cattaneo, iii-4-12: perché mai la casa d' austria, obliate le vetuste tradizioni cesaree
/ va pe'bei fianchi la cesarie d' oro / in riposo ondeggiante. d'annunzio
cesarie d'oro / in riposo ondeggiante. d' annunzio, v-2-903: ebbe una calzatura
veneranda. -per simil. d' annunzio, ii-796: trapassa l'estate,
, / disfacendosi il pennecchio, / d' una gran cesarie bionda. =
per estens.: imperiale. d' annunzio, ii-500: rimini, dove la
fatene grani come cesari. = voce d' area settentrionale: cfr. lombardo slsar,
, e messi dentro a cornici cesellate d' oro e che rappresentavano migliaia e migliaia di
che mandi il suo dono poetico invece d' un vaso corinthio o di una patera cesellata
, 56: il bastone col pomo d' oro cesellato. -per simil.
tecnica del cesello. d' annunzio, v-1-499: ogni buon medico è
guardo questo pettine sottile / di tartaruga e d' oro, che affigura - / opera
o di stucco, di legno, d' avorio, il gettare de'metalli, ogni
. bellini, che è uno strumento d' acciaio che col calcare sul bronzo,
dell'altezza di un dito e della grossezza d' una penna da scrivere, ed alcuni
c, ovvero di un semicircolo. d' annunzio, iv-2-897: il tuo orefice
borgia. -per simil. d' annunzio, v-2-157: il coltello alla mia
di lunghezza di un dito e di grossezza d' una penna d'oca, crescendo per
dito e di grossezza d'una penna d' oca, crescendo per dua grossezze di penne
cesenese è vitigno che fa gran copia d' uve e di vino. =
occhio sarà glauco o cesio, e sarà d' onesta grandezza posto infuori, sarà buon
più di foco, ma i negri più d' acqua. salvini, 39-ii-187: quando
applicata comunemente se non agli occhi. d' annunzio, ii-565: e se gli occhi
al colore degli occhi: 'glauco'): d' uso raro e tecnico. cèsio2,
via il corpo del defitto, o d' accorciarlo almeno. de roberto, 168:
se l'avesse portato fin dalla nascita. d' annunzio, ii-149: odo i colpi
le delicate e povere gioie di foglia d' argento, lavorate in casa col punteruolo
al pensier, cui l'empia / virtù d' amo fatica, / discende il refrigerio
fatica, / discende il refrigerio / d' una parola amica. guerrazzi, iii-418
la libera de'padri arte fiorì. d' annunzio, ii-160: pel grembo intatto
/ di zefiri ministri, / porta d' or la corona e d'ostro il manto
/ porta d'or la corona e d' ostro il manto. monti, x-3-298:
[madre natura] di penduli cespi d' adianto le tegole rotte e sconnesse. pascoli
cespi / de'glauchi garofani crespi. d' annunzio, ii-829: ha tremato / nella
/ fanno gioir le region beate. d' annunzio, iv-1-971: misteriosa la sinfonia crepuscolare
di cespo. deledda, iii-754: d' impegno l'uomo si mise a lavorare
fallia la lena, / di sé e d' un cespuglio fece un groppo. boccaccio
/ di tenero le foglie, e d' ostro i fiori / tutto cosperso e rugiadoso
, 1-17: troverai ascendendo assai cespugli d' appassiti fiori, e molte fratte di spini
or si movea qual pura / nuvoletta d' argento, ed or di neve /
/ dal calcio e fecero cespuglio. d' annunzio, iv-2-776: carponi egli s'
gli pareva di sentire come il mormorio d' una fontana. gozzano, i-101:
.. che bisognava dunque che tu d' amore più tosto ti ramaricassi che della
: non son quell'io che già d' amiche cene / destai la gioia tra'bicchier
torpe la mente irrigidita, e piene / d' amaro tedio stan l'ore cessanti.
con la trombetta; ma non che forza d' averne sentenzia né farmi pronunziare, però
'l suo tutto è venduto. f. d' ambra, 4-30: stoldo chiedemi /
dolce che nacque da essa. cecco d' ascoli, 4554: non cessa il moto
cessa il desiderio, ma ancora si priva d' amore e conver- tesi in odio.
faceva le sue confidenze al cavaliere. d' annunzio, iv-2-201: la musica cessò
psiche mia per varie strade / inquieta d' errar già mai non cessa. alfieri
esser particolarizzate, non cesseranno forse maj d' aver bisogno d'interpreti, né cesserà forse
non cesseranno forse maj d'aver bisogno d' interpreti, né cesserà forse mai che
ideale e forte che m'aspettavo? d' annunzio, ii-300: e la volontà
, iv-109: non mi sono cessato d' annunziarvi ogni consiglio di dio. scala
quelli, li quali non solamente si cessano d' obbedire agli comandamenti di dio, o
1 l'ostia viva di pace e d' amor. 5. disus.
che l'hai mostrato a lui. cecco d' ascoli, 60: anche ogni luce
sole] qual natura prima / ebbe formato d' amoroso zelo, / sì ch'ogni
cessar fin che decisa / col re d' algier non l'abbia del cavallo. tasso
: filli, per questi canti / cerchio d' allor m'adomerà le tempie; /
primo giovanil tumulto / di contenti, d' angosce e di desio, / morte
pago a cessar l'estrema / liberatrice d' ogni cor gentile. 9. tr
leggende di santi, 4-257: la terra d' un signore,... la
per quegli che spesse volte gittano puzza d' immondizia, contaminatori della mente e del
in cuore o in mente desiderio né pensiero d' una sì vergognosa e vile malvagità.
quella poetica pestilenza, che per più d' un mezzo secolo ha fatto nella contrada
: consegna di terre promesse, restituzione d' occupate, cessazione di nuove occupazioni. leopardi
sole sue azioni, come apostasie. d' annunzio, v-1-697: andai verso un
carlo v l'aveva giudicato degno oggetto d' una delle sue leggi ed era quella
3-2-355: studiavano per contrario gli oratori d' onestar la loro domanda; la qual per
quanto la notte sapesse di fresco e d' estate, regnava in quel luogo un tanfo
più nostra / esser dea cura impartir d' esso, / unde de i mali è
, 28-7: [sonetto] dille ca d' amor so morto adesso, / se
istà di cesso, / ch'i'ho d' ogni persona gelosia. dante, inf
scrittore dài vanto a tale, che anco d' una breve lettera all'amico suo dolce
, brutto cessolino, / dal cader d' un guancial, ma non d'un tetto
dal cader d'un guancial, ma non d' un tetto. = dimin. di
ricoverare, e gittovvi suso un pannaccio d' un saccone che aveva fatto il dì votare
bezzi di ravanelli, con due cime d' endivia bianca, e stare attaccati a
s'è provveduto / gran ceste piene d' uova e di capecchio. goldoni, vii-
aggiungere quello dei corbelli e delle ceste d' oro. verga, 3-131: la
vuote non avevano voglia di ciarlare. d' annunzio, v-2-207: per tutto il
ruote: forme ritorte e circolate: circoli d' incantesimo. pea, 1-13: portano
felci e di sambuchi, sempre asciutta d' estate. 3. paniere a
sebbene possano adagiarvisi anche le persone. d' annunzio, v-1-377: c'era un calesse
per raccogliere la cera fusa. d' annunzio, iv-2-617: nulla gli sfuggiva:
l'ambra; né l'estrema finezza d' una mano inanellata...; né
inanellata...; né l'avvolgimento d' una sciarpa leggera intorno a spalle ignude
o vasello alto e grande a misura d' un piede, o poco più. vasari
/ un nastro azzurro, un braccialetto d' oro? bontempelli, 8-26: europa
, 218: alfredo sonò il campanello d' argento, e il servo portò in tavola
, / ché v'ho recato un cesto d' insalata. crescenti volgar., 6-26
di quivi s'impara, a cagion d' esempio, che, a convenientemente parlare
fiori, cima di cavolo, cesto d' insalata, e non altrimenti. pascoli,
escono ancora a biancheggiar tra folti / cesti d' ortica. sbarbaro, 1-78: e
, e la cuffia un gran cesto d' indivia. cicognani, 1-185: un bimbo
volevano significare l'avvenentezza e il garbo d' alcuno, dicendo che aveva più attrattiva del
bue che mai fosse in terra bovina. d' annunzio, v-1-601: stringe una corona
allo stato adulto di pesci marini e d' acqua dolce. = voce dotta
: vide, come nella casa patema d' un tempo, impoverirsi 11 mondo e
a cestoni. baretti, 1-289: invece d' andare con questi ed altri somiglianti argomenti
il circo e le mete, a cui d' intorno / vanno i cavalli, e
si davano differenti spettacoli ginnastici, corse d' ogni specie, cavallerizze, e fino
collo gli aprì poi la vena. d' annunzio, ii-115: non l'ebrietà
della strofe / né fronda di quercia d' olivo / di pino s'attendono,
di monti, di pareti rocciose, d' alberi, ecc.); circolo,
finisca il corso stracco e circolamento intero d' una zona zodiacale. a. f.
con essa indifferentemente e alla pari monete d' oro, quindi il complessivo ammontare della
mediante il pagamento di una modesta quota d' abbonamento (v. biblioteca).
vive ancora in qualche luogo; sia pur d' ima vita stentata e molto pallida.
parevano irridere, in un sottinteso pieno d' impertinenza o d'una spavalda franchezza, alla
in un sottinteso pieno d'impertinenza o d' una spavalda franchezza, alla sua manifesta
circola e del polmone che respira. d' annunzio, iv-1-435: il cielo era
circola salata di mare, i fiori d' acacia odorano forte. -figur.
che circolasse in abbondanza era il napoleone d' oro francese e piemontese. comisso,
leva in alto sopra vento sanza battimento d' alie per forza di vento, sarà
della bocca, quasi per lo foro d' una trafila e andarla circolando e tessendone
più diverse maniere il circolarsi e ravvolgersi d' una chiocciola in sé stessa? puossi
illuminare l'interno l'esponevano agl'incomodi d' ogni intemperie. pananti, i-442:
platonica per cui la colpa è disordine d' amore, dalle sue circolari comici manda
ii-272: la maggior parte dei membri d' architettura ha una forma circolare. parte
punto di partenza è anche il punto d' arrivo (un moto, un movimento
le ore, ecc.). d' annunzio, ii-316: volontà, voluttà,
, si diramano inviti [circolare-invito o d' invito). -in partic.: in
alle autorità inferiori nell'adempimento dei doveri d' ufficio: per imporre o chiarire un
avrebbe guastato il senso del dispaccio. d' annunzio, v-3-46: una circolare terribilissima
bandiere, musiche militari, e circolari d' invito agli spettatori, non le perpetrarono i
né si dica tale circolarità luminosa poter d' ogn'altra cagione derivarli, stante che nel
circularmente sparge e empie le circunstanti parti d' infinite sue similitudine, e appare tutto per
peli ritorti e circolati più o meno d' un quatrino, con la spada romana sopra
lunghezza di quei crini più o meno d' una penna, sarà fortunato. galileo,
punta, artificiosamente ritorte e circolate. d' annunzio, v-2-207: per tutto il
: forme ritorte e circolate: circoli d' incantesimo. 2. ant.
. vallisneri, iii-521: i bagni d' acqua medicata con erbe uterine, ottimi
o un circolato di vipera, e poi d' un'acqua termale, ovvero un decottino
distillare sono fornelli,... circulatorii d' ermete. = deriv. da
di lui tenendo ch'egli averebbe tenuto d' un cireolatore o cere- tano. bruno
per passatempo in case e per spavantacchio d' ucelli a la campagna. a.
,... non sieno per essere d' opportunissimo aiuto... per rimettere
trattando perciò le cose ancora più ovvie d' una maniera astrusa e falsa talvolta, come
: perché non disse: per circolazione d' altri pianeti? perché era determinato già
ne accenerò qui solamente che il salir d' esso è così indubitato, come evidenti
il dottore... mi raccomandò d' indurre l'ammalato a restar coricato più
, 161: la germania ritrovandosi coperta d' aria condensata e anco accresciuta, e
quanto durasse la causa, cioè quel freddo d' una provincia, maggior che non dovrebbe
introdur dunque a primo slancio la circolazione d' una carta qualunque siasi, bisogna prescindere
, e ogni comodità di situarsi, d' andare e tornare senza impaccio scambievole,
contatto con le vicende e gli avvenimenti d' ogni giorno. gramsci, 128:
sbastar dimento della lingua si siano messi d' accordo sul come chiamarle in buono italiano
per non più sapere, le compongono d' alcuna parte di circolo, e circolo
: lo spazio piano compreso, e chiuso d' ogni intorno dalla circonferenza, vien chiamato
) dipingevano l'anno sotto la forma d' un dragone, che da se stesso si
considerando noi diligentemente) abbiamo trovato meglio d' ogni altra convenire la figura di circolo
coll'altro ignudo e bianco al pari d' avorio disegnava giocarellando circoli e mezze curve
intorno alle tinchiuole che guizzavano a sommo d' acqua. d'annunzio, iv-2-112: nelle
che guizzavano a sommo d'acqua. d' annunzio, iv-2-112: nelle epidemie del
promessi * cìrcolo chiuso, adoràbile misto d' ingenuità e malizia. b. croce,
. manzini, ii-vih: la prontezza d' uno sguardo, d'un palpito da parte
: la prontezza d'uno sguardo, d' un palpito da parte nostra, aprì
: ed ora sono spariti i circoli d' ansia / che discorrevano il lago del cuore
che immaginar si possa al mondo. d' annunzio, v-2-207: per tutto il
: forme ritorte e circolate: circoli d' incantesimo. 3. figur.
per la città se ne parlava, e d' altro ne i circoli pubblici e privati
circolo di dame e cavalieri vari giuochi d' ingegno, ove ciascuno poteva mostrare il
lamberti, 5: la famigliare educazione d' altronde, quella dei maestri..
sicuro di formare lo spirito pubblico, d' istruire in minor tempo un maggior numero
istruire in minor tempo un maggior numero d' individui, che i circoli costituzionali.
confondo colle sale patriotiche quei « circoli d' istruzione », ove la gioventù va ad
della regina uomini alti di autorità e d' ingegno. collodi, 630:
. figur. ambito, cerchia; campo d' azione o d'applicazione, sfera d'
, cerchia; campo d'azione o d' applicazione, sfera d'attività. pellico
d'azione o d'applicazione, sfera d' attività. pellico, conc.,
. -anche: circonferenza del capo o d' altra parte del corpo. campanella,
circoli minori, circolo equinoziale, circolo d' illuminazione, ecc.). d
generiche, e quel vocabolario comune, d' influssi, d'aspetti, di congiunzioni
e quel vocabolario comune, d'influssi, d' aspetti, di congiunzioni; ma sapeva
sol s'inchina, e fa passaggio / d' esperia a visitar l'estremo lito,
del lungo corso a lettre vive / d' oro celeste in occidente scrive. 15
non da dio provveduto) simultaneo vivere d' uomini ingegnosissimi. b. croce, ii-8-
. la teoria dei circoli storici impedisce d' intendere il perpetuo crescere dello spirito su
che più? baccanti, e cupide / d' ab- bominando aspetto, / sol dall'
o amministrativa ((circolo di corte d' assise, circolo ferroviario, ecc.)
al popolo / questa cosa, che d' alcun altro incomodo / che ci possa accader
] che quando fai, / bella maga d' amore, / con quelle dita amate
- anche al fìgur. d' annunzio, iv-2-581: i meandri del fiume
dura, o nodorosa, vuoisi la radice d' intorno circuncìdere, acciocché getti fuore il
par., 28-28: e questo era d' un altro circum- cinto, / e
carne sua, dandoci quanto una stremità d' anello, in segno che voleva sposare l'
piaceva, perché rispondeva a evidenti norme d' igiene note anche agli antichi e perciò incluse
è già tra i cervelli circoncisi / adoratore d' orecchioni e coma. 2
la fresca ferita e non saldata / d' un circonciso suo ristagna e stringe.
uno che li soddisfa, diritto, d' acerbo fogliame, e giù al collo e
al collo e alla caviglia due colpi d' ascia. poi con un ferro completano
2. circonferenza, circuito. trattato d' astrologia [crusca]: quella dinanzi delli
e forte, / che circondato era d' un'alta fossa. palladio, 4-20:
alle quali non passa occhio mortale. d' annunzio, iv-2-587: io sentivo qualche
dei miei periodi e le massicce cornici d' oro che circondano le pitture nel soffitto
di tal noia guarire, / sì d' ogni parte circondato m'have; / ben
infiora la valle e la collina, / d' acute spine circondò le rose. tommaseo
l'amore di donna fedele circonda te d' ogni parte, e porta il respiro,
divin le cui tempia stellanti / lume d' eterna gioventù circonda. oriani, x-21-220:
circondato da quattro, et aveano / arme d' asta, ch'assai colpi gli trassero
.. / per non udir più d' atti e di parole / dilazion, ma
festive, circondare il corpo quasi esanime d' una meschina contadinella in vari atteggiamenti d'
d'una meschina contadinella in vari atteggiamenti d' angoscia, di terrore, di compassione!
modo che... li lineamenti d' esse pieghe vadino in qualche parte circondando
palesa e fiorentina / di quella triste età d' ire feconda / cui diè nome la
una fronte di diversa, ma non d' inferiore bianchezza; un'altra benda a pieghe
costei... sol di tenebre e d' orrori / natura ache- rontea veste e
: passando o ripassando, trovava modo d' inondare tutta la persona di clara con
salamandre, di un'atmosfera di fuoco. d' annunzio, iv-2-450: così forte era
. marino, 290: picchiata spoglia d' indica pantera / è la sua vesta ed
, 1-412: pria gli schinieri, d' eleganti argentee / fibbie costretti, circondò alle
il proprio ufficio del sbirro è circondar d' intorno e raggirar per tutta la città
*. marino, 5-51: d' oro l'orecchie e d'or la fronte
: d'oro l'orecchie e d' or la fronte adorna, / gli circonda
sole. marino, 10-244: quanto d' insubria il bel confin circonda / fin
-circondare di cure, di affetto, d' attenzioni, ecc.: colmare di
, 1-84: c'era un gran spaziare d' aria mattiniera e tenera, uno sfumato
canneto della palude circondaria / quante lucciole d' oro splendono, / quante rane crocidano
, i-107: era il luogo pieno d' erba e d'alberi molti circundato in
: era il luogo pieno d'erba e d' alberi molti circundato in una valle,
era tutto circondato. sannazaro, 8-133: d' ogn'in- torno circondato naturalmente di querciole
sono in foco tutto trasformato, / d' un radio circundato ho lo mio viso
'n ciel di copia, in noi d' inopia hai centro, / circondato dal
riscontrare. tasso, 8-77: colmo d' alto vigor, d'ardita spene /
, 8-77: colmo d'alto vigor, d' ardita spene / che nel vólto si
alessandro che, circondato da numero grande d' amici e di partigiani, se ne
i la maglia che se vede è tutta d' oro. 4. avvolto.
, 7-168: è contenuto lo spazio d' un cerchio da quella linea che lo circoscrive
che tesser fatto, non per la circonferenza d' un cerchio massimo più che per quella
un cerchio massimo più che per quella d' un minore, ma solamente esser fatto
per l'occhio, cioè nel piano d' un cerchio massimo. tesauro, xxiv-77:
, avendo in genere la perfezione d' essa dimostro, giudico molto conveniente ristrignersi ai
: linea che misura l'ampiezza massima d' una parte del corpo (fianchi,
mal contenute nelle cinture elastiche; polpacci d' ippopotamo e braccia da colossi.
dell'universo, ed è di terra e d' onda, / stabilita sul centro,
in cerchio; arcuato. d' annunzio, iv-1-247: un piccolo ombelico circonflesso
, ma non riuscì che a sollevare d' un mezzo centimetro la pelle sopra l'
tesauro, xxiv-66: io non intendo d' imbrogliarti il cervello con la teorica degli
accento circonflesso sarebbe dunque un accento misto d' acuto e di grave, ed è appunto
collottola grassa, gli pendevano a mò d' accento circonflesso sulla bocca tumida, lasciando
un mento rotondo e liscio come quello d' un bimbo. -verbo circonflesso:
di raggi a la gentil persona? d' annunzio, v-3-301: io veggo giorgione
io palpito in te come sul ponte d' una vasta nave. -figur.
al sonetto] del cherubino / e d' aere azzurro e d'òr lo circonfuse.
cherubino / e d'aere azzurro e d' òr lo circonfuse. d'annunzio,
aere azzurro e d'òr lo circonfuse. d' annunzio, ii-605: tutto il fuoco
in cotesto suono tipografico è per me d' anticamente famigliare, si circonfondeva di una
, si circonfondeva di una interiore sfumatura d' eco, affettuosissima; e mi pareva
co'numi alleati il dio s'assise / d' im- penetrabil nube circonfuso. faldella,
filo di perle offertole da lui. d' annunzio, iv-2-518: ella si sentiva
ella si sentiva circonfusa di luce e d' amore, come già forse ne'suoi
s'alza adesso, circonfuso ancora dal fiato d' uno sbadiglio, tinto di bianco rosso
/ sovra nitide pelli, e circonfusa d' arcana voluttà. pascoli, i-448:
noi contemplammo i nostri di anni prima, d' un giorno prima! circonfusi di ceruleo
, i-45: queste memorie erano circonfuse d' un'aureola immanente di gloria.
invenzioni e scoperte, e in luogo d' una circonlocuzione, ci dà un vocabolo
prurito di dire la sua, per vedere d' ammazzare la stampa clandestina e per predicare
trincea; cingere di mura o d' altra opera di difesa. s
occupata da nimici. 2. cingere d' assedio, circondare. salvini, 16-513
si ricavano le maniere fino al dì d' oggi con maravigliosa utilità praticate, delle circonvallazioni
dalle mura lo spazio della fossa, d' una strada di circonvallazione, e d'
d'una strada di circonvallazione, e d' una gola che gira il recinto medesimo.
scacci. 2. dir. circonvenzione d' incapace: delitto consistente nel fatto di
di un minore, oppure dello stato d' infermità o deficienza psichica di una persona
lo inseguivano, avea conquistato la gloria d' un tal soprannome. cardarelli, 3-26
rivestenti la superficie del cervello. d' annunzio, v-1-357: veggo le circonvoluzioni del
degno dei suoi trionfi, le figure d' una sfera e di un cilindro da scolpirsi
loro uguali, e riducibili ad un piano d' un cerchio, se non di nota
è circonscritto, contemplando per tante migliaia d' anni le stelle, inalzandosi sovra l'aere
natura, e temendo per averne copia d' uscire da'confini che si avevano essi medesimi
interessi dei partiti e delle persone. d' annunzio, iv-2-650: la vide isolata
iv-2-650: la vide isolata, vivente d' una vita propria e circonscritta, fissa
. cesarotti, i-io: niuna autorità d' un individuo o d'un corpo può mai
: niuna autorità d'un individuo o d' un corpo può mai nemmeno in progresso
, le fa rimaner tentativi inaccettabili. d' annunzio, ii-641: la fuga /
fino ai monti lontani, circoscrive / d' oro ogni casa, ogni argine,
riputazione andava circoscrivendola con sì fatte chimere d' astratti, concreti, materie, forme
ii-211: è veramente curioso che un numero d' uomini tanto ignoranti, quanto sapienti,
: guidarle in battaglia. cecco d' a scoli, 65: e chi le
le insegne in campo circoscrive, / d' onor si priva per contraria spada.
cose corporee mediante la circoscrizione o sia d' intorno, e tesser bene insieme, cioè
governi, che in nessun altro dominio d' europa fu segnato meglio per avventura, né
quella quasi circoscrizione negativa dello spirito del d' annunzio al problema vero del suo sentire.
trovo ora che sono molto più circospette d' una volta. d'annunzio, v-2-456
sono molto più circospette d'una volta. d' annunzio, v-2-456: come lo vedevo
. sbarbaro, 1-204: a riparo d' un albero, un micio s'inarca,
mi parve discemere nel buio una forma d' uomo che avanzava tra il fogliame delle
correndo per quella, non per ciò meno d' alcuna cosa risparmiò il circustante contado.
o più tosto piangendo sovra i rami d' un folto corbezzolo, si lamentava del
si contrae; l'occhio lagrima. d' annunzio, iv-1-82: mentre un pensiero
, quanti egli aveva serviti, e d' infiniti, che s'erano allevati in
: il cavaliero nel cospetto del re e d' ogn'altro circustante dal principio de l'
... e con lo stile d' argento nota con brevità... li
oste e agli altri circostanti / se d' essi alcuno avea mogliere a lato.
lato. castiglione, 201: porrà cura d' aver cavallo con vaghi guarnimenti, abiti
: lo stupor, di spavento e d' orror misto, / il sangue e i
dire a'nostri circostanti quanto bene vogliamo d' una persona in maschera da noi conosciuta,
da noi conosciuta, e conosciuta degna d' elogio, così io non mi farò scrupolo
platonismo l'ideale dantesco e petrarchesco. d' annunzio, iv-2-218: una terribile sassaiuola
. guicciardini, i-160: con speranza d' avere a essere rincontrato dal duca d'
d'avere a essere rincontrato dal duca d' orliens nelle circostanze d'alessandria. porzio
rincontrato dal duca d'orliens nelle circostanze d' alessandria. porzio, 40: quel tanto
la staggione, vennero tutti come inspirati. d' annunzio, iv-2-1028: come colei che
della sostanza sua, ma le stanno d' intorno e la toccano in alcun modo,
davila, 7: ho avuto comodità d' osservare con l'occhio proprio le più
distinzione tra il pedante e l'uomo d' ingegno. nievo, 172: -eccellenza,
pianta che da sé vi è nata ritiene d' un sito; intrinseca ad esso,
ne ritrae la natura e si risente d' ogni sua circostanza, lo ripropone nel
modo più concreto. calvino, 1-276: d' altra parte la consuetudine scolastica ci aveva
in un continuo esercizio di osservazione e d' umorismo. -dir. circostanze del
i-218: andava anche scrivendo alcune rime d' amore, sì per lodare la mia donna
in circostanze difficili (di danaro o d' altro), ma non è molto proprio
cose di cui si tratta non rendono imagine d' oggetti stanti intorno. nievo, 91
fatto concedere dal governo di torino. d' annunzio, iv-1-193: constretta dalle circostanze
chiusa nella sua purità come in una torre d' avorio incorruttibile e inaccessibile, ella provava
di confessione cotidiana affidata alla pagina bianca d' un libro segretissimo. serra, ii-35i
a quella notizia,... d' un caso terribile, che il messo non
ville e le castella, predicando e vangelizzando d' ogni lato, e chiamando li
in lu- nigiana, per poca fede d' uno di quelli signori, preso.
poderosi, e tutti / con armi d' ogni guisa e d'ogni tiro / ad
tutti / con armi d'ogni guisa e d' ogni tiro / ad incalzarlo, a
benché forte e di gran corpo e d' alto / ardir, dié volta, e
cattaneo, iii-4-119: non solo gli era d' uopo rattener l'impeto popolare entro i
le orecchie per raccogliervi il consueto saluto d' un usignolo. dossi, 334: quando
bocca pari, e chiusa (segno d' anima fredda), non aveva sorriso ma
ma né pur entri nella prima pelle d' un muro: e 'l pur udirsi parlare
intr. ant. scorrere (un corso d' acqua). g. gozzi,
fregio e cornice, che con lunghezza d' ottocento braccia cingea il tempio...
di già edificati, dando loro il circuito d' una gran città, e diede di
ha da dividere maggiore o minor qualità d' acqua. marino, vii-245: il circuito
esattissimamente formata, come la metà inferiore d' un cono tagliato parallelo alla sua base
incrudisce armoniosamente da un lato il circuito d' alte e dense foreste: finalmente una serie
foreste: finalmente una serie di poggi d' un torno dilicato e lucente. giordani,
abitanti e di più stretto circuito. d' annunzio, iv-2-112: sotto la maestà
.. attornierò lo tuo circuito a modo d' una spera, e gitterò contro a
: per esilio gli consegnò un circuito d' alte mura, e alla guardia di
alla genesi, dopo un lungo circuito d' errori, e una dolorosa sperienza dimostratrice della
imminente. borgese, 1-89: milioni d' uomini scalavano scellerati calvari per avere finalmente
in una fastosa solennità le loro riserve d' energia e di ricchezza, e mettevano
pone in comunicazione le parti opposte, d' onde le due elettricità contrarie, separate
moneta, delle merci, della mano d' opera. -circuito economico: circolarità delle
: il processo per cui la capacità d' acquisto che le banche creano a favore
, 6-169: la stagione di primavera e d' estate del 1938, in molti circuiti
se non li è rotto il cerchio d' alcun canto, / in questa altezza ch'
il vi guidò, in un pratello d' altissimi alberi circuito, nell'un de'canti
. biringucci, i-25: nel ducato d' austria infra inspruc et alla, vidi
quale passa un fiume con gran copia d' acque, et in questi monti,
cosa v'abbia concesso. mi pare d' aver sottoscritto un bianco, col coltello alla
pascoli, ii-192: caino è esempio d' invidia nel purgatorio e dà, nell'in-
a lui conto alcuno, aveva cambiato d' abitazione più di sei volte, per temperamento
, nel grande oceano, nel golfo d' oman e nel mar rosso, sebbene
nome la navigazione intorno ai tre lati marittimi d' una grande penisola. circumnavigatóre
conquisto, e ancor lo scrive / colma d' orror la storia; che sereno
cirri venerabile? -figur. d' annunzio, iv-2-464: tutti i modi delle
ripieno. 3. bot. organo d' attacco delle piante, filiforme, più
fragili restano / cirri di porpora e d' oro. d'annunzio, iv-2-10:
/ cirri di porpora e d'oro. d' annunzio, iv-2-10: a levante,
già cenere, nel tumultuato occidente: cirri d' oro: di fuoco. sinisgcdli,
. sinisgcdli, 3-99: alle prime folate d' aria / settembrina i cirri / s'
sonnifero, il crisogono, e altre d' infinito numero veramente. dioscoride italiano,
cinque consoli si cambiavano ad ogni cambiar d' umore del generale francese; tuttavia la
il crepuscolo di via pelizza... d' una fabulosa malinconia cisalpina.
: intronizzato nella ciscranna del velluto cangiante d' opera, a borchie d'oro.
velluto cangiante d'opera, a borchie d' oro. buonarroti il giovane, 9-574:
e denominano il componimento, per cagione d' esempio, in « c sol fa ut
avete sempre gli occhi tutti cispa. d' annunzio, v-2-336: vedi: mi sembra
/ lunghi si faccin, che le chiome d' oro / vegga d'argento, ond'
che le chiome d'oro / vegga d' argento, ond'io or m'innamoro,
i fluidi nasi de'malinconici vegliardi. d' annunzio, iv-2-200: la bella dagli
fante per far pergamene da capecchio. d' annunzio, v-1-1057: essi sempre più s'
globosa; una delle cui specie oriunde d' america, cissampelos pareira, somministra la radice
awolgesi agli alberi, et ha acini d' ellera ma più teneri. mattioli [dioscoride
, overo cissofìllo, che ha le frondi d' edera, quantunque minori...
bianco con macchie verdi simili a foglie d' edera (da cui il nome)
: cissite riluce in bianco con foglie d' ellera, le quali l'occupano tutta.
dotta, dal gr. xiooócpuxxov 4 foglia d' edera * (comp. da xtaoó
vide uno, che stava alla riva d' uno lago, e traevane con un vasello
coperto che non possi spirare; imperciò fa d' im- peciarlo perché non vi possa penetrare
per attinger acqua dalla cisterna. d' annunzio, ii-800: otre divenni e principe
con bell'ordine murati sei gran ricetti d' acqua piovana, a modo di cistemette
. cocchi, 8-288: una seconda specie d' idropisia è cistica, o vescicolare,
tanto soave fosse / che gli occhi d' argo tutti fé dormire, / né d'
d'argo tutti fé dormire, / né d' anfion la citara a udire / quando
. / quant'una voce ch'io d' un'angioletta / udii, che lieta
/ facevano intorno l'aria tintinire / d' armonia dolce e di concenti buoni.
de gli anni, e con citara d' oro / ebe serena v'accenna a l'
ebe serena v'accenna a l'alto. d' annunzio, ii-583: sonar per le
e quando io parlo di debito e d' obligo, non intendo di quello per
non si parlava che di conquiste e d' oro, quelli non parlavano che di pietà
papa mostrò grande turbazione contro al re d' araona e federigo suo fratello, e
settembre, si venne lo re languis d' irlanda alla città di camellotto, a
potrei citar qui due o tre testi d' ippocrate ad corroborationem di questo mio detto.
ti citi una farragine di testi e d' autori di lingua. beccaria, 1-222:
il lume citando gl'innume- rabili esempi d' innocenti, che rei si confessarono per gli
doveva somigliarmi nell'interpretazione della vita. d' annunzio, iv-2-113: aveva parlato del
citaredi, i quali con le fatiche d' alcuni poeti sustentandosi, quelle per ogni
le lunghe / tibie alla bocca. d' annunzio, v-2-587: l'auleta o il
, l'inventore della cetra). d' annunzio, ii-119: o citaredo primo,
che m'insegnava suonar la chitarra. d' annunzio, ii-773: come il citarista /
/ le man dottissime non abbassare. d' annunzio, v-3-96: egli stava un poco
foscolo, v-382: l'autore recente d' una storia in francese della letteratura di
, non citano altro che sé stessi. d' annunzio, iv-2- 130: uomo
piene e di libelli, / d' essamine e di carte di procure / avea
l'una dopo l'altra in ragione d' anzianità. fogazzaro, 7-294: lei faccia
citare a citare. il citare ogni sorta d' autori senza distinguerne la valuta ed il
la valuta ed il peso, e fame d' ognuno un fascio, senza giudizio e
totale impossibilità in cui mi era ridotto d' intendere neppure le più triviali citazioni di prosa
la testa di citazioni, la coscienza d' ombre, il cuore di vernice e di
/ come di selva o fuor d' ombroso speco / diana in scena
/ e segnar torme co'coturni d' oro. augustini, iii-197: un persico
nel monte citerea, / che di fuoco d' amor par sempre ardente, /
v.]: potrebbesi dire a modo d' aggettivo, non solo la 4
lucente dall'alto la luna. d' annunzio, iv-1-53: i fauni e le
paesi citerèi ch'esciron dalla fantasia d' antonio watteau. = cfr.
verdegge il citiso, ove abbonde / d' alcun salso sapor erba odorata, / dia
fiondi bianchiccie, e fregandosi con mano spirano d' acuto odore, come di ruchetta,
il canugiolo, il citiso o avorniello. d' annunzio, ii-766: sorgea la forma
sollecito, ecc.). con valore d' aggettivo nel distico marchigiano citato da dante
firenzuola, 422: preso un vasetto d' alabastro, e una ampolla con
limone, giallo verdognolo. cecco d' a scoli, 3068: il fiume agate
di tocche di puro argento, si cigneva d' un sottil ramo di vite. cellini
berillo cetrino di valore di dua carlini. d' annunzio, v-3-105: [era]
quanto poi ai dottori, si credono d' aver da custodire un'arca santa che
selci di strada: un citrul- lone d' un cavallo che spara via dentro la fuga
7-3: il quarto libro disegna ogni generazione d' edi ficio, e d'
d'edi ficio, e d' ingegno, per lo quale cittade, o
arti, oltre all'altre città d' italia. g. villani, 1-7:
cittadi mandò, ville e castella, / d' appresso e da lontan, per
chiari, passava sudando e ridendo. d' annunzio, ii-26: furonvi città soavi /
urbanistici, da piccole costruzioni ad uso d' abitazione e grandi aree destinate a viali
roma. -città dominante: venezia. d' annunzio, iv-2-677: il ponte di rialto
la città dell'inferno, come l'amor d' iddio, per lo quale spregia l'
sia la città, che concordata moltitudine d' uomini. poliziano, st.,
la quale gli abitanti chiamano la costa d' amalfi, piena di picciole città,
potendo sopportare che la sua patria fussi serva d' uno lucchese gli congiurò contra, disegnando
stato dalle invasioni de'prencipi stranieri, d' inespugnabili cittadelle cominciò a cingerlo, quali
terminare in buono accordo se la cittadella d' amiens non si spianava o non cambiava
signoreggia il sund, e guarda come d' alto in basso la povera heisenberg
più forte custodia, il generale comandante d' armi mi ha richiesto il servizio giornaliero di
e presero a'tempi della famosa battaglia d' austerliz. settembrini, 1-173: la cittadella
una cittadella sì fatta potesse difendersi. d' annunzio, v-1-887: dopo il buio di
umili cittadinamente sono da ammonire. cronache d' imperatori e pontefici, 1-8: quarantaquattro
-cittadinanza onoraria: quella conferita a titolo d' onore dallo stato o, per estensione
parrasio] ottenesse per privilegio la cittadinanza d' atene. vico, 313: con l'
gli altri abitanti liberi deh'imperio. d' annunzio, v-1-1013: eccomi. sono
tempo gli uomini erano grossi, e fuori d' ogni cittadinanza, e nudi di costumi
tempo gli uomini eran grossi e fuori d' ogni cittadinanza e nudi di costumi cittadineschi.
il quale tanto e non più dee procurar d' accrescerle, quanto poi possano, compartite
. compagnoni, i-19: madri degne d' una nazione che le rispetta, e
medici, gli avvocati, i professori d' università, i letterati, i ricchi mercatanti
una città anco più grande, per modo d' esempio nella capitale, e là tuffandosi
ha del resto sulla nostra il vantaggio d' essere più grossolana. pascoli, i-667
trassersi insieme i parentadi e l'amistà d' amendue le parti, per modo che la
, 1-31: è divoratrice senza rimedio d' ogni buono stato la cittadinesca discordia.
. è necessario ch'egli faccia un po'd' anticamera. sarebbe troppo cittadinesca l'introduzione
partigiani, o sgherri / ma guerrieri d' italia. carducci, i-281: l'ordine
adesso certo passava le ore all'ombra d' un abete.
da più ricche foglie / cara copia d' odori all'aria scioglie. 3
tasso, 6-iii-148: l'alta città d' adria reina altera, / onorò tuo valore
valore; ond'or si duole / d' essere scema, e più stimar non suole
.. e si ebbe l'effetto d' umiliare la modestia cittadina e d'accaparrare l'
effetto d'umiliare la modestia cittadina e d' accaparrare l'ammirazione e la reverenza della
ragione; onde non sono detti cittadini d' uno medesimo comune perché siano insieme accolti
se nell'utile pubblico, gli uomini d' inghilterra diventano cittadini. in italia ogni cittadino
vita eterna, e tutti dovemo essere cittadini d' una cittade. dante, vita nuova
l'uomo con ragione, non cittadino d' un qualche ristretto paese particolare, ma
a venezia come in ogni altro stato d' europa cominciavano le opinioni a sgusciare dalle
, e con questo turcimano è ben certo d' intendere l'ultime differenze dei termini.
: beato colui, che si contenta / d' essere solamente cittadino, / schifando i
al grado nel quale provisoriamente vi piacque d' impiegarmi. carducci, 518: vieni:
, 15-72: avean notriti i figli d' oliviero, / poi che li trasson
con tali, si ha il piacere d' una balia, che dà il latte,
de'cìtoli, dolente a me! d' annunzio, iii-1-1023: lascia, citola
ebbrezza, sbornia. cecco d' ascoli, 4261: in natura ciascuno [
sente subito in sé ciucca, / se d' altra qualità si mostra varia. nieri
batteva fresca sugli occhi come un grappolo d' uva. = voce onomatopeica:
rappreso, e dentro c'è un po'd' acqua limpidissima e ciucciosa.
carducci, 159: tu montato in arcion d' un somaretto, / ti preparavi a
il ciuco ti buttò senza creanza. d' annunzio, ii-303: ma dato non
postero son gente, / dicono, d' alto bordo e che ci vede: /
condurti a godere tutti i bei colpi d' occhio che si presentano da questi poggi.
-per estens.: folto gruppo d' alberi. fucini, 159: la
una ciuffaia d' ontani. viani, 14-423: fra i
apparve il vescovo mitrato agitante il pastorale d' argento. idem, 19-291: una
, 5-42: hai fiso- nomia / d' un di color, che ciuffan pe'calzoni
c. gozzi, 4-82: ognun dà d' urto ed aizza la schiera, /
rotandosi / vide il topo a fior d' acqua. il ciuffò e in aria /
, 1-3-421: i turchi van giron / d' anselma intorno all'uscio...
leandro il modo / ha ben trovato d' awiargli. menzini, 5-6: non
bagnarole, secchi. tutti erano pieni d' una ciufega gialla scura, bella impol-
, piccolo cespo di fiori, gruppetto d' alberi. -anche: piccola ciocca di
dell'altar maggiore, con un ciuffétto d' erbe legato in cima alla canna. negri
cima ai gambi che giungono ad altezza d' uomo. palazzeschi, 3-224: col
algarotti, 2-375: non perde mai d' occhio la occasione; e teneva pur allora
1 bravi di mestiere, e i facinorosi d' ogni genere, usavan portare un lungo
, come una visiera, all'atto d' affrontar qualcheduno. collodi, 239:
capelli e scagliarti lontano mille miglia. d' annunzio, iv-2- 289: un
le gambe nude, il viso pieno d' efelidi, e quel gran ciuffo sugli
di capelli, di peli). d' annunzio, iv-2-274: su la faccia ella
grosse; e se tiene il ciuffo dietro d' esse dimostrarà forza. salvini, 22-411
in capo irti, da re. d' annunzio, v-1-241: scorgevo il bianco degli
nominate artuffo. 6. cespo d' erbe, di fiori; cespuglio; gruppo
, di fiori; cespuglio; gruppo d' alberi. pascoli, 57: tremava
. negri, 2-698: muretti d' orticelli, soverchiati da ciuffi di vitevergine,
. cardarelli, 1-83: un ciuffo d' erba che ingiallisce e muore / su un
, / tra gli spacchi e i ciuffi d' erba pensile, / le lucertole guizzano
spunta il ciuffo nerastro, bruciacchiato, d' un palmizio. 7. mazzetto
stette come il ciuffino ai bimbi. d' annunzio, i-846: pallido magro; un
un pezzo di macigno / con la scure d' acciar parea tagliato. pea, 1-17
giù giù, fra le crepe, ciuffotti d' ortica e di vetriolo. -acer.
953: paulo dipintore fiorentino s'invogliò d' un monachino o ciuffolotto e non potè comprarlo
ciulli delle squadriglie per le corride estive d' arles e di nìmes. =
ha il manico ben fisso (è perciò d' uso disagevole). -al figur.
inverso brindisi. rolli, 520: d' altre [navicelle] al remigio spogliata inarca
e prendeva soltanto il denaro anticipato. d' annunzio, ii-294: la ciurma..
lasciatemi dire, accozzaglia di gente varia d' età e di sesso, che stava a
... per non istare a rischio d' innamorarmi (ecco la tua solita antifona
vianello, sono i soli che fin d' allora mi rimangono in memoria di quella
sensati, un di essi, che sembrava d' aver miglior senso, così favellò sostanzioso
a parole e venuti al coltello. d' annunzio, ii-913: presero battaglia /
glia, al sembiante, a'capei d' oro, / le sembra ad evidenza
, visitava la amante e poi via. d' annunzio, v-3-147: perché un
giusti, 2-74: a lui d' intorno il nobilume e il clero, /
di fatare e di assiderare per via d' incantesimo e di magia. tommaseo
fanno i ciurmadori, di vino o d' altro sopra di cui hanno detto una
essere antidoto alle morsicature di serpi, e d' altri animali velenosi. 5.
ci rinfrescò per modo con la gelidezza d' essi [vini e poponi], e
e poponi], e con l'opacità d' una sua cantina, che per quest'
anno siamo ciurmati contra 'l sollione. d' annunzio, iii-1-1024: se, non ciurmato
di quei ciurmadori, i quali, fingendo d' esser sacerdoti, e coprendosi col mantello
x-3-322: insaziato pitocco, / strazio d' orecchi, ciurmador convulso, / sempre fabbro
ciampanelle; certi ciurmatori gli s'eran messi d' at- tomo, mentre era ancora in
fatato o il ghiacciato; il secondo d' essere il ciurmatore che fatta avea la fattura
di fatare e di assiderare per via d' incantesimo e di magia. g. gozzi
ghirlanda, / e cantatrici e più d' un suonatore. parini, 670: intorno
ciurmare, a ingannare. d' annunzio, v-1-902: possiamo ricordare esser nato
rousseau il quale, a proposito d' un altro disegno ciurmatorio di pace per
confessare agli altri e a se stesso d' essere artefice di una ciurmeria disutile e sacerdote
artefice di una ciurmeria disutile e sacerdote d' un altare bugiardo? d'annunzio, iv-2-914
e sacerdote d'un altare bugiardo? d' annunzio, iv-2-914: essi avevano già
carena, 2-362: * civada 'vela d' albero di bompresso, che ha
civadière, dal provenz. civadiero 'sacco d' avena '(per la forma
, / ed abbiam con noi recato / d' ogni sorta di civaia. soderini,
leopardi, 1-28: mostrò quel galantuom d' aver cervello, / che per una
, ceci, piselli, lenticchi. d' annunzio, v-2-479: nespole e cotogne maturavano
luogo di moneta, siccome la valuta d' uno agostaro d'oro...;
moneta, siccome la valuta d'uno agostaro d' oro...; e in
(284): quegli che per viltà d' animo non avendo argomento, come gli
, ii-237: si studiano nel civanzare d' un denaruzzo, ingannano nel peso, nel
, tutti li uccellini se le pongono d' intorno a mirarla, e ella mira loro
naturai costume / della civetta, tutta d' oro il guardo, / ove tacque
civetta, e per pennacchio un ramoscel d' olive. tasso, n-iii-1041: dario
suo talento, sia civetta con tanto d' occhio e con gli artigli affilati. g
calmeta, 108: è la civetta d' altri l'uom ch'è cotto.
mezzetta, / vo'far anch'io d' amor alla civetta. lippi, 6-34:
-per simil. e scherz. moneta d' oro. g. m. cecchi
occhi di civetta. intende le monete d' oro, come il doblone. -andare
son di noi miglior maestre assai / d' impaniar la civetta. c. dati,
cara signora giulia? l'hiio d' un mancer ci fece sottoscrivere mio padre per
, più civet- taggini, più giuochi d' un babbuino, con tante variazioni e
fare qualche cosa. f. d' ambra, 25: ingannar simili allocchi non
panione a demetrio. di poi civetali tanto d' intorno, che vi si cali.
i-262: e silio aliatole, cinto d' ellera, in calzaretti, civettava col capo
nuovo argomento di arrabbiare e anche quasi d' avvilirmi. verga, 3-100: « bella
volevi piacermi, signorina: / e più d' ogni conquista cittadina / mi lusingò quel
/ che tal porge botton ch'è pien d' ucchielli, / e non c'è
: coquetterie rappresenta al vivo il carattere d' una donna galante che tiene a bada molti
a bada molti amanti, a guisa d' un gallo che vezzeggia cento galline ad un
verde e pulita, quale appunto i zerbini d' andalusia portano per vezzo. ed io
coricata in gore ove il cielo folletto d' aprile si mirava con civetteria.
: io dubito che gualtieri che mostrava d' avere un ingegno pellegrino, non ci
leopardi, iii-358: non conosco le puttane d' alto affare ma quanto alle basse vi
stereoscopi, civettuolmente smaltati di rosa o d' azzurro a rifilature d'oro. =
smaltati di rosa o d'azzurro a rifilature d' oro. = comp. di civettuolo
tenerissimi anni, ella non mancò mai d' una certa generosità. verga, 4-203:
a uno stato); civile. d' annunzio, iv-2-1022: le mura gigantesche costruite
,... è il principio d' ogni corruzione civica, morale e logica
, / pallidi spettri, ad invecchiar d' un giorno. d'annunzio, v-1-8:
, ad invecchiar d'un giorno. d' annunzio, v-1-8: la fede di genova
guardia civica e tutti gli altri malanni d' italia. -appartenente alla guardia municipale
volete che facessi, io, alla testa d' un battaglione? era proprio il mettere
pazze allegrie ti dipinge con un brivido d' orrore, con una indegnazione che ci fa
, trovandoti moltitudine di parenti, copia d' amici, abondanza di roba, e
di roba, e in te sendo d' ingegno, d'eloquenzia e di grazia non
e in te sendo d'ingegno, d' eloquenzia e di grazia non rozzo,
m. palmieri, 84: per carità d' amore e salute universale
, xiii-50: costui, / d' ogni tumulto, d'ogni rissa il capo
: costui, / d'ogni tumulto, d' ogni rissa il capo, / gran
ordine civile si tenesse per regola generale d' abolire tutte le leggi che non sono
a venezia come in ogni altro stato d' europa cominciavano le opinioni a sgusciare dalle nicchie
se non m'inganno, qualche cosa d' onesto, la sottomessione dell'amor proprio
maggio, che intorno al bel corpo d' imelda / cozzar le spade de i
sangue l'ardue torri in polvere. d' annunzio, ii-596: e una dura virtude
138: ma ove dorme il furor d' inclite geste, / e sien ministri al
227: e, nella vita d' un suol uomo, tante civili cose fatte
invasi mari, / e 'l fero lito d' orenoco impari / culti civili. pirandello
, e si dimostrò molto umano e d' animo civile. 12. amabile
perciò ispiratore di buoni e civili costumi, d' amor patrio e familiare e umano.
: ordinaro di chiamare uno gentile uomo d' altra città, che fosse loro podestà per
se non intervenendo il consenso e compromesso d' ambe le parti e non altramente.
: io l'aria non ho già d' un vagabondo, / qualcosa di civile ci
onestà de'civili, resta solo a dire d' una, nominata iustizia. b.
, di parola, di circolazione, d' associazione, ecc.) garantiti dalla
distinta famigliuola, come p. e. d' un funzionario statale, dogane o catasto
duca liberasse flamminio, e non intendesse d' aver satisfatto a n. sig
7-71: al municipio, eleonora, prima d' entrare nell'aula dello stato civile,
scrittori cattolici si scorge non poca varietà d' opinioni, particolarmente tra li canonisti e
clandestini di un severo e positivo studio d' avvocato civilista. = deriv. da
e come stabiliscono e dichiarano per fuori d' ogni controversia, perfettibile. cattaneo,
più svegliati spiriti del- l'altre provincie d' italia imparano a civilizzar i loro dialetti
barbare, grossolane, disarmoniche, incapaci d' essere abbastanza civilizzate, o purgate dalla
di moda, né mancano gli esempi d' illustri scrittori. leopardi, iii-772: nella
in una situazione primitiva, da delitto d' onore, rifiuta di vibrare la coltellata
più alti intelletti, gettano i fondamenti d' una civilizzazione che diventerà europea, che
del rosso, 1-2-18: quivi contentandosi d' una piccola casetta, e di un poderetto
in ringhiera, e le sue essequie d' ogni solennità onorare. parini,
, 612: io mi lusingo d' avere scritto ragionevolmente e civilmente. alfieri
9-177: così muoiono le civiltà; e d' un tratto, come cessa un gioco
la quale niuna è che si sdegni d' ubbidire. buonarroti il giovane, 9-682:
e potenza nasceva... la invidia d' altrui. colletta, i-104: languiva
guidare dal sentimento che dovunque è principio d' una qualche civiltà, dovunque tra uomini
; cortesia, urbanità, gentilezza (d' animo e di costumi). ottimo
: perché tante volte dipende il credito d' una bottega dalla buona maniera di quei
per vivere con timore delle leggi e d' iddio, sarebbono vani se non fussono preparate
nella quale l'espressione 'modo d' accivire 'era letto dagli antichi editori:
può essere consigliata, poiché questa parola d' apparenza e pretesa inglese in inghilterra è
, / con gavallotte et arcora. d' annunzio, ii-861: quando clamò « eloi
, / nell'ora nona, un uom d' arimatea / venne; e in quel
e gli pende dalle spalle, fregiata d' oro. f. buonarroti, 2-248
.]: 4 clamide ', sorta d' abito militare senza maniche che portavasi sulla
dagli altri greci e da'romani. d' annunzio, ii-568: flessibile m'appar
guardo in tomo. vedo teoria / d' erme ridenti in loro bianche clamidi, /
l'usanza. menzini, iii-181: più d' uno spogliossi della clamide imperiale, per
che di sua mano / tessè minerva e d' auree frange il lembo / circondato n'
la corona in testa e lo scettro d' oro in mano, incedeva in compagnia d'
d'oro in mano, incedeva in compagnia d' altri nobili personaggi. c. e
: il cavo orribile delle gote testimoniava d' una dimora sepolcrale, come pure le
fontane, nei canali e nelle condutture d' acqua; ogni or ganismo
fanciulli in cui pensiero / non è d' armi e d'onore. prati,
cui pensiero / non è d'armi e d' onore. prati, ii-50: orrido
tessaglie. carducci, 235: un clamor d' irrompente battaglia / sorge ancor da la
con clangore e clamore di stormi. d' annunzio, ii-674: e noi gridammo,
le stoe quando la nave / piena d' eternità giunse all'approdo. soffici, 1-287
avreste, dopo la rovina del regno d' italia, sagacissimamente taciuto. giusti,
vii-24: [gorgia] foggiò canoni d' eloquenza e di stile, e fu
, che nulla arrivava a sopire. d' annunzio, iv-2-156: a poco a
gente / laggiù in città al mercato. d' annunzio, iv-2-169: dieci, dodici
agg. letter. schiamazzante. d' annunzio, ii-42: or la figlia d'
d'annunzio, ii-42: or la figlia d' icario / guatava la torma dell'
dell'antifascismo italiano, gli albertini, benché d' acquisto, 1 ruffini, i carandini
gente che ha profonde solidarietà e comunanza d' interessi '(nel 1536). cfr
fu clandestinamente recato un foglio della gazzetta d' augsburgo. collodi, 688: o
lei, costavano nottate crudelmente insonni. d' annunzio, iv-2-314: ciàvola, quasi
e anche intrattenerla qualche volta in casa d' una nostra vecchia pigionale, la quale aveva
b. davanzali, ii-385: confessò d' avere innanzi alle nozze del re contratto
. sopra la podestà o la convenienza d' annullare i matrimoni clandestini, fu cominciata
alvaro, 7-58: colmò la misura d' un tempo truccato come il nostro,
linguaggio comune, sinonimo di clarinetto. d' annunzio, iv-2-285: dal clarino di bossolo
, nobili e neri, stringendo i bischeri d' ebano del loro cigolante aggiustamento, da
guittone, 3-85: vero pare dimostramento d' amore all'amico clarire de i
cesco e s. chiara d' assisi, con una regola origi
di santa chiara. monache clarisse. d' annunzio, iv-2-512: uno sportello è
la stella diana, / tant'è d' oltremirabile bieltate, / e ne l'aspetto
porte / grandi, con chiaro clangere d' argento. = voce dotta,
pulci, 26-17: e risonava più d' una trombetta / per roncisvalle con certo
combatte un'attrattiva terribile e pur bella. d' annunzio, ii-861: o parola novissima
annunzio, ii-861: o parola novissima d' amore, / trascorri in nembo tutto
mente, e s'aprì con chiaro clangor d' oro. d'annunzio, v-1-285:
s'aprì con chiaro clangor d'oro. d' annunzio, v-1-285: come può la
corale del luglio sale in clangori di trombe d' oro. 3. figur. elogio
invitato da lui bevvi un'altra volta d' un claretto molto dilicato. redi, 16-i-2
, 2-240: non tutti i vignaiuoli d' italia, per mo'di dire,
in disparte / di questo e d' ogni obscurità clareza. = variante
in la, in sol o clarinetto d' amore', clarinetto contralto', clarinetto basso
e l'organino, e il clarinetto d' un povero cieco, che...
una demenza più tempestosa di grida. d' annunzio, iv-2-285: tutta la faccia,
. oggi è quasi al tutto fuori d' uso. 2. iron.
certi grammatici novellini, sorti nel fine d' imbrogliar la grammatica. ne un
concordia dal cui difetto nacquero la disunione d' italia e il dietreggiare dei nostri miglioramenti
utile proprio di classe e di famiglia e d' individuo. gramsci, 9-41: i
a causa di una troppo lunga permanenza d' una senescente classe dirigente divenuta una casta
ii-2: v'ha inoltre una classe d' uomini, che facilmente trasmoda nei voti e
privilegi che a sua maestà paia conveniente d' instituire. monti, iii-440: il nuovo
per lo più con maggiori emolumenti sì d' onorario, sì di guadagno da'loro libri
appresso il sacro oratore riferisca il detto d' un incredulo, senza fiele e senza
fiele e senza quelle crude invettive che d' ordinario, invece di correggere, inaspriscono
non si adattano facilmente ai comuni metodi d' insegnamento e alla disciplina. 8
compiti. la campana aveva un suono d' altri tempi, e ogni volta faceva
boccardo, 1-842: il convoglio si compone d' una serie di vetture di differenti classi
non ha in capo altro che gli arlecchini d' italia. palazzeschi, 1-198: sono
vena, con tutte le sfumature, d' un vino di classe. pavese, 6-299
sia messo a caso, per il trasporto d' altri soldati. 2. letter.
soldatini anche i classiarii e i legionari d' italia? = voce dotta,
di dottrina classicamente umana superiore alla forza d' intelligenza e d'espressione di ciascheduno.
umana superiore alla forza d'intelligenza e d' espressione di ciascheduno. =
che, ravvisando nelle opere * d' arte dell'antichità greca e romana modelli
', partito di coloro che dicono d' onorare i classici, imitandone le forme,
se si hanno a intendere come scuole poetiche d' imitazione e ripetizione, sono tutte e
aver sentito quelle cose che si sforzano d' esprimere, si vede il letterato e non
la mitologia, si spogliava la poesia d' immagini, le si levava la vita.
. valore esemplare (di un'opera d' arte, per cui essa è giudicata '
il poema della coltivazione de'monti sarà d' ora innanzi uno de'più nobili poemi
gli avanzi di medaglie, di vasi, d' intagli e di armature, e di
a un'usanza, a una forma d' arte, ecc., che vi hanno
era l'attesa di quando in piazza d' armi il giorno dello statuto sta per giungere
che, per un uomo in cerca d' avventure, quel dialogo di lei con i
classico, col ble e le scarpe d' antilope. 8. dir.
non sarete di parere diverso da quello d' òmero, di virgilio, d'orazio.
da quello d'òmero, di virgilio, d' orazio.
d' anacreonte, e di tutti coloro che voi
meno scienza o arte si vantavano d' intendere i classici e d'imitarli.
arte si vantavano d'intendere i classici e d' imitarli. carducci, iii-24-24: ma
, 5-45: gli abusi che uno scrutatore d' opposizione può utilmente contestare durante le
milizia, ii-276: gli oggetti d' arte, vari essendo e numerosi,
scienze, usanze, professioni e operazioni d' ogni specie. gherardini [darwin],
al nesso tra forma e contenuto. d' annunzio, v-3-325: sdegnando le ricerche
] significa considerare, in un gruppo d' individui, non quello che ciascuno ha di
produzioni formate da'rami carnosi, d' un bel rosso corallo, fra loro
dir che qui claude / septe maniere d' ingrati esto livro / de li quai
'susine della regina claudia '. d' annunzio, v-1-244: c'è in fondo
agg. letter. zoppicante. d' annunzio, iv-2-305: andava innanzi senza volgersi
intelletto, che natura inclina / ricercar d' ogni cosa la sua causa, / d'
d'ogni cosa la sua causa, / d' una in altra ragion sempre cammina;
, /... / fin che d' ogni cagion la causa trova, /
periodo, costituita, nella prosa antica d' arte classica, da una successione di
). letter. zoppicare. d' annunzio, iv-1-784: si alzò; traversò
claudicando. -per simil. d' annunzio, v-2-409: e ancor van claudicando
anche lo strabismo di quella castissima contessa d' albany e la claudicazione della pudicissima duchessa
autore, le clausole, cioè tutto. d' annunzio, v-1-515: sono di
« uno de'mezzi più efficaci e d' un effetto più generale per propagare una lingua
in quel frattempo giuliano poteva essersi mutato d' idea, e non lo avrebbe sciolto finché
); massima, norma. d' annunzio, iv-2-144: da allora nella sua
sepolto in qualche ignota solitudine claustrale. d' annunzio, iv-2-156: quando fu prossimo
al pensier tornavano / gl'irrevocati dì. d' annunzio, iv-2- 487: pini giganteschi
cattaneo, iii-4-119: non solo gli era d' uopo rattener l'impeto popolare entro i
a passar sopra alla clausura, e centinaia d' uomini e di donne si ripararono
di fuori, le discordie, le lotte d' interessi e di vanità, passavano
gli alberi di un orto. d' annunzio, iv-2-846: il frate guardiano
salutando con affabilità. egli s'offerse d' introdurre nel convento il visitatore, ma
, / e vi sussurrerà / dolci parole d' incoraggiamento / con signorile premura, /
la parte del monastero comprendente i locali d' abitazione dei religiosi (indicati da un
in perpetua clausura; alle quali sovveniva d' ogni cosa necessaria; e ci spese molti
prigione, non della tirannide, ma d' un'infermità -la disgrazia si dimezza, e
stretta e intera, come nel monastero; d' andare a spasso non si parlava neppure
anche l'unica necessità che ci sarebbe stata d' uscire. b. croce,
questa zezza ricadìa / ch'io ho, d' aver trovata clausura, / eglino [
del sepulcro. biringuccio, i-124: d' intorno fattoli [alla miniera ammonticchiata]
. alla loro vista misuravo il gelo d' un esistere come il mio.
voce tecnica esprimente l'atto di chiusura d' una contabilità, d'un processo verbale
atto di chiusura d'una contabilità, d' un processo verbale, d'un estimo,
contabilità, d'un processo verbale, d' un estimo, d'un arbi- tramento
un processo verbale, d'un estimo, d' un arbi- tramento, d'una verificazione
estimo, d'un arbi- tramento, d' una verificazione di crediti in materia di
buonarroti il giovane, 9 * 72: d' èrcole la clava,... /
magione mi sembra perciò la piccola regia d' evandro, in cui non isdegnerebbe d'
d'evandro, in cui non isdegnerebbe d' entrar alcide per erudir anche più la
a prima giunta paride stramazza / menestio, d' arna abitatore e figlio / del portatore
cuore / fervere sentendo la battaglia. d' annunzio, iv- 2-811: la scena
corpo a forma di clava. cecco d' a scoli, 386: se segue il
una guerra di tutti contro tutti e d' ognuno contro ognuno; e quel poeta
potere la cetra di orfeo che la clava d' èrcole. gozzano, i-364: dall'
corrispondente emozione giudico di esserci riuscito. d' annunzio, iv-1-196: è, in musica
una sola forcina arcuata e curva. d' annunzio, iv-2-1137: non aveva le
clacerti punti mettendo / che parte son d' ogn'altro scripto vicola):
ben si dimostrano questi maghi perversi, d' operare ogni cosa per arte diabolica,
, inducendo anco gli uomini per via d' incanti in pazzi amori e odii disordinati
, conc., i-70: migliaia d' uomini e donne vennero condannati alla morte
l'elena m'ha fatto chieder licenzia d' imparare a sonare di clavicordio, ditele per
, ai fornelli per aiutar la mammina. d' annunzio, v-3-299: la musica incantatrice
ma il mondo ch'ella risveglia è pieno d' una gioia e d'una tristezza in
ella risveglia è pieno d'una gioia e d' una tristezza in cui celasi il peccato
'clavifórme', epiteto di ogni vegetale e d' ogni suo organo che ha la forma d'
d'ogni suo organo che ha la forma d' una mazza, d'una clava.
ha la forma d'una mazza, d' una clava. = voce dotta,
allato a s. pietro, e d' essere col clavigero del cielo messo in compagnia
. monti, 7-171: l'armatura regai d' arèitòo / indosso avea, del divo
i-768: nestore non è più quello d' una volta,... come quando
e nelle paci di molti liberatori. d' annunzio, 11 * 1046: ma tu
sucida dramma. / ma ti pagheremo d' acciaio. panzini, iv-141: i clefti
le imprese dei clefti. d' annunzio [vocabolario dannunziano]: buco valla
, che in toscana si chiama vitalba. d' annunzio, v-2-381: era un sermento
coronate di clematidi, di liane, d' orchidee. = voce dotta, lat
che ri prendevano sua signoria d' esser troppo piatoso e cle
anno è clemente meno assai dell'usato. d' annunzio, iv-2-57: era un pomeriggio
tradizione al pontefice clemente i. d' annunzio, iv-1-904: suscitando nello spirito di
. battoli, 36-89: pregava a piè d' un crocifisso la divina clemenza per la
l'uomo che si conforta ai premi d' un'altra vita... è in
sapienza, della clemenza e della onnipotenza d' iddio. leopardi, i-1009: è
della grazia. -figur. d' annunzio, iv-2-92: per le vie i
/ non ebbe in odio / tronco d' infamia: / tanta clemenzia / di quelle
amenità de'giardini...? d' annunzio, iv-1-125: i nervi, troppo
modello primitivo di periscopio. d' annunzio, iv-2-909: tutto lo scafo immerso
scafo immerso, con solo fuor d' acqua il lungo tubo del cleptoscopio armato
l'appannaggio, che il beauhamais viceré d' italia aveva avuto nelle marche a titolo
reforma, esagerando molto la desformazione comune d' ogni parte del clero, e inculcando
fino alle chiese e a'cleri dell'indie d' oriente e d'occidente avea fermo nell'
a'cleri dell'indie d'oriente e d' occidente avea fermo nell'animo d'inviare suoi
e d'occidente avea fermo nell'animo d' inviare suoi visitatori, con apostolica autorità
oratori la durata delle loro concioni. d' annunzio, v-2-170: nella clessidra io ripugno
2-68: il rumore... / d' una clessidra che non sabbia ma opere
vuol essere annoverata la 'cletra a foglie d' ontano '(cletra alnifolia), grazioso
rosso, 1-1-78: non mancò mai d' amore, di fede, e diligenza
e raccomandate. marino, 9-69: più d' una volta il genitor severo, /
il genitor severo, / in cui d' oro bollìan desiri ardenti, / stringendo
sozza vecchia che stava a guardarlo lieta d' aver conquistato un nuovo cliente, egli
conquistato un nuovo cliente, egli sognò d' amore. baldini, i-47: il barbiere
. alvaro, 7-211: nella collezione d' una grande sarta si trova sempre una serie
la fanno parere un'attrice alla scena d' amore / con un giovane ricco.
quattrini. pirandello, 7-70: il d' andrea, venuto di fresco dagli studii,
. nardi, 2-28: prima si tentò d' impedire la cosa col mescolare amici e
allora si dice loro: aggiustatevi. d' annunzio, iii-1-1069: ella era stata
dell'anno per mezz'ora. cecco d' ascoli, 214: ombra e luce non
'l generoso entro a i divieti / d' abila angusti l'alta mente acqueti.
diverse, pur corrispondono mirabilmente alla qualità d' esso clima... il clima d'
d'esso clima... il clima d' italia e di spagna è clima da
annua, linee non parallele all'equatore; d' onde la grandissima diversità fra le semplici
abbia potenza e desiderio di quell'ideale [d' operosa e libera convivenza], succede
rimasero né morte né vive, esseri d' altro tempo, d'altro clima,
né vive, esseri d'altro tempo, d' altro clima, estranei affatto alla vicenda
momento storico; condizione psicologica, stato d' animo; atmosfera (di un'opera
passioni, i sentimenti, gli stati d' animo, o climi ancora più difficili
1-344: si tratta... d' una mitologia inquietante, climaterica, crepuscolare
, che sa di clinica / e d' acquario, / come diavolo venuto fin qui
il medico in uno studio semibuio e puzzolente d' acido fenico. garza sporca, siringhe
ma soltanto di lì a una decina d' anni, non prima. 3.
si trovano in luoghi sassosi e pieni d' aridità; e queste son dette erbe sassose
ha le foglie simili al serpillo, d' altezza di duo palmi; nasce in luochi
che l'avea seguito / dalle rive d' esépo. carducci, 849: l'aér
carducci, 849: l'aér come velo d' argento giace / su 'l fòro,
cupe il braccio clipeato de gli avi. d' annunzio, iii-2-205: all'acqua!
-per simil. e al figur. d' annunzio, ii-541: veggo, di là
vittorioso / capitano sul clipeo scrivendo? d' annunzio, ii-224: udite, udite /
pugne corrusca ondeggiando, poi cade. d' annunzio, iv-2-1150: pel color bruno
nel monte forato è infilata una spada d' oro; un arcangelo par nascosto dietro
quando quattro o sei ufficiali lo assalgono d' improvviso, e senza dire parola gli
a misurare il grado di pendenza, d' obliquità della pelvi, ed a determinare
dottrina che insegna a medicare per mezzo d' infusori, clisteri, iniezioni.
della medicina, che insegna la maniera d' infondere od iniettare nelle vene dei liquidi
di lino, e con un clistere d' acqua d'amido ogni sera, in tre
lino, e con un clistere d'acqua d' amido ogni sera, in tre giorni
.]: piccola prominenza carnosa a foggia d' una ghianda più o meno allungata,
che appartiene alla clitoride. dicesi d' un'arteria, d'una vena e d'
clitoride. dicesi d'un'arteria, d' una vena e d'un nervo.
d'un'arteria, d'una vena e d' un nervo. clivàggio, sm
: su alto oh come belli / d' ubertà ridono i clivi. pascoli,
, abbia le ardite / speranze ombrate d' amaranto eterno; / e al suon d'
d'amaranto eterno; / e al suon d' un plettro che percote il tempo /
di clizia. marino, 200: dirò d' adon dipinto? / del fregiato giacinto
: per certo antico e disusato varco / d' una cloaca. targioni pozzetti, 12-9-106
trovi tu che abbia cattivo odore? d' annunzio, ii-57: torrido soffio affocante /
tiranno / i suoi crudeli sacerdoti indraca. d' annunzio, iv-2-89: su quella cloaca
una pubblica cloaca, che ogni razza d' uominacci s'abbia il diritto di deporre
giorni prima all'occasione di certe lagnanze d' un vecchio professore per le immondizie che
appòsta tutta la mia città ». d' annunzio, iv-2-1170: il mondo gli
volto dell'amore era osceno come quello d' un pagliaccio vinoso. stuparich, 4-46:
consiste nel trattamento della lana con soluzioni d' ipo- clorito di sodio e acido cloridrico
boccardo, 1-406: all'antico metodo d' imbiancamento degli stracci medesimi, berthollet faceva
e, dentro, callose. le mani d' altri sono rosate come se un acido
loro color verde. è una sostanza d' apparenza resinosa, insipida, inodorifera, poco
. le gelò il sangue nelle vene. d' annunzio, cloropenìa, sf.
, vogli ultimi pensionanti, s'inzuppò d' odore di cloroformio latile, insolubile in acqua
acqua (e fu usato come læ d' intonaco fresco e si segnò con una gran
plur. entom. famiglia di inruro d' idrogeno 'e [acide] form [
corteccia dell'alstonia constricta: polvere truova però d' alquante donne che noi sostengono. tarbruna,
pigparassiti inutili e belanti, / gialli d' ozio, di spleen e di mento
a consultare il medico di pellio. d' annunzio, iv-2-242: [il cane
profondo della terra, il mare. d' annunzio, v-1-256: il dottore m'
il governo, che in ogni congrega d' uomini già vedeva un « club * di
per una donna, come quella d' andare in un caffè clubista a
con gregazione abbondò lungo tempo d' uomini santi, così moltissimi monisteri
santi, così moltissimi monisteri anche d' italia aderirono alla lor disciplina.
afrodite (venere). d' annunzio, iv-1-278: s'egli avesse posseduto
non è om di qui 'n terra d' abruzzo / che non ne inamorasse coralmente.
, 5-173: ci fermammo in co'd' ima vigna, in una conca riparata da
: incredibile a narrarsi, come costoro, d' origine, costumi e lingua diversi,
volgar., 1-2-293: per lo tumulto d' alcuni suoi coaderenti fu costretto [teodosio
idea di * coadiutore 'è sempre quella d' uffizio subalterno; il 4 cooperatore '
santa il tumulo, cioè la lapide. d' annunzio, v-1-153: compongono la squadra
: avendo impetrata in roma la coadiutoria d' una commedia,... riseppe la
una conversazione con l'arcivescovo. promise d' ottenermela e d'accom- pagnarmici, per
con l'arcivescovo. promise d'ottenermela e d' accom- pagnarmici, per coadiuvarmi nelle mie
infermiera coadiuvata anche da altre persone. d' annunzio, iv-2-139: tra la confraternita
tra la confraternita capitanata da don fileno d' amelio e l'abate cennamele, coadiuvato
è di dovervi ancor venire il duca d' urbino e il sig. bartolommeo del viano
buti, 3-746: « colle bellezze d' ogni sua parroffia »; cioè,
ogni sua parroffia »; cioè, d' ogni sua parte e coadunazione.
,... piena anch'essa d' un coagulabile albume. mascagni, i-40
credevasi avessero la proprietà di coagulare, d' inspessire gli umori, particolarmente il sangue
, ma sempre sciogliendo... servono d' ottimo stomachico. tramater [s.
coagula il latte tra il siero verdastro rinforzato d' erbe selvatiche. -figur.
l'acqua, anzi non perciò lascian d' essere altro che acqua, solamente coagulata
condensano. baldini, i-196: fumate d' esplosivi coagulate... a mezz'aria
fungo marino è una coagulazione di schiuma d' acqua marina, che si fa in mare
, non esser altro che pura coagulazione d' umori e di sughi. dizionario di sanità
della pepsina. -figur. d' annunzio, v-1-249: sole esistono le mie
calcina e il gesso quest'acque hanno facoltà d' accre- scerne la presa o coagulo.
al quale sono molti coaguli metallici. d' annunzio, v-1-737: la testa mi pendeva
, violacei. -per simil. d' annunzio, iv-2-1023: come grofi di sale
poter lavorare nell'acqua il ghiaccio. d' alberti, 213: * coagulo',
di sangue sottoposta a un sottile getto d' aria. = voce dotta, comp
che al di fuori 10 circondano. d' alberti, 213: 'coalescenza ',
, 213: 'coalescenza ', dicesi d' una delle unioni o connessioni delle ossa
: questa considerazione acquista un nuovo grado d' importanza e di forza dalla guerra di
'lega 'di più individui a fine d' imporre checchessia, come: 'coalizione
di protozoi flagellati (marini e d' acqua dolce) ca ratterizzati
represso (un sentimento, uno stato d' animo, un'idea).
che s'ei non s'è degnato d' accettare il sacrificio volontario...
dicesi da'criminalisti il provare l'impossibilità d' aver commesso un delitto in un luogo
fiume e è verde e di splendore d' oro. = voce dotta, dal
messico e nell'america centrale. d' alberti, 213: 'coàti', quadrupede
'coàti', quadrupede detto 'orsetto d' america'. tramater [s. v.
: 'coàti', quadrupede della grandezza d' uno de'nostri gatti, detto * orsetto
uno de'nostri gatti, detto * orsetto d' ame rica ', sebbene
la relazione ed il contatto de'frammenti smossi d' una frattura, o le parti
frattura, o le parti disunite d' un'articolazione lussata. = voce
violenza ed al sangue; ond'era d' uopo infrenarla, non come errore speculativo,
(una determinata azione, uno stato d' animo, un atteggiamento, un comportamento
? / certo nessun; ché la forza d' amore / più ch'altro vinco tien
. celato, dissimulato, nascosto. d' annunzio, ii-297: o quanto era bella
mei, 147: non dubiterò gran fatto d' affermare, che tutte le medicine decantate
... ed un gran numero d' altre invenzioni e di processi chimici,
vennero a fare vieppiù poderosa questa classe d' industrie. -bomba al cobalto: v
origine minerale, il secondo è d' origine vegetale. pascoli, i-155: tra
è appiattata, dicono, la morte. d' annunzio, iv-2-21: una bella
nella limonite del l'isola d' elba. = voce dotta,
quando tre o quattro volte avesse bevuto d' un buon vino, prima che disponesse l'
podestà cinque volte nelle più illustri città d' italia, trovava egli stesso nella lingua
egli stesso nella lingua occitanica le coble d' amore per le dame di bologna e
chiamano le stanze couplets quasi cobolette. d' annunzio, iii-1-619: procaccia / ricette
in scogli / si diletta scarpione. d' alberti, 213: 'cobio', quel pesce
rimproveri agli oligarchi e al vulgo vile d' italia, ai cavalieri d'industria e al
al vulgo vile d'italia, ai cavalieri d' industria e al vecchio titano ignavo,
india, dove esiste anche una casta d' incantatori di queste bestio- line. il
solleva, ed appare la testa eretta d' un cobra che esce dalla prigione con lentezza
garbo... queste cinque maniere d' uccelli [marini] si ritrovan nel venire
: di più di molte gaviotte, e d' al- cuni coccali. brusoni, xxiv-841
ch'a'suoi dava la caccia. d' annunzio, iv-2-927: la fusoliera ardeva
il nervo, all'arco il ferro. d' annunzio, ii-873: gridavano i prostrati
sono l'estreme e più basse cocche d' un vasto arco d'appennino. a capo
più basse cocche d'un vasto arco d' appennino. a capo corvo attesta un'
aghi, alle fusa la cocca. d' alberti, 213: cocca dicesi anche quel
, 213: cocca dicesi anche quel poco d' annoda- mento che si fa alla cocca
... una cocca di giubba d' un che passeggia. verga, 4-242:
, e v'infilava il braccio. d' annunzio, v-1-376: ogni volta il mio
accostò alla tavola; poi appena vuotato d' un tratto il suo bicchiere colmo,
ad usar le cocche dagl'italiani. d' annunzio, ii-639: volle la mala sorte
tevere ', da caudex -icis * tronco d' albero '; cfr. isidoro,
allegorico che si costruiva, con ricchezza d' ornamenti e congegni, a napoli,
delle sommosse, / tenni per àncora / d' ogni burrasca / da dieci o dodici
e il rosso, colori di casa d' austria. faldella, 2-49: sul
gran coccarda tricolore appuntata al petto. d' annunzio, v-2-444: ha in capo il
in una luce irreale, sulla battima d' una natura morta, con fondo. pavese
mano aperta sopra l'altra serrata. d' alberti, 213: coccare è anche
tratta, in somma a tutte le quantità d' uno mercatante da 3 in 4 steriini
ma si fa oggi sopra palco stabile. d' alberti, 213: 4 cocchiata',
e strumenti musicali, spezialmente nelle notti d' estate. tommaseo-rigatini, 901: 4
moltitudine di persone ch'attesero alle carrozze d' uomini illustri, con gran segno di
cotale professione; come automedonte fu cocchiero d' achille. buonarroti il giovane, 9-236:
118: ode il cocchiere al fin d' ambe le voci / un comando indistinto
degli altri signori rifugiati al belvedere. d' annunzio, v-2-372: balzai già dal legno
e sgangherata, co'sedili che paiono schiene d' asini pelati, con una rota sola
ariosto, 19-50: diede speme lor d' aria serena / la disiata luce di
di partire. carletti, 191: d' esse donne sono tanto gelosi, che non
con più maraviglia / che già la nave d' argo a'venti sciolta. menzini,
ti scrivo con le mani bagnate nel sangue d' un vecchio, ch'io raccolsi da
con le grida e con le minacce tentai d' arrestare il cocchio omicida. prati,
, i-263: gli dimandò ed ottenne d' entrar seco in cocchio. bruno, 3-802
prodiga / nelle superbe cene / nappi d' argento e d'oro. / il padre
nelle superbe cene / nappi d'argento e d' oro. / il padre tuo,
senza qualche fatica, il cocchiume d' inr su la bocca. note al
le botti, che si credeva che piene d' olio fossero, trovò quelle esser piene
olio fossero, trovò quelle esser piene d' acqua marina, avendo in ciascuna forse
, avendo in ciascuna forse un baril d' olio di sopra, vicino al cocchiume.
unta che pareva fatta con la coccia d' ovo. 3. coccia marina:
metallica dell'impugnatura della pistola. d' alberti, 213: 'coccia della spada',
testardo, caparbio, ostinato. d' alberti, 213: 'coccia', in modo
la spina si chiama tutto quello concatenamento d' ossa, che incominciando dalla prima vertebra
coccincina, sf. bot. varietà d' alloro [laurus culilawan).
[laurus culilawan). d' alberti, 213: 'coccincina', specie di
]: * coccinella ', genere d' insetti volgarissimi: detto anche 4 bestia di
mercanzie non comprarà più alcuno; mercadanzie d' oro e argento, e di pietre
maschi hanno corpo normale, un paio d' ali e zampe sviluppate; alcune specie
che in quel paese ella è una spezie d' insetto come un piccolo vermicciuolo, che
nasce e si perfeziona sopra le frondi d' un albero salvatico e spinoso, che chiamavano
]: 'cocciniglia ', genere d' insetti dell'ordine degli emitteri, una
. pasta, 23: dalle parti d' america ci viene una certa preziosa mercanzia
rosso che si trae da un insetto d' america, vivente su di una specie di
nostra * cocciniglia 'è un color fatto d' una specie di vermi, che anch'
schiavi] di cotone, di cocciniglia, d' indaco e di caccao; del grano
bibbia volgar. [tommaseo]: figliuole d' israel, piagnete sopra saul, che
con poltrone e sofà scomposti, ricoperti d' una pioggia di piccoli cocci. 3
popolare della leish- maniosi cutanea o bottone d' oriente. 6. locuz. pigliare
appartenenti al genere triglie. = voce d' area meridionale; deriv. dal lat.
tutta l'avarizia, tutta la cocciutaggine d' un mercante genovese, e un gondolier veneziano
e un gondolier veneziano tutto l'atticismo d' un bellimbusto fiorentino. carducci, 1-499
che par non si contentassero alla parola d' un principe, fosse pur cavaliere di
la cocciutaggine che non conosce ragione. d' annunzio, v-2-807: lachne si alza.