letizia moveva al ponte, dirittamente. d' annunzio, iv-1-6: l'ansia dell'aspettazione
il pè mosso a mover tardo. d' annunzio, i-51: in candor pario
in siria appar primiera / a chi d' egitto move. -sm. fermento
: senti'mi presso quasi un muover d' ala / e ventarmi nel viso e dir
elli unqua avere esprimere uno stato d' animo, un'intenzione, fatto
moversi avrian quai più rebelli / fur d' amor mai, da'più bei piedi snelli
brusoni, 615: aveva l'orecchie d' asino e per la testa principale faceva
/ vostra vaghezza acqueta / un mover d' occhi, un ragionar, un canto,
al sonetto] del cherubino / e d' aere azzurro e d'òr lo circonfuse.
del cherubino / e d'aere azzurro e d' òr lo circonfuse. montale, 1-67
quanto a punto è tutta la circonferenza d' una ruota. gemelli careri, 1-i-281:
degno di esser veduto, a cagion d' una machina ch'è sopra il fiume;
di non averla ancora unica eletta, / d' amare più di lei io qualche cosa
cielo stellato era mosso verso la parte d' oriente de le dodici parti l'una
oriente de le dodici parti l'una d' un grado. idem, conv.,
. speroni, 1-2-12: che diremo d' un tale il quale...,
muove ogni giorno nell'eclittica alquanto meno d' un grado. g. gozzi, i-1-205
si aggirano intorno a noi, e cercava d' intendere con qual ordine le divine sfere
finché il carro non si mosse. d' annunzio, v-1-221: le barche sono
fin ch'esce / tristo un fil d' acqua da un sottil crepaccio.
galileo, 4-2-15: due pesi d' assoluta gravità eguali, posti in
: essendo noi già per via d' altre sperienze venuti in chiaro il caldo del
e sacra dal sospiro estremo / d' un poeta infelice, al taciturno / giovin
, i-128: timido prima a un mover d' aure, a lieve / scrollar di
essendo in luogo aperto e senza rifugio d' arbori o case, mossesi un terribil
. -fluire, defluire (un corso d' acqua). -anche: sgorgare.
marcirà. tasso, 5-52: fuor d' incognito fonte il nilo move. chiabrera,
. -agitarsi, incresparsi (una superficie d' acqua); sollevarsi (un'onda
: non si vedeva, nelle campagne d' intorno, moversi un ramo d'albero.
campagne d'intorno, moversi un ramo d' albero. pascoli, i-9: i
, / che di cerri sentia, d' olmi e di faggi. 18
e di certo più giovevoli alla gioventù d' italia che non tutte le industrie sudate degli
'l parlar saggio umile / che movea d' alto loco, e '1 dolce sguardo /
dio: / non sie fé vostra d' ignoranza mossa, / in vera fede sie
pensa che non move / se non d' aliù che da terren valore / muove
una decorazione, un fregio). d' éredia, 7: da qual riva giammai
parte, sì l'onda che moveva d' una d'altra / come viii-1-307
sì l'onda che moveva d'una d' altra / come viii-1-307: e'
l'ondulamento del passo, non potè dire d' aver colto di più che una
colto di più che una spera d' occhio grigio e il naso, piccolo e
-movimento armonioso, sensuale. d' annunzio, iv-1-23: dai suoi gesti,
/ altro che l'ondulamento / perpetuo d' una canzone / che scorre pel vallone /
vetrina di una modista. = nome d' azione da ondulare. ondulante (
, che fluttua dolcemente (uno specchio d' acqua). fogazzaro, 5-173
regolato concerto, ed il gonfiare / d' un pallore ondulante oltre la siepe /
sole s'adoperava di penetrar pel fitto d' una bruna nuvolaglia e già quell'im-
già quell'im- mane viluppo si colorava d' oro e la sua frangia ondulante se
parallele e ondulanti, da lontano sembrano d' agata. 4. che ha
di queste, bionda, con un'aureola d' oro intorno al delicato viso bianco,
nota orientale nella seduzione muliebre napoletana. d' annunzio, iv-1-163: per andrea
sfuggente. carducci, iii-17-287: versi d' armonia prima ondulante poi acuta e feriente
ineguale, simile a quello delle ondulazioni d' un liquido. onaulanza, sf.
onaulanza, sf. fis. numero d' onda (cfr. onda, n
mente, fluttuare dolcemente (uno specchio d' ac- qua). fogazzaro,
lo spirito è helene timig, ammantata d' un livido bianco, oscillante come uno
ripieni di maschere, di chimere, d' ingegnosi ricettacoli di polvere e di nidi di
l'altro, diritto rigido quasi sdegnoso. d' annunzio, iii-1-63: sopraggiungono le altre
/ una solitudine ondulata / sparsa d' isolette di carrubi. d'annunzio, i-92
/ sparsa d'isolette di carrubi. d' annunzio, i-92: i poggi /
umili digradano là giù co'filari d' ulivi, / con le tinte
sotto a un piccolo cappello a tuba. d' annunzio, tv-1-9io: la sposa,
tese, ondulate appena agli orli, d' una ondulazione chiara di lattuga.
'...: utile materiale d' imballaggio,... fabbricato con nastri
ondolata per questo, che tutta era sparsa d' onde; e fassi questa di peli
o radiotelegrafici). = nome d' agente da ondulare. ondulatòrio (disus
, rettilinea, circolare, elittica o d' altra forma. il suono è propagato per
indice e il pollice portava una tabacchiera d' argento, alla quale- imprimeva di tratto
capelli castani che hanno anche qualche riflessuccio d' oro e ondulature non infami.
ondulature non infami. = nome d' azione da ondulare. ondulazióne (
lo più lieve) di uno specchio d' acqua. targioni tozzetti, 6-50
di undulazióne o vogliamo dire ondate. d' annunzio, iv-1-970: le quasi impercettibili
camerana, 173: una ondulazione alta d' argento, / silenziosa nella trasparenza /
un po'di chiaro, che mostrava d' attorno l'ondulazione dei campi. ungaretti
tese, ondulate appena agli orli, d' una ondulazione chiara di lattuga. -ruga
cercarsi ed eludersi con lente ondulazioni come d' aghi calamitati. 7. leggero
lei, tu osservi le graziose ondulazioni d' un serpe. cantoni, 410: il
che avrebbe bastato a turbare i sonni d' un eremita. palazzeschi, 3-79: si
onde successive, con intermittenze o variazioni d' intensità. milizia, 158: il
'cri, cri 'parevano ricoprire d' una vasta ondulazione di timide voci benigne
fonici in un testo poetico. d' annunzio, iv-1-152: a traverso le ondulazioni
, quel quadro morale di felicità, d' innocenza introdotto nel campo d'un quadro
felicità, d'innocenza introdotto nel campo d' un quadro fisico, grande, austero
ondulazione di recondito e secretissimo godimento. d' annunzio, v-3-277: cinque dei suoi
; e ciò con tutte le ondulazioni d' un'anima che passa da una finta rigidezza
donna, il suo corpo). d' annunzio, vii-18: due donne l'una
ha lieve moto ondoso (uno specchio d' acqua). d'annunzio, vi-752
(uno specchio d'acqua). d' annunzio, vi-752: mare grigio - onduloso
. larga e benigna accet- tatrice d' ogni vero greggio, ondunque provenga.
onerare ': caricare, aggravare. d' annunzio, ii-674: l'ode, foggiata
eterne, / più lieve che corona d' oleastro, / onerava di gloria la
sciolse animosamente le ancore ancor egli. d' annunzio, ii-130: tornammo alla nave
, lat. tardo oneratio -dnis, nome d' azione da onerare (v. onerare
ogni caso; lo stesso istituto, d' altra parte, è riapparso nella moderna legislazione
di un contratto, di un titolo d' acquisto, ecc.: v. oneroso
taigeto, onde disgravare la repubblica non solo d' inutili, ma di onerosi figli.
eredità onerosissima che ci lasciò il peccato d' adamo. -in senso concreto:
senso concreto: pesante, greve. d' annunzio, i-5: ornate di purpuree bende
delle stimate segreterie, è una specie d' insulto alla mia vera amicizia.
abbia già di robbe antiche cento scudi d' entrata, se quello il quale ottiene
., 68-9: erano molti che diceano d' one- stade, e questi fuoro i
quella; e così come questa è bellezza d' onestade, così lo suo contrario è
chi non ha in sé onestà, d' alcuna altra virtù non si dee impicciare
. buti, 2-60: onestà è mantenimento d' onore, lo quale onore è premio
i-47: o rara e viva fonte d' onestate, / di senno, di costume
signore e lo smargiasso / a forza d' ignominie e di viltade. giannone,
, 1-131: né si può dare onestà d' azione che ad alcuni di così fatti
beni o in prò dell'operante o d' altrui non sia finalmente ordinata, non potendo
avea ricordare. -gentilezza, nobiltà d' animo, magnanimità. boccaccio, dee
lei che in tutt'i modi rifiutava d' essere veduta da gli uomini.
onestà satisfare a'grandi e sanza iniuria d' altri, ma sì bene al populo
vedea visi a carità suadi, / d' altrui lume fregiati e di suo riso,
, a voler bene esprimere i costumi d' oggidì, bisognerebbe che le parole e
parentado che l'avere viziata la verginità d' alcuna. 5. disus.
/ e saggia e come nata / e d' onestate ornata. petrarca, 262-4:
. buti, 2-676: onestà è d' una donna di calare li occhi a terra
inumana cosa sia il violare la onestà d' una polsella. porcacchi, i-384: le
tasso, 6-72: dunque il titolo tu d' esser pudica / sì poco stimi,
pudica / sì poco stimi, e d' onestate il pregio, / che te n'
casta e di pudica co 'l godimento d' un solo amante, con la fruizzione
un solo amante, con la fruizzione d' un solo amore. baruffaldi, i-137:
[in arianna] il bel foco d' onestate. metastasio, 1-i-201: soffrirai /
si narra come la onestà e magnanimità d' una gentildonna romana resistesse a tutte le
stade in terra: / le dolcezze d' amor l'una restrinse, / e
la sua onestà consiste in una semplice foglia d' albero che si mette davanti.
voglia seguitare. se una donna è d' onestade o ch'entri in monasterio,
, portato in trionfo con molte ghirlande d' oro, adornato di belle penne di variati
117): quando ella fosse presso d' alcuno, tanta onestade giungea nel cuore di
mente mia / venute sono a ragionar d' amore: / l'una ha in sé
scudo a chi vi mira / egualmente d' amor fere ed offende. / ogni occhio
va onestate umile e piana / che d' ogni chiuso cor volge la chiave.
fu in potere de'padri perché mosè d' intorno a questa cosa avea così per
. s. li magnifici conservadori e ufiziali d' onestà della città di fiorenza, avendo
impersonava il buon senso e l'accortezza d' un onestamente astuto mugnaio. -apertamente,
onestamente. capitoli della compagnia della madonna d' orsanmichele, 4-40: chiascheduno che sarà
negar d * essergli sposa, e d' altro amante / onestamente provvedersi.
voi tacete..., quantunque d' amore si possa per ciascun sempre onestissima
aveva messo in quello stato la vista d' una coppia: lui e lei onestamente seduti
lii-1-123: è dottissimo e prudentissimo e d' ottimo volere e sommamente desideroso di soddisfare
in un'altra e che l'amicizia d' archelao appresso di lui in tutte le cose
quale e'non poteva impetrare onestamente, d' impetrarla mediante la impuden- zia. g
come sempre fu, il primo, d' avere la mia famiglia, quanto a ciascuno
,..., vestito d' una bella divisa..., ben
qui si tratta veramente di molte operazioni d' appalto... a prezzi determinati
in faccia all'altro ad una tavola quadrata d' abete, onestamente solida, senza tappeto
. carducci, ii-3-233: ti prego d' essere al luogo... e accennagli
agostino volgar., 1-3-149: cercando d' onestare la cose brutte, non può
, se bene per onestare questa disonestà quando d' ebrea fecero cristiana l'usura, le
,... fu nella bolla d' investitura inserito il motivo per cui il
per onestare il dolore suo e non parere d' animo enervato o femminile, accusare o
il decoro invitarci quel prencipe, sarà d' uopo che si ponga mano a una lettera
possano onestare quella richiesta e guardarla dalntitolo d' arroganza. b. fioretti, 2-5-33:
si sono mossi a scrivere, procurano d' onestare le loro opere e soddisfare alle
che sventasse i maneggi e l'awertisse d' ogni moto, ch'egli onesterebbe sempre
uno splendido lume che l'avvampa / d' un giro d'or sì tersa perla onora
che l'avvampa / d'un giro d' or sì tersa perla onora, / onde
disse che l'animo dell'uomo era composto d' armonia e di consonanze musice. n
re di napoli, da edovardo re d' inghilterra, che l'udirono e onestorono e
onestar meglio in quella maniera ogni conclusione d' accordo, che si restituisse l'esercizio
, disfidasi e casca in una servitù d' animo ove più non cura onestarsi. mazzini
: l'onesto schifa lo pecar talduca d' orléans in modo che s'unl con loro
. pindemonte, ii-59: di reai faccia d' uno specchio! decoro / sparsa le
uno stipettaio fiorentino pagandogli io la cornice d' un quadro più ch'egli non chiedesse
la memoria quanto vivo. / e d' un fattore, pur nel volto onesto
, 5-10 (1-iv-523): ecco fede d' onesta donna che mi sarei confessata da
accolse e completò la massima di massimo d' azeglio: che, fatta purché fosse
figliuoli a rubare e batter la madre. d' annunzio, i-240: ne le botteghe
: se noi volemo considerare il principio d' eloquenzia la quale sia pervenuta in uomo
natura, noi troveremo che sia nato d' onestissime cagioni e che. ssia mosso
onestissime cagioni e che. ssia mosso d' ottima ragione. giamboni, 8-1-8: etica
esporre alle dicerie del mondo la riputazione d' una figliuola ben nata e la vostra poco
mazzini, 66-228: è smarrito ogni senso d' onesta giustizia in italia? perduta ogni
piace ad aristotile esser tre spezie d' amore, cioè amore onesto, amore dilettevole
giove tenendo cura di tutti i mortali. d' aragona, xliv- 222: l'
costumi... e fu uomo d' onesta vita. fiore, 93-2: i'
volgar., 1123: un prete d' una cappella, il quale era d'onesta
prete d'una cappella, il quale era d' onesta vita, non sapeva dire veruna
di montalbano è stato sempre l'ospizio d' una quieta ed onesta ritiratezza. landolfi,
): quanto maggiormente, senza offesa d' alcuno, è a noi e a qualunque
più volte fece tentare cipseo, padre d' efigenia, che lei per moglie gli dovesse
si distingue per posizione sociale oanche per gentilezza d' animo, per lealtà, persenso dell'onore
7: crescenzio fu fiorentino, d' onesto e cattolico parentado. ariosto
, superiorità morale e intellettuale, nobiltà d' animo; che manifesta elevatezza di pensiero
; che richiede integrità morale, nobiltà d' animo e, anche, abnegazione (
chioma arruffata e polverosa, / e d' onesto sudor bagnato il volto. castiglione,
di costanzo, 123]: o cupidigia d' oro infame e ria, / com'
... di far cose degne d' onesta memoria. g. michiel, lii-4-363
monti, x-4-406: misto allor fora d' alcun dolce almeno / il vedovil mio
muove / la serena faccia onesta / d' un canuto. -con uso neutro.
abito onesto, / un umil volger d' occhi, / un andar grave.
con più maturo consiglio, si contentò d' avere al sicuro o la possessione di milano
dirittissimi e onestissimi studi di ragione e d' officio e consuma tutta sua opera in
anticamente il portico adunava / onesta scuola d' uomini maturi, / tra 'quali '1
vita disideravano di venire con onesta morte d' essa al fine, si desse una
371: fingeva il re nell'estrinseco d' acconsentire alla opinione di quelli che l'
grato ed interessante spettacolo sarebbe agli occhi d' un saggio padre veder uno stuolo di costumati
dell'onorabilità, astor vecchio mi venne d' avante /... /..
, 68: in questa mia età d' anni 83 ha potuto comporre una piacevolissima commedia
colui diede alla moglie non picciola cagione d' offendere, avvenga che ella avanzasse un poco
onesto, celava a stento l'intenzione d' attaccar briga. fenoglio, 2-194: l'
acciuga non aveva già più nessuna figura d' acciuga e noi andavamo avanti a strofinare
con questo mazzo di chiavi. intrichi d' amore [tasso], 29: -
morì elisabeth reina di spagna, donna d' onestissimi -che raffigura soggetti ispirati ad
non entrò mai pensiero / salvo d' onesto amore, ho persoggetti. costante /
di trattare: e può pedaggio d' un onesto sorriso. avere valore
onestissima e al tutto aliena dalle cose d' amore. rime inedite, lxv-296: or
rasa la sommità del capo a mo'd' una tonsura (segno questo di verginale
tolosa, / bell'e gentil, d' onesta leggiadria. dante, conv.,
una donzella, /... d' alte maniere e accortamente oneste. della
: un partito onesto, ragionevole, d' un galantuomo, d'un uomo assestato.
onesto, ragionevole, d'un galantuomo, d' un uomo assestato. -con
dante, par., 16-45: basti d' i miei maggiori udirne questo: /
tanto che con onesta cagione dall'avolo d' andare a tunisi la licenzia impetrasse,.
a'loro capricci per toglierle ogni speranza d' accasamento. vedutasi la fanciulla anche in
parte potesse abilitarla a somigliante beneficio. d' este, 264: tornò...
adeguato. capitoli della compagnia della madonna d' orsanmichele, 4-40: acciò che troppo
/ scocchi il mio canto un volo d' aquila latina / in punta al minareto
dal proprio accento. -fuori d' onesto: esageratamente, in modo eccessivo.
e qual gli ammacca l'occhio fuor d' onesto. -per antifrasi: robusto
dipintore, benché sempre in crescenza e d' onesto appetito, era ricorso all'astuzia
manzo come di vitello e castrato e d' ogni altra sorte. t. alberti,
risponde al gusto medio (un'opera d' arte: e può avere valore iron.
. lucini, 4-208: sarà suono d' onesto ottone quello dal charlevoi.
cciò molti argomenti, li quali muovono d' onesto e d'utile e possibile e necessario
, li quali muovono d'onesto e d' utile e possibile e necessario. dante
lago queto e calmo come una coscienza d' onest'uomo presenta un paesaggio che mi
: gli ingegni più sopraffini degli onestuomini d' una volta non resistono alle più semplici
più semplici industrie dei mariuoli del giorno d' oggi. = comp. da
v.]: 'onfacomele. confezione d' uva acerba e di mele.
scudo..., perché guernita d' una lamina prominente di ferro. d'
d'una lamina prominente di ferro. d' annunzio, ii-226: il cielo è su
da due colombe o da due aquile d' oro); era considerato, secondo una
della tomba del serpente pitone. d' annunzio, v-2-604: potendo quel punto della
un piccolo punto sporgente situato sopra l'ilo d' alcuni semi, nel quale vanno a
sono contate insieme; e sono nella terra d' ìndia e d'a- rab..
; e sono nella terra d'ìndia e d' a- rab... onica è
anche per fabbricare vasi e coppe montate d' oro o d'argento dorato. -onice
vasi e coppe montate d'oro o d' argento dorato. -onice calcareo', varietà di
: di celesti pitture e di cornici / d' oro e di perle i quadri eran
i quadri eran fregiati; / due sovrapposte d' agata e d'onici / fùr da
; / due sovrapposte d'agata e d' onici / fùr da la musa mia solo
a forza di mote, belle figure d' uomini e d'animali. vallisneri, ii-285
mote, belle figure d'uomini e d' animali. vallisneri, ii-285: possono
un'elegante figura di tuccia vestale. d' annunzio, ii-196: anche munichia /
più vecchio dei due estrae una tabacchiera d' onice, cerchiata d'oro. -con
estrae una tabacchiera d'onice, cerchiata d' oro. -con uso appositivo.
pare spiccarsi da una incisa onice antica. d' annunzio, iii-2-99: -sul petto ha
aggraziate di mani femminili). d' annunzio, i-249: ella intreccia dal curvo
proprio di tale minerale. d' annunzio, 4-ii-19: guardò quella piccola mano
nella fontana: e nel piccolo specchio d' onice dell'acqua in ombra cosima vide
occhi aveva intatti, bianchi smaltati e d' onice lucente. montale, 5-90: m'
aria era nera, / solo una vena d' onice tremava / nel fondo, quale
]: 'onichia': infiammazione ne'lati d' un dito, proveniente dall'essersi oltre il
unghie. fregavansi con fuliggine le unghie d' un giovanetto, e questi le presentava al
consiste nello indovinare l'indole e la fortuna d' una persona mediante la ispezione delle unghie
appena echeggia la prima nota del 'gallo d' oro ', di questa partitura dolcissima,
, 6-260: io credo che il lavoro d' incisione sul legno o su pietra,
.]: 'onirocrizia ': arte d' interpretare i sogni, la quale era
baldelli, 3-165: quelli che usavano d' interpretare i sogni, che oniropoli sono
v. l: onisco: genere d' insetti della classe de'crostàcei, dell'ordine
si alimentano di varie materie, di frutti d' ogni sorta caduti dagli alberi, di
ibidem, 204: lo smalto era d' onix e calcedoni. sacchetti, v-263:
: sopre onni ienti foi 'nalzata / e d' onni emperio aaornata. stefano protonotaro,
fama alberga et arcoglie / l'epocresia d' onne contrate. francesco da barberino,
. francesco da barberino, ii-283: d' onne cosa donn'è rosa. dante,
ritiene in sé alquanto spazio la natura d' essa percussione o movimento. capitoli della bagliva
; massimo. ciuccio, xvii-319-19: d' amor poi la vertude / che
, i-93: quello altro amore libero d' omni lascivia, el quale congiugne e unisce
cortesmente. chiaro davanzati, 61-63: pigli d' adamo e d'èva 'sempro e miri
, 61-63: pigli d'adamo e d' èva 'sempro e miri: / di gran
-onne stagione: sempre. trattato d' amore, 9-13: né già non partitò
, 1-11-13: o amirabile odio, d' onne pena signore! / nulla recepì eniuria
meo 'velie ', posses- sor d' onnechevelle. idem, 1-90-75: spogliar
1-90-75: spogliar se voi l'om d' onnecovelle. idem, lxxxiii-492: or me
donne senza sonnia, c'ha veretate d' onnia, / c'ha reposato el core
/ corno place all'alto dio / d' onnia guvernatore. bianco da siena, 126
siena, 126: ama el padre d' onnia potente: / ama 'l figliuol d'
d'onnia potente: / ama 'l figliuol d' onnia sapiente: / ama l'amor
onnia sapiente: / ama l'amor d' onnia clemente, / nel quale
onofri, 11-143: scrudisci il mio tormento d' esser nulla / con trasparenze d'oro
tormento d'esser nulla / con trasparenze d' oro, ove tu parli, / unico
dell'ottocento torna a creare le possibilità d' urto tra punti di vista proprio del
che il salario di quindicimila dugentoquaranta fiorini d' oro, e il titolo, e
. salvini, 48- 102: d' onniforme natura è la radice. 2
2. di ogni tipo, d' ogni sorta. rovani, i-948:
e soddisfazione da tutto. d' annunzio, v-2-203: sensualità onnigodente.
unico senza pari, innoverata / sostanza d' uomo in uomini perfetta, / senso
perfetta, / senso onnilingue, infinità d' un nulla / dal nome impronunciabile.
lisonzo alla repubblica, e la città d' aquileia con tutto il suo distretto et omnimoda
. onofri, 11-14: folgore d' un crearsi onnimondiale, / tu dormivi
esso codice in luogo di camminare omninamente d' accordo colla detta stampa procedesse tutto al
già accusa d < es- sersi giovato d' un solo scherno brevissimo onde distruggere l'
noi il divino, l'onnipenetrante certezza d' una totale rinascita. = voce
, 1-559: tu, genito in sen d' eternitade, / vero figlio di dio
. cesarotti, 1-xxxiii-226: detestabil nemico d' una vita / si bella, vincitore
più il patriziato sono onnipossenti neutjngheria. d' annunzio, i-641: simile a un
/ che mi fece all'ananno. d' annunzio, iii-1-274: la vita degli occhi
sguardo, questa cosa indicibile, più espressiva d' ogni parola, d'ogni suono,
, più espressiva d'ogni parola, d' ogni suono, infinitamente profonda e pure
onnipotente, essendo prima cagione del principio d' essere, per essere atto primo.
piaccia anche a dio onnipotente di benedirti. d' annunzio, iv-1-589: d'innanzi a
benedirti. d'annunzio, iv-1-589: d' innanzi a quel sonno io diventavo religioso
fatto quasi onnipotente tra tutti i prìncipi d' alemagna. foscolo, xii-614: la
mazzini, 58-155: sorgete a rivendicarvi dignità d' uomini e diritti di cittadini. il
escluso quello, esplicito o sottinteso, d' onnipotente. -efficace in ogni circostanza
l'assale / con quella ancia d' oro onnipotente, / contro di cui incantagion
e coll'ingegno e colle mille arti d' uno spirito immaginoso e d'una volontà
colle mille arti d'uno spirito immaginoso e d' una volontà onnipotente, s'adoperava di
per la quale si prova l'onnipotenzia d' iddio, si è per la virtù sua
cioè a dire che iddio hae virtù d' operare, siccome possono operare tutte le cria-
. galileo, 3-1-115: la potenza d' un imperatore è maggiore assai che quella
un imperatore è maggiore assai che quella d' una persona privata; ma e questa e
, 11-92: ora ti vedo, astro d' argento / che sorgi sull'età nera
per non possere la omnipotènza vien biasimata d' aver fatto il mondo finito e di
marte egli pensò, per il sentimento d' onnipotenza che il sognatore sente, ch'
e i troni crollavano sulla terra sommossa d' europa. periodici popolari, ii-635:
xv-475: non ch'io lodi i paradossi d' elvezio su l'onnipotenza dell'educazione,
onnipotenza di questa gloriosa e benedetta lingua d' italia. -forza ineluttabile e incontrastabile
. che domina una vasta estensione. d' annunzio, iv-2-1190: la notte non è
trovarsi contemporaneamente in più luoghi. d' annunzio, v-1-570: se io avessi il
onnipresenza, vorrei parlare a ogni contadino d' italia, a ogni operaio d'italia
contadino d'italia, a ogni operaio d' italia, a ogni marinaio d'italia.
ogni operaio d'italia, a ogni marinaio d' italia. -presenza costante di un
che ispirarono agli uomini la perniciosa persuasione d' essere ormai padroni della terra e del
essere onniscio e conoscere con un atto solo d' affermazione tutte le cose. imbriani,
, tutto 'e dal nome d' agente da spiegare (v.).
ha la vista potentissima. d' annunzio, v-2-160: il pittore di maria
da quella gente alla sua famiglia. d' annunzio, iv-1-589: d'innanzi a quel
famiglia. d'annunzio, iv-1-589: d' innanzi a quel sonno io diventavo religioso
di saturno trovar l'onniveggente / figlio. d' annunzio,
). ant. abbellire con ornamenti d' oro, dorare. seneca volgar
, gli trova anco in un minuto d' ora, né contento del minuto, lo
lunghezza. garzoni, 1-624: per intendersi d' orologi bisogna sapere gli angoli orari,
letto non consentirono che si anticipasse più d' un quarto d'ora sul solito orario.
che si anticipasse più d'un quarto d' ora sul solito orario. faldella,
i-371: questa, la mamma del marinaretto d' anni nove, alle zattere. ignorantissima
convenzionale di un'ora determinata. d' annunzio, iv-2-258: lo strepito [dello
si produceva in periodi determinati, serviva d' orario a quasi tutti i cittadini.
anch'essi prestabi- liti). d' annunzio, v-2-229: già sapevo ascoltar l'
; e nelle notti di veglia fuor d' orario, al lume della lucerna furtiva
che necessario sia. -dire d' orgoglio: parlare con alterigia. ugieri
savio sono perch'io non dico / d' orgoglio, né accatto nemico. -montare
xix- 363: sorrise, ma d' un riso sereno ad un tempo e misto
un tempo e misto a un po'd' orgogliuzzo. c. arrighi, 4-159:
, xxxv-1-543: la femena è contraria d' ogno castigamento, / pessima e orgoiosa
. ariosto, 46-140: alle squallide ripe d' acheronte, / sciolta dal corpo più
contro le giuste accuse e ragionevoli ammende d' altrui. batacchi, 2-98: la superbia
ciascuno valente, / ed orgoglioso partirsi d' amare, / e 'l suo costume che
per me dura, / po'che d' ancider me, lasso, ti prove.
marchese ulivieri. caro, 2-764: d' ogni parte / senz'in- termission d'
d'ogni parte / senz'in- termission d' ogn'arme un nembo / volava intanto.
un'azione, un discorso, una disposizione d' animo, ecc.).
mai le orgogliose voluttà della mente? d' annunzio, rv-1-278: il ricordo del suo
gonfio, irruente, impetuoso (un corso d' acqua); agitato, tempestoso (
. baldini, 9-229: inventò [d' annunzio] la 'strofe lunga 'tutta
/ ciò che in lui si posò d' immondo e vile. manfredi, i-75:
orgogliume, sm. letter. manifestazione d' orgoglio, di superbia (e ha connotazione
empiuto questa lettera delle mie miserissime miserie d' orgogliumi. = deriv. da
, sf. bot. orellana. -terra d' oriana (anche semplicemente oriana):
uso appositivo: terra oriana. d' alberti [s. v.]:
trova nelle proprie vene ed in quelle d' argento. se ne cavano le masse di
. tinto dalla cadmea, passa in color d' oro e si chiama oricalco. f
..., il quale era d' un colore di bel giallo...
oro. pascoli, 1058: gli osberghi d' oricalco hanno le frangie.
fiumi, le poppe sono cinte di zona d' oro, i piedi sono fermi come
oro, i piedi sono fermi come d' oricalco. buonarroti il giovane, 9-468
bronzo e di terra cadmia senza mistura d' oro, ed è ciò che noi volgarmente
9-729: gli arazzi trai di fiandra e d' alemagna, / porta oricalchi e tele
metastasio, 1-ii-206: le strepitose voci / d' oricalco guerrier punto non teme. parini
rimbombo de'bellici oricalchi. -essere d' oricalco', valere poco. angiolieri,
mariscalco: / ch'e'par fiorin d' or, ed è d'oricalco; /
par fiorin d'or, ed è d' oricalco; / par zuccar cafetin, ed
nascosamente in falso oricalco l'oro fino d' ogni virtù. -voce d'oricalco
fino d'ogni virtù. -voce d' oricalco: voce forte, potente.
questa scena straordinaria, della sua voce d' oricalco, del suo passo gigantesco,
1-iv-766): tratti del paniere oricanni d' ariento bellissimi e pieni qual d'acqua rosa
oricanni d'ariento bellissimi e pieni qual d' acqua rosa, qual d'acqua di
pieni qual d'acqua rosa, qual d' acqua di fior d'aranci, qual d'
rosa, qual d'acqua di fior d' aranci, qual d'acqua di fiori di
d'acqua di fior d'aranci, qual d' acqua di fiori di gelsomino e qual
acqua di fiori di gelsomino e qual d' acqua nanfa, tutti costoro di queste
, 4-151: èvvi chi asperge / d' umor soavi in oricanni accolto / con
con caro oltraggio alla compagna il volto. d' annunzio, iii-1-529: quegli oricanni /
annunzio, iii-1-529: quegli oricanni / d' argento nuovi / abbiam da empire /
argento nuovi / abbiam da empire / d' acqua di fior d'aranci. -il
abbiam da empire / d'acqua di fior d' aranci. -il profumo contenuto in tale
negli orti oricellari, messer zanobi? d' annunzio, iii-1-239: io ho un
si tragge da queste isole gran somma d' una erba che si chiama oricèllo, con
. balducci pegolotti, i-212: polvere d' oricello chi vende soldi i. den
de l'oricello, o vero pòlvare d' esso: 1 soldo kabella; e passagio
segno e abbilo caro, imperò è scaricamento d' oricello. compagnia del mantellaccio, 38
che gli acidi cangiano in rossa. d' annunzio, iii-1-615: è il violetto
violetto dolce, / un de'colori fini d' oricello. = etimo incerto:
pieno ha il dorso di magagne e d' anni, / le rughe avvien che
che stranamente implichi / di putridi color, d' unti ori- chichi. bresciani, 6-x-43
un emporio di manteche, di stibi, d' impiastri, di belletti, di pezzette
, di lisci, di pomate, d' orichicchi, di bomberache. tommaseo, 18-i-1087
tre crazie la libbra l'orichicco. d' annunzio, ii-709: spicco la susina afra
. ant. che ha la conocchia d' oro (ed è attributo di diana)
fenice /... / che d' intorno / spande giorno / con la testa
e pale / ài'artefice] sparse d' oricrinite iridi e fregi / e fiammanti
: lecce, luogo il più orientale d' italia. fantoni, ii-145: bacia nascente
ii-145: bacia nascente zeffiro / molle d' argentea brina / caro al nocchier la placida
-impero orientale', l'impero romano d' oriente. albergati, 561: abbiamo
la quale [nave] dal mese d' agosto partita d'anversa per l'india
[nave] dal mese d'agosto partita d' anversa per l'india orientale,.
cuma era una sede di antichissimo monachismo d' origine orientale. -relig. chiesa
, nate e sviluppatesi nell'impero romano d' oriente in seguito alla costitu
nel mezzo del mondo è un palagio d' amore, lo quale hae quattro bellissime
questa strada a mancina ». d' annunzio, iv-2-486: certo un sentimento
] fiaccaro il corno / rinvitte arme d' europa. muratori, 7-v-134: tralascio
semivelato e del corpo quasi nudo. d' annunzio, iv-i- 506: somigliavo
) come, diremo, lo zendado d' una danzatrice orientale, o piuttosto il
danzatrice orientale, o piuttosto il velluto d' una occidentale. -sostant. guido
della musica armonica antica degli ebrei e d' altri orientali non se ne ha cognizione alcuna
disdegnosi e trascurati nel viver civile, d' una sola libertà si appagano, la libertà
., 1-13: dolce color d' oriental zaffiro. buti, 2-12: '
oriental zaffiro. buti, 2-12: 'd' orientai zaffiro ': uesta è
: un serico leggiadro insieme tinto / d' oriental color con fila d'oro /
insieme tinto / d'oriental color con fila d' oro / ordirle fé. p.
stretta ai fianchi da una semplice cintura. d' annunzio, i-540: mirinda e il
gittar lucidi strali / sotto i piè d' un fanciul nudo che danza. bel trameni
come una città di marmo, cinta d' una corona di giardini, di boschi e
iv-329: pia in tutti i volti [d' un affresco biblico] la serietà nelle
] la serietà nelle donne, belle d' orientale bellezza, è un incanto.
egli sarebbe rimasto impassibile con quella maschera d' indifferenza orientale che è la dignità del
grandezza italica al lusso orientale del vaticano. d' annunzio, iv-1-223: la barba divisa
deve appoggiarsi allo zelo fanatico e accarezzato d' un volgo vizioso. tarchetti, 6-i-82
e la cosa visa vietano alcuna complessione d' alcuni visibili de'quali la luce si è
: colorire gli uomini di grecia e d' italia delle tinte scandinaviche ed orientalesche.
spiriti settentrionali e la poesia cavalleresca. d' annunzio, 4-ii-175: ancora dura nei popoli
lo disciogliere di questa quistione pende più d' albitrio della femmina che da speziale comandamento
albitrio della femmina che da speziale comandamento d' amore. pontano, 1-41: ogni
[di cristo] pende la fede d' ogni altra cosa necessaria al cristiano.
ci sforza, non che persuade, d' osservare li giorni critici, e questi
più avean nome di virtù di grazia d' amabilità, e il nome d'una
grazia d'amabilità, e il nome d' una dama pendeva per gran parte dalle lodi
, dalle quali pende tutta la vita d' un uomo, e che a tacerle
intervenne che in firenze era un cittadino d' assai autorità in quello tempo, et
in quello tempo, et aveva una causa d' uno suo figliuolo, la quale pendeva
i voti stessi / del popolo a favor d' aristodemo. g. m.
]... pendeva presso la corte d' appello di genova. bacchelli, 1-iii-153
tempo di sei anni, morissero i governatori d' orliens, di burges e di mostuil
, però che. ll'azione bisogna d' avere translazione e tramutamento. 6
dal beato ubaldo, / fertile costa d' alto monte pende, / onde perugia sente
un ruscelletto] à per la buca d' un sasso, ch'elli ha roso,
, una parte del corpo). d' alessandri, xcii-n-233: nel tirar ch'egli
noi altri avviene / che al principio d' amor si pende incerti / e in
: io pendeva incerto nella risposta. d' annunzio, iv-1-46: egli pendeva nel
1-1-69: conciossiacosaché esso peccato, quantunque d' altrui, pende ancora incerto. 12
qualche altra città o isola della costa d' asia. foscolo, viii-6: pendiamo a
finalmente in servaggio, come il regnar d' un solo, pendendo sempre in tirannide
i voti stessi / del popolo a favor d' aristo- demo. -trovarsi d'accordo
favor d'aristo- demo. -trovarsi d' accordo con qualcuno. pirandello, 8-1091
le consigliava di prenderlo con le buone, d' intenerirlo. -dimostrare buona disposizione
mi piaci e quanto mi se'bella! d' annunzio, iv- 1-954: l'adriatico
della persona molto destro, grande, d' assai avvenante forma, schietto e non
guisa tal che le sue piante / d' adornarsi a lo specchio appaion vaghe.
di vecchia selva onuste / pendon le rupi d' o- gni parte e ascesa / nulla
/ duellanti a predarsi; i vincitori / d' umane carni s'imbandian le cene.
iii-396: che dirò de'lapiti, d' issione, / di piritoo, sovra a
maestra, fino a un gran folto d' alberi che le pendeva sopra da una
pende sul letto / del mare che pare d' argento. tarchetti, 6-1-175: gli
1-ii-38: [ira qual serie d' infelici eventi / pendono sul mio capo.
giornale, dal punto di chetta del direttore d' orchestra. vista della composizione).
quale subito abbracciatolo stretto, per un quarto d' ora gli pendè dal collo, senza
pende ancora [dido] dalla bocca d' enea che narra. bembo, 1-65:
posterior settimana, pendo da te. d' annunzio, iv-1-745: non si stacca
da bel candido seno / (miracolo d' amor) ch'arde e sfavilla / e
piombo. -riva di un corso d' acqua, argine. dante, inf
.. /... è più d' una fenice. -dirupo,
fa pendice. ceresa, 1-2056: qui d' un vecchio tugurio e fuori e drento
la città è situata nella pendice d' un monticello in luogo molto ameno e dilettevole
felice, / piena di piante e d' ogni frutto eletto. tasso, 15-35:
erte ed elevate. baldi, 197: d' alta pendice urbin talora / lunge irato
foscolo, 1-169: mortale guidatrice / d' oceanine vergini, / la parrasia pendice /
ogni pendice / facesti rigoder l'età d' augusto. g. gozzi, 5-57:
giorno a non so qual pendice / salìa d' un fabbro naza- ren la sposa.
da tentare una prova, ed era d' assalire alcuni corpi di guardia collocati fuori
sm. costr. tirante in tondino d' acciaio, agganciato al solaio a cui è
si deve dare al suo fondo il pendio d' un sesto di braccio. ceredi,
potrebbe farne levare l'istessa quantità [d' acqua] con assai minore e più facile
domestico a ogni coltura, sì ricco d' acque surgenti e piovane che quando il verno
parte se ne impaluda, ma senza infezione d' aria e con grand'utile de'seminati
^ cinque fonti, e accennò sul pendio d' un poggetto l'amico suo che sdraiato
per ogni pendìo, per ogni vetta. d' annunzio, iv-1-718: oh la corsa
a mezzo pendio della vallata, imbevuto d' acque che venivano da due parti opposte
quale si saglie per gli scaglioni. d' annunzio, iii-2-196: le maestranze si
tentazioni. 3. figur. disposizione d' animo abituale; inclinazione naturale a compiere
di quelle emancipazioni fatali che col sangue d' una generazione travagliata fecondano nuovi campi dell'
tangente al profilo dell'onda nel punto d' inflessione fra la cresta e la gola.
di sliquata pomata. = nome d' azione da pendocare. pendòio,
s'intese la pendola sonare le due. d' annunzio, iv-2-1193: ogni interno doveva
bitorzoluta, la sua figurina di giovanna d' arco in armatura di piombaggine, e la
vigilanza o per attesa. = nome d' azione da pendolare1. pendolante (part
ecuador e nel borneo. = nome d' azione da pendolare1', per il n.
canapa od ortica lo appende al biforcamento d' un picciolo ramo flessibile che sporge sopra
sospeso al di sopra di un corso d' acqua con la massa immersa nel liquido
a pendolo nella cassa di noce. d' annunzio, iv-1-1040: nel silenzio, giorgio
dipinta, e le lunghe catenelle coi pesi d' ottone. 2. ant. grappolo
modo de garzoni inudi, portando pendoli d' ogne dever- sità de poma. a
senese pendolo, diciamo a più grappoli d' uva attaccati a un istesso tralcio.
': si dice a più grappoli d' uva, colti dalla vite e uniti insieme
chi le sente oscillare sospese ai due moti d' un pendolo invisibile: sempre..
): penzolante, oscillante. d' annunzio, vii-305: l'ostruzione di kumbur
stanno pendolonè in aria, sopra una cantonata d' edificio. a. cattaneo, 1-6
e irregolari; l'altra che gli calcava d' avanti aveva un fondo di sabbioncello minuto
] intriga la zazzera svolazzante ne'rami d' una quercia, dove rimasto pendolonè,
ecc. inventario di alfonso ii d' este, 4: trabacche con pendoni.
25 (43°): al davanzale d' ogni finestra pendevano coperte e lenzoli distesi
son le comete, se non esalazioni d' aria racchiusa, e, svergognando da micidiali
aria o messa in bilico a guisa d' ago magnetico, quand'ell'è strofinata e
vilucchioni arrampicati e avvoltati a'nuovi rampolli d' un gelso, gli avevan tutti ricoperti
pendule / mentre veglian le streghe. d' annunzio, 1-613: il fuso pendulo
il gambo era liscio, lucente, d' un verde estenuato, e si arcuava,
, stridulo di scherno / come siliqua stridula d' inverno, / vota di semi,
una varia / onda di gesti, d' ori, di lustrini. savinio,
l'ombra / pace, o signore! d' annunzio, iv-i- 763: egli
763: egli si ricordo perfino d' aver prediletto per lungo tempo una regina
prolissa che in primavera si costellava tutta d' innumerevoli fioretti d'oro. cicognani,
primavera si costellava tutta d'innumerevoli fioretti d' oro. cicognani, 13-57: un
su grandi cubi di granito, viscidi d' alghe rosse e azzurre, abbandonate dall'
galleria sotto la neve, tutta infrascata d' abete, con mille candelabri di ghiaccioli penduli
, 1-288: la foresta de'platani d' atena f qui pensile giar- din fatta
a bocca / di numidica scimia. d' annunzio, iv-1-97: con un braccio pendulo
li candidissimi omeri, da sottiletto cerchiello d' oro o da ghirlandetta di fronda novella
novella sono sopra la testa ristretti. d' annunzio, iv-1-962: chiome pendule come
viaggiar ved'io / il sole e lungi d' apennin le spalle, / le tue
/ le capre pendule / l'acetosella. d' annunzio, i-287: i massi immensi
? montale, 1-137: pochi stocchi d' erbaspada / penduli da un ciglione / sul
la luna pendula, dal cono / d' un abete. d'annunzio, i-512:
dal cono / d'un abete. d' annunzio, i-512: arde qualche fanale
marradi, 20: come un infinito angue d' argento / giù dentro l'acque pendulo
enduli, gli strilli / della calandra. d' annunzio, vi-217: 'ode a
metastasio, 1-iv-135: perché non intendo d' entrare in materia sulle circostanze che ammirate
raccoglie così straordinario tributo di grossetti, d' applausi e di denti dai nostri pen
n. mi rappresenta che all'uscire d' essa materia si rallenta l'erezione del pene
il pene intorno all'uretra è fatto d' innumerevoli lamine e cellule della universale membrana
la prima osservazione è sopra una malattia d' unghie e corna in'un pene, assai
: né ne'giuochi olimpiaci giammai / d' ulivo fu ghirlanda conceduta, / over ne'
fizii delli pennei mai, / o d' appio ne'nemei ricevuta, / o
[plinio], 792: un lago d' africa, il quale è chiamato sicione
v.]: 'penelope ': genere d' uccelli dell'ordine de'gallinacei, la
: fattosi un robbon di penerata / d' accia e in mano un bastone, e
della tela che non si tesse. d' annunzio, iii-1-827: a voi doni
alcuno panno peneri, pelo di bue, d' asino, di cavallo o di becco
/ rattrappisce le dita / ai pèneri d' uno scialle. 2. per simil
di una corda risultano non attortigliati. d' annunzio, v-2-668: nella fossa campanaria penzolavano
alla cina, istituita a fin solo d' introdur con essa la predicazione dell'evangelio
degnissime dell'eternità o vengono a mano d' ignoranti signori che le disperdono o da
-particolarmente idoneo a congiungersi carnalmente. d' annunzio, ii-125: di congiugnimene maestro /
concordie divine / compositore sagace, / perito d' innesti immortali, / per moltiplicar la
la mia luce il penetrabil dardo. d' annunzio, iii-1-759: nel rombo de'miei
... presomi per man, d' interna cella / ne'penetrali occulti in
l'abito virile, ebbe in costume d' andare ogni giorno a far la sua divota
la vostra umanità suole sagrificare nei penetrali d' un attico camerino, col rito però
donna pallida / sul morbido guanciale. d' annunzio, iv-1-568: quel luogo era
? onofri, in: il desiderio d' ascoltarti sale / dal più profondo fremito del
/ nel sicuro e nel fosco penetrale / d' un albero sventrato. 5
nei più segreti penetrali di un'anima d' artista non dobbiamo posare i nostri occhi
ha ormai chi non sappia che i sacerdoti d' egitto, ch'erano i liberi muratori
, ma dentro alle viscere del cuor d' un sì pietoso dio. =
e de l'anime. = nome d' azione da penetrare. penetràmetro, sm
., sinuosa e penetrante fino all5osso. d' annunzio, iv-1-133: ferita toracica,
: voi rimarcaste ancora un penetrante odore d' asfalto che esiste nell'atmosfera più superiore.
tue prediche la parola di dio essere d' ogni affilato coltello più penetrante e giugnere
parve un secolo, fosco, prigioniero d' amore e di fortuna, nelle angustie di
, se vorranno confessarla giusta, diranno d' essere regalate anch'esse di tanto in tanto
assai lugubremente..., ci turbano d' una inquietudine più irrecusabile e penetrante.
maria prese una intonazione dolce e penetrante. d' annunzio, iv-1-27: la sua eloquenza
di questo desiderio fa nascere l'appetito d' ogni altra unione corporea, acciò che
penetrante, non crede al peggio. d' annunzio, iv-1-74: la scoltura rivelava
rivelava una mano dotta, vigorosa, padrona d' uno stile proprio: era in tutto
stile proprio: era in tutto degna d' un quattrocentista penetrante come il verrocchio.
appariva, con sue penetranti parole. d' annunzio, iv-1-174: ella aveva nel conversare
una fluidità mirabile; profondeva un tesoro d' osservazioni delicate e penetranti. panzini,
, 76: rimangono della sua poesia [d' a- ristofane] virtù maravigliose, quali
, i-147: umil preghiera / più d' ogni bronzo ha penetrante il suono. scannelli
più penetrante, potente ed efficace in amore d' ogni altra cosa. 8
si deve notare che probabilmente la variabilità d' espressione non è dovuta a caratteristiche intrinseche
rime antiche [crusca]: lo strale d' amor con penetranza / passa nel core
preposto (ed è espressa dalla percentuale d' individui possessori di quel gene, che
, / scorsi la donna alquanto fuor d' un ramo. di leo, 176:
, i-758: esplorata con uno sguardo d' aquila la solitudine attorno, penetrò nella
, 182: dovunque penetra, a più d' un core / desta amor, tende
.., cacciata da'gotti per forza d' arme fuori degli antichi paesi suoi,
luoghi posseduti dai turchi fino alla città d' erzerum. caro, 9-17: ei
quindi è ne l'estremo / penetrato d' étruria. di costanzo, 1-319:
tanto va penetrando nelle commessure e fesse d' essi che se sono punto fievoli affatto
di sole che penetrava nella sua camera d' ammalato, perché non c'era sole
, nelle stive, nelle prigioni! d' annunzio, i-280: pare una selva
due le quali erano penetrate nella cavità d' esso ventre e forati avevano gl'intestini
(un'arma bianca, un proiettile d' arma da fuoco). ariosto,
tissima calca di gente, da un uomo d' arme tedesco una stoccata nella gola,
propria conscienza solo abbia ricovero nelle celle d' alcuni pochi religiosi, perché, se penetrasse
vergogna del secolo) anche nelle bocche d' alcuni del civil mondo. muratori, 8-ii-26
penetrare la rivista nelle sale di lettura d' oltremonte, avete reso all'italia un servizio
vari sensi / dotati, e ciascun d' essi in sé riceve / il suo proprio
ora indicata. -apparire, manifestarsi d' improvviso. brancati, 3-54: un
... à... d' augelli in amore / uno schiamazzo gaio.
g. gozzi, i-1-136: credi tu d' essere penetrato da te medesimo e senza
senza penetrare più a dentro, amavano d' ubbidirlo. pallavicino, 1-206: un
? batacchi, ii-67: l'uom cui d' amor la face ha penetrato / col
. giorgio dati, 1-18: queste dimostrazioni d' agrippina penetrarono profondamente nell'animo di tiberici
: il re soggiunse che non aveva bisogno d' esser servito da lui, il che
mi penetrarono in guisa nel cuore queste parole d' albertino che io stesso incominciai a stupirmi
dire, com'oggi si fa nelle scuole d' alemagna e di francia dopo un anno
altre non ebbero terreno per spiegarsi sopra d' un fronte, si urtarono e si
-con uso recipr. unirsi intimamente. d' annunzio, iv-1-89: ambedue non avevano alcun
muro sia penetrata di pece calda e fasciata d' asse di quercia, ancor penetrata.
frarnesi, xxvi-2-158: ó perché d' acqua ogni minimo spruzzo / il passava vie
scorsa fino al di dentro si vede. d' annunzio, iv-1-100: una sera,
i cipressi nerastri che penetrava una polvere d' oro. -irrorare. aretino,
terra diviso e penetrato. t. d' aragona, xliv-223: è vero che,
si cangia in fiamma, / se d' ogni intorno lo penètra e accende / il
e delle rare, onde maggiore è d' uopo che sia la forza de'corpi che
si comporta conservarlo altrove che in vaso d' argento o di vetro o di stagno o
la mia fede che penetrasse i monti d' una banda all'altra, se non ho
piccolomini, ii-78: quantunque una foglia d' arbore assai larga e sottile duri qualche
mi penetra le ossa e le fibre. d' annunzio, i-327: vino immateriale in
vergogna abbia i più duri cuori penetrati d' amorose saette. marini, ii-48: sopraggiunse
qualità mi hanno penetrato, ad onta d' ogni difesa. niccolini, iii-11: la
l'ha penetrato da gran tempo / d' un cupo orror. foscolo, vi-441:
, ed essi risommano come delle nebbie d' un sogno angoscioso. 24.
le razze umane peregrinare la terra gravi d' ignoranze. ghislanzoni, 16-163: se le
sguardo il fitto velame degli abiti, sono d' avviso che più tardi non avrebbero luogo
i-io: quelle lustre faceva per aver fama d' esser stato allo imperio dalla republica eletto
1-i-8: regina, / il cor d' enea non penetrò selene. alfieri,
o stolto! / penetrarmi non puoi. d' annunzio, iv-2-347: fu quella la
non debbe permettere che resti alcun vestigio d' odio o rancore o altro. leti,
in sostanza si comprende col solito suo acume d' ingegno aver egli penetrato quella materia.
penetrarle e intenderle tutte, spassionatamente. d' annunzio, iv-1-3: nella galleria sciarra
la diminuzione, ma il mancamento totale d' ogni pompa? segneri, iv- 737
quali subito voi, con una volta d' occhio leggendo, il senso loro penetrate di
5-76: essi perdonano a sé d' essere imbecilli, anfibi, cialtroni,
brusoni, 9-629: ben vi confesso d' aver penetrato qualche cosa de'vostri pensieri,
vostri pensieri, non però per via d' incantesimi, ma per sola virtù naturale.
avendogli la continuata pratica di lindadori e d' euromena aperto l'intendimento, gli pareva
si avviò alla villa, cercando penetrarsi d' indifferenza. 31. locuz.
di sensibilità e di penetrativa in fatto d' arte. bacchelli, 2-xxiii-291: era arguzia
lauro, 2-123: se il luoco d' intorno è rassodato e non porroso..
più rapido a fare un fruttuoso esame d' un promontorio di scritture, né il più
il più penetrativo a pronosticare dell'esito d' una lite. botta, -971
. de sanctis, ii-13-258: rettitudine d' impressioni, giustezza di giudizio, sono
dello spirito di fronte alla sua pena d' uomo e alle superbe angustie dello stoicismo
lontano o restare e suggetto e schiavo d' una turba crudele e fiera, inimicissima
, come uno squalo smisurato, cariato d' oro. 3. impregnato di
muro sia penetrata di pece calda e fasciata d' asse di quercia, ancor penetrata.
venere... transparente a guisa d' un cristallo, viene a ricevere per tutto
l'arsura stessa e l'abbruciamento non d' altra cosa essere effetto stimarono che della
, 7-8: la diurna luce / novo d' amor desio, nova speranza / ne'
., ma con il moderno mescuglio d' una turba vile ed infame e ragunata a
. carducci, iii-20-51: le foreste d' america non mai penetrate, la cui
197: rimandò al medesimo cardinale r abate d' agliè per conchiudere somigliante trattato. il
papini, 5-19: io sento il bisogno d' esser meglio conosciuto dagli uomini..
conosciuto dagli uomini... mi duole d' esser così ignoto fra voi, così
di fra francesco pipino, della cronaca d' asti, ecc., penetrata appo
da un atteggiamento o da uno stato d' animo d'altri; pervaso da un desiderio
atteggiamento o da uno stato d'animo d' altri; pervaso da un desiderio.
carissima, ed io mi sento penetrata d' alta vergogna tutte le volte che me ne
convincimento di essere in prigione. d' annunzio, iv-r-12: egli era tutto
finì la sua vita, infamata dalle violenze d' un mostro d'incontinenza nato per disonorar
, infamata dalle violenze d'un mostro d' incontinenza nato per disonorar la natura.
e per tutti i pori della vita d' un'altra età, i frammenti disgregati,
quantunque le sue pesanti ed interminabili proteste d' esserlo risvegliassero in me qualche dubbio.
assai più pieno, di slancio e d' entusiasmo, più penetrato della causa sacrosanta del
dire, e ciò affine di lasciarlo sodisfatto d' essersi sfogato, di non esser solo
che piange, che implora / penetrata d' un intimo ardor. gozzano, 1-1142
1-1142: le riviste, le pubblicazioni d' indole già esclusivamente letteraria sono penetrate,
. bocchelli, 2-xxv-103: i luoghi d' un gran fatto ci sembrano penetrati della
penetrati della memoria di esso, come d' una sua superstite vita, di cui
ornamento, angiol supremo, / penetrator d' inaccessibil cose / e vincitor de'nembi
i. frugoni, i-2-259: te d' ogni cor più ascoso / penetrator con lode
, lat. tardo penetrator -òris, nome d' agente da penetrare (v. penetrare
annullamento dell'esteso, i corpi cessano d' essere tali, perocché sta nella essenza
avanzamento nell'acqua o nell'aria. d' annunzio, v-1-952: un fratello del sia
\ ina penetrazione implacabile e profonda, d' una continuità dilagante. 5. estensione
i pellerossa] come gente mite, d' aspetto statuario, sino alla penetrazione inglese
, per l'asprezza dei suoi valichi d' accesso e il carattere chiuso degli abitanti,
indagar gli animi altrui s'egli meriti d' esserlo. manzoni, fermo e lucia
biblioteca e della chiesa, sotto lo sguardo d' un uomo ligio al governo clericale e
uomo ligio al governo clericale e nemicissimo d' ogni novità, volevi educazione forte e
anima umana che del resto manca più d' una volta anche ai comici latini.
più penose contingenze della mia vita. d' annunzio, v-1-553: la coscienza umana
ogni più acuto e più ostinato sforzo d' interpretazione e di penetrazione. gentile, 1-7
, lat. tardo penetratio -ònis, nome d' azione da penetràre (v. penetrare
che elle trapelano fra parte e parte d' ogni più saldo e più strettamente serrato corpo
di presente imperador della cina, è d' ingegno sublime e penetrevole. 6
la sua onnipotenza, s'inoltra nel capo d' annibale, sì che gli tolse il
dove nell'universo veri arbitri e intendenti d' ogni parte di lui. = deriv
, la cui base riposa in su d' una fossetta curva a lato della sinfisi della
perfidio { penìdion), sm. zucchero d' orzo. erbolario volgare, 1-24
zucchero purificato cotto con una decozione d' orzo, colato caldo sopra un marmo unto
di olio, malassato poi nelle mani spalmate d' olio di mandorle dolci, poi
. i penidi differiscono dallo zucchero d' orzo in ciò che questo è
del nord continentale e delle isole. d' annunzio, v-3-36: tutti gli italiani sono
forma alla confluenza di due corsi d' acqua e che tende ad allungarsi nel senso
marmoro traforata cinge la penisula, d' intorno con sculputure belle a riguardare
taneo, 11-100: mi ricordo d' aver letto d'un certo poeta che
, 11-100: mi ricordo d'aver letto d' un certo poeta che, pervenuto al
là dal gange... servivano d' antidoto sicurissimo, poste sul morso delle vipere
è come una peninsola, simile alla foglia d' un platano. nievo, 538:
sul fiume per forse mezzo chilometro. d' annunzio, iv-2-1028: dal vertice della
, alle sue rive, alla penisoletta. d' annunzio, i-830: oh bella tra
iv-xxv-4: a questa etade è necessario d' essere rifrenato, sì che non transvada;
perché era bello darsi a credere d' aver molto da farsi perdonare.
precipizi, di inganni e di trabocchetti. d' annunzio, iv-2-817: simile alla penitente
, tutte le passioni e la ferocia d' animo che aveva sempre mostrato negli anni
, ma, se è possibile, anco d' ogni particolare deve amaramente piangere. a
confraternità tutti in abito di penitenti. d' annunzio, v-3-123: quando l'orfano
, che non si facesse con contentamento d' animo di colui che la facesse, non
strisce di bava e di sangue. d' annunzio, iv-2-105: la testa di lei
francesco, colla quale egli per esemplo d' opere e di predicazioni ammaestrava il mondo
morta / in penitenza accorta. cecco d' ascoli, 2938: se peccando smarrisci
penitenzia dello aver biastemato fece voto solenne d' andar ignudo a nostra signora di loreto.
sol da virtù, da sentimento / d' umiltà, d'onestà, di penitenza,
virtù, da sentimento / d'umiltà, d' onestà, di penitenza, / a
manfredi dante immagina per trovato poetico. d' annunzio, iv-1-892: tutto il popolo
bargagli, 1-175: io ho veduto più d' una persona servirsi di quello emblema spirituale
ch'oggi un lustro su la riva d' arno / potei, né seppi ritenerla,
penitenzia pieno e di dolore, / d' aver fatto a colui danno et oltraggio.
buon consigli tuoi / e l'assoluzion d' ogni mio errore / e quanta penitenzia
di voler ricevere alcuna penitenza pubblica confessando d' aver fallato, con dire che questo
reputasse la figliuola per lo suo fallo d' ogni crudel penitenza. boiardo, 2-13-6
, in tutti i borghi e i villaggi d' italia, a proclamare, collo spartito
pronto e la penitenza / s'inizia fin d' ora nel cupo / singulto di valli
giacomino pugliese, 188: vista né riso d' altra non m'agenza, / anzi
: a simi- glianza poss'io dir d' amore, / ch'aprende i suoi con
molto importa e che sta in dubio / d' averla o no. gemelli careri,
e scienziati e sempre sospettato e tenuto d' occhio e talora messo in penitenza o
i quesiti della compagna con arguzia degna d' ammirazione, e che chi ciò non
suoi. davila, 420: deliberarono d' arrendersi e, mandati due curati nelle loro
a dio si converse, ed è, d' allora soltanto, da lui ricevuto in
condannati nel porto di marsiglia e lì d' intorno, ma in malissimo stato per
tu con i diavoli, un gran capo d' uomini piomba qui a rimettere le cose
il perdono anche per questo grave peccato d' ommissione. -fare ammenda.
circolo di gino capponi, facea penitenza d' aver messo in burla prete pero,
poi che regnò in lei tanta tristizia / d' aver il corpo ad altri violato.
la penitenza. forteguerri, 20-73: d' ogni tuo peccato / ti vo'far far
che no nd'ò fatto penetenza. detto d' amore, 60: così sue
accomanda. bellincioni, ii-93: se d' udire il mio stato hai pur diletto,
meco penitenza. note al malmantile [d' alberti]: 'se tu vuoi far
questo una giovine bella de l'amore d' un vecchio canuto, bavoso, lercio
che dee fare la donna c'ha figliuoli d' a- volterio?...
, da tutta la polonia per penitenza d' aver essi ammazzato un loro re. lippi
concia, / dicendomi ch'io sia d' un dottor moglie, / esser d'un
sia d'un dottor moglie, / esser d' un portator mi sarie meglio; /
col bastone. note al malmantile [d' alberti]: dicesi 'non andare al
suoi peccati penitenzia. -espiare. d' annunzio, iii-1-605: giorni / e notti
così lascivo ed effeminato, al predicar d' uno scalzo si ridusse subito a penitenza
vechio in prexenzia. ariosto, 37-103: d' arder quel borgo poi fu ragionato,
eccessi penitenziali e le mostruosità rituali. d' annunzio, iv-1-904: quella [donna
iv-1-904: quella [donna] vestita d' un sacco, chiusa nella sua mortificazione,
ogni dì i salmi penitenziali. d' annunzio, iv-2-75: i clerici genuflessi
morali e religiosi spedienti, si procura d' indurre pentimento efficace del male, acciocché
l'imperatore lodovico, così errigo re d' inghilterra, sottoposto a ricevere a nude
, / io metto poca cura / d' andar a la ventura. =
case di pena introdotte negli stati uniti d' america. nievo, 1-vi-251: lo pregai
mantova. soffici, v-1-108: parlarono d' assassini, di furti, di vecchie strangolate
anche di prigione, di catenacci, d' evasione; fornirono dei particolari che parvero
angolo della terra ove non biancheggino tossa d' un italiano generoso! e l'italia li
motivi giudiziari. nievo, 1-vi-452: d' elisa so... che sta bene
. bernardino da siena, 473: deliberaro d' andare a roma et ine confessarsi dal
, xv-58: viene all'atto / d' assolver genti il buon penitenziere. manzoni
grazia, qual cosa vieterebbe al pontefice d' istituire i suoi tribunali disciplinari e la
molti altri uccei accattò penne. cecco d' ascoli, 2237: poi che morte le
più essenziale degli apparecchi del volo. d' annunzio, iv-1-701: la tortora, sbigottita
da una folata di vita: frulli d' ala, gorgheggi, festosità di penne sgargianti
. aretino, 14-163: i panni d' or gonfi dai venti fanno / al mortai
da una banda di esso coro. d' alessandri, xcii-11-230: per la smisurata
/ un'aguglia nel ciel con penne d' oro. idem, purg., 29-95
di sei ali; / le penne piene d' occhi, e gli occhi d'argo
piene d'occhi, e gli occhi d' argo / se fosser vivi, sarebber cotali
portano in forma di piramide un cerchio d' oro filato ed un gran pennacchio bianco alla
: armano come i turchi con pelli d' animali sui cavalli e portano penne d'
d'animali sui cavalli e portano penne d' aquila come i polacchi. relazione anonima
, in origine era una penna d' aquila. -penna nera', v. pennanera
passare più. qui ci son penne d' alpini, perdìo. -figur.
: de la mia negra penna in fregio d' oro / molti mi sono a dimandar
qualche penna farvi cadere una sola goccia d' acqua. bacchetti, 1-iii-250: una
e abissi cercando, e popolato / d' anime in mezzo a tutte tacque un
... e per unico compenso d' una notte passata al ghiaccio senza l'ombra
una notte passata al ghiaccio senza l'ombra d' una penna, la consolazione d'un
ombra d'una penna, la consolazione d' un caffè macinato nello stesso macinino del
che i toreadores lasciarono fitti nel corpo d' alcun toro, avevano de'razzi e
bulletta o di penna o di legno. d' annunzio, v-1-300: la penna d'
d'annunzio, v-1-300: la penna d' una freccia infìssa nel corpo d'un
la penna d'una freccia infìssa nel corpo d' un colosso che non muore.
suo coppo di ottone che, posto sopra d' un perno, tanto pesi la punta
più né meno pugnente che le penne d' uno istrice. s. bernardino da siena
, ma con almeno una o due penne d' istrice o piume d'uccelli.
due penne d'istrice o piume d' uccelli. 5. plur. ant
] penne degli odori / e linguaggio d' aprile / e musica gentile / a
prati, ii-16: sovra quel cumulo / d' erbette innocenti / soavi susurrano / le
maria, 22: sì soblime penne / d' ingegno e di saver ciascun ottenne.
tu mi vieti, in un pensier d' amore / questo abbracciar con altri mondi a
vignone, / dove curava il re men d' una penna. 5. bernardino da
., costituito originariamente da una penna d' oca (di solito una remigante dell'ala
vario in cui è inserita una lancetta d' acciaio o di altro materiale resistente (
pian piano mi parve udire lo scricchiolio d' una penna d'acciaio. carducci, ii-9-67
parve udire lo scricchiolio d'una penna d' acciaio. carducci, ii-9-67: sento da
poi sull'unghia del pollice la punta d' una penna d'oca. questa stridette brevemente
del pollice la punta d'una penna d' oca. questa stridette brevemente sul foglio
v-1-178: la mia penna paga altri d' onore e di biasimi in contanti. piccolomini
piccolomini, 10-325: la vera nascita d' una parola metaforica s'intende accader allora
poeta par cangiata nello stilo greco. d' annunzio, iv-1-96: il rame l'attraeva
vivere della sua penna, non altrimenti d' uno scrittore o giornalista laico. palazzeschi
. foscolo, xi-1-250: il nome d' italiana ostinatamente negato da quella accademia [
a lui. metastasio, 1-ii-917: d' alcinoo i bei soggiorni, / gran soggetto
aspetta con due bambini. -penna d' oca: scrittore, per lo più anziano
non cale, posponendolo alle 'penne d' oca 'del pedantismo o delle consorterie
non curarsi delle vecchie ed autorevoli penne d' oca della critica? 13.
1-ii-249: mille / e settecento scudi d' oro il mese / sarà '1 stipendio ordinario
. galileo, 3-1-276: supponete d' aver due telescopi fermati, uno all'
le corde di ferro e di rame e d' ottone. agazzari, 9: li
arbasino, 9-80: sola e massima mondanità d' ora in avanti in tutti i locali
23. parte del torchio che serve d' appoggio al timpano e alla fraschetta.
con poca svolta in fuori e serve d' appoggio al timpano e alla fraschetta, quando
mai mosse 'l piede per uscir dal grembo d' adria. romei, 80: -so
: grande smania che hanno que'signori d' adoprar la penna. [sostituito da]
siano potuti scappar dalla penna a uomini d' ingegno su qualche fattarello della vita sociale
a quella carta degli lxxx fiorini d' oro. a. f. doni,
francesco da barberino, i-223: d' ingrati or vien ser mone
esercito suo, fu forzato a fuggirsene d' italia. cantoni, 233: la banca
. rinuccini, 82: vie più d' altri pronto, / ove un tuo sguardo
-mettere penne: insuperbire. cielo d' alcamo, 73: penne penzasti mettere,
: lì si vedrà, tra l'opere d' alberto, / quella che tosto moverà
e nove, / che arai forse d' error risposta scarca. campofregoso, 1-2
dal quel paesetto, villeggiava una coppia d' alto affare; don ferrante e donna
il nostro diritto e le vittoriose armi d' italia. -rinnovare le penne a
sol, se vostra altezza accetta / d' onorarmi d'udir questa mia storia,
, se vostra altezza accetta / d'onorarmi d' udir questa mia storia, / scritta
[il manoscritto] data né spia d' amanuense o di possessore: bensì è decorato
verde con una pennetta rossa e un fermaglio d' oro, con la cappa indosso men
penuccie su gli occhi, in guisa d' alte ciglia. tanara, 59: è
uccello [l'ortolano] della grandezza d' una passera, il becco, le gambe
dei termini lat. pinna 'piuma d' uccello '(poi var. dial.
la durlindana al fianco ed il toson d' oro al collo! -per simil
specializzato nella lavorazione di penne e piume d' uccelli. saraceni, ii-571: fiorisconvi
rosmunda. poi si scosse, e d' ogni intorno le piovvero per terra un'infinità
pennac- chietti di gemme, picchiapetti. d' annunzio, 1-212: la faccia spiritosa
principessa di san faustino e il pennacchietto d' oro della duchessa sforza cesarmi. panzini
o a piè delle muricce, lunghi fili d' avena impennacchiati che fa piacere brucare:
iii-28-318: crede proprio [l'autore] d' aver sempre inteso ne'suoi versi,
nostro proprio, tutto stelleggiato e ingioiellato d' immagini, tutto tremolante di pennacchietti e
di molte corde congiunte insieme e tinte d' un color rosso più che di macra:
, 1-20: vennero innante quattrocento uomini d' arme, con arme politissime, pennacchi
5-249: s'adatta poscia l'elmo d' oro in testa, / che avea quattro
nero pendente da un groppo di cordoncini d' oro. algarotti, 1-vi-77: i granatieri
quello che raffigurai perfettamente fu a capo d' un drappello francese sandro, il mio
capo a piedi, con un'armatura d' oro smaltata di verde, con una
ci vuole altro che ennacchi e catene d' oro e ricami adosso per vincere i
ferma un momento, con un lampo d' olimpica fulminazione, fra le nuvole della
: aveva veduto cinque o sei canoe d' indiani che passavano da una parte all'
del capo dell'airone] pennacchi e d' onoratissima vista, de'quali dame e prìncipi
pennacchio di pavone su la berretta. d' azeglio, 4-120: da un bellissimo zaffiro
spuntava un bellissimo pennacchio lungo poco più d' un palmo, ma interamente composto di
composto di perle fine infilzate in fili d' acciaio. faldella, i-4-204: in
neri. eglino eran grandi quanto un gallo d' india, con un pennacchio sopra
di penne lunghe, legate in cima d' un corto manico, e serve per
sottili, arruffate come i viperei capelli d' una medusa, sporgevano, dalle siepi
pennacchi smorti, caliginosi, quasi fiori d' un funerale. pascoli, 22: già
/ che fioria la mia casa ai dì d' estate / co'suoi pennacchi di color
suoi pennacchi di color di rosa. d' annunzio, iv-1-218: delfina e muriella
anno così fitti che guardando una massa d' alberi in prospettiva si confondono e dànno
sottili pennacchi di fumo si innalzano lentamente. d' annunzio, i-779: tu guardavi,
, 1-55: ma più, questa fretta d' acqua: che schizza,..
2-i-593: fiancheggiata da due correnti pennacchi d' acqua robusti, superba, l'annaffiatrice
giorno..., fino a perdita d' occhio, le cime di ogni onda
autori del settecento] impennacchiavano l'articolo d' una citazione da virgilio, persio,
geometrica ifferente, raccordano il cerchio d' imposta della cupola alle strutture portanti.
cappella, quattro figure di profeti. d' annunzio, vi-504: un soffitto con
11. disus. cima della penna d' oca. tommaseo [s. v
pennacchio ': la cima delle penne d' oca. spuntare il pennacchio alla penna.
. monti, 32: avvocato, professore d' università, pen- nadoro, bel parlatore
di teoio, / dov'è una testa d' uom rasa e rugosa, / con
, lxii-2- vi-84: hanno un pennarolo d' acciaio ben fatto,... dentro
. socci, ii-1-653: invano tenteranno d' abbatterlo i giuda politici, i pennaioli che
cecchi, 10-54: non era egoismo d' esteta o di pennaiuolo, che tira a
di penne lunghe, legate in cima d' un corto manico, e serve per
, tutti midollo e, direi, ghiandole d' illustratori ottocenteschi. c. e.
ant. boccetta per contenere le penne d' oca. citolini, 518: tra
sempre a canto che somiglia alla tasta d' un cirugico. = var.
compagnati tutti i lavori d' agucchia, i quali tengono l'
palline di cera o con una pennata d' inchiostro il luogo che occupa quivi la gocciola
argento. 2. quantità d' inchiostro che viene raccolta dal pennino immerso
monta il pregio buttar via una pennata d' inchiostro di più in cosa tanto dannulla.
senese, iii-127: ci è necessario d' un quattordici pennate e sei ronconi grandi
ciel tocchi, / tutta pennata e d' occhi / vivi ciascuna penna hai luminosa.
-per simil. lungo e appuntito. d' annunzio, i-1023: arde su noi come
. luzi, 3-21: la potatura d' alberi rintocca / colpo su colpo di pennato
. aretino, 1-1: le cose d' oggidì favellano, come al tempo che volavano
a'un pennecchio intero / emular la penelope d' o- mero. fagiuoli, iv-146:
, / ricorda il tempo vecchio. d' annunzio, iii-1-514: si vedono uscire
, par., 15-117: vidi quel d' i nerli e quel del vecchio /
pesa quanto un pennecchio di stoppa. d' annunzio, iii-1-546: in cima delle
con cui s'impastano i cartoni. d' annunzio, v-2-834: questo mastro di
o pennellando il seguente successo, degno d' ogni memoria. casti, vi-69: or
assicurare l'àncora sul fondo con rinforzo d' un ancorotto a pennello.
che mi ci desse due pennellate. d' annunzio, 1-505: mette sulla tela
mette sulla tela la pennellata che avviva d' un tratto inaspettatamente tutto il quadro.
sole rallegrava per un istante il dorso d' un colle, un casolare lontano,
, un casolare lontano, una fila d' alberi sul piano sfuggente della campagna.
del viale, dimenticate per incuria. d' annunzio, v-1-247: imbruniva. l'
inazzurrava l'erba, quasi come una penellata d' oltremare. deledda, ii-25: la
diradavasi; in alto il cielo appariva d' un azzurro umido solcato come da grandi
chiassoso. pennellate crudamente giustapposte: striscioni d' arancione, di rosso cupo, d'ardesia
d'arancione, di rosso cupo, d' ardesia. 4. brano di
pennellate vi fa una figura spiccatissima. d' azeglio, 1-59: trovò nel suo manoscritto
per dare l'ultima pennellata alla bellezza d' antea, dice che era tale «
una determinata realtà o di un modo d' essere. palazzeschi, 1-226: la
, inane pennellatóre. = nome d' agente da pennellare. pennellatura,
di crudeli pennellature. = nome d' azione da pennellare. pennellazióne,
sostanze medicamentose. = nome d' azione da pennellare. pennelleggiante (
cleto potrebbe pennellegiar sì visibile l'andar d' un vecchio come fece il petrarca?
sicura / pennelleggiando, per sottil misuraj d' ombre e di lumi, mute tele avvivi
pompa in bel decoro, / pennel d' oro, / pennelleggia d'oro i
, / pennel d'oro, / pennelleggia d' oro i campi. l. quirini
animo del suo re alienissimo dalla risoluzione d' assalire poderosamente la corona di spagna.
fronte, di bei rai crinita, j d' un verde ramuscel [euterpe] porta
tra 'difetti, quale è quello d' apparir pennelleggiato con que'falsi e smaglianti
vere, ma natie, ma prive d' arte, / pennelleggiato dimostrarmi il bello.
/ che l'oggetto reai vin- con d' assai. -ricordato nei suoi tratti
volto (un sentimento, uno stato d' animo). baldini, i-160:
potente '. = nome d' agente da pennelleggiare. pennelléssa,
cospetto dei capolavori dell'arte antica. d' annunzio, v-2-344: rideva graziosamente impazientito
il pittore] ti schicchera la metà d' una faccia, con un'altra te la
: er pollice l'aveva infilato ner buco d' una tavoletta e coll'artre dita de
: paramenti da celebrare di finissimo drappo d' oro broccato, imagini sacre a pennello di
vigilanza pose, premendo con gran fatica d' animo tutte le forze dello 'ngegno
lettere e documenti di artefici e di cose d' arte, ii-411: ched io vorei
e dante non passerebbe altro divario che d' aver l'uno spiegato i suoi sensi
. graf, 5-298: di fregi e d' opre di pennel maestre / splendon le
le volte e le pareti intorno. d' annunzio, iv-1-35: ebbe a secondo maestro
colore. -opera pittorica. d' annunzio, ii-532: come innanzi a un
198-7: sì, [un mantello] d' un verde fino e bello; /
se stessi, / con eterno pennel d' opre sublimi. bruni, 133:
sole, / fatta la lingua altrui pennel d' amore / e colori d'amor l'
altrui pennel d'amore / e colori d' amor l'altrui parole. algarotti, 1-ix-173
. foscolo, xv-321: alla fine d' aprile, s'io sarò vivo, tornerò
le ho contaminate mai: allora canterò d' isabella; ma non vi pingerò, come
. capuana, 15-208: quando veggo il d' annunzio toglier di pugno i pennelli e
sirìa gran disinore, / sed io morisse d' un picciol quadrello. centurione, xxx-10-284
, e per grazia particulare e grandezza d' animo e per quanti altri doni possano dare
vide scimia a la percossa infesta / d' importuno fanciul ratta involarsi, / indi tornar
importuno fanciul ratta involarsi, / indi tornar d' un salto agile e presta, /
. f. scarlatti, lxxxviii-n-565: d' undici sillabe farai tuo versetto, / né
, gr., ii-64: leggiadramente d' un ornato ostello, / che a lei
ornato ostello, / che a lei, d' arno futura abitatrice, / i pennelli
ch'avia in suo pennello / l'agulin d' oro nel campo vermiglio, / pensando
pucci, cent., 28-80: que'd' arezzo, udendo il gran macello /
tanto più ch'egli ha l'onore d' esser a voi di tale divertimento quale il
metallica, usata per scrivere, generalmente d' acciaio e opportunamente sagomata, che viene
al corpo della penna). d' annunzio, v-2-467: una mattina trovammo infìsso
napoleoniche, infìsso con due pennini d' acciaio uno di quei castagnacci rotondi
col pennino rotto e una boccetta d' inchiostro seccato. -punta scrivente di
carta graduata che girano con un lento ticchettio d' orologeria contro un pennino oscillante.
tela, gran sparlatore e assetato d' oro, a credere d'un tratto nel
sparlatore e assetato d'oro, a credere d' un tratto nel romanzo?
avanti ammira non so che 'pennino 'd' una mia dieresi. 4
portano nelle berrette, de'bottoni d' oro e dei gioielli di perle? de'
robuste ali atte al volo. d' annunzio, ii-775: i falchi gli sparvieri
medie. ant. pasticca di farina d' orzo e zucchero usata un tempo come
.., con penniti e tre tuorla d' uova. pietro ispano volgar.,
ispano volgar., 2-21: fa'sopposta d' uno pezzo di pennito infuso insieme con
i-rf-m: quoci ogni cosa in libbre mi d' acqua tanto torni libbre 11 e
, 15-79: quando spedì il testo d' un'intervista con un celebre giornalista,
: « furore pennìvoro » ('popolo d' italia ', 5 settembre 1934),
ruggiero anco fu attribuito il favor celeste d' un pennoncello crociato che gli ornasse la
erano molte bandiere e pennoncelli. cacce d' ignoti, lxvii-75: do, chiama
venire, / il cui sembiante è d' uom gagliardo e fiero: / candido
" 338: quantità di pennoncelli di piume d' aghirone. govoni, 9-56: corazze
il reverendo padre della tonica, rivestendolo d' un saio di raso, ricoprendogli la
saio di raso, ricoprendogli la chierica d' uno scuffion d'oro, sopra del quale
, ricoprendogli la chierica d'uno scuffion d' oro, sopra del quale posero una
piena di puntali di cristallo, ornata d' un pennoncello bianco. forisi, 6:
cina? sestini, 230: velloso pileo d' attica figura / cui sovra ondeggia un
che usciva di un diamante sopra una stella d' oro con il pennoncino sopra bianco e
arme del re e mezzo il campo d' argento e giglio rosso. fiore, 17-3
un pennone, dov'era tre liopardi d' oro nel campo vermiglio. fatti di
all'altra sponda, o di proclamazione d' indipendenza locale. -ant. reparto
velluti, 204: essendo fortificato l'oste d' altri amistà e di più soldati e
della sopragabbia della maestra, con rischio d' annegarci. guerrazzi, 2-37: visto di
e sulle antenne / s'arrampicàr. d' annunzio, iii-2- 1165: un immenso
perle dal pennone, / come il par d' orecchini che un giorno detti a molly
però che era stato ardito di chiederlo d' avolterio. sercambi, i-187: s'
; ricoperto di penne. trattato d' astrologia [crusca]: tiene altresì alie
di sei ali; / le penne piene d' occhi. chiose sopra dante, 1-399
; / ma dinanzi da li occhi d' i pennuti / rete si spiega indarno
l'usignolo. 2. provvisto d' ali, alato (con partic. riferimento
vola mai così leggier lo strale / d' arabo arcier con la pennuta cocca. cesarotti
pennuta, forte di negri dolori. d' annunzio, iv-1-449: le rondini talvolta quasi
, addobbato di penne (un capo d' abbigliamento). beltramelli, ii-403:
prima e dopo il transito nel cono d' ombra, e che comporta una diminuzione
appena si distingue da un vivace splendore. d' alberti [s. v.]
nella penombra della via ancora affollata. d' annunzio, 4-ii-14: in penombra le file
. cecchi, 5-109: nel tumulto d' una festa o d'una apoteosi,
5-109: nel tumulto d'una festa o d' una apoteosi, uno si sente attirato
e quei baci e quel vostro calore d' affetto che lo fanno ricordare con tanta
quella 'tragedia compressa ', come il d' ancona definisce la canzone epico-lirica, non
sempre difettuosa, più o meno mescolata d' errore, vaga, trascorsa di tenebre,