una linea, e l'italia che, d' accordo con banchieri francesi, russi e
antico / già s'imbiancava al balco d' oriente / fuor delle braccia del suo
sarebbero apparse, dalle balconate in ascolto d' una viola senza speranza, le figlie dei
all'altro della nave). d' annunzio, iii-2-179: su la balconata di
i-673: l'aspetto del corso garibaldi è d' una strada di città perfettamente moderna
aveva pur una, in bel vasello d' acqua ripieno, perché verde e fresca si
un balcon uom già coperto / tutto d' acciar, che 'l suo venire attende.
vide poco lontano, a un terrazzino d' una casuccia isolata, una povera donna.
, poco lontano, a un balcone d' una casupola isolata, una povera donna]
cattaneo, iii-4-61: il nemico, ridondante d' armi e munizioni, e manifestamente sgomentato
; il balcone dell * aurora, d' oriente, delle stelle; il balcone dell'
il sol, dico, al balcon d' oriente / e l'aurora si facea vermiglia
mia / partita, veggio al balcon d' oriente / da l'antico suo amante /
passò, che non uscia / dal balcon d' oriente anco il matino. boccalini,
è, del patruo, e del fratello d' esso federigo, il barba del quale
ramolacci, carote, pastinache, barbabietole. d' annunzio, v-1-375: in un campo
30-184: campi di barbabietole a perdita d' occhio, di frumento, di granturco
lasciarono essa cantonata quasi che in modo d' un pilastro allato alla via, e
han preso, ingrossando, coll'aiuto d' una barbaccia da spauracchi di bimbi,
paradiso, / come il bianco vestir d' un certosino. = comp.
uomo con la barba bionda. d' annunzio, ii-808: o caro / marito
fiorente, barbuto '. cfr. d' annunzio, v-1-286: « lo guardava
della casa, o per qualunque movimento d' uccello, o d'altro animale,
o per qualunque movimento d'uccello, o d' altro animale, auguriare pronosticando,.
terminato per cattare auguri, se ci fussero d' ogni sorte uccegli, come ci sono
naso un paio di grossi occhiali cerchiati d' osso che gli dànno l'aspetto d'
d'osso che gli dànno l'aspetto d' un barbagianni. slataper, 1-33: aveva
o iubelo del core, che fai cantar d' amore! / quanno iubel se scalda
, 8-954: indi gli addita / d' armi quasi un trofeo, ch'appo una
per tutto un gran barbaglio bianco. d' annunzio, iv-1-190: poi che fu
vetrate. bocchelli, ii-259: i barbagli d' un lampeggio lontano, sotto il curvo
una banda il mio orecchio possedeva fin d' allora una terribile virtù morbosa, dissolvente
e il barbaglio di queltinesprimibile che più d' ogni altra cosa attrae coloro che deltesprimere
in un barbaglìo, in uno stupore d' arida luminosità. = deriv.
barbalacchi, / garzon milensi da panni d' arazzo, / che si muoion di freddo
'balbalah 'per tristezza e turbazione d' animo, e chi sa, che
si svela a poco a poco. d' azeglio, 1-132: la mia educazione s'
mio signor padre; ed in mancanza d' assegnamenti, non faceva che prendere colle
ci fossero rimaste dal leggere libri toscani d' ogni secolo. mazzini, ii-776: voi
tanta strada far debba soletto / per terra d' infedeli e barbaresca, / dove mai
e del silenzio amica, / allor che d' urli barbareschi udissi / romor che giunse
che il nolano andava a far provisione d' elleboro, per risaldar il cervello a questi
tante tresche / mi fan ormai parer d' esser nell'arca / ov'eran tante
pina, gli fermavano con certe cicalette d' oro. vico, 238: tanto egli
pegolotti, 124: agnelline, cioè pelli d' agnelline barbaresche, ed àssene no per
barbaresco stuolo. marino, 16-250: d' oricalchi e di bossi ecco si sente
ammiccasse! verga, i-113: i d' arvelo erano d'illustre famiglia,..
, i-113: i d'arvelo erano d' illustre famiglia,... baroni ricchi
andavano lisciati pel verso del pelo. d' annunzio, ii-971: l'isola, ricca
e veramente t'avrà tolto in cambio / d' un cavallo. 3. cane
, una specie di levriere. d' annunzio, iv-2-900: dietro di loro taceva
nello stesso terreno. = voce d' uso piemontese, da barbarla per barberìa;
strette come fascie e allacciate con catenelle d' argento, cantavano il rosario nel loro
sì chiara palma / del barbarico popol d' oriente, / allor che sì repente /
a duce / che barbarico fasto e d' assoluto / signore i modi assume. odami
i greci eroi, cagione ai persi d' infinito affanno, / a poco a poco
dal patriziato antico, laddove i patrizi d' allora furono prole del volgo barbarico.
anime / che in lui si ricongiungono. d' annunzio, iii- 1-1075: ha tracannato
, e del vero latino, e d' altre lingue morte, la significazione de'
barbària), sf. invar. condizione d' inciviltà, d'incultura, di scarsissima
. invar. condizione d'inciviltà, d' incultura, di scarsissima umanità. machiavelli
popolo più affrenato e ritenuto da vizii d' incivilitade e barbaria, e più esquisito
: nella amabile, e bella persona d' elena, dall'affemminato paride insieme con molte
di coloro che davano così bella parte d' italia in preda a quei mostri.
amava su tutte le cose al mondo. d' annunzio, v-i- 674: dopo
dell'umanità (quando predomina la forza d' immaginazione sulla ragione). b.
nelle età di riflessione, ma in quelle d' immaginazione, che si dicono di barbarie
nel medioevo, nella « ritornata barbarie d' italia ». 2. rozzezza;
, di natura l'una, l'altra d' artifizio. la barbarie di natura s'
infanzia dell'arti... la barbarie d' artifizio sopravviene alle dottrine quando tendono all'
cortese... era una barbarie d' essere costretto di trattare con un tomo
cosa; ma fanno questo in centinaia d' anni; di che altri non s'
, essendo ìq partito per quel viaggio d' un anno, senza pigliar meco altri
senza pigliar meco altri libri che alcuni viaggi d' italia, e questi tutti in lingua
barbarina, sf. numism. moneta d' argento coniata a mantova dal duca guglielmo
fanno barbarismi, come si vede nei traduttori d' averroè. marino, i-253: farò
si usavano neanco a tempo dei tiranni d' una volta, barbarità così.
, barbarità così. = voce d' uso raro, a cui si preferisce barbarie
venendo da tal plaga / che ciascun giorno d' elice si copra, / rotante col
ornai sì grande, / che 'n guisa d' un diluvio intorno senza / alcun contrasto
120): tra il primo pensiero d' una impresa terribile, e l'esecuzione di
ha detto un barbaro che non era privo d' ingegno) l'intervallo è un sogno
e noi le campane; parole certo d' uomo grande ed animoso, sendo in casa
uomo grande ed animoso, sendo in casa d' un re di francia barbaro ed altiero
scuole del governo e del comune. d' annunzio, v-1-640: è l'artefice dei
tasso, n-iii-783: la medesima altezza d' animo recò a simil benignità filippo maria
benignità filippo maria visconte ne la prigionia d' alfonso d'aragona, e carlo quinto
maria visconte ne la prigionia d'alfonso d' aragona, e carlo quinto imperatore in quella
rimasta presso che disertata, non dico d' abitatori, ma delle antiche sue bellezze
v-804: io non avrò il tormento d' essere a voi vicino, / soffrendo del
il rogo ei nieghi / ai figli d' argo, ei dà barbara morte / a
'l cammellóne, / è fatto agnel d' amore. = deriv. dal lat
lunga nella guisa del pardo. d' annunzio, v-2-139: i cavalli
sottoveste e in calzette di seta. d' annunzio, iv-2-781: pensava ai monasteri molli
antiche e moderne, di vasi, d' edificii, di medaglie, di carnei
, di medaglie, di carnei, d' intagli. baretti, 1-50: quantunque io
io abbia vedute e toccate le piramidi d' egitto, e le rovine di menfi.
ed amo più i rozzi cammei tutti d' un pezzo, che gli eleganti mosaici.
pezzo, che gli eleganti mosaici. d' annunzio, iv-2-543: il mio sguardo cadde
contorni ricorda le figure dei cammei. d' annunzio, iv-2-895: la figura, scolpita
da cammeo, sembrava tanto spesso evitare d' esser viva. -al figur.
, 772: un certo tratto della linea d' accesso restava bene o male riparato
da due muricciuoli formanti camminamento. d' annunzio, v-1-526: l'aratore, il
coloro li quali per li dubbiosi paesi d' amore sono camminanti. -al figur
di caminanti, per esser pronti a partir d' egitto. beltramelli, iii-57: un
(133): e così camminando, d' una cosa in altra, come ne'
. ariosto, 3-75: la figliuola d' amon, che per slegare / di prigione
già col tristo presentimento in cuore, d' andar a sentire qualche sciagura. giusti
che non so cosa le sieno. d' annunzio, iv-1-187: ella seguitava a camminare
: tutto s'ingrigia in un languore d' affanno e la gente cammina senza meta
, muta / cammini in campi vuoti d' ogni grano: / altero al lato tuo
col suo passo e con le genti d' arme allato cammina ordinato per appiccarsi con
cammina / ho ritrovato / il pozzo d' amore. pavese, 1-30: cammina
non differirà dall'altro... d' una pulsazione di polso. segneri, iii-1-122
157): qualcheduna anche, rammentandosi d' essere stata, con simili arti, condotta
121: ci venne ad ambodue in pensiero d' osservar le viscere e l'interna fabbrica
ultimo nodo della coda, fa l'ufizio d' esofago, di stomaco e di budella
e sotto di essi camminava ima specie d' architrave. 12. ant.
dirmi che del par veloce / nel mar d' eternità mette la foce / mia vita
; poi si vede che non sono andati d' accordo e si sono separati.
con fluidi piedi la persona / miracolosa d' una donna d'aria, / che assume
la persona / miracolosa d'una donna d' aria, / che assume la follìa del
paesaggio / per camminarlo nel suo sangue d' oro. -in senso osceno.
dial. cestino che consente al bimbo d' imparare a camminare senza cadere. panzini
]. de sanctis, ii-1-69: d' ordinario andavo per capodimonte, e talora
; ma robusta, di larghe spalle, d' ossatura quadra, ben piantata su gambe
. bisticci, 3-343: preso partito d' andare, bench'egli vi conoscessi drento
passi invisibili il suo lungo cammino. d' annunzio, iv-2-113: a poco a
inver levante, / dalla sinistra costa d' apennino. tasso, 6-iv-1-185: acque,
lo gran cammino, né non esce né d' una parte né d'altra. dante
non esce né d'una parte né d' altra. dante, conv., iv-xvn-9
.. quando sono scoperti, servono d' indizii; tanto più illustri per veleggiar sicuramente
e voi che rivedete i trecentisti. d' annunzio, ii-350: o tu che
di desiderio, se giungeva l'eco / d' una voce, d'un passo femminino
l'eco / d'una voce, d' un passo femminino. 8.
che, s'en via trova quel d' altro paese, / fai credere ch'el
sentendo il cammino dubbioso, e temendo d' aguato per lo contado d'arezzo.
e temendo d'aguato per lo contado d' arezzo. m. villani, 1-47:
arezzo. m. villani, 1-47: d' ogni parte erano rotte le strade e
poi che fu dilungato il saracino / più d' una arcata, volse il suo cavallo
e dall'altra, che croci piene d' uomini, di donne, di ragazzi o
le foglie secche stridere pian piano. d' annunzio, iv-2-813: soli interrompevano la
cesarotti, ii-407: il mio cartello d' autore m'annoia a morte; e
, due cammini coperti, varie piazze d' armi la muniscono. d'annunzio,
varie piazze d'armi la muniscono. d' annunzio, v-1-430: nelle petraie affilate,
colpa pure è nostra, che invaghiti d' un apparente e falso diletto ci lasciamo
dritto cammin ti trasser fuora / unqua d' amore i lusinghieri inganni. -buon
95: mentre ignuda e scema / d' ogni loda e bel pregio a reo cammino
su l'etade estrema / sofo e vate d' italia cittadino / vero pur sorgi.
non le avessimo già prevedute nell'atto d' ideare il piano del nostro giornale.
donne che quella notte per alcune cose d' importanza non potevano essere a casa.
6-304: vi consentì con tanta sodisfazione d' animo, quanta fosse possibile, dicendo
cammino, e trovando un sacco pieno d' oro e d'argento coniato, tutti
e trovando un sacco pieno d'oro e d' argento coniato, tutti due d'accordo
e d'argento coniato, tutti due d' accordo lo ricolsero. sassetti, 300:
momentaneamente. -anche al figur. d' annunzio, iv-1-187: vedendovi così in alto
; essere in viaggio. trattato d' amore, 30-1: noi semo in un
: deviare dalla propria rotta. d' annunzio, iv-2-321: nella notte si mutò
spagnola, nella forma camino', voce d' origine celtica (cfr. il gallese cam
tener dentro a sua meta. cecco d' ascoli, 2599: beato è quegli che
passavansi le maggiori [donne fiorentine] d' una gonnella assai stretta di grosso scarlatto
una gonnella assai stretta di grosso scarlatto d' ipro o di camo, cinta ivi su
ipro o di camo, cinta ivi su d' uno scàggiale all'antica. de rosa
., 7-io: in ogni libbra d' olio si vuol mettere un'oncia di camomilla
altri oli di ruta, di camomilla e d' aneto. tommaseo [s. v.
e le qualità medicinali della camomilla, d' onde si estrae per distillazione. panzini
« dante? ma voi siete un popolo d' analfabeti! colombo? ma la vostra
più bella? si sono pure messi d' accordo per vendere il grano a rotta
di panno poco manco che fratesco. d' annunzio, iv-2-894: alla corte di
2-215: se piacesse all'eccellenze loro / d' appic- cicarti un canchero, un camorro
e occhieggiava ai clienti a cui era solito d' appiccicare i cerotti. soffici, 11-68
, teppista precoce... più d' una volta mi trovai a dover contrastare personalmente
con codesto camorro che mi aveva preso più d' ogni altro di mira nelle sue bravate
saltatori agilissimi, vivono sulle catene montuose d' europa, in branchi composti dalle femmine
, dar la concia al camoscio. d' annunzio, iv-1-8: elena taceva,
, 5-126: ed ecco ad un squillar d' avorio torto / sbucar repente da cespugli
mansuete fere adone ha scorto / più d' uno stuol tra mirti e tra ginepri
correvo, m'arrampicavo con la leggerezza d' una camozza su per erode e ghiacciai
lento / su per lo suol che d' ogni parte auliva. folgore da san
san gimignano, vi-n-136 (v-i): d' april vi dono la gentil campagna /
di bell'erba fresca, / fontane d' acqua che non vi rincresca, / donn'
41-12 (74): vorrei partir ornai d' esta canpagna / e ritornar nel dilettoso
gioiosa e magna. boccaccio, vii-247: d' albori è piena ciascuna montagna, /
greco, chi moscatello e chi vermiglio d' ogni ragione, e tutti vini solenni.
i-63: qui si sente l'incommodo d' una siccità di sei mesi, la
): non si vedeva, nelle campagne d' intorno, moversi un ramo d'albero
campagne d'intorno, moversi un ramo d' albero, né un uccello andarvisi a posare
tanto di bisogno. leopardi, 11-2: d' in su la vetta della torre antica
(o piange), severino. d' annunzio, iv-2-211: oltre i tetti si
la campagna immensa ed opulenta, quasi tutta d' oro in tempo di mietitura. papini
aperta: che si stende a perdita d' occhio. -in aperta campagna: lontano
un semplice padiglione, e ciò a cagion d' un tremuoto che menava rovine negli edificii
in gran parte la colpa ». d' annunzio, iv-2-235: tre uomini della campagna
causa di un'ernia che i medici rifiutavano d' operargli. un'ernia che, al
. andare a far campagna nel paese d' oreste noi tre; la sua cascina era
temporale con una guazzosa pioggia e soffiamenti d' impetuosi e fierissimi venti, di tal
; et in luogo di viole e d' altri fiori sono usciti pruni con spine
annose e cariche nell'autunno di bei grappoli d' oro corteggiati da tutte le vespe del
figlio sposava una vera signora, sorella d' un avvocato, e gli recava in dote
, ed aveva spogliato ormai quel territorio d' agricoltori. -figur. giusti
se l'è sempre presa, / d' andare armato a far campagna rasa.
passare dalla difesa all'offesa, determinò d' uscire quanto prima con l'esercito alla
quella gravità ch'altri discorrerebbe del piano d' una campagna o della spedizione d'una colonia
piano d'una campagna o della spedizione d' una colonia. monti, iv-70:
non ho salute per affrontare i disagi d' una campagna. nievo, 139: se
morte onorata del soldato 0 nella coscienza d' aver bene adempito al proprio dovere.
a far la campagna estiva al 'cannon d' oro'. bacchelli, ii-132: la
intatti e dietro la preda che si fa d' anno in anno più scarsa e difficile
posso levarle l'abitudine un po'campagnuola d' augurare la buona sera quando porta il
e latte, le guance di pesca d' un rosa violento. -alla campagnola
tra di campagnuolo e di vecchio, indizio d' anima schietta e forte, fermò su
da mane a sera colla robusta noncuranza d' una campagnuola, vi si mescessero entro
ossidionale... la murale era d' oro... simile a questa era
proposito della rivincita e con la certezza d' annullare in un sol giorno quattro mesi di
quattro mesi di sventure e iatture. d' annunzio, ii-881: gloria della città
come battaglie campali sempre rimandate e pertanto d' importanza sempre più decisiva, lo spirito della
. non pareva vero. gli pareva d' aver vissuto una giornata campale.
dopo compito il giro della piazza. d' annunzio, iv-2-25: le tre campane
, pareva un mostro pazzo di collera o d' amore. pirandello, 5-63: le
4-235: la campana aveva un suono d' altri tempi, e ogni volta faceva
in moto le campane della fantasia. d' annunzio, iv-2-1249: una campana di
capi, parecchi dell'uffizialità debbono sentire d' aver torto, tanto più che anco
di alcuno: essergli amico, andar d' accordo. nicolò del rosso, vii-530
la briga di racconciarmele se non accorciando d' un poco la campana e le maniche.
sotto la campana del buon pastore. d' annunzio, iv-2-242: sopra un vecchio
tra due piccoli specchi retti da sostegni d' argento un trionfo di fiori di cera in
io sono come cinto da una campana d' irresolutezza. -tenere sotto una campana
parte rinchiusi in tante campane di caffettano d' inghilterra a vari colori. carena,
campane di piombo, tanto maggior quantità d' acqua se ne cava, avvertendo che
si compone di collo, di regolo, d' uovolo, di campana, d'ornamenti
, d'uovolo, di campana, d' ornamenti e di abaco. milizia, ii-195
'campana '. membro degli ornamenti d' architettura. la campana del capitello corintio
pneumatiche. 11. meccan. campana d' innesto a frizione: elemento dell'innesto
viene calato sul fondo di uno specchio d' acqua, e che, mantenendo sempre
sempre all'interno di esso una pressione d' aria eguale alla pressione idrostatica, rimane
di gasometro: recipiente cilindrico in lamiera d' acciaio dolce o di ferro, aperto
. la campana, da prima piena d' acqua, poi permanentemente immersa or più
di rame, che un gran pezzo d' oro. manzoni, pr. sp.
16-ii-155: io vo'cantare al suon d' un campanaccio / la leggenda d'un nano
suon d'un campanaccio / la leggenda d' un nano impertinente. parini, 674
romore che non fanno i cam- panacci d' un intero armento di buoi. verga,
mandrie. negri, 1-810: fruscio d' acqua sorgiva / da presso viene: vien
ragunasse al consiglio grande, al suon d' un campanaccio smisurato, che in cima
fino a vinticinque o trenta miliara. d' annunzio, v-2- 668: nella
, il sotto cancelliere e un mezzano d' olio. d'annunzio, v-i- 402
sotto cancelliere e un mezzano d'olio. d' annunzio, v-i- 402: i campanili
riposano con la bocca in giù piena d' ombra. le corde penzolano lisciate e unte
campane due e tre in vano. d' annunzio, v-1-927: sentivo che quella figura
torre si è di pietre, tutta coperta d' oro di fuori, ed òvvi grosso
dito, sì che vedendola pare pure d' oro. e di sopra è tonda,
e di cucuzze marine? son tutte ciampanelle d' invenzioni per atterrire! son tutte campanelle
invenzioni per atterrire! son tutte campanelle d' appender al collo ai cameli per farli
, 45: quando la nonna abbisognava d' un caffè o d'una cioccolata, e
la nonna abbisognava d'un caffè o d' una cioccolata, e non era alcuno nella
! san gregorio magno! ». d' annunzio, iv-2-73: il viatico s'
chiamava alla chiesa e ai suoi silenzi profumati d' incenso. e. cecchi,
vilucchioni arrampicati e avvoltati a'nuovi rampolli d' un gelso, gli avevan tutti ricoperti delle
il vecchio muro / sono comparse stamane d' un tratto / delle dolci bianche campanelle.
fregio singu- lare ornato, con campanelle d' ariento di grande valuta. dice frate
inanellano con di molte campanelle di filo d' oro tonde e grosse, che ciascuna
un dì costumasse portare le campanelle. d' annunzio, iv-2-260: lepruccio, che
untuosa di vecchia femmina con le campanelle d' oro agli orecchi, stringeva le labbra
e con la destra torceva un ferro d' una campanella di muraglia ed un suo ferro
tutto si fa... per mezzo d' una forte tanaglia, le cui gambe
il palio. 7. cerchietto d' osso o d'avorio che si dà a
7. cerchietto d'osso o d' avorio che si dà a mordere ai
'ciambella', è un anello o cerchio d' avorio di due o tre dita di diametro
l'ingegno sovrumano di quel grand'uomo [d' archi- mede], considerando quante maglie
segretamente va in una camera dove erano d' assai ragioni di ferri; e alla
entrare nel lavoro in giro al suono d' un campanello. menzini, 5-6:
batte su una campana metallica. d' annunzio, iv-2-1156: tentò di nuovo il
si trattenne sulla porta un buon quarto d' ora a parlare del più e del meno
, i-246: il manico esser vuol d' ogni granata, / tener sempre vuol egli
6. figur. ant. bollicina d' acqua. note al malmantile, 1-426
questa [arte dei cavallerizzi] insegna d' assettargli [al cavallo] tutte le sorti
lanose, dai fiori a spiga, campanellini d' un celeste intenso. palazzeschi, 3-81
. dicesi della corolla gamopetala, cioè d' un sol pezzo, allorché ha il tubo
nebbia lontano sale / il campanile. d' annunzio, iv-1-227: nel campanile di
covano tra noi da tempo immemorabile. d' annunzio, iv-2-249: ella era piena
si eleva un piccolo campaniletto, capace d' una semplice campanella. linati, 30-22
/ nello stampino da paste / della stella d' italia del berretto. palazzeschi, 1-133
/ forse campani di lontana mandra. d' annunzio, iv-2- 734: il
su le spiagge era disteso un silenzio d' oro. i cani correvano lungo i
ii-100: una perlotta / in sull'andar d' una pera campana. =
manco errore che dare un pugno; perché d' una ceffata in mercato nuovo la pena
pena si è venticinque scudi, e d' ui. pugno poco o nonnulla ».
vide, / « se vuo'campar d' esto loco selvaggio ». cino, ii-555
di cicilia, andando con certa gente d' arme, fu assalito; di che convenne
battuti, e campo- rono. trattato d' amore, 39-13: quei ch'è 'n
esser di quel drago pasto, / che d' altra gente ha consumata assai, /
la fondaro, / che dal flagello d' attila camparo. cellini, 1-29 (79
campai. vasari, ii-153: dal sommo d' una rovina si vede ima donna ignuda
se, nel nome di giove, d' atena, d'apollo, pur fosse /
nome di giove, d'atena, d' apollo, pur fosse / che, quanti
volte, conciosiaché questo nella cina sia mestiere d' una infinita moltitudine di ribaldi, che
di ribaldi, che ne campano come d' arte. f. f. frugoni,
mio fidato e diletto elia, procrastinandolo d' un giorno in un altro, io
giorno, finché tornasse l'abbondanza. d' azeglio, 1-375: questo ragazzaccio sui dicias-
. cattaneo, ii-2-227: pareva segno d' uomo da poco il rassegnarsi a campar lavorando
come i miei fratelli in adamo campo d' amor proprio. settembrini, 1-55: erano
campare *, soggiungevano. -campare d' aria, di vento, di miseria:
a far dei periodi che càmpano veramente d' aria. -lasciar campare: lasciar
. rustico, vi-1-138 (12-3): d' ima diversa cosa, ch'è apparita
nel vostro core, che da morte d' amore / mi campi, stando in
cosa mai sotto la luna, / che d' aver fatto io ne sia più contento
nascere a proposito; onde, invece d' invidiargli le collane, i ducati,
soldi. panzini, i-51: trovò modo d' esercitare la sua professione e campare meno
isacco vedi, / ma senza il braccio d' iddio che 10 campa.
lui. cavalca, iii-147: usciamo d' egitto, cioè del mondo, e
l'ultima [maniera] finalmente lavora d' acquerello in su lo stucco, campando il
con potenza smisurata di fantasia, nella scena d' oltre vita. 2. campato
, fe'splendere nel detto tale accortezza d' ingegno, ch'egli restò notabilmente ammirabile
, 9-95: aveano le fortezze de'monti d' in- torno, per modo che il
la forza aperta e con l'ardire d' arrischiar la fortuna dei regni al caso dubbioso
arrischiar la fortuna dei regni al caso dubbioso d' un fatto d'arme. g.
regni al caso dubbioso d'un fatto d' arme. g. bentivoglio, 4-213:
aperta. 4. tr. stringere d' assedio, assediare. -per estens.
il soccorso, le difese, stringerla d' assedio, colletta, 1-77: si
sicilia fruttava a cesare, un esercito d' imperiali campeggiava le puglie, le maggiori fortezze
cuochi, parigi è un'ottima piazza d' arme -ed ei potrà campeggiarla quanto è
e appresso il sinistro omero gli armò d' un bello e forte scudetto e ben fatto
biondo oro, che al dolce soffiar d' ima picciola aura lascivamente si girassero!
! aretino, 1-192: la gonnella cinta d' un vincastro, campeggiava sì bene in
non sarebbe altrimenti. dolce, xxv-2-230: d' intorno al collo ti campeggiarebbe un capestro
bellezza che non le faceva punto bisogno d' ombre per accreditarla, ma ben sì
par veder tante perle e margarite in campo d' oro -un discorso latino in mezzo l'
ver macinare,... mettere d' oro, brunire, temperare, campeggiare,
usato, temperato i colori con rossume d' uovo, campeggiati i colori sei o
acido tartarico, miele e campeggio. d' annunzio, iv-1-166: non erano, veramente
da una delle più cospicue metropoli d' italia nostra. cesarotti, ii-353: sono
dei giochi e dei rialti campestri. d' annunzio, iv-2-735: in fondo al
al campiello della comare erboso come il sagrato d' una parrocchia campestre, s'apriva il
« piangenti per il pane * prendevano d' assalto, come nove demonii scatenati,
24-570: il passo / drizzàr quindi d' achille al padiglione, / che splendido e
cillene discesa e dai contorni / del tumulo d' epito, esperta gente / nel ferir
e campestre, l'intelletto politico, che d' ora innanzi contrassegnerà la poesia latina dalla
contrassegnerà la poesia latina dalla greca. d' annunzio, iv-2-235: tre uomini della
, e allora vi correa un ramo d' arno. ser giovanni, 112
., e l'adorno della corona d' alloro nel mio campidoglio. 2
d' annunzio, v-1-208: notte di luna,
tutta la gamma del campionario, campioni d' ogni tipo e d'ogni risma, venivano
campionario, campioni d'ogni tipo e d' ogni risma, venivano pasticciosamente dislocati,
specie 'e * varietà 'd' ogni forma: « famiglia, che è
sembrava gonfio, un kolbak di pelo d' agnello sul capo rapato, e rivestito
facilmente abbattere l'inferiore di forza e d' industria. algarotti, 2-398: egli è
in italia sono entrati disordini e scandali d' ogni maniera nelle pratiche d'amore: e
e scandali d'ogni maniera nelle pratiche d' amore: e avvegnadioché difenditori non manchino
giorno, iv-472: qui gli antiqui d' amor noti campioni / con voci esili
omerici, voglio dire con pegni reciproci d' estimazione e concordia. monti, 10-674
e, forse per questo, vestito d' oro quanto un ambasciatore. e. cecchi
, abbozzano acrobazie, fanno qualche tiro d' assaggio. gramsci, 12: penso di
rotolini di resti e campioni di panno d' ogni colore. c. e. gadda
tutta la gamma del campionario, campioni d' ogni tipo e d'ogni risma,
del campionario, campioni d'ogni tipo e d' ogni risma, venivano pasticciosamente dislocati,
con un campioncino, un filuzzo, d' una matassina di seta color pisello,
carducci, i-1274: nella qualità sua d' improwisatore, genere ricercato allora come privilegio
pontificio trasteverino lustrato di pomice academica. d' annunzio, iv-1-36: egli era, in
nel xix secolo, il legittimo campione d' una stirpe di gentiluomini e di artisti
di artisti eleganti, l'ultimo discendente d' una razza intellettuale. panzini, iii-30
insieme, si sono ingegnati... d' avvicinarsi quanto più possibil sia stato,
tozzetti, 12-1-403: ivi in fondo d' un antico campione veddi un pezzo di
portale a musaico, a « ciel d' oro ». e nella luce d'oro
ciel d'oro ». e nella luce d' oro che campiva quel fondo, sotto
sono pieni di figure graffiate e campite d' un colore solo. d.
, almen le più signorili, campite d' oro infiorato di cotali galanterie. ojetti,
taglio del rame come le figure delle vetriate d' allora dentro la lista di piombo,
come ab semenatore de necessità è mestieri d' avere lo campo, e senza lo campo
campo di terra posta ne la costa d' agliana di rimpetto a la casa loro.
, muta / cammini in campi vuoti d' ogni grano: / altero al lato tuo
: corso un gran campo, e d' amorosa speme / poggiato a un colle
nostro campo miete penitenza / chi vi gittò d' errori la semenza. idem, 39
bionda il campo adorno / con rastrello d' avorio ara e coltiva; / poi vi
undici a piede / dintorno ai campi d' ilion. manzoni, pr. sp
move aspra guerra. tasso, 16-4: d' in contra è un mare; e
o sole] sul gelo antico / d' atlante, e dove inviolate guarda / negli
il campo del cielo, gli armatori d' allora non temevano per le holcadi vaganti
il ritorno nel sicuro porto lunato. d' annunzio, iv-2-114: le nuvole raccolte verso
diafano e grigio di una massa pendula d' acque. larghe trombe si avvicinavano dalla
. cardarelli, 1-83: un ciuffo d' erba che ingiallisce e muore / su un
, e tutto questo campo è pieno d' angioli, e'quali vi fanno stare
là i reticolati / per la quarantena d' israele, / il sangue tra i rifiuti
veder tante perle e margarite in campo d' oro -un discorso latino in mezzo l'italiano
marino, 339: cotta di luci- d' oro, / tempestata per tutto / di
, / tempestata per tutto / di fiamme d' oro il purpureo campo / e negli
campo / e negli estremi lembi / pur d' aurea banda in triplicata lista / fregiata
, come di cipresso e di quercia. d' annunzio, iv- 2-466: le pareti
specchi compartiti in giro simmetricamente da colonnette d' oro e nei campi delle compartiture erano
al figur. tasso 6-ii-215: gioco d' amor son io, / lieto e dolente
raggio, pure spiccava nel campo immenso d' un bigio ceruleo, che, giù
sempre portarono il campo azzurro e fioredaliso d' oro. m. villani, 3-63:
sotto uno stendardo, dov'erano tre leopardi d' oro nel campo vermiglio. andrea da
rosso nel campo azzurro con questa sbarra d' argento. boiardo, 1-2-41: astolfo alla
su il prato. / tre pardi d' oro ha nel campo vermiglio. ariosto,
arme un leone rampante, di color d' oro in campo azzurro, con un
sopra il rastrello con tre piccoli gigli d' oro. vasari, i-782: quel
ettore ebbe [nello scudo] dui leoni d' oro in campo rosso; teseo il
tauro; alessandro un re sul seggio d' oro in campo azuro;...
giuda macabeo un drago rosso in campo d' argento. tassoni, 8-34: ugon
armi e ne la sopraveste / un pardo d' oro e 'l campo avea celeste.
di bandiere si servirono nelle crociate le nazioni d' oc- cidente, principi e cavalieri,
tiene / fosco azzurro un bianco fior. d' annunzio, iv-2-522: i belprato usano
partito in linea retta da una fascia d' oro, il cui mezzo campo superiore
campo superiore è rosso con un giglio d' argento e quel di sotto è verde
tutto seminato di fiori rossetti con fronde d' oro. ojetti, i-203: s'è
i nazionalisti che alzano l'aquila romana d' oro in campo azzurro. 11
andare ad accamparsi (anche per stringere d' assedio una città, una fortezza).
m. villani, 1-22: il re d' inghilterra, sentendo la tornata del re
sua gente, tanto che sopraggiunse il re d' inghilterra. idem, 1-56: i
di mura, forte di gente e d' arme, e sempre era fornita per quattro
avviare le squadre a cominciare il fatto d' armi; e combattessi per l'una parte
perché v'erano tutti i singulari uomini d' italia; e quando n'aveva il
i quali teneva sempre in verso que'luoghi d' onde gli pareva più debole il suo
più debole il suo campo, o veramente d' onde ai nemici fusse il più agevole
la sera medesima, ed alloggiò nel villaggio d' harmenes. alfieri, xiii-57: icilio
, e venia lieve da'balzi / luminosi d' olimpo, e percorreva / tutto ad
cocciuto, e soltanto dopo dodici anni d' inutile assedio, si piegò a levare il
nella cantera dei sogni svaniti i futuri allori d' orlando. alba, 1-238: ora
con una sensazionale novità di pensiero o d' arte, ecc.).
manzoni, 775: c'era alla finestra d' una casa della strada medesima un'altra
il campo su quel di bologna, circa d' ottomila cavalli e molti fanti. machiavelli
io mi chiamo tomaso cremonello, figliuolo d' un povero cimatore di panni, che fuggendo
, 302: securo / dalle minacce d' esti franchi, incontro / l'apostolico sire
un praticello di minutissima erbetta, cinto d' ogn'intorno da spessi e altissimi arbori
a fronte, io solo / io fratei d' ermengarda! e al tuo cospetto,
: come farei io bene uno assassinato d' amore; non è spagnuolo, né napolitano
che mi vincesse di copia di sospiri, d' abbondanza di lagrime e di cerimonia di
frali / conduci in campo, ov'è d' orati strali / armato amore, e
, 3-55: dai quartieri più popolosi d' oltrarno, campo delle loro gesta, il
battaglia finita, combattessino insieme tredici uomini d' arme fran- zesi e tredici uomini d'
d'arme fran- zesi e tredici uomini d' arme italiani. cellini, 1-26 (71
il bevilacqua, il quale aveva nome d' essere stato la prima spada d'italia
nome d'essere stato la prima spada d' italia, perché s'era trovato più di
ma venga in prova pur; che d' ogn'oltraggio / gli offero campo libero e
cento volte, se tante bisogna mostrar d' esser, ti insegnerò io il dì innanzi
ha preso tanto campo / 10 mal d' amore ca s'io vado o reggio /
s'io vado o reggio / son preso d' uno foco, ond'i'sì avampo
firenzuola, 93: dove che ogni poco d' acqua sarà or bastevole, se egli
con tutta licenza e con tutta franchezza d' animo è da ferire nel petto a le
in campo giunti co'loro avversari. cecco d' ascoli, 65: e chi
chi le insegne in campo circoscrive, / d' onor si priva per contraria spada.
di prendere la battaglia il giorno o d' indugiarla. m. villani, 1-22:
tassoni, 3-41: venne al vecchio desìo d' esser quel giorno / in campo,
meglio, che in mezzo ad un campo d' arme. cesarotti, ii-34: veggio
si sta: cadranno i figli / d' inisfela, cadran: da questo campo
/ ritirati, o conallo; è campo d' ombre. alfieri, vii-48: all'
di sedersi ebbe fidanza, / perché d' achille la comparsa orrenda / facea loro tremar
alle sortite, alla salvezza / potè bastar d' un regno: i traditori / stetter
mosa errante! oh tepidi / lavacri d' aquisgrano! / ove, deposta l'
, 6-343: portando sui campi cifre d' uomini che prima sarebbero state inconcepibili,
dopo la disfatta degli ulivi, m'arrisicai d' andare in sul campo, non a
fuga, e furono sforzati... d' abbandonare il campo. berni, 60-19
presso gli avversari, faceva progetti d' accomodamento; di metter gente in campo non
il campo, essendo anche al dì d' oggi nel genere loro riputati maestri. leopardi
tanti difetti, e di vittuaglia e d' altro, che non poterono più tener
8-20: dappoiché non era venuto il re d' a- lamagna con sua gente, non
lamagna con sua gente, non avea podere d' uscire a campo contro al re di
e largo campo mi s'era offerto d' attignere in gran copia da quel mare
in questi tempi l'aver campo franco d' andare a spasso una gran parte della
la sua casa, sleale e valorosa reggitrice d' un popolo valoroso e leale; nessuno
... io dal mio canto cercherò d' imitarvi, siatene sicuro! carducci,
vino gli abbia insegnati. f. d' ambra, 4-18: acciò che non s'
galileo, 109: ei non s'astiene d' apportar in campo moltissime cose come scritte
, argomento, tema. cecco d' a scoli, 707: tomo nel campo
n'ha messi, del novellare, d' esser colei che corra ii primo aringo
; che poi la confronti con tanto d' occhi aperti colla scritta, e in
regola. -dall'altro campo: d' altra parte. cesarotti, i-15:
mio, noi siam sul curro / d' andare a far un ballo in campo azzurro
. note al malmantile, 2-65: d' andare a fare un ballo in campo azzurro
alcuni padroni che tutto giorno s'ingegnano d' imporre nuovi patti ai contadini...
per gli atterraggi di fortuna. d' annunzio, iv-2-923: e l'elica s'
terra, per preparare un bel campo d' atterraggio ai nuovi dominatori. c. e
tutto, che alla fine mi pareva d' essere una vecchia enciclopedia scompaginata dal vento
: pagnotta rafferma, frittata di punte d' ortica al fornello da campo; pane
pigliò dunque risoluzione il re di levarsi d' intorno a parigi, e di ridursi nella
trovava ai soliti convegni annuali della vita d' oggi: venezia, firenze, i campi
.. né il sapeva né curava d' intenderlo. trinci, 1-123: nel mezzo
. vi si mettino i suoi filari d' ulivi. leonardo del riccio, 1-101:
bettola, 69: siepi, filari d' alberi, campetti, viti a cocchio
con poca selva e il lento andar d' un rio / a l'aèr dolce de'
quell'annata, a metterlo in istato d' esser liberale con gli altri. [ediz
... io non avrei cagione d' attristarmi. = lat. campus
squassa il cipresso e corre il camposanto. d' annunzio, v-1-184: passiamo i ponti
, le vigne, i castagneti / quasi d' argento fatti nell'incanto; / e
mercatare, là sepolti, / simili tutti d' animo e di volti. palazzeschi,
finalmente, quando dio volle, invece d' andarmene al camposanto, ove pareva bene avviato
, perché si recò della terra santa d' oltremare, quando li pisani tornarono dal passaggio
, che gli aveva donato. d' annunzio, iii-1-609: zetani, cammuccà,
aria di compli cità, d' ironia tra impacciata e gattesca, come se
publicamente, ispesse volte prendea abito d' un frate e camuffavasi, sì che parea
viso riconsegnato a un ordine nemico d' ogni rischio. 2. per
, svaligiarono un corriere spedito dagltmperiali. d' annunzio, v-1-919: rivedo il mio campo
il mio campo di sabbia soda e d' erba arsiccia, la larga pista di cemento
nodo gordiano di più nasi abortiti insieme. d' annunzio, ii-806: dall'ombelico in
mento di « carnuto » lavorato con fila d' ariento sottilmente, che sono molto begli
dove a simil canaglia, solo impastata d' insolenza, con infelice licenza era stata
, veggendosi ieri di fango e oggi d' oro, diventano la più altiera e
mi sento un'anima sublime e sdegnosa d' imbrattarsi nel fango di quella 'nobile
dei signori, sciabolatore della canaglia. d' annunzio, i-865: spietatamente gelida e
: spietatamente gelida e pura la notte d' inverno / sta su le case, sta
pellico, ii-127: ho io a cessare d' essere uomo per quella canaglia di chiavi
conduceva alla sua camera. « pezzo d' asino d'un austriaco! ». svevo
sua camera. « pezzo d'asino d' un austriaco! ». svevo,
il mio proposito con una scommessa. d' annunzio, iv-2-1169: si tratta di due
iv-2-1169: si tratta di due sozii, d' una vera coppia criminale. l'uomo
]: 'canaglióne': dice la sfacciataggine d' uomo cattivo. -dimin. canagliòla
uscire il suono da una bettola ripiena d' ubbriachi? serao, i-48: quando taceva
, 54: neppur di lontano vorrei parere d' imitare quel fanatico che, a far
far vedere quant'egli abborrrisse ogni odore d' aristocrazia, negava con brutto sgarbo il
posto mente che s'egli, alla larga d' ogni sorta di canagliume, da quello
come / dagli acini più neri / d' un canaiuol maturo / spremo un mosto
a maturare la prima settimana del mese d' agosto. targioni tozzetti, 12-8-153:
, 2-240: non tutti i vignaiuoli d' italia, per mo'di dire,
botte il governo, consistente in granelli d' uva di color dolce, abrostine,
3-87: tra il soffitto ed i muri d' angolo, una macchia d'umido segna
i muri d'angolo, una macchia d' umido segna un triangolo quasi perfetto: è
* canalaccio ', di canale d' acqua sudicio, o comechessia indecente, potrebbe
canale, sm. corso d' acqua artificiale (costruito per rirrigazione,
insieme raccolto passare soavemente sotto le volte d' un picciolo ponticello, e senza strepito
fe'molti disegni così di piante come d' altri edilìzi, e fu il primo
giovanetto, che discorresse sopra il fiume d' arno per metterlo in canale da pisa a
lenta pallida silenziosa che sbocca nel po. d' annunzio, iv-2-125: sul confine dell'
19-406: ai margini di un canale d' acqua morta vi erano colossali alberi che
. -mettere in canale (un corso d' acqua): incanalare. targioni pozzetti
e quelle così bene, col corso d' apparente verità, inviate dove gli bisognava
come otturati. 2. alveo d' acqua corrente. dante, inf.
già in canal proprio, e degno d' esser confine, trova gli usipii. bruno
ispido crine. / per l'occhio d' un canal distilla e tragge / lagrime inargentate
alla pescagion delle perle entro il canale d' hainan, che è tesoro riserbato alla
scoprì un banco di merluzzi all'imbocco d' un canale, e per quanto il luogo
malfamato per i salti ei colpi delle correnti d' aria e di mare, egli fece
. 5. ciascuno dei tratti d' acqua che si stendono fra le case
fossi caduto in qualche canale. d' annunzio, iv-2-645: a un tratto
, nella sua magia naturale, racconta d' aver egli condotti de'canali di piombo fino
che, parlando egli dall'un capo d' essi, l'uditor suo dall'altro
bellini, 5-197: oh che belli scherzi d' acque ch'io vedo! non vedete
camminano da sé son tutti congegna- menti d' arte umana che hanno quel movimento per forza
umana che hanno quel movimento per forza d' acqua che scorre per canali, nascosti sotto
pasta lasciata ferma non faccia sedimento. d' annunzio, iv-2-456: in una rovina del
che fa spiccare a piombo le gocciole d' acqua. tubo o semitubo di terra
cotta, di ferro, di rame o d' altra materia, il quale radunando l'
con cui si fa attraversare a un corso d' acqua una strada o un fiume.
essermi stato canale delle sue grazie, d' esserlo ancora degli attestati della mia ossequiosa
e soverchia di gallozzole o bolle piene d' aria. l. bellini, 5-100:
colori, onde possiamo chiamarli i camaleonti d' italia, ornandosi anche i nostri l'estate
5-123: se voi aveste pratica de'canali d' aria delle piante voi li vedreste essere
quasi del tutto simili a quei canali d' aria che si vedono nella superficie interna
mezzo tondi, longitudinali. codesti canali d' ordinario vanno su diritti lungo il fusto
di legno, percorso da una corrente d' acqua rallentata ogni tanto da ostacoli trasversali,
materiale (che si sposta per effetto d' inerzia, in seguito alle oscillazioni
fiume, adorno / di vaghezze e d' odori, olezza e ride, /
bracciolini, 1-19-42: con un vaso d' olio dello scotto / unge al bamboccio
67: vi si vede una tavola d' un grande e grosso sasso lavorato in
nodo della coda, fa l'ufizio d' esofago, di stomaco e di budella
infiorati dalla civiltà dei nuovi tempi. d' annunzio, v-i- 233: il
. negri, 2-568: tortuosi canaletti d' un pallido azzurro d'ortensia, diramati
: tortuosi canaletti d'un pallido azzurro d' ortensia, diramati dal ticino, solcavano
sentire. sbarbaro, 1-55: questa fretta d' acqua: che schizza, salta fuori
in canale; incanalare (un corso d' acqua: per renderlo adatto alla navigazione
mettere uno schermo fra la nostra coscienza d' uomini e la realtà della nostra natura
: vi sono casi in cui un corso d' acqua, anche navigabile ed importante,
simigliano a quelle del frassino e sono d' abominevole odore. i fusti produce vacui
fondo degli orti, nel più grasso d' essi, e nei bassi dei campi simili
come oggidì si pratica in parecchie parti d' italia. algarotti, 3-45: i seguenti
inonda, / disfacendosi il pennecchio, / d' una gran cesarie bionda. calvino,
di cotone, -né di stoppa; è d' una stoffa che non è stoffa,
una stoffa che non è stoffa, d' un colore che non è colore; una
volta che ci sposiamo! ». d' annunzio, ii-199: padre di templi /
calor nuovo, / e la voce d' amor più chiara farla, / o canapa
/ o canapa ci vuole o tuorli d' uovo. collodi, 377: questo povero
. v.]: 'canapone', sorta d' erba creduta originaria del canadà, e
bombagiari, bombaginari, velettari e manganari. d' annunzio, v-2-908: vidi cordai o
furbi e lùcidi occhietti che parèvano àcini d' uva nera. oriani, x-21-115: il
tempi, e un cuscino sudicio. d' annunzio, iv-2-242: molte seggiole con su
tommaseo]: possa io essere signore d' adrianopoli, se non ci sono più di
, per questa camicia, mi pareva d' essere pieno grimo di pidocchi, e
. canapino: uomo canuto. d' annunzio, v-2-215: una piccola donna ha
capelli canapini di lucrezia: i capelli d' una pargoletta albina; che non s'
la mia forma, e con virtù d' argani e di buoni canapi dilingientemente la
deve alzare un gran sasso alla cima d' un'alta fabbrica, si passa il
, cassoni, altri difizi di campo. d' annunzio, v-3-193: [cola]
, ai corvi, alla perpetua oscurità. d' annunzio, ii-915: il canapo scorsoio
tre volte ciascuno chiamasse i compagni, d' un urlo, / miseri, ch'erano
trafitti da'cìconi, al campo. d' annunzio, ii-892: la chiatta a
la chiatta a fondo stagno il mastro d' ascia / chioda, coi sacchi d'
d'ascia / chioda, coi sacchi d' aria e con le botti / l'aiuta
, quando codabassa saltò fuori dal cavo d' un grosso canapo addugliato lì presso,
da quiete selve / avvinte da canapi d' oro. 5. raro. tela
lui davanti; e ai grembi / fregiati d' aurei lembi, / de'canapi felici
del carbonaio c'è il fascio di canapuli d' argento leggeri come il fiato. ne
, come una canaria nella sua gabbia d' oro. 2. vino delle
infondono, solo a vederle, un senso d' uggia e di canarinizzata contrizione: be'
canario, e gli risponde / quasi d' amor lodando i lacci e gli ami
come il ciclame e l'ulivella odora! d' annunzio, v-1-358: ho nell'occhio
l'ultima, tutta rinfagottata nel suo scialle d' india, tutta curva sotto il cappellone
enorme sudanese in paglietta, a braccio d' una ragazza colle calze verdi, la
ripromettono da que'due giovani per sé? d' esser fatti ministri, come voi,
imo spaccio di tabacco o una cattedra d' economia? d'annunzio, v-2-794: i
tabacco o una cattedra d'economia? d' annunzio, v-2-794: i canattieri corrono,
53: è il cancamo un liquore d' uno albero d'arabia, quasi simile alla
il cancamo un liquore d'uno albero d' arabia, quasi simile alla mirra, d'
d'arabia, quasi simile alla mirra, d' assai grave odore nel gustarlo..
le correzioni, e, peggio, cancellar d' un frego di penna le pagine che
.. tutto ciò è arbitrio o ginnastica d' ingegno, ma non è il vero
uso più che la ragione ha forza d' introdur cose nove tra noi e cancellar
manco sono debitori di cancellare el peccato d' averla usurpata. alamanni, 7-i- 219
, benché mi sia munito il capo d' una bella parrucca, che mi cancella
, non della sola età, ma d' un certo nobile perturbamento. siffatto dubbio cancellò
sarebbe bastato a cancellare ogni dubbio. d' annunzio, iv-1-189: andrea vide,
traccia che a lui potesse parere l'indizio d' un consentimento o d'una confessione.
parere l'indizio d'un consentimento o d' una confessione. pea, 1-41: si
ojetti, i-40: se il figlio d' un contadino non trovava lavoro sui terreni lavo
. villani, 7-56: e furono cancellati d' ogni bando e condannagione. =
mozza; alcuni fiori gentili sono coltivati d' attomo: difende il tutto una cancellata
la pietosa scrittura, / tutto per man d' amore / lineato a caratteri di sangue
grano colla locomotiva dovrebbe importar poco meno d' un tallero al sacco, con che rimarrebbe
, 4-63: egli con un altro ordine d' architettura posò tutta l'opera di bronzo
si conservava il corpo di cristo, d' inginocchiarsi con grande riverenzia, e trarsi il
simile rimessi, per modo molto chiaro e d' accordo. = deriv. da
chi fa scomparire. d' annunzio, v-1-1079: ripudiate e tradite i
sien fatte le cancellature e i tramutamenti d' articoli, voluti da me. pascoli
come altrove i versi incompiuti sono segno d' una aggiunta fatta e da continuare,
aggiunta fatta e da continuare, non d' una interruzione o cancellatura. serra,
« e poeu gratà e spazetà on para d' or », rompendosi di quando in
corsiva, cancelleresca e galante di villa d' este e le maiuscole lapidarie, le
terzo / di quel ch'ai notaio vien d' ogni negocio, / gli è perché
ipotesi è giusta e a quali capi d' imputazione è stato applicato il condono.
: proporzionate somme debbono erogarsi in salari d' impiegati e inservienti in locali, mobili,
; atteggiandosi e gestendo insieme, cercava d' intender qualche cosa, per accomodar le
il signore suo che non venisse il dì d' ognissanti, però che il popolo minuto
poi fu per sua bontà fatto arcivescovo d' acri. m. villani, 2-68:
, e però mandarono e feciono venire d' alemagna a firenze segretamente un suo cancelliere
erano per lo più i cancellieri de'reami d' europa, quali restarono tre arcivescovi cancellieri
parini, 748: questa piacevole congrega è d' origine molto incerta... ha
e cariche, come di piovano, d' abate, di dottore, di cancelliere,
i-239: sembrava entrar per lo cancel d' un orto / come per taglio,
/ cianciano le comari in capannello. d' annunzio, iv-2-735: in fondo al
al campiello della comare erboso come il sagrato d' una parrocchia campestre, s'apriva il
i-224: la principal parte di tutte [d' una casa] è quella la quale
cancelli e la chiusa ovvero le porte d' etruria,... par che
sole su un vialetto di foglie cadute e d' alberi dormenti che paiono stare a quel
. mei, 148: io non oserei d' affermare che non riuscisse benefico [l'
ed una stanza / di cancheri, d' affanni e di dolore, / ove sempre
acquaticcio *; / se mi vien voglia d' una pestinaca, / egli mi porta
mostrano aperto il canchero della borsa. d' annunzio, ii-916: la vecchia europa
oggimai da ogni canchero di giornalista. d' annunzio, v-2-232: di sotto ai
guardivi san- t'anton come rimaso / d' un franciosismo al laccio or sono anch'
, di impazienza. f. d' ambra, n: canchero, cotesta è
.. la fetida / stantia carogna d' un topaccio. « il canchero! *
un disio, non mi trovando un canchero d' un quattrino. -unguento da cancheri
dar nulla di suo. f. d' ambra, 54: or costì proprio /
, che non gli si può saper grado d' un benefizio così cancheroso. pasolini,
ostrutte... oppure un principio d' infiammazione, o di cancrena sopra gl'
venne la cancrena e lo uccise. d' annunzio, v-1-248: ripenso a quel ferito
da quella cancrena, funesta al piemonte, d' accomodare i gradi dell'esercito ai gradi
, è necessario servirsi per lo più d' una cura lusinghiera, innocente, o
nievo, 588: per sanare i guasti d' un dispotismo cancrenoso e immorale, nulla
voi furon commesse, / in sostanza d' amore dalla vostra / sorridente pietà trasfigurate.
ant. granchio, gambero. cecco d' ascoli, 2602: l'ostrica quando v'
; qual veggendo il cancro / immagina d' averìa a pranzo o a cena: /
nel quale il sole entra al solstizio d' estate. -tropico del cancro: il
cristallo, / l'inverno avrebbe un mese d' un sol dì. g. villani,
la percosse [dio] nella mammella d' una laida infermità, che si chiama cancro
una tristizie dal cuore dell'uomo. d' annunzio, v-3-247: nelle lunghe settimane
per un altro linguaggio, non dimandò d' essere medicato né alleviato, non volle intercessore
bacchelli, 1-iii-127: avrebbe voluto accusarli d' avercelo già alla borsa il cancro dell'avarizia
tremò la terra come vento fossi. d' annunzio, v-2-47: ora credo che
e un vispistrello vivo e tre granella d' incenso e ima candela benedetta, e
fece una comparazione: / « se d' essere uno e tre pur dubitate, /
come par nova fiamma il fumo tiri / d' una candela che pur ora è spenta
digiuni e le mie orazioni. f. d' ambra, xxv-2-433: vo infin a'
di questo s'era così lungamente pasciuto d' aria. magalotti, 21-144: assai curioso
c'era la cappelletta adornata di frasche e d' arance, e la sera vi accendevano
era una festa per ogni dove. d' annunzio, iv-2-198: il giovedì grasso,
e delle comici, con un impeto d' incandescenza che pare debba logorare la pietra
amazonica disinvoltura, sotto il lume di catacomba d' una lampadina a filo di carbone da
un vuole. 6. candela d' accensione: nei motori a combustione interna
. 9. candela romana: fuoco d' artificio, consistente in un cartoccio cilindrico
romane) e nella vanitosa sua coscienza d' autore se ne sentiva tutto contento,
di consumazione. pratolini, 9-29: d' inverno, morì anche sua madre.
. -candela a estinzione: nelle gare d' asta. bracciolini, 1-16-33: se
, possono i concorrenti gareggiare nel prezzo d' acquisto. 13. dimin.
si moveva dall'alto in basso e pareva d' una candelùccia di cera come portata da
di quelli artefici che facevano i candelabri d' oro, d'argento, di bronzo.
che facevano i candelabri d'oro, d' argento, di bronzo.
, che a distanza parevano sette alberi d' oro, e dietro gente vestita di
dei quattro candelabri intorno all'obelisco. d' annunzio, iv-2-171: una viva oscillazione
: una viva oscillazione di riverberi invase d' un tratto l'oscurità della navata,
e di trono de la divinità. d' annunzio, v-i-438: gli oppii potati
azzurro a render grazie a dio / dator d' ogni bellezza in cielo e in terra
bacini grandi francieschi e per mi candeliere d' ottone dorati, i quali li demmo
, non meno pregiati che se fossero d' argento. f. f. frugoni,
coltelliere, quattro sottocoppe e sei candelieri d' argento. algarotti, 2-50: la
gli arnesi sacri sotto il braccio. d' annunzio, v-1-807: in quella piccola chiesa
, 1-74: si debbono ricordare i prelati d' essere il sole della terra, le
, sepoltura / de'lumi suoi, d' esterni candeliere. diodati, 2-6: come
, 3-58: nulla di secco, d' uggioso, di sofistico, di quelle reticenze
avvenivano scontri fra lei e il pubblico d' epica grandezza, quando, specie nella stagione
cinque canti, 2-37: ma come può d' un piccolin candelo / fuoco scaldar dov'
volta un ometto anchianino di una quarantacinquina d' anni, che morì senza confessarsi e
. capitoli della compagnia della madonna d' orsanmichele, 1-3: siano tenuti.
bracciolini, 1-19-42: con un vaso d' olio dello scotto / unge al bamboccio
quella nuvola candente, che dal spirto d' austro risospinta corre verso il centro del
. montale, 1-92: pure colline chiudevano d' intorno / marina e case; ulivi
: il barozzi da vignola confessò candidamente d' avere in questa parte lavorato di sua
. purificare. - anche rifl. d' annunzio, v-1-574: il nome di fratello
fiorisca o fogli; s'è candidato d' innocenza. candidato1 (part.
baccalaurei, che, cinte le tempie d' alloro (altri secco, altri verdeggiante,
iii-697: sarebbe desiderabile che il popolo d' italia ponesse la sua candidatura a nazione!
: o madonna, tutte le belle d' italia non sarebber degne di scalzare un pelo
adulatori. chiabrera, 401: o d' ogni onor ben degna / la candidezza
ebreo giuseppe: / egli al soave lusingar d' egitto /... / sordo
una semplicità e candidezza sua propria. d' annunzio, v-2-203: e quanto mi
intiero nella sua candidezza di favella e d' animo, con tutte le mie maraviglie nella
càndido, agg. bianchissimo, d' un biancore luminoso, immacolato.
, 30-31: sovra candido vel cinta d' oliva / donna m'apparve, sotto
con la candida man talor cogliendo / d' in su la spina la rosa novella,
una candida troia, coi figliuoli bianchi d' uno medesimo colore. s. bernardino da
alabastro candido e polito, / e d' ór sì riccamente era adomata, / che
, è uscita a mostrarsi una bollicina d' umore, dove limpido, e dove
garzoni le danze, / te principio d' affanni e di speranze. nievo, 1-48
, deformasse col coltello anatomico il cadavere d' una vergine, e sotto la pallida rotondità
, la ronzante amia degl'inni. d' annunzio, ii-598: « o pan,
de la candida notte / le saette d' apollo iva fuggendo. algarotti, 2-452
color si spieghi, e come / d' iride fiammeggiante e vaga in vista / l'
coro di vergini / danzando cingere l'ara d' apolline / alta ne'rosei vesperi /
in pario marmo tra i lauri. d' annunzio, iv-2-93: una processione candida
. i celebranti portavano in mano rami d' obvo e cantavano. gozzano, 12:
candida e pura, / debe piume d' amor pennuto arnese. idem, vii-72:
con occhio pio e con sguardo purgato d' ogni bvore, prendendo più tosto a
doni; le confrontano cobe candide animavversioni d' aristarco. alfieri, i-214: quand'
pel sanguinante / crin, pria che d' una lacrima tu possa / contaminar queba
leva ab'etemo un candido / pensier d' offerta, e muori: / fuor deba
candide gioie di bacco / odi cortese. d' annunzio, iv-2-92: la candida clemenza
2-3-381: la candida e purgata bngua d' alcuna nazione non si mescob...
/ versò fiume di latte e vena d' oro. carducci, i-49: non è
muri e li sorprende in quella / eternità d' istante -marmo manna / e distruzione
. pulci, 28-26: d' un zucchero candito è pieno in gorga.
il candito che mangiava e scappò via. d' annunzio, v-2-485: l'officio suo
corrompar suo vesta / che piena è d' odore. ariosto, 11-68: vinceano di
là, dove il sol cuoce: / d' un leonato scuro ella diviene; /
cedon le brine, / portiera fatta d' amoroso cielo, / stese, e al
pèctide apre il candor dell'ale. d' annunzio, ii-903: quasi un dolce
lucente, / ove il puro candor d' alma e di mente, / e giustizia
ombra di malizia, proprio col candore d' un bambino, rispose: « eh
io fo l'orecchio del mercante *. d' azeglio, 1-189 • fatta la mia
suo candore, per il suo calor d' animo. d'annunzio, iv-2-442: essi
per il suo calor d'animo. d' annunzio, iv-2-442: essi proferivano le
o se le voci in sé, svaria d' un soffio. alvaro, 4-57:
quef latini che seguitarono dopo al secol d' augusto, a difesa della loro arguta e
tremula trapeli. sbarbaro, 1-53: striscioni d' arancione, di rosso cupo, d'
d'arancione, di rosso cupo, d' ardesia che sono i monti lontani: interrotti
in quelle dei cani da guardia e d' utilità (lupo, molosso, alano,
contenta di nulla, ritroso come un vecchio d' ot- tant'anni, fantastico com'un
dorme. carletti, 187: mangiano d' ogni sorte d'animali, infino a'cani
, 187: mangiano d'ogni sorte d' animali, infino a'cani, che fra
e mali, aggiungi la perfetta carestia d' ogni vettovaglia, che li sforzò a
: egli non era / di quei cani d' alta sfera / che si chiaman cittadini
l'uscio del tugurio al cane. d' annunzio, ii-822: vanno i cani tra
da pagliaio, che ha cuore appena d' avventurarsi alle gambe di chi passa sulla
casa lo spalleggiano, e non si sente d' allontanarsi. -per simil.
pecore, che sono perite, della casa d' israel. ed ella venne, e
, e sempre / di vin ebbro e d' orgoglio, a che più regni?
, se lo lasciavano in vita, d' insegnare a parlare ad un elefante. leopardi
nievo, 683: non v'è cane d' uomo così sozzo così spregevole e schifoso
colla cassa addosso per paura dei ladri! d' annunzio, iii-2-70: tacete, cani
». palazzeschi, 3-193: figlio d' un cane! anche lui mi dava addosso
, che te gli stroppiano sotto colore d' educarli. 7. figur. cane
scorrere. 13. robusta lama d' acciaio, che costituisce l'organo tagliente
, 204: ma l'una d' esse [stelle] con quella che è
, siccome / l'astro che cane d' orion s'appella, / e precorre l'
, per dir le sue parole, d' essere andato a dormire come un cane,
. sacchetti, 162-49: più non intendea d' essere morso co'denti di tal buffone
cane: nessuno. f. d' ambra, 31: poi quando i'penso
. goldoni, vii-1022: se dico d' andar in villa il settembre, non c'
arfasatti..., oltre al credere d' avere in pugno il paese, fanno
anzi sarà gittato a'fossi a guisa d' un cane. stefani, 2-3: non
lubrani le aveva telefovarchi, v-57: d' uno che favella favella, e favellando tratta
: darsi alla fuga. f. d' ambra, 18: perché vuoi tu ch'
favorite dell'esercito prima cesariano, poi d' augusto; sicché voglio che noi facciamo
più parte a'sollazzi, / farsi can d' ortolani agri e mordaci. lippi,
si dice anche far come il can d' esopo che lasciò la carne che aveva
, a loro rischio, prendevan le parti d' un debole oppresso, contro un soverchiatore
propria imagine che ne si affacci è d' un cane abbaiante solitario alla luna.
bene '. chi mal d' intorno una persona importuna con le buone
un canùccio nero che dormicchiava tra'covoni d' un pagliaio marimesso, destato dal rumore
questi canucciacci che s'avventano ai calcagni d' ogni galantuomo, non credo
rosso ed aitante / l'entragno d' un vitello / infilò s'una picca.
/ infilò s'una picca. d' annunzio, iii-1-1030: colui che rinnegasti e
immagine di ciò che faceasi in argo. d' annunzio, v-1-483: foggiando la nudità
sopra una canestra o sopra una bigoncia d' uva, ma sopra centinaia di bigonce
e sulla biancheria un gruppo di fiori. d' annunzio, ii-827: il mare accompagna
proverbia super natura feminarum, v-179-123: d' an- tipatol filosofo audisti una rasone,
: perché talotta gli presenti un canestro d' uve e di fichi. crescenzt volgar.
perdo la mattina a colmare un canestro d' uva e di pesche, ch'io copro
della notturna invasione che un canestro semipieno d' albicocche. pascoli, 1394: meravigliando
pieni di caci i canestri, stipati d' agnelli i cannicci, / e di capretti
cannicci, / e di capretti. d' annunzio, iv-2-812: ella camminava nella fonda-
e un canestro di asfodelo col pane d' orzo e il companatico per i servi.
l'aurora vi facea vermiglio e bianco. d' annunzio, iv-2- 575: passava
un canestrino pieno di gambari, uno d' essi gli morde un dito. foscolo
* canfeno ', composto di carbonio e d' idrogeno, che è uguale per composizione
], 90: la camfora è gomma d' uno albero d'india tanto grande,
: la camfora è gomma d'uno albero d' india tanto grande, che possono sotto
, e la cafura, che suda fuori d' un albero a guisa di ragia,
in serpa e la carrozza partì. d' annunzio, iv-2-91: cercò in fondo alla
canfora, e lo chiamano canforato. d' annunzio, v-2-838: nella scuderia, l'
remi, usata sul nilo. d' annunzio, iv-2-913: lievi scafi oppressi da
altrui spesso e se medesma inganna. / d' un tal can- giacolor la spoglia ha
marini, xxiv-804: al repentino cangiamento d' una soave calma in così orrida tempesta,
che ancor essi da una confidente serenità d' animo ad una totale disperazion di salute
appese / nove immagini, tetri simulacri / d' occhi incavati, e di compunti visi
nel corso degli affari e un'occasione d' inutili cangiamenti, non è forse egualmente nel
, e questo [manto] d' un velo, o vero d'un taffetà
manto] d'un velo, o vero d' un taffetà scuro cangiante, o
taffetà scuro cangiante, o vero d' un buratto di seta nera, per onde
sembrano rugginose: al contrario certi come d' acciaio forbito; questi d'oro,
certi come d'acciaio forbito; questi d' oro, quegli d'un non so qual
forbito; questi d'oro, quegli d' un non so qual elettro cangiante, che
/ colonne vidi rampollare il flutto / d' un'ampia chiarità, cangiante / al palpitare
al palpitare del gran / tutto. d' annunzio, iv-1-191: le acque, accogliendo
i riflessi delle nuvole, davano apparenza d' una immensa stoffa di seta, morbida
mattino, / e il tuo cangiante velo d' oro fino / vibra, alla tua
bene l'è colorata, la diviene d' un colore, il quale non è giallo
ch'era il mio 'in votis'. d' annunzio, v-2-660: non dava alle diverse
certo non, com fa il foco d' amore, / che 'l naturai ti fa
, lo lasciano da la cima e colmo d' ogni speranza nel basso abisso d'
d'ogni speranza nel basso abisso d' ogni disperazione senza alcun ritegno cadere
inchio stro; / macchiar d' ebeno vòle / il suo fin oro il
, ii-17: se non v'è modo d' attecchime una, / cangia paese
/ distrugge e crea, / non cangiò d' indole, / cangiò livrea.
sana era fatta ornai tale che potenza d' uomo non bastava a cangiarla.
uomo non bastava a cangiarla. d' annunzio, ii-589: ella col lacrimar degli
vico, 590: le quali tre spezie d' autorità, ch'usa la giurisprudenza dentro
, vanno di sèguito a tre sorte d' autorità de'senati, che si cangiano
vita, che questa dama vive cinque dì d' ogni settimana, e che non si
si cangia mai se non per viva forza d' alcuno di que'comuni accidenti, che
proposito. pindemonte, 4-523: ei d' ogni belva che la terra pasce, /
che sempre cangia e sempre vive. d' annunzio, ii-81: il disco lanciato /
cui la guardo, mi hanno riempito d' incertezza. 4. intr.
intr. essere di colore cangiante. d' annunzio, iv-2-849: le sabbie emerse imitavano
quale / s'accoglie e cangia nelle pieghe d' ima / rosea seta.
cangiata sua figura, / questo temer d' antiche prove è nato. boiardo, 1-1-29
terra e tutta cangiata di colore e piena d' ira disse: -io gli ho pur
e tutto calvo, parevano cangiati. d' annunzio, iv-2-551: eravamo giunti su
e lorde manto / in cangio d' esse, ch'ho sovra contate; /
ho sovra contate; / e 'n cangio d' assai rose, ch'odorate /
, ch'odorate / ho già, e d' altri fiori, in un vii canto
sassetti, 228: una pezza di tela d' india, detta canichino, che mi
chiamano canichini, boffettani, semiane et d' altre sorte. = spagn.
data insieme con un serpente alla guardia d' europe. garzoni, 1-107: altri
cioè da'dieci di luglio sino a'diciotto d' agosto, non essendo vero quello che
] era in mezzo ai legni pieni d' infelici arrestati, che morivano sotto i suoi
tante altre cose, sono brutte. d' annunzio, v-1-172: la fiamma cresce
con bluse e calzoni induriti e inzaccherati d' azzurro, pompando dallo zaino di ferro l'
finisca il corso stracco e circolamento intero d' una zona zodiacale. magalotti, 20-
continue li scottava, li cuoceva. d' annunzio, ii-232: manìe, manìe
, tra il folto brusio del visibilio d' insetti estivi, negli orti riuniti dall'ottimismo
ditte gliande, e fattose venire un vaso d' acqua, postavi dentro de molta caniglia
'canile, cuccia', letto dei cani. d' annunzio, ii-823: e, fornito
uno di loro gli prestò una prodicella d' un suo canile, dicendo: matteo,
/ sacrificio canino aborre e sdegna. d' annunzio, v-3-816: mi dica se vuole
è un sentimento di furore canino. d' annunzio, iv-2-77: una bramosia bestiale
di ugnoli e di denti 'canini'. d' annunzio, iv-1-122: egli era un
. gozzano, 144: mi volsi d' improvviso / e le baciai la bocca.
e che ti chiama / rosa canina. d' annunzio, ii-828: vedi nella siepe
e nel campo la pannocchia / dalla barba d' oro / lucere. deledda, iii-97
gli pareva di sentire come il mormorio d' una fontana. alvaro, 9-167:
..., avendo tante ragioni d' uccidere il vecchio atlante suo disturbatore singolare
canizie argentea, brillava la follia. d' annunzio, iv-2-462: egli mostrava in
ne la canizie del bel pel pareggia. d' annunzio, v-1-291: il cielo grande
/ e l'opera diventa una canizza. d' annunzio, v-2-548: sovente, con
nei luoghi paludosi o in riva ai corsi d' acqua; cannuccia. ubertino d'
d'acqua; cannuccia. ubertino d' arezzo, xxxv-1-403: la canna prende
nove capanne / l'arguto eptacordo. d' annunzio, ii-618: ecco l'isola molle
adagio con in mano il pennacchio luminoso d' una canna in fiore, si fermò
statura, ne ingrossa il capo. d' annunzio, ii-821: e son deserti i
avea al sole, / chi la levò d' in sulla canna? chi? / chi
le placide uguali melodie, sdraiato all'ombra d' un faggio. d'annunzio, ii-331
sdraiato all'ombra d'un faggio. d' annunzio, ii-331: qui forse tagliasti la
-per simil. e al figur. d' annunzio, iv-2-315: i tre vecchi cavalli
', mazza o canna per uso d' accender le candele sugli altari. nievo,
don giammaria buttava in fretta quattro colpi d' aspersorio sul cataletto, e mastro cirino cominciava
(di bambù, o di canna d' india). parini, giorno,
, è vociaccia francese da fuggire. d' annunzio, iv-2-46: al ritorno cantava una
i-465: biagio frustava i magri ciuffi d' erba fra i sassi del muricciuolo a secco
sospesi alla canna del pescatore. d' annunzio, i-95: le barche / brune
: siccome si fermano davanti alla porta d' una bottega, il proprietario esce fuori,
canto conforme. fontanella, i-254: già d' una piva insuperbito e vano, /
industriosa ed alma... ». d' annunzio, ii-565: converse le tue
, n-ii-473: da spagna l'origine d' alcuni altri giuochi potreste trarre, qual
12-i-106: dentro dal muro descritto, più d' una canna alto, è un bottino
alto, è un bottino o conserva grande d' acqua, com- mune a l'una
, munite inferiormente di una ancia. d' annunzio, iv-2-156: una suora salì
2-196: dalle canne dell'organo un tuono d' argento si spande sull'infinito murmure dei
, schierate in fila come tante canne d' organo, modeste e prospere. d'annunzio
canne d'organo, modeste e prospere. d' annunzio, iv-2-221: le voci delle
coro, una profonda armonia, come d' una selva dai milioni di foglie, come
una selva dai milioni di foglie, come d' un organo dai milioni di canne.
i calami, a somiglianza di canne d' organo, elevavano insieme le note con un
delle numerose cascate che son le canne d' organo della regione alpina; cascate cupe,
della regione alpina; cascate cupe, nere d' acqua e bianche di spuma, che
burroni, sollevando sui boschi un polverìo d' acqua, e un gran tumulto di
. /... / nebbia d' orror caliginoso involve / e mare e ciel
la canna colla manica della giacchetta. d' annunzio, iv-2-300: verso la bandiera scor-
viani, 19-496: la canna diaccia d' una pistola sigillò a freddo la tempia.
sette volte la vetta di san martino. d' annunzio, v-1-199: entrano due marinai
, le cifore, la masuola. d' annunzio, iv-2-787: -la prova della vostra
alla sua naturai superficie, lasci priva d' ogni sustanza, e vacua d'ogni corpo
priva d'ogni sustanza, e vacua d' ogni corpo la cavità della canna onde
le canne de'cammini ne'differenti piani d' una casa si facevano prima verticali l'una
rende anche meno soggetti a fumare. d' annunzio, v-1-287: la stanza era piena
la canna, / ch'era di fuor d' ogni parte vermiglia. sacchetti, 49-94
: egli avea il capo che parea d' un orso, / piloso e fiero;
come zanne, / da spiccar netto d' ogni pietra un morso; / la lingua
valle, 97: andiamo, o figli d' israel, andiamo, / misere carni
vuotato affa salute delle proprie canne più d' otto boccali di vin furiano e vicentino
biffi biffi, non prima s'avvide d' esser caduto in acqua che ne avesse
lunghe e più ricciolute di prima. d' annunzio, iv-2-52: che vuoi da me
fare bene? attuffalo in una bigoncia d' acqua, e lascialo stare tutta notte,
appoggiano quattro bacini ad accoglier dodici canne d' acqua. verga, 4-67: sangue di
far da principessa / con quella voce d' una canna fessa. -essere povero
còlerà di tutti, s'è detto d' alcuni vostri, che gli sono ancora
balordo. sono in tanta smania che penso d' im- pazzime o di creparne. insomma
, né tendono ad altro fine che d' interesse e vi si lavora a giornate ed
lorenzo de'medici, 472: nutrisco d' ape molte e molte milia, / né
le canne di cipro o i favi d' ibla; / tutto è nulla, rispetto
schiere / di pepe o di cannella o d' altro aroma / fatai cagione, o
viene da cuba. canna d' india (cannadìndia), sf. bot
, battipanni, sedie, per lavori d' intreccio, ecc. magalotti,
le facce sono... di noce d' india, e le colonnette, i
ricorrono di sopra, di canna parimenti d' india. l. bellini, 5-267:
quelle canne piante che in india fanno e d' india vengono e d'india chiamansi,
india fanno e d'india vengono e d' india chiamansi, e sono scettro ed isfarzo
neri, 7-17: varrò la canna d' india in volta mena, / e tra
lavorare in scatole, pomi di canne d' india. nievo, 35: egli
impediva dall'appoggiarsi saldamente alla sua canna d' india col pomo di vero corno di bue
a guardare da vero bàbbèo, colla canna d' india dietro la schiena. ojetti,
la fedele e docile mazza di canna d' india col pomo d'avorio che era
docile mazza di canna d'india col pomo d' avorio che era stata del nonno,
i luoghi paludosi delle parti temperate d' europa e d'asia, nidificando nei canneti
paludosi delle parti temperate d'europa e d' asia, nidificando nei canneti).
]: 'cannareccióne', nome toscano d' un uccello simile ad un grosso beccafico,
che, insieme con qualche raro fischio d' uccelli palustri, rompeva l'alto silenzio di
loro percuotendosi, mandavano un rumore come d' una moltitudine che lontana lontana applaudisse gridando
. garzoni, 1-176: la nobiltà d' oggidì consiste in aver...
che impediscono lo sfogo in mare. d' annunzio, ii-835: metuto fu dalla
si ombreggia la superficie della terra coverta d' alberi e di boscaglie: dalla
accenna l'ordinata armonia de'cieli. d' annunzio, ii-807: un bel pastore dalla
ii-807: un bel pastore dalla barba d' oro / mi [otre] raccolse.
[otre] raccolse. ed all'ombra d' un alloro / mi lavorò con suoi
verde pin lì era una fontanela, / d' or fin è la canela. colombini
la fontana che trabocch'ella. / d' oro sì ha le sponde / ed
sì ha le sponde / ed è d' argento la sua cannella. anonimo, ix-956
salendo in alto come uscito fosse / d' una cannella che gittasse forte. berni,
una cannella / bee quanto si berìa d' un dolce vino. redi, 16-iv-39
e nella penna di parecchie colte persone. d' annunzio, iv-1-183: a ciascuno scudo
scolpita dalla cui bocca usciva una cannella d' acqua versandosi nelle vasche sottostanti che avean
, / la tela che tessete faria d' oro / e le do spuole d'un
faria d'oro / e le do spuole d' un sottil lavoro / d'un rubino
do spuole d'un sottil lavoro / d' un rubino che luce più di stella;
che luce più di stella; / e d' argento farei cento cannella / tutte smaltate
e la spoletta che metti nel foro / d' un diamante che si metta in
d' india recano tutte le cose preziose che noi
, che quivi abbondantemente nasce dalla scorza d' un albero con le foglie simili a quelle
l'acqua di cannella e di fior d' aranci e di mortella e i vini spiritosi
/ di pepe o di cannella o d' altro aroma / fatai cagione, o di
a dargli il sapore e la parvenza d' una civiltà, quasi polvere di cannella sulla
arabia felice... paese fertilissimo d' ogni sorte di frutti, ove nascono
picciole cannellate, si mandano solamente gocciole d' acqua sotto la volta, e di
strumento a foggia di piccolo cilindro scanalato, d' argento o di piombo, a
poter entrare nella spuola, a fine d' incannarvi sopra il filo delle matasse di ripieno
/ fatto a quell'uso, un cannellin d' argento. galileo, 884:
, si teneva una gran secchia piena d' acqua, attaccata in alto, la quale
legno], versava un sottil filo d' acqua, che s'andava ricevendo con
i capi aperto, e immergasi coll'un d' essi nell'acqua: ella vi salirà
ella vi salirà dentro fino a cinque dita d' altezza. redi, 16-viii-130: quando
, che vengono di venezia, pieni d' acqua qual più, e qual meno,
respiri, né possa trapelar per esso fiato d' aria. magalotti, 21-12: serve
apparterrà di formar la palla dello strumento d' una tal capacità e grandezza e di
placide uguali melodie, sdraiato all'ombra d' un faggio. -la paglia con
e scoperchiatele, quasi levando la callotta d' un cranio, offrivano con un bel
ne cada a stilla a stilla quella poca d' acqua che vi cape dentro. redi
apparterrà di formar la palla dello strumento d' una tal capacità e grandezza e di attaccarvi
soffietto che si mette a vite al tubo d' una fontana per determinarne i getti
una fontana per determinarne i getti d' acqua. carena, 1-138:
sostegno alla bacchetta riposta nel canale. d' annunzio, ii-152: m'è cara.
lo detto cannello, over bucciuolo. d' annunzio, v-1-177: dominando il tremito,
rossa e tiepida. è un attimo d' indefinito orrore. tozzi, i-458: volevo
col quale 10 sperimentatore immette una corrente d' aria in una fiamma fornita da una
per forare o tagliare lamiere e corazze d' acciaio, per foggiare oggetti di quarzo,
al gas altra via che quella del tubo d' uscita. tommaseo [s. v
di essa che si vuole arroventare. d' annunzio, v-1-215: stanno curvi,
laboratorio. non gli reggeva il cuore d' entrarci a rivedere 11 banco ordinato,
piantino [in marzo] i canneti. d' azeglio, 1-384: i canneti sono
[il lago del segrino] quasi d' ogni parte da monti acuti e cenerognoli
tra rane verdi e verdi raganelle. d' annunzio, ii-762: e la città
, i quali di carne di fanciulli e d' uomini... si pa- sceano
cosa; e i cuori amanti / spoglia d' ogni più indocile alterezza, / sian
: sembrano favolosi li errori che si narrano d' uomini canibali pure superstiti forse ancora in
selvaggi e fiumi pieni di caimani / e d' orribili coccodrilli che divorano / dei bianchi