fare contro costoro, tempestevamo di schizzi d' inchiostro le loro teste ben pettinate e
i banchi per i ricchi, col nome d' ottone. 2. pancone di
, e se fossero state sul banco d' un fornaio, non si sarebbe esitato un
esitato un momento a chiamarli pani. d' azeglio, 1-435: sua moglie stava al
e col lungo banco e le tavole ingombri d' avanzi lasciati dagli ultimi avventori. palazzeschi
al banco, tra due vasi / d' uva passa e di caffè, / ride
; scomode, sì, piene di correnti d' aria fastidiose, dai pavimenti gelidi,
impegnata nel gioco (delle carte, d' azzardo). -avere, tenere, prendere
le distribuisce, o, nei giochi d' azzardo, paga o incassa le puntate
era tutto quello ch'io aveva meco. d' annunzio, iii- i-1118: di tratto
nero il nero e bianco il bianco. d' annunzio, v-1-674: che è oggi
i-305: per contemplare un tanto banco d' accusati mi sono mosso anch'io alla
portava il vento e il timoniere. d' annunzio, ii-867: tutti in corazza i
filatoio. -banco micrometrico: impianto d' officina per la misurazione di lunghezze (
e gli trafficasse, senza volerne profitto d' un soldo. firenzuola, 615: io
sono qua i banchieri, e fra essi d' uomini molto ricchi, e altri che
basalucchi quanti bastano a cambiare una moneta d' oro o d'argento, pigliandone l'aggio
a cambiare una moneta d'oro o d' argento, pigliandone l'aggio. sarpi,
del comizio agrario, presidente del consiglio d' amministrazione della banca di credito, consigliere
nazionale e al banco di sicilia. d' annunzio, v-1-866: il vostro campidoglio
manifesti, galoppini, comizii, giornaletti d' occasione. 3. locuz.
dall'impeto de'venti contrarii al corso d' arno gli si andasse perpetuamente interrando la
i doria fondavano una città sul colle d' alghero, sotto un cielo salubre, presso
annunzio di un banco di ghiaccio? d' annunzio, v-1-561: mi compiacevo di
, 1-13: nell'acqua affiorano banchi d' un lustro candore. 2.
che c'era in mossa un banco d' aringhe verso le isole fàr-òer.
, / e s'io n'avessi più d' un banco giro, / abbian pazienza,
era ricevuta nelle banche, perché scadente e d' incerto valore. il sistema poi,
papetta, fra quel tanfo di pesci e d' ulive in salmoia, mostrò a lui
e le spatole e la bilancia che pareva d' oro, e l'ordine di tutto
corrono invece delle monete genuine e sonanti d' una volta. marotta, 2-37: le
sferica, non essendo impedita da alcuna sorte d' angoli, può guardare in tutte le
, iii-527: oltre al quale numero d' artefici, erano tanti cittadini loro dietro
banda. guarini, 266: cinque donne d' età matura, vestite tutte di bianco
bande tanti dubbi. che si commande. d' annunzio, ii-145: or chini su l'
ingria, non ci sono che cinque piedi d' acqua; e dalla banda della finlandia
avesse veduta uscire da quelle bande. d' annunzio, ii-611: e l'estate or
oro quanto vento, / e'cupidi d' onore in alta banda / di gloria coroni
si voglia, quali sono molti parti d' uomini mostruosi, i quali succedono dalle
bande ancora, e fu similmente pensiero d' altri qui circunvicini. marino, i-290
seguì nel tempo che durò l'assedio d' anversa. goldoni, vi-361: oh,
differenze tra il re di francia e d' inghilterra. bandello, 2-11 (i-783
... tanto largo era che d' ogni banda toccava terra. vasari, iii-167
/ la sorella del sole, e fea d' argento / gli arbori ch'a quel
-d'altra, dall'altra banda: d' altra parte. machiavelli, 756:
: io conosco, padre mio, d' errare gravemente e, d'altra banda,
padre mio, d'errare gravemente e, d' altra banda, conosco di non poter
elle [le barche cinesi] patiscono d' un cotal vizio, ond'è mestieri
l'altro vino, chi si gloria d' esser bramoso del bere e va alla banda
il pover'uomo: si tratta ben d' altro che di sue apprensioni private.
volete, piacevi, evvi a core d' accettar nel vostro consorzio, società, contubernio
distinti da una propria insegna; truppe d' armati in genere. - in senso
di lanzchenech che aveva seguitato le genti d' arme. bandello, 1-47 (i-555
per lo più, numero non piccolo d' armati... la banda, per
, i-1-20: lodovico di nassau, fratello d' orange, penetrava colle sue bande armate
sue bande sbarcava di sicilia nelle calabrie. d' annunzio, v-1-617: il trattato di
per gli eserciti molestie sovente fatali. d' annunzio, iii-1-369: nel moto irresistibile
per irritare il popolo, altri in atto d' urlare dietro ai soldati che fumavano.
/ strumenti procedea gran banda appresso. d' azeglio, 1-376: il diavolo lo
della chiesa che pareva tutta una fiamma. d' annunzio, iv-2-192: verso le sette
baldini, 1-720: l'applauso scoppiò d' ogni dove, echeggiò sulla rupe e
... schioppano con un tuono d' inferno e fanno un fracasso ancora meglio
imbocca il clarino. comincia un baccano d' inferno. idem, 5-17: c'erano
carretta è coperta di drappo rosso ricamato d' oro con una banda d'ermellini attorno,
rosso ricamato d'oro con una banda d' ermellini attorno, ed è posta in
/ tempestata per tutto / di fiamme d' oro il purpurino campo / e negli estremi
/ e negli estremi lembi / pur d' aurea banda in triplicata lista / fregiata
da una larga banda di velluto cremisi. d' annunzio, iii-1-543: porta intorno al
vita, portava un'alta cintura, orlata d' un bel colore, forse violetto,
. ojetti, ii-729: sull'architrave d' ogni porta il cartello nero tagliato per
per estens. e al figur. d' annunzio, ii-887: si spande / la
l'aventino, / verso la porta d' ostia, in sette bande. idem,
idem, v-1-438: lungh'essa la striscia d' erba era una banda di suolo arato
. gozzano, 78: tra bande verdigialle d' innumeri ginestre / la bella strada alpestre
impreciso profilo, un po'della guancia d' avorio vecchio. la regi- nella ricama
le gote paffute, somigliano a grappoli d' api. palazzeschi, 3-208: ma la
armadura di velluto chermisi bandato di tela d' oro. marino, 20-259: bandato
. marino, 20-259: bandato vien d' una cerulea stricca / con bei fiocchi di
bianco e rosso, l'arme de'langravi d' essen e di turigia banda ti i
. e poi le diede uno suo anello d' oro eia bandella dello scheggiale ch'egli
che altro, i disegni di ricami, d' intagli a'banderai, ed a tutti
capricci di molti ornamenti di farnese e d' altri cardinali e signori. buonarroti il giovane
sanza indugio vi mandò il buono conte d' artise suo zio e della casa di francia
carta colorata. finiscono in un arpione d' acciaio, e vanno conficcate a due a
lontano dal recinto e dove esso sente d' avere le spalle al sicuro, è
o di capecchio, / le gambe d' edra e di sermenti attorte, / e
gli embrici roggi del loquace tetto. d' annunzio, iv-2-160: si chiarì nel
, partito, solidarietà (per leggerezza d' indole, per tornaconto, per viltà)
casti, 16-80: appende / ad uno d' essi in sull'orecchia manca / una
disposti a scacchiera; le gronde ornate d' una specie di festone di legno traforato come
gran dignità fu ricevuto, e con rami d' ulivo, e cavalieri con bandiere e
croce; e, quasi al passaggio d' oltre mare andar dovesse, per far più
, quale gialla, qual rossa, quale d' altro colore, che gli segnano a'
botti, come si costuma sulle coste d' inghilterra e di olanda. monti,
novatore che si fosse messo in testa d' abolire il saccheggio; o per lo
della nave, la precedeva guidandola. d' annunzio, iv-2-470: erano bandiere per
a metà dell'asta, in segno d' infausta ricorrenza. d'annunzio,
in segno d'infausta ricorrenza. d' annunzio, i-754: lungh'éssi i litorali
govoni, 1-88: non più cieli d' un blu gendarme! / non più
blu gendarme! / non più prati d' un verde bandiera! / amo errare lontano
su castel santangelo segnò fine ostilità. d' annunzio, v-1-875: l'ora scoccò.
varchi, 8-2-94: non si dice d' uno che sia semplice, pure e
e soro: egli è cucciolo? non d' uno che sia avventato, sgangherato,
onor nazionale. giusti, iii-93: godo d' avervi persuaso che l'amore del mio
, un rimescolarsi di gran cappe, d' alte penne, di durlindane pendenti, un
159: il padule brulica di beccaccini, d' anatre, di folaghe. de amicis
strade brulicare di popolo, e le piazze d' armi sfolgorare di baionette. pea,
siamo sporchi di guerra e orfeo brulica / d' insetti, è bucato dai pidocchi,
, i-25: brulicano già gridi / d' un vento nuovo / alveari nascono nei monti
. comisso, 1-57: l'osteria brulicava d' ombre e di voci. sotto le
non mi brulichi dentro un certo desiderio d' udirmi augurare lunga vita e felicità da una
una gran calca di quel bestiame che fa d' intorno e addosso a quella povera lingua
stan sempre impantanati e nel marame / d' un nuovo brullichìo di pecorame. fagiuoli
in mezzo a un brulichìo di pesci d' ogni forma e grandezza, che scodinzolavano
saturi i cani, di vermi. d' annunzio, iv-2-297: quivi, su 'l
brulichìo di piastre nericce, in radure d' erba più lontane. montale, 1-134
642): renzo, in vece d' inquietarsene, ci sguazzava dentro, se la
vita in sordina saliva con l'odore d' incenso al sommo della chiesa. govoni
cielo, quasi braccia di consternati o d' imprecanti. abba, 1-52: ci
insidia giovinezza, / quella il lacciòlo d' erba del fanciullo. pavese, 4-122:
brulla per trarsi ogni appetito. f. d' ambra, xxi-53: pur
bastimento di tre o quattrocento tonnellate. d' annunzio ii-925: chiedi l'ora all'orse
ora all'orse / come l'uomo d' ipsara e l'hydriotto / quando muti ridean
idem, v-1-89: siamo un pugno d' uomini sopra tre brulotti disperati, soli
mare sempre più lontano / migrano tacque d' un ceruleo fiume. d'annunzio,
/ migrano tacque d'un ceruleo fiume. d' annunzio, i-807: o voi che
bruma serale, faceva pensare al relitto d' un ossame antidiluviano. cardarelli, 1-115
, 27: era una giostra / d' uomini e ordegni in fuga tra quel
in cui senza avvedermene preparavo un piano d' azione. 2. disus.
. 2. disus. solstizio d' inverno; il cuore dell'inverno,
, 185-8: e 'l tacito focile / d' amor tragge indi un liquido sottile /
: ben la canuta bruma a te d' intorno / fa di pruine e ghiacci una
105: soltanto al principio della guerra d' indipendenza d'america, gl'inglesi idearono la
soltanto al principio della guerra d'indipendenza d' america, gl'inglesi idearono la fodera
orbe estivo / giunga al flesso brumai d' egoceronte. monti, 6-182: il
volgar., 4-4: sono alcune maniere d' uve grosse e dure, che
dei monelli urbani,... gonfi d' uva da crepare, si compiacevano.
/ brumoso, accidioso e lutolento. d' annunzio, v-1-184: la basilica
tenditore bobi,... erano piene d' incanti. barilli, 6-79:
dolce delle buone e brumose giornate d' inverno. pavese, 3-207: io vengo
entro vi fossero passati i denti d' un pettine. d'annunzio, iv-1-983:
i denti d'un pettine. d' annunzio, iv-1-983: lo scoglio
era caldo brunastro e rugoso come il dorso d' una bestia viva. linati,
lata, quasi una scorie d' inferno. palazzeschi, 119: mar
grigio, / siccome una lastra d' argento brunastro, / immobile e
sec. xvii e xviii: d' intonazione tenera e delicata). cfr
ii-317): destra negli atti e d' ardita favella: / brunetta alquanto e
tutte l'ore / con splendore / d' un bel guardo scuro scuro; / s'
rolli, 562: una brunetta / d' occhio omicida / m'insulta e sfida,
. foscolo, xv-280: in casa d' una gentile e bella brunetta il signor ricchi
montecchiello, 26: addomanda la sposa d' esser liberata dal male de'veniali peccati,
colore che tende al bruno. d' annunzio, v-1-314: sembra che nel fumo
: vedo quelle sue grosse mani screpolate, d' un bru niccio rosato,
uno o due spicchi, / d' aglio trito, costì, su la brunice
se fusse, verbi- grazia, d' argento, mediante tesser colorata ed atta,
, ii-174: si serviva anco assai d' una pietra dura che viene di fiandra e
toro. galileo, 436: i vasi d' argento,... mentre sono
lame, le ingoiavano, e, passate d' affilatoio in affilatoio rapidamente, le restituivano
diverbio dal mattino alla sera con avventori d' ogn'indole e di ogni grado si vanno
che si fa da'cristiani devoti per segno d' umiliazione.
tal maniera ch'ella può ricevere illuminamento d' altrui, come una spada brunita,
foscolo. xv-194: le ombre sono corrusche d' armi ferree, perché il ferro brunito
uno spillo caduto, sulla punta brunita d' uno stivaletto adunco. de marchi,
brunite / coppe ogni cura in razzi d' oro scioglie. panzini, ii-124: questa
vino. barilli, 6-146: pagliai d' oro, bruniti dal sole, splendono
le perfide fanciulle brune mediterranee, brunite d' ombra e di luce, si bisbigliano all'
10-163: giornata umida e pungente, d' un grigio ineguale: qui luminoso,
un grigio ineguale: qui luminoso, d' argento; poco più in là cupo,
o di pietra dura, anticamente anche d' osso) usato per la brunitura dei
veduto di sopra come una piastra d' argento bianchito, col toccarlo col brunitoio,
altro brunitoio, in cui alla gruccia d' acciaio è sostituito un pezzo curvo di
sostituito un pezzo curvo di calcedonia, d' agata, o d'altra pietra dura
curvo di calcedonia, d'agata, o d' altra pietra dura,...
brunitori, / di spade, stocchi e d' arme arruginite, / le quai facciam
aperte... per tutto intorno girata d' una fascia, larga meglio di mezzo
nino / bianchi di marmi e bruni d' oliveti. fogazzaro, 2-34: il
ferro, erano anche esse sbarrate. d' annunzio, v-1-752: era bellissimo,
2-85: com'è bella la vigna che d' inverno / sembra un quadrato nella bruna
giacca di casa, logora, ma d' un prezioso rosso bruno. montale,
a chi straziato vi fuggiva. / lame d' acqua scoprentesi tra varchi / di labili
vecchia casa ch'è primavera, e d' una / gaia fiamma riarde il rosa smorto
francia. lippi, 4-29: egli ha d' intorno / una donna straniera in veste
, / dove in mezzo biancheggia un sol d' argento. / già muggir sembra,
in cui erra dolente / il desio d' un ignoto estraneo lito. pascoli, 168
, / sull'acclivio del monte glauco già d' alba, denso di notte ancora.
, imbevendosi del sole, pareva, come d' un olio. -anche di animali
illuminato; privo di luce; pieno d' ombre; avvolto nelle ombre.
che poco le sta bruna. cecco d' ascoli, 2748: [il botto]
caldi, / sull'onda cristallina / d' una calma marina / splender veggiam la luna
tra bianca e bruna, / tinta d' ombra e di luce, / con colore
colore indistinto / un bel misto facea d' alba e di luna. forteguerri, 18-87
, / più che se al lito tristo d' acheronte / se ne vedesse per passare
che vita altrove. tommaseo, i-147: d' affettuosa, a questo dir, la
altro in mezzo / di bruno acciar. d' annunzio, v-1-79: la lama chiara
le più basse orlate al di sotto d' una striscia quasi di fuoco, che di
che spiccava in bruno sulle stoppie giallastre. d' annunzio, v-1-637: da presso,
la terra più profonda veniva alla luce, d' un bruno carico, con un forte
i-53: [un cieco amor] d' argento è ingordo e a brun vestirsi
le sarebbe sembrato, se no, d' offendere la memoria del morto. -per
scopa, in piedi sullo stretto uscio d' una casa. morante, 2-364: era
buommattei, iv-253: faceva mostra d' una di quelle spazzole che ad altro
specie di manale per introdurvi la mano. d' annunzio, v-1-241: ricordavo l'odore
su la predella dell'altare, le brusche d' oro della pianeta. 2.
, provocato dall'evaporazione rapida delle goccioline d' acqua trasportate dai venti marini; malattia
pigliare tante fila di paglia, o d' altra materia simile, quanti sono coloro
gai come di pulzella, terribili come d' assennata. g. gozzi, 1-450
il bruschino che avrebbe scorticato la pelle d' un somaro. cassola, 2-132: per
/ sui monti, che cinque stelline d' oro. / e, come bruscinar
rizzarsi e rientrare in bottega e buttar giù d' un fiato un bicchiere di vin brusco
rassegnazione, prendeva adesso decisamente l'attitudine d' una vera vittima soffici, ii-279:
, che pure non escludeva un che d' ambiguo, finiva con l'inquietarlo.
di rami verdi di pugni- topo e d' agrifoglio, distinti di bacche scarlatte. [
fregiato con frasche verdi di brusco e d' agrifoglio, distinte di bacche rosseggiane].
plur. -chi). ant. varietà d' acero: la sua radice nocchieruta.
eccellente è el molusco. et è nocchi d' amendue questi alberi; ma el brusco
brustum): voce non latina, forse d' importazione celtica (altri suppone un relitto
mova un bruscolo, uno stelo! d' annunzio, iv-1-993: ella gli tolse di
e ingigantire le difficoltà. f. d' ambra, no: prima ch'io narrivi
commessario ferrucci, disposto levarsi quel bruscolo d' in su gli occhi,...
. pulci, 19-16: e'drappi d' oro e'vestimenti tutti / al loto
con radici di petrosemoli o di finocchio, d' apio e di soa- ragi e
]: abita presso / il brusìo d' ima fonte e d'un cipresso. panzini
/ il brusìo d'ima fonte e d' un cipresso. panzini, iii-425:
, tra il folto brusio del visibilio d' insetti estivi. alvaro, 4-221:
non si sa che brusio indistinto, come d' un alveare. betocchi, 5-52:
un bicchierone di quel nostro caro vinetto d' oro, un po'rossigno, che
di spuma come se ridesse dalla gioia d' uscir alla luce del sole. govoni
sangue / ho ancora un caldo brusio d' oro, / è sempre l'oro nuovo
(una novità letteraria, un'opera d' arte). tommaseo [s.
per quantità grande di persone, e d' altro: * oggi alla fiera c'era
: il vento... fa brusire d' una smania trita le piccole piante.
brutali siete, e non vivete secondo figliuoli d' iddio. b. segni,
più per il senso de l'orecchio d' una brutale e ignobil fede. garzoni,
, ii-448: un esempio così luminoso d' amor figliale in questa brutale dissoluzione di
, e la loro dispersione per mezzo d' una turba di cagne fameliche, è certo
e sono incapaci di « governo diretto d' anime ». 2. per estens
piede brutale dei soprawegnenti, 1 vincitori d' oggi, affrettati anch'essi, avidi anch'
affrettati anch'essi, avidi anch'essi d' arrivare, e che saranno sorpassati domani.
con venti ducati in tasca dalla casa d' un marito sospettoso e brutale. verga,
iii-1-255: anche nella vivente generazione più d' uno potè rendersi illustre... portando
rotonde piene di gioie et anel- letti d' oro massiccio e pesante, se le fanno
di tutte, e tutte indifferentemente concubine d' ognuno: oltre a quella sozzissima cerimonia
mia fedele servitù e de'miei trasporti d' amore. panzini, ii-167: certo col
stringersi come bambini spauriti davanti alla brutalità d' un padre inumano. vittorini, 5-165:
, 1 solfato foco ardente, rascion d' omo brutata, / che non hai
non hai altro deo, si non d' empir lo vente. = deriv
e più al ventre serventi a guisa d' animal bruti. idem, iii-9-52: la
con sincera / vista conobbe il fin d' ogni semenza / razionale e bruta che
: o ben de'ben, virtù d' ogni virtude, / io so che dato
, con una ferina educazione, nudi d' ogni umano costume e privi d'ogni umana
nudi d'ogni umano costume e privi d' ogni umana favella, e sì in
ii-1-21: nella nostra antica legge il padrone d' uno schiavo tiene quello stesso diritto di
che avrebbe su qualsiasi animale bruto. d' annunzio, v-1-680: tutti avevamo la
offre in sé una tal maniera bruta d' indifferenza su cui le fazioni avverse alla nazione
o potranno all'uopo lavorare efficacemente. d' annunzio, v-1-912: non bastava che il
, s'awiò lungo i binarii deserti. d' annunzio, v-1-771: lo spasimo di
da basso, bruto e sporco ingegno d' essersi fatto constantemente studioso, ed aver affisso
un curioso pensiero circa o sopra la bellezza d' un corpo femenile. carducci, 487
le brevi corna della fronte bruta. d' annunzio, v-1-500: io cerco il raggio
prudentia »; in lat. è voce d' uso popolare e pare di origine osca
, par., 7-139: l'anima d' ogne bruto e delle piante / di
, 398: son tre generazione d' anime, cioè vegetativa, la quale
tre qualità. michelangelo, 66-2: d' altrui pietoso e sol di sé spietato /
, quanto, oh quanto meglio / torrei d' errar ignuda /... /
sozzo, / de le profane voglie / d' un vilissimo bruto / esser fatta rapina
noi, vive nel petto / desio d' esser beati. idem, 817:
ed ella mugolava come un bruto ferito. d' annunzio, iii-1-169: mi risveglio sbigottito
che gli è necessario e non s'impaccia d' altro, perché il bruto non ha
i marinai inglesi s'ubriacavano come bruti. d' annunzio, v-1-626: lo sceicco di
le grate delle finestre, uccisero a colpi d' accetta, uccisero sfracellando i crani infantili
ben pasciuti e spensierati, in cui d' un tratto si disegna la maschera livida
enorme il metter le mani nel sangue d' un cittadino della sua patria, inperoché il
la fanno da demente per il comando d' un ministero o d'una dinastia,
demente per il comando d'un ministero o d' una dinastia, tanto corre dai bruti
nievo, 438: ne uscii segretario d' un governo democratico che non aveva nulla
(nell'antica roma era un epiteto d' impiego popolare). l'uccisore di
coll'inimico. baretti, 1-121: d' ogni dozzina di creature umane, tre
e a bruttarsi le mani del sangue d' un suo fante. sacchetti, 144-84:
: latino afflitto / de la morte d' amata e del periglio / del regno
bruttossi il bianco e venerabil crine / d' immonda polve. idem, 12-ii-42: i
, 12-101: ma i bianchi crini suoi d' immonda polve / si sparge e brutta
error comune, / né la fronte bruttar d' invereconda / esultanza. pellico, conc
, che la filosofia aristotelica non ebbe d' aristotile che il nome. giusti, 2-316
colpa render un uomo esangue, / che d' una cittadina bruttar l'illustre sangue.
quando aveva voluto mostrarsi tanto generoso. d' annunzio, iv-1-261: anche il ricordo della
capo venerando e il bianco / mento d' un veglio indegnamente ucciso, / che sia
continuano a dondolare la testa inquieta. d' annunzio, iv-2-375: che proverebbe un fanatico
dovesse vedere sul suo altare il sacramento coperto d' un cencio immondo? che proverebbe se
natura umana si trovava bruttata, avvilita. d' annunzio, v-1-581: l'italia avrà
43-135: bisunto e sporco, e d' abito mendico, / né a mezo ancor
sotto il braccio; magra, e d' una bruttezza gentile. baldini, i-537:
viluppo di così strane, e le più d' esse sporchissime fantasie, che mai simili
anima conturbata dal continuo e permanente spettacolo d' ogni bruttezza fisica e morale! soffici
tutto, / grosse le gambe e d' ogni cosa netto. lorenzo de'medici,
egli era brutto di corpo e bellissimo d' animo; oggi i nostri son begli
io misi innanzi alla « titanomachia * d' esiodo. carducci, i-848: e intanto
, / brutto il cavallo senza il velo d' una bionda criniera / sul collo;
qualunque corpo opposto passasse, quel corpo d' alcibiade nella sua superficie bellissimo, ragguardate
quelle brutte apprensioni, non ebbe cuore d' abbordame nessuno, per informarsi della strada
dimanda; / non di parente né d' altro più brutto. cavalca, ii-177:
più brutto. cavalca, ii-177: fuggi d' essere lodato da'brutti uomini, come
essere lodato da'brutti uomini, come d' essere lodato di fare le brutture.
se questa faccia si moverebbe per aiutarmi. d' azeglio, 1-344: quest'inevitabile ritorno
uomo è brutta, pericolosa e feconda d' ogni miseria tanto ad abila quanto a
. tasso, 1-53: mostra, quasi d' onor vestigi degni, / di non
di piazza, nelle quali ebbe parte il d' annunzio e si pronunziarono parole assai brutte
, che fu il decimo ottavo dì d' agosto, è portato morto secondo l'uso
altresì che il frammento greco è composto d' un emistichio pentametro e d'un esametro
è composto d'un emistichio pentametro e d' un esametro, al quale doveva succedere tutto
, più degni di galle / che d' altro cibo fatto in uman uso, /
saggio, / di furti, stupri e d' omicidi brutto. idem, n-61:
brutto. idem, n-61: il re d' ibernia, ancor che fosse orlando /
fosse orlando / di sangue tinto e d' acqua molle e brutto, / brutto
sé, che non fa il bello / d' ogni esterno dolcior schivo, e rubello
bello. carducci, i-849: il regno d' italia segnava in tutto e per tutto
espressione sbagliata. e per le opere d' arte non riuscite vale il paradosso:
, ho creduto che fosse mio dovere d' avvertir di tutto il signore zio.
, 1-86: ho visto il taccuino d' un sergente con la brutta copia di cinque
con la brutta copia di cinque lettere d' amore fitto fitto, scritte lo stesso giorno
, doloroso. pavese, 5-38: d' inverno quando non passavano più i cacciatori
traverso, balbettava: -per la santa parola d' onore, stavolta finisce brutta!
e i fagioli, s'erano messi d' accordo guardandosi di brutto. calvino,
s'ebbe a por le sbarre / d' ordin del podestà. lippi, 11-32:
luogo, come disperato, a vinegia d' ogni bruttura ricevitrice si trasmutò. livio volgar
, 18-2-388: vinegia ricevitrice allora non d' ogni bruttura,... ma
bruttura,... ma bene d' ogni miseria. vasari, i-941: e
per la quale in forma e specie d' una orsa presen- tandomise la bruttura del
più di quello che faccia soffrire. d' annunzio, v-1-712: trapassavo per meglio
fonte era sanza bruttura, a modo d' ariento, con le chiare acque; la
dall'odorare l'arena solamente conobbe una volta d' esser appresso a luoghi abitati da'quali
nievo, 326: le mani impegolate d' ogni bruttura, e le vesti tutte
sul mio corpo e volevo lavarmi. d' annunzio, iii-1-1174: è vero: sembra
1-104: firenze parea tutta un paiuol d' accia / pel gran bu bu di tante
ha alquanto del bue, corta e grossa d' intendimento. a bambini per celia,
pensate a ogni cosa voi. credevo d' esser più forte; non costo più nulla
giusti, 2-114: soffrite l'alito / d' un paesano / che per buaggine /
, ed è di corpo non maggiore d' un tordo ordinario. redi, 1-23:
che lui tirò in lungo, ritenendo più d' una volta la compagnia che voleva andarsene
mosto in quel fiato e il ribollire d' un tino; il petto rovinato dal vino
cui parte sottile è adattato un fischietto d' argento, e alla base di questo
bùbbola, sf.). sonaglio d' ottone, di forma sferica (con una
, 86: so un prato a schiena d' asino tutto bubboli rossi di trifoglio dove
cerchio intorno di vario colore a guisa d' un'iride, come ancora se diventeranno lividi
paurosa; e vide un sozzo bubbone d' un livido paonazzo. dizionario di sanità,
sfussandosi nella terra venivano rispurgate, tritumaglia d' acciaro e pietrisco. baldini, i-290
da gocciole di piombo fuso, o d' un qualche acido terribile, la coperta
dicevo, con cinismo: « mal d' amore: bubbone da tagliare, squilibrio
la femmina, sol che col seguito d' un'ancella aderente, se non quando
giri se non allora che s'invoglierà d' andar dei buboni a caccia.
, una bubulcata, cioè spazio di terra d' un paio di buoi, empie:
vista, ma per suono è noto / d' un ruscelletto che quivi discende / per
che quivi discende / per la buca d' un sasso, ch'egli ha roso
, e che non sia pieno o d' aria o di qualche altra cosa.
avevo un'ora e mezzo del dì d' un poco di riflesso di lume, il
un dall'altro, o vero le buche d' un braccio e non più fonde.
s'andasse fra quelle immondizie alla similitudine d' un verme volteggiando tanto che, trovata
andaron diviato al fico; ma già prima d' arrivarci, videro la terra smossa,
..., tenta la buca caliginosa d' inferno, sale alla sfera favolosa del
noi però ci accorgemmo che aveva temuto d' esser burlata. nievo, 229: mandò
nome di sito di buca, e riesce d' un grado alquanto più debole del sito
prima di lasciarla andare nella buca! d' annunzio, iv-2-369: mi fermai finalmente,
194: dalla buca per le lettere / d' ottone lustro, / sulla vecchia casa
. -buca tartarea: il regno d' oltre tomba. monti, x-1-446
rispondevano che non potevano né volevano mancare d' ubbidire in tutte le cose a sua
v.]: bucaneve, nome volgare d' una specie di galanto (galanthus nivalis
non quello che colava nei cortilacci chiazzati d' umido e puzzolenti di fogna: c'era
, 6-164: aveva prosperato un cinematografo d' avventure, dove talvolta il pioniere puritano
il pioniere puritano somigliava come due gocciole d' acqua a un bucaniere 0 a un
paolieri, 232: la vita d' una libellula d'acciaio, le evoluzioni
, 232: la vita d'una libellula d' acciaio, le evoluzioni d'un tafano
una libellula d'acciaio, le evoluzioni d' un tafano azzurro, le volate a scatti
un tafano azzurro, le volate a scatti d' un bucapere verde e turchino, m'
bastone, e messevi dentro una verga d' oro. cellini, 577: avevo fatto
allo sbarcadero. un ascensore a fior d' acqua che, bucando la verticale rupe
sporchi di guerra e orfeo brulica 1 d' insetti, è bucato dai pidocchi, /
o serve a farlo, e campa d' ordinario di quello, onde differisce da *
formiche, e le scortecciate da morso d' animali. panzini, iii-320: del convento
]... / e mi pareva d' essere discosto / e vicino e di
finalmente la vide in fondo al largo d' ima strada, con la sua facciata
in un tronco di salcio, o d' altro albero smidollato e sbucato dal tempo
. piovene, 5-522: vedo formicolare d' improvviso una piccola popolazione di donne che
grande bucato a vivaci colori. mutandine d' un palmo, provocanti pigiama in tinte
a finirvi, capisco, il fazzoletto scolorito d' una delusione di ragazza.
aveva ragunati in su una tavola a piè d' una finestra. burchiello, 86:
non fosse fatta da varii giorni. d' annunzio, iv-1-505: la lasciai davanti
suoi grandi armarii di noce, profumati d' ireos, dove due donne accumulavano la bella
lavata di capo. f. d' ambra, 112: ma lascialo / pur
fatto dugènto bucature, e'mi pareva d' esse'diventato ima grattugia. 3
pezzi; e con la polvere condivansi d' odore altre cose: acqua stillata, tabacco
cardarelli, 3-24: che lugubre senso d' addio in quelle tazze di bucchero nero
, era il letto matrimoniale coi colonnini d' ottone e per aria il baldacchino rosso
tazza per bere '(per lo più d' argilla) 'argilla odorosa 'per
scorza. marino, 333: ufficio d' occhi e di palpèbre fanno / due
la pesca ha] buccia di color d' oro, peluria e lanugine più che di
. che sfuma nel tagliar la buccia d' un cedrato acerbo, o che dalla
tirar sassi, mattoni, torsoli, bucce d' ogni sorte, la munizione solita in
cuocere la minestra, e a fin d' anno sarebbbe stato come aver messo dei soldi
capelli / biondo-ruvido, simili alle bucce d' arancia / sparse in terra.
de'quali la buccia è morbida. trattato d' amore, 38-8: ai tristo me
noi più amore ad una poco buccia d' un volto si porta e a queste
pèsti sono /... / che d' aspi han parimente irte le chiome,
compagnia [alla foca] la pelliccia d' un orso e la buccia d'un
la pelliccia d'un orso e la buccia d' un alligatore. fracchia, 350:
di che vestimento? non di drappi d' oro e di seta, ma d'una
drappi d'oro e di seta, ma d' una vile pelliccila. e che pelliccila
, pure tuttavia è rimaso nelle menti d' infiniti uomini una tacita e comune doglianza
-essere tutti della stessa buccia, essere d' un pelo e d'una buccia:
buccia, essere d'un pelo e d' una buccia: essere della stessa natura.
: non domandar quel ch'io so far d' un dado, / o fiamma o
va per parentado, / ché tutti siàn d' un pelo e d'una buccia.
ché tutti siàn d'un pelo e d' una buccia. / e forse al camuffar
? machiavelli, 3-203: tutti sono d' una buccia, e ne restereste ingannata.
e rimena, tutti i cervelli sanesi son d' una buccia come i preti ed i
infine donne! e'le son pur tutte d' una buccia. varchi, 24-14:
24-14: tutte [le donne] sono d' un pelo e d'una buccia.
le donne] sono d'un pelo e d' una buccia. caro, 1-215:
lui, né nessuno. tutti séte d' una buccia voi altri uomini. sassetti,
voi? ditelo: noi siamo tutti d' una buccia. vallisneri, iii-379:
tutti di una buccia ', cioè d' una stessa qualità. 10.
. 10. locuz. -buccia d' uomo: uomo magrissimo, ridotto a
romano di ferento km. 1. invece d' un chilometro calcolatene pure uno e mezzo
; ma questo più comunemente, a fior d' acqua. 11. dimin.
bùcciche di poponi, ossa, nettatura d' insalata. = variante di buccia.
non intenderne buccicata; non osservare boccicata d' una legge. b. de'
che gli antichi romani l'usassero prima d' inventare le trombe. mascheroni, 829
molte [conchiglie]: e grave / d' immane peso assai ròsa da tonde /
di notte avea mandato un segno. d' annunzio, ii-751: v'insegnerò davanti alle
destarmi... ululava come nell'aria d' un lago. -per simil.
dai bugni, / l'api con suon d' avene e di campestri / buccine e
del re e degli amici erami provecciato d' alcuna cosa. [sostituito da]
abbia fatto qualche cosa di grosso]. d' azeglio, 1-372: si bucinava a
anche si buccinava sotto l'atrio nei giorni d' udienza che chi aveva buoni pugni e
solevano dare il segno della battaglia. d' annunzio, iii-2-187: i buccinatori dai balaustri
parrucche di un secolo vicine a quelle d' un altro, un guardinfante rotondo con
diti, con buccole massiccie negli orecchi, d' un oro giallo come il risotto.
l'orecchio al quale pendeva una buccola d' oro che il sole accendeva di una
capelli pettinata a riccio. d' annunzio, iv-1-700: povera vecchia! la
quali daresti a bucie- falos galliardissimo cavallo d' alexandro. landino [plinio],
a dicine di pezze si vendono bucherami d' arzinga, bucherami di cipri, e la
era portato dall'oriente in italia. d' annunzio, iii-1-530: ah gran faccende abbiamo
di bucherarne / e le coperte trapuntate d' oro. = dal nome della città
mi vien da mano a dir buccata d' ufficio; e a dirti il vero,
padella bucherata per separarlo dalla cenere. d' azeglio, 1-236: e badi,
de amicis, ii-99: accanto alla porta d' entrata, resta ancora una pietra del
: uno si nascondeva dietro il sipario d' uno scialle rattoppato, bucherellato, stinto,
il quale pendeva da una funicella. d' annunzio, iv-2-34: toto, quando
questo verde, forse promesso al termine d' un cammino tanto bene indicato dal rigo
inganna; e ritengo provvido un ciuffo d' erba che da una buchetta, al piede
. la fante, ubbidendo, in poca d' ora la tirò su nel bucine.
su l'antico bucentàuro / l'anel d' oro dava al mar. d'annunzio,
l'anel d'oro dava al mar. d' annunzio, iii-1-72: hai tu udito
, iii-1-72: hai tu udito parlare d' una meretrice chiamata pantèa, che va
a toccare colla saetta il fondo d' esso buco. savonarola, 7-ii-294
che si tura con uno dito; empilo d' acqua e serra quel buco di sopra
ii-504: nel mezo del gambo d' un ciriegio giovane dei più primaticci,
un camelo possa per un forame o buco d' ago penetrare. -buco delle scarpe
. crudeli, 1-109: tutti fur d' accordo / che la semplice casetta /
ella [la manteca bianca di fior d' arancio] si fa a firenze, e
: ora solevano spesse volte venire orsi d' una selva, che v'era appo,
.. e la fornì di mobili e d' attrezzi, intaccando questa volta il tesoro
/ che frutta l'anno il valer d' un sambuco. einaudi, 1-355: potrebbe
. soffici, ii-247: mi sgusciò d' accanto come una serpe, fece,
ribeca / in su 'nun bucolin d' un ragnatelo, / addormentò una gallina
, e quanti se ne son cavati d' un sol bucolino di questo vostro sapere
mercati e macelli ed alle are. d' annunzio, ii-835: deh foss'io sopra
se ne sapere nulla. -gli pare d' aver preso buda, di chi si
preso buda, di chi si tiene d' aver fatta cosa difficile e rilevante. -a
a fare gran cammino e per cose d' importanza: 'oh: pare ch'e'vada
tre per quest'uscita poco opportuna. d' annunzio, iv-1-691: mister martlet,
cattaneo, i-1-171: l'esempio d' un'influenza, spinta senza trasposizione di
nella buddistica aspettazione dell'amor suo. d' annunzio, iv-1-138: ma questo periodo
. ariosto, 3-195: sia ver che d' oro m'empia la scarsella, /
per questo piena quella vasta / ingordigia d' aver? aretino, ii-156: è
firenzuola, 207: mi sentii empier tutto d' un sudor freddo, e gorgogliandomi le
: ci venne ad ambodue in pensiero d' osservar le viscere e l'interna fabbrica di
ultimo nodo della coda, fa l'ufizio d' esofago, di stomaco e di budella
ceno la sera, onde sto benissimo d' appetito. casti, 9-20: da se
se stesso mettesi il cristere, / d' alcun liquido suo medicinale / empiendo qual siringa
le tue budella ai pesci, nato d' un cane! barilli, 6-131: doveva
budella. panzini, ii-732: boia d' uno zoppo, d'uno zoppacelo!
, ii-732: boia d'uno zoppo, d' uno zoppacelo! di'che guarisca e
collo. -cascare le budella: perdersi d' animo. lippi, 11-6: alla
: le casca il fiato, si perde d' animo; e soggiungendo il fegato,
e le budella, intende: si perde d' animo affatto.
piovene, 5-594: sono le budelle d' agnello, arrostite e vendute all'aria
: gli uni e gli altri suonatori d' organetto e di chitarra, con girare la
in cul-de-sac, in un muretto. d' annunzio, v-1-207: entro nel budello
indiavolato di carrozze, di carri, d' automobili. papini, 25-169: fantasticavo che
e il coccorezzi, che sono budellucci d' abbacchio arrotolati su bastoncelli e arrostiti allo
, / che non ti cavi mai d' oro la sete, / sappi che in
. pasolini, 1-83: un budellone d' un frate gli venne incontro tutto sudato
, 6-17: la chiesa di porto d' ischia, tronfia, tenera e bianca come
sleppa di bove omerica seguiva un bodino d' indivia in forma di torre gotica.
sua cattiveria, / ei non cavi d' arcione e di budriere / infin i
nel fumo, biancheggiavano i budrieri incrociati d' una lunga fila di fanteria. dizionario militare
ricevere la sciabola o la spada. d' annunzio, iii-1-643: tomo tomo sono distribuiti
sono appesi budrieri corregge turcassi, pezzi d' armature diversi. e. cecchi, 6-rr
quando il bue desidera freno e sella d' oro e adorne coverte; e
di buoi, dormendo, imaginava, / d' un suo vicin, che gli teneva
poi giovenco, appresso bue, e d' indi vecchio: e il padre toro
in vari modi, sono imagini convenientissime d' animo guerriero non meno che il bue sia
per te fussero tanti calci di bue, d' asino 0 di mulo. garzoni,
errano grandemente questi regenti intorno ai mostri d' empedocle, perché non erano parte uomini
che mostri sarebbe a vedere l'anima d' un lione in un corpo di pecora,
in un corpo di pecora, e quella d' un levriere in quello d'un bue
e quella d'un levriere in quello d' un bue? algarotti, 3-52: nel
stalle / la sua laboriosa lupinella. d' annunzio, i-574: van per il
tre o quattro stomi su la schiena d' alcuni buoi pascolanti su una costa. pea
, non portando esso effettivamente la simiglianza d' alcun altro. parini, 339:
, che non hai più discorso che d' un bue. firenzuola, 652: ecco
io sono, io ho manco giudizio d' un bue fatto di cenci. goldoni,
avete promesso? vi siete forse mutato d' opinione? la sarebbe bella! bada
un severo esame di coscienza, sento d' essere * bue, bue, bue '
italia rimarrà sempre di pezzi come il vestito d' arlecchino. de roberto, 195:
celeste bue. 10. bue d' oro: il vitello d'oro della bibbia
10. bue d'oro: il vitello d' oro della bibbia. tasso, 3-57
tutta in un tratto. -bue d' oro, bue foderato di quattrini: uomo
/ l'hanno, perch'egli è d' oro, ad incensare. bocchelli, 1-iii-287
e in che maniera / il pazzo rio d' attossicarla spera. -cuocere il
lettera: non ci si può intendere d' ogni cosa. firenzuola, 551:
lecito a ciascuno uccellare alla detta sorte d' uccellami con paratelle, ragne,..
quale per le parti di dietro empiendosi d' acqua, fa disperare in tutto coloro
in branco per le macchie e boscaglie. d' annunzio, v-1-336: il rombo e
fu mestieri che 'l tauro significasse più d' una generazione d'animali simile a sé,
'l tauro significasse più d'una generazione d' animali simile a sé, come '
mezzo, e ne la sua sommità investito d' un nero corno di bufalo sì lucente
gendo come... [il re d' india] aveva buono numero di elefanti
da bufoli, tutto nero e dipinto d' ossa di morti e di croci bianche,
questo, che le sue coma fussero d' un mirabil osso e bello. solenni,
pesi a par dei buoi, e d' awantaggio, ma non resistono a durar
luoghi con buffali e cavalli, diverse sorte d' alberi. targioni tozzetti, 12-4-292:
bufali cornuti, maestosi, omerici. d' annunzio, ii-730: era del più
lo ingegno ne i buffoli. f. d' ambra, 4-103: orsù deh apri
come un bufalo pel naso. f. d' ambra, 4-94: m'hanno aggirato
meritava quello buffalone. f. d' ambra, 17: e poi se n'
: in quanto poi al far scelta d' uomini eminenti nelle buone lettere, disse
., 5-31: io venni in luogo d' ogni luce muto, / che mugghia
sgomento / che insegni la pietà. d' azeglio, 1-81: dopo certe bufere
e da le tombe / sorgono accenti d' ira e suon di trombe. panzini,
, 1-166: così dicea; quand'ecco d' aquilone / una buffa a rincontro,
nell'atto del cimentarsi all'abbattimento. d' annunzio, ii-905: allora il re
nel vano della porta, contro il risalto d' una fruttiera di mandarini, un incappato
facendo con essi quei giuochi che si resta d' accordo con sei o otto o più
questa concordanza trovata tra i miei stati d' animo e quelli di un detenuto politico
gli incantesimi... son cose d' oggi vive e verdi, che tanti
molto orribile e spaventoso] fece uscire d' una pietra scura e spezzata, buffando veleno
, i-612: subito sentii il bisogno d' accendere ima sigaretta e di buffarne due
ci apporta. un brisciamento mi corse. d' annunzio, iv-2-40: a un tratto
che con il moto perpetuo accarezzano a buffate d' aria delle facce in fuoco. stuparich
e ritrovate, come l'odore chiuso d' un buffò. pratolini, 1-171:
, verga, ii-176: poi fu colta d' ammirazione pel berrettino da viaggio della signora
ispazzare via un filo di polvere. d' annunzio, v-1-916: c'è da parte
goldoni, ii-352: da una scatola d' argento tira fuori un buffettino con polvere
appena disotterrati che aspettano un solo buffo d' aria per cader in polvere. verga,
tramontana, e faceva piovere una spruzzatina d' acqua fina e cheta. de marchi,
di giacomo, ii-850: un buffo d' aria calda, pestilenziale, ci colpì
: un alito soffocante, insopportabile. d' annunzio, ii-424: ei sa che avrà
a quando a quando a un buffo d' aria che veniva dal mare. montale
contano le parole che come la cornice d' un bel quadro che sostiene la tela
venezia le gran conversazioni erano di teatri, d' opere buffe e di tenori, esse
afferrare il buffo della cosa: lieti come d' una fortuna nostra personale e deliberati di
con poca virtù, e'quali sono arca d' invidia l'uno de l'altro.
, mandando ignudo un filosofo per vestir d' oro un buffone! della casa,
in scena bene imitato, più bello d' agamennone re, mal imitato. peregrini,
pagato qualche buffone, e talvolta più d' uno. mira de'gran signori era di
/ né il buffon gli vo'fare. d' annunzio, iii-1-580: e te n'
di mercanti grassi / e di buffoni e d' uomini di corte. panzini, iii-162
panno e si calzi, e non d' altro; e tutti i vestimenti sieno equali
, non solo non sarebbero stati esclusi d' italia, ma chiamati da babilonia e
buffone. io comincio quasi ad aver piacere d' essermi qui teco incontrato. suvvia,
e i ruffiani * di palazzo gravina. d' annunzio, v-1-60: per costoro noi
: e il buffon mena, ch'empie d' inodora / corruzion la pancia / e
il minore di due, tutti figliuoli d' un padre e madre, tutti sanissimi:
iii-656: hanno li predicatori loro vanagloria d' esser laudati, e che si rida delle
teatri? baretti, 2-320: trattandosi d' un argomento così poco importante pel mondo
. papini, 25-269: abbiamo bisogno d' inferiori,... del bambino che
chericato. garzoni, 1-815: cacciò d' italia in un bruttissimo essiglio pilade buffone
avea abbondanza di latte nelle poppe più d' una vacca. casti, 12-60: la
a sconvolgere e disordinare tutte le carte. d' annunzio, iv-2-1092: ella pronunziò l'
in un'altra lingua... diventa d' un rilievo marchiano e d'una buffoneria
. diventa d'un rilievo marchiano e d' una buffoneria speciosa, strillare a un sordo
livreati buffonescamente quasi ministri di stato. d' annunzio, iv-2-220: alcuni proclamavano i
giusti, i-424: mi credevate così d' indole un po'buffonesca, ma incapace di
e di quella sordida preoccupazione generale. d' annunzio, iv-2-245: il tonsurato
muro un giardino di limoni, d' aranci, di rose, di gerani,
?) dà per sovrano rimedio al mal d' occhi il bere del vino, e
scaffali son quelle fotografie ed altre riproduzioni d' arte, rilegature fiammanti e buggeratene,
. bocchelli, 1-iii-107: le toccava d' andarsi a disdire e a confessar miseria
certe rob- bette con ducento fiorini d' oro, a napoli se ne venne.
parlare di falsa boce, con intenzione d' ingannare... chi la
'l vanto di saper me'fingere / d' ogni poeta una bugia. castiglione, 192
, è trovato in bugìa. f. d' ambra, 100: ben sapete
ai bambini che ciascuna sia il segno d' una bugia che hanno detta).
pea, 7-329: mi disse una bugiétta d' un certo impiego che aveva nell'alto
[toccò] ad esso una bugìa d' argento. carena, i-483: bugia,
pamela si scuopre da se stessa piena d' artifìzio e d'ipocrisia, bugiardamente asserendo
scuopre da se stessa piena d'artifìzio e d' ipocrisia, bugiardamente asserendo...
scatti di ribellione, bugiarderia, secchezza d' animo, volgarità di linguaggio. =
: / ma, essendo parenti e d' un legnaggio, / non arò nel
delle dita con modo superstizioso, le prove d' innocenza per via d'acqua bogliente e
, le prove d'innocenza per via d' acqua bogliente e tutte le specie di geo-
, grandissimi danni ricogliamo, empiendoci ella d' opinioni stravolte e vane, ed insussistenti e
accoglimenti. negri, 1-786: capo d' anno: sì mite, e quanto
respiro il marzo, in questa luce / d' oro che so breve e bugiarda.
giovane, 10-875: chi 'n sul pero d' amor vuol far de'nesti / vede
ti bugio, è ancora in bocca d' alcuni, i quali dicono: io non
... legata con un bugigattolo d' una cameruccia di questa giovane serva.
guastò quella stanza, e privò quel palazzo d' un'opera singolare. l. salviati
vidi attraverso i vetri, al lume d' un moccoletto di sego, il mio
di sego, il mio sapientone. d' annunzio, iv-2-379: che lungo e
aminta, 590: e quelle arche d' argento, / che stimeresti piene di tesoro
quello che si ottiene a rovesciar buglioli d' acqua sul graspo. quarantotti gambini,
notato dalla figliuola di un notaro o d' un pizzicagnolo ricco che vuol farsene un
buglióne3, sm. ant. rottami d' oro o d'argento destinati a
sm. ant. rottami d'oro o d' argento destinati a essere fusi.
verghe o in vasel- lamenta rotte d' argento, o in moneta d'oro o
lamenta rotte d'argento, o in moneta d' oro o d'ar gento
argento, o in moneta d'oro o d' ar gento non correnti ne'
, e batte con ira le bugne d' un palazzo di marmo. d'annunzio,
le bugne d'un palazzo di marmo. d' annunzio, v-1-790: la città.
di lapislazuli, squa mato d' oro, urlava profondo contro i sugheri enormi
udire, / che dinota gran copia d' abitanti; / mostrin frequenza d'
d'abitanti; / mostrin frequenza d' intrare e d'uscire. trinci, i-268
/ mostrin frequenza d'intrare e d' uscire. trinci, i-268: si vende
, 175: quel bianco era fiori d' albicocco / e di susino, e l'
e il grano già facea lo stocco. d' annunzio, ii-152: la pendula chiave
. chiesa, 5-42: la nuvola d' oro era svanita. dai bugni, qualche
59: sovente una riviera / raggia d' astri solenni, / bugni di zolfo sul
2. per simil. d' annunzio, iv-2-868: un grido involontario le
, lo rende ronzante come un bugno d' api. = cfr. bugna
piene, / e sempre del gran d' anno ho nel cassone. soderini,
quartieri poveri fra muri oscuri, frolli d' antichità e trasudati d'umanità, a guisa
oscuri, frolli d'antichità e trasudati d' umanità, a guisa di un alveare
. vede in esso bollire una densa moltitudine d' atomi, fior di sottilissima polvere,
chiassuolo della città. foscolo, 1-392: d' epiro / dal continente opposto ardere i
., 16-82: però, se campi d' esti luoghi bui / e tomi a
a cui ardeva il volto perenne / unto d' olio della pasta àzzima / e la
pasta àzzima / e la buia carne d' ebrea. moravia, ii-139: l'
in fondo era tutto un barbaglio di spade d' oro. lo sormontava un gran quadro
rileggere il terribile scritto, ora parendogli d' intender meglio, ora divenendogli buio ciò
. 8. disus. privo d' intelligenza. buonarroti il giovane, i-278
magalotti, 20-154: sono [i semi d' alcune piante] le loro uova
dante, purg., 16-1: buio d' inferno e di notte privata / d'
d'inferno e di notte privata / d' ogni pianeta, sotto pover cielo, /
, 4-49: io non son troppo usa d' andare al buio. varchi, 23-40
. un asino bigio guadò un sentiero d' acqua. cassola, 2-25: la
che a trovare la verità. f. d' ambra, 4-113: tu se'al
si sono truovati scrivere fin al dì d' oggi i chinesi, i quali non meno
buio, più che si poteva, d' ogni affare. leopardi, iii-668: l'
5. figur. cecità. d' annunzio, v-1-498: quando io cieco ero
sol, poiché chi entrò / in quel d' antichità buio profondo? / né di
spalancato molte porte senza esibire la carta d' identità. con la segreta speranza che si
avverò. al buiaccio: a caso, d' improvviso. canti carnascialeschi [crusca]
buti, 1-670: per lo buiore, d' in sul ponte non potea discernere quel
crepasse chi vi ci nascose) / d' uscir di questi canti, / scappar delle
i-295: catturato con un grosso branco / d' altri randagi feritori ladri, / dormia
, / belle di forma, e d' un aspetto altiero. / quando si suona
6-63: il giglio si pianta del mese d' ottobre e di novembre in terra grassa
, il quale è un poco minore d' un aglio ordinario, che non fa spicchi
bulbo degli antichi, quel commestibile. d' annunzio, v-1-364: la pioggia porta
a righe bianche e celesti della giubbetta d' allora, col taschino colmo di bulbi
il bulbo del sinistro pròtundeva visibilmente. d' annunzio, iv-2-79: le innervazioni negli
delle acque bollenti benché senza fuoco. d' annunzio, sono commestibili.
doppi tutto il sugo concorre al nutrimento d' un fiore, che, nell'ordine della
essendo straordinario, succede che buona parte d' essi non producano semi, perché tutto il
sulla guida come se fosse l'asta d' un gagliardetto o come stemma e bulèna
come stemma e bulèna sta alla prua d' una nave. = variante dial
bulicame di viterbo è una fonte viva d' acque boglienti, presso alla città di viterbo
ceneraccio e di sassi, i getti d' acqua e di fango. viani, 14-344
/ di capi e di peducci e d' altro ossame / un certo guazzabuglio
liberi costumi. ribollito, / che pareva d' inferno il bulicame / che innanzi
, 2-177: traspariva un bulicame / d' illustrissimi e di dame. carducci, 722
mezzogiorno...: un bulicame d' accampamento, delle crescenzi volgar.
un altro crepaccio centinaia di gruppi d' uomini, di donne, di ragazzi,
le gambe e in mezzo ai piedi. d' annunzio, camenti; salvo che con
. la bagni, bulica e fermenta. d' annunzio, ii-601: e, =
: i girini saltellano bulicando dal polverone d' estate non a pena le prime goccie
e frescamente odoranti, di un acquazzone d' agosto l'abbiano immollato. rapisardi,
. fagiuoli, 3-5-141: dopo ancor d' avere udito, / chiesto, dato
buiimo vi sono de'mancamenti di cuore. d' annunzio, v-3-617: voracissimo truffardo che
avrebber dichiarato infetto di buiimo, ossia d' un male più truce della fame canina
invelenisce e si fa un triste giuoco / d' indifferenza e di perfidia, / e
alle mie spalle e acuta / spada d' argento bullettata appesi. dall'aggiustatore
salda, nella quale termina quella verghetta d' acciaio che bolino si nomina. algarotti,
legno / l'industre tornitore in men d' un giorno / collo scalpello, col
scalpelli stridere, bulini ronzare su lame d' argento. -figur. vico,
abbiamo in questo museo... bulle d' agata battenti di vecchie e massicce
avanti la partenza di porto sia guarnito d' ogni cosa, cioè stagno con buone
: ebbi lo sprone, ebbi la nappa d' oro, / ma un tanto scapitai
la linguetta del baule, i rilievi d' un piccolo stipo, le bullette delle seggiole
i chiodi piantati nel muro, parevano d' argento. pirandello, 5-371: su
che ornai poteva dirsi sua scuola. d' annunzio, iv-1-96: il rame l'attraeva
giovanni da uzzano, i-75: bullettame d' ottone o di rame, del cento
f. corsini, 2-299: suola d' oro massiccio, affibbiate bullonata sul tagliamare della
, 12-104: con coreggie bullettate parimente d' oro. salvini, 22-137: c'era
, il forastier sovra una sedia / bullettata d' ariento suoni parevano d'un battirame che non
una sedia / bullettata d'ariento suoni parevano d' un battirame che non finisse di bullofa
cicognani, 1-33: s'immaginava una seminata d' ossa rotte; e invece qualche pezzo
se non colpisce con lui! d' annunzio, iv-1-251: chiedo perdono, ma
nello scorcio del passato secolo pianoforte. d' annunzio, iv-2-890: alle pareti erano
getti, iii-82: la fiammetta e d' affari. ha or or fatto un fanciul
violò tante leggi divine e ecclesiastiche, d' umanità, di giustizia e di buona fede
do un ducato di buona mano. d' azeglio, 1-383: e per bonamano,
di sentire la verità, né capace d' intenderla, e ostenta di voler fare
bocchelli, i-462: una striscia d' orizzonte esigua e lontana... gli
renzo, il quale non sapeva risolversi d' andarsene. « buona notte, *
2. per estens. fine conoscitore d' arte e di mediev. poma panchresta
che importa un buondato: non lasciate d' andare a palco il dì di cenere,
di padova, non poteva avere intenzione d' offenderli? di breme, corte.
vestibolo, ha la bella sorte alfonsino d' imbattersi nella flessuosa ballerina n.
alle mostruosità sempre compagne de'primi sforzi d' un grande ingegno corretto poi dal buongusto
di bonincontro (1940) e buonincontri d' italia (1942). buoningrèsso,
5-3 (36): era il castello d' imo degli orsini,...
, e perfezione. chiabrera: 487, d' altra parte, ascolto / dir parole
impunita iniquità sul trono / dèi venerar d' inviolabil reo. foscolo, v-112: se
cui aveva sentito parlare, di slanci d' amore in qualche parte del mondo.
piove fiammelle di foco, / animate d' un spirito gentile / ch'è creatore
un spirito gentile / ch'è creatore d' ogni pensier bono. idem, purg.
non è la bona / essenza, d' ogni ben frutto e radice. idem,
niuna buona opera o essemplo di vita o d' altro in alcuno che cherico fosse veder
che voi col contrario portiate loro d' impedimento e di tenebre. vasari, ii-179
quest'uomo mescerebbe alla letteratura ogni specie d' industria e di vizio per ottenere ciò ch'
o vane, ma utilissime e degne d' infinita laude. guicciardini, v-
che costei dee essere; ecco fede d' onesta donna, ché mi sarei confessata da
, quasi sempre son simili a quelli d' onde procedono. guicciardini, v-301: essendo
davanzati, i-239: pensò a claudio d' acconcia età e studioso di buone arti.
potere spirituale -dic'egli -ha il diritto d' instituire il potere temporale e di giudicarlo
padre mio buono, che così puntualmente d' ogni cosa mi domandiate come se mai
fede infido, / motto osa far d' accordo infame e vile, / buon re
con una amorevolezza di cuore, dandoti d' un benvenuto ne l'anima, ti
. -di buon occhio: con disposizione d' animo favorevole. compagni, 2-1:
di gentile uomo né di signore né d' alcuno altro... mai potè muovere
roano, in chi era el pondo d' ogni cosa, ci fussi affezionato.
quello che bisognava. f. d' ambra, xxi-31: a tutto si prowederà
malgrado qualche apparenza diversa, io pretendo d' esser nel fondo ben più d'accordo con
pretendo d'esser nel fondo ben più d' accordo con voi, di quel che
voi lo siate con taluno dei vostri fratelli d' arme. pindemonte, 355: uscì
: entrata... nelle buone grazie d' un influente personaggio della giunta provvisoria reggente
bone parole, poi con minacce cercò d' indurla a far i suoi piaceri. bandello
che piglia 11 galantuomo circondato da birboni d' ogni maniera. verga, 3-13
gente pareva temesse di èsser creduta capace d' inventare le più innocenti fandonie. nieri,
mia stanza e mi dona / un ramoscello d' ulivo. baldini, 5-188: da
di lasciare a tutti un ricordino, d' una strizzatina, d'una lisciatina,
un ricordino, d'una strizzatina, d' una lisciatina, e magari solo d'una
d'una lisciatina, e magari solo d' una paura birbona, e li rimetteva
), e di sentimenti, stati d' animo. gozzano, 28: le
il padre cristoforo arrivava nell'attitudine d' un buon capitano che, perduta senza
i doveri del proprio ufficio; gente d' arme: bene addestrato, agguerrito.
scusi, ma non è capace che d' impedire. [ediz. 1827 (501
, in sulla roccia, e in luogo d' avere buon porto, fece fondare una
corba, e gran paniere / pien d' uve bianche e nere. d. bartoli
ogni sorta di uccelli e d' altri animali che ammazzato io avessi con
eravamo, già da tempo, rimasti d' accordo, con lui, che,
certa cameretta entrati sono, / che d' armadure vecchie era copiosa; / dicea l'
, i-1-100: vedi il bon marco d' ogni laude degno. boccaccio, dee.
modesti e di buona condizione, pure d' oneste cose e di lealtà andavano con
al del levati, / perché questo era d' adamo il buon seme. boiardo,
né copiosa di molti parenti. f. d' ambra, 19: detti moglie al
aduna il buon camillo / pedoni, d' armi rilucenti e gravi. sarpi, viii-67
chiesa romana de'buoni tempi facevano professione d' esser più osservatori delli canoni che qualonque altri
e farà le presentazioni in regola. d' annunzio, iii-1-1040: un gruppo / stava
commettono incoscienti ma astute i loro peccatucci d' amore. palazzeschi, 7-128: vi
tenere uno cavallo buono e stare provvisto d' armadure a ogni requisizione del re.
/ faceano intorno l'aria tintinnire / d' armonia dolce e di concenti buoni. castiglione
a spesa né a fatica in far d' avere bonissimi testi antichi. bruno, 3-467
, nemico de la verità, suspetto d' eresia. boccalini, iii-18: sire e
credono alcuni essere la traduzione dell'omelia d' origene, che va fra le buone scritture
od'io che soleva la lancia / d' achille e del suo padre esser cagione /
questa etade pur ha seco un'ombra d' autoritade, per la quale più pare che
guicciardini, 112: la neutralità nelle guerre d' altri è buona a chi è potente
peccati in genere; o dire come d' un altro, dicendo che remedi sarebbero buoni
di una persona, di un'opera d' arte, di pensiero). boccaccio
aveva sempre un poco / l'aria d' uno che ha paura / di non far
. il recitar con bona grazia alcuni diffetti d' altri. 23. fausto,
, in se stessa prese buono agùrio d' aver questo nome udito, e cominciò a
velluto chermisi, con cuffia in testa d' oro, con perle e tante gioie d'
d'oro, con perle e tante gioie d' intorno al collo, che pareva la
co'felici, / o degnissimo re d' alta regina. / e tu, che
sempre sulla riva qualche burlone che arrivava d' improvviso dietro le spalle d'un amico
che arrivava d'improvviso dietro le spalle d' un amico ignaro e lo gettava nel canale
buondì, buongiorno). f. d' ambra, xxi-38: buon dì, e
me. idem, xv-328: buon capo d' anno, mia cara. leopardi,
2-104: anna la salutò con una specie d' inchino, avendo la bocca piena.
brigata / faceva quivi, per amor d' arcita, / che si desse conforto
popolo facevano. bembo, 2-40: d' intorno al fuoco raccoltisi, preso prima
buon tempo e sono su le imprese d' amore, ora, che io mi veggo
alla mia prima risposta, cambiò tuono tutto d' un zano, 46: nella
del trionfai veiculo una volpe / che d' ogni pasto buon parea digiuna. fiore,
, i pappatori... fanno professione d' intendersi de'vini e di conoscere i
o un buono arrosto di tordi. d' annunzio, ii-880: gli sia concessa /
e sufficientissimo, e di buono aspetto e d' optima fama. castiglione, 253:
quella è bona. gramsci, 124: d' altronde i napoletani di una donna bella
la sua buona ragione in tutto quell'odore d' acido fenico. pancrazi, 2-17:
argomento, in verità, faceva più d' una grinza... il fatto sta
diamanti, un de'buoni e un d' alchimia. nievo, 286: non avea
e breusso, 1-5-45: ch'era d' acciaio e grosso un buon sommesso.
passava; / due braccia o più d' una buona misura / dall'altra parte
che gli dava una bona quantità di fiorin d' oro. guicciardini, 158: ebbono
: ha il suo stato ne la valle d' agosta, e v'ha molte castella
, a tutti davanti un buon trar d' arco, / presso alle porte polinice giunge
della valle, vide un buon posto d' armati, parte sull'uscio d'una casa
buon posto d'armati, parte sull'uscio d' una casa, e parte nelle stanze
sé; ma pianino, col movimento impercettibile d' ima cerniera molto arrugginita. ci avrà
gl'italiani... si mossero d' intorno a nona, e gridando italia,
filosofia, molto più che in fatto d' amore, con bona pace di messer
messer francesco, * piaga, per allentar d' arco, non sana '. borgese
lustra di brillantina e una impeccabile compitezza d' inchini. 32. per antifrasi
una pietra che, uscita dalle mani d' imo di que'buoni figliuoli, venne
35. locuz. -a buon concio: d' amore e d'accordo. tasso,
. -a buon concio: d'amore e d' accordo. tasso, n-iii-838: io
, e allora così scarso, e d' acquistar tempo. verga, ii-351: il
ho di colà, vestita una figura d' alcun drappo ad opera, come ivi
) ma il locai del paese [d' inghilterra], i semplici costumi, le
questo si chiama davvero viaggiare là alla buona d' iddio; viaggiare da zingaro, da
nievo, 533: la vita d' un uomo raccontata così alla buona non
erano vicini, quando le sue occupazioni d' avvocato gliene avessero lasciato il tempo, sarebbero
mascalzone del titta? con quel figlio d' una buona donna? non ti ci
ebbe buon dirmi ch'io badassi bene pria d' impe- gnarmi; mi premeva troppo l'
nievo, 362: ora che ci par d' essere avvezzi al pericolo, e pericolo
-essere in buona: in serena disposizione d' animo, in rapporti amichevoli. ser
muoversi, ma che arebbe ben caro d' abergare la sera fuori della città
non posso menargli buoni quei periodi tutti d' un colore, quell'andare tronco e saltellante
amico avrebbe desiderato ora più che mai d' entrare in discorso, tanto per tastarlo
ci saranno nemmeno cinquanta metri in linea d' aria. -tenersi buono: pavoneggiarsi
da s. c., 3-6-12: d' essere ammonito lo buono n'è lieto
roma, / terror finora, oggi d' italia scherno. cuoco, 1-93: rare
dio: adunque povero è quello che d' esso àe poco, e più chi
di dono / sta contento, -buono d' imbarco: documento, in uso nella
pel servizio della tesoreria, sotto forma d' obbligazioni nominative od al portatore, fruttanti
sia di te innamorata. f. d' ambra, xxi-25: io tengo buono in
3-1-282: bisogna dunque che voi vi sentiate d' aver tanto buono in mano da poter
o della bocca sua, / o d' altro ove conoscon d'aver buono.
sua, / o d'altro ove conoscon d' aver buono. -avere del buono
che buon per te. f. d' ambra, xxi-28: buon per te,
tanto generoso tra'suoi parenti da raccogliere d' in sul lastrico il suo figliuolino!
la seconda, in dicendo l'oppenione sua d' alcuna cosa, allegarne ragioni almeno probabili
lo credevo ». a me invece pare d' essermi dato al cattivo. collodi
, inf., 15-103: saper d' alcuno è bono; / delli altri fia
l'uom in presenzia della innamorata finga d' essere imbriaco. aretino, iii-161:
: che se i collegati fussono stati d' accordo e giucato, come si dice,
addosso a tradimento, nel buono d' un discorso. = lat.
ch'ogni cosa si guasterebbe. f. d' ambra, xxi-34: deh nella buon'
buon'ora... giuro che d' ora in poi non vi darò più alcun
de sanctis, i-290: manca d' invenzione e di profondità; ma vi supplisce
di quasi novant'anni piuttosto pingue e d' una fisonomia dinotante il buon senso e
, saviamente impostole dai naturalisti per esprimere d' un tratto la tranquilla e beata esistenza
dalla luna ad interrompere le gaie gozzoviglie d' una brigata di buontemponi non avrebbe recato
: ieri fui a pranzo dal ministro d' olanda. la compagnia era scelta e tutta
buòn umóre), sm. stato d' animo lieto, sereno, allegro (che
voi. bel principio, a far d' un povero compagno un uom da bene,
avrebbe avuto bisogno; perché, più d' una volta, gli era toccato a sentirsi
mezzi, bonòmo, scontava il fio d' essersi, a sessantanni, innamorato della
od il suo intermediario si sia messo d' accordo col mezzadro o fittaiolo per il pagamento
cedergli la casa, contro lo sborso d' ima congrua buonuscita. 2.
molte foglie e lunghe, il capo d' aneto: lodato nei cibi da ippocrate.
]: bupreste e bupestre. genere d' insetti dell'ordine de'coleotteri, che
procedeva aiutandosi colle mani, aveva qualcosa d' innominabile e di schifoso, in quella
. bocchelli, 1-i-435: gli rinfacciava d' avere nelle vene un sangue freddo come quello
su due perni, con un poco d' inclinazione verso l'estremità superiore. la superficie
burattello, lo porta per aria. d' annunzio, iv-2-913: apparivano...
apparivano... alberi giranti forniti d' una sorta di cilindri cavi come i burattclli
i burattinai più bravi e dotti. d' azeglio, 1-309: generalmente la vista
lontano, lo strido acuto del pulcinella d' un burattinaio arrivava sino alla folla,
esatta imitazione dell'uomo, di ricordarci d' un colpo che quello è sempre un
questa qui, voi dite, era d' accordo con mia moglie, e han fatta
f. buonarroti, 2-xi: certi burattini d' osso mal fatti, colle gambe e
burattini... gestivano e si trattavano d' ogni vitupèro con tanta verità, come
le caviglie; / si muove a modo d' un burattino / e domanda in un
. nievo, 34: ora quelle masnade d' uomini, attnippati come le pecore,
giacobini; / viva le maschere / d' ogni paese. idem, iii-43: avrei
recano a i fomari da ogni tempo. d' annunzio, iv-2-258: mastro peppe nella
in quel terrore, e l'idea d' un simile buratto, misero più d'uno
d'un simile buratto, misero più d' uno a disagio. -ant.
buratto, m'accorsi di primo schianto d' essere pellegrino in patria, tanti furono
vidi fare, e che mi dissero d' essere obbligato e rifare appo una mezza serqua
di questi linguai miei rispettabilissimi confratelli. d' annunzio, v-3-102: il cruscaio s'
. caro, 12-i-154: o vero d' un buratto di seta nera, per
: / ca s'eo son sofretoso d' abbondanza, / sarò, madonna,
i'non voglio che tu ti sforzi d' insegnare per burbanza, né per mostrare
convenire con una donna di fasto e d' alterezza, non ha dubbio che meglio
pigliarne un'altra sanza dote che fusse d' animo più rimesso, che quella che con
il mite lacrimoso ciglio / non gravar d' accademica burbanza. giusti, 3-57:
,... nulla di secco, d' uggioso,... e di
impressione. linati, 30-149: gente d' altri tempi, certo discendenti di antichi
applaudito a coloro che modestamente avvisarono altrui d' un'opera difettuosa; ma per lo
scritti. collodi, 680: i fiorentini d' una volta... se qualche
carena, ii-341: bùrbera, specie d' argano, ma orizzontale, girevole ai due
a cui s'avvolge il canape per uso d' estrarre i materiali prodotti dallo scavamento dei
... costringendo, a forza d' inchini e di rispetto gioviale, anche
la timidezza marmorea di venezia in cospetto d' un vero mare con veri cavalloni e
volta. fazio, vi-13-90: come maria d' egitto il fiume passa / senza burchièllo
e nero, sotto un arco / d' iride. d'annunzio, iii-1-66: i
sotto un arco / d'iride. d' annunzio, iii-1-66: i burchielli dei
burchielletto assai leggiero e snello, / carco d' assai tesoro. segneri, ii-433:
marinai soli, c'hanno tolto d' andare adagio con voga discreta. monti,
: nel canale del lemene puzzo d' acqua salsa, bestemmiar di paroni, e
e continuo rimescolarsi di burchi, d' ancore e di gomene. d'annunzio,
burchi, d'ancore e di gomene. d' annunzio, ii-835: deh foss'
', romagnolo bòrg * ricettacolo d' acqua nei fiumi ', emiliano burgh '
, sf. robusta stanga di legno o d' ac ciaio che porta il
e il giogo / e più d' un vomer, poi più stive e buri
grande era di biade, / grande d' eroi. rapidi aravano. era
delle acque dei fiumi). d' annunzio, iii-1-1106: per ciò io che
ardisco tenere accanto all'archipenzolo il calco d' una statua fluviale. bocchelli, 1-ii-553
dal lat. tardo barca 1 pozza d' acqua fangosa ', deriv. dal gr
orecchio alla porticina segreta. una buriana d' inferno si doveva essere scatenata. palazzeschi,
in campo i giostranti e stavano loro d' intorno, dando lor colpi e ammaestrandogli come
] 'burricchi 'i cavalli piccoli. d' annunzio, v-3-813: i buricchi trotterellano
giovane, 9-109: e fate pur d' aver sotto 'l buricco, / come vi
persona dai modi rozzi, zoticone. d' azeglio, 1-549: non vidi nella chiesa
della sua sciagurataggine, io gli mostrai d' appostarlo con maggior sicurezza. nievo, 36
piace. però non se la metta d' amore. dapprima fu come una burla,
vero, e un mobile esser più veloce d' un altro, che concetto vi quei
. nievo, 399: quell'accorto vecchietto d' esser burlata. de sanctis, ii-145:
e scaltrita, come egli le ragionava d' amore, burlava con lui e scherzava.
nella stessa materia; né mi sovviene d' aver visto composizione che burli così seriamente
è ricca e senza famiglia, ha ragion d' uccellar da luogo sicuro i poveri uomini
si toglievano la giubba; mentre, d' inverno, si passavano uno scaldino.
cose se ne burlino, e siano d' ingegno bastevolmente libero. tommaseo, ii-47
color nigro, / questo farà zascun d' amarla pigro. 2. intr
v'è burlato addosso quel malvivente d' america; che però, se tuo padre
quale vorrebbero uscire, siano obbligati d' appiattarsi sotto l'ali del potere
essi [duca federico, re alfonso d' aragona] non solamente non lo aver avuto
non crederebbe ch'io facessi la caricatura d' un goffo francese italianato, o
un goffo francese italianato, o d' un italiano che franceseggia burlescamente? cantoni,
scrivea per proprio istinto e per diletto d' una brigata d'amici,...
istinto e per diletto d'una brigata d' amici,... con libertà,
, i-599: è un trenino degno d' un poema burlesco, non saprei se
spettatori (e pur c'entra un che d' arte): / brevità vuoisi,
di screditare la ricerca delle fonti e d' invitare a metterla in burletta. soffici
del paese, che pure sui numeri d' ignazio aveva intascato ottantamila lire, per un
quando s'avvicina l'ora / d' andare alla burletta o alla commedia, /
di giacomo, ii-826: era il tempo d' una lieta freschezza d'immagini, d'
era il tempo d'una lieta freschezza d' immagini, d'una critica superficiale e
d'una lieta freschezza d'immagini, d' una critica superficiale e burlevole, della
della ingenua caricatura dell'epoca stessa. d' annunzio, v-1-94: si china a guardarla
un po'comica balena la saetta diritta d' un pugno, tutt'una retta dal tallone
si applaude anche perché s'è contenti d' aver capito il burlétta, sf
garzoni, 1-480: diverse specie poi d' inganni per altri e per se stessi
susta il coraggio dei giovani commilitoni. d' annunzio [accademia]: ecco che
la schizzinosa per farmi venir più voglia d' amarti, te lo puoi risparmiare. tommaseo
... hai l'aspetto burlone / d' un tale che mi ammonì / e
non intendiam per ora, signor, d' incomodarla. / metta nel suo burò
: a proposito di roma, è più d' un'ora che al burò è arrivato
burò di avvisi, ricapiti e indirizzi d' ogni natura, genere e specie. rigatini-
di dare la prova di ogni cosa. d' annunzio, iii-1-1117: invece di mendicare
da un burocràte sonnacchioso la licenza d' immolarmi, allora io potrei forse divenire
stesso, benché l'abbia usata il d' annunzio. barilli, 6-13: è un
un contenuto morale; adesso son partiti d' amministrazione, burocrazie e non c'è più
delfino lo riportò alla riva e confessando d' esser stato cagione della sua morte,
mare... le avevano smorzato d' assai quel primo incendio d'amore. abba
avevano smorzato d'assai quel primo incendio d' amore. abba, 1-26: c'
fregavano le mani vedendo la burrasca. d' annunzio, iv-2-323: gli altri marinai,
, pioveva a dirotto / a alessandria d' egitto in quella notte, / e
due emuli, se non fosse stato armato d' una più che netta conscienza, sarebbe
occhi suoi, nel centro de le borasche d' un mare d'adversità, ha fatto
centro de le borasche d'un mare d' adversità, ha fatto trionfar la pace e
ecco una tempesta di memoriali, e d' orribilissime accuse de'padri, con una
delle sommosse, / tenni per àncora / d' ogni burrasca / da dieci o dodici
si casca; / si può in cambio d' un altro esser offeso: / o
notte quando burrascava e tonava con rovesci d' acqua. linati, 30-218: all'albergo
un uomo sulla trentina, un tipo d' operaio benestante. aveva gli occhi rosso fiamma
. morante, 2-80: poi, d' un tratto, accorgendosi che io la
canti carnascialeschi, 1-554: zampe abbiam d' ogni ragione / da poter far marinate
che ci doveva fare un gran freddo d' inverno, e che certe loro amiche
ojetti, ii-325: è questa pietra d' un calcare color di burro, così facile
519): l'unica sua passeggiata era d' uscire sulla spianata, e d'andare
era d'uscire sulla spianata, e d' andare, quando da una parte e quando
dove andar cercando un nascondiglio in caso d' un serra serra. cattaneo, iii-1-14
le vigilasse. baldini, i-236: mucchi d' immondizie, di ferracci, di bottiglie
mise una palla di piombo di grossezza d' una mela di bosco ne la fonda,
e poi si farà beffe di te come d' un balocco. = deriv. da
pur da metterla n'un canto / d' una stanzaccia. l. salviati, 19-77
bella / industria del far suo quel d' altrui, /... / convien
, e che con esso loro / uscirà d' inghilterra alcun milorte, / e metteransi
alle chiese, rabbioso e in busca d' anime. 2. milit.
: male a scolari insegna / chi d' altrui vede busco, e non sua trave
la quarta al trifoglio, od ingollando pillole d' aloè! ». 3.
malattie, non resistendo all'intemperie. d' annunzio, iv-2-11: ma quel finanziere voleva
a casa, le passavano nell'inquietudine d' una visita della polizia politica, coll'
gli ubriachi e di buscarsi parolacce e rumori d' ogni genere da parte dei giovani che
alma angioletta / fu il picciol fiore d' umil violetta; / e tosto un angiol
ii-28z: e non ch'io tema d' antipor la fortuna e il beato commerzio
9-490: buscato / qualche pez- zaccio d' or, l'ha data a gambe.
buonarroti il giovane, 9-575: rinvergatori / d' avvenimenti, buscator di nuove / primaticci
- buschera!: esclamazione d' ira, imprecazione. = deverb.
placidità di prima, a quel buscherio d' inferno quali si sono conficcate nel fondo
volessi fare ora, / levar più d' un con la mano, o dir sette
appresso un gran buscióne di spine e d' ortiche, spogliossi ignudo e gittossi tra
: s'io per esempio facessi uso d' alcuna delle seguenti locuzioni:...
crederebbe ch'io facessi la caricatura d' un goffo francese italianato, o d'
d'un goffo francese italianato, o d' un italiano che franceseggia burlescamente? nieri
corpo voto in quelle catapecchie, / d' amor chiarito figlio d'una lova,
quelle catapecchie, / d'amor chiarito figlio d' una lova, / che svaligiar gli
ti mostri nell'altre cose, non d' essere stato schernito, come forse ti
tu ti piagnerai e lamentera'ti, ma d' averti, a modo ch'uno nibbio
: di qui è nato il dire d' una cosa d'importanza o d'un punto
è nato il dire d'una cosa d' importanza o d'un punto forte:
il dire d'una cosa d'importanza o d' un punto forte: 'questo è
quel suono esca. = voce d' area settentrionale. busnaga, sf