vergogna egli, se temesse il passaggio d' un fiume, e di fatto salta nella
piè fatichi, / or bavose torme / d' irti cinghiali affronti, e i teschi
affronti, e i teschi orrendi / d' adunche zanne al patrio albergo appendi.
... addio per sempre. d' annunzio, iv-2-57: godeva d'afferrarsi alle
. d'annunzio, iv-2-57: godeva d' afferrarsi alle criniere incolte, mentre la
venir di lontan paesi gran quantità di torme d' uccelli. fiacchi, 42:
di questi [uccelli] al paretaio / d' accorto uccellatore un dì ne venne.
accorto uccellatore un dì ne venne. d' annunzio, i-7: vìa per l'azzurro
come una fugace e gorgheggiante / torma d' augelli neri. -sciame di insetti.
202: dall'alveario suo ronzando uscia / d' api dorate una leggiadra torma.
cassola, 143: altre, che son d' innumerabil torma, / sparse scintillan per
diverse forme. alfieri, 9-34: d' impuniti misfatti orride torme / tutto annerano il
ta,... vennero a turme d' ogni stato e condizione gente, pregandolo
con morte infame, abbandonati e privi / d' ogni umano argumento, il fio dovuto
s'assaltano sospetti a torme a torme. d' annunzio, iii-1-250: guardano sul nilo
mano le pietrine che aveva raccolto, d' un verde bitume. « che roba è
nera / formicolando sotto la tormenta. d' annunzio, v-i-699: dopo cinque ore di
lo male della pietra. = nome d' azione da tormentare. tormentale, agg
gravi danni, devastazione (un pezzo d' artiglieria). saraceni, iì-520:
è tormentamento di vertù. = nome d' azione da tormentare. tormentante (part
pillato, / strectamente fo ligato, / d' ogne parte fo tormentato / e donato
fastidio il cattivo tempo, stimandolo cagione d' una flussione indiavolata che mi tormenta le gengive
righe cogli occhiali, per una infiammazione d' occhi che mi tormenta da venti giorni.
, 883: un conte, parente d' ottone imperadore, fue sì crudelmente dinanzi a
oggetto qualcuno di ripetute e insistenti manifestazioni d' affetto (e ha valore enfatico).
e ha valore enfatico). d' annunzio, 4-ii-15: esclamava, stringendo fra
guittone, ii-iii-67: lo mondo, che d' amaritudine tante tormenta noi. novellino,
ai suoi simili per via dell'opere d' ingegno, spesso anche lo mar- tìra
tìra sotto altri non nobili aspetti. d' annunzio, iii-1-100: egli è forse
isnerva. -con riferimento alle pene d' amore (in partic. procurate da
gelosie fomenta, odia le paci. d' annunzio, i-148: dite: una parte
parte ho anch'io da bevere / d' aspro falerno?... narri d'
d'aspro falerno?... narri d' opunzia / megilla il fratello qual dardo
camini, e tutto 'l paese d' intorno, cavalcando in prede e i.
dei temporali che allora tormentavano gli appennini. d' annunzio, iv-2-30: lo scirocco tormentava
, ii-382: così sono infiammato / d' amore spessamente, / che mi fa tormentare
. pino, 1-55: io mi tormento d' aver parlato con la menzogna. manzoni
noi: nessuno pensa a farti rimproveri. d' annunzio, iii-1-1160: povera maria,
ti accusa, nessuno ti fa colpa d' aver ceduto alla piena della tua giovinezza
ariosto, 45-21: oh! se d' amon la valorosa e bella / figlia,
si tormentino e venga loro deliquio per mancanza d' umidità = lat. tardo tormentare,
quasi altro che tormentatori e tormentati. d' annunzio, iii-2-1100: mi agguagliavo alla
si chiuse / dinanzi a la pietà d' i due cognati, / che di tristizia
tormentate fra i traditori di congiunti e d' amici. 2. afflitto,
-molestato da insetti fastidiosi e irritanti. d' annunzio, iii-2-1165: lungo la murata,
da un sentimento, da una pena d' amore, da un pensiero assillante,
di se stesso, per rendersi ragione d' un sol fatto, si trovò ingolfato nell'
, più penoso ancora al suo spirito d' artista tormentatissimo. calvino, 12-172:
) sembra ceruleo, pei riflessi d' un rosso fosco: tormentato ulteriormente dal fuoco
di porla in terra, meglio riesce d' un'altra, che intera ad illesa
: l'uomo senza metalli in più d' un modo vien tormentato, come che
, tormentatori, carnefici: un abisso d' iniquità. -con riferimento ai demoni che
-in partic.: che suscita pene d' amore. i. anareini,
dell'assistente. = nome d' agente da tormentare. tormentatòrio,
desco. = nome d' azione da tormentare. tormentazióne,
ne ha bisogno. = nome d' azione da tormentare. tormentézza,
sofferenza, pena, in partic. d' amore. p. torelli,
era stato già punto da quella viperetta d' amore, né altra cosa lo poteva sanare
, ho sofferto tutto... fuori d' ogni verisimiglianza; impetuosamente, brutalmente,
perché chi fa tali cose è degno d' esser chiamato carnefice piuttosto che giudice »
cattaneo, vi-1-406: se si avesse diritto d' aumentare la controspinta penale fino ad equilibrare
la morte non bastasse, il diritto d' esacerbarla più oltre con gradi di tormento
sentimento, in partic. da una pena d' amore. giacomo da lentini, 32
tanto tormento, / che confessar si volle d' ogni reo / e confessossi ed ebbe
e confessossi ed ebbe pentimento. f. d' ambra, 4-11: incredibile / è
: i'ti ringrazio, amor, d' ogni tormento / che io soffersi e di
montale, 1-99: nel fermento / d' ogni essenza, coi miei racchiusi bocci /
. gadda, 25-137: la mancanza d' un tormento appariscente, d'una verbosa complicazione
la mancanza d'un tormento appariscente, d' una verbosa complicazione, d'uno sforzo
appariscente, d'una verbosa complicazione, d' uno sforzo di ricerca che si palesi in
e ben si tiene ad ogni tormento d' aria e d'acqua. g. b
tiene ad ogni tormento d'aria e d' acqua. g. b. nelli,
di tutti i beni, porto tormento d' aver ben operato. -soffrire tutti i
328: chi discioglie la vela a più d' un vento, arriva spesso a porto
bembo, iii, 362: vaghe d' alcuno tormentuzzo de'loro amanti, si
f chiaro davanzali, xx-13: d' un sì lontano ateso / donna,
miei piu tormentosa / saria vostra pietà d' ogni mio male. pallavicino, 10-ii-214:
che vive in una condizione di angoscia, d' inquietudine, che è afflitto, angustiato
una pena, in par- tic. d' amore. beroardi o giacomo da lentini
tensione, o insofferenza, inquietudine. d' annunzio, iii-1-552: francesca pallidissima, addossata
pallidissima, addossata alla muraglia, ride d' un riso tormentoso, lasciando cadere l'asta
minore finale) se ne rimetteva al giudizio d' una tal dama o d'un tal
al giudizio d'una tal dama o d' un tal cavaliere o di più dame o
, poco oggimai salda, delle corti d' amore. = dal provenz.
invar. perturbazione atmosferica caratterizzata da tromba d' aria di limitata estensione ma con elevata
di un sentimento, di uno stato d' animo. g. giudici, 13-33
carena, 1-368: 'tornatilo': bacchetta d' acciaio cilindrica o leggermente conica, colla
, detto per soprannome il burchiello. d' azeglio, 1-319: a forza di depravarsi
; / furioso il prende e bestemmiando d' ira / contro clistero a tutta forza il
di mobilia, 22: con frangia d' oro sono adornati i lembi dell'apertura
niuna maniera di mondo. = nome d' azione da tornare. tornante1 (
adoperalo, accioché poi non ti penta d' averlo lasciato andare ozioso. -ricorrente
la morte, di quel regno incognito, d' onde non toma alcun. cesarotti,
poco dovessero confidare ne gli aiuti, che d' inghilterra partiti, per tornare a vivere
: una notte, verso la fine d' agosto,... tornava don rodrigo
giorno rimasono che ogni uno si pensasse d' uno fosse sofficiente e altra volta tornasse il
piacente, / tornerà l'acqua in su d' ogni riviera, / it cieco vede-
) il governo era tornato alle mani d' i padri. -riaffluire in un determinato
tornando a proposito, dico che le pecore d' inghilterra non beono altro che rugiada.
mazzini, 35-178: siam convinti d' essere l'unico partito che possa unificare
possa unificare, non due o tre parti d' italia, ma l'italia. garibaldi,
de sanctis, ii-15-81: che nell'unità d' italia si unifichino i cuori in ogni
gomma di articoli fuori uso (camere d' aria, ritagli di lavorazione, ecc.
successivamente in mescolatori. = nome d' agente da unificare. unificatòrio, agg
monarchiche dell'alighieri un principio all'unificazione d' italia, se non in quanto questa fosse
in italia (per suggerimento di gabriele d' annunzio) per indicare quella forma di
altri paesi 'normalizzazione'. = nome d' azione da unificare. unifilare, agg
: qual necessità giusti- fica questo reclutare d' anime, questo uniformare e abolire volontà
reggevano. piovene, 3-111: temevo d' anna, che era di indole pronta ad
un savio / l'uniformarsi al gusto d' oggigiomo. botta, 5-481: gli
, se mi sia venuta l'idea d' intraprendere arditamente questa nostra corrispondenza. mazzini
, invadenti e frastornanti. = nome d' agente da uniformare. uniformazióne,
nel capitolo suh'intemperanza. = nome d' azione da uniformare. unifórme1,
scelse. leonardo, 2-357: ne'mobili d' uniforme materia e di gravità iuniforme sempre
i-14-262: o astri, voi / d' uniforme e lento giro, / che i
, lenti uniformi, allietati dalla speranza d' una fine egualmente tranquilla. montano,
inghilterra si usava una specie di lira d' oro che per tutto era uniforme nella divisione
era uniforme nella divisione in soldi 20 d' argento. mazzini, 6-125: dove manchi
meco stesso di trovarmi uniforme alla sentenza d' un suo pari. delfico, iii-
giustizia che si richiede necessanamente un numero d' individui, supposti di ugual forza,
entusiasmo pel proprio paese starà a fronte d' un altro che ponga la sua forza nel
essere nobile, paziente, piacevole, uniforme d' animo e l'aver in sé dignità
particolare, portavano al petto uno smalto d' argento entravi un giglio rosso, e
rosso, e dovevano avere una tromba d' argento; alla quale, siccome agli
voleri è all'anime come il possesso d' un tesoro inapprezzabile. -concordanza di
ordinò e stabilì uniformità di leggi e d' imposte in quell'immensa provincia centrale di
delle narici; tanto bastava per ricongiungerlo d' un affetto immortale al suo figliuolo unigenito
e della arsura del fuoco eterno. d' annunzio, iii-2-152: -il cristo è
interessi del dominio, non per giudizio d' imparziale e geometrica equità, ma per voto
: crescere nelle virtù, e godere d' una segreta familiarità e uniménto d'amore
godere d'una segreta familiarità e uniménto d' amore con dio. = nome
amore con dio. = nome d' azione da unire (v.).
ahimè, c'era essenzialmente uno stato d' animo negativo: il disgusto pel collegio uninomi
: la vita è unione di mente e d' anima: e la morte non è
perdimento delle cose congiunte; ma iscioglimento d' unione di più cose. lorenzo de'medici
tipografica di torino meglio opportuno alla pubblicazione d' un nuovo dizionario della lingua italiana.
. -stati dell'unione-. stati uniti d' america (e in par- tic.
, desideri, ecc.; comunanza d' intenti. g. villani, iv-12-70
iddio benedetto, il quale ha inspirato animo d' unione a cote- sta nobiltà, per
femmina. piccolo-mini, 1-438: è d' avvertire che, quantunque io abbia detto
principale. 8. gramm. complemento d' unione', quello che indica l'essere
i-584: i popoli hanno invece bisogno d' unire, poiché ormai sanno che punione fa
dell'unionismo, e non si vede d' onde possa scaturire la veduta individualistica.
che l'italia è in uno stato d' impotenza intellettuale. = deriv.
4. chi, negli stati uniti d' america, propugnava nella prima metà del
, della sicilia) agli stati uniti d' america. migliorini [s. v
mori narciso, e con misero fin d' amor sì vano / unisci il corpo
caldo essere qualità, che ha virtù d' unire insieme i corpi composti di parti
disperse. algarotti, 1-ix-233: sacerdote d' apollo, e tuo nomasti / tu
grande mescolai bene l'acqua fa rincamare d' una carne nuova e tenera facendoci rinnovare e
alato il me per la durata d' una carica, e si separavano per formare
del maresciallo per unirmi alla marcia. d' annunzio, lv-2-257: ella scoteva il
unirò insieme sì fervidamente, / che d' ambo i cori con eguale affetto /
dona amistà regia / o gran pretto d' uomini onorati. 15. confluire
, l'estrema ambiguità di eroi ed eroine d' un unisex inquietante. = voce
detto monocordo, perfettamente unisonandole al tuono d' un istrumento corista. = denom
benché non tocca scuotesi e risuona / d' unisona armonia, corda compagna. leopardi,
strido sempre unisono degli uccelli notturni. d' annunzio, iv-2-633: nell'elevazione finale
torti, xix-4-891: le passioni de'personaggi d' omero erano semplici, unisone e vigorosamente
che due voci simili insieme unite. d' annunzio, iv-1-168: mi ricordo bene che
effetti ottenuti con la differenza dei timbri erano d' una finezza straordinaria. savinio, 12-98
quello stridìo senza termini, nell'unisono d' una vacanza assordante. -risonanza spirituale
fra il petrarca e gli altri poeti d' amore, specialmente stranieri, per cui tu
lablache e tamburrini cantano all'unisono. d' annunzio, iv-2-629: la voce e l'
... si biforcano: un gruppo d' uomini ad ogni fune, e tirano
non dovrà il compositore 'moderno'servirsi d' altra legatura, che della solita '
a recidere 7 il duro filamento d' elegia. -figur. coerente,
fa per mezzo del legame, dato nelfiliada'd' omero, pare essere troppo smoderato e
trovar un ingegno solo, che serva d' argo e di briareo ad un tratto
12-ii- 1924 come organo del partito comunista d' italia (e ha svolto tale funzione
l'unità », organo del partito comunista d' italia. -unione, unificazione politica
a tutta l'italia sono, meri fatti d' unità, ma fatti iniziali d'un'
fatti d'unità, ma fatti iniziali d' un'intera unità. balbo, 5-10:
tadini, 212: nel modenese l'unità d' acqua è similmente detta macina, perché
, che si chiamerà 'unità prediale', sarà d' un terzo d'ettaro, o metri
chiamerà 'unità prediale', sarà d'un terzo d' ettaro, o metri quadri 3333.
7. archit. unità abitativa, d' abitazione o residenziale-. singolo alloggio,
(e traduce il fr. unite d' habitation). 8. astron.
cattaneo, ii-2-288: preso un chilogrammo d' argento non puro ma legato con un
e divisolo in ducento parti, ognuna d' esse pesò 5 grammi, e si chiamò
franco o lira italiana, e servì d' unità monetaria. b. croce, i-3-253
con essa indifferentemente e alla pari monete d' oro, quando il complessivo ammontare della
i-41: la legione romana, forte allora d' un cinque o mento unità:
era senza dubbio una bella unità militare. d' annunzio, v-2- unità immaginaria:
sacchi, 1-9-12: ecco la genesi d' ogni maniera possibile di battuta. prima
il bel del bel del cielo / e d' ogni buono il buon perfetto e vero
dei prezzi unitari: in un contratto d' appalto, allegato che riporta i prezzi delle
de luca, 1-3-2-22: l'altra specie d' unione [fra due chiese cattedrali sotto
di compagnia di negozio sotto l'amministrazione d' un solo. 4. che
unitive, le quali s'interpongono nella copulazione d' una parte coll'altra.
= dall'ingl. unitization, nome d' azione da [to] unitize (v
dense / sembrano agli occhi nostri, è d' uopo al certo / ch'abbiano adunchi
le nude braccia abbronzate e i capelli d' oro carico. -ant. che
una sostanza aerea e compatta, capace d' inflettersi nell'interpretazione della più intima qualità
costituisce un insieme omogeneo, organico. d' annunzio, v-1-117: a ogni comune è
come a suoi ultimi fini all'unità d' italia, ed al governo del popolo
democratico. gramsci, 4-78: correnti d' opinione pubblica e... stati
opinione pubblica e... stati d' animo rimasti sotterranei, latenti, potenziali
, latenti, potenziali per l'atmosfera d' intimidazione creata dall'unitarismo ossessionato.
uniti e in fede al nostro comune d' aiutarli come cari e diletti fratelli.
non riceve altre che uniti e amatori d' unità. savonarola, 7-ii- 68
di magìa, e che la stabilità d' un duro castello facessero, per ispirazione
ispirazione del poeta-mago, dipendere dalla conservazione d' un fragile uovo appeso in una stanza,
ambizioni e delizie; questi, vacui d' ogni pensier vano e buono, non
duca e l'uffizial presero uniti / d' instruire la dama il grato impegno,
: machiavelli, invocando il forte 'unitore'd' italia, gli indirizzava il libro del 'principe'
l'ente, l'uno, l'amicizia d' empedocle, per essenza è materia di
, oggetto delpintelletto. = nome d' agente da unire. unitrinità,
n'ha di quelli che sono proprii d' una sola regione. -diluvio universale,
universale di tucti; l'altro particolare d' alcuni. magalotti, 9-2-171: queste tradizioni
il mondo, la piccola stortura / d' una leva che arresta / l'ordegno
, né mai infermò, né parte d' alcuna infermità sentì. bembo, 5-147:
popolo di iacobbe, e la mistica gente d' israele. muratori, 10-i-237: non
nel quarto e nel quinto secolo concorrea d' ogni parte a roma chiunque volesse esser
persone (un sentimento, uno stato d' animo). guidiccioni, 5-180:
papa che si facesse italiano davvero cesserebbe d' essere universale. 7. versato
muoiono coloro che ne son trafitti, d' un spasimo universale per tutto il corpo.
dal bosco, 76: non pare inutile d' intendere l'opinione dello universale in simili
., 27 (471): più d' una volta disse, con gran modestia
la determinazione, ma ancora senza offesa d' alcun particolare. 34. dimin
... non abbonda al dì d' oggi nei vivaci e spiritosi nostri vicini,
pregevolissime; quali sono perspicacità e prontezza d' intelletto,... attitudine ad appropriarsi
cantica] si potesse il modo d' essere del tutto. in diverse
e nel linguaggio) abbiano attraversato quarti d' ora piuttosto difficili. vittorini, 5-174
: questa è l'istoria di seleuco, d' antioco e stratonica universaleggiata; la quale
: la riprova dell'universalità e verità d' un giudizio, e la sua stessa oggettiva
3. apertura mentale, capacità di visione d' insieme, di affrontare ogni tipo di
una raccolta di libri o di opere d' arte, ecc.) che sono fisicamente
perché essendo l'argomento proprio e naturale d' una ragione universalizzante, merita bene che se
6-106: fece costruire una sagoma nuova d' una sedia d'appoggio, che non si
costruire una sagoma nuova d'una sedia d' appoggio, che non si universalizzò allora;
mediante lo sciopero. = nome d' azione da universalizzare. universalménte (
chi e più al ventre serventi a guisa d' animali bruti, appresso alla lussuria,
ci saranno né le olimpiadi né i campionati d' europa, ma soltanto le universiadi in
oltre alla predetta, la seconda spezie d' avarizia, la quale consiste in difetto
essere dell'univer- sitade, non è d' altronde beata che la nostra. machiavelli,
già sofferte abbastanza, dalla fatale università d' esperienze della guerra e dalle delusioni provenienti
s'è fatto caporale di popolo o d' università, è stato abbattuto però che.
. trinci, 1-13: se alcuno merita d' esser trattato con soavità e peso discreto
soavità e peso discreto, principalmente degna è d' ogni riguardo l'università de'contadini,
divise in più scompartimenti sedevano altre università d' arti e mestieri. bacchetti, 1-i-4:
moltitudine, che s'impadronì, prima d' ogm cosa, della piazza mauberta. g
1857, poi estesa all'intero regno d' italia e rimasta in vigore fino al 1930
milano, dell'italia e dell'universo mondo d' anteguerra, quando ogni cosa era lusinghiera
dell'universe cose / scender gli autori. d' annunzio, iii-1-104: sol per riconoscere
la fiamma vidi ben ch'era universa / d' intorno a quelle grotte ove s'ardea
non sarebbe qua giù generazione né vita d' animale o di piante: notte non sarebbe
moto nulla / move, egregio campion d' una fanciulla. giuglaris, 330: vedi
storici, i-46: ballatetta, in dispetto d' ogni villano, / conta per l'
dei sentimenti che costituiscono il motivo fondamentale d' ispirazione di un artista. de sanctis
gioia, 1-i-376: si trova l'epiteto d' univira, dato per onore alle vedove
. nel proprio padre venera l'uomo d' intelletto, nella propria madre venera l'
univoco), col suff. dei nomi d' azione. univocità, sf. proprietà
risposto che [le stelle] sono d' una medesima spezie non univoca ma analoga
io in questo medesimo modo alla pruova d' anstotile. f. f. frugoni,
spinto, ché lo spirito ha virtù somma d' unirsi. leonardo, 2-131: ogni
e nella plasmazione. = nome d' azione da unire. unizzare,
e unizza molti atti; l'atto contenente d' un ente reale finito è il suo
. sacchetti, x-70-13: dissono voleano d' ogni porco fiorini uno a trargli del
foscolo, xiv-360: gccoti la tua porzione d' un regaluccio che mi sono trovato in
dittare pone. baldelli, un vaso d' oro amendue tien riserrati non altrimenti che se
essere: e teste come la testa d' un conte duca, ce n'è una
intra due cibi, distanti e moventi / d' un modo, prima si morrìa di
: egisto, / segno ai colpi finor d' aspra fortuna, / teco ha comuni
naturale e proprio che si dèe prendere d' una favola, conviene che sia una
dire più omogeneo ed uno, più d' un sol getto, di quello che l'
perché ho qui innanzi a me gente d' ogni tribù. alle una o poco più
, / parole di dolore, accenti d' ira, / voci alte e fioche,
i-239: durava ancora il ricordo di d' annunzio alla capponcina e papini meditava la
virgilio e un nasone / a cantar qui d' amori e là d'eroi. -carducci
a cantar qui d'amori e là d' eroi. -carducci, iii-10-391: un bartolomeo
, 2: e spezialmente la grazia d' una mia madre l'animo mio fece sollecito
/ non ebbe mai tutto il mestier de d' arme. cesari, 1-2-300: chi
piè sì come mai fu, saldo. d' annunzio, i-389: strano li alberi
parole renzo, non ne credette una. d' annunzio, iv-2-723: uno dei cadaveri
di maestà tutti gli altri, cinto d' una larga corona d'oro, con la
altri, cinto d'una larga corona d' oro, con la corazza, col balteo
la corazza, col balteo, conli schinieri d' oro. soldati, 2-531: « me
dispiace, tocca a me a parlarvi d' amore ». bonsanti, 4-129: l'
5-21: agamennone il re solo fremea / d' ira e di sdegno in un spietato
arco e la faretra / spezza, e d' ira si turba e in un d'affanno
e d'ira si turba e in un d' affanno. alfieri, 1-542: acchiuse
. proverbi toscani, 64: compagnia d' uno, compagnia di niuno. ibidem,
a tutti. ibidem, 335: voce d' uno, voce di gnuno. ibidem,
batandol molto forto. galliziani o rinaldo d' aquino, 437: un- qu'a
xiii-115: non abbia unqua speranza / d' agguagliar con scrittura, / d'imitar
/ d'agguagliar con scrittura, / d' imitar con pittura il volto mio / chi
pa trio muro / ebbe d' intorno. marino, vili-112: fior giocondo
, occasione, circostanza. rinaldo d' aquino, 101; né ò temenza /
. firenzuola, 809: o pomi d' or, ben fate cangiar stile / allo
secura, / giaccia la vita mia d' infamia cinta. 4. in
che nessuno uomo che nascesse unque. intrichi d' amore [tasso], 286:
], 286: è ben ragion che d' ogni intorni giri / adorna di chiarissimo
/ quant'io di questo lusin- ghier d' amore. fiacchi, 96: venne sotto
, 16-95: fu lo stampator primo d' alcune [carte] « il tesoretto »
anno grandissimo più che d' issopo unquanco o di ser gianni la fontana
in cui o verso cui). d' annunzio, iii-1-907: candia della leonessa,
quale,... non tralasciò d' usare... le maniere più indegne
tr. ant. e letter. cospargere d' olio o d'unguenti, balsami,
e letter. cospargere d'olio o d' unguenti, balsami, creme, sostanze oleose
la regione de'reni con un poco d' infrigidante di galeno. bresciani, 6-iv-292
nell'olio violato, dare un poco d' untata con esso al vaso. giuliani,
untate da cresima, tutte le marie barbise d' italia. untatóre, sm. (
delle untatrici. = nome d' agente da untare. untatura, sf
più utile di me. = nome d' azione da untare. untìccio,
., sgocciola / dall'adipe unticcio. d' annunzio, v-2-233: « e'deciso
di iosef. caro, 3-468: e d' azio in su la riva festeggiando,
moro alambra / unto di balsami / d' aromi e d'ambra / poi nel sudario
unto di balsami / d'aromi e d' ambra / poi nel sudario / messo a
minacciosa l'unte / travi soppone. d' annunzio, ii-587: serbansi i pomi in
tordi] piacciono unti con un poco d' olio d'oliva. visconti [il caffè
piacciono unti con un poco d'olio d' oliva. visconti [il caffè],
. buzzi, 257: la porta d' hal sembra un pasticcio ripieno. sainte
, ii-361: oh! che tu sai d' arrosto / più che unto carnovale.
parso di vedere, unte muraglie, porte d' edifizi pubblici, usci di case,
prerogative ai rei unti e coronati. d' annunzio, iv-2-76: l'unta del
niente a che fare con i grandi istituti d' educazione e che, come istituto,
che di sconfitte / fosti sicuri e gente d' onore degno: / ma poi che
aliotti, / ed un cappuccio foderato d' unto, / cierti siam ch'è bernardo
, ii-390: alcune pagine erano gialle d' unto; ma il libro era stato fasciato
, e 4 gaiine, dui libre d' onto fresco. folengo, i-261: riposte
di persutto ripe, / densi antri d' onto e tripe, / empiti noi,
incidentemente di veleni, di malìe, d' unti, di polveri. 4
principio di questa disciplina con nomi stranissimi d' equato, d'azcht...
disciplina con nomi stranissimi d'equato, d' azcht... occidente bianco d'ovo
d'azcht... occidente bianco d' ovo sperma, onto. 7
253: un'ostessa ch'ha il nome d' apollonia cortese mi riceve e dà buon'
in fumo in un giorno il ben d' un anno! addio dispensa, addio
!... ecco il bel frutto d' aver fatto assaggiar l'unto a tutti
di rimorchi e di noia / e d' avocati e di procuratori, / e di
ciurmadori, / lusinghie pravi e colmi d' ogni soia. / e son fuor del
dotta, lat. unctor -dris, nome d' agente da ungère (v. un
denota servilismo, intento adulatorio, grettezza d' animo, ipocrisia, acquiescenza incondizionata ai
, che assilla costantemente (uno stato d' animo doloroso). jovine, 5-43
marono chilogrammi 105, 646 d' olivo. 2. ant.
voce dotta, lat. unctura, nome d' azione da unglre (v. un
la doglia, e l'unguentario farà d' esse unguenti di soavitade, e comporranno unzioni
vestimenta, come in bagni, unzioni d' unguenti, ozio, canto, suoni.
untume, che abrebbe condito il calderon d' altopascio,... le disse,
il sego fa stoppino e fa untume. d' annunzio, iv-2- 236: la
il petto velloso, un berretto carico d' untume copriva la testa. e. cecchi
di polvere e sudicio il pelame sembrava intriso d' un untume opalescente. c. e
il robetta per conservare il paiuolo fece d' una testa di vitella, con acconcime d'
d'una testa di vitella, con acconcime d' altri untumi, un'incudine, che
, / ghiotto del lardo, ed avido d' untume, / lascia star questo,
faccia bianca e lustra, a forza d' untumi tolti dalle carogne più fetenti.
neri, e perciò gl'impiastrano tante volte d' un certo loro untume, onde annoian
. viani, 19-213: datemi un po'd' untume ai capelli. mi raccomando il neo
» gorgoglia, il viso protetto dalla maschera d' untume. -stor. unguento malefico
chin contro il buon costume, / cantin d' amore in gaio stil giocondo; /
ei presume / con una musa sudicia d' untume / di far l'archimandrita del petrarca
i capelli abbondantemente impomatati o unti-. d' annunzio, iv-2-299: e il sindaco un
nio riferisce aver veduto che i quadrelli fatti d' una certa creta che netta le cose
cagione, che si fermi sulla superficie d' alcuni corpi qualche untuosità. bergantini,
petrarca viene la mollezza e quasi untuosità come d' olio soavissimo delle sue canzoni. ghislanzoni
: spingendole sopra il bicchiere inverso pieno d' aria, come pnma detta aria arriva
legname, che neppure / voglion soffrir d' esseme tocche. targioni tozzetti, 7-165
ai chiodi i costumi stinti da teatro. d' annunzio, v-1-928: ispirano una ripugnanza
poi secondario potrà servire per unzione giornaliera d' odor non ingrato a coloro che patiscono dolor
oggetto dalla casa. -pietra d' unzione: v. pietra, n.
uno ricevesse la grazia della unzione, cioè d' esser re: e domandandolo il profeta
unzione era di oleo, e non d' altro liquore, percioché l'oleo significa onore
bacchelli, 9-300: forse [carlo d' angiò] pensava monte sant'angelo come il
spesso deplora la credulità popolare, qui afferma d' aver veduto quell'impiastramento, e lo
braccia per raccomandare a dio il popolo d' israele. d'annunzio, 3-67:
raccomandare a dio il popolo d'israele. d' annunzio, 3-67: quando le lacrime
. l'unzione di questo semplice atto d' abbandono le sparse su 'l cuore un'abbondanza
semplici, se vuoi; ma pieni d' unzione e di forza, che non respiravano
quattro freghe sulle spalle, con un po'd' unzione ai sugo di bosco.
dotta, lat. unctìo -ònis, nome d' azione da ungere (v. ungere
per guerra e battagle, e abondansa d' uoghe. = var. ragion,
l'uom cinto di corporee membra / nacque d' adam, i-19: l'uomo
, i-19: l'uomo consta d' un corpo organico e di una ragione i
se iesù non fusse giù disceso / d' amara morte l'uomo era compreso. ottimo
ed erba, / e l'uom d' esser mortai par che si sdegni.
ho, tutto ardi e consumiti nell'amore d' una donna strana, reo e malvagio
mia voce, scoccata come una freccia d' oro dall'arco dei denti, / riducesse
adempievano il numero delli uomini sanza fortezza d' oste. la spagna, 18-8: presso
di sbarazzare la mia piccola libreria. d' annunzio, v-1-260: una fabbrica di
fabbrica di mattoni sta presso una smotta d' argilla, con la sua tettoia rossa
fu latino figliolo di fauno; fu re d' una contrada dov'è ora roma;
di buona condizione, regnava nella città d' ardea, al tempo che enea venne in
: la perdita degli uomini di comando, d' intorno a seicento. tarchetti, 6-ii-515
testa e uomini di cuore. -uomo d' affari: che gestisce affari, imprese economiche
.. intascò con tutta l'impassibilità d' un uomo d'affari; ridiscese a saltelloni
con tutta l'impassibilità d'un uomo d' affari; ridiscese a saltelloni la scala,
per la maggior parte commessi viaggiatori, uomini d' affari, gente della provincia che viene
in caso di malattia. -uomo d' arme-, soldato, condottiero (in partic
, inf, 27-67: io fui uom d' arme, poi fui cordigliero. g.
in questo tempo erano più di c uomini d' arme, ricchi e possenti e di
decta ill. ma lega con uomini d' arme quattrocento e provisionati trecento, in caso
, che son due decurie di uomini d' arme per ciascuna banda di c e il
regno che non vi sia il miglior uomo d' arme della maestà sua, e in
, riesce mirabilmente. -uomo d' azione, persona più incline all'agire che
come un teorico e non come uomo d' azione? -uomo del giorno,
, l'oste gli servì a mo'd' antipasto il mio articolo. -uomo
una vita brillante, mondana. d' annunzio, v-1-260: una fabbrica di mattoni
fabbrica di mattoni sta presso una smotta d' argilla, con la sua tettoia rossa,
a cui sarà più glorioso il trionfar d' amore d'ogni altro che si celebrasse mai
sarà più glorioso il trionfar d'amore d' ogni altro che si celebrasse mai nel
marchese b.? -uomo d' onore, v. onore, n.
onore, n. 1. -uomo d' ordine, amante dell'ordine e dell'autorità
: vorrebbe forse il signor torelli, uomo d' ordine, nel più rigido senso della
sistema approvato da tutti gli 'uomini d' ordine', modi di tortura furono escogitati,
o azione. guicciardini, iii-68: d' altra parte ciamonte, raccolto l'esercito
è silenziosa, proprio come una processione d' uomini-sandwich. altre volte la pattuglia ha il
... ma raccomandò ai cittadini d' attendere il segnale che si darebbe colle
, ii-14-269: non è un pesce d' aprile. abbiamo giuocato alla scopa. abbiamo
quale assai cittadini confinarono e nuove imborsazioni d' uffizi ferono. -uomo nuovo:
e per la prima volta col nome d' 'uomini nuovi'tutti gli individui opulenti di
. 17. locuz. -a passo d' uomo: a velocità alquanto ridotta,
.. lo si vide salire a passo d' uomo. -a tutt'uomo:
e simili. alfieri, 5-64: d' ogni uomicciol maestra, oggi si asside /
-uomiciatto. firenzuola, 372: fingendo d' esser sacerdoti, e coprendosi col mantello
passati, ch'erano certi uomaccioni belli d' importanza, come dicono i vecchi del lor
, 2-54: è qui di cera e d' ali / uopo non men che di
astuccio / di pelle rilucente ornato e d' oro / sdegnar la turba, e gli
v. colonna, 1-65: mosso d' alta pietà non move tardo / il sol
» -essere o fare uopo o d' uopo: essere necessario od opportuno.
provisti in vari liti / di ciò che d' uopo a le terrestri schiere. n
/ immota starsi a la donzella è d' uopo, / et a gli strali del
bene tutta questa bellissima novella, è d' uopo che sappiate, leggitori, che in
iscrizione. parini, 483: è d' uopo uscir di cuna, / chi vuol
fortuna. foscolo, xiv-4: non fa d' uopo ch'io la ringrazi delle ammonizioni
in un tempo in cui non fa d' uopo dimostrare che la razza pigmea è
facevano all'uopo. -non essere d' uopo: essere sconveniente, indecoroso,
imbriani, 2-258: vaga donna non è d' uopo che sudi. / basta
rosello, acceso / e quattro some d' asino di scopi, / sicché ben tosto
, 258: diedi per uno paro d' uose, ebe cepperello xv denari. boccaccio
io son venuto a richiamarmi di lui d' una valigia la quale egli m'ha imbolata
non s'ebbe neppure né l'indipendenza d' indole, né la vita agiata e
pascoli, 657: fatti col cuoio d' un di loro, ucciso, / [
, / [buoi] un paio d' uose, che difenda il freddo, /
sembravano più lunghe, sproporzionate come quelle d' un grillo. -gambiera bassa di
non le uose e gli sproni dorati. d' annunzio, v-1-645: lo vede ogni
quanto usato come alimento. cielo d' alcamo, 175: sto fatto fare potessi
, iv-cvi-7: lo circulo che ha figura d' uovo non è nobile, né quello
gli scorpioni terrestri parturiscono i loro figliuoli d' uova, covandole fino che nascono.
di cinque once insieme con un rosso d' uovo sbattuto. carducci, ii-6-32: saluta
l'uovo sbattuto. -chiaro d' uovo: albume. fasciculo di medicina
due strati sottilissimi che comprendono una camera d' aria. sbarbaro, 1-65: al
è il loro corpo, che fasciano d' invogli delicati come la pelle dell'uovo e
sue spalle. -gallina dalle uova d' oro: fonte inesauribile di guadagno,
, hai proprio trovato la gallina dalle uova d' oro ». -uovo di colombo:
dell'uovo di colombo! atto creativo, d' accordo, ma scrivere in modo da
moretti, iii-993: s'era compiaciuta d' aver con sé la borsetta: ancor
quei poverelli a forza di sudori e d' affanni trasportavano negli scritti...
, a forza di politica, a forza d' aver giudizio, io n'uscivo netto
paniere? bacchelli, 1-i-20: si gloriava d' aver dissipati due vasi di superstizione,
gli faceva assumere stile pomposo o dimesso, d' aver rotto le uova nel paniere dei
, trovare il pelo nell'uovo: chi d' upiglio, o d'aglio, e infondi
nell'uovo: chi d'upiglio, o d' aglio, e infondi nelle narici.
baretti, 1-66: un auto ruzzo d' un cento sonetti e di qualche canzone
oggi; ma più caro mi è d' avere ora l'uomo che ad altro tempo
: che tal porge botton ch'è pien d' ucchielli, / e non c'è
aspetterebbe. proverbi toscani, 128: d' un uovo bianco pulcin nero.
c. dati, xxvii-6-82: erodotto d' eraclea racconta che le donne della luna
per tuperizzazione. = nome d' agente da uperizzare. uperizzazione,
sf. ultrapastorizzazione. = nome d' azione da uperizzare. upìglio, sm
come una grande regnatela, tra uno svolazzare d' ali nere di grandezza decrescente: nottole
tolse alla vista; / e a scroscio d' acqua impetuoso e strano / rumorosa cadea
violenta; colpo di vento pericolosissimo accompagnato d' ordinario da grosse pioggie e continue.
via si succedono, si approssima invece d' allontanarsi..., burrasca che
e gli ha fracassato in un batter d' occhio insegna, sporti, vetrina,
tra un sorso e l'altro'). d' annunzio, iv-2-200: ballava...
/ e arcieri fa, e nodritor d' uccelli. = voce dotta, gr
come epiteto di afrodite). d' annunzio, ii-746: ogni cosa più gran
v.]: 'uranite': miniera composta d' ossido d'uranio, della quale si
]: 'uranite': miniera composta d'ossido d' uranio, della quale si conoscono diverse
di altri fenomeni celesti). d' alberti [s. v.]:
mediterraneo; pesce lucerna. cecco d' ascoli, 2565: l'uranoscopo sempre mira
; ecc. = nome d' azione da urbanizzare. urbano, agg
e maestre, aggiunti ed aggiunte. d' annunzio, 1-73: e non so proprio
giunsero. mi chiese / l'un d' essi il vel con verità offensive. /
situata nel territorio di urbino. d' annunzio, iv-1-304: nel vano d'una
d'annunzio, iv-1-304: nel vano d' una finestra... gli parlava
, xi-140: le palme erano lo zinzino d' esotico che avevano nel cervello gli urbanisti
che fu uomo assai eloquente e pieno d' urbanità e di motti e di facezie e
ha respirato nella tradizione e nell'educazione d' una famiglia, la quale dai lontani avi
dei canzonieri di dante e di cino. d' annunzio, iv-1-35: l'urbanità l'
per di cui parla il professore d' urbanistica, valgono non solo per i
ne tratti e nelle vestimenta la italianizza piu d' ogni altra. casa tre volte
questo mio secolo, scarsetto anzi che no d' invenzione, ha voluto pescar la tragedia
comune era una volta in altre chiese d' italia... così egli senza distinguere
paesi finalmente di frontiera, nelle piazze d' armi, la guarnigione potrebbe essere supplita da
di sali, / di giuochi e d' atti urban tutto ripieno. panigarola, 3-ii-418
altrimenti mi metterò sotto la tavola. d' annunzio, i-248: subitamente apparsa nel mattino
vero glielo avea cavato, deliberò pur d' andar per rimedio a maestro serafino.
e ristretto all'orifizio, alla guisa d' un orcio. govoni, 575: quando
/ urceolati infundibu- liformi / del giardino d' uccelli a mezzogiorno, / giù vi lascia
una di vipusco, setta da michel d' oquendo che commandava ad otto navi
la temperatura in quel luogo superava sempre d' un sette od otto gradi quella d'ogni
sempre d'un sette od otto gradi quella d' ogni altro punto più assolato di roma
: ho detto giù, mi pare, d' andar subito a passare il telegramma che
sì che bisogna preparare subito il biglietto d' entrata per non avere poi degli ignoti
agli aiuti dei fiamminghi medesimi per via d' imposizioni che si avessero a costituire sopra il
: qui si tratta urgentemente della formazione d' un esercito italiano. pasolini, 13-232
pascoli, 1-258: telegrafa, magari d' urgenza. val la pena spe- dere
cultura. palazzeschi, i-30: fece chiamare d' urgenza il sindaco, suo amico e
servisse; ma a me occorre e anche d' urgenza! -con valore aggett
dal malato soltanto perché era un caso d' urgenza e ignoravo l'esistenza dei medici del
pirandello, 8-388: giunse un telegramma d' urgenza, nel quale si annunziava che
prontamente espresso, soddisfatto, ecc. d' annunzio, iv-2-157: cominciava a parlare,
. di natura sessuale. d' annunzio, iv-2-588: poiché nello spirito attivo
momento opportuno a chiedere con una specie d' urgenza la sua espressione. moravia,
poggiar in parnaso a negoziar con apollo d' altre urgenze più importanti, tra le quali
: le urgenze sono molte e gravi: d' armi, d'uomini e di danaro
sono molte e gravi: d'armi, d' uomini e di danaro; ma non
ora urgeva il tempo della morte. d' annunzio, 4-i-162: urgeva nell'aria,
... sentivo urgere quella brama d' impero che possedeva tanti cuori. angelini,
sofferenza (un sentimento, uno stato d' animo, un dolore, una malattia
mo t'infiamma e urge, / d' aver notizia di ciò che tu vei,
/ più non t'urgeva. sol'd' amaro pieno / era il tuo sangue,
nota, / che 'l ben disposto spirto d' amor turge. cesari, iii-198:
e alide / le membra, fuor d' ogni piacere e tènere. =
franzoj, 28: il suo sole è d' oro; il suo cielo è un prodigio
esiste il paradiso delle uri, forse più d' uno fra voi si convertirebbe alla fede
voi si convertirebbe alla fede ottomana. d' annunzio, i-909: tu sembravi una
una uri misteriosa / trasvolata dai loti d' oriente. gozzano, i-429: una baja-
suscita nella mia ignoranza occidentale una serie d' immagini assolutamente false: complici i libri d'
d'immagini assolutamente false: complici i libri d' avventura, le oleografie, i melodrammi
base era il digiuno, il digiuno che d' ogni male guarisce, gotta, reumi
. marchi, 1-ii-315: 'urico': acido d' origine organica azotato, scoperto da schede
. fisiol. orina. cecco d' ascoli, 3142: chi l'acqua beve
raro che non entri purina e lo sterco d' ogni genere d'animali. d'annunzio
entri purina e lo sterco d'ogni genere d' animali. d'annunzio, 11-68:
sterco d'ogni genere d'animali. d' annunzio, 11-68: e fu di postriboli
bacherozzi, di urina. -medico d' urina: v. medico. =
amelia ad urina ortana con grande innundazione d' acqua. = forma parallela di orina2
i condotti emuntorio, urinario o perspirativo. d' annunzio, 3-39: nel marzo del
1853 il marito di donna cristina morì d' una malattia urinaria, dopo lunghe settimane di
non campane a martello stormeggiare; idi d' uomini, urlamenti di donne, strida di
alcun'opera italiana, succedeva un frastuono d' applausi, anzi pur d'urlamenti di dilettazione
un frastuono d'applausi, anzi pur d' urlamenti di dilettazione e di gioia.
trionfatore dell'ombre. = nome d' azione da urlare. urlante (
al porto di giaffa... d' improvviso si trova davanti una urlante marmaglia
improvviso si trova davanti una urlante marmaglia d' ogni aspetto e colore che un po'lo
foscolo, xviii-123: tutto questo pandemonio d' imbecilli politici vigliacchissimi, urlanti, calunnianti
; scrosciante, fragoroso (un corso d' acqua). cesarotti, 1-ii-243:
3: ti lasci dietro una scìa / d' istinti scoperti ed urlanti.
fedele popolo, ricco di balsami e d' amore, vidi giacere ora d'at-
balsami e d'amore, vidi giacere ora d' at- tomo a me, sotto l'
: ruggiva lo leone, dando vista d' andargli addosso; il toro, mugghiando,
non causidici, ma sciocchi urlatori e d' ignoranza colmi. 3. cantante
dell'urlatore beat. = nome d' agente da urlare. urlerìo,
vertiginoso e un urlìo forsennato come sul ponte d' un bastimento nel momento del naufragio.
gente più ch'altrove troppa / e d' una parte e d'altra, con grand'
troppa / e d'una parte e d' altra, con grand'urli, / voltando
! » / che gli venne disio d' andare in barca. / ma bene invano
di figli ebbero finito di rendere d' assalto con urla selvagge il convoglio. moravia
i-71: empie di grida il cielo e d' urli il bosco / rabbiosa tigre,
invole. martello, i-3-34: d' osceni cani indarno s'udiro urli interrotti,
indarno s'udiro urli interrotti, / o d' importuniaugelli stridor turbò le notti. massaia,
lupi. -stridio di uccelli, d' insetti. luca pulci, i-i-iio:
luca pulci, i-i-iio: quello stormo d' uccel drieto veniva / con urla,
, i-258: e l'urlo della sirena d' allarme., e l'inedia atroce
parlavi, ancora, delle due bambine. d' annunzio, iv-2-46: il mare arrivava
: poi sulla piazza, e a capo d' ogni via / tutta quella gentaccia sfaccendata
uriaccio, ad ogni scampanata, / poeta d' acqua fresca, replicare / s'udiano
legge, e l'urna, ovvero vasello d' oro che v'erano. boiardo,
che gli tiene avanti l'urna piena d' acqua. varano, 1-172: mille pondean
tetto ed erto / fasciate ad urne d' oro auree ghirlande, / ove i liquor
sul fèretro inclinate / due di miele e d' unguento urne ricolme. -con
quali erano certi vasi di terra e d' ariento e d'oro, secondo che color
certi vasi di terra e d'ariento e d' oro, secondo che color potevano che
, con diligenzia ricolta, la cenere d' alcun corpo arso dentro vi mettevano. guidiccioni
1-85: raccoglieva nel grembo la cenere d' aurasio un'urna di trasparente cristallo posta
poste / sien le ceneri sue dentro d' un'uma. bacchetti, 12-297: azia
di achille] ci diede un'urna d' oro; / e disse ch'era un
l'ombra chiamando del poeta amante. d' annunzio, i-22: che bei momenti
l'ume de'grandi ove pareami / d' udir spesso una voce. montale, 14-41
bambina in raso bianco costellato di pagliuzze d' oro. caproni, 38:
/ sorge dall'agitata urna del fato. d' annunzio, i-127: tutti siam tratti
tratti a '1 fin medesimo: / d' ogni uom la sorte ne l'urna
cadeo. monti, x-4-619: povera d' acque è l'urna / dell'olona,
grado da una determinata qualità. d' annunzio, i-670: non sei tu,
gli occhi di stillicidi amorosi dall'urna d' un cuore, quanto piu stemprato dal
. [tommaseo]: la terza generazione d' animali, uri si appellano. questi
. marchi, 1-ii-316: 'urocele': infiltrazione d' orma nella borsa. lessona, 1518
. marchi, 1-ii-316: 'urocero'. genere d' insetti stabilito da geoffroy e tipo della
, si scopersero perforate da una specie d' urocero. = voce dotta, lat
zool. genere della famiglia canidi, d' aspetto simile alla volpe, con pelliccia folta
da barbaro cosacco nella gentile italia. d' annunzio, i-490: o voi,
bersezio, 2-49: tutta quella massa d' armati si sferrò ad un tratto e con
. queste piante presentano i semi provveduti d' un'appendice in forma di coda.
456: fategli il viso ursegno, / d' un moro bianco, con l'occhio
là, etc. = nome d' azione da urtare. urtante (
. carducci, i-7-277: ai mangiatori d' oppio, quando si risvegliano dal loro
tu l'arte appresa di cavalleria, d' urtar col cavallo un pedone? ».
, 9-580: intorno la bottega / d' un non sapeva chi far calca grande
pigliata dal re per mano, avrà ardir d' introdursi da se stessa, povera lei
, mi voltai, era un ragazzo. d' annunzio, iv-2-576: a venezia,
, 408: un toro, uscito d' una selva, veduta una immagine di un
urtarci, non toma il conto muoversi contro d' esso, perché si accrescerebbe la forza
sperasse che i suoi di parte e d' altra urtassero e sbaragliassero 1 nemici,
primo urto: che sostenere! doveva prendere d' assalto, urtare e smovere e ributtare
se ne gian per urtarsi, e d' ambe il mare / scisso da'remi e
varia turba di mal caute genti / d' ogn'intomo v'accorre, e s'urta
con che egli urta impetuosamente, e quasi d' un colpo tutta la moderna intende di
gli stringevano il cuore in una morsa d' angoscia, urtando nella gente...
passaggio, / che il naviglio, cui d' uopo era più lento / corso, ne
:... contro le spranghe d' acciaio del binario. quasimodo, 2-21:
sulle dighe, / gli alberi si gonfiano d' acqua, bruciano di neve. -sostant
direzione (il vento, un vortice d' aria). g. del papa
galiani, 4-235: quando il dritto perfetto d' un popolo urta in quello d'un
perfetto d'un popolo urta in quello d' un altro, sarà ragionevole, equo,
. rosmini, 5-1-296: la quantità d' esercizio di queste potrebbe essere la medesima
triplo. piovene, 8-41: quel codice d' onore è lo stesso che sopravvive in
lo stesso che sopravvive in qualche parte d' italia. in giordania appare più nobile,
la legge, diventa un putrido miscuglio d' arcaismo e corruzione. -essere in contrasto
gigantea, 37: il sagittario duolsi d' un'urtata, / ma 'l suo
provocare terremoti). salvini [d' alberti]: quei sul lido del mar
: più di cotal frastuono, / d' urtati nappi il suono / gradito a noi
mugghio del tuon, / sorrisi al lampo d' incerta luna / tra i ceni urtati
urtato dalle sue maniere, ritenni mio dovere d' accompa- gnarla, trattandosi di una nostra
, scopre da lunge. = nome d' agente da urtare-, il signif. n
ogni più lieve / urtatura od appoggio d' uom che passi. 2.
. irritazione, fastidio. = nome d' azione da urtare. urtazióne, sf
sf. ant. urto di un corso d' acqua contro un ostacolo, un argine
, ritarda- menti. = nome d' azione da urtare. urteggiare,
andare che tu non sia urteggiato. d' annunzio, iv-2-1019: « fiore d'acacia
. d'annunzio, iv-2-1019: « fiore d' acacia! » stornellò la più ardita
), agg. realizzato con fibra d' ortica (una tela). muratori
tomba oscura / mi farà traboccar l'urto d' un sasso. magalotti, 9-2-136:
magalotti, 9-2-136: quando sono a misura d' arrivare a colpirsi coll'urto, gli
, balzandomi di sella più passi. d' annunzio, iv-2-125: anna gli dava qualche
tonfo di una mela. -forza d' urto-, potenza d'impatto, in partic
. -forza d'urto-, potenza d' impatto, in partic. di un
che conferisce all'opposizione una pericolosa forza d' urto, è il patto diabolico che stringe
molteplici ismi) era nella sua forza d' urto, di choc. 2.
urti. -trasalimento, palpitazione. d' annunzio, iv-1-229: il mio cuore aveva
-urto di nervi, accesso nervoso. d' azeglio, 1-185: non fu male acuto
. algarotti, 1-v-118: al dì d' oggi gli uomin d'arme si fan correre
1-v-118: al dì d'oggi gli uomin d' arme si fan correre a spron battuto
grande urto navale. -forza d' urto: insieme delle truppe che sferrano il
per sfondare le linee nemiche. -massa d' urto-, contingente di truppe impiegato per
1-138: nata all'opaco / seno d' un masso che le ruba i soli,
sempre all'urto de'suoi sentimenti. d' annunzio, iv-1-148: rimase alcuni istanti
equilibrio virtuale del sistema solare. -onda d' urto: onda per la quale la grandezza
oscilla presenta una discontinuità attraverso la superficie d' onda (e il fronte d'urto ne
superficie d'onda (e il fronte d' urto ne è la parte centrale).
supera la velocità del suono. -sezione d' urto: parametro che misura le dimensioni
9. idraul. urto idraulico-, colpo d' ariete (v ariete3, n.
3) 10. medie. terapia d' urto: somministrazione in dosi massicce (
: somministrazione in dosi massicce (dose d' urto) di un farmaco o di un'
facciuto, con una sella da uomo d' arme, coperta tutta di velluto, fuor
. 12. locuz. -dare d' urto: assalire, aggredire, in partic
/ e volle a ulivier presto dar d' urto: / come un dragon se gli
gli scagliava addosso, / e trassegli d' un colpo d'una accetta, / credendogli
addosso, / e trassegli d'un colpo d' una accetta, / credendogli ammaccar la
venne a zerbino e pensò dargli d' urto. g. gozzi, 1-192:
afferrandolo ad un braccio, gli diè d' urto e lo confinò alla bottega del
bottega del cardinale. -prendere d' urto: suscitare la reazione negativa di
in una volta il teatro senza prender d' urto l'animo degli amatori della commedia
, perché non partorì per usa d' uomo. libro detta cura dette malattie [
pervenire, ragunanza di popolo sottoil govemamento d' uno contenuto. 2.
stravolse a mali usamenti. = nome d' azione da usare1. usanna, sf
dolce assai che mel di canna: / d' esso non parto mai dovunque vada,
generale di ridurre i campi del mese d' ottobre a svernare e spignerli a maggio
usanze, /... aman d' imene / con superstizion serbare i dritti.
di mia madre nel vedersi i figli d' intorno a lei, e l'illuminazione di
xxxv-1-583: mal para l'om qe manga d' ogn'ora go q'el trova /
del viver del mondo ha un po'd' usanza, / di non aver a ciò
. -come al solito, come d' abitudine. chiabrera, 5-20: del
in usanza / pai tre di 'nchieaer d' amare! / ch'io inchiedesse lui d'
d'amare! / ch'io inchiedesse lui d' amanza, / ché m'à tolto
donne dei vicini perché cucinassero il pranzo d' usanza. -essere ad usanza:
solamente è ad usanza. -essere d' usanza: usarsi, essere regola, prassi
di usanza, uno straziatore che viveva d' andare per gli conviti. sercambi, 1-i-483
conviti. sercambi, 1-i-483: è d' usanza che li anziani di lucca vanno a
7: in su l'ora che è d' usanza di serrare le botteghe di simili
bottega del grasso. -fuori d' usanza (con valore aggett.):
. fra giordano, 1-82: fuori d' usanza si è in tre modi..
la montagna, o che sia fuor d' usanza. -fuori d'usanza,
sia fuor d'usanza. -fuori d' usanza, d'ogni usanza: eccezionalmente;
usanza. -fuori d'usanza, d' ogni usanza: eccezionalmente; straordinariamente;
per li cibi che 'l corpo prende fuori d' usanza, inchinare l'asprezza della signoria
tempo un pezzo, e rider fuor d' usanza, / doman venite a trovarci alla
. veniero, 34: così fuor d' ogni usanza / veder vostra sembianza /
. è assai comune usanza il credersi persona d' importanza. giuliani, ii-189: dopo
pronto, / e si conosca aver più d' una faccia. = deriv
cesare, i-103: non sanno niente d' arme, sì come quelli che no l'
, 2-389: adunque essendo la tavola d' uniforme grossezza e la superfizie d'uniforme qualità
tavola d'uniforme grossezza e la superfizie d' uniforme qualità, noi possiamo usare la
forme di comunicazione, di trasporto e d' informazione esercitano sulla loro psiche una decisiva
qualunque corpo opposto passasse, quel corpo d' alcibiade nella sua superficie bellissimo, rag-
tonde fresche, / che le tazze d' argento e 'l vin di creta. loria
confortarono i medici per ristoramento del corpo d' usare d'uno vino piccolo e poco
i medici per ristoramento del corpo d'usare d' uno vino piccolo e poco, acciò
nera. misasi, 7-ii-103: quella croce d' oro che la contessa ha sul petto
è qui da notarsi, che vennegli concesso d' entrare colla cappa e tocchiale ne'pontifici
ma s'ella è malvagia, usa d' essa quasi come di verga di disciplina
. g. villani, 2-8: d' altre femmine [maometto] usava quanto
: è caro esemplo al nostro comune d' usare la vittoria onestamente. giuseppe flavio volgar
spero. piovene, 1-200: mi asterrò d' ora in poi dall'usare il mio
lesse l'adone avesse adoperato un paio d' occhiali di cristallo chiaro senz'angoli,
de'dadi, e delle tessere, e d' altri tale, cui parimente si arrogavano
bagno fatto in uno tino in sua magione d' acqua di fiume dolce. e poi
di fiume dolce. e poi unzione d' olio rosato e violato. banaello,
gente, / usò più altamente / vaioria d' animo c'altro che fosse. s
quando, avendo a far qualche impresa d' importanza, prima si consiglian maturamente con
né dire altrui vergogna, / né villania d' alcuno. dante, inf, 8-125
non userieno più né titolo né insegna d' inghilterra, e dove l'avessero posta
al morso, / non vii desio d' infruttuose prede. 22. intr
più ricco di tene / non ti caglia d' usare, / ché starai per giullare
, / compose legge che lecito fosse / d' usar con ciascheduno ogni fiata. sanudo
vezzeggiava portandomi bene spesso le chicche. d' azeglio, 4-i-199: negli stati italiani
pure acquista una nobiltà cortigiana pel fatto d' usar in corte ed aver rorecchio del
. -manovrare, navigare in un specchio d' acqua (un vascello).
, 2 (38): lunghi spilli d' argento, che si dividevano all'intorno
all'intorno, quasi a guisa de'raggi d' un'aureola, come ancora usano le
curan nemica / di dio o santi o d' alcun ben pensare / credon per tale
della francia, si deve spesso il lancio d' uno di quei profumi nobili, che
tua consolazione, vi mettesse un corpo d' un asino morto, putrido, pieno di
che questo là non si fa. d' annunzio, v-1-207: porto con me il
vuole stare in questo mondaccio, ha d' aver pazienza; ce la canta sempre il
: agio colori umani / e saver d' om mortale; / ma quanto il mio
. -anche: usanza. ubertino d' arezzo, xvii-804-2: assai sodigli tu fellon
guardia di tutte masserizie e beni usativi d' essa compagnia. = agg.
le cose si dà un altro fine fuor d' esse: ma solamente in quelle,
(cosa assai usata dalle com- munità d' alemagne) del vino in fiaschi d'argento
munità d'alemagne) del vino in fiaschi d' argento. g. gozzi, 1-160
i siriani ne avevano improvvisato un altro d' abiti usati, e i turchi comperavano a
la fine non si ritrovi alcuno che d' animo grato e generoso non si dimostri.
ora diputata per... udire torti d' oppressi, querele di poveri, ingiustizia
, ingiustizia usata a vedove et assassinamenti d' orfani ne avea deputata un'altra. boterò
risorsa); radicato (uno stato d' animo). arrigo baldonasco, 393
primavera e la state, le navi d' alessandria, cariche di riso, usato alimento
vestivas'il colle e il prato umile / d' ogni fior più leggiadro intorno intorno.
; a scherzi usato, / fa d' un crin laccio al cor con arte maga
47: stanne a rischio della persona d' esseme morto, o preso, e di
che di certi romani molto usati e dotti d' arme, 11 quali si chiamavano famiglie
, è ancora qualcosa, uno straccio d' uomo, un uomo marcio, usato,
-all'usato, come l'usato, d' usato; secondo l'usato: come
usato; secondo l'usato: come d' abitudine, come al solito. cammelli
l'aquila bianca, e un baston d' oro aspetta. / la lupa? -trema
; non se di sua mano o d' altra: ned ei lo cercò; chiedette
poi le bozze del volume, come d' usato le sottopose al giudizio del sodale
buona cena e largo rasgionare / sempre d' avere varie per usato. s. agostino
ha fatto tanto, che sia degno d' essere usatore di se medesimo.
, è fatto amante. = nome d' agente da usare1. usatto (ant
un paio di pantofole a scaccafava. d' azeglio, 6-605: azzone portava usatti,
caro, 12-1-154: al collo catene d' oro, e varii vezzi di gioie.
orlando e a volte come san francesco d' assisi. -sm. lingua parlata
deriv. dal nome del sovrano dell'orda d' oro ozbek han (1313-1340).
per ciascun di quelli era l'armatura intera d' un cavalier, elmo, lancia,
ettoreo petto, 7 e che d' intorno a lui molti suoi fidi / boccon
ai gamberuoli, facendo sfoggio dei pezzi d' armatura più perfetti e nuovi, e con
vita pubblica nostra) rifaremo il dramma d' eschilo e il poema di dante? d'
d'eschilo e il poema di dante? d' annunzio, iv-2-302: nell'ampia strada
. v.]: il magistrato uscente d' ufficio. 5. gramm.
nell'entrata del tempio uscietti di legno d' ulivo a quattro canti, e due uscioli
quattro canti, e due uscioli di legno d' abete da lato; e ciascuno uscio
portina di un portone. -anche: porta d' ingresso di una bottega. baruffaldi
9-661: e 'n tante le ritrose / d' intorno a quelle bussole dorate, /
sane in cucina a ritagliare e tantar d' incollare striscioline di carta per medicare un
usata per riparo da freddo e correnti d' aria o per ornamento. -anche:
, uno semplice letto con uno panno d' arazo, il letucio san- za che
sian tutte sue / del cugino il cucchiaio d' ottone, e quel d'argento /
il cucchiaio d'ottone, e quel d' argento /... / la bussola
usciame, sm. ant. sciame d' insetti, in partic. di api
. ora gli ho diradati a forza d' usciate. de amicis, xiii-198: fare
negli uffici pubblici e privati, impiegato d' ordine che sta in anticamera o in
due signori desiderano parlarmi. favoriscano. d' annunzio, iv-2- 378: feci
, feci il suggeritore in una compagnia d' operette, feci l'usciere nell'ufficio di
come a l'uscier divin tutto balena / d' inusitata luce il volto e il manto
capuana, 2-119: non sapeva discorrere d' altro con le persone a cui portava
et a le sua redi in perpetuo d' una pega di terra arata posta in
via publica. semintendi, 1-114: attomeata d' aperti uscimenti per lo erboso spazio.
5. ricomparsa del sole fuori del cono d' ombra di un'eclissi. d
siracusani con subito uscimento presero il campo d' amilcare, e lui legato trassero dentro
, vii-288: lusingavasi [il cardinale] d' un migliore uscimento dell'assedio d'orbitello
] d'un migliore uscimento dell'assedio d' orbitello. 10. locuz.
quale tu eleggesti. = nome d' azione da uscire. ùscio (
... l'uscio, o d' un pezzo o di due; le bandelle
vetta del monte a lato a l'uscio d' una spelonca. g. gozzi,
in proverbio; ed è volere inferire d' uno che s'innamora per tutto;
menovati, che si facesse spesso consiglio d' abbandonare italia, in quello tempo che
sbanditi... e facendo consiglio d' abbandonare italia; ed una guerr, a
gigli / del magno consol nostro pien d' ardire. - entrare per
di non la ingravidare, sempre entrava per d' uscita a una situazione difficile. l'
). ser cione, xvii-517-3: d' amore gli occhi son la prima porta,
piacer dov'orno atende, v e son d' entrare uscio, alto dov'era alloggiato
novo ed ardente / aprendo l'usci ai d' azeglio, 1-185: prima ero colorito in
del priorato, fece [il duca d' atene] comandamento a tutti i suo'uscieri
cantarle nel core / il dolce inno d' amore / con bel corteo di dami,
e biascicando l'orazione di rito. d' annunzio, iii-1-295: nella [parete
vecchio priore aperse uno armario... d' esso armario di conserva uscirò lochi,
alta e longa e spessa, / piena d' ogna mal e d'ognuncana gramega,
spessa, / piena d'ogna mal e d' ognuncana gramega, / li sancti tuti
/ gascun che là dentro entra no d' àio ensiro en frega. petrarca, 126-68
e ricoperta / sotto l'imagin sua, d' uscir son certa. / non ardirieno
: dall'alveario suo ronzando uscia / d' api dorate una leggiadra torma.
capo con la sua gente acquisterà spazio d' allontanarsi da'nimici, i quali potrà
poi lo ferì dal destro lato / d' una langa per lo costato, / sì
: non ho dolori: parmi dunque d' essere in diritto di credere che sto meglio
dalle rocce; zampillare (una fonte d' acqua). simintendi, 3-219:
rio, che piccol'esce, / poi d' acque ingrossa e cresce, / mille
-straripare; sfociare (un corso d' acqua). paolo da certaldo,
un fiasco, da cui escono due rami d' alberi. 6. spuntare dalla
, 11-117: la vostra nominanza è color d' erba, / che viene e va
strepito delle seggiole smosse, un fruscio d' abiti serici. 8. sorgere
ser giovanni, 3-338: pirro figliuolo d' acchille signore del paese prese per moglie adromaca
per moglie adromaca, moglie che fu d' ettorre di troia, e di loro uscirono
escitte più valente giovano né più degno d' onore. -figur. provenire da
stile, da una stessa scuola, vestono d' uno stesso panno, anzi hanno una
1-148: volendolo spogliare, fu ferito d' un dardo sì duramente che sì tosto come
nel volo / l'alma; quando d' uscir da noi s'affretta. fenoglio,
fole qe tropo s'asegura, / ni d' ensir dig pecadi ca no voi aver
fatai suo fine / per tosto uscir d' affanno e penitenza. g. p.
di tutti, colla dolce speranza, d' avere ben presto ad uscire da tanti
(108): sapete che diavoli d' occhi ha il padre: mi leggerebbe in
non i rapaci e frodolenti. lettere d' èrcole d'este, i-166: quanto
i rapaci e frodolenti. lettere d'èrcole d' este, i-166: quanto sua santità
de'pupilli; avevamo tutti fatto più d' una sboccatura; avevamo giocato co'mammagnuc-
il bembo, uomo molto poco vago d' uscire d'usanza degli antichi. marino,
, uomo molto poco vago d'uscire d' usanza degli antichi. marino, 1-274
altri che lui, lo porrei al punto d' avere a sforzarsi per non far cosa
, 1-443: non era capace che d' uscirsene in escalamazioni inespressive e risolini.
palesarsi (un sentimento, uno stato d' animo; anche nell'espressione uscire dal
vanni, / egli avrà l'arco d' or, che tu possiedi, / gli
5-14: o luogo felice; e degno d' esser smaltato di zaffiri, e delle
: questo imperfetto nel verso ha in uso d' uscire in un'altro modo, venuto
memoria del glorioso ariosto non son degni d' uscire in luce. c. dati
, è necessario o raffrettarlo, o d' abbandonarlo affatto. brusoni, 2-103: rutilio
mordermi la lingua, di non ricordare d' aver mai letto il 'fedone'.
boterò, 103: federico, conte d' urbino, quando andava per lo suo
colla mamma) assicuratevi ch'ella è fuori d' ogni pericolo, e non s'accosta
. ojetti, i-695: a gressoney d' estate la regina margherita vedevo ogni domenica
6-106: la spagna mi pare un banco d' infinita uscita di popolo, e di
: lui lo misi sul secchio alle calere d' aria e lo mandavo in commissioni e
la quale si esce. - uscita d' emergenza o di sicurezza: nei locali o
-sbocco di una strada o di un corso d' acqua. libri di commercio dei peruzzi
, 2-89: ciascuna quantità abbi un bariletto d' acqua e grossi schizatoi, che dieno
un tributo generalmente sia sempre una diminuzione d' industria, eccettuato soltanto qualche tributato opportunamente
santissima di piedigrotta uscì la regina maria d' austria d'ungheria passeggiando per la festa
di piedigrotta uscì la regina maria d'austria d' ungheria passeggiando per la festa. e
da cui non si vede una via d' uscita. 9. parola,
perentorio. pananti, i-341: più d' uno ha le uscite spiritose, / pretende
ed ebelo tredici die a l'escita d' otobre. giamboni, 8-i-89: morì 'l
vitali soprascritto libbre x a la scita d' ottobre. crescenzi volgar., 6-97:
dimostrato / li vizii e le virtù d' umana vita, / consiglia che ciascun angi
in contrapposizione a ingresso). -impedenza d' uscita: l'impedenza presente fra i
: l'impedenza presente fra i morsetti d' uscita. -misuratore d'uscita: denominazione
i morsetti d'uscita. -misuratore d' uscita: denominazione del wattmetro inserito sui
: denominazione del wattmetro inserito sui morsetti d' uscita per indicare la potenza di un
potenza di un apparecchio. -stadio d' uscita: in un apparecchio a più stadi
al quale fanno direttamente capo i morsetti d' uscita dell'apparecchio stesso. -uscita di
apparecchio. 15. elettron. grandezza d' uscita: grandezza di tensione o corrente
a pigliare una mancia di fiorini dieci d' oro. e così si truova nelle scritture
, vicino alla torricella sopra la riva d' arno se n'andò. c. campana
gozzi, i-22-76: come saetta intanto uscita d' arco, / batte d'amor le
intanto uscita d'arco, / batte d' amor le gloriose penne jopa. arici,
conveniente, ch'un così degno giovane uscito d' un sì alto re dispensasse i suoi
i suoi maggiori favori nella vile persona d' un ragazzo schiavo, e non avesse altro
parenti per consorti / giungonsi e a molti d' un sol ventre uscite / nel letto
letto spose vannero. montale, 1-94: d' altra semenza uscita / d'altra linfa
1-94: d'altra semenza uscita / d' altra linfa nutrita / che non la nostra
, / che parea- no di man d' aracne usciti. caro, 3-768: copia
, un personaggio). f. d' ambra, xxv-2-301: una nuova comedia /
, 1-40: comparve finalmente una tavola d' apelle, un marmo uscito dalle mani di
allora nelle buone famiglie; benché, uscito d' adolescenza, il peso del secondo nome
-guarito da una malattia. d' annunzio, iv-1-27: egli non si ricordava
tari 5 al migliaio. = nome d' azione da uscire. uscòcco,
segna. della porta, 1-179: son d' intorno a tre anni che certi uscocchi
), protetti o almen tollerati da casa d' austria. 2. che è
sé ed usignuoleggia / con il bicchiere d' acqua nuova / dell'echeg- giante cuculo
. boccaccio, viii-2-243: il figliuolo d' isopo filosafo,... rimaso del
. tasso, 18-18: vi sente d' un ruscello il roco pianto / e 'l
appartenenti a diverse famiglie. - usignolo d' africa: piccolo uccello del genere agrobate
la vegetazione bassa e lungo i corsi d' acqua. 3. ant.
occhi di laura, sono una bellezza e d' una squisitezza inarrivabile. 2
la sottilità tua, sempre ti briga d' acquistare amici fedeli e leali, e lor
3-13: la chiesa era ornatissima e piena d' ornamenti e di panni e d'altre
piena d'ornamenti e di panni e d' altre cose usitate a una simile solennità.
le tolga la forza e la snervi. d' annunzio, v-3- 644: è
, ma non usitatissimo: anzi fuor d' uso da tempo. -imposto frequentemente ai
2-xix-541: ci son tutte le scene d' obbligo, gli imbrogli e gli strumenti
obbligo, gli imbrogli e gli strumenti d' imbroglio usitati, i personaggi più logori della
casa del padre, e non gli parendo d' uscire dall'uscio maestro e usitato,
il diavolo a ridere, ai piedi d' un morto, che lo ha appena usmato
i quali da uomini nobilissimi sono usi d' esser serviti. filicaia, 2-1-94:
uso presso gli stabilimenti industriali. -effetti d' uso: abiti, masserizie, ecc.
di cavarmela con un: « effetti d' uso », a fior di labbro.
labbro. -dir. pen. furto d' uso: quello finalizzato all'impiego momentaneo
querela della persona offesa). -prestito d' uso: v. prestito, n.
n. 1. -econ. valore d' uso: v. valore, n.
viventi, altre all'esterno. d' este, 273: aveva tanta fede in
le memorie ingrate ch'ora l'affliggono. d' annunzio, v-3-225: la fronte augusta
, più degni di galle / che d' altro cibo fatto in uman uso, /
, ma all'uso de'loro direttori. d' annunzio, iv-1-829: giorgio ripensò il
iuttosto essere un rospo e nutrirmi dei vapori d' un antro uio, che lasciare nella
ch'io amo un punto per uso d' altri ». -vantaggio,
tra un riso confuso, (con pace d' omero e di dante) / diremmo
sole ha da rallegrarsi su la faccia d' un nuovo grand'uomo, che sorge a
, che nasce in grembo / alle selve d' egitto paludose, / qualora si tronca
. -dir. amm. destinazione d' uso: ciascuna delle grandi categorie legali
utili di calpestio e mutamento della destinazione d' uso, quando il concessionario si impegni
si impegni, mediante convenzione o atto d' obbligo unilaterale, a praticare prezzi di
astronomiche, e mandò fuori un libro d' effemeridi. giuglaris, 72: nel
gavoni, 166: e t'insegnerò fuso d' ogni utensile agreste. 5
: era un andito freddo, che puzzava d' umidità disadorno: col pavimento di scure
l'aver trovato un ripiego per assicurarsi d' un uomo, senza legarlo all'uso delle
questa sapienzia con l'affetto senza uso d' intelligenzia si leva su, la quale
fa egli uso per combattere l'insussistenza d' alcune opinioni che regnano nell'argomento de'
a pensare, e scrivo colla mano d' altri. per me andrebbe benissimo se
uso di ragion, fé giusta stima / d' ogni terrena vanità. bacchelli, 1-i-474
. -dir. civ. diritto d' uso o semplicemente uso: tipo di
civile del 1865, 525: il diritto d' uso o d'abitazione non si può
, 525: il diritto d'uso o d' abitazione non si può esercitare se prima
civile, 1021: chi ha il diritto d' uso di una cosa può servirsi di
amendue queste sedie bramava malachia per compimento d' onore e di riputazione, ottenere l'uso
varietà l'uso dell'astratto per mezzo d' alcuni verbi, che servono a tutte le
. foscolo, xvi-383: l'uso trito d' una parola le leva la forza originale
. muratori, 10-i-54: perciò al popolo d' allora potè presentarsi qual nuovo secondo l'
ciò convene, / ché l'uso d' i mortali è come fronda / in ramo
voce dell'uso, e non mi pare d' averla messa in quel luogo a sproposito
solito, consueto, normale. -fuori d' uso o dell'uso, con valore
passa costumanza / ed è quasi for d' uso / l'affar vostro noiuso / per
modem'uso. ariosto, 7-35: d' alloggiamento va in alloggiamento, / cercandone [
, / mercé all'annel che fuor d' ogni uman uso / le fa sparir quando
beccuti, 1-277: beati a cui fuor d' uman uso lice / tra smeraldi e
i piedi rimasero scoperti, rivolti come d' uso alla porta. silone, 5-291
, 5-291: la madre, come d' uso, faceva l'elogio del figlio morto
vi si trovano prelati sopra l'uso d' ogni altra parte ricchissimi. mascheroni, 8
: insisteva penosamente, contro ogni prelazione d' uso, a forbirsi i labbri con quella
uso più che la ragione ha forza d' introdurre cose nuove tra noi, e cancellar
menti, lo respinge e lo spaventa. d' annunzio, iii-1-579: partire ti bisogna
tornare ancor per uso a contemplarvi. d' annunzio, iii-1-496: egli era / sì
maffei, 5-5-121: l'uso singolare d' adriano di fabricar fuor di roma potrebbe
altrui orme. -per uso: d' ordinario, normalmente. tasso, 18-2
laggiù, per desinare, sotto un gruppo d' alberi. 21. comportamento diffuso
gentil donna fosse, infermando, non curava d' avere a'suoi servigi uomo. petrarca
. casti, ii-2-76: quindi il germe d' onor ne'petti vili / o non
usi gentili, / e le norme d' agir nobili e degne. leopardi, iii-82
, 8-1016: ah, mi parli ora d' incanto, tu che di continuo mi
nel senato quei i quali fussero primieramente d' i padri. cristoforo armeno, 1-327:
sono da essi richiamati. -regola d' uso-, atto di liberalità fatto in conformità
nell'interpretazione dei singoli contratti. -clausola d' uso-, quella che viene abitualmente inserita
. codice civile, 1340: 'clausole d' uso'. le clausole d'uso s'intendono
1340: 'clausole d'uso'. le clausole d' uso s'intendono inserite nel contratto,
'turchi, non che tra noi. d' azeglio, 4-9: l'uso comune
azeglio, 4-9: l'uso comune d' italia era in quei tempi di cenare alle
porte di ciascuna stanza pendevano all'uso d' italia alcuni bellissimi uadri. botta,
avendone pertanto privati la fortuna dello uso d' uno tanto amico, mi pare che non
castità verginale, che non ebbe anche uso d' uomo; e altra è castità vedovale
è castità vedovale, che già uso d' uomo hae avuto, ma ora se ne
altra è castità matrimoniale, che hae uso d' uomo, ma legittimamente. libro della
sé a qualcuno: concederglisi sessualmente. d' annunzio, iii-2-354: entrò. mi si
determinato per antico costume. -fuori d' uso o fuori uso (con valore aggett
fuor coll'animo feroce, / fomiti d' usolieri e di capestri. boccaccio, dee
sé quattro aiutanti generali e due aiutanti d' ala, poi subito dopo la sua persona
, i-12: ottenne per sua buona sorte d' entrare a servizio del marchese ferdinando capponi
pensier sendo seguiti, / non saria d' infedel ierusalemme, / né israel in forza
infedel ierusalemme, / né israel in forza d' ismaelliti, / né nel luco sarien
govoni, 628: la stagione d' amore del suo nudo / si raffredda
carezze tattili / se nessuno può dire d' averla goduta / tanto è fredda vestita /
classificata in quattro gradi). d' alberti [s. v.]:
che sia per essempio piedi oo. d' annunzio, ii-387: o vegliardo,
qui a denti secchi, / a pascerci d' odor? passeroni, 3-121: perché
pane, ei non si piega. d' annunzio, iv-2-1253: tenevo il viso rivolto
urere), attraverso la forma del nome d' agente ustor -òris 'cre- matore di cadaveri'
lat tardo ustulatìo -ònis 'scottatura', nome d' azione dal class, ustulàre (v.
casa sovra una barca usuale, fingendo d' essere una giovane paesana di cillia, fece
che accade ai tempi nostri? / sempre d' umani e d'usuali cose? leopardi
nostri? / sempre d'umani e d' usuali cose? leopardi, i-29: i
questa vita fuggente un momento singolare. d' annunzio, v-1-185: mi stupisco udendo
m. non ha inteso privarli. d' annunzio, v-1-693: quanta sia la perversione
suoi studii il più efficace tra i metodi d' indagine: l'inchiesta diretta. déledda
, giovevoli, di nocive, e, d' impraticabili o mal sicure, di tutta
varchi, 3-338: in firenze son stati d' ogni tempo alcuni, i quali l'
voluta per loro. e se dicessero d' averla prescritta, o usucatta con la lunghezza
, agg. dir. civ. suscettibile d' acquisto mediante usucapione (una proprietà o
: assoggettabile all'acquisto della proprietà o d' altro diritto reale mediante usucapione (un
beni mobili, quando manca un titolo d' acquisto astrattamente idoneo; ecc.).
disus., con riferimento al modo d' acquisto della sovranità, di un potere
dotta, lat. usucapito -ònis, nome d' azione da usucapire (v. usucàpere
. - anche assol. d' alberti [s. v.]:
sapiente, lo scienziato non possono, d' altra parte usufruire come proprietari, vendendo l'
lizzato, sfruttato con vantaggio. d' annunzio, xciii-134: può essere utile che
. pietro da san lorenzo non li bastando d' usu- fruttuarsi la moglie di marchion guadagnino
possano immediatamente privare e far l'estrazione d' un altro soggetto. = pari
molti questa stolta credenza. = nome d' agente da usufruttuare, per usufruttare.
, / deu, come se percaga d' aver bona coltura, / e dis:
menadhura »! latini, i-1519: già d' usura che dai / nulla grazia non
: « e'nonn. è bisogno d' uccidere la gente ». bibbia volgar.
gemelli careri, i-v-29'1: fingono d' aver finito di danaio, e che l'
di prestatore ad usura divenne genero del re d' inghilterra e fu coronato re di scozia
vivere né usare le ricchezze che ha acquistate d' usura o d'altro mal acquisto,
le ricchezze che ha acquistate d'usura o d' altro mal acquisto, e lascia che
più dottò e'natura il sesso feminile d' una usura di mirabile ed inefabile apetito di
borgese, 6-99: tutta la giornata polverosa d' agosto l'avevo f f
di condizioni; perdita di validità, d' importanza nel corso del tempo.
stanza. batacchi, i-140: il polmone d' un sordido usuraro / v'intruse,
sordido usuraro / v'intruse, e d' un ruffiano e crun sensale / le labbra
/ le labbra, ed il ventrieoi d' un fornaro, / e le orecchie d'
d'un fornaro, / e le orecchie d' un giudice venale. foscolo, iv-426
fa parere benefico anche l'usuraio. d' annunzio, iv-2-341: cento volte,
, / volle una somma in termine d' un'ora = voce dotta, lat
e tanto vietati usureggiamene. = nome d' azione da usureggiare. usureggiante (