25 (89): io dico d' amore come se fosse ima cosa per sé
riputazione andava circoscrivendola con sì fatte chimere d' astratti, concreti, materie, forme
toccano le abbraccia [la filosofia] d' un colpo in una sintesi sublime e non
: ragioniamo appresso di certe differenze e d' alcune proprietà, che in ciascuna si considera
baldini, 5-193: è un pezzo d' accidentone, scuro in viso e brizzolato
le cose gravose / che la credenza / d' esta accidènza / le fa men penose
quel fervore che si conviene. cecco d' a scoli, 1897: è d'animo
cecco d'a scoli, 1897: è d' animo tepor l'accidia ria, /
anima e discioglimento della mente e pusillanimità d' esercitazione nel bene spirituale. idem, 366
in accidia e poi viene in peccato d' ira. vellutello [inf., 7
/ sale nel tuo cervello a fermentare. d' annunzio, iv-i- 334: era un
334: era un pomeriggio della fine d' aprile, caldo e umido. il
. provare accidia; smarrirsi, perdersi d' animo. lorenzo de'medici, ii-42
ed iroso, accidia te, / d' avarizia toccate; dui ne rennan ne la
può anche l'uomo operoso essere colto d' accidia; l'accidiosaggine si crogiola nel non
tutta accidiosa nella sua malata tranquillità. d' annunzio, iv-1-439: l'ora fluiva lenta
cristo, i-24-3: gli accidiosi saronno puniti d' ardenti stimoli. 4.
prima si accigliò, poi sorrise. d' annunzio, iv-1-379: e fece un
di veli, pieno di maschere e borchie d' oro. idem, 2-40: erano
raso verde, e sopra una vesta d' ermisin rosso, accincignata, e guemita per
inghilfredi, xi-1-146: e son di pene d' intorno si accinto, / ch'ogni
traditore, il re della gloria, accinto d' un lenzoletto, devotissimamente e con molto
foscolo, v-80: mostravasi ognuno bramoso d' udire perché mai un uomo sì vecchio
tecn. cucire un cintolo al vivagno d' una pezza da tingere, per impedire
non istea / mai cavalier per te d' essere ardito, / né quanto il
): tutte le pene ch'io sento d' amore / mi son conforto acciò
..., facciamo qui memoria d' alquanti fiori di parlare, di belle cortesie
non ci mettesse riparo con quella striscia d' ombra. viani, 14-247: egli dormiva
fu di pasta con l'acciugata e pesto d' aglio. acciùghero, v.
dei vecchi libri, detto anche pesciolino d' argento. = dimin. di acciuga
e accivettate,... / fingeran d' amarlo un dì. moravia, 11-68:
pur quindici dì, io troverei modo d' accivime d'alcun luogo donde io ne debbo
dì, io troverei modo d'accivime d' alcun luogo donde io ne debbo aver
sforzi, da che non aranno potuto accivire d' averci ingannati di ciò che si sono
.. rimbalzanti sull'acciottolato, non d' altro sono carichi che di botti.
e l'argentino acciottolìo dei bricchi. d' annunzio, v-1-93: mille e mille
.. torna a casa coll'idea positiva d' appiccarsi. palazzeschi, i-124: pronti
isola [della gorgona] una gran pesca d' acciughe e d'ottima qualità. artusi
] una gran pesca d'acciughe e d' ottima qualità. artusi, 481 (318
lo stesso che provvedere di civanza, cioè d' entrata. 3. portare a termine
il giovane li disse che andava cercando d' una bella sposa... il notaio
prelato. bontempelli, 9-118: alla fine d' ogni atto acclamavano, e lei si
210: non ho mica inteso d' obbligarvi a fabbricare il processo a tutti
, sf. grido di approvazione, d' incitamento, di ammirazione entusiastica.
.. quelle acclamazioni al suo nome. d' annunzio, iv-2-197: le acclamazioni.
ammesso dall'accademia nel nuovo vocabolario. d' annunzio, iv-2-627: trasalì, allo
ad un clima ', è d' uso comune, prendendo la sua derivazione
le piante di climi assai diversi: giardino d' acclimazione (dicono però acclimatazione).
condizioni climatiche diverse da quelle del paese d' origine con un processo che spesso
: accline in latino significa il contrario d' acclive; onde come una via erta si
acclive dice il salire del clivo, cioè d' altura naturale non piccola, ma non
misurato dall'alto, è declive. d' annunzio, ii-426: l'isola acclive /
/ sull'acclivio del monte glauco già d' alba denso di notte ancora: / anelante
-al figur.: adoperare come arma d' offesa (a guisa di freccia).
ai piccoli cugini che m'ascoltavano accoccolati d' intorno, nell'ombrosa veranda sul mare.
anco la danae accogliente giove in pioggia d' oro, intagliata in corniola.
. manzini, 11-73: una striscia d' ombra, così accogliente che qualcuno deve
bensì le donne baciano pubblicamente per atto d' accoglienza o di commiato gli uomini su
ch'altrove avria fatto gran festa / d' aver trovato un sì stretto parente, /
, lo specchio luceva in un cantuccio. d' annunzio, iv-1-163: tutto il suo
ojetti, ii-183: un fresco odore d' acqua di colonia che t'accoglieva fin
del piacimento / che nel bel viso d' ogni bel s'accoglie. cino, iv-154
, e molto astuto a trovar modo d' accogliere moneta. idem, 2-37: i
tasso, 1-24: che gioverà l'aver d' europa accolto / sì grande sforzo e
non è inusitato; ma strano parrebbe d' accoglienza fatta a persona. piuttosto accórre nel
la proda mi trovai / della valle d' abisso dolorosa, / che truono accoglie d'
d'abisso dolorosa, / che truono accoglie d' infiniti guai. tasso, 20-142:
rigenti / sere accogliersi intorno al focolare! d' annunzio, ii-570: ad un fonte
averiano graffiato mene: ecco accollimento bello d' amico, che non veduto avea forse cinque
3-2-88: non mai mi spaventò il grido d' un esercito armato in ordinanza, non
a sbarcare a goro con una grossa mano d' accogliticci, inglesi, istriotti, croati
con sì diligente studio ad ac- coglitore d' erbe... da saggio medico essere
due suddiaconi, e quattro accoliti. d' annunzio, ii-865: e quivi con un
avanzò... un accolito munito d' un largo piatto d'argento per ricevere i
un accolito munito d'un largo piatto d' argento per ricevere i ceri. ojetti
altro rimedio di placarla, fu costretta d' accollarsi anche quest'altra spesa. gelli
si accollò tanto volentieri il titol d' aver liberata la italia, ch'e'
chi chiede, ed ha la pretensione / d' una gran cura e d'una ricca
pretensione / d'una gran cura e d' una ricca chiesa, / di quel ch'
s'avessero a riparar alcuni colpi d' azza essendo armato. buonarroti il
le viscere molti altri minutissimi vermicciuoli. d' annunzio, ii-417: molosso pronto ad
parea vi fosse fatto su alla trottola. d' annunzio, ii-700: e vede palpitare
. bocchelli, i-369: il caso è d' importanza, è scabroso; se posso
assedio di montalcino, i-373: servir d' esempio alli spagnuoli a non azzardarsi tanto
detto di sopra, vi date a credere d' essere venuto qua in un paese di
aveva potuto. 3. gioco d' azzardo: quello in cui la vittoria è
e nel quale si rischia molto. -giocare d' azzardo: prendere parte a un gioco
azzardo: prendere parte a un gioco d' azzardo. -giocatore d'azzardo: chi
a un gioco d'azzardo. -giocatore d' azzardo: chi partecipa a un gioco d'
d'azzardo: chi partecipa a un gioco d' azzardo. -anche al figur.
non sappiam vedere perché, anziché giuoco d' azzardo, non s'abbia a dire
dire giuoco rischioso... jeu d' basard dicono i francesi quello dove ha
, 4-245: egli era un giocatore d' azzardo davanti alla vita, abilissimo,
: ha mai veduto quelli che giocano d' azzardo? sono la storia vivente delle
stesso che egli si gettava nell'eterno giuoco d' azzardo della conversazione. leggi amministrative,
quale sono indicati, oltre i giuochi d' azzardo, anche quelli che l'autorità
dado ', e perciò 'gioco d' azzardo, rischio'(cfr. zaa)
abito, e dell'azione o serie d' azioni ov'è azzardo dimolto: e questo
,... quello è una cima d' uomo! ho visto 10 più d'
d'uomo! ho visto 10 più d' uno ch'era più impicciato che un pulcin
pruno, ma è assai spinoso, e d' una mediocre altezza. sono le sue
di fazione, buccia, foglia, d' albero di pruno bianco... i
/ come donato: ma un cantuccio d' orto / sì, con un pero,
a me, i'mi chiamo contenta d' aver azzicato tanto. = voce tose
non si può bene manifestare la bellezza d' una donna, quando li adornamenti de l'
era bellissima, e molto si sforzò d' azzimarsi per piacere a cesare. passavanti,
non pare altro se non un ducato d' oro stato nell'acqua forte. =
una grande rivista di mode, corredato d' azzimatissime fotografie, un articolo sulle delizie
il tratto della pasqua non si cibano d' altro pane fuorché d'azzimo, da essi
non si cibano d'altro pane fuorché d' azzimo, da essi chiamato azzimelle.
modo che si fanno quei lavoretti sottili d' oro dove sono arbori, figure, animaletti
che commettono in quei loro vasi pezzetti d' oro. caro, 3-378: una lorica
; e rinterzate / maglie, dentro d' acciaro e 'ntorno d'oro.
/ maglie, dentro d'acciaro e 'ntorno d' oro. = fr. azemine
e povero dei mesti / agricoltori. d' annunzio, ii-486: e il pane azzimo
cui ardeva il volto perenne / unto d' olio della pasta àzzima / e la
pasta àzzima / e la buia carne d' ebrea. 2. figur.
botto, e i ballerini rimàngono fuor d' equilibrio, un piede a mezz'aria.
,... lo avea regalato. d' annunzio, iv-1-726: in un corridoio
di giove, e perché fu uomo d' arme e azzuffante fu chiamato iddio delle
facciano i circunstanti, i spartitori o veditori d' esse cose. machiavelli, 764:
in giro, come fanno due onde d' acqua ne'luoghi stretti, et
). vasari, 11-753: messe d' ogni sorte colore sopra la tavoletta,
ti piace, e come tu se'vago d' averlo buono. salvini, iv-260:
voce si faccia sentire dagli azzuffati cavalli. d' annunzio, iv-1-141: il fiotto sgorgante
di là un azzuffino con una brocca d' aceto. = deriv. da azzuffare
2-21: il viso pallido corso d' ombre azzurrastre. azzurrato (part
di azzurrare), agg. colorato d' azzurro. lancia, 2-14: il
essere di maggiore pregio di tre fiorini d' oro, e debba essere di legno
ina- rientato o ismaltato o azzurrato. d' annunzio, ii-232: insetti che hanno
nuvole bianche. -figur. d' annunzio, ii-906: una intrepida forza t'
.. /... gli uccelli d' oro. azzurrescènza, sf.
e azzurrigno sfu mato. d' annunzio, ii-202: colsi una rama d'
d'annunzio, ii-202: colsi una rama d' alloro / che dure avea foglie
i-741: il corpo appeso del cristo è d' un livido azzurrigno simile a quello
notte fugge, aveva già l'ottavo cielo d' azzurrino in color cilestro mutato tutto
, 1-86: ardea talora, / come d' antico cimiterio i solchi, / l'
cimiterio i solchi, / l'onda d' erranti fiaccole azzurrine. zanella, ii-235
/ la terra e l'azzurrino aér d' intorno. idem, 1069: improvviso
rigata dal raggio azzurrino di vespero. d' annunzio, iv- i-933: la mensa
tempie affondate, come per la pressione d' un pollice spregioso, azzurrine. pavese,
eremitano (dell'isola di san giorgio d' alga). bisticci, 3-19:
l'ordine di s. giorgio d' alega, detto azzurrino, osservava certi suoi
. l'essere azzurro; tonalità diffusa d' azzurro, colore azzurro profondo, vasto,
, vasto, diffuso. d' annunzio, iv-2-13: due grandi occhi grigi
. onofri, 59: accordi d' acque rapide e verdure / chiare, creano
verdure / chiare, creano un viola d' ombra, piena / d'azzurrità.
un viola d'ombra, piena / d' azzurrità. azzurrite, sf. miner
inf., 17-64: e un che d' una scrofa azzurra e grossa / segnato
sempre portarono il campo azzurro e fioredaliso d' oro. marsilio vicino, 2-144: hanno
, quello in lunga distanzia participerà più d' azzurro, il quale sarà più
al nero. poliziano, 175: eran d' intorno violette e gigli / fra l'
naso [un urto] ne'piedi d' un impiccato, che standosene ciondoloni in
le più basse orlate al di sotto d' una striscia quasi di fuoco. leopardi,
de la patria e de la fé. d' annunzio, iv-1-139: talvolta appariva [
appariva [il mare] tutto azzurro, d' un azzurro intenso, quasi direi araldico
, quasi direi araldico, solcato di vene d' oro, come un lapislàzuli. deledda
una borsa gialla vidi azzurro, / che d' un leone avea faccia e contegno.
giallo, / e di nero e d' azzur listato un panno. aretino,
suo capo la cosmografia, / pien d' isolette d'azzurro e di bianco,
capo la cosmografia, / pien d'isolette d' azzurro e di bianco, / commesse
fosco; e per questo i pittori infoscano d' azzurro le montagne e i paesi che
la pioggia ecco deterso / in purità d' azzurro il ciel risplende. d'annunzio
purità d'azzurro il ciel risplende. d' annunzio, iv-1-219: un azzurro chiarissimo,
di cinta il tralcio del glicine s'incipria d' azzurro. manzini, 10-69: fra
prato, e un po'di cielo d' un azzurro fermissimo. emanuelli, 1-17:
. giambullari, 1-1-557: e la tela d' azzurro oltramarino. condivi, 1-28:
alfieri, 72: celeste azzurro, d' ogni nebbia mondo, / cui solca
ogni nebbia mondo, / cui solca d' igneo sole aurato rivo. leopardi, 34-162
tremolare in un azzurro cupo e profondo. d' annunzio, iv-2-78: gli occhi le
di presepi raggianti e di bianchi peregrinaggi d' angeli in azzurri immacolati. negri,
luccica qua e là sotto gli sprazzi d' azzurro che rompono le nubi chiare.
volendo vi congiugnerai del verderame, e d' azzurro d'indaco o di lapislazzuli.
congiugnerai del verderame, e d'azzurro d' indaco o di lapislazzuli. imperato,
azzurra, tra le cui falde la vena d' oro si trova in filoni.
chim. sostanza colorante azzurra (azzurro d' alizarina, d'anilina, di berlino,
colorante azzurra (azzurro d'alizarina, d' anilina, di berlino, di cobalto,
in tavola, e temperato con rossume d' uovo. leonardo, 2-461: lo
degli azzurri,... si pensano d' oscurar la gloria di michelangelo, di
di stucco bianco sopra sfondo azzurrognolo. d' annunzio, iv-1-6: la fiamma si
ma già l'aria s'è fatta d' un grigio azzurrognolo d'ortensia: il
aria s'è fatta d'un grigio azzurrognolo d' ortensia: il rosso è tutto nell'
e, a volte, qualche chicco d' uva sultanina): si prepara entro
imbeve in uno sciroppo di rum (o d' altro liquore) e si ricopre di
, 2-77: io poi non credo già d' esser qualche tarullo o babbalèo.
che può, scortica l'altro. d' azeglio, 1-145: in questo cocchio il
guardare da vero bàbbèo, colla canna d' india dietro la schiena, mentre costoro
, preso a un tratto dalla smania d' imbalsamare animali. pirandello, 5-333: quel
i-606: alla fine della sua carriera d' una cosa più che di tutto si
che di tutto si diceva soddisfatto: d' aver per la sua parte contribuito a
lui scrive, difficilmente è intesa fuori d' italia, dove si dice babbo o
. non bisogna dirgli la cosa più d' una volta, che l'ha 'ntesa.
« bambo a napi ». e così d' ogni cosa fa, che è segno
. lorenzo de'medici, ii-184: d' un padre, disse, noi siam pur
livrea / gente che incoccia maledettamente / d' esser di carne come tutti siamo,
con gli occhi stupidi a foggia d' insensato,... non lo
quegli animali antichi che aveano l'aspetto d' uomo e i piè di capra. domenichi
ciò fac- cendo, io mi glorio d' un pregio ch'è comune a qualsivoglia
bocca, con le babbucce ai piedi. d' annunzio, iv-2-1027: ella lasciò le
: gioielli, sete, velluti, vasi d' argento e di bronzo, babbuccie ricurve
cecchi, 2-77: e sullo sfondo d' un'europa illuminata a doppieri come un salone
tura trovò a uno dipintore uno cimiero d' uno mezzo bab buino,
cammelli / di ricche merce e d' ogni arnese vario, / bertucce e babbuin
come uncino, / li piedi d' oca e le gambe de ocello, /
era dipinta / la figura gentil d' un babbuino. casti, 19-n7: arrogato
napolitano, dicendogli ch'egli è un babbuino d' india e che ha fatto in firenze
redi, 16- iv-429: mi pareva d' averne ringraziato v. s.; se
anni, co'capegli biondi e un pa'd' occhi brunetti e furfanti che arebbono trivellato
ruppe 'l patto, / e la morte d' abel, / e la torre babel
dio non gli potesse più nuocere per diluvio d' acqua, come avea fatto alla prima
gli fùro al capitano, / vaghi d' udir dal peregrin novelle. / egli
v-96: vi sono certi sguardi animati d' ingenuità e di malizia, ne'quali il
, i-1-137: chi apprese la grammatica d' una lingua, può andar riscontrando lo
stesso congegno di forme mentali in quella d' un'altra; e alla fine nella babelica
, / albergo di dolor, madre d' errori, / son fuggito io per allungar
l'avara babilonia ha colmo il sacco / d' ira di dio e di vizii empii
, 138-3: fontana di dolore, albergo d' ira, / scola d'errori e
, albergo d'ira, / scola d' errori e tempio d'eresia / già roma
, / scola d'errori e tempio d' eresia / già roma, or babilonia falsa
ant. babbilònìa, babbilòna, babillòna, d' oro nella mano del signore, che ha
pontificia] alla così detta cattività babilonica d' avignone,... la luce della
civiltà italiana empirà mirabilmente tutto il cielo d' europa. 2. figur
città li scorgono, anche nell'insegna d' una modesta bottega, soltanto coloro che come
l'apocalissi dell'occidente babilonico, regno d' anticristo, impero della bestia trionfante.
'baccello ') e bago * acino d' uva '. bacàccio, sm
quel tirchio dello zio prete, stufo d' aver sulle spalle il nipote, l'aveva
idem, v-411: dicesi esser bacato d' una persona, e intabaccato, cioè
più su delle dita dei bimbi. d' annunzio, ii-814: ahimè, di bacche
una siringa che spruzza fuori uno spilletto d' acqua. de pisis, 28: il
.. / ha ancora qualche foglia d' oro / e l'evònimo puntuto, rosse
fatto le bacche rosse come i grani d' una collana. montale, 89: altro
, / cani da gregge e uccelli d' aria cupa. pavese, 3-51: compagno
'perla, gemma ': è voce d' origine mediterranea, come i termini pertinenti
, i-m: vien sovra un carro, d' ellera e di pampino / coverto bacco
, 123: udendo bacco la morte d' orfeo /... / contra le
. disus. indaco baccadèo: qualità d' indaco proveniente da bagdad. balducci pegolotti
che si richiudeva, perché la madre d' alduccio si era fermata, forse perché aveva
bisogna « baccagliare » cogli sbirri, che d' ogni parola si servono? pancrazi,
parecchio olio e due o tre spicchi d' aglio interi, ma un po'stiacciati.
di fagioli, di farina dolce, bariglioni d' aringhe, di salacche, di sardine
sommi, per eruditi e per antiquari d' alto bordo, per poeti e per oratori
vetturino (e provvede di biada e d' acqua il cavallo). ojetti
tempi si chiamavano così certi fittaiuoli coltivatori d' una terra composta di più tnansi (
baccalaurei, che, cinte le tempie d' alloro..., sembravano tanti
), rifatto su bacca e laureo (d' alloro). baccale, agg.
non è lauro, ma una specie d' albero separata dal lauro e che ha
ma anco de pampino per versi fescennini, d' edera per baccanali, d'oliva per
fescennini, d'edera per baccanali, d' oliva per sacrifici e leggi.
, non sapete ancora che l'indole d' ogni piacere è di essere di breve durata
e che protraendo per tutta la notte d' inverno i vostri baccanali, quand'anche
alcune cose, ed il dosso una baccanaria d' uomini tanto buona, che,
i gastigamatti. e tu, pezzo d' asino, per aver visto un po'di
piazze e per le strade, facendo pulpito d' una seggiola, d'un tavolino da
, facendo pulpito d'una seggiola, d' un tavolino da caffè o d'una panca
, d'un tavolino da caffè o d' una panca d'osteria, e..
un tavolino da caffè o d'una panca d' osteria, e... levava
la piazza, e la campana d' allarme non dava cenno di voler tacere.
dio. barilli, 2-124: drappelli d' infermieri svizzeri e russi arrivavano d'ora
drappelli d'infermieri svizzeri e russi arrivavano d' ora in ora in vetture cariche di
baccano nella stanza, tra quel genere d' invitati, che di mangiare avevano smesso,
della cassia: e probabilmente in cima d' una di queste alture nelle vicinanze doveva
imbocca il clarino. comincia un baccano d' inferno. / fuori, un vento furioso
; lei diventa pallida e dice insolenze d' inferno. d'annunzio, v-1-693:
pallida e dice insolenze d'inferno. d' annunzio, v-1-693: quanta sia la
16-i-31: a così lieti accenti / d' edere e di corimbi il crine adorne /
, agitando tirsi, ebbre di vino e d' amore. di giacomo, ii-854:
in faccia la fatica e la noia. d' annunzio, v-1-285: come può la
euforbia] in aprile come un disco d' oro, trascolori sulfurea nel maggio:
: / l'arsura del luglio ti veste d' un drappo vinoso, di baccante ebbra
132: sui prati verdi tra i tronchi d' alberi una baccante rossa mi chiese un
! agili, le giovanette assumevano atteggiamenti d' antiche baccanti... poi, il
un solo vogatore che pareva fatto schiavo d' una turba di baccanti. pratolini,
la guerra t'ha invaso col suo fiume d' armati, perdesti unità e pudore,
unità e pudore, e pigliasti figura d' una baccante contadina. tutto è ora
o maledetta caccia, / o ricetti d' orrore e di fierezza, / indegne di
rabbiose strida, / e i furori sentir d' euro baccante. morando, i-291:
di virtù tra finte larve involto, / d' ire incognito il vizio ebbe diletto.
giusti, 2-287: già già con piglio d' orator baccante / sta d'un caffè
con piglio d'orator baccante / sta d' un caffè, tiranno alla tribuna; /
simili a quelle dell'elleboro nero, d' odore prossimo al cinnamomo; ama luoghi aspri
baccarà2 [baccarat), sm. gioco d' azzardo, che sono essere di
lacerare i membri tuoi, come i cani d' ateon miseramente cercarono il lor signore,
al primo istante essi ripugnano al gusto d' oggi. baccellerìa1, sf.
que'baccelletti di cassia confetta che vengono d' alessandria. baccellierato ^ sm. stor
per terminarla, / così m'armava io d' ogni ragione, / mentre ch'ella
: io mi armava e preparava così d' ogni ragione... sì come s'
frugoni, xxiv-989: era spettacolo degno d' osservazione, ma non già d'osservanza,
degno d'osservazione, ma non già d' osservanza, il vedere come que'maestroni
, e richiese tutti i baccellieri d' arme di francia e di proenza, che
anche la forma * baccalàris), voce d' area fr. e provenz. (
e quando le mandava un mazzuol d' agli freschi... e quando un
esce dal tronco un baccello della grossezza d' un braccio umano curvo a uso di sciabola
in cento piccoli cocchi della grossezza in circa d' una nocciola. vallisneri, iii-374:
delle fave cominciavano a piegare il capo. d' annunzio, ii-824: legni levantini /
lunghe vermène acute portavano baccelli nerastri coperti d' una peluria bianchiccia. panzini, ii-327
e pure li serba. hanno buccia d' arancia e di fico d'india, guscio
hanno buccia d'arancia e di fico d' india, guscio di castagna e di
o sei baccelloni le marciavan dietro, felici d' essere i suoi soldati, i suoi
, xxvi-3-90: han fatto una bacchea d' ogni badia, / cioè fan d'ogni
d'ogni badia, / cioè fan d' ogni tempo carnevale. baccheggiare, intr
esteticamente, alquanto infemminiti; e segno d' infemmi- nimento è la scarsezza di pudore
suonerebbe strano: e non mancano esempi d' accenti spostati ». bàcchera,
in diversi lochi; e la parte d' esse bacchette che resta fori della cassa,
nodo del polso esili come le antenne d' una farfalla. borgese, 1-232:
. mus. stecca di legno (o d' avorio o d'altro) con cui
stecca di legno (o d'avorio o d' altro) con cui il direttore d'
d'altro) con cui il direttore d' orchestra scandisce il tempo e sincronizza gli
orchestra, la storia estatica e senza parole d' un dramma in costume settecentesco. soldati
e le bacchette gli scivolano dalle mani. d' annunzio, v-1-275: le prime note
uno straccio, crépita, in segno d' approvazione. e. cecchi, 3-53:
l'attacco di porta pia. le bacchette d' un ragazzo italiano tamburino alla campagna di
e tiene ritte in aria le due bacchette d' ebano in cui fremono tutti gl'impulsi
di giacomo, ii-448: la montatura d' avolio [del ventaglio] è ricca
pose in mano, / la quale è d' oro, e suole esso portare.
lo portavo appresso come il simbolo rovesciato d' una bacchetta di maresciallo. 13
furfante di corpo, così come io son d' animo, allo spedale. buonarroti il
le cose. moneti, 174: d' esso [mondo] il governo alcun vorrebbe
tutto il suo sapere / con la fortuna d' un ottaviano. manzoni, pr.
. nievo, 34: ora quelle masnade d' uomini, attnippati come le pecore,
bacchetta: concedergli il comando, investirlo d' una carica o di un comando.
bacchettièra, sf. tipogr. regolo d' acciaio (nella linotype),
un suo pensiero eterno e fisso, / d' aver prole. goldoni, i-660:
pugni sulla scrivania per mettere un po'd' ordine in quella babilonia: arrivava perfino,
, ben apparirebbe qual è, specchio d' amore. pratolini, 2-202: la
coda, quando la stiva si gremì d' un subito. 3. disus
di san piero e le piccole guardiane d' oche e altri particolari ammirabili. cassola,
gli altri instrumenti può assai nel flauto. d' annunzio, iv-2-264: canticchiava una canzone
il beccaio percuote col bacchio la cancrena d' una carogna e il moscaio ronza e
baccheo. bacchiòla, sf. ramo d' albero, usato a sostegno delle viti
l'avara babilonia ha colmo il sacco / d' ira di dio e di vizii empi
taverna / furon gl'idoli suoi decine d' anni. ariosto, 35-21: e
guarini, 224: porgimi il vasel d' oro / nicandro, ov'è riposto /
di bacco. chiabrera, 221: bacco d' ogni piacer volge le chiavi,
/ rallegrator di danze, / disgombrator d' omei; / quinci de'pensier miei /
223: bel nappo cristallino in coppa d' oro, / de'tesori di bacco oggi
ad alcuni che invocassero bacco col nome d' hygiate, cioè di conservatore della sanità
. ma per bacco baccone, non ha d' andar così la faccenda. se il
saltano addosso le mie furie, sangue d' un rospo! pelo di faina! /
bacco!... -gridò il capitan d' arme battendo in terra la sciabola.
: gabinetti e lucide bacheche / piene d' anella e vezzi ed orecchini. dossi,
codacavallina, egli ne porta la figura d' un'altra terza spezie, che crede generarsi
cesso e senza cucina, tra i bacherozzi d' inverno e le mosche d'estate.
i bacherozzi d'inverno e le mosche d' estate. 5. figur.
marino, i-316: al signor conte lodovico d' aglié ed al signor tesauro fo mille
bacio, dar baci. rugieri d' amici, 2-21: ed io basciando stava
m'amava, / bionda, viso d' ariento. giacomino pugliese, ii-134: sì
, purg., 26-32: lì veggio d' ogne parte farsi presta / ciascun'ombra
bensì le donne baciano pubblicamente per atto d' accoglienza o di commiato gli uomini su
marino, 7-108: l'acque accese d' amor bacian le sponde, / e discorron
amor bacian le sponde, / e discorron d' amor l'aure e le fronde.
vedi: il sole co 'l riso d' un tremulo raggio ha baciato / la nube
bimbo. campana, 116: il dio d' oro del crepuscolo bacia le grandi figure
un giovane virtuoso e de'begli ingegni d' itaha: andate con la buona notte e
; il baciare ripetutamente. rugieri d' amici, 2-20: rimembriti a la fiata
marina, e scogli, nelle rupi d' essa e nei margini di fiumi grandi
sorzetto, li quali dentro un baccile d' argento... furono battezzati. baldi
molta riverenza presentogli in un gran bacile d' argento le chiavi della città e lo
questo ch'ho in mano è un bacii d' argento; / però convien che d'
d'argento; / però convien che d' òr siano i danari. goldoni, v-51
: ma scorta ancella da bel vaso d' oro / purissim'onda nel bacii d'argento
vaso d'oro / purissim'onda nel bacii d' argento / versava. rajberti, 2-40
porta di parigi i co 'l bacile d' oro in mano / a l'omaggio de
fiocchi di neve ne cadevano intorno. d' annunzio, iv- 1-607: il chierico
1-607: il chierico presentò il bacile d' argento ove luccicava l'acqua battesimale.
gli s'inginocchiava vicino reggendo un bacile d' argento pieno d'acqua, avendo sul
vicino reggendo un bacile d'argento pieno d' acqua, avendo sul braccio un candido asciugatoio
, sm. plur. entom. famiglia d' insetti (di cui il più noto
, ch'il dimostra di rame, o d' argento. d'annunzio, v-1-328:
dimostra di rame, o d'argento. d' annunzio, v-1-328: un filo vietato
da lavoro, una schiera di bottiglie d' acido nitrico ed una fila di bacinelle.
momento con una bacinella di alluminio piena d' acqua calda, un pezzo di sapone e
1064: è quella mano usa alla mazza d' arme, / usa alla spada ch'
certe mense e tazze e bacinetti tutti d' oro sodo e massiccio. de amicis
dove nuotano cigni e oche di zinco. d' annunzio, v-2- 57: la
57: la seguo nel laboratorio pieno d' ampolle e di bacinetti, dov'ella
illusorie. 2. stor. armatura d' acciaio leggera a difesa del capo (
e lo percosse sopra il ricco elmetto / d' un colpo tal che sarebbe bastato
/ sì che stordito il fe'cader d' arcione. monti, 12- 475
tutte / tossa del capo sfracellò. d' annunzio, iii-1-654: si toglie il
de'lati di lui due grandissimi bacin d' oro pieni di doble fe'porre. sacchetti
il vuoi vedere, piglia uno baccino d' acqua, e miravi dentro quando il sole
ariosto, 440: dua baccini d' argento, che non vagliono / men di
del medesimo nel detto luogo una testa d' una erodiade con quella di s.
guanti alle guantiere, / o a bacin d' argento — 932 — pien
e bacini fuori de'costumi, / d' argento e d'òr ci sono, di
de'costumi, / d'argento e d' òr ci sono, di gran costi.
, giorno, i-265: quei, d' alto curvando / il cristallino rostro, in
mettevan le teste come sopra un bacino. d' annunzio, iv-1-579: un bacino d'
d'annunzio, iv-1-579: un bacino d' acqua bollente fumigava in un angolo.
a nudare e insterilire fertilissimi campi. d' annunzio, v-1-82: il bacino è
il bacino è chiarissimo, appena appena soffuso d' indaco, puro come il bianco dell'
bacino di morganella, si rivolse. d' annunzio, ii-989: nel 1194 vide
elementi, vorrebbero documentare un diretto trasporto d' influenze, dal bacino mediterraneo e indiano
argilla, impermeabile, sostarono le acque d' impluvio di tutto il bacino imbrifero.
, dei salmoni, delle trote nei bacini d' acqua dolce. 4. idraul
', ed anche 4 forma '. d' annunzio, ii-953: il bacino è
inerte / come l'averno, sparso d' errabonde / fiamme che or sì or no
fra quelle di noi, tanto più giovani d' anni, già in bacino per avaria
i-84: sappiamo che abbacinare è una specie d' accecamento che facevasi con por dinanzi agli
facevasi con por dinanzi agli occhi un bacino d' argento infocato. 7. mus
quando venni qua; di tutto / quello d' allora. io, sai, nacqui
e allora la donzella li domandò bacio d' amore, e diedeli lo cavallo nel
quanto più saporiti siano i dolci basci d' un caro e fedel amante che quelli
un caro e fedel amante che quelli d' un marito. guarini, 463: il
or godi e taci, / ché son d' amor mute promesse i baci. tasso
un bacio, senza una parola. d' annunzio, ii-24: furonvi donne serene /
/ devastate dai baci, / riarse d' amore sino / alle midolle. panzini,
, e luoghi murati e bacii. d' annunzio, iv-2-1298: il domani, verso
ma rechera'ti di verso el bacìo. d' annunzio, iii-1-813: le mura della
: siano cento persone in diverse stanze d' un palagio; suonino, cantino, ballino
e perciò ella la baciucchiava ogni quarto d' ora, in presenza della gente.
, iii-374: baco, nome generale d' ogni vermicello. così baco da seta,
, come un punto scuro nella buccia d' un frutto accusa il baco che lo rode
tegli parli più sovente a codesti georgofili; d' altro che di coltri e di bachi
misura circa cm 3, 5 di apertura d' ali): di cui, nell'
spero di vedergli nascere dalle carni putrefatte d' un giovenco pasciuto per venti giorni con
nell'alta italia tre, a cagion d' esempio, fra i più importanti vocaboli
alla vecchia due camere. ciò fu d' inverno; ma di giugno vi sono
da un sussurro crepitante che rievocava quello d' un popolo di bachi da seta tra le
invidia] sentono il baco / i dotti d' oggidì. verga, 4-363: non
, bonòmo, scontava il fio d' essersi, a sessant'anni, innamorato della
. bacòccola, sf. frutto d' albero selvatico o arbusto boschereccio.
in basso,... una moltitudine d' antenati: uomini e donne, monaci
fece ostacolo, / che in luogo d' una mitra ebbe una secchia, / ed
, sm. plur. entom. famiglia d' in setti dell'ordine fasmoidei
numero, è la proporzione del tempo d' un altro movimento, cioè di quella
l'intendimento dell'uomo possa senza aiuto d' altri e con pochissima fatica di sé,
par che risuoni l'aria e il cel d' intorno. lorenzo de'medici, ii-160
tempo è ch'i'sto a bada / d' un sol, che l'aria tanto
, e gli occhi intorno, pieni / d' oblìo, volgeva. 3
dir di rinaldo attento sono, / d' angelica gentil m'è sovvenuto, / di
bada e riservarlo per epoche migliori. d' annunzio, iii-1-897: ah, magalda
ha paura di nulla bestia, se non d' una, cioè della donnola, ed
piccolina, questa il confonde. armasi d' un'erba, e vassene a lui,
che sai che tu se'il fior d' ogni ribaldo? ». firenzuola,
alto leggìo o badalone scolpito a figure d' angeli, che sostenendo un enorme messale
a badaluccare, e a combattere con quegli d' entro, per la qual cosa tutta
: ma in vece della moltitudine d' amici che s'aspettavano di trovar
una faccia invetriata e non si vergognano d' essere per eretici fatti badalucchi al popolo
impressione di un rumoroso bisbiglio. è d' uso piuttosto dialettale: lucch. batanai,
. villani, 8-99: il popolo d' arezzo con aiuto e favore d'uguccione
il popolo d'arezzo con aiuto e favore d' uguccione della faggiuola che badava d'esseme
favore d'uguccione della faggiuola che badava d' esseme signore, cacciarono dalla cittade i
. fiore, 231-5: al die d' amor ed a la madre i'bado,
baron de l'oste chiamo assai / d' essere lor fedele a sempre mai. boccaccio
alle condizioni del mezzo giorno d' italia, che erano comparativamente peggiorate
se la reina di francia, o d' ingletterra guardare dea non laidire il suo
non mai il vostro? e se d' esse alcuna badasse nello schiavo suo,
rea di soverchio sei; né ornai fa d' uopo, / che il tuo parlar
procelle della passione, come la luna d' autunno quelle del mare. addio, mia
. savi [tommaseo]: prima d' assalir la brigata delle starne, si
egli è agnolo e venendo in forma d' agnolo voi noi potreste toccare, dice
diletto di voi vuol venire in forma d' uomo... madonna baderla allora disse
lui, né era mai che una candela d' un mattapan [= moneta di quattro
1-84: era tanto affezionato il servo d' iddio giovanni alle virtù di quella santa badessa
maschiotti che mi danno da fare più d' un reggimento, e le monache mi sono
bella: grossa così, alta a petto d' uomo: pare una badessa. soffici
hanno molte badie e monisteri tutti pieni d' idoli di diverse fatte, agli quali fanno
giovinetto nostro parente, nuovamente eletto abate d' una delle maggior badie d'inghilterra. sacchetti
eletto abate d'una delle maggior badie d' inghilterra. sacchetti, 149-26:
ricetto di monaci il cui capo ha titolo d' abate e onori sovente di mitra e
suo grave dan dan dalla badia. d' annunzio, iv-2-1020: ella si volse a
prebenda). ariosto, 2-199: d' uffici, di badie, di ricca chiesa
. casa comoda, ben fornita, ricca d' ogni ben di dio. baldini
; casa misera, squallida, priva d' ogni cosa, d'ogni conforto.
, squallida, priva d'ogni cosa, d' ogni conforto. sacchetti, 34-20
la casa, se fuoco o legne d' accenderlo trovasse: niuno bene vi trovò,
come l'è oggi piccola e stretta d' abitazione,... ell'è chiamata
suore che alla badial dignità salire voleano. d' annunzio, iv-2-140: don pasquale carabba
paramenti badiali, seguì con molta solennità d' incesso il feretro di gesù. idem,
idem, iv-2-301: dalla torretta dei d' annunzio al campami badiale torme di colombi
badiali e paffute, s'hanno del mese d' ottobre a levare con tutta la terra
a levare con tutta la terra che hanno d' attorno. allegri, 165: m'
, 4-15: era troppo soda / d' asse la sedia, e danno al codione
(anche seme badiano) o finocchio d' india: è stimolante, tonico, carminativo
altra, ma men grave all'opre. d' annunzio, iii- 1-891: di te
squadrando una fossa per le prossime piantagioni d' alberi da frutta. c. e.
[manuzzi]: lo quarto ramo d' orgoglio si è folle baeria...
., lo quale è uno movimento d' animo disordinato, per lo quale si muove
, o chi non abbia cagione né d' affetto né d'odio. c. e
non abbia cagione né d'affetto né d' odio. c. e. gadda,
aghi semicircolari, piccoli, ampii, d' ogni dimensione: con lucidi rimandi nel
: col baffo, via dalla cruna, d' una lor sétola ardimentosa.
1-224: sbiaditine, stentino, viso d' anemico con dei baffettini biondicci, pettinato
, che venne a sostituire basetta, d' area sett., e mustacchio, d'
d'area sett., e mustacchio, d' area merid. (cfr. le
si crede volgarmente che tali donne siano d' indole non buona. verga, 3-96:
, era sul marciapiede ad attènderci. d' annunzio, v-1-515: la timidezza è imberbe
, dove l'omo, in 6 braccia d' altezza cadendo, non si faccia male
= voce dell'italia sett., d' area gallica; cfr. provenz.
b. davanzali, i-47: carichi d' arme e di bagaglie. galileo, 569
re, aver trovati fra le bagaglie d' un forestiere, per nome matteo ricci,
la più parte de'barcaioli, temendo d' esser forzati a tragittar soldati o bagagli
la più parte de'barcaiuoli, temendo d' esser forzati a condurre soldati o bagaglie.
i feriti, più di trecento famiglie d' officiali e d'impiegati stranieri, i decrepiti
più di trecento famiglie d'officiali e d' impiegati stranieri, i decrepiti generali, li
che non si fosse contentata la vecchia d' andarsene sola, ma s'avesse fatto
roberto, 660: vi era gente d' ogni grado ed età, signori, popolani
la più parte de'barcaioli, temendo d' esser forzati a tragittar soldati o bagagli,
e nelle montagne di trento amperlo e pane d' orso, e in friuli barazzo
la gente, razza di bagasce! d' annunzio, ii-236: cupa finestra ove in
del l'osteria / illuminata d' uva verde / si contorce la fisar
perpetua vergogna di sé e de'suoi. d' annunzio, ii-518: dorme col suo
la dicean pisciarei da nessun caso. d' annunzio, iv-2-221: -il duca! il
broccato, cappe tutte fregiate di tela d' oro, cuffioni ricchissimi, collane,
, per una bagattella; non d' un arciprete di pogliano, per una bernesca
simile bagatelle non punto meritevole di morte d' uomini; de'quali se ne tiene
questo caso quel conto che noi terremmo d' ammazzare delle mosche. redi, 16-viii-20:
, il qual servir potrebbe a frontispizio d' un libro che facesse il carattere de'
fatto di mio cosa che vaglia la pena d' esser letta. pindemonte, 15-519:
di bagattelle, / e a forza d' ammollienti e d'impostura / tanto raspò
/ e a forza d'ammollienti e d' impostura / tanto raspò, che mi
mi volava la testa ai begli anni d' una gioventù sprecata in bagattelle, e mi
parte di sdegno e parte dalla gioia d' essere finalmente lì. sinisgalli, 6-233:
aretino, 1-71: mi verna voglia d' interrogarvi del come sia possibile, che
scherzi, giuochi, capestrerie e accortezze d' amore. tommaseo-rigutini, 2319: bagaitelline
racconta, che un bagattelliere nel portico d' atene ingozzò una spada appuntatissima. algarotti
arcidoss'e montegiuovi / con cinquicento some d' aquilini, / non mi parri'aver
sei cappuzzi al soldo, / un boccal d' acqua per un bagattin. pulci,
, che io non vi darei credenza d' un bagattino. sassetti, 306: non
valuta, parte col numero, i scuti d' oro (verbi gratia) e cecchini
quel tempo e in quel paese personaggi d' importanza, minute potenze tollerate benevolmente nel
benevolmente nel seno del grande tacito impero d' austria. c. e.
, non solo si credette in dovere d' accettar per buono il rinsavimento di bertoldino
a risapere che s'era detto da più d' uno: « avete veduto quella bella
salvini, 30-1-520: quelli che son teneri d' alcuna lor cosa, come i vecchi
forestieri, di campagnuoli e di baggiani, d' ogni sorta di famiglia. palazzeschi,
cuòccala, poiché s'era a fin d' agosto, stagione di bagni, trovai folla
che io t'ho detto. -non mancherò d' un pelo. -altrimenti non aresti un
il non avere un bagaro. f. d' ambra, 4-12: non si trova
comesi fa del baglio). cecco d' a scoli, 3481: così che poi
. robusta trave curva (a schiena d' asino), disposta in senso trasversale
giù somiglia la gabbia del petto d' un cetaceo rovesciato. = dal lat
. graf, vi-1147: lo specchio d' un baglior pallido brilla / da soli antichi
illuminata dal bagliore di molti incendi. d' annunzio, v-1-67: i muti lampi,
dietro le cupole, parevano i bagliori d' un'opera in fusione. panzini, ii-113
della croce come quando il bagliore fulmineo d' un lampo lo spaventava. paolieri,
seduta dinanzi a lui s'illuminasse negli occhi d' un bagliore fiammeggiante. verga, 1-58
bruno dei capelli s'era fuso un bagliore d' oro. d'annunzio, iv-2-491:
era fuso un bagliore d'oro. d' annunzio, iv-2-491: ella sorrise; e
viani, 19-493: se un ramello d' acacia spiccava sul cielo turchino, gli si
potevano contare gli spini fioriti di bagliori d' oro. gozzano, 89: ma
, 89: ma guizza un bagliore / d' acceso smeraldo, di brace / azzurra
, un poco spenti, come le foglie d' autunno, e solo a tratti illuminati
un uccello meraviglioso, mai visto, d' un bel verde smeraldo, le remiganti
neri, i vessilli azzurri a bagliori d' oro, e un gaio ciuffetto in testa
attrarre più al bagliore che alla bellezza. d' annunzio, v-1-546: ho allontanato da
povertà di espressione, un certo che d' impacciato e strascicato. beltramelli, 1-99:
, su cui si riflette un bagliore d' inferno. palazzeschi, 4-159: lo seguiva
specie nelle spiagge); chi villeggia d' estate nelle riviere. cattaneo, iii-1-245
, o sotto frascate, o all'ombra d' un fico gigantesco. tommaseo, i-281
bagnante1. bagnare, tr. cospargere d' acqua, immergere nell'acqua (o
/ e bagnava fra tonde i suoi crin d' auro, / e dal nostro emisperio
corpi bagni in te / di cristiani e d' infedeli / che la spada a morte
in solinga parte andai a bagnare la terra d' amarissime lagrime. idem, inf.
scoperto fondo, / che si bagnava d' angoscioso pianto. idem, purg.,
numi sordi, e bagna indarno / d' amaro pianto le marmoree basi. parini
. da la marina è distante meno d' uno miglio. a canto a questa corre
a quel ch'io ricordo, che d' un fante / che bagni ancor la
mi vuoi fare, almeno un bicchier d' acqua mi fa venire, che io possa
lunga trafila di dolori e di disturbi d' ogni genere, e adesso ogni poc'acqua
bagnano in una oscurità luminosa, o d' una oscurità illuminata. 7.
panni pareano di sadirlanda [= saia d' irlanda, panno sotti lissimo
machiavelli, 551: era il fiume d' arno tanto basso che si poteva guadare,
pelaghetto chiaro davanti e senza alcun sospetto d' esser vedute, diliberaron di volersi bagnare
ché io ho un podere verso il val d' arno di sopra, il quale
. della casa, 728: mostro d' inferno, ministro di doglia, /
ciel pioggia desiata scende, / stuol d' anitre loquaci in secca riva / con rauco
: la generazione e correzione è causa d' oblio e cecità, come esplicano gli antichi
seria, che sembra apparire sull'orlo d' una bagnarola. baldini, i-131:
, 1-267: si serviva del fiume come d' una bagnarola. -bagnarole di gomma
, qua e là riverberato da pozze d' acqua. 2. lambito,
redi, 402: già nel bagno d' un bicchiere, / arianna, idolo amato
bagnatóio, sm. recipiente pieno d' acqua: che si pone nelle gabbie
a sponde meno alte, che tiensi pieno d' acqua nella gabbia, per quegli uccelli
bagnatori / non s'abbiano a doler d' acqua mal pura. = deriv
, il bagnarsi; distribuzione o applicazione d' acqua su una superficie (specie
che venian dalle bagnature; cui men d' invoglio che a chicca sarìa occorso trarre,
neve, che voi facciate tanta difficultà d' andare al bagno. ariosto, 456
i-99: dicono che tu ti sei immaginato d' esser sotto terra e poter passare per
, onda su onda, / di lampi d' oro. pascarella, 692: si
, 692: si appende sulla porta d' ingresso una tabella su cui sta scritto
. svevo, 5-274: dalla porta d' ingresso... si giungeva ad una
ha data la vita con tanto fuoco d' amore, e ha svenato el corpo
torna a casa estenuata da una dozzina d' ore di bagno di luce, nel crepitìo
. 3. medie. bagno d' acqua o bagno comune (prescritto nell'
); bagno di mare; bagno d' aria; bagno d'aria calda (detto
mare; bagno d'aria; bagno d' aria calda (detto anche bagno turco
farmaci: bagno di crusca, bagno d' amido, bagno di gelatina, bagno
cupe lanterne rosse, che alludano sinistramente d' una lieve tinta sanguigna le enormi bacinelle
i loro corpi ballano entro quella specie d' ignobile pigiama che è l'uniforme del
. papini, 25-152: io vagheggio d' essere il direttore generale d'un penitenziario
io vagheggio d'essere il direttore generale d' un penitenziario modello, d'un bagno
direttore generale d'un penitenziario modello, d' un bagno penale pacifico e ben tenuto.
: la maestrevol madre còlto avea / d' erbe gran quantità, per un bagnuolo.
per i sollevati, con una pezzetta d' acqua vulneraria sur uno degli organi della
(262): con un bagnuolo d' acqua vulneraria sur uno degli organi..
vivande liquide. sopra il labbro bagnoli d' acqua di malva. 2.
bagno maria e a rena, in bocce d' oro e d'argento col cappello di
a rena, in bocce d'oro e d' argento col cappello di vetro, e
timido, uomo più di studio che d' azione, egli diceva agli amici che lo
bagordo, vuol dire giostrare, giuocar d' armi. 2. fare bagordi;
, 5-62: ovunque egli è, d' untumi fa un bagordo, / che ognor
ciera funebre, un riso falso. d' annunzio, iv-1-440: come l'avete
con antichi compagni di scuola, o d' armi: nel caso di cui parlo
dove si ragionava, e udì dire d' una comedia. g. m. cecchi
tassoni, 8-36: egli era un uom d' anni cinquantadui, i dotto e faceto
non credo possa mai venire alla bocca d' un educatore), / la celia scipita
eroi, a que'giganti, e più d' una volta dà loro repubblicanamente e filosoficamente
. * tra le risa della comitiva. d' annunzio, iv-2-20: c'eran de'
davano la baia alla vecchia che puzzava d' acquavite. -per bàia: per burla
lascia star la mia figliuola. f. d' ambra, 4-115: io sto in
. magalotti, 9-2-151: abbiamo avuto d' affrica per questo serraglio...
acquisti, e nei danni degli uomini d' assai e dappochi. firenzuola, 675
: conobbi... l'error mio d' aver posto per l'addietro le speranze
il re di francia è una creatura d' ottimo cuore, e non vorrà far male
a parlar di rodrigo come si farebbe d' un mascalzone. [ediz. 1827 (
serio è...]. d' azeglio, 1-355: e furon baie!
/ non un'onda in questa baia. d' annunzio, iv-1-797: trovò l'eremo
spagn. bahia: ed è voce d' area iberica, già registrata da isidoro,
fatta con doghe di legno e cerchiata d' ottone usata dall'equipaggio per la pulizia
attrezzi di scandaglio. = voce d' uso a genova, livorno, venezia;
all'impresario e ad una mezza dozzina d' amanti, ancora vestita da baiadera.
fu un soldato di valore, e d' inusitate forze, il quale morì sotto milano
venirne a capo, che di veder d' ammansire quella testa un po'ba- iarda
benedetto, dicendogli che si volevano servir d' un altro, per non avere a sentir
, 6-217: quando quell'altro poeta d' occasione che è d'annunzio andava in
quando quell'altro poeta d'occasione che è d' annunzio andava in giro per l'italia
secondo i momenti, di ridere o d' arrabbiarmi. = deriv. da
: non intendendosi però per detta legge d' innovare cosa alcuna per le baiette di seta
'ramadan '): la voce è d' area toscana. bailla, v
burchiello, 12: la feroce testa d' olofeme, / con tre pezze di panno
di grandi pennacchi é bardature e coverte d' argento e color di rosa. foscolo,
via tra torride membra che sparte / incèstan d' ampia strage il sentiero / urta il
giumenta baia / libera e nuda. d' annunzio, v-1-376: era un piccolo cavallo
che ha il manto baio. d' annunzio, iv-2-433: si vedevano passare e
quanti baiocchi e paoli per il porto d' una balla di libri provenienti da venezia
ancor che non sian molti. f. d' ambra, xxi-25: teme non averla
, / perché non hanno un becco d' un quattrino. note al malmantile, 1-
4. acer. baioccóne. d' azeglio, 1-382: raggranella certi pochi baiocconi
ro, i-150: dunque, parlandosi d' un gufo, e per ischerno e da
iii-294: i ragazzi erano sotto la casa d' uno di costoro a fare il baione
trovarono mal sepolti in castello; più d' una famiglia fu arsa viva; infilzati
m'hanno dato un cinturino che pare d' un birro, una giberna, una baionetta
avevano dovuto levare dai vecchi depositi. d' annunzio, ii-897: una palla nella
ronda con baionette lunghissime, con l'aria d' essere lì... da un
baionette facevano, allineate, tante striscie d' argento. -milit. baionetta in canna
, entrate in quell'osteria, e assicuratevi d' uno... come si chiama
. il tenente ordina baionetta in canna! d' annunzio, v-1-199: entrano due marinai
attender la caccia. = è voce d' area alpina, diffusa nell'italia sett.
, ciò è, col seguente portatore d' esso segno. belo, xxv-1-152: i
tre, in origine due), d' uso tradizionale in russia: a cassa triangolare
) debba riconnettersi ad altro etimo (d' origine turca). balandrano, sm
il primo e più spedito unguento fosse d' olio brio e balanino; venne in credito
parte è torto. marino, 6-127: d' etiopia il balan qui si nutrica,
cavo in un balascio della grandezza più d' un giulio, che fu cosa rara
splendon di stelle invece alti compassi. d' annunzio, iii-1-64: ella aveva i
= per dissimilazione popol. da bàratro (d' area tose.). balaùsta (
di nocera, aggiuntovi pure il vino. d' annunzio, ii-755: oleandro d'apollo
. d'annunzio, ii-755: oleandro d' apollo, ambiguo arbusto / che d'ambra
oleandro d'apollo, ambiguo arbusto / che d' ambra
, si vedono talvolta sedie, lampadari d' ogni sorta, balaustrate d'argento.
, lampadari d'ogni sorta, balaustrate d' argento. carena, i-159: balaustrata,
uno stecconato color cilestrino, della forma d' una balaustrata o d'una ringhiera. pascarella
, della forma d'una balaustrata o d' una ringhiera. pascarella, 501:
trono dietro una balaustrata di legno. d' annunzio, v-1-637: il medico,
le facce sono... di noce d' india, e le colonnette,
di sopra, di canna parimenti d' india. balaustrato2, agg.
volta in un bel terrazzino balaustrato. d' annunzio, iv-2-460: salivamo per l'amplissima
nuvoli delle allegorie secentesche simulavano la furia d' una bufera. viani, 14-78:
larga come una scalinata di cattedrale. d' annunzio, v-1-538: stamani le mie
tutte due le cantonate un balaustro. d' annunzio, iii-2-187: i buccinatori dai
balbettamento con un'attitudine di maraviglia. d' annunzio, iv-2-166: egli ebbe su le
crescerla abbastanza per deporla, senza il terrore d' una repulsa, sui ginocchi a sua
, 143: e1 cuore ch'è infiammato d' ira batte forte, mentre lo corpo
, per confusione, per un colpo d' accidente, per febbre. nievo, 160
, mercé le quali innanzi a un'opera d' arte, invece di determinare se sia
, 6-225: con viso e voce d' angelo ella mi chiese: « a che
a balbettare. -figur. d' annunzio, iv-2-458: vorrei che tu sentissi
e intr. divulgare insulse dicerie. d' annunzio, v-1-613: ora c'è chi
lieta in mezzo a tante sofferenze. d' annunzio, iv-2-159: adagiata sul suolo
govoni, 2-248: quando le sere d' estate / il vecchio camposanto / a
e avea una foggetta in capo foderata d' indisia, che pare'l'erba luccia,
ella è barbara, imperfetta, piena d' oscurità, inetta agli usi dello spirito,
dello spirito, essa è la lingua d' un popolo balbo. manzoni, 20:
luna piena, -che la natura, oltre d' avermi negata crudelmente la idoneità a combattere
, 715: balbuzie non è voce d' uso, ma forse necessaria per denotare l'
necessaria per denotare l'abituale difetto. d' annunzio, iv-2-121: il padre la condusse
-ella tosto corse e in un batter d' occhio me né fece un piattellino. vallisneri
1354: questa lingua, questa sciagurata lingua d' italia, tutta ancora irta di selvatichezza
selvatichezza dantesca... e balbuziente d' imprecisioni galileiane. d'annunzio, iv-2-360:
. e balbuziente d'imprecisioni galileiane. d' annunzio, iv-2-360: d'un tratto
galileiane. d'annunzio, iv-2-360: d' un tratto, con lo stesso sforzo che
in altezza, / dove la voce d' uomo più sicura / trema e si fa
pur di chi lesse una z in vece d' un /), e che
sanguinolenti, col tetto a pioventi, d' un color verde municipale 1888: altri scivolano
a marte. / e s'ella d' elefanti e di balene / non si pente
gran forze, nientedimeno gli uomini sono superiori d' ingegno e d'industria, con la
gli uomini sono superiori d'ingegno e d' industria, con la quale non solamente resistono
sopra l'acqua pare / en simiglianza d' isola terrena / là o va quelli ch'
9-81: se [la peschiera] sarà d' acqua marina, mettere vi si debbon
alta rupe; e dentro all'acque / d' amore ardon le foche e le balene
eccessiva pendenza inarcandosi smisuratamente come il dorso d' una balena a fior d'acqua.
come il dorso d'una balena a fior d' acqua. caratteristiche vie marchigiane! montale
spezzate le sarebbero entrate nella carne. d' annunzio, v-1-392: ecco un «
fasciatura di balena, col suo tallone d' avorio. barilli, 1-136: odi negli
nell'aria i fruscii soffici e spenti d' un corpo che si spoglia: forcinelle
signora, babordo e tribordo, aveva munizione d' una corazzatura completa di stecche di balena
mio rotando / il balenante acciar. d' annunzio, iv-2-464: l'indefinibile turbamento
turbamento si tradusse in una successione fulminea d' ima- gini balenanti ove io vidi uomini
inverdite sull'altare e una luce balenante d' oro irradia tutta la chiesa. gozzano
non sa stare ivi paziente per poco d' ora: ma squarcia il seno delle medesime
si accende anche in fulmini formidabili. d' annunzio, ii-949: tutto è tacito e
vede che tra scoglio e scoglio / d' ora in ora una fiaccola balena. parini
in quel momento balenò sinistro il lampo d' un coltello. dossi, 376: fe'
volti che parèan dannati al dolore. d' annunzio, iv-2-161: le vetrate balenavano quasi
le vetrate balenavano quasi contenessero lo scoppio d' un incendio interno. idem, v-1-709:
almen le prove. f. d' ambra, xxi-n-51: e chi sarà bastante
bastante a confonderlo, senza la giunta d' amare parole? manzoni, pr. sp
codesta una ragion bastante, per lasciar d' adempiere un dovere preciso? ».
quali danno bastantissimo motivo di mormorare. d' annunzio, iv-1-655: questa lingua, rampollata
dal denso tronco latino con un rigoglio d' innumerevoli virgulti flessibili, non resiste mai
che pigliarli tutti avea baldanza, / d' un solo ho avuto assai più che bastanza
2. a bastanza: abbastanza, d' uso ant. e poi letter.
le altre piene di soldati e d' ogni sorta d'armi da offendere.
di soldati e d'ogni sorta d' armi da offendere. = cfr
. bastardàggine, sf. condizione d' essere ba stardo; illegittimità
e cani alani, / e d' altre varie razze bastardate. =
anche lei nel salotto con una bastardella d' ova affrittellate. 2.
4-380: bastardelle! egli n'è stato d' accordo con quel traditor del vespa.
. bocchelli, i-62: più d' uno in valle pencolava ad attribuir
, i-920: « batardière, terme d' horticulture, peu usi té maintenant ».
cosa onesta conforterà: chi è nato d' avolterio sempre sarà avoltero. paolo da
/ che, per mia colpa, d' impudichi amori / illegittima prole al fido amico
gioanni xi, che era figlio bastardo d' un altro papa morto diciotto anni prima.
dannati che per vedere uno scudo d' argento si caricavano un bastardo dell'
/ figlio di cagna ircana / e d' adultero tigre, onde commisto / di due
primi nobili traendo sementivo nascimento, piegando d' altra parte tralignano divegnendo bastardi. savonarola
malignamente del costume ch'era in italia d' appellare tuttavia gli austriaci col nome generale
, 2-60: la rea ciurma briaca / d' ozio, imbestiata in leggiadrie bastarde
che si parla fuor di toscana. d' annunzio, v-1-717: i latini bastardi
l'ho guardata con la sola curiosità d' un numismatico il quale facendo raccolta di
, non lasciano altro vanto che quello d' un primo disegno. -bastardèlla (
in una casa rossa piena del guaiolare d' un brutto bastardino color cannella.
. sviluppo di un frutto per via d' incrocio ibrido. = voce scient.
: che più c'è da morir d' inedia e più tu spunti, e più
, 2-288: o popol vero, o d' opre e di costume / specchio a
che mostruosi bastardumi dell'umana progenie. d' annunzio, v-1-635: non meno vile
meno vile né men folle, il bastardume d' italia spezza gli altari dei martiri vermigli
egli fece il nesto di cedrato e d' arancia, sapendo che ne avesse a
. pascoli, 43: deh! gola d' oro e occhi di berilli, /
... gli bastarono poco più d' una settimana. serra, ii-555: se
fatti gli serve per gettar le basi d' una teoria del delitto politico, d'una
basi d'una teoria del delitto politico, d' una teoria del carattere romagnolo e di
i caratteri buoni e cattivi dello storico d' oggi si possono scorgere come in germe rigoglioso
ancora seccato, non c'era nemmeno modo d' indovinare barbuti da imberbi, soldati da
montale, 1-137: bastano pochi stocchi d' erbaspada / penduli da un ciglione /
, 7-39: non solamente gli bastò d' avere fatto il detto omicidio, perché uno
ch'egli sia giove: dia pegno d' amore s'egli sia giove. crescenzi
voi me l'osservate. f. d' ambra, xxi-1-63: non importa,
: ma bastava che uno di quella catena d' uomini affondasse più degli altri in una
si direbbe che anche di fronte alle opere d' arte perduri un concetto privato. basta
te darò... le mie posate d' argento. basta che tu mi prometta
e porterògli uno borsotto in mugello pieno d' altro che stoppa et basti. giusti,
ingrata. caro, 15-i-220: mostra anco d' avere una ferma speranza che voi vegnate
anni mille o più in qua, d' avere fatta fare una libraria. boiardo
tutto perso, / né gli bastando d' affrontarsi il core / venne alle spalle
vii-42: cor non mi basta / or d' ingannarti, no. -non avrai
la rinata fiducia la faceva indulgente. d' annunzio, v-1-792: affermò bastargli l'animo
che, se gli bastava l'animo d' insegnare grammatica a un asino, gli
di loro, / « e che fai d' esse talvolta tanaglie, / dinne s'
masuccio, 246: e de catene e d' ogne altra cosa opor- tuna trasformatosi
spedire tutte le merci loro e a fornirli d' ogni occorrenza, corti sarebbero tutti i
, xxix-1-237: si lasciano dietro piazze d' arme, e fortezze reali, e
bastevole a caratterizzarla quale sua sorella. d' annunzio, ii-579: tenue serto a noi
? cattaneo, iii-4-148: otto milioni d' anime, da venezia all'elba,
: [la compagnia olandese] risolvette d' inviare in europa ogni anno circa 14
verga, 3-113: si chiamava il re d' italia, un bastimento come non ce
morto. / solo quegli urli straziati d' addio / dei bastimenti che lasciano il
manzini, 11-119: il mare era d' un azzurro sfacciato, a gara col
: qu'on met autour du pont d' un vaisseau pour se garantir de la
in fortificarla e bastionarla, ed il valore d' agostino clusoni... in difenderla
segni, 51: essendosi bastionato sui colli d' arcetri e di santa margherita a montici
combattere un luogo bastionato di zolle, d' entrata strettissima alla cavalleria.
f. doni, ii-75: parevami d' esser fatto capitano e aver due eserciti,
cattaneo, iii-1-47: questa bella combinazione d' architettura, di geometria e di meccanica nacque
finestra passare sul viale dei bastioni. d' annunzio, iv-2-78: sopra le case
le mura romane, coi loro ciuffi d' erba in cima, appaiono come bastioni di
rione di sanfrediano è « di là d' arno »,... dall'alto
s'ammettono i miracoli e così pensa egli d' aver atterrato questi due bastioni terribilissimi:
mestiere che la natura offerisse alcun stipendio d' onestà e di gradimento. menzini,
8-24: qui sono gli ultimi bastioni d' italia. di là da quei tre poggi
di mura e di bastite, e d' ogni altra cosa da ribattere gli nimici
awiò quindi con l'esercito alle chiuse d' italia. erano queste una linea di
cittadini a non lasciarsi cadere in dominio d' un principe. quando li ebbe accesi delle
navi sul ticino e sul po. d' annunzio, ii-880: ma il balestriere,
serra, ii-249: anche nelle guerre d' allora non si trova che la prudenza
): quelle sue spallacce somigliano dua arcioni d' un basto d'un asino. vasari
spallacce somigliano dua arcioni d'un basto d' un asino. vasari, i-294: dipinse
tassoni, 4-7: al primo colpo d' un trabucco vasto / fu arrandeila to
basto e la cavezza dalla stalla. d' annunzio, iii-1-887: poi anche me /
segati, di chiaro abete, ancora pieni d' umore nel taglio roseo. bacchelli,
3. disus. nel gioco d' ombre, l'asso di fiori (
, 79: questo mondo è un giuoco d' ombre; / faglia a danari chi
/ e fatto umil di fiero e d' arrogante. verga, 3-118: -io non
, iii-84: ho mille progetti, come d' uomo che può fare ciò che vuole
-pareggiare la bestia e il basto: mettere d' accordo, sistemare opportunamente. caporali
, v-48: di chi dice male d' uno il quale abbia detto male di lui
) e gli rende, secondo il favellare d' oggi, il contraccambio,..
ala, / però che tempo non è d' accostarsi. ariosto, 7-179: s'
alcuna udir voglion, che tratti / d' accordo, e si bastonan come matti
1-1-226: ma poi, che tu pretenda d' esser prete, / prete somaro,
malignamente del costume ch'era in italia d' appellare tuttavia gli austriaci col nome generale
dimostrare, molto meno avendo io obbligo d' intendere quello che non intendete né anche voi
essere l'alito della sera sulla fronte d' un abbacinato. bastonatóre, agg.
, 115: gli ami se li fanno d' uno stecco...: vi
recarsele alla bocca adope- ran due bastoncelli d' avorio, d'ebano o d'altro legno
adope- ran due bastoncelli d'avorio, d' ebano o d'altro legno prezioso,
due bastoncelli d'avorio, d'ebano o d' altro legno prezioso, sottili e lunghi
le gambe con un bastoncino di canna d' india verniciato di rosso. baldini, i-190
netti sotto il tappeto fermato da bastoncini d' ottone splendente. alvaro, 9-27:
. 5. entom. nome comune d' insetti della famiglia fasmidi (v.
visibilmente, che il diavolo in forma d' un saracino nero lo tirava per la cocolla
: giosefo, trovato un baston tondo d' un querciuolo giovane, se n'andò in
quella bestia vana? / mille onze d' oro avria caro un bastone / per
come una grotta oscura in fronte / invece d' occhio, e per bastone un pino
volerla finir con una provisione di adagi d' erasmo, over coi pugni:..
.. ed altri propositi, degni d' essergli decisi a dosso co'quelle verghe
, iii4- 41: i giovani uscivano d' ogni parte con pistole, sciabole e
destino... il bastone col pomo d' oro cesellato a don cono canadà;
nella destra inguantata un bastone dal manico d' avorio lunghissimo. slataper, 1-158:
bastone di comando: dato come segno d' autorità ai capi dell'esercito, ai governatori
mandarono un senatore a presentargli il bastone d' avorio e la toga dipinta. d
di serrarne che consiste in un pezzo d' asta cilindrica di ferro, detta il bastone
anco di luglio, non isperi mai né d' essere inteso, né d'esser creduto
suo grande silenzio il mezzodì. d' annunzio, ii-502: tu vedi lunge gli
, che, essendo adunato un cerchio d' uomeni nel detto luogo, tra'quali
che diminuiscono in prospettiva intorno al vano d' una gran nicchia, i quali son posti
dei sugheri. alvaro, 9-171: d' un tratto, mi si affacciò alla
detti gentiluomini... si pensano d' esser gran sabatani quando in cerchio d'
d'esser gran sabatani quando in cerchio d' animali a loro simili si mettono la giornea
nel cerchio de la sua palestra [d' amore] / liber arbitrio già mai non
in un cerchio ristrettissimo di idee, d' impressioni e d'immagini, perché la
cerchio ristrettissimo di idee, d'impressioni e d' immagini, perché la loro mente possa
, perché la loro mente possa farsi d' un tratto capace degli elastici rimbalzi che
rimbalzi che scuotono gl'ingegni cittadini. d' annunzio, iv-1-258: tornò a roma verso
che non vollono avere compassione de'cavalieri d' amore; e venendo infino al cierco dell'
cerchi e mete e cento palme d' oro. p. del rosso, 1-1-168
. 24. ant. gradinata d' anfiteatro. boccaccio, dee.,
. anello livido intorno agli occhi. d' annunzio, iv-1-359: ella appariva molto bella
ma le pupille brillavano d' un fuoco più penetrante. viani, 4-60
scorticature,... per cagione d' alcuno agnolo, ovvero cerchio, lo quale
; cadon quant'altri han core / d' awentarsegli. monti, x-3-216: questo su
nel terreno il perno innesta, / va d' un destrier di legno a cavalcione /
uno anello, ultimamente andrà in pezzi. d' annunzio, iv-2-232: sei o sette
è allato del torrente, sterile / d' acque, vivo di pietre e di
foce di umani atti consunti, / d' impallidite vite tramontanti / oltre il confine /
di qualcosa: piegarla circolarmente. giovanni d' amerigo, xii-4-296: e perché le giunture
, stringere, farsi intorno; stringere d' assedio, assalire circondando. — anche
cerchio, / quando voi mi degnate d' abracciare, / ch'assai mi tegno più
. e'cavalieri cristiani le feciono cerchio d' intorno, sforzandosi di dargli morte.
la selva, fra 'l nembo / d' eccelsi e grandi che fan ampio cerchio /
lasso. alfieri, xiii-89: vedi tu d' appio i numi? ecco le armate
mi fo cerchio. il so che d' armi, / mezzo tra aperte e ascose
. castiglione, 89: e l'ordine d' essi era tale che, subito giunti
dattorno schiera, / benché minor, d' altro coraggio,... forse.
/ stavano in cerchio mandre di cavalli. d' annunzio, iv-2-270: ordinò che tutti
capannelle. pascoli, 64: rantolo d' avo, rantolo d'infante. / par
64: rantolo d'avo, rantolo d' infante. / par l'uno il cigolìo
infante. / par l'uno il cigolìo d' un abbaino / a cui percuota l'
/ l'altro è come a fior d' acqua un improvviso / vanir di bolla,
del cerchiolino che s'apre su l'acqua d' uno stagno. = dal lat.
scanalatura esterna capace di accogliere la camera d' aria con valvola (nelle biciclette,
nelle motociclette e nelle automobili). d' annunzio, iv-2-877: si accorsero che dietro
ha messo fore. f. d' ambra, xxv-2-390: ignorant'asino! /
abbottonato il petto, / e in calzari d' alluda, / pare il bascià di
a lucca fermava 11 cercine sulle chiome d' ilaria del carretto. 4
. burchiello, 106: con corona d' ulivo / coronerem la testa di marzocco
, e una poca di cenere e chiare d' ova, overo lutum tenero facendone un
: la buccia si raggruppò a foggia d' un cercine intorno intorno ravvolto. tommaseo [
i muli (detta anche mal d' asino). = comp.
. fioretti, 1-46: se là adunque d' andare a rilegger non v'è mestieri
d' aver cacciato per lo cerco. buonarroti il
soffrirebbero prima la morte che 1'ignominia d' andar cerconi, altri abbracciano volontari vita
.., modi del sanese, e d' altri dialetti, che denotano familiarmente con
persona o cosa, o il vero d' un concetto o d'un fatto.
, o il vero d'un concetto o d' un fatto. = deriv.
mamoni hanno el capo nero e pelo d' asino. bruno, 3-841: se l'
o macachi, ma soltanto cercopitechi, d' un bel grigio verde. 2.
un uomo, una donna). d' annunzio, v-2-38: di tratto in tratto
onesta meretrice variopinta inclinarsi verso la parrucca d' un vecchio crapulone imbambolato.
: quantunque scogli poi sono ripieni / d' ostriche e di conchiglie, in loro sono
: l'erbe di macerie, che nascono d' intorno le città, per piazze e
razza non troppo diversa dalla scandella, d' una sola spiga. salvini, 15-2-
sono, / e quindi han nome d' immortali. boccardo, 1-891: in
e con 4 leggi cereali '. d' annunzio, ii-7: i rossi carri aspettanti
al miglio ed al grano saraceno. d' annunzio, iv-2-259: ora, possedeva egli
più che uve e cereali, gran copia d' erbaggi. moretti, 17-234: lodava
, a far gazzarra sulla gran piazza d' armi del giudizio. svevo, 2-459:
si sentiva assoluto padrone di qualcuno. d' annunzio, iv-2-79: le attività cerebrali
intelletto: e si riferisce a opere d' arte o di pensiero in cui l'
sm. predominio, nelle opere d' arte, negli artisti, in una persona
vello, nel midollo spinale, nel torlo d' uovo. = deriv. da
specie di sinistra, di partito d' azione, che nel parlamento cere-
a lui si volge lieto. cecco d' ascoli, 4513: dal cerebro procedono
, riposante cosa sarebbe; quanto a lui d' incomodo 11 mio se alloggiarglielo si potesse
lustri, / e secoli, vittor d' ogni cerèbro, / e vedrà i vaneggiar
agli anni maturi divenuto, essendo circa d' anni trenta, col cerebro oppilato e
il cereo pallore delle grandi occasioni. d' annunzio, ii-231: ben vi so
ceree guance le si colorirono un po'd' una tenuissima tinta rosea. viani, 14-
accendere molti cerei innanzi alle tombe. d' annunzio, iv-2-437: quel suo volto bianco
saro, / togi a lo mercenaro / d' onna setemana una opra, /
[crusca]: cerfoglio è una maniera d' appio, che è caldo nel terzo
19-8: cerfoglio, che è specie d' appio, el quale e'greci chiamono
chiamono pederoton, di sapore potentissimo e d' effetto igneo e saluberrimo al corpo.
radice del cerofoglio non rende al gusto punto d' amaritudine, ma più presto si sente
. garzoni, 1-189: fra l'erbe d' orto si trovano le rape, i
che s'alzi il fusto, perché fomite d' un principio aromatico più mite. pascoli
uno l'altro insino a quel punto d' ogni e qualunque offesa fatta e roba che
frati fornite le cerimonie che si costumano d' intorno ai defunti, fu portato,
rimaner colà fino a mezza quaresima. d' annunzio, v-1-147: le messe commemorative davanti
. -per simil. d' annunzio, iv-2-481: mi richiamava al culto
che non ne aveano certamente bisogno. d' annunzio, iv-2- 587: quando
: come farei io bene uno assassinato d' amore; non è spagnuolo, né napolitano
che mi vincesse di copia di sospiri, d' abbondanza di lagrime e di cerimonia di
onomastiche de'principi, ec. o quelle d' incoronazioni... si limitano a
si limitano a cerimonie di etichetta. d' annunzio, iv-1-42: le livree,
e conviene che siano bagnati e lavati d' ogni vizio. aretino, iii-203: poscia
messer fiorio seddé a viso a viso d' un cavalliero. campanella, i-9: la
specialmente dai francesi, che hanno fama d' essere in ciò i più disinvolti. c
e maschile, serba ancora la memoria d' un tempo; quanto è ancora cerimonia
sedia alla sagrestia, e che si provvedesse d' incensieri e di preti estrani. manzoni
che voi vogliate dirmi che cosa è d' un garzone vestito di bianco che ieri venne
questo piglio spaventevole, senza una cerimoniuzza d' entratura e senza dar campo alle tue
vi partecipa, come un cerimoniale contrassegno d' onore. = voce dotta, lat
degnerà mai... né onorarlo d' altra maggior cortesia nel riceverlo o teneriosi
quasi un esercizio di cerimoniale, e d' altronde non esige questo talento l'attenzione di
trovava il cardinale. c'era ordine d' introdurle subito: il cappellano, che
in fretta in fretta, un po'd' istruzione sul cerimoniale da usarsi con monsignore,
7-89: si può notare come le folle d' america siano tanto più sensibili al cerimoniale
linguaggio consuetudinario delle corti e del codice d' amore, co'fioretti dello stile ch'
ho dichiarato immondo nell'uso suo. d' annunzio, v-2-342: certo il cappellano
bravo! ora tocca a voi. d' annunzio, iv-2-598: nelle stanze attigue alla
una giovane e bella nuora, dama d' onore della regina. -iron.
fuori di posto nella personcina puerile. d' annunzio, iv- 2-205 'i ricevimenti
commiato. « non z'è bisogno d' altro, con me. capisco a volo
europea, facendosi puntiglio di non sgarrare d' un ette al più cerimonioso rituale borghese
le più tipiche e le migliori. d' annunzio, v-1-125: nella reggenza italiana del
ospedali, nelle amministrazioni, nelle fabbriche d' armi. 2. corpo di
3. per estens. milizia. d' annunzio, v-1-705: queste parole furono pronunziate
ii-158: nome, e non forze d' esercito, avendone tratto vitellio il fiore
il fiore, e... caricato d' armi un numero di cerne. annotazioni
il freddo de le forbici strisciar. d' annunzio, iv-2-787: curvo, scarno,
bocchelli, ii-309: patiti di quell'avanzo d' antica rubacuori, sfoggiavano la loro valentia
, ingialliti. -figur. d' annunzio, v-1-760: del bosco di contro
/ no à desduto de sparver ni d' aostor; / né no se cerne qual
percossi stami / argentate farine e crusche d' oro. d'annunzio, ii-243: caccerà
argentate farine e crusche d'oro. d' annunzio, ii-243: caccerà la fame /
/ similemente voria ca per natura / d' ogn'omo, laove sua opera tira,
guardando in viso, poi saria fuori d' ira. dante, inf., 8-71
le legioni, la testa, la fronte d' ali, i fianchi e le spalle
apertura circolare... col mezzo d' una piccola catenella, o con un
mercantili o da guerra, piccolo serbatoio d' acqua potabile che l'equipaggio può usare
di tintoria, e negli altri, sporchi d' inchiostro, delle tipografie; fanno la
son detti i cernitori, perché la lana d' una istessa pecora non è tutta buona
essendo che la lana del collo è d' una sorte, quella delle gambe d'
d'una sorte, quella delle gambe d' un'altra, quella della coda d'un'
gambe d'un'altra, quella della coda d' un'altra. 2. apparecchio
denari in ceri per sante marie d' agosto. della caducità, della vita umana
fiori e suoni e canti. d' annunzio, iv-2-184: l'ultima fiammella
come un altro cero anche lui. d' annunzio, iv-2-203: era un uomo lungo
vanitoso, bellimbusto. f. d' ambra, xxv-2-357: i'ho preso pratica
, xxv-2-357: i'ho preso pratica / d' una fanciulla della quale albizo, /
portamento della persona. -avere scopato più d' un cero: avere grande esperienza,
/ ciascun di noi scopato ha più d' un cero, / ave rabbi matteo fra
;... egli ha scopato più d' un cero; egli è putta scodata
delle barre, da parere il cerogeno d' una candela. = deriv.
di cera versate in un recipiente pieno d' acqua. = deriv. dal
liquefare a fuoco lento, con la lusinga d' infliggere eguali tormenti alle persone in esse
al naturale dei personaggi più celebri, d' onde si formarono quei gabinetti che si
per cerografìa, sf. procedimento d' incisione, che proteggere dagli urti
questo cerotto in suso uno occhio, fingerò d' esser = voce dotta, fr
(gr. oe&fa parti virili d' un'altra specie di medicina molto differente.
il cerotto alle piaghe del suo prossimo. d' annunzio, v-i- 1058: essi non
occhieggiava ai clienti a cui era solito d' appiccicare i cerotti, li suggestionava con delle
refrigerio posson dare le imbasciate allo incendio d' amore? altro cerotto ci vuole!
, posto per sanare qualche principio d' incurabil malore. palazzeschi, 3-260
, è simile a quell'artefice che d' un cerracchiuolo vuol cavarne un vago studiolo.
avere gli occhi del sole, la testa d' oro, le gote di grana
, 5-113: me'gli starebbe un vaso d' orvietano, / o un gruppo di
arbori grandi, i quali son quasi d' una medesima natura. poliziano, st.
a diffondersi per tutto il gran corpo d' un platano, d'un pino,
il gran corpo d'un platano, d' un pino, d'un abeto, d'
un platano, d'un pino, d' un abeto, d'un cerro l'umore
d'un pino, d'un abeto, d' un cerro l'umore di cui vive.
cerro l'umore di cui vive. d' annunzio, ii-800: pelle del becco sordido
; e, premendo il lungo cerro / d' una gran lancia, offre la gamba
. lancia. anguillara, 12-55: d' ambi il cerro volò presto e leggiero
ant. partepiù interna e più compatta d' una roccia. baldinucci, * 23
/ le fasce femminili e i cerri d' oro. f. buonarroti, 1-257: