopo? d' annunzio, ii-270: sul litorale i
tu mi trafiggi, ed io non son d' acciaio: / e s'a dir
vi duole / di quelli che vivono d' imbolio di suola / ed ànno fatto
'cota', nome volgare di due specie d' antemide: anthemis cotula e anthemis altissima
per pastura de'bestiami. = voce d' area toscana, di etimo incerto, che
di etimo incerto, che si congettura d' origine etnisca, da una forma * cauta
idem, inf., n-23: d' ogni malizia, ch'odio in cielo acquista
giorno un'amorosa stella / suol venir d' oriente innanzi al sole, / che s'
età essere di quale colui pareva. trattato d' amore, 21-7: e 9e 'n
/ ponga la mano a questa chioma d' oro / ch'io porto in fronte
chiabrera, 457: mai m'awenne d' incontrar pur uno / che dello stato
/ chi languisce bramando una cornetta / d' uomini d'arme, chi sbandisce 11
languisce bramando una cornetta / d'uomini d' arme, chi sbandisce 11 sonno /
tale la pazienza del popolo veneziano. d' annunzio, i-481: or dunque se
/ amor che cosa sia, / e d' onde e come prende movimento, /
chiabrera, 498: con semplice mano ergean d' arena / cotal città sul margine marino
oggetto del suo culto un cotal mito d' indefinita perfezione umana e civile, filosofica
e civile, filosofica e letteraria. d' annunzio, iv-2-261: i due amici
65-1 (v-201): uccel- lator d' inchini e di berrette, / che vi
di tutti, che l'unica ragazza d' un mezzo signorotto si perdesse via con
, che gli pareva ed era per vaità d' ottima pasta. -scherz.:
non meno ugne di vetro che bocca d' acciaio. -anche di cose:
vieterà fantasma orrendo / né di selva o d' augei fremito 0 grido *. /
acceso e io sono stata la colpa d' ogni male, paché nel lavarle le
.. / ed ancor fosse nata d' un giogante, / sì com'eltè d'
d'un giogante, / sì com'eltè d' un agevol coiaio; / ed i'
che forman la bellezza / i vivaci color d' eguali membra; / però l'amato
capelluti achivi / sotto il bosco frondifero d' apollo, / di cui per cotanto aere
ahi, le pupille che nel sen d' omero / arser di poesia cotanta face
case, pareva che fremesse dal piacere d' esser baciata da cotanto amante.
purpureo ammanto / ha di regio e d' augusto in sé cotanto. -tanto
che agitarsi per le piume, con cotanto d' impazienza che ella fu per ire a
credo che voi sappiate come il conte d' urbino è mio suocero; e quanto
urbino è mio suocero; e quanto d' amore il padre porta alla figliuola, cotanto
che il cavallo è notricato a latte d' asina. dante, 39-25: sono che
mostrerrò come due ambasciadori per lo bere d' un buon vino, come che non
a piè. cavalca, 16-1-23: sperando d' avere cento cotanti maggiore e molto migliore
il farebbe cento milia cotanti più ardere d' amore. andrea da barberino, iii-304:
i'noi savria contare: / cotanto d' umiltà donna mi pare, / che
: cotanto / puote sovra natura arte d' incanto. campanella, i-256: generosa
toma e patteggiando spesso / de le compre d' amor tratta i mercati, / con
sete, e soprattutto al ferro. d' annunzio, ii-23: udissi lunge / stridere
voglie e l'ardimento, / cote d' amor, di cure e di tormento /
fui / di fede a l'uno e d' onestate a l'altra. tasso,
e temprato non mica alla cote scolastica d' ipri, ma all'incudine classica del machiavelli
sventura, e così fui libero. d' annunzio, v-1-1060: arditi, parlo breve
pindemonte, 252: mirabil arte, che d' un'aspra cote / sai con un
.. impropriamente si dice la pelle d' ogni animale. idem, 2-657:
dalla cotenna prodotti, simiglianti a fila d' oro fanno le più divenire. crescenzi
. cavalcanti, 78: fu vestito d' un panno lino grosso, tutto dipinto a
. fagiuoli, 3-4-9: i debiti d' altrui scrive, ed accenna / con mal
capo in giù piombato da alto fuori d' una scala nel piano, onde rimase ben
e delle cotenne fratesche della sua faccia. d' annunzio, iv-2-187: in torno al
salvini, 39v- 171: la polvere d' oro, che posta su i carboni accesi
: si mostri rimondato il cotennone / d' ogni capello, e solo stia dal mento
non integralmente vedovo della su'ciccia, d' una costola bovina. 2.
364: altri senza vergogna si dilettano d' apparer morbidi e freschi, con la
le lor messe bianche, tutte pingui d' umore; rompono la corteccia e s'
nominavano) ch'era un edificio a similitudine d' un ponte posticcio e coperto di tavole
forma, di vetro, di cristallo, d' argento, d'oro; in
vetro, di cristallo, d'argento, d' oro; in un punto ti
, de'quali fece menzione apuleio d' uno esercito di coteconi; i quali.
e tide * marea '. d' alberti, 267: si dice cotile una
267: si dice cotile una cavità profonda d' un cotidiana, sf. ant
cose che cotidianamente fan di mestieri. d' annunzio, iv-2-15 7: gli effetti
e di veder me ancora fanciullo. d' annunzio, iv-1-193: ella provava un
di confessione cotidiana affidata alla pagina bianca d' un libro segretissimo. slataper, 1-134
in questo momento qualcuno esce dalla redazione d' un cotidiano e va a dormire.
vasi umbilicali in nutrimento del feto. d' alberti, 267: nell'anatomia comparativa si
alle placente dei feti delle vacche e d' altri animali. = voce dotta
petrosi et ha la radice tonda in forma d' uliva. domenichi, 1-920:
che si riferisce ai cotile. d' alberti, 267: * cotiloide ',
ioide, senza essere continuo colla cartilagine d' intonaca- mento. * = »
azzurre, violette e nere. d' alberti, 267: 'cotinga', tordo del
, ricevuto per distinguere un genere particolare d' uccelli detti 'tordi del brasile '
colore egregio come di porpora. d' alberti, 267: 'cotino', arboscello che
metà della sua larghezza consueta. d' alberti, 267: 'cotissa', banda stretta
. cotice (sec. xv), d' uso esclusivo dell'araldica: di etimo
di due smalti alternati. d' alberti, 267: 4 cotissato ',
calamagne molte some / da poggibonisi e d' altri confini; / e di più
, e tra le cosce pende / fatto d' un cedrolotto / noderoso e ritorto il
ella aveva sul tavolino delle cotogne. d' annunzio, v-2-310: una fetterella di
al colore giallodorato del frutte. d' annunzio, ii-817: sul fianco del bel
ii-817: sul fianco del bel trono / d' afro- di te, l'aulètride dagli
, ha sopra la terra buccia di colore d' oro, peluria e lanugine più che
, che c'inzuppano nel vino invece d' una pesca cotogna? cotognastro, sm
tempo di galeno, di soria e d' imberia fino a roma. allegri, 172
in iscritto la descrizione, per ragion d' esempio, del cotognato, che si
e fermentato, convertesi in aceto. d' annunzio, v-2-309: con la cotognata francescana
abbellì con ornamento arricchito di due colonne d' alabastro cotognino. targioni tozzetti, 12-2-39
, 12-1-276: e sono certe spezie d' alabastri agatati, cotognini, diacciati.
se si pognano in luogo temperato abbisognano d' innacquare. crescenzi volgar., 5-7:
, la cui scorza o epidermide è coperta d' una peluria imitante il cotone. si
piante, le cui foglie sono coperte d' una lanugine simile al cotone. cotonato
: demo... per cotanatura d' una saia lingia isbiadata che facemo rifiorire s
l'uomo ricorre ad un gran numero d' alberi, d'arboscelli, e specialmente
ad un gran numero d'alberi, d' arboscelli, e specialmente d'erbe;
alberi, d'arboscelli, e specialmente d' erbe; ma poche, relativamente, sono
di cotone, né di stoppa; è d' una stoffa che non è stoffa,
una stoffa che non è stoffa, d' un colore che non è colore: una
eteri cellulosici in genere). d' annunzio, v-1-253: i feriti mormorarono il
sf. bot. cotonaria. d' alberti, 267: 'cotonèlla ',
vino su due trespoli e un coppo d' olio.?; • tessuto grossolano
crescenzio, 1-40: a far il bastardo d' una galea sottile... è
meno all'acqua che al sole. d' alberti, 267: 4 cotonina ',
fermi, gli orli dell'ornamento. d' alberti, 267: 4 cotrone ',
da una spezie di cerchio della lunghezza d' una o di due linee, il quale
quale sembra distaccato dal metallo a cagione d' un'incavatura che vi si scorge intorno
un zuccher di sei cotte. f. d' ambra, 103: 10 ti parre'
che par non si contentassero alla parola d' un principe, fosse pur cavaliere di
uomini, vedendone fra un numero grande d' una cotta, due o tre pezzi escedere
ancora la còtta indosso, che odorava d' incenso, ed era fresca d'amido
odorava d'incenso, ed era fresca d' amido. -per simil. e
venire la donzella tutta sola, vestita d' una cotta di zendado molta acconcia.
salii] cotte dipinte insieme con una piastra d' ottone nel petto. storia dei santi
con le coltella, e del sangue d' uno cane la 'nsanguinarono, e portarono quella
ed una ricca cotta aveva indosso / d' un drappo ricco all'usanza pagana,
la co tal cosa. f. d' ambra, xxv-2-357: v vo'ch'albizo
di altro tessuto (detta anche cotta d' arme) senza maniche, lunga fino
spagna quel ribaldo, / la cotta d' arme, e in mano il suo
ariosto, 27-52: già con la cotta d' arme alla divisa / del re agramante
caro, 9-905: stavasi arcente, / d' arcente il figlio, in su'ripari
egregiamente armato, e sopra tarme / d' una purpurea cotta era adobbato / di ferrigno
baldi, 4-1-216: erano gli uomini d' arme della sua guardia tutti superbamente vestiti
fatto di maglia di ferro (o d' oro), portata in battaglia o
/ tempestata per tutto / di fiamme d' oro il purpurino campo / e negli
/ e negli estremi lembi / pur d' aurea banda in triplicata lista / fregiata
scimitarre, pugnali, cotte e corazze d' acciaio, d'argento, di latta
pugnali, cotte e corazze d'acciaio, d' argento, di latta, d'oro
, d'argento, di latta, d' oro e di similoro, dalla daga di
, dalla daga di coriolano alla scimitarra d' otello. 5. locuz.
d. bartoli, 22-1-78: il vedemmo d' appena cinque anni, con una cotticèlla
; ma il bisogno della luce e d' esito al fumo fa che resti nella
posti a galleggiare in un recipiente pieno d' acqua, o nel far cadere, colpendolo
fatto il giuramento, si vestirono d' una cottardita e d'un'assisa
giuramento, si vestirono d'una cottardita e d' un'assisa e d'un colore
cottardita e d'un'assisa e d' un colore tutti quanti, portando nel petto
son trovata ben disorientata al vedermi in mezzo d' una così scelta cotteria. arila
cotticci, parlano ancora più liberamente. d' annunzio, v-3-100: un giorno il
.. con un non so che d' insolitamente arzillo nel passo e nei modi,
figur. alquanto innamorato. f. d' ambra, 42: m'ha fatto richiedere
si accumula nel forno fusorio. d' alberti, 267: 'cotticcio', nome che
letter. fatto con mattoni cotti. d' annunzio, ii-762: e la città di
. boccardo, 1-982: la prestazione d' opera a tempo ed a salario fisso ha
/... dal famiglio / d' uno scolar chiusin, ch'io tengo a
della materia stessa delle tegole, cioè d' argilla cotta. nieri, 29: uno
, seta cruda o cotta, o d' altra ragione, né filaticci di sorte
zucchero cotto o pesto, aggiuntovi un poco d' acqua della pianta stessa.
venne invitato da costui al fonte. d' azeglio, 1-290: il marito è
il vino. / è la civetta d' altri l'uom ch'è cotto. bandello
16-i-31: a così lieti accenti, / d' edere e di corimbi il crine adorne
al primo motto, / anzi pur cenno d' angelica bella, / come quel ch'
darmi la mia angelica. così restai d' accordo,... la vecchia,
e tre queste persone galanti avranno bisogno d' essere agitati e compassionati, e forse
dentro; e io ho di molto vino d' avanzo! ché n'ho un poco
avea finito col fargli addosso tali paramenti d' arabeschi e festoni che non si discemeva
di cotto per la scuola antica. d' annunzio, ii-816: settembre, oggi veder
, 2-63 (i-55): nove piastre d' acciaio ha quello scudo: / ulivier
del paese a far per la campagna d' ogni sorta magagna. proprio se ne fanno
al lumicino, / e'non si sowerrebbon d' un lupino. fagiuoli, 1-5-368:
cottole della mamma, e sotto la vela d' un placido impiego, -sbattette me al
di sole o di fuoco, o pur d' un potente rescaldamento di lor medesime.
, amico mio, farmi una coratella d' agnello in umido, con funghi porcini e
. nievo, 1-55: giunti al confine d' una siepe, sento lì dall'altra
delle donne [crusca]: tolga d' un'erba chiamata aristologia, e la faccia
iii-38: se cotesta sua più tosto tinta d' erbe che cottura di sole se ne
violento. 8. difetto dei tronchi d' albero recisi e lasciati lungo tempo esposti
falsamente, per il vero partenio. d' alberti, 267: * cotula ',
coturnato piè. pindemonte, 11-764: d' èrcole mi s'offerse al fin la possa
giunone, / che muta il passo coturnata d' oro. monti, 1-21: o
prementi le rugiade co 'l coturnato piede. d' annunzio, i-213: il mio piede
si accingono al gran tragitto del mare. d' alberti, 267: cotornice, oggi
bello, vestito di panni bianchi fregiati d' oro, con coturni rossi fregiati d'
d'oro, con coturni rossi fregiati d' oro, capillatura bionda e crespa, nella
, una banda di zendado cremisino fregiato d' oro, larga un palmo e lunga tre
gonna, e 'l vago piè calzata / d' aurei coturni, e ne la faccia
che stimar non si potrebbe / di figure d' argento eran scolpiti. f. buonarroti
i garzoni le danze, / te principio d' affanni e di speranze. d'annunzio
principio d'affanni e di speranze. d' annunzio, ii-34: ebbi le vendemmie spumanti
da antico romano, con gli occhiali d' oro a stanghetta sul naso rincagnato?
uguagliare l'alta misura degli eroi. d' annunzio, ii-446: in cor gli
voglio di coturno allor calzarmi / e d' altro serto cingermi la fronte, /
qua rise; e sibilar le carte / d' empedocle pensoso; e al tallon sacro
/ in tirannici muri anima schiva / d' ogni viltate. carducci, iii-14-311:
e gittò giù un atto e due scene d' un 4 galealto re di norvegia '
non lunge in un cespuglio folto / d' alloro, e d'amenissima mortella / erasi
cespuglio folto / d'alloro, e d' amenissima mortella / erasi in cova un
esse là nella paglia erano in cova. d' annunzio, v-2-138: udivasi di quando
: lo scarabeo... tenne sempre d' occhio l'aquila quando andava a fare
. marino, 6-190: nel pedal d' un elee ecco due favi / vede coverti
coverti di pungenti essami. / vulgo d' api ingegnere accolto in quella / sta
tassoni, 3-9: onde deliberar d' uscir di cova / i moda- nesi
farina bianca fatta cuocere nell'olio. d' alberti, 267: 'covaccino ',
,... presso immense padelle piene d' olio bollente e sfrigolante, si vendevano
un certo capo di certi uomini. d' annunzio, v-2-281: mamma! mamma
pruni e albuscelli aveano acconcia a modo d' una capan- netta, ovvero a modo
una capan- netta, ovvero a modo d' uno covàcciolo. f. f. frugoni
[i due cappuccini] domandarono licenza d' andare a coricarsi; e martino li
; che sta in ozio. d' annunzio, i-865: spietatamente gelida e pura
: spietatamente gelida e pura la notte d' inverno / sta su le case, sta
in terra o in arbore troverai nido d' alcuno uccello, o troverai che la madre
palpiti, se viene / un ronzìo d' ape, un voi di maggiolino.
; e col ricavato comprò una verga d' oro che sotterrò in certo luogo,
egli là passeggiasse a covare malinconia. d' annunzio, iv-2-39: la battaglia interiore
un incendio, un fuoco). d' annunzio, iv-2-168: tutto il paese di
le fiamme dell'alcool gli avvamparono ora d' un tratto il cervello, come quelle di
poppi, che è disopra poco più d' uno miglio. car ducci
saper ti giova / se fia scevra d' affanno e senza crime / la nuova
stia serrato il terreno, che patisca troppo d' umido, si corregga e si emendi
una nidiata di starnotti, una nidiata d' aquilotti, ima di pettirossi, e
covata, / ella corre beata / e d' amor radiante a un picciol letto.
disposta a covare e farsi chioccia. d' annunzio, iv-1-461: delle rondini covaticce
-per simil. e al figur. d' annunzio, v-2-481: correvo al dormentorio urlando
a far covelle non ha pari, / d' andare al campo per durar fatica.
] a misura per lunghezza a 100 ducati d' oro il covodo. =
villani, 7-1: largo fu a'cavalieri d' arme, ma covi- doso d'acquistare
cavalieri d'arme, ma covi- doso d' acquistare terra e signoria e moneta d'onde
doso d'acquistare terra e signoria e moneta d' onde si venisse, per fornire le
), attillato, per lo più orlato d' argento, e sul volto porta una
baffi alla spagnuola col nero di brace. d' azeglio, 4-10: una cera olivastra
5-203: elle sono una di quelle torri d' uomini che i nostri covielli formano di