per la bellezza de'loro fiori porporini o d' un bel giallo dorato.
, i-726: i versi impari sono composti d' un tetrametro dattilico seguito da una tripodia
una tripodia trochaica; i versi pari d' un trimetro iambico catalettico; il quale ha
di colore infantile / inventi 11 passo d' una spirale / al timpano che imita la
stanza il telescopio ha l'aria sorniona d' un « grosso calibro » infrascato sulla sua
cupola... sembra la bocca d' un cetaceo schiusa ad afferrare tra le due
(ed era usato da alcuni popoli d' africa e di spagna). buonarroti
facciamo per tua fé le cose d' accordo; che se noi entriamo in cetere
saremo la favola del popolo. f. d' ambra, 4-58: ma io
so intendere / a quel che serve dir d' avergli debito / con esso meco
ce- terar dimenticar gli fero. d' annunzio, i-437: udendo su
nota, o signori miei, la novelletta d' eunomo ceteratore di locri? d'annunzio
novelletta d'eunomo ceteratore di locri? d' annunzio, iv-2-408: al siracusano, che
studiare la scenica popolazione, e desiderava d' essere anotomista anche sopra a cotesto genere
a difenderlo la vanità e l'interesse d' una famiglia potente, di tutto un ceto
davanzali dei balconi innumerevoli, in pose d' eleganza e d'abbandono musicale. palazzeschi,
innumerevoli, in pose d'eleganza e d' abbandono musicale. palazzeschi, 3-43:
riforma delle leggi di finanza a un ceto d' uomini, che ne avesse già la
censito volgo / al petulante cinguettio, d' amici / ceto preponi intemerati e pochi
ero con le cetonie verdi. d' annunzio, iv-2-30: s'era fatto
che penetra, / così, rimosso d' aspettare indugio, / quel mormorar dell'
boccaccio, i-464: prima alla cetara d' orfeo, e poi ad essere arciere
: né altro fu la dilettante cetara d' orfeo, che le vaghe fiere da'
lor corsi ritoglieva, che la voce d' un di que'primi cantori. straparola
corde dello strumento, con un consenso d' armonia sì dilicata e sì languida che vi
gentil, che la traversa / avea d' argento. manzoni, 230: e noi
. non sacreremo a voi le cetre d' oro? carducci, 151: febo
una cetra e accavalcando il sandalo brigliato d' oro sul ginocchio, si curvò, fece
-sempre! -rispose ella. la cetra d' un angelo non moverà mai un concento più
acqua che tenue tra i sassi fluì. d' annunzio, ii-55: e tutta la
42: se dal vostro / serenissimo ciel d' aura cortese / qualche spirto non manca
di sue [di febo] corde d' oro. metastasio, 600: fili poi
secolo / non diè propizio il fato / d' un altro orfeo la cetera, /
, iii-354: il cetrangolo è spezie d' agrume simile al cedro e si chiama
basto; / e parea proprio un citriuol d' agosto. aretino, ii-171: vengono
dell'albero, ma bensì raggruppati a guisa d' un grappolo, il quale sta involto
guscio, della figura presso a poco d' un citriolo. collodi, 318:
fatto già sedere l'invitato e portato d' in cucina un cetriolo e glielo andava
goffa. varchi, 8-2-94: d' uno che ha poco sale in zucca,
non so come si possa stare che d' un uomo di tanto acuto e raro
in casa o chi a crearlo / leon d' umil agnel gli diede aiuto. garzoni
cupido, conduttrice del strai del dio d' amore, nodo che lega, vischio
me che i tempi ed il desìo d' onore / fan per diversa gente ir fuggitivo
e il ciel sale e discende. d' annunzio, iv-2-113: un cieco di torre
1-99: ore perplesse, brividi / d' una vita che fugge / come acqua tra
non voglio bruttarmi le mani nel sangue d' alcuno, e massime del tuo, che
ch'ài a fare con altre genti, d' avere a fare con uomini beneavventurati e
non è l'uomo certo di sé né d' altrui, ch'egli abbia tanta e
, 1-25: con un gran ramo d' albero rimondo, / di che avea fatto
, nei costumi e nelle instituzioni. d' annunzio, iv-2-500: la loro grazia
il loro orgoglio traggono dalle virtù occulte d' infiniti elementi il fascino in che ti
per firenze spolmonandosi a illustrare le meraviglie d' arte e le testimonianze di glorie e vergogne
suo bel grembo asconde, / degno d' etterna singular memoria. machiavelli, 1-86
/ ruppe lo stuol che a lui venia d' intorno. alfieri, 1-243: a
colma la botte del buon vino. d' annunzio, iv-1-191: parlava allo stesso
tornavano dalla sinagoga, in quei giorni d' ottobre che ci sono le loro feste.
e come degno che siete per voi stesso d' esser servito ed onorato da tutti.
: cadde per soperchia piena del fiume d' arno il ponte vecchio, che ancora fu
visitare e di servire schifavano. trattato d' amore, 52-3: due malvagie maniere di
», tutta ripiena di severissimi giudizi d' intorno a materie riposte di scienze superiori
boccaccio, 8-69: di sei maniere d' erbette verdi, o d'altrettante di fiori
sei maniere d'erbette verdi, o d' altrettante di fiori, donde ch'ella se
di cicilia, andando con certa gente d' arme, fu assalito; di che convenne
. foscolo, v-42: mi rincresce d' avere che dire col monarca di un
scopo del religioso introdotto, che è d' ingenerare orrore, abbonimento, e che so
che figlio? / padre non ho. d' un re tiranno io vengo / l'
, noretta? -che! mi pare d' essere rinata! palazzeschi, 1-213: eh
circondato da quattro, et aveano / arme d' asta, ch'assai colpi gli trassero
! che notte di tempesta / piena d' un tremulo ululo ferino! d'annunzio,
era insensibile, pareva assorta ed era vuota d' intelli genza e di pensieri
a indicare un'ostinazione chiusa, priva d' intelligenza e di senso dell'opportunità,
cocciuto, e soltanto dopo dodici anni d' inutile assedio, si piegò a levare
cantera dei sogni svaniti i futuri allori d' orlando. pirandello, 7-61: «
lei. un'ombra di stizza e d' orgoglio lo invadeva. pavese, 4-308:
che non senza ragione noi domandiamo noci d' india, i quali sono la rendita,
, 28: loreto impagliato e il busto d' alfieri, di napoleone, /
fanno quelle frutta grosse come un capo d' uomo, chiamate da loro cocos e comunemente
chiamate da loro cocos e comunemente noci d' india ». cfr. cocco2.
cocco di tiro, non nelle murici d' arabia, ma nel vivo sangue di cristo
color nericcio, che si trova sopra d' alcuni lecci del territorio livornese. botta
galline, la voce fresca dell'acqua d' un mulino, l'ansito cadenzato di qualcuno
coccodrillo vive di preferenza nei corsi d' acqua lenta, nelle paludi e nei laghi
buche scavate nella sabbia. cecco d' ascoli, 2710: di notte in acqua
pelle tanto dura che resiste ad ogni percossa d' asta o di saetta. caro,
altri selvaggi del- l'isole caribbee e d' altre parti non rimote dal golfo del
granchi marini,... e d' altri cotali cibi. collodi, 202:
fatta di quella pelle, a chiazze d' olio sull'acqua, che anni fa,
, sì come quegli che di radici d' erbe e di coccole salvatiche e d'
d'erbe e di coccole salvatiche e d' acqua e sempre solo vivea, egli era
che noi non usiamo di dire coccole d' ulivo, come noi diciamo ordinariamente coccole
ulivo, come noi diciamo ordinariamente coccole d' alloro, coccole di ginepro;..
. caro, 3-1021: pa- scomi d' erbe, / di coccole e di more
persecuzioni calunniarmi, avendo più tosto occasione d' amarmi, se non per altro, almeno
nome, poiché a sostentamento de'seguaci d' apollo si dispensano. redi, 16iii-
duca ci mandò una mattina alcune coccole d' olmo. vittorelli, 811: di coccole
/ vita, freschezza, odor. d' alberti, 213: 'coccola * è il
; coccole di ginepro, di cipresso, d' alloro; * bacca 'è
coccole di ginepro, di cipresso, d' alloro. 'bacca 'è latinismo
vadano alle sue belle coccole rosse. d' annunzio, ii-619: piove su i
iii-157: sui ramoscelli del mirto le coccole d' un nero violaceo erano più numerose che
. ariosto, 17-30: in luogo d' occhi, di color di fungo / sotto
/ sotto la fronte ha duo coccole d' osso. d'alberti, 213: sotto
la fronte ha duo coccole d'osso. d' alberti, 213: sotto la fronte
: sotto la fronte ha due coccole d' osso, cioè che spuntano in fuori
di muco, coccolando con l'amorevolezza d' una mammina giovine quel suo catarro sommesso di
perché il primo dovere di un uomo d' onore e che vuol bene a una donna
un bel coccolo! i gaudentoni, d' ogni bel godere dicono, oh che
. disus. conchiglia; chiocciola. d' alberti, 213: 'coccoloba', davasi una
del beccaccino maggiore; pizzarda. d' alberti, 213: coccolone, pizzardella.
il coccorézzi, che sono budellucci d' abbacchio arrotolati su bastoncelli e arrostiti
che coccoveggia / saresti oggi tenuto da più d' uno. = voce di origine
civetta quando chiama le lodole sul vergone. d' annunzio, v-2-484: a un brontolio
arno già, ma nudo campo / or d' arena cocente, /...
chi 'l sente chiaro / trova radice d' ogne stato amaro. boccaccio, dee.
bruno, 3-973; 10 che porto d' amor l'alto vessillo, / gelate ho
flauto mitigò più volte la sfrenata licenza d' alcuni, li quali da cocente libidine mossi
mossi, volevano fare oltraggio alla casa d' una pudica e onestissima donna? marino
. cocchi, i-346: tutti gli accidenti d' infermità, di disgrazie e di morte
commercio chiunque si lascia scappare la parola d' amore, se per un'ora o
savonarola, 55: amor iesù, d' amor ardente, / amor iesù,
insidiatrice venale, ricamata con de'racconti d' aneddoti poco onorevoli e predicata d'un
racconti d'aneddoti poco onorevoli e predicata d' un carattere da guardarsene. = adattamento
pianta, dell'erba). d' annunzio, iv-2-888: gli spiriti dell'olio
con altro le mani che colla cocitura d' esta fava. palladio volgar.,
del materiale (detta una volta coclea d' archimede, per la sua forma a chiocciola
. galileo, 4-1-121: della coclea d' archimede... non mi pare che
sia da passar con silenzio l'invenzione d' archimede d'alzar l'acqua colla vite.
passar con silenzio l'invenzione d'archimede d' alzar l'acqua colla vite. tommaseo [
. disus. scala a chiocciola. d' alberti, 214: coclea, nell'architettura
alla porta della grotta, o cavea, d' onde si facevano uscire le fiere nell'
lutori e dentifrici). d' alberti, 214: 'coclearia', sorta di
acre, contenente mirosina e composti d' àglilo. = voce dotta,
, cieco di un occhio. d' annunzio, v-2-374: mi chiamava salto il
salto il nostro maestro di ginnastica e d' armi, il buon còclite soprannominato basettino
plur. disus. conchiglie univalve. d' alberti, 214: * coeliti ':
= voce imitativa. cfr. d' alberti [s. v.]:
/ ciascun reca una coppa, e d' innocente / sangue tempiere, e la
e mostra tremare e sbigottire all'aspetto d' un pericolo così frivolo di qualche critica
un cappuccio, una callotta che valesse più d' una spada e d'un pennacchio.
che valesse più d'una spada e d' un pennacchio. monti, x-2-14: vidi
armar la plebe, / consumar colpe che d' atreo le cene / e le vendette
garzoni, 1-728: persumono sempre d' esser più bei cervelli assai di
stesso del cocomero: mellone (mellone d' acqua), anguria.
, chentunque forma avesse 'l vaso, ovver d' uomo, ovvero d'altro animale,
vaso, ovver d'uomo, ovvero d' altro animale, cotal forma avrà in sé
, 3-882: fui prima in serviggio d' un ortolano, aggiutandolo a portar iettarne
, e le grotte col verno: d' aiutare a concuocere nello stomaco, e smaltire
diamanti, et è ripiena di dentro d' una sustanza non dissimile al popone, il
. cicognani, 6-153: il condottiero d' una delle due fazioni restò, con la
cavadenti; e panzini, ii-653: d' agosto, mangiavano quelle cocomere servono per slargar
seno e colmi gli omeri, / ragionar d' altrui cocomeri / è follia, è
sa tenere un cocomero all'erta *, d' imo che sia facile a palesare un
sierosità, e muove i mestrui. d' alberti, 214: cocomero asinino, e
asinino, e cocomero salvatico, spezie d' erba che fa il frutto simile a un
alla mia fantasia bambina / un senso buffo d' ovo e di gallina). cfr
., 3-310: non avendo più pel d' una cucuzza. redi, 16-ix-281:
16-ix-281: si può servirsi altresì dell'acqua d' orzo, della bollitura di cucuzza.
rilievo la magnificenza di una chioma d' oro bene ondulata inanellata e accuratissima.
palma sul suo cocuzzolo calvo]. d' annunzio, iii-1-474: per san mercuriale
e il fiocco verde, la pettinessa d' argento nell'alto cocuzzolo dei capelli impomatati
sì vicini i cucuzzoli e le punte d' amenduni i monti, che quasi paiono insieme
al dorso in cima / di selce d' ogn'intorno dirupata / un cocuzzolo altissimo ed
ed alpestro, / c'ai nidi d' avvoltoi e di tali altri / augelli di
, ed a'suoi fa ragione ciascuno. d' annunzio, v-2-433: la piazza era
vedevano bassure che l'olivo riempiva come d' un'acqua lacustre increspata dal vento e
increspata dal vento e specchiante un cielo d' alba. alvaro, 2-14: gli
la cattedrale che torreggia isolata a ridosso d' un brullo cocuzzolo. -la parte
spiedo, per lei il più bel grappolo d' uva primaticcia portata appositamente dal fratello premuroso
di saturno tolse questi [gli occhi d' argo], e allegolli nelle penne del
sono uomeni che hanno coda lunga più d' un palmo, e sono la maggiore parte
: quando l'uccello ha gran larghezza d' alie e poca coda, e che esso
serpe. marino, 20-75: dono d' un bel pavone ammaestrato / tra le mense
quale muove spesso, tenendola, quasi d' ordinario, alzata. redi, 16-iii-68:
vertebre o spondili, e l'ultimo d' essi è il pungiglione molto grande e
bel pavon l'occhiuta coda apria. d' annunzio, ii-822: vanno i cani tra
, 4-4: e lor [agli dèi d' abisso] s'aggira dietro immensa coda
aria; e non è più degno d' esser chiamato ottava sfera, dove è la
i capelli a spazzola e un paio d' occhi grigi, pazzeschi, tutto a scatti
/ e chi avesse anche desio / d' una coda, fia trovata. canti carnascialeschi
, 1-57: trovarono in un lato d' esso cimitero un teschio affatto spolpato, e
353: la sciocca s'imagina / d' esser più bella or che s'ha
venendovi / con quella manzi, abbi d' aver più grazia. campanella, 1088
coso lì è creato a immagine e similitudine d' iddio, ci cascano subito le braccia
podesteria e per la piazza toghe nere d' avvocati, lunghe code di nodari,
e quelle cravatte bianche, ridicole insegne d' eguaglianza sotto cui l'invidia cinica del
luminosa, delle comete. cecco d' a scoli, 365: gema natura umana
lumi, uno, qual è il capo d' andromeda, incomparabilmente più vivo ed acceso
neo un ciuffo lucido come la coda d' una cometa. palazzeschi, 1-342: una
villa risplendeva la mia coda di tela d' argento lunga settantacinque metri e illuminata da
la qual chiude dal lacrimatoio alla coda d' esso occhio, e la prima si chiude
che avveduta e maliziosa era, e d' esser vagheggiata non mezzanamente si dilettava,
ma si guardava dietro con una coda d' occhio così serpentina!... verga
fa andar quegli dell'orivolo dello studioletto d' ebano, che o tira una cordicella,
o mette in un buco la coda d' una chiave. nievo, 219:
lo spettacolo di quel solenne ricevimento. d' annunzio, iv-1-55: il divano era discosto
coda del pianoforte che le pieghe ricche d' un sofà celavano in parte. barilli,
370: tolto su il gomitolone, d' una lana color lucertola, e tutti
color lucertola, e tutti gli uncinetti d' osso che l'avevano aiutata, durante
salviati, ii-1-96: costui in una coda d' un testamento... mentova questa
lettera, cioè chiedere anellini, pigolare d' un collanino e sospirar una sottanna di
ella sempre per coda a una dozzina d' epiteti l'uno più burlesco e schernevole
ii-437: assistiamo ad una nuova fermentazione d' idee, nunzia di una nuova formazione.
che fan tuttavia la coda ai gabinetti d' europa, come usa, o usava una
i-283: si sa quanto le usanze d' oggi accostino e rimescolino la gente, per
poco che uno non faccia solitaria vita d' eremita o di miliardario, nei luoghi
per poco che abbiam voglia o bisogno d' uscir di casa. silone, 164:
, ecc.; picciuolo del grappolo d' uva. boccaccio, dee.,
avviare le frotte dei tonni alla bocca d' entrata. 21. metr. ogni
gli altri satanassi, in sentir una tirata d' archetto o un sonetto con la coda
, con grandissima gazzarra di code e d' artiglieria. 23. mus.
ufficio di questi maestri di scrimia è d' insegnar... ai gioveni di pigliar
in questi dipoi sia commesso quattro coltelli d' acciaro. celimi, 701: le
n'ha colpa / vegg'io a coda d' una bestia tratto / inver la valle
. giusti, ii-441: non credo d' aver offeso in nulla il suo padrone
, v-37: usansi ancora, in vece d' adulare, soiare, o dar la
fra le gambe e non sarebbero stati osi d' aprir bocca. giusti, 3-103:
gatto, più rizza la coda '. d' alcuni che quante più carezze loro si
fil di reni, la riga dei bottoni d' oro e terminato sul sedere da una
una fossa / di cento braccia in men d' un quarto d'ora, / ed
di cento braccia in men d'un quarto d' ora, / ed un codone che
dei cordoni, dei cordoncini, delle divette d' osso, degli alamari, dei guanti
moneti, 51: e tu d' averno / empio dragon, con quella
. citolini, 186: l'erbe d' acque dolci... sono de'paludi
con la coda di questo animale. d' alberti, 214: 'coda di lione',
nella zona alpina). d' alberti, 214: 'coda di topo',
, alopecuro e melampiro. d' alberti, 214: 'coda di volpe',
da codardo. guittone, 184-1: d' animo fievilezza e codardia, / vizio
ritorna al primo stato, così la fama d' un gentilom che porti l'arme,
sempre resta vituperosa al mondo e piena d' ignominia. galileo, 250: io
l'estremo delle proprie forze. / d' ogni stuol, d'ogni re forte o
proprie forze. / d'ogni stuol, d' ogni re forte o dappoco / ti
504: qualor di regno trattasi e d' onore / ragionevol partito è l'insolenza
le anime generose che non s'adontano d' amare gli sventurati! ah, tanto più
gli uomini sono codardi, deboli, d' animo ignobile e angusto; docili sempre
/ e lacrimava al funebre / aitar d' italia il mondo, / ahi!
mondo, / ahi! tu, d' italia principe, / sulle codarde piume,
donna] l'aver un seguito polveroso d' amanti, quando abbia uno strascico di
poetessa, / incolta con un po'd' affettazione. / un codazzo di abati
corteggio e codazzo di costumi locali e gruppi d' arte e mestieri: copie ed illustrazioni
copie ed illustrazioni meticolose di quella vita d' ogni giorno che si può sorprendere in qualsiasi
giuochi a giuoco di zara, o d' aliossi, o di gherminella, 0
per ben detto, quando si parla d' un uomo, o d'altra cosa
quando si parla d'un uomo, o d' altra cosa sustantiva,...
un di cotesti baci non mi curerei d' esser messo ad arrostire sopra di cotesto fuoco
: tirate le somme, si trattava d' una cifra di trenta centesimi; e per
: ascolta: hatti aria quel ragazzo d' esser femmina? - cotesta è l'altra
ragioni assegnate da cotestoro. f. d' ambra, 114: -ma chi è cotestei
. gioberti, 1-ii-5: coppie d' uccelli, che rimigrando al
. ornit. altra de d' alberti, 214: 'codibugnolo', uccelletto
da eguali stelle, ottavio: i codici d' aurea favella / dove il tuo spendesi
: esamina con la lente la graffiatura d' un codice. d'annunzio, iv-1-65:
lente la graffiatura d'un codice. d' annunzio, iv-1-65: i cimeli, più
intanto il cavilloso e fiero / tribunale d' astrea, che scartabella / leggi e
nessun codice, in nessun atto legislativo. d' azeglio, 1-479: basta andar d'
d'azeglio, 1-479: basta andar d' accordo col codice civile e criminale;
: parrebbe ora affatto miracoloso questo codice d' un centinaio di pagine che pon ordine
il codice e il manua- lino d' udienza, rideva divertendosi un mondo.
it., i-25: il codice d' amore descrive i concetti e i sentimenti degli
, la cavalleria e i suoi codici d' amore, i poeti solitari, il dramma
-icis (caudex -icis) * tronco d' albero, tavoletta per scrivere, libro di
volse e comandò, che detti fiorini d' oro cinquecento si spen- dessino per lo
breve disposizione dell'ultima volontà senza istituzione d' erede. parini, 1030: dico e
non per testamento o per codicillo. d' annunzio, iv-2-1035: c'è un
: se la vostra de gli otto d' aprile fosse venuta senza il codicillo de la
piuttosto per cartello che per lettera. d' annunzio, ii-858: per l'ombra di
il sigillo, / contra il fior d' aragona e di navarra, / vincitore di
, / dal cinquantotto all'oca più d' un miglio. d'alberti, 215:
cinquantotto all'oca più d'un miglio. d' alberti, 215: * codiglio
. che ha la coda lunga. d' annunzio, v-2-456: quel palafreno da comparsa
pispol, codirosso, e codilungo. d' alberti, 215: 'codilungo', spezie
alberti, 215: 'codilungo', spezie d' uccelletto, che ha la testa e 'l
che non fe'mai calandra. d' annunzio, v-1-374: e troppo m'attrista
sguardo di malatesta, del mio bel saltatore d' irlanda storno codimozzo. =
codino 'valeva uomo in politica nemico d' ogni novità; e se ne fa il
[cioè l'elefante] più che d' assai / d'un naso cinquantotto braccia lungo
elefante] più che d'assai / d' un naso cinquantotto braccia lungo, /
naso cinquantotto braccia lungo, / e d' un codin quanto un gambo di fungo.
. e. gadda, 514: d' un polputo murat re, a piedi e
con ostentazione il codino). d' azeglio, 1-356: sin dal '20,
tesoro inestimabile e la istruzione una gemma d' infinito valore. carducci, i-1072:
tipica dei cagnolini). d' annunzio, ii-806: dall'ombelico in giuso
altissime alle cince e a'codirossi. d' alberti, 215: 'codirosso', uccelletto che
. v.]: 'codirosso', genere d' uccelli dal becco sottile e dalla coda
(anche cutrettola). d' alberti, 215: 'coditremola', piccolo uccelletto
invernale, eccezionalmente estivo. d' alberti, 215: 'codone', uccello di
'codone', uccello di palude della grossezza d' un germano reale, della spezie e del
si dà in toscana ad una specie d' anatra di lunga coda, detta anche *
a lagnarsi ch'era troppo soda / d' asse la sedia, e danno al codione
sono prive del coefficiente e divisore. d' alberti, 215: 'coefficiente ',
rendimento, o coefficiente di effetto utile d' una macchina il rapporto fra il lavoro utile
. ant. incetta di derrate fatta d' intesa fra due o più persone, al
contempo da ogni vincolo con la famiglia d' origine; al di fuori del matrimonio
vincoli che la tenevano unita alla famiglia d' origine. d'alberti, 215:
unita alla famiglia d'origine. d' alberti, 215: 'coenzione', modo solenne
cui la pratica è il coefficiente maggiore d' ogni successo. = voce dotta,
giovani straniere le quali (nella tragedia d' eschilo, che ha questo titolo) introdotte
nel coro, portano delle libagioni alla tomba d' agamen- none. d'annunzio, iv-2-820
libagioni alla tomba d'agamen- none. d' annunzio, iv-2-820: risuscitata dalla melodia,
. coeguale; voce registr. dal d' alberti. = voce dotta,
adunque esaltato; perocché quegli che ricusava d' essere semplice prete, fu fatto con
costringere, che sottopone a coercizione. d' alberti, 215: * coercitivo ',
fare o omettere un atto, accennando d' usare verso i disubbidienti la forza. non
tutti gioielli della odierna lingua del foro. d' annunzio, v-3-154: aveva dal pontefice
, e aderbalem per battaglia vinto, d' africa cacciò. de roberto, 79
professione che gli rende fratelli e coeredi d' un regno eterno, potrebbono fabbricarsi anche
cilindro o prisma a b di legno o d' altra materia solida e coerente, fermato
si farà ove la coerenza è minore. d' annunzio, iv-2-551: su le nostre
farci scorgere una vasta e coerente applicabilità d' un principio a molti fatti della letteratura
non fo muso a chicchessia; cercherò d' esser coerente a me stesso e non
cada a stilla a stilla quella poca d' acqua che vi cape dentro. l.
sotto in su, egli vuol esser d' una durezza tale, che la coerenza delle
forza di coerenza, e somiglia a quella d' una fabbrica ben costrutta e ben connessa
oggetti, coerenza o differenza degli oggetti. d' annunzio, iv-1-149: un verso perfetto
tiene in sé le parole con la coerenza d' un diamante. c. e.
.. in tutto ciò, l'indicazione d' una coerenza fisica, quasi una particolare
aspetta la guerra, ma in casa d' altri la porta. la coerenza de'suoi
massa le molecole della medesima natura. d' annunzio, v-3-44: come la coesione
formavano così una coesione di parti consistente d' assai, ed un fortissimo incrostamento.
a se stesso coessendo, non ha d' uopo dell'intellezione di se medesimo. tommaseo
coestendersi all'eterno, sarebbe presto fuori d' intrighi. — voce dotta,
che astianatte de le mani / campò d' ulisse, e da li aguati tesi,
fiorito entro i giardini, / e duo d' aspetto amabile e giocondo / coetanei fanciulli
cuoco, 1-167: [nei circoli d' istruzione] la gioventù va ad..
era più caro che, in certe notti d' aprile o d'ottobre dopo tanto
in certe notti d'aprile o d' ottobre dopo tanto parlare e ascoltare, rientrando
; coesistenza in eterno. d' alberti, 215: 'coetemitàè uno degli
ricompensare l'avvenimento di quella coeterna sapienza d' iddio. s. agostino volgar
dio. aretino, iii-181: -o cerva d' amore, o capriuola di grazia,
ammirazione, come partecipanti alla eternità. d' alberti, 215: dicesi tanto coetemo ad
fiesole vi trasse / all'inferigno odor d' una cofaccia. -rendere pan per
sorvegliante segnava una tacca nella buccia d' una bacchetta -d'ontano ad ogni
ontano ad ogni viaggio: -verga d' ontano, i segni / che t'intaccano
punta, la quale riposta avea. d' annunzio, v-2-57: mi mostra..
[1847], i-264: * cofanetto d' affusto ': l'affusto da battaglia
cornelia. aretino, 8-27: trasse d' un cofano il pane, che parea bambagia
, salvarobbe, bussoli da pasta. d' annunzio, v-2-56: è un piccolo cofano
, v-2-56: è un piccolo cofano d' osso, dal coperchio a schiena d'asino
d'osso, dal coperchio a schiena d' asino, che reca intorno scolpite scene
reca intorno scolpite scene di caccia e d' ippodromo, con combattenti, con bestiarii
al figur. fagiuoli, 3-5-79: d' ogni vizio ripieno ha dentro il cofano,
cuore si apriva come un cofano pieno d' amore che ella avrebbe voluto, nell'
implero xii cofini dei superfluo de v pani d' orzo e de due pesce.
, / tentennano i cofani ai passi. d' annunzio, ii-882: romba il carriaggio
chiamata così perché anticamente facevasi a modo d' una cassa di legno. 8
sopra il ponte di coperta. d' annunzio, v-1-364: fiuto su lui il
dell'automobile, che contiene il motore. d' annunzio, iv-2-866: l'essenza accesa
/ e seco avean di molti fuseragnoli. d' alberti, 215: 'cofano '.
di gabbia e di fornire un punto d' appoggio ai gabbieri. - coffa militare:
zavorra, il biscotto e simili. d' alberti, 215: 'coffa', spezie di
di pianerottolo posto in cima all'albero d' una grossa nave, sul quale sta la
: terra!... notturna, d' un tratto, / bandì dalle coffe
/ bandì dalle coffe una voce. d' annunzio, ii-824: la plebe dalla
dissero: noi ricogliemmo dodici coffe. d' alberti, 215: coffa, chiamano
sf. medie. sordità. d' alberti, 215: 'cofosi', sordità completa
imbriani, 2-120: chi sa quel nome d' aguglione come sarebbe stato storpiato, arabicizzandolo
] vecchio, mesto, brutto, d' aspetto cogitabundo, mal vestito, con una
'cogitabondo ', chi ha e mostra d' avere pensieri che l'occupano, non
domanda traesse troppo violentemente il cogitabondo. d' annunzio, iv-2-150: ambedue rimasero cogitabondi
tormentava. -per estens. d' annunzio, iv-2-488: l'alta siepe dei
la proprietà di qualunque bene ci paresse d' avere, se ella è in noi.
pensato, meditato. cecco d' ascoli, 4594: ma l'altro sogno
mente di cogitazione e operazione, e d' ogni virile e dovuta libertà. marsilio
toso, / partir da gioco e d' ogne dilettanza. = deriv.
[crusca]: debba prendere una coglia d' una lepre. d'annunzio, ii-248
debba prendere una coglia d'una lepre. d' annunzio, ii-248: una forza selvaggia
con terso eburneo vomere dentato / campi d' oro animato. / l'era un garzone
ancor pei greppi i fiori della morte. d' annunzio, ii-578: o sorella,
i-153: il mio sogno è nutrito d' abbandono, / di rimpianto. non amo
sopra tutti gli altri che, amando e d' amore trattando, si dispongono di coglier
il senno, / maturo sempre ha d' ignoranza il frutto. tasso, 16-15:
tosto 11 seren perde; / cogliam d' amor la rosa: amiamo or quando
fresca la rosa in su l'aprir d' aprile, / pria che quel foco che
apprestaro, e quivi il frutto / colse d' amor. giovanetti, i-79: ben
io colgo te, rinato / fiore d' asburgo. pascoli, 742: sin dalla
e nel sereno viso, / nel sen d' avorio, e alabastrini poggi / [
non si coglia / che un fascio d' ombre, e su la nostra soglia /
in lucida parola e dolce verso. d' annunzio, ii-33: ah, poter di
dal del più lontano / un pugno d' astri / pareami fosse / nella mia
comico anche nelle persone cui voleva bene. d' annunzio, iv-2-260: così prontamente sapeva
il colse de'cent'occhi suoi. d' annunzio, iv-1-290: ella rispondeva con
il cielo si sbava di viola con presentimenti d' oro. armonie nascono che l'occhio
ti colghino in frodo. f. d' ambra, 100: importaci / assai acciò
dì uno attorno ad una eterna dedicatoria d' un suo libro ad uno appaltatore.
un'apoplessia, trovandosi pure in presenza d' altri, non aprono bocca. cattaneo,
nemici in atto di ammanire una cena e d' estorcere una contribuzione. tommaseo, 1-77
: la moglie, che sedeva in lavori d' uncino e sosteneva d'essere cardiopatica (
sedeva in lavori d'uncino e sosteneva d' essere cardiopatica (ma era una idea)
ne vien'ridendo; / e perché più d' una volta m'hai colto, /
dante, 56-8: e veste sua persona d' un diaspro / tal che per lui
scudo e de l'elmetto, / d' ima percossa sì possente e fiera, /
, a te fia lieve / coglier d' un dardo menelao. collodi, 117:
ahi, che giamai non coglie / d' un sol colpo fortuna ove fa guerra
, sii certo che ivi è abbondanzia d' acqua. 16. figur.
moto e lo suo canto con quelli d' entro. 18. marin.
è disposto in maniera che ogni poco d' istanza basta a ottenerne ogni cosa che
vinta la fede pagana tutta la terra d' oltremare, e convertito alla sua legge tutte
che ha le coma e i piè tutti d' acciaio, / e tira, che correbbe
del piovano arlotto, uno piattello pieno d' animelle e di coglioni. marino,
al libro, e ho fatto ricordo d' ogni cosa; sicché tu non l'arai
arai colta, tristo. f. d' ambra, 112: io non vo'che
, / che questi suoi trecento scudi d' oro, / mi venissero in man;
anagogico come questo, vel farrò degno d' un connestable, si non mel fate degno
un connestable, si non mel fate degno d' un bidello. tassoni, 309:
come effettivamente non avea altro male che d' opinione, gli dissero con una forma
tu sia un gran politico nel gabinetto d' amore. bocchelli, 1-iii-125: quanto avesse
[i banditi] a un capellano d' un prete hanno tirato tanto i coglioni che
, ii-430: la detta commissione era d' uomini avversi da ultimo alle stupidità della
, / dopo sementa, dal suo zio d' albiano. idem, i-537: vi
le coglitrici, portando sulla testa sacche d' olive. — 265 —
in italiano cògnàc o cògnacì... d' annunzio propose arzente per 'cognac'. linati
come beltramo traditore / per la cognata arse d' incesto amore. aretino, ii-116:
fratello di nostra moglie, o un marito d' una sorella di nostra moglie, o
una premessa del medesimo re suo cognato d' entrar nella sacra lega contro il turco.
camera aperta, è egli del carattere d' una dama il dar subito per sicuro
comuni in tutte le città e luoghi d' italia, sopra l'esclusione delle donne
. / teco ri mi congiunsero. d' annunzio, v-2-83: quanti assisteva gente cognata
mascheroni, 839: in antico bosco d' alte querce / denso e di pini,
de i dispersi miti / per la selva d' europa indagatore. imbriani, 1-27:
. imbriani, 1-27: la facoltà d' amare è cognata alla virtù poetica.
... nelle notti / così meste d' italia e così belle, / baciar
[crusca]: già per cognazione d' antico maritaggio giunti. buonarroti il
raggiungendo in civica simbiosi una edificante cognazione d' affetti. 2. comunanza di origine
natura, e quella concordanza di disposizion d' animo e di temperamento di corpo, per
, il nostro sangue confarsi col sangue d' alcuno altro. questa cognazione adunque vuole egli
superfluità rossa ed inane, o anzi beffa d' un pupazzo sventrato senza battesimo, alla
sventrato senza battesimo, alla mia cognitiva d' ignaro d'ogni antropologio e groviglio, smemorata
battesimo, alla mia cognitiva d'ignaro d' ogni antropologio e groviglio, smemorata di
leggi del governo, ai riti solenni d' una religione diffusa. galdi, i-224
: tremo, ma vigile / al suon d' un cognito passo che piccolo / i
che piccolo / i solenni echi suscita. d' annunzio, iv-2-403: in sogno,
. fagiuoli, 3-3-234: perfetto cognitor d' ogni volume, / che nella mente
, / avea di fera più che d' uomo il volto. castiglione, 84:
ad altrui dava, che quello che d' altrui riceveva, per esser dottissimo nell'una
affabilità e piacevolezza congiunta ancor la cognizione d' infinite cose. firenzuola, 57:
varchi, v-169: se voi mi dimandaste d' alcuna pianta, come ella si chiamasse
cognizione de le cose eterne e divine e d' iddio medesimo. boccalini, i-281:
, xxiv-1051: la traduzione delle opere d' un idioma nell'altro ha da farsi con
dire l'uomo con ragione, non cittadino d' un qualche ristretto paese particolare, ma
, i-91: la cognizione della verità d' ogni genere, la quale appunto s'acquista
di questa tresca, aguzzò gli occhi. d' annunzio, iv-2-322: egli aveva qualche
in questo genere di cognizioni non credo d' essere de'più addietro. salvini,
per libri ch'era venuta leggendo, e d' ottimi pensieri pel tranquillo svilupparsi d'un'
e d'ottimi pensieri pel tranquillo svilupparsi d' un'indole pietosa e meditativa. carducci
in prezzo né cognizione, se non se d' assai pochi. -avere cognizione di
chi chiede ed ha la pretensione / d' una gran cura e d'ima ricca
la pretensione / d'una gran cura e d' ima ricca chiesa, / di quel
: ma, da quel che mi pare d' aver capito,... non
: ma, da quel che mi pare d' aver inteso,... non
viaggio, come di quella terra e d' ogni altra cosa che mi parrà degna di
cognizione quali di essi sieno più pregni d' umido, e quali più degli altri
valse il cogno di comunale vino fiorini 6 d' oro. m. villani, 1-57
fa l'anno molte migliaia di cogna d' acqua rosa, ed è della buona
mondo. pulci, ii-134: un cogno d' acqua grana, / di rafano e
la quale corrottamente si dice conio. d' annunzio, v-3-105: domandato avrei mille
mille piastre per pagina e una cogna d' acqua rosa. 2. recipiente
è un frutto / ch'ha i pomi d' oro, e ne comincia a córre
, e ne comincia a córre. d' alberti, 216: * cogno ',
, o piuttosto cesta intessuta di striscie d' albero come i corbelli, ma è di
: questa... / città, d' invitti duci antica sede, \ degna
sede, \ degna di scettro e d' onorato impero, / nudrì 'l tuo padre
vico, 404: le nobilissime case d' europa e quasi tutte le sovrane prendono
egli non vuol essere che una specie d' indovinello, e si vuol celare sotto
prenome dell'imperio, e 'l cognome d' esser chiamato padre della patria,..
patì ancora che nella curia una sedia d' oro posta gli fosse. leonardo,
bartoli, 39-46: prese ancora fin d' allora ad usare nella sottoscrizion delle lettere
lavinia... partorì dopo la morte d' enea in una selva. per la
tasso, n-iii-1004: ne l'istorie d' inghilterra leggiamo che il re giovanni,
si celebrò allora in verona per liberalità d' un personaggio cognominato massimo. nievo,
minuta quanto era odiato il cancelliere. d' annunzio, v-2-450: il nostro maestro
, e difficilmente ne possono uscire. d' alberti, 216: 'cogolaria', sorta di
(e viene sistemata attraverso un corso d' acqua perché intercetti il pesce che scende
lo dimostra il dialetto dei modenesi e d' altri popoli, che dicono * cogollo '
di soda, con manganese e cogolo. d' alberti, 216: * cogolo
lo più fluitate e rese tondeggianti. cogoli d' egitto chiamansi le corniole ed alberine d'
d'egitto chiamansi le corniole ed alberine d' egitto. tommaseo [s. v
quantità o intensità di due graduatorie d' ugual numero di termini e am
qualità. 2. ritagli d' ogni sorta di cuoio. b.
, 7-87: si piantino [i piantoni d' ulivo] con intorno terra ricotta,
sm. piccolo ritaglio di cuoio. d' alberti, 216: coietto, per pezzuolo
tien salda la pietra nel cane della piastra d' un archibuso, d'ima pistola;
cane della piastra d'un archibuso, d' ima pistola; coietto della forma di gettar
: io fui presto e feri'lui d' uno spialo per lo petto, e passa'
col coietto sfibbiato sulla camicia, chiese d' esser messo dentro. b. segni,
in qual anno, o in qual corso d' anni, o in qual parte dell'
chi si astiene fin a ventun anno d' ogni coito è celebrato con alcuni onori e
differente da quella dell'altre bestie. d' annunzio, v-2-862: gli efimeri non
di tela per filtrare i vini. d' alberti, 216: cola, strumento da
lor pensier più belli / di far venir d' europa i burattini, / e da
... e quel che più importa d' ogni altra cosa, copia di colle
catuno pelegrino / che vada o vegna d' oltremare. sacchetti, 87-141: èvvi
primo giovami tumulto / di contenti, d' angosce e di desio, / morte chiamai
a colà, dove tutti a piè d' andare intendevano. sannazaro, 10-161:
rispondi che la seconda region dell'aria d' inverno è calda, di estate è
pervenuto di state si congela e non d' inverno, l'è bella veramente e
esser di pepe e di cinnamomo, e d' altre simili cose, cariche a lisbona
, alle loro azioni, ai loro stati d' animo, ai loro pensieri.
, cioè colà dov'ella è essemplo d' umiltà. boccaccio, i-260: reina,
sollevò in alto colà dove l'unghia d' èva non graffia. 5. ant
era sua usanza sempre colà di dicembre d' andarsene la moglie ed egli in villa
per trattenere i residui di carne, d' ossa e di verdure, quando si passa
di reticella di filo di ferro o d' ottone, o anche di tela metallica
e il concupiscevole appetito li colafìzza. d' alberti [s. v.]:
: credette pinabel questa donzella / già d' aver morta, e colà giù sepulta.
tanto un ch'a la guarda / sta d' alta torre, e scopre i monti
quella vasca, vota ch'ella fosse d' acqua..., non può più
bibbia], 131: comanda a'figliuoli d' israel che mandino fuor del campo
nome che tutti partecipano di caustica attività. d' alberti, 216: 4 colagogo '
gocciolamento qualunque: la colatura si fa d' ordinario per filtrazione. 2.
carrucola, per le manovre. d' alberti, 216: 'colanti', nome che
fr. coulant 4 anello di ferro o d' acciaio, trave per le manovre '
castelli in aria, presupponendo che questa fiamma d' amor facesse colar e fonder metalli.
laboratorio. non gli reggeva il cuore d' entrarci a rivedere il banco ordinato,
: spandersi, allargarsi (una macchia d' umido). dante, purg.
colorire in muro, fece una composizione d' una mistura sì grossa per lo incollato del
d. bartoli, 35-18: da più d' un fra essi udirete diffinitivamente rispondervi,
come due perle sulle guance infocate. d' annunzio, ii-93: dal cavo /
colano. montale, 29: la scaglia d' oro che si spicca / dal fondo
virtude che dal tralcio cola, i d' amor nato e di gioia inno devoto,
della sera colava giù nella corte inzuppandola d' umidità, e lacrime delle cose si sentivan
si dilettano del fumo de gli arrosti come d' incenso, del colar del grasso come
del stridor delle padelle come di suono d' organo, e del frigger delle teghie
sullo scialletto nero, luccicavano e colavano d' unto. 9. raccogliersi,
borse di vari giocatori, a capo d' anno si trova il più delle volte
, 1-446: a venezia [le delizie d' oriente] colavano tutte e facevano scala
e monaci che non giungono all'età d' anni cinquanta, getteranno il colaro e
di mediocre valore; pensieri, stati d' animo, azioni di poca importanza e da
della provincia di terra di lavoro. d' azeglio, 1-276: come giovani si
: * colascione ', strumento fuori d' uso, il quale avea tre corde,
): 'colascione ', facoltà versificatoria d' ingegno triviale: 'egli accorda il
): egli si s'è innamorato d' una donna colassù, ed ella è tanto
. -anche al figur. d' annunzio, v-2-166: della mia penna ho
raffinamento della ferraccia nei forni fusorii. d' annunzio, v-2-558: un di noi,
si presero le fabbriche, dettero a vedere d' aver la cacca al culo ».
-per simil. e al figur. d' annunzio, v-1-20: che il fuoco fatichi
come un'improvvisa colata di metallo dallo scoppio d' una fornace. 3.
pasolini, 116: povera presenza / d' una dozzina d'anziani operai, /
116: povera presenza / d'una dozzina d' anziani operai, / con gli stracci
4. marin. disus. d' alberti, 216: 'colata *, addolcimento
cattaneo, iii-1-424: mentre in una parte d' un territorio il riso nuota nelle acque
o si mescola con altre materie. d' annunzio, iv-2-1010: il cerchio secondo era
cerchio secondo era cinero- gnolo e grommato d' una muffa verdastra, il terzo era
anticamente ella [nella] nobele cità d' arezzo... li quali feciaro
dell'uve non ancora premute, sia mischiato d' altri umori, è agevole il provarlo
umori, è agevole il provarlo. d' annunzio, ii-588: vento asolando,
bocca. comisso, 7-229: il mondo d' oggi è in un tale disordine mentale
, uno spettacolo misto di compiacimento e d' orrore; cioè grotte e abissi e sfendimenti
, che spurgano la saliva a guisa d' un colatoio. d'alberti, 217:
la saliva a guisa d'un colatoio. d' alberti, 217: colatoio, per
. marin. canaletto di scolo. d' alberti, 217: 'colatoio', piccolo passaggio
, in fatto io ho bisogno / d' altri cinquanta scudi; e non vuo'cedere
,... con colature di seme d' ebbio ristorerà. vasari, i-118:
la colatura dei torcetti e delle candele. d' annunzio, v-1-655: che avremmo sentito
2. ant. concrezione di pietra o d' altro minerale; stalattite, stalagmite.
i-118: come di tartari e di colature d' acque si conducono le fontane rustiche.
. baldinucci, 36: « colature d' acque ». una certa gruma, tartaro
di radici son generate da alcune sorgenti d' acque molto crude e grosse. servono
letter. colata di magma eruttivo. d' annunzio, v-1-409: il vulcano da più
ufficio de'provvedimenti per una edizione. d' alberti, 217: 'colezione', il
cofanetto di marocchin rosso » e te anforette d' oro e il pane affettato e il
mangia poco, si dice colazione. d' alberti, 217: * fare cole-
bar, restai fuori fino alla sera. d' annunzio, iv-2-436: verrai domattina a
cavalli e dei soldati dello 'squadrone d' istruzione ', le dà [a pine-
[a pine- rolo] l'aspetto d' una città di frontiera quando è imminente
frontiera quando è imminente la guerra. d' annunzio, v-1-868: la pace meglio
cesareo woodrow wilson e c. diademato d' un colbacco smesso dell'imperatore profugo,
: gérard... ci presenta d' un polputo murat re, a piedi e
, del colbacco, con un fioccolone d' oro. 2. copricapo femminile
nel letto si colcasse, / e più d' un mese si stesse di piatto.
volta la testa alla pagana gente. d' annunzio, v-2-138: certo la sua anima
si colca senza licenza de la ruffiana. d' annunzio, ii-426: regge, /
notte colcato e disteso nel letto. d' annunzio, ii-91: su l'erba colcato
poggiava il florido capo / al tronco d' un platano. idem, ii-
, poggiavano la testa ricciuta sul fusto d' una colonna colcata. 2.
e'vostri beni dentro sono colcati. d' annunzio, iv-2-1172: l'antichissimo nume
3. figur. tramontato. d' annunzio, iv-2-1013: vide oltre il murellol
altri bulbo salvatico, fiorisce l'autunno d' un fiore simile a quello del zafiarano,
colchico, la cicuta e il doricnio. d' alberti [s. v.]:
/ tanto mi germinò di femminelle! d' annunzio, ii-740: estate, estate,
danza / di farfalle e di petali d' oro? = voce dotta,
inferriata colca, simmetrica e compatta, d' un bel ferro purgato massellato, levigato
l'intelletto attivo secondo la concezione filosofica d' avicenna (considerato come ultima delle intelligenze
(v.). d' alberti, 217: colcotar, spezie di
è uno degli ingredienti della famosa teriaca d' andromaco. tommaseo [s. v.
contenente acido solforico. trovasi negli strati d' argilla piritosa, rimasti qualche tempo esposti
<; 4 vomito '. d' alberti registra colemesìa, con lo stesso
1000: all'abate gioachino pizzi custode generale d' arcadia- roma. illustrissimo signore, signore
notevole durezza e aventi il primo paio d' ali cambiato in organi di protezione,
coccinella, ecc.). d' alberti, 217: 'coleottero': insetti che
della nostra società, lo dicevano professore d' etimologia. la sua « passione
ed epidemica, che ha il suo centro d' origine ed endemico in india, causata
cho- lera ', malattia nella quale d' improvviso insorgono vomiti e diarree, con
più repentine del solito di qualche milione d' insetti, moltissimi dei quali si credevano
il cholera che aveva devastate molte contrade d' europa, si manifestò la prima volta nel
belvedere dove il colera già divampava. d' annunzio, iv-2-299: il cholèra,
una disciplina). cecco d' a scoli, 373: [un'altra
373: [un'altra cometa] converte d' ogni pianta il dolce effetto, /
dio ben cole, / l'aria sgombrar d' ogni mortale oltraggio, / cangiare a
presento, / quant'hanno in sé d' amore e di lamento / tutte menzogne
quale agresti satiri furono ne'primi tempi d' abitare costumati colle ninfe quelli luoghi colenti
a tutte le altre invasioni coleriche. d' annunzio, iv-2-153: alcuni mesi dopo
pei colerosi il quale ella stessa provvederebbe d' ogni bisognevole. deledda, iii-885:
anche dell'acido colico. d' alberti, 217: coll'acido nitrico si
sf. chim. colesterolo. d' alberti, 217: 'colesterina ',
alcool, che costituisce la parte cristallina d' alcuni calcoli biliari. panzini, iv-146:
con ima lunga irrazionale. d' alberti, 217: * coliambo ',
tu pur, esile colibrì, vestito / d' in- stabil color, de l'etra
/ con brevissima penna osi fidarti. d' annunzio, iv-1-47: aveva un abito di
colibre (nel 1769) * cfr. d' alberti, 217: « colibrì,
], 173: mangiate alla quantità d' una nocciuola, composte in lettovario fatto
sono la colica ventosa, la colica d' indigestione, la biliosa, la pituitosa
cura perfettamente la colica passione. cecco d' a scoli, 3271: [il cristallo
, nel fegato, nel tuorlo d' uovo, nel germe di grano.
ida, il qual chiamano colitea, è d' un'altra spezie differente dalla colutea.
di legno, di cuoio e d' altro materiale o le super- fici
fra giordano, 3-7: dicesi ancora d' una terra e d'una colla
3-7: dicesi ancora d'una terra e d' una colla là oltremmare, la
con carta. burchiello, 115: beo d' un vino a pasto, che
pelli, per tirarle e assottigliarle dentro d' alcuni cerchi, le quali estremità diconsi
a bollire, sia con un po'd' aceto, sia senz'altro, e
tagliacarte, di penne, di boccette d' inchiostro, di pentolini della colla.
.. con dio per ima colla d' amore, sichh'elli è tutto uno con
più longeve degli uomini. -colla d' amido: fatta con amido diluito in
s. v.]: 4 colla d' amido '. si fa coll'amido
plebeo che la plebe, cominciò raffazzonato d' una casacchetta di velluto duro per la
se giunghiamo a palazzo, ci parlerete d' altro verso su la colla. n
di alzare le vele. rinaldo d' aquino, v-115-49: le navi sono a
/ tacita intorno ai còllabi le corde. d' annunzio, i-206: tutte le corde
essi giornali il bisogno anzi il dovere d' illuminare e divertire il genere umano.
non che della penisola nostra, ma d' europa lavoravano per conto suo, e
intesa e una collaborazione con le autorità d' occupazione nemiche (per lo più con
per lo più con riferimento al periodo d' occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale
collaborazione a quei giornali, assai più chiusi d' oggi a roba del genere di cui
imprenditore. -elemento caratteristico del rapporto d' impiego, consistente nel concorrere, con
di nazioni occupate, con le autorità d' occupazione tedesche, durante la seconda guerra
2. disus. collaborazione di un partito d' opposizione con la maggioranza governativa.
chi, pur appartenendo a un partito d' opposizione, collabora con la maggioranza di
sono costituiti da una lamina circolare, d' oro 0 d'argento, finemente
lamina circolare, d'oro 0 d' argento, finemente cesellata e spesso ornata
fornita la cena, vestito di drappo d' oro, con collane e altri ornamenti che
, 3-3: incominciò scoprirsi una collana d' oro sottilissimamente lavorata, la quale era
che sogliono fare le preciosissime cose fuori d' un finissimo cristallo. aretino, ii-31:
la moglie compri i zibellini col capo d' oro tempestati di gioie, ed 1
: hanno dintorno al collo tante collane d' oro, e tante anella in dito.
nascere a proposito; onde, invece d' invidiargli le collane, i ducati, le
poi, m'avrebbe a restituir la collana d' oro di mia moglie, che la
rigutini, 3523: chiamavasi collana la catena d' oro da cui pendeva, quando la
dare in pegno allo zio crocifìsso. d' annunzio, iv-2-152: anna, con uno
si tolse gli orecchini, due anelli d' oro, la collana di corallo; promise
voleva si mettesse la collana a pippoli d' oro con la croce. cardarelli, 1-109
o angelo nero, carica di collane d' ambra piombanti, e vestita di colori
, una larga collana a maglie d' oro ornata di fiori di smalto, era
oro ornata di fiori di smalto, era d' un roseo naturale e caldo.
-per simil. e al figur. d' annunzio, ii-825: silenzioso viso esangue /
del mondo... una rimessa d' automobili è all'inizio... verso
ordine di s. michele portano una collana d' oro al collo. marino, vii-195
a tre ore di notte il capitano d' arme, un bell'uomo colla barba
epidermide femminile intorno al collo. d' annunzio, iv-2-183: come il sonno di
adatto a reggere, colla molle elasticità d' uno stelo, la testa di folta chioma
lettera, cioè chiedere anellini, pigolare d' un collanino e sospirar una sottanna di
certe anella, collanucce e simili / cose d' oro. buonarroti il giovane, 9-674
a donare a plutone quel bel collanon d' oro che portava al collo.
grinte. / una è crisalide / d' un quondam frate: / oggi per celia
col collare pavonazzo e la grande croce d' oro sul petto. panzini, ii-226
. l'altro era un florido uomo d' un colore biondiccio, e il sudore
che deve essere un non so che d' anfibio e ermafrodito, tra la razza
composto da una striscia di velluto o d' altra stoffa o anche da vari fili
la cintura angusto, / c'ha d' annellini candidi il riverso, / e scorciato
sotto un immenso collare bianco, inamidato. d' annunzio, iv-2-782: ella camminava lungo
vestito, / tutto di seta e d' ór di più colori: / ond'al
nulladimeno comprar non si potea un quattrino d' insalata, onde portava il collare a
pareva nella gola aver messo un collar d' oro, e quella con una catena d'
d'oro, e quella con una catena d' oro tener colle mani. crescenzi volgar
[le lettere] in uno collare d' uno cane che sia familiare di quello
sovviene, o madre) / testo d' oro e d'argento, / e ricamato
madre) / testo d'oro e d' argento, / e ricamato di rubini e
nutrito, il collare della schiavitù! d' annunzio, v-1-377: c'erano i
della mandria, a cavalcioni sulla groppa d' una mucca, con le mani strette
ricco monil, che l'amorosa dea / d' un bel serico brun tutto trapunto /
propria man con sottil ago avea. d' annunzio, iv-2-742: tolse e rimise il
usi diversi nell'attrezzatura navale [collare d' albero, collare di difesa, collare di
con uno gattafodero che parea una pelle d' orsa, tanto era morbido, e avea
di virtù più arrischiata, ove nel pendio d' una rupe... veggano alcun
nullo sospetto le presero [le pillole d' oppio], e guari non istettero che
. - anche: ammainarle. rinaldo d' aquino, v-115-4: già mai non mi
si partìo per mare: / che d' una spada si fedìo nel ventre, /
. salvini, 39-i-134: oltre alle catene d' oro colle quali avea [zenobia]
e le mani legate, un collaretto d' oro attaccato al collo era tirato da un
. prati, i-151: che truppa d' eteroclite / chinesi figurine / saltan là
zioni sottocutanee, in forme gravi d' infezione. = voce dotta,
, ovvero azzurri / più che l'azzurro d' ogni ciel sereno? redi, 16-iii-206
si capiva subito il suo carattere. d' annunzio, v-2-503: la serie de'
: in tanto, essendosi dato alle cose d' architettura, cominciò il primo chiostro di
, e poi deposto in prossimità d' una liquoreria concorrente. bocchelli,
, ed è quel suo cominciare la narrazione d' un caso principale, e talora,
caso principale, e talora, prima d' aver terminato di dirlo, entrare a
per quell'anima innocente che corre rischio d' andare al limbo *. allora prese
: ordinare di chiamare uno gentile uomo d' altra città, che fosse loro podestà per
per dare una accezione a uno collaterale d' uno podestà che c'era da monte di
vaio tutte intere, ed era vestito d' un rosato di grana. statuto del podestà
giove, collattanei di apollo, manuarii d' epimeteo. salvini, 24-383: collattaneo
al mantenimento della sua accademia, accettò d' esservi ascritto. arila, 99:
di pratica utilità, di un capo d' abbigliamento e simili; anche, la
prove del proprio valore). d' azeglio, 1-380: a mezzogiorno l'opera
: sono parole introdottesi sotto il regno d' italia. secondo il bemardoni, si durerebbe
2. disus. collaudo. d' annunzio, v-1-346: domattina faranno la prova
fatti pregio più monarchi... d' averne diligenti collazionate copie. serra, ii-52
, ed ha più riguardo a la collazione d' esse che alla sustanza. c.
il maschile: e mi riserbo di usare d' en- trambe le forme (lessicali)
alla successione, sia pure con beneficio d' inventario, insieme con i fratelli
al poco giorno e al gran cerchio d' ombra / son giunto -lasso! -ed al
: ma poi ch'i'fui al piè d' un colle giunto, / là dove
nievo, 1-63: proprio a capo d' una di quelle stradicciuole, tanto
su per le vigne solatìe dei colli. d' annunzio, iv-2-842: il colle
. tutto il colle è ricco d' acque vive. ungaretti, iv-38: in
. ungaretti, iv-38: in un meriggio d' un ottobre / dagli armoniosi colli
, 6-i-164: corso un gran campo e d' amorosa speme / poggiato a un colle
collicelli a viti e ulivi con boschetti d' allori e serre di cedri per ghirlande
, / è... d' un celestino chiaro chiaro, / sbiadito.
famoso et onorato medico, gonfiato il petto d' invidia, pregò molto questo medico di
assegno dei lavori di collegamento, più che d' altro, ai quali gli alunni si
si mettono con fervore, e serietà. d' annunzio, v-2-813: ammiro la sprezzatura
privato po trebbe compiere servizi d' interesse nazionale, per esempio, il
organismo politico o militare clandestino. d' annunzio, v-1-139: partecipano del corpo direttivo
. legamento tra parole. f. d' ambra, xxv-ii-298: la maggior parte di
, con suwi scritto il motto -indipendenza d' italia -, e dipinte due mani
due mani che si toccavano in segno d' amicizia e di colleganza. 3.
o agenzie di banche, di compagnie d' assicurazione, ecc.). -anche
. marini, xxiv-826: un bosco d' alberi di qua e di là con bell'
le accennate communicazioni coi laghi di garda e d' iseo, il gran tronco..
nostri fiumi, i nostri laghi. d' annunzio, ii-776: e sul congegno solido
lega, alleare, coalizzare, mettere d' accordo; unire concordemente, seguendo un'
1-5-165: dio volle fare tutti gli uomini d' uno uomo, a collegare con legami
altri in favor di creta, altri d' atene. marino, 10-279: movesi a
, ma impotenti contro i monarchi, d' averci gli uni vietato di adoperare le nostre
forze in prò nostro, gli altri d' averci da lontano aiutati con soli proclami
si colleghino e l'umanità si unisca. d' annunzio, v-1-577: queste parole di
si collega nell'opera felicemente insieme. d' annunzio, iv-1-199: qualcuno ora mi
era ivi presso collegato nel legno appiè d' un crocifisso. leone ebreo, 290
sia ben collegata e saldamente murata. d' annunzio, v-1-952: un fratello del
le sue cose a modo di membra d' uno individuo. machiavelli, 6-6-523:
113: uno de'cinque ordini d' architettura [il dorico], il
non accompagnate da alcuna memoria amara, nette d' ogni sospetto, amabili in tutto;
del feudalismo e del clero, pose d' un sol cenno silenzio al canto fescennino,
città non è altro che una moltitudine d' uomini collegata per alcun legame di compagnia
tempo di scoprire a'suoi collegati ghibellini d' italia la sua intenzione, ebbe in
in milano i caporali di parte ghibellina d' italia, e conferì con loro di
è congiunta. 3. vincolo d' amicizia, dimestichezza. giulianelli, 1-36
se elli dessono licenzia a le genti d' arme che 'l popolo non tornasse a
per ogni rispetto e di collegazione e d' amore... riputare questa ingiuria
5-445: era sorto nelle principali potenze d' europa il desiderio di una nuova collegazione
necessario trovar l'ordine delle città, cioè d' una collegazione di tutti contra ciascun soverchiante
membri (il tribunale, la corte d' appello, ecc.).
in una esaltazione di sentimenti collegiali e d' amicizia. 2. relativo a
nemico di sé e de'suoi. d' annunzio, v-2-235: ora la storietta
tommaseo, i-326: qual contratto credete voi d' aver fatto meco? io sono forestiero
ai parenti per le feste di natale. d' annunzio, iv-i- 253: ella somigliava
. dimin. collegialino, collegialétto. d' annunzio, v-2-268: a me collegialetto molto
collegio (in particolare: di professori d' univer v. borghini,
di zia maddalena, come i fili d' acqua che escono dalla rosa d'un innaffiatoio
fili d'acqua che escono dalla rosa d' un innaffiatoio innaffiano collegialmente un fil d'
d'un innaffiatoio innaffiano collegialmente un fil d' erba, per quanto secco.
, 3-64: questi, collegiando alla cura d' un infermo,... non
merci, il carico). d' alberti, 218: 'collegiare mercanzie', raccogliere
mercanzie di varie persone per formarne il carico d' ima nave; che anche si dice
dotarla di grosse rendite, e ad ornarla d' una splendida collegiata. de luca,
e questo messer nicolaio nostro, uomo d' animo e costumi nobilissimo, uno di quelli
giudi ziario (la corte d' appello, la corte d'assise).
(la corte d'appello, la corte d' assise). -collegio consultivo:
fare risposta ad ambasciadori, la quale sia d' alcuna im portanza, se
e che si dà ad ogni sorta d' uomo. ammirato, i2- 735:
i collegi elettorali, né le lettere d' avviso sono ancora state spedite. cuoco,
: sendo una mattina in uno collegio d' alquanti uomini da bene a desinare el nostro
piovano arlotto, vi sopragiunse imo prete maligno d' ogni tristizia. masuccio, 145:
romano in diversi corpi chiamati collegi. d' annunzio, v-1-386: gli artieri senza
: voglio che sappi, ch'io cerco d' esser membro e dcchiararmi dottore di qualche
, latina e italiana; un collegio d' alunni, che venissero istruiti in quelle facoltà
una determinata disciplina o carriera. d' alberti, 218: collegio, nome di
nella famiglia e l'educazione nella comunità d' un collegio, hanno speciali difficoltà e
era come gli altri: una prigione d' un centinaio di fanciulli che stanno inginocchiati
. è come strapparsi un dente. d' annunzio, iv-1-194: francesca è ancòr
: cioè... un seminario d' operai apostolici di tutte le nazioni,
tra cristiani e gentili, tra cattolici e d' ogni setta eretici. milizia, ii-280
della maddalena un collegietto, di tronchi d' alberi e di semplice terra: ivi
mortifica, del resto, poco più d' una famiglia: le collemàcee.
di questa maniera gendosi sempre più d' una gran collera che aveva in
basso, dola in un bicchiere d' acqua fresca chiara ad ammollare,
della sua collera: f. d' ambra, xxi-n-70: non restammo mai fino
l'altra gli colleppolammo suso. d' immagini e di concetti. verga, 3-83
colleppoli, / perocché ciò che avea era d' usura; / ma ma stava casa,
rintanato in a recitare paternostri ventimila fiorin d' oro l'anno, / di suo rendita
s'egli trasse dal fianco colleppolarsi d' allegrezza. marino, v-29: murtola,
collepoli collera e freno ponesse allo sdegno. d' annunzio, iv-2-468: e rincricchi.
presto, e talor fero. giamfilo d' ebbrezza. moravia, iv-114: l'uomo
per quelle catapecchie, senza saper d' adria, / rocca d'absburgo. d'
saper d'adria, / rocca d' absburgo. d'annunzio, iv-2-463: il
d'adria, / rocca d'absburgo. d' annunzio, iv-2-463: il dove
maninconìa, onde fra tutti tire d' un tratto che cosa fosse la potenza della
melancolia, sangue nel melodramma esprime uno stato d' animo e còlerà. d'alberti,
uno stato d'animo e còlerà. d' alberti, 218: collera, uno de'
218: collera, uno de'quattro umori d' ira, di sdegno. supposti
una gamba, per lo dolore e per d' un lettor di filosofia a mio tempo nello
quando riparti, ti dànno una lore d' indignazione e di collera nel vedere la nostra
nostra stretta di mano arrabbiata e cordiale come d' innamorati italia in tanta miseria e
, e leggevisi dentro ora una cosa d' amore, ora un'altra da disperato
-saltare in collera: accendersi improvvisamente d' ira. firenzuola, 450: egli
lui si teneva, cominciò a empiersi d' invidia, a dar luogo allo sdegno
ma per ora noto la sua confessione, d' essere internamente innasprito ed in collera,
ben consente, / vela i begli occhi d' una nebbia ombrosa, / e vibra
nebbia ombrosa, / e vibra umido d' ira il raggio ardente. / poco
diss'ella, e non mi cal d' occhio piangente, / perché, cor mio
. chiabrera, 460: non è d' aizzar col nudo dito / la collerica
. che ha proprietà adesiva. d' alberti, 218: colletico, epiteto dei
le parti separate di una piaga o d' un'ulcera, e restituirle nella loro union
mandò un professore che nella prima visita d' etichetta mi promosse una colletta d'elemosina
visita d'etichetta mi promosse una colletta d' elemosina per certo suo concittadino, e
colletta per onorare di un ritratto e d' una raccolta un predicatore che credevano ben
cui dato è far colletta alcuna / o d' armi o d'altri arnesi; robe
far colletta alcuna / o d'armi o d' altri arnesi; robe e cose /
; onde poi si fan mercanti / d' infida fede. 3. etnol
villani, 8-51: crescendo il loro podere d' ogni colletta di gente latina, fuggitivi
capace di colletta, di balzello, d' imposizione '. = deriv. da
uno in quel momento che non accettasse d' indiarsi e annientarsi. 2.
di fatto, se... parlando d' un fatto molteplice e composto, non
, un senso collettivo, la difesa d' un bene comune. pavese, 8-317:
parole, dico, del numero del più d' uno. cesarotti, i-59: meritano
si accorda con un verbo plurale. d' alberti, 218: 'collettivo ',
, nuovi colletti, e coperte fregiate d' oro a la carretta, con quattro corsieri
il giovane, 10-889: ch'io credessi d' aver su 'l gamurrino / a cignermi
mano... che sieno lavorate d' oro o d'argento. oriani, x-21-220
. che sieno lavorate d'oro o d' argento. oriani, x-21-220: tutta la
dei colletti, un fascio di colletti d' uno ch'era militare; ma il fratello
1-3-368: ebbe ordine... d' introdurlo, bench'egli [il re]
e con un semplice giubbone di taffetà d' intorno slacciato. 3. ant.
, in grembiule nero e collettino bianco d' uniforme, studiano, raccolte, o chiacchierano
, 63-64: nel predetto anno, d' ottobre, lo 'nfante, / tornando colle
canapa, di viti, di grano e d' ulivi, così periti di vanghe e
ulivi, così periti di vanghe e d' aratri, i quali non s'occupano di
e credono che non ci si debba occupar d' altro, e stimano, io vedo
uno specifico ordine. -anche: galleria d' arte, museo. 5.
, 5-5-94: nell'ampia e nobil collezione d' opere architettoniche fatta di fresco dal fischers
cose accozzate, o almeno le parti d' una raccolta sono meglio corrispondenti tra loro
meglio corrispondenti tra loro, che quelle d' una collezione. d'una raccolta di
loro, che quelle d'una collezione. d' una raccolta di pensieri si fa un
di pensieri si fa un libro; d' una collezione di libri si fa biblioteca;
raccolta di poesie, di prose, d' opuscoli, e: collezione di piante,
lo pregò di fargli vedere le sue collezioni d' arte e si profuse in elogi alla
e di tutte le tele imbrattate. d' annunzio, iv 2-733: insieme chinammo
l'ospite ora ci avvertiva che prima d' andare a tavola c'erano altre collezioni
per chiamarla così) è per lo più d' imitazione, anzi di collezione, e
sa di lucerna, non di guazza e d' erba fresca. panzini, iii-102:
sacri libri, si riduce al precetto d' amar dio e gli uomini. cattaneo,
. vi si fecero collezioni di documenti d' ogni paese, come suol fare in tutti
. alvaro, 7-211: nella collezione d' una grande sarta si trova sempre una
ormai frusti esercizi dello schenkl e d' altri a una lettura più larga.
raccoglie o possiede una collezione. d' annunzio, iv-1-328: il collezionista prendeva i
in fondo, semplice- mente dall'increspatura d' un ciglio. -per simil. e
all'altezza del collo. d' alberti, 218: 'collibranco', genere di
, dopo la prima acqua [d' agosto], acciò vengano primaticci.
318: tornò ad aspirare un po'd' aria, gravemente: rigonfiò le due
xxiv-869: il re di svezia, dopo d' avere invano cannonati gli alloggiamenti imperiali,
cannonati gli alloggiamenti imperiali, voleva impadronirsi d' una collina signoreggiante il campo regio. algarotti
soffici, 6-61: le colline son coperte d' ulivi e di viti e s'accavallano
un bel paesaggio di colline prative, d' alberi sparsi e di ruscelli, che
la valle e la collina, / d' acute spine circondò le rose, / ed
le tane] nel declivio a tramontana d' una collinetta fangosa e pesticciata. pavese,
, una vigna mal tenuta, piena d' erba, e sopra, contro il cielo
del corpo tutto, ebbe la mira d' insegnare così fatta colliquazione altro non essere
[tommaseo]: lasagne azime intinte d' olio, e la simila cotta, e
5-72: oh diavoli non mi par che d' altro empirico / v'abbisogni per fare
aprir ben gli occhi, / né d' altro impiastro o d'altro umor collirico.
, / né d'altro impiastro o d' altro umor collirico. collirio,
. giusti, iv-92: il peso d' una collisione, quando fosse accaduta,
i quali non mostrano il minimo scrupolo d' affrontame la responsabilità. de sanctis,
non ostante che le parti collitiganti siano d' accordo. idem, 1-15-1-192: per la
loco, / la testa e 'l collo d' un'aguglia vidi / rappresentare a quel
potuta, per detto o per fatto d' alcuno che quivi fosse, levare. pulci
biondo crine / avea disteso, e d' oro un lento nastro / gli facea
un vezzo di granati alternati con bottoni d' oro a filigrana. leopardi, xxix-23
passabilmente grossi, come il collo della mano d' un uomo,... subito
vento che penètra, / così, rimosso d' aspettare indugio, / quel mormorar deff'
ond'io mi spargo / come grappol d' agresto in un'ampolla, / che doppo
: osservato in un vaso di vetro pien d' acqua fino a mezzo il collo assai
fiasco, o della guastada, o d' altro vaso simile. redi, 16-iii-268:
di due manichi curvati dal collo alla pancia d' un'an- for-jia]. panzini,
di toscana, per 'solino '. d' annunzio, iv-1-273: portava una giacca
giacca di panno azzurro cupo, guarnita d' astrakan nero su gli orli, sul collo
, e poi più là un collo / d' un altro monte, ch'era al
del collo dei cigni. - collo d' oca: nel gergo d'officina,
. - collo d'oca: nel gergo d' officina, l'albero a gomito o
questa [arte dei cavallerizzi] insegna d' assettargli [al cavallo] tutte le sorti
. la mezza scaccia svenata a collo d' oca, legata a perno 0 legata
,... o svenata a collo d' oca con la pizzetta.
pien'e fornita / di tradigion più che d' argento e d'oro; 1 ed
/ di tradigion più che d'argento e d' oro; 1 ed una bibbia al
125: vidi in casa un piloto d' india un manto per a collo per
velluto; un de'quali avea due catene d' oro lucente al collo. magalotti,
più bella? si sono pure messi d' accordo per vendere il grano a rotta
scriveva il suo giovane. -collo d' oca: persona ridicolmente sussiegosa. garzoni
. garzoni, 1-61: le riverenze d' un collo d'oca, uno inchino
, 1-61: le riverenze d'un collo d' oca, uno inchino di camelo,
tinello in collo, / ch'era pien d' acqua, e non si muove un
ineffabile / ira promessa all'imo / d' ogni malor gravollo, / donde il superbo
collo di qualcuno: abbracciarlo in segno d' affetto. lacopone, 58-29: quanno
mangiare, non ruttare per l'amor d' iddio. -che saria se me ne scappasse
mai voluto dar di collo, e disporti d' aiutarmi. -dare ad alcuno una bastonata
ivi all'onestade il crollo! / più d' un v'avrà vago jacinto e jola
: lavorare sodo. f. d' ambra, 9: tornai da studio,
, 3-15: pensano alcuni... d' esser tenuti in collo per quattro lettere
una rave un mulo con una soma d' olio; e che il conduttore,
e s'affoga in un bicchiere / d' acqua. sassetti, 276: ricordogli
indulgenzie che mi chiedi, m'ingegnerò d' accattarle con le prime che io dimanderò
collo da vero almeno a un paro d' essi. manzoni, pr. sp.
in quella stiva, cucita dentro un sacco d' incerato. = deriv. di
corpo deferente cui l'autorità amministrativa, d' ufficio o su riad una debita distanza
per raggiunti dogli presso il dito d' una mano, mentre con un dito dell'
1918 in risposta a quella scrittagli da d' annunzio dopo o a quelli altri già ben
avevo preso a collocato / en quello smesurato d' onne ben donatore. pigione un quartierino
nata per madre di maddalena di casa d' abania,... fusse collocata
. fusse collocata per moglie a enrico duca d' orliens. de luca, 1-6-31:
1414: 'collocare in matrimonio'suppone stato, d' ordinario, migliore, in apparenza almeno
capo eterno e santo / vedi altrove d' invitte armi vestita / balzar minerva,
poi essendosi egli collocato in servizio d' altri, ed io distratto dal tempo,
(i-1053): e così fuor d' ogni speranza si trovò aver ricuperato il
di fuori, non avesser dato un indizio d' abitanti. leopardi, xxxi-3: su
, conseguenze utili ai giovani scrittori. d' annunzio, v-2-601: lo spazio dei
9-92: orazione si è una dolce affezione d' anima che s'accosta a dio,
, che poi si scioglie nell'etere d' onde si ricupera in forma di materia gommosa
venne nei di eulogio, santo patriarca d' alessandria. e essendo noi in familiare
a stretti colloqui col pontefice sopra le cose d' italia e del modo di pacificare la
l'uom debba movere / secreto a colloqui d' amore. imbriani, 1-152:
confidenziale, con un amico di casa. d' annunzio, iv-1-140: in certe ore
lei e anche intrattenerla qualche volta in casa d' una nostra vecchia pigionale, la quale
: chi è costui che viene cosi d' improvviso ad attaccare tutti i nostri paladini
erano frutta da marmellata, miele denso d' odori (che faceva ridere di quell'acquetta
antichi hanno abbondato egualmente che il nostro d' una certa razza di scrittori molto malvagia,
uccello della famiglia picide. d' alberti, 219: collotorto, specie di
collotorto, specie di uccello più grande d' una passera, simile nelle penne all'assiuolo
bracciolini, 1-19-42: con un vaso d' olio dello scotto / unge al bamboccio suo
a consultare la causa sua nelle università d' italia, germania e francia. de luca
, perché qualche maligno non ci accusasse d' una clandestina collusione. beccaria, 1-350:
debiti, colludendo con li ministri fiscali. d' alberti, 219: 'colludere',
tradusse fuori di taciturnità e tenebre, d' ignoranzia e vizii. =
lo sciacquo fatto con tale medicamento. d' alberti, 219: 'collutorio', si dà
, terra grossa,... nido d' eretici, colluvie d'ogni lor setta
.. nido d'eretici, colluvie d' ogni lor setta. d'alberti, 219
, colluvie d'ogni lor setta. d' alberti, 219: 'colluvie', moltitudine
, russi, e tedeschi, e d' altri stati d'italia. imbriani,
, e tedeschi, e d'altri stati d' italia. imbriani, 1-38: a
voce dotta, lat. colluviès 'raduno d' immondizie ', da colluère *
, mi si rechi vin de'regni d' arno; / ma che sì come l'
perdo la mattina a colmare un canestro d' uva e di pesche, ch'io copro
bruno, 3-973: io che porto d' amor l'alto vessillo, / gelate ho
di lode / colmano i saggi, io d' ammirar son pago. imbriani, 1-139
rivivere, allietarlo, rianimarlo, colmarlo d' ogni piacere, appagarne tutti i voti.
è, ripeto, collocarli nella luce d' una età che senz'essi non sarebbe forse
alvaro, 7-58: colmò la misura d' un tempo truccato come il nostro, quel
è necessario... trovare il modo d' alzarle o... colmarle.
e colmando. -figur. d' annunzio, iv-2-442: sentivo già ch'essi
mediante le acque torbide derivate da corsi d' acqua provenienti da territori posti a quota
ancora qualche poco, di contro alle fattorie d' altri particolari; ma per non essere
. guglielmini, 32: goccia d' acqua che posta sopra una tavola
, e quali vi dovessero colmeggiare in forma d' isola. comisso, 1-88:
di stoffa s'alzò una schiera d' uomini che stavano distesi e di corsa
coperti di fiondi e di fieno. d' annunzio, ii-371: sta su la soglia
o di schiappe di castagno, o d' altro legno, e in mezo si lascia
nel forte dell'ira, potrebbe servire d' un possente ammaestramento. goldoni, vii-
, ch'oggi ei giunge al colmo / d' ogni più fero eccesso. fiacchi,
di sua gloria, / nelle corse d' olimpia ebbe vittoria. cuoco, 1-34:
guerra. pellico, ii-166: per colmo d' affanno, mantova era il punto di
era giunto al colmo degli onori. d' annunzio, iv-1-89: talvolta una oscura inquietudine
baldini, i-527: per colmo poi d' ironia a tutti i passaggi a livello
molto bene e'colmi, e le tavole d' altari, e simili cose. baldinucci
cose. baldinucci, 2-3-97: benedetto d' aldobrandino di giorgio, dona a francesco
/ che il re ruberto, fonte d' avarizia, / per non scemar del colmo
189-1: passa la nave mia colma d' oblio / per aspro mare. boccaccio
, 7-3 (163): lasciamo stare d' aver le lor celle piene d'alberelli
stare d'aver le lor celle piene d' alberelli, di lattovari e d'unguenti colmi
celle piene d'alberelli, di lattovari e d' unguenti colmi. boiardo, canx.
della casa, 675: o piume / d' asprezza colme! o notti acerbe
felicità e di tutte le gioie. d' aragona, ix-336: ten vieni a me
penne al vento porgo, / e, d' ardir colmo, verso il ciel l'
singularissimi che si possan leggere, pieno d' ogni buona teologia, naturalità e moralità
sembra una pozzanghera, / colmo è d' un vin sì forte e si possente,
lunga nel cuore eco di gioia. d' annunzio, ii-502: ma nel tuo prato
ma nel tuo prato molle, ombrato d' olmi / e di marmi, che cinge
tutti i pensieri miei furono colmi / d' amore e i sensi miei di primavera.
e tonde come candele, l'unghie d' esse lunghe e bene colme, vermiglie e
/ succingi il colmo sen: / d' un cappellin contesto / di paglie il
la luce passando a traverso un vetro d' occhiale colmo o convesso da amendue le
patròclo fè degli occhi un cenno / d' allestire al buon veglio un colmo letto,
, 571: pigliava la detta piastra [d' oro] ben ricotta e avendola tirata
, s'adotterà la culla o colo. d' al berti, 219:
abbondanti ciuffi sul capo. d' alberti, 219: 'colòbo', genere di
sm. chi nasce mutilato. d' alberti, 219: 'colobòmo', nome di
], i-319: chiamasi la fava d' eggitto colocasia, percioché così particolarmente si
cruda. garzoni, 1-186: l'erbe d' acqua dolce sono o di rivi,
asinelio della povertà l'uomo dio. d' annunzio, ii-338: ecco, venir veggo
nome dello stampatore, luogo e data d' edizione e simili, che si trova
ispano volgar., 2-22: fa sopposta d' acazia, ipo- quistidos, oppio,
propriamente fregarle, e farle vibrare. d' annunzio, iv-2-1065: le nari aspiravano