sopra a volo, cadevano morti. d' annunzio, iv-2-49: l'aria torpida
nuovi diffondevano dalle congreghe gesuitiche la mefite d' un egoistico ascetismo. guerrini, 2-418
medioevo la chiesa cristiana, conservatrice unica d' una gran lingua, d'una letteratura
, conservatrice unica d'una gran lingua, d' una letteratura e d'una scienza,
gran lingua, d'una letteratura e d' una scienza, 'si mescolò a tutto
v.]: zerbino mefiticamente impregnato d' odori. = comp. di
vapor, fumosa e calda, / d' un mefitico odor, d'un lezzo infame
calda, / d'un mefitico odor, d' un lezzo infame / le campagne d'
d'un lezzo infame / le campagne d' intorno a l'aure ingombri. spallanzani,
venga più o meno snervata dalla combinazione d' altre sostanze, e nominatamente dei gaz mefitici
[quei luoghi] da quella specie d' aria mefitica che suol sorgere dalla corruttela
per mefitico miasma / anela e gronda d' un sudor gelato, /...
, dal quale sorgevano esalazioni mefitiche. d' annunzio, v-2-49: quella sublime fioritura del
anzi già sa, povera piccina, d' antiquato e s'incammina a raggiungere nell'
rosmini, 5-2-844: chi può assicurarsi d' essere al tutto netto nella condizione sociale
giordano, 3-222: tutte quelle grandezze d' iddio... sono in lui sanza
in lui sanza nullo contrario o menimamento d' alcun bene. ubbie e ciancioni del sec
gloria di poeta, di critico, d' oratore. 2. recessione di un
adriani, 3-1-197: non è atto d' amico, ma di sofista che procaccia
in cuore o vuo'lo fare, / d' adorare dio veramente / siccome adora l'
: non dico ad menomanza / però d' alcun'amanza, / ch'ella non sia
nel menomamento più. = nome d' azione da menomare. menomante (
fortemente indurate, a luna menomante. d' annunzio, iii-1-850: la luna di
iv-vm-2: così come questa è bellezza d' onestade, così lo suo contrario è
menomano. ristoro, 7-2: questa tonica d' aere caldo,... riscaldato
3-5: il sole e quel diluvio d' oro della luce che per tanti secoli versa
, / orma ritien di mutamento e d' ombra, / che a l'insù menomando
, nella opposta riva deè lagni. d' annunzio, iii-2-1154: bevuto hai la
l'imperio di dugentornila e più abitanti. d' annunzio, vi-879: la sua brigata
di fatto non venne egli a menomarsi d' alcuna porzion del suo regno, bensì ottenne
le sillabe toniche 'della prima parte d' un composto, non ostante la nostra
accrescere i piaceri e menomare i dolori d' una vita che ad ogni minuto s'accorcia
pena. bembo, 10-viii-258: crebbero poi d' ora in ora le mie doglie,
dei sullodati filologi filosofi esteti e professori d' italia, sarebbe il vero professore. de
parvoletti sono appunto migliori degli adolescenti. d' annunzio, iv2- 500: eracle vestito-di-stelle
quel paradiso occidentale per rapirvi i frutti d' oro, rinunziò a trar seco le
magnanima confessione redime il fallo; né d' altra parte il tacere può menomare ne'potenti
del giovane, in cambio di menomarlo. d' annunzio, iii2- 1088: perché dovrei
me custodito intatto? quale amore sopporta d' esser misurato? montano, 391:
[dolcezze] le nuove, né le d' oggi per quelle d'ieri, menomano
, né le d'oggi per quelle d' ieri, menomano e perdono della loro forza
: a questo aristotole allega il testimoniaggio d' un savio re chiamato teeponpe, che
, potrebbe per avventura sembrar a più d' uno ch'io volesse menomar la potenza
costoro mi sembrano confondere con la legalità d' un diritto la necessità d'un fatto.
la legalità d'un diritto la necessità d' un fatto. beltramelli, iii-1050:
menomano. guerrazzi, 1-409: la vita d' innocenzo vili, giambattista cibo, non
ch'ella non è iddio, ma opera d' iddio. -volgere al termine,
offesa se ne tenesse e menomata. d' annunzio, v-1-1012: dal male non
rispetto che doveva a suo padre. d' annunzio, iv-2-946: vegliava senza lacrime
fra giordano ^ 1-48: questo comandamento d' onorare 11 padre e la madre è
grandissime mescolate, niuna cosa ottenne. d' annunzio, iv-2-424: se tu possiedi una
persona e la pone in una condizione d' inferiorità rispetto ai suoi simili; lesione
, anco ne'pezzetti minimi e indistinguibili d' acqua non ci sarà difficultoso né nuovo
, è sufficiente una menomezza per cambiare d' umore. = deriv. da
affanno, si bagnavano nelle marine acque d' occidente, e le menome stelle si potevano
è piccola parte di toscana e menomissima d' italia. minturno, 261: -poiché è
tu hai veduto, che la memoria d' una menomissima parte de'miei dolorosi martiri
che da tai parole, con franchezza d' animo dette, pur tanto non s'
simile inezia appagano spesso l'ambi- zioncella d' uno schiavicello; perché questi onorucci fan
, diede nelle smanie, mi caricò d' improperi e, senza darmi il menomo
o nessun valore; privo o quasi d' importanza, d'interesse, di peso;
; privo o quasi d'importanza, d' interesse, di peso; insignificante,
il fastidio di caterina, lo struggimento d' anna bolena lo facevano ad ogni menoma
avea mai potuto sentire una menoma faviluzza d' amore per lei, non ebbe punto
all'ultimo gusto di francia, dicendomi d' avere un sarto francese. galanti,
menomo ostacolo e senza avere la necessità d' impugnare né pure una spada. bianconi
oh, né la menoma / ombra d' ingiuria ha da temer. -poco o
nostri paesi fra i 45 e 50 anni d' età e rappresenta il fenomeno più appariscente
nei fiumi del meridione degli stati uniti d' america. = voce dotta,
volere accompagnare, né con uomo che menosdica d' altrui. ibidem, 6: molto
ha buona lingua, che no menosdice d' altrui. = comp. dal
signori parrà che si convengano avere più d' uno messo, sì debino avere più
uno messo, sì debino avere più d' uno messo, ma non possino avere per
e'detti messi, o vero messo, d' ogne ambasciata che farà, none essendo
ambasciata che farà, none essendo più d' uno. e fatto fu questo menovamento.
questo menovamento. = nome d' azione da menovare. menovanza (
federico ii, 159: la fiore d' ogni fiore / prego, per cortesia
e non si possono e'detti debiti e d' ispese rèndare; acciò non sieno menovate
apparito / un padiglion che parea tutto d' oro, / ed ordinato sùbito un convito
foro, / né poi in mensa magnifica d' argento / mancar gran vasi e di
mancar gran vasi e di cristallo e d' oro. g. c. croce,
mensa: posate, vasellame e stoviglie d' argento. ojetti, ii-545: del
ragionar gran parte si dispensa / sopra d' orrilo. bandello, 2-42 (ii-103)
non vivon già [i gesuiti] d' erbe e fagiuoli, / mangiano, come
, le taverne e i postriboli. d' annunzio, iv-1-53: il vero lusso d'
d'annunzio, iv-1-53: il vero lusso d' una mensa sta nel * dessert '
con arte in piatti di cristallo guarniti d' argento. e. cecchi, 2-167:
a chi vorrà metterla in dubbio. d' annunzio, iv-2-1321: non ho voglia di
borgese, 1-86: a una mensa d' ufficiali fece colazione forzando l'appetito e bevendo
5-98: a mezzogiorno e mezzo esco d' ufficio e mi avvio a piedi a una
però visti, spiriti parlando / alla mensa d' amor cortesi inviti. / la
, 2-304: 4 a la mensa d' amor cortesi inviti ': cioè inducimenti e
calici dell'oro solidi... d' ogni parte si raccoglie. boccaccio, 1-vi-580
[dionisio] trasse de'templi più mense d' oro e d'ariento. s
trasse de'templi più mense d'oro e d' ariento. s. agostino volgar
delli iddìi. caro, 2-1237: qui d' ogni parte le troiane spoglie / fin
degl'iddei le mense, / coppe d' oro massiccio e prigioniere /...
dinanzi da questa arca ponerai una mensa d' oro... ed in su questa
e i bicchieri e le tazze piene d' acqua in abbondanza; il pane sempre vi
: iddio di sua bocca dice chiaramente d' avere ordinato due persone nell'arte di fabro
che con l'agnello svenato; né d' altra mensa che quella dell'altare poteva
in immagini, e su una mensa d' angolo eran molti i quadretti inclinati con dinanzi
spese de la prigionia, ottanta ducati d' oro per emenda a la mensa episcopale.
l'ordine metteva, /. facendo provision d' olio e di mele. 12
letto / una sorgente di mille piaceri. d' annunzio, iv-i- 166: egli
: alzate le mense, tutto pien d' ira e di dispetto, schizzando velen
gentilezza alcune vivande e presa una tazza d' acqua della fontana, fece ben conoscere
. giuglaris, 55: _ risolutomi d' avanzare feci sempre la mensa di fabricio
la cucina, / fa tutto al modo d' allora. / pensa a tutto,
con loro cristo, abbi conosciuti. d' annunzio, v-2-216: nel refettorio vastissimo le
linea vi rimane uno spazio in modo d' una mensa. idem, ii-106:
delle labbra nel modular le sillabe espressivi d' una sensualità profonda. bacchetti, i-379
del lago di garda, stimato delizie d' italia? della delicatura de'siti,
di sugo. passeroni, iv-85: è d' una morbi dezza singolare,
come i più, ma in morbideze d' ingegno. 17. locuz. -toccare
la corteccia [delle iante] d' entro è più molle e morbida; quella
la casa di mio padre ad alessandria d' egitto apriva le sei finestre...
sedia coperta di raso / candido tempestato d' amaranti / e di viole sta la baronessa
il suolo delle stalle sia sempre coperto d' aridissime felci e paglie, onde
sono usati più di morbide vestimenta che d' usberghi né d'elmi d'aciaio.
di morbide vestimenta che d'usberghi né d' elmi d'aciaio. cavalca, 11-72
morbide vestimenta che d'usberghi né d'elmi d' aciaio. cavalca, 11-72: coloro
alme incendio!, / permetteva fuggir. d' annunzio, iv-1-191: una immensa stoffa
solo midolla mangiava ed il morbido grasso d' agnelli. palazzeschi, 1-501: le.
, 13-69: lucrezia borgia, di cui d' ora in ora / la beltà,
tasso, 15-64: guerrier qui solo d' amor sarete, / e dolce campo
i morbidi prati ornati e belli / d' erbe e di fiori. salvini, 1110-
, morbida e profonda par che scoppi d' ilare salute a guardare grinutili nembi,
tanto e colma di fronde nuove, d' erbe, di virgulti, di gemme.
gli s'avviticchiava, una voce, d' amante all'orecchio: « dottore! »
1-xxi-287: ei neppur osa / tentar d' impietosi rio, offerendo in voto /
fumate / morbide che risalgono una valle / d' elfi e di funghi fino al cono
163): essi non si vergognano d' apparir grassi, d'apparir coloriti nel viso
non si vergognano d'apparir grassi, d' apparir coloriti nel viso, d'apparir
grassi, d'apparir coloriti nel viso, d' apparir morbidi ne'vestimenti e in tutte
gli occhi scintillanti, gli archi d' ebano, le labra di corallo, i
le labra di corallo, i denti d' avorio e simili altre stolte e sciocche delicature
morbidissimo popolo dell'asia e le figliuole d' ecuba sapevano inventare. cesarotti, 1-xxi-140
1-xxi-140: v'è... più d' una a cui morbido eunuco / sembra
ebbi compassione, perché sempre sono stata d' un cuor morbido, pastoso pastoso com'
con le lascivie, con lo spregio d' ogni venerabile cosa; ma con l'
una tazza, eh'a lui pareva d' oro, / se n'andò ratto ratto
e'gran palagi, e'morbidi abituri / d' abita- tor rimanghin vedovette. straparola,
: io feci prova a quel tempo d' intagliare o per meglio dire di schiccherare
manzoniani siamo sdrucciolati nel canoro recitativo d' annunziano, in quella prosa tutta carne,
sonora a dire i suoi versi. d' annunzio, i-797: la divina melodia.
un suo dialetto pieno e morbido, intriso d' abruzzese canoro e spezzato. c.
loro parole morbide, saranno tuoi servi d' ogni tempo. canigiani, 1-45:
/... al tepido raggio d' un nome, / sull'aspra tonaca,
in una camera foderata di rosso, piena d' un profumo morbido e triste.
morbido di quella palma pallida che sapeva d' incenso. alvaro, 8-263: fra di
, 10-51: era un morbido pomeriggio d' autunno. -sfumato, velato,
su questa scena varia di miseria e d' affanni... una improvvisa schiarita di
. sinisgalli, 9-58: la luce d' oro / trabocca dalle cime. / biondo
, 35: barinto cominciò a dire d' una isola... apresso d'un'
dire d'una isola... apresso d' un'altra ch'à nome la- pisilia
della germania inferiore, delle pannonie e d' altre provincie, che sono tutte piene,
100: ò la morbida impressione / d' esser come un bambino malato / in
, 2-67: che emulsione! fu d' una tale efficacia, distrusse così radicalmente
, 371: il seme o l'uovo d' un uomo o di una donna che
l'un l'altro li buggioli interi d' acqua salata,... restarono
: è piaciuto a v. s. d' apprendere la detta mia lettera..
ai piaceri della vita (uno stato d' animo). f. f.
fortuna, che non tien poppe, d' ordinario, sol che per l'indegni
morbio si gastighi, / non dica d' amor fallo e no lo sperna;
un mostricciattolo perché aveva pure un visino d' angelo malato, quando la continua convulsione
. », non so, il nome d' un medico straniero, inglese o americano
chiamano neurastenia o psicastenia. -morbo nero d' ippocrate: melena. tramater [s
melena': è propriamente il morbo nero d' ippocrate. -morbo pedicolare \ v.
da indi a poco percosso da dio d' una infermitade che si chiamava morbo regio,
il nome di 'morbo virgineo '. d' annunzio, v-2-253: mi piaceva perché
presero a mormoreggiare e ad accrescergli paura d' alcun morbo pestifero. s. carlo
, una infirmità l'altra, un morbo d' uno si propagava in molti. lancellotti
rotta senza ingegni /... fu d' un uscio dove / già l'ufficiai
che colpisce un animale. cecco d' ascoli, 2416: la rondine due pietre
piccoli polli, imperciocché 'l fanno infermare d' una infertà che si chiama etica, ovvero
fagiuoli, 1-6-280: oh che figliuola d' oro! se tutte parlassero così a certi
a quel morbo di quel vecchio. d' annunzio, iii-1-455: se osassi, te
ha compiuta napoleone, liberando l'europa d' antico e quasi sfidato morbo, l'ambizione
-anche: le alterazioni che tale stato d' animo imprime alla fisonomia umana. cesarotti
ma non si calma per ciò. d' annunzio, iii-2-329: l'onta hai nell'
republica ateniese che l'ingiusto sban- deggiamento d' aristide, la necessitata partenza di pericle
trasfuggiti all'idolatria e fra sé congiuratisi d' infettar del medesimo morbo quanti altri letterati
in picciol tempo talmente spezzata e sparsa d' italicismi che il famoso arrigo stefano non
per accogliere in sé tutti i morbi d' europa e d'america propagati dal sovversivismo
sé tutti i morbi d'europa e d' america propagati dal sovversivismo internazionale. savinio
appicchi, ma lo consiglio con un po'd' aggrotta- mento di ciglia a tornar in
patologiche (con riferimento a uno stato d' animo, a una condizione psicologica,
finito col fargli credere di essere cresciuto d' importanza, possedendo quella ragazza di un
nervosa, / ma che poi dallo stato d' imbecille, / cessata alfine l'affezion
levalay... sotto l'oppressione d' uno stimolo morboso, supplicava il medico a
tenea prostrata di forze, benché non d' animo. 2. che è causa
parte che guarda il mar tirreno è d' aria grave e morbosa. chiabrera, 5-19
temperatura morbosa dei mali giorni napoletani. d' annunzio, iv-2-1038: il respiro era come
morboso, più ignorante e più inabile d' infiniti altri viventi, qual diferenza sostanziale
regnare mai più. questa sua smania d' informazioni è morbosa. tarchetti, 6-ii-376
il desiderio morboso di non troncarlo. d' annunzio, iv- 1-957: aveva teso
el licore, / eh'allora è d' olio più recente e viva / e manco
con l'aceto / e nella morca d' olio inzuppa il pane. milizia, iii-
avvicinarsi dell'inverno la spalmavano di morga d' olio. b. del bene, 1-109
di molta morchia e di belle damigiane d' olio purificato. d'annunzio, ii-338
e di belle damigiane d'olio purificato. d' annunzio, ii-338: si mietano gli
anche nell'espressione morchia industriale). d' annunzio, vii-300: il motore su un
morchia industriale s'era sostituito all'odor d' acqua e fanghiglia, di quando le
, chiuso sotto la gola, sporco d' olio e di morchia. cassieri, 9
, / come in vecchia lucerna umor d' ulivo. carducci, iii-24-123: le
papini, vi-441: non v'immaginate d' essere al disopra degli altri uomini perché
: era [cerbero] nel latrato d' alta voce e di sonora, ed era
battista, vi-1-81: fra le nevi d' un seno / le sue fiamme nudrisca
/ di morsi patteggiar pausa di baci. d' annunzio, iv-2-252: candia rimase in
da cuneo lungo di mordace acciaio. d' annunzio, iii-2-62: or che ti dànno
nell'aria (l'elica). d' annunzio, iv-2-1176: l'astro mordace dell'
i-51: tergi quel santo tripode e d' intorno / purgalo fin sul labbro /
sulfuree degli umori e diventano mordacissime. d' annunzio, ii-201: il sale mordace cancella
8-24: al rozzo e stanco zappator d' avante / dié il mordace scalogno il suo
frine] è così mordace come quello d' una femminaccia da partito che olisce più
altrui. dovila, 559: diego d' ivarra, uomo ardentissimo d'ingegno e
: diego d'ivarra, uomo ardentissimo d' ingegno e di lingua naturalmente mordace. marinella
sono anime scosse e inebbriate per virtù d' idee, e scrittori vivaci e mordaci.
vuole sempre vedere i mastri collo spiritoso d' un madrigale in bocca, co t
madrigale in bocca, co t dolce d' una canzonetta in seno e co '1 mordace
canzonetta in seno e co '1 mordace d' un sonetto in mano. -particolarmente
lascive arsure / svegliano i metri miei d' amplessi e baci. c. i
all'altro: -pampalona / sarà pur d' esti cristian mordaci. -ostile
affanno, di preoccupazione (uno stato d' animo, un pensiero, una situazione
e a'suoi più cari dona più d' affanno, / e s'un piacer gli
suo cor trafitto. tasso, 7-50: d' amor, d'onor cura mordace /
tasso, 7-50: d'amor, d' onor cura mordace / quinci e quindi al
, essercitar contese, / questi son d' ogni principe sublime / gli acuti tarli e
a. adimari, 4-29: i mordaci d' onor caldi pensieri. f. f
mordaci: / quest'è un bacio d' amore. l. quirini, 65:
colpo di spada e senza la morte d' un uomo solo, avesse abbandonato tanta
macerino [le mandorle] nella molsa d' acqua e di terra mischiata, acciocché
ripongono [quell'acqua] nell'unghia d' asino; awegnacché ni un altro vaso
278: non vi sarà., mordacità d' umori da diluire. 3.
, 1-6: perché si risolvono che nessuno d' essi si possa assecurar della mordacità vostra
sparsa di mordacità, di presunzione, d' invidia, di rancore e d'ignoranza,
presunzione, d'invidia, di rancore e d' ignoranza, riconobbe l'immagine dell'autore
c. gozzi, i-16: sperai d' esser padrone di poter dare al pubblico
era solito di dar bando alla mordacità d' ogni più tormentoso pensiero, impaziente aperse
letter. mordicchiare. d' annunzio, iv-2-1007: il fratello la trasse
i-a6: prendo un gran secchio d' acqua e con due mani / le aspergo
, 529: se [la lucertola d' acqua] sopra il sale sia posta,
: di congesti / mordenti sali e d' àlcali [il fiume] s'at-
il fructo longo corno cani glie, piene d' una graneta mordente come il pepe.
acuto ed iroso, mordente, carico d' amarezza cruda e temeraria. -che
: assillante, bruciante (uno stato d' animo). boccaccio, iv-99:
, 5-67: tutto in un tempo, d' un parlar mordente / rinaldo a ferir
porta manzoni ferravilla e questo ultimo brucia d' attualità mordente e caricaturale ogni sera nel piccolo
di fare un buon mordente per mettere d' oro panni e adornamenti. e1 si
pietre, legni, tele, metalli d' ogni spezie, drappi e corami,
. riceve e tiene stabilmente la foglia d' oro. bacchelli, i-268: non gli
reggeva il cuore [all'orefice] d' entrarci a rivedere... la
]: * mordente 'si dice d' ogni materia di che s'imbeve un
messi su alla brava, ma dotati d' un mordente che poi la scena romana
se alle idee si togliesse la prerogativa d' irritare e di scandalizzare, perderebbero di
mordente. -spirito agonistico, volontà d' imporsi, grinta (di un atleta
borghini, i-259: quanto al metter d' oro, si fa in due modi:
comune, perché con esso si mette d' oro in tela, in legno, in
usanza di dipigner panni guarniti di fregiature d' oro a mordente. fagiuoli, viii-123
iii- 150: dicesi questa vernice d' acquarzente fatta a mordente, perché non
mente, / anzi, perché vorrei coprirli d' oro, / dato ho lor questa
con mordenti speciali. = nome d' azione da mordenzare. mòrdere (
morse, / disse: « questi è d' i rei del foco furo ».
... non avendo altro rimedio d' aiutarsi, mordendosi la lingua, sì
e quel morso è sempre mortale. d' annunzio, iii- 1-109: a siracusa
1-109: a siracusa camminavamo nei boschi d' aranci:... gli alberi
iacopone, 1-59-n: ècce acceso foco d' ira, / a ffar mal la
. impazzita in tutto, a guisa d' una cagna arrabbiata caccia i denti nei
grave e civil guerra / della rabbiosa tigre d' oriente / arde il covile e d'
d'oriente / arde il covile e d' altra fera il dente / la morde là
/ lo spazio / ora son ubriaco / d' universo. -assol. dante
iacopone, 1-58-143: lo iorno le mosche d' entorno spavalde, / mordennone valde,
e, quando morde un poco, metterlo d' oro fine. milizia, iii-106:
. corsini, 6-83: colui ch'uscito d' una piena, / entro la qual
fuori del seminato / mordevano la proda d' erba. moravia, 12-194: i
/... / morde con dente d' or fibbia gemmata. baldinucci, 62
govoni, 2-100: la grossa serpe d' oro /... le mordeva
. la macchina andò a fermarsi per forza d' inerzia poco più in là.
entra nel fondo e vi si afferra. d' annunzio, v-1-181: la marra non
'grame. o se bagnassero soltanto d' acqua! ma mordono cogli acidi di
discrezione che io non mi posso promettere d' uscir di casa. fogazzaro, 12-x-128
arroventate da un intimo fuoco, prima d' essere mature. -distruggere, travolgere.
signore in terra, / provi le forze d' una ascosa vita. pindemonte, 19-178
/ se ad uom, che tanto avea d' arredi vivo, / fallisse un drappo
. dante, liii-75: fatto ha d' orgoglio al petto schermo tale / ch'
schermo tale / ch'ogni saetta [d' amore] lì spunta suo corso;
a noi; ma fe'sembiante / d' uomo cui altra cura stringa e morda /
11-95: così la gelosia, verme d' amore, /... / a
, 8-1157: lo morse la vergogna d' esser poi sorpreso e tirato giù per
sac chetti, 45: d' ira tutto mi mordo / e fine ancor
a morderla anche con mite ironia! d' annunzio, iv-1-51: donna francesca mordeva
l'eloquenza acquistata, e co'morsi d' acuto dente morderla e rimorderla invidiosamente.
. -assol.: essere in grado d' imporsi agli altri, farsi valere.
18. godere, assaporare. d' annunzio, i-200: canta l'immensa gioia
l'immensa gioia di vivere, / d' essere forte, d'essere giovine, /
vivere, / d'essere forte, d' essere giovine, / di mordere i
hanno morso all'amo del pesce [d' aprile]. -mordere come la
-qua, mordi il ditino, pezzo d' ipocrita. -mordere il freno: v
sangue impuro. monti, x-4-423: d' ogni parte / si fa sangue e
seconda morde / l'insanguinata polve. d' annunzio, iii-2-234: in dietro /
il ventre, non con l'onta / d' aver morduto il fango sanguinoso, /
proverbi toscani, 179: alla prim'acqua d' agosto cadono le mosche; quella che
provocato da materie acide; sensazione spiacevole d' irritazione o di pruritoche colpisce una parte del
reuma] per rossezza di faccia e d' occhi e mordica- mento. crescenzi volgar
di idropisi. = nome d' azione da mordicare. mordicante (
simboli] sono come mordi- canti irritamenti d' infermi ingegni, perché, come disse
: si sofficcavano tra le membrane increspate d' essa [pelle] de gli spiriti
pelle] de gli spiriti agri e d' una acuità e acerbezza si mordicante che
piccoli e frequenti); mordicchiare. d' annunzio, ii-728: l'inclinava [il
, ii-1351: un'effetto della giustizia e d' un efficace voler di dio..
che ha la proprietà di corrodere, d' intaccare; che dà una sensazione di
provoca l'orina. = nome d' azione da mordicare) cfr. ant.
strappi del cambio. = nome d' azione da mordicchiare. mordicchiare,
fogazzaro, 5-23: chiuse il ventaglio d' un colpo e si mise a mordicchiarlo
vicino a lui nella boraccina, teneva d' occhio lo stesso punto mordicchiando o un
lo stesso punto mordicchiando o un filo d' erba o una foglia. guglielminetti,
di lacrime. -di animali. d' annunzio, v-1-378: quel suo mordicchiarmi dispettoso
rotolio di 3 batterie nella strada gaiezza d' un comando mordicchiato con la sigaretta da
tutto in vostro scherno torni, perché d' ora in ora vi vego pungere con
mordimenti atroci. = nome d' azione da mordere. mordìo, sm
patria mia: di questi soli e non d' altri m'accusano, mi mordono e
.. fu per lunghi anni nemico d' ogni innocente novità e morditore d'italiani bene
nemico d'ogni innocente novità e morditore d' italiani bene meriti.
4. autore di scritti satirici. d' annunzio, v-2-859: chi sa dove s'
di ugo grozio. = nome d' agente da mordere. morditura,
: è arrabbiato un cane per morditura d' altro cane arrabbiato. citolini, 255:
... le morditure e le punture d' animali vellenosi. patrizi, 3-162:
« beati » perché ricchi, ma d' una ricchezza spirituale, che non e suggetta
la morditura. = = nome d' azione da mordere. mordorè, agg
). documenti su margherita luisa d' orléans, 190: el- l'era
l'era vestita di raso morè e ricamato d' oro. 2. sm.
i-1-108: prende suco di morella ovvero d' assenzo, e di quello suco ungi
erba, n. 1). d' annunzio, iii-1-913: cocetegli nel vino erba
mattoni,... con dei ciuffi d' erba murella e di muffa verso nord
3. ittiol. disus. piccolo pesce d' acqua dolce con testa larga e corpo
]: la morella è un pesciolino d' acqua dolce, la cui testa è piuttosto
dalle fiacche morelle alle occhiaie, è proprio d' innamorati. = dal lat
. testi fiorentini, 245: ebbi d' un ronzino morello ke'era conperato da
i-248: uno cavallo morello, d' antonio buonfigliazi. tavola ritonda, 1-271:
berni, 4-80 (i-116): però d' un salto monta in su l'alfana
morello che le ha dato federico. d' annunzio, iv- 1-118: a circa
e paonazzo: al quale in alcuni luoghi d' italia si dice morello. ariosto,
, con certi calza- retti di tela d' argento morello fino a mezzo stinco. de
tutti dui insieme. inventario di alfonso ii d' jìste, 16: trabacca..
2-93: io cavalco su la groppa / d' un'alfana mo- rellina / dietro l'
guerre senza far sedere bellona a cassetta d' un qualche 'coupé ', senza
', senza metterle in mano la briglia d' un paio di morellotti d'andaluzia?
la briglia d'un paio di morellotti d' andaluzia? -acer. morellóne.
citolini, 412: la sega d' acqua o da braccia, co'i
'murèl': qualunque pezzo di legno o d' altro non troppo grande di forma cilindrica
* morena ': ammasso di pietre e d' altri materiali depositati dai ghiacciai nel punto
e si rinserra, / occhio bianco d' inverno tra le palpebre / delle morene
, originato dallo sbarramento di un corso d' acqua per opera di una morena (
ant. catenella, per lo più d' oro o d'altro metallo prezioso, che
, per lo più d'oro o d' altro metallo prezioso, che le donne
tommaseo]: noi ti faremo morenole d' oro e vermicole d'ariento. meditazioni sulla
ti faremo morenole d'oro e vermicole d' ariento. meditazioni sulla vita di gesù
: murenole sono catenelle, maravigliosamente tessute d' oro e d'argento a modo di
catenelle, maravigliosamente tessute d'oro e d' argento a modo di perle, che
fracasso / per le navi sorgea, d' uomin morenti. alfieri, 1-1082: il
squallida cucina;... mi disse d' essere morente per una malattia ai polmoni
del moriente va a posarsi via via. d' annunzio, 1-357: non questa pace
, 240: no avendo io voglia ma d' altrui talento / che 'n podere mi
suo viaggio / rischiarava il giovanetto / d' un morente ultimo raggio. aleardi, i-xii
iii-1-169: ne li occhi ha il riso d' espero morente / e tutta la pietate
sole morente, / come i fili d' un pennello, / tingeano di rosa il
/ tingeano di rosa il mantello / d' un oleandro. fogazzaro, 11-44: la
sol morente il capo del re enzio. d' annunzio, iv2- 138: un chiarore
rogo / morente che s'avviva / d' un arido paletto, e ferve trepido
le ultime note morenti del tango. d' annunzio, v-1-245: l'ombra era
-letter. trepido, languido. d' annunzio, iv-i-86: con una voce morente
bagliore / come di giorno morente. d' annunzio, 4-ii-34: avevano finalmente la
. letter. estenuato, languido. d' annunzio, iv-2-158: il lume delle lampade
avemmo poi davanti al duca moresche, forze d' èrcole, agliarde, mattaccini e giuochi
passerem la notte in santa allegria. d' annunzio, iv-2-290: quattòrece con fatica
: incontanente che sentì il primo accento d' essa [sonata], spiccata una cavrioletta
. /... si fece più d' una moresca / giù nello inferno,
bisognava... fare tanti groppi d' angeli, con tanti avvolgimenti, con tante
96: morescato ch'ebbero per ispazio d' alcune sonate, tutt'insieme i dei,
arabi, mercanti ebrei, giardini pieni d' aranci e di palme, moschee piene
egli era contrarissimo a quelle cerimonie nemiche d' ogni semplicità, a quel tenore di
furtivi aguati è mastro egregio / e d' ogn'arte moresca in guerra ha il
caratteristiche architettoniche delle città arabe. d' annunzio, iv-2-13: più sopra, francavilla
1-14 (i-152): da alcune galere d' un corsaro moresco furono fieramente assaliti.
rio, infernal, traditoresco, / d' ignoranze e paure orrido ed egro.
mediocremente le rendite de'particolari signori e d' altri spagnuoli, perché restano non coltivati
razza di turchi e maomettani, li marani d' ebrei e di giudaismo, e sebbene
con tante concubine quante potevano mantenere. d' annunzio, iii-1-621: malinconia / è
grande di circuito e murata come le nostre d' europa: e benché le fabriche siano
giovane e graziosa; negretta. d' azeglio, 5-i-104: di quella saracina se
.. ne'mari interni dell'olanda, d' inverno, se ne trova un'immensa
questi moretti / hanno soverchio ardire. d' annunzio, vii-42: palazzo labia affreschi
settecentesca. dietro di lei l'occhio d' un cavallo bianco. un grande levriero fulvo
2. ornit. region. gallinella d' acqua (gallinula chloropus).
coi nomi di vitiligine, dwpete, d' impetigine, di lebbra, con molte
varchi, 3-64: si dilettano d' empiere la morfia, cioè la bocca
con una forte dose di morfina. d' annunzio, iv-1-495: quella fronte pallida,
un intiero continente, morfinizzato e isterizzato d' ipocrisia politica e cupidigia bancaria, d'
d'ipocrisia politica e cupidigia bancaria, d' alcole e gustazioni sessuali. manifesti del futurismo
di un libro del finot, pieno d' una filosofia così sentimentalmente macabra che pareva
così sentimentalmente macabra che pareva il sogno d' un becchino morfinomane. 2
. croce, ii-5-49: i libri d' istituzioni letterarie, di rettorica, di grammatica
che si riferisce alla struttura dell'opera d' arte; formale. arbasino, 8-51
forte, lo quale era tutto murato d' uno bianco marmo, con molte belle
cielo azzurro, / io spronai. d' annunzio, iv-2-1236: il
, ora vedova di alessandro ii. d' annunzio, iii-i- 356: ah,
della putredine nazionale, questo marito morganatico d' una protettrice di frodatori? c. e
. gadda, 12-140: il signor d' aubigné era il cognato morganatico del re
al marito, di rinviare alla famiglia d' origine la sposa che non fosse stata
morganato1, sm. ant. stato d' inferiorità o di incongruità nella condizione matrimoniale
v.]: 'morgiano': d' una specie di vitigno e d'uva nera
morgiano': d'una specie di vitigno e d' uva nera e grossa che dà un
244: « 'moreggiano ': nome d' una qualità d'uva di poco pregio
moreggiano ': nome d'una qualità d' uva di poco pregio ».
ciptà di lucca la morìa a morire d' anguinaie, sossitelli, bolle e faoni.
casa, 706: tutte le infirmità d' un ospitale, / contandovi il francioso e
la moria, / quanto il martel d' amor non fanno male. nannini [
preservare i gelsi dalla moria, fa d' uopo lasciarli in riposo ogni tre o quattr'
. davanzati, ii-205: pativano sopra tutto d' acqua e già moribondi stramazavano in terra
infermi già moribondi, predicendo le cose o d' avventure o lontane. c. i
e non sa di essere ammalato. d' annunzio, iii-1-977: parlami / come
e moribondi qualche volta loro medesimi. d' annunzio, iv-1-525: ho nella bocca la
penna innamorata, caduti su la tenerezza d' un petto amante colpirono sì fattamente tutti
si screzia in una dolce / ansietà d' oriente, / le tue parole iridavano come
sostengono [le api] di fermarsi d' intorno a fiori, quando sieno appassiti e
quando sieno appassiti e già moribondi. d' annunzio, i-249: nel silenzio l'anima
e fece sua erede universale la volgare d' italia. colletta, i-315: in roma
con tanta perseveranza di sforzi alla conquista d' un'idea, quando le controversie si agitano
moderna, l'italia moribonda e disperata d' ogni salute, e la grecia nel
7-7: lo sfruttamento commerciale, spregiudicato d' una filosofia di disperazione: una pornografia tetra
le inzuppate sue fila nudrici, / nuova d' arder virtù già moribonda / lucerna.
/ lucerna. casti, i-2-278: d' un lumicin, che accanto al letto ardea
e faro alle genti, non sospetta d' essere moccolo male moribondo, o quadrupede
-che è prossimo alla foce (un corso d' ac- qua). carducci,
/ tra il rosso cupo ed il gialletto d' ova. manzini, 8-13:
: diogene cinico, trovandosi in compagnia d' altri, tutti moribondi dalla noia, ad
: è in mare un'altra conchilla d' un'altra maniera, che si chiamano moricche
lavoratori si fanno per nettare i campi d' intorno. salvini, 22-501:
bravo argomento / di burro strutto, d' uova e di farina, / per le
a rompere le morise mescolato cum torlo d' ovo. gigantea, 48: non pria
e che sia tondo, di grossezza d' una canna da botte, e rovente
le morice, t'ho cerco più d' un'ora. 2. vescica
343: barbari e non latini or fan d' inchiostri / morigerar l'italia abominosa,
quattro dì sono, con una lettera d' otto fogli,... io mi
è la separazione, doppo tant'anni d' indivisa compagnia, da un figlio morigerato
ubbidiente, virtuoso, religioso, pieno d' abiti scientifici. baretti, 6-179: che
carducci, iii-23-379: non par vero d' essere in romagna, penseranno i lettori
il popolo canta, fiorisce un lembo d' arcadia, e, prima o poi,
continente, mi contengo / mi contento d' un serraglio di tre donne: / un
mazzo di carte ne usciva, grigie d' un sudicio morigerato e ceroso.
gingilluccio... appendibile, per maglia d' oro, ad altro e altrettanto essenziale
del finimento, vuoi della ricolma bellezza d' un seno, come anche del maschio
e in definitiva consorte. = nome d' agente da morigerare. morigero, agg
, 3-129: 'morigiana': uccel d' acqua, canapiglia (anas streperà).
tuffatore, è presente in italia d' inverno presso laghi, sta
ma saporite. = voce d' area tose., deriv. dal fr
sicura e men fallace pianta [d' ulivi] è quella che noi chiamiamo infrantoio
262: la moringa è dell'altezza d' un lentisco, col quale molto si rassomigliano
molta facilità la foglia è verde oscura d' un color molto vivo, il suo sapore
44 4 moretta '. soprannome d' uomo o ragazzo bruno. 4 dillo
proprio colore, se pure ha bisogno d' esser colorita, o come riguarda
; la quale è fatta da quella spezie d' aquila eh'è detta 4 morina
, la secreta, la goletta, e d' acciaro e di maglia. fausto da
, lxxx3- 22: delle quattro parti d' una compagnia, le tre portano picche
bene al presente si sia introdutto l'artificio d' archi- busi, morrioni e corsaletti.
, 100: 'morione': sorta d' arme difensiva, che ricuopre il capo,
nell'interno tutto / saldamente frenato. d' azeglio, 5-i-220: sul castello di
quale era fissa una lunga penna color d' amaranto. d'annunzio, iv-2-656:
una lunga penna color d'amaranto. d' annunzio, iv-2-656: ecco parsifal nella nera
cavaliere. sugli omeri reca una pelle d' animale selvaggio, neglettamente rigettata indietro;
ranieri, 1-i-127: sopra una gran sedia d' appoggio era sdraiato un giovane di forse
: le manine bianche / delle donne d' italia /... c'imbacuccano
cappuccione a visiera, morione di lana d' agnello, / che forgiarono a maglia.
più visti: scintillanti, gravi morioni d' argento. 3. figur.
un bastone in mano come padrini. d' annunzio, iv-2-425: accanto alle manopole e
. frugoni, iv-314: un principe asiatico d' altri più non valeasi per consiglieri del
ciò si essequisce sempre che segue mutazione d' imperatore o che muo- rino li possessori
/ leva all'eterno un candido / pensier d' offerta, e muori. idem,
o figli miei, vi benedissi. d' annunzio, iv-1-645: ecco muore! vedete
sua vita termina in cantando. cecco d' ascoli, 2272: il cigno è bianco
i-294: la notte innanzi all'ottavo dì d' aprile morì il re carlo in ambrosa
ottenuta, o muoiono dolorosamente disingannati d' un raggiante fantasma che quanto più s'avvicina
tasso, 3-5: osano a pena d' inalzar la vista / vèr la città
ti lamenti » / dice uno spiritei d' amor gentile. petrarca, 331-28: in
... /... / d' avere alcuna gioia / anzi cad io
fronde / che trasse fuor la vertù d' ariete / per adornare il mondo,
la luna, / e i fior d' april morranno in ogni piaggia. d.
-perdere vitalità; languire in una condizione d' inerzia, fisica o intellettuale o morale;
-mancare di movimento, di vita, d' animazione (un luogo).
e venti anni dopo il vile rifiuto d' augustulo, nel qual finalmente morì fra noi
pompe arena ed erba / e tuoni d' esser mortai par che si sdegni.
faccia morire la poesia, il gusto d' amare, l'impulso ad operare, è
1-100: ora sono spariti i circoli d' ansia / che discorrevano il lago del
giorno, / qual più mostri desio d' adulta prole. metastasio, i-i- 1380
il dì. leopardi, 11-3: d' in su la vetta della torre antica,
, ed anche il giorno muore. d' annunzio, iv-1-5: l'anno moriva,
, iii-915: c'era un sole d' oro su per le montagne e moriva un
/... che lo novo peregrin d' amore / punge, se ode squilla
: oh quante volte al tacito / morir d' un giorno inerte, /..
conti, 1-526: gli offriva, d' inverno e d'estate, nelle albe
1-526: gli offriva, d'inverno e d' estate, nelle albe intatte quanto nel
di scena vari edifici e 'l pendio d' un poggio che lor fa quasi ala al
12. confluire, sboccare (un corso d' acqua). boccaccio, 21-3-6:
monti, x-3-379: più che buio d' inferno ei fosco e fiero / portava
il ciglio, e livido l'aspetto / d' un cotal verde che morìa nel nero
interminabile / mi muore il canto triste d' una mietitrice. baldini, i-658:
buon famoso grido. testi, ii-189: d' anfion, d'orfeo / e di
testi, ii-189: d'anfion, d' orfeo / e di teseo e d'achille
d'orfeo / e di teseo e d' achille e d'altri cento / per la
/ e di teseo e d'achille e d' altri cento / per la virtù deificati
dei dannati la memoria e il contento d' ogni luce colorata. 20.
svanire a poco a poco (uno stato d' animo, un sentimento, un'opinione
. piovene, 260: narrò confusamente d' una sua simpatia, che andava morendo
tutto. petrarca, 138-6: o fucina d' inganni, o pregion dira, /
il suo moto, iniziato con un concetto d' unità nazionale, more tradito. g
più pauroso uomo del mondo e che d' ogni minimo strepito che sentisse la notte
nulla, per morire di noia e d' egoismo in un albergo. pavese, 5-119
palazzina, perché irene e silvia morissero d' andarci e non potessero. -con la
a quel povero vecchio che si muoia d' affanno. g. bentivoglio, 6-1-164
. forteguerri, iv-132: allor tutti d' accordo / presermi a invidiar e
tassoni, 1-61: perché ognun moriva d' appetito, / in un'avemaria fu
con cui portasi la morte, invece d' essere da lei portati via. boine,
. musso, 177: che forza d' amore e che potenzia invitta e invincibile
: il menò in camera e diègli d' una scura in sulla testa, e ebbelo
da quelli di dentro di uno colpo d' artiglieria. patrizi, 1-i-20: lino
credere, ma solamente ridotti a uno stato d' intiera inerzia. viani, 4-126:
cent., 59-42: uno spirito d' un che s'era morto / in una
bella cosacca] fu morta / dalla spada d' un empio guerrier. 28.
spasimi, di veleno e simili. d' annunzio, i-33: chi spe- gne
morte. giacomo da dentini o monaldo d' aquino o anonimo, 455:
: 'va a morire 'vale d' ordinario che non è molto lontano dalla
messer guelfo cavalcanti... quegli d' uno castello del contado di firenze,
. anche non direttamente operando alla morte d' alcuno, e'si fa morire per colpa
morire ', ma neanco, parlando d' uomo tristo e pericoloso, il dire che
. carducci, iii-9-165: faccia morire d' invidia e di rabbia i nemici ch'
ii-390: m'ingannerò, ma mi pare d' aver qui nella zucca qualcosa che non
e fiere. bibbiena, 2-25: d' un medesimo amante son morti la moglie e
festività fossi morto così villanamente per man d' un traditore. -morire delle proprie
ardentemente innamorato; struggersi, spasimare d' amore e di desiderio. giacomo da
oste, ficcandogli in viso due occhi pieni d' una curiosità maliziosa. bastò questo per
575: gli si incolorò la fronte d' una rabbia quasi infernale, e aperse
ci fosse un rimedio per lei. d' annunzio, iii-1-393: la parola le muore
nostra libertà. pascoli, 1289: figlio d' a- treo, mi ti manda un
: * non more, non campa': d' incertezza di guarigione. -non morire
io mi sento morire di rabbia. d' altra parte ti amo tanto che ti credo
46-114: avria eletto a morir più d' una volta, / se può più d'
d'una volta, / se può più d' una morte esser sofferta, / più
ch'è una gioia, / degno d' esser offerto anch'ei per boto; /
una volta una volta avrei giurato / d' avermi anche a morir senza vederti.
nell'anima sua moritura e nella giovinezza d' italia. -sostant. tommaseo
coi mille occhi la fronte inalterata / d' un morituro. carducci, iii3- 44
/ dileguan medio evo e carnevai. d' annunzio, iii-1-1054: risolutamente la moritura
sta rapidamente appassendo (unfiore). d' annunzio, i-514: ne la coppa elegante
entro una fascia / di nubi. d' annunzio, i-256: oh freschissime risa
di lieve malinconia e tristezza). d' annunzio, v-3-346: non possiamo pensare a
— 915 — ria lo spettacolo d' un fiammeo pomeriggio dell'estate moritura nel
dei vari governi morituri potevano contenere. d' annunzio, v-i-iiio: felice e
di ciliege prodotta a zara. d' annunzio, vi-1178: il ritorno alla caserma
: michel angelo e l'altro rafael d' urbino... ottimamente sapevano tutti i
= voce propria del veneto e dell'isola d' elba, dal lat. mormyr -yris
secondo cui gli americani discenderebbero dal popolo d' israele (da lui pubblicata nel 1830
della nuova religione, incisi su lastre d' oro da un supposto profeta mormon,
hanno appena finito la prima chiesa mormona d' inghilterra: l'ha letto desi- deria
, -evitando di fumare e non giocando d' azzardo ». nel 1833, ha spiegato
il mormonismo (articolo della 'rivista d' edimburgo '). = da mormone1
mormoramento. molti dicevano: « parole d' imperio e sogno d'imperadore non sono sanza
: « parole d'imperio e sogno d' imperadore non sono sanza grande sentenzia »
rumore fievole e continuo di un corso d' acqua. ottimo, iii-453: l'
mormoramento delli vizi. = nome d' azione da mormorare. mormorante (
, continuo, diffuso (un corso d' acqua, uno zampillo, ecc.
dolcissimo sonno, fra le mormoranti fronde d' un folto canneto mi addormentai profondamente.
serpeggiar di linfa, / al molle zirlo d' au- gellin sui rami / versi cantiamo
, che quasi m'impediva il passo. d' annunzio, iv-1-785: il silenzio era
gradevole all'udito (proprio di masse d' acqua che scorrono, di fonti che
. petrarca, 176-11: parme d' udirla, udendo i rami e l'
canto del sasso medesimo una gran polla d' acqua che, per certe rotture cadendo
brignole sale, 2-311: con piè d' argento di smeraldo a i calli / mormorando
, nelle cui sponde / tante volte d' amor piansi e cantai, / narra
mormorar di lucid'onde / s'ode d' una fiorita e fresca riva. poerio
); scorrere rumorosamente (un corso d' acqua). tasso, 15-8:
senti. salvini, 16-521: intorno d' oceano la corrente / correa di spuma,
si sente / suon roco al mormorar d' ondoso mare. anguillara, 1-155: e
percote. chiabrera, i-ii-ioi: qui d' amor mormora il vento. mascheroni, 8-358
dell'ora / dorme licida bel sotto d' un faggio. beccuti, i-276:
: psiche mentre pallidetta e grave / d' alta paura in su 10 scoglio stava
caro, 3-916: del ferito petto [d' encelado] il foco uscendo, /
matura, / ogni melagrana scoppia e d' api mormora. brancati, 3-286: tutti
275: le parole, che per spacio d' un'ora erano state ghiacciate, cominciarono
costrinse, / e come al mormorar d' orrende note / da dafne il cor
gr., iii-120: a'raggi d' espero amorosi / fuor d'una mirtea macchia
a'raggi d'espero amorosi / fuor d' una mirtea macchia escon secrete / due
giov. soranzo, 17: un mormorar d' or- ribil latrati / empia la reggia
l'odio, mormorare, dire male d' altrui, lacopone, 1-7-80: en
salute sta ottimamente,... ma d' esperienza e di testa? mi ha
giamboni, 50: coloro che sono poveri d' avere, di manicare e di bere
. vasari, ii-32: essendo incolpato d' aver giuntato da piero soderini, fu mormorato
nel cortile, ma alla polizia tutti d' accordo che, certo, la povera
dio, fuorono uccisi più di cento migliaia d' uomini nel deserto da serpenti focosi e
. straparola, ii-38: il timore d' iddio, la perdita dell'anima del fanciullo
. cavalca, 18-33: i figliuoli d' isdrael... mormorarono nel diserto
per desiderio delle carni e de'frutti d' egitto. g. villani, 7-13
popolo di firenze, ch'era più guelfo d' animo che ghibellino,...
compiuti trenta giorni poiché s'erano partiti d' egitto, venne loro meno lo pane che
soavi anime assorte / nel lungo sogno d' una lenta fola; / mentre all'
rodrigo; in questo anda- van tutti d' accordo; nel resto tutto era oscurità e
pavimento o inginocchiate mormoravano il rosario. d' annunzio, i-39: io ti guardo ne
, xiii-24: rovida, il sprezzator d' ogni riposo, / del tesin su
bosco / ancora rinsecchito corre voce / d' una vita che ricomincia? -in
cerchiare una pianta dispogliata / di foglie e d' altra fronda in ciascun ramo. mazzini
-è mia figlia. è sonnambula. d' annunzio, i-239: ella mormora: «
arnese; lacera e abbronzata ne'travagli d' affrica. 14. dire in modo
libera, senza tuttavia tacerle che preferiva d' esser atteso a milano, per fare il
. mazzini, 2-160: vecchio nome d' italia,... che, mormorato
mormorate ne'gabinetti delle femmine eleganti. d' annunzio, iv-i- 104: colgono
bibbia volgar., x-18: son pieni d' ogni iniquità,... sono
per sua cagione, / favola fatta son d' ogni malnato / mormorador. r.
patria; murmuratori, come i figli d' israele contra dio. settembrini, i-196
schiera vanno. battista, iv-291: d' api mormoratrici a biondo sciame / óil popolo
murmuràtor -òris 'mormoratore ', nome d' agente da murmuràre. mormoratòrio, sm
* mormoratura '. = nome d' azione da mormorare. mormorazióne (
lisopo volgar., 4-36: dilettasi d' esser impacciato negli onori del mondo e non
mi obbligarono a nessun atto spiacevole. d' annunzio, iv-1-104: elena muti.
non sanno ricevere né portare niun difetto d' altrui. e se pur qualcuno ne
radici, appension di pietre e murmurazione d' incanti. viani, 19-69: le
'strepito '(plinio), nome d' azione da murmur are.
: / fremiti di furor, mormori d' ira, / gemiti di chi langue e
de gli altri allor subito foco / d' ira nel cor e di desir intenso /
mune anco onor offenso: / passa d' un coro in altro un mormor roco
ancor minacciosi. = nome d' azione da mormoreggiare. mormoreggiarne (
99: dentro opaca selvetta, apiè d' un monte, /... /
.. / mormoreggi ante corre un rio d' argento, / lubrico figlio di gran
seco ragiona, / e duolsi arno d' aver troppo bel ponte. benvenga,
baruffaldi, i-209: ecco 'l mormoreggiar d' una focosa / tromba. g.
presero a mormoreggiare e ad accrescergli paura d' alcun morto pestifero. [sostituito da]
, lxxxviii-n-704: le valli, carche d' erbe saporose, / spiran dintorno odore
amoroso oblio. tasso, 5-28: d' incerte voci e di confusi accenti / un
a sentire un rumore, un mormorio d' acqua corrente. sta in orecchi;
uno stormir di selve / un correr d' acque, un mormorio di fonti. d'
d'acque, un mormorio di fonti. d' annunzio, i-4: augelli mescono canzoni
: augelli mescono canzoni di gioia e d' amore / e scorron freschi rivi con
iii-381: non era poco quel mormorio d' un'acqua che dal monte si diroccia cascando
mattutina / e col raggio del sole d' oriente / sul solingo pendio della collina /
.. /... ti cinge d' eterno abbracciamento. papini, 27-880:
a quel barlume, lo stroscio d' acqua dal mormorio della frittura nella padella
l'eburnea lira mi recai davanti, / d' ogni sua corda armata; /.
se avessi una casetta / sul declivio d' un monte, / e una fosca selvetta
mormorio o mugghio o grido umano o romore d' armi, secondo la qualità di
la forma delle caverne donde esce. d' annunzio, 3-2: i commenti, le
grida si mescevano in un mormorio cupo d' uragano presso ad irrompere. 7
xxxiv-601: i'sento un mormorio / d' una voce languir che par umana.
parole, dette da uranio con franchezza d' animo, applausero con un basso mormorio
, 1-vii-54: tacque ed aperto mormorio d' assenso / si sparse intorno. manzoni,
accolse con un mormorio di ammirazione. d' annunzio, iv-1-112: la tribuna si
era al mormorio di una confraternita, d' una processione; ma non si vedeva
essa si raccoglie per una nuova religione d' umanità; essa sta dimandandone il simbolo
\ mormorazione è tedio e incresci mento d' alcuna felicità del prossimo, con mormorità
ivi fra gli altri si trovaro, / d' oscura stirpe nati in tolomitta. firenzuola
carli, 90: di mori hanno opinione d' essere condotti da'portoghesi nell'america per
o, anche, di disumanità, d' ignobilità. segneri, iii-3-233: che
la bruttezza di un peccatore sì mostruoso d' avanti a dio? borgese, 1-381:
con la faccia di moro e la voce d' orco. bianciardi, 4-33: se
-le quattro teste di negri che la casa d' a- ragona assunse come emblema, in
. leonardo, 2-682: dal muro d' arno della giustizia all'argine d'arno
muro d'arno della giustizia all'argine d' arno di sardigna, dove sono i mori
la porta degli alloggiamenti, l'alfiere portator d' aquila incontrò il primo un moro,
/ nella stessa stagion facea dimora / d' un'ampia signoria la marchesana, /
al tempo che passaro i mori / d' africa il mare, e in francia
: « che l'eterno degni invilupparla d' una nuvola di grazia e di perdono e
l'uscir del pian sabbioso, / d' una gola in su l'entrar, /
, dimmi in verità: / cavaliere d' armi bianche / vedestù passar di qua?
i fuggitori. tassoni, 10-70: d' una giubba azzurrina ornata d'oro / quindi
10-70: d'una giubba azzurrina ornata d' oro / quindi ei la veste,
le ricopre il seno; / e tutto d' un leggiadro abito moro / l'adorna
tasso, 9-6: or mentre ei d' asia e dal paese moro / l'oste
per valor mago / stava co'frutti d' or nell'orto moro. metastasio, 1ii-
d. carli, 91: è opinione d' al- cuni che i figli de'mori
trova un gran serpe con le squamme d' oro, / per altro del color del
à quivi sopra '1 mantello a piè d' un moro / e del suo sangue i
chiamarlo, la quale conduceva le sue more d' una smisurata grandezza. franci [caffè
fuchi udii ronzare sotto un moro. d' annunzio, iv-2-28: che gioia di
rischio, a l'ombra assiso / d' arcadia il rozo dio, chi ivi soggiorna
dio, chi ivi soggiorna. / tutto d' e- buli e mori ha tinto il
il suo sapore sovente sa quasi come d' orina. = deriv. da
al re più di 30 mila scudi d' entrata. cattaneo, i-1-249: nell'
addosso quella materia di superstizione, abbia d' avere una buona gravidanza ed un parto
malattia del cervello, che credesi d' ordinario conseguenza della epilessia, della
casaregi, i-m: se il presentatore d' una lettera non averà, subito che ha
noie grosse e piccole dell'amministrazione. d' annunzio, v-1-113: saranno privi dei diritti
. fucini, 4-245: è [d' annunzio] letterariamente ed economica
di dilettazione morosa e con una sicurezza d' aristarco. bacchelli, i-ii- 250:
da quel dì inanzi non gli sia licito d' uscir del mo- nesterio, né scuotere
san burano! dunque la si risolve d' esser la mia morosa? l
quelle non sono / che, invece d' insegnar a far calzette, / le ragazze
perché non hanno punto di dolcezza, d' affabilità,... diventano acerbi
senile, era la morosa denigrazione d' ogni novità; l'altro, era
un numero inferiore a n e tentando d' indovinare la quantità complessiva delle dita distese
potrà... / levar più d' un con la mano o dir sette,
cieche, ed universalmente le sorti tutte d' infiammazione... debbon essere trattate
, se non sbaglio, una quarantina d' anni fa? = dal nome
dee., 5-4 (43): d' in su quel muro appiccandosi a certe
su quel muro appiccandosi a certe morse d' un altro muro, con gran fatica
la vite del mezzo, l'empiemmo d' acqua. l. bellini, 5-2-130
di lamine di metallo e di perle. d' annunzio, iv-1-577: ambedue ci avvicinammo
sgranfia parve glielo stritolasse una morsa, d' una qualche macchina. 3. per
indice e il pollice portava una tabacchiera d' argento, alla quale
la medesima morsa. ojetti, ii-286: d' un tratto sotto la lente vedo,
di fuoco, sigillato / il tondo becco d' oro, / e le gracili zampe
.. e nella mia disperata pubèscenza d' amore le mie acerbe radici si torcevano
v'ha una 'morsa 'detta d' alemagna, la quale è costituita da
è costituita da una corda della grossezza d' un dito, che è fatta passare
; e un ragazzo con una frasca d' ornello allontanava da lui le mosche e
al collo del piede da una morsa d' acciaio come usano i ciclisti.
che stringe la pietra focaia nel meccanismo d' accensione dei fucili a cane esterno.
o condizione spirituale o ambientale, stato d' animo o, anche, persona che
perché i tormenti miei richiedon morse / d' ogni qualunque gran martir più duro.
gli stringevano il cuore in una morsa d' angoscia. pasolini, 3-262: faceva
sostengono per 10 più i palischermi fuor d' acqua. le morse, per custodia
': cassoni forniti di una valvola d' immissione e di una tromba idraulica per
la fodera, o durante 11 disarmo d' una nave. 21. locuz
553: 'morsata': gruppo di mozziconi d' alga sul fondo del mare con grosse radici
morsèlla, / e'non s'aspetti d' esser condannato, / nel mezzo quarto
, che si era slungato all'ombra d' un gelso. 3. occupare
fare una guastada... ed empiella d' un odorifero e delicato morsellato. cesari
che accartocciano un morsellato di pera e d' albercocco. idem, 6-x-281: ebbero.
torta di 'selten 'eh'è formata d' un morsellato fitto di canditi e di
morselletto. -morselletto dorato o d' oro: vivanda prelibata. g.
, 19-68: fecion pensier se fussi d' arrostillo. 11 serpente]. /.
558: chi vuol far un morselletto d' oro, / mescoli insieme piselli e ricotte
o a modo di mandorla, di peso d' una dramma o due. redi,
a uno beccaio fare alquante in morselli d' un palmo e più, assai grosse
75: il pescatore adesca l'amo d' alcuno morsello per prendere i pesci.
. leti, 5-ii-517: la casa d' austria, tutta nudae stracciata, senza
mondo è un buon morsello, per cuore d' uomo satollare, e che molti ci
fermare, mediante pressione, un cavo d' acciaio. 5. meccan. morsetto
, ma non così delicato, né d' affetto. = dimin. di
corpo gli arbori... da morsicamenti d' animali e sbucciamenti della corteccia loro.
sbucciamenti della corteccia loro. = nome d' azione da morsicare. morsicante (
basciarlo, stringerlo e dolcemente morsicarlo. d' annunzio, iv-2-278: ella amava d'essere
d'annunzio, iv-2-278: ella amava d' essere amorosa- mente morsicata e bezzicata e
canto, vedendo i galloni e gli spallacci d' oro luccicare addosso a tutti coloro che
: 'morsicarsi. imboccarsi, impegnarsi (d' un cavo, ecc.). non
da tal verme di gelosia, deliberò d' allontanare in breve elisabetta dalla corte.
: qual tremante e pavidetta agnella, d' avido lupo allora presa, che, stando
3. per estens. puntura d' insetto. ramusio, iii-61: sonvi
. moriva di veleno preso dalla morsicatura d' un certo piccolo animaluccio che l'aveva
.. fu mai che senza morsicatura d' infelicità potesse in lungo vivere. f.
o che vi scarica addosso una piena d' ingiurie. f. casini, i-254:
, i-254: i grandi sono più d' ogni altro uomo soggetti a'sibili di questi
morsicature, anche con un grado minore d' idrofobia, sono molto più velenose.
più velenose. = nome d' azione da morsicare. morsicchiaménto (morse
luoghi della donna. = nome d' azione da morsicchiare. morsicchiare (
piccoli denti bianchi morsicchiavano i battetti. d' annunzio, iv-2-97: quando camilla usciva
240: uno le offerse uno spicchio d' arancia morsicchiato, un altro una crostina
, né a morsicchiature o a dire d' alcuno. f. f. frugoni,
tu ne fai dolore. = nome d' azione da morsicchiare. morsico (mòrceco
tommaso di silvestro, 263: morceco d' asino. pasolini, 3-56: l'
e fatto gagliardo, forse per assicurarsi d' esser libero e per uscirgli di mano,
ricovero, di strida / empieva e d' urli delle selve gli antri. carducci,
semper ardentius', fu impresa del marchese d' azzia. -mangiato, masticato (
che ebbe l'ispirazione poetica mangiando fronde d' alloro). ariosto, sat.
verbene e petunie ridono alla spensierata. d' annunzio, vii-58: muraglie colossali,
tuo giuoco / pueril, che desio d' anima inqueta / morsa e bruciata dal suo
prodigalità, ma addirittura morso dall'aspide d' una dissipatezza di nuovo conio.
vuole significare altro questa metafora 'bagnato d' aceto italiano ', se non * tocco
morso di capra, / ov'amor fier d' artiglio ed dà di becco, /
/ e un tratto dare in lei d' urto e di cozzo, / con graffi
animo portasse egli questa sua disavventura. d' annunzio, i-146: un cinghialetto invan
arrosto, 40-3: intanto al leon d' or l'artiglio e 'l morso /
villani, / romor di chiavi e puzzo d' alberello / m'han tolto ogni dolcezza
tagliò coi morsi aspri dell'ascia. d' annunzio, vi-320: i blocchi sono penetrati
di uno strumento a corde. d' annunzio, ii-171: i nervi / degli
agre e del sugo con la farina d' orzo fa'impiastro in sulla bocca dello
de melo granato molto acetoso com farina d' orzo, impiastato sopra la bocca lo stomaco
.. dobbiamo perire per voi? d' annunzio, iv-1-433: io ero come uno
uno che, in mezzo al benessere d' una guarigione illusoria, nella ricuperata sicurtà
o condizione spirituale o ambientale, stato d' animo, sentimento che costituisce motivo di
: sempre esser felice e sanza morso d' animo passare vita, e non sapere l'
ha possanza alcuna, / in sé sente d' amor adesso i morsi. bandella,
: mentre t'amai, spietati morsi / d' amore e gelosia provar mi parve,
in una piccola stazione, tra saluti d' addio, inghiottito dalla guerra. jovine
castità, non già da morso / d' infamia o di timor guidata e retta,
in quella natura, non alterata dal desiderio d' avere e dal pestifero morso dell'ambizione
, / né con assiduo morso / tarlo d' ambizion mi rode il petto. leopardi
b. cavalcanti, 2-199: due sorti d' uomini massima- mente non sentono il morso
guglielminetti, 2-137: ella ignorava impeto d' amore / e morso d'odio. alvaro
ignorava impeto d'amore / e morso d' odio. alvaro, 19-75: francesca.
(di un'attività intellettuale). d' annunzio, v-3-389: unico segno di terribilità
. vi dorrà fino al vivo cuore d' avermi trafitto col morso di tante pungenti
di que'maligni che, non sapendo d' altronde acquistar luce alle tenebre dell'ignoranza
stimo doversi migliorare. e un capo d' opera, il quale non deve lasciare
galotti, 9-1-191: caricando acqua d' ambra a poco a poco,
l bel piacer molesto / mi si fa d' ora in ora. gir aldi
se cantassi adesso le sue geste, / d' esse a più d'una ancor darei
geste, / d'esse a più d' una ancor darei di morso. -venire
morso del freno è posto a modo d' anello fabbricato, lo quale è più forte
selle di velluto tutte fiorite a fregi d' oro trapunto e freni con morso d'argento
fregi d'oro trapunto e freni con morso d' argento e borchie a lato e su
cuor veloce tu premesti il corso. d' annunzio, iii-2-292: auriga, un
. l'arator ne geme; / d' immenso terren compone un morso, / che
schinieri, / che il morso costringea d' argentea fibbia, / cinse le tibie.
argentea fibbia, / cinse le tibie. d' annunzio, iv-1-43: dalla nuca i
le ove averter orso, / o d' altro egeo assimilar pendige, / che
mio soccorso, / mi sciolse amor d' ogni rispetto il morso. garopoli,
assoluto. caraccio, 26-61: d' alcun tempo in qua v'ha i suoi
suo, nell'aer suo, nell'aere d' isole fortunate lontane. di quando in
altri di essi. — cingere d' assedio (una città, un accampamento)
], / principio, mezzo e fin d' ogni r'an male. tasso, 7-6-62
al morso, / non vii desio d' infruttuose prede. 9. prov
settentrione, hanno smisurati pesci della grandezza d' elefante, li quali si chiamano morsi
, 1-202: né morsura né puntura d' alcuna ferucola velenosa. boccaccio, iv-7
nafta e sterco. -nella grafica d' arte, azione esercitata dal mordente (
. cavalca, 21-91: ci sana d' ogni morsura di pena e di tentazione
grammatici, che uno elefante indiano d' una zenzara de'nostri monti.
maiorana battuta ben menuta e un rosso d' ava con un poco di caso grattato
mia patria,... fabbrica mortadelle d' esquisita bontà, che sono famose per
prosciutti e altri salami di carne porcina d' ogni sorte, deva al
mavasi il cavaliere gentilini, ultimo tralcio d' una famiglia venuta su dugent'anni
non si dee a me esser disdetto d' averle scritte [le novelle], che
: offerse... uno mortaio d' oro, di valuta di x sicli,
, di valuta di x sicli, pieno d' incenso. boccaccio, dee.,
ogni tanto qualche gocciola di valeriana. d' annunzio, v-2-57: un piatto di
non si dee a me esser disdetto d' averle scritte [le novelle] che generalmente
cenci] nel marcitoio e, dopo d' averli cavati dal tino sufficientemente macerati nell'
passare in un gran mortaio, guarnito d' una piastra di ferro, dove sono
fondono al tronco dell'ulivo urina vecchia d' uomo tanta quanta basti e fanno incontanente
quei della fortezza, con spessi colpi d' artiglierie e oltre a ciò con i mortari
doppieri e cere senza numero, fuochi d' artifizio e replicati spari di mortari.
elettrico': piccolo mor- taietto, ordinariamente d' avorio, nel quale si mette una
dignità e le cariche in corte è d' uopo intendersela col favorito del principe;
marito. -il mortaio sa sempre d' aglio: non è facile spogliarsi delle
toscani, 323: il mortaio sa sempre d' aglio. di min. mortaiétto.
di auro di dieci sicli, pieno d' incenso. bibbia volgar., ii-21
(42): ella non parea figliuola d' uomo mortale, ma di deo.
ed erba, / e l'uom d' esser mortai par che si sdegni. g
poeta, ma ad un uom mortale d' ottener una fama più estesa, più
generazione delli uomini, disse loro essere d' animo immortali e di membra mortali.
speranza tutti mentre che vivono, cioè d' altra vita; se la nostra speranza
quando il nostro corpo mortale s'adomerà d' immortalità. baldi, 151: se
, e non ardore e verno. d' annunzio, ii-27: o notte d'estate
. d'annunzio, ii-27: o notte d' estate fra l'altre / memoranda per
desiato: / or crepo de la voglia d' aver l'ale. idem, i-15-154
e la mortale, accomunando a ciascuna d' esse il genere di forma, o d'
d'esse il genere di forma, o d' atto che vogliam dirlo, dicendo ch'
, lasciando le dispute ch'i seguaci d' aristotele hanno fatto de l'intelletto,
-che cessa di operare in assenza d' impressioni sensibili, di rappresentazioni soggettive
riso. bambagiuoli, 49: però che d' appetito e di ragione / e di
stra mortai caduca vista / fasciata è sempre d' un oscuro velo, / e spesso
e tanto lume / raggiava, fuor d' ogni mortai costume. molza, 1-134:
, 1-13: la sua forma invisibil d' aria cinse / ed al senso mortai
aria fatta dolente / la gran città d' antioco. foscolo, sep., 229
realtà trascendenti e ineffabili, di stati d' animo o sentimenti complessi e profondi)
, non lei, ché some / d' occhio mortai non son. ariosto, 10-58
caccia e affrena il sole, / vestito d' esso in mezzo alla sua corte,
tasso, 13-55: li raggi poi d' alto diffonde, / quanto d'intorno
poi d'alto diffonde, / quanto d' intorno occhio mortai si gira. giov.
1-8-82: ah! fiume rapido / d' usanza pessima, / che mortai studio
cui non spero mai vederme absente / d' amor, chi tien di me radice
/ ad armi incorruttibili ed immiste / d' eterno fabro). 9.
ascondeva vosco / quelli ch'è padre d' ogne mortai vita. petrarca, 248-8
principi e di fini, di corporeo e d' incorporeo,... di mortale
,... di mortale e d' immortale. -con litote. non
. petrarca, v-1-61: che più d' un giorno è la vita mortale? /
dicono... morire, ma d' una vita trapassare in altra. beicari,
, 16-15: così trapassa al trapassar d' un giorno / de la vita mortale
questa dottrina... c'insegna d' amare gli stenti e i dolori, per
gli stenti e i dolori, per conseguente d' abbo- minare gli agi e le delizie
che l'uomo non possa produrre nulla d' immortale o comunque di più duraturo di
vita, 'mortale 'quel che minaccia d' a- verne poca. 14
li sopravengono o di febre o d' altro male sono più dan
. promise in voto al suo falso profeta d' astenersi in avvenire dal vino. a
, il marinaro che perisce al piè d' uno scoglio per la temerità del pilota,
di loro arme di ferita mortale. d' annunzio, iv-1-135: dopo la mortale ferita
, ove si accoglie / tanta virtù d' inesplorate essenze, / stille dedusser di
dedusser di sottil veleno / e nuvolette d' aliti mortali. pavese, 3-50: compagno
di trotto sforzato e l'altro d' un galoppaccio mortale, s'inviarono per cone-
spesse frondi, le mortali insidie / d' adamo oggi temendo. 23. che
che m'hai offeso, ma minaccimi d' essere cagione de la mia morte?
la gran dea / de l'innocente sangue d' una ninfa / tributo miserabile e mortale
-e io dissi: -sì pecca mortalmente d' alcun di sette peccati mortali. -e qua'
11-37: è necessario che la colpa d' ogni peccato mortale pigli principio dalla superbia
sempre di colpa aspra e mortale / d' una immensa bellezza un fero ardore.
insopportabile (un sentimento, uno stato d' animo, una pena di natura spirituale
hai nell'animo mio, tu che d' amaro / tosco l'empiesti e di mortale
alfieri, 1-44: lasciami, tràmmi / d' angoscia mortalissima. tarchetti, 6-i-205:
non fosse passata ieri su noi. d' annunzio, ii-274: la tiene [
,... /... d' ogni tempo egualmente mortali / vengon da
6-ii-101: io trascorreva queste lunghe giornate d' inverno in un isolamento terribile, schiacciato
coscienza di un dolor sordo e presente, d' un tedio mortale, d'una stanchezza
presente, d'un tedio mortale, d' una stanchezza infinita. de pisis, 7
, 10-65: ella [armida] d' un parlar dolce e d'un bel riso
armida] d'un parlar dolce e d' un bel riso / temprava altrui cibo
. cariteo, 362: inimico mortai d' animi santi. cellini, 2-77 (437
vizi... questo aggiunse, d' una mortai invidia contro le virtù.
l'odio il principio distruggente e mortale. d' annunzio, iii-1-962: ho un rancore
. tassoni, 11-40: un cavalier d' alto valore /... / avuta
per far guerra mortale all'austriaco. d' annunzio, iv-1-121: egli era uscito
da curiose stampe dell'epoca: in una d' esse... si vede addirittura
questa misera ruina / del popol infelice d' oriente / vittoria t'empromette, / ma
133: i morti, che d' odor mortale spirano, / aprendo i
-suscitato dal pensiero della morte incombente. d' annunzio, iv-1-213: la mia angoscia è
, che pare annunzi la morte. d' annunzio, iii-1-224: nel silenzio mortale s'
/ quei che ti fanno in basso batter d' ali! idem, par.,
par., 26-137: l'uso d' i mortali è come fronda / in
di tutti i mali, / spirto piggior d' ogni maligna peste / che l'infelici
fui caro, alcun ti chiede / novella d' ugo,... / rispondi
sole onnipotenti / passa la vita sua colma d' oblio. idem, sep.,
cure / ne la diva armonia sommergerà d' annunzio, iii-2-254: ahi madre, /
tante nostre sciagure fraterne, il parlar d' ugo, l'aprirci a vicenda lungamente
caldo, malanno mortale; mi sembra d' essere alla mietitura. popolazione o
, non so se di grippe o d' altro: la mortalità fu maggiore del
dei bambini che per metà muoiono prima d' aver compiuto tanno, mortalità che non
redenzione', nella quale, sui fondamenti d' una bislacca metafisica atea e pessimista,
] usano di stare è molta uccisione d' uomini o grande mortalità di bestie.
sarebbe tratto dieci mila uomini d' arme. ma io credo sieno diminuiti
aggiunga una gran perversità clella stagione. d' annunzio, iv-2-153: alcuni mesi dopo
cittadinesca e gran mortalità di rubamenti e d' incendi nella città di firenze. m.
nuovo, in sette giorni fece mortalità d' ottocento persone in londra sola.
fatto una grandissima mortalità di galline e d' oche, tanto comincia la guerra a
al vincitore, rimanendo maurizio quivi ferito d' archibusata sì mortalmente che fra due giorni
forse, allor che tutto / a sé d' intorno mortalmente attosca? mortalmente
ramusio, i-99: i camelli sono tocchi d' amore il principio del verno ed allora
-e io dissi: -sì, pecca mortalmente d' alcun di sette peccati mortali. fra
, nel tuo petto, apostema alcuna d' umore mortalmente peccante, e pur
, / che se stava dizonto / d' onne sentor, com'om de vita
7-2. 4'. quel suo travaglio d' animo e rimproveri continui di cui ella
in odio e ne parlava non come d' un'accademia di letterati, ma come d'
d'un'accademia di letterati, ma come d' una congre- gazion di ribelli. c
più di quel che faccia l'effigie d' un bellissimo volto rappresentata mortamente nella sua
fece salomone... l'altare d' oro e la mensa, sopra la quale
. e fiale e mortaretti e turiboli d' oro purissimo. biringuccio, 1-120: con
. cervio, lxvi-2-114: si provederà d' una musica d'instrumenti, cioè tromboni
lxvi-2-114: si provederà d'una musica d' instrumenti, cioè tromboni, cornetti e flauti
bombardiere averà fatta una salva di tiri d' artiglierie o di codette e mortaletti. siri
, 2-186: per qualche pubbliche dimostrazioni d' allegrezza... si fanno fuochi
castello di sant'eramo con una specie d' artigliaria, che si chiamava mortaletto, il
nel campo. -mascolo dei pezzi d' artiglieria a retrocarica (e in partic
. 3. per estens. fuoco d' artificio costituito da un cartoccio cilindrico ripieno
/ scoppiar farawi come un mortaletto. d' azeglio, 6-17: questa banda..
considerevole numero di bombe e mortaretti. d' annunzio, 4-ii-54: gli strumenti d'
d'annunzio, 4-ii-54: gli strumenti d' ottone cominciarono una marcia trionfale; i
torna, sì che non vi pentite d' essere stato qualche tempo lontano.
2. stozzatore. = nome d' agente da mortasare. mortasatrice (mortesatrice
attrezzi appositi. = nome d' azione da mortasare. mòrta-sécca, v
, iii-2-34: la morte è fin d' una pregione oscura / a l'anime gentili
: tanta variazione fecero per la morte d' innocenzio ottavo le cose della chiesa.
le cose della chiesa. ma variazione d' importanza non minore aveano fatta per la
, / che prese, per trar lui d' eternai morte, / umanitade e morte
idem, par., 7-47: però d' un atto uscir cose diverse: /
, 4-21: ch'a tessercito invitto d' occidente / apparecchiasse il ciel ruine e
forti di palazzi e di torri e d' uomini, guerreggiarono lungo tempo insieme,
, guerreggiarono lungo tempo insieme, seguendo d' amendue le parti di molte morti.
pallavicino, 1-335: a stazio parve d' esagerar con iperbole degna della sua tuba
porto salutar, che sol conforte / d' ogni naufragio il mal, splendida morte.
fa parere che la morte ti svolazzi d' intorno senza posa. fantoni, i-34:
! la morte! la morte! d' annunzio, i-345: parea che le labbra
alata che ti apparve in quella scossa d' amore. gozzano, i-1023: un
che risale al secolo xiv). d' annunzio, iv-1-657: negli antichi 'trionfi
l'ora era prima e il dì sesto d' aprile '. -titolo di un
-titolo di un romanzo di gabriele d' annunzio (1894). d'
d'annunzio (1894). d' annunzio, iv-1-651: trionfo della morte.
: pone tulio l'exemplo della morte d' aiaces. guittone, xlix-14: oi donna
in miseria, aviso / che peggio d' onne morte è vita tale. iacopone,
: che moga figlio e mate / d' una morte afferrate, / trovarse
igno- bil morte / i giorni miei d' oscuro oblio ricopra. lambruschini, 4-193
ai nimici; e così la morte d' uno fosse la vita e la salute di
ricevuta la grazia del battesimo. cronichetta d' incerto, 286: e 'nnanzi
naturali, se anche erano più frequenti d' oggidì, non bastavano in nessun modo
, i-162: tanto più fece credere d' essersi per paura e vergogna ingoiata la
bacchelli, 1-i-29: chi si carica d' oro, qui prende in spalla la
». pascoli, 1354: i cavalli d' achille già dalla battaglia in disparte,
tasso, 4-4: tosto gli dei d' abisso in varie torme / concorron d'o-
dei d'abisso in varie torme / concorron d' o- gn'intorno a l'alte porte
del meno presuntuoso fra i medici. d' annunzio, iv-1-560: egli discese portando un
quello scenario, non legato a storie d' affetti ma solo alla vanità,.
interroga. / -le campane del popol d' italia sono: a la morte /
nostra suonano. -ant. morte d' uomini: danno, sciagura irreparabile.
! ch'e'ne sare'seguito morte d' uomini. i. nelli, 4-1-8:
astuzia. po'poi non sarà morte d' uomini. 13. esaurimento, fine
.]: vita o morte d' una dottrina. b. croce, ii-1-258
, la chiama rea, e ove d' immortalità, buona. 19.
fra tre lunghe file di coppi pieni d' olio d'oliva con la morte in
tre lunghe file di coppi pieni d'olio d' oliva con la morte in centro come
leggiadri e gai / ch'aver solea d' amore, / porto disir nel core
mio core, /... specchio d' amore, /... / vita
amore, /... / vita d' ogni virtù, de'vizi morte.
impulso. -anche: circostanza o stato d' animo che determina tale situazione o condizione
e in questo sentimento sta la morte d' ogni gioia, d'ogni entusiasmo, d'
sta la morte d'ogni gioia, d' ogni entusiasmo, d'ogni conforto.
d'ogni gioia, d'ogni entusiasmo, d' ogni conforto. d'annunzio, iv-1-137
ogni entusiasmo, d'ogni conforto. d' annunzio, iv-1-137: in questa temporanea
alla dannazione (anche nelle espressioni morte d' inferno, eterna o eternale).
che uccide perdurabilemente, cioè la morte d' inferno che non può morire. bisticci
è tanto bassa, / che 'nvidiossi son d' ogne altra sorte. -sede
e dei vantaggi del cittadino in pena d' un delitto. -per estens. emarginazione
: ogni patrizio, / che nei palagi d' orator straniero, / col favor della
sarebbe necessario che i medici, avanti d' immergersi nella pratica della loro difficilissima e
.. in questi giorni una compagnia d' omini electi e questa si nominava la
era probabilmente diffusa anche in altre città d' italia). ghirardacci [rezasco]
chi? ». « è la guerra d' algeria, 'mon pére '.