ha la mano, / i bimbi d' italia / si chiaman balilla; / il
/ si chiaman balilla; / il suon d' ogni squilla / i vespri suonò.
e menata via. f. d' ambra, 4-1 io: io non ne
che egli guardava; onde la mattina d' ogn'intorno concorsero brigate a rallegrarsi con
esso lui ed a presentare il padre d' esso, tra'quali driante, balio della
2. ant. precettore; maestro d' armi (alla cui tutela erano affidati
, i-226: questo durone fu balio d' achille, e fu centauro. andrea da
1-20: io sonore... d' auritania, e sono balio d'almonte
.. d'auritania, e sono balio d' almonte figliuolo del re agolante, e
figliuolo del re agolante, e porto corona d' otto reami. pulci, 22-230:
. 2. ant. messo d' un magistrato. -anche dimin.:
fatto qual si fosse freddissimo vecchio sentir d' amore, non che i due baliosi ed
di ciò che cresce non per mano d' uomo, e vive per virtù divina,
, ch'io sono / ornai uscita d' età di fanciulla'; / ma pensi e
giovine, ben che io sia pieno d' età e che la mia destra mano già
i-97: s'io per esempio facessi uso d' alcuna delle seguenti locuzioni:..
non crederebbe ch'io facessi la caricatura d' un goffo francese italianato, o d'
d'un goffo francese italianato, o d' un italiano che franceseggia burlescamente?
un embrice solo di tetto in mano. d' annunzio, iv-2-927: come una grande
, 2-24: l'apparecchio è una gabbia d' isolamento, una prigione balistica. la
bocchelli, 6-568: appariva la minaccia d' un rinvio, d'un supplemento d'
appariva la minaccia d'un rinvio, d' un supplemento d'istruttoria e d'una perizia
d'un rinvio, d'un supplemento d' istruttoria e d'una perizia balistica sui
, d'un supplemento d'istruttoria e d' una perizia balistica sui buchi delle palle
balistocardiografìa, sf. medie. metodo d' in dagine cardiologica.
sa? dall'andare e venire / d' un vecchio balivo. d'annunzio, iii-1-887
venire / d'un vecchio balivo. d' annunzio, iii-1-887: poi anche me
281: bisognerà che voi crediate che d' una balla di lana, il guscio o
mi aveva svaligiato dei libri, e d' ogni altra cosa da me lasciata in parigi
so quanti baiocchi e paoli per il porto d' una balla di libri provenienti da venezia
non andava perduto, e so di più d' uno che per farne passare le balle
convenientemente fasciata e legata per viaggiare. d' onde viene il verbo imballare e l'appellativo
venivano deposte le balle di merci. d' annunzio, ii-880: strascicandosi contra l'
, accanto a una lunga tavola ingombra d' un po'di tutto. viani, 4-69
tutto. viani, 4-69: ferma d' innanzi al fondo c'era la carretta del
di bianca neve, dei barilotti semisfasciati d' ambrato calofonio, delle balle sgravitanti di
di lana greggia, delle botti morchiose d' olio. bocchelli, 1-149: tutto
tutte le parti navi per caricarle di sacca d' uva passa e di botti d'olio
sacca d'uva passa e di botti d' olio, e non ne approdò ancora alcuna
, star di balla: esser d' accordo, intendersi, far combutta.
ma, o sia stata inerzia o paura d' entrar di balla cogli altri palloni gonfiati
che gli mostrasse una città megliore e d' ogni cosa più abondante di milano,
lippi, 10-5: rorch'ella teme d' esserne inquisita, / benché si chiugga
giusti, ii-260: era questo il tempo d' ovattarsi il cranio di roba d'altri
tempo d'ovattarsi il cranio di roba d' altri e di soffocarci dentro, sotto le
la conversazione era bell'e ingaggiata e subito d' un tono così fitto che in quei
come il ballabile, dopo un quarto d' ora annoia. pavese, 4-218:
tozzi, i-443: mi sveglio al suono d' un organo di barberia...
mattino a ballabili, marce, scombinati pezzi d' opera. moravia, i-315: all'
di pioggia, ad orza, d' artimone e trinchetto,... di
788: elli fu a roma uno famiglio d' uno cardinale, il quale andando a
giovine spagnuolo, ch'era in compagnia d' un altro prelato fece apparire che un
. adriani, 3-1-188: è una spezie d' incontinenza,... la quale
-ballare tutti a un suono: trovarsi tutti d' accordo. g. m. cecchi
tuo capaccio sentirai, / e al suon d' un sodo legno ballerai. -ballare secondo
-essere di ballata con qualcuno: essere d' accordo. fagiuoli, 1-2-350: quella
): com'io son scritto nel libro d' amore / conterai, ballatétta, in
, 38-2: voi che savete ragionar d' amore, / udite la ballata mia pietosa
ballata mia pietosa, / che parla d' una donna disdegnosa, / la qual m'
voi cantando / per contarvi novella / d' un vostro servo che si muore amando
testa avra'ghirlanda / di ulivo e d' argento la mattina, / tu umilmente
mattina, / tu umilmente l'addestra d' ogni banda. set giovanni, 149:
: l'amore di chiarita mi tira d' andare a dire una ballattina appiè di quella
ballate in onor delle virtuti e bellezze d' alcuno amoroso giovane. vasari ii-77: era
inframmezzava di canzonette e di ballatelle. d' annunzio, ii-610: la bella
che si fa alla finestra tutta vestita d' argento. è vista per trasparenza: l'
di qualche ballata, e le donne d' argo e d'atene ricorderanno il mio nome
, e le donne d'argo e d' atene ricorderanno il mio nome insieme a
di sopra; e insino al dì d' oggi si vede. p. f.
brunito dal tempo e dalle intemperie. d' annunzio, iii-1-540: e qualche giorno
sane in cucina a ritagliare e tentar d' incollare striscioline di carta per medicare un
e. cecchi, 3-164: sul ballatoio d' un cortile scoperto s'aprono gli usci
traspare di tra le grétole rarefatte d' una gabbiola che pende dal palchetto
monti, lungo le acque correnti; d' inverno scende al piano; la ballerina
incanti delle maniere significare, non isdegnarono d' usare la parola cutrettole, da noi chiamate
con tanta galanteria e faceva un menar d' anche così piacevole, che un pittagorico
coppie dei ballerini ondeggiano definitivamente nel gorgo d' un'orchestra... appeso al nero
rossi e lunghi in foggia di noccioli d' oliva, entrovi i semi con lana attaccati
dignità fu ricevuto, e con rami d' ulivo, e cavalieri con bandiere e
una sera a certe nozze in casa d' un conte di bologna, ed avendo
palazzeschi, 3-285: con un ballo d' addio si chiudeva la stagione: il
allor si udirò consonanze e note / d' ineffabil dolcezza, e i tondi balli /
farlo ormai) / di riposarmi e d' uscir fuor di ballo. prati, ii-183
, ed entrato in ballo fece in poco d' ora tre danze. 5
io mi trovo sol, mi pento d' essere / entrato in ballo. vasari,
cupola], e che si pentiva d' essere entrato in ballo. l. salviati
fine, i cantori: una dozzina d' uomini e altrettante donne, furono tutti
vivo addosso, e non si contentino d' esser sempre in moto loro, ma
/ dico, pensando l'ovra sua d' allore. idem, conv., ivxxviii-
più; né di nostra arte né d' altro frutto, che noi d'alcune
arte né d'altro frutto, che noi d' alcune possessioni traiamo, avremmo da poter
co'felici, / o degnissimo re d' alta regina. / e tu, che
, del quale si dice, come d' altri mille suoi collaboratori, che predicasse bene
la seconda schiera guidò un nipote del re d' ungheria con cinque mila ungheri benissimo in
soddisfatto, li ringraziò largamente. f. d' ambra, xxi-ii-41: non giurate di
, vedevan bene sul suo viso i segni d' un forte pensiero, d'una preoccupazione
i segni d'un forte pensiero, d' una preoccupazione straordinaria; ma non capivano
sempre ci rappresentiamo col desiderio la figura d' un amico, non sappiamo ben chi,
andò ben mezza lega. f. d' ambra, xxi-ii-13: ben si possono nondimeno
/ bella madre di fiori, / d' erbe novelle e di novelli amori, /
la mia bassezza; nondimeno mi sforzerò d' alzarmi, per riuscirli servitore se non
/ ch'in voi si desti ormai dramma d' amore. p. della valle,
qual sia / gloria, a dispetto d' ogni re, il serbarla. / ben
necessario e vittima innocente delle peggiori sventure d' italia, dormi ben forte laggiù nella tua
fosse rimasto al posto del boriini. d' annunzio, v-1-467: la vostra vita vera
del caro immaginar non perde / per volger d' anni. carducci, 1075: or
/ gli accolti in piedi al console d' intorno. svevo, 3-577: piovigginava e
ore. 5. anche con valore d' ironia o di antifrasi. - aver
! bene il conosco, ed ho ben d' onde / fra mille riconoscerlo deggia io
una continua bontà di mente, e d' animo ben composto, è al padre
364: altri senza vergogna si dilettano d' apparer morbidi e freschi, con la
avete voi buone novelle? f. d' ambra, xxi-ii-25: tanto ben parlante,
, cui appare il fantasma del povero. d' annunzio, iv-1-733: io sono perpetuamente
sorridevano le immagini delle statue greche, d' una ben costretta bellezza classica, la
alvaro, 9-71: illuminato dalla luce d' una finestra, l'immagine d'un
luce d'una finestra, l'immagine d' un santo ben pettinato e dal viso dolce
, povera / e giusta nella misura d' amore / per i figli lontani. cassola
procede favorevolmente. -va bene: siamo d' accordo; è così (v. andare
, ben tira innanzi. f. d' ambra, xxi-11-38: -lascia prima movere
volte. boccaccio, iii-5-17: poi d' imbolo / s'immaginò lui di prigion
, 690: e pisana, e d' un buon parentado, e molto ben ben
a ferir quattro volte profondamente il petto d' un piccion grosso. goldoni, v-1157:
ben bene e persuadetevi che la celebrità d' un giornale non è, non fu
m'intendete? sarà passato il quarto d' ora. tastiamogli un poco. sono rimorti
rajberti, 1-128: se le riesce d' impigliare nell'amorosa pania qualche ingenuo zitello
incipriava bene bene, si cambiava sempre d' abito. marotta, 3-107: il
ad altro: ben altro, ben d' altro, ecc. (cfr.
/ che illimitato esercitar potere / d' autorità assoluta imperiosa. alfieri, xiii-64:
tempi da ben altri re più possenti d' ulisse, il quale appena poteva armare dodici
. nievo 763: si trattava ben d' altro che di due stupidi occhi!
, 3-85: non erano provveduti né d' acqua né di vino, e avendone bene
pascoli, 1326: bontà che viene d' animo profondo, / se bene è grande
sotto coperta. « fra poco più d' un ora » diss'egli « saremo a
'l fine del male, non perché manchi d' essere, ma ove perduce nocendo.
i-16: il bene non ha bisogno d' alcuna escusazione, perché non ha colpa.
questo loco / diede per arra a lui d' eterna pace. idem, par.
intelletto! vorrei sapere a che giova d' imparare a fare il pane, quando
corger nostro scisso? / ché le terre d' italia tutte piene / son di tiranni
e villana cosa ad alcuno dare isperanza d' amore e ritrarre poi la mano e togliere
tutti allagati, se non due corone d' arida arena, senza palme, senz'
pubblico sono due termini reciprocamente esclusivi o d' una contraddizione inconciliabile. beccaria, 1-168
vita del tiranno che freme e trema d' essere scannato a ogni minuto, mi
concentrarsi sul nome dell'illustre patrizio. d' annunzio, v-1-569: la terra,
contraddicono loro, o con far beffe d' essi, o quasi dando loro consiglio.
quali dice santo agostino: -non basta d' astenersi dal male, se non si fa
fate ben se non / del mal d' altrui. b. davanzati, i-319:
molto meglio è a confortarti e pensare d' aiutare con orazioni e con altro bene
che lei non dicesse dovere essere degna d' ogni grandissimo bene e onore. idem
sia degno, elli è un movimento d' animo, che 'l filosofo chiama increscimento
bene proprio con cose nuove. f. d' ambra, xxi-n-17: essendo vostra famiglia
tener tal sposo / pareami il primo d' ogni ben; ma un bene
; ma un bene / maggior d' assai fia il meritarlo. manzoni, pr
? alvaro, 9-53: provavo il rimpianto d' un bene perduto, d'una
rimpianto d'un bene perduto, d' una solidarietà aspra che s'era intrecciata
fanciulla allevata e nodrida. f. d' ambra, xxi-n-34: né credo in modo
9. persona amata (con valore d' intimità affettiva; anche con intonazione scherzosa
, 49-53 (iv-184): sol d' esser dal mio lato vostro amante, /
, ella mi mira; / s'io d' amor parlo, essa d'amor
/ s'io d'amor parlo, essa d' amor favella. /..
io vedovo e privo / de le gioie d' amore, al cor figura /
sono i miei lamenti / segni d' un vero amor. leopardi, iii-
il mio cor doglio. d' annunzio, iv-2-141: la donna a quella
. -avere bene con qualcuno: essere d' accordo, vivere in pace.
bello, / e sì sarebbe donna d' un castello. machiavelli, 418: dovevano
so adunque come sia bene, in loco d' arricchir questa lingua e darle spirito,
.. nelle vostre contrade dui cittadini d' alto legnaggio, e de'beni della
beni divini e sempiterni. f. d' ambra, xxi-n-17: sarebbe non piccolo
4 (57): era figliuolo d' un mercante... che, ne'
tutti i non battezzati subissero la confisca d' ogni bene mobile e immobile e fossero
... se fuoco o legne d' accenderlo trovasse: niuno bene vi trovò,
seccature, tuffato in ogni bene d' iddio, e gli pare d'aver un
ogni bene d'iddio, e gli pare d' aver un papa in tasca. nievo
461: il popolaccio guazzava nell'abbondanza d' ogni ben di dio. verga, 3-183
: la femmina prima dare dee speranza d' amore, e se vede lo amante crescere
e assai bella, la qual fu moglie d' un cavaliere assai valoroso e da bene
bene! ha'ti tu a vergognare d' andarvi tu? ariosto, 316: ti
poco da bene. f. d' ambra, xxi-11-53: mi abbattei in uno
ed a'panni aveva cera più che d' uomo da bene. cellini, i
250: ma s'io son poveretto e d' ardire e di forze, sono almanco
: navigo fra la gente dei borghi d' alba, fatta di figliole per bene.
tal don'concesso, / ch'a ben d' ogni periglio usciti siano. aretino,
meglio di male vicino. -il ben d' un anno va via in una bestemmia (
gli facevano ampie largizioni di pascoli, d' armenti e di schiavi. carducci, i-854
tancredi che ha in consegna le chiavi d' uno dei monumenti più singolari dell'italia meridionale
... con l'esercizio quotidiano d' una censura acerba e inesorabile su tutta
lega lombarda e sacro cantore nella guerra d' indipendenza del '48, si prestò intermediario
una tutte le camere, le asperse d' acqua benedetta; e da quel punto in
in avanti, né vi fu apparenza d' ombre, né si sentì fiato, non
distesa la povera signora ratta, morta. d' annunzio, ii-873: gridavano i prostrati
: « beneditta tue / nelle figlie d' adamo, e benedette / sieno in etterno
236): gli si eran messi d' intorno ansanti, gridando: « sia benedetto
non so chi, m'ha tolta. d' annunzio, iii- 1-523: noi tenemmo
una nuova volontà, trieste è benedetta d' averci fatto vivere senza pace né gloria
e'sono sparsi per questo benedetto stato d' urbino, il quale par che sia
intorno questo benedetto romore de la proibizione d' infiniti poeti. bruno, 3-11:
, iii-339: in questa benedetta guerra d' ungaria, quanto al bene che possiamo
anch'io dal mio canto non cesso d' impiegare tutte le diligenze. lancellotti,
, forse per l'ultima volta. d' annunzio, iv-1-505: ha voluto levarsi
tose. dono in occasione della vendita d' un vitello (e si fa alla massaia
benedicente. 2. sostant. d' annunzio, iv-1-950: il benedicente, infiammato
, iv-1-950: il benedicente, infiammato d' entusiamo, agitato come da un estro poetico
boccalini, i-233: egli usava d' incensar ognuno con lo storace delle lodi
biascicare. 2. dial. saluto d' uso in sicilia (nel costume paesano
sì come iacob fu benedetto sotto la veste d' esaù così essi sotto l'innocenzia e
adimari, 268: e con un paiuol d' acqua e un d'aceto / dal
e con un paiuol d'acqua e un d' aceto / dal cucuzzolo a'piè gli
173: le persone si sono immaginate d' avere l'indulgenzia e di colpa e pena
papale, si possa mettere in mente d' esser stato attirato in una casa sconsacrata.
. questo mi dava il sentimento della vita d' oggi. 2. supplica,
, cioè una rendita di venti libbre d' oro, acciocché pregassono iddio per la sua
l'adorare, son sempre argomento d' opinione benefattiva. = deriv.
occorse che uno cittadino, tornando trionfante d' una vittoria, fusse ricevuto dalla sua
guiderdone attendesse, che l'operar degnamente d' un animo nobile e grato verso un
per una viottola, in un campo d' un nostro benefattore, uomo dabbene anche lui
ma v'insegni operarlo con animo più puro d' umane speranze. tommaseo-rigatini, 611:
che paia, merita sempre rispetto. d' annunzio, iv-2-179: e, quando la
quelli la cui vita non volgare è degna d' essere considerata per imparare a vivere e
cuore, repugnante agl'impulsi della ragione. d' annunzio, iv-2-294: grandi piogge beneficatrici
bartolini, 15-208: terminò col confessarmi d' essere una del comitato delle signore che
. agg. e sm. che gode d' un beneficio ecclesiastico. pirandello, 6-152
aveva avuti in dono dal padre beneficiale d' allora, quando s'erano fatti i
3-133: ogni gesuita nel messico beneficiava d' un reddito sedici volte superiore ai bisogni.
10-175: gli altri accattarotti lo beneficiavano d' insulti. = voce dotta,
tribuno, del legato, o d' altro capo supremo dell'esercito, veniva promosso
beneficio di uno degli attori; serata d' onore. - anche al figur.
] un lotto / con due benefiziate d' infinito / valore, e ciascheduna avea
fallito. / l'altra era a lettre d' or, ma goffe e rudi,
con una beneficiata, con una serata d' onore. b. pitti,
: chi riceve l'eredità col beneficio d' inventario. de luca, 1-9-2-30:
. né di ricever il benefizio o d' averlo ricevuto s'allegra il magnanimo,
anzi suol contristarsene e solamente è lieto d' averlo fatto: anzi né 'l liberale
il sangue in suo benefizio. f. d' ambra, xxi-ii-80: ma ditemi in
dal suo: quello che il rappresentante d' un collegio dovesse spendere tutto il suo
serata-concerto a benefizio dei nostri poverelli. d' annunzio, iv-1-56: in una società democratica
. onde furono privati per lo papa d' ogni beneficio temporale. idem, 7-2:
ricevuti graziosamente e provveduti di moneta e d' altri benefici. foscolo, xiv-159:
? 7. dir. beneficio d' inventario: vantaggio attribuito dall'ordinamento giuridico
ereditario. -al figur. con beneficio d' inventario: con molta cautela, sceverando il
notario, / se fia l'eredità d' emolumento, / torla col benefizio d'inventario
d'emolumento, / torla col benefizio d' inventario, / per le fatiche poi
lo salutano poeta, ma sotto beneficio d' inventario; accettano la sua poesia, ma
vecchio e poteva ben morire senza beneficio d' inventario. idem, iv-66: benefìcio d'
d'inventario. idem, iv-66: benefìcio d' inventario: locuzione giuridica che significa la
affermazioni, cose, ecc. col beneficio d' inventario, cioè condizionatamente e dopo ponderato
. campanella, i-318: il nome d' iddio si dilatò negli uomini primi,
reflussi de'secoli di ferro a quelli d' oro, [ad] alcuni, benefichi
ch'egli ha lasciati soli nel mondo. d' annunzio, v-1-695: molta gente benefica
si possono quelli, che per iscambievolezza d' amicizie o di benemerenze, o per
di funzionari, amministratori avveduti e integerrimi d' aziende pubbliche e private...
righe, pensa tu tribolazioni e benemerenze d' un uomo! bocchelli, 10-122: e
io così di te benemerito, deliberasti d' uccidermi. sarpi, viii-65: era
.. in bologna e nel centro d' italia avete una scuola sì eccellente dei parti
progresso. foscolo, xv-264: credo d' essere benemerito anche di voi fiorentini perché
carica vacante, era fuori contestazione. d' annunzio, v-1-692: i miei giovani imitatori
benentrata, sf. stor. tassa d' iscrizione a un'arte.
questa così furibonda ed a beneplacito licenzia d' uccidere. leonardo, 1-341: e
da poter esser governata secondo il beneplacito d' ogni grosso banchiere che vi giochi sopra
senza alcun tuo beneplacito, l'esuberanza d' oro, onde s'intèsse / il
o che si potrebbe star meglio. d' annunzio, v-1-802: non si tratta di
, 236: la sua vita era quella d' un tranquillo benestante di campagna. soffici
dei fastidi, come hai detto? d' un granino di sabbia. noi,
/ cui la gente riprenda / d' una laida vicenda, / tu dèi essere
glienza, / che riceve crescenza / d' amor ogne fiata. guittone, xxiii-24
che non sarebbe avere / quantunque ha d' esto secol di piagenza / for la
, 2-20 (i-840): desiderando d' acquistar la benevoglienza dei suoi popolani,
ci resta, ad amarci coi tratti d' un'ingenua benevolenza. bertola, 230
amici di quello che avesser mai saputo d' essere nel tempo che si vedevano quasi
. poi ch'ella è antica voce d' un'antica e nobile città italiana. cassola
fumava una sigaretta infilata in un bocchino d' ambra. - tu sei ghersi, vero
: e con queste parole, pensando d' aversi renduto benivolo il re, diede
tosto il silenzio degli astanti, che d' ogni intorno il cinsero folti e porsero l'
abbandonavano le finestre. bocchelli, 2-209: d' un tratto bosco, giardino e riva
dalle roccie, incandescenti getti di bengala. d' ogni parte i cartocci si stappavano con
beniamino di tutti i pubblici dei teatri d' italia. fogazzaro, 2-106: dicono che
capuzzo era lanciato e, per dovere d' imparzialità, bisognava bene stimarlo, trattarlo
va, sentendosi laudare, / benignamente d' umiltà vestuta; / e par che sia
amando, porto, e che me d' amara morte minacciano e fuori di regola mi
(se feci mai perché benignamente / merti d' essere udito) che nel cielo /
venti, è sotto il governo non d' eolo nell'eolie, ma di detti
per il studioso affetto morire al riguardo d' ogni altra cosa. magalotti, 9-1-82
celestiale che per grazia mi conceda sempre d' operare quello ch'alia vostra benignità possa
branco dei reprobi a fare il noviziato d' auditore. collodi, 78: il giudice
i-389: quella terra freddosa e piena d' umido, ammansata e addomesticata e risanata
., 40-10-2: li re della casa d' israele benigni sono. dante,
possa riveder la luce mia, / stella d' amor, che sei benigna e
virtù ch'informa e stampa / l'aria d' impression maligne e felle. bruno
, s'ap- presenta, bramoso d' essere nel consorzio vostro ascritto.
anzi di tutta la scandinavia, è dotato d' un animo altrettanto reso benigno dalla bontà
elementi, astri benigni / del ciel d' iberia, in questo dì vedete, /
la loro divinità, si spiccano i raggi d' attomo, e se li pongono in
, 17-11: la faccia sua era faccia d' uom giusto, / tanto benigna avea
e benigno viso. f. d' ambra, xxi-11-15: con benigne orecchie ascoltate
prostrazione lo hai sollevato con la sola potenza d' un tuo benigno sorriso,..
da la pioggia ecco deterso / in purità d' azzurro il ciel risplende, / e
non l'avevo visto ancora, e d' una bellezza gentile che faceva immaginare all'
che faceva immaginare all'orizzonte le rive d' un giardino infinito. d'annunzio,
orizzonte le rive d'un giardino infinito. d' annunzio, v-1-573: non vele e
stata sommossa poco fa da un volo d' angeli. savarese, 98: le strade
natura a famagosta far quel torto / d' appressarvi costanza acre e maligna, /
; fatto a proposito (ed è d' uso più comune il contrario malinteso)
di condizione civile; di buone qualità d' animo (per nascita, per educazione,
le genti. michelangelo, 66-4: d' altrui pietoso e sol di sé spietato
uomo, un uomo indegno della stima d' ogni animo bennato, un mostro in
parti, l'imbroglion le recita. d' annunzio, v-1-158: io sono un
pessimo, com'accade a chi si maraviglia d' avere sì benoperato. =
secondo la legge, sinon. di persona d' ordine; e talora vi è aggiunto
a rifarsi dello scorno e del dispetto, d' aver ceduto per qualche mese all'entusiasmo
fatto di cui si risentivano personalmente come d' un'in- giuria e d'un inganno
personalmente come d'un'in- giuria e d' un inganno da vendicare nel sangue, non
dal secondo padrone, sotto il nome d' antonio rivolta. giusti, iv-101:
il ben servito dal gran vizio che aveva d' im- briacarsi. de roberto, 182
pur nobili, potea far concepir s'in d' allora alte e gene rose
bensì a quelle, che quantunque siano d' altra terminazione avente l'accento nella penultima
vantaggio dall'occasione, e farsi merito d' aver raffrenato un popolo ribelle. d'
d'aver raffrenato un popolo ribelle. d' annunzio, iii-2-57: o genti la cui
cena, come dicono i romani, d' accoglienza, per darmi il bentornato.
pur qui contra avremo / l'arme d' egitto, o d'altro stuol pagano,
/ l'arme d'egitto, o d' altro stuol pagano, / ch'assai più
al culto / mi sottomisi in cui d' imene il nodo / eterno dura. idem
mai rimpiazzarla in non so quante migliaia d' anni, né mai la rimpiazzerà.
feudale... senza centro suo d' unità, fu bentosto sopraffatto dall'elemento indigeno
anco amati per le elemosine e i soccorsi d' ogni maniera di cui erano sempre stati
cui erano sempre stati larghi con tutti. d' annunzio, iii-1-614: e il capitano
lezza di cuore, dandoti d' un benvenuto ne l'anima, ti
foscolo, v-173: tutte le scuole d' italia gli parevano piene di matematici
tanto di benvenuto stampato sulla porta. d' annunzio, v-1-689: se il vostro principe
su un dado di sasso, incoronata d' una fronda, pareva ch'ella stesse lì
marina dà il benvenuto a chi arriva d' alto mare. comisso, 1-234:
reame erano in pace: i popoli confinanti d' amore e d'accordo, e il
pace: i popoli confinanti d'amore e d' accordo, e il re benvisto da
dubbio cercato il modo e la maniera d' accomodare ogni cosa. tozzi, i-475
, non senza ragione, dal nostro capo d' ufficio. bocchelli, 2-197: erano
vicino, artigiano di mezza età d' acuto ingegno e di bizzarra tempra
fusse stato un disiderio che egli aveva d' aver di me figliuoli, il quale desiderio
che è diletto, che è circondato d' affetto e di simpatia. alberti,
vizii, riverite e'maggiori, date opera d' essere ben voluti. machiavelli, 5
sostanza liquida, composta di carbonio e d' idrogeno, di odore forte ed aromatico
pestifero odore di benzina e qualche macchia d' olio. govoni, 2-198: bruciava
mi ero accorto che fosse all'imbocco d' un ponte. moravia, vii-5: alla
faceva tremare tutta la mano per mostrare d' aver paura, perché quando uno ha paura
, antireumatico, antisettico). -benzoato d' ammonio: usato in farmacia come espettorante
espettorante, diaforetico, antispasmodico. -benzoato d' etile, benzoato di metile: sono usati
[dioscoride], i-481: quella spezie d' albero, della gomma del quale si
acqua di coppo e con un poco d' oglio di belgiuì, e vedrai cosa che
bengiuì]: il bengiuì è gomma d' un arbore indiano, la qual gomma non
... ma piuttosto è il liquore d' un arbore dell'indie, il quale
/ bruciasse il nardo col belgiuin. d' annunzio, iv-2-281: la chiesa in
dal nome della borgata di bèola in vai d' ossola (cfr. panzini, iv-67
empiere il ventre, e che fanno professione d' intendersi de'vini e di conoscere i
vin robusto, che si vanta / d' esser nato in mezzo al chianti, /
noi scusavamo, pensando ai molti comandanti d' altre nazioni, che son perfetti gentiluomini
miscredente. bocchelli, 1-i-153: la guarnigione d' oc- chiobello, cinque croati che scacerni
. m. - *). tardo d' ingegno; di poca o punta
; stupido, idiota. d' annunzio, v-1-471: è tempo che ogni
in proverbio 4 beoto 'per uomo d' ottuso ingegno *. beòtico, agg
vermi- nacola, e in altri luoghi d' italia berbena. = voce toscana
., 5-4: i berberi son frutto d' un arbore piccolo molto spinoso a
febbre. e lo sciroppo fatto d' essi e di zucchero, vale contro al
frammento contiene, in prevalenza, elementi d' una lingua tronca, mimica, figurata,
. col rire una quantità d' acqua o di altro liquido.
per i caffè e per le botteghe. d' annunzio, v-1-662: simintendi, 3-221:
avvisò che venditori la cantilena lamentosa opprimente d' una turba ruggieri quella avesse beuta e per
che una salva di fischi e di odi d' uno che sia buono, e di quello
ber sempre appiè del giabile eleganza (d' un verde cupo che sfuma nel blu
avvenotte, fino a raggiungere un nero d' inferno nella punta lenato, di sua ad
la ebbe beuta l'occhio pazzamente tinto d' azzurro e il soggolo imma
, la causa altronde, / se non d' aver governo o del municipio. alvaro
là in piazza, pretende d' esser re. contentiamolo, il vano ed
270: questo l'ho provato / più d' una volta anch'io; ma fucini
da poi che a loro. d' annunzio, iv-1-895: era uno spettacolo mera
/ tal consolo il mio mal d' ombre, e d'errore. bruno,
consolo il mio mal d'ombre, e d' errore. bruno, 3-1138:
venditori, cantilenati e ripetuti d' ora in ora con varietà,
età tacque strillone. d' oblio. magri, i-360: avanti di
, 40-ii-66: fattosel sedere amante d' un'americana berciona e vanitosa, diventata
datogli bere il cià, sei tenne presso d' un ora in ragionamenti, la miglior
a starsi così rannicchiate [nell'acino d' uva], ed hanno presa, per
acqua di pace, a bere acqua d' oblìo. svevo, 2-445: ella si
che cosa e neanche lo bevetti ». d' annunzio, ii-428: giova a te
figlio di calcodonte uscì dal golfo / d' eubea con venti e venti oscure navi
calcide che bee delle correnti / prime d' euripo ebbe il suo stuolo. idem,
, 1 e bevean della bruna onda d' esepo, / fu condottier di licaone
ministra di pietate / che non sia prima d' ira. tasso, 12-64: spinge
. redi, 16-i-16: il savio maggi d' iccocrene al fonte / menzognero liquore unqua
rio, / torrente ov'egli bee d' alme assetato. filicaia, 434: di
/ o da pafo movesti? / d' ibla, d'imetto i liquidi / soavi
pafo movesti? / d'ibla, d' imetto i liquidi / soavi odor beesti
sensi, che imparino / a sospirar d' amore? alfieri, vii-71: entrambi
... più non bere. d' annunzio, iii-1-710: lascia cadere quella
che tu m'inganni; / ché branca d' oria non morì unquanche, / e
alquanto più largamente, che l'ordinario d' ogni dì. redi, 16-i-14:
il mistero. beveva come un tegolo. d' annunzio, iv-2-300: verso il tramonto
dobbiamo ringraziarlo della bontà che ha avuto d' invitarci. -bere un bicchiere,
lieta, ch'io non gema / d' esser lontana dalla donna mia, / lontana
con ella / vergini fummo, io, d' ogni unguento intatta, / assai tesoro
caduto in mare, o in un corso d' acqua. berni, 43-9: mosselo
di un lago il quale beve un tramonto d' oro, cristo ragiona a una turba
lucerna friggeva incerta, poi bevve un poco d' olio dal fondo e si allungò con
... mi fea desiare / d' esser sempre presente / a la mia bella
nel fine / un non so che d' amaro. marino, 208: notte,
i-106: spiega madonna i bei volumi d' oro / de la gemina chioma al
co'raggi ardenti / beono, accesi d' amor, l'umor ch'è in loro
non ti piaccia darti a nuovi generi d' agricoltura. carducci, 67:
. idem, 626: oh che sensi d' amore e di calma / beveremo ne
occhi, assetati della dolce aurora. d' annunzio, iii-2-341: e flagella i
di pioppi, con tutte le foglioline d' argento rovesciate, bevendo il vento.
/ nel cielo urtato / dal suo grido d' amore? valeri, 1 -77:
di pèsco, luccicare / in filo d' erba, bevere nell'aria / per
dagli orecchi e dagli occhi, storie d' ogni gènere musicorum, pensò che ne poteva
ne poteva méttere insieme egli pure. d' annunzio, iv-1-49: guardava il giovine
, 7-105: un operaio anziano privo d' entusiasmo, appariva il tal- larico a
-è come bere un uovo o un bicchier d' acqua: a indicare cosa assai facile
, e poi napoleone iii e l'italia d' accordo la davano a bere all'europa
, per lor bere, / contente furon d' acqua. idem, purg-, 33-138
cantando attorno e sollazzando e il soddisfare d' ogni cosa allo appetito che si potesse e
/ e i crin parlanti avviva. d' annunzio, iv-2-631: il flauto frigio e
berenice, moglie di tolomeo iii re d' egitto, e dairomonima costellazione in cui la
per difenderli dalle inondazioni. = voce d' area settentrionale, longob. bére 'protezione
cominciò a menare pugni e calci. d' annunzio, iv-2-428: chiamandolo la bella
pascoli, 582: una lieve ombra d' ale / annunziò la notte / lungo le
bergamotta bianca da estate, la bergamotta d' autunno, la bergamotta reale, vergata
, con polpa acidula. d' annunzio, ii-710: odoro come il cedro
bruno e odore meno soave). d' annunzio, iv-1-255: hai mangiato mai.
, fatte di bergamotto, di fiori d' arancio e di rose, che profumano
bèrgo, sm. agric. qualità d' uva bianca e dolce chiamata anche verdea
, di bericoccole che erano brinate come d' inverno.
di questo loco, e la scusa d' uccellarvi, ed uscì fuora con la sua
melati; e, per dar maggior fede d' uccellatore, portò seco i lacciuoli,
1-96: le mura a tomo d' artificio miro / forma un soave e lucido
. buonarroti, i-xii: saranno stati d' acquamarina, che è una specie del
. pascoli, 761: nel cocchio d' oro folgorando ascese / l'eroe; nell'
/ ridere di berilli e di turchese. d' annunzio, iv-2-42: fuori il cielo
, iv-2-42: fuori il cielo era d' un bel verde-chiaro di berillo; bruciavano
della favola al paragone di queste rupi d' ambra e di berillo curvate in circo
il cielo consultandosi con la domestica prima d' uscire: « non vorrei mi avesse
. v.]: « raccontasi d' una povera donna fiorentina, che, chiedendo
/ che dica: « stupra tor d' una ragazza ». tommaseo, ii-249:
tommaseo, ii-249: il venerabile vecchio d' ottantasei anni..., circondato da
, dice: * mi par d' essere in berlina '. ogni simile stato
finiva mai di sfilare, e ci pareva d' essere alla berlina d'un popolo!
e ci pareva d'essere alla berlina d' un popolo! dossi, 614: ma
; di me che ponevo la austera divisa d' ufficiale alla berlina, secondo essi;
un calesse di campagna e la berlina d' un cardinale che si vedeva parlar animato
e berlingatori coloro i quali si dilettano d' empiere la morfia ciò è la bocca,
e berlingatori coloro i quali si dilettano d' empiere la morfia ciò è la bocca
come è in effetto, che nelle cose d' italia fusse altra bontà, gentilezza e
: la sora brigida preparò un pranzetto d' uova, di berlingozzi, d'insalata,
un pranzetto d'uova, di berlingozzi, d' insalata, e un pasticcio di riso
dial. strabico. = voce d' area lombardo-veneta: milan. berlusc, barlusc
le sanguisughe, per una bagattella; non d' un arciprete di pogliano, per una
2-203: sulla porta un capannello / d' onestissimi svagati, /... /
borghesia colta, piena di spirito e d' immaginazione e insieme spensierata e tranquilla,
il pane fatto in casa, il vino d' uva, e non so che
poesia a rappresentar col suono la schiena scoscesa d' un monte? tommaseo-rigutini, 2984:
essa alcun che di simile ai nodi d' una mazza... le percosse
in modo di bernusso. = voce d' area settentrionale, dall'arabo burnus
nuovi testi fiorentini, 403: sei fiorini d' oro... ebbe ricco pellicciaio
/ più che non è lo breviar d' un prete. gelli, i-43: dimmi
capo, non parreste voi un branco d' oche. cellini, 1-31 (86)
se usava in questo tempo alcune medagliette d' oro,... e le portavano
stesso sopra un cavallo nella figura d' un vecchiotto raso, con una berretta
della patria) mi parvero tante berrette d' impiegati che si levassero allora da letto
bianca, un faccione rosso e brusco, d' una straordinaria alterigia. d'annunzio,
brusco, d'una straordinaria alterigia. d' annunzio, iii-2-305: si avanza il
sguardo da gufo, sotto l'ala d' una berretta calcata sulla fronte. -in
berretta: in segno di saluto o d' ossequio. -al figur.: mostrare
rispetto e soggezione di fronte a persone d' autorità; riconoscere il merito e l'
con entusiasmo, a me ragazzaccio ignorante d' ogni arte ch'io m'era, del
tanto voleva dire quanto: vivala portatura d' uomini degni e da bene; e muoiano
si sia e che sua moglie è figliuola d' un poverissimo berrettaio. garzoni, 1-736
che io scrivo ne ho un cerchio d' intorno, e veggendomi scrivere a lungo si
germania, i quali sono ancor prìncipi d' imperio, pretendono di dovere precedere tutti
intanto ch'io son vivo e fuor d' impacci, / meni le mani come
sopra difilato, / e m'empiano d' un fregolo di guai. di giacomo,
/ scuffie, scuffiotti e rete / d' oro e di seta e lana, e
bambini, che è di panno lino o d' altro simile... allacciasi lento
verga, ii-176: poi fu colta d' ammirazione pel berrettino da viaggio della signora
i gemelli ai polsi, con incisi trofei d' armi, il monocolo e il berrettino
di ufficiale sembrava travestito. si cercava d' indovinare che mestiere facesse da borghese ma forse
e ber tini con calzari azzurri ricamati d' oro, guarda con ferocità inestimabile annibaie
, / e dal vóto ch'avea d' ir ad ascesi / lo sciolse e di
, con o senza tesa, d' uso agevole e comodo. -berretto da
i-849: ahi, ahi! il regno d' italia segnava in
berretto da notte di seta rossa. d' annunzio, v-1-781: sotto le foglie vidi
da fantino, e un'aria soddisfatta d' aver finito allora di macerarlo dai cazzotti
calcano il berretto a tettino con aria d' importanza dopo aver scappellato tutti i genitori
, a ogni caso, il berretto frigio d' una volta. d'annunzio, iv-2-288
il berretto frigio d'una volta. d' annunzio, iv-2-288: egli portava una specie
lui. de amicis, ii-238: pezzi d' uomini barbuti, dalla faccia terribile,
messosi in testa un berrettone coi galloni d' oro che lo faceva sembrare un generale
generale, anche la giacchetta aveva filettata d' oro al collo e alle manopole. baldini
assume un'aria accademica, professorale, d' importanza. = acer, di berretto
fuori..., uscirono, d' una casa dirimpetto, loro addosso molti berrovieri
: il re carlo ix, fratello d' isabella, si sollazzava a bersagliare col
la testa, convinto chissà perché, d' essere stato bersagliato dall'oste, voleva
a bersagliarmi a colpi di citazioni e d' autorità. fucini, 406:
a bersagliare le punte che ci stavano d' intorno, e un vero diluvio d'acqua
d'intorno, e un vero diluvio d' acqua e di grandine si scaricò su
7. neri, 12-47: porta d' empoli intanto e poggivisi / eran le
nievo, 367: l'occhio, allargandosi d' intorno, ci scopre ad ogni momento
rientrare il nemico nel forte belfiore, d' onde fece vivo fuoco; tentò qualche
dei bersaglieri piemontesi? certo un musico d' animo allegro e ardito. verga,
im mobili, allineate. d' annunzio, v-1-62: non ascoltiamo se
si de'quetar l'ardente foco [d' amore]. tasso, 11-iii-993: ne
, grande e tondo come il disco d' un bersaglio. piovene, 5-580: nelle
gli studenti si esercitavano al bersaglio nell'interno d' esser bersaglio al trastullo gradito di quegli
questa mano veramente dolcissima indora gli strali d' amore, codesta tira l'arco d'amore
strali d'amore, codesta tira l'arco d' amore, e ferisce tutti i cuori
a starsi in veduta e allo scherno d' ogni uomo su la porta del suo palagio
/ un brigante! una spia! d' annunzio, v-1-91: il comandante sta ritto
tosso: / panni mill'anni or d' essere al berzàglio. 4
): il disio che io aveva d' acquistarmi il pregio e titolo d'onestà
aveva d'acquistarmi il pregio e titolo d' onestà m'ha fatto bersaglio di così vituperosa
al fuoco, a tonde, / d' ogni strazio bersaglio, d'ogni cosa
tonde, / d'ogni strazio bersaglio, d' ogni cosa / bisognosi e mendici.
sole, all'ombra, / privo d' ogni piacer, privo di luce, /
contro, e ad ognuno parerà ambizione d' averla con un re. galileo, 98
frequenti mordacità, e togliere altrui materia d' essercitare sì biasmevol talento. campanella,
anni mi truovo / di sciocchi e d' empi favola e bersaglio, / e nuove
, esser fatto bersaglio / all'invidia d' un popolo infinito. f. f.
il governo austriaco, l'amichevole convegno d' uomini studiosi d'ogni opinione. tommaseo,
, l'amichevole convegno d'uomini studiosi d' ogni opinione. tommaseo, ii-189:
che le proferivano. -oggetto d' amore, di predilezione, di cure.
maria si chiama, / qual bersaglio d' amor, perché si veggia / che
stioni, e quelle per aventura, d' intorno alle quali, sì come a
scienze si volgono, segni e berzagli d' ogni nostra opera e pensamento. pea,
riuscire in ciò che si vuole. d' annunzio, v-1-84: con lui siamo tutti
indovinare. f. d' ambra, 74: ah, ah,
quieti, acciocché non mettessero al bersaglio d' un sacco quella loro patria. -piantare
, fino ad un ampio rotondo bersò d' alloro e di mortella nella cui ombra
e mi regalaste quel fazzoletto, prima d' andarmene. moravia, vii-m: forse ai
1-316: né mi ricordo mai d' avere assalito chicchessia con altro,
che con berte e baie, e so d' aver solo orticheggiato, ma non
orticheggiato, ma non percosso. d' annunzio, iii-1-482: io sono contenta
iii-1-482: io sono contenta / d' averti mostro, o gran caleffadore, /
a que * che si danno vanto d' aver composto alcun libro con prestezza.
ago di ferro confitto sopr'alla testa d' un palo, s'alza per via
berteggiando molte mode di francia e d' italia. tom maseo-rigutini,
di morale e di cortesia, o cantavan d' amore alla buona, o si
? e1 pare che vui siate pieno d' affanno, che cusì soleti ber- tegiare
ti va a vanga. f. d' ambra, 4-26: con la quale mi
giordano [crusca): non si confessano d' essere berteggiatori e derisori.
, 3-13: perduta i negri ogni speranza d' avere pistoia, deliberarono averla per forza
di lucca, e puosonvi l'assedio d' intorno, e in poco tempo appresso
/ e il can guarda al clamor. d' annunzio, iii-1-563: con un gesto
(e, tuttavia, non privo d' improvvise o insospettate furberie); semplicione
. -farne più che bertoldo: farne d' ogni colore. foscolo, xv-546:
diogene venne nuovo professore di chirurgia e d' ostetricia. panzini, iv-68: popolare
: manlio, lo bertone, fu cacciato d' italia e d'affrica. boccalini,
bertone, fu cacciato d'italia e d' affrica. boccalini, iii-244: ho fatta
fecero la guardia al suo palazzo. d' annunzio, iii-2-96: riconduci /
, 1-34 (ii-427): fu detto d' un soldato italiano che in bertagna
): misura circa mezzo metro d' altezza, con pelame folto, tra
i cammelli / di ricche merce e d' ogni arnese vario, / bertucce e
f. doni, ii-34: in cambio d' allevare i lor figliuoli, acarezzano una
i loro fanciulli vanno sotto la disciplina d' un pedantaccio effeminato, goloso, lussurioso,
, vii di sangue, senza costumi d' atti, gesti e modi villani. sassetti
la facoltà distintiva tanto perfetta, ma d' esser come quella scimia che crede fermamente
passeggiare come una bertuccia in gabbia. d' annunzio, iv-2-243: teodolinda, la
ad uno ad uno. d' arco. 2. dimin.
degli animali: / il bertuccino vi ballò d' incanto. besciamèlla, sf. salsa fatta
3-169: fuoco sotto e sopra, rossi d' uovo, sentirono alcuno rotolare per
chiesa; subito s'avvi- farina d' ungheria, besciamella, maionese, forno da
un sole, / paiati un mascheron d' un carnovale, / o d'una lor
un mascheron d'un carnovale, / o d' una lor savie mogli, mi tirano a
dovervi contare una novelletta strega, ovver d' un bertuccione. casti, 3-49: fu
57: grilli, serpenti, e balle d' uve fesse / sce sia facile entrare
vero? sùbito infatuato appena si tratta mortalmente d' alcun de'sette peccati mortali. e quali
bacchétti, 1-i-215: era il presentimento d' un castigo del peccato sacrilego; d'
d'un castigo del peccato sacrilego; d' aver fatto denari... con bestemmia
, n-12: e di bestemmie e d' onte / muggì il torrente e la gran
, chi strappa le code. / d' ogni linguaggio bestemmia si feo: / qual
massimo tirio, il quale pone tre generi d' arti, il primo de'quali consiste
papale, si possa mettere in mente d' esser stato attirato in una casa sconsacrata.
ornato, / non avea in man d' un cavallier trovato. guicciardini, 182
questa casa era messer iacopo, uomo d' assai riputato e tutto da bene, se
e la luce al sole. f. d' ambra, xxi-n-i9: e'par proprio
220: nel canale del lemene puzzo d' acqua salsa, bestemmiar di paroni,
paroni, e continuo rimescolarsi di burchi, d' ancore e di gomene. carducci,
e bestemmiava come un ossesso per metterli d' accordo. gozzano, 294: odioso confronto
levàrsi lagrimando, / e con esso d' attene usciron fori, / con alto
mangi forse del pane anche tu? d' annunzio, v-1-705: ci sono..
. davanzali, ii-382: perché il seme d' abel ucciso da caino continovasse, cioè
di dio, onde non sono degno d' essere chiamato apostolo. boccaccio, dee.
apparenza umana e spirito di pecora o d' altra bestia abominevole. idem, inf
ha colpa / vegg'io a coda d' una bestia tratto / invèr la valle
: tutte le terre hanno qualche pezzo d' artiglieria in munizioni: e da due anni
uomini o nelle bestie. f. d' ambra, 46: portò pericolo / grande
: / anzi da discortese e bestia d' oste, / stava di sopra e monsignor
a pettinarsi sotto la finestra della mangiacarrube. d' annunzio, ii-980: allora maometto furibondo
cento un cuc- colo di fiore. d' annunzio, v-1-143: considera egli ognuna
e a chi la serve egli cerca d' inspirare questo senso della vita metallica, e
8. figur. persona senza luce d' intelligenza, ignorante, di scarsissima dottrina
soltanto con una parola, con una goffaggine d' inavvertenza. de roberto, 483:
dico se mi poteva capitare maggior disgrazia d' aver un figlio così bestia e birbante.
: tentiamo questa volta noi, uomini d' affari, senza ingerenza di quelle bestie
ingerenza di quelle bestie di tecnici. d' annunzio, ii-262: « taci »
dovrebbe essere quello che guizza nelle mani d' inviperiti poliziotti, ma quello di sacrosante
una bestia rara, da alzarmi palchi d' intorno e da vederci correre tutta la
vista molto fèra, / armata forte d' una nuova guerra. dante, conv.
stoltissime e vilissime bestiuole che a guisa d' uomo voi pascete, che presummete contra nostra
natura queste piccolissime bestiuole nella viva fucina d' un ventre, disponendosi, e componendosi
d' ogni minuto sciame / tutti avean la mania
e condigno ch'abbia altra gloria che d' asino? allegri, 121: dove e'
, queu'enormi bestiacce, consumata ciascuna d' esse una montagna di materia in un
un lavoro, che non ha niente più d' arte, che qual si sia pesciolino
e sente come le bestie; che è d' istinti primitivi e selvaggi; contrario alle
, / che avia ogni gamba più d' un trave grossa; / seicento libre
animali. machiavelli, 39: sendo d' animo crudele e bestiale, per potere usare
gambe. campanella, i-359: forziamoci d' essere veri poeti per aver quest'onore di
. -eh, si vede ch'ella è d' un temperamento bestiale, capace d'ogni
è d'un temperamento bestiale, capace d' ogni risoluzione. baretti, 2-325: io
.. dramma (grazie a dio) d' un mio concittadino. leopardi, iii-1132
come dicono, un orfeo circa il culto d' una donna in vita, e dopo
agire bestialmente, comportarsi in modo indegno d' un uomo. giraldo gir
bestiale, condizione di vita o disposizione d' animo violenta, brutale, disumana;
sino ai confini della bestialità, credendo d' aver essi soli il privilegio esclusivo della ragione
che appare splendidamente la nostra bestialità. d' annunzio, v-1-685: o la grande tessorìa
al male, che passano ogni termine d' umanità, e fanno viver l'uomo
10-10 (498): vo'ragionar d' un marchese, non cosa magnifica, ma
costumi fuggir si debbono, tre spezie d' esse si ritrovano: cioè il vizio,
di gastigamento corretta, che per nome d' esilio! castiglione, 345: perché quella
] ebbero di che temere, e finiron d' intendere, la provincia di cantòn,
tentai di riparare e commisi la bestialità d' attribuire al mio ritardo beu tre cause
7-54: non c'è bestialità di comandanti d' esercito che egli non avesse previsto e
una creatura umana... meriti d' essere trattata bestialmente, quello era.
moglie, taci ti dico! ». d' annunzio, iv-2-264: assaù, un
ho l'occhio ed il ghigno d' una creatura d'inferno, e gòn-
l'occhio ed il ghigno d'una creatura d' inferno, e gòn- golo tutto
, sm. denominazione generica degli animali d' allevamento (nell'agricoltura, nella pastorizia
né in tutto quel contorno / carpir d' albero foglia, erba del prato /
vicino vi era una grande buca piena d' acqua, di quelle dove il bestiame
poi per caso, che certa gente d' arme de'nimici, cavalcando verso castelfalfi se
una gran calca di quel bestiame che fa d' intorno e addosso a quella povera lingua
lo prende, il bestiario lo palpa. d' annunzio, iv-2-1055: una musculatura leonina
iv-2-1055: una musculatura leonina, i tendini d' un leone balzante aveva il dolore di
bestiario che usciva vincitore dal contemporaneo assalto d' un leone e di due tigri.
: né il bestione avrebbe capito il perché d' un castigo. tombari, 2-211:
: non domandar quel ch'io so far d' un dado, / o fiamma o
è astringente e diseccativa in gran maniera. d' annunzio, iv-2-919: a madura,
(cioè bietoleggiare invece di languire e d' esser molle e fiacco). =
l'unità e l'uniformità non concedevano d' appiccare ad ogni legitimo vocabolo un'inutile
universalmente conosciuta da ciascuno, e piena d' infinite virtù; laonde è nato quel
anche con servizio di cucina): d' infimo ordine (e indica ambiente triviale
varchi, v-162: io intendo d' un'osteria, o più tosto taverna
un congratularsi e un vantarsi tra'denti d' aver trovata la maniera di far rinviliare
, non sarebbe tanto di guadagnato? d' annunzio, iv-2-95: aveva poi fatto il
chiamano bedollo. aleardi, viii-140: d' un lago tacito / cinto di bètule
/ danzano, intrecciano / famiglie aeree / d' agili ondine. linati, 30-115:
per le verghe che i magistrati fanno d' esso. il medesimo è pieghevole per
fasci, che anticamente portavano i littori d' avanti a'magistrati del popolo romano.
di betulle, poi di quercie, d' aceri e d'olmi. de marchi,
poi di quercie, d'aceri e d' olmi. de marchi, i-598: un
di sasso in sasso, al piè d' una betulla, / sgorghi sonoro tra
le brevi sponde; / a un po'd' auretta scricchiola il canneto. panzini,
sentii risonare sotto di me le tavole d' un ponte, m'investì il caldo profumo
, subito dopo, passai nell'ombra smerlettata d' un gruppo fresco di betulle. moravia
. betulla (plinio, 16-30), d' origine celtica; è attestata anche la
grande quantità di liquido; spugnoso. d' annunzio, i-1085: ottima è l'acqua
bevacità, sf. letter. qualità d' esser bevace; capacità a imbeversi facilmente
e le ghiande / sono cibo e bevanda d' animali, / poi che s'è
841: qual pende / il legume d' aleppo dal suo ramo, / a coronar
si spande, / e le commuove d' un moto leggiero, / simile al moto
un moto leggiero, / simile al moto d' un lieto pensiero. rajberti, 2-181
bevanda acqua più dolce a bere, / d' ogni dolcezza. d'annunzio, v-1-317
bere, / d'ogni dolcezza. d' annunzio, v-1-317: tuttavia questa sua gentilezza
labbra bianche (un cavallo). d' annunzio, v-1-376: era un piccolo cavallo
: e in quelli prati erano poste mense d' argento; e in quelle apparecchiate erano
per forza di brodo, / o d' altro beveraggio che si sia? algarotti,
è lor cibo e beveraggio potere dir male d' altrui, non cesseranno dire male di
beveraggio della maliosa circe preso avessimo, d' uomini ci cangiamo in fiere. d'
d'uomini ci cangiamo in fiere. d' annunzio, ii-20: i poledri violenti
certi beveraggi che gli hai dati. d' annunzio, ii-540: poi la mia
carne inerte si compose / nel sarcofago sculto d' alabastro / ov'è circe e il
ito per trovar cintio, con animo / d' aver il beveraggio de l'annunzio
padroni / andavamo a quest'acqua qua d' avante. caro, i-338: bene hai
carducci, 831: brescia leonessa d' italia / beverata nel sangue nemico.
italia / beverata nel sangue nemico. d' annunzio, ii-254: e quel pianto era
/ gabbie di grilli e lor beveratoi. d' annunzio, v-1-635: delle arche fece
31-26: parevano quelle [lacrime] d' ogni nettare più beverecce. 2.
la ghirlanda, la quale era di valuta d' un talento. segneri, iii-3-152:
beccucchiava il suo rottame di zùcchero. d' annunzio, v-1-263: io attendevo palpitando
contro agli archi sono appese gabbie e gabbie d' uccelli... maria pascoli raddrizza
disseminati nel parco: chioschetti con beverini d' inchiostro, come i beverini da passerotti
beveróne, sm. bevanda d' acqua con farina per le bestie (
dallo spavento, scaldandogli i piedi col fiasco d' acqua calda, rincalzandogli nella schiena la
ma per saziare gli stimoli, non d' appetito, della vorace fame ci voleva altro
virgiliano e oraziano èrami allora invischiato. d' annunzio, v-1-971: agli italiani enfii del
: se voglio esser fedele alla ragion d' essere dell'anima mia -...
a. cocchi, 8-24: pisa gode d' un'acqua bevibile, che in bontà
quantità o replicazione di bevimento. d' annunzio, iii-2-144: tu lo servi sempre
ebriachi e più al ventre serventi a guisa d' animal bruti, appresso alla lussuria,
'l nostro cortegian non debba far profession d' esser gran mangiatore, né bevitore.
dei bevitori che non avevano sete. d' annunzio, iv-2-312: udivasi la masticazione
signora... ch'era la moglie d' un commilitone... lo aveva
uno soricciuol che avea per male / d' esser sì piccoletto, se non la moneta
le strade del paese piene di immondizie d' ogni genere, e tra quelle grufolare
se roma fu dai galli bezzicata. d' annunzio, iv-2-278: ella amava d'
d'annunzio, iv-2-278: ella amava d' essere amorosamente morsicata e bezzicata e sballottata
noverati dall'una banda i fiorini ch'erano d' accordo per l'opera, e dall'
'n cartoccino / o de squilletti e d' àgora un quattrino. bandello, 1-35 (
pezzi di piombo posti sopra un vaso d' aceto fortissimo, e lasciati stillare.
mini, i verdazzurri, e i finissimi d' oltre mare, e i biadetti,
, i-1362: senza colore, o d' un colore freddo di biacca. d'annunzio
o d'un colore freddo di biacca. d' annunzio, iv-2-32: le montagne brune
incredibile biacca e che oro allo stipite d' una bottega in una delle più volgari strade
irto di cardi e stridulo di biacchi. d' annunzio, ii-506: sul petrame ove
come un biacco sentii schiavacciare l'uscio d' uno studio a terreno. 2
non alti, ma impervi, biaccosi o d' un rosso sanguigno. biada,
, 9-241: la loro pastura è d' erbaggio e di strame sanza biada.
pane e biade per i lor cavalli. d' annunzio, iii-1-887: io di buona
da s. c., 38-5-3: d' ogni filosofia maestra nostra è povertà.
vita non pasce, / ma sol d' incenso lacrime e d'amomo, / e
/ ma sol d'incenso lacrime e d' amomo, / e nardo e mirra son
e la sua forza metta. detto d' amore, 103: or non tener sua
alberti, 299: darei io modo d' avere la possessione, la quale per sé
, 1-43: terra di biade e d' animai ferace. idem, 10-43:
da forse sette pertiche a vigna e d' altrettante di campi a biade. [
la semina delle biade si trovò cresciuta d' un terzo. tommaseo, i-542:
tommaseo, i-542: perché il regno d' egitto, per il senno di giuseppe
di porche ov'erano le biade. d' annunzio, iv-1-891: un uragano infuriò
, 1-45: a colui, fervente d' una [donna] pietosa divenuto, la
] gli dà, pietoso, / biade d' eternità, stalle di stelle. goldoni
, i verdazzurri, e i finissimi d' oltre mare, e i biadetti, e
lino, sì le fece di buone bianche d' ipro e di ganto. bianca4,
/ nera calena sopra le biancane. d' annunzio, iv-2-963: il vento..
resta! », e la tua ala d' ebano / occupò l'orizzonte / col
bellezze tante: / e il chiaro impallidir d' una tal vampa / biancarla tutto,
, che sono speciali ai sacerdoti. d' annunzio, ii-540: lontanar le maremme
, / biancastra di sale, macchiata d' erbuccia stenta? e. cecchi, 2-113
mar biancheggia. algarotti, 3-210: d' annunzio, ii-509: il bianco-azzurro fregio dei
un fantastico nulla, mille punti parti d' oriente fuggita, se non quella sola,
] stracciati, e tutti i luoghi d' intorno essere biancheggianti di ossa. alamanni,
stillata] fa quant'è una nocciola d' un ghiaccio più opaco e più biancheggiante del
sull'aventino fra le belle palme. d' annunzio, iv-2-458: la mole marmorea
aria infusa colle nebbie è interamente privata d' azzurro, ma solo pare di quel colore
forme che gentil passaggio / fan d' una in altra, come all'aura
, i-983: un piano vastissimo, coperto d' una nebbia leggera, a traverso alla
sole di luglio, mandando una voce confusa d' immenso alveare umano. pascoli, 65
al languido origliere / tutto biancheggia. d' annunzio, ii-446: nella remota /
vede nel ghiaccio, che si fa d' acqua e d'aria, ambedue corpi molli
, che si fa d'acqua e d' aria, ambedue corpi molli. cattaneo,
acquerelle, sì come fai l'acquerella d' inchiostro. biancheggiato (part.
sf. denominazione generica degli indumenti d' uso personale (camicie, mutande,
ha cercato giustificarsi, v'è quella d' aver portati via, partendo, i
colori vivaci, finissime biancherie, bottoniere d' argento, velluti, catene, anella
, 744: eravamo allo stremo d' ogni cosa; mi convenne vendere le
mai viste sugli scogli, col pretesto d' andare a pescare, e arraffavano la biancheria
, / la piccola sacrestia / s'arricchisce d' antichi zendadi. palazzeschi, i-76:
vólgar., 3-29: lasciano un liquor d' un sapor dilettoso, e di
del cielo, che pittura! nero d' antimonio sotto gli occhi, rossetto sulle guancie
voce diffusa nel tirreno, specie nell'isola d' elba, e a genova (con
sm. nome comune dell'uccello cavalier d' italia. = acer, di
nel volto gentile / tutt'i fiori d' aprile; /... / nelle
lunghe dita e la piccola palma. d' annunzio, ii-512: le guance bramano bianchezza
passavano via, / sfiorando nevi e rocce d' una breve carezza / e sùbito svanendo
, 9-239: il greto del fiume svaria d' erbe e di qualche pigra pozza d'
d'erbe e di qualche pigra pozza d' acqua la bianchezza dei sassi indorata dall'
suolo, asciutta e quasi lignea, d' un verde chiaro e neutrale che non
si misero a peregrinare per le città d' italia, in lunghe processioni, dietro
vena di sorta alcuna, essendo tutto uniforme d' un colore leonato oscuro; né vi
tesi in una specie di fumo bianchiccio. d' annunzio, v-i- 300: un naufrago
argento. galileo, 436: i vasi d' argento,... mentre sono
: al poco giorno e al gran cerchio d' ombra / son giunto -lasso! -ed
ch'era quasi tutta di rame bianchita d' ariento di fuori. cellini, 573
si è veduto di sopra come una piastra d' argento bianchito, col toccarlo col brunitoio
volti, sulle mani resta qualche lustro d' argento bianchito. biancicaménto, sm.
la biancicante ombra del lupo. d' annunzio, iv-2-28: il mare tristo biancicante
via via / fila e si perde. d' annunzio, ii-640: riga di vele
(incerto o lontano). d' annunzio, iv-2-5: ha'lati le fratte
il mare dileguava in un color lieve d' indaco. panzini, ii-157: asiago
latte temperato, / e 'l color d' esso bianco e non verde, / né
fiamma viva, / e l'ali d' oro, e l'altro tanto bianco,
10-6 (439): eran vestite d' un vestimento di lino sottilissimo e bianco
riccamente / di seta bianca lavorata e d' oro, / sì che due corna
, / sì che due corna pareva d' un toro. boiardo, canz.,
1-14: ali bianche vestì, c'han d' or le cime, / infaticabilmente agili
gonna, e 'l vago piè calzata / d' aurei coturni. campanella, 1042:
a rimirar doppio candore / di natura e d' amore; / né distinguer sapea /
duca ci mandò una mattina alcune coccole d' olmo, le quali aprendo trovammo zeppe
olmo, le quali aprendo trovammo zeppe d' alcuni bianchissimi vermi, i quali parean
apennino / bianchi di marmi e bruni d' oliveti. pascoli, 108: e
nel tacito tumulto / una casa apparì sparì d' un tratto. d'annunzio, ii-772
casa apparì sparì d'un tratto. d' annunzio, ii-772: divino auriga, /
smorzati come sulla costa del baltico ma d' improvviso sfavillanti più che nel sud,
accensioni inattese, luci crude bianche o d' argento, scogliosa, ventosa, selvatica.
sulla schiena, grassottello e rotondetto. d' annunzio, iv-2-1027: egli trascinò e stese
di maiolica il bel tappeto amarantino, variato d' azzurro cupo e di bianco avorio,
e da donna,... bianche d' un bianco sudicio e gialliccio. viani
aria tra bianca e bruna, / tinta d' ombra e di luce, / con
colore indistinto / un bel misto facea d' alba e di luna. pascoli, 168
dei colombi impauriti dai miei aspri gridi d' aizzamento. quasimodo, 1-44: oh
, ovvero azzurri / più che l'azzurro d' ogni ciel sereno? redi, 16-ix-192
, questi son tutti orecchini e collane d' oro; in questa giara qui ci son
questa giara qui ci son 12 cafisi d' olio. 5. figur.
pindemonte, 2-235: se quanto / d' esperienza il bianco pel t'addusse,
: mia cara madre. 8. d' argento. dante, purg.,
due chiavi. / l'una era d' oro e l'altra era d'argento:
una era d'oro e l'altra era d' argento: / pria con la bianca
corba, e gran paniere / pien d' uve bianche e nere. lippi,
la stella diana, / tant'è d' oltremirabile bieltate, / e ne l'aspetto
un trucco che le toglieva ogni traccia d' età. -mani bianche: pulite.
voltava a fulminarlo con gli occhi, bianco d' ira e fremente. chiesa, 1-143
/ sorta a volo dal bruno orlo d' un monte... / e veniva
agli insulti, medolago era diventato bianco d' ira, chiuso in una curiosa impotenza
bianco / il nobil volto, ed avea d' or le chiome. -per simil.
cicognani, 6-234: la bocca pareva viva d' un ineffabile bianco sorriso. borgese,
, 6-99: tutta la giornata polverosa d' agosto l'avevo passata... rinfoderando
di estremo. vittorini, 2-16: ero d' un tratto entusiasta di qualcosa, quel
mette l'essempio tratto da ippo- crate d' una prencipessa grande, bianca d'effigie,
crate d'una prencipessa grande, bianca d' effigie, la quale venne in sospizione
successe per aver mirato fissamente la imagine d' uno etiope che nella cella sua si
è, che loro fanno più conto d' una donna mora di quel paese, che
una donna mora di quel paese, che d' una bianca di portugallo. cattaneo,
240: ii volontario giulente era ferito d' arma bianca alla coscia destra e si
sfavorevole. 3-56: ecco il momento d' una immane esumazione... il
eletti nuovi signori, quasi di concordia d' amendue le masto in bianco per
con danno o con ver d' accomunare gli ufici, dicendo: « questo
un quattrino; e f. d' ambra, 91: aveva promesso all'animo
: s'ha da conseguire per via d' estrazione di polizze (come l'
/ furon /... d' esta che radice. e l'altre
bianco: assenza momentanea della / pien d' isolette d'azzurro e di bianco. tasso
assenza momentanea della / pien d'isolette d' azzurro e di bianco. tasso, n-iii-1079
ritenga il bianco, ma in altre maggiori d' intorno sia tutto asperso di sozzura
sporge alla finestra, al di sopra d' una cordicella dalla quale pende un po'
brillò l'ultimo bianco, / nido d' emigrate cicogne. jahier, 199: in
biancheria. tommaseo, i-328: figliuola d' un lucchese, maestro di musica;
bianco degli occhi, quasi volesse mangiarselo. d' annunzio, v-1-670: il consenso attonito
fu. ugolini, 61: bianco d' ovo dicono in alcune parti d'italia,
bianco d'ovo dicono in alcune parti d' italia, e dovrebbe chiamarsi *
dovrebbe chiamarsi * albume, chiara d' uovo '. bartolini, 4-149: chino
conoscono in questi paesi, e un poca d' arricciatura è il maggior lusso. ungaretti
). 14. numism. moneta d' argento o argentata (in uso nei
. che non s'è mai occupato d' altro che di giornali e di sociologia,
sociologia, che ha tutta l'aria d' essersi dimenticato da un pezzo anche quel
chi dà di bianco al muro, d' ordinario servono per disegno l'estremità della
questi affreschi, e per più centi d' anni erano rimasti sepolti i miracoli di
venerandi dei nostri antichi sotto le pennellate d' un imbianchino. quarantotti gambini, 4-17:
sm. tartufo bianco o tartufo d' alba. -biancone falso: falso
una fratta (o forse è un biancor d' ale?) / un corredino ride
anche più puro da un biancore niveo. d' annunzio, v-1-781: l'afa biancicava
s'alzava dinanzi a noi una cinta immensa d' alte muraglie, colle sue rotonde torri
valeri, 1-107: splendono i marmi d' un biancore crudo / di sale,
arcigna non ha a primavera il biancore d' un melo. slataper, 1-8
melo. slataper, 1-8: d' agosto, camminando per le sue strade maestre
uscire un bambino biancoso e ricciutino. d' annunzio, iv-2-1338: calda era la notte
ottimo, iii-134: mirra è albero d' arabia, d'altezza di cinque cubiti
iii-134: mirra è albero d'arabia, d' altezza di cinque cubiti, simile a
/ sul bossolo o sul biancospino. d' annunzio, iv-2-484: in compenso dei mandorli
: bianco- vestite muse taglian con falce d' oro / del sacro visco il fior
dalla piccola bocca di metallo aperta. d' annunzio, 11-579: biancovestita come la
suoi, quasi come uno panno d' uovo. d'annunzio, iv-2-1001: l'
come uno panno d'uovo. d' annunzio, iv-2-1001: l'àrdea lasciava la
scialiva, o per averne gusto. d' annunzio, iv-1-783: appena la tosse
forse, nella nostra moneta, il valore d' un soldo. è quanto contano di
caro, i-114: e perché non pensate d' esser miglior formatore d'aggiunti che di
perché non pensate d'esser miglior formatore d' aggiunti che di metafore, mirate con
pare... -biasciò nel mezzo d' un pieno orchestrale l'avvelenato soffrisci. emanuelli
7, -77: tutti si tenevan d' occhio reciprocamente, biascicando delle giaculatorie. palazzeschi
, facendo un chilo agro e stentato d' un desinare biascicato senza appetito, e senza
una siringa che spruzza fuori uno spilletto d' acqua o un fucilino a palle di stoppa
di biscotto, di carne, o d' altro che si toglie di bocca dopo
vogli tu parere lodevole; appara più d' onorare la tua vita che di biasimare l'
/ s'usavan quivi, e sol d' amor parlare, / e'vizii si biasmavano
che, come meretrice, anzi bagascia / d' orlando, il tradimento avea fatto ella
penale, il quale è segno o d' infedeltà o di fede debolissima. piccolomini,
5-24: e quanto di magnanimo e d' altero / e d'eccelso e d'illustre
quanto di magnanimo e d'altero / e d' eccelso e d'illustre in lui risplende
e d'altero / e d'eccelso e d' illustre in lui risplende, / tutto
alcuno, ma solo per cavare altrui d' errore e per manifestare il vero. campanella
vo'cangiar stile / e farti udir d' ogni menzogna mia / una palinodia.
furon tutti pregati / che li guardasser d' angoscia e di male, / e
la biasimata rusticità co'miei ammaestramenti cercai d' annullare. bruno, 3-177: io,
e poi biasimati; e per complemento d' ogni ragione il caso di lucifero.
come sarebbe biasimevole operazione fare una zappa d' una bella spada o fare un bel nappo
una bella spada o fare un bel nappo d' una bella chitarra, così è biasimevole
chitarra, così è biasimevole muover la cosa d' un luogo dove sia utile e portarla
455): era costui chiamato ruggieri d' aieroli, di nazion nobile ma di cattiva
e per tutto salerno di ladronecci o d' altre vilissime cattività era infamato. machiavelli
ariosto, 8-87: ch'a lamentarsi d' esso, et a gravarlo / non
sì frequenti mordacità e togliere altrui materia d' essercitare sì biasmevol talento. campanella,
più, sono degne di biasimo e d' abominazione. idem, inf.,
delle ricchezze. petrarca, 84-14: e d' altrui colpa altrui biasmo s'acquista.
le parte summa- mente fusse disiderato gostare d' amore l'ultimi e più suavi frutti
verso / non scrissi in biasmo d' altri, che si veda. campanella,
lor concesso / gli encomii udir d' adulator ch'applaude, / perché non deggian
644: alle volte nulla più nuoce d' un biasimo inopportuno. b. croce,
croce, i-1-58: quando i critici d' arte notano che un tema è male scelto
spaventata, si turò l'orecchie. d' annunzio, iii-1-832: ah, tu ora
biastim- miare'e 'biastimmia *. d' annunzio, iii-1-832: ha biastemato,
la tela è negra, la puoi lavorare d' un biavo ben chiaro, cioè biacca
pulian nella bandiera biava / dipinta avea d' argento una corona. panzini, iii-162:
fantoni, 847: porgimi, cinta d' edera tenace, / l'aspra d'intagli
cinta d'edera tenace, / l'aspra d' intagli tazza a lei gradita, /
nella composizione chimica) due atomi d' idrogeno sostituibili con atomi metallici.
fornita / di tradigion, più che d' argento o d'oro; / ed una
di tradigion, più che d'argento o d' oro; / ed una bibbia al
ch'egli dopo una gran bibbia / d' ingiurie, dà nel sacco una percossa.
petrarca, 193-4: pasco la mente d' un sì nobil cibo, /
mirando oblio ne l'alma piove / d' ogni altro dolce, e lete
, sm. plur. entom. famiglia d' insetti (ditteri nematoceri), le
... egli prese la coppa e d' un fiato la tracannò, oltre /
e per calmarlo gli compose una bibita d' acqua bollita, miele e cipolle. e
un'impressione simile a quella che provava d' estate, allorché beveva un sorso troppo
i grattacieli. noi siam felici d' aver fatto in tempo a vederli
stessi re, nella storia sagra detti d' una maniera, si leggono d'un'altra
sagra detti d'una maniera, si leggono d' un'altra nella profana. gioberti,
ii-881: figure agitate s'atteggiano su d' un paesaggio arido e pauroso: ma se
è spogliata dell'umana sua espressione. d' annunzio, iv-2-111: ella rimase là,
inchiodata, attonita dinanzi a quella visione d' incendio biblico e a quella tregenda di
terminava poco oltre innanzi a campi stupendi d' una fertilità biblica, distesi ai piedi
del 1789, che la vecchia vedova d' un bibliofilo farmacista di x...
la bibliografia di un suo lavoro sui dialetti d' italia. alvaro, 7-205: quanto
giacché tal parola significa descrizione o esame d' un libro, e tu del libro non
sf. passione eccessiva di raccogliere libri d' ogni sorta (per lo più in forma
vasta e sistematica di libri (sia d' uso pubblico, sia d'uso privato)
(sia d'uso pubblico, sia d' uso privato). giamboni,
, i-2-125: ultimamente, l'ambasciador d' inghilterra s'informò se in questa biblioteca
si rifrugarono gli archivi e le biblioteche d' italia. serra, ii-91: non aver
. 000 volumi, forse la maggiore d' italia di proprietà privata per le edizioni
monti, iii-349: ho raccolto due gioielli d' infinito valore per la biblioteca delle bestialità
tenere in ordine i libri. d' annunzio, iii-1-434: una stanza di meditazione
: di cui sono forniti gli istituti d' insegnamento. cicognani, 3-156: e
. boccardo, i-340: senza parlare d' altri minori periodici con questo generico titolo
, vedrai fra poco le scelte rime d' alfieri nella biblioteca diamante di barbèra.
: teneva nel salotto la bibliotechina d' orticoltura; i libri mistici, i trattati
aveva ancora [il tiraboschi] quello d' essere regio bibliotecario e consigliere alla corte
cannuccio della penna stillavano il loro pezzo d' obbligo. baldini, 6-198: « bisogna
« bisogna ch'io trovi il modo d' averti vicino anche a corte, assolutamente.
mai santo zuanne ha visti ». d' annunzio, ii-18: quanti / furono
... / furon le chiese d' oro delle biche / i chiari fossi e
bianca di calce; tre pagliai, d' oro brunito sul colmo, d'oro lucente
, d'oro brunito sul colmo, d' oro lucente nel taglio. mon
terracotta, di legno, di metallo, d' alluminio, di plastica, ecc.
con tovaglie bianchissime e con bicchieri che d' ariento parevano, e ogni cosa di
era buono e chiaro, di color d' oro. s. degli arienti, 258
grandi, di varie fogge, ma tutti d' un pregio: quello era di vetro
cristallo tutto dipinto; molti vi si scorgevan d' argento finissimo, alcuni di forbito oro
di forbito oro; parte ve n'aveva d' ambra intagliata maravigliosamente, tutti erano fregiati
8-1-302: qualuncche moneta posta nel fondo d' un bicchiere voto, la quale non si
da una certa distanza, empiuto il bicchiere d' acqua si vedrà. bruno, 3-82
chiabrera, 229: amici, ecco d' argento / ben lucidi bicchieri: / beviamo
: vide uno che fregando il polpastrello d' un dito sopra l'orlo d'un bicchiero
il polpastrello d'un dito sopra l'orlo d' un bicchiero, ne cavava soavissimo suono
soldato, ogni tanto, un sorsettino d' amore vorrei tornare a gustarlo; ma
idem, ii-16-95: penso ai tepidi soli d' argiano quando ridevan tra i cipressi ai
ridevan tra i cipressi ai bicchieri brillanti d' aleatico e ai racconti di messer giovanni
mi vuoi fare, almeno un bicchier d' acqua mi fa venire, che io
porta una guantiera con sopra un bicchiere d' acqua e una chicchera di cioccolata.
rigagnolo, questa pioggia, questo bicchier d' acqua. moretti, 19:
chiedi pure lungo il giorno / un bicchiere d' acqua, un tozzo / di pane
, / va', cerca l'uscio d' un forno. palazzeschi, i-661: dopo
viaggio. -affogare in un bicchiere d' acqua: confondersi per nulla, per
abbandonate, si perdono in un bicchier d' acqua. -ballare al suono del
campare fino a un mese a bei bicchieroni d' acqua fresca, con dentro una fettina
ginepro a porlezza. ha fatto smorfie d' inferno, ma sta benone! ».
una vera bottega di liquori dolci, d' ogni paese e colore, che sorseggiava dal
il suo vizio. nieri, 346: d' ogni cosa era trincona, ma di
ben dodici bicchierini verdi, minuscoli, d' irresistibile effetto. moravia, ii-63:
da un sughero navigante in imo strato d' olio. = dimin. di
/ dando tai colpi sovra il monte d' oro, / che spaventar fea nell'
condussi nell'ascesa / la bicicletta accesa d' un gran mazzo di rose. govoni,
e sortire di casa, afferrare il manubrio d' una bicicletta, oppure saltare a prendere
del l'aquila bicipite. d' annunzio, v-1-269: « sa che quando
brachico, sono piegatori del gomito. d' annunzio, ii-316: quadriga che con freni
a controllare una vallata, una via d' accesso, ecc.); piccolo
a poppi, ed ebbesi alcune delle bicocche d' attomo. varchi, 18-3-245: gli
don rodrigo sorgeva isolato, a somiglianza d' una bicocca, sulla cima d'uno
somiglianza d'una bicocca, sulla cima d' uno de'poggi ond'è sparsa e rilevata
ogni signor di trenta contadini / e d' una bicoccuzza, usurpar vuole / le cerimonie
in italia); la voce è d' area sett., come fanno fede i
di battaglia della bicocca: e la bicocca d' allora in poi rimase sulla bocca della
estremità, per il trasporto di secchi d' acqua o d'altro (specie nei lavori
il trasporto di secchi d'acqua o d' altro (specie nei lavori di sterro
di legno arcuato, che i portatori d' acqua tengono bilicato presso il collo,
liscia membrana nella man gli vedi. d' annunzio, iii-1-1097: e io sentii
legittimità dei metri aristocratici) sono versi d' occasione da bruciarsi appena fatti.
bicorne / figlio, o sileno. d' annunzio, ii-509: demoniaco segno, il
baldinucci, 22: bicòrnia, spezie d' ancudine grande e piccola, con due
che serve per lavorar figure e vasi d' argento. carena, ii-262: bicòrnia,
. carena, ii-262: bicòrnia, specie d' incudine di piano stretto, di corna
e con altri di linguadoca, leggieri d' arme, con balestri e con loro dardi
2-49: bidello, donzello 0 servitore d' università o d'accademia. e questo nome
, donzello 0 servitore d'università o d' accademia. e questo nome di bidello
.. portano ancora una grossa mazza d' argento, significanti gli antichi fasci, quando
. la bidella si guardava intorno con aria d' apprensione, come timorosa di lasciare in
due, doppio ') e sangue e d' ira. tassoni, 12-33: l'onore
impero, assiso sopra l'ardenti squame d' un drago, che sbuffava fuoco per le
latte nuovo e di bidente / gregge e d' armenti, quali a l'ara pia
viene / il bidente e la marra? d' annunzio, iv-1-604: sei solo a
. ariosto, 13-33: il primo d' essi, uom di spietato viso, /
voglia de'commensali: c ognun d' essi, fissando, con uno sguardo bieco
essi, fissando, con uno sguardo bieco d' amor rabbioso, la vivanda comune,
vivanda comune, pareva pensare alla porzione d' appetito che le doveva sopravvivere. settembrini,
sue opere biece / sotto la mazza d' ercule, che forse / li ne dié
, / po'raschia l'unghia, e d' orlando pur guarda. ariosto, 5-62
a un languore di melancòlica insoddisfazione. d' annunzio, iv-1-10: due giovinastri, scarni
fissandosi negli intervalli con uno sguardo pieno d' ardor bestiale. linati, 8-68: da
1-52: le finestre chiuse, coperte d' una carta gialla incollata sui vetri,
, e le disse una parolaccia. d' annunzio, v-1-374: il maremmano irsuto,