gli occhi dolcemente, / il volto d' un rossor dolce copria, / e per
bassare gli occhi per l'orrore. d' annunzio, ii-731: pontata a terra la
voce), usato nella sequela e catena d' altre dizioni, nelle finali..
vogliono in qualche valle raccogliere al meriggio d' alcuno arbore: e poi, bassante
; pertinente alle baccanti. d' annunzio, ii-248: una forza selvaggia e
/ bovari, nei bùtteri armati / d' un'asta ch'è un tirso cui tolta
bassétta1, sf. gioco di carte d' azzardo (di origine veneziana),
di giacomo, ii-452: quel ficcanaso d' angelo carasale... in questo
aretino, 1-36: privò, in virtù d' una bassettina, un dotto dotto,
persona e di cosa, segnatamente della statura d' uomo o d'animale.
segnatamente della statura d'uomo o d' animale. = dimin. di basso
a quattro corde, di forma e d' uso tra la viola e il violoncello
; insufficienza; miseria morale, viltà d' animo, abiezione; scadimento, decadenza
cagione di nobilitade, e là ovunque bassezza d' antecessori mai non fu, non può
travii bassezza: / s'io fossi servo d' un suo servidore, / non sarei
ordine de'senatori, sua vile basseza d' ardite sfacciateze fregiava. sassetti, 72
e dona / donna più bella della donna d' argo. idem, 11-iii-634: io
dell'istesso mese essendosi accostato il duca d' alva a roma, quella sarebbe stata presa
fu ascritta la sua ritirata a bassezza d' animo; egli diceva in pubblico aver temuto
lodar quello o questo per pura bassezza d' animo. colletta, i-161: la
sua combattuta costanza alle sue fedi, virtù d' ogni civiltà; ma la intolleranza ne'
noncuranza e infingardaggine, o di bassezza d' animo, iniquità e disonestà di azioni.
per delizie, per mollezza e bassezza d' animo il peggio del peggior secolo che nelle
: è più perdonabile il costante procedere d' un carattere caustico, che non la
dalla quale vorrebbero uscire, siano obbligati d' appiattarsi sotto l'ali del potere assoluto
e di bassezza, di pedanteria e d' ignoranza incarognisca per anche nei bassi sedimenti
. si tirano in disparte e par loro d' essere sciupati nel dover assistere a quelle
so più dove stia la verità. d' annunzio, v-1-815: ci balzava 11
, iii-22-150: in italia, letteratura d' arte e letteratura di trattenimento...
di non rappresentare parti che richiedano bassezza d' animo. 3. figur.
chiostro, sotto due storie di mano d' altri, e più basso fece il diluvio
più bassa, così anco più dispregievole d' un calcagno? torricelli, 1-19:
le società degli industriosi le farebbero salire d' anno in anno nelle parti più interne.
basso mondo / non fu cagione a lei d' aspra partenza, / né 'l chiaro
. baldini, i-15: l'urlìo d' intorno s'era presto chetato, e la
più basso di lei sorge dai monti d' epiro la luna. soffici, ii-254
pieno di solitudine, di silenzio, d' ombra verde cupa e di umidità, specie
esigenze elementari, costumi frugali: mano d' opera femminile; minime spese generali,
, carico di nuvole, di polvere e d' elettricità. de pisis, 186:
delle quattro età del mondo, cioè d' oro, d'argento, di rame e
del mondo, cioè d'oro, d' argento, di rame e di ferro,
del palladio e della capitale provvisoria. d' annunzio, iii-1-362: ima- gina il
del basso impero su questa immane convulsione d' agonia. alvaro, 7-130: le epoche
scurrile più che tutte le altre forme d' arte. -primitivo, arcaico.
i quali vinsero gli egizi in contesa d' antichità, ch'a tali tempi sì bassi
trovar alteze? / vegio che so forteze d' amor senza mesura, / che muta
tanto bassa, / che 'nvidiosi son d' ogni altra sorte. idem, inf.
è ch'ivi si senta, / ma d' onor, di vertute. lorenzo de'
, 20-91: se udite dir che d' ardimento priva / la vii plebe si mostri
da basso, bruto e sporco ingegno d' essersi fatto constantemente studioso, ed aver affisso
un curioso pensiero circa o sopra la bellezza d' un corpo femenile. alfieri, 1-17
da basso affetto di vanità offesa e d' amor di vendetta. leopardi, 10-98
, 1-190: certi pentimenti sono indizi d' animo basso e servile. giusti, 11-77
al tuo parere, / men potente d' avere, / per dio, no lo
questo tempo oltre modo essendo stato acceso d' altissimo e nobile amore, forse più
disconcio e disadorno amore lo fa chiaro d' adornezze; quello che è di nazione basso
, o vero dalla fortuna fuora d' ogni modo travagliato. castiglione, 107
io l'amo, terrassi forse a vile d' esser da così bassa persona amata.
e di man vita innocente, / stiman d' animo vii, di basso ingegno,
i giovanottini armati senza licenza di porto d' armi, gl'imberbi frequentatori dei biliardi di
della gioventù era stato un frenetico cercatore d' avventure; di paniche avventure lungo le
, dopo molte voci di piene e d' alte lettere, è da porne alcuna di
volgo usata, e per ciò non meritevole d' aver luogo negli eroici componimenti. castiglione
immagine del salvatore e i dodici apostoli d' argento ch'egli fece fare, furono
e l'altissimo... e d' altra parte l'opposto al gravissimo sarà
io, son vile, / non son d' alto sapere, ho basso stile.
di queste due ambizioni si vuole procurar d' avere alcuna pietra, la quale, come
per vezzo, non tanto di statura d' uomo, quanto d'attitudine o di misura
tanto di statura d'uomo, quanto d' attitudine o di misura di cosa;
i-41: in mezzo alla serietà muta d' un piccolo gruppo di soldati...
in quanto drammatica è sempre la formazione d' una metropoli. è un'esplosione dal
conducemmoci nell'altura dell'isole di tristan d' acunha e del capo di buonasperanza con
paese rivedi gli oscuri « bassi * d' un'unica stanza senza finestre, col
per ventura, / donde un suono esce d' una sepoltura, / e dice:
musici concenti / da basso incominciò, d' alto e da lato, / e concordi
farà giuoco e non danno a quello d' ancona. garzoni, 3-5: e
di farmelo dimenticare, e mi pare d' impazzire al solo pensiero che egli possa
dico che è in basso l'onore d' italia, somacal luigi. -mirare
esser mutevole (malattia, umore, stato d' animo, condizione, ecc.)
, 9 (148): i suoi d' adesso, laggiù a milano, contan
sanfrediano. del resto di « di là d' arno » si tratta e di qualcosa
al figur.: da una condizione d' inferiorità (cfr. alto).
vedevano ora la maraviglia, l'idolo d' una moltitudine. nievo, 276: egli
e il cuore l'avessero anticipato. d' annunzio, v- 1-657: il canto
, per quanto io stesso mi meravigli d' esseraìi lasciato andare in discorsi così frivoli,
, da impor silenzio alle batterie. d' annunzio, v-1-93: ancora s'ode il
prender la rotta giusta, a scanso d' allargarci troppo o di dar nei bassifondi
correva, strillava, che pareva d' essere nei bassifondi di shanghai.
l'arti di fondere in bassirilievi, d' intagliar in metalli, come, fralle altre
cose, si dimostra con lo scudo d' achille ch'abbiamo sopra osservato. algarotti,
, una serie di medaglioni, e d' imperadori, di filosofi. bettinelli,
sculte le imprese dell'imperatore. d' azeglio, 1-260: bellissimo di
attiva, sì nei basso- rilievi d' andrea da pisa sì nella poesia di dante
a bassorilievo sul davanti di un altare. d' annunzio, iv-2-106: in mezzo
loro nel cervello, faresti un mondo d' arrabbiati e di balordi, piuttosto che altro
bassotto, tipo pesi medi, una specie d' homunculus figlio del novecento e dell'antichità
forano vie per entro le montagne. d' annunzio, iv-2-30: allora pascolava le
così talvolta su l'agro il tramonto d' autunno versava la lava impalpabile delle sue
ariose coste che dalle bassure di porto d' ischia salgono alla grande cima, nella
in quella stanza, dove una penombra d' indaco tremava su dal lume coperto, le
della mia infanzia entro alla grotta illuminata d' un acquario. 2. figur
deo noi tragga lui ah'innorranza? d' annunzio, ii-468: venite a me!
finanza, la quale devastava ogni germe d' industria nel popolo. beccaria, x-241:
sottilmente e suo., discepolo d' etade di xvm anni o da indi in
da centotrenta precetti così giusti e pieni d' equità, che se alcun dicesse non
generale che gli aveva armato l'anima d' una triplice corazza centro ogni malinconia.
[s. v.]: cavillosità d' un'argomentazione, d'un ingegno.
]: cavillosità d'un'argomentazione, d' un ingegno. cavillóso (ant.
il giorno usitato il porre il termine d' infinito in luogo del grandissimo. buommattei
95: più esperta, più cavillosa d' un patrocinatore, se le toccava ricorrere alla
viste e mutazioni a capello, che d' ora in ora si scorgono nella luna.
1 suoi canaletti, le sue cavità piene d' aria. torricelli, 159:
: nel mezzo aveva una cavità capace d' una grossa mandorla senza la scorza.
, 407: un gruppo di persone credendo d' essersi poste al sicuro in ima cavità
che appunto era stata scavata dalle acque d' un rigagnolo che andavano a sbacchiarvi in
lor genti che lontane / tenea corinto. d' annunzio, iv-1-133: « ferita toracica
bellissima mela, un esemplare da mostra d' agricoltura, fotografata dalla cavità del picciuolo
33-291: or che le interiori cavità d' esso [orecchio] sien piene d'
d'esso [orecchio] sien piene d' aria, ma di questa comune aria che
mio credere ima espressione di qualche porzione d' aria nella cavità della bocca. vallisneri,
/ il canto dell'aereo cuculo? d' annunzio, iv-2-436: poiché la strada costeggiava
si sente un romoreggiare profondo, come d' un cavo baratro sottoposto. algarotti,
al piè sonante / sembra il terreno. d' annunzio, ii-93: e come dal
le apparenze di una malattia correnti d' aria ascendenti e discendenti).
marat occhi un balen / di riso. d' annunzio, iv-1-81: * cavo
smarrita / ascolta il lungo favellìo d' un fonte, / ascolta 2
le grandi quercie bisbigliar sul monte. d' annunzio, ii-662: tutto il cielo precipita
trasse... dal cuore stesso d' un animai vivo un bicchiero di sangue,
nella maggiore cascata, che si spicca d' un salto, e senza toccare 10
paesano (posati gli zoccoli nel cavo d' un albero) si gettò. cavour,
già scivolati nel cavo della sua anima. d' annunzio, ii-643: sento che il
. 11 cavo orribile delle gote testimoniava d' una dimora sepolcrale, come pure le
ii-260: codabassa saltò fuori dal cavo d' un grosso canapo addugliato lì presso,
iii-517: gli fece fare un modello d' un crocifisso, che era bellissimo,
o di terra o di cera o d' altra materia, nella quale si gettano
/ e più la morte non sarà. d' annunzio, iv-1-152: la strofa era
come una medaglia riuscita imperfetta per colpa d' un fonditore inesperto il qual non avesse saputo
formate o di gesso o di zolfo o d' altre misture dai cavi, dove
anco montassero loro e sciogliessero i cavi d' ormeggio. viani, 19-352: dalla
se in tutti i cittadini sia sorto d' un tratto l'irrefrenabile desiderio..
destinata alle manovre degli aerostati. -cavo d' incidenza: cavo metallico che serve a
alla ricerca / di compagne festevoli e d' ortaglie. govoni, 2-2: fa'che
il vecchio muro / sono comparse stamane d' un tratto / delle dolci bianche campanelle.
... / poi più tardi una d' esse impazzita / monta leggera, vagola
/ lo mostra il primo che sfognasse d' èva. trinci, 1-258: si piantano
i porri, sedani, e diverse qualità d' insalata. collodi, 104: la
/ al cavol tenerel di fimo e d' alga / s'awolga il piede.
certi versi a risposta i soldati lagnavano d' esser vissuti di lapsana sotto durazzo,
dimostrazione del lavoro presente in una esposizione d' agricoltura e d'industria. verga,
presente in una esposizione d'agricoltura e d' industria. verga, 3-102: anche la
fare un lascito / nel testamento / d' andar tra'cavoli / senza il qui giace
biringuccio, 1-67: v'è di necessità d' avere tutta la quantità dell'argento
introdurre la carica in fondo ai pezzi d' artiglieria. biringuccio, 1-155: per
di dire, accademici, sopra lo imbusto d' un cazzatèllo sottilissimo e dispariscente imo smisurato
su dal messere. -cazzica! f. d' ambra, 4-91: cazzica! /
mi sentivo la pancia più dura d' un muro. e noi ci divertivamo a
6-367: la sola preoccupazione, prima d' averci fatta l'abitudine, era d'essere
prima d'averci fatta l'abitudine, era d' essere, una volta o l'altra
orso vagliato la rena, ma ormai erano d' un'altra condizione. calvino, 1-505
assai di cazzuola, e così manovali. d' annunzio, v-3-90: maestro di cazzuola
sapiente e nervosa e istintiva come quella d' un violinista. 3. disus.
sui bracieri come i pomi o cazzolette d' argento, e sul lume dentro le profumiere
focone dei cannoni per riporvi il polverino d' inescamento. = dimin. di
: li ricchi uomeni vestono di drappi d' oro e di seta e di ricche pelli
sughero e questo, poi, coperto d' un foglio bianco a coordinate rettilinee,
gabbiani vola basso cercando a ogni picchiata d' afferrare un muggine o un'anguilletta cecolina
290): quasi percossi da cecaggine d' occhi, non consideriamo in noi se
per la cecaggine de'nostri cuori. d' annunzio. v-1-616: di contro alle arsioni
l'amo. berchet, 66: e d' uopo quindi presumere che nella paternità letteraria
gli occhietti celesti quasi bianchi parevano quelli d' un ciecato, sotto i riccioletti essi
: la umanità procedette sempre a dispetto d' ogni accademia, d'ogni senato,
procedette sempre a dispetto d'ogni accademia, d' ogni senato, d'ogni governo.
ogni accademia, d'ogni senato, d' ogni governo. guài se il passato avesse
il loro schioppetto e fan cecca. d' annunzio, v-1-94: l'allarme fa cecca
batteva i passaggi obbligati. d' annunzio, v-1-936: lungo la bainsizza,
beppe], nome popolare dell'imperatore d' austria francesco giuseppe. cecchino2,
e tanti serfaccendi e cecchisudi, / d' ogni cosa, che fanno, storpiatorl
ii-78: il cece è di natura d' ammazzare tutte le erbe cattive che gli
tutte le erbe cattive che gli nascon d' attorno. garzoni, 1-189: l'erbe
e della sorra, e appresso del pesce d' arno fritto, senza più. crescenzi
fave, di modo che ne sono d' una certa spezie, che rompono e stritolano
da mezzo, dal fondo vescichette e bolle d' aria, grandi quanto un cece:
senno. fagiuoli, 3-1-195: pretender d' essere un galante cece, / l'idolo
essere un galante cece, / l'idolo d' ogni femmina e l'amore. 8
... egli ha pisciato in più d' una neve; egli ha cotto il
ad un bollore; / benché dichin d' aver la medicina. -insegnare a
né amare, / né otriaca che vegna d' egitto. = cfr. ceceprete
, / la miseria e povertate, e d' onne tempo attrap- parìa. dante,
infamia e depressione de li malvagi uomini d' italia, che commendano
di vanagloria; la quarta, argomento d' invidia; la quinta e ultima, viltà
invidia; la quinta e ultima, viltà d' animo, cioè pusillanimità. maestro alberto
infinitamente; e ne cavano in questo luogo d' una sorte ch'è rossiccia e
barboni, ii-1-925: c'era d' ogni cosa un po':...
.]: 4 cecidomia ', genere d' insetti del l'ordine dei
una specie di galla che serve d' asilo e di nutrimento alla larva.
: cantò [stesicoro] contro l'amore d' elena e paris vituperandolo, e avuta
paris vituperandolo, e avuta la medesima pena d' omero, che perse la vista,
versi contrari a'primi in laude e favor d' elena e del suo amore. guarini
una cecità di baie, cagionata dalla merda d' uno uccello e guarita dal fiele di
più cagione di cecità e di deformità d' occhio più assai che non l'operazione vecchia
, quanto basti a trarmi di cecità e d' errore? bruno, 3-47: non
e persuasione di certezza quelli ringraziano idio d' aver quel lume, per il quale
mi sentii destare improvvisamente un certo bollore d' indegnazione e di collera nel vedere la
fin allora. pindemonte, 11-349: d' edipo ancor la genitrice io vidi,
ed ho trovata in me una larga vena d' amore e di sdegno, e (
curiosissima contraddizione la tanta servilità e cecità d' obbedienza, la tanta noncuranza di virtù
a la cecropia dea / trenta tiranni. d' annunzio, ii-202: io sul tuo
sul tuo tumulo grande / colsi ima rama d' alloro / che dure avea foglie di
cecubi / gl'idi aspettò di marte. d' annunzio, i-153: o strenua lide
ogni figura, che in lei si piaccia d' imprimere. 3. che
34-55: a che si tiene una gocciola d' acqua piovuta dal cielo, tutta pendente
, tutta pendente all'in giù dall'orlo d' una fronda o d'albero o d'
giù dall'orlo d'una fronda o d' albero o d'erba, e non cedente
d'una fronda o d'albero o d' erba, e non cedente? nievo,
hanno / di destar, di nutrir d' amor gl'incendi; / cedi, cedi
settembrini, 1-180: i siciliani non cessero d' un punto, anzi aggiunsero altre dimande
mi tormenta all'estremo per l'impazienza d' andare, e per cento ragioni 10
, innamorato solamente della sua dote. d' annunzio, iv-1-336: da che ella aveva
cuore si agitava in una felicità solcata d' inquietudini profonde; tutto il suo sangue
con me che mi balenò 11 sospetto d' avere a che fare con una donna di
mio, schernendo il buon giudicio / d' ergasto, che mi ornò di mirti
, che mi ornò di mirti e d' edere. ariosto, 43-32: cede d'
d'edere. ariosto, 43-32: cede d' antiquità [la città], ma
cedon le brine, / portiera fatta d' amoroso cielo, / stese, e al
(né vai che il nieghi) ardi d' orribil foco. foscolo, v-85:
vin biondo nostrano che, se ingenuo e d' alcun anno attempato, non la cede
un tempio de'mortali al guardo / d' altro e purpureo lume adorno splende:
a poco a poco la prima impressione d' imbarazzo cedeva a un senso di divertimento
spiraglio. tommaseo, i-144: a'colpi d' implacato acciaro / grave armatura cede
il piovano non mi avesse già prima d' allora preparato le orecchie a impedirgli di
notte liquida e serena / vien la stella d' amore avanti al giorno, /.
altre stelle minore / che a lei d' intorno intorno / cedon parte del ciel e
invasi mari, / e 'l fero lito d' orenoco impari / culti civili: /
quanti! quasimodo, in: mite letargo d' acque: / la neve cede chiari
cede chiari azzurri. / sono memoria / d' ogni mia ora terrena, / angelo
cominciò a estrarvi a manate belle monete d' argento: corone, fiorini e talleri
suo tinello, gliele aveva cedute al prezzo d' ima lira per corona. pavese
/ a ceder passo altrui. / chi d' usur- parlo ardisce, / balza respinto
se 'l mio ben fare in util d' altri cede? bandello, 1-45 (i-538
schiena imaginarsi imbottiti più voluttuosamente cedévoli. d' annunzio, v-1-90: ho le ginocchia sopra
un loro segreto, e mescolassero succhi d' erbe delle montagne al ferro fuso rendendolo così
è necessariamente incassata, ristretta, piena d' angoli, di spigoli, preziosa,
, si lascia plasmare e lavorare a guisa d' argilla e poi, d'un tratto
a guisa d'argilla e poi, d' un tratto, si raffredda e ferisce.
tommaseo, ii-75: i tre atti d' umiltà a cui l'altero poeta s'
altrui; arrendevole, docile. d' annunzio, v-1-631: invano l'inghilterra cerca
: mentre così si umilia, le par d' affondare in una cedevolezza senza termine:
: la malinconia è mal adatta conciliatrice d' amore: vuoisi 0 il dolore o
ormai mirando in maria come in iscopo d' immutabile amore; sebben fosse a mezzo il
m. villani, 9-98: lo re d' inghilterra e suo primogenito debbono rinunziare al
rotolo di biglietti, si decise. d' annunzio, v-1-935: questa gente seppellisce
enorme cartame burocratico, sotto le cedole d' obbligazione, i titoli di banca, i
in molti a pensarla che le cose dolci d' amore non esistano. e che le
restituire il sopra più dei mille fiorini d' anselmo, ma egli noi sofferse.
: e consegnandogli e detti, farette d' avere ciendola di ricievuta. f
ciendola di ricievuta. f. d' ambra, 4-59: e che cedola /
: io ho fatto due cedole d' ottanta, / e di quaranta. l
obbliga a cambiar tosto in buone monete d' oro e d'argento. tommaseo,
tosto in buone monete d'oro e d' argento. tommaseo, ii-245: mette
e una cedola di dugento, dono d' un cardinale. nievo, 624: fui
, 8-31: chiunque aveva più boci d' essere ghibellino, o non vero guelfo,
. passavanti, 248: l'altra maniera d' indovi- namento... è.
cedola, o di scritto, o d' altro memoriale. 5. disus
luoghi pubblici della città e dei borghi d' ipeméfelo, diverse cedole, nelle quali
giudici deputati da esso collegio. d' annunzio, v-3-142: il di seguente,
« se questo pazzo mi fa poco d' ira, io lo farò gittare dalle
richiesta. capitoli della compagnia della madonna d' orsanmichele, 3-22: né tolgano [
cedràia, sf. pergolato (per proteggere d' inverno gli agrumi) chiuso verso il
, ii-128: le piante di limoni e d' aranci della cedraia. =
, che sfuma nel tagliar la buccia d' un cedrato acerbo. i. neri,
ch'io non saprei contar; ch'empion d' onore / non pur l'almo giardin
tanto per me consolatori, / di basilico d' aglio di cedrina. onofri, 5
era tavolata di legni cedrini, e d' ebano. soderini, iii-353: dei libri
alcuni vasi che fabbricano in sicilia, d' una certa terra dell'andare del gesso,
letti ricchissimi, e di cedro e d' avorio risplendenti. mattioli, 1-141:
lui già fatto / di cedri e d' oro e di bei marmi altèro. marino
bei marmi altèro. marino, vii-534: d' ebeno e cedro e d'altri legni
vii-534: d'ebeno e cedro e d' altri legni egregi / ampie tavole scelse,
el sudore el quale n'escie in forma d' acqua si ricolga per canale. questo
, 1-50: calda è la messe d' oro, e il profumo < ^ ei
altri impone a le stridenti rote / d' omi e di cedri l'odorate some.
fossero cedri del libano. erano d' avorio, attaccati a piccoli cervi, e
cedro e altri di legno rosa. d' annunzio, iv-1-232: danzano sopra un
iv-1-232: danzano sopra un pavimento intarsiato d' amaranto e di cedro, sotto un
mano un bastoncello di cedro con borchie d' oro. 3. bot.
: e voi, beati / giardini che d' aranci e d'odorati / cedri fate
, beati / giardini che d'aranci e d' odorati / cedri fate corona al mar
, 11-iii-767: mare veramente e oceano d' ogni scienza sono i suoi scritti;
lor dato a mangiare un cedro. d' annunzio, v-1-194: prende l'acqua
, e tra le cosce pende / fatto d' un cedrolotto / noderoso e ritorto
troppo deserto per non essere un cielo serpeggiato d' invisibili demoni. piovene, 5-128:
di radicchi, o di cappari, o d' endivia, o di ce- dronelli,
, o di ce- dronelli, o d' altra sorte si sia. panzini, iv-123
, formato per lo più da alberi d' alto fusto e di rapida crescita,
salse correnti e le rivolge / d' onde trassero, attorno alcuno appende / ai
parte sono cedui lucrosi e selve d' alto fusto, non giungono al
sarà il tempo della ceduta. d' annunzio, iv-2-843: infaticabile il coro aereo
nelle indie, dove alcuni popoli non vivono d' altro, sicome fe'già l'armata
a cento a cento / orate d' oro e cefali d'argento. salvini,
/ orate d'oro e cefali d' argento. salvini, 23-183: i mug
sui marosi come un cefalo in amore. d' annunzio, i-824: ignudo le
polipi, ecc.). d' annunzio, v-2-902: per alcuni attimi il
, prendere a ceffoni. cecco d' ascoli, 3259: è calcedonio pallido e
2-125: peverada, giumenta baia del d' aguglione distanzò d'una lunghezza di testa pinzochera
, giumenta baia del d'aguglione distanzò d' una lunghezza di testa pinzochera, cavalla
in quelle sue gotaccie, e per levarselo d' inanzi ei gli dette un poco più
quel che dicesse « la settimana è maggior d' una torre » o « l'
tutto lo insanguinò. caro, 7-1025: d' un cuoio di leon velluto ed irto
, 1-272: nel gange, fiume d' india, son pesci chiamati ptatanisti,
con sottil lavoro / mostra il ceffo d' argento e l'unghie d'oro. idem
il ceffo d'argento e l'unghie d' oro. idem, i-193: fece [
. 2. spreg. volto d' uomo: deforme, orribile, che
cacciò il ceffo in un piccolo rio d' acqua; con quale bevi tura gli venne
che ceffo, che mostaccio, che figura d' innamorato, ne stupireste. garzoni,
. garzoni, 1-708: la mala ciera d' alcuni è cosa anco più notabile,
trovai; certi ceffi, galantissimi. d' annunzio, iv-2-1147: sopra un palco recinto
ceffo austero / vostro passeggi il popolo d' avante. 3. letter.
subitamente; / e poi che fu d' intorno ognuno assiso, / col moto della
le mani piene, si poteva dire, d' una ragazzona scollacciata, in ciabatte,
landino [plinio], 158: d' etiopia mostrorono cefi. questi hanno e piedi
strani, / che nascon nelle parti d' etiopia. / c'hanno le gambe di
5-19: alcuno dei savi riputava movimento d' omori,... chi dicea infir-
, perché non ha celabro sol che d' umori peccanti distillativo e (come il tabacco
(come il tabacco) eva- porator d' esalazioni umide, che fanno sdrucciolar il senno
cerimonie del sacro ufficio, non s'astenevan d' usarla. parini, giorno, ii-1047
possa riveder la luce mia, / stella d' amor, che sei benigna e pia
/ dentro il tuo duro calice. d' annunzio, iv-2-98: sotto la cascaggine
235: dai miei prim'anni / d' ignoti affanni / io celo in me il
egli non vuol essere che una specie d' indovinello, e si vuol celare sotto il
celata, sf. copricapo antico per uomini d' arme, di forme svariatissime, e
, 2-643: la celata e 'l cimier d' andrògeo stesso, / e la sua
montale, 15: punge il suono d' una / giga crudele, l'avversario chiude
al castello motore, fuor dalla celata d' oro del radiatore le pale dell'eliche
2. per estens. uomo d' arme che porta la celata. -
- anche, in generale, uomo d' arme col capo protetto. caro,
parigi celatamente con poca compagnia a guisa d' uno picciolo prelato, incontanente che fu
a la sposa / celatamente un esule. d' annunzio, iv-2-632: disceso nel cortile
animai di sua seta fasciato. cecco d' ascoli, 91: né posson nostre menti
, 239: spesse volte sotto pelle d' agnello sta celato lo aspro lupo,
ch'i'non saccio altro dire. rinaldo d' aquino, ii-153: 1'ne fui
troppo celato / ten l'om de gioi d' amor sempre mendico. monte, v-312-6
, / che men curan del terzo che d' un bue. cassiano volgar.,
si fa più occultamente sanza niuna testimonianza d' uomini, tanto più sottilmente non cessa di
celebramento. celebrando, agg. degno d' essere celebrato, da celebrarsi.
senza volere alle ladrerie del celebrante. d' annunzio, iv-2-93: una processione candida
. i celebranti portavano in mano rami d' olivo e cantavano. negri, 2-745:
dà maggior risalto alla pianeta a fiorami d' argento del sacerdote celebrante. soldati, i-154
ella ordinato la composizione e la rappresentazione d' uno spettacolo teatrale in cui viene celebrata
: quei simboli del passato sono nella memoria d' un uomo, quello che i monumenti
celebrava la morte del suo secondo periodo [d' arte] e che avrebbe fatto un
, il pontificale. -figur. d' annunzio, iv-2-481: chiude la carne tangibile
a porte dischiuse, affrettati si sono d' intervenire allo spettacolo. nievo, x-104
molti mali italiani, fra cui quello d' un pensiero privo di facoltà critica, dogmatico
, non sia celebratissimo, e ripieno d' ogni gloria. b. davanzati, ii-5
con maraviglioso ordigno di mura in celebrazione d' apollo. s. agostino volgar.,
. con grande solennità, e celebrazione d' uficio per lo chericato. masuccio, 453
nozze secondo il rito di santa chiesa. d' annunzio, v-1-756: per ciò si
, / al sepolcro, alla vergine d' ettino, / e se celebre luogo altro
innovazioni contro il rito osservato per centenara d' anni con l'approbazione di tanti celeberrimi
antichi testi a penna delle più celebri librerie d' italia. bar etti, 1-3:
il celebre diogene mastigoforo, insigne papasso d' an- tiochia. c. gozzi,
colto scrittore [il parini] procurai d' indagare, con la massima docilità, e
massima docilità, e con sincerissima voglia d' imparare, dove consistesse principalmente il difetto
ne sai di codeste malie, / d' uomini gesta e di dei cui celebri
assicurato non so per quanto la mano d' un celebre violinista: è vero?
1-1181: fattosi didone un vaso porgere / d' oro grave e di gemme, ov'
come bestie immani in una somma solitudine d' animi e di voleri, non potendovi appena
. garzoni, 1-58: cadmo figliuolo d' agenore fu il primo che diede a'
adriani, 3-1-251: l'accidente avvenuto fuor d' aspettazione, più ci affligge di qualunque
/ lo porta via con tal prestezza d' ale, / che lascieria di lungo
siete amici, per certo ». d' annunzio, ii-822: corre il ticino tra
per via gran parte delle sue forze. d' annunzio, iv-2-220: il fuoco,
dalle francesi tanto da presso, che uscivano d' una porta 1 vinti, entravano dall'
/ sulla celesta rispondeva a gemiti / d' altri nidi, da un fólto ormai
, i sacrilegi e gli incesti si raggirono d' intorno a l'azzioni de la sua
che instrumenti i quali eseguiscono i cenni d' iddio. salvini, 39-i-82: oh quanto
l'uomo con ragione, non cittadino d' un qualche ristretto paese particolare, ma
foscolo, gr., i-322: tutta d' incendio la celeste volta / s'infiamma
la gran cappa del camino di cucina. d' annunzio, ii- 825: silenzioso viso
, e questo [manto] d' un velo, o vero d'un taffetà
d'un velo, o vero d' un taffetà scuro cangiante. tassoni,
armi e ne la sopraveste / un pardo d' oro e 'l campo avea celeste.
guardavo il cielo, celeste pallido, d' un colore proprio infinito, e con tanto
con tanto trasporto che mi sembra impossibile d' essere ancora sulla terra.
noi ci volgiam coi principi celesti / d' un giro e d'un girare e
coi principi celesti / d'un giro e d' un girare e d'una sete,
un giro e d'un girare e d' una sete, / ai quali tu del
. monti, 10-549: smisurata e d' oro / (maraviglia a vedersi!)
ch'i'vidi. boccaccio, vii-125: d' omero non potè 'l celeste ingegno /
'l celeste ingegno / a pien mostrar d' elèna 'l vago riso, / né zeusi
, il suon de la favella / e d' ogni indegnità sempre lontano. tasso,
29: celeste è questa / corrispondenza d' amorosi sensi, / celeste dote è
che possa immaginare la fantasia di romanziero. d' annunzio, iv-2-107: manda i raggi
divina: e questo è l'affetto d' amore nelli inferiori inverso le cagioni superne
terra penetra come contrapposto a questa vita d' amore e di pace. è vita
amore e di pace. è vita d' odio e di vana scienza, e provoca
la mente di chi l'ode un pensiero d' amore, lo quale io chiamo spirito
l'appropria alla diversa disposizione di ciascuno. d' annunzio, iv-2-133: sopra di loro
da alcuna deliziosa scena di bellezza o d' amore il godimento ce ne resti nell'anima
., 2-2: il salmo è opera d' angeli, esercizio de'celestiali, e
s'appella, i ed è d' uno colore celestrino; / gemma dell'altre
cuore. pascoli, 209: un'aria d' altro luogo / e d'altro mese
un'aria d'altro luogo / e d' altro mese / e d'altra vita:
luogo / e d'altro mese / e d' altra vita: un'aria celestina / che
la camera con le pareti a stampino d' un celestino sbiadito, la mobilia vecchia.
elettori animalacci! come non v'arrossiste d' estollere al cacume celestino un tristo di
cavallo], con le battute eguali d' un celèuma,... risonava in
ritmo della voga. d' annunzio, ii-674: udivasi nel vento il
dire da molti ch'egli è dolentissimo d' aver perduto la mia amicizia. manzoni,
ombra di malizia, proprio col candore d' un bambino, rispose: « eh
* il tuo canto è più dolce d' una avelia; / ma scusami se teco
celibe autore l'ha scritto con d' adulazione che principalmente caratterizza gli arcadi.
nel dare la palla nera agli scolaretti. d' annunzio, iv-2-130: poiché ereditava dal
per alcuna cagione, ella porta loro d' un'erba, che ha nome celidonia,
beccare, e ricoverano la veduta. cecco d' ascoli, 2415: se li figliuoli
foglie di chelidonia, di lino. d' annunzio, iv-2-35: ai vecchi tempi
manco, sana li maniachi. cecco d' ascoli, 3279: dico del celidonio,
torbido e fosco; / ch'uscendo d' esta angusta e fosca cella, /
color si spieghi, e come / d' iride fiammeggiante e vaga in vista /
investite da uffiziali del re e da genti d' arme; gli usci aperti o atterrati
.. le diede un cenno oscuro d' una gran collera del principe. pellico,
, non più di femminei gemiti e d' inni divoti, ma di bestemmie e di
murate, oltre le torri / gelide d' una luce che ignoravi, / grido
le celle, e il richiamo / d' uccello della ronda avanti l'alba. levi
. marino, 6-189: nel pedal d' un elee ecco due favi / vede
vede coverti di pungenti essami. / vulgo d' api ingegnere accolto in quella / sta
tombe fitte alla muraglia / come celle d' alveare e dentro specchi, / ridenti ancora
lo 'ntelletto, / e la forza d' aprendere / quello che puoi intendere. /
beltade, / chi gli occhi mira, d' ogni valor segno, / dolce del
converso o un solo monaco, più d' uno ne'priorati. 12. ambiente
, a lunghi banchi paralleli come quelli d' un'officina, nelle vaste celle dove
i cuscinetti delle eliche, lavoravano squadre d' operai. -cella campanaria: il
aver composto 'papera * in vece d' 4 aquila 'e 4 pecorone 'in
fici portanti di un velivolo. d' annunzio, iv-2-912: adunazioni di celle quadrangolari
, apprezzai i massicci muri del convento d' oggi. = dal lat. cella
, lo protegge dalle traviate illusioni d' una immaginazione oziosa, ne for
non ho voluto perder questa occasione d' avvisarla de lo smeraldo c'ho
coro. calvino, 1-219: capisce d' essere allo stretto, in una specie di
carte polverose. 2. scompartimento d' alveare. redi, 16-ii-29: ape
al microscopio l'in testino d' una zanzara, deve già sapere in qual
deporre il suo granellino di polline. d' annunzio, 11-777: fracidi frutti,
, a far gazzarra sulla gran piazza d' armi del giudizio. 6
o di due, non ci dobbiamo dilettare d' aveme quattro o cinque.
dice che il nostro cervello è pieno d' infinite cellule, dove stan chiusi e preparati
tutte quelle forme, frasi, e parole d' altri mi tornerebbero poi fuori dalle cellule
contadini, nella fabbricazione di piccoli oggetti d' ornala cellula dello stato, quella sola
: la cellula del precipizio, gli pareva d' impazzire. panzini, iv-124: mercato
giudizio la reità dell'ac d' annunzio, v-1-233: nell'una e nell'
e fusoliera, per mezzo ai fili d' acciaio, nella carlinga piena di congegni
le forme ingl. e trasformare variazioni d' intensità luminosa in fr. cellular
cellula intatta del puro sangue castigliano. d' annunzio, iv-2-77: era la fame
, o vessicolare, somigliante alla sostanza d' una spugna, od al midollo d'un
sostanza d'una spugna, od al midollo d' un giunco. a. cocchi,
a. cocchi, 8-287 questa [cagione d' ostacolo al circolar del sangue].
fermentazione, pro- ducitrice di durezze, d' infiammazioni, di suppurazioni, di cangrene
collo lardato, una cravattina color pancina d' angelo volante gli solleticava l'enorme naso.
rosso pausati e quasi meditati da virgole d' argento, ci fece compassione. moravia
moravia, iv-197: una gran spoglia d' orso, bianca e irsuta, stava
1701-1744). sopra un carro d' ellera e di pampino / coverto bacco,
sorta di tezza, eccellenza (come titolo d' onore di sovrani / e bacche, con
). dei celti, che si e d' ogni altra qualità romori. varchi, v-149
... io ini maraviglio d' averla trovata sì tosto. note al mal-
mal- pifferi, o del lauto e d' altri instromenti. marino, 304:
per stridere, l'avea posto al suon d' un cembalo ch'una di esse tasteggiava sulle
istrumento di rame diviso in due parti, d' un suono assai gagliardo, fatto in
cembali, eco / di timpani. d' annunzio, iv-2-628: le menadi parevano
, x-130: se io parlassi in lingua d' uomini e d'angeli, e io
io parlassi in lingua d'uomini e d' angeli, e io non avessi la carità
, 39: non rileverà parimente la proprietà d' istro- menti d'arco o da fiato
rileverà parimente la proprietà d'istro- menti d' arco o da fiato, quando sia egli
cembalo; e se il compositore suonasse stromenti d' arco non curerà punto d'intendere il
suonasse stromenti d'arco non curerà punto d' intendere il clavicembalo. c. gozzi,
sonante: /... e d' improvviso / quella soave melodia che sgorga
una sicurezza e una dolcezza deliziosa. d' annunzio, v-2-67: nell'ombra m'
42-43 (iv-15): di cembaletti, d' arpe e di liuti / d'ogni
, d'arpe e di liuti / d' ogni vaga armonia fan mescolanza. chiabrera,
/ quando con dita musiche il percoti. d' annunzio, v-2-229: pretendeva di forzare
, cornamuse, cembanelle, cemboli e d' ogni altra qualità romori. varchi, v-149
va pel mondo a caccia a soldi. d' annunzio, v-2-229: il buon maestro
erboso cembri e larici facevano isole d' ombra. = termine diffuso in
due italie e farne una sola. d' annunzio, iv-2-908: s'era cementata [
con date di trenta o quarant'anni. d' annunzio, v-1-757: il cadavere era
cementato. -per simil. d' annunzio * iv-2-1022: dietro il colle la
era il tempo che i grandi stati d' europa prendevano stabile assetto e fondavano ciascuno
idee religiose, morali e nazionali. d' annunzio, iv-2-421: per fortuna lo
cotto ottenuto (clinker). -cemento d' alto forno: prodotto di miscela intima,
: cementi rispettivamente di portland, d' alto forno e pozzolanico, che raggiungono
. -cementoamianto: composto di una pasta d' acqua, cemento idraulico e fibre di
1-218: 'cemento *, denominazione generica d' ogni materia molliccia, la quale col freddarsi
o di piccole pietrucce. dopo d' aver stemperato questo miscuglio si butta negl'
meno menzognera scritta, di quello o d' altro cemeterio. d'annunzio, i-433:
di quello o d'altro cemeterio. d' annunzio, i-433: chiude il gran
mi fu data col mio credere fu d' accordo, dicendo che, com'io
tosto che da cena o desinare / o d' altri convenevol che da chiostri. sannazaro
: il più lesto di tutti fu d' un volo a parigi, dove più volte
la plebe, / consumar colpe che d' atreo le cene / e le vendette vin-
pausa la cena -era insomma un convito d' amore. manzoni, pr. sp
quegli sconosciuti, non vedeva l'ora d' andarsene. giusti, 2-115: oltre lo
nievo, 1-53: prima di cena d' altro non si parlò che dei tempi
trattenevi a cena. era una cena / d' altri tempi, col gatto e la
cena, avendo in una pietra grande d' anello l'imagine di tiberio scolpita.
sue cene, gli contrastasse il comando d' una provincia. -figur. dante
. pascoli, 43: deh! gola d' oro [o idea] e occhi
: la pianura è un gran scorrere d' acque tra l'erbe, / una cena
33: non son quell'io che già d' amiche cene / destai la gioia tra'
la mente irrigidita, e piene / d' amaro tedio stan l'ore cessanti. e
quella cena, ch'è il viatico d' una fine, è anche un meraviglioso principio
per trasfigurarsi... in qualcosa d' ineguagliabile: nel grande mistero cristiano.
ser dino peinl, altro fuoruscito fiorentino d' allegra compagnia, che di poesia latina non
proposte (voglio dire) di cenini e d' inviti e di brindisi,
son poste in colonnella, / son d' amatisto assai meraviglioso. del tuppo,
uscio che sta ritto per miracolo. d' annunzio, iv-2-649: dai balconi aperti
discendimento del fuoco, cioè l'accendimento d' amore verso iddio. 2.
, v-183: dunque il cenacolo è finito d' andare all'aria? basta che non
grandi libri sotto i tabarri, al suono d' una campanella, si radunavano ne'cenacoli
, si radunavano ne'cenacoli a discutere d' iddio e della vita eterna.
così cenarono di grandissimo vantaggio. trattato d' amore, 38-12: oimè dolente!
buonarroti il giovane, 9-370: fo d' ogni cosa come i cenciaiuoli. carena,
, una bottega di cenciaiolo librario. d' annunzio, v-1-866: la storia vostra
: « vo'tu comperare una pellaccia d' una mula che io ho qua? »
, sm. pezzo di panno (o d' altro tessuto), assai logoro o
cuoio o altra pelle o cencio o foglie d' alberi, quella parte del corpo che
. tommaseo, i-285: strana sorte d' un foglio. ordito su un telaio di
sceglievo uno allo scaffale, ma prima d' aprirlo dovevo strofinarlo con un cencio tutt'
in fretta, insieme a un fagotto d' altri cenci, e la cacciò nel cassettone
cenci, e la cacciò nel cassettone. d' annunzio, iv-2-232: sei o sette
. palazzeschi, 3-244: un pezzo d' accidente grosso e rozzo, si vestiva da
più forte, col viso nel guanciale. d' annunzio, iv-2-1147: sopra un palco
paolo, che si moveva fra essi. d' annunzio, iv-2-31: il sole
di monfalcone, con la polvere d' un bianco calcare dove stava come un
i-109: questi cenciucd, che avete d' intorno, / nemmanco per far carta
. giusti, 2-217: spero così d' andarmene là là, / o su su
pari, e con un non so che d' oscuro e di sinistro nel sembiante,
cadeva un soldino nella polvere dello stradale. d' annunzio, iv-2-233: la torma cenciosa
tre miglia e forse più in linea d' aria, e ci sarebbe voluto un cannocchiale
più che non alcun'altra colta parte d' europa. parini, giorno, i-665:
nel corpo, come scrive lucano, d' alcune picciole punture gialle simili alle granella
morso del cenerò. marino, 12-15: d' antica donna ha la sembianza e '1
di doppio orror l'orrido albergo. d' annunzio, ii-565: s'appressano i
gnosciuto. garzoni, 1-177: la nobiltà d' oggidì consiste... nell'aver
e il ceneràccio, al prato! d' annunzio, iv-2-1043: tutta la terra
né pur le spine e i pruni d' isaìa vi crescevano. 2.
o terra che secca si cavi / d' un color fora col suo vestimento. crescenzi
le palme] non hanno gran bisogno d' essere annaffiate. quando sono ingrossate a
soffiare un filo di vampa azzurrognola. d' annunzio, ii-351: dove sono i pontefici
viene usato come fertilizzante). -cenere d' oltremare: prodotto azzurro chiaro, ottenuto
impastando l'oltremare con acqua. -cenere d' ossa: residuo della calcinazione delle ossa
se non fosse che 'n sul passo d' arno / rimane ancor di lui alcuna vista
poi la rifondarno / sovra 'l cener che d' attila rimase, / avrebber fatto lavorare
cadrem noi tutti / vuoti di sangue e d' alma. ove fortuna / empia arridesse
dolorosa fede / il cenere ne fa d' atene e roma. foscolo, iv-301:
di verno immondo / è il cenere d' un mondo / che forse un giorno
/ che forse un giorno fu. d' annunzio, ii-368: pensoso / già del
ardore consuma / che avrebbe il mar d' ogni liquor asciuto? tasso, 6-i-75:
me e lei, quella prima fiamma [d' amore] essendo estinta, il cuor
liturg. residui ottenuti bruciando i rami d' ulivo e di palma benedetta l'anno precedente
. firenzuola. 632: non lasciate d' andare al palco il dì di cenere,
non fors'anche in trastulli più sconvenevoli? d' annunzio, iv-2-512: le clarisse a
si trovò certe anella di ferro commessi d' oro insin dagli antichi, et in
gioconde pupille / di cara donna, né d' amici affetto / che tante a te
che la sua penitenza era di fuoco d' amore accesa, ed era di cenere di
natura muore, / l'incendio arroto d' amoroso gioco? / farà quel che
, nel fango / c'inginocchiammo. d' annunzio, ii-336: tonerà il cielo sul
tonerà il cielo sul fòro / liberato d' ogni congerie / vile, d'ogni cenere
liberato d'ogni congerie / vile, d' ogni cenere e polve, / restituito
, iv-1-27: talvolta anche gli pareva d' esser ridotto al nulla; e rabbrividiva
più un beccamorti che un medico. d' annunzio, iv-1-142: ma, quando la
il grido dell'anima sua, il grido d' altre anime. negri, i-259:
cenere, nel tumultuato occidente: cirri d' oro: di fuoco. vittorini, 1-24
: alberi dalle fronde di cenere, d' un verde spento. 9. agg
, cominciando a riscaldarsi de l'amor d' una giovane molto bella. segneri,
ii-587: e fomentando, sotto la cenere d' un apparente rispetto, le scintille d'
d'un apparente rispetto, le scintille d' un odio implacabilissimo, risoluta- mente volevano
trovato esposto ai ful mini d' uno di questi monomaniaci, ma quando mi
da un lato, e sfugge al colpo d' occhio magnifico: ischia, la cenerentola
. alberti, 357: la domandai d' una mia vicina, la quale..
tatto / color diversi o ad imitar d' apollo / l'aurato biondo, o il
bionda al sole / su castelli invisibili d' aria: / girano, girano come fissi
tommaseo, i-277: le nubi o d' un ranciato allegro 0 d'un bianchiccio
nubi o d'un ranciato allegro 0 d' un bianchiccio mondo o d'un cenerino vivo
allegro 0 d'un bianchiccio mondo o d' un cenerino vivo. carducci, i-941
, al polveroso della grande estate. d' annunzio, iv-2-10: folate di gabbiani
[le acque] interamente coperte come d' un panno di color cenerognolo. c
nievo, 86: [portava] panciotto d' un sol colore verdone o cenerognolo non
spandeva da una grossa lampada appannata. d' annunzio, iv-2-185: ella era una
ambe le mani la cenerosa chioma. d' annunzio, iv-2-1086: il suolo sgrigliava
il cenerume, ed obbedisce al libro. d' annunzio, v-1-332: varco i fossi
redi, 16-i-21: quindi al suon d' una ghironda, / o d'un'aurea
al suon d'una ghironda, / o d' un'aurea cennamella, / arianna idolo
di natale; / udivi i suoni d' una cennamella. 2
trombette, in tutto dieci, con trombe d' argento; per loro salario, l'
giocondo convito; / poi cenna, / d' un tratto, ad un piccolo dito
. indicare, additare, segnalare. d' annunzio, v-3-194: cor io va al
io, ch'avrei giurato / difendermi d' un uom coverto d'arme, / con
giurato / difendermi d'un uom coverto d' arme, / con parole e con
dui innamorati un lungo e libero ragionamento d' amore. caro, 12-i-96: e data
un breve cenno appena, un batter d' occhi, / un lampo ch'anzi il
e maggior deve, / fatto pria cenno d' onore, / così disse onesto e
con un breve cenno del capo. d' annunzio, iv-2-302: moderava...
in ogni cenno irraggi il tuo mistero / d' esserti qui votata al salvamento / di
. nievo, 9: più rumorosamente d' ogni altro respirava il cancelliere, se il
suoi, nel centro de le borasche d' un mare d'avversità, ha fatto
nel centro de le borasche d'un mare d' avversità, ha fatto trionfar la pace
1 suoi francesi con indicibil allegria e prontezza d' animo ad ogni suo minimo cenno s'
che instrumenti i quali eseguiscono i cenni d' iddio. d. battoli, 37-93
: né egli potè rendere altra risposta che d' esser tutto in balia de'superiori,
focensi il cenno / di schedio e d' epistrofo, incliti figli / del generoso naubolìde
e la penitenza / s'inizia fin d' ora nel cupo / singulto di valli e
., 22-27: ogni tuo dir d' amor m'è caro cenno. andrea
, 2-36: quei della torre della porta d' entro feciono i cenni ordinati alla gente
cenno / verso di te. f. d' ambra, xxv-2-317: al savio un
cenno di quanto sia stato sempre bramoso d' imparare. pallavicino, 5-206: del
, 1-240: mi pare che questa sorte d' opere... pro- caccerebbono del
di compassione, le diede un cenno oscuro d' una gran collera del principe, e
una gran collera del principe, e d' un fallo ch'ella doveva aver commesso
assimiglia lo cuore paziente a un bussolo d' unguento odorifero; e 'l cuore
un cenacolo artistico e letterario. d' annunzio iv-1-653: pongo il tuo nome anche
cenobio muto, / dal folto dòmo d' irti steli inserto, / par che la
nella necropoli del loro cenobio custodito. d' annunzio, iv-2-147: erano costoro i
5-483: siede il convento sulla sommità d' un monte, ha all'intorno folta
supiale dell'america centrale, d' aspetto simile a quello del ratto
diverrebbe così la seccatura un fondo censibile d' onorato lucro per gli uomini che sanno
mento; inserire nel catasto; gravare d' imposta. boccardo, 1-431:
del censimento o del censo; gravato d' imposta. -per estens.: persona di
censito volgo / al petulante cinguettio, d' amici / ceto preponi intemerati e pochi
di vicino, né di consorte, né d' inquilino. cattaneo, iii-136: ogni
e che perciò riescisse tassata in meno d' una lira, doveva ricevere dal governo
, de'censiti, de'coloni, e d' altre spezie d'agricoltori. cènso
de'coloni, e d'altre spezie d' agricoltori. cènso, sm. stor
né che fui per me stesso abil d' un soldo / (dappocaggine o fato)
. manzoni, 15: e questi studio d' allargare il censo / avito rode,
. pucci, ix-994: e molti gentiluomini d' intorno / alla città dov'io facea
l'investitura di napoli con censo solo d' un cavai bianco, il iuspatronato delle
ovvero censo, ogni mese, scudi quindici d' oro in oro. chiabrera, 499
molestava, / tanto che il foglio d' annate era pieno, / e poi tra
; dono, regalo. cecco d' ascoli, 3556: [i demoni]
nel corso degli affari e un'occasione d' inutili cangiamenti, non è forse egualmente nel
. idem, 2-995: un consiglio d' amministrazione, censori od altri ufficiali ispezionano
della chiesa, esamina opere letterarie, d' arte, drammatiche o cinematografiche, o
. giusti, ii-441: avvisate il censore d' andare fino in fondo prima di
a tagliare, perché non credo d' aver offeso in nulla il suo padrone serenissimo
7. giudice severo di opere d' arte e di letteratura, delle azioni
castiglione, 499: vorrei che avesse cura d' intendere le azioni ed esser censore de'
. pietro un signore che faceva professione d' intendere vitruvio, e d'esser censore
faceva professione d'intendere vitruvio, e d' esser censore delle cose fatte; fu detto
principali asserzioni. monti, x-3-324: d' aliberti la scena / sporca tal altro
iv- 216: quand'io penso d' aver a sentir una mano d'encomi
io penso d'aver a sentir una mano d' encomi e di maraviglie, ohimè!
ammalorato di vanità che sfogava il dispetto d' una sua nullaggine presuntuosa in rare pretese censorie
: 4comune censuàrio ', quel compartimento d' abitanti i cui registri riguardano le imposte
e abbassata. venne a'vescovi proibito d' ingerirsi nella istruzione pubblica, e di
minacciare a chi stampi in altre parti d' italia cosa non approvata nel regno. giusti
. m'hanno fatto conoscere che voi siete d' un genio conforme al mio. b
sempre più risplendere, si cambia in calore d' invettive. bettinelli, i-265: ma
2. esaminare con rigore (un'opera d' arte, uno scritto) notandone e
gli fosse censurato. trattava questo scartabello d' una materia bestiale, scritta per riprensione
una materia bestiale, scritta per riprensione d' imo dottoruccio infame. boccalini, i-353
i-262: ciò per lo più non d' altro fonte suol nascere che d'invidia,
non d'altro fonte suol nascere che d' invidia, perché pensano costoro col censurare
la chiesa, lascia dubitare se intenda d' attribuire ad essa le dottrine che censura
1-123: se vanno a vedere una casa d' educazione, fanno le meraviglie e censurano
ove siano testimoni della più perdonabile leggerezza d' un alunno. de sanctis, lett.
gli avvicinai, piacendomi le sue forme d' esprimere, non le deformità che lasciò
fiele di terra ', pianta dotata d' una radice molto robusta, creduta efficace
nacquero i centauri, secondo le favole, d' issione e d'una nuvola in forma
, secondo le favole, d'issione e d' una nuvola in forma di giunone.
guerrier piena è la piazza: / chi d' acuto trafier la destra armando, /
trafier la destra armando, / chi d' asta lieve e chi di grave mazza
pascoli, 722: nel fosco / gomito d' una forra anche appariva / l'ultimo
lucenti groppe / di centauri precipiti. d' annunzio, ii-729: il centauro afferrato avea
/ che far tentano rapina, / d' amor caldi e inebriati, / della
o prodi, e non fuggite. d' annunzio, ii-191: e del laziale deserto
lo spogliasse del centauro e della nave d' argo, lo lascierebbe quasi ignudo.
carco, /... d' austro non s'abbia tema. marino,
vicin subitamente / coltone un fascio [d' un'erba], a noi sen venne
un avventore che centellava da tre quarti d' ora una chicchera di 'levante'. faldella,
rinfrescatoi, il quale, nel fare d' una gamba di finocchio e d'un bicchieruzzo
fare d'una gamba di finocchio e d' un bicchieruzzo di trebbiano mille bocconi e
liquore, quasi a dire la centesima parte d' un bicchiere »). centèna
centene. cattaneo, vi-4-428: d' età in età le centine, le
la quasi centenaria signora una riverenza mista d' amore e di venerazione. pascoli,
venerazione. pascoli, 797: quercia d' hawarden, dove sei? te pure
/ della lor giovinezza, o centenaria! d' annunzio, v-1-258: mi vedo bambino
gli alberi, con la gola stretta d' angoscia: quegli olivi centenarii, dal grigio
ricordarli ora? bruno, 3-423: d' infiniti centenarii costa il numero infinito.
centenario della nascita o della morte d' un uomo benemerito. carducci, i-1034:
-'lutto centenne del popolo soggiogato'. d' annunzio, ii-216: condotto avea su
volume / infinito dell'acque / palpitar d' astri. beltramelli, iii- 1049:
col ministero di que'soli tre punti d' avere, con abbastanza pochi giri di compasso
e. cecchi, 1-58: d' ora innanzi non ci conterete sempre il
: se voi ci pensate un centesimo d' ora, la trovereste [la causa]
non v'è amorosa espressione in alcuno d' essi atta a spiegare il centesimo di quell'
o si fossero costituiti in conformità d' un mandato di quelli. cattaneo,
coll'eflìge di ciascuno dei tre re d' italia e colla data di non so più
cani, senza guadagnarci un centesimo. d' annunzio, v-1-667: disputavo per loro
pareva una truffa. erano i denari d' un pazzo schifoso, che ne faceva getto
, 2-1: e con l'altra decina d' unità si giunge al centesimo, che
... ebbe a render sempre ragione d' ogni cosa, e di tutto,
). soderini, ii-329: desiderando d' aver quella rosa, che per le
l'unità di peso è un centimetro cubo d' acqua distillata a 40 al disotto del
cecchi, 6-201: ne esala un soffio d' aria ghiacciata; ché le culture di
quotidiana, instabili cioè come il piatto d' una bilancia il quale va su o
, o canne, o cose simili. d' annunzio, v-1-952: l'arte degli
formano l'ossatura delle ali. d' annunzio, iv-2-923: e l'elica s'
è congegnato un setaccio di fittissima rete d' acciaio attrezzato su una grande centina rotonda,
centina delle spalle à tutto il desiderio d' un mozzo che voglia scoprire la terra
rosa tenue della pelle, non persuade d' un dolce riposo. 9.
volentieri ubbe- dire, perché si ricordano d' avere sempre ubbedito e hanno letto ch'
letto ch'ubbedirono i maggiori per molte centinaia d' anni. bruno, 3-131: dicono
una fabbrica, tenutasi contro alle centinaia d' anni, senza risentirsi, e gittare un
la spiegheremo appresso, contiene più centinaia d' anni di storia poetica. g.
era come gli altri: una prigione d' un centinaio di fanciulli che stanno inginocchiati
lire e cinque soldi il centinaio / d' estimo. s. degli arienti,
caro, i-157: allor gli fur d' intorno a centinaia / e cutrettole e sgriccioli
a perdere il nome, il nome d' italia, nel mare di nazionalità diverse.
poco; e verso levante rilucevano come d' argento. 3. archit.
): se volemo cercare in lingua d' oco e in quella di sì, noi
tutti cento e cencinquanta, e fino d' allora si chiamavano popolo. settembrini,
, 19-114: fatto v'avete dio d' oro e d'argento: / e che
: fatto v'avete dio d'oro e d' argento: / e che altro è
circondarlo tutto di ombrose selve con cento altari d' intorno, e sovra a quelli ciascun
ix-161: non sete voi quel pieno d' ardimento, / di senno e di valor
n'erano in quella corte, gli accusò d' aver rapiti a forza tre poveri paesani
orrendi a cento a cento / escan d' averno i mostri. metastasio, ii-101:
c'era più fra loro il buon accordo d' un tempo. d'annunzio, ii-238
il buon accordo d'un tempo. d' annunzio, ii-238: s'accendono i bianchi
mercatante compererà in ancona, per cagione d' esempio, de'cordovani da uno turco
apposero il nome trentasei professori e da più d' un cento di cittadini, e per
in capo all'anno trecento e venti scudi d' aggravio? bareni, 2-12: si
che rendono le sete del friuli minori d' un venti per cento nel prezzo delle
tacque a cento a cento / orate d' oro e cefali d'argento. prati,
cento / orate d'oro e cefali d' argento. prati, ii-208: gli scolpiti
informi e muti, / fra tumulti d' angoscia e di spavento, / i resti
senza remeio. cavalca, 6-2-29: e d' ogni cosa, che l'uomo per
cielo che quelle ippocritone che m'accusano d' empia e di lasciva sono peggiori di me
non si muove nemmeno: vi tien d' occhio per prudenza, ma sa che
, coltivato anche ne'giardini come pianta d' ornamento in grazia della bellezza de'suoi fiori
caldo della prima impressione, vi ringrazio d' averlo scritto. m'avete commosso, esaltato
ha le foglie aguzze a similitudine del capo d' una capperuccia e giace ne'campi
centoni de'versi del petrarca, e d' altri famosi autori. garzoni, 1-932:
trovi eccellenti] pomponio, proba moglie d' adelfo e laura ten ina. galileo,
gli altri filosofi bravi farete con i testi d' aristotile, farò io con i versi
: voi mi parete persona culta e d' ingegno non mediocre, se pure non vi
un'infiammazione del centopelle. d' annunzio, iv-2-311: si mise a ridere
la faccia gialliccia come il cento- pelle d' un ruminante. 2. trippa
per l'orizzonte del secol nostro. d' annunzio, iv-2-459: gagliardi, su la
. piovene, 5-269: la gita turistica d' ob- bligo è alla cascata delle màrmore
incendi e per la manovra dei mezzi d' estinzione. -centrale di bilanciamento: locale
essenzialmente all'unità armonica del sentimento fondamentale d' eccitazione. rigutini-cappuccini, 34:
mani dell'autorità centrale. d' azeglio, 1-405: le tracce veramente indelebili
ma che non poteva essere il perno d' una società rinnovata. arila, 87:
. 4. in un'opera d' arte o letteraria, attributi di quei
da quanto costituisce il nucleo poetico o d' ispirazione dell'artista. 5. bot
. rispetto a una sfera, punto d' incontro dei diametri, equidistante da tutti
l'altro, e tutti facevano forza d' andare a terra. tasso, n-ii-532:
centro; / pessima è, quando è d' ambi mal fornita. zazzaroni,
per far centro di gloria al dio d' amore. f. f. frugoni,
. bartoli, 35-176: fra'capi d' essa [spira], si concepisca equidistante
centro del moto è quel punto, d' intorno a cui si muove un corpo o
ha bassa pressione barometrica, con correnti d' aria convergenti, turbinose, ascendenti.
vivo. -centro di gravitazione o d' attrazione: punto di un corpo da
verso milano, ch'è il centro d' attrazione di tutti questi trasporti di discesa
di tutti questi trasporti di discesa e d' ascesa. stuparich, 5-216: tutto,
, il punto in cui la linea d' azione dei carichi incontra il piano d'appoggio
d'azione dei carichi incontra il piano d' appoggio; in aerodinamica, punto convenzionale
sito di roma] quasi nel mezzo d' italia, ed appunto conveniente a città,
la sala un vasto atlante / tutto d' un pezzo di diaspro fino / sostien la
lontananza oscura / sta, sapiente. d' annunzio, iv-2-773: non si scorgeva di
141: essi vivono in un cono d' ombra dal centro del quale vedono nel
nel centro del partenone / lo scoppio d' una polveriera turca / guastò l'armonia
terra sempre discende al centro. cecco d' a scoli, 179: il centro
fra la mia bocca e uno spicchio d' arancia, infallibilmente avrebbe fatto centro in
spogliati alle vetrine ed alle donne / d' ogni primaverile fuoco e voglia. alvaro,
è dio. i quattro cerchi che d' intorno a dio continova- mente si rivolgono
, è il cuore di dante. d' annunzio, iv-2-573: ella aveva lasciato
con un po'di colore ha fatto centro d' un mistero indefinitamente gaudioso. bocchelli,
: se firenze fosse stata un centro effettivo d' italia come parigi, la lingua fiorentina
operaio può comodamente morir di fame o d' asfissia senza che l'inquilino che abita
uno dei principali centri di maneggi e d' informazioni. boriili, 6-122: dove
centri di cervelli oziosi e vani. d' annunzio, iv-2-460: quando la bellezza si
. carducci, 492: e così d' anno in anno, e di ministro /
quale compete una funzione specifica. d' annunzio, iv-2-416: veementi quant'altri mai
gr. aéxi&ot; * tuorlo d' uovo '. centromediano (centro mediano
e indicò il titolo che annunciava la guarigione d' un centromediano. = comp
in buona coscienza di avere anima differente d' assai di quella d'omero; differente
di avere anima differente d'assai di quella d' omero; differente d'assai, e
assai di quella d'omero; differente d' assai, e superiore d'assai. fece
; differente d'assai, e superiore d' assai. fece dunque pensatamente, assolutamente
volte maggiore. cavalca, 6-2-29: d' ogni cosa che l'uom per lui lassa
, ii-1-27: romolo ordinò tre compagne d' uomini a cavallo, ciascuna di cento uomini
nelle lor centurie risplendevano con bella mostra d' armi. -per anal.:
/ marso fa sibilare il suo sarmento. d' annunzio, ii-67: poi fu polluta
dell'imperatore. -per simil. d' annunzio, v-1-527: il centurione accosciato sopra
: si congregano... li mastri d' ogni squadra, cioè caporioni, decurioni
di commozione su quel fatto delle frontiere d' italia che s'andavano spostando.
chiamati dalla loro figura lingue di faggio. d' annunzio, ii-93: dal cavo /
albore lattato dei pioppi, delle spere d' acqua mettevano il cielo mutevole sotto le
crocchianti con le gemme gonfie di seta d' argento; le ceppe trinate di licheni.
v-565-130: nectanabo iscampò per le contrade d' antomo / e stette in una ceppa una
polloni, che germogliano dalla ceppaia. d' annunzio, v-2-792: i tronchi mi
reclinato il capo sulla spalla di lui. d' annunzio, iii- 1-1118: vedevo.
mettano nuovi germogli (senza mai diventare d' alto fusto). targioni tozzetti,
ceppata, sf. ceppaia; gruppo d' alberi a ceppaia. magalotti
ceppo. ceppatèlla, sf. ramo d' albero o parte dell'al
bero che si trapianta; ramo d' albero da ardere. linati, 30-226
rena, 2-216: 'ceppo', piede d' albero, o di pianta cedua,
si consumò e diventò a modo d' un cepperello. verga, i-13: non
vischiosa e di odore sgradevole. d' annunzio, iv-2-1018: la testa mozza di
ceppo in breve carme: / « armatura d' orlando paladino ». c. bartoli
ebrea di fiondi e fiori / e d' inutili germi ignuda e priva, / perché
cielo. nievo, 70: sembrava fin d' allora il rampollo giovinetto di castagno che
dal vecchio ceppo rigoglioso di vita. d' annunzio, v-3-140: ceppo umano della più
tavola rotonda di grossa pietra, tutta d' un pezzo, stava sopra un ceppo
2. grosso ramo, pezzo di tronco d' albero da ardere nei camini; ciocco
, che fortissimo era, in poca d' ora ebbe tutti spezzati. ariosto,
piccolo il ceppo brucia al focolare. d' annunzio, v-1-252: il tuono dei mortai
al sole come il vento sfalda la cenere d' un ceppo che si consuma. viani
iride posso / lasciarti a testimonianza / d' una fede che fu combattuta / d'una
/ d'una fede che fu combattuta / d' una speranza che bruciò più lenta,
. 3. pezzo di un tronco d' albero, reciso e pareggiato, usato
essere con il capo su 'l ceppo e d' aver il manigoldo con la mannara di
duro ceppo fatale lasciare il capo. d' annunzio, iv-2-541: troppo la sua morte
ebbe il capo tronco su lo scalmo d' un naviglio, che servì di ceppo
notte un ceppo o grosso bronco d' alberi. sovvienmi che fanciullo nella mia
: festeggiare il natale. f. d' ambra, 23: gli vidi per insino
confortinai / pel ceppo, e befanìa fusti d' alloro / alti, e ramosi.
vai a far ceppo coi tuoi? d' annunzio, i-816: a ceppo si
30-2-36: la caricano la filosofia stoica d' impossibilità, comeché pretenda di far gli
171: -è caduto il sostegno / d' ogni nostra speranza. / -deh!
dell'altra, ma tutti siamo rampolli d' un ceppo, tutti rivoli d'ima fonte
rampolli d'un ceppo, tutti rivoli d' ima fonte. vico, 403:
agl'italiani « ceppo * significa « pianta d' albero geanolo- gico ». botta,
. manzoni, 39: o prole d' israello,... / non è
quel veder suo figlio bazzicare con gente d' altra sfera. d'annunzio, iv-2-424
figlio bazzicare con gente d'altra sfera. d' annunzio, iv-2-424: non aveva io
campana. -per simil. d' annunzio, v-1-535: dove siete, o
o miei ceppi e dentali e nervi d' aratro sementino, fratelli miei d'abruzzo
e nervi d'aratro sementino, fratelli miei d' abruzzo potati e fruttiferi?
piatto sul fondo del mare. d' annunzio, iii-1-328: una nuvola di rondini
/ dai ceppi di cristallo il piè d' argento. imbriani, 2-242: del ghiaccio
chi servo è, disse, o d' esser servo è degno. bruno,
ribaditi da'vari continui tiranni, schiavi d' altri tiranni, vilmente da'vostri patrizi sofferti
che era ivi presso collegato nel legno appiè d' un crocifisso. marrini, 2-140:
più di quercia, ossia un tronco d' albero tutto di un pezzo, e vuoto
cui spaccatura superiore vi si introducevano scritti d' ogni specie, da leggersi poi dal presidente
mannaia, / a me non par d' avere errato adesso. = dal lat
, cippo funerario): nella lingua romana d' uso popolare (come fa fede anche
: quant'è, più ch'om, d' amore a 'nformar fera, / [
uno lume, che l'aveva io, d' una candela di cera. pulci,
ben si dimostrano questi maghi perversi, d' adoperare ogni cosa per arte diabolica, inducendo
, inducendo anco gli uomini per via d' incanti in pazzi amori e odii disordinati
e odii disordinati... servendosi d' imagini di cera abbrugiate, e di
tanto sia meglio; e sul corpo d' essa posate la bocca (che de'essere
alquanto larga, o sparsa) d' un cannoncello di vetro: e con cera
anelli, orecchini, collane, ogni cosa d' oro; insetti e da vegetali
incavarsi a vista d' occhio, come cera che coli. verga
ronzìo di mosche sonnolenti, un odor d' incenso e di cera strutta, un torpore
cera e dolce odor di miele. d' annunzio, ii-747: o fanciullo, inghirlanda
lo mio cervello. -cera d' insetti o cinese: prodotta dal coccus
togli cera rossa, termentina, midolla d' osso di cervo, ferruggine, per ugual
qual dinanzi all'imagini divine, / poste d' argento, e più di cera pura
quantità di cera, e gran numero d' imbastiti e vestiti a nero, non
grandi lampadar gemmati / veglia in difesa d' ogni rio successo, / cauti osservando che
/ cauti osservando che incivile assalto / d' aura le cere non ammorzi in alto.
di vetro, e due antichi canterani. d' annunzio, iv-2-204: su i canterali
casetta svizzera di legno, un blocco d' allume, alcune conchiglie, una noce
rosa della grammatica latina, / odora d' ombra, di fede, d'amore.
/ odora d'ombra, di fede, d' amore. 6. ant. tavoletta
, che non 10 giungeriano i pensieri d' un cortigiano, che sta appiccato con
4-52: avessila tolta quando egli era d' altra fatta e giovine, e non ora
possa fare così belle e naturali imitazioni. d' annunzio, iv-i-53: era un uomo
sordità incurabile, bene incerettato, dipinto d' un color biondastro, artefatto dal capo
e la mente, / quando mi pare d' avanti. mostacci, ii-183: voglia
biondetti e ricciutelli / e gli occhi pien d' amor, cera rosata. dante,
non cambiò cera né colore. trattato d' amore, 17-13: ma or ch'i'
sentenza che si dia dentro di noi, d' una persona la prima volta vista,
; quell'altro pare che abbia fisonomia d' uomo dabbene. c. gozzi, 4-106
'l cor fa rallegrare: / tempo è d' innamorare / e star con lieta cera
ch'egli abbia la testa lunga a guisa d' anguilla, e che la sua cera
cavalcata di forestieri, ch'abbiano cera d' aver qualche carlino, vogliono intendere donde
marito, che proprio tu hai cera d' un'asinaccia vecchia. crudeli, 1-51:
eglin vecchi tutti? / hanno una cera d' essere squisiti. leopardi, iii-60:
il terno al lotto! *. d' annunzio, v-1-811: egli è più nocivo
un boto. varchi, 18-2-123: antonio d' orsino benin tendi ceraiuolo.
; il qual mestiero adesso è estinto. d' annunzio, v-1-928: quando considero i
corpi dove n'è miniera. ricchissima più d' ogn'altro, n'è l'ambra
mi recò in un bicchiere un po'd' acqua da stemperarmi l'inchiostro -mi provvide
che discendono lungo il midollo. d' annunzio, i-824: ignudo le membra agilissime
della quercia / piena di cimiteri d' elefanti di cerambici. = voce
sughero e questo, poi, coperto d' un foglio bianco a coordinate rettilinee,
naccheii, ceramelle e tamburi. d' annunzio, iv-1-625: le voci chiare
xepa|i. tti <; * fatto d' argilla ', * che somiglia all'argilla
e vi si rassoda vicino al punto d' onde trasuda. 3. miner
e grida: / -guarda e trema. d' annunzio, ii-565: s'appressano i
questo piena quella vasta / ingordigia d' aver? rimarrà sazia / perciò la sitibonda
cera. tasso, 6-i-127: d' icaro leggesti... /..
rimaner indi nel mare della confusione sommerso. d' annunzio, ii-807: un bel pastore
ii-807: un bel pastore dalla barba d' oro / mi [otre] raccolse
[otre] raccolse. ed all'ombra d' un alloro / mi lavorò con suoi
queste tavole cerate a viva voce ritratte. d' annunzio, v-3-77: in camera sua
modo da renderla impermeabile (per oggetti d' abbigliamento, tovaglie, tende, ecc
. pier corboli dicendogli che sono scritture d' importanza. marino, i-271: ora
composta da un miscuglio di olio (d' oliva 0 di mandorle), di
lat. cèràtum 'impiastro di cera e d' altre sostanze'; cfr. fr.
coltivate come vegetazione per 1 piccoli acquari d' acqua dolce). = voce
lavorati eseguito per mezzo di cera (d' api, vegetale, fossile) disciolta
con il fulmine). cecco d' ascoli, 3247: ceraunio pur nasce dal
; / ed in ispagna n'ha d' altra balìa, / in lusitania ha di
di meccanismo da oriuolo, dirimpetto alla punta d' un parafulmine, proposto dal celebre elettricista
per la sua forma simile a quella d' un baccello. = voce dotta
, comprendente molte importanti specie oceaniche e d' acqua dolce. = voce
, cerberi, altri mostri / laniator d' agnelli e di fanciulli. marino, i-20
astron. costellazione boreale vicina a quella d' èrcole. tommaseo [s. v
piccola costellazione boreale, presso a quella d' èrcole; per accennare alla favola di
duo cerbiatti mascoli / pasti di timo e d' acetosa lug- giola. segneri, iii-1-130
a correre come una cerbiatta spaventata. d' annunzio, v-2-110: sabbia...
figur. nome che si dà in segno d' affetto ai bimbi (per la loro
possono lanciare, col fiato, pallottole d' argilla o piccole e sottilissime frecce munite
cominciò a cadere una gragniuola senza gocciola d' acqua. questa era grossa più che pallottole
grossa più che pallottole di cerbottana. d' annunzio, ii-725: sei tu cacciatore?
che appuntandovi io all'orecchio il capo d' una cerbottana, o d'un simile
il capo d'una cerbottana, o d' un simile cannoncello di piombo, ma lungo
giovane, 9-430: sotto la cerbottana / d' un miser finestrucol da prigioni.
il plenilunio piove / sogni ed influssi d' oro, / s'avvian gli erranti per
lucerna egli userà nella cerca che farà d' ogni opera tua. 5.
mezzo a due fagotti / un par d' occhiali affumicati e rotti. carducci,
: che! tu andavi in cerca d' amici... quali amici!.
cauto errava in cerca / non so se d' erbe contro un male insonne / o
matteo mancino di dio andò in cerca d' un prete e confessò il suo delitto
sventolar le mani, allibita, in cerca d' un qualche cosa che non sapeva nemmeno
, che il cercamento del pari. d' annunzio, iv-2-246: il bimbo seminudo agitavate
occhi fissi ed il piccolo / corpo tremante d' inquietudine / e le cercanti dita.
inquietudine / e le cercanti dita. d' annunzio, iv-2-94: orsola nel buio
., ii-2: le dolci rime d' amor ch'i'solia / cercar ne'miei
mi maraviglio. che è sanza movimento d' anima, o vero congiugnimento di membri
fonte più tranquillo / ché 'l mio d' ogni liquor sostene inopia. marco polo
, 9-4 (359): e cercando d' alcuno, il qual seco menar potesse
mio signor, mi fa cercare / d' un suo cugino. machiavelli, i-25:
a cercare ciò che ha per fermo d' aver già ritrovato: e quindi il
: e quindi il mai non uscir d' errore chi mai non entra in sospetto
errore chi mai non entra in sospetto d' errare. baretti, 1-3: molte e
invano che sia del mio paraggio ». d' annunzio, iv-2-249: donna cristina disse
il sole. verga, 4-180: d' allora in poi s'erano viste raramente
le ragioni, / lasciasser le battaglie d' oriente, / e cercassino onor ne
per andare a cercar fortuna ad alessandria d' egitto! oriani, x-21-177: la piaga
per l'ampia oscurità scintille / balenar d' elmi e di cozzanti brandi, / fumar
le pire igneo vapor, corrusche / d' armi ferree vedea larve guerriere / cercar
e ventura, quella dei figli non finisce d' esservi legata. 6. tr
la morte. bembo, 1-257: mentre d' intorno cinto / sarò de la caduca
da questo argomento mossi, non curando d' alcuna cosa se non di sé,
gibiltauro, e cercarono tutti e'mercati d' africa e d'egitto e di baruti
e cercarono tutti e'mercati d'africa e d' egitto e di baruti e di tutta
a biasimare che a laudare le azioni d' altri, nondimanco... ho deliberato
e non troverai ombra / degna più d' esser fitta in gelatina. cavalca, 16-1-90
ariosto, 12-9: poi che i segreti d' ogni stanza bassa / ha cerco invan
marino, 6-99: scaltro seguso e d' odorato acuto, / tutto dovunque va
90): se volerao cercare in lingua d' oco e in quella di si,
io prepongo / che la vendetta. d' azeglio, 1-45: non cercai più
vecchio mondo), il suo modo d' essere. 10. studiare con
1-20: messer corso... cercò d' assassinarlo, andando guido in pellegrinaggio a
/ ponga la mano a questa chioma d' oro / ch'io porto in fronte,
la sua infinita capacità è a guisa d' un vaglio forato, anzi d'una
a guisa d'un vaglio forato, anzi d' una secchia sfondata, onde a coloro
secchia sfondata, onde a coloro che cercano d' empirlo dell'acque de'beni temporali,
, 54: superba di comandare e d' esser la prima in tutto, e di
mattina, che gli era stato cercato d' un bandito in casa nostra, e ancora
, 3-58: ella rimase per un quarto d' ora davanti allo specchio, volgendosi e
giovane, 9-89: che potendo goder d' un bello stato / stabile ereditario *
osiri. marino, 264: più d' una volta ebbe a tornarvi, e spesso
mal cercata per immenso flutto, / d' oro e di colpe america feconda! tommaseo
sugli umani / piovono come i rai d' un dì sereno. de sanctis, i-23
, e, meglio ancora, nel d' annunzio. ojetti, ii-443: era un
. f. villani, i-413: fu d' ingegno altissimo e di sottilissimo acume,
etrusco, il cercatore, vorrei dire, d' oro nero, non fu neanche sfiorato
una per ogni tanto spazio, sopra d' esse mura talmente, che tutte le
, una valle; alberi, corsi d' acqua che circondano un luogo (come
da ghiacciai enormi, sgorgavano incessanti fiumane d' acqua torba in un grande golfo di mare
ambito limitato (che dà un senso d' intimità, di obbligo o anche di
nella propria piccola cerchia tutto il fiore d' italia. b. croce, iii-23-
6. raro. cerchio di metallo o d' altro materiale. pellico, ii-109:
del zamorino, che è nel mezzo d' una cerchia o corte grandissima.
e vallo / molte africane salme ». d' annunzio, iv-2-157: sul vespro,
in cerchio, formando un circolo. d' annunzio, iv-2-258: tutti i coloni cessano
sono i bottai e'cerchiai, perché d' uno diritto fanno torto. 2 agric
tutto dì la terra ricoperchia. cecco d' a scoli, 173: cerchiasi con l'
/ popolo gli cerchiava onda solenne. d' annunzio, iv-2-742: tolse e rimise
api, e si mettono a cerchiare d' un ronzìo implacabile la testa di bambù
. tommaseo, i-180: quanto più d' etere, / alto cerchiando, piglia,
una pianta dispogliata / di foglie e d' altra fronda in ciascun ramo. d.
7. accerchiare, attorniare, stringere d' assedio. bibbia volgar., vi-61
forti uomini lo cerchiano, de'più forti d' israel. m. villani,
: in pochi dì la terra fu cerchiata d' assedio. a. pucci, cent
gran corba, e gran paniere / pien d' uve bianche e nere; /
minante, si fondevano palle. d' annunzio, ii-247: l'urto
inf., 4-106: venimmo al piè d' un nobile castello, / sette volte
nobile castello, / sette volte cerchiato d' alte mura, / difeso intorno d'
d'alte mura, / difeso intorno d' un bel fiumicello. marco polo volgar.
quisai] èe tutta in acqua e cerchiata d' acqua, e però v'ha tanti
i-2-12: cerchiato di favor, cinto d' amici. bembo, 5-2-121: la quale
il mantello pelato, la berretta cerchiata d' untume e di succidume carica e rilucente