; idromele (anche nell'espressione mulsa d' acqua). palladio volgar.
averani, 127: tra le bevande fatte d' acqua era citatissima la mulsa o idromele
toscano quanto nel latino la bevanda composta d' acqua e di mele. -per
x-2-52: di dolore, di bestemmie e d' onte / per tutto intesi orribile favelle
favelle, /... / pianto d' orbi fanciulli e madri pie / d'
d'orbi fanciulli e madri pie / d' erba e d'acqua cibate, onde di
e madri pie / d'erba e d' acqua cibate, onde di mulse / e
cibate, onde di mulse / e d' orzo sagginar lupi ed arpie.
a bere come un siroppo di scienza e d' arte. = voce dotta,
due vivande / di mulso facte, d' optima stasone. ruscelli, 1-165: il
, 1-165: il mulso si facea d' acqua, ai mele e ancor di vino
la perdita della derrata e una multa d' altrettanto valore. amari, 1-1-81: una
: contesa / era insorta fra due che d' un ucciso / piativano la multa:
stato in quanto che esso è stabilimento d' interesse generale. e. cecckì,
l'aguzzino: « ha detto: effetti d' uso, biancheria ». il capo
licarono stupendamente, senza ribattere né d' un'ora né 'un centesimo
[si senti] minacciato dal papa d' una muleta per ispronarlo a dare i
ritardi. sbarbaro, 5-108: colleghi sussurravano d' un capoccia con occhiate diffidenti e coperte
; dalle quali pigliava corpo la figura d' un aguzzino, cui la miseria dei
un vigile stradale di quelli con motocicletta d' alta velocità, guanti alla moschettiera e
: credette pinabel questa donzella / già d' aver morta, e colà giù sepulta;
all'animo virtuoso la più grave multa d' un tal delitto sia il dover ubbidire
, talvolta anche contrastanti. d' annunzio, iv-1-395: erano in lui tendenze
annunzio, iv-1-395: erano in lui tendenze d' ogni specie... silenziose onde
... silenziose onde di sangue e d' idee facevano fiorire sul fondo stabile del
più energia [di donatello]; d' una realtà così multànime, chi seppe porgere
elementi; composito, complesso. d' annunzio, ii-120: or l'uomo,
di nervi di crini di pelli / d' avorii di metalli / una multiforme crearsi /
-che offre diverse e varie suggestioni. d' annunzio, rv-2-609: la pietra multànime e
: la pietra multànime e multiforme assumeva d' attimo in attimo espressioni di vita così
la legge e la sua inerzia originale irradiarsi d' una miracolosa sensibilità. -che
esperienza morale e intellettuale. d' annunzio, iv-1-515: lo sviluppo eccessivo della
lessici. amari, 1-2-99: fosse multato d' un'agostal d'oro tutt'uomo trovato
1-2-99: fosse multato d'un'agostal d' oro tutt'uomo trovato per le strade senza
sul prato, ebbe a multarci neppure d' una lira. 3. punire un
i nostri aeroplani futuristi nella tela color d' ocra dei velieri... ecco
si sparpagliavano in stelle multicolori '. d' annunzio, iv-1-896: le donne..
vivacemente colorate (con riferimento ai fuochi d' artificio). d'annunzio, iv-1-1037
ai fuochi d'artificio). d' annunzio, iv-1-1037: razzi innumerevoli si partivano
da un centro aprendosi nel cielo a guisa d' un ampio ventaglio d'oro..
cielo a guisa d'un ampio ventaglio d' oro..., mentre le acque
alvaro, 10-138: si aggiunga l'azione d' una stampa multicolore che corre tutta la
più di tre fiori, come nell'orecchio d' orso..., nella zinnia
poi ch'ebbe a terra / gittato d' illiòn le sacre torri. di giacomo,
presentano le moltiformi prospettive delle montagne. d' annunzio, i-363: la montagna in
/ quale una forma escita di mano d' artefice puro, / con incessante palpito
di aspetto mutevole, cangiante. d' annunzio, iv-2-609: la pietra multiforme e
la pietra multiforme e multa- nime assumeva d' attimo in attimo espressioni di vita così
la legge e la sua inerzia originale irradiarsi d' una miracolosa sensibilità. -che
foscolo, xi-1-22: la verità, quantunque d' un aspetto solo ed eterno, appare
è uniforme o multiforme? dico, d' una sola testura o di più? -
, e cinque quelle de'ternari. d' annunzio, iv-1-149: il verso è tutto
. nella imitazion della natura nessuno istrumento d' arte è più vivo, agile,
che varia di volta in volta. d' annunzio, v-3-342: questi vocaboli vengono coordinati
di obbligare un popolo di ventiquattro milioni d' uomini, multiforme di storia, di
essere sintonizzato su diverse gamme o lunghezze d' onda (un apparecchio radioricevente).
. croce, iii-25-57: se sull'opera d' arte sia da recare un giudizio puramente
o tonde,... con frondi d' arbori, legnami e lastre. guarino
si distinguono da quelle di un altro. d' annunzio, 1-571: l'edificio ch'
di trieste, imperatore apostolico, al re d' italia, non si sa: si
atanasio], come nella durezza multiluminosa d' un immenso diamante. = voce dotta
ad esaurimento delle schede. = nome d' agente da multiperforare. multipiède (moltipiède
sesquiplani, i triplani). d' annunzio, iv-2-912: -hai veduto l'ornitopetro
di canali). = nome d' agente da multiplare. multiplazione, sf
, prostrati davanti ai fatti e tremanti d' essi. 6. distrazione,
che le riceve, per un obblio d' un suo giovine. ghislanzoni, 1-48
laura] fuor fabbricati sopra tacque / d' abisso, e tinti ne l'eterno
ciglia al vivo nero / tinto in tonde d' oblio, / d'ogni mio bel
/ tinto in tonde d'oblio, / d' ogni mio bel pensiero / le tenebre
: / su la fiera e torbi- d' onda / rovinoso ingordo iddio / passa il
lxxxviii-11-560: non mi par buon costume d' uom giulìo / di far d'una tal
costume d'uom giulìo / di far d' una tal cosa promessione, / mostrando
, / piatà del doloroso, / d' ogni vizio mendoso -e sto in obrio
oh dio! / veggonsi pur sol d' altri i lumi affisi / in lei;
i sacrifici, e solo / oblio d' eolo ti prese. mazza, iii-176:
, stendere oblio su qualcosa; spargere d' oblio qualcosa: provocarne la dimenticanza;
roma inclito cigno, / spargerai tu d' obblio dolce promessa, / onde allegrassi
/ dolce oblio spargete, o stelle. d' annunzio, 1-216: vennero leggiadre creature
: vennero leggiadre creature / a spargere d' obblii la mia ferita. palazzeschi, 1-527
con la realtà circostante. d' annunzio, iv-1-940: ella era tutta assorta
affascinato, oblioso di tutto il resto. d' annunzio, v-i- 416: è
416: è immemore di tutto, oblioso d' ogni rischio, d'ogni sorpresa,
di tutto, oblioso d'ogni rischio, d' ogni sorpresa, d'ogni minaccia.
ogni rischio, d'ogni sorpresa, d' ogni minaccia. saba, 571: sempre
foglio ov'ei fu prima scritto. d' annunzio, iv-1-88: una felicità piena,
sempre novella, tenne ambedue, dopo d' allora. la passione li avvolse,
più indugiar con securtà non ponno. d' annunzio, iv-1-696: egli, dal basso
/ oblioso, insensibile, parvenza / d' angelo ancora. -che nasce da
accade intorno; che induce uno stato d' animo di quieto e sereno appagamento.
e de'profumi il fascino del canto. d' annunzio, iv-1-27: egli alfin obliava
dolcemente nella morte... ma, d' improvviso, su da quella specie di
anima mia s'adagia e si riposa. d' annunzio, iv-2-633: la ripresa del
. caro, 4-751: questa, d' umido mèle e d'obliosi / papaveri
4-751: questa, d'umido mèle e d' obliosi / papaveri composto un suo miscuglio
fu decretato illecito il repudio di catarina d' aragona, madre della regina, e
duca di mantova nelle ostilità contra casa d' austria. a. cocchi, 4-1-21:
la poesia ce ne presenta una selva d' ogni condizion, d'ogni specie:
ne presenta una selva d'ogni condizion, d' ogni specie: i sinonimi tanto necessari
, e quindi percorrere linea lossodromica. d' annunzio, v-1-314: sono passati
ovvero obliquatori. = nome d' agente da obliquare. obliquatòrio, agg
fosse obliqua, sentirà la obli- quazione d' esso per il senno dell'inegualità e della
inegualità e della quantità e della istranazione d' essa. 2. retor. figura
, lat. tardo obliquano -ònis, nome d' azione da obliquare (v. obliquare
al cambiamento di obliquità delle stesse. d' annunzio, iv-2-742: osservate ora le parti
è cagion primiera, fonte e radice d' ogni nostra ingiustizia, il quale tornando in
tutti noi et empie l'anime nostre d' ogni obliquità. f. visdomini, 50
e anche malanimo, rabbia). d' annunzio, iii-1-978: il mio viso.
. -pareva / che avesse un marchio d' onta. / oh che pietà di te
di esso e procedono desultoriamente e trasversalmente d' idea in idea, in guisa che non
alla prima se non se per un laberinto d' obliquità. 9. astron
questo mostra che non sappia li cammini d' inferno, li quali sono tortuosi e
e faticosi calli / degli aspri fuor d' ogn'uso orridi colli. d. bartoli
poerio, 3-476: tante / giacciono carche d' immaturi frutti, / obbliquo ingombro al
rigira e stende, / i colli d' ogni lato / cinge il nemico.
certa quantità di farine, il principe d' este... fece avvertire al
: camminava fermo in un bel mattino d' estate, per coste amene...
la mal detersa / luce sul mar. d' annunzio, i-179: da l'argentina
di pioggia visitar pareva / il laghetto d' albano. ascoli, 21: nella marche
oblique e restie non diam quartiere. d' annunzio, ii-557: l'obliquo lenone,
oscurantisti non forse tramò la subdola macchinazione d' un osceno e ingiurioso nomignolo, che avrebbe
libere assemblee del popolo sovrano la parola d' una coscienza incorruttibile? -ostile,
sciolta /... / dura legge d' amor! ma benché obliqua, /
, / che non privasse l'uom d' etade antiqua. tasso, aminta, 1841
ai popoli col nostro moto una base d' operazione: dipende in gran parte da voi
carducci, iii-5-267: uomini diversi, o d' ingegno e di dottrina meschini, e
ingegno e di dottrina meschini, e d' obliqui intendimenti. fogazzaro, 5-334:
afflisse lo sdegno tuo troppo forte. d' annunzio, iv-2-1334: ogni foglia come
a lei sola. steli così puri, d' un così spontaneo getto, d'una
, d'un così spontaneo getto, d' una così necessaria ascensione, che non potevano
zena, 1-499: c'era affinità d' anima tra queste due donne, che
donne, che così manifesti recavano i segni d' una razza obliqua diversa da tutte le
, in mal feconde / scosse, d' obliqua prole / seminan tutte queste serve
l'uom sempre segna / orma obliqua d' errore / fuor di quel calle / ch'
, / la via per lor felice d' esser più scellerati. parini, giorno,
i presidi che vi teneva il duca d' epernone. cesarotti, 1-xxi-177: la facilitò
. -incerto, dubbioso. d' annunzio, iii-1-57: tu avevi terrore del
misura di sale della medesima bontà per grazia d' essem- pio..., cadeva
pio..., cadeva la conseguenza d' una totale esclusione de'nostri et un'
, cinque canti, 2-69: né può d' un mutamento così iniquo / render la
vanno i ministri suoi per altra via / d' ogni ragion, d'ogni virtute obliqui
altra via / d'ogni ragion, d' ogni virtute obliqui. 12.
verità. salvini, 48-81: professori / d' obliqui detti. a. cocchi,
e quindi è promotore diretto od obliquo d' ogni fenomeno. -letter.
un nume, una divinità). d' annunzio, iv-2-415: le moltitudini si chinerebbero
campeggi, 136: o passaggio felice / d' anima travagliata, / questo è quel
opposizioni, potere partorire inganno nella mente d' alquanti uomini non intendenti cosi subito ogni
delminio, i-258: un medesimo senso d' una istessa materia è stato posto ora
tasso, 12-512: non sono prive d' imitazione l'orazioni, perché l'istorico il
istorico, non contento di questo modo d' insegnare obliquo che richiede in gran parte la
le fulminee bombe il curvo grembo / d' incendio piene, che, le vie
i pesi / fare obliquo viaggio allorché d' alto / veder li puoi precipitare al
/ l'aere dentro e di fuor d' alto romore / chiamando i cavalier alla
non parallela o non perpendicolare. d' annunzio, iv-1-16: l'obelisco era tutto
piazza ovale che non finisce più, d' una strana potenza. è tutta
su la ripa obliqua e torta / d' atice surgi,... /.
tipico della razza gialla). d' annunzio, iv-1-44: era un segretario della
segno si domanda nascer retto / che d' equinoziale ha maggior parte: / il segno
sfera, / prende nuova fatica / d' altri suoi giri obliqui / co i quali
che non abbia i rai / gravidi d' ogni bello / che possa esser prodotto.
opinione tenuta da uomini di sapere e d' ingegno anco in italia, che la lingua
: le parole vanno bene spesso movendosi d' un aspetto in un altro, variando in
v.]: 'corsa obliqua la corsa d' una nave con deriva vien detta *
(un cavallo: e il difetto d' appiombo che ne deriva a causa del
peccare. ariosto, 17-3: che d' atila dirò? che de l'iniquo /
iniquo / ezellin da roman? che d' altri cento? / che dopo un
per obliquo fornischi. -per mezzo d' intermediari. statuto dell'università e arte
opera dello spirito appreso come semplice opera d' arte. -ostruirsi, intasarsi.
, ecc. = nome d' agente da obliterare, n. 4;
. bacchetti, 12- 328: d' altronde, per converso, cotesta obliterazione storica
15-9: li associati, cui per più d' un ventennio è venuto fatto di poter
poter taglieggiare a lor posta e coprir d' onta l'italia,... pervennero
...: chiusura o struggimento d' un vaso di una cavità qualunque per ravvicinamento
'obliterazione ': abolizione di alcun senso d' una facoltà intellettuale. = nome d'
d'una facoltà intellettuale. = nome d' azione da obliterare; cfr. anche lat
cagione di nobiltade e la ovunque bassezza d' antecessori mai non fu, non può essere
suoi felici avvenimenti avessimo lasciata sotto scurità d' ignorante oblivione. boccaccio, vili-1-167: le
acciò che. lla oblivione, madre d' ingratitudine, non ti ferisca. beicari
ricordo averti promesso altra cosa se non d' amarti e di patire li tuoi sdegni
è la peste, è il veleno d' amore..., il fonte dell'
solo momento, sola una sola passata d' un archetto solo di quelle celesti lire
.. ne'voti spazi i numi / d' un'oziosa voluttà beati / e de
seguendo aristotile, che 'tutti i motivi d' ira si riducono a disprezzo ('
betocchi, 5-119: piaga impigrita, d' antica stazione / di capovalle, dove
fatti seguiti, si risolvè... d' assolvere i congiurati. davila, 236
generosa oblivione intorno a quanto era accaduto d' irregolare, di sedizioso, d'ingiusto e
accaduto d'irregolare, di sedizioso, d' ingiusto e di crudele. -per
singoiar potenza [che hanno i liquori] d' offendere sì prontamente i nervi e.
non lasciò a piedi il buon figlio d' amone. scaruffi, 91: gli
, qual età sì remota potrà coprir d' obblivione le tante rimostranze e attestazioni a
donna e che non avesse avuto più d' un marito; poi appresso fu accomunata
a questa signoria, ne alcuna parte d' esso si manda ad oblivione.
veneto rimediasse a'disordini nati per colpa d' altri in detrimento di tutti. le quali
cavalleresca] è cosa vanissima e degna d' esser posta in un'intera oblivione insieme
lascia da ogni novità portar all'oblivione d' ogni antecedente promessa. -risorgere dall'
o virtù, ma per pigrizia, d' oggi in domani, repentinamente arrivare la
, 18: [il petrarca] d' animo fu indegnante, ma delle ingiurie obli-
piacque essere scosso pel forte suono del congresso d' udine, del fanatismo e del pericolo
la storia un calice d' ebbrezza obbliviosa. idem, 5-409: una
dal sonno obblivioso il qual mi grava. d' annunzio, ii- 497: il
una improvvisa man dell'angel muto / d' obbliviosa voluttà solleva / me nell'aperto delle
. /... sparso il cor d' obli- viosa lete / il pigro sonno
e subito / il qual serei contento d' obliviscere. = voce dotta, dal
lati praticato - oblò / nella cabina d' una nave -sporge, / se l'indice
dotta, lat. oblocutio -ònis, nome d' azione da obloqui (comp. da
ti]... d' importi annuali perpetui...: nominatamente
erano i sudditi ancora storditi, d' avanzarsi più oltre ed aggravarli non più di
casuali e sotto titolo di legge, ma d' imposte annuali perpetue in vigore di
il contrario ti dirò il modo d' un quadrato perfetto farne una superfi
. desideri, lxii-2-vi-149: la figura d' un tal berrettone dalla fronte di su viene
un lumicino circondato da fiori freschi. d' annunzio, iii-2-345: entra teseo,
egli è avvolto in un largo mantello oblungo d' un color dyindaco fosco. gozzano,
gli orecchini arcaici, / oblunghi, d' oro lavorato a màlia. tecchi,
(in partic. atlanti, volumi d' arte) o, anche, a fogli
tra le mani, svogliatamente -una sera d' inverno che era rimasta in casa -certi
rimasta in casa -certi fogli oblunghi, d' aspra carta antica, mezzo ingialliti ma
una grigia nebbiosità. = nome d' azione da obnubilare. obnubilare (
cielo / e l'aria ponno empir d' atre tempeste, / ma non faran che
... per sua condizione ha d' onnubilare l'occhio de la mente.
che in presenza di gravissimi fatti, d' ingente contrabbando, di falsi in pubblici documenti
qualcosa colpevolmente dimenticato. = nome d' azione da obnubilare-, cfr. lat.
àuguri, quando osservavano, o fingevano d' osservare, qualunque sinistro accidente in
e dei magistrati), nome d' azione da obnuntidre (comp. da ob-'
al corno inglese, e l'oboe d' amore o lungo, talvolta ancora usato
facevano di tanto in tanto risonar l'aria d' una grata armonia colle trombe e gli
giungon gli accenti queruli e sommessi / d' un oboè che nel silenzio trilla. e
l'ancia dell'oboe, col fare d' un quattordicenne che stringa la prima volta tra
8 caldi; coniato per lo più d' argento, ma talvolta anche d'oro
più d'argento, ma talvolta anche d' oro o di bronzo (specie in età
forse fu questo costume antico per tutto d' usare in cambio di moneta obelisci, cioè
medici usano quasi sempre, pesa un denaio d' argento, e similmente contiene in sé
di filippo ii di spagna, agli obols d' or (o mailles d'or)
agli obols d'or (o mailles d' or), moneta francese coniata dal
9-287: i quali vagliono un obole d' inghilterra. m. adriani, v-79:
ii-330: dall'aver giustiniano ridotto gli stateri d' oro a 180 oboli, che prima
in questo modo a'sudditi ogni moneta d' oro una sesta parte. gigli, 2-195
alla cassa dell'obolo di san pietro. d' annunzio, iv-1-926: tra la polvere
pagato per l'attraversamento di un corso d' acqua, per essere ammessi in un
scuodea, come soglion i gondolieri mariuoli d' anfibia che sono più scaltri che i
prende il piccolo obolo di bocca. d' annunzio, iii-1-1151: quel tuo caronte
v-401: ho voluto anch'io, povero d' erudizione come pur sono, mettere un
mettere un obolo nel capitale delle scuole d' italia. periodici popolari, i-18: sia
di un sentimento, di uno stato d' animo (e ha solitamente un significato
l'obolo di una sterile compassione o d' una dubbia parola di simpatia da diplomatici
ma non ebbi che l'obolo diaccio d' una compassata venerazione. d'annunzio,
obolo diaccio d'una compassata venerazione. d' annunzio, i-1107: nell'antitempio è il
]: 'obovale': che ha la forma d' un uovo, ma il cui capo
a rovescio; che ha la forma d' un uovo con la estremità minore rivolta in
. v. l: 'obrio genere d' insetti dell'ordine de'coleotteri della sezione
casa maggiore coperse di tavole di legno d' abete e piastre d'oro obrizo conficcoe
tavole di legno d'abete e piastre d' oro obrizo conficcoe per tutto. zanobi
essa obrizzo, cioè l'auro prezioso d' ottimo colore e senza macula. cassiano volgar
b. davanzati, i-ii: quel nummo d' oro [era] il medesimo che
cioè una dramma o vero un ottavo d' oncia d'oro obrizo, cioè fine e
dramma o vero un ottavo d'oncia d' oro obrizo, cioè fine e senza mondiglia
, non pare matrice proporzionata di miniera d' oro obrizo. d'annunzio, v-1-1096:
proporzionata di miniera d'oro obrizo. d' annunzio, v-1-1096: non cinque libbre
non cinque libbre di seta serica e d' oro obrizio ma tutta l'anima nostra
dotta, lat. obrogatio -ònis, nome d' azione da obrogare (v. obrogare
. per estens. maltrattato. frottole d' incerta attribuzione, xlvii-277: vedrai..
dotta, lat. obsignàtor -òris, nome d' agente da obsignàre 'sigillare '(
dotta, lat. obsonàtor -òris, nome d' agente da obsonàre (dal gr
obtalmo pietra, nomata dalla obtalmia 'infermità d' occhi ', il cui colore non ha
figlia come condizione imprescindibile di non derogare d' un punto alla sua santa fede.
dotta, lat. obtrectàtor -óris, nome d' agente da obtrectàre: v. obtrectazione
dotta, lat. obtrectatio -ònis, nome d' azione da obtrectàre 'biasimare, denigrare
discrimine di essere obtruso in carcere e d' esserti obtruncato il capite. = voce
discrimine di essere obtruso in carcere e d' esserti obtruncato il capite. = voce
voce dotta, lat. obumbramentum, nome d' azione da obumbràre (v. obumbràre
tr. ant. e letter. coprire d' ombra, porre in ombra, ombreggiare
accieca la mente ed obumbra l'intelletto d' una tenebrosa ignoranza. pascoli, ii-941:
a quell'amore, a quello spirito d' amore, che nella vita nova obumbra
. le 'difficoltà 'che le opere d' arte offrono all'intelligenza per effetto di
lezioni per altro tempo dette e obumbrandomi d' uno grande fuoco d'amore. beicari
tempo dette e obumbrandomi d'uno grande fuoco d' amore. beicari, 6-47: il
maddalena de'pazzi, vi-181: opera d' amore è quella che fai dello spirito
ugurgieri, 367: queste cose ingrava drances d' ira pieno, e dice lui solo
reina lui obombra, la molta fama d' acquistati onori di vittorie substenta l'uomo
la particella pronom. coprirsi, velarsi d' ombra, oscurarsi. -anche: diventare
(obbombrato). letter. coperto d' ombra, ombreggiato.
infette / nostre virtù pello 'ngegn'obbombrato / d' ape- tito lascivo o troppo amato /
obumbrata et aiutata e scaricata del peso d' ogni miseria, brighi di crescere in alta
dotta, lat. obumbratio -ónis, nome d' azione da obumbràre (v. obumbràre
tivo: sì. -lingua dell'oc, d' oc: il provenzale antico,
al francese antico (detto lingua d' oil). dante, conv
altri, massimamente quello di lingua d' oco, dicendo che è più bello e
hoc, chiamata da'volgari lingua d' oca, percioché hoc in quella
vendere, da comparare e non mangnare carne d' oga. boccaccio, dee.,
animali impuri, lordi, sporchi e d' inesplebile voracità, come che eli'abbino per
goldoni, xiii-183: montò a cavai d' una montagna un'occa, / sfidando
emmi il vederle / coglier da limpi- d' acqua il biondo grano. ghislanzoni, 4-124
moni, pei pasticci di fegato d' oca e i suoi migliori gamberi?
oca e i suoi migliori gamberi? d' annunzio, ii-42: or la figlia d'
d'annunzio, ii-42: or la figlia d' icario / guatava la torma dell'oche
col palpito dei motori / che gemiti d' oche. -in espressioni comparative.
con tali squaquerate che paiono una turma d' ocche spennacchiate. fiacchi, 132:
notte, e solamente la voce d' una oca fé ciò sentire? nardi,
le oche del campidoglio. -penna d' oca: penna dell'ala che, appuntita
lunghezza di un dito e di grossezza d' una penna d'oca. c.
un dito e di grossezza d'una penna d' oca. c. gozzi, 1-990
riposi dalle cure politiche maneggio la penna d' oca con quella intrepidezza con la quale un
adoperato mai altre armi che la penna d' oca e il calamaio.
non curarsi delle vecchie ed autorevoli penne d' oca della critica? -in
nei prati, in vicinanza di corsi d' acqua e di stagni, nutrendosi di erba
nivea (anser hyperboreus) -patta, zampa d' oca: complesso di più cavi o
dizionario di marina, 599: 'patta d' oca': sistema nare; l'
diffuso trazione. ibidem, 1225: 'zampa d' oca': meno usato di nell'
egitto, con piumaggio gialliccio e grigio'patta d' oca '. variegato di marrone,
di marrone, ali bianche e remiganti -pelle d' oca: aspetto alterato della cute che
, 2-iii-24: * l'oca d' egitto 'è propria dell'affrica, di
: dicesi 'oca settentrionale 'una sorta d' uccello da cui si trae quella lanugine che
260: forse rivedi il tuo mare d' opale? / lieta lo solca qualche vela
; / qualche oca con aguzzo taglio d' ale / (e s'ode il tonfo
cose morbide, soffici, comode, imbottite d' oca! 3. l'animale
rondine con la primavera, il primo d' agosto con la malvasia, il ventinove
le tenzoni: / e 'l giorno d' ogni santi al dì nascente / ognun partì
, n. 9. -capo d' oca: v. capo, n.
capo, n. 4. -collo d' oca: v. collo1, n.
sioni avere, venire la pelle d' oca). tarchetti, 6-i-222
notizia che mi fa venir la pelle d' oca. sa? -mi dice -il duomo
rabbrividire, che fa venire la pelle d' oca. bonsanti, 5-310: tirava
costassù; borghini sentì venirsi la pelle d' oca. -zampa d'oca:
la pelle d'oca. -zampa d' oca: fascio di piccole rughe disposte
nella fine e mobile rete della zampa d' oca. -anat. espansione tendinea
saranno messe un po'in pace. d' annunzio, ii-430: acca larenzia lucra
/ l'indian di saetta armato e d' arco, / il sacrato a giunon pavone
va in bue. -a piè d' oca: tenendo sollevata una gamba e
lei sola era riuscito molto semplice- mente d' indurre suo padre a fornirsi d'una gamba
mente d'indurre suo padre a fornirsi d' una gamba di legno. giacché una
gamba di legno. giacché una sera d' estate, entrando nello studio a piè
estate, entrando nello studio a piè d' oca, gli aveva detto: -puhe ghiuja
covar dell'oca. -avere un cervello d' oca: v. cervello, n.
scritta dal polifilo in quella sua lingua d' oca, per darmi la baia,
, per l'imboccatura a forma di becco d' oca. -pelare l'oca senza farla
13. dimin. ocherèlla. d' annunzio, iii-2-993: in fondo sono più
c'erano invitati: due vezzose donnine d' una deliziosa ocaggine, due bei giovanotti
perso, sonava anche l'ocarina. d' annunzio, v-1-91: siamo dentro la baia
erravo imaginandomela in forma di un'ocarina d' argento, tanto l'acqua liscia è
misura di peso, comune in molti paesi d' o- riente. boccardo, 2-310:
de luca, 1-15-2-386: l'altra specie d' interesse si dice estrinseco, overamente accidentale
una febbre occasionale, originata dalla cavata d' un dente. muratori, 6-25:
un 'dit ', cioè una lirica d' augurio, che i più quotati critici
da chi potesse apportarvi qualche ordine nuovo d' idee. labriola, iii-223: stimo preferibile
non che potrebbe occasionar lo scandolo d' una tal bestemè legato al susseguente da
ultimi giorni la venuta in filadelfia d' un mio compagno d'esiglio. pe-
venuta in filadelfia d'un mio compagno d' esiglio. pe- dio; il
àno procieduto a. ttale cosa occasionalmente d' alqune conciessioni a. lloro de'prenzi fatte
occasionalmente. salvini, 23-85: tre razze d' animali, le quali pare che [
rustica, un ruscello, un gruppo d' alberi, e occasionalmente un uomo e
aggiunse per ultimo e per più importante d' ogni altro il timore che non occasionasse questa
può, della qual cosa più che d' ogni altra è desiderosa essa natura..
, / giunge impensata e, come d' arco strale, / vola repente e ci
gemelli careri, 2-i-90: con l'occasione d' un gentiluomo spagnuolo che passa alla corte
vi fosse qualche cloaca o condotto d' acque che venga a risponder su i
schiva i giuochi di fortuna come occasioni d' infiniti mali. sarpi, vi2- 32
228): rimordendogli probabilmente la coscienza d' esser, co'suoi spropositi e con la
uella sommossa, veniva ora a cercar d' acquietarla, e 'impedirne almeno
che prestino la via a la donna d' esser meno che onesta. panigarola, 1-23
vero valore, / per me occasione d' allegrezza è questa; / ma se di
in se stessa... mi fu d' occasione per rendermi conto che il melodramma
verno... le città. d' este, 159: fu colta questa occasione
genti essere immondissimi demoni, sotto occasioni d' anime di morti ovvero sotto spezie d'
d'anime di morti ovvero sotto spezie d' altre creature mondane desiderando essere reputati iddii
di lege e di razone e d' usu e d'interpellazione di comune. caro
di razone e d'usu e d' interpellazione di comune. caro, 3-1-13:
ogni volta promesse di contraccambio e d' aiuto, in qualunque occasione.
non s'era mai trovato nell'occasione d' assottigliar molto il suo, ne aveva
una nube, accompagnata dal suo coro d' amoretti che all'occasione va cantando. manzoni
: sordello intanto consolavasi... cantando d' amore e all'occasione facendolo. pavese
2-139: così giorgio bertini, discorrendo d' afferrar l'occasione per la cura de'
de'mali, in questa guisa parlò. d' annunzio, iv-1-277: il vedovo biondiccio
occasion che s'appresenta / di parlar d' esso e di lodarlo assai. ochino,
: david dal suo peccato prese occasione d' umiliarsi e dio d'usar con esso
suo peccato prese occasione d'umiliarsi e dio d' usar con esso gran misericordia. sansovino
l'occasione [i fanatici della penna d' oca] per piangere sulla decadenza della letteratura
, con una verga, i piedi d' un uomo ligato a un certo legno alto
del nostro filosofo, debbono poter esser d' aiuto a'lettori. -avere occasione:
] non caggia quasi mai in occasione d' usarsi nella lingua nostra.
. gli occhi di giovenca sentimentale inzuppati d' una tenerezza d'occasione...
di giovenca sentimentale inzuppati d'una tenerezza d' occasione... per capire qual
: il marchesino lo confortò con parole d' occasione. pasolini, i-60: alzandosi
subito da terra e facendo una faccia d' occasione, tutto infervorato per la buona intenzione
, la sua era quasi sempre poesia d' occasione. tarchetti, 6-i-232: feci allora
6-i-232: feci allora un piccolo discorso d' occasione che provocò qualche applauso dalla tribuna
660: tutta la poesia era d' occasione, cioè aveva vita extra-artistica,
per se stesse pei contemporanei, adornandole d' una pompa convenzionale d'immagini classiche.
contemporanei, adornandole d'una pompa convenzionale d' immagini classiche. quasimodo, 5-75:
. quasimodo, 5-75: una lirica d' occasione ['versi ad angiola maria []
fortuna si interpose cece con quattro versi d' occasione che adesso non ricordo. -che
papini, i-890: quel povero poeta d' occasione del monti, quando si inalzarono
1 timidi, che chiameremo intermittenti o d' occasione, sono tali quando si trovano in
felicità, degli adulatori di mestiere e d' occasione che si giovarono della mia demenza
. gadda, 13-70: il cielo era d' occasione: tormenta sulle cime, che
come hanno subdorato un prodotto mediocre, d' occasione. c. e. gadda
nel vendere sulla piazzuola i suoi tagli d' occasione,... principiò a
, a napoli si trovavano bellissimi gioielli d' occasione. -acquistabile di seconda mano,
: x non compera libri, se non d' occasione, quando la spesa diventa un
un motorino a scoppio che celestina trovò d' occasione e fece applicare alla barca.
la sua meta preferita erano le librerie d' occasione e le bancarelle del centro.
qua si desse troppa occasione a coure d' interessarsi delle cose di savoia. cattaneo
sulla ferrovia del gottardo] gli dissi d' aver già scritto. c. e.
1-i-24: monistero de'benedettini, posto su d' un'emi- nenza,...
sicilia né per occasione di colera o d' altro. -allo scopo, col
perdea la minima occasioncèlla di vederlo o d' esser con lui. -occasionacela.
dotta, lat. occasio -ònis, nome d' azione di occidère (comp. da
e la luna già immersa nell'occaso. d' annunzio, iv-2-264: era il cielo
occaso / fiammante, o colli. d' annunzio, i-m: o bianca nemesi,
né occaso mai seppe né orto / né d' altra nebbia che di colpa velo.
occaso, parnaso / fia pur nume d' onor. 5. ultima età
talvolta e lucid'ostro / di gemme d' oriente anco risplende, / ma lume altero
io rischio alcuno / non rifiutai né d' arme, né di foco, / né
occaso! g. graziarli, 556: d' un fendente dorace ebbe l'occaso.
amplitudine occasa od occidua: l'arco d' orizzonte compreso tra il punto ovest ed
il punto ovest ed il punto del tramonto d' un astro. = cfr
dotta, lat. occàtor -óris, nome d' agente da occàre (v. occare
apsavonarola, i-96: chi ha punto d' ingegno, etiam che provazione e consenso,
/ con bei boschetti de pini e d' abeti, / e sopr'a verdi rami
. boiardo, 2-4-52: l'occellaccio d' intorno agirava, / e tal
cominciato a praticare / con buon proponimento d' imparare / del mestier nostro l'hicche,
dotta, lat. occaecatio -ònis, nome d' azione da occaecàre (v.
: prende aloe mezza una oncia, d' albume d'ovo d'occella due denari peso
aloe mezza una oncia, d'albume d' ovo d'occella due denari peso; me-
una oncia, d'albume d'ovo d' occella due denari peso; me- schialo
capelli rossi e gli occhiacci grigi. d' annunzio, v-2-484: a un brontolio più
: appena tornai, tutti i politici d' ogni partito, benché me ne stessi ritiratissimo
viene molto utilmente impiegato in nobili opere d' architettura. 2. sm
i teschi aguzzi e mondi che parean d' avorio fino / luccicavano le occhiaie d'un
d'avorio fino / luccicavano le occhiaie d' un sottil fuoco azzurrino. fogazzaro,
spregiudicato abbastanza e salvarmi dal brutto nome d' ipocrita. 3. incavo livido e
710: sul viso scarnito e soffuso d' un lividore malsano le occhiaie si erano
occhiaie si erano gonfiate di umore. d' annunzio, iv-1-58: ella era alta
finestre in rovina aprono occhiaie cave piene d' ombra. savarese, 15: quando
occhiale, sm. ott. lente d' ingrandimento di qualsiasi strumento ottico (sia
a lo sguardo accostò debile e corto / d' un suo limpido occhiai l'asta d'
d'un suo limpido occhiai l'asta d' argento. c. a. manzini,
l'occhialétto, o addirittura qualche principe? d' annun cio, t-28:
-capacità critica, di giudizio, d' interpretazione. f. alberti, lxxxviii-1-93
perch'ha manco un occhiale, / ché d' altro è da natura ben dotato.
, se guardarete o arete a mente d' aver veduto quai siano i titoli di tucidide
/ come suol per logicata / far più d' uno alla giornata. guerrazzi, 1-703
sembrava intento a far dondolare l'occhialetto d' oro che portava appeso a una catenella
ecc., oppure occhiali di tartaruga, d' oro, ecc., e che
degli occhi (anche nell'espressione paio d' occhiali o in quella disus. occhiali di
di modo che ho ricuperata la vista d' assai. giovio, ii-74: non è
nel qual adrezza la mira quel cima d' arosto freddo. f. d'ambra,
quel cima d'arosto freddo. f. d' ambra, 51: messer, tien
le poste e, come a traverso d' un par d'occhiali verdi, mirano ogni
, come a traverso d'un par d' occhiali verdi, mirano ogni cosa a
la voce fra quel mormorio di pietà. d' annunzio, iv-1- 691: alessandro
dalla corta barbara nera, dagli occhiali d' oro, diritto innanzi alla sua orchestra
dio mi sento nella vecchia pelle / d' un uomo ». e. cecchi,
, eventi, aspetti culturali, opere d' arte, ecc. (per lo più
vedere / co gli occhi aperti liberi d' occhiali. fausto da longiano, iv-254:
or tutti questi detti siano a guisa d' un specchio agli ignoranti e come uno
del cavallo. inventario di alfonso ii d' este, 2972: cavezzine di pano
stimai che mi dovesser credere un cavallo d' argo, tanto più che portai le occhiali
occhialetto. -anche: monocolo; paio d' occhiali grazioso ed elegante. sergardi,
bene sua maestà con mio occhialino. d' azeglio, 6-6: tanti e tanti -forestieri
cavallo, vestiti da signori, colla catena d' oriolo, l'oc- chialino e i
guardando coll'occhialino tutte le donne. d' annunzio, 1-280: la contessa di santa-
occhialóni, sm. plur. grosso paio d' occhiali (e può avere valore scherz
simoni: un merlo stupendo, colore d' inchiostro, occhialuto e intelligente come don
avide; adocchiare. f. d' ambra, 25: io, conoscendovi buon
. perché occhiava chi le pareva. intrichi d' amore [tasso], 57:
intenso, che esprime sentimenti, stati d' animo, intenzioni, o che richiama l'
, 4-17: non bisogna aver mai paura d' acci- gliamenti né ai male occhiate,
delle due case correvano già certe occhiate d' intelligenza. saba, 202: la mia
che abbraccia un determinato spazio; colpo d' occhio. -anche: lo spazio visto,
è un'occhiata, / pien di mucchietti d' un'alle- gra gente. note al
martello, 356: chiunque riceve lettere d' affari vorrebbe poterle scorrere di un'occhiata
era un'occhiata di sole che spandevasi color d' oro sul cornicione del palazzo dei trao
sul cornicione del palazzo dei trao. d' annunzio, iv-vi-571: un'occhiata di
la luna, / le lucide notti d' estate / che il cielo la terra importuna
cielo la terra importuna / col lampo d' innumeri occhiate. marinetti, 2-i-873: l'
mutevoli meraviglie: lastre di zinco e d' argento con venature azzurre morbidissime e carnali
algarotti, 1-iv-319: di maestrevoli tocchi d' ingegno sono sparsi per tutto gli scritti
alcune picciole eccezioni, è un capo d' opera e quasi l'occhiata ai un'aquila
. -a occhiate: a perdita d' occhio (e può avere valore iperbj
. vi entra. -a vista d' occhio. f. corsini, 2-489
-dare un'occhiata', sorvegliare, tenere d' occhio, badare a qualcuno o a
avere valore eufemistico). f. d' ambra, 4-41: oltre che gli è
di un'occhiata', in un batter d' occhio, in un momento, in un
, / ch'io ti perdetti a manco d' un'occhiata. forteguerri, 28-81:
. / che chiude il fosso in meno d' una occhiata / e a'due
occhiatene dagli occhi di passeretta in cerchietti d' argento. -occhiatétta. n
alcuna volta un'occhiatina, mi par d' essere una biscia, quando ella lascia la
distinto / di negre macchie a guisa d' occhi ha il dorso? / de l'
... e al cappello una penna d' uccello occhiata di verde e celeste.
è lo grifone. = nome d' azione da occhiare. occhiatura2,
, ei disse, / son quest'arme d' acciar? facil conquista / non è
la bella vergine che tutti / spregiò d' erina gli occhi-azzurri duci. fantoni, ii-48
in partic. di era). d' annunzio, i-43: alma cimòtoe da '1
s'innalza europeo nembo di guerra. d' annunzio, ii-723: o uomo occhicèrulo,
bell'eugenio, l'occhicerulo eugenio, d' avere « un certo ascendente sulla signorina
. - anche sostant. d' annunzio, iii-1-1069: l'occhichiara [atena
facoltà di vedere nel futuro. d' annunzio, iii-1-1100: volontà occhichiara, figlia
concepita in un altissimo grido, primogenita d' un'altra generazione di muse, ti
padula, 1-31: cogliendo funghi a pie'd' un pino, / cantava una fanciulla
occhieg- giamento italiano. = nome d' azione da occhieggiare. occhieggiante (
occhieggianti, ben formate, mi passavano d' accanto e la mia carne non sarà
, fare agli occhi. il cieco d' adria nella sua alteria. settembrini,
mani in tasca, in un'aria d' indifferenza, e occhieggiando le ragazze. cesareo
. alvaro, 8-26: una scena fu d' una donna che affrontò per istrada una
, 7-208: se qualche schiera sopraggiungeva d' uomini variati in ascose forme, non
gli faceva talvolta incontrar nel cammino. d' annunzio, v-2-504: avevo tutto il tempo
, iii-2-445: sfugge la fronte, e d' essere / chiede perdono a dio /
. 6. recipr. tenersi d' occhio. g. capponi, 1-ii-74
si occhieggiavano a vicenda, confidandosi ciascuno d' essi condurre a suo prò quello che
leve / fogliame azzurro la pervinca occhieggia. d' annunzio, i-193: per te le
dietro una nube, versò un po'd' argento. pratolini, 4-20: le sere
argento. pratolini, 4-20: le sere d' estate, con lo zio e le
tra case povere. uno squarcio / d' azzurro in alto. un viscido lustrare /
azzurro in alto. un viscido lustrare / d' olio nero nel fondo, e un
luce). lucini, 9-48: d' oltre l'intrico delle rame spesse..
. veniva ad occhieggiare con le scaglie d' oro il serpe di luce.
la stanzaccia era veramente orrida e piena d' angoli e recessi oscuri dai quali occhieggiava
colui che fa occhielli. = nome d' agente da occhiellare. occhiellatrice, sf
aggeggia una finta. = nome d' azione da occhiellare. occhièllo (region
anche passato tra gli occhielli del giustacore d' un giovine cavaliere, è galanteria. g
lavoro, era orlatrice di occhielli. d' annunzio, iv-1-42: la sera seguente,
, v-i- 281: portava, d' inverno, certo paltoncino, come usavano
terzo occhiello del panciotto si fregia di catena d' oro di grammi 33. alvaro,
: mentre parlava ella staccava 1 fili d' erba e i piccoli fiori della spiaggia,
. -mar in. occhielli d' injeritura o occhielli dei terzaroli: quelli
': piccoli fori fatti agli orli d' inferitura delle vele o alle bende dei
i-202: tal porge botton ch'è pien d' uc- chielli / e non c'è
di occhielli di luce. -bocca d' occhiello: bocca piccola e stretta (e
pigliare a sorsi e far la bocca d' ucchièllo, i'ho avuto sempre a recere
con gli occhi azzurri e una bocca d' occhiello, perpetuamente sorridente sotto due baffetti
occhiello, perpetuamente sorridente sotto due baffetti d' oro arricciati. -in alcune scritture
un occhiello nel ventre, son cose d' ogni settimana. beltranielli,
maggiore. / io starei meglio moglie d' un sartore / che mi mettria tre punti
sopra del pube nel caso di ritenzione d' orina. qualche chirurgo aiè il nome d'
d'orina. qualche chirurgo aiè il nome d' occhiello a tutte le incisioni di poco
'macchie 'mi tengo come altri d' un nastro all'occhiello. -pigliare per
abbonda; / fertile è la palude d' aquile ed occhierelle, / ma più
). -anche: ammiccamento, strizzatina d' occhio, espressione che rivela intesa,
dai suoi andari, aguzzava il core d' ognuno. berni, 29-49: (
del suo cuore infagottato di lardo. d' annunzio, iv-2-276: la pappagorgia e le
, e due occhietti acuti e vivaci d' uccello, che gli sbattevano continua- mente
. -con valore avverb. d' annunzio, iii-1-6io: drappi di seta lavorati
-marin. ciascun occhiello dei terzaroli o d' inferitura (v. occhiello, n.
che stia saldo. inventario di alfonso ii d' este, 3284: occhietti da fenestrino
l'estremità della verga dentro un buco rotondo d' una filiera d'acciaio, più largo
dentro un buco rotondo d'una filiera d' acciaio, più largo davanti che di dietro
rilevate, con alcuni nodi a modo d' occhietti attorno attorno per l'ambito loro
per così dire, in infinito a foggia d' una matassetta di sottilissime fila. spallanzani
con questo [vetro] ha più d' un rapporto un secondo vetro alquanto più
esser formato di occhietti o maglie a guisa d' un reti- cello. tommaseo [s
fave con occhietti neri tra le foglie d' argento. 5. ferita provocata da
, e, anche, nelle lettere d' ufficio... è 'l'indirizzo
una lettera, di un memoriale e d' altro scritto simile, e un'altra
11. locuz. -bare l'occhietto, d' occhietto o occhietti o chiudere l'occhietto
se un bel visetto / mi fa d' occhietto, / cento dobloni / gli vuò
cuffia perché ascoltassi non so che concerto d' una orchestra di praga. -in
, di specificazione che indica uno stato d' animo, un atteggiamento, un'intenzione
larga sul letto, gonfia come una schiuma d' uovo, e agli orecchini colle perle
da bagni, / sotto le mani d' achille domò tocchi-fulgida atena. =
ciascun de'tuoi compagni, / che d' egregi schinier veston le gambe, / già
, e se tu arrivi guarda ». d' annunzio, i-14: l'occhi-glauche figlie
giacea della montagna, / quando nunzia d' amor venne dal colle / la bruna,
marino che ha così esattamente la forma d' un cavallo del giuoco degli scacchi,
loro accennando, tutte le raccoglie. cecco d' ascoli, 914: occhi eminenti e
: con due occhi in testa che parean d' un falcon
: se fussi polifemo o balestriere / d' un ochio, da le fosse andrò discosto
fissavano talora in viso alle persone. d' annunzio, v-1-212: rivedo le sue mani
di latti- cine di vitello cotte o d' occhi di vitello. boccamazza, i-1-440
non vedeva se non poco, e molto d' appresso, così con quegli dell'intelletto
, la locuz. avere gli occhi d' argo indica oculatezza, avvedutezza, attenzione,
sei ali; / le penne piene d' occhi; e li occhi d'argo,
penne piene d'occhi; e li occhi d' argo, / se fosser vivi,
ricca gonna una sacrata dea / cinta d' un velo e d'or le chiome
sacrata dea / cinta d'un velo e d' or le chiome avvolte, / le
tenea, / con l'ale stese e d' argo li occhi avea. ariosto
avea. ariosto, 14-107: con occhio d' argo il glio di pipino /
4-279: mostro orribile e grande, d' ali presta / e veloce de'piè
, ii-431: bisogna aver gli occhi d' argo in avvertire a chi tu dai a
vigilava con gli occhi d' argo con monsignor d'angolem, co
vigilava con gli occhi d'argo con monsignor d' angolem, co 'l duca d'ornala
monsignor d'angolem, co 'l duca d' ornala e con quaranta de'suoi più scielti
soldati. brusoni, 615: teneva apparenza d' uomo robusto con sette capi, nel
naturali. piave, xc-248: anco d' argo i cent'occhi disfido / se
andato in cateratta. -batter d' occhio: momento, istante, attimo;
non vider più bene / ch'un batter d' occhio e poche ore serene. tenzone
vita, la quale è un batter d' occhio a ragione della celestiale gloria.
, i-241: la corsa è un batter d' occhio. 2. per estens
le viti] a riguardo; un po'd' occhio e di regola
: né occhio non vede né cuore d' uomo può pensare quello eh'è apparecchiato da
: ella [maria] fu capace d' udire cose che non fu mai creatura che
/ gli occhi 'n ver quella / e d' ogni acto t'astieni. dante,
e io, che tutto ai piedi / d' i suoi comandamenti era di voto,
più serio, esclamò: « il 15 d' ottobre 1627! sicuro: è dell'
quiete, al santo / desco fiorito d' occhi di bambini. pirandello, 8-1041:
aliene, a un tratto trovava modo d' entrar bruscamente a riparlarmi di te o dei
/ un corpo nudo. -pieno d' occhi o tutt'occhi (con valore aggettivale
indole di una persona, uno stato d' animo, un sentimento, un'intenzione (
donna mia / un lume pien di spiriti d' amore, / che porta uno piacer
nel core, / sì che vi desta d' allegrezza vita. dante, vita nuova
., 1-44: folgoron gli occhi d' un dolce sereno, / ove sue face
tien cupido ascose; / l'aier d' intorno si fa tutto ameno / ovunque
occhi siano quelli che sono i messi d' amore, notate quei d'anichino,
sono i messi d'amore, notate quei d' anichino, quando giuocava con madonna beatrice
chiamato sultan me- met, di età d' anni 18,... di maggior
, 8-348: quindi, sbarrando tanto d' occhi e congiungendo l'indice e il
gai come di pulzella, terribili come d' assennata. pindemonte, ii-13: d'arcane
come d'assennata. pindemonte, ii-13: d' arcane tazze a lei medica mano /
ecco di nuovo il commissario con tanto d' occhi fuori, scalmanato, investendoci tutti
scompaginata, che gli abitava dirimpetto. d' annunzio, i-413: catntava mollemente;
nessuno! le gridava allora con tanto d' occhi sbarrati. tornasi di lampedusa, 196
lo conosci ancora? -mal d' occhio: v. maldocchio1. -occhio
, non cattivi venti. -colpo d' occhio', v. colpo, n.
rotto e con le vele le quali piene d' occhi gli pareano tutte spezzate e con
biringuccio, 1-29: con l'occhio d' un zappone il van minutamente tritando [
e dicesi occhio dal modo che tiene d' occhio aperto... sono dui occhi
quand'ella [la scure] è d' occhio largo e taglio stretto. crescenzio,
di scuri. inventario di alfonso ii d' este, 3120: occhi da muro de
bartoli, 6-5-178: per entro gli occhi d' una di quelle mie manette passarono un
in fronte e pennacchio nero, un occhio d' argento appiccicato al petto pei magistrati civili
bresciani, 6-x-43: colle pomate mescolate d' orichicco (ch'è una gomma)
pepato / è più torte, se d' occhi egli è privato. note al
taglia, restano nella tagliatura a similitudine d' occhi e perciò dai fanciulli sono chiamati
in cima entro un informe occhio formato d' un legno liscio, e subito..
, penetrandovi filtrato, chiazzava il terreno d' occhi mareggianti. -in partic.
pomellato di bianche nubi, occhi d' azzurro si aprono e si chiudono.
riparo. risalendo la costa sergio vide d' un tratto dall'alto ciò che ne restava
restava: un grande occhio rotondo pieno d' acqua d'un azzurro torbido tagliato in
un grande occhio rotondo pieno d'acqua d' un azzurro torbido tagliato in mezzo al
ponte. -ciascuna delle chiazze d' unto che si formano sulla superficie del
: e dicesi del togliere il buon d' una cosa per sé e lasciare il cattivo
pigliare alle volte... di polvere d' oc chio di granchio con
doloroso. savinio, 3-95: vedovo d' ugna e coronato da un occhio di
-gerg. occhio di civetta: moneta d' oro. piccolomini, 10-323: chiaman
: chiaman parimente li contadini li ducati d' oro occhi di civetta, e ridono e
a'suoi corsieri, o prole / d' iperion divina, occhio del cielo, /
i tuoi pannicelli, e mi fa bisogno d' un bell'occhio di sole per assolcarli
luna riceverà l'occhio infinito, / d' impero e fede e onori n'inghirlanda
come e in che tempo gli occhi d' uno albero nelle tenere cortecce dell'altro pigliassero
: * scudetto, occhio ': sorta d' innesto con sui si adatta un pezzo
: vi parlerò di tre sole maniere d' innesto che bastano a provvederci completamente,
indugia a fare il predetto nesto nel mese d' agosto,.. si lascia addormentare
primavera... e questa maniera d' innesto dicesi dagli agricoltori innesto a occhio
a occhio chiuso, che si fa d' agosto. perché c'è poi quello
: se scoppia un tallo a piè d' un novello insetato (innestatoi si leva,
tacquero tutti e due ascoltando il mormorio d' una fontana vicina, e un ronzio
una fontana vicina, e un ronzio d' insetti che si rivelavano passando negli occhi
l'occhio dell'intenditore. -colpo d' occhio: v. colpo, n.
singolarità che valga a distinguerli dagli uomini d' altre età e d'altre terre.
distinguerli dagli uomini d'altre età e d' altre terre. fenoglio, 2-234: per
criteri, intendimenti o da uno stato d' animo, dall'indole, da una particolare
ruzzini, lxxx-4-425: forse la facilità d' alcun indulgenza, unita al merito di
, / tenendo la tornata / corno d' inamorati. boccaccio, dee., 2-10
occhio, gli occhi, un occhio d' uomo, umano, della testa, del
disse: oh, vale un occhio d' uomo. e veduto un fanciullo che passava
un ochio. guicciardini, 2-10-360: d' onde nascono le carestie se non in
, 7-367: ogni cosa vale un occhio d' uomo. dimanda di carne, dimanda
che produce la liguria costa un occhio d' uomo in questa terra. o.
e in quello fece porre tanto brocato d' oro bellissimo e rico, che uno
, 101: ci sono bellissimi occhi d' invetriate e grandi quasi quanto tutta
la chiesa turati in quel giorno da gigli d' oro in campo nero servivano d'acconcio
gigli d'oro in campo nero servivano d' acconcio ornamento. baldinucci, no:
], perciocché, contro alli siti d' essa volta e per forza di lumi
volta e per forza di lumi e d' ombre, il torso che scorcia in dentro
colorati e rosette dipinte e cotte e fregi d' intorno dipinti e cotti...
scalone per un occhio ovale lucente. d' annunzio, iii-1-789: un'apertura verticale,
fagiolo, n. 1. -mal d' occhio: v. maldocchio2. -occhio
occhio: v. maldocchio2. -occhio d' asino: erba saetta { sagittaria sagittifolia)
a maturare verso la fine del mese d' agosto e, maturata perfettamente, diventa d'
d'agosto e, maturata perfettamente, diventa d' un colore quasi simile al rubino.
dizionario di marina, 532: 'occhio d' una gassa ': la parte che
: cappio fatto per impiombatura all'estremità d' un gherlino... 'occhio ai
lo stesso, e abbracciare la testata d' un albero... 'occhio d'
d'un albero... 'occhio d' uno stroppo ': la parte dove
dizionario di marina, 531: 'occhio d' una bigotta': quello in cui passano
5-4-404: tra gli altri [marmi] d' ammirabil perfezione e bellezza è l'occhio
più bigio, il quale, invece d' esser picchiettato come il granito, è composto
minuti rigiramenti, somiglianti talvolta ad occhi d' uccelli. -occhio di pesce o di
. bossi, 247: 'occhio d' ariete, di lince, di lupo '
loro somiglianza si attribuisce a varie specie d' animali. -occhio di tigre:
certa distanza, entro un determinato raggio d' azione, ciò che non poteva essere
occhio naturale, ma compresi nel raggio d' influenza dell'apparecchio stesso: mediante quest'
riportato dal salviati in questa figura come d' una 'e 'che avesse rovesciato
con valore di inter. in che batter d' occhio! '.
, tanto grande, in che batter d' occhio fu presa, perdendo tutto il regno
poca fame che ne'cristiani medesimi è d' ascoltare la parola di cristo. gioberti
a cald'occhi. -a colpo d' occhio: v. colpo, n.
, n. 23. -a corsa d' occhio: con una rapida scorsa, con
canzonetta] una lestissima letturina a corsa d' occhio. -agli, davanti,
a cui / s'aperse a li occhi d' i teban la terra. m.
la nostra giustizia / ne li occhi d' i mortali, è argomento / di fede
a. pucci, 7-no: convienti brigar d' essere ornata / di vita virtuosa e
essere ornata / di vita virtuosa e d' onorare / il tuo marito, sì che
tommaseo]: nelle diaboliche lusinghe fa d' uopo vivere a occhi aperti. guicciardini,
agli occhi, all'occhio, a regola d' occhio: con la facoltà della vista
, poco più poco meno, a regola d' occhio. bigiaretti, 10-21: il
, n. 19. -a perdita d' occhio (óon valore aggettivale):
lo son sognata. mi pareva d' essere in una gran pianura a perdita d'
d'essere in una gran pianura a perdita d' oc- -chio. d'annunzio,
a perdita d'oc- -chio. d' annunzio, i-92: la strada prolungasi dritta
di selci da'lati giù a perdita d' occhio. -con valore avverb.
/ solcava la strada / a perdita d' occhi. e. cecchi, 8-129:
una folla, che brulica a perdita d' occhio, son centinaia e migliaia di
, 51: intorno, a distesa d' occhio, l'iniquità degli oggetti persiste intangibile
-aprire, fare tanto o tanti d' occhi', guardare, osservare molto attentamente
penan lì in van, facendo tanti d' occhi. e. cecchi, 7-19:
anche piuttosto scandalosi. ho aperto tanto d' occhi, sperando ai dargli ragione.
smentiscono. -aprire gli occhi o tanto d' occhi a qualcosa: prestarvi grande attenzione
., iv-xv-10: dico che tempo è d' aprire li occhi a la veritade.
in egitto le trombe guerriere dell'armata d' augusto, che sole bastavano ad isvegliare
bastavano ad isvegliare antonio dal lungo sonno d' una vita oziosa e lasciva e a
nuora sciocca e malaccorta, aprirò tanti d' occhi... in ritrovarmi un genero
occhi il tempio a claudio fatto per arra d' eterna servitù. segneri, iii-1-2:
-con riferimento alla morte, come punto d' arrivo ineluttabile. giuliani, ii-336:
ingegnere antonio zannoni, provvedendo allo scoprimento d' una pittura murale del secolo decimoquinto.
diavol mi porti, se le fanciulle d' oggi non son prima innamorate che gli abbino
buona cognizione. -avere gli occhi d' osso: non vedere o fingere di
. / ad ogni cosa avere gli occhi d' osso. -avere gli occhi in
sempre gli occhi in capo e avvengonsi d' ogni cosa. a. martini,
consultazione. manni, 2-188: prima d' impegnarsi a negare come non vero il
quella bertella. -a vista d' occhio: in modo sorprendentemente rapido,
nievo, 243: io dimagriva a vista d' occhio, e la pisana fingeva di
che il naso gli crescesse a vista d' occhio. bacchetti, 15-54: il vino
e le piramidi dei cocomeri sparivano a vista d' occhio. -balzare agli occhi',
, quando cadde sotto l'occhio beffardo d' un popolo che si gabbava di tutte le
achille ', ti citerò il primo periodo d' un'orazione politica d'uno scrittore.
il primo periodo d'un'orazione politica d' uno scrittore. -chiudere gli occhi
fare, schiacciare, stringere, strizzare d' occhio, d'occhi, l'occhio,
, stringere, strizzare d'occhio, d' occhi, l'occhio, gli occhi'
, il che si chiama 'far d' occhio 'o vero 'fare l'occhiolino
: ferrante, rivolto a me e facendomi d' occhio: « dunque », disse
bisbigliar la checca e mone / e far d' occhio alla ciecia che sonava. bracciolini
il dir male de'grandi, fa d' occhio e gode. ghislanzoni, 17-13:
vino che celeste gli aveva versato facendogli d' occhio. solinas donghi, 2-164: luigino
bella /... / non pur d' averlo udito gli dice ella, /
. 17. -con tanto d' occhi: con stupore, con meraviglia,
: era rimasto a guardare con tanto d' occhi quello che gli parlava così.
dare1, n. 62. -dare d' occhio, l'occhio, gli occhi o
bartoli, 13-1-51: gareggiavano in fogge d' abiti gai e in acconciature da più
5-505: eravi una tal giovinastra, nazionale d' un di quei luoghi vicini che soggiacevano
d. bartoli, 2-3-169: quella novità d' un così pubblico e solenne mostrarsi tanti
popolo, dopo aver fatto inutile ricerca d' un suo amico smarrito fra la moltitudine,
venute giù per la successione de'secoli d' occhio in occhio. -dormire a occhi
con gli occhi altrui vale riposarsi e quietarsi d' alcuna cosa in su '1 sapere e
su '1 sapere e 'n su la diligenzia d' altrui. -dormire con gli occhi
aperti; ché più tesser sciocca / d' ogni altra ria deformità deforma.
questo esito ebbe il movimento di bartolomeo d' alviano, stato più negli occhi degli
io tratti prima di quelle del prencipe d' oranges suo padre, il quale è stato
. pensa di far ritornare gli amici d' antonio galeazzo bentivogli, li quali..
veston le donzelle. / lì fan d' occhio, metton ghigni: / è lì
nella storia del cinema. -fuggire d' occhio qualcosa a qualcuno: sfuggirgli all'
: ben osservato! e'm'era fuggito d' occhio. -fuori degli occhi
gettare, n. 41. -giocare d' occhio con qualcuno: ammiccargli, strizzarglielo
, 121: esse dall'alto / giuocan d' occhio col vago, e son civette
n. 2. -in un batter d' occhio: v. battere, n.
-in un tratto, in un voltar d' occhio: in un momento, in
ha questa pratica, in uno voltare d' occhio sa come giace quel piano, come
i'ti perdei / 'n un tratto d' occhio: e al fin del gran viaggio
: il ferruccio deliberò levarsi quella molestia d' in su gli occhi e sicurare il detto
. -levare, togliere una persona d' occhio, dagli occhi, dinanzi agli
più certa puoss'egli avere che tolti d' occhio coloro ne sieno i quali, d'
d'occhio coloro ne sieno i quali, d' intollerabil superbia enfiati e colmi d'avarizia
, d'intollerabil superbia enfiati e colmi d' avarizia insaziabile..., offesi o
per certo / ce l'abbiamo a levar d' avanti agli occhi. alfieri, 4-92
: da amico sincero, voglio avvertirla d' una cosa che le sarà utile di sapere
: nelle terze 'laudi ', d' annunzio ha sfoggiato un virtuosismo meraviglioso e
46-262: ponetevi sott'occhio la carta d' europa. studiatela con guardo sintetico, nell'
: piangere per la commozione. rinaldo d' aquino, 118: un oseletto che canta
aquino, 118: un oseletto che canta d' amore / sento la notte far sì
occhio a qualcuno: strizzarglielo in segno d' intesa. de marchi, i-557:
ciottoli, e se fossero state sul banco d' un fornaio non si sarebbe esitato un
ii-267): né creder che d' addosso occhio ti muova / fin che in
a forza di non distaccargli mai l'occhio d' addosso. manzini, 12-143: marisa
agli occhi. -non perdere d' occhio, dagli occhi qualcosa'. nutrire
iv-323: credimi, / non perderò mai d' occhio il mio diritto. foscolo,
378: la chiesa romana non perde mai d' occhio ciò ch'abbia una volta pur
volta pur solamente appetito. -non perdere d' occhio qualcuno: non perderlo di vista
aspetta, / per non lo perder d' occhio. tarchetti, 6-ii-384: ho
la stessa casa, di non perdervi d' occhio un istante. -non stracciarsi
occhi ', che vale curarsi poco d' una cosa. -non tenere gli occhi
loro occhio si pasca. -passare d' occhio', passare inosservato. crusca [
s. v.]: * passare d' occhio 'vale sfuggire all'altrui attenzione
ciò vivo rammarico. -perdere d' occhio: perdere di vista momentaneamente,
. caro, i-266: né mai d' occhio perdendola [la capra], per
ingravallo e il dottor fumi non li perdevano d' occhio un momento. -non
imprender colui cui non averien voluto perder d' occhio. lippi, 5-30: la donna
aspetta, / per non lo perder d' occhio e chrei le manchi, / segue
dell'astrazione é infinito: quando perde d' occhio la realtà, può non finir
almanco ho questa buona sorte d' aver la vista chiara, vivarosa,
presbite mi sento addosso gli occhi presbiti d' uno zoologo che cerca d'inquadrarmi nell'
occhi presbiti d'uno zoologo che cerca d' inquadrarmi nell'occhio di una rolleyflex.
l'ospite misteriosa. -sparire d' occhio: scomparire dalla vista di qualcuno
. lippi, 2-53: gli sparì d' occhio e fece un tempo scuro /
gli occhi ne'ricchi, si dolevan d' avere a guadagnarsi il pane. baldi,
sta sempre sugli occhi. -tenere d' occhio, a occhio qualcuno o qualcosa o
a occhio qualcuno o qualcosa o avere d' occhio a qualcuno: sorvegliare, sottoporre
/ farò precetto, acciò che gli abbian d' occhio, / onde non sia condotto
casa dall'incendio, o per tener d' occhio cose preziose nascoste, sotterrate.
: io non lo lasciai, lo tenevo d' occhio nella folla della gente, avevo
ambasciatori delle potenze, così facean tener d' occhio il micheroux dai loro confidenti.
non restava, ora, che tener d' occhio l'orologio regolando i propri cauti
, dispersi; non potuti esser tenuti d' occhio, inservibili e perciò esposti a
magazzini, o delle stalle, da tener d' occhio. -con riferimento a dio
mezzo ai folti boschi, tenendo sempre d' occhio le sue creature. -tenere
disinteressarsi del paziente, esso va tenuto d' occhio e sottoposto alle cure del caso
. da un anno che lo tengo d' occhio e quando posso ci scappo da genova
e neppure diffidenza, ma un tenersi d' occhio a vicenda, come tra potenze press'
). carducci, ii-16-149: tenga d' occhio, se mai, il fan-
: s'io ti fiammeggio nel caldo d' amore / di là dal modo che 'n
orecchi. giuliani, ii-315: quan- d' era poi fuori via (quel suo damo
rettrici nere, le tre rettrici esterne d' ambo i lati ed il pogonio esterno delle
). -anche: ammiccamento, strizzatina d' occhio, espressione che rivela in
occhiolino pietoso alla nostra madonna addolorata. d' annunzio, iv-2-190: gli occhiolini verdognoli di
complicità o un'intenzione, uno stato d' animo (talvolta in relazione con un agg
cio / che voi l'avreste detto d' un montone; / certi occhion tondi
due grandi occhioni, stupidi e gonfi d' acquavite, due occhi da servitore mi
/ trattien dei bianchi buoi, che d' ogni lato / il grande occhione girano,
terra o sulla rena, nel mezzo d' un prato o di qualunque altra gran
giugno non si sente che il fischio d' appello ed il canto della sterpazzolina, dell'
occhiuto argo, onde il nome acquistò d' argicida. pascoli, 484: non
i lampi e scintillar le stelle. d' annunzio, iii-2-98: ha dietro a sé
e venenoso rostro / tutto il dolce d' amor tronca ed am morba
della gelosia] occhiuta vedi, / d' aureo color, di nero e di vermiglio
ha la cerulea veste / l'algente dea d' ogni anima gelosa. f. f
: né da le porte, opra d' invidie e d'ire, / esca a
le porte, opra d'invidie e d' ire, / esca a vagar per la
, / su cui veglia un occhiuto profilo d' alata chimera. -con riferimento a cupido
la pallida civetta / e con pupilla d' or lucida occhiuta / invitolli a venir
ciò che accade; che tiene attentamente d' occhio persone o azioni o fatti.
troppo occhiuta al male, / fui d' adamo nemica, / fui contro dio
occhi ebbi fissi / ne la varia d' error torbida ecclissi, / a te fabro
te fabro di morte, a me d' affanni. fagiuoli, ii-172: oh quante
, / ed in vederli son più d' argo occhiute. parini, giorno, ii-89
giunge a me un sol lampo / d' amor cieco, occhiuta avvampo.
somigliante a una lunga striscia, qual è d' una serpe, vaghissima di colori e
de l'ali, e con le macchie d' oro, / le occhiute leggerissime farfalle
/ le occhiute leggerissime farfalle / onor d' erbose rive. arici, ii-24:
o un dolce ben lievitato!. d' annunzio, ii-305: oaor dell'eterno /
talvolta nelle menti estatiche dei profeti gode d' improntare una verga occhiuta, un pane
la notte, pallida fantasma / occhiuta d' astri. -con riferimento ai cherubini
/ tremendi occhiuti e dalle vive ruote / d' occhi infiniti anch'esse sparse.
di commessari, di giudici, d' inquisitori, di spie occhiutissime a investigare gli
derisi, solitari stanno, / strumenti ciechi d' occhiuta rapina. 8.
volete con visibile geometria palparne, a tratto d' occhiuta dimostrazione, le pruove, ascendiam
e da fianco la spada occhiuta. d' annunzio, hi-1-582: io vo pel mio
io. sacchetti, 151: dico d' un parlar rotto / con parole e
potenze occidentali se ostile ad esse. d' annunzio, iv-2-834: quel giorno s'intrattenne
al termine egli sale / il navicello d' oro, e infine ha posa / veleggiando
/ ti getti nelle pallide fiumane. d' annunzio, iv-1-475: su l'orizzonte
occidentale la luce persisteva come il riverbero d' una vasta fucina sinistra. -emisfero
. -impero occidentale', l'impero romano d' occidente. tasso, n-ii-411: l'
tua barca f... / d' un vento occidental dolce conforto. pigafetta,
filippo si fa maggiore la riputazione di barbara d' austria. foscolo, viii-52: le
,... distraendo i signori d' europa dalla tirannide delle loro castella e
) come, diremo, lo zendado d' una danzatrice orientale, o piuttosto il
danzatrice orientale, o piuttosto il velluto d' una occidentale. -sostant.
equilibrio europeo era minacciato \ ch'era d' uopo rintuzzare l'orgoglio della russia.
il nostro mandarino appare troppo meno edotto d' usi e costumi occidentali di quanto sarebbe presumibile
tanto un pranzetto. = nome d' azione da occidentalizzare. occidènte (
cassinese, xxxv-1-io: ca là'sse mosse d' oriente / unu magnu * vir '
vir 'prudente, / er un altru d' occidente. ristoro, 1-2: ha
questi abitaranno dietro al tabernacolo dalla parte d' occidente. petrarca, 50-2: ne la
che rimaneva ben poco del giorno. d' annunzio, i-80: via pe'risi de
/ a questa tanto picciola vigilia / d' i nostri sensi ch'è del rimanente
solopossente / la folgore strappata, / eran d' órto terrore e d'occidente, /
, / eran d'órto terrore e d' occidente, / e si pascean di regni
: tutte le volte che nella civiltà d' occidente l'edifizio delle convinzioni morali e del
l'occidente. -impero romano d' occidente'. la parte occidentale dell'impero
augustolo nel 476). -impero d' occidente: sacro romano impero (v
iii, l'erezione del nuovo imperio d' occidente con la dismembrazione da quello d'o-
d'occidente con la dismembrazione da quello d' o- riente.
-imperatore d' occidente: imperatore del sacro romano impero
de luca, 1-1-72: nell'imperadore d' occidente, il quale si dice di
offerire omaggio di vassallaggio o all'imperadore d' occidente o a quel d'o-
o all'imperadore d'occidente o a quel d' o- riente. -stor.
riente. -stor. scisma d' occidente: v. scisma.
scisma. -relig. chiesa d' occidente: la chiesa romana. 3
, socio-economica e politico-militare degli stati uniti d' america nei loro rapporti con il contrapposto
e l'occidente di questo glorioso giorno d' italia. -morte. lippi
, / che piove al collo e privalo d' un braccio, / ond'ei in
famiglia di fronte al sole occidente. d' annunzio, iv-2-1010: le balze erano piene
le balze erano piene di luce e d' ombra, percosse dal sole occidente.
intr. ant. tramontare. cecco d' ascoli, 668: se in oriente è
tendono le mani / al sole occiduo. d' annunzio, iv-2-264: era buona
ne'rosei occidui fumi / vanenti. d' annunzio, i-182: dava murmuri freschi
ii-607: la calpesta mèsse al par d' occidua / nuvola s'imporpora. idem,
si spande su per i cristalli carico d' innumerevoli rose porporine. la luce occidua passa
: occidua valle sopra il lago aperta. d' annunzio, ii-71: tacita era la
all'occiduo lo aveva elevato alla dignità d' uno stipendio. = voce dotta
un tratto divenuti cattivi, inaccessibili. d' annunzio, iv-1-821: egli le tolse
.. i capelli semplici coprivano a guisa d' un casco aderente senza turbare la linea
ed amare e cantare, senza conoscerla d' appresso, una dama della più gloriosa
nobiltà occitanica, trapiantata nelle mistiche plaghe d' oriente. -sostant. carducci
meridionale in cui si usava la lingua d' oc. occitanista, agg.
usato nella terminologia scientifica). d' annunzio, iv-2-1012: la gora si rigonfia
i denti sono situati anteriormente alla linea d' occlusione. -occlusione linguale: varietà di
linguale di un dente rispetto alla linea d' occlusione. -occlusione meccanica: ileo meccanico
se si abbisogna, che è d' uopo; che si addice; conve
, lat. tardo occlusìo -ónis, nome d' azione da occludere (v. occludere
piu usato nellaterminologia scientifica). d' annunzio, ii-293: o strada..
-turato (il naso). d' annunzio, ii-63: ci ritraemmo, con
miei, l'occorrente da scrivere. d' annunzio, iv-1-769: accanto, in
in quanto male involta / fosse la vita d' esto mondo reo, / e le
nel preterito, / che mentre cercon d' altri fare interito, / per sé diman-
, esultarono nel vedersi offerto il pegno d' una protezione tanto utile in ogni occorrenza,
tutte le merci loro e a fornirli d' ogni loro occorrenza, corti sarebbero tutti i
796: pativa questa armata qualche difetto d' armi da fuoco e d'altre occorrenze.
armata qualche difetto d'armi da fuoco e d' altre occorrenze. maironi da ponte,
poi ampio questo locale oltre l'occorrenza d' un provinciale museo. da ponte,
da ponte, 18: perdei più d' un anno in tal guisa, tra le
, e di venderli or per coprirmi d' un decente abito ed or per supplire
prencipi e nell'imperatore potere e rissoluzione d' estendere a quella parte la frontiera per
, per una occorrenza di messer antonio d' importanza, mi bisogna esser seco a la
s'insospettì, e... trattandosi d' un gran personaggio, diede in una
/ il terzo ecco mi occorse / d' altro avvenir non lieto anno presago.
: come ch'io l'abbia in concetto d' uomo di saldo intendimento e di profondo
machiavelli, 1-i-165: perché molti sono d' opinione che il bene essere delle città
opinione che il bene essere delle città d' italia nasca dalla chiesa romana, voglio
, 970: doh, elli m'ocore d' uno buffone, el quale passava da
: chi è più degno di te d' occorrere alle mie forze? vieni, e
, occorre subito alla domanda del numero d' esse, determinandolo in questo modo, cioè
, che adesso ultimamente gli sia, d' un'altra donna, nata una figliola.
la guardia di cotesta ròcca e che d' essa a te e a noi può occorrere
tant'alta / e sì rara aventura d' acquistare / baiardo, quel destrier che
gli era occorso di difendere, in più d' un'occasione, la riputazione di quel
: e qualche uno che tal miniera chiama d' acciaro e non di ferro. ma
, perché non si vede tanta differenzia d' acciaro al ferro che vi oc- corga
ancora difender qualche opinione contra a quella d' uno altro, fallo più modestamente che
v. occorrenza2). = nome d' azione da occorrere1. occórso1 (
= lat. occursus -ùs, nome d' azione da occurrère (v.
del reame occultamente. alessandro de'medici d' ottaiano [in carducci, iii-6-186j:
offizio turco, queste città d' italia cotal mercanzia faceva. giacomo soranzo
simile al mare, in cui fa uopo d' esperto nocchiero; i cortigiani simili a
, 1-2-55: non si tratterebbe che d' una specie di rivelazione che l'anima
: a goccia a goccia / l'acqua d' alto cadendo i sassi incava; /
figliolanza che ha da infettare lo spirito d' ogni femmina. parini, xx-46: da
un tal discorso aveva pregiudicato alla riputazione d' aristide. -in modo misteriosamente occulto
[delle cose] ovvero è esercitamento d' umiltà, ovvero fiaccamente di superbia.
cadavere', sottrazione, occultamento o guasto d' apparecchi a pubblica difesa da infortuni',
atto al finestarle, per eternale benedizione meritò d' essere midi impedire al nemico e ai
alla sua udienza e sarà in concetto d' ascoltar volentieri chi comanda giustizia e di
tenere in freno i = nome d' azione da occultare. ministri e
i crini / la guidi il tempo, d' una lira al suono. pea,
folto bosco antro sassoso / cui l'erba d' ogni intorno occulta e preme. lanzi
il parricida ha avuto anche l'ardire d' aprir la bocca e di nuovo cerca di
ei pensa, / tutto in lor d' odio infellonissi. l. priuli,
: apprese [orfeo] il metodo d' occultare le sue dottrine con geroglifici e
e'suoi appetiti, voglie e passioni d' animo, che se tu dì v'arai
nella grandezza del suo fasto occulta. d' annunzio, iv-1-791: appariva manifesta la
egli come persona di animo forte e d' alto legnaggio, benché dentro il dolore
di graziosa piacevolezza, a me cagione d' intollerabile tormento. leggenda aurea volgar.,
soluto che dal debitore si faccia al creditore d' alcuni beni per pagamento del debito,
foco è da esser messo per consumatore d' ogni sofistico e scopritore e dimostratore di
è luce, scacciatore delle tenebre occultatrici d' ogni essenzia. borgherini, i-1-5-74: qual
dotta, lat. occultàtor -óris, nome d' agente da occultare (v. occultare
fallia, trovò uno delli detti sterpi fatto d' un'altra anima d'uno rucco de'
detti sterpi fatto d'un'altra anima d' uno rucco de'mozzi di firenze, et
dotta, lat. occultano -ònis, nome d' azione da occultare (v. occultare
far sì che il mondo sia veramente d' accordo con le loro fantasie. 2
occulta virtù che da lei mosse, / d' antico amor sentì la gran potenza.
amor sentì la gran potenza. cecco d' ascoli, 704: o quante sono
sempre le occulte ragioni delle cose. d' annunzio, v-1-318: tutto è sogno,
sono nimici ed hanno insegna e abito d' amici. buti, 3-543: le ragioni
stomaco. castiglione, 78: il tempo d' ogni cosa al fin scuopre gli occulti
, 10-i-312: non ci è lecito d' indovinare tutti gli accidenti, i trapassi
: gli angeli ammaestrano e hanno vertù d' ammaestrare, e la loro dottrina è verace
volumi de'sermoni occulti e scuri né d' intendere i segreti delle sentenzie, appiccati
ei non s'esprime come i suoi pari d' età; traluce un senso occulto in
di vaticini fanno e assai bramosi / d' occulti libri. cattaneo, v-3-
costumi de'viventi: / tutto è pien d' occulti inganni, / tutto è pien
viso, gli luceva negli occhi. d' annunzio, iv-1-102: quali eran mai le
qualche polverosa scansia si sta occulta. d' annunzio, iv-1-18: l'ombra,
branche / del monte una valle che d' ambi i lati / ha folte selve e
: in quella stanza occulta / vedrai d' inestimabili tesori / indicibile ammasso.
fosca / per gli alti lecci e d' ogn'intorno avea / sentieri occulti e
pecora] al certo segreta ira consuma / d' occulto morbo. -inavvertibile.
vada altrove. tansillo, xxx-10-259: d' una pietra seggio e d'un virgulto /
xxx-10-259: d'una pietra seggio e d' un virgulto / fattovi tetto, con la
odorose cime, / eterno onor d' eroi, vergini allori. landolfi, 2-201
del 1869, cioè, dopo dieci anni d' ingenti fatiche e di generose lotte,
vi son cui grave noia preme / d' essere al mondo in basso stato occulti.
udendo la moglie esser figliuola del re d' inghilterra e di mirabile allegrezza occulta fu
e battendo i piedi in terra, mostrava d' esser agitato da una fierissima e occulta
dal rumore ae'passi comuni il rumore d' un passo aspettato con un misterioso timore
passo aspettato con un misterioso timore. d' annunzio, iv-1-24: i presentimenti oscuri
corsini, 10-48: perché amor viepiù d' ogni altra cosa / ricerca segretezza e più
e più soave / è la gioia d' amor quant'è più ascosa, / non
calzolaio più tosto che il filosofo avrà d' un mio fatto secondo il suo giudicio disposto
, non essere più reticente. d' annunzio, iii-2-1062: bisogna...
, pezzolame e minuzzame di mattoni, d' ogni altra cosa la quale fosse occupaménto
moderni figliuoli... nello studio d' ovidio maggiore, delle pistole...
tragedia e altri occupamenti, più insegnanti d' amare secondo carne che mostratori di buon
occupaménto di tutta riputazione. = nome d' azione da occupare. occupante (part
con rapina truova cagione di occupare quello d' altri. f. vettori, 1-61:
i beni stati del padre, sì come d' uomo senza erede morto, occupasse,
di detto tratto di strada sarà necessario d' occuparsi ai particolari, per le stime
., 14-54: discesa [la corrente d' arno] poi per più pelaghi cupi
1-iv-296): quale col giacchio il pescatore d' occupar ne'fiumi molti pesci a un
g. villani, 10-188: il duca d' atene... si partì da bran-
: i franzesi avevano occupato a forza d' armi il regno di navarra. muratori
iii-59: napoleone venne al primo conquisto d' italia e occupò le terre de'veneziani.
[i galli] la miglior parte d' italia tolta a'toscani. -prendere d'
d'italia tolta a'toscani. -prendere d' assalto una città o una posizione,