della natura, / cerchiato il fronte d' infinito affanno, / con fieri assalti di
ha il senno di fredda tenebra. d' annunzio, iv-1-228: la luna,
le monarchie de l'universo. / d' or coronata è quella de gli assiri,
coronata è quella de gli assiri, / d' argento l'altra c'ha l'impero
ii-310: erano brune, i capelli lustri d' unto e molto arricciolati; la faccia
un merlo avevo, coi suoi occhi d' oro / cerchiati, col palato e il
/ cerchiati, col palato e il becco d' oro; / cui di pinoli e
sulla punta della bazza, e un par d' occhiali tondi cerchiati di nero che gl'
gli occhi chiari attraverso le lenti cerchiate d' oro... mi incutevano una vaga
e uno cerchiello li lega in ghirlanda d' oro. marco polo volgar.,
e sono bruni, e sanno molto d' arti di diavolo, e sono malvagia gente
gente, e portano agli orecchi cerchielli d' oro e d'ariento. guido delle
portano agli orecchi cerchielli d'oro e d' ariento. guido delle colonne volgar.
non avessi fatto altro, che levar d' in su la corda l'archetto, sarebbesi
dicendo che il dorarla [la scatola d' argento] potea costargli troppo; ond'
cerchio; anellino, orecchino in forma d' anello. g. gozzi, 1-200
trionfato di un solo, misero anelletto d' oro, d'un modesto cerchiellino, infilzatole
solo, misero anelletto d'oro, d' un modesto cerchiellino, infilzatole, di
leggero e sottile semicerchio di metallo o d' altro materiale per tenere composti i capelli
candido dente ad ora ad ora / d' una schietta granata il labro tinto. /
e pendon da le fora / cerchietti d' or di bei zaffir distinto. magalotti
darmi? -questo cerchietto d' oro sia tuo. algarotti, 2-41:
te dell'adamante istesso / cerchietto inciso d' amorosi motti / strìngati alquanto, e sovvenir
il bellissimo smeraldo incastonato in un cerchietto d' oro. d'annunzio, v-2-56: è
incastonato in un cerchietto d'oro. d' annunzio, v-2-56: è un piccolo cofano
, v-2-56: è un piccolo cofano d' osso, dal coperchio a schiena d'asino
d'osso, dal coperchio a schiena d' asino, che reca intorno scolpite scene
reca intorno scolpite scene di caccia e d' ippodromo, con combattenti, con bestiarii
deprimersi a metà testa sotto un cerchietto d' acciaio: questo, chiudendone il volume,
li costringeva al capo con l'esatta tensione d' una molla. 2. montatura degli
montatura degli occhiali (di tartaruga, d' oro, ecc.). pirandello
sul naso le lenti legate in grossi cerchietti d' oro. ojetti, ii-61: il
[crusca]: le donò un cerchiettino d' oro da portare in dito. galileo
e degno dei suoi trionfi, le figure d' una sfera e di un cilindro da
loro uguali, e riducibili ad un piano d' un cerchio, se non di nota
innesta. un ventaglio apre ciascuna / d' otto raggi di bronzo, e si
di ferro. il giro è tutto / d' incor- ruttibil oro, ma di bronzo
anello di legno, di plastica o d' altro materiale che si fa correre sospingendolo
a ballare il valzer e la polca. d' annunzio, iv-1-177: delfina correva innanzi
, un po'lunghe dell'affilata lunghezza d' un disegno efebico, si movevano con
4. grande anello di metallo o d' altro materiale che le donne usavano in
: / da poco hanno avuto il permesso d' aggiungere un cerchio alla gonna; /
vidde petra tanto bella / in cerchio d' oro, giunta d'oriente. c.
/ in cerchio d'oro, giunta d' oriente. c. rinuccini, ix-252:
/ tutti portano al collo un cerchio d' oro, / come vedreti, questi fraudi
ne l'arme non abbian l'insegne d' alcuna dignità; e altre ne vedrà con
. marino, 217: breve cerchio d' or fin, che di splendore / con
saracini, i-205: questa pur or d' aurei capelli intesta / nuviletta lucente e
e preziosa, / attorta in cerchi d' òr, dianzi pomposa / splendea nel
/ « la pastorella sono *. d' annunzio, iv-2-130: don ignazio crespa
gli orecchi forati da due minuscoli cerchi d' oro. c. e. gadda,
oro... appesantivano gli orecchi d' una creola. montale, 19: è
che i barlumi / indifesi dal cerchio d' oro scaccia. 6. ant
, 24-13: e come cerchi in tempra d' orioli / si giran sì, che
centro; / pessima è, quando è d' ambi mal fornita. carletti, 113
, il che certo è cosa degna d' essere esaltata et molto lodata in quelle
di delitti, di barbare pene, d' impunità e delitti peggiori. manzoni, pr
pere infracidite su di un'asse. d' annunzio, iv-1-25: la sua testa
naso diritto, dal sopracciglio arcuato, d' un disegno così puro, così fermo,
antico, che pareva essere uscita dal cerchio d' una medaglia siracusana, aveva negli occhi
potevano uscire dal cerchio magico delle idee d' anticamera; né aspirare a maggior cosa che
canz., 59: quel vago cerchio d' ór che me tien vivo, /
fosco cerchio s'incorona e tinge. d' annunzio, iv-1-312: nel palazzo, grandi
è dio. i quattro cerchi che d' intorno a dio continovamente si rivolgono, sono
i sacrilegi e gli incesti si raggirono d' intorno a l'azzioni de la sua sporca
'n ciel di copia, in noi d' inopia hai centro, / circondato dal cerchio
marino, 5-117: veder si può d' ogni lumiera ardente / il fermo stato
ha dentro di sé la piccolissima sfera d' un occhio, vi truova più da stupire
cerchio de'cieli: e nel globo d' un pomo vede un lavoro di più
siede sui cerchi divini, / e d' adamo si fece figliolo /...
che mai non conobbe il fallir. d' annunzio, ii-7: era a sommo del
per misurare gli angoli orizzontali. -cerchio d' altezza: la linea che è il luogo
al poco giorno e al gran cerchio d' ombra / son giunto, lasso, ed
soffio di fumo maligno, / talismani d' un mondo appena nato. 15
la ragione intorno a quel che avverrebbe d' un medesimo peso di metallo, se
, il quale dal suo principio si dilata d' ogni intorno per cerchi via via più
intorno (per assalire, per stringere d' assedio). -per estens.: riferito
crescon le turbe e 'l serra / d' uomini e d'arme cerchio aspro e pungente
turbe e 'l serra / d'uomini e d' arme cerchio aspro e pungente. pananti
preci da tre giorni stanno / fe'd' orrido serrar cerchio di fuoco. d'annunzio
fe'd'orrido serrar cerchio di fuoco. d' annunzio, iv-2-215: in pochi minuti
in una certa ora di un certo giorno d' un mese. cuoco, 1-100:
ragazze a certa età bisogna maritarle! d' annunzio, iv-1-140: in certe ore
quante volte già, nelle mie notti / d' esilio, resupino a cielo aperto,
in questa vita mortale, per mezzo d' una speranza piena d'immortalità. speranza
, per mezzo d'una speranza piena d' immortalità. speranza che unifica, in
non potersi ben definire se fossero rimasugli d' una sollevazione non del tutto sedata,
del tutto sedata, o princìpi d' una nuova. collodi, 507: la
altri testimoni. serao, i-362: cercava d' in garbugliarla, dicendole una
. sannazaro, 5-89: al capo d' un fiume chiamato erimanto pervenimmo; il
erimanto pervenimmo; il quale da pie'd' un monte per una rottura di pietra
cosa è più naturale che l'appetito d' unirsi colla cosa bella, e questo appetito
benché riccamente decorata di fuliggine e povera d' ogni altra cosa, pure di consueto
, 126: fecero due camere e chiuserle d' assi, e feciono una chiusura in
cancelli, battenti, affìssi). d' annunzio, iv-2-768: ella fuggiva attraverso la
che al misero / chiude le fonti d' ogn'idea gentil. -chiudere un buco
di monti e di colline, corsi d' acqua, che racchiudono in sè un luogo
, bench'angusto un varco aperto. d' annunzio, iv-2-215: in pochi minuti [
, caldo della prima impressione, vi ringrazio d' averlo scritto. m'avete commosso,
a cose disposte in circolo). d' annunzio, ii-641: la fuga / delle
34- 206: posi cinque libbre d' acqua comune in un vaso di vetro
è cavo, e pieno al sommo d' acque: / grieve è lo scudo e
chiuse il liquor molle e lieve. d' annunzio, iv-2-238: giunta all'estremo
, renderli sordi, privarli della facoltà d' udire. -anche rifl. boiardo,
di una morsa o tra due parti d' altro meccanismo.
. d. battoli, 33-193: d' un altra quistione truovo essersi fatto e
iv -canz. ii-7: le dolci rime d' amor ch'i'solia / cercar ne'
di competente grandezza un semplice organetto d' una sola canna. vallisneri, i-431:
a tutt'i venti, / per amor d' un che 'n mezzo di duo
sua poscia la fama; / tal che d' emula brama / arser per te le
/ in lucida parola e dolce verso. d' annunzio, iv-2-733: insieme chinammo la
, 2-94: dimostrando un esterno candore d' illibata innocenza, chiudono la putredine più
una stanza. monti, x-3-477: desio d' alma generosa, / di minerva dolce
soggiorni. / e s'interno valor d' alma gentile / per leggiadr'arte ancor
in se stessi, nella propria sfera d' idee, d'attività, nei propri sentimenti
, nella propria sfera d'idee, d' attività, nei propri sentimenti, nel
stati, e neppure tra i soli confini d' italia, ma si svolgeva come vita
: il petrarca chiude il ciclo dei poeti d' amore provenzali, francesi, tedeschi,
. chi non chiuse ma si mise d' attomo fu il parroco. 27.
volge le spalle, / fiume, che d' acque brune i sassi bagna, /
non ho speranza che sanar mi possa. d' annunzio, iv- x-149: un verso
tiene in sé le parole con la coerenza d' un diamante; chiude il pensiero come
paro / i principi guglielmo ed ademaro. d' annunzio, i-433: chiude il gran
33. avvolgere (il corpo o parte d' esso) in abiti, panni,
dante, 53-19: levasi de la rena d' etiopia / lo vento peregrin che l'
. che subitamente il cielo si chiuse d' oscuri nuvoli. grazzini, 2-2:
mettere una neve sì folta che in poco d' ora alzò per tutto un buon sommesso
compita e chiusa la serie degli effetti d' un'azione antica quanto si voglia? prati
in un cantiere, in una bottega d' artigiano, ecc., cessare del tutto
, che non mi fruttò altro che d' aver fatto il sonetto di roma pernottando in
compagnia ci vieni; e in compagnia d' un bargello, per far meglio!
né pianto, / ch'ornai pien d' anni e pago di te stesso / chiudi
: l'hanno chiuso / nella prigione d' erasto. pavese, 5-65: si mise
: * chiuder la bocca 'sebbene, d' ordinario, non porti con sé idea
ordinario, non porti con sé idea d' autorità, è quasi sempre il modo
co'nuovi porporati, di chiudergli e d' aprirgli la bocca. berchet, 65:
di tali privilegiati fortunatissimi che si ridono d' ogni tirannia. e questo basti a chiudervi
anche noi, e s'abbia a pentire d' avermi chiusa la porta in faccia.
messa in saldo questa ragione, fior, d' oro 2400 in fior. giusti,
il primo libro di lettura fra le mani d' un bambino. -ant
, rettor., 7-9: chiunque scrive d' alcuna materia dee prima purgare ciò che
usciva sangue del naso era manifesto segno d' inevitabile morte. ser giovanni, 76:
. vasari, ii-61: ogni ordine d' architettura tirato per consiglio o modello di questo
né da chiunque ha qualche picciolo granello d' intelletto. marino, vii-420: chiunque
di animaletti: in italia è comune d' inverno e nel doppio passo.
targioni tozzetti, 12-5-24: questa specie d' uccello... si accosta molto
, o l'uragano dopo un passaggio d' ottarde, di chiurli o d'arzavole.
passaggio d'ottarde, di chiurli o d' arzavole. -chiurlo piccolo o chiurlotto
nel buio sopravvenuto, il chiurlo lontano d' un assiolo, come un singulto.
folle; e vidi che tutto era pieno d' ortiche e di spine, e la
/ fan rapina di buoi, stragi d' agnelle / finché il ferro dell'uomo
millenari. è la « chiusa » d' ararupe, dispersa nelle boscaglie del paraguay.
nome del vero dio, mettendolo nella chiusa d' un sonetto in cui s'è parlato
favolose, come lo sono quelle dive d' elicona. monti, i-129: sono mesi
cecchi, 6-248: punteggiavano la chiusa d' ogni periodo con degli uh, uh
7. sbarramento artificiale di un corso d' acqua, composto da un insieme di
canale derivatore o da realizzare una caduta d' acqua. leonardo, 3-370: dall'
il nostro paese fece la prima prova d' una navigazione aperta dalla mano dell'uomo.
attraverso la quale passa un corso d' acqua. targioni pozzetti, 12-6-9:
diversi corpi di guardia, affine ancora d' impedire il passo, che da siena
si sono degnati di cresimarmi col titolo d' avvocato, dopo avermi tenuto in chiusa
ella ardeva, tanto più le sue fiamme d' ora in ora maggiori ne divenivano e
nel tuo sen ricevi / questa serva d' amor, ch'in te fornire / possa
buche servono per nettare la fogna. d' annunzio, iii-1-939: gira e volta la
di averci chiuso anche il cuore, e d' averci chiusa sopra quella finestra, pesante
il lievito, v'è la stessa atmosfera d' una natività. -figur. foscolo
un spiraglio che si vede a pena. d' annunzio, iv-2-908: la loro fraternità
dalla prima giovinezza, nata sul ponte d' una nave da guerra... s'
: lo detto luogo era dintorno chiuso d' alberi pieni di fiori e di pomi molto
. monti, x-2-38: luogo è d' olimpo sugli eccelsi monti / di piante chiuso
il tutto e cela il come. d' annunzio, iv-2-543: mentre saliva dal giardino
infedeli / son queste terre, e d' uman sangue intrise / l'are di
ancor fien note e chiare / mercé d' un ammirabile stromento / per cui ciò
montale, 15: entra la luna / d' amaranto nei chiusi occhi, è una
a fatica (la gola). d' annunzio, iv-2-52: nella stanza accanto,
cosa, quando è chiusa e circondata d' ognintomo, e, in somma, contenuta
tardi..., al valicar d' un fiume, questri tre, veggendo l'
/ onestate umile e piana / che d' ogni chiuso cor volge la chiave. tommaseo
e gli ufficiali si del suo, sì d' altri reggimenti rimasero destituiti d'ogni sussidio
, sì d'altri reggimenti rimasero destituiti d' ogni sussidio. tommaseo, i-
7-1: né ti dia l'animo d' invocar iddio, né santi, né farti
pazienza, che possa stare a prova d' archibugio, e dispo- neti sempre a
: amministrare l'estrema unzione. d' annunzio, iv-2-76: mentre i salmi sommessamente
teco nel cielo, ed ha la piuma d' oro / mirabil sì, che in
la colpevol donna, / compreso il cor d' un subito ribrezzo, / incurvò le
mani in croce sopra il petto. d' annunzio, iv-2-105: l'idea del castigo
profughi. baldini, i-87: finivano d' arrivare da tutte le strade, in un
fu ne l'aere, in figura d' una croce, grande quantità di questi vapori
, quale gialla, qual rossa, quale d' altro colore, che gli segnano a'
botti, come si costuma sulle coste d' inghilterra e di olanda. vi galleggian
, che è ancorata agli scogli medesimi. d' annunzio, ii-641: la foce è
londra, / in un cielo timido d' argento, / dietro la tenda bianca di
593): altri [usci] segnati d' una croce fatta col carbone, per
fondo coperti di dam- masco cremisi. d' annunzio, ii-509: la croce greca l'
ai vestire o a'movimenti / avea sembianza d' uomo. aretino, 8-3: le
. agric. il punto di un fusto d' albero da cui si dipartono i rami
28. impugnatura di legno o d' altro materiale che il marionettista tiene con
... sono le primissime prove d' otto o di nove anni fa quando scriveva
fate remore, noi saremo a pericolo d' esser morti, e però, madre mia
grazzini, 3-1-187: le sue [d' amore] fatai armi / sempre presto
la presenza del maestro come la faccia d' un serpe. -in croce:
fora / né di ciò degno sia d' aver convento / ma inver di voi in
sforza, sembra, di parlarci, d' attirarci, di guidarci; e le scacchiere
-punto a croce, in croce: punto d' ornato formato di due punti che passano
, 1-290: 'punto in croce', lavoro d' ago che consiste in una serie di
croce { croce 0 pila): gioco d' azzardo 0 anche gioco infantile consistente nell'
seguito quanto se uscisse la palla bianca d' un'uma che ne contenesse un milione tutte
ne contenesse un milione tutte nere fuori d' una. 39. prov.
(285): « in un batter d' occhio, cavalieri, fornai, avventori
, ii-410: 1 paragrafi che trattan d' affari segnerò con crocellina al capoverso:
la camera con le pareti a stampino d' un celestino sbiadito, la mobilia vecchia:
fu di pianti, di memorie, d' anime, / di spemi e forze un
la terra illuminando e il cielo. d' annunzio, iv-2-580: quel piccolo nastro di
] il seguì poi adoardo figliuolo del re d' inghilterra con molti inghilesi, scotti,
quale stuolo, o croceria fu quasi d' innumerabile gente a cavedio e a piede.
. infermiera della croce rossa. d' annunzio, v-2-800: nell'abito di «
4-26: e impertanto tiene questa figura d' umiltà, uno agnello a similitudine d "
lei dovere avere una margine a guisa d' una crocetta sopra l'orecchia sinistra.
'. tra gli aretini in termine d' agricoltura significa quell'ammassamento che i contadini
radunava gente ai crocevia, per quel po'd' ora di spasso prima d'andare a
quel po'd'ora di spasso prima d' andare a mangiare. calvino, 1-156:
detti re currado e re luis tra'confini d' alamagna e di francia per comandamento del
poi l'altra volta mi crociai. d' annunzio, ii-867: 'christe,
occasione prese l'armi, col soprasegnarsi d' ima croce rossa, onde si dicevano
, derisi, venduti, e non piangere d' ira? devastatori de'popoli, si
santi, ed in effetto sono sentine d' ogni vizio, e se vedessero questa mia
una nuova crociata contro i barbari. d' annunzio, v-3-620: la nuova crociata
veleggia, / la nave crociata latina. d' annunzio, v-3-410: e il segno
questa occasione prese ranni, col soprasegnarsi d' una croce rossa, onde si dicevano crociati
succiandomela, come facevano le buone sorelle d' una volta sul petto dei loro fratelli
che stava nello spedale delli crociati appresso d' ascesi, s'infermò gravemente.
corsaro, gaucho, ammiraglio, generale d' oltreoceano, che già in italia s'
borbonici, i francesi: garibaldi. d' annunzio, v-1-560: sapevo che laggiù
quella delle celle oblunghe e crociate. d' annunzio, iv-1-894: ansava, curvo
poco indietro, sul capo levato. d' annunzio, v-2-600: a volta a volta
cuore diviso e crociato ch'è segno d' amore e di travaglio. 10
5-22: un giorno in un crocicchio d' un burrone / hanno trovato un vecchio
strano, / tutto smarrito, pien d' afflizione: / non parea bestia e non
religione. sannazaro, 12-212: talor d' un'alta rupe il corbo croci ta
corvi. / quel crocitare mi destò. d' annunzio, v-2-542: sul lido neréggiano
canneto della palude circondaria / quante lucciole d' oro splendono, / quante rane crocidano
, 913: esala un vapor acre d' orrida tristizia, / che sale e
mento farsi, / qual fremer d' armi e singhiozzar di madri.
mescevano il rinfresco, era la gabbia d' un pappagallo color celeste, che si
. barilli, 6-101: da montalto d' ivrea all'infreddolita borgatella di entrèves.
munì la riva sinistra con venti pezzi d' artiglierie grosse, dieci sopra, dieci sotto
destinate all'irrigidimento di una struttura. d' annunzio, v-3-467: le eliche scheggiate,
osserva similmente la crociera della chiesa. d' annunzio, v-2-346: tutto il duomo,
velata dalla nebbia è come lo spicchio d' un sole spento. -ciascun braccio
formano colà... un labirinto d' isole... tutte vietate alle navi
fumo, lasciato addietro come la coda d' una cometa. se si abbattesse nella
di gioia il cuore e il volto. d' annunzio, v-1-219: viene da valona
è che anche nell'aviazione il dovere d' un fascista è trasformare man mano l'
intesa... per lo avvenimento d' alquanti pedoni crociferi. 2. sm
(382): aspettava l'ora d' andar in chiesa a celebrar gli uffizi
crocifero, con un viso alterato. d' annunzio, iv-2-140: di tratto in
trevi fece [iacopo palma] un coro d' angioli sopra l'altar maggiore di lor
più o meno regolata, per certe vene d' ima materia più compatta che il restante
o simile bagatelle non punto meritevole di morte d' uomini; de'quali se ne tiene
questo caso quel conto che noi terremmo d' ammazzare delle mosche. segneri, ii-326:
sempre una bella testata: la galleria d' otto o dieci ritratti dei miserabili e criminali
dee essere nudo lo monaco e spogliato d' ogni materia secolare e crocifiggersi contro alle
del giovane pittore francese giungeva al segno d' una crudeltà e d'una croce- fissione
giungeva al segno d'una crudeltà e d' una croce- fissione. 2
, di gialli, di vaghe macchie d' uno straordinario prestigio. = voce
dura di ghiaccio, al lamento / d' agnello dei fanciulli, all'urlo nero
per tutta la lunghezza del braccio. d' annunzio, iv-2-309: la casa,
finestre, aveva le mura inferiori tutte segnate d' iscrizioni e di figurazioni oscene. una
qualche giovevole occupazione; e ringraziava dio d' averci dato ordine lui, mentre io non
io a lui, dà intendere e protesta d' avere morta l'efficacia de'sentimenti corporali
bassa voce, rivolgendosi al crocefisso. d' annunzio, iv-2-74: in un angolo,
tra due boccali turchini di castelli pieni d' erbe aromatiche. bocchelli, ii-165: sui
e rammentare, cigolando le lunghe notti d' inverno, che san pietro rinnegò tre
pilastro, quella ha scoperto un crocifissétto d' ottone. crocifissóre (ant.
i discendenti de'crocifissori di cristo. d' annunzio, iv-2-1168: l'andito era
ojetti [accademia]: questa mostra d' antica arte umbra contiene...
i legnuoli, mediante la tira. d' annunzio, ii-389: eri presso il cordaio
pare ancora di vederlo quel figuro d' intendente con tanto di bocca spalancata cantare salmi
musco e nell'erbetta del terreno. d' annunzio, ii-195: sotto l'urania rugiada
marino, i9 * 399'stillan succhi d' arabia i rami accesi, / che già
, 1-521: nerone pescò con una rete d' oro e con le corde tessute di
, / e son le ciglia sue d' oro e di croco. prati, i-275
porpore cupe a margini di croco. d' annunzio, iv-2-580: rigida nel suo
colore giallo o rosso bruno. -croco d' antimonio, croco dei metalli: nome
con cui anticamente si designava l'ossisolfuro d' antimonio, polvere bruna adoperata in medicina
tempo serbate, ritengono molto questa facoltà d' estrarre la ruggine, o, come
che è odorato e che rispira alquanto d' odore di mirra, grave, nero
maniche larghe, delicata e sottile. d' annunzio, ii-748: odo tinnire un
quella che fùstiga i miei spirti, / d' una che acerba ride e dolce parla
già che la crocòta / sia guisa d' oggidì tra serchio e magra. / quest'
e magra. / quest'ospite è d' origine beota, / vien di tanagra.
, e piene, fiere inumane, d' imitare l'umano sermone si sforzano quanto
voci de'pastori contrafanno e 'l nome d' alcun di loro a bell'arte per
vischi che la sciarpa ti tempestano / d' un gelo incorruttibile e le mani.
pari. ricci, 1-78: contento solo d' udire, sene stia a seder crogiolandosi
altre tinte vivaci, era poco men larga d' una mano; e passava d'una
larga d'una mano; e passava d' una all'altra azalea, a volte sostando
, senza speranze nel presente, folle d' amore tra i contabili. =
feltri, pelicani, bagnimaria, circulatorii d' ermete, fornelli d'accidia, serpe,
bagnimaria, circulatorii d'ermete, fornelli d' accidia, serpe, pignatte, crogiuoli e
crociuolo attorniato da fiamme con tre lamine d' oro. cattaneo, ii-2-206: la
quale si attingeva l'oro in vasi d' argilla,... sembra figurare una
e più generalmente di terre refrattarie. d' annunzio, iv-1-152: la strofa era come
come una medaglia riuscita imperfetta per colpa d' un fonditore inesperto il qual non avesse
militari] con la nuova avveniva col baccano d' un'orgia spaventevole. e. cecchi
pugno gli percosse l'epa croia. d' annunzio, v-2-165: non bado alla ventraia
piani e di rilievi, notabile non più d' un tamburo senza stringoni scordato, se
e de parlar de noia / e d' acquistar desprigio. chiaro davanzali, 226 b
croia / ch'io mi blasmasse mai d' amore. canzonette anonime, v-134-48: e
fura il corpo di cristo? *. d' annunzio, v-2-22: lungi dal lezzo
e crollamenti di scudi, e moltitudine d' aste, e lanciamenti di dardi. salvini
: quivi entro andava ettorre, e d' oltre a dieci / cubiti alta un'asta
/ stil di ferro confitto a un cerchio d' oro / crollava. manzoni, 12
tenerella pianta / crollar, sì come d' eolo irato il figlio / l'aereo pin
bembo, 1-44: quante volte avenne che d' un pianto ci siamo invaghiti? e
, il non aver mai potuto forza d' umano contrasto... abbatterlo né
che fanno, quando veggono una opra d' altri, discorrendola con un rugnar di
risponde poco; crolla le spalle. d' annunzio, v-2-107: crollò carmi le spalle
e queruli richiami / del forasiepe! d' annunzio, ii-752: [il tritone]
mi facevano crollare dal mio sedile. d' annunzio, ii-604: crollano i manipoli
/ che per crollar di vento / o d' altra cosa così ben si regga /
, morale, politica, intellettuale. d' annunzio, iv-1-67: tutto quel mondo imaginario
recitato sui palcoscenici delle più grandi città d' italia, artista drammatica, uhhh! che
, uhhh! che impeto nelle scene d' amore, facevo crollare i teatri cogli applausi
l. bellini, 5-265: portatori d' impeto, e d'impeto qual d'
, 5-265: portatori d'impeto, e d' impeto qual d'arco saettatore,.
d'impeto, e d'impeto qual d' arco saettatore,... qual di
/ terribile de l'asta, o d' immortali / cavalli agitator, mòstrati al vate
/ di mar commosso, un fiato / d' aura maligna, un sotterraneo crollo /
, ma proprio intero senza deduzioni. d' annunzio, ii-849: tuonano sì forte /
centro del par- tenone / lo scoppio d' una polveriera turca / guastò l'armonia
ben donar il crollo alle umanitadi e raziocinii d' aristotele, come questo fu carnefice delle
e poi più là un collo / d' un altro monte, ch'era al dirimpetto
: e chi agli eburnei bischeri pon d' oro, / con suon sommesso, cromatiche
: cambiare improvisamente tuono, e passar d' un allegro in un cromatico flebile.
7-150: a ogni modo oggi ogni forma d' arte esce dal descrittivo, dalla sottigliezza
di colore giallo (eccetto il cromato d' argento che è rosso mattone); per
produce de'bei verdi sulle stoviglie. d' annunzio, v-1-618: la cultura vi troverà
dalla cronica e si entra nella storia. d' annunzio, v3- 77: per ristampar
pascoli, i-33: ma che direste voi d' uno che facesse la cronaca, giorno
fiorentini o toscani di cronichette o d' altro, sono già da gran tempo
autorità di quella cronicaccia, scritta più d' un secolo dopo il fatto, e piena
antiche scritture ch'ei vide in casa d' un gentiluomo vecchio romano, e il cobelli
il cobelli da altri libri pur latini d' un cronicatore antico di ravenna.
tempo non l'aveano [la moneta d' oro]. monti, 3-6-65: o
non han mai licenzia di scioperare. d' annunzio, v-3-446: così, tutt'occhi
parliamo, erano come ima repentina esarcerbazione d' un mal cronico. leopardi, 11-435
una qualità, un difetto, uno stato d' animo). de sanctis, iii-92
di trento vivevano in uno stato cronico d' ipocrisia, si erano avvezzi a distinguere
cronica opposizione al governo e al resto d' italia. piovene, 5-511: la noia
ieronimo et eusebio fra cronisti e scrittori d' annali. pallavicino, ii-173: fra prudenzo
benché s'intitoli cronista regio, osa d' affermare che paolo trasportò il concilio da
il sentimento il colorito del tempo. d' annunzio, iv-2-130: la gran contesa
poi col mettere in soggezione il sindaco. d' annunzio, i-948: vieni, o
della tragedia... il cronista d' un avvenimento si può fermare su un particolare
... e quivi allogato successivamente d' anno in anno l'eresie quando nacquero,
. leopardi, ii-67: le croniche d' africano e d'eusebio... furono
ii-67: le croniche d'africano e d' eusebio... furono il modello di
si fa riferimento. d' alberti, 274: 'cronogramma', sorta d'
d'alberti, 274: 'cronogramma', sorta d' iscrizione, le cui lettere iniziali
cronologia dell'umanità resteranno come i segni d' uno de'suoi principali rivolgimenti.
. serra, ii-388: l'arte del d' annunzio ha una qualità e una risonanza
per eccezione, di qualche avvenimento straordinario d' altro genere; ma una rappresentazione più
compilata dal prof. luca tosi. d' annunzio, v-2-893: consulto invano una tavola
principio se non l'anno 1056. d' alberti, 274: 'cronoiogista ',
, i-320: quanto sia pemizioso il falsificar d' alberti, 274: 'cronometro', nome generale
carena, la grande fatica dei cronologi d' oggi che non possono 1-124: * cronometro
. in anane riportò un bel cronometro d' oro, il primo che si vecronismi,
con appositi apparecchi di preci d' arrivo, dai direttori di gara, dagli
sportive, per controllare il tempo. d' annunzio, v-2-853: dilwin! token!
* osservo '. voce già registrata dal d' alberti. = deriv. da
baiardo, / e nella croppa se gitta d' un salto / a quel gigante,
karor. crosàrio, sm. punto d' incontro di una o più strade;
landino, 150: diciamo una croscia d' acque, quando la piova cade
rotolando per le / selve croscianti. d' annunzio, i-922: sotto fremono a
croscia, / e ci fa più d' una stroscia, / più di venti e
brusìo / sulle acacie odorose crosciar. d' annunzio, ii-622: or s'ode su
3-12: crosciare di cannelle, sgocciolio d' acque, sbattere e posare di annaffiatoi
; e si dice 'crosciare'dal suono. d' alberti, 274: 'crosciare '
furo i nemici... spaventati. d' alberti, 274: * crosciare
che striscia contro un altro). d' annunzio, i-202: crosciano i rami a
intanto crosciar sentesi un gran riso. d' alberti, 274: 'crosciare un riso',
giove irato sopra noi non croscè. d' annunzio, ii-758: quando sul mar di
. pucci, cent., 27-10: d' altra materia ornai il mio dir croscia
alla piaga mortale, / dove giunse d' amor l'aurato strale. 9.
. f. giambullari, 3-120: croscio d' acqua, da 'ghe- scem '
, che è forte ed impetuosa pioggia. d' annunzio, ii-622: or s'ode
della gora sulle pale, il sibilo accelerato d' agonia a vuoto della sega che rantola
le volte, le mura si sfasciavano. d' alberti, 274: * andare a
in mezzo e per gli canti e d' ogn'intomo, / fatte di nicchi di
del cratere interno, assai ben profonda. d' annunzio, iv-2: 458:
esposte / s'entra, e tutte son d' or schietto e forbito. / ha
singolari che suscitano in lui l'idea d' un quadro che poi esegue. cicognini,
vedeva la fine, stipato... d' arnesi di tutte le sorte: e
corsiva, cancelleresca e galante di villa d' este e le maiuscole lapidarie, le
aspettian noi, dodon? qua sa d' arsiccio ». / dicea dodone: «
, 32: mi par ancora d' udire il romore monotono delle croste menate
di 'mozzarelle ', di formaggio, d' interiora di pollo. pea, 3-28
giorno dar fondo: tra la crosta d' oro della farinata e il canca- rone
spalle ossute e non muoveva la gamba. d' improvviso mi ricordai quante volte avevo avuto
pargolo le nuove chiome, / sentiva d' italo boriarsi il nome. idem,
. cattaneo, ii-1-259: mi accade d' udire signorotti semiselvatici che non traevano dalle
scudi, sprezzare facoltosi mercanti e uomini d' affari di grandissima importanza sociale, trattandoli
apportano le pitture di vani animali, come d' oc- celli, pesci, ceti,
che porta salva con sé l'armonia d' arione? oh borghesia! e. cecchi
della cremagliera ruotante, i tre scudi d' acciaio sembrano grandi gusci di crostaceo argentati
con lui, ma da quell'immagine d' un caisotti bambino di cinque anni restava escluso
, ch'avea fatta una fine crostata d' anguille... la gatta si mangiò
il crostoso, che risplende di colore d' oro. redi, 16-iii-445: continuando
usata per corde e sacchi. d' alberti, 274: 'crotalaria', genere di
cembali, crotali / chiamano il nuvolo d' oro. d'annunzio, v-2-90: ecco
/ chiamano il nuvolo d'oro. d' annunzio, v-2-90: ecco il flauto e
costruendo un nido in comune. d' alberti [s. v.] *
v.]: 'crotofago', genere d' uccelli dell'ordine delle piche, i quali
che somiglia una zecca. i semi d' una delle sue spezie, detta coccognidio {
fermentate, ma non spremute. d' alberti, 274: 4 crovèllo', vino
, 60 (98): il conte d' angiò fu alla reina, e chiesele
greci destinò crucciata, / della cetra d' argento al suon cantava. prati, ii-51
ima nuova volontà, trieste è benedetta d' averci fatto vivere senza pace né gloria
e con l'amore diverso che ognun d' essi portava a lucia, un cruccio
pensiero parve dare al vecchio maggior cruccio d' ogni altro. verga, 4-139:
disagi e i crucci e le pene. d' annunzio, v- 3-698: tutta la
] fu molto bellicoso, ed uomo d' arme e di cruccio. chiamarono li pagani
, i-99: la luce di prodigio d' un riflettore spiccia sale e sbaraglia i crucci
ch'eo dica / lo tuo fallar d' onni torto tortoso, / non però
/ ma per fame cruccioso / chi d' amor per innanzi si notrica. g.
signor simeone c * * * cruccioso d' essere convinto da'miei argomenti, semplici ma
dal torvo pelago salendo / con un rimbrotto d' anime crucciose / battono fonde.
me parlando. -figur. d' annunzio, v-1-536: la sibilla senza volto
. / or, cangiato voler, d' onesta posa / vaga, discende a i
e le leggi eccezionali, era vissuto fuori d' italia, prima a parigi e poi
: quivi se stessa, e ramine d' abisso / crucii. marchetti, 4-140:
joseph, per la cui bontade quelli d' egitto erano della grande fame liberati, fossero
fatiche, per duri servigi che a quelli d' egitto convenia fare. guittone, xxxii-79
via della croce; non eleggendo mai d' esser cruciata a vostro modo, ma a
giannattasio si rodeva di doverla cruciar così. d' annunzio, v-3-289: qual male ignoto
cruciata e prigiona, / serpe l'ira d' un motto sommesso / che il terrore
persona suppliziata, tormentata, afflitta. d' annunzio, v-2-666: ecco che mi si
della morte. era di carne e d' ossa il cruciato? o era di terra
in geometria, il luogo del punto d' incontro delle rette parallele agli assi coordinati
non so come sarebbe passato il negozio. d' annunzio, iv-2-887: quando riudirono la
lo disse proprio così, crudamente. d' annunzio, iv-2-782: parlando egli s'accorse
chiassoso. pennellate crudamente giustapposte: striscioni d' arancione, di rosso cupo, d'
d'arancione, di rosso cupo, d' ardesia che sono i monti lontani: interrotti
empie sorelle, / ti serviran d' ancelle. 3. disus.
alle proteste di amore, alle pene d' amore degli altri). d.
dai tenerissimi anni, ella non mancò mai d' una certa generosità. oriani, x-21-48
dovere di ricusare le loro figlie. d' annunzio, iv-2-123: ad ogni momento
crudeltà, spietatezza, insensibilità, durezza d' animo (atti, pensieri, sentimenti
azioni, leggi, costumi, stati d' animo tormentosi). bonagiunta, v-354-27
cui esige un interesse realmente crudele. d' annunzio, iv-2-610: inclinò verso la
, oimè, qual crudele / nembo d' armi e d'armati, e qual torrente
qual crudele / nembo d'armi e d' armati, e qual torrente / d'esercito
e d'armati, e qual torrente / d' esercito infedele / corre l'austria a
! nievo, 241: io cominciava infin d' allora a disprezzare e ad amare;
.. il sempre glorioso prencipe andrea d' oria fosse ammesso nel teatro.
. l'esser crudele; eccessiva durezza d' animo (nel punire, nel vendicarsi)
: perch'augusto di crudeltà e vespasiano d' avarizia furono colpevoli, non che biasimati.
messico. è come rimproverare alla tigre d' essere tigre. o al serpente, perché
. nievo, 96: ella passava d' un tratto dalla dimestichezza al sussiego,
nobel- tate / ch'entri nel cor d' esta donna spietosa, / e lei facci
facci amorosa / sì che la spogli d' ogni crudeltate. g. cavalcanti,
segno, / dove si lancia crudeltà d' amore. dante, 38-8: tanto disdegna
intorno a'suoi sempre si gira / d' ogni crudelitate una pintura. boccaccio,
pianto: ma ora non posso più. d' annunzio, iv-1-112: l'ingenua crudeltà
atto crudele che rivela durezza, efferatezza d' animo; fatto, caso crudele.
vita, v perché tu, fonte d' ogni crudeltate, / madre di vanitate,
caricano ancora gli ipocondri di crudezze e d' impurità. 2. rigidezza,
tal disagio nella crudezza de'mesi [d' inverno]... noi moveva
il teverone] tutta specie di congelazione d' acque e di terra, che per la
farà molto meglio acquati, che fargli d' acqua di pozzo o di fontana fredda e
metalli. 5. asprezza durezza d' animo, insensibilità di fronte alle pene
pene altrui (in particolare: quelle d' amore); crudeltà; ruvidezza; rozzezza
.. iniquità, libidine e crudezze d' animi et isfrenate affezioni degli omini contaminare
lei rappresenta il bisogno, la crudezza d' una realtà non più sostenibile: i fornitori
quella crudezza che mal si comporta. d' annunzio, v-1-499: talvolta 11 latino
faentino. stuparich, 4-159: più d' una volta il passo è cercato per
(ma non immangiabile). d' annunzio, ii-177: tirinto, / città
adunate, / ventosa del soffio d' eràcle / che triturava co'vasti /
altri, o per la copia d' esso cibo, non potendo la natura cuocere
crudità, e con essa la cagione d' esalar quelle materie dispiacevoli alla bocca e
vita sia erbe crude, e pane d' orzo, e acqua. crescenzi volgar.
. e chi gli portasse un piatto d' ostriche o di cappe crude,..
e mah, aggiungi la perfetta carestia d' ogni vettovaglia, che li sforzò a mangiare
vasari, i-119: colature d' acque pietrificate... pendono a
a guisa di radicioni, fatte col tempo d' alcune congelazioni d'esse acque ne'luoghi
, fatte col tempo d'alcune congelazioni d' esse acque ne'luoghi dove elle son crude
farà molto meglio acquati, che fargli d' acqua di pozzo o di fontana fredda
., 4-7: ogni pastino si fa d' altezza di due piedi; la terra
a quegli, ne'cui vasi moltitudine d' umori crudi è ragù- nata. g
si può pretendere che l'orina sia d' altra natura di quel ch'ella apparisce,
cosa è il romperla come si farebbe d' una pari lastra di ferro che fusse crudo
sopra la quale, rispianata a fior d' acqua, si levò il capo della muraglia
risecchito (un albero, un ramo d' albero, uno sterpo). d'
d'albero, uno sterpo). d' annunzio, ii-777: fracidi i frutti,
riusciva insoffribile alla complessione fiacca o senile d' alcuni padri. forteguerri, 1-21: come
. se questo non sia il principio d' un male che annunzia il nuovo animo
, v-150: sostener tutt'e tre d' accordo per più indubitata la cruda autorità
appresso il sacro oratore riferisca il detto d' un incredulo, senza fiele e senza
fiele e senza quelle crude invettive che d' ordinario, invece di correggere, inaspriscono
il nome di pratico fingi la veduta d' una testa, tenuta da vicina distanzia
lì crudi come starebbero sulla tavolozza. d' annunzio, iv-1-364: nella luce cruda,
luce cruda, tra le mura coperte d' avvisi multicolori come d'una lebbra,
le mura coperte d'avvisi multicolori come d' una lebbra, gli squilli delle cornette
azzurro nudo, / splendono i marmi d' un biancore crudo / di sale, e
alle pene altrui (in particolare: d' amore), aspro, feroce (
cruda, / ch'e'mi sia dato d' una spada gnuda, / che pur
cesti allacciati intorno ai pugni gravi. d' annunzio, ii-287: dall'alto guatava /
, 9-257: rise a questo punto, d' un riso troppo forte e crudo che
crudi, / se conquisti vuoi far d' ori stranieri. pindemonte, 3-409: ei
xiii-59: un marco parla, / e d' appio asconde la libidin cruda / con
radice ha forza di piegare la volontà d' una donna benché cruda. lancellotti,
ciò far era più crudo. cecco d' ascoli, 2841: [il leopardo]
pastorella facea scorta, / ch'era d' amore sì cruda e selvaggia. guarini,
per zelo / o di religione o d' onesta te? 36. duro
col crudo nome di traditore. d' annunzio, iv-2-464: tutte le più
s'e'm'ha offeso. cecco d' ascoli, 1257: la conoscenza in povertà
omei. tasso, 10-6: ma d' ora in ora a lui si fa più
figliuol, vista sì cruda / gli occhi d' un padre sostener non ponno. pananti
/ velen della memoria ogni conforto / d' amarezza le tinge. imbriani, 2-271:
padri è men crudo il rammarico / d' aver fallita l'alta meta: attingerla
, doloroso, letale (un colpo d' arma da taglio, il morso di un
, 2-63 (i-55): nove piastre d' acciaio ha quello scudo; / ulivier
mio figliuolo cruentato del suo dolce sangue. d' annunzio, v-1-256: perché ti separi
. reso di color rosso vivo. d' annunzio, v-3-88: un gran campo di
nella campagna che n'era cruentata come d' una carneficina di baroni. 3
cruenti fantasmi! / o celebri storie d' amore e di spasmi, / o spasmi
e de le pugne il dì. d' annunzio, ii-594: o arce della terra
/ e l'acuirono per la strage. d' annunzio, ii-725: ora scende da
figur.: chi, per spirito d' egoismo, rifiuta la disciplina e i
2. dolce fatto di farina, rossi d' uovo e zucchero in forma di mezzaluna
: più legiero è camello intrare per cruna d' ago che nel regno del cielo intrare
un cammello il passar per la cruna d' un ago. g. gozzi, 1-126
pezza di tela che potesse passare dalla cruna d' un ago. verga, 3-25:
il cielo era un alto palpitìo d' azzurra vittoria. 2. figur
-fare entrar qualcuno in una cruna d' ago: avvilirlo, angariarlo.
, / entrar farotti in una cruna d' ago. = dal lat. cortina
, anatomista valente e amico buono. d' annunzio, ii-233: manìe, manìe silenziose
montò [il grano] a fiorino uno d' oro lo staio,...
(285): in un batter d' occhio, cavalieri, fornai, avventori,
. sono per loro avvenimenti nazionali. d' annunzio, v-1-370: ho pettinato io medesimo
11-2-7: -se ne vorre'cento / danar d' argento, ma datene venti..
: una certa donna... vivea d' amore; e perché la farina della
i-275: il famosissimo bottali / mi sta d' appresso a nome della crusca, /
, leggieri, sottili, impalpabili. d' annunzio, v-2-267: proprio là abitava
ha degna sede l'accademia della lingua d' italia, volgarmente detta accademia della crusca
di crusca che mi guardano stupiti con tanto d' occhi rossi e gialli spalancati come quelli
delle legature, di ballare la carmagnola. d' annunzio, v-2-267: da buon toscanello
che della crusca non ve ne intendete. d' annunzio, v-2-718: certo è il
cause non accrescano il numero delle voci d' una lingua e non giungano ad alterarne
mancanza de'viveri, la povera gente cibavasi d' ortica e punte di quercia, imbrattate
desco fumerai, pan di cruschello. d' annunzio, ii-305: le turbe assalivano
e chi sonò la tromba alla cruschesca. d' annunzio, v-2-270: si chiamava messerino
guarda torto la città di flora. d' annunzio, v-2-232: sùbito segnai nella pagina
. avessi in animo di sollazzarvi. d' annunzio, v-3-96: per aizzarlo gli
e penitenzia del grolioso santo guiglielmo d' oringa'? = acer, di crusca1
2. figur. lentigginoso. d' annunzio, v-2-271: da donna di tanto
o di piegare il volante anche prima d' avere la coscienza del tuo atto. moravia
.]: 'ctenofora ', genere d' insetti, così chiamati a motivo delle
di sei base, a l'aria quella d' otto, a l'acqua quella di
mausoleo, ecc.). d' annunzio, ii-894: tuona, da gargarèsch
dall'arabo qubba 4 volta ': voce d' area veneta. cubàbile, agg.
quale è al gusto odorato e con alquanto d' acutezza amaro. ricettario fiorentino, ii-20
passaggio della catena dell'àncora. d' annunzio, ii-213: e le negre /
croste di sai marino e fontano, fiorite d' ingemmamenti cubici. d'annunzio, v-2-57
fontano, fiorite d'ingemmamenti cubici. d' annunzio, v-2-57: mi mostra un basso
tavoli del reparto imballaggio, al centro d' ogni foglio di carta crescono cataste di
8-50: tutto lo spazio che si riempie d' acqua nel detto tempo può ben supporsi
.. ad elevare cento piedi cubici d' acqua all'altezza d'un metro,
cento piedi cubici d'acqua all'altezza d' un metro, si paga evidentemente in
cubico, il qual nasce dalla radice d' un quadrato, è quello il qual si
il qual si genera dalla multiplicazione doppia d' alcuno numero in se stesso o
busto dal toro del cubicolo, mentre, d' intorno pendevano tutti gli oggetti più intimi
dormo della mia terra, / gli òmeri d' alghe contro grige acque: / nell'
cavalca, 6-1-424: alcuni [ministri d' un imperatore] sono immediatamente con lui
a riprendere se medesimo [giovanni patriarca d' alessandria], secondo che ridissono poi
più... le pianure delle valli d' arno (oggi tanto fertili e popolate
tanto fertili e popolate) abbiano a ricoprirsi d' acque, e convertirsi in cubili di
d' annunzio, iv-2-98: c'era un odore
già in piè sostiensi il cavaliere. d' annunzio, iv-2-701: si curvò,
. marino, 19-384: forma ha d' immenso e giganteo colosso / d'oricalco dorato
ha d'immenso e giganteo colosso / d' oricalco dorato un iti- fallo, /
: quivi entro andava ettorre, e d' oltre a dieci / cubiti alta un'asta
/ stil di ferro confitto a un cerchio d' oro / crollava. carducci, 113
ed eri / solo tu contro mille. d' annunzio, ii1-2-190: io salpo verso
appoggiano quattro bacini ad accoglier dodici canne d' acqua... e sovra il cubo
avente da opposte parti due iscrizioni. d' annunzio, v-2-409: la cataratta nivea
su grandi cubi di granito, viscidi d' alghe rosse e azzurre, abbandonate dall'alta
conterranno complessivamente 630 milioni di metri cubi d' acqua. -numero cubo: che
1-18-56: e rammonticellatele le bagna / d' elisirvite e poi vi soffia drento, /
sono molti, per essere presso alla costa d' india 250 in 300 leghe, questa
portando i camiciotti carichi di grasso e d' onto. marino, i-196: ciamberì,
sia il paese di cuccagna questo? d' annunzio, v-1-1115: voi lo sapete.
, i formaggi, i dolci, segnali d' una industria alimentare progredita, di una
di saziarsi, di dover scappare prima d' aver assaggiato tutte le qualità di dolci
assaggiato tutte le qualità di dolci, d' avere sottomano tutta quella cuccagna solo per
parlava... degli anni futuri come d' una cuccagna che non doveva finir mai
barberi, insolito nel nostro paese. d' azeglio, 1-204: se ho fatto
ammainate le vele, le antenne fittiscono lucide d' unto come alberi della cuccagna. pavese
cuccagna del telegrafo / che pesca il pesce d' oro del lampione / coi cerchi della
caro, 16-97: questi pezzi d' ampolle e d'alberelli, / eran
, 16-97: questi pezzi d'ampolle e d' alberelli, / eran torrazzi e cupole
una specie di cuccetta da marinaio. d' annunzio, v-1-322: dentro questo pontone
sono condotte e chiare e scure e d' ogni ragione, con certe cucchiaie lunghe di
si mette su un marmo piano. d' annunzio, iv-2-253: c'era nella stanza
conservi buono, non se gli levar mai d' intorno con la cazzuola ovvero mestola o
mezza cucchiaiata di questa in una giara d' acqua fredda, preparata con lo zucchero
di bevande / ordinator, la sua voglia d' inferno di farlo frullare e inzaccherarcene stato
seguiti alcuni istanti di raccoglimento, un acciottolìo d' acciaio robusti e sporgenti che incidono il
profondità di quel respinge con dispetto il cucchiaio d' acqua che il medico di sughero
portavano i loro bambini a gustare il piacere d' essere nestra, ne gusto appena un
sentiva che battere i cucchiaini sui una boccettina d' acqua, buona come la conserva, e
prendere un cucchiaio di tè. d' annunzio, iv-2-243: / gli parea
eccomi cucchiaio. alle 'l d' annunzio, v-2-924: raccattare col
giochi rifrangenverniciata e posta sotto l'ombra d' un fico; una cuccia da e
cucchiaio vuoto: dare / di rose e d' altri fior purpurea cuccia. monti, x-3-549
co'cucchiai voti. altro d' attomo, / che con cucchiaio vi si
. rieghe, gli stagni, saliere d' argento, forchette, cucchiai carena, 2-242
: una [osservazione] è sul caso d' un al-nella casseruola lunga del luccio; vi
, come l'altre mattine, segga d' estrarre. leopardi, 32-19: alfin per
come uomo che per timore, in vista d' un gran nemico, si stringe nelle
o girar trottola / o farsi lieto d' una bella frottola, / di far cantar
isti superba. pascoli, 1396: d' uno slancio [il ciclope] gettava nel
scorrevano intorno e inzuppavano il suolo. d' annunzio, iv-2-234: tre o quattro
perché quand'un la mira / pone sopra d' un cucciolo, e lasciarlo / non
varchi, 8-2-94: non si dice d' uno che sia semplice, puro e
misura delle sue forze, che sono d' un cucciolétto da bologna, anzi che
un cucciolétto da bologna, anzi che d' un mastino di corsica. d'annunzio,
che d'un mastino di corsica. d' annunzio, v-1-284: oggi non ho
con quattro sciamannate zampacce, più grullo d' uno scolare del liceo. -spreg
beniamino di tutti i pubblici dei teatri d' italia. nievo, 236: lucilio era
vanerelle, in onta alle capricciose leggi d' amore, si lasciano facilmente accalappiare da
. -chi) cuculo. cecco d' ascoli, 2309: quant'è più pura
] scimie grandi e feroci e uccelli d' infinite sorti, ma non cucchi, né
bello della terra: / alle sue scaglie d' oro antico, / con la fresca
). garzoni, 1-20 non è d' avanzo, se voi comportate talora che
,... la quale in scambio d' occhi aveva due lucerne di fuoco lavorato
sciocchi cuccubeoni, i quali si credon d' essere tanti squasimidei, e son tanti caramogi
ii-650: facevamo bollire una gran còcuma d' argento dove ci buttavano quel tè.
vai, 1: sotto l'ombra d' un pino / alto cinque o sei
o locale (chiuso: in una casa d' abitazione, in un ristorante, su
il colosso di rodi né le piramidi d' egitto, la cucina di fratta ed il
capanna: la cucina / è piena d' un sentor di medicina. / un bricco
piccolo il ceppo brucia al focolare. d' annunzio, iv-2-296: le cucine pubbliche,
cucine pubbliche, instituite per concorso spontaneo d' uomini caritatevoli, furono in su 'l
tanto per me consolatori, / di basilico d' aglio di cedrina. comisso,
/ di zanzare dormivo nella stanza / d' angolo, accanto alla cucina, ancora /
, ancora / nottetempo o nel cuore d' una siesta / di cicale. -figur
(i-469): venne l'ora d' andar al letto, e domicilia fu la
non ho interrogati i medici della baia d' hudson, e del messico, e d'
d'hudson, e del messico, e d' altre terre, intorno ai morbi di
piemontese? la vuole all'inglese? d' annunzio, iv-2-795: vi ricordate, stelio
: le pareti del locale erano coperte d' iscrizioni e di versi in dialetto e in
/ detto cietto s'agia in gran- d' aina, / e cocino portava in pignoli
rimondollo, e fenne uno schidone. d' annunzio, iv-2-297: le cucine sono
poltri, iii-2-167: fatta una grandissima strage d' animali cucinabili, preparò una cena che
triste, / triste è il pensare d' esser cucinato. montale, 3-96:
appena di vedovanza, perché aveva bisogno d' una donna lassù, che badasse alla
gusto e viso chiaro, / sentendo d' essi ben la bonitate! tommaseo-rigutini, 700
aprire una 'pizzeria'in roma. d' annunzio, v-2-242: in questo tempo
è un mestiere a sé, residuo d' altri tempi come il pifferaro abruzzese.
non ho interrogati i medici della baia d' hudson, e del messico, e
hudson, e del messico, e d' altre terre, intorno ai morbi di tutte
caro signore, quand'ella vuole certi servizi d' elaborazione d'ingredienti al tal prezzo,
quand'ella vuole certi servizi d'elaborazione d' ingredienti al tal prezzo, per la tal
buona cuciniera quale occorreva al palato delicato d' emilio. baldini, i-i 7: i
ombrelli e scope, / cucipiatti e castelli d' arrotini. = comp. dall'
nievo, 197: m'empirono il capo d' istruzioni e di raccomandazioni, mi cucirono
della zia una magnifica cordella nera d' amoerro... e rac
cose! tommaseo, i-328: figliuola d' un lucchese, maestro di musica;
1799, e mi ricordo che nelle sere d' inverno egli stava accanto al braciere con
figliuoli, lavando, cucendo per conto d' altri, facendo ogni sorta di servizii.
cucire, c'era da fare una storia d' una certezza e d'una chiarezza tale
fare una storia d'una certezza e d' una chiarezza tale, da esserne pago ogni
modo e li ha chiamati la « vita d' alfieri ». soffici, ii-
uno: in perfetta armonia. d' azeglio, 1-556: insomma, io non
). chi cuce, chi compie lavori d' ago; chi esegue per mestiere lavori
: che aocchiatili, con la scusa d' aspettare che spiova, degnò salire nelle
scucivano i pagliericci per frugarvi dentro. d' annunzio, v-1-917: la tunica senza
la tunica senza cuciture « tessuta tutta d' un pezzo di cima in fondo »
manzoni, 848: non è certamente d' uomini tra i meno osservatori o tra
, che siano, non già lavori d' un uomo solo [i poemi omerici]
., i-291: ch'avete voi d' uopo di correre tanto pel mondo? senza
solitario vago ignoto cuco, / tuba d' amor che per li verde prati / gli
è il canto del cuccù, / pieno d' aria, / che pare soffiato in
un soffio eroicomico; e il ghigno d' uno spiritaccio fiorentino cuculia ancora dopo tre
di professione, è stato il splendor d' una nobilissima e rara parte di filosofìa.
in quant'alla grossezza, è poco minore d' una colombella. i suoi colori sono
voglion fare / l'uova pe'nidi d' altri! = lat. cuculus.
seme / de la fredda cucurbita. d' annunzio, iv-2-746: un colpo di denti
come un gervasio-protasio la nostranona cucùrbita, d' un nimbo di carta d'oro di gianduia
cucùrbita, d'un nimbo di carta d' oro di gianduia. 2. ant
vitrea cucurbita, risaldata 'luto sapientiae'. d' alberti, 276: 'cucurbita', sorta
superficiali oltre alla circolare si ritrovano prive d' angoli, sì come sono la ovale
non saranno mai travagliati da'vermi cucurbitini. d' alberti, 276: * cucurbitino '
le aiuole o le bordure. d' alberti, 276: 'cufea'e meglio '
plastica o anche di tela o d' altro materiale) da chi nuota o da
cinta di ambracane, con una cuffia d' oro, sopra la quale era la corona
15-32: e fregiata la cuffia è d' un lavoro / a rosette d'argento
è d'un lavoro / a rosette d' argento e stelle d'oro. note al
/ a rosette d'argento e stelle d' oro. note al malmantile, 2-785:
, v-310: m'hanno parlato segnatamente d' una cuffia all'egiziana che le sta benissimo
. de roberto, 243: trovava parole d' ammirazione per tutte le fasce, per
, per tutti i cor- pettini. d' annunzio, iv-2-192: le maestre del gado
e con certe cuffie luccicanti di pagliuzze d' acciaio, tacevano, compunte, forse stordite
dalla novità del caso, forse pentite d' esser venute a uno spettacolo profano.
ragazze, coi grembiuli sporchi di polvere d' alabastro e una cuffia per salvare almeno
elmo tratto; / quando una cuffia d' oro, in che celarsi / soleano i
... in capo una cuffia d' oro, e un fine cappel di paglia
monacale (di varia foggia). d' annunzio, iv-2-155: se bene non aveva
destra un rampicone / e una cuffia d' acciar sul cucuzzolo; / nella manca
cartone / concava e fonda a guisa d' un paiuolo. marino, 20-401: disse
tergo ha senz'altr'armi armati / d' una pelle di lince oscura e bianca.
gli è cuffia il teschio e pcndon d' ambo i lati / con l'unghie intere
cuffia perché ascoltassi non so che concerto d' una orchestra di praga. baldini, i-659
... verso poppa, la cuffia d' un ventilatore, e una enorme ruota
, opera, se non di giustizia, d' umanità. 22. prov.
di rosa alle tempie come quella d' una sposina. serao, i-147:
di raso azzurro e merletti bianchi. d' annunzio, i-813: d'inverno ti mettevi
bianchi. d'annunzio, i-813: d' inverno ti mettevi una cuffietta / co'
fasciate / con brandelli del cuffiotto. d' annunzio, v-1-364: mi conduce un
di broccato, cappe tutte fregiate di tela d' oro, cuffioni ricchissimi, collane,
scuffioni. fiacchi, 1-104: 'far d' alcuno calze o scuffioni 'equivale a
, 1-27: cugino era del re d' araona, e la sirocchia carnale avea
io son rinaldo, e fui fìgliuol d' amone; / e come a lui,
grande allievo il gran cugino / nato d' elisabetta, anco in secura / parte
, come si è detto, se saranno d' una yiedesima famiglia o casato, concludendo
altro libro della trinità, sotto nome d' alcuino prete, precettore del predetto carlo
io: la signora donna graziella, figlia d' ima defunta sorella della principessa e moglie
iron. a indicare affinità, comunanza d' intenti, di idee). angiolieri
lamentomi di mia disa- ventura / e d' un contrarioso distinato, / di me medesmo
; a cui se awegna alcuna cosa d' awersitade, lascerà d'onorare la innocenza,
awegna alcuna cosa d'awersitade, lascerà d' onorare la innocenza, per la quale
a cui la ventura sia mandata / d' essere il primo ad acquistar l'onore,
, 1-40 (i-465): era poi d' una bella e grata presenza; ma
una bella e grata presenza; ma d' industria, accortezza, sagacità e de
l'ufizio, mise forse per condizione d' aver salva la vita? carducci,
/ di luce e di calor. d' annunzio, iv-2-151: stava seduto su
promesse. petrarca, iii-1-164: a guisa d' un soave e chiaro lume / cui
a poco a poco manca. trattato d' amore, 25-6: ma voi sapete ben
/ conforto de'tormenti, / specchi d' ogni beffate, / dove, dove lasciate
la nobile pomposa vesta, / cui frange d' oro d'intorno ondeggiano, / tutta
pomposa vesta, / cui frange d'oro d' intorno ondeggiano, / tutta pur d'
d'intorno ondeggiano, / tutta pur d' auree fila contesta? alfieri, vii-30
i garzoni le danze, / te principio d' affanni e di speranze. nievo,
sistemi che ad esprimerli farebbero ridere. d' annunzio, ii-825: silenzioso viso esangue
amica e sposa / la gran madre d' amore. guarini, 179: 'l veder
gliente / cui la gente riprenda / d' ima laida vicenda, / tu dèi
i-194: costei cui sol di tenebre e d' orrori / natura acherontea veste e circonda
. carducci, 872: oh solitaria casa d' aiaccio, / cui verdi e grandi
della strada, re della foresta. d' annunzio, ii-819: alte sul fòro
stan le tre colonne parie / come d' argento cui salsezza infoschi. panzini, i-32
costrutto senza prep. (quasi a modo d' aggettivo), posto prima del sostantivo
bene, ix- 45: o salute d' ogni occhio che ti mira, / conforto
ogni occhio che ti mira, / conforto d' ogni mente isbigottita, / o chiara
, dipende la perpetuità delle opere. d' annunzio, ii-576: io ti dirò verso
io ti dirò verso quali reami / d' amor ci chiami il fiume, le cui
se non che 'l duca d' atene, a cui guardia ell'era,
detta una testimonianza falsa in servigio d' un suo amico, fu condennato in lire
: calafatore, la di cui incombenza è d' invigilare. baretti, 1-234: tutti
vita, / perché tu, fonte d' ogni crudeltate, / madre di vanitate,
, 5-18: seguì torme del padre d' essere ingrato a santa chiesa, e
arride, / ed ama il rapido baglior d' elmetti. idem, i-1109: se
ne andò una mattina a uno fondaco d' una buona compagnia in porta rossa;
: ma la reina pur rimase grossa d' uno fanciullo di sei mesi o là
co'fulmini divini / e con tarmi d' italia opporsi a cui / rifiutasse la pace
nazioni della più barbara gentilità! d' un cui simile costume imma
en sé quella concordanza; / e parerne d' averlo retrovato, / si eo non
de dolceza star pensava, / for d' onne pena possedendo altura; / provo
laude, v-525-21: plen è d' amara cuitazione, de gran dolore et
loro affettate sentenze, da'lor parlari d' apparente dottrina. in s.
di cornetti; cocchi, o noci d' india. = voce dotta, dal
o di un altro piccolo recipiente. d' alberti, 277: 'culaccino', avanzo del
per la caduta dell'intestino. d' alberti, 277: 'culaia ',
occhiaia, / piango, che drieto d' una femminella / io era come una mosca
di far le forme e i modelli d' esse...: così l'anima
, che non rinfiammi il metallo. d' annunzio, v-1-322 nel silenzio che sa d'
d'annunzio, v-1-322 nel silenzio che sa d' acqua, si freddano i cannoni e
di tulipano, la culatta più bella d' un diadema, e putti ninfe scimmie leoni
appena ultimata la fusione. d' alberti, 277: 'culatta', si dice
: al tuo pasqual servigio il adattai. d' alberti, 277: 'culattare'è quando
gran madre natura, ell'è degna d' essere registrata e conservata per gli usi
giravolta scorteando. = voce d' origine gergale, con allusione a culo:
elevati; ma dopo le prime piogge d' autunno, calano nelle pianure, e
toga / sprezzato sia, se d' adular si sta. = deriv
forma, di vetro, di cristallo, d' argento, d'oro o di
vetro, di cristallo, d'argento, d' oro o di pietre preziose.
anni, e ancor dormiva nella culla. d' annunzio, iv-2-722: s'udiva
del crescente pane, / non danze d' imenei vedesti, e madri / veglianti a
, avvertitamente e a mente sana. d' annunzio, iv-2-794: per la prima volta
maricino, sendoli coloro presso a meno d' un filar d'embrici, distese la
sendoli coloro presso a meno d'un filar d' embrici, distese la mano. e
dentro la materia, il primo svegliarsi d' una coscienza dentro il torpore della natura,
adrastea, cullando, addormentava / in culla d' oro. collodi, 513: questi
pensare comincia a cantare: le pare d' esser mamma e comincia a neniare.
in isf urna ture languidamente indefinite. d' annunzio, iv-1-439: giungeva fioco il
. pascoli, 857: è romba d' ignote campane / che cullano il mondo
sulla sua spalla / una testina bionda d' angiolo / finissima. /...
il suo sonno. / l'odor d' incenso è per lui. calvino, 1-392
ritornava da sé alle idee predilette. d' annunzio, iv-2-625: tutti i sogni
mentre fumavo con la mano a fior d' acqua, con frontai lo
, -tu che mi cullasti nella speranza d' un trono: tu che mi avevi
cullantesi nella gentil sensualità della musica. d' annunzio, iv-2-511: avendo io verso
granitico che le sembrava una minaccia. d' annunzio [accademia]: rompere l'
. - anche al figur. d' annunzio, iv-2-31: toto, cullato da
. figur. che è in uno stato d' animo di beatitudine contemplativa, di serena
serpe, un cane e un gallo d' india. d. bartoli, 9-32-55:
bartoli, 9-32-55: così laidi e insozzati d' ogni ribalderia formò quella viziosa antichità i
in tutte le nazioni, della rottura d' ogni freno morale di fronte al vincitore
dall'aspirazione agli oggetti di comodo e d' uso, o addirittura superflui. calvino
nostra culmina e tocca i nebulosi principii d' una ignota natura sovrumana. e. cecchi
. cecchi, 5-92: il racconto d' un assassinio complicatissimo culminava
d' orrore nell'apparizione della vedova dell'ucciso,
24-571: il passo / drizzar quindi d' achille al padiglione, / che splendido e
magno s'awolgea tremando / nel lenzuol d' aquisgrana. pascoli, 852: era
fronte / volgesti alla luce lontana? d' annunzio, iv-2-567: il sole accendeva in
limpido culmine, / o uomini. d' annunzio, v-1-489: affermazione superba della
donna gli avrebbe data la guarigione. d' annunzio, iv-i-ii: allora, d'
d'annunzio, iv-i-ii: allora, d' improvviso, una specie di esaltazione sentimentale prese
due nodi manderà fuori due polloni. d' annunzio, ii-604: crollano i manipoli
, natura non che di femmina ma d' una grandissima vacca..., in
era venuto per saper s'io mi pentivo d' aver scritto contro de la sua '
corsa sulle selci di strada: un citrullone d' un cavallo che spara via dentro la
grande. -avere un dato numero d' anni nel culo: avere una determinata
donne, che fero già per ambizione / d' apparir gioiellate e luccicanti, / dar
una carogna / e ragiona col cui d' ogni linguaggio. -stare colle calcagna
pane per i propri denti. d' ambra, xxv-2-373: or va'di'a
sbarbaro, 1-141: in un fuoco d' artifizio di tenerezza, la madre la chiama
, la madre la chiama con nomi d' animali: pulcino, ranocchia, maomao.
, quasi sempre son simili a quelli d' onde procedono e spesso migliorano; ma
, di cui fu culto il nome / d' inni e votivo grido in su 'l
colla volontà; l'esteriore per mezzo d' uffici corporali, ceremonie, sacrifici. bisticci
parlo; perché giammai li convenne cossi bene d' essere in cielo, se non ora
limo / dal sacrilego piè quanto or d' incensi, / e di voti ono-
è inviscerata nelle leggi e ne'costumi d' un popolo, l'amministrazione del culto
mostrò devota e osservante del culto. d' annunzio, iv-2-83: in loro ogni diversità
annunzio, iv-2-83: in loro ogni diversità d' indole e ogni insorgimento si agguagliava e
tipo (e si può avere la condizione d' intolleranza, di tolleranza, di libertà
erano fuor di modo trasferite al culto d' una fanciulla mortale, grandemente si accese
in italia sono entrati disordini e scandali d' ogni maniera nelle pratiche d'amore:
e scandali d'ogni maniera nelle pratiche d' amore: e avvegnadioché difendi tori non
effetti desiderati avrebbero dovuto pure manifestarsi. d' annunzio, iv-1-40: gli uomini d'
d'annunzio, iv-1-40: gli uomini d' intelletto, educati al culto della bellezza,
invasi mari, / e 'l fero lito d' orenoco impari / culti civili.
, vii- 261: uomo veracemente d' alto ingegno e della musica studioso,
cultrice di rose, di cavoli e d' insalata, e non di scienze! >
fa mill'anni, in vertute, / d' onni salute -coltore, / agricola a
mia cultura, la mia timidezza. d' annunzio, iv-1-167: possedeva la coltura
oltre ai singolari pregi poetici, merita d' esser riguardata la cultura della lingua e
cezannes; chiamavasi aillaud; era pieno d' ingegno, di una lieta filosofia, e
: con valore iron. d' annunzio, iv-1-37: lo spirito di lui
ii-440: tutti i beni di natura e d' arte sono accomunati e goduti per lo
fi greco, il latino, nazioni d' un genio, come si vede, stato
si dice cultura, si dice vita intera d' una società; i fenomeni di miserie
una società; i fenomeni di miserie d' una società corrispondono ai periodi di declino
spirito con che la compagnia si studia d' allevare i suoi, riuscirono in pochi anni
pochi anni di virtù pari al bisogno d' ogni grande opera in servigio di dio.
awegnadio ché sì di sua natura / d' ogni bellezza fosse effigiata, / che poco
avere figliuoli, e nutricargli nella coltura d' iddio. zanobi da strata [s.
essenza i fenomeni della storia, al lume d' una esperienza quale poche volte ebbe l'
siva presenza di motivi culturali in opera d' arte. culturallstico, agg.
, striati, talvolta velluti, ma d' ordinario glabri. il cumino è più grosso
piuttosto accozzate, che fuse insieme. d' annunzio, iv-2-249: donna cristina dissei
sacciforme e uno o due paia d' occhi. = voce dotta, lat
diversi geni con varie piante di fiori e d' agrumi a regalare il vicin giardino;
cui già serse / rapì gli archivi d' ogni antico scritto, / che poi dal
tragitto. / né da'suoi tolomei d' opre diverse / cumulato museo celebri egitto
questi [ai capitalisti] una specie d' operai a domicilio i quali ricevono la
un cortegiano senza diffetto alcuno e cumulato d' ogni laude, mi par necessario farlo
744: ti voglio donare / un cumulo d' oro, se balli con me.
un filosofo, appunto, della vita. d' annunzio, ii-636: passano per la
e in cielo avventa cumuli / di nuvole d' argento, apre ferite / di luce
, 2-93: vedevo cumuli di materiale d' ogni genere, travi di acciaio,
distinte bastavano allora per assicurar il credito d' un'opera: ora appena ne basta un
era facile tener testa ad un cumulo d' affari, con gli urti che l'
in sé il sacerdote: un cumulo d' ironie intelligenti perfettamente equilibrato. -cumulo
di colore bianco candido che si forma d' estate quando il tempo è sereno; appare
jenne. sbarbaro, 1-250: un anticipo d' africa assaporo in questo lucore di gesso
percorrono i dintorni: maestosi come cumoli d' agosto. 6. locuz.
. guarini, 61: oh più d' ogn'altra misera corisca, / che sarebbe
, se sprovveduta / ti trovassi or d' amante? che faresti / per mitigar
ogni donna / a far conserva e cumulo d' amanti. garzoni, 1-512: ora
e tomba. monti, x-2-208: redir d' egitto e alle paterne cune / volar
fortezza de * quiriti, cuna salita d' italia. -figur. tausilio,
nutre e pasce, / e nova schiera d' ora in or ne nasce. /
cuna della nascente nostra, senza che alcun d' essi pensasse mai, mentr'ella viveva
rimembranze verso la pace del sepolcro. d' annunzio, ii-618: ecco l'isola molle
xiii-27: plebea, mi vanto esser d' icilio eguale; / piangerei d'esser nata
vanto esser d'icilio eguale; / piangerei d' esser nata in nobil cima, /
lati, affinché non vi seguissero ristagni d' acqua. giocosa, 9: aveva la
del triunfal veiculo una volpe, / che d' ogni pasto buon parea digiuna. buii
cuna. prati, ii-246: figlio d' italia, in vetta alle nevose / mie
gozzi, 1-93: in una scena notturna d' un mio soliloquio cunava io la mia
... il suo fondo è coperto d' un suol di ferro grosso;.
-per simil. e al figur. d' annunzio, v-1-735: la mano di mia
si caccia per entro gli ultimi contrafforti d' italia e vi dilata, in piccolo spazio
analoghe facce degli elementi contigui. d' annunzio, iv-2-ioi8: nell'abside dall'arco
minacciare di fianco i nostri corpi. d' annunzio, v-3-636: fu la vittoria
scemerebbero ed asciugherebbero le lame e cunette d' acqua, e si spegnerebbe il maggior
a sfiorire in un punto, per aprir d' un tratto la cateratta del flagello.
nei fossati circostanti le fortezze, ricolma d' acqua per impedire al nemico il passaggio
che è un fosso picciolo, pieno d' acqua, si per assicurare più la fortezza
e qual [de'gnomi] con faci d' inestinto asbesto, / per secreti cunicoli
a considerare pezzo per pezzo una collezione d' armi. 3. galleria,
interamente scomparso. scomparsi quegli angusti cunicoli d' incubo, larghi appena quanto bastava per
12-1-235: intorno ai fessi e fori d' onde scaturivano [le gallozzole d'aria]
fori d'onde scaturivano [le gallozzole d' aria], si vedeva un arginetto
nocenti animali, si pongano loro accanto rami d' origano o di cimila. f.
quando distornò il pensiero de'suoi afflitti d' abandonar l'italia,... dell'
detto il cuntatore... e d' altre virtù, che in lui avanti
la possibilità di chi vuol servirsene. d' annunzio, ii-748: anche avremo di
priapo, / e ghirlanda di cùnzia e d' albarello / per ogni capo.
, / tutte spiran questo fiore [d' arancio]. idem, vi-154: entrate
come a varazze ieri, qui ai piani d' invrea, nelle case han cotto la
la focaccia da portarsi lassù: impastata d' olio, insaporita di salvia.
ha l'impresa del ponte a fiumegrande! d' annunzio, ii-853: [preparate]
cenere si voglia a cuocere una matassa d' accia. niccolao da costantinopoli, 1-180:
cuocono senza metterla in molle, cioè d' asciutto... comunemente a questo
leopardi, 1061: lasciami cercare un po'd' ombra, che questo sole mi
che questo sole mi cuoce. d' annunzio, ii-745: or tutta la
come un fiore / lutulento che il sol d' agosto cuoce, / con non so
, una molto fruttifera vigna: / d' essa, in uguale pianoro la parte che
: or m'avessero sol fatto contento / d' un bel guardarmi le luci amorose!
/ questo tenero e schietto / sasso, d' amore un bel tacito foco, /
altre cittadi; e penuria / ci sia d' ogni buon cibo, né si mangino
che cuocevano quelle quattro fave della minestra. d' annunzio, iv-2-795: vi ricordate,
là, dove il sol cuoce: / d' un leonato scuro ella diviene; /
cocea gli avrebbe il fulmin tolto. d' annunzio, iv-2-50: rocco tornava alla
se il corpo si lacerasse a somiglianza d' un vestito che non basta più a coprirvi
che sempre perdeva e a lui pareva d' acchiappare il più grasso castrone del branco;
, si diliberò dall'ora in poi d' andarsi a consigliare, prima che mettessi banco
proprio gli cocevano più di tutte. d' annunzio, iv-2-256: la nuova accusa
per tagliarla direttamente. -fremere d' impazienza, essere molto agitato. pavese
gentil gentiluomo, il quale nel dar d' occhio ad una per cittadina, molto
1-5-488: io non so... d' altro; so ch'ella se n'
nel cuore la voce fresca, il riso d' argento, l'uomo si metteva in
: e ciò che è il compimento d' ogni delizia, in nave inglese il
gentili, munirsi di una borsa piena d' oro, di dotti cuochi, di
, 45: quando la nonna abbisognava d' un caffè o d'una cioccolata, e
la nonna abbisognava d'un caffè o d' una cioccolata, e non era alcuno
balbo, ricciardi, gli son tutti d' intorno con le loro droghe e il
che si trova nel greto dei corsi d' acqua). palladio, 1-9
... aveva l'aspetto d' una vecchia serva pettegola. =
... / ed ancor fosse nata d' un giogante, / sì com'ell'è
giogante, / sì com'ell'è d' un agevol coiaio; / ed i'foss'
o appanator di guado, o maestro d' inchiostro, ovvero coiaio. s. caterina
, in alcuno luogo, o terreno, d' alcuno de'sopraddetti ad versari. canti
a'coiami, avendo succhiato del grassume d' essi, non più buone alla concia,
coiame, / fece coniare una moneta d' oro. crescenzi volgar., 9-76:
volte disteso, reggeva i leggiadri coiami d' oro, lasciava tra il colmo di quelle
/ ca de coio scorfizo te pensai d' ammantare. angiolieri, 24-5: anima
224): perché gli aveva una guaina d' un bichiere coperta di cuoio, mi
che in quella guaina era un bichier d' argento, e che in quel bichiere
piedi e gli attraversa il fianco / d' un bel cuoio linceo strania faretra. d
legno, ché né di cuoio né d' altra miglior materia non ve ne avea.
cuoio, sventrati per farne scarpe. d' annunzio, iv-1-21: era una seggiola
una seggiola ampia e profonda, ricoperta d' un cuoio antico, sparso di chimere
gusto di quello che copre le pareti d' una stanza nel palazzo chigi. il
bulinati, argenti, ricami e curiosità d' arte locale: prodotti di convenzione,
, iii-341: pulicane, per volontà d' uscire della carcere e d'essere libero
per volontà d'uscire della carcere e d' essere libero, ogni cosa gli promisse,
rege de li argi, vide polinice coverto d' un cuoio di leone, e vide
di leone, e vide tideo coverto d' un cuoio di porco selvatico, e
lato del quale pendea una bella tasca d' un picciolo cuoio di abortivo vitello. machiavelli
, 223: come fece el re d' india a semiramis; la quale..
poi di tempre elette / un coperchio d' acciaio ha sopraposto. bruno, 3-1
torre; / opra di tichio, d' ila abitatore, / prestantissimo fabbro,
, e indottavi di sopra / una falda d' acciar. nicio eritreo, i-135
in una istufa, e sia unto tutto d' olio dove sia cotta una serpe;
: * cuoi umani '. pelli d' uomini. sebbene cuoio vuole dire pelle
bestia conciata, si piglia ancora per pelle d' uomo. forteguerri, i-290: ma
ho così dure ed aspre cuoia. d' annunzio, ii-388: e quella gesta /
io andar cinto / di cuoio e d' osso. -ornamenti in cuoio incisi
membrane sono di cuoia e di pelle d' animali, come di pecore, montoni,
forte battendo, logorar le cuoia / d' apri tamburi. campanella, i-206: ei
6. cinghia di trasmissione. d' annunzio, ii-109: il gesto del paziente
trasfigurata / come da industria sagace / d' innumerevoli dita. 7. pallone
; / e col braccio guemito / d' orrido legno, lo percote ardito, /
stesso allora avesse schiuso / dal cuoi'd' ulisse, e la catena sciolta.
ulisse, e la catena sciolta. d' annunzio, ii-813: vendemmierai con cantici
e tante piastre i di metallo e d' acciaio, e tante cuoia / ond'era
ch'entro di pin tessuta era e d' abeti, / e ne le cuoia avvolto
non apre e fende, / a guisa d' un pallon si gonfia e tende.
avere sopra le cuoia un certo numero d' anni o di lustri: avere una determinata
e la sua facoltà. -fare d' altrui cuoio larghe coregge: essere prodigo
ch'elli hanno di rapina, o d' usura, o per altra malvagia maniera,
altra malvagia maniera, e fanno sovente d' altrui cuoio larghe coreggie. -intendere
lieto, che non capeva nel cuoio. d' annunzio, v-3-180: intascati i fiorini
idem, 12-8-445: questi undici filoni d' alberese, sono tutti di un medesimo colore
forse diedero il nome a correggio. d' annunzio, ii-706: l'onda si spezza
trova sul fondo delle paludi prosciugate. d' annunzio, iv-2-1003: l'odore della cuora
umane / virtù te informativa. cecco d' a scoli, 784: prima lo core
, nel cuore nascono tutte le perturbazioni d' allegrezza, di dolore, d'ira
perturbazioni d'allegrezza, di dolore, d' ira, di speranza, di timore e
, 12-75: ne lo scontro il principe d' anglante / 10 fe'cader per mezzo
al cuore, anzi dal cuore stesso d' un animai vivo, un bicchiero di
una puntura dolorosa, e come pesante. d' annunzio, v-1-530: vidi i due
da esse il riportino al cuore. d' annunzio, li-m: la carena ha un
a forma di cuore, per lo più d' argento, che i fedeli appendono nelle
grazia ricevuta. anguillara, 10-48: d' un bel gemmato cor gli ornar la