. pavese, 4-227: fonso appariva d' improvviso alle fontane, qualche volta anche
dagli scrittori sotto nome di stole e d' orari. = voce dotta, lat
pescaria de dentali e orade vecchie e d' altri boni pesi. ramusio, i-71
nome perché ha le ciglia di color d' oro. marino, 1-6-49: orate
oro. marino, 1-6-49: orate d' oro e cefali d'argento. spallanzani,
1-6-49: orate d'oro e cefali d' argento. spallanzani, 4-iii-502: quantunque
e le anguille succolente di caorle. d' annunzio, vi-797: mangiamo i pesci
569: orate lucenti, particole d' argento e d'oro sguscianti nel fondo
: orate lucenti, particole d'argento e d' oro sguscianti nel fondo del periglioso mare
uno strato o da una sottile lamina d' oro, indorato. novellino, 92
tobiolo, 1-37: fecero fare una cassetta d' ariento orata. g. morelli
risplendente. inventari, 1-218: due bacini d' ariento per la barberia con due miscirobe
ariento per la barberia con due miscirobe d' ottone orati. bresciani, 6-iii-367:
fogliami e fiori. -intessuto con fili d' oro. novella d'un barone di
-intessuto con fili d'oro. novella d' un barone di faraona, 15: poi
orato manto. 2. fatto d' oro, aureo. monachi, 82
radice di questo arbore, ch'era d' oro, uscì un altro arbore tutto
oro, uscì un altro arbore tutto d' oro, lo quale produsse foglie e fiori
/ conduci in campo, ov'è d' orati strali / armato amore e di celeste
[il narciso], / ha d' orato color la bella fronte.
7-100: rimasta [filena] che fu d' orare, si tolse da foratoio e
oratori di primo grido, perché gridano più d' ogn 'altro. succhi, 142-121:
licinio, suo servo, con un flauto d' avorio, acciocché di tempo in tempo
gli oratori non son qui, come d' uso, / a parlare, ad esprimere
la persona non di dottori, ma d' oratori ed enfatici panegiristi e declamatori dello
, 2-706: né al sacro nome d' orator né al sacro / diritto de
, ove in gran trono assiso / d' incliti regi gli orator riceva. mazzini,
, 4-ii-175: ancora dura nei popoli d' occidente, e durerà forse per molto tempo
: un misto di grecità decadente e d' orientalismo: alessandria o bisanzio.
i vari congressi degli orientalisti nelle capitali d' europa. 2. nell'ambito
cultura degli orientali. = nome d' azione da orientalizzare. orientalménte,
degli apostoli] sull'orbe, con esattezza d' orientamento che non ha riscontro nella maniera
3-75: si denuncia così l'assenza d' un orientamento critico verso la poesia recente
orientamento. 6. balist. direzione d' orientamento: quella presa come origine per
lo circondano; orientazione. = nome d' azione da orientare.
orecchio dei lettori poetici, colla previa parola d' ordine di orientare il mondo sulla forza
, finse di non sapere orientarsi. d' annunzio, v-1-950: lasciatelo...
applicarsi; indirizzarsi nella vita. d' annunzio, iv-2-701: la tregua gli era
secondo il meridiano. = nome d' agente da orientare. orientatura, sf
tare. = nome d' azione da orientare. orientazióne,
esercitata su una facoltà spirituale. d' annunzio, iv-2-794: nelle linee del suo
quello di ora: solo si trattava d' un atteggiamento superficiale, sforzato, di
luce all'intelletto, trovato il punto d' orientazione, riconfortatosi nella coscienza del suo
e prospettandosi una conseguenza. = nome d' azione da orientare; il n. 5
traspar nella pura onda dlun lago. d' annunzio, vi-350: il sole oriente ferisce
cassinese, xxxv-1-10: ca là'sse mosse d' oriente / unu magmi 'vir '
vir 'prudente, / et un altru d' occidente. giamboni, 4-10: asia
di mare, per tutta la parte d' oriente si stende. ristoro, 1-3:
, ed è difinitore del cielo dalla parte d' oriente di quella d'occidente, e
cielo dalla parte d'oriente di quella d' occidente, e divide lo cielo in quattro
/ come dicesse a dio: 'd' altro non calme'. bibbia volgar.,
destra ed ecco il letto / mobile d' alghe: lerici a oriente. landolfi,
, 1-20: lo bel pianeto che d' amar conforta / faceva tutto rider l'
pulito: / poi fassi alla finestra d' oriente / e vota l'orinai del suo
raggio, pure spiccava nel campo immenso d' un bigio ceruleo, che, giù,
volgar, 5-408: da l'ultime parti d' oriente era venuto [il re antioco
africa o quasi tutte le provincie cristiane d' oriente. caro, 1-800: riconobbe
, 1-800: riconobbe lo stuol che d' oriente / addusse de l'aurora il
e il commercio sino agli ultimi termini d' oriente, che è il giappone. targioni
le perle serene / te suciarìa le labra d' un colore, / che gettano uno
ov'ha ridente / di ricchezze e d' odori un oriente. 4.
l'oriente è stato sempre et ancor è d' avere in somma riverenza e quasi adorare
mia piccola mano! -chiesa d' oriente: insieme delle confessioni ortodosse.
[s. v.]: 'chiesa d' oriente ': la greca divisa dalla
giacché ci sono anche le chiese cattoliche d' oriente; né avrà vera civiltà l'oriente
e l'occidente di questo glorioso giorno d' italia. -imminenza. siri
duca di breze] fu nell'oriente d' una preclara vittoria rapito alle speranze de'
, par., n-54: però chi d' esso loco fa parodi / non dica
, paradiso. petrarca, 28-15: d' un vento occidental dolce conforto / lo
grossa organizzazione massonica italiana. -stella d' oriente'. donna affiliata a un'organizzazione
. 10. stor. impero d' oriente'. parte orientale dell'impero romano
fu il capo e metropoli dell'imperio d' oriente, venne nella casa ottomana allora
leone iii, l'erezione del nuovo impero d' occidente con la dismembrazione da quello d'
d'occidente con la dismembrazione da quello d' oriente. foscolo, xii- 617:
offerire omaggio di vassallaggio o all'imperadore d' occidente o a quel d'oriente.
o all'imperadore d'occidente o a quel d' oriente. -questione d'oriente: nel
o a quel d'oriente. -questione d' oriente: nel corso del sec. xix
sarebbe stato deluso dal sopravvenire della 'questione d' oriente'e dalla guerra russoturca del '77-'
seta rossa con stelle ricamate e fiamme d' oro dipinte, che era posta nell'abbazia
marsilio, vegendo venire / l'insegna d' orifiamma e carlo poscia, /..
-in un'espressione comparativa. d' annunzio, i-1003: ella [l'anima
: ella [l'anima], vestita d' un color di fiamma / con due
/ che alluminava un mastro fiorentino / d' orifiamme e d'armille in cento nodi
un mastro fiorentino / d'orifiamme e d' armille in cento nodi. 2
rosse con suvvi degli emblemi musulmani. d' annunzio, iv-2-624: una galera palpitante di
ancora s'alzasse forifiamma di ferdinando e d' isabella. savinio, 2-160: erano passati
. carducci, iii-18-392: il cielo d' italia è tutto solcato da tutte le
minori ond'esce un liquore muccoso lì d' intorno al canale dell'uretra in un
di somaco o di fieno greco o d' origamo. trattato dei cinque sensi, 1-16
lo stomaco alle interiora: togli polvere d' origamo e dàlia a bere col vino tiepido
, all'utero e alle ostruzioni. d' annunzio, ii-742: a mezzodì scopersi tra
tavolini di marmo, sotto i mazzi d' origano accorrevano dopo teatro dame scollate e
baldini, i-800: ecco l'origano d' un color giallo carico. -origano eracleotico
, perché naturalmente il paese ha carestia d' acqua, et ha un mirabil modo per
, l'orige, il camelopardo. d' annunzio, iii-1-1169: le trombe foggiate
, 9-1x-1981], 7: l'orice d' arabia, una piccola splendida antilope una
creare ancora un numero infinito di spiriti d' infima sorte,... avrebb'e-
, come da fonte e originale principio d' ogni sua- vità. g. villani
lo sforzo diuturno a originale manchevolezza. d' annunzio, iv-1-384: sforza [la natura
senso er le cose universali. d' annunzio, iv-2-538: è in ogni
, / che il titol ti vuo'dar d' originale, / già che sei del
i treviri e nervi molto si pregiano d' esser originali di germania. d. bartoli
p. fabro, una cappella. d' annunzio, iv-1-223: mi suscitavano un
inventari, 1-219: una cassetta quadra d' ariento, bel lissima,
della so cietà del padule d' orgia, 150: per niuno modo el
nato, debbino stare nell'archivio d' essa. salvini, x-202:
gli originali veri e sinceri. d' este, 173: fu lieto finalmente il
maestro moderno... conservi originali d' opere. da ponte, 56: egli
ponte, 56: egli si ricordò d' avermi lasciato in mano l'originale della
dovea forse essere indispettito della diffidenza offensiva d' alcuni critici. -scherz. sincero
ha nel suo greco originale menzion mai d' anfiteatro. leopardi, 967: lo stile
l'originale idioma non ha avuto la sorte d' apparare. 8. eseguito direttamente
eseguito direttamente dall'autore (un'opera d' arte). bellori, i-252:
secolo. cesarotti, 1-v-65: un poeta d' un genio originale si fa sempre distinguere
alla nostra prosa l'andamento latino. d' annunzio, iv-1-136: a poco a
fra i traduttori. nuovo giornale letterario d' italia, xl-641: classerò ancora i
. a dare alla traduzione un'aria d' originale e a velare lo studio.
, non già che fosse un portento d' umiltà. borsieri, 20: un'infinità
è originale, ma pecca un poco d' impertinente. tommaseo, xcvii-in-95: gli
vive parole e sentenze che gli capitò d' ascoltare, e cose che lo colpirono
: aspetto della natura in quanto oggetto d' imitazione da parte dell'arte. lucini
f. frugoni, ii-224: la bizzarria d' apionio fu l'originale della vostra.
102: può l'istoria allegare un atto d' incontinenza che non sia da noi adottato
gozzi, i-5-16: il secondo originale degno d' imitazione è orazio, il quale appunto
: in queste ed in altre opere d' invenzione comparisce qualche imitazione del vinci
ignoranza se la piglia per un brevetto d' originalità e se ne tiene. 2
stampa gli studi profondi, nuovi, d' indiscutibile originalità, che aveva fatto fin da
. tenca, 2-70: alla contessa d' albany, che lo rampognava di basse accuse
e vi porgeva, sopra un vassoio d' argento, un biglietto litografato.
/ che polve or sei fra quattro assi d' abete, / sei tu pur giunto
liete / a cui penosamente sospiravi? d' annunzio, iv-1-898: nelle béttole..
verso verona: erano gli ostaggi. d' annunzio, i-815: oh quella notte
bruta, fabbricata penosamente da operai deficienti d' ogni preparazione. c. e. gadda
. insisteva penosamente, contro ogni prelazione d' uso, a forbirsi i labbri con
, si lasciano sfuggire molte buone occasioni d' ingrandire se medesimi.
cose gravose / ché la credeva / d' esta acciden? a / le fa
oimè, / al mio servir penoso / d' un sol guardo pietoso / la povera
e penosa la malattia, ma pure lusingava d' aver avuto un termine dopo un corso
aver avuto un termine dopo un corso d' un anno e mezzo. manzoni,
per lui che non desiderava altro che d' abbreviarli. tarchetti, 6-ii-356: ella mi
un poco di riposo alle truppe, stanche d' una penosa e lunga marchia. vincenzo
amava e desirava come fine e premio d' ogni sua faiga. zanobi da strafa
lagrimar desio mi viene / la simil d' ambo noi fera ventura, / piango solo
pria che mi riesca cosa sopportabile. d' annunzio, iv-1-390: -fra dieci, fra
, ci fermeremo alle sue fermate. d' annunzio, v-1-675: dietro quel vecchio banco
dal penoso cuore la lor vita, tanto d' allegrezza e di gioia sentano i miseri
inferni ella ne va veloce / alle d' averno penosissime ombre. s. carlo
vergherà sempre lacere carte con caratteri non d' inchiostro, ma di lagrime e di
sangue. ciro di pers, 3-239: d' orme penose imprimo / il bel lido
un'espressione, il volto). d' annunzio, iv-1-564: era per me visibile
: non le tue furie, o uomo d' affari, / né i tuoi nervi
ponga al pensiero, di ogni escogitazione d' inconoscibile. -pensabilità oggettiva: nella
chiamare pensacchiatori. = nome d' agente da pensacchiare. pensagióne,
guardare lo vero, quella passione non nasce d' alcuna cosa fatta, ma da sola
, lat. tardo pensatio -ònis, nome d' azione da pensare (v. pensare1
delli uomini che. ssi ricordano più d' uno nuovo male che di molti beni
2. facoltà di pensare, d' intendere, di discernere; sede del
/ non vi dispiaza / s'amore è d' uno folle pensamento. anonimo, i-653
rocca fiumata se'di 'ntorno intorno / d' un forte fiume ch'è molto repente;
baretti, 1-242: una dozzina forse d' altri scrittori viventi hann'eglino da '
altri nacquero e diversi; / e tanto d' uno in altro vaneggiai, / che
pensamenti [di machiavelli] talvolta sanno d' acre sapore. carducci, iii-7-30:
stride col loro fisico poderoso e bisognoso d' azione. b. croce, iii-32-245
pensiero ispiratore, concezione di un'opera d' arte, in partic. letteraria; teoria
tutti di camminare, che per sottigliezza d' umano pensamento o d'altro.
che per sottigliezza d'umano pensamento o d' altro. -elucubrazione (vana o
; idea peregrina, bizzarra; alzata d' ingegno, pensata. senman,
quel servizio quei barbassori che a forza d' astrusi raziocini voglion persuadere altrui i loro
di riso la misera industria degli autori d' un giornale francese intitolato 'il globo '
, avvegnaché di proprio pensamento si spogliava d' uno stato sì opportuno. -per
dimenticanza. -senza pensamento, fuori d' ogni pensamento: in modo irrazionale,
, 18: quivi ella trovò fuori d' ogni suo pensamento giacere sopra il terreno nudo
terreno nudo uno eh'appena aveva figura d' uomo, tanto era fatto difforme per
il mostrarsi alle spalle dell'inimico fuor d' ogni suo pensamento et altimprovviso mentre tien
: vale affrontare, andare alla volta d' uno alla sprovveduta e con ingiuria;
dicesi ancora delle cose inanimate che fuori d' ogni pensamento accascan agli uomini.
dobbiamo quella che, costretti o volentieri, d' una terra in un'altra facciamo;
la madre nell'infaticato amor suo sente d' essere come vedova; e nessuno affetto
pensamento di qualcuno: pensarlo come oggetto d' amore. la rotta di roncisvalle,
figlia c'ha nome candia: / d' orlando nel suo cuor ha pensamento; /
3-201: non avendo di che ricordarmi d' altro che del mio debito seco, sono
non siano perciò. = nome d' azione da pensare1: cfr. provenz.
se stessa è solamente passiva e priva d' intendimento e di moto:...
genovesi, 3-156: vi ha due spezie d' irreligione, pratica e teorica..
presiedere con le leggi ad un libero popolo d' uomini che il malmenare a capriccio un
pettinano il pelo che ha ripreso il lustro d' una volta? tacciano pure! verga
-potesse per sua scienza: / quan- d' om ben penza, -a voi non trovan
in pietra viva, / in guisa d' uom che pensi e pianga e scriva.
una seria applicazione e senza il disagio d' una prolissa instruzione che ricevan dall'arte,
chi fu mai cotanto avanti / mercé d' amor, quanto furon costoro. sercambi,
come rimase a quella notizia! '. d' annunzio, iv-2-375: pensate, pensate
e spinge l'uscio con paura. d' annunzio, v-1-17: pensavano in sé:
nei confronti dell'attuazione effettiva. rinaldo d' aquino, 97: nullo core no lo
facendovi scorrere aavanti agli occhi le carte d' un mazzo, vi dice che ne pensiate
troiani,... o intendeva d' arderle oziosamente e senza consiglio niuno,
pensare, che abbia punto le forze d' amor provate. carducci, ii-11-154:
o utilità comuni a sì fatta natura d' uomini selvaggi e bestioni si dovessero risentire
il merito delridea non è vostro. d' annunzio, v-1-277: penso all'arte di
era allora, subito conosceremo la ragione d' esso fatto. imitazione di cristo,
/ verso recessi madidi di muffe, / d' ombre coperti e di silenzi.
tornassero a pensare / che son nati d' un corpo e sono un sangue /
, xxi-29: pensando a quel che d' amore ho provato, / l'anima mia
ini., 2-17: l'avversario d' ogne male / cortese i fu, pensando
attaccarmi un campanello al piede, prima d' aver pensato quello che possa nascere. saba
un'ora, è perché il rosso / d' una cresta si muove fra un po'
una cresta si muove fra un po'd' erba. -in relaz. con
querelava gravissimamente che, avendo pensato più d' una volta in altri tempi a tutti gli
desse ad indovinare a persona quantunque dotata d' elevatis simo ingegno, ma
i nobili ingegni, che tu cerchi d' imitare, pensarono prima alle ossa,
dalla rovina del mondo e ritrarmi in compagnia d' un romito al monte asinao, il
che a sé non è giusto. d' annunzio, v-1-323: giuseppe maggiora non pensa
da longiano, iv-29: dopo la morte d' adriano, antonino pio fece per sua
ed essendo vivuta sempre sotto il governo d' altrui, stette un tempo abietta e
1-3 (i-46): cadutogli in animo d' andar a parlar con la donna e
con il pron. pleonastico. cielo d' alcamo, 5: rosa fresca aulentissima,
disiano pulzelle e maritate; / trami d' este focora se feste a bolontate. {
mia. giamboni, 10-18: pensa d' abel, che fu il primaio giusto
cosa non pensai / se non è d' ubidir vostro comando. dante, vita
12): ricorsi a lo solingo luogo d' una mia camera, e puosimi a
considerare accettabile, plausibile. rinaldo d' aquino, 107: quando la croce pigliao
io non mi ricordo, ser bestia, d' averti in cosa alcuna offeso, né
, / deducere, deportare? cielo d' alcamo, 73: di ciò che dici
core, / trarte de segnoria / d' amor. chiaro davanzati, xxvii-51: nanti
morir ch'io pur pensasse / di star d' amor diviso. g. cavalcanti
pensava di vincerlo. dove si pensa d' esser venuta? ci dan poi dentro quando
si pensa che gli diano retta? d' annunzio, 8-171: né muriella né
in-2-261: che dante pensasse all'unità d' italia, oggi, studiati un po'
opinare; entrare in un preciso ordine d' idee (e, in partic.,
languisce sovente: / se ciò divien d' amor non so pensare, /
non so pensare, / o d' altra cosa che d'amor non sente.
/ o d'altra cosa che d' amor non sente. idem, inf.
(144): egli si maraviglia d' essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora
ed al cardinale di s. angelo quasi d' un medesimo tenore,...
candide rose con vermiglie / in vasel d' oro vider gli occhi miei / allor allor
li quali, travestitisi, eran discesi d' una fusta di mori; e pensandosi d'
d'una fusta di mori; e pensandosi d' avermi in modo ristretto a un certo
. nei quali un uomo si pensa d' impazzire. 8. proporsi che
, pisani, a voi. / ma d' asciano in van pensate. p.
dàmmi un moto nazionale italiano, invece d' un moto locale romano; fa'che possiamo
dirigerlo noi; e tutte le popolazioni d' italia faranno miracoli. lavoriamo dunque a
c'è chi provvede. è anche modo d' asseverare in generale, e può essere
. ma sul serio, e con intenzione d' affetto, per togliere le altrui peritanze
subord. entrare in un preciso ordine d' idee, assumere un particolare orientamento circa
circostanze, delle intenzioni, delle disposizioni d' animo di altri); mettersi in testa
avea abbandonato, / ched i'pensava d' imbolarle il fiore. fiore di virtù,
: il demonio si pensò un dì d' avere mogliera per avere figliuole da maritare
, 32: il gonfaloniere, pensando d' eseguire il giorno questo consiglio, itosene
una ricevuta e chiedendo del nome. d' annunzio, v-1-83: siamo qui dieci
degli anni primi, / d' avanti il giorno, d'avanti il
primi, / d'avanti il giorno, d' avanti il vero, / or che
petrocchi [s. v.]: d' animali: 'il cane pensa da sé
ch'io temo forte / del viso d' una donna che vi mira. tommaseo,
fino amare; / e scarso molto d' ubriare / quella che mi fa pensare
anco con maggior affetto, se non d' amore, di benevolenza. tommaseo [s
: 'pensar bene... d' uno ': aver di lui buona.
.]: 'pensar... male d' uno': aver di lui...
ad alcuno pare aver ricevuto picciolo premio d' alcuna sua fatica o non vorrebbe fare
/ e 'n sua suggiunzione. rinaldo d' aquino, 114: in amoroso pensare
173: il carlino potrebbe trarsi d' impaccio a meraviglia. n'è vero
viaggio un gran sacchetto pieno di verghe d' oro e parimente d'accordo lo ricolsero;
pieno di verghe d'oro e parimente d' accordo lo ricolsero; poi fecero disegno
intervenuto / a quel gigante, fuor d' ogni pensata, / sia stato la cagion
oculatamente, avvedutamente. ubertino d' arezzo, xvii-810-10: vo'che sia ormai
commozione dell'individuo rinnovantesi, nella visione d' una idealità civile superiore, per entro
plastica. -secondo un preciso piano d' azione, un determinato progetto politico.
una enorme massa di prestiti e interessi d' interessi si sarebbe risparmiata. -con
. sarebbe stato più reprensibile il populo romano d' a- verlo condannato che non fu d'
d'a- verlo condannato che non fu d' averlo assoluto. varchi, 8-2-197:
arrossire de'detti propri, ma confessare d' avere scritto contro coscienza, d'essere
confessare d'avere scritto contro coscienza, d' essere stato solennemente mentitore, pensatamente vile
le gallinelle son calate e fuggite, d' altre mattine ci ricordiamo come se allora si
pensieri avuti a dover trovare alcun modo d' esser con essolui...,
intieramente il piacere dell'amante senza tema d' essere mai colta dal marito improvisa- mente
industriosa anima viva / meccanica è virtù d' arte nativa. tommaseo [s. v
s. v.]: a modo d' avverbio. 'lo fece pensato.
. poerio, 3-603: come natura d' artificio è lieta / sì di naturalezza
ebbe imitatori pochi e freddi, poesia d' arte. capuana, 15-219: questa voluttà
/ sospinta ed affrettata dallo sprone / d' avversità e mutabile stato. cecco d'ascoli
/ d'avversità e mutabile stato. cecco d' ascoli, 1274: non ritenete nell'
grandissime forze, piacevoli donne, son quelle d' amore, e a gran fatiche e
'namura / e fami star pensata / d' aver mercé ormai / d'un fante che
star pensata / d'aver mercé ormai / d' un fante che m'adura.
gran tortura / servendo per calura / d' essere meritato; / e poi lo suo
. bonichi, 27: che sotto vel d' amore / tradisce altrui per fornir suo
/ che passo gli altri c'han d' amor neente. amico di dante, xxxv-11-711
su questo romore de'turchi. f. d' ambra, 19: non sapete voi
» (1933) » funzionò un comitato d' esperti: il cosidetto 'brain trust'
pensatoio, come nelle 'nuvole 'd' aristofane. = deriv. da pensare1
potea farsi guardare come il primo personaggio d' italia e centro di tutta l'opposizione
(v.). = nome d' agente da pensare1. pensatoróne, sm
superiore in pensatura. = nome d' azione da pensare1. pensèa (pensèia
di sana pensea e di ragione e d' apetito e disiderio diritto alla policia e
lavorano i nascosto della volontà come sospettosi d' essere colti
loro innamorate, ma non convengono in bocca d' un satiro. giacomelli, 2-5-32:
5-413: il nostro amore era un desiderio d' essere insieme... e per
, iv-canzone, 2: le dolci rime d' amor, ch'i'solia / cercar
: volt'era in su la favola d' isopo / lo mio pensier per la presente
dentro nel pensiero: / non forza d' arme quivi, non im
ensier si disconvene, / così la gioventù d' amor nemica contrasta al cielo e
un mostro della natura umana per crudeltà d' animo e per malignità di scelerato pensiero.
quella gran fabbrica in cui la magnificenza d' un privato gentiluomo fiorentino seppe venire a
satana è la scienza che esperimenta. d' annunzio, 2-22: venne una bianca
alta e sottile, da l'occhio d' aquila / raggiante splendor di topazio / ne
, ché non hanno niuna passione né d' animo né di mente né di pensiero.
umana. caro, 9-375: qui d' anni grave e di pensier maturo /
il cuore mio mi fa l'effetto d' un nido di scorpioni, quando lo riguardo
vita nuova, 31-13 (130): d' onne consolar l'anima spoglia / chi
seco! leopardi, 17-17: un detto d' alcun dolce asperso, / ben mille
nella bottiglia / il celeste pensiero / d' un mare che gli somiglia?
ecc.; il sistema di conoscenza e d' interpretazione della realtà proprio di un determinato
, l'espressione per simboli del pensiero d' un'epoca, che si fa legislazione
letterario e del sentimento poetico nei destini d' una nazione. -il pensiero scientifico
non si stanca. ciuccio, 20: d' uno fermo penserò, / che lo
54): tutti li miei penser parlan d' amore; / e hanno in lor
tuo riguardo / è '1 lume d' uno spirto che 'n pensieri / gravi a
una donna ha in man le chiavi / d' ogni tua voglia, e tutti in
dal rumore de'passi comuni il rumore d' un passo aspettato con un misterioso timore
pensiero triste del tempo che fugge. d' annunzio, iv-1- 126: sentì più
ginocchi gli si piegavano. gli lampeggiò d' improvviso il pensiero della morte. sbarbaro
il libro di tullio viene alle mani d' un filosofo e d'uno filologo e d'
viene alle mani d'un filosofo e d' uno filologo e d'un gramatico, e
d'un filosofo e d'uno filologo e d' un gramatico, e ciascuno ha diversi
di tempo in tempo, dall'altezza d' un pensiero filosofico, si gettasse uno
non preceduto da alcuna avvertibile concatenazione d' idee. dante, par.
e con simile faccia, / sì che d' intrambi un sol consiglio fei. lorenzo
più ameni pensieri: non è tempo d' allegrezze, quando non si può non
. ferrari, 209: o ramo d' oro, o albero fiorito, / a
ombra tua cantano i miei pensieri. d' annunzio, i-64: lenta, serena
movendo de'begli occhi 1 rai / cria d' amor pensieri, atti e parole.
parole bruttissimi, disonestissimi, abbominevolissimi. d' osma, lxv-262: oh chi fia
dante..., intendendo meglio d' ogni altro la missione dell'uomo italiano,
, sia vagato colla mente per tante regioni d' italia, quando pure in bologna vivo
salire grandi montagne, vedere splendidi anfiteatri d' alpi, fare 'pfui 'all'impero
paese. 4. particolare disposizione d' animo (anche in unione con un
. giacomo da lentini, 644: d' onne parte amoroso pen- seri / intrat'
; / de'mai pensier vant'ò d' una pantera, / l'augel che non
cavalcanti, i-247: era in penser d' amor quand'i'trovai / due foresette nove
gli uomini ha donato questo studio e pensiero d' investi gare, de sorte
commuovere di rei pensieri e infiammarsi fortemente d' ardore di carne. leonardo, 2-91:
crescenzio e arnaldo ai fratelli bandiera. d' annunzio, v-1-23: bevo...
: se tu tronchi / qualche fraschetta d' una d'este piante, / li pensier
tu tronchi / qualche fraschetta d'una d' este piante, / li pensier c'hai
de la morte, aprendosi la porta d' ogni rimossa stanza mediante gli falsi pensieri
... / questa notte ho cangiato d' avviso... / ho deciso
/ perché, con que'che portan d' oro il giglio, / di que'signor
il tempo mutar suole: / però d' aspettar tempo è buon pensiero, /
e chi si vince è ben degno d' impero. ariosto, 11-36: come
11 re carlo vecchio, vittorioso, d' una giovinetta innamoratosi, vergognandosi del suo
soccorsi infidi, / donna di te, d' un corpo sol, d'un'alma,
di te, d'un corpo sol, d' un'alma, / fu mio voto
de l'acqua e sotto l'ombra d' un lauro. bruno, 3-836: è
parlando, consista più di pensieri che d' immagini. tommaseo, 15-228: egli
: ostinato in un unico pensiero, d' ogni strofa organizza un lugubre trofeo.
intervalli reggimen- tati, quella monotona sembianza d' un camposanto. -concetto (nella
si riduce ad un solo mezzo termine d' argomento a comparazione. -trovata
non lo pensavano. minerbetti, lxi-180: d' assediar le porte / con le vegghianti
dee, né pur lasciarle / già mai d' un passo, se gelosa è punto
; sollecitudine preoccupata. -anche: condizione d' inquietudine dovuta a una precisa causa;
, abbattimento, dolore. rugieri d' amici, xvii-19-2: lo mio core si
gli altri cavalieri / arme portare e d' amore parlando, / ed io tutto mi
, 2-tit.: pensieri sulla storia d' italia. g. capponi, 4-272 tit
reseda, di fragole, di pensieri, d' erbe aromatiche. mazzini, 20-300:
: e oltre a questo non vi bisognerebbe d' aver pensiero che egli motteggiasse queste vostre
/ lo vostro gaio core, / d' altro avendo pensieri, / da voi si
gl'inganna: e con quel beveraggio d' ignoranza e di errore fa loro uscire
più per lui oggetto di ricordo, d' interesse. caro, 16-33: or
traiti di quel pensiero e promi- serti d' uccidermi quella notte. pulci, 13-30:
macone, / tu mi trarrai fuor d' uno stran pensiere, / cioè di non
genti alquante felle / che fingon sé d' infermità talora. / daranno briga allora,
l'elettore... stato in pensiero d' investire rain. -essere levato dal
essere suo proposito, intenzione, disposizione d' animo. chiaro davanzali, xvii-80:
procaccio delle pre fende e d' altre cose che dicemmo di sopra.
in veri- tate / chi crede fare d' altrui borsa spese, / c'omo vivente
il tutto. / mille pensier fa d' uno in altro modo, / prima che
, / prima che fermi in alcun d' essi il chiodo. -fare pensiero
amendue le parti, facevano già pensiero d' accordarsi insieme e d'aiutare l'un l'
facevano già pensiero d'accordarsi insieme e d' aiutare l'un l'altro. andrea
quel che vi dico; non vi curate d' altro; e lasciate il pensiero a
il petrarca fa nelle sue lettere lattine d' esser conosciuto per professore d'ogni arte liberale
lettere lattine d'esser conosciuto per professore d' ogni arte liberale, et io non
: sentendo dagli architetti che v'era d' uopo d'alcune dozzine di migliaia di scudi
dagli architetti che v'era d'uopo d' alcune dozzine di migliaia di scudi, non
core, / ch'io sofferei innanzi d' esser morto / che fare alla mia
cancellarlo dalla mente. galliziani o rugieri d' amici o giacomo da lentini, 439
lo suo bel visagio, / ch'è d' ogne bieltà sagio, -mi 'nflammao
vi sono dentro non si ricordano poscia d' iddio, perché pongono tutti i pensieri loro
altiero e disdegnoso colui che per excellenzia d' animo non riguarda né pon pensiero a
aveva mille pensieri e di sé e d' altri, e quivi, essendo proveduto da
tener nette le strade, piene sempre d' ogni sorte d'immondizie, fa che rare
strade, piene sempre d'ogni sorte d' immondizie, fa che rare volte si
, n-123: un pastor vecchio mi venne d' a- vante, / che si prese
/ udienza abbia dal re, prendi d' idaspe / cura e pensier. fiacchi,
-riscontrare nei pensieri di qualcuno: essere d' accordo con lui. sarpi, 1-65
7-7 (1-iv-628): lodovico, che d' alcuna ancora inamorato non s'era,
casa, 5-iii-165: cacciatelo questo pensieràccio d' avarizia. goldoni, iv-509: guardate che
affacciano... le prime al pensieràccio d' un lettoraccio corrotto par mio. pascoli
pensieruzzo, ogni intenzione, ogni movimento d' affetto. roberti, iii- 314
tristarelli mi raspavano nel cuore, io rideva d' un gusto maligno. b. croce
spensierato) ', che esprime tale disposizione d' animo o, anche, gravità,
che forse non avrebbero mai più rivedute. d' annunzio, iv-2-571: vi veggo un
, pensierosa allemagna, vide dieci centri d' insurrezione sul proprio suolo. pascoli,
-che induce al raccoglimento. d' annunzio, ii-1021: o aquileia, donna
statue michelangiolesche delle arche medicee. d' annunzio, iii-1-1084: su l'arca,
da semirami o da ciro, re d' assiria. soderini, ii-33: i giardini
magazzino pensile su cui recare i ricolti. d' annun zio, iv-1-316:
di pioppo che portava l'acqua d' una cascata fin tra i rami
una cascata fin tra i rami d' una quercia. -con riferimento alle
spesso ondeggiano pensili le città morte. d' annunzio, iv-2-601: le enormi volute
annunzio, iv-2-601: le enormi volute d' un cielo ricco e greve come un pensile
frugoni, vii-580: lo stabile che posseggo d' im- prestito è tutto il mio mobile
è tutto il mio mobile: mi contento d' una botte per casa, la mia
pensile / al turco più terribile / d' una armata marittima / di quei di
pappagallo parlante occupava una gabbia pensile. d' annunzio, i-899: per la bionda
soffici, v-6- 171: immagini d' impiccati putrescenti pensili ai rami di un
/ tra gli spacchi e i ciuffi d' erba pensile, / le lucertole guizzano
mercati coperti, ecc.). -pensilina d' onore: innalzata all'ingresso di case
ch'era, di sotto, pensilina d' onore, e, di sopra,
veranda. moravia, 23-91: ci troviamo d' improvviso di fronte alla pensilina liberty di
mi si volle spedire la lettera d' avviso se non un giorno dopo che le
le citate istruzioni raccomandano agli uffici d' istruire i pensio- nandi a rettificare
un ingiustificato privilegio. = nome d' azione da pensionare. pensionante,
fuori gli ultimi pensionanti, s'inzuppò d' odore di cloroformio e d'intonaco fresco
s'inzuppò d'odore di cloroformio e d' intonaco fresco e si segno con una
, come fo, ad esser servita d' impetrarmi dal re alcuna pension nel regno
oratore ufficiale all'estero. -gran pensionalo d' olanda: nei secoli xvii e xviii,
corte e con gli stati del paese cose d' importanza, ne mena sempre seco uno
, 4-35: il pensionàrio o sindico d' olanda è adesso il signor di vit
molto abile, di grand'ingenuità e d' alta intelligenza. viviani, vii-356: dal
primo consiglierò e segretario del sig. principe d' oran- ges e dal sig. borelio
borelio, consiglierò e pensionàrio della città d' amsterdam, personaggi di chiarissima fama e
di guardia dal tempo de'primi re d' inghilterra; consiste in una compagnia di
sposi? -tutti tacevano. -che le proponga d' essere mia amante?...
coltivazione, spesso mediante il pagamento annuale d' un piccolo canone o pensione; diritto
storia dagli istoriografi con munificenza pensionati. d' este, 103: grato.
non più abatino pedagogo, ma professore d' estetica e sovrintendente alle scuole,.
una delle pensioncine di famiglia più celebri d' italia! = dimin. di pensione
. contarini, lii-4-73: tien gran corte d' uomini e donne, fra le quali
e intelligenze, parte con la casa d' austria e parte con la corona di francia
cento e trentasei ducati d' oro. ariosto, sat., 1-183
co '1 regresso però per vinti ducati d' or di camera di pensione. sarpi,
che fu prencipal damma della regina maria d' ongaria,... per rispetto della
nelli figlioli eredi una pensione di 600 scudi d' oro sopra certe gabelle di milano.
pensione, che 'l ben publico sia norma d' o- gni lor fatto. rosa,
sì facilmente è suggetto ognun de'figliuoli d' adamo. metastasio, 1-iii-70: godetene al-
esigere ch'io vi paghi la pensione d' una scusa. 6. somma
crederlo almeno, più non dimandano foglie d' arbori, ma frutti d'oro e
dimandano foglie d'arbori, ma frutti d' oro e pensioni. de luca, 1-13-2-10
sorte dei preallegati ufficiali civili, come d' un capitale a poco a poco adunato per
battaglia e poi si pappano per una ventina d' anni la pensione di ritiro. b
, 2-86: fissata, a cagione d' esempio, la pensione di quiescenza per la
chieste, secondo il mio diritte, d' andare in pensione. cicognani, 13-4:
. 8. affitto; canone d' affitto. -condurre a pensione: prendere
ho sempre tenuto ragazzi in pensione. d' annunzio, iv-2-339: fu in una
impartendovi istruzione. documenti su margherita luisa d' orléans, 203: a questi giorni
degnato tre mesi fa di darmi una pensioncella d' ottanta lire sterline. caracciolo forino,
'affitto, pigione'), nome d' azione da pendere 'pesare, pagare '
perché voi state forse ancor pensivo / d' udir nòve di me, poscia ch'i'
. calvino, 3-123: l'intreccio d' avventure in cui consiste ogni romanzo cavalleresco
ap- passionavan fanciulli per tutte le piazze d' italia: sbarra, querciola, cavallina
padrone? -io sospetto di qualche trappola d' afranio eh'in secreto ho veduto parlar
: io t'ho pensosamente lagrimata. d' annunzio, iv-1-656: se...
. in modo che induce sentimenti, stati d' animo meditativi o malinconici. carducci
/ non è da maravigliare. rugieri d' amici, xvii-19-28: vegiendo la gioia
? non credete voi potere essere ristorato d' un cavallo e d'alquanti panni che
potere essere ristorato d'un cavallo e d' alquanti panni che voi abbiate perduti?
. ariosto, 1-40: pensoso più d' un'ora a capo basso / stette,
iii-13: navigammo tristi, pensosi e pieni d' atri presentimenti. foscolo, 1-163:
e phoco le porgeva / uno sgabello d' auree borchie ornato / ed una coppa
borchie ornato / ed una coppa. d' annunzio, i-318: muta la segue in
bruna vesta / fra più donne gentil d' età senile. leopardi, 21-5:
pensoso / porta nel viso la vertù d' amore. idem, purg.,
me dovevano apparire soltanto il continuo sviluppo d' una serie crescente. c. e
, 23: or veggio che d' amare j era a torto pensoso. chiaro
di bellezze ornati / e la mente d' amor vinta e pensosa. idem, vita
eh italia tutta onora, / pensoso più d' altrui che di se stesso. boccaccio
: tu, mettendo mano al dì d' oggi, sarai men pensoso e men
dinanzi al mio pensoso sguardo, / d' arme non già, ma da conspetto umano
, 30-38: se carlo e 'l re d' africa, e ciò c'hanno /
obliando e obliati, e solamente pensosi d' amore e di poesia. gozzano, i-237
raccolta (un sentimento, uno stato d' animo, una condizione interiore).
/ sopra la sabbia ricamate valve / d' una conchiglia. de sanctis, iii-212:
ciuoli si sprofondino in una pensosa tetraggine. d' annunzio, i-509: d'un pensoso
tetraggine. d'annunzio, i-509: d' un pensoso dolore / settembre il ciel
allegrare, / per ira e ispiacimento / d' invidioso parlare. c. i.
2-xix-437: pisana è ben maggior creatura d' un caldo italiano dal pensoso ingegno.
6. che suscita sentimenti o stati d' animo meditativi o malinconici (un oggetto
... otto giorni dal mio maestro d' armonia nell'alta valle seriana, ov'
/ colla filosofia pensosa a canto, / d' opinioni galliche coperto. -che comporta attenzione
non sia offesa, / le fa d' un gran pentacolo coperchio, / e le
dolente un prezioso pentàcolo o amuleto. d' annunzio, iv-1-854: le imagini sacre
: musica, pareva bene, tutta d' arpe, di cetre, di pentacordi,
. v.]: 'pentafillo nome antico d' un genere di piante osservabili per le
luci uguali da quattro colonnine. d' annunzio, iv-2-771: ti sei forse fermata
: molti [licheni] formano tetti d' embrici; molti, pavimenti: a tasselli
poetico-metafisiche vedeva... il tempio d' apollo in figura di dodici pentagoni. c
tengo che sia di molta resistenzia. d' annunzio, v-1-786: la rocca orsina e
il dipartimento della difesa degli stati uniti d' america. -per estens.: insieme delle
vengono scritte le note musicali. d' annunzio, v-3-440: l'immateriale musica è
letter. periodo di cinque giorni. d' annunzio, 1-515: i devoti, oltre
francavilla, hanno avuta anche la fortuna d' un'apparizione soprannaturale. = voce
seguitano nel medesimo codice ambrosiano le favole d' esopo in versi esametri e pentametri.
sillaba, lunga, con arsi. d' annunzio, i-175: chiedon l'esametro
io vo'trarre un pentàngulo dato d' un altro pentàngolo e che '1
di sopra e due di sotto, d' onde il nome di pentapasto.
dipo'egitto, èe prima nella parte d' africa. solaro della margarita, 119
dalla prima età del mondo potè vantarsi d' esser dominatrice, ed una sola famiglia
[casi] sono o uniformi, o d' un caso solo o di due o
milizia, iii-276: 'pentàstico': composizione d' architettura a cinque file di colonne.
che nel pèntathlo si suoni il piffaro. d' annunzio, v-2- 911: pur mi
a combinarsi o a sostituirsi a 5 atomi d' idrogeno. = voce dotta,
. averani, ii-87: danao passò d' egitto in grecia con una nave che fu
madre, un tempo usuale nella chiesa d' inghilterra. dizionario universale delle arti e
(e l'evento venne assunto come data d' inizio della chiesa cristiana). -per
nozze a pentecoste con enrico plantageneto conte d' anjou. slataper, 2-284: io intanto
fa angolo con le lastre laterali. d' annunzio, ii-196: serberemo il miei dell'
dioscoride], 233: epiro, re d' arcadia,... fu
xxxv-n-777: i'sì vorrei così avere d' amore / ben ed onor -convio li son
di diversi colori. = voce d' area sett., connessa con il lat
per conto de'giovanetti un bel colore d' amore della virtù è la verecondia:
leopardi, i-378: sopra ogni dolore d' ogni sventura si può riposare, fuorché
certo modo estorto dalla morte violenta. d' annunzio, iv-1- 892: la
892: la madre di misericordia, ammantata d' azzurro,... parlò con
. bruno, 3-564: gli fuggono d' avanti [a perseo]...
13-29: non s'avide esso allor d' aver temuto, / ma fatto poi
e sdegno, e dente acuto / d' amaro pentimento il cor gli morse. i
: azione è questa la più propria d' un prencipe; fatta però senza molte avvertenze
si trovò al momento della professione. d' annunzio, iv-1-771: quando nel suo
caro un pentimento. anzi io fingo d' amarla perch'ella vesta me e per sfocar
avreste dovuto spiegarvi. = nome d' azione da pentire. pentimeróne (pendameróne
. region. piantaggine. = voce d' area calabr. e pugliese, dal gr
di filosafi, 189: chi si pente d' avere peccato è quasi innocente. passavanti
s'ingegnasse di pentere, ma s'argomentasse d' indu- cervi i suggetti i torini,
lo dà lui, il pentire. d' annunzio, iii-2-1098: l'assassino che
davanzali, lii-15: quella che solamente d' un vedere / ch'om di lei
lei aggia, sì lo fa pentere / d' ogni ria voglia, donagli umiltate.
perdona egli volentieri a chi si pente d' averlo bestemmiato. -sostant.
. menzini, ii-21: ah che d' invidia un giorno arder vedrassi, / e
5. cavalli, lii-4-331: il duca d' alansone, come vide la cosa scoperta
/ me n'à fatto alungare. rinaldo d' aquino, 97: chi per temenza
ben tardi si pente, / se d' altrui o da sé è consigliato. angiolieri
apagato nell'animo, né non si pente d' essere vissuto. fazio, i-6-13:
, ch'era cominciato a pentirsi. d' annunzio, iv-i- 666: l'
stato, / è me'far più d' onor che poi pentere / del manco
che il suo ingegno; e pentessi d' averlo menato a firenze. rovella del
sopra di sé e cominciava a pentere d' essere ito con loro. ariosto,
ariosto, 33-31: si pente ludovicoj d' aver fatto in italia venir carlo.
carlo. chiabrera, 1-ii-29: caduchi ligustri d' un bel petto / più celebrar mi
poch'ore prima ch'avessi a pentirmi d' aver ributtato salomone in quell'aspra maniera
, che gertrude s'era già pentita d' averla sottoscritta. si pentiva poi d'
d'averla sottoscritta. si pentiva poi d' essersi pentita, passando così i giorni e
un'incessante vicenda di sentimenti contrari. d' annunzio, iv-1-352: ella non si rammaricò
annunzio, iv-1-352: ella non si rammaricò d' aver ceduto all'amante, non si
ceduto all'amante, non si pentì d' essersi data a lui con tanto abbandono
, sia che basilio si fosse pentito d' averla citata, sia che si fosse un
dio pentitosi, secondo il nostro modo d' intendere, d'aver creato l'uomo per
secondo il nostro modo d'intendere, d' aver creato l'uomo per colpa di
31-53: s'ella [la natura] d' elefanti e di balene / non si
forte / e come destro e più d' ogn'altro ardito, / si messe a
non è peccato tornare indietro, pentirsi d' una promessa fatta alla madonna? leopardi
: demostene, avendo udito del pregio d' una femmina, disse: io non compero
di costanzo, 1-45: [pietro d' aragona] avea... offeso lui
facevano pentire coloro eh'erano stati arditi d' avanzarsi tant'oltre. -non avere
me ne paia, non ho da pentirmi d' esserci passato, perché assai bello è
a'pentuti della vita passata sono stati d' altri pentuti famosi per la novità de'
lusinghe di pericone assentito, senza attendere d' essere a così dolci notti invitata, spesse
in sé si rode, / assai più d' odio che di fama degna. landò
nervosa e appassionata sul mezzodì tra mitraglie d' acque discordi e lampi di magnesio; eppoi
-provare rammarico, rincrescimento. rinaldo d' aquino, 117: meglio vai dire ciò
eh'è sì rea. = nome d' agente da pentire. pentìttico, sm
e cruda, se v'avrà vena d' acqua, egli sarà bagnato la mattina.
, le camice da rattoppare. d' annunzio, ii-587: serbansi i pomi.
nel deserto e sospiranti per le pentole d' egitto. verga, 8-123: che
ruscelli, 1-189: in quella bella sentenza d' aver la carne molle che v'aggiungete
cambierà la pentola, ponendone una piena d' acqua. mosso che sarà per andare
dà il colpo, e riceve una pioggia d' acqua. -in alcuni luoghi di campagna
bendano, e la pentola è sempre piena d' acqua, né si muta che quando
]: vedo bene che non mi riesce d' impiegarmi, ma non mi confondo,
la pentola ': attizzare le passioni d' uno. -fare la pentola a due
. parabosco, 1-3: una mandria d' arcisatrapi delle muse, di quelli che
che uno cogli occhi bendati cerca dar d' un bastone in una pentola se possa
': essere molto malconcio, pieno d' acciacchi.
: o non v'ho io levato quattro d' addosso, che ve ne portavano a
e di lambecchi e di pentolini e d' ampolle. aretino, 20-269: pàgati
, 4-1-164: il cià, decozione d' una particolar erba, per cui bollire
lambicchi e pentolini / al rabbioso calor d' acre fornello / i pazienti chimici star chini
3. per simil. chepì. d' annunzio, v-1-939: volta le spalle agli
? watt, che col suo pentolino d' acqua bollente scaraventava al basso napoleone,
li maneggia, massime che i pentolini d' arezzo bollono presto. giuglaris, 22
qualcun per la mia fé / farà più d' un pentolino. -fare
, 1-490: dicesi tornare al pentolino d' uno che, avendo goduto qualche tempo con
, avendo goduto qualche tempo con quel d' altri, ritorna a viver sobriamente del suo
da questi, tu non li degneresti d' un'occhiata. = forma masch
: si dice anche in modo basso d' uomo grasso, e che difficilmente si muove
gestrosa, tutti le dicono bella, sa d' esser bella, di già:
tommaseo, 2-ii-350: o specchiu d' e zitelle di la e
schina, / più aspra d' a cipolla, e d'u stuppone,
/ più aspra d'a cipolla, e d' u stuppone, / più dura
più dura duna teppa, e d' un pentone. = voce còrsa
]: * pentossido ': quinto grado d' ossidazione. = voce dotta, comp
sercambi, 2-i-108: la donna subito d' una pentra cavò uno cappone cotto e
di cause... si servirono d' una veste men nobile e ristretta che
, propria di coloro che viaggiano. d' annunzio, iii-2-50: il presbitero sergio
girano; / l'ultimo è tutto d' angelici ludi. ottimo, iii-623: 'penultimi
piazzetta di santa maria dell'aiuto. d' annunzio, iv-1-175: dalla penultima terrazza salutò
le innovazioni più recenti della moda. d' annunzio, 8-39: è sempre vestita alla
1-101: lo populo, avendo penuria d' acqua e correndo addosso a moise ed aaron
la prosa del vero: / -ho d' oro penuria, / son grullo se spero
, 34: non ci è penuria d' essempi per autenticare ch'alle altezze delle
non poteva più durare che per età d' un uomo, perocché avea penuria di
di femmine, e così non aveano speranza d' avere figliuoli. s. agostino volgar
per la penuria degli scrittori più centinaia d' anni. boterò, 1-4-176: essendo
nella persia... è penuria d' oratori e abbondanza di guerrieri. tarchetti,
requisiti indispensabili abbondanza di tempo e trascendenza d' ingegno: due cose queste delle quali
mena drietro a sé sì grande schiera / d' uccellon mischi, che lassan penuria.
: le pericolose tempeste, le malattie d' un cielo insolito, le penurie d'una
d'un cielo insolito, le penurie d' una terra selvaggia,...
: noi veramente abbondiamo di tradizioni e d' istorici, ma da questa ricchezza appunto ci
la lussuria di frasi a chi ha penuria d' idee. berchet, 1-115: rinfaccio
b. corsini, 12-68: piero / d' erbaia... d'aita era in
: piero / d'erbaia... d' aita era in penuria / in mezzo
che resiste... e in penuria d' altri grani da fame assicura.
persone che da qualche tempo addietro penuriavano d' ogni cibo migliore. g. f.
. pratesi, 2-27: l'armata d' italia penuria va di tutto. p
rammarico che la nostra letteratura penuria soverchiamente d' opere di si- mil sorta. cattaneo
.. non serve ad uso alcuno d' agricultura o di industria, e penuria in
suoi stipendi nessun im- peradore di casa d' austria, fu veduta non molto appresso
di creazioni dell'ingegno, di opere d' arte. berchet, xvi-32: noi
che tutto quel poco che si sa fuori d' italia è tutto dono nostro. borsieri
il tasso sei sa se [alfonso d' este] meritava le laudi che prodigo troppo
penuri spesso, e la gente vi sia d' assai meno di quel che finterne forze
-sostant. lubrano, 2-374: d' onde vien dunque, dimanderete, che
parlare con uno di questi pusilli penuriosi d' intelletto, che abbacina il tuo splendore
fondo; e quella pentola penuriosa diceva più d' ogni parola. -per estens
bacchelli, 2-xxi-315: in ogni altra parte d' italia far 10 scrittore restava una impresa
poco penerioso, se andava per quelli castelli d' intorno a domandare elimosina. g.
: penzolare. arici, iii-415: d' api immenso uno stuol sopra la cima /
bellotti [tommaseo]: penzolante capestro. d' annunzio, iv-2-33: toto guardava l'
di là braccia rotte e penzolanti. d' annunzio, ii-920: i viventi infunati
slogato le penzolasse per ora giù inerte. d' annunzio, v-1-277: il corpo ripiomba
ii-96: penzolando sovr'orride balze, / d' un infelice ardir pagò la pena.
sottoposto l'occhio acceso di desiderio e d' invidia. 2. che è o
direzione di un grave reso penzolo. d' annunzio, iv-2-680: si volse per
[le spie] uno gran penzolo d' uva di maravigliosa grandezza. a. f
, le fanti vengano cariche di penzoli d' uva, di canne di sorbe.
grappoli o tre di uva. un penzolo d' uva può avere quattro o sei grappoli
penzolo':... si dice anche d' altre frutte. d'annunzio, iv-2-963
. si dice anche d'altre frutte. d' annunzio, iv-2-963: capelliera..
... sciolta e folta come quella d' un angelo di melozzo, violetta come
angelo di melozzo, violetta come un penzolo d' uva ri- naldesca. papini, x-2-263
il giovane, 10-930: tale un penzol d' argento in sen si pone, /
, 3-129: era uno di quei pènzoli d' oro niellato, cascante sul petto da
estremità le imbarcazioni legano le loro corde d' ormeggio. ibidem, 609: 'penzolo '
penzolone / quel ramo, vivo ancora. d' annunzio, iv-1-805: lungo il binario
132: e tu, pezzo / d' asin, ti stai pur costì, com'
il dì eh'ambe le mani / d' aureo nodo infrangibile t'avvinsi, /
vedesi distinto per lo campo / azzurro d' una nave in fra le sarte /
penzolone che tentenna / sospeso sulla cima d' un 'antenna. -sostant.
in mezzo il paretaio del nemi / d' un pergolato, il quale a ogni corrente
penzoloni lo supplicavano come di sommo favore d' una stretta di mano. zena, 2-168
ragazzo che, penzoloni a poppa, d' una sola cosa si occupa, della sua
condizioni. montale, 18-35: vermut d' onore offerto dal comune. stravinskij è
recisi di tale pianta. cecco d' ascoli, 3318: peonia vien da luna
con la sola peonia ma un sacco intiero d' elleboro non stimo che sia bastante.
bastante. garzoni, 1-143: i sughi d' erbe, di saponaria, peonea,
rosse / e sui giaggioli azzurri. d' annunzio, 4-ii-13: qualche peonia vinceva
negra peota / giungon voci lontane. d' annunzio, iv-2-642: intorno alla peota canora
che si piegavano verso la musica con attitudini d' abbandono come sul punto di venir meno
dette in uno scoglio e fu subito piena d' acqua. federici, lxii-4-39: in
, 47: provedute poscia le galere d' ogni bisogno e d'un peota di perasto
poscia le galere d'ogni bisogno e d' un peota di perasto, si partì
prodotto nei commensali una straordinaria eccitazione. d' annunzio, v-2-486: i pepatissimi salami
annunzio, v-2-486: i pepatissimi salami d' abruzzo e i caci pugliesi gonfi come uveri
. piovene, 7-299: il teatro d' oggi, con le sue sale piccole,
col minimo mezzo dell'amanuense, egli [d' annunzio] possa scodellare alle platee italiane
giamboni, 8-i-165: al cominciamento d' india si è il monte caucaso,
di più desiderata. lo poleggio appo quelli d' india è più caro che 'l pepe
e soffriggile insieme e mettivi un poco d' acqua e lassa bullire e mettivi del
bianco di ognuna un'oncia. giovanni d' arezzo, lxxxviii-11-733: onne dì fra noi
pepe e canna / di amomo e d' altri aròmati, che tutti / come nocivi
cento libre due scudi e mezo d' oro portoghesi... le piante del
durante, 2-344: 'pepe d' etiopia ':... produce più
/ di pepe o di cannella o d' altro aroma / fatai cagione o di
di pepe / ha la parvenza immobile d' un fregio / centenario di pietra. piovene
per stasera / recipe e fa ricordo d' un rottoro: / canfora, verderame e
: il pepe... è frutto d' un arbuscello che nasce in india,
estens. erba pepe, pepe acquatico o d' acqua'. idropepe [polygonum hydropiper)
, i-eini: persicaria, cioè pepe d' acqua. mattioli [dioscoride],
, del coronandel, di caienna, d' india, erbaceo d'india, indiano,
di caienna, d'india, erbaceo d' india, indiano, matto o rosso
soderini, ii-248: il pepe erbaceo d' india è di due sorte: uno gli
durante, 2-342: pepe corniculato, pepe d' india. idem, 2-344: pepe
idem, 2-344: pepe cornuto overo pepe d' india...: si usa
, indiano ': peperone. -pepe d' africa: pianta della famiglia anona- cee
. -salacità, oscenità. d' annunzio, iv-1-248: inauguriamo il nuovo 'restaurant
, operazione superflua e ridicola se fatta d' estate). pataffio, 8:
che ha i capelli brizzolati. d' annunzio, v-1-95: è un vecchio navigatore
pasolini, 3-192: « che parli d' amore? » gli disse un pepetto
s'usa anco l'agliata, il sapor d' uva, il sapor di viscide,
foglie ineguali, si adopera nei mali d' orecchio e di testa in cataplasma, ed
quando saranno alquanto fuor di terra sarà d' uopo traspiantarli. abbine cura che col
di pomodori cotti su la bragia. d' annunzio, iv-2-13: che rosseggiare lussurioso di
le gote. monti, 5-175: fremer d' ira a quel dir giorgio fu visto
con cura, o con un po'd' aglio e olio, o con un peperone
'non farebbe pepino di luglio ': d' un bon a nulla. = dimin
alluvionali. - per anton.: quella d' oro. gemelli careri, 1-v-206
vengon così detti in mineralogia le masse d' oro e di platino nativi, che si
schiera ed ordinata pompa / le donne d' ilio a far del peplo offerta.
con marte insieme venere rimiri, / d' illustri pepli esser farà tintori / e tessitori
/ tendon le braccia e cantano. d' annunzio, i-45: anche lilia ne 'l
in mano, / si riposava all'ombra d' uno speco / arcade, sotto un
rano passati, poco prima, alcuni personaggi d' alto bordo, avvolti in neri pepli
-rivestimento di vegetazione selvatica. d' annunzio, ii-571: giaccion tronche le statue
pepolése, sm. numism. moneta d' argento del valore di 2 grossi o
altri dicono peporino, e altre qualità d' erbe odorose. o. targioni pozzetti
da senno, s'immaginò un dì d' esser fatto una pepona da chioggia,
gr. 7ré ^ u;, nome d' azione da rréaaoi 'io cuocio '
.]: 'pepside ': genere d' insetti dell'ordine degl'imenotteri, della
azione dissolvente che aveva prima sul chiaro d' uovo cotto, ecc. i solfati,
disciolta in 6000 volte il suo peso d' acqua e acidulata, può liquefare l'uovo
altro, con eliminazione di una molecola d' acqua. peptizzàbile, agg.
la peptizzazione. = nome d' azione da peptizzare. peptizzazione,
a contatto. = nome d' azione da peptizzare; è registr. dal
e. gadda, 6-325: oblato su d' un vassoio di peltro, il caffè
. e il pancreas! = nome d' azione da peptonizzare-, cfr. fr.
della circolazione linfatica. d' alberti [s. v.]:
detta felice, / ricca di mirra e d' odorato incenso. pigafetta, 177:
notturne, / finché giungemmo al mormorio d' un rivo. mazzini, 37-375: parto
al cor passarsi un foco / che d' un dolce desio l'alma conquise.
-per indicare il passaggio di corsi d' acqua in un luogo o lungo uno
tranquille, /... / tornan d' i nostri visi le postille /.
che dolcezza è per quelle puntate / d' una donzella, qual per acqua fronda,
leggiero. d' annunzio, iv-i-6: nella stanza quel
/ a questa tanto picciola vigilia / d' i nostri sensi eh'è del rimanente /
di te a lei, / se d' esser mentovato là giù degni. idem,
, 9-122: « quandunque l'una d' este chiavi falla, / che non si
il libro ruzzolò per le terre. d' annunzio, iv-1-161: mentre il 'phaeton'discendeva
sempre pel mondo pellegrino; / più d' una donna l'ha amato e pasciuto.
(1-iv-571): quindi passai in terra d' abruzzi, dove gli uomini e le
5-332: chi mai fu quel così riarso d' amore, quel così spasimato della sete
gli occhi, col desiderio in cerca d' una viva surgente alle cui belle acque
pei monti. d' annunzio, iv-2-45: il vento alitava per
sconosciuto e sì secreto / che non curo d' alcune sua malizie; / or vegh'
una fortuna contraria stridendo da la parte d' aquilone li percuote le vele e lieva
rompendo de la scorza, / non che d' i fiori e de le foglie nove
ci ponemmo in viaggio per alla volta d' italia. carducci, ii-3-32: io
. l'indirizzo è: tolmezzo per piano d' arta. piovene, 7-515: i
alquanto vasto o impreciso). rinaldo d' aquino, 116: a gran tenzone [
per terra tutte quante, / fuor d' una eira seder si levò. g.
casa è un sentore di spigo. d' annunzio, i-275: quando il vecchio sparve
non più brutta, non bella / più d' o- gni altra monella, / in
nobilmente ordinate pello mezzo del piano. d' annunzio, iv2- 719: i mirti
passati non si è mai potuto per forza d' alcuno magistrato, né per bandi e
di due anni con offerte diverse, d' ambe le parti. g. gozzi,
per un pezzo fra le braccia. d' annunzio, iv-1-277: giulio musellaro,
egli im- prendea di fare il passaggio d' oltremare. vita del beato egidio,
per pasqua, giunse la novella / d' un messaggier eh'è tutto sbigottito. g
cantare, / che le ragazze ragionan d' amore. mazzini, 47-244: pel 28
qualche cosa per una terza riunione degli amici d' italia. carducci, iii-23-320: una
amor eh'in lei porto. rinaldo d' aquino, 95: per gran valimento /
penserete de fango acquistare auro, cioè d' auro vertù, e gaulderete in essa
vista, ma per suono è noto / d' un ruscelletto che quivi discende. idem
polo vplgar., 3-50: quivi vegnono d' india per navi tutte ispezzeri'e drappi
india per navi tutte ispezzeri'e drappi d' oro. bibbia volgar., ix-472:
, 1-156: ogni mia spene / d' alcun prospero evento / or se ne
novità e col pericolo, pel filo d' una corda in alto temerariamente poggiando,
l'hanno espressa alcuni demoni per bocca d' energumeni. giorgio dati, 1-108:
73: era tornata a promovere proposito d' accomodamento per mezzo del vescovo di valenza
gran giornata m'è legera. rugieri d' amici, 61: non vegion c'amor
entro al mio cor porte. cielo d' alcamo, 37: k'eo me ne
, 17-47: qual si partio fpolito d' atene / per la spietata e perfida noverca
fette / nostre virtù pello 'ngegn'obbombrato / d' apetito lascivo o troppo amato / tesser
quale ornai occupava gli occhi e l'animo d' alcuni, si partisse. marino,
occhio. castelnuovo, 47: nel vano d' una finestra, il signor filippo riceveva
agli uomini forti e modesti, usati d' essere occupati alle sole virtudi. valerio
sue nuove vertù, non si disdirebbe d' entrar terzo fra voi. gelli, 15-i-73
scritte, pratica nell'istesso tempo istituirono d' atti giuridici e solenni, per virtù de'
concilio universale in soccorso della santa terra d' oltremare e per buono e universale stato della
pone l'autore le scaglie o vuole schiame d' uno pesce detto scardova, il quale
per un po'di pace dubbia. d' annunzio, iv-1-112: ella gli strinse la
altre femine e donne era usata sovente d' andare per via di diporto. piccolomini
: pone [aristotele] per modo d' essempio, come è usato di fare,
, 7-708: se, per modo d' esempio, un favolista fa parlare un
; si guadagna da vivere per più d' uno, e da metter qualcosa da parte
ne lo quale io salutasse tutti li fedeli d' a- more. idem, inf.
voi scoglio ornai che per costume / d' arder co la mia fiamma non impari
bertini, 1-36: nessun si ricorda d' aver letto né d'averlo mai udito
: nessun si ricorda d'aver letto né d' averlo mai udito dire né mai avuto
: voi,... cercando ornar d' alloro il crine / per via di
accorse che io dubitava e non era d' animo fermo. dante, inf.,
agnese, tenendola per la sottana. d' annunzio, i-173: noi passammo per man
disse: 'donne ch'avete intelletto d' amore '. idem, inf.,
re come già erano, parendo loro d' esser atti ciascuno a difendersi da per
voi. leopardi, 837: più d' una macchina si è veduta che giocava agli
se ne avvenga, arò nondimen caro d' avere ancora io per la parte mia (
o quattro canove per sesto di peso d' once sei il pane mischiato per danari
grande per le due, e ricca d' oro. l. frescobaldi, 2-33:
166: una celluzza povera a piè d' uno faggio bellissimo, il quale era di
per pena del mio silenzio mi minacciate d' una visita a selvaggiano. 13
per occhio, dente per dente. d' annunzio, iv-2-143: per intervalli, dinanzi
140-59: deliberarono tra loro ogni capo d' otto dì mescolare il guadagno e partire per
cominciar no mostri [amore] fior d' amaro, / poi scruopi tua malvagia
quel men ài caro; / on- d' eo t'aprovo per signor fellone. anonimo
senesi, tutti dero fede alle parole d' ugo, tenendole per vere. pulci
me n'andai nella francia per paggio d' un capitano amico di mio padre.
qui l'anima trista / di guido o d' alessandro o di lor frate, /
che nessuno fra gl'individui ciarlanti oggi d' un movimento in italia ha mai chiesto a
s'inviassero ufficiali nostri di spagna o d' altrove. d'annunzio, iv-1-211: mio
nostri di spagna o d'altrove. d' annunzio, iv-1-211: mio dio, mio
molte. chiaro davanzati, xx-17: d' impromessa non sono di- sioso, /
ch'è grande per le due e ricca d' oro. grifoni, xxxvii-80: chi
: venimmo, dico, al piè d' un nobile castello, nobile per rispetto de'
18. introduce il compì, d' agente. testi fiorentini, 89:
, onde morì. gattiziani o rinaldo d' aquino, 438: però mi torno a
quattrini / per giovanni campoimi stampatore. d' annunzio, v-2-430: avevo comperato da
si veda come non si ristette per noi d' incalzare a forza di popolo il nemico
zò che per sofrir pro5ede. cecco d' ascoli, 711: ciò ch'è sotto
sono l'ongaria e la boemia, d' eredità materna, pervenuti in sua maestà cesare
borghini, 6-ii-51: lo chiamò più d' una volta toscano e del sangue toscano
., 13-73: per le nove radici d' e- sto legno / vi giuro che
/ al mio segnor, che fu d' onor sì degno. idem, purg.
dio -, / dicea il vecchio pien d' ira e di dispetto. pigafetta,
ch'io non abbi più a pensare d' essere in mal concetto di quelli uomini
ii-855: per i nostri trent'anni d' amicizia... per pietà del
, che tette! oh pelle incarnatina! d' annunzio, iv-2-3: -per sant'antonio
di venti. petrarca, 118-14: d' antichi desir lagrime nove / provan com'io
, pel contrario, si truova nelle terre d' altri e nimiche, tra tutte le
tenesse un po'pendente per indietro. d' annunzio, ii-642: bonaccia, calura
questo camminare fra gli estranei / questo vuoto d' intorno m'impaura / e la certezza
ka non le vai per còre amore / d' estu mundi traditore. stefano protonotaro,
chi multu longiamenti / senza alligranza e ioi d' amuri e statu, / mi ritornu
per ver dire, / non per odio d' altrui, né per disprezzo. campofregoso
oh! così! / le scarpe d' avvìo! d'annunzio, i-638: per
così! / le scarpe d'avvìo! d' annunzio, i-638: per consolarmi in
da alcuno loco. pasqualigo, 80: d' ora in ora andrò temperando la fiamma
esposizione stessa esca il giudizio spontaneo. d' annunzio, iv-2-19: si accostò alla
per dire, un po'per tutto. d' annunzio, iv-1- 108: allorché
; per l'uso nel compì, d' agente, cfr. fr. par.
mal accorta tagliando manera / ch'ai mondar d' una pera / passa da terza infin
653): io ho gran disidero d' avere di quelle pere. sacchetti,
, le porcine, le sementine e d' altri nomi assai. trinci, 1-167:
in questo tempo si fece una cintura d' oro, cor una pera, straforato.
interruttore, campanello a pera). d' annunzio, v-2-44: la pera della luce
e quasi subitamente. si dice anche d' animali. -aspettare le pere guaste:
ch'è viver di speranza c'ho d' avere, / e da quel tempo
passione amorosa. pananti, ii-71: d' amor dalle care arti sedotte, ci ca-
tommaseo [s. v.]: d' altro che d'amore: 'c'è cascato
. v.]: d'altro che d' amore: 'c'è cascato come una
che va cercando cera / intorno all'orlo d' un gran cala maio.
di scaricabarili agli orrori ed a'pericoli d' un conflitto micidiale contro una coalizione fortissima
lippi, 3-53: fatta più bolsa d' una pera mezza. -porre l'
/ che il vincitor, senza temer d' agguato, / avendo rotto tanta fanteria /
di frutta rare, ananassi, fichi d' india, aranci di singapore, perine montanare
di quelli belli verdi, con ali d' un verde-cenere metallico da ricordare le bruniture
: ne le istorie antique trovo scritto / d' alcun che peragrato ha varia gente /
dotta, lat. peregratio -ònis, nome d' azione da peregrare (v. peragrare
. bot. mate, tè d' america (ilex paraguaiensis).
oltre alla circolare, si ritrovavano prive d' angoli, sì come sono la ovale
, avv. del resto, però, d' altronde, tuttavia, d'altra parte
però, d'altronde, tuttavia, d' altra parte (e ha un valore leggermente
una folla di giovani, una folla d' elementi nell'anarchia, i quali peraltro
come tubercoli rivolti all'indietro, privi d' unghia, o con unghia piatta;
, particolarmente di radici, ma anche d' insetti e di vermi: portano il cibo
lasciai l'empireo regno / io mi crebbi d' onor: ma che ragiono? /
non avere peranco adottata la grammatica intellettuale d' europa, di cui gettò le fondamenta
e aspetta la morte, non peranco deliberato d' affrettatamente affrontarla. c. arrighi,
/ ché non peranco ho toccato paese d' achei, non peranco / sulla mia terra
'victor hugo ne fa la parola d' ordine dei congiurati contro carlo v)
, ché una tal voce io credo d' averla: e affinché non possa chi oppone
e pontite. inventario di alfonso ii d' este, 3079: un perraro segato in
fuori è verde e giallo, della figura d' una pera: dentro è bianchiccio e
, con teneri semi e del sapore d' una pera troppo matura. col zucchero se
. 7r * pom>có£ 'forestiero, d' oltremare ', deriv. da 7répa *
latino sermone correttore salariato della buona ricordanza d' aldo manuzio romano. salvini, 22-395
grammatico ritrovarono poi il nome di sostanza e d' accidente o di nome e di verbo
sa se io avessi schivata la mala voce d' imprudente non solo e d'ardito,
mala voce d'imprudente non solo e d' ardito, ma peravventura anche quella di
, 30: si andava a comprar tagli d' abito nei negozi perbene. palazzeschi,
in mano..., e mostra d' ammaestrare le genti che sono appiede del
dure; comprende numerose specie marine e d' acqua dolce, diffuse in tutto il mondo
omecidio lo ca? a. cielo d' alcamo, 33: molte sono le femmine
, 4-66: s'affacciò indiavolato al banco d' un mercante, e spese trenta soldi
; vestiva di percallo carnicino con perizoma d' astracan. deledda, iii-935: il
, sedie e letto e poltrona coperte d' un percallòne giallo a fiorami vivaci.
, verde e gialla, da larghe trine d' oro e da lunghi galloni d'argento
trine d'oro e da lunghi galloni d' argento, che s'avvolgevano alle colonne rivestite
le sue percantazioni. = nome d' azione da percantare. percanto,
, ii-648: non mi par vero d' esser riuscito ad 'avanzarmi '.
forma di percentuale. = nome d' azione da percentualizzare. percentualménte,
ancora non lontani e appena percepibili d' un mondo non propriamente bratto.
su la pubblica ricchezza. = nome d' azione da percepire. percepire, tr
questo che se colui comprende la opposizione d' essa non si avvedrà allora quella essere
artista non sarebbe più nella vera condizione d' artista ma nella posa, e finirebbe imitatore
non percepisce la grandezza del pericolo. d' annunzio, iv-1-147: come...
catastali. leoni, 711: il regno d' italia à oggidì 68. 300
/ ca perciertanza - avere mi pare d' amore. = comp. da per
né grande spazio di tempo un minuto d' ora e simili, non essendo cose
... compongono la prima età d' una letteratura. pascoli, i-956: il
mobile di alcuni fumaioli e camini. d' annunzio, iv-1-212: può riunire in
truppe, nominò percettori di imposte. d' annunzio, v-2-907: quel buon percettore pontificio
(s. agostino), nome d' agente da percipère (v. percepire)
non prendiamo abbaglio nella percezione e giudizio d' infiniti oggetti. filangieri, ii-275:
'tipo 'rimasto nella mente. d' annunzio, iv-1-580: avevo in tutto
si è l'imbarazzo della storia sconnessa d' un popolo selvaggio ed ignoto, di cui
ad ogni passo chi non è dotato d' una percezione così rapida come lo è
lo stile di questo straordinario poeta. d' este, 15: vedeva egli la velocità
dotta, lat. perceptio -ònis, nome d' azione da òercipère (v. percepire
poi / quel che prometti allor? d' annunzio, i-16: perché siete superba tanto
perché turbarmi l'anima, / o d' oro o d'onor brame, / se
anima, / o d'oro o d' onor brame, / se del mio viver
-perché? -perché il piacer loro è d' imboccarti. de amicis, i-740: l'
veniva, dove andava e perché. d' annunzio, iv-2-949: sono entrata là
che quello cielo era qua giù cagione d' amore, dissero amore essere figlio di venere
è inviscerata nelle leggi e ne'costumi d' un popolo, l'amministrazione del culto è
/ perché paian gioie nove. rugieri d' amici, 62: no mi trago arreri
ch'io t'avea nodrito, / sonaglio d' oro ti facea portare / per che
più la vita, ma gli anni. d' annunzio, i-133: s'addice a
e'pisani per essere levate le genti d' arme hanno scorso il paese con offesa e
è toccato di questioni generali e talvolta d' astratte dottrine; se ci si ragiona
astratte dottrine; se ci si ragiona d' educazione e di giornali e di libri;
paro, / ch'è immenso oblio d' ogni fatai perché! viani, 4-110:
ch'egli ha a far paura alle colonne d' èrcole. = comp. da
avesse a combattere un palio di panno d' argento. p. del rosso, 260
castello, e aveva perciò l'onore d' alloggiare un comandante. pascoli, i-7
... e perciò sa. d' annunzio, iv-1-17: questo delicato istrione
attrice, e perciò studia all'accademia d' arte drammatica. -in relazione con
: non perciò nel disdegnoso petto / d' argante vien l'ardire o 'l furor
. varano, iii-499: la costanza d' agnese ed il valore / per si magnanim
mi fa rallegrare / né sì lodar d' amore, / perciò ched io no
mio lavoro, / che s'i'trovasse d' ariento vena, / non mi poria
impetrite, più chiuse che le bolgie d' averno, una moneta per elemosina,
per non sapere altro che fare. d' annunzio, v-2-128: tutte sedettero,
e perciostesso sulla sistemazione edilizia di monte d' argento. = comp. da
percepenza corno fiorenza, - che d' orgoglio senti, / guardate a
e con invitta forza di corpo e d' animo. = voce dotta, lat
.]: 'percnottero': specie d' avoltoio d'egitto, distinto da sei
: 'percnottero': specie d'avoltoio d' egitto, distinto da sei nere grandi
sm. percolazione. = nome d' azione da percolare. percolante (
attraverso l'ossidazione biologica. = nome d' agente da percolare; cfr. ingl.
dotta, lat. percolatio -ònis, nome d' azione da percolare (v. percolare
percorrenza che par quasi adombrare la necessità d' una posizione antitetica al dato.
territorio (una strada, un corso d' acqua). di giacomo, ii-830
percorso tutta l'italia con l'importanza d' una quistione? barilli, 5-25: le
: la casa... fu percorsa d' echi, di scricchiolii, di presenze
e tesseva percorrendo il telaio con la spola d' oro. 5. per estens
11-157: pochi sono che possano gloriarsi d' avere tutto percorso il * galateo '.
-ix.: quanto alle opere in prosa d' autori siciliani che io non potea copiar
tavolino con una palmata, lo percorse d' un sol colpo d'occhio e lo spinse
, lo percorse d'un sol colpo d' occhio e lo spinse via con un
bertola, 229: in poco spazio d' ora percorse il nostro spirito i più
-ripetere più volte una medesima esperienza. d' annunzio, iv-1-57: credete voi che ci
labbra che passano, come le note d' un clavicembalo ideale, finché trovi l'
per lo più implica un progressivo aumento d' importanza e influenza personale). carducci
studio o determinate inclinazioni o tendenze. d' este, 20: avvenne un giorno che
. cesarotti, 1-xviii-350: è degno d' osservazione nella storia dei progressi dello spirito
o nei gambali. = none d' agente da percorrere. percórso (part
uno spazio). algarotti [in d' alberti, s. v. percorrere]
-gestito su una determinata rotta. d' annunzio, v-1-163: linee marittime percorse con
2. bagnato da un corso d' acqua (un territorio). pioverle
-solcato da imbarcazioni (un corso d' acqua). de amicis, li-m
non s'era mai trovato nell'occasione d' assottigliar molto il suo..
porge, di sciogliersi oggi per sempre d' ogni regola conosciuta, e affrettarsi nella
troppo rossa e fumosa. ma si trattava d' un percorso di appena un'ora.
: tutte queste ore di viaggio consentono d' osservare bene i percorsi, e ci tengono
effetto che lo stelo dell'azzurro loto d' iside dirami e sveli. calvino, 8-13
la voce minacciosa e le crudeli percosse. d' annunzio, iv-2-810: le sembrò di
. pananti, i-198: a forza d' urli e di percosse / si soglion
fiorina, moltiplicando le percosse, cerca d' eccitarli a cantare, più i grilli si
, signora, se vi è lecito d' ingannare: ne la primiera o ne'
di femmina porta del dimonio, via d' iniquità, percossa di scarpione. marino
: spesse volte contra i combattitori guerniti d' elmi e di panziere e di corazze le
le dure percosse / ch'in fatti d' arme aviti date e tolte? boiardo,
una pietra... percotesse, cadendo d' alto luogo, alcuno che per la
con torta percossa colui che s'apparecchiava d' uscire delle selve. loredano, 6-13
pose / che fu guarito in men d' un batter d'occhio. cellini, 1-35
fu guarito in men d'un batter d' occhio. cellini, 1-35 (98)
è di poi tornato da bevagna malato d' una percossa d'un piede per essergli
tornato da bevagna malato d'una percossa d' un piede per essergli caduto sotto il
il quale pigliasse in iscambio il suono d' uno istromento da fiato per uno da
può ancora generare il turbine dalla percossa d' un vento in qualche cavo ed angolóso
/ molto di fervor cieco a sé d' intorno / fuoco possiede, il qual
difendere il corpo dalla percossa nociva. d' annunzio, i-266: con sùbito balzo si
schiume a le percosse. -punto d' impatto. g. forteguerri, 170
1-451: queste percosse rompevano l'aria d' intorno. corazzini, 3-38: la lampada
colui che gli rinchiuse in un castone d' anello e fece sì che non solamente
, / ma tratto all'arme avea disio d' onore. tasso, 8-24: voi
-guerra. mascheroni, 8-331: nume d' insubria, che fedel t'adora,
che tanta / move percossa sui confin d' aurora, / la curva luna d'atre
confin d'aurora, / la curva luna d' atre nubi ammanta / e bisanzio reai
io non voglio creder che le cose d' un così grande re per una sola percossa
percossa / ch'egli ammalò. frottole d' incerta attribuzione, xlvii-275: odi crudel
fabrizio e la maravigliosa costanza e fermezza d' animo colla quale l'eccellenza vostra illustrissima
botta, 6-ii-108: era per natura d' animo franco ed assuefatto a resistere alle
. 17. la prima emozione d' amore, il turbamento interiore che ne
quanto chiamar mi posso sventurato / poi che d' amor la gran percossa sento. tebaldeo
del suo dolore, con le percosse d' atti sì ossequiosi affaticandosi di trarre qualche
al papa, e sia di bisogno d' andare di persona in roma per chiedere l'
. 22. fis. forza d' urto che agisce su una massa per
fatto, il diavolo, quasi percosso d' una pietra, ispaventato stette fermo.
. foscolo, xii-652: ei perì percosso d' una pietra gittatagli sul capo dalla finestra
2. colpito, trafitto da un colpo d' arma da taglio o da fuoco.