/ ed uscir fuor del porto in poca d' otta / sì cheti che nessun si
senta. b. corsini, 12-8: d' ingiuria in fra di lor non passan
di piante. e due o tre gabbie d' uccelli; ma gli uccelli se ne
tranquillo (ima persona, uno stato d' animo; un atteggiamento); sottomesso
5-4 (43): ricciardo, come d' ogni parte sentì le cose chete,
sentì le cose chete, con lo aiuto d' una scala salì sopra un muro,
salì sopra un muro, e poi d' in su quel muro appiccandosi a certe
su quel muro appiccandosi a certe morse d' un altro muro, con gran fatica e
, se t'è la vita amica / d' un che non la consuma in ozio
cheta montava un profumo di turiboli acre d' incenso. 7. per simil
tramontana, e faceva piovere una spruzzatina d' acqua fina e cheta. borgese,
passa alla cheta, e non dà segno d' alcuna difficultà? fagiuoli, 3-3-291:
e al poveretto / man- tengon più d' un'elena segreta. -di cheto:
augello all'ombra molle. f. d' ambra, xxv-2-399: vo'm'imponesti ch'
se awien che ne odano il ritorno d' un qualche leggier rimbombo, si promettono
cicala / e 'l mondo ardeva a guisa d' una torcia / l'aria sta cheta
non mi restando più luogo alcuno da dubitare d' un mal affetto ed ostinato volere contro
/ sì che quei da pontieri e d' altafoglia / faccia cheti restar, come
guittone, i-37-129: meno è bisognoso d' onni cosa mortale chi vi diletta meno
trovare, metta le man nelo squartato petto d' esto dolente, ch'ella fa perire
opinione di chi asseriva il giusto poter credere d' aver la grazia tanto certamente quanto ha
e va perdendo 'l giorno / in femine d' intorno. giamboni, 124: la
, 124: la cupidezza è capo d' ogni male, la quale chi troppo
amore, / ché gli è usanza d' ogni gentil core. / con chi
bene, male in ceo non viva'. d' annunzio, ii-823: vanno i cani
non ci è chi de la castità d' una femina ti possa render sicuro,
32-68: perocché se in due cantoni d' una di queste cammere v'avrà chi ragioni
accettate; né vi arà, chi sarà d' altra opinione, alcuno rimedio. bembo
senza un filo di vento, prometteva d' esser più calda ancora di quelle innanzi.
or chi di noi / eran più d' amor giunti? e chi fidarsi / puote
meraviglioso grembo, orto e coltura / d' amor e paradiso mio terreno, / l'
volta, di dentro venne il trillo d' un: « chi è? » simile
dorme o mondo che si gloria / d' immutata esistenza, chi può dire?
mille miglia / con la veduta corta d' una spanna? petrarca, i-3-11: tu
angelo], allo splendore, / d' occhi abbagliato, attonito di core. /
. ojetti, ii-710: « a villa d' este io ci sono già stata »
di portogallo, e chi con nere d' affrica, et altri con mulatte.
prodiga / nelle superbe cene / nappi d' argento e d'or. nievo,
nelle superbe cene / nappi d'argento e d' or. nievo, 28: anche
dov'io onestamente viva né mi rimorda d' alcuna cosa la coscienza, parli chi vuole
loco, a nessun'ora, / d' ordire inganni altrui mai s'ebbe loda,
animo son da ricogliere, chi che d' esse sia il dicitore. idem, iii-18
/ non si potria dir certo / d' una sola esser certo, / quant'arti
; se giunghiamo a palazzo, ci parlerete d' altro verso su la colla; menateli
: l'uomo dabbene, tanto volonteroso d' entrar in chiacchere con noi quanto 10
sgherri di ven- chieredo gli avevano proibito d' entrare, ed egli avea fatto un
« alla credenza ci si pensa *. d' annunzio, iv-2-189: tutti quei galantuomini
alle sue chiacchiere, / con le qual d' oggi in domane già quindici / giorni
serata ci fu per me il quarto d' ora più felice. la mia chiacchiera
tutte le particolarità, tutte le possibilità d' ogni specie, inizialmente bonaria per salire
condussero a casa a salvamento. f. d' ambra, xxv-n-328: questi giovai /
giusti, 1-2io: ti dirò d' ogni cosa un po'come se fossi
, molto leggeri: composti con chiare d' uovo e zucchero. -anche: pasta
i-281: io dunque oramai da più d' un anno vo tacitamente vedendo e osservando il
fossi a veglia chiacchierando alla buona e d' un po'di tutto. nievo, 97
devano sperare; ben lontano dalla pretensione d' esporvela, e volendo solamente farvi nascere
l'esilio), la lettera mi salva d' ogni mal sussiego d'autore. rajberti
lettera mi salva d'ogni mal sussiego d' autore. rajberti, 1-40: questa dunque
stata vista da conoscenti e aveva paura d' essere colta proprio nell'istante in cui
: ma 11 peggio era coi critici d' arte. se coloro che dissertavano sulla
diseredati di genio, di talento e d' ingegno, essi erano dei tenebrosi ignoranti
una bizzarra tragedia dietro una semplice lite d' affari che occupava allora tutte le chiacchierazioni
la conversazione, come chi si vergogni d' un passato ancor troppo recente. ma
popolo, seminudi, giocavano a spruzzarsi d' acqua presso gli orli della vasca. il
chiacchiericcio dell'abitato che gli faceva sentire d' avere iniziata una vita nuova. pavese,
grazzini, 562: quel chiacchierin d' amor non dà lor noia. varchi
uccelli, di campane, di corsi d' acqua, del vento. beltramelli,
foglie, / mi parla con chiacchierìi d' acque, / con profumi di fiori
chiaccherone floscio, snervatissimo, senz'ombra d' invenzione, senza un grano di sale
si trattenne sulla porta un buon quarto d' ora a parlare del più e del meno
? si vuol lasciar malmenare dalla lingua d' un chiacchierone? da uno che fa
uno che fa servizio apposta per vantarsi d' averlo fatto, e che non ha altro
. ant. piacere. cielo d' alcamo, 80: se tu no levi
con la rebellione di quelli ch'egli ha d' intorno, potere facilitare la sua impresa
nome a l'eccellentissimo signore don cesare d' este, ed al signore ambasciatore, acciocché
i giudici che lo avevano condannato. d' annunzio, iv-2-1150: ansioso entrò nella cabina
prima udì nell'apparecchio il rombo come d' un traino che si dilegui, poi al
quiete, al santo / desco fiorito d' occhi di bambini. alvaro, 9-223:
opera dell'arte la maggior quantità possibile d' oggetti diversi che per loro natura o
tremende / di mostruosi gnomi, altri d' acquoso / vapor composti ed altri d'
d'acquoso / vapor composti ed altri d' aere ed altri / di terrestri sostanze.
declinare queùa del fatto; ma bensì d' adempire una condizione necessaria per trattarla con
dimenticare che siamo composti di materia. d' annunzio, ii-885: e la morte
vita pregnante, scoperte a riscontro i d' una casa o d'un albero, d'
a riscontro i d'una casa o d' un albero, d'un pensiero improvviso.
d'una casa o d'un albero, d' un pensiero improvviso. 2.
di sì diversi alberi e vaghi fiori e d' erbe ornata, dir si po che
composto da lui per organo e canto. d' annunzio, iv-2- 773: -sei
., 2-117: l'animo mi confortava d' andare nel mezzo della ornata gente e
andare nel mezzo della ornata gente e d' arrappare le ghirlande dell'oro dalle composte
invece composte e semplificate come vere opere d' arte. -di salma: collocata
donna sua agonizzante o composta nella bara. d' annunzio, iv-2-676: vide il piccolo
nell'ultima stanza, era la figura d' un santo vescovo, benefattore degli indi,
alcuno ammaestramento a. noi donne. d' annunzio, iv-1-160: intendeva fare una
, e molto astuto a trovar modo d' accogliere moneta, e in ciò non
era composto in pace / il cor d' arrigo. panzini, ii-56: egli mi
pare atto ad insegnare, che bisognoso d' imparare. bandello, 2-37 (i-1065
era un po'acceso ma composto. d' annunzio, iv-2-504: se bene fossimo
2-68: il rumore... / d' una clessidra che non sabbia ma opere
e volti umani, piante umane; / d' acque composte sotto padiglioni / e non
quale è meno del dieci, numero d' articolo, che contiene solo le decine,
essi l'acqua, anzi non perciò lascian d' essere altro che acqua, solamente coagulata
miglior della terra, entrano nel composto d' innumerabili corpi e sono come il vincolo
-il complesso delle parti di un'opera d' arte. vasari, i-806: essendo
dionigi e pietro fanno / un composto d' amor saggio e possente; / ed io
soldani, 1-13: il capo che sia d' or, non fa composto / col
vero compera vorrà parte, sia tenuto d' averla, e quello cotale comperatore di darlili
, città nobile e ricca nella insula d' inghilterra, dove dimororono ancora alquanti mesi
i suo'denar dispensa, / né d' ogni compra tosto si compiace; /
, 36-100: mandò fino ad algieri d' affrica a far ivi una gran compera di
la mia nuova compera, poiché mi misi d' allora in poi in casa per sempre
e patteggiando spesso / de le compre d' amor tratta i mercati. -chiedere
, / un comprabrighe, un pezzo d' animale, / di propria mano lo vorrei
closura, / deu, corno se percaza d' aver bona coltura, / e dis
avesse libertà di vendergliene. f. d' ambra, xxv-2-336: di mercato ne
/ le compravan le donne a peso d' oro. carletti, 17: cominciammo
anni in angustie continue, temendo sempre d' essere schernito, e non riflettendo mai che
sgolano a gridare:... gente d' ogni condizione va, viene, compera
t'avrà comprata, / cui solchi d' aurei fregi un lavoro / e i lembi
comprino da chi gli spaccia per miracoli d' arte maga que'loro effetti che né
traffici, comperarlo si credono a prezzo d' oro. amore cambiarsi con amore e non
con altro. alfieri, vii-44: d' orror tu m'empi: io nel fraterno
magistrati. foscolo, vii-225: ricordami d' un patrizio che a spada tratta difendeva la
/ né lodator comprati avea quel sommo / d' occhi cieco, e divin raggio di
troppo 'l comperrai forte, / ché d' ogni dolor sorte -e onni pene / verran
, e alcuno per rapportare malvagia parola d' altrui, e per tale servigio vivono
: chi è, chi, vago tanto d' alcuna cosa,... che
pochi lustri, / me pre- cettor d' amabil rito ascolta. monti, n-174:
molt'oro / e ricchi doni, d' elena impedìa / il rimando al marito.
dalla marina, / qual sulle vesti d' una regina, / di gemme e
labbro ombre e squallori, / e d' oro e di rubini il braccio abbonda;
che, avendo bisogno di terreni fecondissimi d' ingegni sottili e d'infinito studio per
di terreni fecondissimi d'ingegni sottili e d' infinito studio per allevarla e ridurla a
quando i compratori sono scarsi *. d' annunzio, v-2-80: io queste due
, v-2-80: io queste due colombe d' argilla m'ardisco recarle fino alla corte dei
scusa con nome di cambio, chi d' interesso, altri di diposito e di serbanza
pensava che] quel garbuglio così laborioso d' attorno le aste, fosse indispensabile per disposizione
di compravendita, a garentire il possesso d' una casipola o delle prime terre.
., 27-112: luce ed amor d' un cerchio lui comprende, / sì come
monti, x-3-244: tu allor raggiante d' un sorriso in giro / dei quattro
che comprendesse il cielo e il fil d' erba, le voci e il silenzio;
., 29-17 [iddio è] fuor d' ogni altro comprender. 2.
, 223: l'amore è desiderio d' unione: questa diffinizione non comprenderia l'
: questa diffinizione non comprenderia l'amor d' iddio, che è del bene di sue
del bene di sue creature ma non d' unirsi con quelle, perché nissun desidera
denzia, bontà, cortezza e temperanzia d' animo e tutte l'altre condizioni che
mirabile dell'altro, e comprendenti quei d' archimede. g. gozzi, 1-214:
e di rame che sembra il petto d' un atleta in posa, rappresenta l'epoca
cristo 171, la quale cominciò in babilonia d' egitto, e comprese molte provincie del
provvedimento de'grani, cui mandò condurre d' inghilterra, di sicilia, di francia
dovea essere si mutò in abbondanza. d' annunzio, iv-2-623: nella notte riscintillante
bacino sottoposto, pareva diffusa l'aspettazione d' un ritorno predestinato. 4. ant
marino, 432: quinci potrai, già d' ogni dubbio scarco, / il mistero
innumerabile numero de'milioni, gravido ciascun d' essi di ima, per così dirla
che compongono il corpo, per esempio d' un giglio, e lo stesso è d'
d'un giglio, e lo stesso è d' ogni altro. forteguerri, 4-29:
, alle tradizioni come segni e memorie d' una felicità tramontata. oriani, x-21-80:
si comprende / quanto in femmina foco d' amor dura. boccaccio, dee.
le reine, / cotanta in lei d' onor luce risplende, / ed ha tre
di una cultura, di un'opera d' arte. sacchetti, 6-17: signore
e suoi appetiti, voglie e passioni d' animo, che se tu più dì v'
profondità di due spiriti in un unico desiderio d' amore e d'eternità, in un
in un unico desiderio d'amore e d' eternità, in un unico sentimento di beatitudine
tosto servente di voi, / come d' un raggio gentile amoroso / da'vostri occhi
venne uno splendore; / lo qual d' amor sì mi comprese poi, /
piacere / e lascia l'altre e d' essa si comprende. = lat.
generalmente -che egli... cercasse d' istinto i vicoli tortuosi della città vecchia,
. croce, i-2-36: l'altra cagione d' incomprensibilità è l'impazienza onde si pretende
più il diametro si disminuisce, tanto d' avantaggio si viene a riunire. buommattei
mie facoltà di ricordarmi, di desiderare, d' immaginare, comprendo il passato, il
, se non per comprensione e nobiltà d' intenti, per normalità d'organismo.
e nobiltà d'intenti, per normalità d' organismo. 7. ant
successive invenzioni e scoperte, e in luogo d' una cinconlocuzione, ci dà un vocabolo
comprensiva, che ti offre un gruppo d' immagini e di sentimenti.
liano specialmente ama nella poesia. d' annunzio, v-3- 445: il
comprensore. marino, vii-133: sottili d' essenza [gli angeli], acuti
essenza [gli angeli], acuti d' intelletto, risoluti di volontà, distinti di
tranquillo. -per simil. d' annunzio, v-2-201: non sono viatore,
la coltura e tutta la storia. d' annunzio, iv-2-447: mi condusse su per
donde sembra- vami escissero freschi odori d' invisibili violette, strani come aliti giovenili
lavavano, e dacché erano lavati generazioni d' arme mutavano. 3. ant
far parere le cose ne lo specchio d' alcuno colore, interpongono di quello colore
nome antimo, el quale, essendo compreso d' infermità di corpo, chiamò in segreto
da morbo letale, è somma temerità. d' annunzio, v-2-101: ora stavasene egli
v-2-101: ora stavasene egli a piè d' una quercia, pallido come un morente
compreso l'altro che ci accompagnava. d' annunzio, iv-2-598: nelle stanze attigue alla
compresi anch'essi dal sentimento dell'esistenza d' una mente infinita, attiva, incomprensibile
che adorano, compresi di religioso terrore. d' annunzio, iv-2-154: era tutta rapita
raccolto in sé, distaccato). d' annunzio, iv-2-173: essi stavano in silenzio
, come le femmine, due cerchi d' oro. pea, 3-215: vestita a
indaffarata, con l'occhio da direttore d' orchestra che in mancanza della bacchetta si
s'era applicato sulla testa delle compresse d' acqua sedativa, secundum raspail, per
sarebbe stato vantaggiosissimo per la cura. d' annunzio, v-1-283: [l'infermiera]
che s'è disseccata sopra la bolla d' acqua salsa. negri, 1-461: una
.. ogni tanto rinnovava le compresse d' acqua fredda. 2. pastiglia
l'emicrania, era una gigantesca testa d' uomo, con le mani sugli occhi dal
un cilindro pieno di lana, ovvero d' altra materia compressibile. guglielmini,
di materia e di apparenze, svestita d' oro e di ferro, adorante in
vivente, e communicante la vita, forza d' espansione non già di compressione. de
! perché questo momento per noi fratelli d' italia non è venuto ancora? perché
ancora in cagnesco? perché, invece d' un liberale scambio di doni, si pensa
a. cocchi, 4-1-8: le applicazioni d' impiastri, d'unguenti, di cerotti
, 4-1-8: le applicazioni d'impiastri, d' unguenti, di cerotti, di compressioni
: priegoti che tu ti pensi d' esser monaco e non medico, e che
a procedere: in un'ondulazione compressiva d' ogni nuova lastra, come per acciaccar
dilata a niun verso: adunque toltone d' addosso il piombo e la parte superiore del
in ferri ai giusti il piè. d' annunzio, iv-2-464: la palpitazione d'una
d'annunzio, iv-2-464: la palpitazione d' una. febbre veemente sembrava compressa dalla
assai grande e ben compresso / vantasi d' esser di prod'uomo figlio. ojetti
serao, i-67: la fortuna d' ispirare un grande amore, almeno un
gelosa il proprio guscio / de la casa d' argento appanna l'uscio.
, raccogliersi nel proprio intimo. d' annunzio, iv-2-107: dall'istante in cui
di sé quel fiore di fede rigermogliato d' improvviso. = voce dotta, lat
comprofessóre, sm. disus. collega d' insegnamento (in una scuola).
mostrarvi i superbi trofei che, d' una in altra classe passando, furono
un peso sulla coscienza, il rimorso d' essersi legato di più a quella donna,
da cecina aveva uno compromesso nelle mani d' una dife- renzia tra il piovano arlotto
se non intervenendo il consenso e compromesso d' ambe le parti e non altramente. tassoni
chiedendo perdon del folle eccesso, / d' aiuto il supplicava e di consiglio, /
bartoli, 38-93: intramisesi di consentimento d' amendue le parti il s. p.
che sopra questi affari ebbe col cardinal d' espinosa e col principe d. ruy gomez
un peso sulla coscienza, il rimorso d' essersi legato di più a quella donna
cecchi, 6-117: che i significati d' una vera opera d'arte debbano imporsi e
che i significati d'una vera opera d' arte debbano imporsi e, in certo
in certo senso, compromettere non meno d' altrettante esperienze di vita: è un
b. croce, ii-9-77: il detto d' indubbia verità che per narrare la storia
'. la voce è registrata dal d' alberti. comproprietà, sf.
.). voce registrata anche dal d' alberti. comproprietàrio, agg.
capitale corrispondente, determinato da perizia. d' annunzio, v-i- 114: la
(v. compromettere). cfr. d' alberti, 229: « compromissario,
con la propria coscienza. d' annunzio, v-1-1115: si continua a parlare
nuova compromissione, ma non sapevo rassegnarmi d' accompagnarmi a tutti gli altri che attorniavano
.). voce registrata anche dal d' alberti. comprotettóre, sm. santo
protettore (v.). cfr. d' alberti, 229: « comprotettore,
: « comprotettore, protettore in compagnia d' altri ». compròva (compruòva
, i-252: padre giulio mazarini, torrente d' eloquenza e specchio di bontà,.
: averne [degli esercizi] più d' una volta la santa sede comprovata la dottrina
di grandeze, / di senno e d' adorneze sete ornata, / e nata -
adorneze sete ornata, / e nata - d' afìnate gentileze. comprovatóre, agg
a scopo di studio. d' annunzio, v-2-193: ho una destrezza di
grado di bollore e con una certa giunta d' ingredienti e con una certa consumazione del
compulsione -se fosse stato un atto d' elezione mi sarei, credo, portato
. monti, x-2-52: pianto d' attride meschinelle avulse / ai sacri asili
compunge, / e sforza malamente / d' aver presentemente / la cosa disiata.
... / ch'i'non sia d' ira e di dolor compunto. guido
, ora un discorso, or più d' uno, a compungerle non foss'altro di
, iii-2- (32): noi pregavamo d' essere informati di quelle cose d'onde
pregavamo d'essere informati di quelle cose d' onde noi potessimo essere compunti ed
: ma poi ch'i'fui al piè d' un colle giunto, / là dove
vecchia prese ad arringare. un profluvio d' invocazioni, elogi ed atti di grazia
volti un color vario, che mostrava d' angoscia il cor compunto. ariosto,
compunto, il caso acerbo / or d' amico or d'oronte, e lieo e
caso acerbo / or d'amico or d' oronte, e lieo e già / ne'
, quest'altro viene a rigar quelli d' umore. boccalini, iii-4: i quali
5-428: compunta il cor per lui d' alta pietade, / s'alzò dell'onda
. 2. che manifesta compunzione d' animo: vivo dolore sorto da profondo
nove imma- gini, tetri simulacri / d' occhi incavati, e di compunti visi
quanto natale riposavano nel loro senno. d' annunzio, iv-2-192: le maestre del gado
e con certe cuffie luccicanti di pagliuzze d' acciaio, tacevano compunte, forse stordite dalla
dalla novità del caso, forse pentite d' esser venute a uno spettacolo profano.
indaffarata, con l'occhio da direttore d' orchestra che in mancanza della bacchetta si
questo sonetto, che ha il pregio d' una semplice, grave e religiosa compunzione,
: il suo aspetto, senza perder d' autorità, s'atteggiò d'una compunzione
, senza perder d'autorità, s'atteggiò d' una compunzione solenne, gli occhi s'
voce divenne lenta e come sotterranea. d' annunzio, iv-2-122: altre verginelle prendevano
con entusiasmo, a me ragazzaccio ignorante d' ogni arte ch'io m'era,
se di retrazione, cosi, se d' assoluzione libera, il medesimo; e se
precipita più per il senso de l'orecchio d' una brutale e ignobil fede; che
cosa si dilettavano, e così si computavano d' essere assai delicati. = voce
calcolato, compreso in un conto. d' alberti, 230: * computato ',
il saldo, lo sconto a capo d' anno, il merito a capo d'anno
capo d'anno, il merito a capo d' anno, e così il portar le
, che mi daranno di braccio. d' annunzio, v-2-243: con lepida arditezza avevo
tesoro della chiesa a avignone in monete d' oro coniate il valore e computo di
e computo di diciotto milioni di fiorini d' oro e più. bembo, 7-2-91
e rispose: « tra un paio d' ore; non prima *. la quantità
nemico più di tre o quattrocento fucili d' ogni sorta. frati, i-249: sarà
. (45): nascevano nel cominciamento d' essa [pestilenza] a'maschi e
147: vedi està donna ch'è d' età comunale, e marito ebe.
. conoscente, comune amico. trattato d' amore, 52-13: l'altra si è
persuadeva meglio, e finiva col proporsi d' ammaestrarla egli stesso. carducci, i-501
costituire il governo comunale, in mancanza d' altro governo, quando contesero due vescovi,
. comisso, 7-236: in un comune d' italia si è giunti con ridicolo a
tevano una soave disperazione nel cuore d' un timido apprendista non toscano che
gli uomini per la comunanza di patria, d' interessi, d'impieghi. compagnoni,
comunanza di patria, d'interessi, d' impieghi. compagnoni, i-7: ottimo è
il peso, tutt'altro che inerte, d' antiche tradizioni del pionierismo puritano. calvino
si riesce a condurre la medesima quantità d' affari. da ciò scaturisce un gran risparmio
a lodare alcuna persona ch'era degna d' avere dignitate e signoria. g.
del regno la subita partita del re d' ungheria..., molte comunanze e
ed allora tutta la raunanza della communanza d' israel lo scanni fra i due vespri
dell'umana libertà con la grazia. d' annunzio, v-2-741: la comunanza della
, anima di calvinista comunardo, arso d' un suo bisogno incontrastabile e catoniano di
v-1-93: di lor par che più d' altri invidia s'abbia, / ché per
leone ebreo, 312: comune padre d' ogni amore è il bello, e
magalotti, 9-2-97: un ministro di stato d' un principe grande d'italia..
ministro di stato d'un principe grande d' italia... fu il più invelenito
di pace, a bere / acqua d' oblìo. perciò non temi: un'onda
comune a tigri ed a pantere. d' annunzio, iv-1-136: il vasto anfiteatro
il vasto anfiteatro dei colli, popolato d' olivi, d'aranci, di pini,
anfiteatro dei colli, popolato d'olivi, d' aranci, di pini,..
? machiavelli, 773: parlare comune d' italia sarebbe quello dove fussi più del
dove fussi più del comune che del proprio d' alcuna lingua. castiglione, 142:
s'è detto in questa lingua cose degne d' esser lette, tosto la vederessimo culta
, scrivendo in una quasi comune favella d' italia. monti, iv-278: e
italiane, le quali gareggiavano neu'adunar d' ogni parte il fiore de'letterati,
chiare. 2. che ha rapporti d' amicizia o di conoscenza con più persone
nievo, 1-53: prima di cena d' altro non si parlò che dei tempi
unisce (un sentimento, uno stato d' animo, una necessità, ecc.)
render si varca / conto e ragion d' ogn'opra trista e pia. guicciardini,
erano si può dire universali: alcuni stati d' animo erano cornimi perché v'erano ideali
talvolta pullulare spontaneamente nel loro seno. d' annunzio, iv-1-24: pareva come quando
villani, 3-20: era con gente d' arme a taranto, e con assentimento
e dalla sua fanciullezza, insino al dì d' oggi, è i-282: fu comune voce
dunque gli atomi sono il comun principio d' ogni sustanza mano che appariscono nel mondo,
al metafìsico astraendosi dalla carne, le provincie d' italia, trattone una, non ci trovano
nozioni generiche, e quel vocabolario comune, d' infaccia un così picciolo guadagno a connettere
così picciolo guadagno a connettere insieme flussi, d' aspetti, di congiunzioni; ma sapeva parlare
: m'accorsi che le vuote frasi d' un tempo non facevano più ridere. le
e'non è uomo di buon senso. d' annunzio, iv-2-503: uno sguardo fuggevole
noi ci accusamo, essi si accusano d' ingratitudine, di malignità, quando uno
o del commerzio delle donne, e d' alcuni onori, finché pare al giudice,
, e alcuni altri condottieri di gente d' arme. d. bartoli, 38-83:
a quello del corpo intiero della società. d' annunzio, iv-2-414: solo, senza
pellico, ii-161: siccome l'impero d' austria è paese misto di tedeschi e
, 33-291: or che le interiori cavità d' esso [orecchio] sien piene d'
d'esso [orecchio] sien piene d' aria, ma di questa comune aria che
centinaio di dinamódi, ossia di metri-cubi d' acqua che in un minuto cadono da
in un minuto cadono da un metro d' altezza, equivale col suo peso alla forza
volgare (una persona, un modo d' esprimersi, un lavoro, ecc.)
dei poco stimabili privilegi di classe. d' annunzio, ii-445: cantava inconsapevole, su
e parlato, e la sua facoltà d' accompagnare con la massima agevolezza, dal
un modo di dire, un modo d' essere, ecc.). crescenzi
senso, non che grazia, in bocca d' un cattedratico che parla la prima volta
ufici è tanta discordia ». fumo d' accordo e eleggemo sei cittadini comuni,
i-i: dante pone sé in forma comune d' uomo, nel quale è l'anima
una affettazione puerile, viziosa e degnissima d' esser censurata non men dell'altra di
, e si pensa effettivamente alla giustizia d' una azione, senza pensare né punto
la figlia del barone di patemò, sapeva d' imparentarsi con un uomo leggermente fuori del
dal comune, facendo più aperta professione d' umiltà, s'esponevan [i cappuccini
benché riccamente decorata di fuliggine e povera d' ogni altra cosa, pure di consueto
o accasatevi cogli sposi per ragioni d' uffìzio, facevano causa comune colle signore
che fuggirò la rovina di mogori e d' altri predoni e tiranni; onde si risolsero
ragione; onde non sono detti cittadini d' uno medesimo comune perché siano insieme accolti
trattò [sallustio]... d' una grande guerra, la quale ebbe il
inferire che ne'secoli barbarici le città d' italia godessero il privilegio, usato ne'
). dovila, 1-6-72: dubitando d' esser colti nel mezzo, si ritirarono
oste si facesse, richiesono loro amistadi d' aiuto, i quali, i lucchesi vennero
aver di comune coll'assassino del duca d' anghienna. gioberti, ii-7: se
vita in comune, il mio slancio d' affetto per lui fu soffocato dalle sue espressioni
ch'egli faceva di se stesso. d' annunzio, iv-1-313: insorsero nell'animo dell'
dipendenza provincie e comuni. una moltitudine d' impiegati invasero lo stato come cavallette,
del comune, faceva il sagrestano. d' annunzio, v-1-117: si ristabilisce per tutti
normativo », che è il diritto d' autonomia pieno: il diritto particolare di darsi
popolo, dove risiedeva il capitano. d' annunzio, v-1-1035: non v'è
un muretto, e il verde / d' un grande castagno, si vede / lo
] rimanere a popolo e comune, d' aiutargli e consigliarli onestamente in ciò che
. villani, 1-80: reggendosi la città d' orbivieto a comune...,
barricate, le comuni, le minacce d' impiccagione ai lampioni. -la comune
usata specialmente negli alberghi). d' annunzio, v-2-485: la comunella si poteva
universalmente, senza eccezione o distinzione; d' ordinario, per solito, per lo
di minore uomo, lavoratore di terra o d' altri simiglianti, poniamo ch'alcuna più
interviene che comunemente rimangono ingannati. trattato d' amore, 10-9: d'amor ven
ingannati. trattato d'amore, 10-9: d' amor ven tutto ben comunemente / quanto
e strida e lamenti, con urla d' uomini. poliziano, 2-67: giuochiamo comunemente
zoni, 47: pubblicando un'opera d' immaginazione che non s'uniforma ai
1 quali denari furono per una inposta d' uno mezo cavallo, che fue inposto
era un tempio di diana nella città d' efeso,... e, sì
quello avean fatto comunemente tutte le città d' asia. 5. ant.
63 (104): miserolo a traverso d' uno ronzino, e diceano comunemente che
piedi, e con la spesa intollerabile d' avere a noleggiare due o tre volte
medicamenti facili a prendersi, e comunicabilissimi d' ogni stagione. 5. relig
,... questa è onnipotenza d' amore. = dal lat. tardo
. moretti, 17-350: l'arciprete d' allora, don fedele bolognesi, si
sono... comodi e sicuri. d' annunzio, iv-2-707: una tristezza inquieta
1-155: le nuvole hanno un glauco color d' erba, / è un polline d'
d'erba, / è un polline d' amore la rugiada / e veli di comunicanti
qualità, condizione, proprietà, stati d' animo, sentimenti, idee, pensieri,
di materia e di apparenze, svestita d' oro e di ferro, adorante in ispirito
, e communicante la vita, forza d' espansione non già di compressione. svevo
ora a sentirmi attentamente quando parlavo. d' annunzio, iv-2-401: io non ho
son contentato del parere e del giudicio d' alcuni gentil'uomini, miei reali e sincerissimi
meglio riuscisse nel comunicarle la maggior somma d' idee. b. croce, ii-1-213:
si trovò, e purtroppo per colpa d' alcun di loro, una persona d'importanza
colpa d'alcun di loro, una persona d' importanza, don giovanni gaetano de padilla
fare stampare le sue difese, e corredarle d' un estratto del processo, che,
, e da questo nacque il falò. d' annunzio, iv-2-707: il corruccio del
il monte pisano] è poi circondato d' ogni intorno, più vicino o più lontano
effondersi (un sentimento, uno stato d' animo; il calore, il fuoco
goldoni, vii-1024: eh! al giorno d' oggi non vi è malizia. pare
dio. slataper, 1-68: l'interesse d' ogni passante trabocca, comunica, scorre
corrispondere (i sentimenti, gli stati d' animo di due persone). -
dio per domandarne consiglio e direzione. d' annunzio, iv-2-571: a voi solo
del tempo appresso: e allora confessò d' avere inteso a fatti quel che sia toccar
spontaneo interesse negli allievi. d' alberti [s. v.]:
insegnare. leopardi, i-923: quella forza d' immaginazione, e quel giudizio che fa
diffondersi (un sentimento, uno stato d' animo, una qualità, una proprietà
qualità, una condizione, uno stato d' animo, un'idea, un moto,
, contenente notizie o commenti su fatti d' interesse pubblico. -per antonomasia:
di fare bene ad altri, e d' essere comunicatori [delle vostre facoltà],
concordia di società, senza precisa comunicazione d' idee. b. croce, ii-8-71:
. cesarotti, i-no: la scoperta d' un mondo incognito, il commercio e la
insensibilmente fino nel popolo, i tanti capi d' opera di cui abbondano tutte le lingue
da ogni parte gli sguardi, i pregiudizi d' una tolleranza filosofica sostituiti in ogni genere
comunicazioni telefoniche. -collegamento telefonico. d' annunzio, iv-2-1151: una voce estranea interruppe
e querelavasi de pensieri, ora desidera d' alzarsi con quelli in alto, e
sé spiriti freddissimi, e focosissimi: e d' un tal umido, e d'un
e d'un tal umido, e d' un tal secco, che niun altro sale
. manzini, ii-viii: la prontezza d' uno sguardo, d'un palpito da
ii-viii: la prontezza d'uno sguardo, d' un palpito da parte nostra, aprì
e fu ben fatto per appaciare l'ira d' iddio. 11. locuz. -
a telesio. verga, 4-215: fingeva d' abboccare alle lodi, dandogli le informazioni
significato religioso. voce registr. dal d' alberti e dal tommaseo. comùnio,
, benché talvolta mostras sero d' avvedersi che anche delle altre arti entrassero nella
carnefice e la legittimità dell'inquisizione. d' annunzio, iv-2-123: passava in mezzo ai
la miseria e l'infermità. sente d' esser chiamato anche lui a questo convito
esser chiamato anche lui a questo convito d' amore e di comunione sociale: la
che costituivano la base della coltura. d' annunzio, iv2- 660: nella comunione
. valeri, 1-60: i mattini d' allora... ci chiamavano per nome
tempo di ridere, di cantare, d' amare. / l'amico correva all'amico
intimo rapporto fisico tra due persone. d' annunzio, iv-1-322: la comunione dei corpi
: volete, piacevi, evvi a core d' accettar nel vostro consorzio, società,
, i-92: il nestore dei mercati d' arte parigini... era un omino
la era svenuta di consolazione di paura d' umiltà. d'annunzio, iv-2-122: anna
di consolazione di paura d'umiltà. d' annunzio, iv-2-122: anna il venerdì fece
che le irrigò i capelli con la dolcezza d' un bagno tiepido e odoroso. pavese
... per farvi la piazza d' arme. a. cocchi, 8-39:
dimestichezza e li dipinge con perfetta libertà d' immaginazione. nievo, 1-19: il trabalzamelo
stretta comunione, ne dice più assai d' ogni maggiore poeta. d'annunzio,
dice più assai d'ogni maggiore poeta. d' annunzio, iv-2-179: alla primavera gli
: istituzione sociale, o piuttosto sogno d' istituzione in cui i beni materiali fossero tutti
puniti, e i piccoli e impotenti cittadini d' ogni piccolo fallo erano impiccati, e
inferire che ne'secoli barbarici le città d' italia godessero il privilegio, usato ne'tempi
particolare: lo stato. cecco d' a scoli, 2501: se [l'
nella famiglia e l'educazione nella comunità d' un collegio, hanno speciali difficoltà e speciali
una scolara graziosa, redattrice del quotidiano d' una comunità d'oltre dodicimila studenti.
, redattrice del quotidiano d'una comunità d' oltre dodicimila studenti. alvaro, 9-67
di vedute e di temperamento, differenze d' interessi e chiacchiere di donne mettono a
favore, / perché, comunque soni, d' altri imitata sei. d. bartoli
è comunque opinione di messer lionardo e d' altri scrittori degni, che vogliono che
: imploro adunque la vostra amicizia perché d' un modo o d'un altro ne facciate
vostra amicizia perché d'un modo o d' un altro ne facciate inserire nel monitore
dimora in sua balìa. cielo d' alcamo, 54: con teco stao la
. machiavelli, i-978: e ciascuno d' essi, insieme con i consci de'loro
cogli morti. marino. 311: clizia d' apollo amante /... /
, o sgherri / ma guerrieri d' italia. manzoni, 33: o figlio
promessa da cristo ai propri credenti? d' annunzio, ii-858: vincitore di re
tre si com- pongon... d' articolo semplice e di segnacaso, o vero
articolo semplice e di segnacaso, o vero d' articolo e di preposizione...
da ogni parte mi assalta tanto desio d' essere una volta con costei che io
flessuosi amori / con l'ametista. d' annunzio, ii-226: gli iddìi son co'
, che secca si cavi, / d' un color fora col suo vestimento. idem
quegli dodicimila baroni, e vestagli tutti d' un colore con lui. pulci, 26-137
tagliata la borsa con ben cento fiorini d' oro. 5. degli a rienti,
quadra, che dava idea della luce d' un chiostro. palazzeschi, 102:
marino, 10-221: e da'sospetti d' ogni oltraggio indegno / con la prigione
incerti tra 'l sorriso e il pianto. d' annunzio, iv-1-35: ebbe a secondo
gli prestassi dieci zecchini sopra un paio d' orecchini di sua moglie. parini,
(72): con quel tono d' interrogazione che va incontro a una trista risposta
del male, con piena coscienza. d' annunzio, ii-289: sta, quasi mole
, quasi mole / di granito e d' umo fecondo, / con le gambe conserte
e serviteli cun grande umilitate. cielo d' alcamo, 51: donna col viso cleri
4 (59): con questo misto d' inclinazione e di rancore, non potendo
, meno fragorosa e più intima. d' annunzio, iv-2-155: con l'andar
: con tutto ciò, se ben d' andar non cessa, / si volge a
sosta per la colazione ed il pranzo. d' annunzio, ii-925: acquattato ciascun nel
, / con alla mano i raffii d' arrembaggio, / con alle coste il dèmone
mesi, e già n'era passato più d' uno e mezzo colla loro venuta,
in pueril conato / di storia o d' epopea. nievo, 1-84: « va'
- un impetuoso conato al meglio. d' annunzio, iv-2-73: ella faceva con
tedio e fastidio, ai tuoi conati d' abbracci, al fervore dei tuoi inani
e tennero in freno il vezzo bestiale d' andar errando da fiere per la gran
il ragazzo scelse una piccola conca piena d' acqua. -per simil.
acqua. -per simil. d' annunzio, iv-2-120: gli strilli infantili echeggiavano
metallo puro. -recipiente a forma d' anfora, fornito di due manici laterali
sul capo, poggiato sul cercine. d' annunzio, iii-x-991: scendono / e salgono
un canto / dolce, infinito. d' annunzio, ii-570: ad un fonte m'
socrate non rispondea, prese una conca d' acqua fracida, e gittolla in capo a
: far conca con le mani. d' annunzio, iv-2-306: e la scimmia imitò
mani ch'erano violette come i fichi d' india acerbi. ojetti, i-309: lo
si curvano in circoli e in conche. d' annunzio, iv-1-138: erano le ultime
, iv-1-138: erano le ultime notti d' agosto, senza luna. innumerevole,
lascio di raccontar con qual consiglio / scese d' abisso a le profonde conche, /
, e il trasse a terra. d' annunzio, ii-183: un coro d'aulètridi
. d'annunzio, ii-183: un coro d' aulètridi ionie / dai lunghi chitóni cadenti
. cattaneo, ii-2-296: i canali d' oltremonte essendo poveri d'acqua..
: i canali d'oltremonte essendo poveri d' acqua... sono congiunti per frequenti
altro si possa compiere col minimo dispendio d' acque. boccardo, 1-370: mettendo
, da un tronco all'altro. d' annunzio, ii-822: chiudon le grandi conche
mattoni e con terra, a modo d' una fucina. 17. zool
. nicchio marino, conchiglia. cecco d' ascoli, 3299: nelle marine conche margherite
con le trezze avvolte, / e d' uno scoglio in altro trapassando, / conche
sue chiome. raineri, ix-292: parlan d' amor le conche e i pesci e
augel- letti e i mirti / e d' amor s'odon mormorar le ninfe.
, / nata e concetta in mar d' umida brina. monti, x-3-67: vien
/ del mar la dea gentil. d' annunzio, ii-827: tu vedi ancóra
/ timpani cupi, cimbali argentini. d' annunzio, ii-752: [il tritone]
urina valentemente, che penso che più d' una volta fosse caduta dal capezzale ne la
galattòfora e delicato presagio del concambio, d' un concambio d'affetti.
presagio del concambio, d'un concambio d' affetti. = voce dotta,
venti, e perciò chiamata il carcere d' essi, come fortezza la fortezza di
.. non serve ad uso alcuno d' agricoltura o d'industria, e penuria in
serve ad uso alcuno d'agricoltura o d' industria, e penuria in tempo di
concatenare le parti organiche, e officiali d' un tale animaluccio. s. maffei,
all'azione del colpevole. -in caso d' infortunio sul lavoro, le altre cause
. scavato; concavo. cecco d' a scoli, 636: ed anche tacque
ore nella concavità di un tegolo. d' annunzio, iv-2-574: l'umida salsedine
turco fòro / non veduto rimira e spia d' intorno. galileo, 199: trovò
cartone / concava e fonda a guisa d' un paiuolo. marino, 12-16: fronte
pianto / nel concavo cielo sfavilla. d' annunzio, ii-693: un dì, volgendo
-per simil. e figur. d' annunzio, iv-2-455: il mio spirito a
aretino, iii-97: seppellitosi nel concavo d' un sasso ignoto, non pur me gli
, e i concavi delle volte. d' annunzio, iv-2-181: raccolse l'acqua
conceda tanto di valore / ch'io possi d' una storia cantare. savonarola, 13
. marino, 1-161: vanto immortai d' arguta e saggia / concesse apollo a la
fatto concedere dal governo di torino. d' annunzio, ii-749: flauti silvestri e il
prima lettera da un'amorevole lamentarsi d' aver con ceduti per così
, e richiedendone altri in iscambio d' essi. l. bellini, 5-196:
abnobie rupi / il sol cadendo raccogliea d' intorno / dalle cose i colori,
poco, sebbene io creda più degne d' affetto quelle che s'abbandonano all'amante
sollecitudini delle quali è il bene vivere d' ogni mortale. guido delle colonne volgar
; ahi, troppo spesso! / ma d' espugnarmi non fu lor cdncesso, /
e se alcuna di queste cose propria esser d' alcun mortale mostrerai, io -essere state
eccles. la celebrazione in comune d' una funzione liturgica. -in particolare:
/ faceano intorno l'aria tintinire / d' armonia dolce, e di concenti buoni
musici concenti / da basso incominciò, d' alto e da lato, /
bel concento, / si direbbe che d' argento / tocco è il suol da
sua poscia la fama; / tal che d' emula brama / arser per te le
. nievo, 181: la cetra d' un angelo non moverà mai un concento
dello spirito. pascoli, 1220: pari d' eolie lire al concento / nell'apollinee
un suon che flebile concento / par d' umani sospiri e di singulti. idem,
di quella fontana risuona un non so che d' estivo e di canoro e fa così
, i-126: sparso ode un concento / d' augei, d'alberi e d'acque
ode un concento / d'augei, d' alberi e d'acque. carducci, no
/ d'augei, d'alberi e d' acque. carducci, no: disse.
il motore, si chiarì la natura d' un concento che vagava nell'aria, e
lui e la clara era un dialogo continuo d' occhiate, che faceva l'effetto di
canto. boine, i-m: canne d' argento enormi si levan sopra il monte
/ facean piangendo un più dolce concento / d' ogni altro che nel mondo udir si
molto più, fara'le proporzionali bellezze d' un angelico viso, posto in pittura
sol, tutto è un concento / d' umani sogni e di celesti metri. onofri
amiche acque serene, / volo e fraternità d' uccelli, a gara / coi nostri
, e provvedendosi di più copioso alimento. d' azeglio, 1-405: le tracce veramente
considerare il deposito delle sete come un punto d' appoggio ad un concentramento dei capitali dispersi
di un paese cioè inadatto ai concentramenti d' industrie della stessa specie.
meno diffondeva la sua bellezza ne'raggi d' oro, tanto più concentrava la sua modestia
di farsi merito e, nel contempo, d' abilità e valore sperimentato, in cui
marte, gli avevano concentrato un tiro d' artiglieria insostenibile. 2. ridurre
prisma. alvaro, 9-98: la città d' un tempo era molto più piccola,
, girato su se stesso come il guscio d' una chiocciola, il corso stretto,
colar modo colpito la mente al vedere d' un albero cadere un pomo. onde
che mi trasportano in una deliziosa fluttuazione d' affetti, od in una calma concentrata
* 283: la concentrazione di opere d' arte a firenze è troppo grande, perché
di concentrazione: campo di concentramento. d' annunzio, v-1-1115: quegli orridi campi di
esattissimamente formata, come la metà inferiore d' un cono tagliato parallelo alla sua base
oh oh oh concentrici come i cerchi d' una vasca quando vi si tuffa il
l'idea dell'infinito congiunta al desiderio d' una realtà che nel finito non si
i-369: tanto è più lunga la vita d' un animale in paragone di quella d'
d'un animale in paragone di quella d' un altro, quanto maggiore fu la distanza
leopardi, ii-454: il primo concepimento d' un desiderio vivissimo di cosa difficile a
. monti, x-3-244: tu allor raggiante d' un sorriso in giro / dei quattro
allattò di fiele, ebbe l'invidia. d' annunzio, v-1-933: [si congiunse
: prendere fuoco, infiammarsi. cecco d' ascoli, 317: se in questo clima
, concepisce agitazione e triemito al picchiarlo d' un ago. l. bellini, 5-31
in lui fu concepire un grandissimo timore d' una qualche dignità ecclesiastica. segneri,
]. pellico, ii-112: quando d' un uomo che giudicammo dapprima cattivo, concepiamo
, ci pare di scoprire evidenti segni d' onestà. nievo, 54: superba di
nievo, 54: superba di comandare e d' esser la prima in tutto, e
la voleva far concepire di sé. d' annunzio, iv-2-133: poiché zacchiele amava talvolta
foscolo, vii-8: l'intelletto, dopo d' avere percepite e denotate le forme sensibili
sublime pensata del ricorso al vicecapitano. d' annunzio, iv-1-351: l'inganno medesimo lo
proprio di classe e di famiglia e d' individuo. alvaro, 7-99: nella pubblicità
nella deci- masesta figura. fra'capi d' essa, si concepisca equidistante dall'uno
componimento, che l'autore non dissimulava d' aver concepito secondo quella. de sanctis,
animale. carducci, 1-66: fin d' allora io credo avesse l'allighieri concepito
cianciate in prima / e concepute; e d' adem- pirle ancora / s'era promesso
intorno al foro della tavola una piastra d' acciaio brunita. = voce semidotta,
/ nata e concetta in mar d' umida brina. 2. femm
, nato. lacopone, 23-4: d' uman seme si concetto, putulente sta
questo tempo oltre modo essendo stato acceso d' altissimo e nobile amore...
per l'affronto che le pareva d' aver ricevuto, s'erano sin
speranza da lui concepita al primo annunzio d' una tal visita, tutt'animato
: stava in dubbio per dire il vero d' aver dati qua e là, sebbene
rispetto alle cose di religione, ma sapeva d' averli dati non per dispregio della religione
: maurizio, frattanto, o fiacchezza d' animo o robustezza della passione concetta,
pensieri, e gran commozione e varietà d' affetti cagionano. f. f. frugoni
gli austeri colonnati delle grandi cattedrali. d' annunzio, ii-439: e il buonarroti
. - anche al figur. cecco d' ascoli, 784: prima lo core nel
discorsero sulle concernenze del viaggio, dissero d' aver fermato per una delle sue tappe
idem, 2-339: oltre il consiglio d' azienda, che... soprintendeva
caratterizzato da parti concertanti. d' alberti, 231: 'concertante', colui o
convenire, combinare; predisporre, preparare d' intesa con altri. -assol.: prendere
/ ch'egli stesso, che sa d' astrologìa, / vuol, prima che il
, iv-103: per concertar quest'incontro d' oggi tra 'l mio fattore e me
2. rifl. e recipr. mettersi d' accordo, accordarsi; consultarsi per un'
la più popolare di tutte le costituzioni d' europa. il più lo ha fatto poldo
composto in modo, ch'e'par tutto d' un sol pezzo, e da non
v. bellini, 334: io spero d' andare in iscena, qui, il
'concertare', vocabolo segnatamente musicale, metter d' accordo più voci o strumenti perché ne
ma sull'accozzamento accidentale delle varie abitudini d' uomini liberamente parlanti. cuoco, 1-145:
2. raro. che si è messo d' accordo. manzoni, 957: con
capelli giù per le spalle ricchi di verghe d' oro. marino, vii-225: a
crudeli, 1-105: ho già veduto d' ogni vostro attore / 1 caratteri,
quali liuti, quali di voce e d' altri strumenti e violoni concertate: unite e
lucia conforme il concertato, e doppo d' essermi divertito seco a sazietà...
concertato de'suoi appuntamenti, a cagione d' un piccolo raffreddore. guerrazzi, ii-114
s. v.]: concerta trice d' imbrogli. 2. mus.
navi, e fra essi fusse ductore d' uria. concertazióne, sf. il
riunione, il concerto? l'italia abbonda d' ingegni attissimi a verificarla: firenze li
avverb. -di concerto: insieme, d' accordo. -a ndare di concerto:
contemporaneamente. -al figur.: andare d' accordo. g. bentivoglio, 6-3-11
fare. -essere in concerto: essere d' accordo, avere combinato. goldoni
si può differire. siamo in concerto d' andar insieme col signor filippo e colla
ma divisati con bel disegno e lustrati d' oro, che facean concerto alla nera livrea
facean concerto alla nera livrea, tutta d' oro anch'ella trapunta. algarotti, 2-42
musici concenti / da basso incominciò, d' alto e da lato, / e concordi
viola epica e dell'amoroso liuto. d' annunzio, ii-749: rugge e odora
, 85: rivedo ancora parigi, place d' italie, le baracche, i carrozzoni
di lezioni di canto dai più celebri maestri d' italia. oriani, x-4-164: mio
e avrebbe potuto diventare un signore. d' annunzio, iv-1- 289: il
quattro gravicembali doppi, da quattro viole d' arco, da dua tromboni, da
voglio insegnare un nuovo e facilissimo modo d' accordare tutto il concerto, quando bene
. -anche: forma di musica strumentale d' assieme, generalmente in tre movimenti,
accordi tornerebbono molto comodi per un concerto d' otto viole diviso in due cori, cioè
una società l'autorizzazione o il privilegio d' intraprendere un dato lavoro, di aprire
della chiesa valesse per procurar loro sussidi sì d' alleanze che di denaro per la concessione
., ì-39: ordinati furono anticamente d' amore quattro gradi: lo primo è d'
d'amore quattro gradi: lo primo è d' avere isperanza e dare isperanza d'amore
è d'avere isperanza e dare isperanza d' amore; lo secondo è baciare; lo
è baciare; lo terzo, copia d' abracciamenti usare; lo quarto, segreta concessione
numero di pecunia, con legamenti infallibili d' agre pene, se alla prima dimanda
, esamini le sue facoltà di sentire, d' immaginare e di ragionare, applicandole agli
concettacci strani, / di virtù voti e d' alterigia gonfi, / dir ogni giorno
'gli è un concettino che mostra acume d' ingegno '. -anche: '
l'« affetto »; e, d' altra parte, tra il concettismo o barocchismo
. manzoni, 427: il sistema d' imitazione... consiste nell'adottare,
fors'anche meno furfanti al mondo. d' annunzio, v-1-469: il concetto ch'io
345: è di semplici rami e d' erbe elette / un ricamo gentil, composto
/ in cui groppi e figure / d' avviticchiati cori, / caratteri e scritture
cori, / caratteri e scritture / d' amorosi concetti / non presentano a l'occhio
, ma che così parli come se d' improvviso i concetti e le parole a lui
, pur di veder passare un lampo d' intelligenza in quegli occhi azzurri. tommaseo
dizionetta, un versetto, un concetto d' un peregrino carattere ed idioma. boccalini,
detto candore, mosso dal naturai desiderio d' intender le cause delli effetti di natura,
dio], ispira un'opera d' arte. nide d'una indegna, imbecille
ispira un'opera d'arte. nide d' una indegna, imbecille, stolta e sozza
abbiamo trovata verissima, è riuscito d' osservare qualche par ticolarità che
giudicato. castiglione, 242: ciò d' altro non è proceduto che dal- l'
. io vi fossi caduto in concetto d' animo villano. boccalini, i-62:
vii-1185: un galantuomo non ha da cercar d' innamorare una persona... quando
la carriera superiore, rispetto a quella d' ordine. collodi, 763: questo
potrà essere un impiegato compreso nella carriera d' ordine; ma tutte le volte che
deliberò, consigliatosi con un suo compagno, d' ammazzar esso frate e levarsi questo sospetto
di mandare a 'neon trare le navi d' india, e mandò, ma la fu
(120): tra il primo pensiero d' una impresa terribile, e l'esecuzione
1x8): tra il primo concetto d' una impresa terribile]. 14
ginocchia le vedea [le preghiere] / d' un dio maggior di giove, a
da dame con attestati di stima e d' aggradimento per il poeta; questi sono
è parola piena, concettosa, feconda d' odiosità. del lungo [accademia]:
]: lo schematismo concettoso della poesia d' amore medievale. 2. ingegnoso
aspettava, che il cavarne altra sorte d' inaspettato, però la prima e la
.. certe idee concettuali della rigenerazione d' italia. b. croce, ii-8-101:
e gnoseologici che le annullano a materiale d' indagine. 3. raro.
, tutte però terminate sono con uscita d' acqua, di flati, e qualche
ceputa nel seno della sua madre. d' annunzio, iv-1-299: la colonna della
, l'assunto fondamentale, il centro d' ispirazione di un'opera artistica, di
costui... fu ordinato d' opere di virtudi come si conchiarirà in questa
. - anche per simil. d' alberti, 231: 'conchifero', dicesi degli
inviluppo solido, inorganico, testaceo. d' annunzio, v-2-749: sai com'io
spire de la conchiglia un'eco / d' antichi pianti. d'annunzio, iv-1-445:
un'eco / d'antichi pianti. d' annunzio, iv-1-445: c'è, là
/ quel botro color di conchiglia. d' annunzio, iv-2-768: ella ripensò i
, sopra ancore rugginose, sopra gusci d' ostriche e di conchiglie. 3
: ne'conchili et ewi abon- danza d' ostree. erasmo da valvasone, 2-96:
ninfe, e nasce e splende / d' un lucido candor quasi simile / a quel
, che è formato da conchiglie. d' alberti, 232: 'conchigliàceo', che è
'discorso'. voce registr. dal d' alberti, che accoglie anche conchiglia grafìa
molluschi (più abbondante nelle parti giovani d' essa). = voce dotta,
plur. disus. conchiglie bivalve. d' alberti, 232: * conchiti', si
a coiami, avendo succhiato dd grassume d' essi, non più buone alla concia
sono io alla concia del cuoio! d' annunzio, ii-800: pelle del becco
5. tintura per i panni. d' alberti 232: 'concia', bagno apparecchiato cogli
. boccalini, iii-25: la concia d' ambra, con la quale si fanno
ha impiastro / che guarisca del mal d' amore. a questo / può solo riparar
calderai], né hanno altro ufficio che d' accomodare i paiuoli rotti detti latinamente lebetes
2. sm. sostanza (d' origine vegetale o animale o minerale o
conciare, se non con la mortella. d' annunzio, ii-584: di questo mese
da topi / e da formiche e d' altra gente infesta. deledda, iii-794:
iurare tucti li conciatori di panni di lana d' ol- tramonte li quali a pisa sono
ciò che è necessario a la vita: d' autunno vi si macellava un grosso porco
ed al collo si avvolse una filza d' ambre gialle. straparola, 3-3: tolse
guisa e conce / avean con panni d' un color segnati, / che facean di
mai sanza paura / ne li occhi d' esta bella pargoletta, / che m'
-rispose ser ciappelletto -che io ho detto male d' altrui; per ciò che io ebbi
ond'io vie più deriso / son d' esser brutto. caro, 12-i-87: si
conci in guisa / che ne giace più d' un per la pianura. / molti
onoranza chiamata, ufficio e norma / d' amicizia, d'amor, di cortesia.
ufficio e norma / d'amicizia, d' amor, di cortesia. 13.
., i-109: era il luogo pieno d' erba e d'alberi molti circundato in
era il luogo pieno d'erba e d' alberi molti circundato in una valle, nella
. castrare (gli animali). d' alberti, 232: 'conciare'per castrare;
vide quella polita, s'imaginò che d' alcun compagnone de la contrada si fosse
. rifl. figur. ant. mettersi d' accordo, accordarsi. novellino, 96
che talora si paga con un bicchiero d' acquarello. = comp. dall'
miracolo africano, un baule fatto con pelle d' elefante conciata, simile ad un piccolo
, simile ad un piccolo blocco erratico. d' annunzio, iv-2-103: grandi mucchi di
; e la strada seminata di scaglie d' ostriche scricchiolava sotto i passi. ojetti
sia sì grosso, ch'io lasci d' amare una gran bellezza naturale perché gli manchi
vin concio la dimenticanza del vero culto d' amore. d'annunzio, v-2-91:
la dimenticanza del vero culto d'amore. d' annunzio, v-2-91: è notte.
ch'egli abbia la testa lunga a guisa d' anguilla, e che la sua cera
se ne sono già veduti, cioè d' uomini che tanto ànno per ogni parola
tenuti ed obbligati [ecc.]. d' annunzio, ii-182: ma l'odore
conciatori di pelli / artiera di vele e d' ormeggi, / bianca a piè di
questi son conciatori, / che concian d' ogni tempo gli animali, / e falconi
massa grame. o se bagnassero soltanto d' acqua! ma mordono cogli acidi di conciatura
goffi cervelli un sol capello posto più d' un lato che da l'altro, colui
, nuovi colletti, e coperte fregiate d' oro a la carretta, con quattro corsieri
pontificia. muratori, 7-iv-227: arnoldo vescovo d' or- leans... nel conciliabolo
giù per le spalle ricchi di verghe d' oro. 3. ant.
[s. v.]: conciliabilità d' opinioni, di dispareri, d'umori
conciliabilità d'opinioni, di dispareri, d' umori. - di principii, d'idee
d'umori. - di principii, d' idee. conciliabilménte, avv. in
complotti, ecc.). d' alberti, 232: 'conciliabolo', adunanza d'
d'alberti, 232: 'conciliabolo', adunanza d' uomini di mala vita e intenzione.
intenzione. cattaneo, iii-4-123: invaniti d' esser partecipi di un gran raggiro principesco.
.., si figuravano di portar d' un tratto in milano e in mezzo
della biblioteca medicea disegnata da michelangiolo. d' annunzio, iv-2-129: i gatti su
, tr. { concìlio). mettere d' accordo (due o più persone,
non si erano preveduti; mille contraddizioni d' interessi, che, non potendosi distruggere,
della coltura moderna, il faust. d' annunzio, v-3-87: e vivevo in palese
ripiego di rappezzare parole e sentenze e d' ideare attitudini e toni che mi conciliassero
, iii-4- 162: tuttavia quel modo d' opposizione, sì molle e inefficace a
anch'io portare dalla corrente a fior d' acqua sopra le schiume d'una dicitura
a fior d'acqua sopra le schiume d' una dicitura increspata e zampillante come i
quale concorse o letizia o speranza. d' annunzio, iv-2-722: s'udiva nella casa
altro segno di civiltà: una bottiglia d' acqua col suo bicchiere per la notte.
rifl. e recipr. accordarsi, andare d' accordo, procedere di comune accordo;
comp. di conciliare: voce registrata dal d' alberti. conciliativo, agg.
a conciliare, atto a mettere d' accordo. de luca, 1-3-2-81
di esclusione ne furono rimosse studiosamente. d' annunzio, iv 2-139: adoperò in vano
, 145: ma questa divina religione d' amore e di perdono ha istituiti de'conciliatori
avrebbe ella avuto i suoi commerci unificatori d' europa, l'arte sua conciliatrice dell'antichità
: la malinconia è mal adatta conciliatrice d' amore: vuoisi o il dolore o
. cecchi, 6-302: quali le cagioni d' un atteggiamento così remissivo; così straordinariamente
delle discordevoli sentenze si trova nel libro d' ipocras. c. dati, 10-139:
risposi, che non mi aveste parlato d' operazioni di guerra, ma di misure di
per fine maligno, o per cupidità d' acquistare con questo mezzo grandezza ecclesiastica,
sollevata, se non per la convocazione d' un legittimo concilio che la riformasse nel capo
noioso, e mi trovo si abbandonato d' aiuto, che spesso me ne gira la
qua e là s'awìavano: d' ulisse / si ritiraro alla magion
, / salve, eloisa, armonica / d' altre genti figliuola e d'altre età
armonica / d'altre genti figliuola e d' altre età! idem, 840: passi
conversanti lungh'esso il fiume sacro. d' annunzio, ii-651: mira spettacolo novo
vien sovra i nembi, e chi d' un fèro drago, / e chi forma
un fèro drago, / e chi forma d' un irco informe tiene: / conciglio
, l'aia ingombra di carri e d' arnesi, e un certo che indicibile vago
/ ravviando [il concio] il portassero d' ulisse / a concimar la gran tenuta
da più anni la vigna aveva bisogno d' essere concimata e governata. il frutteto non
burro. collodi, 669: il fiorentino d' una volta, visto a occhio nudo
poi, osservandolo bene con la lente d' ingrandimento, si capiva invece che era un
quindi sviluppo grande di strade vicinali, d' acquedutti campestri, di grandiose marnature, di
ii-2-175: lo strato coltivabile della gera- d' adda è ancora più tenue, e l'
* concimazione 'ha senso più generale d' ingrasso, che pare che valga concime più
concimi, non ci curiamo più. d' annunzio, iv-2-32: toto pareva felice
-per simil. e al figur. d' annunzio, v-1-929: combattenti, noi abbiamo
abbracciare; possedere carnalmente. cecco d' ascoli, 2774: [l'aranea]
che possa aguagliarsi alla concinnità et eleganzia d' uno verso d'omero, di virgilio o
alla concinnità et eleganzia d'uno verso d' omero, di virgilio o di qualunque
- anche al figur. cecco d' a scoli, 3172: l'uomo audace
buon concio: con buona pace, d' amore e d'accordo. -dar concio
con buona pace, d'amore e d' accordo. -dar concio a una cosa
che gli fu dato, si deliberò d' andare in avignone. e così
partire. pallavicino, ii-634: ottenne licenza d' ire alla patria per dar concio alle
spagnuole nel combattere per i capricci infelici d' un ajaccino. fucini, 114: e
grano e lino, canapa orzo spelta. d' annunzio, ii-428: or, mentre
serba il canovaccio. appczzati a vista d' occhio, come telai in attesa dell'ordito
di concio; quelli smossi, soffusi già d' erba impaziente. slataper, 1-11:
savi e quali disputavano con christo d' età d'anni dodici, fu
savi e quali disputavano con christo d'età d' anni dodici, fu mandata in
macigno. bisticci, 3-225: la casa d' urbino edificio molto grande e ornatissimo
ricco di conci, e mediante quegli, d' assai maggiore spesa. biringuccio,
e scom partimenti di pietre d' ogni sorte. segneri, 11-86: non
alla beltà de'suoi conci. d' annunzio, ii-870: miravano i pisani ugo
, poiché; verificandosi la circostanza che. d' annunzio, v-2-831: soffro o esulto.
gestiva come vela di molino a vento. d' annunzio, v-2-831: il barnabita cessa
, per una donna, come quella d' andare in un caffè clubista a farsi
toledo, personaggio di esemplar vita e d' esquisitissime lettere sacre, e sommo filosofo,
dispute, ne'complimenti e ne le faccende d' ogni sorte. g. gozzi,
quelle freddissime concioni fatte nella presa anco d' ogni vii colombaia, era crepacuore che
concioni una più sbalorditiva dell'altra. d' annunzio, ii-295: e io vidi
sendo senso dell'utile e dell'onesto e d' ogni bene, o sia vero,
guisa la rende satolla e perfetta, che d' altra contraria o migliore ogni disiderio le
le toglie, onde non essendole dato d' altra perfezzione appetito, potenza o privazione
si possa senza delitto accostare il letto d' un infermo. — scherz. conciossiacosa
che la mia dev'essere una filosofìa d' assassini, conciochessiafossecosaché porto lo stesso cognome
el pianeto consente, / nel grado d' oriente, / di dar di sé concipio
piace perché presenta all'anima una folla d' idee simultanee. tommaseo-rigutini, 728: la
al linguaggio volle nella prosa giudicio il re d' inghilterra a corte di roma per suoi amba-
e pendeva in una quasi comune favella d' italia; il guicciardini autore la causa in
, e, / gli diede centomila fiorin d' oro. bisticci, 3-34: io voglio
, dove ogni qua però d' alcuno dolcemente mordere. de sanctis, i-103
ricco un discorso / per forza d' urti e con poco decoro. d.
egual dei pensieri. colui che d' ogni mal s'incolpa, / de tuta
chi son costoro / che l'avean liberata d' ogni pena; mantenente a'dodici di
cardinali sui più importanti affari relala maestà d' apollo non solo avesse subito decretata la
laici, in lui mostra la strada / d' entrarvi; ch'alza in lontananza cui
a formicolare un concistoro di lucciole. d' annunzio, ii-379: contro l'un
dante, par., 29-67: ornai d' intorno a questo consistorio / puoi contemplare
fatto avria in terra ogni sua statua d' oro. campanella, i-29: nel teatro
/ stridon le spranghe e i chiavistelli d' oro; / passan gli dèi da la
avea del mentitor ladrone, / tosto d' effigie e d'abito si muta,
mentitor ladrone, / tosto d'effigie e d' abito si muta, / e nel
graffiossi il volto e straccia 1 capei d' oro, / sì che fe'pianger tutto
dei pianterreni un travolto / concitamento d' accordi. concitante (part.
scevro e lontano, / enea fa d' armi e di sussidi acquisto, /
grand'invidia e irritar l'animo del re d' inghilterra, del qual temeva molto.
di quella repubblica che mangiavano in piatterie d' argento... e abitavano quei
in sua mala ventura, s'imaginarono d' ingannarlo per un'altra via. aretino
4-127: avrebbono voluto ambidue che sin d' allora si procurasse di concitare i popoli altarmi
perduto la solenne compostezza dell'esordio. d' annunzio, iv-2- 213: il
che plutarco e ateneo dicono, mancar d' affetto quella satirica saltazione, che è
concitate, un correre all'impazzata. d' annunzio, iv-2-185: fece il giro di
aspri in un ritmo concitato, come d' un battaglione che sfilasse concitato, al
impeto perché paolo orsini co'suoi uomini d' arme, chiamato da piero, s'
non odiò, ma non fece segno d' adirarsi. a. a dimari, 2-48
gentili essere non meno suscitatrici che punitrici d' ogni male, e da'poeti prese talvolta
vederla doventata ima lizza di pettegoli. d' annunzio, iv-2-729: la sua concitazione
la porta, lo turbò come l'incontro d' un feretro. pirandello, 7-190:
un feretro. pirandello, 7-190: d' un balzo aprì l'uscio...
, sembra voler roteare in un parossismo d' insania e di concitazione, fra grida
anni vivono questi due coniugi vivo esempio d' ogni virtù domestica, amati, rispettati
terra, / in me: concittadino d' ogni uomo. sbarbaro, 1-79: i
, 1-79: i miei concittadini tornan d' america impazienti d'alzar marmi; a
i miei concittadini tornan d'america impazienti d' alzar marmi; a chicchessia.
; e temulenti predicono cose future. d' annunzio, ii-873: ed uguccione e
gridato a gran voce, proclamato. d' annunzio, v-3-440: l'immateriale musica è
trasfigurato. è il politico, il deputato d' italia per conclamazione. 2
il n. 2 è registr. dal d' alberti. conclave (ant. anche
(dir si può) 'n un batter d' occhio / tutta di pier la maestosa
per la mia onestà, né si parlava d' altro per la contrada. bruno,
, nel conclave, dove prima che siano d' acordo stanno qualche volta parecchi dì,
fanno piccole stanze sulla cella medesima. d' azeglio, 1-408: nel conclave non
al conclave, in una cassa coperta d' un panno pavonazzo, specie di barella
io, non medico, ragioni non male d' una materia medica. manzoni, 425
mi comandò che, senza mille ducati d' oro, mai concludessi il parentado o
la catastrofe finale del suo spirito. d' annunzio, iv-1-270: quasi tutte le
, iv-1-270: quasi tutte le donne d' amorosa vita, se giungono a concluder
: contentiamoci di assistere a questi convivii d' un tempo, ora chiassosi, ora
etate / molte ha di voi degne d' istoria avute. castiglione, 236
animali. tasso, 6-i-194: imperiosa d' ogni cor s'indonna / colla man
nessuno sappia nulla, ed io meno d' ogni altro, » aveva conchiuso il signor
conchiusa / acutamente sì, che inverso d' ella / ogni dimostra- zion mi pare
concluso col duca di savoia un trattato d' invasione e di divisione del monferrato.
. ne'quali si conclude tutta la grandezza d' iddio perfettamente. bartolomeo da s.
che il taglio di un rasoio, d' una spada, e d'ogni altro strumento
rasoio, d'una spada, e d' ogni altro strumento atto a tagliare,
di fognano, e comandò che niuno d' indi si partisse. machiavelli, i-82
conclusione. ariosto, 37-93: elle fur d' odio, elle fur d'ira tanta
elle fur d'odio, elle fur d' ira tanta / contra il crudel, per
, ch'a te fia grata / forse d' udir in su questa partenza:
centro di copia, in terra d' inopia. tesauro, 323: intendo io
mezza strada come si usa nei romanzi d' amore a conclusione felice. alvaro,
tutti. allora dissi che non ero d' accordo. -fare la conclusione:
: dico di creder così, e non d' esserne sicuro, poi che l'istesso
conchiusione da questi raffronti, che sia più d' una semplice curiosità di sfaccendati.
, ne segue che così le conclusioni d' essi entimemi, come i principi, toltone
un argomento in forma. -tu di'd' esser matto: i matti s'incatenano
tutti gl'inganni, che da tal guisa d' inferir si ricevono, soglion chiamarsi inganni
come altra volta di sopra notai, d' andarsi formando conclusioni di suo arbitrio ed attribuirle
confutarle ed in questa guisa farci autori d' opinioni assurde e false. peregrini,
noi diletto / il carattere piccante / d' un amabil incostante? / quante son su
di fognano, e comandò che niuno d' indi si partisse. bibbiena, xxv-1-35
, quanto basta a occupare il giro d' una giovinezza d'uomo. -sostant.
basta a occupare il giro d'una giovinezza d' uomo. -sostant. machiavelli
che tu quel medesimo dì, concluso d' intorno per mio isforzo e per mia
degne ed eccellenti maggiormente s'asconde. d' annunzio, ii-26: furonvi città soavi
argomenti, e consentiamo, che forza d' essi, corra per conchiusa e provata
seguenti denominazioni: * la spirale d' archimede, la concoide di nicodemo, la
uno staio di passo, cioè vino d' uve passe, e due pugnuoli di cenere
stato a giocare con la concolina piena d' acqua messa in mezzo alla stanza, a
sua ancella iube / nascendo di quel d' entro quel di fuori. dossi,
. targioni tozzetti, 8-190: cangiano d' indole e di fenomeni, secondo la
de'temporali, e secondo la combinazione d' alcune cause concomitanti. foscolo, vii-66
in direzioni inclinate, divergenti dal punto d' applicazione. 4. teol.
842: quando la mente riceve la notizia d' un positivo che ecciti vivamente la sua
relazione speciale o di causa, o d' effetto, o di mezzo, o di
di mezzo, o di modo, o d' importante concomitanza, che ci hanno dovuta
. che concerne la concomitanza. d' alberti, 233: 'concomitativo', atto a
o di quella di treguanda, o d' altri paesi, che per propria natura lungo
luogo... sostenne quaranta giorni d' assedio... pio secondo affermò
. concordàbllis, da concordare * andare d' accordo '. concordaménto, sm
raro. il concordare, il mettersi d' accordo; accordo di una cosa con
platone] la compone [l'anima] d' elementi, e dividela per via di
bensì tra le sue idee medesime. d' annunzio, v-2-163: non mi sbigottisco
insieme, secondo che sono di natura o d' uno o di più. segneri,
). convenire, consentire, trovarsi d' accordo su un modo di agire, su
, di partiti in lotta; mettere d' accordo persone che si trovano in urto
più maratona, / l'uomo della pianura d' argo vive / fra mura come garitte
: aspro concento, orribile armonia / d' alte querele, d'ululi e di
, orribile armonia / d'alte querele, d' ululi e di strida / de la
due luci benedette, pur come batter d' occhi si concorda, / con le parole
voce dotta, lat. concorddre * andar d' accordo ', da concors concordis *
di accademia] considerare vogliamo una raunanza d' uomini solleciti, e concordatamente intesi a
eh'amor si coglia / virtù concordativa d' intelletti, / che l'un l'altro
non sia la città, che concordata moltitudine d' uomini. idem, 1-8-64: la
m'è vedere ben paziente i omo d' engiulia e di dolor gravato, /.
anche le parti che costituiscono un'opera d' arte). laude cortomsi, xxxv-11-39
, i-209: mostrando la santità sua d' aver così fermo in cuore di servar i
non infiammarsi tutti di vera pietà e d' amor filiale. colletta, i-103: carlo
, per quei tempi, clamoroso: d' un milione!... e,
al suon de la cornuta cetra, / d' intenerire un cor si dava vanto.
femm. -trice). chi mette d' accordo, chi concilia. tommaseo [
). di persona: che va d' accordo, che è in perfetto accordo
venne confortata dal sentimento e dallo stato d' animo esistenti nel paese. calvino, 1-436
punto a quest'ora / semplicetto cantor d' incólte rime / il villanel, che le
m'hanno replicato, che il movimento d' arme che qui si fa, non
candore dell'amistà il prefiggersi per oggetto d' una medesima azione il ben propio insieme
professione marinaresca, in quanto l'un d' essi delineava le carte da navigare, l'
madre-famiglia prolifica avea pur fatta la dabbenaggine d' andarsene sola sola, pochi giorni dopo lo
e chi nome ha, prende rispetto d' esto / che concordevol fatto al nome
in bilico colle funi, nel mezzo d' un'altra per traverso, la quale molte
altra concordevolmente dimenavano, e a guisa d' un ariete antico spingevano. marino,
, ix-16: salve, regina vasel d' ogni bene, / fiume di pace e
genera la bellezza dell'armonia vocale. d' annunzio, iv-2- 660: nella
e conferendo alla voce solitaria la concordia d' un coro. 4. ant.
comune concordia, di pari concordia: d' accordo, di comune accordo. compagni
eletti nuovi signori, quasi di concordia d' amendue le parti, uomini non sospetti
di pari concordia diliberarono essere il miglior d' aver tito per parente. sacchetti,
concordia, venire in concordia: essere d' accordo, accordarsi, stabilire di fare una
sé era degno di signoreggiare il regno d' italia, sì vennero tra loro in questa
sanesi. -in concordia: d' accordo, concordemente. maestro alberto,
tendea / più che al racquisto d' elena, e tu il sai / questa
trionfi. -rimanere in concordia: rimanere d' accordo. boccaccio, dee.,
concorrenti. monti, x-2-251: carco d' eroi per quella via / d'argo
: carco d'eroi per quella via / d' argo passando il sacro pino al fiero
in direzioni inclinate, divergenti dal punto d' applicazione. -linee concorrenti: che convergono
svaligiato, e poi deposto in prossimità d' una liquoreria concorrente. comisso, 7-316:
un bacco bello a maraviglia in concorrenza d' altri pittori: veggendo il popolo che
a carriera, cercando con un bastoncino d' infilare e strappare un anello.
imballare i carciofi, gli abbacchi meglio d' un altro. calvino, 1-201: marcovaldo
. 4. competitore, rivale d' amore; emulo, contendente. boccaccio
ohimè » rispose, / « volean d' un eroe dunque uomini imbelli / giacer nel
questi dieci [bagni] la facoltà d' ammettere qualunque concorso, e di soddisfare
483): due migliaia, mettiamo, d' affamati più robusti ed esperti a superar
e dominava, forza di censo, d' ingegno e di lavoro. bocchelli, i-iii-
fu nicolao molto amico di messer carlo d' arezzo, per la sua dottrina e buoni
vide in michelagnolo, gli fece allegagione d' una parte di quella sala, onde fu
un bacco bello a maraviglia in concorrenza d' altri pittori. algarotti, 1-195:
farvi concorrenza a la sepoltura del principe d' oria, che avete fatto in genova
a quattro capi per stanza nei villini d' attomo la portineria-villa. montale, 3-243:
suo corpo giaceva, quello alla guisa d' un corpo santo nella chiesa maggiore ne portarono
tasso, 4-4: tosto gli dèi d' abisso in varie torme / concorron d'ogn'
dèi d'abisso in varie torme / concorron d' ogn'intorno a l'alte porte.
boccalini, iii-13: da tutto lo stato d' apollo sono concorse le genti per veder
tutta la cristianità concorse a roma, d' ogni età, d'ogni sesso, di
a roma, d'ogni età, d' ogni sesso, di ogni origine e condizione
del vero dove si lavori per adunamenti d' aria sonora, fatta muovere veloce per canali
organo dell'udito la doppiamente gagliarda azione d' una gran virtù e d'una gran
doppiamente gagliarda azione d'una gran virtù e d' una gran prestezza nell'operare; così
li corsi de'fiumi saranno due correnti d' acqua, o due rami d'acqua eguali
due correnti d'acqua, o due rami d' acqua eguali, cominciando distanti l'uno
al quadrivio che, a questo nodo d' appennino, le stringa l'una all'altra
tutti gli enti, e, per esser d' ogni fecondità fonte ed origine, infonde
di delitti, di barbare pene, d' impunità e delitti peggiori, leopardi,
in prima, quella... d' aver egli tanto ciò che prescriveva a fare
e generoso sussidio. 5. trovarsi d' accordo, essere dello stesso parere;
94: egli, concorrendo col genio d' un altro amico, l'alemagna l'averebbe
sarebbe andato, chi l'avesse carico d' oro. baretti, 2-391: mosso dunque
: concorreva ad una carica un bastardo d' un gentiluomo con un cittadino originario.
e buon guerriero, / che concorrer d' insegna ardìa col conte. aretino, 1-7
che era uno concorso di tutti i popoli d' intorno e discosto de'sudditi fiorentini.
concorso, che veniva qui da ogni parte d' ogni sorta d'uomini, la conficcava
qui da ogni parte d'ogni sorta d' uomini, la conficcava loro nella testa.
quei dicitori i quali si fanno lecito d' abbondare di simili acutezze o altrimenti studiano
o altrimenti studiano palesemente a far mostra d' arte e d'ingegno, quantunque altrimenti sieno
palesemente a far mostra d'arte e d' ingegno, quantunque altrimenti sieno d'eloquenza
arte e d'ingegno, quantunque altrimenti sieno d' eloquenza e di sapere doviziosamente forniti,
parini, 751: il colpo d' occhio riuscì per ogni sua parte dilettoso
concorso di dame, di cavalieri e d' ogni fatta d'uomini e donne, i
, di cavalieri e d'ogni fatta d' uomini e donne, i quali udito celebrarsi
a porte dischiuse, affrettati si sono d' intervenire allo spettacolo. manzoni, pr
a verdura e fiori e drappi. d' annunzio, iv-2-164: nel momentaneo silenzio
scansare la cosa che loro gli mette d' avanti. d. battoli, 34-313:
prodigi e altri tali, li quali fuori d' ogni nostro concorso e volere accadano:
dotti esaminatori. vico, 109: domenico d' aulisio, lettor primario vespertino di leggi
iii-219: l'istruzione pubblica ha bisogno d' una fisica che serva di norma a tutte
un concorso de'creditori sopra il patrimonio d' un debitor decotto, o vero sopra
decotto, o vero sopra l'eredità d' un debitor morto [ecc.].
creditori, non c'è più battaglia d' essi creditori contra del debitore, che
fra i creditori stessi, cercando cadaun d' essi di afferrar prima de gli altri
de le consonanti e de le vocali d' una stessa natura, come in quello,
poco di mole, arrivando a quella d' una mezza veccia, piene di marcia bianca
credere che alcun di noi si curasse d' aver nello stomaco, per esempio, la
finisca il corso stracco e circolamento intero d' una zona zodiacale. c. mei
in chi non può avversità alcuna / d' animo sostenere in niun lato. leone ebreo
soggetto, e qui lo stabili va d' accordo. concreatóre, agg.
, da queste considerazioni, i miti d' arte, che vanno a concretarsi nelle
separano riacquistano lo stato di solidità. d' annunzio, ii-296: in luogo di
. cecchi, 6-138: noialtri sentiremo privazione d' un pane che sia vero pane,